Anno V - N. 33 - Dicembre 2011 - Copia Gratuita Periodico di informazione paesana e dintorni a cura della Pro-Loco Mugnano La “Fratente” e il teatro ricomincia! Natale, un regalo grande per tutti Mi ricordo di aver letto di una ragazza che, un giorno, guardando l’atlante geografico, trovò la Palestina e poi Betlemme. Allora si disse la ragazza: “Natale non è una bella favola perché le favole non hanno un luogo. C’era una volta... ma dove?” La ragazza corresse la sua idea sul Natale. Natale è Gesù che nasce per noi a Betlemme. “Ma quante volte nasce?” Una volta storicamente, ma è un evento così grande che noi lo ricordiamo ogni anno come presente. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unico perché l’uomo non muoia ma abbia la vita eterna (Gio 3,16). Questo dono del Padre è per tutti. Ci invita a guardare oltre il giorno che tramonta per intravedere la vita presso Dio. Ci invita a fare pace tra fratelli, fra parenti, con tutti. “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”Il Signore ci benedica. Buon Natale. Don Leonello Si rinnova l’appuntamento de “La Fratente” col proprio pubblico. Come da tradizione il gruppo teatrale, sempre capitanato dal regista Gianni Dentini, si è impegnato anche quest’anno nell’allestimento del nuovo spettacolo che porta il titolo “La commedia ricomincia” e che è tratto dall’omonima allegoria buffa in due atti di Aldo Lo Castro, autore già rappresentato nella precedente uscita. L’intento di fondo è ancora quello di contribuire a mantenere vivace e attiva la vita della comunità di Mugnano, non solo facendo intrattenimento ma anche accogliendo nelle proprie fila, sia a livello di scena che di retroscena, nuove leve paesane e non, che vanno ad affiancare o sostituire i “veterani”. A tal proposito va riconosciuto un plauso alla neoresponsabile Gloria Barbanera che, coadiuvata dal suo comitato di gestione e nonostante il “debutto in prima assoluta” in questo ruolo, sta egregiamente tenendo testa ad un impegno che ha spaventato molti, anche “più grossi” di lei. A tutto questo si accompagna l’ulteriore intento, anche questo non troppo nuovo, di fare teatro “sul serio”, il che non significa un cambio di genere (che resta quello brillante di sempre) ma piuttosto cimentarsi con opere più articolate e con maggior nuPer un regalo davvero speciale, mero di sfumature, per le quali vi ricordiamo le nostre il gruppo è chiamato a “tirare pubblicazioni, che potrete fuori le” proprie doti. trovare presso l’edicola Giglietti di Mugnano. (segue a pag. 2) Il 3 e il 4 dicembre, nelle piazze di Mugnano, la Pro Loco, in collaborazione con alcune preziose e disponibili volontarie, ha organizzato la vendita di ciclamini a favore dell’A.U.C.C. Ringraziamo tutti i paesani che hanno collaborato per la riuscita della vendita: sono stati raccolti ben 590,00 euro! 2 Adottiamoli! La Pro Loco Mugnano, in collaborazione con l’Unione Italiana delle Pro Loco (UNPLI) ed il Centro Internazionale della Pace fra i Popoli di Assisi, ha aderito all’iniziativa tenutasi domenica 27 Novembre a Sant’Enea: “ADOTTIAMOLI”, uno slogan, ma più che altro un invito all’impegno sociale per raccogliere fondi per l’adozione a distanza di bambini che vivono nelle zone più povere del mondo, in special modo l’Africa. La cena di beneficenza è stata preceduta da un convegno, che ha illustrato ai numerosi partecipanti il lavoro svolto dal centro internazionale per la pace tra i popoli e ha visto anche gli interventi del Sindaco di Perugia Boccali, di Claudio Nardocci, Presidente nazionale delle Pro Loco d’Italia e di Safiatou Sakho, pellegrino di pace in rappresentanza delle donne africane. A seguire c’è stata l’inaugurazione del “Monumento alla Pace” realizzato dalla Pro Loco di Sant’Enea, che ci ha visto protagonisti insieme alle Pro Loco di Balanzano, Pila, Torgiano, Arna e Ripa. Nella stele installata nell’area della Pro-Sant’Enea campeggia il nostro logo con la frase “Pace, Solidarietà, Amore in un mondo in cui essere protagonisti”. Continuano anche con questa iniziativa e diventano La Redazione sempre più stringenti le collaborazioni tra le Pro Loco del territorio augura a tutti perugino, seguendo un percorso di Buon Natale e reciproco scambio ed aiuto. Claudio Barbanera DICEMBRE 17 sabato ore 20:00 - Sala S.O.M.S. Cena degli Auguri di Natale A fine settembre festeggiamo i a cura della Pro-Loco nostri verdi anni. Appena pronti vi 18 domenica ore 18:00 - Sala S.O.M.S. Concerto di Natale Eseguito dalla Società Filarmonica di Mugnano diretta dal Maestro Francesco Verzieri 24 sabato ore 21:00 - Piazza della Felice Anno. La “Fratente” e