Ufficio stampa
Rassegna stampa
giovedì 22 marzo 2012
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INDICE
Il Sole 24 Ore
CASA: Imu più pesante per chi vive in affitto dalle coop
22/03/12
Pubblica amministrazione
CASA: Il futuro dei territori
22/03/12
4
Pubblica amministrazione
CONCORRENZA, Sì ALLA FIDUCIA MA GIA' SI LAVORA AI CORRETTIVI
22/03/12
Pubblica amministrazione
Riscritto il calendario per i servizi pubblici
22/03/12
8
Pubblica amministrazione
Derivati Milano, sì al dissequestro
22/03/12
9
Pubblica amministrazione
LE MILLE EFFICIENZE DEGLI OSPEDALI
22/03/12
Pubblica amministrazione, Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
Statali, i salari scendono sotto l’inflazione
22/03/12
5
7
Pubblica amministrazione
Acqua, sulle tariffe competenze in coabitazione
22/03/12
3
10
11
Pubblica amministrazione
Italia Oggi
Statali a rischio licenziamento
22/03/12
Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione
Mutui per tutti anche senza conto
22/03/12
13
Pubblica amministrazione
Tappola Imu sulle case storiche
22/03/12
14
Pubblica amministrazione
Su seconde case Imu salata
22/03/12
15
Pubblica amministrazione
Nuovo catasto, fisco a due facce
22/03/12
16
Pubblica amministrazione
Sulla nomina dei revisori locali non decide più la politica
22/03/12
12
Pubblica amministrazione
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press unE
Casa 24_TR
22/03/2012
IL PUNTO
Imu pesante
per chi vive
«in affitto»
dalle coop
Paola Dezza
E Dal decreto Salva-Italia che ha
resuscitato l'Ici sulla prima casa,
oggi imu, spunta l'ennesima sorpresa negàtiva: l'applicazione dell'imposta alle cooperative a pro
prietà indivisa e mista.
Le 4imila famiglie italiane appartenenti alle fasce più deboli della popolazione, che vivono "in affitto" in una casa di cooperativa, sorio ora parificate ai proprietari di
una seconda casa e rischiano di pagare un'Imu del 7,6 per mille.
Lo denunciano Legacoop Abitanti, Associazione generale cooperative italiane e Confcooperative,
che ne tutelano gli interessi, calcolando un aggravio di 65o euro l'anno per famiglia. Nel 2007, ultimo
anno di applicazione dell'Ici, ogni
famiglia pagava 47 euro.
Si dirà che è un problema di nicchia ma, ciò nonostante, rivela le
storture del sistema. «La norma lamenta Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti - interesserà i progetti di housing sociale che
le cooperative stanno per realizzare sul territorio». Progetti che andrebbero invece sostenuti.
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Casa 24,_
press unE
22/03/2012
Il futuro dei territori
in uno slalom di sigle
Pgt, Psu, Puc: la giungla
di nomi e normative
crea incertezze e illeciti
superabili solo con una
nuova legge nazionale
Michela Finizio
E Un'Italia pre -unitaria, sotto il
profilo urbanistico. Esistono almeno una decina di nomi diversi, dalla
Lombardia alla Sicilia, per definire
lo strumento comunale che regola
lo sviluppo del territorio. Pgt, Prg,
Psu, Puc, Prgc, Pug, Prc, Psc: a seconda del campanile cambia la sigla
utilizzata. Per orientarsi tra i documenti che governano l'urbanistica
locale è necessario conoscere tanti
linguaggi diversi quanti quelli scelti dalle leggi regionali di riferimento. E dietro queste complessità si annidano problemi di competenza,
inefficienze e illeciti: soltanto nel
Nord Italia, secondo un'elaborazione di Legambiente su dati delle Forze dell'ordine, sono 7.139 le infrazioni accertate nel ciclo del cemento
dal 2006 al 2010.
no all'idea che il dicastero si faccia
promotore di una nuova legge quadro, augurandosi che prima di tutto
venga fatta chiarezza sulla terminologia. Attualmente chi lavora
nell'edilizia si muove in una giungla
di nomi, dietro cui si nascondono disomogeneità nei contenuti e conseguenti problemi di trasparenza. «È il
caso che si cominci a riportare ordine nel settore, quanto meno dal punto di vista linguistico - afferma Giuseppe De Luca, segretario generale
dell'Istituto nazionale di urbanistica -. Il vero problema oggi è legato
alla difficoltà di leggere i piani urbanistici comunali. I tecnici devono sapersi muovere con regole differenti
in base a dove lavorano. E figuriamoci i cittadini».
L!ACCESSO AI DOCUMENTI
La normativa per il governo del territorio si articola su più livelli, ma
l'abbandono progressivo di una disciplina generale di riferimento ha
conferito un ruolo portante alla pianificazione di livello comunale. Reperire i piani urbanistici degli enti
locali è abbastanza facile, comprenderli quasi impossibile. Alcune leg-
UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE
Ecco perché ha riscosso subito larghi consensi la proposta di una nuova legge urbanistica nazionale, di
cui si è fatto promotore il ministro
per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, intervenuto la settimana scorsa
in commissione Territorio e Ambiente del Senato per illustrare gli indirizzi del Governo in tema di tutela del
paesaggio. «La normativa nazionale
(legge n. 1.1.50 del 1942, ndr) è ormai
obsoleta - ha detto il ministro - e dovrà essere rinnovata affrontando realtà complesse e diversificate».
Obiettivo: contenere il consumo di
suolo e rinnovare le città.
I professionisti del settore plaudo-
gi regionali, come quella della Toscana (la 69 del 2007), favoriscono
la partecipazione attiva fin dalle fasi iniziali, altre un po' meno. Uno degli ultimi piani approvati, quello del
Comune di Savona (Puc vigente dal
1.5 febbraio 2012), si può scaricare
dal sito internet (sezione Urbanistica ed Edilizia privata) con tutti gli
allegati, dalla descrizione fondativa
all'elenca tavole. Al Pgt di Brescia
viene dedicato persino un banner
nella home page: cliccando su "Con
te cambia Brescia" si arriva a una pagina dedicata, con il link al testo
adottato e alle osservazioni dei cittadini (rilievi e istanze presentati prima dell'approvazione, come previsto dall'iter). Dall'Emilia Romagna
alla Sardegna, inoltre, le Regioni - a
cui alla fine vengono trasmessi i documenti adottati - raccolgono online la mappa degli strumenti vigenti
e i riferimenti della loro pubblicazione sui bollettini regionali.
Ciascun ente promuove campagne informative sui contenuti del
piano urbanistico: opuscoli, questionari, forum, anche telematici, e dibattiti in sedi come Urban Center o
Case della città. Le tecniche di divulgazione sono tante, ma non sconfiggono incertezze e oscurità: «I testi sono comprensibili solo agli addetti ai
lavori - afferma Gabriele Pasqui, a
capo del dipartimento di Architettura e pianificazione del Politecnico di
Milano - e poi vengono continuamente messi in discussione dai piani attuativi e da quelli atipici». Varianti, programmi integrati di intervento, programmi di riqualificazione urbana e società di trasformazione seguono iter in deroga, ampliando i margini di incertezza e le variabili in campo.
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MERUVE0 TliNDENZli
li futuro dei territori
in uno slalom di sigle
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press LITE
22/03/2012
Il Sole 2gillym
Concorrenza, sì alla fiducia
Ma già si lavora ai correttivi
In Aula il Governo chiarisce sulle coperture - Fronda nel Pdl
Marco Rogari
ROMA
Oggi il decreto liberalizzazioni otterrà il disco verde definitivo della Camera. Un via libera che sarà preceduto dai chiarimenti del Governo sul nodo coperture e dall'ok a un ordine del
giorno congiunto di Pdl, Pd e
Terzo polo che impegna lo stesso Esecutivo a intervenire per
sancire il dietrofront sull'azzeramento delle commissioni sulle linee di credito. I ritocchi sono già in fase di preparazione,
anche se solo al Consiglio dei
ministri di domani sarà deciso
lo strumento legislativo da utilizzare: in pole position resta
un emendamento al decreto fiscale, mentre continuano ad essere poco gettonati un decreto
correttivo ad hoc e un Ddl "blindato". La lunga e a tratti affannosa partita sulle liberalizzazioni
si sta dunque per chiudere, pur
non senza nuove tensioni e con
qualche mal di pancia nel Pdl
evidenziato al momento del voto di fiducia (la dodicesima posta dal Governo Monti). Complessivamente i sì sono stati
449, i no 79 e gli astenuti 29.
