Ufficio stampa
Rassegna stampa
venerdì 29 giugno 2012
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INDICE
Il Sole 24 Ore
Meno burocrazia per liberare l’Italia
29/06/12
3
Pubblica amministrazione
Statali, ipotesi deroga per le pensioni
29/06/12
4
Pubblica amministrazione
ACCONTO IMU, GIA' IN CASSA 9 MILIARDI
29/06/12
5
Pubblica amministrazione
Un risultato che allontana il rischio aumenti
29/06/12
6
Pubblica amministrazione
Per i ritardatari dell’imposta «perdono» sprint fino a lunedì
29/06/12
Pubblica amministrazione
Torino aiuta le famiglie monoreddito
29/06/12
8
Pubblica amministrazione
Spese standard al debutto
29/06/12
9
Pubblica amministrazione
NASCE IL PATTO PER NON DELOCALIZZARE
29/06/12
Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione
Fisco con ostacoli e paradossi da cui non è facile districarsi
29/06/12
7
Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione
10
12
Italia Oggi
Catasto più online
29/06/12
13
Pubblica amministrazione
Coop a proprietà indivisa, tetto aliquota Imu al 0.4%
29/06/12
Pubblica amministrazione
Ristorni destinati a comuni di confine
29/06/12
15
Pubblica amministrazione
Dai collegi parte la raccolta fondi
29/06/12
16
Pubblica amministrazione
Dall'Eppi un aiuto agli iscritti colpiti
29/06/12
17
Pubblica amministrazione
Vigili, comuni medi scialacquoni
29/06/12
18
Pubblica amministrazione
Altro che tredicesime e buoni pasto, Bondi taglia le progressioni
29/06/12
Pubblica amministrazione
Cumulabili le sanzioni per chi sfora
29/06/12
21
Pubblica amministrazione
Un seminario su controlli e internal auditing
29/06/12
22
Pubblica amministrazione
Cessione di fabbricato, enti out
29/06/12
23
Pubblica amministrazione
Numero legale fai-da-te
29/06/12
25
Pubblica amministrazione
La crescita si ricorda dello sport
29/06/12
26
Pubblica amministrazione
Marche, contributi per la bonifica dei siti inquinati
29/06/12
Pubblica amministrazione
Toscana, 2 milioni per l'infomobilità dei comuni
29/06/12
28
29
Pubblica amministrazione
Agevolazioni in pillole
29/06/12
19
20
Pubblica amministrazione
Patto orizzontale al rush finale
29/06/12
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Pubblica amministrazione
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II Sole/ /,1
29/06/2012
PubbHu ammWstmAone, Una riduzione delle i n efficie n ze dell'I% va le lo 0,9% in più di Pil
Meno burocrazia per liberare l'Italia
Piombo burocratico.Inumeri dimostrano che una diminuzione dell'1% dell'inefficienza della
Pa (misurata dalla difficoltà a raggiungere gli uffici) comporta un
incremento del Pil dello 0,9% e
un aumento di 0,2 punti dei dipendenti di imprese estere sul totale
degli occupati privati (non agricoli). Ecco perché la formula usata nel documento di ieri del C sc è
"liberare l'Italia". Nel Rapporto
Doing Business l'Italia è all'87 ° posto su 164 paesi per la facilità di fare impresa, la Germania è al m° ,il
Regno Unito al 7 ° e gli Stati Uniti
al . Tempi e costi ci penalizzano: per ottenere un permesso per
costruire un capannone in Italia
occorrono n procedure, 258 giorni e una spesa pari al 138% del Pil
pro capite. In Francia le procedu-
re sono io, i giorni 184 e la spesa
pari al 14% del Pil pro capite: in
Germania 9 procedure, 97 i giorni, la spesa 5o% del Pil pro capite.
La madia Ocse è rispettivamente
14,152 e 54.
Ma la lista dell'inefficienza è
lunga: per esempio per pagare
tasse e contributi secondo D oing
Business da noi occorrono 285
ore all'anno, contro una media
Ocse di 186, dovuta all'eccessivo
numero di norme esistenti ai vari
livelli amministrativi, non di rado in contrasto tra loro. Le lungaggini amministrative pesano
sui costi: il 7,4% del fatturato delle imprese micro e piccole, stimato nel 2011 secondo il rapporto
Promo.Pa. In base ai dati della
Commissione europea gli oneri
amministrativi che derivano da
obblighi informativi, non necessari e non proporzionati all'obiettivo di regolazione, di tutti i livelli di governo, europeo, nazionale
regionale e locale pesavano nel
2007 per il 4,6% del Pil, 73 miliardi, prendendo a riferimento il Pil
del 2011. Presente al seminario, il
ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha annunciato una riduzione dell'apparato degli enti paralleli alla Pa,
un' autorizzazione unica ambientale per la Via regionale, una direttiva per rendere visibili sul sito delle amministrazioni le informazioni sulle procedure.
N. P.
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Il soler /,1
29/06/2012
Statali, ipotesi deroga per le pensioni
Ministri allertati: Governo pronto ad accelerare sui tagli - Province, doppia opzione: 42 o 60
Marco Rogari
ROMA
Una mini-deroga alla riforma Fornero, vincolata a penalizzazioni dei trattamenti pensionistici, per favorire l'uscita degli
statali, a cominciare dai dirigenti, vicini alla soglia dei 6o anni di
età. È una delle ultime opzioni allo studio dei tecnici del Governo per arricchire il pacchetto
pubblico impiego che sarà inserito nel decreto sui tagli alla spesa. Il provvedimento dovrebbe
essere varato lunedì pomeriggio dopo i due incontri mattutini già fissati con le parti sociali e
le Regioni. Ma questa tabella di
marcia ufficiosa è appesa agli
esiti del vertice europeo. Il premier Monti ha già invitato i ministri, a partire da quelli di spesa, a
tenersi pronti per un'eventuale
riunione già domenica.
Il Governo, in caso di necessità, è pronto a prendere subito
eventuali contromisure. A cominciare da un'accelerazione
del piano dei tagli che potrebbe
anche essere irrobustito e salire a 8-io miliardi anticipando
anche la manutenzione dei con-
ti pubblici in calendario per l'autunno (una sorta di manovrina). Tra i tecnici circolano anche voci di altri interventi di accompagnamento, una sorta di
piano B sulla falsariga di quello
proposto dall'ex premier Giuliano Amato, fmalizzati a dare un
segnale concreto ai mercati sulla capacità del nostro Paese di
abbattere il debito pubblico,
che però non trova conferme ufficiali nella compagine di governo. La "guardia", dunque, è alta.
Basti pensare che Palazzo Chigi
ha inviato un'informativa sulla
necessità di garantire i servizi
essenziali (quindi personale al
lavoro) della presidenza del
Consiglio e dei ministeri anche
oggi, giornata festiva nella capitale per la ricorrenza dei santi
Pietro e Paolo. Al momento, col'IMPATTO SMA PA
Si parte da 10mila esuberi
nei ministeri ma potranno
salire con i pensionamenti,
buoni pasto a 7 euro, stretta
su auto blu e consulenze
munque, l'obiettivo prioritario
resta la defmizione del piano di
riduzione della spesa.
Un piano che, alla fine, potrebbe
essere meno agganciato alla spending review (per la quale si dovrebbe entrare nel vivo in autunno) e
maggiormente improntato ai tagli
lineari. Nelle scorse settimane
Monti, anche in qualità di ministro
dell'Economia, ha inviato una lettera a tutti i ministri per chiedere di
inviare entro il 22 giugno al Tesoro
le loro proposte di taglio accompagnate dalle relazioni illustrative.
Sulla base di questi dossier, del pacchetto preparato dal commissario
Enrico Bondi e del "menù" dei tecnici del Tesoro sta prendendo corpo il decreto. Anche ieri i tecnici si
sono confrontati su varie misure.
Due le ipotesi di intervento: un
provvedimento light da 5-7 miliardi, modellato in gran parte sul piano Bondi; un intervento rafforzato
da 8-io miliardi.
In entrambi i casi è previsto un
pacchetto pubblico impiego. I
buoni pasto saranno allineati a 7
euro per tutti i lavoratori, le consulenze saranno drasticamente ridotte così come le auto blu, sarà
avviata una stretta sul personale
dirigenziale comandato e saranno ridotte le piante organiche:
20% per i dirigenti (in primis quelli generali) e 5-1o% per gli altri statali. Per gli esuberi che non saranno ricollocati (circa iomila nelle
amministrazioni centrali) scatterà la mobilità per due anni (8o%
dello stipendio), eventualmente
prorogabile a quattro. Uscita garantita a chi avrà maturato la pensione con i vecchi requisiti entro
1131 dicembre scorso. Ma per favorire gli esodi (e anche il ricambio
generazionale) si stanno valutando varie ipotesi alternative, tra
cui quella di una mini-deroga alla
riforma Fornero (pensionamento con le vecchie regole anche per
chi ha maturato i requisiti nei primi mesi di quest'anno) accompagnata da alcune penalizzazioni.
Qualche novità potrebbe esserci
anche sul versante della riduzione delle Province: tra le ultime
ipotesi c'è quella di far sopravvivere al taglio non più 42 enti ma
una sessantina convincendo le
Ragioni a statuto speciale e inserendo le 10 città metropolitane.
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Le misure in arrivo
Dal Pacchetto pubblico
impiego dovrebbero arrivare
1,0annitila
n esuberi nei ministeri
potrebbe
ma
crescere con una rm
ebini deroga
alla riforma Fornero sulle
pensioni
-
Siva verso una stretta dei
ticket
d
restaurant
aurant per i
pendenti pubblici, Si
arriverà a buoni pasto da 7
euro per tutti.Attesi anche un
riduzione delle consulenze a
una stretta sulle auto blu e
N
Nel DI dovrebbe esserci spazi
anche per una riduzione del
numero delle Province. Dalle
42imrnaginate in un primo
momento si potrebbe salire a
una sessantina
L'intervento è sulle piante
organiche della amministrazioni
centrali e prevede, come per
PEcornia e palazzo Chigi, Maglio
del 20% della dirigenza ed&
10% dei personale
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Statali] poted dem
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Il Sole12
29/06/2012
Immobn Secondo le stime degli istituti di credito sarebbe stata versata quasi metà delle somme che erano previste dal decreto salva-Italia
Acconto Imu, gia in cassa 9m." ardi
•
i
L'importo complessivo potrà salire ancora quando si arriverà ad avere i dati di tutte le banche
Eugenio Bruno
Marco Mobili
ROMA
Gettito Imu in linea con le
previsioni del Governo. La
conferma arriva dalle certificazioni bancarie che stanno affluendo in questi giorni a via
XX Settembre sui versamenti
dell'acconto di giugno. Secondo gli istituti di credito, dalla
prima rata dell'imposta municipale sugli immobili arriveranno almeno 9 miliardi di euro. Ma è una cifra ancora suscettibile di essere rivista al
rialzo poiché all'appello mancano i dati di alcune grandi
banche e che consentiranno di
raggiungere i 9,7 miliardi attesi dal Governo.
