Ufficio stampa
Rassegna stampa
lunedì 20 agosto 2012
Pagina 1 di 61
INDICE
Corriere Romagna Ravenna
Prima pagina
20/08/12
4
Prima pagina
«Accessi alla pineta: no a rigido proibizionismo»
20/08/12
5
Ambiente
Giorno di passione sulle ceneri della pineta
20/08/12
6
Ambiente
La Voce di Romagna Ravenna
Prima pagina
20/08/12
7
Prima pagina
“Un’ordinanza anti-lucciole possibile a breve anche a Ravenna”
20/08/12
Cronaca
Iniziativa ambientale Già in 70 con la tessera “Amici del Parco” per dare una mano alla tutela
20/08/12
Ambiente
In migliaia al lutto per la pineta uccisa
20/08/12
8
9
10
Ambiente
Corriere della Sera
Così la Regione Lazio versa ai partiti quattro volte più di Montecitorio
20/08/12
Politica Nazionale
Asili nido, arte e metrò via al piano per 50 città
20/08/12
13
Pubblica Amministrazione, Politica Nazionale
Brandine nei supermarket per gli sfollati dei roghi
20/08/12
Cronaca, Ambiente
Una bufera di caldo sull'Italia
20/08/12
11
16
18
Ambiente
Il Resto del Carlino
La beffa dei guanti difettosi Altri due pompieri ustionati
20/08/12
Cronaca
Caldo e truffe, c'è Pronto nonno così li aiutiamo a difendersi
20/08/12
Sanità e Politiche sociali
Soldi e interviste in televisione Sui tagli i consiglieri frenano
20/08/12
Politica Nazionale
19
20
22
Il Sole 24 Ore
L'allarme sociale non deve frenare le riforme penali
20/08/12
Politica Nazionale
Milano e Rimini restano ai vertici per il peso dei reati
20/08/12
Pubblica Amministrazione
Record di furti in casa e borseggi per strada
20/08/12
Pubblica Amministrazione
Per le forze dell'ordine 35mila uomini in meno
20/08/12
Pubblica Amministrazione
Spuntano anche i ladri di biomasse
20/08/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Per le risposte in ritardo poteri sostitutivi ai dirigenti
20/08/12
32
34
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Front-office unico per l'edilizia
20/08/12
29
30
Pubblica Amministrazione
Quest'anno incendi raddoppiati ma il pc incastrerà i piromani
20/08/12
25
27
Pubblica Amministrazione
Ora più qualità nei controlli per bilanciare i tagli di risorse
20/08/12
24
Pubblica Amministrazione
Pagina 2 di 61
35
38
NORME E TRIBUTI: Le società nel mirino già dal 2008
20/08/12
Pubblica Amministrazione, Trasporti
NORME E TRIBUTI: Per le Spa miste futuro a ostacoli
20/08/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Le massime
20/08/12
Pubblica Amministrazione
Il Centro-Nord si piaza ai vertici per la sportività
20/08/12
47
Pubblica Amministrazione
Tv locali strette all'angolo
20/08/12
51
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Partecipate, parametri incerti sui tagli
20/08/12
42
43
Pubblica Amministrazione
Parma fa squadra e ottiene il primo posto
20/08/12
40
41
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Compensazioni a due vie nel patto di stabilità
20/08/12
39
Pubblica Amministrazione, Trasporti
53
Italia Oggi
Sanzioni via pec e con lo sconto Semplificate le regole della strada
20/08/12
Pubblica Amministrazione
Semafori laser ancora in stand by
20/08/12
54
56
Pubblica Amministrazione
La Repubblica
L’eclissi della democrazia rappresentativa
20/08/12
58
Politica Nazionale
La Fiom strizza l’occhio ai grillini L’idea: fare una lista degli scontenti
20/08/12
Lavoro, Economia Nazionale, Politica Nazionale
59
La Stampa
“Ipotesi astratta Non prenderà voti”
20/08/12
60
Politica Nazionale
“Da soli non vanno da nessuna parte”
20/08/12
61
Politica Nazionale
Pagina 3 di 61
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•
20/08/2012
orriere
press unE
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
III 1 1
Diffusione: n.d.
orhere
del lunedì
208 O
REDMONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: PIAllA TRE MARTIRE 4315 -RIMINI -NEL: 0511-354111 FAX: 0541-354199. SPEDIZIONE I
D.1.353,103130EN. IN L. 271021041 ART. E COMMA 1 - DCB FARLI ALTRE SEDI:
RAVENNA (0544-2152621 EORLI O543-35520I, CESENA (0547-6119001 1151,1 10549-9951473 IMOLA (0542-26730)
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Anno XX I N. 230
LUNEDÌ
20 AGOSTO 2012
kIWW-IMETTOMM\I
Cessa gar
«Cesena, c'è tutto
fare bene»
FAENZA. Si agganciano fra loro
Carambola
fra i ciclisti
Due feriti gravi
FAENZA. A decine sono rimasti escoriati, due sono gravi
all'ospedale. E' il bilancio di una
caduta collettiva di cicloturisti.
SERVIZIO a pagina 26
Corniolo, frontale con auto
Grave cicloturista 48enne
"zioso
Pa
a il Fano
con Zaniani e F
FORLÌ. 11 53enne disoccupato si era cosparso di liquido infiammabile davanti a Montecitorio
Si era, dato fuoco: è morto
Angelo Di Carlo è deceduto dopo otto giorni di agonia
FORLÌ. E' morto dopo otto Montecitorio, a Roma, ha tragico 11 agosto, quando si protesta, per disperazione. Il
giorni di agonia. Angelo Di smesso di vivere all'ospedale era cosparso di liquido in- suo corpo era coperto per 1'85
Carlo, l'uomo di 53 anni che Sant'Eugenio della Capitale, fiammabile e si era trasfor- per cento da ustioni.
si era dato fuoco in piazza dove era ricoverato da quel mato in torcia umana. Per
• SERVIZIO a pagina 11
.,r, T.
CORNIOLO. Grave incidente
ieri mattina sulla Provinciale
Bidentina. Un cicloturista 48enne si è scontrato con un'auto.
• SERVIZIO a pagina 13
W.,'"à.9.»TWE" kn-W
ff
Ragazzo trovato morto
sospetta overdose
RIMINI. Un ragazzo di 33 anni
è stato trovato morto. Si sospetta un'overdose.
• SERVIZIO a pagina 7
Cesenatico, striscione volante
per Silvio Berlusconi
CESENATICO. Uno striscione
per spronare a ricandidarsi Silvio Berlusconi ha sorvolato ieri sulle spiagge del litorale.
• SERVIZIO a pagina 17
Le imprese non pagano
le imposte: maxi debiti
SAN MARINO. Le imprese
non pagano la monofase: debiti
verso lo Stato per 90 milioni.
• GLIPO a pagina 10
APPELLO ALLA EEL Monti ha chiesto si smettere di aLINCONTRO CON CMASSI. Il presidente del Consiglio ha
postrofare gli evasori come "furbi" perché «sono i distrut- incontrato per qualche minuto il sindaco Gnassi. «Ho protori della società». E «basta con le professioni ereditate di posto il lungomare di Rimini come modello italiano».
famiglia in famiglia».
•GASSIANI alle pagine 3 e 5
Pineta: grande
partecipazione
al lutto civico
Dozza, bomba
pericolo scampato
COZZA. Le operazioni di disinnesco della bomba da 500 libbre sono
filate lisce come l'olio ieri mattina.
• SERVIZIO a pagina 27
• SERVIZIO a pagina 21
11)
da di
Pagina 4 di 61
Cesena, è morto
Gianfranco
Zavalloni
• SERVIZIO a pagina 16
pressunE
orriere
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
20/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
Diffusione: n.d.
«Accessi alla pineta: no a rigido proibizionismo»
Le proposte dell'associazione "L'Arca": «Parte della pineta va lasciata alla libera evoluzione»
RAVENNA. No a un approccio fortemente proibizionistico sugli accessi,
competenza allo Stato per il recupero e
la conservazione del prezioso patrimonio di biodiversità andato distrutto, forte riduzione della presenza di biomassa
arborea e potenziamento dei fossati di
drenaggio contro il rischio dei piromani.
Queste in sintesi le proposte avanzate
dall'associazione ambientalista di volontariato "L'Arca" per la nuova pineta
Ramazzotti, che si estende per circa 112
ettari (sezione della Riserva naturale
demaniale denominata Pineta di Ravenna: circa 700 ettari lungo il litorale ravennate). Sulle azioni da intraprendere,
nella scelta delle specie da introdurre,
l'Arca suggerisce di non limitarsi a sostituire i pini marittimi ma di «rimboschire con più latifoglie ed arbusti» e di
«lasciare una parte non minimale
«Inoltre bisogna creare ex novo ampie
zone d'acque all'interno della pineta, allargando la sezione dei nuovi fossati ogni 500 metri circa e ricreare di fatto
quelle depressioni retrodunali, quegli
ambienti naturali così importanti ma
così carenti in tutto il litorale, perché
ovunque distrutti dalle ruspe per far posto agli innumerevoli stabilimenti balneari». Lazzari mette poi già le mani avanti sul problema della salinità. «Abbiamo la conferma già ora che la salinità delle acque nei fossati e nella depressione storica che esiste a sud del
camping Ramazzotti è molto elevata,
senza però essere stata pregiudizievole
allo sviluppo della vegetazione». «Ad ogni modo - ha aggiunto - va verificata la
possibilità di alimentare con acque dolci questi fossati, ma già ora i terreni agricoli ad ovest lo sono, si tratta pertanto di effettuare una valutazione costi-be-
dell'area alla libera evoluzione». Su
queste scelte grava anche la situazione
meteoclimatica: la tendenza all'aridità
estiva si farà sempre più intensa, accompagnata in inverno da periodi di gelo più lunghi del solito. «Pertanto - ha
detto Giorgio Lazzari nell'assemblea alla sala D'Attorre - riproporre le specie
dell'attuale equilibrio vegetazionale
non potrà che rallentare un adattamento ecologico che è appena iniziato».
Più complesso invece il problema di
come difendere la pineta dal fuoco.
L'associazione ambientalista propone
di ridurre la biomassa arborea, poi di
raddoppiare o triplicare la sezione dei
fossati di drenaggio, mantenendo ampie
sponde sfalciate una volta l'anno: quella
che l'ecologia forestale chiama una fascia tagliafuoco, arricchita comunque
da una significativa presenza e persistenza di acque nei fossati già esistenti.
nefici». Per l'associazione ambientalista si tratta di potenziare un sistema di
protezione ben controllata, anche con aree di tutela integrale, che già il Corpo
forestale aveva introdotto, suscitando
la pronta reazione di abituali fruitori
del luogo. La proposta «è di adottare una
serie graduale di misure, distribuite su
un arco temporale ragionevolmente
lungo (anche più anni) per consentire a
fruizioni comunque consolidate, e per
questo ritenute legittime, di adeguarsi
alla legislazione vigente, senza alimentare ulteriori tensioni».
Pagina 21
Giorgio Lazzari dell'associazione L'Arca
Giorno di passione sulle ceneri della pineta
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orriere
pressunE
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
20/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
Lutto civico alla Bassona.
Diffusione: n.d.
Grande partecipazione di pubblico per la cerimonia solenne sul luogo distrutto da un incendio doloso
Giorno dipassione sulle ceneri della pineta
Il sindaco: «La recinzione servirà a proteggerla da chi la vuole distruggere»
RAVENNA. Si sono dati appuntamento ai piedi di quella
natura scarnificata e violata. Un giorno di passione per
una comunità silente, che in un paesaggio spettrale, si è
riunita a un mese esatto dal tragico incendio doloso che
ha distrutto 60 ettari della pineta di Lido di Dante, per
assumere un impegno solenne: farla rinascere.
«Con l'auspicio - ha detto il sindaco, che nel suo
intervento ha citato un
lungo passo di Santi Muratori - di vederne i primi
segni nel 2019, quando Ravenna potrà essere Capitale europea della cultura».
In tanti si sono dati appuntamento di buon ora
per una passeggiata collettiva - lunga circa 700
metri - fino al centro della
pineta, dove è stata deposta una corona di alloro,
poi hanno raggiunto il
Centro visite della Bevanella. Una cerimonia solenne sul luogo del disastro ecologico, alla presenza delle autorità cittadine e della Guardia forestale.
«Oggi infliggiamo - ha
detto Matteucci nella sua
orazione - alle mani assassine di vite vegetali e animali, di ambiente e di civiltà, la pena della serendipità». «Lo sconsiderato
gesto di chi ha appiccato le
Il sindaco: «La pineta
rinascerà. I cancelli
saranno aperti a chi la
ama». Consegnate le prime
tessere "Amici del parco"
La commemorazione sul
luogo del disastro ecologico
(foto Fiorentini)
fiamme ha colpito al cuore
il legame viscerale di Ravenna con la sua pineta
ma con passione la faremo
rinascere, consapevoli
che la sfida richiede soluzioni inedite e creative».
Le cerimonie e le iniziative in programma nella
giornata di lutto civico,
che si sono susseguite per
tutto il giorno fra Lido di
Dante, foce Bevano e Lido
di Classe, «hanno registrato un'adesione popolare che va oltre ogni più
ottimistica aspettativa»,
ha aggiunto. «I cancelli
della pineta - ha detto il
sindaco - saranno aperti a
chi la ama, la pineta sarà
aperta a chi la ama e la recinzione servirà a proteggerla da chi la vuole distruggere».
Sempre ieri mattina,
nella sede del centro visite
"Bevanella" di Lido di
Classe sono state firmate e
consegnate dal presidente
dell'Ente Parco del Delta,
Massimo Medri, le prime
tessere degli "Amici del
Parco", per chi vuole impegnarsi in attività di tutela ambientale. L'idea ha
avuto subito un'adesione
notevole: nella sola mattinata sono state consegnate una settantina di tessere. Fra i primi a riceverla,
il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci (nella foto con Medri), gli assessori all'Ambiente comunale
e provinciale e il comandante provinciale della
guardia forestale, Giampiero Andreatta.
Nei prossimi giorni il
Parco renderà note le modalità per la richiesta della tessera a chiunque fosse interessato.
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Giorno di passione sulle ceneri della pineta
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FOCE
press unE
20/08/2012
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
8g IMOLA
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Direttore Responsabile: Franco Fregni
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LUNEDÌ
20. AGOSTO 2012
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L
GRANDE
ROMAGNA
ANNO XV
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III II
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Il premier apre il Meeting di Cl a Rimini parlando di giovani e sviluppo
Monti vede l'uscita dalla crisi
a fine della crisi economica è vicina. E se
non ve ne siete ancora accorti, peggio per
voi. Il premier Mario
Monti sceglie l'ambita platea
ciellina del Meeting per spiegare
agli italiani che se "un anno fa
pensavamo meno di aggi di essere in crisi, credo invece che lo
fossimo di più". Tradotto, adesso
stiamo meglio. Scegliete voi di
chi è il merito, ma il professore
dà qualche indizio, visto che un
anno fa governava il centrodestra di Berlusconi e adesso all'esecutivo ci sono i tecnici. In poche parole, da quando il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano l'anno scarso ha legnato Pdl e Lega Nord e ha invitato i partiti lavorare a braccetto,
le cose, per il premier, vanno decisamente meglio. Prima dell'incontro il sindaco di Rimini Andrea Gnassi è riuscito a consegnare di persona al presidente
del Consiglio la lettera per chiedere che Io Stato veda al Comune la proprietà del lungomare
In mattinata, applaudito l'intervento del vescovo Kaigama,
presidente della Conferenza episcopale della Nigeria.
VOLO FANTASMA
La Livingston
beffa sessanta
passeggeri
RIMI NI Disguidi e beffe ieri all'aeropori una sessantina di passexe
ri diretti a Catania sono rimasti a terra e poi scarrozzati in autobus per
mezza regione, per finire
a Bologna dove alle undici
di sera flanflopllillla imbarcarsi su un volo di Meridiana. "Orfani" della fallica Wind Jet., i passeggeri
avevano ripiegato sulla
compagnia Livingston che
si era assunta l'onere di
proteggere i clienti rimasti
a [erra, dietro il pagamento di un sovrapprezzo di
80 curo. E fino all'ultimo
c'è smto chi ha acquistata
il biglietto alla biglietteria
di Rimini anche se, è trapelato nel corso del pomeriggio, la Livingston già
da giovedì scorso, sapeva
che non sarebbe stata in
grado di organizzare il volo.
Servizi alle pagine 6,7,8
A pagina 11
DISOCCUPATO IL FORLIVESE ANGELO DI CARLO DI 54 ANNI NON CE L'HA FATTA
Si diede fuoco davanti alla Camera
Muore dopo otto giorni di agonia
opo otto giorni di agonia è morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, Angelo Di Carlo, il 54enne di Farli che si
era dato fuoco davanti Montecitorio
per protestare contro il suo stata di disoccupazione. Era senza m lavoro da mesi e questa condizione lo avrebbe portato a compiere il gesto di-
sperato. Era l'una di notte quando il forlivese era
auivato a Montecitorio e si era cosparso di liquido infiammabile per poi darsi fuoco. Avvolto dalla fiamme si era diretto verso l'ingresso della Camera. I carabinieri presenti avevano spento il rogo, ma le condizioni del 54enne erano gravissime.
Tappeto di cenere a Lido di Dante
Tra gli alberi ridotti a carcasse dal fuoco, un impegno solenne
per la rinascita. E' quello che il sindaco Fabrizio Matteucci si è
assunto ieri a nonne della comunità nella giornata di lutto cittadino proclamato per ricordare l'incendio che il 19 luglio scorso
ha distrusse 65 ettari della storica pineta di Lido di Dante .
A pagina 13
ROMAGNA
Futuro
Liberty
Un'Agenda
digitale
per l'Europa
del 2020
La grande
mostra dedicata
a Mirko Vucetich
a Marostica
A pagina 4
L'impresa
La Madonna
degli scout
"ritrovata" dopo più
di cinquant'anni
A
A
pagina 20
Solidarietà
Economia civile
Il tempo
del volontariato
vale oltre un milione
pagina 18
A
pagina 26
A pagina 15
IN CRONACA
Imolese Fatta
esplodere
bomba da guerra
Sant'Agata Rogo
Un ordigno sganciato da un
bombardiere statunitense
durante la Seconda guerra -mondiale di 500 libbre (227
kg) è stato rimosso ieri
mattina dal cantiere lungo
la via Emilia. La bomba è
stata fatta brillare alle cave
di Castel San Pietro, attraverso l'installazione di una
seconda carica esplosiva.
Le fiamme hanno devastato
buona parte degli arredi e
soprattutto annerito l'intera
sala del 'Sale Nero" a
Sant'Agata nel lughese, aulla San Vitale. Del fumo se
ne sono accorti poco prima
delle 11 del mattino i proprietari del locale affianco.
Immediatamente è partito
l'allarme.
A pagina 14
A RAVENNA LUTTO PER LA PINETA
distrugge
un ristorante
A pagina 14
Pagina 7 di 61
CESENA MORTO
GIANFRANCO
ZAVALLONI
Ecologista
fondatore
dei Verdi
e scrittore
si è spento
a 54 anni
Era tornato
in Italia
dal Brasile
per curarsi
A pagina 16
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FOC E
20/08/2012
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Franco Fregni
Diffusione: n.d.
"Un'ordinanza arati-lucciole
possibile a breve anche a Ravenna"
Il
sindaco verso un
provvedimento analogo a
quello adottato da Cervia
sulla base del codice
della strada con multe da
400 euro sia per il cliente
che per la meretrice
PROSTITUZIONE
"Ci stiamo ragionando anche
noi. Non la escludo ma non ho
ancora deciso". Il sindaco Fabrizio Matteucci è più che
possibilista su un'imminente
ordinanza anti-prostituzione
in strada che ricalchi quella
appena uscita dalla penna del
collega di Cervia, Roberto
Zoffoli. "Va considerato che
nelle ultime due settimane -
ha continuato Matteucci - i
massicci controlli delle forze
dell'ordine hanno determinato
una sensibile riduzione del fenomeno anche nelle due zone
calde di Ravenna" ovvero "il
quartiere Darsena e Fosso
Ghiaia". In ogni modo, "il problema esiste ed è difficile da
arginare completamente".
L'ordinanza appena uscita
da Cervia - deve ancora essere
pubblicata sull'albo pretorio e
sottoposta alla prefettura - è
stata formulata sulla base
dell'articolo 140 del codice
della strada, quello che stabilisce che "gli utenti della strada
devono comportarsi in modo
da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in
modo che sia in ogni caso sal-
vaguardata la sicurezza stradale". Chi sgarra - vedi lucciole
ferme sul ciglio della strada o
clienti che inchiodano per
contrattare una prestazione verrà verbalizzato e multato
con 400 euro. Provvedimenti
simili sono già stati adottati da
altre città.
In passato erano già state adottate misure simili sull'asse
Ravenna-Cervia. Era però accaduto che la Corte Costituzionale, chiamata a esprimersi
sulla legittimità del potere di
ordinanza dei sindaci derivante dal pacchetto sicurezza, aveva bocciato i vari provvedimenti, salvando solo quelli emessi per prevenire "urgenti e
contingibili" minacce alla sicurezza urbana.
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Inmigliakudlullo perla pineta uccisa
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FOC E
20/08/2012
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Franco Fregni
Diffusione: n.d.
Iniziativa ambientale Già in 70 con la tessera
"Amici del Parco" per dare una mano alla tutela
Nell'ambito delle manifestazioni di ieri organizzate dal Comune di Ravenna in segno di
lutto per il recente incendio alla pineta di
Classe, alla sede del centro visite "Bevanella"
di Lido di Classe sono state firmate personalmente e consegnate dal presidente dell'ente
Parco del Delta, Massimo Medri, le prime tessere degli "Amici del Parco". La lista degli "Amici del Parco", voluta dallo stesso Medri sulla
base delle indicazioni della recente legge regionale, prevede l'iscrizione da parte di persone fisiche che vogliano impegnarsi, in futuro, in attività di tutela ambientale in collaborazione con il Parco stesso e con le altre istituzioni territoriali. Lanciata nei giorni scorsi
dal presidente, l'idea ha avuto subito un'adesione notevole: non a caso nella sola mattinata
di ieri Medri ha consegnato una settantina di
tessere. Fra i primi a riceverla, il sindaco di Ra-
venna Fabrizio Matteucci; gli assessori all'Ambiente della Provincia di Ravenna, Mara Roncuzzi; del Comune di Ravenna, Guido Guerrieri; del Comune di Cervia, Michela Bianchi;
e il comandante provinciale della Forestale, il
primo dirigente Gianpiero Andreatta. Nei
prossimi giorni il Parco renderà note le modalità per la richiesta della tessera a chiunque
fosse interessato a riceverla, e quindi a collaborare con l'ente.
Il Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna, istituito nell'88, è un'area protetta che copre circa 54 mila ettari. Comprende i comuni di Cervia, Ravenna e Alfonsine in
provincia di Ravenna. E i comuni di Argenta,
Ostellato, Comacchio, Codigoro, Goro e Mesola in provincia di Ferrara. A fine '99 è entrato
a fare parte anche della lista patrimoni dell'umanità stilata dell'Unesco.
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InmigLiakudlullo perla pineta uccisa
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FOC E
20/08/2012
DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Franco Fregni
In migliaia al lutto per la pineta uccisa
L'appuntamento più toccante
la passeggiata fin nel cuore del bosco devastato
dalle fiamme: un tappeto di cenere e tronchi
LIDO DI DANTE
T
ra gli alberi ridotti a carcasse
mo rinascere. Ne vedremo i primi segni
dal fuoco, un impegno solenne
nel 2019, quando Ravenna potrà essere
per la rinascita. E' quello che il
capitale europea della cultura". Sull'iposindaco Fabrizio Matteucci si
tesi di recintare l'area per almeno quatè assunto ieri a nome della comunità
tro-cinque anni per agevolarne la ricrenella giornata di lutto cittadino proclascita, il primo cittadino ha precisato che
mato per ricordare l'incendio che il 19
"i cancelli della pineta saranno aperti
luglio scorso ha devastato la storica piper chi la ama. La recinzione servirà a
neta di Lido di Dante. In totale sono anproteggerla da chi la vuole distruggere".
dati distrutti 65 ettari di ecosistema proLe iniziative, partite in mattinata e pastetto determinando
sate attraverso la depoquello che per la storia
sizione di una corona,
di Ravenna è stato l'insi sono concluse ieri
cendio boschivo più
sera con un concerto
vasto di sempre, perloper arpa. Alle manifemeno da quando esistazioni, tra gli altri, estono gli archivi. Alcurano presenti il comanne migliaia di cittadini
date provinciale della
- secondo le stime forForestale, Gianpiero
nite dal Comune Andreatta, e il presihanno partecipato ai Fabrizio Matteucci
dente dell'ente Parco,
diversi eventi della Sindaco di Ravenna
Massimo Medri. Da
giornata battezzata "di
sottolineare infine che
lutto civico", esperienza inedita "per Ranel suo discorso, Matteucci ha citato
venna e per l'Italia intera" per casi di
quanto detto da Santi Muratori nel 1932:
questo tipo. L'appuntamento clou, quel"E dal Savio fino al Lamone la pineta inlo più suggestivo e sentito, è stato la pascorona nobilmente la città regale. L'aseggiata di 700 metri circa fin nel cuore
gricoltura, è vero, l'incalza; e gli uomini
della pineta ridotta a un tappeto di cenon furono sempre, né sono più, verso
nere segnato da tronchi spogli e annedi lei benigni e clementi. Ma la pineta
riti. Qualche cittadino, munito di colori
non muore. Se la vecchia classica foresta
a tempera, ha voluto decorare alcuni
è schiomata per noi che la vedemmo
tronchi come per riportarli in vita. "Oggi
ombrosa d'alberi giganteschi e secolari
Ravenna è in lutto - ha detto il sindaco
e densa d'arbusti e di piante d'ogni se- a trenta giorni dall'incendio che ha ucme, essa resiste tuttavia, più forte d'ogni
ciso migliaia di vite vegetali e animali.
contrarietà, mentre nuove pinete s'agChi ha appiccato il fuoco, ha però ingiungono rigermogliando in promettencontrato il legame viscerale della città
te vitalità sui relitti marini riscattati dalla
con la sua pineta. Con passione la farefedele perseveranza di Luigi Rava".
