Centro DoCumentazione Luserna o.n.L.u.s.
Dokumentationszentrum Lusérn
Biar Soin Cimbarn
Storie degli Altipiani
ALDO FORRER e ADOLFO NICOLUSSI ZATTA
3
INDICE
Zboa börtar/Presentazione/Einleitung
p.
5
Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch)
1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani p.
Geschichte von der Hochebene
Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro
16
2) Dar/il/der Torolü
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
18
3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
20
4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di Luserna
Die Welt von Lusérn
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
24
5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen
Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta
p.
28
6) Lusérn
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
30
p.
34
2) La marcia degli Altipiani
Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro
Fernando Tezzele
p.
36
3) Meraviglioso è il lago di Lavarone
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
p.
38
4) Al bait dela Leonila Stricker
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
p.
40
5) Se vi piace la neve
Aldo Forrer - Franzl Lang
p.
41
6) Come formiche
Musica di Nello Pecoraro
p.
42
Pubblicazioni Centro Documentazione Luserna
p.
Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern
44
Parte B
1) Jodel Folgarait
Bruno Frisanco - Giancarlo Targher
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
©
CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S.
DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN
I 38040 Luserna/Lusern (Tn) - Via Trento 6
Tel. e fax 0464.789638
Cell./Mobil 0338.3033802
E-mail: [email protected]
Agosto/August 1999
1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999
2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001
3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004
4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011
Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN)
ISBN 978-88-8197-3-33
5
ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR
Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa
as da alle di Lusernar un cselln vo Lusern un von hoacha
perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un
lesan gesinga as bia biar.
Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di
nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa
ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar,
kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di
zung bo ma redet no herta ats Lusern.
Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern.
Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage
höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea
hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un
ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar
un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di Lusernar, un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi
zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt,
vo Lusern.
Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi
zung soin no lente, un bölln net aussterm.
Di bestn grüas vo Lusern.
Luigi Nicolussi Castellan
President von
Dokumentationszentrum Lusern
6
Luserna/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli)
7
PRESENTAZIONE
L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di Luserna, che intendono così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei
nostri Altipiani.
Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord,
non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e
la musica in particolare possono costituire un’occasione di
incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione
e sull’amicizia.
Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva l’ultima Comunità Cimbra, quella di Luserna, che
parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire
un’isola germanofona in territorio ora completamente di
lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che
le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune
di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione e l’amicizia reciproci.
Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano
le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica
sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello di toponomastica, di cognomi, di architettura e di
modalità di gestione del territorio.
Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal
vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una
lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli
tra il mondo germanico e quello italiano.
Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai
minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza, all’inizio del secolo scorso era costituita da circa
20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e
la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette
Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i
Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di
Luserna/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth,
Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di
Ala/Reuttal.
Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione della popolazione, modifiche della sovranità,
Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa,
ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la
lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa-
8
to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori
di questi territori.
Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine
di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di
Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti
di Luserna, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano
quasi 1.200, nel 1967 erano 654).
Ai residenti a Luserna vanno sommati circa 500 oriundi,
emigrati da Luserna, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro
gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone.
La Comunità germanofona Cimbra di Luserna, assieme a
quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento) da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di
minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto,
ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed
abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo
desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la
fase delle promesse.
La Fondazione Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S.,
promossa dal Comune di Luserna nell’estate del 1996, ha
come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in
questo modo contribuire allo sviluppo economico di Luserna e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra.
Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che
è anche membro del Consiglio di Amministrazione del
Centro Documentazione Luserna) con questa pubblicazione e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni
della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con
la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano i nostri due cantautori e cantastorie.
Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione, testimoniano il profondo amore per la loro terra,
ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo
mondo di autentica umanità.
Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o
dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di
Folgaria, Lavarone e Luserna/Lusern ed in numerose frazioni e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme di collaborazione.
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Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati da questi nostri Altipiani.
I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco,
quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri
visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono
comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni.
Per Luserna, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità culturale assoluta: è la prima volta che è possibile
ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o
cantata dallo stesso autore dei testi cimbri.
Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di Luserna, diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in
numerosi concerti, alcuni anche all’estero.
Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza.
Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque
dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della
lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento
con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i
contatti con la stessa.
Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere
tramite tutti i mezzi disponibili.
Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa, l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore,
cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta compagno d’avventura, il nostro collaboratore e
poeta Adolf Nicolussi Zatta.
Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro
per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani,
agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco,
Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele,
Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e
Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione.
Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto.
Luserna/Lusern, Luglio 1999
Luigi Nicolussi Castellan
Presidente del
Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S.
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EINLEITUNG
Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von
unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern, die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen entgegen kommen wollten.
Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden
als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der
Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft der Einheimischen erfreuen wollen, sondern
auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren
möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau von guten Beziehungen und Freundschaften.
Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische Sprache noch bewahrt hat.
Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit. Gesteigert wird diese durch die Einsicht,
daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und
wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als
Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind.
Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen,
Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft u.s.w.) überrascht.
Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen, die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür
lebendiges Zeugnis gibt.
Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist
und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung
rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa
20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen
Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch sprachen.
Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von
Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von
Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften Lusern/Luserna, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria, Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und
das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino.
Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse,
11
wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung
der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch
den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des
Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen. Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen
Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben.
Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich
das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben sie ihren Kindern weiter.
Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen
dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger
Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan
gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch
1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis
1967 650.
Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die
noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe
erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern.
Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der
ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni”
des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge
in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen
Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die
Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten, die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in
ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als
Versprechungen hervorgebracht.
Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation (O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer
1996 gegründet worden.
Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den
Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt.
Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die
von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi
Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden
sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern
die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache
in Form von Gedichten und Liedern zu hören.
12
Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die
Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die
sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer
wahren Menschlichkeit wachhalten.
Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und
trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab.
Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und
Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter der Hochebene von Folgaria, Lavarone, Luserna/Lusern
und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese
entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit.
Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der
Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und
den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden.
Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch und die italienischen auf deutsch übersetzt worden,
um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen Freunden und Besuchern zugänglich zu
machen.
Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine
neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die
Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen zimbrischen Sprache zu hören.
Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine
weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch
unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird.
Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und
lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten im In- und Ausland aufgetreten.
Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz
großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben
will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer
Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in
Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden.
Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “Lusernar”, wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder
und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern, die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht
und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt.
Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen
unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise
bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür
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das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten zu Verwandten sein.
Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative
hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der
zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank
gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die
Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger
Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher,
Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den
Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela
und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme und -bearbeitung zuständig war.
Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören.
Luserna/Lusern, Juli 1999
Luigi Nicolussi Castellan
Präsident des
Dokumentationszentrums Lusern
Cartolina storica “Gruss aus Luserna”
Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL)
Luserna/Lusern (Archivio/Archiv CDL)
PARTE A
16
1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN
Arm, arbat, gestraita ma luste ó.
Aso håmda gelebet di altn.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Dar Chell is gånt vür pin khüa
dar Chell is gånt atn Sbånt
di Emma sem im Plottarhof
in gånz tage vort issar gånt.
I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt
pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch
da is luste at di perng bo i pin
un ben dar summar bidar khint
alla bais di Emma ziaget
in di khirch pitn Chell.
Sibn khindar soinda khent
un alle groas essan pult
mitn khüa geabar atn Cåmp vür
so is di storja vo moin lånt
so is di storja vo moin lånt.
Storia che fu degli Altipiani
storia finita in mezzo ai fior
di questi monti e queste valli
una felice conclusion.
Storia che fu degli altipiani
storia di beghe e di sudor
ma poi vinse l’amore
e amore e pace dura ancor
e amore e pace dura ancor.
Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella
parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn
Alpenhütten am Bergrücken
des Sbånt auf der Gipfelseite
der Ortschaft Baiti/Hüttn
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
1) STORIA DEGLI ALTIPIANI
Povertà, lavoro, liti ma anche allegria.
Così vissero i nostri antenati.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche,
Chell le portò sullo Sbånt,
Emma stava nel Plotterhof
ed egli resto via tutto il giorno.
17
Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell
con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch,
così è allegro qui sui monti dove sto.
Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco
la Emma andrà in chiesa con il Chell.
Sette figli sono nati
ed (ormai) grandi mangiano polenta,
con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo,
così è la storia del mio paese,
così è la storia del mio paese.
Storia che fu degli Altipiani,
storia finita in mezzo ai fior,
di questi monti e queste valli,
una felice conclusion.
Storia che fu degli Altipiani
storia di beghe e di sudor
ma poi vinse l’amore
e amore e pace dura ancor…
e amore e pace dura ancor…
1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE
Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig!
So haben unsere Vorfahren gelebt.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen
der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen.
Die “Emma” dort im “Plottarhof”,
den ganzen Tag ist er fortgeblieben.
Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen,
mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”.
Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin,
und wenn der Sommer wieder kommt,
ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”.
Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta.
Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp.
So ist die Geschichte von meinem Dorf.
So ist die Geschichte von meinem Dorf.
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.
Geschichte inmitten von Blumen
von diesen Bergen und diesen Tälern
mit einem glücklichen Ende.
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.
Geschichte von Streiten und Schweiss,
aber am Ende hat die Liebe gesiegt,
und die Liebe und der Frieden dauern noch an,
und di Liebe und der Frieden dauern noch an.
18
2) DAR TOROLÜ
Storja von an mån herta in pa perng,
nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba.
An lestn niamat boast ber ’s is gebest
un bo dar is gånt zo geriva.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
In arn botta in lånt - ista gest a mån
da håmen khöt dar Torolü,
er is herta gånt, in un aus von perng,
in zo khoava schmalz un khes.
Denna issar gånt - nir un au von Laas
zu Kalnetsch, Leve un Tenna
hat vorkoaft aus als - in zo koava salz
sürcha-boaza mehl un boi.
Hasten du gekhent - in alt Torolü?
Herta vort pin esl - in un aus von perng.
Hasten du gekhent - in alt Torolü?
Herta vort pin esl - nir un au von Laas.
Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich
issen ó khent vür an stroach,
dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht,
is gestònt stille in Laas.
Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi
hettar ar geringart ’s vich.
Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear
do da is gånt dar Torolü.
Hasten du gekhent – in alt Torolü?
Stille pitn esl – nir an ort in Laas
Hasten du gekhent – in alt Torolü?
Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas.
2) IL TOROLÜ
Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi
ed il fondovalle, che si guadagna da vivere
barattando burro e formaggio con farina sale e vino.
Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire…
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Chissà quando visse in paese un uomo
soprannominato Torolü.
Egli girovagava per gli alpeggi
e scendeva nel fondovalle,
Caldonazzo, Levico e Tenna
per barattare formaggio e burro
con farina, sale e vino.
19
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?
In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe.
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?
Su e giù dal monte con l’asinello.
Un giorno accadde che l’asino,
a causa del sovraccarico,
non volle più salire dal fondovalle.
L’uomo pensò allora di alleggerirlo
bevendo il vino che portava sulla soma.
Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado,
di dare notizie sulla loro sorte.
Scorcio del Bisele
Teilansicht von Bisele
(Archivio/Archiv CDL)
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?
Fermo con l’asino in fondo alla salita.
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?
Disperso con l’asino in fondo alla salita.
2) DER TOROLÜ
Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf
den Bergen und im Tal.
Sein schicksal ist allen unbekannt.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”.
Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen,
um Käse und Butter zu holen.
Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo,
Levico oder Tenna gegangen,
um es zu verkaufen und dafür Salz,
Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf.
Einmal ist es vorgekommen,
dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat.
Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt
und ist am “Laas” stehengeblieben.
Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt,
ist das Tier entlastet.
Seit diesem Tag weiss niemand mehr,
wo der “Torolü” geblieben ist.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.
