Anno V - N. 33 - Dicembre 2011 - Copia Gratuita
Periodico di informazione paesana e dintorni a cura della Pro-Loco Mugnano
La “Fratente”
e il teatro ricomincia!
Natale, un regalo grande per tutti
Mi ricordo di aver letto di una ragazza che, un giorno, guardando l’atlante geografico, trovò la Palestina
e poi Betlemme. Allora si disse la ragazza: “Natale non è una bella favola perché le favole non hanno un luogo. C’era una volta... ma dove?”
La ragazza corresse la sua idea sul
Natale. Natale è Gesù che nasce per
noi a Betlemme.
“Ma quante volte nasce?” Una
volta storicamente, ma è un evento
così grande che noi lo ricordiamo
ogni anno come presente.
“Dio ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unico perché l’uomo non muoia ma abbia la vita eterna (Gio 3,16).
Questo dono del Padre è per tutti.
Ci invita a guardare oltre il giorno che
tramonta per intravedere la vita presso Dio. Ci invita a fare pace tra fratelli, fra parenti, con tutti.
“Gloria a Dio nell’alto dei cieli e
pace in terra agli uomini di buona volontà”Il Signore ci benedica. Buon Natale.
Don Leonello
Si rinnova l’appuntamento de “La Fratente” col proprio
pubblico. Come da tradizione il gruppo teatrale, sempre
capitanato dal regista Gianni Dentini, si è impegnato anche quest’anno nell’allestimento del nuovo spettacolo che
porta il titolo “La commedia ricomincia” e che è tratto dall’omonima allegoria buffa in due atti di Aldo Lo Castro, autore già rappresentato nella precedente uscita.
L’intento di fondo è ancora quello di contribuire a mantenere vivace e attiva la vita della comunità di Mugnano,
non solo facendo intrattenimento ma anche accogliendo
nelle proprie fila, sia a livello di scena che di retroscena,
nuove leve paesane e non, che
vanno ad affiancare o sostituire
i “veterani”. A tal proposito va
riconosciuto un plauso alla
neoresponsabile Gloria Barbanera che, coadiuvata dal suo comitato di gestione e nonostante
il “debutto in prima assoluta” in
questo ruolo, sta egregiamente
tenendo testa ad un impegno
che ha spaventato molti, anche
“più grossi” di lei.
A tutto questo si accompagna
l’ulteriore intento, anche questo
non troppo nuovo, di fare teatro
“sul serio”, il che non significa
un cambio di genere (che resta
quello brillante di sempre) ma
piuttosto cimentarsi con opere
più articolate e con maggior nuPer un regalo davvero speciale, mero di sfumature, per le quali
vi ricordiamo le nostre
il gruppo è chiamato a “tirare
pubblicazioni, che potrete
fuori le” proprie doti.
trovare presso
l’edicola Giglietti di Mugnano.
(segue a pag. 2)
Il 3 e il 4 dicembre, nelle piazze di Mugnano, la Pro Loco,
in collaborazione con alcune preziose e disponibili volontarie,
ha organizzato la vendita di ciclamini a favore dell’A.U.C.C.
Ringraziamo tutti i paesani che hanno collaborato
per la riuscita della vendita:
sono stati raccolti ben 590,00 euro!
2
Adottiamoli!
La Pro Loco Mugnano, in collaborazione con l’Unione Italiana delle Pro Loco
(UNPLI) ed il Centro Internazionale della Pace fra i Popoli di Assisi, ha aderito all’iniziativa tenutasi domenica 27 Novembre a Sant’Enea: “ADOTTIAMOLI”, uno
slogan, ma più che altro un invito all’impegno sociale per raccogliere fondi per l’adozione a distanza di bambini che vivono nelle zone più povere del mondo, in special
modo l’Africa.
La cena di beneficenza è stata preceduta da un convegno, che ha illustrato ai numerosi partecipanti il lavoro svolto dal centro internazionale per la pace tra i popoli e
ha visto anche gli interventi del Sindaco di Perugia Boccali, di Claudio Nardocci,
Presidente nazionale delle Pro Loco d’Italia e di Safiatou Sakho, pellegrino di pace in
rappresentanza delle donne africane. A seguire c’è stata l’inaugurazione del “Monumento alla Pace” realizzato dalla Pro Loco di Sant’Enea, che ci ha visto protagonisti
insieme alle Pro Loco di Balanzano, Pila, Torgiano, Arna e Ripa. Nella
stele installata nell’area della Pro-Sant’Enea campeggia il nostro logo
con la frase “Pace, Solidarietà, Amore in un mondo in cui essere
protagonisti”. Continuano anche
con questa iniziativa e diventano
La Redazione
sempre più stringenti le collaborazioni tra le Pro Loco del territorio augura a tutti
perugino, seguendo un percorso di
Buon Natale e
reciproco scambio ed aiuto.
Claudio Barbanera
DICEMBRE
17 sabato
ore 20:00 - Sala S.O.M.S.
Cena degli Auguri di Natale
A fine settembre festeggiamo i
a cura della
Pro-Loco
nostri verdi anni. Appena pronti vi
18 domenica
ore 18:00 - Sala S.O.M.S.
Concerto di Natale
Eseguito dalla Società Filarmonica di Mugnano diretta dal Maestro Francesco Verzieri
24 sabato
ore 21:00 - Piazza della
Felice Anno.
