Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 22 marzo 2012 Pagina 1 di 17 INDICE Il Sole 24 Ore CASA: Imu più pesante per chi vive in affitto dalle coop 22/03/12 Pubblica amministrazione CASA: Il futuro dei territori 22/03/12 4 Pubblica amministrazione CONCORRENZA, Sì ALLA FIDUCIA MA GIA' SI LAVORA AI CORRETTIVI 22/03/12 Pubblica amministrazione Riscritto il calendario per i servizi pubblici 22/03/12 8 Pubblica amministrazione Derivati Milano, sì al dissequestro 22/03/12 9 Pubblica amministrazione LE MILLE EFFICIENZE DEGLI OSPEDALI 22/03/12 Pubblica amministrazione, Sanità, sociale e servizi per l'infanzia Statali, i salari scendono sotto l’inflazione 22/03/12 5 7 Pubblica amministrazione Acqua, sulle tariffe competenze in coabitazione 22/03/12 3 10 11 Pubblica amministrazione Italia Oggi Statali a rischio licenziamento 22/03/12 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione Mutui per tutti anche senza conto 22/03/12 13 Pubblica amministrazione Tappola Imu sulle case storiche 22/03/12 14 Pubblica amministrazione Su seconde case Imu salata 22/03/12 15 Pubblica amministrazione Nuovo catasto, fisco a due facce 22/03/12 16 Pubblica amministrazione Sulla nomina dei revisori locali non decide più la politica 22/03/12 12 Pubblica amministrazione Pagina 2 di 17 17 press unE Casa 24_TR 22/03/2012 IL PUNTO Imu pesante per chi vive «in affitto» dalle coop Paola Dezza E Dal decreto Salva-Italia che ha resuscitato l'Ici sulla prima casa, oggi imu, spunta l'ennesima sorpresa negàtiva: l'applicazione dell'imposta alle cooperative a pro prietà indivisa e mista. Le 4imila famiglie italiane appartenenti alle fasce più deboli della popolazione, che vivono "in affitto" in una casa di cooperativa, sorio ora parificate ai proprietari di una seconda casa e rischiano di pagare un'Imu del 7,6 per mille. Lo denunciano Legacoop Abitanti, Associazione generale cooperative italiane e Confcooperative, che ne tutelano gli interessi, calcolando un aggravio di 65o euro l'anno per famiglia. Nel 2007, ultimo anno di applicazione dell'Ici, ogni famiglia pagava 47 euro. Si dirà che è un problema di nicchia ma, ciò nonostante, rivela le storture del sistema. «La norma lamenta Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti - interesserà i progetti di housing sociale che le cooperative stanno per realizzare sul territorio». Progetti che andrebbero invece sostenuti. T RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 1 Pagina 3 di 17 Casa 24,_ press unE 22/03/2012 Il futuro dei territori in uno slalom di sigle Pgt, Psu, Puc: la giungla di nomi e normative crea incertezze e illeciti superabili solo con una nuova legge nazionale Michela Finizio E Un'Italia pre -unitaria, sotto il profilo urbanistico. Esistono almeno una decina di nomi diversi, dalla Lombardia alla Sicilia, per definire lo strumento comunale che regola lo sviluppo del territorio. Pgt, Prg, Psu, Puc, Prgc, Pug, Prc, Psc: a seconda del campanile cambia la sigla utilizzata. Per orientarsi tra i documenti che governano l'urbanistica locale è necessario conoscere tanti linguaggi diversi quanti quelli scelti dalle leggi regionali di riferimento. E dietro queste complessità si annidano problemi di competenza, inefficienze e illeciti: soltanto nel Nord Italia, secondo un'elaborazione di Legambiente su dati delle Forze dell'ordine, sono 7.139 le infrazioni accertate nel ciclo del cemento dal 2006 al 2010. no all'idea che il dicastero si faccia promotore di una nuova legge quadro, augurandosi che prima di tutto venga fatta chiarezza sulla terminologia. Attualmente chi lavora nell'edilizia si muove in una giungla di nomi, dietro cui si nascondono disomogeneità nei contenuti e conseguenti problemi di trasparenza. «È il caso che si cominci a riportare ordine nel settore, quanto meno dal punto di vista linguistico - afferma Giuseppe De Luca, segretario generale dell'Istituto nazionale di urbanistica -. Il vero problema oggi è legato alla difficoltà di leggere i piani urbanistici comunali. I tecnici devono sapersi muovere con regole differenti in base a dove lavorano. E figuriamoci i cittadini». L!ACCESSO AI DOCUMENTI La normativa per il governo del territorio si articola su più livelli, ma l'abbandono progressivo di una disciplina generale di riferimento ha conferito un ruolo portante alla pianificazione di livello comunale. Reperire i piani urbanistici degli enti locali è abbastanza facile, comprenderli quasi impossibile. Alcune leg- UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE Ecco perché ha riscosso subito larghi consensi la proposta di una nuova legge urbanistica nazionale, di cui si è fatto promotore il ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, intervenuto la settimana scorsa in commissione Territorio e Ambiente del Senato per illustrare gli indirizzi del Governo in tema di tutela del paesaggio. «La normativa nazionale (legge n. 1.1.50 del 1942, ndr) è ormai obsoleta - ha detto il ministro - e dovrà essere rinnovata affrontando realtà complesse e diversificate». Obiettivo: contenere il consumo di suolo e rinnovare le città. I professionisti del settore plaudo- gi regionali, come quella della Toscana (la 69 del 2007), favoriscono la partecipazione attiva fin dalle fasi iniziali, altre un po' meno. Uno degli ultimi piani approvati, quello del Comune di Savona (Puc vigente dal 1.5 febbraio 2012), si può scaricare dal sito internet (sezione Urbanistica ed Edilizia privata) con tutti gli allegati, dalla descrizione fondativa all'elenca tavole. Al Pgt di Brescia viene dedicato persino un banner nella home page: cliccando su "Con te cambia Brescia" si arriva a una pagina dedicata, con il link al testo adottato e alle osservazioni dei cittadini (rilievi e istanze presentati prima dell'approvazione, come previsto dall'iter). Dall'Emilia Romagna alla Sardegna, inoltre, le Regioni - a cui alla fine vengono trasmessi i documenti adottati - raccolgono online la mappa degli strumenti vigenti e i riferimenti della loro pubblicazione sui bollettini regionali. Ciascun ente promuove campagne informative sui contenuti del piano urbanistico: opuscoli, questionari, forum, anche telematici, e dibattiti in sedi come Urban Center o Case della città. Le tecniche di divulgazione sono tante, ma non sconfiggono incertezze e oscurità: «I testi sono comprensibili solo agli addetti ai lavori - afferma Gabriele Pasqui, a capo del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico di Milano - e poi vengono continuamente messi in discussione dai piani attuativi e da quelli atipici». Varianti, programmi integrati di intervento, programmi di riqualificazione urbana e società di trasformazione seguono iter in deroga, ampliando i margini di incertezza e le variabili in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 6 MERUVE0 TliNDENZli li futuro dei territori in uno slalom di sigle Pagina 4 di 17 press LITE 22/03/2012 Il Sole 2gillym Concorrenza, sì alla fiducia Ma già si lavora ai correttivi In Aula il Governo chiarisce sulle coperture - Fronda nel Pdl Marco Rogari ROMA Oggi il decreto liberalizzazioni otterrà il disco verde definitivo della Camera. Un via libera che sarà preceduto dai chiarimenti del Governo sul nodo coperture e dall'ok a un ordine del giorno congiunto di Pdl, Pd e Terzo polo che impegna lo stesso Esecutivo a intervenire per sancire il dietrofront sull'azzeramento delle commissioni sulle linee di credito. I ritocchi sono già in fase di preparazione, anche se solo al Consiglio dei ministri di domani sarà deciso lo strumento legislativo da utilizzare: in pole