Centro DoCumentazione Luserna o.n.L.u.s. Dokumentationszentrum Lusérn Biar Soin Cimbarn Storie degli Altipiani ALDO FORRER e ADOLFO NICOLUSSI ZATTA 3 INDICE Zboa börtar/Presentazione/Einleitung p. 5 Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch) 1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani p. Geschichte von der Hochebene Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro 16 2) Dar/il/der Torolü Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 18 3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 20 4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di Luserna Die Welt von Lusérn Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 24 5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta p. 28 6) Lusérn Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 30 p. 34 2) La marcia degli Altipiani Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro Fernando Tezzele p. 36 3) Meraviglioso è il lago di Lavarone Aldo Forrer - Nello Pecoraro p. 38 4) Al bait dela Leonila Stricker Aldo Forrer - Nello Pecoraro p. 40 5) Se vi piace la neve Aldo Forrer - Franzl Lang p. 41 6) Come formiche Musica di Nello Pecoraro p. 42 Pubblicazioni Centro Documentazione Luserna p. Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern 44 Parte B 1) Jodel Folgarait Bruno Frisanco - Giancarlo Targher Aldo Forrer - Nello Pecoraro © CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S. DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN I 38040 Luserna/Lusern (Tn) - Via Trento 6 Tel. e fax 0464.789638 Cell./Mobil 0338.3033802 E-mail: [email protected] Agosto/August 1999 1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999 2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001 3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004 4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011 Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN) ISBN 978-88-8197-3-33 5 ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa as da alle di Lusernar un cselln vo Lusern un von hoacha perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un lesan gesinga as bia biar. Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar, kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di zung bo ma redet no herta ats Lusern. Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern. Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di Lusernar, un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt, vo Lusern. Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi zung soin no lente, un bölln net aussterm. Di bestn grüas vo Lusern. Luigi Nicolussi Castellan President von Dokumentationszentrum Lusern 6 Luserna/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli) 7 PRESENTAZIONE L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di Luserna, che intendono così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei nostri Altipiani. Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord, non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e la musica in particolare possono costituire un’occasione di incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione e sull’amicizia. Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva l’ultima Comunità Cimbra, quella di Luserna, che parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire un’isola germanofona in territorio ora completamente di lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione e l’amicizia reciproci. Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello di toponomastica, di cognomi, di architettura e di modalità di gestione del territorio. Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli tra il mondo germanico e quello italiano. Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza, all’inizio del secolo scorso era costituita da circa 20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di Luserna/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth, Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di Ala/Reuttal. Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione della popolazione, modifiche della sovranità, Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa, ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa- 8 to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori di questi territori. Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti di Luserna, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano quasi 1.200, nel 1967 erano 654). Ai residenti a Luserna vanno sommati circa 500 oriundi, emigrati da Luserna, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone. La Comunità germanofona Cimbra di Luserna, assieme a quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento) da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto, ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la fase delle promesse. La Fondazione Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S., promossa dal Comune di Luserna nell’estate del 1996, ha come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in questo modo contribuire allo sviluppo economico di Luserna e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra. Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che è anche membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Documentazione Luserna) con questa pubblicazione e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano i nostri due cantautori e cantastorie. Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione, testimoniano il profondo amore per la loro terra, ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo mondo di autentica umanità. Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna/Lusern ed in numerose frazioni e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme di collaborazione. 9 Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati da questi nostri Altipiani. I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco, quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni. Per Luserna, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità culturale assoluta: è la prima volta che è possibile ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o cantata dallo stesso autore dei testi cimbri. Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di Luserna, diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in numerosi concerti, alcuni anche all’estero. Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza. Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i contatti con la stessa. Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere tramite tutti i mezzi disponibili. Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa, l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore, cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta compagno d’avventura, il nostro collaboratore e poeta Adolf Nicolussi Zatta. Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani, agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione. Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto. Luserna/Lusern, Luglio 1999 Luigi Nicolussi Castellan Presidente del Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. 10 EINLEITUNG Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern, die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen entgegen kommen wollten. Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft der Einheimischen erfreuen wollen, sondern auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau von guten Beziehungen und Freundschaften. Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische Sprache noch bewahrt hat. Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit. Gesteigert wird diese durch die Einsicht, daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind. Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen, Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft u.s.w.) überrascht. Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen, die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür lebendiges Zeugnis gibt. Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa 20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch sprachen. Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften Lusern/Luserna, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria, Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino. Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse, 11 wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen. Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben. Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben sie ihren Kindern weiter. Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch 1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis 1967 650. Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern. Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni” des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten, die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als Versprechungen hervorgebracht. Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation (O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer 1996 gegründet worden. Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt. Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache in Form von Gedichten und Liedern zu hören. 12 Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer wahren Menschlichkeit wachhalten. Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab. Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter der Hochebene von Folgaria, Lavarone, Luserna/Lusern und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit. Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden. Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch und die italienischen auf deutsch übersetzt worden, um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen Freunden und Besuchern zugänglich zu machen. Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen zimbrischen Sprache zu hören. Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird. Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten im In- und Ausland aufgetreten. Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden. Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “Lusernar”, wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern, die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt. Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür 13 das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten zu Verwandten sein. Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme und -bearbeitung zuständig war. Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören. Luserna/Lusern, Juli 1999 Luigi Nicolussi Castellan Präsident des Dokumentationszentrums Lusern Cartolina storica “Gruss aus Luserna” Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL) Luserna/Lusern (Archivio/Archiv CDL) PARTE A 16 1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN Arm, arbat, gestraita ma luste ó. Aso håmda gelebet di altn. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Dar Chell is gånt vür pin khüa dar Chell is gånt atn Sbånt di Emma sem im Plottarhof in gånz tage vort issar gånt. I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch da is luste at di perng bo i pin un ben dar summar bidar khint alla bais di Emma ziaget in di khirch pitn Chell. Sibn khindar soinda khent un alle groas essan pult mitn khüa geabar atn Cåmp vür so is di storja vo moin lånt so is di storja vo moin lånt. Storia che fu degli Altipiani storia finita in mezzo ai fior di questi monti e queste valli una felice conclusion. Storia che fu degli altipiani storia di beghe e di sudor ma poi vinse l’amore e amore e pace dura ancor e amore e pace dura ancor. Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn Alpenhütten am Bergrücken des Sbånt auf der Gipfelseite der Ortschaft Baiti/Hüttn (Archivio/Archiv ICMC Luserna) 1) STORIA DEGLI ALTIPIANI Povertà, lavoro, liti ma anche allegria. Così vissero i nostri antenati. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche, Chell le portò sullo Sbånt, Emma stava nel Plotterhof ed egli resto via tutto il giorno. 17 Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch, così è allegro qui sui monti dove sto. Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco la Emma andrà in chiesa con il Chell. Sette figli sono nati ed (ormai) grandi mangiano polenta, con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo, così è la storia del mio paese, così è la storia del mio paese. Storia che fu degli Altipiani, storia finita in mezzo ai fior, di questi monti e queste valli, una felice conclusion. Storia che fu degli Altipiani storia di beghe e di sudor ma poi vinse l’amore e amore e pace dura ancor… e amore e pace dura ancor… 1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig! So haben unsere Vorfahren gelebt. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen. Die “Emma” dort im “Plottarhof”, den ganzen Tag ist er fortgeblieben. Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen, mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”. Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin, und wenn der Sommer wieder kommt, ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”. Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta. Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp. So ist die Geschichte von meinem Dorf. So ist die Geschichte von meinem Dorf. Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist. Geschichte inmitten von Blumen von diesen Bergen und diesen Tälern mit einem glücklichen Ende. Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist. Geschichte von Streiten und Schweiss, aber am Ende hat die Liebe gesiegt, und die Liebe und der Frieden dauern noch an, und di Liebe und der Frieden dauern noch an. 18 2) DAR TOROLÜ Storja von an mån herta in pa perng, nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba. An lestn niamat boast ber ’s is gebest un bo dar is gånt zo geriva. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO In arn botta in lånt - ista gest a mån da håmen khöt dar Torolü, er is herta gånt, in un aus von perng, in zo khoava schmalz un khes. Denna issar gånt - nir un au von Laas zu Kalnetsch, Leve un Tenna hat vorkoaft aus als - in zo koava salz sürcha-boaza mehl un boi. Hasten du gekhent - in alt Torolü? Herta vort pin esl - in un aus von perng. Hasten du gekhent - in alt Torolü? Herta vort pin esl - nir un au von Laas. Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich issen ó khent vür an stroach, dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht, is gestònt stille in Laas. Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi hettar ar geringart ’s vich. Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear do da is gånt dar Torolü. Hasten du gekhent – in alt Torolü? Stille pitn esl – nir an ort in Laas Hasten du gekhent – in alt Torolü? Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas. 2) IL TOROLÜ Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi ed il fondovalle, che si guadagna da vivere barattando burro e formaggio con farina sale e vino. Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire… ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Chissà quando visse in paese un uomo soprannominato Torolü. Egli girovagava per gli alpeggi e scendeva nel fondovalle, Caldonazzo, Levico e Tenna per barattare formaggio e burro con farina, sale e vino. 19 Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü? In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe. Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü? Su e giù dal monte con l’asinello. Un giorno accadde che l’asino, a causa del sovraccarico, non volle più salire dal fondovalle. L’uomo pensò allora di alleggerirlo bevendo il vino che portava sulla soma. Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado, di dare notizie sulla loro sorte. Scorcio del Bisele Teilansicht von Bisele (Archivio/Archiv CDL) Lo hai conosciuto il vecchio Torolü? Fermo con l’asino in fondo alla salita. Lo hai conosciuto il vecchio Torolü? Disperso con l’asino in fondo alla salita. 2) DER TOROLÜ Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf den Bergen und im Tal. Sein schicksal ist allen unbekannt. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”. Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen, um Käse und Butter zu holen. Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo, Levico oder Tenna gegangen, um es zu verkaufen und dafür Salz, Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf. Einmal ist es vorgekommen, dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat. Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt und ist am “Laas” stehengeblieben. Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt, ist das Tier entlastet. Seit diesem Tag weiss niemand mehr, wo der “Torolü” geblieben ist. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”. 20 3) DAR LÅNGES Gedenkbar bia schümma, gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, … die bum at di lait, di vröss in di hülm roasan… roasan … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Dar schnea rinnt von techar pa tage un pa dar nacht Da schiasan å di baiskhnöt pin bassar abe von Kåmp Di khlökhla spizzarn au di hoadarn soin roat Un di lait is voll pit bubm Ho khindar steat au ke s’is da khent dar långes Ja geabar zo loava un ber bart da üns vången? Spilbar pin mermarla un spilbar al miro Züntbar in marzo atn Sbånt 2) Di löapla at di elbar da spizzarn au von raisarn Di bisan voll pit röasla sa khemmen grümma un bais Radikn baksan au Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC Luserna) 21 un gel håm sa di roas In di hülm is voll pit vröss Ho khindarla khent zuar zo grüasa in långes Lebar au di öala un ber bart se üns vången? Loafbar pin röafle un spilbar pin besle Di khizzla lebar unter di penn 3) Ja schüa is disa zait zo hauga au di ekhar Zo sezza di patatn un ströba aus in mist Daz abas in di khirch haltet ma au s’petle Un di sbalbm vlattarn um Khent alle alle zuar zo vaira in långes Di khindar un di groasan di baibar un di månnen Vairbar in Hailege vairbar disa zait Di zait vor se üns inkeat 3) LA PRIMAVERA Ricordiamo un tempo “bucolico” - bambini che giocano … si rincorrono … - I bombi sulla ripa … - Le rane nelle pozze … - Fiori … fiori .. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) La neve si scioglie dai tetti, di giorno e di notte, la cascata dei “sogli bianchi” s’invena con l’acqua che scende da Malga Campo. Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse quando sulla ripa ronzano i bombi. Bambini svegliatevi, è giunta la primavera! Andiamo a correre e chi ci prenderà? Giochiamo a palline, oppure al “miro”, accendiamo il falò di marzo su verso lo “Sbånt” 2) Le foglioline sugli alberi spuntano dai rami, 22 i prati col “crocus” diventano bianchi e verdi, le cicorie crescono con i loro fiori gialli, quando nelle pozze gracidano le rane. Bimbi venite a salutare la primavera, facciamo il “tiro all’uovo”, Chi lo prenderà? Corriamo col cerchio o giochiamo alla “zolla”, poniamo i capretti sotto i cestoni! 3) Splendido è il tempo quando dissodiamo i campi, seminiamo le patate, spargiamo lo stallatico. Alla sera, in chiesa, recitiamo il rosario, mentre le rondini volano attorno. Accorrete tutti, tutti per festeggiare la primavera, i piccoli ed i grandi, le donne e gli uomini, festeggiamo il “santo” festeggiamo il tempo, il tempo prima che fugga via. 3) DER FRÜHLING Erinnerung an den Frühling - Kinder die laufen und spielen - Hummeln auf der Leiten … - Frösche in den Teichen … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Der Schnee rinnt von den Dächern bei Tage und bei Nacht Da schießen die Kalkfelsen an mit Wasser herunter von Kamp Die Schneeglöcklein spitzer hervor Das Heidekraut ist rot Und die Leite ist voll von Hummeln Ho Kinder steht auf, denn es ist der Frühling gekommen Ja gehen wir zum Laufen und wer wird uns fangen? Spielen wir mit den Shussern und spielen wir aufs Ziel Zünden wir den März an am Schwand 23 2) Die Blätter auf den Bäumen spitzen hervor von den Zweigen Die Wiesen voll mit Blüten sie werden grün end weiß Die Löwenzahn wachsen hervor und gelb haben sie die Blüte Und die Weiher sind voll mit Fröschen Ho Kinder kommt her, den Frühling zu begrüßen Legen wer die Eier aus und wer wird sie uns fangen? Laufen wir mit dem Reifen und spielen wir mit den Wasen Die Kitzlein legen wir unter den Korb 3) Ja schön ist diese Zeit, die Äcker aufzuhauen Die Kartoffeln zu setzen und den Mist auszustreuen Am Abend in der Kirche hält man den Rosenkranz Und die Schwalben flattern herum Kommt alle, alle her, zu feiern den Frühling Die Kinder und die Großen, die Frauen und die Männer Feiern wir den Heiligen, feiern wir diese Zeit Die Zeit bevor sie uns entgeht (foto Walter Nicolussi Zatta) 24 4) DI BELT VO LUSÉRN Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt! Venezia… un åndre stattn … Di aisperng at da åndar sait … Dar “Pechar” vüartas zega … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar darbeck! Pechar stea au! pit disan schüan tage pit disarn hoatar nacht a baila vor in takh mochbar såin in at di perng RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia un åndre stattn ó liachtar bo da se mövarn fin bait aus az mer un ben da khint di sunn sebar at da åndar sait di hoachan baisan perng di gletschar in Tirol. 