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trimestrale gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
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di Torino!
SOMMARIO
pag.
EDITORIALE
2
SCENARIO INTERNAZIONALE
L’economia mondiale rallenta
2
SCENARIO NAZIONALE
Rallenta l’economia italiana e cresce l’inflazione
3
LA CONGIUNTURA INDUSTRIALE
Non si arresta il trend positivo dell’industria manifatturiera torinese
4
LA CONGIUNTURA
NEL SETTORE COMMERCIO
In flessione le vendite degli esercizi commerciali nel I trimestre dell’anno
6
LA DINAMICA DELLE IMPRESE
Crescono società di capitali ed imprenditori stranieri
7
LA DINAMICA DELLE IMPRESE
APPROFONDIMENTO
Gli imprenditori rumeni in provincia di Torino
8
COMMERCIO ESTERO
Inizio d’anno dinamico per l’import export torinese
10
CREDITO
Aumento degli impieghi nel corso del 2007
11
IL MERCATO DEL LAVORO
Le forze di lavoro nel 2007
12
FOCUS
I turisti in provincia di Torino nel 2007
13
APPROFONDIMENTI
La filiera autoveicolare italiana
Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi: undicesima edizione
Il progetto europeo PAMEL@
14
15
17
Scenario internazionale
L’ECONOMIA MONDIALE RALLENTA
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Editoriale
L’economia mondiale rallenta: crisi dei mercati finanziari e continui
rincari del prezzo del petrolio e delle materie prime sono fra i principali responsabili. Intanto l’inflazione riprende a salire toccando livelli
che non si registravano da dieci anni. Lo shock petrolifero potrebbe
portare conseguenze ancora più marcate sui paesi emergenti, che
devono completare fasi importanti del loro sviluppo, e provocare un
aumento dei consumi energetici e ripercussioni sui prezzi interni dei
beni.
Ma anche l’economia italiana sta riducendo il suo tasso di crescita: secondo le previsioni elaborate dall’ Ocse, nel 2008 il PIL nazionale aumenterà dello 0,5% e la variazione rispetto allo scorso anno
non supererà il +1%. Sempre secondo l’Ocse, i conti pubblici italiani
potrebbero peggiorare nel 2008, per effetto del rallentamento della
crescita e del taglio di ICI e Irap. L’Organizzazione prevede, dunque,
per quest’anno un deficit al 2,5% e per il 2009 al 2,7%.
Nel nostro Paese anche l’inflazione ha ripreso la sua corsa: nel
giugno scorso è salita a 3,8%, valore che non veniva registrato dal
1996. Previsioni negative riguardano poi il tasso di disoccupazione
che, in Italia, dovrebbe ritornare a crescere, anche se di poco (dal
6,1% del 2007 al 6,2% di quest’anno), dopo la progressiva diminuzione degli anni passati.
Per quanto riguarda la provincia torinese, la produzione industriale
ha manifestato nel primo trimestre dell’anno una variazione positiva
(+2,3% rispetto allo stesso trimestre del 2007): si tratta della decima
registrazione di crescita consecutiva. Le previsioni sull’andamento
della produzione industriale sono improntate ad un moderato ottimismo anche per i prossimi mesi: una dimostrazione di come, nonostante la crisi, il nostro tessuto produttivo sappia reagire.
Anche l’interscambio commerciale dell’area torinese ha realizzato
un incremento del 6,7% nel primo trimestre 2008 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente: un valore superiore sia a
quello piemontese, pari al +4,8%, sia a quello nazionale, del +4,9%.
Meno positivo è invece l’andamento della domanda interna: la
consueta indagine congiunturale sul commercio evidenzia, nell’intervallo gennaio-marzo, una riduzione delle vendite sia al dettaglio
sia nella grande distribuzione (GDO).
Alessandro Barberis
Presidente Camera di commercio di Torino
La crisi dei mercati finanziari e l’aumento dei prezzi del greggio e
delle materie prime agricole continuano ad essere i due fattori che
più determinano nel contingente il quadro macroeconomico globale. Entrambi questi fattori spingono verso un rallentamento dell’economia mondiale.
L’agitazione dei mercati finanziari, conseguente alla crisi dei mutui
subprime negli USA, tende a frenare la crescita dell’economia statunitense ed europea. Per scongiurare questo effetto negli scorsi mesi
sono state messe in atto politiche di stimolo.
Gli aumenti dei prezzi delle materie prime contribuiscono al rallentamento della crescita con effetti più incisivi soprattutto sulle economie emergenti.
Nei primi due mesi dell’anno, tuttavia, grazie anche alle politiche
messe in atto per contrastare la sfiducia degli operatori finanziari,
la prevista decelerazione dell’aumento del PIL mondiale è stata inferiore alle attese, tanto da indurre alcuni osservatori a rivedere al
rialzo le previsioni annuali.
Secondo le stime di luglio del Fondo monetario internazionale,
nel 2008 il PIL mondiale crescerà del 4,1% (la stima di aprile era del
3,7%), una crescita più bassa del 5% degli ultimi due anni e che
subirà una ulteriore decelerazione nel 2009, scendendo al 3,9%. Un
modesto miglioramento è previsto a fine 2009.
Per quanto riguarda la Cina, la crescita del prodotto interno lordo, pur mantenendosi a livelli molto elevati (+10% su base annua),
evidenzia la tendenza al rallentamento, in atto da quattro trimestri
consecutivi. Il raffreddamento in atto, frutto anche delle politiche di
restrizione al credito e l’apprezzamento dello yuan, che ha frenato le
esportazioni, contribuisce a rallentare anche l’inflazione.
Per quanto riguarda l’Europa, la prospettiva a breve è quella di
un ulteriore rallentamento del PIL, la cui crescita, secondo l’indicatore di Euroframe passa da 2,2% a 1,9% fra il primo e il secondo
trimestre dell’anno, e dovrebbe ulteriormente rallentare in seguito.
L’effetto delle turbolenze dei mercati finanziari, del calo del dollaro
e degli aumenti del petrolio e delle altre materie prime si fa sentire,
anche se attutito in confronto alle altre economie. Le cause sono da
ricercare sia sul lato della produzione sia su quello della domanda,
con l’abbassamento del clima di fiducia nel settore manifatturiero e
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Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Scenario nazionale
la caduta delle vendite al consumo, sulla quale influisce l’inflazione.
L’inflazione non risparmia le grandi economie industrializzate, anche se meno dipendenti dal petrolio in termini di consumo per unità
di Pil e meno esposte sui mercati delle materie prime alimentari per
il minor peso di queste voci nel paniere di spesa dei consumatori.
Negli Stati Uniti da inizio anno l’inflazione è attorno al 4% e anche
in Giappone i prezzi al consumo hanno fatto registrare variazioni
tendenziali superiori all’1%.
