Conferma l’amore per la lingua greca manifestato dall’autore sin dalle sue opere giovanili (Filocolo, Filostrato) ed è plasmato sul modello dell’Hexameron di Sant’Ambrogio, che narra in sei giorni la creazione. La composizione dell’opera • La peste del 1348 offre un ovvio termine di riferimento per l’inizio della stesura dell’opera. • Secondo Branca, l’opera è stata iniziata nel 1349 e completata nel 1351. • Per Battaglia-Ricci bisogna datare la composizione qualche anno più tardi. • Si tratta di indicazioni congetturali pertanto l’esatta cronologia compositiva del Decameron è ignota. - Si rivela prezioso e funzionale per capire il significato dell’opera. - In esso l’autore, esprimendosi in prima persona, espone gli intenti che lo spingono a comporre e indica il pubblico a cui si rivolge. Il proemio leggiamo • “l’intendo di raccontare cento novelle, o favole o parabole o istorie che dire le vogliamo, raccontate in dieci giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani, nel pistilenzioso tempo della passata mortalità fatta, e alcune canzonette dalle predette donne cantate al lor diletto”. • “Nelle quali novelle piacevoli e aspri casi d'amore e altri fortunati avvenimenti si vedranno”. Nel proemio • Lo scrittore ha voluto suggerire il carattere compositivo delle sue narrazioni, ora dotate di un’ambientazione storica ora inquadrate in modo assai vago. • Bisogna sottolineare che in seguito i racconti dei novellatori, dei quali Boccaccio si finge trascrittore, sono chiamati “novelle” per tutto il corso dell’opera. • Inoltre è indicato che gli argomenti si snodano attorno alla coppia amore- fortuna. • Serve come modello di razionale organizzazione civile in alternativa al caos e al disordine dei valori indotto dalla peste. • Funziona come un filtro tra lo scrittore e le novelle. • Secondo Nunzio Zago è simile a una cintura protettrice, a una fascia sanitaria ricostruita per ribadire l’egemonia dei valori che la brigata elabora. • Umana cosa è l’aver compassione degli afflitti. • A differenza del romanzo questa non ha una trama necessariamente unitaria, dunque, Boccaccio la preferisce perché è libero di spaziare su qualsiasi argomento divagando da tema in tema con estrema facilità. • I racconti dei novellatori sono delle novelle eccezionalmente ricche soprattutto per la straordinaria varietà delle passioni che commuovono e agitano il cuore dell’animo • Amore • Ingegno • Fortuna È un’opera proto-umanistica perché l’uomo non subisce passivamente, ma astutamente cerca di contrastare la stessa fortuna. • Boccaccio alla figura del cavaliere, che per le sue doti: onestà, cortesia e liberalità era considerato l’emblema dell’età medievale, sostituisce quella del mercante che con la sua operosa astuzia cerca di contrastare anche le avversità. • Branca sottolinea la portata profondamente rivoluzionaria di un'opera che fa spesso protagonisti delle sue narrazioni i mercanti, che sceglie come scenari gli spazi attraversati dalle rotte commerciali più diffuse e, soprattutto, che contrappone ai valori religiosi un'etica decisamente laica. • In essa rappresentano gli elementi basilari, da apprendere e trasmettere: l'esperienza, piuttosto che la cultura libraria; lo spirito d'osservazione, piuttosto che la pedissequa imitazione; il rispetto degli istinti naturali, piuttosto che la loro mortificazione a fini religiosi; l'arte della parola e del racconto, piuttosto che l'enciclopedismo erudito. • È il tema dominante analizzato in diverse sfaccettature: • Fedele e malinconico in Lisabetta da Messina; • Eroico nella bellissima moglie di Guglielmo di Rossiglione; • Delicato e gentile in Lisa; • Irritante, insidioso e infedele, o appassionato e generoso in altre donne. • Può essere un pretesto per per esprimere le qualità dell’uomo. • O essere unico protagonista, violento e drammatico o ardente e sfrenato, analizzato sempre dall’acuta penna di un psicologo d’eccezione. • Ghismonda è una donna fiera che reclama dignitosamente l’amore per Guiscardo senza falsi pudori. • Dianora sposa fedele e innamorata che con la sua purezza e buona fede riesce a liberarsi dell’avventata promessa data a Ansaldo. • La fiorente avvenenza della donna viene evocata con le più fresche immagini della natura e possiamo citare come esempio: Come si può resistere al fascino di un viso « qual rosa d’aprile o maggio in sul schiarir del giorno?» • Tema che Boccaccio tratta spesso con spirito malizioso: sovente gli istinti giovanili colorano le novelle di umana letizia, ansiosa di felicità, pronta ad accendersi ad uno sguardo, a giostrare di civetteria, innocente ed insieme maliziosa. • Ogni giorno viene eletto un re o una regina della giornata che assegna il tema al quale bisogna attenersi. • In ogni giornata però c’è posto per una novella di argomento libero, e uno dei tre giovani, Dioneo, può scegliere qualsiasi argomento per le novelle da raccontare. • Due giorni della settimana, il venerdì e il sabato, la narrazione viene sospesa per motivi religiosi. Il soggiorno, infatti, dura quindici giorni, da un mercoledì ad un altro, ma le giornate di narrazione sono dieci. • Inoltre due giornate, la prima e la nona, non sono vincolate ad un tema. • Ogni giornata è suggellata da una ballata cantata a turno dai singoli novellatori. • Boccaccio nella scelta dei nomi dei novellatori, segue la regola “Nomina sunt consequentia rerum”, cercando di creare allusioni letterarie e autobiografiche. • Per Elissa c’è un’allusione al nome col quale è anche chiamata Didone nell’Eneide. • Lauretta rimanda alla donna amata da Petrarca. • Pampinea, la rigogliosa, nome già usato da Boccaccio in due opere. • Neifile è figura allegorica della poesia stilnovistica e di Dante stesso. • Fiammetta nome già presente nel Filocolo. • Filomena, l’amante del canto, era la dedicataria del Filostrato. • Emilia, la lusinghiera, forse allude ad un’esperienza amorosa fiorentina dell’autore. • Panfilo, nome già usato per indicare l’amante infedele nell’Elegia di Madonna Fiammetta. • Filostrato secondo l’etimologia errata di Boccaccio sarebbe il vinto d’amore ma correttamente è il vinto dalla guerra. • Dioneo, il lussurioso, era stato già usato dall’autore come auto-definizione in un’epistola. Il rapporto tra giornata e tema • I giornata, sotto Pampinea, tema libero. • II giornata, sotto Filomena, tema: Uomini e Fortuna. • III giornata, sotto Neifile, tema: Industriosità e Intelligenza. • IV giornata, sotto Filostrato, tema: Amori infelici. • V giornata,sotto Fiametta, tema: Amori fortunati. • VI giornata, sotto Elissa, tema: Motti risolutivi. • VII giornata, sotto Dioneo, tema: Beffe di donne ai mariti. • VIII giornata, sotto Lauretta, tema: beffe di uomini e donne. • IX giornata, sotto Emilia, tema libero. • X giornata, sotto Panfilo, tema: virtù (liberalità è nobiltà)