il teatro ricomincia! (segue dalla prima pagina) A genda Società Operaia Arriva Babbo Natale Con la partecipazione della Mini Banda 29 giovedì ore 20:45 - Sala S.O.M.S. Il testo scelto si presta bene allo scopo perché in esso, più che nel Concerto di Natale precedente, l’autore fa ampio ricorso ai suoi elementi più amati ovvero Eseguito dal Coro Polifonico di il “teatro dell’assurdo” e la riflessione interiore, rendendo la messa in Fontignano diretto dalla Maestra scena per nulla banale. In “La commedia ricomincia” si assiste quindi ad una miscela di vero e finzione che si intrecciano e si confondono Chiara Franceschelli. Musiche di dando vita a momenti a volte comici, a volte palpitanti, a volte più Francesco Prelati riflessivi. Il tutto si svolge secondo un concetto di “teatro nel teatro” che mira a rendere inafferrabile, senza soluzione di continuità, la distinzione tra GENNAIO l’uno e l’altro e per ciò che riguarda il singolo persogiovedì naggio, tra il proprio io “oriore 21:00 - Sala S.O.M.S. ginale” ed un io copia o “fo“Una serata insieme” tografia”. Ne sono interpreti Daniele Bigi, Chiara Brilli, Tombola, giochi e varietà Valentina Chiatti, Annamaria Gosti, Emanuel Pieravanti e Giuseppe Servino. Lo spettacolo andrà in scena alla Sala S.O.M.S. di Mugnano sabato 14 gennaio alle ore 21, domenica 15 gennaio alle ore 17, venerdì 20 gennaio alle ore 21, sabato 21 gennaio alle ore 21 e domenica 22 gennaio alle ore 17. Per tutte le date saranno disponibili i biglietti in prevendita, a partire dal 05 gennaio, tutti i giorni dalle 17 alle 19; per motivi di praticità e su richiesta del nostro pubblico, saranno venduti esclusivamente presso la cassa della Sala S.O.M.S. Cogliamo qui l’occasione per ringraziare gli esercizi commerciali del paese che in questi anni ci hanno aiutato nella vendita e ricordiamo che sarà comunque possibile acquistare i biglietti rimanenti, negli stessi giorni degli spettacoli, all’ingresso del Teatro. E, come sempre, aspettiamo l’attore più importante: il nostro affettuoso e caloroso pubblico. 5 Giuseppe Servino 3 Le due faccie della medaglia Due fatti accaduti di recente ci offrono lo spunto per una riflessione sul comportamento dei giovani. I risultati emersi dai bollettini del Pronto Soccorso del Policlinico di Perugia indicano che la notte del 31 Ottobre, festa di Halloween, è diventata una notte di “sballo” più che di divertimento. La festa di Halloween non appartiene alla nostra tradizione, visto che l’abbiamo importata e fatta nostra da pochi anni, cedendo alle sollecitazioni commerciali. Nello stesso periodo, infatti, da noi, per calendario e per tradizione, si celebrano la festa dei Santi e la commemorazione dei defunti, che non sembrano esercitare sui giovani lo stesso richiamo della festa di Halloween. Pochi giorni dopo, Genova e la zona delle Cinque Terre sono state sconvolte dalla violenza della natura, facilitata, come abbiamo sentito, anche dalla cattiva gestione del territorio, con pesanti danni materiali e, purtroppo anche con alcune vittime. Quando ancora vigeva l’allerta n° 2, centinaia di giovani, attrezzati con strumenti di emergenza, animati da tanta volontà e senza che nessuno li mobilitasse, si sono calati nel fango, e, in condizioni di fortissimo disagio, hanno operato per giorni, fintanto che non hanno liberato locali e cose. Per questo straordinario atto sono stati chiamati “Gli Angeli del fango”, come i loro coetanei che nel lontano 1966 liberarono Firenze, recuperando il patrimonio storico e artistico di quella città, anch’essa vittima di un’alluvione. Il comportamento di questi giovani merita sicuramente grande rispetto ed encomio; fa piacere constatare che, nonostante tante cattive sollecitazioni, moltissimi giovani si impegnano nel sociale, camminando nel solco delle nostre radici e della nostra tradizione. Sarebbe auspicabile che anche nei momenti di svago, giustamente tanto graditi a questa età, i giovani tenessero sempre a mente le nostre tradizioni, che sicuramente forniscono occasioni in tutti i modi e in tutte le stagioni, senza lasciarsi ammaliare da svaghi che storicamente non ci appartengono e, soprattutto, da eccessi sregolati e autolesivi. Renato Vernata LE FAVOLE DI ESOPO La scimmia e il cammello Un giorno il leone riunì in assemblea tutti gli animali della foresta. Nel rispettoso silenzio generale egli disse: “Carissimi sudditi, ci siamo riuniti oggi per stabilire una pace duratura tra noi, eliminando ogni diverbio e ogni invidia, per riuscire così ad affrontare insieme gli eventuali pericoli provocati dall’uomo alla natura”. Il discorso continuò a