Ci sono stati chiesti chiarimenti intorno al prossimo corso di scrittura funzionale. E’ vero, sono tanti gli aspetti dello scriver per lavoro quanti sono quelli dello scrivere per il diletto del lettore. Ma mentre per la scrittura creativa abbiamo miriadi di scuole e corsi, a chi vuole scrivere per trasmettere informazioni vengono dati in genere solo insegnamenti settoriali: come si stende un curricolo, come si compone una lettera… Lo spirito di questo corso sarà invece: se dai un pesce a un affamato lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita. Riteniamo, noi sillabe, più importante l’insegnare come veicolare informazione ai destinatari in ogni possibile situazione, piuttosto che fornire le allieve di una serie di modelli, peraltro facilmente reperibili in uno dei molti manuali in commercio. Nel primo ciclo di quattro incontri in calendario verranno fornite le nozioni comuni ai vari testi professionali, con incursioni nei modelli specifici; nel secondo ciclo, in date e modi da stabilire con le allieve, faremo pratica dello specifico professionale di ciascuna. Sappiamo molto del processo creativo di narratori e poeti. Le loro opere sono commentate, copiate, analizzate; gli scrittori parlano del loro modo di lavorare, le scuole di scrittura godono di prassi consolidate che guidano il principiante a produrre testi quanto meno accettabili. Ma poco o nulla conosciamo degli innumerevoli che scrivono lettere, relazioni, verbali, avvisi, circolari, perizie… Come scrivono i dipendenti comunali, gli assicuratori, gli insegnanti, gli assistenti sociali…? L A SCRITTURA CON OBIETTIVI PROFESSIONALI Ele men ti i ntr odu tti vi 2 Infor ma zio ne ed e spre ssion e Le due forme di comunicazione possono essere esemplificate da una relazione da un lato, e da una poesia dall’altro. Informazione: si cerca di trasferire al lettore una quantità strettamente concatenata di informazioni specifiche di tempo, luogo e di'altri elementi misurabili o calcolabili. Non tutto è privo di ambiguità ed esplicito come in matematica, ma il contenuto è molto preciso e segue modi comuni del pensiero. Espressione: si cerca di evocare dei sentimenti nel lettore, di risvegliarne simpatia e di immedesimarlo all'autore. Qui ci si fonda sulla qualità espressiva, magica, delle parole avulse anche dal loro contesto storico e presentate, a volte, addirittura alla rinfusa. L a p r o sa f u n z i o n a l e si co l l o c a i n u n a p o s i zi o n e i n te r me d i a . Che si differenzi dalla prosa d'arte e dalla poesia non c'è dubbio. Meno evidente, invece, è come essa si differenzi dalla prosa scientifica. È vero che deve adottare la massima precisione nell'esporre i dati di fatto del problema e le sue argomentazioni, però non è neutrale. Non può esserlo, dato il suo carattere operativo. Essa è retorica, tende a persuadere. Le «colorazioni» abbondano persino nel linguaggio finanziario, il membro più arido e arcigno della famiglia della prosa funzionale. L'autore, anche quando si presenta come osservatore e resocontista, espone sì «dati e fatti» ma interviene con le proprie opinioni professionali. Non solo col modo di presentare la sua cronaca, non solo con la forza logica dei suoi argomenti egli esprime le proprie preferenze e cerea di promuovere la tesi che gli interessa. Ma anche e soprattutto lo fa' con l'uso attento di espressioni e parole ad effetto. Nei limiti dell'onesto e dell'etica professionale, ora minimizza un elemento, da riportare per onor del vero ma contrario alle sue convinzioni. Poi, presentando invece un aspetto favorevole alla sua tesi, lo carica di connotati positivi, incoraggianti, ottimistici e simpatici. Le risorse di questo tipo a disposizione di uno scrittore abile sono vastissime. Il te sto in for mati vo In generale un testo