Le novità previdenziali Voci dall’Anse Anno IX - n. 3/2007 Costeggiando il Salento Voci dall’Anse Premio fedeltà Anse Campania NOTIZIARIO ANSE N. 3/2007 Inquestonumero: Direttore Responsabile Franco Pardini Editore Associazione Nazionale Seniores Enel Associazione di solidarietà tra dipendenti e pensionati delle aziende del Gruppo Enel Comitato di redazione Fabiana Bruschi Pasquale Cutino Carlo Daccò Prospero Figundio Marco Manfredini Giovanni Salvini Domenico Tresca Editing Monica Guido Redazione e Amministrazione Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma Tel. 06.83057422 06.83057390 Fax 06.83057440 Impaginazione e Fotolito Online Group S.r.l. - Roma Stampa Tipografia Facciotti S.r.l. - Roma Prima Linea 4 Info Previdenza 8 Voci dall’Anse 13 Pensieri e parole 24 Enel News 26 Enel al 20° World Energy Congress La parola contesa, tra scienza e filosofia Periscopio 30 Prestito obbligazionario Enel Modifiche di recapiti territoriali Questo numero è stato edito in 35.000 copie Pubblicazione fuori commercio Registrazione alla Cancelleria del Tribunale di Roma n. 405/07 del 18 settembre 2007 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Pensionati, arriva la “quattordicesima” Contributo di solidarietà Riscatti: per la laurea la stangata si riduce alla metà, ma solo per i più giovani Pensioni, proposta di legge Una giornata sulla costiera salentina Premio fedeltà Anse Campania Gita alle isole Tremiti Un dolce ricordo: la maestra delle elementari l’Editoriale di Franco Pardini C “ Convenzione con Enel energia ” Cari Amici, la ripresa dell’attività dopo la pausa estiva produce, almeno in me, un atteggiamento bivalente: un pensiero a quello che è stato sinora realizzato ed una riflessione sulle cose da fare il prossimo anno, sempre con l’ambizione di migliorare e potenziare la nostra attività, corrispondendo meglio alle vostre aspettative. Recentemente abbiamo esplicitato il nostro logo, definendoci Associazione di solidarietà tra dipendenti e pensionati delle Aziende del Gruppo Enel, a significare l’importanza di un più forte raccordo con le generazioni attualmente “attive”, che presupporrebbe un rafforzamento della presenza nella nostra Associazione dei dipendenti in servizio. Purtroppo dobbiamo constatare che le condizioni generali del mercato del lavoro (oggi molto più flessibile e concorrenziale) non sono tra le più propizie ad alimentare la cultura della fedeltà aziendale che ha invece caratterizzato la generazione che ha dato vita all’Associazione; è necessario realisticamente prendere atto di questo contesto e fare in modo che i nostri programmi possano essere attrattivi anche per i giovani che ora operano in Azienda. In proposito direi, anche se devono essere assolti gli adempimenti statutari, che per il prossimo anno ci muoveremo lungo due direttrici: alcune iniziative a carattere nazionale (tra le quali una Manifestazione che lasci uno “spazio competente” all’approfondimento di temi di interesse per tutti noi) destinate ai Soci ed alcuni interventi riservati alla “tecnostruttura elettiva” ai vari livelli, al fine di tenere viva la sua motivazione e la sua attenzione alle “domande” degli associati. Motivazione che spero venga adeguatamente dimostrata per far fronte agli impegni derivanti dalla recentissima sottoscrizione della convenzione con Enel Energia a sostegno delle politiche aziendali nell’ambito della liberalizzazione del mercato elettrico e del gas. Nelle prossime settimane - secondo modalità definite con gli esperti della Divisione Mercato - saremo infatti fortemente impegnati a sostenere l’Azienda in tale mercato libero, impegno del quale dobbiamo essere tutti consapevoli e che costituisce tra l’altro - ed intendo sottolinearlo - testimonianza concreta della nostra contiguità con l’Azienda. 3 Prima Linea Pensionati, arriva la “quattordicesima” si paga da ottobre a dicembre L’una tantum è data solo a chi ha almeno 64 anni e una pensione di importo modesto (fino a 654,21 euro al mese, senza altri redditi). L’Inps inizia a pagare da ottobre, l’Inpdap da novembre. la cosiddetta “quattordicesima”, introdotta dalla legge 127 del 3 agosto 2007 (G.U n. 190 del 17 agosto), inizia a essere pagata da ottobre. Ma non per tutti i pensionati che ne hanno diritto. Per una larga fetta di essi il pagamento è oggettivamente rinviato ai mesi di novembre e dicembre, semprechè gli uffici lavorino con alacrità e, soprattutto, i pensionati interessati facciano conoscere la misura dei propri redditi. Come al solito la situazione è complessa. Quando si stabiliscono aumenti di pensione a milioni di pensionati la legge, pur nella sua apparente semplicità, crea percorsi “burocratici” molto pesanti e con cammini diversi a seconda della posizione del singolo soggetto. Il messaggio, però, che giunge agli interessati è uno solo: a ottobre si paga il “tesoretto”. Per molti non sarà così, sia per ragioni anagrafiche, sia per ragioni reddituali e dovranno rassegnarsi ad avere la somma una tantum con qualche ritardo, molti altri a non averla affatto, pur avendolo sperato e creduto. E’ perciò opportuno spiegare bene quello che sta per succedere, sottolineando anche che di aumento non 4 T Bruno Benelli si parla per tutta la fascia di pensioni assistenziali: per esse il beneficio è rinviato al prossimo anno. Gli aumenti riguardano solo i pensionati che hanno pagato contributi all’Inps, o a qualsiasi altro ente pubblico che assicura in via obbligatoria attraverso forme sostitutive, esclusive, esonerative dell’assicurazione generale Inps (Enpals, Ipost). Requisiti. Due sono i requisiti per poter avere gli aumenti: età non inferiore a 64 anni; reddito personale non superiore a una volta e mezza la pensione minima Inps. Aumenti differenziati. E’ la prima volta che la legge “premia” solo i pensionati che hanno pagato i contributi rispetto alla grande massa di pensionati assistenziali. E nel fare questo la legge premia di più chi ha pagato di più. In questo modo la norma recepisce le proteste dei pensionati che, pur avendo pagato contributi, ad esempio per 25 anni, hanno finora avuto i medesimi aumenti di pensionati che non hanno pagato un centesimo. Gli aumenti, sotto l’aspetto dell’anzianità contributiva, sono un po’ differenziati tra lavoratori dipendenti e autonomi. Questo fatto ha suscitato subito i mugugni degli autonomi per essersi veduti assegnare un ruolo diciamo di serie B. Ma gli interessati non devono far finta di dimenticare che hanno pensioni calcolate con lo stesso sistema retributivo applicato ai lavoratori dipendenti, nonostante che questi ultimi paghino molto di più in termini di aliquota contributiva. Ecco la tabellina degli aumenti: Anno 2007 A - Pensionati da lavoro dipendente. - Fino a 15 anni di contributi = aumento una tantum di 262 euro; oltre 15 e fino a 25 anni = aumento di 327 euro; oltre 25 anni = aumento di 392 euro. B - Pensionati da lavoro autonomo. - Fino a 18 anni di contributi = aumento una tantum di 262 euro; oltre 18 e fino a 28 anni = aumento di 327 euro; oltre 28 anni = aumento di 392 euro. Anno 2008 Le somme sopra indicate solo elevate rispettivamente a 336, 320 e 504 euro. Anzianità contributiva. Se la persona ha due pensioni e una di esse è ai superstiti, si tiene conto dell’anzianità contributiva della sola pensione diretta. Se infine la persona ha solo la pensione ai superstiti, l’anzianità contributiva, sulla quale è stata calcolata la pensione di base del defunto, è ridotta al 60%, ovvero alla diversa percentuale prevista dal fondo di previdenza. Questa seconda ipotesi sarà quella più ricorrente: gli uffici Inps hanno infatti stimato che la stragrande maggioranza degli aumenti sarà dato a donne vedove. Limite di reddito. Non basta avere almeno 64 anni, occorre anche che il reddito personale complessivo non superi una volta e mezza la pensione minima Inps del 2007: non superi perciò 8.504,73 euro lordi. Se questa somma la dividiamo per 12 mesi, il reddito mensile di riferimento è 708,73, se la dividiamo per 13 mesi il reddito scende a 654,21 euro. Chi sta dentro questo tetto guadagna l’aumento, chi è sopra perde ogni diritto. Perciò tutte le pensioni entro la cifra hanno titolo all’una tantum a condizione che il titolare non abbia altri redditi che, sommati alla pensione, facciano superare il tetto. Una tantum ridotta. Chi ha però una pensione (al netto dei trattamenti di famiglia) che è solo un pochino superiore al tetto, ha diritto a un aumento proporzionalmente ridotto, calcolato in modo tale che l’importo della pensione, più l’aumento spettante per differenza, non superino l’una tantum teoricamente spettante. Esempio: Titolare di reddito di 8.650 euro con un’anzianità contributiva di 20 anni. In base all’anzianità avrebbe diritto a un aumento di 327 euro, che, sommato al tetto stabilito dalla legge in 8.504,73 euro, darebbe luogo a un reddito complessivo di 8.831,73 euro. Per non superare questa soglia all’interessato sarà pagata la somma di 181,73 euro (e non più di 327 euro) e in questo modo non verrà superato il tetto posto dalla legge, che, nel caso di pensionato compreso nella seconda fascia (secondo la nostra indicazione esemplificativa), è di 8.831,73 euro, vale a dire 8.504,73 più 327,00. Se in questo caso concreto il reddito finale (pensione più aumento teorico) superasse 8.831,73 euro non spetterebbe più alcuna quattordicesima. Quali redditi. Si tiene conto di tutti i redditi comunque realizzati nel 2007 e di qualsiasi natura. Ciò significa che in essi vanno compresi i redditi soggetti a Irpef (la pensione stessa, redditi da lavoro, da pensioni estere, da immobili, ecc.) e anche quelli non soggetti a Irpef (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni assistenziali, sussidi comunali, ecc.) e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a imposta sostitutiva (interessi bancari e postali, rendimenti derivanti da azioni, obbligazioni, fondi di investimento, Bot, Cct, altri titoli di stato, ecc.). Insomma: si tiene conto di tutti i redditi, compresi tutti quelli che non vanno a finire nella denuncia annuale di modello 730 o Unico. Redditi esclusi. Non si tiene conto solo di cinque categorie di redditi. Queste: assegno per il nucleo familiare o assegno familiare; indennità di accompagnamento; reddito convenzionale della casa di proprietà in cui si abita; trattamenti di fine rapporto, comunque denominati, comprese le anticipazioni; pagamenti