Emozioni e Cibo Newsletter dell’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP) N. 35 | 2012 Euro 2,00 | ISSN 1720-5409 | Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR Verona Cari lettori e soci, L’ambiente scolastico fornisce un’ottima opportunità per sviluppare e implementare una buona alimentazione, l’attività fisica e politiche di benessere… siamo emozionati e allo stesso tempo soddisfatti di presentarvi questo nuovo numero di Emozioni e Cibo. Come potete notare, il consiglio direttivo ha deciso di rinnovare completamente la rivista della nostra società sia nel formato grafico sia nei contenuti. La rivista adesso è stampata in formato A4 con carta patinata e a colori. Questi cambiamenti sono stati ideati per migliorarne la lettura e per darle un’immagine moderna e professionale. Come per i precedenti numeri, Emozioni e Cibo può essere letta e scaricata nel sito http://www.emozioniecibo.it. Per quanto riguarda i contenuti, la rivista è divisa in quattro sezioni distinte. La prima riguarda la “vita della società”, dedicata ai resoconti delle attività formative proposte da AIDAP e alle iniziative delle unità locali. La seconda è dedicata alla recensione, con stile giornalistico divulgativo, di alcuni articoli scientifici pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità in tre aree specifiche: epidemiologia/prevenzione, terapia e ricerca di base. Questa sezione sostituirà il Journal Observer, che solo per questo numero sarà consultabile sul sito http://www.emozioniecibo.it/pages/giornale.aspx. La terza sezione riporterà il calendario dei più importanti congressi italiani e internazionali sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità. Infine, la quarta sezione è dedicata alla presentazione delle Unità Locali Operative AIDAP. segue pag. 2 articolo pag. 19 In questo numero VITA DELLA SOCIETÀ Convegno Nazionale AIDAP | Esercizio fisico e disturbi dell’alimentazione PAG. 3 Convegno Regionale AIDAP | Attualità sui disturbi dell’alimentazione | PAG. 9 AIDAP Oliveri | Applicazione pratica del progetto corpo | PAG. 12 AIDAP Torino \!LIMENTARsMENTE\ PAG. 13 AIDAP Trapani | Prevalenza dei comportamenti a rischio dei disturbi dell’alimentazione nella popolazione scolastica del Trapanese | PAG. 14 ARTICOLI SCIENTIFICI Prevenzione/epidemiologia | Prevalenza e cause di sovrappeso e obesità in Italia: la situazione al 2010 | PAG. 16 Prevenzione/epidemiologia | Obesità e politiche pubbliche | PAG. 19 Terapia | Follow-up a due anni di un intervento di controllo del peso in adolescenti | PAG. 22 Terapia | Dieta ad alto apporto di proteine e basso apporto di carboidrati. Novità sugli effetti a lungo termine | PAG. 24 Terapia | L’impatto della terapia continuativa sul mantenimento del peso perduto a lungo termine | PAG. 25 Ricerca di base | Epigenetica e disturbi dell’alimentazione | PAG. 27 CALENDARIO DEI CORSI Corsi in programma nel secondo semestre 2012 | PAG. 30 ATTIVITÀ DELL’AIDAP Che cos’è l’AIDAP, attività e centri in Italia | PAG. 32 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Nella primo semestre dell’anno AIDAP ha promosso e organizzato importanti attività, tra cui la presentazione del manuale “Come vincere i disturbi dell’alimentazione” e il convegno sulla relazione tra disturbi dell’alimentazione e sport che ha avuto come ospiti d’onore Ron Thompson e Roberta Sherman. Nel secondo semestre del 2012 AIDAP ha programmato altri momenti formativi ai quali siete invitati a partecipare. Prendete carta e penna o per i più tecnologici il vostro palmare e segnatevi le date! 1. Pronti via, subito dopo la pausa estiva, l’8 settembre ci aspetta un importante e interessante incontro sulla prevenzione dei disturbi dell’alimentazione durante il quale sarà presentato il programma di prevenzione basato sulla teoria della dissonanza cognitiva, i presupposti teorici e le ricerche che ne supportano l’efficacia. L’aspetto peculiare e interessante della giornata sarà garantito dalla presentazione di video dimostrazioni che permetteranno di osservare l’applicazione pratica delle sessioni del programma nelle scuole. Si tratta indubbiamente di un appuntamento da non perdere! 2. Il secondo appuntamento prevede nei giorni del 19-20 ottobre a Roma presso il centro congressi Frentani, il corso “Terapia cognitivo comportamentale dell’obesità”. Il grande successo di pubblico riscontrato nelle edizioni precedenti ha reso il corso un punto fisso dell’agenda dell’attività formativa AIDAP. Anche quest’anno gli iscritti avranno la possibilità di ricevere le ultime e più aggiornate conoscenze in tema di ricerca, di prevenzione e di terapia dell’obesità. 3. Il terzo appuntamento di rilievo si terrà il 23 novembre e avrà come titolo “Vincere il perfezionismo clinico”. Nel Newsletter della Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP) Via Sansovino, 16 - 37138 Verona - Tel. (045) 8103915 Fax (045) 8102884 - E-mail: [email protected] Sito web: www.aidap.org EMOZIONI E CIBO: Periodico quadrimestrale dell’Associazione AIDAP Iscrizione Tribunale di Verona - n. 1377-data 28/08/99 DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Cappelletti PROGETTO GRAFICO: POSITIVE PRESS - Via Sansovino 16 - Verona Sito web: www.positivepress.net [ 2 ] www.aidap.org corso del seminario sarà presentato il manuale CBT, recentemente pubblicato, per il trattamento del perfezionismo clinico. Si tratta del primo di una serie di incontri che l’AIDAP ha intenzione di organizzare per affrontare i temi riguardanti la CBT-Allargata, ovvero i problemi psicologici aggiuntivi che possono mantenere e ostacolare il trattamento non solo dei disturbi dell’alimentazione ma anche di altre diagnosi riconosciute dal DSM IV. Cogliamo l’occasione di dare il benvenuto ai nuovi consiglieri eletti Antonino Faillaci e Domenico Filardo, e facciamo loro un “in bocca al lupo” per il nuovo incarico, certi che la loro passione e entusiasmo migliorerà gli standard di eccellenza della nostra associazione. Nella speranza di vedervi numerosi ai prossimi appuntamenti e che il nuovo formato di Emozioni e Cibo possa soddisfare la vostra esigenza di avere informazioni scientifiche aggiornate. Vi auguriamo buone e meritate vacanze. Buona lettura Mauro Cappelletti Presidente AIDAP Riccardo Dalle Grave Past-President AIDAP SOCI ONORARI AIDAP: Ms. Jane Brody, Prof. David Garner, Prof. Francesca Brambilla, Ms. Dacia Maraini, Prof. Michele Carruba, Ms. Maria Teresa Ruta, Dr. Johan Vanderlinden, Prof. Christopher Fairburn, Prof. James Look, Prof. Stephen Wonderlich, Prof. Anthony Fabricatore, Dr. Zafra Cooper, Prof. Eric Stice, Dr. Roberta Sherman, Prof. Ron A. Thompson CONSIGLIERI: Cappelletti Mauro (Presidente AIDAP), Dalle Grave Riccardo (Segretario Scientifico AIDAP), Camporese Lucia, Pasqualoni Elettra, Banderali Arianna, Faillaci Antonino, Filardo Domenico EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Aidap Verona convegno nazionale Esercizio fisico e disturbi dell’alimentazione Verona, 13-14 aprile 2012 Prima giornata La prima giornata del 13 aprile ha visto coinvolti due illustri terapeuti di fama internazionale - Ron A. Thompson e Roberta Sherman (Indiana University U.S.A.) che hanno presentato con la formula International Workshop il loro famoso programma “Eating Disorders in Sport” Anche quest’anno non è mancata l’organizzazione di un momento di scambio e formazione interculturale. Ospiti d’onore, Roberta Sherman e Ron Thompson ricercatori dell’Indiana University e massimi esperti di disturbi dell’alimentazione (DA) nello sport. I due ricercatori, con il contributo di Riccardo Dalle Grave, che ha curato la traduzione italiana per il pubblico, hanno offerto un contributo interessante alla comprensione dei meccanismi implicati nello sviluppo dei DA nei soggetti che praticano sport agonistici e fornito utili indicazioni per la terapia. La parte introduttiva ha riguardato l’esposizione dei DA tipici dei praticanti sport come l’anoressia atletica e la dismorfia muscolare, che colpiscono rispettivamente le donne e gli uomini sportivi. Inoltre, è stata descritta la Triade Femminile dell’Atleta, una nuova categoria diagnostica che potrebbe celare l’esistenza di un DA. La premessa, posta dagli stessi relatori, che i DA che insorgono negli sportivi riconoscano gli stessi fattori di rischio, le stesse caratteristiche cliniche ed il medesimo approccio terapeutico di quelli che insorgono nei non atleti, non deve però far mancare di sottolineare alcune peculiarità di queste patologie nella popolazione degli sportivi. Inoltre, Roberta Sherman ha mostrato, attraverso una serie di immagini riguardanti l’abbigliamento sportivo, le tendenze dello stesso verso l’evidenziazione delle forme corporee negli sport femminili che determinano un’accentuazione della preoccupazione per la forma del corpo delle atlete. Alcuni sport, soprattutto quelli estetici, basati sul giudizio o “magri”, innescano meccanismi competitivi basati sull’apparenza piuttosto che sulla performance. Non c’è dubbio che alcune caratteristiche fisiche e comportamentali, tipo l’amenorrea, il ricorso ad attività fisica eccessiva e lo stare a dieta, siano visti con favore dagli allenatori e dall’ambiente dello sport in generale e quindi agiscano da rinforzi positivi. Lo stesso può dirsi di alcuni tratti di personalità, come il perfezionismo, la persistenza nel perseguire il risultato e la mancanza di autonomia. Anche la terapia dei DA presenta nello sportivo peculiarità importanti. Innanzitutto, il rapporto con l’attività fisica di per sè che, se da un lato potrebbe determinare un peggioramento della situazione clinica, dall’altro dovrebbe essere consentita ad atleti affetti dal disturbo ma ingaggiati nel trattamento, allo scopo di non far venir meno l’attaccamento alla pratica spor- www.aidap.org [ 3 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 V I TA D E L L A S O C I E T À Roberta Sherman e Ron A. Thompson tiva e di incrementare la compliance. Ciò che dovrebbe essere chiaro a tutti, inclusi gli allenatori, è il concetto di utilità della terapia. Lo sportivo che guarisce da un DA avrà prestazioni migliori. Infatti non a caso l’intervento terapeutico si rende necessario dopo un lungo periodo di sottovalutazione, in coincidenza con un peggioramento delle prestazioni. Un importante concetto espresso dai relatori e riguardante la terapia degli sportivi affetti da DA consiste nella necessità di coinvolgere la “famiglia sportiva”. Così possiamo definire tutto il personale che ruota attorno agli atleti, compresi gli allenatori e i compagni di squadra. In particolare, la figura dell’allenatore spesso si caratterizza per un verso per la capacità di favorire l’insorgenza del disturbo, magari attraverso la spinta alla magrezza, e per l’altro quale risorsa necessaria sia nel rendersi parte attiva nella terapia che nel favorire l’implementazione di strategie preventive che ancora sono in fase di sperimentazione. Di qui la necessità di formare gli istruttori sportivi allo scopo di aumentarne le conoscenze e limitare i comportamenti che favoriscono l’insorgenza e il mantenimento del disturbo. A conclusione di questo importante workshop, che riteniamo non mancherà di avere riflessi sulle prossime iniziative dell’AIDAP, l’auspicio che ognuno di noi, per usare una metafora sportiva, tiri la volata verso il traguardo, che consiste nell’infrangere il muro del silenzio che avvolge queste patologie in un mondo a volte refrattario qual è quello dello sport agonistico, inducendo le società sportive a una responsabile presa in carico del problema. Seconda giornata La seconda giornata del 14 aprile ha avuto come focus lo Sport e l’Esercizio Fisico in rapporto ai Disturbi dell’Alimentazione affrontando il tema dalle diverse angolature (ricerca scientifica, casi clinici ecc.) È noto agli esperti del settore dei DA quanto possa essere rilevante il ruolo dell’attività fisica, quale specifico fattore di mantenimento del disturbo stesso. Per questo motivo, un Convegno come quello organizzato da AIDAP lo scorso 14 aprile è di rilevanza fondamentale. Questa giornata di meeting, ma anche di formazione, si è articolata in tre sessioni. Ciascuno di questi tre momenti ha visto interpreti alcuni specialisti di popolarità scientifica, i quali forti di una vasta conoscenza clinica, si sono alternati nel ruolo di relatori. Ha diretto i lavori della mattinata Carlo Capelli, professore di fisiologia Dipartimento di Scienze Motorie, Verona. Sessione 1 ESERCIZIO FISICO E DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE - Esercizio fisico compulsivo nei disturbi dell’alimentazione: prevalenza, caratteristiche cliniche associate e outcome del trattamento (Calugi) - Valutazione del dispendio energetico nei disturbi dell’alimentazione: misurato versus riferito (El Ghoch) [ 4 ] www.aidap.org - Esercizio fisico e disturbi alimentari, verso una nuova figura professionale: l’educatore motorio specializzato (Alberti) - Trattamento cognitivo comportamentale dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo (Dalle Grave) Nella Prima Sessione Simona Calugi dell’AIDAP Firenze ha approfondito la relazione esistente tra DA e attività fisica. Si è quindi posta l’attenzione sulla necessità di identificare con chiarezza quando l’attività fisica possa essere considerata un problema. In tal senso, al momento dell’indagine diagnostica, è basilare che il terapeuta ponga il focus attentivo della lente, su due concetti chiave: 1. Si valuta eccessivo l’esercizio in cui la durata, la frequenza e l’intensità dell’attività fisica superano quanto sia necessario per ottenere benefici per la salute, aumentando il rischio di danni fisici. 2. L’esercizio si definisce compulsivo quando associato al senso soggettivo di essere obbligati o spinti ad esercitarsi, fino a che la persona è costretta a organizzare le proprie giornate in funzione dell’attività fisica, sviluppando intensi stati d’ansia e sensi di colpa qualora non riuscisse a rispettare la dose quotidiana di attività fisica prevista. V I TA D E L L A S O C I E T À Tuttavia, nonostante l’importanza dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo, quale specifico fattore di mantenimento del DA, sia ormai ampiamente documentata dalla letteratura, resta difficile quantificare il suo ruolo nello sviluppo del disturbo stesso. Attualmente, infatti, disponiamo di pochi strumenti validi e attendibili, in grado di stimare oggettivamente la quantità (ma anche la qualità) dell’esercizio a cui si sottopongono pazienti con DA. L’unico strumento che sembra promettere una conforme misurazione è una sorta di braccialetto, meglio noto ai tecnici con il nome di ARMBAND. Marwan El Ghoch ha spiegato che rialimentare in maniera adeguata i pazienti con DA, specialmente nel caso di pazienti sottopeso (nei quali risulta elevato il rischio di una Sindrome da Rialimentazione), è una necessità irrinunciabile ai fini della tutela della salute dei nostri pazienti. Per questo è opportuno che l’apporto energetico, per questi pazienti non sia superiore al doppio del valore del loro metabolismo basale. Perciò, appare evidente la necessità di strumenti in grado di valutare il dispendio energetico in maniera oculata e infraintendibile. A tal proposito, uno studio condotto presso l’Unità di Riabilitazione Nutrizionale di Villa Garda, ha validato l’uso di strumenti poco costosi, ma in grado di fornire dati particolarmente attendibili, se confrontati con altri strumenti considerati “gold standard”. Nello specifico, si tratta di un calorimetro portatile: il FITMATE, che permette di monitorare il dispendio energetico di base e l’ARMAND, per la stima dell’attività fisica. Martina Alberti, dell’Università di Scienze Motorie di Verona, ha mostrato alcuni dati preliminari estratti da uno studio pilota condotto con alcune pazienti DA in trattamento intensivo ospedaliero presso Villa Garda. EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 A una prima analisi, la ricerca sembra dimostrare che un adeguato esercizio fisico potrebbe essere associato a un migliore esito della terapia stessa. Per questa ragione, l’ipotesi sostenuta da Alberti, lascia aperta la possibilità di futura collaborazione con l’educatore motorio nella cura dei DA. Tuttavia, Riccardo Dalle Grave di Villa Garda nella sua relazione ha tenuto a precisare che il meccanismo dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo, va affrontato in terapia per tre ordini di motivi: 1. Rende difficile la guarigione 2. Aumenta la frequenza dell’ospedalizzazione 3. Aumenta la probabilità di ricaduta. Purtroppo, attualmente non disponiamo di una strategia efficace per affrontare l’attività fisica problematica. Questo probabilmente è dovuto alla difficoltà intrinseca al meccanismo stesso, tuttavia, agli esperti è noto che un certo numero di pazienti utilizza l’attività fisica anche per modulare le emozioni. Nondimeno, i risultati ottenuti mediante l’applicazione della CBT-E sembrano essere incoraggianti. Il punto chiave della CBT-E nell’affrontare il meccanismo dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo, è senza dubbio “aiutare il paziente a decidere di cambiare”. Infatti, i pazienti investono l’esercizio fisico di un significato positivo, capace di controllare il proprio peso (comportamento egosintonico). Per questo, è importante che il terapeuta esplori l’ambivalenza a cambiare del paziente, fornendo opportune informazioni sui rischi nel perseguire l’esercizio in modo patologico. Quindi, sarà il paziente stesso a riconoscere la pericolosità dell’esercizio e perciò a decidere di ingaggiarsi nel trattamento. www.aidap.org [ 5 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 V I TA D E L L A S O C I E T À Sessione 2 DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE NELLO SPORT - La triade femminile dell’atleta (Sartirana) - I mondo sportivo e i disturbi dell’alimentazione nei maschi: le due faccie della medaglia (Zanetti) LETTURA MAGISTRALE Lo stato della ricerca nei disturbi dell’alimentazione