position resta un emendamento al decreto fiscale, mentre continuano ad essere poco gettonati un decreto correttivo ad hoc e un Ddl "blindato". La lunga e a tratti affannosa partita sulle liberalizzazioni si sta dunque per chiudere, pur non senza nuove tensioni e con qualche mal di pancia nel Pdl evidenziato al momento del voto di fiducia (la dodicesima posta dal Governo Monti). Complessivamente i sì sono stati 449, i no 79 e gli astenuti 29. L'asticella dei voti garantiti dalla maggioranza al Governo Monti si è insomma abbassata rispetto alle precedenti blindature. Dal Pdl sono arrivati 6 voti contrari (Maurizio Bianconi, Viviana Beccalos si, Gianni Mancuso, Alessandra Mussolini, Mauro Pili, Carlo Noia) e 23 astensioni, a cominciare dal gruppo liberai di Antonio Martino e Guido Crosetto. Altri 19 deputati del Pdl sono risultati assenti, tra cui Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Tra gli astenuti anche diversi avvocati che militano nelle file del Pdl, da Roberto C assinelli a Maurizio Paniz, per protestare «contro il metodo adottato dal Governo Monti». Una protesta che ha però diviso il partito: altri avvocati, come Ignazio La Russa e Donato Bruno, pur mostrandosi solidali con i colleghi hanno dato il loro sì convinto alla fiducia. Tensioni politiche a parte, la giornata di ieri si è sviluppata attorno ai due nodi ancora irrisolti: banche e coperture. In quest'ultimo caso a Montecitorio si attendeva una risposta immediata del Tesoro, che però non è arrivata, dopo i dubbi espressi dalla Ragioneria generale dello Stato su cinque misure del testo, prime fra tutte quelle sulla possibilità di permuta degli immobili delle pubbliche amministrazioni e sull'incremento di 4o unità per l'organico dell'Authority per l'energia. Un atteggiamento, quello dell'Esecutivo, subito stigmatizzato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, e su cui cui sarebbe scattata lavigilanza del Quirinale. Ieri sono circolare voci su possibili accorgimenti con un nuovo provvedimento proprio per dare certezza alle coperture, che sono però subito cadute nel vuoto. Il Governo avrebbe scelto la via del chiarimento in Aula. Un chiarimento che dovrebbe arrivare oggi, probabilmente per voce del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Ciarda, prima del voto sugli ordini del giorno. Ma l'opposizione giudica insufficiente questo percorso. Tanto è vero che Lega e Idv si sono rivolti direttamente al capo dello Stato. Ilpartito di Antonio Di Pietro ha inviato una lettera a Giorgio Napolitano, perché a suo giudizio verrebbe violata la norma costituzionale per la quale ogni legge deve avere una copertura. Il Beni demaniali Tra le 5 norme introdotte nel DL durante il primo passaggio a l Senato e contestate dalla Ragioneria generale dello Stato per mancanza di copertura spicca la permuta di beni da parte dello Stato nel caso siano ceduti in affitto alla Pubblica amministrazione Debiti della Pa Dalla possibilità per la Pa di sa lda re i debiti attraverso la compensazione la Rgs teme che possa derivare «un impatto negativo sulla finanza pubblica Piani aeroportuali Lo stesso problema viene riscontrato problema per le deroghe alla normativa vigente per i piani di sviluppo aeroportuali ritenuti tra le infrastrutture di carattere strategico Concessioni aeroportuali I dubbi della Rgs hanno investito anche la norma in cui si prevede che il gestore individua «un modello tariffario tra quelli proposti dall'Autorità e determina, sulla base di questo e previa consultazione degli utenti, l'ammontare dei diritti aeroportua li» Organico dell'Authority Nel mirino della Rgs è entrato anche l'incremento di 40 posti per l'organico dell'Autorità per l'energia elettrica dovuto a [l'attribuzione delle competenze nel settore idrico: aumento che «risulterebbe ingiustificato» e consisterebbe in una «duplicazione» Carroccio ha ottenuto un incontro tra sette giorni con il presidente della Repubblica. Sul fronte dell'impasse relativo all'azzeramento delle commissioni sulle linee di credito (si veda altro articolo a p aga3) il Governo attende che la maggioranza faccia, attraverso l'ordine del giorno che dovrebbe esser votato oggi, marcia indietro rispetto alle modifiche approvate al Senato per poi spianare la strada ai correttivi. Che non dovrebbero comunque arrivare via decreto. In ogni caso l'Esecutivo non nega la sua soddisfazione per aver ormai portato a casa un'importante riforma strutturale destinata a incidere nei rapporti economici del Paese con effetti diretti, seppure non immediati, sulla crescita. Il provvedimento dovrebbe garantire una vita più facile alle imprese, assicurare una maggiore diffusione delle farmacie sul territorio e anche dei taxi, ma solo se lo decideranno i Comuni, e aumentare la concorrenza sui versanti delle professioni (con lo stop alle tariffe minime e l'incremento degli organici dei notai) e dell'energia, attraverso la separazione (anche per gli stoccaggi) di Eni da Snam. Il testo che sta per ottenere l'ok della Camera, prevede la nascita entro il 31 maggio della nuova Autorità dei trasporti, avvia il pagamento con titoli di Stato di una trance di 4,7 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pa e introduce fino a tutto il 2014 la Tesoreria unica nazionale anche per gli enti territoriali. Viene rafforzata la class action e scattano pacchetti di misure in chiave concorrenza su assicurazioni, banche e anche per i benzinai. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 Concorrenz,shifiafi \ta F,iiisilarrf,aim! Pagina 5 di 17 press LITE Il Sole 3411)11112 22/03/2012 La mappa delle liberalizzazioni MAGOFCG NEMICA IMAGOFC0 NO MICA MAGO ECO NOMICA IMAGORCONO MICA ‘ ikr • I Comuni, possono aumentare le licenze sulla base del parere non vin °tante della nuova autorità dei trasporti che potrà comunque ricorrere allar Una farmacia ogni 3300 abitanti: previsti 5mila nuovi esercizi.I farmaci “delistati” dalla fascia C acquistatili in parafarmacia. Si ai monodose. I MAGO ECO NO MICA S ano abrogate le tariffe fisse nelle professioni regolate da un ordine ,ma per la liquidazione da parte di un giudice è prevista una fasetransrtoria I gestori degli impianti che sono anche proprietari potranno scegliere produttore. Niente commissioni per chi paga con bancomat fino a 100 euro La separazione tra Eni e narn dovrà avvenire entro settembre2013 per favorire gli . , . investimenti e tagliare ii costi nelsettore del gas I AGOECO NID MICA Previsti 500 notai in più con l'aumento della pianta organica. Dal2015 ci sarà un concorso annuo. Per chiudere un'ipoteca non servirà più il notaio FOTCG RAM MA ,, Regioni ed enti locali devono trasferire alla tesorieria statale tutte le giacenze di cassa. Il versamento deve avvenire in due tranche Per i pensionati con un assegno inferiore a 1.500 euro al mese le banchedovranno assicurare la gratu ità di spese e gestione dei conti correnti IrA FOTOGRAMMA IMAGOKOTIO MICA Per le pubbliche Nascono20 tribunali con il I giovani sotto 35 anni Nei servizi pubblici locali amministrazioni sarà possibile compito dì semplificare i potranno costituire una salda rei debiti compensandoli con eventuali crediti vantati rapporti tra la giutizia e le aziende, come nel caso delle l i t i tra soc i liti società in forma semplificata (capita le sociale da 1 a 10mila l'obiettivo è aumentare la concorrenza con l'obbligo di gara per le attività che valgono oltre i 200rnila euro annui nei confronti del cliente MAGO ECO NO MICA euro),Il notaio sarà gratis IMAGOECO NO MICA FOTCGRAM MA FOTCG RAM MA \ Nasce la banca dati anagrafe testimoni ''e la banca dati anagrafe danneggiati, che consentiranno di ridurrei prezzi dell'Rc auto. Sconti per chi installa scatola nera sull'auto Annullate tutte le commissioni bancarie sui prestiti. t Banche obbligate a so toporre a rl u cirl ie te 2preventivi di 2 grup p i assicurativi per le polizze vita legate ai mutui , Per evitare l'evasione fiscale e la fuga all'estero delle imbarcazioni, la tassa sugli yacht diventa un'imposta sulla detenzione reale della barca e non sullo stazionari-lento La Chiesa dovrà pagare l'Imu (exIci) anche sugli immobili in cui si fanno attività non esclusivamente commerciali per la frazione dove l'attività è profit Pagina 11 Concorrenz,s1,Gafi Pagina 6 di 17 press LITE Il Sole 2gillym 22/03/2012 T,grítor.