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Rassegna
C O M M E R C I O
S E R V I Z I
© L. MONTE/BUENAVISTA
T U R I S M O
Sindacale
25 novembre
GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA
SULLE DONNE
Il protocollo
con Coop Adriatica
sul welfare
aziendale:
un’intesa
in controtendenza
La scientifica
ho’ ma quando cazzo me trovate??? Ma
che davero davero???
La chiamano la scientifica ma questi non sanno
neanche fa due più due, ah belli sto nel pozzo
dietro casa mia, ma come ve lo devo da dì... è
stato lui, è chiaro, nun ce vole Maigret... sto
bellimbusto v’ha fregato bene bene cor farso
alibi, ma quando mai uno va a fasse un
massaggio thailandese alle sette de sera?
Eddaje su ….quando tra l’altro c’è la cena quasi
in tavola e chi ce crede?? E siccome era venerdi
c’era pure il pesce fresco del bancone de Nina
del mercato e lui ce lo sapeva...
Eddai, ma nun la vedete la televisione?? Nun ce
vonno i Ris de Parma pe’ capì che ja dato i sordi alla
thailandese, quelle se puzzano de fame e pe’ du lire
te fanno certi servizietti che ’na farza testimonianza
a paragone è ’na passeggiata de salute...
Ao’, me sentite lassù...
Comunque mejo morta che ancora co’ lui, te lo
giuro sul televisore al plasma che è la cosa più cara
che c’avevo. Ecco, questo me secca, che jè rimasto
a lui con tutto il telecomando satellitare che era ‘na
bellezza, ma tanto decideva sempre lui che
bisognava da guardà, tanto valeva che morivo...
Mejo morta che guardamme n’artra domenica
sportiva co l’illuminata, quella presentatrice
piena de luce che sembra la madonna, quella
bionda che dice i risultati co’ le labbra de
rossetto forte e gli orecchini de lampadario, a lui
je piace tanto, a me invece me faceva schifo...
Capito? sto quaggiù??!! In fondo ar pozzo,
dietro casaaaa!!! Questi nun ce sentono, so’
sordi...
e daje n’artra rana che me caca in testa, sto
pozzo è freddo e umido, so’ tre mesi che sto
qua drentro e a nessuno je venuto il sospetto de
da ’na sbirciatina, se la so’ bevuta, e quello, il
furbo, ha fatto pure er piantarello a chi l’ha
visto... sur canale tre, dice che so’ andata via de
casa de botto, ’na mattina s’è svejato e non
c’ero più… dice che era strano, che ha subito
capito che qualcosa non andava perché non
j’avevo lasciato il caffè pronto come ar solito…
ma li mortacci suoi...
Se non ve sbrigate , ce ritrovate solo i girini...
So’ esaurita, me riesco a stanca’ pure da
morta...
I.R. al numero 43/2013 di Rassegna Sindacale
A
(tratto da Ferite a Morte di Serena Dandini
www.feriteamorte.it)
L’impresa
solidale
I
l 6 novembre scorso Coop
Adriatica, Filcams Cgil, Fisascat
Cisl e Uiltucs hanno siglato un
protocollo di solidarietà per le
lavratrici e i lavoratori dell’impresa
cooperativa.
Un accordo innovativo e positivo di
welfare aziendale in evidente
controtendenza rispetto alle difficoltà
occupazionali e di condizioni di
Alessio Di Labio
lavoro che trasversalmente opprimono
tutti i settori produttivi del paese.
Più di 170 punti vendita i 4 regioni
(Veneto, Emilia-Romagna, Marche e
Abruzzo), quasi 9mila dipendenti, di
cui il 90% a tempo indeterminato, e il
50% con figli. Numeri importanti di
una delle nove cooperative di
consumo presenti in Italia.
Un modello di contrattazione solidale
V
LA VERTENZA | VALTUR
Un primo risultato
Roberta Manieri
S
i è conclusa con un’intesa la
difficile trattativa relativa alle
cessioni di una parte dei
complessi aziendali Valtur.
Questa azienda ha vissuto nella sua
storia una vicenda alquanto pesante e
travagliata, e alla fine, onde evitare il
fallimento del gruppo, è stata messa in
amministrazione straordinaria.
Mesi di “incertezza e apprensione”,
durante i quali i lavoratori del famoso
tour operator, sono stati in attesa di
sapere cosa ne sarebbe stato della loro
azienda e del loro futuro, anche in
ragione dei tempi lunghi e della
complessa procedura della cessione di
vendita, che ha visto alla fine assegnare
Valtur spa alla società Orovacanze.