nello sport (Roberta Sherman & Ron Thompson) La Seconda Sessione presieduta dal medico di Villa Garda, Arianna Banderali, si è aperta con la relazione di Massimiliano Sartirana dal titolo: “La Triade femminile dell’atleta”, quale condizione clinica spesso presente in atlete che praticano sport ad alti livelli di competizione agonistica. La triade dell’atleta è così nominata, in quanto caratterizzata dalla co-presenza di tre elementi: - Deficit energetico - Disturbi mestruali - Perdita di massa ossea La carenza di ricerca in questo campo non permette di evidenziare dati di prevalenza nelle popolazioni di atlete. Tuttavia, una ricerca norvegese indica una prevalenza del 4%. Ma, se si osserva la percentuale di atlete che utilizzano comportamenti alimentari estremi (diete rigide) e non salutari (uso di diuretici e lassativi), in alcuni casi si arriva anche al 70%. Sembrerebbe che i problemi mestruali e la bassa densità ossea siano consequenziali alla bassa disponibilità energetica. Proprio per questa ragione, la CBT-E punta al ripristino di un adeguato apporto energetico, adattato alle reali esigenze dell’atleta. Inoltre, Sartirana ha precisato che, affinché il trattamento possa risultare maggiormente efficace, è utile coinvolgere la figura dell’allenatore, coadiutore fondamentale nel processo di motivazione al cambiamento del paziente. Ulteriore tema affrontato nella seconda sessione da Tatiana [ 6 ] www.aidap.org Zanetti del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Padova ha riguardato l’incidenza del DA nella popolazione maschile degli atleti (argomento spesso sottovalutato vista la maggiore incidenza di DA tra le donne). Sono stati individuati alcuni sport più a rischio per lo sviluppo di un DA negli uomini, in cui il controllo sul peso è fondamentale ai fini della prestazione, come nel caso di sport estetici (ginnastica artistica), sport di resistenza (maratona) e sport in cui la categoria è determinata dal peso (pugilato). Particolarmente complessa appare la diagnosi di DA per questa categoria, in quanto spesso alcune caratteristiche del DA sono anche considerate come positive e auspicabili in atleti di alto livello (intensità di allenamento, desiderio di eccellere, ecc.). Anche in questo caso, come per la triade femminile dell’atleta, l’allenatore può svolge un ruolo particolarmente rilevante, non solo nell’individuazione dell’atleta con disturbo, ma anche nella prevenzione e terapia. A questo scopo sarebbe utile organizzare dei percorsi formativi indirizzati agli allenatori. La seconda sessione si è conclusa con una lettura magistrale dei due ospiti di eccellenza, Roberta Sherman e Ron Thompson, ricercatori dell’Indiana University e massimi esperti mondiali di DA nello sport. I due autori, basandosi sui pochi dati della ricerca a disposizione, hanno evidenziato che cosi come accade per non sportivi, anche per gli sportivi la forma di DA maggiormente diagnosticata è quella degli EDNOS. Sembra che lo sport possa rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo nello sviluppo di un DA, quindi una maggiore presenza di tali patologie fra le persone che praticano sport rispetto a chi non lo pratica. Questa considerazione ha spinto i ricercatori a capire in che modo e quali tipi di sport possano influenzare lo sviluppo dei DA. In questo senso, gli autori hanno distinto gli sport in due grandi categorie: 1. “Sport che richiedono la magrezza”, in cui il peso è di per sé un parametro di valutazione e la magrezza rende vantaggiosa la prestazione (sport estetici: nuoto sincronizzato, ginnastica artistica; sport di resistenza: ciclismo, corsa; sport che prevedono una classe di peso: arti marziali, sollevamento pesi). 2. “Sport che non richiedono la magrezza”, dove la magrezza non contribuisce ad accrescere la prestazione (sport antigravitazionali: salto in alto, salto in lungo; sport con utilizzo di un pallone: calcio, basket; sport di forza: lancio del peso; sport tecnici: golf, tiro con l’arco). Malgrado le ricerche abbiano riportato percentuali discordanti, ci sono pochi dubbi sul fatto che la maggiore prevalenza di DA sia fra gli sport “magri”, in particolare, negli atleti che praticano sport di resistenza, come i maratoneti e mezzofondisti. Inoltre, si evidenzia una relazione direttamente proporzionale tra sport ad alti livelli agonistici e aumento dei casi di DA. V I TA D E L L A S O C I E T À Sessione 3 I CASI CLINICI - Trattamento dei disturbi dell’alimentazione negli sportivi di elite: un caso clinico trattato ambulatorialmente (Sartirana-De Kolitscher) - Trattamento dei disturbi dell’alimentazione negli sportivi di elite: un caso clinico trattato con ricovero (Conti-Todesco) - Trattamento dei disturbi dell’alimentazione con esercizio fisico eccessivo: un caso clinico trattato ambulatorialmente (Pisano-Pasqualoni) - Trattamento dei disturbi dell’alimentazione con esercizio fisico eccessivo: un caso clinico trattato con ricovero (Marchi-Banderali) La Terza e ultima Sessione di questa importante giornata di lavori è stata dedicata all’esposizione di quattro casi della pratica clinica. Il primo caso trattato da Massimiliano Sartirana e Laura De Kolitscher dell’AIDAP Verona, ha permesso di affrontare uno degli argomenti più discussi nel caso di DA in atleti d’elite, cioè il fatto di dover interrompere o meno gli allenamenti. In questo caso, i terapeuti hanno optato per la prosecuzione dell’attività fisica. Interessante l’intuizione dei terapeuti di affrontare la restrizione dietetica cognitiva mediante linee guida alimentari per atleti, raccomandate dall’American da sinistra Todesco e Conti da sinistra De Ko litscher e Sartira na Tuttavia, lascia perplessi la scarsissima presenza di dati relativi a una disciplina come la ginnastica artistica, storicamente considerata a più altro rischio di sviluppo di DA. La presenza di un DA negli atleti maschi, sembra rispecchiare l’andamento degli uomini non atleti, con una incidenza largamente inferiore che nelle donne. Alcune ricerche volte a misurare l’insoddisfazione corporea negli atleti di entrambi i sessi, hanno dimostrato che non solo i maschi tendono ad essere meno insoddisfatti del loro corpo rispetto alle donne, ma mostrano anche un’insoddisfazione differente: aspirano ad essere più muscolosi, al contrario delle donne che vorrebbero essere più magre. Sherman e Thompson attraverso i loro studi hanno evidenziato che l’impiego negli sport femminili di divise striminzite che espongano maggiormente la forma del corpo, abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo di comportamenti non salutari di controllo del peso, rispetto ai colleghi uomini. Ugualmente in linea al tema la considerazione dei ricercatori circa il ruolo degli allenatori nello sviluppo di un DA. Valutazione supportata da alcune ricerche che hanno dimostrato come gli atleti spinti a perdere peso dal loro coach corrono maggiore rischio di sviluppare un DA. Una nota critica è stata riservata da parte degli autori anche alla relazione fra DA e danza. Soprattutto sembra che ad essere colpiti siano maggiormente ballerini professionisti, rispetto ai non professionisti. È stata infatti ricordata la recente vicenda che ha toccato la ballerina del teatro La Scala di Milano, la quale ha denunciato una drammatica presenza di DA nell’ambiente della danza artistica professionale. Malgrado i dati delle ricerche non siano ancora sufficienti a chiarire i molti dubbi presenti, sembra esserci sufficiente evidenza che il DA possa rappresentare un problema di rilevante importanza nello sport. Negli ultimi anni infatti, sono stati individuati programmi di prevenzione realmente efficaci, utili ad arginare il problema. I programmi di prevenzione basati sulla dissonanza cognitiva sembrano essere i più promettenti. La convinzione che si possa fare ancora tanto per ridurre il rischio di DA nello sport, viene anche dallo stesso mondo dell’attività fisica. Infatti, l’International Sky Federation, dopo aver osservato una significativa presenza di comportamenti disfunzionali di controllo del peso fra i propri atleti (conseguente alla falsa convinzione degli allenatori secondo cui più il peso degli atleti è basso e più i saltatori riescono a coprire maggiori distanze in volo), ha imposto la “regola anoressica”. Questa norma impone agli atleti un IMC limite di 18,5 (20 se si considera anche il peso degli sci) al di sotto del quale l’atleta dovrà ridurre del 2% la lunghezza dei propri sci, per ogni kg mancante, aumentando così le probabilità di fallire la vittoria, dato che il salto è tanto più distante quanto più è elevata la lunghezza degli sci indossati. EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 www.aidap.org [ 7 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 V I TA D E L L A S O C I E T À Dietetic Association; mossa che ha ingaggiato la paziente a entrare in dissonanza con il problema. Fondamentale è stato il coinvolgimento dell’allenatore nell’affrontare il meccanismo del perfezionismo clinico. Il secondo caso clinico presentato da Maddalena Conti e Tiziana Todesco di Villa Garda, riguardava un paziente maratoneta con un problema di Anoressia Nervosa in regime di ricovero. Il paziente presentava condotte di eliminazione e una fortissima presenza di esercizio fisico eccessivo e compulsivo. In questo caso, la molla che ha fatto scattare l’ingaggio terapeutico è arrivata proprio dal mondo dello sport. La visione televisiva della vittoria di un collega alla maratona di Roma, ha portato il paziente a guardare alla sua guarigione come se fosse una sfida da dover affrontare e vincere. Da quel momento, ammette a se stesso e ai terapeuti di avere un grave problema e chiede aiuto per affrontare l’esercizio fisico eccessivo e compulsivo. Oggi questo ex paziente continua a coltivare la sua passione per lo sport, ma dall’altra parte del campo, nella veste di allenatore. Il terzo caso presentato da Marianna Pisano e Elettra Pasqualoni dell’AIDAP Verona, riguardava una ragazzina con anoressia nervosa, trattata in regime ambulatoriale. Anche in questa circostanza, la paziente riportava esercizio fisico eccessivo e compulsivo. Nel caso di questa paziente, non è stato semplice individuare la presenza di tale fattore di mantenimento, in quanto il tipo di attività fisica che utilizzava non era facilmente visibile. Infatti, non si trattava di spostamenti veri e propri, ma di torsioni e flessioni che la paziente faceva nella propria stanza. Per guidare la paziente verso l’ingaggio, si è mostrato utile l’impiego dell’ARMAND. Attualmente la paziente ha ripreso una normale vita di relazione, senza dover rinunciare al piacere di fare sport. Nondimeno, questo caso ha dimostrato che la CBT-E può essere somministrata con successo anche in giovani adolescenti di età inferiore a 14 anni. Igino Marchi e Arianna Banderali di Villa Garda hanno chiuso i lavori mostrando un quarto caso riguardante una giovane adulta con AN. Anche in questo caso l’esercizio fisico eccessivo e compulsivo era presente e particolarmente significativo nel mantenere il DA. Il primo passo è stato quello di tentare di ripristinare un peso adeguato alla propria altezza e di ridurre l’esercizio fisico, così da minimizzare i rischi per la salute. L’impiego della lista dei pro e dei contro, ha guidato la paziente ad esplorare in maniera efficace e completa i vantaggi e gli svantaggi di attuare l’esercizio fisico. Quindi, sono stati implementati i moduli della CBT-E per trattare i vari fattori di mantenimento specifici, incluso il modulo per l’attività fisica eccessiva e compulsiva. La guarigione di questa paziente è un’ulteriore dimostrazione di quanto le tecniche proposte da questo trattamento per i DA, siano utili e promettenti nell’affrontare il meccanismo dell’esercizio fisco eccessivo e compulsivo. in anteprima… Seguici su: UN LIBRO SCRITTO PER AIUTARE LE PERSONE CHE SOFFRONO PER IL LORO PERFEZIONISMO E CHE PUÒ ESSERE USATO IN AGGIUNTA ALLA TERAPIA SPECIALISTICA O IN FORMA DI AUTO-AIUTO Il libro è diviso in due parti. La Parte Uno descrive i dati della ricerca più aggiornati sui fattori di rischio, sui meccanismi di mantenimento e sul trattamento del perfezionismo. La Parte Due mette a disposizione del grande pubblico una guida derivata dalla terapia cognitivo comportamentale, un trattamento che si è dimostrato molto efficace per aiutare le persone che hanno la sensazione disabilitante di non essere mai abbastanza brave. L. Camporese, M. Sartirana, R. Dalle Grave ISBN 88-8429-061-9 | Euro 18,00 POSITIVE PRESS | www.positivepress.net | [email protected] [ 8 ] www.aidap.org EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 AIDAP in Sicilia convegno regionale Palazzo Comiti ni, Palermo Attualità sui disturbi dell’alimentazione Palermo, 27 aprile 2012 A cura dell’equipe terapeutica AIDAP Palermo: Erika Cardella, Rosalba Contentezza, Odette Martinez, Raffaella Nocito, Simona Tarantino (psicologhe), Rosa Maria Pizzo (dietista), Maria Stella Aliquò (medico) “Attualità sui disturbi dell’alimentazione”: è questo il tema centrale trattato nel corso del II Convegno Regionale AIDAP che ha avuto luogo, venerdì 27 aprile a Palermo, nella splendida cornice della sala Martorana di palazzo Comitini sede della Provincia Regionale. Il convegno, organizzato dal C.T.I. onlus di Palermo (Centro di Terapia Integrata per il trattamento del Disagio Psicolo- PARTECIPANTI AL CONVEGNO Al convegno, con accreditamento ECM, erano presenti oltre 100 professionisti provenienti da varie aree della Sicilia che a vario titolo si interessano ai disturbi alimentari: n 31,49% psicologi gico) e sede della prima Unità Operativa Locale AIDAP del capoluogo, ha visto impegnata un’interessata platea per l’intera giornata. Il compito di moderare gli interventi è stato affidato al presidente del C.T.I. onlus di Palermo, Contentezza, che ha cercato di rendere fluido il collegamento fra i vari interventi, presentando i relatori e coordinando i dibattiti che sono seguiti alle relazioni. La giornata è stata aperta con i saluti delle autorità: il presidente della Provincia di Palermo, Avanti, ha avuto il piacere di intervenire attivamente al convegno portando il proprio contributo in qualità di rappresentante istituzionale. Sessione 1 n Aspetti psico-sociali nel modello transdiagnostico dei disturbi dell’alimentazione (Faillaci) n La terapia dei disturbi dell’alimentazione basata sulle prove di efficacia (Dalle Grave) n La riabilitazione nutrizionale dei DA: terapia o optional? (Iarrera) n 11,0% biologi nutrizionisti n 14,9% dietisti n 13,0% medici n 02,0% pedagogisti www.aidap.org [ 9 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 V I TA D E L L A S O C I E T À Faillaci, referente regionale AIDAP in Sicilia, e responsabile delle AIDAP Trapani e Palermo, ha aperto i lavori della sessione mattutina. Nella sua relazione ha analizzato gli aspetti psicosociali del modello transdiagnostico dei disturbi dell’alimentazione (DA), approfondendo i fattori che influenzano l’insorgenza di queste patologie e i meccanismi patogenetici essenziali. Ha, infine, esposto i risultati di un’indagine svoltasi presso alcune scuole superiori di Trapani ed Erice dalla quale si è rilevata l’esistenza di un cospicuo numero dei predetti fattori, evidenziando il rischio che in questa popolazione si possano sviluppare i DA. Dalle Grave ha presentato un lavoro sulla terapia dei DA nel quale ha esposto l’importanza delle linee guida NICE, basate sull’evidenza scientifica, che hanno migliorato significativamente i limiti delle precedenti raccomandazioni delle associazioni professionali e degli specialisti autorevoli. L’intervento ha sollecitato riflessioni sull’efficacia dei trattamenti dei DA evidenziando che la CBT-E è un intervento di prima scelta, basato sull’evidenza da consigliare agli adulti affetti da DA. Ha proseguito la giornata Nocito, psicoterapeuta dell’AIDAP Palermo e socio fondatore del C.T.I. onlus. Nel suo intervento ha esposto un caso clinico di una paziente affetta da anoressia nervosa trattata ambulatorialmente, con un IMC di 13,7 e conclusosi con un recupero ponderale che le ha permesso di raggiungere un IMC di 20,2. A conclusione della sessione mattutina, un’interessante e partecipata Tavola Rotonda dal titolo: “Prevenzione e terapia dei DA sul territorio regionale”, ha visto impegnati, in un dibattito, i relatori intervenuti e le autorità istituzionali. Tra questi Dalle Grave, il Presidente della Provincia Avanti, il Presidente dell’Associazione Medici Sportivi Virzì, presente anche nella veste di rappresentante del CONI, e il Consigliere dell’Ordine degli Psicologi Tinti Barraja. In questo momento di confronto, a livello istituzionale con gli enti presenti sul territorio, è emersa la necessità di creare una rete fra le varie agenzie territoriali che possa garantire una efficace azione di prevenzione e di cura. Si punta l’at- L’Equipe Terapeutica di Palermo con il Dott. Dalle Grave [ 10 ] www.aidap.org tenzione soprattutto sugli adolescenti, considerati fascia a rischio, per i quali il presidente della provincia ha auspicato lo sviluppo di progetti di prevenzione da realizzare presso le scuole del territorio. Sessione 2 n Diabete mellito e disturbi alimentari: una relazione frequente ma poco esplorata (Aliquò) n Comorbilità e disturbi dell’alimentazione: psicoterapia o psicofarmacologia? (Mulè) n La prevenzione dei DA: il progetto “io voglio piacermi” (Iarrera, Milazzo) n I disturbi alimentari in età infanto-adolescenziale: qualità modalità terapeutiche? (Russo) n I distubi alimentari nel prepubere (Di Stefano) n La terapia ambulatoriale integrata dei disturbi dell’alimentazione (Nocito) La sessione pomeridiana si è aperta con gli interventi di Russo e Di Stefano, rispettivamente neuropsichiatra e psicologa del reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Acireale, piccolo gioiello ospedaliero nel quale si trattano sia ambulatorialmente, sia in ricovero, i DA in un’ottica di integrazione e multidisciplinarietà. A