Le novità
previdenziali
Voci dall’Anse
Anno IX - n. 3/2007
Costeggiando
il Salento
Voci dall’Anse
Premio fedeltà
Anse Campania
NOTIZIARIO
ANSE
N. 3/2007
Inquestonumero:
Direttore Responsabile
Franco Pardini
Editore
Associazione Nazionale
Seniores Enel
Associazione di solidarietà
tra dipendenti
e pensionati delle aziende
del Gruppo Enel
Comitato di redazione
Fabiana Bruschi
Pasquale Cutino
Carlo Daccò
Prospero Figundio
Marco Manfredini
Giovanni Salvini
Domenico Tresca
Editing
Monica Guido
Redazione
e Amministrazione
Viale Regina Margherita,
125 - 00198 Roma
Tel. 06.83057422
06.83057390
Fax 06.83057440
Impaginazione
e Fotolito
Online Group S.r.l. - Roma
Stampa Tipografia
Facciotti S.r.l. - Roma
Prima
Linea
4
Info
Previdenza
8
Voci
dall’Anse
13
Pensieri
e parole
24
Enel News
26
Enel al 20° World Energy Congress
La parola contesa, tra scienza e filosofia
Periscopio
30
Prestito obbligazionario Enel
Modifiche di recapiti territoriali
Questo numero è stato
edito in 35.000 copie
Pubblicazione fuori
commercio
Registrazione alla
Cancelleria del Tribunale
di Roma n. 405/07
del 18 settembre 2007
Questo periodico
è associato
alla Unione Stampa
Periodica Italiana
Pensionati, arriva la “quattordicesima”
Contributo di solidarietà
Riscatti: per la laurea la stangata si riduce
alla metà, ma solo per i più giovani
Pensioni, proposta di legge
Una giornata sulla costiera salentina
Premio fedeltà Anse Campania
Gita alle isole Tremiti
Un dolce ricordo: la maestra delle elementari
l’Editoriale
di Franco Pardini
C
“
Convenzione
con Enel energia
”
Cari Amici,
la ripresa dell’attività dopo la pausa estiva produce, almeno in me,
un atteggiamento bivalente: un pensiero a quello che è stato sinora
realizzato ed una riflessione sulle cose da fare il prossimo anno, sempre con l’ambizione di migliorare e potenziare la nostra attività, corrispondendo meglio alle vostre aspettative.
Recentemente abbiamo esplicitato il nostro logo, definendoci
Associazione di solidarietà tra dipendenti e pensionati delle Aziende
del Gruppo Enel, a significare l’importanza di un più forte raccordo
con le generazioni attualmente “attive”, che presupporrebbe un
rafforzamento della presenza nella nostra Associazione dei dipendenti in servizio. Purtroppo dobbiamo constatare che le condizioni generali del mercato del lavoro (oggi molto più flessibile e concorrenziale)
non sono tra le più propizie ad alimentare la cultura della fedeltà
aziendale che ha invece caratterizzato la generazione che ha dato vita
all’Associazione; è necessario realisticamente prendere atto di questo
contesto e fare in modo che i nostri programmi possano essere attrattivi anche per i giovani che ora operano in Azienda.
In proposito direi, anche se devono essere assolti gli adempimenti statutari, che per il prossimo anno ci muoveremo lungo due direttrici:
alcune iniziative a carattere nazionale (tra le quali una
Manifestazione che lasci uno “spazio competente” all’approfondimento di temi di interesse per tutti noi) destinate ai Soci ed alcuni
interventi riservati alla “tecnostruttura elettiva” ai vari livelli, al
fine di tenere viva la sua motivazione e la sua attenzione alle
“domande” degli associati.
Motivazione che spero venga adeguatamente dimostrata per far fronte agli impegni derivanti dalla recentissima sottoscrizione della convenzione con Enel Energia a sostegno delle politiche aziendali nell’ambito della liberalizzazione del mercato elettrico e del gas. Nelle
prossime settimane - secondo modalità definite con gli esperti della
Divisione Mercato - saremo infatti fortemente impegnati a sostenere
l’Azienda in tale mercato libero, impegno del quale dobbiamo essere
tutti consapevoli e che costituisce tra l’altro - ed intendo sottolinearlo - testimonianza concreta della nostra contiguità con l’Azienda.
3
Prima
Linea
Pensionati,
arriva la “quattordicesima”
si paga da ottobre a dicembre
L’una tantum è data solo a chi ha
almeno 64 anni e una pensione di
importo modesto (fino a 654,21 euro
al mese, senza altri redditi).
L’Inps inizia a pagare da ottobre,
l’Inpdap da novembre.
la
cosiddetta “quattordicesima”, introdotta dalla legge 127 del 3 agosto 2007
(G.U n. 190 del 17 agosto), inizia a
essere pagata da ottobre. Ma non per tutti i pensionati che ne hanno diritto. Per una larga fetta di essi il
pagamento è oggettivamente rinviato ai mesi di
novembre e dicembre, semprechè gli uffici lavorino
con alacrità e, soprattutto, i pensionati interessati
facciano conoscere la misura dei propri redditi.
Come al solito la situazione è complessa. Quando si
stabiliscono aumenti di pensione a milioni di pensionati la legge, pur nella sua apparente semplicità, crea
percorsi “burocratici” molto pesanti e con cammini
diversi a seconda della posizione del singolo soggetto. Il messaggio, però, che giunge agli interessati è
uno solo: a ottobre si paga il “tesoretto”. Per molti
non sarà così, sia per ragioni anagrafiche, sia per
ragioni reddituali e dovranno rassegnarsi ad avere la
somma una tantum con qualche ritardo, molti altri a
non averla affatto, pur avendolo sperato e creduto.
E’ perciò opportuno spiegare bene quello che sta per
succedere, sottolineando anche che di aumento non
4
T
Bruno Benelli
si parla per tutta la fascia di pensioni assistenziali: per
esse il beneficio è rinviato al prossimo anno.
Gli aumenti riguardano solo i pensionati che hanno
pagato contributi all’Inps, o a qualsiasi altro ente
pubblico che assicura in via obbligatoria attraverso
forme sostitutive, esclusive, esonerative dell’assicurazione generale Inps (Enpals, Ipost).
Requisiti. Due sono i requisiti per poter avere gli
aumenti: età non inferiore a 64 anni; reddito personale non superiore a una volta e mezza la pensione
minima Inps.
Aumenti differenziati. E’ la prima volta che la legge
“premia” solo i pensionati che hanno pagato i contributi rispetto alla grande massa di pensionati assistenziali. E nel fare questo la legge premia di più chi
ha pagato di più. In questo modo la norma recepisce
le proteste dei pensionati che, pur avendo pagato
contributi, ad esempio per 25 anni, hanno finora
avuto i medesimi aumenti di pensionati che non
hanno pagato un centesimo.
Gli aumenti, sotto l’aspetto dell’anzianità contributiva, sono un po’ differenziati tra lavoratori dipendenti e autonomi. Questo fatto ha suscitato subito i
mugugni degli autonomi per essersi veduti assegnare un ruolo diciamo di serie B. Ma gli interessati non
devono far finta di dimenticare che hanno pensioni
calcolate con lo stesso sistema retributivo applicato ai
lavoratori dipendenti, nonostante che questi ultimi
paghino molto di più in termini di aliquota contributiva.
Ecco la tabellina degli aumenti:
Anno 2007
A - Pensionati da lavoro dipendente.
- Fino a 15 anni di contributi = aumento una tantum di 262 euro; oltre 15 e fino a 25 anni =
aumento di 327 euro; oltre 25 anni = aumento di
392 euro.
B - Pensionati da lavoro autonomo.
- Fino a 18 anni di contributi = aumento una tantum di 262 euro; oltre 18 e fino a 28 anni = aumento di 327 euro; oltre 28 anni = aumento di 392 euro.
Anno 2008
Le somme sopra indicate solo elevate rispettivamente a 336, 320 e 504 euro.
Anzianità contributiva. Se la persona ha due pensioni e una di esse è ai superstiti, si tiene conto dell’anzianità contributiva della sola pensione diretta. Se
infine la persona ha solo la pensione ai superstiti,
l’anzianità contributiva, sulla quale è stata calcolata
la pensione di base del defunto, è ridotta al 60%,
ovvero alla diversa percentuale prevista dal fondo di
previdenza. Questa seconda ipotesi sarà quella più
ricorrente: gli uffici Inps hanno infatti stimato che la
stragrande maggioranza degli aumenti sarà dato a
donne vedove.
Limite di reddito. Non basta avere almeno 64 anni,
occorre anche che il reddito personale complessivo
non superi una volta e mezza la pensione minima
Inps del 2007: non superi perciò 8.504,73 euro lordi.
Se questa somma la dividiamo per 12 mesi, il reddito
mensile di riferimento è 708,73, se la dividiamo per
13 mesi il reddito scende a 654,21 euro. Chi sta dentro questo tetto guadagna l’aumento, chi è sopra
perde ogni diritto. Perciò tutte le pensioni entro la
cifra hanno titolo all’una tantum a condizione che il
titolare non abbia altri redditi che, sommati alla pensione, facciano superare il tetto.
Una tantum ridotta. Chi ha però una pensione (al
netto dei trattamenti di famiglia) che è solo un pochino superiore al tetto, ha diritto a un aumento proporzionalmente ridotto, calcolato in modo tale che l’importo della pensione, più l’aumento spettante per
differenza, non superino l’una tantum teoricamente
spettante. Esempio: Titolare di reddito di 8.650 euro con
un’anzianità contributiva di 20 anni. In base all’anzianità
avrebbe diritto a un aumento di 327 euro, che, sommato
al tetto stabilito dalla legge in 8.504,73 euro, darebbe
luogo a un reddito complessivo di 8.831,73 euro. Per non
superare questa soglia all’interessato sarà pagata la somma
di 181,73 euro (e non più di 327 euro) e in questo modo
non verrà superato il tetto posto dalla legge, che, nel caso
di pensionato compreso nella seconda fascia (secondo la
nostra indicazione esemplificativa), è di 8.831,73 euro, vale
a dire 8.504,73 più 327,00.
Se in questo caso concreto il reddito finale (pensione
più aumento teorico) superasse 8.831,73 euro non
spetterebbe più alcuna quattordicesima.
Quali redditi. Si tiene conto di tutti i redditi comunque realizzati nel 2007 e di qualsiasi natura. Ciò
significa che in essi vanno compresi i redditi soggetti
a Irpef (la pensione stessa, redditi da lavoro, da pensioni estere, da immobili, ecc.) e anche quelli non
soggetti a Irpef (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni assistenziali, sussidi comunali, ecc.) e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a
imposta sostitutiva (interessi bancari e postali, rendimenti derivanti da azioni, obbligazioni, fondi di investimento, Bot, Cct, altri titoli di stato, ecc.). Insomma:
si tiene conto di tutti i redditi, compresi tutti quelli
che non vanno a finire nella denuncia annuale di
modello 730 o Unico.
Redditi esclusi. Non si tiene conto solo di cinque
categorie di redditi. Queste: assegno per il nucleo
familiare o assegno familiare; indennità di accompagnamento; reddito convenzionale della casa di proprietà in cui si abita; trattamenti di fine rapporto,
comunque denominati, comprese le anticipazioni;
pagamenti per periodi arretrati per i quali si paga
l’Irpef con il sistema della tassazione separata.