Secondo l’Eurostat, a giugno l’inflazione su base annua nell’area
dell’euro ha raggiunto il 4%, contro l’1,9% di un anno prima. L’inflazione globale nell’Europa dei 27 è arrivata a 4,3%, contro il 2,1%
di un anno prima. A contribuire in misura maggiore all’innalzamento
dei prezzi su base annua troviamo i prezzi dei trasporti, trainati dagli
aumenti dei carburanti, i generi alimentari e le spese per la casa
(housing), fra cui soprattutto il gasolio da riscaldamento. Escludendo dal calcolo i prodotti energetici il tasso di inflazione scende al
2,6%.
L’inflazione in Italia, attestata al 4%, risulta maggiore di quella rilevata per Germania, Francia, Portogallo, Olanda e Irlanda.
Sulla base del rapporto revisionale elaborato da Prometeia spa,
stanno aumentando i segnali di deterioramento dello sviluppo a partire dalla seconda parte del 2008. In generale il clima di fiducia degli
operatori ha continuato a calare, sia con riferimento alle famiglie che
alle imprese. La politica monetaria nei paesi emergenti ha adottato
ulteriori misure restrittive, alzando i tassi di interesse in Cina, India,
Messico. In giugno, Cina ed India aumenteranno i prezzi amministrati dell’energia, rispettivamente del 18% e del 10%.
Questi fattori provocheranno un rallentamento generalizzato a livello mondiale del ritmo di crescita dell’attività economica, poiché
difficilmente si può considerare esaurito il trasferimento sui prezzi
interni delle spinte inflazionistiche dai mercati internazionali, così
come non si sono ancora manifestati per intero gli effetti restrittivi
della politica economica messi in atto da alcuni Paesi.
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Torino
ONGIUNTURA
RALLENTA L’ECONOMIA ITALIANA
E CRESCE L’INFLAZIONE
Le previsioni elaborate da Prometeia spa nel luglio ’08 evidenziano per il 2008 un incremento del Pil dello 0,4%; non andrà meglio
nell’anno successivo, poiché la variazione prevista sarà al di sotto
del +1%.
L’andamento dell’economia italiana rispecchia quello europeo,
ma con un gap negativo di crescita che si è ampliato nel tempo:
infatti nel primo trimestre 2007 il tasso di crescita è stato del 2,1%,
che si è ridotto allo 0,3% nello stesso periodo 2008 (differenziale
dell’1,8%); un anno fa il differenziale registrato nei primi tre mesi
dell’anno rispetto al medesimo intervallo dell’anno precedente era
dell’1,1%.
L’allargamento del differenziale di crescita non può essere attribuito ad una diversa reazione dei prezzi interni agli aumenti dei prezzi
del petrolio e delle materie prime agricole, ma piuttosto alla domanda interna, a seguito sia dell’ultima impennata dei prezzi internazionali, sia della crisi dei mercati finanziari. Nel mese di giugno nel
nostro Paese il tasso di inflazione ha sfiorato il 4%.
L’aumento della pressione fiscale, la caduta di valore della ricchezza finanziaria ed immobiliare, l’aumento dell’onere del debito
pubblico avevano già guidato il rallentamento della spesa delle famiglie nel 2007.
A queste cause di rallentamento si aggiunge l’impennata dell’inflazione, che vanifica gli effetti positivi sul reddito disponibile delle
famiglie di un allentamento,sia pur modesto, della politica fiscale e
della conclusione di numerosi contratti collettivi di lavoro. La previsione è un ristagno dei consumi anche per il 2008.
Si conferma invece una tenuta delle esportazioni maggiore in questa fase ciclica rispetto ad analoghi episodi di rallentamento della
domanda mondiale accaduti nel passato. Anche se l’incremento
dell’export risulterà quest’anno quasi dimezzato rispetto al 2007
(dal 4,5% al 2,4%), il contestuale rallentamento delle importazioni
permetterà al settore estero di contribuire per mezzo punto alla crescita del PIL, il valore più alto registrato dal 2000.
Il difficile momento che sta attraversando l’economia italiana non
potrà contare sul sostegno delle politiche economiche. Non verranno abbandonati gli obiettivi concordati in sede europea, che preve-
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Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
La congiuntura industriale
dono il raggiungimento del pareggio del saldo di bilancio per il 2011.
Al fine di centrare l’obiettivo di bilancio, gli interventi che saranno
adottati produrranno degli effetti restrittivi sull’economia nazionale
nei prossimi anni.
L’inflazione rappresenta il rischio maggiore per l’economia mondiale nei prossimi anni. L’inflazione è in ascesa in misura superiore
alle attese: tre mesi fa era al 3% e a giugno sfiorava il 4%; si prevede
che possa superare il 4% e che non toccherà il 2% fino al 2011. I
prezzi sui mercati internazionali toccano ogni giorno un nuovo record e difficilmente scenderanno in misura tale da contribuire ad un
veloce rientro dell’inflazione.
Dopo una drastica diminuzione dei ritmi di crescita sotto il potenziale nel corso del biennio 2008-2009, l’economia mondiale, e con
essa quella italiana, a partire dal 2010 ritorneranno a recuperare via
via velocità, chiudendo la fase di aggiustamento a questo shock
petrolifero.
NON SI ARRESTA IL TREND POSITIVO DELL’INDUSTRIA
MANIFATTURIERA TORINESE
Nonostante il rallentamento dell’economia mondiale, l’industria
manifatturiera torinese nel primo trimestre 2008 ha evidenziato
un’altra variazione positiva (+2,3% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente), superiore a quella registrata a livello regionale (+0,9%) e a quella dell’ultimo trimestre 2007 (+1,6%). Si tratta
del decimo risultato positivo consecutivo, in controtendenza rispetto alla dinamica complessiva nazionale (-1,6%).
È un buon inizio d’anno, che trova anche conferma nelle previsioni per i sei mesi successivi, che prevedono una crescita della
produzione industriale nell’area torinese (il saldo fra ottimisti e pessimisti è del +18,5%, contro il +6% dell’ultimo trimestre 2007).
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FONTE Camera di commercio di Torino, 146° Indagine congiunturale trimestrale
sull’industria manifatturiera torinese
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Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Le performance migliori nel periodo gennaio – marzo 2008 vengono conseguite dalla meccanica (+10,2% rispetto al primo trimestre 2007) e dal tessile abbigliamento e calzature (+2,8%). Cresce
di meno della media provinciale il comparto dei mezzi di trasporto
(+1,7%), mentre le diminuzioni più significative sono evidenziate
dalla chimica, plastica e gomma (-2,5%) e dall’alimentare (-1,7%).
Se si considera la dimensione, la fascia fra 50 e 249 addetti manifesta l’incremento più consistente della produzione industriale,
+4,5% rispetto al periodo gennaio – marzo dello scorso anno.