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3) DAR LÅNGES
Gedenkbar bia schümma,
gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, …
die bum at di lait, di vröss in di hülm
roasan… roasan …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Dar schnea rinnt von techar
pa tage un pa dar nacht
Da schiasan å di baiskhnöt
pin bassar abe von Kåmp
Di khlökhla spizzarn au
di hoadarn soin roat
Un di lait is voll pit bubm
Ho khindar steat au
ke s’is da khent dar långes
Ja geabar zo loava
un ber bart da üns vången?
Spilbar pin mermarla
un spilbar al miro
Züntbar in marzo atn Sbånt
2) Di löapla at di elbar
da spizzarn au von raisarn
Di bisan voll pit röasla
sa khemmen grümma un bais
Radikn baksan au
Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC Luserna)
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un gel håm sa di roas
In di hülm is voll pit vröss
Ho khindarla khent zuar
zo grüasa in långes
Lebar au di öala
un ber bart se üns vången?
Loafbar pin röafle
un spilbar pin besle
Di khizzla lebar unter di penn
3) Ja schüa is disa zait
zo hauga au di ekhar
Zo sezza di patatn
un ströba aus in mist
Daz abas in di khirch
haltet ma au s’petle
Un di sbalbm vlattarn um
Khent alle alle zuar
zo vaira in långes
Di khindar un di groasan
di baibar un di månnen
Vairbar in Hailege
vairbar disa zait
Di zait vor se üns inkeat
3) LA PRIMAVERA
Ricordiamo un tempo “bucolico”
- bambini che giocano … si rincorrono …
- I bombi sulla ripa …
- Le rane nelle pozze …
- Fiori … fiori ..
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) La neve si scioglie dai tetti,
di giorno e di notte,
la cascata dei “sogli bianchi” s’invena
con l’acqua che scende da Malga Campo.
Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse
quando sulla ripa ronzano i bombi.
Bambini svegliatevi,
è giunta la primavera!
Andiamo a correre
e chi ci prenderà?
Giochiamo a palline,
oppure al “miro”,
accendiamo il falò di marzo
su verso lo “Sbånt”
2) Le foglioline sugli alberi
spuntano dai rami,
22
i prati col “crocus”
diventano bianchi e verdi,
le cicorie crescono
con i loro fiori gialli,
quando nelle pozze
gracidano le rane.
Bimbi venite
a salutare la primavera,
facciamo il “tiro all’uovo”,
Chi lo prenderà?
Corriamo col cerchio
o giochiamo alla “zolla”,
poniamo i capretti
sotto i cestoni!
3) Splendido è il tempo
quando dissodiamo i campi,
seminiamo le patate,
spargiamo lo stallatico.
Alla sera, in chiesa,
recitiamo il rosario,
mentre le rondini volano attorno.
Accorrete tutti, tutti
per festeggiare la primavera,
i piccoli ed i grandi,
le donne e gli uomini,
festeggiamo il “santo”
festeggiamo il tempo,
il tempo prima che fugga via.
3) DER FRÜHLING
Erinnerung an den Frühling
- Kinder die laufen und spielen
- Hummeln auf der Leiten …
- Frösche in den Teichen …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Der Schnee rinnt von den Dächern
bei Tage und bei Nacht
Da schießen die Kalkfelsen an
mit Wasser herunter von Kamp
Die Schneeglöcklein spitzer hervor
Das Heidekraut ist rot
Und die Leite ist voll von Hummeln
Ho Kinder steht auf,
denn es ist der Frühling gekommen
Ja gehen wir zum Laufen
und wer wird uns fangen?
Spielen wir mit den Shussern
und spielen wir aufs Ziel
Zünden wir den März an am Schwand
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2) Die Blätter auf den Bäumen
spitzen hervor von den Zweigen
Die Wiesen voll mit Blüten
sie werden grün end weiß
Die Löwenzahn wachsen hervor
und gelb haben sie die Blüte
Und die Weiher sind voll mit Fröschen
Ho Kinder kommt her,
den Frühling zu begrüßen
Legen wer die Eier aus
und wer wird sie uns fangen?
Laufen wir mit dem Reifen
und spielen wir mit den Wasen
Die Kitzlein legen wir unter den Korb
3) Ja schön ist diese Zeit,
die Äcker aufzuhauen
Die Kartoffeln zu setzen
und den Mist auszustreuen
Am Abend in der Kirche
hält man den Rosenkranz
Und die Schwalben flattern herum
Kommt alle, alle her,
zu feiern den Frühling
Die Kinder und die Großen,
die Frauen und die Männer
Feiern wir den Heiligen,
feiern wir diese Zeit
Die Zeit bevor sie uns entgeht
(foto Walter Nicolussi Zatta)
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4) DI BELT VO LUSÉRN
Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt!
Venezia… un åndre stattn …
Di aisperng at da åndar sait …
Dar “Pechar” vüartas zega …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar darbeck!
Pechar stea au!
pit disan schüan tage
pit disarn hoatar nacht
a baila vor in takh
mochbar såin in at di perng
RIT. REFRAIN
Bar bartn seng nir Venezia
un åndre stattn ó
liachtar bo da se mövarn
fin bait aus az mer
un ben da khint di sunn
sebar at da åndar sait
di hoachan baisan perng
di gletschar in Tirol.
2) Junge steat au!
Junge steat au!
Pit söllan schüan hümbl
vo disan schüan lånt
vo disarn khluan belt
sebar da groas belt.
Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza
Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza
(Archivio/Archiv CDL)
25
RIT. REFRAIN
Bar bartn seng nir Venezia
un åndre stattn ó
liachtar bo da se mövarn
fin bait aus az mer
un ben da khint di sunn
sebar at da åndar sait
di hoachan baisan perng
di gletschar in Tirol.
3) Junge steat au! Junge steat au!
4) IL MONDO DI LUSERNA
Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo
- Venezia … ed altre città …
- I nevai dall’altra parte…
- “Pechar” ci porta a vedere …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar svegliati! Pechar alzati!
Con queste belle giornate splendide
e questa notte limpida
un bel po’ prima dell’aurora
dobbiamo essere in cima ai monti
RITORNELLO:
Vedremo la città di Venezia
e diverse altre città
le luci che si muovono
fin lontano sul mare aperto.
Poi quando si alzerà il sole
osserveremo dall’altra parte
i monti alti e bianchi
i ghiacciai del Tirolo.
2) Giovani alzatevi!
Giovani alzatevi!
Con questo cielo terso
da questo bel paese
da questo piccolo mondo
spaziamo sul grande mondo.
RITORNELLO
Vedremo la città di Venezia
e diverse altre città
le luci che si muovono
fin lontano sul mare aperto.
Poi quando si alzerà il sole
osserveremo dall’altra parte
i monti alti e bianchi
i ghiacciai del Tirolo.
3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi!
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4) DIE WELT VON LUSÉRN
Von unserm Berg sehen wir die weite Welt.
- Venedig … und andere Städte …
- Die Gletscher auf der anderen Seite …
- Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar wach auf! Pechar steh auf!
An diesen herrlichen Tagen
in dieser klaren Nacht
lange vor dem Sonnenaufgang
müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein
REFRAIN:
Wir werden die Stadt Wenedig sehen
und viele andere Städte
Lichter die sich bewegen
bis weit hinaus auf das Meer.
Und wenn die Sonne aufgehet
erblicken wir auf der anderen Seite
die hohen weißen Berge
die Gletscher von Tirol.
2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf!
bei diesem klaren Himmel
aus diesem herrlichen Dorf
aus dieser kleinen Welt
erreichen wir die weite Welt
REFRAIN
Wir werden die Stadt Wenedig sehen
und viele andere Städte
Lichter die sich bewegen
bis weit hinaus auf das Meer.
Und wenn die Sonne aufgeht
erblicken wir auf der anderen Seite
die hohen weißen Berge
die Gletscher von Tirol.
3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf!
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Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
L’Altopiano di Luserna visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini
Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen
(Archivio/Archiv ICMC Lusérn)
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5) BIA ÅMASAN
laüt bia åmasan
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde,
hoach übar ’s tal.
vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln
laitn, fin kan Aste.
Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn,
nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz,
…un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben
nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng,
aus az lånt.
Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas
ån as bar beratn von arn åndarn belt!
Hånsa vorgesst di tschelln?
Håmsa vorgesst di prüadar?
Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn)
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5) COME FORMICHE
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
A forma di dente acuminato, di spina, si protende
la nostra terra, alta, sopra la valle.
Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo
rive scoscese fino all’Astico.
Come formiche li percorsero i nostri antenati,
scendendo con burro e formaggio e risalendo
con farina e sale…e…molti furono, laggiù,
i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino
oltre il limitar dei monti, nella grande pianura.
Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano
come persone di un altro mondo!
Hanno dimenticato l’amicizia?
Hanno dimenticato la fratellanza?
5) WIE AMEISEN
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden
hoch über dem Tal.
Wo Steiglein unter die Felsen führen,
bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico.
Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen,
hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz,
….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder in der Sprache,
bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land.
Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen
als wären wir von einer anderen Welt.
Haben sie die Freunde vergessen?
Haben sie die Brüder vergessen?
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6) LUSÉRN
Måi lånt – måine laüt
- gedenkbar hintar un schubar wür
- bölbaras herta gearn
bar såin no biane
di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) An hoachan baitn perge,
bisan ezan un balt,
a groasa sunn in hümbl
hat dizza khlumma lånt.
Gånz vort bait ó vo aln,
a zung hats ó vor is,
da redetma das zimbar,
da steata måi Lusérn
RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat,
i grüaste måi Lusérn,
haüt moche bidar vort gian,
bartede bidar seen?
Ma i gedenkte herta,
bobrall bo de bart gian,
ombrom ja proprio nindart
is shümma as be ka diar.
2) Di månnen machan haüsar,
gian herta vort von lånt,
di baibar nò patatn,
in bisan ón in holz.
Di khindar vür pin khüa,
ben sa net gian ka shual,
un ben da khint dar summar
alle gian nò in sbemm.
RIT. REFRAIN
RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION:
Ber s’hatta khöt ke diza lånt
is aus an ort dar belt,
hatze gevelt zo reda, ombrom
di belt is alla da.
Da lebeta måi baibe
pin khindarn in måin haus
da schlavanda di altn
da stian di ünsarn laüt
RIT. REFRAIN
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova
Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua
(Archivio/Archiv CDL)
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6) LUSERNA
Il paese natio … la mia gente …
- ricordiamo il passato guardando al futuro
- vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi.
- La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Un monte alto ed esteso
prati, pascoli e bosco
un grande sole in cielo
ha questo piccolo paese
molto distante da tutti
ha una propria lingua
qui si parla il “CIMBRO”
qui sta la mia Luserna
RITORNELLO
Ti saluto oh terra dei padri
ti saluto mia Luserna
oggi devo nuovamente lasciarti
ti rivedrò ancora?
Ma ti ricorderò sempre
ovunque andrò
perché in nessun luogo
è bello come qui da te.
2) Gli uomini costruiscono case
e vanno via dal paese
le donne accudiscono le patate
i prati e raccolgono la legna
i bambini vanno al pascolo con le mucche
quando non c’è più scuola
e quando arriva l’estate
tutti raccolgono i funghi
RITORNELLO
RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese
è all’estremo margine del mondo
forse si era scordato
che il mondo è tutto qui.
Qui vive mia moglie
coi bimbi, a casa mia
qui riposano i nostri vecchi
qui sta la nostra gente.
RITORNELLO
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6) LUSÉRN
Mein Dorf – meine Leute …
- erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne …
- halten wir uns immer gern
- wir sind noch wenige
- wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Einen hohen breiten Berg
Wiesen, Weiden und Wald
eine große Sonne im Himmel
hat dieses kleine Dorf.
Ganz weit fort von allem
eine Sprache hat es auch für sich
hier redet man das Cimbar
hier steht mein Lusérn
REFRAIN
Ich grüße dich meine Heimat
ich grüße dich mein Lusérn.
Heute muß ich wieder fortgehen
werde ich dich wiedersehen?
Aber ich denke immer an dich
überall wohin ich gehen werde
denn wirklich nirgends
ist es schön wie bei dir.