per periodi arretrati per i quali si paga l’Irpef con il sistema della tassazione separata. Niente famiglia. Attenzione: i redditi da considerare sono solo quelli esclusivi del pensionato. Non si tiene conto dei redditi coniugali e familiari, in quanto l’una tantum è data solo per premiare il versamento dei 5 contributi. Il procedimento, secondo noi, sarebbe corretto se l’aumento fosse stato dato a tutti i pensionati, senza alcun riferimento reddituale. Ma dal momento che si è ristretto il premio ai titolari di basso reddito (per ovvi motivi di bilancio) avremo aumenti dati a chi ha un reddito personale modesto e un coniuge ricco e negati a chi ha un reddito annuo di un euro superiore al tetto, come sopra determinato, e ha caso mai a carico moglie e due figli nullatenenti. Niente tasse. L’aumento è al netto di ogni imposizione fiscale, vale a dire è esente da Irpef. Esso infatti, come dice la legge “non costituisce reddito”, perciò non solo non paga le tasse, ma non è considerato ai fini del riconoscimento di prestazioni previdenziali e assistenziali. Ad esempio, se la persona chiede l’assegno per il nucleo familiare, oppure la pensione di invalidità civile, l’importo dell’una tantum non viene considerato ai fini del raggiungimento delle soglie fissate dalle relative leggi. Mese di ottobre. L’Inps è in condizione di pagare gli aumenti già a partire dal mese di ottobre 2007. Nonostante la legge 127 fissi il momento iniziale dei pagamenti nel mese di novembre o dicembre l’Inps è stato messo sotto pressione dal governo per anticipare di uno/due mesi l’operazione. L’Istituto ha risposto all’appello ed è in condizione di pagare a milioni di pensionati subito l’aumento, naturalmente al “buio”, vale a dire senza conoscere l’esatta misura dei redditi personali realizzati nel 2007. L’Inps si è basato sull’ultima dichiarazione reddituale presentata dagli interessati, quindi come minimo ha fatto riferimento ai redditi 2006. Ciò comporterà che, una volta conosciuto il reddito 2007 dopo la dichiarazione annuale presentata dal pensionato con la consueta “campagna Red”, gli uffici debbano chiedere in restituzione a taluni il pagamento aggiuntivo. Con tutte le proteste degli interessati e con tutte le difficoltà oggettive insite in questo genere di recuperi, nei quali purtroppo l’Inps, incastrato dalle leggi, è impantanato da anni. A tutti gli interessati l’Inps ha inviato una lettera con la quale spiega quanto sopra indicato e precisa l’esatto importo in più che verrà pagato alla banca o alla posta con la rata ottobrina. 6 Mesi di novembre/dicembre. Per molti altri pensiona- ti l’Inps non è in condizione di riconoscere/negare l’una tantum perché non conosce la situazione reddituale, non avendo nei propri archivi dichiarazioni aggiornate. A costoro viene inviata una lettera con la quale si chiede una dichiarazione sulla misura dei redditi presunti per il 2007, allegando il modulo che gli interessati devono compilare indicando le varie nature dei redditi posseduti con le relative misure annue. Il modulo va restituito alla sede Inps che lo ha inviato. E’ preferibile che il modulo sia consegnato a un centro di assistenza fiscale (Caf), o a un professionista abilitato: saranno essi che, gratuitamente (il pensionato non deve pagare alcunché per il servizio), invieranno la risposta all’Inps. Se il risultato è OK gli uffici Inps informeranno di ciò il pensionato con lettera indicante anche l’importo aggiuntivo in pagamento con la rata di pensione. Più il pensionato sarà celere nella risposta, prima avrà la somma. Pensionati Inpdap. Sulla falsariga dell’Inps, anche l’Inpdap ha inviato ai propri pensionati potenzialmente aventi diritto all’aumento una lettera, volta ad acquisire le necessarie informazioni sui redditi personali, con la restituzione di un modulo apposito. L’Ente si impegna a pagare l’aumento a partire dalla rata di novembre 2007, a condizione che gli interessati comunichino i dati entro il mese di settembre. Se la dichiarazione arriverà dopo, gli aumenti saranno pagati con la prima rata successiva alla consegna di tale denuncia. Poi la verifica sulla dichiarazione presentata dagli interessati sarà fatta dall’Inpdap con l’operazione generale di controllo (“ campagna Red”) che in team con Inps verrà svolta nel 2008. Attenzione: la somma aggiuntiva viene pagata: da Inpdap = se la persona ha solo la pensione Inpdap; da Inps = se la persona ha anche prestazioni a carico Inps. Contributo di solidarietà T ANSE È previsto nel recente Protocollo d’intesa tra Governo e Parti sociali su “Previdenza, lavoro e competitività”. Il Protocollo del 23 luglio 2007 prevede, tra l’altro, l’applicazione di un contributo di solidarietà a carico dei lavoratori e dei pensionati iscritti ai Fondi di Previdenza, le cui gestioni sono confluite nel Fondo di Previdenza Lavoratori Dipendenti (FPLD). L’ipotizzato contributo riguarda i Fondi speciali (tra i quali gli ex Fondi di Previdenza Elettrici, Telefonici), il Fondo Volo e l’INPDAI. Secondo il testo del Protocollo, “… il contributo di solidarietà, che non ha carattere permanente, sarà posto a carico dei dipendenti in attività e dei pensionati. La definizione dei criteri è demandata alla già citata Commissione tra Governo e parti sociali avente l’obiettivo di definire ipotesi in materia di lavori usuranti e di finestre pensionistiche…”. In nome della solidarietà, quindi, un’ulteriore penalizzazione si prospetta per i lavoratori e per i pensionati dei Fondi di previdenza soppressi. Si tratta in sostanza di un prelievo aggiuntivo – a prescindere se temporaneo o permanente – che colpisce ancora una volta deter- minate categorie di lavoratori, i cui trattamenti previdenziali sono stati nel tempo allineati a quelli degli altri lavoratori dipendenti, in virtù dei provvedimenti legislativi emanati dal 1995 in poi. L’effetto dell’azione di armonizzazione della legislazione che regolava i Fondi soppressi a quella previdenziale della generalità dei lavoratori dipendenti ha pressoché annullato le condizioni più favorevoli che, lungi dal costituire privilegi, assicuravano pensioni più dignitose, grazie ad un’accorta politica contributiva praticata negli anni da aziende e categorie di lavoratori interessate. La verifica sul campo di quanto detto prima è incontestabilmente offerta da una semplice constatazione: da alcuni anni a questa parte per un numero crescente di lavoratori iscritti ai Fondi pensione soppressi risulta più favorevole la pensione liquidata in base alle norme dell’assicurazione generale obbligatoria, anziché secondo le disposizioni degli ex Fondi. È poi del tutto incomprensibile il riferimento allo squilibrio delle gestioni previdenziali dei Fondi, che – secondo il Protocollo citato – giustificherebbe l’istituzione del nuovo prelievo. È noto che lo squilibrio delle gestioni è conseguenza di oneri impropri posti a carico dei Fondi medesimi, in virtù di provvedimenti legislativi di carattere sociale, quale ad esempio il riconoscimento di contribuzioni figurative. Tali oneri, da imputare alla previdenza generale, non possono essere addossati ai lavoratori e pensionati iscritti ai Fondi citati, chiamandoli a contribuire al loro risanamento. Non è quindi una questione di solidarietà, alla quale peraltro i lavoratori ed i pensionati elettrici, come i lavoratori degli altri Fondi interessati, sono estremamente sensibili e non si sono mai sottratti. Al contrario l’ipotizzato contributo di solidarietà rappresenterebbe un ulteriore depauperamento dei trattamenti pensionistici in atto e futuri, già falcidiati da vari fattori. Concludiamo con l’auspicio che Governo e Parti sociali riconsiderino la questione, che ove tramutata in atto legislativo, costituirebbe soltanto un provvedimento iniquo e punitivo per i tanti lavoratori e pensionati interessati al prelievo. 7 Info Previdenza Riscatti: per la laurea la stangata si riduce alla metà, ma solo per i più giovani In attesa della nuova legge vediamo quali sono i riscatti in circolazione, con i relativi impianti normativi, a disposizione dei lavoratori che hanno possibilità/ necessità di incrementare il proprio conto assicurativo e contributivo per accelerare il percorso verso la pensione. T b uone nuove per i lavoratori giovani che, dopo avere preso la laurea in questi ultimi anni, hanno trovato un lavoro e chiedono all’Inps o all’Inpdap il riscatto degli anni universitari. È in arrivo la legge (dovrebbe essere presa nel corso di quest’anno) che introduce una notevole serie di agevolazioni a questa operazione che spesso è naufragata sullo scoglio del costo. È un grande vantaggio: il costo del riscatto verrà ridotto del 50%. Questa agevolazione di rilevante effetto pratico riguarda i lavoratori che liquideranno la futura pensione con il metodo contributivo, quindi le persone che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 e che, anche dopo l’accredito dei periodi riscattati, non hanno contributi precedenti il 1996. 