L'asticella dei voti garantiti
dalla maggioranza al Governo
Monti si è insomma abbassata rispetto alle precedenti blindature. Dal Pdl sono arrivati 6 voti
contrari (Maurizio Bianconi, Viviana Beccalos si, Gianni Mancuso, Alessandra Mussolini, Mauro Pili, Carlo Noia) e 23 astensioni, a cominciare dal gruppo liberai di Antonio Martino e Guido
Crosetto. Altri 19 deputati del
Pdl sono risultati assenti, tra cui
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Tra gli astenuti anche diversi avvocati che militano nelle
file del Pdl, da Roberto C assinelli a Maurizio Paniz, per protestare «contro il metodo adottato
dal Governo Monti». Una protesta che ha però diviso il partito:
altri avvocati, come Ignazio La
Russa e Donato Bruno, pur mostrandosi solidali con i colleghi
hanno dato il loro sì convinto alla fiducia.
Tensioni politiche a parte, la
giornata di ieri si è sviluppata attorno ai due nodi ancora irrisolti: banche e coperture. In
quest'ultimo caso a Montecitorio si attendeva una risposta immediata del Tesoro, che però
non è arrivata, dopo i dubbi
espressi dalla Ragioneria generale dello Stato su cinque misure del testo, prime fra tutte quelle sulla possibilità di permuta
degli immobili delle pubbliche
amministrazioni e sull'incremento di 4o unità per l'organico dell'Authority per l'energia.
Un atteggiamento, quello
dell'Esecutivo, subito stigmatizzato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, e su cui
cui sarebbe scattata lavigilanza
del Quirinale. Ieri sono circolare voci su possibili accorgimenti con un nuovo provvedimento proprio per dare certezza alle coperture, che sono però subito cadute nel vuoto.
Il Governo avrebbe scelto la
via del chiarimento in Aula. Un
chiarimento che dovrebbe arrivare oggi, probabilmente per
voce del ministro per i Rapporti
con il Parlamento, Piero Ciarda, prima del voto sugli ordini
del giorno. Ma l'opposizione
giudica insufficiente questo
percorso. Tanto è vero che Lega e Idv si sono rivolti direttamente al capo dello Stato. Ilpartito di Antonio Di Pietro ha inviato una lettera a Giorgio Napolitano, perché a suo giudizio
verrebbe violata la norma costituzionale per la quale ogni legge deve avere una copertura. Il
Beni demaniali
Tra le 5 norme introdotte nel
DL durante il primo passaggio
a l Senato e contestate dalla
Ragioneria generale dello
Stato per mancanza di
copertura spicca la permuta di
beni da parte dello Stato nel
caso siano ceduti in affitto alla
Pubblica amministrazione
Debiti della Pa
Dalla possibilità per la Pa di
sa lda re i debiti attraverso la
compensazione la Rgs teme
che possa derivare «un impatto
negativo sulla finanza pubblica
Piani aeroportuali
Lo stesso problema viene
riscontrato problema per le
deroghe alla normativa vigente
per i piani di sviluppo
aeroportuali ritenuti tra le
infrastrutture di carattere
strategico
Concessioni aeroportuali
I dubbi della Rgs hanno
investito anche la norma in cui
si prevede che il gestore
individua «un modello
tariffario tra quelli proposti
dall'Autorità e determina, sulla
base di questo e previa
consultazione degli utenti,
l'ammontare dei diritti
aeroportua li»
Organico dell'Authority
Nel mirino della Rgs è entrato
anche l'incremento di 40 posti
per l'organico dell'Autorità per
l'energia elettrica dovuto
a [l'attribuzione delle
competenze nel settore idrico:
aumento che «risulterebbe
ingiustificato» e consisterebbe
in una «duplicazione»
Carroccio ha ottenuto un incontro tra sette giorni con il presidente della Repubblica.
Sul fronte dell'impasse relativo all'azzeramento delle commissioni sulle linee di credito (si
veda altro articolo a p aga3) il Governo attende che la maggioranza faccia, attraverso l'ordine del
giorno che dovrebbe esser votato oggi, marcia indietro rispetto
alle modifiche approvate al Senato per poi spianare la strada ai
correttivi. Che non dovrebbero
comunque arrivare via decreto.
In ogni caso l'Esecutivo non
nega la sua soddisfazione per
aver ormai portato a casa
un'importante riforma strutturale destinata a incidere nei rapporti economici del Paese con
effetti diretti, seppure non immediati, sulla crescita. Il provvedimento dovrebbe garantire
una vita più facile alle imprese,
assicurare una maggiore diffusione delle farmacie sul territorio e anche dei taxi, ma solo se
lo decideranno i Comuni, e aumentare la concorrenza sui versanti delle professioni (con lo
stop alle tariffe minime e l'incremento degli organici dei notai) e dell'energia, attraverso la
separazione (anche per gli stoccaggi) di Eni da Snam.
Il testo che sta per ottenere
l'ok della Camera, prevede la nascita entro il 31 maggio della nuova Autorità dei trasporti, avvia il
pagamento con titoli di Stato di
una trance di 4,7 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei
confronti della Pa e introduce fino a tutto il 2014 la Tesoreria unica nazionale anche per gli enti
territoriali. Viene rafforzata la
class action e scattano pacchetti
di misure in chiave concorrenza
su assicurazioni, banche e anche
per i benzinai.
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Il Sole 3411)11112
22/03/2012
La mappa delle liberalizzazioni
MAGOFCG NEMICA
IMAGOFC0 NO MICA
MAGO ECO NOMICA
IMAGORCONO MICA
‘
ikr
•
I Comuni, possono aumentare
le licenze sulla base del parere
non vin °tante della nuova
autorità dei trasporti che potrà
comunque ricorrere allar
Una farmacia ogni 3300
abitanti: previsti 5mila nuovi
esercizi.I farmaci “delistati”
dalla fascia C acquistatili in
parafarmacia. Si ai monodose.
I MAGO ECO NO MICA
S ano abrogate le tariffe fisse
nelle professioni regolate da un
ordine ,ma per la liquidazione
da parte di un giudice è prevista
una fasetransrtoria
I gestori degli impianti che sono
anche proprietari potranno
scegliere produttore. Niente
commissioni per chi paga con
bancomat fino a 100 euro
La separazione tra Eni e narn
dovrà avvenire entro
settembre2013 per favorire gli
.
,
.
investimenti e tagliare ii costi
nelsettore del gas
I AGOECO NID MICA
Previsti 500 notai in più con
l'aumento della pianta organica.