La “Fratente”
e il teatro ricomincia!
(segue dalla prima pagina)
A genda
Società Operaia
Arriva Babbo Natale
Con la partecipazione della Mini
Banda
29 giovedì
ore 20:45 - Sala S.O.M.S.
Il testo scelto si presta bene allo scopo perché in esso, più che nel
Concerto di Natale
precedente, l’autore fa ampio ricorso ai suoi elementi più amati ovvero
Eseguito dal Coro Polifonico di
il “teatro dell’assurdo” e la riflessione interiore, rendendo la messa in
Fontignano diretto dalla Maestra
scena per nulla banale. In “La commedia ricomincia” si assiste quindi
ad una miscela di vero e finzione che si intrecciano e si confondono
Chiara Franceschelli. Musiche di
dando vita a momenti a volte comici, a volte palpitanti, a volte più
Francesco Prelati
riflessivi.
Il tutto si svolge secondo un concetto di “teatro nel teatro” che mira
a rendere inafferrabile, senza soluzione di continuità, la distinzione tra
GENNAIO
l’uno e l’altro e per ciò che
riguarda il singolo persogiovedì
naggio, tra il proprio io “oriore 21:00 - Sala S.O.M.S.
ginale” ed un io copia o “fo“Una serata insieme”
tografia”. Ne sono interpreti
Daniele Bigi, Chiara Brilli,
Tombola, giochi e varietà
Valentina Chiatti, Annamaria Gosti, Emanuel
Pieravanti e Giuseppe Servino. Lo spettacolo andrà in scena alla
Sala S.O.M.S. di Mugnano sabato 14 gennaio alle ore 21, domenica 15 gennaio alle ore 17, venerdì 20 gennaio alle ore 21,
sabato 21 gennaio alle ore 21 e domenica 22 gennaio alle ore
17. Per tutte le date saranno disponibili i biglietti in prevendita,
a partire dal 05 gennaio, tutti i giorni dalle 17 alle 19; per motivi
di praticità e su richiesta del nostro pubblico, saranno venduti
esclusivamente presso la cassa della Sala S.O.M.S.
Cogliamo qui l’occasione per ringraziare gli esercizi commerciali del paese che in questi anni ci hanno aiutato nella vendita e
ricordiamo che sarà comunque possibile acquistare i biglietti rimanenti, negli stessi giorni degli spettacoli, all’ingresso del Teatro. E, come sempre, aspettiamo l’attore più importante: il nostro affettuoso e caloroso pubblico.
5
Giuseppe Servino
3
Le due faccie della medaglia
Due fatti accaduti di recente ci offrono lo spunto per una riflessione
sul comportamento dei giovani.
I risultati emersi dai bollettini del Pronto Soccorso del Policlinico di
Perugia indicano che la notte del 31 Ottobre, festa di Halloween, è
diventata una notte di “sballo” più che di divertimento. La festa di
Halloween non appartiene alla nostra tradizione, visto che l’abbiamo
importata e fatta nostra da pochi anni, cedendo alle sollecitazioni commerciali. Nello stesso periodo, infatti, da noi, per calendario e per tradizione, si celebrano la festa dei Santi e la commemorazione dei defunti,
che non sembrano esercitare sui giovani lo stesso richiamo della festa
di Halloween.
Pochi giorni dopo, Genova e la zona delle Cinque Terre sono state
sconvolte dalla violenza della natura, facilitata, come abbiamo sentito,
anche dalla cattiva gestione del territorio, con pesanti danni materiali
e, purtroppo anche con alcune vittime.
Quando ancora vigeva l’allerta n° 2, centinaia di giovani, attrezzati
con strumenti di emergenza, animati da tanta volontà e senza che nessuno li mobilitasse, si sono calati nel fango, e, in condizioni di fortissimo disagio, hanno operato per giorni, fintanto che non hanno liberato
locali e cose. Per questo straordinario atto sono stati chiamati “Gli Angeli del fango”, come i loro coetanei che nel lontano 1966 liberarono
Firenze, recuperando il patrimonio storico e artistico di quella città,
anch’essa vittima di un’alluvione.
Il comportamento di questi giovani merita sicuramente grande rispetto ed encomio; fa piacere constatare che, nonostante tante cattive
sollecitazioni, moltissimi giovani si impegnano nel sociale, camminando nel solco delle nostre radici e della nostra tradizione. Sarebbe
auspicabile che anche nei momenti di svago, giustamente tanto graditi
a questa età, i giovani tenessero sempre a mente le nostre tradizioni,
che sicuramente forniscono occasioni in tutti i modi e in tutte le stagioni, senza lasciarsi ammaliare da svaghi che storicamente non ci appartengono e, soprattutto, da eccessi sregolati e autolesivi.
Renato Vernata
LE FAVOLE DI ESOPO
La scimmia e il cammello
Un giorno il leone riunì in assemblea
tutti gli animali della foresta. Nel rispettoso silenzio generale egli disse:
“Carissimi sudditi, ci siamo riuniti oggi
per stabilire una pace duratura tra noi,
eliminando ogni diverbio e ogni invidia, per riuscire così ad affrontare insieme gli eventuali pericoli provocati
dall’uomo alla natura”. Il discorso continuò a lungo, sottolineato da applausi
di assenso. Erano tutti d’accordo: era
necessario unirsi per superare qualsiasi problema.