2) Die Männer machen Häuser
und gehen fort vom Dorf
Die Frauen hinter den Wiesen her,
den Kartoffeln und dem Holz.
Die Kinder vorwärts mit den Kühen
wenn sie nicht zur Schule gehen
und wenn der Sommer kommt
gehen alle nach Schwammerl.
REFRAIN
REFRAIN + AUFSAGUNG:
Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf
ganz aussen am Ende der Welt ist
hat sich verfehlt zu reden,
denn die Welt ist ganz hier.
hier lebt meine Frau
mit den Kindern in meinem Haus
hier schlafen unsere Alten
hier sind unsere Leute.
REFRAIN
PARTE B
Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni,
vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina
Diese Lieder sind auf den Hochebenen
von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten
20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung
an die alpine Tradition.
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Eccovi lo
1) JODEL FOLGARAIT
Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio
con S. Teresa di Gallura.
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta
risponder saprà lo stornello folgarait.
È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così…
Jodel + finale: questo jodel folgarait.
Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia
che provi lassù nessun altro ti può dare…
È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così…
Jodel + finale: questo jodel folgarait.
Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia
dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia,
questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così…
jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait.
Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn
Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL)
Für euch da das
1) JODELN FOLGARAIT
Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft
mit S. Teresa di Gallura gewidmet.
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt,
wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen.
Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.
Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen,
aber die Freude,
die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben …
So singen wir alle das Jodeln, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.
Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt,
vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie,
das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait.
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2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI
Dedicata ai marciatori del Mondo.
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE
Tutti i giorni di festa al mattino
equipaggiato ed allenato a puntino
per affrontare una prova dura…
il marciatore sul percorso si avventura.
All’inizio il gruppo è compatto
poi si sgrana e i migliori di fatto
scattano in testa con impeto e vigore…
sfreccia la colonna multicolore.
Marciatore in salita lanciato
pulsa il cuore possente è il tuo fiato
forza ai muscoli è il sol tuo pensiero…
deciso arranchi sull’impervio sentiero.
Su mulattiere scoscese e pietrose
stretti sentieri, strade fangose
con il caldo la pioggia e il vento…
vai sicuro, solerte ed attento.
Il tuo sguardo scruta lontano
l’orizzonte, i monti, l’altopiano
ammiri ridenti vallate…
azzurri laghi, torrenti e cascate.
Attraversi ombrose foreste
valichi il verde pascolo alpestre
corri sui prati tutti in fiore…
salti ruscelli, crepacci e le forre.
Passa il tempo, trascorron le ore
ma non cede il marciatore
instancabile come un alpino…
sempre avanti incontro al destino.
Marciatore sul tuo volto abbronzato
di stanchezza e sudore segnato
si vede l’amico ideale…
è un carattere forte e leale.
Finalmente in fondo al sentiero
C’è il segnale di gioia foriero
Felice, orgoglioso ed appagato…
Marciatore, bravo! Sei arrivato!!
Forte Campo Luserna oggi
Die Festung heute
(Archivio/Archiv CDL)
37
2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN
Allen Volksläufern der Welt gewidmet.
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE
Alle Festtage in der Frühe
wohlgerüstet und trainiert
einer harten Prüfung sich zu stellen…
wagt sich der Läufer auf die Strecke.
Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen,
dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten
schnellen mit Schwung und Kraft voran…
Es jagt dahin die bunte Kolonne.
Läufer, bergan angestrengt,
das Herz pulsiert, stark ist dein Atem,
Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke…
entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg.
Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden,
auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen,
in Hitze, Regen und Wind…
gehst du sicher, emsig und aufmerksam.
Dein Blick ergründet die Weite,
den Horizont, die Berge, die Hochebene.
Du bewunderst anmutige Täler…
blaue Seen, Bäche und Wasserfälle,
ziehst durch schattige Forste,
überschreitest die grüne Bergweide,
läufst auf blumenübersäten Wiesen…
springst über Bäche, Kluften und Schluchten.
Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin,
aber der Läufer gibt nicht auf.
Unermüdlich wie ein Alpenjäger…
immer weiter, dem Schicksal entgegen.
Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht,
von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet,
sieht man den idealen Freund…
Ein starker und aufrichtiger Charakter.
Endlich, am Ende des Pfades
zeigt sich das freudeverkündende Zeichen.
Glücklich, stolz und erfüllt…
Läufer, bravo! Du bist angekommen!!
38
3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE
Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento
all’antica tradizione storica di Lavarone.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a far l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Anche gli Asburgo ci hanno provato
a far l’amore nei pressi del lago
Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle
han ricevuto un permesso “imperiale”
è quella bolla detta del “Benefatio”.
Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Anche i soldati lo avrebbero fatto
dimenticando il Forte Belvedere
e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi
ma in quel momento, ahimé non ce n’era
tutte le donne già da tempo scomparse.
Così nel lago volarono dentro…le sole granate.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori
ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco
è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde
dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund”
a curarsi le voglie.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore
39
3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE
Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis
auf die alte historische Tradition von Lavarone.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Auch die Habsburger trachteten danach,
in der Nähe des Sees zu lieben.
Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel,
die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten.
So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt.
Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Auch die Soldaten hätten es gerne getan
und die Festung Belvedere vergessen
und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen.
Aber zu der Zeit war es damit leider nichts.
Alle Frauen waren längst verschwunden.
Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen
…wie Fußballspieler,
aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen,
dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen,
wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund”
gehen,
ihre Lust zu stillen.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Lago di Lavarone
40
4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER
Dedicata ad un vero amore “alpino”.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom,
en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom.
En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che
baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor…
jodel.
Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait,
dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron…
jodel.
En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol,
me som sposà con la biondina cosita bela così carina…
jodel.
E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che
no avé provà cosa el vol dir felizità…
Jodel.
Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila.
4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER
Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet.
ALDO FORRER
Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und
guter Wein.
Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit,
Ausgelassenheit, ein buntes Treiben.
Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich
sie gesehen – welch Herzklopfen Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben
verführen….
Jodeln.
Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt,
bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der
Leidenschaft] gerieten…
Jodeln.
Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn,
ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet…
Jodeln.
Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist:
ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet…
Jodeln.
An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila.
41
5) SE VI PIACE LA NEVE
È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani
per fare una bella sciata.
ALDO FORRER - FRANZL LANG
Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché
si fa slalom tra i pim…
Jodel.
Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi
e piam pianim a Costa arrivar…
Jodel
Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar;
con un po’ di discesa alla triposto arrivar…
Jodel.
Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella
O Salizzona o il Trugalait…
Jodel.
Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda…
En “bicer” e con gli sci ripartir…
Jodel.
5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT
Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren
die Hochebenen gewählt haben.
ALDO FORRER
Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist
Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern
Slalom.
Jodeln.
Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den
Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht…
Jodeln.
An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe;
nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz…
Jodeln.
Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella
oder Salizzona oder den Trugalait…
Jodeln.
Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell…
Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren…
Jodeln.
42
6) COME FORMICHE
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
(solo musica, come n. 6 parte A)
6) LEUTE WIE AMEISEN
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
(Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A)
Costume tradizionale cimbro
Traditionelle zimbrische Tracht
(Archivio/Archiv CDL)
Baita del Bisele con le tradizionali scandole
Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL)
43
Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno
Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen
am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL)
Chiesa Parrocchiale / Kirche
(foto Adriano Tomaselli)
44
Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili
Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen
• Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di Luserna,
Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, Luserna 2010
€ 20,00
• Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an
stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher,
Luserna 2009, Testi/Texte (I-C)
€ 20,00
• Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit,
Luserna 2007, Testi/Texte (I-D)
€ 20,00
DVD (I-D)
€ 15,00
• Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi
Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und
den Östlichen Alpen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-D)
€ 5,00
• Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch
und Italienisch, Luserna 2002, Testi/Texte (I-C-D),
Cassetta Musicale/Musikkassette
€ 10,00
CD
€ 15,00
• Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di Luserna/
Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in Luserna/
Katalog der Bilder in Lusern, Luserna 2006, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
• PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004,
Testi/Texte (D)
€ 20,00
• Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], Luserna 1918. La comunità
cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer
Geschichte, Luserna 2004, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
• Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani
CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch,
Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – Luserna 1915-1918.
Tre anni di guerra sugli Altipiani Luserna nelle immagini dell’archivio fotografico
Clam Gallas Winkelsbauer, Luserna 2006, Testi/Texte (I)
€ 15,00
• Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIOLETT - Fiabe/Märchen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela,
Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2005, Testi/Texte (I-C)
€ 10,00
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch
von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2006,
Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006,
Testi/Texte (I-C)
€ 5,00
• Prezzi Christian, Luserna isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità
germanofone, Luserna 2005, Testi/Texte(I)
€ 4,00
• Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der
deutschsprachigen Gemeinden, Luserna 2005, Testi/Texte (D)
€ 4,00
• Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln.
Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, Luserna 2005,
Testi/Texte (D)
€ 15,00
• Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento
2009, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
Ordinativi - Bestellung:
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I 38040 LUSERNA/LUSERN TN
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3
INDICE
Zboa börtar/Presentazione/Einleitung
p.
5
Parte A (As bia biar/cimbro/zimbrisch)
1) Storja von ünsarn lentar - Storia degli Altipiani p.
Geschichte von der Hochebene
Ugo Pedrazza - Aldo Forrer - Nello Pecoraro
16
2) Dar/il/der Torolü
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
18
3) Dar Långes - La primavera - Der Frühling
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
20
4) Di belt vo Lusérn - Il mondo di Luserna
Die Welt von Lusérn
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
24
5) Bia åmasan - Come formiche - Wie Ameisen
Nello Pecoraro - Adolf Nicolussi Zatta
p.
28
6) Lusérn
Adolf Nicolussi Zatta - Nello Pecoraro
p.
30
p.
34
2) La marcia degli Altipiani
Ferruccio Carotta - Nello Pecoraro
Fernando Tezzele
p.
36
3) Meraviglioso è il lago di Lavarone
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
p.
38
4) Al bait dela Leonila Stricker
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
p.
40
5) Se vi piace la neve
Aldo Forrer - Franzl Lang
p.
41
6) Come formiche
Musica di Nello Pecoraro
p.
42
Pubblicazioni Centro Documentazione Luserna
p.
Publikationen des Dokumentationszentrum Lusern
44
Parte B
1) Jodel Folgarait
Bruno Frisanco - Giancarlo Targher
Aldo Forrer - Nello Pecoraro
©
CENTRO DOCUMENTAZIONE LUSERNA O.N.L.U.S.
DOKUMENTATIONSZENTRUM LUSÉRN
I 38040 Luserna/Lusern (Tn) - Via Trento 6
Tel. e fax 0464.789638
Cell./Mobil 0338.3033802
E-mail: [email protected]
Agosto/August 1999
1ª Ristampa Dicembre/Dezember 1999
2ª Ristampa/2ª Auflage Dicembre/Dezember 2001
3ª Ristampa/3ª Auflage Agosto/August 2004
4ª Ristampa/4ª Auflage Marzo/March 2011
Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN)
ISBN 978-88-8197-3-33
5
ZBOA BÖRTAR AS BIA BIAR
Bar håm gemacht dizza libarle un disa musikkassette zoa
as da alle di Lusernar un cselln vo Lusern un von hoacha
perng von Folgarait-Lavraun und Lusern, mang höarn un
lesan gesinga as bia biar.
Vil laüt bo da kemmen at ünsarne hoachan perng vo Folgarait fin in Vesan odar Slege, ben sa seng un höarn di
nem von beldarn, bisan, ekkarn, haüsarn, Laüt vorstiansa
ke da hat ma geredet alttaücs. Ben sa boln bissan mearar,
kinten köt ke at dise perng hat ma geredet “zimbrisch”, di
zung bo ma redet no herta ats Lusern.
Fin est niamat hat gemag höarn ünsar alt zung vort vo Lusern.
