Terziario10_ok 25/11/13 15.38 Pagina 17 Rassegna C O M M E R C I O S E R V I Z I © L. MONTE/BUENAVISTA T U R I S M O Sindacale 25 novembre GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Il protocollo con Coop Adriatica sul welfare aziendale: un’intesa in controtendenza La scientifica ho’ ma quando cazzo me trovate??? Ma che davero davero??? La chiamano la scientifica ma questi non sanno neanche fa due più due, ah belli sto nel pozzo dietro casa mia, ma come ve lo devo da dì... è stato lui, è chiaro, nun ce vole Maigret... sto bellimbusto v’ha fregato bene bene cor farso alibi, ma quando mai uno va a fasse un massaggio thailandese alle sette de sera? Eddaje su ….quando tra l’altro c’è la cena quasi in tavola e chi ce crede?? E siccome era venerdi c’era pure il pesce fresco del bancone de Nina del mercato e lui ce lo sapeva... Eddai, ma nun la vedete la televisione?? Nun ce vonno i Ris de Parma pe’ capì che ja dato i sordi alla thailandese, quelle se puzzano de fame e pe’ du lire te fanno certi servizietti che ’na farza testimonianza a paragone è ’na passeggiata de salute... Ao’, me sentite lassù... Comunque mejo morta che ancora co’ lui, te lo giuro sul televisore al plasma che è la cosa più cara che c’avevo. Ecco, questo me secca, che jè rimasto a lui con tutto il telecomando satellitare che era ‘na bellezza, ma tanto decideva sempre lui che bisognava da guardà, tanto valeva che morivo... Mejo morta che guardamme n’artra domenica sportiva co l’illuminata, quella presentatrice piena de luce che sembra la madonna, quella bionda che dice i risultati co’ le labbra de rossetto forte e gli orecchini de lampadario, a lui je piace tanto, a me invece me faceva schifo... Capito? sto quaggiù??!! In fondo ar pozzo, dietro casaaaa!!! Questi nun ce sentono, so’ sordi... e daje n’artra rana che me caca in testa, sto pozzo è freddo e umido, so’ tre mesi che sto qua drentro e a nessuno je venuto il sospetto de da ’na sbirciatina, se la so’ bevuta, e quello, il furbo, ha fatto pure er piantarello a chi l’ha visto... sur canale tre, dice che so’ andata via de casa de botto, ’na mattina s’è svejato e non c’ero più… dice che era strano, che ha subito capito che qualcosa non andava perché non j’avevo lasciato il caffè pronto come ar solito… ma li mortacci suoi... Se non ve sbrigate , ce ritrovate solo i girini... So’ esaurita, me riesco a stanca’ pure da morta... I.R. al numero 43/2013 di Rassegna Sindacale A (tratto da Ferite a Morte di Serena Dandini www.feriteamorte.it) L’impresa solidale I l 6 novembre scorso Coop Adriatica, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato un protocollo di solidarietà per le lavratrici e i lavoratori dell’impresa cooperativa. Un accordo innovativo e positivo di welfare aziendale in evidente controtendenza rispetto alle difficoltà occupazionali e di condizioni di Alessio Di Labio lavoro che trasversalmente opprimono tutti i settori produttivi del paese. Più di 170 punti vendita i 4 regioni (Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo), quasi 9mila dipendenti, di cui il 90% a tempo indeterminato, e il 50% con figli. Numeri importanti di una delle nove cooperative di consumo presenti in Italia. Un modello di contrattazione solidale V LA VERTENZA | VALTUR Un primo risultato Roberta Manieri S i è conclusa con un’intesa la difficile trattativa relativa alle cessioni di una parte dei complessi aziendali Valtur. Questa azienda ha vissuto nella sua storia una vicenda alquanto pesante e travagliata, e alla fine, onde evitare il fallimento del gruppo, è stata messa in amministrazione straordinaria. Mesi di “incertezza e apprensione”, durante i quali i lavoratori del famoso tour operator, sono stati in attesa di sapere cosa ne sarebbe stato della loro azienda e del loro futuro, anche in ragione dei tempi lunghi e della complessa procedura della cessione di vendita, che ha visto alla fine assegnare Valtur spa alla società Orovacanze. Finalmente il 29 ottobre scorso, presso il ministero dello Sviluppo economico è stato sottoscritto, da Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, un verbale di accordo per il passaggio dei dipendenti Valtur a Orovacanze. L’intesa prevede soprattutto di incrementare il numero di lavoratrici e lavoratori da assumere, rispetto a quanto previsto dal piano