Ciò significa che nelle casse dell'Erario e dei Comuni
sarebbe già entrata quasi metà dei 21,4 miliardi contabilizzati dall'Esecutivo nel decreto salva - Italia per l'intero
2012. Una notizia che se ufficializzata all'inizio della prossima settimana, quando il Governo comunicherà i numeri
ufficiali sui proventi del tributo immobiliare, potrebbe
fare immaginare un "dividendo" complessivo superiore alle aspettative.
Dal Mef per ora non commentano le anticipazioni del
Sole 24 Ore. Vero è che, se fossero confermate, i motivi per
sorridere all'interno dell'Esecutivo non mancherebbero. Innanzitutto perché il gettito del-
la prima rata Imu sconta l'effetto rateizzazione prevista dal
decreto 16/2012 sulle semplificazioni fiscali. Sulla prima casa i contribuenti potevano infatti optare per il pagamento
in tre tranches anziché in due,
con l'effetto di sborsare a giugno il 33% dell'imposta e non il
5o per cento.
Ci sono altre due ragioni
che giustificano un certo ottimismo. La prima deriva dall'incompletezza delle certifiMADRO
Il dato complessivo
deve ancora scontare
l'effetto delle scelte
che vengono fatte
dai Comuni
cazioni bancarie sugli F24
pervenuti finora; la seconda
dalla possibilità concessa ai
proprietari meno convinti a
pagare di ricorrere al ravvedimento operoso e quindi presentarsi alla cassa nei prossimi giorni, effettuare il pagamento e vedersi applicata la
sanzione minima.
Va inoltre considerato che
la prima rata è stata calcolata
sulle aliquote base (4 per mille
sull'abitazione principale e 7,6
per mille dalla seconda in su)
mentre a dicembre si terrà conto di quelle definitive che i municipi potranno fissare entro il
3o settembre. E che potranno
salire del 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille sugli
altri beni. Oppure scendere in
egual misura. E, a giudicare dai
primi risultati sul gettito,
quest'ipotesinon è più così peregrina. Al tempo stesso sembra scongiurata l'ipotesi che
anche lo Stato ritocchi verso
l'alto il livello della tassazione
con il Dpcm di revisione atteso entro il io dicembre.
Una volta resi noti i dati definitivi, partirà la fase due sull'Imu. Il confronto tra Governo e Anci sulle possibili modifiche all'imposta ripartirà
poggiandosi su basi solide e
non sulle proiezioni che in
questi mesi si sono succedute, con esiti spesso divergenti
l'una dall'altra. Tenendo presente qual è l'intenzione reciproca dell'Esecutivo e degli
amministratori locali: trasformare dall'anno prossimo
l'Imu in un tributo completamente municipale. Evitando
l'attuale configurazione che
destina all'Erario metà dell'imposta versata su tutti gli
immobili diversi dall'abitazione principale. Ciò lascerebbe ai sindaci maggiori
margini di manovra sulle aliquote sulla detrazione di 200
euro per ogni nucleo familiare (più 5o per ogni figlio). In
cambio di una riduzione praticamente a zero del fondo di riequilibrio sul federalismo.
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Acconto Inn,già in cassa 9 miliardi
n
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, n,
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Il Sole12
29/06/2012
IL BILANCIO
Un risultato
che allontana
il rischio
aumenti
di Luigi Lovecchio
a manovra correttiva
dell'Imu potrebbe essere
A„d scongiurata se fosse confermato che i dati del gettito
del primo acconto dell'imposta sono in linea con le attese.
Non va infatti dimenticato che
quest'anno, se le cifre non dovessero essere soddisfacenti,
comuni e Stato potrebbero correre ai ripari modificando le regole del gioco. I comuni possono, infatti, variare le aliquote
con delibere da adottare nel
mese di settembre. Lo Stato si
riserva, invece, la possibilità di
intervenire con un provvedimento di correzione di aliquote e detrazioni, entro il io dicembre. L'effetto perverso di
tale meccanismo è che sino al
v dicembre non sarà noto il peso dell'imposta.
Vi sono altre variabili da tenere in considerazione ai fini
del giudizio sul dato complessivo. In linea di principio, i contribuenti in sede di acconto
hanno utilizzato l'aliquota ordinaria. Qualcuno potrebbe,
però, aver applicato l'aliquota
deliberata dal comune, se più
favorevole rispetto a quella ordinaria. Tanto, anche con riferimento agli immobili diversi
dall'abitazione principale. Ciò
potrebbe determinare una sottostima del gettito, atteso con
i17,6 per mille ma in realtà ottenuto con una misura più b assa.
La regola sarà tuttavia l'opposta. Infatti, la stragrande maggioranza dei comuni ha manovrato l'aliquota verso l'alto e
questa troverà applicazione in
sede di saldo. C'è, infine, l'incognita dei fabbricati rurali non
accatastati. Per tali unità, abitative e strumentali, c'è tempo sino al 3o novembre per procedere all'accatastamento.Ilversamento, inoltre, sarà eseguito
in un'unica soluzione a saldo,
entro il v dicembre. Come si
vede, potrebbe essere un anno
pieno di sorprese.
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Il Sole12
29/06/2012
ravvedhento, Interessi al 2,5% annuo
Per i ritardatari dell'imposta
«perdono» sprint fino a lunedì
Tonino Morina
Per l'Imu è già tempo di perdono. Per i ritardatari, infatti,
scade lune dì 2 luglio il primo appuntamento con il ravvedimento spontaneo, con minisanzioni e interessi.
Considerate le tante novità
introdotte dalla nuova Imu, milioni di contribuenti hanno dovuto fare calcoli complicati
per determinare l'importo da
versare. In caso di errori nella
determinazione dell'importo
dovuto a titolo di prima rata,
non saranno applicate sanzioni e nemmeno interessi. Nei
confronti dei contribuenti che,
entro il 18 giugno, hanno pagato meno del dovuto scatta, infatti, la norma di "salvaguardia" che esclude l'applicazione
di sanzioni e interessi. La norma di favore può essere applicata dai contribuenti che, anSOL MONE VELOCE
Entro il 2 luglio
possibile sanare
il mancato versamento
pagando lo 0,2%
di sanzioni al giorno
che a seguito del ravvedimento, pagano importi più bassi rispetto a quelli effettivamente
dovuti. Rimane fermo che, in
occasione del saldo Imu per il
2012, in scadenza il 17 dicembre, l'importo dovuto sarà versato per l'intero anno, con conguaglio sulla prima rata.
In caso di tardivo od omesso versamento dell'Imu, di norma, scatta la sanzione del 3o
per cento. I contribuenti che si
"pentono" fruiscono delle riduzioni automatiche delle sanzioni applicabili, a condizione
che le violazioni non siano sta-
te già constatate e comunque
non siano iniziati accessi, ispezioni e verifiche o altre attività
amministrative di accertamento. Insomma, il perdono deve
essere spontaneo.
In generale, i ritardatari, che
non sono arrivati puntuali alla
scadenza del 18 giugno, possono avvalersi del ravvedimento
spontaneo. I contribuenti dispongono di tre tipi di perdono,
che possono ridurre la sanzione del 30%: il ravvedimento
"sprint", quello "breve" e quello
"lungo" o "annuale". Oltre alle
somme dovute e alle mini sanzioni, sono anche dovutigli interessi legali del 2,5% annuo.
Il ravvedimento "sprint" può
essere effettuato entro il4 giorni successivi alla scadenza del
termine per il versamento, con
la sanzione dello 0,2% giornaliero; il ravvedimento "breve" o
"mensile", con la sanzione del
3%, può essere effettuato dal
quindicesimo giorno fino al
trentesimo giorno successivo
alla scadenza; il ravvedimento
"lungo" o "annuale", con la sanzione del 3,75%, può essere effettuato dal trentunesimo giorno
fmo a un anno dalla scadenza.
Con il ravvedimento "sprint",
la sanzione del 30% si riduce allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, fino al 2,80% per 14 giorni
di ritardo, più gli interessi del
2,5% annuo.
In caso di ravvedimento, sanzioni e interessi sono versati
unitamente all'imposta dovuta
in ragione della quota spettante
a Comune e Stato. Facciamo
l'esempio di un contribuente
che, non avendo eseguito il versamento entro il 18 giugno, lo
eseguirà il 2 luglio. Il suo debito Imu relativo a un immobile
diverso dalla casa di abitazione è pari a 638 euro per il Comune e 638 euro per lo Stato. Considerato che il pagamento sarà
eseguito il 2 luglio, i giorni di ritardo sono 14 e, pertanto, è dovuta la sanzione dello 0,2% per
ogni giorno di ritardo, in totale
2,80 per cento. Di conseguenza, è dovuta la sanzione del
2,80% su 638 euro, pari a 17,86
euro. Per gli interessi, il 2,5% annuo sui 14 giorni di ritardo, è pari a 0,61 euro. In totale, sia per
le somme dovute al Comune,
sia per quelle dovute allo Stato, al debito Imu di 638 euro, si
sommano le sanzioni di 17,86
euro e gli interessi di 0,61 euro,
in totale 656,47 euro, che nel
modello F24 si indica in 656 euro sia per il Comune, sia per lo
Stato, considerato l'arrotondamento per difetto.
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Il Sole12
29/06/2012
CONU DEL 2012
Torino aiuta
le famiglie
monoreddito
Filomena Greco
TORINO
Torino chiude la partita del
bilancio 2012 e porta a casa l'accordo per la creazione di un fondo perequativo per l'Imu, destinato a tutelare i redditi più bassi,
a partire dalle famiglie monoreddito, con una dotazione iniziale
da un milione. L'iniziativa della
Giunta Fassino nasce da un accordo con i sindacati. Cgil, Cisl e
Uil, in particolare, hanno chiesto che al Fondo possano accedere i proprietari di prima casa con
reddito Isee inferiore a wmila euro e un'attenzione particolare a
pensionati e lavoratori dipendenti. «L'idea - spiega l'assessore al Bilancio Gianguido Passoni
- è di costruire un sistema di sgravi fiscali simile a quello adottato
a Torino per la Tarsu. Dopo una
verifica del gettito Imu valuteremo se incrementare la dotazione del fondo». Sul fronte aliquote, ieri via libera allo 0,575 per la
prima casa, sconto (da 0,60 a
0,575) per le abitazioni in edilizia
popolare oltre che per le case
con affitti concordati. Esenzione
per gli immobili utilizzati a titolo
gratuito dalle Onlus.
