progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 1 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Postale 70% - DCB - ROMA - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27.02.2004 n. 46) - Bimestrale - Direttore Responsabile: Pierangelo Raineri Direzione, Redazione, Pubblicità: C.S.T. 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Il significato di entrambi gli strumenti per la Fisascat, che ne ha fortemente voluto la sottoscrizione, è molto profondo ed essi dovranno essere ripresi nella discussione per il rinnovo del contratto sia per gli aspetti concernenti il rilancio del sistema delle relazioni sindacali, sia per la grande importanza che riveste la governance della bilateralità. Molte sono le idee innovative che la Fisascat in questi ultimi anni ha fornito nel panorama contrattuale della bilateralità ed oggi ci sentiamo maturi per sviluppare con essa un più avanzato sistema partecipativo e possibilmente non conflittuale, che sappia affrontare i pro- Dal 22 luglio 2010, data in cui abbiamo illustrato la piattaforma per il rinnovo del contratto Terziario, Distribuzione e Servizi, si sono svolte ben 14 giornate di trattativa. Nel presentare le nostre richieste abbiamo evidenziato alle controparti che i contenuti hanno tenuto conto della attuale situazione socio-economica e degli effetti che la crisi ha prodotto sui consumi ma anche delle prospettive di crescita del settore che non tarderanno a manifestarsi. Nell’approcciare la trattativa non ci siamo illusi che il confronto sarebbe stato dei più agevoli così come avevamo messo in conto anche una certa strumentalizzazione degli effetti della crisi. La Confcommercio ha presentato una vera e propria contro-piattaforma con il chiaro intento di deregolare e/o togliere dal contratto una serie importante di tutele quali: le riduzioni di orario, giorni di ferie, la carenza malattia, alcuni automatismi, ecc.. Una filosofia questa che volutamente non vuole guardare oltre le difficoltà congiunturali del momento e manifesta una volontà di riprendersi una rivincita sul sindacato. Riteniamo inaccettabile questo modo di confrontarsi che rischia di far pagare ai lavoratori due volte la crisi: attraverso la riorganizzazione della rete distributiva ed una maggiore flessibilità e contemporaneamente eliminando tutele e diritti conquistati dopo anni di contrattazione. L’insistenza e la disinvoltura con cui però la Confcommercio ha insistito sulle sue argomentazioni ha generato, anche nelle fasi di trattativa ristretta, un clima tutt’altro che sereno che ha assunto in taluni blemi dell’ occupazione, dell’incontro tra domanda ed offerta, del sostegno al reddito, del welfare contrat(Continua a pagina 3) Tesseramento Fisascat, adesioni in crescita nel 2010 Il successo del nuovo modello contrattuale Negli ultimi 10 anni sono oltre 91.000 i nuovi iscritti alla categoria della Cisl (Continua a pagina 3) di Rosetta Raso Adesioni in crescita anche nel 2010 con oltre 11.000 iscritti in più rispetto allo scorso anno ed un dato di chiusura complessiva che si attesta a circa 234.000 iscritti. Questo il bilancio del tesseramento della Fisascat, la federazione del terziario, turismo e servizi della Cisl, presente sul territorio italiano con 21 sedi regionali ed oltre 100 sedi territoriali. Un dato significativo se si considerano gli effetti della crisi congiunturale che ha avuto pesanti ripercussioni anche sui diversi settori del terziario privato, caratterizzato da un’alta polverizzazione e colpito dalla crisi dei consumi. Un risultato frutto dell’operato e del forte impegno della categoria a tutti i livelli che con i dirigenti sindacali e gli operatori ha dimostrato il valore del sindacato e della contrattazione. Certo anche la riforma del modello contrattuale, fortemente voluta dalla Cisl e dalla Fisascat, ha consentito di presidiare meglio la contrattazione e di dare maggiore risalto allo sviluppo del secondo livello aziendale e territoriale. (Continua a pagina 3) 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 ET N O M EI P A T S O A ' D EL L A V A I R U G I L A I D R A B M O L . G . V I L U I R F E IG D A O TL A O IN T N E R T O T E N E V A N G A M O R A IL I M E A N A C S O T E H C R A M A I R B M U IO Z A L O Z Z U R B A ES IL O M A I N A P M A C A IL G U P A T A C LII S A B A I R B A L A C A IL IC IS A N G E D R A S progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 2 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 3 3 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 segue (Continua da pagina 1) tale, della formazione continua e di conciliazione e arbitrato in modo strutturale: una guida sicura per il settore. Il contratto di lavoro avrà anche il compito di rilanciare il ruolo di tutti questi istituti per farne un plus del sistema contrattuale del terziario rispetto a molti altri settori. Ci piace leggere il contratto, che certo è da semplificare vista la sua voluminosità attuale, come un nuovo strumento di relazioni sindacali, più avanzate, più moderne, che sappia dare alle parti un senso nuovo nei rapporti tra sistema delle imprese e federazioni sindacali e tra azienda e lavoratore: un investimento nel lavoro e nella qualità del lavoro a fianco di una prospettiva innovativa possono essere i fattori che generano un nuovo efficace contratto, da approntare con rapidità nei prossimi mesi per cercare di uscire dalla crisi e per dare le necessarie risposte, per quanto ci riguarda, ai lavoratori e alle lavoratrici. Certo le imprese devono fare la loro parte: innovare i formati distributivi è una necessità che diventa sempre più evidente e – come dicevamo noi già qualche anno fa – l’estremizzazione dei consumi a tutti costi 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, adesso evidenzia ancora di più i problemi. La nostra Federazione vuole analizzare in modo obiettivo la situazione e ritiene che la piattaforma per il rinnovo del contratto che è stata presentata a giugno sia coerente con la situazione e con le prospettive future. La trattativa in corso dovrà muoversi in questo difficile contesto, cercando però di progettare un sistema contrattuale più moderno è più utile ad affrontare le situazione. Noi puntiamo ad un contratto che alleggerisca il 1° livello di contrattazione, definendo i tratti essenziali delle relazioni sindacali, della bilateralità, del salario nazionale e della struttura contrattuale, per favorire un secondo livello contrattuale che sappia affrontare in modo più deciso le nuove opportunità della contrattazione sia aziendale che territoriale di 2° livello. In questo ambito dovranno essere affrontati i temi di una organizzazione del lavoro più moderna ed efficace, ma anche le possibilità di creare condizioni vere e condivise di contrattazione della produttività, cercando di intavolare la discussione su come la produttività debba essere riconosciuta. Certo alcuni temi dell’organizzazione del lavoro hanno visto finora un riconoscimento ex ante, ma per trasformare la struttura della organizzazione del lavoro è necessario introdurre nel confronto una logica partecipativa che non è mai esistita nelle aziende del commercio, salvo poche eccezioni. Una nuova logica partecipativa nei processi di organizzazione del lavoro, a nostro avviso, sarà anche la chiave di volta di un nuovo e più moderno contratto. Un contratto che dovrà affermarsi come importante strumento di relazioni sindacali, che qualifichi il confronto e che faccia uscire dal giogo dell’anonimato il settore del terziario, dei servizi commerciali e del terziario di mercato. Occorre, parallelamente al contratto, produrre documenti comuni e condivisi per affrontare i temi nodali del terziario anche con le istituzioni, proprio in questo momento, nel quale ci si comincia a rendere conto del peso relativo dell’occupazione nel nostro settore, rispetto ad altri. Riprogettare il contratto, quindi, creando una nuova architettura, a forma di tempio, abbiamo detto in fase di presentazione, con le colonne che sostengono il tetto del contratto segue e garantiscono un sistema contrattuale globale per il terziario. Un contratto “Omnibus”, abbiamo affermato in tante altre occasioni, che sia in grado di far salire a bordo tutti i settori dei servizi e del terziario avanzato, anche quelli più innovativi, che oggi si riconoscono a stento nel percorso. Un contratto nuovo, moderno che introduca elementi partecipativi, che sappia valorizzare il 2° livello di contrattazione coerentemente con il progetto della riforma degli assetti contrattuali sottoscritto tra le parti. Un sistema contrattale moderno e partecipativo potrà aiutare a comprendere di più i processi di cambiamento in atto i quali alla fine dovranno creare una occupazione possibilmente più stabile, seppur flessibile e contrattata, che sappia migliorare la propria qualità anche attraverso la contrattazione della formazione continua la quale coadiuva le imprese ed i lavoratori nel far emergere più qualità nei servizi e nel garantire l’occupabilità. Tesseramento Fisascat 250000 200000 150000 147.780 154.068 162.566 2011, priorità ai rinnovi contrattuali 185.415 170.458 177.502 197.358 212.378 222.533 233.887 100000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 (Continua da pagina 1) Le trattative svolte a livello territoriale, il sostegno fornito dalla bilateralità oltre al ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, hanno consentito infatti di contenere gli effetti della crisi sui dati occupazionali. Come federazione sindacale siamo convinti che anche aver iniziato le trattative di rinnovo già prima della scadenza naturale dei contratti abbia dimostrato ai lavoratori la tenacia e la passione dei dirigenti sindacali della categoria sindacale rappresentativa dei settori del terziario privato, del turismo e dei servizi, che con oltre 6 milioni di lavoratori si confermano la più grande realtà occupazionale del nostro Paese destinata ad espandersi ancora di più. La Fisascat rimarrà in prima linea per la chiusura positiva dei negoziati forte della fiducia dei propri iscritti. (Continua da pagina 1) Ccnl Terziario, Distribuzione e Servizi Il punto sul negoziato momenti toni aspri. Abbiamo respinto con decisione le pretese datoriali e pazientemente abbiamo evidenziato le contraddizioni e l’impraticabilità della filosofia proposta, richiamando il negoziato al senso di responsabilità ed ai contenuti dell’accordo interconfederale del 22 gennaio 2009 sulla modifica degli assetti contrattuali sottoscritto anche dalla Confcommercio. Un testo, quello della riforma, che delinea i principali contenuti dei rinnovi contrattuali e sui quali abbiamo tentato di ricondurre la trattativa. In particolare: x La definizione delle modalità e delle procedure per la presentazione della piattaforma ed i tempi di raffreddamento; x La durata triennale del contratto nazionale di lavoro sia per la parte economica che normativa; x La riconferma dei due livelli di contrattazione, uno nazionale uno territoriale e/o aziendale; x La definizione delle materie da assegnare alla contrattazione di secondo livello stabilendone i limiti e le modalità di realizzazione; x L’introduzione dell’Ipca quale indice di riferimento per fissare gli aumenti retributivi del contratto nazionale; x La previsione di un elemento economico di garanzia per facilitare l’avvio della contrattazione di secondo livello. Un quadro di elementi contrattuali che viaggia di pari passo con lo sviluppo e l’avanzamento dei temi della bilateralità e del welfare contrattuale. Con questi obiettivi intendiamo proseguire il confronto negoziale convinti che, anche in tempi di crisi, si possano individuare buone soluzioni alternative alla disfatta contrattuale e che offrano alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore una prospettiva seria e stabile. Siamo altresì convinti che attraverso la contrattazione, la concertazione ed il dialogo costante anche la Confcommercio saprà prendere atto che il rinnovo contrattuale è necessario non solo per l’affermazione dei diritti e delle tutele dei lavoratori ma anche per il recupero di quella produttività aziendale ora più che mai necessaria per la ripresa economica. Dunque sì alla flessibilità purché essa sia contrattata e condivisa, sì al decollo del secondo livello di contrattazione, l’unico in grado di favorire lo sviluppo delle dinamiche salariali. Ora auspichiamo che l’anno nuovo porti con se anche la consapevolezza che rinnovare il contratto nazionale e confermare i diritti e le tutele non solo rappresenta un dovere, ma progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 4 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 5 5 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Le trattative per il rinnovo contrattuale incentrate sui contenuti della piattaforma della categoria cislina Una nuova distintività cooperativa, la Fisascat rilancia la sfida La trattativa in corso per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da imprese della distribuzione cooperativa, che sapevamo diversa rispetto a tutte quelle sinora svolte in termini di compagine negoziale a motivo dell’assenza dal tavolo di Ancd - Conad, storica associazione delle cooperative fra dettaglianti, già firmataria del vigente contratto, “passata” al tavolo negoziale del contratto collettivo nazionale del terziario, distribuzione e servizi di Confcommercio, sta assumendo caratteristiche inconsuete ed inedite rispetto ai contenuti (che, traslando nel campo gergale del sindacalese stretto, si direbbero “merito”), quantomeno comparativamente alle pregresse vicende negoziali settoriali. Infatti, già dalle prime occasioni di confronto, quasi a testimoniare una sorta di introiezione - sia pure tardiva, almeno a giudicare dalla citata defezione - delle parole d’ordine tanto care e strenuamente propalate nelle passate tornate negoziali proprio dalla “fuoriuscita” associazione, le nostre controparti hanno calato sul tavolo carte pesanti, temi non semplici, argomenti scottanti, che, comunque li si consideri, impongono alle Federazioni sindacali più di una riflessione e, nei fatti, da queste pretendono un supplemento di approfondimento. Per Ancc – LegaCoop, Confcooperative e Agci il confronto per il rinnovo del contratto deve assumere irrinunciabilmente l’obiettivo di “allineare” il costo del lavoro derivante dalla sua applicazione all’onerosità sopportata dai concorrenti che applicano il contratto collettivo nazionale Confcommercio. Sempre a detta delle nostre controparti, infatti, il delta attualmente esistente tra gli istituti previsti dai due contratti sarebbe di 3,5 punti percentuali; chiaramente il costo maggiore ricade sulle cooperative. Allo stato della trattativa, del suesposto obiettivo, non ci sono stati ancora - neanche minimamente – esplicitati gli intenzionali (da parte delle associazioni datoriali) ambiti d’intervento per raggiungerlo; prova del fatto che, nonostante si tratti da ormai cinque mesi, il negoziato sinora ha avuto carattere essenzialmente interlocutorio. Tuttavia, sia pure in prima ap- “Il confronto negoziale dovrà necessariamente concentrarsi sui nuovi diritti, sulle nuove tutele e sulla creazione di un moderno sistema settoriale delle relazioni sindacali partecipativo, mutualistico, in grado di sperimentare livelli sinora inediti di compartecipazione, teso a valorizzare il protagonismo sindacale” prossimazione, non appare ozioso ipotizzare che l’attenzione delle nostre controparti si appunterà maggiormente su quegli istituti per i quali più marcata è la differenza fra i due contratti collettivi nazionali. Al solo scopo esemplificativo, e senza volontà alcuna di indurre a semplificazioni di sorta, appare perlopiù intuibile dove si andrà a parare. Relativamente al trattamento economico percepito dai lavoratori durante i periodi di malattia, per fare un primo esempio, appunto, il contratto collettivo nazionale per i dipendenti da imprese della distribuzione cooperativa prevede un’integrazione all’indennità erogata dall’Inps per 180 giorni per anno solare a carico del datore di lavoro - superiore rispetto a quella contemplata dal contratto del terziario (anche per il trattamento di malattia per i lavoratori apprendisti le cooperative devono far fronte ad un onere maggiore rispetto ai loro concorrenti). Sensibili disparità si rintracciano, altresì, in tema di trattamento economico per infortunio fra i due contratti collettivi nazionali, che prevedono, infatti, integrazioni all’indennità Inail a carico del datore di lavoro differenti per intensità e, comunque, maggiori per le cooperative. Anche in tema di sistema di classificazione professionale, di trattamento economico - per quasi tutte le qualifiche previste, compresi i quadri -, di coefficiente orario e di alcune maggiorazioni, risaltano discordanze fra i dipendenti delle coop, che hanno istituti relativamente più generosi, rispetto a quelli degli altri lavoratori della grande distribuzione organizzata. È, quindi, verosimile che l’elenco succitato – considerato in parte, integralmente, ovvero ulteriormente rimpinguato – rappresenterà il terreno del confronto negoziale sul quale le nostre controparti ci lanceranno la sfida delle sfide: sottoscrivere un accordo che “sgonfi” il costo del lavoro non solo per agganciare il canone competitivo che costringe tutte le imprese, cooperative e non, a perseguire costantemente obiettivi di efficienza e di economicità, ma anche per mettere le imprese della distribuzione cooperativa nelle condizioni di guerreggiare ad armi pari con le concorrenti della GDO che applicano il contratto collettivo nazionale Confcommercio. A temi di prammatica, quindi, si aggiungerebbe la “questione riallineamento”. Sfida fra le più ostiche, ma che forse solo apparentemente si inscrive nell’ambito della “prestidigitazione da quadratura del cerchio”. Sfida non ordinaria – come si è detto – e certamente interessante. Soprattutto, sfida da raccogliere, rifuggendo però le approssimazioni, le scorciatoie, le soluzioni abborracciate e quelle tendenti unicamente “a fare cassa”. Sarà necessario, per corrispondere alla portata della sfida, prefigurare un ambito di compensazione (o di scambio) che abbia caratteristiche chiare di alterità rispetto a quello dato, capace d’indicare temi sinora marginali eppure naturalmente chiamati a una nuova centralità per il futuro, un futuro che, però, è già qui e ora, ammesso che lo si voglia cogliere ed interpretare: una centralità che s’intuisce dal dato empirico, derivato dal quotidiano vissuto, e non da teorizzazioni d’una suggestività solo modaiola, comunque tendenti a contrabbandare per modernità il passato remoto (più) improponibile e già debellato. Questo sforzo di analisi in tema di scambio è - e sempre più sarà – essenziale; in certo senso, a ben guardare, ha uno scopo intimamente precauzionale (quasi una profilassi negoziale), serve a dissuadere i soliti teorici della “bella staticità” dal respingere qualsivoglia cambiamento senza preventivamente saggiarne il senso e decifrarne la natura, evitando ogni discernimento fra ciò che del nuovo può essere accolto o ricercato e, di contro, quel che va respinto. Sarà, nel negoziato vero, proprio questo l’aspetto più periglioso: capire cosa ha in sé il carattere proprio della “nuova frontiera” e cosa dovremmo ricacciare indietro. Per quel che ci consta, se discontinuità deve esserci nel prossimo contratto nazionale per i dipendenti da imprese della distribuzione cooperativa, questa, non potrà giammai tradursi in un “turno contrattuale saltato”: i minimi retributivi vanno aggiornati per difendere il potere di acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici della distribuzione cooperativa; sia detto sino allo spasmo. È necessario, invece, che si parta dalla premessa – tutt’altro che metodologica – che il confronto negoziale dovrà necessariamente concentrarsi sui nuovi diritti (alla qualità della prestazione lavorativa, della vita, e alla salute, alla sicurezza, ecc.), sulle nuove tutele (del lavoro, contro qualsivoglia discriminazione, ecc.) e su un’istanza sinora inevasa ma ineludibile afferente la creazione di un moderno sistema settoriale delle relazioni sindacali (partecipativo, mutualistico, in grado di sperimentare livelli sinora inediti di compartecipazione, teso a valorizzare il protagonismo sindacale e non a ricondurlo al ruolo ancillare che a volte si vede imporre). Infine, e sia chiaro da subito come chiara è stata la Fisascat Cisl al tavolo negoziale in argomento, ci sono i temi della nostra piattaforma, che dovranno essere affrontati, uniti da un solo filo concettuale: rielaboriamo la cifra della “distintività cooperativa”, facciamolo assieme; stabiliamo, assumendocene la conseguenti responsabilità, il nuovo “statuto” del lavorare in un’impresa cooperativa del commercio. Raccogliamo la sfida, quindi; anzi, rilanciamola. Vincenzo Dell’Orefice Segretario nazionale Fisascat progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 6 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Dal 1° gennaio 2011 vincolante l’avvio della contrattazione integrativa del settore Contratto Turismo, spazio al nuovo modello contrattuale Un’opportunità per il rafforzamento del livello decentrato e per il rilancio delle relazioni sindacali territoriali ed aziendali Le parti che nell'anno 2010, hanno rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro del turismo, hanno inteso favorire la ripresa della contrattazione di secondo livello. Nel nuovo testo è stata infatti introdotta una norma contrattuale che introduce il principio vincolante rispetto l’obbligatorietà dell'invio delle piattaforme, a tutti i livelli, a decorrere dal 1 gennaio 2011, al fine di far scattare il diritto alla erogazione dell'elemento economico di garanzia a favore dei lavoratori che non godono di alcuna contrattazione integrativa, erogazione prevista ad ottobre 2012. Al fine di favorire questo processo di relazioni contrattuali decentrate, le parti hanno inoltre rafforzato la strumentazione di supporto che il livello nazionale dovrà dare, in caso di mancato avvio del negoziato decentrato, che si concretizzerà attraverso la convocazione di un apposito incontro delle parti contrattuali coinvolte finalizzato al superamento delle difficoltà riscontrate. Questa impostazione contrattuale riprende appieno lo schema del nuovo modello contrattuale pattuito nell'anno 2009 dai livelli confederali e ne rilancia il contenuto nell'ambito del contratto del turismo. Questa scelta, mantenendo fermo il valore del contratto collettivo nazionale, intende favorire la ripresa della relazioni sindacali periferiche e contribuisce alla crescita delle competenze negoziali decentrate, in un sistema che ha finito con il tempo di trasferire tutte le esigenze al centro, contribuendo ad irrigidire i rapporti, e per rispondere alle problematiche locali ha introdotto norme generalistiche che non rispondono alle vere esigenze delle parti se non sono accompagnate da un confronto costante a livello locale od aziendale. Il dato odierno ci evidenzia che solo il 20% del settore è coperto da contrattazione decentrata, tutto il resto vive quotidianamente del solo contratto collettivo nazionale di lavoro. Occorre sottolineare che il contratto del turismo è uno dei pochi contratti che comunque ha strutturato in maniera organica le tematiche relative alla contrattazione decentrata, basti leggere attentamente il contenuto delle