8 testi Bruno Benelli Prendiamo il caso di un giovane che, dopo il corso legale di laurea in economia e commercio nel periodo 2000 - 2004, inizia a lavorare come impiegato dal 1° gennaio 2007 con uno stipendio lordo annuo di 18.000 euro. Il riscatto costa il 33% della busta paga, quindi 5.940 euro. Per quattro anni il costo complessivo è di 23.760 euro. Con la riduzione a metà il costo scende a 11.880 euro. E’ corretto però ricordare – seconda faccia della medaglia - che anche la futura pensione sarà interessata da questo sgravio e sarà quindi calcolata su un montante complessivo più basso. Con la legge di oggi chi chiede di pagare il riscatto in forma rateale (massimo in cinque anni) deve versare gli interessi di dilazione sulle rate mensili, vale a dire il 10% in più. T Bruno Benelli Con la nuova legge gli interessi vengono eliminati: si paga solo il capitale senza oneri aggiuntivi, con un risparmio all’incirca di altri 2.000 euro. In più – terzo vantaggio - la rateazione può essere saldata in dieci anni (il doppio del tempo attuale). E ci sarà anche un quarto eventuale vantaggio: il riscatto potrà essere chiesto anche se ancora non si è trovato lavoro. In questo ipotesi il costo potrà essere scaricato dal reddito Irpef del genitore che lo ha sostenuto. Con il recupero all’incirca del 30-40 per cento di quanto pagato all’Ente di previdenza. Questa filiera di agevolazioni, è bene ripeterlo, è prevista solo per i lavoratori giovani. Per quelli che hanno già almeno 18 anni di contributi entro l’anno 1995 e che quindi liquidano l’intera prossima pensione con il sistema retributivo non c’è alcun bene- ficio: si continuano ad applicare le norme pesanti di oggi. Diamo perciò uno sguardo all’attuale panorama normativo dei riscatti, che non riguardano solo l’ipotesi degli studi universitari, ma sono ammessi anche per altre importanti cause (lavoro all’estero, evasione contributiva, congedi parentali, periodi di sospensione del lavoro, ecc.). Come abbiamo anticipato i riscatti costano tanto. Questo perché il lavoratore deve supplire alla mancanza di un datore di lavoro che “collabori” a pagare le somme e perché sono usati strumenti di calcolo molto penalizzanti, ancor più se riferiti a periodi fino all’anno 1995. Da ricordare però, allorché si tratta di prendere una decisione, che ciò che viene pagato per riscatto può essere dedotto in sede di denuncia dei redditi (modelli Unico o 730). In questo modo si “addolcisce” il peso del riscatto e si recuperano parte delle somme versate. [ COME SI CALCOLA IL COSTO ] Entriamo nel vivo del discorso e vediamo come viene calcolato il riscatto, qualunque sia la motivazione che lo genera. Fino all’anno 1995. Il riscatto è determinato dall’età, dal sesso, dalla busta paga, dall’anzianità contributiva del soggetto, dal tempo che manca per andare in pensione: le donne pagano di più perché vanno in pensione prima; più alta è la retribuzione più pesante è il costo; più lungo è il periodo da riscattare, più elevato diventa l’onere. Una volta stabiliti tutti questi parametri si applicano specifici coefficienti di capitalizzazione, rilevabili da tabelle ministeriali, per cui l’onere diventa per così dire personalizzato. Dal 1996. Tutto diventa più semplice per i riscatti di periodi successivi all’anno 1995. In questo caso sulla retribuzione dell’interessato si applica l’aliquota contributiva Inps vigente in quel momento e si ha subito il risultato. Ma attenzione, se la persona ha diritto alla pensione interamente calcolata con il sistema retributivo (in quanto ha almeno 18 anni di contributi versati entro l’anno 1995) l’onere applicato è quello ricavabile dalle tabelle del Ministero del lavoro, anche se il periodo riscattato si situa dopo l’anno 1995. Come si paga. Si paga subito tutto quanto entro 60 giorni dalla comunicazione Inps, oppure si chiede una rateazione per un massimo di 60 rate mensili (cinque anni), con l’aggiunta degli interessi di dilazione. In entrambi i casi si usano i bollettini postali emessi dall’Inps. Rinuncia. Il bello del riscatto è che uno può sempre tornare sui propri passi e annullare la richiesta. Questo in genere capita quando si legge la cifra da pagare. Sono molti a questo punto che preferiscono rinunciare, operazione perfettamente legittima. In questa ipotesi è sufficiente non pagare la somma richiesta e automaticamente c’è rinuncia. Pensionati. Se si va in pensione mentre c’è la rateazione, le somme residue vanno pagate in unica soluzione. E se il riscatto viene chiesto da uno che già è in pensione, gli uffici non concedono la rateazione, dal momento che con il riscatto c’è un aumento immediato di pensione: in questa evenienza si paga tutto entro 60 giorni. Vediamo ora velocemente le principali norme che si applicano alle varie forme di riscatto. [ EVASIONE CONTRIBUTIVA ] Se il datore di lavoro non versa i contributi e sono passati cinque anni dall’evento il periodo scoperto non è più sanabile: non si può recuperare il buco. Neanche il datore di lavoro a suo tempo inadempiente può versare. Se però l’illecito è denunciato dal lavoratore si possono recuperare i contributi fino a dieci anni indietro. Con la conseguenza che dopo cinque o dieci anni il recupero dell’evasione può avvenire solo con le pesantissime regole del riscatto. Alla domanda vanno allegati tutti i documenti di data certa (cioè proprio del tempo in cui si è consumata l’evasione) che dimostrino senza dubbio l’esistenza del rapporto di lavoro (lettera di assunzione e/o licenziamento, buste paga, libretto di lavoro, ecc.). Non sono ammessi documenti “ora per allora”, a meno che la dichiarazione provenga da un’autorità amministrativa o da pubblico ufficiale, che attestino l’esistenza del rapporto per diretta conoscenza o per atti di ufficio. 9 Le dichiarazioni dei testimoni sono ammesse non per provare il rapporto di lavoro (qui ci vogliono i “documenti”) ma per stabilire la durata di esso e la misura della retribuzione. [ LAUREA ] Si possono riscattare solo gli anni di corso legale di laurea (esempio: quattro anni giurisprudenza, cinque anni architettura, sei anni medicina) e non anche quelli in cui lo studente è finito fuori corso. Si possono riscattare anche singoli anni del corso e persino singoli mesi, a seconda delle necessità contributive del soggetto. Sono riscattabili anche le lauree in teologia e in altre discipline ecclesiastiche, il diploma universitario, il diploma di laurea, il diploma di specializzazione, il dottorato di ricerca, tutti i corsi di specializzazione e professionali (assistenti sociali, fisioterapisti, infermieri professionali, diplomati Isef, ostetriche, vigilatrici di infanzia, diplomati in statistica, tecnici di audiometria, accademia delle belle arti, ecc.). Alla domanda va allegato il certificato dell’università che comprovi il raggiungimento della laurea o del diploma, la data di immatricolazione e gli anni di corso legale. La domanda può essere presentata anche dai familiari superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità. [ LAVORO ALL’ESTERO ] Si possono riscattare anche i periodi di lavoro svolti all’estero, in paesi extracomunitari non convenzionati con l’Italia. 10 Europa e paesi convenzionati. Non c’è alcuna necessità di riscattare i periodi di lavoro svolti presso un paese membro dell’Unione europea (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, ecc.), appartenente allo spazio economico europeo ( Islanda, Liechtenstein, Norvegia) o sottoscrittore di un accordo di sicurezza sociale con l’Italia (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Usa, Venezuela, Uruguay, Corea, Svizzera, ecc.). In questi casi infatti i contributi versati all’estero sono automaticamente totalizzati con quelli italiani al fine di raggiungere il diritto alla pensione italiana. Quindi la legge non ammette il riscatto. Possibilità invece riconosciuta se per caso i lavori svolti in quei paesi non sono stati assicurati per omissione dell’azienda. Ma in questo caso si rientra nella ipotesi precedente relativa all’omissione contributiva. Paesi non convenzionati. Il lavoro svolto nel resto del mondo è invece riscattabile in Italia (esempio: Arabia, Sud Africa, Russia, Giappone, India, ecc.). E il riscatto è ammesso anche se l’interessato per quel lavoro ha versato i contributi locali e quindi un domani potrà avere la pensione estera. In sostanza, se si usa la leva del riscatto il lavoro avrà due concomitanti assicurazioni: quella del paese straniero e quella italiana, non cumulabili tra loro. Documenti. Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti in originale o in copia autenticata: 1. documenti di data certa che provino l’esistenza del rapporto di lavoro, possibilmente la durata e la retribuzione. Sono valide le dichiarazione delle autorità consolari italiane o delle pubbliche amministrazioni straniere che controllano l’immigrazione. Sono ammesse le prove testimoniali giurate e le dichiarazioni di responsabilità dei datori di lavoro che attestino la durata del lavoro; 2. le dichiarazioni dei datori di lavoro rese “ora per allora” purchè convalidate dall’autorità consolare italiana e accompagnate da documenti di “data certa” attestanti le date di espatrio e rimpatrio del lavoratore. Tutti i documenti, se redatti in lingua straniera, devono essere accompagnati dalla traduzione in italiano, convalidata dall’autorità diplomatica straniera o da traduttori italiani regolarmente autorizzati. [ CONGEDI PARENTALI ] La legge riconosce i contributi figurativi per la pensione anche per i periodi ante e post-partum relativi a persone che, nel momento della nascita del figlio, non avevano un rapporto di lavoro e per periodi particolari nell’ambito del rapporto di lavoro. Vediamo i due casi. Fuori del rapporto di lavoro Il riscatto riguarda i periodi successivi al periodo di interdizione obbligatoria, per i quali la lavoratrice e, in alternativa il lavoratore, possono assentarsi per un certo periodo di tempo dal posto di lavoro. Un tempo questi casi venivano appellati assenze facoltative, oggi si chiamano congedi parentali. Il periodo viene valutato in pensione solo se l’interessato paga il riscatto (in alternativa può chiedere di versare i contributi volontari). Invece è gratuito l’accredito dei contributi riconosciuti per il periodo che si estende da due mesi prima a tre mesi dopo il parto e che avrebbe luogo all’interdizione obbligatoria, se l’interessata avesse avuto un rapporto di lavoro in corso. Si riconosce come massimo il periodo di assenza facoltativa ammesso dalla norma nel periodo cui fa riferimento la domanda di riscatto. In ipotesi: se il riscatto riguarda periodi dal 2001 in poi si possono utilizzare fino a 11 mesi tra madre e padre lavoratori; se il riscatto riguarda periodi anteriori l’assenza facoltativa è ammessa solo per sei mesi. Tutto ciò è possibile ad una condizione: al momento della domanda di riscatto la persona deve avere almeno cinque anni di contribuzione obbligatoria versata per lavoro. Il riscatto, in ogni caso, può essere richiesto anche dai familiari superstiti, semprechè sia soddisfatta l’anzianità di cinque anni da parte del defunto. Nell’ambito del rapporto di lavoro Si possono riscattare i periodi: 1 – di astensione per allattamento; 2 – di astensione per malattie del bambino compreso tra i tre e gli otto anni di vita; 3 – di astensione facoltativa oltre i primi sei mesi per la cura di un bambino tra i tre e gli otto anni, per un periodo massimo di 11 mesi tra i due genitori. Questi riscatti riferiti ai periodi di astensione facoltativa si possono cumulare con quello del corso legale di laurea solo se i due periodi non superano i cinque anni. Se questo quinquennio è già coperto dal riscatto laurea non c’è più spazio per i riscatti qui indicati. [ LAVORI SOSPESI, MOTIVI DI FAMIGLIA, STUDIO E FORMAZIONE ] A partire dal 1997 la