NOTIZIE E INFORMAZIONI DEL COMUNE DI MONTENARS
A CURA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE “PRE CHECO PLACEREAN”
Pasqua 2011
AUGURI DEL SINDACO
AUGURIS DAL SINDIC
A nome dell’Amministrazione Comunale, desidero fare a
tutti i concittadini i più sentiti auguri per una festa tra le più
ULFFKHGLVLJQL¿FDWL
Il mio desiderio in questo momento, è che questa
del 2011 sia una Pasqua di pace e di giustizia, per
i bambini, gli uomini e le donne che, nel mondo, viYRQR XQR VWDWR GL GRORUH FKH VHPEUD QRQ DYHUH ¿QH
Pasqua, non solo per i cristiani, ma anche per i fedeli di altre reliJLRQLqODIHVWDGHOODVSHUDQ]DGHOSDVVDJJLRGDOEXLRDOODOXFH
Sebbene come Sindaco i miei compiti abbiano una prevalente dimensione legata ai bisogni della vita quotidiana della cittadinanza, sono fermamente convinto che la dimensione della spiritualità sia una delle componenti fondamentali
SHUO¶XQLRQHGHOODFRPXQLWjFKHPLRQRURGLUDSSUHVHQWDUH
Intendo, per spiritualità, non solo e non tanto la professione di un credo, quanto piuttosto un sentimento diffuso di
apertura all’altro, di solidarietà, di umana condivisione e
FRQYLYHQ]DVHUHQD
Per questo i miei auguri di Buona Pasqua spero possano
HVSULPHUHTXHOORVSLULWRGLDFFRJOLHQ]D
Voglio ringraziare tutte le persone che si sono impegnate nel sociale, costituendo uno stimolo per le istituzioni e facendo crescere la consapevolezza che
q GRYHUH GL WXWWL FROODERUDUH SHU LO EHQH FRPXQH
Desidero rivolgere gli auguri più sinceri in particolare ai più
GHEROLDJOLDPPDODWLDJOLHPDUJLQDWLHGDLGLPHQWLFDWL
Come Sindaco il mio augurio più sincero alla comunità è
GL QRQ DEEDQGRQDUH PDL OD VSHUDQ]D PDL OD ¿GXFLD H OD
forza di lottare per un futuro migliore che insieme possiamo
FRVWUXLUH
A non de Aministrazion Comunâl, o vûl fâ a ducj i concitaGLQVLDXJXULVSOXLVLQFvUVSDUXQH¿HVWHWUDOLVSOXLVLRULVGL
VLJQL¿FkW
In chest moment, il gno desideri al è che cheste Pasche dal 2011 e sedi une Pasche di pâs e di justizie pai frutins, pai oms e pes feminis che tal mont
D YLYLQ XQH FRQGL]LRQ GL GRO{U FKH H SkU QR ¿Qv PDL
Pasche, no dome pai cristians ma ancje pai fedêi di altris
UHOLJMRQVHMHOD¿HVWHGHVSHUDQFHGDOSDVVDoGDOVF€UDH
O€V$QFMHVHLPLHLFRPSLWVWDQWFKH6LQGLFDjQXQHGLPHQ
sion prevalente leade aes dibisugnis de vite cuotidiane de
citadinance, o soi cetant convint che la dimension de spiritualitât e sedi une des componentis fondamentâls pe union
GHFRPXQLWkWFKHRDLO¶RQ{UGLUDSUHVHQWk
O intint, par spiritualitât, no dome e no tant la profession
di un crodi, ma pluitost un sintiment slargjât di vierzidure a
chei altris, di solidarietât, di condivision umane e di conviYHQFHVHUHQH
Par chest, o speri che i miei auguris di Buine Pasche a
SXHGLQHVSULPLFKHVWVSLUWGLDFHW
O vûl ringraziâ dutis lis personis che si son impegnadis tal
sociâl, rapresentant un sburt pes istituzions e fasint cressi
la cussience che il colaborâ pal ben comun al è un dovê
GLGXFM
2Y€OLQGUHokLPLHLDXJXULVSOXLVLQFvUVDLGHEXLDLPDOkWV
HDLGLVPHQWHkWV
Tant che Sindic, il gno auguri di cûr ae comunitât al è chel
GLQREDQGRQkPDLODVSHUDQFHPDLOD¿GXFLHHODIXDUFHGL
scombati par un futûr miôr che insiemit o podìn pardabon
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%XLQH3DVFKHDGXFM9RDOWULV
Il Sindaco
Antonio Mansutti
Auguri di Pasqua
del Parroco
Il Sindic
Antonio Mansutti
$PLFLqODVHFRQGDYROWDFKHYLDXJXURGLWXWWRFXRUHXQD%XRQD3DVTXD
Ciò vuol dire che abbiamo già vissuto un intero anno insieme, celebrando
le nostre memorie e vivendo alla luce del Vangelo gli avvenimenti belli
PDDQFKHGLI¿FLOLHWUDJLFLGHOQRVWURWHPSR
Il mio augurio è che questa Pasqua del Signore ci rafforzi nella fede in
XQ'LRFKHYLQFHSDVVDQGRDWWUDYHUVRPRUWHHVRIIHUHQ]D
don Dino
Pag 2
Cuarnan - Pasqua 2011
PRIMO ANNO DA SACERDOTE NELLA NOSTRA PARROCCHIA
PER DON DINO PEZZETTA
Domenica 30 Gennaio nella Chiesa di San Giorgio
abbiamo festeggiato il primo anno come Parroco di
0RQWHQDUVGLGRQ'LQR
Prima dell’inizio della Santa Messa il Direttore del
Consiglio Pastorale Antonino Placereani ha voluto
ringraziare don Dino per il lavoro svolto nella nostra
FRPXQLWj ULDVVXPHQGR L PRPHQWL SL VLJQL¿FDWLYL
che si sono susseguiti durante questo periodo, e
ha concluso il discorso augurando al nostro parroco
che la permanenza nel nostro paese duri ancora per
GXHFHQWRDQQL
Al “plevàn” è stato poi offerto un mazzo di rose bianche,
a indicare i gruppi che compongono il Consiglio, una
VSOHQGLGD URVD URVVD VXR ¿RUH SUHIHULWR VLPEROR
del primo anno trascorso come guida della nostra
FRPXQLWj H LQ¿QH XQ DOEXP ULFFR GL IRWR FKH OR
UDI¿JXUDYDQRQHLGLYHUVLPRPHQWLFRQGLYLVLDVVLHPH/¶DOEXPGDOWLWROR³8QjQLQVLHPH´VLDSULYDFRQTXHVWH
parole (con le quali Sara Rigo riusciva ad esprimere appieno quel sentimento di gratitudine condiviso da tutta
ODFROOHWWLYLWj
“Al ere tant timp che a Montenars no si respirave un aiar cussi bon. “Ma cemût erial pussibil?” – al ven
subite di pensâ…se jé sporcizie ancje t’un paisùt incurnisât dal vert dai bóscs furlàns, o sin metûs propit mâl!
Respirâ, peró, no l’è dome iemplâsi i polmóns. In t’un mónt che al cor di binóre a sere l’è facil che une piciule
realtât si pierdi e cussì ogni famée a cjamini pe so strade, cence vivi o gjoldi ducj insieme. Ancje la gnostre
FRPXQLWkWULVFMDYHGLODD¿QLOHFXVVtPDXQiQIDO¶DLDUDOqFDPELiW1RMpODERUHFKHQXVQHWHLOFvOGHOQXOHV
DOqXQDLDU~WWLHSLWFK¶DOULYHGL2V{I$OiFRPHQFLkWDVRÀkGHOLFkWYLHSDLJQRVWULVEyUFVHFXPyQXVVFMDOGH
cjases e cûrs!”
Ad allietare questo giorno ci hanno pensato anche i bambini che, insieme ai loro genitori, sono accorsi numerosi
DIHVWHJJLDUHGRQ'LQR&RVuDQFKHORURUDSSUHVHQWDWLGD0DULD/LGLDH*LXOLDKDQQRYROXWRHVSULPHUHO¶DIIHWWR
SHULOQRVWURSDUURFRFRQXQDEHOOLVVLPDSRHVLD
“Caro don Dino, già un anno è passato dal giorno in cui tra noi sei arrivato.
(RJJLQRLWXWWLGLFLDPRDGXQ¿DWRJUD]LHD*HVSHUDYHUWLPDQGDWR
Felici alla Messa noi bimbi veniamo: è come se tu ci tenessi per mano.