% Limiti più rigidi ma scadenze più ampie Riscritto il calendario per i servizi pubblici Gianni Trovati MILANO ::::::::: La prima scadenza nell'ennesimo ridisegno della riforma dei servizi pubblici locali portata dalla legge di conversione del decreto liberalizzazioni è decisamente ravvicinata e cruciale ma, per ovvie ragioni di calendario, è a rischio sforamento. Si tratta del 31 marzo prossimo, quando il ministero per gli Affari regionali dovrebbe licenziare il decreto che fissa le regole per la delibera quadro con cui gli entilocali verificano «la realizzabilità di una gestione concorrenziale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica» e, per il resto, limitano l'attribuzione di diritti di esclusiva ai soli casi in cui l'iniziativa privata sirivela inadeguata. Si tratta di uno dei cardini della riforma, oggetto di un tira e molla infinito che dal 2008 a oggi ha riscritto più volte le regole, e ora arriva alla prova dell'attuazione. Sulle strategie degli enti locali e sulla delibera-quadro che le ufficializza dovrà vigilare l'Antitrust, ma con un potere tutt'altro che illimitato: il parere del Garante della concorrenza sarà obbligatorio solo per gli enti territoriali con più di tomila abitanti, e comunque nemmeno per loro sarà vincolante. Il Ministero guidato da Piero Gnudi è chiamato entro la stessa data ad altri due passaggi importanti: se sulle regole perla delibera-quadro sono cominciate a circolare le bozze (si veda Il Sole 24 Ore del 13 e 19 marzo), è da costruire la disciplina per la pubblicità obbligatoria dei dati su qualità del servizio, prezzo medio per utente e investimenti. Stessa situazione, con un grado di complessità ancora più alto, per le regole necessarie ad assoggettare al Patto di stabilità interno le società in house: la normativa lo prevede dal 2008, ma la differente natura dei bilanci ha fmora impedito di applicare alla contabilità economica delle aziende i vincoli che imbrigliano la contabi- IL MIMO Il primo appuntamento è a131 marzo con le regole per la delibera con cui si «giustifica» l'attribuzione di diritti di esclusiva lità finanziaria degli enti proprietari. Per assoggettare al Patto anche le aziende speciali e le istituzioni, con l'eccezione di quelle che operano nei servizi socio-assistenziali, educativi, culturali e nelle farmacie, c'è invece tempo fmo al 30 ottobre prossimo. A scattare subito, invece, dovrebbero essere le limitazioni a spesa di personale, assunzioni, incarichi di consulenza e acquisti di beni e servizi, che dovranno seguire le stesse regole applicate a Comuni e Province come già previsto per le società in house. Anche su tutta questa partita, però, pesano nodi applicativi non facili da risolvere. Per il resto, la revisione della riforma operata con il nuovo testo offre un mix di regole più stringenti e scadenze più distese. Il tetto di valore del servizio oltre il quale sarà precluso il ricorso all'in house scende da 9oomila a 2oomila euro annui, ma la tagliola che dal 31 marzo avrebbe dovuto far decadere gli attuali affidamenti sopra-soglia rimarrà bloccata sino a fine anno. Non solo. Anche questa data di scadenza può essere dribblata dalle gestioni che si integrano fino ad abbracciare l'intero ambito territoriale: a chi ce la fa, le nuove regole garantiscono tre anni aggiuntivi di sopravvivenza. Tempi supplementari anche per gli affidamenti a società miste il cui socio privato sia stato scelto senza il ricorso alla gara a doppio oggetto, quindi fuori dalla normativa Ue: dovevano chiudere i battenti al 3o giugno, e invece potranno continuare a operare fino al 31 marzo 2013. L'arrivo al traguardo delle nuove regole fa poi partire la macchina della definizione dei bacini territoriali omogenei che le Regioni dovranno individuare entro il 3o giugno per l'organizzazione dei servizi (a rete, come ha precisato il Senato) di rilevanza economica. I bacini potranno anche avere dimensioni diverse da quelle provinciali, ma in questo caso dovranno motivare la scelta sulla base di criteri di «differenziazione territoriale» e «sostenib ilità socio-economica». gianni trovati@ilsole24ore com © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 15 Pagina 7 di 17 press LITE Il Sole 2gillym 22/03/2012 kÚ La bozza di Dm Acqua, sulle tariffe competenze in coabitazione Gianni Trovati MILANO Non c'è pace per il servizio idrico. La prima bozza di Dpcm che assegna all'Authorityper l'energia i compiti di predisposizione del metodo tariffario e di approvazione delle tariffe proposte dai gestori, finita nei giorni scorsi sui tavoli del Governo, accende un braccio di ferro tra ministero e Autorità, e lascia in mezzo al guado le aziende che gestiscono il servizio. Oggetto del contendere è la divisione dei poteri delineata dal Dpcm, che chiede all'Authority di «definire le componenti di costo», «predisporre il metodo tariffario» e «approvare le tariffe», ma mantiene in capo al Ministero la definizione dei criteri per i calcoli dei costi e per la loro copertura e il compito di «verificare la corretta redazione dei piani d'ambito». L'Authority, a quanto risulta al Sole 24 Ore, ha già indirizzato al ministero un "parere" perplesso su questa coabitazione nei compiti di vigilanza, mentre è atteso l'intervento sul tema anche da parte degli enti territoriali, che stanno studiando proposte di emendamenti al testo. Critiche arrivano poi dalle aziende, alle prese con le incertezze di un lungo periodo transitorio condito dall'abolizione del vecchio comitato di vigilanza, che il decreto «Salva-Italia» ha deciso di sostituire con l'Autorità. «La procedura è barocca -riflette Adolfo Spaziani, direttore generale di federutility - e crea una duplicazione di soggetti che rischia di complicare i processi decisionali». I temi da decidere sono cruciali, dopo che il referendum ha cancellato la vecchia disciplina tariffaria e ha prodotto anche un conten- zioso importante fra soggetti gestori e associazioni di consumatori. «Per chiarire il quadro serve un soggetto in grado di decidere, secondo modalità chiare come già accade proprio nell'energia e nel gas». Un quadro, questo, considerato essenziale in un settore che secondo le ultime stime necessita di investimenti per 2 miliardi all'anno, e vede l'impegno pubblico mantenersi al di sotto delo% di questa cifra. La partita, insomma, rimane aperta, mentre nel frattempo i compiti di vigilanza e ap- IO SNODO Nel testo finito sui tavoli del Governo si prevede una divisione fra ministero e Autorità nella definizione di costi e piani d'ambito provazione delle tariffe vengono mantenuti ad interim dal Ministero sulla base di un parere fornito a fine anno (si veda II Sole 24 Ore del 23 dicembre) proprio per evitare il vuoto gestionale. Con il decreto sulle liberalizzazioni, che sarà approvato oggi in via definitiva dalla