Est pit disar kassette a niagladar obarall in di belt mage
höarn ünsar zung gesunk odar geredet. Disa guata idea
hånse gehat ünsarne cselln Aldo Forrer, vo Folgarait, un
ünsar Adolf (Nicolussi Zatta). Se håm gesribet di börtar
un se singen. Bar köden “vorgels Gott”: est alle di Lusernar, un soine kindar bo da soin vort, mang höarn såi
zung, di zung von soin altn, un gedenkanse vo soin lånt,
vo Lusern.
Un alle ünsarne cselln o, mang vorstian ke Lusern un soi
zung soin no lente, un bölln net aussterm.
Di bestn grüas vo Lusern.
Luigi Nicolussi Castellan
President von
Dokumentationszentrum Lusern
6
Luserna/Lusérn con il Becco di Filadonna (foto Adriano Tomaselli)
7
PRESENTAZIONE
L’idea di questa pubblicazione è dei nostri amici Aldo Forrer di Folgaria e Adolf Nicolussi Zatta di Luserna, che intendono così corrispondete alla richiesta di molti visitatori dei
nostri Altipiani.
Infatti i nostri ospiti, provenienti dal sud come dal nord,
non si accontentano più dell’indubbia bellezza del paesaggio e dell’ospitalità dei suoi abitanti, ma desiderano conoscere meglio l’articolata realtà locale. La storia, la cultura e
la musica in particolare possono costituire un’occasione di
incontro per sviluppare rapporti basati sulla comprensione
e sull’amicizia.
Particolare interesse suscita il fatto che sugli Altipiani sopravviva l’ultima Comunità Cimbra, quella di Luserna, che
parla tuttora il proprio antico idioma germanico. Scoprire
un’isola germanofona in territorio ora completamente di
lingua italiana risulta di estremo interesse, tanto più ora che
le tensioni nazionalistiche sono state superare e tutti insieme contribuiamo a costruire la nuova Europa, casa comune
di tutti i popoli europei, basata sul rispetto, la collaborazione e l’amicizia reciproci.
Molti sono sorpresi nel constatare quanto numerose siano
le tracce lasciate dalla civiltà cimbra di origine germanica
sull’intero Altipiano: ne è prova il continuo riscontro a livello di toponomastica, di cognomi, di architettura e di
modalità di gestione del territorio.
Ciò stimola il desiderio di saperne di più e di “sentire dal
vivo” questa lingua, espressione e testimonianza di una
lunga storia europea dei nostri Altipiani, cerniera per secoli
tra il mondo germanico e quello italiano.
Infatti se la Comunità Cimbra è ora praticamente ridotta ai
minimi termini, ed è minacciata nella sua stessa sopravvivenza, all’inizio del secolo scorso era costituita da circa
20.000 persone, nell’ampio territorio tra l’Adige, il Brenta e
la Pianura Veneta. La “Terra Cimbra” comprendeva i Sette
Comuni Vicentini dell’Altipiano di Asiago, la Valdastico, i
Tredici Comuni Veronesi della Lessinia, l’area trentina di
Luserna/Lusern, Lavarone/Lavraun, Folgaria/Vielgereuth,
Terragnolo/Leimtal, Vallarsa/Brandtal, Valle dei Ronchi di
Ala/Reuttal.
Numerosi avvenimenti (pressioni politiche e religiose, evacuazione della popolazione, modifiche della sovranità,
Grande Guerra, repressione fascista, emigrazione di massa,
ecc.) hanno comportato come conseguenza che sul territorio del loro tradizionale insediamento storico siano sopravvissuti pochi abitanti che ancora parlano regolarmente la
lingua cimbra, ossia il tedesco di inizio millennio importa-
8
to dalla Germania meridionale dai loro avi, colonizzatori
di questi territori.
Il cimbro è ancora correntemente parlato da alcune decine
di abitanti di Giazza nel Comune di Selva di Progno in Provincia di Verona, da ancora meno abitanti del Comune di
Roana in Provincia di Vicenza, e da quasi tutti gli abitanti
di Luserna, attualmente 340 (ma negli anni Venti erano
quasi 1.200, nel 1967 erano 654).
Ai residenti a Luserna vanno sommati circa 500 oriundi,
emigrati da Luserna, ed i loro figli e nipoti, che prevalentemente parlano ancora il cimbro, per cui questo nostro
gruppo linguistico è composto da circa 1000 persone.
La Comunità germanofona Cimbra di Luserna, assieme a
quella Mòchena della Valle del Fersina (Provincia di Trento) da alcuni anni ha chiesto il riconoscimento giuridico di
minoranza linguistica ed in modo limitato ciò è avvenuto,
ma soprattutto ha chiesto un “Progetto integrato” che promuova lo sviluppo economico, blocchi l’emigrazione ancora in atto e consenta agli abitanti originari di lavorare ed
abitare nel proprio paese ed agli emigrati di tornare, se lo
desiderano. Su questo punto non si è andati molto oltre la
fase delle promesse.
La Fondazione Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S.,
promossa dal Comune di Luserna nell’estate del 1996, ha
come finalità principale di valorizzare le risorse culturali locali anche al fine di promuovere il turismo culturale, ed in
questo modo contribuire allo sviluppo economico di Luserna e quindi alla conservazione della Comunità Cimbra.
Assieme agli amici Aldo Forrer e Adolf Nicolussi Zatta (che
è anche membro del Consiglio di Amministrazione del
Centro Documentazione Luserna) con questa pubblicazione e con l’annessa cassetta musicale vogliamo offrire ai visitatori dei nostri Altipiani, agli oriundi, agli Amici e simpatizzanti ovunque residenti la possibilità di ascoltare i suoni
della nostra lingua ed i sentimenti di profondo legame con
la propria storia e con il proprio amato Altipiano che animano i nostri due cantautori e cantastorie.
Alcuni loro brani, recitati e/o cantati sono di grande suggestione, testimoniano il profondo amore per la loro terra,
ravvivano sentimenti di simpatia e nostalgia per un piccolo
mondo di autentica umanità.
Poesie e canti si intrecciano tra di loro in cimbro, italiano o
dialetto trentino, rappresentando diverse sfaccettature dell’articolata realtà degli Altipiani, articolata nei tre comuni di
Folgaria, Lavarone e Luserna/Lusern ed in numerose frazioni e nuclei abitati, che stanno riscoprendo la comune origine cimbra e sperimentando sempre maggiori ed efficaci forme di collaborazione.
9
Questo libretto e l’allegata cassetta musicale possono contribuire a farci sentire più uniti tra di noi e con tutti gli emigrati da questi nostri Altipiani.
I testi cimbri sono stati tradotti anche in italiano e tedesco,
quelli in italiano in tedesco: in questo modo tutti i nostri
visitatori ed amici, di lingua italiana o tedesca, possono
comprendere nella loro lingua il contenuto delle canzoni.
Per Luserna, poi, questa pubblicazione rappresenta una novità culturale assoluta: è la prima volta che è possibile
ascoltare la viva lingua cimbra, espressivamente recitata o
cantata dallo stesso autore dei testi cimbri.
Confidiamo che a questa nostra iniziativa segua, non appena possibile, una analoga della Polifonica Cimbra di Luserna, diretta dal Maestro Giacobbe Nicolussi Paolaz. Composta da oltre 30 persone ha in repertorio canti popolari e religiosi in cimbro, italiano, tedesco e latino e si è già esibita in
numerosi concerti, alcuni anche all’estero.
Confidiamo che questa iniziativa abbia successo e contribuisca a diffondere il nostro messaggio: la Comunità cimbra è in grande difficoltà, ma vive ancora, ha voglia di vivere e rappresenta un patrimonio culturale di importanza europea che non deve essere lasciato morire nell’indifferenza.
Speriamo che i membri della comunità cimbra, ovunque
dispersi, ritrovino sulle note musicali e con i suoni della
lingua dell’infanzia o dei genitori il filo di collegamento
con la loro Comunità e terra d’origine e vogliano ravvivare i
contatti con la stessa.
Ci auguriamo che questa iniziativa editoriale venga sostenuta da tutti i nostri Amici e quindi venga fatta conoscere
tramite tutti i mezzi disponibili.
Il nostro più sentito ringraziamento va all’ideatore dell’iniziativa, l’eclettico (scultore, guida, sciatore, storico, scrittore,
cantautore,…) amico folgaretano Aldo Forrer ed al suo entusiasta compagno d’avventura, il nostro collaboratore e
poeta Adolf Nicolussi Zatta.
Un cordiale ringraziamento al Maestro prof. Nello Pecoraro
per la non certo facile armonizzazione musicale dei brani,
agli autori di alcuni testi (Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco,
Giancarlo Targher, Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele,
Franzl Lang), ai collaboratori nelle traduzioni (Gisela e
Hans Tyroller, Ermenegildo Bidese, Sonja Löhr) ed a Francesco Ianes dello Studio 33 per la registrazione e riproduzione.
Auguriamo a tutti buona lettura e buon ascolto.
Luserna/Lusern, Luglio 1999
Luigi Nicolussi Castellan
Presidente del
Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S.
10
EINLEITUNG
Die Idee dieses Büchleins mit Musikkassette stammt von
unseren Freunden Aldo Forrer aus Folgaria (früher: Vielgereuth oder Folgarait) und Adolf Nicolussi Zatta aus Lusern, die damit dem Wunsch vieler Besucher der Hochebenen entgegen kommen wollten.
Es hat sich gezeigt, daß die Gäste, sowohl aus dem Süden
als auch aus dem Norden, sich nicht mehr nur an der
Schönheit der imposanten Landschaft und der Gastfreundschaft der Einheimischen erfreuen wollen, sondern
auch mehr von den örtlichen Eigentümlichkeiten erfahren
möchten. Geschichte, Kultur und Musik tragen zu größerem gegenseitigem Verständnis bei und fördern den Aufbau von guten Beziehungen und Freundschaften.
Besonderes Interesse weckt die Tatsache, daß auf den Hochebenen von Folgaria und Lusern die letzte noch existierende zimbrische Volksgruppe lebt, welche ihre alte germanische Sprache noch bewahrt hat.
Die Entdeckung einer deutschen Sprachinsel inmitten eines italienischsprachigen Gebietes, erregt allgemeine Aufmerksamkeit. Gesteigert wird diese durch die Einsicht,
daß nationale Spannungen bereits abgebaut wurden und
wir nun alle durch gegenseitige Schätzung, Zusammenarbeit und Freundschaft am Aufbau eines neuen Europa als
Haus für alle Volksgruppen beteiligt sind.
Viele werden von den zahlreichen Hinweisen der zimbrischen Kultur auf ihre germanische Herkunft (Flurnamen,
Familiennamen, Bauart, Pflege und Verwaltung der Landschaft u.s.w.) überrascht.
Das erweckt den Wunsch, mehr über die zimbrischen Hochebenen, die jahrhundertelang Begegnungsstätte zwischen der deutschen und italienischen Welt war, zu erfahren und die Sprache ihrer Bewohner zu hören, die dafür
lebendiges Zeugnis gibt.
Auch wenn jetzt diese Volksgruppe stark geschrumpft ist
und um ihr Überleben kämpft, sollte man in Erinnerung
rufen, daß noch am Anfang des vorigen Jahrhunderts etwa
20.000 Leute im weiten Gebiet zwischen den Flüssen
Etsch und Brenta und dem venetianischen Flachland zimbrisch sprachen.
Das “Zimbernland” umfaßte die “Sieben Gemeinden von
Vicenza”, das Asticotal, die “Dreizehn Gemeinden von
Verona” in den Lessinischen Voralpen, und die Ortschaften Lusern/Luserna, Lavraun/Lavarone, Vielgereuth/Folgaria, Leimtal/Terragnolo sowie das Brandtal/Vallarsa und
das Reuttal/Valle dei Ronchi im Trentino.