seguire l’intervento di Stella Aliquò, si è focalizzato sulla relazione frequente ma poco esplorata tra DA e Diabete Mellito. L’aspetto fondamentale del cambiamento e della riabilitazione nutrizionale è stato affrontato da Iarrera, dietista responsabile dell’AIDAP Oliveri, che ha evidenziato nella scheda di automonitoraggio lo strumento fondamentale per il cambiamento. L’intervento successivo è stato fatto da Mulè, psichiatra e psicoterapeuta che ha affrontato il tema: “I disturbi del comportamento alimentare: il corpo, le storie, la comunità”. La giornata si è conclusa con l’intervento “Io Voglio Piacermi”, esposto da Iarrera: un intervento di prevenzione selettiva rivolto ad adolescenti, ragazze e giovani donne insoddisfatte per la propria immagine corporea. La realizzazione di questa giornata di studio e confronto ha permesso alla equipe del C.T.I. onlus, nonché sede dell’AIDAP Palermo, di sperimentarsi per la prima volta in una attività di così grande impatto sociale e diffusione. È stato frutto di un duro lavoro, svolto in un tempo esiguo, che ha consentito ai vari membri del gruppo di consolidare le proprie conoscenze e competenze scientifiche, ma anche di avere una platea sempre maggiore per la diffusione di un modello di intervento decisamente efficace ed estremamente utile al complesso approccio alla patologia dei DA. V I TA D E L L A S O C I E T À EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 www.aidap.org [ 11 ] V I TA D E L L A S O C I E T À 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 AIDAP Oliveri progetto di prevenzione Applicazione pratica del progetto corpo presso l’AIDAP Oliveri A cura di: Francesco Iarrera e Maria Tindara Scalia - AIDAP Oliveri L’AIDAP Oliveri guidata da Francesco Iarrera ha recentemente realizzato un progetto di prevenzione chiamato “Io non sono il mio peso”. Il progetto “Io non sono il mio peso” costituisce l’applicazione pratica di un programma di prevenzione dal titolo “Progetto Corpo”, concepito per aiutare le ragazze adolescenti e le giovani donne a favorire l’accettazione del proprio corpo aiutandole a resistere alle pressioni socioculturali che spingono a conformarsi all’ideale di magrezza. Il programma si basa sulla teoria della dissonanza cognitiva, è stato ideato da Stice e colleghi ed è supportato da numerose ricerche che ne hanno dimostrato l’efficacia. I quatto incontri previsti dal programma, realizzati con un gruppo di studentesse di istituti superiori, hanno affrontato diversi aspetti problematici legati alla questione dell’ immagine corporea negativa e a comportamenti che la alimentano come gli evitamenti dell’esposizione del corpo e gli estenuanti confronti impropri con top model delle riviste di moda. Nel corso del programma sono emersi un disagio latente legato alla preoccupazione di essere osservate/criticate per il proprio aspetto, in particolare per le proprie forme corporee. Le partecipanti che hanno preso parte al programma, hanno confermato la presenza della pressione da parte dei media e dell’industria della moda ad aderire all’ideale di magrezza eccessivo. Lo spazio di riflessione aperto durante gli incontri, al pari degli esercizi comportamentali da effettuare di settimana in settimana, hanno evidenziato la presenza di risorse notevoli come la disponibilità a lavorare in gruppo e la capacità di confrontarsi in modo costruttivo. Gli esercizi comportamentali previsti hanno permesso di rendere più flessibili alcune convinzioni legate al raggiungimento dell’ideale di magrezza. Si è anche provato a valutare l’impatto del corso di prevenzione sulla qualità della vita delle partecipanti. A tal fine è stato somministrato loro il test Psychological General Well-Being Index (Dupuy H.J., 1984) prima, dopo il corso e a 4 settimane di follow-up. L’analisi ha permesso di evidenziare che la positività e il benessere percepito aumentano al follow-up. Si è trattato di uno studio preliminare di applicazione del programma a cui si spera facciano seguito altri tentativi per provare l’efficacia di questo intervento preventivo in una popolazione a rischio più numerosa e con l’inclusione di questionari che valutino le attitudini negative relative a peso, forma del corpo e controllo dell’alimentazione, con una valutazione di follow-up più a lungo termine e l’inserimento di un gruppo di controllo. Calorimetro fitmate Cosmed usato, come nuovo Calorimetro portatile di precisione che misura in tempo reale il dispendio energetico di un individuo a riposo. Completo di flussimetro, sensore di ossigeno, maschera monouso, software (CD-ROM), carrello per il metabolimetro e libretto di istruzioni. VENDESI a EURO 1800,00. Per informazioni: tel. 0458103932 - e-mail [email protected] [ 12 ] www.aidap.org V I TA D E L L A S O C I E T À EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 AIDAP Torino progetto nelle scuole !LIMENTARsMENTE Progetto di psico-educazione scolastica per la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e non solo… A cura di: Sara Cappelletti - AIDAP Torino L’AIDAP Unità Operativa di Alessandria/Torino e il Soroptimist International Club di Acqui Terme hanno proposto il Progetto di psico-educazione scolastica per la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione nella popolazione giovanile `>ÊÌÌÊiÌ>ÀÊUÊiÌi]ÊÀÛÌÊ>iÊV>ÃÃÊÃiV`iÊ`iÊ Licei (liceo classico, scientifico, umanistico ed artistico) della città di Acqui Terme (AL) per un totale di 211 studenti coinvolti. Il programma ha previsto una prima fase in cui si è svolto un incontro tenuto da Sara Cappelletti della durata di due ore in ciascuna classe. La seconda fase ha previsto il coinvolgimento degli insegnanti e la realizzazione di un “lavoro” da parte dei ragazzi, con l’obiettivo di stimolare il ragionamento e la riflessione sui temi proposti. Poiché gli adolescenti possono avere un ruolo molto importante nella prevenzione dei disturbi dell’alimentazione sono stati invitati a sviluppare materiale (un video, uno slogan, un poster, un cartellone artistico…) con la discussione, la ricerca e la loro creatività, adatto a promuovere lo sviluppo di un più sano rapporto con il proprio corpo per se stessi e per la loro comunità. Il 21 Aprile 2012 si è svolto il Convegno conclusivo del pro}iÌÌÊ iÌ>ÀÊ UÊ iÌi]Ê «ÀiÃÃÊ ½ÌiÊ º ÕÛiÊ /iÀi»Ê `Ê Acqui Terme rivolto agli studenti, agli insegnanti, alla popolazione; durante il quale si è svolta la premiazione del miglior lavoro prodotto dai ragazzi (premio un videoproiettore). I ragazzi hanno partecipato con molti ed interessanti lavori, e la mattina conclusiva la sala era gremita di giovani, oltre che di cittadini interessati all’argomento. EMOZIONI E CIBO online www.emozioniecibo.it Strumento di aggiornamento sulla prevenzione e terapia dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità Abbonamenti 2012 www.aidap.org [ 13 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 V I TA D E L L A S O C I E T À AIDAP Trapani indagine nelle scuole Prevalenza dei comportamenti a rischio dei disturbi dell’alimentazione nella popolazione scolastica del Trapanese A cura di: Antonino Faillaci - AIDAP Trapani Nei Comuni di Trapani ed Erice, l’AIDAP di Trapani guidata da Antonino Faillaci ha effettuato un’indagine su studentesse di cinque istituti superiori con l’obiettivo di valutare la presenza di potenziali comportamenti a rischio per un disturbo dell’alimentazione (DA). È stato valutato un campione di 380 ragazze, selezionate in modo casuale, attraverso la somministrazione di un questionario anonimo, l’Eating Disorder Inventory 3 Revision Form e la rilevazione dell’Indice di Massa Corporea (IMC). Questi strumenti hanno permesso di raccogliere dati che riguardano il pattern e le abitudini alimentari, nonché la percezione riguardo al proprio peso, l’immagine corporea negativa, l’impulso alla magrezza, i tentativi di dieta e la distribuzione del peso. I risultati più significativi sono stati i seguenti. Innanzitutto è stata evidenziata una leggera prevalenza di soggetti sottopeso (IMC < 18,5) rispetto a quelli obesi (IMC > 30): 10% vs 9%. Completamente diversa è stata la classificazione del peso secondo le ragazze. Tra quelle sottopeso quasi il 50% si considera di peso normale, mentre il 60% delle ragazze obese non si riconosce tale. I dati più preoccupanti sono emersi relativamente al ricorso a comportamenti disfunzionali di controllo del peso. Oltre la metà ha dichiarato di praticarne uno o più dei seguenti: abbuffate (29%), perdita eccessiva di peso (21%), vomito (10%), esercizio fisico eccessivo (7%) ed uso improprio di lassativi (3,4%). L’analisi dei dati ha fornito un dato allarmante: circa la metà delle ragazze presenta caratteristiche tali da giustificare il ricorso a specialisti nella terapia dei DA. L’indagine sembra rilevare un denominatore comune dei soggetti maggiormente a rischio che è rappresentato dall’abitudine a sottoporsi a diete dimagranti, sia autonomamente che prescritte da uno specialista. Quello che riteniamo preoccupante è proprio la presenza della dieta prescritta da specialisti nella categoria di soggetti normopeso, che dovrebbe far riflettere quanti, come noi, sono fortemente impegnati nella dissuasione dal dieting che la ricerca ha dimostrato es- [ 14 ] www.aidap.org sere un fattore di rischio per lo sviluppo dei DA in soggetti predisposti.² A partire dai risultati di questa indagine, presentati alle scuole che hanno aderito, abbiamo ritenuto opportuno sviluppare, d’accordo con il personale scolastico, un intervento “Progetto Corpo” fondato sulla teoria della dissonanza cognitiva e messo a punto da Stice e coll. che abbiamo denominato “Io non sono il mio Peso” in collaborazione con il Centro AIDAP di Oliveri, che è stato realizzato presso l’Istituto Tecnico Commerciale Salvatore Calvino di Trapani. nessun comportamento 29,6% 29% abbuffate perdita eccessiva di peso vomito esercizio fisico eccessivo uso improprio di lassativi 21% 10% 7% 3,4% Risultati indagine sul ricorso a comportamenti disfunzionali di controllo del peso BIBLIOGRAFIA 1. Garner, D.M. EDI-3 RF. Eating Disorder Inventory-3 Referral Form (2008). Adattamento Italiano a cura di Marco Giannini e Cristiana Conti. Ed. Giunti O.S. 2. Patton, G.C., Selzer, R., Coffey, C., Carlin, J.B., & Wolfe, R. (1999). Onset of adolescent eating disorders: Population based cohort study over 3 years. British Medical Journal, 318, 765-768. disturbi Novità alle mie a 2012 bulimia NUOVA TESSERA PPClub Iscriviti alla nuova PPClub per avere anoressi una fantastica promozione sull’acquisto perdere pe dei nostri titoli e sul software terapia Il Contacalorie AIDAP Acquistando la nostra tessera PPClub, al costo di 105 Euro, avrai 10 dei nostri titoli a tua scelta! Da oggi puoi includere nella tua scelta il nuovissimo software “Il Contacalorie AIDAP”. ppclub positive preAltri vantaggi della tessera PPClub contacal aliment La tessera ha la durata di un ANNO SOLARE: da gennaio a dicembre dell’anno in corso. 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Dalle Grave. diabetolog PP POSITIVE PRESS gastrico Via Sansovino, 16 | 37138 Verona Tel. 045-8103932 Fax 045-8102884 E-mail: [email protected] Sito web: www.positivepress.net Per conoscere tutte le nostre offerte e le nostre attività seguiteci su: Fac ebo ok ter Twit 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 articolo scientifico prevenzione/epidemologia Prelavenza e cause di sovrappeso e obesità in Italia: la situazione al 2010 A cura di: Adolfo Fossataro, Stefania Rosi - AIDAP La Spezia Fonte: Gallus S, Odone A, Lugo A, Bosetti C, Colombo P, Zuccaro P, La Vecchia C. (2012). Overweight and obesity prevalence and determinants in Italy: an update to 2010. Eur J Nutr. 2012 May 27. Nel corso degli ultimi decenni il sovrappeso e l’obesità hanno conosciuto un costante incremento non soltanto nei Paesi con reddito medio più elevato, ma anche in quelli con redditi medi inferiori. Negli USA, nel periodo 2007/2008 la prevalenza di sovrappeso/obesità totale (Indice di Massa Corporea o IMC > 25) era pari al 68% della popolazione (72,3% per gli uomini e 64,1% per le donne) con una tendenza di crescita significativa degli uomini rispetto al decennio precedente. Nel corso degli ultimi 30 anni la percentuale di soggetti obesi è più che raddoppiata nella maggior parte dei Paesi del nord Europa, compresi i Paesi Scandinavi e il Regno Unito, così come in alcuni Paesi dell’Europa meridionale. I dati più recenti evidenziano che nel 2008 il 15,5% della popolazione adulta europea era obesa. Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia riporta una prevalenza e una tendenza di crescita dell’obesità nella popolazione Sovrappeso e obesità… n aumentano significativamente con l’età n diminuiscono con l’aumentare dell’istruzione. n sono meno frequenti nei single che negli adulti sposati n risultano più frequenti in ex fumatori rispetto ai non fumatori [ 16 ] www.aidap.org adulta relativamente favorevole. La prevalenza di sovrappeso/obesità aumentò in maniera modesta tra l’inizio degli anni ’80 (nel 1983 il 27% degli adulti era in sovrappeso e il 7% era obeso) e la fine degli anni ’90 (tra il 1999 e il 2004 il 31-34% della popolazione era in sovrappeso e l’8-9% era obeso). Studi successivi su campioni rappresentativi della popolazione italiana evidenziarono che tra il 2001 e il 2008 la percentuale di popolazione in sovrappeso o obesa era aumentata dal 52% al 55,3% per gli uomini e dal 33,6% al 34,5 % per le donne. Al momento attuale l’Italia risulta essere il Paese europeo con la minor prevalenza di adulti obesi. Tuttavia, in Italia ci sono differenze significative di IMC rispetto alle varie aree geografiche: la prevalenza di obesità è all’incirca doppia nelle regioni del sud rispetto a quelle del nord. Inoltre, in Italia così come nel resto dei Paesi europei, ci sono scarse informazioni riguardo alla prevalenza del sottopeso nella popolazione adulta e non esistono dati riguardo alla magrezza da moderata a severa. Allo scopo di monitorare la situazione del sottopeso, del sovrappeso e dell’obesità in Italia e di identificare i fattori che determinano queste condizioni, Gallus e collaborati dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (2012) hanno analizzato i dati ricavati da cinque indagini commissionate alla DOXA dall’Istituto Superiore di Sanità ed eseguite tra il 2006 e il 2010. Il totale delle persone esaminate è stato di 14.135 soggetti adulti (6.834 uomini e 7.301 donne) di età superiore a 18 anni selezionate dalle liste elettorali di 122 comuni nelle 20 regioni del territorio italiano in maniera casuale. I dati sono stati raccolti da intervistatori addestrati, usando un questionario strutturato nel corso di interviste a domicilio con l’ausilio di un personal computer. Oltre a informazioni generali di tipo socio-demografico, agli intervistati è stato chiesto di riferire i propri dati sulla statura e sul peso, da cui è stato ricavato il valore di IMC. L’IMC è stato suddiviso in quattro livelli secondo la classificazione dell’Organizzazione EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Mondiale della Sanità e cioè: sottopeso (< 18,5), normopeso (tra 18,5 e 24,9), sovrappeso (tra 25,0 e 29,9) e obeso (> 30,0). I soggetti che riportavano un IMC < 17,0 sono stati classificati come sottopeso di grado moderato/severo. Inoltre, i soggetti obesi sono stati ulteriormente suddivisi in tre sottoclassi, secondo la gravità (obesità di classe I: IMC tra 30,0 e 34,9; obesità di classe II: IMC tra 35,0 e 39,9; obesità di classe III: > 40,0). Il livello d’istruzione è stato classificato secondo tre fasce: basso (fino al diploma di scuola media inferiore), medio (fino al diploma di scuola media superiore) e alto (fino al diploma di laurea universitaria). L’area di residenza (urbana o rurale) è stata classificata a seconda che il comune di residenza fosse capoluogo di provincia oppure no. Inoltre, sono stati considerati l’età, il livello di istruzione, il reddito (secondo le dichiarazioni degli intervistati o la valutazione dell’intervistatore), lo stato civile, l’area geografica, la zona di residenza, l’abitudine al consumo di bevande alcoliche e di sigarette. I risultati emersi confermano che tra la popolazione italiana la prevalenza di obesità continua a mantenersi inferiore rispetto alle popolazioni di altri Paesi a reddito più alto. In una recente relazione, l’Italia era stata considerata tra i Paesi con la tendenza più virtuosa in termini di IMC in entrambi i sessi, con un aumento di IMC stimato tra 0,3-0,4% per decade per gli uomini e un decremento di 0,1-0,2% per decade per le donne tra il 1980 e il 2008. Dai dati rilevati in questi ultimi anni, si evidenzia un ulteriore miglioramento, ossia l’IMC resta stabile per gli uomini e decresce leggermente per le donne, nonostante l’invecchiamento progressivo della popolazione generale. La leggera flessione del sovrappeso/ 3,1% sottopeso 31,8% sovrappeso 8,9% obeso Percentuali sul TOTALE dei soggetti intervistati 5,3% sottopeso obesità tra le donne è limitata all’Italia meridionale. Probabilmente, questo denota una riduzione dell’accettabilità del sovrappeso/obesità nel sud del Paese dove si registra una relativa alta prevalenza di obesità. Analisi stratificate hanno permesso, inoltre, di identificare sottogruppi di popolazione italiana con un’alta prevalenza sia di sovrappeso sia di obesità, così come di sottopeso. Le persone più anziane sembrano essere più a rischio di essere sovrappeso o obese in entrambi i sessi. Al contrario, solo una piccola percentuale di giovani adulti è risultata obesa. Tra le donne, ma non tra gli uomini, è stata registrata una notevole prevalenza di sottopeso, dato che sottolinea il divario sull’incidenza del sottopeso tra i sessi nella popolazione giovane. Questa ricerca fornisce, per la prima volta in Italia e tra le prime volte in Europa, una stima sulla prevalenza delle persone con IMC <17,0. I dati emersi suggeriscono che deve essere posta attenzione sulla prevalenza della magrezza da moderata a severa tra le giovani donne. Le condizioni socio-economiche sono aspetti determinanti per il sovrappeso e l’obesità. Infatti, gli uomini e le donne con grado d’istruzione inferiore riportano valori di IMC considerevolmente più elevati. Uno studio recente, che ha preso in considerazione i dati provenienti da 19 Paesi europei, ha evidenziato che questo è un fenomeno generalizzato a tutta la popolazione europea, in particolare tra le donne. In Italia, le aree geografiche meno privilegiate (il sud) registrano livelli di IMC più elevati rispetto alle aree più ricche del Paese (il nord). La differenza sulla prevalenza dell’obesità in relazione alle zone geografiche può essere attribuita alla differenza di status sociale, di stile di vita e abitudini alimentari. 