Ci sono stati chiesti chiarimenti intorno al prossimo corso di scrittura funzionale. E’ vero, sono tanti gli aspetti dello scriver per lavoro quanti sono quelli dello scrivere per il diletto del lettore. Ma mentre per la scrittura creativa abbiamo miriadi di scuole e corsi, a chi vuole scrivere per trasmettere informazioni vengono dati in
genere solo insegnamenti settoriali: come si stende un curricolo, come si compone una lettera…
Lo spirito di questo corso sarà invece: se dai un pesce a un affamato lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita.
Riteniamo, noi sillabe, più importante l’insegnare come veicolare informazione ai destinatari in ogni possibile situazione, piuttosto che fornire le allieve di una serie di modelli, peraltro facilmente reperibili in uno dei molti manuali in commercio.
Nel primo ciclo di quattro incontri in calendario verranno fornite le nozioni comuni ai vari testi professionali, con incursioni nei modelli specifici; nel secondo ciclo,
in date e modi da stabilire con le allieve, faremo pratica dello specifico professionale di ciascuna.

Sappiamo
molto
del
processo
creativo
di
narratori
e
poeti.
Le
loro
opere
sono
commentate,
copiate,
analizzate;
gli
scrittori
parlano
del
loro
modo
di
lavorare,
le
scuole
di
scrittura
godono
di
prassi
consolidate
che
guidano
il
principiante
a
produrre
testi
quanto
meno
accettabili.
Ma
poco
o
nulla
conosciamo
degli
innumerevoli
che
scrivono
lettere,
relazioni,
verbali,
avvisi,
circolari,
perizie…
Come
scrivono
i
dipendenti
comunali,
gli
assicuratori,
gli
insegnanti,
gli
assistenti
sociali…?

L A
SCRITTURA
CON
OBIETTIVI
PROFESSIONALI Ele men ti
i ntr odu tti vi
2
Infor ma zio ne
ed e spre ssion e
Le
due
forme
di
comunicazione
possono
essere
esemplificate
da
una
relazione
da
un
lato,
e
da
una
poesia
dall’altro.
Informazione:
si
cerca
di
trasferire
al
lettore
una
quantità
strettamente
concatenata
di
informazioni
specifiche
di
tempo,
luogo
e
di'altri
elementi
misurabili
o
calcolabili.
Non
tutto
è
privo
di
ambiguità
ed
esplicito
come
in
matematica,
ma
il
contenuto
è
molto
preciso
e
segue
modi
comuni
del
pensiero.
Espressione:
si
cerca
di
evocare
dei
sentimenti
nel
lettore,
di
risvegliarne
simpatia
e
di
immedesimarlo
all'autore.
Qui
ci
si
fonda
sulla
qualità
espressiva,
magica,
delle
parole
avulse
anche
dal
loro
contesto
storico
e
presentate,
a
volte,
addirittura
alla
rinfusa.
L a p r o sa f u n z i o n a l e si co l l o c a i n u n a p o s i zi o n e i n te r me d i a .
Che
si
differenzi
dalla
prosa
d'arte
e
dalla
poesia
non
c'è
dubbio.
Meno
evidente,
invece,
è
come
essa
si
differenzi
dalla
prosa
scientifica.
È
vero
che
deve
adottare
la
massima
precisione
nell'esporre
i
dati
di
fatto
del
problema
e
le
sue
argomentazioni,
però
non
è
neutrale.
Non
può
esserlo,
dato
il
suo
carattere
operativo.
Essa
è
retorica,
tende
a
persuadere.
Le
«colorazioni»
abbondano
persino
nel
linguaggio
finanziario,
il
membro
più
arido
e
arcigno
della
famiglia
della
prosa
funzionale.
L'autore,
anche
quando
si
presenta
come
osservatore
e
resocontista,
espone
sì
«dati
e
fatti»
ma
interviene
con
le
proprie
opinioni
professionali.
Non
solo
col
modo
di
presentare
la
sua
cronaca,
non
solo
con
la
forza
logica
dei
suoi
argomenti
egli
esprime
le
proprie
preferenze
e
cerea
di
promuovere
la
tesi
che
gli
interessa.
Ma
anche
e
soprattutto
lo
fa'
con
l'uso
attento
di
espressioni
e
parole
ad
effetto.
Nei
limiti
dell'onesto
e
dell'etica
professionale,
ora
minimizza
un
elemento,
da
riportare
per
onor
del
vero
ma
contrario
alle
sue
convinzioni.