Finalmente il 29 ottobre scorso, presso
il ministero dello Sviluppo economico è
stato sottoscritto, da Filcams Cgil
Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, un verbale di
accordo per il passaggio dei dipendenti
Valtur a Orovacanze.
L’intesa prevede soprattutto di
incrementare il numero di lavoratrici e
lavoratori da assumere, rispetto a
quanto previsto dal piano industriale e
contenuto nell’offerta vincente della
“cessionaria”.
Dal 1° novembre del 2013 sono stati
trasferiti a Orovacanze 89 rapporti di
lavoro, 4 in più di quanto previsto
dall’offerta vincente, e il passaggio di
ulteriori 18 lavoratori, che saranno
assunti a scaglioni successivi, a partire
da dicembre 2013.
Per tutti i lavoratori non trasferiti sarà
attivata la cassa integrazione
straordinaria,
••• SEGUE A PAGINA 19
che dà una risposta alle necessità reali
delle lavoratrici e dei lavoratori e che
potrebbe essere un precedente
importante da esportare nelle altre
imprese del sistema cooperativo e non
solo.
Il protocollo interviene su alcune
aree: la conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro, la famiglia, la salute, il
benessere e il risparmio; riuscire a
dedicare un investimento così
consistente, tutto a carico
dell’impresa, a un sistema solidaristico
è indiscutibilmente un atto distintivo
Ma è anche un cambio culturale
rilevante: le difficoltà e le esigenze
delle persone non sono un intralcio
alla produttività della cooperativa, ma
istanze che responsabilmente vanno
affrontate insieme per migliorare la
vita delle persone e renderle solo
eventualmente più produttive.
La commissione che ha elaborato il
protocollo ha infatti lavorato
inizialmente indagando sulla
composizione dell’organico
dell’impresa e quindi ha analizzato
quali potessero essere i campi
prioritari di intervento.
La composizione dell’organico è fatta
per il 75% da donne, che come noto
supportano maggiormente il carico
della cura dei figli, degli anziani e dei
familiari in generale. Una caratteristica
importante che ha immediatamente
orientato i lavori verso l’ampliamento
e la maggiore esigibilità degli
strumenti di conciliazione dei tempi di
vita, quali permessi, congedi,
aspettative e sistemi temporali di
orario agevolato.
Gli interventi del protocollo
supportano dalla
••• SEGUE A PAGINA 18
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TURISMO SESSUALE
P
| SAFE HOST
Una lotta di tutti
Roberta Manieri
F
•••
BEST PRACTICE
Google, crea
un database
anti pedopornografia
Rimuovere dal web immagini
di abusi su minori
Google, colosso dei motori di ricerca
in rete, ha lanciato un progetto, per
combattere la pedopornografia
online ed eliminare dal web i
contenuti inappropriati. Un
investimento consistente, per
cercare di eliminare le immagini
online di abusi su minori.
Una volta individuati, i contenuti
pericolosi saranno omessi dai
risultati delle ricerche e segnalati
alle autorità.
Don’t Look Away!
Non voltarti
dall’altra parte!
È la campagna di sensibilizzazione
contro lo sfruttamento sessuale dei
minori in occasione dei grandi eventi
sportivi in Brasile nel biennio 20142016 (Mondiali di Calcio e Giochi
Olimpici) lanciata da Ecpat il 27
settembre scorso in occasione
della Giornata Internazionale
del Turismo. •
L’iniziativa
della Filcams
per condividere
esperienze
e buone pratiche
dicembre 2011 che invitava gli stati
Membri ad assumere iniziative concrete
contro lo sfruttamento sessuale dei minori.
Safe Host, si pone l’obiettivo di rendere
patrimonio comune a disposizione
dell’Europa, il bagaglio di esperienze e
buone pratiche maturate in Italia,
promuovendo azioni concrete e congiunte
per responsabilizzare all’azione anche le
parti sociali, tour operator, Ong e operatori
del settore.
Dopo un anno di lavoro, il 20 novembre,
alla presenza delle diverse parti sociali che
hanno aderito al progetto, è stato
presentato a Bruxelles il Tool Kit, il
pacchetto di formazione per dotare
l’industria turistica europea di riferimenti
comuni e innovativi per la lotta contro lo
sfruttamento sessuale dei minori in tutto il
settore.
“Il lancio di Tool Kit, segna il
completamento di un progetto lungo un
anno, che ci ha visti impegnati, insieme alle
parti sociali, per individuare le forme
esistenti di sfruttamento sessuale dei
minori nel turismo europeo, e raccogliere
le migliori pratiche di lotta degli Stati
membri”, ha detto Gabriele Guglielmi,
responsabile del dipartimento
Internazionale Filcams Cgil.