Camera, arrivano all'Authority le dotazioni extra per svolgere i nuovi compiti: si tratta di un incremento di 4o unità nell'organico e di un finanziamento aggiuntivo fino all'i per mille dei ricavi annuali degli esercenti. Dal momento che in Italia vengono fatturati ogni anno tra i 6 e i 7 miliardi di metri cubi, a un prezzo medio che si aggira intorno a i euro, si potrebbe trattare di una dote da 6-7 milioni all'anno. Pagina 8 di 17 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 31 press unE Il Sole/ /,1 22/03/2012 Enfi k'ocA. Ora più vicino l'accordo fra il Comune e Deutsche Bank, Ubs, Depfa e Jp Morgan Derivati Milano, sì al dissequestro Il giudice accoglie l'istanza sui 108 milioni requisiti a quattro istituti Sara Monaci MILANO L'accordo sui derivati tra Comune di Milano e le banche sta per diventare operativo. Dopo più di un mese dall'annuncio fatto dai vertici di Palazzo Marino, ora i nodi sono sul punto di essere sciolti. Due i fatti che hanno segnato la svolta: un incontro avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 marzo a Londra tra il direttore generale del Comune, Davide Corritore, e le 4 banche coinvolte - Ubs, VERTICE M LONDRA Nella notte fra il 20 e il 21 marzo incontro fra il direttore generale Davide Corritore e gli istituti coinvolti per definire gli ultimi accordi Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank - e la decisione di ieri del giudice di Milano, Oscar Magi, che sta seguendo la vicenda sotto il profilo penale e civile, di dissequestrare i io8 milioni requisiti alle banche un anno e mezzo fin sequestro era stato deciso come forma di cautela per le presunte commissioni occulte sugli swap, di cui gli istituti di credito erano stati accusati dalla procura milanese. Gli accordi tra le parti fin qui sottoscritti dovrebbero a questo punto diventare operativi nel giro di poche ore. I punti più significativi dell'intesa sono sostanzialmente quelli già annunciati a febbraio: la chiusura dei derivati sul tasso di interesse (un Irs con opzione collar) e il passaggio da un tasso variabile ad un tasso fisso intorno al 4%; 453 milioni di mark to market che le banche daranno al Comune di Milano, di cui 413 milioni reinvestiti di Btp ventennali e conti deposito (tenuti bloccati in banca a garanzia dei derivati ancora in essere, i Cds), e i restanti 4o milioni versati subito nelle casse comunali; 62,7 milioni di costi di hedging e funding che Palazzo Marino pagherà a sua volta alle banche. Nell'ultimo incontro è stata un po' modificata la composizione del mark to market, cioè la percentuale di Btp e di conti deposito (il rapporto di cui si era inizialmente parlato era due terzi di Btp e un terzo di depositi). Questi gli accordi sotto il profilo tecnico. In più altri due elementi giuridici di non poco conto: il Comune di Milano si impegna a ritirare la causa civile (si era costituito parte civile nel 2010, durante il mandato di Letizia Moratti), potendo contare così su un vantaggio finanziario immediato de- L'operazione I derivati sottoscritti dal Comune di Milano dal 2005 a12007 avevano come sottostante un'obbligazione da 1,68 miliardi. Si tratta di Irs con opzione collare Cds rivante dall'accordo; i 4 istituti di credito, da parte loro, vedranno ridurre l'impatto di un processo che potrebbe inasprire i loro rapporti con le Pubbliche amministrazioni italiane, evitando anche il rischio di dover restituire i costi impliciti. Infine, l'amministrazione comunale può anche sbloccare quegli 8o milioni che erano stati messi a garanzia di tutti i derivati, e ricevere dai Btp 13-14 milioni di rendimento all'anno. Una delle condizioni che ha permesso lo sblocco dell'intesa è appunto il dissequestro. L'istanza è stata richiesta ieri mattina dalle 4 banche durante l'udienza in tribunale a Milano.I1 Comune, con il suo dg Corritore, ha quindi aderito alla richiesta, mentre il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, titolare dell'inchiesta, non si è opposto all'accoglimento. Poi nel pomeriggio il giudice Magi ha sciolto la riserva e concesso il dissequestro dei io8 milioni, che possono tornare nella disponibilità delle banche. Adesso il prossimo passo sarà il ritiro, da parte del Comune, della costituzione di parte civile nel processo, che andrà avanti solo sotto il profilo penale, ma che probabilmente non avrà più lo stesso impatto. O RIPRODUZIONE RISERVATA Costi impliciti Secondo la procura di Milano le banche avrebbero compiuto una truffa aggravata ai danni del Comunefacendo pagare commissioni occulte per 100 milioni Pagina 34 Pagina 9 di 17 press unE Il Sole12 22/03/2012 Sanit Il ministero della Salute ha reso disponibili 45 indicatori su prestazioni e ricoveri di 1.475 strutture Le mille efficiente degli ospedali Dalle classifiche emergono livelli di servizio a macchia di leopardo La graduatoria del ministero Paolo Del Bufalo Roberto Turno ROMA Mortalità per infarto o per scompenso cardiaco a 30 giorni dal ricovero, decessi per ictus a un mese dall'ingresso in ospedale, frattura del femore operata entro 48 ore, percentuale di parti ce sarei, tempi d'attesa per ricomporre la frattura di tibia e perone.I1 Governo lancia l'operazione trasparenza in ospedale. Quasi sul modello britann ico. Per informare i cittadini e, intanto, stimolare gli amministratori a migliorarsi, a far benchmark. A risalire classifiche di cattiva sanità - al Sud, ma non solo - ma anche a confermare le eccellenze che pure l'Italia della salute possiede. Con la consegna della password d'accesso ad Asl e ospedali, e da ieri ai giornalisti, il ministero della Salute ha messo a disposizione i dati di 45 indicatori di prestazioni e ricoveri ospeda- \ . ,.• ',:....., ' t•(•.X. \\,.....,, I PRIMI 1.1 .111. ARM La mortalità a 30 giorni per infarto del miocardio varia dal 28% del S. Giovanni di Tivoli al 4,1% di Città di Castello base ai risultati ospedalieri nel 2010 censiti sulla base delle sche de di dimissione ospedaliera. «Non diamo pagelle, nessuna stelletta», hanno precisato Fulvio 'Voi rano (direttore Agenas) e Carlo Perucci (direttore scientifico del programma). Anche perché i dati possono essere fal- 'Nk I PRIMI Ospedale Villa Grassi Pres. Osp Venia Detti Ponti Scorrano(Lecce) l' ecc° Genova LIGURIA •- lieri (il 40% di tutta l'assistenza ospedaliera) di 1.475 ospedali pubblici e privati accredi tad. Dati da raffinare e da prendere con cautela, è l'avvertenza dell'Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali), che ha curato il «Programma nazionale esiti» in ) Ospedale 5, Francesco Oliveto Cifra (Sa lerno) Casa di cura Clinic Center Napoli CA M PANIA CAMPANIA ; Ospedale di Brurtico Pres. Osp. Barone Rome Patti (M essi na) SICILIA Brunico (Bolzano) ALTO ADIG E GLI ULTIMI • Ospedale San Biagio Marsala(Trapanl) GLI 1,02 SICILIA • Pres. Osp. li Carignan° • Pres. Osp. N.S. di Bonaria San Gavino Monreale (Vs) Coriglia no Calabro (Cosen CALABRIA , Pre. Osp. Barone Romeo Patti (Messina) SICILIA Osp. di Civita Castet ana Civita Castellana (Viterbo) LAZIO SARDEGNA 1,27 Pad. ospedatiera De Lents sclita(Vicenza) VENETO laci. Vuoi per errori di codifica o di procedure mal eseguite. Ma anche per comportamenti poco commendevoli degli amministratori: chi trucca i dati magari per lucrare più finanziamenti. Un caso per tutti: i parti cesarei in Campania, dopo una delibera del 2007 che ammetteva il rimborso maggiorato in caso di «posizione anomala del feto». Caso che infatti in C ampania spopolò. Le "classifiche" ci consegnano intanto la solita Italia della salute a mille velocità, anche all'interno delle regioni.I risultati