"I cancelli saranno
aperti per chi la
ama. La recinzione
servirà invece a proteggerla da chi la
vuole distruggere"
Pineta distrutta In
migliaia hanno
partecipato alle
diverse iniziative
organizzate ieri in
occasione del lutto
cittadino
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Così la Regione Lazio versa ai partiti
quattro volle più di Montecitorio
Contribuii ai gruppi consiliari: il confronto con la Camera
di SERGIO RIZZO
ROMA
Da destra a sinistra non c'è
chi non abbia invocato più trasparenza
sui soldi pubblici destinati alla politica.
Ma di passare ai fatti non se ne parla proprio. Se si eccettuano, naturalmente, alcune meritorie iniziative purtroppo isolate.
Qualche settimana fa il gruppo radicale al Consiglio regionale del Lazio presie -
duto dall'avvocato Giuseppe Rossodivita ha pubblicato sul sito internet il proprio bilancio. Un documento impressio nante, che illumina un angolo del capitolo costi della politica finora tenuto accuratamente all'oscuro. Ovvero, i contributi che le Regioni erogano ai gruppi «consiliari».
Nel 2011 il Consiglio regionale del Lazio ha versato al gruppo radicale, compo sto da due persone, 422.128 euro. Dividendo a metà questa somma si può dedurre che ogni singolo consigliere abbia
avuto lo scorso anno a disposizione
211.064 euro. Oltre, naturalmente., a stipendio, diaria, annessi e connessi. Un paragone con i contributi ai gruppi parlamentari della Camera rende bene l'idea
delle dimensioni.
Nel 2011 sono stati pari a 36 milioni
250 mila euro, cifra che divisa per i 630
onorevoli dà 57.539 euro. Morale: i gruppi politici del Consiglio regionale del Lazio incassano contributi quasi quadrupli
rispetto a quelli di Montecitorio. Proiet -
tando i 211.064 euro procapite sulla platea dei 71 consiglieri, si ha la strabiliante
somma di 15 milioni. Esattamente (4 milioni 985.544 euro. L'anno, e per una sola delle 2o Regioni italiane. Questo, almeno, dicono i numeri.
Anche quei denari, come i rimborsi
elettorali, possono essere considerati
parte integrante del finanziamento pubblico ai partiti. Ma con una differenza
non da poco: la loro entità è pressoché
sconosciuta. Intanto ci sono Consigli regionali che non pubblicano nemmeno il
bilancio. Nel Lazio, poi, c'è l'abitudine
delle cosiddette «manovre d'Aula». Che
però, pur chiamandosi così, formalmente per «l'Aula» non passano affatto, Si
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tratta infatti di semplici delibere dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale adottate in momenti particolari. Per
esempio a ridosso dell'approvazione di
bilanci regionali particolarmente rognosi e dove bisogna evitare al massimo il
rischio dei franchi tiratori.
In questa legislatura ne è già stata fatta una che stanzia 3 mila euro al mese
procapite. E dato che i consiglieri sono
71, considerando anche la presidente Renata Polverini, quella «manovra d'Aula»
ha determinato un introito annuale aggiuntivo per i gruppi «consiliari» di oltre due milioni e mezzo. Ma a che cosa
servono quei soldi in più?
11 conguaglio è giustificato con l'esigenza di pagare altri collaboratori, In realtà quei denari possono venire utilizzati con discrezionalità assoluta. Anche
perché i collaboratori sono l'unica cosa
che davvero non manca. Il Consiglio regionale del Lazio, da questo punto di vista, non teme confronti. In un'assem blea di 71 componenti, i gruppi «consiliari» sono ben 17: cinque di questi sono
stati costituiti durante la legislatura, grazie al fatto che esiste un limite minimo.
È ammesso, cioè, anche un gruppo composto da una sola persona. Diciamo subì t° che è una pessima abitudine in voga
in quasi tutte le Regioni. Tanto che di
«rnonogruppi» se ne contano 75 in tutta.
Italia.
Soltanto nel Lazio ne esistono ben otto: e sorvoliamo sulla definizione grottesca di uno di essi, il «gruppo misto» presieduto e composto dall'unico consigliere Antonio Paris. Il presidente di se stesso ha diritto a una indennità aggiuntiva
di 891 euro netti mensili, e in quanto titolare di un «gruppo», può avvalersi di
alcuni collaboratori. Sette, per l'esattezza: due laureati, due diplomati, una segretaria, un addetto stampa e un responsabile della struttura. Ma per i «gruppi»
più numerosi si può arrivare fino a 24
dipendenti. Secondo le tabelle, il numero dei collaboratori dei politici nel consiglio regionale del Lazio potrebbero arrivare a 201.
Sarà questa l'impellente motivazione
per cui la superficie della sede di via della Pisana ha bisogno di un ulteriore rilevante espansione? Lo prevede un bando
da poco pubblicato sul sito internet del
Consiglio, nel quale si spiega che «l'ampliamento consta nella realizzazione di
n. 2 palazzine definite da tre livelli fuori
terra più un piano interrato e un corpo
centrale». Base d'asta, 8 milioni 259.750
euro e 49 centesimi. .1va esclusa. Questo
per la serie: «riduzione dei costi della politica».
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ASILI NIDO, ARTE E METRò
VIA AL PIANO PER 50 CITTÀ
Parte la cabina di regia. Dtte miliardi pronti e il ruolo Cdp
ROMA
In molti casi è l'ultima
chiamata per portare a casa opere che
aspettano da anni. Il Piano nazionale
per le città, previsto dal decreto sviluppo, sta prendendo forma con i progetti presentati dai Comuni per la «riqualificazione di aree degradate».
Lunedì scorso il viceministro per le
Infrastrutture, Mario Giaccia, ha firmato il decreto ministeriale per istituire
la cabina di regia che dovrà scandirne
le fasi dell'attuazione. L'organismo è
composto da rappresentati dei ministeri interessati, delle Regioni, Comuni e Province e dalla Cassa depositi e
prestiti, che partecipa all'operazione
attraverso il Fondo investimento per
l'Abitare. E si riunirà per la prima, volta il 7 settembre, mentre i sindaci
avranno tempo fino al 5 ottobre per
avanzare le proprie proposte.
L'obiettivo, dice Ciaccia, è «vedere i
cantieri aperti entro quest'anno». Finora i progetti arrivati all'Anci, l'asso
ciazione dei Comuni, sono più di 50,
ma secondo i tecnici del ministero delle Infrastrutture i Comuni interessati
sono almeno un centinaio. Si va da Roma, che chiede di portare a termine
un progetto già deliberato alcuni lu-
PALAllI A C \SERT
E I ...\/ ONAS IERI
DA RESTAURAI' l'
PIANI DI NAPOLI
PER AL 'PORTO
E I SA_NPIETRINI.
Non ci sono solo aree degradate, ma
anche siti che rientrano a pieno titolo
tra i più belli del Paese e che hanno
bisogno di interventi per conservarsi.
Caserta vuole dare una svecchiata ai
suoi gioielli e cerca 16,5 milioni per
abbellirli. L'intervento per il quale il
Comune chiede il finanziamento del
Piano città prevede per il borgo
medievale di Caserta Vecchia la chiusura
al traffico, per cui è previsto il
rifacimento della pavimentazione e il
restauro interno ed esterno del Castello.
Ma non solo: è prevista anche la.
riqualificazione del percorso che dalla.
Reggia porta al bellissimo borgo di San
Leucio, due siti che l'Unesco riconosce
come patrimonio dell'Umanità, con la
realizzazione di marciapiedi e di una
pista ciclabile.
Anche Verona chiede sostegno nel
recupero dell'ex Arsenale Austriaco,
voluto dal maresciallo Racletzky e
dedicato all'imperatore Francesco
Giuseppe. E Pavia intende intervenire
sul monastero di Santa Clara, il cui
primo nucleo risale al tredicesimo secolo
e trasferirvi la biblioteca .nulltimediale.
ROMA — Napoli chiede aiuti per
riqualificare la parte della città a
ridosso del porto, un rettilineo di
asfalto e sanpietrini mal messi di 3,5
chilometri, che poi è anche la porta di
accesso alla città venendo
dall'autostrada. Il Comune in questo
modo cerca di sbloccare una situazione
sedimentata da anni nella zona della
Marinella, dove è necessario rifare la
pavimentazione, i marciapiedi e
l'illuminazione. Con questi lavori anche
il capoluogo campano si doterebbe di
una pista ciclabile.
Tra gli interventi ---- per i quali sono
chiesti 55 milioni di cofinanziarnento
— anche il completamento del restauro
dell'area ex Corradini, che dovrebbe
diventare parte integrante del nuovo
porto turistico di Vigliena, con spazi
commerciali, ristorante e una piccola
stazione marittima. Si propone anche
di completare l'accessibilità al Centro
direzionale, città satellite che appare
ancora scollegata dal resto del centro. E
di intervenire per realizzare una nuova
stazione della metropolitana e per
migliorare gli accessi a quella che già
c'è con rampe e scale,
,
O HP2000CH E ,M;EPATA.
stri fa per l'area est, a Genova, che
chiede quasi goo milioni per rimodernare e bonificare un'ampia porzione
della città. A quelli già messi su carta
si dovrebbe poi aggiungere anche Milano, interessata alla riqualificazione
dell'area dei Gasometri della Bovisa attraverso il polo tecnologico, della, zona di Porto di Mare, per la quale c'è da
anni un progetto per una cittadella
giudiziaria, e di una. scuola in via Magreglio, vicino alla svincolo di viale
Certosa.
Tra le proposte dei sindaci ci sono
costruzioni di parcheggi, alloggi popo-
O H 0000001ONE IRSERVATA.
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Ilari, scuole, asili nido. Ma siccome dopo tanti anni si ricomincia a parlare di
stanziamenti dello Stato per le aree urbane, alcune amministrazioni prova-.
no a farsi finanziare opere che proprio
non rientrano nella definizione di aree
disagiate, ma che anzi sono zone di
pregio e di interesse culturale, come il
Borgo di Caserta vecchia. Questo per-.
ché i sindaci sperano di riuscire a
strappare risorse da. altri capitoli di
spesa. Per ora le risorse destinate sono
circa 2 miliardi. Cifra sulla quale Ciaccia vuole fugare ogni dubbio: «Non è
un numero buttato a caso. Sono fondi
che si sono resi disponibili, grazie ad
un'azione di aggregazione». Si tratta
infatti di circa 220 milioni non spesi
del ministero delle Infrastrutture, too
milioni per l'efficientamento energetico delle scuole, mentre la somma più
alta, 1,6 miliardi, arriverà dalla Cassa.
depositi e prestiti. Si tratta del residuo
del fondo di 2 miliardi che la Cdp investe nell'housing sociale, dal quale so-.
no stati però attinti solo 400 milioni.
20/08/2012
Finora le sole i6 città più grandi ad
avanzare richieste hanno preventivato
miliardo e 250 milioni. Ma tra le richieste avanzate saranno approvate
quelle che rispondono a una serie di
requisiti: in primo luogo la compatibilità delle richieste con i fondi a disposizione e la possibilità di cantierare subito l'opera, per cui i progetti ammessi
dovranno avere le autorizzazioni già
pronte. Saranno quindi valutati sti effetti prodotti sui territori e la partecipazione finanziaria dei Comuni. E anche la possibilità di realizzare strutture sportive, cinema e teatri.
Negli auspici del governo il piano
città non si fermerà quest'anno. «Il 5
ottobre — conclude Ciaccia è una
scadenza che ogni anno riproporremo
per esaminare nuove proposte. E siamo convinti che alla luce delle esperienza maturata si aggregheranno nuove risorse in una logica di partenariato
pubblico privato».
Testi a cura (.1:i Melania Dì Gacomo
O RIPROD11000E 00100010
PER PESCARA
AIUTI A1]] FAM [GLI
IL IIIDRALE A BARI
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LA LEOPOLDA
E LA. TRAN,'IVIA
DI FIRENZE
ROMA Negli interventi di
riqualificazione a Firenze il sindaco
Matteo Renzi parte dalla Leopolda. Il
progetto, che chiede 27 milioni di
euro di finanziamenti„ prevede
pesanti interventi per riqualificare la
zona di Porta Prato.
Nei piani presentati al ministero la
città si doterà di un parcheggio
interrato di 5do posti, che dovrà
essere un nodo di scambio in
corrispondenza della fermata.
tramviaria. Tra gli altri interventi la
realizzazione di una piazza giardino di
20 mila metri quadrati, cantlerabile
entro un anno dal finanziamento. In
più nell'area è prevista anche la
trasformazione del complesso
industriale dismesso in zona
residenziale.
Nei progetti del Comune c'è infine
la demolizione della scuola media
Dino Compagni, dalla quale dovrà
nascere un complesso scolastico
completamento nuovo, per 700
ragazzi, con in più una palestra che
sarà data in uso a società sportive.
Un nuovo lungomare pedonale, con
spazi per la balneazione e la
socializzazione, un raccordo alla rete
ecologica ciclabile e nuovi parcheggi
nel quartiere San Girolamo -Pesca, Il
comune di Bari chiede al governo un
sostegno di 44 milioni. Tra i progetti
già presentati anche quello di Siracusa
prevede interventi sul fronte costiero,
per i quali l'amministrazione ha
bisogno di altri 9,3 milioni.
Pescara invece intende intervenire
in favore delle coppie, con quattro
asili nido e 58 alloggi da realizzare in 3
anni, con l'aiuto dello Stato per 7,7
milioni. Edilizia residenziale
economica anche a Piacenza in varie
aree della città, con un
cofinanziamento di 41 milioni. Mentre
il Comune di Pesaro ha presentato un
progetto, per recuperare l'ex ospedale
psichiatrico San Benedetto, facendolo
diventare un parco pubblico, con
annessi i servizi del distretto sanitario,
una biblioteca e anche una zona
residenziale, con parcheggio interrato
di 4 mila metri quadri. Il costo totale è
di 26 milioni, dei quali 17,8 chiesti allo
Stato.
O RIPRODUZ:ONE P.ISEMATA
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progetti
e riddeste di finanziamento dei Comuni (ina")
VERONA
Piano sviluppo
città Verona Nord,
Recupero e riqualificazione
ex Arsenale Austriaco
Compieta mento quartiere Borgo Nuovo
GENOVA
Miglioramento
infrastrutturale
e riqualificazione
urbana
San TeodoroLegaccio,
Valbisogno,
Valpolcevera
Ponente
Cittadino
BOLOGNA
Progetto integrato
riqualificazione urbana
Mercato Navile,
Realizzazione abitazioni
sodali e nuovo polo
scolastico
PERUGIA
Riqualificazione
areee urbane degradate:
Mercato Coperto e nuovo
centro città di Fontivegge,
ex Policlinico di Monteluce
ROMA
Contratto
di valorizzazione
urbana area attigua
"Polo direzionale"
quartiere di Pietralata
milt o ni\e—e,` \
NAPOLI
),‘V
Riqualificazione
strada lungo confine
portuale aree Marinella,
completamento restauro
edifici ex-Corradini
milioi
SIRACUSA
BARI
Rifunzionalizzazione
e riqualificazione
Stazione Fs - Piazzale Marconl.
Progetto Lungomare di Levante,
Isola dì Ortígia
Inquadramento
urbanistico,
territoriale e socio
economico del quartiere
San Girolamo-Festa
CORR ERE DELLA SUA
GENOVA PUNTA SU SCUOLE
E AREE INDUSTRIALI
NUOVA EDILIZIA SOCIALE
NEL CENTRO DI BOLOGNA
Uha somma di 862,5 milioni: tanti il Comune di
Genova chiede al governo per parcheggi,
metropolitana, edilizia scolastica, bonifica
dall'amianto e recupero delle aree industriali. Per ora
è la somma più alta richiesta da un'amministrazione
conte cofínanziamento dello Stato. L'intervento in
atto è radicale e abbraccia il ponente cittadino, la
vallata del torrente Polcevera, dove è insediata
l'industria cittadina,
l lavori, andando verso il centro e il porto,
coinvolgono anche i quartieri di San Teodoro e
Lagaccio, dove è necessario adeguare la viabilità alla
densità abitativa, creare aree verdi e cercare, con il
potenziamene delle infrastrutture e dei servizi
pubblici dice il Comune nella sceda di progetto
presentata di concorrere al riscatto urbanistico,
edilizio e sociale.
C'era una volta la Bolognina. Il quartiere dei
ferrovieri e degli operai. Ora il Navile è
completamente diverso. Ci sono passati i lavori per
la Tav e la stazione e il palazzo del Comune svetta
sugli edifici. E cambierà ancora volto, con l'obiettivo
di recuperare un'area di Bologna centrale ma
rnarginalizzata. Tra gli interventi per i quali il
sindaco chiede 26 milioni del Piano città per la
riqualificazione di un'area di 28 ettari,
l'ampliamento dell'offerta abitativa sociale, un
nuovo polo scolastico e il Centro culturale di
quartiere. A Palazzo d'Accursio si prevede la
consegna dei primi fabbricati nel 2013 e la
conclusione del primo lotto di lavori per il 201 4.
Nella scheda del progetto si garantisce cantierabilità
immediata, così come richiesto tra i requisiti fissati
dal governo.
RPRT , 17117
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Gli incendi In tutta Italia ieri sessanta interventi contro le fiamme
Brandire nei supermarket
per gli sfollati dei roghi
Maremma, trovati gli inneschi. Preso un piromane
MARINA DI GROSSETO ---Sotto gli ombrelloni del bagno
Tropical gli ospiti sono quadruplicati. Ci sono i clienti, e
ci sono loro, «gli sfollati», quasi 300 dei 1.loo fuggiti venerdì sera dal campeggio Sole
con i volti anneriti dalla cenere, senza soldi e valige. Anna
la cuoca è instancabile. Ha prepalato la cena al loro arrivo; ieri mattina, la colazione, il pranzo alle 13. E Andrea, il tuttofare del bagno, sta già. pensando
ai lettini per la notte, ai lenzuoli, alle coperte. «Se restano qui
siamo pronti ad accoglierli.
Gratis naturalmente», dice
con un sorriso.
Rimangono fino alle 21, gli
«sfollati». Poi il vento si placa
e la percentuale del rischio di
nuovi. focolai diventa accetta-
bile. Così al crepuscolo si consuma uno strano controesodo: i 300 si uniscono agli altri
Soo evacuati per tornare sotto
le tende delle vacanze.
Se fosse bastata la solidarietà, le fiamme in Maremma sarebbero state spente in pochi
minuti. E invece ci sono voluti
due giorni, tre elicotteri, due
aerei, oltre sessanta squadre
arrivate da tutta la Toscana, E
l'allarme non è ancora rientrato: «Abbiamo predisposto un
sistema di sorveglianza notturna — spiega il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi . In caso di una nuova emergenza abbiamo pronte centinaia di
brandine in un centro commerciale con l'assistenza di
esercito e aeronautica».
Solidarietà, certo. Ma anche
altrl roghi
Lazo e Ilralbria
I :'man ieri hanno colpito
In atre pcird d
Sessanta gli
a:1T:-incendio nel i_azio,
decine in Lin-ibild
Cagala
H%p. 90H949.HOgi.,. .01 .4Mp(ALHH
MpOW.0: :t0,1údHA(Aitayp
HHdtivéà -ut4.1)(00HolHriikonHg
Calabria
t'ati-e giorni i bosci-ii
Slia, Calabfia, 50110 IO
verità. Chi ha provocato il maxi rogo? Chi ha voluto la morte
sul rogo di 19 cavalli del maneggio simbolo di Marina dì
Grosseto? Ieri è stata scoperta
la firma dei piromani: era nascosta sotto la cenere. Tre inneschi recuperati dai vigili del
fuoco e dalla Forestale nei punti nevralgici della «pineta dei
granduchi», dieci ettari di verde, un monumento alla natura. E adesso è partita la caccia
agli incendiari. Il primo, un
ventenne, è stato già fermato.
Non è lui il responsabile del
maxi rogo che ha. distrutto 50
ettari provocando, per Legambiente, un danno di oltre 1,2
milioni di euro, ma cercava di
appiccarne altri.
I piromani ieri hanno colpito anche in altre parti d'Italia.
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ieri sit-in e lutto
cittadino per la pineta di Lido
di Casse bruciata un mese fa
Ravenna
Sessanta gli interventi anti-incendio nel Lazio, decine in Urnbria, quaranta a Napoli, a Poggioreale e ad Acerra dove è stata presa di mira la zona del termovalorizzatore. E mentre a
Ravenna c'è stato il lutto cittadino per ricordare la pineta
storica di Lido di Classe devastata dal fuoco un mese fa, da
tre giorni i boschi della Sila, in
Calabria, sono in fiamme. «E
la mafia dei boschi», denuncia
il sindaco di Longobucco, Luigi Stasi.
Si brucia per poi cementiticare. «Ma non sarà così in Maremma— avverte il governatore della Toscana, Enrico Rossi
. Nuovi alberi saranno piantati, niente sarà costruito».
Non mancano però le polemiche sulla manutenzione di
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quel tombolo. «E una polveriera che nessuno pulisce denunciano ambientalisti e grillini — perché è quasi completamente privata». Il sindaco di
Grosseto Bonifazi promette:
«Faremo un provvedimento
che garantisca la pulizia e la sicurezza. del tombolo e, se pur
in parte privato, ha una valenza pubblica».
Al maneggio Cavallonatura,
intanto, continuano ad arrivare messaggi e telefonate di solidarietà. Una signora di Napoli
ieri ha donato 5o euro. «Sono
pochi, ma servono per non
bruciare la speranza», ha detto
al proprietario.
Marco Gasperetti
[email protected]
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Vento dairAfrica 11 picco mercoledì, quando saranno battuti anche record ce i 2003
Una bufera di caldo sull'Italia
:Previsti. più. di 40 gradi a Firenze, :Bologna e Ferrara
ROMA — Che lo vogliate
chiamare «Colosso dei deserti», come fa Epson, o che preferiate li nomignolo di «Lucifero», come scrive il raelmit, il
risultato non cambia; sull'Italia sta per abbattersi un nuovo
enti-ciclone nordafricano, l'ultimo e il più terribile, che porterà una vera e propria. «bufera di caldo», in gergo tecnico
«hot-storm». Immaginate correnti di aria molto calda parliamo di 5o gradi— che dai deserti infuocati di Marocco e Algeria passano sul Mediterraneo, riscaldando le acque fino
a inverosimili punte tropicali
di 3o-31 gradi, e che poi si
schiantano sulla nostra Penisola, prendendo la forma di una
lingua infuocata estesa 1.500
chilometri in latitudine e
2.000 chilometri in longitudine con temperature fino a 4o
gradi. E' quello che ci aspetta.
Già ieri è scattato l'allarme
caldo in 13 città. Ma il picco
del caldo afoso si toccherà tra
domani e giovedì, quando le
Regioni italiane più roventi saranno il Veneto, l'Emilia Romagru, la Toscana, l'Umbria, il Lazio, la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. Previsti più
di :in gradi a Firenze, Bologna,
Ferrara, Rieti, Terni, 37 gradi a
Bolzano (il valore più allo degli ultimi i.00 anni) e termometri bloccati tra i 36 e i 39 gradi sul 70% delle località pianeggianti, come Roma (38') e Milano (37'). A partire da mercoledì, poi si «aggiungerà l'aggravante dell'umidità, che, aumentando per via dei venti di
scirocco, inasprirà la sensazione di afa», avvertono gli esperti del meteo.it, sottolineando
..,..
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‘-)..', \''.....,
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Acqua Molti
ragazzi che si sono tuffati davanti alla Torre Eiffel
Le previsioni
Po di c,mzlo che sarà
p•OrcepitOqu05.00ttirraria:
I R, Torino
38*
,• .z Genova
38"
Milano
38.
o
o
Venezia
37"
Bologna
43"
Firenze
44"
Roma
40"
Napoli
40"
Bari
3e
Palermo
37"
Cagliari
3:ante:EIFffletel.it
........
39«
D'ARCO
che saranno superati anche i
record dell'estate 2oo3, di ben
gradi su tutte le città del centro Italia.
Due gli elementi a cui fare
attenzione: l'asfalto, dove la
temperatura può arrivare fino
a llo gradi, sprigionando anche sostanze inquinanti; e il livello di radiazioni ultraviolette, che sarà compreso tra 7 (radiazione elevata) e 8 (radiazione molto elevata), in una scala
da 1 a 11. In pericolo anche
boschi: come sottolinea la
Coldiretti, il caldo torrido e la
siccità stanno infiammando
l'Italia con più del doppio
(+104%) delle superfici di terreno andate a fuoco rispetto allo scorso anno, per un totale
di 5.375 incendi boschivi dall'inizio dell'anno a metà agosto .
Musei Tutti sotto gli ombrelli per ripararsi dai caldo torrido (Ansa)
Si tratta della settima ondata di caldo dall'inizio dell'estate, un fatto straordinario? «In
effetti sì, non è normale a-- dice Sergio Brivio, meteorologo
di 3bnieten.corn Potremmo
affermare che l'Italia è stata do-minata da un'alta pressione
africana in modo continuo da
circa 45 giorni: questo è ecce7,kgiale». A quando la tregua?
Caldo e siccità continueranno
a oltranza fino alla fine di agosto al centrosud mentre al
nord, tra la sera di domenica
filsch[i
Asfalto bollente ; che può
«vaporizzare» sostanze
inquinanti. E sole ad alti
livelli di radiazioni Llv
26 agosto e la mattina di lunedì 27 giungerà una prima perturbazione, con forti temporali che assumeranno a tratti le
sembianze di vere e proprie
tempeste siniii-tropicali: «Sarà la cosiddetta burrasca di fi-
ne agosto, con violenti acquazzoni al nord e aria più fresca al
centrosud — dice Antonio Sanò del nietechit —. E speriamo
di poterla chiamare Beatrice»,
fresca come la celestiale guida
di Dante attraverso i nove cieli
del Paradiso. E ai decimo cielo, che cosa ci aspetta? l'estate
non ci saluterà definitivamente, assicurano gli esperti: ma
avrà un sapore più mediterraneo, con temperature nella
norma. L'inferno sarà solo un
ricordo.