norme contrattuali che vanno dall'art. 12 all'art. 16 del contratto nazionale. In particolare nell’13 vengono descritte in maniera eccellente tutte le tematiche che possono essere affrontate in un confronto negoziale di secondo livello, sia esso aziendale o territoriale. Noi siamo convinti comunque che la contrattazione decentrata, più che un vincolo tra le parti, debba diventare una opportunità per affrontare una serie di argomenti latenti localmente, nel tessuto del mondo del lavoro del turismo mai affrontati organicamente in rapporto alla realtà territoriale od aziendale. I temi che consideriamo prioritari nel confronto decentrato sono: • valutazione e valorizzazione delle potenzialità turistiche del territorio o dell’azienda, in funzione di una crescita produttiva ed occupazionale; • valutazione delle possibilità di destagionalizzazione del settore anche attraverso la definizione di proposte in merito al calendario degli eventi (culturali, fieristici, congressuali, enogastronomici, ecc. ecc.); • definizione di un avviso comune che sappia cogliere a livello locale le problematicità e le potenzialità, al fine dell’apertura di un confronto vero con gli enti locali e la regione, al fine di definire vere direttive utili a sviluppare il settore; • rafforzamento delle relazioni sindacali e ramificazione della bilateralità sul territorio, anche attraverso la creazione di sportelli per la gestione territoriale dei servizi relativi: alla si- curezza, alla formazione continua,all’apprendistato, alla ramificazione del welfare contrattuale, alla conciliazione ed arbitrato; • Condivisione delle tematiche relative al mercato del lavoro secondo il modello della flex security, cioè lavoro sicuro, stabile e flessibile; • Recuperare il più possibile produttività per distribuire salario aggiuntivo ai lavoratori che ne hanno tanto bisogno. Con questa impostazione già si sono svolte diverse riunioni nazionali e regionali delle strutture Fisascat aperte anche ai delegati finalizzate a rendere più partecipi i lavoratori sull’importante obiettivo da raggiungere nel corso del prossimo anno. Occorre impegnarsi affinché si giunga unitariamente all’invio delle piattaforme a tutte le controparti ai diversi livelli nel corso del mese di gennaio. Se ciò non sarà possibile dovremo valutare il tipo di procedure da adottare al fine di salvaguardare il rispetto del nuovo modello contrattuale. Le piattaforme, considerato quanto previsto dagli artt. 10 e 13 del contratto, possono anche essere definite da una semplice lettera di richiesta di incontro per l’attivazione del secondo livello di contrattazione sulla base delle modalità e dei contenuti già previsti dal contratto collettivo nazionale. Giovanni Pirulli Segretario nazionale Fisascat progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 7 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Ccnl Turismo Confcommercio 20 febbraio 2010 Capo III Secondo livello di contrattazione integrativa - Articolo 10 (1) La contrattazione integrativa si svolge a livello aziendale o territoriale. (2) Di norma, i relativi accordi hanno durata pari a tre anni. (3) Ferme restando le disposizioni dei contratti integrativi territoriali che abbiano già disciplinato la materia, il negoziato di secondo livello si svolge: - a livello aziendale per le aziende che occupano più di quindici dipendenti; - a livello territoriale per le aziende che occupano sino a quindici dipendenti e, comunque, per le aziende che occupino più di quindici dipendenti laddove nelle stesse non si svolga la contrattazione aziendale; per le agenzie di viaggio il livello territoriale cui operare riferimento è quello regionale; - a livello provinciale per le imprese della ristorazione collettiva, salvo quanto appresso specificato in materia di contrattazione a livello di unità produttiva. (4) Il rinvio alla contrattazione territoriale potrà essere operato nelle imprese in cui sussista la contrattazione integrativa aziendale o in quelle che ricevano la piattaforma per il contratto integrativo aziendale esclusivamente previo accordo tra le parti. A tal fine, le organizzazioni territoriali aderenti alle parti stipulanti il presente Contratto potranno assumere iniziative congiunte volte a prevenire l'alimentarsi del contenzioso. (5) In occasione della contrattazione integrativa, durante i due mesi precedenti la scadenza e nei due mesi successivi e, comunque, per un periodo complessivamente pari a quattro mesi dalla data di presentazione della piattaforma, saranno garantite condizioni di assoluta normalità sindacale con esclusione in particolare del ricorso ad agitazioni. (6) I contratti integrativi aziendali sono negoziati dall'azienda e dalle strutture sindacali aziendali dei lavoratori unitamente alle Organizzazioni stipulanti il presente Contratto ai relativi livelli di competenza. (7) Di norma, la contrattazione integrativa territoriale si svolge per singoli comparti. I contratti integrativi territoriali sono negoziati dalle organizzazioni aderenti alle parti stipulanti il presente contratto. Le singole organizzazioni nazionali si riservano la facoltà di partecipare ai relativi negoziati. Le parti stipulanti il presente contratto costituiscono un Comitato paritetico per la promozione e il monitoraggio della contrattazione integrativa. (8) Le parti convengono che la contrattazione integrativa sarà realizzata in un periodo intermedio tra la data di stipula del presente contratto e quella di scadenza dello stesso. Conseguentemente, considerando le specifiche intese realizzate con il rinnovo contrattuale, convengono sull’esigenza che le piattaforme rivendicative per la contrattazione integrativa vengano presentate a partire dal 1° gennaio 2011. Copia delle piattaforme sarà inviata anche alle parti stipulanti il presente contratto e all’archivio dei contratti istituito presso l’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo. (9) La parte destinataria della piattaforma convocherà il primo incontro entro trenta giorni dal ricevimento della stessa. (10) Le parti condividono l’obiettivo di dare piena attuazione alla contrattazione di secondo livello. A tale scopo, nelle realtà ove si riscontrino difficoltà nella sua realizzazione, trascorsi sessanta giorni dalla presentazione della piattaforma - o dalla scadenza del contratto in essere se successiva - senza che sia avvenuta l’attivazione del tavolo di trattativa o in presenza di difficoltà nel corso del negoziato, una delle parti potrà chiedere l’intervento delle organizzazioni nazionali stipulanti il presente contratto. Le organizzazioni nazionali stipulanti il presente contratto, a fronte della richiesta, provvederanno a convocare in apposito incontro da svolgersi nel territorio competente tra tutti i soggetti aventi titolo allo svolgimento della contrattazione di secondo livello. Durante tale procedura restano assicurate le condizioni di normalità sindacale di cui al comma 5, per un periodo di sessanta giorni dalla convocazione del suddetto incontro. Materie della contrattazione Articolo 13 (1) Le parti si danno atto che la contrattazione integrativa, nel rispetto dell’attuale prassi contrattuale, non potrà avere per oggetto materie già definite in altri livelli di contrattazione, salvo quanto espressamente stabilito dal presente Contratto. (2) Fermo restando che la contrattazione integrativa aziendale è ammessa nelle aziende che occupino più di quindici dipendenti, al secondo livello di contrattazione, territoriale o aziendale, disciplinato dai commi 3 e 4 dell’articolo 10 sono demandate le seguenti materie: a) azioni a favore del personale femminile, in attuazione della raccomandazione CEE, n. 635 del 13 dicembre 1984 e della legge n. 125 del 10 aprile 1991 e successive modificazioni, in coerenza con quanto convenuto in materia a livello nazionale; b) il superamento del limite stabilito per il lavoro supplementare nel caso di rapporti di lavoro a tempo parziale; c) la definizione di eventuali limiti massimi superiori o limiti minimi inferiori della durata della prestazione lavorativa ridotta superiori rispetto a quanto previsto dall'articolo 69; d) la stipula di contratti a tempo determinato con lavoratori studenti, ai sensi del comma 1 dell'articolo 23 della legge n. 56 del 1987, regolandone la eventuale computabilità ai fini del calcolo della percentuale di cui alla norma suddetta nonché il compenso tenendo conto del ridotto contributo professionale apportato dai lavoratori che non abbiano ancora completato l'iter formativo; e) ulteriori ipotesi e maggiori durate di utilizzo dei contratti a tempo determinato e dei contratti di lavoro temporaneo ai sensi dell’articolo 75 delCCNL Turismo 22 gennaio 1999; f) interruzione dell'orario giornaliero di lavoro (articoli 97, 106 e 380); g) intervallo per la consumazione dei pasti (articolo 108); h) ripartizione dell'orario giornaliero di lavoro (articoli 307 e 402); i) distribuzione degli orari, dei turni di lavoro, degli eventuali riposi di conguaglio; j) articolazione dei turni di riposo settimanale nelle aziende che non attuano la chiusura settimanale obbligatoria a turno ai sensi di legge; k) eventuale istituzione del lavoro a turno intendendosi per tale il lavoro prestato in uno dei tre o più turni giornalieri avvicendati nell'arco delle ventiquattro ore; l) l'adozione di ulteriori diversi regimi di flessibilità dell'orario di lavoro settimanale normale rispetto a quanto previsto dall'articolo 104; m) diverse modalità di godimento dei permessi conseguenti alla riduzione dell'orario di lavoro annuale di cui all'articolo 100 reclamate da particolari esigenze produttive aziendali; n) il recupero delle ore di lavoro perse per forza maggiore o periodi di minor lavoro secondo quanto previsto dall'articolo 107; o) diverse regolamentazioni dell’orario annuo complessivo di cui all’articolo 105; p) qualifiche esistenti in azienda non equiparabili a quelle comprese nella classificazione del presente Contratto; q) la individuazione di peculiari qualifiche reclamate dalla specificità delle singole aree e non riconducibili alle qualifiche previste dal presente Contratto; r) misura del risarcimento per rotture e smarrimento oggetti (articolo 131); s) premio di risultato di cui all’articolo 11; t) regolamentazione nastro orario stagionali (articolo 201); u) ambiente di lavoro e tutela della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori nell'ambito delle norme dell'articolo 9 della legge 20 maggio 1970, n. 300; (3) Le seguenti materie restano demandate alla esclusiva competenza della contrattazione integrativa territoriale: a) l'elaborazione e la definizione di schemi di convenzioni di cui all'articolo 17 legge 28 febbraio 1987, n. 56 al fine della sua concreta attuazione; b) programmi di formazione per l'attuazione dei contratti di formazione e lavoro di cui al presente contratto fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, sesto comma dell'accordo quadro sui contratti di formazione e lavoro, nonché specifici accordi in materia di apprendistato relativamente alla durata dei rapporti di lavoro ed al numero degli apprendisti in proporzione ai lavoratori qualificati anche con riferimento a quanto previsto dall'articolo 21, quarto comma, legge 28 febbraio 1987, n. 56; c) la definizione di meccanismi analoghi a quanto previsto dall'articolo 89 volti ad agevolare ulteriormente l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro; d) la definizione di ulteriori fattispecie ed eventi similari e/o qualifiche per le quali è consentita l'assunzione di lavoratori extra in aggiunta rispetto a quanto previsto dall'articolo 74 del CCNL Turismo 22 gennaio 1999; e) la individuazione di ulteriori qualifiche per le quali è consentito l'apprendistato, nonché la definizione di una maggiore du- rata del periodo di apprendistato; f) la definizione di ulteriori ipotesi di applicazione del primo comma dell'articolo 23 della legge n. 56 del 1987 e maggiori percentuali rispetto a quanto stabilito dal presente Contratto; g) differenti impegni formativi e specifiche modalità di svolgimento della formazione interna ed esterna degli apprendisti, ai sensi dell’articolo 61, comma 2; h) la definizione delle iniziative relative alle funzioni per le quali è istituito l'Ente Bilaterale: la formazione, la riqualificazione professionale, l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, e quant’altro previsto dagli statuti, la cui attuazione è demandata all'Ente stesso. Ciò in relazione alle concrete esigenze territoriali e dei comparti e nell'ambito delle disponibilità esistenti. Nella definizione delle suddette iniziative si terrà conto delle previsioni comunitarie, nazionali e regionali in materia al fine di realizzare possibili sinergie; i) la determinazione del compenso per i lavoratori extra o di surroga secondo quanto previsto dall'articolo 148; j) assegnazione della percentuale di servizio per i banchetti e simili agli interni (articolo 321); k) definizione delle modalità di calcolo della percentuale di servizio al personale tavoleggiante dei locali notturni (articolo 339); l) definizione di eventuali diversi sistemi di retribuzione per usi e consuetudini locali; m) determinazione dei trattamenti integrativi salariali per i dipendenti dalle aziende della ristorazione collettiva (articolo 355); n) determinazione del compenso fisso ai maitres o capi camerieri (articolo 327); o) determinazione del compenso fisso per il servizio a domicilio e per i banchetti (articolo 324); p) determinazione della misura della trattenuta cautelativa (articoli 304, 378 e 399); q) determinazione della percentuale di servizio e dei criteri di ripartizione (articolo 318); r) determinazione di una indennità per il personale assunto a tempo determinato da corrispondersi in caso di chiusura dell'azienda per epidemie e per altre cause similari (stabilimenti balneari); s) eventuali deroghe a quanto stabilito dall'articolo 386; t) clausole di uscita (articolo 14); u) contratti a termine ed aziende di stagione (articoli 206, 207, 208, 256, 261, 262 e 300); v) la disciplina delle modalità di svolgimento dell'apprendistato in cicli stagionali, fermo restando quanto previsto al comma 8 dell'articolo 55; w) la disciplina dello svolgimento del rapporto di formazione e lavoro in cicli stagionali; x) retribuzione onnicomprensiva (articolo 15); y) decisioni in caso di epidemie o di altre cause di forza maggiore (articoli 212, 267, 301, 396); z) funzionamento Commissioni paritetiche (articoli 246, 290 e 447); aa) costituzione dei Centri di servizio di cui all’articolo 20 , ab) iniziative volte al prolungamento delle fasi stagionali di attività, anche mediante l’attivazione degli istituti di cui all’articolo 8 del presente contratto e degli altri istituti con- templati dalla legge e dalla contrattazione. (4) Per le aziende di ristorazione collettiva e servizi, le seguenti materie sono demandate alla esclusiva competenza della contrattazione integrativa provinciale: a) la individuazione di ulteriori qualifiche per le quali è consentito l'apprendistato, nonché la definizione di una maggiore durata del periodo di apprendistato; b) la definizione di ulteriori ipotesi di applicazione del primo comma dell'articolo 23 della legge n. 56 del 1987 e maggiori percentuali rispetto a quanto stabilito dal presente Contratto; c) il superamento del limite stabilito per il lavoro supplementare nel caso di rapporti di lavoro a tempo parziale; d) la individuazione di peculiari qualifiche reclamate dalla specificità delle singole aree e non riconducibili alle qualifiche previste dal presente Contratto; e) premio di risultato di cui all’articolo 11; f) clausole di uscita (articolo 14); (5) Per le aziende di ristorazione collettiva e servizi, le seguenti materie sono demandate alla esclusiva competenza della contrattazione nell'unità produttiva: a) azioni a favore del personale femminile, in attuazione della raccomandazione CEE, n. 635 del 13 dicembre 1984 e dalla legge n. 125 del 10 aprile 1991 e successive modificazioni, in coerenza con quanto convenuto in materia a livello nazionale; b) la definizione di eventuali limiti massimi superiori o limiti minimi inferiori della durata della prestazione lavorativa ridotta superiori rispetto a quanto previsto dall'articolo 69; c) intervallo per la consumazione dei pasti (articolo 108); d) ripartizione dell'orario giornaliero di lavoro (articolo 307); e) distribuzione degli orari, dei turni di lavoro, degli eventuali riposi di conguaglio; f) articolazione dei turni di riposo settimanale nelle aziende che non attuano la chiusura settimanale obbligatoria a turno ai sensi di legge; g) eventuale istituzione del lavoro a turno intendendosi per tale il lavoro prestato in uno dei tre o più turni giornalieri avvicendati nell'arco delle ventiquattro ore; h) l'adozione di ulteriori diversi regimi di flessibilità dell'orario di lavoro settimanale normale rispetto a quanto previsto dall'articolo 104; i) diverse modalità di godimento dei permessi conseguenti alla riduzione dell'orario di lavoro annuale di cui all'articolo 100 reclamate da particolari esigenze produttive aziendali; j) il recupero delle ore di lavoro perse per forza maggiore o periodi di minor lavoro secondo quanto previsto dall'articolo 107; l) diverse regolamentazioni dell’orario annuo complessivo di cui all’articolo 105; m) qualifiche esistenti in azienda non equiparabili a quelle comprese nella classificazione del presente Contratto; n) misura del risarcimento per rotture e smarrimento oggetti (articolo 131); o) ambiente di lavoro e tutela della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori nell'ambito delle norme dell'articolo 9 della legge 20 maggio 1970, n. 300. progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 8 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 9 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Nel 2010 hanno aderito all’aggiornamento professionale circa 600 quadri, dirigenti, operatori e delegati della categoria Formazione Fisascat, strumento di conoscenza e proselitismo Nel 2011 l’avvio del corso multimediale on-line e la sperimentazione del campo scuola La politica organizzativa della Fisascat si basa sulla formazione sindacale dei quadri, delegati, Rsa, Rsu e rappresenta lo strumento più efficace per accrescere la base associativa. E’ per mezzo delle conoscenze che aumentano infatti le competenza utili per meglio tutelare i lavoratori e gli iscritti alla nostra federazione. Negli ultimi anni la Fisascat nazionale è intervenuta attraverso diversi percorsi di formazione sindacale con l’obiettivo di incidere un cambiamento organizzativo che veda protagonisti i giovani e le donne nell’azione sindacale con grande senso di identità. Nel corso del 2010 è stato avviato il secondo corso lungo di formazione, articolato con 5 moduli didattici e su uno finale consistente in uno stage presso una struttura diversa da quella di provenienza per una esperienza di scambio fra diversi territori. Il corso lungo è stato preceduto da un modulo propedeutico che ha visto i partecipanti impegnati in una giornata di confronto sul tema della rappresentanza ed in un colloquio di orientamento decisivo per iniziare l’esperienza formativa del corso lungo. I 5 moduli che sono seguiti sono stati incentrati sulle diverse tematiche sindacali: la storia dell’organizzazione e lo scenario di riferimento, le diverse tipologie contrattuali e la riforma degli assetti contrattuali oltre all’implementazione della contrattazione nazionale e di secondo livello in seguito all’applicazione dell’accordo del 22 gennaio 2009. I corsiti si sono poi cimentati nella realizzazione di un palinsesto per il Tg Lab, il notiziario settimanale web della Fisascat, ed hanno trattato i diversi aspetti della comunicazione sindacale ed il rapporto con le agenzie di stampa. Gli approfondimenti hanno riguardato le materie del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, oltre alla bilateralità, al welfare contrattuale e alla formazione continua offerta dai fondi interprofessionali. La certificazione delle competenze acquisite è avvenuta attraverso la consegna del libretto formativo, una delle grandi novità che consentirà ai corsisti di acquisire crediti formativi e di integrare così eventuali percorsi universitari. La sperimentazione dei crediti formativi è stata già realizzata per 5 corsisti che hanno sostenuto l’esame presso l’università di Firenze, con il supporto del prof. Marco Lai, direttore del corso lungo e docente presso l’Università di Firenze. Il secondo corso lungo, che si è concluso con uno stage presso strutture Fisascat diverse da quelle di provenienza dal 15 al 19 novembre, ha dato la possibilità a 26 nuovi quadri, dirigenti ed operatori sindacali di approcciare ad un percorso formativo al passo con i tempi e di approfondire alcune delle tematiche tra le più attuali della realtà socioeconomica del nostro Paese. La segreteria nazionale della Fisascat nel corso del 2010 ha realizzato, inoltre, una serie di seminari formativi per area interregionale dedicati ai temi della al welfare contrattuale ed alla formazione continua con l’obiettivo di divulgare sul territorio le infor- mazioni riguardanti gli argomenti chiave della contrattazione nazionale e decentrata che potrà contribuire a migliorare la tutela degli iscritti nei posti di lavoro e nello stesso tempo costituire un ottimo canale di proselitismo per incrementare gli associati alla Fisascat ed alla Cisl. La formazione ha interessato anche gli operatori Fisascat e Saf per l’apertura degli sportelli destinati all’assistenza degli agenti e rappresentanti di commercio. Il programma, articolato su due giornate di lavori per le aree del nord est e del centro sud, si è concluso con l’apertura di alcuni sportelli Fisascat Agenti: per citarne alcuni Bergamo, Brescia, Pordenone, Verona, Crotone e Bari oltre alla esperienza consolidata di Treviso e di Padova, due strutture che stanno partecipando attivamente alla nascita del servizio Fisascat Agenti. Un programma intenso che la Fisascat vuole replicare anche per il 2011. Il 29 novembre 2010 si è svolto al Centro Studi della Cisl di Firenze il modulo propedeutico di apertura del 3° corso lungo di formazione promosso dalla categoria che visto gli iscritti al corso confrontarsi con il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri e con il direttore del Centro Studi Mario Scotti sul tema “Le trasformazioni del lavoro con particolare riguardo al settore terziario ed il possibile ruolo della formazione sindacale”. Al modulo propedeutico seguiranno altri 4 moduli didattici che saranno effettuati nel corso del 2011. Oltre al corso lungo, il programma formativo del 2011 prevede lo svolgimento di 3 mo- duli di approfondimento e di specializzazione con la possibilità di avere il riconoscimento dei crediti formativi al fine di completare eventuali percorsi di studio interrotti per motivi familiari, personali o professionali. Con il 2011 si darà il via anche alla formazione on line attraverso un corso multimediale che sarà curato dalla Fisascat nazionale in collaborazione con il Centro Studi Cisl di Firenze. Ai corsisti, che dovranno presentare una tesi finale e superare un esame, al termine del percorso formativo verrà consegnato il libretto formativo. Il 2011 sarà anche l’anno della sperimentazione di un campo scuola destinato a 35 quadri che vogliono cimentarsi in una esperienza di studio e di confronto. A partire dal mese di febbraio poi saranno riavviati i seminari formativi su bilateralità, contrattazione di secondo livello, formazione continua. Unitamente al Saf Cisl continuerà il progetto formativo destinato agli operatori degli sportelli agenti e rappresentanti di commercio. La segreteria nazionale Fisascat intende continuare a promuovere la partecipazione dei nostri delegati e quadri alla formazione confederale, sostenendo economicamente le spese di competenza delle strutture segnalanti così come ha già fatto nel corso del 2010. Qualche dato della partecipazione Fisascat alla formazione Confederale: 12 corsisti Fisascat al primo modulo sul corso Ufficio vertenze confederale; 13 corsisti Fisascat al secondo modulo sul corso Ufficio vertenze confederale; 7 corsisti Fisascat al corso per contrattualisti confederale; 5 corsiti Fisascat al corso lungo per nuovi dirigenti Confederali. Rosetta Raso progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 10 10 SPECIALE CONSIGLIO GENERALE F TERZIARIO, COMMERCIO, CONSUMI: PROSP Approfondire l’attuale situazione del terziario per proiettarla verso il futuro ed avviare una riflessione tra le parti sociali su come interagire per favorire la ripresa dei consumi e dell’economia con particolare riferimento al settore del commercio anche attraverso la contrattazione nazionale e di secondo livello. E’ stato questo il tema della tavola rotonda del 27 ottobre 2010 che ha aperto i lavori del consiglio generale della Fisascat Cisl, la federazione nazionale del terziario, turismo e servizi della Cisl. Un appuntamento programmato da tempo dalla federazione nazionale della Cisl, convinta che un sistema contrattuale più moderno e partecipativo e finalizzato al rilancio del livello decentrato sia la giusta cura al momento di crisi congiunturale che ha colpito i diversi settori del terziario ed una possibile via d’uscita per il rilancio dell’economia. Nel corso dell’intervento introduttivo il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri, ha preso in esame i dati dei pil nazionale ed europei, l’andamento dei consumi e le difficoltà delle famiglie italiane registrate nell’ultimo anno. In particolare, poi, ha posto l’accento sui movimenti occupazionali previsti nel 2010 che, se pur caratterizzati da problematicità, registrano un potenziale incremento oltre ad evidenziare un maggiore ricorso ai rapporti di lavoro flessibili. “L’iniziativa si inserisce proprio nel bel mezzo del confronto per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del terziario e della distribuzione cooperativa – ha dichiarato Raineri – La Fisascat è cosciente che per uscire dalla crisi è necessario dapprima agire sulla leva fiscale per rilanciare i con- sumi delle famiglie, per poi innovare i formati distributivi nell’ambito di un sistema contrattuale più moderno e partecipativo e che favorisca il decollo del secondo livello aziendale e territoriale e le dinamiche salariali legate a quelle locali”. Una ricetta per uscire dalla crisi, quella delineata da Raineri, che ha trovato il consenso negli interventi dei relatori intervenuti all’iniziativa. Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori, ha presentato una ricerca sulla grande distribuzione e sui centri commerciali, fornendo lo spunto al dibattito che ne è seguito, che ha evidenziato luci ed ombre del mercato italiano ed europeo che punta sempre di più all’espansione dei grandi gruppi a danno delle piccole e medie realtà imprenditoriali. Francesco Rivolta, presidente della commissione Lavoro di Confcommercio, nel riconoscere alla Cisl una politica di pragmatismo utile ad instaurare il dialogo, ha evidenziato che per uscire dalla crisi è necessario ripartire dal rinnovo del contratto di lavoro anche per dissipare la tensione degli ultimi tempi. Un contratto semplificato e da negoziare tra le parti sociali, quello richiesto dalla Confcommercio, che comunque confermi diritti e tutele. "Altro elemento centrale è quello del welfare contrattuale – ha concluso Rivolta - che deve essere reso obbligatorio per tutti”. Mauro Bussoni, vice direttore generale di Confesercenti, ribadendo i dati riferiti alla crisi occupazionale e delle aziende, ha sottolineato il pericolo dell’espansione del fenomeno del dumping contrattuale, già presente in alcune realtà locali ed aziendali. "Da parte nostra – ha dichiarato Bussoni - c’è volontà di sedersi al tavo- lo di trattativa per giungere a qualcosa di innovativo a partire da una riforma del sistema distributivo per dare risposte certe a lavoratori ed imprese”. Luigi Angeli presidente Federconsumo/ Confcooperative, ha evidenziato il grande vantaggio delle imprese cooperative, che basandosi su un sistema partecipativo dei lavoratori alle dinamiche aziendali e sulla logica della solidarietà, nonostante la crisi, hanno tenuto”. “Nel nostro statuto - ha aggiunto Angeli - abbiamo già previsto le differenze tra piccole e grandi aziende”. Angeli si è espresso anche in merito alle trattative per il rinnovo contrattuale della distribuzione cooperativa ed ha auspicato “di arrivare presto ad una buona sintesi”. Marcello Balzola, dipartimento politiche del terziario e servizi privati della Cisl, ha sottolineato la validità dell’accordo di riforma del modello contrattuale capace di fronteggiare la crisi indicando tra le diverse soluzioni il decollo della contrattazione di secondo livello, "l’unica in grado di legare le dinamiche salariali alle esigenze reali dei lavoratori”. “Senza dimenticare la riforma fiscale e la bilateralità - ha aggiunto Balzola - che rappresenta uno strumento essenziale soprattutto in settori come il commercio, dove si rivela sempre più determinante per la realizzazione di nuovi sistemi di regole”. Una partita che si giocherà tutta sul campo delle trattative per i rinnovi contrattuali a cominciare da quella del terziario, della distribuzione e dei servizi auspicando che possa fungere da apripista e da modello per i negoziati aperti nei diversi comparti del settore. “La Fisascat è cosciente che dapprima agire sulla leva fis per poi innovare i formati dis contrattuale più moderno e p il decollo del secondo livello e le dinamiche salariali legat Paola Mele Agroalimentare e Turismo, risorse ed opportunità pe Lo sviluppo e la ripresa del Mezzogiorno passano anche attraverso il migliore utilizzo delle risorse dei settori agroalimentare e turismo, opportunità strategiche anche per la ripresa dei dati occupazionali delle Regioni del Sud. Con l’obiettivo di aprire un dibattito su questo tema le federazioni nazionali della Cisl Fai e Fisascat, nel corso dell’ultima giornata dei lavori del consiglio generale della categoria cislina del terziario, hanno promosso un convegno congiunto dal titolo a “Agroalimentare e Turismo, risorse ed opportunità per il Mezzogiorno”, coinvolgendo i rappresentanti del mondo universitario, datoriale ed istituzionale. Un confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise per la realizzazione del progetto di ripresa del settore. Ad aprire i lavori l’intervento di Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai, la federazione dei lavoratori dell’agroalimentare. Partendo da una riflessione sulle opportunità offerte dalla realizzazione di un piano di sviluppo sinergico tra agroalimentare e turismo, risorse naturali del nostro Paese, in particolare Cianfoni ha posto l’accento sui possibili sbocchi occupazionali e sul ruolo di tutte le parti sociali per l’avvio di un serio confronto con la politica che ci rappresenta. “Compito della politica è pianificare e programmare interventi di sviluppo – ha dichiarato – Come sindacato saremo pronti a presentare le nostre proposte con lo sguardo rivolto alla ripresa occupazionale nei settori agroalimentare e turismo, volano di sviluppo dell’economia italiana”. “C’è però bisogno di una politica intelligente che sappia intervenire in maniera strategica – ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – Occorre affrontare il tema dei vettori, per esempio, perché senza un sistema dei vettori efficiente, il Sud rischia di essere fuori dallo sviluppo”. Raineri ha anche evidenziato la necessità di intervenire attraverso la formazione professionale degli addetti del settore “che potranno accrescere la qualità e la competitività dell’offerta turistica del nostro Paese”. Non meno importante per il segretario generale della Fisascat, favorire processi di destagionalizzazione del settore attraverso azioni legislative nazionali e regionali e di promozione turistica locale e nazionale ed azioni contrattuali finalizzate all’allungamento del periodo lavorativo. “Chiediamo un impegno comune - ha concluso - per creare tra turismo e settore alimentare nuove sinergie , che siano funzionali per la crescita del Mezzogiorno e di tutto il Paese”. Per Aldo Carera, docente di Storia economica dell’Università Cattolica Sacro Cuore Milano, i processi di valorizzazione e di promozione turistica del territorio si legano alla capacità di mobilitare le risorse naturali a disposizione per avviare il processo di trasformazione dell’attuale offerta turistica. Per Carera altrettanto importante è l’aspetto dell’accoglienza “che andrebbe valorizzato soprattutto a livello territoriale attraverso il ruolo delle istituzioni che hanno il compito di promuovere ed incentivare lo sviluppo”. Gabriele Canali, docente di economia agroalimentare e ambientale dell’Università di Piacenza, ha richiamato l’attenzione sui dati riferiti all’agricoltura, settore caratterizzato da prodotti differenziati che tendono a competere non solo in base al prezzo. “Dobbiamo riconoscere che i nostri prodotti giocano una sfida diversa rispetto al passato – ha dichiarato Canali - E’ evidente che l’alimentazione e la cultura enogastronomica italiana rappresentano un elemento unico di attrazione e di fruizione turistica. “Il legame molto forte tra agricoltura, agroalimentare e turismo e peculiarità territoriali è davvero molto forte – ha aggiunto - è necessario costruire ed avviare percorsi di valorizzazione”. Per Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, il Sud ha molte potenzialità e va indirizzato alle opportunità di sviluppo e di ripresa dei dati occupazionali. “La volontà di mettere insieme le sinergie per attirare i cittadini del mondo verso l’offerta turistica del nostro Paese – ha dichiarato - si deve concretizzare in una vera azione di marketing mondiale con un possibile ritorno in termini di crescita del settore e dell’occupazione”. Per Giuseppe Scopelliti, presidente della Regione Calabria “il mezzogiorno è noto purtroppo per la carenza delle infrastrutture e non si può pensare ad un rilancio del sud senza un sistema trasporti funzionale”. “E’ necessario investire del Sud - ha aggiunto – le realtà locali, da sole, possono far poco. progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 11 11 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 FISASCAT CISL 27/28 OTTOBRE 2010 PETTIVE E RUOLO DELLA CONTRATTAZIONE e per uscire dalla crisi è necessario scale per rilanciare i consumi, stributivi nell’ambito di un sistema partecipativo e che favorisca o aziendale e territoriale te a quelle locali” er il Mezzogiorno Credo che Il Mezzogiorno abbia dei requisiti importanti per dare un nuovo impulso allo sviluppo locale e nazionale, ma per farlo occorre cominciare a ragionare per distretti e creare nuove condizioni di crescita occupazionale ed imprenditoriale che nel turismo e nell’agroalimentare ha sicuramente due elementi fondamentali”. Edi Sommariva, direttore di Fipe, propone un sistema di servizi integrato, “cultura purtroppo non ancora diffusa”. “E’ necessario intervenire e coniugare al meglio il binomio agroalimentare e turismo – ha aggiunto - ed investire nella promozione anche attraverso la bilateralità di cui siamo protagonisti accanto alle altre parti sociali”. Giorgio Mercuri, vice presidente Fedagri, ha sottolineato la peculiarità del settore agroalimentare, composto soprattutto da piccole e medie aziende”.“Riteniamo comunque che non esiste una dimensione ideale di imprese – ha dichiarato - l’importante è che l’impresa sappia valorizzare i suoi prodotti. Nel caso specifico il Mezzogiorno vanta tra le più grandi realtà cooperative di produzione e non solo, un’esperienza che dimostra che il mondo produttivo, se aggregato, può dare di più. Occorre dunque un maggiore sforzo imprenditoriale in questa direzione”. Eugenio Magnani, coordinatore struttura missione rilancio immagine dell'Italia ministero del Lavoro ha evidenziato il valore del Paese Italia, riconosciuto a livello internazionale, unico al mondo per le attrattive paesaggistiche oltre che per l’offerta turistica rappresentata dal contesto culturale, storico e dal fattore umano. “E’ importante il ruolo della promozione – ha dichiarato - Recentemente il ministero del Turismo ha avviato la 2011, grazie anche al contributo del ministero dell’Agricoltura, partirà un grande tour europeo di promozione del nostro Paese e dei nostri prodotti che si concluderà a fine luglio”. Per Albino Gorini, presidente della Fondazione Fisba – Fat “Il mezzogiorno è un territorio ricco di potenzialità spesso inespresse”. “Se vogliamo definire un nuovo quadro dei territori meridionali – ha dichiarato - è necessario ripartire da un migliore utilizzo delle risorse, di promozione dell’offerta locale e di contrasto al lavoro nero, fenomeno particolarmente presente nel sud”. A lanciare un vero e proprio monito alla politica ci ha pensato il segretario generale della Fai Augusto Cianfoni. “E’ urgente che la politica verifichi il grado di efficienza soprattutto delle istituzioni del Sud – ha dichiarato Cianfoni – Al Sud sono più evidenti gli effetti una politica sbrigativa”. “La Pac, politica agricola comunitaria, non è in grado da sola di difendere il reddito degli agricoltori – ha aggiunto – E’ necessario favorire il processo di riorganizzazione delle aziende soprattutto di quelle del sud che necessitano di sussidi e sostegno da realizzare con la logica della condizionalità finalizzata alla realizzazione di progetti sostenibili.” Per Cianfoni è importante ridisegnare i modelli di impresa con l’obiettivo di fare sistema e dare stabilità alle relazioni sindacali anche attraverso la bilateralità, oltre a migliorare rapporti banca ed imprese e l’efficienza della pubblica amministrazione”. E’ Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia, a proporre un accordo Stato\Regioni, “vincente ri- petto alle problematicità ed utile per la definizione di un disegno strategico in grado di valorizzare e rilanciare il territorio”. “Le ingenti risorse a disposizione – ha aggiunto Bernava - devono essere canalizzate in un sistema integrato su base regionale. Definire finalità ed ambiti di intervento è essenziale per favorire il processo di ripresa del sud”. Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania, chiede a gran voce un urgente intervento strutturale per il Mezzogiorno.“Programmare scientificamente per il Sud è anche compito del sindacato – ha dichiarato – La sola azione di denuncia non basta più, dobbiamo interrogarci come sindacato se è il caso di alzare il tiro per invertire la tendenza. Il Mezzogiorno da solo non ce la farà se non si realizza un sistema condiviso e l’iniziativa promossa dalla Fai e dalla Fisascat è il segnale della presa di coscienza della grande Cisl e delle federazioni che la rappresentano”. Per il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri, “sarà necessario riprendere il ragionamento ai vari livelli”. “Su questi temi bisognerà abituarsi a contrattare con le Regioni – ha aggiunto – Per il rilancio dell’occupazione dei giovani e delle donne del sud occorre un grande confronto istituzionale a cominciare dal livello regionale”. Adriano Rasi Caldogno, capo dipartimento politiche competitive del mondo rurale e della qualità ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha evidenziato le caratteristiche uniche e peculiari del no- stro Paese nel panorama europeo e mondiale “a cominciare dalla produzione, maggiore in Europa per provenienza biologica”. “La qualità e la tipicità dei prodotti italiani rappresentano la carta vincente del made in Italy – ha aggiunto - Ma d’altro lato abbiamo una serie di elementi di debolezza e proprio nella gestione dei programmi di sviluppo rurali alcune regioni del Mezzogiorno hanno delle performance al di sotto della media nazionale. E’ necessaria dunque una maggiore consapevolezza di tutte le forze sociali per uscire dalla situazione di stallo”. A concludere i lavori l’atteso intervento del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Dopo aver espresso un grande apprezzamento per l’iniziativa delle due federazioni di categoria, “capaci di uscire dal ristretto orizzonte del proprio orticello per indicare un impegnativo percorso di crescita complessiva del sistema” Bonanni ha evidenziato ancora una volta la finalità della strategia cislina. “Questa, del resto - ha dichiarato - è la linea della Cisl: dare gambe e prospettive ad un organico processo di sviluppo, che trovi nella crescita dell’occupazione, in primo luogo nelle regioni del Mezzogiorno, la discriminante di ogni scelta sotto il profilo dei necessari investimenti da realizzare. Ed è su questo terreno la nostra sfida al sistema delle imprese, al Governo, alle forze politiche”. P.M. progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 12 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 13 13 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 A fine dicembre definito il testo del contratto per gli oltre 25.000 dipendenti del gruppo della grande distribuzione Carrefour, si riparte dall’integrativo aziendale Al via le assemblee informative in attesa della sottoscrizione definitiva dell’intesa prevista per il 9 febbraio 2011 Dal 1° gennaio 2011 ai dipendenti del gruppo Carrefour sarà applicato il nuovo Contratto aziendale stipulato fra le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale. Il 29 dicembre infatti, dopo mesi di contatti e discussioni fra le parti si è addivenuti alla scrittura di un testo “ultimativo” di contratto aziendale che sarà sottoposto alla valutazione nella assemblee dei lavoratori. Per valutare l’importanza dell’accordo raggiunto sia sui contenuti che sul piano politicocontrattuale val la pena di ricordare quanto accaduto nel 2009 e 2010 per inquadrare l’accordo nel difficile contesto in cui si è realizzato. Il precedente contratto integrativo aziendale era scaduto il 31.12.2007 ed era in regima di ultravigenza. L’azienda, investita nel 2008 e nel 2009 da una marcata caduta delle vendite, ha presentato alle organizzazioni sindacali un Piano di Riorganizzazione e contenimento dei costi che prevedeva la cessione dei punti vendita collocati nelle regioni del sud e la sospensione di alcune tutele contrattuali. Gli incontri che ne sono seguiti, a seguito di un atteggiamento di chiusura di parte aziendale, non hanno consentito la sottoscrizione di accordi fra le parti. Il negoziato si è purtroppo concluso la disdetta unilaterale dell’integrativo aziendale comportando la messa in stato di agitazione e lo sciopero degli oltre 25.000 lavoratori del gruppo della grande distribuzione. A livello locale i sindacati sono anche ricorsi alla magistratura per ripristinare i diritti e le tutele dei lavoratori: emblematico il caso di Torino dove il giudice ha ristabilito la vigenza del contratto integrativo fino al 31.12.2009, nel rispetto del Patto per il Lavoro nel Terziario sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e la Confcommercio. Fatti salvi i diritti individuali, dal 1° gennaio 2010 l’azienda era comunque libera da vincoli derivanti dalla contrattazione aziendale. A nulla sono serviti i vari tentativi di recuperare l’applicazione del contratto e le soluzioni proposte dall’azienda erano davvero inconciliabili con le esigenze dei lavoratori e molto lontane ai diritti acquisiti nel precedente integrativo. A favorire la ripresa del dialogo ed una presa di coscienza aziendale sono senz’altro servite sia la riuscita delle manifestazioni di Roma e Milano nelle giornate precedenti la Pasqua 2010 ed i continui contatti con la direzione aziendale per la ricerca delle soluzioni rispetto alla procedure di mobilità poste in essere in alcune Regioni in seguito alla cessione dei punti vendita prevista dal piano di riorganizzazione. A fronte dei segnali di apertura da parte aziendale, come organizzazioni sindacali abbiamo preferito mantenere una certa informalità per non creare false aspettative fra i lavoratori. L’attesa ha premiato gli auspici sindacali ed il 29 dicembre si è addivenuti alla sottoscrizione della nuova intesa. “La definizione dell’integrativo aziendale Carrefour si inserisce nel più ampio contesto del rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi e potrebbe rappresentare un segnale di svolta che auspichiamo possa interessare il tavolo negoziale con la Confcommercio” Nel merito l’accordo prevede: xLa conferma del piano di investimento per il rilancio del gruppo da attuarsi nel biennio 2011-2012 per un nuovo modello commerciale nelle strutture di vendita nonché per la formazione del personale; xIl consolidamento delle relazioni sindacali e la disciplina delle materie di confronto per il livello nazionale e di quelle demandate al livello regionale, di territorio e/o di unità di vendita; xL’avvio del confronto nel 2011 per concordare ulteriori spazi per le “agibilità sindacali” che interesserà tutti i punti vendita del Gruppo. xStabilite le modalità e tempi per affrontare i temi di eventuali modifiche dell’organizzazione del lavoro; xStabiliti i criteri per l’erogazione del premio fisso aziendale (Pafu) a quanti sono stati assunti entro il 31.12.2009: detto premio verrà maturato e riconosciuto seguendo una scaletta di ingresso. Per gli assunti dal 1° gennaio 2010, il riconoscimento del valore del Pafu a titolo di salario variabile nell’ambito nuovo meccanismo del salario legato alla produttività che potrà in futuro essere riconsoli dato in salario fisso al raggiungimento da parte dell’Azienda di livelli di redditività ante crisi; xTra le materie oggetto di confronto nel 2011 inserito il punto sulla definizione degli indicatori per il raggiungimento del premio di produtti- vità; xLe prestazioni straordinarie domenicali e festive saranno retribuite con una scale di valori in aggiunta alla percentuale prevista dal contratto nazionale; xRiconosciuta l’indennità Specialisti/ Banconieri/ di Funzione nelle condizioni già in essere; xLe assenze per malattia e Infortunio saranno retribuite con il 100% della retribuzione spettante; xLa pausa tornerà ad essere retribuita nelle seguenti modalità: 15 minuti per i lavoratori FT con turno continuato, due pause di 10 minuti per i FT con orario spezzato e 10 minuti per i PT con orario contrattuale di almeno quattro ore giornaliere Il testo “ultimizzato” prevede inoltre altri capitoli che riguardano il diritto allo studio, congedi parentali, pari opportunità, tutela della dignità personale, molestie sessuali, mobbing per i quali rimandiamo alla lettura del testo. Il nuovo accordo troverà applicazione in tutte le società del Gruppo Carrefour ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2011 e scadrà il 31 dicembre 2012. Pur non ripristinando quanto previsto nel precedente contratto integrativo, la Fisascat giudica positivamente il testo dell’intesa raggiunta