Rassegna Stampa Venerdì 8 aprile 2011 TREVISO Sabato 8 aprile, pag. 34 Doppio stand per celebrare Casa Treviso e il territorio Taglio del nastro ieri per "Casa Treviso", il doppio stand alla cittadella della gastronomia del Vinitaly, che vede il comparto dell'agroalimentare e la gastronomia uniti. E il fare squadra, grazie a Provincia di Treviso ed Unascom, permette di promuovere non solo l'enogastronomia con Altamarca e il Gruppo Ristoratori, ma anche il territorio. Sport compreso. La Marca è, in primis, Prosecco, Radicchio, Asparago, ma anche casatella, olio di oliva, funghi, erbe, formaggi, salumi e molto altro. All’inaugurazione il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, ha ricordato che «Bisogna sempre più trovare coesione per avere maggior forza commerciale che si ottiene uniti e il questo progetto di Casa Treviso è la dimostrazione». E la Marca con oltre 100 prodotti tipici e le rassegne tematiche, vede il sistema enogastronomico contare su circa 3.700 imprese e 10.000 addetti tra ristorazione, somministrazione e turismo, senza contare il potenziale dell’agricoltura e non a caso è nato il sistema "Casa Treviso" per giocare la carta della tipicità con competenza, qualità, capacità di progettazione. Fra le iniziative di oggi a Casa Treviso, la presentazione della Primavera del Prosecco, l'incontro con Coldiretti e quello degli studenti del Master in Cultura del cibo e del vino dell'Università Cà Foscari con Lidia Bastianich. Mic. Mir. Venerdì 8 aprile, pag. 23 Vinitaly, da ieri aperta «Casa Treviso» L’omaggio di ristoratori e chef a Maffioli. C’è anche la più agile osteria Giornata inaugurale ieri al Vinitaly di Verona: ha aperto i battenti anche CasaTreviso. Due stand un ristorante e un’osteria - in cui l’intera provincia di Treviso si è presentata unita. Un’operazione varata da Ascom e Provincia, riusciti per la prima volta a mettere insieme gli operatori dell’enogastronomia e del turismo in un’azione coordinata di marketing territoriale. Nei due spazi il Gruppo Ristoratori della Marca e l’Associazione di Promozione Territoriale Altamarca, uniti da quest’anno sotto un unica egida con il contributo di Marca Treviso. Nel ristorante troveranno spazio le proposte degli chef che quest’anno - a 30 anni esatti dalla morte di Giuseppe Mazzotti - dedicano le loro ricette a quel «Festival della Cucina Trevigiana» che, nato nel 1959, è stato il primo grande ed illuminato esempio di rassegna culinaria. L’osteria, invece, proporrà pasti più veloci per il pubblico della fiera, aperta fino all’ 11 aprile. Per tagliare il nastro di CasaTreviso sono giunti da Treviso i rappresentanti di enti e associazioni, capitanati da Guido Pomini, presidente di Ascom, e Leonarod Muraro, presidente della Provincia. Con loro anche Marco Prosdocimo, assessore provinciale all’agricoltura, Gianni Garatti, presidente del consorzio di promozione turistica e Federico Capraro del Gruppo albergatori. (e.l.t.) Sabato 8 aprile, pag. 34 Tra novità e riconferme la Marca al centro della manifestazione che si è aperta ieri a Verona Vinitaly: aria di Prosecco Molte le novità che le aziende enoiche della Marca presentano al 45° Vinitaly, dove fra i protagonisti di questa 5 giorni c'è il Prosecco. Un fenomeno senza precedenti nel panorama vinicolo italiano, fenomeno internazionale ed ambasciatore dello stile italiano e della Marca. Ma attorno al Prosecco, per combattere imitazioni, servono qualità e saper fare squadra, soprattutto da parte di chi opera nel territorio della neo Doc Treviso. Prosecco che si è conquistato un volume, "I terrois della denominazione Conegliano Valdobbiadene, studio