24,4% sovrappeso 0,8% sottopeso 9,4% obeso Percentuale di DONNE (51,5% dei soggetti intervistati) 39,8% sovrappeso 8,5% obeso Percentuale di UOMINI (48,5% dei soggetti intervistati) Persone sottopeso, sovrappeso e obese in Italia Nel complesso, il 3,1% della popolazione adulta italiana era sottopeso (IMC <18,5), il 31,8% in sovrappeso (25 < IMC < 30), e 8,9% obeso (IMC > 30). www.aidap.org [ 17 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Con riferimento allo stato civile, sono stati riscontrati tassi più elevati di sovrappeso/obesità tra gli adulti sposati rispetto ai single e separati/divorziati. Dati simili sono stati riscontrati in indagini su campioni rappresentativi nazionali in altre aree del Mediterraneo. Questi risultati confermano in maniera evidente ciò che è emerso da studi longitudinali, ossia l’associazione tra matrimonio e aumento del peso corporeo e tra separazione/divorzio e perdita di peso corporeo. La relazione tra lo stato civile e il sovrappeso evidenzia quanto gli aspetti sociali possano influire sulla dieta, l’attività fisica e, conseguentemente, sul peso corporeo. Sebbene in questo studio non sia stata trovata alcuna relazione tra le donne fumatrici e il sovrappeso/obesità, i dati emersi mostrano che, invece, gli uomini fumatori sono più frequentemente sovrappeso/obesi rispetto ai non fumatori. Questi dati sono in parziale disaccordo con altre indagini, da cui emerge che i fumatori hanno un IMC inferiore rispetto a coloro che non hanno mai fumato. Tuttavia, altre ricerche concordano e confermano i risultati di questa indagine. Per esempio, uno studio condotto in Israele su 29.745 giovani adulti ha evidenziato che il numero di sigarette fumate era più basso tra le persone normopeso, un po’ più alto in quelle sovrappeso e più alto ancora tra gli obesi. Inoltre, rispetto ai non fumatori, i fumatori riportavano la maggiore circonferenza vita e il rapporto più alto tra vita e fianchi; tra i fumatori, il numero di sigarette fumate è associato a valori maggiori di obesità e di accumulo di grasso addominale. In aggiunta, gli ex fumatori, erano più spesso sovrappeso/obesi rispetto a coloro che non avevano mai fumato, a conferma dell’evidenza generale che il peso corporeo aumenta in maniera sostanziale in coloro che smettono di fumare. Nel campione selezionato per questa ricerca, le donne che consumavano alcolici erano meno frequentemente sovrappeso e/o obese rispetto alle astemie; tra gli uomini non è stata osservata nessuna differenza significativa tra bevitori e non bevitori in termini di sovrappeso/obesità. Questi risultati contrastano con studi basati su dati di laboratorio a breve termine sugli effetti sfavorevoli dell’alcool sull’appetito e sul bilancio energetico, ma sono in pieno accordo con l’evidenza generale degli studi epidemiologici secondo cui un modesto introito di alcool è inversamente correlato all’obesità, in particolare nelle donne. Una limitazione di questo lavoro riguarda l’uso di dati su peso e altezza riferiti dai partecipanti stessi. Questo complica l’interpretazione dei risultati sull’IMC e, cosa ancora più importante, può interferire sulla sottostima dell’IMC e conseguentemente sulla prevalenza di sovrappeso e obesità. È noto, infatti, che le persone tendono a sovrastimare la propria altezza e sottostimare il peso. Tuttavia, in tre studi condotti su larga scala in cui venivano verificati i dati riferiti dai partecipanti adulti misurando peso e altezza, la sovrastima dell’altezza variava tra +0,38 e +1,23 cm negli uomini e tra +0,40 e +0,68 cm nelle donne, mentre la sottostima del peso variava tra +0,30 e -1,85 kg negli uomini e tra -0,85 [ 18 ] www.aidap.org dal Sud al Nord… Sovrappeso e obesità sono più frequenti negli adulti del Sud rispetto agli adulti del Nord Italia. e -1,40 kg nelle donne. Pertanto, considerando un’analisi pessimistica e sottraendo dall’altezza del campione il livello più elevato di sovrastima osservato nei tre studi e poi aggiungendo al peso del campione il livello maggiore sottostimato, la prevalenza di obesità aumenterebbe al 12,3% negli uomini e all’11,9% nelle donne e risulterebbe ancora notevolmente inferiore rispetto a quella rilevata in Paesi dell’Europa centrale, orientale, occidentale, Nord America e Oceania. In ogni caso, anche la maggior parte delle rilevazioni effettuate in quei Paesi è basata su dati riportati dai partecipanti. Il punto di forza dello studio consiste nella grandezza e nella rappresentatività del campione selezionato tra la popolazione italiana. In conclusione, questa indagine delinea un quadro e una tendenza relativamente favorevoli in Italia riguardo alla prevalenza di sovrappeso e obesità rispetto alla maggior parte dei paesi ad alto reddito. Questo può essere in parte dovuto alla “dieta mediterranea” ancora molto diffusa in Italia, alle abitudini alimentari determinate dalla cultura italiana, come pure dall’assenza di un progressivo aumento delle porzioni di cibo. Tuttavia, ci sono specifici sottogruppi della popolazione (soprattutto nell’Italia meridionale), con grado d’istruzione inferiore e livelli di reddito più basso, che hanno un’elevata prevalenza di sovrappeso e obesità. EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 articolo scientifico prevenzione/epidemologia Obesità e politiche pubbliche A cura di: Diana Soligo - AIDAP Padova Fonte: Gearhardt AN, Bragg MA, Pearl RL, Schvey NA, Roberto CA, Brownell KD. (2012). Obesity and public policy. Ann Rev Clin Psychol, 8, 405-30. Un articolo Gearhardt e collaboratori pubblicato sull’Annual Review of Clinical Psychology, si focalizza sulla necessità di ridurre l’incidenza e la prevalenza dell’obesità, trovando la soluzione che dia il miglior beneficio al minor costo. Gli autori iniziano con il porsi la domanda se sia più utile trattare o prevenire l’obesità per ridurne la prevalenza. Numerosi trattamenti sono stati utilizzati per combattere l’obesità, dalle diete riportate sui libri ai metodi commerciali stile weight watchers, dalla terapia comportamentale a numerosi approcci dietetici, dai farmaci alla chirurgia. Ognuno di questi è stato analizzato dalla letteratura, e i risultati sono spesso deludenti. Dovendo poi trattare il problema su larga scala bisogna anche valutare il costo dell’intervento. Il trattamento dell’obesità è complicato perché una combinazione di fattori contribuisce a rendere difficile il raggiungimento e il mantenimento del peso perduto, in particolare l’ambiente che predispone all’assunzione di cibo e ad avere uno stile di vita sedentario. Trattare l’obesità con un programma di salute pubblica su larga scala è troppo dispendioso in termini di risorse e non è il modo più efficace di agire, se l’intento è quello di ridurre la prevalenza dell’obesità nella popolazione. Essendo ormai l’obesità un problema globale, il modo più efficace per combatterla è prevenirne l’insorgenza. Il trattamento dell’obesità è complicato da una combinazione di fattori che rendono difficile il raggiungimento e il mantenimento del peso perduto www.aidap.org [ 19 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Il punto è capire quale sia il tipo di prevenzione più efficace. È noto che la predisposizione personale all’aumentare di peso si esprime solo se l’ambiente nel quale si vive lo permette. In un ambiente dove il cibo è abbondante e molto denso in calorie, e l’attività fisica non è incoraggiata, l’insorgere dell’obesità è il risultato più probabile. La sola educazione non è in grado di interrompere questa tendenza: è necessario cambiare l’ambiente. Un esempio ci viene offerto dalla legge sulla donazione degli organi: nei Paesi dove si sceglie di essere donatori la percentuale di donazioni è del 15%; nei Paesi in cui invece si può scegliere di non esserlo la percentuale dei donatori è del 98%. Nessun programma educativo o di sensibilizzazione porterebbe la percentuale dal 15% al 98%, ma una legge formulata nel modo giusto sì. Partendo da questa considerazione, gli autori analizzano diverse aree di ricerca, suggerendo quali cambiamenti potrebbero modificare l’ambiente. Un primo argomento importante e spesso ignorato, riguarda i pregiudizi nei confronti del peso. Il pregiudizio, e la discriminazione, sono spesso trascurati quando si parla di obesità. La convinzione che una persona con obesità sia pigra o non abbia forza di volontà, genera comportamenti di discriminazione sia a livello personale sia delle istituzioni. Svariati studi ci svelano che nell’ambiente lavorativo il pregiudizio sul peso genera un impatto negativo nel valutare qualità e capacità del candidato. A scuola, gli studenti con eccesso di peso sono discriminati non solo dai compagni ma anche dagli insegnanti, hanno risultati peggiori, dimostrando che il pregiudizio può L’obesità è un problema globale e il modo più efficace per combatterla è prevenirne l’insorgenza Aree di ricerca considerate nell’articolo: n i pregiudizi nei confronti del peso n la dipendenza da cibi ultraprocessati n il cibo a scuola n le etichette degli alimenti n il cibo nei ristoranti n tassare i cibi meno salutari [ 20 ] www.aidap.org metterli in difficoltà e incidere negativamente sui loro risultati scolastici. Negli ultimi dieci anni sono aumentate le esperienze di discriminazione nei rapporti interpersonali: ad esempio, le donne con obesità sono invitate meno a uscire da potenziali partners, ma è a livello familiare che vengono riportate le discriminazioni maggiori, a partire dalle madri che sono la principale fonte di stigma. Anche nell’ambiente medico il pregiudizio sul peso è particolarmente presente; gli operatori (medici, infermieri, studenti di medicina, professionisti del fitness e dietisti) incolpano i pazienti per il loro peso e per i problemi di salute ad esso connessi. Anche i media danno il loro contributo: rappresentazioni stigmatizzanti di persone obese appaiono spesso nei film, spettacoli televisivi e pubblicità rivolte a bambini e adulti. Se si continua a credere che l’obesità sia una questione di responsabilità personale, ponendo enfasi sulla colpa individuale, e non un problema di responsabilità della società e dei governi, s’impedisce che essa sia considerata un rischio per la salute pubblica, e che quindi le politiche apportino interventi e facciano prevenzione. Si può dedurre che un programma che punti sull’eliminazione dei pregiudizi legati al peso, possa avere un grosso impatto positivo su questi soggetti, migliorando la qualità dei rapporti interpersonali e l’autostima. Un’altra area che è stata presa in considerazione è la dipendenza dai cibi ultraprocessati, quegli alimenti che l’industria alimentare, nel tentativo di aumentare le vendite, ha manipolato aggiungendo grassi, zuccheri, esaltatori di sapidità e caffeina, rendendo gli alimenti più palatabili. L’epidemia di obesità che si è evidenziata contemporaneamente all’aumento della distribuzione di questi prodotti, ha evidenziato una serie di somiglianze comportamentali e psicologiche tra il consumo di cibo in eccesso e i disturbi da dipendenza, come l’incapacità di ridurne il consumo anche se lo si vorrebbe e disturbi d’ansia e dell’umore. Numerosi studi sugli animali sono a supporto di questa evidenza, come lo è la ricerca basata sul neuroimaging. Ciò non significa che tutti gli individui con obesità abbiano una dipendenza legata a questi alimenti, mentre persone normopeso possono invece soffrirne. Sarà essenziale focalizzarsi sul determinare quanto questo tipo di dipendenza possa incidere sulla salute delle persone, in modo da sensibilizzare le politiche pubbliche. Altra area di ricerca è quella del cibo a scuola. Dato il tasso in continua crescita legato all’obesità infantile, l’importanza dell’ambiente scolastico nella prevenzione e nella riduzione del fenomeno è evidente. I ragazzi passano a scuola la maggior parte del tempo speso fuori casa, consumando spesso lì buona parte delle calorie giornaliere. L’ambiente scolastico fornisce un’ottima opportunità per sviluppare e implementare una buona alimentazione, l’attività fisica e una politica di benessere. La scuola dovrebbe avere l’obbligo di servire pasti nutrizionalmente bilanciati, pertanto servirebbe una chiara legislazione che permetta di raggiungere questo scopo. La scuola deve anche fare i conti con il cibo extra scolastico, ossia quello dei distributori automatici e dei bar. Anche qui il tipo di alimenti EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 che possono essere distribuiti dovrebbe essere regolamentato, in modo da ridurre l’acquisto di bevande zuccherate, patatine, snacks e gelati. Un esempio ci arriva dall’America, dove il U.S. Department of Agriculture (USDA) ha pubblicato le modifiche da apportare ai programmi di alimentazione scolastica del 2011, inserendo un numero massimo di calorie per pasto, aumentando la quantità di frutta e verdura e riducendo L’ambiente scolastico fornisce un’ottima opportunità per sviluppare e implementare una buona alimentazione, l’attività fisica e politiche di benessere la quantità dei grassi saturi e grassi totali. Attualmente l’USDA ha ricevuto anche il compito di occuparsi del cibo extra scolastico, ottenendo un’importante vittoria sul miglioramento dell’alimentazione a scuola. Altro strumento a disposizione della scuola è l’attività fisica. Sono ben noti i benefici che apporta all’organismo, tuttavia c’è la necessità di creare dei programmi scolastici validi al fine di utilizzare al meglio questo strumento. Altro punto importante che viene analizzato è quello del marketing che ruota attorno all’industria alimentare. Nel 2012 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva messo in evidenza come la pubblicità del cibo fosse un importante fattore di rischio per l’obesità infantile. Le pubblicità viaggiano in tv, su internet e sui social network, dove vengono colpiti in maniera mirata gli adolescenti. Le leggi che regolamentano le pubblicità sono insufficienti, e con fatica si agisce contro gli interessi delle grosse multinazionali, ma è necessario quando si tratta di proteggere una fascia di popolazione così vulnerabile come lo sono i giovani, soprattutto i bambini. Serve una regolamentazione chiara e univoca che soddisfi dei criteri nutrizionali specifici per i cibi che vengono pubblicizzati e che definisca come i mezzi di comunicazione debbano essere regolamentati. Altro terreno da valutare sono le etichette degli alimenti, modo importante per fornire informazioni sul valore nutrizionale del cibo. Purtroppo non esiste un sistema univoco che ne regolamenti la stesura, e spesso il produttore fa risaltare la caratteristica che più gli conviene per vendere il prodotto. Sono stati fatti vari tentativi di uniformare l’etichettatura dei prodotti e ad oggi, pur se sulla buona strada, siamo ancora lontani dalla trasparenza che dovrebbe essere data al consumatore. In Italia ancora non esiste una legge che obblighi all’indicazione dei valori nutrizionali in etichetta, anche se la maggior parte dei prodotti la riporta, e la lista degli ingredienti reca spesso codici che sono incomprensibili alla maggior parte delle persone. Lo scopo delle etichette è duplice: dovrebbe incoraggiare le persone a fare scelte più consapevoli, ma anche spingere l’industria a modificare in meglio i loro prodotti. Un ulteriore problema è quello del cibo nei ristoranti. Raramente sono indicate le calorie e i valori nutrizionali, e anche se alcuni studi non evidenziano cambiamenti nella scelta del menu senza e con l’indicazione delle calorie, in altri la riduzione delle calorie del pasto scelto è risultata significativa. Su questo punto è necessaria ulteriore ricerca. Altro punto analizzato è l’idea di tassare i cibi meno salutari, idea che nacque più di 20 anni fa, ma che fu presa sul serio solo nel 2009, con la decisione di tassare le bevande zuccherate. Attualmente la tassazione è in vigore in alcuni stati americani, ma l’incidenza sul prezzo finale è talmente bassa da non dissuadere il consumatore dall’acquisto. Il prezzo del prodotto dovrebbe essere incrementato del 10-20% perché avesse effetto sulla scelta di acquistarlo o meno. In Danimarca, Ungheria e Francia tasse di questo genere sono già in vigore, si spera che questo possa influenzare anche altri stati ad adottare la stessa politica. In conclusione, data la prevalenza, le complicanze gravi e la resistenza al trattamento dell’obesità, la prevenzione diventa una priorità assoluta. L’impatto complessivo sulla salute pubblica deve essere affrontato attraverso politiche pubbliche che modifichino l’ambiente favorendo un’alimentazione sana e l’attività fisica. Devono essere regolamentate le pubblicità dei prodotti alimentari, la qualità nutrizionale degli alimenti confezionati, soprattutto quelli rivolti ai bambini, l’etichettatura dei prodotti per dare al consumatore la possibilità di scegliere. Non bastano promesse o autoregolamentazioni da parte dell’industria, servono leggi che regolamentino il tutto. L’interesse da parte delle politiche pubbliche nell’affrontare l’obesità è relativamente recente, di conseguenza, vi è un’insufficiente conoscenza di base per identificare con certezza quali interventi saranno più efficaci. Il modo migliore per scoprirlo è attuare