Valentina Santarpia
C PIN0002171. PISE,}1A
Pagina 21
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drth,
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t
pressunE
20/08/2012
il Resto del Carlino
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 183.714
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Diffusione: 137.247
La beffa dei guanti difettosi
Altri due pompieri ustionati,
Forniture sotto tiro. Il sindacato: «Subito risposte»
Maristella Carbonin
«SERVONO risposte tempestive e
trasparenti. Ne va dell'incolumità
di 28mila vigili del fuoco operativi
che hanno in dotazione quei guanti». Guanti difettosi. Inutili. Incapaci di fare il loro dovere, cioè proteggere le mani dalle fiamme. Il caso è
scoppiato nel vicentino, con due vigili del fuoco che dopo essere intervenuti in un appartamento in fiamme a Torri del Quartesolo (il 12 agosto), si sono ritrovati le mani deformate, ricoperte di bolle, nonostante
avessero usato i guanti 'protettivi'
forniti dal ministero dell'Interno.
Ustioni di secondo grado, la diagnosi.
Nel giro di due 4iorni i casi sono diventati quattro, come spiega Antonio Brizzi, segretario generale del
sindacato autonomo dei vigili del
fuoco, il Conapo: «Da Modena ci
fanno sapere di un episodio avvenuto circa un mese fa». Quando un
pompiere, estraendo una bombola
di gpl da un edificio che andava a
fuoco, si è bruciato le mani. L'ultimo caso sabato sera, nel viterbese,
dove un altro pompiere «ha riportato gravi ustioni sempre alle mani».
Quest'ultimo episodio, forse, è ancora più preoccupante, perchè il vigile
i contorni di una grottesca barzelletta. Sulle informazioni contenute
nel libretto che accompagna i guanti, dove si parla delle «istruzioni per
la pulizia e l'immagazzinamento»,
sarebbe scritto che «il guanto deve
essere conservato lontano da fonti
di calore». Ma come? Considerando
00P0
Of VICENZA
Due episodi a Modena e Viterbo
«Li usano 28mila vigili del fuoco
e ne va della loro incolumità»
INCENrom DEVAS1 A NTE
Fiamme a Marina di Grosseto:
bruciati 40 ettari di pineta
Arrestato presunto piromane
era impegnato a spegnere le fiamme
divampate nel motore di un pullman turistico lungo la Orte-Viterbo
e si trovava a circa tre metri dal fuoco. Tre metri. Eppure i guanti non
hanno retto il calore e l'operatore è
finito al pronto soccorso.
E così mentre il capo dei vigili del
fuoco, Francesco Paolo Tronca assicura «l'immediato avvio dei necessari e dovuti accertamenti», il caso dei
guanti difettosi rischia di assumere
che il guanto viene infilato da chi
ha a che fare col fuoco per mestiere,
la 'nota' suona a dir poco paradossale.
Insomma, sulla questione serve
chiarezza per consentire ai pompieri di lavorare senza mettere a repentaglio la loro incolumità (più di
quello che già ogni giorno fanno) a
causa di attrezzature inadatte o difettose. Servono risposte rapide tanto più in un'estate come questa, con
mezza Italia flagellata dagluncen,
di.
L'ULTIMO, devastante, nella
neta di Marina di Grosseto, ove le fiamme tra ieri e sabato
hanno divorato 40 ettari di
macchia mediterranea con
«un danno economico di oltre
un milione e duecentomila euro», secondo Legarnbiente.
L'incendio che qualche gior- Ij
no fa ha causato la morte di
19 cavalli nel maneggio 'Cavallo Natura' era solo la prima scintilla di un disastro.
Poi è toccato alla pineta di
Marina di Grosseto, un tesoro andato in fumo ancora I
una volta a causa dell'uomo, visto che sono stati individuati tre 'inneschi' che
confermano l'origibe dolosa
e un presunto piromane è già
stato arrestato. Per le fiamme s
no stati fatti evacuare anche di
campeggi (il Sole e l'Eden) e I
villeggianti hanno passato la no
in un centro commerciale.
Pagina 7
(
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La beffa dei guanti difettosi,
Altri due pompieri ustionati ,
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Caldo e truffe, c'è Pronto nonno
«Così li aiutiamo a difendersi»
Roma, il cali center dedicato all'assistenza degli anziani
Bruno Ruggiero
9h ROMA
NON c'è solo l'emergenza caldo
(400 chiamate nelle ultime 48
ore) nell'agenda di «Pronto nonno», il numero verde 800.147.741
del Comune di Roma per l'assistenza agli anziani, attivo tutti i
giorni e 24 ore su 24. Dal primo
agosto, infatti, è stato centralizzato e potenziato il servizio di consulenza legale gratuita, sostegno psi
cologico e aiuto materiale alle vit
time delle truffe a domicilio, un fenomeno
in continuo aumento che, spesso
combinato con quello dei furti,
d'estate raggiunge punte di paranoia soprattutto per chi vive da solo. E nella capitale, secondo il rapporto Censis presentato a giugno,
il numero delle persone sole è raddoppiato negli ultimi dieci anni:
erano 292mi1a nel 2001, sono diventate 596mi1a nel 2011.
FALSI carabinieri, assistenti sociali, tecnici del gas, sacerdoti e
suore: sono tanti i travestimenti
che i truffatori di professione usano per approfittare della vulnerabilità degli «over 65», in particolare delle donne. In altre
grandi città, per esempio a
lano, vigili urbani e
gistratura in sinergia
tatto sulla diffusiodelle telecamere di
itrollo per incastrare
he i responsabili abii di questi reati
tro le persone de». Parma, inveii Comando dei ca' - ieri giocando la
della prevenzione ha messo a
punto un vero e
proprio vademecum su come
difendersi dagli «sciacalli».
In buona sostanza, i consigli utili
sono quelli di sempre, improntati
al senso comune più che al coprifuoco. Anche se gli anziani faticano a prenderne atto quotidianamente forse perché hanno ancora
vivo il ricordo di tempi migliori.
A parte l'invito a rifiutare le offerte d'acquisto 'porta a porta' molto
convenienti, perché spesso si tratta di 'patacche', ecco una bozza di
lista anti-travestimenti.
NON APRIRE agli sconosciuti e
non farli entrare in casa, dialogando eventualmente solo da dietro
la porta; diffidare di chi si qualifica come un incaricato di controlli
da parte di società erogatrici di
servizi pubblici (luce, gas, acqua),
perché questi vengono di norma
preannunciati con manifesti, avvisi o comupicazioni dirette agli interessati; accertarsi sempre
dell'identità degli interlocutori,
chiedendo di esibire le tessere di
riconoscimento e contattando telefonicamente gli uffici citati;
non dare soldi agli sconosciuti
che riferiscono di dover verificare
per conto di enti pubblici la correttezza degli importi appena riscossi (pensioni) in banche o uffi-
PERSONE SOLE
292mHA
NEL 2001
Secondo il Censis
ra questo iL numero
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<.Così li aiutiamo a difendeisi,
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ci postali; non firmare alcun fac simile di atto o documento che venisse mostrato. L'ultima raccomandazione riguarda l'attimo fuggente che nessuno si augura di vivere: non perdere la calma qualora si fosse inavvertitamente fatto
entrare il truffatore o potenziale
ladro, ma invitarlo con decisione
(e ad alta voce) ad uscire avvertendolo che altrimenti si provvederà
subito a chiamare le forze dell'ordine (o un familiare o un vicino).
Nelle ultime 48 ore
sono arrivate al centralino
quasi 400 chiamate
DAL dicembre 2010 alla fine del
2011 il Comune di Roma aveva
sperimentato, nel cuore di un
quartiere ad alto tasso d'immigrazione come 1'Esquilino, uno sportello gratuito di assistenza legale e
psicologica alle vittime degli
`squali'. Un'esperienza che, da
gennaio a luglio di quest'anno,
con lo slogan 'No Truffe', è stata
riportata con un camper in tutti i
municipi della metropoli.
596mILA
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Soldi e interviste in televisione
Sui tagli i consiglieri frenano
Dopo lo scandalo in Emilia: «Prima servono regole certe»
Sul caso delle interviste tv
a pagamento per i politici
emiliano romagnoli
la prima necessità sono
regole chiare. E intanto
partono esposti anonimi
verso la Procura di Bologna
Andrea Zanchi
• BOLOGNA
PER i tagli ripassare più tardi. Alle prese con la grana delle interviste tv a pagamento su radio e tv locali i consiglieri regionali si interrogano su quali contromisure
prendere. E, per ora, la riduzione
dei soldi (pubblici) a disposizione
dei gruppi assembleari in Regione sembra essere l'ultima scelta
da prendere in considerazione.
Eppure le spese destinate alla comunicazione istituzionale non so. no bassissime: nel solo 2011 le casse regionali hanno visto andarsene in totale 112.107 euro per tutti
gli otto partiti, con decisive differenze tra gruppo e gruppo.
IL PD (che ha 22 consiglieri) ha investito in spot, giornalini del
gruppo, e altre forme di comunicazione su giornali, radio e tv
63.127 euro, il Pdl è arrivato a
28.016, la Lega a 8.468, il Movimento 5 Stelle a 7.515 e l'Udc a
4.842. Se a questa cifra, poi, si aggiunge la spesa che va sotto la voce di 'Servizio documentazione'
(libri, riviste, periodici e quotidiani per i consiglieri) e che vale
120.862 euro, i conti sono presto
fatti: il 'gruzzolo' da aggredire per
una vera e propria spending review ammonterebbe a più di
230.000 euro. Non certo noccioline.
EPPURE, interpellati sull'argomento, quasi tutti (Lega
esclusa) puntano il dito
su un altro aspetto,
quello sì da riformare
con urgenza: le modalità con cui [soldi
vengono investiti.
Prima decidere come spendere, poi,
più tardi, se spendere meno. Anche se ulteriori
razionalizzazioni della spesa
IN ONDA Sopra, uno studio televisivo. Nel tondo, l'aula del consiglio regionale dell'Emilia Romagna
su queste voci non sarebbero sgradite al presidente dell'assemblea
legislativa, Matteo Richetti.
«Abbiamo già calato molto i costi
dell'assemblea — spiega Luigi
Villani, capogruppo Pdl —. I
gruppi e i consiglieri hanno biso-
gno di questi fondi per comunicare la loro attività, soprattutto di
fronte a un apparato informativo
della giunta regionale poderoso e,
quello sì, costoso. Non siamo a
priori contro i tagli, però la prima
cosa da fare per noi è mettere dei
o
no u
«Se un groppo co isiliare
destinati
od specifico
n e istituzionale, lo ricordo
to, giusto e
parente
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paletti chiari su come si utilizzano questi fondi, in che modo e
per quali attività)).
Una posizione condivisa anche
dal capogruppo del principale partito in Regione, Marco Monari
del Pd: «In ufficio di presidenza
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LA VICENDA
Le 'ospitate'
Al centro dello scandalo
c'è la prassi
di diversi consiglieri
regionali di pagare per
partecipare a trasmissioni
in radio e in televisione
mittenti locali
I contratti sono firmati tra
gruppo assembleare
del partito ed emittente.
Il denaro usato è pubblico
e viene preso dal budget
.,,
Le trasmissioni
I protagonisti
Nell'occhio del ciclone
finisce soprattutto '7 in
Punto', trasmissione in
onda sulla tv 7 Gold
Coinvolta anche
Gian Guido Naldi (Sell;
Giovanni Favia (M5S);
Galeazzo Bignami (Pdl);
Manes Bernardini (Lega);
c'è già una proposta per il riordino delle spese dei gruppi, a livello
complessivo, partiamo da lì. Credo sia compito dell'ufficio di presidenza prendere l'iniziativa e trovare una proposta che soddisfi tutti, come già successo in altri casi.
Sul fronte della comunicazione bisogna soprattutto definire bene le
voci di spesa: come si spende e in
che cosa».
«NOI non abbiamo mai problemi
con i tagli — commenta Giovanni Favia, del Movimento 5 Stelle,
uno dei consiglieri al centro del
caso delle interviste tv a pagamento —, ma il primo problema da affrontare è quello della trasparen-
ECCEZIONE
La Lega propone di ridurre
del 50% denaro e personale
addetto alla comunicazione
za. Informare i cittadini è importante, a parte il Pd che spende più
di 60mila euro le cifre non sono
enormi: serve soprattutto definire regole chiare su come e dove
spendere questi soldi».
L'unica voce fuori dal coro è quella della Lega Nord, che con il consigliere Manes Bernardini propone un taglio 'lineare' del 50%.
Non solo, però, sui fondi che ogni
partito ha disposizione, ma anche
su «figure professionali» dedicate
alla comunicazione istituzionale
«gli addetti e i consulenti di giunta e consiglio regionale compresi».
INFINE, sulla vicenda delle tv a
pagamento iniziano a fare la loro
comparsa anche i primi 'corvi'. Sabato nella redazione bolognese di
Repubblica è infatti arrivato un
esposto anonimo che invita la magistratura a controllare ogni fattura dei gruppi consiliari in Regione. Il documento è stato inviato
anche alla Procura di Bologna.
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lIvia No' ltidc) e ,T holnes
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ll'erld CAS
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GLI SNODI DELLA GIUSTIZIA
L'allarme sociale
non deve frenare
le riforme penali
di Giovanni Negri
l rischio adesso è che l'aumento dei reati,
in controtendenza rispetto ai dati dell'ultimo triennio, rappresenti un ostacolo
sulla via delle riforme. Che in parte sono già
delineate e, di certo, non possono ancora
slittare. Se l'allarme sociale, che è reazione
giusta oltre che comprensibile, sfocia in allarmismo oltranzista, il pericolo di un impasse alla ripresa dei lavori parlamentari è
assai concreto. Anche perché tra qualche
settimana saremo all'inizio della volata elettorale che si concluderà in primavera e si sarebbe troppo facili profeti nel ritenere che
le forze politiche (tutte) avranno poca o nessuna voglia di spendersi su temi a elevata
sensibilità come quelli della criminalità e
delle carceri.
Si tratterebbe però di un errore grave. Perché un Governo che ha avuto la temerarietà
di condurre in porto riforme scomode come
quella sulla geografia giudiziaria, ha senz'altro le carte in regola per fare approvare anche misure altrettanto serie come quelle in
agenda sulla depenalizzazione e le misure alternative al carcere. Provando in questo modo a coniugare obiettivi di civiltà (le condizioni delle nostre carceri da tempo oltre il
limite massimo di tollerabilità) e risultati di
efficienza con una migliore distribuzione e
sfruttamento delle (scarse) risorse a disposizione dell'amministrazione della giustizia.
Naturalmente, sulla giustizia penale costruire maggioranze robuste è manovra più
impervia che sul processo civile o l'organizzazione giudiziaria. E a fare da cartina al tornasole c'è il disegno di legge sull'anticorruzione, oggetto prima di una difficilissima
sintesi e ora bloccato al Senato.
Una sorte che andrebbe evitata alle misure che tagliano una buona parte dei reati oggi sanzionati con una pena pecuniaria per
trasformarli in illeciti amministrativi. Il disegno di legge esclude alcune materie come
l'ambiente, la sicurezza sul lavoro, l'immigrazione, ma senza dubbio va nella direzione auspicata sia dai magistrati sia dagli avvocati: restringere l'area del penalmente rilevante per concentrare l'attenzione, anche a
livello di repressione, sulle condotte di maggior allarme sociale.
/
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Allarme sociale
e riforme penali
Stesso discorso per quanto riguarda il carcere dove,
dopo che tutto sommato lo "svuota-carceri" per chi
aveva ancora una pena ridotta da scontare ha dato buona prova con bassissimi tassi di recidiva, l'emergenza
non si è certo attenuata.
Tanto più cruciali allora diventano le misure, contenute nel medesimo provvedimento sulla depenalizzazione, che sterzano in maniera decisa sul versante
della "messa alla prova" e delle sanzioni alternative
al carcere.
La prima consiste nella concessione della sospensione del processo, quando si procede per reati puniti al massimo con quattro anni di carcere, per destinare l'imputato a servizi di pubblica utilità, sulla falsariga di quanto avviene da tempo nel processo ai minori; le altre nell'introduzione di due nuove pene detentive non carcerarie: la reclusione e l'arresto presso
l'abitazione o altro luogo di privata dimora.
Queste nuove modalità sono destinate a sostituire
la detenzione in carcere in caso di condanne per reati puniti con pene non superiori a 4 anni. Tutte misure che permetterebbero di destinare uomini e mezzi
alle situazioni più critiche.
Anche a quella criminalità "da strada", il cui aumento è segnalato dai dati pubblicati alle pagine 2 e 3. Senza
peraltro pensare subito a interventi più draconiani come l'obbligo di custodia in carcere per i colpevoli di
questi reati o l'inasprimento delle pena.
Una risposta di questo tenore, quasi pavolviano,
non farebbe, al minimo, tesoro di quanto avvenuto
in questi ultimi anni. A succedersi sono state infatti
le misure di più "pacchetti sicurezza" (con il primo
esordì in questa legislatura l'allora Governo Berlusconi): che non hanno però influenzato più di tanto
l'andamento della criminalità, quando invece le presunzioni più severe di pericolosità sociale sono state,
nel corso dei mesi, bocciate dalla Corte costituzionale.
A testimonianza ulteriore che la scia dell'emotività è
facile da seguire, ma non sempre è quella che produce,
anche nel breve, i migliori risultati.
Giovanni Negri
D RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuove risorse alla bio-agicolt
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20/08/2012
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ll'erldOIS
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Milano e Rimini
restano ai vertici
per il peso dei reati
Gli incrementi percentuali più elevati
si registrano in Emilia-Romagna e Toscana
Rossella Cadeo
'm È un primato del quale - a dif,
ferenza di quelli olimpionici -farebbero volentieri a meno. Invece Milano e Roma non riescono
a scendere dal podio dei reati
neppure nel 2011, confermando
le difficoltà in cui si trovano da
anni sul versante della sicurezza. La provincia lombarda svetta
infatti con un carico totale che
sfiora i 295mi1a casi e una "pressione" di 7.360 denunce ogni
ioomila abitanti. La capitale è invece seconda per volumi (quasi
258mila denunce), seguita da Torino e Napoli (rispettivamente
sopra quota 155mila e 133mila).
Per incidenza sulla popolazione Roma è "solo" in quinta posizione (6.138 delitti ogni loomila
abitanti). In questa graduatoria
a precederla sono altre aree metropolitane come Bologna o Torino. Qui però seconda è Rimini,
provincia non di grandi dimensioni ma che si trova penalizzata
(come altri centri a forte vocazione turistica o molto attrattivi) dal calcolo matematico, visto
che i pochi residenti, circa 33omila, devono "ripartirsi" 23mila delitti, in gran parte focalizzati nei
mesi estivi, quando le accresciute presenze determinano anche
un aumento delle occasioni per
la criminalità.
È quanto emerge dalle elaborazioni fatte dal Sole 24,0re sui
dati relativi ai "delitti commessi" nel 2011 e nel 2010 rilevati
dal ministero dell'Interno (va
però precisato che, mentre le
cifre del 2010 sono "consolidate", quelle relative del 2011 sono "operative", cioè suscettibi-
li di ulteriori revisioni, ndr).
Oltre 2,76 milioni i delitti contati dal ministero nel 2011 (dai
furti alle rapine, dalle estorsioni
alle truffe fino agli omicidi), per
circa un quinto localizzati nelle
due grandi città. Che la tenuta
della sicurezza riguardi soprattutto le aree maggiormente popolate si evince anche dalla parte bassa della classifica pubblicata a fianco, che per 103 province
riporta l'incidenza dei reati denunciati ogni loomila abitanti:
qui a vantare gli indici più bassi
di eventi criminosi sono le realtà
di dimensioni contenute, come
Oristano, Belluno, Matera, Potenza o Enna, tutte al di sotto di
quota 2.60o, quando la media nazionale è di 4.557 delitti ogni
ioomila abitanti.
Se l'analisi territoriale dei fenomeni criminosi può costitui-
re uno strumento operativo in
un momento in cui anche le risorse dedicate alla tutela della sicurezza devono fare i conti con
gli effetti della spending review,
altre indicazioni emergono dalla panoramica sui reati.
Dal confronto 2011-2010 delle
denunce emerge infatti un lieve
ritorno di fiamma del volume
dei reati, che salgono del 5,4% (si
veda pagina a fianco): in questa
variazione media nazionale confluiscono tuttavia andamenti difformi nelle diverse aree.
Per esempio, le grandi province evidenziano variazioni analoghe, tutte di un paio di punti sopra la media: i delitti totali segnano +8% a Roma e Bologna, +7% a
Milano, +6% a Napoli, +5% a Bari. Meglio è andata a Genova,
che chiude il 2011 su livelli stabili, e a Torino, che fa registrare un
incremento sotto la media (appena +3,2%).
La sorpresa viene invece da
un nutrito gruppo di province
di media dimensione dell'Emilia-Romagna e della Toscana,
colpite da aumenti a due cifre
dei reati: si va dal +18% di Forlì al
+11% di Piacenza o Pisa, passando da incrementi significativi
anche per Livorno, Rimini, Ravenna e Lucca.
Sono, infine, una quindicina
le province dove la sicurezza ha
mostrato una maggiore tenuta,
facendo segnare addirittura un
calo dei reati: le migliori risultano Foggia e La Spezia, due territori dove ogni inomila abitanti si
contano, come nella media italiana, poco più di 4mila reati.
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20/08/20/2
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ll'erldOIS
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Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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La «pressione» e la variazione
Le province in graduatoria in base all'incidenza dei reati denunciati in rapporto alla popolazione (ogni 100mila abitanti), con il numero totale dei reati rilevato in ciascuna.
A fianco le 15 province che hanno registrato i maggiori incrementi di reati e le15 dove invece si è registrato un calo. Dati 2011
Numero per
100mila
abitanti
28 Foggia
6 6 Arezzo
29 Ferrara
15.842
67 Cagliari
30 Napoli
133.153
Gorizia
Reggio E.
22.689 69 Nuoro
Bergamo
46.956
Rovigo
53.277
Vicenza
34 Trieste
10.047
35 Teramo
13.208
36 Bari
La Spezia
Numero per
100mila Numero
Province
Milano
2 Ri mini
abitanti
totale
294.875
4 Torino
Roma
155.701
257.434
6 Genova
7 Prato
Ravenna
Massa C.
39 Verona
23.659
43 Varese
4454.0 Trapani
4515.096 Sassari
6 Catanzaro
Lucca
21.025
Pescara
16.912
Parma
Venezia
19 Pavia
Brescia
35.423
18.808
Isernia
Agrigento
1 L'Aquila
Caserta
Cosenza
5 Siena
18.825
Caltanissetta
10.573
8.580
15.606
52 Biella
53 Vercelli
7.099
6.856
Forlì
9 Messina
4 Como
6.519
23.347
18.626
8.513
87 Udine
16.408
14
88 Pesaro
1L028
15
89 Sondrio
5.484
90 Campobasso
91 Bolzano
2 Rieti
15.817
6.831
4.683
22.835
43.456
56 Ragusa
12.010
95 Avellino
11.818
27.507
57 Cremona
13.626
96 Treviso
23.707
62.637
Siracusa
97 Crotone
4.620
53.556
59 Ascoli P.
14.313
Terni
8.532
Frosinone
14.049
8.686
98 Benevento
Enna
7.572
4.420
Aosta
4.649
100 Potenza
9.807
Lodi
8.125
fili
Matera
4.712
Novara
17.210
Lecco
12.122
102 Belluno
4.936
Pistoia
13.448
Chieti
14.120
103 Oristano
3.615
27 Alessandria
19.906
65 Viterbo
11.241
Livorno
Rimini
Ravenna
Lucca
Vibo Valentia
Avellino
Piacenza
Pisa
Novara
Macerata
Siracusa
L'Aquila
Oristano
Ragusa
CRIMINI IN CALO
15.005
12.287
6
11
12
17.990
43.334
Padova
9
10
6 Cuneo
54 Mantova
SS Macerata
15.09
Variazione %
2011/2010
2.922
Trento
19.432
14.465
INCREMENTI A DUE CIFRE
Verbania
17.239
Brindisi
13 Modena
75 Reggio C.
9.175
Ancona
Asti
19.423
27.095
37.697
27.214
Numero per
100mila
abitanti
74 Lecce
8.401
4468.52 Perugia
Grosseto
Firenze
18.469
9.288
11.819
Vibo V.
Livorno
68.808
Piacenza
23.054 "
Bologna
ProVince
28.496
Palermo
OGNI 100MILA ABITANTI
Numero
totale
Variazione %
2011/2010
Province
Foggia
La Spezia
Matera
Catanzaro
Grosseto
Belluno
Terni
Aosta
Reggio Emilia
Reggio Ca abria
Messina
Brescia
Siena
Cuneo
agina
r Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati del ministero dell'Interno - Ssi/Ssd
e tici
lei reati
;21=-,
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S°Ie rld CAS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Record
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di furti •
m casa e borseggi per strada
Nel 2011 aumentati rispettivamente del 20 e del 16% a fronte di una media del +5,4% dei reati totali
per le auto rubate e gli scippi
A
Lucca, Pisa e Pavia
iw Anche nei reati l'Italia rischia di tornare indietro, come le abitazioni più «visitate»
Rossella Cadeo
nelle statistichesull'occupazione o sui consumi. il consuntivo
2011 evidenzia infatti un peggio- numeri. I reati totali ammontaramento, con un aumento del no a più di 2,76 milioni contro
2 de
dll2010. LLo scorso anno
54% rispetto ai dodici mesi pre- i 2,6
cedenti. Colpa, in parte, anche ha chiuso quindi praticamendella crisi, visto che ad aumen- te vicino al livello del 2006,
tare sono soprattutto i reati quando si era poco al di sotto
"predatori", come i furti in casa dei 2,8o milioni di delitti denunciati, prima che nel 2007 Si
o i borseggi per strada.
Non è certo il caso di parla- sfiorasse il picco dei tre miliore di allarme - considerati i ni (dovuto in parte agli effetti
buoni risultati nei capitoli del- dell'indulto). . Poi, però, si erala lotta alla criminalità orga- no registrate delle diminuziozzata, delle iniziative per la
le
nigalità
, dell'immig razione, te nel 2008 e nel 2009, seguiti
del soccorso pubblico e della però da un calo assai più mosicurezza stradale presentati desto nel 2010 (0,3%).