Al termine dell’assemblea, ogni animale prese parte al grande pranzo organizzato per l’occasione. Quando tutti furono sazi e soddisfatti, qualcuno chiese
alla scimmia di allietare la cerimonia
con qualche spettacolo divertente. Questa, senza farsi pregare, salì sulla peda-
na e diede inizio ad un numero
spassosissimo ricco di salti acrobatici,
capriole e danze. Gli spettatori estasiati
applaudirono come non mai.
L’unico che rimase in silenzio fu il cammello che, geloso del successo ottenuto
dalla scimmia, decise di esibirsi anch’egli sul palco, dando il via a un balletto goffo e sgraziato, tutt’altro che divertente. Si ritirò tra i fischi generali e
andò a nascondersi in un angolo, dove
ripensò ai buoni propositi di cui si era
discusso durante l’assemblea: certo, per
restare tutti uniti ed amici egli doveva
cominciare ad ingoiare un po’ della propria invidia.
L’ invidia è il peggiore dei difetti perché
ci impedisce di ragionare e ci induce a fare
cose di cui non siamo all’altezza.
Stefania Scuota
Un presepe permanente
Se pensiamo al Natale, fantastichiamo intorno a questa festa pensando alle
luci, ai regali, ai dolci, alle visite di parenti ed amici. La messa di mezzanotte
è però sempre attesa, quindi anche il
vero significato del Natale è chiaro e la
preparazione di un presepe non è
un’usanza desueta. La proposta ci è stata donata nel lontanissimo 1223 da San
Francesco che, recatosi a Greccio, luogo
da lui preferito per il ritiro spirituale, proprio in prossimità del Natale, espresse
ad un amico (Giovanni Velita), il desiderio di realizzare un presepe vivente.
La proposta fu accettata e nella notte santa fu un’esperienza unica perché
sulla mangiatoia, a San Francesco, si
presentò proprio il Divino Bambino.
L’esempio di realizzare un presepe ha
fatto sì che molti lo ripetessero non solo
vivente, ma anche con personaggi inanimati, ricreando una autentica
Betlemme.
In ogni casa si può rivivere la notte
santa immergendosi in una realtà autentica. Nel nostro paese sono state fatte
anche gare per il miglior presepe dentro e fuori dalle abitazioni e si continua
con creatività a realizzarlo. Perché non
lasciare uno spazio in un angolo della
nostra casa dove il presepe possa rimanere tutto l’anno? Il bello ed il sacro
adorneranno la nostra dimora e ci permetteranno di portare nel cuore sempre
il vero messaggio del Natale e si potrà
meditare un po’ sull’essenza di quel
tempo in cui umiltà, semplicità e povertà
regnavano insieme a tanta bontà.
Angiolina Bifarini
4
Donne
Maria Callas nacque nel dicembre
1923 a New York, dove abitava la sua famiglia di origine greca. Pare che i genitori, cui era morto un figlio a soli tre anni,
avrebbero voluto un maschio, tant’è che
la madre per i primi giorni non volle nemmeno vederla, mentre il padre non si curò
nemmeno di registrarla all’anagrafe, per
cui è incerto il giorno esatto della sua nascita. Maria aveva una sorella maggiore,
prediletta in famiglia, alla quale era consentito di prendere lezioni di canto e pianoforte. Maria ascoltava di nascosto riuscendo a imparare velocemente. A soli undici anni partecipò a una trasmissione
radiofonica cantando “La Paloma” e vinse il secondo premio.
Maria coltivò la passione per il bel canto anche quando la
madre, dopo il divorzio, decise di ritornare in Grecia, portandola con sé. Nel 1937 entrò al Conservatorio di Atene; furono
anni difficili segnati dalla guerra, dalla disoccupazione e della
povertà. Dopo la guerra cominciò ad avere i primi successi
proprio in Grecia, raggiungendo un’esistenza più tranquilla e
agiata. La Callas tornò poi per un breve periodo a New York
dal padre: vi trascorse due anni non particolarmente felici di
successi. Nel 1947 lasciò New York per l’Italia, “ancora povera in canna”, come lei stessa disse. A Verona conobbe Giovanni
COM’ÈRME ALÓRA…
a
Meneghini, amante delle opere
imitare Battista
d’arte, che sposò nel 1949.
L’Italia le portò fortuna. Tutti i maggiori teatri si contendevano le sue superbe interpretazioni. Trionfi e consensi entusiasti si susseguirono in tutto il mondo.
Nel 1959 conobbe l’armatore greco
Aristotele Onassis. Il loro sarà un amore
distruttivo “brutto e violento” come lei
stesso lo definì, che la fece soffrire molto. Cinque anni di passione, di amori sfrenati, di lusso e sregolatezza, che terminarono quando lui la lasciò per Jacqueline Kennedy.
Da questo momento iniziò il declino psicologico della cantante, che si rifletté inevitabilmente sulla sua arte. La sua voce,
che aveva dato vita in modo unico a tanti personaggi tragici e
infelici, cominciò a perdere smalto e intensità, così “la Divina” si ritirò dal mondo della lirica e si rifugiò a Parigi, dove
morì nel 1977 a soli 53 anni, assistita dal maggiordomo e dalla
fedele governante.