Niente famiglia. Attenzione: i redditi da considerare
sono solo quelli esclusivi del pensionato. Non si tiene
conto dei redditi coniugali e familiari, in quanto l’una
tantum è data solo per premiare il versamento dei
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contributi. Il procedimento, secondo noi, sarebbe
corretto se l’aumento fosse stato dato a tutti i pensionati, senza alcun riferimento reddituale. Ma dal
momento che si è ristretto il premio ai titolari di basso
reddito (per ovvi motivi di bilancio) avremo aumenti
dati a chi ha un reddito personale modesto e un
coniuge ricco e negati a chi ha un reddito annuo di un
euro superiore al tetto, come sopra determinato, e ha
caso mai a carico moglie e due figli nullatenenti.
Niente tasse. L’aumento è al netto di ogni imposizione fiscale, vale a dire è esente da Irpef. Esso infatti,
come dice la legge “non costituisce reddito”, perciò
non solo non paga le tasse, ma non è considerato ai
fini del riconoscimento di prestazioni previdenziali e
assistenziali. Ad esempio, se la persona chiede l’assegno
per il nucleo familiare, oppure la pensione di invalidità civile,
l’importo dell’una tantum non viene considerato ai fini del
raggiungimento delle soglie fissate dalle relative leggi.
Mese di ottobre. L’Inps è in condizione di pagare gli
aumenti già a partire dal mese di ottobre 2007.
Nonostante la legge 127 fissi il momento iniziale dei
pagamenti nel mese di novembre o dicembre l’Inps è
stato messo sotto pressione dal governo per anticipare di uno/due mesi l’operazione. L’Istituto ha risposto
all’appello ed è in condizione di pagare a milioni di
pensionati subito l’aumento, naturalmente al
“buio”, vale a dire senza conoscere l’esatta misura
dei redditi personali realizzati nel 2007. L’Inps si è
basato sull’ultima dichiarazione reddituale presentata
dagli interessati, quindi come minimo ha fatto riferimento ai redditi 2006.
Ciò comporterà che, una volta conosciuto il reddito
2007 dopo la dichiarazione annuale presentata dal
pensionato con la consueta “campagna Red”, gli
uffici debbano chiedere in restituzione a taluni il
pagamento aggiuntivo. Con tutte le proteste degli
interessati e con tutte le difficoltà oggettive insite in
questo genere di recuperi, nei quali purtroppo l’Inps,
incastrato dalle leggi, è impantanato da anni.
A tutti gli interessati l’Inps ha inviato una lettera con
la quale spiega quanto sopra indicato e precisa l’esatto importo in più che verrà pagato alla banca o alla
posta con la rata ottobrina.
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Mesi di novembre/dicembre. Per molti altri pensiona-
ti l’Inps non è in condizione di riconoscere/negare
l’una tantum perché non conosce la situazione reddituale, non avendo nei propri archivi dichiarazioni
aggiornate.
A costoro viene inviata una lettera con la quale si
chiede una dichiarazione sulla misura dei redditi presunti per il 2007, allegando il modulo che gli interessati devono compilare indicando le varie nature dei
redditi posseduti con le relative misure annue. Il
modulo va restituito alla sede Inps che lo ha inviato.
E’ preferibile che il modulo sia consegnato a un centro di assistenza fiscale (Caf), o a un professionista
abilitato: saranno essi che, gratuitamente (il pensionato non deve pagare alcunché per il servizio), invieranno la risposta all’Inps.
Se il risultato è OK gli uffici Inps informeranno di ciò
il pensionato con lettera indicante anche l’importo
aggiuntivo in pagamento con la rata di pensione. Più
il pensionato sarà celere nella risposta, prima avrà la
somma.
Pensionati Inpdap. Sulla falsariga dell’Inps, anche
l’Inpdap ha inviato ai propri pensionati potenzialmente aventi diritto all’aumento una lettera, volta ad
acquisire le necessarie informazioni sui redditi personali, con la restituzione di un modulo apposito. L’Ente
si impegna a pagare l’aumento a partire dalla rata di
novembre 2007, a condizione che gli interessati
comunichino i dati entro il mese di settembre. Se la
dichiarazione arriverà dopo, gli aumenti saranno
pagati con la prima rata successiva alla consegna di
tale denuncia.
Poi la verifica sulla dichiarazione presentata dagli
interessati sarà fatta dall’Inpdap con l’operazione
generale di controllo (“ campagna Red”) che in team
con Inps verrà svolta nel 2008.
Attenzione: la somma aggiuntiva viene pagata:
da Inpdap = se la persona ha solo la pensione
Inpdap; da Inps = se la persona ha anche prestazioni
a carico Inps.
Contributo di solidarietà
T
ANSE
È previsto nel recente Protocollo
d’intesa tra Governo e Parti sociali
su “Previdenza, lavoro e competitività”.
Il Protocollo del 23 luglio 2007
prevede, tra l’altro, l’applicazione
di un contributo di solidarietà a
carico dei lavoratori e dei pensionati iscritti ai Fondi di Previdenza,
le cui gestioni sono confluite nel
Fondo di Previdenza Lavoratori
Dipendenti (FPLD).
L’ipotizzato contributo riguarda i
Fondi speciali (tra i quali gli ex
Fondi di Previdenza Elettrici,
Telefonici), il Fondo Volo e
l’INPDAI.
Secondo il testo del Protocollo,
“… il contributo di solidarietà,
che non ha carattere permanente,
sarà posto a carico dei dipendenti
in attività e dei pensionati. La
definizione dei criteri è demandata alla già citata Commissione tra
Governo e parti sociali avente l’obiettivo di definire ipotesi in materia di lavori usuranti e di finestre
pensionistiche…”.
In nome della solidarietà, quindi,
un’ulteriore penalizzazione si prospetta per i lavoratori e per i pensionati dei Fondi di previdenza
soppressi.
Si tratta in sostanza di un prelievo
aggiuntivo – a prescindere se
temporaneo o permanente – che
colpisce ancora una volta deter-
minate categorie di lavoratori, i
cui trattamenti previdenziali sono
stati nel tempo allineati a quelli
degli altri lavoratori dipendenti, in
virtù dei provvedimenti legislativi
emanati dal 1995 in poi.
L’effetto dell’azione di armonizzazione della legislazione che regolava i Fondi soppressi a quella previdenziale della generalità dei
lavoratori dipendenti ha pressoché annullato le condizioni più
favorevoli che, lungi dal costituire
privilegi, assicuravano pensioni
più dignitose, grazie ad un’accorta politica contributiva praticata
negli anni da aziende e categorie
di lavoratori interessate.
La verifica sul campo di quanto
detto prima è incontestabilmente
offerta da una semplice constatazione: da alcuni anni a questa
parte per un numero crescente di
lavoratori iscritti ai Fondi pensione
soppressi risulta più favorevole la
pensione liquidata in base alle
norme dell’assicurazione generale
obbligatoria, anziché secondo le
disposizioni degli ex Fondi.
È poi del tutto incomprensibile il
riferimento allo squilibrio delle
gestioni previdenziali dei Fondi,
che – secondo il Protocollo citato
– giustificherebbe l’istituzione del
nuovo prelievo.
È noto che lo squilibrio delle
gestioni è conseguenza di oneri
impropri posti a carico dei Fondi
medesimi, in virtù di provvedimenti legislativi di carattere sociale, quale ad esempio il riconoscimento di contribuzioni figurative.
Tali oneri, da imputare alla previdenza generale, non possono
essere addossati ai lavoratori e
pensionati iscritti ai Fondi citati,
chiamandoli a contribuire al loro
risanamento.
Non è quindi una questione di solidarietà, alla quale peraltro i lavoratori ed i pensionati elettrici, come i
lavoratori degli altri Fondi interessati, sono estremamente sensibili e
non si sono mai sottratti.
Al contrario l’ipotizzato contributo di solidarietà rappresenterebbe
un ulteriore depauperamento dei
trattamenti pensionistici in atto e
futuri, già falcidiati da vari fattori.
Concludiamo con l’auspicio che
Governo e Parti sociali riconsiderino la questione, che ove tramutata in atto legislativo, costituirebbe
soltanto un provvedimento iniquo
e punitivo per i tanti lavoratori e
pensionati interessati al prelievo.
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Info
Previdenza
Riscatti: per la laurea la
stangata si riduce alla metà,
ma solo per i più giovani
In attesa della nuova legge vediamo quali sono i riscatti
in circolazione, con i relativi impianti normativi,
a disposizione dei lavoratori che hanno possibilità/
necessità di incrementare il proprio conto assicurativo e
contributivo per accelerare il percorso verso la pensione.
T
b
uone nuove per i lavoratori giovani che, dopo
avere preso la laurea in
questi ultimi anni, hanno trovato
un lavoro e chiedono all’Inps o
all’Inpdap il riscatto degli anni universitari.
È in arrivo la legge (dovrebbe essere presa nel corso di quest’anno)
che introduce una notevole serie
di agevolazioni a questa operazione che spesso è naufragata sullo
scoglio del costo.
È un grande vantaggio: il costo del
riscatto verrà ridotto del 50%.
Questa agevolazione di rilevante
effetto pratico riguarda i lavoratori che liquideranno la futura pensione con il metodo contributivo,
quindi le persone che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 e
che, anche dopo l’accredito dei
periodi riscattati, non hanno contributi precedenti il 1996.
8
testi Bruno Benelli
Prendiamo il caso di un giovane
che, dopo il corso legale di laurea
in economia e commercio nel
periodo 2000 - 2004, inizia a lavorare come impiegato dal 1° gennaio 2007 con uno stipendio lordo
annuo di 18.000 euro. Il riscatto
costa il 33% della busta paga,
quindi 5.940 euro. Per quattro
anni il costo complessivo è di
23.760 euro.
Con la riduzione a metà il costo
scende a 11.880 euro. E’ corretto
però ricordare – seconda faccia
della medaglia - che anche la futura pensione sarà interessata da
questo sgravio e sarà quindi calcolata su un montante complessivo
più basso.
Con la legge di oggi chi chiede di
pagare il riscatto in forma rateale
(massimo in cinque anni) deve
versare gli interessi di dilazione
sulle rate mensili, vale a dire il
10% in più.
T
Bruno Benelli
Con la nuova legge gli interessi
vengono eliminati: si paga solo il
capitale senza oneri aggiuntivi,
con un risparmio all’incirca di altri
2.000 euro. In più – terzo vantaggio - la rateazione può essere saldata in dieci anni (il doppio del
tempo attuale).
E ci sarà anche un quarto eventuale vantaggio: il riscatto potrà essere chiesto anche se ancora non si
è trovato lavoro. In questo ipotesi
il costo potrà essere scaricato dal
reddito Irpef del genitore che lo ha
sostenuto. Con il recupero all’incirca del 30-40 per cento di quanto pagato all’Ente di previdenza.
Questa filiera di agevolazioni, è
bene ripeterlo, è prevista solo per
i lavoratori giovani.
Per quelli che hanno già almeno
18 anni di contributi entro l’anno
1995 e che quindi liquidano l’intera prossima pensione con il sistema retributivo non c’è alcun bene-
ficio: si continuano ad applicare le
norme pesanti di oggi.