Poi,
presentando
invece
un
aspetto
favorevole
alla
sua
tesi,
lo
carica
di
connotati
positivi,
incoraggianti,
ottimistici
e
simpatici.
Le
risorse
di
questo
tipo
a
disposizione
di
uno
scrittore
abile
sono
vastissime.
Il
te sto
in for mati vo
In
generale
un
testo
può
essere
definito
informativo
se
il
suo
scopo
principale
è
quello
di
aumentare
la
conoscenza
e
la
comprensione
di
un
argomento
nel
destinatario.
Naturalmente
oltre
che
ad
informare
e
ad
esporre
il
mittente
può
trovarsi
a
dover
argomentare,
persuadere…
La
scrittura
è
un
processo
dinamico
composto
di
sequenze
abbastanza
simili
per
ogni
tipo
di
testo.
Possiamo
riepilogare
la
produzione
del
testo
in
cinque
fasi.
Nella
pri m a
fa se
si
definiscono
l’argomento
e
lo
scopo
del
nostro
testo
e
si
identifica
il
pubblico
al
quale
ci
rivolgiamo.
Sembrano
elementi
scontati,
ma
sono
passaggi
da
non
sottovalutare
e
che
richiedono
un’attenta
riflessione.
3
La
second a
fa se
di
lavoro
ha
come
obiettivo
la
raccolta
e
l’organizzazione
delle
idee
in
modo
pertinente
all’argomento
-
scelto
da
noi,
imposto
dal
committente
o
richiesto
dal
pubblico.
E’
il
momento
della
pianificazione
del
testo:
si
compilano
liste
o
mappe,
si
organizzano
schede,
si
stendono
piani
di
lavoro.
La
ter za
fa se.
Una
volta
organizzate
le
idee
si
individuano
tra
loro
i
nessi
logici,
che
dovranno
essere
esposti
con
chiarezza.
Contemporaneamente
si
lavora
sulle
fonti,
cioè
si
raccolgono
e
si
vagliano
le
informazioni
e
i
dati
che
sorreggono
il
nostro
testo:
un
passaggio
fondamentale
se
vogliamo
che
il
nostro
lavoro
rispetti
criteri
di
obiettività,
serietà
e
completezza.
La
q uar ta
fa se
è
quella
della
stesura,
dove
produciamo
il
primo
abbozzo
di
testo.
E’
una
fase
che
cambia
a
seconda
del
tipo
di
scrittura
in
cui
siamo
coinvolte.
Nel
caso
di
saggi,
articoli,
lettere
professionali,
relazioni,
consiste
di
solito
in
un
progressivo
riempimento
dei
buchi
di
una
scaletta
preordinata.
La
q uin ta
fa se
ha
come
obiettivo
la
revisione.
Nella
lettura
valutativa
si
esaminano
per
l’aspetto
grammaticale
diagnosi
e
proposte
di
soluzione
a
problemi
ortografici,
semantici
e
sintattici;
per
l’aspetto
stilistico
e
del
contenuto
diagnosi
e
proposte
di
soluzione
a
problemi
di
struttura,
incoerenze,
ambiguità.
Nella
realtà
spesso
queste
tappe
si
frammentano
e
si
sovrappongono
parzialmente.
Argo me nto,
scopo e pu bbli co
Qual è il
mio scopo pri nci pale ?
Informare,
spiegare,
persuadere?
Convincere,
esprimere,
intrattenere?
Spesso
gli
scopi
si
sovrappongono,
ma
uno
è
predominante
e
guida
il
taglio
del
testo,
la
scelta
dei
dettagli
e
dei
dati,
e
il
lessico.
Co sa sto scrivend o?
Per
comodità,
all'interno
della
comunicazione
scritta
possiamo
distinguere
queste
principali
forme
di
discorso.
Rel a z i on e
-
Ricerca,
organizza
e
presenta
oggettivamente
i
dati
e
le
prove
su
un
certo
soggetto.
Ria ssu n t o o a b stra ct -
Sintetizza
i
punti
principali
di
un
testo,
di
una
teoria,
di
un
discorso.
4
Di sc u ss io n e
-
Esamina
i
punti
principali
di
una
questione,
le
varie
posizioni
e
le
loro
implicazioni.
(Può
costituire
la
parte
principale
di
un
articolo,
un
saggio,
una
ricerca
ecc.
)
Co m p ar a z io n e
e
co n t ra s t o
-
Spiega
differenze
e
somiglianze
fra
due
soggetti.