lungo, sottolineato da applausi di assenso. Erano tutti d’accordo: era necessario unirsi per superare qualsiasi problema. Al termine dell’assemblea, ogni animale prese parte al grande pranzo organizzato per l’occasione. Quando tutti furono sazi e soddisfatti, qualcuno chiese alla scimmia di allietare la cerimonia con qualche spettacolo divertente. Questa, senza farsi pregare, salì sulla peda- na e diede inizio ad un numero spassosissimo ricco di salti acrobatici, capriole e danze. Gli spettatori estasiati applaudirono come non mai. L’unico che rimase in silenzio fu il cammello che, geloso del successo ottenuto dalla scimmia, decise di esibirsi anch’egli sul palco, dando il via a un balletto goffo e sgraziato, tutt’altro che divertente. Si ritirò tra i fischi generali e andò a nascondersi in un angolo, dove ripensò ai buoni propositi di cui si era discusso durante l’assemblea: certo, per restare tutti uniti ed amici egli doveva cominciare ad ingoiare un po’ della propria invidia. L’ invidia è il peggiore dei difetti perché ci impedisce di ragionare e ci induce a fare cose di cui non siamo all’altezza. Stefania Scuota Un presepe permanente Se pensiamo al Natale, fantastichiamo intorno a questa festa pensando alle luci, ai regali, ai dolci, alle visite di parenti ed amici. La messa di mezzanotte è però sempre attesa, quindi anche il vero significato del Natale è chiaro e la preparazione di un presepe non è un’usanza desueta. La proposta ci è stata donata nel lontanissimo 1223 da San Francesco che, recatosi a Greccio, luogo da lui preferito per il ritiro spirituale, proprio in prossimità del Natale, espresse ad un amico (Giovanni Velita), il desiderio di realizzare un presepe vivente. La proposta fu accettata e nella notte santa fu un’esperienza unica perché sulla mangiatoia, a San Francesco, si presentò proprio il Divino Bambino. L’esempio di realizzare un presepe ha fatto sì che molti lo ripetessero non solo vivente, ma anche con personaggi inanimati, ricreando una autentica Betlemme. In ogni casa si può rivivere la notte santa immergendosi in una realtà autentica. Nel nostro paese sono state fatte anche gare per il miglior presepe dentro e fuori dalle abitazioni e si continua con creatività a realizzarlo. Perché non lasciare uno spazio in un angolo della nostra casa dove il presepe possa rimanere tutto l’anno? Il bello ed il sacro adorneranno la nostra dimora e ci permetteranno di portare nel cuore sempre il vero messaggio del Natale e si potrà meditare un po’ sull’essenza di quel tempo in cui umiltà, semplicità e povertà regnavano insieme a tanta bontà. Angiolina Bifarini 4 Donne Maria Callas nacque nel dicembre 1923 a New York, dove abitava la sua famiglia di origine greca. Pare che i genitori, cui era morto un figlio a soli tre anni, avrebbero voluto un maschio, tant’è che la madre per i primi giorni non volle nemmeno vederla, mentre il padre non si curò nemmeno di registrarla all’anagrafe, per cui è incerto il giorno esatto della sua nascita. Maria aveva una sorella maggiore, prediletta in famiglia, alla quale era consentito di prendere lezioni di canto e pianoforte. Maria ascoltava di nascosto riuscendo a imparare velocemente. A soli undici anni partecipò a una trasmissione radiofonica cantando “La Paloma” e vinse il secondo premio. Maria coltivò la passione per il bel canto anche quando la madre, dopo il divorzio, decise di ritornare in Grecia, portandola con sé. Nel 1937 entrò al Conservatorio di Atene; furono anni difficili segnati dalla guerra, dalla disoccupazione e della povertà. Dopo la guerra cominciò ad avere i primi successi proprio in Grecia, raggiungendo un’esistenza più tranquilla e agiata. La Callas tornò poi per un breve periodo a New York dal padre: vi trascorse due anni non particolarmente felici di successi. Nel 1947 lasciò New York per l’Italia, “ancora povera in canna”, come lei stessa disse. A Verona conobbe Giovanni COM’ÈRME ALÓRA… a Meneghini, amante delle opere imitare Battista d’arte, che sposò nel 1949. L’Italia le portò fortuna. Tutti i maggiori teatri si contendevano le sue superbe interpretazioni. Trionfi e consensi entusiasti si susseguirono in tutto il mondo. Nel 1959 conobbe l’armatore greco Aristotele Onassis. Il loro sarà un amore distruttivo “brutto e violento” come lei stesso lo definì, che la fece soffrire molto. Cinque anni di passione, di amori sfrenati, di lusso e sregolatezza, che terminarono quando lui la lasciò per Jacqueline Kennedy. Da questo momento iniziò il declino psicologico della cantante, che si rifletté inevitabilmente sulla sua arte. La sua voce, che aveva dato vita in modo