Le sue ceneri furono disperse nel mar Egeo. Di lei resta una
lapide presso il cimitero parigino di Père Lachaise, dove sono
sepolti molti altri importanti nomi dello spettacolo, del cinema
e della musica.
La passera è ‘na chioma:
tà i vecchie j’amazza
e tà i giov’ne j’adòma
A cura di: Stefania Scuota
Viva la còca, viva la ciccia,
viva la sposa e chi la strompiccia.
De mondezza arcolta da j scopini
doppo la guerra nun ce n’éva tanta,
sciali e consumi ‘ev’no pochini,
e hòn durato fino ta ‘l sessanta.
La differenza alora tra le classi,
s’arconosceva da lor’ mondezza:
scorze de banane, ossi e ananassi
mostravon dei “signori” la ricchezza.
‘N’ombrello rotto se arcomodava,
col fil de ferro, come le pignatte,
‘l calzolaio le scarpe “ciarferrava”
E con du’ pezze facemme le ciabatte.
Nn’esisteva allora la raccolta,
fatta ‘nco le “campane” o i cassonetti,
‘l camion del Comune qualche volta,
nìva a votà le buche “Bastanzetti”.
La robba ‘nse buttava, ‘ché arserviva,
s’arcapezzava tutto a la bisogna:
‘n coccio, ‘n vetro, l’acqua de lisciva,
spreca’ la robba èva ‘na vergogna.
‘Nti secchi de la gente c’era poco:
du foje d’erba e scorze de patata,
la cendere levata sott’a ‘l foco,
e ‘doprata per facce la bucata.
Le butìje per facce la conserva,
i giornal’vecchi al cesso a quadrettini,
de scatole da scarpe ‘na caterva,
lacci, spilli, botton’, spaghi e cordini.
Mò che la civiltà è più avanzata,
l’omo produce per migliora’ se stesso
fra plastica e robaccia degradata…
speram’che ‘l monno ‘nnel facémo
fesso.
COME SENO ADE’...
Giuliano Foresi
Da “Il valore della memoria” - Guerra Edizioni. Per
gentile concessione di GESENU e famiglia Foresi.
5
L’angolo della salute
Cuore e salute
Cosa fare in caso d’infarto? Farsi accompagnare subito al pronto
soccorso. In ambulanza, se possibile. Oppure con auto propria.
L’importante è arrivarci prima possibile, perché la terapia è tanto più
efficace quanto prima viene iniziata. E la moderna terapia dell’infarto è in grado di salvare milioni
di persone.
La terapia consiste nell’angioplastica, che prevede l’introduzione di un sottile catetere nell’arteria di coscia o di polso. Tale
catetere viene spinto fino ad arrivare alla coronaria ostruita, che
viene resa di nuovo libera per la
circolazione del sangue, mediante uno stent, che è un tubicino in
plastica che rimane per sempre a
tener aperta l’arteria occlusa. Nei
casi più gravi, è necessario l’intervento di by pass coronario. Il
cardiochirurgo oltrepassa le coronarie ostruite ricostruendo nuove arterie, prelevandole dalle
gambe, o deviandole dalla zona
mammaria. In ogni caso si tratta
di interventi di altissima
specializzazione, non esenti da rischio. Ma salvano milioni di persone destinate a sicura morte, con
rischio sempre più basso per il
continuo perfezionarsi della tecnica.
Quindi, in caso di sospetto infarto, e mi rivolgo ai giovani ansiosi, i quali, se non affetti da
Non è tempo di punture!
Prima i fatti. Domenica mattina, verso mezzogiorno, di
ritorno da una passeggiata a Montorio, mi affaccio alle ringhiere-grate del ponte di Cestola, che con la sua mostruosità
ha sostituito quello in muratura che i mugnanesi chiamavano “bianco” per distinguerlo dal “ponte rosso”.
A rattristarmi non è stata la mancanza dello scroscio dell’acqua, data la siccità di questo scorcio d’autunno. A ciò
non possiamo opporre rimedio. Quello che mi ha rattristato
e, alla fine, fatto arrabbiare, è lo stato del letto del torrente:
ingombro d’arbusti, alberi che hanno messo radici dove dovrebbe esserci lo spazio per lo scorrimento dell’acqua che se
non trova vie di fuga adeguate se le cerca da sola e poi tutti
ne piangiamo le conseguenze, spesso luttuose. Da noi, quello è capitato in altre zone della nostra bella Italia non potrebbe mai accadere data la conformazione del nostro territorio,
ma ciò non esime dalla cura dei corsi d’acqua anche in aree
apparentemente tranquille come la nostra.
Andateci a vedere: metri cubi di rami aggrovigliati,
affastellati creano un tappo all’eventuale corrente.
Chi dovrebbe curare questi fossi?
Mi sono ricordato di quanto mi disse, diversi anni fa, un
nostro paesano, geometra. L’ente presso cui lavora aveva intenzione, dopo che gli era stata affidata la cura di un tratto
del fiume Tevere, di abbattere gli alberi che in periodi di
magra, frequenti negli ultimi anni, erano cresciuti nel letto.