industriale e contenuto nell’offerta vincente della “cessionaria”. Dal 1° novembre del 2013 sono stati trasferiti a Orovacanze 89 rapporti di lavoro, 4 in più di quanto previsto dall’offerta vincente, e il passaggio di ulteriori 18 lavoratori, che saranno assunti a scaglioni successivi, a partire da dicembre 2013. Per tutti i lavoratori non trasferiti sarà attivata la cassa integrazione straordinaria, ••• SEGUE A PAGINA 19 che dà una risposta alle necessità reali delle lavoratrici e dei lavoratori e che potrebbe essere un precedente importante da esportare nelle altre imprese del sistema cooperativo e non solo. Il protocollo interviene su alcune aree: la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la famiglia, la salute, il benessere e il risparmio; riuscire a dedicare un investimento così consistente, tutto a carico dell’impresa, a un sistema solidaristico è indiscutibilmente un atto distintivo Ma è anche un cambio culturale rilevante: le difficoltà e le esigenze delle persone non sono un intralcio alla produttività della cooperativa, ma istanze che responsabilmente vanno affrontate insieme per migliorare la vita delle persone e renderle solo eventualmente più produttive. La commissione che ha elaborato il protocollo ha infatti lavorato inizialmente indagando sulla composizione dell’organico dell’impresa e quindi ha analizzato quali potessero essere i campi prioritari di intervento. La composizione dell’organico è fatta per il 75% da donne, che come noto supportano maggiormente il carico della cura dei figli, degli anziani e dei familiari in generale. Una caratteristica importante che ha immediatamente orientato i lavori verso l’ampliamento e la maggiore esigibilità degli strumenti di conciliazione dei tempi di vita, quali permessi, congedi, aspettative e sistemi temporali di orario agevolato. Gli interventi del protocollo supportano dalla ••• SEGUE A PAGINA 18 Terziario10_ok 25/11/13 15.39 Pagina 18 TURISMO SESSUALE P | SAFE HOST Una lotta di tutti Roberta Manieri F ••• BEST PRACTICE Google, crea un database anti pedopornografia Rimuovere dal web immagini di abusi su minori Google, colosso dei motori di ricerca in rete, ha lanciato un progetto, per combattere la pedopornografia online ed eliminare dal web i contenuti inappropriati. Un investimento consistente, per cercare di eliminare le immagini online di abusi su minori. Una volta individuati, i contenuti pericolosi saranno omessi dai risultati delle ricerche e segnalati alle autorità. Don’t Look Away! Non voltarti dall’altra parte! È la campagna di sensibilizzazione contro lo sfruttamento sessuale dei minori in occasione dei grandi eventi sportivi in Brasile nel biennio 20142016 (Mondiali di Calcio e Giochi Olimpici) lanciata da Ecpat il 27 settembre scorso in occasione della Giornata Internazionale del Turismo. • L’iniziativa della Filcams per condividere esperienze e buone pratiche dicembre 2011 che invitava gli stati Membri ad assumere iniziative concrete contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Safe Host, si pone l’obiettivo di rendere patrimonio comune a disposizione dell’Europa, il bagaglio di esperienze e buone pratiche maturate in Italia, promuovendo azioni concrete e congiunte per responsabilizzare all’azione anche le parti sociali, tour operator, Ong e operatori del settore. Dopo un anno di lavoro, il 20 novembre, alla presenza delle diverse parti sociali che hanno aderito al progetto, è stato presentato a Bruxelles il Tool Kit, il pacchetto di formazione per dotare l’industria turistica europea di riferimenti comuni e innovativi per la lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori in tutto il settore. “Il lancio di Tool Kit, segna il completamento di un progetto lungo un anno, che ci ha visti impegnati, insieme alle parti sociali, per individuare le forme esistenti di sfruttamento sessuale dei minori nel turismo europeo, e raccogliere le migliori pratiche di lotta degli Stati membri”, ha detto Gabriele Guglielmi, responsabile del dipartimento Internazionale Filcams Cgil. In questi mesi di lavoro, si è cercato di mettere insieme le azioni positive messe in campo dai diversi paesi per combattere questo fenomeno, accordi, iniziative e regole di riferimento, e individuare una strada comune e condivisa da tutti. È per questo