unico a tanti personaggi tragici e infelici, cominciò a perdere smalto e intensità, così “la Divina” si ritirò dal mondo della lirica e si rifugiò a Parigi, dove morì nel 1977 a soli 53 anni, assistita dal maggiordomo e dalla fedele governante. Le sue ceneri furono disperse nel mar Egeo. Di lei resta una lapide presso il cimitero parigino di Père Lachaise, dove sono sepolti molti altri importanti nomi dello spettacolo, del cinema e della musica. La passera è ‘na chioma: tà i vecchie j’amazza e tà i giov’ne j’adòma A cura di: Stefania Scuota Viva la còca, viva la ciccia, viva la sposa e chi la strompiccia. De mondezza arcolta da j scopini doppo la guerra nun ce n’éva tanta, sciali e consumi ‘ev’no pochini, e hòn durato fino ta ‘l sessanta. La differenza alora tra le classi, s’arconosceva da lor’ mondezza: scorze de banane, ossi e ananassi mostravon dei “signori” la ricchezza. ‘N’ombrello rotto se arcomodava, col fil de ferro, come le pignatte, ‘l calzolaio le scarpe “ciarferrava” E con du’ pezze facemme le ciabatte. Nn’esisteva allora la raccolta, fatta ‘nco le “campane” o i cassonetti, ‘l camion del Comune qualche volta, nìva a votà le buche “Bastanzetti”. La robba ‘nse buttava, ‘ché arserviva, s’arcapezzava tutto a la bisogna: ‘n coccio, ‘n vetro, l’acqua de lisciva, spreca’ la robba èva ‘na vergogna. ‘Nti secchi de la gente c’era poco: du foje d’erba e scorze de patata, la cendere levata sott’a ‘l foco, e ‘doprata per facce la bucata. Le butìje per facce la conserva, i giornal’vecchi al cesso a quadrettini, de scatole da scarpe ‘na caterva, lacci, spilli, botton’, spaghi e cordini. Mò che la civiltà è più avanzata, l’omo produce per migliora’ se stesso fra plastica e robaccia degradata… speram’che ‘l monno ‘nnel facémo fesso. COME SENO ADE’... Giuliano Foresi Da “Il valore della memoria” - Guerra Edizioni. Per gentile concessione di GESENU e famiglia Foresi. 5 L’angolo della salute Cuore e salute Cosa fare in caso d’infarto? Farsi accompagnare subito al pronto soccorso. In ambulanza, se possibile. Oppure con auto propria. L’importante è arrivarci prima possibile, perché la terapia è tanto più efficace quanto prima viene iniziata. E la moderna terapia dell’infarto è in grado di salvare milioni di persone. La terapia consiste nell’angioplastica, che prevede l’introduzione di un sottile catetere nell’arteria di coscia o di polso. Tale catetere viene spinto fino ad arrivare alla coronaria ostruita, che viene resa di nuovo libera per la circolazione del sangue, mediante uno stent, che è un tubicino in plastica che rimane per sempre a tener aperta l’arteria occlusa. Nei casi più gravi, è necessario l’intervento di by pass coronario. Il cardiochirurgo oltrepassa le coronarie ostruite ricostruendo nuove arterie, prelevandole dalle gambe, o deviandole dalla zona mammaria. In ogni caso si tratta di interventi di altissima specializzazione, non esenti da rischio. Ma salvano milioni di persone destinate a sicura morte, con rischio sempre più basso per il continuo perfezionarsi della tecnica. Quindi, in caso di sospetto infarto, e mi rivolgo ai giovani ansiosi, i quali, se non affetti da Non è tempo di punture! Prima i fatti. Domenica mattina, verso mezzogiorno, di ritorno da una passeggiata a Montorio, mi affaccio alle ringhiere-grate del ponte di Cestola, che con la sua mostruosità ha sostituito quello in muratura che i mugnanesi chiamavano “bianco” per distinguerlo dal “ponte rosso”. A rattristarmi non è stata la mancanza dello scroscio dell’acqua, data la siccità di questo scorcio d’autunno. A ciò non possiamo opporre rimedio. Quello che mi ha rattristato e, alla fine, fatto arrabbiare, è lo stato del letto del torrente: ingombro d’arbusti, alberi che hanno messo radici dove dovrebbe esserci lo spazio per lo scorrimento dell’acqua che se non trova vie di fuga adeguate se le cerca da sola e poi tutti ne piangiamo le conseguenze, spesso luttuose. Da noi, quello è capitato in altre zone della nostra bella Italia non potrebbe mai accadere data la conformazione del nostro territorio, ma ciò non esime dalla cura dei corsi d’acqua anche in aree apparentemente tranquille come la nostra. Andateci a vedere: metri cubi di rami aggrovigliati, affastellati creano un tappo all’eventuale corrente. Chi dovrebbe curare questi fossi? Mi sono ricordato di quanto mi disse, diversi anni fa, un nostro paesano, geometra. L’ente presso cui lavora aveva intenzione, dopo che gli era stata affidata la cura di un tratto del fiume Tevere, di abbattere gli alberi che in periodi di magra, frequenti negli ultimi anni, erano cresciuti nel letto. La loro