N. 24 2014 0709133009 B I A N C O (P) 08,00 - Enrico, Laura Domenica 15 giugno (1) SS. TRINITÀ, solennità Messa propria, Gloria, Credo, prefazio della solennità Lez. Fest: Es 34,4b-6.8-9; Dn 3,52-56; II Cor 13,11-13; 09,30 - Antonio e Mariangela 11,15 - Emma, Erminio Gv 3,16-18 A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI! Lunedì 16 giugno (7) V E R D E (III) 08,40 FERIA DELLA XI SETTIMANA ORDINARIA 18,00 18,30 Messa propria, prefazio comune 19,00 Lez. Fer.: I Re 21,1-16; Sal 5; Mt 5,38-42 20,00 SII ATTENTO, SIGNORE, AL MIO LAMENTO. Martedì 17 giugno (7) V E R D E (III) 08,40 FERIA DELLA XI SETTIMANA ORDINARIA 17,00 18,00 Messa propria, prefazio comune 18,30 Lez. Fer.: I Re 21,17-29; Sal 50; Mt 5,43-48 19,00 PIETÀ DI NOI, SIGNORE, ABBIAMO PECCATO. 19,45 Mercoledì 18 giugno (7) V E R D E (III) 08,40 FERIA DELLA XI SETTIMANA ORDINARIA 18,30 Messa propria, prefazio comune Lez. Fer.: II Re 2,1.6-14; Sal 30; Mt 6,1-6.16-18 RENDETE SALDO IL VOSTRO CUORE, VOI TUTTI CHE SPERATE NEL SIGNORE. - Lodi Rosario Lasio Ottavio (30°) Loi Regina (1° anniv.) - Vespri Sposi Lodi INCONTRO PER GLI ASPIRANTI CHIERICHETTI Rosario Sanna Lucianna (30°) Eugenio, Giovanna e Fam. - Vespri Sposi Lodi - Rosario 19,00 - Sedda Barbara (a cura del Gr. Santa Marta)- Vespri Giovedì 19 giugno (7) V E R D E (III) 08,40 - Lodi FERIA DELLA XI SETTIMANA ORDINARIA 18,30 - Rosario Messa a scelta, prefazio comune 19,00 - Anna e Fam - Vespri Lez. Fer.: Sir 48,1-15; Sal 96; Mt 6,7-15 GIOITE, GIUSTI, NEL SIGNORE. 19,45 - RIUNIONE DEI CATECHISTI Venerdì 20 giugno (7) V E R D E (III) 08,40 - Lodi FERIA DELLA XI SETTIMANA ORDINARIA 18,30 - Rosario Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: II Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23 19,00 - Anna e Giuseppe - Vespri IL SIGNORE HA SCELTO SION, L’HA VOLUTA PER SUA RESIDENZA. Sabato 21 giugno (5) B I A N C O (III) 08,40 16,00 S. LUIGI GONZAGA, religioso, memoria 18,30 Messa propria, prefazio comune 19,00 Lez. Fer.: II Cr 24,17-25; Sal 88; Mt 6,24-34 LA BONTÀ DEL SIGNORE DURERÀ IN ETERNO. Domenica 22 giugno (1) B I A N C O (P) 08,00 SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO, solennità Messa propria, Gloria, Sequenza, Credo, prefazio del- 09,30 l’Eucarestia 11,15 Lez. Fest: Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; I Cor 10,16-17; Gv 6,51-58 - Lodi - “Pane Quotidiano” Confessioni Rosario (in sant’Ignazio) Messa in sant’Ignazio PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI - Giovanni - Zucca Efisio - Ringraziamento LODA IL SIGNORE, GERUSALEMME. UN INVITO CHE VIENE DALL’ETERNITÀ Gesù introduce i discepoli nel cuore della vita trinitaria, rivelando loro il segreto dell’amore che lo abita e trasforma tutta la sua vita. Quest’amore eterno che unisce il Padre al Figlio, non è una solitudine a due. È Qualcuno: lo Spirito Santo. Dio è uno, ma la sua pienezza è slancio, relazione. Attraverso lo Spirito, gli apostoli saranno guidati verso la verità tutt’intera, cioè verso un amore che illumina, cancella ogni paura, va al di là delle frontiere e accende il mondo intero. L’amore, in effetti, è la lunghezza d’onda di Dio. Non andiamo a cercarlo su un altro canale. Se l’essere umano può dire:“Che sarei io senza di te?”, è perché l’Essere divino ha scritto tale questione nel fondo del suo cuore, invitandolo da tutta l’eternità all’alleanza, alla felicità e alla vita. AVVISI * PROCESSIONE DEL Benedizione nel Viale sant’Ignazio e Guidati dalle Catechiste e accompaCORPUS DOMINI ITINERARIO - Quest’anno la Processione, seguendo la tradizionale alternanza, parte dalla Parrocchia di sant’Ignazio, subito dopo la Messa delle ore 19,00 e, percorrendo viale sant’Ignazio, Piazza