Der heutige Zustand wurde durch zahlreiche Ereignisse,
11
wie durch politischen und kirchlichen Druck, Aussiedlung
der Bevölkerung, Änderung der Staatsangehörigkeit, durch
den Ersten Weltkrieg und die Unterdrückung seitens des
Faschismus und durch Massenauswanderungen hervorgerufen. Dadurch konnten nur wenige der ursprünglichen
Einwohner in ihrem eigenen Gebiet überleben.
Hauptsächlich sie verwenden heute ihre Sprache, nämlich
das von den Ureinwanderern aus Süddeutschland gesprochene Deutsch vom Anfang dieses Jahrtausends und geben sie ihren Kindern weiter.
Heutzutage wird das Zimbrische nur noch von einigen
dutzenden Einwohnern von Giazza/Ljetzan in der veronesischen Gemeinde Selva di Progno und von noch weniger
Menschen in der vizentinischen Gemeinde Roana/Robaan
gesprochen. Darüber hinaus sprechen fast alle 340 Luserner zimbrisch. In den 20er Jahren betrug ihre Zahl noch
1.200 und in der Zeit nach dem Zweiten Weltkrieg bis
1967 650.
Den Einwohnern von Lusern sind die etwa 500 Ausgewanderten sowie ihre Kinder und Enkel hinzuzuzählen, die
noch regelmässig zimbrisch sprechen. Unsere Volksgruppe
erreicht somit die Stärke von etwa 1.000 Mitgliedern.
Die zimbrische Gemeinde Luserns hat gemeinsam mit der
ebenfalls deutschsprachigen Gemeinschaft der “Mòcheni”
des Fersentals (nördlich von Pergine, ebenfalls in der Provinz Trento) seit einigen Jahren leider nur geringe Erfolge
in der angestrebten gesetzlichen Anerkennung als Sprachminderheit erzielt. Sie hat dennoch mit Nachdruck einen
Entwicklungsplan verlangt, der die Wirtschaft fördert, die
Auswanderung stoppt und den Einwohnern und Ausgewanderten, die es wünschen, die Möglichkeit bietet, in
ihrem eigenen Heimatdorf zu arbeiten und zu leben. Dieses Ersuchen hat bis jetzt als Ergebnis nicht viel mehr als
Versprechungen hervorgebracht.
Die als nicht gewinnorientierte gemeinnützige Organisation (O.N.L.U.S.) anerkannte Stiftung “Dokumentationszentrum Lusern” ist von der Gemeinde Lusern im Sommer
1996 gegründet worden.
Sie sieht es als ihre Hauptaufgabe an, den Wert der heimischen Kulturgüter bekanntzumachen, um dadurch den
Fremdenverkehr zu fördern, was zur wirtschaftlichen Entwicklung der Gemeinde und zu deren Fortbestehen beiträgt.
Diese Broschüre und die beiliegende Musikkassette, die
von unseren Freunden Aldo Forrer und Adolf Nicolussi
Zatta erstellt wurde, bieten Luserns Gästen und Freunden
sowie allen außerhalb ihrer Heimat lebenden Lusernern
die Möglichkeit, den Klang unserer zimbrischen Sprache
in Form von Gedichten und Liedern zu hören.
12
Einige davon sind sehr beeindruckend. Sie können die
Verbundenheit zur eigenen Heimat beleben und die
sehnsüchtige Erinnerung an diese kleine Welt mit ihrer
wahren Menschlichkeit wachhalten.
Lieder und Gedichte in zimbrischer, italienischer und
trentinischer Sprache wechseln sich auf der Aufnahme ab.
Sie spiegeln das Miteinander verschiedener Sprachen und
Kulturen wider und zeigen die unterschiedlichen Gesichter der Hochebene von Folgaria, Lavarone, Luserna/Lusern
und zahlreicher anderer kleinerer Ortschaften. Auch diese
entdecken immer mehr ihre gemeinsame zimbrische Herkunft und erproben neue Möglichkeiten der Zusammenarbeit.
Diese Musik kann dazu beitragen, die Menschen der
Hochebene untereinander und sie mit ihren Frenden und
den aus der Hochebene Ausgewanderten stärker zu verbinden.
Die zimbrischen Texte sind auch auf deutsch und italienisch und die italienischen auf deutsch übersetzt worden,
um den Inhalt der Lieder unseren deutsch- und italienischsprachigen Freunden und Besuchern zugänglich zu
machen.
Für Lusern stellt die Herausgabe dieser Musikkassette eine
neue kulturelle Leistung dar; zum ersten Mal hat jeder die
Möglichkeit, wann und wo er will, eine Probe der lebendigen zimbrischen Sprache zu hören.
Wir sind zuversichtlich, daß dieser Initiative bald eine
weitere solcher Art folgen wird. Das wäre möglich durch
unseren “Chor vo Lusern”, der aus mehr als 30 Leuten besteht und von Giacobbe Nicolussi Paolaz geleitet wird.
Der mehrstimmige Chor, der in seinem Repertoire Volksund Kirchenlieder auf zimbrisch, italienisch, deutsch und
lateinisch aufzuweisen hat, ist bereits mit mehreren Konzerten im In- und Ausland aufgetreten.
Die Botschaft, die wir durch diese Musikkassette verbreiten wollen, ist, daß die “Zimbrische Gemeinschaft” trotz
großer Schwierigkeiten noch lebendig ist und weiterleben
will, und daß sie Trägerin einer Kultur von europäischer
Bedeutung ist. Dieser kulturelle Reichtum darf nicht in
Gleichgültigkeit dem Sterben überlassen werden.
Wir vertrauen insbesondere darauf, daß in den “Lusernar”, wo immer sie leben, durch den Klang dieser Lieder
und die Melodie der Sprache ihrer Jugend und ihrer Eltern, die Verbundenheit mit ihrer Heimat wieder erwacht
und sie die Verbindung zu ihr wieder herstellen läßt.
Wir wünschen uns, daß diese Verlagsinitiative von allen
unseren Freunden getragen und auf jeder Art und Weise
bekanntgemacht wird. Das bevorzugte Mittel sollte dafür
13
das Weitererzählen von Freund zu Freund und von Verwandten zu Verwandten sein.
Unser herzlicher Dank gilt zunächst unserem vielseitig begabten Freund Aldo Forrer, der die Idee für diese Initiative
hatte, desweiteren seinem von diesem Unternehmen begeisterten Gesinnungsgenossen Adolf Nicolussi Zatta, der
zugleich unser Mitarbeiter und Heimatdichter ist. Dank
gebührt auch dem Musikprofessor Nello Pecoraro für die
Anpassung der Musik an die Texte, den Mitautoren einiger
Texte Ugo Pedrazza, Bruno Frisanco, Giancarlo Targher,
Ferruccio Carotta, Fernando Tezzele, Franzl Lang den
Übersetzern der zimbrischen Lieder ins Deutsche Gisela
und Hans Tyroller, den Übersetzern der italienischen Lieder ins Deutsche Ermenegildo Bidese und Sonja Löhr sowie Francesco Ianes von Studio 33, der für die Musikaufnahme und -bearbeitung zuständig war.
Wir wünschen Euch viel Spaß beim Zuhören.
Luserna/Lusern, Juli 1999
Luigi Nicolussi Castellan
Präsident des
Dokumentationszentrums Lusern
Cartolina storica “Gruss aus Luserna”
Alte Ansichtskarte (Archivio/Archiv CDL)
Luserna/Lusern (Archivio/Archiv CDL)
PARTE A
16
1) STORJA VON ÜNSARN LENTARN
Arm, arbat, gestraita ma luste ó.
Aso håmda gelebet di altn.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Dar Chell is gånt vür pin khüa
dar Chell is gånt atn Sbånt
di Emma sem im Plottarhof
in gånz tage vort issar gånt.
I pin ja gestarn khent un hån in Chell gesegt
pit dar Emma, di khüa in stall von Måntsch
da is luste at di perng bo i pin
un ben dar summar bidar khint
alla bais di Emma ziaget
in di khirch pitn Chell.
Sibn khindar soinda khent
un alle groas essan pult
mitn khüa geabar atn Cåmp vür
so is di storja vo moin lånt
so is di storja vo moin lånt.
Storia che fu degli Altipiani
storia finita in mezzo ai fior
di questi monti e queste valli
una felice conclusion.
Storia che fu degli altipiani
storia di beghe e di sudor
ma poi vinse l’amore
e amore e pace dura ancor
e amore e pace dura ancor.
Baita sulla dorsale dello Sbånt, nella
parte sommitale di loc. Baiti/Hüttn
Alpenhütten am Bergrücken
des Sbånt auf der Gipfelseite
der Ortschaft Baiti/Hüttn
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
1) STORIA DEGLI ALTIPIANI
Povertà, lavoro, liti ma anche allegria.
Così vissero i nostri antenati.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Michele (Chell) andò al pascolo con le mucche,
Chell le portò sullo Sbånt,
Emma stava nel Plotterhof
ed egli resto via tutto il giorno.
17
Sono arrivato ieri ed ho visto il Chell
con la Emma e le mucche nella stalla del Måntsch,
così è allegro qui sui monti dove sto.
Quando arriverà nuovamente l’estate, tutta in bianco
la Emma andrà in chiesa con il Chell.
Sette figli sono nati
ed (ormai) grandi mangiano polenta,
con le mucche andiamo al pascolo a Malga Campo,
così è la storia del mio paese,
così è la storia del mio paese.
Storia che fu degli Altipiani,
storia finita in mezzo ai fior,
di questi monti e queste valli,
una felice conclusion.
Storia che fu degli Altipiani
storia di beghe e di sudor
ma poi vinse l’amore
e amore e pace dura ancor…
e amore e pace dura ancor…
1) GESCHICHTE VON DER HOCHEBENE
Armut - Arbeit - Streit - Aber auch Lustig!
So haben unsere Vorfahren gelebt.
UGO PEDRAZZA - ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Der “Chell” (Michael) ist mit den Kühen vorwärts gegangen
der “Chell” ist auf den “Schwand” gegangen.
Die “Emma” dort im “Plottarhof”,
den ganzen Tag ist er fortgeblieben.
Ich bin gestern gekommen und habe den “Chell” gesehen,
mit der “Emma”, die Kühe im Stall vom “Mantsch”.
Da ist es lustig auf den Bergen, wo ich bin,
und wenn der Sommer wieder kommt,
ganz in Weiss zieht die “Emma” in die Kirche mit dem “Chell”.
Sieben Kinder sind gekommen, und alle gross essen Polenta.
Mit den Kühen gehen wir auf die Alm Camp.
So ist die Geschichte von meinem Dorf.
So ist die Geschichte von meinem Dorf.
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.
Geschichte inmitten von Blumen
von diesen Bergen und diesen Tälern
mit einem glücklichen Ende.
Geschichte, die auf der Hochebene geschehen ist.
Geschichte von Streiten und Schweiss,
aber am Ende hat die Liebe gesiegt,
und die Liebe und der Frieden dauern noch an,
und di Liebe und der Frieden dauern noch an.
18
2) DAR TOROLÜ
Storja von an mån herta in pa perng,
nidar pa Laas, zo gebinnanen zo leba.
An lestn niamat boast ber ’s is gebest
un bo dar is gånt zo geriva.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
In arn botta in lånt - ista gest a mån
da håmen khöt dar Torolü,
er is herta gånt, in un aus von perng,
in zo khoava schmalz un khes.
Denna issar gånt - nir un au von Laas
zu Kalnetsch, Leve un Tenna
hat vorkoaft aus als - in zo koava salz
sürcha-boaza mehl un boi.
Hasten du gekhent - in alt Torolü?
Herta vort pin esl - in un aus von perng.
Hasten du gekhent - in alt Torolü?
Herta vort pin esl - nir un au von Laas.
Zo vassa kharza vil – at das khlumma vich
issen ó khent vür an stroach,
dar esl hat nemear – geböltsan bissan nicht,
is gestònt stille in Laas.
Dar mån hat gemunt khe – trinkate aus in boi
hettar ar geringart ’s vich.