delle misure quanto prima e valutarne l’adeguatezza. www.aidap.org [ 21 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 articolo scientifico terapia Follow-up a due anni di un intervento di controllo del peso in adolescenti A cura di: Lucia Camporese - AIDAP Padova Fonte: Lloyd-Richardson EE, Jelalian E, Sato AF, Hart CN, Mehlenbeck R, Wing RR. (2012). Two-year follow-up of an adolescent behavioral weight control intervention. Pediatrics, 130, 1-8. L’obesità è un fenomeno in aumento in tutto il mondo e oltre il 30% di bambini e di adolescenti negli Stati Uniti è considerata obesa. Il sovrappeso e l’obesità in età adolescenziale sono stati associati a un aumentato rischio di obesità nella popolazione adulta. Anche una modesta diminuzione di indice di massa corporea (IMC) tra i bambini e gli adolescenti in sovrappeso ha dimostrato essere correlata a significativi miglioramenti nel campo della salute, tra cui la diminuzione della pressione arteriosa e il decremento dei valori insulinemici e della colesterolemia. Gli interventi di modificazione dello stile di vita per la gestione del peso negli adolescenti che comprendono dieta, attività fisica e terapia comportamentale hanno dimostrato un modesto successo a breve termine, mentre quasi nulla si sa sui loro effetti a lungo temine. L’identificazione di fattori che possano migliorare od ostacolare gli sforzi di perdita di peso degli adolescenti è fondamentale per ottenere dei risultati in programmi di perdita di peso per questo gruppo di età. Una ricerca, pubblicata nella prestigiosa rivista Pediatrics da Lloyd-Richardson e collaboratori, ha esaminato i risultati di uno studio controllato e randomizzato con 24 mesi di follow-up in due gruppi assegnati a un programma di perdita di peso comportamentale (BWC) di 16 settimane combinato o con l’esercizio aerobico o con un’attività fisica “avventurosa” eseguita con i pari e finalizzata ad aumentare il lavoro di gruppo, le abilità sociali e l’autoefficacia. Nello studio sono stati coinvolti 118 adolescenti obesi (68% femmine; IMC medio = 31,4) di età compresa tra 13 e 16 anni che sono stati randomizzati a ricevere i due interventi di perdita di peso. 89 adolescenti (75% del campione iniziale) hanno completato i 24 mesi di follow-up. Misure antropometriche e psicosociali sono state ottenute alla misurazione basale, al termine delle 16 settimane di intervento e a 12 e 24 mesi dopo la randomizzazione. Il BWC è stato strutturato in gruppi due volte la settimana, di cui uno includeva anche un gruppo di attività fisica. Il programma prevedeva [ 22 ] www.aidap.org l’intervento nutrizionale, la prescrizione dell’attività fisica (30 minuti 5 giorni la settimana) e le strategie di modificazione del comportamento. I gruppi di trattamento sono stati condotti da psicologi dottorandi con esperienza nella gestione del peso negli adolescenti. L’intervento nutrizionale consisteva nella prescrizione bilanciata di una dieta da 1400 a 1600 calorie, con l’obiettivo di ottenere un bilancio di nutrienti e calorie nell’arco della giornata (ad esempio, prima colazione, pranzo, cena e merenda). I partecipanti sono stati invitati a compilare dettagliatamente il diario alimentare, con un feedback continuativo fornito dalla dietista. Gli argomenti trattati dalla dietista sono stati: presentazione della dieta e sistema di scambio degli alimenti, controllo delle porzioni, mangiare fuori casa, grassi alimentari, e scelta di merende sane. Gli argomenti inclusi nella terapia comportamentale sono stati: automonitoraggio dell’alimentazione e dell’attività fisica, porzioni controllate, problem solving, definizione EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Altezza (m) Magrezza moderata Sottopeso Magrezza grave IMC 16,0 17,0 Sovrappeso Normopeso IMC 18,5 IMC 25,0 Obesità moderata IMC 40,0 Obesità grave 2,00 1,95 1,90 1,85 1,80 1,75 1,70 1,65 1,60 1,55 1,50 1,45 1,40 sempre più impegnative. La sfida finale era costituita da due mezze giornate in un “ropes course” che consiste in percorsi di corde e ponti di legno sospesi che, per essere attraversati, necessitano di equilibrio e concentrazione, anche se l’attività si svolge in totale sicurezza. In squadre di due, gli adolescenti sono stati sfidati ad attraversare i ponti di corde degli alberi. I partecipanti indossavano appropriato equipaggiamento di sicurezza, tra cui un’imbracatura di sicurezza e un casco. I risultati dello studio con l’analisi intent-to-treat indicano un effetto modesto ma significativo in termini di perdita percentuale di peso oltre al 50° percentile di IMC senza alcuna differenza tra i due gruppi e una riduzione significativa nella percentuale di sovrappeso a 4 mesi (fine del trattamento), mantenuta sia a 12 che a 24 mesi di follow-up. Sono stati anche ottenuti miglioramenti significativi in numerose dimensioni del concetto di sé, come quello basato sull’aspetto fisico (mantenuto a 24 mesi), l’accettazione sociale e la valutazione di sé globale senza nessuna differenza tra i due gruppi. Nessun miglioramento è stato invece ottenuto nell’autoefficacia per il comportamento alimentare e l’attività fisica. Questo studio dimostra che un programma comportamentale di perdita di peso può produrre miglioramenti costanti nel IMC in adolescenti sovrappeso e obesi e anche il miglioramento di altri domini legati al concetto di sé. Le implicazioni cliniche di questa ricerca sono chiare: un intervento a 360° di modificazione dello stile di vita compresa la prescrizione dietetica e dell’attività fisica insieme alla modificazione comportamentale, può essere efficace nella riduzione del peso negli adolescenti obesi e dovrebbe essere implementato nella pratica clinica anche in Italia. IMC 30,0 Tabella riferita a uomini e donne con età superiore ai 18 anni. Fonte: INRAN. degli obiettivi, uso di strategie di controllo degli stimoli, motivazione per la perdita di peso, influenze sociali sulla dieta ed esercizio fisico e prevenzione delle ricadute. Ogni adolescente ha partecipato all’intervento BWC con un genitore, frequentando il gruppo contemporaneamente ma in riunioni separate. Le sessioni di gruppo dei genitori sono state focalizzate su argomenti di contenuto simile ma organizzati a un livello famigliare di implementazione e di supporto ai cambiamenti comportamentali. Dopo le 16 sedute settimanali, gli adolescenti sono stati invitati a partecipare a un gruppo di mantenimento di 4 sessioni bisettimanali e successivamente di 20 sessioni di gruppo, periodiche (trimestrali). L’esercizio aerobico includeva l’uso del treadmills, di cyclette e di altre attività aerobiche selezionate dai partecipanti come ad esempio danza con video e camminate veloci. Il formato per ogni sessione ha seguito la stessa sequenza: breve periodo di riscaldamento, seguito da circa 35 minuti di sostenuta attività fisica, e concluso con un periodo di raffreddamento e di revisione delle obiettivi settimanali di attività fisica. L’attività fisica con i pari consisteva in un inziale riscaldamento fisico seguito dalla prima sfida per il gruppo, la valutazione di quanto svolto e lo stabilire degli obiettivi personali settimanali. Le attività di gruppo consistevano in sfide sia fisiche sia mentali finalizzate a sviluppare abilità sociali, capacità di problem solving e fiducia in se stessi. Per esempio, un’attività ha richiesto che i membri del gruppo lavorassero in team per aiutarsi a vicenda a uscire da un labirinto. L’obiettivo di ogni attività è stato quello di aumentare la fiducia in se stessi, sviluppando anche la fiducia tra i membri del gruppo. Le sessioni sono state strutturate in modo sequenziale per affrontare attività 40 45 50 55 60 65 70 75 80 Peso (kg) 85 90 95 100 105 110 COME CALCOLARE L’IMC. Tracciate sulla tabella una linea retta orizzontale in corrispondenza della vostra altezza e una verticale a partire dal peso. Il punto di intersezione rappresenta la categoria di IMC a cui appartenete. www.aidap.org [ 23 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 articolo scientifico terapia Dieta ad alto apporto di proteine e basso apporto di carboidrati. Novità sugli effetti a lungo termine A cura di: Elettra Pasqualoni - AIDAP Verona Nel giugno 2012 il British Medical Journal ha pubblicato un interessante editoriale sugli effetti delle diete iperproteiche a breve e lungo termine. Di seguito sono riassunti i punti centrali dell’editoriale. Gli studi sugli effetti a breve termine delle diete iperproteiche hanno evidenziato la loro capacità di determinare una riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi, di emoglobina glicata, di concentrazione di insulina e della pressione sistolica. Tali effetti determinano a loro volta un miglioramento di condizioni quali il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica. Sugli effetti a lungo termine il dibattito è molto acceso in relazione al fatto che studi prospettici mostrano un’associazione di tali diete con una maggior mortalità per malattie cardiovascolari. Nello specifico uno studio prospettico svedese (Lagiou P et al, BMJ 2012; 344:E4026) ha analizzato l’associazione tra l’aderenza a una dieta iperproteica e l’incidenza di malattie cardiovascolari in una coorte di 43.396 donne seguite per circa quindici anni. Lo studio ha indagato la comparsa di malattia ischemica cardiaca, di infarto emorragico o ischemico, di emorragia subaracnoidea e di malattia arteriosa periferica. I dati hanno mostrato che una maggior aderenza a una dieta iperproteica è correlata a una maggior incidenza di malattie cardiovascolari indipendentemente dai comuni fattori di rischio. Classificando, infatti, i partecipanti in categorie in base al livello di proteine abitualmente assunte a scapito dei carboidrati, si è osservato che le donne classificate nella categoria più alta (maggior assunzione di proteine e minore di carboidrati) presentavano un’incidenza di malattie cardiovascolari del 62% più alta rispetto a quelle classificate nella categorie più bassa (minor assunzione di proteine e maggiore di carboidrati). Tale effetto è probabilmente dovuto al fatto che la dieta iperproteica determina un aumento del consumo di carne con maggior apporto in ferro, colesterolo e grassi saturi e, parallelamente, un minor consumo di cereali integrali e frutta con conseguente minor apporto di fibra, vitamine e minerali. [ 24 ] www.aidap.org Ulteriori studi sugli effetti a breve e lungo termine sono necessari prima di raccomandare le diete iperproteiche ai pazienti. I benefici a breve termine infatti sembrano irrilevanti rispetto a una crescente evidenza della maggior morbidità e mortalità per malattie cardiovascolari a lungo termine. L’interessante editoriale del British Medical Journal aggiunge un ulteriore tassello al dibattito scientifico nato con la comparsa delle diete iperproteiche per la gestione del sovrappeso. La popolarità di tali diete è negli anni cresciuta e ciò lo dimostra la diffusione di diverse varianti (dieta Atkins, dieta Zona, dieta South Beach, dieta Dukan) tutte accumunate da un aumento dell’apporto di proteine a scapito dei carboidrati. La popolarità di tali diete è stata probabilmente favorita sia dall’accattivante pubblicità commerciale che le ha proposte sia dall’evidenza che a breve termine sono in grado di determinare una maggior perdita di peso rispetto alle diete a controllato apporto in grassi. In ogni caso ci sono due considerazioni da fare: non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che nel lungo termine le diete iperproteiche determinino una maggior perdita di peso rispetto alle diete tradizionali; inoltre ad oggi l’unica dieta che ha dimostrato in modo chiaro di prevenire le malattie cardiovascolari è la dieta mediterranea che rimane pertanto quella che gli specialisti dovrebbero consigliare per il controllo del peso a lungo termine. EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 articolo scientifico terapia L’impatto della terapia continuativa sul mantenimento del peso perduto a lungo termine A cura di: Antonino Faillaci - AIDAP Trapani Fonte: Middleton KM, Patidar SM, Perri MG. (2012) The impact of extended care on the long-term maintenance of weight loss: a systematic review and meta-analysis. Obesity Review,13, 509-17. Non vi è dubbio che il problema principale che i terapeuti devono frequentemente fronteggiare nei pazienti che seguono un programma per la perdita di peso sia quello del recupero del peso perduto. Middleton e collaboratori, del Dipartimento di Psicologia Clinica e della Salute della University of Florida hanno recentemente effettuato una revisione sistematica, condotta con i metodi rigorosi della metanalisi, per valutare l’impatto di interventi di terapia continuativa attuati dopo un programma comportamentale tendente a favorire una “realistica” perdita di peso dell’8-10%. Gli autori hanno analizzato i risultati di 11 studi clinici che hanno valutato l’efficacia di programmi di cura continuativa che includevano, alla fine del percorso di cura, una serie di interventi somministrati con varie modalità (es., contatto diretto individuale o di gruppo, telefono ma non internet) e tendenti a rinforzare comportamenti alimentari salutari o inerenti l’attività fisica, in assenza di un feedback positivo costituito dalla perdita di peso di per sé. Allo scopo di rendere le conclusioni di questa revisione sistematica maggiormente attendibili sono stati inclusi solo gli studi condotti con la metodologia del trial clinico controllato. In breve, questa modalità di ricerca valuta, oltre che un gruppo sottoposto all’intervento (cura continuativa), anche un gruppo, paragonabile in tutte le principali variabili, a cui l’intervento non viene offerto e che funge da controllo. L’analisi delle differenze fra i due gruppi ci informa della rilevanza dell’effetto riscontrato e quindi della reale efficacia dell’intervento stesso. I risultati parlano in favore della terapia continuativa. In media, per conservare circa 3,2 kg di peso perduto sono stati necessari 17,6 mesi di follow-up e circa 29 contatti dopo l’intervento tendente alla riduzione del peso. L’effetto sul mantenimento del peso è maggiore nei soggetti che partecipano regolarmente alle visite di controllo. Inoltre, se l’in- tervento offerto è di natura comportamentale e svolto dagli stessi componenti dell’équipe terapeutica ha più probabilità di successo. I risultati della cura continuativa sono incoraggianti sul mantenimento del peso, ma potrebbe esserci ancora spazio per migliorare ulteriormente il rendimento di questi programmi. La lunghezza della terapia, relativamente al problema dell’obesità, non può essere facilmente definita. Una patologia in cui si integrano fattori ambientali e biologico-genetici, come l’obesità, rappresenta una sfida spesso insormontabile e quasi sempre frustrante per il terapeuta e per i pazienti. Alcune delle variabili in gioco non sono controllabili, e il recupero del peso ne è una prova. Infatti la teoria del set point, cioè Alcuni comportamenti accomunano coloro che mantengono il peso perduto n fare regolarmente colazione n pesarsi almeno una volta la settimana n incrementare l’attività fisica n guardare poco la televisione n seguire una dieta povera di grassi www.aidap.org [ 25 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 A volte è più comodo prendersela con chi non riesce a controllare la propria golosità o a contrastare l’istinto alla pigrizia dell’esistenza di un livello di peso regolato attorno a un determinato valore in ciascun individuo, mai definitivamente confutata, ne rappresenta prova tangibile. Allora che fare? Lasciare che le cose vadano come la natura ha deciso per noi o cercare di modificare la traiettoria spontanea del peso verso il punto di partenza? Ciò di cui si deve tener conto è che comunque l’obesità rappresenta un problema di salute pubblica importante con implicazioni rilevanti sul piano economico e, conseguentemente, sulle risorse finanziarie di almeno la metà del nostro pianeta. Trovare il giusto punto di incontro tra una terapia di durata ragionevole e un follow-up non infinito sembra altresì cruciale. Altrimenti le spese sostenute per curare le persone in eccesso di peso eroderanno le risorse finanziarie tanto quanto il problema che si intende risolvere. A mio avviso questa problematica andrebbe affrontata su un duplice piano. A livello individuale, identificando i fattori predittivi di esito della terapia, intendendo come esito favorevole non solo la perdita ma anche il mantenimento a lungo termine del peso perduto. Sul piano sociale o di comunità, riducendo, attraverso interventi di natura politica e regolamentale, l’impatto dell’ambiente “tossico” che ci porta a mangiare in eccesso cibi ipercalorici e a muoverci di meno o a non muoverci affatto. Sappiamo dai dati del National Weight Control Registry consultabili da chiunque all’indirizzo web: http://www.nwcr.ws/ default.htm che alcune caratteristiche accomunano coloro che mantengono il peso perduto (fare regolarmente la colazione, pesarsi almeno una volta la settimana, incrementare l’attività fisica, guardare poco la televisione, seguire una dieta povera di grassi). Sarebbe interessante studiare il percorso seguito da queste persone nel costruire un adeguato livello motivazionale e cercare di riprodurlo anche con interventi basati sulla comunicazione di massa. Ciò tuttavia risulterebbe un’impresa pressoché impossibile se non si modificassero adeguatamente alcuni “totem” dell’ambiente in cui viviamo, ivi comprese le potenti lobbies che governano la comunicazione pubblicitaria e la diet industry con i loro messaggi ammalianti. Non sfugge a nessuno che anche il raggiungimento di questi necessari obiettivi risulta particolarmente ostico. E quindi diventa oltretutto anche più comodo prendersela con chi non riesce a controllare la propria golosità o a soddisfare il proprio istinto alla pigrizia. Comunque credo che perseguire obiettivi ambiziosi ma poco realistici potrebbe risultare in un esercizio che potremmo definire “donchisciottesco”. Ci si potrebbe accontentare, mentre seguiamo con interesse le politiche di rigida dissuasione dal consumo di cibi ipercalorici che si sperimentano oltreoceano (tassazione sulle bevande gasate, divieto di presentare il cibo in contenitori extralarge, divieti vari di usare sostanze dannose per la preparazione di cibi) di favorire la riduzione del proprio peso in modo “fisiologico”, per un tempo adeguato e poi lavorare, fin dall’inizio del programma, per instaurare quelle modifiche comportamentali che, solo se stabilizzate nel tempo, possano consentire di contrastare la naturale propensione al recupero del peso. NON SIETE UN ASSOCIATO AIDAP E VOLETE RICEVERE A CASA LA RIVISTA “EMOZIONI E CIBO”? 