Gli ordinativi interni si mantengono sostanzialmente invariati rispetto al quarto trimestre 2007 (+0,4% era risultata la variazione
corrispondente un anno fa).
ANDAMENTO DEI SETTORI INDUSTRIALI IN PROVINCIA DI TORINO
FONTE Camera di commercio di Torino, 146° Indagine congiunturale trimestrale sull’industria manifatturiera torinese
GRAFICO 2
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Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
La congiuntura nel settore commercio
I mezzi di trasporto fanno registrare la performance migliore
(+6,2% nei confronti dei tre mesi precedenti; in crescita sul mercato interno appare anche la chimica, plastica e gomma (+2,2%),
mentre i comparti alimentare e tessile ed abbigliamento subiscono
le flessioni più rilevanti (rispettivamente del -15,3% e del -3,3%).
A livello dimensionale, la classe oltre i 250 addetti evidenzia un
modesto incremento degli ordinativi interni (+1,2%); la classe inferiore (da 10 a 49 addetti) subisce invece una riduzione (-2,4%).
Passando al mercato estero, nei primi tre mesi dell’anno manifesta una diminuzione rispetto ai tre mesi precedenti (-3,1%; un
anno fa la variazione era stata del +8%). Diminuiscono gli ordinativi internazionali soprattutto per i settori alimentare (-14,4%) e dei
mezzi di trasporto (-7,2%). Il risultato migliore risulta appannaggio
dei prodotti in metallo (+4,5% rispetto al quarto trimestre 2007).
Se si guarda alla dimensione aziendale, la fascia fra i 50 e i 249
addetti cresce del 5,3% sui mercati internazionali; l’opposto si verifica invece per la dimensione superiore, che subisce una riduzione del 7,7% rispetto al trimestre precedente.
L’occupazione industriale (all’interno del campione esaminato)
rimane invariata nell’intervallo gennaio – marzo. Il comparto della
chimica, gomma e plastica e quello alimentare fanno segnare gli
incrementi occupazionali più consistenti, rispettivamente +1,38%
e +0,92% rispetto al trimestre precedente.
Infine le previsioni per il semestre aprile – settembre 2008: il
36,2% delle imprese del campione intervistato prevede un aumento della produzione industriale a fronte del 17,7% di parere apposto. Il saldo risultante è del +18,5%, migliore rispetto a quello dello
scorso trimestre (+6%), ma inferiore al corrispondente del 2007
(+30%).
Per quanto concerne l’occupazione industriale della provincia
torinese, per il 76% degli intervistati resterà invariata nei prossimi
sei mesi e solo per il 14% aumenterà.
La domanda interna resterà stazionaria nell’intervallo aprile –
settembre 2008 per il 53% delle imprese del campione, mentre un
po’ meglio andrà per gli ordinativi esteri che sono indicati in crescita dal 36% dei rispondenti a fronte del 14% di parere contrario.
Infine i prezzi di vendita dei beni industriali: per il 63% resteranno
invariati nei prossimi sei mesi, mentre per il 27% saliranno.
IN FLESSIONE LE VENDITE DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI
NEL I TRIMESTRE DELL’ANNO
Nel primo trimestre del 2008 calano le vendite nel commercio al
dettaglio e nella Grande Distribuzione Organizzata: è questo quanto
si evince dalla consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente su un campione di imprese del commercio della provincia
di Torino. La recente crisi dei consumi nel periodo gennaio-marzo
2008 ha accelerato la frenata delle vendite soprattutto nel dettaglio
tradizionale dove si registra un saldo pari a -60,6% contro i -47,8%
del trimestre precedente, tra coloro che dichiarano un aumento delle vendite e coloro che registrano una contrazione. In particolare,
l’indagine conferma le difficoltà delle vendite nel commercio specializzato sia alimentare che non alimentare, con un saldo rispettivamente pari a -37,9% e -78,4%. Questi dati confermano quanto
affermato nell’indagine congiunturale delle imprese commerciali al I
bimestre 2008 condotta da UnionCamere a livello nazionale: le vendite al dettaglio nel periodo in esame registrano una flessione del
2,5% contro il -0,3% del trimestre precedente e il +0,5% del primo
bimestre del 2007.
Se si analizzano le previsioni di vendita per il secondo trimestre
dell’anno, sebbene il clima di fiducia nei confronti delle vendite future sia migliorato rispetto alla fine del 2007, per la maggioranza
degli operatori del settore il giro d’affari non migliorerà (il 33,6% del
totale degli esercenti). Nello specifico sono gli esercenti del dettaglio tradizionale ad essere più pessimisti nei confronti delle previsioni future (l’81,3% dichiara una futura diminuzione delle vendite);
al contrario gli operatori della GDO si dividono esattamente a metà
nel dichiarare un aumento o una diminuzione del giro d’affari nel secondo trimestre dell’anno. La fiducia viene espressa dagli esercenti
di questo comparto per il 48,8% nel settore “non alimentare” e per
il 50% nel “misto”.
Se si analizza l’andamento dei prezzi, in base alle dichiarazioni
rese dagli esercenti del commercio, col nuovo anno sono stati apportati incrementi di lieve entità in tutte le forme distributive: circa il
91% degli intervistati ha dichiarato infatti un lieve aumento dei prezzi, percentuale aumentata rispetto il trimestre precedente (85%).
Osservando la dinamica dell’occupazione, essa risulta essere stazionaria per l’81,8% nel commercio tradizionale e per il 77,5% nella
GDO.
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La dinamica delle imprese
DICHIARAZIONI DI VENDITA PER TIPOLOGIA DI ESERCIZIO COMMERCIALE NELLA PROVINCIA DI TORINO
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Aumento
IV trimestre 2007
Diminuzione
TABELLA 1
previsioni I trimestre 2008
Aumento
Diminuzione
Saldo
Saldo
Dettaglio tradizionale
19,7%
80,3%
-60,6%
18,8%
81,3%
-62,5%
Alimentare
31,0%
69,0%
-37,9%
24,1%
75,9%
-51,7%
Non alimentare
10,8%
89,2%
-78,4%
14,3%
85,7%
-71,4%
Medie e Grandi strutture
25,8%
74,2%
-48,4%
50,0%
50,0%
0,0%
Non alimentare
34,2%
65,9%
-31,7%
48,8%
51,2%
-2,4%
Misto
25,0%
75,0%
-50,0%
50,0%
50,0%
0,0%
TOTALE
25,8%
74,2%
-48,4%
33,6%
66,4%
-32,8%
NOTA Sia i dati a consuntivo sia le previsioni sono rilevati rispetto allo stesso periodo dell‘anno precedente.