possibilità di usare la leva del riscatto è stata estesa a molte altre evenienze. Interruzioni e sospensioni. Il lavoratore può nei casi previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva interrompere o sospendere il lavoro per un certo periodo di tempo. È possibile pagare i riscatti per coprire questi periodi, per la durata massima di tre anni. In alternativa possono essere versati i contributi volontari. A titolo di esempio si possono citare: aspettative non retribuite per motivi familiari, per malattie, per sciopero, ecc. Motivi di famiglia. Per gravi e documentati motivi di famiglia i lavoratori possono assentarsi dal lavoro per congedi, continuativi o frazionati, non superiori a due anni. Durante questi periodi il lavoratore conserva il posto di lavoro, non ha diritto allo stipendio, non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa e il congedo non viene calcolato nell’anzianità di servizio. Con il riscatto le assenze vengono coperte da contribuzione e i relativi periodi non sono perduti ai fini della pensione. Questa facoltà di riscatto è estesa anche ai periodi anteriori all’anno 1997. Studio e formazione. Il lavoratore con almeno 5 anni di lavoro presso la stessa azienda può avere un congedo per formazione – continuativo o frazionato - non superiore a 11 mesi nell’arco della intera vita lavorativa. Il lavoratore conserva il posto di lavoro ma non ha diritto alla retribuzione e alla copertura gratuita con i contributi figurativi. Con il riscatto recupera le assenze ai fini della pensione. I periodi di congedo si possono chiedere per: 1) il completamento della scuola dell’obbligo; 2) il conseguimento di un titolo di studio di secondo grado; 3) il conseguimento di un diploma universitario o di laurea; 4) la partecipazione ad attività formative diverse da quelle attuate o finanziate dal datore di lavoro. Si possono riscattare anche i periodi “vuoti” di contributi per inserimento nel mercato del lavoro, oppure per svolgimento di lavoro discontinuo, precario, stagionale, o per lavoro part-time. Per questi ultimi due casi la legge ammette la possibilità di servirsi, in alternativa, del versamento dei contributi volontari. [ LAVORO PARASUBORDINATO ] L’assicurazione obbligatoria Inps per i lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi, collaboratori a progetto, venditori porta a porta, autonomi occasionali, liberi professionisti senza fondo pensione, consulenti, amministratori, ecc.) nasce con l’anno 1996. 11 La legge offre la possibilità di riscattare i periodi anteriori al 1996, contrassegnati da lavoro parasubordinato; il riscatto è possibile se il lavoro risulta da docu- menti di “data certa”, cioè documenti dell’epoca e non confezionati successivamente: dichiarazioni, attestazioni, contratti, dichiarazioni dei redditi, ecc. Dichiarazioni “ora per allora” sono ammesse solo se rilasciate da pubbliche amministrazioni. Il riscatto può essere fatto per il massimo di 5 anni. Pensioni, proposta di legge di iniziativa popolare ANLA-ANSE-UGAF T Prospero Figundio Per una più equa normativa in materia di perequazione automatica e di pensioni ai superstiti . Compie un ulteriore decisivo passo in avanti l’iniziativa promossa da ANLA (Associazione Nazionale Lavoratori Anziani) - ANSE (Associazione Nazionale Seniores Enel) - UGAF (Associazione Nazionale Seniores Aziende Fiat) per affrontare concretamente sul piano legislativo alcuni annosi problemi di vitale importanza per milioni di pensionati, quali la perequazione automatica, la modifica dell’attuale penalizzante normativa sulle pensioni ai superstiti e l’adeguamento delle pensioni cosiddette “di annata”. Le tre Associazioni promotrici stanno per varare il testo definitivo della proposta di legge di iniziativa popolare, sulla base dell’ipotesi predisposta dal gruppo di esperti costituito allo scopo, composto da Franco Panzolini, Pierfrancesco 12 Canetta e Adriana Bassani. Per la presentazione in Parlamento della proposta, come stabilito dalla Costituzione, occorrono almeno cinquantamila firme, obiettivo che ANLA, ANSE ed UGAF si propongono di raggiungere nel tempo strettamente necessario, con il fattivo impegno delle rispettive strutture. Le modalità dell’operazione saranno rese note contestualmente all’avvio della raccolta. La proposta di legge intende proporre all’attenzione del Parlamento problemi di grande rilevanza per tutti i pensionati, che hanno subito nel tempo una pesante riduzione del potere di acquisto dei loro trattamenti, in conseguenza dell’inflazione sul piano generale e per effetto dell’introduzione di normative che hanno particolarmente penalizzato i superstiti dei lavoratori, riducendo drasticamente i relativi assegni pensionistici. Si tratta di un atto di giustizia sociale che – attraverso la modifica del meccanismo di rivalutazione delle pensioni, ormai del tutto inadeguato, e della normativa che regola le pensioni di reversibilità – la proposta di legge intende sollecitare ai legislatori. È quindi legittimo l’auspicio del suo inserimento, una volta presentata, nel calendario dei lavori parlamentari, affinché le istanze di cui la proposta di legge è portatrice possano trovare accoglimento da parte delle Assemblee legislative. Voci dall’Anse Una giornata sulla costiera salentina da Castro a Leuca Tredici Argonauti in barca sul mare incontaminato della costa salentina: da Castro a Santa Maria di Leuca T Agostino Giangrande c astro si mostra, agli occhi di chi arriva per la prima volta, come un’incantevole visione, con il suo promontorio verdeggiante di ulivi e la fantasiosa bellezza delle tante grotte. Ci siamo ritrovati in 13 fra Soci e familiari nel porticciolo turistico, non solo amici del Nucleo di Maglie ma anche altri provenienti dai Nuclei della Puglia. Assicurati dagli esperti marinai castresi sul miglioramento del tempo, siamo partiti a bordo di una barca verso Leuca da una delle insenature più affascinanti della regione, splendida al punto da meritarsi la bandiera Blu della Comunità Europea per la purezza del mare; navigando sotto costa abbiamo toccato Seno di Acquaviva, Marina di Marittima, Marina di Diso, Marina di Andrano con la sua Grotta Verde dalle balu- ginanti stalattiti. Nel frattempo, la giornata e il mare si sono messi al bello e tali sono rimasti sino al termine dell'escursione. Mare cristallino anche a Tricase Porto e Tricase Serra, un'insenatura naturale posta ai piedi di una collina di folta vegetazione con fantastici precipizi della costa in mare. Un incanto che richiedeva una sosta e un bagno con tuffi dall'imbarcazione. Poi è stata la volta di Marina di Novaglie, una sorta di fiordo che si immerge in un mare di colore intenso, sul quale si riflette la macchia mediterranea. Un susseguirsi di grotte e orridi marini ci hanno accompa- 13 gnati sino al canale del Ciolo, così chiamato per la presenza nella zona di corvi con l'omonima grotta preistorica ed un ponte panoramico dal quale si tuffano i bagnanti più temerari. Anche la sosta nella caletta della grotta del Pozzo era obbligatoria: visita alla grotta e bagno nel laghetto interno di acqua dolce freddissima. È seguito un abbondante spuntino, ben annaffiato con buon vino e limoncello. Nel pomeriggio abbiamo ripreso la navigazione verso Leuca ammirando le grotte del Duomo e delle Mannute; scenari di natura ardita e primitiva si sono susseguiti fino a “finis terrae” la greca e bianchissima Leuca”, suggestiva per storia e per leggende, dove le acque dell'Adriatico si mescolano con quelle dello Ionio. Un paesaggio cesellato dall'azione del vento; la bianca torre ottago- nale del faro su un promontorio roccioso, circondata dal Santuario della Vergine de Finibus Terrae, che la tradizione vuole costruito sul luogo dove anticamente sorgeva un tempio dedicato a Minerva. Secondo un’antica tradizione cri- stiana, la visita al Santuario garantisce il passaporto per raggiungere il Paradiso. Sbarco e sosta “tecnica” di un'ora circa nel porticciolo turistico per poi riprendere la via del ritorno verso il porto della splendida Castro. Voci dall’Anse Nuclei Anse Il Nucleo di Pescara fa visita al Santuario di Padre Pio T Silvana Zimuel Quando è stata suggerita come meta di una gita sociale San Giovanni Rotondo, eravamo un po’ scettici sulla sua fattibilità, poiché questo luogo di fama mondiale è stato visitato dalla maggior 14 parte di noi anche più di una volta; invece le adesioni fra gli amici dell’Anse Abruzzo sono state numerose ed entusiaste. Cosa dire allora di questo piccolo centro del Gargano la cui notorietà ha oltrepassato i confini nazionali? Le notizie storiche fanno risalire il piccolo centro al secolo XI, quando era luogo di sosta per i pellegrini che percorrevano la “Via Sacra Longobardorum”, diretti al Santuario di Monte S.Angelo. Sembra che abbia tratto il suo nome dalla chiesetta di S.Giovanni “Della Rotonda”, tuttora esistente. Ma la sua popolarità, come noto, è legata alla figura di Padre Pio da Pietrelcina, venerato per la sua vita ascetica e per le innumerevoli iniziative umanitarie e religiose da lui promosse, come l’incredibile realizzazione del moderno centro ospedaliero “Casa Sollievo della Sofferenza” e la fondazione del Santuario di S. Maria delle Grazie, costruito accanto all’antica chiesetta dei Cappuccini. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1968, la sua notorietà si è diffusa ancora di più per le testimonianze di tutti coloro che sono vissuti accanto al Padre e di tutti quelli che lo hanno conosciuto. San Pio è stato uno dei più grandi mistici della Chiesa ed è stato carismatico come pochi. Era stato arricchito da Dio di doni straordinari per salvare il maggior numero di anime: leggeva nelle coscienze, la sua parola era profetica, il tocco delle sua mani operava guarigioni miracolose. Di recente, per accogliere le grandi moltitudini di pellegrini, è stata realizzata dall’architetto Renzo Piano la moderna chiesa di San Pio, ma le mete di tutti i visitatori sono la tomba del Santo, situata nei sotterranei della chiesa di Santa Maria delle Grazie e i luoghi del convento nei quali è vissuto. Abbiamo scelto per la nostra gita il 12 aprile, giorno infrasettimanale: questo ci ha permesso di raccoglierci in preghiera sulla sua tomba e di assistere alla Santa Messa. La Fortezza di Montebello ed i suoi fantasmi T Silvana Zimuel Non avevamo proprio immaginato, noi del Nucleo di Pescara, che arrivando al Delfinario di Rimini, il 16 maggio, avessimo potuto assistere ad uno spettacolo tanto emozionante come quello regalatoci da una simpatica famiglia di delfini che ci ha divertiti e... bagnati per i potenti tuffi. Questa gita non è stata scandita solo da eventi naturalistici ma anche da immersioni nella storia e nella cultura del luogo. In un vecchio mulino del ‘400, abbiamo visitato un’antica cantina, dove facevano bella mostra di sé botti e torchi in un ambiente dove i secoli sembrano non essere trascorsi. Il pomeriggio abbiamo raggiunto la Fortezza di Montebello, le cui torri poderose, già dall’anno Mille, sfidavano nei secoli i nemici della Romagna. Arcigna, come il sasso su cui sorge e di cui è fatta, la Rocca dei Guidi è ancora integra e narra le cento storie di assal- ti, di tradimenti, di tragedie, di gloria e di morte scritte sulle sue mura millenarie. Si narra che quando la luna si illumina la corte si popola dei personaggi che l’hanno abitata; i fantasmi 15 truci dei suoi soldati e briganti fanno ala ai fantasmi gentili di Orabile Beatrice e di Azzurrina. I balestrieri dei Malatesta e dei Montefeltro si mescolano agli indiani dell’VIII Armata Inglese, tutti morti sugli spalti nell’inutile assalto alla Fortezza. L’ala rinascimentale, costruita dai Malatesta nel ‘400, è la mastosa cornice di decine di pezzi d’arredo, autentici gioielli dell’arte e dell’artigianato italiano tra il 1400 e il 1700. La corte interna è ornata da reperti archeologici provenienti dalla Roma imperiale e dalla lontana Antiochia. Nelle sue stanze e nei suoi cunicoli sono presenti testimonianze di autentica vita medievale e i segni di oscure tragedie. Come la storia di Azzurrina, figlia di Ugolino Malatesta, Signore della Rocca, nella seconda metà del 1300. Il suo vero nome era Guendalina, ma poiché era nata albina, per la qual cosa all’epoca si era sospettati di stregoneria, i suoi genitori la tenevano nascosta e usavano delle tinture che, nell’inutile tentativo di scurirle i capelli, conferivano alla sua chioma un colore azzurro. Il giorno del solstizio d’estate di un anno del ‘300, mentre infuriava un temporale, Azzurrina giocava con la palla in un corridoio, sorvegliata dalle guardie. La palla rotolò verso il sotterraneo e la bambina corse per riprenderla. Si udì un grido e Azzurrina scomparve misteriosamente nel nulla. Si narra che il suo fantasma si aggiri nella Rocca facendo risuonare flebili lamenti. Dopo la ristrutturazione del Castello, effettuata nel 1989 dai Guidi, attuali proprietari, sono state fatte delle registrazioni con sofisticate apparecchiature, previa sigillatura della Rocca, nei solstizi d’estate degli anni che terminano per 0 o 5. In alcune di queste registrazioni, durante la nostra visita, abbiamo potuto ascoltare grida, lamenti ed il pianto di un bambino. Un po’ turbati dalla tragica storia e stanchi per l’intensa giornata, abbiamo lasciato la dolce terra di Romagna per la via del ritorno. Voci dall’Anse Dalle Sezioni Raiano e la riserva naturale. Gole di S. Venanzio T Domenico Tresca La “festa della maggiolata” è stata l’occasione per visitare Raiano, ridente cittadina vicino Sulmona. Durante questo evento che si ripete ogni anno dal 1946, nella prima o seconda domenica di giugno si possono ammirare carri adornati da ciliegie e trainati da buoi inghirlandati, costumi tipici abruzzesi e gruppi folkloristici e canori. Per raggiungere Raiano Giuseppe Santangelo, Responsabile del Nucleo di L’Aquila, ha scelto un 16 mezzo caratteristico: la Littorina che passa lungo l’Aterno, mezzo principale di trasporto nel periodo della nostra giovinezza e tuttora utilizzata sulla linea ferroviaria non elettrificata Terni-Sulmona. Il fiume Aterno risale al periodo in cui, alla fine del Pliocene (circa 1.700.000 anni fa) nella conca aquilana, a seguito dello sprofondamento di alcune dorsali montuose dell’Appennino centrale, si formò un ampio bacino lacustre che si estendeva fino a Goriano Sicoli dove le rocce calcaree sbarravano, in modo naturale, l’acqua. Con il procedere del tempo le acque incominciarono ad incidere ed a scavare le rocce formando imponenti gole (Gole di San Venanzio), lunghe circa sei chilometri, che conservano un ambiente nella sua integrità primordiale con un patrimonio di biodiversità di primaria importanza; in particolare le impervie pareti rocciose e la presenza di anfratti inaccessibili costituiscono l’habitat ideale per l’aqui- la reale, il falco lanario, il falco pellegrino e il gracchio corallino. [ LA CITTÀ DI RAIANO ] Numerosi ritrovamenti archeologici, unitamente alla presenza dell’antica vicina Corfinium, lasciano ipotizzare l’esistenza di un insediamento di origine preromano, Radianum, in cui vanno ricercati i natali di Raiano. Il Castrum Radiani, di cui si ha la prima notizia documentata nell’anno 872, fu costruito sulla cima del Catellone, ai piedi del Monte Urano, mentre il più antico documento in cui appare il nome di Raiano è la bolla di Innocenzo II del 1.138. Il Castrum Radiani fu abbandonato nel tardo Quattrocento in seguito a terremoti e pestilenze che costrinsero la popolazione a spostarsi in zona più pianeggiante, a ridosso della via consolare, costruendo un borgo identificabile con l’attuale centro storico cittadino. Il 10 giugno giunti a Raiano siamo stati accolti dal Sindaco Enio Mastrangioli che l’ANSE Abruzzo è onorata di avere tra i Soci il quale, con la riconosciuta signorilità, ha messo a nostra disposizione un pulmino con autista e una gentile guida turistica per la visita all’eremo di San Venanzio e al museo storico “Frantoio Fantasia”. L’Eremo, incastonato tra le pareti rocciose all’uscita dell’Aterno dalle gole, si erge sopra il fiume, a guisa di ponte, a cavallo tra i monti Urano e Mentino. Qui la Scala Santa con l’impronta del corpo di Venanzio sulla roccia su cui dormiva e le distinte lastre in pietra, dove sono impresse le orme del Santo, costituiscono per i fedeli punti di meditazione, di preghiera e di richiesta di guarigione da mali che li affliggono. [ IL MUSEO STORICO “FRANTOIO FANTASIA” [ L’EREMO DI SAN VENANZIO ] Secondo la leggenda San Venanzio nacque a Camerino nel 238 da genitori cristiani praticanti e fu costretto ad allontanarsi dalla sua città natale per sfuggire alla persecuzione dei potenti locali. Il “Frantoio Fantasia”, collocato nel centro storico, è uno straordinario e prezioso documento di archeologia agricolo - industriale che ben rappresenta le fortunate stagioni agricole di Raiano, legate alla tradizione olivicola. Il museo, restaurato dal 17 Comune di Raiano, conserva al suo interno un maestoso torchio in legno che rappresenta un vero capolavoro di ingegneria contadina, unitamente all’eccezionale trappetus di tipo romano e una vasca in pietra sulla quale poggia l’antica macina. [ ARTE E ARCHITETTURA A RAIANO ] L’attesa per la sfilata dei carri è stata dedicata alla visita delle bellezze artistiche di Raiano. Dalla monumentale chiesa settecentesca a tre arcate di Santa Maria Maggiore dov’è conservata la statua di San Venanzio (XVII sec.) a quella di Sant’Antonio dove sono custodite le statue del Santo, sino alla Chiesa di Sant’Onofrio con pregevoli opere lignee del Seicento, tra cui il monumentale altare maggiore. Adiacente a quest’ultima il maestoso convento degli Zoccolani, oggi sede del Municipio, con un chiostro bellissimo le cui pareti sono in parte ricoperte da affreschi che rappresentano la vita di San Francesco. Lungo il tragitto abbiamo ammirato i palazzi nobiliari: il neorinascimentale dei De Michele, il palazzo della Marchesa e quello di Muzi valorizzati anche dalla visibile attenzione posta nella pulizia e manutenzione della città. Dopo la sfilata dei carri e le premiazioni, abbiamo lasciato Raiano pensando già a una nuova visita che comprenda anche le vicine località di Corfinio, ove è allestito un museo archeologico, e Vittorito che ospita il Museo della tradizione vitivinicola. Premio fedeltà Anse Campania T Pasquale Cutino I Nuclei della Sezione Campania manifestano con passione la volontà di ricoprire un ruolo sempre più attivo nelle attività della Sezione, volontà espressa anche nell’ambito della consegna del Premio Fedeltà che la Sezione Campania ha diviso in due momenti differenti. Il premio, che viene consegnato ai Soci con più di quindici anni d’iscrizione, quest’anno è stato organizzato sia a Baia nell’ambito del Nucleo di Pozzuoli, sia a Montoro Superiore nell’ambito del Nucleo di Avellino. 18 Le due manifestazioni, svoltesi il 9 e il 12 giugno, hanno registrato un’ampia partecipazione di Soci giunti con i propri familiari. L’ incontro a Montoro si è svolto presso un complesso turistico situato ai confini con la provincia di Salerno, immerso completamente nel verde ai piedi del monte Terminio. L’appuntamento di Baia invece si è tenuto nello splendido scenario dei Campi Flegrei, luogo ricco di leggende legate a miti classici. Il Presidente Serra, intervenendo alle due manifestazioni, ha consegnato ai premiati un piccolo lingotto d’argento e, nel portare il saluto della Sezione, ha ringraziato tutti quelli che hanno collaborato all’organizzazione. Poi ha illustrato gli impegni programmatici del prossimo autunno, nell’intento di rendere l’organizzazione dell’Anse Campania più rispondente all’esigenze dei Soci e alle modifiche organizzative apportate sul territorio da Enel. Occorrerà quindi prevedere riforme strutturali che aboliranno certe nomenclature che appartengono ormai alla storia dell’Azienda. Il tutto avverrà attraverso Assemblee dei Nuclei interessati e nel pieno rispetto delle norme statutarie. Giornata del Senior elettrico in Campania T Pasquale Cutino Alla tradizionale “Giornata del Senior elettrico in Campania”, svoltasi alla presenza del Presidente nazionale Franco Pardini, si è respirato quest’anno un clima di grande allegria e cordialità. Dopo molti anni infatti si sono incontrate persone che, durante la loro esperienza lavorativa in Enel, avevano condiviso momenti importanti e significativi. È stata un’esperienza che ha permesso di andare oltre quei ruoli di diversa responsabilità attribuiti ad ognuno dall’Azienda e di instaurare rapporti più veri e umani. La manifestazione è iniziata con la celebrazione della Santa Messa, officiata presso la parrocchia di San Carlo Borromeo nel Centro Direzionale di Napoli dal Vescovo Ausiliario di Napoli, S.E. Monsignore Filippo Iannone. Presso la vicina sede dell’Enel, sono state consegnate targhe ricordo ai Soci nati negli anni 1933 e 1934. Con grande piacere l’Anse Campania ha annoverato tra i premiati uno dei fondatori dell’Associazione napoletana, l’ing. Gianfranco Di Salle, ex direttore del Compartimento di Napoli. Nel suo discorso, il Presidente nazionale, nel portare il saluto ai convenuti, ha sottolineato il valore dell’anziano nella società odierna, concetto ripreso dal Presidente dell’Anse Campania Eugenio Serra, che ha illustrato l’attività di volontariato, svolta in collaborazione con altre Associazioni. “A casa è meglio”, il progetto ideato e organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio ed Enel Cuore che tende a migliorare la qualità della vita degli anziani, riceve la collaborazione dei Soci dell’Anse Campania; collaborazione che si estende anche alla fondazione “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni dove i Soci cercano di trasmettere la loro esperienza professionale, maturata nell’ Enel e non solo agli studenti dell’Istituto tecnico. 