2) Junge steat au! Junge steat au! Pit söllan schüan hümbl vo disan schüan lånt vo disarn khluan belt sebar da groas belt. Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza (Archivio/Archiv CDL) 25 RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia un åndre stattn ó liachtar bo da se mövarn fin bait aus az mer un ben da khint di sunn sebar at da åndar sait di hoachan baisan perng di gletschar in Tirol. 3) Junge steat au! Junge steat au! 4) IL MONDO DI LUSERNA Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo - Venezia … ed altre città … - I nevai dall’altra parte… - “Pechar” ci porta a vedere … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar svegliati! Pechar alzati! Con queste belle giornate splendide e questa notte limpida un bel po’ prima dell’aurora dobbiamo essere in cima ai monti RITORNELLO: Vedremo la città di Venezia e diverse altre città le luci che si muovono fin lontano sul mare aperto. Poi quando si alzerà il sole osserveremo dall’altra parte i monti alti e bianchi i ghiacciai del Tirolo. 2) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi! Con questo cielo terso da questo bel paese da questo piccolo mondo spaziamo sul grande mondo. RITORNELLO Vedremo la città di Venezia e diverse altre città le luci che si muovono fin lontano sul mare aperto. Poi quando si alzerà il sole osserveremo dall’altra parte i monti alti e bianchi i ghiacciai del Tirolo. 3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi! 26 4) DIE WELT VON LUSÉRN Von unserm Berg sehen wir die weite Welt. - Venedig … und andere Städte … - Die Gletscher auf der anderen Seite … - Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar wach auf! Pechar steh auf! An diesen herrlichen Tagen in dieser klaren Nacht lange vor dem Sonnenaufgang müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein REFRAIN: Wir werden die Stadt Wenedig sehen und viele andere Städte Lichter die sich bewegen bis weit hinaus auf das Meer. Und wenn die Sonne aufgehet erblicken wir auf der anderen Seite die hohen weißen Berge die Gletscher von Tirol. 2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf! bei diesem klaren Himmel aus diesem herrlichen Dorf aus dieser kleinen Welt erreichen wir die weite Welt REFRAIN Wir werden die Stadt Wenedig sehen und viele andere Städte Lichter die sich bewegen bis weit hinaus auf das Meer. Und wenn die Sonne aufgeht erblicken wir auf der anderen Seite die hohen weißen Berge die Gletscher von Tirol. 3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf! 27 Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele (Archivio/Archiv ICMC Luserna) L’Altopiano di Luserna visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen (Archivio/Archiv ICMC Lusérn) 28 5) BIA ÅMASAN laüt bia åmasan ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde, hoach übar ’s tal. vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln laitn, fin kan Aste. Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn, nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz, …un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng, aus az lånt. Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas ån as bar beratn von arn åndarn belt! Hånsa vorgesst di tschelln? Håmsa vorgesst di prüadar? Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn) 29 5) COME FORMICHE Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO A forma di dente acuminato, di spina, si protende la nostra terra, alta, sopra la valle. Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo rive scoscese fino all’Astico. Come formiche li percorsero i nostri antenati, scendendo con burro e formaggio e risalendo con farina e sale…e…molti furono, laggiù, i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino oltre il limitar dei monti, nella grande pianura. Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano come persone di un altro mondo! Hanno dimenticato l’amicizia? Hanno dimenticato la fratellanza? 5) WIE AMEISEN ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden hoch über dem Tal. Wo Steiglein unter die Felsen führen, bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico. Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen, hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz, ….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder in der Sprache, bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land. Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen als wären wir von einer anderen Welt. Haben sie die Freunde vergessen? Haben sie die Brüder vergessen? 30 6) LUSÉRN Måi lånt – måine laüt - gedenkbar hintar un schubar wür - bölbaras herta gearn bar såin no biane di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) An hoachan baitn perge, bisan ezan un balt, a groasa sunn in hümbl hat dizza khlumma lånt. Gånz vort bait ó vo aln, a zung hats ó vor is, da redetma das zimbar, da steata måi Lusérn RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat, i grüaste måi Lusérn, haüt moche bidar vort gian, bartede bidar seen? Ma i gedenkte herta, bobrall bo de bart gian, ombrom ja proprio nindart is shümma as be ka diar. 2) Di månnen machan haüsar, gian herta vort von lånt, di baibar nò patatn, in bisan ón in holz. Di khindar vür pin khüa, ben sa net gian ka shual, un ben da khint dar summar alle gian nò in sbemm. RIT. REFRAIN RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION: Ber s’hatta khöt ke diza lånt is aus an ort dar belt, hatze gevelt zo reda, ombrom di belt is alla da. Da lebeta måi baibe pin khindarn in måin haus da schlavanda di altn da stian di ünsarn laüt RIT. REFRAIN Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua (Archivio/Archiv CDL) 31 6) LUSERNA Il paese natio … la mia gente … - ricordiamo il passato guardando al futuro - vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi. - La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Un monte alto ed esteso prati, pascoli e bosco un grande sole in cielo ha questo piccolo paese molto distante da tutti ha una propria lingua qui si parla il “CIMBRO” qui sta la mia Luserna RITORNELLO Ti saluto oh terra dei padri ti saluto mia Luserna oggi devo nuovamente lasciarti ti rivedrò ancora? Ma ti ricorderò sempre ovunque andrò perché in nessun luogo è bello come qui da te. 2) Gli uomini costruiscono case e vanno via dal paese le donne accudiscono le patate i prati e raccolgono la legna i bambini vanno al pascolo con le mucche quando non c’è più scuola e quando arriva l’estate tutti raccolgono i funghi RITORNELLO RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese è all’estremo margine del mondo forse si era scordato che il mondo è tutto qui. Qui vive mia moglie coi bimbi, a casa mia qui riposano i nostri vecchi qui sta la nostra gente. RITORNELLO 32 6) LUSÉRN Mein Dorf – meine Leute … - erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne … - halten wir uns immer gern - wir sind noch wenige - wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Einen hohen breiten Berg Wiesen, Weiden und Wald eine große Sonne im Himmel hat dieses kleine Dorf. Ganz weit fort von allem eine Sprache hat es auch für sich hier redet man das Cimbar hier steht mein Lusérn REFRAIN Ich grüße dich meine Heimat ich grüße dich mein Lusérn. Heute muß ich wieder fortgehen werde ich dich wiedersehen? Aber ich denke immer an dich überall wohin ich gehen werde denn wirklich nirgends ist es schön wie bei dir. 2) Die Männer machen Häuser und gehen fort vom Dorf Die Frauen hinter den Wiesen her, den Kartoffeln und dem Holz. Die Kinder vorwärts mit den Kühen wenn sie nicht zur Schule gehen und wenn der Sommer kommt gehen alle nach Schwammerl. REFRAIN REFRAIN + AUFSAGUNG: Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf ganz aussen am Ende der Welt ist hat sich verfehlt zu reden, denn die Welt ist ganz hier. hier lebt meine Frau mit den Kindern in meinem Haus hier schlafen unsere Alten hier sind unsere Leute. REFRAIN PARTE B Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni, vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina Diese Lieder sind auf den Hochebenen von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten 20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung an die alpine Tradition. 34 Eccovi lo 1) JODEL FOLGARAIT Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio con S. Teresa di Gallura. BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER ALDO FORRER - NELLO PECORARO Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta risponder saprà lo stornello folgarait. È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così… Jodel + finale: questo jodel folgarait. Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia che provi lassù nessun altro ti può dare… È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così… Jodel + finale: questo jodel folgarait. Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia, questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così… jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait. Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola (Archivio/Archiv ICMC Luserna) Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL) Für euch da das 1) JODELN FOLGARAIT Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft mit S. Teresa di Gallura gewidmet. BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER ALDO FORRER - NELLO PECORARO Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt, wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen. Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait. Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen, aber die Freude, die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben … So singen wir alle das Jodeln, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait. Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt, vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie, das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait. 36 2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI Dedicata ai marciatori del Mondo. FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE Tutti i giorni di festa al mattino equipaggiato ed allenato a puntino per affrontare una prova dura… il marciatore sul percorso si avventura. All’inizio il gruppo è compatto poi si sgrana e i migliori di fatto scattano in testa con impeto e vigore… sfreccia la colonna multicolore. Marciatore in salita lanciato pulsa il cuore possente è il tuo fiato forza ai muscoli è il sol tuo pensiero… deciso arranchi sull’impervio sentiero. Su mulattiere scoscese e pietrose stretti sentieri, strade fangose con il caldo la pioggia e il vento… vai sicuro, solerte ed attento. Il tuo sguardo scruta lontano l’orizzonte, i monti, l’altopiano ammiri ridenti vallate… azzurri laghi, torrenti e cascate. Attraversi ombrose foreste valichi il verde pascolo alpestre corri sui prati tutti in fiore… salti ruscelli, crepacci e le forre. Passa il tempo, trascorron le ore ma non cede il marciatore instancabile come un alpino… sempre avanti incontro al destino. Marciatore sul tuo volto abbronzato di stanchezza e sudore segnato si vede l’amico ideale… è un carattere forte e leale. Finalmente in fondo al sentiero C’è il segnale di gioia foriero Felice, orgoglioso ed appagato… Marciatore, bravo! Sei arrivato!! Forte Campo Luserna oggi Die Festung heute (Archivio/Archiv CDL) 37 2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN Allen Volksläufern der Welt gewidmet. FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE Alle Festtage in der Frühe wohlgerüstet und trainiert einer harten Prüfung sich zu stellen… wagt sich der Läufer auf die Strecke. Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen, dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten schnellen mit Schwung und Kraft voran… Es jagt dahin die bunte Kolonne. Läufer, bergan angestrengt, das Herz pulsiert, stark ist dein Atem, Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke… entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg. Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden, auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen, in Hitze, Regen und Wind… gehst du sicher, emsig und aufmerksam. Dein Blick ergründet die Weite, den Horizont, die Berge, die Hochebene. Du bewunderst anmutige Täler… blaue Seen, Bäche und Wasserfälle, ziehst durch schattige Forste, überschreitest die grüne Bergweide, läufst auf blumenübersäten Wiesen… springst über Bäche, Kluften und Schluchten. Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin, aber der Läufer gibt nicht auf. Unermüdlich wie ein Alpenjäger… immer weiter, dem Schicksal entgegen. Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht, von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet, sieht man den idealen Freund… Ein starker und aufrichtiger Charakter. Endlich, am Ende des Pfades zeigt sich das freudeverkündende Zeichen. Glücklich, stolz und erfüllt… Läufer, bravo! Du bist angekommen!! 38 3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento all’antica tradizione storica di Lavarone. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a far l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Anche gli Asburgo ci hanno provato a far l’amore nei pressi del lago Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle han ricevuto un permesso “imperiale” è quella bolla detta del “Benefatio”. Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Anche i soldati lo avrebbero fatto dimenticando il Forte Belvedere e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi ma in quel momento, ahimé non ce n’era tutte le donne già da tempo scomparse. Così nel lago volarono dentro…le sole granate. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund” a curarsi le voglie. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore 39 3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis auf die alte historische Tradition von Lavarone. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Auch die Habsburger trachteten danach, in der Nähe des Sees zu lieben. Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel, die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten. So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt. Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Auch die Soldaten hätten es gerne getan und die Festung Belvedere vergessen und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen. Aber zu der Zeit war es damit leider nichts. Alle Frauen waren längst verschwunden. Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen …wie Fußballspieler, aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen, dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen, wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund” gehen, ihre Lust zu stillen. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Lago di Lavarone 40 4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER Dedicata ad un vero amore “alpino”. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom, en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom. En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor… jodel. Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait, dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron… jodel. En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol, me som sposà con la biondina cosita bela così carina… jodel. E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che no avé provà cosa el vol dir felizità… Jodel. Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila. 4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet. ALDO FORRER Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und guter Wein. Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit, Ausgelassenheit, ein buntes Treiben. Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich sie gesehen – welch Herzklopfen Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben verführen…. Jodeln. Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt, bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der Leidenschaft] gerieten… Jodeln. Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn, ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet… Jodeln. Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist: ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet… Jodeln. An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila. 41 5) SE VI PIACE LA NEVE È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani per fare una bella sciata. ALDO FORRER - FRANZL LANG Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché si fa slalom tra i pim… Jodel. Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi e piam pianim a Costa arrivar… Jodel Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar; con un po’ di discesa alla triposto arrivar… Jodel. Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella O Salizzona o il Trugalait… Jodel. Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda… En “bicer” e con gli sci ripartir… Jodel. 5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren die Hochebenen gewählt haben. ALDO FORRER Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern Slalom. Jodeln. Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht… Jodeln. An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe; nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz… Jodeln. Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella oder Salizzona oder den Trugalait… Jodeln. Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell… Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren… Jodeln. 42 6) COME FORMICHE Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO (solo musica, come n. 6 parte A) 6) LEUTE WIE AMEISEN ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO (Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A) Costume tradizionale cimbro Traditionelle zimbrische Tracht (Archivio/Archiv CDL) Baita del Bisele con le tradizionali scandole Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL) 43 Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL) Chiesa Parrocchiale / Kirche (foto Adriano Tomaselli) 44 Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen • Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di Luserna, Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, Luserna 2010 € 20,00 • Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher, Luserna 2009, Testi/Texte (I-C) € 20,00 • Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit, Luserna 2007, Testi/Texte (I-D) € 20,00 DVD (I-D) € 15,00 • Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und den Östlichen Alpen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-D) € 5,00 • Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch und Italienisch, Luserna 2002, Testi/Texte (I-C-D), Cassetta Musicale/Musikkassette € 10,00 CD € 15,00 • Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di Luserna/ Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in Luserna/ Katalog der Bilder in Lusern, Luserna 2006, Testi/Texte (I-D) € 10,00 • PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004, Testi/Texte (D) € 20,00 • Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], Luserna 1918. La comunità cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer Geschichte, Luserna 2004, Testi/Texte (I-D) € 10,00 • Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – Luserna 1915-1918. Tre anni di guerra sugli Altipiani Luserna nelle immagini dell’archivio fotografico Clam Gallas Winkelsbauer, Luserna 2006, Testi/Texte (I) € 15,00 • Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIOLETT - Fiabe/Märchen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela, Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2005, Testi/Texte (I-C) € 10,00 • Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2006, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006, Testi/Texte (I-C) € 5,00 • Prezzi Christian, Luserna isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità germanofone, Luserna 2005, Testi/Texte(I) € 4,00 • Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der deutschsprachigen Gemeinden, Luserna 2005, Testi/Texte (D) € 4,00 • Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln. Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, Luserna 2005, Testi/Texte (D) € 15,00 • Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento 2009, Testi/Texte (I-D) € 10,00 Ordinativi - Bestellung: • Posta/Post: Centro Documentazione Luserna - Via Trento 6 I 38040 LUSERNA/LUSERN TN • Telefon/fax: 0039.0464.789638 • E-mail: [email protected]; Home Page: http://www.lusern.it Pagamento - Bezahlung: • Contanti/Bar • Assegno/Scheck (Betrag in EURO) • Versamento sul nostro conto corrente postale/Überweisung: Postgirokonto N. 16086381 (BLZ Coordinate: J 07601 01800 16086381) • Bonifico Bancario/Banküberweisung: UNICREDIT Filiale Lavarone IBAN: IT51D0200834920000017044503 BIC SWIFT: UNCRITM10DS 3 INDICE Zboa börtar/Presentazione/Einleitung p. 5 Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch) 1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani p. Geschichte von der Hochebene Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro 16 2) Dar/il/der Torolü Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 18 3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 20 4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di Luserna Die Welt von Lusérn Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 24 5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta p. 28 6) Lusérn Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro p. 30 p. 34 2) La marcia degli Altipiani Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro Fernando Tezzele p. 36 3) Meraviglioso è il lago di Lavarone Aldo Forrer - Nello Pecoraro p. 38 4) Al bait dela Leonila Stricker Aldo Forrer - Nello Pecoraro p. 40 5) Se vi piace la neve Aldo Forrer - Franzl Lang p. 41 6) Come formiche Musica di Nello Pecoraro p. 42 Pubblicazioni Centro Documentazione Luserna p. Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern 44 Parte B 1) Jodel Folgarait Bruno Frisanco - Giancarlo Targher Aldo Forrer - Nello Pecoraro © CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S. DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN I 38040 Luserna/Lusern (Tn) - Via Trento 6 Tel. e fax 0464.789638 Cell./Mobil 0338.3033802 E-mail: [email protected] Agosto/August 1999 1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999 2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001 3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004 4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011 Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN) ISBN 978-88-8197-3-33 5 ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa as da alle di Lusernar un cselln vo Lusern un von hoacha perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un lesan gesinga as bia biar. Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar, kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di zung bo ma redet no herta ats Lusern. Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern. Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di Lusernar, un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt, vo Lusern. Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi zung soin no lente, un bölln net aussterm. Di bestn grüas vo Lusern. Luigi Nicolussi Castellan President von Dokumentationszentrum Lusern 6 Luserna/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli) 7 PRESENTAZIONE L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di Luserna, che intendono così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei nostri Altipiani. Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord, non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e la musica in particolare possono costituire un’occasione di incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione e sull’amicizia. Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva l’ultima Comunità Cimbra, quella di Luserna, che parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire un’isola germanofona in territorio ora completamente di lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione e l’amicizia reciproci. Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello di toponomastica, di cognomi, di architettura e di modalità di gestione del territorio. Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli tra il mondo germanico e quello italiano. Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza, all’inizio del secolo scorso era costituita da circa 20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di Luserna/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth, Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di Ala/Reuttal. Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione della popolazione, modifiche della sovranità, Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa, ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa- 8 to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori di questi territori. Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti di Luserna, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano quasi 1.200, nel 1967 erano 654). Ai residenti a Luserna vanno sommati circa 500 oriundi, emigrati da Luserna, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone. La Comunità germanofona Cimbra di Luserna, assieme a quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento) da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto, ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la fase delle promesse. La Fondazione Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S., promossa dal Comune di Luserna nell’estate del 1996, ha come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in questo modo contribuire allo sviluppo economico di Luserna e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra. Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che è anche membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Documentazione Luserna) con questa pubblicazione e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano i nostri due cantautori e cantastorie. Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione, testimoniano il profondo amore per la loro terra, ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo mondo di autentica umanità. Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna/Lusern ed in numerose frazioni e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme di collaborazione. 9 Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati da questi nostri Altipiani. I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco, quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni. Per Luserna, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità culturale assoluta: è la prima volta che è possibile ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o cantata dallo stesso autore dei testi cimbri. Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di Luserna, diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in numerosi concerti, alcuni anche all’estero. Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza. Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i contatti con la stessa. Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere tramite tutti i mezzi disponibili. Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa, l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore, cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta compagno d’avventura, il nostro collaboratore e poeta Adolf Nicolussi Zatta. Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani, agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione. Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto. Luserna/Lusern, Luglio 1999 Luigi Nicolussi Castellan Presidente del Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. 10 EINLEITUNG Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern, die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen entgegen kommen wollten. Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft der Einheimischen erfreuen wollen, sondern auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau von guten Beziehungen und Freundschaften. Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische Sprache noch bewahrt hat. Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit. Gesteigert wird diese durch die Einsicht, daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind. Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen, Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft u.s.w.) überrascht. Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen, die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür lebendiges Zeugnis gibt. Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa 20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch sprachen. Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften Lusern/Luserna, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria, Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino. Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse, 11 wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen. Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben. Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben sie ihren Kindern weiter. Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch 1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis 1967 650. Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern. Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni” des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten, die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als Versprechungen hervorgebracht. Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation (O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer 1996 gegründet worden. Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt. Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache in Form von Gedichten und Liedern zu hören. 12 Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer wahren Menschlichkeit wachhalten. Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab. Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter der Hochebene von Folgaria, Lavarone, Luserna/Lusern und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit. Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden. Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch und die italienischen auf deutsch übersetzt worden, um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen Freunden und Besuchern zugänglich zu machen. Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen zimbrischen Sprache zu hören. Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird. Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten im In- und Ausland aufgetreten. Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden. Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “Lusernar”, wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern, die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt. Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür 13 das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten zu Verwandten sein. Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme und -bearbeitung zuständig war. Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören. Luserna/Lusern, Juli 1999 Luigi Nicolussi Castellan Präsident des Dokumentationszentrums Lusern Cartolina storica “Gruss aus Luserna” Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL) Luserna/Lusern (Archivio/Archiv CDL) PARTE A 16 1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN Arm, arbat, gestraita ma luste ó. Aso håmda gelebet di altn. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Dar Chell is gånt vür pin khüa dar Chell is gånt atn Sbånt di Emma sem im Plottarhof in gånz tage vort issar gånt. I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch da is luste at di perng bo i pin un ben dar summar bidar khint alla bais di Emma ziaget in di khirch pitn Chell. Sibn khindar soinda khent un alle groas essan pult mitn khüa geabar atn Cåmp vür so is di storja vo moin lånt so is di storja vo moin lånt. Storia che fu degli Altipiani storia finita in mezzo ai fior di questi monti e queste valli una felice conclusion. Storia che fu degli altipiani storia di beghe e di sudor ma poi vinse l’amore e amore e pace dura ancor e amore e pace dura ancor. Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn Alpenhütten am Bergrücken des Sbånt auf der Gipfelseite der Ortschaft Baiti/Hüttn (Archivio/Archiv ICMC Luserna) 1) STORIA DEGLI ALTIPIANI Povertà, lavoro, liti ma anche allegria. Così vissero i nostri antenati. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche, Chell le portò sullo Sbånt, Emma stava nel Plotterhof ed egli resto via tutto il giorno. 17 Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch, così è allegro qui sui monti dove sto. Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco la Emma andrà in chiesa con il Chell. Sette figli sono nati ed (ormai) grandi mangiano polenta, con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo, così è la storia del mio paese, così è la storia del mio paese. Storia che fu degli Altipiani, storia finita in mezzo ai fior, di questi monti e queste valli, una felice conclusion. Storia che fu degli Altipiani storia di beghe e di sudor ma poi vinse l’amore e amore e pace dura ancor… e amore e pace dura ancor… 1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig! So haben unsere Vorfahren gelebt. UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen. Die “Emma” dort im “Plottarhof”, den ganzen Tag ist er fortgeblieben. Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen, mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”. Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin, und wenn der Sommer wieder kommt, ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”. Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta. Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp. So ist die Geschichte von meinem Dorf. So ist die Geschichte von meinem Dorf. Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist. Geschichte inmitten von Blumen von diesen Bergen und diesen Tälern mit einem glücklichen Ende. Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist. Geschichte von Streiten und Schweiss, aber am Ende hat die Liebe gesiegt, und die Liebe und der Frieden dauern noch an, und di Liebe und der Frieden dauern noch an. 18 2) DAR TOROLÜ Storja von an mån herta in pa perng, nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba. An lestn niamat boast ber ’s is gebest un bo dar is gånt zo geriva. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO In arn botta in lånt - ista gest a mån da håmen khöt dar Torolü, er is herta gånt, in un aus von perng, in zo khoava schmalz un khes. Denna issar gånt - nir un au von Laas zu Kalnetsch, Leve un Tenna hat vorkoaft aus als - in zo koava salz sürcha-boaza mehl un boi. Hasten du gekhent - in alt Torolü? Herta vort pin esl - in un aus von perng. Hasten du gekhent - in alt Torolü? Herta vort pin esl - nir un au von Laas. Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich issen ó khent vür an stroach, dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht, is gestònt stille in Laas. Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi hettar ar geringart ’s vich. Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear do da is gånt dar Torolü. Hasten du gekhent – in alt Torolü? Stille pitn esl – nir an ort in Laas Hasten du gekhent – in alt Torolü? Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas. 2) IL TOROLÜ Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi ed il fondovalle, che si guadagna da vivere barattando burro e formaggio con farina sale e vino. Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire… ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Chissà quando visse in paese un uomo soprannominato Torolü. Egli girovagava per gli alpeggi e scendeva nel fondovalle, Caldonazzo, Levico e Tenna per barattare formaggio e burro con farina, sale e vino. 19 Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü? In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe. Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü? Su e giù dal monte con l’asinello. Un giorno accadde che l’asino, a causa del sovraccarico, non volle più salire dal fondovalle. L’uomo pensò allora di alleggerirlo bevendo il vino che portava sulla soma. Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado, di dare notizie sulla loro sorte. Scorcio del Bisele Teilansicht von Bisele (Archivio/Archiv CDL) Lo hai conosciuto il vecchio Torolü? Fermo con l’asino in fondo alla salita. Lo hai conosciuto il vecchio Torolü? Disperso con l’asino in fondo alla salita. 2) DER TOROLÜ Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf den Bergen und im Tal. Sein schicksal ist allen unbekannt. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”. Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen, um Käse und Butter zu holen. Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo, Levico oder Tenna gegangen, um es zu verkaufen und dafür Salz, Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf. Einmal ist es vorgekommen, dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat. Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt und ist am “Laas” stehengeblieben. Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt, ist das Tier entlastet. Seit diesem Tag weiss niemand mehr, wo der “Torolü” geblieben ist. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”. Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”? Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”. 20 3) DAR LÅNGES Gedenkbar bia schümma, gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, … die bum at di lait, di vröss in di hülm roasan… roasan … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Dar schnea rinnt von techar pa tage un pa dar nacht Da schiasan å di baiskhnöt pin bassar abe von Kåmp Di khlökhla spizzarn au di hoadarn soin roat Un di lait is voll pit bubm Ho khindar steat au ke s’is da khent dar långes Ja geabar zo loava un ber bart da üns vången? Spilbar pin mermarla un spilbar al miro Züntbar in marzo atn Sbånt 2) Di löapla at di elbar da spizzarn au von raisarn Di bisan voll pit röasla sa khemmen grümma un bais Radikn baksan au Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC Luserna) 21 un gel håm sa di roas In di hülm is voll pit vröss Ho khindarla khent zuar zo grüasa in långes Lebar au di öala un ber bart se üns vången? Loafbar pin röafle un spilbar pin besle Di khizzla lebar unter di penn 3) Ja schüa is disa zait zo hauga au di ekhar Zo sezza di patatn un ströba aus in mist Daz abas in di khirch haltet ma au s’petle Un di sbalbm vlattarn um Khent alle alle zuar zo vaira in långes Di khindar un di groasan di baibar un di månnen Vairbar in Hailege vairbar disa zait Di zait vor se üns inkeat 3) LA PRIMAVERA Ricordiamo un tempo “bucolico” - bambini che giocano … si rincorrono … - I bombi sulla ripa … - Le rane nelle pozze … - Fiori … fiori .. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) La neve si scioglie dai tetti, di giorno e di notte, la cascata dei “sogli bianchi” s’invena con l’acqua che scende da Malga Campo. Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse quando sulla ripa ronzano i bombi. Bambini svegliatevi, è giunta la primavera! Andiamo a correre e chi ci prenderà? Giochiamo a palline, oppure al “miro”, accendiamo il falò di marzo su verso lo “Sbånt” 2) Le foglioline sugli alberi spuntano dai rami, 22 i prati col “crocus” diventano bianchi e verdi, le cicorie crescono con i loro fiori gialli, quando nelle pozze gracidano le rane. Bimbi venite a salutare la primavera, facciamo il “tiro all’uovo”, Chi lo prenderà? Corriamo col cerchio o giochiamo alla “zolla”, poniamo i capretti sotto i cestoni! 3) Splendido è il tempo quando dissodiamo i campi, seminiamo le patate, spargiamo lo stallatico. Alla sera, in chiesa, recitiamo il rosario, mentre le rondini volano attorno. Accorrete tutti, tutti per festeggiare la primavera, i piccoli ed i grandi, le donne e gli uomini, festeggiamo il “santo” festeggiamo il tempo, il tempo prima che fugga via. 3) DER FRÜHLING Erinnerung an den Frühling - Kinder die laufen und spielen - Hummeln auf der Leiten … - Frösche in den Teichen … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Der Schnee rinnt von den Dächern bei Tage und bei Nacht Da schießen die Kalkfelsen an mit Wasser herunter von Kamp Die Schneeglöcklein spitzer hervor Das Heidekraut ist rot Und die Leite ist voll von Hummeln Ho Kinder steht auf, denn es ist der Frühling gekommen Ja gehen wir zum Laufen und wer wird uns fangen? Spielen wir mit den Shussern und spielen wir aufs Ziel Zünden wir den März an am Schwand 23 2) Die Blätter auf den Bäumen spitzen hervor von den Zweigen Die Wiesen voll mit Blüten sie werden grün end weiß Die Löwenzahn wachsen hervor und gelb haben sie die Blüte Und die Weiher sind voll mit Fröschen Ho Kinder kommt her, den Frühling zu begrüßen Legen wer die Eier aus und wer wird sie uns fangen? Laufen wir mit dem Reifen und spielen wir mit den Wasen Die Kitzlein legen wir unter den Korb 3) Ja schön ist diese Zeit, die Äcker aufzuhauen Die Kartoffeln zu setzen und den Mist auszustreuen Am Abend in der Kirche hält man den Rosenkranz Und die Schwalben flattern herum Kommt alle, alle her, zu feiern den Frühling Die Kinder und die Großen, die Frauen und die Männer Feiern wir den Heiligen, feiern wir diese Zeit Die Zeit bevor sie uns entgeht (foto Walter Nicolussi Zatta) 24 4) DI BELT VO LUSÉRN Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt! Venezia… un åndre stattn … Di aisperng at da åndar sait … Dar “Pechar” vüartas zega … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar darbeck! Pechar stea au! pit disan schüan tage pit disarn hoatar nacht a baila vor in takh mochbar såin in at di perng RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia un åndre stattn ó liachtar bo da se mövarn fin bait aus az mer un ben da khint di sunn sebar at da åndar sait di hoachan baisan perng di gletschar in Tirol. 2) Junge steat au! Junge steat au! Pit söllan schüan hümbl vo disan schüan lånt vo disarn khluan belt sebar da groas belt. Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza (Archivio/Archiv CDL) 25 RIT. REFRAIN Bar bartn seng nir Venezia un åndre stattn ó liachtar bo da se mövarn fin bait aus az mer un ben da khint di sunn sebar at da åndar sait di hoachan baisan perng di gletschar in Tirol. 3) Junge steat au! Junge steat au! 4) IL MONDO DI LUSERNA Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo - Venezia … ed altre città … - I nevai dall’altra parte… - “Pechar” ci porta a vedere … ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar svegliati! Pechar alzati! Con queste belle giornate splendide e questa notte limpida un bel po’ prima dell’aurora dobbiamo essere in cima ai monti RITORNELLO: Vedremo la città di Venezia e diverse altre città le luci che si muovono fin lontano sul mare aperto. Poi quando si alzerà il sole osserveremo dall’altra parte i monti alti e bianchi i ghiacciai del Tirolo. 2) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi! Con questo cielo terso da questo bel paese da questo piccolo mondo spaziamo sul grande mondo. RITORNELLO Vedremo la città di Venezia e diverse altre città le luci che si muovono fin lontano sul mare aperto. Poi quando si alzerà il sole osserveremo dall’altra parte i monti alti e bianchi i ghiacciai del Tirolo. 3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi! 26 4) DIE WELT VON LUSÉRN Von unserm Berg sehen wir die weite Welt. - Venedig … und andere Städte … - Die Gletscher auf der anderen Seite … - Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Pechar wach auf! Pechar steh auf! An diesen herrlichen Tagen in dieser klaren Nacht lange vor dem Sonnenaufgang müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein REFRAIN: Wir werden die Stadt Wenedig sehen und viele andere Städte Lichter die sich bewegen bis weit hinaus auf das Meer. Und wenn die Sonne aufgehet erblicken wir auf der anderen Seite die hohen weißen Berge die Gletscher von Tirol. 2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf! bei diesem klaren Himmel aus diesem herrlichen Dorf aus dieser kleinen Welt erreichen wir die weite Welt REFRAIN Wir werden die Stadt Wenedig sehen und viele andere Städte Lichter die sich bewegen bis weit hinaus auf das Meer. Und wenn die Sonne aufgeht erblicken wir auf der anderen Seite die hohen weißen Berge die Gletscher von Tirol. 3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf! 27 Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele (Archivio/Archiv ICMC Luserna) L’Altopiano di Luserna visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen (Archivio/Archiv ICMC Lusérn) 28 5) BIA ÅMASAN laüt bia åmasan ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde, hoach übar ’s tal. vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln laitn, fin kan Aste. Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn, nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz, …un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng, aus az lånt. Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas ån as bar beratn von arn åndarn belt! Hånsa vorgesst di tschelln? Håmsa vorgesst di prüadar? Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn) 29 5) COME FORMICHE Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO A forma di dente acuminato, di spina, si protende la nostra terra, alta, sopra la valle. Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo rive scoscese fino all’Astico. Come formiche li percorsero i nostri antenati, scendendo con burro e formaggio e risalendo con farina e sale…e…molti furono, laggiù, i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino oltre il limitar dei monti, nella grande pianura. Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano come persone di un altro mondo! Hanno dimenticato l’amicizia? Hanno dimenticato la fratellanza? 5) WIE AMEISEN ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden hoch über dem Tal. Wo Steiglein unter die Felsen führen, bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico. Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen, hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz, ….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder in der Sprache, bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land. Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen als wären wir von einer anderen Welt. Haben sie die Freunde vergessen? Haben sie die Brüder vergessen? 30 6) LUSÉRN Måi lånt – måine laüt - gedenkbar hintar un schubar wür - bölbaras herta gearn bar såin no biane di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) An hoachan baitn perge, bisan ezan un balt, a groasa sunn in hümbl hat dizza khlumma lånt. Gånz vort bait ó vo aln, a zung hats ó vor is, da redetma das zimbar, da steata måi Lusérn RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat, i grüaste måi Lusérn, haüt moche bidar vort gian, bartede bidar seen? Ma i gedenkte herta, bobrall bo de bart gian, ombrom ja proprio nindart is shümma as be ka diar. 2) Di månnen machan haüsar, gian herta vort von lånt, di baibar nò patatn, in bisan ón in holz. Di khindar vür pin khüa, ben sa net gian ka shual, un ben da khint dar summar alle gian nò in sbemm. RIT. REFRAIN RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION: Ber s’hatta khöt ke diza lånt is aus an ort dar belt, hatze gevelt zo reda, ombrom di belt is alla da. Da lebeta måi baibe pin khindarn in måin haus da schlavanda di altn da stian di ünsarn laüt RIT. REFRAIN Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua (Archivio/Archiv CDL) 31 6) LUSERNA Il paese natio … la mia gente … - ricordiamo il passato guardando al futuro - vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi. - La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Un monte alto ed esteso prati, pascoli e bosco un grande sole in cielo ha questo piccolo paese molto distante da tutti ha una propria lingua qui si parla il “CIMBRO” qui sta la mia Luserna RITORNELLO Ti saluto oh terra dei padri ti saluto mia Luserna oggi devo nuovamente lasciarti ti rivedrò ancora? Ma ti ricorderò sempre ovunque andrò perché in nessun luogo è bello come qui da te. 2) Gli uomini costruiscono case e vanno via dal paese le donne accudiscono le patate i prati e raccolgono la legna i bambini vanno al pascolo con le mucche quando non c’è più scuola e quando arriva l’estate tutti raccolgono i funghi RITORNELLO RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese è all’estremo margine del mondo forse si era scordato che il mondo è tutto qui. Qui vive mia moglie coi bimbi, a casa mia qui riposano i nostri vecchi qui sta la nostra gente. RITORNELLO 32 6) LUSÉRN Mein Dorf – meine Leute … - erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne … - halten wir uns immer gern - wir sind noch wenige - wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben? ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO 1) Einen hohen breiten Berg Wiesen, Weiden und Wald eine große Sonne im Himmel hat dieses kleine Dorf. Ganz weit fort von allem eine Sprache hat es auch für sich hier redet man das Cimbar hier steht mein Lusérn REFRAIN Ich grüße dich meine Heimat ich grüße dich mein Lusérn. Heute muß ich wieder fortgehen werde ich dich wiedersehen? Aber ich denke immer an dich überall wohin ich gehen werde denn wirklich nirgends ist es schön wie bei dir. 2) Die Männer machen Häuser und gehen fort vom Dorf Die Frauen hinter den Wiesen her, den Kartoffeln und dem Holz. Die Kinder vorwärts mit den Kühen wenn sie nicht zur Schule gehen und wenn der Sommer kommt gehen alle nach Schwammerl. REFRAIN REFRAIN + AUFSAGUNG: Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf ganz aussen am Ende der Welt ist hat sich verfehlt zu reden, denn die Welt ist ganz hier. hier lebt meine Frau mit den Kindern in meinem Haus hier schlafen unsere Alten hier sind unsere Leute. REFRAIN PARTE B Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni, vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina Diese Lieder sind auf den Hochebenen von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten 20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung an die alpine Tradition. 34 Eccovi lo 1) JODEL FOLGARAIT Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio con S. Teresa di Gallura. BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER ALDO FORRER - NELLO PECORARO Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta risponder saprà lo stornello folgarait. È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così… Jodel + finale: questo jodel folgarait. Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia che provi lassù nessun altro ti può dare… È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così… Jodel + finale: questo jodel folgarait. Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia, questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così… jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait. Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola (Archivio/Archiv ICMC Luserna) Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL) Für euch da das 1) JODELN FOLGARAIT Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft mit S. Teresa di Gallura gewidmet. BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER ALDO FORRER - NELLO PECORARO Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt, wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen. Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait. Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen, aber die Freude, die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben … So singen wir alle das Jodeln, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait. Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt, vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie, das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so… Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait. 36 2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI Dedicata ai marciatori del Mondo. FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE Tutti i giorni di festa al mattino equipaggiato ed allenato a puntino per affrontare una prova dura… il marciatore sul percorso si avventura. All’inizio il gruppo è compatto poi si sgrana e i migliori di fatto scattano in testa con impeto e vigore… sfreccia la colonna multicolore. Marciatore in salita lanciato pulsa il cuore possente è il tuo fiato forza ai muscoli è il sol tuo pensiero… deciso arranchi sull’impervio sentiero. Su mulattiere scoscese e pietrose stretti sentieri, strade fangose con il caldo la pioggia e il vento… vai sicuro, solerte ed attento. Il tuo sguardo scruta lontano l’orizzonte, i monti, l’altopiano ammiri ridenti vallate… azzurri laghi, torrenti e cascate. Attraversi ombrose foreste valichi il verde pascolo alpestre corri sui prati tutti in fiore… salti ruscelli, crepacci e le forre. Passa il tempo, trascorron le ore ma non cede il marciatore instancabile come un alpino… sempre avanti incontro al destino. Marciatore sul tuo volto abbronzato di stanchezza e sudore segnato si vede l’amico ideale… è un carattere forte e leale. Finalmente in fondo al sentiero C’è il segnale di gioia foriero Felice, orgoglioso ed appagato… Marciatore, bravo! Sei arrivato!! Forte Campo Luserna oggi Die Festung heute (Archivio/Archiv CDL) 37 2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN Allen Volksläufern der Welt gewidmet. FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE Alle Festtage in der Frühe wohlgerüstet und trainiert einer harten Prüfung sich zu stellen… wagt sich der Läufer auf die Strecke. Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen, dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten schnellen mit Schwung und Kraft voran… Es jagt dahin die bunte Kolonne. Läufer, bergan angestrengt, das Herz pulsiert, stark ist dein Atem, Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke… entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg. Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden, auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen, in Hitze, Regen und Wind… gehst du sicher, emsig und aufmerksam. Dein Blick ergründet die Weite, den Horizont, die Berge, die Hochebene. Du bewunderst anmutige Täler… blaue Seen, Bäche und Wasserfälle, ziehst durch schattige Forste, überschreitest die grüne Bergweide, läufst auf blumenübersäten Wiesen… springst über Bäche, Kluften und Schluchten. Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin, aber der Läufer gibt nicht auf. Unermüdlich wie ein Alpenjäger… immer weiter, dem Schicksal entgegen. Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht, von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet, sieht man den idealen Freund… Ein starker und aufrichtiger Charakter. Endlich, am Ende des Pfades zeigt sich das freudeverkündende Zeichen. Glücklich, stolz und erfüllt… Läufer, bravo! Du bist angekommen!! 38 3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento all’antica tradizione storica di Lavarone. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a far l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Anche gli Asburgo ci hanno provato a far l’amore nei pressi del lago Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle han ricevuto un permesso “imperiale” è quella bolla detta del “Benefatio”. Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Anche i soldati lo avrebbero fatto dimenticando il Forte Belvedere e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi ma in quel momento, ahimé non ce n’era tutte le donne già da tempo scomparse. Così nel lago volarono dentro…le sole granate. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore. Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund” a curarsi le voglie. Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore qui lui si riposava passando le ore a psicanalizzare a fondo le sue signore 39 3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis auf die alte historische Tradition von Lavarone. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Auch die Habsburger trachteten danach, in der Nähe des Sees zu lieben. Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel, die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten. So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt. Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Auch die Soldaten hätten es gerne getan und die Festung Belvedere vergessen und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen. Aber zu der Zeit war es damit leider nichts. Alle Frauen waren längst verschwunden. Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen …wie Fußballspieler, aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen, dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen, wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund” gehen, ihre Lust zu stillen. Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone, wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte. Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit, indem er seine Damen tief psychoanalisierte. Lago di Lavarone 40 4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER Dedicata ad un vero amore “alpino”. ALDO FORRER - NELLO PECORARO Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom, en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom. En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor… jodel. Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait, dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron… jodel. En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol, me som sposà con la biondina cosita bela così carina… jodel. E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che no avé provà cosa el vol dir felizità… Jodel. Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila. 4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet. ALDO FORRER Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und guter Wein. Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit, Ausgelassenheit, ein buntes Treiben. Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich sie gesehen – welch Herzklopfen Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben verführen…. Jodeln. Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt, bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der Leidenschaft] gerieten… Jodeln. Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn, ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet… Jodeln. Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist: ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet… Jodeln. An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila. 41 5) SE VI PIACE LA NEVE È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani per fare una bella sciata. ALDO FORRER - FRANZL LANG Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché si fa slalom tra i pim… Jodel. Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi e piam pianim a Costa arrivar… Jodel Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar; con un po’ di discesa alla triposto arrivar… Jodel. Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella O Salizzona o il Trugalait… Jodel. Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda… En “bicer” e con gli sci ripartir… Jodel. 5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren die Hochebenen gewählt haben. ALDO FORRER Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern Slalom. Jodeln. Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht… Jodeln. An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe; nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz… Jodeln. Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella oder Salizzona oder den Trugalait… Jodeln. Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell… Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren… Jodeln. 42 6) COME FORMICHE Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere. ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO (solo musica, come n. 6 parte A) 6) LEUTE WIE AMEISEN ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO (Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A) Costume tradizionale cimbro Traditionelle zimbrische Tracht (Archivio/Archiv CDL) Baita del Bisele con le tradizionali scandole Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL) 43 Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL) Chiesa Parrocchiale / Kirche (foto Adriano Tomaselli) 44 Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen • Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di Luserna, Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, Luserna 2010 € 20,00 • Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher, Luserna 2009, Testi/Texte (I-C) € 20,00 • Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit, Luserna 2007, Testi/Texte (I-D) € 20,00 DVD (I-D) € 15,00 • Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und den Östlichen Alpen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-D) € 5,00 • Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch und Italienisch, Luserna 2002, Testi/Texte (I-C-D), Cassetta Musicale/Musikkassette € 10,00 CD € 15,00 • Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di Luserna/ Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in Luserna/ Katalog der Bilder in Lusern, Luserna 2006, Testi/Texte (I-D) € 10,00 • PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004, Testi/Texte (D) € 20,00 • Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], Luserna 1918. La comunità cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer Geschichte, Luserna 2004, Testi/Texte (I-D) € 10,00 • Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – Luserna 1915-1918. Tre anni di guerra sugli Altipiani Luserna nelle immagini dell’archivio fotografico Clam Gallas Winkelsbauer, Luserna 2006, Testi/Texte (I) € 15,00 • Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIOLETT - Fiabe/Märchen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela, Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2005, Testi/Texte (I-C) € 10,00 • Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2006, Testi/Texte (I-C-D) € 10,00 • Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006, Testi/Texte (I-C) € 5,00 • Prezzi Christian, Luserna isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità germanofone, Luserna 2005, Testi/Texte(I) € 4,00 • Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der deutschsprachigen Gemeinden, Luserna 2005, Testi/Texte (D) € 4,00 • Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln. Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, Luserna 2005, Testi/Texte (D) € 15,00 • Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento 2009, Testi/Texte (I-D) € 10,00 Ordinativi - Bestellung: • Posta/Post: Centro Documentazione Luserna - Via Trento 6 I 38040 LUSERNA/LUSERN TN • Telefon/fax: 0039.0464.789638 • E-mail: [email protected]; Home Page: http://www.lusern.it Pagamento - Bezahlung: • Contanti/Bar • Assegno/Scheck (Betrag in EURO) • Versamento sul nostro conto corrente postale/Überweisung: Postgirokonto N. 16086381 (BLZ Coordinate: J 07601 01800 16086381) • Bonifico Bancario/Banküberweisung: UNICREDIT Filiale Lavarone IBAN: IT51D0200834920000017044503 BIC SWIFT: UNCRITM10DS