Diamo perciò uno sguardo all’attuale panorama normativo dei
riscatti, che non riguardano solo
l’ipotesi degli studi universitari, ma
sono ammessi anche per altre
importanti cause (lavoro all’estero,
evasione contributiva, congedi
parentali, periodi di sospensione
del lavoro, ecc.).
Come abbiamo anticipato i riscatti costano tanto. Questo perché il
lavoratore deve supplire alla mancanza di un datore di lavoro che
“collabori” a pagare le somme e
perché sono usati strumenti di calcolo molto penalizzanti, ancor più
se riferiti a periodi fino all’anno
1995.
Da ricordare però, allorché si tratta di prendere una decisione, che
ciò che viene pagato per riscatto
può essere dedotto in sede di
denuncia dei redditi (modelli
Unico o 730). In questo modo si
“addolcisce” il peso del riscatto e
si recuperano parte delle somme
versate.
[ COME SI CALCOLA IL COSTO ]
Entriamo nel vivo del discorso e
vediamo come viene calcolato il
riscatto, qualunque sia la motivazione che lo genera.
Fino all’anno 1995. Il riscatto è
determinato dall’età, dal sesso,
dalla busta paga, dall’anzianità
contributiva del soggetto, dal
tempo che manca per andare in
pensione: le donne pagano di più
perché vanno in pensione prima;
più alta è la retribuzione più
pesante è il costo; più lungo è il
periodo da riscattare, più elevato
diventa l’onere.
Una volta stabiliti tutti questi parametri si applicano specifici coefficienti di capitalizzazione, rilevabili
da tabelle ministeriali, per cui l’onere diventa per così dire personalizzato.
Dal 1996. Tutto diventa più semplice per i riscatti di periodi successivi all’anno 1995. In questo caso
sulla retribuzione dell’interessato
si applica l’aliquota contributiva
Inps vigente in quel momento e si
ha subito il risultato.
Ma attenzione, se la persona ha
diritto alla pensione interamente
calcolata con il sistema retributivo
(in quanto ha almeno 18 anni di
contributi versati entro l’anno
1995) l’onere applicato è quello
ricavabile dalle tabelle del
Ministero del lavoro, anche se il
periodo riscattato si situa dopo
l’anno 1995.
Come si paga. Si paga subito tutto
quanto entro 60 giorni dalla
comunicazione Inps, oppure si
chiede una rateazione per un massimo di 60 rate mensili (cinque
anni), con l’aggiunta degli interessi di dilazione. In entrambi i casi si
usano i bollettini postali emessi
dall’Inps.
Rinuncia. Il bello del riscatto è che
uno può sempre tornare sui propri
passi e annullare la richiesta.
Questo in genere capita quando si
legge la cifra da pagare.
Sono molti a questo punto che
preferiscono rinunciare, operazione perfettamente legittima. In
questa ipotesi è sufficiente non
pagare la somma richiesta e automaticamente c’è rinuncia.
Pensionati. Se si va in pensione
mentre c’è la rateazione, le
somme residue vanno pagate in
unica soluzione.
E se il riscatto viene chiesto da uno
che già è in pensione, gli uffici non
concedono la rateazione, dal
momento che con il riscatto c’è un
aumento immediato di pensione:
in questa evenienza si paga tutto
entro 60 giorni.
Vediamo ora velocemente le principali norme che si applicano alle
varie forme di riscatto.
[ EVASIONE CONTRIBUTIVA ]
Se il datore di lavoro non versa i
contributi e sono passati cinque
anni dall’evento il periodo scoperto non è più sanabile: non si può
recuperare il buco. Neanche il
datore di lavoro a suo tempo inadempiente può versare.
Se però l’illecito è denunciato dal
lavoratore si possono recuperare i
contributi fino a dieci anni indietro.
Con la conseguenza che dopo cinque o dieci anni il recupero dell’evasione può avvenire solo con le
pesantissime regole del riscatto.
Alla domanda vanno allegati tutti i
documenti di data certa (cioè proprio del tempo in cui si è consumata l’evasione) che dimostrino
senza dubbio l’esistenza del rapporto di lavoro (lettera di assunzione e/o licenziamento, buste
paga, libretto di lavoro, ecc.).
Non sono ammessi documenti
“ora per allora”, a meno che la
dichiarazione provenga da un’autorità amministrativa o da pubblico ufficiale, che attestino l’esistenza del rapporto per diretta conoscenza o per atti di ufficio.
9
Le dichiarazioni dei testimoni sono
ammesse non per provare il rapporto di lavoro (qui ci vogliono i
“documenti”) ma per stabilire la
durata di esso e la misura della
retribuzione.
[ LAUREA ]
Si possono riscattare solo gli anni
di corso legale di laurea (esempio:
quattro anni giurisprudenza, cinque anni architettura, sei anni
medicina) e non anche quelli in cui
lo studente è finito fuori corso.
Si possono riscattare anche singoli
anni del corso e persino singoli
mesi, a seconda delle necessità
contributive del soggetto.
Sono riscattabili anche le lauree in
teologia e in altre discipline ecclesiastiche, il diploma universitario, il
diploma di laurea, il diploma di specializzazione, il dottorato di ricerca,
tutti i corsi di specializzazione e
professionali (assistenti sociali, fisioterapisti, infermieri professionali,
diplomati Isef, ostetriche, vigilatrici
di infanzia, diplomati in statistica,
tecnici di audiometria, accademia
delle belle arti, ecc.).
Alla domanda va allegato il certificato dell’università che comprovi il
raggiungimento della laurea o del
diploma, la data di immatricolazione e gli anni di corso legale.
La domanda può essere presentata anche dai familiari superstiti che
hanno diritto alla pensione di
reversibilità.
[ LAVORO ALL’ESTERO ]
Si possono riscattare anche i
periodi di lavoro svolti all’estero, in
paesi extracomunitari non convenzionati con l’Italia.
10
Europa e paesi convenzionati. Non
c’è alcuna necessità di riscattare i
periodi di lavoro svolti presso un
paese membro dell’Unione europea (Francia, Germania, Regno
Unito, Spagna, ecc.), appartenente allo spazio economico europeo
( Islanda, Liechtenstein, Norvegia)
o sottoscrittore di un accordo di
sicurezza sociale con l’Italia
(Argentina, Australia, Brasile,
Canada, Usa, Venezuela, Uruguay,
Corea, Svizzera, ecc.). In questi
casi infatti i contributi versati all’estero sono automaticamente totalizzati con quelli italiani al fine di
raggiungere il diritto alla pensione
italiana. Quindi la legge non
ammette il riscatto.
Possibilità invece riconosciuta se
per caso i lavori svolti in quei paesi
non sono stati assicurati per omissione dell’azienda. Ma in questo
caso si rientra nella ipotesi precedente relativa all’omissione contributiva.
Paesi non convenzionati. Il lavoro
svolto nel resto del mondo è invece riscattabile in Italia (esempio:
Arabia, Sud Africa, Russia,
Giappone, India, ecc.).
E il riscatto è ammesso anche se
l’interessato per quel lavoro ha
versato i contributi locali e quindi
un domani potrà avere la pensione estera. In sostanza, se si usa la
leva del riscatto il lavoro avrà due
concomitanti assicurazioni: quella
del paese straniero e quella italiana, non cumulabili tra loro.
Documenti. Alla domanda vanno
allegati i seguenti documenti in
originale o in copia autenticata:
1. documenti di data certa che
provino l’esistenza del rapporto
di lavoro, possibilmente la durata e la retribuzione.
Sono valide le dichiarazione
delle autorità consolari italiane
o delle pubbliche amministrazioni straniere che controllano
l’immigrazione. Sono ammesse
le prove testimoniali giurate e le
dichiarazioni di responsabilità
dei datori di lavoro che attestino la durata del lavoro;
2. le dichiarazioni dei datori di
lavoro rese “ora per allora”
purchè convalidate dall’autorità
consolare italiana e accompagnate da documenti di “data
certa” attestanti le date di
espatrio e rimpatrio del lavoratore.
Tutti i documenti, se redatti in lingua straniera, devono essere
accompagnati dalla traduzione in
italiano, convalidata dall’autorità
diplomatica straniera o da traduttori italiani regolarmente autorizzati.
[ CONGEDI PARENTALI ]
La legge riconosce i contributi
figurativi per la pensione anche
per i periodi ante e post-partum
relativi a persone che, nel momento della nascita del figlio, non avevano un rapporto di lavoro e per
periodi particolari nell’ambito del
rapporto di lavoro.
Vediamo i due casi.
Fuori del rapporto di lavoro
Il riscatto riguarda i periodi successivi al periodo di interdizione
obbligatoria, per i quali la lavoratrice e, in alternativa il lavoratore,
possono assentarsi per un certo
periodo di tempo dal posto di
lavoro.
Un tempo questi casi venivano
appellati assenze facoltative, oggi
si chiamano congedi parentali.
Il periodo viene valutato in pensione solo se l’interessato paga il
riscatto (in alternativa può chiedere di versare i contributi volontari).
Invece è gratuito l’accredito dei
contributi riconosciuti per il periodo che si estende da due mesi
prima a tre mesi dopo il parto e
che avrebbe luogo all’interdizione
obbligatoria, se l’interessata avesse avuto un rapporto di lavoro in
corso.
Si riconosce come massimo il
periodo di assenza facoltativa
ammesso dalla norma nel periodo
cui fa riferimento la domanda di
riscatto. In ipotesi: se il riscatto
riguarda periodi dal 2001 in poi si
possono utilizzare fino a 11 mesi
tra madre e padre lavoratori; se il
riscatto riguarda periodi anteriori
l’assenza facoltativa è ammessa
solo per sei mesi. Tutto ciò è possibile ad una condizione: al
momento della domanda di riscatto la persona deve avere almeno
cinque anni di contribuzione
obbligatoria versata per lavoro.
Il riscatto, in ogni caso, può essere
richiesto anche dai familiari superstiti, semprechè sia soddisfatta
l’anzianità di cinque anni da parte
del defunto.
Nell’ambito del rapporto di lavoro
Si possono riscattare i periodi: 1 –
di astensione per allattamento; 2 –
di astensione per malattie del
bambino compreso tra i tre e gli
otto anni di vita; 3 – di astensione
facoltativa oltre i primi sei mesi per
la cura di un bambino tra i tre e gli
otto anni, per un periodo massimo
di 11 mesi tra i due genitori.
Questi riscatti riferiti ai periodi di
astensione facoltativa si possono
cumulare con quello del corso
legale di laurea solo se i due periodi non superano i cinque anni. Se
questo quinquennio è già coperto
dal riscatto laurea non c’è più spazio per i riscatti qui indicati.
[ LAVORI SOSPESI, MOTIVI
DI FAMIGLIA, STUDIO
E FORMAZIONE ]
A partire dal 1997 la possibilità di
usare la leva del riscatto è stata
estesa a molte altre evenienze.
Interruzioni e sospensioni. Il lavoratore può nei casi previsti dalla
legge o dalla contrattazione collettiva interrompere o sospendere
il lavoro per un certo periodo di
tempo.
È possibile pagare i riscatti per
coprire questi periodi, per la durata massima di tre anni. In alternativa possono essere versati i contributi volontari.
A titolo di esempio si possono
citare: aspettative non retribuite
per motivi familiari, per malattie,
per sciopero, ecc.
Motivi di famiglia. Per gravi e documentati motivi di famiglia i lavoratori possono assentarsi dal lavoro
per congedi, continuativi o frazionati, non superiori a due anni.