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Negli ultimi anni, sono stati riportati diversi esempi di cambiamenti epigenetici in alcune patologie (es. obesità, diabete e cancro) come la metilazione del DNA dovuta a restrizione/integrazione di sostanze nutritive. Alcuni di questi cambiamenti sono stati osservati durante il periodo perinatale. Ad esempio, la restrizione calorica materna è stata correlata a un aumento di metilazione di alcuni geni, come il gene Hras. Negli ovini la restrizione di nutrienti (ricchi in gruppo di metile), come le vitamine del complesso B (cobalamina e folati) o di aminoacidi (metionina), ha portato alla metilazione del DNA nell’ovocita pre-ovulatorio. Nei topi una dieta carente di acido folico durante il periodo post-svezzamento ha aumentato significativamente la metilazione del DNA nelle cellule epatiche. Ciò suggerisce che la nutrizione della madre durante la gravidanza o lo stile di vita durante l’allattamento possano alterare la programmazione del feto e del neonato attraverso meccanismi epigenetici. Invece è ancora dibattuto il ruolo dell’alimentazione nell’età adulta nella modificazione epigenetica e la possibile trasmissione di questi cambiamenti attraverso i gameti. I disturbi dell’alimentazione (DA) sono un’importante causa di morbilità e mortalità nelle adolescenti e nelle giovani donne adulte. La classificazione corrente li divide in tre categorie diagnostiche: anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati o NAS. Analizzando la letteratura scientifica, alcuni autori ipotizzano che i disturbi dell’alimentazione siano malattie complesse derivate dall’interazione genetica-ambiente. Recenti studi hanno riscosso grande interesse ponendosi come obiettivo di indagare il ruolo dei fattori di rischio perinatali nello sviluppo dei DA. In particolare, si indaga se alimentazione materna, stress materno, e sviluppo fetale precoce possano essere associati a cambiamenti epigenetici che aumenterebbero il rischio di sviluppare i DA nella prole. STUDI CLINICI Una recente revisione eseguita da Eneda Pjetri e colleghi (2012) ha sottolineato che, nonostante i progressi della ricerca epigenetica, il numero di studi sui DA è molto limitato e la maggior parte di essi si concentra sul processo di metilazione dei geni. Un primo studio eseguito su cellule linfocitarie ha osservato una significativa ipo-metilazione del DNA nei pazienti con anoressia nervosa ma non nel gruppo con bulimia nervosa. In più una iper-metilazione del promotore del gene-sinucleina è stata riportata soltanto nel gruppo con anoressia nervosa. Studi successivi, sempre condotti dallo stesso gruppo di ricerca, che hanno esaminato il gene della www.aidap.org [ 27 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 vasopressina e del peptide natriuretico atriale (ANP), non hanno osservato differenze nella metilazione nel gene vasopressina, tuttavia hanno trovato una iper-metilazione del promoter del gene ANP nel gruppo con bulimia nervosa e non in quello con anoressia nervosa. Inoltre, i pazienti che avevano condotte eliminative (sia nel gruppo con anoressia nervosa sia nel gruppo con bulimia nervosa) riportavano una iper-metilazione del promoter del gene ANP. Invece, nessuna differenza di metilazione è stata osservata nei pazienti con episodi bulimici in entrambi i gruppi, lasciando intendere che specifiche modificazioni epigenetiche sono associate a fenotipi specifici. In un altro studio, gli autori hanno esaminato i geni dopaminergici tra cui il trasportatore della dopamina (DAT) e i recettori della dopamina D2 (DRD2) e D4 (DRD4). Sebbene non si siano riscontrate differenze nella metilazione e nei livelli di espressione genica, è stato osservato sia nel gruppo con anoressia nervosa sia in quello con bulimia nervosa un aumento della metilazione e dell’espressione genica del promoter del gene DAT rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, solo il gruppo con anoressia nervosa ha mostrato un ipermetilazione del promoter del gene DRD2. Infine, sia il gruppo con anoressia nervosa sia il gruppo con bulimia nervosa hanno mostrato una down-regulation del gene DRD2. Dato che suggerisce ancora una volta che la metilazione non è sempre legata a livelli di espressione genica. Questi risultati dimostrano che c’è una differenza tra i due disturbi dell’alimentazione nel sistema dopaminergico: sebbene il gene DAT sia simile come metilazione e come espressione genica, DRD2 è stato iper-metilato solo nel gruppo con anoressia nervosa che aveva un IMC più basso rispetto al gruppo con bulimia nervosa. Tutti i risultati riportati negli studi sopraelencati suggeriscono che le modifiche epigenetiche sono presenti in diverse fasi della malattia (dal sottopeso al recupero del peso) e anche in fenotipi specifici (eliminativo versus bulimico). STUDI SUGLI ANIMALI Ad oggi, la maggior parte degli studi di epigenetica dei DA sugli animali, consiste nell’esporli a una dieta ricca di grassi allo scopo di indurre una condizione di obesità. Si è trovato che la dieta ha un effetto sull’ipotalamo, dove il livello di espressione dell’enzima de-acetilasi istonica cambia in relazione al digiuno o in relazione a una dieta ricca di grassi. Gli effetti epigenetici hanno evidenziato una riduzione dell’espressione genica nell’area cerebrale della ricompensa. L’analisi di questi processi facilita una migliore comprensione dei cambiamenti epigenetici nel complesso e non come un evento separato. Inoltre, grazie a studi sugli animali si è visto che le modifiche epigenetiche sotto l’effetto di certi stimoli ambientali (cambiamento di dieta) vengono trasmesse alle generazioni successive. [ 28 ] www.aidap.org COMMENTO La maggior parte degli studi di epigenetica nei DA ha esaminato soltanto i livelli di metilazione del DNA in tessuti periferici. Purtroppo, la mancanza di un accesso immediato al tessuto cerebrale ha ostacolato la ricerca. Potrebbe essere utile condurre studi su tessuto cerebrale cadaverico ma questa opportunità presenta alcuni limiti: la modalità, l’ora e la causa della morte possono alterare il campione cellulare in oggetto. Inoltre, è probabile che diverse modifiche epigenetiche si verifichino in diverse regioni del cervello e quindi un unico prelievo da una specifica zona cerebrale potrebbe non rispecchiare la complessità del quadro. È evidente che il campo di ricerca richiede più dati provenienti da studi su animali, per indirizzare con maggior cognizione la ricerca clinica nell’uomo. Infatti, la ricerca sugli animali può consentire lo studio sistematico di modifiche epigenetiche in relazione al tempo, all’ambiente, alla genetica, e soprattutto in tessuti differenti. In questo modo, è possibile studiare le modificazioni epigenetiche in aree specifiche del cervello. Inoltre, gli studi sugli animali (topi) potrebbero accelerare i tempi di osservazione dal momento che la loro vita è più breve, e questo faciliterebbe l’osservazione dell’evoluzione della malattia. Gli studi sugli animali potrebbero consentire anche il confronto dei cambiamenti epigenetici tra organi periferici e centrali. Questi dati, infine, potrebbero essere convertiti nella pratica clinica che ha come principale oggetto di studio i tessuti periferici. EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 S.p.A. CASA DI CURA PRIVATA AD INDIRIZZO RIABILITATIVO 37016 Garda - Via Monte Baldo 89 - Telefono (045) 6208611 - Fax 7256132 E-mail: [email protected] - sito web: http//www.villagarda.it Direttore sanitario: Dott. Giovanni Citarella Idoneità Nazionale D.S. Ospedaliero - Spec. in Scienze dell’Alimentazione UNITÀ DI RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave Spec. in Endocrinologia e Scienze dell’Alimentazione E-mail: [email protected] Trattamento dei disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata) e dell’obesità grave e/o complicata. L’unità di Riabilitazione Nutrizionale ha 29 posti letto per il ricovero e nove posti con possibilità di due accessi giornalieri per il trattamento in day-hospital, accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale. Il programma si basa su un modello teorico originale di tipo cognitivo comportamentale somministrato da diverse figure professionali (medici, psicologi, dietiste, infermieri professionali). Le procedure terapeutiche applicate includono la riabilitazione nutrizionale (con l’assistenza a tutti i pasti), la psicoterapia individuale e di gruppo, la terapia della famiglia nei pazienti più giovani. Il programma di riabilitazione intensiva per l’Obesità grave e/o complicata è indicato per le persone affette da obesità grave (BMI > 40) o associata a severe complicanze mediche e/o psicologiche. Il programma si basa su un modello teorico cognitivo comportamentale originale condotto da un’équipe multidisciplinare che include la riabilitazione nutrizionale e fisica, gli incontri psicoeducazionali di gruppo e gli incontri individuali con il medico e lo psicologo (nei pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata). ALTRI SERVIZI UNITÀ DI RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE Responsabile: Dott. Pierluigi Baroni Spec. in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare Riabilitazione post-operatoria per interventi di rivascolarizzazione e sostituzione valvolare Trattamento riabilitativo dell’infarto POLIAMBULATORI > Servizio nutrizionistico - Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave - Spec. in Endocrinologia e Scienze dell’Alimentazione > Diagnostica Cardiologica - Responsabile: Dott. Pierluigi Baroni - Spec. in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare > Diagnostica per Immagini - Responsabile: Dott.ssa Paola Bazzani - Spec. in Radiologia > Servizio di Fisiokinesiterapia - Responsabile: Dott. Sergio Briani - Spec. in Ortopedia e Fisiatria www.aidap.org [ 29 ] Positive Press training 2012 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Seguici su: ACCREDITAMENTO ECM per medici, biologi nutrizionisti, psicologi e dietisti 1 2 3 CORSO PREVENZIONE CORSO OBESITÀ PERFEZIONISMO CLINICO Verona 8 settembre 2012 Roma 19-20 ottobre 2012 Verona 23 novembre 2012 Il corso ha l’obiettivo di illustrare il programma di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione basato sulla teoria della dissonanza cognitiva. Nel corso della giornata verranno illustrati i dati provenienti da 16 anni di ricerca che hanno dimostrato l’efficacia di questo intervento di gruppo nel prevenire l’insorgenza dei disturbi dell’alimentazione. Il corso è rivolto a medici, biologi nutrizionisti, dietisti, psicologi e psicoterapeuti che abbiano intenzione di acquisire il knowhow più aggiornato nella cura dell’obesità basata sulla modificazione dello stile di vita. Uno degli obiettivi principali del corso è di far apprendere le abilità teoriche e pratiche per applicare in setting diversi questo tipo di terapia. In Italia sono sorti numerosi centri che offrono trattamenti per i problemi psicologici ma purtroppo sono ancora poche le persone che affrontano il perfezionismo in modo adeguato. È stato organizzato questo corso con il fine di fornire informazioni scientifiche affidabili e di illustrare un programma di auto-aiuto per le persone perfezioniste. PROMOZIONE Partecipando a tutti e tre i corsi in programma è possibile usufruire di uno sconto sulla quota di iscrizione. Offerta valida fino al 31/07/2012 RELATORI DEI CORSI Camporese Lucia, psicologo | AIDAP Padova Chignola Elisa | Casa di Cura Villa Garda Dalle Grave Riccardo, medico | Segretario scientifico AIDAP Sartirana Massimiliano, psicologo | AIDAP Verona Ruocco Antonella, psicologo | Casa di Cura Villa Garda QUOTE D’ISCRIZIONE PROMOZIONE 1 - PREVENZIONE 2 - OBESITÀ 3 - PERFEZIONISMO Valida fino al 31-07-12 Entro il 31-07-12 Dopo il 31-07-12 Entro il 19-09-12 Dopo il 19-09-12 Entro il 23-10-12 Dopo il 23-10-12 NON Socio AIDAP €450 + IVA €120 + IVA €144 + IVA €300 + IVA €360 + IVA €150 + IVA €180 + IVA Socio Operativo AIDAP* €225 + IVA €60 + IVA €72 + IVA €150 + IVA €180 + IVA €75 + IVA €90 + IVA Socio Ordinario AIDAP* €315 + IVA €84 + IVA €100 + IVA €210 + IVA €252 + IVA €105 + IVA €126 + IVA Sostenitore Profession. AIDAP* €360+ IVA €96 + IVA €115 + IVA €240 + IVA €288 + IVA €120 + IVA €144 + IVA - €60 + IVA €72 + IVA €150 + IVA €180 + IVA €75 + IVA €90 + IVA NO Crediti Ecm * in regola con la quota associativa 2012 PP POSITIVE PRESS POSITIVE PRESS - Via Sansovino 16 - 37138 Verona Tel. 0458103932 - Fax 0458102884 E-mail: [email protected] - Sito web: www.positivepress.net Il sistema qualità di Positive Press è certificato a norma ISO 9001:2008 con riguardo alla progettazione ed erogazione di corsi di formazione, convegni e corsi educativi su tematiche socio-sanitarie Ricordiamo che i corsi non abilitano all’elaborazione di diete o piani alimentari o alla cura e al trattamento di patologie in campo nutrizionale, in assenza [ 30 ] www.aidap.org di precedenti ed adeguati titoli abilitanti secondo quanto disposto dalle leggi vigenti. 1 Un programma basato sulla dissonanza cognitiva per prevenire i disturbi dell’alimentazione PROGRAMMA Mattino 09:00-09:15 09:15-10:00 10:00-10:30 10:30-11:00 11:00-11:30 11:30-12:00 12:00-12:30 12:30-13:00 13:00-14:00 Presentazione obiettivi del corso Resoconto della storia della prevenzione dei disturbi dell’alimentazione Resoconto di risultati da una review metanalitica dei trials di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione Descrizione dei trials di maggior efficacia Coffee break Presentazione del programma di prevenzione basato sulla teoria della dissonanza cognitiva Dati dalla ricerca che supportano l’efficacia del programma basato sulla dissonanza cognitiva nelle scuole superiori Affrontare le barriere legata alla disseminazione Pausa pranzo Pomeriggio 14:00-15:00 Descrizione e video dimostrazione della conduzione della sessione 1 15:00-16:00 Descrizione e video dimostrazione della conduzione della sessione 2 16:00-16:15 Coffee break 16:15-17:00 Descrizione e video dimostrazione della conduzione della sessione 3 17:00-18:00 Descrizione e video dimostrazione della conduzione della sessione 4 18:00-18:30 Esame ECM RELATORI: Riccardo Dalle Grave, Antonella Ruocco, Elisa Chignola 2 Terapia cognitivo comportamentale dell’obesità PROGRAMMA VENERDÌ 19 OTTOBRE 2012 Mattino 09:00-09:30 Consegna del materiale didattico 09:30-10:30 Terapia comportamentale del sovrappeso e dell’obesità: efficacia e limiti 10:30-13:00 Terapia farmacologica del sovrappeso e dell’obesità: efficacia e limiti Terapia chirurgica del sovrappeso e dell’obesità: efficacia e limiti Strategie non chirurgiche per potenziare la perdita di peso Pomeriggio 14:00-15:00 La nuova teoria cognitivo comportamentale per la perdita e il mantenimento del peso 15:00-16:00 Organizzazione generale del nuovo programma di terapia cognitivo comportamentale del sovrappeso e dell’obesità 16:00-17:30 Seduta # 0. Valutazione diagnostica e spiegazione del programma 17:30-18:30 Attività interattiva SABATO 20 OTTOBRE 2012 Mattino 09:00-13:00 Fase della perdita di peso: Monitorare l’alimentazione, l’attività fisica ed il peso corporeo Modificare lo stile di vita Affrontare gli ostacoli alla perdita di peso Pomeriggio 14:00-15:00 Fase della perdita di peso: Affrontare gli obiettivi di peso e gli obiettivi primari 15:00-16:00 Fase del mantenimento del peso: Affrontare gli ostacoli al mantenimento del peso 16:00-17:00 Attività interattiva 17:00-18:00 Esame ECM RELATORE: Riccardo Dalle Grave 3 Terapia cognitivo comportamentale del perfezionismo clinico PROGRAMMA RELATORI: Lucia Camporese, Massimiliano Sartirana Riccardo Dalle Grave Mattino 09:00-09:15 09:15-10:00 10:00-10:30 10:30-11:00 11:00-11:30 11:30-12:00 12:00-12:30 12:30-13:00 Presentazione obiettivi del corso Informazioni generali sul perfezionismo I fattori rischio potenziali del perfezionismo I meccanismi di mantenimento del perfezionismo Coffee break I meccanismi di mantenimento del perfezionismo (seconda parte) Perfezionismo e disturbi psicologici Perfezionismo e trattamento Pomerggio Presentazione della guida per affrontare il perfezionismo 14:00-15:00 Prepararsi e iniziare il cambiamento 15:00-16:00 Aumentare gli altri domini di valutazione e affrontare i processi di mantenimento del perfezionismo (check, evitamento e procrastinazione della prestazione) 16:00-16:15 Coffee break 16:15-17:00 Affrontare gli errori di ragionamento che mantengono il perfezionismo 17:00-18:00 Decentrarsi dallo stato mentale e terminare il programma 18:00-18:30 Esame ECM CHE COS’È L’AIDAP AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso), nata nel 1999, è un’associazione indipendente e autonoma senza fini di lucro ed è riconosciuta come società medico scientifica da FISM (Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane). Ha lo scopo di condividere un certo tipo di conoscenza e cultura nella prevenzione, educazione, trattamento e ricerca dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità. Si propone di promuovere e organizzare convegni, tavole rotonde, conferenze, gruppi di studio e altre attività di informazione e formazione nel campo medico, psicologico, scolastico e sociale. MONZA VARESE MILANO 2 MILANO BRESCIA TRENTO TREVISO PADOVA VERONA PARMA MODENA TORINO RIMINI REGGIO EMILIA GENOVA ANCONA LA SPEZIA FIRENZE EMPOLI AREZZO ROMA CASSINO LECCE NAPOLI AIDAP è stata accreditata come partner del Ministero della Pubblica Istruzione per la promozione del piano nazionale per la prevenzione del disagio fisico, psichico e sociale a scuola. Come tale AIDAP ha un ruolo rilevante nella presentazione ed educazione sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità nelle scuole. Elenco dei Centri AIDAP PALERMO OLIVERI CATANZARO CAGLIARI TRAPANI REGGIO CALABRIA ACICASTELLO ENNA ADRANO Acicastello (CT) Adrano (CT) Ancona Arezzo Brescia Cagliari Cassino (FR) Catanzaro Empoli (FI) Enna Firenze Genova La Spezia Lecce Milano Milano 2 Modena Monza Napoli Oliveri (ME) Padova Parma Palermo Reggio Calabria Reggio Emilia Rimini Roma Teramo Trapani Trento Treviso Torino Varese Verona ATTIVITÀ DELL’AIDAP Indirizzi e referenti delle varie UOL (Unità Operative Locali) AIDAP e attività svolte RIVISTA EMOZIONI E CIBO È la newsletter dell’Associazione, un punto d’incontro tra specialisti e coloro che vogliono condividere i loro problemi, le loro lotte e i loro successi nel campo dei disturbi dell’alimentazione e obesità. PREVENZIONE Vengono organizzati incontri educativi nelle scuole e altre istituzioni e corsi di formazione per insegnanti, educatori e altri operatori sociosanitari non specialistici. SITO http://www.aidap.org Dove potete trovare: - Forum. Il luogo d’incontro per chi soffre di disturbi dell’alimentazione o vuole conoscere tali problemi. - Novità scientifiche e Angolo Informativo. Tutte le notizie su disturbi dell’alimentazione e obesità. - Convegno Nazionale e Incontri. Convegni, workshop e tavole rotonde. - AIDAP test-online. 