presenza, lo capisce anche un bambino, è d’ostacolo allo scorrimento dell’acqua: massimamente per il deflusso di un’ondata di piena. Se poi l’acqua vince la resistenza e sradica quell’albero, il tronco si trasforma in un vero e proprio ariete. Non mi riferisco al pacifico ovino, ma a quella macchina d’assedio che in antichità era utilissima per espugnare un castello, abbattendone la porta. Ebbene avrete visto tutti, alla televisione, cosa sono capaci di fare quei tron- ipercolesterolemia grave, o diabetici, ipertesi, o forti fumatori non sono a rischio di infarto, è inutile perdere tempo cercando il medico di famiglia o di guardia festiva. Attivare subito il 118, o recarsi al pronto soccorso con mezzi propri, se subito disponibili. Fare pochi passi per salire in auto non è pericoloso. Fare le scale si. Se l’infarto colpisce nell’orto, mettersi seduto. Due amici possono facilmente trasportare la sedia, col malato sopra, fino all’auto più vicina. Ovviamente chi non fuma non rischia l’infarto, se non in casi eccezionali e geneticamente determinati. Dott. Vittorio Frongillo Si ricorda a tutti i mugnanesi che per partecipare alla “Serata insieme”, visti i posti disponibili, è necessario acquistare in prevendita il biglietto che dà diritto alla poltrona. chi trascinati vorticosamente dalla corrente di piena ai danni dei piloni dei ponti, ad esempio. Pensate che quell’ente sia riuscito nel suo intento? No, non fu possibile e ciò per l’opposizione dei verdi, degli ecologisti. “Guai sacrificare gli alberi!” Al nord, per esempio, sono decenni che non si procede al dragaggio del Po ed il fondo s’innalza con conseguenze facilmente prevedibili. Ma il buon senso, gli accecati dall’ideologia ambientalista non ce l’hanno e oggi è impossibile fare alcunché senza la loro approvazione. Pensate solo al problema dei piccioni e ve ne renderete conto. Già! Torniamo alla domanda di poco fa: chi deve curare questi fossi o fiumi che siano? Penso che fissare le responsabilità sia difficile come trovare un ago in un pagliaio. Pensate a come Cestola è adesso e a com’era qualche decennio fa. Pensate alle strade del nostro paese com’erano qualche anno fa e come sono ora. Non pagavamo IPT, ICI, e addizionali varie e si poteva camminare sicuri di non trovarci stesi a terra abbattuti da una buca sull’asfalto.. Ci vogliamo indignare almeno un po’? Ora, sembra essere di moda. Aristide Benedetti Tutti coloro che gradiscano far pubblicare un proprio articolo, sono pregati di consegnare il materiale entro il 30 gennaio alla redazione. Vi chiediamo cortesemente di non superare la mezza pagina di testo (pari circa a 50 righe di lunghezza o 2.500 battute) per darci la possibilità di pubblicarli tutti. Grazie. 6 ... E la storia continua Cari amici, siamo nuovamente qui a raccontarvi una nuova storia, un nuovo capitolo che parla ovviamente di moto. Non potrebbe essere altrimenti, ma anche di valori che al mondo d’oggi stanno perdendo significato, alla luce del momento che stiamo attraversando, bombardati da notizie catastrofiche a tutti i livelli, che hanno come risultato quello di allontanarci gli uni dagli altri, di dividere piuttosto che unire. La forza della nostra Associazione sta proprio nella capacità che, nel volgere di pochi anni, ci sta portando in una dimensione diversa, ma non alternativa; nuova, ma non inedita, nel senso che è ormai un dato accertato, quando il Motoclub propone, i soci, i simpatizzanti, i paesani rispondono. E’ con questo spirito che, ad esempio, poco più di un mese fa, abbiamo deciso di partecipare ad un’altra prova del Campionato Nazionale di Eccellenza 2011 che si è tenuto a Torgiano il 22 e 23 Ottobre, inserito nel contesto di Euro Chocolate organizzato dal Motoclub Marco Papa. Vi chiederete cosa ci sia di speciale in questo, partecipare ad un raduno in fondo è quello che facciamo sempre… In realtà le cose sono andate così. Ci siamo accorti di essere in lizza anche quest’anno per una posizione di prestigio nell’ambito della classifica Nazionale e per onorare fino in fondo il nostro impegno, dovevamo presenziare in massa una delle ultime manifestazioni dell’anno. Detto fatto. Abbiamo pensato di chiamare a raccolta i nostri soci organizzando una cena alla quale, hanno aderito dei nuovi amici... Già, perché oltre a noi ci sono altri ragazzi che hanno riconosciuto in noi lo stesso spirito di aggregazione, la stessa voglia di stare insieme, la stessa filosofia di vita. Parliamo di un gruppo di ragazzi di Castelnuovo Cilento del Moto Club SS 18, che più di noi hanno girato l’Italia e che si sono meritati una posizione di prestigio classificandosi