In questi mesi di lavoro, si è cercato di
mettere insieme le azioni positive messe in
campo dai diversi paesi per combattere
questo fenomeno, accordi, iniziative e
regole di riferimento, e individuare una
strada comune e condivisa da tutti.
È per questo che sul sito safehost.filcams.it
è possibile consultare le linee guida e
partecipare ad un corso di formazione
online, per migliorare le conoscenze del
fenomeno, da parte degli operatori del
settore. Conoscere e far conoscere il
fenomeno, informare e supportare le
attività delle associazioni, diffonderne la
conoscenza per fare in modo che ogni
singolo lavoratore, ogni operatore turistico
si faccia promotore della lotta contro il
turismo sessuale. Il marchio Safe Host,
creato per l’iniziativa, continuerà a essere
divulgato nei prossimi mesi, con l’obiettivo
di arrivare a condividere questa battaglia
con azioni concrete di ogni singolo:
mettere in vista il marchio sulla propria
divisa, nella propria struttura ricettiva,
esporre il decalogo che spieghi l’iniziativa
e manifestare la propria contrarietà.
L’obiettivo è che diventi un marchio
riconosciuto che contraddistingua anche le
strutture ricettive, come un “marchio di
garanzia”, da pubblicizzare anche sui
famosi siti di ricerca per viaggi e alloggi, un
segno di responsabilità e turismo
sostenibile.•
DALLA PRIMA
L’impresa solidale: il protocollo con Coop Adriatica
gravidanza,
all’inserimento
all’asilo nido,
fino agli otto anni del
bambino, le esigenze dei
genitori, e per le
situazioni di particolare
difficoltà economica i
genitori soli di figli fino a
16 anni.
Ovviamente molti
strumenti a disposizione
del lavoratore riguardano
la cura degli anziani e dei
disabili, altri strumenti
supportano i lavoratori
qualora debbano
affrontare gravi problemi
familiari.
È fondamentale
18
©F. FIORANI/SINTESI
C
ome tante altre volte, arriva un
cliente, ma con lui c’è una
bambina poco più che
adolescente. Potrebbero essere
fratelli, cugini, dall’età non sembrano
padre e figlia. Chiedono una stanza, ma la
receptionist che li riceve, ha subito un
sospetto, e con la scusa della momentanea
indisponibilità, li invita a tornare del
pomeriggio. Al loro ritorno però, li
accoglie la polizia che arresta l’adulto per
sequestro di persona.
Un istinto, una percezione forse casuale,
ma grazie all’intuizione della
responsabile della
reception dell’albergo,
si è riusciti a porre fine
ad una falsa “fuga
d’amore” avviata
tramite la conoscenza
su facebook, che si
sarebbe potuta
trasformare
diversamente. Siamo a
Lugano, ma i
protagonisti sono
italiani.
Il turismo sessuale ai
danni dei minori è una piaga
internazionale, un fenomeno diffuso
soprattutto nel Sud-est asiatico, America
Latina, Africa ed Europa orientale. Se la
povertà e il disagio sociale sono tra le
cause che spingono verso comportamenti
a rischio pur di un minimo guadagno, la
realtà è che, purtroppo, la “richiesta” è alta,
e la ricerca di occasioni da parte di
viaggiatori è in continuo aumento. In
alcuni paesi, dove il turismo è l’unica
risorsa economica, l’impiego dei minori nel
mercato del sesso diventa una maggiore
attrattiva, a volte anche tollerata dagli stessi
governi locali.
Il turista sessuale, è colui che “trovandosi
in luogo diverso dal proprio paese di
origine compie attuali sessuali a
pagamento con dei soggetti minorenni”.
Questa definizione è di Ecpat-Italia, Onlus
che difende i diritti dei bambini dalla
prostituzione, dal turismo sessuale e da
tutte le altre forme di sfruttamento sessuale
dei minori, che ha anche cercato di
tracciare un profilo che racchiuda tutte le
caratteristiche riscontrate in occasione di
arresti o segnalazioni. Tre sono le
tipologie: turista occasionale, turista
abituale e pedofilo. Altrettanto difficile è
individuare un’unica provenienza, anche
se i turisti europei certamente non si
distinguono in positivo.
Per combattere questo fenomeno, possono
giocare un ruolo chiave tutti i soggetti
coinvolti nell’industria turistica: tour
operator, agenzie di viaggi, associazioni di
settore, ma anche le lavoratrici ed i
lavoratori.
Ed è per questo che la Filcams Cgil, si è
fatta promotrice del progetto Safe Host,
un’iniziativa nata nell’ambito della direttiva
adottata dal Parlamento europeo a
evidenziare che tutti i
diritti riconosciuti per
coniugi e affini di primo
grado sono anche
riconosciuti per
conviventi stabili ossia a
coppie di fatto.
