SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI Per chi non era con noi… ma anche un ricordo per chi era presente I volontari hanno fatto quest’anno la parte del leone: la sessione FCP era interamente dedicata a loro, erano i padroni di casa nello spazio collettivo, era per brindare con loro l’aperitivo nella Giornata del Non Profit, era destinato a loro il Punto e virgola n. 7 sul core curriculum del volontario di cui sono state distribuite 350 copie e non sono bastate Hanno partecipato al Congresso ben 215 volontari! La vera novità di questo XX Congresso SICP per la Federazione e i suoi Soci è stato sicuramente lo spazio collettivo delle Associazioni. Alcuni particolari sono da migliorare ma come prima volta è stata decisamente un esperienza più che positiva. Le 18 Organizzazioni che hanno deciso di aderire all’iniziativa hanno compilato una griglia con le attività che svolgono prima, durante e dopo il percorso di cura. Le griglie sono state assemblate e sintetizzate dal Vicepresidente della Federazione, Gigi Massaglia, che ha evidenziato le attività ricorrenti. Il documento è stato distribuito ai visitatori dello spazio collettivo e lo trovate in allegato (All. 1). Molti dei Soci che non hanno aderito erano comunque rappresentati dalla Federazione e il materiale illustrativo e i gadget che ci hanno fatto pervenire erano “ospitati” sul nostro tavolo. Alcune Associazioni si sono offerte spontaneamente di animare lo spazio con incontri/workshop su argomenti di grande interesse per tutti: Il primo (lunedì 28) è stato curato da Stefania Bullo e Franca Gazzoli di Avapo, Mestre con Simonetta Sborea della LILT di Milano ed ha affrontato il tema del Supporto sociale e dei bisogni dei pazienti e delle famiglie. A disposizione dei partecipanti era stato realizzato un dettagliato documento, veramente utile e chiaro, che trovate in allegato (All. 2). Il secondo (martedì 29) è stato presentato da Valentino Fenaroli dell’Associazione Il Mantello di Mariano Comense. Dopo la presentazione di una breve indagine di aggiornamento sull’attività delle ONP nelle Scuole, a seguito della pubblicazione “Punto e virgola n. 6” A scuola di vita, si è attivata SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI una vivacissima discussione con una partecipazione veramente sentita e una richiesta proseguire in questo percorso di comunicazione e condivisione delle iniziative messe in atto dalle Associazioni. Fenaroli ci farà avere un verbale dettagliato del workshop che gireremo a tutti per chi è interessato all’argomento. Se non avete il libretto e desiderate riceverlo non esitate a scriverci a [email protected]. Il testo è comunque scaricabile dal sito della Federazione a questo indirizzo: http://www.fedcp.org/pubblicazioni/PeV6.pdf Subito dopo l’aperitivo con i volontari: tanti amici (anche non volontari) e finalmente la possibilità di conoscersi e chiacchierare. Rubava la scena un vassoio di pane casereccio con olio di prima spremitura, piccante e profumato, portato appositamente dal Molise dal nostro Socio di Larino (CB). Dopo la pausa pranzo c’è stata una migrazione dallo spazio collettivo alla Sala Magenta dove si svolgeva la Sessione della Federazione. Nonostante l’argomento molto specifico: Ruolo del volontario in cure palliative la sala era piena e non solo di volontari, a sottolineare l’importanza di questa preziosa figura nel mondo delle cure palliative. SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI Nel corso della Sessione Tania Piccione, della Samot di Palermo, ha presentato il core curriculum del volontario che era stato distribuito ai Soci che avevano partecipato all’Assemblea FCP alla fine di maggio. Se non lo avete ancora e desiderate riceverlo scrivete al solito indirizzo [email protected]. Il Core curriculum è comunque scaricabile dal sito della Federazione a questo indirizzo: http://www.fedcp.org/images/pubblicazioniFCP/Numero7.pdf Al termine Riccardo Bonacina, Direttore di Vita è venuto con noi allo spazio collettivo e si è intrattenuto amichevolmente con alcuni nostro Soci, suggerendo loro per farsi meglio conoscere di creare, oltre al sito istituzionale, dei blog, strumento formidabile per la