Sei come un pastore che il suo gregge con amore guida e protegge.
Con quanta gioia insieme a te abbiam pregato, con tutti gli animali uniti sul sagrato!
'DTXDQGRFLVHLWXWWRqSLEHOORH*HVqGDYYHURQRVWURIUDWHOOR
LQFDUQHHGRVVDFHO¶KDLIDWWRLQFRQWUDUHHFRQJLRLDLQ¿QLWDO¶DEELDPSRWXWRDGRUDUH
Tanto da te abbiamo imparato e la vita è più bella se qualcuno abbiamo aiutato.
Così, tutti insieme noi bimbi ti vogliamo ringraziare ed un abbraccio colmo di gioia ti
vogliamo donare.”
Durante la predica don Dino ha ribadito alla platea accorsa ad assistere alla funzione religiosa i motivi del
suo approdo presso la nostra comunità parrocchiale, e l’intera celebrazione è stata accompagnata dal Coro,
GLUHWWRFRPHVHPSUHGDOODEUDYD6DUD
I festeggiamenti si sono poi spostati presso l’agriturismo “Al Tulin” dove il Coro, il Consiglio Parrocchiale e
quanti volevano passare in compagnia la giornata avevano deciso di comune accordo di regalare il pranzo a
'RQ'LQR
'RSROHYDULHFHULPRQLHVHULHXQVLPSDWLFRIXRULSURJUDPPDKDDOOLHWDWRODJLRUQDWD
Prisca una nostra compaesana del Madagascar, spronata da suo marito Paolo, ha eseguito un canto in lingua
PDOJDVFLDULVFXRWHQGRVXFFHVVRWUDLFRQYLWDWL
7UDFDQWLHULVDWHVLqFRVuFRQFOXVDTXHVWDJLRUQDWDGLIHVWD
E dunque anche noi, come il direttore del Consiglio Pastorale, vogliamo ringraziare di cuore don Dino e
DXJXUDUJOLXQDOXQJDHVHUHQDSHUPDQHQ]DQHOODQRVWUDFRPXQLWj
Massimo Pittino
Pag 3
Cuarnan - Pasqua 2011
COMUNICAZIONI DELLA PARROCCHIA
(MEMORIA PRETI DI MONTENARS)
Nel corso dell’anno 2011 ricorrono gli anniversari della morte di cinque sacerdoti che hanno operato nella
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JUD]LHD%HQLWR7RQHOORFKHKDFXUDWRODSUH]LRVDHGDFFXUDWDULFHUFDDUFKLYLVWLFD(ODULFRQRVFHQ]DGLQRL
WXWWLDTXHVWLSDVWRULFKHKDQQRVSHVRODORURYLWDSHULOJUHJJH
Don Dino Pezzetta, parroco di Montenars, aprile 2011
IL VESCUL ÎSULE
1DFTXHD0RQWHQDUVO¶GLFHPEUHVHWWLPRGHL
GRGLFL ¿JOL GL 9DOHQWLQR ,VROD3DuQ H GL $QQD ,VROD
6FUL]
Dopo gli studi ginnasiali privati a Gemona, a quindici
anni venne iscritto, come esterno, alla scuola del
6HPLQDULRGL8GLQH
Fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo Casasola il
PDJJLR1HO¶LQVHJQzOHWWHUDWXUDODWLQDDO
JLQQDVLR3DVVzSRLDOODFDWWHGUDGLVWRULDHFFOHVLDVWLFD
e diritto canonico, materia in cui si laureò a Roma nel
'DO DO UHVVH O¶$UFLGLRFHVL GL 8GLQH
come vicario generale, durante la lunga malattia
GHOO¶$UFLYHVFRYR%HUHQJR
1HO PDJJLR IX GHVLJQDWR GD SDSD /HRQH ;,,,
TXDOHYHVFRYRGHOOD'LRFHVLGL&RQFRUGLD
,OJHQQDLRIHFHLOVXRLQJUHVVRD3RUWRJUXDUR
GRYH HUD VWDWD WUDVIHULWD ¿Q GDO O¶DQWLFD VHGH
YHVFRYLOHFRQFRUGLHQVH
5HVVHODGLRFHVLGL&RQFRUGLD¿QRDO
Durante la prima guerra mondiale, durante
l’occupazione austriaca, malgrado il suo ineccepibile
patriottismo, subì molti attacchi, soprattutto da
parte italiana, che mal interpretava la sua volontà di
PRVWUDUVL³VXSHUSDUWHV´SHULOEHQHGHOVXRSRSROR
,OQRYHPEUHVXEuO¶DJJUHVVLRQHGDSDUWHGLIDFLQRURVLQHOODVHGHYHVFRYLOHIXDGGLULWWXUDPDOPHQDWR
HGLQVXOWDWRHO¶HSLVFRSLRIXGHYDVWDWR
0RQV,VRODODVFLzODGLRFHVLGL&RQFRUGLDQHOIXQRPLQDWRGD%HQHGHWWR;9YHVFRYRWLWRODUHGL$GULDQRSROL
RUD(GLUQHLQ7XUFKLDHULHQWUzD0RQWHQDUV
0RUuLOGLFHPEUH
6XOOD VLQLVWUD GHOOD IDFFLDWD GHOOD FKLHVD GL 6(OHQD VL SXz OHJJHUH TXHVWD VFULWWD FKH IDFHYD SDUWH GHO
PRQXPHQWRIXQHUDULR
)250$*5(*,6)$&7863$6725,6081862%,9,7
&8,&2(/,5(''$735$(0,$',*1$'(86
48$(48(,1',*1$78/,73$75,6087$9,7$025(
&8,5(580/$&5,0,65(''(5(,867$'(&(7
'LRFRQFHGDLOGHJQRSUHPLRGHOFLHORD/XLFKHFRPSu
O¶XI¿FLRGL3DVWRUHUHQGHQGRVLPRGHOORGHOJUHJJH
*LXVWRWULEXWRGLODFULPHVSHWWDD/XL
che ogni specie d’immeritate ingiurie
ULFDPELzFRQDPRUHGLSDGUH
Pag 4
Cuarnan - Pasqua 2011
PRA CHECO BADINI-CAPPELLANO
1DFTXHD9HUJQDFFRO¶VHWWHPEUH
)XRUGLQDWRVDFHUGRWHLODJRVWR
Il 13 novembre dello stesso anno fu mandato a Montenars quale
cappellano-maestro, collaborando successivamente con i parroci
GRQ*LR%DWWD'H1DUGR¿QRDOGRQ*LRVXq&DWWDURVVL¿QRDO
GRQ(UPHWH7HVVLWRUL¿QRDO
5HVVHODSDUURFFKLDQHLSHULRGLGLDVVHQ]DGLSDUURFRWLWRODUH
Si dedicò con passione all’insegnamento scolastico, alla diffusione
GHOODVWDPSDFDWWROLFDDJOLHPLJUDQWL
Fondò, a sue spese, una biblioteca circolante di oltre 300 volumi “per
HVVHUHXWLOHDOODJLRYHQW´
6LSURGLJzSHUODFRVWUX]LRQHGHOFLPLWHURGL6(OHQDWHUPLQDWDQHO
Cercò di costruire un acquedotto che avrebbe fornito l’acqua potabile
a tutta la popolazione, ma varie incomprensioni fecero fallire il
SURJHWWR
Si occupò, anche lavorando con le sue mani, del decoro della chiesa
SDUURFFKLDOHDOWDUHPDJJLRUHVWDWXHGL6(OHQDHGHOOD0DGRQQDGHO
5RVDULRFDQWRULDGHOODFRVWUX]LRQHGHOODVDFUHVWLDGHOFROORFDPHQWR
GHOO¶RURORJLRGHOFDPSDQLOH
$QFKHD6*LRUJLRSURYYLGHDOODFRVWUX]LRQHGHOO¶DOWDUHPDJJLRUHDOODIXVLRQHGHOOHWUHFDPSDQHHDGDOWUH
RSHUH
/DQFLzO¶LGHDGHOODFRVWUX]LRQHGLXQD&DSSHOOD0RQXPHQWRD&ULVWR5HGHQWRUHVXOPRQWH&XDUQDQHSDUWHFLSz
FRQJUDQGHHQWXVLDVPRDOODUHDOL]]D]LRQHGHOODFKLHVHWWDLQDXJXUDWDSRLQHO
)RQGzXQDVRFLHWjGLPXWXRVRFFRUVRFKHIXQ]LRQzSHUDOFXQLDQQL
1HOOXJOLRGHFLVHGLODVFLDUH0RQWHQDUVSHUDFFHWWDUHO¶LQFDULFRGLLQVHJQDQWHD=RPSLWWD
0RUuD5LELVLOPDJJLR
PRA LEON
1DFTXHD9LOODOWDGL)DJDJQDLODJRVWR
Venne ordinato sacerdote il 23 febbraio 1907 e fu dapprima coadiutore
D%XWWULR
Economo Spirituale a Montenars dal 17 settembre 1913, fu eletto
parroco il 2 ottobre dello stesso anno, succedendo a don Ermete
7HVVLWRUL
3UHWH DYYHGXWR LQWHOOLJHQWH SDFL¿FDWRUH DUWH¿FH GL PROWLVVLPH
iniziative, protagonista della vita non solo religiosa del paese, anche