Durante questi periodi il lavoratore conserva il posto di lavoro, non
ha diritto allo stipendio, non può
svolgere alcun tipo di attività lavorativa e il congedo non viene calcolato nell’anzianità di servizio.
Con il riscatto le assenze vengono
coperte da contribuzione e i relativi periodi non sono perduti ai fini
della pensione. Questa facoltà di
riscatto è estesa anche ai periodi
anteriori all’anno 1997.
Studio e formazione. Il lavoratore
con almeno 5 anni di lavoro presso la stessa azienda può avere un
congedo per formazione – continuativo o frazionato - non superiore a 11 mesi nell’arco della intera vita lavorativa. Il lavoratore conserva il posto di lavoro ma non ha
diritto alla retribuzione e alla
copertura gratuita con i contributi
figurativi.
Con il riscatto recupera le assenze
ai fini della pensione. I periodi di
congedo si possono chiedere per:
1) il completamento della scuola
dell’obbligo; 2) il conseguimento
di un titolo di studio di secondo
grado; 3) il conseguimento di un
diploma universitario o di laurea;
4) la partecipazione ad attività formative diverse da quelle attuate o
finanziate dal datore di lavoro.
Si possono riscattare anche i
periodi “vuoti” di contributi per
inserimento nel mercato del lavoro, oppure per svolgimento di
lavoro discontinuo, precario, stagionale, o per lavoro part-time.
Per questi ultimi due casi la legge
ammette la possibilità di servirsi, in
alternativa, del versamento dei
contributi volontari.
[ LAVORO PARASUBORDINATO ]
L’assicurazione obbligatoria Inps
per i lavoratori parasubordinati
(collaboratori coordinati e continuativi, collaboratori a progetto,
venditori porta a porta, autonomi
occasionali, liberi professionisti
senza fondo pensione, consulenti,
amministratori, ecc.) nasce con
l’anno 1996.
11
La legge offre la possibilità di
riscattare i periodi anteriori al
1996, contrassegnati da lavoro
parasubordinato; il riscatto è possibile se il lavoro risulta da docu-
menti di “data certa”, cioè documenti dell’epoca e non confezionati successivamente: dichiarazioni, attestazioni, contratti, dichiarazioni dei redditi, ecc. Dichiarazioni
“ora per allora” sono ammesse
solo se rilasciate da pubbliche
amministrazioni.
Il riscatto può essere fatto per il
massimo di 5 anni.
Pensioni, proposta di legge di iniziativa
popolare ANLA-ANSE-UGAF
T
Prospero Figundio
Per una più equa normativa in
materia di perequazione automatica e di pensioni ai superstiti .
Compie un ulteriore decisivo
passo in avanti l’iniziativa promossa da ANLA (Associazione Nazionale Lavoratori Anziani) - ANSE
(Associazione Nazionale Seniores
Enel) - UGAF (Associazione Nazionale Seniores Aziende Fiat) per
affrontare concretamente sul piano
legislativo alcuni annosi problemi
di vitale importanza per milioni di
pensionati, quali la perequazione
automatica, la modifica dell’attuale penalizzante normativa sulle
pensioni ai superstiti e l’adeguamento delle pensioni cosiddette
“di annata”.
Le tre Associazioni promotrici
stanno per varare il testo definitivo
della proposta di legge di iniziativa
popolare, sulla base dell’ipotesi
predisposta dal gruppo di esperti
costituito allo scopo, composto da
Franco Panzolini, Pierfrancesco
12
Canetta e Adriana Bassani.
Per la presentazione in Parlamento
della proposta, come stabilito dalla
Costituzione, occorrono almeno
cinquantamila firme, obiettivo che
ANLA, ANSE ed UGAF si propongono di raggiungere nel tempo
strettamente necessario, con il fattivo impegno delle rispettive strutture.
Le modalità dell’operazione saranno rese note contestualmente
all’avvio della raccolta.
La proposta di legge intende proporre all’attenzione del Parlamento problemi di grande rilevanza
per tutti i pensionati, che hanno
subito nel tempo una pesante
riduzione del potere di acquisto
dei loro trattamenti, in conseguenza dell’inflazione sul piano
generale e per effetto dell’introduzione di normative che hanno particolarmente penalizzato i superstiti dei lavoratori, riducendo drasticamente i relativi assegni pensionistici.
Si tratta di un atto di giustizia
sociale che – attraverso la modifica del meccanismo di rivalutazione delle pensioni, ormai del tutto
inadeguato, e della normativa che
regola le pensioni di reversibilità –
la proposta di legge intende sollecitare ai legislatori.
È quindi legittimo l’auspicio del
suo inserimento, una volta presentata, nel calendario dei lavori parlamentari, affinché le istanze di cui
la proposta di legge è portatrice
possano trovare accoglimento da
parte delle Assemblee legislative.
Voci
dall’Anse
Una giornata
sulla costiera salentina
da Castro a Leuca
Tredici Argonauti in barca
sul mare incontaminato
della costa salentina: da Castro
a Santa Maria di Leuca
T
Agostino Giangrande
c
astro si mostra, agli occhi
di chi arriva per la prima
volta, come un’incantevole visione, con il suo promontorio verdeggiante di ulivi e la
fantasiosa bellezza delle tante
grotte.
Ci siamo ritrovati in 13 fra Soci e
familiari nel porticciolo turistico,
non solo amici del Nucleo di
Maglie ma anche altri provenienti
dai Nuclei della Puglia.
Assicurati dagli esperti marinai
castresi sul miglioramento del
tempo, siamo partiti a bordo di
una barca verso Leuca da una
delle insenature più affascinanti
della regione, splendida al punto
da meritarsi la bandiera Blu della
Comunità Europea per la purezza
del mare; navigando sotto costa
abbiamo toccato Seno di
Acquaviva, Marina di Marittima,
Marina di Diso, Marina di Andrano
con la sua Grotta Verde dalle balu-
ginanti stalattiti.
Nel frattempo, la giornata e il
mare si sono messi al bello e tali
sono rimasti sino al termine dell'escursione. Mare cristallino anche a
Tricase Porto e Tricase Serra, un'insenatura naturale posta ai piedi di
una collina di folta vegetazione
con fantastici precipizi della costa
in mare. Un incanto che richiedeva una sosta e un bagno con tuffi
dall'imbarcazione. Poi è stata la
volta di Marina di Novaglie, una
sorta di fiordo che si immerge in
un mare di colore intenso, sul
quale si riflette la macchia mediterranea. Un susseguirsi di grotte
e orridi marini ci hanno accompa-
13
gnati sino al canale del Ciolo, così
chiamato per la presenza nella
zona di corvi con l'omonima grotta preistorica ed un ponte panoramico dal quale si tuffano i
bagnanti più temerari. Anche la
sosta nella caletta della grotta del
Pozzo era obbligatoria: visita alla
grotta e bagno nel laghetto interno di acqua dolce freddissima.
È seguito un abbondante spuntino, ben annaffiato con buon vino
e limoncello.
Nel pomeriggio abbiamo ripreso la
navigazione verso Leuca ammirando le grotte del Duomo e delle
Mannute; scenari di natura ardita
e primitiva si sono susseguiti fino a
“finis terrae” la greca e bianchissima Leuca”, suggestiva per storia e
per leggende, dove le acque
dell'Adriatico si mescolano con
quelle dello Ionio.
Un paesaggio cesellato dall'azione
del vento; la bianca torre ottago-
nale del faro su un promontorio
roccioso, circondata dal Santuario
della Vergine de Finibus Terrae,
che la tradizione vuole costruito
sul luogo dove anticamente sorgeva un tempio dedicato a Minerva.
Secondo un’antica tradizione cri-
stiana, la visita al Santuario garantisce il passaporto per raggiungere
il Paradiso. Sbarco e sosta “tecnica” di un'ora circa nel porticciolo
turistico per poi riprendere la via
del ritorno verso il porto della
splendida Castro.
Voci dall’Anse
Nuclei Anse
Il Nucleo di Pescara fa visita al Santuario
di Padre Pio
T
Silvana Zimuel
Quando è stata suggerita come
meta di una gita sociale San
Giovanni Rotondo, eravamo un
po’ scettici sulla sua fattibilità, poiché questo luogo di fama mondiale è stato visitato dalla maggior
14
parte di noi anche più di una volta;
invece le adesioni fra gli amici
dell’Anse Abruzzo sono state
numerose ed entusiaste.
Cosa dire allora di questo piccolo
centro del Gargano la cui notorietà
ha oltrepassato i confini nazionali?
Le notizie storiche fanno risalire il
piccolo centro al secolo XI, quando era luogo di sosta per i pellegrini che percorrevano la “Via Sacra
Longobardorum”,
diretti
al
Santuario di Monte S.Angelo.
Sembra che abbia tratto il suo
nome dalla chiesetta di S.Giovanni
“Della Rotonda”, tuttora esistente.
Ma la sua popolarità, come noto, è
legata alla figura di Padre Pio da
Pietrelcina, venerato per la sua vita
ascetica e per le innumerevoli iniziative umanitarie e religiose da lui
promosse, come l’incredibile realizzazione del moderno centro ospedaliero “Casa Sollievo della
Sofferenza” e la fondazione del
Santuario di S. Maria delle Grazie,
costruito accanto all’antica chiesetta dei Cappuccini.
Dopo la sua morte, avvenuta nel
1968, la sua notorietà si è diffusa
ancora di più per le testimonianze
di tutti coloro che sono vissuti
accanto al Padre e di tutti quelli
che lo hanno conosciuto.
San Pio è stato uno dei più grandi
mistici della Chiesa ed è stato carismatico come pochi. Era stato
arricchito da Dio di doni straordinari per salvare il maggior numero
di anime: leggeva nelle coscienze,
la sua parola era profetica, il tocco
delle sua mani operava guarigioni
miracolose.
Di recente, per accogliere le grandi
moltitudini di pellegrini, è stata
realizzata dall’architetto Renzo
Piano la moderna chiesa di San
Pio, ma le mete di tutti i visitatori
sono la tomba del Santo, situata
nei sotterranei della chiesa di Santa
Maria delle Grazie e i luoghi del
convento nei quali è vissuto.
Abbiamo scelto per la nostra gita il
12 aprile, giorno infrasettimanale:
questo ci ha permesso di raccoglierci in preghiera sulla sua tomba
e di assistere alla Santa Messa.
La Fortezza di Montebello ed i suoi fantasmi
T
Silvana Zimuel
Non avevamo proprio immaginato, noi del Nucleo di
Pescara, che arrivando al Delfinario di Rimini, il 16
maggio, avessimo potuto assistere ad uno spettacolo
tanto emozionante come quello regalatoci da una
simpatica famiglia di delfini che ci ha divertiti e...
bagnati per i potenti tuffi.
Questa gita non è stata scandita solo da eventi naturalistici ma anche da immersioni nella storia e nella
cultura del luogo.
In un vecchio mulino del ‘400, abbiamo visitato
un’antica cantina, dove facevano bella mostra di sé
botti e torchi in un ambiente dove i secoli sembrano
non essere trascorsi.