al terzo posto in classifica Nazionale. Anche loro hanno deciso di venire a Torgiano in massa, con moto e famiglie al seguito, persino con un pulmino. In breve, li abbiamo invitati alla cena ed abbiamo trascorso una serata veramente piacevole, sorridendo nel ricordare l’occasione che ci ha fatto conoscere, la disavventura capitata ad uno di loro quando sono venuti in giugno! Infatti ad uno di loro è stato ritirato il libretto della moto a causa di un integerrimo agente di Polizia che gli ha contestato una irregolarità comminandogli una multa salata. Informati sull’accaduto, decidemmo di fare una colletta tra i presenti per solidarizzare con chi aveva fatto circa 500 Km per venire da noi. Questo gesto nato spontaneamente è stato molto apprezzato da tutti i presenti e li ha colpiti perché inatteso e insperato, permettendoci di esibire forse uno dei nostri lati migliori, cioè l’atten- COSI’ PARLAVAMO... Gràffie: attrezzo realizzato con tondino di ferro, costituito da otto ganci rivolti verso l’alto; serviva per recuperare un secchio o altro contenitore che a volte si sganciava dalla corda, o dalla catena, nel momento in cui si attingeva acqua dal pozzo. Versatòio: lavello da cucina, che serviva (e tutt’ora serve) per lavare le stoviglie e le verdure. Fiéscolo: anello circolare realizzato in fibre di plastica (un tempo con fibre vegetali), dove si pone la pasta di olive ricavata dalla molitura, per poi posizionalo nel torchio per la spremitura. Credenzóne: Armadio di legno per custodire vestiario e biancheria in camera da letto. In altro contesto, questo termine si usava apostrofare una persona semplice, che credeva tutto quello che veniva raccontato, anche se inverosimile. Cajòla: oggetto fatto per lo più di legno, che serviva per custodire gli aghi per cucire o per rammendare. Renato Vernata zione verso il prossimo a prescindere. E per la serie “quando si dice iella” il pulmino con il quale sono arrivati alcuni di loro si è rotto ed è stato riparato con mezzi di fortuna da uno nostro socio, consentendo loro di rientrare senza problemi. Insomma la serata è stato un successo, abbiamo posto le basi per una sorta di gemellaggio che, ci auguriamo, durerà a lungo. A Torgiano eravamo in 60; ci siamo classificati al decimo posto nella classifica Nazionale, confermando la bontà del nostro gruppo dinamico ed affiatato. Abbiamo infine chiuso l’anno con la tradizionale cena offerta a tutti i soci, anche questo uno degli appuntamenti “clou” della stagione. Cogliamo l’occasione per ringraziare i numerosi ospiti intervenuti, Luca, Fabio ed Elisabetta che hanno allietato la serata con la loro voce, selezionando brani di qualità. Il nostro Piero “imbonitore” Piter ha tenuto la altrettanto tradizionale “Riffa di Beneficienza” grazie alla quale abbiamo raccolto circa 600 euro. Durante la serata è stata annunciata la prossima iniziativa del Moto Club in collaborazione con la Pro-Loco e la Banda di Mugnano rivolta ai nostri piccoli Mugnanesi che riceveranno i regali di Natale direttamente da BABBO NATALE!!! Non possiamo ovviamente darvi altri dettagli ancora in fase di definizione, ma confidiamo nel vostro calore per rendere speciali le Feste anche quest’anno. Infine nel porgere a tutti i nostri più cari auguri, il consiglio del Moto Club in carica termina il suo mandato ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita delle iniziative portate avanti negli ultimi due anni e vi invitiamo a partecipare il 13 Gennaio 2012 all’assemblea dei soci ai quali sarà affidato il compito di creare il nuovo Consiglio Direttivo. Buone Feste a tutti! Motoclub Mugnano 7 La banda saluta un grande anno Si conclude un anno intenso per la Banda di Mugnano, un anno che ha visto l’associazione impegnata sotto molti fronti, un anno che è stato il centocinquantesimo dalla nascita della nostra Patria. L’elenco delle attività svolte quest’anno è davvero straordinario: per citarne solo alcune, la Banda ha potuto esibirsi il 17 marzo presso la Sala dei Notari per il Consiglio Comunale Pubblico, il 12 giugno a Mugnano in occasione della premiazione del concorso “Mugnano Garibaldina”, e ancora il 17 giugno al Gianicolo a Roma, ed in ultimo il 25 settembre per il Centenario della Sala S.O.M.S. di Mugnano. La soddisfazione nel vedere un pubblico sempre presente e attivo non può che renderci orgogliosi dell’impegno speso per la nostra associazione, soprattutto quando tale pubblico è estremamente vario, a partire dalle autorità del territorio fino ad arrivare agli storici ed irriducibili “fans”. Per questo ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini, con