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Il soler /,1
29/06/2012
Elaboratidalla Copaff i primi dati che riguardano le uscite per la polizia locale
Spese standard al debutto
I costi che «sforano» andranno coperti con aliquote e tariffe
Gianni Trovati
ROMA
Catanzaro, Venezia e Ancona sono i capoluoghi più «virtuosi»,Potenza, Bologna e Torino sono quelli più fuori linea, Milano fa
meglio di Roma. Benvenuti nel
mondo dei «fabbisogni standard» federalisti, che dopo una
complessa discussione teorica e
un lungo lavoro di raccolta dati
cominciano a dare i primi numeri
ufficiali. Quelli approvati ieri dalla Copaff, la commissione paritetica per l'attuazione della riforma,riguardano le spese dei Comuni per la polizia locale, prima fun
zione esaminata dai tecnici Copaff in collaborazione con la Sose, la società per gli studi di settore: per le Province, invece, l'indagine ha riguardato Sviluppo economico e mercato del lavoro.
Frutto del confronto fra una
mole gigantesca di dati (inviati da-
gli enti locali, che per la polizia locale misurano dal numero dei dipendenti ai metri quadri delle sedi fino al numero dei semafori), e
"normalizzati" dalla Sose con le
metodologie affinate negli studi
di settore, i fabbisogni standard
indicano nell'impianto federalista approvato coi decreti legislativi dello scorso anno il livello "giusto" delle spese degli enti locali
nelle loro funzioni fondamentali.
Oltre alle pagelle di "virtuoso" o meno, l'effetto dei calcoli
condotti dalla commissione presieduta da Luca Antonini sulle
LA CI.452FKA
Catanzaro, Venezia e Ancona
sono le città più virtuose
Milano fa meglio di Roma
A Potenza, Bologna e Torino
si spende di più
amministrazioni si dovrà giocare su un piano pratico: il fabbisogno, secondo la riforma, sarà il
livello di spesa garantito dalla
perequazione e chi spende di
più dovrà farlo chiedendo soldi
ai propri cittadini e quindi alzando aliquote e tariffe.
Rispetto all'anno scorso, quan
do sono stati tradotti in decreti at
tuativi i principi fissati dalla legge
delega del 2009, anche la finanza
locale è stata travolta dagli effetti
della crisi economica, in primo
luogo con tagli a domino sul fondo di riequilibrio peri Comuni. In
tempi di spending review, però, il
completamento del lavoro sui fab
bisogni serve a superare l'epoca
dei tagli lineari, che finora hanno
premiato nei fatti i Comuni con i
livelli di spesa maggiore.
Quello sulla polizia locale è un
primo passo, su un capitolo delle
spese comunali che pesa 3 miliar-
Nei capoluoghi
La differenza fra spesa storica effettiva e fabbisogno standard (*)
Comune
qiyierenz& ,
Catanzaro
Venezia
Ancona
Milano
Perugia
L'Aquila
Napoli
Roma
Genova
Campobasso
Bari
Firenze
Torino
Bologna
Potenza
19.6
14,5:
(*) Con differenza posi iva, la spesa
storica è superiore alfabbisogno
standard, con differenza negativa
è inferiore
Fonte: Elab. delSole 24 Ore su dati Copaff
di su 53 di uscite correnti (dati
Istat) per una funzione relativamente semplice da gestire. Dal
confronto fra i dati inviati dai 6mila enti delle Regioni a statuto ordinario, normalizzati tenendo conto di fattori come la dimensione
demografica e le caratteristiche
territoriali, è stato trovato il livello "ottimale" delle spese, che ovviamente può dipendere anche
dal fatto che un'attività sia più o
meno sviluppata nel Comune.
Lo stesso lavoro di analisi è già
incorso per le funzioni di «amministrazione generale», vale a dire
il cuore burocratico dell'ente,
mentre è stata quasi completata
la raccolta dei dati sul secondo
pacchetto di funzioni («istruzione pubblica» e «viabilità»), mentre a completare il quadro interverranno «gestione del territorio» e «settore sociale».
AIFFORIZION ,ISEAVX,
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pe., standard aldebutto
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press LinE
Il Sole12
29/06/2012
:::::::::::::::::::::::::::
e:Temoto
::::::::
tmn. Imprese e sindaci lanciano la proposta al Governo: detassateci per 2,5 miliardi
Nasce il patto per non delocalizzare
Dall'area colpita gettito di 7 miliardi - Ma servono regole certe
Ilaria Vesentini
Paolo Tomassone
CAVEZZ O (MOD EN A)
«Detassateci per 2 miliardi e
mezzo -l'importo dei fondi previsti dal decreto 74 nei prossimi tre
aiuti per la ricostruzione - e noiresteremo qui, ci rialzeremo e investiremo». F la proposta al Governo Monti di industriali e sindaci
terremotati che si sono dati appuntamento ieri a Cavezzo, nella
Bassa Modenese, lontano dai riflettori sotto una tensostruttura,
per siglare il "patto per la non delocalizzazione". Mentre a Roma
la politica prepara gli emendamenti al decreto da portare in Parlamento, i referenti di alcune delle maggiori imprese locali di meccanica, biomedicale e alimentare
(tra cui Wamgroup, Acetum,
Menù, Fresenius, Fonderie Scacchetti, Cpl Concordia, Mantovanibenne, in tutto almeno 5 miliardi di fatturato) hanno formulato
un accordo e un piano di rilancio
che un investitore accorto non rifiuterebbe: rinunciare a2,5 miliardi di entrate sapendo che ve ne
frutteranno sette, ovvero il valore
del gettito fiscale.
«Wamgroup è nata e cresciuta
su questa terra, ha unlegame consolidato con le banche, i comuni e
gli enti sociali - spiega il fondatore e presidente Vainer Marchesini, promotore dell'iniziativa - è
parte integrante della comunità.
Contribuiamo al funzionamento
di questo Paese con il pagamento
di 7 miliardi di euro di tasse e ora
rivendichiamo il patto sociale
che lega lo Stato e il cittadino ».
La decisione di mantenere la
produzione nel Modenese non è
solo un fatto affettivo. «Fare im-
Il primo cittadino di Cavezzo:
la proposta di questi
imprenditori riempie i cuori
e riaccende la speranza
di riprogettare il futuro
presa non è un'opera pia», precisa Alberto Mantovani, ex presidente di C onfmdustria Emilia-Romagna, produttore a Mirandola
di benne, le pale dentate che servono per tirare giù i palazzi pericolanti. La sua attività è ferma dal
20 maggio, 6o dipendenti aspettano di tornare al lavoro, ma Mantovani non chiede «elemosine, ma
una moratoria per la tassazione,
che già prima del terremoto era
enorme, e tempi certi per gli inter-
venti perché dopo la solidarietà
iniziale i nostri fornitori e i nostri
clienti non hanno tempo da perdere». Così come non chiede scorciatoie, ma norme certe: «Non
me ne faccio niente di un'antisismicità al 60% - aggiunge - io voglio che il mio capannone sia sicuro al l00% perché dentro ci lavora
embra un accanimento. La
la mia gente. Sto solo aspettando
giungla contraddittoria di
il preventivo dei tecnici. Sono le regole introdotte dal Dm.
aziende il motore di questo terri- Economia e dal decreto 74 nel
torio e di migliaia di famiglie».
giro di pochi giorni (tra il i °e il 6
«Non abbiamo bisogno di tanti giugno) sta seriamente
interventi- aggiunge Roberto Ca- complicando la vita alle aziende
sani, presidente di Cpl Concordia terremotate dell'Emilia. Sono già
- ma solo di semplificarli: elenchi inginocchio e rischiano la beffa di
dei progettisti che possono ese- un aggravio fiscale. C'è un
guire i controlli e tempi certi conflitto normativo sulle ritenute;
sull'arrivo di finanziamenti o rno- c'è il nodo della sospensione degli
ratorie. Bisogna mettere in cam- adempimenti in caso di possesso
po il buon senso: se le aziende ri- di una sede operativa sui territori
prendono l'attività ci sarà più gen- colpiti dal sisma; c'è il mancato
te che paga le tasse». «Se chiedia- inserimento del modello di
mo una sospensione della tassa- dichiarazione 7:4o nella
zione - gli fa eco Rodolfo Barbie- sospensione di adempimenti.
ri, presidente di Menù - è perché L'auspicata circolare esplicativa
continuiamo a credere in questo sarà esplicativa? Gli imprenditori
distretto: qui nei prossimi anni e i lavoratori dell'Emilia ferita
vorremmo recuperare i 25 milioni dal sisma non meritano tutto
che ci servono per la ristruttura- questo. È l'ennesima conferma
zione dei nostri impianti».
che l'Italia, da culla del diritto, è
Al "patto per la non delocalizza- diventata patria della burocrazia
zione" hanno partecipato anche i più ottusa e del giuridicismo più
sindaci di Mirandola, Concordia, insulso. lido schiaffo amaro e
San Possiclonio e il vicesindaco di umiliante per chi ha gi à perso
San Felice. «La proposta di questi tutto, ma anche un affronto a
imprenditori - commenta il pri- tutto il Paese.
Uno schiaffo
umiliante
mo cittadino di Cavezzo, Stefano
Draghetti - riempie il cuore dei
cittadini ed è la speranza per tutti
di poter riprogettare qui il proprio futuro. Ogni livello istituzionale si assuma le proprie responsabilità: occorrono norme chiare
e di univoca interpretazione e la
consapevolezza che i 2,5 miliardi
stanziati per la ricostruzione sono largamente insufficienti».
I problemi delle grandi imprese sono amplificati nelle piccole,
«che hanno voce e risorse più deboli e mentre i big di fronte all'incertezza economica e normativa
possono valutare la delocalizzazione, noi artigiani possiamo solo
licenziare», commenta da San Felice sul Panaro Giampaolo Palazzi, titolare della meccanica Bgp:
un capannone di L000 mq demolito e sostituito da un tendone dove
si lavorerà con 40 gradi anche in
agosto, 25omila euro di spesa per
far fronte all'emergenza che salirà a un milione con la rico struzione (su un fatturato di 2 milioni).
«Da soli non ce la facciamo - denuncia - e ci dobbiamo misurare
non solo con norme capestro, ma
con la difficoltà a trovare tecnici
che si prendano la responsabilità
di certificare il 6o% di sicurezza
antisismica e con la speculazione
in atto da parte delle imprese edili
contattate per i cantieri».