FONTE Camera di commercio di Torino, Indagine congiunturale trimestrale sul commercio
CRESCONO SOCIETÀ DI CAPITALI ED IMPRENDITORI
STRANIERI
Come ogni inizio d’anno, anche il primo trimestre 2008 registra un
rallentamento del tasso di sviluppo del sistema imprenditoriale provinciale. A seguito delle cessazioni d’ufficio effettuate fra fine 2007
ed inizio 2008, il tasso di crescita provinciale è stato pari al -0,2%,
a fronte di 6.163 nuove iscrizioni e 6.702 cessazioni; così è stato
anche per il tessuto imprenditoriale piemontese (-0,5%) e nazionale (-0,6%). La consistenza di imprese registrate presso l’anagrafe
camerale provinciale è comunque aumentata del +1,2% rispetto al
primo trimestre 2007.
La crescita di consistenza delle imprese della provincia subalpina
è ancora una volta da imputare ai due settori economici più dinamici
dell’ultimo triennio: l’edilizia, che cresce del +4,3%, ed il turismo, le
cui imprese fra gennaio e marzo 2008 sono aumentate del +3,3%.
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Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
La dinamica delle imprese approfondimento
Anche i servizi mantengono una crescita costante: alle imprese
(+1,4%) ed alle persona (+1,7%). Rimane stazionario il numero di
imprese operanti nell’industria in senso stretto.
Anche quanto a forma giuridica prosegue il trend rilevato nel 2007:
a trainare la crescita sono le società di capitali, che sono aumentate
del +3,8% rispetto al primo trimestre 2007, e che rappresentano
oltre il 15% del tessuto imprenditoriale torinese, mentre le società
di persone e le imprese individuali si mantengono pressoché stazionarie.
Infine è interessante osservare che, mentre nei primi tre mesi del
2008 è diminuito il numero di imprenditori italiani del -6,2%, il numero di posizioni imprenditoriali intestate a stranieri è cresciuta del
+11,8% rispetto al primo trimestre 2007 e del +2,2% rispetto a fine
anno.
NATIMORTALITÀ NELLA PROVINCIA DI TORINO
TABELLA 2
2007
Registrate
2008
Cessazioni
Iscrizioni
Registrate
Tasso di sviluppo
TORINO
231.047
233.869
6.163
6.702
-0,2%
PIEMONTE
465.820
466.562
11.238
13.426
-0,5%
6.099.488
6.084.272
130.629
170.251
-0,6%
ITALIA
FONTE Elaborazione Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
GLI IMPRENDITORI RUMENI IN PROVINCIA DI TORINO
IMPREDITORI RUMENI E IMPRENDITORI STRANIERI
Anche nel primo trimestre 2008, si è assistito ad una crescita degli
imprenditori rumeni nella provincia torinese: nel periodo in esame
le posizioni 1 di imprenditori romeni registrate alla Camera di commercio di Torino risultavano 5.043, con un incremento del 35,8%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una variazione
maggiore di quella registrata per il totale degli imprenditori stranieri
(+11,8% rispetto al primo trimestre dello scorso anno). La Romania
resta la prima nazionalità presente nell’area subalpina (il 20% del
totale delle posizioni di imprenditori stranieri), davanti al Marocco
con il 16%.
Il 72,4% delle posizioni di imprenditori romeni nella provincia di
Torino è occupato nell’edilizia; il 7,5% è impiegato nei servizi alle imprese, il 6,1% nell’industria manifatturiera e il 5,8% nel commercio.
In ultima posizione si colloca l’agricoltura con meno dell’1%.
FONTE Elaborazioni della Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
IN PROVINCIA DI TORINO A CONFRONTO
GRAFICO 3
8
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Il settore, che nel primo trimestre 2008 ha manifestato la variazione positiva più elevata, è stato il turismo: +43,2% nei confronti dello
stesso periodo dell’anno precedente, ma rappresenta solamente il
2% del totale delle posizioni di imprenditori rumeni.
Anche l’edilizia e il commercio hanno realizzato una crescita significativa, per entrambi attorno al 39% rispetto al primo trimestre
2007.
L’84,6% del totale delle posizioni di imprenditori romeni nell’area
torinese fanno capo a uomini; il restante 15,4% a donne.
Le imprenditrici rumene sono aumentate del 36,6% rispetto a fine
marzo 2007, una percentuale leggermente superiore a quella registrata dai colleghi maschi (+35,5%).
Il commercio è il settore in cui le imprenditrici romene sono maggiormente impegnate (il 23,3% del totale). Seguono a breve distanza i servizi alle imprese (il 22,7%) e poi le costruzioni con l’11,5%;
l’agricoltura occupa l’ultima posizione con solo l’1,8%. L’83,5% degli uomini è impegnato nell’edilizia.
Le imprenditrici rumene dell’area torinese hanno realizzato una
crescita assai sostenuta nei comparti del commercio e del turismo
(rispettivamente +44,8% e +40,3% nei confronti del primo trimestre
2007). Gli imprenditori sono risultati più brillanti nel settore delle costruzioni (+38,9%) e nel commercio (+30,6%).
I titolari romeni di impresa individuale in provincia di Torino a fine
marzo 2008 sono risultati 4.121, l’81,7% di tutte le posizioni riferite
ad imprenditori romeni con un tasso di crescita del 37,8% nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente.
Siccome è presente una coincidenza quasi perfetta fra l’impresa e il titolare di ditta individuale, possiamo stimare che nel primo
trimestre le imprese individuali rumene nella provincia torinese ammontavano a oltre 4.100 unità. Quasi l’80% di queste imprese appartengono al comparto delle costruzioni; il 6,6% sono dei servizi
alle imprese , il 5,6% dell’industria manifatturiera e il 5,1% del commercio. Il settore edile ha fatto registrare la variazione positiva più
elevata (+40,3% nei confronti dei primi tre mesi del 2007).
(1)
Le posizioni degli imprenditori rumeni fanno riferimento a titolari, soci, amministratori, altre cariche.
GLI IMPRENDITORI RUMENI PER SETTORE DI ATTIVITÀ IN PROVINCIA DI TORINO I° TRIMESTRE 2008
FONTE Elaborazioni della Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
GRAFICO 4
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Commercio Estero
INIZIO D’ANNO DINAMICO PER L’IMPORT EXPORT
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
TORINESE
Con un interscambio commerciale complessivo pari a 8,5 miliardi
di euro, nel primo trimestre del 2008 la provincia di Torino ha fatto
registrare una crescita del +6,7% rispetto ai primi tre mesi dell’anno
precedente. L’incremento registrato è superiore sia a quello piemontese, pari al +4,8%, sia a quello nazionale, del +4,9%. A questo positivo risultato hanno contribuito in particolar modo le esportazioni
torinesi oltre confine che, registrando un +8,2% rispetto al periodo
gennaio - marzo 2007, hanno raggiunto i 4,7 miliardi di euro; il saldo
della bilancia commerciale ammonta quindi a +847,5 milioni di euro,
in crescita del +27,1% rispetto al primo trimestre 2007. A favorire la
vitalità del commercio estero provinciale, quasi tutti i settori di punta
del nostro export hanno iniziato l’anno in miglioramento rispetto ai
primi tre mesi dell’anno precedente: così i mezzi di trasporto (il 40%,
+5,8%), trainati dall’incremento di vendite di parti ed accessori per
auto (+13,2%), mentre l’export di autoveicoli diminuisce del 9,5%;
la meccanica (il 21,4%, +17,6%) e la metallurgia (il 9%, +9%); fanno
eccezione, invece, le esportazioni di macchine ed apparecchiature elettriche che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
diminuiscono del -2,3%. Positivo anche l’andamento di settori con
un peso sul totale meno significativo, quali ad esempio il comparto
chimico (il 5,5%, +30,3%) o l’alimentare (il 3,3%, +21,4%).