Sono ampliati e
regolamentati i permessi
per studio e formazione.
Le lavoratrici e lavoratori
potranno inoltre
richiedere aspettative per
affrontare la
riabilitazione da
dipendenze quali
etilismo,
tossicodipendenza,
ludopatia e i disturbi dei
comportamenti alimentari
e ne potranno far
richiesta anche coloro
che sono stati vittime di
stalking e maltrattamenti
familiari.
Inoltre, i dipendenti che
avranno necessità
economiche, oltre
all’anticipo del tfr,
potranno richiedere
prestiti a tasso agevolato
e per improvvise gravi
condizioni di disagio
saranno concessi sussidi
a fondo perduto per un
massimo annuo di
100.000 euro.
L’impresa inoltre ha
riconosciuto sconti nelle
società controllate
(Librerie coop, Robintour,
Identicoop etc), voucher
per specifici servizi di
welfare e per far fronte
alla perdita del potere
d’acquisto è stato anche
concesso uno sconto del
5 per cento in tutti i
negozi di Coop Adriatica
a tutti dipendenti, istanza
che più volte è stata
rivendicata dai lavoratori.
“Un accordo positivo
perché apre ad una serie
di ragionamenti nuovi” è
quanto afferma Sonia
Sorvillo segretaria della
Filcams Cgil di Bologna,
“innanzitutto perché non
si pone in sostituzione
del pubblico, a
dimostrazione che le
aziende possono
investire soldi e
prevedere degli
interventi per i
lavoratori.
Tra gli aspetti
importanti, la volontà di
migliorare la
conciliazione dei tempi
di vita e lavoro in un
settore sempre più
complesso; estendere i
diritti a tutti e creare
servizi che possano
anche rilanciare
l’occupazione in altri
settori”.
Le organizzazioni
sindacali e l’impresa si
occuperanno di
diffondere materiale
informativo
maggiormente dettagliato
nonché il testo completo
del protocollo.
I buoni accordi devono
essere diffusi, per
informare le lavoratrici
ed i lavoratori, per
cercare di fare da
apripista ad altri accordi
aziendali, e per ridare
fiducia la mondo del
lavoro: nonostante le
tante difficoltà,
possiamo ancora
migliorare le condizioni
di lavoro. •
Terziario10_ok 25/11/13 15.39 Pagina 19
FORMAZIONE | LA FILCAMS SPERIMENTA L’E-LEARNING
Si comincia con la busta
C
•••
Francesca Mandato
strutture territoriali e quella
nazionale si stanno apprestando
ad affrontare per l’anno 2014,
moltissimi tra delegate/i e
quadri sfuggono nel breve
periodo all’offerta formativa,
spesso a quella di primo
accostamento.
Tra questi vi saranno senz’altro
un’importante minoranza di
giovani, scolarizzati e
tecnologicamente dotati che
guardano con favore all’utilizzo
di strumenti flessibili in grado
di dare risposte immediate a
esigenze formative avvertite
come prioritarie, da gestire in
autonomia e compatibilmente
agli impegni di vita e di lavoro.
Affiancare pertanto il segmento
e-learning a ciò che di buono si
fa e ancor più si farà in futuro
nella formazione d’aula sui
territori rappresenta una scelta
che amplia il ventaglio
dell’offerta formativa e che, con
una gestione accorta in
relazione allo strumento, può
offrire interessanti risultati.
In questa logica il primo corso,
che attualmente è in fase di
implementazione, è il corso
busta paga rivolto a delegate e
delegati dal titolo “La busta
paga: conoscerla per tutelare i
lavoratori”, realizzato con il
supporto del Dipartimento
Elearning dell’Università La
Sapienza di Roma e con il
contributo, in qualità di
docente, di Emanuele Ferretti,
Responsabile Ufficio Vertenze
Legali Cdl Roma Nord e
Civitavecchia.
La scelta di avviare l’esperienza
dell’e-learning con il corso
busta paga risponde proprio
all’esigenza di individuare
strumenti ulteriori che possano
soddisfare la richiesta massiccia
delle delegate e dei delegati su
questo tema.
Nell’esperienza di un delegato
infatti la tutela del lavoratore,
nonché l’affermazione del
proprio ruolo, passa all’inizio
proprio dall’assistenza nella
lettura della busta paga,
all’interno della quale spesso si
nascondono irregolarità,
trappole, evasioni da parte dei
datori di lavoro. Essere in grado
di esaminare e individuare
omissioni o errori rappresenta
per il delegato una specifica
competenza da costruire. Non a
caso, la maggioranza dei
delegati nelle ricerche sui
fabbisogni formativi la pone ai
primi posti tra i temi richiesti e
le strutture la inseriscono nei
corsi base prima possibile.