che sul sito safehost.filcams.it è possibile consultare le linee guida e partecipare ad un corso di formazione online, per migliorare le conoscenze del fenomeno, da parte degli operatori del settore. Conoscere e far conoscere il fenomeno, informare e supportare le attività delle associazioni, diffonderne la conoscenza per fare in modo che ogni singolo lavoratore, ogni operatore turistico si faccia promotore della lotta contro il turismo sessuale. Il marchio Safe Host, creato per l’iniziativa, continuerà a essere divulgato nei prossimi mesi, con l’obiettivo di arrivare a condividere questa battaglia con azioni concrete di ogni singolo: mettere in vista il marchio sulla propria divisa, nella propria struttura ricettiva, esporre il decalogo che spieghi l’iniziativa e manifestare la propria contrarietà. L’obiettivo è che diventi un marchio riconosciuto che contraddistingua anche le strutture ricettive, come un “marchio di garanzia”, da pubblicizzare anche sui famosi siti di ricerca per viaggi e alloggi, un segno di responsabilità e turismo sostenibile.• DALLA PRIMA L’impresa solidale: il protocollo con Coop Adriatica gravidanza, all’inserimento all’asilo nido, fino agli otto anni del bambino, le esigenze dei genitori, e per le situazioni di particolare difficoltà economica i genitori soli di figli fino a 16 anni. Ovviamente molti strumenti a disposizione del lavoratore riguardano la cura degli anziani e dei disabili, altri strumenti supportano i lavoratori qualora debbano affrontare gravi problemi familiari. È fondamentale 18 ©F. FIORANI/SINTESI C ome tante altre volte, arriva un cliente, ma con lui c’è una bambina poco più che adolescente. Potrebbero essere fratelli, cugini, dall’età non sembrano padre e figlia. Chiedono una stanza, ma la receptionist che li riceve, ha subito un sospetto, e con la scusa della momentanea indisponibilità, li invita a tornare del pomeriggio. Al loro ritorno però, li accoglie la polizia che arresta l’adulto per sequestro di persona. Un istinto, una percezione forse casuale, ma grazie all’intuizione della responsabile della reception dell’albergo, si è riusciti a porre fine ad una falsa “fuga d’amore” avviata tramite la conoscenza su facebook, che si sarebbe potuta trasformare diversamente. Siamo a Lugano, ma i protagonisti sono italiani. Il turismo sessuale ai danni dei minori è una piaga internazionale, un fenomeno diffuso soprattutto nel Sud-est asiatico, America Latina, Africa ed Europa orientale. Se la povertà e il disagio sociale sono tra le cause che spingono verso comportamenti a rischio pur di un minimo guadagno, la realtà è che, purtroppo, la “richiesta” è alta, e la ricerca di occasioni da parte di viaggiatori è in continuo aumento. In alcuni paesi, dove il turismo è l’unica risorsa economica, l’impiego dei minori nel mercato del sesso diventa una maggiore attrattiva, a volte anche tollerata dagli stessi governi locali. Il turista sessuale, è colui che “trovandosi in luogo diverso dal proprio paese di origine compie attuali sessuali a pagamento con dei soggetti minorenni”. Questa definizione è di Ecpat-Italia, Onlus che difende i diritti dei bambini dalla prostituzione, dal turismo sessuale e da tutte le altre forme di sfruttamento sessuale dei minori, che ha anche cercato di tracciare un profilo che racchiuda tutte le caratteristiche riscontrate in occasione di arresti o segnalazioni. Tre sono le tipologie: turista occasionale, turista abituale e pedofilo. Altrettanto difficile è individuare un’unica provenienza, anche se i turisti europei certamente non si distinguono in positivo. Per combattere questo fenomeno, possono giocare un ruolo chiave tutti i soggetti coinvolti nell’industria turistica: tour operator, agenzie di viaggi, associazioni di settore, ma anche le lavoratrici ed i lavoratori. Ed è per questo che la Filcams Cgil, si è fatta promotrice del progetto Safe Host, un’iniziativa nata nell’ambito della direttiva adottata dal Parlamento europeo a evidenziare che tutti i diritti riconosciuti per coniugi e affini di primo grado sono anche riconosciuti per conviventi stabili ossia a coppie di fatto. Sono ampliati e regolamentati i permessi per studio e formazione. Le lavoratrici e lavoratori potranno inoltre richiedere aspettative per affrontare la riabilitazione da dipendenze