Matteotti, via Serra, Via Giulio Cesare, Piazza del Popolo, si concluderà nella nostra Parrocchia, con il canto dei Vespri e la Benedizione Eucaristica. Lungo il tragitto sarà impartita la Supplemento a nella Via Serra. Si invitano tutte le famiglie residenti nelle vie percorse dalla processione ad attivarsi fattivamente per addobbarle con fiori, bandierine, festoni, drappi e quant’altro suggerisce loro la fantasia. Raccomando la partecipazione di tutte le Associazioni, e soprattutto dei ragazzi che, il 1° giugno, hanno fatto la Prima Comunione. Dovranno partecipare indossando la tunica bianca. TRINITÀ gnati dai loro familiari, si posizioneranSANTA, no, nella Processione, immediatamenTU TRASFOR te davanti al baldacchino. MI UN PO’ ALLA VOLTA IL * GLI ABBONATI A “SULLA TUA PAROLA” - Possono ritirare il libretto dei NOSTRO CUORE PERCHÉ mesi di luglio e agosto rivolgendosi a POSSA BRUCIARE DEL FUOCO don Pes. DEL TUO AMORE. NOI CAM* LE OBRIERE DELL’ASSUNTA COMINIAMO DA MILIONI DI MUNICANO CHE, ad incominciare da lunedì 16, si recheranno a visitare le fa- ANNI VERSO LA TUA TENEREZZA INFINITA! miglie per la questua. - Stampato in 700 copie a cura delle Edizioni Grafiche Parrocchiali di S. Leonardo in Serramanna - LEGGIBILE E SCARICABILE - www.parrocchiasanleonardo.com - www.aserramanna.it PERDONARE FA BENE SU QUALCHE GIORNALE SONO USCITI DEGLI ARTICOLI CHE SOSTENGONO CHE PERDONARE FA BENE ALLA SALUTE. PUÒ ESSERE VERO? di Francesco CECERE Si, è vero, ma bisogna intendersi bene quando parliamo di perdono. Negli ultimi anni intorno a questo tema c'è stato un grande interesse da parte di psicologi, antropologi, sociologi, filosofi e teologi. Infatti si è constatato che, pur essendo un tema universale, mancava uno studio sistematico e multidisciplinare delle diverse sfaccettature del perdono. Paradossalmente c'è più accordo nel definire che cosa non è il perdono, piuttosto che nella sua definizione positiva. Oggi, c'è un sostanziale accordo tra gli studiosi su quanto afferma la filosofa Joanna North: «Per perdonare, dobbiamo superare il risentimento, non negandoci il diritto di provare quel risentimento, ma sforzandoci di vedere il colpevole con compassione, benevolenza e amore, pur sapendo che egli ha volontariamente abbandonato il suo diritto su di essi». In altre parole, questa definizione sottolinea il fatto che il perdono non è un singolo atto, bensi un processo, a volte anche molto lungo, in relazione all'offesa subita, che porta un sostanziale cambiamento nella visione che la vittima dell'offesa ha nei confronti dell'offensore. Chi ha subito un torto deve rinunciare alla vendetta, al ripagare l'offensore con la stessa moneta con cui è stato trattato. Per fare questo deve superare il suo dolore misto alla rabbia, non facendo finta che non sia successo nulla, ma sforzandosi di vedere l'offensore con occhi diversi, cercando anche di immedesimarsi con lui, e poi perdonarlo anche se non se lo merita, anche se non ha chiesto scusa. Stando così le cose è evidente che non è facile perdonare veramente. Anche chi non vuole vedere il tema del perdono in una prospettiva religiosa, non può negare che nel Vangelo troviamo la più alta testimonianza di che cosa sia il vero perdono. Gesù ci invita ad amare i nostri nemici e a perdonare sempre: «settanta volte sette». Non solo, ma dalla Croce invoca il perdono del Padre per coloro che lo stanno uccidendo perché «non sanno quello che fanno». Gesù, quindi, percorre tutte le tappe del processo del perdono, partendo proprio dall'assunzione su di sé del punto di vista degli altri - il peccato non imputandoglielo. Ovviamente, per noi è molto difficile perdonare di cuore gli altri, anche se abbiamo avuto tanti