Quanto ai partner commerciali, oltre all’Unione europea dei 27 cui
PRINCIPALI PRODOTTI ESPORTATI DALLA PROVINCIA DI TORINO E VARIAZIONE DI STOCK I TRIM. 2008/I TRIM. 2007
Macchine elettriche ed
apparecchiature elettriche,
eletroniche ed ottiche
9,2%
-2,3%
GRAFICO 5
Mezzi di trasporto
39,9%
+5,8%
Macchine ed
apparecchi meccanici
21,5%
+17,6%
Altri prodotti
delle industrie
manifatturiere
2%
+76%
Metalli e
prodotti in metallo
9%
Prodotti alimentari
3%
+9,0%
+21,4%
Prodotti chimici
3,7%
Prodotti della
lavorazione di metalli
non metalliferi
-1,5%
+0,2%
Articoli in gomma
e materie plastiche
6%
+30,3%
FONTE Elaborazioni Camera di commercio di Torino
Prodotti di carta,
dell'editoria e della stampa
2%
-11,4%
Prodotti delle
industrie tessili e
dell'abbigliamento
2%
-0,5%
10
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Credito
sono stabilmente destinati i due terzi delle merci torinesi (+4,3%
rispetto al primo trimestre 2007), cresce la quota di export destinata
all’Africa settentrionale (il 3%, +50,7%), all’America centro meridionale (il 4,7%, +44,3%) e al Nord America (il 5,4%, +14,8%); ad Est
aumentano le vendite dirette in Asia Centrale (l’1,3%, +68,3%), mentre diminuiscono quelle destinate in Asia Orientale (il 4,4%, -2,8%).
L’import, cresciuto del +4,8% rispetto ai primi tre mesi dell’anno
precedente, è stato trainato principalmente dal comparto meccanico (+17,6%), da quello elettrico (+5,4%), dal metallurgico (+5%) e
dai mezzi di trasporto (+2,3%); interessante inoltre la crescita negli
acquisti di prodotti chimici (il 3,7%, +11%) e nei prodotti tessili e
dell’abbigliamento (il 2,7%, +2,5%).
Per quanto riguarda i depositi, al 31.12.2007 questi ammontano
a 32.851 milioni di euro e sono riferibili per oltre il 54% alle famiglie
consumatrici, mentre alle imprese è attribuibile poco più di un quinto
del totale. In controtendenza agli impieghi, i depositi denotano una
flessione del 3,3% fra dicembre 2006 e dicembre 2007, nonostante
il notevole aumento (+9%) rispetto a settembre 2007.
Al calo tendenziale dei depositi contribuisce il comparto delle
SISTEMA CREDITIZIO IN PROVINCIA DI TORINO
( DATI RELATIVI ALLA CLIENTELA RESIDENTE)
Impieghi
Depositi
TABELLA 3
Sofferenze
(in milioni di euro) (in milioni di euro) (in milioni di euro)
AUMENTO DEGLI IMPIEGHI NEL CORSO DEL 2007
Negli ultimi mesi del 2007 è proseguita la crescita degli impieghi
nella provincia di Torino: in base ai dati diffusi dalla Banca d’Italia,
a fine dicembre 2007 gli impieghi presso la clientela residente ammontano a 53.868 milioni di euro, con un +0,8% rispetto al dato
rilevato al 30 settembre.
Confrontando il totale degli impieghi al 31 dicembre degli anni
2006 e 2007, si rileva un incremento complessivo del 6% (era stato
dell’1,5% nel 2006 rispetto al 2005), il più alto degli anni 2000.
Il 52% dei prestiti sono attribuiti alle imprese (società e quasi
società non finanziarie e famiglie produttrici). Rispetto a dicembre
2006 i prestiti delle imprese sono aumentati del 3,5%, in coerenza
con l’andamento favorevole dell’economia: il livello dei prestiti alle
imprese si mantiene ancora alto, dopo il +12% registrato per questa
grandezza a fine 2006 rispetto al 2005, ma cala il ritmo di crescita,
in concomitanza con il rallentamento nel 2007 della crescita della
produzione rispetto al 2006.
Anche per quanto riguarda i prestiti alle famiglie consumatrici, che
rappresentano circa il 30% del totale, si rileva un incremento del
9% rispetto a dicembre 2006 (era stato dell’11% a dicembre 2006
rispetto al 2005). Come sottolineato nel recente rapporto della Banca d’Italia sull’economia piemontese 2, il rallentamento della crescita
dei prestiti alle famiglie è da ricondurre alla decelerazione sia dei
mutui immobiliari, su cui ha influito l’innalzamento nel 2007 dei tassi
di interesse, sia del credito al consumo.
31-dic-07
30-set-07
30-giu-07
31-mar-07
31-dic-06
30-set-06
30-giu-06
31-mar-06
31-dic-05
30-set-05
30-giu-05
31-mar-05
31-dic-04
30-set-04
30-giu-04
31-mar-04
31-dic-03
30-set-03
30-giu-03
31-mar-03
31-dic-02
FONTE Banca d‘Italia
53.868
53.435
52.051
51.866
50.836
53.224
53.060
50.673
50.083
47.835
52.152
50.806
48.731
46.418
47.410
46.367
47.452
46.301
45.703
43.759
46.942
32.851
29.939
32.182
30.710
33.985
29.222
29.955
30.290
30.565
28.441
28.640
27.559
27.330
25.477
25.716
25.760
25.205
24.531
23.672
22.666
23.328
1.271
1.273
1.265
1.247
1.208
1.204
1.154
1.203
1.169
1.300
1.272
1.270
1.250
1.212
1.186
1.197
1.161
1.135
1.115
1.074
1.073
Sofferenze/
Impieghi
2,36%
2,38%
2,43%
2,40%
2,38%
2,26%
2,17%
2,37%
2,32%
2,70%
2,42%
2,48%
2,57%
2,61%
2,50%
2,58%
2,45%
2,45%
2,44%
2,45%
2,29%
11
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Il mercato del lavoro
imprese (-3,8% rispetto a dicembre 2006), mentre il contributo a
questo aggregato delle famiglie consumatrici si mantiene sostanzialmente costante e tendenzialmente positivo (+0,5%)
La Banca d’Italia rileva per il Piemonte, a fronte di una decelerazione della componente dei depositi, un incremento ad un tasso
più sostenuto rispetto all’anno precedente della raccolta obbligazionaria, che compensa l’andamento negativo dei depositi nel dato
complessivo della raccolta bancaria diretta.