In tale prospettiva, l’offerta elearning costituisce uno
strumento in grado, laddove vi
sia la volontà, e l’accessibilità ai
mezzi tecnologici e competenze
informatiche di base, di
soddisfare l’esigenza di una
platea, sicuramente ristretta, ma
in tempi brevissimi.
Sul piano dell’apprendimento, il
corso on line “Conoscere la
busta paga” è progettato per
essere efficace tenendo presente
le peculiarità dello strumento
informatico. Il programma di
studio è infatti suddiviso in
unità didattiche brevissime
(massimo 10 minuti l’una), con
materiali di supporto (slide)
spiegate dall’esperto e
scaricabili, test di
autovalutazione a risposte
multiple obbligatori tra una
unità e l’altra, possibilità di
tracciare il percorso svolto dal
singolo partecipante e
certificare attraverso test finali il
superamento del corso.
Le modalità di accesso e di
certificazione per i partecipanti
alla piattaforma saranno le
medesime di quanti partecipano
ai corsi in aula del Piano
nazionale della formazione.
Avremo, vale a dire, la stessa
scheda raccolta di dati e il
medesimo libretto formativo.
Diverso sarà il canale: dai
territori ai responsabili regionali
della formazione per la
tracciabilità di quanti vogliono
accedere ai percorsi on line e
tramite il Dipartimento
Formazione e Ricerca della
Filcams nazionale per avere la
password necessaria per
l’accesso al singolo corso e la
sua certificazione.
Proprio per ovviare ai limiti
della formazione a distanza in
una organizzazione come la
nostra sarà fondamentale inoltre
prevedere prima o dopo il
percorso online incontri anche
in forma seminariale finalizzati
a rielaborare quanto appreso,
sciogliere i dubbi, coinvolgere e
motivare chiarendo gli aspetti
politico-sindacale dell’attività
del delegato.
Il corso busta paga sarà
ultimato nel mese di gennaio e
sperimentato per un breve
periodo su una platea di circa
100 persone, per poi andare a
diffusione sui territori.
Successivamente verranno
progettati e realizzati ulteriori
corsi che rappresentano,
sempre sul versante tecnico,
bisogni basilari dei delegati e
dei quadri della Filcams in un
percorso continuo che si
arricchirà nel tempo
affiancandosi, senza mai
alleggerire o ridurre, la
formazione d’aula, che anzi
dovrà caratterizzarsi sempre più
come sistema e come cultura
caratterizzante la Filcams. •
nazionale del Turismo e i
trattamenti economici e
normativi in essere.
Ai lavoratori stagionali sarà
garantito il diritto di precedenza
già esercitato in forza dei
pregressi rapporti di lavoro
intercorsi con Valtur.
Contestualmente il ministero
dello Sviluppo economico si è
impegnato a tenere aperto il
tavolo di confronto sulle
strategie industriali, con
particolare riferimento alla
possibile acquisizione da parte
di Orovacanze di ulteriori
complessi turistico alberghieri,
tra i quali il villaggio di Pollina
in Sicilia, visto che ha avanzato
formale manifestazione di
interesse per la sua
acquisizione.
“Dopo due anni di incontri al
ministero dello sviluppo
economico – dichiara Massimo
Galati delegato della sede di
Milano – siamo arrivati al rush
finale che ci ha visto chiudere la
sofferta vertenza. Le difficoltà
maggiori sono state
principalmente condizionate dai
vincoli dettati dal bando di gara,
ma grazie agli sforzi e
all’impegno profuso dalle
organizzazioni sindacali e anche
dalle Rsa si è raggiunto un
accordo soddisfacente, che
incrementa significativamente
da subito il numero degli
occupati e, attraverso gli incontri
previsti, sarà possibile
aumentare gli occupati che
attualmente sono in cassa
integrazione.”
“Nonostante la difficile e
complicata vertenza” afferma
Lucia Anile della Filcams Cgil
nazionale, che ha seguito l’intera
vertenza, “l’accordo sottoscritto e
gli impegni assunti tra le parti
sono positivi, in quanto
costituiscono un punto di
partenza per il rilancio di Valtur ,
consapevoli che tutto ciò si potrà
realizzare attraverso corrette
relazioni sindacali, nel rispetto
degli impegni sottoscritti e
l’attivazione e gestione della
contrattazione aziendale di
gruppo”. •
© A. DI GIROLAMO/BUENAVISTA
L
a Filcams nazionale ha
scelto di inserire,
all’interno del suo
Piano nazionale della
formazione, un segmento
formativo fondato sulla logica
dell’e-learning. Tale sistema,
basato sul software open source
Moodle, e gestito direttamente
dal dipartimento Formazione e
Ricerca della Filcams nazionale
e dalla rete di formatori,
referenti territoriali e
responsabili della formazione
regionali, rappresenta uno
strumento che consente la
fruizione di corsi a distanza da
parte di delegati, quadri e
dirigenti della nostra categoria.