1) Eating Attitude test a 26 Item (EAT-26) 2) Calcola il tuo Indice di Massa Corporea (BMI) 3) Calcola la Spesa Energetica a Riposo o Resting Energy Expenditure (REE) - Centri AIDAP. Per trovare la sede AIDAP più vicina. [ 32 ] www.aidap.org SITO http://www.emozioniecibo.it È la prima rivista elettronica in Italia sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità. Emozioni e Cibo online presenta tre diversi livelli di informazione in grado di soddisfare sia il grande pubblico sia lo specialista più esigente. - Modulo “Emozioni e Cibo” - versione online della rivista. - Modulo “Journal Observer” - riporta un riassunto con commento di articoli pubblicati sulle più importanti riviste internazionali. - Modulo “News RSS” - gli abstract in lingua originale, presenti nelle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. SPORTELLO INFORMATIVO - Per dare sostegno e consigli ai familiari - Per dare informazioni sulle cure e i centri terapeutici più vicini GRUPPI DI STUDIO - Fare ricerca e sperimentazione per contribuire ad aumentare la conoscenza dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità - Per aggiornarsi sulle nuove evidenze scientifiche internazionali EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Calabria AIDAP Catanzaro Emilia Romagna AIDAP Modena Responsabili: Dott. Tommaso Gioffrè (a sinistra) e Dott. Giovanni Minutolo (a destra) Sede: Via Panoramica, 7 88068 Soverato (CZ) Cell. 335 5325535 - 347 0056700 Telefax 0967 528522 - E-mail: [email protected] Collabora nello studio il Dott. Massimiliano Scalzo (nutrizionista) AIDAP Reggio Calabria Responsabile: Dott. Giovanni Minutolo Sede: Via R. Willermin, 1 89123 Reggio Calabria Tel. 0965 25864 - Cell. 347 0056700 Telefax 0966 474400 E-mail: [email protected] Responsabile: Dott.ssa Maria Pia Bagnato Bulgarelli Sede: Via Franklin, 7 - 41124 Modena Tel. 059 6138595 - Cell. 348 9694333 E-mail: [email protected] Attività svolte: s È attivo lo sportello di ascolto che fornisce informazioni sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità, sui percorsi di prevenzione e cura, sui centri terapeutici AIDAP. Per appuntamenti telefonare al numero 348 9694333. s 3ONOINPROGETTOINCONTRIDIEDUCAZIONEEPREVENZIONENELLESCUOle medie superiori, sui temi legati all’obesità e ai disturbi dell’alimentazione. AIDAP Parma Responsabili: Dott.ssa Lorella Fornaro (a sinistra) e Dott.ssa Carlotta Bocchi (a destra) Orario di segreteria: da lunedì a sabato 9:00-13:00 e 17:00-19:30 Attività svolte: s 3ONOINPROGRAMMAPROGETTIEDUCATIVIEINCONTRIDISENSIBILIZZAZIOne/informazione, gratuiti, nelle scuole del territorio rivolti a studenti, genitori e insegnanti. s ,ÏQUIPEÒDISPONIBILEACOLLABORARECON46RADIOEGIORNALILOCALI per la divulgazione informativa e scientifica sui disturbi dell’alimentazione e obesità. s 3ONOSTATIGIÌEFFETTUATIESONOINPROGRAMMAINCONTRIINFORMATIVI e partecipazioni a convegni organizzati da Associazioni ed Enti del territorio. s È attivo, gratuitamente, uno sportello d’ascolto dal lunedì al sabato. s 3I EFFETTUA DURANTE TUTTO LANNO LA 4ERAPIA !MBULATORIALE )NTENsiva, ovvero: pasti assistiti in ambulatorio (pranzo, merenda e CENASEGUITADAUNÏQUIPECOMPOSTADAUNMEDICONUTRIZIONISTA una psicologa e una dietista. Campania Sede: Strada Inzani, 5 43100 Parma Tel. e Fax 0521 237644 E-mail: [email protected] Orario di segreteria: lunedì-venerdì 9:00-13:00 e 15:00-19:00 mercoledì 9:00-12:00 (sportello di ascolto su appuntamento) Collabora nello studio la Dott.ssa Lisa Reverberi Attività svolte: s 3I CONTINUANO A SVOLGERE INCONTRI EDUCATIVI SUI DISTURBI DELLALImentazione e sull’obesità rivolti al grande pubblico. s È sempre attiva la collaborazione con alcuni giornalisti per interviste e articoli pubblicati sui quotidiani della città. s È iniziata una collaborazione con un’associazione onlus di donatori di sangue e con una società sportiva di calcio per diffondere informazioni e materiale scientifico sull’alimentazione e su un corretto stile di vita. s È attivo lo sportello di ascolto e informazione il mercoledì dalle 9 alle 12 (su appuntamento). AIDAP Reggio Emilia AIDAP Napoli Responsabile: Dott.ssa Lisa Reverberi Responsabile: Dott.ssa Rosa Mennella Sede: Via Salvo D’Acquisto, 171 80042 Boscotrecase (NA) Tel. e Fax 0815374177 - Cell. 338 5940931 E-mail: [email protected] Attività svolte: s )L -ERCOLEDÖ POMERIGGIO Ò ATTIVO UN SERVIZIO gratuito di ascolto e informazione sui disturbi dell’alimentazione e del peso (previo appuntamento). s 3ONO ATTIVI INCONTRI DI SENSIBILIZZAZIONE E DI INFORMAZIONE SUI DIsturbi dell’alimentazione nelle scuole del territorio. s ,ÏQUIPEÒDISPONIBILEASVOLGEREINTERVENTIINFORMATIVINELLESCUOle per studenti, genitori, insegnanti sui temi legati all’obesità e ai disturbi dell’alimentazione. Sede: Via A. De Gasperi, 44 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522 555514 E-mail: [email protected], [email protected] - Fax 0522 334906 Orario di segreteria: lunedì e sabato 9:0012:00 - martedì-mercoledì-venerdì 13:30-18:30 Collabora nello studio la Dott.ssa Lorella Fornaro Attività svolte: s )L LUNEDÖ MATTINA DALLE ALLE Ò ATTIVO UNO SPORTELLO DI ascolto e di informazione gratuito sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità (previo appuntamento). s 3ONO IN PROGETTO INCONTRI EDUCATIVI RIVOLTI AL GRANDE PUBBLICO PER diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione, all’obesità e a un corretto stile di vita. www.aidap.org [ 33 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 AIDAP Rimini Responsabili: Dott.ssa Manuela Marchini (a sinistra) e Dott. Amelio Marchi (a destra) Sede: Via G. Perlasca, 15 47900 Rimini Tel. 0541 478485 Cell. 329 3790844 E-mail: [email protected] Seguici su Facebook Attività svolte: s 3ONOATTIVIINCONTRIINFORMATIVICONIMEDICIEIPEDIATRIALLOSCOPODI fornire una consulenza specialistica in relazione al riconoscimento precoce dei disturbi dell’alimentazione e ai percorsi di cura. s 3ONOINFASEDIREALIZZAZIONEUNASERIEDIINCONTRIINFORMATIVIRIVOLTI agli insegnanti sul tema dei disturbi dell’alimentazione e un ciclo di incontri aperti al grande pubblico sul corretto stile di vita. s 3ONOINPROGRAMMAINTERVENTIDIPREVENZIONEEDIVULGAZIONENELLE scuole medie inferiori e superiori del territorio. s ¶ATTIVOUNSERVIZIOGRATUITODIASCOLTOINFORMAZIONEEDIFFUSIONE di materiale scientifico sui disturbi dell’alimentazione e del peso e sui percorsi di prevenzione e di cura. Il lunedì mattina è possibile effettuare, previo appuntamento, i colloqui informativi. Lazio AIDAP Cassino Responsabile: Dott. Franco Giuseppe Colella Sede: c/o Centro di Riabilitazione Neuromotoria s.r.l., L.go Michelozzi Angolo Viale Tiziano, 1 03030 Piedimonte S. Germano (FR) Tel. 0776 403159 - Fax 0776 402156 Cell. 339 7380152 - E-mail: [email protected] - [email protected] Attività svolte: s #ONTINUALACAMPAGNADIINFORMAZIONENELLESCUOLEDIOGNIORDINE e grado del territorio con la proposta di progetti educativi sia per gli studenti che per il grande pubblico. s 3ONOSTATIAVVIATIIPROGETTIDIhINCONTROINPALESTRAvEDIhINCONTRO SCUOLEDIBALLOvALlNEDIINFORMAREEDISCUTEREINPARTICOLARESUI fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza dei disturbi dell’alimentazione e del rapporto tra attività fisica e qualità della vita. s 3ONOINCANTIEREPROGETTIINFORMATIVIhTEMATICIvRIVOLTIAIMEDICIDI medicina generale. s )LMERCOLEDÖÒATTIVOUNSERVIZIOGRATUITODIASCOLTOEDINFORMAZIONE sui disturbi dell’alimentazione, sui problemi di sovrappeso ed obesità (previo appuntamento). AIDAP Roma Attività svolte: s È attivo uno sportello d’ascolto per quanti fossero interessati all’informazione e alla prevenzione sui disturbi dell’alimentazione e obesità (previo appuntamento). s ,A5/,DI2OMASVOLGERÌUNPROGRAMMADIPREVENZIONEEINFORmazione nelle scuole medie e superiori a partire da Ottobre. s 3ONOINPROGRAMMAZIONEINCONTRISERALIINFORMATIVIPERILGRANDE pubblico. È richiesta la prenotazione. Liguria AIDAP Genova Responsabile: Dott. Giancarlo Sarno Sede: Via Ruffini, 10/8 - 16128 Genova Tel. 010 5955374 - Cell. 335 6942193 E-mail: [email protected] Attività svolte: s3ONOSTATIEFFETTUATIESONOINPROGRAMMAINcontri informativi con medici di base e pediatri allo scopo di fornire criteri idonei sia a una prima diagnosi dei disturbi dell’alimentazione sia al riconoscimento di eventuali altri disturbi sovrapposti (di personalità, depressivi, d’ansia). s 0ROSEGUONO GLI INTERVENTI INFORMATIVI NELLE SCUOLE PER STUDENTI genitori ed insegnanti. AIDAP La Spezia Responsabile: Dott. Adolfo Fossataro Sede: Via XXIV Maggio, 152 19124 La Spezia - Tel. e Fax 0187 23414 E-mail: [email protected] Orario di segreteria: da lunedì a venerdì ore 15:00-18:00 Collaborano nello studio la Dott.ssa Stefania Rosi (dietista) e la Dott.ssa Monica Gomez Ortiz (psicologa e psicoterapeuta) Attività svolte: s 3ISTANNOORGANIZZANDOINCONTRIEDUCATIVIEDIINFORMAZIONENELLE scuole del territorio rivolti a studenti, genitori e insegnanti. s 4UTTIIGIORNISABATOESCLUSODALLEALLEPRESSOILNOSTRO#ENtro è attivo uno sportello informativo gratuito che fornisce informazioni sui disturbi dell’alimentazione, sovrappeso e obesità. Lombardia AIDAP Brescia Responsabile: Dott.ssa Maria Grazia Rubeo Responsabile: Dott. Andrea Benedetto Sede: Via Levico, 9 - 00198 Roma (RM) Tel. e Fax 06 8840242 - Cell. 338 9098603 E-mail: [email protected] Sede: Via Milano, 14 - 25126 Brescia Tel. 030-292179 - E-mail: [email protected] Orario di segreteria: tutti i giorni 24 ore su 24 Collabora nello studio la Dott.ssa Lidia Nevaloro Orario di segreteria: lunedì e giovedì ore 8:30-11:00 martedì e venerdì ore 14:00-18:00 Collaborano nello studio: Dott.ssa Elena Gandossi (medico endocrinologo), Dott.ssa Ornella Pastrengo (psicologa) e Dott. Alessandro Rumi (nutrizionista) [ 34 ] www.aidap.org EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Attività svolte: s )LMARTEDÖEGIOVEDÖÒATTIVOPREVIOAPPUNTAMENTOUNOSPORTELLO gratuito d’ascolto e d’informazione sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità. s ,ÏQUIPEÒDISPONIBILEASVOLGERELEZIONINELLESCUOLEESERATEINFORmative sui temi legati all’obesità e ai disturbi dell’alimentazione. s 3ONOINPROGRAMMAINCONTRIDIINFORMAZIONEGRATUITINELLESCUOLE del territorio. s 3ONOINCORSOINCONTRIINFORMATIVIPERIMEDICIDIBASESUITEMIDEL peso e dello stile di vita. s #OLLABORIAMOCONRADIOEGIORNALILOCALI s !NCHEPERLANNOSCOLASTICOL!)$!0STACOLLABORANDO con l’Assessorato allo Sport e al Tempo libero della Provincia di Brescia, per la realizzazione del Progetto S.P.O.R.T. (Salute Passione Onestà Rispetto Territorio), nelle scuole della Provincia di Brescia. AIDAP Milano Responsabile: Dott.ssa Arianna Banderali Sede: Viale Caldara, 23 - 20122 Milano Tel. e Fax 02-5456738 - Cell. 339-1785974 E-mail: [email protected] Attività svolte: s¶ATTIVOUNPROGRAMMADIPREVENZIONETRAMIte campagne svolte nelle scuole medie inferiori e superiori del territorio. AIDAP Varese Responsabile: Dott.ssa Annarita Traini Sede: Viale Borri, 75 - 21100 Varese (VA) Tel. 0332 813456 (per appuntamenti) Fax 0332 813464 Cell. 338 3917580 (per informazioni) E-mail: [email protected] Orario di segreteria: da lunedì a sabato: 9:00-19:00 Collabora nello studio la Dott.ssa Angela Focarelli (dietista) Attività svolte: s È attivo uno sportello di ascolto e di orientamento gratuito, sia telefonico che via e-mail, per fornire informazioni sui problemi dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione. s !LMERCOLEDÖMATTINAPREVIOAPPUNTAMENTOSONOPOSSIBILICOLLOqui informativi all’interno della Sede. s 3ONOPREVISTIINCONTRIDIPREVENZIONESUIDISTURBIALIMENTARIEOBEsità nelle scuole di ogni ordine e grado. s )NPROGRAMMACORSIPERGRUPPIDIPERSONEAFFETTIDASOVRAPPESO ed obesità. Marche AIDAP Ancona Responsabile: Dott.ssa Silvia Filipponi AIDAP Milano 2 Sede: Via Giordano Bruno, 44 60100 Ancona - Tel. 071 2804116 E-mail: [email protected] Responsabile: Dott. Sergio Colombi Sede: Corso Garibaldi, 71 - 20123 Milano Tel. 02 86460962 - Cell. 339 8898555 E-mail: [email protected] Sportello di ascolto: martedì-mercoledì 16:00-17:00 Cell. 339-8898555 - Tel. 02-86460962 Collabora nello studio la Dott.ssa Francesca Colombi (psicologa) Attività svolte: s 3ONOPREVISTIPERIODICICORSIDIPSICOEDUCAZIONEÒRICHIESTALAPREnotazione. AIDAP Monza Collaborano nello studio la Dott.ssa Paola Bartolini e la Dott.ssa Lucia Piccinini Attività svolte: s )LLUNEDÖDALLEALLEÒATTIVOUNOSPORTELLODASCOLTOEDIINFORmazione gratuito, su disturbi dell’alimentazione e obesità (previo appuntamento). s /GNIPRIMOMARTEDÖDELMESEVIENEORGANIZZATOUNINCONTROSERALE (21-22:30) informativo, rivolto in particolare a familiari e amici di persone affette da DCA. s 3ONOINPROGETTOEREALIZZAZIONEINCONTRIGRATUITIAPERTIALPUBBLICO nei comuni della provincia di Ancona. s 0ROSEGUONO INTERVENTI DI PREVENZIONEEDUCAZIONE NELLE SCUOLE medie inferiori e superiori del territorio. Responsabile: Dott.ssa Maria Grazia Galimberti Sede: Via Moriggia, 3 - 20900 Monza Tel. 339 7777811 E-mail: [email protected] Collaborano nello studio la Dott.ssa Chiara Galli (medico endocrinologo), la Dott.ssa Cristina Calderone (psicoterapeuta) e la Dott.ssa Vanessa Sangiorgio (nutrizionista) Attività svolte: s È attivo, previo appuntamento, uno sportello d’ascolto e di orientamento sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità. s 3ONO IN PREVISIONE INCONTRI INFORMATIVI PER I MEDICI DI BASE SUI DCA e sull’obesità. s 3ISTAPROMUOVENDOINTUTTELESCUOLEDI-ONZADALLINFANZIAALLA secondaria, un progetto rivolto ai genitori e dirigenti scolastici per LANNOSCOLASTICOh)NCONTRIDIEDUCAZIONEPERLAGESTIONEDELSOVRAPPESOEDELLOBESITÌv s 3ONOINPREVISIONEGRUPPIDIAUTOAIUTOSULLOBESITÌ Piemonte AIDAP Torino Responsabili: Dott. Mauro Cappelletti (a sinistra) e Dott.ssa Sara Cappelletti (a destra) Sede: Via San Francesco da Paola, 37 10123 Torino (TO) Cell. 338 5077416 (Mauro Cappelletti) - Cell. 338 9892040 (Sara Cappellletti) - E-mail: [email protected] www.aidap.org [ 35 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Orario di segreteria: lunedì-mercoledì-giovedì ore 16:00-18:00 martedì e venerdì ore 10:00-12:00 Attività svolte: s 3PORTELLOINFORMATIVOGRATUITOPERFORNIREINFORMAZIONIEMATERIALE scientifico sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità (previo appuntamento). s ,ÏQUIPEÒDISPONIBILEASVOLGERELEZIONINELLESCUOLEEORGANIZZA incontri rivolti alla popolazione sui temi legati all’alimentazione, all’obesità e ai disturbi alimentari. s 3UPERVISIONEALFORUM!)