QHLGLI¿FLOLVVLPLPRPHQWLGHOOHGXHJXHUUHPRQGLDOL
Così lo ricordò la popolazione in occasione della morte, avvenuta a
0RQWHQDUVLOPDJJLR
“Fosti per noi tutti, per le tue eccezionali virtù umane e sacerdotali,
SDGUHPDHVWURHGDPLFR5LFFRGLIHGHHFDULWjVHLSDVVDWRSHUOH
QRVWUHERUJDWHFRPHXQVROHEHQH¿FRIDFHQGRVERFFLDUHWDQWL¿RUL
e maturare tante messi per la vita eterna, facendo tanto bene alle
QRVWUHDQLPHHGDLQRVWULFXRUL
Grati per quanto hai fatto e sofferto per noi, tristi come gli orfani,
memori che ci hai insegnato che qui non è la nostra stabile dimora,
WLGLFLDPRFRQWDQWDVLQFHULWjHGDPRUH©0DQGLVLRU6DQWXODULYLRGLVL
ODVVª1XVjLQVHJQkW
a crodi al Signôr, cuant ch’e ven voe di no crodi
a sperâ tal Signôr, cuant che dut si disfe tor di nô
DROrVLEHQPDVVLPHFXDQWFKHXQRFKHODOWULQROXPHUWH
&K¶DOSUHLFRPHFK¶DOIDVHYHFDMSDOVRSDvVSDUFKHLO6LJQ{UDPDQFXO/XLQROXGLVPHQWHL
&KHLO6LJQ{UDOYHLDJUkWODV{PXDUWFRPHFK¶DOjYXWHODV{YLWH´
5HVVHODSDUURFFKLDGL6DQW¶(OHQDSHUDQQL
3DJ
Cuarnan - Pasqua 2011
PRA GJENESIO
1DFTXH D 0RQWHQDUV LO JHQQDLR TXDUWR ¿JOLR GHL FRQLXJL
*LDFRPR GL *LR%DWWD )UDQFLOH&RLDQL] H 0DULD &HOHVWH 6DERWLJ GL
*LRYDQQLLQERUJR&XUPLQuH
2UGLQDWRVDFHUGRWHQHOIXGDSSULPDFDSSHOODQRD*UXDUR9(
SRL &XUDWR D 0H]]RPRQWH IUD]LRQH GL 3ROFHQLJR 31 GDO DO
5LFRUGDWR GDL IHGHOL FRPH HQWXVLDVWD GHOOD VXD PLVVLRQH LQ
un momento storico particolare, che succedeva ai dolori ed alle
GHYDVWD]LRQLGHOODJXHUUDVLSURGLJzSHUFXUDUHHVDQDUHVLDOHIHULWH
PRUDOLFKHTXHOOHPDWHULDOL
3DUURFRGL7RUUH31GDODOSHUOXLXQSHULRGRGLLQWHQVD
attività pastorale e di innovazione anche liturgica mirata ad una più
sentita partecipazione della popolazione all’attività della Chiesa,
DQWLFLSDQGR DOFXQL DVSHWWL GHO &RQFLOLR 9DWLFDQR ,, 9ROOH HVVHUH
“il parroco di tutti”, convinto che in una comunità “non ci devono,
QRQFLSRVVRQRHVVHUH¿JOLH¿JOLDVWUL´1RQIXVHPSUHFRPSUHVRH
mormorazioni e calunnie lo amareggiarono al punto da rinunciare
all’incarico, “con amarezza nel cuore e con tanto rimpianto per quanti
ORDYHYDQRLQYHFHFDSLWR´
'DODOIXSDUURFRGL/HVWDQV,SULPLDQQLIXURQRVHUHQLDFFDGGHURSRLHYHQWLLQTXLQDPHQWR
FDXVDWRGDOFHPHQWL¿FLRGL7UDYHVLRFKHORYLGHURYLFLQRDLSDUURFFKLDQLQHOODSURWHVWD³VHQ]DDVVXPHUHPDL
SRVL]LRQLGHPDJRJLFKHRULYROX]LRQDULHPDDQFKHVHQ]DVRJJLDFHUHDVWUXPHQWDOL]]D]LRQLGLTXDOVLDVLFRORUH´
1HOODWUDJHGLDGHOWHUUHPRWR³$QFRUDXQDYROWDFRQGLYLVHFRQLVXRLOHVRIIHUHQ]HGHOODFDVDSHUGXWD
GHOODYLWDLQWHQGDRLQER[DFFDQWRD&ULVWRHXFDULVWLFR´
Per la resurrezione del paese e delle sue chiese, don Francile dette tutto se stesso senza limiti e senza
RVWHQWD]LRQHFRP¶HUDQHOVXRFDUDWWHUH8QPRPHQWRGLJLRLDORSURYzDOO¶LQDXJXUD]LRQHGHOOD*OHVLHGL6DQWH
0DULHGL/HVWDQVLODJRVWRULVRUWDHULQQRYDWDSHUVXDYRORQWj,OPDOHFKHJLjORPLQDYDQRQJOL
FRQVHQWuGLUDJJLXQJHUHDOWUHWDSSHFXLPLUDYD
0RUuD0RGHQDO¶RWWREUH
PRA CHECO PLACEREAN
1DFTXHD0RQWHQDUVLOQRYHPEUHWHU]R¿JOLR
GHLFRQLXJL*LR%DWWD7LWHGDO0XLQLH$QQD=DQLWWL
)X EDWWH]]DWR GD GRQ /HRQH 4XDJOLDUR QHOOD FKLHVD
GL6(OHQD
Nel 1932 entrò nel seminario di Castellerio e il 9 luglio
1944 venne ordinato sacerdote dall’arcivescovo
1RJDUD&HOHEUzODVXDSULPDPHVVDQHOODFKLHVDGL
6*LRUJLRD0RQWHQDUV
)X PDQGDWR D 5RPD DOO¶8QLYHUVLWj *UHJRULDQD H
frequentò il Russicum, dove imparò il russo e la
OLWXUJLDRULHQWDOH
1HORWWLHQHODODXUHDLQWHRORJLDGRJPDWLFD
'DODOLQVHJQzWHRORJLDPRUDOHD5RVDULR
LQ $UJHQWLQD 7RUQDWR LQ )ULXOL IX XQR GHL IRQGDWRUL
della “Scuele libare furlane”, il cui scopo era quello
di insegnare a leggere e scrivere in friulano per
YDORUL]]DUHLOSDWULPRQLRFXOWXUDOHIULXODQR
1HORWWHQQHO¶LQFDULFRGLLQVHJQDQWHGLUHOLJLRQH
QHLOLFHLFODVVLFL³6WHOOLQL´GL8GLQHH³3DROR'LDFRQR´
GL&LYLGDOH
1HOFRPLQFLzODWUDGX]LRQHLQIULXODQRGDOJUHFR
GHL9DQJHOL/DSXEEOLFD]LRQHGHOODYRURDYYHUUjQHO
1HOVLODXUHzD3DGRYDLQ/HWWHUHH)LORVR¿DH
DVVXQVHO¶LQFDULFRGLGRFHQWHGL6WRULDGHOOD¿ORVR¿DDO
OLFHR³0DULQHOOL´GL8GLQH
Pag 6
Cuarnan - Pasqua 2011
Tra il 1964 e il 1966 tenne corsi di teologia per laici, “Teologia e salvezza”, “Gesù il Cristo, Figlio di Dio e nostro
IUDWHOOR´³/R6SLULWR6DQWR´
Nel 1966 fondò, con altri, il “Movimento Friuli” e, nel 1967 fu tra i promotori della “Mozione del Clero per lo
VYLOXSSRVRFLDOHGHO)ULXOL´
1HOSXEEOLFzL³,ID]´³/LVOHWDULVGDLDSXHVWXL´H³/¶$SRFDOLVVH´LQFROODERUD]LRQHFRQGRQ3LHWUR/RQGHUR
(QWUDDIDUSDUWHGHO&RPLWDWRSHUO¶8QLYHUVLWjIULXODQD
Tra il 1970 e il 1977 curò la traduzione in friulano del Messale, dei Salmi , di Isaia e, successivamente, del
OLEURGL*HUHPLD
1HOODVFLzO¶LQVHJQDPHQWRSHUGHGLFDUVLLQWHUDPHQWHDOODWUDGX]LRQHGHOOD%LEELD/¶RSHUDFRPSLXWDFRQ
ODFROODERUD]LRQHGL'RQ%HOOLQDIXSUHVHQWDWDDG8GLQHQHO3DOD]]RGHOOD3URYLQFLDLOJLXJQR
,OQRYHPEUHGRSROXQJDPDODWWLD3UD&KHFRVLVSHQVHDOO¶RVSHGDOHGL8GLQH
,OVXRWHVWDPHQWRVSLULWXDOH³2LQWLQWSDVVkGLFKHVWHYLWHLQWHIHGHGL*MHV&ULVWFK¶HVLpVDFUL¿FkWSDUPH
VHFRQWODGXWULQHGHJOHVLHGDO2FLGHQWLQWHWUDGL]LRQGHJOHVLHSDWULDUFMkOGL$TXLOqHFKHjQXGUvWODPrIHGH
LQFKHVWHIHGHRDLYLY€WHRLQWLQWFRPHFK¶RDLGLWGLPXUv2GRPDQGLSHUGRQD'LXGLGXF¶LPLHLSHFLk]HMX
ULPHWDOSRGrFRPHFKHGuVLQGHVFOkIVFKH&ULVWMjGkWDODV{JOHVLH6HRDLR¿QG€WTXDOFKLGXQFXQXPLOWkW
RGRPDQGLSHUGRQ´
³,QWHQGRSDVVDUHGDTXHVWDYLWDQHOODIHGHGL*HV&ULVWRFKHVLqVDFUL¿FDWRSHUPHVHFRQGRODGRWWULQDGHOOD
chiesa d’Occidente, nella tradizione della chiesa patriarcale di Aquileia che ha nutrito la mia fede: in tale fede
ho vissuto e intendo, come ho affermato, morire. Chiedo perdono a Dio di tutti i miei peccati e li rimetto al potere, come dicono, delle chiavi che Cristo ha dato alla sua chiesa. Se ho offeso qualcuno, con umiltà chiedo
perdono”.