All’interno di una piattaforma
disponibile su qualunque
supporto (pc, tablet,
smartphone) e che utilizza il
canale youtube per la visione di
filmati, verranno progettati corsi
tecnici per la formazione a
distanza.
È necessario premettere che,
soprattutto in alcuni dei nostri
settori, l’utilizzo della tecnologia
è spesso preclusa a molti e che
per retroterra culturale, scolarità,
età, propensione individuale e
difficoltà a conciliare gli impegni
lavorativi e personali, moltissimi
dei nostri quadri e delegati
potranno non essere interessati
a seguire corsi su piattaforma elearning.
Inoltre le relazioni che si
determinano durante i corsi in
aula tra partecipanti e categoria
garantisce un arricchimento sul
piano esperienziale, umano e
conoscitivo che esula dalla mera
conoscenza tecnica
dell’argomento affrontato.
Qualunque materia, anche di
natura tecnica, ha poi risvolti
politico-sindacali legati a chi
siamo, come rappresentiamo e
tuteliamo i lavoratori attraverso
gli strumenti di cui siamo in
possesso e su cui la categoria
deve mantenere sempre alta
l’attenzione. Poste tali premesse
da cosa nasce la volontà della
Filcams di investire anche sul
versante dell’e-learning?
L’idea nasce dalla
consapevolezza che, nonostante
l’enorme impegno profuso dalle
strutture e dal nazionale nella
formazione di delegati, quadri e
dirigenti, con risultati pari a
circa 1900 persone incluse in
attività formative in meno di un
anno e mezzo in 140 corsi in
tutte le regioni, e l’ancor più
significativo impegno che le
I
DALLA PRIMA
Valtur. Un primo risultato
e inoltre, presso il
ministero dello Sviluppo
economico è stato
attivato un apposito tavolo
finalizzato alla individuazione di
soluzioni operative tra le parti,
per verificare e individuare
eventuali opportunità di
ricollocazione di nuova
occupazione.
L’accordo, in relazione alle
prospettive future d’incremento
e/o di allargamento delle attività
di Orovacanze, prevede la
possibilità di ricollocare i
lavoratori “non trasferiti”
attraverso il dispositivo del
diritto di precedenza senza
limite di tempo; tale vincolo
opererà sia per i lavoratori a
tempo indeterminato che per i
lavoratori stagionali (contratti a
termine).
I criteri di scelta individuati per
il trasferimento del personale,
sia a tempo indeterminato che a
termine, sono costituiti da
esigenze tecnico organizzative e
produttive, carichi di famiglia e
anzianità di servizio e saranno
oggetto di verifica tra le Parti in
appositi incontri, mentre
l’individuazione dei profili
professionali sono stati definiti
in relazione al piano industriale
e al progetto organizzativo
presentato dalla società
acquirente.
Tutti i lavoratori manterranno
l’applicazione del contratto
19
Terziario10_ok 25/11/13 15.39 Pagina 20
C
CONTAMINAZIONI |L’INIZIATIVA STOP OPG
Marco Cavallo in tour tra gli internati
“M
atto come un
cavallo” è
un’espressione
comune, un modo di dire
all’italiana utilizzato per definire
un individuo affetto da indubbia
pazzia, ma anche eccentrico,
fuori dalle righe. E proprio un
Cavallo di cartapesta blu, dal
nome Marco, opera collettiva
ispirata ad un cavallo salvato dal
macello grazie all’intervento di
uno degli internati dell’Ospedale
psichiatrico di Trieste, è divenuto
il simbolo della mobilitazione
promossa dal comitato Stop Opg
(Ospedali psichiatrici giudiziari).
Nel 1973 quel pupazzo ha
simbolicamente rotto le mura del
manicomio di San Giovanni,
sancendo l’inizio della lotta per
la libertà dei malati di mente,
contro gli ospedali psichiatrici e
le condizioni impietose degli
internati, sostenuta poi dalla
legge Basaglia n.180/78.
Questa lotta ancora non ha
trovato una conclusione felice, al
punto da spingere il comitato
promotore a ricominciare la
protesta, attraverso un viaggio
attraverso il paese, sostenuto
dallo stesso capo dello Stato,
che ha conferito loro una
medaglia.