Sidar in sel ta’ – niamat boast nemear
do da is gånt dar Torolü.
Hasten du gekhent – in alt Torolü?
Stille pitn esl – nir an ort in Laas
Hasten du gekhent – in alt Torolü?
Zo vorlur pin esl – nir an ort in Laas.
2) IL TOROLÜ
Vicende di un uomo errabondo tra gli alpeggi
ed il fondovalle, che si guadagna da vivere
barattando burro e formaggio con farina sale e vino.
Oggi nessuno lo ricorda e nemmeno dove fosse andato a finire…
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Chissà quando visse in paese un uomo
soprannominato Torolü.
Egli girovagava per gli alpeggi
e scendeva nel fondovalle,
Caldonazzo, Levico e Tenna
per barattare formaggio e burro
con farina, sale e vino.
19
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?
In giro con l’asinello sui sentieri delle malghe.
Lo hai forse conosciuto il vecchio Torolü?
Su e giù dal monte con l’asinello.
Un giorno accadde che l’asino,
a causa del sovraccarico,
non volle più salire dal fondovalle.
L’uomo pensò allora di alleggerirlo
bevendo il vino che portava sulla soma.
Da quel giorno nessuno fu, ed è in grado,
di dare notizie sulla loro sorte.
Scorcio del Bisele
Teilansicht von Bisele
(Archivio/Archiv CDL)
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?
Fermo con l’asino in fondo alla salita.
Lo hai conosciuto il vecchio Torolü?
Disperso con l’asino in fondo alla salita.
2) DER TOROLÜ
Geschichte von einem Mann, der immer unterwegs war auf
den Bergen und im Tal.
Sein schicksal ist allen unbekannt.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Vor Zeiten hat im Dorf ein Mann gelebt, genannt der “Torolü”.
Er ist immer in die Almen hinein- und herausgegangen,
um Käse und Butter zu holen.
Damit ist er über den “Laas” nach Caldonazzo,
Levico oder Tenna gegangen,
um es zu verkaufen und dafür Salz,
Mais- und Weizenmehl sowie Wein einzukaufen.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Immer mit dem Esel unterwegs, hinein in die Almen und heraus.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Immer mit dem Esel unterwegs, den “Laas”hinunter und herauf.
Einmal ist es vorgekommen,
dass er dem kleinen Tier zuviel aufgeladen hat.
Der Esel hat nicht mehr weitergehen gewollt
und ist am “Laas” stehengeblieben.
Der Mann hat gedacht, wenn er den Wein austrinkt,
ist das Tier entlastet.
Seit diesem Tag weiss niemand mehr,
wo der “Torolü” geblieben ist.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Auf der Stelle mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.
Hast du ihn gekannt, den alten “Torolü”?
Verloren gegangen mit dem Esel unten am Ende vom “Laas”.
20
3) DAR LÅNGES
Gedenkbar bia schümma,
gedenkbar di kindar bo da spiln, loavan, …
die bum at di lait, di vröss in di hülm
roasan… roasan …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Dar schnea rinnt von techar
pa tage un pa dar nacht
Da schiasan å di baiskhnöt
pin bassar abe von Kåmp
Di khlökhla spizzarn au
di hoadarn soin roat
Un di lait is voll pit bubm
Ho khindar steat au
ke s’is da khent dar långes
Ja geabar zo loava
un ber bart da üns vången?
Spilbar pin mermarla
un spilbar al miro
Züntbar in marzo atn Sbånt
2) Di löapla at di elbar
da spizzarn au von raisarn
Di bisan voll pit röasla
sa khemmen grümma un bais
Radikn baksan au
Dar Martzo (Archivio/Archiv ICMC Luserna)
21
un gel håm sa di roas
In di hülm is voll pit vröss
Ho khindarla khent zuar
zo grüasa in långes
Lebar au di öala
un ber bart se üns vången?
Loafbar pin röafle
un spilbar pin besle
Di khizzla lebar unter di penn
3) Ja schüa is disa zait
zo hauga au di ekhar
Zo sezza di patatn
un ströba aus in mist
Daz abas in di khirch
haltet ma au s’petle
Un di sbalbm vlattarn um
Khent alle alle zuar
zo vaira in långes
Di khindar un di groasan
di baibar un di månnen
Vairbar in Hailege
vairbar disa zait
Di zait vor se üns inkeat
3) LA PRIMAVERA
Ricordiamo un tempo “bucolico”
- bambini che giocano … si rincorrono …
- I bombi sulla ripa …
- Le rane nelle pozze …
- Fiori … fiori ..
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) La neve si scioglie dai tetti,
di giorno e di notte,
la cascata dei “sogli bianchi” s’invena
con l’acqua che scende da Malga Campo.
Spuntano le campanelle e le eriche diventano rosse
quando sulla ripa ronzano i bombi.
Bambini svegliatevi,
è giunta la primavera!
Andiamo a correre
e chi ci prenderà?
Giochiamo a palline,
oppure al “miro”,
accendiamo il falò di marzo
su verso lo “Sbånt”
2) Le foglioline sugli alberi
spuntano dai rami,
22
i prati col “crocus”
diventano bianchi e verdi,
le cicorie crescono
con i loro fiori gialli,
quando nelle pozze
gracidano le rane.
Bimbi venite
a salutare la primavera,
facciamo il “tiro all’uovo”,
Chi lo prenderà?
Corriamo col cerchio
o giochiamo alla “zolla”,
poniamo i capretti
sotto i cestoni!
3) Splendido è il tempo
quando dissodiamo i campi,
seminiamo le patate,
spargiamo lo stallatico.
Alla sera, in chiesa,
recitiamo il rosario,
mentre le rondini volano attorno.
Accorrete tutti, tutti
per festeggiare la primavera,
i piccoli ed i grandi,
le donne e gli uomini,
festeggiamo il “santo”
festeggiamo il tempo,
il tempo prima che fugga via.
3) DER FRÜHLING
Erinnerung an den Frühling
- Kinder die laufen und spielen
- Hummeln auf der Leiten …
- Frösche in den Teichen …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Der Schnee rinnt von den Dächern
bei Tage und bei Nacht
Da schießen die Kalkfelsen an
mit Wasser herunter von Kamp
Die Schneeglöcklein spitzer hervor
Das Heidekraut ist rot
Und die Leite ist voll von Hummeln
Ho Kinder steht auf,
denn es ist der Frühling gekommen
Ja gehen wir zum Laufen
und wer wird uns fangen?
Spielen wir mit den Shussern
und spielen wir aufs Ziel
Zünden wir den März an am Schwand
23
2) Die Blätter auf den Bäumen
spitzen hervor von den Zweigen
Die Wiesen voll mit Blüten
sie werden grün end weiß
Die Löwenzahn wachsen hervor
und gelb haben sie die Blüte
Und die Weiher sind voll mit Fröschen
Ho Kinder kommt her,
den Frühling zu begrüßen
Legen wer die Eier aus
und wer wird sie uns fangen?
Laufen wir mit dem Reifen
und spielen wir mit den Wasen
Die Kitzlein legen wir unter den Korb
3) Ja schön ist diese Zeit,
die Äcker aufzuhauen
Die Kartoffeln zu setzen
und den Mist auszustreuen
Am Abend in der Kirche
hält man den Rosenkranz
Und die Schwalben flattern herum
Kommt alle, alle her,
zu feiern den Frühling
Die Kinder und die Großen,
die Frauen und die Männer
Feiern wir den Heiligen,
feiern wir diese Zeit
Die Zeit bevor sie uns entgeht
(foto Walter Nicolussi Zatta)
24
4) DI BELT VO LUSÉRN
Von ünsarn pergn sebar aus da groass belt!
Venezia… un åndre stattn …
Di aisperng at da åndar sait …
Dar “Pechar” vüartas zega …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar darbeck!
Pechar stea au!
pit disan schüan tage
pit disarn hoatar nacht
a baila vor in takh
mochbar såin in at di perng
RIT. REFRAIN
Bar bartn seng nir Venezia
un åndre stattn ó
liachtar bo da se mövarn
fin bait aus az mer
un ben da khint di sunn
sebar at da åndar sait
di hoachan baisan perng
di gletschar in Tirol.
2) Junge steat au!
Junge steat au!
Pit söllan schüan hümbl
vo disan schüan lånt
vo disarn khluan belt
sebar da groas belt.
Scorcio di Tezze con veduta del gruppo di Cima Tonezza
Teilansicht von Tezze/Tetsch mit Sicht auf die Gruppe von Cima Tonezza
(Archivio/Archiv CDL)
25
RIT. REFRAIN
Bar bartn seng nir Venezia
un åndre stattn ó
liachtar bo da se mövarn
fin bait aus az mer
un ben da khint di sunn
sebar at da åndar sait
di hoachan baisan perng
di gletschar in Tirol.
3) Junge steat au! Junge steat au!
4) IL MONDO DI LUSERNA
Dai nostri monti spaziamo sul grande mondo
- Venezia … ed altre città …
- I nevai dall’altra parte…
- “Pechar” ci porta a vedere …
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar svegliati! Pechar alzati!
Con queste belle giornate splendide
e questa notte limpida
un bel po’ prima dell’aurora
dobbiamo essere in cima ai monti
RITORNELLO:
Vedremo la città di Venezia
e diverse altre città
le luci che si muovono
fin lontano sul mare aperto.
Poi quando si alzerà il sole
osserveremo dall’altra parte
i monti alti e bianchi
i ghiacciai del Tirolo.
2) Giovani alzatevi!
Giovani alzatevi!
Con questo cielo terso
da questo bel paese
da questo piccolo mondo
spaziamo sul grande mondo.
RITORNELLO
Vedremo la città di Venezia
e diverse altre città
le luci che si muovono
fin lontano sul mare aperto.
Poi quando si alzerà il sole
osserveremo dall’altra parte
i monti alti e bianchi
i ghiacciai del Tirolo.
3) Giovani alzatevi! Giovani alzatevi!
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4) DIE WELT VON LUSÉRN
Von unserm Berg sehen wir die weite Welt.
- Venedig … und andere Städte …
- Die Gletscher auf der anderen Seite …
- Der “Pecher” begleitet uns auf die Berge
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Pechar wach auf! Pechar steh auf!
An diesen herrlichen Tagen
in dieser klaren Nacht
lange vor dem Sonnenaufgang
müssen wir auf den Gipfeln der Berge sein
REFRAIN:
Wir werden die Stadt Wenedig sehen
und viele andere Städte
Lichter die sich bewegen
bis weit hinaus auf das Meer.
Und wenn die Sonne aufgehet
erblicken wir auf der anderen Seite
die hohen weißen Berge
die Gletscher von Tirol.
2) Junges Volk steh’ auf! Junges Volk steh’ auf!
bei diesem klaren Himmel
aus diesem herrlichen Dorf
aus dieser kleinen Welt
erreichen wir die weite Welt
REFRAIN
Wir werden die Stadt Wenedig sehen
und viele andere Städte
Lichter die sich bewegen
bis weit hinaus auf das Meer.
Und wenn die Sonne aufgeht
erblicken wir auf der anderen Seite
die hohen weißen Berge
die Gletscher von Tirol.
3) Junges Volk steh auf, junges Volk steh auf!
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Veduta delle Obarhaüsar del Bisele / Ansicht der Obarhaüsar von Bisele
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
L’Altopiano di Luserna visto dal gruppo montuoso dei Fiorentini
Die Hochebene Lusérn von der Florentinischen Gebirgsgruppe aus gesehen
(Archivio/Archiv ICMC Lusérn)
28
5) BIA ÅMASAN
laüt bia åmasan
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Bia a spitzegar zån, a dorn, zaigezese aus da ünsar earde,
hoach übar ’s tal.
vo da staigela gian untar di steeln, pan stikhln
laitn, fin kan Aste.