(Si
usa
in
vari
tipi
di
testi,
sia
argomentativi
che
esplicativi).
De fi n i zi o ne
-
Specifica
il
significato
di
un
termine
o
di
un
concetto.
(In
una
ricerca,
ma
anche
nelle
istruzioni
per
l'uso,
in
un
avviso,
in
un
modulo,
in
un
regolamento
ecc.
)
A na li s i
-
Identifica
gli
elementi
di
un
soggetto
e
discute
sulla
loro
relazione.
(Anche
questa
usata
in
vari
contesti
di
scrittura).
I n te r pr e t a zi o ne
-
Inferisce
il
significato
e
le
implicazioni
di
una
determinata
questione,
dato,
evento
ecc.
(È
lo
strumento
principe
della
recensione,
della
critica
e
di
vari
tipi
di
ricerca
in
campo
sociale
e
umanistico).
V al u ta z i on e
–
Giudica
la
qualità
e
la
significatività
di
un
soggetto,
situazione,
evento
ecc.
considerando
i
pro
e
i
contro.
(Una
valutazione
può
essere
espressa
in
qualsiasi
genere
di
scrittura,
tuttavia
è
elemento
costitutivo
del
giudizio
scolastico,
della
valutazione
aziendale,
del
controllo
di
qualità
ecc.)
Co m me n t o -
Esprime
un'opinione
su
un
certo
argomento
e
avvalora
le
proprie
idee
con
delle
prove.
(È
tipico
dell'editoriale
o
«fondo»
giornalistico
che
commenta
e
approfondisce
la
notizia).
P ol e mi ca -
Prende
posizione
su
una
certa
questione
e
interpreta
in
modo
personale
dati
e
informazioni.
(È
ad
esempio
lo
stile
del
corsivo,
molto
praticato
in
Italia.
Si
va
dal
genere
satirico-umoristico
di
Michele
Serra,
Stefano
Benni,
Massimo
Bucchi
ecc.
a
quello
politico
e
di
costume
di
Indro
Montanelli,
Curzio
Maltese,
Massimo
Fini
ecc.)
Per
chi sto
scrivend o?
La
lista
seguente
contiene
alcune
domande
che
ci
saranno
di
aiuto
nel
definire
e
analizzare
i
potenziali
lettori.
A
seconda
del
tipo
di
testo
che
dobbiamo
scrivere
e
del
contesto
nel
quale
ci
troviamo,
alcune
domande
ci
saranno
più
utili
di
altre.
Chi
sono
i
miei
lettori?
Perché
dovrebbero
essere
interessati
a
ciò
che
scrivo?
Che
cosa
si
aspettano?
5
Che
cosa
voglio
trasmettere
esattamente,
o
principalmente,
ai
miei
lettori:
informazioni?
Conoscenze?
Dati?
Come
devo
fare
perché
questo
avvenga
senza
ambiguità
e
confusioni?
Che
cosa
sa
e
che
cosa
non
sa,
il
mio
pubblico,
del
soggetto
di
cui
andrò
a
scrivere?
Sto
dando
qualcosa
per
scontato
oppure
ripeto
l’ovvio?
Quanto
dovrò
dare
per
sottinteso
e
quanto
dovrò
invece
spiegare
e
definire?
.
Quali
sono
le
idee
contenute
nel
mio
scritto
che
potrebbero
urtare
la
sensibilità
del
lettore?
Ho
tenuto
conto
di
variabili
e
implicazioni
etniche,
religiose,
culturali?
Devo
aspettarmi
un
lettore
che
legga
tutto
il
testo
dalla
prima
all'ultima
riga
oppure
qualcuno
interessato
solo
all'argomento
in
generale?
Posso
aiutarlo
con
un
sommario,
delle
illustrazioni
o
altri
accorgimenti
specifici?
Ra ccol ta
delle id ee
e
pian o
di la vo ro
Esistono
vari
modi
per
raccogliere
le
idee,
più
o
meno
efficaci
a
seconda
delle
vostre
abitudini,
dei
vostri
gusti
e
del
vostro
metodo
di
lavoro.
Non
esiste
una
formula
universale,
ma
alcuni
metodi
si
confanno
meglio
a
un
tipo
di
scrittura
piuttosto
che
a
un
altro.
L'importante
è
ricordare
che
alla
base
di
ogni
metodo
c'è
un
principio:
quello
della
m a s s i m a r e p e r i b i l i t à d e l l ' i n f o r m a z i o n e .
