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BRERA
GUIDA AI CORSI 2009 2010
MILA NO
Il presente volume è stato redatto sulla base d’informazioni fornite direttamente dai docenti. Si fa presente che programmi,
insegnamenti e docenti possono comunque subire delle variazioni.
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Coordinamento e cura
Francesca Follia
Redazione e segreteria organizzativa
Francesca Follia
Ayesha Frati
Traduzione
Elisabetta Solca
Progetto grafico e impaginazione
Piero Orsi
Centro Stampa e Progetti
dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Hanno collaborato:
per le tabelle e per il progetto di copertina
Greta Rosset e Gloria Peruchetti
studentesse del corso di Graphic Design
Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa
docente Piero Orsi
per l’impaginazione
Daniela Colagiovanni
tecnico didattico
Editore
Accademia di Belle Arti di Brera
Via Brera, Milano
Chiuso in redazione il 29 gennaio 2010.
I materiali fotografici e testuali sono di proprietà di Accademia di Belle Arti di Brera,
editore della presente pubblicazione.
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INDICE
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Presentazione
Organi di governo
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Dipartimenti - Nucleo di valutazione - Consulta studenti
Cenni storici
Raccolte storiche
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Historical background
Bibliografia
7
11
13
Offerta formativa
Piani di studio: corsi di diploma di primo livello
18
20
Piani di studio: corsi di diploma di secondo livello
Programmi dei corsi
40
73
Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici
Servizi - Iscrizioni - Informazioni
257
263
Indice analitico per discipline
Indice analitico per docenti
277
Indice analitico Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici
282
271
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C
on questa edizione della Guida dello studente inauguro il mio primo anno come Direttore di questa Accademia che sono onorato di dirigere dopo aver insegnato
per molti anni e aver collaborato alla vicedirezione con
il mio predecessore.
La Guida dello studente oltre a raccontare la storia della nostra Accademia, è uno strumento di orientamento sia per gli studenti della scuola secondaria sia per coloro che sono già iscritti ai corsi e
possono così facilmente accedere a tutta l’offerta formativa. Insieme al Consiglio Accademico, ai Coordinatori, ai docenti e con il contributo dell’amministrazione siamo
riusciti a portare avanti, prima con la sperimentazione
e poi con l’approvazione ministeriale, un’offerta formativa innovativa con nuovi modelli didattici.
Da sempre la nostra Accademia ha un alto tasso di
internazionalizzazione, gli iscritti stranieri provengono da 49 paesi del mondo. Il progetto Erasmus, attivo ormai da numerosissimi anni, ha consentito lo
scambio culturale con le più importanti istituzioni
europee e internazionali a tutti i livelli, permettendo
ai nostri studenti di farsi conoscere all’estero. L’Accademia di Brera, nel corso della sua storia, ha formato grandi artisti, l’obiettivo rimane sempre quello di
continuare nella formazione artistica di qualità rendendola sempre migliore e adeguandola alle nuove
esigenze del mondo del lavoro, senza mai dimenticare la tradizione.
Lo sviluppo dei bienni ci consente, oggi, di confrontarci con il sistema universitario a livello paritario.
E’ di questi giorni la novità della trasformazione del corso di perfezionamento in Teoria e pratica della terapeutica artistica in
Biennio di secondo livello. Siamo l’unica Accademia in Italia a rilasciare un diploma accademico di secondo livello in Terapeutica
artistica e a formare una figura professionale di Artista/terapista.
Vogliamo continuare ad essere punto di riferimento della formazione artistica all’interno del territorio lombardo e italiano affinché continui il riconoscimento della produzione artistica dei
nostri studenti, attestata dalla loro affermazione in tutto il mondo.
Gastone Mariani
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ORGANI DI GOVERNO
PRESIDENTE
Gabriele Mazzotta
DIRETTORE
Gastone Mariani
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
Anna Virno
VICEDIRETTORE
Ignazio Gadaleta
VICEDIRETTORI AGGIUNTI
Paola Salvi
Dario Trento
CONSULENTE DEL DIRETTORE
Gabriele Giromella
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Gabriele Mazzotta
Consiglieri
Gastone Mariani
Roberto Comotti
Silvia De Rosa
* In attesa di nomina
Segretario
Anna Virno
REVISORI DEI CONTI
Presidente
Pietro Floriddia
Componenti
Elena Minnuichi
Liana Serra
CONSIGLIO ACCADEMICO
Presidente
Gastone Mariani
Docenti
Valerio Ambiveri
Paola Ballesi
Giuseppe Bonini
Vito Bucciarelli
Francesco Correggia
Franco Marrocco
Laura Panno
Antonello Pelliccia
Raffaella Pulejo
Sandro Scarrocchia
Studenti
Fabio Bertozzi
Erica Quida
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DIPARTIMENTI - NUCLEO DI VALUTAZIONE - CONSULTA STUDENTI
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Preside
Franco Marrocco
Direttore della Scuola di Pittura
Andrea B. Del Guercio
Direttore della Scuola di Scultura
Massimo Pellegrinetti
Direttore della Scuola di Decorazione
Giuseppe Sabatino
Direttore della Scuola di Grafica
Bernardino Luino
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Preside
Paolo Rosa
Direttore della Scuola di Scenografia
Tiziana Campi
Direttore della Scuola di Restauro
Sandro Scarrocchia
Direttore della Scuola
di Progettazione Artistica per l'Impresa
Antonello Pelliccia
Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie dell'Arte
Ezio Cuoghi
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL' ARTE
Preside
Flaminio Gualdoni
Direttore della Scuola di Discipline
della Valorizzazione dei Beni Culturali
Mariella Perucca
Direttore della Scuola di Comunicazione
e Didattica dell'Arte
Raffaella Pulejo
NUCLEO DI VALUTAZIONE
Presidente
Paola Ballesi
Membri
Enrico Ingrilli
Giuseppe Maraniello
CONSULTA STUDENTI
Presidente
Dario Micci
Componenti
Fabio Bertozzi
Silvia De Rosa
Cristiano Belotti
Erica Quida
Agnese Romanò
Segretario
Erica Dellafortuna
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CENNI STORICI
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rera è un nome molto antico. Il termine braida, riferito a uno spiazzo erboso o una sterpaglia, contiene una radice linguistica longobarda. Su questo
prato, a cominciare dal 1229, i frati Umiliati costruiscono la chiesa di Santa Maria e il loro convento che viene a
delimitare quel brolo naturale. Con la soppressione dell’ordine, alla fine del Cinquecento, i Gesuiti occupano l’edificio
e lo trasformano poi nell’imponente palazzo progettato da
Francesco Maria Richini (1627-1658), imprimendo al complesso il carattere “educativo” che ancora oggi gli riconosciamo: collegio e scuola, orientati sul grande cortile porticato, a
doppio ordine di logge, cui viene annessa una biblioteca, un
giardino dei Semplici e una Specola.
La storia del palazzo di Brera è una storia per fasi che insieme si
succedono e si sovrappongono, modificandosi di segno, distinto ma affine, e anche la storia complessa di nuclei che progressivamente si aggregano intorno a un unico centro, cioè a
quella funzione originale, quindi nel tempo parzialmente si dividono. Giusto dopo la soppressione della Compagnia di Gesù
nel 1772, per la politica illuminata dell’imperatrice Maria Teresa, attorno all’asse concreto e simbolico della biblioteca, alla
quale viene incorporata la cospicua libreria del conte Carlo
Pertusati, il palazzo si converte in un edificio destinato alla
pubblica educazione, sede delle principali istituzioni di cultura
milanesi: oltre alle nuove scuole laiche (Ginnasio Inferiore e
Superiore, Scuole Palatine), la Biblioteca Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico, il Laboratorio di Chimica,
la Società Patriottica di Agricoltura, cui si aggiunge per ultima
l’Accademia di Belle Arti (1776), in un’armonica fusione enciclopedica di scienze, lettere ed arti. Con la costruzione del portale di entrata ad opera di Giuseppe Piermarini, primo
professore di architettura, anche la facciata assume il suo
aspetto caratteristico. L’arrivo dei Francesi e le riforme rivoluzionarie avviate a partire dal 1798 decidono di una nuova centralità per l’Accademia, in nome del “pubblico beneficio delle
belle arti”, per opera del suo segretario, il pittore Giuseppe Bossi, singolare figura di intellettuale giacobino (1801-1807). E’
da questo momento che l’istituto, oltre che delle consuete dotazioni didattiche, viene corredato di una Galleria delle statue in
gesso, di una Biblioteca specializzata per la formazione degli
artisti, corredata anche di stampe e disegni, di un Archivio, di
un Gabinetto Numismatico e del Museo di Antichità lombarde
(opere provenienti da scavi cittadini o da monumenti milanesi
danneggiati): materiali che in buona parte - tranne questi ultimi - risultano ancora presenti nelle raccolte dell’Accademia.
Ma soprattutto è in questo periodo che, a seguito dell’incameramento dei beni ecclesiastici, si va delineando il primo nucleo
di una nuova Galleria (1806), dove alle opere di pittura degli
“antichi”, tolti dalle chiese, si affianca una Sala delle opere dei
“moderni”, insieme a un Gabinetto dei Ritratti dei Pittori: i
modelli del passato messi didatticamente a confronto con le invenzioni del presente. La grandiosa Pinacoteca, formata dai dipinti provenienti da tutto il territorio del regno d’Italia,
inaugurata nel 1809, in occasione del compleanno di Napoleone, porta di necessità la realizzazione al primo piano di saloni
Bassano Daniele. Giotto fanciullo.
Premio di II grado per la scultura. Gesso (n. II.3.1).
luminosi, destinati all’esposizione, tanto da inglobare, oltre ad
alcune aule del convento gesuitico, anche - come è ancora visibile - la parte superiore dell’antica chiesa di Santa Maria, fino
ad allora rimasta intatta. Il cortile di Brera per Stendhal, in visita nel 1816 al Museo, è più bello di quello del Louvre. A cominciare da questi anni, oltre che un palazzo, Brera diventa sempre
più un luogo. Di lavoro, di studio, ma anche di visita e di transito. Lungo il loggiato del cortile principale, sullo scalone e nei
corridoi del piano terreno, cresce una sorta di pantheon delle
glorie patrie, già iniziato da Giuseppe Bossi, che ancora oggi
conserva le lapidi e le statue dei principali scienziati, letterati
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CENNI STORICI
che legarono il proprio nome alla grandezza di Milano (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, ecc.) e dei maestri che insegnarono in Accademia (Giuseppe Franchi, Giocondo e Giacomo
Albertolli, Pompeo Marchesi, ecc.). In questi stessi anni prende
il via l’evento periodico delle Esposizioni di Brera, rassegna annuale delle opere migliori degli allievi e della produzione artistica contemporanea, italiana e straniera, riferimento
privilegiato per collezionisti e mercanti, motore di un nuovo sistema delle arti. E in parallelo si diffonde la consuetudine di
studi e gallerie dislocati per l’intero quartiere intorno al palaz-
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la autonomia e, simmetricamente alla decadenza d’uso dei
modelli che erano serviti per l’apprendimento, comincia il trasferimento fuori dal palazzo di buona parte delle collezioni che
vanno a incrementare i nuovi istituti museali della città: il Museo Patrio Archeologico, il Gabinetto Numismatico. Nel 1882 la
Pinacoteca viene disgiunta dall’Accademia, quindi nel 1902
una fetta della Galleria d’Arte Moderna passa al Castello Sforzesco. La riforma di Giovanni Gentile e, nel 1926, il distacco al
Politecnico della Scuola di Architettura, assimileranno Brera a
tutte le altre accademie. Comincia da questo punto la storia
Francesco Hayez. Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo.
1867. Olio su tela.
zo. Così la grande statua del Marte pacificatore di Antonio Canova (1809), destinata in origine al Foro Bonaparte, collocata
dal 1862 al centro del cortile, viene a suggellare l’immagine
moderna dell’Accademia che ci è familiare, forte della sua
ascendenza neoclassica. Durante il periodo romantico la reputazione dell’istituto resta altissima, per la presenza di artisti di
spicco, come Francesco Hayez, e per le molteplici competenze,
fra cui il controllo sulla pianificazione urbana e la tutela dei
monumenti, attraverso la Commissione d’Ornato, e la raccolta
di documentazione sulla storia dell’arte lombarda. Con la nascita della nazione italiana, inizia una progressiva perdita del-
esclusiva dell’Accademia come scuola. Se questo confine e, non
a caso, segna il limite di crescita delle raccolte storiche, rimane
costante lungo il Novecento l’attrazione esercitata dall’istituzione, nell’alternarsi di personalità importanti che a Brera si
formano e/o insegnano : Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo
Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani,
Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto
Melotti e, più di recente, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea
Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. Tanto che,
almeno fino a metà del secolo, si può dire Brera abbia rappresentato quasi una patria per tutti gli artisti.
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RACCOLTE STORICHE
Fondi archivistici
Archivio storico. 1430 faldoni e 195 registri. Riguarda tutte le attività dell’Accademia a partire dall’inizio dell’Ottocento:
quella didattica, di promozione - Esposizioni -, quella di tutela, svolta fino all’inizio del Novecento - Esportazioni e Ornato
città -. Quest’ultima sezione è uno strumento fondamentale per la progettazione del restauro. Per il Settecento la documentazione è conservata all’Archivio di Stato di Milano, Fondo Studi. In archivio si conserva il manoscritto delle Memorie di Francesco Hayez; alcune lettere autografe di soci onorari illustri.
Fondo Ballo. Conserva la documentazione manoscritta e a stampa sull’arte italiana degli anni Cinquanta/Sessanta del Novecento, raccolta da Guido Ballo in preparazione dell’opera La linea dell’arte moderna.
Biblioteca storica
15.800 volumi, raccolti a partire dal 1805, cui sono da affiancare 3.500 volumi provenienti dal legato Ala Ponzoni, ora in deposito presso la Biblioteca Braidense. Si è formata a partire dal ricco nucleo di volumi di provenienza francese e inglese acquistati
da Giuseppe Bossi. E’ costituita da trattatistica d’arte, iconologia cinque/seicentesca, repertori di primo Ottocento, riviste internazionali e cataloghi di musei e esposizioni di secondo Ottocento. Legati delle biblioteche di Francesco Hayez e di Camillo Boito,
connessi alla storia dell’istituzione; del marchese Ala Ponzoni e di Giovanni Morelli.
Collezioni artistiche
Le collezioni si sono formate nell’ambito delle tre attività fondamentali dell’Accademia di cui si è accennato (dalle origini agli anni Venti del Novecento): educativa, espositiva, di documentazione e tutela. Alla prima si riferisce la cosiddetta suppellettile didattica: modelli (calchi in gesso, stampe, disegni originali, fotografie) e prove grafiche degli allievi, quindi le prove del Pensionato
romano, disegni e opere di pittura e scultura. Alla seconda si connettono le opere risultate vincenti ai Grandi Concorsi, esposte alle
mostre periodiche, e gli acquisti del fondo esposizioni. Con la terza si spiegano numerose donazioni e alcune permanenze di opere antiche, appartenenti originariamente alla Pinacoteca, prima della separazione nel 1882.
Dipinti. 600 opere ca., di cui una cinquantina antichi, 100 novecenteschi, i restanti dell’Ottocento comprendenti opere dei
concorsi di Brera (Premio Mylius, Canonica), lasciti, legati e donazioni all’Accademia (Hayez, Ala Ponzoni, Stampa, ecc.).
Sculture. 800 opere ca., prevalentemente ottocentesche, tra cui 700 calchi didattici in gesso dall’antico e da modelli rinascimentali, e 100 fra modelli originali e sculture in marmo e terracotta, provenienti dalle esposizioni.
Disegni. 6.300 fogli ca., sette/ottocenteschi, dei quali quasi 2.000 di architettura (prevalentemente concorsi, insieme a piccoli fondi, es. Quarenghi), 350 di scenografia (fratelli Galliari) e i restanti di figura: fra questi, 50 ca. accademie di nudo settecentesche di provenienza romana, quindi gli album Appiani, Bossi e Hayez.
Stampe. 3.200 ca. fogli sciolti sette/ottocenteschi, fra i quali l’intero corpus di Raffaello Morghen, le incisioni “sceniche” acquerellate di Alessandro Sanquirico e numerosi. bulini e litografie di traduzione.
Fotografie. 28.000 positivi, fra i quali, oltre agli acquisti Braun, Alinari, Brogi, Sommer e Moscioni, i lasciti Hayez (carte salate di Luigi Sacchi), Mongeri, Boito, Carotti e la fototeca di Gustavo Frizzoni.
Raccolte storiche - Coordinatore: Francesca Valli - tel. 02-86955240.
[email protected].
Archivio, biblioteca storica - Responsabile: Valter Rosa - tel. 02/86955240.
[email protected] - [email protected].
Dipinti - Responsabile: Chiara Nenci.
Sculture - Responsabile: Luisa Somaini.
Disegni, stampe, fotografie - Responsabile: Francesca Valli.
Arredo storico - Responsabile: Giuseppe de Juliis.
Segreteria: Roberta Peccatiello.
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HISTORICAL BACKGROUND
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rera is a very ancient name. The term braida, is
referred to a grassy or a weed-covered land, in which
there is a longobardic linguistic root. On this
ground, since 1229, the monastic order of the friars
“Umiliati” built the church of Saint Mary and their convent
that limits that natural area. With the suppression of the
order, at the end of the fourth century, the Jesuits occupy the
building and transform it into the imposing building planned by Francesco Maria Richini (1627-1658), giving to the
complex the “educational” character that is still present
today: college and school, oriented towards the huge colon-
nade (patio), in a double order of loggias, in which, a library, the garden of the “Semplici” and a Specola are annexed.
The history of Brera’s building is a history divided into different phases that follow and fall together into each other
changing their pattern, distinct but similar, a complex story
of two nucleuses, that progressively gather around a single
one, therefore through the time they partially divide themselves. Right after the suppression of the Company of Jesus in
1772, thanks to the illuminated politic of the empress Maria
Teresa, around the concrete and symbolic axle of the library,
to which the conspicuous bookstore of the count Carlo Per-
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HISTORICAL BACKGROUND
tusati is incorporated, the palace is converted into a building
for public education, centre of the main cultural institutions
and events of Milan: besides the new secular schools (Inferior and Superior Grammar school, Palatine Schools), the
Braidense Library, the Astronomic Observatory, the Botanical
Garden, the Chemistry Laboratory, the Patriotic Society of
Agriculture, to which is added last but not least the Academy
of Fine Arts (1776), in a harmonic encyclopaedic fusion of
sciences, Letters and Arts. With the construction of the main
entrance portal built by Giuseppe Piermarini, first architectural teacher, the façade assumes its characteristic aspect.
The arrival of the French and their revolutionary reforms
that began in 1798 decided the centralization of the academy, in the name of the “public benefit of the fine arts”, by
the will of its secretary, the painter Giuseppe Bossi, unique
figure of Jacobin intellectual (1801-1807). It’s since then,
that the institute it’s equipped with a Gallery of chalk statues,
with a specialized Library for the formation of the artists,
also supplied with a collection of prints and sketches, with an
archive, with a Numismatic Stamp Hall and with a Museum
of Lombard Antiques (handcrafts coming from city excavations or from damaged Milanese monuments): materials
that in major part - except these last ones - they still result
present in the collection of the Academy. But most of all it’s
in this period, after the confiscation of ecclesiastical goods,
that slowly starts the first nucleus of a new Gallery (1806),
where beside the works of antique painting removed from
churches, is located a Room of modern works together with
an Expo of the Portraits of various Painters: the models of
the past are put didactically in comparison with the inventions of the present. The majestic Pinacoteca (Gallery), formed by paintings from the whole territory of the Italian Kingdom, inaugurated in 1809, in occasion of Napoleon’s birthday, brings to the realization of the first floor with bright
spaces, destined to the exposure, in order to enclose some
classrooms of the Jesuit convent and - as it is still visible
today - the superior part of the ancient church of Saint
Maria, until then intact. For Stendhal, visiting the Museum
in 1816, Brera’s court it’s more beautiful than the Louvre’s
one. Starting from these years, besides being a palace, Brera
becomes more and more a place where to work, study, but
also visit and transit. Along the open alley of the principal
court, on the main staircase and in the corridors of the
ground floor, grows a sort of pantheon of the country glories,
already started by Joseph Bossi, that still today preserve the
headstones and the statues of the principal scientists, literates that linked their own name to the greatness of Milan
(Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, etc.) and of the teachers
that taught at the Academy (Giuseppe Franchi, Giocondo
and Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, etc.). In these
same years takes place the periodical event of Brera’s Exposures, annual review of the student’s best works and of the
contemporary artistic production, Italian and foreign, privileged reference for collectors and merchants, engine of a new
system of the arts. At the same time it spreads the custom of
studies and galleries displayed through the whole district
around the building. The great statue of Antonio Canova’s
“Marte pacificatore” (1809), destined in origin to the Foro
Bonaparte, collocated since 1862 in the centre of the court,
seals the modern image of the academy that it’s familiar for
us, strong in its neoclassic ancestry. During the romantic
period the reputation of the institute is very high, thanks to
the presence of important artists, such as Francesco Hayez,
and for the manifold competences, among which the control
of the urban planning and the preservation of the monuments, through the Committee of Ornato, and the collection
of documentation on the history of the art in Lombardy.
With the birth of the Italian nation, a progressive loss of autonomy begins and, symmetrically to the decadence of the
use of learning models, a good part of the collections are
transferred to permit to increase the new museum institutes
of the city out of the building: the Museum Patrio Archeologico, the Numismatic Cabinet. In 1882 the Pinacoteca is separated from the academy, therefore in 1902 a part of the
Modern Art Gallery goes to Sforzesco Castle. The reform of
Giovanni Gentile and, in 1926, the destination to the Polytechnic of the School of Architecture, will put Brera at the same level of all other academies.
From now the exclusive history of the academy as a school
begins. If this border, and not by chance, marks the limit of
the historical collections growth, remains constant along the
Nine hundred the attraction practiced by the institution, alternating important personalities that form themselves
and/or teach in Brera: Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani,
Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti and, later, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea
Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. We can
affirm that, at least until the half of the century, Brera had
almost represented a country for all the artists.
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BIBLIOGRAFIA
Fonti
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A. CAIMI, L’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano, Milano 1873
Storia
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G. DEL CONVITO, Le origini dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, “Archivio storico lombardo”, fasc. IV, dic. 1933, pp. 472
E. TEA, L’Accademia di Belle Arti a Brera, Milano, Firenze 1941
S. SAMEK-LUDOVICI, Piano di riforma di P. P: Giusti per l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano nel 1780, in Accademia di
Brera: Atti (1896-1948), Milano 1948.
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M.G. BORGHI, L’Accademia di Brera e il suo archivio di storia e d’arte, in Accademia di Brera: Atti (1896-1948), Milano 1948
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Pinacoteca di Brera. Dipinti dell’Ottocento e del Novecento. Collezioni dell’Accademia e della Pinacoteca, a cura di F. Mazzocca, 2 voll., Milano 1993-94.
Le raccolte storiche dell’Accademia di Brera, a cura di G. Agosti e M. Ceriana, “Quaderni di Brera” 8, Centro Di, Firenze 1997.
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catalogo della mostra a cura di G. Zucconi e F. Castellani, Padova 2000, pp. 31-34.
M. PIVETTA, La donazione Cernuschi dell’album Vallardi. Una raccolta di disegni di Andrea Appiani all’Accademia di Brera,
“Annuario dei Musei Civici di Monza”, n. 0, 2000, pp. 88-94.
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M. C. GOZZOLI, Contributi alle esposizioni di Brera 1805-1859, in Istituzioni e strutture espositive in Italia. Secolo XIX: Milano,
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BIBLIOGRAFIA
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( Rancate, Pinacoteca Zust), a cura di L. Pedrini Stanga, Lugano 1992, pp. 21-27
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G. RICCI, La cultura architettonica e l’insegnamento accademico a Milano all’inizio dell’Ottocento, in Pietro Bianchi, catalogo
della mostra ( Rancate, Pinacoteca Zust) a cura di N. Cavadini, Milano 1995, pp. 41-55.
G. RICCI, Boito e la didattica delle arti decorative, in Camillo Boito. Un’architettura per l’Italia unita, catalogo della mostra a
cura di G. Zucconi e F. Castellani, Padova 2000, pp. 140-145.
M. OLIVARI, Contributi documentari sulla prima attività degli istituti di tutela: Molteni, “ispettore” di Brera, in Giuseppe Molteni, catalogo della mostra (Milano, Poldi Pezzoli), a cura di F. Mazzocca, Milano 2000, pp. 59-68.
F. MAZZOCCA, C. CASTELLANI, E. ORSINI, Nella Milano neoclassica: tra la corte e l’Accademia di Brera, in Il trionfo dell’Ornato. Giocondo Albertolli, catalogo della mostra ( Rancate, Pinacoteca Zust), a cura di E. Colle, F. Mazzocca, Milano 2005, pp.129-139
D. Trento, Calchi e copie dalla Certosa di Pavia per la storia dell’arte lombarda, in La Certosa di Pavia e il suo museo. Ultimi
restauri e nuovi studi, atti del convegno, Pavia 2005.
D. Trento, La conservazione dei monumenti a Milano dall’amministrazione austriaca a Camillo Boito. in Dall’industria artistica alla conservazione dei manufatti: attualità di Alois Riegl, atti del convegno Accademia di Brera 2006, in corso di stampa.
Studi sulla formazione degli artisti nell’ambito del Progetto Finalizzato CNR, Il tirocinio artistico a Brera
nella prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota per una bancadati per le accademie di belle arti.
S. SUSINNO, Diffusione del classicismo romano nella formazione artistica dell’Accademia di Brera, in La pittura romana dal
Protoneoclassicismo al Neoclassicismo e le sue diramazioni nell’area italiana, atti del convegno Ravello 1997, Firenze 2001.
F. VALLI, Scuola di Prospettiva 1800- 1860. Una ricerca sulla formazione artistica a Brera, “Disegnare idee e immagini”, VII
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R. CASSANELLI, Tra soppressioni austriache e requisizioni napoleoniche. Il ruolo di Mantova nella fondazione delle raccolte d’arte dell’Accademia di Brera, in L’abbazia di S. Benedetto in Polirone, atti del convegno di studi in occasione del bicentenario
della soppressione napoleonica, 1998.
S. SUSINNO, Le accademie di Domenico Corvi, in Domenico Corvi, catalogo della mostra (Viterbo, Museo della Rocca Albornoz), a
cura di V. Curzi e A. Lo Bianco, Roma 1998, pp. 173- 189.
F. VALLI, L. GOFFI, V. ILLIANO, Il tirocinio artistico a Brera nella prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota di una bancadati per
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Superiore di Pisa, VIII (1998), 1, pp. 7-20.
F. VALLI, Modelli romani all’Accademia di Brera, in Domenico Corvi, catalogo della mostra (Viterbo, Museo della Rocca Albornoz),
a cura di V. Curzi e A. Lo Bianco, Roma 1998, pp. 190- 197.
F. VALLI, L. GOFFI, V. ILLIANO, Il tirocinio artistico a Brera nella prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota di una bancadati per
le accademie di belle arti, “Bollettino d’informazioni. Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali”, Scuola Normale di
Pisa, VIII (1998), 1, pp. 7- 20.
R. CASSANELLI, Giuseppe Bossi e la riforma dell’Accademia di Brera, in Ideologie e patrimonio storico-culturale nell’età rivoluzionaria e napoleonica. A proposito del Trattato di Tolentino, atti del convegno Tolentino 1997, Roma 2000, pp. 221- 250.
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Giuseppe Parini, atti del convegno Milano 1999, Bologna 2000, pp. 1003-1021
A. OLDANI, La Scuola d’ornato dell’Accademia di Brera: materiali e modelli, in L’amabil rito. Società e cultura nella Milano di
Giuseppe Parini, atti del convegno Milano 1999, Bologna 2000, pp. 1023-1044.
F. VALLI, La formazione all’Accademia di Brera, in Giovanni Battista Dell’Era (1765- 1799). Un artista lombardo nella Roma neoclassica, catalogo della mostra (Treviglio, Museo Civico) a cura di E. Calbi, Milano 2000, 45- 51.
F. VALLI, L’insegnamento della pittura a Brera nell’Ottocento. Alcune osservazioni, in Dall’Accademia all’atelier. Pittori tra Brera e il Canton Ticino nell’Ottocento, catalogo della mostra (Rancate, Pinacoteca Cantonale Zust) a cura di M. A. Previtera e S.
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BIBLIOGRAFIA
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bene pubblico nella Milano napoleonica: dalla formazione accademica alle professioni. Ricerca funanziata dal Consiglio
Nazionale delle Ricerche, nall’ambito “Progetto giovani 2000”
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La ricerca di un’appartenenza 1803- 1870, catalogo della mostra (Museo di Belle Arti, Lugano) a cura di R. Chiappini, Lugano 2001, pp. 105- 123
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modèles culturels et esthétiques a l’époque moderne, atti del colloque dell’Università di Grenoble 2000, Grenoble 2003, pp. 127-137.
F. VALLI, Milano: le collezioni didattiche di Brera e il loro sistema, in Accademie e Accademismo 1770-1870, giornate di studi in
ricordo di Stefano Susinno, Villa Medici, Roma 2003.
F. VALLI, L’Accademia di Brera: un nuovo modello didattico, in Il primato della scultura : fortuna dell’antico, fortuna di Canova, atti della settimana di studi Bassano 2000, Città di Castello 2004, pp. 123-130C. NENCI, “Coll’opinione e coll’esempio”. Giuseppe Bossi e Canova, in Antonio Canova: la cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani. Milano, Firenze, Napoli, atti della settimana di studi Bassano 2002, Bassano 2006.
F. VALLI, “Con nostro vantaggio e con vostro onore”. Canova e l’Accademia di Brera in Antonio Canova: la cultura figurativa
e letteraria dei grandi centri italiani. Milano, Firenze, Napoli, atti della settimana di studi Bassano 2002, Bassano 2006.
Mostre e convegni relativi al patrimonio storico organizzati dall’Accademia
La città di Brera, Belle arti in Accademia fra pratica e ricerca, catalogo della mostra (Milano, Arengario), Milano 1993.
Città di Brera. Due secoli di scultura, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di G. M. Accame, C. Cerritelli, M.
Meneguzzo, Milano 1995.
Città di Brera. Due secoli di incisione, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di R. Bellini, L. Fersini, A. Musiari, F. Poli, S. Salvagnini, Milano 1996.
Camillo Boito e il sistema delle arti, atti del convegno 1996, Padova 2002.
Senso. Tra Camillo Boito e Luchino Visconti, atti del convegno 1997, Padova 2002.
Città di Brera. Due secoli di progetto scenico, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di F. Valli, Milano 1997.
Città di Brera. Due secoli di progetto scenico. Dalla prospettiva alla scenografia, catalogo della mostra (Milano, Accademia di
Brera) a cura di G. Agosti e G. D’Amia, Milano 1998.
Città di Brera. Due secoli di anatomia, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di R. Pulejo, Milano 1999.
Città di Brera. La Scuola degli Artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera: una istituzione milanese, catalogo della mostra (
Milano, Palazzo Reale), Milano 2003.
Città di Brera. Verso il museo. Opere dell’Accademia restaurate, a cura di V. Rosa, L. Somaini, D. Trento, F. Valli, Milano 2005.
Pubblicazioni, cataloghi, convegni sulla storia dell’Accademia e del suo patrimonio, in collaborazione
con altri enti e istituti
Milano Brera 1859-1915. I premi Brera dalla Scapigliatura al Simbolismo, catalogo della mostra (Codogno-Milano) a cura di
M. Varga, E. Longari, P.Thea, Codogno 1994, con il Comune di Codogno.
Alle origini della fotografia. Luigi Sacchi lucigrafo a Milano. 1805-1861, catalogo della mostra (Roma, Calcografia Nazionale)
a cura di M. Miraglia, Milano 1996, con l’Istituto Nazionale per la Grafica.
Milano, Brera e Giuseppe Bossi nella Repubblica Cisalpina, atti del convegno organizzato da Istituto Lombardo Scienze e Lettere
insieme a Accademia di Brera e Soprintendenza Beni Artistici e Storici 1997, Milano 1999.