La loro presenza, lo capisce anche un bambino, è d’ostacolo
allo scorrimento dell’acqua: massimamente per il deflusso
di un’ondata di piena. Se poi l’acqua vince la resistenza e
sradica quell’albero, il tronco si trasforma in un vero e proprio ariete. Non mi riferisco al pacifico ovino, ma a quella
macchina d’assedio che in antichità era utilissima per
espugnare un castello, abbattendone la porta. Ebbene avrete
visto tutti, alla televisione, cosa sono capaci di fare quei tron-
ipercolesterolemia grave, o
diabetici, ipertesi, o forti fumatori
non sono a rischio di infarto, è
inutile perdere tempo cercando il
medico di famiglia o di guardia festiva. Attivare subito il 118, o recarsi al pronto soccorso con mezzi propri, se subito disponibili. Fare
pochi passi per salire in auto non
è pericoloso. Fare le scale si. Se
l’infarto colpisce nell’orto, mettersi
seduto. Due amici possono facilmente trasportare la sedia, col
malato sopra, fino all’auto più vicina. Ovviamente chi non fuma
non rischia l’infarto, se non in casi
eccezionali e geneticamente determinati.
Dott. Vittorio Frongillo
Si ricorda a tutti i mugnanesi che per
partecipare alla “Serata insieme”, visti i
posti disponibili, è necessario acquistare
in prevendita il biglietto
che dà diritto alla poltrona.
chi trascinati vorticosamente dalla corrente di piena ai danni
dei piloni dei ponti, ad esempio. Pensate che quell’ente sia
riuscito nel suo intento? No, non fu possibile e ciò per l’opposizione dei verdi, degli ecologisti. “Guai sacrificare gli alberi!” Al nord, per esempio, sono decenni che non si procede
al dragaggio del Po ed il fondo s’innalza con conseguenze
facilmente prevedibili. Ma il buon senso, gli accecati dall’ideologia ambientalista non ce l’hanno e oggi è impossibile
fare alcunché senza la loro approvazione. Pensate solo al problema dei piccioni e ve ne renderete conto.
Già! Torniamo alla domanda di poco fa: chi deve curare
questi fossi o fiumi che siano? Penso che fissare le responsabilità sia difficile come trovare un ago in un pagliaio.
Pensate a come Cestola è adesso e a com’era qualche decennio fa. Pensate alle strade del nostro paese com’erano qualche anno fa e come sono ora. Non pagavamo IPT, ICI, e addizionali varie e si poteva camminare sicuri di non trovarci
stesi a terra abbattuti da una buca sull’asfalto..
Ci vogliamo indignare almeno un po’? Ora, sembra essere di moda.
Aristide Benedetti
Tutti coloro che gradiscano far pubblicare
un proprio articolo, sono pregati di
consegnare il materiale entro il 30 gennaio
alla redazione. Vi chiediamo cortesemente
di non superare la mezza pagina di testo
(pari circa a 50 righe di lunghezza o 2.500
battute) per darci la possibilità di
pubblicarli tutti. Grazie.
6
... E la storia continua
Cari amici, siamo nuovamente qui a raccontarvi una nuova storia, un nuovo capitolo che parla ovviamente di moto. Non
potrebbe essere altrimenti, ma anche di
valori che al mondo d’oggi stanno perdendo significato, alla luce del momento che stiamo attraversando, bombardati
da notizie catastrofiche a tutti i livelli,
che hanno come risultato quello di allontanarci gli uni dagli altri, di dividere
piuttosto che unire.
La forza della nostra Associazione sta
proprio nella capacità che, nel volgere
di pochi anni, ci sta portando in una dimensione diversa, ma non alternativa;
nuova, ma non inedita, nel senso che è
ormai un dato accertato, quando il
Motoclub propone, i soci, i simpatizzanti, i paesani rispondono. E’ con questo
spirito che, ad esempio, poco più di un
mese fa, abbiamo deciso di partecipare
ad un’altra prova del Campionato Nazionale di Eccellenza 2011 che si è tenuto
a Torgiano il 22 e 23 Ottobre, inserito
nel contesto di Euro Chocolate organizzato dal Motoclub Marco Papa. Vi chiederete cosa ci sia di speciale in questo,
partecipare ad un raduno in fondo è quello che facciamo sempre…
In realtà le cose sono andate così. Ci siamo accorti di essere in lizza anche quest’anno per una posizione di prestigio
nell’ambito della classifica Nazionale e
per onorare fino in fondo il nostro impegno, dovevamo presenziare in massa una
delle ultime manifestazioni dell’anno.
Detto fatto. Abbiamo pensato di
chiamare a raccolta i nostri soci
organizzando una cena alla quale, hanno aderito dei nuovi amici... Già, perché oltre a noi ci
sono altri ragazzi che hanno riconosciuto in noi lo stesso spirito di aggregazione, la stessa voglia di stare insieme, la stessa filosofia di vita. Parliamo di un
gruppo di ragazzi di Castelnuovo Cilento
del Moto Club SS 18, che più di noi hanno girato l’Italia e che si sono meritati
una posizione di prestigio classificandosi al terzo posto in classifica Nazionale.