Bia åmasan såinda gånt di ünsarn altn,
nidar pit schmalz un kes un auvar pit mehl un salz,
…un….vile, vo danim, såin gebest tschelle, ben
nicht prüadar pit dar zung, fin aus übar di perng,
aus az lånt.
Est khemenda auvar söllane vo danim un schaugnas
ån as bar beratn von arn åndarn belt!
Hånsa vorgesst di tschelln?
Håmsa vorgesst di prüadar?
Baite di località Hüttn / Alpenhütte im Ort Hüttn (Archiv ICMC Lusérn)
29
5) COME FORMICHE
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
A forma di dente acuminato, di spina, si protende
la nostra terra, alta, sopra la valle.
Da qui, sentieri scendono sotto i dirupi, lungo
rive scoscese fino all’Astico.
Come formiche li percorsero i nostri antenati,
scendendo con burro e formaggio e risalendo
con farina e sale…e…molti furono, laggiù,
i loro amici, se non fratelli nella lingua, fino
oltre il limitar dei monti, nella grande pianura.
Ora taluni che salgono da laggiù ci osservano
come persone di un altro mondo!
Hanno dimenticato l’amicizia?
Hanno dimenticato la fratellanza?
5) WIE AMEISEN
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
Wie ein spitziger Zahn, ein Dorn zeigt sich unser Boden
hoch über dem Tal.
Wo Steiglein unter die Felsen führen,
bei den steilen Leiten bis hinunter zum Astico.
Wie Ameisen sind unsere Alten da gegangen,
hinunter mit Butter und Käse, herauf mit Mehl und Salz,
….und …viele von dort unten sind Freunde gewesen, wenn nicht Brüder in der Sprache,
bis über die Berge hinaus, hinaus zum flachen Land.
Heute kommen solche von dort unten herauf, die uns anschauen
als wären wir von einer anderen Welt.
Haben sie die Freunde vergessen?
Haben sie die Brüder vergessen?
30
6) LUSÉRN
Måi lånt – måine laüt
- gedenkbar hintar un schubar wür
- bölbaras herta gearn
bar såin no biane
di huamat bartze gebn zo leba in ünsarn jungen?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) An hoachan baitn perge,
bisan ezan un balt,
a groasa sunn in hümbl
hat dizza khlumma lånt.
Gånz vort bait ó vo aln,
a zung hats ó vor is,
da redetma das zimbar,
da steata måi Lusérn
RIT. REFRAIN I grüaste måine huamat,
i grüaste måi Lusérn,
haüt moche bidar vort gian,
bartede bidar seen?
Ma i gedenkte herta,
bobrall bo de bart gian,
ombrom ja proprio nindart
is shümma as be ka diar.
2) Di månnen machan haüsar,
gian herta vort von lånt,
di baibar nò patatn,
in bisan ón in holz.
Di khindar vür pin khüa,
ben sa net gian ka shual,
un ben da khint dar summar
alle gian nò in sbemm.
RIT. REFRAIN
RIT. REFRAIN + DEKLAMAZION:
Ber s’hatta khöt ke diza lånt
is aus an ort dar belt,
hatze gevelt zo reda, ombrom
di belt is alla da.
Da lebeta måi baibe
pin khindarn in måin haus
da schlavanda di altn
da stian di ünsarn laüt
RIT. REFRAIN
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova
Pfarrkirche Sankt Antonius von Padua
(Archivio/Archiv CDL)
31
6) LUSERNA
Il paese natio … la mia gente …
- ricordiamo il passato guardando al futuro
- vogliamoci bene. Siamo ancora in pochi.
- La terra dei padri offrirà da vivere ai nostri giovani?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Un monte alto ed esteso
prati, pascoli e bosco
un grande sole in cielo
ha questo piccolo paese
molto distante da tutti
ha una propria lingua
qui si parla il “CIMBRO”
qui sta la mia Luserna
RITORNELLO
Ti saluto oh terra dei padri
ti saluto mia Luserna
oggi devo nuovamente lasciarti
ti rivedrò ancora?
Ma ti ricorderò sempre
ovunque andrò
perché in nessun luogo
è bello come qui da te.
2) Gli uomini costruiscono case
e vanno via dal paese
le donne accudiscono le patate
i prati e raccolgono la legna
i bambini vanno al pascolo con le mucche
quando non c’è più scuola
e quando arriva l’estate
tutti raccolgono i funghi
RITORNELLO
RITORNELLO + DECLAMAZIONE: Chi disse che questo paese
è all’estremo margine del mondo
forse si era scordato
che il mondo è tutto qui.
Qui vive mia moglie
coi bimbi, a casa mia
qui riposano i nostri vecchi
qui sta la nostra gente.
RITORNELLO
32
6) LUSÉRN
Mein Dorf – meine Leute …
- erinnern wir uns zurück und schauen wir nach vorne …
- halten wir uns immer gern
- wir sind noch wenige
- wird die Heimat unseren Jungen noch zu leben geben?
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
1) Einen hohen breiten Berg
Wiesen, Weiden und Wald
eine große Sonne im Himmel
hat dieses kleine Dorf.
Ganz weit fort von allem
eine Sprache hat es auch für sich
hier redet man das Cimbar
hier steht mein Lusérn
REFRAIN
Ich grüße dich meine Heimat
ich grüße dich mein Lusérn.
Heute muß ich wieder fortgehen
werde ich dich wiedersehen?
Aber ich denke immer an dich
überall wohin ich gehen werde
denn wirklich nirgends
ist es schön wie bei dir.
2) Die Männer machen Häuser
und gehen fort vom Dorf
Die Frauen hinter den Wiesen her,
den Kartoffeln und dem Holz.
Die Kinder vorwärts mit den Kühen
wenn sie nicht zur Schule gehen
und wenn der Sommer kommt
gehen alle nach Schwammerl.
REFRAIN
REFRAIN + AUFSAGUNG:
Wer es gesagt hat, daß dieses Dorf
ganz aussen am Ende der Welt ist
hat sich verfehlt zu reden,
denn die Welt ist ganz hier.
hier lebt meine Frau
mit den Kindern in meinem Haus
hier schlafen unsere Alten
hier sind unsere Leute.
REFRAIN
PARTE B
Queste canzoni, nate sugli Altipiani negli ultimi vent’anni,
vogliono essere un omaggio alla tradizione alpina
Diese Lieder sind auf den Hochebenen
von Folgaria, Lavarone und Lusern während der letzten
20 Jahre komponiert worden. Sie sind eine Huldigung
an die alpine Tradition.
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Eccovi lo
1) JODEL FOLGARAIT
Dedicato al successo di Folgaria ed al gemellaggio
con S. Teresa di Gallura.
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Se sui monti si sente echeggiar questo jodel montanaro dalla vetta
risponder saprà lo stornello folgarait.
È un richiamo che tutti cantar san gli alpinisti così…
Jodel + finale: questo jodel folgarait.
Se la cima raggiunger vorrai dovrai molto faticare ma la gioia
che provi lassù nessun altro ti può dare…
È per questo che tutti cantiam lo jodel che fa così…
Jodel + finale: questo jodel folgarait.
Belle bimbe dai riccioli d’or se nel cuor c’è nostalgia
dalle nevi argentate e dal sol giunga a voi la melodia,
questo jodel che tutti cantar in Folgaria san così…
jodel + finale: questo jodel folgarait …questo jodel folgarait.
Bucaneve in fiore in loc. Baiti/Hüttn
Blühende Schneeglöckchen in der Ortschaft Rendola
(Archivio/Archiv ICMC Luserna)
Via Roma / Eck (Archivio/Archiv CDL)
Für euch da das
1) JODELN FOLGARAIT
Dem Erfolg von Folgaria und der Städtepartnerschaft
mit S. Teresa di Gallura gewidmet.
BRUNO FRISANCO - GIANCARLO TARGHER
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Wenn von den Höhen das Bergjodeln ertönt,
wird vom Gipfel das Stornello folgarait zu antworten wissen.
Der Ruf, den alle Bergsteiger kennen, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.
Willst du den Gipfel erreichen, wirst du dich viel mühen müssen,
aber die Freude,
die du dort oben spürst, kann dir niemand sonst geben …
So singen wir alle das Jodeln, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait.
Schöne goldlockige Mädchen, wenn Sehnsucht im Herzen wohnt,
vom silbernen Schnee und von der Sonne komme zu euch die Melodie,
das Jodeln, das alle in Folgaria kennen, so…
Jodeln + Finale: dieses Jodeln folgarait …dieses Jodeln folgarait.
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2) LA MARCIA DEGLI ALTIPIANI
Dedicata ai marciatori del Mondo.
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE
Tutti i giorni di festa al mattino
equipaggiato ed allenato a puntino
per affrontare una prova dura…
il marciatore sul percorso si avventura.
All’inizio il gruppo è compatto
poi si sgrana e i migliori di fatto
scattano in testa con impeto e vigore…
sfreccia la colonna multicolore.
Marciatore in salita lanciato
pulsa il cuore possente è il tuo fiato
forza ai muscoli è il sol tuo pensiero…
deciso arranchi sull’impervio sentiero.
Su mulattiere scoscese e pietrose
stretti sentieri, strade fangose
con il caldo la pioggia e il vento…
vai sicuro, solerte ed attento.
Il tuo sguardo scruta lontano
l’orizzonte, i monti, l’altopiano
ammiri ridenti vallate…
azzurri laghi, torrenti e cascate.
Attraversi ombrose foreste
valichi il verde pascolo alpestre
corri sui prati tutti in fiore…
salti ruscelli, crepacci e le forre.
Passa il tempo, trascorron le ore
ma non cede il marciatore
instancabile come un alpino…
sempre avanti incontro al destino.
Marciatore sul tuo volto abbronzato
di stanchezza e sudore segnato
si vede l’amico ideale…
è un carattere forte e leale.
Finalmente in fondo al sentiero
C’è il segnale di gioia foriero
Felice, orgoglioso ed appagato…
Marciatore, bravo! Sei arrivato!!
Forte Campo Luserna oggi
Die Festung heute
(Archivio/Archiv CDL)
37
2) DER VOLKSLAUF DER HOCHEBENEN
Allen Volksläufern der Welt gewidmet.
FERRUCCIO CAROTTA - NELLO PECORARO - FERNANDO TEZZELE
Alle Festtage in der Frühe
wohlgerüstet und trainiert
einer harten Prüfung sich zu stellen…
wagt sich der Läufer auf die Strecke.
Am Beginn ist die Gruppe noch geschlossen,
dann zerbröckelt sie und, in der Tat, die Besten
schnellen mit Schwung und Kraft voran…
Es jagt dahin die bunte Kolonne.
Läufer, bergan angestrengt,
das Herz pulsiert, stark ist dein Atem,
Kraft den Muskeln ist dein einziger Gedanke…
entschlossen mühst du dich auf dem steilen Weg.
Auf abschüssigen und steinernen Saumpfaden,
auf schmalen Wegen und schlammigen Straßen,
in Hitze, Regen und Wind…
gehst du sicher, emsig und aufmerksam.
Dein Blick ergründet die Weite,
den Horizont, die Berge, die Hochebene.
Du bewunderst anmutige Täler…
blaue Seen, Bäche und Wasserfälle,
ziehst durch schattige Forste,
überschreitest die grüne Bergweide,
läufst auf blumenübersäten Wiesen…
springst über Bäche, Kluften und Schluchten.
Die Zeit läuft vorüber, die Stunden gehen dahin,
aber der Läufer gibt nicht auf.
Unermüdlich wie ein Alpenjäger…
immer weiter, dem Schicksal entgegen.
Läufer, auf deinem gebräunten Gesicht,
von Müdigkeit und Schweiß gezeichnet,
sieht man den idealen Freund…
Ein starker und aufrichtiger Charakter.
Endlich, am Ende des Pfades
zeigt sich das freudeverkündende Zeichen.
Glücklich, stolz und erfüllt…
Läufer, bravo! Du bist angekommen!!