Il pomeriggio abbiamo raggiunto la Fortezza di
Montebello, le cui torri poderose, già dall’anno Mille,
sfidavano nei secoli i nemici della Romagna. Arcigna,
come il sasso su cui sorge e di cui è fatta, la Rocca dei
Guidi è ancora integra e narra le cento storie di assal-
ti, di tradimenti, di tragedie, di gloria e di morte scritte sulle sue mura millenarie.
Si narra che quando la luna si illumina la corte si
popola dei personaggi che l’hanno abitata; i fantasmi
15
truci dei suoi soldati e briganti fanno ala ai fantasmi
gentili di Orabile Beatrice e di Azzurrina.
I balestrieri dei Malatesta e dei Montefeltro si mescolano agli indiani dell’VIII Armata Inglese, tutti morti
sugli spalti nell’inutile assalto alla Fortezza.
L’ala rinascimentale, costruita dai Malatesta nel ‘400,
è la mastosa cornice di decine di pezzi d’arredo,
autentici gioielli dell’arte e dell’artigianato italiano tra
il 1400 e il 1700. La corte interna è ornata da reperti archeologici provenienti dalla Roma imperiale e
dalla lontana Antiochia. Nelle sue stanze e nei suoi
cunicoli sono presenti testimonianze di autentica vita
medievale e i segni di oscure tragedie.
Come la storia di Azzurrina, figlia di Ugolino
Malatesta, Signore della Rocca, nella seconda metà
del 1300.
Il suo vero nome era Guendalina, ma poiché era nata
albina, per la qual cosa all’epoca si era sospettati di
stregoneria, i suoi genitori la tenevano nascosta e usavano delle tinture che, nell’inutile tentativo di scurirle i
capelli, conferivano alla sua chioma un colore azzurro.
Il giorno del solstizio d’estate di un anno del ‘300,
mentre infuriava un temporale, Azzurrina giocava
con la palla in un corridoio, sorvegliata dalle guardie.
La palla rotolò verso il sotterraneo e la bambina corse
per riprenderla. Si udì un grido e Azzurrina scomparve misteriosamente nel nulla. Si narra che il suo fantasma si aggiri nella Rocca facendo risuonare flebili
lamenti.
Dopo la ristrutturazione del Castello, effettuata nel
1989 dai Guidi, attuali proprietari, sono state fatte
delle registrazioni con sofisticate apparecchiature,
previa sigillatura della Rocca, nei solstizi d’estate degli
anni che terminano per 0 o 5.
In alcune di queste registrazioni, durante la nostra
visita, abbiamo potuto ascoltare grida, lamenti ed il
pianto di un bambino.
Un po’ turbati dalla tragica storia e stanchi per l’intensa giornata, abbiamo lasciato la dolce terra di
Romagna per la via del ritorno.
Voci dall’Anse
Dalle Sezioni
Raiano e la riserva naturale. Gole di S. Venanzio
T
Domenico Tresca
La “festa della maggiolata” è stata
l’occasione per visitare Raiano,
ridente cittadina vicino Sulmona.
Durante questo evento che si ripete ogni anno dal 1946, nella prima
o seconda domenica di giugno si
possono ammirare carri adornati
da ciliegie e trainati da buoi inghirlandati, costumi tipici abruzzesi e
gruppi folkloristici e canori.
Per raggiungere Raiano Giuseppe
Santangelo, Responsabile del
Nucleo di L’Aquila, ha scelto un
16
mezzo caratteristico: la Littorina
che passa lungo l’Aterno, mezzo
principale di trasporto nel periodo
della nostra giovinezza e tuttora
utilizzata sulla linea ferroviaria non
elettrificata Terni-Sulmona.
Il fiume Aterno risale al periodo in
cui, alla fine del Pliocene (circa
1.700.000 anni fa) nella conca
aquilana, a seguito dello sprofondamento di alcune dorsali montuose dell’Appennino centrale, si
formò un ampio bacino lacustre
che si estendeva fino a Goriano
Sicoli dove le rocce calcaree sbarravano, in modo naturale, l’acqua.
Con il procedere del tempo le
acque incominciarono ad incidere
ed a scavare le rocce formando
imponenti gole (Gole di San
Venanzio), lunghe circa sei chilometri, che conservano un ambiente
nella sua integrità primordiale con
un patrimonio di biodiversità di primaria importanza; in particolare le
impervie pareti rocciose e la presenza di anfratti inaccessibili costituiscono l’habitat ideale per l’aqui-
la reale, il falco lanario, il falco pellegrino e il gracchio corallino.
[ LA CITTÀ DI RAIANO ]
Numerosi ritrovamenti archeologici, unitamente alla presenza dell’antica vicina Corfinium, lasciano
ipotizzare l’esistenza di un insediamento di origine preromano,
Radianum, in cui vanno ricercati i
natali di Raiano. Il Castrum
Radiani, di cui si ha la prima notizia documentata nell’anno 872, fu
costruito sulla cima del Catellone,
ai piedi del Monte Urano, mentre
il più antico documento in cui
appare il nome di Raiano è la bolla
di Innocenzo II del 1.138. Il
Castrum Radiani fu abbandonato
nel tardo Quattrocento in seguito a
terremoti e pestilenze che costrinsero la popolazione a spostarsi in
zona più pianeggiante, a ridosso
della via consolare, costruendo un
borgo identificabile con l’attuale
centro storico cittadino.
Il 10 giugno giunti a Raiano siamo
stati accolti dal Sindaco Enio
Mastrangioli che l’ANSE Abruzzo è
onorata di avere tra i Soci il quale,
con la riconosciuta signorilità, ha
messo a nostra disposizione un
pulmino con autista e una gentile
guida turistica per la visita all’eremo di San Venanzio e al museo
storico “Frantoio Fantasia”.
L’Eremo, incastonato tra le pareti
rocciose all’uscita dell’Aterno dalle
gole, si erge sopra il fiume, a guisa
di ponte, a cavallo tra i monti Urano
e Mentino. Qui la Scala Santa con
l’impronta del corpo di Venanzio
sulla roccia su cui dormiva e le
distinte lastre in pietra, dove sono
impresse le orme del Santo, costituiscono per i fedeli punti di meditazione, di preghiera e di richiesta di
guarigione da mali che li affliggono.
[ IL MUSEO STORICO “FRANTOIO
FANTASIA”
[ L’EREMO DI SAN VENANZIO ]
Secondo la leggenda San Venanzio
nacque a Camerino nel 238 da
genitori cristiani praticanti e fu
costretto ad allontanarsi dalla sua
città natale per sfuggire alla persecuzione dei potenti locali.
Il “Frantoio Fantasia”, collocato nel
centro storico, è uno straordinario e
prezioso documento di archeologia
agricolo - industriale che ben rappresenta le fortunate stagioni agricole di Raiano, legate alla tradizione
olivicola. Il museo, restaurato dal
17
Comune di Raiano, conserva al suo
interno un maestoso torchio in
legno che rappresenta un vero
capolavoro di ingegneria contadina,
unitamente all’eccezionale trappetus di tipo romano e una vasca in
pietra sulla quale poggia l’antica
macina.
[ ARTE E ARCHITETTURA
A RAIANO ]
L’attesa per la sfilata dei carri è
stata dedicata alla visita delle bellezze artistiche di Raiano. Dalla
monumentale chiesa settecentesca
a tre arcate di Santa Maria
Maggiore dov’è conservata la statua di San Venanzio (XVII sec.) a
quella di Sant’Antonio dove sono
custodite le statue del Santo, sino
alla Chiesa di Sant’Onofrio con
pregevoli opere lignee del
Seicento, tra cui il monumentale
altare maggiore. Adiacente a quest’ultima il maestoso convento
degli Zoccolani, oggi sede del
Municipio, con un chiostro bellissimo le cui pareti sono in parte ricoperte da affreschi che rappresentano la vita di San Francesco.
Lungo il tragitto abbiamo ammirato i palazzi nobiliari: il neorinascimentale dei De Michele, il palazzo
della Marchesa e quello di Muzi
valorizzati anche dalla visibile
attenzione posta nella pulizia e
manutenzione della città.
Dopo la sfilata dei carri e le premiazioni, abbiamo lasciato Raiano
pensando già a una nuova visita
che comprenda anche le vicine
località di Corfinio, ove è allestito
un museo archeologico, e Vittorito
che ospita il Museo della tradizione vitivinicola.
Premio fedeltà Anse Campania
T
Pasquale Cutino
I Nuclei della Sezione Campania manifestano con
passione la volontà di ricoprire un ruolo sempre più
attivo nelle attività della Sezione, volontà espressa
anche nell’ambito della consegna del Premio Fedeltà
che la Sezione Campania ha diviso in due momenti
differenti.
Il premio, che viene consegnato ai Soci con più di
quindici anni d’iscrizione, quest’anno è stato organizzato sia a Baia nell’ambito del Nucleo di Pozzuoli, sia
a Montoro Superiore nell’ambito del Nucleo di
Avellino.
18
Le due manifestazioni, svoltesi il 9 e il 12 giugno,
hanno registrato un’ampia partecipazione di Soci
giunti con i propri familiari.
L’ incontro a Montoro si è svolto presso un complesso
turistico situato ai confini con la provincia di Salerno,
immerso completamente nel verde ai piedi del monte
Terminio. L’appuntamento di Baia invece si è tenuto
nello splendido scenario dei Campi Flegrei, luogo ricco
di leggende legate a miti classici.
Il Presidente Serra, intervenendo alle due manifestazioni, ha consegnato ai premiati un piccolo lingotto
d’argento e, nel portare il saluto della Sezione, ha ringraziato tutti quelli che hanno collaborato all’organizzazione. Poi ha illustrato gli impegni programmatici
del prossimo autunno, nell’intento di rendere l’organizzazione dell’Anse Campania più rispondente all’esigenze dei Soci e alle modifiche organizzative apportate sul territorio da Enel.
Occorrerà quindi prevedere riforme strutturali che
aboliranno certe nomenclature che appartengono
ormai alla storia dell’Azienda.
Il tutto avverrà attraverso Assemblee dei Nuclei interessati e nel pieno rispetto delle norme statutarie.
Giornata del Senior elettrico in Campania
T
Pasquale Cutino
Alla tradizionale “Giornata del Senior elettrico in
Campania”, svoltasi alla presenza del Presidente
nazionale Franco Pardini, si è respirato quest’anno un
clima di grande allegria e cordialità.
Dopo molti anni infatti si sono incontrate persone
che, durante la loro esperienza lavorativa in Enel, avevano condiviso momenti importanti e significativi. È
stata un’esperienza che ha permesso di andare oltre
quei ruoli di diversa responsabilità attribuiti ad ognuno
dall’Azienda e di instaurare rapporti più veri e umani.
La manifestazione è iniziata con la celebrazione della
Santa Messa, officiata presso la parrocchia di San
Carlo Borromeo nel Centro Direzionale di Napoli dal
Vescovo Ausiliario di Napoli, S.E. Monsignore Filippo
Iannone.
Presso la vicina sede dell’Enel, sono state consegnate
targhe ricordo ai Soci nati negli anni 1933 e 1934.
Con grande piacere l’Anse Campania ha annoverato
tra i premiati uno dei fondatori dell’Associazione
napoletana, l’ing. Gianfranco Di Salle, ex direttore del
Compartimento di Napoli.
Nel suo discorso, il Presidente nazionale, nel portare
il saluto ai convenuti, ha sottolineato il valore dell’anziano nella società odierna, concetto ripreso dal
Presidente dell’Anse Campania Eugenio Serra, che ha
illustrato l’attività di volontariato, svolta in collaborazione con altre Associazioni.