Il
miglior
sistema
è
quello
che
ci
permette,
di
volta
in
volta
e
a
seconda
del
tipo
di
scrittura
in
cui
siamo
coinvolti,
di
recuperare
e
mettere
a
disposizione
rapidamente
e
in
maniera
integrale
informazioni
e
idee.
•
L a m a p p a d e l l e i d e e o
«gra ppol o
ass o cia tiv o» . È un
metodo
non
lineare
di
raccolta
delle
idee
e
consiste
nel
buttare
giù
gruppi
di
parole,
frasi
o
espressioni
dalle
quali
si
diramano
altre
frasi
e
altre
espressioni
secondo
un
principio
associativo.
Si
parte
da
un'idea
centrale
(ad
esempio
1'
argomento
del
nostro
scritto)
e
si
prosegue
aggiungendo
altri
elementi,
non
necessariamente
seguendo
un
ordine
una
diramazione
e
relativo
«grappolo»
possono
essere
più
produttivi
di
un
altro.
Immaginiamo
di
dover
scrivere
un
articolo
o
una
ricerca
sul
problema
del
buco
dell'ozono.
6
La
mappa
ci
aiuta
sia
nell'ideazione
che
nell'organizzazione.
Rispetto
alla
lista
sequenziale
la
distribuzione
visiva
ci
può
far
scoprire
nuovi
legami
fra
gli
elementi
-
indicati
nella
mappa
con
la
linea
tratteggiata
Ad
esempio,
qui
abbiamo
notato
che
i
problemi
sociali
ed
economici
derivanti
dall'emergenza
ambientale
(in
basso
al
centro)
hanno
una
ricaduta
non
solo
sui
paesi
direttamente
colpiti,
ma
anche
sugli
equilibri
politici
internazionali
e
interni
ai
singoli
paesi
(in
basso
a
destra).
Questo
può
voler
dire
l'ingresso
dei
Verdi
nel
governo,
oppure
una
diversa
attenzione
in
politica
estera
verso
le
zone
che
soffrono
per
prime
le
conseguenze
del
buco
d'ozono.
Possiamo
così
decidere
di
mettere
a
fuoco
nella
nostra
ricerca
o
articolo
un
settore
specifico,
come
«l'effetto
sociale
indiretto»
dei
disastri
ambientali,
piuttosto
che
concentrarci
sugli
aspetti
tecnici.
Insomma,
la
rappresentazione
grafica
stimola
una
rapida
«messa
in
contesto»
dei
vari
elementi,
facendo
scaturire
nuove
idee
ed
espandendone
altre.
Con
questo
sistema
poi
saltano
subito
all'occhio
i
rami
secchi
della
scrittura,
le
idee
meno
produttive,
che
vengono
man
mano
abbandonate.
Il
passo
successivo
sarà
l'organizzazione
(o
la
ri-organizzazione)
dei
vari
elementi
in
una
successione:
poiché
la
scrittura
è
comunque
attività
sequenziale.
Alcuni
autori
di
impostazione
anglosassone
definiscono
questa
tecnica
clustering .
I
passi
1.
Scrivi
al
centro
di
un
foglio
bianco
l’oggetto
di
cui
vuoi
scrivere.
2.
Fagli
un
cerchio
intorno
3.
Rilassati
4.
Raggruppa
intorno
al
cerchio
centrale
ogni
idea
che
ti
viene.
5.
Segna
con
INIZIO
l’argomento
più
importante,
quello
che
il
tuo
lettore
deve
ricordare
meglio.
Sarà
il
tuo
concetto
di
partenza.
6.
Segna
con
FINE
il
secondo
argomento
in
ordine
di
importanza.
Sarà
la
tua
conclusione.
7.
Numera
gli
altri
elementi
nell’ordine
in
cui
vuoi
scriverli:
in
ordine
di
importanza,
o
dal
generale
al
particolare,
o
secondo
qualunque
criterio
ti
venga
naturale.
In
questo
esempio:
Si
inizia
confrontando
clustering
e
scaletta,
parlando
dei
primi
vantaggi
del
clustering,
cioè
del
fatto
che
registra
i
primi
pensieri
in
modo
veloce,
naturale,
chiaro
e
logico.
Inoltre
può
catturare
tutti
i
pensieri,
e
non
stabilisce
tra
essi,
a
differenza
della
scaletta,
un
ordine
gerarchico
a
priori.