Infine, le sofferenze bancarie ammontano a fine dicembre 2007 a
1.271 milioni di euro contro i 1.208 della stessa data del 2006, con
un incremento del 5%. Tuttavia rapportate agli impieghi le sofferenze bancarie si mantengono pressoché costanti (2,36% contro
il 2,38% di un anno prima), denotando una tendenza al calo nel
corso del 2007.
(2)
Banca d’Italia, L’economia del Piemonte nell’anno 2007, giugno 2008
LE FORZE DI LAVORO NEL 2007
Nel corso degli ultimi vent’anni, la provincia di Torino è stata protagonista di quel processo di riconversione economica del sistema
produttivo, mediante il quale la provincia ha acquisito una nuova
identità “post industriale”. Contestualmente è cambiata anche la
struttura demografica della popolazione della provincia: soltanto
negli ultimi cinque anni, fra il 2003 ed il 2007, la popolazione di età
compresa fra i 15 ed i 34 anni è diminuita del 5,1%, e complessivamente la popolazione attiva ha ridotto il proprio peso sul totale di
quasi 2 punti percentuali (dal 67,2% al 65,5%).
Ne è derivato quindi un mutamento sia nei contenuti del lavoro,
sia nella composizione della stessa forza lavoro, che si ripercuotono
su domanda e offerta di lavoro.
Dal lato dell’offerta, infatti, le forze di lavoro per il 2007 sono state
stimate a 1.004mila unità, in crescita di 15mila unità (+2%) rispetto
al 2006. Le donne occupate o in cerca di occupazione, che rappresentano complessivamente il 44% delle forze lavoro della provincia,
IL MERCATO DEL LAVORO: MEDIE ANNO 2007
GRAFICO 6
5
Tasso di disoccupazione
4,7
56
Tasso di occupazione
Fem
mmine
64
Tota
ale
59
Tasso di attività
67,2
0
10
20
30
FONTE Elaborazioni della Camera di commercio di Torino
40
50
60
70
12
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Focus
sono cresciute di 8mila unità nell’ultimo anno. Il tasso di attività della
popolazione fra i 15 ed i 64 anni nel 2007 è del 67,2%: resta tuttavia ancora nettamente superiore il tasso di attività maschile (75%),
mentre quello femminile, benché in crescita di circa un punto percentuale rispetto al 2006, è ancora inferiore al 60%.
Dall’analisi della struttura occupazionale per settore di attività
economica, trova conferma il proseguimento del processo di terziarizzazione che il sistema economico e produttivo della provincia
di Torino ha affrontato negli ultimi anni: rispetto al 2006, infatti, nel
corso del 2007 gli occupati nei servizi sono cresciuti di 8mila unità, e
rappresentano ormai il 64% dei 957mila occupati complessivi; per il
71% si tratta di lavoratori dipendenti. Gli occupati nell’industria rappresentano invece il 35% del totale, di cui l’80% opera nell’industria
in senso stretto, il restante 20% è occupato nel settore delle costruzioni. Nel 2007 il tasso di occupazione per la fascia d’età 15-64
anni, è rimasto invariato rispetto all’anno precedente (64%), mentre
il tasso di disoccupazione totale è passato dal 4,1% del 2006 al
4,7% del 2007.
MOVIMENTO TURISTICO ITALIANO E STRANIERO IN PROVINCIA DI TORINO
GRAFICO 7
I TURISTI IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007
Torino e la sua provincia, hanno avuto una importante visibilità
internazionale durante le recenti Olimpiadi invernali: un connubio fra
grandi location storiche e le nuove e moderne infrastrutture realizzate dagli architetti più famosi al mondo, che l’hanno trasformata in
una nuova meta turistica in grado di attrarre sia turisti nazionali sia
internazionali.
I risultati non si sono fatti attendere: il 2006 ha infatti evidenziato
un record delle presenze dei turisti sia italiani sia esteri.
Passato l’evento olimpico, il 2007 ha evidenziato invece una contrazione sia degli arrivi sia delle presenze dei turisti, come evidenziano i dati elaborati dall’Osservatorio Turistico Regionale; un calo
di arrivi è fisiologico dopo un evento che ha acceso sulla provincia i
riflettori di tutto il mondo.
Gli arrivi di turisti in provincia di Torino sono ammontati nel 2007
ad oltre 1.362.000, con un calo del 5,8% rispetto all’anno precedente; più vistosa risulta la riduzione delle presenze, che non hanno
superato i 4 milioni di visitatori contro gli oltre 5 milioni dell’anno
precedente (-23,1%).
FONTE Regione Piemonte, Osservatorio Turistico Regionale
Gli arrivi di turisti italiani hanno fatto segnare un incremento del
7% rispetto al 2006, mentre quelli di turisti stranieri hanno subito
una flessione del 36,1%. Ancora più pesante risulta la diminuzione
di presenze di turisti stranieri, -45,3% rispetto all’anno precedente,
calo giustificato dal fatto che il 2006 era l’anno delle Olimpiadi.
Solo le Montagne Olimpiche (Val di Susa e Pinerolo) hanno evidenziato una crescita degli arrivi nel 2007 (circa 280.000, +26% rispetto all’anno precedente), a conferma dell’importanza di questa
13
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Approfondimenti
meta turistica soprattutto per gli sport invernali, in grado di attrarre
visitatori per la possibilità di poter usufruire dei moderni impianti
sportivi realizzati in occasione di Torino 2006.
I giochi olimpici hanno rappresentato un’ottima opportunità per il
lancio turistico di Torino, ma vi sono altri importanti appuntamenti,
che potranno confermare la vocazione turistica della provincia subalpina: fra tre anni Torino festeggerà i centocinquant’anni dell’Unità
di Italia, essendo stata la prima capitale; nel 2008, si distingue come
prima Capitale Mondiale del Design. I turisti continuano quindi ad
arrivare nella provincia torinese: il 20% degli arrivi è rappresentato
da stranieri e per il primo anno in testa alla classifica si collocano i
russi (il 13% del totale degli arrivi stranieri), seguiti a breve distanza
dal Regno Unito (il 12,6%) e poi dalla Francia (l’11%).
Gli arrivi di turisti dalla Russia nel 2007 sono praticamente triplicati rispetto all’anno precedente, mentre i turisti statunitensi, che lo
scorso anno occupavano la prima piazza, si sono ridotti del 75%.