LA VIERTE, O IL SALUT E SISILE GL*DOHULR
(a cura di Sara ed Elia Rigo)
Dopo in ca che ti sospiri,
che ti clâmi di lontàn!
Benvignude, sisilute,
benvignude ancje chest àn!
- Mandi, mandi! Jo voi vie! Tu mi às dìt in sul partî;
WXPLjVGuW$ULYLRGLVL
&KqVWDYUvOVDUjLFXOu
Tu sês stade di peraule,
e tu às fates miis e miis
par cjatâmi in cheste cjase,
SDUULYLzGLFKHVWSDvV
E tu, forsi, par viodimi
tu à patide sêt e fàn …
sisilùte benedete!
Benvignude ancje chest àn!
Io, dal dì che tu partiris,
QRjLIjWDWULFKHSHQk
no vedevi propit l’ore
di tornâti a saludâ!
No tu pûs imagjnâti
ce criùres e ce frêis!
O scugnîvi, tantes voltes,
FXOJQRÀkWVFMDOGjPLLGqLV
Plen di tòs e plen di sgrìsui,
mai no lavi in nissun lûc;
o passavi la zornade
PDOLQFzQLFGRQJMHLOIF
Se làs alès o ves vudes,
come te, sisile mê;
in t’al cjalt a consolâmi
R¶VDUqVYLJQ€WFXQWH
Ma, su, vie, morùte bièle,
GLPLGLPLFMDUHWX
besolìne, tant lontane,
ce fasèvistu lajù?
O scomèt che tu tu vevìs
simpri in cûr il bièl Friûl,
chestes verdes colinùtes,
FKHVWHOLQGHFKHVWSXL€O
(¿QOjWXWLVLQWuYLV
su la ponte di chèl len,
LOPRU{VDFLVLFkWL
- Oh, ce tant che ti vuèi ben! (FODPkWL0DPH0DPH
8QWHRSWGLVLVLOuQV
e tu cori, par bonâju,
OHJUHDFMDFHGLPRVFMQV
Il bièl mês, o mê ninine,
O¶qWRUQkWFXLÀ{UVLQPDQ
HDQFMHWXWXVrVWRUQjGH
ben vignude ancje chest àn!
Pag 7
Cuarnan - Pasqua 2011
I BIMBI DI MONTENARS PER VETREN
E’ Stata un’Epifania di solidarietà, all’insegna della
restituzione dei doni, quella che hanno vissuto i
EDPELQL GL 0RQWHQDUV *LRYHGu JHQQDLR DOO¶XVFLWD
dalla Messa, celebrata dal parroco don Dino Pezzetta
nella chiesa di Sant’Elena imperatrice e allietata dalle
voci del coro parrocchiale diretto da Sara Rigo (tra
gli applausi, ha proposto anche un canto natalizio
WLSLFR GHO 0DGDJDVFDU LQ OLQJXD PDOJDVFLD QRQ
hanno trovato la tradizionale calza piena di dolcetti
HJLRFKL0DVRQRVWDWLORURFKHDLXWDWLGDPDPPH
e papà, hanno scelto di donare una parte dei tanti
UHJDOL ULFHYXWL GXUDQWH OH IHVWH QDWDOL]LH /R KDQQR
fatto consegnando giocattoli e offerte in denaro ai tre
Re magi nostrani arrivati a cavallo sul piazzale della
chiesa parrocchiale che, simbolicamente, hanno
SRLULSUHVRODVWUDGDLQGLUH]LRQH9HWUHQ6LWUDWWDGL
una località della Bulgaria dove, grazie ai volontari
GHOO¶DVVRFLD]LRQHRQOXV©3HU9HWUHQªQDWDQHO
ha sede a San Giovanni al Natisone, ma annovera
soci provenienti da ogni parte del Friuli-Venezia
*LXOLDqVWDWRULPHVVRDQXRYRXQRUIDQRWUR¿RFKH
RVSLWDXQ¶RWWDQWLQDGLELPELDEEDQGRQDWL
8QD FDWHQD GL VROLGDULHWj VRVWHQXWD DQFKH GD GRQ
3H]]HWWD ¿Q GD TXDQGR HUD UHWWRUH GHOO¶DEED]LD GL
Rosazzo, che nel tempo non si è mai interrotta e,
diverse volte all’anno, delegazioni di volontari friulani
partono alla volta del villaggio bulgaro per continuare
a garantire una vita dignitosa ai piccoli accolti nella
VWUXWWXUD 8QD UHDOWj FKH L FRHWDQHL GHOOD VFXROD
dell’infanzia di Montenars (frequentata anche da
DOOLHYL SURYHQLHQWL GD$UWHJQD H *HPRQD JUD]LH DO
coinvolgimento delle insegnanti, hanno cominciato
a conoscere da qualche tempo e da subito hanno
GHFLVRGLDLXWDUH'XUDQWHODUHFLWDQDWDOL]LDLQIDWWLL
genitori hanno organizzato una raccolta di fondi che
è stata consegnata, insieme ai doni dei bambini, ai
WUH5HPDJL
03
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Cuarnan - Pasqua 2011
CRONACHE DI PAESE
CRONACHES DI PAÎS
Nel corso della vita di una persona o di un gruppo di
persone ci sono avvenimenti che rimangono impressi
SHUODORURHFFH]LRQDOLWj$YROWHOHGDWHVLFRQIRQGRQR
nella memoria, i contorni dei volti sfumano, ma restaQRFKLDULDOFXQLSDUWLFRODUL
6LDPRDOO¶LQL]LRGHJOLDQQLµSHULRGRLQFXLLOQRVWUR
3DHVHHUDPROWRGLYHUVRGDTXHOORGLRJJLJOLDELWDQWL
erano molto più numerosi, la vita si svolgeva nell’ambito della comunità, la gente viveva nella semplicità
HQRQSRVVHGHYDFHUWRDSRFKLDQQLGDOOD¿QHGHOOD
Seconda Guerra Mondiale, le comodità del nostro
WHPSR$QFKHLOWHPSRPHWHRURORJLFRHUDGLYHUVRGD
quello di oggi, gli inverni erano più rigidi, la neve non
PDQFDYDPDL
(SSXUHODVHUDGHOIHEEUDLRDFFDGHXQIDWWR
eccezionale anche per quei tempi dalle stagioni così
EHQ GH¿QLWH 'RSR XQ SRPHULJJLR XPLGR QHEELRVR
all’improvviso l’atmosfera cambia e si scatena un
WHPSRUDOH GL QHYH ,Q SRFKH RUH FDGRQR FLUFD TXDranta centimetri di neve fresca, lasciando spazio, il
JLRUQRGRSRDXQFLHOROLPSLGRHD]]XUUR'XUDQWHOD
tempesta la neve e il vento sono così intensi, da renGHUHGLI¿FLOHODYLVWDDSRFKLPHWULGLGLVWDQ]D,OFRQtrasto fra i venti umidi del pomeriggio e quelli freddi
sopraggiunti in seguito scatenano anche molti fulmini
HWXRQL$XQFHUWRSXQWRYHUVROHRUHYHQWXQRVLVHQWHXQRVFRSSLRIRUWLVVLPR
0D FRVD q VWDWR" /R VFRSULUj SHU SULPR XQ QRVWUR
paesano, il quale, scendendo a piedi dalla borgata