19 Voci dall’Anse Viaggiando Sapori primaverili in Alto Adige T Giuseppe Basile Tanta era stata l’emozione per l’atmosfera natalizia respirata nel 2005 in Alto Adige, che già due anni fa ci eravamo riproposti di ritornare per assaporare le emozioni di questa splendida regione nel periodo primaverile. Così dal 29 maggio al 3 giugno, in 40 tra Soci e familiari della Sezione ANSE Calabria abbiamo vissuto momenti indimenticabili immersi nei paesaggi dolomitici guidati dall’insuperabile Nadia. Punto di riferimento della gita è stata Bolzano, dove abbiamo alloggiato in un delizio albergo e da dove ci spostavamo per le diverse escursioni. L’impegnativa stradina in salita che conduce a Castel Roncolo non 20 ci ha di certo demoralizzato, perché sapevamo che alla fine del percorso ci attendeva un maniero intriso di storia e di leggenda. È seguito il giro delle Dolomiti passando dalla Val d’Ega alla Val di Fassa, attraversando un paesaggio di rara bellezza: abbiamo visitato Canazei e Cortina d’Ampezzo dove, nell’unico magazzino aperto, i partecipanti si sono dati a uno shopping sfrenato; abbiamo raggiunto il Passo Pordoi (conosciuto più come Cima Coppi), luogo che ha fatto rivivere agli appassionati di ciclismo imprese sportive memorabili; e come non restare senza fiato di fronte al lago di Carezza, al lago di Misurina e alla splendida Val Pusteria. Abbiamo rivisitato Bressanone, in veste primaverile, i giardini del palazzo Vescovile dove tra fiori di ogni genere convivono i generi più diversi di ortaggi in uno sfavillio di colori; poi la visita dell’Abbazia di Novacella (Convento Agostiniano) dove, fra l’altro, abbiamo potuto ammirare la bellissima chiesa barocca della Madonna. L’ultimo giorno, quello della partenza, ci siamo concessi una passeggiata sull’Altopiano del Renon per ammirare le suggestive piramidi formate nel corso dei secoli dall’erosione di rocce di origine glaciale; il rientro a Bolzano con trenino e con discesa mozzafiato in funivia è stato il completamento di uno splendido viaggio. Di nuovo in Sardegna T Giuseppe Basile Tra l’ANSE Calabria e la Sardegna si può ormai parlare di un vero e proprio gemellaggio. Per la sesta volta 45 Soci e i loro familiari, dal 23 giugno al 3 luglio, hanno voluto immergersi in una atmosfera con luoghi di incomparabile bellezza. I posti visitati, che taluni partecipanti conoscevano già, hanno destato com’era prevedibile, un’emozione viva e sempre nuova: da Capo Caccianei nei pressi delle Grotte di Nettuno a Punta Cristallo, da dove con molta sorpresa quattro delfini ci hanno accompagnato per buona parte del percorso; da Bosa ad Alghero; da Castelsardo all’arcipelago Maddalenino; da Caprera all’escursione in trenino fino a Calangianus; dai laboratori per la lavorazione del corallo a quelli del sughero e a quelli per la lavorazione delle sardine. Nulla è mancato: dal momento dedicato al gossip, durante il giro in trenino a Portocervo tra le super ville dei vip, alle grandi degustazioni delle specialità sarde con le gran- di esibizioni canore dei partecipanti accompagnati dai musicisti al seguito. I Soci ringraziano per i bei giorni trascorsi in Sardegna le signore Pinuccia e Paola e la eccezionale guida, il signor Luigi Bardanzellu che continuano a regalare tour di ottimo livello. Gita alle Isole Tremiti T Aniceto Sciolti Per alcuni, il nome "Umbra" deriverebbe da antiche popolazioni di umbri che abitavano anticamente la foresta, per altri invece deriverebbe semplicemente dal folto manto vegetativo che crea molte zone di ombra! Rappresenta comunque il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano e si sviluppa fino a circa 830 metri di altitudine. Si tratta di una foresta millenaria e, a dispetto dei disboscamenti e degli incendi che si verificano non di rado, ha conservato, quasi integralmente, il suo manto vegetativo. E proprio per ammirarne le bellezze, il 19 e 20 maggio si è svolta la gita organizzata dal Nucleo di Lecce alla Foresta Umbra e a Vieste, con relativa visita alle Isole Tremiti. Oltre ai momenti culturali e naturalistici, per i Soci del Nucleo è stata particolarmente emozionante la serata del 19, quando alla fine della cena in hotel, è stata accolta calorosamente da tutti la Socia Maria Grazia 21 De Matteis, che ha festeggiato con noi il suo ottantesimo anno di età, raggiunto in ottima salute, serenità e voglia di vivere. Il giorno seguente è seguita la visita alle Isole San Domino, San Nicola e Capraia, raggiunte in traghetto ed esplorate con l’ausilio di una guida turistica esperta; la spola tra le isole ed il loro giro via mare con visita alle grotte è stata effettuata con un agile battello. Il Nucleo di Ferrara a Bassano del Grappa T Giovanni Goldoni Una trasferta in terra veneta per un pranzo sociale! Non è stato solo questo l’intento dei Soci del Nucleo di Ferrara, che il 26 maggio si sono recati a Bassano del Grappa. È vero che il pranzo ha suscitato bei momenti di goliardia e giovialità, soprattutto dopo aver gustato il famoso distillato della zona, ma è pur vero che i nostri Soci si son goduti una splendida immersione in uno di quei posti, sede del famoso Ponte Vecchio in legno sul Brenta, simbolo degli alpini, in cui l’arte e la storia la fanno da padrone. La mattina è stata dedicata alla visita di Palazzo Sturm, del Museo civico, del Museo degli alpini e della splendida Loggia del Comune. Dopo il pranzo presso un agriturismo, il pomeriggio è stato dedicato alla visita di uno stabilimento di produzione di una rinomata grappa, per concludersi con la visita alla piazza di Marostica, celebre per il gioco degli scacchi. Incontrarsi agli antipodi: dipendenti e pensionati Enel in Madagascar T Giovanni Goldoni È una strana emozione quella di trovare dei colleghi, quasi per caso, a circa 9.000 km dall’Italia! Lo scorso aprile, come geologo ex dipendente del Centro Progettazioni Enel di Venezia, insieme a mia moglie Fiorenza, anche lei senior Enel, mi sono recato in Madagascar per effettuare alcuni rilievi geologici nel Sud Est dell’isola, presso l’abitato di Ihosy a 22 circa 600 km dalla capitale Antananarivo. L’indagine rientra nel progetto del MASC (Mantova Aiuti Senza Confini) Onlus – parzialmente finanziato dalla Comunità Europea – per la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica per la fornitura di energia a Ihosy e ad altri centri limitrofi. Durante il soggiorno siamo stati ospiti, presso la Missione di Ihosy, dei Padri Attilio Mombelli ed Eugenio Schedato, quest’ultimo referente di MASC in Madagascar. La Diocesi di Ihosy, di superficie pari a quella del Piemonte e della Lombardia, conta su 40 sacerdoti della Congragazione San Vincenzo de’ Paoli e su una schiera di suore, italiane e malgasce, che si attivano sul territorio con piccole ed efficienti Missioni, con scuole e dispensari. Tra queste realtà esiste un ospedale italiano vicino Ihosy, presso il quale, durante il nostro soggiorno, stavano lavorando 7 colleghi dell’Enel di S. Donà di Piave e di Bergamo per realizzare una centrale fotovoltaica a supporto della sala operatoria dell’ospedale. Casualmente, una sera ci siamo visti presso la missione di Ihosy, emozionati e sorpresi di incontrare ‘colleghi elettrici’ a 9.000 km di distanza dall’Italia; abbiamo così appreso che Danilo Boccaletto, Agostino Cagni, Antonio Donadi, Renato Florian, Giuliano Mazzi e Giorgio Orlando, già dal 1998 operano annualmente in Madagascar – taluni ancora in servizio utilizzando le proprie ferie - ove hanno realizzato varie opere, tra cui un ponte radio, l’installazione di pannelli solari ed altri impianti in un paese dove le comunicazioni e la distribuzione di energia elettrica sono in uno stadio molto molto primitivo. LO CHEF CONSIGLIA T Franco Pardini POLLO PER IL DIRETTORE GENERALE Nei primi mesi dell’anno ho partecipato, in Cameroun, ad una riunione del Consiglio di Amministrazione della Fiapa (Fédération Internationale des Associations de Personnes Agées), nel corso della quale mi è stata offerta dai nostri ospiti camerunesi l’opportunità di apprezzare la loro ricca e variegata cucina. Approfitto quindi della nostra rubrica per segnalare, e raccomandare, un piatto veramente squisito che ho potuto gustare in loco. Devo dire che la sua esecuzione da noi richiede qualche adattamento, in quanto alcuni ingredienti (sicuramente uno) non sono disponibili, ma credo che il risultato non sia pregiudicato. Il nome del piatto è “pollo d.g”; in effetti d.g. starebbe per direttore generale a significare che questa pietanza (in realtà è un piatto unico), è per persone di riguardo. Gli ingredienti della ricetta sono: pollo, peperoni, pomodori, carote, spezie e “banane tubero” (plantains), molto diffuse in Cameroun, ma penso decorosamente sostituibili con le patate, poi spezie varie (aglio, prezzemolo, sedano, sale, pepe, peperoncino e zenzero). L’esecuzione sembra semplice: si rosolano separatamente il pollo a pezzi e, nella nostra versione “addomesticata”, le patate. Al pollo vengono poi aggiunti i legumi e le spezie e viene portato a cottura con l’aggiunta di un po’ di brodo. A fine cottura vengono aggiunte le patate e quando il tutto è perfettamente amalgamato il piatto è pronto. Se qualche persona “intrepida” lo sperimenta, ci invii il suo commento. 