Ora si registra questo
a Ferragosto dal ministro An+5,4%:
si tratta di una varianamaria Cancellieri -, ma
qualche segnale di inversione zione media nazionale, nella
fl i C
quale confluiscono
anamen
d
di tendenza c'è. Tanto più che qua
terrtoraal'incremento arriva dopo tre ti difformii per areeterritori
anni di flessioni (via via, però, li (si veda il dettaglio alla pagina 2) e per tipologia di reasempre più contenute).
In sintesi è questo il quadro to, con peculiarità in ognuna
generale che emerge dall'elabo- delle 103 province.
«La crisi economica provoca
razione fatta dal Sole 24 Ore in
base agli ultimi dati del ministe- una marginalizzazione delle faro dell'Interno sui delitti denun- sce più deboli e quindi una magciati dalle forze di polizia all'au- gioretendenza adelinquere, so prattutto sul fronte dei reati
torità giudiziaria
- osserva Enzo LetiPartiamo innanzitutto dai "Predatori"-osserva
zia, segretario nazionale
dell'Associazione funzionari di
polizia (Anfp) -. Il fenomeno è
PRIMATI NEGATIVI
Napoli spicca per l'incidenza diffuso sul territorio, tanto che
le variazioni si scostano di un
di rapine e truffe, Catania
dieci al giorno in più gli scippi
paio di punti dalla media del ("furti con strappo"), che sono
5,4%: i picchi caratterizzano passati da circa 14.200 a oltre
quelle aree che avevano una 17.600 (+24%).
struttura economica più florida
Se si passa all'analisi territononché, per volumi, le provin- riale dell'incidenza dellè diverce metropolitane. Il rischio è se categorie di reato (si vedache un acuirsi della marginaliz- no le tabelle nella pagina), a
zazione, prevedibile con le spiccare sono due province
prossime scadenze economi- del Sud. Napoli è infatti al priche come lafine dellacassainte- mo posto sia per le truffe (353
grazione, possa innescare ulte- ogni toomila abitanti) sia per
rioni picchi di delinquenza in le rapine (270 ogni ioomila perun sistema di sicurezza forte- sone). Negli scippi invece è semente indebolito dai tagli. tonda solo a Catania (quasi
Quando invece proprio i reati 100 ogni toomila persone), che
predatori sono quelli che mag- svetta anche per furti di autogiormente richiedono uomini, vetture (indice 800). La piag ani:-7,6%e3rsptvamnmezzi e strutture».
dei borseggi, infine, colpisce
Nel dettaglio, tra i reati con- soprattutto Genova (674 ogni
tro il patrimonio, gli unici che toomila abitanti), Bologna, Minel 2011 continuano a calare lano e Rimini (tutte oltre quota
(-0,7%) sono i furti d'auto. «Il 600), mentre le abitazioni più
mercato illegale - commenta "visitate" dai ladri sono a LucLetizia - rispecchia le difficol- ca (indice 650), Pisa e Pavia.
tà dell'industria legale delle
Quanto alle graduatorie
ruote, colpito dura- per "volumi totali", sono le
mente dalla crisi». Invece a grandi province a soffrire di
spiccare per numero di denun- più: Milano ha il primato dei
ce sono i furti nelle abitazioni, borseggi (26mila) e dei furti
che hanno superato quota in casa (21mila), mentre Roma
2o4mila (+21%)•
quello dei furti d'auto (oltre
Anche la criminalità di stra- 2omila). A Napoli quattro reda denota aumenti vistosi: in corda rapine, estorsoni, truffe
particolare, i borseggi ("furti e omicidi volontari.
Tutti dati - questi - che fancon destrezza") sono stati oltre
134mila (+16%), le rapine quasi no riferimento ai delitti denun40.600 (interessando non tan- ciati dalle forze di polizia all'auto le banche, dove il fenomeno torità giudiziaria. Quelli che
è in calo, bensì gli esercizi com- passano sotto silenzio non enmerciali), con un incremento trano nelle statistiche.
del 20% rispetto al 2010. Quasi
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press LITE
ll'erldOIS
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Le «specializzazioni» dei territorio
Le 10 province più colpite per sei tipologie di reato ordinate secondo l'incidenza ogni 100mi la abitanti, coni relativi totali e le variazioni . Dati 2011
URTI I C j
FURìIA'lltOVEYTU RE;
. Province .
Num. per
Var.%
100mila Numero 2011/
abitanti
totale 1 2010
1 Lucca
649,1 I 2.556 1 22,9
1 Catania
800,2
2
608,5 2.542
45,3
2 Bari
616,6
3
593,6
14,8
3 Napoli
59,0
3.255
4 Forlì
Province
•
BORSEGGI
Var.%
Noni. per
100mila Numero 20I1/
abitanti
totale 2010 Province
8.723
4,5
Num. per
Var.%
100mila Numero 2011/
obtanti totale 2010
1 Genova
674,3
5.952
1,0
10.184 - 5,0
2 Bologna '
645,8
6.406
41,4
528,2
16.274 10,2
3 Milano
643,2
25.767
24,1
4 Foggia
498,9'
3.197 -16,8
4 Rimini
616,5 2.030
54,5
32,2
5 Roma
489,7 20.538 0,7
5 Torino
580,4 13.363 15,7
6 Milano
385,2
6 Trieste
471,8
1.116
5,0
5 Alessandria
551,1
6 Milano
525,7
2L060
9,3
7 Novara
511,0 1.900
39,4
7 Palermo
353,2
4.413
9,8
7 Roma
448,2 18.799
13,4
8 Savona
510,6 L470
26,1
8 Brindisi
297,6
1.200
6,3
8 Venezia
442,5 3.819
20,0
Varese
505,2 4.462
33,9
9 Caserta
288,0
2.639 -1,0
9 Savona
407,8
1.174 20,3
Lecco
490,1 1.667
26,6 10 Torino
274,6
6.323 - 3,7 10 Firenze
356,0 ,
3.553
15.432 - 1,7
ITALI
TRUFFE E FRODI INFORMATIC H E
Province
Num. per
Var.%
100mila Numero 2011./
abitanti
totale 2010
1 1-Napoli
352,9 10.871
2 Aosta
253,5
3 Gorizia
235,9 1
28,9
4 Isernia
26.999
7
RAPINE
Province
27,8
SCI PPI
Num. per
Var.%
100mila ; Numero 2011i
abitanti
totale 2010
NUM. per
Var.%
100mila Numero 2011/
abitanti .trame 2010
Province
.
7,8
1 Napoli
268,4
8.269
17,9
325
14,4
2 Prato
145,7
364
52,3
2 Napoli
93,31 2.873 12,1
336
43,6
3 Palermo
126,9 ,
L586
18,4
3 Rimini
75,3j
248 108,4
203
42,0
4 Catania
1.329
12,4
4 Prato
71,7
179
734
-3,9
5 Milano
121,3
4.859
28,0
5 Genova
59,9
529 37,4
6 Bari
58,2
961
12,9
1Catni
992 1.081 32,6
30,7
5 Pescara
227,1
6
21881
2.170
-3,7
6 Caserta
119,6
L096
27,3
7
206,5
344
44,5
7 Torino
103,0
2.372
7,2
7 Palermo
55,9:
698 36,9
8
205,5
8.232
5,9
8 Roma
100,9
4.232
8,7
8 Torino
55,9
L286 1 73,5
38,4
9 Foggia
88,2
565
9,5
9 Trapani
52,4
229
26,2
10 Rimini
88,1
290
68,6
44,5
121 -12,3
9,1
657 24,0
9
10 Latina
66,9 40.549 20,1
10 Caltanissetta
1
8,2
86,2
Fonte: elaborazioni del Sole 24 Ore su dati del ministero dell'Interno - Sdi/Ssc11
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i finti in casa Iwrsc ;iIxrsirada
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s'erld
20/08/20/2
CAS
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L'ANALISI
Maurizio
Fiasco
Ora più qualità
nei controlli
per bilanciare
i tagli di ns.orse
i sono già i primi segnali.
La recessione incrementa
l'inflazione dei reati
comuni: ancora contenuta e
peraltro non associata a una
lievitazione dei delitti contro la
persona In una quindicina di
province - secondo le
elaborazioni del Sole zci.Ore sui
dati zon del ministero
dell'Interno -vi è un calo (lieve)
dei reati denunciati rispetto al
toro. In altrettante i dati segnano
un incremento percentuale "a
due cifre". Sono tutte aree di
media ampiezza demografica,
senza una netta prevalenza di
geografia L'appesantimento
riguarda località turistiche e di
forte attrazione peri beni
culturali e altre di insistente
pressione della delinquenza
diffusa, come Milano e Roma
Dove il reddito pro capite è
ancora su valori elevati (la
dorsale romagnola e alcune
province padane) questo
indicatore positivo si rovescia in
un fattore che attrae la
delinquenza che si muove lungo i
meridiani ricercando obiettivi
più "remunerativi". Qui il numero
che impressiona è quello delle
rapine, salite di un quinto netto su
scala nazionale e balzate in una
ventina di località. Spicca il valore
di Vibo Valentia (più z00%), ma
anche quello di Biella, di Belluno,
dell'Aquila (oltre il doppio). Vi è
una congiuntura critica per la
criminalità, dunque, che va colta.
Evitando toni "emergenziali".
Meglio osservare le specificità, ad
esempio quella inedita del
capoluogo abruzzese dove le
rapine sono inparte la
conseguenza della
disintegrazione civile provocata
dal terremoto (e del ristagno di
ogni progetto di ricostruzione
della città).
Come per il rilancio
dell'economia occorre un
progetto innovativo, altrettanto
appare necessario per la
sicurezza pubblica. Perché vi è un
nesso evidente tra la "grande
crisi" e la questione dell'ordine:
non solo perché le fragilità
generate dai fallimenti di
imprese, dalla disoccupazione,
dalle sofferenza sul mercato
riducono l'efficacia del controllo
sociale "spontaneo". Come se le
difese immunitarie di un paese
diminuissero, favorendo
V
l'aggressività delle condotte
devianti. nesso è anche
indiretto e riguarda
l'insopportabilità del "costo"
criminalità: per le imprese, per le
famiglie, per le amministrazioni
Le conseguenze di un furto grave
diuna rapina, di una frode sono
spesso mortali per quella impres
che già è penalizzata da crediti
insoluti di partner in affari o di
pubbliche amministrazioni e da
calo degli ordinativi. Un'azienda
in crisi congiunturale è il
bersaglio selettivo di varitipi di
criminalità: da quelle aggressive <
scoperte (rapine, estorsioni,
danneggiamenti) a quelle più
subdole. Che dopo un reato che
ha colpito l'impresa, si offrono di
rilevarne gli asset a prezzi di
saldo. E così la recessione
industriale si traduce in nuovi
radicamenti delle mafie nei
distretti del Nord. Oltretutto le
decisioni di "tagli' . di spesa (e il
clima generale di depressione
"operativa") spingono a
risparmiare sui costi della
sicurezza, sia di quella statale sia
di quella aziendale. Meno mezzi
per vigilare le strade fanno il paio
con un ridotto impegno per la
security di imprese,
infrastrutture e impianti
Come reagire a questo trend?
In modo attivo, cioè immettendo
idee, migliorando le metodologie
elevando la professionalità degli
operatori della sicurezzalocale,
centrale e privata. Ci vuole una
vera progettualità: per
compensare conia qualità, dei
servizi e dei dispositivi, quelle
riduzioni di quantità, del
personale e dei mezzi, che la crisi
fiscale dello Stato impóne.
Proprio la crisi può indurre a
sconfiggere le resistenze, per
riformare ampi settori del
sistema di sicurezza nazionale.
Magari accentuando, anche qui,
la meritocrazia, restituendo
credito a quella strategia della
prossimità che renda i servizi di
polizia davvero compenetrati
conia società locale, e aperti a
soddisfare la domanda di
sicurezza
Ma vi è una parte che è propria
delle amministrazioni locali, che
oggi sembrano un po'
disimpegnarsi sulla sicurezza
urbana. Si ricordava il dato
dell'Aquila, con il boom delle
rapine e di altri reati "predatori".
E la città, prima del sisma del
z000, era tra quelle a più bassa
incidenza della criminalità, anche
grazie al suo centro storico
abitato e vitale. Divenuta una
cintura di alloggiamenti senza
sentimento di città, è ovvio che sii
bersaglio privilegiato della
delinquenza. Anche in questo
caso, una riflessione sui "numeri"
e sullo scenario appare una
medicina. Amara e necessaria
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20/08/2012
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Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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Per le forze dell'ordine
35mila uomini in meno
Oltre alle scoperture, i tagli della spending review
Valentina Melis
ma Nei prossimi tre anni le forie dell'ordine rischiano di "perdere" oltre 35mila unità. È il risultato delle scoperture di organico
già presenti sul territorio, per carabinieri, polizia e guardia di finanza, sommate ai tagli previsti
dalla spending review.
Passa infatti per il tetto al turn
over del personale il nuovo sacrificio chiesto al comparto sicurezza dal decreto sulla revisione della spesa pubblica (D195/2012, convertito dalla legge 135/2012): dal
2012 al 2014, ogni ioo agenti di polizia, carabinieri, o finanzieri che
andranno in pensione, potranno
esserne assunti soltanto 20. Mentre i limiti al ricambio stabiliti dal-
L'IMPATTO
Alle 16mila unità
di personale mancanti
sul territorio si aggiunge
il blocco del turn over
per oltre 18mila
le manovre finanziarie nel
2010-2011 per gli altri dipendenti
della pubblica amministrazione
avevano escluso le forze dell'ordine, l'ultimo intervento del Governo Monti ha messo sullo stesso piano tutte le amministrazioni
centrali nella riduzione delle uscite per i dipendenti. Dunque, gli
stessi vincoli valgono per i vigili
del fuoco, i corpi di polizia, le università, gli enti di ricerca, e così
via. A meno che non intervengano modifiche normative, per le
forze dell'ordine il tetto alle assunzioni si alzerà al 50% del personale cessato dal servizio solo
nel 2015, mentre il pieno reintegro dei pensionati potrà avvenire
solo dal 2016.
In base alle regole dettate dalla
spending review, la stretta sulle
assunzioni dovrà portare allo Stato risparmi crescenti di anno in
anno rispetto alla spesa del 2011.
Spesa che si ridurrà di 94,8 milioni quest'anno, fmo a scendere di
1,46 miliardi nel 2015, quando si
stima che i dipendenti saranno
18.755 in meno (ma il dato esatto
dipenderà dal numero di coloro
che andranno in pensione).
A questi 18mila posti in meno,
però, vanno aggiunte le scoperture già esistenti: lo scarto tra gli
organici previsti sulla carta e le
forze effettive impiegate sul territorio - tra questure, commissariati, stazioni dei carabinieri e caserme della guardia di finanza è di 16.644 unità (gli ultimi dati
disponibili si riferiscono al
2010). Se si escludono le forze impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, di addestramento, e si considerano solo
quelle impiegate a presidio del
- territorio, l'organico complessivo di polizia, carabinieri e guardia di fmanza dovrebbe essere
di 237.320 uomini, mentre quello
effettivo si ferma a 220.676.
Per polizia e carabinieri, a fronte di un organico teorico di
185.8o1 persone, ne risultano effettivamente impiegate - a copertura di 7.312 postazioni sul territorio - solo 173.190. A registrare i
vuoti maggiori sono il Lazio
(2.027 uomini in meno rispetto a
quelli previsti), il Piemonte
(-1.571 unità), la Sicilia (-1.206), la
Campania (-1.191), la Lombardia
(-1.179), la Toscana (-950).
«Sarà inevitabile chiudere i
presìdi sul territorio», denuncia
Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo
di polizia. «Già oggi - aggiunge ci sono centinaia di stazioni dei
carabinieri e di polizia stradale
in cui per alcune ore al giorno entra in funzione un videocitofono
LE CONTROMISURE
Il Viminale
studia i risparmi
sulle scotte
«m Una delle voci di spesa
del comparto sicurezza sù
cui potrebbero essere indirizzati i tagli previsti dalla
spending review è quello
delle scorte. Secondo i dati
forniti dal Sap, il il sindacato autonomo di polizia, aggiornati al primo quadrimestre 2012, attualmente
sono al lavoro 585 scorte:17
di primo livello (rischio imminente ed elevato), 82 di
secondo livello (rischio alto), 312 di terzo livello (rischio intermedio) e 174 di
quarto livello (rischio basso, quasi tutte destinate a
parlamentari, ex ministri,
ex sottosegretari).
Ogni scorta comprende,
in base al livello di rischio,
un numero di agenti che varia da uno a sei. I turni di lavoro sono mediamente di
sei ore, dunque il numero
degli agenti impegnati deve
essere ulteriormente moltiplicato per ottenere il totale. Sempre in base ai rischi,
ogni scorta usa da una a tre
auto blindate.
Solo a Roma sono impiegati nelle scorte circa mille
uomini: 350 dell'Ispettorato Viminale, 256 del reparto speciale della Questura
«Villa Tevere», a cui si aggiungono circa 300 carabinieri e un centinaio di finanzieri.
o il cittadino è invitato a mettersi
in contatto con il presidio più vicino. Invece di ridurre ulteriormente gli organici, in un momento di forte disagio sociale come
questo, si potrebbero ottenere risparmi dalla riorganizzazione
delle forze dell'ordine, ad esempio portandole tutte sotto il controllo del Viminale e creando
una sola centrale operativa: questo consentirebbe di recuperare
centinaia di uomini per il presidio del territorio».
Una situazione analoga riguarda anche la guardia di finanza, in cui l'organico previsto è
di 51.519 addetti, ma quello effettivo arriva a 47486. Le Regioni
più scoperte, in questo caso, sono la Lombardia (con 916 finanzieri in meno), il Piemonte
(-483) e il Veneto (-466).
Dopo i tagli messi nero su bianco con la spending review, il ministro dell'Interno, Anna Maria
Cancellieri, ha annunciato di voler «ridurre il danno, in modo da
poter comunque garantire i livelli di sicurezza». Secondo il ministro, i tagli dovranno essere «mirati, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine».
Una soluzione già annunciata è ad esempio, è la razionalizzazione delle scorte, comprese
quelle di primo e di secondo di
livello, vale a dire il più alto livello di protezione garantito ai
vertici dello Stato. Tutto questo, ha aggiunto la titolare del
Viminale, «senza furori ideologici, con l'obiettivo di tagliare
dove si annidano gli sprechi».
Gli eventuali 'correttivi" o altri interventi sul comparto sicurezza saranno affidati alla prossima legge di stabilità, su cui il ministro Cancellieri ha annunciato
che «si farà tutto il possibile per
indirizzare al meglio le scelte».
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Il presidio del territorio
Il personale di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza in questure, commissariati, caserme e stazioni e l'impatto della spending review
isq000
0
10,
.000
7.312
LA SITUAZIONE
ATTUALE
Polizia e Carabinieri
(Ultimi dati disponibili
aggiornati al 2010)
Guardia di finanza
Totale organico prevista*
Totale organico effettivo*
Differenza*
Presidi sul territorio*
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Unità di personale
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I TAGLI PREVISTI
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Unità di personale in meno
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20/08/2012
press unE
ll'erld CAS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Quest'anno incendi raddoppiati
ma il pc incastrerà i piromani
Valeria Uva
tm Per parafrasare uno slogan
pubblicitario di qualche anno fa
«Quest'anno ci siamo giocati
Monza e la Brianza». Già, perché
il totale delle superfici distrutte
da incendi dolosi o colposi fino a
Ferragosto è di 33.62o ettari. Uno
spazio enorme, il m4% in più rispetto allo stesso periodo del 2on.
Gli ettari bruciati coprono un territorio grande, appunto, come l'intera provincia di Monza e della
Brianza. E non è certo colpa solo
del caldo: «La siccità, che fa seguito a una primavera piovosa in cui
la vegetazione è cresciuta rigogliosa gioca sì un ruolo - spiega Fabrizio Bardanzellu, dirigente Servizi operativi del Corpo forestale
dello Stato - ma dietro a ogni fuoco c'è la mano dell'uomo».
Dall'inizio dell'anno e fmo al
io agosto gli agenti del Corpo forestale hanno denunciato a piede libero 288 persone (erano
446 in tutto il 2on, già raddoppiati rispetto al «tranquillo» 2ow) e
arrestato sette piromani, colti in
flagranza.
Un risultato ottenuto anche
grazie all'impiego di tecniche innovative di investigazione. Da
due anni a questa parte, infatti, il
Corpo utilizzaunproprio softwa-
re speciale per stanare i piromani,
in grado di individuare i casi di recidiva. Si chiama Wicap (acronimo di Wildfire criminal analysis
program) ed è stato reali7zato grazie a un finanziamento europeo
di circa 400mila euro ottenuto
nel 2006. Ricalca da vicino le orme delprofiling americano, ovvero la ricerca dell'autore dei reati
in base al profilo psicologico, alla
serialità e allo stile di comporta-
BOSCHI CHE BRUCIANO
Finora sono stati
distrutti dalle fiamme
già 33nni la ettari,
una superficie grande
come la provincia di Monza
mento che emerge dalle indagini.
Di fatto Wicap è una grande
banca dati che contiene i profili
di circa 30o persone tra quelle
condannate in primo grado per
incendio doloso o colposo, a partire dal 2000, anno in cui la legge
anti-incendi ha creato il Nucleo
investigativo specializzato
(Niab) all'interno del Corpo forestale dello Stato. Età, occupazione, abuso di droghe o alcool, e
persino il tipo di innesco preferito di ogni condannato sono immagazzinati in Wicap e costantamente aggiornati. Con la sua
grande mole di dati, Wicap quindi fornisce di fatto l'identikit
dell'«incendiario-tipo».
«Sappiamo che il40% dei piromani raggiunge il luogo dell'incendio apiedi perché vive nelle vicinanze - spiega Marco Di Fonzo,
responsabile del Niab - e che le
professioni più a rischio sono agricoltori (18%), ma spesso i piromani sono disoccupati (20%) o pensionati (un altro 18%)». Respinto
con forza il luogo comune che vede qualche "mela marcia" anche
all'interno del Corpo: «Assunzioni e contratti stagionali non dipendono dal numero di incendi, mentre per ogni spegnimento i nostri
addetti rischiano la vita».
Quando arrivano sul luogo
dell'incendio, gli investigatori del
Niab raccolgono una serie di indizi e li confrontano con i profili inseriti nella banca dati, in modo da
indirizzare più facilmente le indagini. Secondo la relazione 2012 del
Corpo forestale sul totale delle
«comunicazioni di notizie di reato emesse nel2m2 il io% è relativo
a eventi dolosi, mentre il 9o% si riferisce a eventi colposi».
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«Il fenomeno del fuoco per favorire la grande speculazione edilizia è in diminuzione - commentaBardanzellu -prevalgono motivi più banali, come la lite tra vicini
oppure lavecchiamamaitramontata idea di ripulire con il fuoco il
terreno agricolo o la voglia dei
cacciatori di stanare le prede».
A frenare le speculazioni può
aver contribuito anche la legge anti-incendi che ha vietato per 15 anni il cambio di destinazione d'uso
nei boschi bruciati, con vincolo di
inedificabilità per dieci anni. Ma
ai2 anni da quella legge non esiste
ancora una mappa aggiornata dei
Comuni che l'hanno realmente attuata, istituendo e aggiornando il
catasto degli incendi, cioè la mappa del proprio territorio.
A chi lo ha richiesto - praticamente tutte le Regioni ordinarie
tranne il Veneto - il Corpo forestale fornisce un software che
contiene il perimetro aggiornato
di tutti gli incendi dal 2000 a oggi.
«Manonpossiamo sapere -precisaBardanzellu - se viene effettivamente utilizzato per aggiornare
le cartografie». Nessuno sa, quindi, se il Comune arriva al passo
successivo, cioè se sovrappone i
dati dell'incendio a quelli cartografici e soprattutto se traduce
queste informazioni all'interno
del piano regolatore, bloccando
così tutte le nuove edificazioni
nei boschi bruciati. Del resto la
e legge 353 ha "dimenticato" di sanzionare gli enti locali inadempienti sul catasto incendi.
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La fotografia
L'AUMENTO DELLE SUPERFICI
L'andamento tendenziale rispetto a12011 (periodo lo gennaio -12 agosto)
2011
2012
Var. %
Superficie totale (ettari)
Incendi
3.008
5.375
16.487
33.620
I PIÙ COLPITI
Incendi boschivi dal lo gennaio al12 agosto (dati provvisori)
Friuli Venezia Giulia*
Lazio
Liguria
Nota: (*) i dati riportati sono rilevati dai Comandi regionali del Cfs e dalle
competenti Cor/Soup delle Regioni autonome; Fonte Corpo forestale dello Stato
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20/08/2012
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CAS
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Danni al paesaggio. Legname nel mirino
Spuntano anche
i ladri di biomasse
m». Tra i reati ambientali ce
n'è anche uno nuovo, frutto paradossale e deviato dell'ecologia e dell'intento originale di limitare l'uso di combustibile
fossile. Non ha ancora un nome ma si potrebbe definire
«furto di biomasse». È uno dei
7.081 reati ambientali individuati nel monitoraggio quotidiano dal Corpo forestale dello Stato (Cfs), che lo ha segnalato nella propria Relazione
sull'attività svolta nel 2012.
Lo racconta Giuseppe Persi,
dirigente della polizia ambientale del Cfs: «In Calabria abbiamo scoperto tagli di legnami irregolari, più spinti rispetto alle
autorizzazioni, e lì esistono
grandi impianti a biomassa».
In altre parole c'è chi si spinge
oltre i tagli autorizzati in luoghi controllati per ottenere il
prezioso combustibile alternativo incentivato con contributi
pubblici. Per fortuna però si
tratta ancora di episodi isolati
e marginali.
Le offese all'ambiente scoperte quest'anno dal Cfs sono
migliaia: i 7.081 reati accertati
sono il frutto di oltre 3oomila
controlli che hanno ffitto emergere anche 15.673 illeciti amministrativi e portato a denunciare 5.008 persone. Ai primi posti nella classifica dei reati c'è il
traffico dei rifiuti: «Le operazioni illegali e i crimini ambientali connessi al ciclo dei rifiuti
- si legge nella relazione del
corpo guidato da Cesare Patrone - sono in continuo aumento
nel nostro Paese, con gravissime implicazioni anche sulla salute pubblica». .