quali etilismo, tossicodipendenza, ludopatia e i disturbi dei comportamenti alimentari e ne potranno far richiesta anche coloro che sono stati vittime di stalking e maltrattamenti familiari. Inoltre, i dipendenti che avranno necessità economiche, oltre all’anticipo del tfr, potranno richiedere prestiti a tasso agevolato e per improvvise gravi condizioni di disagio saranno concessi sussidi a fondo perduto per un massimo annuo di 100.000 euro. L’impresa inoltre ha riconosciuto sconti nelle società controllate (Librerie coop, Robintour, Identicoop etc), voucher per specifici servizi di welfare e per far fronte alla perdita del potere d’acquisto è stato anche concesso uno sconto del 5 per cento in tutti i negozi di Coop Adriatica a tutti dipendenti, istanza che più volte è stata rivendicata dai lavoratori. “Un accordo positivo perché apre ad una serie di ragionamenti nuovi” è quanto afferma Sonia Sorvillo segretaria della Filcams Cgil di Bologna, “innanzitutto perché non si pone in sostituzione del pubblico, a dimostrazione che le aziende possono investire soldi e prevedere degli interventi per i lavoratori. Tra gli aspetti importanti, la volontà di migliorare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro in un settore sempre più complesso; estendere i diritti a tutti e creare servizi che possano anche rilanciare l’occupazione in altri settori”. Le organizzazioni sindacali e l’impresa si occuperanno di diffondere materiale informativo maggiormente dettagliato nonché il testo completo del protocollo. I buoni accordi devono essere diffusi, per informare le lavoratrici ed i lavoratori, per cercare di fare da apripista ad altri accordi aziendali, e per ridare fiducia la mondo del lavoro: nonostante le tante difficoltà, possiamo ancora migliorare le condizioni di lavoro. • Terziario10_ok 25/11/13 15.39 Pagina 19 FORMAZIONE | LA FILCAMS SPERIMENTA L’E-LEARNING Si comincia con la busta C ••• Francesca Mandato strutture territoriali e quella nazionale si stanno apprestando ad affrontare per l’anno 2014, moltissimi tra delegate/i e quadri sfuggono nel breve periodo all’offerta formativa, spesso a quella di primo accostamento. Tra questi vi saranno senz’altro un’importante minoranza di giovani, scolarizzati e tecnologicamente dotati che guardano con favore all’utilizzo di strumenti flessibili in grado di dare risposte immediate a esigenze formative avvertite come prioritarie, da gestire in autonomia e compatibilmente agli impegni di vita e di lavoro. Affiancare pertanto il segmento e-learning a ciò che di buono si fa e ancor più si farà in futuro nella formazione d’aula sui territori rappresenta una scelta che amplia il ventaglio dell’offerta formativa e che, con una gestione accorta in relazione allo strumento, può offrire interessanti risultati. In questa logica il primo corso, che attualmente è in fase di implementazione, è il corso busta paga rivolto a delegate e delegati dal titolo “La busta paga: conoscerla per tutelare i lavoratori”, realizzato con il supporto del Dipartimento Elearning dell’Università La Sapienza di Roma e con il contributo, in qualità di docente, di Emanuele Ferretti, Responsabile Ufficio Vertenze Legali Cdl Roma Nord e Civitavecchia. La scelta di avviare l’esperienza dell’e-learning con il corso busta paga risponde proprio all’esigenza di individuare strumenti ulteriori che possano soddisfare la richiesta massiccia delle delegate e dei delegati su questo tema. Nell’esperienza di un delegato infatti la tutela del lavoratore, nonché l’affermazione del proprio ruolo, passa all’inizio proprio dall’assistenza nella lettura della busta paga, all’interno della quale spesso si nascondono irregolarità, trappole, evasioni da parte dei datori di lavoro. Essere in grado di esaminare e individuare omissioni o errori rappresenta per il delegato una specifica competenza da costruire. Non a caso, la maggioranza dei delegati nelle ricerche sui fabbisogni formativi la pone ai primi posti tra i temi richiesti e le strutture la inseriscono nei corsi base prima possibile. In tale prospettiva, l’offerta elearning costituisce uno strumento in grado, laddove vi sia la volontà, e l’accessibilità ai mezzi tecnologici e competenze informatiche di base, di soddisfare l’esigenza di una platea, sicuramente ristretta, ma