di Jôf, scorge del fumo proveniente dalla Chiesa di
6DQW¶(OHQD6LDFFRUJHFKHqVFRSSLDWRXQLQFHQGLRH
VXELWRFRUUHDGDYYHUWLUHLFRPSDHVDQL8QIXOPLQHKD
colpito il campanile della Chiesa e ha scaricato la sua
energia in corrispondenza della Sagrestia, provocanGRO¶LQFHQGLR,VHJQLGHOODSRWHQ]DGHOIXOPLQHVRQR
ancora visibili in alcune pietre del vecchio ed imponente campanile crollato durante il sisma del 1976,
del quale è rimasta solo la parte basale del nuovo
FDPSDQLOH
Suona la “campana a martello” e sveglia tutti coloro
che non si sono già destati di soprassalto con l’esploVLRQH GHO IXOPLQH 4XHVWR q XQ VHJQDOH GL ULFKLDPR
SHUWXWWDODFRPXQLWj&¶qELVRJQRGLDLXWRHVHQ]D
pensarci due volte, gli adulti si vestono in fretta e suELWRHVFRQRGDOOHFDVHSHUVDSHUHFRVDVLDDFFDGXWR
/D QRWL]LD VL GLIIRQGH LQ IUHWWD7XWWL L SDUURFFKLDQL VL
recano sul posto, portando ognuno dei secchi da
FDVD6LIRUPDXQDOXQJD¿ODGLSHUVRQHGDOWRUUHQWH
Orvenco che scorre in basso, accanto alla Chiesa,
¿QRDOOD6DJUHVWLD4XHOORSLYLFLQRDOO¶DFTXDULHPpie il secchio, che viene passato di mano in mano,
¿QFKpO¶XOWLPRQHJHWWDLOFRQWHQXWRVXOIXRFRDO¿QH
GL VFRQJLXUDUH O¶LQFHQGLR 6L YD DYDQWL FRVu SHU RUH
VHQ]DSDXUDGHOODIDWLFDGHOYHQWRGHOIUHGGR,QWDQWRKDVPHVVRGLQHYLFDUH$OOD¿QHODVROLGDULHWjKDOD
meglio sulla forza distruttrice della natura e, dopo una
Dilunc la vite di une persone o di un grup di personis
a son fats che a restin imprimûts par vie dal lôr jessi
HFH]LRQkOV &XDOFKL YROWH OLV GDWLV VL FRQIRQGLQ WH
memorie, i contors des musis si sfantin ma al reste
FOkUFXDOFKLSDUWLFROkU
2 VLQ VXO WDFk GDL DJQV µ SHULRGL OL FKH LO QHVWUL
SDvV DO MHUH FHWDQW GLIHUHQW GL FKHO GL YXr L DELWDQWV
a jerin tancj di plui, la vite si davuelzeve tal ambit de
comunitât, ducj a vivevin te semplicitât e no vevin dal
VLJ€UDS{FVDJQVGH¿QGHVHFRQGHYXHUHPRQGLkO
OLVFRPRGLWkWVGLFXPz$QFMHLOWLPSPHWHRURORJMLFDO
MHUHGLIHUHQWGLFKHOGLYXrL,QYLHUVDMHULQSOXLIUrWVOD
QrIQRPDQFMDYHPDL
(S€UODVHUHGDLGL)HYUkUGDODOqVXFHG€W
un fat ecezionâl ancje par chei timps cu lis stagjons
WDQWEHQGH¿QLGLV'RSRXQGRSRPLVGuXPLWGLIXPDWH
dut un colp la atmosfere e cambie e si discjadene une
EXUDVFMDGHGLQrI,QSRFMLVRULVDFROLQFLUFKHFXDUDQWH
centimetris di nêf frescje, lassant il puest, la dì dopo,
DXQFvOOXVWULHFHOHVW,QWDQWGHEXUDVFMDGHODQrIH
l’aiar a jerin tant fuarts che al jere impussibil viodi a
S{FV PHWULV GL GLVWDQFH ,O FRQWUDVW WUD L DLDUV XPLWV
dal dopomisdì e chei frêts rivâts plui tart, a vevin
GLVFMDGHQkWDQFMHWRQVHVDHWLV$XQFLHUWSRQWYLHUV
OLVQ€IGLVHUHVLVLQWXQWRQIXDUWRQRQ
0D FH LVDO VWkW" /X VFXYLHU]DUj SDU SULQ XQ QHVWUL
paisan che, vignint jù a pîts dal borc di Jôf, al olme il
IXPFKHDOULYHGH*OHVLHGL6DQWH(OLQH6LLQDFXDUo
che al è tacât un fûc e al cor dal moment a visâ i
SDLVDQV8QIXOPLQDOjFMDSkWLOWRUHDOjGLVFMDPDGH
la sô energjie tal pont li che e je la sagristie, causant
LOI€F,VHJQVGHSRWHQFHGDOIXOPLQVLYLRGLQLQPzLQ
cualchi piere dal vieri e grandiôs tor colât cul taramot
dal1976, che di chel e je restade dome la part basâl
GDOJQ€IFMDPSDQLOL
E sune la cjampane a martiel e e dismôf ducj chei
che inmò no son za jevâts sù di colp cu la esplosion
GDOIXOPLQ&KHVWDOqXQVHJQkOGLULFODPSDUGXWHOD
FRPXQLWkW$OFRYHQWHMXWRULHFHQFHSHQVkLSDUVRUH
dôs voltis, i grancj si vistissin di buride e a jessin fûr
GHVFMDVLVGDOPRPHQWSDUVDYrFHFKHDOqVXFHG€W
/D JQRYH VL VODUJMH VYHOWH 'XFM L SDURFKLDQV D YDQ
sul puest, puartant ognidun cualchi seglot di cjase
V{ 6L IRUPH XQH OXQJMH ¿OH GL LQW GDO ULXO 2UYHQF
FKHDOFRUSOXLEDVGRQJMHGH*OHVLHH¿QWUHPDLDH
VDJULVWLH&KHOSOXLGRQJMHDODDJKHDOMHPSOHLOVHJORW
FKHDOSDVVHGLPDQLQPDQ¿QFKHO¶XOWLQQROEXWHLO
FRQWLJQ€WVXOI€FSDUIHUPkOX6LYDLQGHQDQWFXVVuSDU
RULVFHQFHS{UHGHIDWXUHGDODLDUGDOIUrW,QWDQWDOj
¿QvWGLQHYHk$H¿QODVROLGDULHWkWHYLQoVXODIXDUFH
devastante de nature e, dopo une gnot cence durmî,
LO JUXS VL GLVIH H GXFM D WRUQLQ WHV O{U FMDVLV , GDPV
SHUzDVRQFXDOFKLPRELODQWvFHDOWULVRJMHWVVDFULVD
VRQVWkWV¿VFkWVPDODPRUkOGLFKHVWHYLFHQGHHMH
XQHDOWUH
,QWXQH HSRFKH GL VPV GL PHVVDoV GL SXHVWH
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Cuarnan - Pasqua 2011
notte insonne, il gruppo si scioglie e tutti fanno ritorno
DOOH SURSULH DELWD]LRQL , GDQQL FL VRQR DOFXQL PRELOL
antichi e altri oggetti sacri sono andati distrutti, ma la
PRUDOHGLTXHVWDYLFHQGDqXQ¶DOWUD
In un’epoca di sms, messaggi di posta elettronica e
ricchezza, ci dovrebbe insegnare qualcosa questa
mobilitazione globale, richiamata dal semplice rintocFR GL XQD FDPSDQD FKH KD XQ VROR VLJQL¿FDWR F¶q
ELVRJQRGLDLXWR7XWWLULVSRQGRQRDTXHVWRULFKLDPR
con i loro mezzi semplici, ma la loro grande umanità
HVSLULWRGLVDFUL¿FLRVHQ]DSDXUDGHOOHLQWHPSHULHH
GHOODIDWLFD'DOSDVVDWRSRVVLDPRVHPSUHLPSDUDUH
TXDOFRVD
eletroniche e di ricjece, nus varès di insegnâ alc cheste