può essere definito informativo se il suo scopo principale è quello di aumentare la conoscenza e la comprensione di un argomento nel destinatario. Naturalmente oltre che ad informare e ad esporre il mittente può trovarsi a dover argomentare, persuadere… La scrittura è un processo dinamico composto di sequenze abbastanza simili per ogni tipo di testo. Possiamo riepilogare la produzione del testo in cinque fasi. Nella pri m a fa se si definiscono l’argomento e lo scopo del nostro testo e si identifica il pubblico al quale ci rivolgiamo. Sembrano elementi scontati, ma sono passaggi da non sottovalutare e che richiedono un’attenta riflessione. 3 La second a fa se di lavoro ha come obiettivo la raccolta e l’organizzazione delle idee in modo pertinente all’argomento - scelto da noi, imposto dal committente o richiesto dal pubblico. E’ il momento della pianificazione del testo: si compilano liste o mappe, si organizzano schede, si stendono piani di lavoro. La ter za fa se. Una volta organizzate le idee si individuano tra loro i nessi logici, che dovranno essere esposti con chiarezza. Contemporaneamente si lavora sulle fonti, cioè si raccolgono e si vagliano le informazioni e i dati che sorreggono il nostro testo: un passaggio fondamentale se vogliamo che il nostro lavoro rispetti criteri di obiettività, serietà e completezza. La q uar ta fa se è quella della stesura, dove produciamo il primo abbozzo di testo. E’ una fase che cambia a seconda del tipo di scrittura in cui siamo coinvolte. Nel caso di saggi, articoli, lettere professionali, relazioni, consiste di solito in un progressivo riempimento dei buchi di una scaletta preordinata. La q uin ta fa se ha come obiettivo la revisione. Nella lettura valutativa si esaminano per l’aspetto grammaticale diagnosi e proposte di soluzione a problemi ortografici, semantici e sintattici; per l’aspetto stilistico e del contenuto diagnosi e proposte di soluzione a problemi di struttura, incoerenze, ambiguità. Nella realtà spesso queste tappe si frammentano e si sovrappongono parzialmente. Argo me nto, scopo e pu bbli co Qual è il mio scopo pri nci pale ? Informare, spiegare, persuadere? Convincere, esprimere, intrattenere? Spesso gli scopi si sovrappongono, ma uno è predominante e guida il taglio del testo, la scelta dei dettagli e dei dati, e il lessico. Co sa sto scrivend o? Per comodità, all'interno della comunicazione scritta possiamo distinguere queste principali forme di discorso. Rel a z i on e - Ricerca, organizza e presenta oggettivamente i dati e le prove su un certo soggetto. Ria ssu n t o o a b stra ct - Sintetizza i punti principali di un testo, di una teoria, di un discorso. 4 Di sc u ss io n e - Esamina i punti principali di una questione, le varie posizioni e le loro implicazioni. (Può costituire la parte principale di un articolo, un saggio, una ricerca ecc. ) Co m p ar a z io n e e co n t ra s t o - Spiega differenze e somiglianze fra due soggetti. (Si usa in vari tipi di testi, sia argomentativi che esplicativi). De fi n i zi o ne - Specifica il significato di un termine o di un concetto. (In una ricerca, ma anche nelle istruzioni per l'uso, in un avviso, in un modulo, in un regolamento ecc. ) A na li s i - Identifica gli elementi di un soggetto e discute sulla loro relazione. (Anche questa usata in vari contesti di scrittura). I n te r pr e t a zi o ne - Inferisce il significato e le implicazioni di una determinata questione, dato, evento ecc. (È lo strumento principe della recensione, della critica e di vari tipi di ricerca in campo sociale e umanistico). V al u ta z i on e – Giudica la qualità e la significatività di un soggetto, situazione, evento ecc. considerando i pro e i contro. (Una valutazione può essere espressa in qualsiasi genere di scrittura, tuttavia