O [2 P -tODL210 NE RISEPVATP
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Il Sole12
29/06/2012
Il consuntivo del sisma
L'area interessata dalle scosse e l'impatto economico e occupazionale
Ferrara
Reggio
Emilia
na
t
AZIENDE
■
DANNI
In miliardi
di euro
Danni
economici
complessivi
La:ha
o ma g
MA'n
11 11 11
LAVORATORI
IL PESO SPECIFICO
In %
Lavoratori
in cassa
integrazione
a causa
del sisma
Export
area
Danni
al sistema
industriale
Danni per
mancata
produzione
(per 5 mesi
Tifi 3Ie
Totale
Lavoratori
a rischio
20UUU
Pil
„
area 1,5 """""""
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Confindustria
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Il Sole12
29/06/2012
Nom, Nel mirino ritenute fiscali e adempimenti delle aziende con sede nel cratere
Fisco con ostacoli e paradossi
da cui non è facile districarsi
Marco Mobili
ROMA
Fisco a ostacoli per i terremotati dell'Emilia. Nonostante
il doppio intervento, prima con
il Dm Economia del i° giugno e
poi con il decreto legge n. 74 del
6 giugno scorso, i problemi per
contribuenti e consulenti fiscali
sembrano moltiplicarsi anziché
ridursi. Oltre al conflitto "normativo" sulle ritenute fiscali (si
veda Il Sole 24 Ore di ieri), i due
provvedimenti adottati dal Governo creano più di un problema interpretativo anche nell'individuazione dei soggetti che
possono beneficiare della sospensione degli adempimenti
nelle ipotesi di imprese che hanno più sedi operative, nonché
nella mancata sospensione dei
termini per la presentazione del
modello 730. Ma andiamo con
ordine, in attesa che l'amministrazione finanziaria faccia definitivamente chiarezza magari
con l'emanazione della tanto attesa circolare esplicativa.
Come evidenziato ieri su queste pagine, i due provvedimenti
adottati dal Governo in materia
di ritenute fiscali non sono allineati. Mentre il Dm dell'Economia
ne sospende i versamenti, il decreto legge n. 74, ora all'esame
della commissione Ambiente
della Camera, prevede che tra la
data di entrata in vigore (7 giugno 2012) e il 30 settembre prossimo (periodo di sospensione) resta l'obbligo per i datori di lavoro di applicare le ritenute fiscali
sulle buste paga dei dipendenti.
Un paradosso visto che il terremoto dell'Emilia ha colpito
un'area ad alta intensità produttiva sia per numero di imprese ma
soprattutto con un alto numero
di dipendenti. Assai più elevato
MCIA.UIMME
Il modello 730
non è stato inserito
nella sospensione
degli adempimenti
Penalizzati i contribuenti
di quello presente nel cratere de
L'Aquila, dove al contrario la sospensione delle ritenute fiscali
fu tout court al pari dei tributi e
dei contributi previdenziali.
Altro nodo delicato da sciogliere è quello della sospensione
degli adempimenti in caso di possesso di una sede operativa presente nei territori terremotati. In
sostanza come si fa a sospendere
il pagamento di un tributo come
l'Ires, l'Iva, l'Irpef di un'impresa
che ha sede a Milano e una sede
operativa a Carpi o Mirandola?
Leggendo la norma del decreto
legge (articolo 8) l'impresa milanese con una sede nel cratere del
sisma potrebbe non versare nulla essendo l'imposta dovuta
(Ires, Iva o Irpef che sia) una sola
e beneficiando della sospensione accordata dal Dl. Un dubbio
che a pochi giorni dai versamenti in autotassazione (slittati al 9
luglio prossimo senza maggiorazione dello 0,40%) meriterebbe
un chiarimento più che tempestivo soprattutto sul criterio da
adottare per individuare la quota di imposte che potranno beneficiare della sospensione.
Tutto da decifrare, infine, il
mancato inserimento del modello di dichiarazione 730 nella
sospensione degli adempimenti. Cosa che al contrario era stata concessa con il terremoto
dell'Abruzzo. I più penalizzati
saranno quei contribuenti che
non sono riusciti per oggettivi
motivi a presentare al Caf il 730
entro il 20 giugno scorso.
Questi contribuenti beneficeranno sì della sospensione fino
al 3o settembre ai fini dell'autotassazione, ma saranno obbligati
a utilizzare Unico 2012 senza
aver così nessuna possibilità di
poter recuperare eventuali crediti in tempi semplici e rapidi come accade con il modello 73o.
i
e RIPRODUZIONE RISERVATA
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ItaliaOggi
29/06/2012
Il Territorio ha rilasciato il nuovo Pregeo per i professionisti
Catasto più online
Accesso a banche dati disponibile
DI FABRIZIO G. POGGIANI
C
on la nuova procedura
di aggiornamento del
catasto terreni (Pregeo
— versione 10.5), registrazioni dei professionisti tecnici «full time». Con un comunicato
di ieri, l'Agenzia del territorio ha
reso noto che è disponibile sul
proprio sito (wwvv.agenziaterritorio.govit), il software Pregeo
(Pretrattamento atti geometrici), nella versione 10.5, realizzata
dalla stessa agenzia in collaborazione di Sogei. Il nuovo software
permette a tutti i professionisti
tecnici abilitati di operare online
direttamente sulle banche dati
del catasto terreni, attraverso
una procedura automatica basata su una nuova piattaforma tecnologica che permette di eseguire
gli aggiornamenti anche durante
gli orari di chiusura degli uffici
periferici del Territorio.
Naturalmente, una volta eseguite le variazioni, potranno
essere eseguiti controlli a campione da parte dei funzionari del
Territorio, al fine di garantire la
correttezza delle registrazioni.
Come si evince nella presen-
tazione della procedura, i professionisti tecnici (geometri,
architetti, ingegneri, periti e
quant'altro) potranno predisporre i supporti informatici
di aggiornamento, nella medesima versione utilizzata
dagli uffici, tenendo conto dei
dati da indicare• tipo di frazionamento, tipo mappale, tipo
frazionamento e tipo mappale
e tipo particellare.
Il software in commento elabora i contenuti del «Libretto
di campagna» e fornisce, come
testualmente indicato dal Territorio, la precisione dei punti
rilevati, attraverso una serie di
funzioni come l'immissione dei
dati di misura e della descrizione geometrica, per mezzo di
poligoni, degli oggetti rilevati, la
descrizione delle operazioni catastali associate all'aggiornamento
geometrico (suddivisioni, fusioni
variazioni di categoria e classe di
particelle catastali), la visualizzazione grafica dell'oggetto del
rilievo, la gestione degli estratti
di mappa rilasciati dagli uffici
o auto-allestiti, la formazione
della proposta di aggiornamento
(estratto di mappa aggiornato), la
predisposizione dei modelli informatizzati per la presentazione in
ufficio, la predisposizione del supporto informatico per la presentazione dell'atto di aggiornamento
e la stampa di presentazione
dell'atto di aggiornamento con
relativo «codice di riscontro».
Per il Territorio, con la nuova
versione si compie un ulteriore
passo verso la semplificazione
amministrativa, grazie anche al
contributo delle categorie professionali, miglioranti) efficacia,
efficienza e trasparenza
()Riproduzione riservata—
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Catoslo pio online
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press LinE
29/06/2012
ItaliaOggi
Ct)op a proprietà indivisa,
tetto aliquota Imu al 0,4%
Per le cooperative edilizie a proprietà indivisa assegnate ai soci, un'aliquota Imu non più alta dello 0.4 %. Il
suggerimento ai comuni, che dovranno decidere in merito, arriva da Vieri Ceriani, sottosegretario al ministero
dell'economia, nella risposta fornita all'interrogazione presentata in commissione finanze della camera da
Giampaolo Fogliardi (Pd).
Per Ceriani analizzando le disposizioni sull'iinposta
municipale propria e i chiarimenti del dipartimento finanze emergerebbe eh eil legislatore attraverso la rinuncia, da parte dello stato della propria quota Imu, ha
«inteso destinare al comune tutto il gettito del tributo
non più decurtato della quota statale. Per il sottosegretario la scelta va letta come un incentivo ai comuni al
fine di deliberare una maggiore riduzione dell'aliquota per le fattispecie in argomento. Di più nella risposta all'interrogazione si prefflisa il valore dell'aliquota:
«magari fino al limite minimo; dello 0.4% dal momento
che sono diventati più ampi i margini di manovrabilità
dell'aliquota stessa».
Inoltre respinta al mittente la questione di legittimità
costituzionale dell'Iran in quanto le cooperative edilizia
a proprietà indivisa sono soggetti passivi diversi dalle
persone fisiche, possessori di abitazioni principali che
accanto alla detrazione beneficiano della maggiorazione
per i figli e dell'aliquota ridotta.
Ieri Vieri Ceriani ha risposto anche sulla questione relativa alle somme versate a titolo di deposito cauzionale
da parte dei concessionari dei giochi. Per l'esecutivo
le somme sono appunto definite depositi cauzionali e
quindi somme che l'amministrazione dei monopoli custodisce a garanzia del raggiungimento dei livelli di servizi.
Nel 2011, continua Ceri'ani, la somma complessiva corrispondente allo 0,5% di quelle depositate è stata pari
a 223 milioni di euro circa e ai concessionari sono stati
restituiti circa 215 mln .
Domenico Morosini
O Riproduzione riservata
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Cia.» pii, online
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press unE
29/06/2012
ItaliaOggi
Ristorni destinati
a comuni di confine
I ristorni dei frontalieri destinati ai comuni
di confine. È quanto annunciato da Enrico
Borghi, presidente commissione montagna dell'Anci, ieri, al termine dell'incontro,
pressórambasciata della confederazione elvetica con l'ambasciatore svizzero in Italia,
Bernardino Ragazzoni sui negoziati fiscali
Italia-Svizzera. L'Anci chiederà alle autorità
italiane che venga confermata la destinazione
delle risorse derivanti dallo storno dei frontalieri ai comuni e alle loro forme associative, al
fine di assicurare la migliore tempestività e il
più forte ancoraggio al territorio dell'impiego
di tali rimesse fiscali. All'ambasciatore, Borghi ha sottolineato la preoccupazione oggi
esistente fra i comuni che un nuovo accordo
relativo all'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri possa penalizzare i comuni e i
territori interessati.
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press LITE
ItaliaOggi
29/06/2012
SISMAI/Iniziativa in Emilia e Lombardia
Dai collegi parte
la raccolta fondi
I
collegi di Modena, Reggio
Emilia, Bologna, Ferrara,
Rovigo e Mantova hanno
aperto un conto corrente
destinato alla raccolta fondi a
favore dei colleghi terremotati
dell'Emilia.