in tempi brevissimi. Sul piano dell’apprendimento, il corso on line “Conoscere la busta paga” è progettato per essere efficace tenendo presente le peculiarità dello strumento informatico. Il programma di studio è infatti suddiviso in unità didattiche brevissime (massimo 10 minuti l’una), con materiali di supporto (slide) spiegate dall’esperto e scaricabili, test di autovalutazione a risposte multiple obbligatori tra una unità e l’altra, possibilità di tracciare il percorso svolto dal singolo partecipante e certificare attraverso test finali il superamento del corso. Le modalità di accesso e di certificazione per i partecipanti alla piattaforma saranno le medesime di quanti partecipano ai corsi in aula del Piano nazionale della formazione. Avremo, vale a dire, la stessa scheda raccolta di dati e il medesimo libretto formativo. Diverso sarà il canale: dai territori ai responsabili regionali della formazione per la tracciabilità di quanti vogliono accedere ai percorsi on line e tramite il Dipartimento Formazione e Ricerca della Filcams nazionale per avere la password necessaria per l’accesso al singolo corso e la sua certificazione. Proprio per ovviare ai limiti della formazione a distanza in una organizzazione come la nostra sarà fondamentale inoltre prevedere prima o dopo il percorso online incontri anche in forma seminariale finalizzati a rielaborare quanto appreso, sciogliere i dubbi, coinvolgere e motivare chiarendo gli aspetti politico-sindacale dell’attività del delegato. Il corso busta paga sarà ultimato nel mese di gennaio e sperimentato per un breve periodo su una platea di circa 100 persone, per poi andare a diffusione sui territori. Successivamente verranno progettati e realizzati ulteriori corsi che rappresentano, sempre sul versante tecnico, bisogni basilari dei delegati e dei quadri della Filcams in un percorso continuo che si arricchirà nel tempo affiancandosi, senza mai alleggerire o ridurre, la formazione d’aula, che anzi dovrà caratterizzarsi sempre più come sistema e come cultura caratterizzante la Filcams. • nazionale del Turismo e i trattamenti economici e normativi in essere. Ai lavoratori stagionali sarà garantito il diritto di precedenza già esercitato in forza dei pregressi rapporti di lavoro intercorsi con Valtur. Contestualmente il ministero dello Sviluppo economico si è impegnato a tenere aperto il tavolo di confronto sulle strategie industriali, con particolare riferimento alla possibile acquisizione da parte di Orovacanze di ulteriori complessi turistico alberghieri, tra i quali il villaggio di Pollina in Sicilia, visto che ha avanzato formale manifestazione di interesse per la sua acquisizione. “Dopo due anni di incontri al ministero dello sviluppo economico – dichiara Massimo Galati delegato della sede di Milano – siamo arrivati al rush finale che ci ha visto chiudere la sofferta vertenza. Le difficoltà maggiori sono state principalmente condizionate dai vincoli dettati dal bando di gara, ma grazie agli sforzi e all’impegno profuso dalle organizzazioni sindacali e anche dalle Rsa si è raggiunto un accordo soddisfacente, che incrementa significativamente da subito il numero degli occupati e, attraverso gli incontri previsti, sarà possibile aumentare gli occupati che attualmente sono in cassa integrazione.” “Nonostante la difficile e complicata vertenza” afferma Lucia Anile della Filcams Cgil nazionale, che ha seguito l’intera vertenza, “l’accordo sottoscritto e gli impegni assunti tra le parti sono positivi, in quanto costituiscono un punto di partenza per il rilancio di Valtur , consapevoli che tutto ciò si potrà realizzare attraverso corrette relazioni sindacali, nel rispetto degli impegni sottoscritti e l’attivazione e gestione della contrattazione aziendale di gruppo”. • © A. DI GIROLAMO/BUENAVISTA L a Filcams nazionale ha scelto di inserire, all’interno del suo Piano nazionale della formazione, un segmento formativo fondato sulla logica dell’e-learning. Tale sistema, basato sul software open source Moodle, e gestito direttamente dal dipartimento Formazione e Ricerca della Filcams nazionale e dalla rete di formatori, referenti territoriali e responsabili della formazione regionali, rappresenta uno strumento che consente la fruizione di corsi a distanza da parte di delegati, quadri e