Trent’anni sono passati dalla
riforma proposta nel ’78:
l’intento della legge era di
imporre la chiusura dei
manicomi, organizzando istituti
sanitari pubblici, per promuovere
una cura meno lesiva dei diritti
umani e della dignità dei pazienti
affetti da patologie cliniche e
definiti socialmente pericolosi,
sottoposti loro malgrado a
trattamenti violenti ed invasivi.
Il percorso di attuazione della
norma è risultato complesso e
fortemente osteggiato.
È infatti difficile l’attuazione di
misure altre al ricovero, e
nonostante la Corte
costituzionale abbia stabilito, in
base a due recenti sentenze,
che la terapia va eseguita in
ambito territoriale attraverso
programmi riabilitativi, troppo
spesso non si è riusciti ad
investire risorse e prevedere tali
alternative.
Oggi gli Opg ancora esistenti
risultano sei, tra Napoli e
Montelupo Fiorentino, gli
internati ospitati più di 1300, con
un sovraffollamento di decine di
persone e il fattore più grave
riguarda le superate concezioni
di malattia mentale da cui è
derivato l’internamento di questi
individui.
Le proposte di legge presentate
negli ultimi anni insistono
sull’abolizione delle strutture,
con l’avanzamento di ipotesi di
regionalizzazione, attuando un
passaggio di competenze
all’amministrazione penitenziaria
e a quella sanitaria locale, con
apertura h24 dei Centri di salute
mentale.
La scadenza prevista per le
chiusure: aprile 2014.
Le associazioni promotrici del
comitato Stop Opg hanno
comunque deciso di agire,
organizzando un tour dal titolo
“Il viaggio di Marco Cavallo nel
mondo di fuori per incontrare gli
internati”, che ha toccato 16
città italiane, incluse le sedi dei
manicomi ancora operativi,
portando con sé musica, teatro,
colori e cortei festanti, per
attirare l’attenzione e per
colpire l’opinione pubblica.
A Firenze è stato presentato un
documentario e un libro sulle
alternative sperimentate in
Brasile; a Genova l’incontro con
gli studenti medi e universitari; e
ancora dibattiti alla presenza
delle istituzioni, delle
associazioni e dei sostenitori.
Il 20 novembre Marco Cavallo è
stato ospite della sede Cgil di
Corso Italia, perché la nostra
organizzazione ha appoggiato
da sempre la battaglia; e lì si è
data lettura di alcuni brani del
dialogo tra Marco Cavallo e gli
internati allietando il pubblico
convenuto.
Il giorno successivo il
programmato incontro in Senato
e alla Camera, con una
delegazione di parlamentari, per
affermare davanti ai
rappresentanti dello Stato un
concetto fondamentale della
nostra Costituzione ”la legge non
può in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della
persona umana” (articolo 32).
http://www.stopopg.it
Loredana Colarusso
F
FOCUS
Guerratra poveri a Modena
È
un fenomeno in
continuo aumento e
che la Filcams-Cgil
ha più volte
denunciato, quello del
dumping contrattuale nel
settore degli appalti di servizi.
Gli esiti estremamente
negativi e difficilmente
contenibili di questa
problematica sono la perdita
occupazionale per i lavoratori
del settore (ristorazione,
pulizie, vigilanza/portierato) o
la decadenza economica
dovuta a riduzioni di orari
contrattuali e/o mancato
mantenimento delle
condizioni contrattuali
precedenti, spesso dovute
appunto all’applicazione di
contrattazioni collettive
differenti e peggiorative.
E questo è anche il caso del
recente appalto di vigilanza e
portierato presso l’università
di Modena.
L’appalto è stato affidato alla
ditta Coopservice società
cooperativa per azioni,
colosso del settore servizi con
quasi 12.000 dipendenti su
base nazionale.
Il problema è che attualmente
Coopservice ha aperto sulla
provincia di Modena due
differenti procedure di cassa
integrazione, una per appalto
Hera (di cui abbiamo parlato
nel mese di aprile) e un’altra
a livello provinciale per tutti
gli occupati del settore
portierato.
Sulla base di questa
Rassegna Sindacale
Settimanale della Cgil
Direttore responsabile Guido Iocca
A cura di Patrizia Ferrante
20
situazione la ditta
Coopservice non ha
provveduto ad assumere i
lavoratori della ditta uscente,
il Consorzio Prodest Milano.
Consorzio che, non avendo
altri appalti in provincia di
Modena, ha pertanto
provveduto al licenziamento
dei lavoratori medesimi (7
unità).
Il Consorzio Prodest applica il
contratto nazionale
Multiservizi e ha pertanto
attivato procedura di cambio
appalto ai sensi dell’art. 4 di
quel contratto.