Il conto è intestato alla Federazione regionale dei periti
industriali ed è depositato
presso la Banca Reggiana di
credito cooperativo (Iban IT96
V070 5812 8000 0000 0056
575). Sarà gestito dai presidenti dei collegi provinciali
colpiti dal sisma con l'ulteriore partecipazione della collega
del Consiglio nazionale Claudia Bertaggia.
Con lo stesso spirito di solidarietà, anche la Federazione
intercollegiale Regione Toscana è scesa in campo e ha aperto una sottoscrizione, cui stanno partecipando tutti i collegi
provinciali ma anche diversi
iscritti con una loro personale iniziativa. L'Iban da utilizzare è IT 52 V 0103038101
000000248140.
«Confido molto», dice Giampiero Giovannetti, coordinatore della Federazione Toscana,
«sullo slancio solidaristico dei
nostri colleghi, anche se conosco bene la situazione professionale difficile di questi mesi
e dunque bisogna ragionare
con estremo pragmatismo.
Lancio però un appello ai
miei colleghi, dicendo loro di
mettersi nei panni dei liberi
professionisti meno fortunati:
bisogna pensare come se fosse successo ad ognuno di noi.
Dunque, un contributo di solidarietà diventa quanto mai
opportuno
Riproduzione riservata--E
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I a gra aie opia,rtanita da cogliere
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press LinE
29/06/2012
ItaliaOggi
SISMA2/Contributo dell'ente previdenziale
Dall'Eppi un aiuto
agli iscritti colpiti
Ente di previdenza
Ar ricorda che sono previsti dei contributi
economici di natura
assistenziale a favore dei liberi professionisti iscritti che
purtroppo siano rimasti vittime del terremoto. Si tratta di
un contributo una tantum fino
a 5 mila euro nell'immediata
necessità, di un contributo fino
ad un massimo di 15 mila euro
calcolato sul 50% dei danni subiti dall'abitazione o dallo studio e, infine, di un'indennità
economica fino a un massimo
di 25 mila euro se l'evento si
protrae per un periodo superiore ai due mesi. In questo senso,
invita chi avesse necessità di
conoscere le tutele
offerte dall'Eppi
(Collegi e iscritti) a contattarci
anche per e-mail
all'indirizzo info@
pec.eppi.it
Altra nota importante. È sospesa fino al 30
settembre 2012
(sulla base di decreto legge 74
del 6 giugno) per
periti industriali
che operano nelle
zone del sisma sia
la presentazione
della dichiarazione dei redditi a
fini professionali
(tramite il modello EPPI03/2011)
sia il versamento
del saldo contributivo: l'uno scadrà il
prossimo 31 luglio
e l'altro il 15 settembre 2012
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I a gra 1de opportunità da cogliere
par
rewcol fon
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agli :scafi colpiti
press LITE
29/06/2012
ItaliaOggi
La Copaff ha approvato i risultati dei primi due questionari sui fabbisogni standard
Vigili, comuni medi scialacquoni
Piccole province poco virtuose sui centri per l'impiego
DI FRANCESCO CERISANO
uali comuni scialacquano di più denaro
pubblico per gestire la
polizia locale? Quelli
da 20 mila a 500 mila abitanti.
Mentre i piccoli comuni (da 10
mila abitanti in giù) presentano tutti una spesa storica inferiore al fabbisogno standard
teorico. Quali province spendono di più per i centri per l'impiego? Quelle piccole, con popolazione inferiore a 250 mila
abitanti, mentre il maggiore
livello di virtuosità si registra
nelle province sopra i 500 mila
abitailti.
Erano molto attesi i primi
risultati della titanica operazione di monitoraggio dei costi
degli enti locali a cui Sose (la
Società che elabora gli studi
di settore) e Ifcl si stanno dedicando da due anni a questa
parte. E il motivo è evidente
perché, aldilà del tecnicismo
dei dati e dell'ostilità tipica di
certe formule matematiche, i
fabbisogni standard potranno
risultare molto utili ai fini della spending review in quanto
consentiranno di comprendere
la quota di spesa pubblica «aggredibile» dal ministro Piero
Giarda e dal fido supercommissario Enrico Bondi incaricato dei tagli (nel 2010 la spesa
degli enti locali ha toccato quota 77 miliardi di euro pari al
5% del Pil e al 10% della spesa
pubblica consolidata).
Ieri la Copaff, la commissione tecnica paritetica per
l'attuazione del federalismo fiscale presieduta dal professor
Luca Antonini, ha approvato
i risultati relativi ai primi due
questionari (polizia locale per
i comuni e servizi del mercato del lavoro per le province)
somministrati agli enti locali
nel gennaio 2011. Ora numeri e metodologie saranno trasmessi prima alla Ragioneria
dello stato e poi a palazzo Chigi
che dovrà dare l'ok in consiglio
dei ministri allo schema di decreto che recepirà le risultan-
ze dei questionari. Sul testo
sí pronuncerà la Conferenza
stato-città e poi il parlamento
attraverso la Bicamerale per il
federalismo e le commissioni
competenti in materia finanziaria.
Insomma, l'iter è ancora lungo e complesso, ma l'approvazione da parte della Copaff ha
un chiaro significato simbolico costituendo il primo passo
verso l'abbandono definitivo
del criterio della spesa storica
che ha contribuito (per usare
un'immagine cara a Giulio
Tremonti) a rendere sempre
più storto l'albero della finanza
pubblica italiana.
Ora con l'approvazione dei
primi numeri sarà più facile centrare la scadenza del
2013, l'anno zero dei fabbisogni standard, in cui prenderà
il via la fase transitoria per
l'implementazione dei nuovi
parametri di spesa in base ai
quali verrà ripartito in futuro
il fondo sperimentale di riequilibrio. La tabella di marcia di-
segnata dal federalismo fiscale
(dlgs 216/2010) prevede che entro il 2013 debbano entrare in
vigore i fabbisogni per almeno
due terzi delle funzioni fondamentali «con un processo di
gradualità diretto a garantire
l'entrata a regime nell'arco del
triennio successivo». I restanti
entreranno in vigore nel 2014
per diventare pienamente operativi entro il 2017.
Per comprendere il livello
di complessità dell'operazione
basta guardare i numeri della
platea di enti oggetto di indagine: 6.702 comuni, 239 unioni
di comuni, 83 pfovince (sono
state considerate solo quelle
delle regioni a statuto ordinario) per monitorare due funzioni che pesano non poco sui
bilanci delle autonomie. Basti
pensare che nel 2009 (gli ultimi dati disponibili) i comuni
hanno speso 2,5 miliardi per
la polizia locale, pari al 7,87%
della spesa corrente, mentre le
province hanno '<investito» 698
milioni sui centri per l'impiego
pari all'11,49% della spesa.
I risultati, come detto, premiano i piccoli comuni per
la polizia locale e le province
medio-grandi per il mercato
del lavoro. Bene anche gli enti
che gestiscono i vigili urbani in
forma associata (unione, comunità montana, consorzio, convenzione) mentre la gestione
diretta del servizio (scelta da
3.998 enti sul totale di 6.702)
non si dimostra una scelta virtuosa.
Quanto alle province, invece,
solo il 15% risulta virtuoso, nel
senso che presenta un livello
quantitativo delle prestazioni
erogate maggiore di quello stimato e contemporaneamente
una spesa storica inferiore al
fabbisogno standard.
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29/06/2012
ItaliaOggi
Altro che tredicesime e buoni pasto, Bondi tagli le progressioni
Invece di tagliare la tredicesima o i buoni pasto agli statali, la spending review
potrebbe prendere di mira le progressioni orizzontali, elargite a piene mani
e senza troppi controlli negli scorsi 10
anni, per ottenere risparmi sulla spesa
di personale.
È evidente che il governo per reperire le
risorse necessarie a scongiurare l'incremento Iva d'autunno agirà sul costo del
personale pubblico, anche se il 52/2012
non assegna in alcun modo questo mandato al commissario Enrico Bondi.
Sembra che l'attenzione del governo,
una volta scartato il tetto alle pensioni
d'oro, si concentri su due elementi. Il
primo è la riduzione dei buoni-pasto di
circa 2 euro, per riportarli alla soglia di
5,29 euro, esente da contributi ed Irpef.
Una manovra che porterebbe a] risparmio per la verità più che irrisorio di 10
milioni di euro.
L'altro elemento non è per nulla una
novità: il taglio o la sospensione o il rinvio della tredicesima, già previsto dalla
manovra ferragostana dello scorso anno,
ma poi cancellato dalla legge di conversione. Segno che, alla fine dei conti, le
idee dell'apparato restano sempre le
stesse.
Non sono uscite stime di risparmio che
deriverebbe dagli interventi sulla tredicesima. Se venisse soppressa del tutto,
considerando che stando al Conto del
personale 2010 il reddito medio lordo
(compresi dirigenti e magistrati) dei
dipendenti pubblici è di 34.000 euro, la
tredicesima è mediamente di euro 2.615
lordi; moltiplicando per í 3.250.000 dipendenti pubblici, il risparmio sarebbe
di circa 13.384 milioni.
Si risolverebbero i problemi della spending review; ma vi sarebbero conseguenze indirette da non trascurare. Una prima, sarebbe l'abbassamento del gettito
dell'Irpef. La seconda, il calo certo di spese per acquisti a dicembre, del quale soffrirebbe il mondo del commercio, che si è
già detto contrario anche alla riduzione
dei buoni pasto. Senza considerare, poi,
che molti dipendenti contando sulla tredicesima hanno previsto a dicembre la
scadenza di rate per mutui e prestiti.
Una via di mezzo potrebbe consistere
nella riduzione di qualche punto percentuale delle retribuzioni lorde. Un 5%
in meno varrebbe circa 8.700 milioni.
Considerando, tuttavia, il blocco della
contrattazione, di per sé un'indiretta misura di riduzione degli stipendi rispetto
al costo della vita, si potrebbe attivare
una manovra meno invadente. Come,
per esempio, la cancellazione di uno dei
passaggi di posizione economica, frutto
dell'istituto della «progressione orizzontale», inizialmente previsto dai contratti
Enrico?Sondi
collettivi come strumento selettivo per
premiare i più capaci e impegnati, trasformato, invece, dalla contrattazione
decentrata in un sostituto dell'abolita
indennità di anzianità di servizio. Secondo la Corte dei conti, nel colo comparto regioni enti locali tra il 2001 e il
2008 quasi tutti i dipendenti hanno fatto almeno due progressioni; nello stesso
arco di tempo, la metà dei dipendenti del
comparto ha anche ottenuto delle vere
promozioni, con le oggi abolite progressioni verticali. Tutto ciò ha contribuito
alla crescita del costo del lavoro pubblico
superiore alla crescita delle retribuzioni
private nel medesimo periodo.