Nel primo semestre di
quest'anno i reati accertati in
questo campo sono stati 975,
con 1.093 persone denunciate
e una arrestata. La tipologia
che più preoccupa sotto il profilo ambientale è quella dei rifiuti di origine industriale. Passaggi di rifiuti da un centro di
recupero all'altro o carte truccate per "annacquare" un recupero mai fatto, rifiuti pericolosi spacciati per scarti innocui
(le cosiddette materie prime e
seconde) sono tra le violazioni
più numerose. Proprio il mese
scorso, ad esempio, la collaborazione con l'agenzia delle Dogane ha bloccato la partenza
verso l'Asia di 22 container con
pneumatici usati, spacciati per
rifiuti non pericolosi.
Al primo posto nella classifica dei reati accertati dal Cfs
nel primo semestre 2012 ci sono i danneggiamenti al territorio, al paesaggio e alla difesa
del suolo: 1.853 i reati accertati, 2.298 le persone denunciate e due gli arresti. Rientrano
in questo campo ad esempio i
fenomeni di inquinamento
dei fiumi e delle falde acquifere (124 reati e ioo persone denunciate), ma anche il danneggiamento dei boschi e delle aree protette.
In questi territori il Corpo forestale deve vigilare anche
contro l'abusivismo edilizio;
ormai marginale il fenomeno
delle grandi lottizzazioni selvagge, resta più frequente quello dei piccoli abusi, più spesso
sul singolo immobile, tra nuova edificazione e ampliamenti
non permessi. Anche se mancano i dati relativi al 2on, la sensazione è che quest' anno il
trend sia in leggero calo. Ma
Persi non si fa illusioni: «Credo che il motivo sia la crisi economica e non l'aumento di senso civico». V.Uv.
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Decreto svituppT L'obiettivo delle nuove norme è creare un'interfaccia «globale» che dialoghi con cittadini e professionisti
Front-office unico per l'edilizia
Lo sportello comunale dovrà ottenere tutti gli assensi dalle altre Pa coinvolte
PAGINA A CURA DI
Donato Antonucci
Varie sono le novità, formali
e sostanziali, che l'articolo 13 della
legge 134/2012, di conversione del
decreto sviluppo 83/2012, ha apportato alla disciplina dello sportello unico per (Sue),
del quale sono ridefmite e rafforzate le funzioni, sia nei confronti
del cittadino, che delle altre amministrazioni. Il fatto che lo sportello
debba acquisire direttamente gli
atti di assenso dalle altre amministrazioni, comunque, porrà anche
una sfida organizzativa di non poco conto per molti uffici, chiamati
ad attrezzarsi per affrontare le
nuove incombenze, senza però
poter contare su maggiori risorse.
All'articolo 5 del Dpr 380/2001
viene innanzitutto aggiunto il
comma i-bis, in forza del quale il
Sue costituisce da oggi il solo
front-office per il privato, essendo «l'unico punto di accesso» al
quale il soggetto interessato da
una pratica dovrà rivolgersi «in
relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti il titolo abilitativo e l'intervento edilizio oggetto dello stesso».
A rimarcare la peculiarità della funzione svolta dal Sue, lo stesso comma stabilisce inoltre che
sia questo l'ufficio tenuto a fornire al cittadino una «tempestiva risposta» alle sue istanze «in luogo
di tutte le pubbliche amministrazioni», che possono essere a vario titolo coinvolte nel procedimento. A questo fine, ricalcando
le previsioni relative al responsabile del procedimento (articolo
6, legge 24099o),Ianorma dispone che il Sue, anche attraverso l'indizione di conferenza di servizi,
debba acquisire gli atti di assenso
eventualmente necessari e che
debbano essere rilasciati dalle Pa
preposte alla tutela ambientale,
paesaggistico-territoriale e storico-artistica o alla tutela della salute e della pubblica incolumità.
Il comma lascia comunque
espressamente inalterate le competenze dello sportello unico
per le attività produttive, così come definite dal regolamento approvato col Dpr 160/2010.
LE CRITICITÀ
L'allargamento
delle competenze
pone una sfida organizzativa
non trascurabile
a molte realtà locali
Viene aggiunto anche il comma 1-ter, che ribadisce l'unicità
delle attribuzioni del Sue, che diviene l'unico ufficio competente
a intrattenere rapporti col soggetto interessato e a trasmettergli qualunque comunicazione.
Ogni altro ufficio comunale o
Pa interessata dal procedimento
dovrà inoltrare «immediatamente» al Sue eventuali atti autorizzatori, nulla osta, pareri o atti di
consenso, anche a contenuto negativo, comunque denominati,
senza avere rapporti diretti col
cittadino, al quale dovrà in ogni
caso comunicare di avere tra-
smesso allo sportello la documentazione che lo interessa.
Ulteriori modifiche riguardano l'abrogazione del comma 4, i
cui contenuti vengono in parte
trasfusi nel nuovo comma 3, che
ridefmisce l'attività istruttoria
dell'ufficio e tende a escludere
qualunque obbligo di produzione
di certificati da parte del cittadino, in coerenza con le disposizioni interna di decertificazione; fmalità rimarcata anche dalle modifiche introdotte all'articolo 2o, comma 3, ove non si prevede più che il
richiedente possa autonomamente allegare alla domanda per il rilascio del permesso di costruire pareri o altri atti di assenso.
Spetta dunque unicamente allo sportello l'acquisizione - diretta o tramite conferenza di servizi
- degli atti di assenso, comunque
denominati, necessari alla realizzazione dell'intervento edilizio.
Tra questi, oltre ai pareri della
Asl e dei Vigili del fuoco, già previsti dalle lettere a) e b) dell'originario comma 3, vengono ricompresi
quelli delle nuove lettere da c) a
m), che ricalcano le previsioni
contenute nelle lettere da a) a i)
del soppresso quarto comma
In particolare, sarà compito
del Sue acquisire: dagli uffici tecnici regionali le autorizzazioni relative alle costruzioni in zone sismiche di cui agli articoli 61, 62 e
94 del Testo unico e dall'amministrazione militare quelle relative
alle costruzioni nelle zone di salvaguardia contigue a opere di difesa dello Stato o a stabilimenti
militari, nei Comuni militarmen-
te importanti, ai sensi dell'artico-
lo 333 del Dlgs 66/2010.
Le ulteriori autorizzazioni che
il Sue, ove necessario, è tenuto ad
acquisire sono quelle del direttore della circoscrizione doganale,
nei casi di costruzione, spostamento o modifica di edifici posti
nelle zone di salvaguardia in prossimità della linea doganale e del
mare territoriale (articolo 19, Dlgs 374/1990), nonché quelle
dell'autorità competente per le
costruzioni su terreni confmanti
con il demanio marittimo (articolo 55, Codice della navigazione).
Lo sportello unico dovrà inoltre acquisire gli atti di assenso necessari per l'esecuzione di interventi edilizi su immobili assoggettati a vincoli da parte del Codice
dei beni culturali e del paesaggio fermo restando che, in caso di dissenso manifestato dall'amministrazione preposta alla tutela dei
beni culturali, si procede ai sensi
del medesimo Codice (articolo 25,
Dlgs 42/2004) - nonché il parere
vincolante della Commissione
per la salvaguardia di Venezia, ai
sensi dell'articolo 6, legge 171/1973.
Di competenza dello sportello
è infine l'acquisizione di:
parere dell'autorità competente in materia di assetti e vincoli
idrogeologici;
assensi in materia di servitù viarie, ferroviarie, portuali e aeroportuali;
nulla osta dell'autorità competente in materia di aree naturali
protette, ai sensi dell'articolo 13
della legge quadro 394/1991.
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s'erld CAS
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L'interlocutore giusto
L'accesso e i servizi che deve erogare lo sportello unico dell'edilizia dopo le modifiche
LERISPOSTE
L'ACCESSO
Lo sportello unico dell'edilizia diventarunico punto
di accessoti didialogo per il cittadino con qualsiasi
pratica amministrativa che riguarda il titolo
ab htativo o l'intervento edilizio ste.sso,
Viene potenziata lafunzione di frontioffice riservata
ques to ufficio comunale.
Spettaallosportello unico dell'edilizia
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per la costruzione in zona sismica, quelle
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L'INERZIA
Ilcittadino pubinviareogniconiunitaziorie
allo sportello unicoanche con posta
comandata con avvisodi ricevimento
salva la modalità ditresmissione
tematica nei casi in cui u
obbligatoria.
SEMPLIFICAZIONI
Documenti
da acquisire
per via interna
..;'^ x„ Un altro obbligo di carattere generale, direttamente riferibile allo sportello unico dell'edilizia (Sue), è contenuto nel nuovo articolo 9-bis del Dpr 38o/
zool, introdotto dal decreto sviluppo, ove si prescrive che ai fini della presentazione, del rilascio o della formazione dei titoli
abilitativi previsti dal Testo unico, le pubbliche amministrazioni sono tenute ad acquisire d'ufficio i documenti, le informazioni e i dati, compresi quelli catastali, che siano in possesso di altra amministrazione e non pos-
Incaso di inerzia del responsabile del procedimento
ogni amministrazione deve individuare
fa Pubblicizzare attfaaafM 5 liffraPflaalta)
un soggetto acui attribuire poteri sostitutivi,
che dovrà sbloccare teoretico nella metà
del tempo originariamente previsto.
sono richiedere all'interessato
attestazioni, comunque denominate, o perizie sulla veridicità e
sull'autenticità dei medesimi documenti, informazioni e dati.
La previsione va letta in collegamento con le disposizioni di
carattere generale introdotte dall'articolo 15 della legge 183/zon
al Testo unico in materia di documentazione amministrativa
(Dpr 445/ 000), così come interpretate dalla circolare della Funzione pubblica 14/zon e, in specie, all'articolo 43 in tema di accertamenti d'ufficio. Le Pa potranno continuare ad acquisire
senza oneri le informazioni necessarie per effettuare i controlli
sulla veridicità delle dichiarazioni, con qualunque mezzo idoneo
ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza.
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CAS
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Le procedure. Più autocertificazioni per la Dia
Obbligatoria
la «conferenza»
In linea con le modifiche
apportate allo sportello unico, l'articolo 13, comma 2, lettera d), del Dl 83/2012 (convertito dalla legge 134/2012)
introduce il comma 5-bis all'articolo 20 del Testo unico
dell'edilizia, relativo al procedimento di rilascio del permesso di costruire.
Se entro 6o giorni dalla presentazione della domanda lo
sportello unico dell'edilizia
non avrà ricevuto da parte delle altre amministrazioni le intese, i concerti, i nullaosta o gli
assensi eventualmente necessari, oppure sarà intervenuto
il dissenso di una o più amministrazioni interpellate, il responsabile dello sportello unico è tenuto a indire la conferenza di servizi, sempreché il
dissenso non risulti fondato
sull'assoluta incompatibilità
dell'intervento con i beni oggetto di tutela.
Se le altre amministrazioni
avranno espresso parere positivo, le stesse potranno non intervenire alla conferenza di
servizi - escludendosi in tal
modo la responsabilità dirigenziale, disciplinare e amministrativa oggi prevista per
l'omessa partecipazione - limitandosi a trasmettere i relativi atti di assenso. Di questi si
dovrà tenere conto ai fini
dell'individuazione delle posizioni prevalenti per l'adozione della determinazione motivata di conclusione del proce- •
dimento, di cui all'articolo
14-ter, comma 6-bis, della legge 241/1990.
Il nuovo sesto comma dispone conseguentemente che la
determinazione motivata di
conclusione del procedimento assunta in esito della conferenza di servizi, costituisce «a
ogni effetto, titolo per la realizzazione dell'intervento». Anche i termini procedurali già
definiti dal comma io vengono
coerentemente soppressi, per
raccordare l'iter con la disciplina della conferenza di servizi
delineata dal comma 5-bis.
In tema di Dia l'articolo 13,
comma 2, lettera e) nella sua
versione finale si limita ad apportare lievi correzioni rispetto alle modifiche già introdotte in origine dal decreto sviluppo all'articolo 23 del Testo unico. Resta quindi confermata la
possibilità di estendere alla
Dia l'opportunità già prevista
per la Scia di sostituire con autocertificazioni, attestazioni,
asseverazioni e certificazioni
di tecnici abilitati, la sussistenza dei requisiti e dei presupposti previsti dalla legge, dagli
strumenti urbanistici (approvati e in itinere) e dai regolamenti edilizi, per la realizzazione degli interventi eseguibili
tramite denuncia di inizio attività. Questo, ovviamente, sempre con l'eccezione dei pareri
relativi ai vincoli (ambientali,
storico-artistici, paesaggistici,
idrogeologici eccetera) e ai vari profili concernenti la sicurezza pubblica.
Viene anche confermata la
possibilità di presentare la denuncia e le relative dichiarazioni e attestazioni, non personalmente, ma mediante posta raccomandata con avviso di ricevimento, da inoltrare allo sportello unico, stante le recenti
modifiche all'articolo 5 del Testo unico. Ciò a eccezione di
quei procedimenti per i quali è
previsto l'utilizzo esclusivo
della modalità telematica; in
tal caso la data di presentazione della denuncia coinciderà
con il momento della sua ricezione da parte dell'amministrazione destinataria.
La norma fa rinvio a un futuro regolamento per ciò che attiene all'individuazione dei criteri e delle modalità per l'utilizzo esclusivo degli strumenti telematici, ai fini della presentazione della Dia.
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ll'erld CAS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
L'ente deve indicare sul sito il funzionario «di riserva»
Per le risposte in ritardo
poteri sostitutivi ai dirigenti
a Dopo le correzioni introdotte lo scorso gennaio dal decreto semplificazioni 5/2012, anche la legge di conversione del
decreto sviluppo apporta ulteriori ritocchi alla disciplina generale sul procedimento, ampliando le previsioni contenute
nel comma 9-bis dell'articolo 2
della legge 241/1990.
Questa norma ha assegnato
all'organo di governo di ciascuna amministrazione il compito
di individuare il soggetto al
quale attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia del responsabile del procedimento;
potere che viene esercitato nei
tempi e nelle forme descritte
dal comma 9-ter. Dopo la scadenza del termine per concludere il pròcedimento, l'interessato potrà rivolgersi al "sostituto", che avrà un tempo pari alla
metà di quello originario per
curare l'emanazione del provvedimento conclusivo, tramite le strutture competenti oppure con la nomina di un commissario ad acta.
Il dipendente assegnatario
dei poteri sostitutivi deve essere scelto tra le figure apicali
della Pa e in caso di omessa individuazione da parte dell'organo di governo dell'ente, è
previsto che i medesimi poteri vengano esercitati dal dirigente generale o, in assenza di
tale figura, dal dirigente preposto all'ufficio o in mancanza
dal funzionario col più eleva-
to livello di inquadramento.
L'articolo 13, comma i, del Dl
83/2012 stabilisce oggi che sul sito internet istituzionale di ciascuna amministrazione debba
essere pubblicato, per ciascun
Sulle sanzioni
ingorgo di date
I contenuti del nuovo
comma 9-bis pongono un
problema di coordinamento
con la normativa legislativa e
contrattuale nazionale in
tema di responsabilità
disciplinare; connessione
necessaria soprattutto al fine
di individuare i tempi di
avvio e di durata del
procedimento in relazione
alla sanzione irrogabile al
dipendente.
Si ricorda, infatti, che per i
comportamenti sanzionabili
con la sospensione dal
servizio e con privazione
della retribuzione per più di
lo giorni, il procedimento
deve essere avviato tramite
contestazione di addebiti al
più tardi entro 20 giorni dalla
conoscenza del fatto
costituente illecito
procedimento, il soggetto a cui
è attribuito il potere sostituivo
e a cui l'interessato può rivolgersi per attivare tale potere. La
pubblicazione dovrà essere effettuata introducendo nell'ho-
disciplinare e deve
concludersi nei successivi 6o
giorni. Per le condotte con
sanzioni più gravi, i termini
sono raddoppiati.
L'analogia con le norme del
Testo unico (articolo 55-bis,
comma 3, Dlgs 165/2001)
lascia inoltre ipotizzare che il
titolare dei poteri sostitutivi
debba informare della
condotta sanzionabile
l'ufficio per i procedimenti
disciplinari entro cinque
giorni dalla notizia del fatto
(quindi entro cinque giorni
decorrenti dalla richiesta di
intervento sostitutivo di cui
all'articolo 2, comma 9-bis,
della legge 241/1990),
dandone contestuale
comunicazione al dipendente
(cioè al responsabile del
procedimento inadempiente,
per omessa adozione dell'atto
conclusivo), salvo incorrere a
sua volta in possibili
responsabilità per decadenza
dei termini di esercizio
dell'azione disciplinare di cui
all'articolo 55-sexies, terzo
comma, Dlgs 165/2001.
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tot.
me page del sito un linkben visibile e riconoscibile, nonché in
formato tabellare. In altri termini, il link dovrà rinviare a unapagina del sito contenente un elenco facilmente consultabile dei
procedimenti, a fianco a ognuno dei quali dovrà essere indicato il nome del titolare del potere sostitutivo (che, a questo
punto, potrebbe essere anche ripartito tra dipendenti diversi,
purché in possesso dei requisiti
previsti dalla norma).
Tra i compiti del sostituto la
norma introduce anche quello
di comunicare «senza indugio
il nominativo del responsabile,
ai fini della valutazione dell'avvio del procedimento disciplinare secondo le disposizioni
del proprio ordinamento e dei
contratti collettivi nazionali di
lavoro». Nel silenzio della norma la comunicazione dovrebbe essere fatta all'ufficio per i
procedimenti disciplinari (che
ogni amministrazione è tenuta
a istituire) non potendosi qualificare il dipendente assegnatario dei poteri sostitutivi come
responsabile di struttura ai sensi dell'articolo 55-bis del Dlgs
165/2001. Sarà poi l'ufficio a
esercitare l'azione disciplinare
inbase al Testo unico dei dipendenti pubblici e al Ceni del comparto di riferimento.
L'omessa comunicazione e
la mancata ottemperanza alle
nuove disposizioni espongono
il titolare dei poteri sostitutivi,
oltre a quelle proprie, alle medesima responsabilità contemplate dal comma 9 per il ritardo o la
mancata emanazione del provvedimento e, quindi, costituiscono elemento di valutazione
della performance individuale,
di responsabilità disciplinare e
amministrativo-contabile.
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20/08/2012
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L'evottal ne Dal Dl sviluppo di Tremonti alla manovra in vigore da Ferragosto i paletti agli organici
Le società nel mirino già dal 2008
I vincoli sulle assunzioni,
seppur stringenti, non bastano
se applicati alla sola Pa, in quanto esiste un mondo che le gravita attorno e che sfugge a ogni
controllo. E stata questa, probabilmente, la riflessione del legislatore del 2008 dopo aver appurato che le società a maggioranza pubblica sono diventate
una valvola di sfogo.
Qui trovano casa, o meglio posto, quei soggetti che non possono essere assunti alle dirette dipendenze della Pa stessa.
E così la prima spallata alla
intangibilità delle società pubbliche la ritroviamo nell'articolo 18 del Dl n2/2008, con il quale si sono estesi i limiti e i vincoli previsti per l'ente controllante alle società a partecipazione
pubblica locale totale o di controllo che siano titolari di affidamenti diretti di servizi pub-
blici locali senza gara, ovvero
che svolgano funzioni volte a
soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere
non industriale né commerciale, ovvero che svolgano attività nei confronti della pubblica
amministrazione a supporto
di funzioni amministrative di
natura pubblicistica.
Alle altre società il decreto
impone comunque selezioni
pubbliche che si ispirino a criteri di trasparenza, pubblicità e
imparzialità.
Un altro intervento, indiret-
LE SELEZIONI
Dal 2008 i limiti imposti
all'azionista pubblico
si applicano anche
alle esperienze
di gestione in house
to, ma pesante, è rappresentato dall'articolo zo, comma 9,
del Dl 98/2011.
Gli enti locali vengono obbligati a includere la spesa di personale delle società pubbliche
quando provvedono al calcolo
del rapporto questa spesa e
quella corrente, al fine di verificare che il risultato non ecceda
il 50% (articolo 76, comma 7, Dl
112/2008).
Società interessate sono le
medesime per le quali sono stati estesi i limiti sulle assunzioni
con l'articolo 18 del Dl 1u/2008.
Risulta chiaro l'intento del legislatore di imporre una gestione
coordinata delle risorse umane
fra ente proprietario e società
controllata.
Il passo successivo lo si rinviene nel decreto legge cresciItalia (Dl 1/2012). All'articolo
25 si prevede l'applicazione
delle norme in materia di divieti o limitazioni alle assunzioni di personale, contenimento degli oneri contrattuali
e della altre voci di natura retributiva o indennitarie, sia
per le società in house ( comma i, lettera a) che per le aziende speciali e le istituzioni, con
esclusione di quelle che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, culturali e
farmacie (comma 2, lettera a).
Mentre per le prime, la decorrenza è immediata, per le
seconde l'obbligo scatta dal i °
gennaio 2013, lasciando, in questo modo, piena libertà d'azione nel 2012.
È pur vero, però, che gli interpreti istituzionali si sono sempre pronunciati a favore del
consolidamento della spesa di
personale fra ente controllante
e aziende speciali, istituzioni,
fondazioni e altri soggetti che
vivono di risorse pubbliche.
Se si esclude la deliberazione
della Sezione autonomie della
Corte dei Conti 14/2on, hanno
abbracciato la tesi del consolidamento le varie sezioni regionali della stessa Corte e la Ragioneria generale dello Stato,
da ultimo nella circolare 5/2012.
Anche la giurisprudenza si
inserisce in questa scia. Da segnalare la recente pronuncia
della Corte costituzionale (sentenza 161 del 27 giugno scorso)
che ricomprende nel complesso della finanza pubblica allargata, e quindi da assoggettare
ai limiti dell'articolo 76, comma 7, del Dl 112/2008), anche le
Ipab e le aziende pubbliche di
servizi alla persona (Asp).
Le più recenti, e quasi certamente non ultime, sono le disposizioni contenute nel decreto 95/2012 (per le quali si veda
l'articolo in alto).
Ti. Gr.
Zam.
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Partecipate, parametri incerti sui
PerleSpal
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i
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INTERVENTO
Per le Spa miste
futuro a ostacoli
di Stefano Pozzoli
L
a approvazione definitiva dell'articolo 4 del decreto sulla spending review (Dl 95/2012) non risolve i
molti problemi che pone la sua
concreta applicazione. Uno
per tutti è quello relativo al destino delle società miste che
hanno i requisiti di cui al Gommai dello stesso articolo (si veda anche l'articolo a fianco).
La possibilità di costituire
aziende con soggetti privati
era già prevista dal Decreto
Bersani ma l'evoluzione legislativa aveva di recente premiato e rafforzato questo modello, equiparandone le potenzialità a quelle delle altre società di mercato e quindi autorizzando queste realtà ad uscire
dall'ambito territoriale di origine e a partecipare alle gare
fuori dal proprio territorio.
Si può condividere o no questa scelta, ma non si può ignorare lo stato dell'arte e l'esistenza dei diritti e delle aspettative
di quei privati che si trovano
oggi a operare in società miste
legittimamente costituite.
Ma il comma i dell'articolo
4 parla, purtroppo, di «società
controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche
amministrazioni», accomunando così i destini delle società strumentali miste a quelle
interamente pubbliche (a condizione che rientrino nella categoria individuata nel comma i stesso, e quindi, paradossalmente, solo quelle pure,
perché una società strumentale che invece abbia un fatturato proveniente da fonti terze
non ricade negli stretti tempi
imposti da questa norma).
Cosa succede dunque a una
società strumentale mista? Le
alternative sono due. Alla lettera a) si richiede lo scioglimento della società entro il 31
dicembre 2013; alla b), invece,
la vendita delle partecipazioni entro il 30 giugno del 2013.
Partiamo dalla prima ipotesi: davvero un ente locale può
pensare, solo in virtù di questa
norma, di mettere in liquidazione una società nella quale è
impegnato, magari fino al
2020, con un soggetto che ha
fatto investimenti e che si
aspetta dei ritorni? Qualcuno
è disposto a scommettere che
lo scioglimento non comporti
un contenzioso che veda il comune (giustamente) soccombente? Difficile immaginarsi
che una scelta del genere rispetti il principio costituzionale del buon andamento.
Andiamo invece alla seconda strada. Ci pare discutibile
che rientri nella lealtà contrattuale il mettere la quota pubblica sul mercato perché il patto di collaborazione il partner
tecnico lo ha stretto con il comune e non si aspetta certo di
vedersi abbandonare. Inoltre
se l'azienda ha un contratto fino al 2020 perché mai il privato dovrebbe accettare il contestuale affidamento per cinque
anni previsto dal comma
Poniamo invece che chi acquista il 60% non sia il partner
attuale, ma un terzo. Davvero
si troverà qualcuno che accetti di avere la maggioranza delle quote ma di subire che i ruoli di amministratore delegato
o direttore generale siano affidati da un altro imprenditore
(quello vecchio)? Poniamo
che l'affidamento preesistente scada invece nel 2015, cosa
accadrà a quella data? Dovremo liquidare il primo socio
privato? E di chi sarà questo
onere? Del comune o del nuovo (improbabile) azionista?
Facile prevedere che si arriverà alla scadenza del 2013 con la
sola (im)possibilità di mettere in liquidazione la società, o
di doverla cedere per un tozzo di pane al vecchio socio.
Diciamoci la verità: questa
norma ha semplicemente
ignorato la questione. Ed ora
è il caso di intervenire, precisando che l'articolo 4 si applica solo a società interamente
pubbliche.
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MONIMMEMO.W.M.X.ELWALWOMA
A CURA DI
Vittorio Italia
PAESAGGIO
CIRCHI EQUESTRI
RISARCIMENTO
Diritto al panorama,
valido il permesso
No al divieto
di «attendamento»
È illegittima l'ordinanza
Come si dimostra
il danno della Pa
Il proprietario di un immobile
non può chiedere
l'annullamento del permesso di
costruire un edificio su un fondo
vicino, se il pregiudizio
denunciato è l'impossibilità di
godere della vista del lago.
(Tar Veneto, sezione 11,
5 luglio 2012, n. 959)
La sentenza è da condividere.
Il mancato «godimento del
panorama» legittima al ricorso
solo in caso di violazioni di
norme in materia ambientale o
sulle distanze tra le costruzioni.