In crescita sono apparsi anche gli arrivi dei turisti spagnoli (+72,4%
nei confronti del 2006).
Cresce la presenza di agriturismi nell’area torinese: nel 2007 erano 115, +16,2% nei confronti dell’anno precedente. Si osserva lo
stesso trend per i bed & breakfast, che incrementano in numero del
7,4%, mentre risultano in leggera flessione gli alberghi (-0,9%).
LA FILIERA AUTOVEICOLARE ITALIANA
Dopo un ottimo 2006 (+17%) la produzione di autoveicoli in Italia
è ulteriormente cresciuta di 74 mila autoveicoli (+6%), arrivando a
sfiorare nel 2007 la quota di 1,3 milioni di autoveicoli, risollevandosi
dai minimi di 1,135 milioni di autoveicoli del 2005.
Questa dinamica ha garantito per il secondo anno consecutivo
ordinativi nazionali crescenti ai nostri fornitori, che parallelamente
continuano a aumentare le proprie esportazioni. Nel 2007 i componentisti italiani hanno fatturato a clienti esteri 13 miliardi di euro
(+6,5% rispetto all’anno precedente), 5 dei quali sono stati realizzati da aziende site in Piemonte. È pertanto maggiore della media
la crescita del fatturato all’export piemontese (10%) nell’ultimo
anno. Il Piemonte arriva a pesare il 38% del totale dell’export na-
zionale di parti e componenti.
La crescita del fatturato nel 2007 rispetto al 2006 è stata dell’8%,
più o meno allineata alla crescita mondiale del 9%. Il dato è ancora
più positivo se confrontato con la media della produzione industriale
realizzata da tutti i settori nazionali (+0,4% in termini reali e +3% in
termini nominali).
Il fatturato annuo delle imprese con sede legale in Piemonte è cresciuto a una velocità maggiore (+9,2%) rispetto a quelle del resto
d’Italia (+6,7%), in linea con il trend mondiale.
A crescere più della media nazionale sono stati soprattutto i cluster delle imprese di engineering & design (E&D) (+14,6%) e gli OEM
(+8,6% per sistemisti e modulisti); a livello piemontese i risultati
migliori vengono conseguiti dagli specialisti (+9,1%) e dalle aziende
di engineering & design (+13,6%).
Gli scalini alla base della piramide della fornitura, popolati dai subfornitori di parti semplici, hanno avuto anch’essi performance positive, ma minori della media (+6,5%). Il gruppo con le performance
relativamente peggiori (+1,3%) è stato quello degli specialisti localizzati nel “resto d’Italia”, rispetto al Piemonte.
Le commesse estere del 2007 sono aumentate, passando dal
31% al 36% del fatturato totale. Questo è il dato come media del
campione, ma se si analizzano i diversi cluster si scopre che gli OEM
sono maggiormente legati (come è logico aspettarsi) alle commesse
nazionali (dall’estero proviene solo un quarto circa del loro fatturato), mentre gli specialisti fatturano all’estero ben il 57% del totale.
Da notare che in questi anni anche i subfornitori hanno fatto sforzi
per penetrare i mercati oltre confine, arrivando a percentuali medie
di fatturato estero pari al 38%. In parte questa dinamica riflette il fatto che i subfornitori tendono ad aumentare la competitività dei prodotti, cercando sbocchi all’estero grazie alla fornitura a stabilimenti
esteri del principale costruttore italiano, ma non solo. Nonostante
queste buone notizie, vi è ancora un 36% del campione che dichiara
di non avere clienti all’estero.
Il Piemonte ha un proprio “export model”, basato sul progetto
From Concept to Car, che nel 2007 ha avviato la sua seconda edizione (2007-2009) e conta ad oggi ben 152 aziende. Non è un caso
se il Piemonte esporta il 38% del totale dell’export nazionale e ha in
percentuale più aziende esportatrici (il 74 % delle aziende piemontesi dichiarano di avere clienti all’estero) rispetto al resto d’Italia,
dove le aziende che hanno aperto canali commerciali esteri sono il
14
Torino
Torino Congiuntura
Congi
ngiunt
giunt
u ura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
56% del totale e dove non si delinea ancora un “export model” funzionante per mantenere la propria quota di mercato globale.
La destinazione delle esportazioni italiane è principalmente l’Europa (su 4 euro provenienti dalle esportazioni, ne dobbiamo a clienti
operanti in Europa più di 3). Per il momento l’Europa (a patto di
includerne il Centro e l’Est) ha una capacità installata di produzione
di auto in crescita (superiore del 15% a quella di 5 anni fa), il che
ha evidentemente favorito la nostra filiera, che si rivolge prevalentemente a un mercato di esportazioni continentale.
VARIAZIONE % DEL FATTURATO 2007/2006 E CONFRONTO CON VARIAZIONE
2006/2005 (% DICHIARATE NELLE INTERVISTE E PONDERATE CON I BILANCI )
GRAFICO 8
FONTE Camera di commercio di Torino, Osservatorio della filiera autoveicolare italiana Anno 2008
C
Torino
ONGIUNTURA
OSSERVATORIO SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE TORINESI:
UNDICESIMA EDIZIONE
Il 15 luglio scorso è stata presentata dalla Camera di commercio
di Torino l’undicesima edizione dell’Osservatorio sulle spese delle
famiglie torinesi, indagine annuale condotta in collaborazione con
Ascom e Confesercenti Torino. Lo studio monitora la struttura e i
livelli della spesa sostenuta dai nuclei familiari in base alle loro caratteristiche, individuando abitudini di acquisto e preferenze dei consumatori: l’indagine nel 2007 ha coinvolto un campione di 240 famiglie
torinesi, a cui è stato fornito un libretto di acquisti, dove riassumere
le spese correnti della famiglia nel corso della settimana, e un quest
stionario,
dove annotare le spese effettuate a intervalli più lunghi (p.
e per beni durevoli, per l’abitazione, etc.). Il campione rispecchia
es.
in modo proporzionale la distribuzione delle famiglie della città di
in
To
Torino
secondo caratteristiche socio-demografiche importanti ai fini
d
dell’analisi,
come il numero dei componenti e la situazione famigliare (single, coppia senza figli, coppia con figli).
re
Nel 2007 l’indagine ha individuato una spesa media mensile comp
plessiva
di 2.479 euro a famiglia (escludendo manutenzioni alla casa
e acquisti di autoveicoli) che, rispetto al 2006, è aumentata di circa
ilil 5% (era a 2.358 euro). Il 12% (307 euro) è assorbito dal comparto
a
alimentare,
il restante 88% (2.171 euro) dal comparto non alimentare Al contrario di quanto successo l’anno scorso, quando era aure.
m
mentata
quasi esclusivamente la spesa per il comparto alimentare,
n corso del 2007 la spesa alimentare è rimasta costante: vale 307
nel
e
euro
mensili, per circa un quarto destinata a “carni e salumi” (24%),
c seguono “pane e cereali” (15%) e “latte e formaggi” (15%).
cui
D
Dall’altro
lato, invece, quella non alimentare è cresciuta del 6% (117
e
euro)
per un valore di 2.171 euro: l’abitazione pesa per il 33% (più
d 710 euro), seguita da trasporti e comunicazioni (343 euro mensili
di
escluso l’acquisto di auto), oggetti per la casa, arredamento, elettrodomestici e servizi domestici (177 euro - voce in calo che torna
ai valori del 2005).