Un riequilibrio, allora, della spesa (compito che sarebbe proprio della spending
review) potrebbe porre rimedio all'eccessiva disinvoltura con la quale sono state concesse le progressioni orizzontali.
Mediamente, nel comparto regioni-enti
locali ogni aumento di stipendio costa
770 euro. Utilizzando questo parametro
per tutti i dipendenti, compresi anche
dirigenti e altri che non usufruiscono
dell'istituto (già, per altro, interessati
dal taglio del 5% della retribuzione se
superiore a 90.000 euro e del 10% se superiore a 150.000) si potrebbe ottenere
un risparmio di circa 2.500 milioni.
Si potrebbe osservare che in tal modo il
legislatore prevaricherebbe il ruolo dei
sindacati e della contrattazione, fonte
del trattamento economico dei dipendenti pubblici.
È facile, tuttavia, osservare che il legislatore, mosso dalla situazione di
emergenza, ha già più volte scavalcato
la contrattazione, proprio col suo blocco
e che anche il taglio ai buoni pasto o alla
tredicesima avrebbe lo stesso difetto. C'è
da prendere atto dell'errore dì aver pensato che il lavoro pubblico potesse essere
regolato solo dai contratti collettivi. La
situazione di crisi dimostra che le politiche economiche non possono non tenere
conto della spesa pubblica connessa al
personale.
Luigi Oliveri
ORiprrxfuztone riservata -
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miti Irricarii
mieli mualactraoru
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29/06/2012
ItaliaOggi
Cumulabili le sanzioni per chi sfora
In caso di accertamento «ritardato» del
mancato rispetto del Patto di stabilità interno, le sanzioni si applicano nell'anno
successivo a quello in cui la violazione è
stata riscontrata, cumulandosi con quelle
previste per le inadempienze commesse nel
medesimo anno.
Per gli enti che non hanno rispettato
l'obiettivo 2011 si applica ancora la clausola di salvaguardia che limita il taglio del
fondo sperimentale di
riequilibrio al 3% delle
entrate correnti registrate nell'ultimo consuntivo.
Il doppio chiarimento arriva dalla risposta
fornita dal Mef ad alcuni quesiti posti dal colatine di Alessandria.
Tale ente è andato
fuori Patto sia nel 2010
che nel 2011. La prima violazione, tuttavia,
è stata accertata dalla Corte dei conti solo
nel corso dell'esercizio 2011 e, quindi, la
sanzione principale per gli inadempienti
( ovvero la riduzione del Fsr) non ha potuto essere applicata lo scorso anno. In
tal caso, la normativa (art. 31, comma 28,
della legge 183/2011) prevede che il taglio
sia applicato nell'anno successivo a quello
dell'accertamento (ovvero, nella fattispecie, nel 2012)
Il problema è che Alessandria è soggetto
quest'anno anche ad un ulteriore taglio del
a causa dello sforartien1 o del Patto 2011.
Il comune chiedeva, quindi, di «spalmare»
mp essivamente a suo carico
la sanziosneerecio1
rsius d
po
uset esercizi (2012 e 2013), ma il Mef ha
negativamente.
Le sanzioni, pertanto sì cumulano nello
stesso esercizio, senza alcuna
'
possibilità di
irtpesirzezraezidoenlela( , in senso analogo, anche
eCfo
r rte
i r dei conti Lombardia
n. 601/2011). Si ricorda che, in caso di incapienza del Fsr, gli enti
ti sanzionati
a
sono tenubylersare all'entrata
del i ancio dello stato
1e,
somme residue (art.
7, comma
dlgs
149/201.1).
Il secondo quesito
riguardava l'efficacia
temporalle2-b
de, 1 art. 4,
comma is, del dl
16/2012, che
ha aggra- vetolasnziprcpale a carico di chi non
rispetta il Patto, eliminando la clausola
di salvaguardia che finora ha contenuto il
taglio del fsr entro il 3% delle
elle entrate correnti registrate nell'ultimo consuntivo (si
veda ItaliaOggi del 17p rile).
La novella non chiariva se tale modifica
fosse retroattiva e quindi
già
alle violazioni del Patto 2 1011, ovvero solo
a quelle commesse a partire dal 2012. Il Mef
sposa la tesi più favorevole
g
agli enti (e più
ragionevole, visto il generale principio di
irretroattività della leg g e),f fermando che
l'abrogazionede%
ltetode13a riguarda solo
chi sfora il Patto a partire da quest'anno.
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orizzinnitleal rnah finale
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press LinE
29/06/2012
ItaliaOggi
Entro il 30 giugno i comuni devono segnalare alla Rgs gli scostamenti per favorire 1.e compensazioni
Patto orizzontale al rush finale
Il termine scade domani. Ma lA' nci chiede una proroga al Mef
Pagina a cura
DI MATTEO BARBERO
ltime ore per aderire al
Patto orizzontale nazionale. Scade infatti domani, 30 giugno, il termine
entro il quale i comuni (le province sono escluse) possono segnalare alla Ragioneria generale
dello stato gli scostamenti previsti, positivi o negativi, rispetto al
proprio obiettivo di Patto 2012 al
fine di consentire, attraverso le
opportune compensazioni, l'ottimizzazione degli spazi finanziari
disponibili e l'accelerazione dei
pagamenti per spese di investimento. Ma l'Anci ha scritto al
viceministro dell'economia, Vittorio Grilli, per chiedere uno
slittamento della scadenza. A
prendere carta e penna è stato
il presidente dell'associazione,
Graziano Delrio che ha sottolineato come i comuni, essendo in
fase di predisposizione di bilancio, «non conoscano con esattezza quale sarà il loro obiettivo di
Patto di stabilità per il 2012». A
complicare la situazione di molti
comuilli c'è poi la mancata pubblicazione in Gazzetta del decreto
che individua gli enti virtuosi, e
di conseguenza individua gli enti
che hanno saldo obiettivo pari a
zero.
U
Il meccanismo del patto
orizzontale
Gli enti che prevedono di conseguire un differenziale positivo
possono cedere gli spazi finan-
ziari in eccesso a favore di quelli
in difficoltà con il Patto che ne
abbiano fatto domanda. Le comunicazioni (non obbligatorie
in nessuno dei due casi) vanno
effettuate sia via web che con
raccomandata a/r sottoscritta dal
responsabile finanziario.
Entro il 30 luglio, la Rgs procederà alla rimodulazione degli
obiettivi, con riferimento all'anno
in corso ed al biennio 2013-2014:
in tale lasso di tempo, infatti, ai
comuni cedenti è garantito il
recupero degli spazi finanziari
ceduti mediante il riconoscimento di una modifica migliorativa
dell'obiettivo commisurata annualmente alla metà del loro valore, mentre agli enti cessionari
saranno attribuiti saldi obiettivi
peggiorati per un importo annuale pari alla metà della quota acquisita. Qualora (come probabile)
la domanda superi l'offerta, l'attribuzione degli spazi finanziari
disponibili sarà effettuata in proporzione alle richieste; nel caso
contrario, l'utilizzo degli spazi
ceduti verrà ridotto in misura
proporzionale.
Ai comuni che alimenteranno
il mercato verrà attribuito un
contributo (non valido ai fini del
Patto) pari alla quota ceduta e
destinato alla riduzione del debito. Per l'erogazione di tale incentivo, è previsto uno stanziamento
pari a 500 milioni di euro: se tale
plafond non fosse sufficiente, il
contributo per ciascun comune
sarà ridotto proporzionalmente.
Molti enti sono incerti sull'opportunità di domandare maggiori
margini di manovra in una fase
dominata dall'incertezza sull'effettiva disponibilità di cassa. Il
rischio è che tali margini rimangano (in tutto o in parte) inutilizzati, lasciando in eredità per
i prossimi anni un Patto ancora
più pesante. Va precisato, infatti,
che, una volta operata, la modifica degli obiettivi è definitiva e
l'unica strada per restituire gli
spazi finanziari acquisiti è quella
(tutt'altro che agevole) di cederli
nuovamente attraverso il Patto
regionalizzato orizzontale.
In tali casi, il Patto orizzontale nazionale rappresenta una
extrema ratio cui ricorrere solo
se, in mancanza di un sostegno
esterno, risulta impossibile centrare i target contabili. Diverso
è il caso degli enti che possono
contare su un fondo cassa elevato, cui attingere per smaltire le
fatture ferme.
In ogni caso, ricordiamo che
gli spazi finanziari acquisiti potranno esser utilizzati solo per
effettuare pagamenti di residui passivi di parte capitale: al
momento, tuttavia, non è chiaro
che tipo di controlli verranno effettuati per accertare il rispetto
di tale vincolo.
Ma l'incognita maggiore è
rappresentata dall'oggettiva
difficoltà di trovare enti disposti
ad accettare un peggioramento
del proprio Patto, per di più nel
bel mezzo di uno degli esercizi finanziari più convulsi degli
ultimi anni ed in pendenza del
termine per l'approvazione del
bilancio di previsione. Al momento, oltretutto, manca ancora
all'appello della Gazzetta Ufficiale il decreto che individua
i comuni c.d. virtuosi, i quali,
potendo beneficiare dell'azzeramento del proprio obiettivo,
potrebbero essere quelli più
inclini alla generosità. Il provvediinento, a quanto appreso, è
ancora alla firma dei ministri
competenti, anche se la pubblicazione dovrebbe avvenire in
tempi brevi.
La Rgs, inoltre, ha escluso la
possibilità di cedere via Patto
orizzontale nazionale gli spazi
finanziari messi a disposizione dalle regioni attraverso il
Patto regionalizzato verticale.
Procedendo, in tal modo, infatti, potrebbe configurarsi una
potenziale forma elusiva, con
particolare riferimento all'attribuzione del contributo previsto
per gli enti cedenti. L'indirizzo,
condiviso dalle stesse regioni,
è quindi di evitare una simile
sovrapposizione fra i due strumenti.
Non è escluso, quindi, che il
mercato degli spazi finanziari
fallisca per mancanza di offerta.
In tal caso, sarebbe opportuno
evitare di disperdere il fondo da
mezzo miliardo destinato agli
incentivi, che potrebbe essere
finalizzato direttamente allo
sblocco dei residui passivi dei
comuni o girato alle regioni per
incrementare la dote destinata
alle compensazioni verticali.
