Graham Baker Beowulf 1999 Dall’epos al fantasy Linee di riscrittura filmica/il tempo Nel film non si indica in che epoca si svolge l’azione. L’abbigliamento, le armi, quel che si può vedere della tecnologia rimandano a un “tempo misto”, a un medioevo futuro postcatastrofe o a una linea temporale altra. Linee di riscrittura filmica/lo spazio L’azione si svolge tutta all’interno della Fortezza. I personaggi non ne possono uscire, perché stretti in un assedio che deve impedire al male di contagiare il mondo circostante. L’effetto è di accentuazione della cupezza e della creazione di un senso claustrofobico, d’impossibilità di fuga Linee di riscrittura filmica/i modelli “Oggi abbiamo bisogno di una nuova musica, di un nuovo ritmo e di una nuova visualità. E’ qualcosa che ci arriva dai videogames. […] Tutto è cominciato con ‘Mortal Kombat’. Una contaminazione di generi che sta alla base di un nuovo genere di film d’azione. Quando quasi vent’anni fa ho visto ‘Mad Max’ mi sono detto ‘Mio Dio, ma cos’è questo?’” [Chtistopher Lambert] Linee di riscrittura filmica/i modelli Da “Mad Max” il film riprende lo scenario di un medioevo post-catastrofe, mentre a “Mortal Kombat” (film e videogioco) rimandano le sequenze di combattimento. Modelli cinematografici antecedenti sono evidentemente anche i film orientali di Kung Fu e il western [Scena iniziale con la comparsa di Beowulf a cavallo]. Al Western rimanda anche la lapidarietà del dialogo, con la ricerca di frasi “eroiche” ad effetto Cambiamenti di linea narrativa La riscrittura cinematografica di Baker conserva alcuni elementi fondamentali della narrazione medievale: - Irruzione ricorrente del mostro Grendel - Lotta di Beowulf con Grendel e conquista del braccio come trofeo - Scontro con la Madre di Grendel e secondo combattimento Questi stessi elementi vengono però inseriti in un contesto totalmente diverso, cambiandone il significato all’interno della narrazione. Grendel: mostro dell’esterno o dell’interno? Nel testo medievale, Grendel è l’escluso, abitante della tenebra che contempla dall’esterno la gioia della reggia e vi fa irruzione ogni notte uccidendo e sbranando il guerriero. Nel film, Grendel abita la Fortezza e si manifesta ogni notte come bestia assassina. Grendel è dunque “interno” alla Fortezza, e questa sua caratteristica viene confermata quando viene rivelato che Grendel è figlio di re Hrothgar e della potenza demoniaca che abitava il luogo in origine. La madre di Grendel Nel film, la Madre di Grendel si presenta come demone lascivo e tentatore. Concilia in sé la figura dell’incubo/succubo medievale e (nel finale) quella del vampiro della letteratura gotica. Al momento del disvelamento si manifesta come entità aliena, antropomorfa solo nel volto, con tratti che richiamano vagamente i mostri di “Alien” e di altri film horror e di fantascienza. Beowulf: figlio di una donna e di un demonio? Nell’attribuire a Beowulf un’ascendenza mista, umana e diabolica, il film riprende un motivo ricorrente nelle leggende medievali. Il più celebre “figlio del diavolo” è Myrddin (Merlino) che però si votò al bene e sconfisse la sua parte demoniaca. Andò diversamente a Roberto di Normandia (Robert le diable), anch’egli figlio del demonio e servo del male Beowulf: un mostro? Nis Þæt eower sið, ne gemet mannes, nefne min anes… [Beowulf, vv. 2532-33] “Questa non è un’impresa per voi, non è a misura d’uomo, ma solo alla mia…” Næs ða long to ðon, Þæt ða aglæcean hy eft gemetton [Beowulf, vv. 2591-92] “Non passò molto, e i due mostri tornarono a misurarsi.” Nel poema medievale, Beowulf non è figlio del demonio, è anzi discendente di una stirpe regale, ma la sua eccezionalità lo distingue dagli altri uomini e quasi lo accomuna ai mostri che combatte. Un nuovo “senso” alla narrazione Nel poema medievale, tutta l’attenzione del narratore è concentrata nel mostrare un eroe esemplare che si mette alla prova per affrontare e sconfiggere esseri di forza superiore. Le imprese dell’eroe permettono di rappresentare il modello cui tendere e, contemporaneamente, di illustrare schemi positivi e negativi di comportamento [la vita di corte, il dono, la fedeltà in battaglia ecc.] Il film di Baker trasferisce il conflitto dall’esterno all’interno: - Grendel è figlio del re e abita la fortezza - Sua madre è l’entità demoniaca primordiale che abita la fortezza - Lottando con Grendel, Beowulf combatte una parte di sé Ambiguità del film: tra mito e psicoanalisi Nel processo di riscrittura, la narrazione acquisisce carattere ambiguo, può essere cioè letta almeno secondo due griglie interpretative, una “mitologica” l’altra moderna, postfreudiana e conservatrice. - La sciagura si abbatte sull’ordine cosmico perché due mondi incompatibili si sono mescolati: l’unione tra Hrothgar e la Madre di Grendel rappresenta una confusione di piani e dunque un’infrazione irreparabile - La sciagura deriva dal cedimento del re alla tentazione della sensualità. Donna e peccato si identificano e la rottura dell’ordine normativo produce Grendel, frutto del peccato e ritorno del rimosso. “Il tredicesimo guerriero” e “Beowulf”: spunti per un confronto - Diversa strategia di ricreazione di un mondo fantastico collocato su un altro punto del continuum spazio-temporale - Diversa scelta di modelli rappresentativi cinematografici - Diversa strategia di proiezione del male sull’altro (dimensione sociale/dimensione individuale) - E (quindi?) diverso messaggio “ideologico”?