La ditta Coopservice, pur non
negando che di cambio
appalto si tratta, si avvale
della possibilità di non
assumere i lavoratori giacché
applica una differente
disciplina contrattuale (il ccnl
Commercio/Tds).
A ciò subentra un’ulteriore
complicazione, data dal fatto
che la ditta Coopservice è
firmataria anche del nuovo
ccnl Vigilanza e Portierato
sottoscritto nel mese di
febbraio 2013.
Contratto che a oggi non ha
purtroppo ancora visto
completato il percorso di
armonizzazione per quanto
attiene la parte relativa al
portierato.
Tale contratto prevede anche
una normativa al fine di
tutelare i lavoratori nei cambi
appalto.
Normativa che in tale
contesto non verrà applicata
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dalla ditta Coopservice, per
un motivo contrattuale e per
un motivo contingente,
ovvero il fatto che l’azienda
preferisce dare priorità ai
propri lavoratori,
reimpiegando quelli che
attualmente si trovano in
cassa integrazione.
È una vera e propria guerra
tra poveri, ed è la nuova
frontiera dell’aspetto di
questa crisi che fino a questo
punto aveva visto impegnati i
sindacati nell’ostinata e sino a
qui vincente tutela
dell’occupazione, anche
attraverso gli ammortizzatori
sociali, e che adesso inizia
seriamente a trasformarsi in
procedure di
esclusione/espulsione dai
luoghi di lavoro, anche nel
settore servizi, nel quale sino
a qui si era tamponato
attraverso l’utilizzo degli
strumenti in deroga.
Per quanto attiene il caso
specifico, questo fatto
contravviene anche la ratio
secondo la quale nel 2009 i
sindacati confederali Cgil Cisl
Uil sottoscrissero il “Patto per
attraversare la crisi” con la
Regione Emilia-Romagna.
La Regione Emilia-Romagna
stessa, con delibera dell’anno
scorso, ha, contrariamente a
tale principio, affermato che
in caso di procedura aperta in
corso d’anno nell’unità
produttiva si possa evitare di
assumere nuovo personale.
Ancora una volta questa
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Adriano Montorsi
Il caso
dell’appalto
per la vigilanza
all’Università
dicitura segna il ritardo
politico-culturale, anche delle
amministrazioni, nei confronti
del mondo degli appalti. È
facilmente intuibile come il
riferimento all’unità produttiva
sia una definizione tipicamente
mirata al mondo manifatturiero
e dunque facilmente passibile
di fraintendimenti se applicata,
stricto sensu, alla realtà degli
appalti.
La categoria territoriale è
impegnata attualmente su tre
fronti.
Il primo: la richiesta alla
Regione Emilia-Romagna di
esprimersi circa tale vicenda e
sul riassorbimento dei
lavoratori da parte della ditta
Coopservice, anche in
considerazione del fatto
consolidato che le assunzioni
in regime di cambio appalto
non determinano occupazione
aggiuntiva.
Il secondo: mantenere attivo
il tavolo di confronto con
Coopservice con l’obiettivo di
addivenire entro il termine
del 2013 a un accordo di
armonizzazione contrattuale
(che ridurrebbe le ore
settimanali di impiego dei
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lavoratori dalle attuali 45 a
40) che consenta di
riassorbire i lavoratori non
assunti.
Il terzo: al fine di perseguire
quanto sopra dettagliato,
concordare con il consorzio
Prodest una cassa
integrazione per tutelare i
lavoratori in tale periodo.
Ancora una volta questa
vicenda ci racconta del
viluppo talvolta inestricabile
delle norme con cui il nostro
lavoro spesso e volentieri si
trova ad avere a che fare.
Abbiamo avuto modo di dirlo
in più occasioni, e lo
ribadiamo ancor più
fortemente oggi, in questi
tempi di crisi conclamata.
Solo la presenza e
l’applicazione di regole certe
che garantiscano e tutelino il
lavoro può permetterci di
uscire dalla crisi rafforzati e
non indeboliti da strutturali
processi di svuotamento delle
norme contrattuali e
legislative, che ormai anche le
aziende più importanti e
rappresentative dei nostri
settori perseguono in una
declinante e inarrestabile
logica mirata alla semplice
sussistenza.
Una logica che determinerà
solo un incipiente e
progressivo impoverimento
del lavoro e dei lavoratori
con conseguenze sociali
probabilmente non ancora del
tutto previste e valutate nei
loro disastrosi effetti. •
A cura di Roberta Manieri
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Chiuso in tipografia lunedì 25 novembre ore 13
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Novembre 2013 - Filcams Cgil