dirigenti della nostra categoria. All’interno di una piattaforma disponibile su qualunque supporto (pc, tablet, smartphone) e che utilizza il canale youtube per la visione di filmati, verranno progettati corsi tecnici per la formazione a distanza. È necessario premettere che, soprattutto in alcuni dei nostri settori, l’utilizzo della tecnologia è spesso preclusa a molti e che per retroterra culturale, scolarità, età, propensione individuale e difficoltà a conciliare gli impegni lavorativi e personali, moltissimi dei nostri quadri e delegati potranno non essere interessati a seguire corsi su piattaforma elearning. Inoltre le relazioni che si determinano durante i corsi in aula tra partecipanti e categoria garantisce un arricchimento sul piano esperienziale, umano e conoscitivo che esula dalla mera conoscenza tecnica dell’argomento affrontato. Qualunque materia, anche di natura tecnica, ha poi risvolti politico-sindacali legati a chi siamo, come rappresentiamo e tuteliamo i lavoratori attraverso gli strumenti di cui siamo in possesso e su cui la categoria deve mantenere sempre alta l’attenzione. Poste tali premesse da cosa nasce la volontà della Filcams di investire anche sul versante dell’e-learning? L’idea nasce dalla consapevolezza che, nonostante l’enorme impegno profuso dalle strutture e dal nazionale nella formazione di delegati, quadri e dirigenti, con risultati pari a circa 1900 persone incluse in attività formative in meno di un anno e mezzo in 140 corsi in tutte le regioni, e l’ancor più significativo impegno che le I DALLA PRIMA Valtur. Un primo risultato e inoltre, presso il ministero dello Sviluppo economico è stato attivato un apposito tavolo finalizzato alla individuazione di soluzioni operative tra le parti, per verificare e individuare eventuali opportunità di ricollocazione di nuova occupazione. L’accordo, in relazione alle prospettive future d’incremento e/o di allargamento delle attività di Orovacanze, prevede la possibilità di ricollocare i lavoratori “non trasferiti” attraverso il dispositivo del diritto di precedenza senza limite di tempo; tale vincolo opererà sia per i lavoratori a tempo indeterminato che per i lavoratori stagionali (contratti a termine). I criteri di scelta individuati per il trasferimento del personale, sia a tempo indeterminato che a termine, sono costituiti da esigenze tecnico organizzative e produttive, carichi di famiglia e anzianità di servizio e saranno oggetto di verifica tra le Parti in appositi incontri, mentre l’individuazione dei profili professionali sono stati definiti in relazione al piano industriale e al progetto organizzativo presentato dalla società acquirente. Tutti i lavoratori manterranno l’applicazione del contratto 19 Terziario10_ok 25/11/13 15.39 Pagina 20 C CONTAMINAZIONI |L’INIZIATIVA STOP OPG Marco Cavallo in tour tra gli internati “M atto come un cavallo” è un’espressione comune, un modo di dire all’italiana utilizzato per definire un individuo affetto da indubbia pazzia, ma anche eccentrico, fuori dalle righe. E proprio un Cavallo di cartapesta blu, dal nome Marco, opera collettiva ispirata ad un cavallo salvato dal macello grazie all’intervento di uno degli internati dell’Ospedale psichiatrico di Trieste, è divenuto il simbolo della mobilitazione promossa dal comitato Stop Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari). Nel 1973 quel pupazzo ha simbolicamente rotto le mura del manicomio di San Giovanni, sancendo l’inizio della lotta per la libertà dei malati di mente, contro gli ospedali psichiatrici e le condizioni impietose degli internati, sostenuta poi dalla legge Basaglia n.180/78. Questa lotta ancora non ha trovato una conclusione felice, al punto da spingere il comitato promotore a ricominciare la protesta, attraverso un viaggio attraverso il paese, sostenuto dallo stesso capo dello Stato, che ha conferito loro una medaglia. Trent’anni sono passati dalla riforma proposta nel ’78: l’intento della legge era di imporre la chiusura dei manicomi, organizzando istituti sanitari pubblici, per promuovere una cura meno lesiva dei diritti umani e della dignità dei pazienti affetti da patologie cliniche e definiti socialmente pericolosi, sottoposti loro malgrado a trattamenti violenti ed invasivi. Il percorso di attuazione della norma è risultato