Dal2015 ci sarà un concorso
annuo. Per chiudere un'ipoteca
non servirà più il notaio
FOTCG RAM MA
,,
Regioni ed enti locali devono
trasferire alla tesorieria statale
tutte le giacenze di cassa. Il
versamento deve avvenire in
due tranche
Per i pensionati con un
assegno inferiore a 1.500 euro
al mese le banchedovranno
assicurare la gratu ità di spese
e gestione dei conti correnti
IrA
FOTOGRAMMA
IMAGOKOTIO MICA
Per le pubbliche
Nascono20 tribunali con il
I giovani sotto 35 anni
Nei servizi pubblici locali
amministrazioni sarà possibile
compito dì semplificare i
potranno costituire una
salda rei debiti compensandoli
con eventuali crediti vantati
rapporti tra la giutizia e le
aziende, come nel caso delle
l i t i tra soc i
liti
società in forma semplificata
(capita le sociale da 1 a 10mila
l'obiettivo è aumentare la
concorrenza con l'obbligo di
gara per le attività che valgono
oltre i 200rnila euro annui
nei confronti del cliente
MAGO ECO NO MICA
euro),Il notaio sarà gratis
IMAGOECO NO MICA
FOTCGRAM MA
FOTCG RAM MA
\
Nasce la banca dati anagrafe
testimoni ''e la banca dati
anagrafe danneggiati, che
consentiranno di ridurrei prezzi
dell'Rc auto. Sconti per chi
installa scatola nera sull'auto
Annullate tutte le commissioni
bancarie sui prestiti.
t
Banche
obbligate a so toporre
a rl u
cirl
ie te 2preventivi di 2
grup p i assicurativi per
le polizze vita legate ai mutui
,
Per evitare l'evasione fiscale e
la fuga all'estero delle
imbarcazioni, la tassa sugli
yacht diventa un'imposta sulla
detenzione reale della barca e
non sullo stazionari-lento
La Chiesa dovrà pagare l'Imu
(exIci) anche sugli immobili in
cui si fanno attività non
esclusivamente commerciali
per la frazione dove l'attività
è profit
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Concorrenz,s1,Gafi
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Il Sole 2gillym
22/03/2012
T,grítor.% Limiti più rigidi ma scadenze più ampie
Riscritto il calendario
per i servizi pubblici
Gianni Trovati
MILANO
::::::::: La prima scadenza nell'ennesimo ridisegno della riforma dei servizi pubblici locali
portata dalla legge di conversione del decreto liberalizzazioni è decisamente ravvicinata e cruciale ma, per ovvie ragioni di calendario, è a rischio
sforamento. Si tratta del 31
marzo prossimo, quando il ministero per gli Affari regionali
dovrebbe licenziare il decreto
che fissa le regole per la delibera quadro con cui gli entilocali
verificano «la realizzabilità di
una gestione concorrenziale
dei servizi pubblici locali di rilevanza economica» e, per il
resto, limitano l'attribuzione
di diritti di esclusiva ai soli casi in cui l'iniziativa privata sirivela inadeguata.
Si tratta di uno dei cardini
della riforma, oggetto di un tira e molla infinito che dal 2008
a oggi ha riscritto più volte le
regole, e ora arriva alla prova
dell'attuazione. Sulle strategie degli enti locali e sulla delibera-quadro che le ufficializza dovrà vigilare l'Antitrust,
ma con un potere tutt'altro
che illimitato: il parere del Garante della concorrenza sarà
obbligatorio solo per gli enti
territoriali con più di tomila
abitanti, e comunque nemmeno per loro sarà vincolante.
Il Ministero guidato da Piero Gnudi è chiamato entro la
stessa data ad altri due passaggi importanti: se sulle regole
perla delibera-quadro sono cominciate a circolare le bozze
(si veda Il Sole 24 Ore del 13 e
19 marzo), è da costruire la disciplina per la pubblicità obbligatoria dei dati su qualità del
servizio, prezzo medio per
utente e investimenti. Stessa
situazione, con un grado di
complessità ancora più alto,
per le regole necessarie ad assoggettare al Patto di stabilità
interno le società in house: la
normativa lo prevede dal
2008, ma la differente natura
dei bilanci ha fmora impedito
di applicare alla contabilità
economica delle aziende i vincoli che imbrigliano la contabi-
IL MIMO
Il primo appuntamento
è a131 marzo con le regole
per la delibera con cui
si «giustifica» l'attribuzione
di diritti di esclusiva
lità finanziaria degli enti proprietari. Per assoggettare al
Patto anche le aziende speciali
e le istituzioni, con l'eccezione
di quelle che operano nei servizi socio-assistenziali, educativi, culturali e nelle farmacie,
c'è invece tempo fmo al 30 ottobre prossimo. A scattare subito, invece, dovrebbero essere
le limitazioni a spesa di personale, assunzioni, incarichi di
consulenza e acquisti di beni e
servizi, che dovranno seguire
le stesse regole applicate a Comuni e Province come già previsto per le società in house.
Anche su tutta questa partita,
però, pesano nodi applicativi
non facili da risolvere.
Per il resto, la revisione della riforma operata con il nuovo
testo offre un mix di regole più
stringenti e scadenze più distese. Il tetto di valore del servizio
oltre il quale sarà precluso il ricorso all'in house scende da
9oomila a 2oomila euro annui,
ma la tagliola che dal 31 marzo
avrebbe dovuto far decadere
gli attuali affidamenti sopra-soglia rimarrà bloccata sino a fine anno. Non solo. Anche questa data di scadenza può essere
dribblata dalle gestioni che si
integrano fino ad abbracciare
l'intero ambito territoriale: a
chi ce la fa, le nuove regole garantiscono tre anni aggiuntivi
di sopravvivenza. Tempi supplementari anche per gli affidamenti a società miste il cui socio privato sia stato scelto senza il ricorso alla gara a doppio
oggetto, quindi fuori dalla normativa Ue: dovevano chiudere
i battenti al 3o giugno, e invece
potranno continuare a operare fino al 31 marzo 2013.
L'arrivo al traguardo delle
nuove regole fa poi partire la
macchina della definizione dei
bacini territoriali omogenei
che le Regioni dovranno individuare entro il 3o giugno per
l'organizzazione dei servizi (a
rete, come ha precisato il Senato) di rilevanza economica. I
bacini potranno anche avere
dimensioni diverse da quelle
provinciali, ma in questo caso
dovranno motivare la scelta
sulla base di criteri di «differenziazione territoriale» e «sostenib ilità socio-economica».
gianni trovati@ilsole24ore com
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Il Sole 2gillym
22/03/2012
kÚ
La bozza di Dm
Acqua, sulle tariffe
competenze
in coabitazione
Gianni Trovati
MILANO
Non c'è pace per il servizio idrico. La prima bozza di
Dpcm che assegna all'Authorityper l'energia i compiti di predisposizione del metodo tariffario e di approvazione delle tariffe proposte dai gestori, finita
nei giorni scorsi sui tavoli del
Governo, accende un braccio
di ferro tra ministero e Autorità, e lascia in mezzo al guado le
aziende che gestiscono il servizio. Oggetto del contendere è la
divisione dei poteri delineata
dal Dpcm, che chiede all'Authority di «definire le componenti
di costo», «predisporre il metodo tariffario» e «approvare le
tariffe», ma mantiene in capo al
Ministero la definizione dei criteri per i calcoli dei costi e per la
loro copertura e il compito di
«verificare la corretta redazione dei piani d'ambito».
L'Authority, a quanto risulta
al Sole 24 Ore, ha già indirizzato
al ministero un "parere" perplesso su questa coabitazione
nei compiti di vigilanza, mentre è atteso l'intervento sul tema anche da parte degli enti territoriali, che stanno studiando
proposte di emendamenti al testo. Critiche arrivano poi dalle
aziende, alle prese con le incertezze di un lungo periodo transitorio condito dall'abolizione
del vecchio comitato di vigilanza, che il decreto «Salva-Italia»
ha deciso di sostituire con l'Autorità. «La procedura è barocca
-riflette Adolfo Spaziani, direttore generale di federutility - e
crea una duplicazione di soggetti che rischia di complicare i
processi decisionali». I temi da
decidere sono cruciali, dopo
che il referendum ha cancellato
la vecchia disciplina tariffaria e
ha prodotto anche un conten-
zioso importante fra soggetti
gestori e associazioni di consumatori. «Per chiarire il quadro
serve un soggetto in grado di decidere, secondo modalità chiare come già accade proprio
nell'energia e nel gas».
Un quadro, questo, considerato essenziale in un settore
che secondo le ultime stime necessita di investimenti per 2 miliardi all'anno, e vede l'impegno pubblico mantenersi al di
sotto delo% di questa cifra.