Milano pareva deserta…1848-1859. L’invenzione della patria., incontro di studio sulle arti organizzato da Accademia di Brera
e Museo del Risorgimento 1998, Milano 1998
Musei in attesa. I patrimoni storici delle accademie di belle arti, modelli e esperienze, giornata di studi, febbraio 2004, in collaborazione con il CNR
G. BOSSI, Le Memorie di Giuseppe Bossi. Diario di un artista nella Milano napoleonica, a cura di C. Nenci, Milano, Iaca Book 2005
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O F F E RTA
FO
Co rs i d i D i p l o m a d i P r i m o l i ve l l o
Pittura
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Scultura
Grafica
Decorazione
Scenografia
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Restauro
Progettazione artistica per l’impresa
Nuove tecnologie per l’arte
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL’ ARTE
Discipline della valorizzazione dei beni cultiurali
Comunicazione e didattica dell’ arte
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O R M AT I VA
Co rs i d i D i p l o m a d i Se co n d o l i ve l l o
Pittura
Scultura
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Grafica
Decorazione
Arti e antropologia del sacro
Teoria e pratica della terapeutica artistica
Costume per lo spettacolo
Scenografia
Scenografia teatrale
Scenografia cinematografica e televisiva
DIPARTIMENTO
DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Restauro
Product design
Fashion design
Nuove tecnologie
per l’arte
Arti multimediali del cinema e del video
Arti multimediali interattive e performative
Fotografia
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL’ ARTE
Comunicazione creativa per i beni culturali
Comunicazione e organizzazione per l’arte contemporanea
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20 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI PITTURA
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Pittura hanno l’obiettivo di formare competenze artistiche e professionalità qualificate che, tenendo
conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche, siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della pittura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori
di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della pittura al fine di progredire nell'acquisizione di una autonoma e personale consapevolezza della produzione artistica;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive
occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della pittura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle
nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i
tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto
idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal
candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
Le prove di ammissione prevedono: - un test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non,
di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di: - un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta
iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio
breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
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PRIMO LIVELLO
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CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA
Tipologia attività formative
Attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ANATOMIA ARTISTICA 1
ANATOMIA ARTISTICA 2
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
DISEGNO (PER LA PITTURA)
ESTETICA
9
9
6
6
6
6
6
48
PITTURA 1
PITTURA 2
PITTURA 3
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
TECNICHE PITTORICHE
CROMATOLOGIA
12
12
12
6
9
9
60
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
TEORIA E STORIA DEI METODI DI
RAPPRESENTAZIONE
PSICOLOGIA DELL’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI
CONTEMPORANEE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
ANATOMIA DELL’ IMMAGINE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TECNICHE DELL’ INCISIONE - GRAFICA D’ ARTE
COMUNICAZIONI MULTIMEDIALI
DECORAZIONE
DESIGN
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
FOTOGRAFIA
DIGITAL VIDEO
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
SCENOGRAFIA
SCULTURA
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Crediti Tot.Crediti
9
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
9
9
6
6
6
6
6
6
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ ARTE
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE
TECNICHE DEL MOSAICO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNOLOGIA DELLA CARTA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA
DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA DEL SACRO
ESTETICA E STORIA DELL’ ARTE MUSULMANA
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
LITURGIA
ICONOGRAFIA BIBLICA
ARCHITETTURA SACRA
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA
E CONTEMPORANEA
SEMIOLOGIA DEL CORPO
6
6
6
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
WORKSHOP
STAGE
SEMINARI
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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22 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI SCULTURA
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scultura hanno l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che,
tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche che caratterizzano la
contemporaneità, siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della scultura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di
nuovi linguaggi espressivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai
settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della scultura;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione
Prospettive
occupazionali artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici
della scultura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, tanto nel campo dell’architettura
e dell’urbanistica, nel settore del restauro e delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche
riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con
enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La
selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
Le prove di ammissione prevedono: un test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale
e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; una prova di disegno dal vero, con uso, o non,
di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; una prova
grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al
candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di: - un un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su
tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di
saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
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PRIMO LIVELLO 23
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
ANATOMIA ARTISTICA 1
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
DISEGNO (PER LA SCULTURA)
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
ESTETICA
9
6
6
6
6
9
6
48
SCULTURA 1
SCULTURA 2
SCULTURA 3
TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE DELLA SCULTURA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
12
12
12
9
9
6
60
ANATOMIA ARTISTICA 2
FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
DECORAZIONE
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
FOTOGRAFIA
DIGITAL VIDEO
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
MODELLISTICA
PITTURA
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
SCENOGRAFIA
VIDEOSCULTURA
SOCIOLOGIA DELL’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA
TECNICHE DELLA CERAMICA
TECNICHE DELL0 INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
PLASTICA ORNAMENTALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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24 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI DECORAZIONE
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di decorazione hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche,
nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti
conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti e delle pratiche artistiche,
con riguardo agli strumenti tradizionali e alle nuove tecnologie. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di conseguire le conoscenze generali e tecniche per la realizzazione di progetti, interventi sul territorio, opere ambientali, nonché sviluppare l’approfondimento e la ricerca sui linguaggi artistico visivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie delle arti visive e plastiche con riferimento alla decorazione;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive
occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della decorazione, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle
nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali
ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno
ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La
selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato
all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
Le prove di ammissione prevedono: - test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e
al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non, di
modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica
a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di: - un progetto consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; - una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
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PRIMO LIVELLO 25
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
ANATOMIA ARTISTICA 1
ANATOMIA ARTISTICA 2
DISEGNO (PER LA DECORAZIONE)
ESTETICA
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2
6
6
6
6
9
6
6
DECORAZIONE 1
DECORAZIONE 2
DECORAZIONE 3
PLASTICA ORANMENTALE
TECNICHE DEL MOSAICO
TECNICHE DELL’ INCISIONE CALCOGRAFICA
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE
12
12
12
6
6
6
9
TECNICHE DELLA CERAMICA
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
STORIA DELLA DECORAZIONE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
CROMATOLOGIA
CULTURA DEL PROGETTO
ECODESIGN
FOTOGRAFIA
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
LANDASCAPE DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’ AFFRESCO
MODELLISTICA
PITTURA
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
SCULTURA
SERIGRAFIA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELL’ ARTE MODERNA
TECNICHE DELLA VETRATA
TECNICHE DELL’ INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE
TECNICHE PITTORICHE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
PSICOLOGIA DELL’ ARTE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA DEL SACRO
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
63
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
45
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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26 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI GRAFICA
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Grafica
hanno l’obiettivo di formare professionalità artistiche che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi
e delle innovazioni tecniche e metodologiche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di
sviluppare la propria ricerca e produzione individuale sia nell’ambito della grafica d'arte e del disegno,
legati alle tecniche della tradizione, sia nella elaborazione e nella sperimentazione della grafica multimediale e contemporanea, nella conservazione e nella catalogazione della stampa d’arte.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere adeguate conoscenze delle tecniche della rappresentazione nell’ambito della calcografia, xilografia, serigrafia, fotografia, computer grafica e delle tecniche di stampa, della conoscenza storica e metodologica dei processi grafici e della stampa d’arte;
• possedere conoscenze e strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera profesProspettive
occupazionali sione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della grafica, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle
nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i
tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto
idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal
candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
Le prove di ammissione prevedono: - test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale
e al 50% specifiche dell'area di competenza della Scuola; - prova di disegno dal vero, con uso, o non,
di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; - prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al
candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di: - un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d'indirizzo cui lo studente risulta iscritto; una tesi di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
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PRIMO LIVELLO 27
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
ANATOMIA ARTISTICA 1
DISEGNO (PER L’ INCISIONE)
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
FOTOGRAFIA
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE MODERNA
9
6
6
9
6
6
6
48
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 1
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 2
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICE D’ARTE 3
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
LITOGRAFIA
TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
XILOGRAFIA
12
12
12
6
6
6
6
60
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA 2
CROMATOLOGIA
DECORAZIONE
ILLUSTRAZIONE
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
PITTURA
SCRITTURA CREATIVA
SCULTURA
TECNICHE E TECNOLOGIA DELLA GRAFICA
SERIGRAFIA
STAMPA D’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA STAMPA E DELL’ EDITORIA
TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
DIGITAL VIDEO
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNOLOGIA DELLA CARTA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
COMPUTER GRAPHIC
TECNICHE DELL’ INCISIONE CALCOGRAFICA 2
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
9
6
6
6
6
9
9
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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28 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scenografia hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della
rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riferimento alla scenografia teatrale,
televisiva e cinematografica, nonché alle tecniche di allestimento connesse alla comunicazione
pubblicitaria e alla vetrinistica. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze nella pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che
riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della rappresentazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai
settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate;
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati delProspettive
occupazionali la scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più
opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal
candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di
un progetto grafico e di una tesi scritta.
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PRIMO LIVELLO 29
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL COSTUME
STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE
STORIA DELLO SPETTACOLO
9
9
6
6
6
6
42
SCENOGRAFIA 1
SCENOGRAFIA 2
SCENOGRAFIA 3
PROGETTAZIONE PER IL COSTUME
REGIA
SCENOTECNICA
ILLUMINOTECNICA
12
12
12
9
6
9
6
66
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO
ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI
ANATOMIA ARTISTICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
ESTETICA
FOTOGRAFIA
LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO
MODELLISTICA
PLASTICA ORNAMENTALE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA
TEATRO DELLA FESTA
TEATRO DI FIGURA
TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE PITTORICHE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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30 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli
strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riguardo alla comunicazione, al disegno industriale, al design, alla moda. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di
sviluppare le competenze progettuali e la pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali
e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della comunicazione e della rappresentazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai
settori del Graphic Design, della Comunicazione Pubblicitaria, della progettazione, degli allestimenti, del Product Design e del Fashion design;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della proProspettive
occupazionali gettazione orientata verso sbocchi professionali di nuova configurazione e di grande flessibilità nell’ambito delle varie tipologie applicative rivolte agli enti, ai musei, alla piccola e media impresa fino alla
grande industria con riguardo soprattutto alla comunicazione pubblicitaria, all’organizzazione dello
spazio come veicolo comunicativo, dall’ambientazione, all’allestimento, alla progettazione e all'articolato territorio connesso alla comunicazione d'impresa. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche
professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La
selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di diploma, consiste nella presentazione di: - una produzione di carattere laboratoriale coordinata nell’ambito della disciplina d’indirizzo dello specifico corso di diploma sotto la guida di un docente responsabile; - un’elaborazione e conseguente esposizione di un saggio breve di carattere teorico predisposto in forma scritta o scritto grafica.
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PRIMO LIVELLO
31
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
MODELLISTICA
RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
9
9
6
6
6
6
6
48
DESIGN 1
DESIGN 2
DESIGN 3
ARCHITETTURA VIRTUALE
GRAPHIC DESIGN
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
12
12
12
6
9
9
60
METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
DESIGN SYSTEM
FOTOGRAFIA
ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ILLUMINOTECNICA
PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
PROGETTAZIONE SPAZI SONORI
SEMIOLOGIA DEL CORPO
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
4
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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32 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI RESTAURO
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN RESTAURO
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Restauro hanno l’obiettivo di formare professionalità qualificate nell’ambito della conservazione,
della manutenzione e del restauro del patrimonio artistico, provvedendo alla salvaguardia e alla
valorizzazione del bene culturale.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata padronanza tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri della conservazione e delle tecniche e tecnologie del restauro;
• possedere strumenti metodologici di intervento e diagnostici adeguati alle specifiche competenze professionali;
• essere in grado di operare nelle istituzioni preposte alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale e nelle organizzazioni professionali private operanti nel settore del restauro
conservativo e del recupero ambientale;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici.
I diplomati della Scuola, che in base al D.M. 294/2000 - modificato con D.M. 420/2001 - ottengono
Prospettive
occupazionali la qualifica di “Collaboratore - Restauratore di Beni Culturali”, svolgeranno attività professionali in
diversi ambiti inerenti sia alla libera professione nel campo della conservazione della manutenzione delle opere d’arte e del loro restauro, sia in contesti pubblici e privati dove necessiti la specifica
figura professionale, quali sovrintendenze, musei, biblioteche, archivi, aziende e organizzazioni
professionali operanti nel settore del restauro e della tutela. Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento
delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con
particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
L’esame consiste di un test di cultura generale (a risposta aperta), una prova grafica, una reintegrazione pittorica e una plastica. Le quattro prove si concludono con un colloquio con i membri
della commissione. (Si veda anche Allegato A D.M. del 26.05.2009 n. 87)
Tipologia
della prova
finale
La prova consiste nella presentazione di un elaborato originale (tavole, testo, power point) relativo
a un restauro alla cui esecuzione, totale o parziale, l’allievo/a abbia collaborato.
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PRIMO LIVELLO 33
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN RESTAURO
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE
STORIA DELL'ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARCHITETTURA
TEORIA E STORIA DEL RESTAURO
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI
METODOLOGIE CHIMICO FISICHE
6
6
6
6
6
8
10
48
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI
RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E SU TAVOLA
RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI
RESTAURO DELLE TERRACOTTE DEI GESSI E DEGLI STUCCHI
RESTAURO DELLA CARTA
12
12
12
12
12
60
RESTAURO DEL LEGNO
RESTAURO DEI METALLI
TIPOLOGIA DEI MATERIALI
METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2
FOTOGRAFIA SCIENTIFICA
STORIA DELL'ARTE ANTICA
ESTETICA
CHIMICA PROPEDEUTICA
12
12
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
4
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
6
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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34 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Nuove tecnologie dell’arte hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle
tecniche nell’ambito della ricerca artistica rivolta all’uso e all’utilizzo delle nuove tecnologie mediali della comunicazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente all’impiego artistico delle nuove tecnologie, conoscendo le tecniche multimediali e digitali che
permettono di produrre opere e informazioni;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative, esercitando la sperimentazione artistica nei linguaggi tecnologici e multimediali specifici applicata ai settori delle arti visive digitali, multimediali, interattive e performative, del video e del cinema, e del web;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, inerenti sia alla libeProspettive
occupazionali ra professione artistica nel campo delle nuove tecnologie, sia collaborando, in rapporto ai diversi
campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici
delle nuove tecnologie, dalla progettazione e realizzazione di opere audiovisive e multimediali interattive alla modellistica virtuale.
Le Accademie organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La
selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all'individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia della prova d'accesso:
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale per il conseguimento del diploma di primo livello, consiste nella presentazione di
un elaborato multimediale e di una tesi scritta.
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PRIMO LIVELLO 35
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
COMPUTER GRAPHIC
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1
FOTOGRAFIA
6
12
6
6
6
6
42
TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI RIPRESA
AUDIOVISIVI LINEARI
DIGITAL VIDEO
SISTEMI INTERATTIVI
SOUND DESIGN
ANTROPOLOGIA CULTURALE
9
12
9
6
6
9
9
6
66
TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA
COMPUTER GAMES
COREOGRAFIA DIGITALE
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2
SEMIOTICA DELL’ ARTE
METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI
USO DEI SOFTWARE PER IL WEB
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE COMPUTER 3D
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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36 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE
SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO
DIPLOMA ACCADEMICO DI 1° LIV. IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Obiettivi
formativi
Il corso è finalizzato alla preparazione di figure capaci di inserirsi in tutte quelle attività di valorizzazione che sono complementari alla tutela operata dalle Soprintendenze. Mentre infatti nei corsi
di laurea in Beni culturali delle università si forma il personale scientifico della tutela, in questo corso di Diploma accademico si formano professionisti che, avendo acquisito conoscenze teoriche e
competenze progettuali, sono capaci di intervenire con preparazione specifica in tutte le attività e i
progetti finalizzati al miglioramento della fruizione, della conoscenza e della comprensione del patrimonio archeologico, storico, artistico, achitettonico e peasaggistico.
In particolare, gli studenti dovranno acquisire:
• una conoscenza adeguata, sotto il profilo teorico, storico e normativo, del patrimonio culturale
nel suo insieme e nelle sue diverse componenti;
• una conoscenza generale dei processi della valorizzazione applicata alle singole componenti del
patrimonio culturale;
• le capacità ideative e le competenze tecniche necessarie allo sviluppo di progetti, anche complessi, nei diversi campi della valorizzazione.
I diplomati possono agire nell’ambito specifico della valorizzazione sia come liberi professionisti
Prospettive
occupazionali con proposte di attività e progetti rivolte a tutti i soggetti pubblici cui compete la valorizzazione del
patrimonio culturale, sia come dipendenti o consulenti di assessorati alla cultura di regioni, province e comuni, sia come progettisti di mostre, di allestimenti museali, di percorsi nel territorio, sia come collaboratori di fondazioni ed enti privati, di case editrici specializzate, di società per l’organizzazione di eventi culturali.
Requisiti
d’accesso
Al corso si accede con diploma di scuola secondaria di secondo grado. E’ richiesta principalmente una
buona cultura generale, mentre non è necessario possedere particolari abilità nel campo del disegno.
Tipologia della prova d'accesso:
La verifica dei requisito d’accesso avviene attraverso una prova scritta (test con quesiti a risposta
multipla) e un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale.
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Pagina 37
PRIMO LIVELLO 37
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
6
9
9
9
9
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 1 (TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI)
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 2 (TEORIE DEL PAESAGGIO)
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 3 (CORSO MONOGRAFICO)
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 1
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 2
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
MUSEOGRAFIA 1
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
6
6
6
9
9
6
9
9
6
ESTETICA DEL SACRO
FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI
BENI CULTURALI DELL’ETA CONTEMPORANEA
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHIVISTICI
MUSEOGRAFIA 2
WEB DESIGN
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA EDITORIALI
ELEMENTI DI ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
6
6
9
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
66
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
42
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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38 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE
SCUOLA DI DIDATTICA DELL’ARTE
DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’arte contemporanea offrono una preparazione di base propedeutica a due
principali profili: - da un lato hanno l'obbiettivo di assicurare una adeguata padronanza dei metodi e
delle tecniche comunicative, nonché l’acquisizione di specifiche competenze artistiche e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie di trasmissione e comunicazione delle
modalità di realizzazione delle opere d’arte, della loro interpretazione e fruizione; - dall'altro, hanno
lo scopo di sviluppare competenze teoriche e progettuali specificamente rivolte alla trasmissione dei
saperi artistici, sia storeografici che espressivi, attraverso l'ideazione della gestione di percorsi laboratoriali - in presenza o a distanza - di didattica dell'arte. I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire
adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie multimediali, con particolare
riguardo al museo e agli eventi espositivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori
della comunicazione, degli allestimenti, della museologia e museografia e della didattica dell’arte;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze relative ai linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate- possedere conoscenze pedagogiche-didattiche ed ermeneutiche utili alla progettazione di specifici percorsi di apprendimento;
• possedere buone competenze culturali e tecniche legate alle nuove tecnologie multimediali di comunicazione;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come
Prospettive
occupazionali specialisti in grado di operare con flessibilità, autonomamente e a fianco degli specialisti dei diversi settori del patrimonio culturale, con particolare riguardo all’aspetto comunicativo, sia nell’organizzazione e nell'allestimento di manifestazioni artistiche, sia nella curatela, nonché nella predisposizione dei supporti comunicativi degli eventi artistici (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.).
Potranno inoltre ideare e progettare percorsi laboratoriali di didattica dell'arte rivolti ad un ampia
gamma di utenza pubblica e privata e offrire competenza specifica a progetti didattici di Formazione a Distanza. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione
e di un colloquio finalizzato all'individuazione delle competenze culturali possedute dal candidato.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di accesso consiste in un test a risposta multipla e in un colloquio teso ad accertare le competenze culturali e le motivazioni del candidato.
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PRIMO LIVELLO 39
Tipologia
della prova
finale
La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel
piano personale di studi. L'eventuale materiale di produzioneartistica allegato alla tesi sarà funzionale allo specifico carattere della tesi.
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
ANTROPOLOGIA CULTURALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Crediti Tot.Crediti
6
6
6
6
6
6
6
6
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI
METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
DIDATTICA PER IL MUSEO
TECNICHE EXTRAMEDIALI 1
TECNICHE EXTRAMEDIALI 2
9
6
6
6
6
9
9
9
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITA
DISEGNO
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
STORIA DEL DESIGN
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA MODA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
6
6
9
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
60
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
OBBLIGATORIE
48
10
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
VERIFICHE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
4
8
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
10
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
180
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13-03-2010
11:04
Pagina 40
40 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI PITTURA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Pittura è quello di fornire una formazione specifica nei codici
propri del linguaggio della pittura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo
dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in
quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al
mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine
contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive
occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di
primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altri Dipartimenti, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione
ritenuta utile ai fini dell'ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta
sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o
metodologica.
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SECONDO LIVELLO
41
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ ARTE CONTEMPORANEA 2
LINGUAGGI DELL’ ARTE CONTEMPORANEA
ANTROPOLOGIA DELL’ ARTE
FILOSOFIA DELL’ ARTE
6
6
6
6
6
30
PITTURA 1
PITTURA 2
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
SEMIOLOGIA DEL CORPO
12
12
9
9
42
FOTOGRAFIA
TECNICHE DELL’ INCISIONE-GRAFICA D’ ARTE
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
DECORAZIONE
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
ILLUSTRAZIONE
FENOMENOLOGIA DELL’ IMMAGINE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ECONOMIA E MERCATO DELL’ ARTE
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ ARTE
DIGITAL VIDEO
SEMIOTICA DELL’ ARTE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
ESTETICA E STORIA DELL’ ARTE MUSULMANA
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
LITURGIA
ICONOGRAFIA BIBLICA
ARCHITETTURA SACRA
ESTETICA DEL SACRO
LETTERATURA BIBLICA
ESTETICA EBRAICA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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11:04
Pagina 42
42 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI SCULTURA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Scultura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della scultura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi
dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia
in quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla
sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma
integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive
occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di
primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell'ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta
sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o
metodologica.
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11:04
Pagina 43
SECONDO LIVELLO 43
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
Crediti Tot.Crediti
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
6
6
9
9
30
ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
SCULTURA 1
SCULTURA 2
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
TECNICHE DELLA SCULTURA
6
12
12
6
6
42
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D'ARTE
ARCHITETTURA VIRTUALE
PITTURA
ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE
ANTROPOLOGIA DELL'ARTE
DIGITAL VIDEO
SEMIOLOGIA DEL CORPO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE *
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI FONDERIA
FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
FOTOGRAFIA DIGITALE
ESTETICA DEL SACRO
BENI CULTURALI AMBIENTALI
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
ARCHITETTURA SACRA
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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13-03-2010
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Pagina 44
44 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI DECORAZIONE
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Decorazione è quello di fornire una formazione specifica nei
codici propri del linguaggio della decorazione unitamente ad una preparazione multidisciplinare
nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la
maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla
sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma
integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive
occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di
primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell'ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta
sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o
metodologica.
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Pagina 45
SECONDO LIVELLO 45
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
Attività formative
VIDEO INSTALLAZIONI
FILOSOFIA DELL'ARTE
LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA
SEMIOTICA DELL'ARTE
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Crediti Tot.Crediti
6
6
6
6
6
30
DECORAZIONE 1
DECORAZIONE 2
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
12
12
9
9
42
SEMIOLOGIA DEL CORPO
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
PITTURA
SCULTURA
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
FOTOGRAFIA
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TECNOLOGIE DELL'INFORMATICA
FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE
DISEGNO (PER LA DECORAZIONE)
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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46 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI GRAFICA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Grafica è quello di fornire una formazione specifica nei codici
propri del linguaggio della grafica unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo
dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in
quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla
sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma
integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiProspettive
occupazionali che ad esso collegate nel campo dell'operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell'arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di
primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all'interno del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell'ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta
sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l'altro per la parte teorico-storico-critico o
metodologica.
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SECONDO LIVELLO 47
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
Attività formative
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA (GRAFICA CONTEMPORANEA)
GRAFICA D'ARTE TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
SEMIOTICA DELL'ARTE
SISTEMI EDITORIALI PER L'ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Crediti Tot.Crediti
6
9
6
6
6
33
TECNICHE DELL'INCISIONE - GRAFICA D'ARTE 1
TECNICHE DELL'INCISIONE - GRAFICA D'ARTE 2
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
12
12
6
9
39
FOTOGRAFIA DIGITALE
PROGETTAZIONE GRAFICA
SEMIOLOGIA DEL CORPO
ILLUSTRAZIONE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
GRAPHIC DESIGN
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
STORIA DELL'ARTE MODERNA
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
SISTEMI EDITORIALI PER L'ARTE
FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE
FOTOGRAFIA SCIENTIFICA
LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA
TECNICHE MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
SOUND DESIGN
STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D'ARTE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
RESTAURO DELLA CARTA
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA EDITORIALI
ARTE DEL FUMETTO
ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE
GRAFICA MULTIMEDIALE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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48 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN TEORIA E PRATICA DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA
Obiettivi
formativi
Le metodologie della Terapeutica Artistica, partendo dall’assunto teorico di base, di grande rilievo
storico e culturale, che individua nell’espressione della creatività un potenziale curativo e maieutico, si propongono come modalità operative con la finalità di sostenere la crescita psicologica sia di
individui provenienti da esperienze patologiche o traumatiche, sia di persone che aspirano a conservare e potenziare il proprio benessere psichico. Attraverso il connubio tra arte e scienze psicologiche, si sono poste le basi per lo sviluppo e l’applicazione di un nuovo significato di terapeuticità,
comprendendo non più solamente l’atto medico all’interno di un rapporto diadico, ma anche la
stessa funzione terapeutico-preventiva che le nuove strutture esprimono, in cui la creazione di nuovi spazi e di altre figure professionali si è dimostrata funzionale alla nascita di dinamiche positive.
La richiesta di figure professionali atte alla conduzione di atelier nelle diverse strutture dell’area riabilitativa psichiatrica, preventiva, educativo-scolastica per l’infanzia e l’adolescenza, è in crescita.
La formazione di nuove figure professionali deve quindi tener conto che alla base del percorso formativo è il linguaggio delle espressioni artistiche, la cultura del fare, unita alla preparazione sul
piano delle discipline psicologiche ed educative. L’Accademia, istituzione per l’alta formazione artistica, è dunque in grado di attivarsi su questo progetto.
Il corso ha l’obiettivo di: • promuovere la formazione di artisti terapisti, esperti del linguaggio visivo, ad elevato profilo professionale • sviluppare le capacità di riconoscere e gestire le situazioni problematiche, relative al disagio di natura psichica e/o socioambientale • preparare figure di sostegno in grado di interagire nel lavoro di equipe terapeutiche • promuovere la conoscenza della
pratica artistica e delle possibilità di intervento nei processi teraupetici dell’espressione artistica presso medici, psicologi e psichiatri • sperimentare metodologie formative di tipo artistico, finalizzate
ad una migliore conoscenza di sé, del proprio corpo e delle capacità espressive • valorizzare le risorse umane e la professionalità.
La partecipazione al corso favorirà la libera professione e l’inserimento in contesti lavorativi di:
Prospettive
occupazionali • Servizi di Cura della Psichiatria (strutture psichiatriche riabilitative);
• Operatori in ambito artistico pedagogico (educazione scolastica primaria);
• Strutture di ambito preventivo (servizi dipartimenti alle politiche sociali);
• Area disagio giovanile, prevenzione e recupero (comunità protette, recupero tossicodipendenti);
• Area dell’handicap (centri socioeducativi);
• Strutture geriatriche.
Requisiti
d’accesso
Il corso si rivolge a candidati in possesso di diploma di laurea di 1° livello ( requisito minimo), provenienti sia da formazione artistica, sia da formazione letteraria che medico scientifica.
Tipologia della prova d'accesso:
La selezione per l’ammissione al corso avviene tramite colloquio orale motivazionale e sulla base
della valutazione del curriculum vitae e studio nonché di un portafoglio personale contenente opere e progetti, realizzati con qualunque tecnica, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'ammissione.
Tipologia
della prova
finale
Discussione del progetto di sintesi finale.
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SECONDO LIVELLO 49
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN TEORIA E PRATICA DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
Attività formative
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
CROMATOLOGIA 1
CROMATOLOGIA 2
ANATOMIA DELL'IMMAGINE
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA (DELLE ARTI PERFORMATIVE) 1-2
6
6
6
6
6
30
PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 1
PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 2
SEMIOLOGIA DEL CORPO
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
STORIA E MODELLI DELL'ARTETERAPIA 1
STORIA E MODELLI DELL'ARTETERAPIA 2
PEDAGOGIA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE EDUCATIVA
FONDAMENTI DI PSICHIATRIA
PEDAGOGIA
6
6
6
4
4
4
4
4
4
42
TECNICHE DEI MATERIALI
TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME
DIGITAL VIDEO
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNOLOGIA DELLA CARTA
ECODESIGN
ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI 1-2
PROGETTAZIONE SPAZI SONORI
PRATICHE CREATIVE PER L'INFANZIA
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
ESTETICA
ETNOPSICHIATRIA
PSICOLOGIA DELL'ETA EVOLUTIVA
FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
FONDAMENTI DI PSICOLOGIA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D'ARTE
4
6
6
6
4
6
4
6
4
6
4
4
4
6
6
4
4
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Crediti Tot.Crediti
10
SEMINARI - WORKSHOP - STAGE
LABORATORIO DI TECNICHE TERAPEUTICHE INTEGRATE
TIROCINIO
4
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
120
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50 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COSTUME PER LO SPETTCOLO
Obiettivi
formativi
ll corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti
e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali.
In particolare gli studenti devono:
• possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di
proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo.
l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della
Prospettive
occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimnti, del costume per lo spettacolo.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da
parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO
51
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
Crediti Tot.Crediti
9
9
6
6
30
COSTUME PER LO SPETTACOLO 1
COSTUME PER LO SPETTACOLO 2
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA DELLA MODA
TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME
12
12
6
6
6
42
TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME
LIGHT DESIGN
DESIGN DELL’ACCESSORIO
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO
EDITORIA PER IL FASHION DESIGN
COREOGRAFIA DIGITALE
FOTOGRAFIA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
14
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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52 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA TEATRALE
Obiettivi
formativi
Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con
elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di
un evento. L'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali.
In particolare devono:
• possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di
proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo.
l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della
Prospettive
occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale
con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 53
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
Crediti Tot.Crediti
9
9
6
6
30
SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 1
SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 2
SCENOTECNICA
DIRITTO, LEGISLAZIONE, ECONOMIA DELLO SPETTACOLO
STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
12
12
6
6
6
42
LIGHT DESIGN
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA
STORIA DELL'ARCHITETTURA TEATRALE
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALI
EDITORIA PER IL FASHION DESIGN
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
RENDERING 3D
RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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54 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV
Obiettivi
formativi
Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti,
e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali.
In particolare devono:
• possedere un' adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di
proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo
l diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della
Prospettive
occupazionali scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale
con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 55
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO CINEMA E TV
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
Crediti Tot.Credi
9
9
6
6
30
SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV 1
SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV 2
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO
SCENOTECNICA
12
12
6
6
6
42
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
LIGHT DESIGN
RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO
STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA
STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
TEORIA DEGLI AUDIOVISIVI
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALI
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI RIPRESA E MONTAGGIO
RENDERING 3D
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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Pagina 56
56 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI RESTAURO
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN RESTAURO
Obiettivi
formativi
Il corso di studio del biennio per il conseguimento del Diploma accademico di restauro di secondo
livello ha l’obiettivo di portare a completamento la formazione del restauratore. Il completamento
consiste nell’approfondimento del percorso triennale di base e nella scelta di un indirizzo tra le diverse aree/ambiti specialistici attivati. Nelle more delle ulteriori definizioni applicative della normativa recente riguardante i profili professionali, le qualifiche e le modalità dell’insegnamento del settore del restauro (DM del 26.05.2009 n. 86 del Ministero per i beni e le attività culturali e DM del
26.05.2009 n. 87 del Ministero per i beni e le attività culturali-Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, pubblicati in GU 13.07 2009) il piano di studi del biennio intende configurarsi
come adeguamento tra vecchio e nuovo ordinamento. La Scuola di restauro si fa carico di attivare i
necessari percorsi perequativi, sottoponendoli agli organismi preposti. Gli esami dei corsi obligatori
nel biennio sono undici. Il raccordo e il passaggio dal triennio di base al biennio di indirizzo è caratterizzato dal Laboratorio di Sintesi Finale, istruito secondo linee guida che fanno parte integrante del Regolamento didattico della Scuola e del corso.
Il corso mira a far conseguire i seguenti obiettivi:
• conoscenze superiori chimico fisiche per l’analisi diagnostica del degrado e dei dissesti, per la progettazione degli interventi, per lavalutazione delle alternative di intervento, delle tecniche idonee
e delle modalità di esecuzione
• approfondimenti della cultura storica e artistica
• maturazione di una metodologia progettuale unitaria e di base per il restauro, ampliata e articolata per rispondere alle necessità tecniche di genere e di indirizzo prescelto
• dimostrazione di raggiunta autonomia progettuale come momento qualificante del passaggio
dall’analisi storico-critica, dal rilievo dei dati quantitativi e qualitativi, dall’indagine diagnostica,
dalla stesura del programma di conservazione a quello specificamente professionale della definizione delle opzioni di intervento e cioè del progetto di restauro in tutte le sue articolazioni e gradi di specificazioni (di massima, di esecuzione e di realizzazione, preventivazione, capitolati, ecc.)