C’è
la
possibilità
di
modificare
via
via
senza
dover
rifare
tutto
il
quadro,
e
ti
dà
una
veduta
completo
dell’argomento.
I
vari
cluster
possono
essere
raggruppati
o
suddivisi
a
piacere.
Infine,
puoi
trasformare
il
clustering
in
una
scaletta,
con
meno
fatica
che
non
partendo
direttamente
dalla
stesura
di
quest’ultima.
•
L a s c r i t t u r a l i b e r a .
Un
buon
metodo
per
esplorare
un'idea
è
quello
di
abbandonarsi
al
cosiddetto
«flusso
di
scrittura».
Consiste
in
questo:
si
decide
di
scrivere
senza
fermarsi
per
un
certo
lasso
di
tempo,
ad
esempio
quindici
minuti,
o
per
un
certo
spazio,
ad
esempio
una
pagina,
senza
preoccuparsi
assolutamente
di
nulla:
errori
di
grammatica,
punteggiatura,
ripetizioni
ecc.
7
Le
parole
devono
suggerire
altre
parole
e
non
bisogna
mai
tornare
indietro:
«che
cosa»
si
scrive
non
è
importante,
importante
è
«continuare»
a
scrivere.
In
questo
modo
ci
si
libera
da
inibizioni
interne
ed
esterne.
Una
tecnica
assimilabile
alla
scrittura
libera
è
il
brainstorming,
letteralmente
«tempesta
cerebrale»,
dove
ci
si
concentra
su
un
certo
tema
e
ci
si
lascia
trasportare
dal
flusso
del
proprio
pensiero
pronunciando
ad
alta
voce
ogni
sorta
di
idea
e
dettaglio
associato
a
quel
tema.
Immaginiamo
che
durante
una
riunione
aziendale
si
affidi
a
voi
una
relazione
strategica
sul
lancio
di
un
nuovo
prodotto.
Al
termine
della
riunione,
vi
chiudete
nel
vostro
ufficio
e
date
libero
sfogo
alle
idee.
Schiarirsi
le
idee,
concentrarsi...
quanto
tempo
ho?
la
relazione
è
per
martedì,
per
cui
sentire
Matteoli
alle
pubbliche
relazioni
--->
int.
5740?
controlla;
è
sconsigliabile
mandare
il
comunicato
prima
di
aver
sentito
l'ufficio
stampa,
farglielo
presente...
chi
parlerà
ai
giornalisti
di
RCS?
non
io...
La
relazione
si
deve
incentrare
sugli
aspetti
del
prodotto,
il
quale
è
carente,
lo
sappiamo
tutti,
ma
se
il
lancio
funziona
si
ha
il
tempo
di
eliminare
i
difetti
e
preparare
una
nuova
uscita
entro
dicembre,
massimo
febbraio
-
bisogna
ora
insistere
sul
cambiamento
di
quelli
che
organizzano
il
lancio,
la
pubblicità
vista
venerdì
è
una
lagna,
non
funziona!
E
poi
come
si
fa
a
dare
in
mano
agli
olandesi
il
payoff?
non
sanno
nemmeno
l'italiano.
Allora,
meglio
farsela
da
soli.
risparmiamo
(vedi
quanto?
parla
con
Carla)...
Poco
di
quanto
annotato
qui
sopra
si
salverà
nella
relazione
finale,
sarebbe
anzi
un
errore
rimanipolare
questi
appunti
per
costruire
il
nuovo
testo.
Nel
brano
di
scrittura
libera
mancano
una
serie
di
dati
(gli
aspetti
del
prodotto)
e
vi
sono
viceversa
alcune
informazioni
ridondanti
(il
numero
di
telefono
di
Matteoli
ecc.).
Tuttavia
con
questo
sistema
l'autore
si
trova
già
abbozzate
alcune
delle
idee-guida
della
relazione:
il
prodotto
è
carente,
un
lancio
ben
organizzato
può
risolvere
il
problema,
le
persone
addette
al
lancio
non
sono
affidabili,
ecc.
•
La
scale tta
e
il
pi ano
di
la voro.
La
scaletta
contiene
in
nuce
l’indice
ed
è
collegata
al
piano
di
lavoro.
Entrambi
iniziano
con
un
titolo
sotto
forma
di
frase
che
riassume
il
contenuto
o
la
tesi
principale
del
testo.
Esempio:
Mettiamo
di
dover
scrivere
un
annuncio
sulle
attività
ricreative
destinate
agli
anziani
di
un
quartiere
cittadino.