La partita, insomma, rimane aperta, mentre nel frattempo i compiti di vigilanza e ap-
IO SNODO
Nel testo finito sui tavoli
del Governo si prevede
una divisione fra ministero
e Autorità nella definizione
di costi e piani d'ambito
provazione delle tariffe vengono mantenuti ad interim dal
Ministero sulla base di un parere fornito a fine anno (si veda II Sole 24 Ore del 23 dicembre) proprio per evitare il vuoto gestionale.
Con il decreto sulle liberalizzazioni, che sarà approvato oggi in via definitiva dalla Camera, arrivano all'Authority le dotazioni extra per svolgere i nuovi compiti: si tratta di un incremento di 4o unità nell'organico
e di un finanziamento aggiuntivo fino all'i per mille dei ricavi
annuali degli esercenti. Dal momento che in Italia vengono fatturati ogni anno tra i 6 e i 7 miliardi di metri cubi, a un prezzo
medio che si aggira intorno a i
euro, si potrebbe trattare di una
dote da 6-7 milioni all'anno.
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Il Sole/ /,1
22/03/2012
Enfi k'ocA. Ora più vicino l'accordo fra il Comune e Deutsche Bank, Ubs, Depfa e Jp Morgan
Derivati Milano, sì al dissequestro
Il giudice accoglie l'istanza sui 108 milioni requisiti a quattro istituti
Sara Monaci
MILANO
L'accordo sui derivati tra Comune di Milano e le banche sta
per diventare operativo. Dopo
più di un mese dall'annuncio fatto dai vertici di Palazzo Marino,
ora i nodi sono sul punto di essere sciolti. Due i fatti che hanno segnato la svolta: un incontro avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 marzo a Londra tra il direttore generale del Comune, Davide Corritore, e le 4 banche coinvolte - Ubs,
VERTICE M LONDRA
Nella notte fra il 20 e il 21
marzo incontro fra il direttore
generale Davide Corritore
e gli istituti coinvolti
per definire gli ultimi accordi
Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank - e la decisione di ieri
del giudice di Milano, Oscar Magi, che sta seguendo la vicenda
sotto il profilo penale e civile, di
dissequestrare i io8 milioni requisiti alle banche un anno e mezzo
fin sequestro era stato deciso come forma di cautela per le presunte commissioni occulte sugli
swap, di cui gli istituti di credito
erano stati accusati dalla procura
milanese. Gli accordi tra le parti
fin qui sottoscritti dovrebbero a
questo punto diventare operativi
nel giro di poche ore.
I punti più significativi dell'intesa sono sostanzialmente quelli già annunciati a febbraio: la
chiusura dei derivati sul tasso di
interesse (un Irs con opzione collar) e il passaggio da un tasso variabile ad un tasso fisso intorno
al 4%; 453 milioni di mark to
market che le banche daranno al
Comune di Milano, di cui 413 milioni reinvestiti di Btp ventennali e conti deposito (tenuti bloccati in banca a garanzia dei derivati ancora in essere, i Cds), e i restanti 4o milioni versati subito
nelle casse comunali; 62,7 milioni di costi di hedging e funding
che Palazzo Marino pagherà a
sua volta alle banche.
Nell'ultimo incontro è stata un
po' modificata la composizione
del mark to market, cioè la percentuale di Btp e di conti deposito (il rapporto di cui si era inizialmente parlato era due terzi di Btp
e un terzo di depositi). Questi gli
accordi sotto il profilo tecnico.
In più altri due elementi giuridici di non poco conto: il Comune di Milano si impegna a ritirare la causa civile (si era costituito parte civile nel 2010, durante
il mandato di Letizia Moratti),
potendo contare così su un vantaggio finanziario immediato de-
L'operazione
I derivati sottoscritti dal Comune
di Milano dal 2005 a12007
avevano come sottostante
un'obbligazione da 1,68
miliardi. Si tratta di Irs con
opzione collare Cds
rivante dall'accordo; i 4 istituti
di credito, da parte loro, vedranno ridurre l'impatto di un processo che potrebbe inasprire i loro rapporti con le Pubbliche amministrazioni italiane, evitando
anche il rischio di dover restituire i costi impliciti.
Infine, l'amministrazione comunale può anche sbloccare quegli 8o milioni che erano stati messi a garanzia di tutti i derivati, e
ricevere dai Btp 13-14 milioni di
rendimento all'anno.
Una delle condizioni che ha
permesso lo sblocco dell'intesa è
appunto il dissequestro. L'istanza è stata richiesta ieri mattina
dalle 4 banche durante l'udienza
in tribunale a Milano.I1 Comune,
con il suo dg Corritore, ha quindi
aderito alla richiesta, mentre il
procuratore aggiunto Alfredo Robledo, titolare dell'inchiesta, non
si è opposto all'accoglimento.
Poi nel pomeriggio il giudice Magi ha sciolto la riserva e concesso
il dissequestro dei io8 milioni,
che possono tornare nella disponibilità delle banche.
Adesso il prossimo passo sarà
il ritiro, da parte del Comune, della costituzione di parte civile nel
processo, che andrà avanti solo
sotto il profilo penale, ma che
probabilmente non avrà più lo
stesso impatto.
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Costi impliciti
Secondo la procura di Milano le
banche avrebbero compiuto una
truffa aggravata ai danni del
Comunefacendo pagare
commissioni occulte per 100
milioni
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Il Sole12
22/03/2012
Sanit Il ministero della Salute ha reso disponibili 45 indicatori su prestazioni e ricoveri di 1.475 strutture
Le mille efficiente degli ospedali
Dalle classifiche emergono livelli di servizio a macchia di leopardo
La graduatoria del ministero
Paolo Del Bufalo
Roberto Turno
ROMA
Mortalità per infarto o per
scompenso cardiaco a 30 giorni
dal ricovero, decessi per ictus a
un mese dall'ingresso in ospedale, frattura del femore operata
entro 48 ore, percentuale di parti ce sarei, tempi d'attesa per ricomporre la frattura di tibia e
perone.I1 Governo lancia l'operazione trasparenza in ospedale. Quasi sul modello britann ico. Per informare i cittadini e, intanto, stimolare gli amministratori a migliorarsi, a far benchmark. A risalire classifiche di
cattiva sanità - al Sud, ma non
solo - ma anche a confermare le
eccellenze che pure l'Italia della salute possiede.
Con la consegna della password d'accesso ad Asl e ospedali, e da ieri ai giornalisti, il ministero della Salute ha messo a disposizione i dati di 45 indicatori
di prestazioni e ricoveri ospeda-
\ . ,.• ',:....., '
t•(•.X.
\\,.....,,
I PRIMI
1.1 .111. ARM
La mortalità a 30 giorni
per infarto del miocardio
varia dal 28% del S. Giovanni
di Tivoli al 4,1%
di Città di Castello
base ai risultati ospedalieri nel
2010 censiti sulla base delle sche
de di dimissione ospedaliera.
«Non diamo pagelle, nessuna
stelletta», hanno precisato Fulvio 'Voi rano (direttore Agenas)
e Carlo Perucci (direttore scientifico del programma). Anche
perché i dati possono essere fal-
'Nk
I PRIMI
Ospedale Villa Grassi
Pres. Osp Venia Detti Ponti
Scorrano(Lecce)
l' ecc°
Genova
LIGURIA
•-
lieri (il 40% di tutta l'assistenza
ospedaliera) di 1.475 ospedali
pubblici e privati accredi tad. Dati da raffinare e da prendere con
cautela, è l'avvertenza dell'Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali), che ha curato il
«Programma nazionale esiti» in
) Ospedale 5, Francesco
Oliveto Cifra (Sa lerno)
Casa di cura Clinic Center
Napoli
CA M PANIA
CAMPANIA
; Ospedale di Brurtico
Pres. Osp. Barone Rome
Patti (M essi na)
SICILIA
Brunico (Bolzano)
ALTO ADIG E
GLI ULTIMI
• Ospedale San Biagio
Marsala(Trapanl)
GLI
1,02
SICILIA
• Pres. Osp. li Carignan°
• Pres. Osp. N.S. di Bonaria
San Gavino Monreale (Vs)
Coriglia no Calabro (Cosen
CALABRIA
, Pre. Osp. Barone Romeo
Patti (Messina)
SICILIA
Osp. di Civita Castet ana
Civita Castellana (Viterbo)
LAZIO
SARDEGNA
1,27
Pad. ospedatiera De Lents
sclita(Vicenza)
VENETO
laci. Vuoi per errori di codifica o
di procedure mal eseguite. Ma
anche per comportamenti poco
commendevoli degli amministratori: chi trucca i dati magari
per lucrare più finanziamenti.