l’augurio di avervi ancora con noi il 18 dicembre quando ci esibiremo per il tradizionale Concerto di Natale; la junior band vi aspetta invece il 24 sera per festeggiare l’arrivo di Babbo Natale. Ma oltre che di esibizioni, questo è stato anche un anno di cambiamenti e di novità. Il 7 ottobre, in occasione dell’assemblea paesana, il consiglio della Banda si è rinnovato: la Presidente, Marilena Menicucci, lascia il testimone della coordinazione a Sergio Bigi, rimanendo tuttavia parte attiva dell’associazione in qualità di consigliere; Annamaria Gissi è il nuovo Vicepresidente. Il nuovo consiglio rimarrà in carica per un triennio, e si propone di fare un buon lavoro per la banda e per il paese. In ultimo, ma non certo in ordine di importanza, una bella notizia: Emanuele Burnelli, giovane sassofo-nista, è entrato al Conservatorio. Oltre ad essere motivo di orgoglio, stimolo e crescita musicale per l’associazione, questo avvenimento è indice di quanto i suoi componenti amino suonare e perfezionarsi, e quindi un invito a tutti ad abbandonare i pregiudizi che dipingono la banda solo come un’imitazione povera e un po’ malriuscita dell’orchestra. Fidatevi, basterà ascoltarci una volta per capire che non è così. Filarmonica di Mugnano Prossimi impegni giovedi 15 dicembre mattina, atrio della Provincia, Perugia: la banda conclude i festeggiamenti del 150°. domenica 18 dicembre ore 18:00, sala Soms: Auguri di Natale con la filarmonica di Mugnano. Concerto diretto dal M. Francesco Verzieri. sabato 24 dicembre ore 20.30: La Minibanda festeggia l’arrivo di Babbo Natale a Mugnano. lunedì 26 dicembre ore 15.30, Isola Polvese: L’isola del Natale. Esibizione della filarmonica. venerdì 6 gennaio ore 15.30, Isola Polvese: L’isola del Natale. Esibizione della Minibanda Caro Babbo Natale, ... La panchina Primo: Secò, come t’ và? Secondo: Adè ho arpréso ‘na mulìca, ma ho passato quattro giorne che nun t’ dico!! Primo: E che, t’è stat’ male qualcun d’casa? Secondo: Per fortuna quillo no, ma c’ho ‘n giorno ‘ntl’a testa, il 23 de novembre, che me martella. Primo: Nun t’ho ‘ntéso!! Secondo: Ce séno svejàte la matina e ‘n casa c’era la televisione che nun giva!! Primo: ‘Mbé, e alòra, che c’era de tanto grave?? Secondo: Te l’ lasso ‘mmaginà!! Sono state quattro giorne, è capito!! Quattro giorne sensa televisione !!! ‘N casa sembràmme peggio dej’ape matte. Éno perso ‘l filo di tutte i processe, Avetrana, Garlasco, la Melania... Tutto sparito. E la borsa: dua sarà gita a finì!! Sarà salita? Sarà scesa? Lo spred, i bòtte ch’ i bond tedesche. E ‘l peggio la mi’ moje; Era ‘nguastìta che nun poteva vedè ‘N posto al sole e Don Matteo. Sén gite anche ‘ntol tetto, a provà a girà la ‘ntenna, Le richieste dei bambini sono anche le nostre, quindi ci auguriamo sentitamente che tutto avvenga. Alla domanda: “Che cosa desideri per il nostro paese a Natale?” i bambini hanno risposto: pace, serenità, amore fra paesani, pace in famiglia, un paese sempre pulito, la scuola e la chiesa restaurate, una palestra, che non si sentano in giro brutte parole, che non si sporchino i muri, aiuto ai bambini poveri. Angiolina Bifarini sperando che da dentro casa nisse ‘na voce “S’ vede!!!” e ‘nvece, niente. Primo: Ma lass’tlo dì, se sempre ‘l solito! Ma come, nn’el sapéve ch’evi da comprà qu’la scat’lina, come se dice, “’l decoder”. Io da mò ch’ l’évo preso, e nun so armasto fregato. Secondo: Beat’a te ch’sé sempre precisino. Certo ch’ l’évo sentito a di’ anch’io, ma pensavo, sarà come sempre nn’ Italia, l’alungh’rònno, farònno ‘n condono… e ‘nvece, no, stavolta hon fatto per bòno. Fortuna ch’ho trovato ‘n frego che l’ha missa a posto. Oh , évo deciso d’ fa come ‘na volta, ch’ gìmme a véja dal vicino, o toccava argì al bar, come facemme da fije t’lì da Noino. Tlì senz’altro l’honno missa a posto e a la svelta. Tu m’è da crede, ogge come ogge, si pe ‘n giorno solo te manca la televisione se a kappaò. Nun se campa. Se’ finito!! Primo: ‘Nantra volta, pens’ce prima, cussì nun armarrè fregato come adè. T’ saluto, arv’decce!!! Ispirata da vere storie, ascoltate negli esercizi pubblici di Mugnano. 