23 Pensieri e Parole Un dolce ricordo: la maestra delle elementari Un piacevole racconto della Socia Wanda De Giorgis, ambientato a Milano tra le due guerre. Una riflessione per prendere atto che, forse, non sempre “una volta era meglio” T a da le aveva ceduto il posto. La pelle avvizzita del viso e l’atteggiamento stanco denunciavano un’età avanzata. Qualcosa di quella persona anziana le parve familiare, quando la sentì esclamare: “Ci sono: Ada Repelli, quartiere di mezzo, secondo banco”. Era stata la maestra a riconoscerla. Le chiese notizie sue, della mamma, delle sorelle più grandi. “Sono sicura” affermò salutandola “che ti farai onore nella vita come ti sei fatta onore a scuola”. La ricordava, quindi le aveva voluto bene? Fu l’ultima volta che la vide, lesse poi il necrologio sul giornale. Si rammaricava di non avere nemmeno una sua fotografia fatta in classe. La sua maestra, quanto l’aveva amata, ammirata. “L’ha detto la mia maestra” pontificava da bambina, sempre pronta a discutere con chi non era d’accordo. Quanto aveva desiderato la sua stima, ma di quest’apprezzamento, che evidentemente c’era stato, non ne aveva mai avuto la consapevolezza. Nell’enorme stanzone c’erano tre file di doppi banchi di legno, pesanti, scomodissimi. 24 Wanda De Giorgis Nei posti davanti sedevano le alunne più basse, poi le altre e, in fondo, ombre scure contro il muro, le orfanelle e le figlie dei carcerati. Erano meste, silenziose, rassegnate. La maestra era fredda con loro. Le più ricche, le più belle che sapevano suonare il pianoforte, e prendevano lezione di francese, avevano i boccoli alla Shirley Temple, le manine morbide e rosee, mentre Ada le aveva ruvide e rosse e cercava sempre di nasconderle. Portavano graziose cuffiette e soffici pellicce al posto di cappotti rivoltati. La maestra era piuttosto brutti- na, minuta, con un naso importante, eppure Ada la vedeva bella come nessuna. Miracolo dell’amore! Forse non era proprio quel che oggi si dice una brava maestra se misurava le persone dal denaro e dal successo che avevano nella vita e trascurava chi possedeva di meno, ma insegnava molto bene le materie di studio. Della vita privata della maestra non se ne era mai conosciuto nulla, come se l’insegnamento vissuto come missione non le avesse lasciato il tempo per altri spazi. Si sapeva, invece, che amava Leopardi, Pascoli, Carducci e Manzoni. Ada ricordava ancora a memoria le poesie di quegli autori, le appassionate lezioni che le avevano aperto spiragli di luce sul meraviglioso mondo del pensiero. Nei cinque anni delle elementari la maestra non era mai stata tenera con lei. Pretendeva molto, convinta che severità e fatiche servissero alla formazione del carattere quando non si è aiutati da bellezza e ricchezza e si deve contare solo sulle proprie forze. Ada dava tutto quello che poteva, ma era facile deluderla. Cedeva e diventava improvvisamente indulgente con lei solo nell’ora del cucito. Quando ordinava: “Distribuire le borse del lavoro” nella classe c’era un mormorio di approvazione, persino di gioia. La sola a non condividere il piacere era Ada che avrebbe preferito di gran lunga risolvere un problema o sviluppare un tema. Sommessamente piangeva. “Che cosa c’è?” chiedeva la maestra che conosceva il motivo delle lacrime. I suoi occhi, unica cosa bella del suo viso, brillavano divertiti. “Non sono capace di infilare l’ago” La maestra la faceva sedere accanto a lei. Paziente l’aiutava. “Se non la smetti bagni l’imparaticcio e l’insudici. Ci riescono tutte le tue compagne, perché solo tu fai tante storie? Quando sarai grande e lavorerai per i tuoi bambini ti verrà da ridere ripensando a questi stupidissimi pianti”. Da grande, quando cuciva, Ada ricordava: passava e ripassava l’ago, ma ancora avrebbe preferito, potendo, fare altro, anzi, mentre eseguiva i lavori di casa per la sua numerosa famiglia si gratificava recitando le poesie insegnatale dalla maestra. Le aveva dato molto, le aveva trasferito solide basi che cercava di trasmettere ai suoi figli. “Leggi ad alta voce un brano dalla prima all’ultima frase chiaramente e senza fretta, rispettando sempre la punteggiatura. Quando fai i conti non servirti delle dita, ma della testa. Descrivi quel che vedi con semplicità e precisione. Esercita la memoria imparando poesie, consulta spesso il vocabolario, solo così saprai misurare la forza e il valore delle parole”. Di quegli anni a scuola, a Milano, Ada non aveva fotografie. Peccato, però la foto cattura solo quel che vede nell’istante dello scatto; i ricordi vanno oltre, parlano di sentimenti, di scoperte, gioie e sofferenze. Portano con sé il profumo dell’infanzia. 25 Enel News Enel al 20° World Energy Congress The Energy Future in an Interdipendent World è il titolo con cui si apre il 20° World Energy Congress (WEC), il più autorevole Congresso, a livello mondiale, dedicato a tutte le fonti energetiche, che si tiene con cadenza triennale. q uest’anno il Congresso sarà ospitato per la prima volta in Italia dall’11 al 15 novembre 2007, presso gli spazi della Nuova Fiera di Roma che accoglierà sia l’area congressuale, sia l’area espositiva. Per Enel il Congresso rappresenta un momento di grande importanza, all’interno di un contesto in cui il tema energetico e soprattutto quello dell’uso delle energie rinnovabili è sempre di più grande attualità. Enel, oltre ad essere uno dei Main Sponsor del Congresso partecipa attivamente alle discussioni e ai risultati finali che il Congresso apporterà. Particolare valore per Enel assume la giornata conclusiva dei lavori, quella di giovedì 15 novembre, quando 26 Nuova Fiera di Roma 11-15 novembre 2007 l’Azienda sarà protagonista di importanti momenti. Durante la Special Session Architectures for Agreement: Climate change policy post 2012, che si terrà dalle 9.00 alle 10.30 presso la Nuova Fiera di Roma, l’Amministratore Delegato di Enel Fulvio Conti si confronterà con speakers di grande eccezione come Robert Stavins, Director Harvard Environmental Economics Programme, JF Kennedy School of Government, Harvard University e Carlo Carraro, Chairman Department of Economics, University of Venice, Director Euro Mediterranean Centre on Climate Change 20° Congresso Mondiale dell’Energia L’appuntamento, la cui prima edizione risale al 1995 e che quest’anno avrà come titolo “The Energy Future in an Interdipendent World”, ritorna in Europa dopo 15 anni e prevede un afflusso di circa 5.000 delegati (www.rome2007.it). Il Congresso è promosso dal World Energy Council (WEC), il più autorevole organismo internazionale dell’energia ed è organizzato in esclusiva da Micromegas Comunicazione. Il WEC, presente con numerosi Comitati in oltre 90 Paesi, raccoglie le principali industrie energetiche del mondo, enti di ricerca, organizzazioni governative e costituisce il forum più prestigioso di discussione e di elaborazione delle strategie energetiche per lo sviluppo sostenibile. Il WEC (www.worldenergy.org) ha la missione di promuovere l'uso pacifico e sostenibile delle risorse energetiche a vantaggio di tutti i popoli, favorendo la ricerca e lo scambio di conoscenza su risorse, tecnologia, stili di consumo, aspetti ambientali della produzione e dell'uso delle fonti di energia. Periodicamente pubblica studi e rapporti, costituisce gruppi di lavoro, organizza congressi, scambi di esperienze e di informazioni tra i vari comitati nazionali. Tra i maggiori rappresentanti del comitato organizzativo del 20° Congresso Mondiale dell’Energia compaiono il Presidente Chicco Testa, il Vice Presidente Alessandro Lanza, il Direttore Esecutivo Carlo J. H. Hermes e i Responsabili del Programma Tecnico Giuseppe Carta, Sergio Garribba e Pier Luigi Noferi. Il 20° Congresso Mondiale dell’Energia che unisce uomini politici e decision makers, responsabili di organizzazioni internazionali, scienziati, docenti, giornalisti, ricercatori e circa 400 imprese espositrici nell’area The Exhibition della Nuova Fiera di Roma, ha lo scopo di promuovere, come suggerisce il titolo dell’evento, l'utilizzo sostenibile delle risorse energetiche a vantaggio di tutti i popoli. Tra i nomi più prestigiosi che interverranno durante le attività del Congresso dall’11 al 15 di novembre, ci sono Josè Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea, Pascal Lamy Direttore Generale della World Trade Organization, André Caillé Presidente del World Energy Council, Pierre Gadonneix Presidente di EDF Francia, Chicco Testa Presidente di Rome 2007 Organising Committee Italia, Fulvio Conti Amministratore Delegato di Enel, Paolo Scaroni Amministratore Delegato di Eni, Jeffrey R. Immelt Presidente di General Eletric USA, Li Yong’an Presidente di Three Gorges Project Corporation China, Brian Andrew Statham Amministratore Delegato di Eskom South Africa, Rafael Miranda Presidente di Eurelectric Spagna, Vijay V. Vaitheeswaran Giornalista del The Economist USA, Corrado Passera Amministratore Delegato di Banca Intesa Sanpaolo. I loro interventi, si snoderanno attraverso una serie di attività che vanno dalle Plenary Sessions al Ministerial Forum, dalle Exhibition e Poster Session alle Round Tables, dalle Technical Visits allo Youth Programme e al Social Programme. [ L’AREA ESPOSITIVA ] Visitando gli stand delle più grandi aziende del mondo, si potranno conoscere le iniziative e i progetti presentati dalle più importanti realtà del settore energetico e di quelli ad esso correlati. Sarà una opportunità davvero unica per confrontarsi con tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile dell’energia, a partire dall’uso consapevole dell’energia stessa sino al futuro delle fonti rinnovabili. Giovani generazioni e futuro del settore energetico L’evento di quest’anno sarà un’opportunità davvero unica per discutere a 360° del problema energetico e per coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni riguardo lo sviluppo sostenibile dell’energia. Il World Energy Council e il Comitato Organizzativo di Rome 2007 hanno voluto porre un’attenzione particolare alle nuove generazioni e a tal proposito hanno ideato due attività che coinvolgono i giovani nei giorni dell’evento: lo Youth Programme, che si svolgerà in parallelo con il 20° Congresso Mondiale dell’Energia e le visite delle scuole di tutta Italia ai padiglioni espositivi della Nuova Fiera di Roma. Lo Youth Programme è un evento pensato per dare l’opportunità ai giovani professionisti, tra 18 e i 27 anni, ai ricercatori e agli studenti del settore di prendere parte ad un dialogo dinamico sull’energia e di 27 confrontare le singole idee con quelle dei loro coetanei. Questo target di “young professionals” offrirà nuove e differenti prospettive alle tematiche in esame e apporterà un importante valore al Congresso e ai suoi risultati finali. registrations/form/homereg.aspx, previo pagamento di una quota d’iscrizione. La visita della sola zona espositiva, nella quale Enel sarà presente con un suo spazio, sarà invece gratuita per i Soci Anse che presenteranno il tesserino dell’Associazione al botteghino. Registrazione Soci Anse al WEC Sarà possibile prendere parte ai lavori iscrivendosi al sito del 20th WEC alla pagina http://www.rome2007.it/ La parola contesa, tra scienza e filosofia La terza edizione de La parola contesa torna quest’anno con una nuova veste che intende allargare i confini geografici e tematici, della disputa tra scienza e filosofia. L’iniziativa culturale si svolgerà non più in una, ma in tre città diverse, Roma, Milano, Napoli. I tre diversi palcoscenici, quello del Teatro Eliseo, del Teatro dal Verme e del Teatro Mercadante che ospiteranno la manifestazione, avranno tre diversi curatori-conduttori, Giancarlo Bosetti, Massimiliano Finazzer Flory e Vittorio Bo. Interpreti internazionali della cultura contemporanea si affiancheranno a grandi intellettuali, filosofi e scienziati italiani. 