Definizione di digeribilità Proporzione di alimento non escreta con le feci e che quindi si suppone assorbita dall’animale. Coefficienti di digeribilità riferiti alla SS, SO, NDF, EE, PG Esempio:se una bovina mangia 10 kg di fieno al 90% SS (ingerisce 9 kg di SS) ed elimina con le feci 3 kg di SS, la digeribilità della SS di quel fieno sarà: Digeribilità fieno (%) = [(9-3)/9] x 100 = 66.7% Coefficiente di digeribilità (%) Sostanze ingerite – sostanze escrete con le feci Sostanze ingerite X 100 Digeribilità reale e apparente Ruminanti: produzione di gas metano (CH4) dalla fermentazione dei carboidrati eliminato con l’eruttazione → sovrastima della digeribilità Azoto metabolico fecale: le feci non sono costituite solo da alimento indigerito → escrezioni metaboliche: massa microbica, cellule di sfaldamento della parete, enzimi Le feci sono ricche di elementi minerali di origine metabololica (soprattutto Ca) e di sostanze estraibili in etere che non sono lipidi Coefficienti di digeribilità “vera” e “apparente” La digeribilità “vera” è leggermente superiore a quella “apparente” Metodi per determinare la digeribilità Prove di digeribilità in vivo: Bilancio ingesta-excreta Uso di indicatori Prove di degradabilità in situ: Degradabilità con i nylon bags Prove di digeribilità in vitro: Metodo a due stadi (Tilley & Terry, 1963) Incubazione con enzimi IVGPT Equazioni di stima Prove in vivo: Bilancio ingesta-excreta N. 6-8 ovini adulti, posti in gabbia e dotati di imbracatura per la raccolta integrale delle feci Fase preliminare di adattamento (2-3 settimane) Fase sperimentale (10-14 gg): ogni giorno registrazione di alimento ingerito e feci prodotte Sul campione finale rappresentativo dell’intero periodo sperimentale → analisi: SS, SO, N, NDF, EE Harness per la raccolta delle feci Prove in vivo: Metodo degli indicatori Indicatori interni (es. lignina, C.A.I., n-alcani) Indicatori esterni [es. gli ossidi di metalli insolubili (Cr2O3); i marker radioattivi; vari elementi del gruppo delle terre rare ed i loro radioisotopi] Calcolo del coefficiente di digeribilità apparente (CDA) CDA = [(Cf – Ca) / Cf] x 100 dove Cf e Ca rappresentano la concentrazione dell’indicatore rispetto al contenuto di sostanza organica nelle feci e nella dieta, rispettivamente. Prove in situ: Tecnica dei nylon bags Speciali fistole collocate in varie posizione dell’apparato digerente (rumine, abomaso, fine intestino tenue) → per studiare la degradabilità e la digestione degli alimenti, nonché l’assorbimento dei nutrienti L’alimento viene messo in sacchetti di nylon inseriti mediante fistola nel rumine e prelevati a tempi diversi (0, 2, 4, 8, 12, 24 e 48 ore) Lavaggio, essiccazione e analisi (SS, SO, fibra, proteine) Si può valutare il tempo di degradabilità ruminale dei diversi principi nutritivi Vacca da latte con fistola ruminale Prove in vitro: Metodo a due stadi (Tilley & Terry) Prima fase: liquido ruminale filtrato + alimento da testare → 48 ore di incubazione, a 39°C in condizioni di anaerobiosi, Seconda fase: trattamento con HCl, pH 2 → incubazione per 48 ore con pepsina Residuo finale → filtrato, essiccato in stufa a 103°C ed incenerito in muffola a 550°C per calcolare SS e SO digerite “Standardizzare” il liquido ruminale degli animali donatori Prove in vitro: Incubazione con enzimi Impiego di enzimi che sostituiscono e simulano l’attacco operato dai microrganismi ruminali Scopo: operare indipendentemente dalla disponibilità di animali dotati di fistola ruminale e mantenuti ad alimentazione rigorosamente costante I risultati dipendono molto dall’enzima (Bromelina, da Streptomices) Prove in vitro: Tecnica della produzione di gas (IVGPT) Substrati macinati, medium anaerobio, inoculum ottenuto da una popolazione microbica ruminale. Incubazione a 39°C in condizioni di anaerobiosi La produzione di gas registrata ad intervalli regolari di tempo fino a 120 ore). La determinazione degli AGV permette una valutazione più approfondita del processo fermentativo. Modello matematico che descrive le quantità cumulative di gas ai vari tempi di incubazione. Informazioni di tipo statico (degradazione della SO, produzione di gas) e cinetico (velocità di fermentazione) Trasduttore di pressione Equazioni di stima validità equazione RSD r Leguminose DSS = 95.3 – 1.33 FG ± 3. 7 0.87 Graminacee DSO = 108.1 – 1.53 FG ± 3.1 0.80 Tutti i foraggi DSO = 92.6 – 0.96 FG ± 5.2 0.94 Fattori che influenzano la digeribilità Fattori intrinseci (legati all’animale): Specie (monogastrici e ruminanti) Razza Differenze individuali Età Fattori estrinseci (legati all’alimento): Composizione chimica Razione Livello alimentare Trattamenti fisico-chimici degli alimenti Composizione chimica dell’alimento Foraggi e concentrati Contenuto e qualità della parete cellulare Foraggi: epoca di maturazione e taglio, fattori climatici e ambientali, metodi di conservazione Razione Effetti associativi: la presenza di un alimento nella dieta può modificare la digeribilità di un altro alimento Livello alimentare All’aumentare del livello alimentare aumenta la velocità di transito attraverso l’apparato digerente e diminuisce la sua digeribilità: si riduce infatti il tempo durante il quale l’alimento è soggetto all’azione degli enzimi digestivi sia propri dell’animale sia della popolazione microbica presente nei prestomaci e nell’intestino crasso. Trattamenti fisico-chimici degli alimenti Fisici: Trinciatura del foraggio (2-3 cm) Macinazione delle granelle Rullatura a secco (semi “schiacciati”) Cubettatura (pellet) Fioccatura Micrionizzazione e cottura a vapore Chimici: Basi forti (soda o ammoniaca)