• acquisizione delle conoscenze e istruzioni su sicurezza, organizzazione e conduzione di cantiere
• conduzione di un intervento di restauro, totale o parziale e sua presentazione pubblica divulgativa e scientifica.
I diplomati del corso di Diploma accademico di secondo livello di Restauro ottengono il titolo di DiProspettive
occupazionali ploma accademico specialistico in Restauro e potranno trovare collocazione in attività di progettazione e direzione di cantiere di restauro secondo le norme previste dalle leggi vigenti e quelle in itinere dei D.M. del 26.05.2009 nn. 86 e 87. L’Accademia di Brera organizzerà in accordo con il Ministero dell’Università, con il Ministero per i Beni e le attività culturali, gli enti di ricerca pubblici e privati, le organizzazioni di categoria, le imprese accreditate e certificate tutte le iniziative necessarie
(stage, work-shop, tirocini) per completare la formazione quinquennale con la prova finale concorrente, secondo la più recente normativa, all’acquisizione dell’abilitazione all’esercizio della professione e, dunque, per l’attivazione dell’Esame di Stato.
Requisiti
d’accesso
Per l’ammissione al corso di Diploma accademico in restauro di II livello è richiesto il superamento del Triennio di base (“idoneità”).
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SECONDO LIVELLO 57
Tipologia
della prova
finale
La prova finale per il conseguimento del Diploma accademico Specialistico in Restauro, a cui vengono assegnati 18 CFA/ECTS, consiste nella presentazione di un elaborato originale di progetto di
restauro accompagnato da esemplificazione totale o parziale esecutiva.
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN RESTAURO
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
Attività formative
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
CHIMICA PER IL RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DIAGNOSTICA
Crediti Tot.Crediti
6
6
12
24
RESTAURO DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1
RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA
METODOLOGIE DEL RESTAURO
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
12
12
9
6
39
RESTAURO AFFRESCHI E DIPINTI MURALI
RESTAURO TELE E TAVOLA
RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
RESTAURO DELLA CARTA
RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI 2
12
12
12
12
12
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE, PREQUALIFICATIVI, INTENSIVI, ORIENTAMENTO
LABORATORIO DI SINTESI FINALE
RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
RESTAURO DEL CINEMA E DEL VIDEO
15
6
6
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
18
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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58 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN
Obiettivi
formativi
Tale corso ha l'obiettivo di formare professionalità artistiche e tecniche che, tenendo conto sia della tradizione delle arti applicate sia della cultura del disegno industriale e delle applicazioni al design delle nuove tecnologie, sappiano inserirsi nel mondo della produzione d'impresa, con piena
consapevolezza intellettuale ed adeguati strumenti operativi. Il corso prepara specialisti della progettazione artistica in grado di realizzare in modo creativo prodotti di design che dovranno rispondere alle esigenze del rinnovamento del linguaggio, della committenza e del mercato. Studio dei
materiali, ricerca e innovazione sono i cardini del corso che tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi sia all'interno del nostro sistema produttivo (bottega artigiana, piccola-media impresa, grande industria), sia di lavorare come libero professionista.
Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi in amProspettive
occupazionali biti diversi, dalla libera professione agli studi e alle società di progettazione, all'interno di un sistema produttivo diversificato: dalla impresa artigianale, alla piccola e media impresa, fino alla grande industria.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Progettazione artistica dell'impresa dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà
universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da
parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 59
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
Attività formative
LANDSCAPE DESIGN
URBAN DESIGN
CULTURA DEL PROGETTO
PSICOSOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
Crediti Tot.Crediti
9
9
6
6
30
PRODUCT DESIGN 1
PRODUCT DESIGN 2
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
DESIGN MANAGEMENT
TECNOLOGIA DEI NUOVI MATERIALI
12
12
6
6
6
42
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI
ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
CONCEPT PLANING
PROGETTAZIONE GRAFICA
RENDERING 3D
PACKAGING
TEORIA DEL PAESAGGIO
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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60 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN
Obiettivi
formativi
Scopo del corso è quello di preparare specialisti della progettazione artistica dell’abbigliamento in
grado di realizzare collezioni con una forte componente creativa, nelle quali trovino applicazione
la manualità e la conoscenza di tecniche artigiano-industriali, applicate in forma espressiva e innovativa. Particolare attenzione sarà dedicata allo studio e alla ricerca di materiali tessili e non
tessili al fine di trovare nuovi linguaggi formali multimetrici. Sarà inoltre valorizzato l’aspetto della comunicazione con lo studio e la progettazione di concepts divulgabili attraverso la rete.
Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi all’inProspettive
occupazionali terno del nostro sistema produttivo costituito da diversi tipi di impresa: dalla bottega artigianale alla piccola-media impresa, fino alla grande industria.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà
universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da
parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO
61
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN
Tipologia attività formative
Crediti Tot.Crediti
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
Attività formative
AMBIENTAZIONE DELLA MODA
DESIGN
CONCEPT PLANNING
STORIA DELLA MODA
EDITORIA PER IL FASHION DESIGN
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
FASHION DESIGN 1
FASHION DESIGN 2
MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO)
DESIGN MANAGEMENT
12
12
9
9
CULTURA DEI MATERIALI DI MODA
TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE
SISTEMA DELLA MODA E NUOVE TENDENZE
DESIGN DEGLI ACCESSORI
ANTROPOLOGIA DELLA MODA
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME
FONDAMENTI DI MARKETING CULTURALE
ANALISI COMPARATA TRA ARTE E MODA
DESIGN DEL GIOIELLO
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
6
6
6
6
30
42
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
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62 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO
Obiettivi
formativi
Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una
elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche). L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche
e culturali.
I diplomati di questo settore potranno svolgere attività professionali ad alto contenuto espressivo e
Prospettive
occupazionali artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline
tradizionali.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno di Dipartimento di
Progettazione ed Arti Applicate dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da
parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 63
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
Crediti Tot.Crediti
9
9
6
6
30
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALI
TECNICHE DI MONTAGGIO
ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO
ARCHETIPI DELL'IMMAGINARIO
TEORIA ED ANALISI DEL CINEMA ED AUDIOVISIVO
12
12
6
6
6
42
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE
NET ART
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
FOTOGRAFIA
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
REALTA VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITA
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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64 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIV. IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE
Obiettivi
formativi
Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una
elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche) L 'idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche
e culturali.
I diplomati di questo settore potranno svolgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed
Prospettive
occupazionali artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline
tradizionali.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all'interno di Dipartimento di
Progettazione ed Arti Applicate dell'Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da
parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 65
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formativa
Crediti Tot.Crediti
PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
LINGUAGGI DELL'ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
9
9
6
6
30
REGIA
PROCESSI E TECNICHE DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE
PROGETTAZIONE SOFTWARE INTERATTIVI
ESTETICA DELLE INTERFACCE
TECNICHE PERFORMATIVE DELLE ARTI VISIVE
12
12
6
6
6
42
NET ART
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
FOTOGRAFIA
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE
FENOMENOLOGIA DELL'IMMAGINE
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
REALTA VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITA
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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66 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE PER L’ARTE
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA
Obiettivi
formativi
Il corso ha l’obiettivo di formare un artista/fotografo. Ha inoltre l’obiettivo di:
• formare un professionista capace di proporre soluzioni creative e innovative nei diversi settori
professionali. Cioè un professionista con una cultura visiva, concettuale e fotografica.
• favorire conoscenze delle metodologie e dei contenuti delle discipline e garantire un'elevata padronanza delle tecniche e degli strumenti specifici della progettazione e della realizzazione di
prodotti della fotografia;
• sviluppare un'attitudine all'innovazione che consideri i cambiamenti sociali, le dinamiche di
mercato, nonché le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico.
Le prospettive occupazionali sono quelle offerte dall'articolato mondo della fotografia:
Prospettive
occupazionali commerciale; editoriale; artistica
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un Diploma accademico o di una laurea di 1° livello. L'ammissione al corso avviene tramite prova d'accesso.
Tipologia della prova d'accesso:
La prova di ammissione è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un
proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell'esame.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l'aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la
guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l'altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
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SECONDO LIVELLO 67
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
Attività formative
STORIA DELLA FOTOGRAFIA (CONTEMPORANEA)
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA
ESTETICA DEI NEW MEDIA
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Crediti Tot.Crediti
6
6
9
9
30
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA)
FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA)
12
9
12
9
42
FOTOGRAFIA (STILL-LIFE)
FOTOGRAFIA (RITRATTO E MODA)
FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO)
FOTOGRAFIA (REPORTAGE)
FOTOGRAFIA DIGITALE
FOTOGRAFIA (COMUNICAZIONE SOCIALE)
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
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68 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE
SCUOLA DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA PER L’ARTE
Obiettivi
formativi
Il corso ha come obbiettivo la formazione di operatori che abbiano adeguate conoscenze storiche,
culturali, capacità tecniche e competenze tecnologiche per la comunicazione, la promozione e
l'organizzazione degli eventi artistici. Il diploma pone le basi per due profili professionali:
• il primo rivolto al mondo dell'arte e ai suoi luoghi di esposizione, studio e conservazione;
• il secondo alla didattica dell'arte per le scuole e per il museo.
Tale corso fornisce alla figura del manager degli eventi culturali (curator) conoscenze teorico-pratiche specialistiche e una preparazione specifica per comprendere i complessi meccanismi relativi
al sistema dell'arte nelle sue dinamiche operative, nella gestione delle risorse e nella sua offerta
culturale. Il futuro curator sarà in grado di ideare, organizzare e comunicare eventi artistici per
musei, gallerie, istituzioni pubbliche e private e disporrà delle necessarie competenze per l'editoria
d'arte, la didattica museale e l'ordinamento di archivi e biblioteche.
I diplomati del corso svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come
Prospettive
occupazionali specialisti in grado di operare con flessibilità nei vari settori del sistema dell'arte, con particolare
riguardo all'aspetto promozionale, organizzativo, comunicativo delle manifestazioni artistiche e
dei grandi eventi per i quali saranno in grado di fornire sia la curatela che i supporti comunicativi necessari (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.).
In accordo con enti pubblici e privati, saranno organizzati gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità: attività didattiche di supporto a manifestazioni artistiche, coadiutore nell'ambito dell'organizzazione e della gestione museale pubblica e privata, esperto in organizzazione e allestimento di manifestazioni artistiche, ufficio stampa e pubbliche relazioni, curatore di biblioteche e videoteche specializzate in arte, redattore per
editoria in riviste d'arte, collaboratore qualificato per la conduzione di gallerie d'arte private.
Requisiti
d’accesso
Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni
Culturali, L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione.
Tipologia della prova d'accesso:
Accesso diretto per i diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre
scuole del sistema AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie finalizzato ad accertare l’adeguato livello di conoscenza sul sistema dell’arte contemporanea e sulla storia dell’arte, in particolare moderna e contemporanea.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o
nel piano personale di studi.
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SECONDO LIVELLO 69
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E ORGANIZZAZIONE PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Tipologia attività formative
Crediti Tot.Crediti
Attività formative
6
APPLICAZIONI DIGITALI PER L 'ARTE
ATTIVITÀ FORMATIVE
6
FENOMENOLOGIA DEGLI STILI
DI BASE
6
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
30
6
FILOSOFIA DELL'ARTE
6
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
ECONOMIA E MERCATO DELL'ARTE
STORIA DELLA PEDAGOGIA
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI 1
MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI 2
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2
6
6
6
6
6
6
6
MUSEOLOGIA DEL CONTEMPORANEO
ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETA COMPLESSE
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
EDITORIA PER L'ARTE
LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL'ARTE
LINGUAGGI MULTIMEDIALI
INFORMAZIONE PER L'ARTE:MEZZI E METODI
RELAZIONI PUBBLICHE
SEMIOTICA DELL'ARTE
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELLA MODA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
42
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
12
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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70 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA PER L’ARTE
SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO
DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIV. IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI
Obiettivi
formativi
Fine del corso è formare professionisti di alta specializzazione nell'ambito della comunicazione,
principale leva della valorizzazione del patrimonio culturale. Il corso colma una lacuna nella formazione universitaria, dove la valorizzazione è vista soprattutto sotto l'aspetto gestionale e manageriale, mentre i corsi di comunicazione sono rivolti alle imprese o all'informazione e non considerano il settore dei beni culturali. Esso oggi richiede forme di comunicazione innovative per
parlare al pubblico attraverso strumenti e linguaggi che, senza tradire la correttezza dei contenuti
informativi e le pecularità del patrimonio, sappiano anche emozionare e coinvolgere. Il corso, richiamandosi alla ricerca creativa che caratterizza le accademie, risponde a questa specifica esigenza realizzando i seguenti obiettivi formativi:
• conoscenza delle attività nelle quali si attuano forme di comunicazione essenzialmente creative;
• apprendimento delle discipline che consentano di acquisire un dominio teorico dei processi di
comunicazione che abbiano per oggetto i beni culturali;
• elaborazione di progetti integrati di comunicazione, che costituiscano la sperimentazione ‘sul
campo’ di un approccio innovativo alla valorizzazione..
Lo specialista della comunicazione per i beni culturali, dotato di una spiccata attitudine ad affronProspettive
occupazionali tare in modo innovativo e inventivo i problemi posti dai diversi momenti della valorizzazione dei
beni culturali, padroneggiando molteplici linguaggi e forme creative di comunicazione, trova occupazione come professionista creativo nella progettazione di programmi di comunicazione museale, nell’ideazione e realizzazione di mostre, di parchi archeologici, naturalistici o letterari, di
percorsi per il turismo culturale, di campagne di promozione, di eventi, di specifiche iniziative e
attività di comunicazione.
Requisiti
d’accesso
Il corso si rivolge, oltre che ai diplomati in Discipline della valorizzazione dei beni culturali (che
hanno accesso diretto), a studenti che abbiano già acquisito nei precedenti percorsi di primo livello, presso istituzioni Afam o università, almeno le conoscenze e le competenze di base relative al
patrimonio culturale o a suoi settori specifici, o ad aspetti della comunicazione e della valorizzazione (classi delle lauree triennali L-1, L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42).
Tipologia della prova d'accesso:
Il possesso dei requisiti di accesso, per gli studenti che non hanno accesso diretto, è accertato attraverso una verifica costituita da un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale.
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SECONDO LIVELLO
71
CORSO DI DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER IBENI CULTURALI
Tipologia attività formative
ATTIVITÀ FORMATIVE
DI BASE
ATTIVITÀ FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE O AFFINI
ATTIVITÀ FORMATIVE
ULTERIORI
Attività formative
INTERACTION DESIGN
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
SCRITTURA CREATIVA (NARRATIVA)
RELAZIONI PUBBLICHE
Crediti Tot.Crediti
9
9
6
6
30
COMUNICAZIONE ESPOSITIVA
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLEZIONI MUSEALI
SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
MULTIMEDIALITA PER I BENI CULTURALI
9
9
6
9
9
42
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
DIDATTICA PER IL MUSEO
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL'ARTE
PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI
STORIA DELLA MODA
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELL'ARCHITETTURA E DELL'URBANISTICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL'ARTE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
STORIA DELLO SPETTACOLO
ANTROPOLOGIA DELL'ARTE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
SEMINARI
WORKSHOP
STAGE
6
ATTIVITÀ FORMATIVE
A SCELTA DELLO
STUDENTE
9
ATTIVITÀ FORMATIVE
PROVA FINALE
12
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
120
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PROGRAMMI
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11:43
Pagina 74
74 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI
Luca Ghirardosi
AMBIENTAZIONE MODA
“Trasformazioni temporanee” così è
stata chiamata una sezione, dedicata
agli allestimenti di mostre ed eventi,
di una recente edizione della Biennale Architettura, il meglio dell’architettura provvisoria. Questo settore della
progettazione coinvolge sicuramente figure professionali come
architetti e designer e credo a pieno diritto anche scenografi.
Il corso si propone di stimolare l’attenzione degli studenti su
questa possibilità progettuale; vale a dire la trasformazione parziale o totale, attraverso pochi misurati interventi o efficaci invasioni di spazi, di edifici industriali, padiglioni fieristici, gallerie, chiese, stazioni ferroviarie, utilizzando gli strumenti tipici
del lavoro dello scenografo: forma, materia, colore, luce e movimento.
Punti focali saranno il contenuto tematico dell’esposizione e la
fruizione del pubblico. Sottolineando l’analogia al progetto scenografico teatrale: testo, musica, coreografia e spettatore. Mettendo in evidenza quanto sia fondamentale, dato il tema e il
luogo, l’efficacia del progetto per la comunicazione e il coinvolgimento del visitatore che dovrà essere guidato, stimolato, sorpreso, emozionato all’interno del percorso espositivo.
Il corso ha carattere di laboratorio ed è così strutturato:
una prima parte propedeutica che attraverso linee teoriche ed
esempi concreti, mira a fornire allo studente gli strumenti fondamentali per la scelta, la comprensione e la valutazione delle
problematiche dal punto di vista operativo.
Una seconda parte che propone una sperimentazione progettuale guidata, preferibilmente di gruppo; a partire dal tema, sarà indagato lo spazio e la sua organizzazione, fino alla definizione particolareggiata del progetto espositivo, eventualmente
anche l’immagine grafica e la comunicazione esterna dell’evento.
Il corso propone come obbiettivi formativi: lo sviluppo della creatività e
l’acquisizione di una professionalità
nella progettazione, che consentono
di formare nuove figure in grado di
identificarsi nei molteplici settori
della moda. Nella sfera del Fashion, la figura dello space-designer, si colloca in ambiti creativi ed interpretativi. La complementarietà tra il mondo della Moda e dello Spettacolo determina una contaminazione costante tra le due realtà, dalle quali
scaturiscono i nuovi scenari dell’arte e della comunicazione
visiva.
Modalità d’esame
Presentazione del percorso progettuale completo, ideazione sviluppo - definizione.
Bibliografia
• MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Longanesi, Milano, 1945, 1964, 1981. • ROBERTO ALOI , Esposizione: architetture - allestimenti, U. Hoepli editore, Milano, 1960. • SERGIO POLANO , Mostrare, l’allestimento in Italia dagli anni Venti agli
anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, Milano 1988.• JOSEP
M. MONTANER, Nuovi Musei, Editoriale Jaka Book, Milano 1990.
• BRUNO MUNARI, Fantasia, Laterza, Roma-Bari 2006. • JOHN
BERGER, Sul guardare, Bruno Mondadori, Milano 2003.
Angelo Ghilardi
Programma specifico
Il fenomeno Moda, nel suo continuo evolversi, riflette costantemente le metamorfosi del pensiero sociale, politico e culturale
del momento, definendo la contemporaneità, ma anche delineando il futuro. L’acquisizione di un’ampia conoscenza dei mezzi e delle tecnologie adeguati alle esigenze del sistema moda, costitusce uno dei punti di rilievo dell’offerta formativa.
Sulla base dei concetti suesposti, il programma-progetto intende
attuarsi in tre fasi, configurandosi in un processo d’interventi rivolti all’analisi dei fenomeni culturali contemporanei:
A) individuazione delle componenti che costituiscono in una visione globale l’universo Moda.
B) organizzazione e trattazione degli elementi con esercitazioni
ed interventi nel campo.
C) identificazione personale e professionale nel sistema.
Argomenti trattati: i luoghi in cui si muove, a chi si rivolge, i temi che sviluppa, tipologie delle manifestazioni, comportamento
della luce, regia, colonna musicale, fotografi, cineoperatori, vetrinisti, campagne pubblicitarie e vendite, allestitori, struttura
delle manifestazioni.
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PROGRAMMI 75
1°LIV
ANALISI DEL TERRITORIO
E PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO
1°LIV
ANATOMIA ARTISTICA
Danilo Lisi
Clara Bonfiglio
Il corso è un insegnamento complementare nel quale si affrontano temi
inerenti la progettazione ambientale,
con particolare attenzione all’uso di
tecnologie intelligenti, tecniche innovative e materiali riciclabili.
Nella prima fase, teorica, si analizzano esperienze di architettura ecologica e si gettano le basi per una corretta lettura delle varie tecniche di rappresentazione del territorio. Successivamente
gli allievi scelgono un’area vasta su cui intervenire con una
proposta, che va dalla progettazione paesaggistica nella trasformazione del territorio, fino alla cultura del verde urbano con
l’ideazione di parchi urbani e suburbani. I criteri progettuali, in
ogni caso, saranno sempre ispirati all’ottenimento della piena
“Sostenibilità Ambientale” dell’intervento.
Anatomia come analisi e riflessione
critica dell’opera. Il corso vuole porre
l’attenzione ai problemi del linguaggio artistico. Linguaggio artistico come insieme strutturato di ‘SEGNI’,
entità astratte, convenzionali, arbitrarie che danno la possibilità di organizzare i concetti visivi, le idee
e i pensieri. Il percorso storico dell’idea dell’arte di tutti i tempi
e in particolare modo le nuove domande, le nuove aperture e
possibilità linguistiche che il ‘900 ci ha delineato saranno i riferimenti culturali dell’indagine analitica che condurremo.
Linguaggio come artificio retorico, una sorta di mnemotecnica,
che fa risalire dal sensibile all’astratto, dalla fisicità dalla cosa ai
procedimenti mentali che presiedono alla formazione dell’arte
stessa. Molti artisti hanno spostato i procedimenti da un piano
espressivo- rappresentativo ad un piano riflessivo di ordine metalinguistico. L’atteggiamento analitico assunto come linguaggio stesso da molti artisti degli anni ‘70 è diventato un ‘a priori’
fondamentale per chi si avvicina all’arte, sia nel produrla, sia nel
fruirla o ‘semplicemente’ raccontarla. L’analisi del processo artistico non può escludere il fare.il punto di partenza è indifferente, si parte da qualsiasi cosa.Il come si fa determina e qualifica il
fare stesso. Attraverso la ‘lettura’ e la discussione collettiva, all’interno del laboratorio, dei lavori presentati periodicamente
dagli studenti, si vuole entrare nella specificità disciplinare dei
rispettivi campi operativi, condurre uno scambio culturale ed
emotivo ed una riflessione critica attraverso l’analisi dei segni
che organizzano la forma.
Incontri e dibattiti con artisti e critici e la frequentazione dei
musei cittadini (e non) e delle gallerie private consentono, inoltre, una informazione e una conoscenza dei linguaggi che partecipano a rappresentare il sistema dell’arte contemporanea.
Il corso monografico dell’anno accademico 2009/10 affronterà i
cambiamenti e i temi che il decennio 1970 /1980 ha dato vita, ai
dibattiti culturali e alle esperienze artistiche che ne sono la testimonianza.
Bibliografia:
• DOMINIQUE GAUZIN-MULLER, Architettura sostenibile, Ambiente, 2003. • FILIPPO PIZZONI, Il giardino, arte e storia, Elemond
1997. • JOHN HEDGECOE, PATRICK TAYLOR, Lo spirito del giardino
Mondadori, 1998. • FULVIO IRACE, EMILIO AMBASZ, Una Arcadia
tecnologica, Skira 2004. • PIERLUIGI NICOLIN, Dizionario dei
Nuovi Paesaggisti, Skira, 2004.
Bibliografia
• UMBRO APOLLONIO, Futurismo, Mazzotta, 1970. • MAURIZIO CALVESI, Il Futurismo, l’arte nella società, Fratelli Fabbri, 1976. •
Futurimo Futurismi, catalogo della mostra, Venezia,Mazzotta,
1986 • MAURIZIO CALVESI, Il Dadaismo, l’arte nella società, Fabbri, 1976• HANS RICHTER, Dada, Mazzotta, 1966. • PATRICK WALDBERG, Surrealismo, Mazzotta, 1967.
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76 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Pier Luigi Buglioni
Marina Falco
“Immaginare è tutto, sapere è niente”
ANATOLE FRANCE
Laboratorio di ricerca
“Anatomia Artistica come problema
della conoscenza dell’uomo-artista”.
L’Anatomia Artistica è la più classica
tra le discipline artistiche. È il confronto con il corpo e con se
stessi e, dunque, fondamentale e straordinario è il suo contributo: un legame profondo e indissolubile sul quale ciascun individuo può formare la propria ricerca e la propria “realtà”. La
storia di un passato, che su di essa ha costruito carattere, memoria e significato; di un presente, che ne rivendica la propria
appartenenza, rimettendola continuamente in discussione; di
un futuro, che non può assolutamente farne a meno, alla disperata ricerca, come siamo, di risposte e di “perché”…
“Autoritratti in viaggio” è lo spazio editoriale che documenta
parte del lavoro.
Nel corso del xx secolo la contaminazione dei linguaggi artistici ha tracciato sinergicamente traiettorie di
amplificazione e dilatazione dei confini corporei, grazie anche all’apporto
delle nuove tecnologie. Il processo di
mutazione antropologica in atto vede il corpo più che mai come
oggetto/soggetto reale d’innovazione e reinvenzione costante. Il
corpo diventa, quindi, unità base della comunicazione sociale e
l’itinerario di studio ipotizzato proporrà un’analisi degli elementi che formano questo linguaggio, partendo dal concetto di
specularità tra micro e macrocosmo.
La formulazione degli argomenti e degli ambiti di studio, scaturisce dal presupposto di tracciare una linea di continuità tra i
contenuti di pertinenza della materia e le problematiche legate
al concetto di corpo nella contemporaneità degli eventi artistici. Il rapporto tra il passato e il presente è stato impostato individuando nel “simbolo” la traccia di un percorso di analisi, o
meglio, di decodificazione del complesso di significati che il
corpo ha sempre incarnato e rivestito. La proposta di questi territori di studio consente di dilatare gli ambiti di ricerca con
un’angolazione differente per ogni indirizzo specializzante.
L’utenza interessata svilupperà un processo di elaborazione e
approfondimento dei contenuti e una produzione artistica in
rapporto alle specifiche competenze degli indirizzi di provenienza. L’obiettivo di base sarà individuato nella capacità di organizzare un percorso coerente dal punto di vista metodologico,
fornendo ai discenti sia gli ambiti d’indagine e approfondimento, sia le indicazioni di carattere tecnico- strumentale. L’attività
di laboratorio sarà impostata sull’analisi e la ricerca della morfologia esterna del corpo umano. La produzione artistica legata
all’esercizio tecnico- pratico sarà condotta prettamente dal nudo (per comprendere le ragioni della posa e del movimento) e
dalla struttura scheletrica, fondamentale per la comprensione
delle proporzioni e dei criteri di rappresentazione e interpretazione del corpo nell’antropometria.
Bibliografia
Le pubblicazioni più recenti sono:
• Quando le farfalle avevano le ali, 1998-1999. • Alla riscoperta del corpo, 1999-2000. • Ciò che resta di un quadro,
2000-2001. • E. BONCINELLI, P. L. BUGLIONI, Punto di incontro,
2000-2002. • P. L. BUGLIONI, S. GRONCHI, P. PARINI, Operazioni
percettive, 2001-2002. L’utopia dell’identità, 2002-2003. L’impero fallito, 2002-2003. Dal corpo al corpo, 2003-2004. Sussurri e grida, 2004-2005. La memoria del presente, 2006-2007. Lo
specchio dell’arte, 2007-2008.
Bibliografia
• MARCO BUSSAGLI, L’uomo nello spazio, Medusa, Milano.
2005.• DESMOND MORRIS, La scimmia nuda, Tascabili Bompiani, Roma 2003. • LUCIANA DEODATO, Il linguaggio della moda,
Rubettino, Catanzaro, 2000.
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PROGRAMMI 77
1°LIV
1°LIV
ANATOMIA ARTISTICA
Cristina Galli supplente Mario Carchini
ANATOMIA ARTISTICA
L’analisi della forma, in riferimento al
modello reale, diviene occasione di
un’indagine strutturale approfondita,
pretesto per mettere in discussione una
visione convenzionale e banalizzante
dell’oggetto e dell’opera in generale.
L’anatomia artistica come scienza dell’osservazione dove la figura umana diventa pretesto di rielaborazione e di riappropriazione della dinamica del segno e della dimensione grafica e pittorica è strumento di analisi, che prende in considerazione i modelli
rappresentativi della figura umana nell’ambito delle arti visive.
La ricognizione e l’indagine morfologica avvengono decodificando i codici stilistici necessari allo studente per acquisire le capacità tecniche e critiche per affrontare autonomamente il tema
della figura e della forma.
Il corso si articola in due fasi: un primo momento di rielaborazione dei canoni proporzionali funzionali della forma uomo ,
nella seconda fase le conoscenze acquisite diverranno il supporto e lo strumento per la gestione della forma tramite lo spazio.
Lo scopo è quello di fornire al discente una precisa conoscenza
osteologica e miologica che egli sarà in grado di ricostruire in
modo assolutamente autonomo e con un’attenzione particolare
rivolta alla qualità e alla tensione del segno.
Il corso si prefigge di sollecitare una nuova grammatica della visione e della rappresentazione del corpo.
Il corso si struttura in lezioni frontali teoriche e seminari inerenti alla tematica del corpo che va inteso come struttura formale e
come evento fenomenologico.
Le lezioni di laboratorio e la frequenza sono ritenute fondamentali per l’applicazione delle tematiche proposte e per lo sviluppo
del lavoro di ogni singolo progetto.
Il programma del corso è teso ad approfondire lo studio del corpo umano
attraverso l’osteologia, l’artrologia, la
miologia e la morfologia esterna, nonché l’uso, l’espressione e la rappresentazione di tali scienze all’interno delle esperienze artistiche. Quest’ultime saranno analizzate mediante un percorso di de-strutturazione analitica delle forme. In
particolar modo sarà approfondito lo studio degli elementi combinatori che compongono il testo visivo. Saranno quindi indagati i processi cognitivi e le complesse relazioni alla base dell’attività percettiva, nonché le strutture linguistiche a sostegno del
superamento della sostanza fisica e della corporeità dell’immagine: dal disegno al segno, dal segno al disegno.
L’obiettivo è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza che gli permetterà, attraverso la conseguente esperienza
laboratoriale, una concreta presa di coscienza del suo operare.
Naturalmente, tale indagine strutturale ha quale scopo, la riflessione della propria attività di ricerca e il superamento della pura
rappresentazione. Nell’ambito delle attuali espressioni culturali,
si tenderà a ricollocare e definire i processi tecnici ed artistici
quali strumenti di ricerca e analisi.
Guido Pertusi
Modaltà della didattica
Contemporaneamente alla parte generale del programma, sarà
sviluppata una ricerca individuale, in cui ogni studente, attraverso una metodologia specifica basata sull’analisi sia concettuale sia strutturale del proprio lavoro, dovrà elaborare un argomento (concordato col docente) d’intervento, le loro tracce e i
loro riferimenti culturali. Gli argomenti di ricerca quindi,
dovranno tener conto sia di una contestualizzazione teoricoanalitica quale supporto critico del proprio lavoro, sia di una
chiara ed esaustiva argomentazione a carattere scritto-grafico o
tridimensionale che metta in evidenza la processualità, il livello
e il grado raggiunto da ogni studente attraverso l’evoluzione
della propria esperienza.
Sono previsti durante l’anno accademico dei seminari con l’intervento di professionisti del settore artistico e della ricerca scientifica
Modalità d’esame
L’esame prevede un colloquio nel quale lo studente dovrà commentare, esporre e argomentare la propria ricerca. La cartella,
completa degli elaborati svolti durante le attività di laboratorio
e pertinente alla ricerca svolta, è necessaria ai fini dell’esame.
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78 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Paola Salvi
Laura Tonani
Struttura e morfologia del mondo vivente. Rappresentazione, interpretazione, elaborazioni artistiche.
Il corso si articolerà nei vari momenti teorico, di laboratorio, di ricerca ed
elaborazione artistica attraverso tre linee principali di studio: introduzione metodologica alla conoscenza della struttura e della morfologia del corpo umano e delle varie forme del mondo vivente; storia e teoria dei modelli di
rappresentazione; anatomia della forma e interpretazione fenomenologica del corpo umano.
L’intento metodologico di base è quello di condurre il discente,
attraverso gli anni di corso, ad un approccio dialettico, sia teorico che espressivo, con i temi del Corpo e della Corporeità,
della Forma e del concetto di Natura e con le loro molteplici
interpretazioni. L’acquisizione o la verifica (a seconda degli
studi di provenienza) delle nozioni osteologiche, miologiche e
artrologiche - che saranno considerate formazione elementare
- si accompagnerà nei primi due anni al laboratorio di disegno,
tecnica da sempre propria dell’Anatomia artistica, in cui l’intento sarà quello del progressivo affrancamento dall’abitudine
descrittiva per privilegiare l’evoluzione espressiva del segno,
primo momento questo di una più personale progettualità artistica che lo studente potrà elaborare in un successivo anno di
corso. La maturazione della manualità sarà supportata dall’ampliamento degli orizzonti teorici attraverso lezioni di carattere seminariale che porranno in evidenza come dall’antichità
ai giorni nostri l’uomo si sia rappresentato secondo tipologie
figurative che, pur attingendo i propri modelli dall’arte, esprimono, e/o contribuiscono a definire, il sistema filosofico ed epistemologico di un’epoca.