complesso e fortemente osteggiato. È infatti difficile l’attuazione di misure altre al ricovero, e nonostante la Corte costituzionale abbia stabilito, in base a due recenti sentenze, che la terapia va eseguita in ambito territoriale attraverso programmi riabilitativi, troppo spesso non si è riusciti ad investire risorse e prevedere tali alternative. Oggi gli Opg ancora esistenti risultano sei, tra Napoli e Montelupo Fiorentino, gli internati ospitati più di 1300, con un sovraffollamento di decine di persone e il fattore più grave riguarda le superate concezioni di malattia mentale da cui è derivato l’internamento di questi individui. Le proposte di legge presentate negli ultimi anni insistono sull’abolizione delle strutture, con l’avanzamento di ipotesi di regionalizzazione, attuando un passaggio di competenze all’amministrazione penitenziaria e a quella sanitaria locale, con apertura h24 dei Centri di salute mentale. La scadenza prevista per le chiusure: aprile 2014. Le associazioni promotrici del comitato Stop Opg hanno comunque deciso di agire, organizzando un tour dal titolo “Il viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati”, che ha toccato 16 città italiane, incluse le sedi dei manicomi ancora operativi, portando con sé musica, teatro, colori e cortei festanti, per attirare l’attenzione e per colpire l’opinione pubblica. A Firenze è stato presentato un documentario e un libro sulle alternative sperimentate in Brasile; a Genova l’incontro con gli studenti medi e universitari; e ancora dibattiti alla presenza delle istituzioni, delle associazioni e dei sostenitori. Il 20 novembre Marco Cavallo è stato ospite della sede Cgil di Corso Italia, perché la nostra organizzazione ha appoggiato da sempre la battaglia; e lì si è data lettura di alcuni brani del dialogo tra Marco Cavallo e gli internati allietando il pubblico convenuto. Il giorno successivo il programmato incontro in Senato e alla Camera, con una delegazione di parlamentari, per affermare davanti ai rappresentanti dello Stato un concetto fondamentale della nostra Costituzione ”la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (articolo 32). http://www.stopopg.it Loredana Colarusso F FOCUS Guerratra poveri a Modena È un fenomeno in continuo aumento e che la Filcams-Cgil ha più volte denunciato, quello del dumping contrattuale nel settore degli appalti di servizi. Gli esiti estremamente negativi e difficilmente contenibili di questa problematica sono la perdita occupazionale per i lavoratori del settore (ristorazione, pulizie, vigilanza/portierato) o la decadenza economica dovuta a riduzioni di orari contrattuali e/o mancato mantenimento delle condizioni contrattuali precedenti, spesso dovute appunto all’applicazione di contrattazioni collettive differenti e peggiorative. E questo è anche il caso del recente appalto di vigilanza e portierato presso l’università di Modena. L’appalto è stato affidato alla ditta Coopservice società cooperativa per azioni, colosso del settore servizi con quasi 12.000 dipendenti su base nazionale. Il problema è che attualmente Coopservice ha aperto sulla provincia di Modena due differenti procedure di cassa integrazione, una per appalto Hera (di cui abbiamo parlato nel mese di aprile) e un’altra a livello provinciale per tutti gli occupati del settore portierato. Sulla base di questa Rassegna Sindacale Settimanale della Cgil Direttore responsabile Guido Iocca A cura di Patrizia Ferrante 20 situazione la ditta Coopservice non ha provveduto ad assumere i lavoratori della ditta uscente, il Consorzio Prodest Milano. Consorzio che, non avendo altri appalti in provincia di Modena, ha pertanto provveduto al licenziamento dei lavoratori medesimi (7 unità). Il Consorzio Prodest applica il contratto nazionale Multiservizi e ha pertanto attivato procedura di cambio appalto ai sensi dell’art. 4 di quel contratto. La ditta Coopservice, pur non negando che di cambio appalto si tratta, si avvale della possibilità di non assumere i lavoratori giacché applica una differente disciplina contrattuale (il ccnl Commercio/Tds). A ciò subentra un’ulteriore complicazione, data dal fatto che la ditta Coopservice è firmataria anche del nuovo ccnl Vigilanza e Portierato sottoscritto nel mese di febbraio 2013. Contratto che a oggi non ha purtroppo