PRELOLWD]LRQJOREkOFODPDGHGRQJMHGDOVHPSOLoJORQ
GLXQHFMDPSDQHFKHDOjGRPHFKHXQVLJQL¿FkWDO
FRYHQWHMXWRUL'XFMDULVSXLQGLQDFKHVWHFODPDGHFXL
O{UPLHoVVHPSOLoVPDFXQJUDQGHXPDQLWkWHVSLUWGL
VDFUL¿FLFHQFHS{UHGDOEUXWWLPSGDOIUrWHGHIDWXUH
2SRGuQVLPSULLPSDUkDOFGDOSDVVkW
la freccia indica il punto, ancora visibile, in cui è entrato il fulmine
La punta del parafulmine originale
La giuntura della treccia di rame troncata dal fulmine
Chiesa di Sant’Elena - anni 50
Interno della chiesa di Sant’Elena
ĺ
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Cuarnan - Pasqua 2011
Notizie precise relative all’accaduto sono state trovate presso l’archivio parrocchiale, in quanto, come
già precisato, molti ricordano cosa sia successo, ma
FRQIRQGRQROHGDWH/¶DUFKLYLRSDUURFFKLDOHVLqSHUtanto rivelato in questa, come in altre ricerche, fonGDPHQWDOHDO¿QHGHOODULFRVWUX]LRQHGHLIDWWL5LQJUDziamo il parroco di Montenars, Don Dino Pezzetta,
FKH KD FRQFHVVR OD FRQVXOWD]LRQH GHL GDWL H LO 6LJ
Benito Tonello, che ha effettuato la ricerca, dalla quaOHqHPHUVRLOWHVWRFKHGLVHJXLWRULSRUWLDPR(VVRq
interessante, non solo per la narrazione del fatto, ma
DQFKHSHUFKpULSRUWDHTXDQWL¿FDLGDQQLVXELWLGDJOL
DUUHGDPHQWLVDFULGHOODFKLHVD
Notiziis precisis su chel che al è sucedût lis àn
cjatadis tal archivi parochiâl, stant che - come che si
jGLWHWDQFMVLYLVLQGDOIDWPDDFRQIRQGLQOLVGDWLV
/¶DUFKLYLSDURFKLkODOqVWkWGXQFMHIRQGDPHQWkOLQ
cheste come pûr in altris ricercjis, pe ricostruzion dai
IDWV 2 ULQJUD]LuQ LO SOHYDQ GL 0RQWHQkUV 'RQ 'LQR
Pezzetta, che al à permetude la consultazion dai
dâts, e il siôr Benito Tonello che al à fate la ricercje
di indulà che al è saltât fûr il test che o metìn culì
VRW$OqLQWHUHVVDQWQRGRPHSDUYLHGHQDUD]LRQGDO
IDWPDDQFMHSDUFqFKHDOPDUFKHHDOFXDQWL¿FKHL
GDPVSDWvWVGHVIXUQLGXULVVDFULVGHJOHVLH
Libro storico di Sant’ Elena Vol II 1944 - 1969 pagg. 39 - 40
( pagg. 21 e 22 della trascrizione di Don Aldo Moretti )
C.M.
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Cuarnan - Pasqua 2011
RICORDI DI MONTENARS
(da parte di Tito Tomasino)
Maromme, 27 gennaio 2011
Carissima Maria,
KRULFHYXWRLOQXPHURGL1DWDOHGL³&XDUQDQ´HKRSRWXWROHJJHUHOHPLHYHFFKLHVWRULHVXO³QXHVWULYpoLRSDʀV´
Grazie per aver trasmesso i miei scritti alla redazione!
3HQVLFKHFLVDUDQQRDQFRUDGHLUDFFRQWLVXOJLRUQDOHWWRVHWLLQYLRDOWULULFRUGL"&HQHVRQRWDQWL/HIRQWDQH
LQ FXL FL GLVVHWDYDPR L ¿RUL GHL ERVFKL FRVu SURIXPDWL FKH RIIULYDPR DOOH PDHVWUH L FLFODPLQL QDVFRVWL QHL
sottoboschi, le lezioni di nuoto nell’acqua fredda del “Tulìn”, il presepio della Chiesa nel battistero, il palo
GHOODFXFFDJQDOHFDVVHHLFDVVRQLFKHIDEEULFDYDLOIDOHJQDPHSHUFKLSDUWLYDLQ$PHULFDSHUVHPSUH
Il palo della cuccagna
Nei miei ricordi di Montenars, il vecchio Montenars, non è possibile che dimentichi “il pâl de cucagne”, che si
LQQDO]DYDRJQLDQQRDOODIHVWDGHOSDHVH
/DJXHUUDHUD¿QLWDGDSRFRVLLQFRPLQFLDYDDULGHUHGLQXRYRGRSRLWHUULELOLDQQLGDO¶DO¶OHOLUHHUDQR
VSDULWHGRSRWDQWLVVLPHVYDOXWD]LRQLPLRQRQQRDYHYDGHSRVLWDWRODVXDSHQVLRQHPHQVLOHGHOIHEEUDLR
VXXQOLEUHWWRLQEDQFDDPLRQRPHQHOODPHGHVLPDVRPPDPLIXVXI¿FLHQWHGLFRVRORVXI¿FLHQWHSHU
XQELJOLHWWRGHOWUHQR*HPRQD7ROPH]]R$5HRUDVLXWLOL]]DYDQROH$0/,5(&KLVHORULFRUGDDQFRUD"
,OSRPHULJJLRGHOODIHVWDGL6(OHQDGRSRWXWWHOH0HVVHHL9HVSHULVLXVFLYDFRUUHQGRGDOOD&KLHVDSHU
vedere questo “palo della cuccagna”, piantato in mezzo al cortile dell’osteria di Nello e la Tecle, con le buste
GHLSUHPLJLjDSSHVH1RQVLVDSHYDTXDOHUDODPLJOLRUH«F¶HUDTXHOODSHUXQD³DQJXULH´SRLF¶HUDTXHOODSHU
un gelato, offerta dal gelataio che veniva per l’occasione, spingendo il suo triciclo e suonando il campanello
per tutta la via; c’era la busta per un dolce profumatissimo offerto da Tite dal Muîni e ogni volta c’era anche
ODEXVWDSHUXQD³VFRSDLQSDJOLD´RIIHUWDGD1HOOR
Il palo era vecchio e sporco, imbrattato dalla pece, forse non era neanche troppo alto, ma a noi ragazzi
VHPEUDYDDOWLVVLPRLUUDJJLXQJLELOH6LFHUFDYDVHPSUHGLHVVHUHIUDLSULPLDWHQWDUHODVFDODWDSHUDYHUHSL
scelta fra le buste; l’unica sfortuna era quella di aver faticato tanto per la “scove di Nello”! Cercavamo di salire
FRQLOPLQLPRDEELJOLDPHQWRXQYHFFKLRSDQWDORQFLQRRSSXUHDOOHYROWHVHPSOLFHPHQWHFRQOHPXWDQGHFKH
dopo l’arrampicata erano da buttare via!
Che festa in quel giorno! Dopo il palo della cuccagna, noi ci mettevamo da parte e lasciavamo tutto il cortile
ai giovani e meno giovani per le tradizionali partite di bocce, che normalmente sono rotonde, credo, ma che
in quegli anni parevano ovali…visto l’età che avevano!
All’interno dell’osteria si sentivano le voci dei giocatori di “morra” che per un “taîut di vin” perdevano la
YRFHJULGDQGRLQXPHUL,OSDUURFRVFHQGHQGRGDOOD&KLHVDGRSRLQ9HVSHULVLIHUPDYDGDYDQWLDOODSRUWD
dell’osteria per sgridarli…tempo perso!