Argomento di approfondimento: la rappresentazione del volto.
Fenomenologia del corpo sensoriale.
Il Corpo si apre all’esperienza del mondo attraverso le sue capacità sensoriali.
Il nostro corpo attribuisce qualità sensoriali alle cose percepite del mondo
“sentendole e sentendosi” su di loro. E
il nostro corpo è la risposta in carne, sangue, ossa e nervi, ad un
mondo che lo impegna. L’immagine scientifica del corpo-organismo, ci consegna un’idea di sensorialità (molto lontana dalla sensibilità artistica) differenziata e organizzata secondo un principio
di relazione tra causa ed effetto. É utile ricordare che il significato
etimologico originario di estetica, aisthesis, è sentire. La sensibilità
della carne trasporta l’esperienza sensoriale del mondo, come nel
processo alchimistico, sul piano immaginale. La sensorialità è in
stretta fratellanza con l’immaginazione. L’artista restituisce nell’opera la sintesi di questo processo. È attraverso l’alchimia sinestesica che l’esperienza del mondo si trasforma in gesto espressivo.
Secondo la psicoanalisi il vissuto estetico per eccellenza, il sentimento del bello, ha una sua ontogenesi nello sviluppo del bambino. L’intento del nostro corso è quello di ridefinire un modello
didattico dell’anatomia artistica intorno ad uno degli argomenti
più importanti della formazione artistica.
Modalità d’esame
Orale e verifica finale del lavoro svolto durante l’anno accademico e già sottoposto a verifiche intermedie.
Tesi: Devono essere scritte e accompagnate da adeguato corredo
iconografico, con apparato di note e valida e aggiornata bibliografia. Gli argomenti di tesi rispecchieranno il corso nel suo indirizzo generale e nei suoi interessi fondamentali di ricerca.
Visite mostre: gli studenti sono tenuti ad un’aggiornata conoscenza della ricerca artistica attuale, mentre per gli eventi espositivi più strettamente attinenti agli argomenti del corso si organizzeranno visite di gruppo con i docenti.
Bibliografia
Bibliografia specifica verrà assegnata durante il corso.
Bibliografia
• GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione,
morte e rinascita, Red Edizioni, Como. 1987. • UMBERTO GALIMBERTI, Il Corpo, Feltrinelli, Milano, 1983. • M. MERLEAU-PONTY,
Fenomenologia della percezione, a cura di Andrea Bonomi, Il
Saggiatore, Milano 1965. • M. MAZZOCUT-MIS, Voyeurismo tattile,
Un’estetica dei valori tattili e visivi, Il Melangolo, Milano, 2002.
• FRANCO RELLA, Ai confini del corpo, Feltrinelli, Milano, 2000.
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PROGRAMMI 79
1°LIV
1°LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Tiziana Valzelli
M. Letizia Cariello
Nell’ambito di una ricerca che ruoti
attorno al concetto di forma e allo sviluppo dell’arte del disegno, allo studio
delle morfologie e degli spazi connessi
alla progettazione di opere artistiche,
ci proponiamo di sviluppare una ricerca che interagendo con gli aspetti costruttivi, strutturali e visivi del
fare arte, unisca nel dialogo, da sempre aperto ma oggi ancor più
manifesto i concetti di uomo, natura e spazio. Vogliamo riferirci
più ampiamente al momento in cui la forma trapassa o ritorna ad
essere il punto di contatto tra arte-natura e scienza.
Si tratta di analogie e somiglianze, influssi da ricercarsi anche
attraverso “l’occhio dello spirito” per gettare uno sguardo su
quella interpretazione della natura che nel rapporto con l’uomo
e nella relazione esperienza-ragione, come Leonardo, prosegue
nel corso della storia sul terreno di una fondazione concreta nel
rifiuto delle ipotesi (Bacone), per giungere a fissarsi ai giorni nostri su di una visione multiforme e complessa dei fenomeni. Con
tali motivazioni il corso di Anatomia Artistica vuole porsi sia come luogo di ricerca teorica che come laboratorio nel quale potranno convergere tutte le molteplici discipline che vedono in
questo progetto un’affinità.
Il rifiuto.
Un progetto sul rifiuto, inteso come
azione positiva e come oggetto di riflessione senza conclusioni immaginando la vita (intesa come opera) di
Camille Claudel e di Elizabeth I Tudor, all’interno del programma sperimentale denominato “Fermenti” di cui al progetto didattico firmato dai professori Stefano Pizzi e Nicola Salvatore (CFR).
IL RIFIUTO: un gesto oppure ciò che rimane di un processo.
Il corso propone all’attenzione degli studenti il “Rifiuto” fra i
processi di cambiamento, situandolo in una accezione concettuale dello stesso ed evidenziandone le positività in quanto gesto
di esordio in un percorso di comunicazione ed (auto)rappresentazione. Al centro di questa indagine si pone il corpo, coerentemente con quanto richiede la specificità stessa dell’insegnamento di anatomia.
Allo scopo di attivare una consapevolezza ed una partecipazione
totale degli studenti, il corso non proporrà in via diretta un modello formale, ma metterà a disposizione dei veri e propri ingredienti concettuali, auspicando l’attivazione di quel processo fermentativo da cui prende il titolo l’intero programma sperimentale che si svolgerà quest’anno nell’aula 8 dell’Accademia.
Si tratterà nello specifico di una serie di letture non omogenee fra
loro per campo disciplinare di appartenenza, a significare anche
nei fatti la molteplicità dei nutrimenti nonchè degli ingredienti
che costituisce nei fatti la realtà del raggio di “ispirazione” del
lavoro dell’arte.
Gli agenti fermentanti il processo di ricerca saranno i volti; le vite; le modalità di due donne appartenute a due momenti storici
diversi: Camille Claudel, scultrice, ed Elisabeth Tudor, sovrana.
Agli studenti verrà richiesta l’acquisizione attiva dei singoli ingredienti-stimoli loro proposti, una rilettura critica del lavoro
precedente; un’esplorazione del tema monografico da rappresentarsi in un’opera finale da sottoporre all’esame contestualizzandola con l’illustrazione critica del processo a cui ricondurla.
Bibliografia
BACHELARD G., La teffa e il riposo. Le immagini dell’intimità, Red
edizioni, 1994 • FRANZINI E., Arte e mondi possibili. Estetica e interpretazione da Leibniz a Klee, Guerini studio, 1994 • GAMBAZZI
P., L’occhio e il suo inconscio, Cortina, 1999
• MAZZOCOUT, MIS M., I percorsi delle fonne, i testi e le teorie, B.
Mondadori, 1997 • MERLEAU, PONTY M., l’occhio e lo spirito, SE,
1989 • MILANI R., L’arte del paesaggio, il Mulino, 2001
• MOISO F., GOETHE: La natura e le sue forme, Mimesis, 2002
• RELLA F., Metamorfosi. Immagini del pensiero, Feltrinelli, 1984
Bibliografia
• RUDOLPH M.BELL, La Santa Anoressia, Laterza, Roma Bari,
1998. • JACQUES LE GOFF, Il corpo nel Medioevo, Laterza, Roma
Bari, 2008. • FRANCO FORNARI, Il codice vivente, Bollati Boringhieri, Torino, 2001. • CAMILLE CLAUDEL, Corrispondenza, Abscondita, Milano, 2008. • ELISABETTA I D’INGHILTERRA, Lettere ai
fidi e agli infidi, Archinto, Milano, 1988.
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80 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
ANATOMIA ARTISTICA
Tiziana Tacconi
Antonella Pierno
“Il corpo è un carniere di segni, il segno è un corpo disincarnato” (J. Baudrillard). L’arte come segno del corpo:
il gesto- atto materiale ed anatomico
con il quale l’artista diventa espressione di uno stato d’animo, esplosione di
una carica di energia e di una pulsione interiore che assume anche un deciso valore simbolico.
Il gesto, azione che attraversa la tela, ampio o contratto, nervoso, solenne, lento o istantaneo, diventa segno che si trasforma e
si arricchisce di sfumature ed interpretazioni personali, declinato in mille modo diversi, tutti espressivi di diverse visioni del
mondo, confermandosi linguaggio basico universale che travalica ogni confine di natura culturale o personale.
Dal segno della pittura in rapporto tra struttura e colore e materia, ci si sposta sul piano del progetto scultoreo, si incontrano
segni plastici legati alla memoria espressiva del corpo
Rito, teatro, dramma, danza, comportano una particolare manipolazione del corpo: ornamenti abbigliamenti, pitture, tatuaggi, scarificazioni, possono segnare tappe significative nella
vita di un individuo. I riti di passaggio sono principalmente la
storia del corpo… corpo anatomico, organico, psichico, simbolico… che torna ad essere protagonista nell’arte contemporanea, in un percorso terapeutico diventano una grande possibilità di comunicazione.
Corso teorico: fondato sul reciproco scambio e sulla creatività
dell’ascoltare-interpretare, è rivolto a tutti gli studenti del Biennio di Perfezionamento in Teoria e pratica della Terapeutica artistica; 1) Laboratorio pratico: Ricerche sperimentali sul disegno: esercitazioni pratiche sull’espressività e la percezione del
movimento, asse corporeo , linea di gravità. Confronto tra corpo e ambiente. 2) Incontri individuali : dai vari argomenti trattati gli studenti prenderanno spunto per il loro lavoro artistico,
il progetto sarà discusso e concordato con il docente e sarà consigliata una bibliografia essenziale sull’argomento.
Valutazione: Per sostenere l’esame gli studenti dovranno presentare gli elaborati prodotti e una tesina scritta che sarà oggetto di discussione.
Il modello rappresentativo della figura umana nelle arti visive del Novecento.
Il corso è organizzato in modo da permettere allo studente l’acquisizione di
un metodo espressivo per consentire
una corretta e completa lettura ed interpretazione della figura
umana e del modello vivente. A tal fine vengono esemplificate le
procedure con cui gli artisti più rappresentativi della ricerca figurativa del secolo scorso hanno realizzato la propria produzione.
Per una analisi approfondita delle componenti stilistiche si procederà durante le lezioni alla produzione di immagini e i risultati di tutto il lavoro svolto in laboratorio costituirà parte integrante dell’esame finale. Agli studenti saranno fornite dispense e
bibliografie adeguate al contenuto della ricerca svolta. Durante
gli incontri verranno esemplificati i canoni ed i criteri propri degli artisti presi in esame.
Bibliografia
• JEAN-LUC NANCY, All’ascolto, Cortina Editore, 2004. • MACDONALD
CRITCHLEY, Il linguaggio del gesto, Il pensiero scientifico Editore •
MADDALENA MAZZOCUT - MIS, Tatto e passione, Percorso antologicocritico. • MIRCEA ELIADE, Immagini e simboli, Jaca Book, 2003.
Programma
Introduzione al rapporto con l’immagine artistica figurativa attraverso il disegno.
- Le tecniche di rappresentazione e le tecnologie.
- L’immagine globale e la morfologia nella dinamica della forma.
- Il rapporto numerico e la costruzione di un codice.
- L’analisi della rappresentazione artistica e la rilettura: la tecnica e il rapporto con la realtà.
- Il modello vivente e la conoscenza della parte fisica.
- Il corpo in movimento e la percezione dello spazio.
- La rappresentazione interpretativa della figura umana.
- Dall’analisi alla sintesi attraverso la forma.
- Il progetto interpretativo attraverso la ricerca personale.
Il corso è finalizzato al raggiungimento di precisi traguardi che
vengono concordati con gli studenti tenendo conto delle necessità e delle potenzialità personali e quindi sono possibili differenti percorsi in base alle singole esigenze.
Bibliografia
•UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle
immagini. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte
moderna.
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31-03-2010
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PROGRAMMI
1°LIV
81
1°LIV
ANTROPOLOGIA CULTURALE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
Maria Virginia Cardi
Riccardo Notte
Percorsi e metodi di una disciplina
trasversale.
La ricerca antropologica é il prodotto
di un’acquisizione lentissima, che solo nella seconda metà dell’Ottocento
assume uno statuto scientifico. L’Antropologia, come scienza, (e non come filosofia) nasce in Europa: da qui i suoi limiti, nella pretesa di offrire prospettive conoscitive di tipo assolutistico; mentre nell’acquisizione di una
consapevolezza critica, nella tensione conoscitiva costruisce la
sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
Dal mondo antico alla contemporaneità verranno tracciati il
pensiero, gli orientamenti e le direttive di questa disciplina al fine di indagare alcuni temi portanti che trovano nell’attualità
una cruciale emergenza. Antropologia, dunque, quale prospettiva di comprensione del mondo, per vivere nel mondo.
Il corso propone inoltre un indice di argomenti per esplorare
eventi, problematiche, metodi, modelli teorici. I temi e le riflessioni in discussione saranno accompagnati durante le lezioni
da bibliografie specialistiche, letture e materiali visivi.
Umanesimo e antropologia / Antropologia come cura / Antropologia ed etica / Antropologia e filosofia / L’ antropologia e i saperi per
l’uomo / L’ottica antropologica nella valutazione delle tradizioni e
della memoria / Antropologia e patrimonio culturale / La letteratura e la visione antropologica: Dickens / Per un avvio allo studio delle mentalità e della psicologia collettiva: nascita ed evoluzione di
un ambito di ricerca / Antropologia e psicanalisi: territorio e strumenti di un sapere per vivere / Una riflessione sulla dialettica Uomo - Natura, sulla relazione necessaria e inalienabile con il proprio
spazio naturale. Come la pensano a riguardo i “selvaggi”? / Antropologia e politica: strumenti, aperture, sguardi.
Il corso verte sullo spazio artificiale e
sull’uomo artificiale.
Un connubio stringente tra l’habitat
modificato dall’intelligenza tecnologica e i corpi-menti che lo immaginano, lo modellano, lo costruiscono,
lo percorrono e lo consumano.
Lo spazio mentale artificiale.
- La rivoluzione copernicana della pubblicistica moderna e contemporanea.
- Analisi della Macromacchina.
- Analisi di alcuni tipi (archetipi) di habitat artificiale: la città
automatica, la città alveare, la città astronave, pianeta, arca o
città labirinto, la città virtuale e intelligente, la città divina o
città infernale, l’anticittà.
- La condizione connettiva.
L’uomo artificiale e l’artificio umano.
- Analisi delle proiezioni psichiche inconsce.
- L’automa e l’androide quali particolari proiezioni psichiche.
- La trasformazione del paradigma robotico nel Novecento.
- Nuovo prometeismo.
- Incorporazioni dell’artificiale.
Il medium robot.
- L’avatar e il paradiso virtuale.
- Il robot e la vita artificiale.
- L’eugenetica, ovvero la vita senza sofferenza né morte.
- Cultura ferro/carbonio.
- Prohibita Imago.
Promesse salvifiche.
- Noosfera, meccanosfera, elettrosfera.
- Geni e memi.
- Concetto di embodiment
Bibliografia
• P. MERCIER, Storia dell’Antropologia, Bologna, il Mulino,
1996. • C. TULLIO-ALTAN, Manuale di Antropologia culturale,
Milano, Bompiani (ed. orig.1971). • U. Fabietti, Antropologia
culturale, Roma-Bari, Laterza, 2001. • F. BRAUDEL, Il mondo attuale, Torino, Einaudi, ( ed.orig. 1963). • L. FEBVRE, La terra e
l’evoluzione umana, Torino, Elnaudi,1980.•M.V. CARDI Il rituale del serpente, Ravenna, Longo, 1997. • F.REMOTTI, Contro
l’identità, Bari Laterza, 2001. • V.LANTERNARI, Ecoantropologia,
Bari, Dedalo, 2003. • C. LÉVI-STRAUSS, Razza e Storia e altri studi di Antropologia, Torino, Einaudi, 1974. • F. REMOTTI, Prima
Lezione di antropologia, Bari, Laterza, 2001.
Bibliografia
• RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia della vita artificiale, Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008.
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2°LIV
2°LIV
ANTROPOLOGIA DELL’ARTE
Maria Virginia Cardi
Le culture e le arti: materiali, simboli, forme dello spazio; documenti visivi e didattica delle immagini.
L’antropologia visiva e la sua storia.
Saranno indagate le origini della ricerca antropologica visuale attraverso
alcuni repertori iconografici in particolare propri dell’illustrazione e della grafica provenienti dai taccuini di viaggio, o dai testi manoscritti e a stampa di interesse naturalistico ed etnografico fino all’nizio del ‘900. Le immagini e i musei cartacei.
Nascita delle grandi collezioni naturali ed etnografiche L’evolversi della fotografia e della filmografia documentaria. Le immagini hanno ben espresso i diversi intenti e contenuti dell’antropologia, che da ancella della conquista e della colonizzazione
Ë divenuta strumento di conoscenza, non solo, di partecipazione di esperienze e di scambio culturale. Alcuni aspetti della filmografia documentaria extraeuropea.
E’ prevista, inoltre, per gli studenti che siano interessati ad un approfondimento operativo, la produzione di documentazioni fotografiche o video (realizzati in digitale) sui temi affrontati nel corso,
preventivamente studiati ed elaborati con l’insegnante.
Gli studenti per sostenere l’esame dovranno leggere due testi e
dimostrare di conoscere gli argomenti del corso.
Bibliografia
• P. CHIOZZI, Antropologia visuale, Casa Usher, Firenze, 1984. •
P. CHIOZZI, Manuale di Antropologia visuale, Unicopli, Milano,
1993. • M.CANEVACCI, Antropologia della comunicazione visiva, I giorni cantati, Roma, 1990.
ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE
Riccardo Notte
Il corso verte sullo spazio artificiale e
sull’uomo artificiale. Un connubio
stringente tra l’habitat modificato dall’intelligenza tecnologica e i corpimenti che lo immaginano, lo modellano, lo costruiscono, lo percorrono e lo
consumano. Il programma del biennio consiste nell’approfondimento di alcuni argomenti del programma del triennio.
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PROGRAMMI 83
2°LIV
1°LIV
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
Cristina Fumagalli
Renzo Piccinin
Affrontiamo l’evoluzione del mondo
della comunicazione, imposta dall’affermarsi delle tecnologie informatiche
e telematiche, attraverso l’esame di alcuni concetti chiave: testo e ipertesto,
multimediale e ipermediale, Internet e
web. Studiamo prodotti multimediali e siti web legati all’editoria,
prendendo in considerazione gli aspetti di produzione, organizzazione, trasmissione e fruizione dei contenuti, con particolare
approfondimento del tema della scrittura per il web. Non si trascurerà la teoria della comunicazione, il marketing del prodotto,
l’analisi del consumatore finale e tutte le normative che regolano
il diritto d’autore.
Individuare comportamenti errati nelle presentazioni visive, selezionare gli elementi non verbali utili per il miglioramento dell’aspetto durante una presentazione, sono solo alcuni dei temi
che verranno affrontati. Il modulo dunque si prefigge l’obiettivo
di rendere in grado lo studente di archiviare materiale documentativi, come foto, documenti, riprese video, trasportandoli su
supporti adeguati e conoscere inoltre, i processi di elaborazione
di cdrom, realizzazione ed aggiornamento dei siti.
L’obiettivo del corso è quindi quello di esporre i principali aspetti legati all’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione, con un riguardo specifico e “pratico” a Internet
e al World Wide Web. Un’attenzione particolare è rivolta all’acquisizione di un buon livello di manualità con i principali software e linguaggi per il webdesign.
Si introducono i concetti di ipertesto, multimedia, ipermedia,
interfaccia, interazione, web, sito e portale; i linguaggi di marcatura; il linguaggio HTML/XHTML, i fogli stile CSS; i modelli
di qualità del web e i concetti di usabilità e accessibilità delle interfacce uomo macchina.
Si apprendono criteri di progettazione di ipertesti, che si mettono in pratica sia nelle esercitazioni, sia tramite un progetto di
sito internet, che deve essere sviluppato per la parte pratica dell’esame.
Il corso, che ha carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa
formale che i sistemi digitali permettono della composizione scenografica. Oltre alle mere esercitazioni, il tema sviluppato dallo studente sarà
scelto di preferenza tra i lavori affrontati nel corso di Scenografia in modo da poter concentrare l’impiego didattico sugli
aspetti che colmano di suggestioni la composizione: colore, textures e illuminazione.
L’accento sull’aspetto metodologico è imprescindibile per impostare il rapporto con le dotazioni strumentali sotto un profilo
spiccatamente creativo piuttosto che tecnico: questo non esclude
dalle lezioni frequenti spiegazioni procedurali e tecniche, ma
permette la codifica di soluzioni specifiche non omologabili alle tradizionali forme di rappresentazione. L’emozione che l’idea
scenica intende creare viene restituita secondo modelli e soluzioni progettuali che solo il digitale rende possibile.
Le stesse “utilità” utilizzate in fase progettuale possono essere
sfruttate nella realizzazione della scenografia vera e propria così da poter ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione e
realizzazione.
Gli argomenti trattati riguardano il bozzetto di scena, le tavole
tecniche e il modello plastico virtuale: l’estensione e l’approfondimento dipendono essenzialmente dalle capacità individuali
dello studente.
La condizione minima per poter sostenere l’esame consiste nell’elaborazione dei bozzetti e delle tavole tecniche, dimostrando di
saper sostenere autonomamente la ricerca e la resa scenografica.
Bibliografia
• FRANCESCO DI NOCERA, Che cos’è l’ergonomia cognitiva, Carocci, 2004 • P. FERRI, Teoria e tecniche dei nuovi media. Pensare, insegnare, formare e lavorare nell’epoca della rivoluzione digitale, Guerini & Associati, Milano 2002. • J. RIFKIN,
L’era dell’accesso, Mondadori, Milano 2000.
Verrà messa a disposizione degli studenti una dispensa appositamente realizzata per essere di supporto al corso.
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84 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
Eleonora Zullo
Giulio Calegari
Il corso esprime le problematiche che
ne hanno determinato il progetto - risponde a delle precise esigenze emerse in questi ultimi anni.
Il Corso racchiude i contenuti essenziali al raggiungimento degli obiettivi dell’insegnamento delle tecniche digitali rapportate all’arte
presentando la disciplina per argomenti, ciascuno dei quali
comprende:
- un’esposizione teorica coinvolgente e problematica
- una sintesi operativa e sperimentale
- un primo gruppo di esercizi semplici
- un ricco repertorio di esercizi.
1)gli studenti impareranno a conoscere tutte le nuove attrezzature dai Computer alle stampanti, dalle foto camere digitali al
photoshop
2) elaboreranno, attraverso programmi, immagini digitali di
ricerca di location per la realizzazione di menabò pubblicitari e
per il lavoro creativo in genere.
3) svilupperanno i progetti ideati nei corsi fondamentali prendendo come spunto bozzetti, tavole tecniche e plastici. In questa fase il corso assume un indispensabile ruolo considerando
che i vari linguaggi visivi oggi non possono prescindere dal digitale in quanto esso rappresenta un mezzo e non un fine, è lo
strumento più rapido per raggiungere i risultati desiderati.
Nella sua fase conclusiva saranno affrontate tematiche che andranno oltre gli aspetti tecnici, ciò vuol dire conoscere i formati
dei file, lo spettro della luce visibile e il significato di una conversione da RGB (rosso, verde, blu) a CMYK (ciano, Magenta, giallo, nero), l’importanza della cattura dell’immagine attraverso le
varie fonti di illuminazione con riferimento al teatro, ai concerti, alla TV ecc. Le diverse forme di rappresentazione, nell’ambito
delle esercitazioni laboratoriali saranno oggetto di verifica e di
valutazione.
Parte generale
Il corso si propone di cogliere, in alcune manifestazioni culturali preistoriche ed etnografiche, quegli archetipi del linguaggio celati nel
nostro quotidiano, ma in grado di rivitalizzare il nostro immaginario. Attraverso la conoscenza e
l’approfondimento di documenti ed esperienze etnoarcheologiche, verranno”scavati” ed enucleati momenti espressivi per rincuorare e fecondare il nostro linguaggio contemporaneo.
Modalità d’esame
Presentazione di elaborati digitali; (i più rappresentativi svolti
alla fine del corso - corredati da CD o DVD)
Programma specifico
Il programma del presente anno scolastico si articola in una serie di lezioni teoriche e dimostrative ed in momenti di riflessione e progettazione. Verranno eventualmente effettuate uscite sul
terreno in luoghi di natura o cultura. In particolare si cercherà
di cogliere il linguaggio invisibile che si cela nei documenti
preistorici e di riconoscere il tempo-manufatto. Verranno indagate le radici dimenticate del linguaggio “multimediale”ed il
tema della memoria. A tale scopo si approfondirà il rapporto tra
l’immagine e la narrazione orale, con un approccio all’antropologia delle forme mnemoniche. Nello svolgimento del programma si coglieranno spunti di dialogo tra il tempo e il luogo
ed esempi di territorializzazione e interazione con l’ambiente
dall’archeologia alla contemporaneità.
Bibliografia
• EUGENIO,TURRI, Il paesaggio come teatro, Marsilio. • GILBERT
DURAND, Le strutture antropologiche dell’immaginario, Dedalo. • ELEMIRE ZOLLA, Le maraviglie della natura, Marsilio.
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PROGRAMMI 85
2°LIV
1°LIV
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
Maria Rosa Calabrese
- ARCHÈ-TIPOS. Filone di Alessandria.
- Gli Archetipi dell’ inconscio collettivo (Carl Gustav Jung).
- Alla ricerca dell’ Uno (J. Wolfgang Goethe).
- Immagini archetipiche e loro influenza nella psiche individuale
e collettiva.
- L’ energia psichica: il visibile e l’ invisibile.
- Immagini, linguaggio, corpo, opera.
- Dare senso alla parola e dare parola ai sensi.
Bibliografia
Tre testi a scelta
• FILONE D’ ALESSANDRIA, De vita contemplativa (se interessati
chiedere alla docente). • C .G .JUNG, Gli archetipi dell’ inconscio collettivo, Boringhieri. • R. STEINEr, Le opere scientifiche di
Goethe, Fratelli Melita, Genova. • MIRCEA ELIADE, Immagini e
simboli, Jaca Book. • JEAN S. BOLEN, Gli dei dentro all’ uomo,
Astrolabio. • Le dee dentro la donna, Astrolabio. • U. GALIMBERTI, Miti del nostro tempo, Feltrinelli.
Filippo De Filippi
Il corso viene impostato sulla base di
lezioni che esploreranno l’architettura di interni dalla sua “nascita” nei
primi dell’ ottocento fino ai giorni nostri e da un’attività di laboratorio nella quale sarà elaborato un progetto
basato sulla natura stessa del corso: nucleo abitativo per fruitori
poco abbienti. Il corso è semestrale ed è strutturato in due fasi: la
prima teorica e la seconda laboratoriale.
I fase
Analisi della storia dell’architettura in rapporto agli spazi interni partendo dagli inizi dell’ottocento fino alla situazione contemporanea, tramite lezioni frontali correlate da immagini.
II fase
Laboratorio: dove verrà analizzato l’aspetto progettuale della materia per il quale lo studente elaborerà un progetto completo per
l’esecuzione di uno spazio di propria ideazione, attingendo dalle
lezioni tenute nella prima fase. È richiesta la conoscenza di Autocad per eseguire gli elaborati grafici richiesti per l’ esame. A questo
proposito saranno anche tenute lezioni propedeutiche per l’avviamento all’utilizzo del programma sopra citato, tenute durante le
ore di laboratorio nella prima fase del corso.
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86 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
ARCHITETTURA SACRA
MIchele Premoli
Il corso assume nelle sue determinazioni fondamentali il carattere di un
approccio interdisciplinare alla cultura architettonica legata alle vicende
delle religioni, con lo scopo di contribuire al formarsi negli studenti di un
patrimonio di competenze riferito in primo luogo alla lettura e
comprensione dello spazio.
Lettura e comprensione dello spazio da intendersi tout-court, in
quanto istanza che prescinde da determinate specificità, che
precede quindi i contenuti di determinati ambiti per meglio
consentire, partendo da un discorso più generale di passare ad
approfondimenti tematici più circostanziati.
L’architettura, quindi, vista nell’insieme dei suoi complessi nessi disciplinari, delle sue interazioni con il territorio (città e paesaggio) in un concorso di vicende storiche e apporti disciplinari specifici, declinati nel campo del rapporto con le tre grandi
religioni monotetiste.
La vastità dell’argomento delineato impone, anche per le esigenze funzionali di un insegnamento legato a percorsi didattici sull’arte sacra, di operare una sintesi significativa che nel valorizzare l’oggetto privilegiato non trascuri importanti questioni di fondazione disciplinare ed epistemologica; si è ritenuto quindi di
proporre un percorso per campionature significative (se così si
può dire) che fornisca al contempo indicazioni in ordine a coordinate più generali e spunti specifici per aspetti più particolari.
ARTE APPLICATA E TIPOLOGIA
DEI MATERIALI (Metalli)
Geremia Renzi
Il corso vuole condurre lo studente ad
assumere un approccio non convenzionale alla genesi dell’opera. Partendo dalla propria esperienza come uomo/essere vivente, basandosi sul proprio modo di essere si creerà un rapporto unico fra se stessi e il materiale che condurrà all’esecuzione dell’opera. Portare gentilmente il metallo a fondersi e rimodellarsi per rispecchiare nell’immagine del sé superiore esistente
in ogni individuo. Nell’intendimento così indicato verrà gettato
in questo corso, un abbozzo di concezione teosofica del mondo,
si tratta di esperienze accessibili a chiunque sia deciso a seguire
un cammino verso un certo grado di conoscenza assumendo un
giusto atteggiamento di fronte alle cose con un sano pensare e
un sano sentire, per poter comprendere le vere cognizioni del
mondo traendone e facendo di esse una solida base.
Bibliografia
• RUDOLF STEINER, La missione universale dell’arte, Editrice
Antrosopofica, Milano.
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PROGRAMMI 87
1°LIV
1°LIV
AUDIOVISIVI LINEARI
Francesca Della Monica
Il Corso si propone lo studio e la messa a punto delle metodologie di investigazione e di rilevamento dei ritmi e
dei tempi del paesaggio sonoro;
l’approfondimento delle tematiche della sinestesia nella percezione della realtà acustica e visiva - il toccare con “orecchio” il senso dello spazio,
il vedere differenti cromatismi del suono o del rumore. Parallelamente saranno studiati i differenti sistemi e i parametri delle notazioni non convenzionali dell’evento sonoro nei diversi contesti
culturali.
Lo sviluppo, quindi del rapporto artistico tra segno e suono. Una
sezione di studio verrà poi dedicata all’esame dell’acustica vocale
nei differenti ambienti; naturale,sociale, relazionale ed artistico.
Verrà indagato il rapporto tra suono/rumore e gesto che lo produce in ambiti culturali tradizionali e in ambito performativo.
Infine, questo complesso di analisi del rapporto tra suono e
imagine porterà all’esame e alle metodiche della composizione
della drammaturgia muiscale in ambito teatrare, filmico, documentaristico e multimediale.
• C. BOLOGNA, Flatus vocis, Bologna, 1992, Il Mulino. • M. CHION,
L’audiovisione. Suono e immagine nel cinema, trad. it., Lindau,
Torino, 2001. • A. COLIMBERTI, A. MAYR, G. MONTAGANO, L’ascolto del
tempo - Musiche inudibili e ambiente ritmico, Firenze, 1995.
• A. COLIMBERTI, Ecologia della Musica, 2004. • M. DI DONATO, L’occhio che ascolta. Studi sui rapporti suono-immagine nella forma cinematografica, Lithos, Roma. • ERNST H. GOMBRICH, Il senso
dell’ordine, Milano, 2000, Leonardo Arte. • DANIELE LOMBARDI,
Spartito Preso, Firenze, 1981, Vallecchi. • DANIELE LOMBARDI, Scrittura & Suono, Roma, 1984, Edipan. • S. MICELI, Musica e Cinema
nella cultura del Novecento, Sansoni, Milano, 2000. • V. RAMAGLIA, Il suono e l’immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel
film, Dino Audino Editore, Roma, 2004. • R. MURRAY SCHAFER, Il
paesaggio sonoro, Ricordi-Unicopli, Milano 1985. • R. MURRAY
SCHAFER, The Tuning of the World, 1977. • R. MURRAY SCHAFER, Manuale di Acustica Ecologica, Barry Truaxi, 1978. • R. MURRAY
SCHAFER, Comunicazione Acustica, 1985. • La drammaturgia
musicale, a cura di L. Bianconi, Bologna, il Mulino, 1986, 1994.
BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA
Chiara Nenci
Occupare lo spazio, reinterpretare il
paesaggio.
Il corso intende esplorare le relazioni
tra la natura e le arti nell’età moderna, attraverso le più significative evoluzioni della storia dell’architettura
dei giardini e del binomio artificiale/naturale. Lo scopo è di offrire allo studente le basi storico-critiche per la comprensione del
complesso panorama che vede oggi inscenarsi negli spazi verdi
un dialogo tra arte, architettura e paesaggio in continua trasformazione ma carico di antichi significati simbolici e narrativi.
Nell’affrontare l’antitesi retorica fra il dominio dell’artista e la sottomissione della natura, il corso seguirà una struttura cronologica
a partire dall’epoca moderna, ma procederà per esplorazioni capaci di illustrare problematiche specifiche, quali: pittoresco, arcadico
e sublime nel Settecento; giardino eclettico e parchi urbani; postmoderno e ritorno al classico; land art e finalità ecologica; arte
oper air, parchi d’arte contemporanea, etc.
Un efficace ausilio didattico alla trattazione degli argomenti sarà ricercato nella rappresentazione cinematografica dei giardini,
attraverso l’analisi seminariale di alcuni film d’autore che verranno indicati al momento della presentazione del corso.
Bibliografia
All’interno di una bibliografia sull’argomento estremamente vasta, sarà segnalata all’inizio del corso una selezione di testi per
la preparazione generale e concordata con gli studenti un’ulteriore traccia in funzione dell’argomento che ciascuno intenderà
affrontare. Per gli studenti del corso di Restauro interessati a un
approfondimento pertinente, si indica il testo:
• L. SCAZZOSI, Il giardino opera aperta. La conservazione delle architetture vegetali, Alinea, Firenze, 1993.
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88 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Mariella Perucca
Obiettivo didattico del corso, che è a
carattere monografico, è indagare, attraverso l’approfondimento di un tema ogni anno diverso, il senso e il valore, nel passato e per l’oggi, del patrimonio di arte e natura, cultura e storia che costituisce un orizzonte della memoria individuale e collettiva. In particolare, le lezioni sono finalizzate prevalentemente a mettere gli studenti in condizione di acquisire gli strumenti
critici necessari per cogliere gli aspetti simbolici e le elaborazioni teoriche di quella trama di opere d’arte, città, paesaggi, tracce
e segni lasciati dagli uomini nel passato, sulla quale si è costituita l’identità culturale che contraddistingue la civiltà in cui e di
cui viviamo.
Nell’anno accademico 2009-2010, il corso ha per titolo “Luoghi
del viaggio”. Il viaggio è stato per secoli la forma entro la quale
avveniva l’incontro con paesaggi, monumenti, città opere d’arte. Nel dominio dell’industria turistica è oggi sempre più difficile viaggiare autenticamente. Il corso vuole indagare le profondità del viaggio, che assume lo statuto di «metafora assoluta»,
soffermandosi su alcuni suoi tratti. Le prime lezioni prendono in
considerazione la spazialità, concentrandosi sulla relazione tra
viaggio e paesaggio profilata in alcuni autori d’impostazione fenomenologica. La riflessione si distende poi su alcuni “luoghi”
del viaggiare - lo spaesamento, l’ospitalità, l’erranza, la temporalità, la nostalgia, il naufragio, il ritorno - cogliendone le risonanze in testi poetici, narrativi e cinematografici.
Bibliografia
La preparazione del colloquio d’esame si basa sugli appunti
delle lezioni e sui testi letti e commentati in aula forniti dalla
docente durante il corso, da integrare con:
• FRANCO RIVA, Filosofia del viaggio, Città Aperta, Troina (Enna), 2005.
CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI
D’ARTE CONTEMPORANEA
Rachele Ferrario
Il corso, dopo una attenta analisi delle questioni metodologiche e tipologiche sulla natura e sull’impostazione
di un archivio d’arte contemporanea,
prevede l’approfondimento dei diversi
metodi di gestione e della finalità dell’archiviazione. Durante le lezioni verranno affrontati i seguenti argomenti:
- Finalità dell’archiviazione: il documento.
- Gli archivi riferiti a un periodo della storia dell’arte: gli archivi d’arte contemporanea, archivi generici, archivi personali.
- Le sezioni dell’archivio: biblioteca, emeroteca, fondi, catalogazione, organizzazione eventi.
- Catalogazione dei documenti e delle opere: documenti fotografici, patente d’autenticità.
- L’informatizzazione dei dati: archivio cartaceo, archivio informatizzato
Il corso prevede l’analisi delle diverse tipologie di archiviazione
con esemplificazioni di alcuni tra i principali archivi (o fondazioni) d’arte contemporanea a carattere personale, generico,
privati e istituzionali. Una parte delle lezioni sarà dedicata ai
Decreti legislativi che regolano il funzionamento e la gestione
dei documenti.
Gli argomenti sono accompagnati da lezioni pratiche ed esercitazioni e - dove possibile - visite specifiche a strutture istituzionali sedi di archivi.
Esami
Gli studenti al colloquio orale dovranno dimostrare di avere appreso le tecniche di impostazione e gestione dell’archivio d’arte
contemporanea. Le esercitazioni elaborate in aula rientreranno
nella valutazione finale.
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PROGRAMMI 89
2°LIV
CHIMICA PER IL RESTAURO
DELL’ARTE CONTEMPORANEA
1°LIV
CHIMICA PROPEDEUTICA
Jacopo Osticioli
Barbara Masala
L’obiettivo è quello di fornire le necessarie conoscenze per comprendere la chimica dei materiali nei “Beni Culturali”: composizione, reattività, processi di invecchiamento etc. In particolare,
il programma è focalizzato sui materiali utilizzati nell’arte contemporanea, le loro caratteristiche fisiche, chimiche e problemi
di compatibilità con i materiali dell’opera d’arte. I prodotti organici nei “Beni Culturali”: impieghi, classi di composti, reattività
in relazione all’invecchiamento e alla reversibilità, compatibilità con altri materiali presenti. I solventi organici e le problematiche connesse con il loro impiego. I materiali pittorici: pigmenti e leganti. Vernici e smalti. Prodotti per la conservazione ed il
restauro dei Beni Culturali: adesivi, consolidanti, stucchi e protettivi.
Brevi cenni sulla composizione chimica, proprietà chimiche e
chimico-fisiche dei materiali lapidei, ceramici, dei vetri, della
carta, del legno e delle fibre tessili naturali.
Lo scopo del corso è quello di fornire le
primissime conoscenze di tutta la chimica per meglio comprendere i materiali dell’arte vecchi e nuovi. Esso è così
articolato:
Descrizione dell’atomo e quindi descrizione della tavola periodica degli elementi.
Legame chimico: legame ionico, covalente, metallico ed intermolecolare.
Composti chimici con riferimenti ai colori di natura organica e
inorganica.
Reazioni chimiche: acido-base, ossidoriduzioni, fotocatalitiche
e catalitiche. A ciascun tipo di reazione sono associati esempi riguardanti il degrado dei materiali dell’arte.
Caratterizzazione di elementi inorganici ed organici.
Nozioni di chimica organica: idrocarburi (cere), composti funzionali (solventi), zuccheri, grassi, proteine.
Macromolecole di sintesi: resine, colle, plastiche.
Il discorso viene quindi poi completato con la descrizione di alcuni materiali.
All’inizio delle lezioni viene fornito agli studenti un CD contenente la dispensa del corso.
Bibliografia
• CHAINTORE OSCAR E RAVA ANTONIO, Conservare l’arte contemporanea. Problemi, metodi, materiali, ricerche, Mondadori
Electa, (collana Arte contemporanea), 2005. • SHASHOUA YVONNE,
Conservation of Plastics - Materials science, degradation
and preservation, Butterworth-Heinemann, 2008. • MATTEINI
MAURO E MOLES ARCANGELO, La chimica nel restauro. I materiali nell’arte pittorica, Nardini editore,2007. • CAMPANELLA ET AL.,
Chimica per l’arte, edizioni Zanichelli, 2007. • JOHN S. MILLS
AND RAYMOND WHITe, The Organic Chemistry of Museum Objects, Butterworth-Heinemann, 2000.
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90 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
COMPUTER GAMES
COMPUTER GRAPHIC
Carlo Gioventù
Antonio Belluscio
Conoscenze preliminari richieste
Utilizzo del PC.
Finalità ed obbiettivi
Il corso si propone di fornire una panoramica sulla storia dei videogiochi
dagli anni 70 fino ad oggi. Saranno
affrontati elementi di analisi del videogioco dal punto di vista
tecnico, estetico e sociologico. Si avrà inoltre la possibilità di
realizzare un MOD su un videogioco di ultima generazione, ovvero di sfruttare un prodotto commerciale modificandolo per poter realizzare:
- Una versione personale della grafica di gioco
- Una livello di gioco
- Un video interattivo (o anche non interattivo) col il motore del
gioco, detto MACHINIMA
In via sperimentale e facoltativa si studierà la programmazione
mediante C# e XNA di Microsoft.
Metodi
Lezioni frontali seguite da ore di laboratorio per la fase di Modding e studio di programmazione di C#.
Strumenti
Personal Computer PC compatibile (opzionale).
Modalità d’esame
Per sostenere l’esame ogni studente potrà, a sua scelta:
- consegnare una tesina su un prodotto videoludico di sua scelta, illustrandone un aspetto riguardante ai temi trattati durante le lezioni.
- Realizzare un MOD su un videogioco.
- Creare un Machinima.
- Realizzare un Videogioco.
Internet
L’indirizzo è: www.mentezero.com
E-mail
[email protected]
Introduzione generale
L’influenza delle tecnologie digitali nel
campo della grafica non si è limitata a
rendere più semplice e veloce ciò che
era già possibile. Perfino gli strumenti
software che nelle finalità e nel modello d’interazione fanno diretto riferimento alle tecniche tradizionali hanno aperto possibilità difficilmente percorribili senza il
computer. I formati e le caratteristiche proprie del digitale hanno
permesso anche alla grafica di confrontarsi con la dimensione
temporale e l’hanno spinta verso nuove tipologie di artefatti visivi
attraverso la generazione procedurale o combinatoria e l’uso dell’interattività.
Bibliografia
• Web.
Programma
Il corso parte dall’analisi dei principali modelli di rappresentazione numerica del testo e delle immagini (grafica raster e vettoriale) in relazione alle possibilità di composizione ed elaborazione che questi permettono. Le modalità di realizzazione non
direttamente manuali vengono introdotte trattando i principi
della generazione automatica (grafica generativa) e combinatoria (basata su collezioni di immagini o di dati). Le possibilità di
animazione, con gli interessanti sviluppi della motion graphics,
vengono evidenziate affrontando il concetto di interpolazione, la
sua implementazione e le sue applicazioni. L’uso dell’interattività viene introdotto mostrando alcune tecniche alla base della
grafica reattiva o partecipata.
In tutti i casi la componente tecnica viene sempre trattata in relazione alle possibilità estetiche che apre analizzandone originali esempi d’uso.
Bibliografia
• DARIO RUSSO, Free Graphics. La grafica fuori dalle regole
nell’era digitale, Lupetti, Milano, 2006. • LEV MANOVICH, Il linguaggio dei nuovi media, Edizioni Olivares, Milano, 2002.
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PROGRAMMI
2°LIV
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1°LIV
COMUNICAZIONE ESPOSITIVA
Ercole Negroni
Il corso ha per oggetto la creatività rivolta alla soluzione di richieste di enti di gestione del patrimonio culturale, attraverso la progettazione innovativa di esposizioni.
Due caratteristiche definiscono in modo saliente il corso. La prima è che esso risponde a richieste di
esposizioni, temporanee o museali, presentateci da istituzioni di
tutela e gestione del patrimonio culturale, da enti locali o da altri
soggetti pubblici o privati. La seconda è che il processo di elaborazione progettuale cura in modo particolare la ricerca di soluzioni
creative e innovative sia per quanto riguarda l’ideazione, sia per
quanto attiene all’articolazione dei percorsi espositivi e agli strumenti comunicativi. Entrambe le caratteristiche sono connesse
all’obiettivo principale del corso, che è consentire agli studenti,
riuniti in gruppi di progettazione, di compiere sotto la guida del
docente una reale esperienza professionale nella quale riversare le
attitudini creative e le informazioni acquisite.
Il percorso didattico muove dall’analisi approfondita delle sollecitazioni pervenute, delle caratteristiche del committente e dei
destinatari finali dell’esposizione. Dalla discussione si elabora
per affinamenti successivi la scelta del progetto da sviluppare,
acquisendo, nella misura necessaria, le informazioni specifiche
sul tema dell’esposizione attraverso una fase di ricerca e l’eventuale intervento degli esperti disciplinari.Il progetto vero e proprio riguarda la definizione di una strategia comunicativa adeguata, l’impostazione concettuale generale e la sua traduzione
in un percorso espositivo, la ricerca e l’invenzione dei mezzi più
opportuni per comunicare ai destinatari i contenuti concettuali
individuati. In ogni fase progettuale, viene sollecitata una continua revisione auto-critica basata sulla valutazione dell’efficacia
comunicativa delle soluzioni via via elaborate.
L’esame consiste nella discussione del progetto finale, che è rappresentato un dossier istruttorio iniziale e da una serie di elaborati.
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE
DEI BENI ARCHIVISTICI
Elisabetta Susani
Definitivamente tramontata l’immagine obsoleta che soleva identificare i
beni archivistici con ammassi di carte
vetuste conservate in antri polverosi e
inospitali, gli archivi ci appaiono oggi piuttosto come scrigni da scoprire,
laboratori culturali ove fervono attività e iniziative che solo vent’anni fa sarebbero state considerate assolutamente fuori luogo.
Il corso si compone pertanto di un modulo teorico atto alla formazione di base sul tema, strutturato con lezioni ex cathedra riguardanti i criteri fondativi della disciplina archivistica e gli
standard internazionali di catalogazione, ampiamente recepiti
dagli strumenti di descrizione archivistica approntati e utilizzati dalle istituzioni italiane preposte alla tutela dei beni culturali.
Dedotte dall’analisi critica di una selezione di significativi casi di
studio, recenti o in fieri, le linee guida teoriche e operative per
l’ideazione e la redazione di un progetto di valorizzazione e comunicazione di questa particolare categoria di beni, gli studenti disporranno degli elementi necessari allo studio di una propria
proposta. Suggerita o concordata con l’insegnante, si tratterà comunque di una ipotesi di reale fattibilità, applicata ad un caso
concreto, riguardante indifferentemente un archivio pubblico o
privato.
Durante il corso sarà indicata una bibliografia generale comune
a tutti gli studenti, affiancata dalla bibliografia specifica consigliata, rispondente alle esigenze del singolo e alle peculiarità
presentate dal progetto che ha scelto di sviluppare.
L’esame verterà sui contenuti del modulo teorico di base, verificherà l’apprendimento dei riferimenti di carattere generale e le
specifiche metodologiche di indirizzo del progetto di valorizzazione, nonché la loro traduzione in un progetto realizzabile, costruito su dati e informazioni reperiti e verificati dallo studente
con una ricerca condotta ad hoc.
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92 PROGRAMMI
2°LIV
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE
DELLE COLLEZIONI MUSEALI
2°LIV
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
Ercole Negroni
Il corso ha per oggetto la metodologia
sistematica secondo la quale affrontare la progettazione dell’allestimento
di mostre in spazi espositivi reali.
Obiettivo principale del corso è l’acquisizione dei criteri concettuali e
delle metodologie operative per l’ideazione, l’impostazione e
l’elaborazione del progetto d’insieme di una mostra per il grande pubblico. Il genere di esposizione alla quale si lavora nel corso può variare in una gamma molto ampia, che comprende mostre storiche, storico-artistiche, archeologiche, fino alla
trasposizione espositiva di testi letterari.
Qualunque sia la tipologia prescelta, ciò che ha maggior risalto
nel corso è la riflessione sull’iter progettuale e la sua applicazione, che deve rispondere a regole definite per procedere in modo
sistematico e costruire un allestimento efficace.
Il processo inizia con la definizione del tema e del titolo della
mostra, che deve rispecchiare l’intenzione dei proponenti, la tipicità dell’oggetto esposto ed i criteri generali che s’intendono
adottare per l’esposizione. Il passo successivo prevede la costruzione di una mappa concettuale della mostra, per definire una
serie di ‘blocchi’ omogenei, che saranno disposti in uno schema
generale dell’esposizione, secondo un ordine gerarchico, che
prevede la suddivisione tra blocchi tematici principali, secondari e ‘sacche’ di approfondimento..
Ciascun blocco costituisce all’incirca una sezione della mostra e
può prevedere ulteriori suddivisioni al suo interno; occorre inoltre aggiungere blocchi introduttivi e conclusivi della mostra, come pure pause, transizioni tra una sezione e l’altra e opportune
digressioni.
Successivamente, lo schema individuato viene trasferito in una
sede espositiva reale, e dà luogo alla progettazione dell’allestimento vero e proprio, valutando ogni soluzione adottata alla luce delle domande fondamentali che ogni progettista deve porsi e
porre al committente: motivazione della scelta del soggetto, la
scelta dei destinatari e di conseguenza la scelta del linguaggio
adottato.
Antonio Caronia
Introduzione
Il corso si propone di inquadrare in
maniera storico-teorica le tematiche
della comunicazione orizzontale nella società contemporanea, con particolare riferimento alle novità introdotte dal digitale. Esso intende fornire
una conoscenza evolutiva dei media, partendo da una critica
delle teorie del linguaggio e dai differenti approcci teorici riguardanti il rapporto fra linguaggio, comunicazione e società.
Programma
1. La natura del linguaggio.
Linguaggio e ìnatura umanaî.
Linguistica e semiotica.
Critica della concezione denotativa del linguaggio.
2. Parola e immagine
L’uomo orale e l’uomo alfabetico.
Dicotomia tra parola e immagine nelle società della scrittura.
Dai mass media alla cultura digitale.
Le ìimmagini programmateÑ di Flusser e le ìimmagini dialetticheÑ di Benjamin.
3. DÈtournement, fake, nomi collettivi
Concetto e pratica di dÈtournement nell’Internazionale situazionista. Pratiche di fake e nomi collettivi nella controcultura e
nei movimenti di opposizione radicale.
Fantascienza e guerriglia mediatica.
Bibliografia
• VILÈM FLUSSER, La cultura dei media, Bruno Mondadori, 2004
[in alternativa id., Per una filosofia della fotografia, Bruno
Mondadori, 2006]. • Autonome a.f.r.i.k.a. gruppe, Luther Blissett, Sonja Br¸nzels, Comunicazione-guerriglia. Tattiche di
agitazione gioiosa e resistenza ludica all’oppressione [1997],
DeriveApprodi, Roma, 2001. • Antonio Caronia, Universi quasi
paralleli, Cut-up 2009.
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PROGRAMMI 93
2°LIV
2°LIV
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
CONCEPT PLANNING
Ambrogio Borsani
Sita Trini Castelli
Artisti e comunicazione di massa.
Grandi personaggi del cinema, dell’arte e della letteratura si sono dedicati alla creazione di messaggi pubblicitari. In questo corso si prenderà
in considerazione il lavoro di registi
come Ridley Scott, Wenders, Fellini, Olmi, di scrittori come Bontempelli, Pessoa, Marinetti, D’Annunzio, Campanile e altri.
Si affronteranno i linguaggi utilizzati nell’espressione artistica e
in quella commerciale, si valuterà l’impegno di alcuni scrittori
nella costruzione di messaggi pubblicitari e l’improvvisazione di
altri. Quanto hanno portato gli artisti di nobile nell’arte commerciale e quanto hanno perso in questa impresa? Il corso analizzerà le modificazioni dei segni nel passaggio dalla comunicazione alta alla pubblicità, sullo sfondo di un’epoca in cui l’opera
d’arte si presta a essere riprodotta e manipolata all’infinito.
Il messaggio pubblicitario in rapporto alle tecniche della creatività, i maestri dell’arte, della letteratura e della pubblicità visti
nel momento dell’invenzione. E’ possibile creare un messaggio
o un lavoro artistico aiutandosi con dei metodi preordinati?
“Tutte le immagini sono buone, a
condizione di sapersene servire”.
GASTON BACHELARD,
La poétique de l’espace.
Bibliografia
• PAOLA SORGE, Pubblicità d’autore, Rai-Eri. • JEAN BAUDRILLARD, Il sogno della merce, Editori di Comunicazione.
Fare concept planning significa soffermarsi con spirito analitico sulle sensazioni evocate dalla manipolazione di una materia, sul suono onomatopeico di una
parola, sull’identificazione di una problematica ricorrente ma
normalmente sotto alla soglia della percezione cosciente.
Tali stimoli, se opportunamente colti, possono costituire un originale punto di partenza per un “discursum” (“il correre qua e
là”) finalizzato al raggiungimento di una meta concettuale o
alla realizzazione di un progetto vero e proprio.
Il corso propone un percorso bidirezionale tra astrazione e concretezza del progetto che affronti anche gli aspetti più tecnici
della sua realizzazione (tempi / costi / risorse); in tal modo la
creatività e il suo prodotto possono essere ricondotti a scelta
consapevole e come tali sviluppati, supportati e presentati nel
modo più appropriato.
Verranno quindi illustrati gli strumenti atti a comunicare
un’idea - un concept - e, prima ancora, a strutturarla per trasformarla in prodotto artistico o per restituirle spessore concettuale, qualora il progetto nasca direttamente dal rapporto concreto tra individuo e materia.
Bibliografia
• V. CODELUPPI, Il potere della marca, Bollati Boringhieri, 2001.
Altri testi verranno segnalati nel corso delle lezioni.
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94 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
COREOGRAFIA DIGITALE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
Roberto Castello
Paola Giorgi
Programma generale
Il corso si propone di fornire gli elementi di base per affrontare la progettazione e la realizzazione di eventi performativi che integrano l’azione dal vivo in ambienti audio/video.
La caratteristica saliente del biennio specialistico in Costume
per lo spettacolo è la didattica a progetto. Nel corso dei due semestri saranno proposte agli allievi occasioni di collaborazione
a progetti di messa in scena, con autori e registi diversi, per il
teatro musicale, per il teatro danza e il teatro di parola, accogliendo e condividendo una ricchezza di ricerca espressiva sempre più multimediale e interculturale.
Il vocabolario della tradizione e del mestiere del costumista deve modularsi in scelte progressive e incidenti con lo spettacolo in
corso, assumere i corpi degli interpreti come fattore performativo, lo spazio reale e la luce con le dimensioni ipertestuali e scenografiche aperte, eventualmente, da altri linguaggi e tecniche
audio-visuali. In altre parole, l’invenzione di tessuti di ricerca
inediti e la ricerca sartoriale “cucita addosso al personaggio” , la
materia e i gesti artigianali “recitano” con una produzione di
immagini virtuali spesso in doppio e comunque in relazione scenica. Il corso mantiene tutto il carattere laboratoriale che lo ha
caratterizzato nei sei anni precedenti: i “percorsi al contrario”,
per destrutturare gli stereotipi e riattingere la sostanza emotiva;
il rinvenimento di tracce e frammenti di una stratificazione culturale per nuove tessiture e decorazioni significanti; l’uso dei
pentoloni per la tintura come crogiuolo alchemico; il lavoro di
gruppo che favorisce la partecipazione e il confronto critico, manifesta le risorse individuali , insegna a gestire la creatività collettiva e tenderà ad impostare una nuova capacità di relazione
tra immagini e componenti attive dello spettacolo. L’esame consiste nella rielaborazione individuale e nella comunicazione documentata, del percorso svolto e condiviso.
Programma specifico
Un’introduzione ai linguaggi performativi contemporanei attraverso la visione e il commento di video di repertorio e l’ascolto di musiche e readings poetici.
Osservazioni sulla sintassi e sulle implicazioni narrative e comunicative del corpo attraverso l’analisi delle forme e dell’articolazione spazio temporale dell’azione.
Introduzione ai sistemi di controllo audio, luci e video e alla loro
sincronizzazione e gestione integrata attraverso i sistemi MIDI.
Progettazione di un evento performativo.
Realizzazione e prove delle performances.
Presentazione pubblica delle esercitazioni.
Bibliografia
• SALLY BANES, Tersicore in scarpe da tennis – la post-modern
dance, Ephemeria Editrice, ([email protected]), Macerata,
1993. • ROSELEE GOLDBERG, Performance Art - From futurism
to the present, World of art, 1995 (Thames and Hudson, 30 Bloomsbury Street, London WCIB 3QP).
Bibliografia
La bibliografia e le indicazioni per la ricerca iconografica saranno indicate di volta in volta in rapporto ai temi di progetto.
In ogni caso:
• JEAN-JACQUES WUNENBURGER, Filosofia delle immagini, Einaudi. • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi. • PETER BROOK, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli.
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PROGRAMMI 95
1°LIV
1°LIV
CROMATOLOGIA
CROMATOLOGIA
Roberto Casiraghi
Maria Ferrari
Acquisire la consapevolezza del colore, nella piena libertà dei linguaggi,
attraverso il singolo fare e l’incontro
di artisti che hanno trovato e trovano
nella dimensione cromatica, la propria identità.
Il corso si propone di fornire linee
guida teoriche e pratiche tali da consentire allo studente un uso consapevole della grammatica del colore e
dei possibili sviluppi nei vari settori
d’applicazione.
- luminosità
- percezione
- frequenza
- armonia
- saturazione
- contrasto
- simultaneità
La forza espressiva del colore e le sue ragioni attraverso gli artisti.
I colori: suoni per lo sguardo…tra scienza e creatività.
Contenuti generali
Cenni di fisica del colore - Introduzione al fenomeno percettivo-cromatico.
L’uso dei modelli cromatici nelle teorie del colore: da Leonardo
a Newton, da Goethe a Munsell e al Natural Colour System.
L’esperienza soggettiva nella teoria dei colori di W. Goethe. I colori del mondo animico-spirituale negli studi di R.Steiner.
La teoria dei colori di J. Itten, le armonie cromatiche, i sette contrasti, la spazialità dei colori: - Le trasparenze cromatiche - Caratteri psicologici dei colori - Combinazioni creative di colore.
Bibliografia
• J. W. GOETHE, La teoria del colore, a cura di Renato Troncon,
Il Saggiatore. • PHILIP BALL, Colore, Una biografia, Bur. • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi.
Parallelamente agli argomenti proposti possono essere sviluppati percorsi di ricerca a carattere individuale o di gruppo in relazione alle specificità delle scuole d’appartenenza.
Le uscite didattiche in occasione di mostre, eventi, visite a musei o collezioni e gli interventi esterni di artisti o esperti del settore sono da considerarsi parte integrante del programma.
Nell’attività di laboratorio sono previste esercitazioni e sperimentazioni in merito agli
argomenti trattati. La produzione laboratoriale è oggetto di verifiche periodiche e
costituisce elemento di valutazione.
Bibliografia
• J. HITTEN, Arte del colore, Il saggiatore. • W. GOETHE, La teoria dei colori, Il saggiatore. • J. TORNQUIST, Colore e luce, Istituto del Colore.
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96 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
CROMATOLOGIA
CROMATOLOGIA
Maria Cristiana Fioretti
Dany Vescovi
Il corso intende analizzare le tecniche espressive e le poetiche artistiche
attraverso lo studio dei problemi della percezione cromatica. Con la fase
teorica si approfondirà la conoscenza
dell’uso dei colori, con la fase tecnico-pratica si sperimenterà il laboratorio concepito come centro
di coordinamento didattico sperimentale con verifiche tecnicopratiche, dibattiti e visite a mostre presso musei e gallerie.
Il corso sarà svolto in modo aperto,
senza vincoli di natura tecnica o tematica. Il progetto di lavoro sarà concordato individualmente con percorsi
autonomi e specifici, in comune progettualità con le discipline di indirizzo e sviluppato nell’arco del semestre. Approfondimento nell’ambito del colore come elemento primario del fare artistico
con particolare attenzione per le ricerche nell’arte contemporanea degli ultimi decenni.
Parte generale
Storia dell’uso del colore dalla Preistoria alla Contemporaneità,
analizzando nei vari periodi storici le opere d’arte più rappresentative e confrontarle tra loro.
Parte specifica
- Il colore e la luce, l’armonia, la struttura, lo spazio, la forma.
Teoria impressionistica. Teoria espressionistica.
- Contrasti di colore: colori puri, chiaro-scuro, freddo-caldo,
complementari, simultaneità, quantità, qualità.
- Accordi cromatici.
- Realizzare un progetto bidimensionale o tridimensionale
usando artisticamente il colore, materiali, tecniche e strumenti, secondo l’evoluzione della ricerca individuale.
Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto
artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine
Arts di Stoccolma.
Bibliografia
• W. GOETHE, La teoria dei colori, Il saggiatore. • J. ITTEN, Arte
del colore, Saggiatore. • W. KANDINSKY, Lo spirituale dell’arte,
De Donato. • J. TORNQUIST, Colore e luce, Istituto del Colore.
Verranno distribuite dispense su argomenti trattati dal docente.
Fase tecnico - pratica.
Analisi e sperimentazione dei materiali: supporti per le diverse
tecniche pittoriche, supporti fotografici e di stampa, preparazione dei supporti, colori naturali e sintetici, materiali organici e
inorganici. Utilizzo dei media attuali. Lo scopo tecnico - pratico è teso a definire le possibilità tecniche in funzione realizzativa del lavoro e alle potenzialità espressive in relazione alla ricerca contemporanea.
Sono previste visite a mostre temporanee e/o permanenti presso
musei, spazi pubblici, gallerie private e fiere dell’arte. Nell’arco
del corso verranno programmate delle verifiche, al fine di concordare l’evoluzione della ricerca individuale.
Modalità d’esame
Verifica e discussione dei temi concordati e sviluppati durante il
corso.
Bibliografia
• W. GOETHE, La teoria dei colori, Il Saggiatore, 1999. • J. ITTEN,
Arte del color, Il Saggiatore, 2002. • A. BARCOLLI, Teoria del campo, Sansoni, 1971. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva,
Feltrinelli, 1971. • A. GARAU, Le armonie del colore, Hoepli, 2003.
• L. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina Editore, 1998.
• J. ALBERS, Interazione del colore, Il Saggiatore, 2005. • M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, 1999. • M. BRUSATIN, Ombre,
Einaudi, 1996. • A. FROVA, Luce colore visione, Rizzoli Superbur
Scie. • J. TORNQUIS, Colore e Luce, Hoepli, 1983. • P. BALL, Colore,
Bur, 2004. • I. ROMANELLO, Il colore: espressione e funzione, Hoepli, 2006. • M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, Se, 1989. • D.
BATCHELOR, Cromofobia, Storia della paura del colore, Il Leonardo, Mondadori 2001.
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nell’arco
dell’anno in base alle singole esigenze e necessità.
e-mail: [email protected]
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PROGRAMMI 97
2°LIV
2°LIV
CROMATOLOGIA
CULTURA DEI MATERIALI DI MODA
Tiziana Tacconi
Livia Crispolti
“Il colore, prima di essere una qualità dell’oggetto, si annuncia all’esperienza, come un atteggiamento del
corpo e in virtù di cui esso si costituisce in quanto rosso, blu, verde…”
MERLEAU-PONTY
Il colore è un’esperienza del corpo, dell’anima e del mondo.
L’esperienza del colore, intesa come “vissuto” è il luogo in cui
si manifestano fenomeni, “ciò che appare”.
La capacità di comprendere il senso degli eventi, che si mostrano alla coscienza senza alcuna mediazione, accoglie la definizione di “visione” come possesso di una qualità dell’immaginazione. Husserl afferma che “ogni visione originalmente
offerente è una sorgente di conoscenza”. Questa “visione originalmente offerente” è il contenuto, ovvero il fenomeno come
dato immediato dell’esperienza creativa.
La conoscenza che si instaura tra il corpo ed il “colorato” è la
possibilità di rendere visibile “lo spazio immaginale”.
Da un punto di vista fenomenologico, i sentimenti hanno la
forma, il colore e l’odore del corpo che li contiene e che a suo
modo li mostra. Parlare della fenomenologia e psicologia del
colore significa confrontare la concezione filosofica e il principio di esperienza.
Tale principio ha i suoi fondamenti culturali nel mondo dell’arte.
Laboratorio del colore.
Quando “vedo, penso e faccio”, colgo nel suo apparire, la mia
coscienza. Il colore può essere colto come una sequenza continua, un’affettività che si rende visibile e comunica attraverso
l’immagine.