è elemento costitutivo del giudizio scolastico, della valutazione aziendale, del controllo di qualità ecc.) Co m me n t o - Esprime un'opinione su un certo argomento e avvalora le proprie idee con delle prove. (È tipico dell'editoriale o «fondo» giornalistico che commenta e approfondisce la notizia). P ol e mi ca - Prende posizione su una certa questione e interpreta in modo personale dati e informazioni. (È ad esempio lo stile del corsivo, molto praticato in Italia. Si va dal genere satirico-umoristico di Michele Serra, Stefano Benni, Massimo Bucchi ecc. a quello politico e di costume di Indro Montanelli, Curzio Maltese, Massimo Fini ecc.) Per chi sto scrivend o? La lista seguente contiene alcune domande che ci saranno di aiuto nel definire e analizzare i potenziali lettori. A seconda del tipo di testo che dobbiamo scrivere e del contesto nel quale ci troviamo, alcune domande ci saranno più utili di altre. Chi sono i miei lettori? Perché dovrebbero essere interessati a ciò che scrivo? Che cosa si aspettano? 5 Che cosa voglio trasmettere esattamente, o principalmente, ai miei lettori: informazioni? Conoscenze? Dati? Come devo fare perché questo avvenga senza ambiguità e confusioni? Che cosa sa e che cosa non sa, il mio pubblico, del soggetto di cui andrò a scrivere? Sto dando qualcosa per scontato oppure ripeto l’ovvio? Quanto dovrò dare per sottinteso e quanto dovrò invece spiegare e definire? . Quali sono le idee contenute nel mio scritto che potrebbero urtare la sensibilità del lettore? Ho tenuto conto di variabili e implicazioni etniche, religiose, culturali? Devo aspettarmi un lettore che legga tutto il testo dalla prima all'ultima riga oppure qualcuno interessato solo all'argomento in generale? Posso aiutarlo con un sommario, delle illustrazioni o altri accorgimenti specifici? Ra ccol ta delle id ee e pian o di la vo ro Esistono vari modi per raccogliere le idee, più o meno efficaci a seconda delle vostre abitudini, dei vostri gusti e del vostro metodo di lavoro. Non esiste una formula universale, ma alcuni metodi si confanno meglio a un tipo di scrittura piuttosto che a un altro. L'importante è ricordare che alla base di ogni metodo c'è un principio: quello della m a s s i m a r e p e r i b i l i t à d e l l ' i n f o r m a z i o n e . Il miglior sistema è quello che ci permette, di volta in volta e a seconda del tipo di scrittura in cui siamo coinvolti, di recuperare e mettere a disposizione rapidamente e in maniera integrale informazioni e idee. • L a m a p p a d e l l e i d e e o «gra ppol o ass o cia tiv o» . È un metodo non lineare di raccolta delle idee e consiste nel buttare giù gruppi di parole, frasi o espressioni dalle quali si diramano altre frasi e altre espressioni secondo un principio associativo. Si parte da un'idea centrale (ad esempio 1' argomento del nostro scritto) e si prosegue aggiungendo altri elementi, non necessariamente seguendo un ordine una diramazione e relativo «grappolo» possono essere più produttivi di un altro. Immaginiamo di dover scrivere un articolo o una ricerca sul problema del buco dell'ozono. 6 La mappa ci aiuta sia nell'ideazione che nell'organizzazione. Rispetto alla lista sequenziale la distribuzione visiva ci può far scoprire nuovi legami fra gli elementi - indicati nella mappa con la linea tratteggiata Ad esempio, qui abbiamo notato che i problemi sociali ed economici derivanti dall'emergenza ambientale (in basso al centro) hanno una ricaduta non solo sui paesi direttamente colpiti, ma anche sugli equilibri politici internazionali e interni ai singoli paesi (in basso a destra). Questo può voler dire l'ingresso dei Verdi nel governo, oppure una diversa attenzione in politica estera verso le zone che soffrono per prime le conseguenze del buco d'ozono. Possiamo così