“A casa è meglio”, il progetto ideato e organizzato
dalla Comunità di Sant’Egidio ed Enel Cuore che
tende a migliorare la qualità della vita degli anziani,
riceve la collaborazione dei Soci dell’Anse Campania;
collaborazione che si estende anche alla fondazione
“Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni dove i Soci cercano di trasmettere la loro esperienza professionale,
maturata nell’ Enel e non solo agli studenti
dell’Istituto tecnico.
19
Voci dall’Anse
Viaggiando
Sapori primaverili in Alto Adige
T
Giuseppe Basile
Tanta era stata l’emozione per
l’atmosfera natalizia respirata nel
2005 in Alto Adige, che già due
anni fa ci eravamo riproposti di
ritornare per assaporare le emozioni di questa splendida regione
nel periodo primaverile.
Così dal 29 maggio al 3 giugno, in
40 tra Soci e familiari della Sezione
ANSE Calabria abbiamo vissuto
momenti indimenticabili immersi
nei paesaggi dolomitici guidati
dall’insuperabile Nadia.
Punto di riferimento della gita è
stata Bolzano, dove abbiamo
alloggiato in un delizio albergo e
da dove ci spostavamo per le
diverse escursioni.
L’impegnativa stradina in salita
che conduce a Castel Roncolo non
20
ci ha di certo demoralizzato, perché sapevamo che alla fine del
percorso ci attendeva un maniero
intriso di storia e di leggenda.
È seguito il giro delle Dolomiti passando dalla Val d’Ega alla Val di
Fassa, attraversando un paesaggio
di rara bellezza: abbiamo visitato
Canazei e Cortina d’Ampezzo
dove, nell’unico magazzino aperto, i partecipanti si sono dati a uno
shopping sfrenato; abbiamo raggiunto il Passo Pordoi (conosciuto
più come Cima Coppi), luogo che
ha fatto rivivere agli appassionati
di ciclismo imprese sportive
memorabili; e come non restare
senza fiato di fronte al lago di
Carezza, al lago di Misurina e alla
splendida Val Pusteria. Abbiamo
rivisitato Bressanone, in veste primaverile, i giardini del palazzo
Vescovile dove tra fiori di ogni
genere convivono i generi più
diversi di ortaggi in uno sfavillio di
colori; poi la visita dell’Abbazia di
Novacella (Convento Agostiniano)
dove, fra l’altro, abbiamo potuto
ammirare la bellissima chiesa
barocca della Madonna.
L’ultimo giorno, quello della partenza, ci siamo concessi una passeggiata sull’Altopiano del Renon
per ammirare le suggestive piramidi formate nel corso dei secoli dall’erosione di rocce di origine glaciale; il rientro a Bolzano con trenino e
con discesa mozzafiato in funivia è
stato il completamento di uno
splendido viaggio.
Di nuovo in Sardegna
T
Giuseppe Basile
Tra l’ANSE Calabria e la Sardegna si
può ormai parlare di un vero e proprio gemellaggio. Per la sesta volta
45 Soci e i loro familiari, dal 23 giugno al 3 luglio, hanno voluto
immergersi in una atmosfera con
luoghi di incomparabile bellezza.
I posti visitati, che taluni partecipanti conoscevano già, hanno
destato com’era prevedibile, un’emozione viva e sempre nuova: da
Capo Caccianei nei pressi delle
Grotte di Nettuno a Punta Cristallo,
da dove con molta sorpresa quattro
delfini ci hanno accompagnato per
buona parte del percorso; da Bosa
ad Alghero; da Castelsardo all’arcipelago Maddalenino; da Caprera
all’escursione in trenino fino a
Calangianus; dai laboratori per la
lavorazione del corallo a quelli del
sughero e a quelli per la lavorazione delle sardine.
Nulla è mancato: dal momento
dedicato al gossip, durante il giro in
trenino a Portocervo tra le super
ville dei vip, alle grandi degustazioni delle specialità sarde con le gran-
di esibizioni canore dei partecipanti
accompagnati dai musicisti al
seguito. I Soci ringraziano per i bei
giorni trascorsi in Sardegna le
signore Pinuccia e Paola e la eccezionale guida, il signor Luigi
Bardanzellu che continuano a regalare tour di ottimo livello.
Gita alle Isole Tremiti
T
Aniceto Sciolti
Per alcuni, il nome "Umbra" deriverebbe da antiche
popolazioni di umbri che abitavano anticamente la
foresta, per altri invece deriverebbe semplicemente
dal folto manto vegetativo che crea molte zone di
ombra! Rappresenta comunque il polmone verde del
Parco Nazionale del Gargano e si sviluppa fino a circa
830 metri di altitudine. Si tratta di una foresta millenaria e, a dispetto dei disboscamenti e degli incendi
che si verificano non di rado, ha conservato, quasi
integralmente, il suo manto vegetativo. E proprio per
ammirarne le bellezze, il 19 e 20 maggio si è svolta la
gita organizzata dal Nucleo di Lecce alla Foresta
Umbra e a Vieste, con relativa visita alle Isole Tremiti.
Oltre ai momenti culturali e naturalistici, per i Soci del
Nucleo è stata particolarmente emozionante la serata del 19, quando alla fine della cena in hotel, è stata
accolta calorosamente da tutti la Socia Maria Grazia
21
De Matteis, che ha festeggiato
con noi il suo ottantesimo anno di
età, raggiunto in ottima salute,
serenità e voglia di vivere. Il giorno
seguente è seguita la visita alle
Isole San Domino, San Nicola e
Capraia, raggiunte in traghetto ed
esplorate con l’ausilio di una guida
turistica esperta; la spola tra le
isole ed il loro giro via mare con
visita alle grotte è stata effettuata
con un agile battello.
Il Nucleo di Ferrara a Bassano del Grappa
T
Giovanni Goldoni
Una trasferta in terra veneta per
un pranzo sociale! Non è stato
solo questo l’intento dei Soci del
Nucleo di Ferrara, che il 26 maggio si sono recati a Bassano del
Grappa. È vero che il pranzo ha
suscitato bei momenti di goliardia
e giovialità, soprattutto dopo aver
gustato il famoso distillato della
zona, ma è pur vero che i nostri
Soci si son goduti una splendida
immersione in uno di quei posti,
sede del famoso Ponte Vecchio in
legno sul Brenta, simbolo degli
alpini, in cui l’arte e la storia la
fanno da padrone. La mattina è
stata dedicata alla visita di Palazzo
Sturm, del Museo civico, del
Museo degli alpini e della splendida Loggia del Comune. Dopo il
pranzo presso un agriturismo, il
pomeriggio è stato dedicato alla
visita di uno stabilimento di produzione di una rinomata grappa,
per concludersi con la visita alla
piazza di Marostica, celebre per il
gioco degli scacchi.
Incontrarsi agli antipodi:
dipendenti e pensionati Enel in Madagascar
T
Giovanni Goldoni
È una strana emozione quella di trovare dei colleghi,
quasi per caso, a circa 9.000 km dall’Italia!
Lo scorso aprile, come geologo ex dipendente del
Centro Progettazioni Enel di Venezia, insieme a mia
moglie Fiorenza, anche lei senior Enel, mi sono recato in Madagascar per effettuare alcuni rilievi geologici nel Sud Est dell’isola, presso l’abitato di Ihosy a
22
circa 600 km dalla capitale Antananarivo.
L’indagine rientra nel progetto del MASC (Mantova
Aiuti Senza Confini) Onlus – parzialmente finanziato
dalla Comunità Europea – per la realizzazione di una
piccola centrale idroelettrica per la fornitura di energia a Ihosy e ad altri centri limitrofi.
Durante il soggiorno siamo stati ospiti, presso la
Missione di Ihosy, dei Padri Attilio Mombelli ed
Eugenio Schedato, quest’ultimo referente di MASC in
Madagascar.
La Diocesi di Ihosy, di superficie pari a quella del
Piemonte e della Lombardia, conta su 40 sacerdoti
della Congragazione San Vincenzo de’ Paoli e su una
schiera di suore, italiane e malgasce, che si attivano
sul territorio con piccole ed efficienti Missioni, con
scuole e dispensari.
Tra queste realtà esiste un ospedale italiano vicino
Ihosy, presso il quale, durante il nostro soggiorno, stavano lavorando 7 colleghi dell’Enel di S. Donà di Piave
e di Bergamo per realizzare una centrale fotovoltaica
a supporto della sala operatoria dell’ospedale.
Casualmente, una sera ci siamo visti presso la missione di Ihosy, emozionati e sorpresi di incontrare ‘colleghi elettrici’ a 9.000 km di distanza dall’Italia; abbiamo così appreso che Danilo Boccaletto, Agostino
Cagni, Antonio Donadi, Renato Florian, Giuliano
Mazzi e Giorgio Orlando, già dal 1998 operano
annualmente in Madagascar – taluni ancora in servizio utilizzando le proprie ferie - ove hanno realizzato
varie opere, tra cui un ponte radio, l’installazione di
pannelli solari ed altri impianti in un paese dove le
comunicazioni e la distribuzione di energia elettrica
sono in uno stadio molto molto primitivo.
LO CHEF CONSIGLIA
T
Franco Pardini
POLLO PER IL DIRETTORE GENERALE
Nei primi mesi dell’anno ho partecipato, in Cameroun, ad una riunione del Consiglio di Amministrazione della Fiapa (Fédération
Internationale des Associations de Personnes Agées), nel corso della
quale mi è stata offerta dai nostri ospiti camerunesi l’opportunità di
apprezzare la loro ricca e variegata cucina. Approfitto quindi della
nostra rubrica per segnalare, e raccomandare, un piatto veramente
squisito che ho potuto gustare in loco. Devo dire che la sua esecuzione da noi richiede qualche adattamento, in quanto alcuni ingredienti (sicuramente uno) non sono disponibili, ma credo che il risultato non sia pregiudicato. Il nome del piatto è “pollo d.g”; in effetti d.g. starebbe per direttore generale a significare che
questa pietanza (in realtà è un piatto unico), è per persone di riguardo.
Gli ingredienti della ricetta sono: pollo, peperoni, pomodori, carote, spezie e “banane tubero” (plantains),
molto diffuse in Cameroun, ma penso decorosamente sostituibili con le patate, poi spezie varie (aglio, prezzemolo, sedano, sale, pepe, peperoncino e zenzero).
L’esecuzione sembra semplice: si rosolano separatamente il pollo a pezzi e, nella nostra versione “addomesticata”, le patate. Al pollo vengono poi aggiunti i legumi e le spezie e viene portato a cottura con l’aggiunta di un po’ di brodo. A fine cottura vengono aggiunte le patate e quando il tutto è perfettamente amalgamato il piatto è pronto.
Se qualche persona “intrepida” lo sperimenta, ci invii il suo commento.
23
Pensieri
e Parole
Un dolce ricordo:
la maestra delle elementari
Un piacevole racconto della Socia Wanda De Giorgis,
ambientato a Milano tra le due guerre.
Una riflessione per prendere atto che, forse,
non sempre “una volta era meglio”
T
a
da le aveva ceduto il posto. La pelle avvizzita del viso e l’atteggiamento stanco
denunciavano un’età avanzata.