In particolare, l'interesse a
ricorrere nei confronti del
proprietario confinante esiste
quando c'è una lesione attuale
di uno specifico interesse
determinato da una rilevante
alterazione del «preesistente»
assetto edilizio e urbanistico.
CONTRATTI PUBBLICI
L'interpretazione
dell'accordo
Perindividuare la comune
intenzione delle parti che hanno
stipulato un contratto pubblico di
concessione di uso di un'area
comunale è possibile considerare,
dopo l'interpretazione letterale, il
comportamento tenuto dalle parti
dopo la conclusione del contratto.
(Consiglio distato, sezione V,
6 luglio 2012, n. 3963)
we La sentenza ha applicato
anche ai contratti pubblici il
criterio stabilito nell'articolo
1362 del Codice civile sul
comportamento successivo alla
conclusione del contratto,
osservando che tale criterio è
anche espressione del principio
di buona fede, canone
fondamentale per
l'interpretazione dei contratti.
contingibile e urgente nella
quale il sindaco ha vietato
l'«attendannento» in tutto il
territorio comunale di circhi e/o
spettacoli viaggianti, con
animali appartenenti a specie in
via di estinzione, o con animali
(elefanti, foche, tigri eccetera)
che difficilmente possono stare
in una struttura mobile.
(Tar Emilia Romagna - Bologna,
sezione g 4 luglio 2012, n. 470)
E La sentenza è corretta, per tre
ragioni. Nessuna legge vieta di
impiegare, in questi spettacoli,
animali di queste specie.
L'ordinanza non è stata
preceduta da un'adeguata - pur
se rapida - istruttoria. Infine, ha
stabilito un divieto assoluto,
senza un termine temporale
fmale, e ha cosìviolato l'articolo
5o del Tua
Il danno causato dalla Pa, di cui si
chiede il risarcimento, va provato
nei suoi elementi costitutivi, e
quindi con la prova di una
diminuzione patrimoniale odi una
perdita di chance.
(Tar Campania - Napoli, sezione II,
26 giugno 2012, n. 3000)
■ La sentenza è puntuale. È infatti
necessario che siano prospettati
tuttiglielementiutilipervalutare
il comportamento degli organi
dell'amministrazione
intervenutinelprocedimento,
anche perché l'illegittimità
dell'atto amministrativo,
accertata in giudizio, non
determina automaticamente la
responsabilitàe il risarcimento
dovuto.
FARMACIA
Ok alla nuova sede
sul territorio
È legittima la delibera della giunta
comunale che individua una nuova
sede farmaceutica nel territorio di
un Comune, se - come stabilisce la
legge- la popolazione residente
supera de150% il numero di 3.300,
e la popolazione eccedente supera
questo parametro del50 per cento.
(Tar Veneto, sezione
18 luglio 2012, n.1020)
to La sentenza ha puntualmente
applicato l'articolo n, comma r,
della legge 24 marzo 2oi2,11. 27,
che stabilisce questo parametro,
ed ha altresì rilevato che la
conformazione territoriale del
Comune, il cui centro si espande
per circa due chilometri,
consente la collocazione di una
nuova sede dalla parte opposta
di quella esistente.
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S°Ie rld
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Le procedure. Gli enti al bivio tra sistema nazionale e regionale
Compensazioni a due vie
nel patto di stabilità.
Massimo Pollini
no L'arrivo delle norme sulla
spending review ha riflessi importanti anche sul patto di stabilità, sia per le compensazioni orizzontali nazionali che
per quelle regionali
L'articolo 20, comma i, del
Dl 98/2011 ha disciplinato il patto di stabilità regionale dal
2012 (poi anticipato al 2011).
Questa normativa dispone che
le modalità per raggiungere gli
obiettivi degli enti locali possono essere concordate tra Stato
e Regioni, previo accordo in sede di Consiglio delle autonomie. Le Regioni rispondono
nei confronti dello Stato
dell'eventuale mancato rispetto degli obiettivi del patto di
stabilità attraverso un loro
maggior concorso nell'anno
successivo in misura pari alla
differenza tra l'obiettivo complessivo e il risultato totale
conseguito.
Il patto regionale si sviluppa
in due versioni: verticale quando gli enti locali ricevono spazi finanziari dalla Regione da
utilizzare per spese di loro
competenza e orizzontale caratterizzato dallo scambio di
spazi finanziari tra enti locali,
cho potrebbe funzionare anche in mancanza di concorso
della Regione.
Queste normative sono già
state sperimentate, con positivi risultati in alcune regioni,
tra le quali la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna.
Per il 2012, il decreto sulla
spending review (articolo 16)
ha assegnato alle Regioni un
contributo statale di 800 milioni di euro, a fronte del quale i
Comuni riceveranno dalle rispettive regioni spazi finanziari complessivi di 96o milioni
di euro, destinati al pagamento
di residui passivi in conto capitale (patto verticale).
L'articolo 4-ter del Dl 16/
2012 ha introdotto il patto di
stabilità interno "orizzontale
nazionale", con il medesimo
meccanismo di funzionamento di quello regionale orizzontale. Il contributo statale per
incentivare questo patto, fissato in soo milioni è stato ridotto
a 200 milioni proprio dall'articolo 16 del decreto 95/2012.
Questa versione del patto è
una novità assoluta, che si aggiunge alla analoga versione
del patto regionale. Sorgono,
in conseguenza, problemi di
compatibilità finanziaria e
contabile tra i due patti; problemi che diverranno sempre
più complicati con il trascorrere degli anni Al riguardo, per
ora si può solo enunciare il
principio, già formalizzato dalla regione Lombardia, secondo il quale gli enti che cedono
spazi finanziari in sede di patto orizzontale nazionale non
possono acquisirne nell'ambi-
Pagina 42 di 61
to del patto regionale. Ciò per
evitare che alCuni enti, allo
scopo di godere dei contributi
statali previsti per i Comuni
che cedono spazi finanziari,
poi recuperino sul patto regionale gli spazi ceduti su quello
nazionale. In tal modo questi
enti verrebbero premiati senza cedere quote, il che è evidentemente assurdo.
In merito al patto orizzontale va sottolineato che gli enti
che in un determinato esercizio hanno spazi finanziari abbondanti rispetto agli obiettivi da raggiungere, hanno interesse a cederli non solo perché godranno di un immediato contributo statale e/o regionale, ma anche per il fatto che
avranno di ritorno nei due anni successivi una modifica migliorativa del loro obiettivo
commisurata annualmente alla metà del valore degli spazi
ceduti. I responsabili politici e
i competenti funzionari dovranno porre molto impegno
su una programmazione finanziaria che torna a vantaggio
delle comunità locali in termini di maggiori pagamenti alle
imprese creditrici in un sistema solidale complessivo, ma
anche nella consapevolezza
che la cessione di spazi finanziari, ricorrendone i presupposti, è nell'interesse finanziario
dell'ente cedente.
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20/08/20/2
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Gianni Menicatti
Marcello Spreafico
Iltentro-Nord mette la freccia e sorpassa. Con una sua rappresentante (Parma) si aggiudica quest'anno il podio più alto nelle
"Olimpiadi delle province", giunte alla sesta
edizione. Ma c'è di più: nella classifica finale
(definita dall'"Indice di sportività", che
quest'anno è articolato in 3o graduatorie, tutte pubblicate sul sito del Sole 24 Ore, raggruppate poi in cinque "famiglie") l'area che comprende Emilia-Romagna, Toscana, Marche e
Umbria vanta cinque territori da "top ten", aggiungendo alla primatista emiliana il tris di toscane (Firenze-Livorno- Siena) e Perugia,
che scende dal terzo gradino del podio ma comunque ben rappresenta l'Umbria. Il NprdEst, per contro, arretra un po', perdendo la prima piazza che apparteneva a Trento (ora terza) e piazzando "solo" altre due province
(Treviso e Udine) nelle prime dieci, dalle quali -per una volta - scompare Bolzano.
E questa una delle poche sorprese, se si
pensa che Parma, non certo nuova alle posizioni di prestigio, supera al fotofinish Genova (già vincitrice nel 2010) e Trento (non solo
campionessa uscente, ma anche leader nella
prima edizione, datata 2007). Firenze, la capolista del 2008, è quinta e Livorno - che vinse
nel 2009 - è sesta. Anche in coda, peraltro, le
"dinamiche" non si discostano molto da quelle degli anni passati.
Il secondo posto della provincia di Genova
(che conferma il risultato del 2011) nasce da
un ottimo posizionarnento nelle discipline a
squadre, trainate dal calcio e dalla pallanuoto, cui si accompagna il valore della tradizione e della sua storia sportiva (che viene misurata con una serie di indicatori presi per la prima volta in considerazione, si veda anche l'altro articolo in pagina). In questa speciale classifica - che abbiamo chiamato "Sport e storia" - Genova si colloca in posizione di rilievo, al secondo posto, grazie ai numerosi atleti
che hanno conquistato una o più medaglie
d'oro olimpiche, maglie iridate oppure hanno semplicemente indossato una maglia azzurra, senza dimenticare i successi nazionali
e internazionali che nell'ultimo decennio hanno ottenuto le squadre locali, con la pallanuoto in prima fila.
Rimane "da medaglia" Trento, pur scivo:lando dal primo al terzo gradino di un podio
sul quale la provincia è quasi sempre salita
nelle precedenti edizioni. Il vertice nelle discipline individuali e il terzo posto a livello di
tesserati sono pesantemente controbilanciati dal risultato negli sport di squadra (la provincia è 662), con una disastrosa classificane'
calcio professionistico (95 °posto).
Ottima la performance della provincia di
Treviso, che si inserisce al quarto posto recuperando posizioni rispetto al 2011 (quando
era decima) e raggiungendo il miglior risultato dal 2007. Cagliari conferma il nono posto
dello scorso anno, risultando di gran lunga la
migliore area del comparto Sud e Isole. Invece Siena è prima nel medagliere con quattro
vittorie di specialità (si veda la tabella a fianco in alto), ma non va oltre la decima piazza,
perché è penalizzata da posizioni di retroguardia in altre classifiche (in quattro casi oltre il 90 °posto).
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Il Centro-Nord
si piazza ai vertici
della sportività
Sono cinque i territori nella top ten - Isole in difficoltà
Tra le province metropolitane, buona la
classifica di Bologna (15 1). Bene anche Roma
(191) e Milano (261), anche se la prima perde
cinque posizioni, mentre la seconda resta ferma. Più indietro Torino (37 1, ma in risalita di
sei scalini rispetto al 2011). Nelle regioni del
Sud, Catania (57 1) e Palermo (66 1) fanno meglio di Napoli (751) e Bari (761). Ma per il Mezzogiorno i risultati sono negativi e il differenziale rispetto al Centro-Nord sembra ampliarsi. Con l'eccezione di Cagliari e delle quattro
abruzzesi, tutte le altre si posizionano nella
seconda parte della classifica generale, e cioè
dal 57'posto di Catania inpoi. Asti, 95 1, è ancora l'ultima del Nord, seguita da 15 meridionali.
E sette delle ultime dieci sono province insulari: in particolare, l'Ogliastra è sempre ultima, Agrigento e Medio Campidano sono nuovamente penultima e terz'ultima.
Brindisi e Bari registrano la più pesante
perdita di posizioni (rispettivamente -35 e
-31), mentre Rieti, trainata dall'atletica, Belluno e Fermo ottengono i maggiori guadagni recuperando, sul 2011, oltre 20 gradini in
classifica.
Ancora uno sguardo, infine, al medagliere,
che fotografa le eccellenze e le performance
più che la solidità di un sistema sportivo. Ben
48 (su un totale di no) sono le province a medaglia, con Siena in vetta e Bolzano al secondo posto.
Ricercatori Gruppo Clas
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Bilancio dei Giochi. Medaglie dalla scherma e dalla pallavolo
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La metodologia
Ancona a Londra 2012
ha infilzato la concorrenza
Alla vigilia di Londra 2012, non era poi
così difficile ipotizzare che l'Italia olimpica
avrebbe dovuto ringraziare la scherma e
che, praticamente di conseguenza, la provincia di Ancona si sarebbe distinta in una
classifica ancorata al territorio e basata sugli atleti andati a medaglia.
Il bottino azzurro arrivato dalle pedane
(sette medaglie, il 25% delle 28 totali) è stato come sempre notevole. E Ancona ci ha
messo parecchio del suo: merito delle infallibili fiorettiste di Jesi, una scuola che stavolta ha portato un oro e un bronzo individuali (con Elisa DI Francisca e Valentina
Vezzali) e un successo con lo squadrone
nel quale le due marchigiane erano affiancate da Arianna Errigo e Ilaria Salvatori.
Tre ori e un bronzo erano già un tesoro sufficiente per conquistare la vetta, ma nell'ultima giornata c'è stato anche il terzo posto
del volley maschile con l'apporto di Andrea Bari ed Emanuele Birarelli (nati a Senigallia) e di Samuele Papi (nato ad Ancona).
La classifica, disponibile sul sito del Sole
24 Ore, vede seconda Roma con due ori (entrambi nel fioretto a squadre, della già citata Salvatori al femminile e di Valerio Aspromonte al maschile), cui si aggiungono un argento nella pallanuoto maschile (di Niccolò Gitto) e due bronzi, delle "farfalle" Elisa
Bianchi ed Elisa Santoni nella ginnastica ritmica a squadre. Terza finisce un po' a sor-
presa Monza, che eccelle a sua volta nella
scherma (Errigo argento individuale e oro
a squadre nel fioretto), ma prende anche
unbronzo "pesante", merito di Matteo Morandi nella ginnastica, specialità anelli, e in
extremis regala il terzo posto di Marco Aurelio Fontana, arrivato al traguardo senza
la sella della sua mountain bike.
Se per l'Italia i posti sul podio sono stati
28, il numero dei medagliati - con gli sport
di squadra - sale a 68 (compresi i nove nati
all'estero: tre in Cròazia, uno ciascuno in
Brasile, a Cuba, in Polonia, Romania, Ucraina e Ungheria). E se erano 77 (su no) le province rappresentate a Londra, solo 32 hanno avuto un atleta da medaglia. Per una volta, il Sud non ne esce male, essendo andato
a segno con ben io aree (Brindisi, Ragusa,
Napoli, Caserta, Messina, Siracusa, Cosenza, Foggia, Salerno e Taranto). Tra le province più grandi, Milano ha solo un argento
(con Roberto Cammarelle nel pugilato).
Assenti Palermo e Torino, capofila di un
Piemonte senza podi. •
Al capitolo "prime volte", infine, ecco gli
ori di Brindisi (Carlo Molfetta nel taekwondo), Pordenone (Daniele Molmenti nella
canoa slalom), Ragusa (Giorgio Avola nel
fioretto a squadre) e Varese (Michele Frangilli nel tiro con l'arco a squadre).
Gia.B.
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Tren o
Genova
Siena
Cagliari
Imperia
Udine
Macerata
Livorno
Novara
Tibia Tempio
Perugia
Pordenone
Bergamo
Perugia
Massa Carrara
Campobasso
Siena
Macerata
Rovigo
Bolzano
Genova
Arezzo
Perugia
Fermo
Pesaro-Urbino
L'Aquila
Vicenza
Parma •
Alessandria
Terni
Como
Piacenza
Mantova
Cagliari
Pescara
Trento
Pistoia
Treviso
Pordenone
Lecco
Bologna
Prato
Belluno
Genova
Firenze
Barletta-AndriaTroni
Campobasso
Sondrio
Pesaro-Urbino
Ancona
Cagliari
Lecco
Bolzano
Macerata
Trieste
Sondrio
5E~ Trieste
Livorno
Trento
Bolzano
Livorno
reviso
Vicenza
Aosta
Campobasso
Perugia
Parma
Livorno
Trieste
Siena
Torino
Trento
Bolzano
Catanzaro
Fermo
Pesaro-Urbino
Genova
Lecco
Treviso
Milano
Belluno
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Sono quasi 100 i " t n elemen rilr
presi in considerazione per il calcol a
dell'Indice di sportività (erano poco più dì
80 lo scorso anno): il numero di
classifiche scende però da 33 a 30 n
eguito al raggruppamento degli spo rt
Individuali meno diffusi in soli due
insiemi (mentre vengono consideràti
au tonomamente Il ciclismo, l'atletica
n uoto e iltennis). Un nuovo indicatore
non poteva essere diversamente
all'anno dell'Olimpiade-ès tato
ostruito per "'misurare"" la
partecipazione degli atleti
ni a
Londra.
Ma la novità più significativa
l'introduzione nel rankingcornples iv
una famiglia (con cinque specifici
indicatori) che fa riferimento alla storia
dello sport (come viene spiegato in un
articolo di questa stessa pa,gina). Riman
importante, per numero di i nclicatori e
P o relativo, l'insieme che misura la
senza dello sport nel sociale (co
attenzione al bambini, agli amatori, ai
disatilli,allaformazione, alle donne, allo'
sport ( nel centri minori e ai rapporto spo rt,
e turismo) .
Sempre grandeattenzione p
pori di
squadra, conitcalcioinprimafila,ma con
indicatori specifi i per il basket
pa llavolo,ilrugby econ classifica
integrata peri diversi tipi di hock ey e per
le altre discipline a squadre.
No n. cambiano le modalità
te cnico-statistiche per la determi zi e
delle graduatole e ciò permette u n
confronto con gli anni precedenti su basi
o mogenee. Per ogni fattore è stato
calcolato il peso percentuale provino ale
sul dato nazionale; valore poi rapport ato'
quello corrispondente riferito Ma
P polazione in provincia net 2011: il
n ultato rappresenta l'indice di
diffusione quali-quantitativa di ogn i
disciplina/fattore nelle 110 province. il
valore dell'indice più elevato è rappo a o
a 1.000 e su tale base vengono
determinati tutti gli altri valori.
n una fase successiva le discipline e i
relativi indici (in base L000) vengon
ggruppati in cinque macro-aree: i
te sserati (il cui peso SULtotate é pari al
0%), gli sport di squadra (30%), quelli
individuali (30%),1 fattori sociali (20%) e
"storia dello sport" (10%).
20/08/20/2
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Gli indicatori/1
In archivio. Tempi passati
Per la storia
la vera capitale
è Trieste
r ,o, Una nuova "famiglia" di dati va ad arricchire l'Indice di sportività: ecco alcune classifiche finalizzate a valorizzare
grandi risultati ed eventi che hanno fatto
la storia dello sport sul territorio.
Si è ritenuto che il "fattore storia" non
potesse mancare soprattutto nell'anno
dell'Olimpiade, ricordando che sono numerose le province con atleti (per nascita) arrivati a medaglia. All'indicatore
"ori olimpici" - che tiene conto di tutte le
edizioni dei Giochi, invernali ed estivi,
disputate prima di Londra 2012 - se ne affiancano però altri quattro: le maglie iridate, cioè i titoli mondiali conquistati, le
"maglie azzurre", limitate alle presenze
nelle Nazionali di calcio e di atletica
(sport guida fra le discipline a squadre e
quelle individuali), le presenze negli albi
d'oro di molte discipline (dal z000 a oggi) e il Giro d'Italia, per cui ci si basa sulle
sedi degli arrivi di tappa.
Ognuna di queste classifiche "pesa"
per il 2% nel calcolo dell'Indice di sportività, con la famiglia "sport e storia" a incidere quindi per il 10% nel ranking generale (un valore di non particolare rilievo, ma comunque sicuramente non
trascurabile).
In base a questi elementi, al vertice
del ranking "Sport e storia" si insedia la
provincia di Trieste, che precede quelle di Genova e di Milano, con Trento e
Bolzano al quarto e quinto posto. Nelle
singole classifiche primeggiano Livorno (ori olimpici), Trieste (maglie iridate), Siena (presenza negli albi d'oro),
Torino (maglie azzurre) e Trento (Giro
d'Italia), con 13 province diverse sui 15
podi e con doppia presenza solo per Trieste e Lecco.
La qualità e la diffusione dello sport a
livello provinciale nel 2011 - così come
risulta dalla classifica complessiva di
quest'anno - hanno per alcuni territori
radici molto profonde che ancora alimentano i sistemi sportivi a livello locale. Ma non è così nell'Italia meridionale,
di fatto assente nella parte alta della classifica "Storia e sport", con la prima provincia, L'Aquila, solo al 28° posto, seguita da Napoli, cinquantesima.
TESSERATI
7
755
742,7
741,0
732,0
729,8
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721,7
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27
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7
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G. Men.
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Parma fa squadra
e ottiene il primo posto
Determinanti discipline collettive e valenze «sociali»
Giacomo Bagnasco
Dopo anni passati ad alternare posizioni di tutto rispetto (terza nel 2008, quinta
nel 2009, ancora terza nel 2010 e di nuovo
quinta nel 2011), stavolta, secondo l'indice
stilato come sempre dal Gruppo Clas, è Parma la provincia più sportiva d'Italia. Un successo che si fonda su una media di buoni
piazzamenti. Nelle singole classifiche non
si scende mai sotto il 69° posto (dovuto al
solo oro %limpico all'attivo, quello del ciclista su pista Franco Gandini nel lontano 1956,
specialità inseguimento a squadre) e, per
quanto riguarda i cinque indicatori intermedi, non si va al di sotto della 49A piazza alla
voce tesserati. Per contro, su 3o graduatorie
di base, la provincia emiliana entra nove volte nella "top ten" e, una volta raggruppati i
dati, risulta seconda per gli sport di squadra,
dietro Siena, terza per l'abbinamento sport
& società, 13g per il nuovo indicatore sport
& storia, 20 per gli sport individuali. Qui
emerge il quinto posto del tennis, ma la maggiore gloria locale è un altro ciclista: Vittorio Adorni, vincitore del Giro d'Italia nel
1965 e dei Mondiali su strada nel '68.
Nelle discipline di squadra, effettivamente, Parma vanta buoni riscontri al presente
(ha molte compagini nei campionati di vertice ed è seconda, tra l'altro, per le discipline
collettive "minori"), cui aggiunge un'ottima
tradizione: di qui il io ° posto negli albi d'oro.
Esiste una realtà consolidata nel calcio, ma
gli scudetti sono arrivati copiosi da pallavolo maschile e femminile, baseball, softball,
rugby, basket donne. Un team campione
d'Italia c'è anche adesso: i Panthers nel football americano, al terzo exploit consecutivo.
Atleti e dirigenti
Sempre per gli sport di squadra, la città ha
espresso anche dirigenti ai più alti livelli. Come il compianto Aldo Notari, che fu presidente della Federazione mondiale del baseball,
mentre Carlo Magri e Giancarlo Dondi sono
alla guida delle federazioni italiane del volley
e del rugby. Tra l'altro, Cariparma è anche lo
sponsor di maglia della Nazionale "ovale".
«A Parma - osserva Dondi, che, dopo 16 anni,
a settembre non si ripresenterà alle elezioni
federali pallavolo, rugby e baseball sono conosciuti come il calcio. L'impiantistica è tutto-
ra all'avanguardia e, anche se la situazione
economica dà problemi, c'è una certa tenuta,
in parte dovuta al buon lavoro nelle scuole».
Perde un colpo il volley donne, che ha rinunciato alla prossima stagione di serie Ai.
Questo forfait, probabilmente, impedirà a
Parma di confermare l'attuale primo posto
per le squadre al femminile. Una testimoniai
"in rosa" è Mariachiara Franchinixo presenze in Nazionale, capitana del Lavezzini
Basket, che resta nella massima divisione.
«Basta andare in giro nei parchi cittadini - dice - per rendersi conto di quanta gente fa
sport. Aiuta anche il fatto che questa è una città universitaria, con tanti ragazzi che arrivano da fuori per studiare e continuano a praticare la loro disciplina. E vanno bene i settori
giovanili• noi abbiamo tante ragazze e il nostro compito da seniores è fare da traino».
Roberto Ghiretti, una delle anime della Lega Volley negli anni del boom di questo sport,
è titolare di uno studio di consulenza in ambito sportivo di portata nazionale e, fino a poco
SPECIALE ONLINE
If
'e24 ORE
SU INTERNET
Tutti i risultati in rete
sul sito del Sole 24 Ore
Sul sito del Sole 24 Ore si trovano tutte le
graduatorie dell'Indice di sportività delle
province: non solo vengono riproposti
l'indice generale e le cinque classifiche di
tappa presenti in queste pagine, ma si
possono consultare le 30 classifiche
parametro per parametro in versione
integrale. Inoltre è possibile verificare il
«peso» attribuito a ognuna di queste
graduatorie e, attraverso tabelle interattive,
i valori e la posizione di ciascun territorio.
Infine, è consultabile anche il medagliere
«provinciale» di Londra 2012
tempo fa, è stato anche assessore cittadino allo Sport. Verso il suo successore, Giovanni
Marani, entrato nella giunta del sindaco "grillino" Federico Pizzarotti, ha parole_ di stima.
Per il successo nell'Indice di sportività, Ghiretti parte da un numero: 338. Sono gli eventi
organizzati nel 2011, anno in cui Parma è stata
una delle città europee dello sport. «Abbiamo raccolto i frutti di alcuni anni di seria programmazione e di condivisione di obiettivi sostiene -. Si è lavorato bene con il Coni e con
l'Amministrazione provinciale, si è riusciti a
far sentire tutti parte di un progetto, dalla
grande squadra ai pulcini, dando dignità a
ogni forma di sport, quello dei giovani, degli
amatorie dei professionisti. Il tutto in un'area
dove la polisportività è sempre stata importante». E la crisi? «Si sente, lo sport dilettantistico resiste meglio e l'imprenditoria non è così sensibile, anche se non mancano esempi positivi. Tra questi Giocampus, per l'avviamento alla pratica motoria dei bambini delle elementari, cui Barilla contribuisce in maniera
sensibile. Bene il completamento della cittadella del rugby, ma servirebbero più impianti
di base. Peccato per lo stop, dovuto a problemi economici, al nuovo Palaeventi, che avrebbe anche contenuto nove palestre».
Sul piano solidale
Sull'attenzionè da parte del tessuto industriale è un po' più ottimista Walter Antonini, responsabile dell'area Sport della Provincia:
«Le società possono ottenere visibilità e
sponsorizzazioni con un'attività rivolta ad
aspetti solidali e al sociale». Un "sociale" che
significa anche integrazione, come nel caso
della judoka azzurra Edwige Gwend, camerunense di nascita e parmigiana di adozione, reduce dalle Olimpiadi. E che significa aiuto allo sport per i disabili, nella cui classifica Parma ottiene un bel quarto posto.