decidere di mettere a fuoco nella nostra ricerca o articolo un settore specifico, come «l'effetto sociale indiretto» dei disastri ambientali, piuttosto che concentrarci sugli aspetti tecnici. Insomma, la rappresentazione grafica stimola una rapida «messa in contesto» dei vari elementi, facendo scaturire nuove idee ed espandendone altre. Con questo sistema poi saltano subito all'occhio i rami secchi della scrittura, le idee meno produttive, che vengono man mano abbandonate. Il passo successivo sarà l'organizzazione (o la ri-organizzazione) dei vari elementi in una successione: poiché la scrittura è comunque attività sequenziale. Alcuni autori di impostazione anglosassone definiscono questa tecnica clustering . I passi 1. Scrivi al centro di un foglio bianco l’oggetto di cui vuoi scrivere. 2. Fagli un cerchio intorno 3. Rilassati 4. Raggruppa intorno al cerchio centrale ogni idea che ti viene. 5. Segna con INIZIO l’argomento più importante, quello che il tuo lettore deve ricordare meglio. Sarà il tuo concetto di partenza. 6. Segna con FINE il secondo argomento in ordine di importanza. Sarà la tua conclusione. 7. Numera gli altri elementi nell’ordine in cui vuoi scriverli: in ordine di importanza, o dal generale al particolare, o secondo qualunque criterio ti venga naturale. In questo esempio: Si inizia confrontando clustering e scaletta, parlando dei primi vantaggi del clustering, cioè del fatto che registra i primi pensieri in modo veloce, naturale, chiaro e logico. Inoltre può catturare tutti i pensieri, e non stabilisce tra essi, a differenza della scaletta, un ordine gerarchico a priori. C’è la possibilità di modificare via via senza dover rifare tutto il quadro, e ti dà una veduta completo dell’argomento. I vari cluster possono essere raggruppati o suddivisi a piacere. Infine, puoi trasformare il clustering in una scaletta, con meno fatica che non partendo direttamente dalla stesura di quest’ultima. • L a s c r i t t u r a l i b e r a . Un buon metodo per esplorare un'idea è quello di abbandonarsi al cosiddetto «flusso di scrittura». Consiste in questo: si decide di scrivere senza fermarsi per un certo lasso di tempo, ad esempio quindici minuti, o per un certo spazio, ad esempio una pagina, senza preoccuparsi assolutamente di nulla: errori di grammatica, punteggiatura, ripetizioni ecc. 7 Le parole devono suggerire altre parole e non bisogna mai tornare indietro: «che cosa» si scrive non è importante, importante è «continuare» a scrivere. In questo modo ci si libera da inibizioni interne ed esterne. Una tecnica assimilabile alla scrittura libera è il brainstorming, letteralmente «tempesta cerebrale», dove ci si concentra su un certo tema e ci si lascia trasportare dal flusso del proprio pensiero pronunciando ad alta voce ogni sorta di idea e dettaglio associato a quel tema. Immaginiamo che durante una riunione aziendale si affidi a voi una relazione strategica sul lancio di un nuovo prodotto. Al termine della riunione, vi chiudete nel vostro ufficio e date libero sfogo alle idee. Schiarirsi le idee, concentrarsi... quanto tempo ho? la relazione è per martedì, per cui sentire Matteoli alle pubbliche relazioni ---> int. 5740? controlla; è sconsigliabile mandare il comunicato prima di aver sentito l'ufficio stampa, farglielo presente... chi parlerà ai giornalisti di RCS? non io... La relazione si deve incentrare sugli aspetti del prodotto, il quale è carente, lo sappiamo tutti, ma se il lancio funziona si ha il tempo di eliminare i difetti e preparare una nuova uscita entro dicembre, massimo febbraio - bisogna ora insistere sul cambiamento di quelli che organizzano il lancio, la pubblicità vista venerdì è una lagna, non funziona! E poi come si fa a dare in mano agli olandesi il payoff? non sanno nemmeno l'italiano. Allora, meglio