delle schede di dimissione sono stati corretti scientificamente dall'Agenas con un esito di rischio che però deve fare i conti anche con un indice di «significatività statistica» sopra il quale il dato finale per ciascuna prestazio ne di ogni ospedale ha meno valore. Ecco così le "classifiche" alcune delle quali presentiamo in questa pagina - da noi rielaborate, che tengono conto — h,,,V dei risultati più "sicuri". Le performance che mostrano i32 indicatori delle prestazioni (altri 13 riguardano l'ospedalizzazione e non misurano le performance, ma l'efficienza delle cure) sono estremamente diversificate. Per infarto acuto del miocardio la mortalità aio giorni va dal 28,32% dell'ospedale S. Giovanni Ev angelista di Tivoli in provincia di Roma al 4,11% dell'ospedale di Città di Castello su una media italiana del 10,95 i. Ma l'Agenas ricorda che non sempre i casi "migliori" sono necessariamente veritieri: un dato molto basso può essere legato a un'errata diagnosi. Meno distanti i risultati della mortalità a 30 giorni dopo un bypass aortocoronarico.Alla casa di cura Montevergine, (Avellino) il rischio è dell'8,22% mentre all'ospedale Mazzini di Teramo dello 0,2./o contro una media nazionale del 2,78To. Va molto male la mortalità p er ictus al Civita- castellana (Viterbo) dove dopo 3o giorni dal ricovero muore oltre il 351 di pazienti contro l'in% del «Veris delli Ponti» di Lecce. Enorme la differenza per le fratture di femore operate entro 48 ore: dal 93,87%. del Villa Scassi a Genova (dato fortemente in dubbio) all'i,o2% del San Biagio di Marsala. Queste le classifiche corrette scientificamente. Nel confronto tra grandi strutture con grandi volumi di prestazioni, a prescindere dalla correzione finale, in cima per l'infarto ci sarebbe l'Umbrto I di Torino e in coda l'Umberto I di Roma. Per la mortalità dopo intervento di bypass il Niguarda sarebbe in testa, per la frattura di femore operata in 48 ore in coda ci sarebbe il Policlinico di Verona e in cima l'Oliveto Citra di Palermo.Insomma, il solito puzzle dell'Italia delle cure. ,,COM www.ilsole24ore.com Tutte le classifiche degli ospedali .‘,.‘„,. • ,,,,, Wz.,...\\ k\\...4‘,..,‘ ,:•*,,,t, \ , ,%, PRIMI Ospedale Città di Castello I Città Di Castello (Perugia) UMBRIA Ospedale Martini -<Torino PIEMONTE Ospedale C. G. Mezzani Ascoli Piceno MARCHE I PRIMI Ospedale Mazzini Teramo ABRUZZO 050, W itn i t it Trieste z Osp. Univi. di EM I LIA ROM GLI Tivolì (Roma) LAZIO Osp. S. Gi vanni Evangelis Casa di cura Montevergine Mercogliano(Avellino) CAMPANIA Ospedale di Montebettuna Montebelluna (Treviso) VENETO Ospedale San Carlo Potenza BASI LICATA Pres. Osp. A. Ca • Campobasso MOLISE • AL O. S.Anna e S.Sebast. Caserta CAMPANIA Pagina 49 Pagina 10 di 17 press unE Il Sole12 22/03/2012 retribuzione fissa decisa a livello nazionale) sono cre sciuti del-114% (a fronte di una inflazione dell'1,5%) í dati 2011 sono risultati in netto peggioramento, con un incremento del solo 0,2% (corrispondente alla sola indennità di vacanza contrattuale), Nello stesso periodo l'industria ha fatto • .\ \ \ \ \ \ \ \ segnare un +2,5% nel 2011 e Un + 2,7% nel 2010. I numeri sulle retribuzioni, hanno spiegato il presidente dell'Aran, Sergio MRAPPORMARAM.: Statali; i salari Gasparrini, «riflettono ampiamente il contesto blocchi e vincoli che scendono sotto PfriflaióneH. Le retribuzioni dei dipendenti Pubblici continuano a perdere terreno. Ne l 2011, ha evidenziato ieri l'Aran, sono 0,2% cresciute di appen entre l'inilazion nello stesso periodo, raggi etsosilo 2 ha giunto quindi registrare. uno scarto in termini reali tra increme nt o buste paga degli statali da teal ie e crescita eita dellcost 2 della vita di ben meno Rispetto litl2n610P-eq 11 ruc ae n dluoaili. salricontude "travet" (cornprendent ''. caratterizza la fase attuale del pubblico impiego», E la situazione non migliora se si analizzano le retribuzioni di fatto, Vale a dire: tutta la retribuzione comprese le componenti accessorie definite nella contrattazione di secondo livello, Tale retribuzione infatti ha fatto segnare nel 2010 e nel 2009, per la Pa, sulla base dei dati Istat di contabilità nazionale, un aumento rispettivamente dell'1,7% e de111,6% a fronte di un + 3,6% e di un +2,8% dell'industria e del +1% e + 2,1% dei servizi Pagina 52 Pagina 11 di 17 press unE 22/03/2012 ItaliaOggi Incubo art. 18 per 3,5 milioni di dipendenti pubblici. Cgil, Cisl e Uil: intervenga il parlamento Statali a rischio licenziamento Patroni Griffi prende tempo, la Fornero tira il freno a mano DI ALESSANDRA RICCIARDI l garibaldino Renato Bunetta non ha osato nemmeno proporlo durante il suo mandato di ministro della funzione pubblica. Il governo di Mario Monti rischia ora di riuscirci: i dipendenti pubblici, al pari dei privati, potranno essere licenziati più facilmente in caso di crisi grazie al riformato articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ieri è stato il primo a dire che sì, le nuove regole si applicano anche al pubblico, salvo poi fare una quasi smentita, invitando tutti ad attendere il provvedimento prima di valutare l'applicazione ai pubblici. Un comunicato che ha provato a gettare acqua sul fuoco delle polemiche che subito sono divampate e che hanno rischiato di far saltare del tutto il consenso alla riforma anche da parte di Cisl e Uil. Tanto che dal ministero del lavoro intervenivano in serata per assicurare che la riforma non si applicherà agli statali, «Patroni Grilli non partecipa neanche alle trattative». I tecnici di Elsa For- I nero erano nel frattempo al lavoro sull'articolato per disinnescare la mina I travet italiani sono un esercito, circa 3,5 milioni di dipendenti a tempo indeterminato che in questi anni di recessione, in cui le aziende hanno licenziato a più non posso, hanno avuto il privilegio del posto fisso garantito. A differenza dei colleghi della Grecia, per esempio. Per i sindacati l'estensione dell'articolo 18 al settore pubblico è inaccettabile: riguarda una platea di lavoratori molto ampia, in cui è facile invocare la tutela di diritti costituzionali, come quello alla libertà di insegnamento e all'imparzialità della pubblica amministrazione, a garanzia dell'intoccabilità del posto; e sarebbe difficile anche per un sindacato moderato spiegare ai lavoratori privati che è giusto licenziarli più facilmente mentre gli statali no, loro restano intoccabili. I leader di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonarmi, hanno detto chiaramente ieri al governo che l'articolo 18 nel pubblico è impensabile, in questo all'unisono con la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. Ma dov'è il rischio? L'articolo 51 del le decreto legislativo 165/2001, che disciplina il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, precisa che «la legge 20 maggio 1970, n. 300 (ovvero lo Statuto dei lavoratori che contiene l'articolo 18 sull'ingiusto licenziamento modificato dalla Fornero, ndr), e le successive modificazioni e integrazioni, si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti». Il verbale sulla riforma del mercato del lavoro dispone appunto la modi- fica dell'articolo 18 dello Statuto. E non reca nessuna deroga per i dipendenti pubblici. Se anche il provvedimento, decreto legge o legge delega, non recherà nessuna eccezione espressa, dunque anche ai pubblici si applicheranno le regole dei privati. Conseguenza considerata naturale da più di un giuslavorista giacché il lavoro pubblico è stato privatizzato. I sindacali puntano a sventare ogni rischio già nel testo del governo e comunque terranno alta