Non dimenticherò mai quelle feste, semplici, sincere, dove con poche risorse, anzi in miseria, tutta la gente
del paese si divertiva, senza il bisogno dei Carabinieri, che venivano per obbligo e mangiavano l’anguria
assieme a tutti noi! Tempi felici!
Mandi
Tito
0DURPPHIHEEUDLR
Carissima Maria,
7LULFRUGLFKHLQXQRVFULWWRWLGLFHYRGLYROHUWLSDUODUHGHL¿RULFKHVLSRUWDYDQRDVFXROD"
In autunno, quando iniziava l’anno scolastico, ci recavamo nei sottoboschi a cercare i ciclamini, profumatissimi
QRQYHQLYDQRGDOOHVHUUHRGLHUQHGRYHWXWWRqEHOORPDQRQGXUDDOXQJRVLFHUFDYDQRDOXQJRHRJQXQR
di noi conosceva qualche angolino di bosco, sotto i cespugli, tenuto segreto ai compagni, per essere sicuri
di averne sempre “pronti”!
Pag 12
Cuarnan - Pasqua 2011
In gennaio e febbraio, quando il freddo ci gelava le mani (niente riscaldamento allora, si dormiva nelle
FDPHUHFRQLYHWULGHOOH¿QHVWUHULFRSHUWHGLJKLDFFLRFKHVLJUDWWDYDFRQOHXQJKLHSHUYHGHUHVHIXRULF¶HUD
ODQHYHSDUWLYDPRLOSRPHULJJLRDOODULFHUFDGLEXFDQHYHQHLSUDWLJHODWLFRQODQHYHFKHVFULFFKLRODYDVRWWR
LQRVWULSLHGLHUDVHJQRFKHLOVROHVSOHQGHYDGLJLRUQRPHQWUHODQRWWHJHODYD«GXQTXHLEXFDQHYHF¶HUDQR
e facevamo il nostro mazzolino da portate a scuola l’indomani…felici di aver raccolto un bel mazzetto!
*LXQJHYDQRSRLOHJLRUQDWHGLSULPDYHUDH¿QDOPHQWHFRQXQVROHRUPDLFRUDJJLRVRSDUWLYDPRDOODULFHUFD
GHOOHSULPHYLROHWWHSURIXPDWLVVLPHDQFKHORURFKHOHJDYDPREHQVWUHWWHFRQTXDOFKH¿ORGLHUED&KH
felicità regalare quel bel mazzetto alla “Signora maestra”, che poi lo metteva sulla cattedra, assieme agli
DOWULHFLULQJUD]LDYD(UDYDPRIHOLFLHQRQFLVHQWLYDPRFRLQYROWLQHOODJXHUUDOXQJKLVVLPDGLTXHLWHPSL
Verso i mesi di marzo e aprile arrivava il tempo di partire alla ricerca dei narcisi, anche loro un po’ nascosti,
ma di cui ormai conoscevamo più o meno i punti in cui crescevano, stando però attenti a dove si mettevamo
L SLHGL F¶HUD LQIDWWL OD SULPD HUEHWWD YHUGH FKH VSXQWDYD H FKH QRQ DQGDYD FDOSHVWDWD SHUFKp VDUHEEH
GLYHQWDWDLO¿HQRGHOODVWDJLRQH2JQLSURSULHWDULRGLTXHLSLFFROLSH]]LGLWHUUDWHQHYDG¶RFFKLRFKLFDPPLQDYD
“fûr dal tröi”!
0LULFRUGRDQFRUDDOFXQHGRQQHVSHFLDOPHQWHORURFKHSDUWLYDQRQHLSUDWLFHOOLFRO³EXLQo´HGXHVHFFKL
SLHQL GL DFTXD GL ODWULQD FKH SX]]D DOWUH FRQ L VHFFKL SLHQL GL FHQHUH R DQFRUD FRQ LO ³FRVF´ FDULFR GL
OHWDPH«WXWWRHUDXWLOHSHURWWHQHUHLOPDVVLPRGDOODWHUUDPDJUDHGXUDGDFROWLYDUH6LIDFHYDWXWWRDPDQR
nei sentieri di una volta…che sudori!
0DULDWHUPLQRTXLTXHVWREUHYHVFULWWR
Mandi
Tito
Cara Maria,
³HLqULQXQHYROWHWUHLSDuVVFKHVLFODPDYLQ6DQWH0DULH0DGDOHQH6DQWH/HQHH6DQ*LRUo«FKHYLYHYLQ
in pâs”…
E sì, si potrebbe cominciare proprio così il racconto delle nostre avventure che, se si raccontano ai bambini
di oggi, darebbero loro il nome di “storie del Medioevo, di pezzi di antiquariato”…eppure, siamo noi, gli
DQ]LDQLFKHSRVVLDPRGLUHFKHWXWWRTXHVWRFRVWLWXLYDLOPRQGRGHOODQRVWUDLQIDQ]LD
Chi si ricorda ancora della sagra a Flaipano per la festa di Santa Maria Maddalena, protettrice del paese?
Chi si ricorda delle bottigliette di “gasose” che si vendevano, fresche fresche, nel secchio di acqua gelata?
Queste bottigliette, tappate con una pallina di vetro colorato, che si spingeva col dito nella bottiglia prima
di poter bere e che, ma guarda un po’, erano talmente fragili che…“si è rote la butiglie mame, no ai fât
DSXHVWH´(FKHQRLUDJD]]LURPSHYDPRVRORSHUUHFXSHUDUHODEHOODSDOOLQDFRORUDWDFKHSRLFLSHUPHWWHYD
ORVFDPELRFRQOHSDOOLQHQRUPDOLXQDSDOOLQDGLYHWURSHUGLHFLGLWHUUDFRWWD1RQHUDYDPRSHUzWDQWRVFDOWUL
perchè le sculacciate arrivavano subito (era la mamma che pagava la bottiglia “rotta”…povera mamma! Con
TXDWWUROLUHLQWDVFD(OHIULWWDWHFKHVLPDQJLDYDQRLQXQEDOHQR«ODIDPHVHPSUHODIDPH/HFDPSDQH
che suonavano a festa…che allegria!
Se c’era una lira che restava ci facevamo comperare una girandolina in plastica colorata…e via di corsa nei
prati, guardando la girandolina che correva sempre più velocemente!
C’era anche una campana che non aveva un bel suono, era un po’ “stonata”, e quando la si sentiva si
VDSHYDVXELWRFKHHUDQROHFDPSDQHGL6DQWD0DULD0DGGDOHQDDVXRQDUHDIHVWD&KHGLVSLDFHUHSHU
PHYHGHUHOHVWHVVHFDPSDQHWDQWLDQQLGRSRSRVDWHVXOSUDWRGDYDQWLDOO¶RVWHULDVFKHJJLDWH'RSRLO
WHUUHPRWRGHO¶QRQF¶HUDSLQpODFKLHVDQpLOFDPSDQLOH
Se il tempo era bello, si trascorreva tutto il pomeriggio nei prati circostanti alla Chiesa; il buon umore era
JHQHUDOHHSHUQRLEDPELQLTXHOODJLRUQDWDHUDGDYYHURXQDJLRUQDWDGLIHVWDHJLRFKL,OULWRUQRVLIDFHYD
GRSRLO9HVSHURHODEHQHGL]LRQHF¶HUDWDQWDVWUDGDGDIDUHPDQRLQRQFLVHQWLYDPRVWDQFKL
Mia madre, Eugenia Raumer, sposata con Ruggero Tomasino di Cornappo, alle “prime armi” come maestra
D 3HUV IX WUDVIHULWD D )ODLSDQR DQGDQGR DG DELWDUH O¶DSSDUWDPHQWR DO SULPR SLDQR GHOO¶RVWHULD GL -DFzS
Spesso veniva a Montenars per salutare i suoi genitori e anche sua sorella Benedetta Foti, che già insegnava
QHOQRVWURSDHVH7XWWLVLULFRUGHUDQQRGHOOHVWUDGHGHOO¶HSRFDFKHFROOHJDYDQRLGXHSDHVLHUDQRVWUDGH
solo di nome e si dovrebbe piuttosto dire che sembravano a dei letti di torrente in secca (prima di un nuovo
GLOXYLR %LVRJQDYD IDUH PROWD DWWHQ]LRQH SHU HYLWDUH ³XQH VWXUDWH DO SvW´ VSHFLDOPHQWH VXOOD VFRUFLDWRLD
sotto “il rocul”, che si percorreva regolarmente per evitare tutto il giro che faceva la strada che portava prima
D3OD]]DULVHSRLD)ODLSDQRFHUFDQGRGLHYLWDUHVDVVLFLRWWROLHEXFKHSLHQHG¶DFTXD
Mandi
Tito
Pag 13
Cuarnan - Pasqua 2011
Cara Maria,
LJLRUQLSDVVDQRXQRGRSRO¶DOWURHQRQVLDVVRPLJOLDQR,HULHURJLRYDQHRJJLKRXQDQQRLQSLHSSXUHPL
ULFRUGRLOJLRUQRLQFXLVRQRQDWRFRPHVHIRVVHLHUL
(URYHQXWRFRQPLDPDGUHD0RQWHQDUVGDLVXRLJHQLWRULF¶HUDQRLFURVWROLFRPHGHVVHUWHUDFDUQHYDOH
mia madre li apprezzava molto e anche io…ma più tardi!