esempi di persone che ci dicono che è possibile farlo: santo Stefano, il primo martire, è sicuramente tra questi. Ma anche ai nostri giorni ci sono testimoni del perdono: Immaculèe Ilibigiza, donna ruandese, ha scritto un bellissimo libro (Viva per raccontare) in cui condivide il suo lungo percorso per riuscire a perdonare coloro che gli avevano sterminato la famiglia nella guerra tra le etnie tutsi e hutu. La capacità di perdonare è qualcosa che s'impara da piccoli. Ecco perché studiosi come Robert Enright - uno psicoterapeuta americano che ha dedicato tutta la sua vita al tema del perdono e ha ideato una specifica psicoterapia del per- dono - hanno messo a punto programmi didattici per insegnare ai bambini a perdonare. Questi programmi sono stati realizzati in Irlanda del Nord e anche in Palestina, dove sono stati coinvolti bambini israeliani e palestinesi. Tornando alla nostra domanda, è vero: perdonare fa bene alla salute mentale e anche alla salute fisica. Infatti il processo del perdono, se correttamente inteso, comporta una maturazione di chi ha ricevuto l' offesa, un suo arricchimento personale. Il dolore, vissuto bene, è uno straordinario momento conoscitivo di se stessi e degli altri. È sbagliato rifiutare il dolore - altrettanto sbagliato è cercarlo! - perché il dolore, facendoci confrontare con i nostri limiti e con i limiti degli altri, ci permette di crescere, di accettare la nostra realtà e la realtà degli altri con maggiore maturità e realismo. Non perdonare un torto subìto comporta, invece, un arresto dello sviluppo, per cui ci sarà sempre qualcosa di non risolto nella nostra vita. Il non perdonare qualcuno vuol dire non liberarsi mai dei sentimenti negativi verso quella persona e questo ci fa stare male, non ci fa essere sereni, in pace con noi stessi e con gli altri, e può provocarci malanni fisici. Tuttavia, la riconciliazione non sempre è possibile perché, per poter avvenire, ha bisogno del pentimento dell'offensore. Su YouTube si può trovare il video che testimonia la riconciliazione di Eva Mozes Kor, una donna ebrea internata nel campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau e il dottor Hans Münch, medico nello stesso campo e stretto collaboratore del famigerato dottor Mengele: è una testimonianza molto commovente. Non solo la vittima appare sollevata nel momento del perdono, ma soprattutto l'offensore appare guarito dal rimorso per aver compiuto il male su tanti bambini innocenti. Infatti, essere perdonati fa tanto bene quanto perdonare: tutti siamo contemporaneamente vittime e offensori... «E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Il perdono di sé è sicuramente ancora più complesso del perdono degli altri. Spesso non riusciamo a perdonarci perché abbiamo un'idea di noi stessi molto elevata: «Come ho potuto commettere questo errore?». Per perdonarci dobbiamo essere umili, perfettamente consapevoli dei nostri limiti, accettandoli. Che non vuol dire essere troppo accondiscendenti verso noi stessi, ma neanche giudici implacabili del nostro operato. La maturità di una persona si valuta anche dalla capacità di accettare la propria natura umana limitata e soggetta a sbagliare. Qualcuno ha detto che i santi non sono coloro che non sbagliano mai - cosa impossibile - ma coloro che si rialzano subito dopo aver sbagliato. Chi ha la fede sa che non esiste colpa così grave da non poter ricevere il perdono di Dio - papa Francesco ce lo ricorda spesso -, a patto che ci sia un vero pentimento e l'impegno di non sbagliare più. 13 LUGLIO 2014 GITA PARROCCHIALE A DORGALI - CALAGONONE GROTTA “BUE MARINO” - ACQUARIO - GROTTA ISPINIGOLI QUOTA ONNICOMPRENSIVA (ANCHE DEL PRANZO IN RISTORANTE) € 78