l'atten- zione sul parlamento. «L'articolo 18 non è mai stato applicato per il pubblico impiego e non è facilmente applicabile perché la natura giuridica dei contratti è diversa», ragiona Angeletti. «Abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per modificare e migliorare il testo perché non è definito», aggiunge Bonanni, «vediamo comunque di buon occhio eventuali cambiamenti se ci sono falle molto grosse nei testi che usciranno» Il parlamento sarà il prossimo campo di battaglia e non solo per le istanze dei sindacati ma anche per il destino del partito democratico. Dario Franceschini, capogruppo pd alla camera a e tra i rappresentanti dell'area moderata, ieri invitava Monti a ripensarci e a fare sintesi tra le diverse posizioni sindacali, senza dunque escludere la Cgil. Se questa è la posizione dei moderati, vuol dire che nel Pd la preoccupazione per la tenuta interna è forte, ragionavano nel Pdl. Che ha problemi di partito, certo, ma sull'articolo 18 è messo meno peggio dei colleghi di maggioranza. --o Riproduzione riservata—E Pagina 12 di 17 Pagina 6 , Statali a rischio licenziamento press LITE ItaliaOggi 22/03/2012 LIBERALIZZAZIONI/ Vía libera della Camera. Irrisolto il nodo delle commissioni sugli affidi Mutui per tutti anche senza conto Non serve più aprire il cic nella banca dove si fa domanda Pagina a cura LE PRINCIPALI NOVITÀ CONTENUTE NEL DECRETO DI MATTEO RIGAMONTI er aprire un mutuo non arà più necessario avere un conto corrente nella banca dove lo si richiede. Mentre per i vecchi mutui saldati prima delle «lenzuolate» di Bersani, non bisogna andare dal notaio per estinguere l'ipoteca. È quanto prevede il decreto liberalizzazioni (dl n. 1/2012) che ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera e che ora è pronto per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, che consiste in 119 articoli ed è stato approvato con 449 sì e 79 no (29 gli astenuti), non presenta modifiche rispetto a quello licenziato in precedenza dal Senato. Tra le principali novità (si veda tabella a lato) ci sono l'introduzione del rating di legalità per le imprese e del tribunale per le imprese. Introdotta poi la possibilità per i pensionati con assegno fino a 1.500 euro di aprire un conto gratis e la cancellazione delle commissioni per il pagamento della benzina tramite carta fino a un valore di 100 euro. Il decreto prevede anche un contributo di solidarietà, pari allo 0,08 per mille del fatturato, per le società di capitale con ricavi totali oltre i 50 mln di euro al fine di sostenere le funzioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il contributo servirà anche a incrementare di 20 posti l'organico dell'Authority. Tra le disposizioni sulle polizze anche quella per cui gli agenti dovranno offrire ai clienti informazioni sulle offerte di almeno tre diverse compagnie. Due i nodi ancora da sciogliere. Il primo riguarda la cancellazione delle commissioni bancarie sugli affidi, decisa con una modifica introdotta in Senato. Modifica che aveva provocato le dimissioni dei vertici Abi e che il governo si è detto disponibile a rivedere solamente su sollecitazione esplicita del Parlamento. Da qui l'ordine del giorno di Pd, Pdl e Terzo Polo affinché il governo si impegni a limitare la norma alle banche che non aderiscono ai protocolli di trasparenza. Il secondo nodo da sciogliere consiste invece nei rilievi della Ragioneria dello stato sulla mancanza di coperture per alcune norme contenute del decreto. BANCHE SERVIZI PUBBLICI LOCALI Conto corrente gratis per i pensionati che hanno un assegno fino a 1.500 euro. Annullate tutte le commissioni bancarie sul prestiti anche in caso di sconfinamento in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido. Non sarà più necessario aprire un conto corrente nella banca dove si richiede Il mutuo; le banche erogatrici avranno l'obbligo di proporre due polizze di differenti assicurazioni non riconducibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari stessi. Prevista anche la libertà per il cliente dl scegliere sul mercato la polizza sulla vita più conveniente. Stop alle commissioni per il pagamento del carburante tramite carta fino a 100 euro. Vietati gli Incroci personali tra gruppi bancari concorrenti, cioè la co-presenza di un individuo In due o più Consigli dl Amministrazione. Obbligatorie le gare per l'affidamento di servizi oltre i duecentomila euro. IPOTECA VECCHI MUTUI Per i vecchi mutui, saldati prima delle liberalizzazioni di Bersanl, non sarà più necessario andare dal notaio per estinguere l'ipoteca. IMU PER LA CHIESA E IL NON PROFIT Abrogazione immediata delle norme che prevedono l'esenzione per gli immobili dove l'attività non commerciale non sia esclusiva ma solo prevalente. La norma interessa tutte le associazioni non profit, ivi compresa la Chiesa. Una farmacia ogni 3.300 abitanti. Per mantenere l'obiettivo del governo di aprire circa 4.800 farmacie nuove. I concorsi per l'apertura delle nuove farmacie non prevederanno «quote riservate». Dal prossimo anno si potranno comprare in farmacia confezioni monodose. Sarà l'Alfa entro il 31 dicembre a dover rivedere le «modalità di confezionamento dei farmaci». Le parafarmacie potranno vendere prodotti galenici e veterinari, mentre non potranno vendere farmaci dl fascia C. PROFESSIONISTI Saltano le tariffe minime peri professionisti con l'eccezione del caso in cui il compenso sia riconosciuto da un giudice. Abolito Il preventivo in forma scritta, sostituito dall'obbligo di un preventivo di massima e viene tolta anche la possibile sanzione disciplinare. I tirocinanti avranno un rimborso a forfait dopo sei mesi di pratica. VE STOP ESCLUSIVA BENZINAI Chi non rispetta le norme contro le clausole vessatorie nei contratti stipulati dal professionisti con i clienti pagherà da 2 mila a 50 mila euro di multa. iCOR Per i benzinai cade il diritto esclusiva e sarà possibile l'aggregazione tra gestori di Impianti per l'acquisto all'Ingrosso di carburante. NOTAI Obbligo a nominare i notai entro un anno dal bando dei prossimi concorsi relativi all'anno in corso, al 2013, al 2014 e dal 2015. AIO O Rimane ai sindaci il potere di decidere li numero di li cenze dei taxi, con II preventivo parere dell'Autorità per I trasporti. Permane la possibilità per la stessa Autorità dl appellarsi al Tar del Lazio nel caso In cui I comuni non recepiscano le direttive. DOTTI AGRICOLI I termini per il pagamento dei prodotti agricoli e alimentari scatteranno dall'ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. LE SRI UNDER 3 EN giovani sotto i 35 anni che vorranno dare vita a una Sri potranno farlo usufruendo della gratuità delle spese notarili con capitale iniziale tra 1 euro e 10 mila euro. Vietata la cessione delle quote a soci che non abbiano il requisito dell'età. 20 I TRIBUNALI DELLE IIVIPR Saranno 20 i tribunali delle imprese su tutto il territorio. Dodici le sezioni specializzate esistenti alle quali si aggiungeranno altre 8. Avranno sede nel capoluogo di regione. La Lombardia ne avrà du , a Milano e a Brescia. Per la Valle d'Aosta sarà competa te Torino. CONTRIBUTO SOCI CAPITALE AD ANTrfFIU Le società di capitale con ricavi totali oltre i 50 mln di euro dovranno versare lo 0,08 per mille dei fatturato per sostenere le funzioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato. Il contributo servirà anche a Incrementare di 20 posti l'organico dell'Authority. La separazione tra Eni e Snam dovrà avvenire entro settembre 2013. E RFI Entro il 30 giugnó 2013-"Autorità per i trasporti dovrà trasmettere una relazirffie al Governo e al Parlamento »sull'efficienza dei diver# gradi di separazione tra Pimpresa che gestisce l'infrastruttura e l'impresa ferroviaria. 