PA.DS.30
Procedura Aziendale per la valutazione
e la gestione del Rischio Nutrizionale
Azienda USL 3
Direzione Sanitaria
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e la gestione del Rischio Nutrizionale
Copia in distribuzione controllata
Copia in distribuzione non controllata
Referente del documento: D.ssa Monica Tognarelli
COMPONENTI DEL GRUPPO DI LAVORO:
Monica Tognarelli
Sergio Suppressa,
Deanna Belliti,
Stefania Vezzosi,
Monica Marini,
Daniela Ammazzini,
Miria Muratori,
Michela Batastini
UF Igiene degli Alimenti e Nutrizione Zona VDN
U.O. 1° Medicina Pistoia
UF Consultoriale Zona VDN
UF Igiene degli Alimenti e Nutrizione Zona PT
U.O. Ass.I.nf.ca di Comunità e Sanità Pubblica PT
U.O. AIO Pescia
U.O. AIO Pescia
U.O. Direzione Sanitaria Osp. di Pescia
Indice delle revisioni
Codice Documento
PA.DS.30
Revisione
0
Data emissione
18/12/2012
Redatto
Verificato
Approvato
Referente Gruppo di Lavoro
Sez. Accredit. Istituzionale e
sicurezza del Paziente
Direttore Sanitario
F.to
F.to
Firme
F.to
Firma
Firma
Firma
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INDICE
1.Scopo ............................................................................................................................................................ 3
2.Campo di applicazione ................................................................................................................................ 3
3.Riferimenti normativi, bibliografici e documentali ..................................................................................... 3
4.Modalità Operative ...................................................................................................................................... 4
4.1 Introduzione .............................................................................................................................................. 4
4.2 Valutazione del Rischio Nutrizionale........................................................................................................ 4
Matrice delle Responsabilità ............................................................................................................................ 6
Allegato1: Libretto informativo del MUST
Allegato 2: Indice di Massa Corporea da circonferenza del braccio
Allegato 3: Diario Alimentare per Degenti
Allegato 4: Scheda MUST
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1. SCOPO
La presente procedura ha lo scopo di definire le responsabilità e le modalità di valutazione e
gestione del rischio nutrizionale dei pazienti ricoverati all’interno della nostra Azienda.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente procedura è applicata dal personale sanitario (medici, dietisti, infermieri e OSS) a
tutti i pazienti adulti ricoverati nelle degenze a ciclo continuo dell’area medica e chirurgica e
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Sono esclusi dalla presente procedura tutti i pazienti
per i quali è già prevista una terapia nutrizionale specifica sulla base della loro
diagnosi/situazione clinica di ingresso.
3. RIFERIMENTI NORMATIVI, BIBLIOGRAFICI E DOCUMENTALI
• DPCM 29 Novembre 2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza” al punto 2
Igiene degli alimenti e nutrizione: “Prevenzione nella collettività degli squilibri nutrizionali
qualitativi e quantitativi”.
• Piano Sanitario Regionale Toscana 2008/2010
• Piano Socio Sanitario Integrato Regione Toscana 2012/2015
• Delibera Regione Toscana n.135 del 25 febbraio 2008 “Attestazione buone pratiche per la
sicurezza del paziente”. Integrazione della DGR 267/2007
• Ministero della Salute “Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Ospedaliera e
Assistenziale”
• L.R. n.51 del 5/8/2009 “Norme in materia di qualità e sicurezza delle
strutture
sanitarie: procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento”
• DPRG n.61/R del 24/12/2010 “Regolamento di attuazione della L.R. n.51 del 5/8/2009”
• Regione Toscana “Linee di indirizzo regionali per la ristorazione assistenziale” (delib. GR
gennaio 2012, n. 35)
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4. MODALITÀ OPERATIVE
4.1 Introduzione
Sebbene non esista ancora un consenso unanime del mondo scientifico sulla definizione di
malnutrizione, M. Elia e R. Stratton (2003) definiscono la malnutrizione come “uno stato di
nutrizione in cui una deficienza, eccesso o sbilanciamento di energia, proteine o altri nutrienti
produce effetti misurabili sulle funzioni tissutali e sugli outcome clinici”. ( Stratton RJ, Green
CJ, Elia M. Disease-Related malnutrition: an evidence-based approach to treatment.
Wallingfordù. CABI 2003)
Il rischio nutrizionale del paziente ricoverato in ospedale, cioè la possibilità di eventi avversi
correlati all’alimentazione/nutrizione, rientra nel più ampio quadro del rischio clinico e
rappresenta uno dei rischi più sottovalutati in ambito assistenziale.
Una recente rassegna sistematica della letteratura degli ultimi 5 anni fornisce stime del 21% e
del 37% per la prevalenza e l’incidenza della malnutrizione ospedaliera in Europa. (Kondrup J,
Sorensen JM., The magnitude of the problem of malnutrition in Europe. Nestle Nutr Workshop
Ser Clin Perform Programme 2009; 12:1-14)
E’ dimostrato che ultraottantenni ricoverati in ospedale hanno una probabilità 5 volte superiore
di sviluppare la malnutrizione rispetto a pazienti di età inferiore a 50 anni.