Un caso per tutti: i parti cesarei
in Campania, dopo una delibera
del 2007 che ammetteva il rimborso maggiorato in caso di «posizione anomala del feto». Caso
che infatti in C ampania spopolò.
Le "classifiche" ci consegnano intanto la solita Italia della salute a mille velocità, anche all'interno delle regioni.I risultati delle schede di dimissione sono stati corretti scientificamente
dall'Agenas con un esito di rischio che però deve fare i conti
anche con un indice di «significatività statistica» sopra il quale
il dato finale per ciascuna prestazio ne di ogni ospedale ha meno
valore. Ecco così le "classifiche" alcune delle quali presentiamo in questa pagina - da noi
rielaborate, che tengono conto
—
h,,,V
dei risultati più "sicuri".
Le performance che mostrano i32 indicatori delle prestazioni (altri 13 riguardano l'ospedalizzazione e non misurano le performance, ma l'efficienza delle
cure) sono estremamente diversificate. Per infarto acuto del
miocardio la mortalità aio giorni va dal 28,32% dell'ospedale S.
Giovanni Ev angelista di Tivoli
in provincia di Roma al 4,11%
dell'ospedale di Città di Castello
su una media italiana del 10,95 i.
Ma l'Agenas ricorda che non
sempre i casi "migliori" sono necessariamente veritieri: un dato
molto basso può essere legato a
un'errata diagnosi.
Meno distanti i risultati della
mortalità a 30 giorni dopo un
bypass aortocoronarico.Alla casa di cura Montevergine, (Avellino) il rischio è dell'8,22% mentre
all'ospedale Mazzini di Teramo
dello 0,2./o contro una media nazionale del 2,78To. Va molto male la mortalità p er ictus al Civita-
castellana (Viterbo) dove dopo
3o giorni dal ricovero muore oltre il 351 di pazienti contro
l'in% del «Veris delli Ponti» di
Lecce. Enorme la differenza per
le fratture di femore operate entro 48 ore: dal 93,87%. del Villa
Scassi a Genova (dato fortemente in dubbio) all'i,o2% del San
Biagio di Marsala. Queste le classifiche corrette scientificamente. Nel confronto tra grandi
strutture con grandi volumi di
prestazioni, a prescindere dalla
correzione finale, in cima per
l'infarto ci sarebbe l'Umbrto I di
Torino e in coda l'Umberto I di
Roma. Per la mortalità dopo intervento di bypass il Niguarda
sarebbe in testa, per la frattura
di femore operata in 48 ore in coda ci sarebbe il Policlinico di Verona e in cima l'Oliveto Citra di
Palermo.Insomma, il solito puzzle dell'Italia delle cure.
,,COM
www.ilsole24ore.com
Tutte le classifiche degli ospedali
.‘,.‘„,. • ,,,,, Wz.,...\\ k\\...4‘,..,‘ ,:•*,,,t, \ , ,%,
PRIMI
Ospedale Città di Castello
I Città Di Castello (Perugia)
UMBRIA
Ospedale Martini
-<Torino
PIEMONTE
Ospedale C. G. Mezzani
Ascoli Piceno
MARCHE
I PRIMI
Ospedale Mazzini
Teramo
ABRUZZO
050, W itn i t it
Trieste
z Osp. Univi. di
EM I LIA ROM
GLI
Tivolì (Roma)
LAZIO
Osp. S. Gi vanni Evangelis
Casa di cura Montevergine
Mercogliano(Avellino)
CAMPANIA
Ospedale di Montebettuna
Montebelluna (Treviso)
VENETO
Ospedale San Carlo
Potenza
BASI LICATA
Pres. Osp. A. Ca
• Campobasso
MOLISE
• AL O. S.Anna e S.Sebast.
Caserta
CAMPANIA
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press unE
Il Sole12
22/03/2012
retribuzione fissa decisa a
livello nazionale) sono
cre sciuti del-114% (a fronte
di una inflazione dell'1,5%)
í dati 2011 sono risultati in
netto peggioramento, con
un incremento del solo
0,2% (corrispondente alla
sola indennità di vacanza
contrattuale), Nello stesso
periodo l'industria ha fatto
• .\ \ \ \ \ \ \ \
segnare un +2,5% nel 2011 e
Un + 2,7%
nel 2010. I numeri
sulle retribuzioni, hanno
spiegato il presidente
dell'Aran, Sergio
MRAPPORMARAM.:
Statali; i salari
Gasparrini, «riflettono
ampiamente il contesto
blocchi e vincoli che
scendono sotto
PfriflaióneH.
Le retribuzioni dei
dipendenti Pubblici
continuano a perdere
terreno. Ne l 2011, ha
evidenziato ieri l'Aran,
sono
0,2%
cresciute di appen
entre l'inilazion
nello stesso periodo,
raggi etsosilo 2
ha
giunto
quindi registrare. uno
scarto in termini reali tra
increme nt o
buste
paga degli statali
da teal ie e crescita
eita
dellcost
2 della vita di ben
meno
Rispetto litl2n610P-eq
11 ruc ae n dluoaili.
salricontude
"travet" (cornprendent
''.
caratterizza la fase attuale
del pubblico impiego»,
E la situazione non
migliora se si analizzano le
retribuzioni di fatto, Vale a
dire: tutta la retribuzione
comprese le componenti
accessorie definite nella
contrattazione di secondo
livello, Tale retribuzione
infatti ha fatto segnare nel
2010 e nel 2009, per la Pa,
sulla base dei dati Istat di
contabilità nazionale, un
aumento rispettivamente
dell'1,7% e de111,6% a
fronte di un + 3,6% e di un
+2,8% dell'industria e del
+1% e + 2,1% dei servizi
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press unE
22/03/2012
ItaliaOggi
Incubo art. 18 per 3,5 milioni di dipendenti pubblici. Cgil, Cisl e Uil: intervenga il parlamento
Statali a rischio licenziamento
Patroni Griffi prende tempo, la Fornero tira il freno a mano
DI ALESSANDRA RICCIARDI
l garibaldino Renato Bunetta non ha osato nemmeno proporlo durante il suo
mandato di ministro della
funzione pubblica. Il governo di
Mario Monti rischia ora di riuscirci: i dipendenti pubblici, al
pari dei privati, potranno essere
licenziati più facilmente in caso di
crisi grazie al riformato articolo
18 dello Statuto dei lavoratori. Il
ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ieri
è stato il primo a dire che sì, le
nuove regole si applicano anche
al pubblico, salvo poi fare una
quasi smentita, invitando tutti
ad attendere il provvedimento
prima di valutare l'applicazione
ai pubblici. Un comunicato che ha
provato a gettare acqua sul fuoco
delle polemiche che subito sono
divampate e che hanno rischiato
di far saltare del tutto il consenso
alla riforma anche da parte di Cisl
e Uil. Tanto che dal ministero del
lavoro intervenivano in serata per
assicurare che la riforma non si
applicherà agli statali, «Patroni
Grilli non partecipa neanche alle
trattative». I tecnici di Elsa For-
I
nero erano nel frattempo al lavoro sull'articolato per disinnescare
la mina I travet italiani sono un
esercito, circa 3,5 milioni di dipendenti a tempo indeterminato
che in questi anni di recessione,
in cui le aziende hanno licenziato
a più non posso, hanno avuto il
privilegio del posto fisso garantito. A differenza dei colleghi della
Grecia, per esempio. Per i sindacati l'estensione dell'articolo 18 al
settore pubblico è inaccettabile:
riguarda una platea di lavoratori
molto ampia, in cui è facile invocare la tutela di diritti costituzionali, come quello alla libertà di
insegnamento e all'imparzialità
della pubblica amministrazione,
a garanzia dell'intoccabilità del
posto; e sarebbe difficile anche
per un sindacato moderato spiegare ai lavoratori privati che è
giusto licenziarli più facilmente
mentre gli statali no, loro restano
intoccabili. I leader di Uil e Cisl,
Luigi Angeletti e Raffaele Bonarmi, hanno detto chiaramente
ieri al governo che l'articolo 18 nel
pubblico è impensabile, in questo
all'unisono con la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. Ma
dov'è il rischio? L'articolo 51 del
le
decreto legislativo 165/2001, che
disciplina il rapporto di lavoro dei
dipendenti pubblici, precisa che
«la legge 20 maggio 1970, n. 300
(ovvero lo Statuto dei lavoratori
che contiene l'articolo 18 sull'ingiusto licenziamento modificato
dalla Fornero, ndr), e le successive modificazioni e integrazioni,
si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti». Il verbale
sulla riforma del mercato del
lavoro dispone appunto la modi-
fica dell'articolo 18 dello Statuto.