{D Riproduzione riservata
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fallo orizzaniatle al nash tiriate
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29/06/2012
ItaliaOggi
Un seminario su controlli
e internal auditing
Lotta alla corruzione, garanzia della regolarità degli atti
amministrativi, tempestività, efficacia ed economicità
delle azioni delle pubbliche amministrazioni.
Sono questi i principali argomenti della riforma della p.a.
incentrata sugli interventi di anticorruzione e spending
review.
È necessario porre una nuova attenzione all'introduzione di procedure adeguate per garantire la legalità
dell'attività
della pubblica
amministrazione, senza che
ciò si traduca
in un ulteriore
adempimento
burocratico,
con l'effetto
di rallentare
e appesantire
l'azione amministrativa. Occorre pertanto
approfondire
le relazioni tra
i controlli di regolarità amministrativa e la funzione di
interna! auditing, con particolare riferimento ai possibili rimedi (autotutela e poteri sostitutivi) e ai profili
di responsabilità.
La complessa problematica, anche con riferimento a
best practices e strumenti concreti per l'attività di controllo, sarà affrontata nel seminario «Controllo di regolarità amministrativa e Internai auditing», organizzato da
Promo P.a. Fondazione a Roma 1'11 e 12 luglio prossimi.
Info: 0583/582783; [email protected]; www.promopa.it.
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29/06/2012
ItaliaOggi
Il ministero ha diramato le istruzioni. Modello informatico per gli atti non soggetti a registrazione
Cessione di fabbricato, enti out
Sarà l'Agenzia delle entrate a trasmettere i dati al Viminale
DI STEFANO MANZELLI
D
al 21 giugno scorso è
andata in soffitta quasi
definitivamente la comunicazione di cessione di fabbricato con le relative
multe comunali da 206 euro per
i trasgressori.
Sarà l'Agenzia delle entrate a
individuare e trasmettere ordinariamente al Viminale le informazioni acquisite nel corso della
registrazione dei contratti. Per
gli atti non soggetti a registrazione arriverà a breve un supporto informatico che sostituirà
i tradizionali modelli cartacei che
restano quindi ancora in uso per
un periodo indeterminato.
Sono queste le sintetiche istruzioni diramate sul portale del ministero dell'interno circa l'entrata
in vigore del dl 20 giugno 2012,
n. 79. La semplificazione nella
delicata materia a quanto pare
è molto difficile da realizzare.
L'anacronistica disposizione sulle
cessioni di fabbricato introdotta
in piena emergenza terrorismo
con il dl 59/1978 prevede, all'art.
12, che «chiunque cede la proprietà o il godimentoo a qualunque
altro titolo consente, per un
tempo superiore a un mese,
l'uso esclusivo di un fabbricato odi parte di esso ha l'obbligo di comunicare all'autorità
locale di pubblica sicurezza,
entro quarantotto ore dalla
consegna dell'immobile, la
sua esatta ubicazione, nonché le generalità dell'acquirente, del conduttore o della
persona che assume la disponibilità del bene e gli estremi
del documento di identità odi
riconoscimento, che deve essere
richiesto all'interessato».
Questa severa previsione normativa impone a tutti coloro che
effettuano il passaggio di mano
di un bene immobiliare di regolarizzare anche una anacronistica formalità cartacea, pena una
multa di 206 euro da versare
nelle casse comunali.
L'auspicio di una definitiva
abolizione di questa pratica così
datata anche questa volta non
ha trovato realizzazione. Il primo tentativo risale alla legge
finanziaria 2005 che ha previsto
il trasferimento dell'incombenza
all'Agenzia delle entrate con una
semplificazione delle procedure.
In pratica, la legge 311/2004
(finanziaria 2005) ha disposto,
tra l'altro, che «la presentazione
per la registrazione fiscale degli
atti di cessione di cui al predetto
articolo 12 del dl 59 tiene luogo
della comunicazione di cui al medesimo articolo». In mancanza dei
necessari modelli informatici previsti della legge finanziaria 2005,
il successivo decreto legge sulla
competitività n. 35/2005, ha fatto
retromarcia disponendo che dal
17 marzo 2005 l'intera riforma
possa trovare applicazione solo
con la concreta messa a regime
del sistema, mai avvenuta.
Poi il legislatore ci ha riprovato
con il dlgs 23/2011 sulla cedola-
re secca. Dal 7 aprile
2011 è stato eliminata questa incombenza
formale per gli utenti
privati che aderiscono
alla cosiddetta cedolare secca sugli affitti.
In pratica, spiegava
il Mininterno con la
circolare del 31 maggio 2011, la registrazione del contratto di
locazione «assorbe,
tra l'altro, l'obbligo
della comunicazione all'autorità
locale di pubblica sicurezza della
cessione di fabbricato».
Ma solo se si tratta di locazioni
attivate tra privati con il sistema
della cedolare secca. Quando di
tratta di affitti ad uso abitativo
effettuati nell'esercizio dell'attività di impresa restava l'obbligo
di effettuare la comunicazione di
cessione di fabbricato.
Altra novità riguardava i contratti di vendita di immobili registrati. Anche in questo caso, a
decorrere dal 14 maggio 2011,
prosegue la nota del 31 maggio
2011, non trova più applicazione
ai sensi dell'art. 5 del dl 70/2011,
l'obbligo di effettuare tempesti-
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Cessione di fabliricato. enti out
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29/06/2012
ItaliaOggi
vamente la comunicazione di
cessione.
Con l'art. 2 del dl 79/2012, in
vigore dal 21 giugno 2012, le cose
sono radicalmente cambiate ma
non si è arrivati ancora al superamento della formalità Innanzitutto è stato abrogata la modifica
introdotta con il dlgs 23/2011 sulla cedolare secca. O meglio estesa
tutti i contratti di affitto l'attesa
semplificazione. Con la registrazione dei contratti di locazione e
di comodato dei fabbricati non
serve infatti più compilare alcun
modulo cartaceo. Sarà l'Agenzia
delle entrate a spedire al Viminale le informazioni necessarie.
Nel caso in cui venga concesso il
godimento di un fabbricato non
soggetto all'obbligo di registrazione, prosegue il decreto, l'obbligo di comunicazione potrà essere assolto attraverso l'invio di
un modello informatico, quando
sarà disponibile. La novella non
riguarderà la comunicazione di
ospitalità prevista per gli stranieri dall'art. 7 del dlgs 286/1998.
Specifica infatti il dl 79/2012 che
questo obbligo rimarrà in vigore
e potrà essere semplificato con
procedure informatiche ad hoc.
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Cessione di fabliricato. enti out
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29/06/2012
ItaliaOggi
Per l'elezione del presidente alla terza votazione basta la maggioranza assoluta
Numero legale fai-da-te
Il regolamento indica il quorum per le sedute
uò ritenersi validamente costituito,
ai fini dell'elezione
del presidente, un
consiglio comunale con un
numero di consiglieri inferiore a quello dei due terzi
prescritto per l'elezione in
questione?
p
La disciplina del numero legale per la validità delle adunanze, «quorum strutturale», e
delle votazioni, «quorum funzionale o deliberativo», di cui
all'art. 38 del dlgs n. 267/2000,
si limita a disporre che «il regolamento indica il numero dei
consiglieri necessario per la validità delle sedute, prevedendo
che in ogni caso debba esservi
la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per
legge all'ente, senza computare
a tal fine il sindaco».
Nel caso di specie, per quanto
riguarda il quorum strutturale, lo statuto comunale prevede che «le sedute del consiglio
comunale sono valide con la
presenza di 16 consiglieri, o
in seconda convocazione, con
almeno undici di essi, computando a tal fine anche il sindaco», facendo salvi i casi in
cui la legge o lo stesso Statuto
«richiedano una maggioranza
qualificata o dispongano particolari modalità di votazione».
Per lo specifico quorum funzionale, invece, lo statuto prevede che «il presidente è eletto
tra i consiglieri con il voto favorevole dei due terzi dei componenti il consiglio comunale.
'Qualora tale maggioranza non
venga raggiunta, si procederà
a una nuova votazione con le
stesse modalità della prima.
In caso di ulteriore esito negativo, si procederà a una terza
votazione, nella quale sarà
sufficiente raggiungere il voto
favorevole della maggioranza
assoluta dei componenti il consiglio».
Il regolamento consiliare,
peraltro, ribadisce sostanzialmente il contenuto delle norme
statutarie senza apportare ulteriori integrazioni alle modalità di elezione del presidente.
Pertanto, in base alle disposizioni sopra richiamate, per
la validità della seduta sarà
necessario il raggiungimento
del quorum strutturale indicato, ovvero la presenza di 16
consiglieri.
Ne consegue che, accertata la
validità della seduta con la presenza del numero dei consiglieri prescritto dallo statuto, qualora le prime due votazioni, che
necessitano del voto favorevole
di due terzi dei componenti, dovessero risultare infruttuose, si
potrà procedere alla terza votazione per la quale è richiesta la
maggioranza assoluta.
Diversamente, qualora si accogliesse la tesi secondo cui il
quorum funzionale iniziale dei
due terzi dei componenti del
consiglio rende necessitato il
raggiungimento del medesimo
quorum ai fini della validità
della seduta, ne deriverebbe
l'oggettiva impossibilità, in carenza del suddetto quorum, di
procedere alla terza votazione.
Tale conclusione è incongruente con il meccanismo contemplato dalla norma statutaria in
argomento, mirante a pervenire necessariamente all'elezione
del presidente.
Si soggiunge, infatti, che il
presidente è un organo obbligatorio prévisto dal nostro ordinamento che svolge funzioni
fondamentali per l'attività del
consiglio comunale e ne garantisce l'ordinato svolgimento dei
lavori a tutela e garanzia della vita democratica dell'ente
stesso.
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Numero legale fai-da
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29/06/2012
ItaliaOggi
Il dl 83 istituisce un fondo ad hoc. Ma per i finanziamenti serve un decreto attuativo
La crescita si ricorda dello sport
Sul piatto 23 mln per nuovi impianti e ristrutturazioni
Pagina a cura
DI ROBERTO LENZI
n fondo da 23 milioni
di euro sarà destinato
al finanziamento degli investimenti per
gli impianti sportivi. Si tratta
di una delle norme contenute
nel decreto legge per la crescita (dl n.83) pubblicato martedì
scorso, in particolare l'articolo
64. Il provvedimento istituisce,
presso la presidenza del consiglio dei ministri, il Fondo per
lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva a
tutte le età e tra tutti gli strati
della popolazione finalizzato
alla realizzazione di nuovi impianti sportivi e alla ristrutturazione di quelli esistenti. Lo
stanziamento previsto dal dl
ammonta a 23 milioni di euro
a valere sul 2012. Il Fondo sosterrà quindi la realizzazione di
nuovi impianti sportivi ovvero
alla ristrutturazione di quelli
esistenti, per favorire l'accesso
agli sport di base e le attività
delle associazioni sportive dilettantistiche operanti sul territorio. La nascita di questo Fondo è
U
frutto, come emerge
dalla relazione al
provvedimento, delle istanze avvertite
dal mondo sportivo,
specie con riferimento alle carenze delle
infrastrutture sportive nelle regioni del
Sud, oggetto anche di
specifiche iniziative
legislative di origine
parlamentare ed è
inoltre coerente con
le risultanze di studi
e ricerche svolte in
materia, quali l'indagine conoscitiva
condotta dalla VII Commissione del senato nel giugno 2011.