PANORAMA DELLE ATTIVITÀ SOCIALI
DESTINATE AGLI ANZIANI DEL QUARTIERE DI BORGO
(attenzione: non mettere parola anziani nel titolo, che a tanti non fa piacere)
- introduzione (15 parole) del sindaco (?verifica)
- intestazione, data ( metterle prima o dopo? chiedere al grafico)
- che associazioni cittadine coinvolte? quale il loro contributo?
- mappa del Borgo (colore?), localizzare visivamente luoghi attività
- elenco attività: teatro, cinema, bocciofila, scuola ballo, corsi cucina.
- numeri tel. e-mail utili, contatti, info
La
scaletta
si
butta
via
solo
NB. max 1 pagina A4
a
stesura
ultimata
e
definitiva
e
va
sempre
8
tenuta
d’occhio.
Si
modificherà
e
si
arricchirà
di
dettagli,
perché
più
è
complesso
il
testo,
maggiori
saranno
gli
elementi
da
esplicitare,
ma
rimane
sempre
il
punto
da
cui
ripartire.
Una
buona
scaletta
deve
rispondere
a
questi
requisiti:
 le
idee
devono
seguire
una
sequenza
chiara.
 le
varie
parti
devono
essere
connesse
logicamente,
per
evitare
ed
es.
di
presentare
le
conclusioni
prima
delle
premesse.
 ogni
sezione
deve
essere
rilevante
rispetto
all’argomento
principale
dello
scritto.
 all’interno
di
ogni
sezione
il
sottoargomento
deve
rappresentare
un
reale
approfondimento
dell’idea
principale
di
quella
sezione.
La
scaletta
si
trasforma
in
un
più
elaborato
piano
di
lavoro
quando
l’argomento
è
complesso,
articolato,
di
una
certa
mole.
Ri cer ca dell e
fon ti
o
do cu me ntazi one
Sia
che
scriviate
una
lettera
commerciale
o
un
elzeviro,
avrete
bisogno
in
quantità
variabile
di
dati,
notizie
e
altri
tipi
di
documentazione.
L’insieme
dei
materiali
e
delle
procedure
viene
detto
«ricerca
delle
fonti».
Le
fonti
costituiscono
il
contenuto
oppure
il
retroterra
del
vostro
scritto.
In
un
saggio
o
in
una
ricerca
le
fonti
costituiscono
la
bibliografia,
mentre
nella
scrittura
di
un
modulo,
un
atto
amministrativo,
un
libretto
di
istruzioni,
saranno
costituite
dalle
informazioni
sull’utente
e
dalle
caratteristiche
(tecniche,
legali,
commerciali)
che
ne
circoscrivono
l’utilizzo.
S te su r a Nella
fase
di
costruzione,
l’elemento
principale
di
un
testo
è
la
struttura
del
discorso.
Ne
diremo
in
seguito,
assieme
alle
strategie
di
stesura,
dal
tono
alle
formule
retoriche.
Ricordate
comunque
che
la
prima
stesura
è
un
canovaccio
su
cui
si
lavorerà
nel
compito
fondamentale
di
revisione.
Cluster,
scrittura
libera
e
scalette
forniscono
la
prima
base
di
testo.
Re vi sion e
L’at tività di re vi sion e
è
il cuore d el
p ro ce sso di
scri ttu ra.
La
prima
stesura
non
è
che
un
canovaccio
su
cui
si
lavorerà
nel
compito
fondamentale
di
revisione.
Cluster,
scrittura
libera
e
scalette
forniscono
la
prima
base
di
testo.
9
Sia
che
le
correzioni
siano
molte
o
poche,
sia
che
avvengano
localmente
o
su
tutto
il
testo,
si
possono
distinguere
cin que
pri nci pali
tipi
di ca mbi a men ti: ad di zione ,
so t tra zion e,
s os titu zion e,
rifo r mula zio ne
e
rip osi zi ona me nt o.
Addizionare,
sottrarre
e
sostituire
vogliono
dire
rispettivamente
aggiungere,
eliminare
e
rimpiazzare
elementi
di
testo.
In
tutti
e
tre
i
casi
questi
elementi
possono
essere
tanto
piccoli
(una
frase,
una
parola)
quanto
grandi
(
un
paragrafo,
una
pagina).