Antonini, ex atleta del basket in carrozzina, rileva una buona quota di praticanti anche in questo campo, e chiude con due auspici: «Da un lato, servirebbero più piscine;
dall'altro, cercheremo di convincere il maggior numero possibile di società a ridurre
eventuali costi di ingaggi per mantenere i settori giovanili».
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1 Varese
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Taranto
27 Ancona
29 Ravenna
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• Exploit in rosa. Gli sport di squadra femminili spingono in alto Parma
Lucca
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(nella foto, Mariachiara Franchini, capitano del Lavezzini Basket, serie A-1)
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=
19
Fonte: elaborazione Gruppo Clas
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26 Savona
27 Torino
28 Padova
29 Verbanla
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n Soleltd
S IMPRESA&TERRITORI
20/08/2012
Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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Media. I tagli della spending review e l'incertezza sulle frequenze aggravano le difficoltà economiche
TV locali. strette all'angolo
Resistono meglio le emittenti molto radicate nel proprio territorio
Barbara Bisazza
mv. Le televisioni private locali
sono in grande difficoltà, soprattutto quelle più strutturate e a carattere regionale, che producono
programmi di attualità, informazione e cultura con i loro giornalisti e tecnici.
Il passaggio delle regioni dal
segnale analogico a quello digitale, iniziato in Sardegna nel 2oo8
e conclusosi con la Sicilia il 4 luglio scorso, ha comportato per le
imprese televisive locali investimenti tecnologici per circa 800
milioni, che per ora non producono ritorni, complice la grave
crisi economica generale, che ha
generato una continua corsa al ribasso delle tariffe pubblicitarie
e il crollo dei fatturati. Mentre i
costi di produzione sono aumentati del 25% rispetto al 2008, i ricavi si sono dimezzati (572 milioni nel 2010, secondo uno studio
economico curato da Frt). Per di
più, la legge sulla spending review ha imposto (articolo 7, comma n) un taglio di 20 milioni per
il 2o13 (e di 3o milioni per il 2014)
ai contributi al comparto previsti dalla legge 448/98, mentre
per la terza fase della revisione
di spesa è stato già prospettato
che tali contributi possano venire del tutto soppressi.
Intanto in otto regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Lazio e
Campania) le emittenti televisive locali sono chiamate a liberare presto le frequenze della banda 79o-862 MHz, corrispondenti
ai canali Uhf dal 61 al 69, che concesse in uso "provvisorio"
prima della fine del 2010 — sono
state destinate (con la legge 220
del 13 dicembre 2010) ai servizi di
telefonia mobile in larga banda e
dovranno essere effettivamente
disponibili dal primo gennaio
2(113 per le compagnie telefoniche, che se le sono aggiudicate
nell'asta del settembre 2on. Invece i 40o milioni previsti inizialmente come (parziale) indennizzo complessivo per gli investimenti effettuati dalle emittenti
televisive che dovranno liberare
le frequenze sono stati ridotti a
f7o milioni, su cui le imprese dovranno anche pagare le tasse. I17
agosto scorso il ministero dello
Sviluppo economico ha pubblicato le graduatorie regionali (previste dall'articolo 2, comma 4 del
Dm 23 gennaio 2012) degli operatori di rete che si sono resi disponibili a dismettere frequenze della banda 79o-862 MHz in cambio
di un indennizzo. Per i canali ancora mancanti all'appello dovrebbe venire indetta dal ministero, a
settembre, una nuova gara per
l'assegnazione di frequenze alternative alle emittenti televisive
coinvolte. Considerato che altre
dodici frequenze della banda
zoo Mhz (dal canale 49 al canale
6o della banda Uhf) sono state destinate, in sede internazionale, ai
servizi di telefonia mobile in banda larga a partire dal 2015, le associazioni di categoria temono che
il bando di gara sottrarrà ulteriori frequenze all'emittenza televisiva locale.
Maurizio Giunco, presidente
dell'Associazione tv locali della
Frt (che rappresenta 13o emittenti televisive locali, oltre alle tv nazionali dei gruppi Mediaset e Telecom Italia Media, sei radio nazionali.e 18o radio locali) lamenta la mancanza di confronto con
il ministero e vede nell'intera vicenda un disegno strategico teso
a risolvere il problema del sovraffollamento dell'etere attraverso la chiusura di un gran numero di emittenti, non più in grado di sostenersi.
«In tutto in Italia ci sono circa
45o televisioni locali, comprese
quelle non commerciali - sottolinea Giunco -: un numero abnorme per la sostenibilità finanziaria sul territorio, ma quelle strutturate, iscritte ad Auditel, sono
circa 12o. In vista del passaggio
dall'analogico al digitale si sarebbe dovuto procedere a una regolamentazione che garantisse il
pluralismo, ma anche la sussistenza, attraverso un'attenta analisi del mercato e un successivo
bando di gara. Così non è stato. Il
digitale - prosegue - ha moltiplicato per sei la possibilità di trasmissione del segnale televisivo
e il problema economico si è ingigantito, in un periodo di forte crisi. Il 95% della pubblicità è raccolto da Rai, Mediaset e Sky, con tariffe molto vicine a quelle di una
televisione locale. Questo distrugge la possibilità di ricavi per
le televisioni locali». Intanto, da
mesi si susseguono le ristrutturazioni aziendali, con pesanti riflessi sull'occupazione. «A fine anno
i 5.5oo dipendenti del comparto
saranno diventati 2mila», prevede Giunco.
Alle difficoltà del mercato pubblicitario si sommano la concorrenza delle nuove piattaforme
tecnologiche e il credit crunch
che ostacola il reperimento di risorse per gli investimenti. Negati-
vo anche il taglio dei contributi
statali. «Per i12o13 quelli alle tv locali ammonteranno a 83 milioni»
calcola Marco Rossignoli, coordinatore del consorzio Aeranti-Corallo, che rappresenta 899 imprese del settore radiotelevisivo, di
cui 293 emittenti televisive locali,
per un totale di oltre 6mila lavoratori dipendenti e iomila collaboratori. «Gli switch off degli ultimi
mesi - ricorda Rossignoli - sono
stati particolarmente disagiati: le
comunicazioni delle frequenze
sono state fatte nel migliore dei
casi alla vigilia, con enormi danni
agli operatori. Ma occorre guardare avanti e trovare un modello
di business sostenibile: la tenuta
delle emittenti provinciali o molto radicate nel proprio territorio
mostra una via possibile. Peccato
- conclude Rossignoli - che non
ci sia stata un'azione di governo
tesa ad aiutare la ripresa del mercato pubblicitario, per esempio
con contributi alle imprese che
investono in pubblicità, e che
non si siano favorite reti integrate tra vari soggetti, ma sarebbero
servite modifiche normative. Il
problema vero è il continuo cambiamento delle regole, che genera una situazione d'incertezza
permanente, impedendo programmazione e scelte aziendali a
medio e lungo termine».
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IL MERCATO PUBBLICITARIO
La moltiplicazione
dei canali digitali e la crisi
hanno portato a un continuo
ribasso delle tariffe
e al crollo dei ricavi
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1'v locali strette all'angolo
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20/08/2012
IMPRESA&TERRITORI
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Le tappe
CONCLUSI
GLI SWITCH OFF
LA NUOVA
TECNOLOGIA
NELL'ERA
DELL'ANALOGICO
La storia
Le televisioni locali nascono negli
anni Settanta. Nel1976 la Corte
costituzionale ammette la
trasmissione via etere in ambito
locale e le emittenti si moltiplicano,
in assenza di regolamentazione,
fino alla legge Mannmì del1990
TIPS
Digitale terrestre
È un sistema per diffondere i
segnali televisivi digitali per
mezzo di ripetitori-trasmettitori
terrestri che è possibile ricevere
con le antenne tradizionali. Grazie
a tecniche di compressione dati, è
possibile trasmettere più canali
digitali al posto di uno analogico.
Il segnale digitale, poi, è meno
soggetto alle interferenze, fino a
una certa soglia di potenza
ricevuta. Può veicolare contenuti
in multilingua e consente forme di
i nterattività tramite l'uso del
telecomando, trasmissione ad alta
definizione e tridimensionale
4 luglio 2012
Italia tutta digitale
Con lo spegnimento delle
trasmissioni analogiche in Sicilia,
l'ultima regione prevista dal
calendario della transizione, si è
conclusa il 4 luglio scorso la
digitalizzazione del Paese, iniziata
in Sardegna nel 2008. Nel 2012
hanno completato lo switch off
anche Abruzzo, Molise,
Basilicata e Calabria. Le
associazioni delle emittenti locali
avevano chiesto un rinvio
LE FREQUENZE
DA LIBERARE
IL TAGLIO
DEI CONTRIBUTI
Venti milioni in meno nel 2013
Il Dl 95/2012 sulla spending review,
convertito in legge il 7 agosto,
prevede all'articolo 7, comma 11,
che i contributi all'emittenza
televisiva locale e radiofonica
vengano ridotti di 20 milioni perii
2013 e di 30 per il 2014
MARKA
Verso una nuova asta
In otto regioni erano state concesse
in uso nel 2010 alle emittenti
televisive locali anche frequenze
della banda 790-862 MHz (canali
dal 61 al 69). Queste frequenze
vanno invece rese disponibili entro
fine2012 alle compagnie di telefonia
mobile, che se le sono aggiudicate
nel settembre 2011 per servizi di
comunicazione in banda larga. Le
emittenti che non hanno accettato di
dismettere le frequenze in cambio di
un (parziale) indennizzo attendono
una nuova gara di assegnazione, che
dovrebbe essere indetta dal
ministero a settembre
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Tv locali strette all'angolo
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20/08/2012
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ll'erld CAS
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Spentfing review. Sono.ancora possibili manovre per «forzare» il blocco degli stipendi da ancorare al trattamento economico del 2011
i
Partecipate, parametri incerti
sui ta
Dubbia la nozione di Pa a cui riferire fatturato e servizi resi prima di far scattare i vincoli
Tiziano Grandelli
Mimo Zamberlan
Lento, ma inarrestabile
sembra essere il processo di attrazione delle società pubbliche nel quadro normativo che
regolamenta la Pa stessa. Il tema delle assunzioni ne è un
esempio e il decreto sulla spending review (articolo 4, commi
9 e seguenti del Dl 95/2012) che
prevede per queste società gli
stessi limiti alle assunzioni della Pa controllante si inserisce a
pieno titolo in questo filone. Destinatarie delvincolo sono le società che, nel zou, hanno realizzato il 90% del proprio fatturato per prestazioni di servizi a favore della pubblica amministrazione, con eccezione di quelle
quotate in Borsa, delle loro controllate e delle Spa che gestiscono il risparmio. Dal testo normativo sembra chiaro che vengono escluse, nel calcolo del limite, le cessioni dibeni e che il riferimento temporale resta fisso
nell'anno 2on. La società sfugge
al vincolo, anche nel 2013 e oltre, se nel 2011 ha realizzato un
fatturato pari al 6o% del totale
per prestazioni di servizi a favore della pubblica amministrazione, magari perché appena costituita, mentre nel 2012 la quota sale al 95%.
Dubbi, invece, si presentano
sulla nozione di Pa. Si potrebbe
ricorrere all'articolo i, comma
2, del Dlgs 165/2001, visto che si
parla di personale dipendente,
oppure a quella contenuta
nell'articolo i, comma 2, della
legge 196/2009, in tema di finanza pubblica. O ad altre ancora,
in assenza di uno specifico riferimento normativo.
Alle società che sopravvivono grazie ai servizi resi alla Pa,
fino al 31 dicembre 2015 «si applicano le disposizioni limitative
GLI ALTRI TAGLI
Ridotti anche contratti
a tempo determinato
e co.co.co: dal prossimo anno
spesa dimezzata rispetto
al parametro 2009
delle assunzioni previste per
l'amministrazione controllante». Quindi, una società pubblica che lavora quasi completamente per un Comune, soggetto al patto di stabilità e che detiene la maggioranza del pacchetto azionario (situazione tutt'altro che ipotetica), dovrà rispettare il tetto previsto per le assunzioni a tempo indeterminato
dall'articolo i, comma 557, della
legge 296/2006, pari al40% del-
le cessazioni intervenute nell'anno precedente. Si fa rilevare
che, non necessariamente, la Pa
beneficiaria dei servizi della società coincide con l'amministrazione controllante.
La stessa società, con ogni
probabilità, si scontra anche
con il blocco delle assunzioni
previsto dall'articolo 76, comma 7, del Dl 112/2008, qualora,
nell'ente locale proprietario, il
rapporto fra spesa di personale
e spesa corrente sia pari o superiore al 5o%. Seguendo il testo
letterale della disposizione, non
dovrebbero, invece, applicarsi
le norme che riguardano il contenimento della spesa di personale, ma una conferma ufficiale
è assolutamente necessaria.
Anche alle società pubbliche
si applica, a partire dal 2013, il
tetto del 5o% della spesa sostenuta nel 2009 in ordine ad assunzioni a tempo determinato
e co.co.co.
Due sole sono le fattispecie
di lavoro flessibili oggetto del
vincolo, restando esclusi, ad
esempio, i contratti di formazione-lavoro e la somministrazione di lavoro. Dal tenore della
norma, il vincolo dovrebbe disgregarsi in due limiti, uno per
il tempo determinato e l'altro
per i co.co.co. in quanto si parla
di spesa 2009 «per le rispettive
I passaggi chiave
IL PERIMETRO
II tetto alle assunzioni si
applica atte società che
ricavano il 90% del
fatturatola servizi alla Pa.
Ma resta indeterminata la
nozione di pubblica
amministrazione a cui fare
riferimento.
I I TETTI
Va chi arito sei limiti alle
assunzioni per contratti a
tempo determinato e
co.co.co sono da
considerarsi congiunti o no.
I TRATTAMENTI
Un chiarimento è atteso per
pire quali voci siano
comprese nel trattamento
economico complessivo
spettante invia ordinaria ai
dipendenti, che è il
parametro invalicabile
anche per gli anni 2013 e
2014.
04 l LE SANZIONI
necessario in ividuare la
sanzione per
l'amministrazione vigilante
in caso dí mancato
controllo.
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finalità». Considerato che i bilanci 2009 sono stati approvati
da tempo, risulta semplice determinare i tetti.
L'ultimo vincolo riguarda il
trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti,
elemento accessorio compreso. Ispirato, ancora una volta, al
limite vigente per la Pa, è previsto che tale trattamento, per gli
anni2013 e 2014, nonpossa superare quello ordinariamente
spettante nel 2011, quantità per
la cui definizione nella Pa sono
stati utilizzati fiumi di inchiostro. Ed altrettanti se ne utilizzeranno per le società pubbliche.
Da notare che la disposizione fa
riferimento alle retribuzioni
2on: a17 luglio 2012, data di entrata in vigore del Dl 95/2012,
con tutta probabilità, erano ancorapossibili manovre che portassero a «gonfiare» artatamente la retribuzione 2011.
E le sanzioni? In caso di mancato rispetto di questi vincoli,
agli amministratori esecutivi e
ai dirigenti responsabili della
società può essere contestato il
danno erariale L'amministrazione vigilante ha l'obbligo di
verificare il corretto adempimento della norma, ma non risultano chiare le conseguenze
in caso di omissione.
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20/08/2012
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La rito» mia del codice che verrà approvata entro l'autunno. Multe noti cate senza addebito
Sanzioni via pec e con lo sconto
Semplificate e regole della strada
Pagine a cura
IR STEFANO MANZELLI
ED ENRICO SANTI
tilizzo della posta elettronica certificata per
notificare le multe
stradali senza addebito
delle spese. Sconto sulle sanzioni se il pagamento viene effettuato entro cinque giorni dalla
contestazione della violazione.
È questo l'obiettivo comune dei
due disegni di legge di riforma
del codice della strada all'esame del Parlamento e in via di
approvazione. Da un lato il ddl
C 4662 recante «Delega al governo per la riforma del codice
della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285»,
dall'altro il ddl C 5361 recante
«Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo
30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di accertamento
della guida in stato di alterazione fisico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, di pagamento
delle sanzioni e di effetti della
revoca della patente». Ed è proprio quest'ultimo disegno di legge, presentato recentemente da
Mario Valducci, presidente della commissione trasporti della
camera, ad avere le maggiori
probabilità di via libera anche
in tempi brevi, presumibilmente entro l'autunno.
Disegno di legge Valducci.
Il ddl C 5361 Valducci, in corso
di esame alla commissione trasporti della camera in sede referente (alla quale potrebbe essere assegnato in sede deliberante
per accelerare l'iter di approvazione), prevede una serie di interessanti novità per adeguare
alcune procedure stradali alle
moderne tecnologie, con snellimento delle procedure e minori
aggravi di spesa sia per l'utente
Notificazione dei verbali
Sarà consentita a chiare lettere la notificazione dei verbali
tramite posta elettronica certificata.
Sconto del 20% sulla sanzione per chi paga entro cinque
iorni la multa.
Pagamento delle sanzioni g
Vi ene introdotto il pagamento elettronico sulla strada delle
multe per tutte le violazioni contestate immediatamente.
Guida sotto l'effetto
di droghe
Più facile incorrere nel reato di guida drogata essendo sufficiente dimostrare che il conducente ha fatto uso di droga.
Segway e veicoli similari
I segway saranno assimilati ai velocipedi e potranno essere
condotti da persone di età superiore a sedici anni.
Autocaravan
Il peso degli accessori e delle attrezzature di bordo, complessivamente non superiore a 1,5 tonnellate, non sarà computato nel calcolo della massa limite.
Sinistri mortali
e omicidio colposo
Revoca della patente e divieto di conseguirla prima che
siano trascorsi cinque anni o (in caso di guida con tasso
alcolemico superiore a 1,5 g/I o sotto l'effetto di droghe)
quindici anni.
Inasprite le pene su precedenze e velocità
Rimodulazione degli importi delle sanzioni,
con inasprimento per il mancato rispetto
delle regole relative alla precedenza, alla
distanza di sicurezza e ai limiti di velocità.
Semplificazione delle procedure di ricorso al
prefetto. Sono queste le novità più rilevanti
contenute nel testo unificato del disegno di
legge delega C 4662 adottato come testo base
dalla commissione trasporti della camera in
sede referente. Nell'agenda dei lavori parlamentari della camera, questo ddl sembra
aver ceduto il passo al ddl C 5361. Il disegno di legge delega C 4662 prevede, al pari
del disegno di legge C 5361, la possibilità
di notificare le multe via posta elettronica
certificata e la riduzione dell'importo della
sanzione in caso di pagamento immediato delle sanzioni all'agente accertatore, anche in
forma elettronica, o comunque entro cinque
giorni. Oltre a ciò, il disegno di legge fissa
come obiettivo una generale graduazione
degli importi in funzione della gravità, della frequenza e dell'effettiva pericolosità del
comportamento e, in particolare, un inasprimento per il mancato rispetto delle regole
sulla precedenza, sulla distanza di sicurezza
dagli altri veicoli e sui limiti di velocità in
relazione alle condizioni ambientali. Viene
prevista poi una semplificazione delle procedure di ricorso al prefetto, che dovrà essere
presentato solo all'organo accertatore, entro trenta giorni, anziché sessanta (in linea
dunque con il termine per l'opposizione al
giudice di pace), senza più l'audizione dell'interessato. Per quanto riguarda la tempistica
di attuazione della delega: il governo dovrà
presentare, entro diciotto mesi dalla data
di entrata della legge, gli schemi dei decreti
legislativi, che dovranno poi essere adottati
entro 24 mesi.
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"ZIWAISIZIES1101,1
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Sadrzioni via pec e con Io scordo
Semplificate le regole della Matta
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20/08/2012
ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
9
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
che per l'organo accertatore. In
primo luogo, il disegno di legge prevede l'emanazione di un
decreto con il quale dovranno
essere stabilite le procedure
per la notificazione delle multe
stradali tramite posta elettronica certificata nei confronti dei
trasgressori abilitati all'utilizzo
della pec, senza addebito delle
spese di notificazione. Si tratterebbe in sostanza di regolamentare in dettaglio una nuova
procedura semplificata di notificazione dei verbali, dentro la
cornice normativa attualmente delineata dall'art. 201 del
codice della strada e dall'art.
149-bis del codice di procedura
civile. Altra novità interessante
è rappresentata dalla riduzione dell'importo della sanzione,
se il trasgressore effettuerà il
pagamento entro cinque giorni
dalla data della contestazione.
Per esemplificare, per la viola-
zione di un divieto di transito
la sanzione di 80 euro scenderà
a 64 euro. Per il superamento
dei limiti di velocità di oltre 60
km/h la sanzione di 779 euro lo
sconto per il pagamento entro
cinque giorni sarà di 155 euro. Il
disegno di legge prevede anche
la possibilità per il trasgressore di pagare immediatamente
sulla strada all'agente accertatore, qualora questi sia munito
dell'apposito terminale per carte
di credito o di debito. Novità importanti anche per l'accertamento della guida sotto l'influenza
di droghe. Il personale sanitario
potrà prelevare campioni di saliva quando si avrà il fondato
sospetto che il conducente abbia fatto uso di sostanze stupefacenti. Attualmente il prelievo
di mucosa del cavo orale è invece
consentito solo quando il conducente si trovi sotto l'effetto delle
droghe. Qualora il prelievo non
possa essere fatto nell'immediatezza del controllo, il conducente sarà sottoposto al prelievo di
campioni di fluido del cavo orale
o di sangue. Se gli accertamenti
effettuati al momento del controllo oppure successivamente
presso strutture sanitarie daranno esito positivo, il conducente sarà considerato in stato
di alterazione psico-fisica con la
conseguente applicazione delle
sanzioni previste dall'art. 187
del codice della strada, senza
più la necessità che l'alterazione
venga provata dal personale medico. La revisione della patente
sarà disposta anche quando gli
accertamenti strumentali e analitici forniranno esito positivo
ma non sia possibile rilevare lo
stato di alterazione psico-fisica.
Il disegno di legge prevede poi
un inquadramento normativo
(attualmente assente) dei veicoli
elettrici con bilanciamento assistito (i cosiddetti segway). Per
questo il ddl andrà a modificare
l'art. 50 del codice della strada,
assimilando alle biciclette «i
mezzi elettrici, concepiti per il
trasporto di una sola persona di
età non inferiore a sedici anni,
con bilanciamento assistito ovvero dotati di due ruote in asse,
con sistemi e sottosistemi di
sicurezza ridondanti, che hanno una velocità massima di 20
km/h con possibilità di autolimitazione a 6 km/h». Per quanto
riguarda gli autocaravan, il ddl
prevede che, ai fini del calcolo
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
della massa massima, non sarà
considerato il peso degli accessori e delle attrezzature di bordo, quando questi non superino
complessivamente il peso di 1,5
tonnellate.
Ciò per consentire di guidare
gli autocaravan con la patente
di categoria B anche quando la
massa superi i 3.500 kg. Mano
pesante nei confronti del conducente che, in caso di sinistri
stradali, causerà per colpa la
morte di una persona. Infatti, il
disegno di legge, incidendo sulla
disciplina in materia di revoca
della patente di guida come sanzione accessoria, prevede che,
nei casi di omicidio colposo di cui
all'articolo 589, secondo e terzo
comma, del codice penale, sia
sempre disposta la revoca della
patente di guida. Attualmente
invece è prevista la sospensione
della licenza di guida per quattro anni e la revoca soltanto in
presenza di un tasso alcolemico
superiore a 1,5 g/1 o di assunzione di sostanze stupefacenti o
psicotrope. Oltre a ciò, il disegno
di legge prevede che per cinque
anni il trasgressore non potrà
conseguire nuovamente la patente; tale periodo di inibizione
salirà a quindici anni nei casi
in cui il trasgressore compia il
fatto in stato di ebbrezza alcolica grave oppure sotto l'effetto
di droghe.
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Sanzioni via pec e con IO SC01110
Semplificate le regole della strada
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Periodicità: Quotidiano
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Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
Mancano le norme attuatine alla legge 120/10. Ferme le tabelle countdown e i pannelli velocità
Semafori laser ancora in stand by
egolarizzazione dei
semafori laser, delle
tabelle countdown e
dei pannelli luminosi
installati a lato della strada
per indicare la velocità dei veicoli. Accertamenti relativi alla
guida con droghe. Sono questi
gli aspetti più rilevanti della
riforma del codice stradale
persi nel cammino ovvero che
a distanza di due anni dall'entrata in vigore della legge n.
120 del 29 luglio 2010 attendono disposizioni di attuazione
per diventare concretamente
operativi.
R
Semafori laser e tabelle
countdown. Doveva essere
adottato entro il 12 ottobre
2010 ma non è ancora stato
emanato il decreto ministeriale per definire le caratteristiche per l'omologazione e
l'installazione degli impianti
di regolazione della velocità,
degli impianti che si attivano
al rilevamento della velocità
dei veicoli in arrivo e dei dispositivi finalizzati a visualizzare il tempo residuo di accensione delle luci dei nuovi
impianti semaforici. Quindi,
per la regolarizzazione si dovrà attendere quanto meno il
2013, considerato che le disposizioni di cui all'art. 60 della
legge n. 120/2010 si applicheranno decorsi sei mesi dalla
data di adozione del decreto
ministeriale. Recentemente, il
ministero delle infrastrutture
e dei trasporti, con il parere n.
3925 del 4 luglio 2012, ha ribadito che, in assenza del decreto
attuativo, tutte le postazioni
attive e troppo creative non
sono conformi alla normativa stradale e pertanto vanno
spente.
8
Semafori laser
‘i e tabelle countdown
5
Non è ancora stato emanato il decreto ministeriale che
deve definire le caratteristiche per l'omologazione e
l'installazione degli impianti
Display con velocità
Non sono ancora state definite le regole tecniche necessarie all'omologazione dei modelli
Guida sotto l'effetto di droghe
Manca il decreto che deve disciplinare il prelievo di
mucosa del cavo orale
Contrassegno invalidi
Sta per essere pubblicato in gazzetta ufficiale il dpr
che recepisce il modello uniforme europeo
Rateizzazione delle sanzioni
Pur in assenza del decreto ministeriale di attuazione,
l'art. 202-bis e applicabile
Dal 2013 proventi autovelox da ripartire
Scatterà dal 2013 l'obbligo dell'attesa
ripartizione dei proventi autovelox con
tutta la filiera burocratica connessa. Il
comma 16 dell'art. 4-ter del decreto legge
n. 16/2012, inserito in sede di conversione dalla legge n. 44/2012, in vigore dal 29
aprile 2012, ha introdotto un automatismo specificando che anche in mancanza
dell'atteso decreto necessario per avviare la ripartizione e la rendicontazione dei
proventi (frutto della riforma stradale di
agosto 2010) il meccanismo antiabusi entrerà ugualmente in vigore.