E non reca nessuna deroga per
i dipendenti pubblici. Se anche
il provvedimento, decreto legge
o legge delega, non recherà nessuna eccezione espressa, dunque
anche ai pubblici si applicheranno
le regole dei privati. Conseguenza considerata naturale da più di
un giuslavorista giacché il lavoro
pubblico è stato privatizzato. I
sindacali puntano a sventare ogni
rischio già nel testo del governo e
comunque terranno alta l'atten-
zione sul parlamento. «L'articolo 18 non è mai stato applicato
per il pubblico impiego e non è
facilmente applicabile perché
la natura giuridica dei contratti è diversa», ragiona Angeletti.
«Abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per modificare e
migliorare il testo perché non
è definito», aggiunge Bonanni,
«vediamo comunque di buon occhio eventuali cambiamenti se ci
sono falle molto grosse nei testi
che usciranno» Il parlamento
sarà il prossimo campo di battaglia e non solo per le istanze
dei sindacati ma anche per il
destino del partito democratico.
Dario Franceschini, capogruppo pd alla camera a e tra
i rappresentanti dell'area moderata, ieri invitava Monti a ripensarci e a fare sintesi tra le diverse
posizioni sindacali, senza dunque
escludere la Cgil. Se questa è la
posizione dei moderati, vuol dire
che nel Pd la preoccupazione per
la tenuta interna è forte, ragionavano nel Pdl. Che ha problemi di
partito, certo, ma sull'articolo 18
è messo meno peggio dei colleghi
di maggioranza.
--o Riproduzione riservata—E
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,
Statali a rischio licenziamento
press LITE
ItaliaOggi
22/03/2012
LIBERALIZZAZIONI/ Vía libera della Camera. Irrisolto il nodo delle commissioni sugli affidi
Mutui per tutti anche senza conto
Non serve più aprire il cic nella banca dove si fa domanda
Pagina a cura
LE PRINCIPALI NOVITÀ CONTENUTE NEL DECRETO
DI MATTEO RIGAMONTI
er aprire un mutuo non
arà più necessario avere un conto corrente nella
banca dove lo si richiede.
Mentre per i vecchi mutui saldati
prima delle «lenzuolate» di Bersani, non bisogna andare dal notaio
per estinguere l'ipoteca. È quanto
prevede il decreto liberalizzazioni
(dl n. 1/2012) che ieri ha ottenuto
la fiducia alla Camera e che ora
è pronto per essere pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, che consiste in 119
articoli ed è stato approvato con
449 sì e 79 no (29 gli astenuti),
non presenta modifiche rispetto
a quello licenziato in precedenza
dal Senato.
Tra le principali novità (si veda
tabella a lato) ci sono l'introduzione del rating di legalità per le
imprese e del tribunale per le imprese. Introdotta poi la possibilità
per i pensionati con assegno fino
a 1.500 euro di aprire un conto
gratis e la cancellazione delle
commissioni per il pagamento
della benzina tramite carta fino
a un valore di 100 euro. Il decreto prevede anche un contributo
di solidarietà, pari allo 0,08 per
mille del fatturato, per le società
di capitale con ricavi totali oltre i
50 mln di euro al fine di sostenere
le funzioni dell'Autorità garante
della concorrenza e del mercato.
Il contributo servirà anche a incrementare di 20 posti l'organico
dell'Authority. Tra le disposizioni sulle polizze anche quella per
cui gli agenti dovranno offrire ai
clienti informazioni sulle offerte di
almeno tre diverse compagnie.
Due i nodi ancora da sciogliere.
Il primo riguarda la cancellazione
delle commissioni bancarie sugli
affidi, decisa con una modifica introdotta in Senato. Modifica che
aveva provocato le dimissioni dei
vertici Abi e che il governo si è
detto disponibile a rivedere solamente su sollecitazione esplicita
del Parlamento. Da qui l'ordine
del giorno di Pd, Pdl e Terzo Polo
affinché il governo si impegni a
limitare la norma alle banche
che non aderiscono ai protocolli
di trasparenza. Il secondo nodo
da sciogliere consiste invece nei
rilievi della Ragioneria dello stato sulla mancanza di coperture
per alcune norme contenute del
decreto.
BANCHE
SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Conto corrente gratis per i pensionati che hanno un assegno
fino a 1.500 euro. Annullate tutte le commissioni bancarie
sul prestiti anche in caso di sconfinamento in assenza di
affidamento ovvero oltre il limite del fido. Non sarà più
necessario aprire un conto corrente nella banca dove si
richiede Il mutuo; le banche erogatrici avranno l'obbligo di
proporre due polizze di differenti assicurazioni non riconducibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari
finanziari stessi. Prevista anche la libertà per il cliente dl
scegliere sul mercato la polizza sulla vita più conveniente.
Stop alle commissioni per il pagamento del carburante
tramite carta fino a 100 euro. Vietati gli Incroci personali
tra gruppi bancari concorrenti, cioè la co-presenza di un
individuo In due o più Consigli dl Amministrazione.
Obbligatorie le gare per l'affidamento di servizi oltre i
duecentomila euro.
IPOTECA VECCHI MUTUI
Per i vecchi mutui, saldati prima delle liberalizzazioni di
Bersanl, non sarà più necessario andare dal notaio per
estinguere l'ipoteca.
IMU PER LA CHIESA E IL NON PROFIT
Abrogazione immediata delle norme che prevedono l'esenzione per gli immobili dove l'attività non commerciale non
sia esclusiva ma solo prevalente. La norma interessa tutte
le associazioni non profit, ivi compresa la Chiesa.
Una farmacia ogni 3.300 abitanti. Per mantenere
l'obiettivo del governo di aprire circa 4.800 farmacie
nuove. I concorsi per l'apertura delle nuove farmacie
non prevederanno «quote riservate». Dal prossimo anno
si potranno comprare in farmacia confezioni monodose.
Sarà l'Alfa entro il 31 dicembre a dover rivedere le «modalità di confezionamento dei farmaci». Le parafarmacie
potranno vendere prodotti galenici e veterinari, mentre
non potranno vendere farmaci dl fascia C.
PROFESSIONISTI
Saltano le tariffe minime peri professionisti con l'eccezione
del caso in cui il compenso sia riconosciuto da un giudice.
Abolito Il preventivo in forma scritta, sostituito dall'obbligo
di un preventivo di massima e viene tolta anche la possibile
sanzione disciplinare. I tirocinanti avranno un rimborso a
forfait dopo sei mesi di pratica.
VE
STOP ESCLUSIVA BENZINAI
Chi non rispetta le norme contro le clausole vessatorie nei
contratti stipulati dal professionisti con i clienti pagherà da
2 mila a 50 mila euro di multa.
iCOR
Per i benzinai cade il diritto esclusiva e sarà possibile
l'aggregazione tra gestori di Impianti per l'acquisto all'Ingrosso di carburante.