Anche loro hanno deciso di venire a
Torgiano in massa, con moto e famiglie
al seguito, persino con un pulmino. In breve, li abbiamo invitati alla cena ed abbiamo trascorso una serata veramente piacevole, sorridendo nel ricordare l’occasione che ci ha fatto conoscere, la disavventura capitata ad uno di loro quando
sono venuti in giugno! Infatti ad uno di
loro è stato ritirato il libretto della moto a
causa di un integerrimo agente di Polizia
che gli ha contestato una irregolarità comminandogli una multa salata. Informati
sull’accaduto, decidemmo di fare una
colletta tra i presenti per solidarizzare con
chi aveva fatto circa 500 Km per venire
da noi. Questo gesto nato spontaneamente è stato molto apprezzato da tutti i presenti e li ha colpiti perché inatteso e
insperato, permettendoci di esibire forse
uno dei nostri lati migliori, cioè l’atten-
COSI’ PARLAVAMO...
Gràffie: attrezzo realizzato con
tondino di ferro, costituito da
otto ganci rivolti verso l’alto; serviva per recuperare un secchio o
altro contenitore che a volte si
sganciava dalla corda, o dalla catena, nel momento in cui si
attingeva acqua dal pozzo.
Versatòio: lavello da cucina, che
serviva (e tutt’ora serve) per lavare le stoviglie e le verdure.
Fiéscolo: anello circolare realizzato in fibre di plastica (un tempo
con fibre vegetali), dove si pone
la pasta di olive ricavata dalla
molitura, per poi posizionalo nel
torchio per la spremitura.
Credenzóne: Armadio di legno per
custodire vestiario e biancheria
in camera da letto. In altro contesto, questo termine si usava
apostrofare una persona semplice, che credeva tutto quello che
veniva raccontato, anche se inverosimile.
Cajòla: oggetto fatto per lo più
di legno, che serviva per custodire gli aghi per cucire o per rammendare.
Renato Vernata
zione verso il prossimo a prescindere. E
per la serie “quando si dice iella” il pulmino con il quale sono arrivati alcuni di
loro si è rotto ed è stato riparato con mezzi
di fortuna da uno nostro socio, consentendo loro di rientrare senza problemi. Insomma la serata è stato un successo, abbiamo posto le basi per una sorta di
gemellaggio che, ci auguriamo, durerà a
lungo.
A Torgiano eravamo in 60; ci siamo classificati al decimo posto nella classifica
Nazionale, confermando la bontà del nostro gruppo dinamico ed affiatato. Abbiamo infine chiuso l’anno con la tradizionale cena offerta a tutti i soci, anche questo uno degli appuntamenti “clou” della
stagione. Cogliamo l’occasione per ringraziare i numerosi ospiti intervenuti,
Luca, Fabio ed Elisabetta che hanno allietato la serata con la loro voce, selezionando brani di qualità. Il nostro Piero
“imbonitore” Piter ha tenuto la altrettanto tradizionale “Riffa di Beneficienza”
grazie alla quale abbiamo raccolto circa
600 euro. Durante la serata è stata annunciata la prossima iniziativa del Moto
Club in collaborazione con la Pro-Loco
e la Banda di Mugnano rivolta ai nostri
piccoli Mugnanesi che riceveranno i regali di Natale direttamente da BABBO
NATALE!!! Non possiamo ovviamente
darvi altri dettagli ancora in fase di definizione, ma confidiamo nel vostro calore
per rendere speciali le Feste anche quest’anno. Infine nel porgere a tutti i nostri
più cari auguri, il consiglio del Moto Club
in carica termina il suo mandato ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita delle iniziative portate
avanti negli ultimi due anni e vi invitiamo a partecipare il 13 Gennaio 2012 all’assemblea dei soci ai quali sarà affidato
il compito di creare il nuovo Consiglio
Direttivo. Buone Feste a tutti!
Motoclub Mugnano
7
La banda saluta un grande anno
Si conclude un anno intenso per la
Banda di Mugnano, un anno che ha
visto l’associazione impegnata sotto
molti fronti, un anno che è stato il
centocinquantesimo dalla nascita della
nostra Patria.
L’elenco delle attività svolte quest’anno è davvero straordinario: per
citarne solo alcune, la Banda ha potuto esibirsi il 17 marzo presso la Sala
dei Notari per il Consiglio Comunale
Pubblico, il 12 giugno a Mugnano in
occasione della premiazione del concorso “Mugnano Garibaldina”, e ancora il 17 giugno al Gianicolo a Roma,
ed in ultimo il 25 settembre per il Centenario della Sala S.O.M.S. di
Mugnano.
La soddisfazione nel vedere un
pubblico sempre presente e attivo non
può che renderci orgogliosi dell’impegno speso per la nostra associazione,
soprattutto quando tale pubblico è
estremamente vario, a partire dalle
autorità del territorio fino ad arrivare
agli storici ed irriducibili “fans”.
Per questo ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini, con l’augurio di avervi ancora con noi il 18 dicembre quando ci esibiremo per il tradizionale Concerto di Natale; la junior
band vi aspetta invece il 24 sera per
festeggiare l’arrivo di Babbo Natale.
Ma oltre che di esibizioni, questo è
stato anche un anno di cambiamenti
e di novità.