sull'origine della qualità", curato da Diego Tomasi Federica Gaiotti e frutto di 10 anni di studio e ricerca che viene presentato oggi alle 11 allo stand del Consorzio tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La storica casa spumantistica di Conegliano, la Carpenè Malvolti, racconta (oggi alle 17) qualcosa come 143 anni di storia con "Prosecco, ieri, oggi e domani" con Elite Carpenè, quarta generazione dell'azienda, che continua ad ottenere risultati di spicco. E allo stand della Carpenè è un vero tributo alle bollicine in degustazione con la migliore sommelier "Fisar 2010" Karen Casagrande, la signora del vino Aurora Endrici e la sboccatura dell'ultimo nato de "L'arte spumantistica" che l'azienda ha dedicato al fondatore Antonio, scienziato, ricercatore e garibaldino, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Giorgio Cecchetto di Tezze, dopo aver "creato" il Sante Rosso, grande Merlot che riceve premi ed apprezzamenti, ora omaggia la mamma con il "Rosa Bruna", rosato di Raboso metodo classico frutto dello spirito di innovazione. Battesimo anche per "RP" che altro non è un Passito di Raboso Piave, l'autoctono a bacca rossa di cui Cecchetto ne fa una bandiera. Tre le novità della Cà di Rajo di San Polo: "Mitò", spumante metodo Charmat da uve Glera provenienti dalle colline di Valdobbiadene; il Prosecco superiore di Valdobbiadene Docg millesimato 2010 e il "Lemoss" con rifermentazione in bottiglia con lieviti indigeni ed assenza di solfiti aggiunti. Borgoluce di Susegana stasera mette in mostra le produzioni wine & food delle due realtà, come il Valdobbiadene Docg Borgoluce e l'Amarone classico Docg di Marchesi Fumanelli. Nel frattempo i prodotti del caseificio Borgoluce, come la mozzarella di latte di bufala, sale agli onori della tv nella puntata di Eat Parade, la rubrica del Tg2 in onda alle 13,45. Michele Miriade Sabato 8 aprile, pag. 17 edizione NAZIONALE VERONA Inaugurata la più importante enomanifestazione al mondo. Una bottiglia per i 150 anni Dal Vinitaly un no alle norme Ue Allarme per la deregulation su nuove viti del 2015. Zaia: «Il Veneto è il top d’Italia» Difesa del vino italiano nel mondo dalle contraffazioni. Salvaguardia dei produttori e dei vigneti e quindi un “no” forte e secco alla deregulation sugli impianti di nuovi viti che l’Ue vorrebbe introdurre dal 2015 con la nuova Ocm vino. Rilancio dei consumi nazionali e tutela dell’onorabilità del vino italiano dalla campagne antialcol che vorrebbero portare dallo 0,5 attuale di limite di tasso alcolico per chi guida allo "zero" completo. Nuovi progetti per continuare l’espansione all’estero soprattutto verso realtà come Cina e Brasile, ma anche e ancora gli Stati Uniti, partendo dalla crescita dell’export che nel 2010 è cresciuto di 3,9 milioni di euro (+11,7% sul 2009), per un settore che, nel suo complesso vale 13,5 miliardi di euro. Sono i temi di cui si è discusso nella prima giornata del 45. Vinitaly, la più importante manifestazione al mondo dedicata al vino, inaugurata ieri a Verona dal ministro dell’Agricoltura Saverio Romano (alla prima uscita ufficiale in tale veste), dal presidente del Veneto, Luca Zaia, e dal neo ministro della Cultura, Giancarlo Galan (gli ultimi due già ministri dell’Agricoltura). Questo Vinitaly sarà, però, prima di tutto il banco di prova dell’avvenuta ripresa del mercato, soprattutto per quanto riguarda l’export. I dati dicono che nel 2010 il mondo del vino ha segnato una crescita pari a 3,9 milioni di euro (+11,7% sul 2009), per un settore che, nel suo complesso vale 13,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi di indotto, e che occupa 