Riformulare
si
riferisce
all’operazione
di
riscrivere
una
frase
(magari
semplicemente
cambiando
il
tempo
verbale),
mentre
riposizionare
vuol
dire
spostare
frasi,
periodi
e
interi
paragrafi
all’interno
del
testo.
alcuni
elementi
generali
Rip en sa
al
tu o
lettore .
È
difficile
che
nella
prima
stesura
tu
riesca
a
pensare
al
tuo
lettore,
sei
troppo
occupato
a
mettere
sulla
carta
le
idee
che
hai
in
testa.
Dopo
però
devi
concentrarti
su
ciò
che
potrebbe
pensare
lui.
Hai
pensato
al
suo
punto
di
vista
e
alle
sue
conoscenze?
Hai
tralasciato
informazioni
secondarie
per
te
ma
fondamentali
per
lui?
Co ntr olla
il te sto pri ma da lon tan o ...
Non
cercare
di
trovare
subito
gli
errori
e
correggerli
uno
a
uno.
Lavorerai
più
velocemente
se
leggi
il
testo
per
intero.
Controlla
innanzitutto
che
sia
chiaro.
...poi
da
vi ci no .
Esamina
ora
il
testo
dal
generale
al
Raff or za
i
paragr afi
particolare.
Taglia
le
ripetizioni,
colma
le
lacune,
elimina
i
1.
lunghezza
media
6-8
righe;
luoghi
comuni.
2.
un
solo
argomento
per
ogni
paragrafo;
Co ntr olla
i
paragr afi .
C’è
continuità
logica
tra
i
para3.
la
prima
frase
per
il
pensiero
principale,
le
successive
per
sviluppare
i
dettagli;
grafi?
Alcuni
scrittori
suscitano
nella
mente
dei
lettori
una
4.
le
voci
di
una
lista
presentate
in
forma
di
elenco
(numeri
o
lettere,
trattini
o
puntini);
domanda,
alla
fine
del
paragrafo,
per
dare
risposta
5.
relazioni
chiare
tra
le
frasi,
con
parole
o
formule
di
collegamento.
all’inizio
del
seguente:
questo
rende
fluidi
i
passaggi
e
coinvolge
attivamente
i
lettori.
Varia
la
lunghezza
dei
paragrafi:
alcuni
di
dieci
righe,
alcuni
di
tre,
alcuni
di
una
frase
o
di
una
sola
parola.
Controlla
la
coerenza
e
la
forza
di
ogni
paragrafo. Co ntr olla
le
parol e .
Quando
scrivi
ti
mancano
molte
risorse
che
hai
quando
parli:
gesti,
espressioni
del
viso,
tono
di
voce,
ed
è
molto
più
difficile
trovare
la
parola
giusta.
Mark
Twain
diceva
che
la
differenza
tra
la
parola
giusta
e
la
parola
quasi
giusta
è
la
stessa
che
c’è
tra
un
lampo
e
una
lucciola.
No n
so ttovalu tare l’or togr afi a .
Co ntr olla
sosta nti vi,
ver bi,
a vverbi ,
ag gettivi .
Nella
scelta
delle
parole
ci
si
concentra
in
genere
sui
sostantivi.
Si
pensa
che
siano
le
parole
più
importanti:
danno
identità
alle
persone,
ai
luoghi,
alle
cose.
Invece
le
parole
più
importanti
sono
i
verbi,
che
esprimono
l’azione,
hanno
energia,
sono
dinamici,
al
contrario
dei
sostantivi,
che
stanno
fermi.
I
verbi
migliori
raramente
hanno
bisogno
di
avverbi.
Usa
solo
il
numero
necessario
di
aggettivi
e
il
minimo
indispensabile
di
avverbi,
che
in
italiano
hanno
un
suono
sgradevole.
10
Ri vedi
sop rattu tto
l’ini zio .
Breve,
semplice,
diretto;
ma
anche
originale,
energico,
o
divertente.
Difficile
che
un
simile
incipit
venga
al
primo
colpo.
è
spesso
il
risultato
di
prove
e
riprove.
Corr eggi
a d
alta
vo ce .
In
genere
noi
parliamo
in
modo
semplice
e
chiaro,
la
lettura
ad
alta
voce
aiuta
perché
avvicina
la
parola
scritta
alla
parola
parlata.
inoltre
le
nostre
orecchie
sono
correttori
molto
più
affidabili
dei
nostri
occhi.