Il 7 ottobre, in occasione dell’assemblea paesana, il consiglio della
Banda si è rinnovato: la Presidente,
Marilena Menicucci, lascia il testimone della coordinazione a Sergio Bigi,
rimanendo tuttavia parte attiva dell’associazione in qualità di consigliere; Annamaria Gissi è il nuovo Vicepresidente. Il nuovo consiglio rimarrà
in carica per un triennio, e si propone
di fare un buon lavoro per la banda e
per il paese.
In ultimo, ma non certo in ordine
di importanza, una bella notizia: Emanuele Burnelli, giovane sassofo-nista,
è entrato al Conservatorio.
Oltre ad essere motivo di orgoglio,
stimolo e crescita musicale per l’associazione, questo avvenimento è indice di quanto i suoi componenti amino
suonare e perfezionarsi, e quindi un
invito a tutti ad abbandonare i pregiudizi che dipingono la banda solo
come un’imitazione povera e un po’
malriuscita dell’orchestra.
Fidatevi, basterà ascoltarci una
volta per capire che non è così.
Filarmonica di Mugnano
Prossimi impegni
giovedi 15 dicembre
mattina, atrio della Provincia,
Perugia:
la banda conclude i
festeggiamenti del 150°.
domenica 18 dicembre
ore 18:00, sala Soms:
Auguri di Natale con la filarmonica di Mugnano. Concerto diretto dal M. Francesco Verzieri.
sabato 24 dicembre
ore 20.30:
La Minibanda festeggia l’arrivo
di Babbo Natale a Mugnano.
lunedì 26 dicembre
ore 15.30, Isola Polvese:
L’isola del Natale.
Esibizione della filarmonica.
venerdì 6 gennaio
ore 15.30, Isola Polvese:
L’isola del Natale.
Esibizione della Minibanda
Caro Babbo Natale, ...
La panchina
Primo: Secò, come t’ và?
Secondo: Adè ho arpréso ‘na mulìca, ma ho passato quattro
giorne che nun t’ dico!!
Primo: E che, t’è stat’ male qualcun d’casa?
Secondo: Per fortuna quillo no, ma c’ho ‘n giorno ‘ntl’a testa,
il 23 de novembre, che me martella.
Primo: Nun t’ho ‘ntéso!!
Secondo: Ce séno svejàte la matina e ‘n casa c’era la televisione che nun giva!!
Primo: ‘Mbé, e alòra, che c’era de tanto grave??
Secondo: Te l’ lasso ‘mmaginà!! Sono state quattro giorne, è
capito!! Quattro giorne sensa televisione !!! ‘N casa
sembràmme peggio dej’ape matte. Éno perso ‘l filo di tutte
i processe, Avetrana, Garlasco, la Melania... Tutto sparito.
E la borsa: dua sarà gita a finì!! Sarà salita? Sarà scesa? Lo
spred, i bòtte ch’ i bond tedesche. E ‘l peggio la mi’ moje;
Era ‘nguastìta che nun poteva vedè ‘N posto al sole e Don
Matteo. Sén gite anche ‘ntol tetto, a provà a girà la ‘ntenna,
Le richieste dei bambini sono anche le nostre,
quindi ci auguriamo sentitamente che tutto avvenga.
Alla domanda: “Che cosa desideri per il nostro
paese a Natale?” i bambini hanno risposto:
pace, serenità, amore fra paesani, pace in
famiglia, un paese sempre pulito, la scuola e
la chiesa restaurate, una palestra, che non si
sentano in giro brutte parole, che non si sporchino i muri, aiuto ai bambini poveri.
Angiolina Bifarini
sperando che da dentro casa nisse ‘na voce “S’ vede!!!” e
‘nvece, niente.
Primo: Ma lass’tlo dì, se sempre ‘l solito! Ma come, nn’el
sapéve ch’evi da comprà qu’la scat’lina, come se dice, “’l
decoder”. Io da mò ch’ l’évo preso, e nun so armasto fregato.
Secondo: Beat’a te ch’sé sempre precisino. Certo ch’ l’évo
sentito a di’ anch’io, ma pensavo, sarà come sempre nn’ Italia, l’alungh’rònno, farònno ‘n condono… e ‘nvece, no, stavolta hon fatto per bòno. Fortuna ch’ho trovato ‘n frego che
l’ha missa a posto. Oh , évo deciso d’ fa come ‘na volta, ch’
gìmme a véja dal vicino, o toccava argì al bar, come facemme
da fije t’lì da Noino. Tlì senz’altro l’honno missa a posto e a
la svelta. Tu m’è da crede, ogge come ogge, si pe ‘n giorno
solo te manca la televisione se a kappaò. Nun se campa. Se’
finito!!
Primo: ‘Nantra volta, pens’ce prima, cussì nun armarrè fregato come adè. T’ saluto, arv’decce!!!
Ispirata da vere storie, ascoltate negli esercizi pubblici di Mugnano.
8
Ricettario Mugnanese
CROCCHETTE RUSTICHE DI PANE E CECI
Ingredienti per 4 persone:
gr 200 di ceci
gr 100 di formaggio caprino fresco
2 fette di pane casareccio
2 uova
6 foglie di salvia
2 cucchiai d’olio d’olivo
Uno scalogno
Mezzo bicchiere di latte
Pangrattato
Olio di semi per friggere
Sale e pepe
Tritate lo scalogno, mettetelo in un pentolino con l’olio, unite i ceci precedentemente ammollati e cotti, le foglie di
salvia tagliuzzate, aggiustate con sale e pepe. Ammollate il
pane nel latte. Strizzatelo e frullatelo insieme ai ceci e un
uovo. Unite poi il formaggio caprino amalgamando bene.