8 Ricettario Mugnanese CROCCHETTE RUSTICHE DI PANE E CECI Ingredienti per 4 persone: gr 200 di ceci gr 100 di formaggio caprino fresco 2 fette di pane casareccio 2 uova 6 foglie di salvia 2 cucchiai d’olio d’olivo Uno scalogno Mezzo bicchiere di latte Pangrattato Olio di semi per friggere Sale e pepe Tritate lo scalogno, mettetelo in un pentolino con l’olio, unite i ceci precedentemente ammollati e cotti, le foglie di salvia tagliuzzate, aggiustate con sale e pepe. Ammollate il pane nel latte. Strizzatelo e frullatelo insieme ai ceci e un uovo. Unite poi il formaggio caprino amalgamando bene. L’impasto non deve essere molto lento; aggiungete, se necessario, del pangrattato. Lasciate raffreddare il composto in frigorifero. Formate delle crocchette,passatele nell’uovo,poi nel pangrattato quindi friggetele. CROSTATA DI RICOTTA E MARMELLATA Ingredienti: gr 400 di marmellata di fragole gr 350 di farina gr 150 di nocciole gr 250 di burro gr 250 di zucchero gr 250 di ricotta fresca 2 uova una bustina di lievito per dolci Tostare per due minuti le nocciole, in padella antiaderente, poi passarle al frullatore, unirle con la farina, lo zucchero, il burro fuso, le uova, un pizzico di sale, per ultimo il lievito e amalgamare il tutto. Dividere l’impasto, tenendone una parte per la decorazione, stenderlo in una pirofila, adagiarvi sopra prima la ricotta e poi la marmellata. Procedere con i bordi e le striscioline della cancellata. Mettere in forno per 35-40 minuti ad una temperatura di 180°. Daniela Chiatti Il Consiglio della Pro-Loco comunica che è ancora possibile rinnovare la tessera-socio per il triennio 2011-2013. Per ulteriore informazioni rivolgersi a Claudio Barbanera. REDAZIONE: Claudio Barbanera, Angiolina Bifarini, Stefania Scuota, Renato Vernata. Vignetta: Maura Moretti, Vania Morganti. Progetto Grafico: Serena Chiatti, Lamberto Mencaroni, Giancarlo Mosconi, Emanuel Pieravanti, Alberto Rosadini, Graziano Scorpioni. PICCOLO E’ BELLO Penso che i Mugnanesi ricorderanno Christian come il “bambino con il tubicino” per averlo visto tante volte attaccato a un tubicino bianco, collegato a uno zainetto posto sulle spalle del padre o della madre. Quel tubicino è una cosa preziosa perché permette a Christian di alimentarsi, dato che il suo apparato digerente non è in grado di farlo. Fin dal grembo materno i genitori sapevano che qualcosa non andava nell’apparato digerente del figlio; tanto che fu necessario un intervento subito dopo la nascita per togliere le parti in necrosi e diagnosticare una “gastroschisi”. Mancavano alcune parti del tubo digerente, quelle preposte all’assorbimento, per cui era necessaria una alimentazione parenterale, cioè una immissione di sostanze nutritive direttamente nel sangue del neonato. Non è stato facile per i genitori, Ivano e Francesca, accettare questa anomalia del loro primogenito, iniziare un cammino di visite, controlli all’Ospedale pediatrico del Bambino Gesù di Roma, seguire scrupolosamente l’alimentazione parenterale, che non è una cosa facile. Nella loro abitazione c’è una stanza appositamente attrezzata a questo: qui arrivano le sacche nutritive dall’Ospedale, qui, con le dovute cautele igieniche, si inserisce il tubicino nell’apparato circolatorio del bambino e poi lo si collega alla sacca nutritiva per le ore indicate dal protocollo medico. Quando il bambino ha cominciato a crescere, camminare, uscire di casa, spesso era legato al tubicino. I Mugnanesi si sono interessati a questa storia con grande disponibilità a capire, a incoraggiare e a seguirne l’evoluzione. Tutti rivolgono la parola a Christian quando lo incontrano: ora ha due anni e mezzo, è molto intelligente, vivace e… chiacchierone. Il fratello di Ivano, Claudio, con tutta la famiglia, dà un aiuto straordinario alla vicenda. L’ultima tappa di questa storia è stato un recente intervento su Christian, eseguito a Roma da un famoso chirurgo, specializzato in interventi del genere, che lavora a Manchester. L’intervento ha corretto una parte dell’intestino. Ci vorranno ancora alcune ore al giorno di alimentazione parenterale che piano piano saranno diminuite, non appena il sistema digerente comincerà a funzionare completamente. A sentire raccontare questa storia da Ivano e Francesca mi rendo conto di quanta sofferenza c’è dietro, sostenuta da una grande dignità. E anche dalla speranza afferma Francesca- che forse tra qualche anno Christian sarà un bambino “normale”. Il mattino in cui veniva eseguito l’ultimo intervento, quante telefonate, quante domande, quanta ansia di attesa… Sono sicura che Christian guarirà completamente; sia perché il suo organismo, crescendo, compenserà le carenze della nascita, sia perché è seguito da un ottima équipe medica, ma anche perché è sostenuto dal grande amore dei familiari e… dal calore della comunità mugnanese. Maria Giovanna Galli Puoi inviarci la tua posta presso: Pro-Loco Mugnano, Via dell’Albero, 1 06132 Mugnano (PG) posta elettronica: [email protected] sito internet: w3.comune.perugia.it/mugnano Puoi scaricare gli ultimi numeri di “Mugnano In... forma” dal sito: w3.comune.perugia.it/mugnano