38
3) MERAVIGLIOSO È IL LAGO DI LAVARONE
Canzone gioiosa dedicata a Sigmund Freud con riferimento
all’antica tradizione storica di Lavarone.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a far l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Anche gli Asburgo ci hanno provato
a far l’amore nei pressi del lago
Ma loro solo all’Hotel Du Lac, lassù sopra il colle
han ricevuto un permesso “imperiale”
è quella bolla detta del “Benefatio”.
Ma alle signore Freud prescriveva una ricetta speciale.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Anche i soldati lo avrebbero fatto
dimenticando il Forte Belvedere
e le divise di colpo gettate tra la sabbia e i sassi
ma in quel momento, ahimé non ce n’era
tutte le donne già da tempo scomparse.
Così nel lago volarono dentro…le sole granate.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore.
Passano gli anni e sull’altipiano sbocciano i fiori…come i calciatori
ma quel che importa a noi è un posticino nascosto nel bosco
è quel sentiero ormai più segreto lì tra le fronde
dove giovani coppie vanno anche oggi come il vecchio “Sigmund”
a curarsi le voglie.
Rit.: Meraviglioso è il lago di Lavarone
dove Sigmund Freud veniva a fare l’amore
qui lui si riposava passando le ore
a psicanalizzare a fondo le sue signore
39
3) WUNDERSCHÖN IST DER SEE VON LAVARONE
Fröhliches Lied, Sigmund Freud gewidmet, mit Hinweis
auf die alte historische Tradition von Lavarone.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Auch die Habsburger trachteten danach,
in der Nähe des Sees zu lieben.
Aber sie haben nur am Hotel Du Lac, dort oben auf dem Hügel,
die “kaiserliche” Erlaubnis erhalten.
So sagt es die Bulle, “Benefatio” genannt.
Aber den Damen verschrieb Freud ein besonderes Rezept.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Auch die Soldaten hätten es gerne getan
und die Festung Belvedere vergessen
und im Nu die Uniformen unter den Sand und die Steine geworfen.
Aber zu der Zeit war es damit leider nichts.
Alle Frauen waren längst verschwunden.
Und so fliegen in den See hinein…allein die Granaten.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Die Jahre vergehen und auf der Hochebene erblühen die Blumen
…wie Fußballspieler,
aber was für uns zählt, ist ein im Wald verstecktes Plätzchen,
dieser nun geheimer gewordene Pfad, dort unter den Laubzweigen,
wohin die jungen Paare auch heutzutage wie der alte “Sigmund”
gehen,
ihre Lust zu stillen.
Ref.: Wunderschön ist der See von Lavarone,
wohin Sigmund Freud zum Lieben zu kommen pflegte.
Hier ruhte er sich aus und vertrieb sich die Zeit,
indem er seine Damen tief psychoanalisierte.
Lago di Lavarone
40
4) AL BAIT DELA LEONILA STRIKER
Dedicata ad un vero amore “alpino”.
ALDO FORRER - NELLO PECORARO
Ghera ’na festa dei veci alpini, polenta fresca luganeghe e vim bom,
en mez ai boschi e a l’aria fina ghera alegria baldoria e confusiom.
En tra en bicer de ros, na grosta de polenta eco l’ho vista che
baticor, quela biondina così carina la porteria a far l’amor…
jodel.
Ma el bel l’è stà quan’sem rivai a la stradela che porta al bait,
dala Leonila, drio quel zezom, perché è suces en polveron…
jodel.
En conclusiom dela canzom ades som chi che nino el fiol,
me som sposà con la biondina cosita bela così carina…
jodel.
E la morale per tuti voi che ancor no ga ve vu dei fioi saria che
no avé provà cosa el vol dir felizità…
Jodel.
Al bait dela Leonila, al bait dela Leonila.
4) AN DER BERGHÜTTE DER LEONILA STRIKER
Einer wahren “alpinen” Liebe gewidmet.
ALDO FORRER
Es fand ein Fest der alten Alpenjäger statt: frische Polenta, Würste und
guter Wein.
Mitten in den Wäldern in der dünnen Luft war Fröhlichkeit,
Ausgelassenheit, ein buntes Treiben.
Zwischen einem Glas Rotwein und einer Kruste Polenta, da habe ich
sie gesehen – welch Herzklopfen Jenes blonde Mädchen, so hübsch, würde ich zum Lieben
verführen….
Jodeln.
Schön war es, als wir am Pfad ankamen, der zur Berghütte führt,
bei der Leonila, hinter jener Hecke, wo wir in einen Strudel [der
Leidenschaft] gerieten…
Jodeln.
Nun, am Ende des Lieds, bin ich hier und wiege den Sohn,
ich habe das so schöne, hübsche Mädchen geheiratet…
Jodeln.
Und die Moral für all euch, die ihr noch keine Kinder habt, ist:
ihr wißt noch nicht, was Glück bedeutet…
Jodeln.
An der Berghütte der Leonila, an der Berghütte der Leonila.
41
5) SE VI PIACE LA NEVE
È dedicata agli amanti dello sci che hanno scelto gli altipiani
per fare una bella sciata.
ALDO FORRER - FRANZL LANG
Se vi piace la neve e sciar nel Trentim, Folgaria va bem perché
si fa slalom tra i pim…
Jodel.
Al Cornetto c’è il sole e si può traversar la foresta tra i pezi
e piam pianim a Costa arrivar…
Jodel
Alla Stella ed al Fondo, alle Coe puoi sciar;
con un po’ di discesa alla triposto arrivar…
Jodel.
Un altro po’ di discesa e non sai più che far…Martinella
O Salizzona o il Trugalait…
Jodel.
Poi stupenda è Serrada e si può risalir sino alla Rotonda…
En “bicer” e con gli sci ripartir…
Jodel.
5) WENN DER SCHNEE EUCH GEFÄLLT
Den Skiliebhabern gewidmet, die zum Skifahren
die Hochebenen gewählt haben.
ALDO FORRER
Wenn der Schnee und das Skifahren in Trentino euch gefällt, ist
Folgaria dafür gemacht, denn man fährt zwischen den Kiefern
Slalom.
Jodeln.
Am Cornetto scheint die Sonne und man kann unter den Fichten den
Forst durchqueren bis man langsam langsam Costa erreicht…
Jodeln.
An der Stella kannst du Langlaufen, Skifahren am Coe;
nach einer kurzen Abfahrt erreichst du den Dreisitz…
Jodeln.
Noch eine kurze Abfahrt und du weißt kaum, wohin nun…Martinella
oder Salizzona oder den Trugalait…
Jodeln.
Und wunderbar ist Serrada, man kann aufsteigen bis zum Rondell…
Ein “Glas” [nehmen] und mit den Skiern wieder wegfahren…
Jodeln.
42
6) COME FORMICHE
Uomini come formiche fra monti e vallate per poter sopravvivere.
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
(solo musica, come n. 6 parte A)
6) LEUTE WIE AMEISEN
ADOLF NICOLUSSI ZATTA - NELLO PECORARO
(Wie Ameisen, nur Musik, wie Nr. 6 Teil A)
Costume tradizionale cimbro
Traditionelle zimbrische Tracht
(Archivio/Archiv CDL)
Baita del Bisele con le tradizionali scandole
Alpenhütte von Bisele mit den traditionellen Schindeln (Archivio/Archiv CDL)
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Millegrobbe, con i laghetti e con i prati ingialliti alla fine dell’inverno
Millegrobbe/Millegruam mit seinen Teichen und gelb gewordenen Wiesen
am Ende des Winters (Archivio/Archiv CDL)
Chiesa Parrocchiale / Kirche
(foto Adriano Tomaselli)
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Centro Documentazione Luserna O.N.L.U.S. - Pubblicazioni disponibili
Dokumentationszentrum Lusern - Horhandene Veröffentlichungen
• Pierpaoli Barbara, La scuola di merletti a fuselli - Spitzenklöppelschule – di Luserna,
Istituto Cimbro/Kulturinstitut Lusérn, Luserna 2010
€ 20,00
• Miorelli Manuela (a cura di), LUSERNA c’era una volta… LUSERN in an
stroach ista gest… dal libro Die Deutsche Sprachinsel Lusern di Josef Bacher,
Luserna 2009, Testi/Texte (I-C)
€ 20,00
• Baratter Lorenzo, Dagli Altopiani a Caporetto. Von den Hochebenen nach Karfreit,
Luserna 2007, Testi/Texte (I-D)
€ 20,00
DVD (I-D)
€ 15,00
• Baratter Lorenzo, Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi
Orientali/Die Jahreszeiten des Lebens. Kleider und Trachten aus den Dolomiten und
den Östlichen Alpen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-D)
€ 5,00
• Corale Polifonica Cimbra, Lusern: Canti in cimbro e italiano / Lieder auf Zimbrisch
und Italienisch, Luserna 2002, Testi/Texte (I-C-D),
Cassetta Musicale/Musikkassette
€ 10,00
CD
€ 15,00
• Festi Roberto [a cura di, Hrsg.], Rheo Martin Pedrazza pittore di Luserna/
Wien/Stams. Maler von Lusern/Wien/Stams - catalogo delle opere in Luserna/
Katalog der Bilder in Lusern, Luserna 2006, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
• PEDRAZZA RHEO MARTIN Catalogo opere / Katalog der Bilder, Telfs 2004,
Testi/Texte (D)
€ 20,00
• Forenza Nino, Zaffi Davide [a cura di, Hrsg.], Luserna 1918. La comunità
cimbra sul crinale della propria storia / Die Zimbern am Scheideweg ihrer
Geschichte, Luserna 2004, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
• Forrer Aldo, Nicolussi Zatta Adolfo, Biar Soin Cimbarn. Storie degli Altipiani
CD canzoni in cimbro ed italiano / Lieder auf zimbrisch und italienisch,
Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Larcher Fernando [a cura di, Hrsg.], Folgaria – Lavarone – Luserna 1915-1918.
Tre anni di guerra sugli Altipiani Luserna nelle immagini dell’archivio fotografico
Clam Gallas Winkelsbauer, Luserna 2006, Testi/Texte (I)
€ 15,00
• Nicolussi Castellan Ester, Nicolussi Baiz Lisa, Codato Walter, BINTA e VIOLETT - Fiabe/Märchen, Luserna 2008, Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Nicolussi Golo Maria Luisa, Miorelli Manuela,
Codato Walter, (a cura/illustrazioni di), Tüsele Marüsele. Antica fiaba cimbra Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2005, Testi/Texte (I-C)
€ 10,00
• Nicolussi Castellan Fiorenzo, Codato Walter (a cura/illustrazioni di), ‘S Loch
von Gelt. Antica fiaba cimbra - Altes zimbrisches Märchen, Luserna 2006,
Testi/Texte (I-C-D)
€ 10,00
• Nicolussi Paolaz Giacobbe, Daz Hailege Petle - Il Santo Rosario, Milano 2006,
Testi/Texte (I-C)
€ 5,00
• Prezzi Christian, Luserna isola cimbra. Guida alla più meridionale delle Comunità
germanofone, Luserna 2005, Testi/Texte(I)
€ 4,00
• Prezzi Christian, Die zimbrische Sprachinsel Lusern/Einblick in die südlichste der
deutschsprachigen Gemeinden, Luserna 2005, Testi/Texte (D)
€ 4,00
• Prezzi Christian, Prader Luis, Heller Karin [Hrsg.], Lebendige Sprachinseln.
Beiträge aus den historischen deutschen Minderheiten in Italien, Luserna 2005,
Testi/Texte (D)
€ 15,00
• Zeni Marco, St. Zita-Kapelle - Chiesa di S. Zita 1917 - 2007 in Vezzena, Trento
2009, Testi/Texte (I-D)
€ 10,00
Ordinativi - Bestellung:
• Posta/Post: Centro Documentazione Luserna - Via Trento 6
I 38040 LUSERNA/LUSERN TN
• Telefon/fax: 0039.0464.789638
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