L’impasto non deve essere molto lento; aggiungete, se necessario, del pangrattato. Lasciate raffreddare il composto in frigorifero. Formate delle crocchette,passatele
nell’uovo,poi nel pangrattato quindi friggetele.
CROSTATA DI RICOTTA E MARMELLATA
Ingredienti:
gr 400 di marmellata di fragole
gr 350 di farina
gr 150 di nocciole
gr 250 di burro
gr 250 di zucchero
gr 250 di ricotta fresca
2 uova
una bustina di lievito per dolci
Tostare per due minuti le nocciole, in padella antiaderente,
poi passarle al frullatore, unirle con la farina, lo zucchero,
il burro fuso, le uova, un pizzico di sale, per ultimo il lievito
e amalgamare il tutto.
Dividere l’impasto, tenendone una parte per la decorazione, stenderlo in una pirofila, adagiarvi sopra prima la ricotta e poi la marmellata.
Procedere con i bordi e le striscioline della cancellata. Mettere in forno per 35-40 minuti ad una temperatura di 180°.
Daniela Chiatti
Il Consiglio della Pro-Loco comunica che è ancora possibile rinnovare la tessera-socio per il triennio 2011-2013.
Per ulteriore informazioni rivolgersi a Claudio Barbanera.
REDAZIONE:
Claudio Barbanera, Angiolina Bifarini, Stefania Scuota,
Renato Vernata.
Vignetta: Maura Moretti, Vania Morganti.
Progetto Grafico: Serena Chiatti, Lamberto Mencaroni,
Giancarlo Mosconi, Emanuel Pieravanti, Alberto Rosadini,
Graziano Scorpioni.
PICCOLO E’ BELLO
Penso che i Mugnanesi ricorderanno Christian come il
“bambino con il tubicino” per averlo visto tante volte
attaccato a un tubicino bianco, collegato a uno zainetto
posto sulle spalle del padre o della madre. Quel tubicino
è una cosa preziosa perché permette a Christian di alimentarsi, dato che il suo apparato digerente non è in
grado di farlo.
Fin dal grembo materno i genitori sapevano che qualcosa non andava nell’apparato digerente del figlio; tanto
che fu necessario un intervento subito dopo la nascita
per togliere le parti in necrosi e diagnosticare una
“gastroschisi”. Mancavano alcune parti del tubo digerente, quelle preposte all’assorbimento, per cui era necessaria una alimentazione parenterale, cioè una immissione di sostanze nutritive direttamente nel sangue del neonato.
Non è stato facile per i genitori, Ivano e Francesca,
accettare questa anomalia del loro primogenito, iniziare
un cammino di visite, controlli all’Ospedale pediatrico del
Bambino Gesù di Roma, seguire scrupolosamente l’alimentazione parenterale, che non è una cosa facile. Nella
loro abitazione c’è una stanza appositamente attrezzata
a questo: qui arrivano le sacche nutritive dall’Ospedale,
qui, con le dovute cautele igieniche, si inserisce il tubicino
nell’apparato circolatorio del bambino e poi lo si collega
alla sacca nutritiva per le ore indicate dal protocollo
medico. Quando il bambino ha cominciato a crescere,
camminare, uscire di casa, spesso era legato al tubicino.
I Mugnanesi si sono interessati a questa storia con
grande disponibilità a capire, a incoraggiare e a seguirne
l’evoluzione. Tutti rivolgono la parola a Christian quando
lo incontrano: ora ha due anni e mezzo, è molto intelligente, vivace e… chiacchierone.
Il fratello di Ivano, Claudio, con tutta la famiglia, dà
un aiuto straordinario alla vicenda.
L’ultima tappa di questa storia è stato un recente intervento su Christian, eseguito a Roma da un famoso
chirurgo, specializzato in interventi del genere, che lavora a Manchester. L’intervento ha corretto una parte
dell’intestino. Ci vorranno ancora alcune ore al giorno di
alimentazione parenterale che piano piano saranno diminuite, non appena il sistema digerente comincerà a
funzionare completamente.
A sentire raccontare questa storia da Ivano e Francesca mi rendo conto di quanta sofferenza c’è dietro, sostenuta da una grande dignità. E anche dalla speranza afferma Francesca- che forse tra qualche anno Christian
sarà un bambino “normale”.
Il mattino in cui veniva eseguito l’ultimo intervento,
quante telefonate, quante domande, quanta ansia di attesa…
Sono sicura che Christian guarirà completamente; sia
perché il suo organismo, crescendo, compenserà le carenze della nascita, sia perché è seguito da un ottima
équipe medica, ma anche perché è sostenuto dal grande amore dei familiari e… dal calore della comunità
mugnanese.
Maria Giovanna Galli
Puoi inviarci la tua posta presso:
Pro-Loco Mugnano, Via dell’Albero, 1 06132 Mugnano (PG)
posta elettronica: [email protected]
sito internet: w3.comune.perugia.it/mugnano
Puoi scaricare gli ultimi numeri di “Mugnano In...
forma” dal sito: w3.comune.perugia.it/mugnano
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