28 I protagonisti saranno sollecitati dai conduttori a “dibattere” su una parola chiave, attraverso pensieri, spezzoni cinematografici, immagini pittoriche, letture teatrali. Cosmo, Viaggio, Felicità, Ricordare, Scrivere, Leggere, Bioetica, Evoluzione, Universo sono le nove parole su cui si confronteranno John Barrow, Marco Bersanelli, Niles Eldredge, Enrico Alleva, Vittorio Gallese, Roberta De Monticelli, Tzvetan Todorov, Edoardo Boncinelli, Eric-Emmanuel Schmitt, Eva Cantarella, Yves Bonnefoy, Giulio Giorello, Andrea Ballabio, Remo Bodei, Richard Fortey, Luigi Luca Cavalli Sforza, Giovanni Bignami, Sergio Givone. La parola contesa è una iniziativa promossa da Enel, nell’ambito di Energiaper, il programma per la cultura, la musica, la scienza, l’ambiente, la scuola e lo sport. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Teatro Eliseo, che attraverso Eliseo Culture apre i suoi spazi a discipline plurali, non strettamente teatrali, ponendosi come punto di riferimento per l’intrattenimento culturale del Paese. Ogni incontro sarà trasmesso on line, dal giorno dopo, su www.enel.it. Per informazioni potete scrivere a [email protected] o visitare il sito internet www.teatroeliseo.it. Enel sostiene il basket fino al 2009 L’azienda elettrica sosterrà tutti i campionati sportivi della Federbasket fino a dicembre del 2009. Dal primo luglio Enel è partner ufficiale della Federazione Italiana Pallacanestro come main sponsor della Maglia Azzurra. Anche se la Nazionale Italiana di basket è ormai fuori dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, il sostegno di Enel per questa disciplina e in particolare per i giovani sportivi continua con il supporto che l’Azienda fornirà a tutti i campionati nazionali ed europei giovanili di basket. Fino a dicembre del 2009 infatti il logo Enel apparirà sulle maglie di tutte le Nazionali di pallacanestro e l’azienda affiancherà la Federbasket nello sviluppo del movimento, con investimenti per la promozione della pallacanestro e con particolare attenzione verso i giovani. La sponsorizzazione della Maglia Azzurra e il sostegno alla disciplina del basket si inserisce nell’ambito delle iniziative di Enel a favore delle attività sportive con forti radici territoriali, associando i valori positivi dello sport, la lealtà e il rispetto delle regole, ai principi di Enel: il codice etico, le rigorose norme di governance, la trasparenza al mercato, la politica ambientale. Negli ultimi anni, Enel ha costruito con la Lega Nazionale Dilettanti il progetto Lealtà nello sport, una iniziativa che ha coinvolto oltre 100.000 giocatori delle serie minori, Femminili e di Calcio a 5 e circa 2.100 campi di calcio. Con questo progetto Enel ha realizzato il primo censimento del comportamento sportivo in Italia. Insieme al CONI e all'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) ha lanciato Tribuna Sportiva, il primo giornale on line sulla lealtà sportiva realizzato da giovani aspiranti giornalisti sportivi. Enel che in passato è stato partner ufficiale dei campionati europei di Volley, ha promosso iniziative e gare sportive nell’ambito del progetto Natura e Territorio. Inoltre, attraverso Enel Cuore Onlus, l’Associazione creata da Enel per coordinare e gestire le iniziative di beneficenza dell’azienda, è al fianco del Cip, Comitato Italiano Paralimpico, per promuovere le attività e le manifestazioni sportive per i disabili, con il progetto Il cuore che illumina lo sport. Enel: in prima fila in europa anche nel solare Sulle cabine di trasformazione dell'Enel che sorgono alle porte delle città, stanno nascendo pannelli fotovoltaici: sono 21 le cabine che hanno questa speciale copertura ed entro il 2010 saranno 1.200 in tutta Italia. Il programma di sviluppo del solare, inserito nel grande Piano Ambiente, colloca Enel ai primi posti in Europa: in tre anni, con un investimento di circa 300 milioni di euro, Enel realizzerà impianti che usano la forza del sole per oltre 35 Megawatt (MW): una potenza sufficiente a dare energia a una città di 20 mila abitanti, evitando l'immissione in atmosfera di 30 mila tonnellate di anidride carbonica. La notizia che Enel investirà 300 milioni per lo sviluppo del solare, è stata annunciata lo scorso 24 agosto, dall'Amministratore Delegato di Enel Fulvio Conti nel corso del Meeting dell'Amicizia di Rimini, dove partecipava alla tavola rotonda La sfida globale del clima. 29 Periscopio RINNOVA LA TUA ISCRIZIONE ALL’ANSE Con l’iscrizione hai diritto: a ricevere i numeri del Notiziario Anse ad usufruire delle convenzioni stipulate dalle unità dell’Associazione alla consulenza in materia previdenziale e fiscale e alla relativa informativa a tutti gli altri servizi predisposti in favore dei Soci Prestito obbligazionario Enel T Enel Il tasso di interesse nominale annuo, posticipato per il semestre 1° luglio - 31 dicembre 2007 del prestito obbligazionario Enel SpA 1994-2019 serie speciale aperta, riservata ai dipendenti in servizio ed al personale in quiescenza delle società del Gruppo Enel, è stato fissato nella misura del 3,70% (tre virgola settanta). MODIFICHE DI RECAPITI TERRITORIALI Sezione Emila Romagna La sede della Sezione si è trasferita in Via G. Di Vittorio, 2 - 40133 Bologna. I numeri di telefono e fax sono rimasti invariati Puoi, inoltre, partecipare alle manifestazioni e alle iniziative dell’Associazione. Possono iscriversi all’Anse: i lavoratori in attività e in pensione del Gruppo Enel, i loro familiari e i superstiti i lavoratori trasferiti dal Gruppo Enel ad altre aziende, in servizio o in pensione La quota sociale per il 2007 è invariata rispetto agli anni precedenti: € 16 per i lavoratori in servizio e in pensione e per i familiari € 10 per i superstiti Il versamento della quota può essere eseguito direttamente all’unità territoriale o mediante versamento sul conto corrente postale della Sezione competente, il cui numero è riportato nella penultima facciata di copertina del Notiziario Anse. Sezione Umbria A seguito di variazione disposta dal Comune di Perugia, la denominazione della strada ov’è la sede della Sezione (ed il Nucleo di Perugia) è stata modificata da Via Cortonese a Via del Tabacchificio, al cui n. 26 hanno sede le citate strutture territoriali Anse. Sono rimasti invariati numeri di telefono e fax. Nucleo di Maglie Questi i recapiti telefonici: Tel. 0836/389330; 328/8417268. Fax 0836/389361 30 Silvio Presta ci ha lasciato Il 23 giugno ci ha lasciato il Socio Silvio Presta, Responsabile del Nucleo di Matera. Ai familiari giungano le condoglianze dell’Associazione. INDIRIZZI DELLE SEZIONI ANSE Anse - Sezione Piemonte - Valle d’Aosta c/o Enel Corso Regina Margherita, 267 - 10143 - Torino Tel. 011/2787329 - 7301 Fax 011/2787465 c/c postale n. 372102 Anse - Sezione Liguria c/o Enel Via Pacinotti, 39 rosso Casella postale 1488 - 16100 - Genova Tel. 010/4347468 c/c postale n. 12313169 Anse - Sezione Umbria Via del Tabacchificio, 26 - 06127 - Perugia Tel. 075/6522006 Fax 075/6522166 c/c postale n. 10884062 Anse - Sezione Lombardia Via Rubattino, 84 - 20134 - Milano Tel. 02/23203554 Fax 02/23203553 c/c postale n. 21074208 Anse - Sezione Marche c/o Enel Via G. Bruno, 22 - 60127 - Ancona Tel. 071/2812603 Fax 071/2498530 c/c postale n. 11546637 Anse - Sezione Veneto Via G. Bella, 3 - 30174 Mestre - Venezia Tel./Fax 041/8214592 c/c postale n. 10006302 Anse - Sezione Molise c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc - 86100 - Campobasso Tel. 0874/299661 - 0874/299662 Fax 0874/299628 c/c postale n. 11100864 Anse - Sezione Trentino Alto Adige Viale Trieste, 43 - 38100 - Trento Tel. 0461/457119 Fax 0461/457180 c/c postale n. 17475385 Anse - Sezione Campania c/o Enel Centro Direzionale Isola G3 - T9 Via G. Porzio - 80143 - Napoli Tel. 081/3672468 - 081/3679893 c/c postale n. 26879809 Anse - Sezione Friuli Venezia Giulia Via Flavia, 100 - 34147 - Zaule (TS) Tel. 040/2627917 c/c postale n. 17063348 Anse - Sezione Puglia Via Suppa, 14 - 70122 - Bari Tel. 080/5235892 - 080/5203267 Fax 080/2352328 c/c postale n. 14565709 Anse - Sezione Emilia Romagna Via G. Di Vittorio, 2 - 40133 Bologna Tel. 051/4233343 Tel./Fax 051/4233341 c/c postale n. 23293400 Anse - Sezione Basilicata c/o Enel Corso Garibaldi, 57 - 85100 - Potenza Tel./Fax 0971/1987013 c/c postale n. 10842854 Anse - Sezione Toscana c/o Enel Lungarno Colombo, 54 - 50136 - Firenze Tel. 055/5233124 - 5233123 c/c postale n. 19442508 Anse - Sezione Calabria Via Buccarelli, 53 - 88100 - Catanzaro Tel. 0961/403440 Fax 0961/403486 c/c postale n. 12002879 Anse - Sezione Lazio V.le Regina Margherita, 125 - 00198 - Roma Tel. 06/83052909 Fax 06/83052435 c/c postale n. 68774140 Anse - Sezione Sicilia c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121 - 90143 - Palermo Tel. 091/344120 Fax 091/344120 c/c postale n. 35341940 Anse - Sezione Abruzzo c/o Enel Via A. Volta, 1 - 67100 - L’Aquila Tel. 0862/592127 Fax 0862/592255 c/c postale n. 16676652 Anse - Sezione Sardegna c/o Enel Piazza Deffenu, 1 - 09125 - Cagliari Tel./Fax 070/3542239 c/c postale n. 14814099 Faro di S. Maria di Leuca