1,2 milioni di addetti divisi tra 770 mila aziende. Un settore che, con oltre 20 milioni di ettolitri e più di 2,5 miliardi di bottiglie nel mondo, si conferma prima voce dell'export agroalimentare nazionale. L’altra faccia è il calo dei consumi interni. E subito, ci ha pensato il presidente Zaia a gettare sul tavolo del dibattito quelli che ritiene i due temi fondamentali per assicurare un futuro al mondo del vino: «Vinitaly si fa qui a Verona perché il Veneto è la prima Regione d’Italia per produzione di vino con 8,3 milioni di ettolitri, e con 11 Docg. Ma ci sono due partite aperte per questo settore: salvaguardare i diritti di reimpianto dei vigneti che la Ue vuole deregolamentare dal 2015. Un vigneto dura 25-30 anni, e in Veneto e Italia è un fatto di cultura e storia. Non può essere che domani chi ha costruito questa cultura ne perda il diritto. Il secondo tema – ha continuato Zaia – riguarda il consumo di alcol. Non è possibile che si scarichi sul vino il problema della sicurezza stradale. È una questione di onestà. Voglio ricordare che il 98% degli incidenti stradali si verifica a prescindere dal consumo di alcol. Molti avvengono per l’uso del telefonino alla guida, per colpa di una sigaretta, per automobilisti imbottiti di droghe e o farmaci. Se portiamo, come vorrebbe qualcuno, il tasso alcolico dall’attuale limite 0,5, allo 0, uccidiamo tutto il comparto della ristorazione. Per questo come Veneto abbiamo spostato oggi il divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dalle 3 di notte come nel resto d’Italia. Non alle 2». «Per festeggiare i 150 anni dell’Unità del nostro Paese non esiste nessun comparto, più di quello vinicolo, che abbia titoli e onori per rappresentare un’Italia unita – ha detto il ministro Romano, mentre il presidente Riello ricordava la bottiglia dei 150 dell’Unità d’Italia realizzata proprio per questo Vinitaly e consegnata il 27 marzo a New York in anteprima al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sabato 8 aprile, pag. 17 edizione NAZIONALE TENDENZE In Inghilterra per la prima volta la lager è in difficoltà Il vino frizzante ha sostituito la birra. Incremento del 158% in 7 anni Londra, prosecco nel paniere della spesa LONDRA (G.F.) - Gli inglesi preferiscono il prosecco alla birra. Non è uno scherzo. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dall’ONS (L’Ufficio Nazionale Statistiche) relativi al paniere dei beni di consumo per calcolare l’inflazione nel Regno Unito. In marzo l’istituto di statistica britannico ha pubblicato i dati ufficiali che hanno visto l’entrata nel cosiddetto “shopping basket” del vino frizzante al posto della classica confezione da quattro lattine di lager. Anche se nel documento non viene esplicitamente menzionato il prosecco, risulta evidente che si sta parlando del vino veneto che nel Regno Unito sta vivendo un vero e proprio boom. Secondo gli ultimi dati forniti dall’ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero) dal 2004 a oggi le importazioni di vino frizzante italiano nel Regno Unito hanno registrato un trend di crescita impressionante, con un incremento del 158,6%. «Le uniche statistiche ufficiali inglesi riferite al vino frizzante possono essere riferite all’andamento delle importazioni di prosecco, visto che queste costituiscono la quasi totalità del valore», dichiara Andrea Maccanico, vice direttore dell’ICE a Londra. «Il prosecco non conosce la crisi», afferma Maccanico, «e la sua diffusione nel Regno Unito, in particolar modo a Londra, è ormai capillare». La crescente popolarità che il prosecco sta avendo tra i cittadini di sua maestà è confermata anche