Nel Laboratorio del colore avremo modo di puntare l’attenzione
soprattutto sulla nozione di “vissuto” come un puro aggregato
sommativo di sensazioni tattili, cromatiche, visive in genere, gustative ed olfattive. Il colore in quanto forza espressiva, materia
corporea, annuncia la presenza, di un’unicità incarnata.
Colore come traccia di un corpo vibrante, di una pelle tesa, del
sangue che scorre, del vuoto interno che agisce.
L’esperienza del colore procede nella direzione dell’altro.
Il colore è la presenza in noi dell’altro, è il contatto con l’essere.
La conoscenza delle emozioni sarà il risultato della somma delle stimolazioni provocate dalla forza espressiva del colore.
Il corso ha l’obiettivo di indagare i diversi ambiti di saperi della cultura tessile. Allo studio storico, tecnico e merceologico dello specifico si affiancheranno approfondimenti didattici sui
temi:
- del colore come strumento di progettazione e di espressione;
- delle differenti realtà produttive industriali e artigianali;
- della “Fiber Art”, forma d’arte che utilizza la fibra come strumento di linguaggio artistico;
- dei crediti e dei debiti del tessile verso l’arte.
Fanno parte integrante del corso visite ad opifici, aziende, musei ed esposizioni del settore.
Ai fini dell’esame sarà richiesto allo studente un elaborato scritto su di un tema concordato durante le lezioni.
Bibliografia
• M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, Torino, 1981. • R. POMPAS, Texile design, Hoepli, Milano, 1994. • L. LUZZATTO, R. POMPAS,
I colori del vestire, Hoepli, Milano, 1997. • M. SCHOESER, Tessuti
del mondo, Skira/Rizzoli, Milano, 2003.
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98 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
CULTURA DEL PROGETTO
DECORAZIONE
Sergio Maria Calatroni
Rosa Maria Cimino
Il tema portante del corso di quest’anno è dedicato ad un laboratorio progettuale di gruppo, che ha come tema
il progetto di una: “ Clinica Odontoiatrica Interattiva con norme e certificazioni Uni En Iso 9000”. Una clinica
Odontoiatrica moderna, luogo di specialità, di specializzazione,
di formazione, di comunicazione con l’esterno tramite un sistema informatizzato, che offre un controllo e un monitoraggio degli interventi clinici, da parte degli utenti e degli specialisti, delle Università in Italia e all’estero.
La clinica da sistema chiuso del sapere medico, diventa un sistema aperto a disposizione di tutti. È l’idea di condivisione del
sapere e delle risorse che accoglie il bisogno dell’integrazione e
della documentazione dei dati multidisciplinari di conformità
attraverso le norme di certificazione - Certimedica. Il progetto di
diffusione della cultura della Qualità e della Ricerca a beneficio
delle organizzazioni che operano nel settore e dei pazienti.
Lo scopo primario del corso è di attualizzare i sistemi linguistici ed operativi in rapporto ai metodi praticati
dalla ricerca contemporanea.
Attraverso la Decorazione si è tradizionalmente perseguito un fine di abbellimento e arricchimento di oggetti di uso comune, così come
di più complesse realizzazioni.
A questo intento di valorizzazione si è spesso affiancato, nell’arte più colta così nell’artigianato popolare, un chiaro proposito
di rendere il fatto decorativo lo strumento di espressioni di messaggi. Il percorso didattico individua le diverse fasi di ideazione
e progettazione di “oggetti” che implicano lo studio della decorazione. Oggetti di uso comune che nella fantasia creativa diventano elementi di richiamo al di fuori del suo contesto codificato, ma che abbiano invece quella creatività ludica ed
espressiva di un nuovo quotidiano Il corso sarà strutturato con
lezioni teoriche e pratiche-progettuali, con ideazione di un tema che il discente svilupperà all’interno del corso annuale.
L’esame verterà sulla presentazione e discussione degli elaborati realizzati con la relativa relazione.
P.01. Pre-progetto con tutte le diverse fasi di elaborazione.
P.02. Linee guida del laboratorio progettuale con realizzazione
di tavole tecniche e realizzazione del disegno e dalla modellistica 3D.
P.03. Gli studenti sono chiamati a dare forma definitiva al progetto esecutivo in gruppo.
Bibliografia
• G. PIVA, Manuale pratico di tecniche pittoriche, Milano, ed.Hoepli; • B. MUNARI, Arte come mestiere, Bari, ed. Laterza; • P. VALÉRY,
Scritti sull’arte, Tea Arte; • C. SIMIC, Il cacciatore di immagini,
Adelphi; • H. MILLER, Dipingere è amare, Abscondita.
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PROGRAMMI 99
2°LIV
1°LIV
DECORAZIONE
DECORAZIONE
Francesco Correggia
Sergio Nannicola
Il progetto ed il senso dell’opera.
La superiorità della vista rispetto ad
ogni altra esperienza dei sensi è uno
dei tratti più persistenti della cultura
occidentale moderna soprattutto nell’epoca del primato della tecnica.
Tuttavia il prevalere delle immagini non ha esaurito la necessità di una nuova alleanza verbo-iconica, non ha cioè ancora
cancellato la relazione dialettica fra parola e immagine, parola
e cosa. L’arte contemporanea ha poi riportato allo scoperto la
necessità di una ritorno al senso dell’opera ed alla sua scrittura, insieme alle parole ancora insondate che il pensiero e la riflessione sull’arte oggi esprimono. Il nuovo agire dell’arte porta con sé la necessità di svelare l’enigma che le tecnologie
mediali pongono all’interno dei paradossi e le singolarità dell’esperienza artistica. Affrontare quindi la questione dell’opera
significa non solo esporre un proprio segno, gesto, ma esporsi al
senso stesso dell’esposizione, mettere in luce cioè l’essenza stessa dell’opera. Il senso stesso dell’arte riparte da una contingenza poetica che sia capace di comprendere la realtà in cui si vive
e al contempo esplorare nuovi universi visivi. Il destino del contemporaneo è ancora una possibilità di accesso a quel reale che
sfugge alla vista e che parte da parole nuove per poter svelare il
presente oggi così frantumato, indicibile ed invedibile. Qui la
parola non è solo il materiale stesso dell’arte che si iscrive nel
corpo o nel supporto ma è segno di un dire indicibile, riconoscenza di ciò che è stato e che ancora permane, parola dicente
intorno all’inaudito, all’inascoltato a ciò che non si lascia vedere da subito e che pure è visibile.
Nel biennio lo studente metterà in “esposizione” ciò che rappresenta il nucleo della sua esperienza espressiva, estetica, poetica.
Il corso concluderà e svilupperà quelle tematiche affrontate nel
triennio in un orizzonte progettuale destinato a confrontarsi e a
costruire ipotesi di rapporto con il mondo reale dell’arte, del suo
“sistema” e dei suoi apparati di diffusione .
Il programma del corso si svolge essenzialmente sul concetto di laboratorio, inteso come luogo di confronto
teorico e di produzione artistica.
Il laboratorio è concepito come spazio
multidisciplinare di incontro-scontro
fra esperienze e linguaggi del fare differenti.
Il corso prevede lo studio teorico, pratico, tecnico e tecnologico,
dei fenomeni legati al mondo della decorazione contemporanea.
Nel corso del triennio sarà possibile acquisire capacità e competenze nell’ambito della creatività attraverso un piano di studio
personalizzato calzante alle esigenze e alle predisposizioni individuali. Con tali presupposti si potranno realizzare progetti
orientati verso i diversi settori disciplinari: dal semplice oggetto
al design, dalla pittura alla fotografia, dal video all’installazione, dalla performance alle video-proiezioni all’utilizzo della luce nell’oggetto e nell’architettura.
La diversità e la complessità dei risultati conseguiti nell’ambito
degli studi consentiranno l’attivazione di analisi e dibattiti sui
temi affrontati, al fine di mettere in evidenza i diversi aspetti del
lavoro prodotto. Il percorso formativo al termine di ogni annualità si arricchirà di esperienze sul campo ritenute imprescindibili, quali: mostre, stages, incontri con artisti, operatori del settore,
ecc., con l’obbiettivo di rendere evidente la strada a tutti coloro
che si apprestano a percorrere il sentiero dell’arte.
“Il fine di questo metodo non è di dare formule programmatiche, ma di individuare e pensare se stessi nella complessità delle cose. Non è di dare la ricetta capace di ingabbiare il reale, ma
di sensibilizzare lo studente alle insidie nascoste sia in quella
malattia dell’intelletto che crede che il reale possa lasciarsi racchiudere nell’idea, sia in quella malattia della razionalità che
crede che il reale possa esaurirsi in un sistema coerente di idee.
Il suo metodo di lavoro prevede che l’attenzione sia rivolta solo
a quel genere di cose che sono contemporaneamente evidenti e
oscure”(Vincenzo Ferrari)
Bibliografia
Verrà indicata durante il corso un’ ampia bibliografia di testi,
cataloghi e materiale documentario.
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100 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
DECORAZIONE
DECORAZIONE
Marco Pellizzola
Carlo Tognolina
La programmazione ha l’obiettivo di
far comprendere agli studenti gli aspetti del rapporto dell’opera con lo spazio,
inteso come ambiente espositivo, come
spazio urbano e come ambiente naturale. Nel corso del triennio gli studenti
dovranno progettare e realizzare una serie di interventi legati a specifici contesti, partendo da una libera ideazione e da tematiche e
problematiche assegnate dal docente in funzione di particolari iniziative. Per ottenere le competenze adeguate, gli studenti si dovranno confrontare con diverse tecniche, per sviluppare le capacità
manuali di realizzazione e per avere consapevolezza delle potenzialità dei diversi materiali a supporto della progettazione.
Premesso che il senso unitario della
Decorazione si ritrova nell’alveo della
grande tradizione dell’arte, la sua realtà attuale invece si ritrova frammentata in una varietà di discipline
che comprendono l’architettura, la
scenografia, il teatro, la pittura, la scultura, la pubblicità, il design, l’urbanistica, la grafica, ecc. (dove peraltro ognuna di queste specificità si trova attualmente a relazionarsi con la potenzialità d’uso dei nuovi strumenti tecnologici e ad una grande
varietà di nuovi materiali), per cui si ritiene necessario, per
mantenere aperte tutte queste possibilità di ricerca e di sperimentazione, un approccio alla Decorazione che sia di tipo metodologico.
Attraverso una ricognizione nell’ambito dei settori di ricerca esistenti delle arti e delle tecnologie delle arti visive e plastiche, si
individueranno preliminarmente gli ambiti che possono essere
ricondotti alla specificità della Decorazione considerando comunque che la sua attualità, anche in rapporto agli sbocchi professionali, implica un costante aggiornamento dei metodi e dei
contenuti in funzione di una realtà che è in continuo cambiamento.
In questo corso si propone dunque una pratica che consenta allo studente, di iniziare a sondare e a approfondire quegli aspetti
della Decorazione che sono l’oggetto innanzitutto di un proprio
interesse favorendo così un iniziale rafforzamento delle sue convinzioni e della propria identità personale ed espressiva, per poi
avviare un confronto con il docente e gli altri studenti, atto a
maturare una maggiore consapevolezza e autonomia espressiva,
nonché una capacità di lettura critica dei linguaggi visivi e del
proprio lavoro. Inoltre si favoriranno l’approccio e l’uso delle
tecniche multimediali in funzione progettuale e la conoscenza
dei materiali adeguati alla realizzazione delle opere.
Programma specifico
Si partirà dal disegno come fondamento ideativo e progettuale
per procedere con la conoscenza e l’esercizio di diversi linguaggi visivi, il cui insegnamento sarà approfondito attraverso esperienze di laboratorio e corsi seminariali tenuti da specialisti. Durante il corso dovranno essere realizzati almeno tre progetti in
tutte le fasi.
Agli studenti sarà data l’opportunità di partecipare alla realizzazione di un progetto di intervento in grande scala per il Parco Nord
di Milano attraverso stages di mosaico ceramico in cantiere.
Bibliografia
La bibliografia di riferimento sarà scelta e segnalata durante
l’anno in funzione dei progetti prescelti.
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PROGRAMMI 101
2°LIV
1°LIV
DESIGN
DESIGN
Barbara Loddo
Giuseppe Ulian
Il corso si propone di fornire agli studenti le competenze fondamentali, gli
strumenti e le metodologie per l’approccio e l’indagine della complessa
fenomenologia del Design, realtà attualmente identificabile, in un esteso
sistema multifocale: un insieme interconnesso di prodotti, servizi, relazioni che esplicano specifici valori culturali, sociali ed
economici, caratterizzati da una costante tensione verso l’innovazione.
Si vuole di rendere accessibili i mezzi per comprendere le logiche
delle dinamiche in atto e orientare verso una pratica progettuale efficace, consapevole e coerente col contesto di riferimento.
La scelta per la didattica è un programma basato sullo studio per
progetti, supportato da lezioni teoriche introduttive alle modalità progettuali e ai temi fondamentali del design in tutte le sue
specificità.
Il focus del corso è sulla modalità operativa della progettazione
di design e le tematiche affrontate saranno trasversali ai differenti ambiti di applicazione del disegno industriale e la comunicazione del progetto, considerato parte integrante dello stesso,
costituirà un momento importante della didattica.
L’impegno progettuale richiesto agli studenti durante le esercitazioni sarà graduale: si partirà dall’esame di case history di prodotti significativi per l’introduzione dell’ottica articolata del sistema prodotto, fino alla definizione di un’esperienza progettuale compiuta in tutte le sue parti.
Il percorso si basa su un presupposto
fondamentale: considerare il progetto
non solo come disegno o composizione ma , anche e soprattutto, come
una storia, un racconto, un percorso
mentale reso limpidamente visibile.
Al centro di questa visione deve essere posta l’originalità formale e di contenuto. Spesso però risulta difficile capire quando un
oggetto contenga reale innovazione oppure sia solo il prodotto
di un banale virtuosismo formale. Il corso si pone così come un
percorso mentale attraverso il quale identificare possibili criteri
di lettura e di progetto avendo sempre come orizzonte la volontà di dare fondamento etico al fare progettuale.
Bibliografia
• T. MALDONADO, Disegno Industriale: un riesame, Feltrinelli
Editore, Milano, 2008. • P. BERTOLA e E. MANZINI, Design Multiverso, Edizioni POLI. design, Milano, 2004. • B. MUNARI, Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, Bari, 2007.
Programma
Verranno affrontati parallelamente i temi fondanti della disciplina e i problemi legati alla tecnologia e alle metodologie di
progetto. Alle lezioni monografiche a cadenza settimanale verranno affiancate esercitazioni e seminari con discussioni sugli
elaborati prodotti dagli studenti durante il corso.
Bibliografia
• RENATO DE FUSCO, Storia del design, Bari, Laterza, 1985 ed edizioni successive. • ENZO MARI, Progetto e passione, Torino, Bollati
Boringhieri, 2001. • MAURIZIO VITTA, Il progetto della bellezza. Il
design fra arte e tecnica, 1851-2001, Torino, Einaudi, 2001.
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102 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
DESIGN
DESIGN DEL GIOIELLO
Roberto Semprini
Filomena Antonia Stelitano
Questo corso intende sollecitare e sondare le capacità pro-gettuali di matrice istintiva che fanno parte della dote
naturale di ogni individuo.
Obiettivi
L’obiettivo principale del corso è lo sviluppo e il potenziamento di quelle capacità progettuali latenti
attraverso l’esperienza diretta del fare e sviluppare nello studente
la consapevolezza di un proprio linguaggio espressivo all’interno
di un progetto reale.
Didattica
Dopo una prima serie di lezioni teoriche svolte sul design d’autore, la trattazione delle principali problematiche avverrà in maniera personalizzata attraverso le revisioni sul tema assegnato.
Tema
L’argomento assegnato vuole indagare quali siano oggi i bisogni
inespressi alla luce dei cambiamenti sociali e di costume in atto.
In quest’ottica il progetto dovrà essere preceduto da una ricerca
che lo studente svilupperà con la metodologia ritenuta più opportuna ma comunque valida, al fine di individuare quei bisogni latenti e non ancora codificati.
Nell’ambito più ampio del Fashion
Design, l’insegnamento è volto alla
formazione di figure professionali in
grado di saper progettare e realizzare
gioielli, affinchè pratiche solitamente considerate meramente artigianali
possano conseguire livelli d’eccellenza attraverso il valore aggiunto dalla consapevolezza progettuale dell’artista inserito nel
sistema moda.
Gli studenti dovranno acquisire:
saperi di carattere storico riguardanti l’evoluzione culturale e materiologica del gioiello con particolare riferimento alla contemporaneità; conoscenze relative alle tecnologie specifiche dei
materiali, sviluppando metodologie di progettazione e capacità di
realizzazione del prototipo privilegiando le dinamiche di sviluppo
della forma, dalla natura alla struttura autonoma dello stesso; saperi e abilità tecnologiche nell’uso di materiali convenzionali e
sperimentali, coniugando la preziosità delle materie nobili con la
potenza simbolica di elementi poveri assunti da contesti di natura.
Si praticheranno le tecniche di base, relative all’uso delle attrezzature e degli strumenti, per la lavorazione dei metalli preziosi
mediante la preparazione delle leghe, la fusione, la laminazione e la trafilatura, l’uso della pressofusione, con sconfinamenti
nella sperimentazione di nuove modalità operative e nuove dimensioni e caratteri del linguaggio del gioiello d’artista tangenti se non coincidenti con le dinamiche della scultura. Gli studenti saranno indotti ad elaborare percorsi di ricerca autonomi
fondati su processi creativi consapevoli anche delle logiche di
funzionalità ed ergonomia nonchè di quelle del marketing e dei
trend. Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione del prodotto nel sistema della moda, il rapporto con
la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la realizzazione di un catalogo. Le attività potranno concludersi con
l’allestimento di una mostra o la partecipazione a sfilate.
Modalità d’esame
Per sostenere la prova d’esame, lo studente deve aver sostenuto
almeno un numero di revisioni pari ad un terzo, della totalità
delle ore di lezione.
La presentazione di una tesina in formato A4 contenente lo svolgimento del tema, dalla ricerca, agli schizzi, ai disegni esecutivi.
La realizzazione di un modellino di studio in scala o al vero.
Un’ambientazione fotografica dell’oggetto in formato diapositiva.
Bibliografia
• ANDREA BRANZi, Il design italiano dal 1964 al 1990. • ROBERTO SEMPRINI, E tutto cominciò dalla spirale.
Modalità d’esame
Presentazione e discussione delle operazioni svolte dallo studente durante l’anno accademico, dai progetti alle realizzazioni.
Bibliografia
• ANTONIO BISACCIA, Mena Stelitano. Anatomia e Architettura
dell’ornamento, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 1999. • ENRICO CRISPOLTI, Immaginazione aurea. Artisti-orafi e orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2001. • LUISA SOMAINI e CLAUDIO CERRITELLI, Gioielli
d’artista in Italia 1945-1995, Electa, Milano, 1995.
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PROGRAMMI 103
2°LIV
2°LIV
DESIGN DELL’ACCESSORIO PER IL COSTUME
M. Carla Ricotti
DESIGN MANAGEMENT
Il corso permette di acquisire un approccio metodologico nella progettazione degli accessori legati al costume
attraverso una conoscenza storica e
uno sviluppo delle capacità di sintesi
della forma e delle tipologie stilistiche. L’autonomia nella ricerca dell’idea, nel disegno e nel modello tramite l’uso di tecniche di rappresentazione grafiche e
realizzative saranno alla base di questo percorso.
Ogni soggetto trattato prevede una parte teorica attraverso
un’analisi storico-sociale e la sua evoluzione stilistica durante i
secoli e le varie culture. Si valuteranno insieme gli aspetti formali attraverso lo studio dei vincoli tecnici legati alla realizzazione, all’esigenza di funzionalità, di indossabilità, di utilizzo
specifico etc. Si tratterà ogni accessorio graficamente come un
vero e proprio “progetto”, vale a dire dai primi schizzi sino a
giungere ad un esecutivo finale passando attraverso disegni tecnici,visioni tridimensionali, realizzati tramite tecniche grafiche
e pittoriche differenti (graffite, chine, matite colorate, pantoni,
acquerelli, tempere, acrilici). Ogni progetto prevede la scelta di
differenti materiali e delle diverse tecniche di realizzazione. Il
tutto supportato contemporaneamente da immagini di ricerca
individuale (ricerche storiche, ricerche metodologico-progettuali).
Attraverso momenti di laboratorio si cercherà di realizzare l’idea
partendo dall’elaborato grafico alla creazione dell’oggetto vero e
proprio. Per ogni argomento trattato si avranno riscontri concreti attraverso visite presso artigiani e fornitori che da anni lavorano nella realizzazione di questi accessori per il teatro e il cinema.
Il corso è centrato sui fattori di successo del Made in Italy e sul contributo
che il design (product o fashion) deve
dare oggi alle imprese nella competizione crescente del mondo globalizzato. Si esamineranno quindi nel corso
le innovazioni che i settori della moda e del design hanno introdotto nelle logiche d’impresa e negli strumenti di marketing, per
affrontare i cambiamenti continui dei mercati : le nuove segmentazioni dei mercati; le produzioni a rete dei distretti; la gestione dell’offerta globale; il rapporto designer/impresa; l’estetica, la sensorialità, l’emozione; il passaggio dai bisogni ai desideri; l’esperienza come nuovi fattori di scelta e d’acquisto da parte
dell’individuo/consumatore attuale.
Bibliografia
• G. SIMMEL, La moda, Oscar Classici Mondadori, Milano, 1988.
• J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Il Saggiatore, Milano, 2004. • TIBOR, MAIRA KALMAN, (un) Fashion, Booth-Clibborn Editions
London. •A. Fukai, Fashion in colors, Cooper-Hewitt National
Design Museum, Assouline Publishing Editor, New York, 2004.
• AA.VV. Radical Fashion Edited by C.Wilcox, London, 2001.
• H.KODA, Extreme Beauty, The body transformed, Published
by Metropolitan Museum of Art N.Y., New York, 2001. • F. MULLER Excentriques, Editions du Chene - Hachette-Livre, Paris,
2001. • AA.VV. New Theatre Words, Executive Editor Olle Soderberg, Sttf, Amsterdam, 1995.
Ampelio Bucci
Bibliografia
• AMPELIO BUCCI, L’impresa guidata dalle Idee. Management
della Moda e del Design, Edizioni Domus Academy, Milano
1992. Riedizione aggiornata Arcipelago Edizioni, Milano, 2003,
Prefazione di Luciano Benetton. • AMPELIO BUCCI, Moda a Milano : Stile e impresa nella città che cambia, Editrice Abitare Segesta, Milano, 2002.
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104 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
DESIGN SYSTEM
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI
Clara Mantica
Dacia Manzoli
Il Design System italiano, che ha il
suo fulcro a Milano, è il più grande distretto al mondo dove il design nella
sua accezione di progetto si intreccia
trasversalmente con arte, grafica, artigianato, product, moda, eventi culturali, media , tecnologie, istituzioni, sistema fieristico, editoria ,
scuole, commercio. Conoscere il sistema e frequentarlo aiuta lo
studente a costruire la propria mappa di conoscenze e riferimenti al fine di dirigere ricerche e interessi orientando il percorso formativo e professionale secondo le proprie vocazioni, capacità e
valori.
Attraverso percorsi guidati si visitano luoghi e distretti della città che appartengono al sistema milanese del design; si intervistano professionisti, si incontrano protagonisti . Gli studenti
scelgono in base ai propri interessi le realtà da indagare e di cui
compilare le schede che vanno ad arricchire la Guida del “Milano design system” redatta dagli studenti del dipartimento dal
2005 ad oggi e continuamente aggiornata. Primo obbiettivo
della guida è fare scoprire la ricchezza di risorse disponibili nel
territorio milanese, la maggior parte degli studenti le ignora e,
dunque, non ne gode. Secondo obbiettivo é facilitare l’orientamento dei giovani dentro un sistema complesso. Terzo è quello
di sollecitare ciascun giovane a cercare la propria strada, a meglio comprendere e dirigere il proprio percorso formativo, a
identificare propri interessi e riferimenti al fine di costruire, nel
tempo, una mappa del sistema originale e a propria misura.
Le voci della Guida sono: Arte, Artigianato, Arti applicate, Autoproduzioni , Associazioni, Comunicazione, Design, Enti e Fondazioni, Fiere, Giovani – Opportunità, Informazione, Interior,
Milano, Negozi, Scuole,Servizi,Sostenibilità,Ricerca, Tecnologie
e Materiali.
Il corso privilegerà la sperimentazione, lo studio e l’elaborazione di attività di laboratorio legati all’arte contemporanea. Una
educazione e una didattica dell’arte contemporanea non può
non essere anche una “pratica dell’arte”, tesa alla formazione di
una cultura visiva, per acquisire una familiarità con i linguaggi
artistici.
Fondamentale è partire dalla lettura di un’opera d’arte, per capire quali sono i linguaggi utilizzati dall’artista. Il corso si propone di analizzare opere di artisti contemporanei senza tralasciare i riferimenti all’arte antica e moderna, per arrivare a sperimentare i linguaggi dell’arte in prima persona, facendone
esperienza attiva, viva. L’obbiettivo è che gli studenti giungano a
essere in grado di proporre laboratori su artisti e temi delle arti
visive. Si privilegerà un approccio metodologico che parta dall’opera come testo e come pretesto.
All’interno del corso verranno proposte visite a mostre e musei.
Potranno essere realizzati incontri ed esperienze nell’ambito di
Dipartimenti Didattici di musei esterni al territorio milanese e,
in particolare, presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Bibliografia
• CLARA MANTICA con gli studenti del Dipartimento di progettazione artistica per l’impresa, Design System, • Sistema Design
Milano, a cura Politecnico di Milano, editrice Segesta, Milano.
• AA VV Milano distretto del design, Edizioni Il sole 24 ore, Milano. • AA VV Milano made in design. Scaricabile da www.milanomadeindesign.com.
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PROGRAMMI 105
2°LIV
2°LIV
DIDATTICA PER IL MUSEO
DIDATTICA PER IL MUSEO
Gisella Vismara
Gisella Vismara
Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento
delle teorie pedagogico-artistiche alla
base dei diversi interventi educativi
attuati nei maggiori musei italiani
ed europei, nonché alla comprensione del fine delle attività educative museali.
In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e
gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza,
per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali.
Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che
sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi
praticati oggi all’interno delle sezioni didattiche e dei dipartimenti didattici di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern;
si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del
metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco
Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata
nei diversi poli museali italiani. Il programma, inoltre, prenderà in considerazione alcune sezioni didattiche tra le più significative ed esemplificative dei differenti approcci alla didattica per
il museo (MART di Rovereto, MAMbo di Bologna, Pecci di Prato, Palazzo Reale di Milano, Castello di Rivoli, Papesse di Siena,
Scuderie del Quirinale di Roma,etc…).
Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti saranno invitati ad elaborare un percorso didattico per adulti, relativo ad una Collezione museale da loro scelta.
Infine, il programma prevedrà necessariamente visite ad alcune sezioni didattiche e, quindi, l’intervento di alcuni esperti del
settore volte ad illustrare le attività e i progetti del museo in cui
operano.
Il programma, per il Biennio specialistico, sarà articolato, sia
dal punto di vista contenutistico che bibliografico, nello stesso
modo di quello previsto per il Triennio in Comunicazione e Didattca dell’Arte, in quanto, per la specializzazione biennale,
Didattica per il museo può essere inserita nel piano di studi solo come materia affine.
Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento delle teorie pedagogico-artistiche alla base dei diversi interventi educativi attuati nei maggiori musei italiani ed
europei, nonché alla comprensione del fine delle attività educative museali.
In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e
gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza,
per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali.
Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che
sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi
praticati oggi all’interno delle sezioni didattiche e dei dipartimenti didattici di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern;
si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del
metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco
Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata
nei diversi poli museali italiani. Il programma, inoltre, prenderà in considerazione alcune sezioni didattiche tra le più significative ed esemplificative dei differenti approcci alla didattica per
il museo (MART di Rovereto, MAMbo di Bologna, Pecci di Prato, Palazzo Reale di Milano, Castello di Rivoli, Papesse di Siena,
Scuderie del Quirinale di Roma,etc…).
Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti saranno invitati ad elaborare un percorso didattico per adulti, relativo ad una Collezione museale da loro scelta.
Infine, il programma prevedrà necessariamente visite ad alcune sezioni didattiche e, quindi, l’intervento di alcuni esperti del
settore volte ad illustrare le attività e i progetti del museo in cui
operano.
Bibliografia
• M. DALLARI e C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte,
La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e
progetto, a cura di C. De Carli, Mazzotta, Milano, 2003. • F. MARIOTTI, La Musa stupita. Infanzia e fruizione dell’arte, Electa,
Milano, 2008.
Bibliografia
• M. DALLARI e C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte,
La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e
progetto, a cura di C. De Carli, Mazzotta, Milano, 2003. • F. MARIOTTI, La Musa stupita. Infanzia e fruizione dell’arte, Electa,
Milano, 2008.
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106 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
DIGITAL VIDEO
DIGITAL VIDEO
Valerio Ambiveri
Anna Maria Monteverdi
Il corso è volto a preparare lo studente sul linguaggio dell’opera audiovisiva ed apprendere i fondamenti del
video-editing non lineare.
Il corso è strutturato in tre momenti.
Teoria
Una lezione settimanale su argomenti inerenti al cambiamento
ontologico dell’immagine (dal lato della produzione e quello della fruizione), avvenuti col nascere e lo svilupparsi delle tecnologie.
Saranno presi in esame i mutamenti determinati dall’evolversi
della fotografia, del cinema, della televisione e dei nuovi sistemi di
comunicazione, dell’era digitale e dell’informatica.
Laboratorio
Progettazione, elaborazione e produzione dell’opera video.
Lo studente è invitato a presentare un progetto o un’idea che
prenda le mosse dalla propria esperienza creativa declinata al
linguaggio e alla sintassi del video.
Verrà seguito sia l’aspetto teorico-concettuale della struttura
dell’opera, sia la parte tecnica dell’editing e della post-produzione del materiale acquisito.
Esercitazioni
Per gli studenti che necessitino di conoscenze di base della pratica del video-editing saranno previste delle esercitazioni propedeutiche tenute dal tecnico di laboratorio.
Nei rientri mensili previsti nel primo semestre, saranno svolte
delle lezioni tecniche sulla terminologia, gli standard, i sistemi
video e la struttura dei software di video-editing.
Il corso intende indagare l’utilizzo del
digital video nell’ambito dello spettacolo, sia in forma di videocreazione
originale di ispirazione teatrale, sia in
forma di apparato audiovisuale (e relativi sistemi di interazione attoremacchina) con funzione drammaturgica inserito all’interno di
spettacoli dal vivo. A partire dai fondamentali testi di estetica dei
media di Lev Manovich e di Rosalind Krauss il corso esplorerà alcune significative esperienze artistiche internazionali (Motus,
Xlab, William Kentridge, Robert Lepage, Giacomo Verde) confrontandone tecniche e poetiche.
Modalità d’esame
Si presenta l’opera video prodotta durante le lezioni, in formato
DVD-video con relativa copertina completa dei dati, stampa del
disco, ed eventuale libretto di accompagnamento.
Alla fine delle lezioni dell’anno accademico si dovrà consegnare una breve relazione su argomenti affrontati nelle lezioni teoriche.
Bibliografia
Al termine di ogni lezione teorica sarà fornita una bibliografia
specifica. Si consigliano alcune letture sui problemi della contemporaneità.
• PETER SLOTERDIJK, Non siamo ancora stati salvati, Bompiani.
• JEAN BAUDRILLARD, Il patto di lucidità o l’intelligenza del male, Raffaello Cortina editore. • HAL FOSTER, Il ritorno del reale,
Postmedia.books.
Bibliografia per frequentanti
• A. M.MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • ALESSANDRO AMADUCCI, Il
video digitale creativo, Ed. Nistri-Lischi, Pisa, Collana Mediamorfosi, 2003.
Ai frequentanti verrà richiesto un approfondimento su uno specifico lavoro videoteatrale a scelta tra le proposte inserite nella
sezione Teatro e Nuovi Media di www.ateatro.it.
Bibliografia non frequentanti
• A. M. MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • G. VERDE, Artivismo
tecnologico, Pisa, BFS, 2007. • A. M. MONTEVERDI, Il teatro di Robert Lepage, Pisa, Bfs, 2004.
A scelta uno dei seguenti saggi:
• R. KRAUSS, Reinventare il medium (solo il saggio su Kentridge), Milano, Mondadori, 2006. • A. M. MONTEVERDI, A. BALZOLA, Le
arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004.