Lo studio PIMAI (Project Iatrogenic Malnutrition in Italy) terminato nel settembre 2005 - che
ha coinvolto 13 strutture ospedaliere in 13 regioni per un campionamento totale di 1830 soggetti
- evidenzia la presenza tra i degenti di un tasso di malnutriti tutt’ora pari al 31%, che conferma
ulteriormente la disattenzione nei confronti del problema.
Valutare il rischio di malnutrizione del paziente ricoverato in ospedale diventa pertanto il punto
centrale di un appropriato approccio al problema. L’appropriatezza delle prestazioni è infatti un
obiettivo prioritario del Sistema Sanitario Nazionale, soprattutto per quanto riguarda i diritti e i
bisogni fondamentali come l’alimentazione.
4.2 Valutazione del Rischio Nutrizionale
La valutazione del rischio nutrizionale consiste nel processo di identificazione di caratteristiche
che si sanno associate alla possibilità di eventi avversi correlati all’alimentazione/nutrizione,
attraverso la costruzione di processi assistenziali appropriati.
E’ quindi una procedura centrale del Risk Management e il Council of Europe ha ribadito
l’importanza di tale valutazione in un Report dedicato alla prevenzione della malnutrizione in
ospedale.
La letteratura esistente, le raccomandazioni fornite da linee guida e documenti di consenso
internazionali hanno posto sempre più attenzione al problema e alla necessità che il rischio
nutrizionale sia routinariamente valutato nei diversi setting assistenziali anche in un’ottica di
continuità di cura.
La valutazione del rischio nutrizionale si effettua attraverso:
la rilevazione dei dati antropometrici di primo livello all’ingresso del paziente in reparto
(peso, altezza, calcolo dell’indice di massa corporea); in caso di paziente non pesabile l’IMC
può essere stimato a partire dalla misura della circonferenza del braccio e della lunghezza
dell’ulna
la valutazione della perdita involontaria di peso negli ultimi 3-6- mesi
la valutazione della mancata alimentazione orale per/da più di 5 giorni.
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Per i dettagli consultare gli allegati n.1 e 2
Nota: per la stima dell’IMC dalla circonferenza del braccio, come indicato in allegato 1, pagina
16, fare riferimento alla tabella in allegato 2.
Il medico provvede:
alla valutazione nutrizionale dal punto di vista clinico con eventuali esami di secondo livello.
Il personale infermieristico provvede a:
Effettuare lo screening (valutazione del rischio nutrizionale) entro 24-48 ore dall’ammissione
utilizzando la scheda MUST (allegato 4) che identifica il livello di rischio del paziente
attraverso un punteggio in base al quale si attivano specifiche raccomandazioni di
trattamento.
In particolare:
Se il punteggio per la valutazione del rischio nutrizionale secondo MUST è pari a 0:
- Assistenza routinaria
- Ripetere lo screening dopo un periodo di tempo definito in relazione al setting
assistenziale
Se il punteggio per la valutazione del rischio nutrizionale secondo MUST è pari a 1:
- Valutare l’apporto alimentare e di liquidi per 3 gg consecutivi
- In caso di apporti alimentari adeguati o migliorati, ripetere lo screening
- In caso di apporti alimentari non adeguati, avviare richiesta consulenza dietistica
Se il punteggio per la valutazione del rischio nutrizionale secondo MUST è pari a 2 - >2:
- Attivare richiesta di consulenza dietistica
Valuta la documentazione raccolta e attiva, ove necessario, la consulenza della dietista.
Il dietista provvede a:
Valutazione antropometrica di II livello
Elaborazione della diagnosi dietetica
Stesura del piano di trattamento nutrizionale personalizzato e del piano di monitoraggio sulla
base della diagnosi clinica e della valutazione dietetica
Il personale OSS provvede a:
Verificare la corretta fornitura degli alimenti e di eventuali supporti nutrizionali
previsti dal piano di trattamento dietetico e inseriti nella documentazione clinica.
Inoltre deve verificare l’assunzione degli alimenti previsti dal piano di
trattamento dietetico (allegato 3)
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La scheda MUST e la scheda monitoraggio introiti devono essere debitamente compilate e
conservate nella cartella clinica del paziente.
Alla dimissione/trasferimento del paziente i risultati della valutazione del rischio nutrizionale ed
eventuali piani di trattamento dietetico devono essere segnalati:
• Al Medico di Medicina Generale
• Nella scheda DOP (dimissioni ospedaliere programmate)
5. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ
Attori
I: Infermiere
OSS: operatore socio sanitario
Fam./CG: Familiare/Care Giver
M: Medico
D: dietista
…….
Responsabile
Fase
Valutazione del Rischio Nutrizionale all’ingresso
Attivazione Consulenza Dietista
Diario valutazione introiti giornaliera
Valutazione clinico-nutrizionale
R
R
Stesura del Piano di Trattamento Nutrizionale
I
I
OSS
CG
R
I: informato
1. ALLEGATI
Allegato1: Libretto informativo del MUST
Allegato 2: Indice di Massa Corporea da circonferenza del braccio
Allegato 3: Diario Alimentare per Degenti
Allegato 4: Scheda MUST
C
R
Legenda
C: collabora,
D.
I
I
…..
….
R: responsabile,
M.
I
I
R
..
..
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