e considera di grande valore l’accordo che di fatto ristabilisce le regole base e le tutele per i lavoratori. Ma c’è di più: oltre a rappresentare il segnale di ripresa delle relazioni sindacali con la più grande azienda della distribuzione commerciale presente sul territorio italiano, l’accordo sottoscritto indica la strada giusta da percorrere per affrontare la crisi senza danneggiare ulteriormente le risorse umane impiegate. Da non sottovalutare poi che il rinnovo dell’integrativo aziendale Carrefour si inserisce nel più ampio contesto del rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi e potrebbe rappresentare un segnale di svolta che auspichiamo possa interessare il tavolo negoziale con la Confcommercio. Siamo convinti che anche i lavoratori del gruppo Carrefour, evitando inutili strumentalizzazioni, sapranno apprezzare il valore e la portata di questo accordo: dopo un anno in cui hanno dovuto subire la disdetta del precedente contratto integrativo ed il congelamento delle relazioni sindacali possono infatti contare sull’esercizio di diritti e tutele che restituiscono maggior dignità al lavoro. La pausa retribuita, la malattia pagata al 100% e nuove e più avanzate relazioni sindacali sono solo l’inizio di un percorso e speriamo di un dialogo che possa trovare basi solide e sia incentrato sulla ricerca di soluzioni condivise nell’interesse dei lavoratori. Ferruccio Fiorot Segretario nazionale Fisascat progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 14 INVESTIMENTI, PIANO INDUSTRIALE, OCCUPAZIONE E FORMAZIONE L’azienda conferma per il biennio 2011/2012, la volontà di proseguire la propria politica di sviluppo e investimenti, anche rimodulando il proprio modello commerciale, per essere sempre più competitiva rispetto alle sfide del mercato. Tale politica sarà finalizzata a: - migliorare la quota di mercato in termini percentuali nei territori in cui l’azienda è già presente - riavviare il processo di crescita con l’apertura di nuovi Punti di vendita - ammodernare le strutture esistenti e sviluppare ulteriori investimenti nelle tecnologie informatiche. Tale sviluppo, coerentemente all’evoluzione dello scenario competitivo, sarà finalizzato ad assicurare una corretta ed opportuna crescita nei diversi formati distributivi in cui si articola il Gruppo. L’azienda si impegna ad informare le OO.SS. a livello nazionale, in un apposito incontro con cadenza annuale, riguardo alla realizzazione di quanto indicato nell’ambito della propria politica di sviluppo. Formazione L’azienda considera la formazione quale leva fondamentale per favorire la crescita professionale e lo sviluppo dei propri lavoratori. In tal senso intende promuovere investimenti sempre maggiori nelle tre tipologie in cui viene attualmente somministrata: - formazione manageriale - formazione mestieri - formazione normativa Nel corso del 2011 sono previsti Piani formati- vi per un totale di 192.000 ore di formazione d’aula, con un incremento del 10% rispetto alle ore somministrate nel 2010. Pur in un contesto commerciale estremamente complesso, il trend registrato nel triennio 2008/2010 è stato in continua crescita, a dimostrazione dell’impegno profuso dall’azienda nella formazione di tutti i lavoratori coinvolti in misura sempre crescente nei diversi processi organizzativi e di cambiamento. RELAZIONI SINDACALI Le parti si danno atto che un corretto sistema di relazioni sindacali costituisce un importante elemento di consolidamento e miglioramento del clima aziendale, utile per contribuire alla crescita ed al rafforzamento dell’azienda ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. Pertanto la sottoscrizione del presente Contratto Integrativo Aziendale, pur nell’attuale fase di criticità del quadro economico di riferimento, sancisce la ripresa di costruttive relazioni sindacali tra le parti, così come è sempre avvenuto nella storia dell’azienda, ed il conseguente superamento di una fase di raffreddamento di tali rapporti – che si intende, da oggi, definitivamente superata - conseguente alla disdetta del precedente Contratto Integrativo. A maggior ragione nell’attuale contesto di mercato particolarmente critico, rivestono un’importanza crescente le occasioni di informazione e di confronto previste ai vari livelli, che devono rappresentare una prassi costante delle relazioni sindacali nell’ambito di un clima generalizzato di correttezza, nel pieno riconoscimento delle rispettive autonomie e responsabilità, anche al fine di realizzare intese su obiettivi condivisi, prevenendo di conseguenza l’insorgere di possibili conflitti con l’individuazione di appropriate soluzioni ai problemi posti dalle Parti. Considerata la complessità delle strutture in cui si articola il Gruppo Carrefour, è volontà delle Parti realizzare modelli di confronto che tengano conto di tali caratteristiche, oltreché sul territorio nazionale, anche a livello internazionale. Ribadito che il confronto tra le Parti dovrà sempre muoversi nell’ottica di superamento di ogni logica di contrapposizione e di conflittualità, occorre individuare in maniera precisa e coerente con le finalità proprie del confronto, le materie oggetto di informazione e quelle oggetto di negoziazione, ai diversi livelli previsti dal presente contratto, come di seguito indicato. Livello Nazionale L’attività di Informazione dovrà attuarsi, nei casi in cui è istituzionalmente prevista, con carattere preventivo e costante e per le materie di seguito riportate: - Acquisizioni, fusioni - Strategie aziendali in tema di sviluppo ed investimenti - Informativa sull’andamento economico aziendale, con riferimento alle politiche commerciali, - all’utilizzo numerico del Franchising, all’utilizzo degli impianti (orari di apertura e chiusura), agli organici e relative dinamiche, verifica del funzionamento dei meccanismi del premio variabile, - Informativa sui criteri ispiratori del budget, ovvero obiettivi dell’anno di riferimento espressi in termini di percentuale di variazione rispetto all’anno precedente, ed illustrazione degli stessi una volta approvati nelle sedi competenti - Iniziative di terziarizzazione che coinvolgano più Regioni - Introduzione di innovazioni tecnologiche che abbiano effetti a livello generale sull’organizzazione del lavoro - Franchising Per quanto riguarda, invece, le materie oggetto di negoziazione, attengono al livello nazionale : - La contrattazione di secondo livello - Eventuali Accordi con valenza generale (es.: D.Lgs. 81/2008, Diritti sindacali) - Eventuali Commissioni paritetiche su argomenti di carattere generale Si conviene che il livello Nazionale venga attivato, sulle tematiche indicate, ogni volta che le Parti, o una di esse, ne ravvisi la necessità. Inoltre, di norma con cadenza annuale, verrà comunque realizzato un incontro sull’andamento del Gruppo e sulle materie che la Parti potranno individuare, a seconda delle necessità. loro distribuzione, sulle eventuali necessità per le quali è ammesso il ricorso al lavoro supplementare per i Part-time, sulle ricadute che i processi di innovazione hanno sul fattore lavoro, sull’ambiente, sulla salute ed integrità fisica del lavoratore, sull’utilizzo degli impianti ed orari commerciali, sulla determinazione dei turni feriali, sulla presentazione al Fondo For.Te. dei Piani formativi da realizzare in corso d’anno. Analogamente a quanto previsto per il livello nazionale, si conviene, infine, la programmazione di incontri periodici di informazione a livello di Unità di Vendita / territorio, tra l’Azienda e le RSU/RSA ove presenti, o strutture territoriali delle OO.SS., in merito all’andamento dei risultati rispetto alle previsioni di budget. Livello Regionale Attengono al livello regionale l’informazione ed il confronto sulle medesime materie previste dal livello nazionale, in relazione agli effetti che le stesse materie possono determinare sulle strutture produttive, occupazionali ed organizzative dei singoli territori. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Allo scopo di favorire recuperi di efficienza e/o di miglioramento della produttività, in un contesto di grande competitività, di mutato assetto concorrenziale e di comportamento dei consumatori, si conviene di attivare confronti per Punto vendita o per territorio, finalizzati a realizzare accordi su nuovi assetti organizzativi. Tali confronti saranno mirati anche a contenere/ridurre eventuali effetti negativi sull’occupazione nei casi in cui le modifiche organizzative adottate richiedano comunque una ridefinizione degli organici funzionale a recuperi di efficienza. Nell’ambito di tali confronti dovrà comunque essere perseguita e privilegiata l’implementazione dei seguenti fattori: Livello di territorio / Unità di vendita L’Azienda si impegna a fornire i dati relativi alle materie sotto individuate di comune accordo in base alla propria organizzazione commerciale e ai propri sistemi informativi. Attengono a questo livello le seguenti materie di informazione: • Andamento delle vendite • Informativa degli obiettivi di budget • Organici e relativa composizione (tipologie contrattuali, full time e part time) • Mercato del lavoro • Utilizzo del lavoro straordinario e supplementare • Apertura di nuove unità • Iniziative di terziarizzazione limitate allo specifico ambito territoriale Attengono, inoltre, al livello Territorio / Unità di Vendita le informazioni ed il conseguente confronto tra le Parti, anche al fine di realizzare intese, nello specifico sulle tematiche occupazionali, sugli organici e la loro composizione, sull’utilizzo del Part-time, sull’Organizzazione del lavoro e sulle relative condizioni di lavoro, sulle varie modalità di orario di lavoro e sulla Comitato Aziendale Europeo (CAE) Nell’ambito dell’organismo di rappresentanza sindacale a livello europeo costituito da tempo dal Gruppo Carrefour, l’azienda si impegna a garantire ai membri designati la necessaria agibilità per la partecipazione ai lavori del Comitato, secondo quanto disposto dal Decreto Lgs. N. 74/2002 in applicazione della Direttiva Europea 94/45. Agibilità sindacali Si conviene di individuare uno specifico momento di confronto entro il 30 aprile 2011, finalizzato alla definizione di ulteriori spazi di agibilità sindacale rispetto a quanto già previsto dal CCNL, tenuto conto della disomogeneità della rete dei punti vendita, della consuntivazione dell’effettivo utilizzo realizzato nel corso del corrente anno e della composizione numerica dei rappresentanti, sia per quanto riguarda i permessi sindacali per RSA/RSU, così come per le ore di assemblea. Limitatamente ai formati Carrefour Market, Carrefour Express e Ingrosso, i permessi retribuiti per RSA/RSU o CDA di cui all’art. 23 comma a) del vigente CCNL, saranno complessivamente elevati a due ore all’anno per ciascun dipendente, a decorrere dall’1 gennaio 2011. TUTELA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI L’azienda ribadisce il proprio impegno affinché la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, siano sempre e comunque garantite, dando con ciò piena e convinta attuazione al Decreto Lgs. 81/2008. Nell’ambito di tale normativa, vengono pertanto favoriti i confronti tra le rappresentanze a ciò preposte, finalizzati al miglioramento delle condizioni di lavoro ove necessario. - Orario di lavoro Flessibilità oraria giornaliera e/o settimanale programmata, finalizzata a garantire un efficace presidio dei flussi merci e clienti. A fronte di situazioni non prevedibili, quindi non rientranti nella pianificazione oraria definita , sarà comunque garantito il dovuto presidio con il ricorso a soluzioni individuate nell’ambito dei singoli Punti di vendita. - Mansioni Promiscuità, fungibilità e polivalenza da applicare all’interno delle singole unità produttive e tra i rispettivi settori e reparti. I suddetti confronti saranno realizzati sulla base di proposte organizzative che prevedano progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 15 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Testo Conclusivo del Contratto Integrativo Aziendale Gruppo Carrefour 29 dicembre 2010 la preventiva informazione, non inferiore a due settimane dalla data del primo incontro, sull’andamento del punto di vendita/territorio sia sull’aspetto commerciale che sulla composizione dell’organico e delle ore lavorate, suddivise per specifiche tipologie contrattuali. Tali confronti dovranno concludersi entro 45 giorni dal loro avvio, salvo accordo diverso concordato tra le parti. Resta invece inteso che per eventuali casi di procedure previste da disposizioni di legge, tali confronti si svolgeranno nell’ambito delle stesse, nei termini stabiliti dalla legge. A livello nazionale le parti si incontreranno periodicamente, per valutare l’andamento e gli effetti delle modifiche organizzative realizzate o in corso di realizzazione nonché, ove ciò si rendesse necessario, per facilitare i confronti finalizzati a intese a livello locale. IMPORTO FISSO AGGIUNTIVO Viene mantenuto l’Importo fisso aggiuntivo attualmente corrisposto al personale a cui già veniva erogato alla data del 31/12/2009 (ex Pafu). Al personale in forza al 31/12 /2009 che avesse ricevuto a tale data solo la 1^ tranche ex Pafu, viene corrisposta la parte rimanente a decorrere dall’1/01/2012. Al restante personale in forza alla data del 31/12/2009 che non avesse ancora ricevuto la 1^ tranche ex Pafu, non avendo ancora maturato un’anzianità di 36 mesi a tale data, l’erogazione avverrà secondo le cadenze indicate, decorrenti dalla data di assunzione: - 20% dopo 48 mesi - 20% dopo 60 mesi e nella stessa misura per ciascun anno successivo, fino al raggiungimento del 100% dell’attuale Importo fisso aggiuntivo, decorsi 96 mesi dall’assunzione. Per il personale assunto successivamente alla data del 31/12/2009, verrà corrisposto, un importo variabile, per un valore massimo di 680 euro lordi annui, a fronte dell’erogazione del Premio di produttività. In particolare, tale importo aggiuntivo sarà calcolato percentualmente sulla somma massima di 680 euro lordi annui, utilizzando la stessa percentuale di raggiungimento del premio di produttività erogato. Esempio: Produttività erogata = 600 euro (pari al 50% della soglia massima riferita a 1.200 euro lordi annui) - Importo aggiuntivo erogato = 340 euro (pari al 50% della soglia massima riferita a 680 euro lordi annui). Tale meccanismo verrà recepito nella nuova Produttività, come indicato nel titolo successivo, dove verrà definito un periodo di sperimentazione specifico per questo nuovo istituto, allo scopo di verificarne la congruità. Le Parti concordano che qualora la redditività dell’azienda dovesse raggiungere i livelli di redditività comparabili con il periodo di stipula del precedente accordo integrativo le Parti si incontreranno per verificare le condizioni di un importo fisso aggiuntivo, in sostituzione dell’importo variabile sopra indicato, per gli assunti successivamente al 31 dicembre 2009. PRODUTTIVITA’ Si conviene di individuare entro il 31 dicembre 2011, un nuovo meccanismo di produttività che sarà sostitutivo rispetto al sistema incentivante in essere, che è ritenuto insoddisfacente e scarsamente incentivante. Nell’ambito di tale nuovo meccanismo verranno individuati nuovi indicatori di produttività e una nuova soglia massima erogabile di valore superiore a 1.200 euro, anche tenendo conto della mancata erogazione per l’anno sotto indicato. Le parti concordano che per l’anno 2011 non verrà erogato il premio di produttività. Qualora nel corso del 2012 l’azienda dovesse raggiungere risultati superiori alle attese, le parti concorderanno l’erogazione di un premio di produttività. In caso di proroga o rinnovo del contratto integrativo aziendale il meccanismo di erogazione del premio di produttività definito dalle Parti produrrà comunque i suoi effetti a partire dal gennaio 2013. PRESTAZIONI STRAORDINARIE DOMENICALI E FESTIVE Per le prestazioni straordinarie domenicali/ festive effettuate dal personale Full time e Part time con contratto a tempo indeterminato e con qualifica di apprendista, nei punti vendita ad insegna Carrefour Iper, Carrefour Market e Ingrosso, dal 7 gennaio al 30 novembre, verrà corrisposto il seguente trattamento a titolo di incentivazione, in aggiunta a quanto previsto dal CCNL: da 4 a 8 dom/fest. lavorate = 50 euro lordi complessivi al 4° liv., riparametrati da 9 a 12 = 110 da 13 a 16 = 220 da 17 a 20 = 300 da 21 = 400 - una pausa di 10 minuti per i lavoratori part time con orario contrattuale di almeno quattro ore giornaliere Si conviene sulla obbligatorietà della timbratura delle pause retribuite effettuate durante l’orario di lavoro. Il servizio mensa viene confermato, ove già previsto, con le modalità e le condizioni attualmente in essere. L’azienda continuerà a farsi carico dei 2/3 del valore della convenzione stipulata con i fornitori locali. Esempio : Lavoratore 4° liv. che effettua complessivamente nell’anno n. 15 prestazioni domenicali/festive, percepirà: - nel mese successivo alla 4^ domenica = euro 50 lordi - nel mese successivo alla 9^ domenica = euro 60 lordi (conguaglio tra 110 e 50 già percepiti - nel mese successivo alla 13^domenica = euro 110 lordi (conguaglio tra 220 e 110 già percepiti) Per quanto riguarda il formato Carrefour Express, il trattamento sopra indicato avrà validità dal 1° gennaio al 31 dicembre. Gli importi sopra indicati verranno erogati nel mese successivo al raggiungimento del singolo scaglione di festività lavorate, mediante conguaglio rispetto agli importi erogati nei precedenti scaglioni. Gli importi sopra indicati vengono erogati nella stessa misura anche al personale part time. Per le prestazioni straordinarie domenicali/ festive effettuate nel periodo natalizio dal personale a tempo indeterminato nelle insegne Carrefour Iper, Carrefour Market e Ingrosso comprese dal 1° dicembre al 6 gennaio, verrà corrisposta una maggiorazione del 30% in aggiunta a quanto previsto dal CCNL. Le incentivazioni sopra indicate, nonché la maggiorazione aggiuntiva per il periodo natalizio, vengono erogate in considerazione degli incrementi di produttività e di efficienza organizzativa derivanti dall’apertura dei punti vendita anche nelle giornate domenicali e festive. Pertanto rientrano nelle agevolazioni contributive e/o fiscali, ove applicabili, per le erogazioni retributive correlate alla produttività/ redditività aziendale. Nell’ambito della pianificazione delle aperture domenicali e festive, allo scopo di favorire una più equa distribuzione del presidio richiesto tra i lavoratori con le domeniche / festività contrattualizzate e i lavoratori in regime straordinario, si conviene di promuovere tra le parti a livello decentrato, gli opportuni confronti finalizzati ad individuare soluzioni organizzative coerenti con l’obiettivo su citato, nel rispetto di quanto specificatamente previsto all’art. 141 del vigente CCNL. APPRENDISTATO L’azienda intende favorire l’inserimento di personale con qualifica di apprendista e ribadisce la propria volontà di convertire a tempo indeterminato, al termine del percorso formativo, gli apprendisti che risultassero idonei alla mansione, in misura superiore alla soglia dell’80% prevista dal vigente CCNL. INDENNITA’ SPECIALISTI / BANCONIERI / DI FUNZIONE L’indennità di Funzione viene confermata alle condizioni in essere per il personale che svolga le mansioni per le quali è prevista tale indennità. In relazione all’indennità Specialisti e Banconieri, per quanto attiene Carrefour Iper, Carrefour Market, Ingrosso e Carrefour Express la predetta indennità viene confermata alle condizioni vigenti limitatamente ai Punti di Vendita nei quali esiste attualmente. INFORTUNIO E MALATTIA Il trattamento economico riferito alle assenze per infortunio sul lavoro, sarà complessivamente pari al 100% della retribuzione spettante per la durata dell’assenza, sino ad un massimo di 180 giorni nell’anno solare. Per quanto riguarda le assenze per malattia, viene riconosciuta una integrazione del 25% rispetto al trattamento attualmente previsto dalla normativa vigente e dal CCNL dal 4° al 20° giorno di malattia. Tale integrazione non potrà in ogni caso superare il 100% della retribuzione spettante. PAUSE E MENSA Viene riconosciuta la retribuzione delle pause all’interno dell’orario di lavoro, con le seguenti modalità di utilizzo: - una pausa di 15 minuti per i lavoratori full time con turno continuato - due pause di 10 minuti ciascuna per i lavoratori full time con orario spezzato PERSONALE PART TIME Tutti gli istituti di carattere economico indicati nel presente Accordo Integrativo Aziendale, vanno rapportati all’orario contrattuale di lavoro riferito al personale Part time, ad eccezione degli importi indicati al primo paragrafo del titolo “Prestazioni straordinarie domenicali e festive”. DIRITTO ALLO STUDIO L’azienda e le OO.SS. ritengono importante che i lavoratori abbiano la possibilità di vedere promosso in maniera concreta l’accesso ai programmi scolastici e di formazione superiore, per una crescita personale e professionale. Ad integrazione di quanto previsto dal CCNL si conviene di elevare a 160 ore la frequenza ai corsi di studio, oltre alle 40 ore già indicate per la preparazione degli esami. I permessi sopra indicati saranno retribuiti previa presentazione della relativa documentazione. CONGEDI PARENTALI Con riferimento all’art. 9 della Legge 8/03/2000 n. 53, le Parti convengono che i neo -genitori con contratto a tempo pieno ed indeterminato potranno richiedere la trasformazione temporanea del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. La richiesta di passaggio a part-time dovrà essere presentata con un preavviso di 30 giorni e dovrà indicare il periodo per il quale viene ridotta la prestazione lavorativa, che non potrà superare il 60% delle ore settimanali. CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO L’azienda conserverà il posto di lavoro per i malati terminali sulla scorta delle informazioni fornite riservatamente dal medico curante nel rispetto della legislazione vigente. PARI OPPORTUNITA’ L’azienda intende perseguire le azioni positive finalizzate alla piena realizzazione della parità uomo donna nel lavoro. In tal senso verranno favorite concretamente tutte le iniziative che concorrano al conseguimento di tale obiettivo, in applicazione dell’attuale disciplina di cui al D.Lgs. 11 aprile 2006 n. 198. Al fine di dare piena applicazione alle norme vigenti relative alla promozione di azioni positive per la realizzazione della effettiva parità uomo-donna nel lavoro, le parti si impegnano a favorire una concreta promozione delle pari opportunità, e a dare, a tale scopo, piena applicazione alle commissione paritetica, da costituirsi entro il 30 giugno 2011. Si richiamano, a tale proposito, i compiti attribuiti alla predetta commissione : - raccolta di dati ed informazioni al fine di promuovere attività di ricerca atte ad evidenziare eventuali ostacoli alla effettiva parità di opportunità per le lavoratrici e ad individuare le azioni positive per il superamento degli stessi - proposizione di progetti finalizzati allo sviluppo dell’occupazione e della professionalità delle donne, in attuazione di processi formativi e/o di riqualificazione allo scopo istituiti - analizzare la relativa normativa in evoluzione e valutare il ricorso a finanziamenti nazionali e comunitari in materia di azioni positive. L’azienda si farà carico di eventuali oneri relativi ad altre iniziative concordate in commissione, nonché dei permessi retribuiti per partecipare alle attività della stessa. TUTELA DELLA DIGNITA’ PERSONALE, MOLESTIE SESSUALI – MOBBING Con riferimento all’esigenza primaria di garantire nei luoghi di lavoro la tutela della dignità , così come previsto anche dal CCNL vigente, l’azienda in armonia con quanto previsto dalla normativa vigente, si impegna a dare la massima diffusione possibile alla procedura istituita in materia di molestie sessuali con l’Accordo sottoscritto dalle parti il 25/02/1999, e a diffondere in modo esauriente e capillare i termini della procedura formale ed informale da attivare, a scelta, nel caso in cui ci si ritenga destinatari di molestie sessuali, ed i nominativi dei Consiglieri di fiducia previsti nel citato Accordo che si intende pertanto integralmente recepito nel presente Contratto Integrativo Aziendale. Con riferimento ai casi di “Mobbing” di cui singoli lavoratori dovessero ritenersi oggetto, le parti convengono quanto segue: l’azienda e le OO.SS. concordano sulla fondamentale importanza di creare un ambiente di lavoro improntato alla tutela della libertà, dignità ed inviolabilità della persona e a principi di correttezza nei rapporti interpersonali. S’impegnano dunque, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, ad operare in modo da realizzare questi principi condivisi. Considerato che per “mobbing” si intende un’azione o una serie di azioni compiute nei confronto di un lavoratore, che si ripete per un periodo di tempo da parte di colleghi o superiori gerarchici per danneggiarlo con lo scopo precipuo di porre in atto strategie comportamentali volte alla sua destabilizzazione psicologica, sociale e professionale, e che tale comportamento è del tutto estraneo al Codice Etico Carrefour, si concorda che nel recepire integralmente i contenuti dell’Accordo sulle molestie sessuali che prevede una specifica procedura, le parti si incontreranno entro il 30 giugno 2011 per adattare la citata procedura anche a queste fattispecie, per assicurare ai lavoratori che ritenessero di essere oggetto di “mobbing” tutte le garanzie per la tutela della dignità personale. AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Contratto Integrativo Aziendale trova applicazione per le Società S.S.C. S.r.l., GS S.p.A., DìperDì S.r.l. DECORRENZA E DURATA Il presente Contratto Integrativo Aziendale decorre dal _____________ e scadrà il 31 dicembre 2012. Qualora non fosse disdetto da una delle Parti contraenti a mezzo raccomandata tre mesi prima della citata scadenza, si intenderà tacitamente prorogato di anno in anno, salvo disdetta da inviare entro il 30 settembre di ciascun anno. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Le Parti prendono atto che il documento allegato rappresenta il risultato conclusivo dello stato del confronto intercorso tra le stesse in merito alla definizione del nuovo contratto integrativo aziendale. Il documento allegato sarà sottoposto dalle OO.SS. alla informazione e consultazione delle lavoratrici e lavoratori del gruppo Carrefour. A seguito della consultazione, in data di mercoledì 9 febbraio 2011 le Parti si incontreranno per la sottoscrizione dell’accordo. 29 dicembre 2010 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 16 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 17 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 L’intesa, valida per il triennio 2011 - 2013, prevede ampliamenti fortemente innovativi Integrativo Adecco, il risultato di solide relazioni sindacali Tra le novità l’istituzione della Banca del Tempo, lavoro a distanza per assistenza familiare e agevolazioni post-maternità Buone notizie per i lavoratori di Adecco, una delle maggiori agenzie di lavoro temporaneo italiane. Il 19 ottobre 2010 è stata infatti sottoscritta l’ipotesi di Accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo per i dipendenti di Adecco Italia, Adecco Formazione e Adecco Holding. L’intesa, raggiunta dopo 18 ore di trattativa serrata, è da ritenersi positiva e soddisfacente a partire dalla parte normativa che, nel riconfermare quanto già acquisito nei precedenti rinnovi, si caratterizza per ulteriori ampliamenti in alcuni casi fortemente innovativi.Nel panorama delle Agenzie per il Lavoro, attraversate nel 2009 da una crisi senza precedenti che ha fortemente inciso anche sull’occupazione, questo contratto dimostra come la valorizzazione del lavoro attraverso la conduzione di relazioni sindacali strutturate costituisca la strada maestra anche in contesti di mercato difficile Nel dettaglio, sul piano normativo registriamo come particolarmente positivi: x L’istituzione di un osservatorio nazionale con il compito di verificare le professionalità esistenti in Adecco Italia, Adecco Formazione e Centro Servizi, a partire da quelle “nuove” derivanti dalle modifiche apportate all’organizzazione del lavoro, ma senza tralasciare quelle a rischio di obsolescenza. x La previsione nell’ambito del capitolo Prevenzione, Salute e Sicurezza di precisi passaggi di condivisione volti alla promozione dell’azione degli RLS nell’ambito del confronto sul delicato tema dello stress da lavoro correlato. x La definizione del ruolo del Responsabile di Gestione in Condivisione ( RG in Service) e delle modalità di espletamento della sua professionalità. x L’istituzione di un’indennità giornaliera di disagio pari a 23,00 euro netti per gli spostamenti da sede di lavoro tradizionale a sede condivisa per gli RG in Service estesa ai Direttori di Filiale in condivisione (per questi con un importo massimo di 184,00 euro netti mensili) e comunque a tutto il personale qualora lo stesso si trovi ad essere inviato dall’azienda su altra sede per necessità tecnico organizzative straordinarie. L’istituzione di una indennità forfettaria mensile di 50 euro per le condivisioni di piu’ filali sullo stesso comune per RG, RS, e DF. Vengono fatte salve tutte le eventuali condizioni di miglior favore individuali precedenti alla vigenza dell’accordo. x L’elevazione del rimborso kilometrico a 0,34 euro per km. x La creazione di processi negoziali e di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali per la determinazione di piani formativi finan- ziati. x La creazione della Banca del Tempo ove le ore eventualmente lavorate dalla 38esima alla 40esima potranno essere accantonate, con la corresponsione della maggiorazione contrattuale prevista, e successivamente fruite in tranches fino ad un massimo di 8 ore giornaliere, di norma nei due mesi successivi e comunque saldate entro gennaio dell’anno successivo. x La disponibilità alla concessione del part time post maternità nelle realtà ove per quanto previsto dal CCNL non sussisterebbe il diritto, per un periodo minimo di sei mesi fino al 18esimo mese di vita del bambino prorogabile di ulteriori sei. x La definizione di ulteriori agevolazioni al rientro della lavoratrice madre ( che si vanno ad aggiungere al sostegno economico alla maternità e paternità già previsto) quali l’eventuale concessione del part time su altra sede di lavoro, l’utilizzo di permessi e ferie, e la predisposizione di idonei percorsi formativi volti a facilitarne il reingresso sul luogo di lavoro. x L’istituzione del lavoro a distanza (da casa) per comprovate ragioni di difficoltà personale o esigenze di assistenza e cura che comportino l’effettiva impossibilità al normale spostamento casalavoro, per sei mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi. La valutazione dei modi e forma di tale attività è definita da una commissione paritetica azienda-OOSS. Sul piano del Premio di Risultato per Adecco Italia si è raggiunta una intesa che contempera le esigenze di differenziazione dell’erogazione del premio tra ruoli professionali dell’impresa con la richiesta di mantenimento di elementi di solidarietà avanzata dalle OOSS: x Mantenimento della quota certa per le filiali in perdita ( BASANTE) x Bonus Mensile sull’utile netto diviso per fasce progressive di crescita con mantenimento del cap mensile di 500 euro con e pagamento dell’eventuale overcap il mese successivo. x La percentuale di erogazione della prima fascia ( da 0 a 30,000 euro) è la stessa per tutti i ruoli professionali. Nelle successive fasce di crescita la differenziazione dell’erogazione fra Direttore di Filiale e altre figure professionali è data dall’applicazione alla quota del premio dei valori di riparametrazione 1°/3° livello previsto del CCNL. x Viene eliminato il cap annuale. x Bonus Annuale sulla crescita a fronte del raggiungimento di un utile netto positivo erogato per il Dopo Gi Group e Umana anche Obiettivo Lavoro chiude la solidarietà Agenzie del Lavoro, segnali di stabilità Si sono chiusi con 4 mesi di anticipo i contratti di solidarietà per gli oltre 700 lavoratori delle società di lavoro interinale Obiettivo Lavoro ai quali dal 1° gennaio 2011 verrà ripristinato il normale orario di lavoro. La decisione aziendale fa seguito alla positiva chiusura del bilancio annuale e all’annunciata intenzione di recuperare nel 2011 significative quote di mercato. Nel dettaglio il piano prevede nuove linee di business, tra cui spicca quella rivolta alle famiglie. OL Family, questo il nome del progetto, avrà filiali ad hoc nelle grandi città e si propone di esplorare un mercato potenzialmente interessante come quello dell’incontro domanda offerta di lavoro nel settore dell’assistenza domiciliare e della collaborazione 2011 con percentuali del 2% per le figure di filiale e il 4% per i direttori di filiale. x Per il 2012 e il 2013 con percentuali del 1% e del 2%. Per quanto concerne i sistemi incentivanti di Adecco Holding e Adecco Formazione, pur non avendo potuto renderli negoziali, saranno oggetto di informazione preventiva alle organizzazioni sindacali nazionali e saranno poi successivamente valutati nell’ambito di apposite sedi di confronto territoriale. Ciò permetterà di conoscere e fissare gli schemi dei sistemi senza modifiche “in corso d’opera”. Considerata la crisi economica e la situazione attuale del terziario, il rinnovo del contratto integrativo Adecco dimostra che relazioni sindacali strutturate e solide rappresentano la strada maestra anche per superare situazioni di mercato difficili. Soddisfazione in casa Fisascat anche perché questa intesa si basa su una linea condivisa che da una parte domestica. A questo si aggiunge l’implementazione di un servizio verso i candidati e verso i clienti sempre più informatizzato (OL Web) che si andrà ad affiancare ed integrare alle tradizionali attività commerciale e di front office. Proseguirà infine la politica di offerta di servizi integrati alle imprese, dalla formazione alla compilazione delle buste paga. Sempre nei primi mesi del 2011 sono previste 34 nuove assunzioni per potenziare la rete commerciale, e l'apertura entro la fine del prossimo anno di 15 nuove filiali prevalentemente al nord (Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia Romagna). P.M. punta a preservare un livello di solidarietà e, dall'altra, dà una spinta nella direzione dell'aumento della redditività, avendo come obiettivo anche quello di espandere le quote di mercato in una prospettiva di ripresa economica. La valorizzazione del secondo livello di contrattazione dimostra, ancora una volta, la validità e la buona fede delle scelte fatte a livello nazionale. Oltre a legare quote di salario alla produttività aziendale, nel caso specifico, la contrattazione decentrata ha permesso di sperimentare l'introduzione di un nuova normativa sul lavoro a distanza che può fare da apripista e da modello per altre contrattazioni aziendali. Le organizzazioni sindacali di categoria ora proporranno anche su altri tavoli in questo settore di seguire questa impalcatura capace di soddisfare le aziende e di dare adeguate risposte alle richieste dei lavoratori. Dario Campeotto Ufficio sindacale Fisascat progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 18 18 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Avviato il tavolo negoziale per i circa 4000 operatori del settore Contratto Farmacie Speciali, presentata la piattaforma Raggiunto l’accordo sul biennio economico 2009/2010, a dicembre una tantum di 285 euro Una piattaforma all’insegna del nuovo modello contrattuale del 22 gennaio 2009 quella presentata ad A.s.so.farm per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti delle aziende farmaceutiche speciali scaduto il 31 dicembre 2010. La piattaforma, inviata sei mesi prima della scadenza del contratto prevede tra gli altri punti la durata triennale del contratto, il rafforzamento del secondo livello di contrattazione con la previsione dell’elemento economico di garanzia per i lavoratori che non beneficiano di incrementi retributivi dovuti a mancanza di accordi aziendali o territoriali. Nel corso del confronto con la parte datoriale abbiamo illustrato il ruolo dell’Ente bilaterale di cui si chiede la piena operatività e maggiore funzionalità nell’ottica di prevedere ricerche e monitoraggi sulle nuove figure professionali a seguito dei servizi che la farmacia potrà attivare per effetto dell’applicazione della legge 69/2009 e del decreto legislativo 153/2009, acquisendo il titolo di presidio territoriale sanitario. L’Ente bilaterale dovrà conseguentemente avviare percorsi formativi adeguati alle nuove esigenze della farmacia e sui nuovi servizi e, con l’individuazione di nuove figure professionali, aprire la possibilità di adeguare la classificazione alle nuove realtà emergenti. Sul welfare contrattuale per la previdenza complementare è stato chiesto l’aumento della percentuale a carico del datore di lavoro dall’1% al 1,5% e sull’assistenza sanitaria integrativa è stata richiesta l’adesione per i quadri alla Qu.a.s.. Abbiamo specificato sugli altri istituti contrattuali la necessità di accogliere tutte le richieste di passaggio a part-time per l’assistenza del bambino sino al terzo anno di vita e di prevedere nuove norme in caso di trasferimento entro il comune di appartenenza e fuori. Tra le richieste sindacali anche quelli di calendarizzare la fruizione dei permessi nell’anno successivo o in alternativa preve- derne la retribuzione entro il 30 giugno dell’anno successivo e di incrementare le maggiorazioni per lavoro notturno a porte chiuse ed a porte aperte e che l’aumento salariale venga calcolato secondo le modalità ed i criteri del protocollo di gennaio 2009. Nel corso dell’incontro è stato definito il 2° biennio economico del precedente contratto ed è stato raggiunto un accordo che prevede l’erogazione di € 285,00 come una tantum che sarà erogata a dicembre 2010 contestualmente alla busta paga della 13° mensilità ed un incremento economico di € 25,00 al livello A1 con decorrenza 01/12/2010. L’accordo raggiunto sconta le difficoltà che le farmacie hanno evidenziato a seguito della manovra correttiva che ha previsto una rimodulazione delle quote di spettanza ai farmacisti per effetto della riduzione della spesa farmaceutica e chiude con soddisfazione il biennio economico 2009-2010 del vecchio contratto con un importo unico che sarà retribuito in un'unica soluzione. La trattativa proseguirà con un fitto calendario di incontri a cominciare dal 19/01/2011 per poi proseguire il 16/02/2011 ed il 17/03/2011. Rosetta Raso Segretario nazionale Fisascat Il 24 settembre 2010 è scomparsa prematuramente Renata Mazzacco, dirigente della Fisascat Cisl Il ricordo della popolare sindacalista di Abano Terme Ci piace ricordarla con un sorriso Renata Mazzacco, la grande sindacalista veneta della Fisascat Cisl scomparsa prematuramente nel mese di settembre. Negli ultimi 25 anni Renata aveva seguito le vertenze più importanti del settore turistico e termalealberghiero per il quale ha stipulato importanti accordi contrattuali che hanno segnato positivamente la storia del settore. Negli ultimi anni è entrata anche a far parte della Segreteria della Cisl di Padova ed il suo impegno per i lavoratori e le lavoratrici è sempre cresciuto costantemente. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile per tutta la Federazione e per la Cisl. progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.44 Pagina 19 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Ipotesi di Piattaforma Rinnovo del Ccnl Aziende Farmaceutiche Speciali PREMESSA Il ruolo del farmacista e della farmacia all’interno della società civile sta conoscendo grandi cambiamenti, da ultimo le novità normative intervenute con la legge 69/2009. In un contesto generalizzato di crisi economica che incide anche sulla spesa sanitaria dell’Italia, questo cambiamento necessita di strumenti di governo condiviso per essere letto come una opportunità di crescita e di sviluppo del sistema farmaceutico pubblico. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro deve essere il primo di questi strumenti, offrendo adeguata valorizzazione economica e normativa agli operatori, sempre più chiamati a garantire un presidio indispensabile di tutela della salute e del benessere della comunità. La missione sociale, distintività della farmacia pubblica, deve essere riaffermata e praticata nel quotidiano sia incrementando i servizi qualitativamente eccellenti all’utenza sia investendo sulle professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Un ulteriore sviluppo della contrattazione di secondo livello, innovativa nell’individuazione delle soluzioni alle peculiarità aziendali, dovrà essere strumento fondamentale per rispondere alle finalità di missione sociale. Il Contratto Collettivo Nazionale deve pertanto essere stimolo ad un pieno sviluppo della contrattazione aziendale, garantendone una concreta applicabilità per la definizione di criteri di qualità a cui legare non solo erogazioni salariali, ma anche investimenti formativi condivisi volti a rendere soggetti attivi i lavoratori nel consolidamento di una leadership di questo particolare settore di mercato. DECORRENZA E DURATA Triennale 2011-2013 SISTEMI DI RELAZIONI SINDACALI (SECONDO LIVELLO DI CONTRATTAZIONE) Con l’intento di potenziare le relazioni sindacali a livello aziendale, si richiede di individuare nuove materie oggetto di informazione e confronto finalizzato ad opportune intese fra le parti, tenuto conto dei mutamenti dei servizi sociali in atto e degli eventuali loro riverberi sull’organizzazione del lavoro. La contrattazione aziendale di cui si conferma l’importanza e la validità, dovrà essere estesa garantendole nuove opportunità a partire dalla possibilità di definire percorsi di stabilizzazione dei tempi determinati e incrementi salariali incentivanti legati anche a parametri qualitativi. Coerentemente si richiede che il premio di risultato venga erogato anche ai lavoratori con rapporto a di lavoro a termine. BILATERALITA’ Si richiede la piena operatività dell’ Ente Bilaterale Nazionale rendendolo funzionale innanzitutto alla promozione di attivi ed efficaci interventi in tema di formazione degli operatori. CLASSIFICAZIONE Riteniamo necessario adeguare la classificazione alla nuova realtà ed individuare nuove professionalità anche alla luce delle modifiche legislative intervenute.Tale adeguamento dovrà accompagnarsi ad una verifica compiuta dell’attuale declaratoria a partire dalle figure professionali incluse al livello C1 e Q3. PART TIME POST MATERNITA’ Si richiede, al fine di consentire alla lavoratrici a tempo pieno l’assistenza al bambino fino al compimento del terzo anno di vita, di accoglierne le richieste di trasformazione temporanea del contratto da tempo pieno a tempo parziale. Nell’ambito del più ampio tema del rientro da assenze prolungate derivanti da esigenze di assistenza e cura, potrebbero essere presentati appositi progetti nell’ambito della contrattazione di secondo livello, finanziabili secondo quanto previsto dall’art. 9 della legge 8 marzo 53/2000. TRASFERIMENTO Si richiede di regolamentare l’istituto del trasferimento definendone ragioni tecnico organizzative, preavviso di comunicazione, eventuali indennità di disagio, e categorie di lavoratori esclusi, sia entro il comune di appartenenza, sia, alla luce delle trasformazioni societarie in atto nel settore, fuori dal medesimo. ASSENZE E PERMESSI Si richiede che per i permessi maturati e non goduti nell’anno sia prevista una calendarizzazione volta a favorirne la fruizione nell’anno successivo o in alternativa la retribuzione del residuo maturato al 30 giugno dell’anno successivo. Il permesso straordinario retribuito previsto in caso di decesso di parenti, si richiede venga esteso anche agli affini entro il 3° grado. PERMESSI PER VISITE MEDICHE E TERAPICHE Si richiede un monte ore specifico di permessi retribuiti aggiuntivi agli esistenti per visite mediche e diagnostiche e un ulteriore monte ore specifico per terapie oncologiche e riabilitative. mento della stessa anche svincolate da obiettivi incentivanti. PREVIDENZA INTEGRATIVA Si richiede che il contributo da destinare al Fondo sia calcolato sulla retribuzione utile per il computo del “TFR”. L’ aumento della percentuale a carico del datore di lavoro dall’1% all’1,5%. COPERTURE ASSICURATIVE/TUTELA PROFESSIONALITA’ FARMACISTA Si richiede l’effettuazione di una verifica di quanto previsto all’art. 11 comma 9 del CCNL vigente, per ciò che concerne la copertura assicurativa per i quadri intermedi con l’obiettivo di una sua estensione alla figura professionale del farmacista indipendentemente dall’inquadramento. ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA Si richiede l’adesione per i quadri del settore al fondo Quas e l’estensione della iscrizione a Fondo Est per i lavoratori con contratto a tempo determinato. MALATTIA Si richiede la conservazione del posto di lavoro sino a guarigione clinica. MAGGIORAZIONI Si richiede l’aumento della maggiorazione prevista dall’art. 23 CCNL 13.12.2007 comma 5 lettera a). Si richiede l’elevazione della maggiorazione prevista dall’art. 23 CCNL 13.12.2007 comma 5 lettera c). AUMENTI PERIODICI D’ANZIANITA’ Si richiede l’adeguamento del valore economico degli scatti di anzianità. INDENNITA’ QUADRI Si richiede la rivalutazione dell’indennità quadri attualmente prevista e nell’ambito della contrattazione di secondo livello la definizione di nuove modalità di incre- CONTRATTAZIONE DI II LIVELLO Per rafforzare il secondo livello di contrattazione, in linea con l’accordo sulla riforma degli assetti contrattuali siglato dal Governo e parti sociali del 22 gennaio 2009, è necessaria l’introduzione di un elemento economico di garanzia per i lavoratori che non beneficiano di incrementi retributivi previsti da contrattazione aziendale o territoriale oltre che un ruolo attivo della bilateralità e materie aggiuntive demandate dal CCNL. CONCILIAZIONE ed ARBITRATO Si chiede la piena attuazione di quanto previsto dall’art.61 CCNL 13.12.2007 in tema di conciliazione ed arbitrato, alla luce delle ultime normative in merito. TRATTAMENTO ECONOMICO Si richiede un incremento salariale secondo le modalità ed i criteri definiti dal Protocollo del 22 gennaio 2009 sottoscritto tra Governo e Parti Sociali, prendendo a riferimento l’indice previsionale (IPCA). progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 20 3° CONGRESSO Il contrib Il segretario generale Pierange “Uni e i suo affi per costru dove al centr Breaking Through, superare le barriere. Questo il tema conduttore dell’assiste del sindacato internazionale dei servizi Uni Global Union che si è svolta a Nagasaki dal 9 al 12 novembre 2010. Un appuntamento importante ed atteso al quale ha preso parte anche una delegazione della Fisascat Cisl. Il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri, intervenuto nell’ambito della sessione dedicata al tema del “Lavoro e Giustizia nell’economia globale in crisi”, in particolare ha posto l’accento sulla necessità di costruire un nuovo modello sociale economico e finanziario in grado di rimettere al centro le persone, le lavoratrici ed i lavoratori restituendo loro il diritto di partecipare a costruire il futuro. Fondamentale per Raineri e per la Fisascat è il ruolo del sindacato, perché “dove c’è contrattazione c’è dialogo sociale”. Per questo chiediamo con forza al G20 che vi sia una regolazione dei mercati finanziari, affinché si possa garantire che non si ripeta mai più ciò che stiamo vivendo in questo momento storico. Che vi siano norme sulla tassazione sulle transazioni finanziarie; che vi siano regole che permettano al Sindacato mondiale di essere soggetto attivo per partecipare alla governance del mondo. Nei settori del commercio si è assistito purtroppo negli ultimi anni alla prepotente entrata nel capitale sociale delle aziende dei Fondi di Private Equity, finalizzati più che altro al ritorno economico e finanziario che alle logiche partecipative e solidaristiche proposte dal sindacato con pesanti ripercussioni sui diritti dei lavoratori. Al Fondo interessa rientrare del suo investimento e ragiona in termini di indici di profittabilità, tassi di rendimenti, valore dell’azienda sul mercato. Se i numeri non sono in equilibrio o non sono quelli stabiliti, la voce “costo del lavoro” è la prima che viene tagliata. La forza lavoro, vista davvero come un mero fattore della produzione, è una delle prime leve sulle quali ci incide: si dichiarano esuberi, senza trop parsi deg ciali o di u responsab si pone u contrattaz procede contrattaz va aziend rinnovano collettivi e gio si no.Diventa strumento che f all’azienda mercato, a consumat non ha a cussione cupaziona sto scena suo affiliat rato Raine giocare u damentale A Tokyo la sessione congressuale di Uni P&MS Global, l’associazione mondiale delle alte professionalità Nuove strategie per la tutela sindacale dei quadri e dei manage Il 15 ed il 16 novembre 2010 UNI P&MS Global, la branca di UNI specifica per i Quadri ed i Manager dei servizi privati, ha tenuto la riunione del proprio Comitato Mondiale. Anche per UNI P&MS lo slogan è stato “break through” (“fai breccia”) ed il focus delle discussioni è stato incentrato su come migliorare il sistema di proselitismo ed essere punto di riferimento per i giovani quadri e manager. I lavori sono iniziati illustrando una panoramica della situazione. Per l’Africa Innocent Tsumbu ha illustrato la situazione del continente dopo i meeting dell’ottobre 2009 (Dakar) e di marzo 2010 (Il Cairo) che vede attualmente 12 Organizzazioni Sindacali direttamente attive e 174 che dichiarano di avere Quadri e Manager tra i loro iscritti. L’attività sindacale svolta punta a sensibilizzare i quadri ed i manager delle multinazionali operanti in Africa in merito alla Responsabilità Sociale dell’Impresa ed al bilanciamento tra tempi di vita e tempi di lavoro. Per l’Europa Jean-Paul Bouchet ha presentato il lavoro fatto per sensibilizzare l’attività dei whistleblowings” (“sussuratori”, “Informatori”) che agiscono per impedire che le aziende non rispettino i codici etici di comportamento ed il progetto di includere parametri di responsabilità sociale nei contratti internazionali con le aziende multinazionali, soprattutto ora alla luce delle cause della crisi mondiale che sta ancora falcidiando posti di lavoro. Per Apro (l’area australo-asiatica) sono stai presentati i progetti di unificazione delle attività nei confronti delle aziende che operano in più Paesi dell’area e l’attività di proselitismo in Giappone che, seppure partita da poco tempo, ha già dato 600 nuovi iscritti tra i Quadri ed i Manager. Sul tema della necessità di raggiungere con le aziende ad attività multinazionale a degli accordi a valenza mondiale (GA: Global Agreement) che definiscano termini chiari in tema di comportamento etico, di politiche salariali e di benefits si è svolto un interessante dibattito che ha fatto risaltare come sia ormai necessario una più stretta collaborazione a livello mondiale tra i vari Sindacati al fine di ottenere una efficace “forza di convincimento” nei confronti delle aziende, in quanto, di fatto, l’azienda è una sola, mentre le attività di contrattazione svolta dai Sindacati è ancora troppo limitata all’ambito nazionale. Per quanto riguarda i progetti di attività sia in tema di proselitismo che di contrattazione si è convenuto di rinforzare ancora di più lo scambio di esperienze tra i vari Paesi. In particolare ad oggi esistono già tre aziende multinazionali dove è riconosciuta l’attività contrattuale di UNI P&MS: IBM, Santander e HSBC, bisogna creare le condizioni per una più marcata attività di proselitismo e di contrattazione anche nelle altre multinazionali del settore. Per rendere più visibile ai Quadri ed ai Manager l’attività di UNI P&MS è necessario tradurre la teoria economica dello sviluppo sostenibile in un messaggio chiaro a tutti i quadri, - ha dichiarato il presidente di A.Qu.M.T., - che faccia comprendere perché continuare col perseguimento del massimo profitto nel più breve tempo possibile non solo non ci farà uscire dalla crisi mondiale, m pericoloso per la sopravvivenza d aziende stesse. Bisogna indicare in modo chiaro nello sviluppo sostenibile esiste la sibilità di sviluppare una economia e rispettosa della dimensione socia delle capacità produttive del pianeta Su questo punto Pierangelo Rainer dichiarato che la responsabilità pe conseguenze delle proprie azioni in mondo che è ormai globale, può di tare un ulteriore elemento di cons volezza nel seguire codici di compo mento etico e sociale. L'azione di ognuno influisce sull'e finale della crisi mondiale, ancora d se si hanno posizioni di responsa così come le hanno i quadri nelle az de. E' pertanto importante sviluppare c portamenti coerenti per uno svilu compatibile con le capacità del no pianeta. I termini Green economy e responsa tà sociale dell'impresa non possono rimanere semplici enunciazioni di pr pio Il dibattito è poi proseguito rileva progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 21 21 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 O MONDIALE UNI GLOBAL UNION buto della Fisascat Cisl lo Raineri eletto nel Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale iliati possono giocare un ruolo fondamentale uire un nuovo modello di relazione sindacale ro siano riproposti i temi della partecipazione e della responsabilità sociale delle imprese” ppo preocculi impatti soun’etica della bilità. Oppure un fermo alla ione: non si a nessuna ione collettiale, o non si i contratti esistenti, pegdisdettaa SPES uno o di marketing fa bene a rispetto al ai fornitori, ai ori, ma che alcuna ripersociale o ocale. “In queario Uni e i ti - ha dichiaeri - possono un ruolo fone per costrui- re un nuovo modello di relazione sindacale dove al centro siano riproposti i temi della partecipazione e della responsabilità sociale delle imprese”. “Certo questi obiettivi si raggiungono con più contrattazioni - ha aggiunto il segretario generale della Fisascat - c’è bisogno di maggiori tutele contrattuali a livello transnazionale”. Per questo la Fisascat crede che diventi essenziale che UNI riesca ad avviare non solo una azione sempre più pressante ed incisiva con i Fondi di Private Equity ma soprattutto si impegni per instaurare un sistema di relazioni sindacali efficace che possa promuovere la contrattazione dove le decisioni aziendali vengono assunte. Insomma un sindacato mondiale come Uni deve saper sviluppare sempre più un confronto globale ed essere protagonista di una governante economica reale con l’individuazione di un nuovo modello di sviluppo ed evitare così che i costi delle ingiustizie ricadano sempre sui più deboli, sulle lavoratrici e sui lavoratori. La Fisascat ribadisce di impegnarsi in tal senso ed augura buon lavoro al presidente, al segretario generale e al nuovo comitato esecutivo di Uni Global, convinta che la nostra forza unita sarà lo strumento più giusto per affrontare le sfide che ci attengono di questo nostro tempo. “Caro Philip, Caro Joseph - ha concluso Raineri - la Fisascat sarà sempre con voi, per garantire un futuro migliore alle persone che rappresentiamo, ai giovani, alle donne, agli immigrati, per globalizzare i diritti, promuovere la pace, sostenere il sindacato libero in ogni parte del mondo attraverso la nostra azione che è l’unica che possa dare risposte all’insaziabile sete di giustizia che viene dal mondo del lavoro”. er ma è delle che posetica le e a. ri ha er le n un venapeortaesito di più bilità ziencomuppo ostro abilio più rinciando l’importanza dell’equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro, anche sotto il profilo della capacità di resa (la cosiddetta “produttività”), con la presentazione dello studio comparativo tra i Paesi Nordici ed il Giappone presentato da Priyalal Jayasri e dal Prof. Shinoda. L’ultima fase dei lavori ha visto l’elezione del Presidente di UNI P&MS per il periodo “ad Interim” 2010-2012, in quanto Christer Forslund ha rassegnato le proprie dimissioni in quanto dal prossimo anno si ritira in pensione. Nuovo Presidente UNI P&MS è stato eletto all’unanimità Ulf Bengtsson, ingegnere svedese del sindacato SAGE. Con i ringraziamenti a Forslund per la passione e l’intensità del lavoro svolto ed i migliori auguri di buon lavoro a Bengtsson sono stati chiusi i lavoro del Comitato Mondiale di UNI P&MS dandosi appuntamento a Parigi dal 25 al 27 maggio 2011 per la 5° conferenza Internazionale degli Ingegneri. Dario Campeotto Ufficio sindacale Fisascat Cisl Acconciatura, Estetica e comparto Turismo Lavoro e Cittadinanza Europea Il valore del Dialogo Sociale e della Contrattazione C’è un tema che ci riguarda come cittadini europei e come lavoratori: è quello della cittadinanza. E’ un termine che riassume qualcosa di apparentemente banale, ma non lo è affatto. L’Europa come entità politica avvia il processo di crescita nel dopoguerra con l’obiettivo di facilitare in un’area devastata dalla guerra stessa, lo scambio del carbone e dell’acciaio, materie prime fondamentali per la ripresa. Attraverso un percorso di maturazione lento, ma inesorabile, si è sviluppato un processo che dovrebbe consentire la costruzione di una grande area economica, politica e sociale che troverà il vero riconoscimento nel momento in cui gli abitanti si sentiranno cittadini. Ancora oggi si parla di deficit di democrazia; è vero! Perché attraverso i collegi elettorali nei rispettivi stati membri eleggiamo il Parlamento, ma il Governo no; la Commissione è infatti composta dai Capi di Governo dei rispettivi Stati; il Parlamento dell’Unione Europea emana le Direttive, che assumono un valore sempre più vincolante per i singoli Stati, ma non hanno ancora il peso delle leggi statali. Se un Italiano o uno Spagnolo, per citare un esempio, si trovasse in uno stato estero privo della propria ambasciata, può, in virtù del fatto di essere europeo, ricevere la necessaria assistenza ad una qualsiasi ambasciata o consolato appartenente ad uno qualsiasi degli Stati Membri dell’Europa Unita; è altresì riconosciuto al cittadino europeo di ottenere assistenza sanitaria in tutta l’Europa; ormai siamo al primo decennio della moneta unica; è insomma in atto un processo inesorabile che dovrà portare allo sviluppo del senso di appartenenza e cittadinanza europea. Una premessa necessaria per sviluppare il segmento che ci riguarda come cittadini ma soprattutto come lavoratori e lavoratrici appartenenti ad un area che vuole caratterizzarsi per una particolare attenzione alla cittadinanza sociale. Si definisce Dialogo Sociale Europeo, l’insieme delle attività che ci coinvolgono come soggetti della contrattazione e investiti a vario titolo nei rispettivi Stati Membri nella gestione delle politiche sociali. I tavoli del Dialogo Sociale Europeo, rappresentano il momento di sintesi, è in quei tavoli che le rivendicazioni e le politiche contrattuali dei sindacati nazionali trovano una forma mediata di espressione per avviare il percorso di riconoscimento comune della Direttiva Comunitaria. Il processo è lento, ma anche in questa esperienza conta la capacità delle organizzazioni sindacali nazionali di elaborare, proporre e portare a sintesi le rispettive esigenze. A Bruxelles nei giorni 3 - 7 e 12 di Dicembre 2010, sono stati fatti importanti passi avanti nei settori dell’Acconciatura Estetica e nel comparto del Turismo. Per l’acconciatura estetica, che riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori e lavoratrici, la Commissione U.E. attraverso la propria Direzione Generale del Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità, ha recepito le indicazioni dei sindacati europei aderenti all’UNI Europa Hair and Beauty e Coiffure EU, per una revisione giuridica definitiva del testo di Accordo Quadro per la Direttiva UE sulla salute e sicurezza nel settore. Oltre al testo sulla salute e sicurezza è in via di definizione anche il progetto di Passaporto Europeo della professione di estetista e parrucchiere; con qualche incertezza da parte di Stati Membri che non hanno rappresentanze nazionali di settore adeguate, si sta comunque definendo un progetto che potrebbe essere presentato la prossima primavera nella Conferenza che UNI Europa Hair and Beauty e Coiffure EU, di concerto con la Commissione UE, stanno organizzando a Venezia. L’altro importante progetto, che ha visto impegnata la FISASCAT, con gli omologhi italiani ed europei aderenti all’EFFAT, oltre alle parti datoriali aderenti ad HOTREC, sulla definizione delle qualifiche da inserire nel Passaporto UE per i lavoratori e lavoratrici del turismo, ha a sua volta ottenuto importanti indicazioni dalla D.G. della Commissione europea riguardo la finanziabilità di una fase sperimentale del progetto stesso che coinvolgerà Italia, Ungheria, Irlanda, Spagna e Malta, con un ruolo guida proprio dell’Italia. Il sistema del passaporto per i lavoratori del turismo, sarà un sistema di anagrafe su base informatica che favorirà l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, tra lavoratori e impresa, che si sviluppa coerentemente al sistema QSP (European Qualification and Skills Passport), che ha lo scopo di armonizzare gli interventi formativi di tutti gli stati membri in modo da facilitare lo scambio e la mobilità dei lavoratori in ambito comunitario. Il tutto si collega coerentemente all’importante passo avanti fatto dal comparto del turismo nell’ambito delle politiche comunitarie: il trattato di Lisbona ha infatti assegnato al settore l’obiettivo del 20% del valore del PIL europeo entro il 2020. Lo stesso obiettivo deve essere raggiunto dall’Italia, che oggi è attestata sul 10% della produzione del PIL, con un livello di occupazione che riguarda circa 1 milione di lavoratori e lavoratrici e poco meno di 200.000 imprese. Obiettivi economici e politici nazionali e comunitari, che vanno di pari passo proprio con il forte impulso che l’azione sindacale sta sviluppando per favorire il riconoscimento e la crescita del valore della cittadinanza. Marco Demurtas Ufficio sindacale Fisascat Cisl progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 22 Fondazione Enasarco, dal 2012 al via la riforma previdenziale Le prospettive e le opportunità per gli oltre 250.000 Agenti e i Rappresen Assicurare la sostenibilità finanziaria della Fondazione Enasarco nei prossimi 50 anni e la finalità sociale dei provvedimenti adottati: questo lo scopo principale della riforma previdenziale attuata dall’ente privatizzato, risultato di un intenso dibattito tra le parti sociali intervenute alla trattativa. Le organizzazioni sindacali e le case mandanti hanno condiviso l’esigenza di attuare una riforma finalizzata al risanamento e a dare lunga vita ad una delle prime esperienze di previdenza complementare attuata per una categoria, quella degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio, già fortemente penalizzata dalla crisi congiunturale e dalla carenza di interventi mirati di sostegno al reddito e di agevolazione fiscale. Le proiezioni dei prossimi anni, relative sia allo scenario demografico che al settore degli agenti e dei rappresentanti di commercio, hanno reso indispensabile un intervento che da molti è stato accolto come un male minore: una riforma ineludibile, prima ancora che necessaria, per preservare l’equilibrio dei conti previdenziali come previsto dalle leggi vigenti e che obbligano tutte le casse previdenziali privatizzate a redigere un bilancio tecnico che assicuri l’equilibrio previdenziale e finanziario per un periodo minimo di 30 anni con una proiezione di stabilità riferita ad un orizzonte temporale di 50 anni. Garantire la sostenibilità previdenziale di lungo periodo rappresenta per gli organismi della Fondazione una via obbligata. Del resto, l’alternativa proposta da chi mette in discussione presso gli agenti l’utilità di Enasarco, propugnando il “fai da te” della pensione integrativa, avrebbe determinato l’inevitabile progressiva riduzione delle prestazioni previdenziali complessive, perché nei prossimi anni il numero delle pensioni pubbliche obbligatorie liquidate, parzialmente o totalmente, con il metodo di calcolo contributivo introdotto dalla legge “Dini” del ’95 è destinato a crescere. L’adozione della riforma è sicuramente indispensabile e necessaria. Nel merito dei provvedimenti adottati il negoziato delle parti sociali ha consentito di smussare alcune asperità applicative. Ad esempio, le misure di innalzamento dell’età pensionabile delle donne sono state rese più graduali, grazie all’introduzione del sistema delle “quote”, ovvero alla individuazione di una soglia, data dalla somma tra età anagrafica e anzianità contributiva, raggiunta la quale è possibile accedere al pensionamento in modo più flessibile, combinando appunto l’età con i contributi versati. Anche la decisione non indolore di aumentare le aliquote contributive verrà realizzata in modo graduale, riducendo al minimo l’ammontare della contribuzione di solidarietà che non viene riconosciuta ai fini del calcolo delle prestazioni pensionistiche. Del resto, agire esclusivamente sul piano della valorizzazione del patrimonio immobiliare della Fondazione non avrebbe consentito di realizzare risultati significativi, data l’attuale situazione di ristagno del mercato immobiliare e anche in considerazione della dislocazione periferica degli immobili. In questo contesto di necessaria revisione della disciplina di accesso alle prestazioni pensionistiche e del loro finanziamento, la Fisascat Cisl ha cercato di rendere le misure adottate più eque, tramite una dilazione dell’intervento su più anni ed ottenendo il riconoscimento di una prestazione per i cosiddetti agenti “silenti”, ovvero per coloro che, non raggiungendo i requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente avrebbero corso il rischio di vedere vanificati i risultati derivanti dai versamenti effettuati negli anni. Al raggiungimento dei 65 anni di età agli agenti e ai rappresentanti di commercio iscritti all’Ente dopo il 1° gennaio 2012, che abbiano maturato un’anzianità contributiva almeno pari a 5 anni, verrà corrisposta una prestazione a decorrere dal 1/01/2017 calcolata con il metodo contributivo in base al montante contributivo maturato e rivalutato. Gli Agenti ed i Rappresentanti di Commercio possono ora contare su un bilancio tecnico previsionale che li mette al riparo dai rischi dell’evoluzione del quadro economico e demografico da qui ai prossimi decenni. In fondo, il miglior modo per la Fondazione di garantire il pagamento delle prestazioni pensionistiche non può che essere quello di indicare in modo preciso e puntuale le modalità di finanziamento. Un andamento più positivo della situazione economica potrà consentire nel futuro una revisione del bilancio tecnico ed il reinvestimento degli eventuali maggiori risultati ottenuti nel miglioramento delle prestazioni assistenziali e dei servizi erogati. L’aver indicato per i prossimi anni le condizioni utili per garantire la soddisfazione delle promesse pensionistiche fatte ai propri iscritti, consente all’Enasarco di guardare al futuro con maggiore serenità, fornendo ai propri iscritti un contributo importante per la realizzazione di un livello di copertura pensionistica complessivamente più adeguato. Pierangelo Raineri Segretario generale Fisascat La ricetta della categoria d Bilateralità, Certific Per la Fisascat rimane ur categoria degli Agenti e R della Fisascat Cisl nazio reddito e di riforma fiscal industriale”. Un percorso, tra le parti sociali. “E’ nec equo le condizioni contrat accresca la professionalit giunto Maurizio Marcolin, “In Italia ci sono oltre 250 santemente gli effetti della Dario Zanatta componente riforma così come approv fessione, ormai in balia d riconoscere le peculiarità venti di sostegno”. La Fisascat, presente in p previdenziale, è convinta c scita del settore dell’interm rie sedi competenti per ga stegno al reddito alla cate “L’aver indicato per i prossim la soddisfazione delle promesse consente all’Enasarco di guar fornendo un cont di un livello di c La Fisascat Cisl rinnova il suo impegno nell’affrontare i vecchi ed i nuo Ripartire dal rinnovo dell’accordo economico collettivo per il settore industriale e dagli interventi fiscali a favore dei redditi e de La crisi economica e dei consumi si sta pesantemente riflettendo sulle condizioni lavorative e dei guadagni degli oltre 250 mila agenti di commercio senza poter disporre di strumenti di sostegno che li aiutino nel loro lavoro e ne riconoscano la fondamentale funzione svolta nel sistema commerciale del nostro Paese. Eppure è un’attività che movimenta oltre il 50% del Pil, comporta spese di produzione quali l’automobile (oltre 60mila Km annui in media), carburanti, telefonia, ristorazione ecc, che l’agente fa fronte esclusivamente con notevole parte del proprio reddito provvigionale, mentre è sempre più difficoltoso realizzare livelli di fatturato da cui ricavare risorse economiche adeguate alle necessità professionali e sociali degli agenti. In questo contesto non di secondaria importanza risultano le politiche delle imprese nella costruzione delle proprie reti di vendita agevolando, fenomeni di cambiamento strutturale del mercato del lavoro autonomo, con forme atipiche di rapporti che spesso sfuggono agli attuali livelli di regolamentazione professionale ed in particolare alle regole contrattuali e previdenziali della categoria. Sarà necessario un monitoraggio attento di questa situazione, ma in ogni caso ciò contrasta con quanto previsto dal Decreto Legi- slativo del marzo 2010 che in applicazione della Direttiva Europea Bolkenstein da un lato ha provveduto alla abolizione del ruolo Agenti, ma dall’altro ha mantenuto i requisiti di moralità e professionalità esistenti nella legge 204/85 per l’accesso alla professione. Nell’analisi non può mancare un riferimento circa l’incidenza del fisco sulla condizione complessiva degli agenti in una situazione di pressoché permanente conflitto e contenzioso con l’agenzia delle entrate a