NOTAI
Obbligo a nominare i notai entro un anno dal bando dei
prossimi concorsi relativi all'anno in corso, al 2013, al
2014 e dal 2015.
AIO O
Rimane ai sindaci il potere di decidere li numero di li
cenze dei taxi, con II preventivo parere dell'Autorità per
I trasporti. Permane la possibilità per la stessa Autorità
dl appellarsi al Tar del Lazio nel caso In cui I comuni non
recepiscano le direttive.
DOTTI AGRICOLI
I termini per il pagamento dei prodotti agricoli e alimentari scatteranno dall'ultimo giorno del mese di ricevimento
della fattura.
LE SRI UNDER 3
EN
giovani sotto i 35 anni che vorranno dare vita a una
Sri potranno farlo usufruendo della gratuità delle spese
notarili con capitale iniziale tra 1 euro e 10 mila euro.
Vietata la cessione delle quote a soci che non abbiano il
requisito dell'età.
20 I TRIBUNALI DELLE IIVIPR
Saranno 20 i tribunali delle imprese su tutto il territorio. Dodici le sezioni specializzate esistenti alle quali si
aggiungeranno altre 8. Avranno sede nel capoluogo di
regione. La Lombardia ne avrà du , a Milano e a Brescia.
Per la Valle d'Aosta sarà competa te Torino.
CONTRIBUTO SOCI CAPITALE AD ANTrfFIU
Le società di capitale con ricavi totali oltre i 50 mln di
euro dovranno versare lo 0,08 per mille dei fatturato
per sostenere le funzioni dell'Autorità Garante della
Concorrenza e del mercato. Il contributo servirà anche
a Incrementare di 20 posti l'organico dell'Authority.
La separazione tra Eni e Snam dovrà avvenire entro
settembre 2013.
E
RFI
Entro il 30 giugnó 2013-"Autorità per i trasporti dovrà
trasmettere una relazirffie al Governo e al Parlamento
»sull'efficienza dei diver# gradi di separazione tra Pimpresa che gestisce l'infrastruttura e l'impresa ferroviaria.
2ATTI AZIENDALI PER FERROVIE
I trattamenti dl lavoro saranno definiti dalla contrattazione collettiva svolta dalle organizzazioni più rappresentative a livello nazionale e non si farà più riferimento a
contratti collettivi nazionali di settore.
E CIVILE
Esclusa la gestione del grandi eventi dalle competenze
della Protezione Civile.
Pagina 21
Ntittui per tutti mute senza conio
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press unE
22/03/2012
ItaliaOggi
È l'allarme lanciato da Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell'Asdi
Trappola Imu sulle case storiche
Con lo stop alle agevolazioni Ici si rischia l'abbandono
DI VALERIO STROPPA
a nuova Imu sui beni immobiliari vincolati mette
a repentaglio la conservazione del patrimonio artistico e architettonico del Paese.
Se dovesse essere confermato lo
stop alle agevolazioni previste in
passato per l'Ici, i proprietari di
castelli, ville nobiliari e palazzi
di interesse storico rischiano di
dover fronteggiare un aggravio
economico che renderebbe più
difficile il mantenimento e la valorizzazione dei «tesori» che custodiscono. A lanciare l'allarme
è Moroello Diaz della Vittoria
Pallavicini, presidente dell'Associazione dimore storiche italiane, che rappresenta circa 5 mila
proprietà, tra cui buona parte di
quelle private. «Quello che dispiace è che non ci venga riconosciuto
l'impegno economico enormemente gravoso nel mantenere tali
beni», spiega a ItaliaOggi, «ma
anzi molti considerano le agevolazioni come inique e non come un
trattamento differenziato riservato a beni più meritevoli di tutela
rispetto agli altri».
Nelle scorse settimane il Coda-
L
cons aveva inviato una diffida a
governo, Entrate e Gdf invitando
le amministrazioni a un maggior
rigore nelle verifiche fiscali sulle dimore storiche (specie quelle
destinate ad attività lucrative),
ritenendo che dalle agevolazioni tributarie derivasse un mancato gettito per l'erario di circa
un miliardo di euro (ItaliaOggi
del 23/2/2012). Numeri smentiti dall'Adsi. Come emerge dal
rapporto sulle fax expenditures
curato dal tavolo di lavoro coordinato dall'attuale sottosegretario
al Mef, Vieri Ceriani, «l'erosione
dovuta al reddito degli immobili vincolati è di soli 22 milioni di
euro», rileva Diaz della Vittoria
Pallavicini, «una cifra che nel bilancio statale appare esigua, ma
che nella pratica è strumentale ad
incentivare ed aiutare i proprietari nella tutela di un patrimonio
che distingue l'Italia dal resto del
mondo».
Per quanto attiene all'Imu, nel
dl 201/20111a disciplina Ici (dlgs
504/92) viene richiamata solo
parzialmente, anche per quanto
riguarda l'abrogazione di alcune
agevolazioni preesistenti. Si pone
quindi il dubbio se gli sgravi in
materia di beni vincolati siano o
meno rimasti in vigore. Secondo
Confedilizia la risposta sarebbe
affermativa, in quanto il beneficio
non è espressamente cancellato
come invece altre disposizioni.
Laddove tuttavia ciò non 'venisse confermato, il rincaro per
i proprietari sarebbe rilevante.
«Cumulando la rivalutazione del
60% prevista per gli immobili ordinari al venir meno dell'esenzio-
za agevolazioni ciò comporterà un
sicuro abbandono e conseguente
distruzione».
Resta però il tema che, come
tutte le agevolazioni, la normativa del passato presta il fianco a
possibili abusi. «È probabile che
vi sia qualche immobile di dubbio
pregio che è stato vincolato per
pagare meno tasse, magari grazie a conoscenze o amicizie, ma si
tratta senz'altro di casi sporadici.
Colpire migliaia di situazioni per
punire pochi "furbi" non appare
una soluzione equanime», chiosa il
presidente. Quello che accomuna i
proprietari delle dimore storiche
sono invece gli oneri di gestione.
«Da un lato lo Stato, nel momento
dell'apposizione del vincolo, impedisce la libera disponibilità del
bene, addirittura arrivando a prevedere l'arresto anche per ipotesi
modeste di violazioni e mancate
comunicazioni alla Sovrintendenza, nonché l'esproprio», conclude
Diaz della Vittoria Pallavicini.
«Dall'altro lato, lo stesso Stato in
materia di imposizione potrebbe
rendere il bene vincolato assolutamente uguale a qualsiasi altro
immobile».
Riproduzione riservata—$
Pagina 14 di 17
ne, si arriverebbe anche al 600%»,
sottolinea il presidente, «il solo
castello Odescalchì di Bracciano,
per esempio, passerebbe da 15
mila a 90 mila euro di Imu. Trattare i beni vincolati alla stregua
di un qualsiasi fabbricato sarebbe
sbagliato sotto molteplici punti di
vista. Le dimore storiche possiedono per la loro natura dimensioni maggiori e meno razionali degli
edifici moderni, spesso senza che
a ciò corrisponda un maggior valore di mercato».
Insomma, gettito sì, ma anche
deterioramento del patrimonio
Culturale. «È innegabile che molti
beni vincolati siano suscettibili di
produrre reddito», prosegue Diaz
della Vittoria Pallavicini, «quello
che però molti dimenticano è che
tale patrimonio occupa le grandi
città per il 5-10%. Palazzi, ville e
castelli sono distribuiti su tutto il
territorio, anche nei più sperduti
paesini o in mezzo ai monti, in
Calabria come in Abruzzo come
in Valle d'Aosta. E sono quasi tutti di medie e grandi dimensioni,
spesso con parchi e giardini (analogamente oggetto di vincolo). La
maggior parte presenta costi altissimi ma è privo di reddito. Sen-
Pagina 23
Trappola
lUlUl sul
le case s miche
press unE
ItaliaOggi
22/03/2012
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Stop alle cartelle criptiche
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press unE
22/03/2012
ItaliaOggi
DELEGA FISCALE/ Per gli immobili a destinazione ordinaria conta la zona, per le imprese la stima
Nuovo catasto, fisco a due facce
Rendite in base al mercato, aliquote ridotte sulle compravendite
DI SERGIO TROVATO
evisione delle rendite catastali e riduzione delle
aliquote per evitare aggravi fiscali per i contribuenti. Sono alcuni degli obiettivi
che si propone il legislatore con
la riforma del catasto contenuta
nell'articolo 2 della delega per il
riordino del sistema fiscale.