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PROGRAMMI 107
1°LIV
2°LIV
DIGITAL VIDEO
DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Bruno Muzzolini
Davide Tranchina
Questo corso si sviluppa lungo le traiettorie, non sempre rettilinee, sulle quali
si costituisce l’operatività artistica e la
costruzione di un’opera, con particolare attenzione alla contemporaneità, alla sua relazione con gli artisti degli
ultimi anni e all’ineludibile interazione che si è venuta a creare
con le innovazioni tecnologiche, con le possibilità di manipolazione del mondo e delle immagini. L’arte video per propria natura si
manifesta con un linguaggio articolato in continua metamorfosi
che delinea un orizzonte fluttuante, aperto e versatile, sensibile a
sollecitazioni trasversali. Di pari passo sollecita un rapporto tra
opera, autore e fruitore, innestando una dinamica di partecipazione condivisa al senso dell’arte, della sua mondanizzazione e del
suo significato.
Finalità
Il corso intende analizzare la specificità del linguaggio fotografico perché lo studente possa acquisire una maggiore consapevolezza dello strumento che intende utilizzare.
Si sottolinea il fatto che questo è un corso che considera il mezzo fotografico come il filo rosso che ha attraversato l’arte, modificandola profondamente, dalla sua origine ai giorni nostri. Il
programma didattico pone l’accento sull’aspetto culturale della
fotografia, attraverso un approccio interdisciplinare di relazioni
con altre forme espressive come la letteratura, la pittura, la scultura, l’installazione, il cinema e il video.
L’attività didattica è concepita come un laboratorio teorico e pratico per consentire allo studente di sviluppare un pensiero visivo
personale attraverso un uso eterogeneo del mezzo fotografico.
Non è da intendersi come un corso di fotografia analogica e digitale, ma come un percorso di riflessione che permetta allo studente di individuare gradualmente la propria zona d’interessi in
linea con le proprie attitudini. Ogni studente deve imparare a
pensare e a sviluppare un tema precedentemente discusso, individuando gli strumenti più idonei, arrivare a produrre un lavoro completo sotto ogni punto di vista.
Parte teorica
La parte teorica del corso prevede lo studio e l’analisi del lavoro
video prodotto dagli artisti dagli anni settanta a oggi, con l’obbiettivo di stimolare gli studenti all’approfondimento delle modalità operative e alle poetiche degli artisti che ne hanno reinventato il linguaggio.
Parte pratica
Ideazione e presentazione di un progetto teorico e di uno storyboard
Produzione e organizzazione delle riprese
Postproduzione e utilizzo di programmi per montaggio audio video (Adobe premiere Final Cut)
Progetto di installazione: con particolare attenzione alle modalità
fruitive dell’opera e al rapporto con lo spazio espositivo scelto )
Modalità d’esame.
L’esame si svolgerà attraverso la presentazione e la discussione di
un lavoro video sviluppato dallo studente durante l’anno,
Bibliografia
• VALENTINI VALENTINA, Le storie del video, Roma, Bulzoni Editore, 2003. • DANIEL BIRNBAUM, Cronologia, Milano, PostmediaBooks 2007. • MICHAEL RUSH, Video art, London, 2007.
Verranno inoltre fornite bibliografie specifiche in base al progetto di ogni studente, monografie di artisti, mostre collettive e rassegne e testi di carattere teorico.
La messa in scena nella fotografia contemporanea.
Per messa in scena s’intende la costruzione di un modello concreto o virtuale che non esiste nella realtà, creato per essere rappresentato fotograficamente. Verrà analizzato il lavoro di artisti contemporanei di diverse generazioni che hanno realizzato opere con
questa intenzione per una riflessione teorica sulla natura stessa
del linguaggio fotografico in relazione ad esempi tangibili.
L’immagine fotografica con la sua apparente fedeltà al dato reale costituisce un sistema di rappresentazione unico e complesso.
E’ sulle analisi delle specificità della fotografia che è pensato
il programma didattico in modo che lo studente arrivi a maturare un pensiero critico, autonomo e consapevole, su questo
mezzo espressivo.
Il programma del corso si articola in due fasi principali, una di
tipo propedeutico e l’altra di tipo progettuale.
Bibliografia
• Arte e Fotografia, a cura di David Campany, Phaidon Press, London, 2006. • Future Images, a cura di Mario Cresci, Federico Motta editore, 2009. • Vitamin PH: New Perspectives in Photography,
introduzione di T. J. Demos, Phaidon Press, London, 2006.
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108 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
DIRITTO, LEGISLAZIONE ED ECONOMIA
DELLO SPETTACOLO
Sergio Rigutto
DISEGNO
Obiettivi
Fornire le conoscenze di base relative
alle valutazioni economiche che le
scelte “Artistico/Scenografiche” comportano rispetto alle più complessive
esigenze finanziarie dello spettacolo.
Sviluppare un approccio metodologico alla fase creativa per finalizzarla ad una adeguata soluzione progettuale nel quadro dei
più complessivi limiti budgetari e normative circa la salute e la
sicurezza nei cantieri.
Il disegno riveste un ruolo primario, intimamente connesso all’invenzione a
all’elaborazione di immagini pittoriche, plastiche, elaborazioni fotografiche, ecc.
Territorio delle possibilità e della sperimentazione di intuizioni successivamente sviluppate di progettualità dell’opera, di pratica quotidiana, capacità di farsi linguaggio espressivo immediato.
Attraverso il disegno è possibile rileggere le esperienze artistiche
del passato e delle esperienze più contemporanee, nei diversi settori di ricerca, pittura, scultura, design, illustrazione o architettura…
Programma
Analisi dei progetti relativi a specifiche tipologie sceniche ( Teatro - Televisione - Cinema - Pubblicità - Eventi - Mostre Stands Convention ecc.) in relazione ai diversi campi di applicazione.
Valutazioni, per le varie tipologie di spettacolo, dell’influenza
della progettazione scenica sulla formazione dello stanziamento complessivo.
Sviluppo dei progetti scenici con predisposizione di: Capitolati Analisi Tempi e Metodi di realizzazione con riferimento al mercato - Computi Metrici - Preventivi - Piani di lavorazione.
Allestimenti scenici: D.Lgs 81/2008 - Sicurezza e salute del lavoro; Valutazione dei rischi; Normative per la salute e sicurezza nei
cantieri temporanei o mobili e negli appalti - Piani operativi di
sicurezza (POS).
Interazioni economiche conseguenti alla corretta analisi tra
progetto scenico, Regia, Luci, Riprese audio e Video.
Ricadute economiche dei piani di produzione (Tempistica: allestimenti scenici, luci, riprese, montaggi/smontaggi, post-produzione).
Didattica del Corso
Lezioni in aula. Visita guidata a Studi televisivi allestiti. Incontri
con esperti di settore.
Metodo di valutazione
Valutazione continua ed esame finale.
Pietro Capogrosso
Bibliografia
• L’arte del disegno nel novecento italiano, Laterza.
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PROGRAMMI 109
1°LIV
1°LIV
DISEGNO
DISEGNO
Walter Cascio
Italo Chiodi
Il disegno nel suo molteplice apparire e
configurarsi si propone come struttura
primaria, originaria, unitaria nella sua
veloce necessità di accadere, ponendosi in diretto contatto con l’istintività,
l’immediatezza e l’intimità dell’essere
artista. Altresì è inteso come riproduzione, descrizione metaforica,
bozzetto. Essendo il disegno particella elementare dell’espressività
della forma e dello spazio si pone come soggetto e protagonista del
fare artistico moderno e contemporaneo e il corso di prefigge di
esserne strumento d’indagine e approfondimento in coerenza con
la ricerca di un linguaggio personale.
Gli elementi istruttivi e grammaticali saranno il: segno - gesto tratto - macchia - simmetria - asimmetria - equilibrio - contraddizioni - chiaro - scuro - stasi - dinamica - ritmo - scansione densità - rarefazione - il pieno e il vuoto - volume - la forma - la
luce; nozioni che verranno trattate individualmente tramite dialogo sui singoli elaborati.
Sarà segnalata ampia documentazione sugli argomenti trattati
durate lo svolgimento del corso.
Il corso si prefigge due obbiettivi che
sono alla base del concetto stesso di disegno: l’uno è l’immediatezza di traduzione dell’idea, sensazione ed emozione nella sintesi del simbolo grafico
(di-segno), l’altra è l’elaborazione
nell’autonomia espressiva del proprio universo poetico, attraverso la comprensione dei valori tecnici (disegno). Questi due
aspetti (l’emozione e la regola) si collocano appunto nella prima fase di formazione artistica. Sono l’ossatura dell’essere artista e ne dà le basi. Saranno studiati nel corso dell’anno i vari
aspetti che lo contraddistinguono, oltre naturalmente ad una ricerca di un linguaggio personale, con uno sguardo attento ai disegni degli artisti e l’infinita varietà di modi stilistici e tecnici
che li hanno contraddistinti. Gli obiettivi didattici riguardano lo
studio delle tecniche del disegno, la comprensione del supporto
come luogo mentale di vita delle forme, la valorizzazione dello
sguardo e dell’osservazione, imparando a decodificare i significati e i significanti semantici del linguaggio segnico.
Bibliografia
• MANLIO BRUSATIN, Storia delle linee, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1993. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Piccola Biblioteca, Einaudi, 1989. • ERWIN PANOFSKI, La prospettiva
come forma simbolica, e altri scritti, Feltrinelli, 1991.
Bibliografia
• GIUSEPPE DI NAPOLI, Disegnare e Conoscere, Einaudi. • JOHN
BERGER, Sul Disegnare. • K.CLARK, ll nudo, Neri Pozza editore.
• U.GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli. • T. MACRÌ, Il corpo postorganico, Costa & Nolan. • F. A. MIGLIETTI, Identità mutanti, Costa & Nolan. • H. FOCILLON, Vita delle forme, PBE. • F. CAROLI,
Storia della fisiognomica, Leonardo. • A. BOATTO, L’autoritratto moderno da Goya a Warhol, Laterza. • P. FLORENSKIJ, La
prospettiva rovesciata e altri scritti, Gangemi. • P. FLORENSKIJ,
Lo spazio e il tempo nell’arte, Adelphi. • UMBERTO CURI, La forza dello sguardo, Bollati Boringhieri.
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110 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
DISEGNO
DISEGNO
Eva Olah
Maria Teresa Padula
La ricerca dell’armonia e della bellezza attraverso il corpo umano.
1. Rielaborazione creativa della figura con la presenza del modello o della modella vivente in varie posture
con schizzi rapidi, da più punti di vista della stessa figura umana (uso di matita, china cm 21X30)
2. Rapporti proporzionali, costruzioni, prospettiva frontale, laterale, di tre quarti, scorci nello studio e rappresentazione della figura umana da modello o modella vivente (uso di matita, sanguigna, crete ecc; cm. 50x70).
3. Ambientazione della figura umana dal vero. Studio graficocompositivo. (sanguigna, carboncino, ecc.; cm. 70x100).
4. Esercitazione di copia dal vero di mani, piedi ed altri particolari, anche ingranditi della figura umana da modello o modella vivente (cm. 70x100).
5. Studio del chiaroscuro attraverso l’analisi dei volumi nelle varie condizioni di luce-ombra sulla modella o modello vivente valorizzando il segno grafico e la padronanza dei mezzi (cm.
70x100).
6. Scelta di tagli compositivi attraverso lo studio del drappeggio
e la sua relazione con la figura umana vivente (cm. 70x100).
7. Copia dal vero del busto, la testa, il ritratto del modello o modella vivente (cm. 50x70; cm. 70x100).
8. Recupero individuale (sulla tavola luminosa) dei contorni
compositivi già completati della figura, ricavando così dei nuovi
“modelli” da sviluppare con tecniche grafiche differenti, avendo
come modello di partenza il primo disegno personale (tecniche
grafiche e misure liberamente scelte).
9. Lezioni teoriche , verifiche periodiche, visite alle mostre d’arte in Milano.
I vari argomenti sopra citati della materia servono affinché ogni
studente sappia sviluppare una propria “voce” espressivo-personale-artistica nel disegno della figura del nudo.
Il corso si sviluppa con una prima indagine sulla conoscenza
tecnico-artistica del disegno di ogni singolo studente, provenendo loro da formazioni diverse.
Obiettivo sarà formare l’allievo alla conoscenza base del disegno: il
segno, il tratto, l’inquadratura, la osservazione, il volume, la forma.
Ogni
studente
sarà seguito
in
modo individuale attraverso dialoghi e confronti continui.
Il disegno essendo base per qualsiasi esperienza artistica(vedi
monografie di artisti) è anche fondamentale per un confronto
trasversale con esperienze artistiche come grafica, architettura,
scultura, pittura, scenografia.
Saranno affrontate tecniche come pastelli, matite, inchiostri, carboncini su supporti di vario tipo, dalla carta scenografica a fogli di
acetato. L’elaborazione finale del progetto sarà la prova per sostenere l’esame.
Bibliografia
• Leonardo da Vinci, Giunti. • M. C. Escher, Taschen. • E. OLAH,
Disegni, Guelfi, Verona.
Bibliografia
La bibliografia verrà presentata durante il corso in funzione di ogni
singolo studente e a ogni progetto prescelto.
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PROGRAMMI 111
1°LIV
1°LIV
DISEGNO
DISEGNO
Lucia Parma
Gianluigi Rocca
Il disegno come riflesso e metafora
dell’artista. L’ importanza del vedere.
Il primo momento di azione della
creazione di un’opera d’arte si riferisce allo sguardo, cioè al modo o ai diversi modi con cui si guardano le cose. Lo sguardo dell’artista penetra qualsiasi cosa come se fosse
definitiva scomponendola, ricomponendola e trattandola, sia essa preziosa o banale con la medesima cura e attenzione. Disegnare permette di disciplinare questo processo, ed è una tecnica
che si apprende attraverso una gamma limitata di componenti
basilari e che conduce alla possibilità globale e completa di vedere. L’elemento portante del corso è l’applicazione delle singole strategie in forma ripetuta e approfondita.
Il corso si sviluppa con precise modalità tecnico-pratiche, impostato principalmente su un fattore di acquisizione del proprio
tratto personale.
Dopo un attenta analisi di impostazione e conoscenza fisico-tecnica del gesto (inteso come azione primaria che genera una linea nella sua forma primitiva di base) si passerà, attraverso una
lunga serie di esercizi mirati, alla trattazione di tutte le tecniche
fondamentali del disegno in ogni loro aspetto. Tutto ciò per concepire e sviluppare nella sua totalità l’espressione, la forma, il
volume e la plasticità del linguaggio dei segni.
Strategie tecnico - pratiche di apprendimento
Tecnologia del disegno - terminologia e materiali del disegno analisi e conoscenza del linguaggio non verbale dell’ arte - percezione dei contorni - percezione della forma attraverso lo spazio negativo e le forme positive - definizione della composizione
e dei formati - ricerca dei rapporti e delle proporzioni attraverso
il modulo - misurazione a vista nello spazio prospettico - studio
delle proporzioni nel ritratto - apprendimento dei valori di luce
e ombra, valori tonali, tratteggio e volume.
• R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1981. • L. FABRO, Arte torna arte, Einaudi, 1999. • J. CAMERON, La via dell’artista, Longanesi, 1992. • G. BATESON, Mente e natura, Adelphi, 1984. • B. EDWARDS, Ascoltare l’ artista che è in noi, Longanesi, 1986. • F. POLI, Arte contemporanea, Electa, 2003.
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1°LIV
1°LIV
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
Paolo Bernardi
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
Antonio Ciurleo
Un poeta confuciano andò un giorno
da un maestro Zen, Hui-T’ang, a chiedergli quale fosse il segreto del suo insegnamento; in risposta, il maestro gli
citò uno dei detti di Confucio:«Pensate
che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità non ho nulla da nascondervi».
Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta
se n’andò molto sconcertato; ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un
arbusto di alloro selvatico il maestro si volse al suo compagno e gli
chiese: «Senti il suo odore?» e alla risposta: «Sì» ribatté: «Là, io
non ho nulla da nasconderti!» Subito il poeta fu illuminato.
L’attuale contesto sociale, particolarmente evolutivo, si fonda su nuove
motivazioni e modalita’ operative, percorrendo le tappe della trasformazione
comunicativa. Lo studio analitico del
lessico architettonico (nell’esplicazione del concetto di stile e di arredo) non è un semplice atto del
comprendere, ma una vera e propria traduzione da un codice visivo ad un codice cognitivo, simbolico, verbale.
L’intero percorso formativo, promuove una didattica di sintesi
tra gli insegnamenti “teorico-culturali” e “pratico-operativi”,
lavorando sull’identità di una “figura professionale” che ad una
conoscenza tecnica, unisce capacita’ creative, artistiche e manageriali.
L’impostazione del programma del corso, comprende sia l’aspetto “ideativo” della stessa disciplina, che quello “tecnico-esecutivo”, affrontando per fasi lo sviluppo delle ipotesi progettuali. La
rappresentazione grafica, costituisce uno strumento espressivo
indispensabile (sia per rappresentare l’ambiente, sia per progettarne le trasformazioni) essa svolge non solo il ruolo di mezzo di
comunicazione, ma è anche al tempo stesso, “medium” per la
“lettura” della realtà.
L’organizzazione percettiva risulta di fondamentale importanza,
in quanto consente di decodificare gli elementi del “reale”; si
terranno pertanto lezioni (in maniera complementare) sull’individuazione delle componenti del “linguaggio visivo”, anche in
riferimento alle “strategie del comunicare”.
Il relativo criterio didattico, identifica le caratteristiche di svolgimento, nell’intenzione di fornire ai discenti, particolari approfondimenti inerenti al “metodo progettuale” (considerando i fini sociali e mirando all’effettiva possibilita’ di verifica).
Le attività tecnico-operative, dovranno essere il risultato di un
metodo di lavoro fondato sulla conoscenza dei processi e dei
mezzi, in modo da valutare particolarmente “l’intento” ed il “sistema”, oltre al complessivo esito finale.
Programma
Ricerca Studio e Analisi Storica degli Ordini Architettonici degli
Stili e degli Arredi d’Epoca. Apprendimento del Disegno degli Ordini Architettonici, degli Stili e degli Arredi. Apprendimento delle tecniche consone alla rappresentazione, descrizione e interpretazione dei soggetti trattati. Sviluppo di tavole raffiguranti:
piante, prospetti e sezioni, in scale adeguate, di Architetture e Arredi, finalizzate ad una progettazione che tenga conto degli
aspetti esecutivi e realizzativi della progettazione scenografica.
Bibliografia
• N. PEVSNER, J. FLEMING, H. HONOUR, Dizionario di architettura,
Einaudi. • SYDNEY H. AUFRÈRE, Description de l’Egypte, Bibliothèque de l’image. • I. BAROZZI DA VIGNOLA, Ordini di architettura civile, Pubblicati da C.Amati, Vallardi Editore. • DE M. ALBERT
RACINET, L’ornament polichrome, Bookking International Paris.
• C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, Il bello ritrovato. Gusto, ambienti, mobili dell’Ottocento, De Agostini. • OWEN JONES, Grammaire de l’ornement, Editions Florilege.
Bibliografia
• SUSAN YELAVICH, Architettura d’interni contemporanea, Phaidon Italia, 2008. • AA.VV. Eksedra, disegno, rilievo, progetto, comunicazione visiva, Caracol, 2007. • PIETRO DEL VAGLIO, Abitare
le emozioni, Masso delle Fate, 2006. • HOPPEN KELLY, Lezioni di stile, Logos, 2005. • MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Tea,
1993. • ENRICO MORTEO, Grande atlante del design dal 1850 a
oggi, Mondadori Electa, 2008. • DINA RICCÒ, Sentire il design. Sinestesie nel progetto di comunicazione, Carocci, 2008.
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PROGRAMMI 113
1°LIV
1°LIV
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
Davide Petullà
DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI
Davide Petullà
Obiettivo del corso è fornire allo studente strumenti e modalità utili alla
indagine critica ed alla riproposizione
progettuale dell’immagine architettonica e di arredo.
La prima parte del corso è un esercizio di lettura e restituzione grafica. Esercizio all’interno del quale si affronta il problema dell’osservazione dell’immagine, la
competenza relativa alla conoscenza di base del disegno, la geometria descrittiva, la modalità di restituzione in progetto, la consapevolezza delle personali abilità espressive e capacità di indagine. A questa prima fase propedeutica segue l’approfondimento
della Stilistica, lo studio analitico di un tema e delle variabili ad
esso relative, le modalità di sintesi legate alla interpretazione
scenografica. Il percorso di lavoro approfondisce concetti come
rilievo ed indagine comparata. Conclude il programma la sintesi progettuale degli esecutivi, la documentazione delle ragioni
reali, storiche e geometriche dell’architettura indagata, la proposta di una ricostruzione plastica.
Al centro del percorso di ricerca dell’anno accademico 2009/10
lo studio e la ricostruzione di parti degli ambienti di una dimora barocca di Milano.
Il corso è finalizzato allo studio dei metodi e delle tecniche fondamentali di rappresentazione dell’architettura, e si propone di
far acquisire agli allievi la padronanza pratica dei metodi e delle tecniche del rilievo. Nel laboratorio si alternano momenti teorici di studio che mirano alla comprensione della specificità degli esempi da esaminare a produzioni grafiche che spingono
nella direzione della ricerca personale di una propria capacità di
elaborazione e sintesi progettuale. Altro obbiettivo la raccolta di
documenti di repertorio utili alla comprensione del tema trattato, segue il rilievo inteso come strumento scientifico di conoscenza, strumento di lettura e riproduzione relativa di un documento di sintesi, il progetto definitivo, che contiene
informazioni geometriche dimensionali e stilistico-tematiche.
Al centro della proposta di lavoro dell’a.a. 2008/08 il rilevamento del Salone Napoleonico di Brera.
Di seguito in sintesi gli argomenti delle lezioni.
Principi generali di geometria descrittiva, proiezioni ortogonali
e proiezioni assonometriche applicazioni, tecniche di rilievo, la
strumentazione tradizionale e quella recente, l’uso della fotografia per il rilievo, restituzione grafica, quotatura dei rilievi,
scale metriche e scale grafiche, simbologia e convenzioni grafiche, catalogazione del materiale di ricerca, stesura finale del
progetto definitivo, riproducibilità.
Sintesi degli argomenti specifici trattati.
Costruzioni geometriche di base, proporzioni, scale, normalizzazione, quotatura, allineamenti in architettura, proiezioni ortogonali, proiezioni assonometriche. Rilievo, progetto di massima,
esecutivi, progetto definitivo, tecniche di rappresentazione grafica applicate. Approfondimento di elementi architettonici di base, glossario fondamentale, comparazione e riconoscibilità degli
stili ed applicazione nell’arredo.
Bibliografia
• I. CEDOLA e M. PETRI, Free hand design, progettare disegnando prodotti, giocattoli gioielli, ecc., Alinea editrice, Firenze, 2006. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando editore, Roma, 2004. • M. BINI, Ricordi di
architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo, Alinea
editrice, Firenze, 1990. • N. SALA e G. CAPPELLATO, Viaggio matematico nell’arte e nell’architettura, presentazione di M. Botta,
Franco Angeli, 2003.
Bibliografia
• M. T. BARTOLI, Le ragioni geometriche del disegno architettonico, Alinea editrice, Firenze, 1997. • M. BINI, Ricordi di architettura. Disegni e progetti alla fine del XIX secolo, Alinea editrice, Firenze, 1990. • I. CEDOLA e M. PETRI, Free hand design.
Progettare disegnando prodotti, giocattoli, gioielli, ecc., Alinea editrice, Firenze, 2006.
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114 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
DISEGNO GEOMETRICO-ARCHITETTONICO
Serena Zen
Corso propedeutico per recupero debito formativo.
Il corso è concepito in forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche e progettuali essenziali: presupposti di studio e di
acquisizione tecnica che intendono porre la fondamenta per una
futura formazione professionale dello studente.
Il corso si propone di seguire due punti fondamentali:
- impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria).
- acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine
corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole tecniche, bozzetti e modellino finale.
Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e
allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo.
A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico:
1- Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili).
2- Ideazione di un composto di solidi praticabili ( pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre).
3- Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro generico di prosa.
4- Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili all’interno della scatola scenica.
Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento iniziale della pedana praticabile già nei punti precedenti. Aggiunta di
elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi.
Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli arrugginiti, plastica, legno, etc…).
Realizzazione plastica della scena. Modellino finale.
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
Ippolito Calcagnini Estense
Parte generale
Trattazione sintetica a livello concettuale-L’Attività Professionale - La Normativa - Il Progetto - I rapporti con i
Fornitori - Trattazione analitica - Impostazione metodologica generale Sviluppo d’Ipotesi progettuale - Applicazione ad uno o più Interventi progettuali.
Laboratorio
Applicazione della metodologia di ricerca, analisi e valutazione
ad uno o più “Eventi” significativi, individuati nell’ambito di
applicazione dell’Attività Didattica.
Esecuzione di elaborati grafici con applicazione di criteri e metodologie di rappresentazione grafica per progettazione di massima ed esecutiva - Relazione di Progetto - Redazione di Capitolato e Computo metrico estimativo.
Con particolare riferimento agli “Obiettivi primari” del Corso
ed agli “Ambiti d’applicazione” dello stesso, l’Attività Didattica
si svilupperà nell’articolazione di lezioni frontali, eventuali interventi esterni da parte di esperti o professionisti del settore e di
attività di laboratorio.
Bibliografia
• Il nuovissimo Manuale dell’Architetto, Direttore scientifico
Luca Zevi, Mancosu Editore, 2006. • PIERGUIDO SOPRANI, Codice
della sicurezza, Il Sole 24 Ore, Edizione aggiornata, Normativa
di riferimento (Specifica ed emanata dagli Organi di controllo).
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PROGRAMMI 115
1°LIV
2°LIV
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Ada Ghinato
Mario Cresci
Parte generale
Il Corso introduce le nozioni fondamentali per acquisire la procedura e
la tecnica per la rappresentazione del
reale: dal processo d’elaborazione
dell’idea, alle procedure progettuali,
fino alla rappresentazione del progetto. Indica i criteri di raccolta del materiale significativo all’approfondimento analitico
e al controllo tematico. Addestra alle fasi di sviluppo progettuale attraverso l’approccio sistemico delle variabili di progetto: la
dimensione, la complessità e la scala di approfondimento.
Programma specifico
Momento analitico: percorso graduale di conoscenze relativo ai
metodi dell’elaborazione e della rappresentazione attraverso
delle esercitazioni da svolgersi in aula. Temi proposti: analisi
degli aspetti geometrici e proporzionali di strutture naturali
significative e lettura delle componenti formali e tecniche di
forme esemplari del design. Momento conoscitivo della rappresentazione attraverso la modalità dello schema, dello schizzo,
del rilievo, del disegno tecnico e dell’illustrazione.
Momento progettuale: elaborazione dei disegni di studio e dei
disegni definitivi, rappresentazione dei particolari tecnici e stesura esecutiva del prototipo. Temi proposti: sviluppo di un progetto che segue le norme di partecipazione di un Bando di
Concorso. Sviluppo di un progetto che parte dall’analisi di una
struttura naturale.
Fasi del lavoro:
acquisizione delle informazioni attraverso l’analisi e la documentazione dei caratteri formali, rilievo grafico della struttura,
esecuzione del progetto, dal generale al particolare tenendo conto degli operatori che intervengono nel processo di realizzazione.
Struttura didattica:
L’insegnamento si svolge attraverso lezioni di supporto alle
diverse fasi di sviluppo del lavoro, attraverso seminari tematici
e attraverso l’assistenza al disegno.
Il Corso pone l’attenzione su alcuni
aspetti teorici e operativi che identificano nel mezzo fotografico la possibilità da parte degli studenti di essere
maggiormente sensibili alla Fotografia intesa non solo come strumento di
rappresentazione del reale, ma ancor prima, nella sua complessità, come parte costitutiva di scrittura e di segno dello statuto
delle immagini.
“Vedere per pensare e per conoscere” in funzione di una rappresentazione visiva coniugata con l’immaginario soggettivo di chi
agisce nell’atto della ripresa è anche un modo per acquisire capacità di osservazione e di lettura delle immagini. Questo, ai fini
didattici, è un passaggio propedeutico per intendere la Fotografia
come: documento, comunicazione, informazione e opera.
Essa è anche il “filo rosso” che ha attraversato le arti dalla prima metà dell’ottocento alle avanguardie storiche del Novecento
sino ad oggi e che ha contribuito alla nascita di una nuova dimensione percettiva e comunicativa del mondo; un “foglio
mondo” (Peirce e Sini) in cui si depositano il senso delle immagini e delle cose. Il programma del Corso prevede una serie di lezioni dedicate alla storia della Fotografia connessa alla storia
dell’arte e ad alcuni momenti emblematici di particolare rilevanza teorica in cui il nuovo linguaggio, unitamente al Cinematografo, ha predisposto gli scenari culturali del Novecento con
particolare attenzione alle poetiche delle avanguardie storiche e
contemporaneamente allo sviluppo sociale dei sistemi di comunicazione e d’informazione dei nuovi media. La seconda parte
del corso prevede l’elaborazione fotografica di un piccolo libro
d’immagini che ogni studente dovrà realizzare sulla base di un
tema prescelto e in particolar modo motivato sulla base delle
proprie esperienze personali rispetto ai temi discussi come: il
tempo, la luce, la dimensione delle cose, il punto di vista, lo spazio, l’architettura, l’ambiente urbano ed extraurbano, la natura,
i luoghi ecc.
Bibliografia
Informazioni e riferimenti saranno indicati dalla docenza durante le lezioni.
Bibliografia
• PETER GALASSI, Prima della Fotografia, Boringhieri. • PIERRE
SORLIN, I figli di Nadar, Einaudi.
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116 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
ECODESIGN
Andrea Balzola
Maria Teresa Illuminato
Il significato etimologico di “drammaturgia” è “scrivere (o progettare)
delle azioni”. Termine usato tradizionalmente in ambito teatrale per indicare il lavoro di scrittura dei copioni
da portare in scena, oggi comprende
un campo molto più vasto di possibilità. La drammaturgia
multimediale è una pratica artistica di ideazione e progettazione per tutte le forme espressive (teatro, cinema, video, fumetto,
animazione, arti visive) che utilizzano le tecnologie digitali dei
new media secondo modalità narrative e/o performative.
La parte generale del corso introduce gli studenti a una conoscenza storica e teorica dell’evoluzione di questa disciplina, oggi sempre più centrale nella produzione multimediale, dalle sue
origini teatrali, attraverso le metamorfosi introdotte dalle avanguardie artistiche storiche, dal cinema, dalla televisione e in
particolar modo dal mondo contemporaneo del video digitale,
computer e della Rete. Le lezioni teoriche si integrano con un
laboratorio di scrittura e progettazione creativa finalizzata
alla produzione multimediale.
Questo laboratorio avrà uno sviluppo nel secondo semestre con
il workshop di disegno (a cura dello sceneggiatore Riccardo
Pesce) che prevede la realizzazione finale di uno storyboard.
L’esame, consiste la presentazione di un progetto creativo multimediale, accompagnato da un breve testo teorico. È obbligatoria una buona conoscenza dei libri in bibliografia.
Il corso avrà anche un laboratorio di drammaturgia tecno-teatrale, aperto agli studenti di Scenografia, con un programma
interdisciplinare in collaborazione con il corso di Scenografia
per altri indirizzi, del Prof.Giovanni Bruno, nell’ambito del
progetto europeo da lui coordinato SINERGIE ATTIVE, del Dipartimento di Progettazione e arti applicate in collaborazione
con l’Accademia di Vienna.
Il corso di Ecodesign o Design compatibile è una nuova opportunità sperimentale espressiva e formativa per gli
studenti dell’Accademia di Brera sensibili alla salvaguardia e alla riqualificazione ambientale.
L’obiettivo del corso sarà creare un oggetto di Design oppure un
capo d’abbigliamento o un accessorio-moda con materiali riciclati. Il percorso didattico avviene attraverso una preliminare
operazione di individuazione e recupero di materiali e oggetti
ormai dimessi dalla società, destinati al macero o ad uno smaltimento difficoltoso e inquinante a sua volta. La tappa successiva sarà quella dell’intervento artistico, nel quale confluiranno le
più diverse competenze e discipline, per riqualificare gli scarti
come veri e propri oggetti d’arte. Si inaugurerà così un sistematico metodo di ricerca, di analisi e tassonomia capillarmente aggiornata sui nuovi materiali prodotti in Italia e poi facilmente
scartati. Ognuno di essi potrà costituire una sfida concettuale e
creativa per lo studente che sarà autore della sua metamorfosi
artistica: da rifiuto a risorsa. Da risorsa a opera d’arte. L’individuazione e la sperimentazione del materiale eco-compatibile sarà parte stessa del processo creativo dell’opera. Al fine di accrescere le capacità interpretative, espressive e di interrelazione con
i complessi linguaggi artistici, nonché filosofici, scientifici e
d’altro genere inevitabilmente coinvolti nella “questione ecologica”, sono previsti incontri con stilisti, designers, tecnici esperti
e imprenditori legati dal fil-rouge dell’interesse per l’ambiente.