seguito dell’applicazione alla categoria degli studi di settore, nonostante i ripetuti interventi svolti dalle organizzazioni sindacali per chiarire la natura delle competenze provvigionali e della loro trasparente visibilità. A ciò si devono aggiungere la mancata deducibilità al 100% del costo sostenuto per l’acquisto o il leasing dell’autovettura, l’ancora insoluta questione del preteso pagamento dell’Irap nonostante i pronunciamenti e chiarimenti della Corte Costituzionale e della stessa agenzia delle entrate che, pur riconoscendo il principio che gli Agenti privi di “autonoma organizzazione” non sono tenuti al versamento dell’Irap, stranamente, si sono dimenticati di definire cosa si intende per “autonoma organizzazione”; per cui le cose rimangono sostanzialmente allo “status quo”. Cambiando argomento, una flessione della contribuzione e di nuovi iscritti all’Enasarco registratisi nel 2009 conseguenti alla situazione congiunturale su menzionata, nonché uno scadente rendimento degli investimenti mobiliari ed immobiliari, sia per ragioni di allocazione che di mercato, hanno richiesto l’assunzione di misure tendenti ad assicurare, come già avvenuto del passato e come sta avvenendo per le altre casse di previdenza privatizzate, una sostenibilità finanziaria di lungo periodo della fondazione. Certamente la riforma del regolamento delle attività istituzionali dell’ente che prevede una serie, anche se equamente graduate nel tempo di aumenti che interessano le aliquote contributive, l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, i massimali provvigionali, la contribuzione di solidarietà determina un certo legittimo malumore nella categoria; ma è altrettanto evidente che sarebbe irresponsabile attendere un futuro migliore di cui, con realismo, allo stato delle cose, non si intravvedono elementi di prospettiva nel senso desiderato. Per cui, indipendente dagli obblighi imposti dalla normativa vigente per tutte le casse privatizzate, in materia di sostenibilità per almeno 30 anni dei propri bilanci, l’intervento sarebbe stato necessario quale atto di responsabilità delle parti sociali e degli ammini- stratori della fondazione, p tempo le prestazioni pensi stenziali della categoria. I sociali, ossia delle organizz accordi economici collettivi, te e si è sviluppato nel cors consultazione che si sono l’Enasarco; ruolo tendente quanto possibile, i riflessi d sugli agenti che sulle impre Un pò meno, con rammaric nifestato nella sede natura industriali. Infatti, pu l’importanza, ma anche la s applicazione, del rinnovo a dell’Aec per gli agenti che mandanti commerciali, dob che i trattamenti del settor quelli contenuti nell’Aec s con la Confindustria, Confa trattative sono ferme da me ne di stallo negoziale. Ciò ha impedito il conseg importanti obiettivi politici c to una risonanza positiva fra stesse imprese mandanti: • La stipula di un Aec un riportante le normative e professionali del mandat avrebbe consentito, in un progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 23 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 tanti di Commercio italiani del Terziario della Cisl cazione e Formazione rgente ora intervenire sul altri fronti. “All’impegno richiesto alla Rappresentanti di Commercio - ha dichiarato Salvatore Falcone onale - devono seguire interventi sistematici per il sostegno al le oltre al rinnovo dell’accordo economico collettivo del settore , quello delineato dalla Fisascat, realizzabile attraverso un’intesa cessario creare uno strumento di bilateralità che regoli in modo ttuali anche attraverso la certificazione dei contratti di agenzia ed tà attraverso la formazione e la certificazione dell’attività” ha agpresidente della sezione nazionale agenti della Fisascat. 0.000 agenti e rappresentanti di commercio che hanno subìto pea crisi economica e finanziaria degli ultimi tempi - ha concluso e della sezione Agenti della Fisascat - Siamo consapevoli che la vata fosse inevitabile, ma siamo altrettanto coscienti che la prodi contratti sempre più penalizzanti e di un fisco che non vuole e le problematiche di questa attività, ha bisogno anche di interrima linea al tavolo delle trattative per la definizione della riforma che l’auspicata ripresa economica passi anche attraverso la rinamediazione ed è per questo motivo che sarà impegnata nelle vaarantire l’avvio della riforma fiscale ed il riconoscimento del sogoria. i anni le condizioni utili per garantire e pensionistiche fatte ai propri iscritti, rdare al futuro con maggiore serenità, tributo importante per la realizzazione copertura pensionistica più adeguato” ovi problemi della categoria ell’attività di intermediazione svolta dagli agenti per assicurare nel onistiche ed assil ruolo delle parti azioni stipulanti gli , è stato importanso degli incontri di susseguiti presso ad attenuare, per dei nuovi oneri, sia se mandanti. co, questo si è maale delle relazioni r evidenziando sua limitata area di avvenuto nel 2009 operano per case bbiamo constatare e industriale sono stipulato nel 2002 api ed altri e che le esi in una situazioguimento di alcuni he avrebbero avua gli agenti e fra le nico intersettoriale le regole giuridicoo di agenzia, che a fase successiva, di procedere ad adeguamenti contrattuali di talune norme del rapporto di agenzia alle peculiarità merceologiche; • La costituzione dell’ente bilaterale come moderno strumento di relazioni sindacali, a cui attribuire, tra l’altro, i compiti relativi alla politica formativa degli agenti, alla certificazione dei mandati, alla costituzione di una cassa malattia per il settore, ecc.. A conclusione dobbiamo rilevare che, nonostante l’impegno profuso dall’ampio fronte di rappresentanza sindacale e professionale, non si riesce a fare riconoscer, a pieno, a questa importante categoria, la dignità del suo lavoro e la legittimità delle rivendicazioni che essa, storicamente, presenta al legislatore, al fisco, alle controparti imprenditoriali, ecc.. Da parte della Fisascat Cisl, nello spirito e nella sua natura solidaristica confederale, sono in atto iniziative, anche sul terreno formativo dei propri quadri territoriali, finalizzate alla migliore visibilità dei problemi degli agenti e dei rappresentanti di commercio nel contesto di una strategia proselitistica e politica, volta a costruire lo sviluppo della loro capacità contrattuale collettiva. Salvatore Falcone Ufficio Sindacale Fisascat progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 24 ISTITUTO BILATERALE PER LO SVILUPPO DELLA FORMAZIONE DEI QUADRI DEL TERZIARIO valorizza la professionalità dei Quadri del Terziario 00147 Roma - Via Cristoforo Colombo,137 Tel. 06.5744304/305 - Fax 06.5744314 - Sito: www.quadrifor.it e.mail: [email protected] progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 25 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Stanziati 41 milioni di euro per piani aziendali, interaziendali, territoriali e settoriali Avviso 2/2010 Fondo For.Te.: graduatorie pubbliche a marzo 2011 Ai primi di marzo 2011 saranno rese pubbliche le graduatorie dell’Avviso 2/10, bandito il 30 settembre e chiuso il 20 dicembre, che stanzia 41 milioni di euro per Piani Aziendali, Interaziendali, Territoriali e Settoriali destinati alla formazione continua di lavoratori delle imprese aderenti. Di questi, 35 milioni riguardano il Comparto Commercio Turismo e Servizi, mentre 3 milioni di euro ciascuno vanno alla Logistica Spedizioni e Trasporti e agli Altri Settori Economici. E’ un volume notevole di risorse che si aggiunge a quelle dell’Avviso 1/10, emanato il 30 giugno e dedicato a voucher per la formazione individuale a catalogo: 4 milioni di euro, di cui 2,5 milioni rivolte alle imprese da 1 a 49 addetti e 1,5 milioni alle imprese da 50 a 249. La dotazione per le piccole imprese si è esaurita nell’arco di poche ore e l’Avviso nel complesso ha consentito, già a luglio, l’approvazione di oltre 5000 voucher, a conferma dell’interesse specifico che la formula riveste. L’Avviso 2/10 propone importanti novità. Punta, da un lato, a un ulteriore elevamento della qualità degli interventi e a una maggiore coerenza con le domande dei beneficiari; dall’altro, a una semplificazione netta del carico burocratico e a una riduzione significativa dei costi operativi. Da qui l’attenzione per le finalità e le priorità delle azioni formative, in coerenza con le Linee guida per la formazione del 2010 sottoscritte a febbraio da governo, regioni e parti sociali. Le azioni dovranno essere finalizzate all’aggiornamento continuo e alla riqualificazione, all’adeguamento e alla riconversione delle competenze professionali; alla promozione delle pari opportunità, della salute e sicurezza sul lavoro, della qualità del servizio e alla soddisfazione del cliente. Ambiti prioritari saranno considerati : tutela ambientale, nuovi bacini di impiego, pari opportunità, adeguamento professionale di lavoratori over 40, giovani in inserimento, donne, immigrati e disabili; competenze professionali critiche o a rischio di obsolescenza; metodologie e sistemi di certificazione dell’apprendimento; tutela del consumatore; prolun- L’Avviso 2/10 punta a un ulteriore elevamento della qualità degli interventi e ad una maggiore coerenza con le domande dei beneficiari oltre a prevedere una semplificazione netta del carico burocratico e a una riduzione significativa dei costi operativi gamento della stagionalità. Possono presentare Piani aziendali datori di lavoro per i propri dipendenti, consorzi e gruppi di imprese, ATI o ATS. Presentatori dei Piani settoriali e territoriali saranno le Parti Sociali costituenti il Fondo, le Associazioni territoriali e di categoria alle stesse aderenti e/o affiliate, gli Enti Bilaterali nazionali e territoriali. Alle Parti sociali si assegna il compito primario di suscitare e aggregare le istanze delle realtà produttive minori lungo assi che percorrono lo sviluppo locale e intercettano filiere o reti, anche appartenenti a più categorie merceologiche. Come in passato, con poche varianti nelle griglie di valutazione, saranno ritenuti finanziabili i Piani con almeno 600 punti su 1000, in base alle graduatorie di merito definite dai Comitati di Comparto. Altre novità danno valore allo sforzo del Fondo di rispondere da vicino alle esigenze degli aderenti e di seguire la propria missione, che è quella di diffondere la cultura della formazione efficace e di renderne universale l’accesso secondo criteri di mutualità. Viene così elevata la quota (60%) di formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza, sul totale di ore del Piano, mentre ogni altra formazione obbligatoria viene consentita senza limiti orari. Si allarga la platea dei lavoratori: agli stagionali si aggiungono quelli sospesi, in mobilità, cassa integrazione, apprendistato, con contratti di solidarietà o a progetto. I Piani Settoriali o Territoriali potranno indicare, anche dopo la loro approvazione, sino al 40% delle imprese coinvolte; al fine di facilitarne la ricerca e l’iscrizione al Fondo, la loro ammissibilità sarà verificata a ridosso dell’inizio delle attività. Regole stringenti, e più favorevoli alle piccole e medie imprese, sono fissate per i finanziamenti: da un minimo di 12mila euro, per quelle fino a 9 addetti, a un massimo 800mila, per quelle con 10mila addetti e oltre. Per i Piani Settoriali e Territoriali il finanziamento non potrà superare 300.000 euro. Le imprese che hanno optato per il CIA (Conto Individuale Aziendale) possono partecipare all’Avviso solo entro il limite del 15% della quota di versamenti destinata al conto generale. Le attività formative potranno essere erogate anche in forma individuale, con un parametro massimo di costo orario di 50 euro (contro il parametro medio di 24 euro, ora per allievo). Per le attività propedeuti- che alla formazione (promozione, ricerche, analisi dei fabbisogni, bilancio di competenze, orientamento e selezione dei partecipanti pubblicazione dei risultati) non sarà richiesto il cofinanziamento obbligatorio. Per alleggerire gli oneri di spesa, sono infine previste due anticipazioni di finanziamento (70% e 30%), dietro rendiconto in corso d’opera. For.Te. punta anche questa volta al rispetto dei tempi di pubblicazione e di avvio dei Piani finanziati, nella convinzione che ciò sia garanzia di serietà e di credibilità. Anche alla sua capacità di mantenere fede ai patti si deve la crescita del Fondo, che oggi conta adesioni per 105mila imprese e 1 milione e 200mila dipendenti. Pietro Gelardi Vice Direttore For.Te. progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 26 ?BJ=m[XIK?DJ;HD;J9>; L7?DED:7E=D?L;D;H:? 7BB;'($ progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 27 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Nel 2010 la confluenza di Marco Polo e di Previprof, risparmi nei costi e maggiore efficienza per gli aderenti Fon.Te., il futuro della previdenza complementare nel Terziario Fon.Te. si avvia a diventare il Fondo di riferimento di tutto il Terziario. Dal 01 ottobre, infatti, Fon.Te. è diventato il Fondo per i dipendenti che applicano il CCNL degli studi e delle attività professionali nelle diverse forme ed entro il 31 dicembre confluiranno in Fon.Te. anche i lavoratori che applicano il CCNL farmacie private. Nel campo dei Fondi aziendali e di categoria, la confluenza di Previprof in Fon.Te. rappresenta la prima operazione che va nella direzione auspicata più volte dalla Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione). Quest’ultima ha, in più occasioni, sottolineato la necessità di ridurre, attraverso processi di aggregazione, il numero delle forme pensionistiche negoziali complementari, in modo da conseguire risparmi nei costi ed una maggiore efficienza, a tutto vantaggio degli aderenti. “Anche nei fondi aziendali e di categoria – ha sostenuto la Covip nell’ultima Relazione annuale – è possibile la ricerca di maggiori dimensioni, eventualmente aprendo gli stessi, attraverso opportuni accordi, a categorie di lavoratori diverse da quelle originarie”. Previprof conta circa mille aderenti, rispetto ad un bacino potenziale stimato dalla Covip di circa 500 mila lavoratori. In parallelo alla confluenza di Previprof, Fon.Te. sta valutando altre analoghe operazioni, che potrebbero concludersi nel breve periodo; la prima avrà effetto a decorrere dal 01.02.2011 ed avrà come riferimento gli iscritti a Marco Polo. Oltre a questi accordi di confluenza, Fon.Te. sta proseguendo la crescita interna, in netta controtendenza rispetto all’andamento complessivo del settore: i suoi circa 174.500 aderenti e il livello delle risorse destinate alle prestazioni, che ha superato 1,200 miliardi di Euro, lo collocano al secondo posto fra i Fondi pensione aziendali e di categoria. Sulla base di tali presupposti le parti istitutive hanno individuato Fon.Te. come potenziale Fondo di riferimento di tutto il Terziario. Tale riconoscimento è la diretta conseguenza di una minore incidenza dei costi, di una gestione finanziaria più efficiente e di una struttura operativa ormai consolidata. Questi sono i vantaggi che potranno ottenere gli aderenti a Previprof e a Marco Polo. La sfida del 2011 sarà, quindi, non solo di accogliere i lavoratori già iscritti ai due Fondi, ma anche quella di rivolgersi, con iniziative efficaci, ad un bacino di potenziali aderenti ancora più numeroso: in questo sforzo il Fondo sicuramente confida nel sostegno delle Parti Istitutive dei Fondi confluiti. E’ evidente che questi risultati sono in gran parte conseguenti alla fiducia da Voi tutti dimostrata con le Vostre adesioni. In un momento di difficoltà economica, infatti, occorre essere ancor più determinati e convinti nell’individuare la previdenza integrativa come necessaria per colmare il gap negativo che la riforma della pensione obbligatoria determina sul montante delle rendite pensisonistiche liquidate sulla base del sistema contributivo e non più su quello retributivo. Ciò è comprovato dal numero delle nuove adesioni accertato nel corso del presente anno che, al netto delle uscite, ha consentito al Fondo di registrare un aumento di circa 5.000 iscritti rispetto a quelli registati al 31.12.2009. Da parte del Fondo continua il potenziamento dei servizi informativi, in modo da poter fornire una migliore assistenza agli aderenti e consentire tempi più brevi per il disbrigo di tutte le pratiche. Anche per ciò che riguarda il sito www.fondofonte.it sono in arrivo alcune novità: a titolo di esempio segnaliamo che, oltre ad una revisione di tutta la modulistica, nella home page sarà, a breve, disponibile un link in cui poter visualizzare la distribuzione degli iscritti a Fon.Te. in base al contratto di riferimento e all’area geografica. Sotto il profilo dell’offerta di opzioni per la gestione finanziaria della propria posizione previdenziale, è allo studio l’eventuale inserimento di una nuova modalità di investimento che andrebbe ad affiancare quelle già esistenti: si tratta di una gestione “Lifecycle”, ovvero di un particolare profilo basato sul ciclo di vita di cia- scun aderente che indirizzi in maniera automatica il risparmio pensionistico su asset allocation coerenti con l’orizzonte temporale del momento. La finalità è, dunque, consentire un adeguamento progressivo del proprio profilo di rischio, utilizzando come bussola gli anni mancanti alla data di pensionamento. Si tratta, quindi, di un approccio di investimento previdenziale a medio-lungo termine, pensato per categorie di lavoratori che troveranno nel montante finale la principale fonte di integrazione della rendita pensionistica erogata dall’INPS nella fase di quiescenza, vale a dire una volta usciti dal circuito produttivo. E’ ormai in fase di avvio la nuova procedura di monitoraggio e di sollecito delle aziende, anche con riferimento al fenomeno dei “buchi contributivi”. Al 31 ottobre 2010 il valore delle quote nei vari comparti risulta essere il seguente: quello del comparto Bilanciato è passato, nel corso del 2010, dal 13,602 di gennaio al 14,109 di ottobre; quello del comparto Garantito è passato dall’ 11,185 di gennaio all’11,284 di ottobre; quello del comparto Crescita è passato dal 10,715, di gennaio 2010, all’ 11,113 di ottobre; quello del comparto Dinamico è passato da 10,398 di inizio 2010 fino a raggiungere il 10,901 di ottobre. Questi dati dimostrano come, nonostante le turbolenze dei mercati finanziari che hanno influito negativamente sui titoli quotati, la diversificazione degli investimenti e le diverse strategie dei gestori hanno consentito a Fon.Te di ottenere, comunque, risultati positivi sui valori delle quote dei vari comparti. In una politica orientata al monitoraggio e al contenimento dei costi, oltre che alla massimizzazione dei risultati gestionali, il Fondo ha sottoposto alle Parti Istitutive l’ipotesi di modificare, a partire dal prossimo anno, la quota associativa dallo 0,10% in una quota fissa annua, allineandosi al criterio di calcolo già assunto dalla maggior parte dei Fondi negoziali. Fausto Moreno Direttore Fondo Fon.Te. TOTALE ADERENTI: 174.155 TACITI; 38.919; 22% TACITI ESPLICITI ESPLICITI; 135.236; 78% TOTALE ADERENTI: 174.155 !"#! $ "%#& ' ( )& ! $$ '*" # + !",& -./')01./ ..' "&, TOTALE ADERENTI: 174.155 !"#! $ "%#& ' ( )& ! $$ '*" # + !",& -./')01./ ..' "&, progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 28 progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 29 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Avviso 02/2010 Fondoprofessioni, progetti individuali per oltre 650mila euro Formazione Finanziata, l’offerta degli enti attuatori Le caratteristiche dei cataloghi sotto la lente di ingrandimento del CdA Con l’avviso 02/10 Fondoprofessioni intende finanziare attività formative a carattere individuale, per un importo complessivo di 676.000 euro. Il nuovo avviso si rivolge ai lavoratori e lavoratrici di studi professionali ed aziende collegate per i quali il datore di lavoro versi a Fondoprofessioni il contributo dello 0,30% del monte salari. La richiesta di partecipazione alle attività formative individuali a catalogo dovrà essere presentata dal datore di lavoro e/o dal dipendente, nel cui studio si applichi il CCNL di riferimento e la domanda di finanziamento dovrà essere sottoscritta da entrambe le parti. Il nuovo avviso di Fondoprofessioni finanzia, con un contributo pari all’80% del costo totale e fino ad un massimo di 1.500 euro, la partecipazione dei dipendenti di studi professionali e azien- de collegate alle attività formative individuali a catalogo degli Enti Attuatori accreditati. Potranno presentare richiesta di inserimento del proprio catalogo all’interno dell’offerta formativa relativa all’avviso 02/10 gli Enti Attuatori accreditati presso Fondoprofessioni. Le procedure di accreditamento per il nuovo avviso prevedono l’invio, da parte dell’Ente Attuatore, di una comunicazione su carta intestata a Fondoprofessioni in cui si specifica: volontà di accreditamento del proprio catalogo, disponibilità di rilascio di un attestato di partecipazione al dipendente e di presentazione di fattura quietanzata, la quale riporti titolo del corso e costo sostenuto. Un fac-simile della domanda di accreditamento è visibile e scaricabile sul sito di Fondoprofessioni, nell’area riservata all’avviso 02/10. Aumentano gli enti attuatori accreditati per l’avviso 02/10, con un deciso ampliamento delle attività a catalogo a disposizione dei dipendenti di studi professionali ed aziende collegate. Dopo aver passato in rassegna i siti degli enti attuatori accreditati per l’avviso 02/10, riportiamo di seguito le principali caratteristiche delle rispettive offerte formative. Diritto, fisco, lavoro, impresa, ambiente e sicurezza, energia; queste le aree tematiche in cui si articola l’offerta formativa della scuola di formazione “IPSOA”, il cui catalogo dei corsi è accreditato da Fondoprofessioni. L’offerta formativa di “IPSOA”, consultabile sul sito www.ipsoa.it, alla voce “corsi della scuola di formazione”, prevede un ampio calendario di attività a catalogo per il mese di dicembre 2010 e per i primi mesi dell’anno 2011, con corsi riguardanti una vasta gamma di materie di estremo interesse per i lavoratori del settore delle libere professioni. La scuola di formazione “Lingue & Coffee” prevede l’erogazione di attività formative secondo una ripartizione in differenti aree di intervento: linguistica, sicurezza dei lavoratori, informatica. Particolarmente ricca risulta l’offerta formativa relativa all’area linguistica, dove spiccano corsi di: inglese per avvocati, inglese medico-scientifico, inglese commerciale, cinese, tedesco e francese di base. Il catalogo della scuola “Gestioni e Management” presenta una articolazione dell’offerta formativa in: amministrazione del personale, comportamento organizzativo, marketing, segreteria, gestione e sviluppo delle risorse umane, management, contabilità, salute e sicurezza. Un’offerta formativa ampia e diversificata è riscontrabile sul sito www.gema.it alla voce “amministrazione del personale”, all’interno della quale sono presenti, per citare qualche esempio, corsi di: gestione del personale (base), cessione del quinto, budget e costi del personale. “Vega Formazione”, invece, propone una serie di corsi, tutti in programma a Venezia, per i mesi di dicembre 2010, gennaio, febbraio e marzo 2011. Gli ambiti prioritari di intervento di “Vega Formazione” riguardano i settori della formazione relativa