da Wine Intelligence, una compagnia inglese che conduce ricerche di mercato per le aziende operanti nel settore vinicolo. La società londinese, in un rapporto condotto nel 2010, ha rivelato che il 15% dei ventotto milioni di bevitori di vino britannici, beve il prosecco. Richard Halstead, dirigente della compagnia inglese, ha previsto un futuro roseo per il vino trevigiano. «Se i dieci anni appena passati sono stati definiti la "champagne decade", ha dichiarato Halstead, “possiamo tranquillamente affermare che stiamo entrando nella "prosecco decade"». Sabato 8 aprile, pag. 17 edizione NAZIONALE Quanti record: 4.600 espositori per 30 Paesi e 150.000 visitatori VERONA - Vinitaly quest’anno ha aperto già con un record: 4600 espositori (comprese le manifestazioni collaterali Enolitech, Sol, Agrifood Club) in arrivo da più di 30 Paesi, e con attesi oltre 150 mila visitatori provenienti da 114 nazioni. «Siamo la più importante manifestazione al mondo dedicata al vino. Al secondo posto c’è Bordeaux – ha ricordato subito il presidente di Verona Fiere, Ettore Riello -, ma noi siamo più grandi del 40-50 per cento». E Vinitaly con i suoi oltre 5 mila collaboratori prima e dopo la rassegna, più di 2mila durante le cinque giornate di manifestazione, e una stima sull’indotto nel territorio di quasi 200 milioni di euro, rappresenta un motore economico significativo non solo per Verona, ma anche per tutto il Veneto. E per crescere ancora Vinitaly ridisegna le sue date: dal 2012 non si inizierà più il giovedì ma, per venire incontro soprattutto ai buyer esteri, si aprirà domenica 1° aprile e si terminerà mercoledì 4 aprile. (M.R.) Sabato 8 aprile, pag. 17 edizione NAZIONALE Azienda agrituristica a misura di "down" Il Raboso del Piave diventa il vino della solidarietà. Ieri, a Vinitaly all’interno dello stand istituzionale della Regione Veneto, si è potuto gustare il Raboso Piave, vendemmiato, pigiato, lavorato, imbottigliato, etichettato dai ragazzi della sezione Trevigiana dell’Associazione Italiana Persone Down e facendolo hanno sostenuto con le loro offerte il progetto dell’associazione di restaurare ed aprire un agriturismo dove le persone con sindrome di Down svolgeranno le mansioni principali. Venerdì 8 aprile, pag. 10 Vinitaly, politici in mostra e Zonin schiera al suo stand i vertici della Bp di Vicenza Ieri la vernice alla rassegna Quasi 500 i vini veneti in vetrina, veronesi i più rappresentati ALESSANDRA CARINI VERONA. Nel bel mezzo dello stand del Veneto, tra bicchieri di prosecco e invitati che assaltano un banco dove si distribuiscono tortellini di Valeggio, una ragazza è distesa su una poltrona-sdraio con un asciugamano in mano e, alle spalle,un signore in maglietta e pantaloni bianchi che sembra un infermiere. Pare il simbolo di chi ha ceduto con uno svenimento alla ressa che contraddistigue le inaugurazioni del Vinitaly. Benevenuti alla prima fiera del mondo del vino, 4000 espositori, trenta paesi rappresentati, 92mila metri quadrati dedicati al vino, dove oggi, all’inaugurazione, contano non tanto alcol e prosecco, ma la passerella per chi vuol mettersi in mostra. Strappa l’applauso Giancarlo Galan che si dice essere presente come indennizzo per «non essere riuscito in 15 anni ad inaugurare come ministro un Vinitaly». Strappa un solo battimani il presidente della Regione Luca Zaia che torna sul tema della «tolleranza zero», cioè no alcol del tutto, per chi guida un’automobile: «Così si rischia di fare la sicurezza stradale sulla pelle degli agricoltori: il 98% degli incidenti non è dovuta all’alcol». Zaia si scaglia anche contro la liberalizzazione degli impianti