A seconda della tipologia di prodotti, si riscontra una differenza
in termini di luoghi d’acquisto: le famiglie scelgono supermercati
e ipermercati (45-50%) soprattutto per pasta, biscotti, prodotti in
scatola e surgelati nei generi alimentari e per articoli di pulizia della
casa e della persona in ambito non alimentare. Per gli stessi prodotti
15
GRAFICO 9
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
L A SPESA NON ALIMENTARE. ANNO 2007
FONTE XI edizione Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi
notevole risulta anche il ricorso ai minimarket (30-35%), mentre il
commercio al dettaglio resta competitivo per generi come pane (il
75% delle preferenze), carne (il 54%) e abbigliamento (il 64%). Il
mercato rionale mantiene la leadership (il 60%) per frutta e verdura.
Praticamente assente il ricorso alle consegne a domicilio.
Lo stato occupazionale della persona di riferimento del nucleo familiare (capofamiglia) influisce direttamente e in modo sensibile sui
consumi, in particolare per quanto riguarda il non alimentare: per i
non occupati e gli operai si ha un consumo inferiore alla media rispettivamente del 21% e del 19%, per gli impiegati (comprensivi dei
quadri aziendali) e i lavoratori in proprio si registrano rispettivamente
un +35% e un +19% rispetto alla spesa media famigliare; infine, per
gli imprenditori e i liberi professionisti, la percentuale di scostamen-
to dalla media sale al +51%. Né lo stato occupazionale, né la tipologia di famiglia influiscono, invece, sulla capacità di risparmio, che
non cresce: circa la metà delle famiglie campione, infatti, dichiara di
non aver risparmiato nel 2007. Tra le altre, più di metà registrano un
risparmio inferiore al 15% del reddito famigliare e solo il 15% delle
famiglie riesce a risparmiare dal 30% in su.
Fra i comportamenti d’acquisto emergenti è da rilevare, invece,
che la spesa media per pasti fuori casa nel 2007 è stata di 64 euro
per famiglia, in aumento rispetto al 2006 e al 2005 (anni in cui superava di poco i 50 euro); similmente vi sono alcune categorie di beni
di consumo, dotati per lo più di alta tecnologia, il cui possesso è in
forte aumento ormai dal 2004: il forno a microonde, il lettore dvd,
il personal computer e la fotocamera digitale hanno oggi una pe-
16
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
netrazione superiore al 45%. Tuttavia spesso, più che per motivi di
convenienza, per realizzare acquisti altrimenti non effettuabili (auto,
computer, elettrodomestici,..) è emerso anche un aumento delle forme di pagamento a rate: a Torino, lo strumento è utilizzato, per lo più
saltuariamente, da circa il 14% delle famiglie, pressappoco come
nel 2006.
IL PROGETTO EUROPEO PAMEL@
PORTALE PER ANALISI SOCIO-ECONOMICHE
SULL’ARCO MEDITERRANEO LATINO
Sono stati presentati lo scorso 27 giugno, a Torino, i risultati del
progetto europeo Interreg IIIB Medocc Pamel@ - Portale dell’Arco
Mediterraneo latino-, di cui è stata partner la Camera di commercio
di Torino. Obiettivo del progetto Pamel@ è sviluppare riflessioni e
analisi socio-economiche sulla realtà dell’Arco Mediterraneo Latino.
Il territorio, che comprende 18 regioni e 90 province, si sviluppa
dalla Spagna meridionale alle regioni del sud Italia, passando per il
sud della Francia.
Ne fanno parte anche il Piemonte e il Rhône-Alpes, pur non affacciandosi sul Mediterraneo.
I risultati del progetto vengono diffusi attraverso il sito internet
http://www.europamela.eu, sul quale sono a disposizione dell’utente molteplici strumenti per comprendere le peculiarità del territorio: il
sistema cartografico interattivo, che consente di creare delle mappe
personalizzate; una banca dati che descrive le 247 reti d’imprese
che operano sul territorio, per agevolare contatti, scambi e partenariati fra aziende europee; le schede d’informazione sulle regioni e
le province che lo compongono; le sfide essenziali dell’Arco mediterraneo latino, per capire meglio il ruolo di questo territorio in seno
all’Unione europea e nel bacino del Mediterraneo; infine, le testimonianze dei partner con esempi di buone pratiche in materia di grandi
progetti e di governance territoriale.
C
Torino
ONGIUNTURA
17
LE NEWSLETTER DELLA CAMERA
DI COMMERCIO DI TORINO
Torino Congiuntura - gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
TOP TECH è la newsletter mensile che contiene le offerte e richieste di tecnologia e le ricerche di partner trasmesse dalla rete degli oltre 60 Innovation
Relay Centre, centri europei per la promozione e lo scambio delle tecnologie
innovative. Le richieste, tradotte in italiano e selezionate in base al tessuto
industriale e produttivo del Piemonte, riguardano prodotti o servizi innovativi, risultati di ricerca, progetti nell’ambito dei programmi europei di R&D.
La newsletter prevede anche approfondimenti tematici (ambiente, risparmio
energetico, bioedilizia…) e focus legati ad uno specifico Paese di provenienza
o settore tecnologico.
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TORINO AMBIENTE è la newsletter, in uscita ogni trimestre, dedicata all’ambiente. Obiettivo dello strumento è informare, formare e aggiornare gli operatori del settore su norme spesso complesse e articolate, che cambiano
frequentemente. Dall’Albo Gestori Rifiuti alle risposte a dubbi e domande:
sono tante le rubriche e gli approfondimenti previsti della pubblicazione per
orientare e sensibilizzare le imprese. Con una particolare e sempre maggiore
attenzione allo sviluppo sostenibile e alle energie rinnovabili.
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Torino Congiuntura
gennaio - marzo 2008 anno 9 - n. 32
Testata registrata presso il Tribunale di Torino
con provvedimento n. 43 del 12 aprile 2007
Direttore responsabile: Guido Bolatto
Redazione: Settore Studi, Statistica e Documentazione, Camera di commercio
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IMPRENDO DONNA è la newsletter bimestrale del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile costituito presso la Camera di commercio
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fanno parte e dalle istituzioni con cui collabora.
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