all’utilizzo di impianti elettrici ed elettronici, alla prevenzione incendi e alla sicurezza sul lavoro. Dirigenti e preposti, stress da lavoro correlato, consenso informato e privacy, squadra di emergenza; questi i temi cruciali delle attività formative a catalogo proposte dalla scuola di formazione “Former Division”. Il “Gruppo Euroconference” si dedica con particolare attenz i o n e all’organizzazione di attività formative conn e s s e all’approfondimento di tematiche di carattere giuridico, amministrativo e fiscale. Un’offerta ampia e diversificata, questo è quanto emerge dalla consultazione dei cataloghi degli enti accreditati attuatori per l’avviso 02/10 da Fondoprofessioni, con corsi e giornate formative programmate, dalle diverse scuole, sull’intero territorio nazionale. L’obiettivo del Fondo è quello di individuare ed intercettare necessità specifiche in materia formativa, allo scopo di accompagnare la crescita professionale dei lavoratori e la capacità competitiva degli studi professionali. Ror progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 30 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 I Buoni Vacanze 2010/2011 ripartono dal calcolo ISEE E' stato introdotto un nuovo criterio di valutazione della situazione economica e familiare che accerta la possibilità di fare richiesta dei Buoni: non più il reddito lordo, ma il parametro reddituale ISEE della famiglia. Inoltre, il contributo concesso dallo Stato è stato elevato fino ad un massimo di 1.240 euro per nuclei di 4 persone e la possibilità di accedere al beneficio è stata estesa anche ai cittadini dell'Unione Europea residenti in Italia e agli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e di residenza. Cosa sono i Buoni Vacanze? Sono dei voucher destinati alle famiglie numerose o a basso reddito da spendere nelle oltre 4.500 strutture che aderiscono all'iniziativa, eccetto nei periodi di alta stagione. In base all'ISEE e al numero dei componenti del nucleo familiare viene calcolato uno sconto, ovverto una quota a carico dello Stato, che può arrivare al 45% del valore complessivo dei buoni. Ad esempio, per un nucleo composto da tre persone con ISEE compreso tra 0 e 20.000 euro, nel caso si richieda un buono pari ad euro 1.040, il cittadino dovrà versare 572 , con un risparmio di 468 euro. Come si richiedono? Una volta compilato il modulo di richiesta dei buoni e la dichiarazione ISEE per il calcolo della percentuale di contributo alla quale si ha diritto, viene rilasciato un codice di prenotazione e una copia del modulo di richiesta. Entro 10 giorni, pena la decadenza della prenotazione, questi moduli vanno presentati a uno spostello del gruppo Banca Intesa Sanpaolo dove va pagato l'importo a carico del richiedente. I buoni verranno recapitati direttamente a mezzo Raccomandata all'indirizzo indicato dal richiedente. Le sedi caf Cisl sono a vostra disposizione per assistervi nella presentazione della richiesta e la compilazione del relativo modello ISEE, che viene rilasciato gratuitamente. Come si utilizzano? A questo punto il titolare dei buoni potrà prenotare la sua vacanza direttamente agli operatori che aderiscono all'iniziativa, dietro presentazione e consegna dei relativi Buoni Vacanze, a queste condizioni: - non possono essere utilizzati all'interno del Comune di residenza del titolare né al di fuori del territorio dello Stato italiano (se l'acquisto avviene tramite agenzia di viaggio, è possibile acquistare la vacanza presso le agenzie del proprio Comune, ma non per prodotti vacanza con destinazioni estere o nei periodi esclusi dal beneficio) - devono essere utilizzati entro la data di scadenza indicata sul Buono, ad esclusione del periodo dal 20 Dicembre 2010 al 6 Gennaio 2011. Per utilizzo si intende il periodo di vacanza; - non possono essere utilizzati da persone diverse dal titolare, ad eccezione degli eventuali componenti del suo nucleo familiare che lo accompagnino; - possono essere spesi in un'unica volta o si può suddividerli in due o più soluzioni; - non danno in nessun caso diritto a ricevere somme di denaro, né a ottenere prestazioni o beni differenti. Validità dei buoni: I nuovi buoni emessi saranno validi fino alla prima domenica di luglio e dal 23 di agosto 2011. Viene confermata l'impossibilità di utilizzare i buoni dal 20 dicembre al 6 gennaio. La scadenza è riportata sul voucher, mentre la scadenza dei buoni già emessi, fissata al 30 giugno 2010, è stata prorogata al 20 dicembre 2010. Nel caso in cui i buoni non venissero utilizzati, o non venissero spesi interamente, è comunque possibile ottenere il rimborso di quanto versato presentando richiesta entro 60 giorni dalla scadenza riportata sui buoni. Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo familiare per anno solare. Per anno solare si intende l'anno di calendario, ossia dal 1° gennaio al 31 dicembre. Pertanto chi avesse già ottenuto il contributo nel 2010 non può inoltrare di nuovo richiesta per l'anno in corso, ma potrà rifare domanda a partire da gennaio 2011. I Buoni Vacanze vengono assegnati fino ad esaurimento dei fondi disponibili, sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta stessa, contestuale al versamento dell'importo residuo a carico del richiedente, presso la Banca. Maggiori informazioni su www.cafcisl.it o al numero verde gratuito 800 249 307 2 febbraio 2011 Ore 9,30 - Roma Auditorium Cisl Via Rieti Convegno Cisl, Fisascat e FNP Si svolgerà il 2 febbraio 2011 un interessante convegno sul tema delle Colf e Badanti, organizzato dalla Cisl, attraverso i dipartimenti interessati, dalla Fisascat e dalla FNP. FNP Tra i punti principali che saranno trattati troviamo quelli relativi al ruolo delle Colf e Badanti, nella società italiana che si trasforma e il loro ruolo nelle famiglie e per i pensionati, in relazione alle politiche sociali. Un altro punto che sarà trattato è quello del welfare contrattuale e della bilateralità, bilateralità sviluppata dalla contrattazione collettiva, che avrà sempre più un ruolo di tutela e di formazione delle Colf e Badanti, molte delle quali sono donne immigrate. Ai lavori del convegno è prevista la partecipazione del Ministero del Lavoro. Concluderà il Segretario Generale della CISL Raffaele Bonanni. www.cisl.it www.fisascat.it www.fnp.cisl.it progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 31 Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010 Anno XVI n° 5 - 6 Inas informa su disoccupazione, co.co.pro., lsu e Cigs Disoccupati: obbligatorio dichiarare l’ immediata disponibilità Tutti coloro che hanno diritto ad uno dei trattamenti di sostegno al reddito, sono tenuti a dichiarare preventivamente – pena il rifiuto del beneficio economico – di essere disponibili ad accettare in qualsiasi momento un lavoro congruo o un percorso di formazione professionale, attraverso la compilazione del modulo Did (Dichiarazione di immediata disponibilità). Per ogni tipo di sostegno al reddito c’è una differente procedura da seguire. Cig in deroga: La dichiarazione di immediata disponibilità deve essere sottoscritta al momento in cui si presenta la domanda per beneficiare della Cig in deroga stessa presso il datore di lavoro, che ha l’obbligo di raccogliere e conservare le singole Did dei suoi dipendenti Cig ordinaria: Per tale integrazione salariale è sufficiente sottoscrivere una sola Did, valida per 52 settimane ed utile per la sola adesione ad un percorso di riqualificazione professionale Cig straordinaria – contratti di solidarietà : In questi due casi il lavoratore deve sottoscrivere la dichiarazione solo per quel che concerne l’attività di formazione, mentre per la Cigs per procedure concorsuali il lavoratore deve accettare anche l’offerta di lavoro congruo Mobilità ordinaria e in deroga: Per beneficiare di tali ammortizzatori sociali, il lavoratore deve essere disponibile ad accettare un’offerta di lavoro congruo o percorsi di riqualificazione professionale, comunicandolo nell’apposito modulo Trattamento di disoccupazione: Il lavoratore licenziato (anche nel settore edile) deve dare disponibilità ad accettare sia un’offerta lavorativa, sia un percorso di riqualificazione professionale Indennità una tantum co.co.pro.: Anche per i lavoratori co.co.pro. è obbligatorio presentare il modello Did, per ricevere l’indennità una tantum prevista sperimentalmente per il triennio 2009-2011 ricevono un trattamento di sostegno al reddito, sono obbligati ad accettare lavori socialmente utili. Nel caso in cui si sottoscriva la Did e poi il lavoratore rifiuti un lavoro congruo o una proposta formativa, il beneficio economico viene revocato. Lavoratori socialmente utili: Non c’è l’obbligo di presentare la Did per i lavoratori socialmente utili perché, visto che Cigs: la rioccupazione va comunicata all’Inps L’inps ribadisce l’obbligo, per i lavoratori che sono in Cig straordinaria, di comunicare anticipatamente la rioccupazione in altre attività di lavoro dipendente o autonomo. Se tale obbligo non viene rispettato, si perde il diritto al beneficio economico di sostegno al reddito. Sono in corso controlli dell’ente previdenziale su tutte le situazioni, con il recupero delle somme indebitamente ricevute da parte dei lavoratori. Per la consulenza e l’assistenza necessarie, ci si può recare presso la più vicina sede dell’Inas Cisl (www.cisl.it - numero verde 800 001 303). La consulenza offerta dall’Inas è assolutamente gratuita progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 32 COPERTURA C OPERTURA DELLA DELLA RESPONSABILITA’ RESPONSABILIT TA’ CIVILE PER I D ATORI DI LLAVORO AVORO DATORI I datori datori di lavoro lavoro potranno potranno usufruir usufruire e di una gar garanzia anzia in caso di inf infortuni ortuni subìti dai dipendenti dipendenti che sarà sarà oper ativa anche per il ccosì osì dett o "r ischio in operativa detto "rischio itinere" itiner e" rriconosciuto iconosciuto dall'Inail. dall'Inail. Nel dettaglio la CAS.SA.COLF CAS.SA.COLF garantisce garantisce il datore lavoro infortunio prestatore lavoro o,, da tore di la voro per il caso di inf ortunio in cui il pr estatore di la voro o nell’ipotesi morte, beneficiarii o soltanto nell ’ipotesi di mor te, i suoi beneficiar soltanto alcuni di essi aavanzino vanzino nei datore lavoro stesso pretese titolo cconfronti onfronti del da tore di la voro st esso pr etese a tit olo di rresponsabilità esponsabilità civile datore domestico e sii obbliga bbli a ttenere enere indenne i d il da d tore di la llavoro voro dome d stic i o iiscritto scritt i o alla ll CAS.SA.COLF, C AS.SA.COLFF, fino al limite limite di € 50.000,00 annui, di quanto quanto questi sia tenuto tenuto civilmente a pagare pagare (capitali, interessi interessi e spese) quale civilmen te rresponsabile esponsabile e secondo quanto previsto Regolamento CAS.SA.COLF. ccomunque omunque sec ondo quan to pr evisto dal R egolamento di C AS.SA.COLF. MODALITA’ MOD ALIT TA’ DI D ISCRIZIONE ALL ALLA A CAS.SA.COLF CAS.SA.COLF I beneficiar beneficiarii delle prestazioni prestazioni sono i medesimi dipendenti dipendenti iscr iscritti, itti, i da datori tori di lavoro, loro dipendente iscritto CAS.SA.COLF la voro, e/o i lor o aaventi venti causa. IIll dipenden te rrisulta isulta iscr itto alla C AS.SA.COLF primo dal pr imo giorno giorno del trimestre trimestre per il quale inizia il versamento versamento a suo nome particolare dipendente dei contributi contributi di Assistenza Assistenza contrattuale. contrattuale. IIn n par ticolare il dipenden te rrisulta isulta iscritto iscr itto alla CAS.SA.COLF CAS.SA.COLF dal 1° Luglio Luglio 2010 qualora, qualora, essendo stato stato assunto assunto precedente, assistenza in data data pr ecedente, i ccontributi ontributi di assist enza contrattuale contrattuale siano vversati ersati a suo lavoro nome in rrelazione elazione al terzo terzo trimestre trimestre 2010. Parimenti Parimenti il datore datore di la voro giorno rrisulta isulta iscritto iscritto alla CAS.SA.COLF CAS.SA.COLF dal primo primo g iorno del trimestre trimestre in relazione relazione al quale egli inizia il regolare regolare versamento versamento dei ccontributi ontributi di assistenza assistenza particolare iscritto ccontrattuale; ontrattuale; in par ticolare rrisulta isulta iscr itto dal 1° LLuglio uglio 2010 se ha regolarregolarmente trimestre men te vversato ersato tali ccontributi ontributi in rrelazione elazione al tterzo erzo tr imestre 2010. LL’iscrizione ’iscrizione CAS.SA.COLF, datore lavoro, permane alla C AS.SA.COLFF, sia del dipendente dipendente che del da tore di la voro, per mane anche nei casi nei quali si verifichino verifichino delle discontinuità discontinuità nel versamento versamento dei Perché dipendenti datori ccontributi ontributi di assistenza assistenza contrattuale. contrattuale. P erché sia i dipenden ti che i da tori di lavoro essere beneficiarii rispettivamente la voro continuino continuino ad esser e beneficiar rispettivamente delle relative relative prestazioni invece necessario prima iscrizione,i pr estazioni è in vece nec essario che, che, successivamente successivamente alla pr ima iscr izione,i ccontributi ontributi di assistenza assistenza contrattuale contrattuale vvengano engano vversati ersati in modo rregolare egolare e ccontinuativo ontinuativo e rraggiungano aggiungano la soglia minima dei vversamenti ersamenti di 25,00€ nell´arco nell´ar co dei 12 mesi. CONTRIBUZIONE C ONTRIBUZIONE LL’applicazione ’applicazione p del Contratto Contratto Nazionale di La Lavoro voro D Domestico omestico ccomporta omporta carico l’ll’obbligo ’obbligo obbligo ob obblig obb obbl obbli bligo bli lii del d l versamento de versame e er ers ersa ersam e to dei contributi en contributi di assistenza assistenza contrattuale contrattuale a car ico oraria del de del el datore dator dat da ore di ore di la llavoro lav avor oro e del oro d lavoratore nella misura or aria ccomplessiva omplessiva di € 0,0 0,03 0 ,03 3 come come om o me me stabilito stabilit stabili stabil stabi stab sta st stabilit tabilit bilit ilit lii o dal daal CCNL, d CCNL, CN CN CNL NLL dei dei quali de qu qual q qua ua € 0,01 a carico del lavoratore. Il effettuato datore vversamento ersamento dei d i ccontributi ont o on ntr ttri ributi ib ib ibut ibu buti tii è eff effe e ffettua ettuat ettu ett e et ttua ttua uaato d daal da dal dat d ator ore o re di di la llavoro avor e regolarizza ll’iscrizione ’iscrizione dei dipendenti dipenden ndentii e d deii da dat d datori ator ori di di la llav lavoro avvo oro alla oro or allll C all al CAS.SA.COLF. AS.SA.CO A AS.SA. AS.SA AS.S AS. AS.SA.C AS S SA AC COLF OL . La OLF. OL OLF La CAS.SA.COLF C AS.SA.COLF non risponde risponde dei danni subiti ubiti biti itii dal daal lavoratore d llav la avor oraattor ore a seguit seguito segui segu seg eguit guit g io it dell’omesso parte dell ’o omesso versamento versamento dei contributi contributi di assistenza assistenza contrattuale contr trattuale ttual ttua tuale uale ale l da da par part p arrte lavoro perdita diritto del datore datore di la voro e della cconseguente onseguente per dita del dir itto alle prestazioni. prestazioni. ioni onii COLFF, CASSA A COLF, L’ASSISTENZA SANITARIA SANITTA ARIA L’ASSISTENZA PER COLF E BADAN TI PER BADANTI bisogno salvaguardare diritti SSe e hai bisog no di salv aguardare i tuoi dir itti oppure oppur e vuoi informazioni inffo ormazioni sul tuo contratto contratto voro o hai bisogno bisogno di notizie su lavoro di la AS.SA.COLFF, busta paga, ed ogni CAS.SA.COLF, C ogni altra altra ccononsulenza, puoi metterti metterti in contatto contatto ccon on le sedi tterritoriali erritoriali e regionali regionali alle quali ti potrai potrai rrivolgere ivolgere per chiedere chiedere informazioni informazioni e per og ni pratica pratica rrelativa elativa al tuo rrapporto ogni apporto di llavoro. avoro. www.fisascat.it www.fisascat.it www.cisl.it www.cisl.it MODALITA’ MOD ALIT TA’ DI D VERSAMENTO VERSAMENTO DEI C CONTRIBUTI ONTRIBUTI I contributi contributi di assistenza assistenza contrattuale contrattuale vvanno anno vversati ersati ccon on per periodicità iodicità trimestrale tr imestrale all’INPS all’INPS (Istituto (Istituto Nazionale della Previdenza Previdenza Sociale), Sociale), ente ente con con il stipulata quale è stata stata stipula ta apposita cconvenzione onvenzione per la rriscossione; iscossione; il vversamento ersamento dei ccontributi ontributi di assistenza assistenza contrattuale contrattuale dev deve e esser essere e eff effettuato ettuato entro stessi en tro gli st essi ttermini ermini di scadenza dei contributi contributi obbligatori obbligatori ed avvalenavvalendosi delle stesse stesse modalità. Per Per il versamento versamento dei ccontributi ontributi di assistenza assistenza deve essere indicato C.ORG.. ccontrattuale ontrattuale dev e esser e indica to il ccodice odice F2 alla vvoce oce C.OR G.. Supplemento Supplemen to di P Progetto rogetto TTerziario er e ziario n° 5/6 del 2010 CASSA COLF COLF, F, L’ASSISTENZA SANITARIA L’ASSISTENZA SANITTA ARIA PER COLF E BADAN TI PER BADANTI stampato stampa to su car carta ta ec ecologica. ologica. CASSA C ASSA C COLF, OLF LF F, LL’ASSISTENZA ’ASSISTENZ A A SANITARIA SANIT IT TARIA A PER C COLF OLF E BADANTI BADANTI PRESTAZIONI PREST EST TAZIONI SANITARIE SANIT TA ARIE INTEGRATIVE INTEGRAT TIVE PER I DIPENDENTI CAS.SA.COLF, AS.SA.COLFF, la cassa di assist assistenza E’ operativa operativa la C enza per la sanitarii integrativi, ottemperanza gestione dei trattamenti trattamenti sanitar integrativi, in ott emperanza a quanto stabilito lavoro domestico, quan to stabilit o dal contratto contratto nazionale del la voro domestic o, stipulato organizzazioni stipula to dalle or ganizzazioni sindacali Fisascat Fisascat Cisl, Cisl, FFilcams ilcams Cgil, datoriali Cg il, Uiltucs Uil e FFedercolf edercolf e dalle associazioni da toriali Domina. Colf FFidaldo idaldo e D omina. I beneficiari beneficiari sono tutti i dipendenti dipendenti C olf e Badanti datori lavoro domestico servizio Badan ti ed i da tori di la voro domestic o e del ser vizio di assistenza autosufficienti. I assist enza agli anziani ed ai disabili o ai non autosufficienti. datori essere egola ccon on i da tori di lavoro lavoro domestico domestico dovranno dovranno esser e in rregola trimestralmente imestralmente ccontributi ontributi di assistenza assistenza contrattuale contrattuale vversati ersati tr CAS.SA.COLF alla C AS.SA.COLF tramite tramite ll’Inps. ’Inps. CAS.SA.COLF: l’indennità l’indennità Tra Tra le pr prestazioni estazioni rriconosciute iconosciute dalla CAS.SA.COLF: intervento chirur giornaliera giornaliera in caso di ricovero ricovero con con o senza intervento chirur-seguito specificato: specificato: gico, gico, la convalescenza convalescenza ed il parto, parto, come come di seguito dovuto a malattia, malattia, a) IIn n caso di ricovero ricovero con con pernottamento, pernottamento, dovuto inf for o tunio o parto, ivati, il dipen infortunio parto, in istituti di cura cura pubblici o pr privati, dipen-un’indennità di dente den te iscr iscritto itto ha dir diritto itto alla ccorresponsione orresponsione di un’indennità successivo al 2° giorno giorno € 20,00 per ciascun g giorno iorno di rricovero icovero successivo e per un per iodo non superiore superiore a 20 giorni giorni per persona e per periodo anno civile aale indennità non è ccorrisposta orrisposta in caso di civile.. TTale rricovero icovero in forma fo orma di day-hospital; day-hospital; b) In In caso di ricovero dovuto a malattia malattia ricovero con con pernottamento, pernottamento, dovuto od infortunio inffo gico, in istituti di chirurgico, ortunio o parto parto con con intervento intervento chirur iore a 3 g iorni, il curaa pubblici o pr privati, durata parii o super superiore giorni, cur ivati, di dur ata par ogni dipendente dipenden te ha dir diritto itto ad una indennità di € 20,00 per ogni medico, dopo la dimis giorno g iorno di convalescenza convalescenza certificata certificata dal medico, dimis-to in g rado di sione dall’istituto dall’istituto di cura, cura, qualor qualoraa non sia sta stato grado svolgere aale indennità viene sv olgere la propria propria attività attività lavorativa. lavorativa. TTale corrisposta corrisposta per il numero pari a quelli certificati certificati dal numero di giorni giorni pari medico medico ccon giorni on un massimo di 10 g iorni per persona e per anno civile. civile. CAS.SA.COLF. CAS.SA.COLF. garantisce inoltre rimborso integrale integrale dei garantisce inoltr e il rimborso tickets sanitar sanitarii nel limite limite di € 300,00 per persona e per anno civile, civile, relativi prestazioni relativi alle pr estazioni di alta specializzazione effettuate eff ffe presso strutture anitario Nazionale o ettuate pr esso struttur e del SServizio ervizio SSanitario da esso accreditate. accreditate. ELENCO ELENC O PREST PRESTAZIONI ST TAZIONI DI ALTA ALLTA SPECIALIZZAZIONE SPECIALIZZ AZIONE EFFETTUATE EFFETTUATE T PRESSO STR UTTURE DEL SSN O D A ESSO A CCREDIT TAT TE STRUTTURE DA ACCREDITATE Alta A lta diag diagnostica nostica radiologica radiologica (esami stratigrafici stratigrafici e ccontrastografici ontrastografici - ““anche anche dig digitale”) itale”) Angiografia A ngiografia Artrografia A rtrografia Broncografia Broncografia Cisternografia Cisternografia Cistografia C istografia C istouretrografia Cistouretrografia Clisma opac opaco o C olangiografia intravenosa intravenosa Colangiografia Colangiografia C olangiografia per percutanea cutanea (PT (PTC) C) Colangiografia Colangiografia tr trans ans Kehr C olecistografia Colecistografia Dacr Dacriocistografia iocistografia D efecografia Defecografia FFistolografia istolografia FFlebografia lebografia FFluorangiografia luorangiografia G Galattografia alattografia Ist erosalpingografia Isterosalpingografia Linf Linfografia ografia Retinografia Retinografia Rx esofago con con mezzo mezzo di contrasto contrasto Rx stomaco stomaco e duodeno con con mezzo mezzo di contrasto contrasto tenue e colon colon con con mezzo mezzo di contrasto contrasto Rx tenue SScialografia cialografia Splenopor tografia Splenoportografia Urografia Urografia V esciculod esciculodef e erentografia Vesciculodeferentografia Videoangiografia Videoangiografia W irsungrafia Wirsungrafia Accertamenti A ccertamenti Amniocentesi A mn nioc Densitometria ossea computerizzata (MOC) Ecocardiografia Elettroencefalogramma Elettromiografia Mammografia o Mammografia mmogr mmog mog og grafia afi fia Dig fia Di D Digitale git ita ital iitale tale ale le e P PE PET ET P Prelievo reliev elie eli liev liev evvo d de dei eii villi vill vil vvi illi llilii ccoriali oriali or ialilii ia ial Risonanza nanza anza nza zaa M Magnetica agnetica ag ne net neti netic etica tica ica caa Nu Nuc Nucle Nucl N Nucleare ucle cle le earre ((R ea ear (RM (RMN) (RMN RMN) MN) N)) (in (inc (inclusa (inclus (inclu ((i (incl inclusa nclusa clusa lusa usa saa ang aan angio ng giio o RMN) RMN RM R MN) N) SScintigrafia ciiin cin ntig t grafia ti afi fia fia TTomografia To omog om omo omog og grafia afi fia A fia Assiale sssiale ssi ssia ssial ssiale iale ale le eC Computerizzata ompu om omp ompu put pu uter erizza izza izz zaata ta ((TAC) TAC) ((a TA (anc vir (an (anche virtuale) tuale) TTerapie Te erapie Chemioterapia Chemiot erapia Cobaltoterapia Cobaltoterapia Dialisi Laserterapia Laserterapia a sc scopo opo fisiot fisioterapico erapico Radioterapia Radioterapia