Per conoscere le modalità
con cui il Fondo opererà sarà
necessario attendere un apposito decreto di natura non regolamentare del ministro per gli
affari regionali, il turismo e lo
sport di concerto con il ministro
dell'economia e delle finanze,
sentito il Coni e la Conferenza
unificata. Una parte dei fondi
proviene dalle revoche operate
su interventi finanziati dall'Istituto per il credito sportivo e mai
realizzati.
L'Istituto per il credito
sportivo sostiene le aree
terremotate
L'Istituto per il credito sportivo interviene a favore degli enti
locali interessati dal terremoto. L'Istituto ha infatti deliberato due misure di sostegno per
la ricostruzione degli impianti
sportivi danneggiati nelle zone
colpite dal sisma dello scorso 20
maggio.
Una prima misura aumenta
il contributo in conto interessi
sui finanziamenti
dell'Istituto a favore dell'impiantistica
sportiva portandolo al 2%, grazie ad
uno stanziamento
complessivo di 30
milioni per mutui da
concedersi entro il 30
giugno 2013.
Potranno avvalersi di questa misura
i soggetti, inclusi gli
enti locali, che, nei comuni delle province
di Bologna, Modena,
Ferrara, Mantova,
Reggio Emilia e Rovigo individuati dal decreto del
1 giugno del Ministero dell'Economia e delle Finanze, intenderanno richiedere finanziamenti
per la ricostruzione, la ristrutturazione e il miglioramento degli
impianti sportivi. La seconda
misura deliberata prevede invece
la possibilità di sospensione del
pagamento delle rate dei mutui
fino al 31 dicembre 2012, prolungando così il termine del 30 settembre previsto dal decreto legge
apposito. L'Ics coricede agli enti
locali finanziamenti a tasso age-
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L crescita si ricorda dello sport
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29/06/2012
ItaliaOggi
volato che coprono fino al 100%
dell'investimento con durata
superiore ai 20 anni e contributi
per l'abbattimento dei tassi di interesse. Questo è possibile grazie
alla collaborazione del credito
sportivo — Ics con le regioni.
Il primo mette a disposizione
una linea di finanziamento con la
quale finanzia tutti gli interventi relativi agli impianti sportivi,
dalla creazione di nuovi impianti,
all'ampliamento e ristrutturazione degli impianti già esistenti.
Le seconde possono intervenire
riducendo ulteriormente i tassi
di interesse. Ma l'Istituto di eredito sportivo non finanzia solo le
opere strutturali relative agli impianti sportivi e alle attrezzature
sportive, esso concede finanziamenti anche per tutte le attività
collaterali, come l'organizzazione
di eventi sportivi, spese per la ge
stione degli impianti sportivi, la
realizzazione di attività culturali
e di attività di promozione della
cultura sportiva e infine l'acquisto, la costruzione, la ristrutturazione ed il miglioramento di
luoghi ed immobili destinati ad
attività culturali o strumentali
ad essa.
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La crescita si ricorda dello sport
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29/06/2012
ItaliaOggi
IL BANDO SCADE IL 28/9
Marche, contributi
per la bonifica
dei siti inquinati
Scade i128 settembre 2012 il bando che prevede la concessione di contributi agli enti locali
per investire nella bonifica dei siti inquinati. Il
bando ha la finalità di cofinanziare interventi
per misure di riparazione, caratterizzazione e
bonifica ambientale di siti contaminati o potenzialmente contaminati di competenza dei
comuni, individuati come siti di interesse pubblico estratti dall' «elenco dei siti notificati al
31 dicembre 2009 che hanno superato i limiti
di Csc. I contributi sono concessi nell'ambito
ex dm 471/99 e dlgs 152/2006 Parte IV Titolo V.
Sono ammissibili a contributo solo i progetti
che prevedono misure di riparazione, caratterizzazione (con esclusione delle analisi di
laboratorio), messa in sicurezza permanente
comprensiva dell'Analisi di rischio, progetto
operativo di bonifica comprensivo dell'Analisi
di rischio. L'intervento dovrà comunque avere
la caratteristica di uno stralcio funzionale e
pertanto al termine delle azioni individuate dovrà essere raggiunto un obiettivo definito e verificabile. L'entità del contributo è fino a180%
delle spese ammissibili relative all'intervento,
relative a lavori, forniture, direzione lavori,
collaudo, progettazione per un importo non superiore al 10% del costo dell'intervento. L'Iva
fa parte delle spese ammissibili solamente se
non viene recuperata dal beneficiario. L'entità
complessiva delle risorse finanziarie a valere
sul bando è pari a 625 mila euro a valere su
fondi regionali. La domanda va indirizzata alla
regione Marche - servizio territorio ambiente
energia, P.F. Green Economy, Ciclo rifiuti, bonifiche ambientali, Aerea e rischio industriale.
Nella domanda deve essere indicato l'ammontare dei costi e dei relativi finanziamenti con
l'indicazione del contributo richiesto.
Rtproduzzone riservata
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L crescita 4 ricorda dello sport
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29/06/2012
ItaliaOggi
er
dei comun i
Contributi a fondo perdut
progetti relativi Infornobili
Toscana'ha approvato l'avviso per ia.pre
zlone dei progetti nell'ambito della attività iv.4
del «Por Creo 2007-2013* che fissa la scadenza
all'Il agosto 2012. Sono ammessi a pr esentare progetti i comuni e le Unioni di comuni
I progetti potranno comprendere interventi
per acquisizione dei dati di traffico (senseri,
rlievatori) e sistemi di videosorvegliartza. Potramato essere agevolate anche attività di monitoraggio delle corsie riservate al trasporto i
pubblico locale e la gestione dei flussi di trarti* i
co a partire da informazioni relative allo stato
puntuale della viabilità. Questo potrò essere
fatto utilizzando in modo intelligente la rete
semaforica al fine di ottimizzare la capacità
di transito e fluidificare il movimento lungo i
percoorsiliguard
iraun
opiù traa2la
cop
ritTogileort4e.Pgli
cagti'
gestione ee' i
accessi ad aree riservat (231
diptull
lare intarease ecc.)' attraverso
dispositiviPe
tazione paaaggiadari
il controllo e l'abilitazione
veicoli autorizzati. Infine, potranno prevedere
la gestione della sosta analizzando
di Posti liberi, statistiche sugli Ingressi.
Ingressi.pe°
naluer r
ogni fascia oraria, identificazione parcheggi
liberi nelle vicinanze, Indicazione del pambeg.
gin più vicino. I progetti potranno prevedecompletamento degli.interventi, banche
dati di supporto e sistemi per l'informazione
dell'utenza mediante apposite .applicazioni
fruibili at?i rso vice fissi e abili, ìl fl*
nanziamento assegnato a ciascuna domanda
di P one non può essere superiore
a 250 nella giuro. Sono antinfissibill le spese
sostenute a partire dei 27 giugno 2012. Le
risorse ammontano a 2.128.933,80 <turo
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La ergi I. ricorda dello sport
•
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29/06/2012
ItaliaOggi
EVOLAZIONI IN PILLOLE
(le si cerca la «Capitale
verde europea» per il 2015.
La Commissione europea ha
dato il via alla selezione per la
ricerca della «Capitale verde
europea» per il 2015. Il premio è destinato ad una città
all'avanguardia nel proporre
uno stile di vita urbano rispettoso dell'ambiente e in grado
di proporsi come un modello
di ispirazione per altre città.
Tutte le città europee con oltre
200 mila abitanti possono candidarsi al titolo per il 2015. Le
città possono inviare le proprie
candidature online all'indirizzo www.europeangreencapital.
eu entro il 15 ottobre 2012.
certificare secondo gli' standard Emas, Iso 14001, Sa8000,
Ecolabel e OhSas 18001. Il contributo a fondo perduto è pari
al 100% fino a un massimo di
30 mila euro per l'Emas e 20
mila euro negli altri casi. Le
domande di accesso ai fondi
della Linea IV.2.2.A del Por
dovranno essere presentate
entro il 16 agosto 2012.
i
,
Veneto, un bando per favorire la pratica sportiva.
Scade il 15 luglio 2012 il bando
per la promozione della pratica
sportiva destinato agli enti locali veneti. Il bando, emanato ai
sensi della lr 12 11993, finanzia
l'organizzazione di manifestazioni sportive e di quelle di natura promozionale, agonistica
e spettacolare, nonché studi e
ricerche, convegni e seminari.
Le iniziative devono svolgersi
nel corso del 2012. I fondi a
disposizione ammontano a
475 mila euro e permetteranno di concedere contributi da
un minimo di mille euro a un
massimo di 5 mila euro.
Basilicata, 600 mila euro
per la certificazione ambientale territoriale. La
regione Basilicata stanzia 600
mila euro per sostenere gli
enti pubblici che si vogliono
Valle d'Aosta, entro il
10 agosto le richieste di
sostegno per investire in
sicurezza. Gli enti locali
valdostani possono richiedere un sostegno per finanziare le proprie iniziative di
promozione della legalità e
della sicurezza sul territorio
regionale. Le domande di accesso ai contributi previsti dal
comma 3 dell'articolo 3 della
lr 111 2010 possono essere
presentate entro il 10 agosto
2012. È previsto un contributo del 30% fino a 15 mila
euro a sostegno di interventi
volti all'educazione, alla convivenza, alla coesione sociale
e al rispetto del principio di
legalità, azioni di mediazione
culturale nei conflitti sociali,
interventi di assistenza alle
vittime di fatti criminosi.
a cura di
STUDIO R.M.
VIA V. MONTI 8, 20123 MILANO
TEL. 02 22228604 - FAX 0247921211
VIA C. MAssEl 78, 55100 LUCIA
TEL. 058355465 - FAX 0583587528
WWW.STUDIORM.EU
SKYPE. STUDIORMMILANO
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La crescita si ricorda dello sport
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Rassegna stampa - Comune di Anzola dell`Emilia