ancora visto completato il percorso di armonizzazione per quanto attiene la parte relativa al portierato. Tale contratto prevede anche una normativa al fine di tutelare i lavoratori nei cambi appalto. Normativa che in tale contesto non verrà applicata Editore Edit. Coop. società cooperativa di giornalisti, Via dei Frentani 4/a, 00185 - Roma Iscritta al reg. naz. Stampa al n. 4556 del 24/2/94 Proprietà della testata Ediesse Srl Ufficio abbonamenti 06/44888201- [email protected] dalla ditta Coopservice, per un motivo contrattuale e per un motivo contingente, ovvero il fatto che l’azienda preferisce dare priorità ai propri lavoratori, reimpiegando quelli che attualmente si trovano in cassa integrazione. È una vera e propria guerra tra poveri, ed è la nuova frontiera dell’aspetto di questa crisi che fino a questo punto aveva visto impegnati i sindacati nell’ostinata e sino a qui vincente tutela dell’occupazione, anche attraverso gli ammortizzatori sociali, e che adesso inizia seriamente a trasformarsi in procedure di esclusione/espulsione dai luoghi di lavoro, anche nel settore servizi, nel quale sino a qui si era tamponato attraverso l’utilizzo degli strumenti in deroga. Per quanto attiene il caso specifico, questo fatto contravviene anche la ratio secondo la quale nel 2009 i sindacati confederali Cgil Cisl Uil sottoscrissero il “Patto per attraversare la crisi” con la Regione Emilia-Romagna. La Regione Emilia-Romagna stessa, con delibera dell’anno scorso, ha, contrariamente a tale principio, affermato che in caso di procedura aperta in corso d’anno nell’unità produttiva si possa evitare di assumere nuovo personale. Ancora una volta questa Ufficio vendite 06/44888230 - [email protected] Grafica e impaginazione Massimiliano Acerra, Cristina Izzo, Ilaria Longo Stampa Puntoweb Srl, Via Variante di Cancelliera, 00040 - Ariccia, Roma Adriano Montorsi Il caso dell’appalto per la vigilanza all’Università dicitura segna il ritardo politico-culturale, anche delle amministrazioni, nei confronti del mondo degli appalti. È facilmente intuibile come il riferimento all’unità produttiva sia una definizione tipicamente mirata al mondo manifatturiero e dunque facilmente passibile di fraintendimenti se applicata, stricto sensu, alla realtà degli appalti. La categoria territoriale è impegnata attualmente su tre fronti. Il primo: la richiesta alla Regione Emilia-Romagna di esprimersi circa tale vicenda e sul riassorbimento dei lavoratori da parte della ditta Coopservice, anche in considerazione del fatto consolidato che le assunzioni in regime di cambio appalto non determinano occupazione aggiuntiva. Il secondo: mantenere attivo il tavolo di confronto con Coopservice con l’obiettivo di addivenire entro il termine del 2013 a un accordo di armonizzazione contrattuale (che ridurrebbe le ore settimanali di impiego dei Inserto d’informazione della Filcams Cgil Via L.Serra, 31, 00153 Roma, tel. 06/5885102 e-mail: [email protected] - www.filcams.cgil.it lavoratori dalle attuali 45 a 40) che consenta di riassorbire i lavoratori non assunti. Il terzo: al fine di perseguire quanto sopra dettagliato, concordare con il consorzio Prodest una cassa integrazione per tutelare i lavoratori in tale periodo. Ancora una volta questa vicenda ci racconta del viluppo talvolta inestricabile delle norme con cui il nostro lavoro spesso e volentieri si trova ad avere a che fare. Abbiamo avuto modo di dirlo in più occasioni, e lo ribadiamo ancor più fortemente oggi, in questi tempi di crisi conclamata. Solo la presenza e l’applicazione di regole certe che garantiscano e tutelino il lavoro può permetterci di uscire dalla crisi rafforzati e non indeboliti da strutturali processi di svuotamento delle norme contrattuali e legislative, che ormai anche le aziende più importanti e rappresentative dei nostri settori perseguono in una declinante e inarrestabile logica mirata alla semplice sussistenza. Una logica che determinerà solo un incipiente e progressivo impoverimento del lavoro e dei lavoratori con conseguenze sociali probabilmente non ancora del tutto previste e valutate nei loro disastrosi effetti. • A cura di Roberta Manieri Ufficio Stampa Filcams Cgil nazionale Tel 06/58393127 - cel 3494702077 e-mail: [email protected] Chiuso in tipografia lunedì 25 novembre ore 13