$!0DAPARTEDELLADOTTSSA#APPELLETTI Sara. Attività svolte: s )LVENERDÖDALLEALLEPREVIOAPPUNTAMENTOTELEFONICO è attivo uno sportello d’ascolto gratuito allo scopo di fornire informazioni sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità, sulle attività del centro, sulle cure e i centri terapeutici più vicini e di illustrare e consegnare materiale informativo scientifico. s 3ONOINCORSODEGLIINTERVENTIINFORMATIVIDIPREVENZIONEPRESSO diverse scuole superiori della città diretti a studenti e insegnanti. s 3ONOINPROGRAMMAUNASERIEDIINCONTRIINFORMATIVIPERIMEDICIDI base sui disturbi dell’alimentazione e del peso. s /GNI PRIMO VENERDÖ DEL MESE DALLE ALLE Ò POSSIBILE effettuare uno screening gratuito sui disturbi dell’alimentazione e del peso. s 3ONOINCORSOCICLIDIINCONTRIEDUCATIVISUIDISTURBIDELLALIMENTAzione per familiari ed amici di pazienti affette da DCA. Puglia Sicilia AIDAP Lecce Responsabili: Dott.ssa Loredana De Luca (a sinistra), Dott. Salvatore Rizzello AIDAP Acicastello (CT) (a destra) Responsabile: Dott. Tullio Scrimali Sede: Via Montello, 1 73100 Lecce Tel. e Fax: 0832 244063 Cell. 3286120205 Sede: c/o Centro Clinico Aleteia Via Gramsci, 6 - 95021 Acicastello (CT) Tel. 095 492945 - Fax 095-7127749 E-mail: [email protected] Sito web: www.centroclinicoaleteia.it E-mail: [email protected], [email protected] Orario di segreteria: tutti i pomeriggi dalle 16:00 alle 20:00 - martedì dalle 9:30 alle 12:00 (Si riceve previa telefonata). Attività svolte: s È attivo, gratuitamente, lo sportello di ascolto previo appuntamento, che fornisce informazioni su: disturbi dell’alimentazione, sovrappeso e obesità, percorsi di prevenzione e cura, attività dell’Aidap di Lecce sul territorio. s ,!IDAP,ECCEFACENDOPARTEDELL/SSERVATORIO#OMUNALE3ANITArio Permanente della Città, ascolta di buon grado chi voglia esprimere un parere, esporre una difficoltà, dare un suggerimento al fine di ottimizzare e diffondere le strategie di prevenzione e cura dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità. s )NQUANTOCOMPONENTEDEL4AVOLO4ECNICOv3ALUTEE"ENESSEREv istituito dall’Assessorato alla Sanità del Comune di Lecce, l’Aidap prosegue settimanalmente con gli incontri di prevenzione nelle scuole, per promuovere, tra l’altro, i nuovi dispenser con frutta, yogurt e cibi sani. s 0ARTONO DA APRILE GLI INCONTRI DI GRUPPO h0ERDERE PESOx SENZA PERDERELATESTAv s 3PECIALESTUDENTIPREVIOAPPUNTAMENTOÒPOSSIBILEAVEREUNCOLloquio gratuito con l’esperto Aidap (medico e/o psicologo). s )LGRUPPORAGAZZECONTROCORRENTERIUNISCEGLIAMICIFACEBOOKILMARtedì dalle 16:30 alle 18:30. Attività svolte: s Valutazione medica, internistica, psichiatrica, psicologica e della disabilità. s Valutazione strumentale integrata, grazie alla attuazione di avanzate metodiche per la Elettroencefalografia Computerizzata, La Psicocardiologia e la Psicofisiologia Clinica (MindLAB Set). s Trattamenti individuali e di gruppo; attività di riabilitazione. s Sostegno alle famiglie attraverso interventi sistemici e gruppi di auto-aiuto. s Laboratori per l’area delle emozioni, della auto-regolazione, della comunicazione e del corpo (Body Skill Training e Body Painting). Laboratori di Pet-therapy con animali e conduttori formati in Scuole specializzate e di arti-terapie quali musica, pittura, disegno, fotografia, cinema (movie therapy). Attivo anche un laboratorio per una corretta alimentazione presso il quale si impara la pianificazione e la preparazione di pasti adeguati, da un punto di vista nutrizionale, quantitativo e qualitativo. AIDAP Adrano (CT) Responsabile: Dott. Francesco Iarrera Sede: Via Casale dei Greci, 54 95031 Adrano (CT) - Tel. 095 497865 Cell. 320 9117157 - E-mail: [email protected] Sardegna AIDAP Cagliari Responsabile: Dott.ssa Manuela Biddau Sede: Via Malpighi, 4 - 09126 Cagliari Cell. 328 3324817 - Fax 070 7731921 E-mail: [email protected] Orario di segreteria: venerdì 16-19 Collaborano nello studio la Dott.ssa Valeria Serra e la Dott.ssa Elisabetta Gasperini [ 36 ] www.aidap.org AIDAP Enna Responsabile: Dott. Tullio Scrimali (vedi foto AIDAP Acicastello) Sede: c/o Centro Clinico Aleteia Via Duca D’Aosta, 25 - 95021 Enna - Tel. 095 492945 Fax 095-7127749 - E-mail: [email protected] Sito web: www.centroclinicoaleteia.it EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 Attività svolte: s Valutazione medica, internistica, psichiatrica, psicologica e della disabilità. s Valutazione strumentale integrata, grazie alla attuazione di avanzate metodiche per la Elettroencefalografia Computerizzata, La Psicocardiologia e la Psicofisiologia Clinica (MindLAB Set). s Trattamenti individuali e di gruppo; attività di riabilitazione. s Sostegno alle famiglie attraverso interventi sistemici e gruppi di auto-aiuto. s Laboratori per l’area delle emozioni, della auto-regolazione, della comunicazione e del corpo (Body Skill Training e Body Painting). Laboratori di Pet-therapy con animali e conduttori formati in Scuole specializzate e di arti-terapie quali musica, pittura, disegno, fotografia, cinema (movie therapy). Attivo anche un laboratorio per una corretta alimentazione presso il quale si impara la pianificazione e la preparazione di pasti adeguati, da un punto di vista nutrizionale, quantitativo e qualitativo. s 3ONOPREVISTIINCONTRICONMEDICIDIMEDICINAGENERALEESPECIALIsti che vengono a contatto con persone affette da disturbi dell’alimentazione ed obesità. s È in fase di organizzazione uno sportello di ascolto per persone con obesità, disturbi alimentari e loro familiari, previa prenotazione, all’interno della Sede. s ,A5/,0ALERMOSIPROPONEDIORGANIZZAREINSIEMEALLA5/,4RApani e alla UOL Oliveri, programmi di formazione sulla terapia dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità rivolti ai terapeuti (medici, psicologi, dietisti e biologi nutrizionisti) che vogliono approfondire le proprie conoscenze sulla CBT. AIDAP Trapani Responsabile: Dott. Antonino Faillaci (a destra) Equipe: Dott. Paolo Palmeri (dietista) (in piedi), Dott.ssa Maria Barbara (psicologa) (a sinistra) AIDAP Oliveri (ME) Responsabile: Dott. Francesco Iarrera (vedi foto AIDAP Adrano) Sede: Via Salemi, 54 91100 Trapani Tel. 0923 554244 Fax 0923 554244 Cell. 3495742098 Sede: Piazza Pirandello, 8 - 98060 Oliveri (ME) - Tel. 0941 313999 Cell. 328 3727128 - E-mail: [email protected] Sito web: www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it Orario di segreteria: lunedì, mercoledì e venerdì ore 8:30-12:30 e 14:00-18:00 Équipe terapeutica: Dott.ssa Claudia Milazzo, Dott. Stefano Squatrito, Dott.ssa Giusi D’amico, Dott.ssa Viviana Natale Attività svolte: s 4ERAPIA#OGNITIVOCOMPORTAMENTALEAMBULATORIALEDELLOBESITÌEDEI disturbi dell’alimentazione. s 4ERAPIA#OGNITIVOCOMPORTAMENTALEINTENSIVACONASSISTENZAAIPAsti presso il centro), dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione. s È attivo tramite il sito www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it un forum di mutuo supporto destinato a pazienti con disturbo alimentare e obesità. s È attivo tramite il sito www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it uno sportello d’ascolto gratuito per avere informazioni sui disturbi alimentari e sull’obesità. s 3ARÌATTIVATOABREVEhONLINECONILNUTRIZIONISTAvCHEPERMETTERÌ ai pazienti di seguire il programma per la perdita tramite un accesso internet. s )NCOLLABORAZIONECONLA5/,4RAPANIORGANIZZIAMOPROGRAMMIDI formazione sulla terapia dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità rivolti ai terapeuti (medici, psicologi, dietisti e biologi nutrizionisti) che vogliano approfondire le proprie conoscenze sulla CBT. s 3ONOINPROGRAMMAINCONTRIDIPREVENZIONEEINFORMAZIONESUIDIsturbi alimentari e sull’obesità indirizzati ai pazienti. N. verde: 800 192756 - Email: [email protected] Orari di Segreteria: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9:00 alle 11:30. Martedì dalle 16:00 alle 19:00. Attività svolte: s 3ONO IN CORSO PROGRAMMI EDUCATIVI DESTINATI A 3CUOLE GRANDE pubblico, palestre e scuole di danza. s 3ONOPREVISTIINCONTRICONMEDICIDIMEDICINAGENERALEESPECIALIsti che vengono a contatto con persone affette da disturbi dell’alimentazione ed obesità. s È attivo uno sportello di ascolto per persone con obesità, disturbi dell’alimentazione e loro familiari, previa prenotazione. s 6ENGONO ORGANIZZATI PERIODICAMENTE CONVEGNI n CORSI SCIENTIlCI sui disturbi dell’alimentazione e obesità. s È possibile svolgere in sede tirocinio pre-laurea con convenzione da stipularsi con tutte le Università Italiane e le Facoltà che svolgano attività formativa inerente le tematiche trattate dall’Associazione (ad es. Medicina, Psicologia, Biologia, Farmacia, Dietistica). s ,A 5/, 4RAPANI ORGANIZZA INSIEME ALLE 5/, /LIVERI -% E 0Alermo programmi di formazione sulla terapia dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità rivolti ai terapeuti (medici, psicologi, dietisti, biologi nutrizionisti) che vogliono approfondire le conoscenze sulla CBT. Inoltre partecipa alla gestione del sito www. centrodiriabilitazionenutrizionale.it. AIDAP Palermo Toscana Responsabile: Dott. Antonino Faillaci (vedi foto AIDAP Trapani) Sede: Via Gambara, 2 - 90135 Palermo - Tel. e Fax 091 551090 E-mail: [email protected] Sportello di ascolto: su appuntamento Équipe terapeutica: Dott.ssa Erika Cardella, Dott.ssa Rosalba Contentezza, Dott.ssa Odette Martinez, Dott.ssa Raffaella Nocito, Dott.ssa Simona Tarantino (psicoterapeute); Dott.ssa Rosa Maria Pizzo, Dott.ssa Vicenta Zito (dietiste); Dott.ssa Maria Stella Aliquò (medico internista e diabetologa) Attività svolte: s 4ERAPIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE AMBULATORIALE DELL/BESITÌ DELL!DULTOE0EDIATRICAEDEI$ISTURBIDELL!LIMENTAZIONEINÏQUIpe multidisciplinare. s 3ONO PREVISTI PROGRAMMI EDUCATIVI DESTINATI A 3CUOLE GRANDE pubblico, palestre e scuole di danza. AIDAP Arezzo Responsabile: Dott.ssa Barbara Lapini (a sinistra) Sede: Via Calamandrei, 137 52100 Arezzo Cell. 333 2739033 Fax 0575 401170 E-mail: [email protected] Sito web: www.dietistalapini.it Collabora nello studio la Dott.ssa Gloria Vazzano (psicologa) (a destra) www.aidap.org [ 37 ] 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Attività svolte: s È attivo uno sportello informativo gratuito, per fornire informazioni e materiale scientifico sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del nostro centro. s ,ÏQUIPE HA UNA RUBRICA OGNI GIOVEDÖ SUL QUOTIDIANO h)L #ORRIERE !RETINOv ALLINTERNO DEL QUALE RISPONDE A LETTERE DEI CITTADINI SUI temi quali obesità e disturbi alimentari. s 3ONOINPROGETTOINCONTRIDIEDUCAZIONEEDIAGGIORNAMENTOCONI medici di base. s ,ÏQUIPE ORGANIZZA INCONTRI RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE PRESSO LA SUA sede in Via Calamandrei, 137 sui temi legati all’alimentazione, all’obesità e ai disturbi alimentari. s ,ÏQUIPEÒDISPONIBILEASVOLGERELEZIONINELLESCUOLE s #OLLABORAZIONE CON TV RADIO E GIORNALI LOCALI PER LA DIVULGAZIONE informativa e scientifica. s 3ARANNOORGANIZZATICONVEGNIECORSISCIENTIlCISUIDISTURBIDELLAlimentazione e obesità. AIDAP Empoli Attività svolte: s )L LUNEDÖ IL MERCOLEDÖ E IL VENERDÖ SU APPUNTAMENTO Ò ATTIVO LO sportello informativo gratuito per avere informazioni sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del centro. s 3ONO ATTIVI INCONTRI EDUCATIVI SUI DISTURBI DELLALIMENTAZIONE E sull’obesità nelle scuole e nelle circoscrizioni del territorio. Veneto AIDAP Padova Responsabile: Dott.ssa Lucia Camporese Sede: Via D’Alemagna, 2 - 35134 Padova Tel. e fax 049 604752 - Cell. 338 4464021 E-mail: [email protected] Collabora nello studio la Dott.ssa Diana Soligo (dietista) Responsabile: Dott.ssa Simona Calugi Sede: Via L. Cherubini, 2/4 - 50053 Empoli (FI) Tel. 0571 73922 - 0571 99281 Cell. 345 1639017 E-mail: [email protected] Attività svolte: s)LLUNEDÖÒATTIVOSUAPPUNTAMENTOUNOSPORtello informativo gratuito, per qualsiasi informazione sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del nostro centro. s #OLLABORAZIONECONIGIORNALILOCALIPERLAPUBBLICAZIONEEDIVULGAzione di articoli informativi e scientifici. Attività svolte: s ¶SEMPREATTIVOILSERVIZIOGRATUITODIASCOLTOEINFORMAZIONESUI disturbi dell’alimentazione e sull’obesità. s !LMARTEDÖMATTINAÒPOSSIBILEEFFETTUAREPREVIOAPPUNTAMENTOI colloqui informativi. s 3ONOINPROGRAMMAPERIPROSSIMIMESIICORSIPERGRUPPIDIPERsone affette da sovrappeso e obesità e incontri educativi rivolti al grande pubblico, insegnanti e genitori per diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione, all’obesità e a un corretto stile di vita. AIDAP Treviso AIDAP Firenze Responsabile: Dott. Fulvio Susanna Responsabile: Dott.ssa Simona Calugi (vedi foto AIDAP Empoli) Sede: Via Pacini, 23 - 50144 Firenze - Tel. 055 3245370 Cell. 345 1639017 - E-mail: [email protected] Attività svolte: s È attivo uno sportello informativo gratuito, per qualsiasi informazione sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del nostro centro. s #OLLABORAZIONECONIGIORNALILOCALIPERLAPUBBLICAZIONEEDIVULGAzione di articoli informativi e scientifici. Trentino Alto Adige AIDAP Trento Responsabile: Dott.ssa Micol Taddei (a sinistra) Sede: Via San Marco, 21 38100 Trento Cell. 340 5150390 Cell. 392 9586073 (per appuntamenti) E-mail: [email protected] Orari di segreteria: da lunedi a venerdi ore 9:00-19:00 Collabora nello studio la Dott.ssa Simona Ginetti (dietista) (a destra) [ 38 ] www.aidap.org Sede: Via Campagnola, 3/1 31020 Villorba (TV) Tel. 0422 444900 - Fax 0422 278987 E-mail: [email protected] - [email protected] Orario di segreteria: da lunedì a venerdì: 10-12 e 16-20 Équipe: Dott.ssa Zuccalà Maria Isabella e Da Ros Eva (dietiste) Gobbetto Veronica (psicologa-psicoterapeuta) Attività svolte: s È operativo uno sportello informativo gratuito, su appuntamento, per fornire informazioni sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità; in sede è disponibile gratuitamente materiale informativo. s #OLLABORAZIONECONGIORNALILOCALIPERPUBBLICAZIONEEDIVULGAZIONE di informazioni su disturbi dell’alimentazione, obesità e alimentazione in generale. AIDAP Verona (sede centrale) Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave Sede: Via Sansovino, 16 - 37138 Verona Tel. 045 8103915 - Fax 045 8102884 Email: [email protected] Sito web: www.aidap.org TESSERAMENTO AIDAP 2012 n SOCIO ORDINARIO EMOZIONI E CIBO N. 35 | 2012 quota sociale annuale Euro 100,00 Dedicato ai professionisti che hanno conseguito il First Certificate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity. Con questo tesseramento si ha diritto a: s SCONTODELSULLACQUISTODEILIBRI0OSITIVE0RESS s SCONTO DEL SULLACQUISTO DI ALMENO COPIE DELLO STESSO titolo di Positive Press s SCONTODELSUICORSIDI0OSITIVE0RESSESCLUSOIL&IRST#ERTIficate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity) n SOSTENITORE PROFESSIONISTA s INGRESSOGRATUITOAL#ONVEGNO.AZIONALE!)$!0 s INVIODELLANEWSLETTERh%MOZIONIECIBOv s SEGNALAZIONESULSITO!)$!0COMESOCIOORDINARIO quota sociale annuale Euro 50,00 Dedicato ai professionisti (medici, psicologi, dietiste). Con questo tesseramento si ha diritto a: s SCONTODELSULLACQUISTODEILIBRI0OSITIVE0RESS s SCONTO DEL SULLACQUISTO DI ALMENO COPIE DELLO STESSO titolo di Positive Press n SOSTENITORE NON PROFESSIONISTA s SCONTODELSUICORSIDI0OSITIVE0RESSESCLUSOIL&IRST#ERTIficate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity) s INVIODELLANEWSLETTERh%MOZIONIECIBOv quota sociale annuale Euro 15,00 Dedicato alle persone affette da disturbi dell’alimentazione e del peso, loro familiari, insegnanti, religiosi, educatori, ecc. Con questo tesseramento si ha diritto a: s ACCESSOAICENTRIASSOCIATIALL!)$!0 s SCONTODELSULLACQUISTODEILIBRI0OSITIVE0RESS n ABBONAMENTO ALLA RIVISTA s INVIODELLANEWSLETTERh%MOZIONIECIBOv s PARTECIPAZIONEAGLIINCONTRIORGANIZZATIDALL!)$!0PERILGRANDE pubblico quota annuale Euro 15,00 Dedicato a tutte le persone che desiderano ricevere la newsletter “Emozioni e cibo” a casa anche senza essere iscritti all’AIDAP. RICHIESTA DI AMMISSIONE ALL’ASSOCIAZIONE: q NUOVA ISCRIZIONE q RINNOVO TESSERA N. ....................................... q NON DESIDERO RICEVERE A CASA LA NEWSLETTER “EMOZIONI E CIBO” COGNOME * LUOGO DI NASCITA DATA DI NASCITA PARTITA IVA CODICE FISCALE * INDIRIZZO * CAP * CITTÀ * PROV * TEL. FAX E-MAIL * PROFESSIONE * * CAMPI OBBLIGATORI INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 DEL D.LGS. N. 196/03 E D’AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DEI DATI La informiamo che i Suoi dati personali potranno essere oggetto di trattamento, nel rispetto della normativa privacy, da parte dell’associazione, dei suoi dipendenti, ausiliari e collaboratori per finalità di: servizio associati, marketing, pubblicità, promozione e informazione, analisi statistiche, indagini sulla soddisfazione della clientela, revisioni, archiviazione di dati storici. Potrà accedere in ogni momento ai dati personali che La riguardano, ottenere l’indicazione della loro origine, del modo in cui sono utilizzati, farli aggiornare, rettificare, integrare o cancellare, a seconda dei casi, ed opporsi alla loro utilizzazione (art. 7 del D.Lgs. 196/03), rivolgendosi direttamente al responsabile APPOSITAMENTENOMINATODALTITOLAREDOTTSSA,AURA$E+OLITSCHERINOGNIMODOOFORMA4ITOLAREDELTRATTAMENTODEIDATIÒ!)$!0VIA3ANSOVINON6ERONAnFAX nEMAILINFO AIDAPORG0ERILCONTENUTOINTEGRALEDELLINFORMATIVADICUIALLARTNONCHÏDEI3UOIDIRITTIDICUIALLARTDELDLGSIL4ITOLARERINVIAAL proprio sito web: www.aidap.org. Data................................................. Firma............................................................................................................................................................................. Versamento della quota (barrare la casella inerente): q effettuato tramite bonifico bancario - SPARKASSE Cassa di Risparmio di Bolzano - Verona - cod. IBAN: IT93 Y060 4511 7030 0000 5000 189 (allegare ricevuta) q allegato alla presente richiesta con assegno bancario www.aidap.org [ 39 q versamento su c/c postale n. 12210324 (allegare ricevuta) ] !BBONAMENTONEWSLETTERh%MOZIONIE#IBOvIsc_0501 r00TesseramentoAIDAP NOME * 2012 | EMOZIONI E CIBO N. 35 Seguici su: www.ilcontacalorieaidap.it IL CONTACALORIE AIDAP SOFTWARE DI COSA SI TRATTA n n PRINCIPI NUTRITIVI di oltre 9000 PRODOTTI: CALORIE E GRASSI PROTEINE GRASSI SATURI CARBOIDRATI ZUCCHERI SEMPLICI FIBRA E SODIO n n UTILITY E CALCOLI n n n n Per informazioni | Positive Press | Tel. 0458103932 Fax 0458102884 | E-mail: [email protected] Il software è rivolto a tutte le persone che vogliono controllare in modo salutare il loro peso e le calorie assunte e può essere un valido aiuto anche per i professionisti della nutrizione (medici e dietisti). Un database con oltre 9000 voci tra alimenti singoli (cibi freschi, surgelati, conservati), preparazioni (piatti pronti), piatti regionali, cucina etnica (messicana...) e integratori alimentari Tutti i principi nutritivi: alle calorie e ai grassi si sono aggiunte per ciascun alimento, le proteine, i carboidrati, i grassi saturi, gli zuccheri semplici, la fibra e il sodio Il programma funziona su sistemi operativi Windows XP Professional, Windows Vista, Windows 7 n La ricerca si può fare per nome, gruppo, sottogruppo, marca del prodotto L’elenco degli alimenti è in ordine alfabetico per alimento marca-gruppo - sottogruppo Si può creare un elenco degil alimenti selezionati da usare come diario alimentare Si può visualizzare un grafico a torta della composizione nutrizionale Si può stampare il diario alimentare IN ESCLUSIVA AI LETTORI DI EMOZIONI E CIBO UNO SCONTO SULL’ACQUISTO DEL SOFTWARE Per usufruire dello sconto Buono sconto del 20 % [ 40 ] www.aidap.org - Compilare e ritagliare il presente modulo e spedirlo a: Positive Press - Via Sansovino 16 - 37138 Verona Inviare copia all’indirizzo e-mail [email protected] o mezzo fax al numero 0458102884 NOME: .......................................................................................................... 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