prospettata dall’Europa («ne va della vita o della morte di un settore»), tema ripreso dale neo ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, che dice che «farà del no alla liberalizzazione una delle battaglie italiane» insieme a quella contro gli Ogm «perchè dire no agli ogm significa difendere il mercato italiano e lottare contro le contraffazioni» («Si è fatto convincere dalla Coldiretti» replica Galan» a distanza). La passerella si sposta nel parterre e nel megastand del Veneto rappresentato da quai 500 produttori (214 i veronesi, 181 i trevigiani, una trentina veneziani e padovani). Le telecamere fanno a gara per strappare una battuta a Vittorio Sgarbi, che saltella tra Romani, Zaia, Galan, e, ovviamente, belle hostess, distribuendo e cacciando numeri di telefono e appuntamenti. Che c’entra con il Vinitaly e il taglio del nastro del padiglione Veneto? Risponde come un torrente in piena: è lui che, consigliando Berlusconi, ha fatto nominare Romano all’Agricoltura, Galan ai Beni Culturali (ed è solo perchè Pannella ha detto no alla Giustizia che il «suo» ricambio di governo non si è completato). E’ sempre lui che, dice, tornerà in Veneto come Sovrintendente, perché è la cultura che ha bisogno di lui e delle sue iniziative a Venezia, non lui di un posto. E alla fine il ministero gliene ha già proposto un altro come supervisore dei musei. Del resto rende noto che ha rifiutato il posto di ministro della Cultura solo perché, dal 2 maggio deve tornare in Tv e non ha tempo. Dietro lo Sgarbi s’avanza Trota-Bossi, jeans sdruciti e tagliati, giacchetta striminzita, che si mette in posa con Zaia, difronte alle stesse telecamere, per un brindisi «al lombardo-veneto», che sfocia, subito dopo, nel solito refrain del presidente della Regione che se la prende con Roma che scippa al Veneto 17 miliardi di tasse («che non mi pare investa bene») e tuona contro le «invasioni» dei clandestini che in Veneto, dice, non passeranno («Mi spiace per il mio amico Vendola»). Poco lontano gli stand a due piani della più potente famiglia del vino italiana, gli Zonin, con i vertici della Banca Popolare schierati all’ingresso, visto che il capostipite della casa, Gianni, ne è il dominus. Si discute di vino, ma anche di banche nel giorno dopo la caduta di Cesare Geronzi, che di Zonin è amico. «Quando si litiga, qualcuno va a casa. E Geronzi è stato saggio: del resto Trieste è austroungarica e Roma lontana. Si è chiuso un mondo speriamo per uno migliore». Chissà che cosa si augura. Tra calici e caccia al cibo la kermesse prosegue. Neanche la bella ragazza svenuta è una cosa seria: il presunto infermiere che la accudisce è in realtà un estetista. Tira fuori un pennello, lo intinge in una crema rosata, le fa una maschera di bellezza. Al vino, naturalmente. Sabato 8 aprile, pag. 6 abato 8 aprile, pag. 31 edizione NAZIONALE NON SOLO VINITALY A Monticello di Fara, domenica e lunedì con i vini naturali Sì al gusto, no alla chimica A Villa Favorita l’ottava edizione di VinNatur: 140 aziende da 8 nazioni Il fatto stesso che si svolga (come ormai da tradizione) in contemporanea con il Vinitaly, la dice lunga sulla qualità della rassegna. L’infaticabile Angiolino Maule, pasionario del vino naturale, organizza con la sua associazione di viticoltori naturali VinNatur domenica e lunedì prossimi l’ottava edizione di Villa Favorita nell’omonimo gioiello architettonico settecentesco di Monticello di Fara, nel comune di Sarego,nel Basso Vicentino. Sarebbe riduttivo definirla una semplice degustazione di vini naturali, visto che saranno presenti 140 viticoltori provenienti da otto nazioni diverse (Italia, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Portogallo, Serbia…) per presentare oltre 600 vini ottenuti senza alcuna aggiunta chimica in vigneto ed in cantina, accompagnati da dieci aziende gastronomiche. Tra queste ultime, la pluripremiata macelleria Damini & Affini di Arzignano, che domenica proporrà in degustazione la propria Damini-Limousine battuta al coltello. A testimoniare la serietà con cui lavorano Angiolino Maule (patron de “La Biancara” sui colli di Gambellara) e VinNatur, sono state ben 35 le aziende che si sono aggiunte all’associazione nel corso dello scorso anno e altre sono in lista d’attesa. Diciassette le cantine che nella nuova guida “Slow Wine 2011” hanno ottenuto il simbolo della chiocciola, assegnato a chi lavora in piena sintonia con i principi di Slow Food, nove quelle premiate con i tre bicchieri verdi da Gambero Rosso nella guida “Vini d’Italia 2011”. Tutte accomunate dalla ricerca di tecniche di coltivazione e vinificazione sempre meno invasive, che riducano al minimo l'inquinamento ambientale. Il costo del biglietto d’ingresso a Villa La Favorita sarà di 20 euro a persona per l’intera giornata, con orario di apertura dalle 10 alle 18. A ciascun visitatore verrà fornito un libretto-guida con tutte le informazioni su ogni produttore ed un calice da degustazione. Villa Favorita si raggiunge dall'uscita dell'autostrada A4 di Montebello Vicentino, seguendo le indicazioni per Vicenza. Dopo 1 km circa, seguire a destra le indicazioni per Sarego/Monticello. Dopo 350 metri, sulla sinistra si vede la villa. Per informazioni, www.vinnatur.it. Sabato 8 aprile, pag. 34 NOVITÀ La Ponte per i vini a marchio "La Fenice" Lunedì prossimo, 11 aprile, Vineria Università a Treviso, propone una serata dedicata agli champagne di Bruno Paillard alla presenza Alice Paillard, figlia del patron. In degustazione, ad accompagnare lo sfizioso menu proposto dallo chef di casa (Risotto alle erbette primaverili, Rombo fritto su spuma di tuberi etc.), ci saranno il Brut Rosé Première cuvée e il Brut Millésime 1999 Assemblage. Costo della serata: 48 euro. Info e prenotazioni: 0422/419787. Venerdì 8 aprile, pag. 42 Venerdì 8 aprile, pag. 33 Sabato 8 aprile, pag. 33 Venerdì 8 aprile, pag. 14 Sabato 8 aprile, pag. 20 edizione di PORDENONE Zoppola Biodigestore Il Pd vuole saperne di più ZOPPOLA - (em) «Il progetto del biodigestore in via Tavielis richiede ulteriori approfondimenti». L'affermazione arriva dal Pd di Zoppola e dai suoi rappresentanti in giunta e in consiglio comunale che, sulla questione diventata bollente, hanno deciso di prendere posizione. Gli esponenti del Partito democratico annunciano innanzitutto di «ritenere di fondamentale importanza che il Comune continui a impegnarsi nella promozione delle energie rinnovabili. E, proprio su questi temi Zoppola si è distinta tra le altre Amministrazioni per il notevole ricorso alle fonti di energia alternativa». Viene quindi ricordata l'approvazione di alcune norme nel Piano regolatore comunale che hanno la finalità di definire un «uso corretto e razionale» del territorio, prevedendo precise indicazioni per l'installazione di impianti che producono energie da fonti rinnovabili. Ma per quanto riguarda il progetto presentato per la realizzazione di un biodigestore con connessa rete di teleriscaldamento in via Tavielis? «È un progetto - dichiarano quelli del Pd - che richiede ulteriori approfondimenti che consentano una serena valutazione della proposta. Senza considerare che su questi temi è indispensabile il coinvolgimento dei cittadini. È dunque opportuno un approfondimento di istruttoria che consenta un'analisi dei