guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 1 ER ION ALE DI BE L AR EM IA I NT N AZ LE AD TI DI BR A A CC ER BRERA GUIDA AI CORSI 2009 2010 MILA NO Il presente volume è stato redatto sulla base d’informazioni fornite direttamente dai docenti. Si fa presente che programmi, insegnamenti e docenti possono comunque subire delle variazioni. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 2 Coordinamento e cura Francesca Follia Redazione e segreteria organizzativa Francesca Follia Ayesha Frati Traduzione Elisabetta Solca Progetto grafico e impaginazione Piero Orsi Centro Stampa e Progetti dell’Accademia di Belle Arti di Brera Hanno collaborato: per le tabelle e per il progetto di copertina Greta Rosset e Gloria Peruchetti studentesse del corso di Graphic Design Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa docente Piero Orsi per l’impaginazione Daniela Colagiovanni tecnico didattico Editore Accademia di Belle Arti di Brera Via Brera, Milano Chiuso in redazione il 29 gennaio 2010. I materiali fotografici e testuali sono di proprietà di Accademia di Belle Arti di Brera, editore della presente pubblicazione. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 3 INDICE 5 Presentazione Organi di governo 6 Dipartimenti - Nucleo di valutazione - Consulta studenti Cenni storici Raccolte storiche 8 10 Historical background Bibliografia 7 11 13 Offerta formativa Piani di studio: corsi di diploma di primo livello 18 20 Piani di studio: corsi di diploma di secondo livello Programmi dei corsi 40 73 Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici Servizi - Iscrizioni - Informazioni 257 263 Indice analitico per discipline Indice analitico per docenti 277 Indice analitico Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici 282 271 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 4 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 5 C on questa edizione della Guida dello studente inauguro il mio primo anno come Direttore di questa Accademia che sono onorato di dirigere dopo aver insegnato per molti anni e aver collaborato alla vicedirezione con il mio predecessore. La Guida dello studente oltre a raccontare la storia della nostra Accademia, è uno strumento di orientamento sia per gli studenti della scuola secondaria sia per coloro che sono già iscritti ai corsi e possono così facilmente accedere a tutta l’offerta formativa. Insieme al Consiglio Accademico, ai Coordinatori, ai docenti e con il contributo dell’amministrazione siamo riusciti a portare avanti, prima con la sperimentazione e poi con l’approvazione ministeriale, un’offerta formativa innovativa con nuovi modelli didattici. Da sempre la nostra Accademia ha un alto tasso di internazionalizzazione, gli iscritti stranieri provengono da 49 paesi del mondo. Il progetto Erasmus, attivo ormai da numerosissimi anni, ha consentito lo scambio culturale con le più importanti istituzioni europee e internazionali a tutti i livelli, permettendo ai nostri studenti di farsi conoscere all’estero. L’Accademia di Brera, nel corso della sua storia, ha formato grandi artisti, l’obiettivo rimane sempre quello di continuare nella formazione artistica di qualità rendendola sempre migliore e adeguandola alle nuove esigenze del mondo del lavoro, senza mai dimenticare la tradizione. Lo sviluppo dei bienni ci consente, oggi, di confrontarci con il sistema universitario a livello paritario. E’ di questi giorni la novità della trasformazione del corso di perfezionamento in Teoria e pratica della terapeutica artistica in Biennio di secondo livello. Siamo l’unica Accademia in Italia a rilasciare un diploma accademico di secondo livello in Terapeutica artistica e a formare una figura professionale di Artista/terapista. Vogliamo continuare ad essere punto di riferimento della formazione artistica all’interno del territorio lombardo e italiano affinché continui il riconoscimento della produzione artistica dei nostri studenti, attestata dalla loro affermazione in tutto il mondo. Gastone Mariani guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 6 6 ORGANI DI GOVERNO PRESIDENTE Gabriele Mazzotta DIRETTORE Gastone Mariani DIRETTORE AMMINISTRATIVO Anna Virno VICEDIRETTORE Ignazio Gadaleta VICEDIRETTORI AGGIUNTI Paola Salvi Dario Trento CONSULENTE DEL DIRETTORE Gabriele Giromella CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Gabriele Mazzotta Consiglieri Gastone Mariani Roberto Comotti Silvia De Rosa * In attesa di nomina Segretario Anna Virno REVISORI DEI CONTI Presidente Pietro Floriddia Componenti Elena Minnuichi Liana Serra CONSIGLIO ACCADEMICO Presidente Gastone Mariani Docenti Valerio Ambiveri Paola Ballesi Giuseppe Bonini Vito Bucciarelli Francesco Correggia Franco Marrocco Laura Panno Antonello Pelliccia Raffaella Pulejo Sandro Scarrocchia Studenti Fabio Bertozzi Erica Quida guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 7 7 DIPARTIMENTI - NUCLEO DI VALUTAZIONE - CONSULTA STUDENTI DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE Preside Franco Marrocco Direttore della Scuola di Pittura Andrea B. Del Guercio Direttore della Scuola di Scultura Massimo Pellegrinetti Direttore della Scuola di Decorazione Giuseppe Sabatino Direttore della Scuola di Grafica Bernardino Luino DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE Preside Paolo Rosa Direttore della Scuola di Scenografia Tiziana Campi Direttore della Scuola di Restauro Sandro Scarrocchia Direttore della Scuola di Progettazione Artistica per l'Impresa Antonello Pelliccia Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie dell'Arte Ezio Cuoghi DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL' ARTE Preside Flaminio Gualdoni Direttore della Scuola di Discipline della Valorizzazione dei Beni Culturali Mariella Perucca Direttore della Scuola di Comunicazione e Didattica dell'Arte Raffaella Pulejo NUCLEO DI VALUTAZIONE Presidente Paola Ballesi Membri Enrico Ingrilli Giuseppe Maraniello CONSULTA STUDENTI Presidente Dario Micci Componenti Fabio Bertozzi Silvia De Rosa Cristiano Belotti Erica Quida Agnese Romanò Segretario Erica Dellafortuna guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 8 8 CENNI STORICI B rera è un nome molto antico. Il termine braida, riferito a uno spiazzo erboso o una sterpaglia, contiene una radice linguistica longobarda. Su questo prato, a cominciare dal 1229, i frati Umiliati costruiscono la chiesa di Santa Maria e il loro convento che viene a delimitare quel brolo naturale. Con la soppressione dell’ordine, alla fine del Cinquecento, i Gesuiti occupano l’edificio e lo trasformano poi nell’imponente palazzo progettato da Francesco Maria Richini (1627-1658), imprimendo al complesso il carattere “educativo” che ancora oggi gli riconosciamo: collegio e scuola, orientati sul grande cortile porticato, a doppio ordine di logge, cui viene annessa una biblioteca, un giardino dei Semplici e una Specola. La storia del palazzo di Brera è una storia per fasi che insieme si succedono e si sovrappongono, modificandosi di segno, distinto ma affine, e anche la storia complessa di nuclei che progressivamente si aggregano intorno a un unico centro, cioè a quella funzione originale, quindi nel tempo parzialmente si dividono. Giusto dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1772, per la politica illuminata dell’imperatrice Maria Teresa, attorno all’asse concreto e simbolico della biblioteca, alla quale viene incorporata la cospicua libreria del conte Carlo Pertusati, il palazzo si converte in un edificio destinato alla pubblica educazione, sede delle principali istituzioni di cultura milanesi: oltre alle nuove scuole laiche (Ginnasio Inferiore e Superiore, Scuole Palatine), la Biblioteca Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico, il Laboratorio di Chimica, la Società Patriottica di Agricoltura, cui si aggiunge per ultima l’Accademia di Belle Arti (1776), in un’armonica fusione enciclopedica di scienze, lettere ed arti. Con la costruzione del portale di entrata ad opera di Giuseppe Piermarini, primo professore di architettura, anche la facciata assume il suo aspetto caratteristico. L’arrivo dei Francesi e le riforme rivoluzionarie avviate a partire dal 1798 decidono di una nuova centralità per l’Accademia, in nome del “pubblico beneficio delle belle arti”, per opera del suo segretario, il pittore Giuseppe Bossi, singolare figura di intellettuale giacobino (1801-1807). E’ da questo momento che l’istituto, oltre che delle consuete dotazioni didattiche, viene corredato di una Galleria delle statue in gesso, di una Biblioteca specializzata per la formazione degli artisti, corredata anche di stampe e disegni, di un Archivio, di un Gabinetto Numismatico e del Museo di Antichità lombarde (opere provenienti da scavi cittadini o da monumenti milanesi danneggiati): materiali che in buona parte - tranne questi ultimi - risultano ancora presenti nelle raccolte dell’Accademia. Ma soprattutto è in questo periodo che, a seguito dell’incameramento dei beni ecclesiastici, si va delineando il primo nucleo di una nuova Galleria (1806), dove alle opere di pittura degli “antichi”, tolti dalle chiese, si affianca una Sala delle opere dei “moderni”, insieme a un Gabinetto dei Ritratti dei Pittori: i modelli del passato messi didatticamente a confronto con le invenzioni del presente. La grandiosa Pinacoteca, formata dai dipinti provenienti da tutto il territorio del regno d’Italia, inaugurata nel 1809, in occasione del compleanno di Napoleone, porta di necessità la realizzazione al primo piano di saloni Bassano Daniele. Giotto fanciullo. Premio di II grado per la scultura. Gesso (n. II.3.1). luminosi, destinati all’esposizione, tanto da inglobare, oltre ad alcune aule del convento gesuitico, anche - come è ancora visibile - la parte superiore dell’antica chiesa di Santa Maria, fino ad allora rimasta intatta. Il cortile di Brera per Stendhal, in visita nel 1816 al Museo, è più bello di quello del Louvre. A cominciare da questi anni, oltre che un palazzo, Brera diventa sempre più un luogo. Di lavoro, di studio, ma anche di visita e di transito. Lungo il loggiato del cortile principale, sullo scalone e nei corridoi del piano terreno, cresce una sorta di pantheon delle glorie patrie, già iniziato da Giuseppe Bossi, che ancora oggi conserva le lapidi e le statue dei principali scienziati, letterati guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 9 CENNI STORICI che legarono il proprio nome alla grandezza di Milano (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, ecc.) e dei maestri che insegnarono in Accademia (Giuseppe Franchi, Giocondo e Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, ecc.). In questi stessi anni prende il via l’evento periodico delle Esposizioni di Brera, rassegna annuale delle opere migliori degli allievi e della produzione artistica contemporanea, italiana e straniera, riferimento privilegiato per collezionisti e mercanti, motore di un nuovo sistema delle arti. E in parallelo si diffonde la consuetudine di studi e gallerie dislocati per l’intero quartiere intorno al palaz- 9 la autonomia e, simmetricamente alla decadenza d’uso dei modelli che erano serviti per l’apprendimento, comincia il trasferimento fuori dal palazzo di buona parte delle collezioni che vanno a incrementare i nuovi istituti museali della città: il Museo Patrio Archeologico, il Gabinetto Numismatico. Nel 1882 la Pinacoteca viene disgiunta dall’Accademia, quindi nel 1902 una fetta della Galleria d’Arte Moderna passa al Castello Sforzesco. La riforma di Giovanni Gentile e, nel 1926, il distacco al Politecnico della Scuola di Architettura, assimileranno Brera a tutte le altre accademie. Comincia da questo punto la storia Francesco Hayez. Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo. 1867. Olio su tela. zo. Così la grande statua del Marte pacificatore di Antonio Canova (1809), destinata in origine al Foro Bonaparte, collocata dal 1862 al centro del cortile, viene a suggellare l’immagine moderna dell’Accademia che ci è familiare, forte della sua ascendenza neoclassica. Durante il periodo romantico la reputazione dell’istituto resta altissima, per la presenza di artisti di spicco, come Francesco Hayez, e per le molteplici competenze, fra cui il controllo sulla pianificazione urbana e la tutela dei monumenti, attraverso la Commissione d’Ornato, e la raccolta di documentazione sulla storia dell’arte lombarda. Con la nascita della nazione italiana, inizia una progressiva perdita del- esclusiva dell’Accademia come scuola. Se questo confine e, non a caso, segna il limite di crescita delle raccolte storiche, rimane costante lungo il Novecento l’attrazione esercitata dall’istituzione, nell’alternarsi di personalità importanti che a Brera si formano e/o insegnano : Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti e, più di recente, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. Tanto che, almeno fino a metà del secolo, si può dire Brera abbia rappresentato quasi una patria per tutti gli artisti. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 10 10 RACCOLTE STORICHE Fondi archivistici Archivio storico. 1430 faldoni e 195 registri. Riguarda tutte le attività dell’Accademia a partire dall’inizio dell’Ottocento: quella didattica, di promozione - Esposizioni -, quella di tutela, svolta fino all’inizio del Novecento - Esportazioni e Ornato città -. Quest’ultima sezione è uno strumento fondamentale per la progettazione del restauro. Per il Settecento la documentazione è conservata all’Archivio di Stato di Milano, Fondo Studi. In archivio si conserva il manoscritto delle Memorie di Francesco Hayez; alcune lettere autografe di soci onorari illustri. Fondo Ballo. Conserva la documentazione manoscritta e a stampa sull’arte italiana degli anni Cinquanta/Sessanta del Novecento, raccolta da Guido Ballo in preparazione dell’opera La linea dell’arte moderna. Biblioteca storica 15.800 volumi, raccolti a partire dal 1805, cui sono da affiancare 3.500 volumi provenienti dal legato Ala Ponzoni, ora in deposito presso la Biblioteca Braidense. Si è formata a partire dal ricco nucleo di volumi di provenienza francese e inglese acquistati da Giuseppe Bossi. E’ costituita da trattatistica d’arte, iconologia cinque/seicentesca, repertori di primo Ottocento, riviste internazionali e cataloghi di musei e esposizioni di secondo Ottocento. Legati delle biblioteche di Francesco Hayez e di Camillo Boito, connessi alla storia dell’istituzione; del marchese Ala Ponzoni e di Giovanni Morelli. Collezioni artistiche Le collezioni si sono formate nell’ambito delle tre attività fondamentali dell’Accademia di cui si è accennato (dalle origini agli anni Venti del Novecento): educativa, espositiva, di documentazione e tutela. Alla prima si riferisce la cosiddetta suppellettile didattica: modelli (calchi in gesso, stampe, disegni originali, fotografie) e prove grafiche degli allievi, quindi le prove del Pensionato romano, disegni e opere di pittura e scultura. Alla seconda si connettono le opere risultate vincenti ai Grandi Concorsi, esposte alle mostre periodiche, e gli acquisti del fondo esposizioni. Con la terza si spiegano numerose donazioni e alcune permanenze di opere antiche, appartenenti originariamente alla Pinacoteca, prima della separazione nel 1882. Dipinti. 600 opere ca., di cui una cinquantina antichi, 100 novecenteschi, i restanti dell’Ottocento comprendenti opere dei concorsi di Brera (Premio Mylius, Canonica), lasciti, legati e donazioni all’Accademia (Hayez, Ala Ponzoni, Stampa, ecc.). Sculture. 800 opere ca., prevalentemente ottocentesche, tra cui 700 calchi didattici in gesso dall’antico e da modelli rinascimentali, e 100 fra modelli originali e sculture in marmo e terracotta, provenienti dalle esposizioni. Disegni. 6.300 fogli ca., sette/ottocenteschi, dei quali quasi 2.000 di architettura (prevalentemente concorsi, insieme a piccoli fondi, es. Quarenghi), 350 di scenografia (fratelli Galliari) e i restanti di figura: fra questi, 50 ca. accademie di nudo settecentesche di provenienza romana, quindi gli album Appiani, Bossi e Hayez. Stampe. 3.200 ca. fogli sciolti sette/ottocenteschi, fra i quali l’intero corpus di Raffaello Morghen, le incisioni “sceniche” acquerellate di Alessandro Sanquirico e numerosi. bulini e litografie di traduzione. Fotografie. 28.000 positivi, fra i quali, oltre agli acquisti Braun, Alinari, Brogi, Sommer e Moscioni, i lasciti Hayez (carte salate di Luigi Sacchi), Mongeri, Boito, Carotti e la fototeca di Gustavo Frizzoni. Raccolte storiche - Coordinatore: Francesca Valli - tel. 02-86955240. [email protected]. Archivio, biblioteca storica - Responsabile: Valter Rosa - tel. 02/86955240. [email protected] - [email protected]. Dipinti - Responsabile: Chiara Nenci. Sculture - Responsabile: Luisa Somaini. Disegni, stampe, fotografie - Responsabile: Francesca Valli. Arredo storico - Responsabile: Giuseppe de Juliis. Segreteria: Roberta Peccatiello. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 11 11 HISTORICAL BACKGROUND B rera is a very ancient name. The term braida, is referred to a grassy or a weed-covered land, in which there is a longobardic linguistic root. On this ground, since 1229, the monastic order of the friars “Umiliati” built the church of Saint Mary and their convent that limits that natural area. With the suppression of the order, at the end of the fourth century, the Jesuits occupy the building and transform it into the imposing building planned by Francesco Maria Richini (1627-1658), giving to the complex the “educational” character that is still present today: college and school, oriented towards the huge colon- nade (patio), in a double order of loggias, in which, a library, the garden of the “Semplici” and a Specola are annexed. The history of Brera’s building is a history divided into different phases that follow and fall together into each other changing their pattern, distinct but similar, a complex story of two nucleuses, that progressively gather around a single one, therefore through the time they partially divide themselves. Right after the suppression of the Company of Jesus in 1772, thanks to the illuminated politic of the empress Maria Teresa, around the concrete and symbolic axle of the library, to which the conspicuous bookstore of the count Carlo Per- guida_programmi_001-032 12 13-03-2010 19:19 Pagina 12 HISTORICAL BACKGROUND tusati is incorporated, the palace is converted into a building for public education, centre of the main cultural institutions and events of Milan: besides the new secular schools (Inferior and Superior Grammar school, Palatine Schools), the Braidense Library, the Astronomic Observatory, the Botanical Garden, the Chemistry Laboratory, the Patriotic Society of Agriculture, to which is added last but not least the Academy of Fine Arts (1776), in a harmonic encyclopaedic fusion of sciences, Letters and Arts. With the construction of the main entrance portal built by Giuseppe Piermarini, first architectural teacher, the façade assumes its characteristic aspect. The arrival of the French and their revolutionary reforms that began in 1798 decided the centralization of the academy, in the name of the “public benefit of the fine arts”, by the will of its secretary, the painter Giuseppe Bossi, unique figure of Jacobin intellectual (1801-1807). It’s since then, that the institute it’s equipped with a Gallery of chalk statues, with a specialized Library for the formation of the artists, also supplied with a collection of prints and sketches, with an archive, with a Numismatic Stamp Hall and with a Museum of Lombard Antiques (handcrafts coming from city excavations or from damaged Milanese monuments): materials that in major part - except these last ones - they still result present in the collection of the Academy. But most of all it’s in this period, after the confiscation of ecclesiastical goods, that slowly starts the first nucleus of a new Gallery (1806), where beside the works of antique painting removed from churches, is located a Room of modern works together with an Expo of the Portraits of various Painters: the models of the past are put didactically in comparison with the inventions of the present. The majestic Pinacoteca (Gallery), formed by paintings from the whole territory of the Italian Kingdom, inaugurated in 1809, in occasion of Napoleon’s birthday, brings to the realization of the first floor with bright spaces, destined to the exposure, in order to enclose some classrooms of the Jesuit convent and - as it is still visible today - the superior part of the ancient church of Saint Maria, until then intact. For Stendhal, visiting the Museum in 1816, Brera’s court it’s more beautiful than the Louvre’s one. Starting from these years, besides being a palace, Brera becomes more and more a place where to work, study, but also visit and transit. Along the open alley of the principal court, on the main staircase and in the corridors of the ground floor, grows a sort of pantheon of the country glories, already started by Joseph Bossi, that still today preserve the headstones and the statues of the principal scientists, literates that linked their own name to the greatness of Milan (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, etc.) and of the teachers that taught at the Academy (Giuseppe Franchi, Giocondo and Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, etc.). In these same years takes place the periodical event of Brera’s Exposures, annual review of the student’s best works and of the contemporary artistic production, Italian and foreign, privileged reference for collectors and merchants, engine of a new system of the arts. At the same time it spreads the custom of studies and galleries displayed through the whole district around the building. The great statue of Antonio Canova’s “Marte pacificatore” (1809), destined in origin to the Foro Bonaparte, collocated since 1862 in the centre of the court, seals the modern image of the academy that it’s familiar for us, strong in its neoclassic ancestry. During the romantic period the reputation of the institute is very high, thanks to the presence of important artists, such as Francesco Hayez, and for the manifold competences, among which the control of the urban planning and the preservation of the monuments, through the Committee of Ornato, and the collection of documentation on the history of the art in Lombardy. With the birth of the Italian nation, a progressive loss of autonomy begins and, symmetrically to the decadence of the use of learning models, a good part of the collections are transferred to permit to increase the new museum institutes of the city out of the building: the Museum Patrio Archeologico, the Numismatic Cabinet. In 1882 the Pinacoteca is separated from the academy, therefore in 1902 a part of the Modern Art Gallery goes to Sforzesco Castle. The reform of Giovanni Gentile and, in 1926, the destination to the Polytechnic of the School of Architecture, will put Brera at the same level of all other academies. From now the exclusive history of the academy as a school begins. If this border, and not by chance, marks the limit of the historical collections growth, remains constant along the Nine hundred the attraction practiced by the institution, alternating important personalities that form themselves and/or teach in Brera: Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti and, later, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. We can affirm that, at least until the half of the century, Brera had almost represented a country for all the artists. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 13 13 BIBLIOGRAFIA Fonti Atti dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano 1805-1896). Cataloghi delle Esposizioni di Belle Arti di Brera (Milano 1823-1927) Opere dei grandi concorsi premiate all’I.R.. 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I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della pittura al fine di progredire nell'acquisizione di una autonoma e personale consapevolezza della produzione artistica; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della pittura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: Le prove di ammissione prevedono: - un test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: - un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 21 PRIMO LIVELLO 21 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA Tipologia attività formative Attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ANATOMIA ARTISTICA 1 ANATOMIA ARTISTICA 2 STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 DISEGNO (PER LA PITTURA) ESTETICA 9 9 6 6 6 6 6 48 PITTURA 1 PITTURA 2 PITTURA 3 TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA TECNICHE PITTORICHE CROMATOLOGIA 12 12 12 6 9 9 60 INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE PSICOLOGIA DELL’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA ANATOMIA DELL’ IMMAGINE ANTROPOLOGIA CULTURALE TECNICHE DELL’ INCISIONE - GRAFICA D’ ARTE COMUNICAZIONI MULTIMEDIALI DECORAZIONE DESIGN ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DEL CORPO FOTOGRAFIA DIGITAL VIDEO ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO SCENOGRAFIA SCULTURA ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Crediti Tot.Crediti 9 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 9 9 6 6 6 6 6 6 STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ ARTE STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE TECNICHE DEL MOSAICO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNOLOGIA DELLA CARTA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA DEL SACRO ESTETICA E STORIA DELL’ ARTE MUSULMANA ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE LITURGIA ICONOGRAFIA BIBLICA ARCHITETTURA SACRA ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA SEMIOLOGIA DEL CORPO 6 6 6 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 WORKSHOP STAGE SEMINARI 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 22 22 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI SCULTURA DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scultura hanno l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della scultura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della scultura; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione Prospettive occupazionali artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della scultura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, tanto nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, nel settore del restauro e delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: Le prove di ammissione prevedono: un test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; una prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; una prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: - un un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 23 PRIMO LIVELLO 23 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti ANATOMIA ARTISTICA 1 STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 DISEGNO (PER LA SCULTURA) TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE ESTETICA 9 6 6 6 6 9 6 48 SCULTURA 1 SCULTURA 2 SCULTURA 3 TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE DELLA SCULTURA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA 12 12 12 9 9 6 60 ANATOMIA ARTISTICA 2 FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE ANTROPOLOGIA CULTURALE DECORAZIONE COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DEL CORPO FOTOGRAFIA DIGITAL VIDEO INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI MODELLISTICA PITTURA PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI SCENOGRAFIA VIDEOSCULTURA SOCIOLOGIA DELL’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA TECNICHE DELLA CERAMICA TECNICHE DELL0 INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE PLASTICA ORNAMENTALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 24 24 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI DECORAZIONE DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di decorazione hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti e delle pratiche artistiche, con riguardo agli strumenti tradizionali e alle nuove tecnologie. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di conseguire le conoscenze generali e tecniche per la realizzazione di progetti, interventi sul territorio, opere ambientali, nonché sviluppare l’approfondimento e la ricerca sui linguaggi artistico visivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie delle arti visive e plastiche con riferimento alla decorazione; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della decorazione, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: Le prove di ammissione prevedono: - test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: - un progetto consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 25 PRIMO LIVELLO 25 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti ANATOMIA ARTISTICA 1 ANATOMIA ARTISTICA 2 DISEGNO (PER LA DECORAZIONE) ESTETICA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2 6 6 6 6 9 6 6 DECORAZIONE 1 DECORAZIONE 2 DECORAZIONE 3 PLASTICA ORANMENTALE TECNICHE DEL MOSAICO TECNICHE DELL’ INCISIONE CALCOGRAFICA TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE 12 12 12 6 6 6 9 TECNICHE DELLA CERAMICA STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE STORIA DELLA DECORAZIONE ANTROPOLOGIA CULTURALE CROMATOLOGIA CULTURA DEL PROGETTO ECODESIGN FOTOGRAFIA ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA LANDASCAPE DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE METODOLOGIE E TECNICHE DELL’ AFFRESCO MODELLISTICA PITTURA PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO SCULTURA SERIGRAFIA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELL’ ARTE MODERNA TECNICHE DELLA VETRATA TECNICHE DELL’ INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE TECNICHE PITTORICHE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE PSICOLOGIA DELL’ ARTE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA DEL SACRO 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 63 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 45 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 26 26 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI GRAFICA DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Grafica hanno l’obiettivo di formare professionalità artistiche che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni tecniche e metodologiche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di sviluppare la propria ricerca e produzione individuale sia nell’ambito della grafica d'arte e del disegno, legati alle tecniche della tradizione, sia nella elaborazione e nella sperimentazione della grafica multimediale e contemporanea, nella conservazione e nella catalogazione della stampa d’arte. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere adeguate conoscenze delle tecniche della rappresentazione nell’ambito della calcografia, xilografia, serigrafia, fotografia, computer grafica e delle tecniche di stampa, della conoscenza storica e metodologica dei processi grafici e della stampa d’arte; • possedere conoscenze e strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della grafica, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: Le prove di ammissione prevedono: - test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: - un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 27 PRIMO LIVELLO 27 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti ANATOMIA ARTISTICA 1 DISEGNO (PER L’ INCISIONE) TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA FOTOGRAFIA STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE MODERNA 9 6 6 9 6 6 6 48 TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 1 TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 2 TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 3 TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA LITOGRAFIA TECNICHE GRAFICHE SPECIALI XILOGRAFIA 12 12 12 6 6 6 6 60 STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2 ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA 2 CROMATOLOGIA DECORAZIONE ILLUSTRAZIONE ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA PITTURA SCRITTURA CREATIVA SCULTURA TECNICHE E TECNOLOGIA DELLA GRAFICA SERIGRAFIA STAMPA D’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA STAMPA E DELL’ EDITORIA TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI DIGITAL VIDEO ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNOLOGIA DELLA CARTA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE COMPUTER GRAPHIC TECNICHE DELL’ INCISIONE CALCOGRAFICA 2 ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 9 6 6 6 6 9 9 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 28 28 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scenografia hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riferimento alla scenografia teatrale, televisiva e cinematografica, nonché alle tecniche di allestimento connesse alla comunicazione pubblicitaria e alla vetrinistica. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze nella pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della rappresentazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate; I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati delProspettive occupazionali la scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione. Tipologia della prova finale La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un progetto grafico e di una tesi scritta. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 29 PRIMO LIVELLO 29 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL COSTUME STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE STORIA DELLO SPETTACOLO 9 9 6 6 6 6 42 SCENOGRAFIA 1 SCENOGRAFIA 2 SCENOGRAFIA 3 PROGETTAZIONE PER IL COSTUME REGIA SCENOTECNICA ILLUMINOTECNICA 12 12 12 9 6 9 6 66 STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA STORIA DELLE ARTI APPLICATE ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI ANATOMIA ARTISTICA ANTROPOLOGIA CULTURALE APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE ESTETICA FOTOGRAFIA LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO MODELLISTICA PLASTICA ORNAMENTALE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA TEATRO DELLA FESTA TEATRO DI FIGURA TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE PITTORICHE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 30 30 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riguardo alla comunicazione, al disegno industriale, al design, alla moda. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze progettuali e la pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della comunicazione e della rappresentazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori del Graphic Design, della Comunicazione Pubblicitaria, della progettazione, degli allestimenti, del Product Design e del Fashion design; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della proProspettive occupazionali gettazione orientata verso sbocchi professionali di nuova configurazione e di grande flessibilità nell’ambito delle varie tipologie applicative rivolte agli enti, ai musei, alla piccola e media impresa fino alla grande industria con riguardo soprattutto alla comunicazione pubblicitaria, all’organizzazione dello spazio come veicolo comunicativo, dall’ambientazione, all’allestimento, alla progettazione e all'articolato territorio connesso alla comunicazione d'impresa. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione. Tipologia della prova finale La prova finale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di diploma, consiste nella presentazione di: - una produzione di carattere laboratoriale coordinata nell’ambito della disciplina d’indirizzo dello specifico corso di diploma sotto la guida di un docente responsabile; - un’elaborazione e conseguente esposizione di un saggio breve di carattere teorico predisposto in forma scritta o scritto grafica. guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 31 PRIMO LIVELLO 31 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti ARCHITETTURA DEGLI INTERNI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE MODELLISTICA RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA STORIA DEL DESIGN STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 9 9 6 6 6 6 6 48 DESIGN 1 DESIGN 2 DESIGN 3 ARCHITETTURA VIRTUALE GRAPHIC DESIGN TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D 12 12 12 6 9 9 60 METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA DESIGN SYSTEM FOTOGRAFIA ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ILLUMINOTECNICA PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI PROGETTAZIONE SPAZI SONORI SEMIOLOGIA DEL CORPO STORIA DELLE ARTI APPLICATE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 4 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_001-032 13-03-2010 19:19 Pagina 32 32 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI RESTAURO DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN RESTAURO Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Restauro hanno l’obiettivo di formare professionalità qualificate nell’ambito della conservazione, della manutenzione e del restauro del patrimonio artistico, provvedendo alla salvaguardia e alla valorizzazione del bene culturale. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri della conservazione e delle tecniche e tecnologie del restauro; • possedere strumenti metodologici di intervento e diagnostici adeguati alle specifiche competenze professionali; • essere in grado di operare nelle istituzioni preposte alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale e nelle organizzazioni professionali private operanti nel settore del restauro conservativo e del recupero ambientale; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. I diplomati della Scuola, che in base al D.M. 294/2000 - modificato con D.M. 420/2001 - ottengono Prospettive occupazionali la qualifica di “Collaboratore - Restauratore di Beni Culturali”, svolgeranno attività professionali in diversi ambiti inerenti sia alla libera professione nel campo della conservazione della manutenzione delle opere d’arte e del loro restauro, sia in contesti pubblici e privati dove necessiti la specifica figura professionale, quali sovrintendenze, musei, biblioteche, archivi, aziende e organizzazioni professionali operanti nel settore del restauro e della tutela. Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: L’esame consiste di un test di cultura generale (a risposta aperta), una prova grafica, una reintegrazione pittorica e una plastica. Le quattro prove si concludono con un colloquio con i membri della commissione. (Si veda anche Allegato A D.M. del 26.05.2009 n. 87) Tipologia della prova finale La prova consiste nella presentazione di un elaborato originale (tavole, testo, power point) relativo a un restauro alla cui esecuzione, totale o parziale, l’allievo/a abbia collaborato. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 33 PRIMO LIVELLO 33 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN RESTAURO Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE STORIA DELL'ARTE MODERNA STORIA DELL’ARCHITETTURA TEORIA E STORIA DEL RESTAURO LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 6 6 6 6 6 8 10 48 RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E SU TAVOLA RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI RESTAURO DELLE TERRACOTTE DEI GESSI E DEGLI STUCCHI RESTAURO DELLA CARTA 12 12 12 12 12 60 RESTAURO DEL LEGNO RESTAURO DEI METALLI TIPOLOGIA DEI MATERIALI METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2 FOTOGRAFIA SCIENTIFICA STORIA DELL'ARTE ANTICA ESTETICA CHIMICA PROPEDEUTICA 12 12 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 4 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 6 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 34 34 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Nuove tecnologie dell’arte hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche nell’ambito della ricerca artistica rivolta all’uso e all’utilizzo delle nuove tecnologie mediali della comunicazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente all’impiego artistico delle nuove tecnologie, conoscendo le tecniche multimediali e digitali che permettono di produrre opere e informazioni; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative, esercitando la sperimentazione artistica nei linguaggi tecnologici e multimediali specifici applicata ai settori delle arti visive digitali, multimediali, interattive e performative, del video e del cinema, e del web; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, inerenti sia alla libeProspettive occupazionali ra professione artistica nel campo delle nuove tecnologie, sia collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici delle nuove tecnologie, dalla progettazione e realizzazione di opere audiovisive e multimediali interattive alla modellistica virtuale. Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d'accesso: L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione. Tipologia della prova finale La prova finale per il conseguimento del diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un elaborato multimediale e di una tesi scritta. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 35 PRIMO LIVELLO 35 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti COMPUTER GRAPHIC DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1 FOTOGRAFIA 6 12 6 6 6 6 42 TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI RIPRESA AUDIOVISIVI LINEARI DIGITAL VIDEO SISTEMI INTERATTIVI SOUND DESIGN ANTROPOLOGIA CULTURALE 9 12 9 6 6 9 9 6 66 TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA COMPUTER GAMES COREOGRAFIA DIGITALE STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2 SEMIOTICA DELL’ ARTE METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI USO DEI SOFTWARE PER IL WEB TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE COMPUTER 3D 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 36 36 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO DIPLOMA ACCADEMICO DI 1° LIV. IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Obiettivi formativi Il corso è finalizzato alla preparazione di figure capaci di inserirsi in tutte quelle attività di valorizzazione che sono complementari alla tutela operata dalle Soprintendenze. Mentre infatti nei corsi di laurea in Beni culturali delle università si forma il personale scientifico della tutela, in questo corso di Diploma accademico si formano professionisti che, avendo acquisito conoscenze teoriche e competenze progettuali, sono capaci di intervenire con preparazione specifica in tutte le attività e i progetti finalizzati al miglioramento della fruizione, della conoscenza e della comprensione del patrimonio archeologico, storico, artistico, achitettonico e peasaggistico. In particolare, gli studenti dovranno acquisire: • una conoscenza adeguata, sotto il profilo teorico, storico e normativo, del patrimonio culturale nel suo insieme e nelle sue diverse componenti; • una conoscenza generale dei processi della valorizzazione applicata alle singole componenti del patrimonio culturale; • le capacità ideative e le competenze tecniche necessarie allo sviluppo di progetti, anche complessi, nei diversi campi della valorizzazione. I diplomati possono agire nell’ambito specifico della valorizzazione sia come liberi professionisti Prospettive occupazionali con proposte di attività e progetti rivolte a tutti i soggetti pubblici cui compete la valorizzazione del patrimonio culturale, sia come dipendenti o consulenti di assessorati alla cultura di regioni, province e comuni, sia come progettisti di mostre, di allestimenti museali, di percorsi nel territorio, sia come collaboratori di fondazioni ed enti privati, di case editrici specializzate, di società per l’organizzazione di eventi culturali. Requisiti d’accesso Al corso si accede con diploma di scuola secondaria di secondo grado. E’ richiesta principalmente una buona cultura generale, mentre non è necessario possedere particolari abilità nel campo del disegno. Tipologia della prova d'accesso: La verifica dei requisito d’accesso avviene attraverso una prova scritta (test con quesiti a risposta multipla) e un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 37 PRIMO LIVELLO 37 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 6 9 9 9 9 BENI CULTURALI E AMBIENTALI 1 (TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI) BENI CULTURALI E AMBIENTALI 2 (TEORIE DEL PAESAGGIO) BENI CULTURALI E AMBIENTALI 3 (CORSO MONOGRAFICO) STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 1 STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 2 VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO MUSEOGRAFIA 1 PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI 6 6 6 9 9 6 9 9 6 ESTETICA DEL SACRO FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI BENI CULTURALI DELL’ETA CONTEMPORANEA COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHIVISTICI MUSEOGRAFIA 2 WEB DESIGN LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA EDITORIALI ELEMENTI DI ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE ANTROPOLOGIA CULTURALE STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO 6 6 9 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 66 8 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 42 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 38 38 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE SCUOLA DI DIDATTICA DELL’ARTE DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’arte contemporanea offrono una preparazione di base propedeutica a due principali profili: - da un lato hanno l'obbiettivo di assicurare una adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche comunicative, nonché l’acquisizione di specifiche competenze artistiche e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie di trasmissione e comunicazione delle modalità di realizzazione delle opere d’arte, della loro interpretazione e fruizione; - dall'altro, hanno lo scopo di sviluppare competenze teoriche e progettuali specificamente rivolte alla trasmissione dei saperi artistici, sia storeografici che espressivi, attraverso l'ideazione della gestione di percorsi laboratoriali - in presenza o a distanza - di didattica dell'arte. I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie multimediali, con particolare riguardo al museo e agli eventi espositivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori della comunicazione, degli allestimenti, della museologia e museografia e della didattica dell’arte; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze relative ai linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate- possedere conoscenze pedagogiche-didattiche ed ermeneutiche utili alla progettazione di specifici percorsi di apprendimento; • possedere buone competenze culturali e tecniche legate alle nuove tecnologie multimediali di comunicazione; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come Prospettive occupazionali specialisti in grado di operare con flessibilità, autonomamente e a fianco degli specialisti dei diversi settori del patrimonio culturale, con particolare riguardo all’aspetto comunicativo, sia nell’organizzazione e nell'allestimento di manifestazioni artistiche, sia nella curatela, nonché nella predisposizione dei supporti comunicativi degli eventi artistici (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). Potranno inoltre ideare e progettare percorsi laboratoriali di didattica dell'arte rivolti ad un ampia gamma di utenza pubblica e privata e offrire competenza specifica a progetti didattici di Formazione a Distanza. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione e di un colloquio finalizzato all'individuazione delle competenze culturali possedute dal candidato. Tipologia della prova d'accesso: La prova di accesso consiste in un test a risposta multipla e in un colloquio teso ad accertare le competenze culturali e le motivazioni del candidato. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 39 PRIMO LIVELLO 39 Tipologia della prova finale La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. L'eventuale materiale di produzioneartistica allegato alla tesi sarà funzionale allo specifico carattere della tesi. CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative ANTROPOLOGIA CULTURALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 STORIA DELL’ARTE MODERNA Crediti Tot.Crediti 6 6 6 6 6 6 6 6 DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO DIDATTICA PER IL MUSEO TECNICHE EXTRAMEDIALI 1 TECNICHE EXTRAMEDIALI 2 9 6 6 6 6 9 9 9 STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITA DISEGNO ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI STORIA DEL DESIGN STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA MODA STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE STORIA DELLO SPETTACOLO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE 6 6 9 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 60 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE 48 10 ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 4 8 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 10 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 180 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 40 40 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI PITTURA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Pittura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della pittura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altri Dipartimenti, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 41 SECONDO LIVELLO 41 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2 LINGUAGGI DELL’ ARTE CONTEMPORANEA ANTROPOLOGIA DELL’ ARTE FILOSOFIA DELL’ ARTE 6 6 6 6 6 30 PITTURA 1 PITTURA 2 TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE SEMIOLOGIA DEL CORPO 12 12 9 9 42 FOTOGRAFIA TECNICHE DELL’ INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE ESTETICA DELLE ARTI VISIVE METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE DECORAZIONE MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA ILLUSTRAZIONE FENOMENOLOGIA DELL’ IMMAGINE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ECONOMIA E MERCATO DELL’ ARTE SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ ARTE DIGITAL VIDEO SEMIOTICA DELL’ ARTE ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA ESTETICA E STORIA DELL’ ARTE MUSULMANA ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE LITURGIA ICONOGRAFIA BIBLICA ARCHITETTURA SACRA ESTETICA DEL SACRO LETTERATURA BIBLICA ESTETICA EBRAICA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 42 42 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI SCULTURA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Scultura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della scultura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 43 SECONDO LIVELLO 43 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative Crediti Tot.Crediti STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA ESTETICA DELLE ARTI VISIVE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI 6 6 9 9 30 ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA SCULTURA 1 SCULTURA 2 TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE TECNICHE DELLA SCULTURA 6 12 12 6 6 42 TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D'ARTE ARCHITETTURA VIRTUALE PITTURA ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE ANTROPOLOGIA DELL'ARTE DIGITAL VIDEO SEMIOLOGIA DEL CORPO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE * COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI FONDERIA FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI FOTOGRAFIA DIGITALE ESTETICA DEL SACRO BENI CULTURALI AMBIENTALI ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE ARCHITETTURA SACRA ANATOMIA DELL’IMMAGINE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 44 44 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI DECORAZIONE DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Decorazione è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della decorazione unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 45 SECONDO LIVELLO 45 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE Attività formative VIDEO INSTALLAZIONI FILOSOFIA DELL'ARTE LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA SEMIOTICA DELL'ARTE STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1 ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Crediti Tot.Crediti 6 6 6 6 6 30 DECORAZIONE 1 DECORAZIONE 2 MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO 12 12 9 9 42 SEMIOLOGIA DEL CORPO PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE PITTURA SCULTURA ESTETICA DELLE ARTI VISIVE FOTOGRAFIA ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TECNOLOGIE DELL'INFORMATICA FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE DISEGNO (PER LA DECORAZIONE) STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 46 46 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI GRAFICA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Grafica è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della grafica unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 47 SECONDO LIVELLO 47 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE Attività formative STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA (GRAFICA CONTEMPORANEA) GRAFICA D'ARTE TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI SEMIOTICA DELL'ARTE SISTEMI EDITORIALI PER L'ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Crediti Tot.Crediti 6 9 6 6 6 33 TECNICHE DELL'INCISIONE - GRAFICA D'ARTE 1 TECNICHE DELL'INCISIONE - GRAFICA D'ARTE 2 PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA 12 12 6 9 39 FOTOGRAFIA DIGITALE PROGETTAZIONE GRAFICA SEMIOLOGIA DEL CORPO ILLUSTRAZIONE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA GRAPHIC DESIGN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE STORIA DELL'ARTE MODERNA BENI CULTURALI E AMBIENTALI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA SISTEMI EDITORIALI PER L'ARTE FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE FOTOGRAFIA SCIENTIFICA LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA TECNICHE MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE SOUND DESIGN STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D'ARTE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE RESTAURO DELLA CARTA ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA EDITORIALI ARTE DEL FUMETTO ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE GRAFICA MULTIMEDIALE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_033-048 13-03-2010 11:04 Pagina 48 48 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN TEORIA E PRATICA DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA Obiettivi formativi Le metodologie della Terapeutica Artistica, partendo dall’assunto teorico di base, di grande rilievo storico e culturale, che individua nell’espressione della creatività un potenziale curativo e maieutico, si propongono come modalità operative con la finalità di sostenere la crescita psicologica sia di individui provenienti da esperienze patologiche o traumatiche, sia di persone che aspirano a conservare e potenziare il proprio benessere psichico. Attraverso il connubio tra arte e scienze psicologiche, si sono poste le basi per lo sviluppo e l’applicazione di un nuovo significato di terapeuticità, comprendendo non più solamente l’atto medico all’interno di un rapporto diadico, ma anche la stessa funzione terapeutico-preventiva che le nuove strutture esprimono, in cui la creazione di nuovi spazi e di altre figure professionali si è dimostrata funzionale alla nascita di dinamiche positive. La richiesta di figure professionali atte alla conduzione di atelier nelle diverse strutture dell’area riabilitativa psichiatrica, preventiva, educativo-scolastica per l’infanzia e l’adolescenza, è in crescita. La formazione di nuove figure professionali deve quindi tener conto che alla base del percorso formativo è il linguaggio delle espressioni artistiche, la cultura del fare, unita alla preparazione sul piano delle discipline psicologiche ed educative. L’Accademia, istituzione per l’alta formazione artistica, è dunque in grado di attivarsi su questo progetto. Il corso ha l’obiettivo di: • promuovere la formazione di artisti terapisti, esperti del linguaggio visivo, ad elevato profilo professionale • sviluppare le capacità di riconoscere e gestire le situazioni problematiche, relative al disagio di natura psichica e/o socioambientale • preparare figure di sostegno in grado di interagire nel lavoro di equipe terapeutiche • promuovere la conoscenza della pratica artistica e delle possibilità di intervento nei processi teraupetici dell’espressione artistica presso medici, psicologi e psichiatri • sperimentare metodologie formative di tipo artistico, finalizzate ad una migliore conoscenza di sé, del proprio corpo e delle capacità espressive • valorizzare le risorse umane e la professionalità. La partecipazione al corso favorirà la libera professione e l’inserimento in contesti lavorativi di: Prospettive occupazionali • Servizi di Cura della Psichiatria (strutture psichiatriche riabilitative); • Operatori in ambito artistico pedagogico (educazione scolastica primaria); • Strutture di ambito preventivo (servizi dipartimenti alle politiche sociali); • Area disagio giovanile, prevenzione e recupero (comunità protette, recupero tossicodipendenti); • Area dell’handicap (centri socioeducativi); • Strutture geriatriche. Requisiti d’accesso Il corso si rivolge a candidati in possesso di diploma di laurea di 1° livello ( requisito minimo), provenienti sia da formazione artistica, sia da formazione letteraria che medico scientifica. Tipologia della prova d'accesso: La selezione per l’ammissione al corso avviene tramite colloquio orale motivazionale e sulla base della valutazione del curriculum vitae e studio nonché di un portafoglio personale contenente opere e progetti, realizzati con qualunque tecnica, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione. Tipologia della prova finale Discussione del progetto di sintesi finale. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 49 SECONDO LIVELLO 49 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN TEORIA E PRATICA DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Attività formative TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE CROMATOLOGIA 1 CROMATOLOGIA 2 ANATOMIA DELL'IMMAGINE STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA (DELLE ARTI PERFORMATIVE) 1-2 6 6 6 6 6 30 PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 1 PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 2 SEMIOLOGIA DEL CORPO FENOMENOLOGIA DEL CORPO STORIA E MODELLI DELL'ARTETERAPIA 1 STORIA E MODELLI DELL'ARTETERAPIA 2 PEDAGOGIA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE EDUCATIVA FONDAMENTI DI PSICHIATRIA PEDAGOGIA 6 6 6 4 4 4 4 4 4 42 TECNICHE DEI MATERIALI TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME DIGITAL VIDEO TECNICHE DELLA SCULTURA TECNOLOGIA DELLA CARTA ECODESIGN ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI 1-2 PROGETTAZIONE SPAZI SONORI PRATICHE CREATIVE PER L'INFANZIA METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO ESTETICA ETNOPSICHIATRIA PSICOLOGIA DELL'ETA EVOLUTIVA FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE FONDAMENTI DI PSICOLOGIA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D'ARTE 4 6 6 6 4 6 4 6 4 6 4 4 4 6 6 4 4 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Crediti Tot.Crediti 10 SEMINARI - WORKSHOP - STAGE LABORATORIO DI TECNICHE TERAPEUTICHE INTEGRATE TIROCINIO 4 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 50 50 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COSTUME PER LO SPETTCOLO Obiettivi formativi ll corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. In particolare gli studenti devono: • possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo. l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della Prospettive occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimnti, del costume per lo spettacolo. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 51 SECONDO LIVELLO 51 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO Crediti Tot.Crediti 9 9 6 6 30 COSTUME PER LO SPETTACOLO 1 COSTUME PER LO SPETTACOLO 2 ANATOMIA ARTISTICA STORIA DELLA MODA TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME 12 12 6 6 6 42 TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME LIGHT DESIGN DESIGN DELL’ACCESSORIO TRUCCO E MASCHERA TEATRALE STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO EDITORIA PER IL FASHION DESIGN COREOGRAFIA DIGITALE FOTOGRAFIA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 14 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 52 52 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA TEATRALE Obiettivi formativi Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. In particolare devono: • possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo. l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della Prospettive occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 53 SECONDO LIVELLO 53 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO Crediti Tot.Crediti 9 9 6 6 30 SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 1 SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 2 SCENOTECNICA DIRITTO, LEGISLAZIONE, ECONOMIA DELLO SPETTACOLO STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA 12 12 6 6 6 42 LIGHT DESIGN COSTUME PER LO SPETTACOLO STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA STORIA DELL'ARCHITETTURA TEATRALE TRUCCO E MASCHERA TEATRALE DRAMMATURGIA MULTIMEDIALI EDITORIA PER IL FASHION DESIGN STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE RENDERING 3D RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 54 54 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV Obiettivi formativi Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti, e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. In particolare devono: • possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della Prospettive occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 55 SECONDO LIVELLO 55 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO CINEMA E TV Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO Crediti Tot.Credi 9 9 6 6 30 SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV 1 SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV 2 STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO SCENOTECNICA 12 12 6 6 6 42 COSTUME PER LO SPETTACOLO STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA LIGHT DESIGN RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA TEORIA DEGLI AUDIOVISIVI TRUCCO E MASCHERA TEATRALE DRAMMATURGIA MULTIMEDIALI STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI RIPRESA E MONTAGGIO RENDERING 3D 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 56 56 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI RESTAURO DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN RESTAURO Obiettivi formativi Il corso di studio del biennio per il conseguimento del Diploma accademico di restauro di secondo livello ha l’obiettivo di portare a completamento la formazione del restauratore. Il completamento consiste nell’approfondimento del percorso triennale di base e nella scelta di un indirizzo tra le diverse aree/ambiti specialistici attivati. Nelle more delle ulteriori definizioni applicative della normativa recente riguardante i profili professionali, le qualifiche e le modalità dell’insegnamento del settore del restauro (DM del 26.05.2009 n. 86 del Ministero per i beni e le attività culturali e DM del 26.05.2009 n. 87 del Ministero per i beni e le attività culturali-Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, pubblicati in GU 13.07 2009) il piano di studi del biennio intende configurarsi come adeguamento tra vecchio e nuovo ordinamento. La Scuola di restauro si fa carico di attivare i necessari percorsi perequativi, sottoponendoli agli organismi preposti. Gli esami dei corsi obligatori nel biennio sono undici. Il raccordo e il passaggio dal triennio di base al biennio di indirizzo è caratterizzato dal Laboratorio di Sintesi Finale, istruito secondo linee guida che fanno parte integrante del Regolamento didattico della Scuola e del corso. Il corso mira a far conseguire i seguenti obiettivi: • conoscenze superiori chimico fisiche per l’analisi diagnostica del degrado e dei dissesti, per la progettazione degli interventi, per lavalutazione delle alternative di intervento, delle tecniche idonee e delle modalità di esecuzione • approfondimenti della cultura storica e artistica • maturazione di una metodologia progettuale unitaria e di base per il restauro, ampliata e articolata per rispondere alle necessità tecniche di genere e di indirizzo prescelto • dimostrazione di raggiunta autonomia progettuale come momento qualificante del passaggio dall’analisi storico-critica, dal rilievo dei dati quantitativi e qualitativi, dall’indagine diagnostica, dalla stesura del programma di conservazione a quello specificamente professionale della definizione delle opzioni di intervento e cioè del progetto di restauro in tutte le sue articolazioni e gradi di specificazioni (di massima, di esecuzione e di realizzazione, preventivazione, capitolati, ecc.) • acquisizione delle conoscenze e istruzioni su sicurezza, organizzazione e conduzione di cantiere • conduzione di un intervento di restauro, totale o parziale e sua presentazione pubblica divulgativa e scientifica. I diplomati del corso di Diploma accademico di secondo livello di Restauro ottengono il titolo di DiProspettive occupazionali ploma accademico specialistico in Restauro e potranno trovare collocazione in attività di progettazione e direzione di cantiere di restauro secondo le norme previste dalle leggi vigenti e quelle in itinere dei D.M. del 26.05.2009 nn. 86 e 87. L’Accademia di Brera organizzerà in accordo con il Ministero dell’Università, con il Ministero per i Beni e le attività culturali, gli enti di ricerca pubblici e privati, le organizzazioni di categoria, le imprese accreditate e certificate tutte le iniziative necessarie (stage, work-shop, tirocini) per completare la formazione quinquennale con la prova finale concorrente, secondo la più recente normativa, all’acquisizione dell’abilitazione all’esercizio della professione e, dunque, per l’attivazione dell’Esame di Stato. Requisiti d’accesso Per l’ammissione al corso di Diploma accademico in restauro di II livello è richiesto il superamento del Triennio di base (“idoneità”). guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 57 SECONDO LIVELLO 57 Tipologia della prova finale La prova finale per il conseguimento del Diploma accademico Specialistico in Restauro, a cui vengono assegnati 18 CFA/ECTS, consiste nella presentazione di un elaborato originale di progetto di restauro accompagnato da esemplificazione totale o parziale esecutiva. CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN RESTAURO Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE Attività formative STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA CHIMICA PER IL RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DIAGNOSTICA Crediti Tot.Crediti 6 6 12 24 RESTAURO DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1 RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA METODOLOGIE DEL RESTAURO METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE 12 12 9 6 39 RESTAURO AFFRESCHI E DIPINTI MURALI RESTAURO TELE E TAVOLA RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 RESTAURO DELLA CARTA RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI 2 12 12 12 12 12 SEMINARI WORKSHOP STAGE, PREQUALIFICATIVI, INTENSIVI, ORIENTAMENTO LABORATORIO DI SINTESI FINALE RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA RESTAURO DEL CINEMA E DEL VIDEO 15 6 6 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 18 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 58 58 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN Obiettivi formativi Tale corso ha l'obiettivo di formare professionalità artistiche e tecniche che, tenendo conto sia della tradizione delle arti applicate sia della cultura del disegno industriale e delle applicazioni al design delle nuove tecnologie, sappiano inserirsi nel mondo della produzione d'impresa, con piena consapevolezza intellettuale ed adeguati strumenti operativi. Il corso prepara specialisti della progettazione artistica in grado di realizzare in modo creativo prodotti di design che dovranno rispondere alle esigenze del rinnovamento del linguaggio, della committenza e del mercato. Studio dei materiali, ricerca e innovazione sono i cardini del corso che tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi sia all'interno del nostro sistema produttivo (bottega artigiana, piccola-media impresa, grande industria), sia di lavorare come libero professionista. Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi in amProspettive occupazionali biti diversi, dalla libera professione agli studi e alle società di progettazione, all'interno di un sistema produttivo diversificato: dalla impresa artigianale, alla piccola e media impresa, fino alla grande industria. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Progettazione artistica dell'impresa dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 59 SECONDO LIVELLO 59 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE Attività formative LANDSCAPE DESIGN URBAN DESIGN CULTURA DEL PROGETTO PSICOSOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI Crediti Tot.Crediti 9 9 6 6 30 PRODUCT DESIGN 1 PRODUCT DESIGN 2 ARCHITETTURA DEGLI INTERNI DESIGN MANAGEMENT TECNOLOGIA DEI NUOVI MATERIALI 12 12 6 6 6 42 PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI CONCEPT PLANING PROGETTAZIONE GRAFICA RENDERING 3D PACKAGING TEORIA DEL PAESAGGIO 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 60 60 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN Obiettivi formativi Scopo del corso è quello di preparare specialisti della progettazione artistica dell’abbigliamento in grado di realizzare collezioni con una forte componente creativa, nelle quali trovino applicazione la manualità e la conoscenza di tecniche artigiano-industriali, applicate in forma espressiva e innovativa. Particolare attenzione sarà dedicata allo studio e alla ricerca di materiali tessili e non tessili al fine di trovare nuovi linguaggi formali multimetrici. Sarà inoltre valorizzato l’aspetto della comunicazione con lo studio e la progettazione di concepts divulgabili attraverso la rete. Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi all’inProspettive occupazionali terno del nostro sistema produttivo costituito da diversi tipi di impresa: dalla bottega artigianale alla piccola-media impresa, fino alla grande industria. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 61 SECONDO LIVELLO 61 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN Tipologia attività formative Crediti Tot.Crediti ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE Attività formative AMBIENTAZIONE DELLA MODA DESIGN CONCEPT PLANNING STORIA DELLA MODA EDITORIA PER IL FASHION DESIGN ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI FASHION DESIGN 1 FASHION DESIGN 2 MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO) DESIGN MANAGEMENT 12 12 9 9 CULTURA DEI MATERIALI DI MODA TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE SISTEMA DELLA MODA E NUOVE TENDENZE DESIGN DEGLI ACCESSORI ANTROPOLOGIA DELLA MODA FENOMENOLOGIA DEL CORPO TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME FONDAMENTI DI MARKETING CULTURALE ANALISI COMPARATA TRA ARTE E MODA DESIGN DEL GIOIELLO 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 6 6 6 6 30 42 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 62 62 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO Obiettivi formativi Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche). L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. I diplomati di questo settore potranno svolgere attività professionali ad alto contenuto espressivo e Prospettive occupazionali artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti Applicate dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 63 SECONDO LIVELLO 63 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO Crediti Tot.Crediti 9 9 6 6 30 PROGETTAZIONE MULTIMEDIALI TECNICHE DI MONTAGGIO ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO TEORIA ED ANALISI DEL CINEMA ED AUDIOVISIVO 12 12 6 6 6 42 SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE NET ART COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE FOTOGRAFIA ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE REALTA VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITA 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_049-064 13-03-2010 11:06 Pagina 64 64 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIV. IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE Obiettivi formativi Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche) L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. I diplomati di questo settore potranno svolgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed Prospettive occupazionali artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti Applicate dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 65 SECONDO LIVELLO 65 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formativa Crediti Tot.Crediti PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO 9 9 6 6 30 REGIA PROCESSI E TECNICHE DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE PROGETTAZIONE SOFTWARE INTERATTIVI ESTETICA DELLE INTERFACCE TECNICHE PERFORMATIVE DELLE ARTI VISIVE 12 12 6 6 6 42 NET ART SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE FOTOGRAFIA ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE REALTA VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITA 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 66 66 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA Obiettivi formativi Il corso ha l’obiettivo di formare un artista/fotografo. Ha inoltre l’obiettivo di: • formare un professionista capace di proporre soluzioni creative e innovative nei diversi settori professionali. Cioè un professionista con una cultura visiva, concettuale e fotografica. • favorire conoscenze delle metodologie e dei contenuti delle discipline e garantire un'elevata padronanza delle tecniche e degli strumenti specifici della progettazione e della realizzazione di prodotti della fotografia; • sviluppare un'attitudine all'innovazione che consideri i cambiamenti sociali, le dinamiche di mercato, nonché le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico. Le prospettive occupazionali sono quelle offerte dall'articolato mondo della fotografia: Prospettive occupazionali commerciale; editoriale; artistica Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. L'ammissione al corso avviene tramite prova d'accesso. Tipologia della prova d'accesso: La prova di ammissione è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'esame. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 67 SECONDO LIVELLO 67 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE Attività formative STORIA DELLA FOTOGRAFIA (CONTEMPORANEA) STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA ESTETICA DEI NEW MEDIA ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Crediti Tot.Crediti 6 6 9 9 30 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA) FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA) 12 9 12 9 42 FOTOGRAFIA (STILL-LIFE) FOTOGRAFIA (RITRATTO E MODA) FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO) FOTOGRAFIA (REPORTAGE) FOTOGRAFIA DIGITALE FOTOGRAFIA (COMUNICAZIONE SOCIALE) ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 68 68 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE SCUOLA DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE CONTEMPORANEA DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA PER L’ARTE Obiettivi formativi Il corso ha come obbiettivo la formazione di operatori che abbiano adeguate conoscenze storiche, culturali, capacità tecniche e competenze tecnologiche per la comunicazione, la promozione e l'organizzazione degli eventi artistici. Il diploma pone le basi per due profili professionali: • il primo rivolto al mondo dell'arte e ai suoi luoghi di esposizione, studio e conservazione; • il secondo alla didattica dell'arte per le scuole e per il museo. Tale corso fornisce alla figura del manager degli eventi culturali (curator) conoscenze teorico-pratiche specialistiche e una preparazione specifica per comprendere i complessi meccanismi relativi al sistema dell'arte nelle sue dinamiche operative, nella gestione delle risorse e nella sua offerta culturale. Il futuro curator sarà in grado di ideare, organizzare e comunicare eventi artistici per musei, gallerie, istituzioni pubbliche e private e disporrà delle necessarie competenze per l'editoria d'arte, la didattica museale e l'ordinamento di archivi e biblioteche. I diplomati del corso svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come Prospettive occupazionali specialisti in grado di operare con flessibilità nei vari settori del sistema dell'arte, con particolare riguardo all'aspetto promozionale, organizzativo, comunicativo delle manifestazioni artistiche e dei grandi eventi per i quali saranno in grado di fornire sia la curatela che i supporti comunicativi necessari (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). In accordo con enti pubblici e privati, saranno organizzati gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità: attività didattiche di supporto a manifestazioni artistiche, coadiutore nell'ambito dell'organizzazione e della gestione museale pubblica e privata, esperto in organizzazione e allestimento di manifestazioni artistiche, ufficio stampa e pubbliche relazioni, curatore di biblioteche e videoteche specializzate in arte, redattore per editoria in riviste d'arte, collaboratore qualificato per la conduzione di gallerie d'arte private. Requisiti d’accesso Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni Culturali, L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione. Tipologia della prova d'accesso: Accesso diretto per i diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre scuole del sistema AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie finalizzato ad accertare l’adeguato livello di conoscenza sul sistema dell’arte contemporanea e sulla storia dell’arte, in particolare moderna e contemporanea. Tipologia della prova finale La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 69 SECONDO LIVELLO 69 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E ORGANIZZAZIONE PER L'ARTE CONTEMPORANEA Tipologia attività formative Crediti Tot.Crediti Attività formative 6 APPLICAZIONI DIGITALI PER L 'ARTE ATTIVITÀ FORMATIVE 6 FENOMENOLOGIA DEGLI STILI DI BASE 6 ESTETICA DELLE ARTI VISIVE 30 6 FILOSOFIA DELL'ARTE 6 TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE STORIA DELLA PEDAGOGIA METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI 1 MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI 2 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2 6 6 6 6 6 6 6 MUSEOLOGIA DEL CONTEMPORANEO ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETA COMPLESSE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA EDITORIA PER L'ARTE LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL'ARTE LINGUAGGI MULTIMEDIALI INFORMAZIONE PER L'ARTE:MEZZI E METODI RELAZIONI PUBBLICHE SEMIOTICA DELL'ARTE SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI STORIA DEL DESIGN STORIA DELLA MODA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 42 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 12 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 70 70 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIV. IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI Obiettivi formativi Fine del corso è formare professionisti di alta specializzazione nell'ambito della comunicazione, principale leva della valorizzazione del patrimonio culturale. Il corso colma una lacuna nella formazione universitaria, dove la valorizzazione è vista soprattutto sotto l'aspetto gestionale e manageriale, mentre i corsi di comunicazione sono rivolti alle imprese o all'informazione e non considerano il settore dei beni culturali. Esso oggi richiede forme di comunicazione innovative per parlare al pubblico attraverso strumenti e linguaggi che, senza tradire la correttezza dei contenuti informativi e le pecularità del patrimonio, sappiano anche emozionare e coinvolgere. Il corso, richiamandosi alla ricerca creativa che caratterizza le accademie, risponde a questa specifica esigenza realizzando i seguenti obiettivi formativi: • conoscenza delle attività nelle quali si attuano forme di comunicazione essenzialmente creative; • apprendimento delle discipline che consentano di acquisire un dominio teorico dei processi di comunicazione che abbiano per oggetto i beni culturali; • elaborazione di progetti integrati di comunicazione, che costituiscano la sperimentazione ‘sul campo’ di un approccio innovativo alla valorizzazione.. Lo specialista della comunicazione per i beni culturali, dotato di una spiccata attitudine ad affronProspettive occupazionali tare in modo innovativo e inventivo i problemi posti dai diversi momenti della valorizzazione dei beni culturali, padroneggiando molteplici linguaggi e forme creative di comunicazione, trova occupazione come professionista creativo nella progettazione di programmi di comunicazione museale, nell’ideazione e realizzazione di mostre, di parchi archeologici, naturalistici o letterari, di percorsi per il turismo culturale, di campagne di promozione, di eventi, di specifiche iniziative e attività di comunicazione. Requisiti d’accesso Il corso si rivolge, oltre che ai diplomati in Discipline della valorizzazione dei beni culturali (che hanno accesso diretto), a studenti che abbiano già acquisito nei precedenti percorsi di primo livello, presso istituzioni Afam o università, almeno le conoscenze e le competenze di base relative al patrimonio culturale o a suoi settori specifici, o ad aspetti della comunicazione e della valorizzazione (classi delle lauree triennali L-1, L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42). Tipologia della prova d'accesso: Il possesso dei requisiti di accesso, per gli studenti che non hanno accesso diretto, è accertato attraverso una verifica costituita da un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 71 SECONDO LIVELLO 71 CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER IBENI CULTURALI Tipologia attività formative ATTIVITÀ FORMATIVE DI BASE ATTIVITÀ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITÀ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITÀ FORMATIVE ULTERIORI Attività formative INTERACTION DESIGN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA SCRITTURA CREATIVA (NARRATIVA) RELAZIONI PUBBLICHE Crediti Tot.Crediti 9 9 6 6 30 COMUNICAZIONE ESPOSITIVA COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLEZIONI MUSEALI SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA MULTIMEDIALITA PER I BENI CULTURALI 9 9 6 9 9 42 VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DIDATTICA PER IL MUSEO PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL'ARTE PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI STORIA DELLA MODA STORIA DEL DESIGN STORIA DELL'ARCHITETTURA E DELL'URBANISTICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL'ARTE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE STORIA DELLO SPETTACOLO ANTROPOLOGIA DELL'ARTE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 SEMINARI WORKSHOP STAGE 6 ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE 9 ATTIVITÀ FORMATIVE PROVA FINALE 12 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 120 guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 72 guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 73 PROGRAMMI guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 74 74 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI Luca Ghirardosi AMBIENTAZIONE MODA “Trasformazioni temporanee” così è stata chiamata una sezione, dedicata agli allestimenti di mostre ed eventi, di una recente edizione della Biennale Architettura, il meglio dell’architettura provvisoria. Questo settore della progettazione coinvolge sicuramente figure professionali come architetti e designer e credo a pieno diritto anche scenografi. Il corso si propone di stimolare l’attenzione degli studenti su questa possibilità progettuale; vale a dire la trasformazione parziale o totale, attraverso pochi misurati interventi o efficaci invasioni di spazi, di edifici industriali, padiglioni fieristici, gallerie, chiese, stazioni ferroviarie, utilizzando gli strumenti tipici del lavoro dello scenografo: forma, materia, colore, luce e movimento. Punti focali saranno il contenuto tematico dell’esposizione e la fruizione del pubblico. Sottolineando l’analogia al progetto scenografico teatrale: testo, musica, coreografia e spettatore. Mettendo in evidenza quanto sia fondamentale, dato il tema e il luogo, l’efficacia del progetto per la comunicazione e il coinvolgimento del visitatore che dovrà essere guidato, stimolato, sorpreso, emozionato all’interno del percorso espositivo. Il corso ha carattere di laboratorio ed è così strutturato: una prima parte propedeutica che attraverso linee teoriche ed esempi concreti, mira a fornire allo studente gli strumenti fondamentali per la scelta, la comprensione e la valutazione delle problematiche dal punto di vista operativo. Una seconda parte che propone una sperimentazione progettuale guidata, preferibilmente di gruppo; a partire dal tema, sarà indagato lo spazio e la sua organizzazione, fino alla definizione particolareggiata del progetto espositivo, eventualmente anche l’immagine grafica e la comunicazione esterna dell’evento. Il corso propone come obbiettivi formativi: lo sviluppo della creatività e l’acquisizione di una professionalità nella progettazione, che consentono di formare nuove figure in grado di identificarsi nei molteplici settori della moda. Nella sfera del Fashion, la figura dello space-designer, si colloca in ambiti creativi ed interpretativi. La complementarietà tra il mondo della Moda e dello Spettacolo determina una contaminazione costante tra le due realtà, dalle quali scaturiscono i nuovi scenari dell’arte e della comunicazione visiva. Modalità d’esame Presentazione del percorso progettuale completo, ideazione sviluppo - definizione. Bibliografia • MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Longanesi, Milano, 1945, 1964, 1981. • ROBERTO ALOI , Esposizione: architetture - allestimenti, U. Hoepli editore, Milano, 1960. • SERGIO POLANO , Mostrare, l’allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, Milano 1988.• JOSEP M. MONTANER, Nuovi Musei, Editoriale Jaka Book, Milano 1990. • BRUNO MUNARI, Fantasia, Laterza, Roma-Bari 2006. • JOHN BERGER, Sul guardare, Bruno Mondadori, Milano 2003. Angelo Ghilardi Programma specifico Il fenomeno Moda, nel suo continuo evolversi, riflette costantemente le metamorfosi del pensiero sociale, politico e culturale del momento, definendo la contemporaneità, ma anche delineando il futuro. L’acquisizione di un’ampia conoscenza dei mezzi e delle tecnologie adeguati alle esigenze del sistema moda, costitusce uno dei punti di rilievo dell’offerta formativa. Sulla base dei concetti suesposti, il programma-progetto intende attuarsi in tre fasi, configurandosi in un processo d’interventi rivolti all’analisi dei fenomeni culturali contemporanei: A) individuazione delle componenti che costituiscono in una visione globale l’universo Moda. B) organizzazione e trattazione degli elementi con esercitazioni ed interventi nel campo. C) identificazione personale e professionale nel sistema. Argomenti trattati: i luoghi in cui si muove, a chi si rivolge, i temi che sviluppa, tipologie delle manifestazioni, comportamento della luce, regia, colonna musicale, fotografi, cineoperatori, vetrinisti, campagne pubblicitarie e vendite, allestitori, struttura delle manifestazioni. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 75 PROGRAMMI 75 1°LIV ANALISI DEL TERRITORIO E PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO 1°LIV ANATOMIA ARTISTICA Danilo Lisi Clara Bonfiglio Il corso è un insegnamento complementare nel quale si affrontano temi inerenti la progettazione ambientale, con particolare attenzione all’uso di tecnologie intelligenti, tecniche innovative e materiali riciclabili. Nella prima fase, teorica, si analizzano esperienze di architettura ecologica e si gettano le basi per una corretta lettura delle varie tecniche di rappresentazione del territorio. Successivamente gli allievi scelgono un’area vasta su cui intervenire con una proposta, che va dalla progettazione paesaggistica nella trasformazione del territorio, fino alla cultura del verde urbano con l’ideazione di parchi urbani e suburbani. I criteri progettuali, in ogni caso, saranno sempre ispirati all’ottenimento della piena “Sostenibilità Ambientale” dell’intervento. Anatomia come analisi e riflessione critica dell’opera. Il corso vuole porre l’attenzione ai problemi del linguaggio artistico. Linguaggio artistico come insieme strutturato di ‘SEGNI’, entità astratte, convenzionali, arbitrarie che danno la possibilità di organizzare i concetti visivi, le idee e i pensieri. Il percorso storico dell’idea dell’arte di tutti i tempi e in particolare modo le nuove domande, le nuove aperture e possibilità linguistiche che il ‘900 ci ha delineato saranno i riferimenti culturali dell’indagine analitica che condurremo. Linguaggio come artificio retorico, una sorta di mnemotecnica, che fa risalire dal sensibile all’astratto, dalla fisicità dalla cosa ai procedimenti mentali che presiedono alla formazione dell’arte stessa. Molti artisti hanno spostato i procedimenti da un piano espressivo- rappresentativo ad un piano riflessivo di ordine metalinguistico. L’atteggiamento analitico assunto come linguaggio stesso da molti artisti degli anni ‘70 è diventato un ‘a priori’ fondamentale per chi si avvicina all’arte, sia nel produrla, sia nel fruirla o ‘semplicemente’ raccontarla. L’analisi del processo artistico non può escludere il fare.il punto di partenza è indifferente, si parte da qualsiasi cosa.Il come si fa determina e qualifica il fare stesso. Attraverso la ‘lettura’ e la discussione collettiva, all’interno del laboratorio, dei lavori presentati periodicamente dagli studenti, si vuole entrare nella specificità disciplinare dei rispettivi campi operativi, condurre uno scambio culturale ed emotivo ed una riflessione critica attraverso l’analisi dei segni che organizzano la forma. Incontri e dibattiti con artisti e critici e la frequentazione dei musei cittadini (e non) e delle gallerie private consentono, inoltre, una informazione e una conoscenza dei linguaggi che partecipano a rappresentare il sistema dell’arte contemporanea. Il corso monografico dell’anno accademico 2009/10 affronterà i cambiamenti e i temi che il decennio 1970 /1980 ha dato vita, ai dibattiti culturali e alle esperienze artistiche che ne sono la testimonianza. Bibliografia: • DOMINIQUE GAUZIN-MULLER, Architettura sostenibile, Ambiente, 2003. • FILIPPO PIZZONI, Il giardino, arte e storia, Elemond 1997. • JOHN HEDGECOE, PATRICK TAYLOR, Lo spirito del giardino Mondadori, 1998. • FULVIO IRACE, EMILIO AMBASZ, Una Arcadia tecnologica, Skira 2004. • PIERLUIGI NICOLIN, Dizionario dei Nuovi Paesaggisti, Skira, 2004. Bibliografia • UMBRO APOLLONIO, Futurismo, Mazzotta, 1970. • MAURIZIO CALVESI, Il Futurismo, l’arte nella società, Fratelli Fabbri, 1976. • Futurimo Futurismi, catalogo della mostra, Venezia,Mazzotta, 1986 • MAURIZIO CALVESI, Il Dadaismo, l’arte nella società, Fabbri, 1976• HANS RICHTER, Dada, Mazzotta, 1966. • PATRICK WALDBERG, Surrealismo, Mazzotta, 1967. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 76 76 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Pier Luigi Buglioni Marina Falco “Immaginare è tutto, sapere è niente” ANATOLE FRANCE Laboratorio di ricerca “Anatomia Artistica come problema della conoscenza dell’uomo-artista”. L’Anatomia Artistica è la più classica tra le discipline artistiche. È il confronto con il corpo e con se stessi e, dunque, fondamentale e straordinario è il suo contributo: un legame profondo e indissolubile sul quale ciascun individuo può formare la propria ricerca e la propria “realtà”. La storia di un passato, che su di essa ha costruito carattere, memoria e significato; di un presente, che ne rivendica la propria appartenenza, rimettendola continuamente in discussione; di un futuro, che non può assolutamente farne a meno, alla disperata ricerca, come siamo, di risposte e di “perché”… “Autoritratti in viaggio” è lo spazio editoriale che documenta parte del lavoro. Nel corso del xx secolo la contaminazione dei linguaggi artistici ha tracciato sinergicamente traiettorie di amplificazione e dilatazione dei confini corporei, grazie anche all’apporto delle nuove tecnologie. Il processo di mutazione antropologica in atto vede il corpo più che mai come oggetto/soggetto reale d’innovazione e reinvenzione costante. Il corpo diventa, quindi, unità base della comunicazione sociale e l’itinerario di studio ipotizzato proporrà un’analisi degli elementi che formano questo linguaggio, partendo dal concetto di specularità tra micro e macrocosmo. La formulazione degli argomenti e degli ambiti di studio, scaturisce dal presupposto di tracciare una linea di continuità tra i contenuti di pertinenza della materia e le problematiche legate al concetto di corpo nella contemporaneità degli eventi artistici. Il rapporto tra il passato e il presente è stato impostato individuando nel “simbolo” la traccia di un percorso di analisi, o meglio, di decodificazione del complesso di significati che il corpo ha sempre incarnato e rivestito. La proposta di questi territori di studio consente di dilatare gli ambiti di ricerca con un’angolazione differente per ogni indirizzo specializzante. L’utenza interessata svilupperà un processo di elaborazione e approfondimento dei contenuti e una produzione artistica in rapporto alle specifiche competenze degli indirizzi di provenienza. L’obiettivo di base sarà individuato nella capacità di organizzare un percorso coerente dal punto di vista metodologico, fornendo ai discenti sia gli ambiti d’indagine e approfondimento, sia le indicazioni di carattere tecnico- strumentale. L’attività di laboratorio sarà impostata sull’analisi e la ricerca della morfologia esterna del corpo umano. La produzione artistica legata all’esercizio tecnico- pratico sarà condotta prettamente dal nudo (per comprendere le ragioni della posa e del movimento) e dalla struttura scheletrica, fondamentale per la comprensione delle proporzioni e dei criteri di rappresentazione e interpretazione del corpo nell’antropometria. Bibliografia Le pubblicazioni più recenti sono: • Quando le farfalle avevano le ali, 1998-1999. • Alla riscoperta del corpo, 1999-2000. • Ciò che resta di un quadro, 2000-2001. • E. BONCINELLI, P. L. BUGLIONI, Punto di incontro, 2000-2002. • P. L. BUGLIONI, S. GRONCHI, P. PARINI, Operazioni percettive, 2001-2002. L’utopia dell’identità, 2002-2003. L’impero fallito, 2002-2003. Dal corpo al corpo, 2003-2004. Sussurri e grida, 2004-2005. La memoria del presente, 2006-2007. Lo specchio dell’arte, 2007-2008. Bibliografia • MARCO BUSSAGLI, L’uomo nello spazio, Medusa, Milano. 2005.• DESMOND MORRIS, La scimmia nuda, Tascabili Bompiani, Roma 2003. • LUCIANA DEODATO, Il linguaggio della moda, Rubettino, Catanzaro, 2000. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 77 PROGRAMMI 77 1°LIV 1°LIV ANATOMIA ARTISTICA Cristina Galli supplente Mario Carchini ANATOMIA ARTISTICA L’analisi della forma, in riferimento al modello reale, diviene occasione di un’indagine strutturale approfondita, pretesto per mettere in discussione una visione convenzionale e banalizzante dell’oggetto e dell’opera in generale. L’anatomia artistica come scienza dell’osservazione dove la figura umana diventa pretesto di rielaborazione e di riappropriazione della dinamica del segno e della dimensione grafica e pittorica è strumento di analisi, che prende in considerazione i modelli rappresentativi della figura umana nell’ambito delle arti visive. La ricognizione e l’indagine morfologica avvengono decodificando i codici stilistici necessari allo studente per acquisire le capacità tecniche e critiche per affrontare autonomamente il tema della figura e della forma. Il corso si articola in due fasi: un primo momento di rielaborazione dei canoni proporzionali funzionali della forma uomo , nella seconda fase le conoscenze acquisite diverranno il supporto e lo strumento per la gestione della forma tramite lo spazio. Lo scopo è quello di fornire al discente una precisa conoscenza osteologica e miologica che egli sarà in grado di ricostruire in modo assolutamente autonomo e con un’attenzione particolare rivolta alla qualità e alla tensione del segno. Il corso si prefigge di sollecitare una nuova grammatica della visione e della rappresentazione del corpo. Il corso si struttura in lezioni frontali teoriche e seminari inerenti alla tematica del corpo che va inteso come struttura formale e come evento fenomenologico. Le lezioni di laboratorio e la frequenza sono ritenute fondamentali per l’applicazione delle tematiche proposte e per lo sviluppo del lavoro di ogni singolo progetto. Il programma del corso è teso ad approfondire lo studio del corpo umano attraverso l’osteologia, l’artrologia, la miologia e la morfologia esterna, nonché l’uso, l’espressione e la rappresentazione di tali scienze all’interno delle esperienze artistiche. Quest’ultime saranno analizzate mediante un percorso di de-strutturazione analitica delle forme. In particolar modo sarà approfondito lo studio degli elementi combinatori che compongono il testo visivo. Saranno quindi indagati i processi cognitivi e le complesse relazioni alla base dell’attività percettiva, nonché le strutture linguistiche a sostegno del superamento della sostanza fisica e della corporeità dell’immagine: dal disegno al segno, dal segno al disegno. L’obiettivo è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza che gli permetterà, attraverso la conseguente esperienza laboratoriale, una concreta presa di coscienza del suo operare. Naturalmente, tale indagine strutturale ha quale scopo, la riflessione della propria attività di ricerca e il superamento della pura rappresentazione. Nell’ambito delle attuali espressioni culturali, si tenderà a ricollocare e definire i processi tecnici ed artistici quali strumenti di ricerca e analisi. Guido Pertusi Modaltà della didattica Contemporaneamente alla parte generale del programma, sarà sviluppata una ricerca individuale, in cui ogni studente, attraverso una metodologia specifica basata sull’analisi sia concettuale sia strutturale del proprio lavoro, dovrà elaborare un argomento (concordato col docente) d’intervento, le loro tracce e i loro riferimenti culturali. Gli argomenti di ricerca quindi, dovranno tener conto sia di una contestualizzazione teoricoanalitica quale supporto critico del proprio lavoro, sia di una chiara ed esaustiva argomentazione a carattere scritto-grafico o tridimensionale che metta in evidenza la processualità, il livello e il grado raggiunto da ogni studente attraverso l’evoluzione della propria esperienza. Sono previsti durante l’anno accademico dei seminari con l’intervento di professionisti del settore artistico e della ricerca scientifica Modalità d’esame L’esame prevede un colloquio nel quale lo studente dovrà commentare, esporre e argomentare la propria ricerca. La cartella, completa degli elaborati svolti durante le attività di laboratorio e pertinente alla ricerca svolta, è necessaria ai fini dell’esame. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 78 78 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Paola Salvi Laura Tonani Struttura e morfologia del mondo vivente. Rappresentazione, interpretazione, elaborazioni artistiche. Il corso si articolerà nei vari momenti teorico, di laboratorio, di ricerca ed elaborazione artistica attraverso tre linee principali di studio: introduzione metodologica alla conoscenza della struttura e della morfologia del corpo umano e delle varie forme del mondo vivente; storia e teoria dei modelli di rappresentazione; anatomia della forma e interpretazione fenomenologica del corpo umano. L’intento metodologico di base è quello di condurre il discente, attraverso gli anni di corso, ad un approccio dialettico, sia teorico che espressivo, con i temi del Corpo e della Corporeità, della Forma e del concetto di Natura e con le loro molteplici interpretazioni. L’acquisizione o la verifica (a seconda degli studi di provenienza) delle nozioni osteologiche, miologiche e artrologiche - che saranno considerate formazione elementare - si accompagnerà nei primi due anni al laboratorio di disegno, tecnica da sempre propria dell’Anatomia artistica, in cui l’intento sarà quello del progressivo affrancamento dall’abitudine descrittiva per privilegiare l’evoluzione espressiva del segno, primo momento questo di una più personale progettualità artistica che lo studente potrà elaborare in un successivo anno di corso. La maturazione della manualità sarà supportata dall’ampliamento degli orizzonti teorici attraverso lezioni di carattere seminariale che porranno in evidenza come dall’antichità ai giorni nostri l’uomo si sia rappresentato secondo tipologie figurative che, pur attingendo i propri modelli dall’arte, esprimono, e/o contribuiscono a definire, il sistema filosofico ed epistemologico di un’epoca. Argomento di approfondimento: la rappresentazione del volto. Fenomenologia del corpo sensoriale. Il Corpo si apre all’esperienza del mondo attraverso le sue capacità sensoriali. Il nostro corpo attribuisce qualità sensoriali alle cose percepite del mondo “sentendole e sentendosi” su di loro. E il nostro corpo è la risposta in carne, sangue, ossa e nervi, ad un mondo che lo impegna. L’immagine scientifica del corpo-organismo, ci consegna un’idea di sensorialità (molto lontana dalla sensibilità artistica) differenziata e organizzata secondo un principio di relazione tra causa ed effetto. É utile ricordare che il significato etimologico originario di estetica, aisthesis, è sentire. La sensibilità della carne trasporta l’esperienza sensoriale del mondo, come nel processo alchimistico, sul piano immaginale. La sensorialità è in stretta fratellanza con l’immaginazione. L’artista restituisce nell’opera la sintesi di questo processo. È attraverso l’alchimia sinestesica che l’esperienza del mondo si trasforma in gesto espressivo. Secondo la psicoanalisi il vissuto estetico per eccellenza, il sentimento del bello, ha una sua ontogenesi nello sviluppo del bambino. L’intento del nostro corso è quello di ridefinire un modello didattico dell’anatomia artistica intorno ad uno degli argomenti più importanti della formazione artistica. Modalità d’esame Orale e verifica finale del lavoro svolto durante l’anno accademico e già sottoposto a verifiche intermedie. Tesi: Devono essere scritte e accompagnate da adeguato corredo iconografico, con apparato di note e valida e aggiornata bibliografia. Gli argomenti di tesi rispecchieranno il corso nel suo indirizzo generale e nei suoi interessi fondamentali di ricerca. Visite mostre: gli studenti sono tenuti ad un’aggiornata conoscenza della ricerca artistica attuale, mentre per gli eventi espositivi più strettamente attinenti agli argomenti del corso si organizzeranno visite di gruppo con i docenti. Bibliografia Bibliografia specifica verrà assegnata durante il corso. Bibliografia • GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione, morte e rinascita, Red Edizioni, Como. 1987. • UMBERTO GALIMBERTI, Il Corpo, Feltrinelli, Milano, 1983. • M. MERLEAU-PONTY, Fenomenologia della percezione, a cura di Andrea Bonomi, Il Saggiatore, Milano 1965. • M. MAZZOCUT-MIS, Voyeurismo tattile, Un’estetica dei valori tattili e visivi, Il Melangolo, Milano, 2002. • FRANCO RELLA, Ai confini del corpo, Feltrinelli, Milano, 2000. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 79 PROGRAMMI 79 1°LIV 1°LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Tiziana Valzelli M. Letizia Cariello Nell’ambito di una ricerca che ruoti attorno al concetto di forma e allo sviluppo dell’arte del disegno, allo studio delle morfologie e degli spazi connessi alla progettazione di opere artistiche, ci proponiamo di sviluppare una ricerca che interagendo con gli aspetti costruttivi, strutturali e visivi del fare arte, unisca nel dialogo, da sempre aperto ma oggi ancor più manifesto i concetti di uomo, natura e spazio. Vogliamo riferirci più ampiamente al momento in cui la forma trapassa o ritorna ad essere il punto di contatto tra arte-natura e scienza. Si tratta di analogie e somiglianze, influssi da ricercarsi anche attraverso “l’occhio dello spirito” per gettare uno sguardo su quella interpretazione della natura che nel rapporto con l’uomo e nella relazione esperienza-ragione, come Leonardo, prosegue nel corso della storia sul terreno di una fondazione concreta nel rifiuto delle ipotesi (Bacone), per giungere a fissarsi ai giorni nostri su di una visione multiforme e complessa dei fenomeni. Con tali motivazioni il corso di Anatomia Artistica vuole porsi sia come luogo di ricerca teorica che come laboratorio nel quale potranno convergere tutte le molteplici discipline che vedono in questo progetto un’affinità. Il rifiuto. Un progetto sul rifiuto, inteso come azione positiva e come oggetto di riflessione senza conclusioni immaginando la vita (intesa come opera) di Camille Claudel e di Elizabeth I Tudor, all’interno del programma sperimentale denominato “Fermenti” di cui al progetto didattico firmato dai professori Stefano Pizzi e Nicola Salvatore (CFR). IL RIFIUTO: un gesto oppure ciò che rimane di un processo. Il corso propone all’attenzione degli studenti il “Rifiuto” fra i processi di cambiamento, situandolo in una accezione concettuale dello stesso ed evidenziandone le positività in quanto gesto di esordio in un percorso di comunicazione ed (auto)rappresentazione. Al centro di questa indagine si pone il corpo, coerentemente con quanto richiede la specificità stessa dell’insegnamento di anatomia. Allo scopo di attivare una consapevolezza ed una partecipazione totale degli studenti, il corso non proporrà in via diretta un modello formale, ma metterà a disposizione dei veri e propri ingredienti concettuali, auspicando l’attivazione di quel processo fermentativo da cui prende il titolo l’intero programma sperimentale che si svolgerà quest’anno nell’aula 8 dell’Accademia. Si tratterà nello specifico di una serie di letture non omogenee fra loro per campo disciplinare di appartenenza, a significare anche nei fatti la molteplicità dei nutrimenti nonchè degli ingredienti che costituisce nei fatti la realtà del raggio di “ispirazione” del lavoro dell’arte. Gli agenti fermentanti il processo di ricerca saranno i volti; le vite; le modalità di due donne appartenute a due momenti storici diversi: Camille Claudel, scultrice, ed Elisabeth Tudor, sovrana. Agli studenti verrà richiesta l’acquisizione attiva dei singoli ingredienti-stimoli loro proposti, una rilettura critica del lavoro precedente; un’esplorazione del tema monografico da rappresentarsi in un’opera finale da sottoporre all’esame contestualizzandola con l’illustrazione critica del processo a cui ricondurla. Bibliografia BACHELARD G., La teffa e il riposo. Le immagini dell’intimità, Red edizioni, 1994 • FRANZINI E., Arte e mondi possibili. Estetica e interpretazione da Leibniz a Klee, Guerini studio, 1994 • GAMBAZZI P., L’occhio e il suo inconscio, Cortina, 1999 • MAZZOCOUT, MIS M., I percorsi delle fonne, i testi e le teorie, B. Mondadori, 1997 • MERLEAU, PONTY M., l’occhio e lo spirito, SE, 1989 • MILANI R., L’arte del paesaggio, il Mulino, 2001 • MOISO F., GOETHE: La natura e le sue forme, Mimesis, 2002 • RELLA F., Metamorfosi. Immagini del pensiero, Feltrinelli, 1984 Bibliografia • RUDOLPH M.BELL, La Santa Anoressia, Laterza, Roma Bari, 1998. • JACQUES LE GOFF, Il corpo nel Medioevo, Laterza, Roma Bari, 2008. • FRANCO FORNARI, Il codice vivente, Bollati Boringhieri, Torino, 2001. • CAMILLE CLAUDEL, Corrispondenza, Abscondita, Milano, 2008. • ELISABETTA I D’INGHILTERRA, Lettere ai fidi e agli infidi, Archinto, Milano, 1988. guida_programmi_065-080 13-03-2010 11:43 Pagina 80 80 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV ANATOMIA DELL’IMMAGINE ANATOMIA ARTISTICA Tiziana Tacconi Antonella Pierno “Il corpo è un carniere di segni, il segno è un corpo disincarnato” (J. Baudrillard). L’arte come segno del corpo: il gesto- atto materiale ed anatomico con il quale l’artista diventa espressione di uno stato d’animo, esplosione di una carica di energia e di una pulsione interiore che assume anche un deciso valore simbolico. Il gesto, azione che attraversa la tela, ampio o contratto, nervoso, solenne, lento o istantaneo, diventa segno che si trasforma e si arricchisce di sfumature ed interpretazioni personali, declinato in mille modo diversi, tutti espressivi di diverse visioni del mondo, confermandosi linguaggio basico universale che travalica ogni confine di natura culturale o personale. Dal segno della pittura in rapporto tra struttura e colore e materia, ci si sposta sul piano del progetto scultoreo, si incontrano segni plastici legati alla memoria espressiva del corpo Rito, teatro, dramma, danza, comportano una particolare manipolazione del corpo: ornamenti abbigliamenti, pitture, tatuaggi, scarificazioni, possono segnare tappe significative nella vita di un individuo. I riti di passaggio sono principalmente la storia del corpo… corpo anatomico, organico, psichico, simbolico… che torna ad essere protagonista nell’arte contemporanea, in un percorso terapeutico diventano una grande possibilità di comunicazione. Corso teorico: fondato sul reciproco scambio e sulla creatività dell’ascoltare-interpretare, è rivolto a tutti gli studenti del Biennio di Perfezionamento in Teoria e pratica della Terapeutica artistica; 1) Laboratorio pratico: Ricerche sperimentali sul disegno: esercitazioni pratiche sull’espressività e la percezione del movimento, asse corporeo , linea di gravità. Confronto tra corpo e ambiente. 2) Incontri individuali : dai vari argomenti trattati gli studenti prenderanno spunto per il loro lavoro artistico, il progetto sarà discusso e concordato con il docente e sarà consigliata una bibliografia essenziale sull’argomento. Valutazione: Per sostenere l’esame gli studenti dovranno presentare gli elaborati prodotti e una tesina scritta che sarà oggetto di discussione. Il modello rappresentativo della figura umana nelle arti visive del Novecento. Il corso è organizzato in modo da permettere allo studente l’acquisizione di un metodo espressivo per consentire una corretta e completa lettura ed interpretazione della figura umana e del modello vivente. A tal fine vengono esemplificate le procedure con cui gli artisti più rappresentativi della ricerca figurativa del secolo scorso hanno realizzato la propria produzione. Per una analisi approfondita delle componenti stilistiche si procederà durante le lezioni alla produzione di immagini e i risultati di tutto il lavoro svolto in laboratorio costituirà parte integrante dell’esame finale. Agli studenti saranno fornite dispense e bibliografie adeguate al contenuto della ricerca svolta. Durante gli incontri verranno esemplificati i canoni ed i criteri propri degli artisti presi in esame. Bibliografia • JEAN-LUC NANCY, All’ascolto, Cortina Editore, 2004. • MACDONALD CRITCHLEY, Il linguaggio del gesto, Il pensiero scientifico Editore • MADDALENA MAZZOCUT - MIS, Tatto e passione, Percorso antologicocritico. • MIRCEA ELIADE, Immagini e simboli, Jaca Book, 2003. Programma Introduzione al rapporto con l’immagine artistica figurativa attraverso il disegno. - Le tecniche di rappresentazione e le tecnologie. - L’immagine globale e la morfologia nella dinamica della forma. - Il rapporto numerico e la costruzione di un codice. - L’analisi della rappresentazione artistica e la rilettura: la tecnica e il rapporto con la realtà. - Il modello vivente e la conoscenza della parte fisica. - Il corpo in movimento e la percezione dello spazio. - La rappresentazione interpretativa della figura umana. - Dall’analisi alla sintesi attraverso la forma. - Il progetto interpretativo attraverso la ricerca personale. Il corso è finalizzato al raggiungimento di precisi traguardi che vengono concordati con gli studenti tenendo conto delle necessità e delle potenzialità personali e quindi sono possibili differenti percorsi in base alle singole esigenze. Bibliografia •UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 81 PROGRAMMI 1°LIV 81 1°LIV ANTROPOLOGIA CULTURALE ANTROPOLOGIA CULTURALE Maria Virginia Cardi Riccardo Notte Percorsi e metodi di una disciplina trasversale. La ricerca antropologica é il prodotto di un’acquisizione lentissima, che solo nella seconda metà dell’Ottocento assume uno statuto scientifico. L’Antropologia, come scienza, (e non come filosofia) nasce in Europa: da qui i suoi limiti, nella pretesa di offrire prospettive conoscitive di tipo assolutistico; mentre nell’acquisizione di una consapevolezza critica, nella tensione conoscitiva costruisce la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione. Dal mondo antico alla contemporaneità verranno tracciati il pensiero, gli orientamenti e le direttive di questa disciplina al fine di indagare alcuni temi portanti che trovano nell’attualità una cruciale emergenza. Antropologia, dunque, quale prospettiva di comprensione del mondo, per vivere nel mondo. Il corso propone inoltre un indice di argomenti per esplorare eventi, problematiche, metodi, modelli teorici. I temi e le riflessioni in discussione saranno accompagnati durante le lezioni da bibliografie specialistiche, letture e materiali visivi. Umanesimo e antropologia / Antropologia come cura / Antropologia ed etica / Antropologia e filosofia / L’ antropologia e i saperi per l’uomo / L’ottica antropologica nella valutazione delle tradizioni e della memoria / Antropologia e patrimonio culturale / La letteratura e la visione antropologica: Dickens / Per un avvio allo studio delle mentalità e della psicologia collettiva: nascita ed evoluzione di un ambito di ricerca / Antropologia e psicanalisi: territorio e strumenti di un sapere per vivere / Una riflessione sulla dialettica Uomo - Natura, sulla relazione necessaria e inalienabile con il proprio spazio naturale. Come la pensano a riguardo i “selvaggi”? / Antropologia e politica: strumenti, aperture, sguardi. Il corso verte sullo spazio artificiale e sull’uomo artificiale. Un connubio stringente tra l’habitat modificato dall’intelligenza tecnologica e i corpi-menti che lo immaginano, lo modellano, lo costruiscono, lo percorrono e lo consumano. Lo spazio mentale artificiale. - La rivoluzione copernicana della pubblicistica moderna e contemporanea. - Analisi della Macromacchina. - Analisi di alcuni tipi (archetipi) di habitat artificiale: la città automatica, la città alveare, la città astronave, pianeta, arca o città labirinto, la città virtuale e intelligente, la città divina o città infernale, l’anticittà. - La condizione connettiva. L’uomo artificiale e l’artificio umano. - Analisi delle proiezioni psichiche inconsce. - L’automa e l’androide quali particolari proiezioni psichiche. - La trasformazione del paradigma robotico nel Novecento. - Nuovo prometeismo. - Incorporazioni dell’artificiale. Il medium robot. - L’avatar e il paradiso virtuale. - Il robot e la vita artificiale. - L’eugenetica, ovvero la vita senza sofferenza né morte. - Cultura ferro/carbonio. - Prohibita Imago. Promesse salvifiche. - Noosfera, meccanosfera, elettrosfera. - Geni e memi. - Concetto di embodiment Bibliografia • P. MERCIER, Storia dell’Antropologia, Bologna, il Mulino, 1996. • C. TULLIO-ALTAN, Manuale di Antropologia culturale, Milano, Bompiani (ed. orig.1971). • U. Fabietti, Antropologia culturale, Roma-Bari, Laterza, 2001. • F. BRAUDEL, Il mondo attuale, Torino, Einaudi, ( ed.orig. 1963). • L. FEBVRE, La terra e l’evoluzione umana, Torino, Elnaudi,1980.•M.V. CARDI Il rituale del serpente, Ravenna, Longo, 1997. • F.REMOTTI, Contro l’identità, Bari Laterza, 2001. • V.LANTERNARI, Ecoantropologia, Bari, Dedalo, 2003. • C. LÉVI-STRAUSS, Razza e Storia e altri studi di Antropologia, Torino, Einaudi, 1974. • F. REMOTTI, Prima Lezione di antropologia, Bari, Laterza, 2001. Bibliografia • RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia della vita artificiale, Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 82 82 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV ANTROPOLOGIA DELL’ARTE Maria Virginia Cardi Le culture e le arti: materiali, simboli, forme dello spazio; documenti visivi e didattica delle immagini. L’antropologia visiva e la sua storia. Saranno indagate le origini della ricerca antropologica visuale attraverso alcuni repertori iconografici in particolare propri dell’illustrazione e della grafica provenienti dai taccuini di viaggio, o dai testi manoscritti e a stampa di interesse naturalistico ed etnografico fino all’nizio del ‘900. Le immagini e i musei cartacei. Nascita delle grandi collezioni naturali ed etnografiche L’evolversi della fotografia e della filmografia documentaria. Le immagini hanno ben espresso i diversi intenti e contenuti dell’antropologia, che da ancella della conquista e della colonizzazione Ë divenuta strumento di conoscenza, non solo, di partecipazione di esperienze e di scambio culturale. Alcuni aspetti della filmografia documentaria extraeuropea. E’ prevista, inoltre, per gli studenti che siano interessati ad un approfondimento operativo, la produzione di documentazioni fotografiche o video (realizzati in digitale) sui temi affrontati nel corso, preventivamente studiati ed elaborati con l’insegnante. Gli studenti per sostenere l’esame dovranno leggere due testi e dimostrare di conoscere gli argomenti del corso. Bibliografia • P. CHIOZZI, Antropologia visuale, Casa Usher, Firenze, 1984. • P. CHIOZZI, Manuale di Antropologia visuale, Unicopli, Milano, 1993. • M.CANEVACCI, Antropologia della comunicazione visiva, I giorni cantati, Roma, 1990. ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE Riccardo Notte Il corso verte sullo spazio artificiale e sull’uomo artificiale. Un connubio stringente tra l’habitat modificato dall’intelligenza tecnologica e i corpimenti che lo immaginano, lo modellano, lo costruiscono, lo percorrono e lo consumano. Il programma del biennio consiste nell’approfondimento di alcuni argomenti del programma del triennio. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 83 PROGRAMMI 83 2°LIV 1°LIV APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE Cristina Fumagalli Renzo Piccinin Affrontiamo l’evoluzione del mondo della comunicazione, imposta dall’affermarsi delle tecnologie informatiche e telematiche, attraverso l’esame di alcuni concetti chiave: testo e ipertesto, multimediale e ipermediale, Internet e web. Studiamo prodotti multimediali e siti web legati all’editoria, prendendo in considerazione gli aspetti di produzione, organizzazione, trasmissione e fruizione dei contenuti, con particolare approfondimento del tema della scrittura per il web. Non si trascurerà la teoria della comunicazione, il marketing del prodotto, l’analisi del consumatore finale e tutte le normative che regolano il diritto d’autore. Individuare comportamenti errati nelle presentazioni visive, selezionare gli elementi non verbali utili per il miglioramento dell’aspetto durante una presentazione, sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati. Il modulo dunque si prefigge l’obiettivo di rendere in grado lo studente di archiviare materiale documentativi, come foto, documenti, riprese video, trasportandoli su supporti adeguati e conoscere inoltre, i processi di elaborazione di cdrom, realizzazione ed aggiornamento dei siti. L’obiettivo del corso è quindi quello di esporre i principali aspetti legati all’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, con un riguardo specifico e “pratico” a Internet e al World Wide Web. Un’attenzione particolare è rivolta all’acquisizione di un buon livello di manualità con i principali software e linguaggi per il webdesign. Si introducono i concetti di ipertesto, multimedia, ipermedia, interfaccia, interazione, web, sito e portale; i linguaggi di marcatura; il linguaggio HTML/XHTML, i fogli stile CSS; i modelli di qualità del web e i concetti di usabilità e accessibilità delle interfacce uomo macchina. Si apprendono criteri di progettazione di ipertesti, che si mettono in pratica sia nelle esercitazioni, sia tramite un progetto di sito internet, che deve essere sviluppato per la parte pratica dell’esame. Il corso, che ha carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa formale che i sistemi digitali permettono della composizione scenografica. Oltre alle mere esercitazioni, il tema sviluppato dallo studente sarà scelto di preferenza tra i lavori affrontati nel corso di Scenografia in modo da poter concentrare l’impiego didattico sugli aspetti che colmano di suggestioni la composizione: colore, textures e illuminazione. L’accento sull’aspetto metodologico è imprescindibile per impostare il rapporto con le dotazioni strumentali sotto un profilo spiccatamente creativo piuttosto che tecnico: questo non esclude dalle lezioni frequenti spiegazioni procedurali e tecniche, ma permette la codifica di soluzioni specifiche non omologabili alle tradizionali forme di rappresentazione. L’emozione che l’idea scenica intende creare viene restituita secondo modelli e soluzioni progettuali che solo il digitale rende possibile. Le stesse “utilità” utilizzate in fase progettuale possono essere sfruttate nella realizzazione della scenografia vera e propria così da poter ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione e realizzazione. Gli argomenti trattati riguardano il bozzetto di scena, le tavole tecniche e il modello plastico virtuale: l’estensione e l’approfondimento dipendono essenzialmente dalle capacità individuali dello studente. La condizione minima per poter sostenere l’esame consiste nell’elaborazione dei bozzetti e delle tavole tecniche, dimostrando di saper sostenere autonomamente la ricerca e la resa scenografica. Bibliografia • FRANCESCO DI NOCERA, Che cos’è l’ergonomia cognitiva, Carocci, 2004 • P. FERRI, Teoria e tecniche dei nuovi media. Pensare, insegnare, formare e lavorare nell’epoca della rivoluzione digitale, Guerini & Associati, Milano 2002. • J. RIFKIN, L’era dell’accesso, Mondadori, Milano 2000. Verrà messa a disposizione degli studenti una dispensa appositamente realizzata per essere di supporto al corso. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 84 84 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO Eleonora Zullo Giulio Calegari Il corso esprime le problematiche che ne hanno determinato il progetto - risponde a delle precise esigenze emerse in questi ultimi anni. Il Corso racchiude i contenuti essenziali al raggiungimento degli obiettivi dell’insegnamento delle tecniche digitali rapportate all’arte presentando la disciplina per argomenti, ciascuno dei quali comprende: - un’esposizione teorica coinvolgente e problematica - una sintesi operativa e sperimentale - un primo gruppo di esercizi semplici - un ricco repertorio di esercizi. 1)gli studenti impareranno a conoscere tutte le nuove attrezzature dai Computer alle stampanti, dalle foto camere digitali al photoshop 2) elaboreranno, attraverso programmi, immagini digitali di ricerca di location per la realizzazione di menabò pubblicitari e per il lavoro creativo in genere. 3) svilupperanno i progetti ideati nei corsi fondamentali prendendo come spunto bozzetti, tavole tecniche e plastici. In questa fase il corso assume un indispensabile ruolo considerando che i vari linguaggi visivi oggi non possono prescindere dal digitale in quanto esso rappresenta un mezzo e non un fine, è lo strumento più rapido per raggiungere i risultati desiderati. Nella sua fase conclusiva saranno affrontate tematiche che andranno oltre gli aspetti tecnici, ciò vuol dire conoscere i formati dei file, lo spettro della luce visibile e il significato di una conversione da RGB (rosso, verde, blu) a CMYK (ciano, Magenta, giallo, nero), l’importanza della cattura dell’immagine attraverso le varie fonti di illuminazione con riferimento al teatro, ai concerti, alla TV ecc. Le diverse forme di rappresentazione, nell’ambito delle esercitazioni laboratoriali saranno oggetto di verifica e di valutazione. Parte generale Il corso si propone di cogliere, in alcune manifestazioni culturali preistoriche ed etnografiche, quegli archetipi del linguaggio celati nel nostro quotidiano, ma in grado di rivitalizzare il nostro immaginario. Attraverso la conoscenza e l’approfondimento di documenti ed esperienze etnoarcheologiche, verranno”scavati” ed enucleati momenti espressivi per rincuorare e fecondare il nostro linguaggio contemporaneo. Modalità d’esame Presentazione di elaborati digitali; (i più rappresentativi svolti alla fine del corso - corredati da CD o DVD) Programma specifico Il programma del presente anno scolastico si articola in una serie di lezioni teoriche e dimostrative ed in momenti di riflessione e progettazione. Verranno eventualmente effettuate uscite sul terreno in luoghi di natura o cultura. In particolare si cercherà di cogliere il linguaggio invisibile che si cela nei documenti preistorici e di riconoscere il tempo-manufatto. Verranno indagate le radici dimenticate del linguaggio “multimediale”ed il tema della memoria. A tale scopo si approfondirà il rapporto tra l’immagine e la narrazione orale, con un approccio all’antropologia delle forme mnemoniche. Nello svolgimento del programma si coglieranno spunti di dialogo tra il tempo e il luogo ed esempi di territorializzazione e interazione con l’ambiente dall’archeologia alla contemporaneità. Bibliografia • EUGENIO,TURRI, Il paesaggio come teatro, Marsilio. • GILBERT DURAND, Le strutture antropologiche dell’immaginario, Dedalo. • ELEMIRE ZOLLA, Le maraviglie della natura, Marsilio. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 85 PROGRAMMI 85 2°LIV 1°LIV ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO ARCHITETTURA DEGLI INTERNI Maria Rosa Calabrese - ARCHÈ-TIPOS. Filone di Alessandria. - Gli Archetipi dell’ inconscio collettivo (Carl Gustav Jung). - Alla ricerca dell’ Uno (J. Wolfgang Goethe). - Immagini archetipiche e loro influenza nella psiche individuale e collettiva. - L’ energia psichica: il visibile e l’ invisibile. - Immagini, linguaggio, corpo, opera. - Dare senso alla parola e dare parola ai sensi. Bibliografia Tre testi a scelta • FILONE D’ ALESSANDRIA, De vita contemplativa (se interessati chiedere alla docente). • C .G .JUNG, Gli archetipi dell’ inconscio collettivo, Boringhieri. • R. STEINEr, Le opere scientifiche di Goethe, Fratelli Melita, Genova. • MIRCEA ELIADE, Immagini e simboli, Jaca Book. • JEAN S. BOLEN, Gli dei dentro all’ uomo, Astrolabio. • Le dee dentro la donna, Astrolabio. • U. GALIMBERTI, Miti del nostro tempo, Feltrinelli. Filippo De Filippi Il corso viene impostato sulla base di lezioni che esploreranno l’architettura di interni dalla sua “nascita” nei primi dell’ ottocento fino ai giorni nostri e da un’attività di laboratorio nella quale sarà elaborato un progetto basato sulla natura stessa del corso: nucleo abitativo per fruitori poco abbienti. Il corso è semestrale ed è strutturato in due fasi: la prima teorica e la seconda laboratoriale. I fase Analisi della storia dell’architettura in rapporto agli spazi interni partendo dagli inizi dell’ottocento fino alla situazione contemporanea, tramite lezioni frontali correlate da immagini. II fase Laboratorio: dove verrà analizzato l’aspetto progettuale della materia per il quale lo studente elaborerà un progetto completo per l’esecuzione di uno spazio di propria ideazione, attingendo dalle lezioni tenute nella prima fase. È richiesta la conoscenza di Autocad per eseguire gli elaborati grafici richiesti per l’ esame. A questo proposito saranno anche tenute lezioni propedeutiche per l’avviamento all’utilizzo del programma sopra citato, tenute durante le ore di laboratorio nella prima fase del corso. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 86 86 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV ARCHITETTURA SACRA MIchele Premoli Il corso assume nelle sue determinazioni fondamentali il carattere di un approccio interdisciplinare alla cultura architettonica legata alle vicende delle religioni, con lo scopo di contribuire al formarsi negli studenti di un patrimonio di competenze riferito in primo luogo alla lettura e comprensione dello spazio. Lettura e comprensione dello spazio da intendersi tout-court, in quanto istanza che prescinde da determinate specificità, che precede quindi i contenuti di determinati ambiti per meglio consentire, partendo da un discorso più generale di passare ad approfondimenti tematici più circostanziati. L’architettura, quindi, vista nell’insieme dei suoi complessi nessi disciplinari, delle sue interazioni con il territorio (città e paesaggio) in un concorso di vicende storiche e apporti disciplinari specifici, declinati nel campo del rapporto con le tre grandi religioni monotetiste. La vastità dell’argomento delineato impone, anche per le esigenze funzionali di un insegnamento legato a percorsi didattici sull’arte sacra, di operare una sintesi significativa che nel valorizzare l’oggetto privilegiato non trascuri importanti questioni di fondazione disciplinare ed epistemologica; si è ritenuto quindi di proporre un percorso per campionature significative (se così si può dire) che fornisca al contempo indicazioni in ordine a coordinate più generali e spunti specifici per aspetti più particolari. ARTE APPLICATA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI (Metalli) Geremia Renzi Il corso vuole condurre lo studente ad assumere un approccio non convenzionale alla genesi dell’opera. Partendo dalla propria esperienza come uomo/essere vivente, basandosi sul proprio modo di essere si creerà un rapporto unico fra se stessi e il materiale che condurrà all’esecuzione dell’opera. Portare gentilmente il metallo a fondersi e rimodellarsi per rispecchiare nell’immagine del sé superiore esistente in ogni individuo. Nell’intendimento così indicato verrà gettato in questo corso, un abbozzo di concezione teosofica del mondo, si tratta di esperienze accessibili a chiunque sia deciso a seguire un cammino verso un certo grado di conoscenza assumendo un giusto atteggiamento di fronte alle cose con un sano pensare e un sano sentire, per poter comprendere le vere cognizioni del mondo traendone e facendo di esse una solida base. Bibliografia • RUDOLF STEINER, La missione universale dell’arte, Editrice Antrosopofica, Milano. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 87 PROGRAMMI 87 1°LIV 1°LIV AUDIOVISIVI LINEARI Francesca Della Monica Il Corso si propone lo studio e la messa a punto delle metodologie di investigazione e di rilevamento dei ritmi e dei tempi del paesaggio sonoro; l’approfondimento delle tematiche della sinestesia nella percezione della realtà acustica e visiva - il toccare con “orecchio” il senso dello spazio, il vedere differenti cromatismi del suono o del rumore. Parallelamente saranno studiati i differenti sistemi e i parametri delle notazioni non convenzionali dell’evento sonoro nei diversi contesti culturali. Lo sviluppo, quindi del rapporto artistico tra segno e suono. Una sezione di studio verrà poi dedicata all’esame dell’acustica vocale nei differenti ambienti; naturale,sociale, relazionale ed artistico. Verrà indagato il rapporto tra suono/rumore e gesto che lo produce in ambiti culturali tradizionali e in ambito performativo. Infine, questo complesso di analisi del rapporto tra suono e imagine porterà all’esame e alle metodiche della composizione della drammaturgia muiscale in ambito teatrare, filmico, documentaristico e multimediale. • C. BOLOGNA, Flatus vocis, Bologna, 1992, Il Mulino. • M. CHION, L’audiovisione. Suono e immagine nel cinema, trad. it., Lindau, Torino, 2001. • A. COLIMBERTI, A. MAYR, G. MONTAGANO, L’ascolto del tempo - Musiche inudibili e ambiente ritmico, Firenze, 1995. • A. COLIMBERTI, Ecologia della Musica, 2004. • M. DI DONATO, L’occhio che ascolta. Studi sui rapporti suono-immagine nella forma cinematografica, Lithos, Roma. • ERNST H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Milano, 2000, Leonardo Arte. • DANIELE LOMBARDI, Spartito Preso, Firenze, 1981, Vallecchi. • DANIELE LOMBARDI, Scrittura & Suono, Roma, 1984, Edipan. • S. MICELI, Musica e Cinema nella cultura del Novecento, Sansoni, Milano, 2000. • V. RAMAGLIA, Il suono e l’immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel film, Dino Audino Editore, Roma, 2004. • R. MURRAY SCHAFER, Il paesaggio sonoro, Ricordi-Unicopli, Milano 1985. • R. MURRAY SCHAFER, The Tuning of the World, 1977. • R. MURRAY SCHAFER, Manuale di Acustica Ecologica, Barry Truaxi, 1978. • R. MURRAY SCHAFER, Comunicazione Acustica, 1985. • La drammaturgia musicale, a cura di L. Bianconi, Bologna, il Mulino, 1986, 1994. BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA Chiara Nenci Occupare lo spazio, reinterpretare il paesaggio. Il corso intende esplorare le relazioni tra la natura e le arti nell’età moderna, attraverso le più significative evoluzioni della storia dell’architettura dei giardini e del binomio artificiale/naturale. Lo scopo è di offrire allo studente le basi storico-critiche per la comprensione del complesso panorama che vede oggi inscenarsi negli spazi verdi un dialogo tra arte, architettura e paesaggio in continua trasformazione ma carico di antichi significati simbolici e narrativi. Nell’affrontare l’antitesi retorica fra il dominio dell’artista e la sottomissione della natura, il corso seguirà una struttura cronologica a partire dall’epoca moderna, ma procederà per esplorazioni capaci di illustrare problematiche specifiche, quali: pittoresco, arcadico e sublime nel Settecento; giardino eclettico e parchi urbani; postmoderno e ritorno al classico; land art e finalità ecologica; arte oper air, parchi d’arte contemporanea, etc. Un efficace ausilio didattico alla trattazione degli argomenti sarà ricercato nella rappresentazione cinematografica dei giardini, attraverso l’analisi seminariale di alcuni film d’autore che verranno indicati al momento della presentazione del corso. Bibliografia All’interno di una bibliografia sull’argomento estremamente vasta, sarà segnalata all’inizio del corso una selezione di testi per la preparazione generale e concordata con gli studenti un’ulteriore traccia in funzione dell’argomento che ciascuno intenderà affrontare. Per gli studenti del corso di Restauro interessati a un approfondimento pertinente, si indica il testo: • L. SCAZZOSI, Il giardino opera aperta. La conservazione delle architetture vegetali, Alinea, Firenze, 1993. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 88 88 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV BENI CULTURALI E AMBIENTALI Mariella Perucca Obiettivo didattico del corso, che è a carattere monografico, è indagare, attraverso l’approfondimento di un tema ogni anno diverso, il senso e il valore, nel passato e per l’oggi, del patrimonio di arte e natura, cultura e storia che costituisce un orizzonte della memoria individuale e collettiva. In particolare, le lezioni sono finalizzate prevalentemente a mettere gli studenti in condizione di acquisire gli strumenti critici necessari per cogliere gli aspetti simbolici e le elaborazioni teoriche di quella trama di opere d’arte, città, paesaggi, tracce e segni lasciati dagli uomini nel passato, sulla quale si è costituita l’identità culturale che contraddistingue la civiltà in cui e di cui viviamo. Nell’anno accademico 2009-2010, il corso ha per titolo “Luoghi del viaggio”. Il viaggio è stato per secoli la forma entro la quale avveniva l’incontro con paesaggi, monumenti, città opere d’arte. Nel dominio dell’industria turistica è oggi sempre più difficile viaggiare autenticamente. Il corso vuole indagare le profondità del viaggio, che assume lo statuto di «metafora assoluta», soffermandosi su alcuni suoi tratti. Le prime lezioni prendono in considerazione la spazialità, concentrandosi sulla relazione tra viaggio e paesaggio profilata in alcuni autori d’impostazione fenomenologica. La riflessione si distende poi su alcuni “luoghi” del viaggiare - lo spaesamento, l’ospitalità, l’erranza, la temporalità, la nostalgia, il naufragio, il ritorno - cogliendone le risonanze in testi poetici, narrativi e cinematografici. Bibliografia La preparazione del colloquio d’esame si basa sugli appunti delle lezioni e sui testi letti e commentati in aula forniti dalla docente durante il corso, da integrare con: • FRANCO RIVA, Filosofia del viaggio, Città Aperta, Troina (Enna), 2005. CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI D’ARTE CONTEMPORANEA Rachele Ferrario Il corso, dopo una attenta analisi delle questioni metodologiche e tipologiche sulla natura e sull’impostazione di un archivio d’arte contemporanea, prevede l’approfondimento dei diversi metodi di gestione e della finalità dell’archiviazione. Durante le lezioni verranno affrontati i seguenti argomenti: - Finalità dell’archiviazione: il documento. - Gli archivi riferiti a un periodo della storia dell’arte: gli archivi d’arte contemporanea, archivi generici, archivi personali. - Le sezioni dell’archivio: biblioteca, emeroteca, fondi, catalogazione, organizzazione eventi. - Catalogazione dei documenti e delle opere: documenti fotografici, patente d’autenticità. - L’informatizzazione dei dati: archivio cartaceo, archivio informatizzato Il corso prevede l’analisi delle diverse tipologie di archiviazione con esemplificazioni di alcuni tra i principali archivi (o fondazioni) d’arte contemporanea a carattere personale, generico, privati e istituzionali. Una parte delle lezioni sarà dedicata ai Decreti legislativi che regolano il funzionamento e la gestione dei documenti. Gli argomenti sono accompagnati da lezioni pratiche ed esercitazioni e - dove possibile - visite specifiche a strutture istituzionali sedi di archivi. Esami Gli studenti al colloquio orale dovranno dimostrare di avere appreso le tecniche di impostazione e gestione dell’archivio d’arte contemporanea. Le esercitazioni elaborate in aula rientreranno nella valutazione finale. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 89 PROGRAMMI 89 2°LIV CHIMICA PER IL RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1°LIV CHIMICA PROPEDEUTICA Jacopo Osticioli Barbara Masala L’obiettivo è quello di fornire le necessarie conoscenze per comprendere la chimica dei materiali nei “Beni Culturali”: composizione, reattività, processi di invecchiamento etc. In particolare, il programma è focalizzato sui materiali utilizzati nell’arte contemporanea, le loro caratteristiche fisiche, chimiche e problemi di compatibilità con i materiali dell’opera d’arte. I prodotti organici nei “Beni Culturali”: impieghi, classi di composti, reattività in relazione all’invecchiamento e alla reversibilità, compatibilità con altri materiali presenti. I solventi organici e le problematiche connesse con il loro impiego. I materiali pittorici: pigmenti e leganti. Vernici e smalti. Prodotti per la conservazione ed il restauro dei Beni Culturali: adesivi, consolidanti, stucchi e protettivi. Brevi cenni sulla composizione chimica, proprietà chimiche e chimico-fisiche dei materiali lapidei, ceramici, dei vetri, della carta, del legno e delle fibre tessili naturali. Lo scopo del corso è quello di fornire le primissime conoscenze di tutta la chimica per meglio comprendere i materiali dell’arte vecchi e nuovi. Esso è così articolato: Descrizione dell’atomo e quindi descrizione della tavola periodica degli elementi. Legame chimico: legame ionico, covalente, metallico ed intermolecolare. Composti chimici con riferimenti ai colori di natura organica e inorganica. Reazioni chimiche: acido-base, ossidoriduzioni, fotocatalitiche e catalitiche. A ciascun tipo di reazione sono associati esempi riguardanti il degrado dei materiali dell’arte. Caratterizzazione di elementi inorganici ed organici. Nozioni di chimica organica: idrocarburi (cere), composti funzionali (solventi), zuccheri, grassi, proteine. Macromolecole di sintesi: resine, colle, plastiche. Il discorso viene quindi poi completato con la descrizione di alcuni materiali. All’inizio delle lezioni viene fornito agli studenti un CD contenente la dispensa del corso. Bibliografia • CHAINTORE OSCAR E RAVA ANTONIO, Conservare l’arte contemporanea. Problemi, metodi, materiali, ricerche, Mondadori Electa, (collana Arte contemporanea), 2005. • SHASHOUA YVONNE, Conservation of Plastics - Materials science, degradation and preservation, Butterworth-Heinemann, 2008. • MATTEINI MAURO E MOLES ARCANGELO, La chimica nel restauro. I materiali nell’arte pittorica, Nardini editore,2007. • CAMPANELLA ET AL., Chimica per l’arte, edizioni Zanichelli, 2007. • JOHN S. MILLS AND RAYMOND WHITe, The Organic Chemistry of Museum Objects, Butterworth-Heinemann, 2000. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 90 90 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV COMPUTER GAMES COMPUTER GRAPHIC Carlo Gioventù Antonio Belluscio Conoscenze preliminari richieste Utilizzo del PC. Finalità ed obbiettivi Il corso si propone di fornire una panoramica sulla storia dei videogiochi dagli anni 70 fino ad oggi. Saranno affrontati elementi di analisi del videogioco dal punto di vista tecnico, estetico e sociologico. Si avrà inoltre la possibilità di realizzare un MOD su un videogioco di ultima generazione, ovvero di sfruttare un prodotto commerciale modificandolo per poter realizzare: - Una versione personale della grafica di gioco - Una livello di gioco - Un video interattivo (o anche non interattivo) col il motore del gioco, detto MACHINIMA In via sperimentale e facoltativa si studierà la programmazione mediante C# e XNA di Microsoft. Metodi Lezioni frontali seguite da ore di laboratorio per la fase di Modding e studio di programmazione di C#. Strumenti Personal Computer PC compatibile (opzionale). Modalità d’esame Per sostenere l’esame ogni studente potrà, a sua scelta: - consegnare una tesina su un prodotto videoludico di sua scelta, illustrandone un aspetto riguardante ai temi trattati durante le lezioni. - Realizzare un MOD su un videogioco. - Creare un Machinima. - Realizzare un Videogioco. Internet L’indirizzo è: www.mentezero.com E-mail [email protected] Introduzione generale L’influenza delle tecnologie digitali nel campo della grafica non si è limitata a rendere più semplice e veloce ciò che era già possibile. Perfino gli strumenti software che nelle finalità e nel modello d’interazione fanno diretto riferimento alle tecniche tradizionali hanno aperto possibilità difficilmente percorribili senza il computer. I formati e le caratteristiche proprie del digitale hanno permesso anche alla grafica di confrontarsi con la dimensione temporale e l’hanno spinta verso nuove tipologie di artefatti visivi attraverso la generazione procedurale o combinatoria e l’uso dell’interattività. Bibliografia • Web. Programma Il corso parte dall’analisi dei principali modelli di rappresentazione numerica del testo e delle immagini (grafica raster e vettoriale) in relazione alle possibilità di composizione ed elaborazione che questi permettono. Le modalità di realizzazione non direttamente manuali vengono introdotte trattando i principi della generazione automatica (grafica generativa) e combinatoria (basata su collezioni di immagini o di dati). Le possibilità di animazione, con gli interessanti sviluppi della motion graphics, vengono evidenziate affrontando il concetto di interpolazione, la sua implementazione e le sue applicazioni. L’uso dell’interattività viene introdotto mostrando alcune tecniche alla base della grafica reattiva o partecipata. In tutti i casi la componente tecnica viene sempre trattata in relazione alle possibilità estetiche che apre analizzandone originali esempi d’uso. Bibliografia • DARIO RUSSO, Free Graphics. La grafica fuori dalle regole nell’era digitale, Lupetti, Milano, 2006. • LEV MANOVICH, Il linguaggio dei nuovi media, Edizioni Olivares, Milano, 2002. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 91 PROGRAMMI 2°LIV 91 1°LIV COMUNICAZIONE ESPOSITIVA Ercole Negroni Il corso ha per oggetto la creatività rivolta alla soluzione di richieste di enti di gestione del patrimonio culturale, attraverso la progettazione innovativa di esposizioni. Due caratteristiche definiscono in modo saliente il corso. La prima è che esso risponde a richieste di esposizioni, temporanee o museali, presentateci da istituzioni di tutela e gestione del patrimonio culturale, da enti locali o da altri soggetti pubblici o privati. La seconda è che il processo di elaborazione progettuale cura in modo particolare la ricerca di soluzioni creative e innovative sia per quanto riguarda l’ideazione, sia per quanto attiene all’articolazione dei percorsi espositivi e agli strumenti comunicativi. Entrambe le caratteristiche sono connesse all’obiettivo principale del corso, che è consentire agli studenti, riuniti in gruppi di progettazione, di compiere sotto la guida del docente una reale esperienza professionale nella quale riversare le attitudini creative e le informazioni acquisite. Il percorso didattico muove dall’analisi approfondita delle sollecitazioni pervenute, delle caratteristiche del committente e dei destinatari finali dell’esposizione. Dalla discussione si elabora per affinamenti successivi la scelta del progetto da sviluppare, acquisendo, nella misura necessaria, le informazioni specifiche sul tema dell’esposizione attraverso una fase di ricerca e l’eventuale intervento degli esperti disciplinari.Il progetto vero e proprio riguarda la definizione di una strategia comunicativa adeguata, l’impostazione concettuale generale e la sua traduzione in un percorso espositivo, la ricerca e l’invenzione dei mezzi più opportuni per comunicare ai destinatari i contenuti concettuali individuati. In ogni fase progettuale, viene sollecitata una continua revisione auto-critica basata sulla valutazione dell’efficacia comunicativa delle soluzioni via via elaborate. L’esame consiste nella discussione del progetto finale, che è rappresentato un dossier istruttorio iniziale e da una serie di elaborati. COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHIVISTICI Elisabetta Susani Definitivamente tramontata l’immagine obsoleta che soleva identificare i beni archivistici con ammassi di carte vetuste conservate in antri polverosi e inospitali, gli archivi ci appaiono oggi piuttosto come scrigni da scoprire, laboratori culturali ove fervono attività e iniziative che solo vent’anni fa sarebbero state considerate assolutamente fuori luogo. Il corso si compone pertanto di un modulo teorico atto alla formazione di base sul tema, strutturato con lezioni ex cathedra riguardanti i criteri fondativi della disciplina archivistica e gli standard internazionali di catalogazione, ampiamente recepiti dagli strumenti di descrizione archivistica approntati e utilizzati dalle istituzioni italiane preposte alla tutela dei beni culturali. Dedotte dall’analisi critica di una selezione di significativi casi di studio, recenti o in fieri, le linee guida teoriche e operative per l’ideazione e la redazione di un progetto di valorizzazione e comunicazione di questa particolare categoria di beni, gli studenti disporranno degli elementi necessari allo studio di una propria proposta. Suggerita o concordata con l’insegnante, si tratterà comunque di una ipotesi di reale fattibilità, applicata ad un caso concreto, riguardante indifferentemente un archivio pubblico o privato. Durante il corso sarà indicata una bibliografia generale comune a tutti gli studenti, affiancata dalla bibliografia specifica consigliata, rispondente alle esigenze del singolo e alle peculiarità presentate dal progetto che ha scelto di sviluppare. L’esame verterà sui contenuti del modulo teorico di base, verificherà l’apprendimento dei riferimenti di carattere generale e le specifiche metodologiche di indirizzo del progetto di valorizzazione, nonché la loro traduzione in un progetto realizzabile, costruito su dati e informazioni reperiti e verificati dallo studente con una ricerca condotta ad hoc. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 92 92 PROGRAMMI 2°LIV COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLEZIONI MUSEALI 2°LIV COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE Ercole Negroni Il corso ha per oggetto la metodologia sistematica secondo la quale affrontare la progettazione dell’allestimento di mostre in spazi espositivi reali. Obiettivo principale del corso è l’acquisizione dei criteri concettuali e delle metodologie operative per l’ideazione, l’impostazione e l’elaborazione del progetto d’insieme di una mostra per il grande pubblico. Il genere di esposizione alla quale si lavora nel corso può variare in una gamma molto ampia, che comprende mostre storiche, storico-artistiche, archeologiche, fino alla trasposizione espositiva di testi letterari. Qualunque sia la tipologia prescelta, ciò che ha maggior risalto nel corso è la riflessione sull’iter progettuale e la sua applicazione, che deve rispondere a regole definite per procedere in modo sistematico e costruire un allestimento efficace. Il processo inizia con la definizione del tema e del titolo della mostra, che deve rispecchiare l’intenzione dei proponenti, la tipicità dell’oggetto esposto ed i criteri generali che s’intendono adottare per l’esposizione. Il passo successivo prevede la costruzione di una mappa concettuale della mostra, per definire una serie di ‘blocchi’ omogenei, che saranno disposti in uno schema generale dell’esposizione, secondo un ordine gerarchico, che prevede la suddivisione tra blocchi tematici principali, secondari e ‘sacche’ di approfondimento.. Ciascun blocco costituisce all’incirca una sezione della mostra e può prevedere ulteriori suddivisioni al suo interno; occorre inoltre aggiungere blocchi introduttivi e conclusivi della mostra, come pure pause, transizioni tra una sezione e l’altra e opportune digressioni. Successivamente, lo schema individuato viene trasferito in una sede espositiva reale, e dà luogo alla progettazione dell’allestimento vero e proprio, valutando ogni soluzione adottata alla luce delle domande fondamentali che ogni progettista deve porsi e porre al committente: motivazione della scelta del soggetto, la scelta dei destinatari e di conseguenza la scelta del linguaggio adottato. Antonio Caronia Introduzione Il corso si propone di inquadrare in maniera storico-teorica le tematiche della comunicazione orizzontale nella società contemporanea, con particolare riferimento alle novità introdotte dal digitale. Esso intende fornire una conoscenza evolutiva dei media, partendo da una critica delle teorie del linguaggio e dai differenti approcci teorici riguardanti il rapporto fra linguaggio, comunicazione e società. Programma 1. La natura del linguaggio. Linguaggio e ìnatura umanaî. Linguistica e semiotica. Critica della concezione denotativa del linguaggio. 2. Parola e immagine L’uomo orale e l’uomo alfabetico. Dicotomia tra parola e immagine nelle società della scrittura. Dai mass media alla cultura digitale. Le ìimmagini programmateÑ di Flusser e le ìimmagini dialetticheÑ di Benjamin. 3. DÈtournement, fake, nomi collettivi Concetto e pratica di dÈtournement nell’Internazionale situazionista. Pratiche di fake e nomi collettivi nella controcultura e nei movimenti di opposizione radicale. Fantascienza e guerriglia mediatica. Bibliografia • VILÈM FLUSSER, La cultura dei media, Bruno Mondadori, 2004 [in alternativa id., Per una filosofia della fotografia, Bruno Mondadori, 2006]. • Autonome a.f.r.i.k.a. gruppe, Luther Blissett, Sonja Br¸nzels, Comunicazione-guerriglia. Tattiche di agitazione gioiosa e resistenza ludica all’oppressione [1997], DeriveApprodi, Roma, 2001. • Antonio Caronia, Universi quasi paralleli, Cut-up 2009. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 93 PROGRAMMI 93 2°LIV 2°LIV COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA CONCEPT PLANNING Ambrogio Borsani Sita Trini Castelli Artisti e comunicazione di massa. Grandi personaggi del cinema, dell’arte e della letteratura si sono dedicati alla creazione di messaggi pubblicitari. In questo corso si prenderà in considerazione il lavoro di registi come Ridley Scott, Wenders, Fellini, Olmi, di scrittori come Bontempelli, Pessoa, Marinetti, D’Annunzio, Campanile e altri. Si affronteranno i linguaggi utilizzati nell’espressione artistica e in quella commerciale, si valuterà l’impegno di alcuni scrittori nella costruzione di messaggi pubblicitari e l’improvvisazione di altri. Quanto hanno portato gli artisti di nobile nell’arte commerciale e quanto hanno perso in questa impresa? Il corso analizzerà le modificazioni dei segni nel passaggio dalla comunicazione alta alla pubblicità, sullo sfondo di un’epoca in cui l’opera d’arte si presta a essere riprodotta e manipolata all’infinito. Il messaggio pubblicitario in rapporto alle tecniche della creatività, i maestri dell’arte, della letteratura e della pubblicità visti nel momento dell’invenzione. E’ possibile creare un messaggio o un lavoro artistico aiutandosi con dei metodi preordinati? “Tutte le immagini sono buone, a condizione di sapersene servire”. GASTON BACHELARD, La poétique de l’espace. Bibliografia • PAOLA SORGE, Pubblicità d’autore, Rai-Eri. • JEAN BAUDRILLARD, Il sogno della merce, Editori di Comunicazione. Fare concept planning significa soffermarsi con spirito analitico sulle sensazioni evocate dalla manipolazione di una materia, sul suono onomatopeico di una parola, sull’identificazione di una problematica ricorrente ma normalmente sotto alla soglia della percezione cosciente. Tali stimoli, se opportunamente colti, possono costituire un originale punto di partenza per un “discursum” (“il correre qua e là”) finalizzato al raggiungimento di una meta concettuale o alla realizzazione di un progetto vero e proprio. Il corso propone un percorso bidirezionale tra astrazione e concretezza del progetto che affronti anche gli aspetti più tecnici della sua realizzazione (tempi / costi / risorse); in tal modo la creatività e il suo prodotto possono essere ricondotti a scelta consapevole e come tali sviluppati, supportati e presentati nel modo più appropriato. Verranno quindi illustrati gli strumenti atti a comunicare un’idea - un concept - e, prima ancora, a strutturarla per trasformarla in prodotto artistico o per restituirle spessore concettuale, qualora il progetto nasca direttamente dal rapporto concreto tra individuo e materia. Bibliografia • V. CODELUPPI, Il potere della marca, Bollati Boringhieri, 2001. Altri testi verranno segnalati nel corso delle lezioni. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 94 94 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV COREOGRAFIA DIGITALE COSTUME PER LO SPETTACOLO Roberto Castello Paola Giorgi Programma generale Il corso si propone di fornire gli elementi di base per affrontare la progettazione e la realizzazione di eventi performativi che integrano l’azione dal vivo in ambienti audio/video. La caratteristica saliente del biennio specialistico in Costume per lo spettacolo è la didattica a progetto. Nel corso dei due semestri saranno proposte agli allievi occasioni di collaborazione a progetti di messa in scena, con autori e registi diversi, per il teatro musicale, per il teatro danza e il teatro di parola, accogliendo e condividendo una ricchezza di ricerca espressiva sempre più multimediale e interculturale. Il vocabolario della tradizione e del mestiere del costumista deve modularsi in scelte progressive e incidenti con lo spettacolo in corso, assumere i corpi degli interpreti come fattore performativo, lo spazio reale e la luce con le dimensioni ipertestuali e scenografiche aperte, eventualmente, da altri linguaggi e tecniche audio-visuali. In altre parole, l’invenzione di tessuti di ricerca inediti e la ricerca sartoriale “cucita addosso al personaggio” , la materia e i gesti artigianali “recitano” con una produzione di immagini virtuali spesso in doppio e comunque in relazione scenica. Il corso mantiene tutto il carattere laboratoriale che lo ha caratterizzato nei sei anni precedenti: i “percorsi al contrario”, per destrutturare gli stereotipi e riattingere la sostanza emotiva; il rinvenimento di tracce e frammenti di una stratificazione culturale per nuove tessiture e decorazioni significanti; l’uso dei pentoloni per la tintura come crogiuolo alchemico; il lavoro di gruppo che favorisce la partecipazione e il confronto critico, manifesta le risorse individuali , insegna a gestire la creatività collettiva e tenderà ad impostare una nuova capacità di relazione tra immagini e componenti attive dello spettacolo. L’esame consiste nella rielaborazione individuale e nella comunicazione documentata, del percorso svolto e condiviso. Programma specifico Un’introduzione ai linguaggi performativi contemporanei attraverso la visione e il commento di video di repertorio e l’ascolto di musiche e readings poetici. Osservazioni sulla sintassi e sulle implicazioni narrative e comunicative del corpo attraverso l’analisi delle forme e dell’articolazione spazio temporale dell’azione. Introduzione ai sistemi di controllo audio, luci e video e alla loro sincronizzazione e gestione integrata attraverso i sistemi MIDI. Progettazione di un evento performativo. Realizzazione e prove delle performances. Presentazione pubblica delle esercitazioni. Bibliografia • SALLY BANES, Tersicore in scarpe da tennis – la post-modern dance, Ephemeria Editrice, ([email protected]), Macerata, 1993. • ROSELEE GOLDBERG, Performance Art - From futurism to the present, World of art, 1995 (Thames and Hudson, 30 Bloomsbury Street, London WCIB 3QP). Bibliografia La bibliografia e le indicazioni per la ricerca iconografica saranno indicate di volta in volta in rapporto ai temi di progetto. In ogni caso: • JEAN-JACQUES WUNENBURGER, Filosofia delle immagini, Einaudi. • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi. • PETER BROOK, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 95 PROGRAMMI 95 1°LIV 1°LIV CROMATOLOGIA CROMATOLOGIA Roberto Casiraghi Maria Ferrari Acquisire la consapevolezza del colore, nella piena libertà dei linguaggi, attraverso il singolo fare e l’incontro di artisti che hanno trovato e trovano nella dimensione cromatica, la propria identità. Il corso si propone di fornire linee guida teoriche e pratiche tali da consentire allo studente un uso consapevole della grammatica del colore e dei possibili sviluppi nei vari settori d’applicazione. - luminosità - percezione - frequenza - armonia - saturazione - contrasto - simultaneità La forza espressiva del colore e le sue ragioni attraverso gli artisti. I colori: suoni per lo sguardo…tra scienza e creatività. Contenuti generali Cenni di fisica del colore - Introduzione al fenomeno percettivo-cromatico. L’uso dei modelli cromatici nelle teorie del colore: da Leonardo a Newton, da Goethe a Munsell e al Natural Colour System. L’esperienza soggettiva nella teoria dei colori di W. Goethe. I colori del mondo animico-spirituale negli studi di R.Steiner. La teoria dei colori di J. Itten, le armonie cromatiche, i sette contrasti, la spazialità dei colori: - Le trasparenze cromatiche - Caratteri psicologici dei colori - Combinazioni creative di colore. Bibliografia • J. W. GOETHE, La teoria del colore, a cura di Renato Troncon, Il Saggiatore. • PHILIP BALL, Colore, Una biografia, Bur. • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi. Parallelamente agli argomenti proposti possono essere sviluppati percorsi di ricerca a carattere individuale o di gruppo in relazione alle specificità delle scuole d’appartenenza. Le uscite didattiche in occasione di mostre, eventi, visite a musei o collezioni e gli interventi esterni di artisti o esperti del settore sono da considerarsi parte integrante del programma. Nell’attività di laboratorio sono previste esercitazioni e sperimentazioni in merito agli argomenti trattati. La produzione laboratoriale è oggetto di verifiche periodiche e costituisce elemento di valutazione. Bibliografia • J. HITTEN, Arte del colore, Il saggiatore. • W. GOETHE, La teoria dei colori, Il saggiatore. • J. TORNQUIST, Colore e luce, Istituto del Colore. guida_programmi_081-096 31-03-2010 18:43 Pagina 96 96 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV CROMATOLOGIA CROMATOLOGIA Maria Cristiana Fioretti Dany Vescovi Il corso intende analizzare le tecniche espressive e le poetiche artistiche attraverso lo studio dei problemi della percezione cromatica. Con la fase teorica si approfondirà la conoscenza dell’uso dei colori, con la fase tecnico-pratica si sperimenterà il laboratorio concepito come centro di coordinamento didattico sperimentale con verifiche tecnicopratiche, dibattiti e visite a mostre presso musei e gallerie. Il corso sarà svolto in modo aperto, senza vincoli di natura tecnica o tematica. Il progetto di lavoro sarà concordato individualmente con percorsi autonomi e specifici, in comune progettualità con le discipline di indirizzo e sviluppato nell’arco del semestre. Approfondimento nell’ambito del colore come elemento primario del fare artistico con particolare attenzione per le ricerche nell’arte contemporanea degli ultimi decenni. Parte generale Storia dell’uso del colore dalla Preistoria alla Contemporaneità, analizzando nei vari periodi storici le opere d’arte più rappresentative e confrontarle tra loro. Parte specifica - Il colore e la luce, l’armonia, la struttura, lo spazio, la forma. Teoria impressionistica. Teoria espressionistica. - Contrasti di colore: colori puri, chiaro-scuro, freddo-caldo, complementari, simultaneità, quantità, qualità. - Accordi cromatici. - Realizzare un progetto bidimensionale o tridimensionale usando artisticamente il colore, materiali, tecniche e strumenti, secondo l’evoluzione della ricerca individuale. Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine Arts di Stoccolma. Bibliografia • W. GOETHE, La teoria dei colori, Il saggiatore. • J. ITTEN, Arte del colore, Saggiatore. • W. KANDINSKY, Lo spirituale dell’arte, De Donato. • J. TORNQUIST, Colore e luce, Istituto del Colore. Verranno distribuite dispense su argomenti trattati dal docente. Fase tecnico - pratica. Analisi e sperimentazione dei materiali: supporti per le diverse tecniche pittoriche, supporti fotografici e di stampa, preparazione dei supporti, colori naturali e sintetici, materiali organici e inorganici. Utilizzo dei media attuali. Lo scopo tecnico - pratico è teso a definire le possibilità tecniche in funzione realizzativa del lavoro e alle potenzialità espressive in relazione alla ricerca contemporanea. Sono previste visite a mostre temporanee e/o permanenti presso musei, spazi pubblici, gallerie private e fiere dell’arte. Nell’arco del corso verranno programmate delle verifiche, al fine di concordare l’evoluzione della ricerca individuale. Modalità d’esame Verifica e discussione dei temi concordati e sviluppati durante il corso. Bibliografia • W. GOETHE, La teoria dei colori, Il Saggiatore, 1999. • J. ITTEN, Arte del color, Il Saggiatore, 2002. • A. BARCOLLI, Teoria del campo, Sansoni, 1971. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1971. • A. GARAU, Le armonie del colore, Hoepli, 2003. • L. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina Editore, 1998. • J. ALBERS, Interazione del colore, Il Saggiatore, 2005. • M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, 1999. • M. BRUSATIN, Ombre, Einaudi, 1996. • A. FROVA, Luce colore visione, Rizzoli Superbur Scie. • J. TORNQUIS, Colore e Luce, Hoepli, 1983. • P. BALL, Colore, Bur, 2004. • I. ROMANELLO, Il colore: espressione e funzione, Hoepli, 2006. • M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, Se, 1989. • D. BATCHELOR, Cromofobia, Storia della paura del colore, Il Leonardo, Mondadori 2001. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nell’arco dell’anno in base alle singole esigenze e necessità. e-mail: [email protected] guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 97 PROGRAMMI 97 2°LIV 2°LIV CROMATOLOGIA CULTURA DEI MATERIALI DI MODA Tiziana Tacconi Livia Crispolti “Il colore, prima di essere una qualità dell’oggetto, si annuncia all’esperienza, come un atteggiamento del corpo e in virtù di cui esso si costituisce in quanto rosso, blu, verde…” MERLEAU-PONTY Il colore è un’esperienza del corpo, dell’anima e del mondo. L’esperienza del colore, intesa come “vissuto” è il luogo in cui si manifestano fenomeni, “ciò che appare”. La capacità di comprendere il senso degli eventi, che si mostrano alla coscienza senza alcuna mediazione, accoglie la definizione di “visione” come possesso di una qualità dell’immaginazione. Husserl afferma che “ogni visione originalmente offerente è una sorgente di conoscenza”. Questa “visione originalmente offerente” è il contenuto, ovvero il fenomeno come dato immediato dell’esperienza creativa. La conoscenza che si instaura tra il corpo ed il “colorato” è la possibilità di rendere visibile “lo spazio immaginale”. Da un punto di vista fenomenologico, i sentimenti hanno la forma, il colore e l’odore del corpo che li contiene e che a suo modo li mostra. Parlare della fenomenologia e psicologia del colore significa confrontare la concezione filosofica e il principio di esperienza. Tale principio ha i suoi fondamenti culturali nel mondo dell’arte. Laboratorio del colore. Quando “vedo, penso e faccio”, colgo nel suo apparire, la mia coscienza. Il colore può essere colto come una sequenza continua, un’affettività che si rende visibile e comunica attraverso l’immagine. Nel Laboratorio del colore avremo modo di puntare l’attenzione soprattutto sulla nozione di “vissuto” come un puro aggregato sommativo di sensazioni tattili, cromatiche, visive in genere, gustative ed olfattive. Il colore in quanto forza espressiva, materia corporea, annuncia la presenza, di un’unicità incarnata. Colore come traccia di un corpo vibrante, di una pelle tesa, del sangue che scorre, del vuoto interno che agisce. L’esperienza del colore procede nella direzione dell’altro. Il colore è la presenza in noi dell’altro, è il contatto con l’essere. La conoscenza delle emozioni sarà il risultato della somma delle stimolazioni provocate dalla forza espressiva del colore. Il corso ha l’obiettivo di indagare i diversi ambiti di saperi della cultura tessile. Allo studio storico, tecnico e merceologico dello specifico si affiancheranno approfondimenti didattici sui temi: - del colore come strumento di progettazione e di espressione; - delle differenti realtà produttive industriali e artigianali; - della “Fiber Art”, forma d’arte che utilizza la fibra come strumento di linguaggio artistico; - dei crediti e dei debiti del tessile verso l’arte. Fanno parte integrante del corso visite ad opifici, aziende, musei ed esposizioni del settore. Ai fini dell’esame sarà richiesto allo studente un elaborato scritto su di un tema concordato durante le lezioni. Bibliografia • M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, Torino, 1981. • R. POMPAS, Texile design, Hoepli, Milano, 1994. • L. LUZZATTO, R. POMPAS, I colori del vestire, Hoepli, Milano, 1997. • M. SCHOESER, Tessuti del mondo, Skira/Rizzoli, Milano, 2003. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 98 98 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV CULTURA DEL PROGETTO DECORAZIONE Sergio Maria Calatroni Rosa Maria Cimino Il tema portante del corso di quest’anno è dedicato ad un laboratorio progettuale di gruppo, che ha come tema il progetto di una: “ Clinica Odontoiatrica Interattiva con norme e certificazioni Uni En Iso 9000”. Una clinica Odontoiatrica moderna, luogo di specialità, di specializzazione, di formazione, di comunicazione con l’esterno tramite un sistema informatizzato, che offre un controllo e un monitoraggio degli interventi clinici, da parte degli utenti e degli specialisti, delle Università in Italia e all’estero. La clinica da sistema chiuso del sapere medico, diventa un sistema aperto a disposizione di tutti. È l’idea di condivisione del sapere e delle risorse che accoglie il bisogno dell’integrazione e della documentazione dei dati multidisciplinari di conformità attraverso le norme di certificazione - Certimedica. Il progetto di diffusione della cultura della Qualità e della Ricerca a beneficio delle organizzazioni che operano nel settore e dei pazienti. Lo scopo primario del corso è di attualizzare i sistemi linguistici ed operativi in rapporto ai metodi praticati dalla ricerca contemporanea. Attraverso la Decorazione si è tradizionalmente perseguito un fine di abbellimento e arricchimento di oggetti di uso comune, così come di più complesse realizzazioni. A questo intento di valorizzazione si è spesso affiancato, nell’arte più colta così nell’artigianato popolare, un chiaro proposito di rendere il fatto decorativo lo strumento di espressioni di messaggi. Il percorso didattico individua le diverse fasi di ideazione e progettazione di “oggetti” che implicano lo studio della decorazione. Oggetti di uso comune che nella fantasia creativa diventano elementi di richiamo al di fuori del suo contesto codificato, ma che abbiano invece quella creatività ludica ed espressiva di un nuovo quotidiano Il corso sarà strutturato con lezioni teoriche e pratiche-progettuali, con ideazione di un tema che il discente svilupperà all’interno del corso annuale. L’esame verterà sulla presentazione e discussione degli elaborati realizzati con la relativa relazione. P.01. Pre-progetto con tutte le diverse fasi di elaborazione. P.02. Linee guida del laboratorio progettuale con realizzazione di tavole tecniche e realizzazione del disegno e dalla modellistica 3D. P.03. Gli studenti sono chiamati a dare forma definitiva al progetto esecutivo in gruppo. Bibliografia • G. PIVA, Manuale pratico di tecniche pittoriche, Milano, ed.Hoepli; • B. MUNARI, Arte come mestiere, Bari, ed. Laterza; • P. VALÉRY, Scritti sull’arte, Tea Arte; • C. SIMIC, Il cacciatore di immagini, Adelphi; • H. MILLER, Dipingere è amare, Abscondita. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 99 PROGRAMMI 99 2°LIV 1°LIV DECORAZIONE DECORAZIONE Francesco Correggia Sergio Nannicola Il progetto ed il senso dell’opera. La superiorità della vista rispetto ad ogni altra esperienza dei sensi è uno dei tratti più persistenti della cultura occidentale moderna soprattutto nell’epoca del primato della tecnica. Tuttavia il prevalere delle immagini non ha esaurito la necessità di una nuova alleanza verbo-iconica, non ha cioè ancora cancellato la relazione dialettica fra parola e immagine, parola e cosa. L’arte contemporanea ha poi riportato allo scoperto la necessità di una ritorno al senso dell’opera ed alla sua scrittura, insieme alle parole ancora insondate che il pensiero e la riflessione sull’arte oggi esprimono. Il nuovo agire dell’arte porta con sé la necessità di svelare l’enigma che le tecnologie mediali pongono all’interno dei paradossi e le singolarità dell’esperienza artistica. Affrontare quindi la questione dell’opera significa non solo esporre un proprio segno, gesto, ma esporsi al senso stesso dell’esposizione, mettere in luce cioè l’essenza stessa dell’opera. Il senso stesso dell’arte riparte da una contingenza poetica che sia capace di comprendere la realtà in cui si vive e al contempo esplorare nuovi universi visivi. Il destino del contemporaneo è ancora una possibilità di accesso a quel reale che sfugge alla vista e che parte da parole nuove per poter svelare il presente oggi così frantumato, indicibile ed invedibile. Qui la parola non è solo il materiale stesso dell’arte che si iscrive nel corpo o nel supporto ma è segno di un dire indicibile, riconoscenza di ciò che è stato e che ancora permane, parola dicente intorno all’inaudito, all’inascoltato a ciò che non si lascia vedere da subito e che pure è visibile. Nel biennio lo studente metterà in “esposizione” ciò che rappresenta il nucleo della sua esperienza espressiva, estetica, poetica. Il corso concluderà e svilupperà quelle tematiche affrontate nel triennio in un orizzonte progettuale destinato a confrontarsi e a costruire ipotesi di rapporto con il mondo reale dell’arte, del suo “sistema” e dei suoi apparati di diffusione . Il programma del corso si svolge essenzialmente sul concetto di laboratorio, inteso come luogo di confronto teorico e di produzione artistica. Il laboratorio è concepito come spazio multidisciplinare di incontro-scontro fra esperienze e linguaggi del fare differenti. Il corso prevede lo studio teorico, pratico, tecnico e tecnologico, dei fenomeni legati al mondo della decorazione contemporanea. Nel corso del triennio sarà possibile acquisire capacità e competenze nell’ambito della creatività attraverso un piano di studio personalizzato calzante alle esigenze e alle predisposizioni individuali. Con tali presupposti si potranno realizzare progetti orientati verso i diversi settori disciplinari: dal semplice oggetto al design, dalla pittura alla fotografia, dal video all’installazione, dalla performance alle video-proiezioni all’utilizzo della luce nell’oggetto e nell’architettura. La diversità e la complessità dei risultati conseguiti nell’ambito degli studi consentiranno l’attivazione di analisi e dibattiti sui temi affrontati, al fine di mettere in evidenza i diversi aspetti del lavoro prodotto. Il percorso formativo al termine di ogni annualità si arricchirà di esperienze sul campo ritenute imprescindibili, quali: mostre, stages, incontri con artisti, operatori del settore, ecc., con l’obbiettivo di rendere evidente la strada a tutti coloro che si apprestano a percorrere il sentiero dell’arte. “Il fine di questo metodo non è di dare formule programmatiche, ma di individuare e pensare se stessi nella complessità delle cose. Non è di dare la ricetta capace di ingabbiare il reale, ma di sensibilizzare lo studente alle insidie nascoste sia in quella malattia dell’intelletto che crede che il reale possa lasciarsi racchiudere nell’idea, sia in quella malattia della razionalità che crede che il reale possa esaurirsi in un sistema coerente di idee. Il suo metodo di lavoro prevede che l’attenzione sia rivolta solo a quel genere di cose che sono contemporaneamente evidenti e oscure”(Vincenzo Ferrari) Bibliografia Verrà indicata durante il corso un’ ampia bibliografia di testi, cataloghi e materiale documentario. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 100 100 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV DECORAZIONE DECORAZIONE Marco Pellizzola Carlo Tognolina La programmazione ha l’obiettivo di far comprendere agli studenti gli aspetti del rapporto dell’opera con lo spazio, inteso come ambiente espositivo, come spazio urbano e come ambiente naturale. Nel corso del triennio gli studenti dovranno progettare e realizzare una serie di interventi legati a specifici contesti, partendo da una libera ideazione e da tematiche e problematiche assegnate dal docente in funzione di particolari iniziative. Per ottenere le competenze adeguate, gli studenti si dovranno confrontare con diverse tecniche, per sviluppare le capacità manuali di realizzazione e per avere consapevolezza delle potenzialità dei diversi materiali a supporto della progettazione. Premesso che il senso unitario della Decorazione si ritrova nell’alveo della grande tradizione dell’arte, la sua realtà attuale invece si ritrova frammentata in una varietà di discipline che comprendono l’architettura, la scenografia, il teatro, la pittura, la scultura, la pubblicità, il design, l’urbanistica, la grafica, ecc. (dove peraltro ognuna di queste specificità si trova attualmente a relazionarsi con la potenzialità d’uso dei nuovi strumenti tecnologici e ad una grande varietà di nuovi materiali), per cui si ritiene necessario, per mantenere aperte tutte queste possibilità di ricerca e di sperimentazione, un approccio alla Decorazione che sia di tipo metodologico. Attraverso una ricognizione nell’ambito dei settori di ricerca esistenti delle arti e delle tecnologie delle arti visive e plastiche, si individueranno preliminarmente gli ambiti che possono essere ricondotti alla specificità della Decorazione considerando comunque che la sua attualità, anche in rapporto agli sbocchi professionali, implica un costante aggiornamento dei metodi e dei contenuti in funzione di una realtà che è in continuo cambiamento. In questo corso si propone dunque una pratica che consenta allo studente, di iniziare a sondare e a approfondire quegli aspetti della Decorazione che sono l’oggetto innanzitutto di un proprio interesse favorendo così un iniziale rafforzamento delle sue convinzioni e della propria identità personale ed espressiva, per poi avviare un confronto con il docente e gli altri studenti, atto a maturare una maggiore consapevolezza e autonomia espressiva, nonché una capacità di lettura critica dei linguaggi visivi e del proprio lavoro. Inoltre si favoriranno l’approccio e l’uso delle tecniche multimediali in funzione progettuale e la conoscenza dei materiali adeguati alla realizzazione delle opere. Programma specifico Si partirà dal disegno come fondamento ideativo e progettuale per procedere con la conoscenza e l’esercizio di diversi linguaggi visivi, il cui insegnamento sarà approfondito attraverso esperienze di laboratorio e corsi seminariali tenuti da specialisti. Durante il corso dovranno essere realizzati almeno tre progetti in tutte le fasi. Agli studenti sarà data l’opportunità di partecipare alla realizzazione di un progetto di intervento in grande scala per il Parco Nord di Milano attraverso stages di mosaico ceramico in cantiere. Bibliografia La bibliografia di riferimento sarà scelta e segnalata durante l’anno in funzione dei progetti prescelti. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 101 PROGRAMMI 101 2°LIV 1°LIV DESIGN DESIGN Barbara Loddo Giuseppe Ulian Il corso si propone di fornire agli studenti le competenze fondamentali, gli strumenti e le metodologie per l’approccio e l’indagine della complessa fenomenologia del Design, realtà attualmente identificabile, in un esteso sistema multifocale: un insieme interconnesso di prodotti, servizi, relazioni che esplicano specifici valori culturali, sociali ed economici, caratterizzati da una costante tensione verso l’innovazione. Si vuole di rendere accessibili i mezzi per comprendere le logiche delle dinamiche in atto e orientare verso una pratica progettuale efficace, consapevole e coerente col contesto di riferimento. La scelta per la didattica è un programma basato sullo studio per progetti, supportato da lezioni teoriche introduttive alle modalità progettuali e ai temi fondamentali del design in tutte le sue specificità. Il focus del corso è sulla modalità operativa della progettazione di design e le tematiche affrontate saranno trasversali ai differenti ambiti di applicazione del disegno industriale e la comunicazione del progetto, considerato parte integrante dello stesso, costituirà un momento importante della didattica. L’impegno progettuale richiesto agli studenti durante le esercitazioni sarà graduale: si partirà dall’esame di case history di prodotti significativi per l’introduzione dell’ottica articolata del sistema prodotto, fino alla definizione di un’esperienza progettuale compiuta in tutte le sue parti. Il percorso si basa su un presupposto fondamentale: considerare il progetto non solo come disegno o composizione ma , anche e soprattutto, come una storia, un racconto, un percorso mentale reso limpidamente visibile. Al centro di questa visione deve essere posta l’originalità formale e di contenuto. Spesso però risulta difficile capire quando un oggetto contenga reale innovazione oppure sia solo il prodotto di un banale virtuosismo formale. Il corso si pone così come un percorso mentale attraverso il quale identificare possibili criteri di lettura e di progetto avendo sempre come orizzonte la volontà di dare fondamento etico al fare progettuale. Bibliografia • T. MALDONADO, Disegno Industriale: un riesame, Feltrinelli Editore, Milano, 2008. • P. BERTOLA e E. MANZINI, Design Multiverso, Edizioni POLI. design, Milano, 2004. • B. MUNARI, Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, Bari, 2007. Programma Verranno affrontati parallelamente i temi fondanti della disciplina e i problemi legati alla tecnologia e alle metodologie di progetto. Alle lezioni monografiche a cadenza settimanale verranno affiancate esercitazioni e seminari con discussioni sugli elaborati prodotti dagli studenti durante il corso. Bibliografia • RENATO DE FUSCO, Storia del design, Bari, Laterza, 1985 ed edizioni successive. • ENZO MARI, Progetto e passione, Torino, Bollati Boringhieri, 2001. • MAURIZIO VITTA, Il progetto della bellezza. Il design fra arte e tecnica, 1851-2001, Torino, Einaudi, 2001. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 102 102 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV DESIGN DESIGN DEL GIOIELLO Roberto Semprini Filomena Antonia Stelitano Questo corso intende sollecitare e sondare le capacità pro-gettuali di matrice istintiva che fanno parte della dote naturale di ogni individuo. Obiettivi L’obiettivo principale del corso è lo sviluppo e il potenziamento di quelle capacità progettuali latenti attraverso l’esperienza diretta del fare e sviluppare nello studente la consapevolezza di un proprio linguaggio espressivo all’interno di un progetto reale. Didattica Dopo una prima serie di lezioni teoriche svolte sul design d’autore, la trattazione delle principali problematiche avverrà in maniera personalizzata attraverso le revisioni sul tema assegnato. Tema L’argomento assegnato vuole indagare quali siano oggi i bisogni inespressi alla luce dei cambiamenti sociali e di costume in atto. In quest’ottica il progetto dovrà essere preceduto da una ricerca che lo studente svilupperà con la metodologia ritenuta più opportuna ma comunque valida, al fine di individuare quei bisogni latenti e non ancora codificati. Nell’ambito più ampio del Fashion Design, l’insegnamento è volto alla formazione di figure professionali in grado di saper progettare e realizzare gioielli, affinchè pratiche solitamente considerate meramente artigianali possano conseguire livelli d’eccellenza attraverso il valore aggiunto dalla consapevolezza progettuale dell’artista inserito nel sistema moda. Gli studenti dovranno acquisire: saperi di carattere storico riguardanti l’evoluzione culturale e materiologica del gioiello con particolare riferimento alla contemporaneità; conoscenze relative alle tecnologie specifiche dei materiali, sviluppando metodologie di progettazione e capacità di realizzazione del prototipo privilegiando le dinamiche di sviluppo della forma, dalla natura alla struttura autonoma dello stesso; saperi e abilità tecnologiche nell’uso di materiali convenzionali e sperimentali, coniugando la preziosità delle materie nobili con la potenza simbolica di elementi poveri assunti da contesti di natura. Si praticheranno le tecniche di base, relative all’uso delle attrezzature e degli strumenti, per la lavorazione dei metalli preziosi mediante la preparazione delle leghe, la fusione, la laminazione e la trafilatura, l’uso della pressofusione, con sconfinamenti nella sperimentazione di nuove modalità operative e nuove dimensioni e caratteri del linguaggio del gioiello d’artista tangenti se non coincidenti con le dinamiche della scultura. Gli studenti saranno indotti ad elaborare percorsi di ricerca autonomi fondati su processi creativi consapevoli anche delle logiche di funzionalità ed ergonomia nonchè di quelle del marketing e dei trend. Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione del prodotto nel sistema della moda, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la realizzazione di un catalogo. Le attività potranno concludersi con l’allestimento di una mostra o la partecipazione a sfilate. Modalità d’esame Per sostenere la prova d’esame, lo studente deve aver sostenuto almeno un numero di revisioni pari ad un terzo, della totalità delle ore di lezione. La presentazione di una tesina in formato A4 contenente lo svolgimento del tema, dalla ricerca, agli schizzi, ai disegni esecutivi. La realizzazione di un modellino di studio in scala o al vero. Un’ambientazione fotografica dell’oggetto in formato diapositiva. Bibliografia • ANDREA BRANZi, Il design italiano dal 1964 al 1990. • ROBERTO SEMPRINI, E tutto cominciò dalla spirale. Modalità d’esame Presentazione e discussione delle operazioni svolte dallo studente durante l’anno accademico, dai progetti alle realizzazioni. Bibliografia • ANTONIO BISACCIA, Mena Stelitano. Anatomia e Architettura dell’ornamento, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 1999. • ENRICO CRISPOLTI, Immaginazione aurea. Artisti-orafi e orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2001. • LUISA SOMAINI e CLAUDIO CERRITELLI, Gioielli d’artista in Italia 1945-1995, Electa, Milano, 1995. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 103 PROGRAMMI 103 2°LIV 2°LIV DESIGN DELL’ACCESSORIO PER IL COSTUME M. Carla Ricotti DESIGN MANAGEMENT Il corso permette di acquisire un approccio metodologico nella progettazione degli accessori legati al costume attraverso una conoscenza storica e uno sviluppo delle capacità di sintesi della forma e delle tipologie stilistiche. L’autonomia nella ricerca dell’idea, nel disegno e nel modello tramite l’uso di tecniche di rappresentazione grafiche e realizzative saranno alla base di questo percorso. Ogni soggetto trattato prevede una parte teorica attraverso un’analisi storico-sociale e la sua evoluzione stilistica durante i secoli e le varie culture. Si valuteranno insieme gli aspetti formali attraverso lo studio dei vincoli tecnici legati alla realizzazione, all’esigenza di funzionalità, di indossabilità, di utilizzo specifico etc. Si tratterà ogni accessorio graficamente come un vero e proprio “progetto”, vale a dire dai primi schizzi sino a giungere ad un esecutivo finale passando attraverso disegni tecnici,visioni tridimensionali, realizzati tramite tecniche grafiche e pittoriche differenti (graffite, chine, matite colorate, pantoni, acquerelli, tempere, acrilici). Ogni progetto prevede la scelta di differenti materiali e delle diverse tecniche di realizzazione. Il tutto supportato contemporaneamente da immagini di ricerca individuale (ricerche storiche, ricerche metodologico-progettuali). Attraverso momenti di laboratorio si cercherà di realizzare l’idea partendo dall’elaborato grafico alla creazione dell’oggetto vero e proprio. Per ogni argomento trattato si avranno riscontri concreti attraverso visite presso artigiani e fornitori che da anni lavorano nella realizzazione di questi accessori per il teatro e il cinema. Il corso è centrato sui fattori di successo del Made in Italy e sul contributo che il design (product o fashion) deve dare oggi alle imprese nella competizione crescente del mondo globalizzato. Si esamineranno quindi nel corso le innovazioni che i settori della moda e del design hanno introdotto nelle logiche d’impresa e negli strumenti di marketing, per affrontare i cambiamenti continui dei mercati : le nuove segmentazioni dei mercati; le produzioni a rete dei distretti; la gestione dell’offerta globale; il rapporto designer/impresa; l’estetica, la sensorialità, l’emozione; il passaggio dai bisogni ai desideri; l’esperienza come nuovi fattori di scelta e d’acquisto da parte dell’individuo/consumatore attuale. Bibliografia • G. SIMMEL, La moda, Oscar Classici Mondadori, Milano, 1988. • J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Il Saggiatore, Milano, 2004. • TIBOR, MAIRA KALMAN, (un) Fashion, Booth-Clibborn Editions London. •A. Fukai, Fashion in colors, Cooper-Hewitt National Design Museum, Assouline Publishing Editor, New York, 2004. • AA.VV. Radical Fashion Edited by C.Wilcox, London, 2001. • H.KODA, Extreme Beauty, The body transformed, Published by Metropolitan Museum of Art N.Y., New York, 2001. • F. MULLER Excentriques, Editions du Chene - Hachette-Livre, Paris, 2001. • AA.VV. New Theatre Words, Executive Editor Olle Soderberg, Sttf, Amsterdam, 1995. Ampelio Bucci Bibliografia • AMPELIO BUCCI, L’impresa guidata dalle Idee. Management della Moda e del Design, Edizioni Domus Academy, Milano 1992. Riedizione aggiornata Arcipelago Edizioni, Milano, 2003, Prefazione di Luciano Benetton. • AMPELIO BUCCI, Moda a Milano : Stile e impresa nella città che cambia, Editrice Abitare Segesta, Milano, 2002. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 104 104 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV DESIGN SYSTEM DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI Clara Mantica Dacia Manzoli Il Design System italiano, che ha il suo fulcro a Milano, è il più grande distretto al mondo dove il design nella sua accezione di progetto si intreccia trasversalmente con arte, grafica, artigianato, product, moda, eventi culturali, media , tecnologie, istituzioni, sistema fieristico, editoria , scuole, commercio. Conoscere il sistema e frequentarlo aiuta lo studente a costruire la propria mappa di conoscenze e riferimenti al fine di dirigere ricerche e interessi orientando il percorso formativo e professionale secondo le proprie vocazioni, capacità e valori. Attraverso percorsi guidati si visitano luoghi e distretti della città che appartengono al sistema milanese del design; si intervistano professionisti, si incontrano protagonisti . Gli studenti scelgono in base ai propri interessi le realtà da indagare e di cui compilare le schede che vanno ad arricchire la Guida del “Milano design system” redatta dagli studenti del dipartimento dal 2005 ad oggi e continuamente aggiornata. Primo obbiettivo della guida è fare scoprire la ricchezza di risorse disponibili nel territorio milanese, la maggior parte degli studenti le ignora e, dunque, non ne gode. Secondo obbiettivo é facilitare l’orientamento dei giovani dentro un sistema complesso. Terzo è quello di sollecitare ciascun giovane a cercare la propria strada, a meglio comprendere e dirigere il proprio percorso formativo, a identificare propri interessi e riferimenti al fine di costruire, nel tempo, una mappa del sistema originale e a propria misura. Le voci della Guida sono: Arte, Artigianato, Arti applicate, Autoproduzioni , Associazioni, Comunicazione, Design, Enti e Fondazioni, Fiere, Giovani – Opportunità, Informazione, Interior, Milano, Negozi, Scuole,Servizi,Sostenibilità,Ricerca, Tecnologie e Materiali. Il corso privilegerà la sperimentazione, lo studio e l’elaborazione di attività di laboratorio legati all’arte contemporanea. Una educazione e una didattica dell’arte contemporanea non può non essere anche una “pratica dell’arte”, tesa alla formazione di una cultura visiva, per acquisire una familiarità con i linguaggi artistici. Fondamentale è partire dalla lettura di un’opera d’arte, per capire quali sono i linguaggi utilizzati dall’artista. Il corso si propone di analizzare opere di artisti contemporanei senza tralasciare i riferimenti all’arte antica e moderna, per arrivare a sperimentare i linguaggi dell’arte in prima persona, facendone esperienza attiva, viva. L’obbiettivo è che gli studenti giungano a essere in grado di proporre laboratori su artisti e temi delle arti visive. Si privilegerà un approccio metodologico che parta dall’opera come testo e come pretesto. All’interno del corso verranno proposte visite a mostre e musei. Potranno essere realizzati incontri ed esperienze nell’ambito di Dipartimenti Didattici di musei esterni al territorio milanese e, in particolare, presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Bibliografia • CLARA MANTICA con gli studenti del Dipartimento di progettazione artistica per l’impresa, Design System, • Sistema Design Milano, a cura Politecnico di Milano, editrice Segesta, Milano. • AA VV Milano distretto del design, Edizioni Il sole 24 ore, Milano. • AA VV Milano made in design. Scaricabile da www.milanomadeindesign.com. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 105 PROGRAMMI 105 2°LIV 2°LIV DIDATTICA PER IL MUSEO DIDATTICA PER IL MUSEO Gisella Vismara Gisella Vismara Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento delle teorie pedagogico-artistiche alla base dei diversi interventi educativi attuati nei maggiori musei italiani ed europei, nonché alla comprensione del fine delle attività educative museali. In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza, per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali. Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi praticati oggi all’interno delle sezioni didattiche e dei dipartimenti didattici di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern; si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata nei diversi poli museali italiani. Il programma, inoltre, prenderà in considerazione alcune sezioni didattiche tra le più significative ed esemplificative dei differenti approcci alla didattica per il museo (MART di Rovereto, MAMbo di Bologna, Pecci di Prato, Palazzo Reale di Milano, Castello di Rivoli, Papesse di Siena, Scuderie del Quirinale di Roma,etc…). Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti saranno invitati ad elaborare un percorso didattico per adulti, relativo ad una Collezione museale da loro scelta. Infine, il programma prevedrà necessariamente visite ad alcune sezioni didattiche e, quindi, l’intervento di alcuni esperti del settore volte ad illustrare le attività e i progetti del museo in cui operano. Il programma, per il Biennio specialistico, sarà articolato, sia dal punto di vista contenutistico che bibliografico, nello stesso modo di quello previsto per il Triennio in Comunicazione e Didattca dell’Arte, in quanto, per la specializzazione biennale, Didattica per il museo può essere inserita nel piano di studi solo come materia affine. Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento delle teorie pedagogico-artistiche alla base dei diversi interventi educativi attuati nei maggiori musei italiani ed europei, nonché alla comprensione del fine delle attività educative museali. In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza, per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali. Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi praticati oggi all’interno delle sezioni didattiche e dei dipartimenti didattici di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern; si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata nei diversi poli museali italiani. Il programma, inoltre, prenderà in considerazione alcune sezioni didattiche tra le più significative ed esemplificative dei differenti approcci alla didattica per il museo (MART di Rovereto, MAMbo di Bologna, Pecci di Prato, Palazzo Reale di Milano, Castello di Rivoli, Papesse di Siena, Scuderie del Quirinale di Roma,etc…). Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti saranno invitati ad elaborare un percorso didattico per adulti, relativo ad una Collezione museale da loro scelta. Infine, il programma prevedrà necessariamente visite ad alcune sezioni didattiche e, quindi, l’intervento di alcuni esperti del settore volte ad illustrare le attività e i progetti del museo in cui operano. Bibliografia • M. DALLARI e C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte, La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e progetto, a cura di C. De Carli, Mazzotta, Milano, 2003. • F. MARIOTTI, La Musa stupita. Infanzia e fruizione dell’arte, Electa, Milano, 2008. Bibliografia • M. DALLARI e C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte, La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e progetto, a cura di C. De Carli, Mazzotta, Milano, 2003. • F. MARIOTTI, La Musa stupita. Infanzia e fruizione dell’arte, Electa, Milano, 2008. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 106 106 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV DIGITAL VIDEO DIGITAL VIDEO Valerio Ambiveri Anna Maria Monteverdi Il corso è volto a preparare lo studente sul linguaggio dell’opera audiovisiva ed apprendere i fondamenti del video-editing non lineare. Il corso è strutturato in tre momenti. Teoria Una lezione settimanale su argomenti inerenti al cambiamento ontologico dell’immagine (dal lato della produzione e quello della fruizione), avvenuti col nascere e lo svilupparsi delle tecnologie. Saranno presi in esame i mutamenti determinati dall’evolversi della fotografia, del cinema, della televisione e dei nuovi sistemi di comunicazione, dell’era digitale e dell’informatica. Laboratorio Progettazione, elaborazione e produzione dell’opera video. Lo studente è invitato a presentare un progetto o un’idea che prenda le mosse dalla propria esperienza creativa declinata al linguaggio e alla sintassi del video. Verrà seguito sia l’aspetto teorico-concettuale della struttura dell’opera, sia la parte tecnica dell’editing e della post-produzione del materiale acquisito. Esercitazioni Per gli studenti che necessitino di conoscenze di base della pratica del video-editing saranno previste delle esercitazioni propedeutiche tenute dal tecnico di laboratorio. Nei rientri mensili previsti nel primo semestre, saranno svolte delle lezioni tecniche sulla terminologia, gli standard, i sistemi video e la struttura dei software di video-editing. Il corso intende indagare l’utilizzo del digital video nell’ambito dello spettacolo, sia in forma di videocreazione originale di ispirazione teatrale, sia in forma di apparato audiovisuale (e relativi sistemi di interazione attoremacchina) con funzione drammaturgica inserito all’interno di spettacoli dal vivo. A partire dai fondamentali testi di estetica dei media di Lev Manovich e di Rosalind Krauss il corso esplorerà alcune significative esperienze artistiche internazionali (Motus, Xlab, William Kentridge, Robert Lepage, Giacomo Verde) confrontandone tecniche e poetiche. Modalità d’esame Si presenta l’opera video prodotta durante le lezioni, in formato DVD-video con relativa copertina completa dei dati, stampa del disco, ed eventuale libretto di accompagnamento. Alla fine delle lezioni dell’anno accademico si dovrà consegnare una breve relazione su argomenti affrontati nelle lezioni teoriche. Bibliografia Al termine di ogni lezione teorica sarà fornita una bibliografia specifica. Si consigliano alcune letture sui problemi della contemporaneità. • PETER SLOTERDIJK, Non siamo ancora stati salvati, Bompiani. • JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidità o l’intelligenza del male, Raffaello Cortina editore. • HAL FOSTER, Il ritorno del reale, Postmedia.books. Bibliografia per frequentanti • A. M.MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • ALESSANDRO AMADUCCI, Il video digitale creativo, Ed. Nistri-Lischi, Pisa, Collana Mediamorfosi, 2003. Ai frequentanti verrà richiesto un approfondimento su uno specifico lavoro videoteatrale a scelta tra le proposte inserite nella sezione Teatro e Nuovi Media di www.ateatro.it. Bibliografia non frequentanti • A. M. MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • G. VERDE, Artivismo tecnologico, Pisa, BFS, 2007. • A. M. MONTEVERDI, Il teatro di Robert Lepage, Pisa, Bfs, 2004. A scelta uno dei seguenti saggi: • R. KRAUSS, Reinventare il medium (solo il saggio su Kentridge), Milano, Mondadori, 2006. • A. M. MONTEVERDI, A. BALZOLA, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 107 PROGRAMMI 107 1°LIV 2°LIV DIGITAL VIDEO DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA Bruno Muzzolini Davide Tranchina Questo corso si sviluppa lungo le traiettorie, non sempre rettilinee, sulle quali si costituisce l’operatività artistica e la costruzione di un’opera, con particolare attenzione alla contemporaneità, alla sua relazione con gli artisti degli ultimi anni e all’ineludibile interazione che si è venuta a creare con le innovazioni tecnologiche, con le possibilità di manipolazione del mondo e delle immagini. L’arte video per propria natura si manifesta con un linguaggio articolato in continua metamorfosi che delinea un orizzonte fluttuante, aperto e versatile, sensibile a sollecitazioni trasversali. Di pari passo sollecita un rapporto tra opera, autore e fruitore, innestando una dinamica di partecipazione condivisa al senso dell’arte, della sua mondanizzazione e del suo significato. Finalità Il corso intende analizzare la specificità del linguaggio fotografico perché lo studente possa acquisire una maggiore consapevolezza dello strumento che intende utilizzare. Si sottolinea il fatto che questo è un corso che considera il mezzo fotografico come il filo rosso che ha attraversato l’arte, modificandola profondamente, dalla sua origine ai giorni nostri. Il programma didattico pone l’accento sull’aspetto culturale della fotografia, attraverso un approccio interdisciplinare di relazioni con altre forme espressive come la letteratura, la pittura, la scultura, l’installazione, il cinema e il video. L’attività didattica è concepita come un laboratorio teorico e pratico per consentire allo studente di sviluppare un pensiero visivo personale attraverso un uso eterogeneo del mezzo fotografico. Non è da intendersi come un corso di fotografia analogica e digitale, ma come un percorso di riflessione che permetta allo studente di individuare gradualmente la propria zona d’interessi in linea con le proprie attitudini. Ogni studente deve imparare a pensare e a sviluppare un tema precedentemente discusso, individuando gli strumenti più idonei, arrivare a produrre un lavoro completo sotto ogni punto di vista. Parte teorica La parte teorica del corso prevede lo studio e l’analisi del lavoro video prodotto dagli artisti dagli anni settanta a oggi, con l’obbiettivo di stimolare gli studenti all’approfondimento delle modalità operative e alle poetiche degli artisti che ne hanno reinventato il linguaggio. Parte pratica Ideazione e presentazione di un progetto teorico e di uno storyboard Produzione e organizzazione delle riprese Postproduzione e utilizzo di programmi per montaggio audio video (Adobe premiere Final Cut) Progetto di installazione: con particolare attenzione alle modalità fruitive dell’opera e al rapporto con lo spazio espositivo scelto ) Modalità d’esame. L’esame si svolgerà attraverso la presentazione e la discussione di un lavoro video sviluppato dallo studente durante l’anno, Bibliografia • VALENTINI VALENTINA, Le storie del video, Roma, Bulzoni Editore, 2003. • DANIEL BIRNBAUM, Cronologia, Milano, PostmediaBooks 2007. • MICHAEL RUSH, Video art, London, 2007. Verranno inoltre fornite bibliografie specifiche in base al progetto di ogni studente, monografie di artisti, mostre collettive e rassegne e testi di carattere teorico. La messa in scena nella fotografia contemporanea. Per messa in scena s’intende la costruzione di un modello concreto o virtuale che non esiste nella realtà, creato per essere rappresentato fotograficamente. Verrà analizzato il lavoro di artisti contemporanei di diverse generazioni che hanno realizzato opere con questa intenzione per una riflessione teorica sulla natura stessa del linguaggio fotografico in relazione ad esempi tangibili. L’immagine fotografica con la sua apparente fedeltà al dato reale costituisce un sistema di rappresentazione unico e complesso. E’ sulle analisi delle specificità della fotografia che è pensato il programma didattico in modo che lo studente arrivi a maturare un pensiero critico, autonomo e consapevole, su questo mezzo espressivo. Il programma del corso si articola in due fasi principali, una di tipo propedeutico e l’altra di tipo progettuale. Bibliografia • Arte e Fotografia, a cura di David Campany, Phaidon Press, London, 2006. • Future Images, a cura di Mario Cresci, Federico Motta editore, 2009. • Vitamin PH: New Perspectives in Photography, introduzione di T. J. Demos, Phaidon Press, London, 2006. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 108 108 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV DIRITTO, LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLO SPETTACOLO Sergio Rigutto DISEGNO Obiettivi Fornire le conoscenze di base relative alle valutazioni economiche che le scelte “Artistico/Scenografiche” comportano rispetto alle più complessive esigenze finanziarie dello spettacolo. Sviluppare un approccio metodologico alla fase creativa per finalizzarla ad una adeguata soluzione progettuale nel quadro dei più complessivi limiti budgetari e normative circa la salute e la sicurezza nei cantieri. Il disegno riveste un ruolo primario, intimamente connesso all’invenzione a all’elaborazione di immagini pittoriche, plastiche, elaborazioni fotografiche, ecc. Territorio delle possibilità e della sperimentazione di intuizioni successivamente sviluppate di progettualità dell’opera, di pratica quotidiana, capacità di farsi linguaggio espressivo immediato. Attraverso il disegno è possibile rileggere le esperienze artistiche del passato e delle esperienze più contemporanee, nei diversi settori di ricerca, pittura, scultura, design, illustrazione o architettura… Programma Analisi dei progetti relativi a specifiche tipologie sceniche ( Teatro - Televisione - Cinema - Pubblicità - Eventi - Mostre Stands Convention ecc.) in relazione ai diversi campi di applicazione. Valutazioni, per le varie tipologie di spettacolo, dell’influenza della progettazione scenica sulla formazione dello stanziamento complessivo. Sviluppo dei progetti scenici con predisposizione di: Capitolati Analisi Tempi e Metodi di realizzazione con riferimento al mercato - Computi Metrici - Preventivi - Piani di lavorazione. Allestimenti scenici: D.Lgs 81/2008 - Sicurezza e salute del lavoro; Valutazione dei rischi; Normative per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e negli appalti - Piani operativi di sicurezza (POS). Interazioni economiche conseguenti alla corretta analisi tra progetto scenico, Regia, Luci, Riprese audio e Video. Ricadute economiche dei piani di produzione (Tempistica: allestimenti scenici, luci, riprese, montaggi/smontaggi, post-produzione). Didattica del Corso Lezioni in aula. Visita guidata a Studi televisivi allestiti. Incontri con esperti di settore. Metodo di valutazione Valutazione continua ed esame finale. Pietro Capogrosso Bibliografia • L’arte del disegno nel novecento italiano, Laterza. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 109 PROGRAMMI 109 1°LIV 1°LIV DISEGNO DISEGNO Walter Cascio Italo Chiodi Il disegno nel suo molteplice apparire e configurarsi si propone come struttura primaria, originaria, unitaria nella sua veloce necessità di accadere, ponendosi in diretto contatto con l’istintività, l’immediatezza e l’intimità dell’essere artista. Altresì è inteso come riproduzione, descrizione metaforica, bozzetto. Essendo il disegno particella elementare dell’espressività della forma e dello spazio si pone come soggetto e protagonista del fare artistico moderno e contemporaneo e il corso di prefigge di esserne strumento d’indagine e approfondimento in coerenza con la ricerca di un linguaggio personale. Gli elementi istruttivi e grammaticali saranno il: segno - gesto tratto - macchia - simmetria - asimmetria - equilibrio - contraddizioni - chiaro - scuro - stasi - dinamica - ritmo - scansione densità - rarefazione - il pieno e il vuoto - volume - la forma - la luce; nozioni che verranno trattate individualmente tramite dialogo sui singoli elaborati. Sarà segnalata ampia documentazione sugli argomenti trattati durate lo svolgimento del corso. Il corso si prefigge due obbiettivi che sono alla base del concetto stesso di disegno: l’uno è l’immediatezza di traduzione dell’idea, sensazione ed emozione nella sintesi del simbolo grafico (di-segno), l’altra è l’elaborazione nell’autonomia espressiva del proprio universo poetico, attraverso la comprensione dei valori tecnici (disegno). Questi due aspetti (l’emozione e la regola) si collocano appunto nella prima fase di formazione artistica. Sono l’ossatura dell’essere artista e ne dà le basi. Saranno studiati nel corso dell’anno i vari aspetti che lo contraddistinguono, oltre naturalmente ad una ricerca di un linguaggio personale, con uno sguardo attento ai disegni degli artisti e l’infinita varietà di modi stilistici e tecnici che li hanno contraddistinti. Gli obiettivi didattici riguardano lo studio delle tecniche del disegno, la comprensione del supporto come luogo mentale di vita delle forme, la valorizzazione dello sguardo e dell’osservazione, imparando a decodificare i significati e i significanti semantici del linguaggio segnico. Bibliografia • MANLIO BRUSATIN, Storia delle linee, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1993. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Piccola Biblioteca, Einaudi, 1989. • ERWIN PANOFSKI, La prospettiva come forma simbolica, e altri scritti, Feltrinelli, 1991. Bibliografia • GIUSEPPE DI NAPOLI, Disegnare e Conoscere, Einaudi. • JOHN BERGER, Sul Disegnare. • K.CLARK, ll nudo, Neri Pozza editore. • U.GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli. • T. MACRÌ, Il corpo postorganico, Costa & Nolan. • F. A. MIGLIETTI, Identità mutanti, Costa & Nolan. • H. FOCILLON, Vita delle forme, PBE. • F. CAROLI, Storia della fisiognomica, Leonardo. • A. BOATTO, L’autoritratto moderno da Goya a Warhol, Laterza. • P. FLORENSKIJ, La prospettiva rovesciata e altri scritti, Gangemi. • P. FLORENSKIJ, Lo spazio e il tempo nell’arte, Adelphi. • UMBERTO CURI, La forza dello sguardo, Bollati Boringhieri. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 110 110 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV DISEGNO DISEGNO Eva Olah Maria Teresa Padula La ricerca dell’armonia e della bellezza attraverso il corpo umano. 1. Rielaborazione creativa della figura con la presenza del modello o della modella vivente in varie posture con schizzi rapidi, da più punti di vista della stessa figura umana (uso di matita, china cm 21X30) 2. Rapporti proporzionali, costruzioni, prospettiva frontale, laterale, di tre quarti, scorci nello studio e rappresentazione della figura umana da modello o modella vivente (uso di matita, sanguigna, crete ecc; cm. 50x70). 3. Ambientazione della figura umana dal vero. Studio graficocompositivo. (sanguigna, carboncino, ecc.; cm. 70x100). 4. Esercitazione di copia dal vero di mani, piedi ed altri particolari, anche ingranditi della figura umana da modello o modella vivente (cm. 70x100). 5. Studio del chiaroscuro attraverso l’analisi dei volumi nelle varie condizioni di luce-ombra sulla modella o modello vivente valorizzando il segno grafico e la padronanza dei mezzi (cm. 70x100). 6. Scelta di tagli compositivi attraverso lo studio del drappeggio e la sua relazione con la figura umana vivente (cm. 70x100). 7. Copia dal vero del busto, la testa, il ritratto del modello o modella vivente (cm. 50x70; cm. 70x100). 8. Recupero individuale (sulla tavola luminosa) dei contorni compositivi già completati della figura, ricavando così dei nuovi “modelli” da sviluppare con tecniche grafiche differenti, avendo come modello di partenza il primo disegno personale (tecniche grafiche e misure liberamente scelte). 9. Lezioni teoriche , verifiche periodiche, visite alle mostre d’arte in Milano. I vari argomenti sopra citati della materia servono affinché ogni studente sappia sviluppare una propria “voce” espressivo-personale-artistica nel disegno della figura del nudo. Il corso si sviluppa con una prima indagine sulla conoscenza tecnico-artistica del disegno di ogni singolo studente, provenendo loro da formazioni diverse. Obiettivo sarà formare l’allievo alla conoscenza base del disegno: il segno, il tratto, l’inquadratura, la osservazione, il volume, la forma. Ogni studente sarà seguito in modo individuale attraverso dialoghi e confronti continui. Il disegno essendo base per qualsiasi esperienza artistica(vedi monografie di artisti) è anche fondamentale per un confronto trasversale con esperienze artistiche come grafica, architettura, scultura, pittura, scenografia. Saranno affrontate tecniche come pastelli, matite, inchiostri, carboncini su supporti di vario tipo, dalla carta scenografica a fogli di acetato. L’elaborazione finale del progetto sarà la prova per sostenere l’esame. Bibliografia • Leonardo da Vinci, Giunti. • M. C. Escher, Taschen. • E. OLAH, Disegni, Guelfi, Verona. Bibliografia La bibliografia verrà presentata durante il corso in funzione di ogni singolo studente e a ogni progetto prescelto. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 111 PROGRAMMI 111 1°LIV 1°LIV DISEGNO DISEGNO Lucia Parma Gianluigi Rocca Il disegno come riflesso e metafora dell’artista. L’ importanza del vedere. Il primo momento di azione della creazione di un’opera d’arte si riferisce allo sguardo, cioè al modo o ai diversi modi con cui si guardano le cose. Lo sguardo dell’artista penetra qualsiasi cosa come se fosse definitiva scomponendola, ricomponendola e trattandola, sia essa preziosa o banale con la medesima cura e attenzione. Disegnare permette di disciplinare questo processo, ed è una tecnica che si apprende attraverso una gamma limitata di componenti basilari e che conduce alla possibilità globale e completa di vedere. L’elemento portante del corso è l’applicazione delle singole strategie in forma ripetuta e approfondita. Il corso si sviluppa con precise modalità tecnico-pratiche, impostato principalmente su un fattore di acquisizione del proprio tratto personale. Dopo un attenta analisi di impostazione e conoscenza fisico-tecnica del gesto (inteso come azione primaria che genera una linea nella sua forma primitiva di base) si passerà, attraverso una lunga serie di esercizi mirati, alla trattazione di tutte le tecniche fondamentali del disegno in ogni loro aspetto. Tutto ciò per concepire e sviluppare nella sua totalità l’espressione, la forma, il volume e la plasticità del linguaggio dei segni. Strategie tecnico - pratiche di apprendimento Tecnologia del disegno - terminologia e materiali del disegno analisi e conoscenza del linguaggio non verbale dell’ arte - percezione dei contorni - percezione della forma attraverso lo spazio negativo e le forme positive - definizione della composizione e dei formati - ricerca dei rapporti e delle proporzioni attraverso il modulo - misurazione a vista nello spazio prospettico - studio delle proporzioni nel ritratto - apprendimento dei valori di luce e ombra, valori tonali, tratteggio e volume. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1981. • L. FABRO, Arte torna arte, Einaudi, 1999. • J. CAMERON, La via dell’artista, Longanesi, 1992. • G. BATESON, Mente e natura, Adelphi, 1984. • B. EDWARDS, Ascoltare l’ artista che è in noi, Longanesi, 1986. • F. POLI, Arte contemporanea, Electa, 2003. guida_programmi_097-112 31-03-2010 18:46 Pagina 112 112 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO Paolo Bernardi DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO Antonio Ciurleo Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a chiedergli quale fosse il segreto del suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio:«Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità non ho nulla da nascondervi». Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato; ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: «Senti il suo odore?» e alla risposta: «Sì» ribatté: «Là, io non ho nulla da nasconderti!» Subito il poeta fu illuminato. L’attuale contesto sociale, particolarmente evolutivo, si fonda su nuove motivazioni e modalita’ operative, percorrendo le tappe della trasformazione comunicativa. Lo studio analitico del lessico architettonico (nell’esplicazione del concetto di stile e di arredo) non è un semplice atto del comprendere, ma una vera e propria traduzione da un codice visivo ad un codice cognitivo, simbolico, verbale. L’intero percorso formativo, promuove una didattica di sintesi tra gli insegnamenti “teorico-culturali” e “pratico-operativi”, lavorando sull’identità di una “figura professionale” che ad una conoscenza tecnica, unisce capacita’ creative, artistiche e manageriali. L’impostazione del programma del corso, comprende sia l’aspetto “ideativo” della stessa disciplina, che quello “tecnico-esecutivo”, affrontando per fasi lo sviluppo delle ipotesi progettuali. La rappresentazione grafica, costituisce uno strumento espressivo indispensabile (sia per rappresentare l’ambiente, sia per progettarne le trasformazioni) essa svolge non solo il ruolo di mezzo di comunicazione, ma è anche al tempo stesso, “medium” per la “lettura” della realtà. L’organizzazione percettiva risulta di fondamentale importanza, in quanto consente di decodificare gli elementi del “reale”; si terranno pertanto lezioni (in maniera complementare) sull’individuazione delle componenti del “linguaggio visivo”, anche in riferimento alle “strategie del comunicare”. Il relativo criterio didattico, identifica le caratteristiche di svolgimento, nell’intenzione di fornire ai discenti, particolari approfondimenti inerenti al “metodo progettuale” (considerando i fini sociali e mirando all’effettiva possibilita’ di verifica). Le attività tecnico-operative, dovranno essere il risultato di un metodo di lavoro fondato sulla conoscenza dei processi e dei mezzi, in modo da valutare particolarmente “l’intento” ed il “sistema”, oltre al complessivo esito finale. Programma Ricerca Studio e Analisi Storica degli Ordini Architettonici degli Stili e degli Arredi d’Epoca. Apprendimento del Disegno degli Ordini Architettonici, degli Stili e degli Arredi. Apprendimento delle tecniche consone alla rappresentazione, descrizione e interpretazione dei soggetti trattati. Sviluppo di tavole raffiguranti: piante, prospetti e sezioni, in scale adeguate, di Architetture e Arredi, finalizzate ad una progettazione che tenga conto degli aspetti esecutivi e realizzativi della progettazione scenografica. Bibliografia • N. PEVSNER, J. FLEMING, H. HONOUR, Dizionario di architettura, Einaudi. • SYDNEY H. AUFRÈRE, Description de l’Egypte, Bibliothèque de l’image. • I. BAROZZI DA VIGNOLA, Ordini di architettura civile, Pubblicati da C.Amati, Vallardi Editore. • DE M. ALBERT RACINET, L’ornament polichrome, Bookking International Paris. • C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, Il bello ritrovato. Gusto, ambienti, mobili dell’Ottocento, De Agostini. • OWEN JONES, Grammaire de l’ornement, Editions Florilege. Bibliografia • SUSAN YELAVICH, Architettura d’interni contemporanea, Phaidon Italia, 2008. • AA.VV. Eksedra, disegno, rilievo, progetto, comunicazione visiva, Caracol, 2007. • PIETRO DEL VAGLIO, Abitare le emozioni, Masso delle Fate, 2006. • HOPPEN KELLY, Lezioni di stile, Logos, 2005. • MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Tea, 1993. • ENRICO MORTEO, Grande atlante del design dal 1850 a oggi, Mondadori Electa, 2008. • DINA RICCÒ, Sentire il design. Sinestesie nel progetto di comunicazione, Carocci, 2008. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 113 PROGRAMMI 113 1°LIV 1°LIV DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO Davide Petullà DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI Davide Petullà Obiettivo del corso è fornire allo studente strumenti e modalità utili alla indagine critica ed alla riproposizione progettuale dell’immagine architettonica e di arredo. La prima parte del corso è un esercizio di lettura e restituzione grafica. Esercizio all’interno del quale si affronta il problema dell’osservazione dell’immagine, la competenza relativa alla conoscenza di base del disegno, la geometria descrittiva, la modalità di restituzione in progetto, la consapevolezza delle personali abilità espressive e capacità di indagine. A questa prima fase propedeutica segue l’approfondimento della Stilistica, lo studio analitico di un tema e delle variabili ad esso relative, le modalità di sintesi legate alla interpretazione scenografica. Il percorso di lavoro approfondisce concetti come rilievo ed indagine comparata. Conclude il programma la sintesi progettuale degli esecutivi, la documentazione delle ragioni reali, storiche e geometriche dell’architettura indagata, la proposta di una ricostruzione plastica. Al centro del percorso di ricerca dell’anno accademico 2009/10 lo studio e la ricostruzione di parti degli ambienti di una dimora barocca di Milano. Il corso è finalizzato allo studio dei metodi e delle tecniche fondamentali di rappresentazione dell’architettura, e si propone di far acquisire agli allievi la padronanza pratica dei metodi e delle tecniche del rilievo. Nel laboratorio si alternano momenti teorici di studio che mirano alla comprensione della specificità degli esempi da esaminare a produzioni grafiche che spingono nella direzione della ricerca personale di una propria capacità di elaborazione e sintesi progettuale. Altro obbiettivo la raccolta di documenti di repertorio utili alla comprensione del tema trattato, segue il rilievo inteso come strumento scientifico di conoscenza, strumento di lettura e riproduzione relativa di un documento di sintesi, il progetto definitivo, che contiene informazioni geometriche dimensionali e stilistico-tematiche. Al centro della proposta di lavoro dell’a.a. 2008/08 il rilevamento del Salone Napoleonico di Brera. Di seguito in sintesi gli argomenti delle lezioni. Principi generali di geometria descrittiva, proiezioni ortogonali e proiezioni assonometriche applicazioni, tecniche di rilievo, la strumentazione tradizionale e quella recente, l’uso della fotografia per il rilievo, restituzione grafica, quotatura dei rilievi, scale metriche e scale grafiche, simbologia e convenzioni grafiche, catalogazione del materiale di ricerca, stesura finale del progetto definitivo, riproducibilità. Sintesi degli argomenti specifici trattati. Costruzioni geometriche di base, proporzioni, scale, normalizzazione, quotatura, allineamenti in architettura, proiezioni ortogonali, proiezioni assonometriche. Rilievo, progetto di massima, esecutivi, progetto definitivo, tecniche di rappresentazione grafica applicate. Approfondimento di elementi architettonici di base, glossario fondamentale, comparazione e riconoscibilità degli stili ed applicazione nell’arredo. Bibliografia • I. CEDOLA e M. PETRI, Free hand design, progettare disegnando prodotti, giocattoli gioielli, ecc., Alinea editrice, Firenze, 2006. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando editore, Roma, 2004. • M. BINI, Ricordi di architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo, Alinea editrice, Firenze, 1990. • N. SALA e G. CAPPELLATO, Viaggio matematico nell’arte e nell’architettura, presentazione di M. Botta, Franco Angeli, 2003. Bibliografia • M. T. BARTOLI, Le ragioni geometriche del disegno architettonico, Alinea editrice, Firenze, 1997. • M. BINI, Ricordi di architettura. Disegni e progetti alla fine del XIX secolo, Alinea editrice, Firenze, 1990. • I. CEDOLA e M. PETRI, Free hand design. Progettare disegnando prodotti, giocattoli, gioielli, ecc., Alinea editrice, Firenze, 2006. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 114 114 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV DISEGNO GEOMETRICO-ARCHITETTONICO Serena Zen Corso propedeutico per recupero debito formativo. Il corso è concepito in forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche e progettuali essenziali: presupposti di studio e di acquisizione tecnica che intendono porre la fondamenta per una futura formazione professionale dello studente. Il corso si propone di seguire due punti fondamentali: - impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria). - acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole tecniche, bozzetti e modellino finale. Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo. A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico: 1- Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili). 2- Ideazione di un composto di solidi praticabili ( pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre). 3- Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro generico di prosa. 4- Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili all’interno della scatola scenica. Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento iniziale della pedana praticabile già nei punti precedenti. Aggiunta di elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi. Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli arrugginiti, plastica, legno, etc…). Realizzazione plastica della scena. Modellino finale. DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE Ippolito Calcagnini Estense Parte generale Trattazione sintetica a livello concettuale-L’Attività Professionale - La Normativa - Il Progetto - I rapporti con i Fornitori - Trattazione analitica - Impostazione metodologica generale Sviluppo d’Ipotesi progettuale - Applicazione ad uno o più Interventi progettuali. Laboratorio Applicazione della metodologia di ricerca, analisi e valutazione ad uno o più “Eventi” significativi, individuati nell’ambito di applicazione dell’Attività Didattica. Esecuzione di elaborati grafici con applicazione di criteri e metodologie di rappresentazione grafica per progettazione di massima ed esecutiva - Relazione di Progetto - Redazione di Capitolato e Computo metrico estimativo. Con particolare riferimento agli “Obiettivi primari” del Corso ed agli “Ambiti d’applicazione” dello stesso, l’Attività Didattica si svilupperà nell’articolazione di lezioni frontali, eventuali interventi esterni da parte di esperti o professionisti del settore e di attività di laboratorio. Bibliografia • Il nuovissimo Manuale dell’Architetto, Direttore scientifico Luca Zevi, Mancosu Editore, 2006. • PIERGUIDO SOPRANI, Codice della sicurezza, Il Sole 24 Ore, Edizione aggiornata, Normativa di riferimento (Specifica ed emanata dagli Organi di controllo). guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 115 PROGRAMMI 115 1°LIV 2°LIV DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Ada Ghinato Mario Cresci Parte generale Il Corso introduce le nozioni fondamentali per acquisire la procedura e la tecnica per la rappresentazione del reale: dal processo d’elaborazione dell’idea, alle procedure progettuali, fino alla rappresentazione del progetto. Indica i criteri di raccolta del materiale significativo all’approfondimento analitico e al controllo tematico. Addestra alle fasi di sviluppo progettuale attraverso l’approccio sistemico delle variabili di progetto: la dimensione, la complessità e la scala di approfondimento. Programma specifico Momento analitico: percorso graduale di conoscenze relativo ai metodi dell’elaborazione e della rappresentazione attraverso delle esercitazioni da svolgersi in aula. Temi proposti: analisi degli aspetti geometrici e proporzionali di strutture naturali significative e lettura delle componenti formali e tecniche di forme esemplari del design. Momento conoscitivo della rappresentazione attraverso la modalità dello schema, dello schizzo, del rilievo, del disegno tecnico e dell’illustrazione. Momento progettuale: elaborazione dei disegni di studio e dei disegni definitivi, rappresentazione dei particolari tecnici e stesura esecutiva del prototipo. Temi proposti: sviluppo di un progetto che segue le norme di partecipazione di un Bando di Concorso. Sviluppo di un progetto che parte dall’analisi di una struttura naturale. Fasi del lavoro: acquisizione delle informazioni attraverso l’analisi e la documentazione dei caratteri formali, rilievo grafico della struttura, esecuzione del progetto, dal generale al particolare tenendo conto degli operatori che intervengono nel processo di realizzazione. Struttura didattica: L’insegnamento si svolge attraverso lezioni di supporto alle diverse fasi di sviluppo del lavoro, attraverso seminari tematici e attraverso l’assistenza al disegno. Il Corso pone l’attenzione su alcuni aspetti teorici e operativi che identificano nel mezzo fotografico la possibilità da parte degli studenti di essere maggiormente sensibili alla Fotografia intesa non solo come strumento di rappresentazione del reale, ma ancor prima, nella sua complessità, come parte costitutiva di scrittura e di segno dello statuto delle immagini. “Vedere per pensare e per conoscere” in funzione di una rappresentazione visiva coniugata con l’immaginario soggettivo di chi agisce nell’atto della ripresa è anche un modo per acquisire capacità di osservazione e di lettura delle immagini. Questo, ai fini didattici, è un passaggio propedeutico per intendere la Fotografia come: documento, comunicazione, informazione e opera. Essa è anche il “filo rosso” che ha attraversato le arti dalla prima metà dell’ottocento alle avanguardie storiche del Novecento sino ad oggi e che ha contribuito alla nascita di una nuova dimensione percettiva e comunicativa del mondo; un “foglio mondo” (Peirce e Sini) in cui si depositano il senso delle immagini e delle cose. Il programma del Corso prevede una serie di lezioni dedicate alla storia della Fotografia connessa alla storia dell’arte e ad alcuni momenti emblematici di particolare rilevanza teorica in cui il nuovo linguaggio, unitamente al Cinematografo, ha predisposto gli scenari culturali del Novecento con particolare attenzione alle poetiche delle avanguardie storiche e contemporaneamente allo sviluppo sociale dei sistemi di comunicazione e d’informazione dei nuovi media. La seconda parte del corso prevede l’elaborazione fotografica di un piccolo libro d’immagini che ogni studente dovrà realizzare sulla base di un tema prescelto e in particolar modo motivato sulla base delle proprie esperienze personali rispetto ai temi discussi come: il tempo, la luce, la dimensione delle cose, il punto di vista, lo spazio, l’architettura, l’ambiente urbano ed extraurbano, la natura, i luoghi ecc. Bibliografia Informazioni e riferimenti saranno indicati dalla docenza durante le lezioni. Bibliografia • PETER GALASSI, Prima della Fotografia, Boringhieri. • PIERRE SORLIN, I figli di Nadar, Einaudi. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 116 116 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE ECODESIGN Andrea Balzola Maria Teresa Illuminato Il significato etimologico di “drammaturgia” è “scrivere (o progettare) delle azioni”. Termine usato tradizionalmente in ambito teatrale per indicare il lavoro di scrittura dei copioni da portare in scena, oggi comprende un campo molto più vasto di possibilità. La drammaturgia multimediale è una pratica artistica di ideazione e progettazione per tutte le forme espressive (teatro, cinema, video, fumetto, animazione, arti visive) che utilizzano le tecnologie digitali dei new media secondo modalità narrative e/o performative. La parte generale del corso introduce gli studenti a una conoscenza storica e teorica dell’evoluzione di questa disciplina, oggi sempre più centrale nella produzione multimediale, dalle sue origini teatrali, attraverso le metamorfosi introdotte dalle avanguardie artistiche storiche, dal cinema, dalla televisione e in particolar modo dal mondo contemporaneo del video digitale, computer e della Rete. Le lezioni teoriche si integrano con un laboratorio di scrittura e progettazione creativa finalizzata alla produzione multimediale. Questo laboratorio avrà uno sviluppo nel secondo semestre con il workshop di disegno (a cura dello sceneggiatore Riccardo Pesce) che prevede la realizzazione finale di uno storyboard. L’esame, consiste la presentazione di un progetto creativo multimediale, accompagnato da un breve testo teorico. È obbligatoria una buona conoscenza dei libri in bibliografia. Il corso avrà anche un laboratorio di drammaturgia tecno-teatrale, aperto agli studenti di Scenografia, con un programma interdisciplinare in collaborazione con il corso di Scenografia per altri indirizzi, del Prof.Giovanni Bruno, nell’ambito del progetto europeo da lui coordinato SINERGIE ATTIVE, del Dipartimento di Progettazione e arti applicate in collaborazione con l’Accademia di Vienna. Il corso di Ecodesign o Design compatibile è una nuova opportunità sperimentale espressiva e formativa per gli studenti dell’Accademia di Brera sensibili alla salvaguardia e alla riqualificazione ambientale. L’obiettivo del corso sarà creare un oggetto di Design oppure un capo d’abbigliamento o un accessorio-moda con materiali riciclati. Il percorso didattico avviene attraverso una preliminare operazione di individuazione e recupero di materiali e oggetti ormai dimessi dalla società, destinati al macero o ad uno smaltimento difficoltoso e inquinante a sua volta. La tappa successiva sarà quella dell’intervento artistico, nel quale confluiranno le più diverse competenze e discipline, per riqualificare gli scarti come veri e propri oggetti d’arte. Si inaugurerà così un sistematico metodo di ricerca, di analisi e tassonomia capillarmente aggiornata sui nuovi materiali prodotti in Italia e poi facilmente scartati. Ognuno di essi potrà costituire una sfida concettuale e creativa per lo studente che sarà autore della sua metamorfosi artistica: da rifiuto a risorsa. Da risorsa a opera d’arte. L’individuazione e la sperimentazione del materiale eco-compatibile sarà parte stessa del processo creativo dell’opera. Al fine di accrescere le capacità interpretative, espressive e di interrelazione con i complessi linguaggi artistici, nonché filosofici, scientifici e d’altro genere inevitabilmente coinvolti nella “questione ecologica”, sono previsti incontri con stilisti, designers, tecnici esperti e imprenditori legati dal fil-rouge dell’interesse per l’ambiente. Inoltre per arricchire il corso di utilissimi aggiornamenti sono previste visite dirette nelle fabbriche e nell’industrie, al Salone del Mobile, Moda in, Material connexion e a Fashion work. Per comunicazioni e continuità didattica con gli studenti esiste una mailing list del corso: [email protected]. Sito personale del docente: www.andreabalzola.it. E-mail: [email protected] Bibliografia • A. BALZOLA e A. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti, 2° edizione, 2007. • A. BALZOLA, Una drammaturgia multimediale, Editoria & Spettacolo, 2009. • A. BALZOLA e R. PESCE, Story-board. Arte e tecnica, Dino Audino editore, 2009. Bibliografia • ALASTAIR FUAD-LUKE, The Eco-Design handbook, Logos, 2003. • CARA BROWER, Experimental Ecodesign: Produck, Architecture, Fashion, Rotovision, 2005. • Riciclo: la doppia vita delle cose, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, Edizioni Tempi, 2005. • GUIDO VIALE, Un mondo usa e getta, Feltrinelli, Milano, 2000. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 117 PROGRAMMI 117 2°LIV 2°LIV ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE Francesco Poli Stefano Moreni Il corso è incentrato sull’analisi del sistema dell’arte contemporanea dalle sue origini ad oggi. Le strutture mercantili; il ruolo dei galleristi, dei critici, dei collezionisti, dei curatori di musei; il rapporto fra istituzioni culturali e mercato; le fiere dell’arte, le aste, l’editoria d’arte. Il mercato dell’arte e le sue regole costituiscono non semplicemente il luogo di scambio delle opere d’arte bensì il terreno di definizione dell’opera d’arte stessa. Il mercato può essere interpretato come un limite in costante autodeterminazione fra opera e oggetto non artistico, un filtro particolarmente significativo fra queste due realtà in costante dialogo reciproco. Conoscere i meccanismi del mercato dell’arte e le leggi che lo governano consente quindi di esplicitare uno dei modi di attribuzione di valore con la quale viene individuata una particolare classe di oggetti. L’analisi valore di scambio consente quindi di interpretare uno dei meccanismi culturali che reggono l’impianto stesso dell’operare artistico, con particolare riferimento alla situazione presente. Infatti il mercato ha progressivamente acquisito un ruolo sempre più incisivo soprattutto in riferimento all’arte contemporanea, trasformandosi da strumento di semplice misurazione di valore di scambio a strumento stesso di individuazione dell’opera. Il termine stesso di contemporaneo da un lato pare essere strettamente interconnesso ad una visione della realtà dove la dimensione economico/finanziaria gioca un ruolo fondamentale nella definizione del modello culturale stesso. Dall’altro esso indica un problematico rapporto con la storia – intesa come origine del presente - e con il futuro - inteso come destino dell’operare artistico stesso. Il corso si propone di analizzare con particolare attenzione il momento di consumo dell’opera d’arte, inteso non tanto come fruizione estetica ma come momento dell’annullamento del valore economico dell’opera, che pare essere un destino necessario per la sopravvivenza dell’opera d’arte medesima. Bibliografia • F. POLI, Il sistema dell’arte contemporanea, Laterza, 2006. Bibliografia La bibliografia è indicativa – i testi per l’esame verranno confermati durante il corso • T. TAMPIERI, La vendita di opere d’arte fra tutela e mercato, CLUEB, 2006. • O. VELTHUIS, Talking Prices: Symbolic Meaning of Prices in the Market for Contemporary Art, Princeton University Press, 2007. • Artforum, numero dedicato al mercato dell’arte, Aprile 2008. • A. DAL LAGO e S. GIORDANO, Mercanti d’aura, Il Mulino, 2006. • R. DEBRAY, Vita e morte dell’immagine, Il Castoro, 1999. • G. AGAMBEN, Che cos’è il contemporaneo?, Nottetempo, 2008. • S. SETTIS, Futuro del “classico”, Einaudi 2004. • M. AUGÈ, Che fine ha fatto il futuro. Da non luoghi al nontempo, Eleuthera, 2009. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 118 118 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA Danilo Lisi ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA Roberto Rossi (Roberti) Il corso di “Elementi di Architettura ed Urbanistica” è un insegnamento complementare rivolto agli studenti del triennio di scenografia, in cui vengono affrontati temi inerenti il rapporto tra lo spazio architettonico e lo spazio scenografico. L’allievo sceglie uno spazio urbano in cui intervenire con una proposta di nuova edificazione, restauro o di arredo urbano. Nella prima fase vengono svolte tutte le ricerche propedeutiche alla ipotesi progettuale che verrà elaborata nella seconda parte. Il corso ha come argomento principale di riferimento la formulazione che J. Wolfgang Goethe ha dato dell’idea di Morfologia così come si è formata e sviluppata nell’ambito dei suoi studi scientifico-natura1istici e nella sua Ricerca storica: relazioni, rappresentazioni iconografiche, sviluppo urbanistico ricerca ambientale: situazione stato di fatto, documentazione fotografica. Ricerca architettonica e strutturale: rilievo, planimetrie, piante, prospetti, particolari, analisi del degrado. Successivamente gli allievi dovranno presentare un progetto, sull’area analizzata, con elaborati particolareggiati fino alla scala di dettaglio. Bibliografia • R. KRAUTHEIMER, Architettura sacra paleocristiana e medioevale, Bollati Boringheri, 1993. • M. BIRIDELLI, Piazza S. Pietro, Laterza, 1981. • B. ZEVI, Sapere vedere l’urbanistica, Einaudi, 1981. • D. WIECZOREK, Camillo Sitte e gli inizi dell’urbanistica moderna, Jaca Book, 1994. • R. KIER, Lo spazio della città, Clup, 1982. opera poetica e letteraria. Si porrà l’attenzione sull’inquadramento storico (gli anni a cavallo tra il secolo 18° e 19°) e sull’evoluzione degli studi morfologici in tutti gli anni successivi fino ai nostri giorni. Verranno valutate e approfondite, per quanto concesso dai limiti di tempo, le interpretazioni date dagli studiosi di metà e fine ‘800, fino ai moderni. ed ai contemporanei, con la loro influenza su pensiero e cultura, tenendo presente anche che ogni punto che apparirà vitale agli. studenti potrà essere la vera partenza del corso. Verranno comunque presi in considerazione il sorgere e lo svilupparsi del pensiero e della ricerca goethiana per quanto riguarda l’interpretazione della F o r m a nelle sue accezioni linguistiche e concettuali attraverso i termini della lingua tedesca Form, Bildung, Gestalt, cosi çome esplicitamente dichiarato da Goethe nel corso delle sue ricerche e dei suoi studi. Invece di inseguire un risultato, si cercherà di impostare un problema che ci permetta di formulare delle ipotesi, chiaramente dichiarate come tali, e di indagare un metodo di ricerca. Lo scopo sarà di iniziare uno studio che ci faccia partecipare ad un tutto che, come ha detto Burckhardt, “…miri a raggiungere un mezzo di formazione e di godimento che duri tutta la vita nella convinzione che ciò che è importante per noi solo noi lo potremo trovare”. Lo studente dovrà presentarsi all’esame con una breve relazione, seguendo idealmente il metodo goethiano di ricerca e studio anche nei riflessi che ha avuto sulla cultura moderna (Klee, Wittgenstein, Nietzsche, T. Mann, Luckaçs, Aby Warburg). Le lezioni saranno accompagnate da dispense Bibliografia • J.W.GOETHE, Gli scritti Scientifici, vol. I e vol. II, a cura di Emilio Ferrario, Bologna, 1996-1999. • J.W.Goethe, Aforismi sulla natura, a cura di Mazzino Montinari, Milano,1994. • F. Moiso, Goethe tra arte e scienza, Milano, 2001. • AA.VV., Goethe scienziato, a cura di Giulio Giorello e Agnese Grieco, Torino, 1998. • G. Baioni, Classicismo e rivoluzione. Goethe e la rivoluzione francese, Napoli 1998. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 119 PROGRAMMI 119 2°LIV 2°LIV ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI Gianfilippo Pedote Luigi Bandini Buti L’insegnamento si propone di far conoscere gli elementi caratterizzanti della produzione audiovisiva, con un’attenzione rivolta alle opere che dichiarano esplicitamente un’intenzione artistica Verranno utilizzati e studiati ‘casi’ di film o video di particolare valore artistico per capire l’importanza che giocano gli aspetti di progettazione, pianificazione, organizzazione, nella creazione di opere di questo genere. Con l’intento di fornire un’esperienza pratica del lavoro di produzione per la realizzazione di film e video, attraverso il quale comprendere quanto ‘la produzione’ sia determinante per la realizzazione di un progetto, verranno sviluppati progetti specifici di film o video elaborati dagli studenti, seguendo le modalità più funzionali che il lavoro di produzione può fornire al progetto nel processo di realizzazione, in particolare in queste fasi caratterizzanti del lavoro di produzione. Lo sviluppo di un progetto (progettazione, scrittura, preventivo di costo, piano finanziario, adattamento di un progetto alle risorse.finanziarie). La pre-produzione (organizzazione della produzione, location, casting, problemi contrattuali e di diritti). La fase di realizzazione (riprese filmate e sonore). La post-produzione (montaggio, effetti, inserimento eventuale di elementi grafici o di animazione, edizione finale). La creazione di un piano di promozione in relazione al pubblico di riferimento (mercato). Quest’anno le esercitazioni sviluppate durante il corso guarderanno in particolare al “cinema di montaggio” (l’uso di materiali pre-esistenti nella realizzazione di un film, archivi, repertori e altro) e all’uso espressivo del suono. Un prodotto o un ambiente può essere definito ergonomico quando, nei vari momenti della sua vita (ideazione, realizzazione, utilizzo, dismissione), non solo non provoca danni ma genera condizioni di benessere psicofisico in tutti coloro che entrano in contatto con esso. Infatti se un prodotto è atto ad evitare solamente o principalmente il danno o la malattia, si può dire che è rispettoso degli obiettivi dell’igiene del lavoro o della medicina del lavoro, ma non di quelli dell’ergonomia. Bibliografia • D. MAGGIONI E A. ALBERTINI, Filmmaker Digitale, Hoepli, 2008. Dispense e materiali vari. Argomenti delle lezioni Ergonomia di correzione/ergonomia di concezione. Il progetto ergonomico. Progettare per l’uomo. L’uomo. Significato del soggettivo come conoscenza. Aspetti individuali - psicologia cognitiva. L’ergonomia oltre l’antropometria: le indagini dell’usabilità e della gradevolezza. Le esposizioni. Attività didattica Durante e parallelamente alle lezioni, verrà richiesto agli studenti lo sviluppo di un tema che avrò lo scopo di verificare operativamente quanto appreso in linea teorica. Il tema scelto sarà un tema ponte fra il fare artistico e l’utilità: Analisi di una sede espositiva. Verranno valutati gli strumenti utilizzati per effettuare una comunicazione efficace verso le varie categorie di utenti. L’esame si baserà sulla conoscenza dei temi trattati nel libro di testo (verificata oralmente e mediante un test) e dal voto conseguito nella ricerca. Bibliografia • L. BANDINI BUTI, Ergonomia del prodotto, Sole 24 Ore, Milano, 2001. • L. BANDINI BUTI, Ergonomia degli uffici, Sole 24 Ore, Milano, 2001. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 120 120 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV ESTETICA ESTETICA Giuseppe Bonini Corinna Ferrari supplente Antonio Tumulillo I contenuti del corso riguardano la disamina e la conoscenza del repertorio relativo ai concetti e alle tematiche teoriche che sono state nel tempo a fondamento della creazione artistica. Comportano pertanto la determinazione, nelle loro trasformazioni storiche, di alcune idee quali, fra le tante, la Bellezza, l’armonia, la grazia, il gusto, l’imitazione, la natura, l’ingegno, la fantasia, l’immaginazione, il sublime, le “belle arti”. Ed ugualmente comprendono una riflessione intorno al ruolo dell’artista nei diversi secoli, al significato della tecnica nella produzione delle immagini, ai rapporti fra arte e letteratura e a tutto quanto inerente a queste problematiche. Arti espressive ed arti costruttive nella Grecia antica. Il concetto di techné. Bellezza afroditica e senso del tragico. I Pitagorici, il numero e l’armonia. I Sofisti e l’importanza della retorica. Socrate: la bellezza del sapere. Platone. Il mondo delle idee; Eros e bellezza; l’arte come illusione e la poesia come “divina mania”. Aristotele: materia e forma, atto e potenza; la Poetica; arte e natura. Arte e bellezza nell’Ellenismo (Stoici, Epicurei, Scettici). Pseudo Longino e il sublime. L’estetica medioevale: la bellezza come manifestazione del divino. Neoplatonismo e neoaristotelismo. Il Rinascimento e le teorie artistiche di Leon Battista Alberti, Leonardo, Michelangelo. Il dibattito sulla figura dell’artista e la gerarchia delle arti. L’estetica manierista: la maniera, grazia e bellezza, arte e poesia. Le Vite del Vasari. La Poetica di Aristotele nella II metà del ‘500 fra teatro e letteratura. Le nuove categorie estetiche del ‘600 e il Barocco. Poussin e le idee classiciste dell’Accademia di Francia. Dibattito sulla supremazia fra antichi e moderni. La bellezza in età illuminista. Concetti di gusto e sublime. Kant e la Critica del giudizio. L’artista come genio. La bellezza e l’anima romantica. La nascita del brutto. Nietzsche: apollineo e dionisiaco. Estetica è un insegnamento fondamentalmente filosofico, che si interroga sul senso della bellezza e sulla genesi della creazione artistica. Il corso monografico si svolge intorno al nodo tematico e ai molteplici risvolti del rapporto tra “Romanticismo e Modernità”, la condizione in cui siamo immersi, e che ci riguarda, e la forza che ci fa essere al mondo. La bellezza è una qualità delle cose, un sentimento intimo e personale, o un carattere particolare delle relazioni umane, l’originale fisionomia dell’opera culturale, l’impronta speciale di una civiltà? Per superare l’esame è richiesta - oltre all’ approfondimento degli argomenti trattati nel corso delle lezioni - la conoscenza degli scritti di Charles Baudelaire e di Eugene Delacroix, e di un testo a scelta tra quelli indicati in bibliografia. E’ necessario, inoltre, che durante lo svolgimento del corso ogni studente compia una verifica su una parte dei testi prescelti, che sarà oggetto di una valutazione, da integrare con quella dell’ esame finale. Gli studenti che ritenessero scarsa o incerta la loro preparazione filosofica ed estetica, possono sostituire, o affiancare, il testo a scelta con il manuale di F. Restaino, Storia dell’Estetica moderna Utet, Torino, 1991, che si consiglia di suddividere in più verifiche, fino a un massimo di quattro, da sostenersi prima della conclusione del corso. Bibliografia • E. FRANZINI-M. MAZZOCUT MIS, Estetica. I nomi, i concetti, le correnti, Bruno Mondadori, Milano, 1996 (in particolare pp:1359 e la Parte II. I nomi dell’estetica, pp. 149-367). • U. ECO, Storia della bellezza, Bompiani, Milano, 2004. Un libro di approfondimento a scelta tra quelli indicati durante il corso. Bibliografia Testi base: • CHARLES BAUDELAIRE, Scritti sull’arte, Einaudi, Torino, 1981. • EUGÈNE DELACROIX, Scritti sull’arte, Se edizioni, Milano, 1986. Testi a scelta: • WALTER BENJAMIN, Angelus novus, Einaudi, 1976. • ROBERTO CALASSO, La folie Baudelaire, Adelphi, 2008. • CHARLES TAYLOR, Il disagio della modernità, Laterza, 1999. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 121 PROGRAMMI 121 2°LIV 2°LIV ESTETICA DEI NUOVI MEDIA ESTETICA DEL SACRO Viviana Gravano Pierangelo Sequeri Il corso attraverserà i diversi aspetti del rapporto tra fotografia e arti visive e performative dalla fine della II Guerra Mondiale all’inizio del XXI secolo. La fotografia contemporanea dagli anni Cinquanta si è declinata in relazione a quasi tutti i movimenti d’arte degli ultimi sessant’anni. Il corso declinerà tutte le accezioni che l’immagine fotografica ha prodotto partendo da alcuni temi chiave: testimonianza/documentazione, quotidiano, fiction, landscape, bodyscape. - Ruolo del reportage all’interno della fotografia “artistica”: dal “rifiuto” dell’immagine della fotografia informale ai docufiction di Eugene W.Smith. - L’impatto della letteratura real life dalla Beat Generation a Raymond Carter sulla fotografia, attraverso la “Bop Photography” di Robert Franck e la pittura cinematografica di Edward Hopper. - Pop Art da Andy Warhol fino al rapporto con la postproduzione delle immagini pubblicitarie da David Hockney a Richard Prince e Barbara Krueger. - Utilizzo della Photoboot da parte degli artisti. - Nascita e sviluppo della fotografia di fiction e quindi della staged photography. - Decostruzione del corpo e (ri)nascita del corpo come ricerca di multi-identità tra fotografia analogica e fotografia digitale. - Ritorno della diary photography nei linguaggi del postmoderno. - Invenzione del paesaggio metropolitano. - Paesaggio contemporaneo nell’esperienza italiana da Basilico a Mimmo Iodice a Mario Giacomelli. - Fotografia e cinema. - Fotografia e video. Il corso persegue l’obiettivo di attrezzare la cognizione storica e teorica dei nessi fra elaborazioni del pensiero religioso ed estetiche della creazione artistica. L’impianto didattico tiene in evidenza quattro direttrici: a) contestualizzazione filosofico-teologica dell’arte occidentale-cristiana; b) poetiche del sacro nella prospettiva dell’antropologia culturale; c) teorie estetiche attuali circa il nesso fra arte e sacro; d) problematica contemporanea dell’espressività religiosa nell’arte. Bibliografia • FEDERICA MUZZARELLI, Formato tessera, Bruno Mondadori, Milano, 2003. • CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi, Bruno Mondadori, Milano, 2005. • VIVIANA GRAVANO, Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione, Costa&Nolan, Milano, 2008. • GEORGES DIDI-HUBERMAN, Immagini malgrado tutto, Raffaello Cortina, Milano, 2005. • SUSAN SONTAG, Il kit della morte, (romanzo), Einaudi, 1973. Programma specifico L’Ospite, il Perturbante. Il pensiero dell’Ospitale approfondisce attualmente i suoi nessi con la drammatica del Perturbante (Lévinas, Derrida). Il sacro stesso, secondo la celebre formula di Rudolf Otto, è fascinans e tremendum: porta estasi e beatitudine, ma anche inquietudine e angoscia. La nozione freudiana del Perturbante, (Das Unheimliche), in alcune riletture recenti (Lacan, Zizek), è appunto chiamata in causa come utile chiave di approccio all’ambivalenza del rapporto fra identità e alterità, nelle pratiche occidentali dell’ospitalità. La nostra ricerca si propone di acquisire i termini della percezione di questa ambivalenza all’interno dell’estetica dell’arte sacra. Bibliografia • A. CAROTENUTO, FREUD il perturbante, Bompiani, Milano, 2002. • S. TARTER, Evento e ospitalità. Lévinas, Derrida e la questione straniera, Cittadella, Assisi, 2004. • T. MCNULTY, The Hostess. Hospitality, Femininity and the Expropriation of Identity, University of Minnesota Press, Minneapolis, London, 2007. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 122 122 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV ESTETICA DELLE ARTI VISIVE Paola Ballesi supplente Francesca Marelli ESTETICA DELLE INTERFACCE Programma generale Il corso di Estetica delle arti visive intende affrontare le principali questioni teoriche elaborate dalla riflessione estetica novecentesca, evidenziando l’indissolubile intreccio che lega l’indagine storico-filosofica e critica all’esercizio delle arti. Tradizionalmente si definisce l’interfaccia come la superficie che mette in contatto due (o più) sistemi eterogenei. Tecnicamente, l’interfaccia é un dispositivo che assicura la comunicazione tra due sistemi informatici diversi ed esegue principalmente delle operazioni di transcodifica e di gestione del flusso di informazioni. Ma questa nozione può essere estesa al di là degli ambiti specifici. Più generalmente, si può chiamare interfaccia ogni superficie di contatto, di relazione non tra due oggetti, ma tra due soggetti. Programma specifico La prima parte del corso intende offrire un percorso di orientamento storico nell’ambito dell’estetica contemporanea mettendo a confronto alcuni dei più significativi esponenti del dibattito filosofico e critico novecentesco (Benjamin, Adorno, Grrenberg, Krauss, Danto, Derrida) intorno al ruolo e allo statuto delle arti visive nell’ambito della contemporaneità. Nella seconda parte del corso, di natura monografica, si affronter‡ un percorso di riflessione sulla natura dell’immagine fotografica, indagandone il ruolo decisivo nella critica al modernismo e l’importanza nella ridefinizione dello statuto teorico-disciplinare della storia dell’arte (da Aby Warburg ai Visual Culture Studies), con particolare riguardo al tema dell’atlante di immagini. Bibliografia • Alle origini dell’opera d’arte contemporanea, a cura di G. Di Giacomo e C. Zambianchi, Laterza, Roma-Bari, 2008. • Thinking Photography, a cura di Victor Burgin, London, 1982. • R. VALTORTA, Il pensiero dei fotografi, Bruno Mondadori, Milano 2008. Emanuele Quinz La nostra relazione all’ambiente che ci circonda è sempre più caratterizzata dalla presenza delle tecnologie digitali e mediata dal complesso delle interfacce. Grazie a questa mediazione e all’emergenza di un’estetica inclusiva, partecipativa, interattiva, l’esperienza artistica riesce a recuperare una forma di immediatezza. Questo paradosso (tra mediazione e immediatezza, ma anche, ad un livello più profondo, tra distanza e implicazione, tra identità e alterità) costituirà il filo conduttore del corso. Il campo di esplorazione privilegiato sarà quello della convergenza tra le poetiche sonore e musicali contemporanee e le sperimentazioni legate alle tecnologie digitali nell’ambito delle performing arts e della danza in particolare. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 123 PROGRAMMI 123 2°LIV 2°LIV ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI Gabriele Mandel ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSSULMANA Gabriele Mandel Arte islamica: essenza, qualità, contemporaneità. Le grandi correnti culturali islamiche oggi ed i loro influssi sulle arti occidentali. Il concetto del bello e dell’arte nell’Islam: Tradizione, simbolo e scienza. Nella seconda parte della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli elementi dell’architettura e della decorazione islamica (geometrica, calligrafica, vegetale), nonché l’organizzazione ritmico simbolica della città e i valori mistici della simmetria. L’arte islamica e i suoi influssi in Occidente: gli Orientalisti romantici, gli imitatori, le imitazioni nei paesi islamici nel XIX° secolo. Pittori musulmani in Occidente e pittori occidentali islamizzanti nel XX° secolo. Ascendenza del Sufismo nelle arti occidentali. Arte musulmana oggi: l’area del Bacino mediterraneo e del Crescente Fertile. Arte musulmana oggi: l’area turca, l’area iraniana e l’area indiana. 1. Il concetto del bello e dell’arte nell’Islam. 2. Simbolo, numero, architettura. Nella seconda parte della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli elementi caratteristici della decorazione geometrica islamica, e dei parati con piastrelle di varie forme “numerogeometriche”. 3. Calligrafia, espressione dell’Invisibile. Nella seconda parte della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli elementi caratteristici della calligrafia islamica, e tutte le sue varie applicazioni nel parato architettonico, nella scultura, e nelle molte forme dell’illustrazione e delle calligrafie su carta. 4. Il Sufismo in cento immagini (il concetto del pensiero mistico viene esposto in una sequenza organica di simboli, azioni ed opere d’arte sino alla sublimazione dell’Invisibile) e: “riassunto dell’Arte islamica negli elementi tipicizzanti la città”. Bibliografia La bibliografia completa sarà indicata durante il corso. Bibliografia La bibliografia completa sarà indicata durante il corso. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 124 124 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV ETICA DELLA COMUNICAZIONE ETNOPSICHIATRIA Cristina Muccioli Vanna Berlincioni Questo corso organizzato semestralmente, intende arricchire il quadro teorico critico dell’offerta formativa dell’Accademia. L’approccio è filosofico, essendone l’Etica una questione principe, ma lo svolgimento dei temi proposti e accolti, si intrama necessariamente con l’Estetica, la Storia dell’arte, le Scienze umane quali l’Antropologia. Tre gli argomenti base di quest’anno, l’Empatia come nuova categoria teoretica per riflettere sulla comunicazione e sui modi di agirla (etica); la contemporaneità del mito, cioè la mitizzazione della realtà comunicata e percepita; l’Ermeneutica, o arte dell’interpretazione del testo. Le lezioni si articoleranno in tre parti. Nella prima ci si soffermerà sulla nozione di individuo e di identità confrontando il modo di concepire l’individualità nella cultura, nella psicologia e nella psicopatologia occidentale, con quella vigente in altre culture. Si approfondiranno quindi le differenze tra il modo di concepire la malattia da parte del soggetto occidentale, sempre più isolato e solitario, e quanto accade nelle società tradizionali dove il soggetto è altrimenti diffuso e articolato con il gruppo di appartenenza. Nella seconda parte si affronterà il tema del corpo come primo ed più naturale strumento dell’uomo, il più naturale oggetto tecnico e allo tempo mezzo tecnico. “Lavorandolo” come un qualsiasi materiale, gli si conferiscono le forme che il suo gruppo/società ha convenuto circa il vivere comune. In particolare si discuterà del significato della pelle nelle varie culture, dei “segni sul corpo” e delle body modifications, categoria in cui rubrichiamo tutte le pratiche che modificano in qualsiasi modo il corpo, alterandone la forma originale (Tattooing, Piercing, Scarification, Cutting, Branding, Peeling, Implants, Amputation, ecc.). Una terza parte riguarderà l’argomento dell’uso rituale della maschera applicata sul volto, con particolare riferimento al suo utilizzo durante le danze tradizionali e nei riti di possessione in alcune culture africane. Alcune lezioni saranno accompagnate dalla visione di materiali etnografici inerenti ai temi indicati. Bibliografia I testi fondamentali sono: • LAURA BOELLA, L’empatia nasce nel cervello? La comprensione degli altri tra meccanismi neuronali e riflessione filosofica, un saggio contenuto nel volume Neurofenomenologia, Le scienze della mente e la sfida dell’esperienza cosciente. Bruno Mondatori, 2006. • ROLAND BARTHES, I miti d’oggi, con un saggio di U. Eco, Einaudi. • H. G. GADAMER, La responsabilità del pensare, saggi ermeneutici, VeP Università. Altri testi affrontati in relazione alle risposte e alla sensibile interazione dei partecipanti, sono: • H. G. GADAMER, Verità e Metodo. • J. P. Sartre, In difesa dell’Intellettuale. • Talmud e Antico Testamento, con la collaborazione di un’allieva israeliana.• S. FREUD, L’avvenire di un’illusione. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 125 PROGRAMMI 125 2°LIV 2°LIV FASHION DESIGN FASHION DESIGN Nanni Strada Francesca Liberatore Nell’ambito del vasto panorama delle scuole di moda il biennio di perfezionamento in Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Brera si distingue e caratterizza per la sua specificità di Moda Design collegata alle più recenti correnti di Fashion/Art e Fashion/Architettura. L’approfondimento di questi nuovi linguaggi della creatività si inserisce in un più vasto programma interdisciplinare che dovrebbe preparare lo studente a meglio inserirsi nel variegato mondo delle professioni in continua evoluzione. L’offerta del biennio vuole rispondere a questa necessità e proprio per questo è aperta a studenti di moda e di discipline affini. Il corso, nella sua fase preliminare, indaga e approfondisce il concetto di “moda design” in contrapposizione a quello tradizionale di stilismo. Prendendo in analisi le manifestazioni presenti e passate della corrente moda-arte e dei suoi rappresentanti più significativi (e l’influenza che questi hanno anche sulla produzione di moda), ne analizza la metodologia progettuale sulla base di una documentazione ragionata. Sviluppa una conoscenza critica e la lettura dei linguaggi della moda in tutte le sue manifestazioni al fine di guidare nella collocazione di una creazione o un prodotto nel suo giusto posizionamento. Sono presi in considerazione i sistemi produttivi e le tecniche più innovative di creazione dell’abito. Date queste premesse, saranno svolte delle prove di verifica della comprensione degli argomenti proposti che si concluderanno in un’esercitazione di progetto su un tema dato. Il lavoro dovrà comprendere la ricerca iconografica, la formulazione di un concept, il disegno e la realizzazione di uno o più abiti nonché la sua visualizzazione e la presentazione in tecnica digitale e la sua discussione con supporto grafico in quaderno di progetto. L’Eleganza dell’Ibrido,Un secolo di moda dal busto all’arte-moda ,Arte e moda-Moda e museo,Abitare l’abito L’abito spogliato dal corpo,Linguaggi paralleli dell’architettura e del fashion design,Nuova sartoria ”high-tech” Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il fashion designer deve tener conto al fine di raggiungere un appropriato equilibrio tra idee immaginative e considerazioni professionali, che permetta una chiara comprensione ed esperienza nel generare, sviluppare e realizzare idee creative e personali. Tali formulazioni dovranno incorporare concetti di design ugualmente classici e originali su uno standard professionale, supportando in maniera riflessiva i cambiamenti della moda, interpretando le richieste e applicando soluzioni innovative alle problematiche del design. Lo studente sarà incoraggiato a esplorare e sviluppare i propri punti di forza e approcci alla materia con domande individuali e risposte sperimentali attraverso lezioni in aula e studio indipendente. L’interesse si concentrerà soprattutto sullo sviluppo del design e della capacità di interpretare le idee della ricerca (composta di fotografie, disegni, scritti) ottenendo un’esperienza pratica di come un approccio sperimentale e 3D al disegno possa aprire nuove possibilità. La ricerca consisterà in una tangibile informazione: indumenti, finiture, dettagli, stoffe, tele, silhouette, tecnici, per creare un valido statement innovativo e intelligente. Successivamente nella costruzione dell’abito si dovrà dimostrare di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come uno strumento tecnico, con la realizzazione di almeno 2 outfits. Il processo deve essere registrato nel portfolio che comprende: la proposta della collezione; la presentazione dei disegni scelti con relativi tecnici e tessuti; i lavori prodotti durante il corso come risultato critico includendo sketchbooks in appropriata presentazione. Dovrà emergere quindi: individualità e doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; una creativa esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate; la capacità di generare e comunicare idee in maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza della cultura visiva contemporanea e della moda e l’abilità nel valutare il design attraverso prospettive contemporanee e storiche; un approccio flessibile e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo scadenze. Bibliografia • Collezione memorie della moda, Chanel, Dior, Alaja, Vionnet, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Lanvin, Poiret, Schiaparelli, Yamamoto, Mugler, Pucci, Octavo Editore. • GILLO DORFLES, Mode e modi, Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1979. • BIANCHINO, BUTAZZI, MOTTOLA MOLFINO, QUINTAVALLE, La moda italiana. Dall’antimoda allo stilismo, Electa Editrice, Milano, 1985. • Skin + Bones, Parallel Practices in Fashion and Architecture, Thames and Hudson, 2003. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 126 126 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV FENOMENOLOGIA DEGLI STILI FENOMENOLOGIA DEL CORPO Laura Lombardi Paola Manusardi Oggetto dell’insegnamento è l’acquisizione degli strumenti di interpretazione dei fenomeni artistici del XX secolo, con particolare attenzione ai decenni appena trascorsi fino all’oggi, secondo prospettive di indagine interdisciplinare. Le lezioni si svolgeranno due volte alla settimana nel secondo semestre (giovedì dall 14 alle 16 e venerdì dalle 12 alle 13). Si precisa che trattandosi di materia introdotta quest’anno, il corso si rivolge agli studenti del primo anno del biennio. Per quelli già iscritti al secondo - solo per quest’anno - il corso da seguire sarà quello di fenomenologia delle arti contemporanee (per ulteriori informazioni rivolgersi al prof. Federico. Ferrari). Corso dell’A.A. 2009-2010: “QUALE STILE”? Per stile si intende “l’insieme dei caratteri che distinguono dalle altre una determinata forma espressiva” (N. Abbagnano). La storia dell’arte ha elaborato dalla seconda metà dell’Ottocento e nel corso del XX secolo, diversi modi di definire e classificare, in base a tipologie e orientamenti critici differenti tra loro, lo stile di un’epoca o di un artista. Ma esiste ancora questa possibilità? Cosa significa, oggi, “stile” riferito alle espressioni d’arte contemporanea? Siamo veramente arrivati alla “sparizione dell’arte”?(Baudrillard), “dopo la fine dell’arte”? (Danto). O la conseguente “fine della storia dell’arte” può determinare “la libertà dell’arte?” (Belting). Quale è la grandezza dell’arte attuale? (Perniola). Il corso intende percorrere alcuni indirizzi critici ed estetici degli ultimi decenni per cogliere le sfaccettature di un dibattito, tra “postmodernità”, “surmodernità” e “altermodernità”, che tenta di definire lo statuto dell’arte del nuovo millennio: un’epoca nella quale i concetti di originalità e di creazione decadono a favore di una “post-produzione” (Bourriaud) delle opere del passato, di cui si inventano, decontestualizzandole, nuovi usi. Il corso si propone di esplorare, attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche espressive e performative, tematiche inerenti la fenomenologia del corpo, con particolare riferimento al corpo vissuto (Leib), soggetto-oggetto dell’arte, e all’esperienza percettiva, quale funzione psichica soggettiva sottesa all’esperienza estetica. Strutturato come percorso di ricerca sull’identità corporea individuale, esso offre spunti di riflessione e approfondimento in ambito pedagogico ed arte-terapeutico. Articolato in lezioni teoriche e laboratori guidati, verterà sui seguenti argomenti: Il senso del corpo proprio; strutturazione dell’immagine corporea. La autorappresentazione. Il corpo tra presenza e assenza: l’ombra; il riflesso; l’impronta. Il corpo sensoriale: sensazione e percezione. Dall’estetica alla sinestetica: sinestesie nell’arte. Laboratori sensoriali. Gusto e disgusto. Arte e cibo. La voce e il silenzio del corpo. Il corpo come espressione e la parola. Del guardare: valori tattili e visivi. L’universo tattile e cutaneo. La pelle, involucro dell’Io corporeo. Psicogenesi dell’Io-pelle; varianti narcisistiche e masochistiche. La pelle delle immagini. Verso un paesaggio interiore. Aperture, orifizi, ferite. L’esperienza del piacere e del dolore nell’arte e nella cultura occidentale. La visione ermetica del corpo come fucina alchemica. Teoria degli elementi, teoria tetraumorale, temperamenti. L’immaginazione alchemica: rispecchiamento nel colore e nella materia. Simbolismo del corpo umano e immagini archetipiche: albero e scala; caverna e labirinto; ruota e mandala; androgino e ibrido. Metamorfosi del corpo. Isteria ed estasi. Bibliografia • U. GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli, Milano, 2002. • M. MERLEAU-PONTY, Fenomenologia della percezione, Il Saggiatore, Milano, 1965. • S. FERRARI, Lo specchio dell’Io. Autoritratto e psicologia, Laterza, Roma, Bari, 2002. Per ogni tematica trattata verranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche. guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 127 PROGRAMMI 127 1°LIV 1°LIV FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Rachele Ferrario FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Federico Ferrari Lo spazio dell’artista. Il corso si rivolge agli studenti del primo livello per i piani di studio di Decorazione, Design, Didattica dell’arte, Pittura e Scultura. Il corso introduce alla fenomenologia delle arti. Dai cinque concetti fondamentali di Heinrich Wölfflin agli studi di Panofsky sulla prospettiva come forma simbolica, dall’invenzione della stampa a caratteri mobili analizzata da McLuhan, alla scoperta dell’elettromeccanica e alla teoria della relatività, dalla meccanica quantistica all’era di internet. Questa parte del corso fornisce allo studente gli strumenti per orientarsi nell’ambito degli studi sulla fenomenologia delle arti con particolare attenzione al “come” l’arte e gli artisti hanno tradotto con le opere i “fenomeni culturali” del loro tempo. Una parte importante del corso è dedicata all’analisi dello “spazio” in cui l’artista crea, rappresenta o interagisce; “spazio”, dunque, come metafora dell’opera, ma anche del suo autore e dei suoi mezzi espressivi. La fenomenologia delle arti contemporanee è quella disciplina che cerca di mostrare come le arti - le differenti arti - abbiano compreso se stesse nella contemporaneità. Suo presupposto è che, da almeno due secoli, non si possa identificare un’opera d’arte se non a partire da una riflessione critica sul suo statuto (con la fine dei canoni della tradizione, è solo a partire da un gesto critico e/o teorico che si può definire cos’è arte e cosa non lo è). La riflessione critica in questione, per ragioni storiche ed essenziali, è fondamentalmente di stampo filosofico. Il corso ha quindi una doppia finalità ed è, di conseguenza, suddiviso in due differenti momenti. Se da una parte, infatti, s’intende creare un’adeguata consapevolezza dell’evoluzione delle differenti scuole teoriche della contemporaneità in rapporto al tema delle arti, dall’altra, si vuole analizzare l’evoluzione di alcuni temi chiave per una comprensione non ingenua delle arti contemporanee e dell’artista, e del ruolo che essi rivestono all’interno della società. Il corso ogni anno affronta in modo monografico un tema. In linea generale, fa da sfondo alla trattazione monografica un ripensamento della storia dell’arte al di là del rischio che sempre essa corre di fossilizzarsi, di divenire il museo statico di un patrimonio culturale, in cui tutto è già stato deciso, classificato, posizionato. Presupposto di questa riflessione critica è la presa d’atto che, soprattutto negli ultimi decenni, si è assistito a una perdita sempre più grande del senso di una storia, di una tradizione di provenienza, da assecondare o da contestare. L’arte, oggi, sembra sorgere e vivere in un vuoto di memoria. Da qui l’esigenza di ripensare il rapporto tra arte, critica, storia e creazione, alla luce di una reale conoscenza del tempo che, inevitabilmente, porta a una sua rimessa in gioco radicale. Bibliografia • H. WÖLFFLIN, Concetti fondamentali della storia dell’arte, Neri Pozza, Vicenza, 1999. • E. PANOFSKY, La prospettiva come forma simbolica e altri scritti, Feltrinelli, 2001. • M. MC LUHAN, La galassia Gutenberg, Armando Editore, 1976. • R.E. KRAUSS, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti, Fazi editore, 2007. • H. MOLOTOCH, Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che sono, Scienza e idee, Cortina Editore, Milano, 2008. • G. DIDIHUBERMAN, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, 2007. Le altre voci bibliografiche saranno indicate durante il corso guida_programmi_113-128 15-04-2010 21:47 Pagina 128 128 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Laura Lombardi FENOMENOLOGIA DELL’ IMMAGINE L’arte contemporanea esaminata in una prospettiva che ha per oggetto le problematiche relative alle teorie e alle poetiche alla base dei fenomeni artistici, ma anche i criteri di valutazione e di analisi degli stessi, con la proposta di alcuni strumenti metodologici per una lettura critica dell’opera d’arte. Gli studenti che seguono il corso sono invitati a svolgere per l’esame una ricerca, facendo riferimento ad una bibliografia specifica, concordata con la docente a seconda dell’indirizzo del proprio biennio di specializzazione. Il viaggio Il corso affronta il tema del viaggio nell’epoca contemporanea, indagando come il suo significato sia mutato in una società globalizzata nella quale il ‘muoversi verso’ un altro luogo si compie secondo dinamiche inevitabilmente diverse rispetto a quelle degli artisti viaggiatori di altri periodi storici. Proprio dal confronto dialettico e serrato tra la concezione del ‘viaggio’, dal Rinascimento al secondo dopoguerra, ma soprattutto nei nostri decenni, fino all’oggi, e dall’analisi dei linguaggi scelti dagli artisti per tradurre tale esperienza, si potranno cogliere analogie e persistenze di motivi di fondo, ma anche le diversità che segnano la riflessione contemporanea intorno a questo tema. La funzione del viaggio (di studio, di ritorno alle origini, di riflessione sulla diversità e sulla omologazione della civiltà contemporanea, di partecipazione alle tematiche della ecosostenibilità) o talvolta anche del non-viaggio, del viaggio solo virtuale, come primo motore della poetica e della pratica artistica, sarà indagata a partire da una selezione di immagini di opere e di video, tesa a mettere in luce i diversi stili, ed i codici espressivi usati. Il corso si nutrirà di riferimenti alla letteratura ed al cinema ma anche alla sociologia e all’antropologia. Le lezioni si svolgeranno nel secondo semestre. Bibliografia • CLAUDIO SPADONI e TULLIOLA SPARAGNI, L’artista viaggiatore. Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani, catalogo della mostra (Ravenna), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2009. • LUCA QUATTROCCHI e ORSOLA MILETI, Erranti Wanderers, Erranti nella videoarte contemporanea, catalogo della mostra (Siena), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2008. • MARC AUGÉ, Non luoghi: introduzione a una antropologia della surmodernità, (Parigi 1992), Eleuthera, Milano, 1993. Romano Gasparotti Poiesis della parola e Poiesis dell’immagine. Rilke, Klee, Celan, Magritte. Bibliografia • R. M. RILKE, Tutti gli scritti sull’arte e la letteratura, Bompiani, Milano, 2008. • P. KLEE, La confessione creatrice e altri scritti, Abscondita, Milano, 2004. • P. KLEE, Diari 1898-1918, Il Saggiatore, Milano, 1990. • P. CELAN, La verità della poesia. “Il Meridiano” e altre prose, Einaudi, Torino, 2008. • R. MAGRITTE, Tutti gli scritti, voll. I e II, Abscondita, Milano, 2003, 2005. • M. DONÀ, Il mistero dell’esistere. Arte, verità e insignificanza nella riflessione teorica di René Magritte, Mimesis, Milano, 2006. • V. VITIELLO, I tempi della poesia. Ieri/Oggi, Mimesis, Milano, 2007. • J. LUC NANCY, Tre saggi sull’immagine, Crinopio, Napoli, 2002. • R. GASPAROTTI, Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e filosofia, Cronopio, Napoli, 2007. • M. PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino, 2000. • P. CAPPELLETTI, L’inafferrabile visione. Pittura e scrittura in Paul Klee, Jaca Book, Milano, 2003. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 129 PROGRAMMI 129 2°LIV 2°LIV FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE FILOSOFIA DELL’ARTE Andrea Lissoni Federico Ferrari Parte 1 La parata come forma e metafora delle arti contemporanee. Il corso esplora di anno in anno questioni che riguardano implicazioni teoriche relative agli immaginari e ai dispositivi, facendo riferimento al percorso e alle opere significative di autori o di artisti visivi la cui attività di ricerca vive sul confine fra cinema, video, arte contemporanea, performing arts e nuove sonorità. Il corso si pone come assi di confronto: - il problema della rappresentazione del reale - l’opera come forma potenziale di testimonianza del reale e i suoi limiti e, in particolare, il paesaggio identitario “altro”. È centrale la definizione di “territorio” (alluso, evocato, rappresentato). Dopo l’analisi dell’opera di Johan van der Keuken nel 2004, quella di Steve McQueen, Gus Van Sant ed Eija-Liisa Ahtila nel 2005, il percorso nell’esigenza di “rappresentare”attraverso un’altra idea di documentario del cineasta Amos Gitai nel 2006, fra 2007 e 2008 ci si è concentrati sulle relazioni cinema/arte contemporanea problematizzando la nozione di “dispositivo”, quella di mostra come “dispositivo, medium e territorio”, quella di “opera come rivelatore”, il “fermo-immagine” come strategia e, infine, la definizione di immaginario ed il concetto di “terza memoria”. Il corso di Filosofia dell’arte è da considerarsi un corso avanzato che presuppone la conoscenza di base dei temi della storia dell’estetica e rudimenti di filosofia. Le nozioni di base saranno quindi considerate, almeno in parte, come già acquisite. Il lavoro si svolgerà prevalentemente in forma seminariale, con un ruolo attivo da parte degli studenti. Ci si dedicherà a un esercizio di lettura e approfondimento tanto di concetti chiave della riflessione filosofica quanto alla descrizione e interpretazione delle immagini, utilizzando, di volta in volta, metodologie provenienti dal campo filosofico, iconografico, iconologico, psicanalitico, semiotico. Saranno possibili visite alla Pinacoteca di Brera e/o a collezioni e mostre temporanee. Il corso 2009-10 sarà dedicato alla parata. Forma maggiore ed emergente delle ricerche artistiche del presente (praticata da artisti come, fra gli altri, Matthew Barney, Francis Alys, Jeremy Deller, Philippe Parreno, Arto Lindsay,…), la parata, nelle sue varie articolazioni - dal corteo alla sfilata, da quella militare a quella dance, di rivendicazione dei diritti di identità di genere o di provenienza - mette in gioco tutti gli assi su cui si incentra tradizionalmente il corso: l’immagine-movimento, l’immaginario, lo spazio pubblico, la rappresentanza e la rappresentazione, l’identità e il ruolo dell’artista. Bibliografia La bibliografia verrà specificata ulteriormente lungo il corso, ma sono considerati fondamentali: • N. MIRZOEFF, Introduzione alla cultura visuale, Meltemi, Roma, 2006. • AA.VV., Gli anni zero - Atlante di un decennio condensato, a cura di C. Antonelli, Isbn Edizioni, Milano, 2009. • H. FOSTER, Il ritorno del reale, Postmediabooks, Milano, 2005. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 130 130 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV FONDAMENTI DI PSICHIATRIA INFANTILE Elena Molinari L’attività rappresentativa: definizione di un processo nella costruzione della psiche e nella ristrutturazione del sé. Le modalità rappresentative dei bambini: cenni del loro sviluppo nella storia della psicologia. Lo strutturarsi del disegno infantile in rapporto alla costituzione della psiche e al processo creativo Gli aspetti strutturali del disegno infantile: la forma, il colore, la composizione, il medium. Gli apporti della psicologia dinamica con particolare riferimento all’opera di M. Milner, D. Winnicott, W. Bion L’osservazione attraverso il disegno del bambino sano: metodi e utilizzo della ricerca qualitativa. Esercitazione in aula e presentazione di ricerche. Il corpo nell’esperienza creativa infantile Bambini con patologie organiche: possibili utilizzi terapeutici del disegno e delle esperienze rappresentative. Presentazione di una ricerca svolta in un ospedale pediatrico. Bambini affetti da difficoltà relazionali: aspetti peculiari della rappresentazione. Presentazione di materiale clinico. Il disegno e il gioco come strumenti per osservare le trasformazioni in atto. Rapporto tra disegno infantile e arte. Supervisione di esperienze di tirocinio. Durante il corso sarà posta particolare attenzione alla relazione terapeutica ed ai fattori specifici che possono favorire il ripristino dei processi creativi e di guarigione nei bambini e negli adolescenti. Bibliografia • A. FERRO, La tecnica della psicoanalisi infantile, Raffaello Cortina, 1992, • T. GIANI GALLINO Il mondo disegnato dai bambini. L’evoluzione grafica e la costruzione dell’identità, Giunti, 2008 • C. GOLOMB, L’arte dei bambini, Raffaello Cortina, 2002. FONDAMENTI DI PSICHIATRIA. Fausto Petrella, Fabrizio Pavone, Paolo Risaro Corso introduttivo alla scienza del pensiero e del comportamento umano, nell’ambito della sofferenza mentale grave e del suo trattamento, mantenendo al centro del discorso la persona, in quanto unità bio-psico-sociale originale e irripetibile. Speciale attenzione è rivolta al contesto storico-culturale della diagnosi e delle cure, alle dinamiche di gruppo, alla relazione interpersonale e al trattamento riabilitativo, particolarmente in rapporto alle arti. La Personalità e i suoi problemi Schizofrenia e disturbi mentali gravi Quadri clinici della psicosi Disturbi dell’umore Generalità sulle psicosi Generalità sulle nevrosi La riabilitazione psichiatrica Il teatro in riabilitazione psichiatrica Bibliografia • A. CHESHER, Il laboratorio delle attività teatrali. • H.F. ERICKSON ELLENBERGER, La scoperta dell’inconscio. Boringhieri. • R.P. LIEBERMANN, La riabilitazione psichiatrica. Cortina. • F. PETRELLA, Turbamenti affettivi e alterazioni dell’esperienza, Cortina. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 131 PROGRAMMI 131 2°LIV 2°LIV FONDAMENTI DI PSICOLOGIA FOTOGRAFIA Michele Oldani Paola Di Bello Il corso si propone l’obiettivo di affrontare il tema della creatività dal punto di vista psicanalitico. Per Freud l’artista riesce ad esprimere i contenuti del proprio inconscio attraverso la sublimazione, meccanismo che permette di trasformare una pulsione sessuale o aggressiva verso una meta con caratteristiche diverse e che può configurarsi in una dimensione artistica o intellettuale. La creatività ha quindi origine nel tentativo di superamento di una tensione psichica. Per Jung creativo è colui che riesce ad emanciparsi “dalla stretta e dall’ostacolo di quanto è personale” divenendo in questo modo interprete di quei motivi universali dell’umanità presenti nell’inconscio di ogni individuo. Il confronto tra queste due ipotesi permette di riflettere sul concetto di crescita e di guarigione di un individuo. Il corso ogni anno si pone un diverso tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza la fotografia come mezzo privilegiato, verranno realizzati dei lavori dagli studenti. La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno è “Il paesaggio sociale”. I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke. Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione. Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali. Il progetto fotografico è: - idee - primi tentativi - verifica, analisi e visione deli primi tentativi - approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni (nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica, nell’arte, nella fotografia, etc.) - realizzazione del progetto - editing e montaggio - presentazione Bibliografia • S. FREUD, Tre saggi sulla teoria sessuale. • S. FREUD, Il disagio della civiltà. • G. JUNG, L’energia psichica. Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico. Bibliografia: • SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973 • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997 • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi 1972. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 132 132 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV 2°LIV FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA Roberto Rosso Alessandra Spranzi La fotografia non nasce nell’ottocento, la fotografia si rivela fin dal primo momento in cui l’uomo sente la necessità di riprodurre sulle caverne le proprie immagini, che per vere necessità di sopravvivenza, vuole che siano la precisa realtà del suo essere. Da quel momento si sono evoluti i mezzi, non le necessità. Attraverso l’evoluzione della comunicazione visiva cercheremo di comprendere il linguaggio nascosto della fotografia, passando inevitabilmente attraverso gli appuntamenti fondamentali della storia dell’arte fino ad indagare il vero aspetto dell’ultima frontiera della comunicazione, il digitale. Metteremo quindi in atto una sessione di riprese, per comprendere come la fotografia sia un “incidente” quotidiano e non un virtuosismo tecnologico. Triennio. Fotografia. La fotografia è un modello storico e immaginario complesso, un linguaggio mutevole, articolato, in relazione continua con altre forme di espressione e linguaggio, come la letteratura, il cinema, il video, l’installazione, l’architettura, la ricerca antropologica e sociale. Il programma si sviluppa intorno alla riflessione e discussione su che cosa sia la fotografia, come leggerla, come usarla, come sviluppare un modo personale di utilizzarla per poter realizzare i propri pensieri. Gli studenti dovranno realizzare un progetto concordato con il docente e discusso collettivamente, sotto forma di libro, in cui confluiranno le conoscenze acquisite Bibliografia • C. MARRA, Fotografia e pittura nel Novecento. Una storia senza combattimento, Bruno Mondadori, Milano, 1999. • W. KANDINSKY, Lo spirituale nell’arte, Bompiani, Milano, 1994. • A. GILARDI, Storia sociale della fotografia, Bruno Mondatori, Milano, 2000. Bibliografia • CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996. Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni. Biennio. Metodologia progettuale. Quale fotografia? Quale storia? La fotografia è data per scontata. La fotografia, una volta interrogata, ci sfugge, si sottrae alla nostra comprensione e catalogazione. Più ci avviciniamo, più la si allontana da noi. Cercheremo quindi di girarle intorno, realizzando degli esercizi che ci porteranno a ricominciare da capo ad interrogarla e ad interrogarci. Il risultato di queste indagini sarà poi raccolto in un libro o contenitore adatto, che sarà pensato e realizzato a seconda della specificità del singolo lavoro. La parola, sotto forma di testo o semplicemente didascalia e titolo, sarà parte importante del progetto. Obbiettivi formativi: sviluppare nello studente la capacità di leggere e utilizzare la fotografia nella sua complessità, cioè come linguaggio, come mezzo di riflessione privilegiato per indagare la realtà e raccontare storie. Bibliografia • CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996. Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 133 PROGRAMMI 133 2°LIV 2°LIV FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO) Cesare Somaini FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA) Il corso si svilupperà in tre parti. La prima sarà costituita da lezioni frontali in cui verrà definito l’ambito della fotografia di paesaggio e che cosa ha significato in passato e che cosa significa oggi, con illustrazione di esem-pi significativi presi da libri sull’opera di grandi maestri o da altre pubblicazioni. La seconda prevede due o tre uscite collettive sul campo (ci recheremo in località da me prescelte per le loro caratteristiche ambientali e per la varietà di possibilità di ricerca espressiva) con gli studenti per affrontare insieme le difficoltà,le opportunità che il territorio può offrire e le tecniche per risolvere alcuni problemi che si dovessero presentare. Se sarà possibile un coordinamento con il corso di fotografia e architettura potrà essere utile un confronto con il docente di tale corso per identificarne i confini e le sovrapposizioni. La terza prevede l’analisi del lavoro svolto dagli studenti e la proposizione di soluzioni per presentare e completare il loro lavoro. Sarà richiesta la presentazione di un portfolio di immagini stampate (preferibile) o su supporti digitali per la valutazione del lavoro. I progetti dovranno essere individuali e solo su mia specifica autorizzazione di gruppo. Il corso ogni anno si pone un diverso tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza la fotografia come mezzo privilegiato, verranno realizzati dei lavori dagli studenti. La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno è “Il paesaggio sociale”. I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke. Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione. Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali. Il progetto fotografico è: - idee - primi tentativi - verifica, analisi e visione deli primi tentativi - approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni (nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica, nell’arte, nella fotografia, etc.) - realizzazione del progetto - editing e montaggio - presentazione Paola Di Bello Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico. Bibliografia: • SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973 • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997 • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi 1972. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 134 134 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA DIGITALE Joe Oppedisano Agustin Sanchez Ritratto e Moda. Il corpo umano è stato la frontiera o “il campo di battaglia” per le arti visive negli ultimi decenni. Ora il ritratto s’impone come nuovo limite, terreno di confronto e scontro di stili e tendenze, tra documentazione e ricerca artistica Il corso si apre con un po’ di storia del ritratto fotografico nel suo percorso dallo storico tradizionale al contemporaneo. Il corso nella sua articolazione investe la macchina fotografica nei vari formati ed ottiche , materiale sensibile ed illuminazione naturale ed artificiale in studio. La conoscenza dell’illuminazione degli ambienti in interno ed esterno è un elemento fondante per la creazione delle atmosfere desiderate. Il corso verterà sulle varie tipologie di illuminazione e qualità della luce al fine di comprendere il rapporto dei contrasti. Nel corso si imparerà ad incorporare styling composizione e si assimilerà il rapporto soggetto - cliente - fotografo scoprendo nuovi metodi per mettere in scena un ritratto e per costruire un rapporto con il soggetto in modo tale da catturare “momenti intimi” dello stesso che ne rivelano il carattere. Il corso verterà sul ritratto nel mondo dell’Arte in ambito commerciale ed editoriale. La finalità del corso è quella di sviluppare la visione personale di ogni studente (con vari esempi da creare) attraverso letture presentazioni e critiche e di sensibilizzarlo alla comprensione delle metodologie. Esame finale Produzione di una seria di ritratti con vari tipologie Attività integrative. Visite a mostre Dall’Atomo al Bit. Il corso sviluppa un percorso formativo che propone allo studente un ampio panorama di metodologie e di tecniche, che gli forniscono una solida base per affrontare, controllare e gestire tutte le fasi di produzione di un opera (concepita con l’utilizzo dei new media) sperimentando nuove forme della rappresentazione e della narrazione. Contenuti generali Dopo un ciclo di lezioni introduttive orientate a fornire panorama e basi metodologiche del lavoro il corso sarà strutturato in forma di laboratorio. Gli studenti concorderanno con il docente un progetto. Durante l’attività di progetto, e al raggiungimento di precisi obiettivi, ogni studente parteciperà ad incontri di revisione con il docente, per discutere le scelte effettuate e gli eventuali problemi da risolvere. Nel corso del laboratorio verrà data particolare enfasi all’impostazione metodologica del progetto e all’analisi dei requisiti. Bibliografia • MATTEO FOCHESSATI e SANDRA SOLIMANO, In Faccia al Mondo, il ritratto contemporaneo nel medium fotografico, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce. • VINCENZO IZZO, Faccia d’artista, Artemisia Edizioni. • ITALO ZANNIER, Il sogno della fotografia, Skirà, Milano, 2006. • MICHELE SMARGIASSI, Un autentica bugia, Contrasto, Roma, 2009. • ROLAN BARTHS, Camera Chiara. • SUSAN SONTANG, On Photography. Metodologia 1 - Introduzione - I computer al servizio dell’utente . 2 - I computer come “strumento creativo”. 3. - I computer “strumento multimediale”. 4 - Project media. Progettazione e realizzazione di un progetto concordato con il docente. Bibliografia • MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore 1999. • NICHOLAS NEGROPONTE, Essere digitali, Sperling Paperback, 2004. • Il corpo tecnologico, a cura di Pier Luigi Capucci, Baskerville, Bologna, 1994. Bibliografia consigliata • BRUNO MUNARI, Arte come mestiere, Laterza, Roma-Bari, 2006. • EUGENIO TURRI, Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, Venezia, 2006. • BALZOLA e MONTEVERDI, Le arti digitali multimediali, Garzanti, 2004. • NICOLAS BURRIAUD, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, Postmedia, Milano, 2004. • PIERLUIGI CAPUCCI, Arte e tecnologie, Ediz. dell’ortica, 1996. • Il luogo dello spettatore. Forme dello sguardo nella cultura delle immagini, a cura di Antonio Somaini, Vita e Pensiero, 2005. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 135 PROGRAMMI 135 2°LIV 1°LIV FOTOGRAFIA E COMUNICAZIONE SOCIALE FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI Rossella Bigi Marco Baldassari La fotografia di interni tra il 1930 e oggi. Il paesaggio domestico, gli ambienti, gli oggetti, le persone, le relazioni con la famiglia e con l’ambiente, le condizioni sociali ed economiche, la vita privata, sono gli aspetti rilevanti dei lavori fotografici esaminati durante l’anno. Il corso si propone di fornire allo studente, attraverso esempi di serie fotografiche che abbiano come soggetto gli interni domestici, un vasto panorama sulle condizioni di vita, sul gusto, sui riti collettivi, sui comportamenti di vari strati sociali in diversi paesi (fra cui Stati Uniti, varie nazioni dell’America Latina, Regno Unito, Francia, Spagna, Giappone e Cina, ecc.) a partire dagli anni Trenta fino agli ultimi anni. Questo tipo di ricognizione viene ad assumere un grande valore sia per la storia del reportage e della ricerca artistica in fotografia, sia per la conoscenza delle vicende storico-sociali, soprattutto nel confronto fra paese e paese nel periodo storico preso in esame. Basterebbe pensare al programma della FSA nei primi anni Trenta rispetto al lavoro che conducono vari fotografi contemporanei sulla provincia degli Stati Uniti per rendersene conto. Dal problema dell’integrazione razziale al “sogno americano” , dalla povertà al consumismo, lavori fotografici di grandi maestri hanno, forse prima del cinema, raccontato questi temi salienti . Attraverso un’esplorazione e registrazione “ ravvicinata” dell’evoluzione sociale, la foto di interni offre spesso un’idea più precisa - rispetto al normale reportage in esterni- della psicologia delle persone che vivono negli ambienti rappresentati. Le persone insieme agli oggetti di cui si circondano diventano elementi di una visione non superficiale del paesaggio umano. I fotografi studiati con particolare attenzione durante l’anno saranno: 1 - Fotografi americani da Walker Evans, Bruce Davidson a Wiliam Eggleston, Larry Sultan e Bette Yarnelle Edwards. 2 - Fotografi inglesi da Bill Brandt a Martin Parr. 3 - Fotografi giapponesi: ad esempio Takashi Yasumura e Iraki Sawa. 4 - Fotografi cinesi: Leoung - Chi - Wo. 5 - Oltre a fotografi italiani, francesi e tedeschi. La Storia della Fotografia attraverso l’evoluzione delle tecniche di ripresa e stampa, indagine sui metodi di lavorazione dell’800, in particolare per le campagne di rilevamento sui siti archeologici e la fotografia nelle città. La struttura del corso prevede la conoscenza delle basi nelle tecniche fotografiche prevalentemente digitale, la realizzazione con camere digitali di esercitazioni legate alla riproduzione dell’opera d’arte, piana e volumetrica, per l’impostazione delle luci ed il loro utilizzo. Misurazioni della luce con esposimetri manuali esterni ed interni alle fotocamere, tecniche per il bilanciamento del bianco.Tecniche di rilevamento sulle singole fasi di restauro di manufatti artistici, analisi teorica e tecnica dei metodi di indagine non distruttiva, luce radente, U.V., reflettografia all’infrarosso, RX. Si realizzano riprese presso Chiese o altri monumenti in città per affinare la conoscenza delle tecniche applicate a varie situazioni di ripresa, sculture, dipinti, bassorilievi, affreschi, pale d’altare, architetture. Regole di composizione dell’inquadratura, confronti ed esempi sulle foto nel campo della scultura antica e moderna, la riproduzione di documenti, le riprese di dipinti su ogni tipo di supporto, la fotoriproduzione su stativo. Tecniche di base per le lavorazioni in camera oscura, sviluppo pellicole, stampa della carta chimica. Acquisizioni di immagini digitali nei vari formati e loro utilizzo, elaborazioni di immagini digitali in particolare con photoshop. Si apprende l’uso di apparecchiature professionali,come fotocamere di medio formato,fotocamere speciali per architettura, fotocamere a banco ottico. Bibliografia Il corso verrà illustrato da una apposita dispensa. Bibliografia • JEAN-CLAUDE LEMAGNY/ANDRÈ ROUILLE, Storia della Fotografia, Sansoni Editore. • HELMUR GERNSHEIM, Le Origini della Fotografia. • ELECTA TOM ANG Fotografia Digitale. Strumenti e tecniche avanzate, Mondadori. Per la parte della fotografia tecnico-scientifica. • Raffaello, la rivelazione del colore, Edifir. • Opificio delle Pietre Dure, Edifir. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 136 136 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV FOTOGRAFIA SCIENTIFICA FOTOGRAFIA (STILL-LIFE) Jurgen Becker Ivo Balderi Il corso si prefigge lo scopo di fornire agli allievi le conoscenze sufficienti per superare in modo autonomo le difficoltà che si devono affrontare quando si decide di far eseguire una fotografia scientifica nel campo dell’ arte. L’allievo impara a leggere gli interventi invasivi nel restauro di opere d’ arte (pittoriche e non) utilizzando fotografie eseguite con le tecniche dell’ infrarosso e UV (Luce di Wood). Durante il corso il discente dovrà partecipare con continuità alle sessioni teoriche e alle prove pratiche. Per gli studenti interessati, parte del corso è dedicato all’ analisi dei metodi fotografici del passato (collodio, gomma bicromatata, dagherrotipo ecc.) con la finalità di conoscerne le tecniche per affrontare gli interventi di restauro. Nel corso dell’ esame l’ allievo dovrà dimostrare di padroneggiare gli strumenti e di conoscere i processi di realizzazione delle immagini, individuando le tecniche e i materiali più idonei allo svolgimento dei temi proposti. Il programma del corso intende preparare gli allievi alla realizzazione di fotografie still-life, natura morta, lasciando all’allievo la libertà di esprimere i suoi sentimenti, sensazioni della vita, le opinioni e il pensiero attraverso la composizione, la luce e l’inquadratura tutti elementi importanti che aiutano alla formazione del “fotografo artista”. Si affronterà anche l’aspetto commerciale della fotografia stilllife diretti da lay-out e anche lo still-life di carattere documentativo come la riproduzione di un quadro o di una scultura. Qui di seguito alcuni punti del percorso che l’allievo dovrà seguire. Still-Life, natura morta, riflessioni su questo genere di fotografia e visione di alcuni esempi. Gli oggetti nell’immaginario collettivo e nell’interpretazione personale. La luce. La temperatura colore. Sistemi d’illuminazione e schemi base di illuminazione, illuminazione mista. Gelatine di conversione, gelatine, colore. L’esposimetro. Macchine fotografiche piccolo medio e grande formato e loro utilizzo. Pellicola e digitale. L’allestimento del set fotografico per la realizzazione di una foto still-life. La sicurezza personale e degli altri sul set fotografico. L’inquadratura con macchine fotografiche piccolo medio e grande formato. Il banco ottico: basculaggi e decentramenti. Misurazione della luce sul set fotografico e determinazione dell’esposizione sul piano pellicola. Realizzazione di uno o più still-life a interpretazione personale. Realizzazione di uno stilllife seguendo un lay out. La riproduzione e interpretazione di un’opera pittorica. La riproduzione e interpretazione di un’opera scultorea. Still-life e macrofotografia, realizzazione di un esempio. Editing / Post-produzione. Still-life applicato al web, realizzazione di un esempio. Indice degli argomenti Elementi di ottica applicati alla fotografia. La luce. La fotocamera. La pellicola e la stampa. La fotografia e le opere d’arte. Storia della fotografia: le tecniche del passato. Bibliografia • ANSEL ADAMS, Il negativo, La stampa, La fotocamera, Vol. 1, 2, 3, Zanichelli, 1987. • STEPHEN ANCHELL e BILL TROOP, The film developing cookbook, Plastic comb, 1998. • LAURIE WHITE, Infrared handsbook photography, 2001. • Near Infrared Digital Photography Tutorial. • WILLIAM CRAWFORD, L’ età del collodio, Cesco Ciappa editore. Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il corso. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 137 PROGRAMMI 137 1°LIV 1°LIV GRAPHIC DESIGN ICONOGRAFIA BIBLICA Piero Orsi Carlo Orecchia Argomento del corso è il design per la comunicazione visiva: immagine coordinata e immagine del prodotto, graphic design per l’editoria, grafica di pubblica utilità, advertising. Il programma è finalizzato allo sviluppo della capacità e organizzazione della prassi progettuale. Si articola in una serie di lezioni propedeutiche volte all’acquisizione delle nozioni tecnico-teoriche indispensabili al lavoro di progettazione, e in esercitazioni operative in cui si affrontano situazioni reali nelle quali interviene la professionalità del designer. In particolare si affronteranno, nelle diverse annualità, le seguenti linee tematiche: Editoria. - Libro, giornale e rivista: collane e copertine, formati di stampa, gabbie, impaginazione e legatoria. Lettering. - Morfologia, tipologia, stili, misure, composizione, storia della scrittura. Programmi di corporate identity. - Elementi base quali marchio e/o logotipo, colori e letteringi istituzionale, e le loro applicazioni su tutti i mezzi della comunicazione visiva: dalla carta da lettere al merchandising, dalla segnaletica ai mezzi di trasporto, dall’immagine dei prodotti al packaging, annunci per la pubblicità; il tutto sarà raccolto con le giuste regole codificate in un “manuale operativo”. Nozioni di marketing. Colore. - Teoria, riproduzione delle immagini e uso delle selezioni. Il laboratorio di informatica prevede l’apprendimento e la conoscenza dei seguenti software: Adobe Photoshop, Adobe In Design, Adobe Illustrator, Adobe Acrobat Professional, Quark Xpress, Microsoft Office; uso dello scanner. Sono previsti incontri con professionisti del settore. Nel vasto settore dell’Iconografia cristiana la Bibbia gode il privilegio di essere il cespite iconografico più ricco e più frequentato, ma paradossalmente si presenta anche come il tribunale in cui è pronunziata la più severa condanna della iconografia stessa. A partire da questo nodo paradossale, la parabola dell’iconografia biblica si articola in tradizioni conflittuali ed orientamenti molteplici, che vanno dal più radicale aniconismo alle devote espressioni didattico-popolari dei cicli narrativi, passando attraverso le forme più dotte e complesse delle sistematizzazioni tipologiche” o i riferimenti più sottili ed allusivi del linguaggio simbolico o astratto. Tale parabola è specchio, a sua volta, delle oscillazioni della qualità spirituale dell’esperienza cristiana nelle diverse stagioni della sua storia e documento delle variazioni stilistico tecniche delle pratiche artistiche. Il corso mira a evidenziare queste correlazioni attraverso l’illustrazione storico delle varietà tipo logiche dell’iconografia biblica, al fine di coglierne leggi, finalità, funzioni per un suo utilizzo nella pratica contemporanea. Bibliografia • G. FEDERLE, Elementi di progettazione grafica, Clitt. • B. MUNARI, Da cosa nasce cosa, Laterza. • E. HERRIGEL, Lo Zen e il tiro con l’arco, Adelphi. Ulteriori testi saranno indicati e messi a disposizione durante il corso. Bibliografia • JAN VAN LAARHOVEN, Storia dell’arte cristiana, Ed. Bruno Mlondadori, Milano, 1999. • JUAN PLAZAOLA, Arte cristiana nel tempo. Storia e significato, Vol. I Dall’ Antichità al Medioevo, Vol. II Dal Rinascimento all’Età contemporanea, San Paolo, Cinisello Balsamo, 200I-2002. • HUBERT SCHRADE, Bibliche figurazioni, in Enciclopedia Universale dell’Arte, coll. 548-584 più illustrazioni tavv. 333-348. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 138 138 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV ILLUMINOTECNICA ILLUSTRAZIONE Domenico Nicolamarino Aldo Spoldi Il corso si articola in due parti complementari. 1. Composizione luminosa: struttura e spazialità della visual performance. 2. Progettazione luminosa: laboratorio lighting dimensioni. - Cenni storici e analisi dei vari linguaggi dall’Entertainment alla Lighting Building; - Esercizio professionale confronto con le varie associazioni di categoria: World ETF, PLASA, AIDI, ASSIL, APIAS, ESTA, ELDA,VPLT, STLD, SBTD; - Presentazione delle varie exhibition international: SIB di Rimini, PLASA di Londra, Prolight+sound e Light Building di Francoforte, ShowTec di Berlino, Intel-WLS di Milano. - Antologia della luce: analisi e lettura dei progetti. - Anatomia dell’occhio e percezione. - Grandezze fotometriche. - Sorgenti luminose, sistemi a LEDs e Laser. - Calcolo di base. - Lighting equipment - corpi illuminanti statici e moving light per i due ambiti di applicazione. - Multivision design, sistemi interattivi per VJ e sistemi ORAD per la produzione televisiva. - Lighting control desk e dimmer. - Sistemi di protocollo DMX 512 USITT e altri sistemi di Management Light Building. - Apparecchiature per effetti, fibre ottiche, light piping e strutture reticolari. - Simulazione su modelli e software per la progettazione. - Principali normative per la progettazione (confronto e limiti). - Architettura della luce: teatrale, cinetelevisivo, scenografia ambientale, architainment live e communication. - Confronto con professionisti e aziende produttrici di attrezzature con consultazione cataloghi. - Bibliografia e portali della luce. Il corso intende sottolineare gli stretti rapporti formali che intercorrono tra l’evoluzione stilistica dell’illustrazione ed i grandi movimenti dell’arte e le trasformazioni delle società. Tanto l’illustrazione che l’arte seguono i progressi delle tecniche di rappresentazione fornite dalla collettività. Il termine illustrazione è legato all’invenzione del torchio e fino al XV secolo arte ed illustrazione per lo più si identificano. L’illustrazione non è un’arte minore. Tutta l’arte è stata l’illustrazione di testi ed i testi l’illustrazione dell’arte. In tal senso questo corso prosegue e sviluppa la continuità didattica con i corsi tenuti gli anni precedenti (“Cultura del progetto” e “Tecniche e tecnologie della pittura”) impegnati a spiegare l’evoluzione delle tecniche artistiche (tempera, olio, acquarello, fotografia, digitale…), delle macchine da disegno (macchina di Plinio, di Durer, camera oscura e chiara, lanterna magica, computer…) e delle filosofie e culture contemporanee (Medioevo, Rinascimento, Moderno, Postmoderno…). La raccolta di tali lezioni, elaborate poi con il prof. Nicola Salvatore e lo chef Gualtiero Marchesi, è in via di pubblicazione. Per ora lo studente si può avvalere del libro-dispensa “Lezioni di educazione estetica” e “Cristina Show - Frammenti di vita” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea. In quanto è da molti riconosciuto che il termine illustrazione designi la riproduzione a stampa di un artefatto grafico-pittorico originale, le lezioni verranno arricchite con la presentazione di tecniche (xilografia, calcografia, litografia, serigrafia...) e macchine (torchio, ingranditore,…) da riproduzione. Proprio perché riprodotto e moltiplicato ad arte il mondo postmoderno si presenta come un’enorme illustrazione. L’illustrazione è l’aura dell’epoca contemporanea ed il paradigma della realtà spettacolare: l’opera d’arte totale, l’opera d’arte per tutti. A tale proposito è consigliato il capitolo “Lezione n. 9 - Il circo e il toro” dal libro del filosofo virtuale Andrea Bortolon “Lezioni di filosofia morale- L’arte di diventare diavoli” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, 2003. Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine Arts di Stoccolma. Bibliografia • FRANCESCO BIANCHI, Architettura della luce, Roma, Edizioni Kappa, 1998. • DOMENICO NICOLAMARINO, Guida all’illuminazione, Milano, Edizione Tecniche Nuove, 2008. • DOMENICO NICOLAMARINO, Miscellanea della luce [dispensa preparata dal docente]. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 139 PROGRAMMI 139 2°LIV 2°LIV ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA Pier Luigi Buglioni L’occasione di sperimentare un nuovo corso di Illustrazione scientifica che dal corpo umano si possa estendere a qualunque altro corpo esistente in natura, è sinonimo e prerogativa dell’anatomia artistica e della stessa “ricerca” che da sempre abbiamo vissuto e condiviso con tutti gli studenti. Una disciplina, un percorso che, oltre a ritrovare le risposte utili a soddisfare impieghi e destinazioni, sappia riscoprire forme, caratteri, regole, funzioni e attività di ciascun corpo. Uno studio, un confronto attivo e dinamico che ogni studente potrà svolgere liberamente decidendo scelte e strategie. Bibliografia La bibliografia verrà assegnata durante il corso. INFORMAZIONE PER L’ARTE: MEZZI E METODI Angela Madesani Il corso prevede una parte teorica e una parte pratica con esercitazione scritta. Gli studenti, infatti, per potere sostenere l’esame dovranno fornire uno scritto-recensione su un artista da concordare (con la docente sono stati visitati quattro studi di artisti e fotografi). Per la parte teorica a lezione sono stati analizzati linguaggio e contenuti di alcuni importanti saggi: R. Longhi, Carlo Carrà. R. Longhi, Morandi exit. C. Greenberg, La pittura di tipo americano in C.Greenberg, Arte e cultura, Allemandi, 1991. H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000. H. Rosenberg, Intervista di H.Rosenberg a Willem De Kooning in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000. H. Rosenberg, Rothko in H. Rosenberg, La s-definizione dell’arte, Feltrinelli, 1977. Carla Lonzi stralci da Autoritratto, De Donato, 1969. Lettura e analisi in aula di alcune riviste italiane di arte contemporanea: Flash Art, Tema Celeste, Titolo, Arte, Il Giornale dell’Arte, Juliet. Delle riviste si richiede la conoscenza di alcuni cenni storici. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 140 140 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI INTERACTION DESIGN Carlo Bernardini Marco Negroni Parte generale Il programma del corso verte su una serie di lezioni teoriche con videoproiezione di immagini documentative riguardanti le ricerche sperimentali con la luce nelle arti visive dal 1930 ad oggi, analizzando l‘opera di oltre ottanta artisti, da MoholyNagy a Thomas Wilfred, da Zdenek Pesanek, Gyula Kosice, Lucio Fontana, Abraham Palatnik, Dan Flavin, Gianni Colombo, James Turrell fino ad Olafur Eliasson. Artisti che utilizzando la luce elettrica come elemento cardine nell’evoluzione del linguaggio, possono essere riuniti in una linea scientifica ideale, che lungo tutto il ‘900 ci conduce fino a questi primi anni del nuovo secolo, trovando attraverso un mezzo privo di corporeita` proprio l’elemento unificante ed essenziale a muoverci su quel crinale che divide nella nostra percezione lo stato reale delle cose da quello ipotetico o illusorio. La luce puo` espandere oppure far nascere lo spazio, sia in presenza sia in assenza di pareti o superfici che lo delimitano. Tutti i sistemi tecnologici prevedono uno scambio di dati tra l’uomo e la macchina. Il disegno di questa interazione è l’oggetto dell’Interaction Design. Il corso di Interaction Design vulole introdurre alla progettazione e all’analisi delle interazioni tra l’uomo e i sistemi tecnologici. Lavorare in quell’area del vissuto quotidiano dove avviene un costante scambio di dati con apparati di ogni genere, siano questi informazioni che riceviamo tramite computer o dati che inviamo attraverso telecomandi. Il percorso didattico si articola in quattro fasi: tre obbilgatorie e una facoltativa: - Una serie di lezioni frontali di introduzione al tema del design delle interazioni. - Una serie di lezioni frontali in cui vengono presentate opere, progetti e case history. - Una fase operativa in cui gli studenti, a gruppi di due, debbono produrre un progetto esecutivo per la realizzazione di un sistema interattivo finalizzato ad un’installazione museale, completo di tempi di realizzazione e costi. Il metodo di lavoro consiste in revisioni settimanali attraverso presentazioni powerpoint dello stadio di avanzamento del lavoro e redazione finale del documento di progetto - La prototipazione (facoltativa e seguita da un tutor) dei migliori progetti eaborati. Programma specifico Il programma indaga i principali artisti multimediali con l’ausilio di videoproiezioni di immagini documentative riguardanti le ricerche visive da Nam June Paik a Wolf Vostell, da Bill Viola a Fabrizio Plessi. Seguirà un laboratorio con proiezione di immagini sui nuovi materiali innovativi come le fibre ottiche, i fili elettroluminescenti, le superfici elettroluminescenti, il luminex e il litracon. Il laboratorio è finalizzato alla discussione e realizzazione di progetti, disegni, progetti virtuali ed installazioni, analizzando la strutturazione dell‘opera nello spazio. Il raggio di indagine oltre agli elementi del linguaggio visivo intrinseco, si incentra su ciò che é intorno all’opera, quindi al progetto ambientale dell’opera stessa ed alla sua collocazione ed illuminazione nello spazio. Bibliografia: • ELVERIO MAURIZI, Il Grav, Multigrafica Editrice, Roma, 1991. • L’arte degli anni ’50 ’60 ’70, Collezione Panza, Jaka Book 1999. • JAN BUTTERFIELD, The art of light + Space, Abbeville Press, 1993. • FRANK POPPER, Art of the electronic age, Thames and Hudson, 1993. • LUCILLA MELONI, Gli ambienti del gruppo T, Silvana Editoriale, 2004. • MARCO MENEGUZZO, ZERO 19581968 Tra Germania e Italia, Silvana Editoriale 2004. • OLAFUR ELIASSON, The weather project, Edited by Susan May, Tate, 2003. • JULIO LE PARC, Luz e Movimento, Pinacoteca di S.Paolo, 2003. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 141 PROGRAMMI 141 1°LIV 2°LIV LANDSCAPE DESIGN LANDSCAPE DESIGN Antonello Pelliccia Antonello Pelliccia Obiettivo del corso è quello di avvicinare lo studente alla lettura del territorio nella complessa dimensione del rapporto uomo-ambiente, finalizzata all’acquisizione di una metodologia critica del saper “guardare” e leggere la realtà con “occhi diversi”, esaminando e approfondendo l’analisi delle relazioni che sussistono tra Arte, Architettura, Urbanizzazione e Territorio. Argomenti trattati. Leggere e conoscere il territorio. Concetti di luogo; il luogo naturale-artificiale; i non luoghi. Il paesaggio, sublime-pittoresco. L’ambiente, la città diffusa. Verde pubblico-privato, il parco, il giardino. L’arte pubblica. La rappresentazione. La fotografia come cultura progettuale. L’uso della fotografia come esercizio di codificazione e classificazione della realtà urbana tesa a focalizzare l’attenzione sull’interazione tra attività umane e lo spazio dell’ambiente pubblico. “La metamorfosi dello spazio in luogo”. Ispirandosi alla natura, come elemento bioilogico indinspensabile e di armonia, la moderna teoria dell’architettura ha sollecitato e favorito il progetto del paesaggio, ma le reali trasformazioni del territorio hanno generato una grande quantità di aree vuote i terrain-vague, non sempre recuperate dall’attività del paesaggista. L’obiettivo didattico tende a promuovere nello studente la capacità di riconoscere e comprendere le nuove problematiche urbane e le mutazioni in cors nella città contemporanea, assunte sotto il termine di metropoli. L’ambito operativo della ricerca riguarderà casi di studio significativi come l’uomo, l’ambiente costruito e l’ambiente naturale, tra loro connesse in un duplice rapporto uomo-ambiente costruito e ambiente costruito - ambiente naturale. Ciascuna di queste realtà interagisce con le altre,comportando modifiche reciproche. Le lezioni indagheranno temi e figure del progetto contemporaneo del paesaggio attraverso l’assunzione di opportuni riferimenti culturali e progettuali per un approfondimento conoscitivo di significative esperienze sviluppate in ambito nazionale ed inernazionale. La natura dell’arte. L’uscita dal quadro, il ritorno alla natura, il paesaggio come protagonista. Imaestri della progettazione ambientale: L. Barragan, B. Marx, I.Noguchi. La Land art. Land art americana ed europea. Landscape design negli U.S.A. In America l’attività del paesaggista si è sviluppata in parallelo ai movimenti artistici, che hanno rappresentato fonte di ispirazione e di modelli. Es. minimalismo, land art, pop art, astrattismo ecc. Città e verde: Hortus Conclusus, il giardino, il giardino segreto. Bibliografia • GUY COOPER e GORDON TAYLOR, Giardini per il futuro, Logos Art, 2000. • LUIS BARRAGAN, Electa, Burle Marx, T & H. • PAUL COOPER, Giardini new tech, Ed. Archivolto. Biografia • M.HEIDEGGER, Saggi e discorsi. • NORBERG-SCHULZ, Genius loci. • M.AUGÈ, Non luoghi. •R.MILANI, Arte del paesaggio. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 142 142 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI Gian Carlo Borellini LETTERATURA BIBLICA Descrizione del processo attraverso cui si è manifestata in Italia la tutela del patrimonio storico-artistico. Il corso si propone di far conoscere quali materiali propedeutici sono disponibili per un apprendimento veloce, tuttavia adeguato, dei beni culturali e paesaggistici, in particolare per questioni connesse alla qualificazione del ricco patrimonio italiano e alla produzione normativa di riferimento, non solo sotto l’aspetto squisitamente procedurale, ma anche etico\scientifico. Argomento delle lezioni sono, pertanto, le Soprintendenze, la loro genesi, la storia e l’elaborazione giuridica prodromica e successiva all’insediamento delle medesime, con specifica attenzione all’economia della tutela e ai processi che definiscono l’assetto di un territorio (dilatabile ai processi di produzione e alle continue trasformazioni della società); le raccomandazioni, al riguardo, di un architetto - storico, paesaggista, urbanista, progettista, ‘antiriduzionista’ militante - (recentemente) scomparso; della prassi protezionistica negli uffici periferici del Ministero (raccomandazioni tecnico\scientifiche comprese); le (necessarie) interrelazioni tra l’ex L.1089\39 - difesa monumentale, storico e artistica - e l’ex L.1497\39 - difesa del paesaggio - (entrambe confluite nel recente Decreto Legislativo 42\2004, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ma ancora attuali nella loro capacità “nutritiva”); la necessità di far precedere comunque qualsiasi provvedimento di tutela da un’accurata indagine conoscitiva (catalogazione et alia). La letteratura biblica è stata definita il “grande codice” della cultura occidentale. Questo vale non solo per i contenuti storici, etici, simbolici che emergono dai suoi testi e che hanno condizionato in modo determinante la storia delle forme spirituali dell’Occidente (arte, letteratura, filosofia, religione, costume), ma anche per i dibattiti confessionali che ha suscitato, i conflitti interpretativi che ha provocato, le prat1che esegetiche e critiche che ha stimolato. Il corso, funzionale al programma del Dipartimento di “Arti e Antropologia del sacro”, attraverso la sensibilizzazione a queste complesse problematiche nelle loro coordinate essenziali,mira in modo specifico a favorire una conoscenza di questo “grande codice” che consenta appunto la decodificazione,a livello iconografico ed iconologico, del ricco repertorio figurativo di ispirazione biblica, in cui si è storicamente espressa la cultura cristiana. Modalità d’esame Sono elementi determinanti ai fini della valutazione la partecipazione all’attività didattica, la conoscenza dei contenuti trattati nelle lezioni e quelli inclusi nella bibliografia orientativa (che sarà suggerita durante il corso). La presentazione di una ricerca di carattere consuntivo, seppur facoltativa, concorrerà a determinare il voto finale. Durante il semestre sono previste uscite didattiche, distribuzione di materiale accademico, dispensa riassuntiva. Carlo Orecchia guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 143 PROGRAMMI 143 1°LIV 2°LIV LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO Sara Fioretta Il corso è articolato in due parti: la prima ha carattere generale, propedeutico: in essa si affrontano gli elementi del linguaggio teatrale, le sue caratteristiche formali e teoriche, si analizzeranno i fattori della comunicazione teatrale e le problematiche relative alla sua specificità: in una società fortemente “spettacolarizzata” come la nostra, in cui l’identità del teatro sembra smarrita, o sbiadita, o incerta, che significato ha l’esperienza (dal punto di vista del pubblico) e la prassi (dal punto di vista dell’autore e regista) del teatro? Che cosa significa ri–collocare il teatro entro l’ambito “antico” del rito? E il teatro, con la sua complessità e ricchezza di linguaggi diversi, può ri–creare mondi, offrire modelli di interpretazione significativi e incisivi nella realtà contemporanea? La seconda parte, che ha carattere monografico e laboratoriale, avvierà lo studente alla lettura e interpretazione dell’opera di Ionesco e al momento cruciale, sul piano filosofico, linguistico e letterario, del teatro dell’assurdo, che spezza e stravolge l’antica identità di parola e gesto come fondamenti imprescindibili del personaggio del teatro occidentale. Il corso intende inoltre offrire agli studenti: 1. una metodologia sicura per affrontare, leggere e interpretare un testo drammaturgico; 2. un approfondimento su alcuni autori del Novecento che in modi diversi hanno messo in discussione la capacità comunicativa della parola 3. un approfondimento su alcune questioni di teoria della letteratura e filosofia del linguaggio. Bibliografia essenziale • Annamaria Cascetta e Laura Peja, Ingresso a teatro, le Lettere. • Martin Esslin, Il teatro dell’assurdo, Abete. • Ionesco, Opera. Bibliografia • VICTOR TURNER, Dal rito al teatro, Il Mulino. • MARVIN CARLSON, Teorie del teatro, Il Mulino. I testi di e su Ionesco saranno forniti durante il corso. LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elisabetta Longari Posto che uno degli obiettivi principali del corso è favorire la dimestichezza di movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che si presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali tra i diversi linguaggi espressivi. Quest’anno saranno analizzate diverse esperienze artistiche in cui la lettera, intesa proprio nella sua forma di missiva e considerata anche nella sua particolare declinazione illustrata (la cartolina), è utilizzata come dispositivo poetico e narrativo. Il ventaglio di esempi sarà ampio e vario: leggeremo e commenteremo il carteggio tra Kandinskj e Shoenberg, vedremo come Von Hofmannstal usi la forma della lettera in una finzione letteraria per parlare del mondo e della poesia ispirandosi all’esempio di Van Gogh che lo ha raggiunto, folgorato, salvato grazie alla sua intensità espressiva, leggeremo del lettere che Rilke scriveva alla moglie Clara da Parigi che trasudano amore per Cèzanne, vedremo diversi film tra cui Lettere da una sconosciuta di Max Ophüls, ispirato a un racconto di Stefan Zweig, Lettere da Ivo Jima di Clint Eastwood e Lettere di una religiosa portoghese di Eugène Green tratto dall’omonimo e anonimo testo seicentesco. Consideremo anche e soprattutto quelle forme ibride d’arte visiva come ad esempio la Narrative art (parleremo soprattutto di Sophie Calle che per la Biennale di Venezia del 2007 aveva commissionato a diverse altre donne l’analisi di un testo di una email che aveva ricevuto, il cui contenuto, a carattere strettamente privato, sostanzialmente coincideva con l’abbandono da parte del suo amante del momento) e l’Artivism (fenomeno spesso collettivo e anonimo di guerriglia in rete). Modalità d’esame: L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione personale da parte del candidato di un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un aspetto preventivamente concordato con me. L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando le regole tipografiche per la compilazione delle note e della bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power point e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al corso. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello. Bibliografia Da concordare a seconda degli interessi del candidato. guida_programmi_129-144 13-03-2010 11:50 Pagina 144 144 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV LITOGRAFIA LITURGIA Paola Parisi Enrico Mazza La litografia raggiunge il suo massimo sviluppo nell’ottocento. Nei primi decenni di vita la litografia è stata adoperata per la diffusione di testi scritti, carte geografiche, vedute, soggetti naturalistici (animali, fiori, piante) e partiture musicali, fino ad allora scritte a mano. I maestri dell’800 sfrutteranno questa innovazione tecnica per i libri illustrati e per i libri d’artista. Ricchissimo anche il filone ottocentesco della satira politica e sociale. Ma senza alcun dubbio la litografia è uno degli elementi chiave per lo sviluppo del manifesto pubblicitario e del cartellone teatrale. Con la sua facile applicazione rivoluziona l’arte della stampa perché grazie all’immediatezza del segno ( fatta a matita grassa, gessetti e inchiostro litografico) l’artista disegna direttamente sulla pietra calcarea levigata.La semplicità nell’esecuzione del disegno e l’adattabilità al segno dell’artista rende la litografia una delle tecniche più versatili, tecnica si semplice ma non facile nella fase di stampa, dove grazie all’abilità dello stampatore si può ottenere una tiratura di circa un migliaio di copie.Si inizierà facendo conoscenza con le varie tipologie delle pietre calcaree la loro granitura. Il disegno effettuato con matite grasse o gessetti o inchiostro litografico, verrà acidato con una “preparazione” composta da gomma arabica ed acido nitrico dando inizio a quella che Senefelder chiamava “la vera stampa chimica”. Si passerà, infine, all’inchiostrazione della pietra con i rulli. Durante il corso si affronteranno diverse tecniche per la realizzazione della litografia. Dal bulino alla carta da trasporto, al frottage, alla fotocopia, alla maniera nera, al fondino colorato, al negativo, giungendo alla stampa in bianco e nero ed in quadricromia. Viene spiegato che cos’è la liturgia, la sua natura e le sue forme nel succedersi delle epoche culturali. Si dà particolare rilievo al rapporto tra la liturgia e le devozioni. In modo più specifico: che cos’è la liturgia secondo l’Antico e il Nuovo Testamento, la chiesa primitiva (i primi quattro secoli). Lo sviluppo del sacro nella liturgia medievale. In questo settore non c’è differenza tra le esigenze di una chiesa cattolica e quelle di una chiesa riformata, pur segnalando la diversità tra le varie chiese della riforma protestante. Il corso offre agli studenti i criteri per l’adeguamento liturgico degli edifici di culto secondo la Riforma liturgica introdotta nella chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II. Inoltre, si illustrano i criteri per la creazione delle suppellettili e dell’arredo liturgici delle chiese. Un particolare riferimento al battistero, altare, ambone, calice, patena, ecc. Il metodo è squisitamente storico, per definire la funzione e la simbologia dei vari elementi. Bibliografia • GRANT ARNOLD, Creative Lithography, New York, 1971. • GARO ZANTREAZIAN e CLINTON ADAMS, The tamarind book of lithography: art e techniques, Los Angeles, 1970. • NEREO TEDESCHI, La litografia degli asrtisti, Verona, 1973. • D. PORZIO e R. TABANELLI, La litografia: duecento anni di storia, arte, tecnica, Milano, 1982. • STEFANIA MASSARI e FRANCESCO NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’incisione, Roma, 1987. • SEGNO AMERICANO, Grafica anni 60/70, Milano, 1987. • ANGELA OCCHIPINTI, La stampa originale, Milano 1996. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 145 PROGRAMMI 145 2°LIV 1°LIV METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE Sandro Scarrocchia METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA Il corso verte sull’applicabilità della teoria dei valori di Riegl nel progetto di restauro. Si articola in tre momenti, che si concludono con esposizioni dei frequentanti in sedute seminariali plenarie e che vertono rispettivamente: a) sulle metodologie progettuali implicite o esplicitamente contenute nelle maggiori teorie del restauro; b) su casi/cantieri di restauro emblematici di una metodologia di restauro; c) su esercitazione di “progetto ponderato”, cioè di applicazione della teoria dei valori configgenti riegliana a casi specifici. La comunicazione visiva attiva una particolare forma di pensiero imperniato sul ragionare per immagini, per forme, per relazioni spaziali, per analogie e per similitudini. Richiede la capacità di utilizzare procedimenti sintetici, nei quali più elementi, anche eterogenei, entrano simultaneamente in relazione tra loro al fine di configurare schemi, mappe, strutture, diagrammi, sequenze in grado di visualizzare e rappresentare il mondo, le cose e le loro reciproche relazioni in una forma assolutamente irriducibile, quanto irrinunciabile. La metodologia è la disciplina che studia i modi migliori che, in rapporto ai fini, alle conoscenze e ai mezzi disponibili, consentono di affrontare i problemi della comunicazione; essa, cioè, ha il compito di individuare i criteri e i metodi più efficaci nella ricerca delle soluzioni che garantiscono un mirato e sicuro esito comunicativo. Bibliografia • PIERO SANPAOLESI, Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, Edam, Firenze, 1973. • S. SCARROCCHIA e R. SPELTA , Il progetto di restauro e i suoi strumenti, Atti del II Corso di Perfezionamento in restauro architettonico, diretto da R. Ballardini, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Dipartimento di scienza e tecnica del restauro, Il Cardo, Venezia, 1996. • F.ALBERTI e S. SCARROCCHIA, Cultura della conservazione e istanze del progetto, Alinea, Firenze 1998. • A. RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a cura di S. Scarrocchia, Gedit, Bologna, 2003. • S. SCARROCCHIA, Il progetto di restauro come progetto ponderato, in “Architettura 11”, cat. della Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” dell’Università di Bologna, sede di Cesena, Il Vicolo ed. 2004, pp. 114-117. • M. ANDALORO, La teoria del restauro nel 900 da Riegl a Brandi, Nardini, Firenze, 2006. • S. SCARROCCHIA, Gli strumenti della conservazione per il restauro dell’architettura contemporanea, In dialogo con Giuseppe Arcidiacono in “Recupero e Conservazione” n°72, 2006, pag.34-39. • S. SCARROCCHIA, Riegl en la práctica. De la maestría en la conservación de los monumentos al proyecto de restauro archtectónico, in Alois Riegl: el culto moderno de los monumentos, su carácter y sus orígenes, 1 ed. antológica y comentada en español por Aurora Arjones Fernández, Sevilla, Junta de Andalucía, Consejería de Cultura, 2007. Giuseppe Di Napoli Tematiche del corso I tre attori essenziali e i tre macro processi con la loro interazione danno luogo a Soggetto e Oggetto (percezione); Soggetto e Concetto (immaginazione); Concetto e Oggetto (comunicazione). La funzione monosemica dell’informazione grafica (segnale), quella polisemica della comunicazione visiva (segno) e quella pansemica dell’espressione artistica (simbolo). Le funzioni delle variabili visive nella costruzione dell’immagine grafica e delle invarianti percettive nel riconoscimento delle forme, Analisi critica della rispondenza dei sistemi di rappresentazione grafica rispetto alle differenti tipologie di referenti nella scala di iconicità (Moles). Le figure retoriche nella comunicazione visiva. Le metamorfosi della forma, della materia e della funzione dell’oggetto nell’arte e nel design. Dalla fenomenologia dei modi di apparenza dei colori, alla esegesi dei modi di vedere il colore, alla codificazione dei modi di stesura dei colori (invarianti pittoriche) Teorie e applicazioni dei fenomeni di intensificazione, assimilazione e contrasto cromatico nella comunicazione visiva; I colori acromatici, i colori cangianti, i colori ricordo e i colori immaginari nell’arte. Bibliografia •DI NAPOLI G.; Disegnare e conoscere. La mano l’occhio e il segno; Einaudi, Torino, 2004; •DI NAPOLI G.; Il colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche; Einaudi, Torino, 2006 •SUSANI G.; Scienza e progetto; Marsilio, Padova, 1967. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 146 146 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV METODOLOGIE CHIMICO FISICHE APPLICATE METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI ALLO STUDIO DELLE OPERE D’ARTE Mattia Matteucci Antonietta Gallone Galassi Il corso si basa sull’analisi del film inteso come prodotto costituiLe analisi scientifiche, metodi, validi- to da diverse variabili e componenti (storia, narrazione, messa in tà, limiti. Le condizioni ambientali: scena, montaggio, ritmo spazio-temporale, figura del regista, microclima, illuminazione. corpo degli attori). Questa analisi si proporrà di indagare le forEsami d’insieme: osservazioni dirette, me delle intenzioni del regista e si baserà principalmente sulal microscopio ottico e elettronico SEM, l’analisi di intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze di registrazione di immagini in luce visibile, UV e IR, radiografia X, ri- film.Il corso cercherà inoltre di focalizzarsi su quei percorsi cineflettografia IR. matografici giocati sullo stretto rapporto tra narrazione e costruAnalisi puntuali: fluorescenza XRF, analisi alla microsonda zione dell’immagine, tra autore e testo in modo tale da cercare elettronica SEM-EDSX, analisi microspettro-fluorimetrica in di comprendere come le diverse componenti che costruiscono un UV. Spettrometria di assorbimento atomico, spettrometria di film siano infine intimamente legate e come queste interagendo, assorbimento infrarosso FTIR, spettrometria di massa, spettro- impongano dei cambiamenti, a volte dei compromessi e degli scopia Raman. Analisi termoigrometrica, analisi termica diffe- adattamenti di una delle componenti in favore delle altre. Oltre renziale. Cromatografia, gascromatografia. a trattare una parte storica, che servirà principalmente allo stuMetodi di datazione: radiocarbonio, attivazione neutronica, ter- dente per (ri)percorrere un cinema difficilmente visibile, il corso moluminescenza, dendrocronologia, tracce di fissione dell’U di Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi cercherà di nei vetri. Pigmenti e leganti anacronistici. comparare alcune forme di messa in scena del passato con film Prove di laboratorio: allestimento dei campioni (inglobamento contemporanei per cercare un filo conduttore continuo nell’evoin resina poliestere, sezionatura, levigatura, osservazioni al mi- luzione dell’estetica e del linguaggio cinematografico con sconcroscopio ottico), test microchimici, prove di colorazione. Esame finamenti nel videoclip, nel cinema sperimentale. e interpretazione di immagini, lettura e interpretazione di spetBibliografia tri e tabelle. • FRANCESCO BALLO, Buster Keaton. One week, Lindau, Torino. • WALTER MURCH, In un batter d’occhi, Lindau, Torino. Bibliografia • ANTONIETTA GALLONE, Analisi fisiche e conservazione, Milano 1988. Dispense d’aggiornamento 2007-2008. • AA.VV, Artist’s pigments, vol. I, II. III. • JHONS S. MILLS e RAYMOND WHIT, The organic Chemistry of Museum Objects, Londra 1987. • NATIONAL GALLERY Tecnical Bullettin , Londra, nn. 1-26. • Studies in Conservation, IIC, Londra. Atti di congressi e cataloghi di mostre sull’argomento. Pubblicazioni a disposizione presso il Laboratorio. Si consiglia di non studiare su altri testi. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 147 PROGRAMMI 147 2°LIV 1°LIV METODOLOGIE E TECNOLOGIE DEL CONTEMPORANEO Francesca Alfano Miglietti METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO Vincenzo Sorrentino Un corso di territori corporali, una autosperimentazione che si colloca nei confini tra biologica, politica, teoria, nella necessità di una presenza che diventa discontinuità, caos, libertà, e che vive uno spazio e un tempo alterati. Corpi esposti, nella logica delle contaminazioni, degli intrecci, della pluralità di percorsi espressivi che attraversano e mutano il concetto di presenza corporea all’interno di una opera-vita che si inscrive costantemente sul proprio corpo. Una grande torsione che sperimenta altri canali espressivi, congegni di comunicazione che superano le concettualizzazioni astratte del linguaggio razionale per riaffermare e reinventare i linguaggi umiliati, repressi, oppressi i linguaggi della malattia, del caos, della follia, della discontinuità, i linguaggi dell’alterazione. Parte generale Il corso è impostato secondo un criterio filologico attraverso cui la prassi viene elaborata direttamente dallo studio di quei trattati dell’arte in cui è significativamente descritta. Tracciato diacronico: età antica (tradizione vitruviana); età alto-medievale (tradizione monastica); età basso-medievale (tradizione cenniniana); età rinascimentale (tradizione vasariana) Tracciato sincronico: elaborazione della praxis denominata buon fresco, considerata come antonomastica; la natura della calce aerea e suoi mutamenti chimici; formazione dell’intonaco e tecniche dell’intonacatura; applicazione del velo a giornate; la fase pittorica in rapporto alla reazione di presa. Chimica dei colori. Tecnica del disegno per affresco (cartone): il primo riporto, il secondo riporto. E’ la possibilità di utilizzare il corpo in maniera in cui il disagio, la ribellione, l’alterità, diventano sistema di creazione, il sistema delle tensioni che abita liberamente il corpo estendendolo. Un corpo come struttura manipolabile pronta a ricevere al proprio interno innesti tecnologici che possano operare, agire, evolversi autonomamente, sostituendosi ad organi destinati al decadimento fisiologico. Un corpo pronto ad estendersi al ritmo del flusso e delle mutazioni. Programma specifico La tecnica michelangiolesca nel Giudizio universale, all’interno della Cappella di Sisto IV. La tecnica del buon fresco e la tradizione giottesca nell’opera di Michelangelo. Il disvelamento dei colori in seguito al restauro.. Studio della composizione e moduli della rappresentazione apocalittica. Bibliografia • CENNINO CENNINI, Il libro dell’arte, 1390. • G. VASARI, Le Vite, 1550. • PIER LUIGI DE VECCHI, Il Giudizio universale, Fonti iconografiche, Roma, 1986. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 148 148 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV METODOLOGIE E TEORIE DELLA STORIA DELL’ARTE Raffaella Pulejo MODELLISTlCA L’arte si guarda, si ascolta ma, anche, si legge, si scrive e si ordina secondo principi storicamente determinati. Obiettivo del corso è formare negli studenti la consapevolezza dei metodi e delle diverse prospettive critiche secondo cui l’arte viene raccontata, interpretata, codificata e insegnata. Il corso è concentrato sull’analisi dei testi e della letteratura critica, quindi sulla scrittura dell’arte più che sulla analisi delle opere. Il programma prevede una parte di lezioni frontali dedicate al formarsi della disciplina storico artistica in senso moderno da Vasari a Lanzi (da una storia imperniata sulle biografie d’artista alla definizione del concetto di “scuola” in senso geografico e storico stilistico), fino al metodo dei conoscitori e all’attribuzionismo. Il panorama critico dal Novecento al presente verrà svolto invece in modo seminariale e si baserà sulla discussione in aula dei testi assegnati di volta in volta. Attribuzionismo, puro visibilismo, iconologia, sociologia dell’arte e critica marxista, psicologia e psicoanalisi, semiologia e post strutturalismo, critica di genere sono le scuole e i metodi che informano la letteratura artistica nella quale gli studenti dovranno imparare a muoversi, confrontando e verificando in rapporto alle opere, limiti e pregi dei diversi approcci interpretativi. Il corso è rivolto principalmente agli studenti del triennio di Comunicazione e didattica dell’arte, e per l’andamento seminariale, è a numero chiuso ( max 15 studenti). Prevede inoltre letture ed esercitazioni su testi in lingua inglese. I contenuti scientifico-disciplinari riguardano il modello, sia nella versione di interpretazione rappresentazione di un elemento nel contesto reale, sia in quello di configurazione-rappresentazione conseguente a un’idea progettuale. Comprendono i fondamenti e la metodologia di progetto del modello, nelle diverse dimensioni scalari, in relazione ai materiali, alle tecniche costruttive, agli effetti e al livello comunicativo ed espressivo del modello che si vuole realizzare in rapporto all’uso cui è destinato. L’uso del modello, i tipi di modello e i linguaggi anche nel loro sviluppo storico. Il corso verrà articolato in due parti: una di lezioni teoriche e l’altra di esercitazioni di laboratorio. Modalità d’esame L’esame consiste in un colloquio sulla bibliografia proposta. La valutazione finale terrà conto al 50% della partecipazione alla discussione in aula. Si fa presente che la parte seminariale del corso prevede obbligatoriamente la preparazione dei testi assegnati. Bibliografia • G. C. SCIOLLA, La critica d’arte del Novecento, UTET, Torino, 1995. • R. PULEJO, Storia dell’arte e critica di genere negli Stati Uniti (1a e 2a parte) in “Meta”, n.11(1998) e n.12/13 (2000). Luisa De Leo Bibliografia: • GIUSEPPE CENTO, Rilievo edilizio architettonico. Vitali Ghiande, Genova, 1959. • SERGIO CORRADESCHI, Come costruire un modello plastico ed architettonico, Di Baio, Milano, 1987. • CORRADO GAVINELLI, Storie di modelli esibitivi e critici, Alinea, Firenze, 1999. • LORENZO GONZA1ES e LUIGI BERTAZZONI, Modelli e prospettive, Hoepli, Milano,1990. • PIERO POLATO, Il modello nel designo, Hoepli, Milano, 1991. • FRANCA SALVERANI, La costruzione del modello architettonico, Di Baio, Milano,1992. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 149 PROGRAMMI 149 2°LIV 1°LIV MODELLISTlCA MUSEOGRAFIA Rosita Onofri Takashi Shimura Il corso verte sullo sviluppo del design e della capacità di interpretare le idee della ricerca ottenendo così un’esperienza pratica di come un approccio sperimentale e 3d al disegno possa aprire nuove possibilità. Idee e tecniche innovative dovranno essere utilizzate per quelli che saranno gli abiti realizzati da presentare su modello vivente in concordanza con il corso di Fashion design 2. Ai ragazzi verranno consegnati i cartamodelli base propedeutici alla lavorazione dei capi della collezione. Nella costruzione dell’abito lo studente dovrà altresì dimostrare di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come uno strumento tecnico, assemblando la forma disegnata su carta e trasportandola in 3d, e anche di conoscere i procedimenti attraverso cui questa forma può essere ottenuta. Museografia I 1) Introduzione al concetto di museografia. 2) Base del progetto: l’importanza di conoscere l’oggetto da esporre, anche in relazione alle percezioni e misure del corpo umano; le modalità di presentazione e illustrazione del progetto alla committenza, attraverso il disegno (tecnica, precisione) e la tempistica; l’approfondimento del progetto, dal quale nasce l’originalità del progettista. 3) Esercitazioni per fare un piccolo progetto con tema una piccola mostra: conoscenza e utilizzo dei materiali che si usano abitualmente per mostre e stand fieristici; apprendimento e ideazione di percorsi espositivi, minime distanze consigliate per visitare l’allestimento e l’altezza delle esposizioni. 4) Presentazione, quale esempio, di lavori realizzati dal docente per capire come il progetto si sviluppa dall’idea alla realizzazione. 5) Eventuale visita a una mostra con gli studenti. Museografia II 1) Sulla base delle lezioni di Museografia I si esegue un progetto, più complesso del primo anno, con tema l’allestimento temporaneo o permanente per una Sala di Museo o Pinacoteca. 2) Il lavoro è eseguito da piccoli gruppi. 3) La scelta dei materiali è libera: il tipo di legno ignifugo, ferro, alluminio, vetro, ecc … 4) Anche in queste lezioni vengono mostrati alcuni lavori eseguiti dal docente come esempi. 5) Eventuale visita di un Museo con gli studenti. Per il corso di Museografia I e I è importante la frequenza, oggetto di valutazione. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 150 150 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI Marco Meneguzzo MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO Chiara Nenci “Inside the White Cube: gallerie e galleristi oggi”. Il corso, che alterno all’indagine sul settore pubblico quella sul settore privato della diffusione e promozione dell’arte, quest’anno analizzerà gli aspetti privati della promozione, del mercato, e anche della commercializzazione del prodotto artistico. In questo senso, la galleria d’arte risulta essere ancora centrale nel sistema dell’arte, anche se affiancata – e mercantilmente superata – da altre attività, come le aste (di cui il corso si occuperà in una/due lezioni). Che cos’è una galleria d’arte? Come agisce oggi? Cosa è cambiato rispetto a qualche decennio fa? Esiste una geopolitica delle gallerie? A tutto questo cercherà di rispondere il corso, che usa la metafora del “White Cube” come essenza della galleria moderna, per indagare se esista anche una galleria diversa, postmoderna, che agisce secondo parametri diversi da quelli consolidati dalla precedente tradizione. Vietato non partecipare: i musei attrazione. Il corso ripercorre le tappe più significative della storia del collezionismo e della moderna “forma” dei musei attraverso l’analisi dei presupposti culturali, sociali, politici ed economici che ne hanno accompagnato l’evoluzione. A seguito di una prima parte dedicata al momento cruciale del passaggio dalle raccolte a carattere privato alla nascita del museo modernamente inteso, a carattere pubblico, si sosterà particolarmente sul profilo dell’istituzione nel XX secolo, alla luce del significato e del ruolo assunti nell’età contemporanea dal museo, sempre più rivolto a sedurre e conquistare il pubblico trasformandosi in uno spazio culturale attraverso un continuo processo di desacralizzazione. Luogo privilegiato dell’osservazione saranno quegli esempi adatti a ripercorrere la storia di una tradizione comune e radicata nel passato di un’istituzione così antica e diffusa. Saranno delineati i tratti salienti di un percorso arricchitosi nel tempo di nuovi valori semantici, di teorie ed esperienze progettuali ormai storicizzate. Le mutazioni strutturali e funzionali dei musei di nuova e antica formazione forniranno inoltre lo spunto per una riflessione sul ruolo assunto dagli architetti nel rapporto opera d’arte/spazio architettonico, e sulle problematiche dei più recenti museilandmark, con riferimento ai linguaggi più significativi. Bibliografia • M.C.MAZZI, In viaggio con le muse. Spazi e modelli del museo, Firenze, 2008. • P.MARANI, R.PAVONI, Musei. Trasformazioni di un’istituzione dall’età moderna al contemporaneo, Venezia, 2006. • D. RYOUT, L’arte del ventesimo secolo. Protagonisti, temi correnti, parte V: L’artista e il suo pubblico, pp. 335-407, trad. ital., Torino, 2002. A scelta uno dei testi seguenti: • E. DEL DRAGO, Centre George Pompidou, Milano, 2008. • Musei per il nuovo millennio, catalogo della mostra (Castello di Rivoli, Torino), Prestel editori, 2001. • L. BASSO PERESSUT, Musei. Architetture 1990-2000, Milano, 1999. • Museums. Next generation. Il futuro dei musei, a cura di P. Ciorra, D. Tchou, Edizioni del MAXXI di Roma, Milano, 2006. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 151 PROGRAMMI 151 2°LIV 1°LIV NET ART Domenico Quaranta Il corso di Net Art si propone di fornire una panoramica, il più possibile completa, delle pratiche artistiche che nell’ultimo decennio si sono sviluppate in Rete, utilizzandola non solo come mezzo di distribuzione, ma anche come medium creativo. Il corso sarà strutturato in una panoramica storica della Net Art dai suoi albori fino agli ultimi esperimenti, e in una analisi dettagliata delle forme e dei linguaggi da essa utilizzati, per poi approfondire tre tendenze importanti: la Software Art, la Code Poetry e l’uso performativo della Rete. Le lezioni saranno organizzate come segue: - Storia della Net Art (Preistoria - anni Sessanta e Ottanta: telecomunicazioni, hacker, BBS; I primi progetti in Rete; Fonderie digitali, contesti, mailing list; net.art (1994 – 2000); La crisi del 2000; La net art nel nuovo millennio). - Forme, temi e linguaggi della net art (Narrazione e ipertesto; Multimedialità; Plagiarismo& remissaggio; Documentazione, visualizzazione di dati e database). - Software Art (Browser Art; Game Art; Arte generativa). - Code Poetry. - Net Performance & Media Activism. Bibliografia Come Bibliografia di riferimento, a parte la dispensa che verrà messa a disposizione a conclusione del corso, sono richiesti i seguenti volumi: • Marco Deseriis, Giuseppe Marano, Net.art. L’arte della connessione, Shake Edizioni, Milano 2003 (scaricabile in formato pdf dall’indirizzo: http://www.connessionileggendarie.it/NET.ART_Deseriis-Marano.zip). • AA.VV., Connessioni Leggendarie, catalogo della mostra, Ready-Made, Milano, 2005. È invece considerata facoltativa la lettura dei seguenti testi: • RACHEL GREENE, Internet Art, Thames & Hudson, London 2004. • DOMENICO QUARANTA, Net Art 1994 - 1998. La vicenda di ada’web, Vita e Pensiero, Milano, 2004. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Paola Gallerani Il corso si propone di fornire agli studenti le basi necessarie per interagire col mondo dell’editoria, e specificamente l’editoria d’arte, disciplina fondamentale nel campo della valorizzazione dei beni culturali. Cenni storici sullo sviluppo dell’editoria, sul progresso tecnico dei mezzi di produzione (dal torchio alla stampa digitale) e sulle rivoluzioni del gusto grafico e tipografico saranno accompagnati da una riflessione critica sul ruolo dell’editore come mediatore culturale e sulle sfaccettature del “prodotto libro” come principale mezzo di diffusione delle idee. Verrà esaminata l’editoria d’arte, italiana e internazionale, dal dopoguerra ad oggi. Di questa saranno illustrati gli specifici politici, tecnici ed economici, ossia le caratteristiche distintive del libro illustrato relativamente a contenuti, produzione (rapporto testo e immagini) e mercato (costi e distribuzione). Saranno quindi esaminate le diverse tipologie di libro d’arte (guida, saggio, catalogo, monografia), e il libro stesso verrà analizzato in ogni sua parte costitutiva (struttura fisica, grafica e logica), illustrandone ogni fase di realizzazione (concezione, produzione, promozione, distribuzione, vita post-pubblicazione), anche attraverso interventi di professionisti del settore e visite “sul campo” (casa editrice Officina Libraria, fotolito, industrie tipografiche), volti a spiegare con aderenza alla realtà economico-produttiva i mestieri del libro. Un’esercitazione pratica in collaborazione con le Civiche Raccolte d’Arte Applicata di Milano su un progetto di pubblicazione completerà l’acquisizione degli strumenti fondamentali per l’elaborazione di prodotti editoriali. Il corso sarà corredato di una dispensa relativa agli argomenti storici e tecnici trattati; durante lo svolgimento delle lezioni il docente fornirà materiale illustrativo di corredo. Bibliografia • S. H. STEINBERG, Cinque secoli di stampa, Einaudi, Torino, 1982. • G. FIORAVANTI, Il nuovo manuale del grafico, Zanichelli, Bologna, 2004. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 152 152 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PITTURA Antonio Cioffi Maurizio Arcangeli La pedagogia studia le dinamiche relazionali attraverso le quali è possibile intervenire in modo mirato nella trasmissione del sapere e dunque nella formazione della personalità. E’ una disciplina che poggia su presupposti filosofici fortemente connessi a scienze umane quali la psicologia, la sociologia o l’antropologia. Per questo, nel corso delle lezioni, i vari argomenti verranno affrontati prendendo in esame i contributi trasversali che tali scienze possono apportare alla definizione di una corretta didattica dell’arte e dell’estetica. Per quanto riguarda la definizione del termine “didattica”, esso denota l’insieme delle metodologie e delle tecniche utili all’insegnamento (o meglio alla trasmissione) di determinate competenze o abilità; queste, nel caso del curriculum di studi seguito in Accademia di Belle Arti, riguardano -da un lato- l’avvio all’espressione attraverso i vari linguaggi visivi, dall’altro l’approccio alla lettura (comprensione ed interpretazione) della cultura visuale nella sua complessità, con riferimento, oltre ovviamente alla storia dell’arte, alla totalità della cultura di massa contemporanea. Utilizzare oggi questo termine in riferimento alle esperienze artistico - visuali degli ultimi cent’anni, sarebbe molto riduttivo e modesto, per tutto quello che l’arte moderna e contemporanea hanno scoperto e praticato, costruendo nuovi linguaggi espressivi e utilizzando nuovi materiali per produrre opere. Determinando così un cambiamento di fruizione di esse e conseguentemente di: Concetto di opera. Alcuni argomenti trattati nel corso delle lezioni: -La filosofia dell’educazione -Comunicazione, linguaggio e tecniche espressive -Semiologia del testo e del contesto -Sapere scientifico e sapere narrativo -Racconto, simbolo e forma simbolica -Pedagogia della fiaba e della favola -Gioco, creatività e pensiero divergente -Lo studio del disegno infantile -Identità personale e orientamenti psicopedagogici -L’impianto psicoanalitico nelle teorie di Freud e di Jung -Immaginario, mito tradizionale e cultura di massa -Le tecnologie multimediali nel campo educativo. Riferendoci alle esperienze ed ai percorsi tracciati dall’arte moderna e contemporanea (dalle avanguardie storiche all’oggi), e alle problematiche che ad essa si riferiscono, il lavoro sviluppato all’interno del corso di Pittura di primo livello (triennio) si organizzerà nel tentativo Teorico/Pratico di prendere consapevolezza dei vari aspetti dei linguaggi dell’arte. - L’organizzazione del lavoro degli studenti sarà libera da vincoli (non organizzata su temi dati) e insegnamenti dogmatici. - Essi con la loro propria sensibilità, presa di coscienza e analisi dei linguaggi, seguiranno un percorso didattico individuale. - L’utilizzo di nessuna tecnica è escluso, tradizionale e/o innovativa che sia, strumenti informatici/digitali compresi: (computer, videocamera, fotografia, ecc...). Strumenti con potenzialità sia progettuali che di supporto per la costruzione e visualizzazione dell’opera compiuta. - Importante sarà poi la lettura di quei testi fondamentali utili ad iniziare discussioni che si trasformino in lavoro pratico, discussioni singole o collettive atte a sviluppare un dialogo con e tra gli studenti, intorno le loro idee e relativi problemi di realizzazione pratica del lavoro. - Avranno inoltre importanza, i suggerimenti di visite personali o collettive alle esposizioni di arte contemporanea, in spazi pubblici o gallerie private, (esposizioni di artisti contemporanei). - Sarà fondamentale la frequenza, per poter acquisire il numero di crediti necessari per sostenere l’esame di passaggio. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 153 PROGRAMMI 153 1°LIV 1°LIV PITTURA PITTURA Xante Battaglia Italo Bressan La visione dell’artista-docente è Visuale ed affettiva. Nel senso che al di là del programma preferenziale si accettano tutte le forme ed espressioni artistiche purché di qualità o verso l’evoluzione. Così si segue singolarmente l’allievo, didatticamente ed artisticamente. La cattura dei realismi in pittura prima e con i mezzi meccanici poi (fotografia, computer, episcopio …), rientra nella mentalità di inserire l’artista nel nostro mondo della riproducibilità nel tentativo anche utopistico e poetico di evolverlo esteticamente e socialmente: (post-consumismo), la verità dell’artista e dei Santi. Su questa linea lo studente, ricapitolando la storia del disegno e della pittura arriva a dipingere iperrealisticamente per poi passare alla fotografia, riscattandola così a livello estetico. Caratteristica di questo corso, sarà lo studio approfondito del colore come elemento fondamentale e primario di tutta una serie di ricerche ed esperienze che hanno attraversato la nostra storia dell’arte. Osservazione ed analisi rivolta ai fenomeni visivi rispetto alla loro genesi. Articolato sviluppo grafico-disegnativo sul concetto di “realtà e rappresentazione” verso un “nuovo reale rappresentato”. Comparazione fra le varie tecniche espressive del disegno per formulare differenza e originalità della singola poetica. Il laboratorio sarà articolato su una sperimentazione di ricerca diretta delle varie tecniche pittoriche, della conoscenza e preparazione dei supporti, conoscenza iconografica, lettura e catalogazione delle varie componenti che formano l’immagine (colore, segno e materia) e integrazione di nuovi materiali all’interno della ricerca. Considerazioni sul concetto di spazio e spazialità in rapporto alla superficie e alla dimensione. Studio dei fenomeni indagati e prodotti dalla ricerca, in costante mutazione e sviluppo. Si richiede all’alievo, una decisa capacità di analisi critica, nei confronti del proprio lavoro rispetto al mondo e alla società di oggi, per sapersi confrontare con la nascita dei “nuovi linguaggi visivi” della contemporaneità. Bibliografia • L. VENTURI, Come si comprende la Pittura, Einaudi, Torino. • P. FRANCASTEL, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al Cubismo, Einaudi, Torino. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Einaudi, Torino. • G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo libri. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 154 154 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV PITTURA PITTURA Ignazio Gadaleta Ignazio Gadaleta Finalità specifica del corso è lo studio della pittura. Un linguaggio conoscitivo autonormativo che nell’essenza cromatica fonda le sue strutture. Un processo logico di comunicazione ed espressione,con tutte le possibili aperture e derive poetiche, che nella consapevolezza della storia trova il proprio fondamento. Un mezzo espressivo inesaurito e inesauribile, che evolve il processo della spazialità in modi diversi: dalla plasticità evocata alla concretezza della bidimensionalità, dalla tridimensionalità dell’estroflessione o dello sfondamento all’estensione virtualizzante, fino all’ampiezza della dimensione ambientale. Un sistema operativo esteso che comprende l’eventuale utilizzo di nuovi media e nuove tecnologie. Si compiranno esperienze, di carattere teorico e pratico, con particolare riguardo all’ambito del colore, nell’analisi delle dinamiche di percezione, rappresentazione e presentazione. Tali esercitazioni costituiranno applicazioni di processi mentali e operativi entro le coordinate tipiche delle diverse tecniche di realizzazione, analizzate nei procedimenti e nei particolari aspetti disciplinari che ne regolano l’uso efficace e finalizzato. Si studierà l’opera d’arte come costruzione linguistica strutturata, le sue dimensioni spazio-temporali interne e le sue possibilità di relazione e d’espansione, dallo spazio privato a quello pubblico, dal colore della pittura alla città del colore. L’estensione virtualizzante e l’ampiezza della dimensione ambientale costituiscono il fondamento linguistico di esperienze aperte a tutto campo nelle dinamiche plastiche delle arti visive, con l’indagine dello spazio dell’opera, dell’opera nello spazio, intorno e oltre. L’arte oltre l’opera: le teorizzazioni e i dibattiti. Oltre il quadro: estroflessioni, sfondamenti e virtualità. Oltre il modellato e lo scolpito: costruzioni e prelievi oggettuali. Oltre lo sguardo: sinestesie e multimedialità. Oltre i confini: ready-made, extramedia, offmedia, intermedia, opera-ambiente, land-art, interventi sul territorio, happening, environment, installazione, site-specific, arte relazionale. Le realizzazioni: nei luoghi e per i luoghi. Pionieri in Italia: Balla, Fontana, Somaini, da Ricostruzione futurista dell’universo a Lo Spazialismo a Urgenza della città. Osservazioni su: Campo urbano, Volterra ’73, Operazione Arcevia, La Biennale 1976 / Arte come sociale. Il convegno Io arte ??noi città. Natura e cultura dello spazio urbano. Ambienti costruttivi, percettivi, relazionali, interattivi, immersivi, scultura, pittura, video, scrittura, luce, natura. Indicazioni di metodologie operative possibili per un laboratorio di ricerca e formatività ambientale verso l’arte, dal colore della pittura alla città del colore. Bibliografia • MICHEL PASTOUREAU, Blu, Ponte alle Grazie, Milano, 2002. • GIUSEPPE DI NAPOLI, Il colore dipinto, Einaudi, Torino, 2006. • MICHEL PASTOUREAU, Dominique Simonnet. Il piccolo libro dei colori, Ponte alle Grazie, Milano, 2006. Bibliografia • Io arte?? noi città. Natura e cultura dello spazio urbano, Gangemi Editore, Roma, 2006. • ICO PARISI, Utopia realizzabile. Attraverso l’integrazione delle arti, Franco Angeli Editore, Milano, 1978. • ENRICO CRISPOLTI e FRANCESCO SOMAINI, Urgenza della città, Mazzotta, Milano, 1972. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 155 PROGRAMMI 155 1°LIV 2°LIV 1°LIV PITTURA PITTURA Renato Galbusera Alberto Garutti Il programma del corso si sviluppa a partire dall’affermazione della centralità dell’aula-laboratorio di pittura, come luogo di sintesi di processi teorici e pratici, che costituiscono l’essenza di questo insegnamento. L’attività pittorica si presenta come una galassia di modi ed atteggiamenti diversificati, e quindi come sistema complesso, la cui esplorazione è effettuata anche con visite a mostre e incontri con artisti. Il programma si basa sull’esame del curriculum formativo di ogni singolo allievo e attraverso colloqui, esercitazioni dal vero, lezioni frontali, incontri e visite, si arriva alla proposizione di progetti individuali. Il corso riserva particolare interesse alla dimensione pubblica dell’opera d’arte, attività che sarà svolta con un’apposita progettazione concordata con enti pubblici e soggetti privati. Facendo riferimento alle esperienze dell’arte contemporanea, e a tutte le possibili problematiche ad essa connesse, il corso si svilupperà nel tentativo di prendere coscienza dei metodi da essa praticati. Analisi delle strutture linguistico visuali del testo artistico nel “farsi” dell’opera; il problema delle possibili combinazioni nella strategia delle pratiche comunicative; i cambiamenti che i linguaggi hanno subito nel tempo; la pluralità dei codici per la creazione di una grammatica interiorizzata della prassi artistica. Questa parte sarà tesa a sviluppare la consapevolezza delle regole esistenti, del loro uso e significato, sistematizzandola in un “modello” che metta in luce i meccanismi propri dei segni visivi che sono generatori di testualità. Il biennio specialistico approfondisce gli aspetti sopra citati, in particolare valorizza i diversi profili personali e le diverse finalità. Modalità operative Ogni allievo deve presentare un curriculum scolastico-artistico con il fine di chiarire le proprie aspettative e caratterizzare in termini di progetto il corso di studi. Considerando le diverse matrici di provenienza, si delinea per il primo anno una tematica comune di base, che si sviluppa come approfondimento delle tecniche del disegno e dei diversi linguaggi pittorici. Il programma si attua attraverso percorsi individuali, momenti di discussione, schede tecniche, visite guidate. Lo svolgimento del programma prevede la frequenza, che da accesso all’ottenimento dei crediti e lo svolgimento di verifiche per tutti gli anni di corso. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 156 156 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV PITTURA PITTURA Gaetano Grillo Franco Marrocco Il corso si fonda sulla comprensione e sullo sviluppo del linguaggio artistico inteso come percorso individuale misurato sulla conoscenza sia dei linguaggi della tradizione storica sia della ricerca contemporanea. Il corso è da intendersi non in maniera restrittiva, considerando la pittura come la conoscenza e la pratica che si avvalgono di tecniche legate allo specifico, bensì come processo di comprensione e di sperimentazione di modalità del fare arte, strutturate nella solida conoscenza del patrimonio che si ricava dal passato ma radicate inevitabilmente nel sentimento del contemporaneo con tutta la complessità e la libertà dei linguaggi. Obiettivo principale è quello di formare dei giovani operatori artistici, dotati di autonomia linguistica, buona formazione di base, originalità di pensiero, capacità analitiche, acutezza critica e disciplinata conoscenza delle modalità di presentazione della propria ricerca. La pratica artistica non può essere confusa con espressioni autodidatte, ingenue e indisciplinate ma deve essere intesa come ricerca strutturata e permeata di rigore e di senso. Gli studenti lavoreranno nel solco di una direzione didattica che contempla la “pratica del fare” come simmetrica e inscindibile dal pensiero, dalla riflessione e dalla spinta emotiva. Nel corso del triennio gli studenti dovranno studiare, sperimentare e criticare sino a raggiungere una propria maturità commisurata alla conoscenza delle istanze del contemporaneo. La pittura è intesa come il linguaggio artistico originario, nella cui pancia, però, il presente consente infinite declinazioni. La pittura è una pratica onnivora che si nutre di tutto, lo metabolizza e lo trasforma ogni volta in un “tutto nuovo”. Il programma affronta le problematiche della pittura tenendo conto delle esigenze individuali degli studenti. Prende in esame l’opera nel suo farsi con particolare attenzione alla fase progettuale ed ideativa del processo creativo stesso, con particolare attenzione a quei temi dove il fare artistico è scaturito da necessità intime e personali, non soltanto del visivo ma anche sonoro, tattile ed olfattivo. Non pone limiti semantici nell’individuazione dei temi che saranno personalizzati a seconda dei cicli e dalle esigenze che emergeranno dalle discussioni che si terranno durante tutto il semestre ed anche nel rientri settimanali, attraversando trasversalmente le problematiche della pittura, soprattutto per le ricerche avvenute negli ultimi 25 anni, con tutti gli strumenti possibili, nuovi mezzi inclusi, senza porre limiti tra figurazioni o astrazioni. Lo studio dei “materiali della pittura”, con catalogazione degli stessi e le comparazioni necessarie alla comprensione delle sperimentazioni effettuate, anche in termini di produzione di “opere d’arte”, terrà presente tutte le complementarietà e le contaminazioni che la pittura ha subito ed influenzato nel complesso del panorama delle arti visive. Bibliografia Si lascia spazio alla lettura di testi già consigliati dai corsi teorici ma saranno segnalate pubblicazioni da consultare per un adeguato approfondimento delle ragioni teoriche legate alla propria ricerca visiva. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 157 PROGRAMMI 157 2°LIV 1°LIV PITTURA PITTURA Franco Marrocco Stefano Pizzi La centralità dell’opera e dell’allievo costituiscono il cardine della programmazione volta al potenziamento delle discipline teorico e laboratoriali affini alla vocazione artistica dello studente, al quale verrà rivolto un progetto didattico personalistico. La proposta di un tema collettivo non dovrà così porre alcun vincolo ai percorsi individuali ma costituire un ulteriore motivo di specializzazione che potrà avvenire tramite la condivisione delle ricerche.Muovendosi dunque dalle precedenti esperienze linguistico - espressive l’allievo, durante il primo ciclo di incontri, potrà concentrarsi sugli aspetti progettuali, genesi dell’opera, che in un secondo momento vedrà la sua concreta realizzazione. Gli aspetti teorici, critici e laboratoriali, precedentemente affrontati, potranno dunque edificarsi nell’opera stessa che pone in rapporto dialettico l’esperienza individuale dello studente con il mondo dell’arte contemporanea e il suo sistema. In questa possibile estensione, dal perimetro dell’aula verso le gallerie e l’intorno pubblico e sociale, il biennio individua la propria identità di specializzazione e, laddove è possibile, di professionalizzazione che, durante il corso, trova spazio nei diversi momenti disciplinari. Nell’anno accademico 2009/2010 le cattedre di pittura dei professori Stefano Pizzi e Nicola Salvatore, nel rispetto delle afferenze e in accordo con i colleghi delle cattedre di base, caratterizzanti e affini, danno origine a un programma didattico sperimentale denominato “Fermenti” indirizzato verso qualsivoglia fonte di nutrimento, il cui scopo è quello di creare per l’appunto un processo di cambiamento. L’aula 8 verrà quindi trasformata in atelier permanente in funzione tutti i giorni della settimana, all’interno del quale nuovi e vecchi saperi ed altrettanti sapori verranno materialmente e dialetticamente rielaborati rapportandosi con l’attualità e il sociale, nonché con la storia e il suo enorme bagaglio di avvenimenti ed immagini, per essere riproposti con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea. In tale ambito si svolgerà quell’attività di analisi,ricerca,discussione e sperimentazione atta a formulare nuovi linguaggi visivi. Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e permanenti presso musei e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private. Verranno altresì programmati incontri, dibattiti e lezioni con protagonisti del mondo culturale, enogastronomico e della società civile. Modalità d’esame: discussione e motivazione del lavoro svolto durante l’anno con una commissione composta da tutti i docenti aderenti al progetto. Bibliografia • FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira, Milano. • LOREDANA PARMESANI, L’arte del secolo, Skira, Milano, 1998/2009. • GUALTIERO MARCHESI, NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI, Il bello e il buono, Skira, Milano, 2009. • JORGE E PALOMA AMADO, La cucina di Bahia, Einaudi, Torino, 1998. • ALDO BUZZI, L’uovo alla kok, Adelphi, Milano, 1979. • DOGEN-UCHIYAMA ROSHI, Istruzioni a un cuoco zen, Ubaldini, Roma, 1986. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 158 158 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV PITTURA PITTURA Stefano Pizzi Nicola Salvatore Sulla figura dell’artista e il suo ruolo di intellettuale all’interno della società viene sviluppato il programma formativo di questa cattedra. L’aula è pertanto intesa come uno studio all’interno del quale vengono materialmente e dialetticamente rielaborati i saperi acquisiti in ambito artistico visivo,rapportandosi quindi con la tradizione ed il suo enorme bagaglio di immagini,e tecnicamente utilizzati con i mezzi espressivi della contemporaneità.In tale ambito si svolge quell’attività di analisi,ricerca e sperimentazione atta a formulare un proprio linguaggio espressivo. In relazione al progetto “Isola Comacina” gli allievi saranno orientati a disseminare sul territorio una serie di opere che si rapportino con gli archetipi sacrali territoriali come concordato con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del prof.Andrea B. Del Guercio. Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e permanenti presso musei,collezioni e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private. Relativamente all’Anno Accademico 2009/2010 la cattedra di pittura nel rispetto delle afferenze e in accordo con i colleghi delle cattedre di base, caratterizzanti e affini, dà origine a un programma didattico sperimentale denominato “Fermenti” indirizzato verso qualsivoglia fonte di nutrimento, il cui scopo è quello di creare per l’appunto un processo di cambiamento. L’aula 8, sede della “Trattoria da Salvatore”, verrà quindi trasformata in atelier permanente, in funzione tutti i giorni della settimana, all’interno della quale nuovi e vecchi saperi e altrettanti sapori verranno mentalmente e dialetticamente rielaborati, rapportandosi con l’attualità e il sociale, nonché con la storia e il suo enorme bagaglio di avvenimenti ed immagini, per essere riproposti con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea. In tale ambito si svolgerà quell’attività di analisi, ricerca, discussione e sperimentazione atta a formulare nuovi linguaggi visivi. Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e permanenti presso musei e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private. Verranno altresì programmati incontri, dibattiti e lezioni con protagonisti del mondo culturale, enogastronomico e della società civile. Modalità d’esame Presentazione-discussione del lavoro svolto. Bibliografia • FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira, Milano, 2009. • ANDREA B. DEL GUERCIO, Arte cristiana contemporanea, Ancora, Milano, 2007. • LOREDANA PARMESANI, L’arte del secolo, Skira, Milano, 2009. Modalità d’esame: discussione e motivazione del lavoro svolto durante l’anno con una commissione composta da tutti i docenti aderenti al progetto. Bibliografia • FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira, Milano. • LOREDANA PARMESANI, L’arte del secolo, Skira, Milano, 1998/2009. • GUALTIERO MARCHESI, NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI, Il bello e il buono, Skira, Milano, 2009. • JORGE E PALOMA AMADO, La cucina di Bahia, Einaudi, Torino, 1998. • ALDO BUZZI, L’uovo alla kok, Adelphi, Milano, 1979. • DOGEN-UCHIYAMA ROSHI, Istruzioni a un cuoco zen, Ubaldini, Roma, 1986. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 159 PROGRAMMI 159 2°LIV 1°LIV PLASTICA ORNAMENTALE PITTURA Nicola Salvatore Alfred De Locatelli L’isola Comacina, minuscolo lembo di terra emerso dalle acque profonde del Lario, rappresenta un luogo d’interesse artistico per l’Accademia di Belle Arti di Brera a cui è legata per le sue vicende storiche gloriose e tragiche. Nel 1939 durante il periodo dell’architettura razionalista l’architetto Pietro Lingeri (nato a Tremezzo) realizzò su quest’isola tre villette oggi oggetto d’ammirazione e studio. La rilettura storica di questo importante momento, in particolare del razionalismo comasco e le sue figure emblematiche (Lingeri, Terragni, Sant’Elia), costituisce il punto di partenza del tema che verrà affrontato durante il corso. Lo studente potrà sviluppare la ricerca e lo studio con modalità proprie avvalendosi delle testimonianze culturali e storiche e potrà approfondirli ulteriormente attraverso visite su luogo. Il confronto, l’analisi e la discussione collettiva con il docente daranno luogo allo sviluppo di un proprio linguaggio creativo. Cannovaccio di ricerca: Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in alcune bibliografie che permettano di svolgere una ricerca sia di forma che di contenuto. Prestare particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la documentazione. Bibliografia • CARAMEL LUCIANO e Longatti Alberto, Archipittura, Interrelazioni fra le arti a Como nell’età del Razionalismo, Editore Cesarenani, 2005. • Lingeri Pietro, a cura di Chiara Baglione ed Elisabetta Susani, Electa, 2004. • NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI, GUALTIERO MARCHESI, Il bello è il buono, Skira, 2009. Corso In cibo veritas. In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi appaiono “naturali”, seguono regole indiscusse e inconsce che vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare; come il linguaggio può modificarsi con il modificarsi dell’ambiente e riflettere determinate situazioni sociali, economiche e religiose. Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza, costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro. Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte. Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione creano spesso dei lavori interessati. Nel secondo semestre, con i rientri, verrà dato spazio al laboratorio in cui i partecipanti saranno chiamati all’interazione stimolando ulteriori intuizioni, ricordi, idee e saperi e finalmente realizzando il frutto della ricerca. guida_programmi_145-160 13-03-2010 11:52 Pagina 160 160 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV PLASTICA ORNAMENTALE Vito Natalino Giacummo Il docente ritiene opportuno che gli allievi pervengano a risultati espressivi personali e originali, attraverso tale indagine storico-teorica, allo scopo di conoscere prima di operare, di rielaborare creativamente le conoscenze acquisite, mediante un opportuno utilizzo delle tecniche e dei linguaggi. Lo studente affronterà in fase operativa, tutte le tematiche della figurazione, passando da esperienze di rappresentazione realistiche a esperienze di pura astrazione, sviluppando abilità che indagano tecniche e procedimenti disparati, anche antitetici. Si ritiene inoltre necessario l’uso della fotografia, della cinematografia e della computer-art, quali linguaggi di recente acquisizioni e di estremo interesse per il futuro artista. Verranno eseguite visite guidate a mostre, musei, laboratori, ecc. Tecniche plastiche: modellazione dell’argilla in bassorilievo e tuttotondo. Scultura in marmo, gesso, pietra, legno, polistirolo, riproduzione mediante formatura. Tecniche pittoriche: imprimitura su supporti vari. Altre tecniche: fotoritocco digitale, previsualizzazione ,CAD, animazione e rendering di immagini, softimage, maya, fotografia. PLASTICA ORNAMENTALE Romeo Leone supplente Nada Angela Divetta Le lezioni traggono spunto dal dibattito intorno all’arte contemporanea e dalle sue implicazioni con quella del passato, assumendo tale processo conoscitivo a fondamento metodologico della ricerca. Operatività e dialettica sono momenti immanenti per una formazione pratica e concettuale. La fase teorico-progettuale sarà oggetto di discussione collettiva anche con la partecipazione di altre discipline. Parte monografica “L’acqua come ornamento” naturale e costruito in relazione alle problematiche ambientali. Dall’oggetto al territorio: progettazione di installazioni, ambientazioni etc. Modalità d’esame Discussioni degli elaborati con riferimento alle questioni di natura tecnica e teorica dibattute durante il corso e oggetto dell’arte contemporanea. Bibliografia • G. DORFLES, Ultime tendenze dell’arte d’oggi, Feltrinelli. • H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Einaudi. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Einaudi. • AA. VV., Storia dell’arte ceramica, Zanichelli. • U. ECO, Come si fa una tesi di laurea. La bibliografia specifica sarà data durante il corso. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 161 PROGRAMMI 161 2°LIV 1°LIV PLASTICA ORNAMENTALE Guido Lodigiani Sistemi plastici monumentali ha come obiettivo della ricerca quello di ottenere qualità nell’ ideazione, nella realizzazione e nella valutazione di segni, forme, spazi d’arte monumentali; sensibilità nell’individuazione e nella valorizzazione del carattere dei luoghi; disposizione verso un equilibrato dialogo fra Scultura, Pittura ed Architettura. Per lo studente è utile frequentare il laboratorio c – poetica e progetto. L’ argomento del lavoro oggetto di valutazione è a scelta dello studente. In sede d’esame l’allievo presenterà la propria attività di ricerca; tratterà alcuni argomenti del programma specifico mostrando di aver approfondito il proprio studio su di una apprezzabile bibliografia. Elaborati richiesti: una scultura tridimensionale a carattere monumentale, proposta in scala, tenendo conto del progetto esecutivo e degli spazi di laboratorio disponibili. Arte pubblica come nuova occasione di relazione fra le arti negli esempi di alcune città europee. Bibliografia • M. MARINI, Pensieri sull’arte, Scheiwiller, Milano, 1998. • F. IRACE, P. MARINI, Luigi Caccia Dominioni, Marsilio, Venezia 2002. • L. DALL’OLIO, Arte e Architettura, Testo e Immagine, Torino, 1997. • A.A.V.V., ArchiScultura, Fondazione Beyeler, Basilea, 2004. • L. PERELLI, Public Art, F. Angeli, Milano, 2006. • L. GALOFARO, Artscape, Postmedia, Milano, 2007. PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO Giacomo Agosti Titolo del corso: Un rispetto nuovo. Il corso ha natura laboratoriale; non esiste bibliografia perché lo studente è invitato ad attingere dal proprio bagaglio emotivo ed esperienziale. Attraverso una serie di esercizi, improvvisazioni e sperimentazioni, si vogliono saggiare le potenzialità dell’individuo e del gruppo. L’esame finale è un momento di ricapitolazione di quanto è maturato nel corso degli incontri. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 162 162 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA Alessandro Baldanzi PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA Laura Tonani Il rapporto tra il mondo infantile e l’arte è vastissimo e investe diversi ambiti del sapere, delle professionalità e dei mestieri apparentemente distanti da quello educativo. Parlare di arte e di bambini potrebbe essere un valido pretesto per rivalutare l’arte come un immenso giacimento di esperienze e conoscenze. Il gioco come esperienza artistica e creativa, l’artista rende proprio questo connubio di elementi che si basano nel fare e nel disfare nello sperimentare relazioni inedite. Costruire concrete prospettive di avventura verso il nuovo, al diverso e quindi all’altro, la pratica creativa intesa come esperienza. Il tema è “La fiaba”, l’allievo imposterà una propria ricerca artistica nell’ambito di una fiaba scelta a piacere. Sarà un percorso creativo libero, non necessariamente relegato alla pagina di un libro per l’infanzia. Fantasia è anche fare a vanvera, a casaccio, è irregolarità. È invenzione e immaginazione. Perché una storia riesca a catturare l’attenzione del bambino, deve divertirlo e catturare la sua curiosità. Deve armonizzarsi con le sue ansie e le aspettative, in breve deve toccare tutti gli aspetti della sua personalità. Ed è per questo che la “fiaba popolare” viene presa come mezzo per riuscire ad arricchire e divertire sia bambini che adulti. I racconti provenienti da differenti culture analizzano i personaggi della storia come archetipi obbligandoci a interrogarci sul senso profondo della loro natura. Attraverso la sperimentazione ci avvicineremo al mondo dell’infanzia, cercando di mettere da parte tecnicismi esasperati ed eccessi di razionalità: “il miglior quadro è quello che la ragione non può ammettere” (Gruppo Co.Br.A.) I annualità L’esperienza dell’autoritratto. L’autoritratto rappresenta un’esperienza fondamentale nel percorso arteterapeutico. L’espressione della propria immagine corporea risponde alla domanda “chi sono Io” e ci offre la possibilità di cogliere aspetti profondi dell’individuo che affiorano a volte inconsapevolmente. La nostra esperienza coglie l’idea di Corpo inteso come Leib. Nel corso della ricerca artistica del ‘900 abbiamo avuto esempi di straordinaria intensità. Gli artisti hanno superato l’idea di autorappresentazione, intesa come ricerca di verosomiglianza fisionomica, incontrandosi con l’immagine segreta della propria identità. Pertanto le forme espressive legate all’autoritratto hanno intrapreso la via della sperimentazione interdisciplinare. Nei territori di confine, tra pittura, teatro, body art, etc. coglieremo le sorprendenti interazioni con la terapeutica artistica. Il corso verrà ripartito come segue: Morfologia della fiaba Cosa è un racconto di fate Segni e riti nella preistoria Il bianco e il nero,il pieno e il vuoto Identità e alterità del corpo, ibridi e metamorfosi Laboratori per bambini, l’esperienza di Munari Miti e riti tribali Bibliografia • BRUNO BETTELHEIM, Il mondo incantato. • VLADIMIR PROPP, Le radici storiche dei racconti di fate. • MARIE LOUISE VON FRANZ, Le fiabe interpretate. Bibliografia: • ALBERTO BOATTO, Narciso infranto. L’autoritratto moderno da Goya a Warhol, Laterza, Bari 1997. • EUGENIO BORGNA, Il volto senza fine, Le Lettere, Firenze 2004. • PATRIZIA MAGLI, Il volto e l’anima. Fisiognomica e passioni, Bompiani, Milano 1996. II annualità Corpo, materia e processi creativi. Il ruolo prettamente maieutico dell’artista terapista presuppone una profonda conoscenza del rapporto esistente tra immaginario materiale e processo creativo. Il progetto didattico propone, attraverso l’approccio alla poetica degli elementi di Gaston Bachelard, una riflessione intorno al “lavoro” cui l’immaginazione sottopone la materia del mondo, ritagliandovi le figure dei propri desideri. La sinergia tra immaginario e materia, nel suo farsi linguaggio tecnico e quindi espressione, concluderà il nostro percorso. Bibliografia: • GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione, morte e rinascita, Red edizioni, Como 1987. • GASTON BACHELARD, Psicanalisi dell’aria. Sognare di volare. L’ascesa e la caduta, Red edizioni, Como 1988 • GASTON BACHELARD, La terra e le forze. Le immagini della volontà, Red edizioni, Como 1989 • DINO FORMAGGIO, Fenomenologia della tecnica artistica, Pratiche Editrice, Parma 1978. A disposizione degli studenti dispense e CD-R guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 163 PROGRAMMI 163 2°LIV PROBLEMATICHE NEL RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1°LIV Vittoria Castoldi Il corso darà un’impostazione generale sulle problematiche legate alle profonde modificazioni che sono derivate dall’abbandono delle tecniche tradizionali e dei materiali delle “belle arti”. Questa parte sarà sviluppata soprattutto durante le visite a gallerie e mostre, dove sarà possibile verificare, con l’osservazione diretta delle opere, la profonda rottura che l’uso di materiali e tecniche che si differenziano profondamente da quelle tradizionali ha introdotto nel mondo della produzione artistica e che si riflette anche sulle scelte di intervento di conservazione. Come corso monografico saranno invece trattati due argomenti: - l’uso dei materiali plastici, caratterizzati intrinsecamente da instabilità e scarsa durata e che quindi pongono particolari problemi di conservazione e di restauro - la conservazione delle opere d’arte cinetica Per l’approfondimento dei temi trattati saranno fornite fotocopie di articoli (soprattutto in inglese, lingua di cui è richiesta una conoscenza di base). Le lezioni e le visite a mostre e gallerie sono, entrambe, parti essenziali del corso. L’esame valuterà la comprensione dei problemi proposti e la capacità di scelte critiche, elementi che gli studenti dovranno saper affrontare in modo autonomo in funzione di un approccio alla professione di restauratore. PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO Francesco Correggia Le problematiche del contemporaneo o di ciò che chiamiamo arte contemporanea toccano nodi complessi del fare dell’arte e del pensiero sull’arte. Il mondo dell’arte è costantemente attraversato da flussi di saperi, da un pluralismo sia nelle intenzioni che nelle modalità. Questioni relative all’ambiente, alla città, alla società, all’economia globale, alle dinamiche relazionali diventano oggetto d’indagine e di ricerca da parte degli artisti i quali sono sempre più attenti a ciò che oggi le nuove tecnologie offrono sia da un punto di vista dell’innovazione che da quello della ricerca estetica dei nuovi materiali. L’avvento del contemporaneo spinge l’arte ad affrontare problemi che hanno a che fare non solo con l’universo della rappresentazione o della dimensione estetica ma anche con quello di uno sviluppo solidale e compatibile e con società multiculturali sempre più complesse e globalizzate.Il corso intende affrontare tali svincoli e tali problematiche fornendo agli studenti un panorama adeguato intorno alle temperie del contemporaneo ma soprattutto fornendo loro una conoscenza su quelle che sono le dinamiche interpretative e sociologiche che caratterizzano la processualità artistica contemporanea rispetto a quella modernista sia da un punto di vista delle immagini che da quello della riflessione critica al confine con la storia, dal protomodernismo, alle nuove avventure tecnologiche e mediali. A tale fine il corso prenderà in esame i tre concetti decisivi e fondamentali per la comprensione delle problematiche attuali: moderno, postmoderno e contemporaneo con una vasta panoramica dei percorsi artistici, delle contaminazioni e dei linguaggi espressivi. La lettura delle immagini proposte sarà sempre accompagnata da una riflessione storico critica, di movimenti artistici, situazioni, aspetti, problematiche e contesti culturali in atto. Bibliografia • ARTHUR DANTO, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea ed il confine con la storia, Bruno Mondadori, Milano, 2008. • ULRIC BECK, Verso una seconda modernità, Carocci, Roma, 2001. • FREDERIC JAMESON, Postmodernismo, Fazi Editore, Roma, 2007. • GIANNI VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1991. • JEAN FRANCOIS LYOTARD, La condizione postmoderna, Feltrinelli, Milano, 1985. • JEAN BAUDRILLARD, Il delitto perfetto, Cortina, Milano, 2002. • PAUL VIRILIO, La bomba informatica, Cortina , Milano, 2000. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 164 164 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV PROCESSI E TECNICHE PER LO SPETTACOLO MULTIMEDIALE Daniele Paolin PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI Parte generale Il presente corso si propone di approfondire la conoscenza specifica di tematiche e metodologie inerenti gli aspetti della realizzazione tecnica di progetti per lo spettacolo e l’analisi delle diverse tipologie scenografiche in rapporto a spazi organizzati teatrali o performativi sulla base di specifiche finalità operative strutturate nel panel del corso di Regia Multimediale al quale il corso fa riferimento. Obiettivo del corso è l’individuazione di alcuni temi che si prestano all’applicazione di metodologie teorico-pratiche per la progettazione di allestimenti. Viene individuato un complesso edilizio comprendente corpi di fabbrica antichi che devono essere ristrutturati e dei quali esiste già un rilievo; si sono ipotizzate delle destinazioni d’uso compatibili come tempo libero, ricettivo-residenziale, alberghiero, professionale. Saranno oggetto di valutazioni e confronto il rapporto con la preesistenza storica, i temi della continuità e modernità, la rappresentazione di uno spazio con una sua qualità che significa anche attraverso i materiali e la loro disposizione. L’intervento di ristrutturazione implica anche la sistemazione degli spazi esterni dove esistono vincoli qualitativi di tipo ambientale, di rispetto e integrazione delle preesistenze storiche. Si farà uso di un repertorio vasto di materiali anche con alternative per qualità, prezzo, prestazioni, relativamente a pavimenti, scale, soffitti, materiali di rivestimento, divisori interni ed esterni, porte, finestre, illuminazione, impianto elettrico e di riscaldamento, servizi igienico-sanitari. Per quanto riguarda il progetto degli spazi esterni si farà riferimento alle essenze proprie del parco del Lambro, alla tradizione dei giardini storici presenti in Brianza e documentati da numerose pubblicazioni, così come alle realizzazioni internazionali recenti di parchi. Programma specifico Il corso prevede una serie di lezioni sull’evoluzione degli spazi performativi, in particolare quelli dello spettacolo, sulle tecniche di rappresentazione e di inserimento dei progetti intermediali in ambienti strutturati e storicamente destinati alla performance o in ambienti privi di tali caratteristiche e sulla metodologia tecnica applicata al progetto. Particolare attenzione verrà posta sui materiali indispensabili ai processi istallativi, sul loro corretto utilizzo e sulla loro evoluzione. Si arriverà, attraverso un lavoro seminariale, quindi, allo studio ed alla formulazione di un progetto completo su tema concordato (con il corso di Regia) che dovrà necessariamente presentare tutti gli elementi e caratteristiche indispensabili per una attendibile fattibilità. Bibliografia • F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, Gius. Laterza & Figli, RomaBari, 1992. • Teatro corpo architettura, a cura di G. Consonni, Laterza, Bari-Roma, 1998. • Fuori scena, a cura di R. Testa, R. Grozio, Marsilio Editori, Venezia, 2003. Guenzi Carlo guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 165 PROGRAMMI 165 1°LIV 1°LIV PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI Alberto Prina Takashi Shimura Sintesi del programma La grande tradizione italiana del design d’arredo si amplia alle moderne necessità dell’allestimento fieristico, dei locali del commercio, delle attrezzature e allestimenti museali. Si è venuta a creare una nuova figura professionale: quella del progettista di allestimenti e di eventi dove questi ultimi presentano essenziali problemi di scenografia. Il progettista di allestimenti si è trovato così ad assumere un importante ruolo, soprattutto nel settore fieristico, dovendo essere in grado di gestire l’intero processo di ideazione, progettazione e realizzazione. Il corso si sviluppa partendo da un percorso storico (dai primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri) per arrivare, dopo una investigazione sui principali sistemi di realizzazione, alle recenti tecniche di comunicazione e di marketing. La realizzazione di un progetto completo di allestimento che parte dal brief di progetto e discute le scelte di concept comunicazionale, conclude il corso. Sulla base delle lezioni di Museografia I e II, si fa eseguire un progetto (quale ipotesi, idea) per una esposizione permanente nella Sala di un Museo o Pinacoteca. Per poter seguire questo corso è necessario avere già frequentato i corsi di Museografia I e II. - Il progetto è individuale o di gruppo (in relazione al numero degli studenti). - E’ prevista la visita a un Laboratorio museotecnico. - La progettazione delle vetrine, espositori e la stessa Sala, si basa sullo studio approfondito degli oggetti da esporre in relazione alle necessità di: conservazione, climatizzazione, illuminazione, informazione didascalica. - Definizione del percorso espositivo e delle vie di fuga in caso di emergenza e di quanto attiene alla sicurezza. - Alcuni argomenti del corso sono esemplificati da lavori realizzati dal docente. Lo scopo del Corso è portare ogni studente alla concreta possibilità di eseguire un progetto realizzabile. Per il corso di Progettazione di Allestimenti è oggetto di valutazione: l’originalità, l’approfondimento del progetto, il disegno tecnico e il modo di presentazione, la tempistica del lavoro, la frequenza al corso. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 166 166 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI Felice Martinelli PROGETTAZIONE DI SOFTWARE INTERATTIVI Daniele Suffritti Il corso, nelle sue diverse articolazioni teorico/laboratoriali, propone una indagine zigzagante ed un’attenta lettura dei fondamenti della rappresentazione, materiali e tecniche legati all’esperienza della ricerca artistica e al suo legame con la committenza pubblica e privata. Un processo conoscitivo accelerato e rappresentativo che ha come obiettivi: - l’acquisizione di strumenti utili ad esplorare con curiosità le ragioni delle forme, i diversi segni e linguaggi delle dinamiche espressive e tipologie strutturali (artista e “collaboratori”, luogo, opera, committenza); - sensibilizzare l’allievo alle diverse tematiche, individuando, con professionalità, risposta ai quesiti posti. Dal know how introduttivo al metamorfico e non rettilineo carattere del contemporaneo, affinando conoscenza critica e qualità progettuale. Da verifiche cadenzate ed esercitazioni generalizzate, individuali e/o collettive, a carattere didattico, si perviene gradualmente a progetti ed elaborati personali applicando quanto analizzato in fase teorica. Finalità ed obbiettivi La possibilità di accedere ad informazioni relative all’ambiente in cui si muove un performer o uno spettatore consente a un artista di realizzare opere sensibili al loro comportamento fornendo così diversi livelli di interattività. Il corso studia vari metodi con cui accedere a queste informazioni attraverso sensori di vario genere o tramite riconoscimento ottico e ne propone metodi di l’elaborazione al fine di realizzare opere interattive. Metodi Il programma prevede, con una serie di lezioni laboratoriali, di fornire gli strumenti necessari all’utilizzo della piattaforma software Max/MSP/Jitter. Saranno studiate alcune tecniche di riconoscimento ottico, analisi e riconoscimento della silhouette, elaborazione video, utilizzo del canale alpha, di apparati MIDI, ricezione e invio di messaggi MIDI, interazione con Flash MX. Si analizzeranno i principali sensori disponibili nonché il loro utilizzo nelle installazioni per dialogare con l’ambiente circostante. Modalità d’esame Lo studente è tenuto a sostenere un colloquio attraverso il quale si verifica la conoscenza degli argomenti trattati durante la didattica svolta e l’autonomo approfondimento acquisito utilizzando la bibliografia via via indicata; inoltre, lo studente presenta gli elaborati che caratterizzano la scena progettuale e relaziona su di un argomento specifico concordato con il docente. Bibliografia • G.CELANT, Arti e Architettura, Skira, 2004. • Arte Ambientale. Collezione Gori, U. Alemanni, 1993. • G.CELANT, L’inferno dell’arte italiana, materiali 1946/64, Costa&Nolan, 1990. Durante il corso verranno fornite ulteriori e precise indicazioni. Modalità d’esame Il colloquio orale sugli argomenti del corso dovrà essere completato con un progetto di tipo interattivo, accompagnato da un elaborato cartaceo di 10/30 pagine che analizzi il progetto negli aspetti teorico-artistici e ne descriva il progetto tecnologico motivando le scelte effettuate. E-mail [email protected] Bibliografia Manuali di MAX/MSP/Jitter, dispense fornite durante il corso. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 167 PROGRAMMI 167 2°LIV 2°LIV PROGETTAZIONE GRAFICA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE Piero Orsi Tullio Brunone Progettazione grafica è la naturale evoluzione del corso di Graphic Design del primo livello. Durante l’anno verranno ripresi i metodi di lavoro e approfonditi gli sviluppi del processo creativo. Il corso affronta i diversi aspetti della comunicazione visiva: dalla progettazione e realizzazione di messaggi pubblicitari, di prodotti editoriali, fino ai più recenti procedimenti per la comunicazione d’impresa, il progetto dell’identità visiva di musei, esposizioni, siti archeologici, luoghi della cultura, ecc., compresa la grafica di pubblica utilità. Sono previsti incontri con professionisti del settore. Questioni teoriche Gli sviluppi e le articolazioni teoriche che i nuovi media hanno introdotto nelle arti visuali a partire dalle prime esperienze degli anni ‘50. Riferimenti al percorso storico delle tecnologie e alle esperienze fondamentali. I primi utilizzi della tecnologia nell’ambito della ricerca artistica. Il rapporto fra arte e sviluppo tecnico, continuità/cambiamento nel rapporto fra arte e tecnologia. L’immagine elettronica contemporanea. Il tempo, la materia, il segno, la luce nell’immagine digitale. La multimedialità, il rapporto sempre più articolato fra discipline e strumenti operativi. Interattività: la navigazione all’interno dell’opera, l’installazione, il corpo ed i sensi nel coinvolgimento. L’opera in rete, internet come scenario, il motore internet. Il controllo totale del progetto. Bibliografia Sarà indicata durante il corso. Laboratorio Lo sviluppo del progetto sotto l’aspetto tecnico e informatico, fattibilità. La presentazione del progetto. Schemi e rappresentazioni. La questione dei software e delle applicazioni (Director, Flash, Final Cut, Premiere, EyesWeb, Softimage, Avid ecc. Scrittura di software, operazioni ibride, le interfacce. Nel primo segmento del corso (aspetto teorico) si affrontano gli aspetti teorici e storici fornendo le informazioni fondamentali per la conoscenze necessarie in un progetto che preveda l’utilizzo delle tecnologie. II secondo aspetto (il laboratorio) corrisponde alla fase realizzativa del progetto in tutti gli aspetti essenziali, riflettendo sulle questioni strettamente legata ai significati, attribuendo notevole importanza al senso del lavoro ed alle giustificazioni teoriche. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 168 168 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI Paolo Rosa Hubert Westkemper Finalità e obiettivi II corso affronta i percorsi e le trasformazioni di un’area definibile come “post-cinematografica”. Lo sviluppo della cultura digitale, l’introduzione di nuove tecniche di produzione determinano il formarsi di nuove estetiche e di un diverso rapporto di visione con lo spettatore. Elementi che aprono anche a ricerche orientate verso proiezioni simultanee su più schermi, alla moltiplicazione e spazializzazione dei contesti narrativi, all’interattività, alla introduzione di inedite concezioni di montaggio. Inoltre invitano ad una dialettica tra componenti fiction e non fiction, fra approccio saggistico, documentaristico e narrativo. Tutto alla luce delle esperienze passate e recenti di cinema sperimentale e d’artista, video e ambientazioni d’autore. La parte teorica del corso rifuarda elementi basi della fisica del suono, della psicoacustica e dell’acustica ambientale per arrivare a comprendere su quali parametri agire nella creazione di uno spazio virtuale e per simulare movimento. Parallelamente affronteremo il funzionamento dei microfoni e le regole base per la ripresa del suono, il funzionamento delle casse acustiche e i vari sistemi di diffusione del suono, la teoria e pratica dei sistemi audio 3-D compreso sistemi multicanale e l’audio binaurale. In forma laboratoriale ci dedicheremo al sound-design, utilizzando un sistema di Hard-Disc Recording con vari plug-in per registrare, editare ed elaborare musiche, suoni e voci potenzialmente finalizzati a spettacoli, cinema, mostre, musei, istallazioni sonore e/o multimediali, radiodrammi, internet. Tema di ricerca Nell’ambito di un’estetica che privilegia la relazione piuttosto che la forma, il gesto acquisisce una funzione centrale. Ma più che di gesto dell’artista, oggetto della ricerca sperimentale in altri momenti storici, si parla di gesto dello spettatore. Il gesto dunque oltre a significare per il suo proporsi visivo, diviene tramite per la valorizzazione di una dimensione tattile. Al senso lungo della vista si associa il senso corto del gesto; alla percezione si accorpa l’esperienza diretta. Il toccare più che il vedere produce una responsabilità del fare e nelle tracce che esso deposita c’è il senso della sua conseguenza. Del resto nella logica dei dispositivi interattivi, lo spettatore è chiamato in causa direttamente e il progettista/artista nel farlo si pone consapevolmente il problema di determinare comportamenti. Operatività Si richiede la progettazione di un’opera che rispetti metodologie e tematica indicata, prodotta con uno dei linguaggi segnalati, tenendo in considerazione i fattori di fattibilità e di sostenibilità necessari alla sua realizzazione finale. E-mail: [email protected] Bibliografia • A. MELUCCI, Passaggio d’epoca, Feltrinelli. • M.CARBONI e P. MONTANI, Lo stato dell’arte, Laterza. • Arte tra azione e contemplazione, a cura di S.Vassallo e A. di Brino, ETS. • A. BALZOLA e A. M. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti. • V. VALENTINI, Le pratiche del video e le storie del video, Bulzoni. • C. SINI, J. DERRIDA, STUDIO AZZURRO, Pensare l’arte, Motta. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 169 PROGRAMMI 169 1°LIV 2°LIV PSICOLOGIA DELL’ARTE PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA Roberto Galeotti Alessandra Miazza Parte generale Nascita della psicologia dell’arte. La psicologia dell’arte alla luce delle principali teorie psicologiche: contributi teorici ed empirici. La “misurazione” dell’esperienza estetica: l’estetica informazionale e matematica. L’avanguardia artistica e la psicologia dell’arte. Sviluppi recenti della psicologia dell’arte: il modello cognitivista e psicofisiologico dell’esperienza estetica e le teorie cognitivo-neuronali. Parte generale Il corso ha lo scopo di fornire strumenti conoscitivi e di riflessione riguardanti lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dalla nascita all’adolescenza. Particolare accento è posto sul sistema di relazioni bambino-adulto anche alla luce dei più recenti sviluppi della psicologia e della psicoanalisi. Vengono inoltre privilegiati gli aspetti relativi allo sviluppo delle attività grafiche sia in relazione alla dimensione affettiva che alla maturazione concettuale. Programma specifico La metodologia della ricerca artistica. Oggi il metodo non è più uno strumento per la soluzione pratica dei problemi ma, piuttosto, un insieme di regole di valutazione, ad esempio, della «razionalità» e dei «limiti» di teorie articolate. Spesso, anche al solo fine di scandalizzare, sono state evidenziate analogie procedurali fra arti e scienze, nessuno però ha mai tentato un’approccio storiografico alle teorie artistiche a partire dalle regole logiche del metodo. Si ignorano quindi le conseguenze - anche puramente teoriche - che potrebbero derivare dall’applicazione “radicale”, cioè fino alle estreme conseguenze logiche, del metodo alla ricerca artistica. A tale tema è dedicato l’approfondimento del corso. Bibliografia • P. Ferraris, Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma, 2004. • S. Lombardo, L’avanguardia difficile, Lithos, Roma, 2004. • U. Neisser, Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, 1976, Bologna, 1993. • V. Ruggieri, L’esperienza estetica, Armando, Roma, 1997. Programma specifico Prima infanzia. La crescita e lo sviluppo letti all’interno di una matrice relazionale: il costituirsi di un “grembo psichico” materno, la capacità di contenimento e il bisogno del bambino di essere “compreso”, l’esperienza di frustrazione e l’emergere del pensiero, il complesso edipico. Sviluppo del linguaggio e sviluppo cognitivo. Creatività, pensiero divergente e senso di sicurezza. Fanciullezza. L’età di latenza: la rinuncia al “pensiero magico onnipotente” e il prevalere della “ragione” sui sentimenti. L’ingresso nella scuola: ansie e aspettative. L’evoluzione della rappresentazione grafica. Adolescenza. Una “seconda nascita”: la “centralità del corpo” e l’elaborazione di una nuova immagine di sé, l’ambivalenza e l’ambiguità rispetto agli oggetti d’amore, la conquista del senso si sé e l’innamoramento. Il gruppo dei pari e i “riti di passaggio”. Bibliografia • S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, A piccoli passi, 1994, Mondadori, Milano. • S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, I bambini sono cambiati, 1996, Mondadori, Milano. • S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, L’età incerta, 2000, Mondadori, Milano. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 170 170 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA Baharier Haim Ermeneutica biblica e pensiero ebraico. Per la tradizione ebraica, la Torah è un testo essenzialmente deittico, in attesa d’essere interpretato. Pertanto l’approccio ermeneutico avviene fondandosi tanto sui testi fondamentali dell’interpretazione ebraica: il Talmud e il Midrash, quanto sugli insegnamenti dei Maestri. RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA Luca Scacchetti L’architettura che per definirsi compiutamente, per divenire opera o manufatto reale è necessariamente collettiva, ovvero fatta da più persone, da più competenze, dal lavoro e dalla fatica di molti, di fatto viene governata o guidata da un sua prefigurazione grafica, da una sua rappresentazione preventiva. Tale pre-configurazione è però così esaustiva dell’immagine, delle funzioni, dello scopo e dei rapporti che l’opera instaurerà con l’intorno da divenire essa stessa architettura. Noi tutti osservando una rappresentazione di architettura, la nominiamo come architettura. E’ solo nella disciplina architettonica che il disegno ha un così alto valore sostitutivo, tanto da poter nominare esso stesso, il disegno, architettura così come l’edificio finito. E su questo scambio di significati continui: disegno – progetto architettura costruita - architettura ridisegnata, che svolgeremo il nostro lavoro, occupandoci principalmente della sovrapposizione iniziale tra disegno e progetto, ovvero del disegno come rappresentazione preventiva, come prefigurazione di un dopo. Le prefigurazioni sono progressive, o progrediscono verso una sempre maggiore definizione e messa a punto delle idee. Ce ne occuperemo anche attraverso simulazioni progettuali, schizzi, disegni preliminari, disegni definitivi, disegni esecutivi, dettagli, modelli e così via. L’attenzione principale sarà data al disegno manuale o a quella forma di disegno non mediata da un computer ove il passaggio pensiero/mano è immediato e privo di filtri. Cercheremo di lavorare su ogni forma di disegno anche con interventi esterni di architetti ed illustratori e quindi anche con le forme più contemporanee di renderizzazione. Obiettivo del corso sarà anche il tentare di ricucire un rapporto storicamente fondamentale tra architettura ed Accademia di Belle Arti, ritrovando proprio nel disegno e nella rappresentazione il comune denominatore, l’elemento di rilancio e di connessione interdisciplinare. Bibliografia Collana Disegni e Schizzi, Motta Editore: • LUCA SCACCHETTI, Disegni 1983 - 2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin. • ALESSANDRO ANSELMI, Piano superficie progetto 2004. • PAOLO PORTOGHESI, Disegni 1949 - 2003. • ADOLFO NATALINI, Disegni 1976 - 2001. • GAMBETTI & ISOLA, Schizzi 2001. • CARLO AYMONINO, Disegni 1972 - 1997. • ALDO ROSSI, Disegni 1990 - 1997. • GUIDO CANELLA, Disegni 1955 2005. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 171 PROGRAMMI 171 2°LIV 2°LIV REALTÀ VIRTUALE E PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ Mario Canali REGIA Il corso si propone di mostrare come le principali scoperte scientifiche del ‘900, ed ancora di più l’introduzione dell’uso del computer, abbiano non solo determinato un nuovo modo di vivere e vedere il mondo, ma aperto prospettive inedite e prima inimmaginabili alla progettualità artistica. Dall’immagine di un mondo-orologio dominato da forze meccaniche e precisi movimenti di corpi incorruttibili, arriveremo, attraverso gli scenari aperti da principi, leggi e teoremi indicati come indeterminazione, relatività, caos, geometria frattale, complessità, a quell’iridescente e cangiante configurazione-mondo che caratterizza la nostra contemporaneità. Un mondo dove la deriva di linearità e sequenza rivela i disequilibri intelligenti della vita, aprendo all’arte nuovi scenari immaginativi. L’approccio teorico, così come la prassi operativa, della regia costituisce da sempre un riferimento importante nella produzione di eventi estetici che sanno ricondurre ad un progetto unitario la necessità di utilizzare contemporaneamente linguaggi comunicativi diversi e differenziabili. Questa caratteristica rende oggi alla funzione registica una particolare consonanza con la produzione estetica della contemporaneità. Infatti, oggi la manipolazione dei linguaggi, dei materiali, degli ambiti, dei codici, appare il procedere indicato e riconosciuto dell’operare estetico e del suo processo creativo. In questa prospettiva, la regia ridisegna la propria funzione e il suo rapporto con il mondo delle arti, a cui le nuove tecnologie consentono territori di sperimentazione ampi e di sicuro interesse. Il corso di regia si propone dunque l’obiettivo di esporre questa attitudine teorica, metodologica e progettuale, senza eludere la verifica sperimentale dell’operare concreto. L’approfondimento delle specificità estetiche, linguistiche e tecniche dei diversi mezzi di espressione come il teatro, il cinema, la televisione e i nuovi media, ne rappresenterà l’approccio sistemico, al fine di considerarne e sperimentarne le possibilità di interazione comunicativa nella dimensione estetica oggi riconosciuta come multimedialità o intermedialità. Una nuova visione del mondo. L’avvento del computer. La prospettiva digitale. Arte e paradigma della complessità. Bibliografia Oltre ad avvalersi delle dispense per una comprensione generale degli argomenti trattati durante il corso, lo studente dovrà scegliere almeno uno tra i seguenti testi: • JOHN BROCKMANN, La terza cultura - Oltre la rivoluzione scientifica, Garzanti, 1995. • FRITJOF CAPRA, La rete della vita, Bur, 1997. • MORRIS MITCHELL WALDROP, Complessità - Uomini e idee al confine tra ordine e caos, Instar Libri, 2002. Altri testi, non obbligatori, saranno indicati durante il corso e serviranno allo studente da riferimento per approfondire eventualmente, a sua scelta, un’area specifica del corso ai fini della realizzazione del suo progetto. Internet Per l’approfondimento di alcuni argomenti consultare i siti: www.studiocanali.com e www.arcnaut.it Ezio Cuoghi guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 172 172 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV REGIA REGIA Francesco Micheli Loredana Putignani «Può esistere il teatro senza spettatori? Ce ne vuole almeno uno per parlare di spettacolo. E così non ci rimane che l’attore e lo spettatore. Possiamo perciò definire il teatro come “ciò che avviene tra lo spettatore e l’attore”. Tutto il resto è supplementare - forse necessario, ma supplementare». JERZY GROTOWSKI L’obiettivo del corso è orientato in una prima fase all’analisi della nuova drammaturgia internazionale della scena, negli spazi differenziali che lo spettacolo occupa nella contemporaneità. Dalla decodificazione dell’immagine, allo sviluppo del testo-contesto, nell’acquisizione di essenziali strategie compositive, per l’attivazione di una formazione dello sguardo e nella fondante costituzione di un personale metodo di lavoro del discente; l’impronta digitale che segna la sottile differenza nell’elaborazione della macchina attoriale. De-strutturazione, scomposizione dei piani narrativi, sotto-partitura, tecniche corporee e tradizioni attoriali extraeuropee, confluiscono nelle problematiche del rappresentare e nell’indagine degli elementi che determinano il concetto di regia. Lo studente è coinvolto attivamente nei diversi piani della costruzione scenica, anche nel laboratorio Arte della Performance, connesso al corso, tenuto appositamente in palcoscenico. Si analizzano i nuovi modi di concepire le pratiche attoriali-performative, ripercorrendo alcuni fondanti interventi critici del Novecento, negli innesti delle nuove tecnologie come mezzi elettronici connessi al corpo. La pre-esistenza dell’attore. Un processo incentrato sul recupero della spaziatura delle cose, del volume dei corpi e della voce, per far riemergere il sacro rapporto con lo spazio, nella sua assolutezza. Il tessuto spaziale nella dimensione sonora e nel senso della luce, partendo da ciò che teatro non è, ma lo alimenta. Nel Tradi-mento della Tradi-zione, la riflessione è rivolta ai processi di corpo-memoria e alle varie possibilità d’integrazione di linguaggi e comportamenti, in connessione con alcune esperienze di teatro al presente. Un filo sanguigno da Shakespeare a Kane, rinvenibile nei Blasted della nuova drammaturgia inglese, così come Sofocle in Beckett, nell’azzeramento della rappresentazione, come un incendiarsi qui ed ora della Tradizione. Il corso, nel tentativo di fornire strumenti e stimoli sulla Regia intesa come Arte dello sguardo, è diviso in tre parti principali. Sezione storica Si approfondiscono aspetti della storia dello spettacolo, con particolare riferimento alla fenomenologia del teatro lirico italiano e alla nascita della regia nel Novecento. Bibliografia • COLETTI, Da Monteverdi a Puccini, Einaudi. • JERZY GROTOWSKI, Per un teatro povero, Bulzoni Editore. Sezione monografica Elementi di drammaturgia: “L’Orlando Furioso di L. Ariosto raccontato da I. Calvino”, Oscar Mondadori. A partire dall’analisi critica del capolavoro letterario del Rinascimento italiano tramite la mediazione di un altro grande scrittore conterraneo del Novecento, daremo vita a un progetto scenico che dia spazio, corpo e suono a quelle pagine. Sezione laboratoriale Accanto agli ormai consueti “cantieri”, in via di definizione, con teatri milanesi e non, dedicheremo una parte del corso a progetti di drammaturgia individuali a partire da un testo non teatrale (sceneggiature e romanzi). Di seguito l’elenco dei testi tra cui operare la propria scelta. Bibliografia Romanzi: • HARUKI MURAKAMI, La Ragazza dello Sputnik, Einaudi. • AGOTA KRISTOF, La Trilogia della città di K., Einaudi. Film: • Persona di Ingmar Bergman. • Dogville di Lars Von Triers. Le tre sezioni del corso saranno oggetto di verifica in sede d’esame. La frequenza è vivamente consigliata: chi fosse impossibilitato a partecipare è obbligato alla redazione col docente di un programma apposito. Bibliografia La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni. Videografia, filmati, documentari, interviste. I cinque sensi del teatro. Abramovic / Baush / Bene / Bergman / Brook / Barba / Beck / Beckett / Kantor / Grotowskij / Pasolini / Herzog, / Martone / Neiwiller / Tarkovskij. Visioni di Teatro contemporaneo guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 173 PROGRAMMI 173 1°LIV 2°LIV RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURARI Elisabetta Attorrese RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI Anna Lucchini Obiettivi formativi Fornire agli studenti le basi teoriche della disciplina con una serie di conoscenze inerenti alla conservazione, alla manutenzione, al restauro dei dipinti murali e dotarli dei necessari strumenti di approfondimento e di aggiornamento, seguirli nell’apprendimento delle tecniche di intervento e nell’acquisizione delle abilità manuali necessarie. Pitture murali Il corso prevede delle lezioni teoriche e pratiche sul restauro delle pitture murali. Gli argomenti trattati sono di seguito specificati. - Storia della tecnica pittorica murale ( affresco, pittura a calce, tempera a uovo e a olio, encausto, encausticazione). - Cause e processi di deterioramento. - Indagini diagnostiche. - Tecniche di conservazione e restauro. - Teoria di restauro. - Discussione su alcuni metodi di intervento. Le esposizione saranno supportate da materiale fotografico. Le lezioni saranno integrate da visite a Chiese e Musei, cantieri di restauro. Programma Il corso prevede una serie di lezioni teoriche abbinate all’attività pratica di laboratorio e di cantiere sul restauro dei dipinti murali. Le lezioni teoriche seguiranno il presente programma: - Storia dei materiali impiegati e delle metodiche adottate nella tecnica di esecuzione dei dipinti murali attraverso la lettura delle fonti, delle testimonianze documentarie e lo studio dei casi. - Sistemi di documentazione e schedatura dello stato di fatto di un’opera e della tecnica esecutiva. - Il degrado dei materiali: le cause e i processi di deterioramento. Sistemi di identificazione e documentazione. - Sistemi diagnostici di approfondimento. - Tecniche di intervento di conservazione, di manutenzione e restauro: sistemi di consolidamento degli intonaci e della pellicola pittorica, di pulitura, di trattamento o rimozione di elementi non idonei, di stuccatura delle lacune e di integrazione con grandi neutri. Metodi e tecniche per l’integrazione pittorica. - Esempi di progettazione e realizzazione di restauri di dipinti murali e stucchi attraverso la video proiezione di documentazioni fotografiche e di indagini diagnostiche. Le lezioni pratiche si svolgeranno dapprima nei laboratori dell’accademia e prevedono la realizzazione di campioni di tecnica desunti dalla precettistica tecnica e in seguito presso cantieri di restauro di dipinti murali seguiti dalla Soprintendenza competente. L’approccio alla parte pratica sarà sempre preceduto da un’introduzione teorica finalizzata a rendere più comprensibile la fase operativa. Bibliografia Indicazioni particolari sulle sezioni da approfondire, dispense, fotocopie mirate all’approfondimento delle sezioni trattate saranno fornite agli studenti durante il corso. Le lezioni pratiche prevedono: Riproduzione di opere d’arte - disegno a tratto lineare. Riproduzione di un affresco trecentesco. Riproduzione di una pittura a calce. Riproduzione di un graffito. Selezione cromatica. Astrazione cromatica. Strappo degli affreschi eseguiti dagli allievi. Restauro di un affresco strappato ( pulitura, trasporto su supporto rigido, stuccatura, restauro pittorico. Esperienza in un cantiere di restauro. Bibliografia • CENNINO CENNINI, Il Libro dell’Arete o Trattato della pitture, a cura di Fernando tempesti. • P. Mora, L. MORA, P. PHILIPPOT, La conservazione delle pitture murali, Editrice Compositori, 1999. • G. BOTTICELLI, Tecnica e Restauro delle pitture murali, Ed. Polistampa, Firenze, 1980. • Tecniche di esecuzione e materiali costruttivi, Dimos. parte 1°, 1978. Istituto Centrale per il Restauro. • Fattori di deterioramento. Dimos, parte 11°. • O. CASAZZA, ll Restauro Pittorico, N. Nardini Ed. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 174 174 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E TAVOLA Sacha Julia Maria Adamo RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI Il corso di restauro dei dipinti su tela e tavola riassumerà nel piano delle lezioni teoriche e nelle esercitazioni ed esperienze pratiche, tutte quelle esperienze che promanano dalla grande tradizione del Restauro e dalle nuove intelligenze. Sarà corpo d’indagine l’utilizzo e la pratica sperimentale delle tecniche della tradizione ed il raffronto con le nuove tecnologie, sia nell’aspetto delle tecniche che in quello dei materiali. È imprescindibile l’approccio al restauro attraverso l’analisi della materia di supporto e di manifestazione dell’immagine, la conoscenza delle quali sarà oggetto di analisi in un ciclo di lezioni propedeutiche in cui, peraltro saranno raffrontate le tecniche artistiche ed i materiali del passato e quelli significativi dell’arte contemporanea, espresso secondo i dettami della tradizione, (dipinti su tela,tavola, masonite, acrilici, etc.). Il corso è propedeutico all’acquisizione della capacità di comprendere le problematiche poste dal restauro di un manufatto in materiale lapideo delle linee guida per impostare un progetto di intervento con la qualità e le modalità richieste dalle competenti Soprintendenze delle basi pratiche per l’esecuzione, con la guida di un restauratore, di interventi di conservazione e restauro. Le lezioni teoriche saranno dedicate ai seguenti argomenti: - caratteristiche dei materiali lapidei, con particolare attenzione a quelli utilizzati in Lombardia - tecniche di lavorazione e di lucidatura - stesure di colore - tradizionali metodi di protezione della pietra in esterno - cause di degrado in interno ed in esterno. - influenza degli inquinanti atmosferici e dei passati interventi di conservazione - la pulitura - la sigillatura e l’integrazione delle lacune - il consolidamento - la riconversione della solfatazione - l’applicazione di protettivi Saranno effettuati stage su cantieri per sopperire alla mancanza di un laboratorio interno. Il corso si alternerà in tre aspetti; uno propedeutico di studio sulle tecniche artistiche e sulle principali branche del restauro con connotazione teorica; un secondo aspetto riguarderà le esercitazioni laboratoriali, sul recupero delle opere ed infine, nei limiti delle disponibilità tecniche, quello della sperimentazione. Luciano Formica Bibliografia • AA.VV., Restauro del marmo. Opere e problemi, OPD Quaderni dell’Opificio delle pietre dure, 1986 • AA.VV., I colori del bianco Policromia nella scultura antica, Roma, 2004. • L. Borgioli, Polimeri di sintesi per la conservazione della pietra, Padova, 2002. Saranno fornite inoltre fotocopie di articoli da Atti di congressi e riviste. guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 175 PROGRAMMI 175 2°LIV 1°LIV RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI RESTAURO DEI METALLI Augusto Giuffredi Florence Caillaud Laboratorio Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei materiali lapidei della tradizione itraliana ed in particolare dell’area lombarda. Di ogni materiale vengono testate le caratteristiche tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione. Parallelamente a questa fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali il taglio in diretta, la definizione della forma, la levigatura. Particolare attenzione è posta alla conoscenza degli attrezzi e degli strumenti di lavoro. A questa prima parte seguono simulazioni sia di degrado che di intervento di assemblaggio e consolidamento. Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico, dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi conservativi. Programma teorico Natura e proprietà dei metalli. Metalli antichi e metalli moderni. Tecniche tradizionali e moderne di lavorazione dei metalli. Corrosione e deterioramento dei manufatti metallici. Conservazione e restauro dei manufatti metallici Lezioni teoriche Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte. Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello provocato da cause antropiche. Bibliografia • PETER ROCKWELL, Lavorare la pietra, NIS, Roma,1992. • GIOVANNI AMOROSO, Trattato di scienza della conservazione dei monumenti, Alinea, 2002. Programma di dadattica applicata Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, si svolgeranno esercitazioni pratiche di restauro e conservazione su oggetti metallici archeologici. Sono in corso di organizzazione altre esercitazioni su metalli di tipologia diversa. Documentazione La documentazione viene fornita tramite fotocopie o mail, oppure archiviata sul computer della scuola. Valutazione multipla - Esame teoria fine 1° semestre (entro gennaio). - Valutazione attività laboratoriale. - Valutazione ricerca personale (data a scelta 1° o 2° sem). guida_programmi_161-176 13-03-2010 11:37 Pagina 176 176 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV RESTAURO DEL LEGNO Duilio Tanchis Il Corso di Restauro del Legno dovrà alternarsi in una serie di lezioni teorico-pratiche che forniscano all’allievo le conoscenze necessarie per poter affrontare, progettualmente e operativamente, un intervento di restauro su manufatti artistici che abbiano il legno come supporto, (manufatti lignei policromi) o come materia-immagine (boiserie, scultura lignea, etc..). Verranno prese in considerazione le opere appartenenti al patrimonio storico, e non sarà trascurata la produzione dell’arte contemporanea. Si affronteranno le problematiche legate ai nuovi materiali cosi largamente usati e forieri di problematiche complesse e scarsamente indagate. RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA Giovanna Scicolone Il corso affronta le fondamentali problematiche teoriche, deontologiche e tecnico-metodologiche relative al restauro dell’arte contemporanea. Si esplorano le più significative esperienze internazionali a partire dagli anni ‘50, si analizzano le attrezzature specifiche introdotte per le nuove esigenze, si studiano i materiali di origine sintetica - adesivi, consolidanti e protettivi attualmente in uso, con particolare attenzione alle loro caratteristiche fisico - chimiche, comportamentali e di degrado ed alla conoscenza di quei meccanismi di presa e di quelle proprietà prestazionali che determinano la capacità di utilizzarli correttamente. Vengono inoltre studiati i materiali costitutivi dell’arte polimaterica e come si redige un condition report, attraverso lo studio dello stato di conservazione degli elementi costitutivi inusuali per se stessi e nella loro costruzione eterogenea. Parte essenziale del corso è l’acquisizione di una peculiare metodologia di progettazione dell’intervento di restauro su materiali di recente produzione, progettazione che deve poter essere basata su fondamenti scientifici e che non fa riferimento a ricette o procedure tradizionali ripetitive ma si basa sulla corretta impostazione delle fasi di studio preliminari al lavoro pratico. Infine saranno analizzate le modalità di imballaggio, trasporto e documentazione finalizzata al restauro così come le nuove figure professionali che si occupano di arte contemporanea. Bibliografia I testi di studio, in italiano e inglese, saranno accompagnati anche da un elenco di opere e articoli il cui approfondimento è consigliato. Si ritiene comunque essenziale la partecipazione alle lezioni, proprio per la specificità dei contenuti che devono introdurre a una particolare metodologia di approccio. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:43 Pagina 177 PROGRAMMI 177 2°LIV 2°LIV RESTAURO DELLA CARTA RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA Maria Chiara Palandri Lorenza Fenzi Lo scopo del corso è di arrivare alla conoscenza dei materiali cartacei e alle problematiche della loro conservazione. Si articolerà nei seguenti punti: - La carta come supporto e strumento nell’Arte Contemporanea. - Cenni sulle tecnologie di fabbricazione della carta - Metodi di caratterizzazione dei supporti cartacei - I processi di degrado (degrado chimico, fisico e biologico) - Il degrado degli inchiostri e dei pigmenti - Gli inchiostri ferro gallici - Introduzione alle metodologie di restauro: disinfezione e disinfestazione, deacidificazione - Interventi preliminari al restauro - La scheda di restauro e documentazione - Test preliminari - I materiali per il restauro - Le attrezzature - I “vecchi restauri”: invecchiamento e rimozione dei nastri adesivi - I montaggi - Problematiche particolari: grandi formati, carte trasparenti - Le nuove metodologie: gli enzimi Il corso intende affrontare le problematiche relative alla conservazione, manutenzione e restauro del materiale fotografico attraverso un percorso di pratica di laboratorio, che permetta agli studenti di affrontare progetti ed interventi reali. Il percorso di laboratorio partirà dalla corretta identificazione del materiale e delle tecniche fotografiche affrontate, dallo studio dei degradi tipici dei materiali costitutivi e dalla contestualizzazione del fototipo rispetto alla sua provenienza, per arrivare alla stesura di un progetto di conservazione ed intervento che rispetti la tipicità dell’oggetto fotografia. Il riferimento costante sarà alle linee guida e normative in uso a livello internazionale relative alla conservazione e manipolazione del materiale fotografico. Alla pratica verrà affiancato lo studio teorico della storia delle tecniche fotografiche, dei criteri di prevenzione e manutenzione, dei corretti parametri ambientali, delle caratteristiche dei contenitori e degli arredi per la gestione di un fondo fotografico nelle sue possibili tipologie. Nel corso del Laboratorio di restauro si procederà alla stesura di un progetto di restauro che comprenderà tutte le metodologie di analisi ed intervento: I progetti vengono svolti in collaborazione con gli altri docenti per le problematiche inerenti alla documentazione fotografica e alle analisi di laboratorio. Scopo del corso è quello di far acquisire allo studente, oltre alle necessarie capacità e competenze manuali e tecniche, al corretto utilizzo di attrezzatura e materiali, alla capacità di gestione di uno spazio laboratoriale, una visione d’insieme delle problematiche d’archivio e gli strumenti teorico pratici per la loro risoluzione. Bibliografia Testi obbligatori: • S. BERSELLI L. GASPARINI, L’archivio fotografico, Zanichelli. • Fotografia Storia e riconoscimento dei procedimenti fotografici, a cura di L. Scaramella, De Luca editore. Testi consigliati: • Le vocabulaire technique de la photographie, a cura di A. Cartier Bresson, Marval. • B. LAVEDRINE, G.P. Gandolfo, S. Monod, A guide to the preventive conservation of photograph collection, Getty Conservation Institute. • B. LAVEDRINE, (Re)Connaitre et conserver les photographies anciennes, CTHS. • W. CRAWFORD, L’età del collodio, Cesco Capanna. • J. REILLY, Care and Identification of 19th Centaury Photographic Print, Kodak Publication. • H. WILHELM, The Permanente and Care of Color Photograph. Traditional and Digital Color Prints, Colors Negatives, Slides and Motion Pictures, Preservation Publishing Company. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:43 Pagina 178 178 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV RESTAURO DELLE TERRECOTTE, STUCCHI E GESSI Augusto Giuffredi SCENOGRAFIA PER ALTRI INDIRIZZI Laboratorio Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei seguenti materiali: gesso, scagliola, calce aerea (grassello e calce idrata), calce idraulica, cemento. Di ogni legante vengono testate le caratteristiche tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione. Parallelamente a questa fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali. Per il gesso i sistemi di formatura, forma persa, a tasselli di argilla e di gesso, stampi in gomma. Per le calci e il cemento la modellazione in diretta, il colaggio in stampi il montaggio di elementi prefabbricati. Particolare attenzione È posta alla conoscenza degli attrezzi e degli strumenti di lavoro. A questa prima parte seguono simulazioni sia di degrado che di intervento di assemblaggio e consolidamento. Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico, dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi conservativi. 1° Parte: Il quotidiano e le sue notizie saranno il tema drammaturgico preso in esame, la scelta del luogo e dello spazio è prevista in uno spazio di cm.1000 x 2000 x 500h, la scelta musicale avrà per tema il paesaggio sonoro circostante al luogo scelto, amplificato e composto con programmi informatici, sarà necessaria la presenza di una azione performativa, un modellino in scala 1:20, foto digitali dello stesso e fotocomposizione del lavoro ambientato. Con le foto ricavate dalla nota precedente si dovrà creare un piccolo video artistico di presentazione con durata massima di n. 4 minuti, la scelta musicale sarà valutata a seconda della necessità della proposta visiva. 2° Parte: La drammaturgia di riferimento del progetto multimediale che prendiamo in considerazione è “Democrazia” di Andrea Balzola. Un progetto interattivo che dialoga con un luogo anonimo ed essenziale. La sensibilità di costruire un ambiente, installazione o ambientazione che prevede la possibilità ad un unico attore di dialogare con se stesso e con la sua interfaccia. Un gioco delle parti e il confronto ritmico di due voci della stessa attrice. Lo sceneggiatore autore dei testi (prof: Andrea Balzola) si confronta con la proposta visiva e con il progetto - regia seppur virtuale in qualità di co-regista assieme allo studente esecutore e il professore di riferimento al corso. L’azione performativa quindi ci chiede un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte dell’autore - regia e messinscena. Gli studenti che si accingono a questa proposta devono davvero essere coinvolti e coesi alla continua e pressante voce del testo che talvolta si modifica alla necessità dello sviluppo scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto. Lezioni teoriche Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte. Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello provocato da cause antropiche. Bibliografia • FRANCESCA VALLI, Gessi dell’Accademia di Brera, storia e didattica, in Gipsoteche, realtà e storia a cura di Mario Guderzo, Atti del convegno internazionale di studi, Possagno, 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura e fonderia, Alinea editrice, Firenze, 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Note tecniche sui calchi in gesso e sul loro restauro, in Un museo ritrovato, Litograf, Reggio Emilia, 2005. • SEVERINA RUSSO, La gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, storia della collezione, Società editrice Apuana, Carrara. • FLORIANA SPALLA, Calchi in gesso e formatura, in Catalogo della Ditta Fumagalli e Dossi, Milano. Giovanni Bruno guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:43 Pagina 179 PROGRAMMI 179 1°LIV 1°LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA Tiziana Campi Roberto Comotti Obiettivi formativi e contenuti Il linguaggio della scenografia, la figura dello scenografo ed il modo di progettare cambiano nel tempo, si adeguano ai nuovi mezzi di comunicazione. Va chiarito che nella progettazione il valore di certi passaggi obbligati e le operazioni utili ad inquadrare le prime idee, sono fondamentali per formare e articolare una griglia intellettuale in cui inserire e muovere le diverse fasi del progetto. L’attività del corso prevede un iter atto a formare figure in grado di rispondere a richieste di creatività e professionalità legate all’attualità. Indispensabile l’acquisizione di una sicura metodologia progettuale, imprescindibile dalla ricerca storico iconografica e dalla elaborazione di un’idea. I luoghi dello spettacolo saranno studiati nelle loro componenti e nel fondamentale rapporto con luce/colore/immagine. Saranno analizzati lo spazio nei suoi valori reali e il confronto tra realtà oggettiva e soggettiva, ovvero con i propri modi di percepire le relazioni. I progetti previsti saranno impostati seguendo un percorso che prevede lo studio analitico dei testi e l’individuazione della relazione con suono/tempo/azione/dialoghi/simboli. Ne sarà data forma attraverso il contenuto ed una personale interpretazione del taglio registico. L’individuazione di una chiave di lettura dovrà rispondere non solo ad un atteggiamento razionale e critico ma anche intuitivo e creativo. Questa scuola di scenografia intende svolgere durante questo anno accademico un corso che si propone di formare validi progettisti, capaci di affrontare tutte quelle esperienze e quelle attività che il settore dello spettacolo richiede. - Nel primo anno di corso, gli allievi dovranno acquisire la conoscenza del luogo teatrale, la sua evoluzione storica e, con una serie di esercitazioni, dovranno apprendere la metodologia della progettazione dello spettacolo, che deve essere basata su valide cognizioni tecniche e culturali. - Nei successivi due anni di corso, il procedimento metodologico acquisito permetterà agli allievi di sviluppare soluzioni e tecniche di rappresentazione grafica e di visualizzazione di tutte le forme dello spettacolo. Gli studenti si eserciteranno nella composizione scenografica scegliendo, secondo i loro personali e particolari interessi, tra una serie di testi teatrali indicati dal docente. Bibliografia • P. BOSISIO, Teatro dell’occidente, ed. Universitarie di Lettere, Economie, Diritto, Milano, 1995. • O.G. BROCHET, Storia del teatro, Marsilio. • A. NICOLL, Lo spazio scenico, Bulzoni 1971. • CHEVALIER - GHEERBRANT, Dizionario dei simboli, Rizzoli. • B. MELLO, Trattato di scenotecnica, Gorlich, 1962. • P. BROOK, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli, 1962. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • S. D’AMICO, Storia del teatro drammatico, Garzanti. • F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, Laterza, 1998. • M. MASETTI, La prospettiva scenica e tridimensionale, Pitagora, Bologna, 2009. • M. LIVIO, La Sezione Aurea, Bur, 2009. • G. DI NAPOLI, Disegnare e crescere, Einaudi, 2004. • G. DI NAPOLI, Il colore dipinto, Einaudi, 2006. Bibliografia Si elencano solo alcuni testi a carattere generale, per testi specifici e monografie si rimanda all’elenco dettagliato che verrà esposto in aula. • S. SERIO, Il libro secondo di prospettiva, Parigi, 1545. • N. SABBATICI, Pratica di fabricar scene e machine ne’ teatri, Ravenna, 1637-38 (ed. a cura di E. Povoledo), Roma 1955. • A. NICOLL, The development of theatre, London 1927 (ediz. it. Lo spazio scenico, Firenze, 1971). • M. FAGIOLO, La scenografia, Firenze, 1973. • F. PERELLI, Storia della scenografia, Roma, 2002. • E. POVOLEDO, Scenografia, voce della Enciclopedia Universale dell’Arte, Firenze, 1964. Per tutti i problemi relativi a centri, correnti, personaggi, autori, si rimanda all’Enciclopedia dello spettacolo, Roma 1954-62. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:43 Pagina 180 180 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA Grazia Maria Manigrasso Gastone Mariani Parte generale Obiettivo del corso e’ quello di acquisire una metodologia progettuale che consenta, in ogni occasione, di poter affrontare in modo autonomo e professionale qualsiasi problema inerente l’allestimento scenografico. Si portano a conoscenza gli elementi fondamentali della scenografia e si approfondisce l’organizzazione prospettico-compositiva governata dalle regole geometriche di prospettiva centrale ed accidentale attraverso schizzi, bozzetti, modelli e plastici in scala. Si insiste, particolarmente, sulla sperimentazione ed approfondimento di varie tecniche grafiche, pittoriche e visive per giungere alla personalizzazione di un proprio linguaggio espressivo. Punto stabile e cardine del corso è, comunque sempre, una approfondita formazione culturale, una seria preparazione progettuale e critica unite ad un costante impegno e ad una assidua frequenza. Il corso viene concepito in forma di laboratorio aperto alla progettazione e alla realizzazione di testi e di tematiche con attinenza allo spettacolo. Gli argomenti di studio verranno trattati, discussi ed elaborati in modo da suggerire all’allievo le linee ed i moduli atti a raggiungere una corretta progettazione scenografica, in cui la documentazione e l’approfondimento critico non vadano disgiunti da una sollecitazione creativa. Su questi presupposti di studio e di acquisizione tecnica si intendono porre le basi per una formazione professionale dello studente procedendo alla stesura dei programmi con occhio attento alle più svariate tecnologie che, nel mondo dello spettacolo, si vanno affermando con incalzante mutevole avvicendamento, dal teatro al cinema alla televisione. Due elementi verranno comunque fissati a fondamento del corso: in un primo luogo una metodologia critica di progettazione e sviluppo e, in pari tempo, un impegno costante da parte dello studente, unito ad un’assidua frequenza delle lezioni. Si vorrebbe che la metodologia di cui sopra, si affermasse come risultato di una fusione di acquisizioni culturali e di nozioni tecniche, supportate dalla necessaria fantasia ed intuizione. E sarà proprio lo studio delle varie discipline dello spettacolo che, corredando il corso di scenografia, offrirà allo studente il bagaglio culturale necessario per un ottimale sviluppo della sua formazione professionale. Programma specifico Analisi ed approfondimento dei problemi inerenti la progettazione scenica nello spazio teatrale ed in quello cinematografico. Analisi delle problematiche nella diverse tipologie d’ambientazione con approfondimento storico, culturale e tecnico. Realizzazioni scenografiche per il teatro e per il cinema. Sviluppi dei progetti secondo tecniche tradizionali ed in computer grafica, progettazione 2D e 3D, effetti speciali e spazio virtuale. Bibliografia • A. ARTAUD, Il teatro ed il suo doppio, Einaudi. • D. BABLET, La scena e l’immagine. • J. BECK, La vita del teatro, Einaudi. • P. BROOK, Il teatro ed il suo spazio, Feltrinelli. • V. MARCHI, Scenotecnica, scenografia, (Enc.Treccani). • F. MAROTTI, Lo spazio scenico, Bulzoni. • C. METZ, Linguaggio e cinema, Bompiani. • A. PAGLIARO, Il disegno dello spazio scenico, Hoepli • G. RICHELLI, L’orizzonte della scena nei teatri, Hoepli. • J. SVOBODA, I segreti dello spazio teatrale, UBU Libri. In questo senso non ci saranno preclusioni di sorta ed il programma didattico spazierà dall’indagine sulle origini e sulle forme acquisite dalla tradizione fino ai risultati della più stimolante sperimentazione. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 181 PROGRAMMI 181 1°LIV 1°LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA Enrico Mulazzani Emiliano Viscardi Laboratorio di progettazione e composizione scenografica. Per consentire agli studenti del triennio di raggiungere una conoscenza globale della progettazione scenografica tale da permettere loro una certa attività professionale e possedere gli strumenti necessari per scegliere eventualmente la specializzazione nel biennio successivo, intendo suddividere i contenuti secondo questa scansione temporale: i primi due anni, essendo propedeutici, saranno dedicati allo studio dello spazio teatrale fornendo agli studenti gli strumenti tecnici di base. Si affronteranno poi la progettazione lirica e televisiva con visite a teatri e studi. Durante il terzo anno, affinché gli studenti abbiano un quadro più vasto della scenografia in tutte le sue sfaccettature, si passerà alla progettazione di spot televisivi, sfilate di moda e di tutti gli eventi che potranno rivelarsi utili agli obiettivi prefissati. Terminati i tre anni lo studente avrà una preparazione di base sufficiente in uno specifico settore che dovrà poi approfondire nel biennio di specializzazione. Indirizzo Video-Cinema Parte generale Il corso considererà la complementarità di due metodologie, analitica e sintetica, fondendole ed integrandole in varia misura, per giungere alla formazione dello scenografo come figura poliedrica, non solo capace di pensiero creativo – estetico, ma dotato di sicure competenze tecniche, applicative, cognitive e logistiche. Una figura dotata di abilità progettuali idonee all’allestimento teatrale, televisivo e cinematografico, ma anche utili alla realizzazione di mostre; musei ed altri tipi di presentazione visiva; garante dell’evento visivo ed estetico, della comunità e delle corrispondenze fra scena e oggetto, spazio ed attore, parola, gesto, movimento. Primo anno Corso di preparazione al progetto scenografico: Progettazione di un impianto scenografico a tema: (scenafissa). YUKIO MISHIMA “Madame De Sade” Secondo anno Esercitazioni propedeutiche alla progettazione scenografica per la televisione. Progettazione per un Varietà televisivo Terzo anno Progetto per produzione cinematografica in teatro di posa e in esterno: Giorgio Strelher “I Mémoire di Carlo Goldoni”. Bibliografia - Primo anno. • G. RICHELLI, La rappresentazione prospettica e il progetto scenografico, 1999. • B. MELLO, Trattato di scenotecnica, Gorlich. • A PAGLIANO, Il disegno dello spazio scenico. Prospettive illusorie ed effetti luminosi nella scenografia teatrale, Hoepli, 2002. - Secondo anno. • AA.VV., Fare la televisione oggi. Tecniche produzione, Lupetti, 1996. • V. DEL PRATO, Manuale di Scenografia. Cinema, televisione, teatro, NIS, 1990. • NIGRI-CARBONE, Cappellini e Licheri, Kappa. - Terzo anno. • R. NEPOTI, L’illusione filmica, Manuale di fil- guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 182 182 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV SCENOGRAFIA TEATRALE Armando Nobili Antonio Mastromattei Composizione scenografica per la televisione. Spazi - esigenze - regole della scenografia televisiva. Gli studi. L’esterno. I grandi eventi. Vincoli nella progettazione della scenografia (condizionamento imposto dallo spazio disponibile alla scenografia dei diversi programmi). Studio della scenografia per un programma definito. Studio della scenografia per un programma scelto. Bozzetto - modellino - elaborati tecnici (pianta rapporto 1:50 alzati e sezioni rapporto 1:20). Capitolato e preventivo. Incontri con professionisti nel campo della TV (registi, direttori della fotografia, scenografi, autori ecc.). Sopraluoghi in studi usati per la realizzazione di programmi TV. Sopraluoghi in ditte che lavorano alla realizzazione di scenografie televisive. Tecniche, materiali e tempi di realizzazione. Critica di lavori TV esistenti ed attualmente in onda. Aspetti tecnici ed artistici. Nel primo anno del biennio si affronteranno cinque temi scenografici. Un tema si svilupperà durante la realizzazione del lavoro interdisciplinare “Orlando Furioso”. Gli altri quattro temi fanno invece parte del normale corso. La scelta dei testi e delle partiture è programmata in modo da coprire i vari generi teatrali (prosa, lirica, operetta, musical, balletto). Partendo dal presupposto che l’obiettivo principale del biennio sia quello di informare lo studente di quelle che sono le regole ed i vincoli della professione, mi è sembrato indispensabile legare ogni lavoro ad un preciso luogo teatrale: il teatro greco-romano, i teatri della II metà del ‘500, i teatri della I metà del ‘600 i teatri del Settecento e dell’Ottocento il teatro moderno i grandi spazi all’aperto – arene e stadi. Gli accoppiamenti in contrasto o in simbiosi sono: - “Aspettando Godot” o “Finale di Partita” di S. Beckett. Luogo: teatro greco o romano, Olimpico di Vicenza, teatro di Sabbioneta, teatro Farnese di Parma. - “Don Giovanni” di W. A. Mozart o “Barbiere di Siviglia” di G. Rossini. Luogo: un teatro italiano settecentesco o ottocentesco con palcoscenico non ristrutturato. - Operetta o Musical (titoli da concordare). Luogo: teatro degli Arcimboldi, Regio di Torino. - “Aida” di G. Verdi o Turandot di G. Puccini. Luogo: Arena di Verona, stadio. Ogni studente potrà scegliere un titolo ed un luogo teatrale tra quelli proposti. In parallelo con il lavoro di progettazione è prevista un’attività di ricerca e informazione: analisi dei materiali e delle tecniche realizzative; rapporto con il regista e con le altre professionalità presenti nella formazione di uno spettacolo. A supporto dell’approfondimento di questi temi si organizzeranno incontri con vari operatori presenti nel mondo del teatro. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 183 PROGRAMMI 183 1°LIV 2°LIV SCENOTECNICA SCENOTECNICA Filippo De Filippi Angelo Lodi Il corso si basa sulla scenotecnica teatrale di base intesa come tecnica e teoria nell’uso di materiali e strutture, all’interno del teatro e spazi similari Il corso è semestrale ed è strutturato in tre fasi laboratoriali correlate da lezioni teoriche frontali dove verrà analizzato l’ambito della materia all’interno dell’ambito teatrale. Scenotecnica accompagna il progetto scenografico fin dagli inizi della storia del teatro. Negli anni immediatamente precedenti il 1500, in Italia attori dilettanti rappresentavano commedie classiche su scene decorate con tende dipinte, su nudi palchi nelle piazze dei mercati o nelle sale dei palazzi nobiliari. Alla fine del ‘500 gli spettatori paganti avrebbero assistito a spettacoli in cui le scene riccamente dipinte cambiavano in continuazione, illuminate con luci colorate e con macchinismi teatrali stupefacenti. Così, nel corso di un solo secolo, grazie alla scenotecnica, il teatro passava dal mondo medievale al mondo moderno. Fase 1. Rilevo architettonico in scala 1:20 di ambiti architettonici composto da piante, sezioni, prospetti e particolari, se necessari, in scala adeguata. Possibilità di lavoro in gruppo. Fase 2. Prospettiva architettonica centrale da allestire all’interno di uno spazio teatrale generico con argomento il rilievo architettonico della I fase, scala 1:20. Lavoro singolo. Fase 3. Modello in scala 1:20 della prospettiva eseguita nella II fase in materiale tipo cartoncino monocromatico o a scelta dello studente. Lavoro singolo. Verrà tenuto anche un corso propedeutico per l’utilizzo di Autocad per poter eseguire i disegni richiesti tramite computer all’interno delle ore a disposizione. Lo scopo del corso consiste nell’affiancare gli allievi durante il progetto scenografico, approfondendo la conoscenza degli elementi fondamentali che consentono di rendere realizzabile un’idea di scena. La scenografia è una scienza esatta e risponde a regole di architettura e matematica senza le quali non si regge. Per ben comprendere questo, oltre alle lezioni teoriche sarà necessario mostrare agli allievi le fasi successive al progetto scenografico preparato in studio, e cioè la sua realizzazione pratica. A tale scopo faremo una serie di lezioni dove verrà mostrato il mondo dei laboratori dove vengono realizzate le scene per il teatro. La proiezione di diapositive e filmati, la visione di campionature e cataloghi di materiali e la testimonianza diretta di professionisti del settore, aiuteranno gli allievi a meglio comprendere che il progetto scenografico non è fine a se stesso ma deve essere pensato per essere realizzato, messo in opera e per questo passare per le mani di numerosi professionisti di varie discipline. Per approfondire questo concetto, che è l’argomento portante del corso, serviranno alcune visite in veri laboratori scenografici e in spazi destinati ad accogliere il progetto, quali, palcoscenico di teatro, ecc. Parallelamente, procederemo ad una analisi dei progetti degli allievi, visti sempre sotto l’ottica della fattibilità e non del lato artistico. Per concludere il percorso didattico, ciascun progetto analizzato dovrà essere accompagnato dai disegni esecutivi degli elementi scenici, campionatura dei materiali delle varie superfici, eventuali elementi tecnologici da inserire nella scena e eventuali particolari decorativi e pittorici. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 184 184 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV SCENOTECNICA SCENOTECNICA Alessandra Picchi Elena Amadio Questo corso di scenotecnica si propone di stimolare negli studenti il desiderio di sperimentazione e di ricerca volti a sviluppare nuove espressioni scenografiche. Il corso sarà diviso in due parti: lezioni teorico/pratiche e Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare un proprio progetto o di un altro scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire e immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica, saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica, una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso. Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le modalità di assemblaggio. La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte. 1) La realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica. 2) Redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso di scenografia. 3) Sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento completo. Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame finale. analisi dei progetti Lezioni teorico/pratiche Si intende impostare questa parte su 3 punti cardine: Lezioni teoriche sui vari materiali (Power Point) Esposizione sulla cattedra di materiali vari da “toccare con mano” Visite nei laboratori di realizzazioni scenografiche (falegnamerie, carpenterie,tappezzerie….) Lezioni teoriche sulla luce indiretta (inserita nella scenografia) Esempi con immagini di applicazioni scenografiche (Power Point) Esempi pratici di reazione dei materiali alla luce Eventuale lezione in compresenza con professore di Light Design sulla luce diretta ed indiretta e suo effetto sulla scenografia. Visita negli studi televisivi con presenza del Direttore della Fotografia Analisi dello spazio. Esempi di scenografie televisive (Power Point) ed analisi delle varie problematiche legate allo spazio Visite nei vari studi televisivi per analisi di spazi diversi. Analisi dei progetti Affiancando gli studenti nel progetto scenografico cercheremo di fornire tutti gli strumenti tecnici utili a sviluppare un personale linguaggio espressivo: seguiremo una metodologia che, partendo dal disegno tecnico approderà a delle scelte precise di utilizzo di determinati materiali. Questa parte del corso si svolgerà in assoluta sinergia con il docente di scenografia televisiva e di scenografia cinematografica. Si prenderanno in considerazione i singoli progetti che gli studenti decideranno di realizzare con i professori sopracitati e si analizzeranno nella parte caratterizzata da questo corso. [email protected] Bibliografia La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 185 PROGRAMMI 185 1°LIV 2°LIV SCRITTURA CREATIVA SCRITTURA CREATIVA Angela Occhipinti Davide Pinardi Scrittura creativa - il libro d’artista. “Il libro come campo di sperimentazione”. Libro - contenitore, libro - oggetto, libro - opera, libro - calcografico - litografico - xilografico. Parola e immagine unico luogo: la percezione acustica diventa scrittura e la percezione ottica diventa disegno che si fondono per costruire un libro che a volte diventa oggetto-scultura con un rapporto quasi fisico nel codificare in altro modo i termini della comunicazione. Lettere alfabetiche, ideogrammi, corsivi, immagini, geroglifici vengono combinati in modo da scuotere il linguaggio e la lettura d’uso abituale, così da raddoppiare l’intensità del messaggio e ribaltare i significati. Alle immagini vengono accostate scritte a volte con sapore di contrasto, come stimolo per chi guarda. La “poesia e scrittura visuale”, dove i segni che significano se stessi e rimandano ad altro da sé, permette interpretazioni mutevoli e diventa suggerimento per la creatività dei giovani studenti. Il libro d’artista ha alle spalle una lunga storia e le sue radici fioriscono con intensa evidenza nel periodo del primo Novecento, soprattutto nelle avanguardie storiche. La sua nascita, pur nella scia delle esperienze delle avanguardie storiche europee d’inizio secolo, è fatta risalire all’inizio degli anni Sessanta. Come oggetto d’arte, spesso mantiene l’aspetto tradizionale, ma cambia la struttura e la funzione. Il testo è inteso come possibilità di trasmissione del pensiero e il segno-scrittura si svuota di ogni valore simbolico e vive diverse realtà e differenti dimensioni. Le pagine stampate con testo-segni, immagini, colori e forme del libro d’artista diventano un viaggio attraverso l’arte: è un raccontato che racchiude il pensare, guardare, narrare e conservare. Il libro d’artista quasi sempre circola attraverso i canali di distribuzione di massa e raggiunge un pubblico più vasto, annullando ogni idea aristocratica dell’opera d’arte. Gli artisti hanno utilizzato questo mezzo come autonoma opera d’arte e hanno modificato e contaminato la tradizionale struttura del libro che ha cominciato a vivere in simbiosi con gli orientamenti della pittura, della scultura e delle tecniche incisorie in tutte le loro evoluzioni. E’ un genere espressivo indipendente che da sempre attrae gli artisti più significativi dell’avanguardia internazionale come Man Ray, Marcel Duchamp, Andy Warhol, Munari, Isgrò, Lam, Tilson, ecc.. i quali anche attraverso questo mezzo hanno segnato capitoli fondamentali nel percorso dell’arte contemporanea. Durante le fasi del corso sarà data una bibliografia adeguata secondo le necessità individuale dello studente. Nel corso si tratteranno alcune delle regole essenziali e delle metodiche di base che facilitano la realizzazione di un’opera di scrittura narrativa (anche in una prospettiva multimediale). Per “opere di scrittura narrativa” s’intendono le forme testuali più varie: romanzi, racconti, soggetti cinematografici, fumetti, copioni teatrali o sceneggiature. Così pure- per certi aspetti- articoli, relazioni, saggi, discorsi e progetti che puntano a costruire messaggi con elementi di “universalità”. Si evidenzierà quale sia l’elemento fondante di ogni testo narrativo: il suo collocarsi all’interno di un mondo compiutamente rappresentato. E come, per rappresentare tale mondo, si debba costruirlo (se si tratta di fiction) o ricostruirlo (se si tratta di un mondo reale) nelle sue articolazioni principali: il topos (i suoi luoghi) il logos (i suoi linguaggi) l’ethos (i suoi valori collettivi) l’epos (la sua memoria) il genos (i suoi legami interni) il telos (le finalità autopercepite) il chronos (il suo essere nel tempo). Si mostrerà come ogni storia, individuale e collettiva, prima ancora di venir compiutamente ideata e poi sceneggiata debba essere necessariamente collocata in quello specifico mondo che la contiene e la giustifica. Bibliografia • F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche, ed. varie • D. Pinardi, Il mondo narrativo, Lindau 2006. • C.T. Altan, Gli Italiani in Europa, Mulino 1999. Due testi a scelta: • AA.VV., Il grande manuale di scrittura creativa, Editrice Nord, 1999. • S. CHATMAN, Storia e discorso, Saggiatore, 2003. • C. VOGLER, Il Viaggio dell’eroe, Audino 1999. • V. J. PROPP, Morfologia della fiaba, Einaudi 2000. • L. FORLAI, A. BRUNI, Come raccontare una grande storia, Audino. 1996. • R. MC KEE, Story, International Forum Roma, 2000. • S. CHATMAN, Storia e discorso, Saggiatore, 2003. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 186 186 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV SCULTURA SCULTURA Guido Lodigiani Giampiero Moioli Parte generale Scultura “corpo d’amore”. Lo studente è posto di fronte alla realtà con il compito di disegnare, modellare e scolpire secondo il proprio intendimento. Un percorso artistico di valore ha origine nello studio della storia della scultura e nella visione diretta delle opere ma si arricchisce particolarmente nell’analisi critica dei risultati attualmente raggiunti dalle molteplici espressioni delle arti. Quanto uno vive, penetra nell’animo e talvolta torna in superficie anche in forme originali. Sono previsti i seguenti laboratori: a – disegno da scultore. b – pratiche del mestiere dello scultore. c – poetica e progetto. Lo studente, che avrà acquisito i crediti di frequenza necessari per iscriversi all’esame e avrà predisposto una sintetica relazione di progetto con immagini (cartaceo e CD), tenendo conto del programma specifico, presenterà in sede d’esame gli elaborati prodotti nei laboratori (disegno, pratiche, poetica) ed esporrà i contenuti del proprio percorso artistico, anche in riferimento ad opportune ricerche bibliografiche. Il corso si sviluppa in due parti complementari: le lezioni frontali e il laboratorio progettuale e/o plastico. Nelle lezioni teoriche si affronta lo studio delle metodologie di artisti contemporanei. Nel laboratorio lo studente progetta e realizza un oggetto plastico tridimensionale; negli incontri e nelle discussioni con il docente vengono approfondite le idee e fornite le indicazioni per lo svolgimento laboratoriale. Programma specifico L’ identità – creazione artistica come testimonianza. Bibliografia • D. LAJOLO, A Floriano Bodini, uomo e scultore in A.A.V.V., Bodini Zigaina per un amico, Montrasio Arte, Milano, 2004. • A.A.V.V., Due Secoli di Scultura - La Città di Brera, Fabbri, Milano, 1995. • H. MOORE, Sulla Scultura, Abscondita, Milano, 2002. • E. BIANCHI, La differenza cristiana, Einaudi, Torino, 2006. • J. CLAIR, La responsabilità dell’artista, U. Allemandi, Torino, 1998. • M. HEIDEGGER, Corpo e Spazio, Il nuovo melangolo, Genova, 2000. • C. PIROVANO, Disegno e Scultura nell’ arte italiana del XX° secolo, Società La Permanente, Milano, 1994. • R. KRAUSS, Passaggi, B. Mondadori, Milano, 1998. • G. TESTORI, La cenere e la carne, Le lettere, Firenze, 2002. • M. AUGÈ, Non luoghi, Elèuthera, Milano, 1993. • L. PERELLI, Public Art, F. Angeli, Milano, 2006. Lezioni teoriche. Il corso sarà incentrato sui rapporti fra la tridimensionalità concreta e virtuale e sugli effetti di questo rapporto sulla progettazione artistica e scultorea. Si partirà dai materiali e dalle tecniche tradizionali per arrivare alle forme espressive e progettuali contemporanee. - I materiali tradizionali: terracotta, gesso cemento e gessi ceramici, metalli. - I materiali contemporanei: plastiche, schiume e poliuretani; laser led e fibre ottiche. - Il processo progettuale: lo spazio della scultura, la progettazione e le tecniche di modellazione tridimensionale digitale. Lo sviluppo di programmi di modellazione tridimensionale sofisticati e open source come Blender favorisce sempre più le possibilità di espressione creativa e artistica e quelle di comunicazione multimediale e porta a un passaggio diretto dalla progettazione alla realizzazione dell’opera. Dal punto di vista progettuale Blender è essenziale sia per le sue possibilità di espressione diretta e di espansione della creatività artistica sia come veicolo per entrare in altre dimensioni tridimensionali: nei mondi virtuali o progetti in via di sviluppo come Project Wonderland, in quelli della fisica simulata e dell’interattività. L’obiettivo è quello di evidenziare i contatti fra virtuale e reale nel processo di progettazione; un interscambio fra mondi che apre la strada a nuove interpretazioni della tridimensionalità scultorea e architettonica e a nuove figure professionali. Bibliografia • MARIO GEROSA, Rinascimento virtuale, Roma, 2008. • JOHN BEARDSLEY, Earthworks and beyond, New York, 2006. • AMY DEMPSEY, Destination art, London, 2006. www.blender.org www.albertiniemoioli.it guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 187 PROGRAMMI 187 1°LIV 1°LIV SCULTURA SCULTURA Vito Bucciarelli supplente Vittorio Corsini Stefania Albertini Parte generale Il Novecento è stato il secolo dallo Sguardo Lungo, una Tecnica che ha mirato a realizzare una visione Globalizzante, Unitaria, del Fuori e dal di Fuori . Uno Sguardo che pone la sua messa a fuoco in uno - Spazio Iperbolico - a dodici miliardi di anni luce. Spazio dove la Scienza ha posto in questo fine inizio secolo, l’origine dell’Universo e della materia. Differentemente dai miti antichi che pongono nella ciclicità e nelle distanze durevoli e mutevoli l’apparizione della figura,la Tecnica in quest’epoca, ha prodotto nell’unità del Tempo Reale l’immagine e il suo apparire. Il corso è strutturato come Laboratorio Multitecnico, intendendo per “Tecnica sia l’universo dei mezzi (tecnologie) che nel loro insieme compongono l’apparato tecnico, sia la razionalità che presiede al loro impiego in termini di funzionalità ed efficienza”.(U Galimberti, Psiche e Techne) Chiarito storicamente che la scultura non è solo l’arte e la tecnica dello scolpire, e che etimologicamente l’Arte e “Tèkhené” sono la stessa realtà, possiamo fondare paradossalmente una nuova “Certezza”: Tutte le Tecniche sono la Scultura.Da qui la necessità di pensare un modello di laboratorio che sviluppa, la conoscenza della “MATERIA”, il suo rapporto con il linguaggio Tecnologico, Meccanico, Elettronico,con i loro strumenti e con l’attuale ricerca artistica. I materiali, scelti attraverso lo studio e una riflessione critica sull’ importanza del loro utilizzo,nelle esperienze dell’Arte del Novecento, saranno oggetto di esercitazioni per gli studenti. Lo studio diretto sul corpo “ modello” consente di approdare alla conoscenza del corpo sensoriale, e sottolineare la differenza tra l’ oggetto inanimato e il corpo organico vivente. Parte generale Il corso privilegia l’idea di una specificità della scultura intesa come arte che più delle altre manifesta una sua materialità e spazialità ma anche una flessibilità operativa fuori dai contesti tradizionali della disciplina. Dalla comprensione dei procedimenti tecnici si arriverà a quella del linguaggio dei materiali e delle loro proprietà sensoriali come momento di precisazione dell’ espressività dell’artista e come possibilità di liberare la scultura dal suo peso materiale verso la leggerezza della creatività e del libero pensiero. Modalità d’esame Una conversazione sulla ricerca fatta e sul lavoro presentato. Bibliografia La Bibliografia sarà data durante le lezioni teoriche. Programma specifico Il corso è articolato in 3 momenti fra loro complementari: teoria, laboratorio, revisioni. Attraverso una serie di lezioni teoriche con proiezioni di immagini e video verranno evidenziati i percorsi metodologici e progettuali di alcuni artisti e analizzate tecnologie e tipologie di alcuni materiali, da quelli tradizionali ai nuovi materiali plastici. Durante l’anno verranno organizzati alcuni “Quick Lab”: i laboratori - attraverso materiali e temi sempre diversi proposti dal docente in modo estemporaneo - indirizzeranno l’allievo verso la realizzazione di elaborati spontanei per spazi flessibili ed elastici e tesi a privilegiare l’intuizione artistica immediata. Tale idea si contrappone al lento processo progettuale. Bibliografia e DVD • CECILIA CECCHINI, Plastiche: I materiali del possibile, Alinea editrice, Firenze, 2004. • MIKE ASHBY, KARA JOHNSON, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005. • ANDY GOLDSWORTHY, Rivers and Tides, absolute Medien, dvd. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 188 188 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TECNICHE DELLA SCULTURA SCULTURA Carmelo Zullo Alessandra Porfidia Il corso si propone di preparare lo studente alle conoscenze specifiche dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è complementare al corso fondamentale di scultura. Cos’è scultura oggi? Attraverso quali specificità - di ambito, di linguaggio, di forme - è possibile connotarla? Ha una propria identità che la rende riconoscibile e distinguibile dagli altri linguaggi in cui si declina l’arte? Il corso esplorerà alcune risposte a queste domande. Metodologicamente, il corso parte dalle esperienze più classiche per indagare successivamente le nuove forme ed i nuovi linguaggi che nel corso del tempo hanno connotato l’opera degli artisti più recenti. La materia ha costituito uno degli orizzonti fondamentali della scultura contemporanea: si è scoperta direttamente in essa l’espressività poetica, ma oggi l’uso di nuove processualità e nuove tecnologie ha favorito uno sguardo ancora più illimitato e aperto per la scultura. Il rapporto dialettico e di sinergia con la Forma e con lo Spazio resta tuttavia condizione determinante e imprescindibile in questa declinazione dell’arte. Nelle lezioni teoriche saranno trattati temi come: - La percezione: percezione visiva e percezione tattile, sensorialità. - Il concetto di relazione. - La poetica della materia: dalle materie plastiche alla materia elettronica. - La tecnica e il modo. - La stabilità e il moto, lo spazio e l’ambiente, l’interno e l’esterno. - La forma e il tempo. - La creazione e la distruzione. Ma anche temi come l’identità ed il ruolo dell’artista, la passione, il sentire, il mercato, la banalità, la comunicazione, il senso, ecc. Gli allievi saranno coinvolti in progetti finalizzati, individuali o di gruppo: mostre, concorsi e simposi pratici e teorici a tema. Fasi operative principali - Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire. - Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea. - Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro. - Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione. - Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai materiali utilizzati nel nostro tempo. Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e materiali rispondenti all’idea progettuale precedentemente concordata con il docente. Modalità d’esame Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta. Bibliografia: • PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura (tecniche-materiali-realizzazioni). • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli. • ADRIANA BAGLIONI, Nuovi materiali leggeri per l’architettura. • FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea. Bibliografia • ROSALIND KRAUSS, Passaggi - Storia della scultura da Rodin alla Land Art, Bruno Mondadori, Milano 1998. • YVES-ALAIN BOIS, ROSALIND KRAUSS, L’informe, Bruno Mondadori, Milano 2003. • MARIO PERNIOLA, Del sentire, Einaudi, Torino 1991. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 189 PROGRAMMI 189 1°LIV 1°LIV SCULTURA SCULTURA Roberto Rocchi Filippo Scimeca Il contemporaneo dell’arte è oggi un mondo complesso dove l’interazione tra i molteplici linguaggi, le contaminazioni socio-culturali, e l’uso di nuove tecnologie, portano la scultura ad oltrepassare quel limen di tradizione che l’hanno originata. Il corso dovrà essere uno strumento di indagine con riflessioni su cosa è la scultura contemporanea? come si manifesta nelle sue diversità? Nella parte iniziale della didattica si affronterà tutto ciò che è il processo tecnico-artistico-laboratoriale basilare in tutte le sue diverse metodologie operative per arrivare a un indagine sui linguaggi contemporanei nelle sue molteplici rappresentazioni linguistiche. Si affronteranno temi come la figura nel suo processo evolutivo - l’oggetto scolpito o modellato - la materia nella sua bellezza intrinseca - l’opera in relazione allo spazio - l’opera creata attraverso la forma - l’opera creata attraverso il concetto - il desiderio dell’artista. Saranno indispensabili esperienze esterne, nello specifico visite a poli museali e laboratori artistici che permettano una più approfondita formazione su tutto ciò che è arte oggi. L’insegnamento non può essere tradotto in formule predeterminate, essendo chiaro che qualsiasi modo di operare è continuamente soggetto ad una reinvenzione, di opera in opera, di momento in momento: è un “fare inventando il modo di fare”. Lo studente sarà quindi indirizzato verso un tipo di professionalità che prevede un costante impegno progettuale, finalizzato a studiare e definire la spiritualità e l’estetica di una forma e i rapporti che legano l’intervento dello scultore allo spazio-ambiente cui si riferisce. Gli esercizi hanno lo scopo di distogliere l’allievo dalla pratica di ripetizioni manieristiche di schemi e stereotipi guidandolo a un esame analitico e particolareggiato della realtà, attraverso il quale gli sarà gradualmente possibile trovare personali metodi di approccio con i problemi della forma e dello spazio. I soggetti, le tecniche operative e i materiali sono liberi e stabiliti di volta in volta dal docente del corso perché lo studente, in piena ed assoluta libertà, possa crescere nel cammino dell’arte e sviluppare le proprie idee ricercando la propria via nella scultura contemporanea. Il corso mira inoltre alla crescita progettuale-realizzativa dove vengono analizzati e sensibilizzati i problemi tecnico-percettivi, l’estetica delle forme e l’equilibrio delle masse nello spazio. Sarà puntualizzata la storia della scultura con particolare attenzione alle forme moderne e contemporanee. Infine, coadiuvato da personalità del mondo della cultura e dell’arte, saranno approfonditi, con conferenze, proiezioni di diapositive, visite a mostre e viaggi culturali, i momenti artistici più significativi del nostro tempo. Bibliografia • RUDOLF WITTKOWER, La scultura raccontata da Rudolf Wittkower dall’antichità al novecento, Einaudi. • MARIO DE MICHELI, La scultura del novecento, UTET. • MASSIMO MODICA, Che cosa è l’estetica?, Editori riuniti. Bibliografia • C. MALTESE, Le tecniche artistiche, Mursia. • E. H. GOMBRICH, Arte percezione e realtà, Einaudi. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • M. JAMMER, Storia del concetto di spazio, Feltrinelli. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 190 190 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV SCULTURA SEMIOLOGIA DEL CORPO Paolo Gallerani Nicolé Gravier I contenuti disciplinari del corso riguardano teorie e metodi, tecniche e strumenti relativi alla produzione artistica con specifico riferimento ai linguaggi delle discipline plastiche nei loro aspetti fondativi e in rapporto alle mutazioni generatesi nel contemporaneo. I contenuti, sviluppati in termini teorici, operativi e laboratoriali si riferiscono su un versante, ai problemi dello spazio e del luogo: scultura e luogo, il luogo mancante, scultura e utopia, nomadismo e migrazioni. Sull’altro versante i contenuti sono sviluppati in relazione al rapporto tra i linguaggi plastici, la dimensione temporale e lo spazio dell’azione: costruzione che perdura e costruzione effimera; rapporti tra arte colta e produzione popolare; il corpo: il corpo e i suoi prolungamenti, ambiente e azione, corpo e tecnologie, il corpo sociale. Se viene riconosciuta, nei confronti della totale frammentazione della ricerca artistica attuale nel settore delle arti plastiche, la necessità di un processo di riconoscimento dei caratteri specifici e fondativi della disciplina, si analizzano contemporaneamente, anche con l’organizzazione di seminari e incontri, le interazioni tra la scultura e le aree disciplinari connesse: architettura, pittura, design, musica, scrittura, area dello spettacolo, area delle nuove tecnologie. Negli anni di corso è prevista l’attuazione di Workshop di scultura presso Università straniere collegate dal Progetto Erasmus e in Italia dove ha luogo annualmente dal 1995 un Simposio presso le Cave di pietra e i Laboratori nei Monti Berici (Vicenza). Stabilita la necessità di una formazione culturale complessa interna e esterna all’Accademia, caratteristica del corso è l’essere basato sulla pratica laboratoriale e di ricerca individuale svolta all’interno dell’Aula Laboratorio di Scultura, dotata anche di sistemi di comunicazione multimediale, in quanto si ritiene di straordinaria importanza formativa il confronto delle esperienze tra i partecipanti al gruppo classe ormai sempre più multinazionale. Si propongono riflessioni e lavori che porteranno a: una rappresentazione simbolica del sé, un autoritratto dell’anima, legato in parte all’utilizzo del simbolismo del corpo o delle diverse parti del corpo, come traduzione dei molteplici stati d’animo e della propria interiorità; relazioni e interrelazioni con la Natura e i suoi elementi; relazioni con l’Altro o con il proprio alter ego; riflessioni filosofiche legate al concetto “vita-morte-rinascita” ecc.; aspetti della Donna (o di se stesso) in relazione al Tempo, al simbolismo lunare, ai cicli della vita/crescita e morte/rinascita; fecondità/maternità con riferimenti ai culti della Terra/Madre e ai grandi miti della Dea Madre come matrice di vita; notte, sogno, inconscio, contemplazione e immaginazione in riferimento alla sua storia e ai ricordi personali. Nel lavoro finale, presentato come un’opera conclusa, lo studente utilizzerà i diversi mezzi appresi per sviluppare il proprio tema quale disegno, segno, scrittura creativa, fotografia, collage e utilizzo simbolico del colore. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 191 PROGRAMMI 191 2°LIV 2°LIV SEMIOLOGIA DEL CORPO Paola Salvi Il corso, che si svolgerà in lezioni teoriche e attività di laboratorio, prevede l’acquisizione sintetica dei contenuti e dei metodi della semiologia, dalle teorizzazioni di Ferdinand de Saussure alla ricollocazione operata da Roland Barthes, attraverso i rapporti con le varie forme del pensiero e delle conoscenze del Novecento e fino alla specifica individuazione di una semiologia del corpo (U. Galimberti) ed alla successiva dialettica sino ad oggi. Le teorie generali proprie della semiologia, con focalizzazione sui temi del corpo e della corporeità, saranno ricondotte alle arti visive sia come sistema linguistico, sia nell’ambito di specifici movimenti, sia come espressione soggettiva. In tal senso corpo e corporeità saranno affrontati nella loro prevalenza simbolica, ossia come luogo polivalente (e ambivalente) di iscrizione simbolica, con riguardo specifico all’atto creativo delle diverse arti visive e della comunicazione visuale. L’attività laboratoriale comprende sia l’analisi di opere d’arte sia l’esercizio creativo, anche in relazione con i temi di ricerca artistico/tecnica del discente. Saranno temi particolari del corso i seguenti: - originarietà del corpo - corpo e mito - corpo come luogo di ambivalenza simbolica - corpo e polivalenza simbolica - corpo e natura/corpo e cultura - corpo come “mondo minore” - corpo e società - corpo e linguaggio - corpo e comunicazione visiva. Bibliografia Per la parte più generale di semiologia saranno fornite dispense riassuntive delle teorie dei principali autori (C. S. Peirce, F. de Saussure, R. Barthes, U. Eco); per la parte di analisi di opere e movimenti artistici si farà ricorso a testi monografici e cataloghi. Saranno comunque testi di riferimento: • JULIEN OFFROY DE LA METTRIE, L’uomo macchina, Milano, 1990. • ANDRÉ LEROI-GOURHAN, Il gesto e la parola, Torino, 1990. • U. GALIMBERTI, Il corpo, Milano, 2002 (e successivo aggiornamento). SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI Mariella Perrucca L’insegnamento vuole offrire, attraverso una serie di lezioni teoriche, le nozioni, prevalentemente semiotiche e retoriche, necessarie per l’elaborazione di strumenti critici finalizzati all’analisi e alla valutazione di testi complessi quali le mostre e i musei. Le nozioni acquisite in aula, e assimilate mediante esercitazioni guidate, consentono agli studenti l’elaborazione individuale di alcuni strumenti di analisi, che sono messi a punto attraverso applicazioni “sul campo”, e che potranno essere impiegati nella valutazione critica della comunicazione e di mostre e musei, come pure nelle diverse fasi della loro progettazione. Alcuni tra gli argomenti trattati nelle lezioni sono: gli elementi del processo di significazione; le funzioni comunicative di Jakobson; la nozione relazionale di segno da de Saussure a Barthes; la relazione significante/cosa e l’isologia significante/significato; la semiosi, da Peirce a Eco; la funzione segnica e la costituzione asintotica dell’oggetto; paradigma e sintagma; la nozione semiotica di testo; testo e interpretazione; la deriva interpretativa per Jacques Derrida e i decostruzionisti; la polemica di Eco e la distinzione tra uso e interpretazione; la cooperazione interpretativa e la libertà del lettore ‘vigilata’ dal testo; l’articolazione delle tre intentiones in Eco; i sistemi espositivi come testi; le funzioni comunicative nei sistemi espositivi; oggetti esposti ed oggetti espositivi; la semiosi nei sistemi espositivi; il problema dell’esplicitazione degl’interpretanti; la retorica e le sue parti; la retorica nei sistemi espositivi; la teoria del paratesto letterario in Gérard Genette e l’analisi paratestuale dei sistemi espositivi. La prova d’esame consiste in un colloquio che, a partire dalla discussione degli elaborati preparati dallo studente, tocca i diversi argomenti delle lezioni. Per la preparazione dell’esame, lo studente si basa sugli appunti, sulle indicazioni bibliografiche fornite nello svolgimento del corso e sui testi analizzati in aula e disponibili presso il centro fotocopie. guida_programmi_177-192 15-04-2010 22:44 Pagina 192 192 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV SEMIOTICA DELL’ARTE SERIGRAFIA Gabriele Perretta Silvia Vaccaneo Finalità e obbiettivi La semiotica visiva indaga, inoltre, che cosa sono i segni delle opere e come acquistano la proprietà di trasmettere i significati: ossia, i modi in cui sono intesi dal parlante, fanno riferimento a cose e idee e sono interpretati dall’ascoltatore. Lo scopo della teoria semiotica visiva è di associare il significato dei segni (cioè l’oggetto che indicano) con il processo di assegnazione dei significati. Le metodologie della semiotica del testo visivo hanno applicazioni importanti in tutti i campi dell’arte e delle arti. I contenuti disciplinari comprendono la totalità delle operazioni inerenti la riproduzione iterativa dei grafismi su differenti tipologie di supporti, tramite il trasferimento di differenti tipologie di elementi di contrasto e si avvalgono del procedimento di stampa permeografica (la serigrafia). Investono l’analisi dell’originale artistico da riprodurre, per arrivare, mediante i processi grafici idonei e la realizzazione di prematrici, matrici e forme di stampa all’elaborato stampato. Comprendono: le selezioni manuali e/o fotografiche, le forme di stampa realizzabili per via manuale, fotografica, meccanica e elettronica e/o mediante qualsiasi altra tecnica compatibile. Includono la conoscenza teorica di base, gli studi sui materiali quali la carta ed i differenti supporti idonei alla stampa serigrafica, gli inchiostri specifici, i procedimenti tecnici e le differenti metodologie di stampa, la ricerca, la sperimentazione e la realizzazione di elaborati grafici seriali. Implicano possibili interazioni con le altre tecniche di stampa. Metodi Durante il corso saranno affrontati dal punto di vista della semiotica del testo, alcuni temi oggi molto discussi nella riflessione sull’opera d’arte: ritratto e autoritratto, immagine pittorica e immagine digitale, struttura mediale dell’immagine, installazione tradizionale e installazione multimediale, fotografia e foto in rete, scrittura visiva, paradigmi concettuali del segno visivo, performance, procedimento e processo, attualità dell’happening, intertestualità diffusa, bidimensionalità, tridimensionalità e spazialità viva e virtuale, paradosso tra lingua e linguaggio nel visivo, ecc… Bibliografia La bibliografia completa del corso e le letture consigliate verranno fornite durante le lezioni. Modalità d’esame L’esame consiste nella presentazione degli elaborati artistici stampati e della relativa documentazione tecnica - quali studi, selezione e prove colore - oltre ad una verifica scritto-grafica inerente gli argomenti trattati. Bibliografia Testi di cultura visiva, di grafica e di tecniche di stampa. • Grafica, scienza, tecnologia ed arte della stampa, Ghiorzo editore, Milano, 1986. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 193 PROGRAMMI 193 2°LIV 2°LIV SISTEMA EDITORIALE PER L’ARTE Giacinto Di Pietrantonio SISTEMI MODA E NUOVE TENDENZE Maurizio Cavezzali e Valentina Sartorio Il sistema dell’arte è una delle questioni più interessanti e dibattute dell’arte moderna e contemporanea, anzi è la premessa necessaria nella quale l’arte si afferma, si veicola, si distribuisce e si socializza. Non a caso esso è diventato un punto di riflessione cruciale su cui Marcel Duchamp ha fondato il suo rivoluzionario lavoro che ha informato e continua a informare migliaia di artisti e non solo. Tuttavia, il sistema dell’arte non è solo una questione della contemporaneità, ma qualcosa che nasce già nell’antichità almeno a partire dal secolo XVII con la nsacita delle mostre. In questo senso credo bisogna tenere presenti due volumi durante il corso: “Art diary” giuda dell’arte, o come diceva Warhol: “La Bibbia dell’arte” e “La nascita delle mostre” di Francis Haskell. Di questo universo mondo parlerà il corso che vuole analizzare le figure diverse che compongono tale sistema, mentre altri libri verrano consigliati durante lo svolgimento delle lezioni. Il corso è suddiviso in 3 parti che si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti le basi teoriche e pratiche necessarie a capire i meccanismi e il funzionamento dell’attuale sistema moda italiano. Parte 1 Studio, analisi e discussione dei diversi approcci di studio sulla moda dell’ultimo secolo: sociologia della moda e dei consumi, analisi delle teorie dei più autorevoli sociologi contemporanei e non, che hanno dedicato parte dei loro studi al fenomeno della moda. Approccio antropologico. Approccio psicologico. Parte 2 Sitema moda Italia con analisi parallela del sistema moda USA e del sistema moda Francia. Al termine delle lezioni teoriche verrano analizzate delle case histories dove esperti del settore e nuovi brand porteranno la loro testimonianza. Parte 3 Trattandosi di un corso con frequenza obbligatoria, gli esami si baseranno sulla discussione di un progetto di ricerca, che verrà assegnato ad ogni studente. I progetti di ricerca verranno assegnati dopo una serie di “esplorazioni sul campo” effettuate per dimostrare, spiegare e verificare la diffusione delle nuove tendenze all’interno delle subculture giovanili e di conseguenza nell’intero sistema moda. Durante il corso sarà data agli studenti la possibilità di partecipare a manifestazioni e mostre inerenti agli studi svolti. Bibliografia Lettura consigliata: • VANNI CODELUPPI, Che cos’è la Moda, Carocci editore. Durante il corso verranno proiettate e distribuite le slide di supporto alle lezioni. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 194 194 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV SISTEMI INTERATTIVI SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA Rudy Mirko Melli Antonio Cioffi Le teorie alla base della Visione Artificiale permettono di realizzare un’interazione basata sui movimenti del corpo nascondendo la tecnologia e rendendola, quindi, più naturale e diretta. Per questo scopo vengono affrontate molteplici discipline e studiate tecniche di elaborazione di segnali audio e video, alla base della percezione umana. Il corso è organizzato in una serie di lezioni frontali di teoria sulle attuali tecnologie informatiche, sulla formazione dell’immagine, l’elaborazione e l’estrazione della silhouette, a cui segue una parte di lezioni in cui gli studenti possono sperimentare le tecniche appena apprese scoprendo una piattaforma di programmazione visuale. Inoltre, durante il corso gli studenti realizzano l’elaborazione progettuale di un’installazione o performance applicando le teorie apprese a lezione. Attraverso le conoscenze di base della teoria della formazione dell’immagine, dell’elaborazione e della sua interpretazione si scoprirà come trasformare una telecamera in un sensore interattivo. Saranno analizzati gli strumenti software utilizzati nella realizzazione di sistemi interattivi. Si studieranno le tecniche per il riconoscimento della silhouette dell’attore, riconoscimento dei punti di colore, composizione mediante il canale alpha, chroma key, elaborazioni grafiche, interazione con altri sistemi tramite protocollo MIDI, interazione con sensori ambientali esterni, interazione con sistemi per vj e strumenti musicali. Si analizzeranno le tecniche avanzate che permettono di estrarre automaticamente conoscenza dall’ambiente circostante l’installazione: color blob tracking e motion detection. Aspetti socio-culturali della rivoluzione digitale. Tecnologia e società sono legate fra loro da quel rapporto biunivoco cosi ben delineato da Mc Luhan quando affermò nel 1960, che mentre l’uomo cambia il mondo grazie alla tecnologia, essa a sua volta cambia altrettanto radicalmente l’uomo, il suo modo di vivere e di rapportarsi, il suo immaginario e la sua stessa visione del mondo. Di tutte le grande rivoluzioni tecnologiche, quella digitale è certamente una delle più radicali, superiore probabilmente - per la sua pervasività - a quando lo fu a suo tempo l’invenzione della stampa. Le idee e i valori fondamentali su cui si è costruita e si regge la nostra società stanno subendo un veloce e talvolta traumatico cambiamento: concetti basilari dello spirito del tempo novecentesco (idee di individuo, storia, autore, opera, se non addirittura-ancor più radicalmente- di spazio e di tempo, di visibile ed invisibile) trascinando nella loro attuale metamorfosi l’intera struttura sociale ed economica in cui viviamo, mentre nuovi modelli di partecipazione (come la pratica dello sharing) delineano nuove forme di identità sociali. Scopo del corso è quello di affrontare le tematiche relative alle trasformazioni culturali dovute al diffondersi delle nuove tecnologie digitali – in particolare sotto l’aspetto della comunicazione - all’interno della società contemporanea, sia attraverso i contributi critici dovuti agli studiosi internazionali del fenomeno, sia attraverso l’analisi diretta dei documenti sociali che essa produce. Nella dialettica culturale fra media tradizionali e nuovi media, si delineeranno vari nuclei tematici, corrispondenti agli argomenti trattati nei vari incontri. Bibliografia Dispense fornite durante il corso guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 195 PROGRAMMI 195 1°LIV 2°LIV SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI Antonio Caronia Introduzione Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi essenziali per la comprensione del rapporto fra tecnica, linguaggio e immaginario nelle varie culture umane, in particolare in quella industriale e postindustriale, così da aiutare l’allievo a esplicitare le possibilità degli strumenti tecnici che impara ad usare, e a divenire consapevole delle loro valenze espressive. Parte I I fondamenti dell’antropologia filosofica. L’immaginario e il linguaggio nel loro legame con la tecnica. Il dibattito sulla tecnica nella filosofia del Novecento. Organo, ambiente e macchina nell’antropologia filosofica tedesca da Nietzsche a Heidegger. L’uomo come animale “aperto al mondo” e “incompleto”. La sistemazione dell’antropologia filosofica di Arnold Gehlen. Il concetto di “esonero”. L’uomo come “animale tecnico” e “costruttore di mondo”. Il ruolo della tecnica nei mezzi di comunicazione in Marshall McLuhan. Inadeguatezza della visione della tecnica come protesi nell’era del digitale. La tecnologia come mondo: una nuova teoria? Parte II L’uomo artificiale Laboratorio di lettura e analisi del testo sul tema dell’uomo artificiale, con inquadramento storico (dalla cibernetica di Wiener al postumano) e la lettura guidata di uno o più romanzi relativi al tema. Bibliografia • MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, (parte prima, parte seconda capp. 8-9 e 25-33), Il Saggiatore, 2001. • ANTONIO CARONIA, Il cyborg. Saggio sull’uomo artificiale, ultima edizione, Shake, 2008. Un romanzo a scelta fra quelli dell’elenco fornito a lezione. SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI Loredana Parmesani Le lezioni saranno improntate all’analisi di quei periodi moderni e postmoderni in cui l’aura tipica dell’opera d’arte tradizionale viene persa nella sua riproduzione tecnologica. Il problema è leggere lo sviluppo culturale del XX secolo e del periodo contemporaneo confrontando l’opera artistica con i prodotti industriali e i media. Nel caso della Pop Art un rimando a McLhuan può mettere in luce i rapporti che questo movimento intrattiene con l’immagine pubblicitaria e la comunicazione di massa. Nel caso dell’Arte Povera un riferimento alla Scuola di Francoforte può servire ad illustrare il potere dell’arte come negativo in relazione all’industria culturale. Nel caso dei Graffiti un riferimento alle teorie del simulacro di Baudrillard è utile per riportare l’arte ad una convivenza sociale con le immagini derealizzate della città. Nel caso del Postmoderno una particolare attenzione alle teorie di Bell e Lyotard è importante per ricondurre l’immagine ad una sua grammatica interna ma priva del grande racconto dell’umanesimo. Verranno inoltre approfonditi gli ultimi dieci anni della ricerca estetica alla luce delle nuove innovazioni tecnologiche e dei new media. La dimensione iperestetica che caratterizza la contemporaneità, insieme alla sempre più diffusa massificazione della comunicazione del progetto estetico, inducono ad una riflessione sulle modalità e sui luoghi dove tale progetto si colloca. Bibliografia La bibliografia sarà fornita durante il corso. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 196 196 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV SOCIOLOGIA DELL’ARTE SOUND DESIGN Antonio Cioffi Andrea Cera Il corso mette a fuoco la funzione sociale delle forme artistiche nelle diverse culture prese in considerazione, dal passato -non solo occidentale- fino ai giorni nostri, evidenziando come l’espressione artistica sia sempre stata una forma narrativa e simbolica di molteplici istanze culturali, politiche, religiose e psicologiche. Il solido riferimento alle ormai classiche analisi di Hauser, costituisce la base per una riflessione che -nella società attualesappia riconoscere, oltre alle dinamiche di mercato dell’arte contemporanea, la nascita di una serie di nuove agenzie espressive e comunicazionali che -particolarmente negli ambiti connessi alle nuove tecnologie - richiede lo sviluppo di forme affatto nuove di inedite professionalità creative. Il corso propone una panoramica delle tecniche di produzione e scrittura del suono utilizzate in paradigmi artistici non legati alla frontalità e direzionalità tipiche del concerto. In particolare sarà preso in considerazione il linguaggio legato al mondo della Sound Art e delle installazioni audio. Ogni incontro si articolerà in cinque momenti: 1) presentazione di uno o più lavori di alcuni artisti storici (dal dopoguerra agli anni ‘80: Cage, Lucier, Tudor, Reich, LaMonte Young, Minard, Leitner, Eno...). 2) presentazione di uno o più lavori di artisti dagli anni ‘90 a oggi. 3) presentazione dettagliata di un lavoro del docente, approfondendo gli aspetti tecnici e organizzativi (incompatibilità tra il processo creativo e la gestione del budget, problemi di realizzazione, montaggio, tenuta nel tempo, rapporto con il pubblico, etc...). 4) laboratorio su aspetti pratici della produzione del suono con particolare attenzione all’utilizzo di Audacity, free-software per registrazione, montaggio ed editing audio. Presentazione di esempi di sound design tratti dal cinema hollywoodiano dagli anni ‘70 ad oggi. 5) presentazione e discussione dei lavori dei partecipanti. L’esame, orale, prevede lo studio de La Storia Sociale dell’Arte di Arnold Hauser (Einaudi 1977 o altre edizioni) e la preparazione di un approfondimento tematico concordato col docente. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 197 PROGRAMMI 197 1°LIV 1°LIV STAMPA D’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO Chiara Giorgetti Francesco Ballo Il corso si pone l’obiettivo di fornire informazioni aggiornate sul mondo della stampa d’arte, di far conoscere e sperimentare i mezzi e gli strumenti operativi associando gli aspetti teorici e pratici legati al fare artistico. Il corso si sviluppa in due parti, una laboratoriale, l’altra teorico - visiva, entrambe volte allo sviluppo di un progetto grafico da realizzarsi attraverso le diverse fasi ideative e tecnico-sperimentali. Gli argomenti trattati nelle lezioni frontali saranno quelli inerenti alla grafica d’arte contemporanea, la stampa d’arte come ibrido, l’ingresso del digitale, l’avvento delle nuove tecnologie e la relazione con i media tradizionali. Saranno analizzati progetti di artisti che hanno utilizzato i metodi della stampa d’arte (William Kentridge, Vik Muniz, Chuck Close, Richard Hamilton, Edward Ruscha, Kiki Smith, Sol LeWitt, Tacita Dean, John Baldessari, Felix Gonzalez-Torres). Nella parte laboratoriale del corso: la stampa fotografica a contatto e da negativo, l’emulsione fotosensibile, la stampa alla gomma, il clichè-verre, il toner transfer. Il corso di Storia del Cinema e del Video concentra la propria attenzione sulla visione, sulla rilettura e sull’analisi dei film esaminati. Quest’analisi approfondita verte sul découpage (la riscrittura del film) di intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze. La composizione dello spazio inquadrato, spazio mediante il quale è costruita l’immagine filmica. Il ritmo spaziotemporale del film. La durata delle inquadrature. La funzione del montaggio. Il rapporto immagine-suono. Un’accurata verifica di come è strutturato un film. In particolare quest’anno le figure centrali del corso saranno: Clint Eastwood e Don Siegel. Il cinema esemplare di un autore totale quale Don Siegel nella Hollywood degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, attraverso il suo autore-simbolo Clint Eastwood. Inoltre un omaggio a Truffaut con L’Histoire d’Antoine Doinel. E la visione di alcuni film underground di filmmakers USA. Bibliografia • Printshow.it rivista digitale sulla stampa d’arte e il libro d’artista, www.printshow.it • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, Bruno Mondatori, Milano, 2005. • Art On Paper, rivista dedicata all’arte contemporanea su carta, inglese, Darte Publishing LLC, New York, www.artonpaper.com. Bibliografia La bibliografia verrà presentata durante le lezioni. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 198 198 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL COSTUME Francesco Ballo Lorella Giudici Il metodo utilizzato durante le lezioni teoriche è l’analisi del linguaggio dell’autore esaminato, partendo proprio dal testo-film. Rivedere il film più volte. Studiarlo con attenzione, soffermandosi soprattutto sulla messa in scena (cioè il momento delle riprese) e sul montaggio delle sequenze e delle inquadrature. La ricerca si concentra sulla composizione dello spazio inquadrato, sul fuoricampo e sul rapporto conseguente di spazio-tempo. Durata delle inquadrature. Ritmo spaziotemporale del film analizzato. Quest’anno 2009-2010 lo studio riguarda la visione, la rilettura e l’analisi di alcuni film del cinema muto dalle origini (Lumière, Edison, Méliès) alla fine degli anni Venti (Boris Barnet, Mauritz Stiller). Confronto e relazioni con l’analisi dell’opera di Straub-Huillet, Brakhage, Godard, Snow, Carmelo Bene. Verrà svolto anche un seminario sulla realizzazione di un video: come si inventa un film. Dall’idea di base alla regia e al montaggio. L’oriente nell’arte, nella società, nel teatro, nel costume e nella letteratura europea tra XIX e XX secolo. Il caso Gustav Klimt. Intorno alla metà dell’Ottocento, con il colonialismo, le esplorazioni e le Esposizioni Universali, in Occidente cominciano ad arrivare notizie, oggetti, immagini e racconti che descrivono e documentano le terre più lontane: Turchia, Marocco, Cina, e per ultimo il Giappone. Tutte queste grandi culture, seppure all’inizio in modo indistinto una dall’altra, lasceranno tracce importanti nel teatro, nelle arti visive, nella letteratura, nel cinema, nella moda e nel costume dell’Europa del tempo. È cosa risaputa che molti reali, uomini politici, letterati e artisti si sono fatti fotografare in abiti orientali o che alcuni di loro indossavano kimono come vestaglie da camera. E ancora, il ventaglio è tra gli oggetti più usati dalle signore di Parigi, di Londra o di Vienna, mentre le sete – a fondo turchese, blu o oro –, decorate con fiori e uccelli orientali, divengono delle splendide tappezzerie nei salotti della borghesia europea. Nelle arti, poi, l’oriente apporta degli interessanti sviluppi formali e simbolici influenzando per un certo periodo la ricerca di tanti artisti: da Ingres a Delacroix, da Van Gogh a Matisse, da Wisthler a Klee. Uno degli esempi più eclatanti è sicuramente quello della pittura di Gustav Klimt, il maestro dell’oro. Il corso, attraverso l’analisi delle opere degli artisti e la lettura dei romanzi e dei libretti d’opera del tempo, aiuterà a contestualizzare e a capire meglio la portata di un fenomeno che ha contribuito a cambiare il linguaggio delle arti e a mutare i gusti del tempo. Bibliografia La bibliografia verrà presentata durante il corso. Bibliografia • G. KLIMT, Lettere e testimonianze, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano, 2005. • Una monografia economica di quelle in commercio su Gustav Klimt. • Un libro a scelta tra quelli che verranno indicati durante le lezioni. Indispensabili gli appunti del corso. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 199 PROGRAMMI 199 1°LIV 1°LIV STORIA DEL DESIGN STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA Anty Pansera Anna Mariani Il corso, tende a far conoscere ai discenti la peculiarità del design italiano, dalle sue origini, al suo crescere ed affermarsi nel XX secolo. Dalla definizione del termine “design”/”disegno industriale”, nel susseguirsi dei decenni al ruolo del “designer”: come, nel corso del tempo, si sono andate modificando e quali i rapporti con le arti decorative/applicate (dibattito arte/industria, nel nostro Paese). Si è utilizzato anche il “filo rosso” delle Esposizioni Universali (da quella Londra del 1851) e delle Biennali/Triennali di Monza, nonché le figure esemplari di alcuni progettisti (Giò Ponti, Marcello Zizzoli, Bruno Munari….) per meglio cogliere questa storia che dovrebbe avere più spazio in questi studi. Particolare attenzione al tema della luce made in Italy. Alcune mostre allestite nel corso di questi mesi (in Triennale e a Palazzo Reale a Milano) hanno poi offerto l’opportunità di altre riflessioni. Di fatto il percorso proposto si è mosso da ieri a oggi e da oggi a ieri, con il supporto di un ricchissimo apparato iconografico (fornito agli studenti) e a precise indicazioni bibliografiche. Il testo e l’immagine: illustrazione, descrizione, evocazione, segno. L’incontro fra testo letterario o poetico e la sua raffigurazione ha dato vita ad una vicenda che ha coinvolto nel tempo artisti, poeti, scrittori, editori. La riflessione proposta, attraverso esempi dell’epoca moderna e contemporanea, sviluppa tematiche che hanno nella pagina scritta e nel libro il loro punto di incontro privilegiato. Al libro illustrato del primo Novecento (livre de peintre) in cui testo e immagine dialogano separatamente, si affiancano negli anni Sessanta il libro d’artista (artist’s book) per il quale l’artista progetta, scrive e ‘illustra’, e la tipologia del libro oggetto. Nel dipanarsi di questa storia, di cui vedremo indizi e precursori nell’arte prima del Novecento, si assiste al mutamento del ruolo dell’artista da illustratore al servizio dell’editoria a creatore che considera il libro non più soltanto mezzo di diffusione di esperienze linguistiche e supporto di parole e immagini, ma “ricettacolo di esperienze reali”, nelle molteplici varianti che non sempre hanno consentito una definizione critica univoca e concorde. Bibliografia • AA.VV., Il dizionario del design italiano, Cantini editore, 1995. • A. PANSERA, Il disegno industriale italiano, Laterza, 1993. La storia dell’illustrazione costituisce solo un primo capitolo di questo viaggio nelle immagini, nelle parole e nei segni. L’illustrazione non va intesa infatti soltanto come apparato decorativo al contenuto del libro, ma come luogo in cui si manifestano gli stimoli visivi ispirati dalla parola. L’artista interpreta un testo attraverso le innumerevoli gradazioni fra descrizione ed evocazione. Le avanguardie della prima metà del Novecento, attraverso la scomposizione del testo nelle sue forme primarie (parole e lettere), conferiscono alla scrittura una nuova valenza figurativa. Le ricerche della seconda metà del Novecento vedranno nella poesia un “mondo di segni” fino a configurare una estetica delle parole, proponendo una sintesi nuova di scrittura e immagine, mediante lo sconfinamento di generi e linguaggi. Per l’esame, gli studenti dovranno presentare il “Diario” delle lezioni con i loro approfondimenti degli argomenti più specificatamente affrontati nonché dimostrare la conoscenza della storia del disegno industriale italiano nel corso del XX secolo. Bibliografia La bibliografia sarà comunicata durante il corso. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 200 200 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA Roberto Cassanelli STORIA DELLA DECORAZIONE Parte generale Linee di sviluppo della critica fotografica. La nascita dell’idea di fotografia e i “padri fondatori” (Niépce, Daguerre, Bayard). W.H.F. Talbot, The Pencil of Nature (184446). La nascita della critica fotografica in Francia e in Italia (Lacan e “La Lumière”). Baudelaire, Nadar e il Salon del 1859. Amatorialità, pittorialismo e la trattatistica tecnica. Stieglitz e Camera Work. I Bragaglia e la Fotodinamica futurista. Das neue Sehen: la fotografia nella Germania di Weimar (L. Moholy-Nagy e il Bauhaus; Walter Benjamin). Atget e la fotografia documentaria. Heinrich Schwarz e la nascita della storiografia fotografica. Newhall e la mostra al MOMA del 1937. Il secondo dopoguerra: la pratica sociale (P. Bourdieu). Mulas, Verifiche. Barthes. Tra strutturalismo e postmoderno, decostruzione e analisi discorsiva (Krauss). Fotografia e gender studies (A. Solomon-Godeau). Il corso intende fornire una definizione del termine “decorazione” attraverso l’analisi critica del concetto di azione decorativa. L’articolazione prevalentemente monografica delle lezioni si propone infatti di indagare l’identità, le potenzialità applicative e la vocazione specifica del concetto di decorazione così come esso è stato definito nella tradizione artistica, ovvero non come mero “ornamento” ma piuttosto come intervento attivo sui luoghi, volto cioè a ridefinirne o potenziarne forma e funzione, intervenendo dunque sulla specifica identità dello spazio in cui l’artista si trova ad operare in relazione a diversi contesti ( fisici, architettonici, urbani, ambientali, virtuali, socio-culturali, comunicativi, simbolici, funzionali, di committenza, di fruizione). Attraverso la lettura e l’analisi critica di alcuni dei più importanti fenomeni storico-artistici e stilistici, e attraverso l’osservazione di numerose opere emblematiche (selezionate con criterio tematico e diacronico nella storia delle arti alla preistoria ad oggi) si giungerà dunque a riflettere sulla peculiarità della decorazione come intervento progettuale e materiale negli spazi, sulla sua trasversalità rispetto alle diverse tecniche e materie dell’arte, e sulla sua centralità nella storia della cultura artistica di ogni tempo, per far maturare nello studente la consapevolezza della rilevanza che essa può ancora assumere nel momento attuale. Per affinare le indispensabili abilità di lettura e sensibilità critiche sulla relazione tra opere e contesti, le lezioni in aula saranno alternate a visite guidate nella città di Milano, con contestuali esercitazioni. Parte monografica Le origini della critica fotografica in Italia: da Lamberto Vitali a Carlo Mollino. Lettura e analisi della “Piccola storia della fotografia” di Walter Benjamin (1931). Bibliografia • CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni sessanta a oggi, Milano, Bruno Mondadori, 2001 (e successive ristampe). • JOHN SZARKOWSKI, The Photographer’s eye (1966), trad. it., L’occhio del fotografo, Milano, Five Continents, 2007. • JAMES ELSKINS (ed.), Photography Theory, London, University College Cork-Routledge, 2007, pp. 3-49. • WALTER BENJAMIN, «Piccola storia della fotografia» (1931), in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Arte e società di massa, prefazione di C. Cases, Torino, Einaudi, 1966, pp. 57-78, ora anche in Opere complete, a c. di R. Tiedemann e H. Schweppenhäuser, IV, Scritti 1930-1931, Torino, Einaudi, 2002, pp. 476-491. • A. GUNTHERT, M. POIVERT (a cura di), Storia della fotografia, Milano, Electa, 2008. Valeria Tassinari Bibliografia L’elevato numero di opere analizzate suggerisce l’utilizzo di opere a carattere manualistico per la preparazione generale. Testi specifici dovranno essere concordati singolarmente per ogni percorso d’esame, in funzione dell’argomento che ogni studente intenderà approfondire. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 201 PROGRAMMI 201 1°LIV 2°LIV STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA FOTOGRAFIA Anna Maria Amonaci Anna Maria Amonaci Parte generale Storia della fotografia. Dagli esordi all’età contemporanea. Il corso, di indirizzo propedeutico, percorre le principali vicende della storia della fotografia dalla metà del Cinquecento, quando comparvero le prime raffigurazioni della camera ottica, fino ai nostri giorni. Le lezioni saranno condotte con una lettura comparativa della storia dell’arte, considerando inizialmente il terreno culturale in cui si svilupparono le ricerche che condussero alla messa a punto della macchina fotografica. Parte generale La fotografia italiana negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Il corso intende offrire strumenti metodologici di lettura storico-critica attraverso un argomento circoscritto che varia ogni anno della storia della fotografia dal dopoguerra ai giorni odierni. Esso mira all’approfondimento della materia, per la quale è prevista una conoscenza di base della storia fotografica in generale che lo studente può acquisire dal corso propedeutico svolto nel primo ordinamento. La qualità formale e la ricchezza espressiva delle immagini, caratterizzanti la fotografia italiana dei decenni Quaranta e Cinquanta, saranno indagate tramite le fonti editoriali più salienti del tempo (rassegne, annuari, riviste), poste in relazione con i fatti artistici e cinematografici coevi, nell’intento di seguire lo svolgersi di un preciso clima culturale, denso di energie esistenziali. Programma specifico Argomenti trattati: la camera ottica e il vedutismo sei-settecentesco: sulla via della scoperta. Le sperimentazioni (1839-50): il dagherrotipo e il callotipo in età tardoromantica. La diffusione della fotografia (1850-70): le differenti linee della fotografia francese e di quella britannica. L’esplorazione fotografica del West negli Stati Uniti e l’esaltazione della natura. La prima maturità della fotografia (1870-1914): la rivista “Camera Work”. La fotografia e le avanguardie (1910-30). La fotografia tra le due guerre. Il fotogiornalismo negli Stati Uniti: le campagne fotografiche della Farm Security Administration; l’agenzia Magnum. Il dopoguerra: la fotografia e l’arte Informale. Il Neorealismo italiano e la fotografia. Gli anni Sessanta e Settanta. Le sperimentazioni pop e concettuali. Dagli anni Ottanta al 2000: la fotografia nel contesto postmoderno. Bibliografia Manuali di riferimento da integrare con i testi relativi agli argomenti trattati durante il corso. • B. NEWHALL, Storia della fotografia (1° edizione 1937, riveduta e ampliata 1982), 1° ed. italiana Einaudi, Torino, 1984. • I. ZANIER, Storia e tecnica della fotografia, Laterza, Bari, 1982. • New History of Photography, a cura di M. Frizot (1° ed. 1994), Stampa italiana Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo, (Mi), 1999. • S. BRIGHT, Art Photography Now, Thames & Hudson, London, 2005. • U. GROSENICK e T. SEELIG, Photo Art. The New World of Photography (1° edizione tedesca, Dumont Buchverlag, Cologne 2007), Themes & Hudson, London, 2008. Programma specifico Il corso si svolge seguendo il succedersi cronologico delle pubblicazioni fotografiche più significative poste in relazione alla produzione culturale del periodo. Gli studi recenti sono da supporto alle fonti. Bibliografia • Otto fotografi italiani d’oggi, Istituto d’arti Grafiche, Bergamo 1942. • E. F. SCOPINICH, Fotografia. Prima rassegna dell’attività fotografica in Italia, Domus, Milano, 1943. • G. VANNUCCI ZAULI, Il bello fotografico, Giannini, Firenze, 1945. • Il manifesto del Gruppo “La Bussola”, in “Ferrania”, n. 5 (maggio), 1947. • C. MOLLINO, Il messaggio della camera oscura (1° ed., Giovanni Chiantore, Torino 1949), Adarte, Torino, 2006. • P. STRAND e C. ZAVATTINI, Un paese, Giulio Einaudi, Torino, 1955. • Foto annuario italiano 1953-54, G.G. Gorlich, Milano, 1953. • Foto annuario italiano 1955-56, G.G. Gorlich, Milano, 1955. • Foto annuario italiano 1958, G.G. Gorlich, Milano, 1958. • G. TURRONI, Nuova fotografia italiana, Schwarz, Milano, 1959. • I. ZANNIER, Neorealismo e fotografia, Art&, Udine, 1987. • M. MIRAGLIA, Il Novecento in fotografia e il caso torinese, Hopefulmonster, Torino, 2001. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 202 202 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELLA MODA Livia Crispolti Il corso si propone di esaminare le nozioni fondamentali della Storia della Moda dalla preistoria al contemporaneo, in rapporto all’evolversi, nel corso dei secoli, delle idee e del pensiero economico produttivo; ai cambiamenti del gusto e all’incidenza del progresso scientifico. Finalità dell’insegnamento è sviluppare nello studente la consapevolezza del ruolo sociale della moda, e la capacità di ricerca critica autonoma, che porti ad analizzare il sistema moda nella sua complessità. Particolare attenzione sarà data ai temi: - delle differenze fra i generi maschile e femminile, - dei comportamenti sociali: quello imitativo e quello distintivo, - delle contaminazioni tra i generi e delle personalizzazioni della moda. Il corso si avvarrà di una strumentazione tecnica e informatica. Parte integrante del corso sono le visite didattiche a collezioni, musei, fiere e aziende del settore. Modalità d’esame: discussione degli argomenti studiati dallo studente durante l’anno accademico e consegna a fine corso di un elaborato scritto, su un tema concordato, corredato di apparati grafici e fotografici su supporto tradizionale o informatico. Bibliografia • V. MAUGERI e A. PAFFUMI, Storia della moda e del costume, Calderini, Bologna, 2005. • E. FIORANI, Abitare il corpo: la moda, Lupetti, Milano, 2004. • G. SIMMEL, La moda, Editori riuniti, Roma, 1985. La bibliografia sarà integrata durante il corso, con riferimenti per ciascun argomento affrontato. STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE Roberto Favaro Parte monografica. Spazio e tempo: meccanismi e funzioni del linguaggio musicale. Rapporti con le altre arti. Il corso prevede, oltre a una introduzione propedeutica al linguaggio musicale, un approfondimento dei rapporti tra musica e altri percorsi artistici a partire dalle due questioni centrali di tempo e spazio. L’obiettivo è quello di evidenziare le potenzialità rappresentative, sceniche, descrittive, ambientative, psicologiche, narrative della musica. L’obiettivo ulteriore è quello di maturare una consapevolezza delle connessioni tra musica e diversi linguaggi dell’arte e della comunicazione. Oltre a toccare gli ambiti della pittura e delle arti plastiche (sempre in relazione alla musica) il corso verterà su tre aspetti specifici: la musica e l’architettura; la musica nel romanzo; la musica nell’opera cinematografica. Parte generale. Le musiche del cambiamento. La parte generale del corso è dedicata alla Storia della musica. Questa sarà affrontata contestualmente alla parte monografica, servendo da esemplificazione e verifica dei diversi meccanismi del linguaggio musicale. In particolare si presterà attenzione alle musiche del cambiamento e della differenza. Si affronteranno così, dalla prospettiva musicale, le tematiche del Simbolismo e dell’Espressionismo, del Futurismo e del Neoclassicismo, della Nuova Oggettività e del Surrealismo, del minimalismo e della neoavanguardia. Bibliografia • R. FAVARO e L. PESTALOZZA, Storia della musica, Warner Bros., Milano, 1999. • A. COPLAND, Come ascoltare la musica, Garzanti, Milano, 2001. • O. KAROLIY, La grammatica musicale, Einaudi, Torino. • R. FAVARO, La musica nel romanzo italiano del ‘900, Ricordi, Milano, 2003. • M. CHION, L’audiovisione, Lindau, Torino, 1998. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 203 PROGRAMMI 203 2°LIV 2°LIV STORIA DELLA PEDAGOGIA Paolo Mottana Filosofia immaginale e didattica artistica. Il termine immaginale individua quella regione delle immagini - visioni, figure, simboli, archetipi -, provenienti da un altrove che oltrepassa la cognizione razionale, tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile e l’immateriale, secondo l’interpretazione prima di Henry Corbin e poi di James Hillman. Educare allo sguardo nel rispetto di una filosofia immaginale significa promuovere un’autentica sovversione della postura che il soggetto intrattiene nei confronti delle cose e del mondo. Il corso intende sensibilizzare a guardare e vivere l’arte, non più dall’esterno e “di fronte”, ma da una distante intimità, come dice Rainer Maria Rilke affinché, proprio in virtù dell’abbandono di una visuale che ordina e dispone, lo “spazio interiore del mondo” cui l’opera d’arte allude, accetti di manifestarsi . Vuole reinsegnare a riaccostarsi a opere la cui visione ha fatto emergere dalla superficie delle cose il loro sfondo e la loro fodera invisibile, cioè il tessuto dei rapporti soggiacenti che le radicano e le orientano, compiendo in tal modo un atto di ritrovamento, una scoperta. Saranno proposti esercizi di visione e comprensione organizzati secondo regole precise: di pazienza, lentezza e soprattutto fedeltà all’immagine, cercando di ridurre il più possibile la proiezione delle proprie precomprensioni. Esercizi che richiederanno, specie all’inizio, discesa più che elevazione, abbandono, presa di contatto con la parte più fluida e femminile della cognizione, appunto quella immaginativa. Una tale operatività si ritiene possa restituire all’arte la sua potenza trasformatrice e possa essere riproposta nella didattica artistica così come in qualsiasi forma di accostamento alle opere nelle più diverse sedi espositive o didattiche onde favorire una profonda e coinvolgente esperienza del fatto artistico. STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE Giovanni Trabucco Il corso si colloca tra l’antropologia filosofica e l’antropologia teologica, articolando una fenomenologia della vita effettiva, una fenomenologia dell’emozione sacra e delle sue manifestazioni, e la figura religiosa diffusa, caratterizzata dalle forme praticate della “devozione”, che plasma e insieme è plasmata dai simboli effettivi nei quali essa si produce. Si considera il rapporto non accidentale tra il modo di esprimere e di rappresentare la fede e la verità stessa della fede. Ciò giustifica l’interesse di un’analisi della religiosità popolare dal punto di vista di una estetica teologica e, viceversa, l’ingresso alla questione più generale del rapporto tra estetica e teologia secondo l’approccio caratteristico della religiosità popolare. Si giustifica, non soltanto storicamente, la pertinenza della distinzione tra la religiosità “popolare”, la quale esprime il carattere effettivo dell’atto religioso, e la religiosità “cólta”, che ne indica la forma veritativa, mettendo in evidenza il significato autentico della vita effettiva. L’accettazione di un approccio estetico ad entrambe, come il più pertinente a restituire la forma esperienziale del riconoscimento della verità di Dio nell’unità della coscienza effettiva dell’uomo, implica la rilevanza del momento pratico, ossia la attuazione della libertà. Si suggerisce perciò che vada superata e risolta la contrapposizione tra religiosità “popolare” e religiosità “colta”, così come tra pietà polare e liturgia, a favore del mantenimento della loro distinzione nella sintesi poetica dell’atto religioso concreto. Bibliografia • G. PANTEGHINI, La religiosità popolare. Provocazioni culturali ed ecclesiali, Padova, 1995. • C. PRANDI, La religione popolare fra tradizione e modernità, Brescia, 2002. • J. RIES (dir.), Trattato di Antropologia del Sacro, I, Le origini e il problema dell’homo religiosus, Milano, 1989. • P. SEQUERI, Estetica e teologia. L’indicibile emozione del sacro: R.Otto, A. Schönberg, M. Heidegger, Milano, 1993. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 204 204 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA Rolando Bellini STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA Tiziana Valzelli Stamperie ed editori d’arte in Italia (e no) tra ultimo dopoguerra e contemporaneità: un excursus emblematico. Coniugare la “storia della stampa” a quella “dell’editoria” d’arte: quest’azzardo paradossale è il cruccio e il pregio del corso che evita, da sempre, le cronistorie per abbozzare un paradigma indiziario post 1945 il cui focus è sull’Europa e soprattutto, per consentire agli studenti di toccare con mano, l’Italia e Milano. Si discuterà dell’eredità dei processi grafici e di stampa tradizionali, incluse xilografia e serigrafia, per approdare alle nuove tecniche di stampa e giungere all’opera digitale, proponendo confronti mirati con la coeva editoria d’arte. E anche su quest’ultima abbozzeremo analogo paradigma indiziario. Infine, approfondiremo l’esame dell’attività degli atelier di grafica ed editoria d’arte più significativi. A Milano l’approdo di tutti gli artisti attratti dalla grafica d’arte era - ed è tutt’oggi - l’Atelier Giorgio Upiglio, a Firenze si può indicare invece la Stamperia d’Arte e Scuola Internazionale de Il Bisonte, fondata da Maria Luigia Guaita, a Roma come pure a Torino, si vedrà (Bulla o Masoero, per esempio?). Ne deriverà una storia meno auricolare. Ai fini dell’esame: si richiede a tutti gli iscritti la lettura dei testi consigliati, integrata di volta in volta da altre specifiche letture, e la visita, individuale o di gruppo, di almeno due o tre musei italiani d’interesse ai fini del corso (di cui si darà elenco indicativo). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un “lavoro” concordato con i rispettivi docenti di grafica, a ribadire la priorità formativa del “fare” sul “dire”. Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale riferimento al proprio Paese di origine. Partiamo dal presupposto di non analizzare in modo schematico, come soli elementi costruttivi che si sono evoluti nel tempo, quel che l’uomo, attraverso le forme architettoniche è riuscito ad edificare, ma a guardare l’architettura e l’urbanistica come una fonte di dialogo, utilizzata per approfondire i rapporti che legano gli esseri viventi allo spazio e al tempo, dando così significato all’esistenza e alla storia umana. Un dialogo continuo tra luogo naturale e luogo artificiale, dove da sempre l’uomo è inteso come unità di misura, interprete di somiglianze e analogie, di continuità e metamorfosi. Dove l’indagine morfologica delle forme si amplia attraverso lo studio dei modelli e della topologia, interprete quest’ultima come afferma C. Norberg Schulz: «non di distanze permanenti, angoli o aree ma di rapporti di vicinanza, separazione, successione, recinzione e continuità». Sarà proprio con il delinearsi di queste categorie che potremo affrontare in modo più critico l’analisi dell’evoluzione e con essa la moderna progettazione. Bibliografia Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di volta in volta): • Le tecniche in piano. Litografia, Serigrafia, a cura di Ginevra Mariani, Istituto Nazionale per la Grafica e De Luca ed., Roma, 2006. • ENZO DI MARTINO, La grafica d’arte. La storia, le tecniche, i protagonisti, Editalia, Roma, 2008. • MARIA CRISTINA PAOLUZZI, Stampa d’arte. La storia, le tecniche, i capolavori delle opere grafiche dalle origini all’epoca contemporanea, Modadori, Milano, 2003. • La città dell’editoria. Dal libro tipografico all’opera digitale (1880-2020), a cura di Giorgio Montecchi, Skira, Milano, 2001. • ANTONY GRIFFITHS, Prints and Printmaking: An Introduction to the History and Techniques, British Museum Publications, London, 1996. Le lezioni si articoleranno attraverso il seguente programma di studio: - Luogo naturale e luogo artificiale: il paesaggio tra natura e territorio. - Concetto di spazio: interno ed esterno, la casa natale e quella onirica - Lo spazio percettivo: il labirinto tra orientamento e movimento - Lo spazio esistenziale: la nascita del genius loci, il giardino nella storia - Dai monumenti sepolcrali alla forma e potenza ateniese. - Dall’architettura curvilinea romana alla città medievale: lo sviluppo verticale da Gropius a Sir Norman Foster - Compostezza rinascimentale e dinamismo barocco, da Borromini a Calatrava. Bibliografia • C. NORBERG-SCHULZ, Architettura: presenza, linguaggio e luogo, ed. Skira, 1996 Milano. A seguito di ogni lezione verrà suggerita una bibliografia approfondita sull’argomento. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 205 PROGRAMMI 205 2°LIV STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO 1°LIV STORIA DELL’ARTE ANTICA Renzo Salvi Flaminio Gualdoni Il corso si propone, in primo luogo, di puntualizzare – su conoscenze già acquisite o mancanti – gli elementi basilari di informazione sulla nascita della televisione: dagli esperimenti di mera tecnologia di fine Ottocento alle sperimentazioni europee di trasmissione già operative negli anni Venti/Trenta del Novecento, sino alle trasmissioni sistematiche, nei due continenti a maggior sviluppo economico, iniziando dagli anni Quaranta/Cinquanta. Il costituirsi su scala planetaria e nella situazione italiana della società “affluente” e “di massa” anche per il tramite degli strumenti radiofonici e televisivi del comunicare rappresenterà, invece, il secondo blocco tematico del corso, facendo perno sull’evolversi del sistema radiotelevisivo nazionale, con qualche raffronto con altri Paesi, e descrivendo, secondo logiche interpretative, tipologie e generi di programma, palinsesti e rapporti col pubblico, finalità della presenza televisiva nei primi trent’anni di storia televisiva: sino alla rottura di sistema rappresentata dall’irrompere di televisioni locali e private e del successivo strutturarsi del duopolio. I percorsi attraverso gli anni gli anni Ottanta e Novanta, condotti (non necessariamente in cronologia) sino alla ricognizione della situazione odierna avverranno attraverso scorrimenti interni a ciascuni “generi2 televisivi ed al loro mutare, sovente, in macro-generi: da prosa e sceneggiati alla fiction, da Telescuola all’edutaiment, dal telegiornale e dall’inchiesta sul campo all’infotaiment, dal dibattito al talk-show, dai festival (anche per “voci nuove”) ai talent-show, dai viaggi nella realtà (Viaggio nella valle del Po, Viaggio al Sud) ai reality. Il costituirsi ed il mutare del rapporto tra comunicazione televisiva e pubblico verrà posto come elemento di contrappunto in ciascuna delle tre articolazioni tematiche del corso. Corso monografico. Classicismo e scoperta dell’antico. Dal “cortile delle statue” di Giulio II al collezionismo antiquario, dalla nascita dell’idea di museo al mito di Pompei, l’idea di classico come unità di misura dell’arte occidentale tra Rinascimento e Novecento, nelle esperienze degli artisti e nella riflessione degli studiosi. Saranno affrontati i seguenti temi, affrontati in parallelo alla storia delle scoperte archeologiche e degli studi antiquari: - Il cortile del Belvedere, gli scavi, i calchi, le copie - Michelangelo, Raffaello, Bramante e il classico - Vasari e gli altri: Bembo, Pino, Paleotti, Armenini - Il Seicento, dai Carracci a Bellori - Winckelmann e il Neoclassicismo - Canova, David, Ingres, Hayez - Classicismo del Novecento: da Rodin all’arte astratta I materiali di supporto alle lezioni sono reperibili liberamente nel sito www.flaminiogualdoni.com, sezione “Repertorio”. Bibliografia • S. SETTIS, Futuro del ‘classico’, Einaudi, Torino, 2004. • J.J. WINCKELMANN, Il bello nell’arte, Einaudi, Torino, 2008. Parte generale Per sostenere l’esame è obbligatoria la conoscenza delle linee generali della materia, dal miceneo al tardo-antico. Bibliografia • F. Gualdoni, Arte Classica, Skira, Milano, 2007. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 206 206 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Adriano Antolini Altamira STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA La fotografia all’interno delle ricerche artistiche del Novecento Il programma si propone di fornire allo studente un panorama dell’utilizzo della fotografia, del montaggio fotografico, del film sperimentale e del cinema d’artista, all’interno del quadro dell’arte figurativa del Novecento: a partire dalle Avanguardie Storiche (in particolare Futurismo, Dadaismo e Surrealismo) fino alle correnti degli ultimi anni. Saranno esaminati in modo particolarmente attento quegli sviluppi della fotografia che hanno anticipato l’arte concettuale, l’arte concettuale in senso stretto e le sue derivazioni più prossime; infine i momenti successivi agli anni Settanta in cui si riscontri un’eredità delle correnti prese in eseme o la loro trasformazione in qualcosa di diverso, nel quadro di una società soggetta a rapide e continue mutazioni. I momenti esaminati con particolare attenzione durante l’anno saranno: 1) Gli anni Dieci e il Dadaismo 2) Il fotomontaggio negli anni Venti, nell’ambito del Bauhaus, del Dadaismo berlinese, del Costruttivismo russo e nel Surrealismo 3) Il movimento Neodada negli anni Cinquanta, l’Happening, il Nouveau Réalisme, Fluxus, la Pop Art, la Mec Art, ecc. 4) Minimal e Conceptual Art, Arte Povera e Processuale, Land e Body Art, Performance e Comportamento. 5) Narrative Art e contaminazioni tra fotografia e pittura nei tardi anni Settanta 6) Gli anni Ottanta e Novanta e i nuovi indirizzi della fotografia di ricerca 7) Fotografia e globalizzazione Excursus artistico anni Cinquanta e Sessanta, like a Little Wing. “Little Wing” di Hendrix, canzone arcinota, titolo anomalo per un corso di storia dell’arte contemporanea braidense focalizzato su anni ’50 e ’60. Ma corrisponde al clima degli anni compresi tra ultimo dopoguerra e Sessantotto, fervidi di proposte anche solo focalizzando Milano: M.A.C. e dintorni 1948 e1952-‘59, (vedi almeno il catalogo Electa 1984, in 2 tomi, con saggio di L. Caramel) Manifesto Blanco 1946 di L. Fontana e Primo Manifesto dello spazialismo (Milano, 18 marzo 1948), Proposte di un regolamento, cioè le direttive per il “Movimento Spaziale” (2 aprile 1950) e gli ultimi esiti passando per proposte individuali quali Mimmo Rotella, Piero Manzoni, Dadamaino, Aricò o Ceretti, o uno scultore come Alik Cavaliere, gli aniconici puri o il teorico dei concretisti, Gillo Dorfles, i nuovi figurativi e citazionisti o ancora, la brillante falange del “nuovo realismo” di Pierre Restany che aveva fatto di Milano la seconda patria; nuovi arrivi da Oriente come Hsiao Chin, eccentrici multatimi come Emilio Tadini o Bruno Munari, ma anche Sottsass jr., Alessandro Mendini, altri nomi ancora. Rolando Bellini Ai fini dell’esame: si richiede a tutti gli iscritti la lettura dei testi consigliati, integrata di volta in volta da altre specifiche letture, e la visita, individuale o di gruppo, di almeno due o tre musei italiani d’interesse ai fini del corso (di cui si darà elenco indicativo) o di esposizioni temporanee inerenti tematiche afferenti quanto trattato nel corso (di cui si darà segnalazione). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un “lavoro”, individuale o di gruppo, concordato personalmente con il docente. Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale riferimento al proprio Paese di origine. Bibliografia Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di volta in volta): “Il Verri”, 1961: Giulio C. Argan (Salvezza e caduta dell’arte moderna) e Francesco Arcangeli (Un naturalismo moderno) “Il Verri”, 1968: Germano Celant (Arte povera) • Bruno Munari, Artista e designer, Laterza, Roma-Bari, 1971 e 2008. • Italo Calvino, Esattezza, in Lezioni americane, pp. 73 e sg., Oscar Mondatori, Milano, 2002. • Enrico Crispolti, Come studiare l’arte contemporanea, alcuni capitoli, Donzelli, Roma 2005. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 207 PROGRAMMI 207 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Claudio Cerritelli Giulio Ciavoliello Scritti d’artista, materiali degli anni Settanta (terza parte). Il corso documenta la rilevanza degli scritti d’artista sia come affermazione dell’individualità di ogni singolo autore sia come contributo alla generale riflessione intorno alle problematiche del contemporaneo. Gli scritti degli artisti si pongono come riflessione poetica, analisi ideologica, invenzione progettuale ma anche come approfondimento di modalità tecniche utili a verificare il rapporto tra teoria e pratica dell’arte. Viene così indicata una prospettiva di lettura che pone in evidenza le differenze e le affinità tra diversi modi di affrontare l’arte nella complessità delle sue intenzioni comunicative. Durante il corso saranno commentati testi teorici di artisti afferenti alle seguenti aree di ricerca: - Arte Concettuale - Body Art - Performance - Video Arte - Land Art - Pittura Analitica - Scultura Costruttiva - Istallazioni Ambientali Opera come pensiero. A partire dai primi anni del ‘900, e in particolare negli ultimi 50 anni, l’arte concentra e diffonde pensiero. L’arte, anche quando non si pone come concettuale, diventa una specie di filosofia concreta. L’opera si eleva sempre di più dalla dimensione materiale. Forme, processi, comportamenti, ambienti sollecitano riflessioni. L’arte, nel continuo tentativo di “rendere visibile l’invisibile”, emoziona, appaga, inquieta, sollecita, elevando il nostro grado di consapevolezza. Nel corso delle lezioni, con il supporto fondamentale delle immagini, si affrontano momenti, situazioni, personaggi che hanno caratterizzato l’arte dall’ultimo dopoguerra fino al momento attuale. Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci si rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne aspetti specifici e situazioni snodo. Bibliografia Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio. Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano materia d’esame. guida_programmi_193-208 15-04-2010 22:36 Pagina 208 208 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Giulio Ciavoliello Monographie / Biographie, un approccio analitico-esistenziale. Il binomio arte vita da sempre percorre la storia della cultura. Fatto sta che nel considerare l’arte giustamente ci soffermiamo sulla forma. Tuttavia, molti linguaggi si possono comprendere meglio attraverso la conoscenza di aspetti riguardanti la vita e le situazioni esistenziali in cui si producono. Il corso esamina opere di artisti, gruppi, orientamenti che, dal Dopoguerra ad oggi, si prestano a tale tipo di lettura. Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci si rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne aspetti specifici e situazioni snodo. Bibliografia Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio. Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano materia d’esame. STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Antonio d’Avossa supplente Lorella Giudici La luce, la forma, lo spazio. Medardo Rosso, Costantin Brancusi, Lucio Fontana. “Ciò che importa per me nell’arte, è di far dimenticar la materia” scrive Medardo Rosso (1858-1928). E ancora “Quando io faccio un ritratto non posso limitarlo alle linee della testa perché questa testa appartiene a un corpo, si trova in un ambiente che esercita un’influenza su di lei, fa parte di un tutto che non posso sopprimere”, “Si è finalmente compreso che non si può arrestare l’aria, così come non si potrà mai istituire frontiere”. E’ da queste riflessioni che nasce Madame X (1896), una tra le sculture più enigmatiche e magiche di tutta l’arte del XX secolo. Non è un volto, ma un ricordo; non è materia ma apparizione fugace di un’emozione, alito di vita, fiotto di luce. Nel 1923 Brancusi (1876-1957) scolpisce Neonato: un gesso oviforme mutilato da un brusco taglio geometrico su una delle facce. Non ci sono protuberanze, increspature o irregolarità della superficie, è assolutamente perfetto, per dirla con le parole di Pound, è “forma pura”. Alla IX Triennale del 1951, dopo aver dissacrato la tela con lame e punteruoli per andare anche oltre la terza dimensione, Fontana (1899-1968) si presenta con un arabesco di luce al neon che non solo dialoga in modo del tutto nuovo con lo spazio, ma quello spazio lo sostanzia. Il corso si propone di approfondire la figura e l’arte dei tre maestri, cogliendone i segreti punti di contatto e le evidenti differenze, con particolare attenzione all’analisi concreta delle loro opere. Intende inoltre affrontare, attraverso le loro esemplari esperienze, i concetti di luce, forma e colore nella scultura del XX secolo. Bibliografia • M. ROSSO, Scritti sulla scultura, Abscondita, Milano 2003. • C. BRANCUSI, Aforismi, Abscondita, Milano 2001. • Una monografia o un catalogo monografico a scelta su ciascuno dei tre artisti. Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 209 PROGRAMMI 209 2°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Andrea Del Guercio STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Il corso affronta, all’interno di un percorso triennale, la centrale presenza espressiva dei materiali diventati rapidamente e strutturalmente fattori innovativi nella cultura dell’arte contemporanea; sin dalla stagione delle avanguardie storiche si afferma la presenza sperimentale di nuovi materiali di supporto con valore di innovazione dei processi linguistici e dei sistemi formali, per cui l’attività didattica ne individua la storia, ne ripercorre le diverse tappe di affermazione e di trasformazione. Si afferma un percorso creativo caratterizzato da volontà di ricerca e aspirazione al collegamento con gli sviluppi tecnico-scientifici che hanno segnato la storia del XX secolo; si osserva in questo paesaggio l’affermazione di un sistema dell’arte caratterizzato dalla conoscenza tecnica, dalla produzione industriale e quindi da essa ad una diversa cultura dell’arte; gli eventi scientifici ed i sistemi tecnologici assumono autonomia espressiva, apportano un contributo inedito nella concezione totalizzante della tradizione per riequilibrare su basi di confronto e di analisi il rapporto tra Arte e Vita. Ogni lezioni sarà dedicata alle opere testimoni di una crescente cultura artistica fondata sul patrimonio tecnologico della società umana ed attenta al patrimonio esperenziale della società. Le lezioni sono dedicate a quegli autori che sin dalla metà del XIX hanno rivolto la loro attenzione alle culture primitive, allo sviluppo dei costumi e dei sistemi artistici per giungere alla società tecnologica di oggi; lo sviluppo didattico approfondisce i processi di innovazione interpretativa del patrimonio ereditato dagli artisti delle Avanguardie Storiche ed in grande evidenza nella stagione contemporanea con le seconde avanguardie internazionali. Soggetti smarriti. Sulla scorta del tema monografico dello scorso anno, “Oggetti smarriti”, basato sulle strategie della memoria nell’arte contemporanea, il corso dell’anno accademico 2009-2010 si baserà essenzialmente su una variazione, alla lettera, del soggetto in questione. Il corso si articolerà sulla pratica recente di riscoperta, o di riesumazione, di artisti scomparsi o dimenticati (ad es. Mina Loy, Lee Lozano, Jas Ban Ader) ma anche sulla rilettura di temi, immagini e motivi del 900 che hanno subito il medesimo processo di brillante apparizione, rapida eclissi...e successiva riscoperta o restituzione. Tra quest’ultimi si segnalano, sempre come esempio, la “morte dell’autore”, la “crisi del soggetto” e la scelta, peraltro occasionale, dell’anonimato nella presentazione di opere d’arte e persino in occasione di mostre personali (“Volker Bradke” di Gerhard Richter). Bibliografia • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi. • ANDREA B. DEL GUERCIO, I materiali dell’arte contemporanea, Dispense, Agrifoglio Edizioni. Lungo lo sviluppo del Corso vengono fornite le Dispense utili allo studio ed alla preparazione dell’esame. Giovanni Iovane Bibliografia • HAL FOSTER, ROSALIND KRAUSS, YVE-ALAIN BOIS, BENJAMIN BUCHLOH, Arte dal 1900, Zanichelli, Milano, 2006. Dispense, realizzate con la prof.ssa Filipa Ramos, saranno distribuite durante il corso. Letture consigliate • JEAN-FRANÇOIS LYOTARD, L’inumano, Lanfranchi, Milano, 2001. • FREDRIC JAMESON, Postmodernismo, ovvero la logica culturale del tardo capitalismo,Fazi, Roma,2007. • ENRIQUE VILAMATAS, Bartleby e compagnia, Feltrinelli, Milano, 2009. • ROLAND BARTHES, Saggi critici, Einaudi, Torino, 2002. • GIOVANNI IOVANE, FILIPA RAMOS, Oggetti smarriti. Crisi della memoria nell’arte contemporanea, Silvana ed., Milano 2009. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 210 210 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elisabetta Longari Storia dell’arte contemporanea Posto che uno degli obiettivi principali del corso è sviluppare e promuovere la capacità di lettura delle opere d’arte e favorire la dimestichezza di movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che si presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali anche tra i diversi linguaggi espressivi. Sotto il titolo L’opera d’arte totale sono raggruppabili diverse esperienze estetiche relative ad una delle maggiori utopie dell’arte contemporanea. Il concetto d’opera d’arte totale nasce nell’Ottocento con il teatro musicale di Wagner, per passare poi in Russia al compositore Schriabin, al pittore Kandinskij (di cui leggeremo i testi contenuti nell’”Almanacco del Cavaliere Azzurro”, soprattutto il Suono giallo, pièce teatrale basata sulla sinestesia) e agli artisti produttivisti per poi seguire il suo percorso variegato e più o meno evidente durante tutto il secolo “breve”. Gli esempi novecenteschi d’opera d’arte totale sono numerosi: la Ricostruzione futurista dell’universo di Balla e Depero, il Merzbau di Schwitters, la scuola del Bauhaus, l’happening, l’impegno sociale ed ecologico di Beuys, la deriva di Debord e dei situazionisti e il più vicino fenomeno dell’ Artivism, forma anonima e spesso collettiva di arte in rete. Molti saranno anche gli esempi cinematografici. Il corso monografico di quest’anno verte sull’arte degli anni Ottante del XX secolo. Prendendo sopunto dalla grande mostra sugli anni Ottanta, ideata dal docente per la Villa Reale di Monza, il corso analizza prima il contesto culturale, inserito a sua volta in quello scenario socio-politico in grande movimento (fine del Comunismo, blocco EstOvest, ecc.): in questo lungo preamobolo si considera soprattutto l’avvento della cosiddetta Era Postmoderna. In seguito l’analisi più spefcifica delle discipline artistiche, suddivise per zone geopolitiche e culturali, evidenzierà la posizione fdi primato dell’arte e della pittura italiana, la compresenza dell’arte tedesca nello scenario internazionale, per arrivare alle esperienze statunitensi. Lezioni di supporto sul design, sul fumetto, sul graffitismo,a ccompagneranno il corso monografico, così come una serie di commenti su testi fondamentali della cultura d’allora. Un workshop della durata di un mese, tenuto da Pino Farinotti sul cinema di quegli anni, accompagna il corso. Modalità d’esame: L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione di un discorso autonomo di approfondimento su un tema concordato. L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, quanto orale, in forma di breve lezione frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power point e/o video. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello e si basa sul manuale prescelto e obbligatorio: Denis Riout, L’arte del XX secolo, Einaudi, Torino 2002. Bibliografia • ELISABETTA LONGARI, Chiamata collettiva in Cristina Casero, a cura di Elena Di Raddo, Anni Settanta: l’arte dell’impegno. I nuovi orizzonti culturali, ideologici e sociali nell’arte italiana, Silvana, Milano, 2009. • ANGELO TRIMARCO, L’opera d’arte totale, Luca Sossella, Roma, 2001. Marco Meneguzzo guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 211 PROGRAMMI 211 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Chiara Nenci Francesco Poli Occupare lo spazio, reinterpretare il paesaggio. Il corso intende esplorare le relazioni tra la natura e le arti nell’età moderna, attraverso le più significative evoluzioni della storia dell’architettura dei giardini e del binomio artificiale/naturale. Lo scopo è di offrire allo studente le basi storico-critiche per la comprensione del complesso panorama che vede oggi inscenarsi negli spazi verdi un dialogo tra arte, architettura e paesaggio in continua trasformazione ma carico di antichi significati simbolici e narrativi. Nell’affrontare l’antitesi retorica fra il dominio dell’artista e la sottomissione della natura, il corso seguirà una struttura cronologica a partire dall’epoca moderna, ma procederà per esplorazioni capaci di illustrare problematiche specifiche, quali: pittoresco, arcadico e sublime nel Settecento; giardino eclettico e parchi urbani; postmoderno e ritorno al classico; land art e finalità ecologica; arte oper air, parchi d’arte contemporanea, etc. Un efficace ausilio didattico alla trattazione degli argomenti sarà ricercato nella rappresentazione cinematografica dei giardini, attraverso l’analisi seminariale di alcuni film d’autore che verranno indicati al momento della presentazione del corso. Gli argomenti dei corsi riguardano la storia dell’arte moderna e contemporanea dalla fine del XIX secolo fino ai nostri giorni. Ogni anno viene scelto un tema specifico: corsi monografici su artisti di grande rilievo, sulle principali tendenze delle avanguardie storiche e del secondo dopoguerra, su temi e problematiche critiche di particolare importanza. Gli ultimi due corsi sono stati: La Metafisica e Nuovi spazi e nuovi materiali (le ricerche degli anni ‘60/’80). Si richiede una conoscenza generale dell’arte in particolare quella contemporanea. Bibliografia All’interno di una bibliografia sull’argomento estremamente vasta, sarà segnalata all’inizio del corso una selezione di testi per la preparazione generale e concordata con gli studenti un’ulteriore traccia in funzione dell’argomento che ciascuno intenderà affrontare. Per gli studenti del corso di Restauro interessati a un approfondimento pertinente, si indica il testo: • L. SCAZZOSI, Il giardino opera aperta. La conservazione delle architetture vegetali, Alinea, Firenze, 1993. Bibliografia • Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dagli anni’50 ad oggi, a cura di F. Poli, Edizioni Electa, 2006. • F. POLI, La scultura del Novecento, Laterza, 2006. • Arte moderna. Dal post-impressionismo all’informale, a cura di F. Poli, Electa, 2007. La bibliografia specifica verrà indicata all’inizio del corso. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 212 212 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elena Pontiggia Luisa Somaini Il corso si divide in due parti e l’esame verterà su entrambe. La somiglianza per contatto. Archeologia, Anacronismo e modernità dell’impronta. Canova, Rodin, Duchamp, Y. Klein, Nauman, Whiteread. Relegata da Giorgio Vasari nella sfera minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l’impronta ha tuttavia larga fortuna nella pratica scultoria degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i gessi di Canova a Possagno, e dilaga in Rodin, che pure la giudica una “piaga cancerosa dell’arte”. Bisognerà attendere Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, sostenuta da una concezione estetica che rivendica il gesto riproduttivo, invece di abiurarlo, con l’obiettivo di “rompere con l’imitazione classica senza tuttavia negare la somiglianza”. Il filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman, invita oggi a riflettere sull’importanza di questa pratica, a partire dalla preistoria, all’alba della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma dispiega qui le valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla del contatto (il piede che sprofonda nella sabbia) e della perdita (l’assenza del piede); trasforma le condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto tra la tecnica e il tempo, fra la memoria e il presente; rivela gli intrecci di temporalità eterogenee di cui si compone ciascuna immagine. Il corso offre molteplici occasioni di riflessione sul laboratorio di maestri del passato, come Antonio Canova, condotto attraverso il recente recupero del calco di Napoleone come Marte pacificatore conservato nelle raccolte dell’Accademia di Brera, e di oggi, come Bruce Nauman, Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2009 per Topological Gardens, allestito nel Padiglione degli Stati Uniti. Per l’esame gli studenti sono tenuti a portare almeno 2 testi a loro scelta, tra quelli indicati durante il corso, oltre al saggio di Didi-Huberman . I parte Il Doganiere Rousseau e Edward Hopper: realismo magico e realismo metafisico. Considerato il padre dei naïf, ma ben diverso da loro, il Doganiere Rousseau (Laval 1844 - Parigi 1910) è un artista più famoso che conosciuto. Poco compresa è la sua opera, che infrange le regole dell’arte, ma ne rispetta le leggi. E poco nota è la sua vita, segnata dalla miseria, dai lutti (perde prematuramente due mogli e sei figli) e perfino dal carcere. La sua pittura è caratterizzata da un realismo venato di stupore, che l’ha fatto considerare il padre del realismo magico del Novecento. Edward Hopper (Nyack 1882 - New York 1967), uno dei maestri della pittura americana del Novecento al quale Milano dedica una vasta mostra a Palazzo Reale, è stato invece il padre, in America, di un realismo metafisico, cioè di un modo di rappresentare la realtà di tutti i giorni facendo intravedere, nelle pieghe di quella realtà, una dimensione di mistero, un oltre, qualcosa di meno immediato e di più grande. Il corso analizza i concetti di realtà nei due artisti. Bibliografia • HENRI ROUSSEAU, Lettere e scritti, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano 2009. • EDWARD HOPPER, Scritti, interviste, testimonianze, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano 2000. • ELENA PONTIGGIA, Modernità e classicità, Bruno Mondadori, Milano 2008. II parte Dall’oggetto all’idea: un cammino nell’arte contemporanea. A ventisei anni Marcel Duchamp (1887-1968) accantona tele e pennelli per concentrasi sull’oggetto ready made. Dal suo studio non escono più ritratti, nudi o paesaggi ma scolabottiglie, orinatoi, appendiabiti e ampolle di vetro colme di aria di Parigi. Oggetti banali, cose comuni che stanno lì a testimoniare non più la materia, non più la forme e nemmeno se stessi, ma l’idea, non il fare ma il pensare. Il corso si propone di partire da Duchamp per analizzare quella parte di esperienze contemporanee che hanno scelto di esprimere le idee attraverso la negazione delle cose e il nichilismo della materia: dal Dadaismo al New Dada, dall’arte concettuale all’arte povera fino alla singolare ricerca di Joseph Beuys. Bibliografia • MAN RAY, Duchamp, inserto del “Corriere della Sera”, Skira, Milano 2004. Si consiglia la consultazione di un buon manuale di Storia dell’Arte del Novecento (es. Electa, Bompiani, Principato…) Bibliografia • L’empreinte, a cura di G. Didi-Huberman, Centre Georges Pompidou, 19 febbraio-19 maggio 1997, cat. Editions du Centre Georges Pompidou, Parigi, 1997. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 213 PROGRAMMI 213 2°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE Dario Trento Giuseppe de Juliis Pinacoteca di Brera, la terza età. Da gennaio 2010 una trasformazione del Palazzo di Brera a lungo progettata sembra essere entrata in fase realizzativa. L’Accademia di Belle Arti è destinata a trasferire in altra sede gran parte della propria attività didattica mentre la Pinacoteca è chiamata a occupare gli spazi da essa lasciati. Due istituzioni storiche di Milano cambiano radicalmente la loro forma in una trasformazione che è bene seguire in tutte le sue implicazioni per aiutarla a concludersi nel modo migliore. La Pinacoteca di Brera è nata nel 1806 nel sistema di musei ideato da Giuseppe Bossi, è stata ridefinita nel 1809 e ha conosciuto continui assestamenti e accrescimenti fino a quando, a partire dal 1882, si è trasformata in organismo culturale autonomo. Portata alla forma attuale di grande collezione di pittura italiana nel 1902 e arricchita e aggiornata lungo tutto il XX secolo, con la mutazione in corso è destinata a rinnovare profondamente la sua forma e la sua vocazione, fornendo una esposizione assai aumentata di opere dell’Ottocento e una collezione unica e straordinaria di arte italiana del ventesimo secolo. La nuova Pinacoteca presenterà un profilo unico nell’ambito dei grandi musei italiani e internazionali: potrebbe diventare una grande raccolta di capolavori in un contenitore spettacolare, secondo lo stile internazionale in voga, o un laboratorio di storia e di civiltà e italiano e milanese. Il corso lavorerà per la seconda ipotesi, impegnandosi perché ad essa contribuisca attivamente l’Accademia. Sarà aperto al contributo di studiosi e ricercatori e a quanti, tra le istituzioni presenti nel Palazzo di Brera, vorranno collaborare. John Ruskin e il Medioevo. Il corso si propone di offrire un percorso di lettura sull’arte del medioevo attraverso gli scritti, le testimonianze e i disegni di uno dei massimi critici d’arte di tutti i tempi, John Ruskin (Londra 1819 - Brantwood 1900). Figura centrale del periodo romantico per l’interpretazione del pensiero medioevale, a lui spetta il grande merito di aver riscoperto lo stile gotico e i pittori cosiddetti ‘primitivi’. Pensatore, esteta, paesaggista, artista viaggiatore e fotografo, il suo nome viene spesso associato a Venezia, alle Alpi, alla Toscana e alle cattedrali francesi. Fra il 1840 e il 1882 compì ben sette viaggi in Italia. Venezia e Firenze furono le città che lo affascinarono maggiormente e ad esse Ruskin dedicò due memorabili ‘guide’, The Stones of Venice (Le pietre di Venezia) nel 1851 e Mornings in Florence (Mattinate fiorentine) nel 1875, che, illustrate dai suoi splendidi disegni e acquerelli, si sono dimostrate dei testi fondamentali per conoscere la sua interpretazione della cultura e dell’arte medioevale. Questi saggi con le relative immagini rappresentano una sorta di manuale sul quale impostare le lezioni del corso propedeutico e successivamente quelle del corso monografico. Il corso monografico intente esaminare il pensiero di Ruskin che, partendo dal concetto di sublime e dal rapporto tra natura e arte, pone l’accento sul ruolo fondamentale dell’artista nel medioevo. Questi è visto dal critico come un profeta, uno “scriba di Dio”, poiché sa cogliere e raffigurare nelle sue opere l’essenza stessa della verità divina attraverso l’osservazione della realtà naturale. Bibliografia • D. TRENTO, La Pinacoteca di Brera. Una storia milanese, in “Dialoghi internazionali”, n. 9, dicembre 2008, pp. 147-167. • AA. VV., Brera 1809. Ricostruzione dell’allestimento della Pinacoteca di Brera, animazione digitale, versione a cura di M. Negroni e studenti dell’Accademia di Brera presentata il 2 dicembre 2009. • Pinacoteca di Brera, Catalogo della collezione di pittura, 9 voll., Electa, Milano 1988 - 1996. Bibliografia • J. RUSKIN, Le pietre di Venezia, Introduzione di J. Rosenberg, Milano, BUR, 2008. • J. RUSKIN, Mattinate fiorentine, a cura di Alberto Rossetti, Milano, BUR, 2008. • I dagherrotipi della collezione Ruskin, a cura di Paolo Costantini e Italo Zannier, Venezia Arsenale editrice, 1986. • J. RUSKIN, Viaggi in Italia 1840-1845, a cura e con prefazione di Attilio Brilli, Firenze, Passigli editori, 1985. • R. HEWISON, Ruskin a Venezia, Venezia, La stamperia di Venezia, 1998. • J. RUSKIN, Pittori moderni, a cura di G. Leoni, introduzione di G. Leonelli, voll.I, II, Torino, Einaudi, 1998. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 214 214 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE STORIA DELL’ARTE MODERNA Annunziata Pani Marcella Anglani Giotto e la cultura artistica del Trecento. Il corso presenta una ricostruzione analitica della situazione artistica italiana del Trecento seguendo il tracciato degli spostamenti di Giotto nella penisola ed analizzando le sue innovative soluzioni figurative. Tra la fine del ‘200 ed i primi decenni del ‘300, l’arte di Giotto esplode con grande energia. Giotto è il grande rivoluzionario che, pur nutrito della cultura e della religiosità medievale, inaugura nell’arte figurativa una rivalutazione dell’uomo e della sua esperienza terrena. Temi come la rappresentazione tridimensionale dello spazio,il recupero del naturalismo dell’immagine e della figura umana, l’introduzione di una dimensione affettiva della pittura divennero, grazie a Giotto, caratteristiche fondamentali della cultura pittorica occidentale moderna. L’attenzione si sposterà, poi, sui seguaci di Giotto,dall’insegnamento di Giotto, infatti, si sono irradiate le scuole e le tendenze dell’arte italiana. Dal filone maggiore dei fiorentini, ai riminesi, alle declinazioni senesi e napoletane, alla variante naturalistica dei lombardi. Sarà presa in esame, in particolare, l’attività di Giovanni da Milano, l’artista lombardo, attivo in Toscana tra il sesto ed il settimo decennio del trecento, che seppe coniugare la lezione giottesca con le influenze gotiche di provenienza transalpina. Parigi da David a Gauguin. Il corso si propone di indagare movimenti artistici e culturali, presenze, avvenimenti che hanno animato la vita culturale parigina facendo sì che Parigi diventasse capitale dell’arte del XIX secolo. Il corso si articolerà su due livelli, si cercherà di dare un inquadramento generale in modo da offrire agli studenti gli strumenti per cogliere temi, problematiche e passaggi cruciali che hanno caratterizzato la trasformazione delle pratiche artistiche nell’Ottocento, mentre una lezione la settimana si concentrerà sulla letteratura artistica del periodo ( trattati teorici testi di critica riflessioni estetiche commenti critici e scritti di artisti) e sulla lettura di testi di filosofi e letterati del Novecento che hanno ripensato all’arte di alcuni protagonisti dell’arte francese cogliendone aperture e potenzialità (vedi per esempio George Bataille o Michel Foucault per Manet) . Bibliografia • Giotto e il Trecento “Il più sovrano maestro stato in dipintura”, a cura di A.Tomei, Skira. • Giovanni da Milano “Capolavori del Gotico fra Lombardia e Toscana”, a cura di D. Parenti, Giunti, Firenze, 2007. • G. PREVITALI, Giotto e la sua bottega, Milano, 1967. • DARIO FO, Giotto non Giotto, F. C. Panini, 2009. • G. PISANI, I volti segreti di Giotto, Rizzoli, Milano, 2008. • A. HAUSER, Storia sociale dell’Arte, vol. I, Einaudi, Torino. Bibliografia Testi di base per l’arte dell’Ottocento: • G.C.ARGAN, L’arte Moderna, Sansoni, Roma, 1992. • WERNER HOFMANN, I fondamenti dell’arte moderna, Donzelli editore, Milano, 200, vol 1. • L. NOCHLIN, Il realismo nella pittura europea del XIX secolo, Einaudi, Torino, 1971. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 215 PROGRAMMI 215 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE MODERNA Francesco Porzio Raffaella Pulejo Arte e artisti nel Rinascimento. Nella prima parte il corso analizzerà lo sviluppo e le diverse accezioni del concetto di Rinascimento, con particolare attenzione all’area italiana, fornendo gli elementi essenziali della sua storiografia a partire dagli studi classici di Burckhardt e Thode. Attraverso l’evoluzione di questo concetto lo studente potrà rendersi conto del significato storico dell’arte e della cultura moderna nella fase di formazione e potrà giudicarne le implicazioni nel presente. Nella seconda parte, concentrandosi soprattutto sul pieno Rinascimento, il corso accennerà alla dimensione storico-politica, sociale e culturale del fenomeno attraverso la disamina, fra gli altri, di autori come Machiavelli e Castiglione. In seguito si passerà all’analisi delle vicende artistiche quattrocentesche attraverso teorici come Alberti e Vasari e artisti come Donatello, Mantegna e Piero della Francesca. Seguirà una breve panoramica dell’arte italiana del Cinquecento (soprattutto Roma, Firenze e Venezia), sia sul versante classico sia su quello anticlassico. Questa parte sarà dedicata in modo particolare alla pittura e alla scultura, ma non mancheranno cenni alla formazione e allo sviluppo dell’architettura moderna fra Quattro e Cinquecento. Nella terza e conclusiva parte le lezioni saranno dedicate al tema dell’emancipazione della figura dell’artista dalla condizione di artigiano nel corso del Rinascimento, al progressivo superamento della bottega medievale e al nuovo ruolo dell’artista nella società moderna. L’illustrazione di questo importante passaggio storico permetterà allo studente di conoscere le origini di una figura creativa e professionale i cui contorni sono ancora in larga parte attuali. Effimero Barocco. Perno teorico dell’arte barocca in Italia è l’idea del mondo come spettacolo e la concezione di una fruizione che coinvolge i cinque sensi. Il prodotto di queste idee non solo nell’iconografia ma anche nello stile e nel modo di comunicare le immagini, ha effetti rivoluzionari per le arti visive e reintroduce nelle arti visive il concetto greco dell’arte come coreia, l’idea classica dell’arte in cui immagine, suono, danza e parola si intrecciavano tra loro nella pratica spettacolare del teatro. Le immagini barocche seducono, convincono, illudono, ingannano attraverso il ricorso a regole di comunicazione della retorica antica dedicate alla facoltà dell’attore di muovere nello spettatore gli affetti che si vogliono provocare attraverso una messa in scena drammatica e convincente delle passioni. Di qui la centralità dello spettatore sollecitato ad un coinvolgimento attivo dei cinque sensi e intrigato intellettualemente nei complicati concetti che le opere mettono in scena. Al di là dei problemi di stile, tematiche quali l’effimero, il concetto, la spettacolarità, l’intreccio dei linguaggi espressivi rimandano ad assonanze con le pratiche dei linguaggi dell’arte contemporanea. Il corso muove, infatti, da opere ed artisti della contemporaneità ripercorrendo a ritroso una ideale genealogia dei linguaggi artistici. Bibliografia La bibliografia di riferimento, ben più ampia dei due testi qui indicati per ragioni di spazio, verrà fornita durante le lezioni. • J. Burckhardt, La civiltà del Rinascimento in Italia, ed. it. Firenze, Sansoni 1992. • R. e M. Wittkower, Nati sotto Saturno, ed. it. Torino, Einaudi 2005. L’esame finale consiste in un colloquio orale. Bibliografia (N.B.: La bibliografia dettagliata sugli artisti o le opere oggetto delle lezioni frontali, verrà fornita all’inizio del semestre.) I testi di riferimento sono: • La Festa a Roma. Dal Rinascimento al 1870, a cura di M. Fagiolo, cat. esp., Roma, 1997. • M. FAGIOLO M. L. MADONNA, Barocco romano e Barocco italiano: il teatro, l’effimero, l’allegoria, Roma 1985. Il manuale consigliato è • DORFLES, BUGANZA, STOPPA, Storia del’arte, vol. 2, Atlas, Bergamo, 2008. Per i frequenti riferimenti ad artisti ed opere contemporanee si suggerisce inoltre: • DENYS RIOUT, L’arte del ventesimo secolo, Einaudi, Torino, 2002. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 216 216 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE MODERNA Valter Rosa Paolo Thea Parte generale Nell’attuale fase di crisi della disciplina storico-artistica, il corso muove dall’intento di riconferire un senso forte a questo insegnamento in un’ottica mirata a perseguire gli obiettivi didattico-formativi di un’accademia di belle arti. Pertanto, in luogo di un corso monografico di taglio specialistico, si ritiene utile un coinvolgimento degli studenti sull’intero arco della storia dell’arte attraverso l’approfondimento di questioni fondamentali. Tale sezione consiste nella manualistica di cui è richiesta la conoscenza e si può suddividere nel seguente modo: 1°anno: dall’arte antica al Gotico Internazionale; 2° anno: dal Quattrocento al Settecento; 3°anno: dall’Ottocento all’arte contemporanea. Programma specifico L’arte nei luoghi della sua produzione tra Settecento e primo Novecento. Il corso intende proporre una linea della Storia dell’arte raccontata dal punto di vista della cultura e del modo di operare degli artisti. L’idea di fondo è che la comprensione di un’opera d’arte possa trarre notevole vantaggio dalla conoscenza del milieu professionale dell’artista: ritratti e autoritratti nello studio, case d’artista, atelier, accademie, luoghi di esposizione costituiranno dunque gli oggetti privilegiati - ma non i soli - di un percorso di studio volto ad evidenziare le condizioni materiali di produzione dell’opera, i metodi e gli strumenti di lavoro, i riferimenti culturali, il gusto personale e il sistema di valori, la volontà di autorappresentazione e le strategie commerciali. Nella parte introduttiva, quale utile richiamo di nozioni, concetti ed esperienze artistiche precedenti, verranno proposti alcuni “casi” opportunamente scelti fra la fine del XV e il XVII secolo (ad esempio Mantegna, Giulio Romano, Leone e Pompeo Leoni, Rubens, Pietro da Cortona). È tuttavia dopo la Rivoluzione francese che la questione del “luogo di lavoro” risulta strategica e centrale come dimostrano dipinti, sculture e architetture che hanno segnato la storia dell’arte dell’Ottocento e che verranno esaminati a partire dalla letteratura artistica coeva. Su questo s’incentrerà la maggior parte del corso che si concluderà con l’esame di alcuni sviluppi novecenteschi del tema. Parte monografica L’arte del primo Rinascimento. 1400-1492 Nelle lezioni sarà esaminata la produzione pittorica, grafica, architettonica e scultorea del primo Rinascimento italiano a Firenze, Ferrara, Urbino, Roma, Padova, Venezia, Napoli e Milano e il Sud Italia dal primo ’400 al 1492, momento della morte di Lorenzo il Magnifico a Firenze. Il periodo si divide in due fasi che vanno grosso modo dal 1400 al 1460 e dal 1460 al 1492. La prima è esclusivamente fiorentina e ha questi temi: Brunelleschi, l’antico e la scoperta della prospettiva. Masaccio e Donatello. La seconda generazione dell’Umanesimo (Beato Angelico, Paolo Uccello, Filippo Lippi Domenico Veneziano, Andrea Del Castagno), Leon Battista Alberti e i suoi trattati. Poi a cominciare da Padova la cultura rinascimentale si diffonde in tutta Italia, a Ferrara, Urbino, Venezia, Milano, Messina e il Sud, Venezia. Bibliografia Per la preparazione si può utilizzare uno qualsiasi dei manuali in circolazione, possibilmente ad eccezione dell’Adorno. A scopo puramente indicativo, perché via via negli anni ne sono usciti altri e nuove edizioni con integrazioni di quelli esistente con integrazioni di quelli indicati, si consigliano i seguenti: • G. C. ARGAN, Storia dell’arte italiana, Sansoni. • BAIRATI e FINOCCHI, Arte in Italia, Lœscher. • BERTELLI, BRIGANTI, GIULIANO, Storia dell’arte italiana, Electa. • DE VECCHI e CERCHIARI, L’arte nel tempo, Bompiani. • H. E. GOMBRICH, La storia dell’arte, Einaudi o Mondadori. • M. CALVESI, Storia dell’arte contemporanea, Fabbri. • L. VINCA MASINI, L’arte nel tempo, Giunti. Indirizzo e-mail: [email protected] Bibliografia • SILVIA BORDINI, L’Ottocento. 1815-1880, Carocci editore, Roma, 2002. • Arte e artisti nella modernità, a cura di Antonello Negri, Jaca Book, Milano, 2000. Un manuale di Storia dell’arte. Dispensa finale e altre indicazioni bibliografiche durante lo svolgimento del corso. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 217 PROGRAMMI 217 1°LIV 2°LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA Dario Trento Venezia laboratorio della pittura: Giorgione e Carpaccio Dopo secoli di isolamento culturale e dopo essersi costruita uno stato territoriale con l’annessione del territorio veneto, tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento Venezia diventa una delle metropoli europee della pittura. Si intensificano i passaggi degli artisti e gli scambi delle opere, nasce un ceto colto di collezionisti e una società di artisti locale. Nel giro di pochi decenni su tutti si impone il cadorino Tiziano Vecellio, destinato a diventare il più prestigioso pittore europeo, stipendiato dall’imperatore Carlo V. Con lui la pittura veneziana assume la cifra culturale che l’ha resa celebre per secoli e immediatamente identificabile in tutti i musei del mondo. Lavorando sulla fase iniziale di questo ciclo culturale il corso intende scavare sulla ricchezza di opzioni culturali operanti a Venezia in quel frangente. Prendendo come termini di paragone due artisti tra loro profondamente diversi, Giorgione e Carpaccio, intende mettere a fuoco le diverse opzioni e culture approdate in Laguna e a confronto nei laboratori dei diversi artisti. Negli stessi anni transitano o lavorano a Venezia il trevigiano Lorenzo Lotto, i lombardi Giovanni Agostino da Lodi e Andrea Solario e il norimberghese Albrecht Dürer. Le biografie parallele dei due artisti contemporanei offriranno un accesso a quel cantiere, e permetteranno di percorrerne gli intrecci, gli scambi, le contaminazioni, gli scontri. Bibliografia • Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai tempi di Bellini, Dürer, Tiziano, a cura di B. Aikema e B. L. Brown, Bompiani, Milano, 1999. • S. SETTIS, La “Tempesta” interpretata, Einaudi, Torino, 2005. • M. DAL POZZOLO, Giorgione, Motta, Milano, 2009 • R. LONGHI, Carpaccio. Vita di un documentario d’arte, a cura di P. Scremin, Allemandi, Torino, 1991. • M. SERRES, Carpaccio studi, Hopefulmonster, Torino, 1990. • V. SGARBI, Carpaccio, Fabbri, Milano, 1994. STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA Andrea Del Guercio Il Corso si caratterizza attraverso un rapporto stretto e di confronto tra la creazione artistica e lo spazio sacro, nei termini di appartenenza ai valori di contemporaneità, sia nelle fasi di progettazione che di collocazione;si tratta cioè di un ampio progetto di studio e di ricerca aperto al confronto interconfessionale, proiettato sul patrimonio iconografico delle grandi religioni monoteiste, ed attento al confronto con il sistema liturgico dell’edificio sacro cristiano, dalla Chiesa alla Cappella, dall’Altare all’Abside, dal Sagrato al Fonte Battesimale. Il Corso approfondisce i passaggi espressivi che a partire dalle Avanguardie Storiche hanno significativamente contribuito a rifondare una nuova cultura dell’Arte Sacra, osserva gli eventi artistici più recenti ed elabora una vasta campionatura di eventi progettuali. Bibliografia • A. B. DEL GUERCIO, Arte Cristiana Contemporanea, Ediz. Ancora, Milano, 2006. • A. B. DEL GUERCIO, Arte Sacra, la funzione e la riflessione, Ediz. Raccolto, Milano, 2004. • AA.VV. Le cattedrali d’Arte, Ediz Prada, Milano, 1998. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 218 218 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV STORIA DELLE ARTI APPLICATE Annunziata Pani Il corso si propone di offrire uno spaccato delle complesse, diversificate e nuove esperienze che caratterizzano il panorama artistico-culturale fra ’800 e ‘900 . In un’ottica di lettura parallela ed integrata di architettura e arti figurative, artigianato e arti decorative, verranno trattate le maggiori tendenze e personalità: dalla crisi dell’eclettismo del secondo Ottocento alla ricerca dell’‘opera d’arte totale’ messa in atto dalla rivoluzionaria sperimentazione dell’Art Nouveau nelle sue molteplici declinazioni locali. L’Art Nouveau, diffuso in Europa e negli Stati Uniti tra il 1880 e il 1910, ha trovato espressione in un’ampia gamma di arti applicate, dal design d’interni alla produzione di mobili, dalla grafica all’arte della lavorazione dei metalli, del vetro e della ceramica, dai disegni su stoffa all’illustrazione di libri. Un’avventura artistica internazionale tra rivoluzione e reazione, tra cosmopolitismo e provincia, tra effimero, ‘sublime’ e stravagante. Bibliografia Appunti delle lezioni • KLAUS JURGEN SEMBACH, Art Nouveau, L’utopia dell’armonia, Taschen, 2007. • GABRIELE FAHR BECHER, Art Nouveau, Konemann, 2004. • LARA VINCA MASINI, Il Liberty, Art Nouveau, Giunti Editore, 2000. • GIULIANO SERAFINI, Art Nouveau, Le arti decorative alle origini del Moderno, Giunti Editore, Milano. • ART DOSSIER, Art Nouveau, Giunti Editore, Milano. • G.C. ARGAN, L’arte moderna 1770/1970, Il Modernismo, Sansoni, 1975. STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE Giuseppe de Juliis Corso propedeutico La storia del mobile italiano dal Medioevo al Rinascimento. Il corso si propone di mettere in evidenza lo stretto rapporto tra le cosiddette arti maggiori e arti minori (definite, queste ultime, anche arti decorative, arti applicate oppure arti industriali). Questo tipo di indagine, valida per tutte le epoche, lo è ancor più per il Rinascimento, quando, ad esempio, la relazione tra architettura e arredo ligneo era molto stretta. I legnaioli, che nei documenti antichi vengono ricordati come “maestri di prospettiva”, e gli architetti erano entrambi responsabili dell’apprendistato dei giovani alle regole matematiche, cosicché nelle botteghe fiorentine del Quattrocento non vi era nessuna differenza tra manufatto artistico e manufatto artigianale. Corso monografico La sagrestia delle messe nella cattedrale di Santa Maria del fiore a Firenze: un esempio illustre di arredo del quattrocento Dopo aver trattato nella parte propedeutica i momenti salienti della produzione lignea fiorentina del Quattrocento, il corso monografico analizzerà un particolare complesso, la Sagrestia delle Messe nella cattedrale di Firenze, nel quale sono presenti tutte le caratteristiche, soprattutto sul piano tecnico, di una bottega specializzata nella produzione di manufatti lignei. Le pareti della Sagrestia sono rivestite di intarsi eseguiti, a partire dal 1436, da un gruppo di maestri sotto la direzione di Agnolo di Lazzaro, e tra essi il pittore Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio, e il legnaiolo e architetto Antonio Manetti, l’esecutore dei modellini in legno del Brunelleschi. Dopo una lunga interruzione, i lavori verranno ripresi a partire dal 1463 fino a tutto il 1468 da Giovanni da Gaiole e Giuliano da Maiano, ai quali si ipotizza che si affiancarono artisti quali Maso Finiguerra, Mino da Fiesole, Alesso Baldovinetti a Antonio del Pollaiolo. A Giuliano da San Gallo spettano i quattordici putti con ghirlande a coronamento delle decorazioni parietali e a conclusione dell’opera. L’arredo ligneo della Sagrestia delle Messe ci offre uno splendido esempio di collaborazione stretta tra grandi artisti dell’epoca, che presentavano i progetti e i disegni preparatori, e maestranze di altissimo livello esecutivo. Bibliografia • MARGARET HAINES, La sagrestia delle messe del Duomo di Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1983. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 219 PROGRAMMI 219 2°LIV 1°LIV STORIA DELLO SPETTACOLO Chiara Guardoni Il Comico e il teatro. Il corso si propone di analizzare le forme di elaborazione del Comico in alcuni generi teatrali. A tal scopo verranno in primo luogo approfondite le tipologie comiche più comuni, con riferimento a testi e alla tradizione teatrale; successivamente l’analisi spazierà sui problemi relativi alla comicità dal punto di vista della relazione con il pubblico, il personaggio, la messa in scena. Particolare attenzione verrà prestata all’analisi dei meccanismi della comicità nei diversi generi teatrali, sia dal punto di vista dell’elaborazione drammaturgica, che della rappresentazione. L’esame prevede una parte orale che verte sugli argomenti del corso, una tesina di max 20 cartelle su un argomento concordato con il docente, e l’analisi di uno spettacolo della stagione in corso (struttura drammaturgia, scenografia, materiali paratestuali). Bibliografia La bibliografia verrà fornita durante il corso. STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI Elisabetta Susani Il cammino formativo proposto si configura come una promenade architecturale concepita per condurre lo studente alla scoperta dell’architettura e della città occidentale. Partendo dalle più antiche culture sbocciate sulle sponde del mediterraneo e giungendo fino all’Illuminismo, il primo corso è dedicato allo studio delle opere e delle teorie che testimoniano lo sviluppo del linguaggio classico, analizzando i contributi degli architetti italiani ed europei e gli interventi urbani che ne determinarono l’ampia diffusione, unitamente alla longeva tradizione e alle multiformi sfaccettature e declinazioni. La finalità del corso non si esaurisce nello studio dei lineamenti della disciplina, nell’acquisizione di un bagaglio di conoscenze e riferimenti ritenuti imprescindibili, ma si esplica nell’individuazione e nella comunicazione di metodologie di riconoscimento e di analisi che contribuiscano alla crescita della coscienza critica. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 220 220 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI Elisabetta Susani STORIA E MODELLI DELL’ARTE TERAPIA Dalle radicali trasformazioni prodottesi in epoca neoclassica, che annunciano la nascita della società industriale, agli esiti della rivoluzionaria stagione delle avanguardie e dell’innovativa esperienza del Movimento Moderno, fino alle radici della contradditoria contemporaneità, rintracciabili nelle metropoli d’oltreoceano (international style, postmodern, high tech), al fine di comprendere le ragioni del successo planetario dell’internazionalismo. La promenade architectural incominciata con il primo corso continua, riservando peculiare attenzione al confronto tra gli orientamenti storiografici condivisi e consolidati e le interpretazioni più attuali, consapevolmente immerse nella contemporaneità e interessate agli aspetti ancora irrisolti del racconto storico. I visionari: gli autori, le opere. Rassegna critica, metodologie di approccio a queste immagini. Arte e psicopatologia. Arte e psicoanalisi. Outsider Art e Art Brut: gli autori, gli studi critici. L’arte terapia: la storia, i linguaggi, le dinamiche terapeutiche, il setting artistico. Approccio all’immagine in arte terapia: dai modelli “storici” la proposta del Modello Iconologico Integrato. Linguaggi dell’arte, esperienza estetica, percorsi di cura a mediazione artistica. I visionari: repertori iconografici e collezioni in Europa. Linguaggi dell’arte (le Avanguardie storiche) e psicopatologia, nozione e studi critici in tema di Art Brut e Outsider Art. L’approccio fenomenologico: un percorso storico- critico attraverso gli autori. 1) Uno psichiatra di fronte all’immagine: Walter Morgenthaler; 2) Aldilà della psichiatria e dell’estetica: L’opera innovatrice di Hans Prinzhorn. La prospettiva psicoanalitica. 1) Creatività e psicosi: forma e significato negli scritti di Ernst Kris (il contributo della Psicologia dell’Io); 2) Esperienza estetica, creatività, arte come terapia alla luce della teoria delle relazioni oggettuali: Donald Winnicott, Marion Milner. Linguaggi dell’arte (l’arte del secondo dopoguerra) e arte terapia, con particolare riferimento ai caratteri costitutivi del setting artistico. Il Modello Iconologico Integrato: lettura dell’immagine in Arte terapia. Le modalità d’esame consistono in due prove scritte in itinere e una prova orale, atte a verificare l’apprendimento dei contenuti proposti e discussi durante le lezioni ex cathedra. É richiesto l’approfondimento personale, da effettuarsi sul manuale di storia dell’architettura, nonchè su letture ad hoc, selezionate in sintonia con le conoscenze pregresse e le specifiche attitudini ed esigenze degli studenti. Constatati il preoccupante incremento dell’“analfabetismo architettonico” e l’inadeguatezza dei manuali reperibili in commercio, documentati ‘dossier tematici’, ideati e realizzati quali strumenti integrativi del corso, illustrati con un repertorio di immagini prevalentemente raccolte e scattate dal docente durante i propri viaggi di studio. Giorgio Bedoni Bibliografia • G. BEDONI, Visionari. Arte, sogno, follia in Europa. Selene Ed, Milano, 2004. • G. BEDONI, B. TOSATTI, Arte e psichiatria. Uno sguardo sottile. Mazzotta, Milano, 2000. • G. HUBERMAN, L’immagine insepolta, 2002. • Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte. Bollati Boringhieri, Milano, 2006. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 221 PROGRAMMI 221 1°LIV 1°LIV STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DELLA SCENOGRAFIA Fabio Zanzotto Luca Scarlini Teoria e metodi della comunicazione culturale. Il corso parte da una programmazione didattica poliennale. Intende affrontare attraverso una prospettiva storico-metodologica i problemi relativi ai sistemi della comunicazione, verbale e visiva, che hanno al centro dell’interesse la presentazione e la promozione della risorsa culturale e in particolare artistica. Per affrontare in maniera appropriata questo argomento bisogna pero tener conto anche di altri elementi strettamente collegati. Infatti va necessariamente considerata l’influenza della comunicazione stessa e delle applicazioni che sono state fatte del prodotto artistico per gli scopi più diversi. A questo vanno aggiunte le relazioni strette con i cambiamenti della società, della politica, dell’economia, senza trascurare l’evoluzione scientifica, tecnica e più recentemente tecnologica. Si tratta quindi di una materia molto vasta e complessa, per cui diventa necessario selezionare, anche ai fini didattici, alcune situazioni che delineano in modo chiaro i procedimenti e le applicazioni. Il corso è strutturato in due parti: la prima, monografica, è dedicata alla storia della scenografia nei suoi fondamenti principali dal Rinascimento ad oggi, a partire da una conoscenza essenziale delle mutazioni del luogo teatrale nel corso dei secolo ‘500-‘700, nell’elaborazione della scena all’italiana, influente in tutta Europa, per poi passare agli esiti seguenti, mutati nel corso del tempo, fino agli esperimenti delle avanguardie Novecentesche, che di questo spazio fecero a meno, proponendo soluzioni sempre diverse, a seconda delle differenti possibilità di utilizzo e delle scelte dei seguenti movimenti di ricerca, da Gordon Craig a Stranislavkisj e Mejerhol’d. Il corso specialistico sarà dedicato all’allestimento dell’opera lirica, nella definizione della storia del melodramma negli ultimi due secoli. L’itinerario partirà dagli allestimenti verdini, nella definizione delle istruzioni sceniche, nuova modalità di definizione di una protoregia, attraverso i modelli di Puccini, giungendo al Novecento nella sequenza di diverse sperimentazioni provate tra scena e cinema. Il corso prevede la visione di numerosi materiali, che costituiscono materia d’esame e la cui visione è quindi obbligatoria, trattandosi molto spesso di film o video rari e di difficile reperibilità. Bibliografia La bibliografia verrà fornita in base agli argomenti trattati durante le lezioni. Bibliografia Corso monografico • FRANCO PERRELLI, Storia della scenografia, Carocci, Roma. Corso specialistico • BRUNO BARILLI, Il paese del melodramma, Adelphi, Milano. • PETER BROOKS, L’immaginazione melodrammatica, Pratiche, Parma. La lettura di entrambi i testi è obbligatoria guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 222 222 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TEATRO DELLA FESTA TEATRO DI FIGURA Ferruccio Bigi Gabriele Giromella “La festa, considerata come evento pubblico (di una comunità o di un gruppo ristretto di persone) è fra Quattro e Settecento - in contesti molto diversi fra loro - una forma emblematica dell’immaginazione, quella in cui le arti tutte potevano sperimentare tecniche e invenzioni e manifestarsi compiutamente con lo scopo di produrre in primo luogo meraviglia e stupore. Essa offriva agli artisti la straordinaria occasione di “provare” quel che l’immaginazione suggeriva loro con una maggior libertà rispetto alle commissioni ordinarie (libertà di progetto, libertà dall’idea di monumento, “povertà” relativa di materiali etc.). Duplice è l’aspetto della festa, statico e dinamico; e duplice è il suo “tempo”: il tempo fisso e il tempo del moto; e ognuno di questi aspetti interessa l’invenzione architettonica. Nella forma mobile della processione e della cavalcata, la voga dei carri, divenuti carri di trionfo, finisce col conferire un carattere monumentale al loro apparato. E nella forma fissa, i palchi e le logge, coperti di stoffe e adorni di statue e di emblemi, erano in realtà espressioni architettoniche originali. Così la città diventava una città di pura finzione, realizzando la propria proiezione immaginaria, e in particolare il proprio travestimento.” Il corso recupererà il percorso storico del teatro di figura creando una “nuova strada”, fatta di analisi dei caratteri fisionomici e corporali, di analisi strutturale dei movimenti, di equilibri e di percorsi costruttivi atti a creare nuovi personaggi, nuovi allestimenti e ulteriori possibilità di realizzare degli spettacoli. Esso si articolerà nella progettazione e realizzazione di un tema. Il prodotto finale, risultato di una selezione dei lavori svolti dagli allievi, farà parte del progetto complessivo di realizzazione dello stesso spettacolo. Le fasi di lavoro comprenderanno: lo studio dei personaggi nell’aspetto poetico e funzionale al meccanismo; lo studio dei costumi dei personaggi e loro progettazione; lo studio dell’ambientazione scenica e la progettazione della “baracca”/teatrino in cui si svolgerà la storia, con riferimento alla tipologia estetica e a quella tecnico-costruttiva che metta in risalto la sua caratteristica “itinerante” (valutazione di pesi, dimensioni, costi…). In laboratorio saranno eseguiti i fantocci, sulla base della conoscenza del legno e delle sue caratteristiche meccaniche, tenendo presente la concezione di leggerezza e d’equilibrio, con le strumentazioni e i materiali a disposizione. Gli stessi fantocci saranno oggetto di sperimentazioni con materiali di ricerca alternativi. Seguiranno la fase di rifinitura, legata alla colorazione e alla scelta delle varie patine, e la fase di vestitura-assemblaggio. Si svolgeranno esercitazioni sull’animazione dei diversi personaggi e momenti scenici e una documentazione fotografica delle varie fasi di lavoro che ogni allievo presenterà raccolto in una cartella. Gli elaborati costituiranno un archivio interno all’Accademia, utili per ulteriori studi e a cui attingere per realizzare nuovi spettacoli. Il programma si sviluppa attraverso lezioni frontali, incontri vis a vis e momenti laboratoriali Progetto: giardino effimero, costruzione di artifici realizzati esclusivamente con materiali naturali quali: verde da potatura, piante, legno, prato in rotoli, pietre, acqua, ecc. Temi: naturale - artificiale, la distinzione fra naturale e artificiale - fra ciò che è “naturalmente divenuto” e quel che è “tecnicamente prodotto” - è costitutiva della storia umana. Naturalia et mirabilia, La meraviglia come chiave di lettura della natura, uno sguardo meravigliato come momento di conoscenza. Funzione: l’apparato scenografico deve essere pensato autoportante, praticabile e deve funzionare sia di giorno che di sera; è organizzato con un ingresso, un percorso interno e un uscita; il guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 223 PROGRAMMI 223 1°LIV 1°LIV TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB Norberto Serana Il corso, che si articola in lezioni teorico-pratiche da 3 ore ciascuna, intende introdurre lo studente alla creazione del software nelle parti progettuale e realizzativa, con particolare attenzione al mondo multimediale, sia in ambiente web che in quello applicazioni. Scopo non secondario del corso è anche aprire allo studente la possibilità di vedere come immaginare e progettare software da sé, senza i limiti imposti dai normali programmi commerciali che, seppur potentissimi e di uso obbligato, a volte rischiano di costringere la visione dell’utente alle proprie tecnologie. Nella parte teorica di ogni lezione sono introdotte le basi di conoscenza per la creazione del software: comprendere la struttura del mondo pc e del sistema operativo, ambientarsi in un ambiente di rete, capire con che mezzi e protocolli si interfacciano sistemi anche molto differenti, capire come realizzare aggiunte ad un programma esistente, stabilire un linguaggio comune per scambiarsi documentazione tecnica e progetti operativi. Nella parte pratica, che lo studente svolge in linguaggio Java sul proprio elaboratore o su quelli della struttura, si realizzano progetti di esempio che guidano alla comprensione nell’utilizzo del software: eventi, interfacce utente, lancio di programmi esterni, animazioni, trattamento di immagini, audio, web, giochi e numeri casuali, mutua comunicazione di programmi in rete tcp/ip, disegno di forme, eccetera. E’ infine da considerare parte integrante del corso la prova d’esame, nel quale il singolo oppure un piccolo gruppo di studenti, oltre alla prova orale, crea una propria piccola applicazione: immaginandola, progettandola, realizzandola. TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI Riccardo Galleni Il corso di Tecniche calcografiche sperimentali ricalca il progetto “Segno e superfice” presentato in «Foward» (con il coordianamento di Carlo Presicci, 1999-2000). Il progetto è un prologo per uno studio del segno virtuale e tratta dell’immagine e del suo rovescio. L’intento è di indagare il segno calcografico nelle sue relazioni tra superfice, incavo, e stampa attraverso le nuove tecnologie per ricavare l’importanza del rilievo e le potenzialità del segno inciso. La ricerca approfondisce la relazione tra segno e superfice, l’ombra del segno e la dilatazione dell’immagine nel suo rovescio Il corso si propone la sperimentazione dei nuovi materiali come calchi in silcone, scansioni digitali e lavorazione con macchine CNC. guida_programmi_209-224 15-04-2010 22:27 Pagina 224 224 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV TECNICHE DEL MARMO, DELLE PIETRE E DELLE PIETRE DURE Massimo Pellegrinetti TECNICHE DEL MOSAICO Il corso intende ampliare la panoramica sulla conoscenza dei materiali lapidei studiandone le qualità specifiche per reinserirle in un linguaggio più vasto e contemporaneo. Attraverso lezioni teorico-pratiche ci si approprierà della capacità di comprensione e lavorazione del materiale; l’obbiettivo è l’inserimento di questo in un contesto più ampio, a disposizione della propria poetica artistica. Tra gli argomenti che verranno approfonditi: le origini; l’impiego nella storia; gli aspetti meno apparenti e la duttilità del materiale; l’energia delle pietre nella bioarchitettura e nell’arte contemporanea. La bibliografia sarà indicata durante le lezioni. Vincenzo Ceccarelli Il corso di tecniche musive approfondirà lo studio e l’analisi del linguaggio musivo pavimentale e parietale antico. I anno a) Approfondimento della tecnica musiva, studio dei materiali, taglio, texture, composizione, andamenti e colore. b)Elaborazioni ed esercitazioni con materiali naturali policromi su motivi antichi con l’uso della tecnica a rivoltatura su carta ed esercitazioni con materiali artificiali quali paste vitree, smalti, con fase diretta su supporto ligneo. II anno Il secondo anno del corso studierà ed approfondirà le problematiche del mosaico moderno, contemporaneo e delle sue applicazioni: dal rapporto sempre più stretto con l’architettura, con il design, con la scultura e l’arredo urbano. Il corso affronterà lo studio e la sperimentazione dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie; la preparazione dei cartoni da eseguirsi con posa diretta e a rivoltatura con predisposizione dei piani di fase e della relativa sezionatura dei disegni. Bibliografia • FIORENTINI RONCUZZI I., L’arte e tecnologia del mosaico, Longo Editore, Ravenna, 1971 • FIORENTINI RONCUZZI I., Mosaico: materiali,tecniche e storia, M. W. e V Editore • FIORENTINI RONCUZZI I., Materiali e tecniche dalle origini a oggi, Longo Editore, Ravenna • G. SEVERINI, Lezioni sul mosaico, Longo, Ravenna, 1988 • BERTELLI C., Le Mosaiques, Bordas, Parigi, 1989 • A. CROVATO, I pavimenti alla veneziana, Edizioni Grafi, Treviso 1989 • KATHERINE M.D. DUNBABIN, Mosaics of the Greek and Roman world, Cambridge Un. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 225 PROGRAMMI 225 1°LIV 2°LIV TECNICHE DELLA CERAMICA Maria Cristina Camino Questo corso si svolge in entrambi i semestri. Ogni anno affrontiamo un tema, uguale per ogni disciplina di afferenza, (decorazione, pittura, scultura, design). Da questo nasce un confronto che contribuisce ad ampliare il proprio punto di vista. Quest’anno il tema monografico sull’oggetto - simbolo che viene consegnato ai vincitori dei vari festival, manifestazioni, gare, siano esse del mondo delle arti o dello sport: il “Premio”. Naturalmente prenderemo visione di quanti più possibili premi: la storia,le curiosità e il loro aspetto formale. Si potrà scegliere di modificare l’originale oppure cambiarlo del tutto. Ma si potrà anche inventare un premio, oltre che nel suo aspetto, anche nella sua destinazione. Immaginare di poter indirizzare un premio per indicare qualcosa che merita una attenzione particolare… anche nei suoi accessi contrari e negativi (vedi l’ironia del tapiro). Per ogni informazione è necessario partecipare alla presentazione del corso che si svolgerà nelle prime giornate di apertura dell’Accademia. [email protected] TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE Francesca Liberatore Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il fashion designer deve tener conto: l’uso del colore; il senso 3D e la silhouette; la sensibilità ai materiali e ai tessuti; la capacità nel disegno di moda come abilità nello sviluppare idee in forme visive e l’illustrazione; la presentazione. Essendo il disegno il fondamentale mezzo comunicativo dello stilista, l’illustrazione di moda assumerà un particolare rilievo attraverso il disegno dal vivo in aula, il design work, la ricerca e osservazione personale. Le istruzioni nel disegno includono la comprensione, la consapevolezza e la sintonia del corpo umano in relazione al movimento, tramite l’applicazione di linee, la presentazione di materiali, mood, informazioni tecniche ma soprattutto l’inserimento del colore (tenendo conto del modo in cui il colore influisce sui fattori della composizione - l’unità, l’enfasi, l’equilibrio, il contrasto - e sulle emozioni - può essere drammatico, catturare attenzione o stimolare desiderio). Il portfolio deve consistere in una tangibile informazione del percorso svolto durante il corso, allo stesso tempo molto personale e professionale, che includa esercitazioni in classe, sperimentazioni individuali, sviluppo di silhouette, schizzi e illustrazioni finali. Lo studente dovrà mostrare pertanto: individualità e una serie di doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; confidenza nella propria identità creativa; creativa esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate al soggetto; capacità di generare e comunicare idee in maniera efficace usando forme visive; consapevolezza della cultura visiva contemporanea e della moda; approccio flessibile e immaginativo nel lavoro e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo scadenze. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 226 226 PROGRAMMI 2°LIV 2°LIV TECNICHE DELLA SCULTURA TECNICHE DELLA SCULTURA Giuseppe Di Gennaro Massimo Mazzone I materiali sono la “carne” dell’opera d’arte, hanno la loro storia, caratterizzano da sempre civiltà e culture. Sono segni tangibili del progresso tecnologico di un popolo: nascono, vivono e tramontano, sono oggetto di curiosità e di mode. Il corso si propone di approfondire, indagare e sperimentare il concetto di materialità dell’opera d’arte, ponendo grande attenzione ai materiali classici e moderni: creta, gesso, cera, ferro, pietra, cartapesta, legno, gomma siliconica, alginati e materiali plastici. Il progetto didattico sarà articolato su un tema specifico, Cultura del progetto e Scultura Costruita. 10 lezioni sulla Cultura del progetto applicata alla didattica delle tecniche della Scultura Costruita dal progetto, al modello, all’opera, in diversi ambiti che sono nell’ordine: 3 lezioni sulla relazione economico-politica del contesto attuale, ambiente, territorio, globalizzazione, mercato, rapporto Pubblico/privato, ecc. Una delle modalità peculiari dell’artista è “conoscere facendo”. In questo modo nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza della storia, della valenza antropologica, dello sviluppo processuale, delle qualità dei materiali, le proprietà fisiche e chimiche, le tecniche di lavorazione, la tossicità e la durata nel tempo. Oggi la conoscenza dei materiali classici e moderni dell’arte, unita alla padronanza dell’uso delle tecniche e della lavorazione avanzata degli stessi, sono fattori indispensabili per chi vuole pervenire a nuove forme e contenuti. In questo modo l’artista potrà cogliere l’anima della materia, realizzandone il sogno ancestrale, intimo e segreto. Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano alcuni materiali e alcune tecniche come l’impronta sul piano, l’impronta sugli oggetti e l’impronta sul corpo, ecc. Esame: tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti. Bibliografia • N. CARUSO, Ceramica viva, Hoepli, Milano, 2003 • P. DI GENNARO, I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997 • E. FIORANI, Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000 • M.Pugliese, Tecnica mista, Bruno Mondatori, Milano, 2006 • L. AMOROSI, e T. TURCO, il gesso. Lavorazione, trasformazione, impieghi, Hoepli, Milano, 1985. 7 lezioni su ambiti particolari: - territorio geografico(macroregioni) - ambito urbano(città) - ambito centri storici(città storica) - ambito archeologico(soprattutto italiano) - ambito naturale(parchi) - ambito naturale(giardini) - ambito teatrale/performativo 3 sopralluoghi in laboratori convenzionati, e/o workshop monotematici su tecniche specifiche eventualmente con specialisti da individuare. 2 lezioni specifiche sulle tecniche di comunicazione per l’organizzazione e auto promozione (plastica)del lavoro svolto. 15 lezioni totali in 45 incontri in presenza(settimanale). Come è tradizione, saranno fornite gratuitamente, all’inizio dell’Anno Accademico, le dispense del corso (in inglese e spagnolo per studenti stranieri). Bibliografia • AAVV, Arte architettura territorio, Roma, 2008 • AAVV Attualità del corpo nella performance, Roma, 2009 • A. Martini, Scultura lingua morta, Milano, 1945 • www.materia.nl [email protected] guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 227 PROGRAMMI 227 1°LIV 1°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Alessandra Angelini TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Gaetano Bacco La valorizzazione del rapporto tra manualità e tecnologia e l’individuazione di nuove forme della Grafica d’Arte, rappresentano gli obbiettivi che il corso si propone. Accanto allo studio delle principali metodologie tradizionali riguardanti il linguaggio della stampa d’Arte, sarà incoraggiata l’ideazione di opere che esprimano nuove sensibilità creative attraverso la sperimentazione di diverse modalità di progettazione con l’uso delle nuove tecnologie digitali e di materiali innovativi. Particolare attenzione sarà rivolta alla ricerca di procedimenti compatibili con il rispetto dell’ambiente. Il percorso didattico, vedrà un confronto costante tra docente e studente, in merito alla progettualità artistica e ai procedimenti necessari alla realizzazione delle opere, e si concretizzerà in momenti teorici e attività laboratoriali, indirizzate alla realizzazione di un progetto che costituirà prova finale per il terzo anno. L’obiettivo del corso è l’acquisizione di conoscenze specifiche in ordine alla disciplina della grafica d’arte. Il percorso didattico si propone di analizzare i fenomeni pertinenti al settore della stampa d’arte, attraverso elaborazioni che mirano ad individuare i possibili sistemi grafici, quali parti integranti nei linguaggi di rappresentazione. Tale finalità è raggiunta attraverso un percorso metodologico che alterna momenti propositivi di carattere teorico e progettuale a sperimentazioni legate alle tecniche della stampa d’arte. Tale percorso pone l’attenzione su problematiche legate al significato del segno, inteso come valore autonomo, correlato alla funzione dell’immagine stampata, per giungere poi ad un più cosciente convincimento delle qualità poetiche che circondano l’opera grafica. Particolare attenzione si pone all’intricato panorama della sperimentazione e alle proposte moderne e contemporanee con approfondimenti relativi al significato di spazio, luce e colore. Aree di ricerca Nel triennio lo studente potrà approfondire, una o più tra le seguenti aree: Ideazione grafica: segno e disegno in rapporto allo spazio grafico. Elementi di tipografia, layout, impaginazione. Tecniche sperimentali per la matrice e per la stampa: Incisione della lastra con raggi UVA; tecniche di stampa fotografica a contatto (cianotipia, gomma bicromata, forostenopeico…). Utilizzo di software di grafica per l’elaborazione delle matrici in digitale, anche con strumenti di interazione come la tavoletta grafica. Progettazione grafica del colore e dei differenti sistemi di stampa manuale e digitale. Nuove applicazioni grafiche attraverso la sperimentazione di materiali alternativi: plastiche, tessuti, legno, ecc. Linguaggi associati: fusioni tra la stampa d’Arte e differenti media: fotografia, video, grafica digitale, mirati alla creazione di “opere grafiche ibride”. Le diverse configurazioni dell’opera d’arte grafica: edizioni d’Arte, work in progress, installazioni, realizzazione di opere grafiche tridimensionali, opere grafiche multimediali. Materiali e tecniche eco compatibili. Bibliografia • R. ARNAHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano. • P. KLEE, Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli, Milano. • P. BELLINI, Dizionario della stampa d’arte, L. Vallardi ed. 3°. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 228 228 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Gaetano Bacco TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Nicoletta Braga Il corso si propone di sviluppare conoscenze legate alla comunicazione e rappresentazione dell’immagine, mediante l’acquisizione di metodologie di approccio ideativo al fine di un progetto grafico. Una trasformazione dovuta alla naturale evoluzione tecnologica, nel campo della comunicazione, che ha fornito un nuovo tipo di rapporto estetico, diverso dalla comunicazione dell’arte tradizionale e dalle valutazioni a noi consuete. La grafica d’arte contemporanea, accogliendo le nuove sollecitazioni e in continuità con la propria storia, ha proposto criteri alternativi di valutazione sul piano della visione, considerando stimolante e di particolare interesse la dialettica sviluppatasi all’interno dei processi elaborativi, quali lo sviluppo delle capacità di immaginazione, la creatività, il segno grafico e sue declinazioni, lo spazio, l’ambiente, il luogo e il non luogo. Essa interagisce con i nuovi linguaggi propri della comunicazione e della rappresentazione; pone questioni che vengono analizzate nel loro insieme, integrate, modificate e rapportate al campo della sperimentazione legata alla ortodossia del fare. Quanto sopra detto nella sua complessità vuole analizzare: metodi di composizione e sistemi di rappresentazione, dalle applicazioni di tecniche disegnative a quelle che fanno riferimento alla tradizione della stampa d’arte, a procedimenti monitipici, a strumenti fotografico - digitali di alto profilo tecnologico. Il tema centrale che emerge riguarda la poetica dello spazio, luogo particolare nel quale ha origine l’immaginazione che diventa parola, segno, forma. In definitiva l’opera è il risultato di una complessa combinazione in cui l’artista rimane unico soggetto irripetibile nella sua creatività. Il progetto tende a valorizzare le singole individualità nel rispetto del pluralismo delle idee e della libertà di espressione. Le ricerche stesse saranno coordinate in un unico obiettivo e nella logica di progettualità condivise. Esprimersi attraverso i segni, è qualcosa che ha a che vedere con la natura prima dell’uomo; si potrebbe dire che la storia dell’uomo non è altro che la storia di una comunicazione mediante segni che configurano mondi attraverso epoche e tecnologie diverse, mantenendo però intatta la potenzialità, la carica del segno stesso. Il segno attraversa tutte le discipline artistiche (danza, pittura, poesia visiva, architettura ecc.), ed il corso mostrerà una panoramica di tali incontri. Il segno quindi, può essere inteso come traccia del proprio passaggio, come capacità di autoaffermazione e autodeterminazione. La potenzialità del segno nelle sue molteplici configurazioni (verbale, visive, iconico ecc.), di intessere relazioni, ma anche di dar vita ad immagini complesse, costituisce il territorio della creazione artistica. Le tecnologie offrono o incanalano percorsi, aprono nuove possibilità, sono la nostra realtà contingente, avvicinano ciò che è lontano ed allontanano ciò che è prossimo. Il Corso si propone di investigare ed approfondire le relazioni che legano lo “spazio grafico” e l’ambiente urbano nelle sue molteplici implicazioni, tenendo presente anche che lo spazio urbano, la città contemporanea, le problematiche sociali, la politica, la libertà di pensiero, i conflitti, diventano nell’espressione artistica attuale, un nodo cruciale di indagine. Attraverso un’analisi degli elementi di base della comunicazione del linguaggio grafico verrà avviato un processo creativo volto all’elaborazione di un percorso dove il segno sarà il veicolo per la costruzione di una progettualità e di una didattica mirata. A partire dell’elaborazione personale dello studente relativa agli argomenti di base, sarà indicato un percorso tale da consentire al discente uno sviluppo ed un approfondimento. A tal fine sarà indicata una bibliografia all’interno della quale lo studente dovrà sviluppare teoricamente i temi affrontati. Nello specifico saranno trattati i seguenti punti: il multiplo; segno gesto e corpo; corpo e città; pelle degli edifici; tecniche di rappresentazione; analisi compositiva; immagine e società; strumenti della grafica moderna e contemporanea. Bibliografia • G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo, Bari, 2006. • A. VETTESE e G. DORFLES, IL novecento, Atlas, Milano, 1999. • R. ARNAHIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano. • E. SCANAVINO, Il progetto dell’irrazionale, Il Naviglio, Milano. • S. GENZINI, Elementi di semiologia, Carocci, 2002. [email protected] guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 229 PROGRAMMI 229 1°LIV 2°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Luce Delhove TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Luce Delhove Dalla tradizione alle nuove tecnologie della grafica Dopo oltre 500 anni di tecniche tradizionali: xilografia, calcografia, litografia, serigrafia, nel campo della grafica recentemente si cerca di eseguire ed ottenere delle immagini con metodi e tecnologie più adatte ad esprimere le nuove espressioni artistiche, con l’uso di materiali diversi sia per le matrici che per il supporto di stampa. L’insegnamento delle nuove tecnologie è abbinato all’esperienza conoscitiva personale di ciascun partecipante al corso, con un processo di crescita che porterà l’allievo alla conoscenza dei cambiamenti culturali, sociali ed espressivi. La revisione del lavoro degli allievi verrà svolta più volte, con discussione individuali e di gruppo. I luoghi della col’arte. Dalla bidimensione alla tridimensione. Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali: sculture, installazioni e libri d’artista. Lo studente iscritto al biennio dovrà presentare un progetto di ricerca dedicato a “I luoghi della comunicazione dell’arte”. L’isola Comacina potrebbe essere un interessante opportunità di studio, ricerca e lavoro per restituire all’isola la sua funzione di luogo d’arte, costruire nuovi obiettivi e affermare l’appartenenza dell’isola all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il corso intende sviluppare delle capacità legate al mondo dell’arte e all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. Il laboratorio sarà un luogo di scambio di opinioni e di confronto aperto a nuove idee ed esperienze. Ogni allievo svilupperà un progetto personale in riguardo alle sue esperienze di studio e di lavoro, preparando una parte progettuale legata al tema scelto per realizzare una pubblicazione e creando una o più opere. Opere che potranno inventarsi utilizzando tutte le tecniche legate alla grafica d’arte: disegno, acquarello, tempera, calcografia, xilografia, serigrafia, litografia fino alle tecniche contemporanee, sperimentali affini e alle tecniche di stampe fotografiche e digitali. Saranno programmati incontri con artisti contemporanei, editori, stampatori, storici dell’arte, direttori di musei, galleristi. Gli studenti saranno direttamente coinvolti nell’organizzazione di eventi espositivi ed editoriali predisposti all’interno ed all’esterno dell’istituzione e potranno svolgere stage presso istituzioni pubbliche e private. A ogni allievo sarà assegnato uno spazio individuale per la progettazione, le attività espressive e la realizzazione del proprio lavoro. I anno Introduzione alle diverse tecniche dell’arte della stampa e apprendimento delle tecniche della xilografia e della calcografia. L’arte della stampa. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Realizzazione di un book professionale. II° anno Approfondimento delle tecniche storiche con l’inserimento del colore nelle tecniche xilografiche e calcografiche. Sperimentazione di materiali diversi e nuovi per la matrice. Scelta dei vari tipi di carta e altri supporti adatti all’impressione della matrice. Ogni studente potrà realizzare per la fine dell’anno un’edizione d’arte o un progetto personale approvato dal docente. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Il libro d’artista. III anno Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche sperimentali dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali quali sculture e installazioni. Tecniche sperimentali dirette: incisione su materiali plastici, incisione su gesso pietra e carta, trapano elettrico e elettropunte,pirografia, collografia, assemblaggio, découpage , tecnica di Goetz, cellocut, stampa a secco, materiale di recupero, matrici in resina fusione metalli. Tecniche sperimentali indirette: acquaforte e acquatinta sperimentale, fotoincisione, trasferimento di immagini, tecnica di Hayter,monotipo, stampa digitale, la xerografia. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 230 230 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Bernardino Luino TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Laura Panno L’obiettivo per gli iscritti sarà lo sviluppo del proprio linguaggio grafico come elemento necessario per realizzare cartelle di grafica, libri d’artista, libri illustrati per l’editoria, opere singole motivate da particolari esigenze creative in relazione ai percorsi dei singoli allievi. In maniera particolare i progetti per l’anno accademico in corso(2009-10), dovranno inserirsi nel grande progetto del Biennio di Arti Visive: I luoghi dell’arte. La proposta del corso verterà sulle stampe monumentali Nei musei prestigiosi del mondo sono conservate intere collezioni di opere d’arte grafica. Come opere grafiche, oltre ad opere ottenute con tecniche di stampa xilografiche, calcografiche, ecc. si intendono anche i disegni dei Maestri antichi, moderni e contemporanei. Il disegno nella totale complessità, preannuncia la particolare affinità formale con l’opera d’arte originaria dell’Artista (Pittura, scultura, architettura). Dopo il Novecento nel contemporaneo si valorizza il lavoro grafico degli artisti non limitando l’uso delle tecniche ma evidenziando anche le opere su carta ottenute con mezzi fotografici digitali e tecniche multimediali di stampa. Anche la carta fotografica per il mondo artistico digitale viene classificata collezionabile come supporto della ricerca visiva, nonostante l’insicurezza della sua longevità. L’obbiettivo del corso è di lavorare insieme per comprendere e apprendere un metodo di lavoro e ricerca che consenta allo studente di produrre con maturità tecnica e compositiva l’opera d’arte. Acquisire nella propria ricerca la consapevole intensità poetica. Il corso prevede una serie di lezioni frontali, teoriche con esempi dimostrativi di opere “capolavori” e di percorsi adottati come ricerca da vari artisti (dalla grafica giapponese a Matisse, dalle incisioni di A. Mantegna al contemporaneo W. Kentridge). Nella Grafica d’arte contemporanea vengono ampliate ed usate tutte le tecniche dell’incisione: dalla calcografia alla multimedialità i confini si allargano sino all’uso generoso di tecniche miste. La conoscenza della preziosità dei tipi di supporto, cartacei o altro subentrano necessariamente nella cultura artistica si tratti di una ricerca concettuale o fisica. Tutti gli esempi di personalità artistiche del mondo dell’arte, del passato e del contemporaneo contribuiscono alla scoperta delle proprie radici di ricerca e affinità elettive. Bibliografia La bibliografia sarà consegnata insieme al programma definitivo. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 231 PROGRAMMI 231 1°LIV 2°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Filomena Antonia Stelitano TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Filomena Antonia Stelitano Gli studenti dovranno acquisire conoscenze storiche e capacità di lettura dei linguaggi visivi, sviluppando la consapevolezza linguistica del mezzo espressivo grafico, secondo i vari metodi e processi, che prevedono le fasi progettuali, l’esecuzione di matrici e i diversi procedimenti di stampa, attraverso l’uso delle tecniche della tradizione e delle tecnologie digitali e multimediali. Lo studio della complessità semantica del segno consentirà la riconoscibilità delle diverse tipologie dell’arte della grafica che si estendono dall’opera unica alla produzione seriale, dal disegno alla stampa.Si analizzerà la logica dell’arte della stampa in rilievo e in cavo nelle sue varie articolazioni. Saranno considerate le specificità degli strumenti e le diversità dei materiali occorrenti alla preparazione, incisione, inchiostrazione e impressione a stampa delle matrici di legno (di filo e di testa) e quelle di metallo.Le metodologie sperimentali potranno riferirsi alle varianti delle tecniche tradizionali, alle applicazioni digitali e alla grafica per il web.Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione e fruizione dell’immagine grafica nel sistema dell’arte contemporanea, con l’allestimento di una mostra, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la realizzazione del proprio catalogo, attraverso l’esperienza della stampa offset e della comunicazione virtuale. Lo strumento linguistico della Grafica d’Arte costituirà il fondamento di progettualità estese di esercizio della ricerca e della produzione artistica. L’autonoma sperimentazione dello studente-artista sarà indotta e incentivata. Nell’ambito del progetto corale di tutto il biennio di Arti Visive, ispirato all’Isola Comacina, si condurranno esperienze di segno in segno, attraverso le dinamiche del progetto, verso realizzazioni di comunicazione. Bibliografia • MENA STELITANO, Segni in-formazione, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 2002. • MENA STELITANO, Natura del colore nella grafica d’arte, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 2005. • DAVID BANN, La stampa oggi. Tecniche, materiali, processi, Logos, Modena, 2007. Bibliografia • http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Comacina. • MENA STELITANO, Natura del colore nella grafica d’arte, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 2005. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 232 232 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Tiziano Campi TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Ilaria Masetti Compiere un atto creativo è una delle condizioni più complesse e avventurose per un uomo, teso a mantenere integro quello spessore umanistico che non istruisce all’applicazione ma che ispessisce la coscienza dell’arte. Per facilità d’esposizione si individuano due parti del corso. Una teorica, introduttiva, sui temi, i procedimenti e metodi della Grafica d’arte. Una pratica e progettuale, di ricerca ed elaborazione artistica, dedicata alla progressiva conoscenza e familiarità con la prassi di laboratorio. Obbiettivo del corso sarà fornire la conoscenza delle diverse Tecniche dell’ incisione finalizzate alla realizzazione di opere a stampa. Le tecniche tradizionali, adeguatamente approfondite, saranno affiancate dall’uso di nuovi materiali e metodologie che consentano un ampio campo di sperimentazione verso l’ espressività del linguaggio grafico in quanto valore autonomo. Lezioni inerenti la storia dell’ Incisione atte a puntualizzare i temi, le modalità, le terminologie proprie del linguaggio grafico. Discussione dei progetti, come 1’ esecuzione di una cartella, una prima tiratura in un numero limitato di copie od il prototipo di un libro illustrato. Laboratorio: Introduzione ai materiali, agli strumenti e alle attrezzature - le maniere di incisione diretta: puntasecca, abrasioni, mezzotinto - le maniere indirette: acquaforte, acquatinta con riserva a colofonia, a sale, con spray, ceramolle - dimostrazioni dei procedimenti di stampa, dallo studio della carte inchiostri, alla registrazione della pressione dei torchi - stampa alta, ad incavo, con fondini, con mascherine, a secco, con più inchiostrazioni per ottenere una differenzazione di colori su di una sola lastra e quadricromia calcografica: stampa a colori con più più matrici. Parte laboratoriale L’orientamento del corso è quello di passare con gli allievi attraverso queste tre fasi del percorso formativo: conoscenza, coscienza, lavoro - identità, che attraverso un’intensa attività di laboratorio permetta di impadronirsi di tutte quelle modalità tecniche e pratiche particolarmente indispensabili a questo orientamento. Fare, anzi, saper fare con tutti quei necessari approfondimenti tecnici e teorici che di volta in volta a seconda delle esigenze si renderanno necessari. Una sorta di corpo a corpo con il lavoro ed i suoi problemi di comunicazione e di linguaggio. Di grande importanza saranno visite ad esposizioni e lezioni che tengano accesa la riflessione sulla storia dell’arte e sul contemporane, inteso come pluralità di linguaggi e possibilità espressive che le nuove tecnologie ci indicano. Credo che una volta analizzati e praticati questi fondamenti sia possibile intraprendere anche professionalità non strettamente artistiche ma che sulla base di questa consapevolezza saranno in grado di elevare la qualità di ogni loro applicazione. Parte tecnica Incisione diretta: puntasecca, maniera nera, rotelle, punzoni. Incisione indiretta: acquaforte, acquatinta, cera molle, maaniera a zucchero e pittorica. Tecniche sperimentali: incisione con elettropunte ed attrezzi meccanici, collografia, paste acriliche, carborundo. Materiali bibliografici e illustrativi saranno messi a disposizione degli studenti durante il corso. Bibliografia • F. SALAMON, Il conoscitore di stampe. • S. MASSARI e F. NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’ incisione. • J. DAWSON, Stampa d’arte. Corso avanzato di grafica professionale. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 233 PROGRAMMI 233 1°LIV 2°LIV TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Massimo Petringa TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE VIDEO Jacqueline Ceresoli Il corso è dedicato all’apprendimento delle principali tecniche incisorie. Presentazione e analisi dei materiali e degli strumenti impiegati nella pratica incisoria, con particolare attenzione ai procedimenti in cavo, sia diretti ( puntasecca, maniera nera, bulino, rotelle), sia indirette (acquaforte, acquatinta, vernice molle, maniera a zucchero, maniera pittorica, e loro varianti). Lo sviluppo e l’interpretazione delle tecniche è condotto in considerazione dell’esigenza espressiva di ogni singolo studente. Il lavoro è svolto in collaborazione con il docente, dagli studi preliminari, alla preparazione della lastra, alla stampa finale. Mappatura dei luoghi della trasformazione di Milano 1 - Milano Museo di Archeologia Industriale all’aperto: identificazione dei luoghi. 2 - Milano 1910-2010 cent’anni di storia dell’Aem e della trasformazione della città. 3 - ciclo di visite guidate: Visita e documentazione audio visiva del quartiere Bovisa, Bicocca Aree ex Marelli, Aree ex Falck, Iulm- Ravizza ex Om ,Tortona ,Ansaldo,Savona, Lambrate, Ex Officine del volo Caproni, City Life Sempione, Isola- Garibaldi Progetto Porta Nuova . Rho Pero. Sono previste visite a: Museo Alt Alzano Lombardo ( Bg), Museo della Fotografia Cinisello Balsamo, a Milano: Fondazione Arnaldo Pomdoro, Hangar Bicocca, Museo del Novecento. Sono previsti incontri con gli artisti che operano nello spazio urbano. Sostegno teorico sulla storia delle tecniche, con particolare riferimento agli artisti e suggerimenti bibliografici, saranno consigliati durante il corso. Esame Presentazione di una cartella e colloquio di verifica sul lavoro svolto. Esame: Gli studenti dovranno realizzare un video che documenta la trasformazione del luogo prescelto e realizzeranno audioguide da ascoltare mentre si cammina. Le audioguide “Walkscapes: camminare come pratica cognitiva ed estetica” forniranno informazioni sull’identità dei luoghi e sui cambiamenti in atto nell’ attesa dell’ Expo 2015. Bibliografia • J. CERESOLI, La nuova scena urbana, Cittàstrattismo e urban art, Franco Angeli, Milano, 2005. • F. CARERI, Walkscapes camminare come pratica estetica, Giulio Einaudi, Torino, 2000. • G. NUVOLATI, Lo sguardo vagabondo. Il flaneur e la città da Baudelaire ai postmoderni, Il Mulino, Bologna 2006. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 234 234 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE DI RIPRESA Nadia Rognoni Giuseppe Baresi Il corso si strutturerà in due parti: la prima esclusivamente teorica e la seconda orientata all’applicazione pratica. La parte teorica prevede lo studio accurato delle opere realizzate nel tempo, per ricercare in loro le caratteristiche della materia, del colore e delle superfici. In questa fase si esamineranno i manufatti degli artisti che hanno dato un’impronta significativa alle loro fusioni. Saranno analizzate, con adeguato approfondimento, sia le diverse tecniche di preparazione alla fusione che i vari metodi di rifinitura dei pezzi. Particolare attenzione sarà posta anche allo studio delle superfici, nonché ai sistemi di patinatura, doratura e colorazione delle opere fuse. Una volta acquisite, si trasferiranno le conoscenze teoriche nelle attività pratiche. Saranno sperimentate e analizzate le varie tecniche di lavorazione, attraverso la costruzione di più tipi di stampi, fino a realizzare almeno un modello pronto per la fusione. Tali attività saranno eseguite utilizzando anche esperienze e spazi direttamente in laboratori e/o fonderie. Al termine del corso lo studente dovrà produrre una fusione coerente con il proprio percorso artistico,cercando di applicare nella realizzazione dell’opera le tecniche apprese, nella maniera più idonea e più adatta alla tipologia dell’opera. La bibliografia sarà fornita durante il corso. Tecniche di ripresa Il pre cinema, dalla fotografia al cinema. Evoluzione delle tecnologie per le immagini in movimento. Cronologia e racconto degli sviluppi di una tecnica e relativi rapporti con i linguaggi. Mezzi da ripresa nel campo cinematografico e televisivo. Dai supporti cinematografici al video analogico e digitale. I formati cinematografici dal s/8 al 35mm. Telecamere e sistemi di registazione video dal 2” al Digitale DV - HDTV. La composizione del quadro. Fissità e movimenti di macchina. Il piano sequenza. Tecniche e linguaggi di ripresa. I supporti per muovere una camera. Basi di illuminotecnica. Confronto tra tecnologie complesse - il presente digitale - e un fare artigianale da non perdere di vista. Percorso nelle diverse tecniche e poetiche attraverso la visione e la lettura di alcuni film e video di formati e generi diversi (fiction e non-fiction). Visione e scomposizione di alcune sequenze estratte da opere cinematografiche, video di registi, artisti e sperimentatori. Bibliografia • D.BORDWELL e K.THOMSON, Cinema come arte, Editrice Il Castoro. • SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci Editore. • LEV MANOVICH, Il linguaggio dei nuovi media, Olivares. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 235 PROGRAMMI 235 2°LIV 2°LIV TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE Nicoletta Braga Laboratorio di arti espressive integrate - grafica. L’esperienza pratica del fare artistico come processo cognitivo ed una profonda attitudine dialogica, sono le basi sulle quali è impostato il laboratorio di arti espressive integrate. L’arte come desiderio di approfondire e sviluppare l’orientamento cognitivo può incoraggiare l’esercizio delle capacità vitali sotto varie forme, come aspetto ludico, come comportamento esplorativo, come linguaggio simbolico, come metafora, come espressione della propria soggettività, come necessità ecc. Attraverso un’ esperienza prevalentemente corporea il laboratorio di arti espressive integrate focalizza le possibilità del segno e del gesto in relazione allo spazio sensoriale “grafico- espressivo”, indagando la stratificazione delle diverse percezioni: fisiologico-gestaltica, psicologico-proiettiva, ed in particolar modo fenomenologica, cioè degli affetti, della vita emozionale, della concezione dello spazio estetico come spazio psicofisiologico. Nello specifico saranno presi in considerazione i seguenti punti: - Esercizi di visualizzazione: Gestalt- figure ambigue, pattern geometrici. - Esercizi di grafica pratica e topologica in relazione al corpo : il punto nello spazio, la linea, parallele e ortogonali diagonali nella tridimensione, composizione in uno spazio dato. - Linea - corpo: il segno corporeo totale; analisi del segno grafico secondo le sue articolazioni corporee. - Composizione in uno spazio dato. - Esercizi di deprivazione sensoriale. - Esercizi di produzione di texture grafiche con differenti tecniche e materiali. Bibliografia • R. L. GREGORY, Occhio e Cervello, Il Saggiatore Milano, 1966. • W. REICH, Ascolta, Piccolo Uomo, Sugarco Edizioni Milano, 1973. • E. BORGNA, Noi siamo un colloquio, Milano, 2005. • M. MERLEAU PONTY, La natura, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996. Dispense in fotocopia. TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE Giuseppe Di Gennaro Il corso si propone, attraverso la conoscenza dei materiali, degli strumenti e delle tecniche, di svolgere una riflessione sull’immagine-forma, delle impronte sugli oggetti e dell’impronta sul corpo umano, al fine di considerare la corporeità quale elemento centrale della ricerca. Nella prima fase si utilizzano materiali classici come la creta e il gesso, successivamente materiali più sofisticati e di alta definizione come l’alginato e le gomme siliconiche, eseguendo delle “istantanee tridimensionali” con la tecnica dell’impronta. Si intende cosi fare un percorso che analizzi l’espressività dell’ ”oggetto” e che stimoli l’interesse dell’allievo con l’impronta di frammenti del corpo (mani, piedi e viso), a riflettere sulle proprie forme, arrivando ad un sentire più ampio e profondo, che va oltre l’apparenza e l’ esattezza dei particolari. Si creano cosi i presupposti di un coinvolgimento totale, che liberi creatività ed espressività e faccia emergere le diverse identità. Costante è il riferimento agli artisti e alle poetiche del novecento e della contemporaneità. Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano i materiali e le tecniche; il laboratorio è il luogo dove la corporeità dell’ allievo si pone in posizione di ascolto; tutti i sensi concorrono a raggiungere l’obiettivo che non è l’opera d’arte, bensì il processo che facilita la ricerca del sé. A metà percorso è programmata una verifica degli elaborati, al fine di puntualizzare gli obiettivi prefissati. Si prevedono visite a musei, mostre, laboratori e studi di artisti. Bibliografia • G. BACHELARD, Il diritto di sognare, Dedalo, Bari, 1987. • Scienza dei materiali dentali, a cura di E. Bruna e L. Re, Stardust, Milano, 1991. • N. CARUSO, Ceramica viva, Hoepli, Milano, 2003. • P. CLERIN, Manuale di scultura. Tecniche, materiali, realizzazioni, Sovera Multimedia, Roma 1995. • A. CONTENTI, Nel regno della cartapesta e del barocco, Adda, Bari, 1986. • P. DI GENNARO, I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997. • E. FIORANI, Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Elogio della mano, Einaudi, Torino, 1990. • Textures. La caratterizzazione visiva e tattile delle superfici, a cura di C. Gavinelli, Zanichelli, Bologna, 1976. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 236 236 PROGRAMMI 1°LIV 2°LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE Antonia Beduschi TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE Remo Salvadori Verranno approfondite, sperimentate concretamente, all’interno di una serie di opere d’arte, le diverse tecniche della pittura, o con essa contaminate (acquarello, tempera, acrilico, smalto, dripping, ecc.)senza per questo giungere ad una determinazione meccanicistica: le tecniche devono rimanere dialogo, poiché l’arte è linguaggio e comunicazione poetica. Ogni tecnica deve rimanere elastica, inventiva, dunque sperimentale. Gli studenti dovranno rendersi consapevoli dell’evolversi di certe tecniche a partire dall’inizio del ‘900, e del fatto che dopo l’arte degli anni ‘70, si è assistito ad una serie di contaminazione fra tecniche propriamente pittoriche e materiali e tecnologie avanzate,collage, ready-made, happening,mezzi di comunicazione di massa, la fotografia e il video. “se l’incontro fra uomini è la figura del tempo, ogni apparire dell’arte all’ora è incontro”. Osservare - interiorizzare - elaborare - individualizzare - esercitare sviluppare - creare: costituiscono il fondamento di una “pratica cruda” volta a illuminare i processi di avvicinamento e di formalizzazione. Modalità d’esame Allo studente viene richiesta la conoscenza delle tecniche considerate, dal punto di vista teorico e pratico, delle opere considerate contestualmente. Bibliografia • JUDIT COLLINS, JOHN WELKELMAN, DAVID CHANDLER, DAVID ANFAND, Le tecniche dei pittori moderni, Londra Rusconi editore, Londra 1983, e Sidney 1984. Il lavoro su di sé, il lavoro insieme agli altri, il lavoro per il corso: è la triade che darà carattere e sostanza al tempo condiviso. La propria attitudine accolta nella fragranza del momento è luce per l’incontro, “Spazio in più”. La voce, il suono, l’acqua, i colori, i metalli, sono un’invito all’esplorazione della natura delle sostanze, un territorio aperto, uno sguardo possibile, un’orizzonte: deserto e arcobaleno. Marco Aurelio: I ricordi Epitteto: Il manuale Omar Kayyam: Quartine Rudolf Steiner: L’essenza dei colori Ludwig Wittgenstein: Osservazioni sul colore Wassily Kandisky: Sguradi sul passato Rainer Maria Rilke: Lettere a un giovane poeta Ananda K. Coomaraswamy: Il grande brivido Renè Dumal: Il monte analogo Carl Gustav Jung: Lettere sogni riflessioni Carlos Martin Aris: Silenzi eloquenti Giò Ponti: Amate l’archittetura Rbert Graves: La dea bianca Claudio Magris: Danubio Testi di riferimento saranno proposti individualmente guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 237 PROGRAMMI 237 1°LIV 1°LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE Giuseppe Sabatino TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA Roberto Casiraghi Il corso si divide in due parti fondamentali: la prima parte contempla lo studio di tutte le tecniche classiche come doratura, laccatura, foglia oro, finto marmo e preparazione tele e telai; la seconda parte con l’utilizzo di nuove tecnologie come ad esempio video-installazioni, tecniche digitali (computer e macchine fotografiche) utilizzo di materiali comtemporanei come plex, alluminio, metalli vari, fibre ottiche ecc. Cosa dire è come dire nella necessità di sentire quel che non si può annunciare tornare consapevole dove inconsciamente eri sapendo che vedere non è come guardare. ...disporsi al fare, determinarne l’alchimia... tecniche: strumenti del proprio pensare Bibliografia • RUDOLF ARNHEIM, Entropia e arte. Saggio sul disordine e l’ordine, Nuovo Politecnico/Einaudi. • GEORGE STEINER, Grammatiche della creazione, Garzanti. • N. SENZAKi e P. REPS, 101 storie Zen, Adelphi. • ITALO CALVINO, Lezioni americane,Oscar Mondadori. • PHILIP BALL, Colore: una biografia, Bur. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 238 238 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA TECNICHE EXTRAMEDIALI Teresa Iaria Leonida De Filippi Materiali, procedimenti e sperimentazioni: la tecnica come strumento concettuale e operativo, elemento fondamentale nella realizzazione fisica di idee, progetti e poetiche. Il corso seguirà un orizzonte di ricerca interdisciplinare sui metodi progettuali e operativi delle opere d’arte contemporanea, in limine tra arte, scienza e tecnologia. Un percorso mobile e articolato, che analizzerà le sperimentazioni degli artisti che hanno trasformato l’opera d’arte da statica a dinamica, da unicum a riproducibile, da oggetto di contemplazione a oggetto di partecipazione. Una riflessione sul linguaggio, sulle visioni materiali e immateriali per acquisire uno strumento critico atto ad affrontare l’ideazione e la progettazione di nuovi sistemi di rappresentazione. I contenuti teorici e le metodologie pratico-laboratoriali sono finalizzati alla sperimentazione dei nuovi media nelle arti visive. Si articolano in aspetti metodologici, concernenti l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di un’opera d’arte come fattore conclusivo; l’analisi del processo che tende ad evidenziare nella fase progettuale i diversi linguaggi e l’integrazione dei vari media che ne determinano un unico risultato percepibile; l’acquisizione delle procedure tecniche e la conoscenza dei nuovi mezzi di rappresentazione. Particolare attenzione sarà rivolta all’arte contemporanea e soprattutto alle più attuali forme di sperimentazione attraverso l’utilizzo dei vari media, dalla pittura alla fotografia, al video, al cinema fino alla realtà interattiva. L’esame conclusivo si articola sulla presentazione dei lavori sviluppati durante il semestre. Bibliografia • Arte Contemporanea e tecniche, a cura di Silvia Bordini, Carocci editore, Roma, 2009. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, a cura di E.Grazioli, Bruno Mondatori, Milano, 2005. • ROSALIND KRAUSS, L’arte nell’era Postmediale Marcel Broodthaers, ad esempio, postmediabooks, 2005. • Connessioni Inattese, Crossing tra arte e scienza, a cura di Ignazio Licata, Politi Editore 2009. • STEPHEN WILSON, Information Arts: Intersections of Art, Science, and Technology, MIT press, 2002. Bibliografia • MARIO PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino, 2000. • MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione, Einaudi, Torino, 2004. • UMBERTO GALIMBERTI, Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, 1999. • VILÉM FLUSSER, La cultura dei media, Bruno Mondadori, 2004. • VALENTINA DE ANGELIS, Arte e linguaggio nell’era elettronica, Bruno Mondadori, 2000. • HEIRICH SCHWARZ, Arte e fotografia, Bollati Boringhieri, Torino, 1992. • ELIO GRAZIOLI, Corpo e figura umana nella fotografia, Bruno Mondadori, Milano 1998. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Einaudi 1989. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium, Bruno Mondadori 2004. • E. H. GOMBRICH, Arte e illusione, Leonardo Arte 2002. • E. H. GOMRICH, J. HOCHBERG, M. BLACK, Arte, percezione e realtà, Einaudi 1978. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi, 1983. Si consiglia, inoltre, la consultazione di alcune riviste di arte contemporanea quali: Artforum, Kunstforum, Il Giornale dell’Arte, Flash Art, Arte Mondadori, Tema Celeste, Segno, Espoarte. guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 239 PROGRAMMI 239 1°LIV 2°LIV TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE EXTRAMEDIALI Davide Nido Flavio de Marco Il programma si basa sullo studio e l’analisi dei nuovi linguaggi nell’arte contemporanea, sulla ricerca e l’approfondimento dell’opera d’arte, sulle nuove tecniche, i nuovi materiali e le nuove tecnologie della rappresentazione artistica. All’interno del panorama artistico nazionale e internazionale ogni studente dovrà scegliere un artista e decodificarne l’opera, analizzandone la tecnica e il significato. Nel corso del semestre saranno previste lezioni frontali affiancate ad una attività laboratoriale. Conoscenza dei concetti di “media” e di “extramedia” nell’arte. Lo sguardo come “media”: visione, analisi e scomposizione di un’esposizione. L’arte come “extra”: visione, analisi e scomposizione di un’opera. Analisi di un’opera d’arte 1: dalla parola alla forma (premesse, concetti, scritti/processi, azioni, materiali). Analisi di un’opera d’arte 2: la forma nello spazio (l’opera prima e dopo l’esposizione). Analisi dell’esposizione 1: dallo spazio neutro allo spazio espositivo (caratteristiche, potenzialità, limiti, trasformazioni di uno spazio). Analisi dell’esposizione 2: l’opera nello spazio (l’esposizione come equilibrio tra sottoesposizione e sovraesposizione). Analisi dell’esposizione 3: artista, opera, spettatore. Identificazione e costruzione di una mostra: progetto, selezione, esposizione. Conoscenza delle principali espressioni artistiche contemporanee. Visione delle principali esposizioni presenti in città durante l’anno accademico. Il corso si articola in quattro fasi: - ricerca e analisi di artisti moderni e contemporanei; - scelta dell’artista e di una o più opere; - scelta dei materiali e reinterpretazione dell’opera; - verifica finale. Sono previste visite a mostre e musei con finalità didattiche guida_programmi_225-240 15-04-2010 22:19 Pagina 240 240 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV Tecniche grafiche speciali Silvia Vaccaneo supplente Paolo Di Vita TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE Pier Natale Guzzetti Come ogni attività creativa, il design è connesso intimamente al concetto di trasformazione e questo pone delle domande sul ruolo che deve assumere la cultura del progetto di fronte alla velocità delle mutazioni in atto. La modernità, come processo continuo, implica il continuo aggiornamento di regole e procedure progettuali, la capacità di trasferire prassi e modelli concettuali e di trovare modalità creative e compositive nello scambio tra campi e discipline differenti. Il graphic design è l’ambito progettuale che si occupa di tradurre, teorie dell’organizzazione visuale, tecniche grafiche e processi industriali in progetti di comunicazione destinati ad una fruizione intersoggettiva. La finalità del corso è quella di delinerare una figura di progettista grafico “responsabile” capace di confrontarsi con i vari settori di intervento del graphic design, e di progettare artefatti visivi che possano contribuire a migliorare la qualità delle relazioni sociali, produttive, ambientali. Dopo una breve introduzione al “basic design” gli studenti sperimenteranno la tipografia come spazio che da forma e struttura al progetto di comunicazione. Attraverso l’uso di diversi approcci disciplinari, legati all’area della comunicazione visiva, gli studenti dovranno mediare conoscenze teoriche e prassi operative al fine di sviluppare idee e applicazioni progettuali: grafica editoriale, sistemi di identità visiva, grafica delle interfacce, packaging, sistemi di orientamento visivo. Lezioni. La multimedialità e l’antropologia delle sue manifestazioni più attuali. La decorazione non solo come ornamento plastico-pittorico ma come storico luogo della technica curiosa e delle indagini più fantasiose e multi-disciplinari dell’uomo. Decorazione come segno nell’ambiente e nella città. Particolare attenzione alle sinergie tra arti visive e luce, macchine, suoni. Multimedialità, biologia e sistemi non lineari. Ausilio di videoproiezioni che documentano ricerche sperimentali artistiche, tecniche e scientifiche antiche. moderne e contemporanee. Laboratorio Conoscenza e uso di elementi analogici, ibridi, digitali utili alla realizzazione di progetti dei singoli studenti divisi, per competenze, in tre livelli. - Base: Power Point, Photoshop, Illustrator, Bryce, Poser. Realizzazione di elaborati grafici, fotografici modellazione 3d e semplici animazioni. - Intermedio: Painter, Amorphium, Flash. Uso di semplici integrati elettronici per effetti luminosi e sonori. Presentazione digitale di progetti ambientali pittorici, plastici, multimediali. - Avanzato: Toon Boom, 3d Studio, Cinema 4d. Programmi per la generazione di bio-decorazioni: Cellular Automata, Ultra Fractal, Organic Art, Fractal Music, Color Life Sound. Uso di elementi analogici e digitali per la progettazione di installazioni luminose e sonore. Elementi di robotica per la realizzazione e programmazione di macchine creative. Bibliografia • P. MC COURDUCK, Aaron’s Code.New York, Freeman & Co, 1991. • M. STAFFORD, Devices of wonder. Los Angeles, Getty Research Institute, 2001. • H. STEEB, The Nonlinear Workbook. London, World Scientific Publishing, 2002. • S. WILSON, Information Arts. Cambridge, MIT Press, 2002. • L. MOURA, Symbiotic Art, Lisboa, Fundacao Ciencia & Tecnologia, 2004. • S. ZIELINSKI, Deep Time of the Media, Cambridge, MIT Press, 2006. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 241 PROGRAMMI 241 2°LIV 1°LIV TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE Mauro Folci TECNICHE PITTORICHE Programma generale Il performativo assoluto La performatività come modus operandi dell’arte e come espressione della potenza specifica della natura umana. Il corso intende lavorare proprio a partire da questa ‘potenza’ che è forza indeterminata, pura dinamis che precede ogni azione ed ogni enunciazione. Vedremo i modi e i luoghi in cui essa maggiormente si manifesta, per esempio nelle dinamiche relazionali, nei giochi linguistici, nella comunicazione fatica e in certe patologie del linguaggio, e come certe ricerche dell’arte utilizzino la performance come pratica corporea necessaria ad una ridefinizione del reale. Ci sono delle letture di base che vengono fortemente consigliate per avere un quadro di ciò che si intende in questo corso per performativo: da un punto di vista antropologico, Victor Turner, Antropologia della performance, che utilizza la performance come griglia interpretativa per illustrare le fenomenologie ‘liminoidi’, cioè quelle zone di confine e passaggio da situazioni culturali e sociali definite a nuove aggregazioni che ne modificano l’assetto. Da un punto di vista filosofico, Paolo Virno, Quando il verbo si fa carne, che riflette il rapporto tra potenza e atto nella formazione dell’autocoscienza a partire dal performativo assoluto che presiede ogni opera di enunciazione. Da un punto di vista linguistico, John L. Austin, Come fare cose con le parole, che ha segnato una svolta dalla concezione del linguaggio inteso come descrizione del mondo alla concezione del linguaggio come azione. A fianco di queste letture di base se ne aggiungono altre determinate da una o più figure che il corso specifico annuale intende approfondire. I disegni sono gli occhi delle idee, i colori sono girandole che sprigionano energia e forza il cui volano sono le tecniche. Le tecniche sono alfabeti di lingue vive, la casa dove abitano racconti e sentimenti. La superficie dello spazio circoscritto ospita le idee, i contenuti e la magia che si realizzeranno attraverso il connubio tra l’espressione il gesto e il suo vocabolario tecnico-visivo. L’alfabeto tecnico in questo suo divenire ha una forte ragion d’essere non solo nelle tecniche archetipe tradizionali, ma soprattutto in una lettura di sperimentazione il cui senso compiuto riconosca nelle “tecniche diverse” l’utilizzo di qualsiasi mezzo creativo. Giovanni Bruno Lo studio che questo corso propone é quello di formulare un ventaglio più ampio possibile di tecniche pittoriche tradizionali e non, suggerite da un tema comune a tutti gli studenti: “Alfabetica–mente - Numerica–mente” Alfabetica–mente e numerica–mente lettere e numeri della mente è il tema che la disciplina di “Tecniche pittoriche” affronterà nell’ anno Accademico 2009 - 2010, primo semestre. Lettere e numeri sono perle da infilare in collane, splendide convenzioni per misurare e descrivere il tempo, raccontarlo, amarlo, odiarlo. Il tempo si colora con i colori naturali della vita, in ogni età si assumono i colori delle stagioni e delle aspettative, i colori dell’ingenuità della fanciullezza. I numeri degli anni, prima sono singoli, poi diventano doppi, sembrano non crescere in quel primo periodo di quel tempo in divenire. Quando si misura il tempo non passa mai, quando lo dimentichi scappa di mano, tutto è colore e tutto è verde. Gli impegni con la vita crescono e siamo chiamati a rispondere a dure prove, colori scuri talvolta ci avviluppano e ci sottraggono la felicità, compagna e amica dei tempi migliori. Vedere per sentire, il viaggio dentro al colore ha bisogno di una certezza definita o intuita della via maestra, il disegno indica la geografia del luogo. Cosa possiamo aspettarci dalla magia dell’alfabeto che compone e decostruisce ritmi ed armonie ? Rilievi e ricordi di sogni che si avverano, sudore profumato e cemento elastico sono i modi migliori per raccontare la nostra vita. Solo simboli e solo segni da riempire e colorare in fondo, ma con la consapevolezza della loro importanza. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 242 242 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TECNICHE PITTORICHE TECNICHE PITTORICHE Walter Cascio Giorgio Catani Sulle proprietà tecnico-espressive. Il corso è indirizzato agli studenti il cui interesse sia rivolto ad indagare le proprietà artistiche degli elementi tecnico-espressivi. Il metodo didattico, laboratoriale, si propone come propedeutico per chi vuole acquisire dimestichezza con le pratiche artistiche o di approfondimento per coloro che ritengono incentivare la sperimentazione e la conoscenza degli elementi di base pittorica. Lo sviluppo del programma sarà coerente e conseguente all’utilizzo dei modi espressivi adottati. Non vi sono preclusioni di carattere formale ed espressivo in quanto l’attenzione è rivolta solo alle precipue qualità tecniche, affrontate con il doppio registro della teoria e della pratica. Una particolare attenzione sarà dedicata alla preparazione e realizzazione dei supporti artistici più idonei su cui lavorare. Ma cosa credete che sia fare arte, se non partire per un non so, dove l’unica certezza è il viaggio e non l’approdo. Segno - Forma - Colore Il progetto del percorso didattico si muove attraverso constatazioni riflessive-compositive-propositive sulla dimensione contemporanea della pittura. Dal fascino dell’alchimia coloristica che ha regalato e regala all’arte visiva la “contemplazione”, e quindi la profondità intima del vedere, si arriva all’oggi attraverso la velocità-chimica delle componenti coloristiche distribuite ormai in qualsiasi supermarket. Venendo a mancare la culla del laboratorio (storico) l’artista contemporaneo si appropria, così, della mercificazione del prodotto, lavorando sull’infinito spazio della suggestione, dell’armonia e dell’invenzione poetico-visiva. Risulta singolare oggi che, mentre viene sempre più utilizzato un nuovo alfabeto codificato del linguaggio multimediale - floppy disk, chip, cd-rom, - rendendo così obsoleti termini come pellicola e macchina da presa, nella pittura ci si ostini a riprendere continuamente in mano l’alfabeto del sillabario - a,b,c - ed a muovere riflessioni dubitative sui più veloci dizionari dei nuovi possibili termini sulla pittura (del dipingere). Per tali motivazioni, si propone di saltare non il mare ma il fossato creativo che andrebbe a rimarcare quei confini superati tra “l’altro ieri e il possibile domani” in maniera eccessiva e pedissequa rispetto allo spirito del tempo contemporaneo. Il lavoro è così svolto sulla manipolazione dell’immagine e sulle diverse plastificazioni della forma. Questo percorso più che un laboratorio diventa una palestra mentale-visiva propositrice dell’oggi. La pittura vive di attualità nella misura in cui non si sposta a lato, ma in quanto affronta senza complessi le contraddizioni suggestive-riflessive del percorso contemporaneo prendendone il ritmo stesso del consumo e della velocità e, nello stesso tempo, regalando suggestione e melodia compositiva. Bibliografia • GINO PIVA, Manuale pratico di tecnica pittorica, Ulrico Hoepli, Milano, 1980. La bibliografia più esaustiva sarà indicata durante lo svolgimento delle lezioni. L’arte non è più allora ciò che crede l’uomo comune, cioè una sorta di ispirazione che viene da chissà dove, che procede a caso, non presenta altro che l’esteriorità pittoresca delle cose. È la ragione stessa ornata dal genio, ma che segue un cammino necessario e retto da leggi superiori. ÉUGÈNE DELACROIX guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 243 PROGRAMMI 243 2°LIV 1°LIV TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME Maria Antonietta Tovini TECNOLOGIA DELLA CARTA Il corso si prefigge lo scopo di fornire gli elementi base per affrontare la realizzazione di un costume dal bozzetto alla sua completa realizzazione sartoriale. Si vorrebbe, pertanto, che gli studenti arrivassero ad acquisire un’ adeguata conoscenza dei cartamodelli storici, la relativa terminologia tecnica e le competenze per i diversi modi di confezione relative alla funzione del costume. Attraverso lo studio del costume storico e delle sue parti costitutive (tessuti, tipologie di ricami, passamanerie e merletti) gli studenti avranno a disposizione competenze specifiche per progettare e realizzare un costume dal modello al tessuto. La conoscenza della carta quale supporto che riceve il segno e con esso interagisce, è premessa indispensabile ad un uso consapevole delle tecniche grafiche. Il foglio è ad un tempo campo visivo e luogo di conservazione del segno, quindi la scelta del materiale cartaceo riveste pari importanza rispetto alla tecnica con cui il segno viene impresso. Il corso propone un itinerario storico, tecnologico e creativo sulla carta, sia come supporto, sia come materiale che assume una propria autonomia linguistica, in relazione al processo che l’origina. Programma Studio di modelli storici. Leggere un bozzetto, dal capitolato al preventivo, per la realizzazione del costume. Realizzazione sartoriale del bozzetto, rapporto tra il modello storico e l’interpretazione del costumista, come tradurre il disegno in costume. Schede misure. Realizzazione di cartamodelli e dei modelli in tela. Lavori di gruppo: studio tessuti storici; studio dei ricami, dei pizzi e delle passamanerie; studio della biancheria e relativa documentazione. Lavori individuali: elaborazione di tessuti con tecniche sartoriali; dalla forma storica alla contemporanea. Bibliografia • NORAH WAUGH, Diagrammi dei modelli femminili: The cut of women’s clothes 1600-1930, ed. N.Y., 1985. • NORAH WAUGH, Diagrammi dei modelli maschili: The cut of men’s clothes 1600-1900, ed. London, 1985. • NORAH WAUGH, Diagramma del busto femminile: Corsets and crinolines, ed. N.Y., 2004. • R.LEVI PISETZKY, Il costume e la moda nella società italiana, Einaudi, 1978. • M. PASTOUREAU, La stoffa del diavolo, Il melangolo, 1993. • A. GIGLI MARCHETTI, Dalla crinolina alla minigonna, Clueb 1995. Margherita Labbe Programma Alla trattazione teorica sulle proprietà chimico-fisiche e sui procedimenti produttivi, fa riscontro la sperimentazione di tecniche artigianali di formazione, collatura, finitura e filigrane. Le attività di laboratorio prevedono esperienze comuni e percorsi differenziati, concordati individualmente, in relazione alle proposte degli iscritti. Quest’anno la produzione artistica sarà finalizzata alla realizzazione di elaborati che nascono in relazione con testi poetici di autori contemporanei. Il progetto “Da verso” contempla la partecipazione ad alcuni reading, la lettura di un testo poetico e lo studio di un lavoro a tema. Si prevede anche l’approfondimento della composizione d’impasti cartacei presso la Stazione Sperimentale per Carte, Cartoni e Paste per Carta di Milano. Sta per terminare la selezione di lavori per la collettiva In-on paper, che si terrà in giugno 2010. Argomenti specifici trattati nelle lezioni: 1) Cenni storici; 2) Caratteristiche della carta, materie prime ed ausiliarie; 3) Valori espressivi ed estetici; 4) La macchina continua; 5) Principali tipi di carta; 6) Conservazione e restauro; 7) Filigrane. L’esame consiste in un test di verifica sugli argomenti trattati e nella presentazione di un lavoro realizzato in laboratorio. Bibliografia • GIORGIO BOTTO MICCA, Carta, in Enciclopedia della Stampa, vol. III, Sansoni, Torino, 1978. • AA.VV., Conoscere la carta, Ente Nazionale per la Cellulosa e la Carta, Roma, 1997. • PIERRE-MARC DE BIASI, La carta. Avventura quotidiana, Electa-Gallimard, Trieste, 1999. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 244 244 PROGRAMMI 1°LIV TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA Adriano Antolini Altamira 2°LIV TECNOLOGIA E APPLICAZIONI DIGITALI Francesca Biral Parte teorica. Lo sviluppo dei concetti di ibridazione delle forme artistiche, interattività con lo spettatore, narrativa non lineare, immersione in una realtà virtuale. Cenni di storia dei rapporti tra Teatro e Arte Digitale: uso del video, multimedia e realtà virtuale nella scenografia teatrale. Scenografie televisive con usi particolari del video, scenografia e film. Parte pratica. Acquisizione degli strumenti informatici per la realizzazione di bozzetti scenografici digitali. Tecniche di rappresentazione su computer per il teatro, il cinema, la televisione ed eventi (sfilate di moda, concerti, ecc.). Approfondimento sui software 2D, 3D e di montaggio video digitale. Esercitazione: bozzetti 2D e 3D, video wall. Bibliografia Video-lezioni dell’insegnante. • G. CARTER E C. WHITE, Computer Visualisation for the theatre, 2003. • A. PIZZO, Teatro e mondo digitale, 2003. • C. BISHOP, Installation Art, 2005. • C. PAUL, Digital Art, 2003. • C. TOWNSEND (ED.), The Art of Bill Viola, 2004. Questo corso, oltre a fornire un’informazione generale sulle basi tradizionali della disciplina in questione, si propone di suscitare una nuova riflessione su alcuni argomenti oggi frequentemente ad essa collegati, come il problema del riconoscimento (ad es. di un viso), della generalizzazione (ad es. riconoscimento di un certo tipo di oggetto, anche dove cambino dimensione o colore), il problema del riconoscimento di oggetti in presenza di uno sfondo, la comprensione di concetti astratti come Forma, ecc. Si propone inoltre di fornire alcune nozioni sul concetto di Memoria, il rapporto fra immagini reali e immagini mentali, il problema della Coscienza. Tali riflessioni trovano puntuali riscontri in recenti testi di neurologi e neuropsichiatri come Gerald M. Edelman, Giulio Tononi e Roberto Damasio. Un ultimo approfondimento riguarderà il problema di come i mezzi di diffusione e comunicazione dell’immagine abbiano cambiato il nostro approccio percettivo e culturale con il mondo. In questo senso, l’arte contemporanea ha già, sia pure intuitivamente, suggerito una serie di interpretazioni a questo scenario, che il corso si propone di affrontare anche per suscitare una risposta creativa da parte degli allievi. Bibliografia • DAVID KATZ, La psicologia della forma, Boringhieri, Torino, 1979. • ROBERTO DAMASIO, L’errore di Cartesi, Adelphi, Milano. • EDELMAN e TONONI, Un universo di coscienza, Einaudi, Torino, 2000. • ADRIANO ALTAMIRA, Area di Coincidenza, Nuovi Strumenti, Brescia, 2001. • ADRIANO ALTAMIRA, La vera storia della fotografia concettuale, Area Imaging, Milano, 2007. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 245 PROGRAMMI 245 1°LIV 1°LIV TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA Roberto Galeotti TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA Rosanna Guida Parte generale Il corso verte sulle principali teorie della percezione e sulle diverse problematiche teoriche, storiche ed empiriche che ad esse si collegano. Particolare attenzione è dedicata a quegli argomenti comuni alla ricerca psicologica e a quella artistica: partecipazione, evento, interattività, spontaneità solo per citarne alcuni. Programma specifico L’approfondimento del programma 2007-2008 è dedicato alla percezione dell’oggetto “iperambiguo”. Iperambigui sono quegli oggetti la cui interpretazione non è del tutto codificata e che, per ciò, dimorano in uno spazio della coscienza – individuale e collettiva – labile e fluttuante, soggetto a continui cambiamenti. Saranno presentate e discusse le componenti attive in questa percezione, da quelle culturali a quelle storiche e psicologiche con particolare riguardo all’estetica eventuale dell’oggetto iperambiguo. Il corso presenta le teorie che spiegano il funzionamento dei nostri sensi e della percezione. Oltre alla Teoria della Gestalt vengono proposti spunti di riflessione offerti dai più recenti studi riguardanti le neuroscienze e la psicologia. I concetti esposti vengono esemplificati attraverso l’analisi di opere d’arte antiche e contemporanee prodotte in diversi ambiti disciplinari, fra cui la pittura, la grafica, la scultura, la scenografia, l’architettura e il design. Lo studio fenomenologico della sensorialità rende lo studente consapevole e capace di controllare con essenzialità le variabili della comunicazione legata al suo prodotto. In quest’ottica la docente ritiene che il corso sia di carattere propedeutico e ne consiglia la frequenza durante il primo anno degli studi accademici. Il corso si snoda e si sviluppa attraverso lezioni ex cathedra a cui lo studente partecipa in forma collettiva e attraverso sessioni di “collaborative learning”, durante le quali lo studente partecipa a workshop collettivi e laboratori individuali di apprendimento, coordinati dalla docente. Bibliografia • P. FERRARIS, Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma, 2004. • J. J. GIBSON, The Ecological Approach to Visual Perception. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1999. • S. LOMBARDO, L’avanguardia difficile, Lithos, Roma, 2004. • U. NEISSER, Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1993. • V. RUGGIERI, L’esperienza estetica, Armando, Roma. Modalità d’esame L’esame prevede un’interrogazione che riveli le conoscenze dell’allievo riguardo agli aspetti teorici istituzionali e la creazione di un prodotto realizzato dall’allievo da solo o in gruppo. Bibliografia • R. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina editore. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • E. GOMBRICH, Arte e Illusione, Einaudi. • G. KANISZa, Grammatica del vedere, il Mulino. • T. BUZAN, Dessine-moi l’intelligence, les editions d’organisation. • P. KLEE, Teoria della Forma e della Figurazione, Feltrinelli. • M. CANOVACCI, Antropologia della comunicazione visuale, Meltemi. • W. LIDWELL, K. HOLDEN, J. BUTLER, Principi universali del design, ed. Logos. • A. MARCOLLI, Teoria del Campo, Vol. I. • J. TORNQUIST, Luce e Colore, Ikon. • A. WEIL-BARAIS, L’homme cognitif, PUF. • S. ZEKI, La visione dall’interno, Bollati Boringhieri. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 246 246 PROGRAMMI 2°LIV 1°LIV TEORIA E ANALISI DEL CINEMA E AUDIOVISIVO Luca Mosso TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA Teoria e pratiche del documentario contemporaneo. Il corso prende in esame alcune delle più interessanti espressioni del documentario contemporaneo e le inserisce in una prospettiva storica e teorica. Stretto tra cinema narrativo, televisione, sperimentazione, arti visive e performance, il film di non-fiction è oggi un avanzato laboratorio di sperimentazione audiovisivo: il suo ricorrente sconfinamento in territori contigui richiede un’analisi pluridisciplinare che renda conto dei debiti con le altre forme espressive, senza per questo rinunciare alla centralità cinematografica del genere: per quanto commisto di altre forme, nella nostra prospettiva il documentario rimane all’interno della tradizione cinematografica. Insieme a misurati riferimenti al cinema del passato, l’interesse principale sarà rivolto ad autori contemporanei come Peter Watkins, Victor Kossakovsky, Nicolas Philibert, Errol Morris, Ulrich Siedl, Leonardo Di Costanzo, senza trascurare alcune delle espressioni più sintomatiche del documentario di consumo (Il popolo migratore, La marcia dei pinguini, ecc.). Gli aspetti teorici e storici verranno sempre messi a confronti con gli elementi pratici della realizzazione del documentario che saranno oggetto di lezioni specifiche e di incontri con registi, produttori e tecnici. Con loro verranno messe a fuoco alcune questioni essenziali del cinema documentario: l’analisi della realtà (e del suo mito) e l’individuazione del referente, la posizione dell’autore e il dilemma della “distanza giusta”, la costruzione dei “personaggi”, la drammaturgia e l’autorialità nel documentario. Il corso di Teoria e Metodo dei Mass Media studia e pratica i rapporti fra l’Arte contemporanea e i linguaggi mediatici quali il Video, l’Immagine digitale, la Realtà Virtuale, i Linguaggi della Rete. Il Corso tende a creare conoscenza dello scenario mediatico in cui si colloca l’arte oggi e a definire termini di apprendimento e uso a fini artistici delle tecnologie digitali. Il Corso di Mass Media analizza le varie applicazioni nel campo delle tecniche riproduttive tecnologiche, del Video e dei Nuovi Media delineando il paesaggio mediatico e preparando all’applicazione teorica e pratica dei nuovi linguaggi digitali in un arco che va dal video digitale creativo all’applicazione estetica dei Nuovi Media nelle modalità dell’interattività, dell’Immagine Virtuale, della comunicazione via Rete. Il corso ricostruisce attraverso la visione di documentazioni audiovisive la storia delle esperienze artistiche mediatiche dalle avanguardie storiche a oggi attraverso le varie correnti in un percorso che va dal Cinema d’artista alla Videoarte e alle applicazioni dell’informatica. Il Corso richiede un lavoro video o un’applicazione digitale secondo i dipartimenti scelti. Saranno svolti lavori pilota di ricerca con realtà esterne. Bibliografia Testo di riferimento: • BILL NICHOS, Introduzione al documentario, Il Castoro, Milano, 2006. La bibliografia completa verrà fornita nel corso delle lezioni. E-mail: [email protected] Lorenzo Taiuti Bibliografia • L. Taiuti, Corpi Sognanti- L’Arte nell’epoca delle tecnologie digitali, Edizioni Feltrinelli 2001. • L. Taiuti, Multimedia L’Incrocio dei linguaggi comunicativi, Edizioni Meltemi, Roma. Il libro contiene un DVD con numerose clip audiovisive e schede informative con immagini. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 247 PROGRAMMI 247 1°LIV 1°LIV TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO. Lidia Bagnoli TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO Giuseppe Di Napoli Il corso si propone di approfondire la conoscenza dei rapporti tra fotografia e prospettiva. Si intende con questo acuire l’osservazione di una realtà fotografata dallo studente, il quale deve sviluppare una capacità d’osservazione che sia funzionale alla trasformazione di uno spazio reale in uno spazio scenografico per il cinema o il teatro. L’opera architettonica o la realtà urbana fotografata dallo studente viene letta nelle sue regole prospettiche che la compongono per essere poi restituita nelle sue misure reali attraverso l’applicazione della fotogrammetria elementare. La rappresentazione dei prospetti in scala adeguata sarà consona a regole di rappresentazione riconosciute. La progettazione dell’intervento scenografico partirà dai prospetti ricavati e si rapporterà alla foto iniziale che sarà utilizzata come documentazione per una “location” cinematografica. Il bozzetto sarà in tecnica libera ma avrà il rigore necessario al riconoscimento del fotogramma di partenza. Successivamente, la trasposizione dell’idea scenografica dall’ambito cinematografico a quello teatrale attraverso un’analisi delle diverse finalità e regole prospettiche che guidano i due luoghi, permetterà di applicare altre regole prospettiche che in questo modo non saranno studiate astrattamente come esercitazioni accademiche, ma avranno un’applicazione pratica in un lavoro di progettazione scenografica che deve tener conto del rapporto con lo spettatore e le problematiche spaziali connesse ai due spazi. Il corso prevede necessariamente cenni generali su varie pratiche prospettiche che tengano conto del diverso livello di preparazione degli studenti attraverso lo studio di testi storici ed esercitazioni appropriate. Prima ancora di essere pensato, percepito e rappresentato, lo spazio è dal nostro corpo consaputo, poiché con il suo orientamento e con i suoi movimenti polarizza l’intorno imponendogli l’anisotropa dialettica dei sei lati del mondo: destra-sinistra, avanti-dietro, alto-basso. Il disegno prospettico dello spazio consiste in un procedimento grafico incentrato su delle norme che vennero codificate quando arte e scienza, all’ombra della cultura umanistica, integravano le loro metodologie per perseguire un fine conoscitivo comune: quello di trascrivere, mediante un procedimento geometrico, la formazione dell’immagine retinica delle cose, così come appaiono nello spazio reale, in una rappresentazione grafica. Il corso tratta i vari sistemi di rappresentazione piana delle cose vedute da lungi, (Piero Della Francesca), a partire dai fondamenti enunciati da Euclide nel 300 a. C. Verranno esaminati alcuni esempi di rappresentazioni dello spazio, dalla prospettiva naturalis, alla prospettiva artificialis, formalizzata nella“costruzione legittima” da F. Brunelleschi, L. B. Alberti e P. Della Francesca nel primo Rinascimento; dalle prospettive curiose delle anamorfosi alle prospettive solide, accelerate e rallentate; dalla camera oscura alla macchina fotografica, dalla lanterna magica al cinema, al fine di far emergere che, tanto le immagini realistiche e fedeli, quanto quelle fantastiche ed illusorie approntate nella storia della pittura e della scenografia, comprese quelle delle animazioni digitali e della realtà virtuale e interattiva, sono tuttora costruite in gran parte per mezzo di impianti teorici e geometrici di tipo rinascimentale. Tra gli obiettivi del corso vi sono: saper rilevare tutti gli indizi percettivi della profondità e tradurli in indizi grafico-pittorici; saper utilizzare tutti i principali metodi di rappresentazione prospettica dello spazio; saper realizzare con tecniche adeguate un’immagine o un modello tridimensionale in cui siano coesi e integrati elementi dello spazio percepito con lo spazio immaginato, dello spazio abitato con lo spazio rappresentato, dello spazio costruito con lo spazio sognato… Bibliografia • E. Panofsky, La prospettiva come “forma simbolica” e altri scritti, Feltrinelli, Milano, 1961. • L. P. De Simoni, Spazio prospettico, Bonacci, Roma, 1976. • G. Di Napoli, Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno, Einaudi, Torino, 2004. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 248 248 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI Mariella Perucca TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE Giacinto Di Pietrantonio Obiettivo didattico del corso, che è di carattere istituzionale, è dare una conoscenza sufficientemente articolata delle coordinate concettuali che hanno contribuito a costruire l’idea attuale di ciò che è un bene culturale: idea che costituisce la chiave di volta di ogni pratica di conservazione, tutela e valorizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il concetto di bene culturale, pur così diffuso, è tutt’altro che univoco e condiviso; è semmai una nozione “plurale” e problematica. Scopo del corso è dunque ripercorrere la storia della sua formazione mettendone in luce le principali matrici attraverso lezioni ex cathedra, nelle quali si privilegia l’esame diretto delle fonti primarie, mostrando il rilievo per la costituzione della nozione di bene culturale di testi filosofici, storiografici, saggi teorici e documenti storici di diversa natura. Le lezioni tengono conto delle tre principali direttrici lungo le quali gradualmente si è mossa l’attribuzione di un valore particolare a categorie di oggetti da sottrarre alla dispersione, al deterioramento o alla distruzione. Dalle prime concezioni embrionali formulate nell’età classica, attraverso la progressiva elaborazione dell’idea di «antichità e belle arti», si è giunti infatti alle più compiute teorie contemporanee del bene culturale grazie all’apporto delle teorie estetiche e delle riflessioni sull’arte, al progressivo articolarsi della visione della storia e del passato quale dimensione temporale costitutiva del patrimonio e, più recentemente, allo sviluppo delle diverse concezioni della cultura. Infine, nell’anno accademico 2008-2009, si tratteranno con particolare approfondimento alcuni presupposti teorici del dibattito più recente, soprattutto in relazione all’immagine del patrimonio culturale nell’attuale fruizione di massa. Il corso si svolge seguendo due linee fondamentali: Esposizione Universale. L’arte alla prova del tempo dal XV al XXI secolo. Si tratta di un corso che parla dell’universalità dell’arte che in quanto tale rappresenta le novità di sempre perché “Tutta l’arte è contemporanea” (Gino De Dominicis). Una storia e una teoria dei sistemi di rappresentazione dell’arte raccontata attraverso oltre 100 opere, che vanno dal XV al XXI secolo. Racconto non lineare, ma diviso in otto sezioni o miniracconti che affrontano alcune tematiche universali trattate nei secoli da artisti antichi, moderni e contemporanei. Periodi diversi si confrontano per mettere alla prova i metodi di rappresentazione e presentazione di argomenti eterni e sempre diversamente affrontati. Si tratta di sezioni: Esposizione Universale del Potere, Esposizione Universale del Quotidiano, Esposizione Universale della Vita, Esposizione Universale della Morte, Esposizione Universale della Mente, Esposizione Universale del Corpo, Esposizione Universale dell’Odio, Esposizione Universale dell’Amore, in cui le opere di Giovanni Bellini, Bergognone, Sandro Botticelli, Vittore Carpaccio, Vincenzo Foppa, Lorenzo Lotto, Pisanello, Tintoretto, Cosmè Tura si specchiano e confrontano con quelle di Christo, Francesco Clemente, Felice Casorati, Marcel Duchamp, Giorgio De Chirico, Gino De Dominicis, Medardo Rosso, Jimmie Durham, Gilbert & George, Ilya Kabakov, Joseph Kosuth, Maria Lai, Marisa Merz, Pino Pascali, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, Jeff Wall, Gilberto Zorio, Mario Airò, Stefano Arienti, Simone Berti, Roberto Cuoghi, Meschac Gaba, Margherita Manzelli, Diego Perrone, Pietro Roccasalva, Ben Vautier fra gli altri. Ieri e oggi, il prima e l’ora, il classico e il moderno si fronteggiano per sottolineare le influenze e le relazioni esercitate dal passato sul presente e viceversa, perché se è vero che la nostra eredità produce contemporaneità, è altresì vero che anche la contemporaneità produce, rileggendolo, il nostro passato. Il corso mette in discussione i presupposti stessi dell’universalità in favore della località warholiana: “Solo il locale può aspirare all’universale”. (Andy Warhol). Per questa parte si userà il libro di AVV Esposizione Universale a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Cambi Editore. Bibliografia • A. C. QUATREMÈRE DE QUINCY ET ALII, Lo studio delle arti e il genio dell’Europa, Bologna, Accademia Clementina, Minerva Edizioni, 2004. • ANDREA EMILIANI ET ALII, Il patrimonio artistico, Milano, Touring Club Italiano, 1979. • SALVATORE SETTIS, Patrimonio S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino, Einaudi, 2002. Bibliografia Indicazioni bibliografiche saranno date durante il corso. [email protected] Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.g-d-p.net guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 249 PROGRAMMI 249 1°LIV 1°LIV TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE Valter Rosa TEORIA E STORIA DEL RESTAURO Parte generale La consapevolezza dell’origine, della evoluzione, del valore storicamente determinato e del significato simbolico dei metodi di rappresentazione è da considerarsi un prerequisito del lavoro progettuale e artistico, finalizzato a un impiego “scientifico” degli strumenti di controllo dello spazio. Come introduzione al corso, le prime lezioni forniranno nozioni generali e informazioni bibliografiche essenziali sulla storia della prospettiva (con particolare riferimento alla codificazione albertiana nel De pictura), dell’assonometria, della geometria descrittiva e dei principali metodi di rappresentazione. Parte istituzionale: lineamenti fondamentali della disciplina; teoria disciplinare della conservazione dei monumenti di Alois Riegl. La Scuola viennese di conservazione dei monumenti; tutela e moderno in Max Dvorak; teoria del restauro di Cesare Brandi; carte del restauro; casi paradigmatici. Programma specifico Rappresentazione artistica e rappresentazione scientifica in età moderna e contemporanea. Il corso è incentrato sull’indagine delle forme della rappresentazione nell’arte e nella scienza del Settecento e dell’Ottocento. Interrogando i diversi ambiti della pittura, della scultura, dell’architettura, della teoria artistica e dell’estetica, della letteratura e delle scienze esatte, principalmente nei contesti inglese, tedesco, francese e italiano, si cercherà di mettere in luce il terreno d’incontro fra arte e scienza, non solo sul piano della divulgazione teorica (un caso celebre nel XVIII secolo è quello di Francesco Algarotti), ma soprattutto attraverso la nuova consapevolezza dell’esperienza visiva e i modelli spaziali comuni che informano le rispettive rappresentazioni dell’uomo, della natura e dell’universo. Bibliografia • MICHAEL BAXANDALL, Ombre e lumi, Einaudi, Torino, 2003. • MARTIN KEMP, La scienza dell’arte. Prospettiva e percezione visiva da Brunelleschi a Seurat, Giunti, Firenze, 1994 (in particolare le pp. 150-182, 245-285 e 315-356). Dispensa finale e altre indicazioni bibliografiche durante lo svolgimento del corso. Sandro Scarrocchia Bibliografia • C. BRANDI, Teoria del restauro, Einaudi, Torino, 1984. • C. BRANDI, Il restauro: teoria e pratica 1939-1986, a cura di M. Cordaro, Editori riuniti, Roma, 1996. • A. CONTI, Storia del restauro e della conservazione delle opere d’arte, Electa, Milano, 2002. • A. RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a cura di S. Scarrocchia, Gedit, Bologna, 2003. • S. SCARROCCHIA, Oltre la storia dell’arte. Alois Riegl vita e opere di un protagonista della cultura viennese, Christian Marinotti, Milano, 2006. • La teoria del restauro nel Novecento da Riegl a Brandi, a cura di M. Andaloro, Nardini, Firenze, 2006. • S. SCARROCCHIA, Max Dvofiák. Conservazione e Moderno in Austria (1905-1921), Franco Angeli, Milano, 2009. • Dossier su Camillo Boito in Ananke, n. 57, 2009. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 250 250 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV TEORIE DEL PAESAGGIO TIPOLOGIA DEI MATERIALI Mariella Perucca Alfred De Locatelli Obiettivo didattico del corso è offrire gli strumenti per una comprensione profonda del paesaggio, essendo l’idea di bene ambientale assai limitativa. Il paesaggio è infatti, secondo la celebre definizione di Rosario Assunto, l’ambiente naturale in quanto, «è oggetto di esperienza estetica e soggetto di giudizio estetico». Lo studente è pertanto chiamato ad acquisire una padronanza sufficiente delle categorie che nel corso del tempo sono state elaborate per pensare la natura esteticamente connotata e il suo correlativo artistico, il giardino, cogliendone i principali sviluppi teorici attraverso l’esame diretto delle fonti primarie: testi filosofici e lato sensu teorici, unitamente a documenti poetici, letterari, figurativi e, quando possibile, musicali. Il percorso didattico muove dal farsi proto-paesaggio del mondo naturale nell’orizzonte del pensiero greco e della sua rappresentazione poetica che dà luogo alla prima fissazione dei topoi che riceveranno la denominazione di loucs amoenus e locus asper. Trattando poi le diverse concezioni della natura esteticamente connotata nel mondo latino, prende il massimo rilievo la “rifondazione” virgiliana, messa a riscontro con l’idea ciceroniana di seconda natura. Il paesaggio medievale è visto in relazione al pensiero simbolico e alla dicotomia tra “quotidiano” e “meraviglioso”, ma anche al farsi strada di una sorta di accentuazione dello sguardo, che sottende anche alcune rappresentazioni letterarie ed esperienze figurative. Particolare attenzione riceve la figura di Petrarca, quale “inventore” di una sorta di teoria dello sguardo, che si coglie tanto nel Canzoniere, quanto nell’enigmatica salita al Ventoux. Dalla teorizzazione rinascimentale è possibile cogliere una nuova e complessa idea di natura e matura la considerazione della sua eccedenza estetica, che presiede anche all’elaborazione delle teorie del giardino come luogo simbolico e terza natura. Le idee di paesaggio e di giardino, nella loro mutua implicazione, sono poi esaminate alla luce delle diverse categorie elaborate dalla riflessione estetica. Le lezioni si concludono con l’analisi approfondita del pensiero sul paesaggio e il giardino nel Novecento e fino a oggi, considerando prevalentemente le opere di alcuni filosofi di area tedesca, l’estetica del paesaggio di Rosario Assunto e le teorie dei principali esponenti della cosiddetta scuola culturalista francese. Cannovaccio di ricerca Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in alcune bibliografie che permettano di svolgere una ricerca sia di forma che di contenuto. Prestare particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la documentazione. Bibliografia • PAOLO D’ANGELO, Estetica della natura, Laterza, Roma-Bari, 2001. • ROSARIO ASSUNTO, Ontologia e teleologia del giardino, Guerini e Associati, Milano, 1988. • JEAN-MARC BESSE, Vedere la Terra. Sei saggi sul paesaggio e la geografia, Bruno Mondadori, Milano, 2008. Modalità d’esame E’ richiesto: Un diario scrittografico che testimoni lo sviluppo del progetto; La realizzazione di disegno, foto, collage e scritti che indichino alcune delle fasi intermedie della ricerca pratica (sono tavole da intendersi come progressive elaborazioni del soggetto inizialmente scelto). La realizzazione del proprio elaborato. La presentazione di un file contenete alcune immagini dell’esecutivo a 300 dpi, un testo descrittivo max 10 righe corpo 12 e una breve biografia dello studente. Corso “In cibo veritas”. In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi appaiono ‘naturali’, seguono regole indiscusse e inconsce che vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare; come il linguaggio può modificarsi con il modificarsi dell’ambiente e riflettere determinate situazioni sociali, economiche e religiose. Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza, costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro. Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte. Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione creano spesso dei lavori interessati. Nel secondo semestre con i rientri verrà dato spazio al laboratorio in cui i partecipanti saranno chiamati all’interazione stimolando ulteriori intuizioni, ricordi, idee e saperi e finalmente realizzando il frutto della ricerca. Durante le lezioni verrà proiettato del materiale audio e video e verranno indicate alcune tecniche pittoriche e plastiche ad altro utili alla realizzazione dei progetti. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 251 PROGRAMMI 251 2°LIV 2°LIV TRUCCO E MASCHERA TEATRALE ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE Roberto Mestroni Marcella Anglani 1. Il trucco speciale e la differenza dal trucco beauty. Utilizzo dei materiali per lo special make-up estemporaneo ed effetti di make-up semplici. 1.1 Creare una modifica di un naso con la Plastilina da trucco (dimostrazione). 1.2 Creare una ustione con la gelatina da trucco (dimostrazione). 1.3 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). 2. Le calotte. 2.1 Creazione di una calotta in Lattice. 2.2 Creazione di una calotta in vinile. 2.3 Tecnica di applicazione e colorazione di una calotta per simulare una testa calva (dimostrazione). 3. Life masks. 3.1 Dimostrazione di un calco del viso parziale con realizzazione replica in gesso. 3.2 Tipi di gesso e relativa espansione. 3.3 Miscelazione. 3.4 Agenti di distacco. 3.5 Materiali per la fibratura e il rinforzo. 3.6 Positivi e negativi . 3.7 Sottosquadri. 3.8 Chiavi di riscontro. 3.9 Come creare una copia Master con eliminazione sottosquadri. 4. Modellare realisticamente una protesi (parte frontale) in prospetica. 4.1 Spessore del modellato. 4.2 Fonti per stampi della texture di pelli. 4.3 Le pieghe. 4.4 Formatura del modellato. 4.5 Tagli di bordo e zona flash. 4.6 Canali di sfogo. 5. I materiali più comuni utilizzati nella realizzazione delle protesi. 5.1 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). 5.2 II Poliuretano flessibile(dimostrazione). 5.3 II Foam Latex (teoria). 5.4 Le Gelatine prostetiche (teoria). 6.Invecchiamento. 6.1 Pittorico I Teatrale (dimostrazione). 6.2 Tiraggio pelle con il lattice (dimostrazione). 6.3 Invecchiamento con protesi parziali (dimostrazione). 7. Tecnica di applicazione di una protesi totale in foam latex. 7.1 Lavaggio (dimostrazione). 7.2 Riparazione. 7.3 Adesivi per le applicazioni: Spirit Gum, Duo Surgical, Adesivo medico siliconico, Pros Aide. 7.4 Copertura linee di stampaggio. 7.5 II BONDO. 7.6 Pre-colorazione: vari metodi. 7.7 Il P.A.X. 7.8 Tecniche per incollare le protesi sui viso. 7.9 Make-up per colorare le applicazioni sulla pelle. Laboratorio/glossario di idee sul contemporaneo. Partendo da concetti chiave legati alla contemporaneità, (postcoloniale, ibrido, globalizzazione, complessità, rizoma, postfordismo, network, spazio pubblico) si cercherà di dare una lettura dell’arte degli ultimi 20 anni, dalla caduta del muro di Berlino e dalla mostra les Magiens de la terre tenuta al Centre George Pompidou Parigi nel 1989, all’ultima Biennale di Venezia. Il corso non seguirà tuttavia un andamento cronologico, bensì per tematiche, modalità che apre alla possibilità di innescare percorsi trasversali e di lasciare emergere interferenze, congiunture e punti di vista differenti che si producono vicendevolmente. Il carattere reticolare del corso presuppone una partecipazione attiva degli studenti, ognuno dovrà, partendo da un punto qualsiasi, riuscire a creare una propria mappa concettuale, da condividere con gli altri, che diventerà argomento di partenza per l’esame finale. Bibliografia La bibliografia specifica sarà data durante il corso. Manuale di partenza. • H. FOSTER, R.KRAUSS, Y.A. BOIS, B.H.D. BULOCH, Arte dal Novecento, pp. 617-689, Zanichelli, Bologna, 2007. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 252 252 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE Giulio Ciavoliello ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE Opera come pensiero A partire dai primi anni del ‘900, e in particolare negli ultimi 50 anni, l’arte concentra e diffonde pensiero. L’arte, anche quando non si pone come concettuale, diventa una specie di filosofia concreta. L’opera si eleva sempre di più dalla dimensione materiale. Forme, processi, comportamenti, ambienti sollecitano riflessioni. L’arte, nel continuo tentativo di “rendere visibile l’invisibile”, emoziona, appaga, inquieta, sollecita, elevando il nostro grado di consapevolezza. Nel corso delle lezioni, con il supporto fondamentale delle immagini, si affrontano momenti, situazioni, personaggi che hanno caratterizzato l’arte dall’ultimo dopoguerra fino al momento attuale. Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci si rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne aspetti specifici e situazioni snodo. Arti visive, culture giovanili e musiva. Le sottoculture giovanili, per lo più inconsapevolmente, hanno adottato modalità espressive proprie delle avanguardie e delle neo-avanguardia. L’arte degli ultimi decenni, a sua volta, è stata influenzata o è risultata vicina a pratiche musicali e giovanili. Il corso affronta questo scambio infinito. Bibliografia Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio. Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano materia d’esame. Cloe Piccoli In elenco i punti principali su cui si fonda il corso Musica, rumore e ambiente. Sonorità urbane: confluenza sociale e consumo. Rock: il suono non è l’unico elemento. Bianco, nero, meticcio: la cultura afro-americana nelle arti contemporanee. Evoluzione tecnologica e sviluppi creativi. Conflitti generazionali: controculture e subculture. L’abito fa il monaco: valore delle apparenze e senso delle superfici. Laboratorio Grande Mela: concentrazione e diffusione a New York. Grandi capitali e province inquiete. Bibliografia La bibliografia del corso si costituisce strada facendo. E’ necessaria la frequenza. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 253 PROGRAMMI 253 1°LIV 1°LIV URBAN DESIGN Alberto M. Prina Sintesi del programma Il corso si propone di fornire all’allievo un panorama delle situazioni critiche degli agglomerati urbani con particolare riguardo agli elementi di arredo urbano e fornire gli strumenti intellettivi utili per possibili progetti. Il corso inizia con una prima parte dedicata ad una visione generale di quali sono state le idee fondanti della città moderna e le principali utopie urbane. Si sviluppa in seguito con una analisi delle forme della città, della sua pelle, del rapporto fra la città storica e le periferie, delle piazze e delle strade. Il tema del rapporto fra città ed arte pubblica, città ed architettura, luoghi dello spettacolo e del commercio conclude la parte teorica. Un progetto di massima di intervento di arredo urbano su un luogo cittadino reale proverà la capacità di intervenire in modo “curativo” e creativo su uno specifico problema di recupero estetico e funzionale. Questo progetto-ricerca sarà collegato al concorso di arredo urbano indetto dalla rivista “Urban design” dal titolo Bus stop, i luoghi dell’attesa. VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI Massimo Cardosa Parte generale Principi base della materia: cos’è l’archeologia, cos’è un bene archeologico, in cosa consiste il suo valore, cosa si intende per valorizzazione e come si sono evoluti nel tempo questi concetti. Problematiche relative alla musealizzazione e alla valorizzazione dei reperti archeologici: i principi base del restauro archeologico, le modalità di esposizione e di realizzazione di un apparato illustrativo e/o didattico. Esame contestuale di alcuni allestimenti museali a carattere archeologico e loro trasformazione nel corso del tempo. La valorizzazione dei monumenti antichi e delle aree archeologiche: protezione e conservazione dei resti di strutture antiche; le coperture delle aree archeologiche; “ricomposizioni” e anastilosi; i conflitti tra valorizzazione, fruizione e conservazione. Programma specifico La valorizzazione delle collezioni di sculture antiche dal Rinascimento ad oggi. Le dietae statuariae (“dimore destinate alle statue”) e i giardini della nobiltà romana in età rinascimentale e barocca; i primi musei di sculture antiche, pubblici e privati, tra XVIII e XIX secolo; l’esposizione delle sculture antiche nei musei archeologici contemporanei. Un esempio: la Collezione Ludovisi da Villa Ludovisi al Museo Nazionale Romano a Palazzo Altemps. Il restauro delle sculture antiche da Bernini ad oggi; problematiche legate ai restauri storicizzati delle sculture antiche tra conservazione e “derestauro”. Bibliografia Sono indispensabili gli appunti delle lezioni. Per indicazioni generali ed approfondimenti alcuni capitoli dai volumi seguenti (altri ne saranno indicati durante le lezioni): • A. MOTTOLA MOLFINO, Il libro dei musei, Umberto Allemandi & C., Torino, 2003. • C. RENFREW e P. BAHN, Archeologia. Teorie, metodi, pratica, Zanichelli, Bologna, 2006. • A. CARANDINI, Storie dalla terra, Einaudi, Torino, 2000. • A. MELUCCO VACCARO, Archeologia e restauro, Viella, Roma, 2000. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 254 254 PROGRAMMI 1°LIV 1°LIV VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI Susani Elisabetta Video Scultura Il tema affrontato dal corso attiene congiuntamente agli aspetti concernenti l’ambiente e agli elementi che compongono il paesaggio antropizzato. Un mosaico complesso ed eterogeneo di inscindibili testimonianze di natura documentaria e monumentale, rispetto al quale occorre modulare il concetto di valorizzazione, onde scagionarne la traduzione in progetti generici, inefficaci, superati, utopici. L’attribuzione di valore si impone come imperativo dal quale potranno scaturire gli orientamenti necessari alla ineludibile selezione imposta dalla ricerca di senso, alimentata da fondamenti teorici quanto da uno sguardo aperto, curioso, disincantato sulla realtà che ci circonda e dalla comprensione delle contraddizioni e dei condizionamenti della società contemporanea. Attraverso lezioni ex cathedra ed esercitazioni in itinere su specifici casi di studio, da svolgere singolarmente, ci si interroga su cosa valorizzare, su come e perché. Si indaga il rapporto tra quantità e qualità. Si valuta l’incidenza del fattore “rischio”, che impone di considerare prioritariamente il dove e quando intervenire. Muovendo dalla Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (Onu, 1972) e dal repertorio dei siti protetti (lista del patrimonio dell’umanità Unesco), il campo di osservazione privilegiato non sarà evidentemente solo l’ambito italiano; escursioni in ambito europeo ed extraeuropeo consentiranno di estendere l’orizzonte all’‘altrove’, incontrando contesti quali Egitto, Tamil Nadu, Namibia e Brasile, in relazione alle esperienze dirette e agli studi personalmente condotti dal docente. Il corso esplora, attraverso la creatività dei videoartisti, la capacità di generare un crossover fra le varie espressioni artistiche al fine di convogliarle in un’unica esperienza. Un corso che, scisso da legami con la tradizione, formula nuove vie d’espressione e comunicazione dove arte e tecnologia si fondono alla ricerca delle nuove realtà del nostro tempo. Gianpaolo Mazzoni Bibliografia • MARIO RUSSO, Polygonal Modeling, Basic and Advanced Techniques, Wordware Publishing Inc., U.S., Novembre 2005. • SCOTT SPENCER, ZBrush Character Creation, Advanced Digital Sculpting, Wiley, 2008. • ARNDT VON KOENIGSMARCK, Virtual Vixens 3D Character Modeling and Scene Placement, Focal Press, 2007. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 255 PROGRAMMI 255 1°LIV 1°LIV WEBDESIGN XILOGRAFIA Marco Negroni Federico Vescovo Tutte le interfaccie con le quali navighiamo in Internet sono disegnate secondo delle regole che rispondono a requisiti estetici, di comunicazione, di leggibilità, di navigabilità, di compatibilità tecnologica, di styling. Il Webdesign è la disciplina, a cavallo tra la grafica e la programmazione, che si occupa di questo. L’obbiettivo del corso è condurre attraverso una fase di alfabetizzazione fino alla progettazione e realizzazione di un sito web correttamente progettato, pubblicato e funzionante. Obiettivo del corso è di concorrere con a formare “il modo di vedere” dello studente che dovrà rendersi evidente in una serie di elaborati. Assecondando le scelte dell’allievo si favoriranno i tentativi d’avvicinamento del proprio acerbo modo di espressione con quello pienamente raggiunto nell’ opera di maestri contemporanei o del passato. Il corso si propone di abituare lo studente a motivare le proprie ragioni espressive rendendolo consapevole, tramite la relazione con la tradizione, delle origini del proprio linguaggio fino all’identificazione di un autonomo segno in grado di restituire un’adeguata espressione del mondo contemporaneo. Inoltre, si consiglierà, per favorire la formazione e lo sviluppo di un personale repertorio di segni, agli studenti che ne mostrino il desiderio e l’attitudine, lo “studio dal vero” sia direttamente incidendo che trasformando materiale,disegnato o dipinto dal vero in incisione xilografica. A tale studio dal vero si cercherà di restituire la sostanziale importanza speculativa d’esperienza in presa diretta”, così da riscattarlo dalle abitudini di un uso soltanto imitativo per riconsegnarlo ad un complesso metodo di conoscenza e di espressione. Gli allievi saranno sollecitati, attraverso visite a gallerie private e pubbliche, frequentazione di biblioteche o della sconfinata riserva telematica a raccogliere ed organizzare materiale scritto ed illustrato che essi ritengano pertinente alla loro ricerca, fornendo al termine del corso ed in sede di esame una sorta di “giornale di bordo” capace di rappresentare e riproporre i momenti principali del proprio approfondimento. All’organizzazione ed alla coerenza di tale materiale sarà attribuita non minore importanza che quella dovuta agli elaborati xilografici in senso stretto. Quanto alle tecniche si preferiranno, di norma, formati medi, l’uso di tavole di legno di filo, compensati, linoleum, medium density e strumenti di intaglio di tipo tradizionale. Le prime prove saranno senz’altro in bianco e nero, propedeutiche all’introduzione delle tecniche del chiaroscuro e del colore. Il percorso didattico si articola nelle seguenti fasi: - Una serie di lezioni frontali di introduzione alle regole di progettazione web e di usability. - Una serie di lezioni pratiche sul linguaggio html che conducono fino alla realizzazione di un impaginato complesso esclusivamente con l’utilizzo del codice (senza editor). - Una serie di lezioni pratiche sull’utilizzo dell’editor Macromedia Dreamweaver che conducono fino alla realizzazione di un sito completo. - La realizzazione individuale (con revisione settimanale) di un sito web personale. Ai fini dell’esame è necessario: - aver superato una prova scritta di impaginazione tramite codice. - aver superato una prova scritta di realizzazione tramite editor. - aver consegnato e pubblicato sul web il proprio sito correttamente funzionante. Disponibili su web, gli studenti hanno a disposizione tre dispense, una copia di tutte le lezioni frontali e tutti gli esercizi svolti in classe. Bibliografia • L. BIANCHI BARRIVIERA La xilografia in L’incisione e la stampa originale, Xilografia dal 400 al 900, percorso storico artistico sui fondi della Biblioteca estense, Modena, 1993. • RUDOLF ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. guida_programmi_241-256 15-04-2010 22:08 Pagina 256 256 PROGRAMMI 1°LIV FORMATURA Paolo Delle Monache Il corso di Formatura ha tra i suoi obiettivi quello di fornire il necessario supporto alle cattedre di scultura per quanto riguarda i calchi in gesso (forme a perdere e positivi) dei modelli realizzati nelle diverse scuole. Questo nell’intento di creare una collaborazione che faciliti la didattica dei corsi fondamentali, andando incontro alle esigenze degli allievi e dei colleghi delle cattedre di scultura. Il corso di Formatura quindi è prevalentemente pratico e cerca di sanare quelle lacune tecniche che a volte gli allievi hanno. Sono previsti, oltre al gesso, l’uso di materiali quali resine, gomme siliconiche e cere. Tra le esperienze di questo corso rientra anche quella della fusione a cera persa. Non che il corso di Formatura rappresenti un doppione del corso di Tecniche della fonderia, semplicemente la include inquanto uno degli aspetti che fanno parte del bagaglio di conoscenze di un formatore e di uno scultore. Pertanto gli allievi iscritti al corso di Formatura avranno modo di frequentare una fonderia artistica durante l’anno accademico. Questo è da intendersi da un duplice punto di vista e nella libertà di scelta degli iscritti: da una parte la fonderia sarà il luogo in cui gli allievi, futuri artisti, seguiranno i passaggi necessari a far divenire di bronzo i loro modelli; dall’altra il laboratorio in cui conoscere quei mestieri, quali i ritoccatori di cere, i cesellatori, i formatori e i patinatori, che potrebbero diventare per gli stessi allievi una professione futura. Il corso di Formatura vuole (anche) essere un tramite tra chi vede nell’Accademia un tirocinio in cui apprendere un mestiere e desideri approfondirlo a contatto con realtà e maestranze altamente specializzate. Rappresentazione architettonica dello spazio scenico Elmar Giacummo Il corso fornisce allo studente le conoscenze relative all'uso di software atti a realizzare simulazioni architettoniche tridimensionali, elaborati artistici, come sculture, scenografie virtuali e quant'altro si possa realizzare nel campo della computer grafica. I software utilizzati saranno principalmente 3ds max con l'ausilio di Adobe Photoshop, Premiere e vari Plug-in per ottenere effetti aggiuntivi. Lo studente affronterà le varie fasi di progettazione, quali la modellazione, l'applicazione di materiali, l'illuminazione di interni e di esterni, animazione e rendering dell'elaborato. L'excursus creativo inizierà con la modellazione classica per poi arrivare a quella poligonale e NURBS. I materiali virtuali elaborati in un editor di immagini, quale Photoshop, verranno poi inseriti in 3ds max negli appositi canali. Al risultato così ottenuto si aggiungeranno le luci standard o fotometriche, passaggio finale che permetterà di eseguire il rendering usando l'algoritmo standard scanline o mentalray per una resa fotorealistica. Il corso ha valenza trasversale in quanto fornisce competenze spendibili in qualsiasi indirizzo di studio dell'Accademia di Belle Arti e si rivolge anche a coloro che, pur non avendo una formazione in merito, desiderano realizzare un prodotto che soddisfi le esigenze del mercato con competenza e qualità. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 257 PROGRAMMI DEI CORSI DELLA SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 258 258 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI CONCEZIONI TECNICHE DEI MAESTRI DEL PRIMO NOVECENTO ITALIANO DISEGNO Graziella Sarno Sabina Capraro Colantuoni Prima parte. Studio delle tecniche pittoriche e copie dei grandi pittori del primo Novecento italiano come: De Chirico, Carrà, Sironi, Moranti, Castrati, Campigli. Seconda parte. Interpretazioni pittoriche di testi letterari, poetici e biblici. Durata. Due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo. Contenuti del Corso. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della libera composizione. Mezzi utilizzati. Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno. Parte speciale. Copia di frammenti e particolari decorativi in gesso; copia di modelli anatomici; copia di statue in gesso e figura dal vero; interpretazione grafica su carta; interpretazione grafica su parete; interpretazione e analisi dei ritmi compositivi. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 259 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 259 DISEGNO ANATOMICO DISEGNO ARCHITETTONICO Maria Tcholakova Serena Laura Forti Contenuti del corso. 1) Studio dell’anatomia, divisa in due sezioni fondamentali: a) struttura e organizzazione della parte scheletrica, cranio, rachide, gabbia toracica, arti superiori ed inferiori, studio e articolazioni; b) descrizioni, funzioni e caratteristiche della parte muscolare dal corpo umano in fase statica e dinamica. 2) Copia dal vero inserendo le problematiche della composizione, luce, prospettiva,rapporti e proporzioni tra i vari elementi del corpo. Finalità. a) sviluppare le capacità di osservazione nella prima fase del disegno; b) percezione dei volumi; c) costruire la figura umana inserendola nello spazio attraverso il linguaggio plastico ed espressivo. Il disegno architettonico e la geometria descrittiva sono competenze fondamentali per chi opera nel campo delle Arti Visive. La loro conoscenza porta alla comprensione del valore delle forme nello spazio, in un’estensione che va dalla forma reale, cioè percepita dalla visione ottica, alla forma creata dalla fantasia. Il corso ha come obiettivo l’insegnamento dei metodi fondamentali di rappresentazione propri della geometria descrittiva, proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, intesi come strumenti tecnici e concettuali per la codificazione e per l’elaborazione degli oggetti nello spazio, e l’insegnamento delle nozioni base per la progettazione architettonica, dal rilievo alle tecniche di rappresentazione, dall’interpretazione dell’opera edificata reale o ideale - al controllo del segno grafico. Programma del corso. Costruzioni geometriche (archi; volte; ordini architettonici; colonne, paraste, rastremazione della colonna; raffronto fra i cinque ordini architettonici, secondo l’interpretazione del Vignola). Proiezioni ortogonali; proiezioni assonometriche; prospettiva centrale e accidentale; teoria delle ombre (sorgente luminosa, a distanza finita, e infinita; incidenza del raggio luminoso; ombra propria e ombra portata; ombre prospettiche). Esercitazioni progettuali in ex tempore, atte a verificare le nozioni di rappresentazione acquisite. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 260 260 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI DISEGNO DEL MODELLO DISEGNO PER PITTURA Massimo Zuppelli Jacopo Cascella Varie sono le tecniche insegnate ma unico rimane il programma: copia dal vero da modello vivente. L’importanza di questa scuola e di un tale metodo/programma è evidenziato dalle più significative rivoluzioni artistiche che, specialmente nel secolo appena concluso, hanno scosso alla radice l’arte occidentale e sono nate prendendo come punto di riferimento il corpo umano da anatomizzare. Il che vuol dire che le scelte artistiche di rilievo non possono essere operate se non prendendo in considerazione la figura umana e la sua armonia, compenetrando sfondo e figura in un abbraccio inscindibile dove il corpo umano è analizzato, sezionato, reinventato secondo un criterio compositivo e non più organico, con l’intento di rappresentare un nuovo ideale di bellezza. Ne sono un esempio le opere di Seurat, di Signac, di Paul Cesanne per non parlare di quelle di Braque e di Picasso. Massimo Zuppelli, nato a Orzivecchi (BS) nel 1939, vive e lavora da circa 15 anni a Milano dove insegna, presso l’Accademia di Brera, alla Scuola Libera del Nudo. Ha al suo attivo diverse personali in varie città. Le sue opere sono state esposte, tramite la Quadriennale di Roma nei musei nazionali de Il Cairo, Atene, San Paolo, Parigi, Kracovia e Tokio. Ha esposto con una sala alla trentasettesima Biennale di Venezia e alla successiva. Ha vinto i premi: Bevilacqua - La Masa, Montedison e il Morgan’s Paint. Per un primo approccio alla pittura si comincia con il disegno dal vero con i nostri modelli, partendo dall’impostazione compositiva, per arrivare ad un disegno compiuto, per chi è più esperto cerco di colmare le lacune e di approfondire la personale espressione. La attenzione è rivolta non tanto ad un disegno accademicamente corretto quanto ad un disegno armonico, intendendo con questa accezione la valorizzazione del talento e della personalità dei singoli. Vengono cioè enfatizzare le capacità creative e sfrondate le ridondanze che soffocano la loro migliore espressività. Intendo l’insegnamento del disegno come base per la pittura per rendere palese alla coscienza dei singoli la loro creatività. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 261 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 261 ILLUSTRAZIONE INCISIONE Elisabetta Golinelli Matteo Giannini Il corso è strutturato in modo da fornire indicazioni di base per l’illustrazione, dai primi schemi assiali e funzionalii fino alla modulazione del segno per la trasmissione di valori plastici e uso del colore per la trasmissione dei valori pittorici per la stampa. Parte speciale. Elementi di cromatologia per la stampa; visualizzazione a carattere grafico con l’introduzione di aspetti elementari di impianto; composizioni su temi liberi e dettati da analisi di testi già illustrati; composizione grafica dal bozzetto al definitivo; analisi tecnica e critica del processo illustrativo. Il corso di illustrazione si propone di accompagnare gli studenti nella creazione di un personale “portfolio”. I soggetti degli esercizi sono scelti accuratamente per raggiungere una duplice finalità: migliorare da un lato la capacità di rappresentazione attraverso il disegno ed il colore secondo le modalità proprie dell’illustrazione realistica con applicazioni nella moda, nell’illustrazione botanica e naturalistica, nell’editoria, e stimolare dall’altro le capacità creative degli studenti attraverso l’analisi e la personale interpretazione di temi progettuali tratti da realizzazioni di autori rilevanti, in ambito grafico ed editoriale. Gli esercizi pratici vengono periodicamente integrati da approfondimenti tecnici, relativi ai passaggi necessari alla riproduzione in stampa di un originale illustrato. Il corso rivolto agli studenti degli Artefici, del Nudo e del Propedeutico è strutturato in due principali tronconi volti a far acquisire una metodologia professionale verso la ricerca iconografica e verso le tecniche dell’incisione e dell’intaglio. Inizialmente lo studente è libero di confrontarsi con i propri interessi culturali e artistici e imparare le nuove tecniche espressive. Una discreta attenzione dovrà essere rivolta agli artisti che si sono cimentati con le tecniche dell’incisione dal Pollaiuolo fino agli ultimi movimenti come ad esempio la Transavanguardia. Successivamente, sulla base dei primi lavori grafici eseguiti e degli studi storico artistici compiuti tra cui visite a mostre interessanti e aggiornamenti in Internet, viene stabilito e motivato con l’aiuto dell’insegnante uno stile, una maniera con cui egli dovrà rendere riconoscibile e personale la propria opera, evolvendosi in maniera professionale. Lo studente potrà interessarsi a qualsiasi forma espressiva dal Figurativo all’Astratto purchè in maniera seria e continuativa e coerente. Per quanto riguarda le tecniche il corso inizia con l’apprendimento della puntasecca (anche su plexiglass, con l’ausilio di trapano) in seguito l’acquaforte, l’acquatinta, la cera molle, la maniera nera, il monotipo e la stampa a uno o più colori. Inoltre si potranno eseguire lavori in linoleumgrafia a uno o più colori che potranno essere propedeutici a un eventuale approfondimento in xilografia. Particolare interesse viene rivolto al campionario delle carte da stampa. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 262 262 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI TECNICHE DEL DISEGNO SCENOGRAFIA Serena Zen Luciana Manelli Il corso di Scenografia è concepito in forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche e progettuali essenziali: presupposti di studio e di acquisizione tecnica che intendono porre le fondamenta per una futura formazione professionale dello studente. Il corso si propone di seguire due punti fondamentali: - impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria). - acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole tecniche, bozzetti e modellino finale. Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo. Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo. Contenuti del Corso Tecniche del disegno. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della libera composizione. Mezzi utilizzati: grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno. A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico: - Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili). - Ideazione di un composto di solidi praticabili ( pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo - isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre). - Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro generico di prosa. - Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili all’interno della scatola scenica. - Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento iniziale della pedana praticabile gi nei punti precedenti. Aggiunta di elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi. - Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli arrugginiti, plastica, legno, etc…). - Realizzazione plastica della scena. Modellino finale. Parte speciale. Copia di solidi geometrici; copia di argomenti naturalistici; copia di statue in gesso; interpretazione grafica su carta; interpretazione grafica su parete; interpretazione con analisi dei valori tonali e timbrici. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 263 SERVIZI ISCRIZIONI INFORMAZIONI guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 264 264 BIBLIOTECA La Biblioteca degli studenti dell’Accademia possiede circa 20.000 volumi e numerosi periodici, riviste specializzate e di settore. Ospita circa sessanta posti a sedere. La ricerca può essere effettuata sia sui cataloghi a schede, sia sul catalogo on line (OPAC). I libri devono essere richiesti al personale incaricato presso il bancone distribuzione. Il prestito è consentito solo ai docenti. Nella Sala di lettura sono collocati nove computer a disposizione degli utenti, sia per le ricerche in Internet, sia per eseguire lavori personali legati all’attività didattica. Orario: La biblioteca è aperta agli studenti e ai docenti dell’Accademia dal lunedì al giovedì dalle h. 9:00 alle h. 17:10. Il venerdì dalle h. 9:30 alle 15:10. Telefono: 0286955234-242 E.mail: [email protected] [email protected] Responsabile: Francesca Follia Collaboratori: Mara Bertocci, Valentina Bolchini, Maria Pia De Nardis, Gianni Gallinaro, Salvatore Salute. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 265 265 UFFICIO INTERNAZIONALE SOCRATES/ERASMUS L’Ufficio Internazionale di Brera fornisce le informazioni su: possibilità di studio all’estero, Istituti partner d’Europa, pubblicazioni relative all’Unione Europea, Ministero dell’Istruzione Università e della Ricerca, Ministero degli Affari Esteri. Periodicamente l’Ufficio pubblica un compendio di tutte le opportunità di scambio interuniversitario e aggiorna sul sito internet: www.accademiadibrera.milano.it l’elenco degli Istituti partners europei. Informazioni / For information: Angela Occhipinti, coordinatore. Elisabetta Solca. Orario / Opening hours: 10.00-12.00/15.00-16.00. E.mail : [email protected]. All’indirizzo “http://erasmus.indire.it” sarà attivo l’Erasmus Caffè, comunità virtuale degli studenti Erasmus. INTERNATIONAL OFFICE SOCRATES/ERASMUS The Brera International Office provides information on: all possibilities of studying abroad, Institutions from all over the world, relevant publications of the European Union, of the Italian Ministry of Education, University and Research, and that of Foreign Affairs. Periodically the Office publishes an overview of all opportunities of interuniversity exchanges and adjourns on the website www.accademiadibrera.milano.it the European Partners Institutes list. On the web site “http://erasmus.indire.it” all Erasmus students can find the virtual community Erasmus Caffé. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE Requisiti d’accesso Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di I livello occorre essere in possesso di un diploma di Scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali. E’ possibile iscriversi al test di ammissione, e stampare il MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi mediante internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura “segreteria on line”. Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione, muniti di un documento valido di riconoscimento: ricevuta originale di pagamento della tassa governativa su c/c 1016. In mancanza di uno dei suddetti documenti non sarà possibile sostenere il test. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI D’AMMISSIONE Gli esami di ammissione al corso di diploma accademico di primo livello sono costituiti da due prove ed un colloquio. PRIMA PROVA PER TUTTE LE DISCIPLINE Prova di cultura generale, composta da un test formato da 100 domande ( di cui 50 di cultura generale e 50 specifiche della materia) con 5 risposte tra le quali individuare quella esatta. SECONDA PROVA SPECIFICA ■ Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica. Copia dal vero consistente nella copia di modelli viventi e non o di qualunque soggetto a scelta del candidato. Prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelta delle tecniche a cura del candidato. ■ Scenografia. Extempore e sviluppo di un progetto ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 266 266 ■ Progettazione artistica per l’impresa (design), Restauro, Nuove tecnologie per l’arte. Prova grafica specifica indicata dalla commissione e prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelte delle tecniche a cura del candidato. Le prove sono finalizzate all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione a seconda degli indirizzi scelti. ■ Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico, Didattica dell’arte. Non è prevista la seconda prova specifica ■ Per tutti. Colloquio attitudinale. I candidati che abbiano superato complessivamente le due prove, sono ammessi ad un colloquio attitudinale finalizzato a verificare la corrispondenza tra le aspettative del candidato e l’articolazione dell’offerta didattica - formativa in rapporto sia ai piani di studio che alla collocazione nel mondo del lavoro e/o nel sistema dell’arte. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il I anno di corso. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un adeguata preparazione iniziale. La frequenza alla disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso l’Accademia di Brera. Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del test. Non possono iscriversi gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso altro istituto. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso: - Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta. - Ricevuta delle tasse governative (bollettino cc. 1016). - Autocertificazione del titolo di studio stampata dalla segreteria on line. La domanda di iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato. Solo gli studenti in regola con il pagamento dei contributi e della retta di frequenza possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto e utilizzare il servizio segreteria studenti on line. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI (PRIMO LIVELLO) Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, consegnerà in segreteria i documenti indicati. Contributi, retta di frequenza, modalità di pagamento: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link: Tasse e contributi). MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico uni- guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 267 camente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di euro 427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di euro 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’ Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2). DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO MODALITÀ D’ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma di primo livello. Ammissione con riserva: Solo per gli studenti dell’Accademia di Brera, (come da Regolamento Didattico Titolo IV, 9/1) “lo studente può essere ammesso “con riserva” anche se consegue il titolo di I livello nell’ultima sessione dell’anno accademico precedente, purché al momento dell’iscrizione abbia terminato tutti gli esami e il conseguimento del titolo avvenga nell’ultima sessione dell’anno precedente. Ove ciò non accada l’iscrizione al Corso di studio decade. Il passaggio dal 1° al 2° livello della stessa scuola, all’interno dei corsi svolti presso l’Accademia di Brera, avviene in forma diretta, cioè senza colloquio attitudinale. Per gli studenti dell’Accademia di Brera provenienti da altra scuola e per gli studenti provenienti da altra Accademia o Università, e comunque in possesso di diploma di 1° livello, il passaggio avviene tramite un colloquio attitudinale, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione. L’iscrizione al colloquio attitudinale, che è l’unica prova di ingresso per l’ammissione al biennio, è possibile esclusivamente via internet, collegandosi al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) e registrando i propri dati anagrafici, e seguendo le istruzioni della procedura “segreteria on line”. Documentazione da presentare il giorno del colloquio attitudinale: per l’ammissione, muniti di un documento valido di riconoscimento. • Ricevuta originale del pagamento della tassa governativa sul c/c postale 1016. In mancanza di uno dei suddetti documenti non sarà possibile sostenere il colloquio attitudinale per l’ammissione. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI AMMISSIONE L’esame di ammissione consiste in un colloquio attitudinale finalizzato alla comprensione delle motivazioni ed alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione. Il candidato potrà presentare un portfolio comprensivo di: tavole (dipinti, disegni sculture o altro)-lavori a computerfotografie- ricerche/tesi su argomenti pertinenti l’area artistico visiva- lavori presentati a concorso- documentazione varia MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del colloquio attitudinale. Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il colloquio attitudinale di ammissione presso l’Accademia di Brera. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con esclusione di quelli eventualmente già presentati per il colloquio attitudinale di ammissione: - Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta - Ricevuta del pagamento delle tasse governative (bollettino cc. 1016) La domanda d’iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato. Si ricorda allo studente che deve improrogabilmente compilare e confermare on line la certificazione del reddito (la ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI 267 ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 268 268 segreteria acquisirà direttamente dall’applicazione la stampata dell’autocertificazione). Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha accesso ai servizi di segreteria studenti on line, non ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto. Contributi, retta di frequenza e modalità di pagamento: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link: Tasse e contributi). MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti: Entro il 30 giugno in segreteria andrà consegnata la ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016. Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha accesso al servizio di segreteria studenti on line, non ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto. MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di euro 427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di euro 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2). TRASFERIMENTI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE PER TRASFERIMENTO AD ANNI SUCCESSIVI AL PRIMO Le iscrizioni agli anni successivi al primo, per gli studenti provenienti da altro istituto, avvengono solo per trasferimento. Occorrerà pertanto iscriversi presso l’Istituto di provenienza e chiedere il nulla osta. La domanda di trasferimento da altra Accademia, anche da quelle straniere, indirizzata al Direttore didattico, deve pervenire all’Accademia di Brera entro il 30 settembre di ogni anno accademico. Alla domanda di trasferimento deve essere allegato il curriculum scolastico svolto, con relativi esami sostenuti e CFA acquisiti. Per le domande provenienti da Accademie non statali dovrà inoltre risultare allegato, a cura degli organismi direttivi, dettagliato programma per ogni singola disciplina seguita corredato dal monte orario di insegnamento. Il candidato dovrà presentare un portfolio con l’eventuale documentazione di lavori svolti davanti ad una Commissione che ne valuterà la congruità all’anno richiesto il giorno lunedì 5 ottobre 2009, alle ore 10.00 presso la sala napoleonica dell’Accademia di Brera. Il Consiglio della competente struttura didattica delibera il riconoscimento degli studi svolti presso l’Accademia di provenienza, con l’indicazione: a. di eventuali debiti formativi e percorsi integrativi o propedeuticità allorquando si riscontrino elementi di non congruità tra curricula pregressi e piani di studio attivi presso l’Accademia di Brera; b. di eventuali crediti formativi allorquando si riscontrino eccedenze fra curricula pregressi e piani di studio attivati dall’Accademia di Brera. Gli studenti che richiedono il trasferimento da altre Accademie debbono comunque essere in possesso del titolo di studi richiesto per l’accesso ai diversi indirizzi. I crediti formativi vengono conformati ai CFA dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Per gli studenti provenienti da altre università la struttura didattica competente delibera il riconoscimento dei crediti per quelle discipline che risultino presenti in ambedue i piani di studio. In caso di ammissione lo studente pagherà le tasse all’Accademia di Brera. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 269 INTERRUZIONI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI. L’interruzione va richiesta alla Direzione con inoltro dell’apposita modulistica scaricabile dalla sezione modulistica del sito. In caso di interruzione del corso di studi di 1 o più anni, lo studente è tenuto a versare, oltre alla prevista tassa e contributi per l’anno di iscrizione, anche euro 200 per ogni anno di interruzione. Gli anni di interruzione non possono essere superiori ai 5 anni. La ripresa del percorso di studi va comunicata alla Direzione con l’apposito modulo scaricabile dalla sezione modulistica del sito. CORSI PROPEDEUTICI Il corso propedeutico è un corso formativo interno, annesso alla Scuola degli Artefici e alla Scuola del Nudo, con durata annuale, che prepara all’ingresso nei corsi istituzionali dell’Accademia di Brera. Possono iscriversi al Corso Propedeutico: I candidati non ammessi ai corsi di 1 livello durante l’esame di ammissione. Alla fine dell’anno accademico, i candidati con frequenza superiore al 60%, sosterranno un esame che, in caso di esito positivo, gli permetterà l’iscrizione diretta ai corsi ex istituzionali dell’Accademia di Brera (pittura, scultura, decorazione, scenografia e grafica). Il corso propedeutico è aperto anche agli studenti che lo vogliono frequentare non avendo sostenuto l’esame di ammissione come libera formazione. Per questa tipologia di utenza non è prevista l’ammissione diretta all’Accademia. Il corso propedeutico può essere utilizzato anche da candidati ammessi al 1 e al 2 livello con debiti formativi per il recupero dei debiti , come previsto ai sensi dell’art. 8/1, comma 5 e 6 del Regolamento Didattico dell’Accademia di Brera: “5. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il I anno di corso. 6. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un’adeguata preparazione iniziale….” La frequenza alle disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito. MODALITÀ DI ISCRIZIONE E’ possibile iscriversi dopo aver effettuato il pagamento della prima rata. Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza : rivolgersi in segreteria. (per i moduli vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica). Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in Segreteria i seguenti documenti, con esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso: • Domanda di iscrizione , scaricabile dalla sezione Modulistica del sito www.accademiadibrera.milano.it • Fotocopia attestante il pagamento della rata unica SCUOLA LIBERA DEL NUDO E ALLA SCUOLA DEGLI ARTEFICI MODALITA’ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO E SUCCESSIVI Alla Scuola Libera del Nudo e degli Artefici si accede sostenendo un esame di ammissione, consistente in una prova grafica. Al termine del corso di studi triennale non viene rilasciato un diploma ma un attestato di partecipazione. I corsi non prevedono l’obbligo di frequenza. I certificati saranno rilasciati solo per gli usi consentiti dalla legge. E’ possibile iscriversi ai test di ammissione e stampare i MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI 269 ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI E guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 270 270 mediante internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura “segreteria on line”. Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione: Modulo di iscrizione stampato dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito ,debitamente sottoscritto. Ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016. ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate solo on line. Contributi e retta di frequenza: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA. Cliccare sul link Tasse e contributi. UDITORI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE E’ possibile iscriversi come uditori alla frequenza di discipline teoriche , fino a un massimo di tre. L’iscrizione deve avvenire: per discipline del 1 semestre entro il 12 ottobre per discipline del 2 semestre entro il 1 marzo Per quanto non precisato o per informazioni più dettagliate rivolgersi alla Segreteria nella sede di via Brera, 28, Milano; oppure al seguente indirizzo E-mail: [email protected]; vedi anche in Orari Segreteria nel sito dell’Accademia. guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 271 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 272 272 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 74 Allestimento degli spazi espositivi - Luca Ghirardosi 74 Ambientazione moda - Angelo Ghilardi 75 Analisi del territorio e progettazione del paesaggio Danilo Lisi 75 Anatomia artistica - Clara Bonfiglio 76 Anatomia artistica - Pierluigi Buglioni 76 Anatomia artistica - Marina Falco 77 Anatomia artistica - Maria Cristina Galli 77 Anatomia artistica - Mario Carchini 77 Anatomia artistica - Guido Pertusi 78 Anatomia artistica - Paola Salvi 78 Anatomia artistica - Laura Tonani 79 Anatomia artistica - Tiziana Valzelli 79 Anatomia artistica - Maria Letizia Cariello 80 Anatomia artistica - Tiziana Tacconi 80 Anatomia artistica - Antonietta Pierno 81 Antropologia culturale - Maria Virginia Cardi 81 Antropologia culturale - Riccardo Notte 82 Antropologia dell’arte - Maria Virginia Cardi 82 Antropologia delle società complesse - Riccardo Notte 83 Applicazioni digitali Per l’arte - Renzo Piccinin 83 Applicazioni digitali Per l’arte - Eleonora Zullo 84 Applicazioni digitali Per l’arte - Cristina Fumagalli 84 Archetipi dell’immaginario - Giulio Calegari 85 Archetipi dell’immaginario - Maria Rosa Calabrese 85 Architettura degli interni - Filippo De Filippi 86 Architettura sacra - Michele Premoli 86 Arti applicate e tipologia dei materiali - Geremia Renzi 87 Audiovisivi lineari - Francesca Della Monica 87 Beni culturali dell’età contemporanea - Chiara Nenci 88 Beni culturali e ambientali - Mariella Perucca 88 Catalogazione e gestione degli archivi - Rachele Ferrario 89 Chimica per restauro dell’arte contemporanea 2 livello - Jacopo Osticioli 89 Chimica propedeutica - Barbara Masala 90 Computer games - Carlo Gioventu’ 90 Computer graphics - Antonio Belluscio 91 Comunicazione e valorizzazione dei beni archivistici Elisabetta Susani 91 Comunicazione e valorizzazione delle collezioni museali - Ercole Negroni 92 Comunicazione espositiva - Ercole Negroni 92 Comunicazione multimediale - Antonio Caronia 93 Comunicazione pubblicitaria - Ambrogio Borsani 93 Concept planning - Sita Trini Castelli 94 Coreografia digitale - Roberto Castello 94 Costume per lo spettacolo - Paola Giorgi 95 95 96 96 97 97 98 98 99 99 100 100 101 101 102 102 103 103 104 104 105 105 106 106 107 107 108 108 109 109 110 110 111 111 112 112 113 113 114 114 115 115 116 Cromatologia Roberto Casiraghi Cromatologia - Maria Ferrari Cromatologia - M.Cristiana Fioretti Cromatologia - Dany Vescovi Cromatologia - Tiziana Tacconi Cultura dei materiali di moda - Livia Crispolti Cultura del progetto - Sergio Calatroni Decorazione - Rosa Maria Cimino Decorazione - Francesco Correggia Decorazione - Sergio Nannicola Decorazione - Marco Pellizzola Decorazione - Carlo Tognolina Design - Barbara Loddo Design - Giuseppe Ulian Design - Roberto Semprini Design del gioiello 2°livello - Filomena Antonia Stelitano Design dell’accessorio (per il costume) M.Carla Ricotti Design management - Ampelio Bucci Design system - Clara Mantica Didattica dei linguaggi artistici - Dacia Manzoli Didattica per il museo - Gisella Vismara Didattica per il museo - Gisella Vismara Digital video - Valerio Ambiveri Digital video - Annamaria Monteverdi Digital video - Bruno Bruno Direzione della fotografia - Davide Tranchina Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo Sergio Rigutto Disegno - Pietro Capogrosso Disegno - Walter Cascio Disegno - Italo Chiodi Disegno - Eva Olah Disegno - Maria Teresa Padula Disegno - Lucia Parma Disegno - Rocca Disegno architettonico di stile e arredo - Gianluigi Bernardi Paolo Disegno architettonico di stile e arredo - Antonio Ciurleo Disegno architettonico di stile e arredo - Davide Petulla’ Disegno e rilievo dei beni culturali - Davide Petulla’ Disegno geometrico-architettonico (corso propedeutico per recupero debito formativo) - Serena Zen Disegno tecnico e progettuale - Ippolito Calcagnini Disegno tecnico e progettuale - Ada Ghinato Documentazione fotografica - Mario Cresci Drammaturgia multimediale - Andrea Balzola guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 273 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 273 116 117 117 118 118 119 119 120 120 120 121 121 122 122 122 123 123 124 124 125 125 126 126 127 127 128 128 129 129 130 130 130 131 131 131 132 132 133 133 134 134 135 Ecodesign - Maria Teresa Illuminato Economia e mercato dell’arte - Francesco Poli Economia e mercato dell’arte - Stefano Moreni Elementi di architettura e urbanistica - Danilo Lisi Elementi di morfologia e dinamica della forma Roberto Rossi Elementi di produzione video - Gianfilippo Pedote Ergonomia delle esposizioni - Luigi Bandini Buti Estetica - Giuseppe Bonini Estetica - Corinne Ferrari Estetica - Antonio Tumulillo Estetica dei new media - Viviana Gravano Estetica del sacro - Pierangelo Sequeri Estetica delle arti visive - Paola Ballesi Estetica delle arti visive - Francesca Marelli Estetica delle interfacce - Emanuele Quinz Estetica delle religioni orientali - Gabriele Mandel Estetica e storia dell’arte mussulmana - Gabriele Mandel Etica della comunicazione - Cristina Muccioli Etnopsichiatria - Vanna Berlincioni Fashion design 1 - Nanni Strada Fashion design 2 - Francesca Liberatore Fenomenologia degli stili - Laura Lombardi Fenomenologia del corpo - Paola Manusardi Fenomenologia delle arti contemporanee - Rachele Ferrario Fenomenologia delle arti contemporanee - Federico Ferrari Fenomenologia delle arti contemporanee - Laura Lombardi Fenomenologia dell’immagine 2 liv. - Romano Gasparotti Fenomenologia dell’immagine - Andrea Lissoni Filosofia dell’arte - Federico Ferrari Fondamenti di neuropsichiatria infantile - Elena Molinari Fondamenti di psichiatria - Paolo Risaro Fondamenti di psichiatria - Fabrizio Pavone Fondamenti di psicologia - Michele Oldani Fondamenti di psicologia - Valentina Martinelli Fotografia - Paola Di Bello Fotografia - Roberto Ross0 Fotografia - Alessandra Spranzi Fotografia (laboratorio di progettazione integrata) Paola Di Bello Fotografia (architettura e paesaggio) - Cesare Somaini Fotografia (ritratto e moda) - Joe Oppedisano Fotografia digitale - Augustin Sanchez Fotografia (comunicazione sociale) - Rossella Bigi 135 136 136 137 137 138 138 139 139 140 140 141 141 142 142 143 143 144 144 145 145 146 146 147 147 148 148 149 149 150 150 151 151 152 152 153 153 154 154 155 155 156 156 Fotografia per i beni culturali - Marco Baldassari Fotografia (still life) - Ivo Balderi Fotografia scientifica - Jurgen Becker Graphic design - Piero Orsi Iconografia biblica - Carlo Orecchia Illuminotecnica - Domenico Nicolamarino Illustrazione - Aldo Spoldi Illustrazione scientifica - Pierluigi Buglioni Informazione per l’arte: Mezzi E Metodi - Angela Madesani Installazioni multimediali - Carlo Bernardini Interaction design - Marco Negroni Landscape design - Antonello Pelliccia Landscape design - Antonello Pelliccia Legislazione dei beni culturali - Gianni Carlo Borellini Letteratura biblica - Carlo Orecchia Letteratura e filosofia del teatro - Sara Fioretta Linguaggi dell’arte contemporanea - Elisabetta Longari Litografia - Paola Parisi Liturgia - Enrico Mazza Metodologia della progettazione - Sandro Scarrocchia Metodologia e teoria della storia dell’arte - Raffaella Pulejo Metodologia progettuale della comunicazione visiva Giuseppe Di Napoli Metodologie chimico-fisiche - Antonietta Gallone Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi Mattia Matteucci Metodologie e tecniche del contemporaneo Francesca Alfano Miglietti Metodologie e tecniche dell’affresco - Vincenzo Sorrentino Modellistica - Luisa De Leo Modellistica (figurino e modello) - Rosita Onofri Museografia 1 - Takashi Shimura Museologia e gestione dei sistemi espositivi 1 - Marco Meneguzzo Museologia e storia del collezionismo - Chiara Nenci Net art Domenico Quaranta Organizzazione delle attività editoriali Paola Gallerani Pedagogia e didattica dell’arte - Antonio Cioffi Pittura - Maurizio Arcangeli Pittura - Santo Battaglia Pittura - Italo Bressan Pittura - Ignazio Gadaleta Pittura - Ignazio Gadaleta Pittura - Renato Galbusera Pittura - Alberto Garutti Pittura - Gaetano Grillo Pittura - Franco Marrocco guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 274 274 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 157 157 158 158 159 159 160 160 160 161 161 162 162 163 163 164 164 165 165 166 166 167 167 168 168 169 169 170 170 171 171 172 172 173 173 174 174 175 175 176 176 177 Pittura - Franco Marrocco Pittura - Stefano Pizzi Pittura - Stefano Pizzi Pittura - Nicola Salvatore Pittura - Nicola Salvatore Plastica ornamentale - Alfred De Locatelli Plastica ornamentale - Vito Giacummo Plastica ornamentale - Romeo Leone Plastica ornamentale - Nada Angela Divetta Plastica ornamentale - Guido Lodigiani Pratica e cultura dello spettacolo - Giacomo Agosti Pratiche Creative Per l’infanzia - Alessandro Baldanzi Principi e tecniche della terapeutica artistica 1 - Laura Tonani Problematiche nel restauro dell’arte contemporanea Vittoria Castoldi Problemi espressivi del contemporaneo - Francesco Correggia Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale Daniele Paolin Progettazione di allestimenti - Carlo Guenzi Progettazione di allestimenti - Alberto Prina Progettazione di allestimenti - Takashi Shimura Progettazione di interventi urbani e territoriali - Felice Martinelli Progettazione di software interattivi - Daniele Suffritti Progettazione grafica - Piero Orsi Progettazione multimediale - Tullio Brunone Progettazione multimediale - Rosa Paolo Progettazione spazi sonori - Hubert Westkemper Psicologia dell’arte - Roberto Galeotti Psicologia dell’età evolutiva - Alessandra Miazza Questioni di estetica ebraica - Haim Baharier Rappresentazione dell’architettura - Luca Scacchetti Realtà virtuali e paradigmi della complessità - Mario Canali Regia - Ezio Cuoghi Regia - Francesco Micheli Regia - Loredana Putignani Restauro degli affreschi e dei dipinti murari Elisabetta Attorrese Restauro degli affreschi e dei dipinti murari - Anna Lucchini Restauro dei dipinti su tela e tavola - Sachac Adamo Restauro dei materiali lapidei - Luciano Formica Restauro dei materiali lapidei - Augusto Giuffredi Restauro dei metalli - Florence Caillaud Restauro del legno - Duilio Marco Tanchis Restauro dell’arte contemporanea - Giovanna Scicolone Restauro della carta - Mariachiara Palandri 177 Restauro della fotografia - Lorenza Fenzi 178 Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi Augusto Giuffredi 178 Scenografia - Giovanni Bruno 179 Scenografia - Tiziana Campi 179 Scenografia - Roberto Comotti 180 Scenografia - Maria Grazia Manigrasso 180 Scenografia - Gastone Mariani 181 Scenografia - Enrico Mulazzani 181 Scenografia - Emiliano Viscardi 182 Scenografia (per il cinema e tv) 1 - Armando Nobili 182 Scenografia (per il teatro) - Antonio Mastromattei 183 Scenotecnica - Filippo De Filippi 183 Scenotecnica - Angelo Lodi 184 Scenotecnica - Alessandra Picchi 184 Scenotecnica - Elena Amadio 185 Scrittura creativa - Angela Occhipinti 185 Scrittura creativa - Davide Pinardi 186 Scultura - Guido Lodigiani 186 Scultura - Giampiero Moioli 187 Scultura - Vito Bucciarelli 187 Scultura - Vittorio Corsini 187 Scultura - Stefania Albertini 188 Scultura - Carmelo Zullo 188 Scultura - Alessandra Porfidia 189 Scultura - Roberto Rocchi 189 Scultura - Filippo Scimeca 190 Scultura - Paolo Gallerani 190 Semiologia del corpo - Nicole Gravier 191 Semiologia del corpo - Paola Salvi 191 Semiologia e retorica dei sistemi espositivi - Mariella Perucca 192 Semiotica dell’arte - Gabriele Perretta 192 Serigrafia - Silvia Vaccaneo 193 Sistema editoriale per l’arte - Giacinto Di Pietrantonio 193 Sistema della moda e nuove tendenze - Maurizio Cavezzali 194 Sistemi interattivi - Rudy Melli 194 Sociologia dei nuovi media - Antonio Cioffi 195 Sociologia dei processi culturali - Antonio Caronia 195 Sociologia dei processi culturali - Loredana Parmesani 196 Sociologia dell’arte - Antonio Cioffi 196 Sound design - Andrea Cera 197 Stampa d’arte - Chiara Giorgetti 197 Storia del cinema e del video - Francesco Ballo 198 Storia del cinema e del video - Francesco Ballo 198 Storia del costume - Lorella Giudici 199 Storia del design - Anty Pansera 199 Storia del disegno e della grafica d’arte - Anna Mariani 200 Storia della critica della fotografia - Roberto Cassanelli guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 275 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 275 200 201 201 202 202 203 203 204 204 205 205 206 206 207 207 208 208 208 209 209 210 210 211 211 212 212 213 213 214 214 215 215 216 216 217 217 218 218 219 219 220 220 221 221 Storia della decorazione - Valeria Tassinari Storia della fotografia - Anna Maria Amonaci Storia della fotografia ii liv. - Anna Maria Amonaci Storia della moda - Livia Crispolti Storia della musica e del teatro musicale - Roberto Favaro Storia della pedagogia - Paolo Mottana Storia della religiosità popolare - Giovanni Trabucco Storia della stampa e dell’editoria - Rolando Bellini Storia della televisione e dello spettacolo televisivo Renzo Salvi Storia dell’architettura e dell’urbanistica - Tiziana Valzelli Storia dell’arte antica - Flaminio Gualdoni Storia dell’arte contemporanea - Adriano Antolini Storia dell’arte contemporanea - Rolando Bellini Storia dell’arte contemporanea - Claudio Cerritelli Storia dell’arte contemporanea - Giulio Ciavoliello Storia dell’arte contemporanea - Giulio Ciavoliello Storia dell’arte contemporanea - Antonio D’avossa Storia dell’arte contemporanea - Lorella Giudici Storia dell’arte contemporanea - Andrea Del Guercio Storia dell’arte contemporanea - Giovanni Iovane Storia dell’arte contemporanea - Elisabetta Longari Storia dell’arte contemporanea - Marco Meneguzzo Storia dell’arte contemporanea - Chiara Nenci Storia dell’arte contemporanea - Francesco Poli Storia dell’arte contemporanea - Elena Pontiggia Storia dell’arte contemporanea - Luisa Somaini Storia dell’arte contemporanea - Dario Trento Storia dell’arte medievale - Giuseppe De Juliis Storia dell’arte medievale - Annunziata Pani Storia dell’arte moderna - Marcella Anglani Storia dell’arte moderna - Francesco Porzio Storia dell’arte moderna - Raffaella Pulejo Storia dell’arte moderna - Valter Rosa Storia dell’arte moderna - Paolo Thea Storia dell’arte moderna - Dario Trento Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea Andrea Del Guercio Storia delle arti appilcate - Annunziata Pani Storia delle tecniche artistiche - Giuseppe De Juliis Storia dello spettacolo - Chiara Gualdoni Storia e documentazione dei beni architettonici 1 Elisabetta Susani Storia e documentazione dei beni architettonici 2 Elisabetta Susani Storia e modelli dell’arte terapia - Giorgio Bedoni Storia e teoria dei nuovi media - Fabio Zanzotto Storia e teoria della scenografia - Luca Scarlini 222 222 223 223 224 224 225 225 226 226 227 227 228 228 229 229 230 230 231 231 232 232 233 233 234 234 235 235 236 236 237 237 238 238 239 239 240 240 240 Teatro della festa - Ferruccio Bigi Teatro di figura - Gabriele Giromella Tecniche audiovisive per web - Norberto Serana Tecniche calcografiche sperimentali - Riccardo Galleni Tecniche del marmo e delle pietre dure - Massimo Pellegrinetti Tecniche del mosaico - Vincenzo Ceccarelli Tecniche della ceramica - Mariacristina Camino Tecniche della rappresentazione - Francesca Liberatore Tecniche della scultura - Giuseppe Di Gennaro Tecniche della scultura - Massimo Mazzone Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Nicoletta Braga Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Alessandra Angelini Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Gaetano Bacco Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Gaetano Bacco Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Luce Delhove Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Luce Delhove Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Bernardino Luino Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Laura Panno Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Filomena Antonia Stelitano Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Filomena Antonia Stelitano Tecniche dell’incisione calcografica - Tiziano Campi Tecniche dell’incisione calcografica - Ilaria Masetti Tecniche dell’incisione calcografica - Massimo Petringa Tecniche di documentazione audiovisiva - Jacqueline Ceresoli Tecniche di fonderia - Nadia Rognoni Tecniche di ripresa - Giuseppe Baresi Tecniche espressive integrate - Nicoletta Braga Tecniche espressive integrate - Giuseppe Di Gennaro Tecniche e tecnologie delle arti visive - Antonia Beduschi Tecniche e tecnologie delle arti visive - Remo Salvadori Tecniche e tecnologie della decorazione - Giuseppe Sabatino Tecniche e tecnologie della pittura - Roberto Casiraghi Tecniche e tecnologie della pittura - Teresa Iaria Tecniche extramediali - Leonida De Filippi Tecniche extramediali - Davide Nido Tecniche extramediali - Flavio De Marco Tecniche grafiche speciali - Paolo Di Vita Tecniche grafiche speciali - Silvia Vaccaneo Tecniche multimediali della decorazione Pier Natale Guzzetti guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 276 276 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 241 Tecniche performative per le arti visive Mauro Folci 241 Tecniche pittoriche - Giovanni Bruno 242 Tecniche pittoriche - Walter Cascio 242 Tecniche pittoriche - Giorgio Catani 243 Tecniche sartoriali per il costume Maria Antonietta Tovini 243 Tecnologia della carta - Margherita Labbe 244 Tecnologie e applicazioni digitali - Francesca Biral 244 Teoria della percezione e psicologia della forma Adriano Antolini Altamira 245 Teoria della percezione e psicologia della forma Roberto Galeotti 245 Teoria della percezione e psicologia della forma Rosanna Guida 246 Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo Luca Mosso 246 Teoria e metodo dei mass media - Lorenzo Taiuti 247 Teoria e pratica del disegno prospettico Lidia Bagnoli 247 Teoria e pratica del disegno prospettico Giuseppe Di Napoli 248 Teoria e storia dei beni culturali - Mariella Perucca 248 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione Giacinto Di Pietrantonio 249 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione Valter Rosa 249 Teoria e storia del restauro - Sandro Scarrocchia 250 Teorie del paesaggio - Mariella Perucca 250 Tipologia dei materiali - Alfred De Locatelli 251 Trucco e maschera teatrale - Roberto Mestroni 251 Ultime tendenze nelle arti visive - Marcella Anglani 252 Ultime tendenze nelle arti visive - Giulio Ciavoliello 252 Ultime tendenze nelle arti visive - Cloe Piccoli 253 Urban design - Alberto Prina 253 Valorizzazione dei beni archeologici - Massimo Cardosa 254 Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici Elisabetta Susani 254 Videoscultura - Gianpaolo Mazzoni 255 Web design - Marco Negroni 255 Xilografia - Federico Vescovo 256 Formatura - Paolo Delle Monache 256 Rappresentazione dell’architettura - Elmar Giacummo guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 277 INDICE ANALITICO PER DOCENTI guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 278 278 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 174 161 187 147 184 106 201 201 227 214 251 206 244 152 173 227 228 247 170 162 135 136 122 197 198 116 119 234 153 136 220 236 204 206 90 124 112 140 135 222 244 75 120 142 93 Sachac Adamo - Restauro dei dipinti su tela e tavola Giacomo Agosti - Pratica e cultura dello spettacolo Stefania Albertini - Scultura Francesca Alfano Miglietti - Metodologie e tecniche del contemporaneo Elena Amadio - Scenotecnica Valerio Ambiveri - Digital video Anna Maria Amonaci - Storia della fotografia Anna Maria Amonaci - Storia della fotografia II liv. Alessandra Angelini - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Marcella Anglani - Storia dell’arte moderna Marcella Anglani - Ultime tendenze nelle arti visive Adriano Antolini - Storia dell’arte contemporanea Adriano Antolini Altamira - Teoria della percezione e psicologia della forma Maurizio Arcangeli - Pittura Elisabetta Attorrese - Restauro degli affreschi e dei dipinti murari Gaetano Bacco - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Gaetano Bacco - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Lidia Bagnoli - Teoria e pratica del disegno prospettico Haim Baharier - Questioni di estetica ebraica Alessandro Baldanzi - Pratiche creative per l’infanzia Marco Baldassari - Fotografia per i beni culturali Ivo Balderi - Fotografia (Still life) Paola Ballesi - Estetica delle arti visive Francesco Ballo - Storia del cinema e del video Francesco Ballo - Storia del cinema e del video Andrea Balzola - Drammaturgia multimediale Luigi Bandini Buti - Ergonomia delle esposizioni Giuseppe Baresi - Tecniche di ripresa Santo Battaglia - Pittura Jurgen Becker - Fotografia scientifica Giorgio Bedoni - Storia e modelli dell’arte terapia Antonia Beduschi - Tecniche e tecnologie delle arti visive Rolando Bellini - Storia della stampa e dell’editoria Rolando Bellini - Storia dell’arte contemporanea Antonio Belluscio - Computer graphics Vanna Berlincioni - Etnopsichiatria Gianluigi Bernardi Paolo - Disegno architettonico di stile e arredo Carlo Bernardini - Installazioni multimediali Rossella Bigi - Fotografia (comunicazione sociale) Ferruccio Bigi - Teatro della festa Francesca Biral - Tecnologie e applicazioni digitali Clara Bonfiglio Anatomia artistica Giuseppe Bonini - Estetica Gianni Carlo Borellini - Legislazione dei beni culturali Ambrogio Borsani - Comunicazione pubblicitaria 226 235 153 107 178 241 167 103 187 76 139 175 85 98 114 84 225 179 232 171 108 77 81 82 253 79 92 195 109 242 95 235 200 94 163 242 193 224 196 233 207 109 207 208 252 98 Nicoletta Braga - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Nicoletta Braga - Tecniche espressive integrate Italo Bressan - Pittura Bruno Bruno - Digital video Giovanni Bruno - Scenografia Giovanni Bruno - Tecniche pittoriche Tullio Brunone - Progettazione multimediale Ampelio Bucci - Design management Vito Bucciarelli - Scultura Pierluigi Buglioni Anatomia artistica Pierluigi Buglioni - Illustrazione scientifica Florence Caillaud - Restauro dei metalli Maria Rosa Calabrese - Archetipi dell’immaginario Sergio Calatroni - Cultura del progetto Ippolito Calcagnini - Disegno tecnico e progettuale Giulio Calegari - Archetipi dell’immaginario Mariacristina Camino - Tecniche della ceramica Tiziana Campi - Scenografia Tiziano Campi - Tecniche dell’incisione calcografica Mario Canali - Realtà virtuali e paradigmi della complessità Pietro Capogrosso - Disegno Mario Carchini - Anatomia artistica Maria Virginia Cardi - Antropologia culturale Maria Virginia Cardi - Antropologia dell’arte Massimo Cardosa - Valorizzazione dei beni archeologici Maria Letizia Cariello - Anatomia artistica Antonio Caronia - Comunicazione multimediale Antonio Caronia - Sociologia dei processi culturali Walter Cascio - Disegno Walter Cascio - Tecniche pittoriche Roberto Casiraghi - Cromatologia Roberto Casiraghi - Tecniche e tecnologie della pittura Roberto Cassanelli - Storia della critica della fotografia Roberto Castello - Coreografia digitale Vittoria Castoldi - Problematiche nel restauro dell’arte contemporanea Giorgio Catani - Tecniche pittoriche Maurizio Cavezzali - Sistema della moda e nuove tendenze Vincenzo Ceccarelli - Tecniche del mosaico Andrea Cera - Sound design Jacqueline Ceresoli - Tecniche di documentazione audiovisiva Claudio Cerritelli - Storia dell’arte contemporanea Italo Chiodi - Disegno Giulio Ciavoliello - Storia dell’arte contemporanea Giulio Ciavoliello - Storia dell’arte contemporanea Giulio Ciavoliello - Ultime tendenze nelle arti visive Rosa Maria Cimino - Decorazione guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 279 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 279 152 194 196 112 179 99 163 Antonio Cioffi - Pedagogia e didattica dell’arte Antonio Cioffi - Sociologia dei nuovi media Antonio Cioffi - Sociologia dell’arte Antonio Ciurleo - Disegno architettonico di stile e arredo Roberto Comotti - Scenografia Francesco Correggia - Decorazione Francesco Correggia - Problemi espressivi del contemporaneo 187 Vittorio Corsini Scultura 115 Mario Cresci - Documentazione fotografica 97 Livia Crispolti - Cultura dei materiali di moda 202 Livia Crispolti - Storia della moda 171 Ezio Cuoghi - Regia 208 Antonio D’avossa - Storia dell’arte contemporanea 85 Filippo De Filippi - Architettura degli interni 183 Filippo De Filippi - Scenotecnica 238 Leonida De Filippi - Tecniche extramediali 213 Giuseppe De Juliis - Storia dell’arte medievale 218 Giuseppe De Juliis - Storia delle tecniche artistiche 148 Luisa De Leo - Modellistica 159 Alfred De Locatelli - Plastica ornamentale 250 Alfred De Locatelli - Tipologia dei materiali 239 Flavio De Marco - Tecniche extramediali 209 Andrea Del Guercio - Storia dell’arte contemporanea 217 Andrea Del Guercio - Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea 229 Luce Delhove - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 229 Luce Delhove - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 87 Francesca Della Monica - Audiovisivi lineari 256 Paolo Delle Monache - Formatura 131 Paola Di Bello - Fotografia 133 Paola Di Bello - Fotografia ( Laboratorio di progettazione integrata) 2226 Giuseppe Di Gennaro - Tecniche della scultura 237 Giuseppe Di Gennaro - Tecniche espressive integrate 146 Giuseppe Di Napoli - Metodologia progettuale della comunicazione visiva 247 Giuseppe Di Napoli - Teoria e pratica del disegno prospettico 193 Giacinto Di Pietrantonio - Sistema editoriale per l’arte 248 Giacinto Di Pietrantonio - Teoria e storia dei metodi di rappresentazione 240 Paolo Di Vita Tecniche grafiche speciali 160 Nada Angela Divetta Plastica ornamentale 76 Marina Falco Anatomia artistica 202 Roberto Favaro - Storia della musica e del teatro musicale 177 Lorenza Fenzi - Restauro della fotografia 95 Maria Ferrari - Cromatologia 120 Corinne Ferrari - Estetica 127 129 88 127 Federico Ferrari - Fenomenologia delle arti contemporanee Federico Ferrari - Filosofia dell’arte Rachele Ferrario - Catalogazione e gestione degli archivi Rachele Ferrario - Fenomenologia delle arti contemporanee 143 Sara Fioretta - Letteratura e filosofia del teatro 96 M.Cristiana Fioretti - Cromatologia 241 Mauro Folci - Tecniche performative per le arti visive 174 Luciano Formica - Restauro dei materiali lapidei 84 Cristina Fumagalli - Applicazioni digitali per l’arte 154 Ignazio Gadaleta - Pittura 154 Ignazio Gadaleta - Pittura 155 Renato Galbusera - Pittura 169 Roberto Galeotti - Psicologia dell’arte 245 Roberto Galeotti - Teoria della percezione e psicologia della forma 223 Riccardo Galleni - Tecniche calcografiche sperimentali 151 Paola Gallerani - Organizzazione delle attività editoriali 190 Paolo Gallerani - Scultura 77 Maria Cristina Galli - Anatomia artistica 146 Antonietta Gallone - Metodologie chimico-fisiche 155 Alberto Garutti - Pittura 128 Romano Gasparotti - Fenomenologia dell’immagine 74 Angelo Ghilardi - Ambientazione moda 115 Ada Ghinato - Disegno tecnico e progettuale 74 Luca Ghirardosi Allestimento degli spazi espositivi 160 Vito Giacummo - Plastica ornamentale 256 Elmar Giacummo - Rappresentazione dell’architettura 197 Chiara Giorgetti - Stampa d’arte 94 Paola Giorgi - Costume per lo spettacolo 90 Carlo Gioventu’ - Computer games 222 Gabriele Giromella - Teatro di figura 198 Lorella Giudici - Storia del costume 208 Lorella Giudici - Storia dell’arte contemporanea 175 Augusto Giuffredi Restauro dei materiali lapidei 178 Augusto Giuffredi - Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi 121 Viviana Gravano - Estetica dei new media 190 Nicole Gravier - Semiologia del corpo 156 Gaetano Grillo - Pittura 205 Flaminio Gualdoni - Storia dell’arte antica 219 Chiara Gualdoni - Storia dello spettacolo 164 Carlo Guenzi - Progettazione di allestimenti 245 Rosanna Guida - Teoria della percezione e psicologia della forma 240 Pier Natale Guzzetti - Tecniche multimediali della decorazione 238 Teresa Iaria - Tecniche e tecnologie della pittura 116 Maria Teresa Illuminato - Ecodesign 209 Giovanni Iovane - Storia dell’arte contemporanea guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 280 280 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 243 160 125 225 75 118 129 101 183 161 186 126 128 143 210 173 230 139 123 123 180 104 126 104 122 180 199 156 157 131 166 89 232 182 147 144 226 254 194 150 210 251 169 Margherita Labbe - Tecnologia della carta Romeo Leone - Plastica ornamentale Francesca Liberatore - Fashion design 2 Francesca Liberatore - Tecniche della rappresentazione Danilo Lisi - Analisi del territorio e progettazione del paesaggio Danilo Lisi - Elementi di architettura e urbanistica Andrea Lissoni - Fenomenologia dell’immagine Barbara Loddo - Design Angelo Lodi - Scenotecnica Guido Lodigiani - Plastica ornamentale Guido Lodigiani - Scultura Laura Lombardi - Fenomenologia degli stili Laura Lombardi - Fenomenologia delle arti contemporanee Elisabetta Longari - Linguaggi dell’arte contemporanea Elisabetta Longari Storia dell’arte contemporanea Anna Lucchini - Restauro degli affreschi e dei dipinti murari Bernardino Luino - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Angela Madesani - Informazione per l’arte: mezzi e metodi Gabriele Mandel - Estetica e storia dell’arte mussulmana Gabriele Mandel - Estetica delle religioni orientali Maria Grazia Manigrasso - Scenografia Clara Mantica - Design system Paola Manusardi - Fenomenologia del corpo Dacia Manzoli - Didattica dei linguaggi artistici Francesca Marelli - Estetica delle arti visive Gastone Mariani - Scenografia Anna Mariani - Storia del disegno e della grafica d’arte Franco Marrocco - Pittura Franco Marrocco - Pittura Valentina Martinelli - Fondamenti di psicologia Felice Martinelli - Progettazione di interventi urbani e territoriali Barbara Masala - Chimica propedeutica Ilaria Masetti - Tecniche dell’incisione calcografica Antonio Mastromattei - Scenografia (per il teatro) Mattia Matteucci - Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi Enrico Mazza Liturgia Massimo Mazzone - Tecniche della scultura Gianpaolo Mazzoni - Videoscultura Rudy Melli - Sistemi interattivi Marco Meneguzzo - Museologia e gestione dei sistemi espositivi 1 Marco Meneguzzo - Storia dell’arte contemporanea Roberto Mestroni - Trucco e maschera teatrale Alessandra Miazza - Psicologia dell’età evolutiva 172 Francesco Micheli - Regia 186 Giampiero Moioli - Scultura 130 Elena Molinari - Fondamenti di neuropsichiatria infantile 106 Annamaria Monteverdi Digital video 117 Stefano Moreni - Economia e mercato dell’arte 246 Luca Mosso - Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo 203 Paolo Mottana - Storia della pedagogia 124 Cristina Muccioli - Etica della comunicazione 181 Enrico Mulazzani - Scenografia 99 Sergio Nannicola - Decorazione 91 Ercole Negroni - Comunicazione e valorizzazione delle collezioni museali 92 Ercole Negroni - Comunicazione espositiva 140 Marco Negroni - Interaction design 255 Marco Negroni - Web design 87 Chiara Nenci - Beni culturali dell’età contemporanea 150 Chiara Nenci - Museologia e storia del collezionismo 211 Chiara Nenci - Storia dell’arte contemporanea 138 Domenico Nicolamarino - Illuminotecnica 239 Davide Nido - Tecniche extramediali 182 Armando Nobili - Scenografia (per il cinema e tv) 1 81 Riccardo Notte - Antropologia culturale 82 Riccardo Notte - Antropologia delle società complesse 185 Angela Occhipinti - Scrittura creativa 110 Eva Olah - Disegno 131 Michele Oldani - Fondamenti di psicologia 149 Rosita Onofri - Modellistica (figurino e modello) 134 Joe Oppedisano - Fotografia (ritratto e moda) 137 Carlo Orecchia - Iconografia biblica 142 Carlo Orecchia - Letteratura biblica 137 Piero Orsi - Graphic design 167 Piero Orsi - Progettazione grafica 89 Jacopo Osticioli - Chimica per restauro dell’arte contemporanea 110 Maria Teresa Padula - Disegno 177 Mariachiara Palandri - Restauro della carta 214 Annunziata Pani - Storia dell’arte medievale 218 Annunziata Pani - Storia delle arti appilcate 230 Laura Panno - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 199 Anty Pansera - Storia del design 164 Daniele Paolin - Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale 2° 144 Paola Parisi - Litografia 111 Lucia Parma - Disegno 195 Loredana Parmesani - Sociologia dei processi culturali 130 Fabrizio PavoneFondamenti di psichiatria 119 Gianfilippo Pedote - Elementi di produzione video 224 Massimo Pellegrinetti - Tecniche del marmo guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 281 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 281 141 141 100 192 77 88 191 248 250 233 113 113 184 83 252 80 185 157 158 117 211 212 188 215 86 165 253 145 215 172 151 122 86 103 108 130 111 189 234 216 249 168 132 118 237 e delle pietre dure Antonello Pelliccia - Landscape design Antonello Pelliccia - Landscape design Marco Pellizzola Decorazione Gabriele Perretta - Semiotica dell’arte Guido Pertusi - Anatomia artistica Mariella Perucca - Beni culturali e ambientali Mariella Perucca - Semiologia e retorica dei sistemi espositivi Mariella Perucca - Teoria e storia dei beni culturali Mariella Perucca - Teorie del paesaggio Massimo Petringa - Tecniche dell’incisione calcografica Davide Petulla’ - Disegno architettonico di stile e arredo Davide Petulla’ - Disegno e rilievo dei beni culturali Alessandra Picchi - Scenotecnica Renzo Piccinin - Applicazioni digitali per l’arte Cloe Piccoli - Ultime tendenze nelle arti visive Antonietta Pierno Anatomia artistica Davide Pinardi - Scrittura creativa Stefano Pizzi - Pittura Stefano Pizzi - Pittura Francesco Poli - Economia e mercato dell’arte Francesco Poli - Storia dell’arte contemporanea Elena Pontiggia - Storia dell’arte contemporanea Alessandra Porfidia - Scultura Francesco Porzio - Storia dell’arte moderna Michele Premoli - Architettura sacra Alberto Prina - Progettazione di allestimenti Alberto Prina - Urban design Raffaella Pulejo - Metodologia e teoria della storia dell’arte Raffaella Pulejo - Storia dell’arte moderna Loredana Putignani - Regia Domenico Quaranta - Net art Emanuele Quinz - Estetica delle interfacce Geremia Renzi - Arti applicate e tipologia dei materiali M.Carla Ricotti - Design dell’accessorio (per il costume) Sergio Rigutto - Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo Paolo Risaro - Fondamenti di psichiatria Rocca - Disegno Roberto Rocchi - Scultura Nadia Rognoni - Tecniche di fonderia Valter Rosa - Storia dell’arte moderna Valter Rosa - Teoria e storia dei metodi di rappresentazione Rosa Paolo - Progettazione multimediale Roberto Rosso - Fotografia Roberto Rossi - Elementi di morfologia e dinamica della forma Giuseppe Sabatino - Tecniche e tecnologie 236 158 159 205 78 191 134 170 221 145 249 176 189 102 121 223 149 165 133 212 148 138 132 102 231 231 125 166 91 219 220 254 80 97 246 176 200 216 100 78 162 della decorazione Remo Salvadori - Tecniche e tecnologie delle arti visive Nicola Salvatore - Pittura Nicola Salvatore - Pittura Renzo Salvi - Storia della televisione e dello spettacolo televisivo Paola Salvi - Anatomia artistica Paola Salvi - Semiologia del corpo Augustin Sanchez - Fotografia digitale Luca Scacchetti - Rappresentazione dell’architettura Luca Scarlini - Storia e teoria della scenografia Sandro Scarrocchia - Metodologia della progettazione Sandro Scarrocchia - Teoria e storia del restauro Giovanna Scicolone - Restauro dell’arte contemporanea Filippo Scimeca - Scultura Roberto Semprini - Design Pierangelo Sequeri - Estetica del sacro Norberto Serana - Tecniche audiovisive per web Takashi Shimura - Museografia 1 Takashi Shimura - Progettazione di allestimenti Cesare Somaini - Fotografia (architettura e paesaggio) Luisa Somaini - Storia dell’arte contemporanea Vincenzo Sorrentino - Metodologie e tecniche dell’affresco Aldo Spoldi - Illustrazione Alessandra Spranzi - Fotografia Filomena Antonia Stelitano - Design del gioiello Filomena Antonia Stelitano - Tecniche dell’incisione Grafica d’arte Filomena Antonia Stelitano - Tecniche dell’incisione Grafica d’arte Nanni Strada Fashion design 1 Daniele Suffritti - Progettazione di software interattivi Elisabetta Susani - Comunicazione e valorizzazione dei beni archivistici Elisabetta Susani - Storia e documentazione dei beni architettonici 1 Elisabetta Susani - Storia e documentazione dei beni architettonici 2 Elisabetta Susani - Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici Tiziana Tacconi - Anatomia artistica Tiziana Tacconi - Cromatologia Lorenzo Taiuti - Teoria e metodo dei mass media Duilio Marco Tanchis - Restauro del legno Valeria Tassinari - Storia della decorazione Paolo Thea - Storia dell’arte moderna Carlo Tognolina - Decorazione Laura Tonani - Anatomia artistica Laura Tonani - Principi e tecniche della terapeutica guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 282 282 INDICE ANALITICO PER DOCENTI artistica 1 243 Maria Antonietta Tovini - Tecniche sartoriali per il costume 203 Giovanni Trabucco - Storia della religiosità popolare 107 Davide Tranchina - Direzione della fotografia 213 Dario Trento - Storia dell’arte contemporanea 217 Dario Trento - Storia dell’arte moderna 93 Sita Trini Castelli - Concept planning 120 Antonio Tumulillo - Estetica 101 Giuseppe Ulian - Design 192 Silvia Vaccaneo - Serigrafia 240 Silvia Vaccaneo - Tecniche grafiche speciali 79 Tiziana Valzelli - Anatomia artistica 204 Tiziana Valzelli - Storia dell’architettura e dell’urbanistica 96 Dany Vescovi - Cromatologia 255 Federico Vescovo - Xilografia 181 Emiliano Viscardi - Scenografia 105 Gisella Vismara - Didattica per il museo 105 Gisella Vismara - Didattica per il museo 168 Hubert Westkemper - Progettazione spazi sonori 221 Fabio Zanzotto - Storia e teoria dei nuovi media 114 Serena Zen - Disegno geometrico-architettonico (corso propedeutico per recupero debito formativo) 83 Eleonora Zullo - Applicazioni digitali per l’arte 188 Carmelo Zullo - Scultura SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 258 Concezioni tecniche dei maestri del primo Novecento italiano - Graziella Sarno 258 Disegno - Sabina Capraro Colantuoni 259 Disegno anatomico - Maria Tcholakova 259 Disegno architettonico - Serena Laura Forti 260 Disegno del modello - Massimo Zuppelli 260 Disegno per pittura - Jacopo Cascella 261 Illustrazione - Elisabetta Golinelli 261 Incisione - Matteo Giannini 262 Scenografia - Serena Zen 262 Tecniche del disegno - Luciana Manelli INDICE ANALITICO PER DOCENTI 258 260 259 261 261 262 258 Sabina Capraro Colantuoni - Disegno Jacopo Cascella - Disegno per pittura Serena Laura Forti - Disegno architettonico Matteo Giannini - Incisione Elisabetta Golinelli - Illustrazione Luciana Manelli - Tecniche del disegno Graziella Sarno - Concezioni tecniche dei maestri del primo Novecento italiano 259 Maria Tcholakova - Disegno anatomico 262 Serena Zen - Scenografia 260 Massimo Zuppelli - Disegno del modello guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 283 guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 284 guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 285 guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 286 guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 287 guida_programmi_257-288 16-04-2010 8:27 Pagina 288