'XQTXHHFFRFKHLQFRPLQFLzDQHYLFDUHIRUWHVHPSUHSLIRUWHHPLDQRQQDGLVVH³UHVWHUHWHTXLSHUOD
QRWWHHULHQWUHUHWHGRPDQLPDWWLQD1LHQWHVWRULH6LVWDJLjIDFHQGREXLRHQHYLFDYLULDFFRPSDJQHUHPRD
FDVDD)ODLSDQRGRPDQL´
Mia madre si mise a letto e io, che avevo sentito tutto sulla neve, ecco che mi misi in testa di vederla, come
WXWWLLEDPELQL0DHURQHOODSDQFLDGHOODPDPPD&RPHIDUHDOORUD"0LPLVLFRVuDVSLQJHUHVSLQJHUHH
¿QDOPHQWHYHUVROHXQGLFLGLVHUDFUHGRGLQRQVEDJOLDUHPLRQRQQRFRUVHDFHUFDUH³OD&RPDUL´GLFHQGR
FKH YROHYR YHGHUH D WXWWL L FRVWL OD QHYH VHQ]D DVSHWWDUH GL HVVHUH D )ODLSDQR O¶LQGRPDQL PDWWLQD &RVu
aiutarono mia madre per permettermi di uscire all’aperto e poter vedere questa neve di cui si era parlato
WXWWRLOSRPHULJJLR&RP¶HUDEHOODPROWREHOODWXWWDVRI¿FHGHOLFDWDPHQWHSRVDWDVXWXWWRRJQLFRVDHUD
ELDQFD OH FDVH JOL DOEHUL OH PRQWDJQH«HUR YHUDPHQWH IHOLFH GL DYHU GHFLVR GL YHGHUH WXWWR FLz ( RJJL
questi ricordi, tutti i miei ricordi, hanno 76 anni, eppure mi sembra fosse solo ieri…come ci si può sbagliare!
&LDR0DULDXQDEEUDFFLR0DQGLPDQGL
Tito
ASSEMBLEA PRO LOCO E RINNOVO DIRETTIVO
6DEDWR JHQQDLR DOOH RUH LQ SULPD FRQYRFD]LRQH H DOOH RUH LQ VHFRQGD FRQYRFD]LRQH
presso la sala consiliare del Comune, la presidente
XVFHQWH/LGD$JRVWLQLVKDFRQYRFDWRWXWWLFRORURLTXDli avevano a cuore le iniziative che tendono allo sviluppo e alla promozione del territorio del nostro paese
per l’annuale assemblea aperta al pubblico della Pro
0RQWHQDUV
/¶RUGLQHGHOJLRUQRHUDLOVHJXHQWH
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E’ stato approvato all’unanimità il bilancio positivo
dell’anno appena concluso che ha evidenziato come
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della segretaria e dei suoi consiglieri, e di tutti i volontari, pronti in ogni ricorrenza a dare una mano, abbia
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Nel corso della serata sono state svolte anche le elezioni per il nuovo direttivo che rimarrà in carica un anno
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suo costante impegno nel mondo del volontariato locale ed ha anche evidenziato il rapporto tra le due parti,
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Massimo Pittino
Pag 14
Cuarnan - Pasqua 2011
PASCHE 2011 - PASQUA 2011
&vOFHOHVWLQ
PDGLDYUvO
ancjmò, ajarìn…
Primevere
di sperance?
Fieste di cjampànes:
il Signôr al è risòrt,
par ogni omp,
atôr pal mont,
par chel cal crôt
e chel che nol crôt.
Il Signôr al vuarde
duc’, cence distinssiòn,
GLSLQVvURGLUHOLJLzQ
lassànt libertât,
al omp cal à creât!
Specialmentri,
in chest moment,
FvOFHOHVWLQ
cul Signôr vissìn,
fàsinus di ombrene,
par ogni gnostre pene:
vuardinus dai teremòs
protèginus dal nucleâr,
de vuere su la puarte
di cjase,
des tantes vuères
pal mont,
pui par interèss
o àtris imbrojèss…
Tanc’ problèmas;
governàns scellerâs,
un grum di emigrâs,
di dàur une man,
par jèssisi dal pièis,
salvâs:
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cence cjase in Libie…
1RQ)XUOjQV
o savìn
FHFDO€OGv
E pò, tanc’ muàrs,
come Te, Crist in Crôs!
E dolôr, dolôr,
dolôr che si rinove,
simpri dolôr…
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sornàde benedète,
Signôr Risòrt,
Ti domandin:
pâs, serenitât
e sperànce,
par simpri
un futûr
di amôr,
rispièt e bontât!
Chest al ûl
jessi, ancje,
il gno augûr
pai miei compaesans
di Montenârs
e par duc’
i omps,
sperdûs pal mont!
Cielo azzurrino,
ma di aprile,
ancora, venticello…
Primavera
di speranza?
Festa di campane:
il Signore è risorto,
per ciascun uomo,
nel mondo,
per chi crede
e per chi non crede.
Il Signore protegge
tutti, senza distinzione,
di pensiero o di religione,
lasciando libertà,
all’uomo che ha creato!
Specialmente,
in questo momento,
cielo azzurrino,
col Signore vicino,
facci da ombrello,
ripara ogni nostro fardello:
risparmiaci dai terremoti,
proteggici dal nucleare,
dalla guerra sulla porta
di casa,
dalle tante guerre
nel mondo,
più per interessi
o altri imbrogli…
Tanti problemi;
governanti scellerati,
molti emigrati,
da dar loro aiuto,
per essersi salvati
dal peggio:
VHQ]DFDVDLQ*LDSSRQH
senza casa in Libia…
1RL)ULXODQL
sappiamo
FKHFRVDVLJQL¿FD
E poi, tanti morti,
come Te, Cristo sulla Croce!
E dolore, dolore
dolore che si rinnova,
sempre dolore…
1RQVROWDQWRSHUTXHVWD
giornata benedetta,
Signore Risorto,
Ti chiediamo:
pace, serenità
e speranza,
per sempre
un futuro
di amore,
rispetto e bontà!
Questo vuol essere
anche,
il mio augurio
per i miei compaesani
di Montenars
)XUOjQPRQWqOYHQDGvGL0RQWHQkUV
e per tutte
le persone,
Maria Isola di Paìn
sparse nel mondo!
Marzo 2011
3DJ
Cuarnan - Pasqua 2011
PAGINE UTILI
Farmacie di turno
Benzinai di turno
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Aprile
Aprile
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Maggio
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Giugno
Giugno
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Agosto
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07 Gemona via Bariglaria 70, AGIP
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0DJQDQRLQ5LYLHUD66.P727$/
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28 Gemona via Bariglaria 70, AGIP
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Massimo Pittino
PAîS IN FIESTE
una festa per Montenars
1 maggio 2011
Ore 10,00
S. Messa nella Chiesa di San Giorgio.
La Comunità accoglie in festa tutti i nuovi arrivati a Montenars.
Da mezzogiorno in poi
la PRO LOCO offre a tutti gli abitanti di Montenars
“Une mangiàde in compagnìe”
(pastasciutta, salame, formaggio e altro...)
Tanta voglia di stare insieme, tante risate
e tanta musica con Silvano e la sua fisarmonica!
Ci troviamo nella struttura della sagra in Via Curminie.
Venite numerosi!!!
PRENOTAZIONI PER IL PRANZO:
Lida 333 9441089 - Tonino 389 0544991 - oppure presso tutti i bar di Montenars.
Prenota entro il 25 APRILE così ci organizziamo.
Se hai problemi di trasporto chiamaci e veniamo a prenderti a casa.
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"Cuarnan" aprile 2011