farsela da soli. risparmiamo (vedi quanto? parla con Carla)... Poco di quanto annotato qui sopra si salverà nella relazione finale, sarebbe anzi un errore rimanipolare questi appunti per costruire il nuovo testo. Nel brano di scrittura libera mancano una serie di dati (gli aspetti del prodotto) e vi sono viceversa alcune informazioni ridondanti (il numero di telefono di Matteoli ecc.). Tuttavia con questo sistema l'autore si trova già abbozzate alcune delle idee-guida della relazione: il prodotto è carente, un lancio ben organizzato può risolvere il problema, le persone addette al lancio non sono affidabili, ecc. • La scale tta e il pi ano di la voro. La scaletta contiene in nuce l’indice ed è collegata al piano di lavoro. Entrambi iniziano con un titolo sotto forma di frase che riassume il contenuto o la tesi principale del testo. Esempio: Mettiamo di dover scrivere un annuncio sulle attività ricreative destinate agli anziani di un quartiere cittadino. PANORAMA DELLE ATTIVITÀ SOCIALI DESTINATE AGLI ANZIANI DEL QUARTIERE DI BORGO (attenzione: non mettere parola anziani nel titolo, che a tanti non fa piacere) - introduzione (15 parole) del sindaco (?verifica) - intestazione, data ( metterle prima o dopo? chiedere al grafico) - che associazioni cittadine coinvolte? quale il loro contributo? - mappa del Borgo (colore?), localizzare visivamente luoghi attività - elenco attività: teatro, cinema, bocciofila, scuola ballo, corsi cucina. - numeri tel. e-mail utili, contatti, info La scaletta si butta via solo NB. max 1 pagina A4 a stesura ultimata e definitiva e va sempre 8 tenuta d’occhio. Si modificherà e si arricchirà di dettagli, perché più è complesso il testo, maggiori saranno gli elementi da esplicitare, ma rimane sempre il punto da cui ripartire. Una buona scaletta deve rispondere a questi requisiti: le idee devono seguire una sequenza chiara. le varie parti devono essere connesse logicamente, per evitare ed es. di presentare le conclusioni prima delle premesse. ogni sezione deve essere rilevante rispetto all’argomento principale dello scritto. all’interno di ogni sezione il sottoargomento deve rappresentare un reale approfondimento dell’idea principale di quella sezione. La scaletta si trasforma in un più elaborato piano di lavoro quando l’argomento è complesso, articolato, di una certa mole. Ri cer ca dell e fon ti o do cu me ntazi one Sia che scriviate una lettera commerciale o un elzeviro, avrete bisogno in quantità variabile di dati, notizie e altri tipi di documentazione. L’insieme dei materiali e delle procedure viene detto «ricerca delle fonti». Le fonti costituiscono il contenuto oppure il retroterra del vostro scritto. In un saggio o in una ricerca le fonti costituiscono la bibliografia, mentre nella scrittura di un modulo, un atto amministrativo, un libretto di istruzioni, saranno costituite dalle informazioni sull’utente e dalle caratteristiche (tecniche, legali, commerciali) che ne circoscrivono l’utilizzo. S te su r a Nella fase di costruzione, l’elemento principale di un testo è la struttura del discorso. Ne diremo in seguito, assieme alle strategie di stesura, dal tono alle formule retoriche. Ricordate comunque che la prima stesura è un canovaccio su cui si lavorerà nel compito fondamentale di revisione. Cluster, scrittura libera e scalette forniscono la prima base di testo. Re vi sion e L’at tività di re vi sion e è il cuore d el p ro ce sso di scri ttu ra. La prima stesura non è che un canovaccio su cui si lavorerà nel compito fondamentale di revisione. Cluster, scrittura libera e scalette forniscono la prima base di testo. 