veicolazione delle idee. Ha invitato poi a visitare Vita Network (http://www.vita.it/organizzazioni/vitanetwork-homepage.html) che offre alle Associazioni che aderiscono, autorevolezza, visibilità, consulenza specializzata, servizi e strumenti. Attenzione, il servizio è a pagamento. SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI L’ultimo appuntamento (30 ottobre) ha visto impegnati sul tema dei social network Lucia Corrioni (ACP, Bergamo) e Luca Crepaldi (Ass. Amici dell’Hospice di Abbiategrasso). C’era già aria di smobilitazione. I Soci, soprattutto quelli che dovevano affrontare un lungo viaggio, hanno cominciato a inscatolare il materiale rimasto, a riarrotolare i roll-up, a salutare, a scambiarsi indirizzi e telefoni. Nonostante questo anche l’ultimo workshop è stato vivace e dinamico. Filippo Grecchi dell’Associazione Il Samaritano di Codogno (Lodi) si è occupato dei video realizzati da alcune delle 18 Associazioni presenti nello spazio collettivo e nei momenti di pausa li ha proiettati sul fondale dello spazio. Si alternavano così momenti reali e momenti virtuali. Lo spazio era sempre pieno di animazione, di curiosità e di interesse. Un particolare folckloristico: il nostro vicepresidente nel giorno del volontariato ha sfoggiato una bellissima cravatta “color Federazione”. SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI Vorrei segnalare ancora alcuni particolari: Martedì 29, nella sessione “Sfide e opportunità per la psicologia nel contesto delle Cure Palliative” Federica Azzetta ha presentato una relazione Lo psicologo tra processi e significati di un intervento. Risultati della Ricerca Gruppo Geode 2012. La ricerca era stata appoggiata e supportata dalla Federazione e i risultati sono stati pubblicati nella collana “Punto e Virgola” con il numero 8: L’intervento dello psicologo in cure palliative. Come tutti i testi della collana è scaricabile dal sito della Federazione (http://www.fedcp.org/menu-pubblicazioni/dellafederazione.html) ma se desiderate riceverne una copia stampata scriveteci a [email protected]. Avevamo fatto stampare per l’occasione dei pins (spilline) per individuare nella folla del Congresso chi era passato “da casa nostra” e avevamo portato le matite che tutti voi ben conoscete. La nostra Associazione Il Samaritano di Codogno (Lodi) ha vinto ben due premi: miglior poster al Premio Ventafridda, con Federica Solari e miglior poster ex aequo al Premio Guido Berlucchi, con Sergio Bernazzoni. Speriamo di vederli presto nella mostra virtuale dei poster sul nostro sito. SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI E infine L’albero del fare e del chiedere Mela Andena, arteterapeuta dell’Associazione Il Samaritano, Socio FCP di Codogno (Lodi), ha creato nel nostro spazio collettivo un grande albero dipinto su due pannelli affiancati: alto due metri aveva dei lunghi rami brulli, un po’ spettrali. Ma sul nostro albero hanno cominciato a spuntare le foglie, come se fosse primavera. Prima una, timida e pallida, poi un’altra e un’altra e una ancora. Nessuna magia o forse sì. Mela aveva preparato delle foglie di cartoncino fornite di biadesivo perché i visitatori del nostro spazio potessero scrivere cosa facciamo per le cure palliative e cosa invece chiediamo. Alla fine del Congresso il nostro albero era stupendo, rigoglioso, opulento e frondoso. Ecco l’albero del fare e del chiedere dopo il primo giorno di Congresso… SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI … e dopo l’ultimo giorno. Mi è dispiaciuto staccare le foglie, mi sembrava di ferirlo, ma ho voluto portarle in Federazione per trascrivere dettagliatamente cosa ci hanno raccontato. Alcuni pensieri erano stati scritti sul retro delle foglie perché erano terminate. Molti “compilatori di foglie” erano volontari ma non solo, abbiamo visto all’opera infermieri, oss, medici, psicologi, studenti, assistenti sociali… Alcune foglie sono solo parole in libertà. Primo colloquio con familiari/paziente: a. Accoglienza b. Orientamento c. Individuazione primi bisogni Recupero e distribuzione dei farmaci Leggiamo i bisogni di una società che cambia con grande rapidità! Rapporti con le altre realtà di volontariato SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI Esserci Alleviamo la sofferenza dell’ultimo viaggio della vita Ci prendiamo cura con umiltà del malato e dei suoi familiari Reclutamento e formazione di volontari Riuscire ad offrire un luogo di cura “accogliente” Un… abbraccio Un sorriso Ascolto Ricerca Convegni e corsi Combattiamo le ignoranze Educazione Cultura Sensibilizzazione Informazione Impariamo per poter dare risposte coerenti Impariamo e diffondiamo il conoscere al meglio le cure palliative Cerchiamo di facilitare il rapporto paziente-famiglia-operatori Poter guardare avanti contribuisce a soffrire meno Integrazione domicilio-Hospice Facciamo del “dono di sé” il nostro stile di vita Migliorare la qualità di vita del malato e della famiglia Promotori del/nel cambiamento Offriamo amore, supporto, comprensione e sicurezza Sostenere la vita con il cuore sempre Condivisione Il paziente al centro… sempre! Gruppi di mutuo aiuto Stiamo vicini alle famigli anche dopo il decesso del loro caro Raccolta fondi in ogni modo possibile per sopperire ai tagli della sanità Aiutiamo a dare un senso al tempo che rimane L’OSS quanto ancora deve attendere per essere considerato parte integrante dell’équipe? O… meno …siamo sicuri che quando usiamo il termine équipe ne conosciamo il vero significato teorico/pratico? Buon lavoro. Confido in un riscontro (RR) Riconoscimento degli OSS come figura sanitaria importante all’interno delle equipe degli Hospice La figura del sociologo nell’equipe multidisciplinare di un hospice e delle cure palliative domiciliari, come menzionato nel “Modello organizzativo per la realizzazione della rete di cure palliative” SICP-FCP (Pain Control Center Hospice di Solofra (AV) [email protected] Permettere ai medici che hanno iniziato l cure palliative 15 o 20 anni fa di continuare anche se non hanno una delle specializzazioni previste dalla legge 38/2010!!! SPAZIO COLLETTIVO DELLE ASSOCIAZIONI Sostenibilità della nostra qualità Creare armonia con le Società scientifiche che operano per l’umanizzazione della medicina (SIPO) per cantare in coro un inno alla vita Avere più tempo per ascoltare i bisogni del malato Possibilità di gestire soldi e percorsi Imparare a comunicare: medici-malato-familiari stabilire una relazione di collaborazione Essere informati che abbiamo dei diritti Consulenze da parte di medici e infermieri palliativisti nei reparti ospedalieri Limitare la sofferenza Comunicazione, dare u senso a quello che facciamo Collaborazione con i medici ospedalieri Ascoltiamo! Noi operatori dobbiamo ascoltare di più Finanza sociale Standard organizzativi più elevati Che alle SLA presenti nelle cure palliative… venga concesso il diritto all’eutanasia! Che anche il dolore benigno è da combattere Giù le mani dal 5 x 1000!!! Visibilità nei mass media Equità a tutti i pazienti Riconoscimento da parte dei medici del valore dei volontari troppo spesso sottostimati Cure palliative in tutta Italia Far conoscere anche al domicilio il valore dei volontari Applicazione rapida di benefici previsti dalla legge 104 Cure palliative per tutte le persone che ne hanno e ne avranno bisogno Che le Associazioni non guardino solo il loro ombelico ma facciano RETE Familiari non tacete ai vostri cari malati la loro vera condizione Risorse economiche certe Essere più riconosciuti dalle Istituzioni Coinvolgimento del mondo dell’imprenditoria Entusiasmo e motivazione Di essere compresi durante le Cure Palliative Educare la “Società tutta” ad accogliere la malattia e la morte come parte della VITA I volontari portano istanze di giustizia. ASCOLTATELI Più attenzione da parte delle Istituzioni verso i malati e le loro famiglie Chiedo una newsletter tra le Associazioni di volontariato in Hospice (Laura) La preparazione del medico palliativista deve essere adeguata e passare attraverso una formazione precisa che richiede l’istituzione di una scuola di specialità di cure palliative Informazioni corrette sul fatto che le cure palliative e gli oppiacei NON uccidono il malato! Né peggiorano la malattia Di non affidare gli Hospice e i Servizi di cure domiciliari a chi non sa niente di cure palliative. Chiediamo competenze non improvvisazione