2ATTI AZIENDALI PER FERROVIE I trattamenti dl lavoro saranno definiti dalla contrattazione collettiva svolta dalle organizzazioni più rappresentative a livello nazionale e non si farà più riferimento a contratti collettivi nazionali di settore. E CIVILE Esclusa la gestione del grandi eventi dalle competenze della Protezione Civile. Pagina 21 Ntittui per tutti mute senza conio O Rzpn9duzlone riservata-11 Pagina 13 di 17 press unE 22/03/2012 ItaliaOggi È l'allarme lanciato da Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell'Asdi Trappola Imu sulle case storiche Con lo stop alle agevolazioni Ici si rischia l'abbandono DI VALERIO STROPPA a nuova Imu sui beni immobiliari vincolati mette a repentaglio la conservazione del patrimonio artistico e architettonico del Paese. Se dovesse essere confermato lo stop alle agevolazioni previste in passato per l'Ici, i proprietari di castelli, ville nobiliari e palazzi di interesse storico rischiano di dover fronteggiare un aggravio economico che renderebbe più difficile il mantenimento e la valorizzazione dei «tesori» che custodiscono. A lanciare l'allarme è Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell'Associazione dimore storiche italiane, che rappresenta circa 5 mila proprietà, tra cui buona parte di quelle private. «Quello che dispiace è che non ci venga riconosciuto l'impegno economico enormemente gravoso nel mantenere tali beni», spiega a ItaliaOggi, «ma anzi molti considerano le agevolazioni come inique e non come un trattamento differenziato riservato a beni più meritevoli di tutela rispetto agli altri». Nelle scorse settimane il Coda- L cons aveva inviato una diffida a governo, Entrate e Gdf invitando le amministrazioni a un maggior rigore nelle verifiche fiscali sulle dimore storiche (specie quelle destinate ad attività lucrative), ritenendo che dalle agevolazioni tributarie derivasse un mancato gettito per l'erario di circa un miliardo di euro (ItaliaOggi del 23/2/2012). Numeri smentiti dall'Adsi. Come emerge dal rapporto sulle fax expenditures curato dal tavolo di lavoro coordinato dall'attuale sottosegretario al Mef, Vieri Ceriani, «l'erosione dovuta al reddito degli immobili vincolati è di soli 22 milioni di euro», rileva Diaz della Vittoria Pallavicini, «una cifra che nel bilancio statale appare esigua, ma che nella pratica è strumentale ad incentivare ed aiutare i proprietari nella tutela di un patrimonio che distingue l'Italia dal resto del mondo». Per quanto attiene all'Imu, nel dl 201/20111a disciplina Ici (dlgs 504/92) viene richiamata solo parzialmente, anche per quanto riguarda l'abrogazione di alcune agevolazioni preesistenti. Si pone quindi il dubbio se gli sgravi in materia di beni vincolati siano o meno rimasti in vigore. Secondo Confedilizia la risposta sarebbe affermativa, in quanto il beneficio non è espressamente cancellato come invece altre disposizioni. Laddove tuttavia ciò non 'venisse confermato, il rincaro per i proprietari sarebbe rilevante. «Cumulando la rivalutazione del 60% prevista per gli immobili ordinari al venir meno dell'esenzio- za agevolazioni ciò comporterà un sicuro abbandono e conseguente distruzione». Resta però il tema che, come tutte le agevolazioni, la normativa del passato presta il fianco a possibili abusi. «È probabile che vi sia qualche immobile di dubbio pregio che è stato vincolato per pagare meno tasse, magari grazie a conoscenze o amicizie, ma si tratta senz'altro di casi sporadici. Colpire migliaia di situazioni per punire pochi "furbi" non appare una soluzione equanime», chiosa il presidente. Quello che accomuna i proprietari delle dimore storiche sono invece gli oneri di gestione. «Da un lato lo Stato, nel momento dell'apposizione del vincolo, impedisce la libera disponibilità del bene, addirittura arrivando a prevedere l'arresto anche per ipotesi modeste di violazioni e mancate comunicazioni alla Sovrintendenza, nonché l'esproprio», conclude Diaz della Vittoria Pallavicini. «Dall'altro lato, lo stesso Stato in materia di imposizione potrebbe rendere il bene vincolato assolutamente uguale a qualsiasi altro immobile». Riproduzione riservata—$ Pagina 14 di 17 ne, si arriverebbe anche al 600%», sottolinea il presidente, «il solo castello Odescalchì di Bracciano, per esempio, passerebbe da 15 mila a 90 mila euro di Imu. Trattare i beni vincolati alla stregua di un qualsiasi fabbricato sarebbe sbagliato sotto molteplici punti di vista. Le dimore storiche possiedono per la loro natura dimensioni maggiori e meno razionali degli edifici moderni, spesso senza che a ciò corrisponda un maggior valore di mercato». Insomma, gettito sì, ma anche deterioramento del patrimonio Culturale. «È innegabile che molti beni vincolati siano suscettibili di produrre reddito», prosegue Diaz della Vittoria Pallavicini, «quello che però molti dimenticano è che tale patrimonio occupa le grandi città per il 5-10%. Palazzi, ville e castelli sono distribuiti su tutto il territorio, anche nei più sperduti paesini o in mezzo ai monti, in Calabria come in Abruzzo come in Valle d'Aosta. E sono quasi tutti di medie e grandi dimensioni, spesso con parchi e giardini (analogamente oggetto di vincolo). La maggior parte presenta costi altissimi ma è privo di reddito. Sen- Pagina 23 Trappola lUlUl sul le case s miche press unE ItaliaOggi 22/03/2012 RUR eco ca e d aita ^ i co 1000.a.. It naod ieil. :1e oos dssag: sb4.:.tor te:ma s; on prsu rrseov e6, .496vrtilln 2atari mina Th se , Itt):orle al 'r" r l0eeeti P2al e inini dst riguo di l o con un ir _ ett ar a- ! t" di eeir e8nara 804:3e / p 09 3 i m ir e a ci r r " l an d s e e g ; : i a da , se9ie4p e o coltiva () eulore diret 111 62 t ta se tra e imm soggetti . questi «Per Al o,.vigente emanna, «la norma gente prevedi earas7ae sal te r en agr l etua dati utile rire l'indisponibili dati - ufficialiile ialf sii tema, de l gettito complessivo en30 novembre tro'n azione . fai).dal Le Presidenze-iirie 3012». 'appli.catul -ceii e ai re manze il: llanne1„oteemPlie.eisci°bM u olittrie ld al "alti è il dir.to rio, del senato, inoltre, hanno del terrl hlarato • Alemanno ' degli emenda e del a co iem esenta« dal leolturtt del dai emendamenti i'sono senatori. ale ali' esamee 2 a r l' stailurw.„° : wli — e po 7s o u m " * e nr A entip : stoni tre Palazzo M ai Sulla n articol. ro esenalto_ modifica' linea decreta sviar itapasta al "temi relatori gove7 le r d ° li ei -_amarino. one so che aironi case settore eviadee ter nfruo-* eett Ptai'7-123 èere°linee '1111/1°. fatti d,all taziesotinzie ab:48 popolari . el agricolo e l e d 4> d ove i Problemi . copertura erualdi 10 giurolotta peragevolazioni le aff vani Con rendi.. all'evasione il conn laPari a 322,79 oree gioc hi . treollo dei se tt L sentata comisnavr u 2012 si troverà a tempo sino della all'inizio :e 10,91 curo se prima s ettimana di Pasqua, quella epagj es:1e ben 412,14 se seconr vree st a dgli t oapiè-1een, rPireu er2neda dacs. el da un fabbricato rar ad /2,e sem. ad decreto Previstonfati uso e . Per q113ain7t,47 estro approdi nell'aula del al2'Initeatale, io una stalla di circa 800 proprio prima delle con una rendita catanr ai' * stale pariesente (che era a 2con l'Ici° Pagina 26 Stop alle cartelle criptiche Pagina 15 di 17 press unE 22/03/2012 ItaliaOggi DELEGA FISCALE/ Per gli immobili a destinazione ordinaria conta la zona, per le imprese la stima Nuovo catasto, fisco a due facce Rendite in base al mercato, aliquote ridotte sulle