benefici di cui la collettività potrebbe godere a seguito della realizzazione di tale infrastruttura. Solo se saranno rispettati questi presupposti sarà possibile giungere a decisioni condivise». Per chi volesse saperne di più sull'impianto, stasera alle 20.30 nell'auditorium di Zoppola, Ergyca Biogas spa ha organizzato un incontro per illustrare il progetto. Sabato 8 aprile, pag. 20 edizione di PORDENONE SAN VITO Svuotato il magazzino del Consorzio agrario di Gleris SAN VITO - Tre colpi nel giro di due settimane ai danni del Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia. Dopo il furto a Talmassons, in provincia di Udine, martedì notte hanno agito nella filiale di San Vito e ieri notte in quella di Palmanova. A Gleris i danni sono ingenti. La banda ha tranciato i fili della luce e del sistema d’allarme, che è stato divelto e ritrovato in un fosso. Sono entrati forzando la porta d’ingresso. Negli uffici sono riusciti a trovare le chiavi di un furgone Fiat Doblò che era parcheggiato all’interno del capannone: lo hanno sottratto dopo averlo riempito di sacchi di diserbante. La banda aveva a disposizione anche un mezzo proprio, dove sono stati caricati altri sacchi, sempre di diserbante. Complessivamente sono stati rubati 10 quintali di materiale usato per il diserbo dei terreni e il furgone, per un danno che potrebbe aggirarsi sui 40mila euro. Il furto è stato scoperto mercoledì mattina, quando la sede del Consorzio di via Chiesa, a Gleris, è stata riaperta. Il responsabile ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di San Vito al Tagliamento, che hanno fatto un sopralluogo e avviato accertamenti. Non è escluso che i colpi siano riconducibili alla stessa banda. Venerdì 8 aprile, pag. 28 Sabato 8 aprile, pag. 9 edizione di VENEZIA L’ANNUNCIO AL VINITALY Il vino del Veneto in tour nel mondo grazie alla Fenice I vini veneti della “Viticoltori Ponte” di Ponte di Piave (Treviso) alla conquista della Cina, della Russia e dell’Inghilterra con un ambasciatore d’eccezione: il Gran Teatro La Fenice di Venezia e la cultura del ben canto. È questo il senso dell’accordo presentato ieri a Verona dall'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato e dal Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot, nello stand della Regione Veneto, dove poco prima avevano ricevuto l’applauso per l’iniziativa da parte del governatore Luca Zaia e del parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi. Un matrimonio all’insegna della cultura. Quella dell’arte e della musica, e quella dei grandi vini, con la Fenice che regala la sua immagine ad un insieme di vini del Veneto. Nasce da qui la linea di vini a marchio "Teatro La Fenice", ideata in team da Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, “Fest e Licensing Vision” e Viticoltori Ponte. La gamma di vini comprende il Prosecco Millesimato Doc (da 0,75 e magnum), il Rosé Brut Spumante e, tra i vini fermi, il Pinot Grigio della nuovissima Doc Venezia e il Cabernet Sauvignon. «Dalla perfezione di Bellini, Michelangelo, Donatello e Leonardo, l’arte è peggiorata col passare del tempo e vive un momento di declino. Il vino, al contrario, grazie alle tecnologie, le tecniche, è migliorato. E continua ad avere margini di crescita sempre più sorprendenti, ha detto Sgarbi, poco dopo nell’area della Regione Marche, dove era per presentare le etichette disegnate da Franco Matticchio per l’azienda vitivinicola “la Murola” di Urbisaglia, in provincia di Macerata. Anche se arte e vino, comunque, per Sgarbi non sono sovrapponibili: «L’arte si contempla, il vino si consuma». Massimo Rossignati Venerdì 8 aprile, pag. 24