9 Sia che le correzioni siano molte o poche, sia che avvengano localmente o su tutto il testo, si possono distinguere cin que pri nci pali tipi di ca mbi a men ti: ad di zione , so t tra zion e, s os titu zion e, rifo r mula zio ne e rip osi zi ona me nt o. Addizionare, sottrarre e sostituire vogliono dire rispettivamente aggiungere, eliminare e rimpiazzare elementi di testo. In tutti e tre i casi questi elementi possono essere tanto piccoli (una frase, una parola) quanto grandi ( un paragrafo, una pagina). Riformulare si riferisce all’operazione di riscrivere una frase (magari semplicemente cambiando il tempo verbale), mentre riposizionare vuol dire spostare frasi, periodi e interi paragrafi all’interno del testo. alcuni elementi generali Rip en sa al tu o lettore . È difficile che nella prima stesura tu riesca a pensare al tuo lettore, sei troppo occupato a mettere sulla carta le idee che hai in testa. Dopo però devi concentrarti su ciò che potrebbe pensare lui. Hai pensato al suo punto di vista e alle sue conoscenze? Hai tralasciato informazioni secondarie per te ma fondamentali per lui? Co ntr olla il te sto pri ma da lon tan o ... Non cercare di trovare subito gli errori e correggerli uno a uno. Lavorerai più velocemente se leggi il testo per intero. Controlla innanzitutto che sia chiaro. ...poi da vi ci no . Esamina ora il testo dal generale al Raff or za i paragr afi particolare. Taglia le ripetizioni, colma le lacune, elimina i 1. lunghezza media 6-8 righe; luoghi comuni. 2. un solo argomento per ogni paragrafo; Co ntr olla i paragr afi . C’è continuità logica tra i para3. la prima frase per il pensiero principale, le successive per sviluppare i dettagli; grafi? Alcuni scrittori suscitano nella mente dei lettori una 4. le voci di una lista presentate in forma di elenco (numeri o lettere, trattini o puntini); domanda, alla fine del paragrafo, per dare risposta 5. relazioni chiare tra le frasi, con parole o formule di collegamento. all’inizio del seguente: questo rende fluidi i passaggi e coinvolge attivamente i lettori. Varia la lunghezza dei paragrafi: alcuni di dieci righe, alcuni di tre, alcuni di una frase o di una sola parola. Controlla la coerenza e la forza di ogni paragrafo. Co ntr olla le parol e . Quando scrivi ti mancano molte risorse che hai quando parli: gesti, espressioni del viso, tono di voce, ed è molto più difficile trovare la parola giusta. Mark Twain diceva che la differenza tra la parola giusta e la parola quasi giusta è la stessa che c’è tra un lampo e una lucciola. No n so ttovalu tare l’or togr afi a . Co ntr olla sosta nti vi, ver bi, a vverbi , ag gettivi . Nella scelta delle parole ci si concentra in genere sui sostantivi. Si pensa che siano le parole più importanti: danno identità alle persone, ai luoghi, alle cose. Invece le parole più importanti sono i verbi, che esprimono l’azione, hanno energia, sono dinamici, al contrario dei sostantivi, che stanno fermi. I verbi migliori raramente hanno bisogno di avverbi. Usa solo il numero necessario di aggettivi e il minimo indispensabile di avverbi, che in italiano hanno un suono sgradevole. 10 Ri vedi sop rattu tto l’ini zio . Breve, semplice, diretto; ma anche originale, energico, o divertente. Difficile che un simile incipit venga al primo colpo. è spesso il risultato di prove e riprove. Corr eggi a d alta vo ce . In genere noi parliamo in modo semplice e chiaro, la lettura ad alta voce aiuta perché avvicina la parola scritta alla parola parlata. inoltre le nostre orecchie sono correttori molto più affidabili dei nostri occhi. Leggendo a voce alta trovi subito errori che ti erano sfuggiti, come ad esempio le forme contorte e oscure, le ripetizioni, le rime involontarie e le coniugazioni approssimative dei verbi. Leggendo ad alta voce si eliminano circa il 60% degli errori di grammatica. Leggendo ad alta voce puoi eliminare molti disturbi di comprensione, perché controlli come suona un brano, oltre