La ripartizione dei proventi autovelox riguarderà gli accertamenti alle violazioni
dei limiti di velocità rilevati dagli organi
di polizia stradale sulle strade appartenenti a enti diversi da quelli dai quali dipendono gli organi accertatori.
Le somme derivanti dalla ripartizione dei
proventi delle sanzioni dovranno essere
destinate alla realizzazione di interventi
mirati, preventivamente individuati dalla
legge.
Inoltre, sarà necessario relazionare an-
nualmente al ministero, entro il 31 maggio, tutte le infrazioni stradali accertate
nel corso dell'anno precedente, con particolare attenzione all'autovelox. Una criticità dell'impianto normativo riguarda la
data esatta dalla quale decorrono questi
nuovi obblighi.
L'Anci, con una nota interpretativa, ha affermato che il dies a quo per il calcolo dei
novanta giorni che daranno il via all'automatismo si calcola dal 29 aprile 2012, data
di entrata in vigore della legge n. 44/2012.
In tal caso, dunque, l'obbligo di ripartizione dei proventi e tutta la burocrazia
connessa decorrono dal 29 luglio 2012. 0
meglio a partire dall'esercizio finanziario immediatamente successivo, cioè dal
1° gennaio 2013. Infatti, secondo l'Anci
la novella non ha abrogato il comma 3°
dell'art. 25 della legge 120/2010.
Questa disposizione consente di rinviare
all'esercizio finanziario dell'anno 2012
tutte le novità in materia di autovelox con
conseguente obbligo di relazione annuale
procrastinato al 31 maggio 2014.
e......ier1;-eies ere.
Pagina 9
Seinalbri laser anenra in stand
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1.
pressunE
20/08/2012
t
QINUTIOUNO ECIINUSLICO.1:111.11MICII C ft/1.FM»
9
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Pannelli luminosi della
velocità. Anche se Part. 7 della
legge n. 120/2010 ha ammesso
la regolamentazione dei pannelli luminosi che segnalano
all'utenza la velocità dei veicoli in transito, questi strumenti restano tuttora fuori legge.
Infatti, in assenza delle regole
tecniche necessarie all'omologazione dei modelli, queste
installazioni risultano essere
al momento ancora non conformi al codice della strada. Ciò
è stato ribadito più volte nel
corso degli ultimi mesi dal ministero delle infrastrutture e
dei trasporti. E non è detto che
gli impianti esistenti possano
poi essere regolarizzati. Gli
enti che impiegano i tabelloni
possono incorrere in responsabilità amministrative e civili e
ingenerare inutili contenziosi
con l'utenza stradale.
Guida con droghe. La
riforma stradale introdotta
dalle legge n. 120 del 29 luglio 2010 ha voluto potenziare
l'utilizzo dei precursori, ovvero
strumenti portatili non invasivi facilmente manovrabili, per
l'accertamento della guida con
droghe. Le disposizioni dell'art.
187 del codice della strada,
come modificato dalla legge
n. 120/2010, prevedono che se
l'accertamento preliminare
ha dato esito positivo ovvero
la polizia ha comunque ragionevole motivo di ritenere che
il conducente è alterato dalla droga, il personale medico
può procedere ad accertamenti
clinico-tossicologici ovvero a
prelievo di campioni di mucosa del cavo orale. Però manca
ancora all'appello il decreto
ministeriale che deve definire
le modalità di effettuazione
degli accertamenti e le caratteristiche degli strumenti da
impiegare. Lo stesso decreto
potrà prevedere e disciplinare gli accertamenti sulla guida
drogata anche su campioni di
fluido del cavo orale, anziché
su campioni di mucosa. Il ministero dell'interno con la circolare n. 300/A/1959/12/109/56
del 16 marzo 2012, ha confermato che il prelievo veloce in
strada della saliva all'automobilista sospettato di guida
alterata dalla droga non è ancora stato approvato dal ministero e pertanto non ha pieno
valore legale. Ma ora tutte le
procedure di accertamento
potrebbero essere rimesse in
discussione dai disegni di legge C 4662 e C 5361 all'esame
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
della camera.
Multe a rate. Per quanto riguarda il pagamento rateizzato delle sanzioni per le multe
stradali, pur non essendo stato ancora emanato il decreto
ministeriale di attuazione,
il ministero dell'interno con
la circolare n. 6535 del 22
aprile 2011 ha precisato che
l'art. 202-bis è
già direttamente
applicabile. Pertanto, per le sanzioni di importo
superiore a 200
euro l'interessato può chiedere,
entro 30 giorni,
la ripartizione
del pagamento
in rate mensili,
qualora si trovi in
condizioni economiche disagiate.
La presentazione dell'istanza
preclude la facoltà di ricorrere
al prefetto o al
giudice di pace.
Entro novanta
giorni l'autorità
deve adottare un
provvedimento di
accoglimento o di
rigetto. In caso di accoglimento della richiesta il pagamento
può essere ripartito fino a 60
rate, con l'applicazione di interessi L'ammontare di ciascuna
rata comunque non può essere
inferiore a 100 euro.
Il beneficio decade in caso
di mancato pagamento della
prima rata o successivamente
di due rate.
Contrassegno invalidi.
Grazie alla riforma stradale
del 2010, si erano poste le basi
per adottare il contrassegno
uniforme europeo per la sosta
dei disabili. Infatti, l'art. 58
della legge n. 120 del 29 luglio
2010 aveva modificato l'art. 74
del decreto legislativo n. 196
del 30 giugno 2003 (codice in
materia di protezione dei dati
personali), sopprimendo il divieto di usare diciture o simboli, dai quali si possa desumere
la speciale natura dell'autorizzazione per effetto della sola
visione del contrassegno. Queste nuove disposizioni, in vigore dal 13 agosto 2010, avevano
eliminato gli ostacoli normativi all'adozione in Italia del
contrassegno europeo per invalidi. Finalmente, a distanza
di due anni, è stato recentissimamente firmato il decreto
del presidente della repubblica che introduce nell'ordinamento interno il contrassegno
invalidi comunitario, apportando modifiche all'art. 381
del regolamento di esecuzione
e attuazione del codice della
strada. Il nuovo «contrassegno
di parcheggio per disabili» sarà
conforme al modello previsto
dalla raccomandazione del consiglio dell'Unione europea del 4
giugno 1998.
Sul modello di colore azzurro chiaro, con il simbolo bianco
della sedia a rotelle su fondo azzurro scuro, saranno trascritti
e apposti la data di scadenza,
il numero di serie e il nome e
il timbro dell'autorità nazionale che rilascia il contrassegno
e nella parte retrostante, non
visibile, il nominativo e la fotografia del soggetto autorizzato.
Entro tre anni dall'entrata in
vigore del dpr i vecchi modelli di
contrassegno invalidi dovranno
essere sostituiti dal nuovo contrassegno salvo che i comuni
stabiliscano un periodo inferiore a tre anni. Durante il periodo
transitorio i permessi invalidi
già rilasciati resteranno validi.
Si attende ora solo la pubblicazione del dpr sulla Gazzetta
Ufficiale.
Riproduzione riservata_gi
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Seinalbri laser ailenra in stand bp
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press LinE
la Repubblica
Direttore Responsabile: Ezio Mauro
L'eclissi della democrazia
rappresentativa
I LVO DIAMANTI
ADISSOCIAZIONE fra politica e democrazia rappresentativa. Si è ormai consumata. Anche se si continua a parlare "come se". Tutto fosse come
prima. Quando l'arena "politica"
era occupata dai partiti e i "politici", di conseguenza, erano gli eletti dai cittadini.
SEGUE A PAGINA 22
(segue dalla prima pagina)
elle liste promosse e proposte
dai "partiti". Eppure non è così.
Oggi in modo particolarmente
esplicito ed evidente. Basta riflettere sulle vicende al centro del dibattito "politico" in questi giorni. Anzitutto, la
polemica intorno alla presunta trattativa
fra Stato e mafia, che vede coinvolto ilPre sidente della Repubblica, Giorgio Napo litano, "intercettato" durante le indagini,
da un lato. I magistrati di Palermo, titolari dell'inchiesta, dall'altro. Accanto ad essi, altri soggetti istituzionali importanti.
La Corte Costituzionale, chiamata a
esprimersi sulla legittimità dell'intercettazione e, soprattutto, del suo uso ai fini
dell'inchiesta. Inoltre, il capo del governo, Mario Monti, il quale ha parlato di
"abusi" nell'ambito delle intercettazioni.
E, ancora, l'Anm, intervenuta a sostegno
dell'azione della Procura di Palermo. Ma
potrei elencare altri nomi, di altre figure,
titolari di altre cariche istituzionali. Uno
per tutti: Mario Draghi. Protagonista delle vicende relative all'economia e ai mercati. Le questioni che attraggono maggiormente l'attenzione pubblica. Il discorso non cambierebbe di significato.
Per l'assenza, pressoché totale, di leader
e soggetti di partito. "Eletti" in assemblee
"elettive". Segno che oggi la politica, in
Italia, è guidata e influenzata da soggetti
non direttamente espressi dai canali della rappresentanza democratica. Della
democrazia rappresentativa. Naturalmente, i magistrati (inquirenti, giudicanti e costituzionali) interpretano istituzioni e poteri "costitutivi" della democrazia.
Che concorrono a "garantire" e sorvegliare. Il Presidente della Repubblica e il
Capo del governo: hanno un ruolo di primo piano, nel sistema politico. E sono,
ovviamente, espressi dagli organismi
rappresentativi. Per primo: il Parlamento. I giornali e i giornalisti, gli intellettuali: sono gli attori protagonisti dell'Opinione Pubblica. Prerogativa e condizione essenziale della democrazia rappres entati-
N
va. A conferma, però, che i partiti, oggi,
partecipano al "campo politico" in misura laterale e subalterna. Questa situazione è stata provocata, anzitutto, da comportamenti e situazioni di privilegio che
la crisi economica ha res o ancor più inaccettabili, per i cittadini. Ma anche dall'importanza assunta, sulla scena politica, da altri ambiti e canali. Anzitutto i media e la televisione. I teleschermi hanno,
infatti, sostituito le piazze, la comunicazione e l'immagine hanno rimpiazzato il
rapporto diretto con il territorio e la società. I "politici", cioè gli uomini di partito, eletti nei parlamenti nazionali e anche
locali, per conquistare il consenso, si sono mascherati da "gente comune". Senza
esserlo veramente. Così sono divenuti
sempre più impopolari.
Per conquistare voti, per vincere le elezioni, i "politici" si sono presentati come
" antip °linci". Cioè: contro i partiti e i politici eletti nei partiti. Anche se, per essere
eletti, hanno formato e fondato nuovi (anti) partiti.
Un'altra importante causa di delegittimazione della politica e dei politici è di tipo "tecnologico". Questa, infatti, è l'epoca della Rete e del Digitale. Che influenzano tutto. L'economia, la politica, lavita
quotidiana. I mercati: sono sempre aperti, dovunque. Scossi da emozioni e sentimenti a ciclo continuo. Fiducia e Sfiducia
si propagano in tempo reale. E, si sa, Fiducia e Sfiducia sono il fondamento dei
Mercati. Ma anche della Politica. Visto
che la Politica, oggi, si fonda sull'andamento dei Mercati. Ed essa stessa, a sua
volta, è un "mercato".
Le tecnologie della comunicazione:
hanno trasformato anche e soprattutto le
nostre abitudini quotidiane. Noi siamo in
contatto con tutti, dovunque, in qualunque momento. Attraverso i computer, i telefoni cellulari, i tablet. E ora gli smartpho ne. Che sono computer, telefoni cellulari e
tablet al tempo stesso. Tutti comunicano
in tempo reale. Su Fb e Twitter. D'altronde, ciò che prima era custodito in immensi giacimenti cartacei oggi è digitalizzato.
20/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 509.141
Diffusione: 396.446
Conservato in archivi immateriali. Siamo
nell'era dell'Opinione Pubblica sempre in
Rete. In cui tutti possono parlare ed essere
ascoltati. Intercettati. In cui ogni documento, anche il più segreto, può essere
scrutato, captato e divulgato. In Rete. Dove le Democrazie temono l'eccesso di trasparenza e di libertà. D oveAssange e WikiLeaks diventano la peggiore minaccia per
le Patrie della Democrazia e dei diritti, come gli Usa e l'Inghilterra. Dove una band
di ragazze diventa un rischio inaccettabile per un potere centrale e centralizzato,
come quello della Russia. Che, più della
protesta in piazza, teme il "ridicolo" diffuso in Rete. E si ribella alla ribellione "pop".
Pardon: punk.
In Italia, la rivoluzione digitale, la Rete,
insieme alla degenerazione della Democrazia del Pubblico — portata alle estreme
conseguenze da quasi vent' anni di b erlu s conismo — hanno minimizzato il ruolo e
l'importanza dei "politici di partito". E
dei "partiti politici". Oscurati dai Tecnici,
dai Magistrati, dai Professionisti della
Comunicazione. Non a caso, i soggetti
politici di maggior successo, oggi, sono
un Professore senza Partito, come Mario
Monti (accolto con entusiasmo all'inaugurazione del Meeting di Rimini) e un
protagonista della Rete e della Comunicazione (con grandi competenze nello
spettacolo), come Beppe Grillo. Inseguito, a fatica, da un Magistrato Politico, come Di Pietro.
Personalmente, mi preoccupa l'eclissi
della democrazia rappresentativa e dei
soggetti che, tradizionalmente, la interpretano. Tuttavia, ritengo la democrazia
diretta, che corre in Rete, utile a correggere e arricchire la democrazia rappresentativa. Non a sostituirla.
Così, ci attendono tempi insidiosi. Perché non vedo futuro per la democrazia
rappresentativa "senza" partiti. Ma neppure "con questi" partiti. Rischiamo altrimenti di assuefarci a una politica che si
svolge fuori, oltre e sempre più spesso
contro. I partiti.
C RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mica nom
"Vicini all'uscita dalla crisi"
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press unE
la Repubblica
Direttore Responsabile: Ezio Mauro
VERA SCHIAVAZZI
TORINO — Ci sarà anche
Maurizio Pallante, leader del
Movimento per la decrescita
felice, alla festa della Fiom torinese. In sé, nulla di strano:
insieme a Cristina Taj ani, economista, assessore al Comune di Milano, il "collega" italiano di SergeLatouche si confronterà con gli operai metalmeccanici della Cgil sulle possibili vie d'uscita dalla crisi.
Ma Pallante è anche un esp o-
20/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 509.141
Diffusione: 396.446
La Fiom strizza l'occhio ai grillini
L'idea: fare una lista degli scontenti
nente di primo piano del Movimento 5 Stelle che ha come
leader Beppe Grillo, movimento con il quale la Fiom intrattiene un fitto dialogo a livello di base, da Torino a Parma, dalla val di Susa no Tav, fino a tutti quei movimenti, dalla decrescita alla non-violenza e ai comitati pacifisti
piuttosto che referendari che
hanno trovato in Grillo una
sponda provvisoria e non necessariamente eterna.
La ragione l'aveva annunciata lo stesso Maurizio Landini, il segretario del sindacato, due mesi fa, dopo il tempestoso confronto promosso
dalla Fiom con Bersani, Ven-
dola, Di Pietro e gli altri leader
della sinistra "ufficiale": «Non
possiamo permetterci di catalogare tutti quelli che votano per Grillo come antipolitici irrecuperabili. È la politica
che non è in grado di dare risposte ai problemi dei lavoratori, che non li rappresenta
più, non il contrario. Se Grillo
ci darà risposte più soddisfacenti sul nostro programma,
che chiede diritti per i lavoratori e la fine della discriminazione nelle fabbriche, ben
venga». Ma quando Landini si
spiegava così, le scelte elettorali di quella sinistra ormai
lontana dal mondo del lavoro
secondo la Fiom apparivano
più incerte di oggi. Si parlava
di liste civiche promosse dai
sindaci da affiancare al Pd e ai
suoi alleati; si vagheggiava di
promuovere iniziative prese
direttamente dalla stessa
Fiom. Ora le liste civiche sono
nel limbo. Quanto a Landini, il
segretario oppone una ferma
resistenza a chi - come Giorgio Airaudo, responsabile nazionale dell'auto - vorrebbe
vederlo candidato alle politiche: «Non posso lasciare il sindacato ora», fa sapere agli
amici. E dunque il dialogo
prosegue con quella parte del
movimento 5 Stelle che arriva
da una sinistra che l'ha delusa.
Manca ancora il contenitore:
non una lista Grillo -Fiom, alla
quale i primi a sottrarsi sarebbero lo stesso comico e il sindacalista, né candidature
sparse nelle liste del partito di
Vendola, che a sua volta sta
deludendo profondamente la
Fiom. E se si trattasse invece di
un soggetto nuovo, capace di
raccogliere lo scontento di
precari, giovani, cassintegrati
e apolidi? Le prove sono in
corso, e una andrà in scena a
Torino il 10 settembre.
C RIPRODUZI
Toltala scorta davanti allavilladiCalderoli
lerchnua
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L'idufartuuliqadegl,ontent
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20/08/2012
LA STAMPA
press LinE
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
Direttore Responsabile: Mario Calabresi
99
"Ipotesi astratta
on prenderà voti"
MARCO ALFIERI
INVIATO A RIMINI
Lupi (Pdl): "Basta con le formule calate dall'alto"
Maurizio Lupi, il ministro Riccardi
apre a una formazione centrista non
confessionale dove laici e cattolici
possano incontrarsi, rompendo il bipolarismo fallito che ha caratterizzato la Seconda Repubblica. Se non è
l'abbrivio della nuova «Cosa Bianca»,
poco ci manca...
certifica il fallimento della Seconda Repubblica...
«Il distacco lo si combatte, per un cattolico, impegnandosi a servire il bene comune, che è un orizzonte di senso che
prescinde contenitori ed etichette. Il bipolarismo non è cattivo di per sé, ma
quando è usato male».
«Riccardi ha probabilmente ragione
nell'analisi, quando constata il preoccupante allontanamento dalla politica di cittadini e soprattutto dei giovani. Ma ha tutto il mio dissenso sulla
risposta politica che ne fa discendere».
Come in questi anni, E' la tesi non solo
del ministro Riccardi.
Perché dissenso?
«L'idea di un contenitore centrista
per i cattolici a Inc sembra la ripropo-
sizione di un vecchio progetto egemonico. Un rischio fatale che tutta la dottrina sociale peraltro rifiuta».
Addirittura?
«La politica non si fa con i modelli
astratti, calati dall'alto: facciamo il
centro. E legittimo, intendiamoci, ma
la risposta alla crisi della politica non
può arrivare da questa impostazione,
dietro cui vedo un'altra tentazione».
Quale tentazione?
«Lo dico sommessamente: non vorrei
che si discutesse aulicamente di grande centro per legittimare un futuro
governo di sinistra-centro. Lo voglio
dire agli amici tecnici: nei prossimi sei
Diffusione: 253.971
Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl alla Camera
mesi di governo c'è molto da fare per
aiutare il Paese ad uscire dalla tempesta, quindi...».
Quindi?
«Non vorrei che qualche ministro sostenuto da questa maggioranza composita intervenisse nella costruzione di un
progetto legittimo ma alternativo...».
Lupi, come si combatte lo scollamento? In fondo la supplenza montiana
«Certo, il nostro è stato
un bipolarismo di guerra
in cui, chi vinceva, vedeva nell'opposizione il male assoluto. Non è stato
un bipolarismo mite come dovrebbe. Vorrei però ricordare che la Prima
Repubblica, che pure
aveva un grande centro, è
finita esattamente perché la politica era diventata onnipotente, egemonica. Dico di più».
rare lo scarto coi cittadini.
fuori della realtà pensare che i cattolici debbano fare un loro partito.
L'esigenza non è costruire un contenitore che faccia testimonianza, dove infilarsi come in una riserva indiana.
Bensì impegnarsi nella testimonianza e
nel lavoro dovunque si militi. Peraltro».
«È
Peraltro.
«Il centro è
così astratto che non prende voti. Il Terzo Polo c'era
già alle scorse elezioni,
MMUSTRO MCCARD§
eppure la gente l'ha snob«Ai tecnici dico che bato
o, nel caso dei nostri
nei prossimi 6 mesi elettori, è rimasto a casa.
ci sarà molto da fare» Altre sono le sfide in questi tempi incerti».
PARTEM
«Ftuvidallarealtà
pensare che i cattolici
debbano farne uno»
razioni».
Cosa?
«Se c'è una lezione da tenere viva dell'esperienza di Monti al governo è che,
su alcuni temi, si può dialogare e lavorare insieme tra forze politiche diverse.
In modo mite, appunto».
Quindi, è la sua tesi, non è partorendo una nuova formula, la Cosa
Bianca, che la politica può recupe-
Quali?
«La politica deve cedere
al populismo e parlare
alla pancia oppure, come pensava De Gasperi,
parlare alle future gene-
Risposta scontata.
ma è la grande partita che abbiamo
davanti come Pdl: consolidarsi nell'essere luogo di sintesi tra cultura liberale,
cattolica e socialista respingendo le
tentazioni populiste, inaccettabili, che
soffiano in Europa. Lo stesso per il Pd,
che rischia di tornare ad essere un partito di sinistra».
«Sì,
Pagina 10
12Trznig
"Ipotesi astrada
\onprenderàvoti:"
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LA STAMPA
pressunE
Direttore Responsabile: Mario Calabresi
99
RAFFAELLO MASCI
ROMA
Diffusione: 253.971
Fioroni (Pd): "Si alleino con noi prima delle elezioni"
per che cosa e chi sarà il presidente del
Consiglio».
E qui arriva il centro?
«Sa perché se ne sta parlando in questi
giorni? Perché è l'anniversario della
morte di De Gasperi, che è stato il più
grande statista italiano. Lo ha ammesso, un po' tardivamente, anche Fini. Gli
siamo debitori per quello che ha fatto
ma anche per il suo insegnamento, che
è stato quello di sottrarsi alla suggestione di governare da solo, anche se aveva i
numeri per farlo. Preferì compiere un
gesto lungimirante che abbattesse le
barriere tra cattolici e laici, e volle costituire una coalizione di forze democratiche che fossero corresponsabili
delle sorti del Paese».
Che vuol dire questo per l'oggi?
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
"Da soli non vanno
da nessuna parte"
Giuseppe Fioroni, per gli amici Beppe,
medico, ex sindaco, ex ministro dell'Istruzione e leader riconosciuto dell'anima cattolica del Pd. Comevede tutte queste manovre per ricostituire il
centro?
«De Gasperi diceva che programmi
ed alleanze danno il sigillo dell'affidabilità ad una proposta politica se presentati prima del voto. Questo è l'insegnamento, e questo è ciò di cui l'Italia ha
bisogno oggi. Non possiamo presentarci alle elezioni e dire il Pd è la sinistra, il
Pdl è la destra, il Terzo polo è il centro,
ognuno con un suo programma e ognuno incapace di vincere, per cui dopo bisogna ricorrere ad alleanze emergenziali , furbe e contraddittorie, che reg-
20/08/2012
Giuseppe Fioroni, deputato Pd
gono quanto reggono. E magari ce la
prendiamo anche con gli elettri dicendo:
"non ci avete dato la maggioranza ed è
colpa vostra se ci troviamo in questa situazione"»
Qual è invece la via?
«È quella di de Gasperi,
ripeto: un
progetto per il paese e una alleanza da
proporre prima delle elezioni. Perché
l'elettorato deve sapere chi va a votare,
E se la proposta non dovesse incantare
Casini e i suoi?
«In quel caso penso che il Pd debba es-
«Invece di centro io amo parlare di
sere, autonomamente, in grado di rapelettori riflessivi, che vogliono una propresentare anche all'elettorato moderato
posta chiara. Questi elettori di orientae di proporgli un suo programma credibimento moderato, ora sono rimasti senza
le. Anche se continuo a preferire una proun leader. Perché Berlusconi - nonostanposta di coalizione tra forze democratite abbia fatto quello che ha fatto anche
che, sia laiche che cattoliche».
nella sua vita personale - è stato percepiMa sa che il centro, oggi, è lo schiera mento come un leader moderato con il più alto numero di
to. Ma ora non c'è più, è
L PASSATO "generali". Intrupparli non è
evidente. Io ho apprezzato
scherzo.
«Anche D e Gasperi sarà«Io
molto il coraggio di Casini
non voglio intrupha sce ho le forze pare nessuno. Anzi, proche si è smarcato dallo
di con trosinistra» prio perché il centro ha un
schieramento di centrodestra e si è fatto portatore di
ricco patrimonio di persouna sua proposta. Ma
MO NN' nalità e di storie politiche,
quella proposta da sola
credo che debba trovare
«Dopo un anno una
non approda a nulla».
sintesi sulla cui base
non è più un tecnico formulare una proposta e
E dovrebbe scegliere di
ma una risorsa» confrontarsi con il Pd».
stare col Pd
«Dovrebbe scegliere E il tecnico Monti in tutto
prima delle elezioni, lo ripeto, non dopo questo?
di fare la scelta che ha fatto De Gasperi,
«Dopo un anno di governo anche Monche si è alleato con le forze di centrosini- ti non è più solo un tecnico: è un politico e
stra».
come tale è una risorsa per il paese. Secondo me è importante fare tesoro di
Conclusione: il centro è inutile?
«Io dico che da solo non va da nessuquesta esperienza di governo e delle perna parte. Può, invece, trovare una sua
sonalità che ha espresso,. Personalmente
ragion d'essere in una alleanza intorno
ritengo che molte di loro potrebbero conad un programma chiaro col centrositinuare a dare il lor contributo all'interno
nistra».
di un nuovo centrosinistra».
Pagina 11
"Da soli non sanno
clane.muta parte' .
Uq sogno impossibile
Così la rinascita è full im
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Rassegna stampa - Provincia di Ravenna