L'articolo 2 del disegno di
legge contiene i principi di revisione del catasto fabbricati,
per ave-, 3 maggiori informazioni reddituali e patrimoniali e
raggiungere migliori livelli di
efficienza e equità nel settore
immobiliare. In questa operazione sono coinvolti i comuni,
che per gli immobili siti sul loro
territorio possono dare un contributo per determinarne il valore patrimoniale e la rendita.
Il riordino del sistema consentirà in futuro di correggere
le sperequazioni insite nelle attuali rendite che emergono ancor di più in seguito all'emanazione del decreto «Salva Italia»
(dl 201/2011), il cui articolo 13
ha previsto un aumento consistente e generalizzato e che già
R
da quest'anno comportano un
aumento delle pressione fiscale
con l'introduzione anticipata, in
via sperimentale, della nuova
imposta locale (Imu).
Per quantificare il valore delle
unità immobiliari censite al Catasto fabbricati devono essere osservati alcuni principi e
criteri direttivi. In particolare, occorre fare riferimento al
valore di mercato dei fabbricati e alle sue continue evoluzioni in un arco temporale
triennale, tenendo conto dei
vari ambiti territoriali e delle
destinazioni d'uso degli immobili ordinarie e speciali.
Il disegno di riforma si
propone di fissare criteri di
stima e parametri diversi
per le unità immobiliari a
destinazione ordinaria e per
quelli a destinazione speciale, che hanno un carattere
prevalentemente strumentale (immobili delle imprese).
Per i primi va dato risalto alla
localizzazione degli immobili e
alle loro caratteristiche edilizie
e deve essere utilizzato come parametro la superficie o non più il
vano. Infatti, la norma prevede
che debba essere preso a base il
metro quadrato come «unità di
consistenza». Per gli immobili a
destinazione speciale, invece, il
processo estimativo si dovrà fondare sulla stima diretta.
Qualora non sia possibile fare
riferimento al valore di mercato,
va utilizzato il criterio del costo
per gli immobili strumentali o
quello reddituale, se la redditività costituisce l'aspetto prevalente. In questo processo di riforma
è di fondamentale importanza
la collaborazione tra Agenzia
del territorio, comuni e ordini
professionali.
Per evitare che dalla revisione
delle rendite derivi un aumento
del carico fiscale, la norma impone di fissare una riduzione
delle aliquote,
in particolar
modo per le
imposte che
gravano sui
trasferimenti
immobiliari.
Al fine di
tutelare il
contribuente,
poi, il disegno
di riforma
prevede che
è necessario
fare ricorso
a adeguati
strumenti di
comunicazione per portare a conoscenza degli intestatari catastali le nuove rendite, in
aggiunta alla notifica mediante
affissione all'albo pretorio. Si
prevede anche una deroga alle
disposizioni che regolano oggi
il procedimento di notifica dei
provvedimenti attributivi o modificativi della rendita catastale disciplinato dall'articolo 74
della legge 342/2000. Questa
norma stabilisce che le rendite debbano essere notificate al
possessore dell'immobile, se lo
stesso è un soggetto diverso
dall'intestatario della partita
catastale, prima di procedere
all'emanazione degli avvisi di
accertamento dell'imposta.
La notifica al possessore
dell'immobile, nella qualità di
soggetto passivo, assume rilevanza in ordine alla legittimità dell'atto emanato dall'ente
impositore.
Anche il ministero delle finanze (circolare n. 4/FL del 13 marzo
2001) ha posto in rilievo che qualora non vi sia coincidenza tra i
due soggetti occorre comunque
garantire il diritto di difesa di
colui che ha il possesso del bene,
in quanto è l'unico legittimato a
impugnare la rendita catastale.
L'efficacia del provvedimento catastale, dunque, è legata all'avvenuta notificazione e solo da quel
momento decorre il termine per
proporre ricorso.
-O Riproduzione riservata
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NUOVO
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press unE
22/03/2012
ItaliaOggi
Sulla nomina dei revisori locali
non decide più la politka
Massima trasparenza sul procedimento di scelta del revisore legale degli enti
locali. Infatti, il relativo elenco, articolato su base regionale, deve essere reso
pubblico attraverso un'apposita sezione sulla home page del sito internet del
ministero dell'interno. Lo stesso Viminale, poi, è obbligato a rendere nota,
con avviso da pubblicarsi sulla Gazzetta Ufficiale, la data di effettivo avvio
del nuovo procedimento per la scelta dei revisori in scadenza di incarico. È
quanto si ricava dalla lettura del decreto Nlinintento 15.2.2012 (si veda ItaliaOggi del 17 marzo scorso), che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
del 20 marzo, in merito alle disposizioni previste dalla manovra di Ferragosto
2011. Un procedimento del tutto rivoluzionario, che, di fatto, sottrae all'organo
politico la scelta dei nominativi che devono comporre il collegio dei revisori
dei conti (ovvero il revisore unico). Criteri di trasparenza, innanzitutto. Dopo
la verifica dei presupposti, diversi in base alla fascia demografica di appartenenza dell'ente locali, il Dm in esame dispone che ogni elenco, uno per ogni
articolazione regionale, deve necessariamente riportare, per ciascun revisore
in ordine rigorosamente alfabetico, i dati anagrafici, la residenza e la data ed
il numero di iscrizione nel registro dei revisori legali o all'Ordine dei dottori
commercialisti e degli esperti contabili. Della composizione degli elenchi, come
detto, se ne dovrà dare la massima pubblicità. Infatti, si dovranno pubblicare sul
sito www.internoit, dipartimento per gli affari interni e territoriali, con effetti
di pubblicità legale ai sensi dell'articolo 32 della legge n.6912009.
Trasparenza anche nel procedimento di effettivo avvio del nuovo procedimento di scelta, mediante estrazione a sorte. Come si ricorderà, il procedimento di
scelta avviene «pescando» con modalità «random» i nominativi dagli elenchi,
attraverso un procedimento telematico che si svolgerà presso la sede di ogni 7.
prefettura. L'articolo 5 del dm precisa che, una volta completata la fase di formazione dell'elenco, il Vnninale dovrà pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale
(oltre che sulle proprie pagine internet), da quando saranno avviate le nuove
procedure. Gli enti locali, poi, sono tenuti a dare comunicazione della scadenza
dell'incarico del proprio organo di revisione alla Prefettura della provincia di
appartenenza «con almeno 15 giorni di anticipo nel primo mese di effettivo
avvio del nuovo procedimento di scelta» e, successivamente, almeno due mesi
prima della scadenza stessa. Sarà poi cura di ogni Prefettura, rendere noto
agli enti locali il giorno in cui si procederà alla scelta dei revisori. Di tutto
il procedimento di estrazione verrà redatto apposito verbale e comunicato
all'ente locale affinché provveda alla nomina del collegio o del revisore legale
scelto. Infine, l'articolo 6 del Dm precisa che, in caso di composizione collegiale
dell'organo di revisione, le funzioni di presidente sono svolte dal revisore che,
in carriera, ha ricoperto il maggior numero
di incarichi di revisore presso enti locali e, in
decreto 'Il i revicaso di ulteriore parità, sarà data preferenza
ci ww
alla maggiore dimensione demografica degli
enti in cui si è ricoperto l'incarico.
Antonio G. Paladino
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Nuovo ea boa.. fio.° a due facce
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Rassegna stampa - Comune di Anzola dell`Emilia