che come fila. Narratori e poeti non lavorano in modo molto diverso. Anche i loro testi sono frutto di un rimodellamento e di una messa a fuoco continui di una prima stesura di massima… Gentili allieve, in questa prima parte del corso abbiamo analizzato gli elementi principali che costituiscono un testo informativo e li abbiamo affrontati operativamente. Alcuni argomenti sono stati esaminati a lungo, ad altri si è appena accennato. La mia scelta si è orientata verso un territorio mediano, che sta fra le minuzie dell’ortografia, della grammatica e della punteggiatura, e le vette dello stile incisivo, brillante, originale: ho preferito, in sintesi, fornirvi le basi per poter svolgere parte del vostro lavoro quotidiano con minor fatica e maggior competenza, con meno ansia e più efficacia. Da un clustering in fase di progettazione di questo corso ho derivato una scaletta, che vi trasformo in indice (o sommario). Ho scelto, per questo brevicorso, di fermarmi al quarto livello di dettaglio. le cinque fasi della produzione del testo 1. argomento scopo pubblico forme di discorso: relazione riassunto 11 discussione comparazione e contrasto definizione analisi interpretazione valutazione commento polemica 2. generazione di idee scrittura libera clustering scaletta e piano di lavoro Appendice 1 - formazione delle idee Appendice 2 - alcuni tipi di segnali linguistici 3. documentazione 4. stesura la struttura a tre elementi: inizio e tono parte centrale: la distribuzione degli argomenti: piramide rovesciata ordine naturale ordine deduttivo ordine induttivo ordine cronologico problema e soluzione pro e contro domanda e risposta lista ordine alfabetico conclusione: come potenziarla 12 scrivere per farsi capire disturbi della comprensione nella decodifica del testo nell’interpretazione dei significati per un’errata anticipazione del messaggio come semplificare il testo: periodi brevi espressioni dirette parole brevi forma attiva espressioni concrete scrivere per punti 5. revisione cambiamenti nel testo: addizione sottrazione sostituzione riformulazione riposizionamento elementi generali: ripensa al lettore guarda da lontano guarda da vicino controlla i paragrafi rafforza i paragrafi controlla le parole controlla ortografia e punteggiatura controlla sostantivi, verbi, aggettivi rivedi inizio e conclusione correggi ad alta voce 13 L’efficacia del percorso di apprendimento viene testata sul campo e in corso d’opera su documenti reali, inerenti la corrente attività lavorativa delle corsiste: una relazione di bilancio per una divisione bancaria, una lettera ad un cliente, un comunicazione ai Comuni sulla vaccinazione antirabbica degli animali antropici, un depliant istituzionale esplicativo della normativa di lavoro a favore dei padri. Le allieve apprendono l’utilità dell’impiego delle facoltà creative, della strutturazione del discorso e della cura del linguaggio. Toccano con mano l’efficacia del trascendere i vuoti luoghi comuni e del dare un’impronta decisa e personale ad ogni comunicazione in ambito di lavoro. Il confronto di gruppo e il sostegno reciproco accrescono la sicurezza di sé e delle proprie parole, che possono venire difese e sostenute anche di fronte a terzi con sicurezza e competenza. Il valore aggiunto della relazione tra le allieve, una caratteristica fondante di Sillabaria, rende ogni incontro del corso doppiamente efficiente: lo stile stesso della comunicazione orizzontale si impronta ad un’alta qualità linguistica unita alla costante attenzione nei confronti delle destinatarie del messaggio al fine di meglio strutturare i pacchetti informativi. Su richiesta delle corsiste è in programmazione la seconda fase, che si concentrerà sugli specifici professionali di ciascuna. la conduttrice del corso dott. Donata Zerbinati