Qualcosa di quella persona anziana le
parve familiare, quando la sentì esclamare: “Ci sono:
Ada Repelli, quartiere di mezzo, secondo banco”. Era
stata la maestra a riconoscerla.
Le chiese notizie sue, della mamma, delle sorelle più
grandi. “Sono sicura” affermò salutandola “che ti
farai onore nella vita come ti sei fatta onore a scuola”.
La ricordava, quindi le aveva voluto bene? Fu l’ultima
volta che la vide, lesse poi il necrologio sul giornale.
Si rammaricava di non avere nemmeno una sua fotografia fatta in classe.
La sua maestra, quanto l’aveva amata, ammirata.
“L’ha detto la mia maestra” pontificava da bambina, sempre pronta a discutere con chi non era
d’accordo. Quanto aveva desiderato la sua
stima, ma di quest’apprezzamento, che evidentemente c’era stato, non ne aveva mai
avuto la consapevolezza.
Nell’enorme stanzone c’erano tre file di doppi
banchi di legno, pesanti, scomodissimi.
24
Wanda De Giorgis
Nei posti davanti sedevano le alunne più basse, poi le
altre e, in fondo, ombre scure contro il muro, le orfanelle e le figlie dei carcerati. Erano meste, silenziose,
rassegnate. La maestra era fredda con loro.
Le più ricche, le più belle che sapevano suonare il pianoforte, e prendevano lezione di francese, avevano i
boccoli alla Shirley Temple, le manine morbide e
rosee, mentre Ada le aveva ruvide e rosse e cercava
sempre di nasconderle. Portavano graziose cuffiette e
soffici pellicce al posto di cappotti rivoltati.
La maestra era piuttosto brutti-
na, minuta, con un naso importante, eppure Ada la
vedeva bella come nessuna. Miracolo dell’amore!
Forse non era proprio quel che oggi si dice una brava
maestra se misurava le persone dal denaro e dal successo che avevano nella vita e trascurava chi possedeva di meno, ma insegnava molto bene le materie di
studio.
Della vita privata della maestra non se ne era mai
conosciuto nulla, come se l’insegnamento vissuto
come missione non le avesse lasciato il tempo per
altri spazi.
Si sapeva, invece, che amava Leopardi, Pascoli,
Carducci e Manzoni. Ada ricordava ancora a memoria le poesie di quegli autori, le appassionate lezioni
che le avevano aperto spiragli di luce sul meraviglioso mondo del pensiero.
Nei cinque anni delle elementari la maestra non era
mai stata tenera con lei. Pretendeva molto, convinta
che severità e fatiche servissero alla formazione del
carattere quando non si è aiutati da bellezza e ricchezza e si deve contare solo sulle proprie forze.
Ada dava tutto quello che poteva, ma era facile deluderla. Cedeva e diventava improvvisamente indulgente con lei solo nell’ora del cucito. Quando ordinava:
“Distribuire le borse del lavoro” nella classe c’era un
mormorio di approvazione, persino di gioia.
La sola a non condividere il piacere era Ada che avrebbe preferito di gran lunga risolvere un problema o sviluppare un tema. Sommessamente piangeva.
“Che cosa c’è?” chiedeva la maestra che conosceva il
motivo delle lacrime. I suoi occhi, unica cosa bella del
suo viso, brillavano divertiti.
“Non sono capace di infilare l’ago”
La maestra la faceva sedere accanto a lei. Paziente
l’aiutava. “Se non la smetti bagni l’imparaticcio e l’insudici. Ci riescono tutte le tue compagne, perché solo
tu fai tante storie? Quando sarai grande e lavorerai
per i tuoi bambini ti verrà da ridere ripensando a questi stupidissimi pianti”.
Da grande, quando cuciva, Ada ricordava: passava e
ripassava l’ago, ma ancora avrebbe preferito, potendo, fare altro, anzi, mentre eseguiva i lavori di casa
per la sua numerosa famiglia si gratificava recitando
le poesie insegnatale dalla maestra.
Le aveva dato molto, le aveva trasferito solide basi
che cercava di trasmettere ai suoi figli. “Leggi ad alta
voce un brano dalla prima all’ultima frase chiaramente e senza fretta, rispettando sempre la punteggiatura. Quando fai i conti non servirti delle dita, ma della
testa. Descrivi quel che vedi con semplicità e precisione. Esercita la memoria imparando poesie, consulta
spesso il vocabolario, solo così saprai misurare la
forza e il valore delle parole”.
Di quegli anni a scuola, a Milano, Ada non aveva
fotografie. Peccato, però la foto cattura solo quel che
vede nell’istante dello scatto; i ricordi vanno oltre,
parlano di sentimenti, di scoperte, gioie e sofferenze.
Portano con sé il profumo dell’infanzia.
25
Enel News
Enel al 20° World Energy
Congress
The Energy Future in an Interdipendent World
è il titolo con cui si apre il 20° World Energy
Congress (WEC), il più autorevole Congresso,
a livello mondiale, dedicato a tutte le fonti
energetiche, che si tiene con cadenza triennale.
q
uest’anno il Congresso sarà ospitato per la
prima volta in Italia dall’11 al 15 novembre
2007, presso gli spazi della Nuova Fiera di
Roma che accoglierà sia l’area congressuale, sia l’area
espositiva.
Per Enel il Congresso rappresenta un momento di
grande importanza, all’interno di un contesto in cui
il tema energetico e soprattutto quello dell’uso delle
energie rinnovabili è sempre di più grande attualità.
Enel, oltre ad essere uno dei Main Sponsor del
Congresso partecipa attivamente alle discussioni e ai
risultati finali che il Congresso apporterà.
Particolare valore per Enel assume la giornata conclusiva dei lavori, quella di giovedì 15 novembre, quando
26
Nuova Fiera di Roma
11-15 novembre 2007
l’Azienda sarà protagonista di importanti momenti.
Durante la Special Session
Architectures for
Agreement: Climate change policy post 2012, che si
terrà dalle 9.00 alle 10.30 presso la Nuova Fiera di
Roma, l’Amministratore Delegato di Enel Fulvio Conti
si confronterà con speakers di grande eccezione
come Robert Stavins, Director Harvard Environmental
Economics Programme, JF Kennedy School of
Government, Harvard University e Carlo Carraro,
Chairman Department of Economics, University of
Venice, Director Euro Mediterranean Centre on
Climate Change
20° Congresso Mondiale dell’Energia
L’appuntamento, la cui prima edizione risale al 1995
e che quest’anno avrà come titolo “The Energy
Future in an Interdipendent World”, ritorna in Europa
dopo 15 anni e prevede un afflusso di circa 5.000
delegati (www.rome2007.it).
Il Congresso è promosso dal World Energy Council
(WEC), il più autorevole organismo internazionale
dell’energia ed è organizzato in esclusiva da
Micromegas Comunicazione.
Il WEC, presente con numerosi Comitati in oltre 90
Paesi, raccoglie le principali industrie energetiche del
mondo, enti di ricerca, organizzazioni governative e
costituisce il forum più prestigioso di discussione e di
elaborazione delle strategie energetiche per lo sviluppo sostenibile. Il WEC (www.worldenergy.org) ha la
missione di promuovere l'uso pacifico e sostenibile
delle risorse energetiche a vantaggio di tutti i popoli,
favorendo la ricerca e lo scambio di conoscenza su
risorse, tecnologia, stili di consumo, aspetti ambientali della produzione e dell'uso delle fonti di energia.
Periodicamente pubblica studi e rapporti, costituisce
gruppi di lavoro, organizza congressi, scambi di esperienze e di informazioni tra i vari comitati nazionali.
Tra i maggiori rappresentanti del comitato organizzativo del 20° Congresso Mondiale dell’Energia compaiono il Presidente Chicco Testa, il Vice Presidente
Alessandro Lanza, il Direttore Esecutivo Carlo J. H.
Hermes e i Responsabili del Programma Tecnico
Giuseppe Carta, Sergio Garribba e Pier Luigi Noferi.
Il 20° Congresso Mondiale dell’Energia che unisce
uomini politici e decision makers, responsabili di
organizzazioni internazionali, scienziati, docenti,
giornalisti, ricercatori e circa 400 imprese espositrici
nell’area The Exhibition della Nuova Fiera di Roma, ha
lo scopo di promuovere, come suggerisce il titolo dell’evento, l'utilizzo sostenibile delle risorse energetiche a vantaggio di tutti i popoli.
Tra i nomi più prestigiosi che interverranno durante le
attività del Congresso dall’11 al 15 di novembre, ci
sono Josè Manuel Barroso, Presidente della
Commissione Europea, Pascal Lamy Direttore
Generale della World Trade Organization, André
Caillé Presidente del World Energy Council, Pierre
Gadonneix Presidente di EDF Francia, Chicco Testa
Presidente di Rome 2007 Organising Committee
Italia, Fulvio Conti Amministratore Delegato di Enel,
Paolo Scaroni Amministratore Delegato di Eni, Jeffrey
R. Immelt Presidente di General Eletric USA, Li
Yong’an Presidente di Three Gorges Project
Corporation China, Brian Andrew Statham
Amministratore Delegato di Eskom South Africa,
Rafael Miranda Presidente di Eurelectric Spagna,
Vijay V. Vaitheeswaran Giornalista del The Economist
USA, Corrado Passera Amministratore Delegato di
Banca Intesa Sanpaolo.
I loro interventi, si snoderanno attraverso una serie di
attività che vanno dalle Plenary Sessions
al
Ministerial Forum, dalle Exhibition e Poster Session
alle Round Tables, dalle Technical Visits allo Youth
Programme e al Social Programme.
[ L’AREA ESPOSITIVA ]
Visitando gli stand delle più grandi aziende del
mondo, si potranno conoscere le iniziative e i progetti presentati dalle più importanti realtà del settore
energetico e di quelli ad esso correlati.
Sarà una opportunità davvero unica per confrontarsi
con tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile
dell’energia, a partire dall’uso consapevole dell’energia stessa sino al futuro delle fonti rinnovabili.
Giovani generazioni e futuro del settore
energetico
L’evento di quest’anno sarà un’opportunità davvero
unica per discutere a 360° del problema energetico e
per coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni
riguardo lo sviluppo sostenibile dell’energia.
Il World Energy Council e il Comitato Organizzativo
di Rome 2007 hanno voluto porre un’attenzione particolare alle nuove generazioni e a tal proposito
hanno ideato due attività che coinvolgono i giovani
nei giorni dell’evento: lo Youth Programme, che si
svolgerà in parallelo con il 20° Congresso Mondiale
dell’Energia e le visite delle scuole di tutta Italia ai
padiglioni espositivi della Nuova Fiera di Roma.
Lo Youth Programme è un evento pensato per dare
l’opportunità ai giovani professionisti, tra 18 e i 27
anni, ai ricercatori e agli studenti del settore di prendere parte ad un dialogo dinamico sull’energia e di
27
confrontare le singole idee con quelle dei loro coetanei. Questo target di “young professionals” offrirà
nuove e differenti prospettive alle tematiche in esame
e apporterà un importante valore al Congresso e ai
suoi risultati finali.
registrations/form/homereg.aspx, previo pagamento
di una quota d’iscrizione. La visita della sola zona
espositiva, nella quale Enel sarà presente con un
suo spazio, sarà invece gratuita per i Soci Anse che
presenteranno il tesserino dell’Associazione al botteghino.