compravendite DI SERGIO TROVATO evisione delle rendite catastali e riduzione delle aliquote per evitare aggravi fiscali per i contribuenti. Sono alcuni degli obiettivi che si propone il legislatore con la riforma del catasto contenuta nell'articolo 2 della delega per il riordino del sistema fiscale. L'articolo 2 del disegno di legge contiene i principi di revisione del catasto fabbricati, per ave-, 3 maggiori informazioni reddituali e patrimoniali e raggiungere migliori livelli di efficienza e equità nel settore immobiliare. In questa operazione sono coinvolti i comuni, che per gli immobili siti sul loro territorio possono dare un contributo per determinarne il valore patrimoniale e la rendita. Il riordino del sistema consentirà in futuro di correggere le sperequazioni insite nelle attuali rendite che emergono ancor di più in seguito all'emanazione del decreto «Salva Italia» (dl 201/2011), il cui articolo 13 ha previsto un aumento consistente e generalizzato e che già R da quest'anno comportano un aumento delle pressione fiscale con l'introduzione anticipata, in via sperimentale, della nuova imposta locale (Imu). Per quantificare il valore delle unità immobiliari censite al Catasto fabbricati devono essere osservati alcuni principi e criteri direttivi. In particolare, occorre fare riferimento al valore di mercato dei fabbricati e alle sue continue evoluzioni in un arco temporale triennale, tenendo conto dei vari ambiti territoriali e delle destinazioni d'uso degli immobili ordinarie e speciali. Il disegno di riforma si propone di fissare criteri di stima e parametri diversi per le unità immobiliari a destinazione ordinaria e per quelli a destinazione speciale, che hanno un carattere prevalentemente strumentale (immobili delle imprese). Per i primi va dato risalto alla localizzazione degli immobili e alle loro caratteristiche edilizie e deve essere utilizzato come parametro la superficie o non più il vano. Infatti, la norma prevede che debba essere preso a base il metro quadrato come «unità di consistenza». Per gli immobili a destinazione speciale, invece, il processo estimativo si dovrà fondare sulla stima diretta. Qualora non sia possibile fare riferimento al valore di mercato, va utilizzato il criterio del costo per gli immobili strumentali o quello reddituale, se la redditività costituisce l'aspetto prevalente. In questo processo di riforma è di fondamentale importanza la collaborazione tra Agenzia del territorio, comuni e ordini professionali. Per evitare che dalla revisione delle rendite derivi un aumento del carico fiscale, la norma impone di fissare una riduzione delle aliquote, in particolar modo per le imposte che gravano sui trasferimenti immobiliari. Al fine di tutelare il contribuente, poi, il disegno di riforma prevede che è necessario fare ricorso a adeguati strumenti di comunicazione per portare a conoscenza degli intestatari catastali le nuove rendite, in aggiunta alla notifica mediante affissione all'albo pretorio. Si prevede anche una deroga alle disposizioni che regolano oggi il procedimento di notifica dei provvedimenti attributivi o modificativi della rendita catastale disciplinato dall'articolo 74 della legge 342/2000. Questa norma stabilisce che le rendite debbano essere notificate al possessore dell'immobile, se lo stesso è un soggetto diverso dall'intestatario della partita catastale, prima di procedere all'emanazione degli avvisi di accertamento dell'imposta. La notifica al possessore dell'immobile, nella qualità di soggetto passivo, assume rilevanza in ordine alla legittimità dell'atto emanato dall'ente impositore. Anche il ministero delle finanze (circolare n. 4/FL del 13 marzo 2001) ha posto in rilievo che qualora non vi sia coincidenza tra i due soggetti occorre comunque garantire il diritto di difesa di colui che ha il possesso del bene, in quanto è l'unico legittimato a impugnare la rendita catastale. L'efficacia del provvedimento catastale, dunque, è legata all'avvenuta notificazione e solo da quel momento decorre il termine per proporre ricorso. -O Riproduzione riservata Pagina 16 di 17 , Pagina 28 „ NUOVO calasio, i;■,d lume• . press unE 22/03/2012 ItaliaOggi Sulla nomina dei revisori locali non decide più la politka Massima trasparenza sul procedimento di scelta del revisore legale degli enti locali. Infatti, il relativo elenco, articolato su base regionale, deve essere reso pubblico attraverso un'apposita sezione sulla home page del sito internet del ministero dell'interno. Lo stesso Viminale, poi, è obbligato a rendere nota, con avviso da pubblicarsi sulla Gazzetta Ufficiale, la data di effettivo avvio del nuovo procedimento per la scelta dei revisori in scadenza di incarico. È quanto si ricava dalla lettura del decreto Nlinintento 15.2.2012 (si veda ItaliaOggi del 17 marzo scorso), che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo, in merito alle disposizioni previste dalla manovra di Ferragosto 2011. Un procedimento del tutto rivoluzionario, che, di fatto, sottrae all'organo politico la scelta dei nominativi che devono comporre il collegio dei revisori dei conti (ovvero il revisore unico). Criteri di trasparenza, innanzitutto. Dopo la verifica dei presupposti, diversi in base alla fascia demografica di appartenenza dell'ente locali, il Dm in esame dispone che ogni elenco, uno per ogni articolazione regionale, deve necessariamente riportare, per ciascun revisore in ordine rigorosamente alfabetico, i dati anagrafici, la residenza e la data ed il numero di iscrizione nel registro dei revisori legali o all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Della composizione degli elenchi, come detto, se ne dovrà dare la massima pubblicità. Infatti, si dovranno pubblicare sul sito www.internoit, dipartimento per gli affari interni e territoriali, con effetti di pubblicità legale ai sensi dell'articolo 32 della legge n.6912009. Trasparenza anche nel procedimento di effettivo avvio del nuovo procedimento di scelta, mediante estrazione a sorte. Come si ricorderà, il procedimento di scelta avviene «pescando» con modalità «random» i nominativi dagli elenchi, attraverso un procedimento telematico che si svolgerà presso la sede di ogni 7. prefettura. L'articolo 5 del dm precisa che, una volta completata la fase di formazione dell'elenco, il Vnninale dovrà pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale (oltre che sulle proprie pagine internet), da quando saranno avviate le nuove procedure. Gli enti locali, poi, sono tenuti a dare comunicazione della scadenza dell'incarico del proprio organo di revisione alla Prefettura della provincia di appartenenza «con almeno 15 giorni di anticipo nel primo mese di effettivo avvio del nuovo procedimento di scelta» e, successivamente, almeno due mesi prima della scadenza stessa. Sarà poi cura di ogni Prefettura, rendere noto agli enti locali il giorno in cui si procederà alla scelta dei revisori. Di tutto il procedimento di estrazione verrà redatto apposito verbale e comunicato all'ente locale affinché provveda alla nomina del collegio o del revisore legale scelto. Infine, l'articolo 6 del Dm precisa che, in caso di composizione collegiale dell'organo di revisione, le funzioni di presidente sono svolte dal revisore che, in carriera, ha ricoperto il maggior numero di incarichi di revisore presso enti locali e, in decreto 'Il i revicaso di ulteriore parità, sarà data preferenza ci ww alla maggiore dimensione demografica degli enti in cui si è ricoperto l'incarico. Antonio G. Paladino Pagina 28 Nuovo ea boa.. fio.° a due facce Pagina 17 di 17