Leggendo
a
voce
alta
trovi
subito
errori
che
ti
erano
sfuggiti,
come
ad
esempio
le
forme
contorte
e
oscure,
le
ripetizioni,
le
rime
involontarie
e
le
coniugazioni
approssimative
dei
verbi.
Leggendo
ad
alta
voce
si
eliminano
circa
il
60%
degli
errori
di
grammatica.
Leggendo
ad
alta
voce
puoi
eliminare
molti
disturbi
di
comprensione,
perché
controlli
come
suona
un
brano,
oltre
che
come
fila.
Narratori
e
poeti
non
lavorano
in
modo
molto
diverso.
Anche
i
loro
testi
sono
frutto
di
un
rimodellamento
e
di
una
messa
a
fuoco
continui
di
una
prima
stesura
di
massima…

Gentili allieve,
in questa prima parte del corso abbiamo analizzato gli elementi principali che costituiscono un testo informativo e li abbiamo affrontati operativamente.
Alcuni argomenti sono stati esaminati a lungo, ad altri si è appena accennato. La mia scelta si è orientata verso un territorio mediano, che sta fra le minuzie
dell’ortografia, della grammatica e della punteggiatura, e le vette dello stile incisivo, brillante, originale: ho preferito, in sintesi, fornirvi le basi per poter svolgere
parte del vostro lavoro quotidiano con minor fatica e maggior competenza, con meno ansia e più efficacia.
Da un clustering in fase di progettazione di questo corso ho derivato una scaletta, che vi trasformo in indice (o sommario). Ho scelto, per questo brevicorso, di
fermarmi al quarto livello di dettaglio.
le cinque fasi della produzione del testo
1.
argomento
scopo
pubblico
forme di discorso:
relazione
riassunto
11
discussione
comparazione e contrasto
definizione
analisi
interpretazione
valutazione
commento
polemica
2.
generazione di idee
scrittura libera
clustering
scaletta e piano di lavoro
Appendice 1 - formazione delle idee
Appendice 2 - alcuni tipi di segnali linguistici
3.
documentazione
4.
stesura
la struttura a tre elementi:
inizio e tono
parte centrale: la distribuzione degli argomenti:
piramide rovesciata
ordine naturale
ordine deduttivo
ordine induttivo
ordine cronologico
problema e soluzione
pro e contro
domanda e risposta
lista
ordine alfabetico
conclusione: come potenziarla
12
scrivere per farsi capire
disturbi della comprensione
nella decodifica del testo
nell’interpretazione dei significati
per un’errata anticipazione del messaggio
come semplificare il testo:
periodi brevi
espressioni dirette
parole brevi
forma attiva
espressioni concrete
scrivere per punti
5.
revisione
cambiamenti nel testo:
addizione
sottrazione
sostituzione
riformulazione
riposizionamento
elementi generali:
ripensa al lettore
guarda da lontano
guarda da vicino
controlla i paragrafi
rafforza i paragrafi
controlla le parole
controlla ortografia e punteggiatura
controlla sostantivi, verbi, aggettivi
rivedi inizio e conclusione
correggi ad alta voce
13
L’efficacia del percorso di apprendimento viene testata sul campo e in corso d’opera su documenti reali, inerenti la corrente attività lavorativa delle
corsiste: una relazione di bilancio per una divisione bancaria, una lettera ad un cliente, un comunicazione ai Comuni sulla vaccinazione antirabbica
degli animali antropici, un depliant istituzionale esplicativo della normativa di lavoro a favore dei padri.
Le allieve apprendono l’utilità dell’impiego delle facoltà creative, della strutturazione del discorso e della cura del linguaggio. Toccano con mano
l’efficacia del trascendere i vuoti luoghi comuni e del dare un’impronta decisa e personale ad ogni comunicazione in ambito di lavoro.
Il confronto di gruppo e il sostegno reciproco accrescono la sicurezza di sé e delle proprie parole, che possono venire difese e sostenute anche di
fronte a terzi con sicurezza e competenza.
Il valore aggiunto della relazione tra le allieve, una caratteristica fondante di Sillabaria, rende ogni incontro del corso doppiamente efficiente: lo stile stesso della comunicazione orizzontale si impronta ad un’alta qualità linguistica unita alla costante attenzione nei confronti delle destinatarie del
messaggio al fine di meglio strutturare i pacchetti informativi.
Su richiesta delle corsiste è in programmazione la seconda fase, che si concentrerà sugli specifici professionali di ciascuna.
la conduttrice del corso
dott. Donata Zerbinati

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La scrittura in ambito di lavoro