Registrazione Soci Anse al WEC
Sarà possibile prendere parte ai lavori iscrivendosi al sito
del 20th WEC alla pagina http://www.rome2007.it/
La parola contesa, tra scienza e filosofia
La terza edizione de La parola contesa torna quest’anno con una
nuova veste che intende allargare i
confini geografici e tematici, della
disputa tra scienza e filosofia.
L’iniziativa culturale si svolgerà
non più in una, ma in tre città
diverse, Roma, Milano, Napoli. I
tre diversi palcoscenici, quello del
Teatro Eliseo, del Teatro dal Verme
e del Teatro Mercadante che ospiteranno la manifestazione, avranno tre diversi curatori-conduttori,
Giancarlo Bosetti, Massimiliano
Finazzer Flory e Vittorio Bo. Interpreti internazionali della cultura
contemporanea si affiancheranno
a grandi intellettuali, filosofi e
scienziati italiani.
28
I protagonisti saranno sollecitati
dai conduttori a “dibattere” su
una parola chiave, attraverso
pensieri, spezzoni cinematografici, immagini pittoriche, letture
teatrali.
Cosmo, Viaggio, Felicità, Ricordare, Scrivere, Leggere, Bioetica,
Evoluzione, Universo sono le nove
parole su cui si confronteranno
John Barrow, Marco Bersanelli,
Niles Eldredge, Enrico Alleva, Vittorio Gallese, Roberta De Monticelli, Tzvetan Todorov, Edoardo
Boncinelli, Eric-Emmanuel Schmitt, Eva Cantarella, Yves Bonnefoy, Giulio Giorello, Andrea Ballabio, Remo Bodei, Richard Fortey,
Luigi Luca Cavalli Sforza, Giovanni
Bignami, Sergio Givone.
La parola contesa è una iniziativa
promossa da Enel, nell’ambito di
Energiaper, il programma per la
cultura, la musica, la scienza, l’ambiente, la scuola e lo sport. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Teatro Eliseo, che attraverso Eliseo Culture apre i suoi
spazi a discipline plurali, non strettamente teatrali, ponendosi come
punto di riferimento per l’intrattenimento culturale del Paese.
Ogni incontro sarà trasmesso on
line, dal giorno dopo, su
www.enel.it. Per informazioni
potete scrivere a [email protected] o visitare il sito internet www.teatroeliseo.it.
Enel sostiene il basket fino al 2009
L’azienda elettrica sosterrà tutti i campionati sportivi
della Federbasket fino a dicembre del 2009.
Dal primo luglio Enel è partner ufficiale della
Federazione Italiana Pallacanestro come main sponsor della Maglia Azzurra.
Anche se la Nazionale Italiana di basket è ormai fuori
dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, il sostegno di Enel
per questa disciplina e in particolare per i giovani sportivi continua con il supporto che l’Azienda fornirà a tutti
i campionati nazionali ed europei giovanili di basket.
Fino a dicembre del 2009 infatti il logo Enel apparirà
sulle maglie di tutte le Nazionali di pallacanestro e
l’azienda affiancherà la Federbasket nello sviluppo
del movimento, con investimenti per la promozione
della pallacanestro e con particolare attenzione
verso i giovani.
La sponsorizzazione della Maglia Azzurra e il sostegno alla disciplina del basket si inserisce nell’ambito
delle iniziative di Enel a favore delle attività sportive
con forti radici territoriali, associando i valori positivi
dello sport, la lealtà e il rispetto delle regole, ai principi di Enel: il codice etico, le rigorose norme di
governance, la trasparenza al mercato, la politica
ambientale.
Negli ultimi anni, Enel ha costruito con la Lega
Nazionale Dilettanti il progetto Lealtà nello sport, una
iniziativa che ha coinvolto oltre 100.000 giocatori
delle serie minori, Femminili e di Calcio a 5 e circa
2.100 campi di calcio. Con questo progetto Enel ha
realizzato il primo censimento del comportamento
sportivo in Italia. Insieme al CONI e all'USSI (Unione
Stampa Sportiva Italiana) ha lanciato Tribuna
Sportiva, il primo giornale on line sulla lealtà sportiva
realizzato da giovani aspiranti giornalisti sportivi.
Enel che in passato è stato partner ufficiale dei campionati europei di Volley, ha promosso iniziative e
gare sportive nell’ambito del progetto Natura e
Territorio.
Inoltre, attraverso Enel Cuore Onlus, l’Associazione
creata da Enel per coordinare e gestire le iniziative di
beneficenza dell’azienda, è al fianco del Cip,
Comitato Italiano Paralimpico, per promuovere le
attività e le manifestazioni sportive per i disabili, con
il progetto Il cuore che illumina lo sport.
Enel: in prima fila in europa anche nel solare
Sulle cabine di trasformazione
dell'Enel che sorgono alle porte
delle città, stanno nascendo pannelli fotovoltaici: sono 21 le cabine
che hanno questa speciale copertura ed entro il 2010 saranno
1.200 in tutta Italia.
Il programma di sviluppo del solare, inserito nel grande Piano
Ambiente, colloca Enel ai primi
posti in Europa: in tre anni, con un
investimento di circa 300 milioni di
euro, Enel realizzerà impianti che
usano la forza del sole per oltre 35
Megawatt (MW): una potenza sufficiente a dare energia a una città
di 20 mila abitanti, evitando l'immissione in atmosfera di 30 mila
tonnellate di anidride carbonica.
La notizia che Enel investirà 300
milioni per lo sviluppo del solare, è
stata annunciata lo scorso 24 agosto, dall'Amministratore Delegato
di Enel Fulvio Conti nel corso del
Meeting dell'Amicizia di Rimini,
dove partecipava alla tavola rotonda La sfida globale del clima.
29
Periscopio
RINNOVA LA TUA ISCRIZIONE ALL’ANSE
Con l’iscrizione hai diritto:
a ricevere i numeri del Notiziario Anse
ad usufruire delle convenzioni stipulate dalle
unità dell’Associazione
alla consulenza in materia previdenziale e fiscale
e alla relativa informativa
a tutti gli altri servizi predisposti in favore dei Soci
Prestito
obbligazionario Enel
T
Enel
Il tasso di interesse nominale annuo, posticipato per
il semestre 1° luglio - 31 dicembre 2007 del prestito
obbligazionario Enel SpA 1994-2019 serie speciale
aperta, riservata ai dipendenti in servizio ed al personale in quiescenza delle società del Gruppo Enel,
è stato fissato nella misura del 3,70% (tre virgola
settanta).
MODIFICHE DI RECAPITI TERRITORIALI
Sezione Emila Romagna
La sede della Sezione si è trasferita in
Via G. Di Vittorio, 2 - 40133 Bologna.
I numeri di telefono e fax sono rimasti invariati
Puoi, inoltre, partecipare alle manifestazioni e alle
iniziative dell’Associazione.
Possono iscriversi all’Anse:
i lavoratori in attività e in pensione del Gruppo
Enel, i loro familiari e i superstiti
i lavoratori trasferiti dal Gruppo Enel ad altre
aziende, in servizio o in pensione
La quota sociale per il 2007 è invariata rispetto
agli anni precedenti:
€ 16 per i lavoratori in servizio e in pensione e
per i familiari
€ 10 per i superstiti
Il versamento della quota può essere eseguito
direttamente all’unità territoriale o mediante versamento sul conto corrente postale della Sezione
competente, il cui numero
è riportato nella penultima
facciata di copertina del
Notiziario Anse.
Sezione Umbria
A seguito di variazione disposta dal Comune
di Perugia, la denominazione della strada ov’è la
sede della Sezione (ed il Nucleo di Perugia) è stata
modificata da Via Cortonese a Via del
Tabacchificio, al cui n. 26 hanno sede le citate
strutture territoriali Anse. Sono rimasti invariati
numeri di telefono e fax.
Nucleo di Maglie
Questi i recapiti telefonici:
Tel. 0836/389330; 328/8417268.
Fax 0836/389361
30
Silvio Presta
ci ha lasciato
Il 23 giugno ci ha lasciato il Socio Silvio Presta,
Responsabile del Nucleo di Matera.
Ai familiari giungano le condoglianze dell’Associazione.
INDIRIZZI DELLE SEZIONI ANSE
Anse - Sezione Piemonte - Valle d’Aosta
c/o Enel Corso Regina Margherita, 267 - 10143 - Torino
Tel. 011/2787329 - 7301
Fax 011/2787465
c/c postale n. 372102
Anse - Sezione Liguria
c/o Enel Via Pacinotti, 39 rosso
Casella postale 1488 - 16100 - Genova
Tel. 010/4347468
c/c postale n. 12313169
Anse - Sezione Umbria
Via del Tabacchificio, 26 - 06127 - Perugia
Tel. 075/6522006
Fax 075/6522166
c/c postale n. 10884062
Anse - Sezione Lombardia
Via Rubattino, 84 - 20134 - Milano
Tel. 02/23203554
Fax 02/23203553
c/c postale n. 21074208
Anse - Sezione Marche
c/o Enel Via G. Bruno, 22 - 60127 - Ancona
Tel. 071/2812603
Fax 071/2498530
c/c postale n. 11546637
Anse - Sezione Veneto
Via G. Bella, 3 - 30174 Mestre - Venezia
Tel./Fax 041/8214592
c/c postale n. 10006302
Anse - Sezione Molise
c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc - 86100 - Campobasso
Tel. 0874/299661 - 0874/299662
Fax 0874/299628
c/c postale n. 11100864
Anse - Sezione Trentino Alto Adige
Viale Trieste, 43 - 38100 - Trento
Tel. 0461/457119
Fax 0461/457180
c/c postale n. 17475385
Anse - Sezione Campania
c/o Enel Centro Direzionale Isola G3 - T9
Via G. Porzio - 80143 - Napoli
Tel. 081/3672468 - 081/3679893
c/c postale n. 26879809
Anse - Sezione Friuli Venezia Giulia
Via Flavia, 100 - 34147 - Zaule (TS)
Tel. 040/2627917
c/c postale n. 17063348
Anse - Sezione Puglia
Via Suppa, 14 - 70122 - Bari
Tel. 080/5235892 - 080/5203267
Fax 080/2352328
c/c postale n. 14565709
Anse - Sezione Emilia Romagna
Via G. Di Vittorio, 2 - 40133 Bologna
Tel. 051/4233343
Tel./Fax 051/4233341
c/c postale n. 23293400
Anse - Sezione Basilicata
c/o Enel Corso Garibaldi, 57 - 85100 - Potenza
Tel./Fax 0971/1987013
c/c postale n. 10842854
Anse - Sezione Toscana
c/o Enel Lungarno Colombo, 54 - 50136 - Firenze
Tel. 055/5233124 - 5233123
c/c postale n. 19442508
Anse - Sezione Calabria
Via Buccarelli, 53 - 88100 - Catanzaro
Tel. 0961/403440
Fax 0961/403486
c/c postale n. 12002879
Anse - Sezione Lazio
V.le Regina Margherita, 125 - 00198 - Roma
Tel. 06/83052909
Fax 06/83052435
c/c postale n. 68774140
Anse - Sezione Sicilia
c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121 - 90143 - Palermo
Tel. 091/344120
Fax 091/344120
c/c postale n. 35341940
Anse - Sezione Abruzzo
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