Inoltre per arricchire il corso di utilissimi aggiornamenti sono
previste visite dirette nelle fabbriche e nell’industrie, al Salone
del Mobile, Moda in, Material connexion e a Fashion work.
Per comunicazioni e continuità didattica con gli studenti esiste
una mailing list del corso: [email protected].
Sito personale del docente: www.andreabalzola.it.
E-mail: [email protected]
Bibliografia
• A. BALZOLA e A. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali,
Garzanti, 2° edizione, 2007. • A. BALZOLA, Una drammaturgia
multimediale, Editoria & Spettacolo, 2009. • A. BALZOLA e R.
PESCE, Story-board. Arte e tecnica, Dino Audino editore, 2009.
Bibliografia
• ALASTAIR FUAD-LUKE, The Eco-Design handbook, Logos, 2003.
• CARA BROWER, Experimental Ecodesign: Produck, Architecture, Fashion, Rotovision, 2005. • Riciclo: la doppia vita delle cose, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, Edizioni Tempi, 2005. • GUIDO VIALE, Un mondo usa e getta,
Feltrinelli, Milano, 2000.
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PROGRAMMI 117
2°LIV
2°LIV
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
Francesco Poli
Stefano Moreni
Il corso è incentrato sull’analisi del sistema dell’arte contemporanea dalle
sue origini ad oggi.
Le strutture mercantili; il ruolo dei galleristi, dei critici, dei collezionisti, dei
curatori di musei; il rapporto fra istituzioni culturali e mercato; le fiere dell’arte, le aste, l’editoria d’arte.
Il mercato dell’arte e le sue regole costituiscono non semplicemente il luogo di scambio delle opere d’arte bensì il terreno di
definizione dell’opera d’arte stessa. Il mercato può essere interpretato come un limite in costante autodeterminazione fra opera e oggetto non artistico, un filtro particolarmente significativo
fra queste due realtà in costante dialogo reciproco.
Conoscere i meccanismi del mercato dell’arte e le leggi che lo
governano consente quindi di esplicitare uno dei modi di attribuzione di valore con la quale viene individuata una particolare classe di oggetti. L’analisi valore di scambio consente quindi
di interpretare uno dei meccanismi culturali che reggono l’impianto stesso dell’operare artistico, con particolare riferimento
alla situazione presente.
Infatti il mercato ha progressivamente acquisito un ruolo sempre
più incisivo soprattutto in riferimento all’arte contemporanea,
trasformandosi da strumento di semplice misurazione di valore di
scambio a strumento stesso di individuazione dell’opera.
Il termine stesso di contemporaneo da un lato pare essere strettamente interconnesso ad una visione della realtà dove la dimensione economico/finanziaria gioca un ruolo fondamentale
nella definizione del modello culturale stesso. Dall’altro esso indica un problematico rapporto con la storia – intesa come origine del presente - e con il futuro - inteso come destino dell’operare artistico stesso.
Il corso si propone di analizzare con particolare attenzione il
momento di consumo dell’opera d’arte, inteso non tanto come
fruizione estetica ma come momento dell’annullamento del valore economico dell’opera, che pare essere un destino necessario
per la sopravvivenza dell’opera d’arte medesima.
Bibliografia
• F. POLI, Il sistema dell’arte contemporanea, Laterza, 2006.
Bibliografia
La bibliografia è indicativa – i testi per l’esame verranno confermati durante il corso
• T. TAMPIERI, La vendita di opere d’arte fra tutela e mercato, CLUEB, 2006. • O. VELTHUIS, Talking Prices: Symbolic
Meaning of Prices in the Market for Contemporary Art,
Princeton University Press, 2007. • Artforum, numero dedicato
al mercato dell’arte, Aprile 2008. • A. DAL LAGO e S. GIORDANO,
Mercanti d’aura, Il Mulino, 2006. • R. DEBRAY, Vita e morte
dell’immagine, Il Castoro, 1999. • G. AGAMBEN, Che cos’è il
contemporaneo?, Nottetempo, 2008. • S. SETTIS, Futuro del
“classico”, Einaudi 2004. • M. AUGÈ, Che fine ha fatto il
futuro. Da non luoghi al nontempo, Eleuthera, 2009.
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118 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
Danilo Lisi
ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
Roberto Rossi (Roberti)
Il corso di “Elementi di Architettura ed
Urbanistica” è un insegnamento complementare rivolto agli studenti del
triennio di scenografia, in cui vengono
affrontati temi inerenti il rapporto tra
lo spazio architettonico e lo spazio scenografico. L’allievo sceglie uno spazio urbano in cui intervenire
con una proposta di nuova edificazione, restauro o di arredo urbano. Nella prima fase vengono svolte tutte le ricerche propedeutiche
alla ipotesi progettuale che verrà elaborata nella seconda parte.
Il corso ha come argomento principale di riferimento la formulazione che
J. Wolfgang Goethe ha dato dell’idea
di Morfologia così come si è formata e
sviluppata nell’ambito dei suoi studi
scientifico-natura1istici e nella sua
Ricerca storica: relazioni, rappresentazioni iconografiche, sviluppo urbanistico ricerca ambientale: situazione stato di fatto,
documentazione fotografica.
Ricerca architettonica e strutturale: rilievo, planimetrie, piante, prospetti, particolari, analisi del degrado.
Successivamente gli allievi dovranno presentare un progetto, sull’area analizzata, con elaborati particolareggiati fino alla scala di
dettaglio.
Bibliografia
• R. KRAUTHEIMER, Architettura sacra paleocristiana e medioevale, Bollati Boringheri, 1993. • M. BIRIDELLI, Piazza S. Pietro,
Laterza, 1981. • B. ZEVI, Sapere vedere l’urbanistica, Einaudi,
1981. • D. WIECZOREK, Camillo Sitte e gli inizi dell’urbanistica
moderna, Jaca Book, 1994. • R. KIER, Lo spazio della città,
Clup, 1982.
opera poetica e letteraria.
Si porrà l’attenzione sull’inquadramento storico (gli anni a cavallo tra il secolo 18° e 19°) e sull’evoluzione degli studi morfologici in tutti gli anni successivi fino ai nostri giorni.
Verranno valutate e approfondite, per quanto concesso dai limiti di tempo, le interpretazioni date dagli studiosi di metà e fine
‘800, fino ai moderni. ed ai contemporanei, con la loro influenza su pensiero e cultura, tenendo presente anche che ogni punto che apparirà vitale agli. studenti potrà essere la vera partenza
del corso.
Verranno comunque presi in considerazione il sorgere e lo svilupparsi del pensiero e della ricerca goethiana per quanto riguarda l’interpretazione della F o r m a nelle sue accezioni linguistiche e concettuali attraverso i termini della lingua tedesca
Form, Bildung, Gestalt, cosi çome esplicitamente dichiarato da
Goethe nel corso delle sue ricerche e dei suoi studi.
Invece di inseguire un risultato, si cercherà di impostare un problema che ci permetta di formulare delle ipotesi, chiaramente
dichiarate come tali, e di indagare un metodo di ricerca. Lo scopo sarà di iniziare uno studio che ci faccia partecipare ad un tutto che, come ha detto Burckhardt, “…miri a raggiungere un
mezzo di formazione e di godimento che duri tutta la vita nella
convinzione che ciò che è importante per noi solo noi lo potremo trovare”.
Lo studente dovrà presentarsi all’esame con una breve relazione,
seguendo idealmente il metodo goethiano di ricerca e studio anche nei riflessi che ha avuto sulla cultura moderna (Klee, Wittgenstein, Nietzsche, T. Mann, Luckaçs, Aby Warburg).
Le lezioni saranno accompagnate da dispense
Bibliografia
• J.W.GOETHE, Gli scritti Scientifici, vol. I e vol. II, a cura di Emilio Ferrario, Bologna, 1996-1999. • J.W.Goethe, Aforismi sulla
natura, a cura di Mazzino Montinari, Milano,1994. • F. Moiso,
Goethe tra arte e scienza, Milano, 2001. • AA.VV., Goethe scienziato, a cura di Giulio Giorello e Agnese Grieco, Torino, 1998.
• G. Baioni, Classicismo e rivoluzione. Goethe e la rivoluzione francese, Napoli 1998.
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PROGRAMMI 119
2°LIV
2°LIV
ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO
ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI
Gianfilippo Pedote
Luigi Bandini Buti
L’insegnamento si propone di far conoscere gli elementi caratterizzanti della
produzione audiovisiva, con un’attenzione rivolta alle opere che dichiarano
esplicitamente un’intenzione artistica
Verranno utilizzati e studiati ‘casi’ di
film o video di particolare valore artistico per capire l’importanza che giocano gli aspetti di progettazione, pianificazione, organizzazione, nella creazione di opere di questo genere.
Con l’intento di fornire un’esperienza pratica del lavoro di produzione per la realizzazione di film e video, attraverso il quale
comprendere quanto ‘la produzione’ sia determinante per la
realizzazione di un progetto, verranno sviluppati progetti specifici di film o video elaborati dagli studenti, seguendo le modalità più funzionali che il lavoro di produzione può fornire al progetto nel processo di realizzazione, in particolare in queste fasi
caratterizzanti del lavoro di produzione.
Lo sviluppo di un progetto (progettazione, scrittura, preventivo
di costo, piano finanziario, adattamento di un progetto alle risorse.finanziarie).
La pre-produzione (organizzazione della produzione, location,
casting, problemi contrattuali e di diritti).
La fase di realizzazione (riprese filmate e sonore).
La post-produzione (montaggio, effetti, inserimento eventuale
di elementi grafici o di animazione, edizione finale).
La creazione di un piano di promozione in relazione al pubblico di riferimento (mercato).
Quest’anno le esercitazioni sviluppate durante il corso guarderanno in particolare al “cinema di montaggio” (l’uso di materiali pre-esistenti nella realizzazione di un film, archivi, repertori e altro) e all’uso espressivo del suono.
Un prodotto o un ambiente può essere definito ergonomico quando, nei
vari momenti della sua vita (ideazione, realizzazione, utilizzo, dismissione), non solo non provoca danni ma
genera condizioni di benessere psicofisico in tutti coloro che entrano in contatto con esso.
Infatti se un prodotto è atto ad evitare solamente o principalmente il danno o la malattia, si può dire che è rispettoso degli
obiettivi dell’igiene del lavoro o della medicina del lavoro, ma
non di quelli dell’ergonomia.
Bibliografia
• D. MAGGIONI E A. ALBERTINI, Filmmaker Digitale, Hoepli, 2008.
Dispense e materiali vari.
Argomenti delle lezioni
Ergonomia di correzione/ergonomia di concezione.
Il progetto ergonomico.
Progettare per l’uomo.
L’uomo.
Significato del soggettivo come conoscenza.
Aspetti individuali - psicologia cognitiva.
L’ergonomia oltre l’antropometria: le indagini dell’usabilità e
della gradevolezza.
Le esposizioni.
Attività didattica
Durante e parallelamente alle lezioni, verrà richiesto agli studenti lo sviluppo di un tema che avrò lo scopo di verificare operativamente quanto appreso in linea teorica.
Il tema scelto sarà un tema ponte fra il fare artistico e l’utilità:
Analisi di una sede espositiva.
Verranno valutati gli strumenti utilizzati per effettuare una
comunicazione efficace verso le varie categorie di utenti.
L’esame si baserà sulla conoscenza dei temi trattati nel libro di
testo (verificata oralmente e mediante un test) e dal voto conseguito nella ricerca.
Bibliografia
• L. BANDINI BUTI, Ergonomia del prodotto, Sole 24 Ore, Milano,
2001. • L. BANDINI BUTI, Ergonomia degli uffici, Sole 24 Ore, Milano, 2001.
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120 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
ESTETICA
ESTETICA
Giuseppe Bonini
Corinna Ferrari supplente Antonio Tumulillo
I contenuti del corso riguardano la
disamina e la conoscenza del repertorio relativo ai concetti e alle tematiche teoriche che sono state nel tempo
a fondamento della creazione artistica. Comportano pertanto la determinazione, nelle loro trasformazioni storiche, di alcune idee quali, fra le tante, la Bellezza, l’armonia, la grazia, il gusto,
l’imitazione, la natura, l’ingegno, la fantasia, l’immaginazione, il sublime, le “belle arti”. Ed ugualmente comprendono
una riflessione intorno al ruolo dell’artista nei diversi secoli, al
significato della tecnica nella produzione delle immagini, ai
rapporti fra arte e letteratura e a tutto quanto inerente a queste
problematiche.
Arti espressive ed arti costruttive nella Grecia antica. Il concetto
di techné. Bellezza afroditica e senso del tragico. I Pitagorici, il
numero e l’armonia. I Sofisti e l’importanza della retorica. Socrate: la bellezza del sapere. Platone. Il mondo delle idee; Eros
e bellezza; l’arte come illusione e la poesia come “divina mania”. Aristotele: materia e forma, atto e potenza; la Poetica; arte e natura. Arte e bellezza nell’Ellenismo (Stoici, Epicurei,
Scettici). Pseudo Longino e il sublime. L’estetica medioevale: la
bellezza come manifestazione del divino. Neoplatonismo e neoaristotelismo. Il Rinascimento e le teorie artistiche di Leon
Battista Alberti, Leonardo, Michelangelo. Il dibattito sulla figura dell’artista e la gerarchia delle arti. L’estetica manierista: la
maniera, grazia e bellezza, arte e poesia. Le Vite del Vasari. La
Poetica di Aristotele nella II metà del ‘500 fra teatro e letteratura. Le nuove categorie estetiche del ‘600 e il Barocco. Poussin e
le idee classiciste dell’Accademia di Francia. Dibattito sulla supremazia fra antichi e moderni. La bellezza in età illuminista.
Concetti di gusto e sublime. Kant e la Critica del giudizio. L’artista come genio. La bellezza e l’anima romantica. La nascita
del brutto. Nietzsche: apollineo e dionisiaco.
Estetica è un insegnamento fondamentalmente filosofico, che si interroga sul
senso della bellezza e sulla genesi della
creazione artistica.
Il corso monografico si svolge intorno
al nodo tematico e ai molteplici risvolti del rapporto tra “Romanticismo e Modernità”, la condizione in cui siamo immersi, e che ci riguarda, e la forza che ci
fa essere al mondo. La bellezza è una qualità delle cose, un sentimento intimo e personale, o un carattere particolare delle relazioni umane, l’originale fisionomia dell’opera culturale, l’impronta speciale di una civiltà?
Per superare l’esame è richiesta - oltre all’ approfondimento degli argomenti trattati nel corso delle lezioni - la conoscenza degli scritti di Charles Baudelaire e di Eugene Delacroix, e di un testo a scelta tra quelli indicati in bibliografia. E’ necessario,
inoltre, che durante lo svolgimento del corso ogni studente compia una verifica su una parte dei testi prescelti, che sarà oggetto
di una valutazione, da integrare con quella dell’ esame finale.
Gli studenti che ritenessero scarsa o incerta la loro preparazione
filosofica ed estetica, possono sostituire, o affiancare, il testo a
scelta con il manuale di F. Restaino, Storia dell’Estetica moderna Utet, Torino, 1991, che si consiglia di suddividere in più verifiche, fino a un massimo di quattro, da sostenersi prima della
conclusione del corso.
Bibliografia
• E. FRANZINI-M. MAZZOCUT MIS, Estetica. I nomi, i concetti, le
correnti, Bruno Mondadori, Milano, 1996 (in particolare pp:1359 e la Parte II. I nomi dell’estetica, pp. 149-367). • U. ECO, Storia della bellezza, Bompiani, Milano, 2004.
Un libro di approfondimento a scelta tra quelli indicati durante
il corso.
Bibliografia
Testi base: • CHARLES BAUDELAIRE, Scritti sull’arte, Einaudi, Torino, 1981. • EUGÈNE DELACROIX, Scritti sull’arte, Se edizioni, Milano, 1986.
Testi a scelta: • WALTER BENJAMIN, Angelus novus, Einaudi, 1976.
• ROBERTO CALASSO, La folie Baudelaire, Adelphi, 2008. • CHARLES TAYLOR, Il disagio della modernità, Laterza, 1999.
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PROGRAMMI 121
2°LIV
2°LIV
ESTETICA DEI NUOVI MEDIA
ESTETICA DEL SACRO
Viviana Gravano
Pierangelo Sequeri
Il corso attraverserà i diversi aspetti del rapporto tra fotografia e arti visive e performative dalla fine della II Guerra Mondiale
all’inizio del XXI secolo. La fotografia contemporanea dagli anni
Cinquanta si è declinata in relazione a quasi tutti i movimenti
d’arte degli ultimi sessant’anni. Il corso declinerà tutte le accezioni che l’immagine fotografica ha prodotto partendo da alcuni
temi chiave: testimonianza/documentazione, quotidiano, fiction,
landscape, bodyscape.
- Ruolo del reportage all’interno della fotografia “artistica”: dal
“rifiuto” dell’immagine della fotografia informale ai docufiction di Eugene W.Smith.
- L’impatto della letteratura real life dalla Beat Generation a
Raymond Carter sulla fotografia, attraverso la “Bop Photography” di Robert Franck e la pittura cinematografica di Edward
Hopper.
- Pop Art da Andy Warhol fino al rapporto con la postproduzione delle immagini pubblicitarie da David Hockney a Richard
Prince e Barbara Krueger.
- Utilizzo della Photoboot da parte degli artisti.
- Nascita e sviluppo della fotografia di fiction e quindi della staged photography.
- Decostruzione del corpo e (ri)nascita del corpo come ricerca di
multi-identità tra fotografia analogica e fotografia digitale.
- Ritorno della diary photography nei linguaggi del postmoderno.
- Invenzione del paesaggio metropolitano.
- Paesaggio contemporaneo nell’esperienza italiana da Basilico
a Mimmo Iodice a Mario Giacomelli.
- Fotografia e cinema.
- Fotografia e video.
Il corso persegue l’obiettivo di attrezzare la cognizione storica e teorica dei
nessi fra elaborazioni del pensiero religioso ed estetiche della creazione artistica. L’impianto didattico tiene in
evidenza quattro direttrici: a) contestualizzazione filosofico-teologica dell’arte occidentale-cristiana; b) poetiche del sacro nella prospettiva dell’antropologia culturale; c) teorie estetiche attuali circa il nesso fra arte e sacro; d)
problematica contemporanea dell’espressività religiosa nell’arte.
Bibliografia
• FEDERICA MUZZARELLI, Formato tessera, Bruno Mondadori, Milano, 2003. • CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi, Bruno Mondadori,
Milano, 2005. • VIVIANA GRAVANO, Paesaggi attivi. Saggio contro
la contemplazione, Costa&Nolan, Milano, 2008. • GEORGES DIDI-HUBERMAN, Immagini malgrado tutto, Raffaello Cortina,
Milano, 2005. • SUSAN SONTAG, Il kit della morte, (romanzo),
Einaudi, 1973.
Programma specifico
L’Ospite, il Perturbante.
Il pensiero dell’Ospitale approfondisce attualmente i suoi nessi
con la drammatica del Perturbante (Lévinas, Derrida). Il sacro
stesso, secondo la celebre formula di Rudolf Otto, è fascinans e
tremendum: porta estasi e beatitudine, ma anche inquietudine e
angoscia. La nozione freudiana del Perturbante, (Das Unheimliche), in alcune riletture recenti (Lacan, Zizek), è appunto chiamata in causa come utile chiave di approccio all’ambivalenza
del rapporto fra identità e alterità, nelle pratiche occidentali dell’ospitalità. La nostra ricerca si propone di acquisire i termini
della percezione di questa ambivalenza all’interno dell’estetica
dell’arte sacra.
Bibliografia
• A. CAROTENUTO, FREUD il perturbante, Bompiani, Milano, 2002.
• S. TARTER, Evento e ospitalità. Lévinas, Derrida e la questione straniera, Cittadella, Assisi, 2004. • T. MCNULTY, The Hostess.
Hospitality, Femininity and the Expropriation of Identity,
University of Minnesota Press, Minneapolis, London, 2007.
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122 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
Paola Ballesi supplente Francesca Marelli
ESTETICA DELLE INTERFACCE
Programma generale
Il corso di Estetica delle arti visive intende affrontare le principali questioni
teoriche elaborate dalla riflessione estetica novecentesca, evidenziando l’indissolubile intreccio che lega l’indagine storico-filosofica e critica all’esercizio delle arti.
Tradizionalmente si definisce l’interfaccia come la superficie che mette in
contatto due (o più) sistemi eterogenei. Tecnicamente, l’interfaccia é un
dispositivo che assicura la comunicazione tra due sistemi informatici diversi ed esegue principalmente delle operazioni di transcodifica
e di gestione del flusso di informazioni. Ma questa nozione può
essere estesa al di là degli ambiti specifici. Più generalmente, si
può chiamare interfaccia ogni superficie di contatto, di relazione non tra due oggetti, ma tra due soggetti.
Programma specifico
La prima parte del corso intende offrire un percorso di orientamento storico nell’ambito dell’estetica contemporanea mettendo
a confronto alcuni dei più significativi esponenti del dibattito filosofico e critico novecentesco (Benjamin, Adorno, Grrenberg,
Krauss, Danto, Derrida) intorno al ruolo e allo statuto delle arti
visive nell’ambito della contemporaneità.
Nella seconda parte del corso, di natura monografica, si affronter‡ un percorso di riflessione sulla natura dell’immagine fotografica, indagandone il ruolo decisivo nella critica al modernismo e l’importanza nella ridefinizione dello statuto teorico-disciplinare della storia dell’arte (da Aby Warburg ai Visual Culture Studies), con particolare riguardo al tema dell’atlante di immagini.
Bibliografia
• Alle origini dell’opera d’arte contemporanea, a cura di G. Di
Giacomo e C. Zambianchi, Laterza, Roma-Bari, 2008. • Thinking
Photography, a cura di Victor Burgin, London, 1982. • R. VALTORTA, Il pensiero dei fotografi, Bruno Mondadori, Milano 2008.
Emanuele Quinz
La nostra relazione all’ambiente che ci circonda è sempre più
caratterizzata dalla presenza delle tecnologie digitali e mediata
dal complesso delle interfacce.
Grazie a questa mediazione e all’emergenza di un’estetica inclusiva, partecipativa, interattiva, l’esperienza artistica riesce a
recuperare una forma di immediatezza.
Questo paradosso (tra mediazione e immediatezza, ma anche,
ad un livello più profondo, tra distanza e implicazione, tra
identità e alterità) costituirà il filo conduttore del corso.
Il campo di esplorazione privilegiato sarà quello della convergenza tra le poetiche sonore e musicali contemporanee e le sperimentazioni legate alle tecnologie digitali nell’ambito delle
performing arts e della danza in particolare.
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PROGRAMMI 123
2°LIV
2°LIV
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
Gabriele Mandel
ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSSULMANA
Gabriele Mandel
Arte islamica: essenza, qualità, contemporaneità. Le grandi correnti culturali islamiche oggi ed i loro influssi sulle arti occidentali. Il concetto
del bello e dell’arte nell’Islam: Tradizione, simbolo e scienza.
Nella seconda parte della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli elementi dell’architettura e della decorazione islamica (geometrica, calligrafica, vegetale), nonché
l’organizzazione ritmico simbolica della città e i valori mistici
della simmetria.
L’arte islamica e i suoi influssi in Occidente: gli Orientalisti romantici, gli imitatori, le imitazioni nei paesi islamici nel XIX°
secolo. Pittori musulmani in Occidente e pittori occidentali islamizzanti nel XX° secolo. Ascendenza del Sufismo nelle arti occidentali.
Arte musulmana oggi: l’area del Bacino mediterraneo e del Crescente Fertile.
Arte musulmana oggi: l’area turca, l’area iraniana e l’area indiana.
1. Il concetto del bello e dell’arte nell’Islam.
2. Simbolo, numero, architettura. Nella seconda parte della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli
elementi caratteristici della decorazione geometrica islamica, e
dei parati con piastrelle di varie forme “numerogeometriche”.
3. Calligrafia, espressione dell’Invisibile. Nella seconda parte
della lezione (proiezione di cento diapositive) vengono mostrati gli elementi caratteristici della calligrafia islamica, e
tutte le sue varie applicazioni nel parato architettonico, nella
scultura, e nelle molte forme dell’illustrazione e delle calligrafie su carta.
4. Il Sufismo in cento immagini (il concetto del pensiero mistico viene esposto in una sequenza organica di simboli, azioni
ed opere d’arte sino alla sublimazione dell’Invisibile) e: “riassunto dell’Arte islamica negli elementi tipicizzanti la città”.
Bibliografia
La bibliografia completa sarà indicata durante il corso.
Bibliografia
La bibliografia completa sarà indicata durante il corso.
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124 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
ETICA DELLA COMUNICAZIONE
ETNOPSICHIATRIA
Cristina Muccioli
Vanna Berlincioni
Questo corso organizzato semestralmente, intende arricchire il quadro
teorico critico dell’offerta formativa
dell’Accademia. L’approccio è filosofico, essendone l’Etica una questione
principe, ma lo svolgimento dei temi
proposti e accolti, si intrama necessariamente con l’Estetica, la
Storia dell’arte, le Scienze umane quali l’Antropologia.
Tre gli argomenti base di quest’anno, l’Empatia come nuova
categoria teoretica per riflettere sulla comunicazione e sui modi di agirla (etica); la contemporaneità del mito, cioè la mitizzazione della realtà comunicata e percepita; l’Ermeneutica, o
arte dell’interpretazione del testo.
Le lezioni si articoleranno in tre parti.
Nella prima ci si soffermerà sulla nozione di individuo e di identità confrontando il modo di concepire l’individualità nella cultura, nella psicologia e nella psicopatologia occidentale, con
quella vigente in altre culture. Si approfondiranno quindi le differenze tra il modo di concepire la malattia da parte del soggetto occidentale, sempre più isolato e solitario, e quanto accade
nelle società tradizionali dove il soggetto è altrimenti diffuso e
articolato con il gruppo di appartenenza.
Nella seconda parte si affronterà il tema del corpo come primo
ed più naturale strumento dell’uomo, il più naturale oggetto
tecnico e allo tempo mezzo tecnico. “Lavorandolo” come un
qualsiasi materiale, gli si conferiscono le forme che il suo gruppo/società ha convenuto circa il vivere comune. In particolare si
discuterà del significato della pelle nelle varie culture, dei “segni
sul corpo” e delle body modifications, categoria in cui rubrichiamo tutte le pratiche che modificano in qualsiasi modo il corpo,
alterandone la forma originale (Tattooing, Piercing, Scarification, Cutting, Branding, Peeling, Implants, Amputation, ecc.).
Una terza parte riguarderà l’argomento dell’uso rituale della
maschera applicata sul volto, con particolare riferimento al suo
utilizzo durante le danze tradizionali e nei riti di possessione in
alcune culture africane.
Alcune lezioni saranno accompagnate dalla visione di materiali etnografici inerenti ai temi indicati.
Bibliografia
I testi fondamentali sono:
• LAURA BOELLA, L’empatia nasce nel cervello? La comprensione degli altri tra meccanismi neuronali e riflessione filosofica, un saggio contenuto nel volume Neurofenomenologia,
Le scienze della mente e la sfida dell’esperienza cosciente.
Bruno Mondatori, 2006. • ROLAND BARTHES, I miti d’oggi, con un
saggio di U. Eco, Einaudi. • H. G. GADAMER, La responsabilità
del pensare, saggi ermeneutici, VeP Università.
Altri testi affrontati in relazione alle risposte e alla sensibile interazione dei partecipanti, sono:
• H. G. GADAMER, Verità e Metodo. • J. P. Sartre, In difesa dell’Intellettuale. • Talmud e Antico Testamento, con la collaborazione di un’allieva israeliana.• S. FREUD, L’avvenire di un’illusione.
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PROGRAMMI 125
2°LIV
2°LIV
FASHION DESIGN
FASHION DESIGN
Nanni Strada
Francesca Liberatore
Nell’ambito del vasto panorama delle
scuole di moda il biennio di perfezionamento in Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Brera si distingue e caratterizza per la sua specificità di Moda Design collegata alle più
recenti correnti di Fashion/Art e Fashion/Architettura. L’approfondimento di questi nuovi linguaggi della creatività si inserisce
in un più vasto programma interdisciplinare che dovrebbe preparare lo studente a meglio inserirsi nel variegato mondo delle
professioni in continua evoluzione. L’offerta del biennio vuole rispondere a questa necessità e proprio per questo è aperta a studenti di moda e di discipline affini.
Il corso, nella sua fase preliminare, indaga e approfondisce il
concetto di “moda design” in contrapposizione a quello tradizionale di stilismo. Prendendo in analisi le manifestazioni presenti e passate della corrente moda-arte e dei suoi rappresentanti più significativi (e l’influenza che questi hanno anche sulla
produzione di moda), ne analizza la metodologia progettuale
sulla base di una documentazione ragionata. Sviluppa una conoscenza critica e la lettura dei linguaggi della moda in tutte le
sue manifestazioni al fine di guidare nella collocazione di una
creazione o un prodotto nel suo giusto posizionamento. Sono
presi in considerazione i sistemi produttivi e le tecniche più innovative di creazione dell’abito.
Date queste premesse, saranno svolte delle prove di verifica della comprensione degli argomenti proposti che si concluderanno in un’esercitazione di progetto su un tema dato. Il lavoro dovrà comprendere la ricerca iconografica, la formulazione di un
concept, il disegno e la realizzazione di uno o più abiti nonché
la sua visualizzazione e la presentazione in tecnica digitale e la
sua discussione con supporto grafico in quaderno di progetto.
L’Eleganza dell’Ibrido,Un secolo di moda dal busto all’arte-moda ,Arte e moda-Moda e museo,Abitare l’abito
L’abito spogliato dal corpo,Linguaggi paralleli dell’architettura
e del fashion design,Nuova sartoria ”high-tech”
Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il fashion designer deve tener conto al fine
di raggiungere un appropriato equilibrio tra idee immaginative e considerazioni professionali, che
permetta una chiara comprensione ed esperienza nel generare,
sviluppare e realizzare idee creative e personali. Tali formulazioni dovranno incorporare concetti di design ugualmente classici e
originali su uno standard professionale, supportando in maniera
riflessiva i cambiamenti della moda, interpretando le richieste e
applicando soluzioni innovative alle problematiche del design.
Lo studente sarà incoraggiato a esplorare e sviluppare i propri
punti di forza e approcci alla materia con domande individuali e risposte sperimentali attraverso lezioni in aula e studio indipendente.
L’interesse si concentrerà soprattutto sullo sviluppo del design e
della capacità di interpretare le idee della ricerca (composta di
fotografie, disegni, scritti) ottenendo un’esperienza pratica di
come un approccio sperimentale e 3D al disegno possa aprire
nuove possibilità.
La ricerca consisterà in una tangibile informazione: indumenti, finiture, dettagli, stoffe, tele, silhouette, tecnici, per creare un
valido statement innovativo e intelligente.
Successivamente nella costruzione dell’abito si dovrà dimostrare di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come
uno strumento tecnico, con la realizzazione di almeno 2 outfits.
Il processo deve essere registrato nel portfolio che comprende: la
proposta della collezione; la presentazione dei disegni scelti con
relativi tecnici e tessuti; i lavori prodotti durante il corso come
risultato critico includendo sketchbooks in appropriata presentazione. Dovrà emergere quindi: individualità e doti creative e
pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; una creativa
esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate; la capacità di generare e comunicare idee in
maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza della
cultura visiva contemporanea e della moda e l’abilità nel valutare il design attraverso prospettive contemporanee e storiche;
un approccio flessibile e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo
scadenze.
Bibliografia
• Collezione memorie della moda, Chanel, Dior, Alaja, Vionnet, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Lanvin, Poiret, Schiaparelli, Yamamoto, Mugler, Pucci, Octavo Editore. • GILLO DORFLES, Mode e modi, Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1979.
• BIANCHINO, BUTAZZI, MOTTOLA MOLFINO, QUINTAVALLE, La moda italiana. Dall’antimoda allo stilismo, Electa Editrice, Milano,
1985. • Skin + Bones, Parallel Practices in Fashion and Architecture, Thames and Hudson, 2003.
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FENOMENOLOGIA DEGLI STILI
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
Laura Lombardi
Paola Manusardi
Oggetto dell’insegnamento è l’acquisizione degli strumenti di interpretazione dei fenomeni artistici del XX secolo,
con particolare attenzione ai decenni
appena trascorsi fino all’oggi, secondo
prospettive di indagine interdisciplinare. Le lezioni si svolgeranno due volte alla settimana nel secondo
semestre (giovedì dall 14 alle 16 e venerdì dalle 12 alle 13). Si precisa che trattandosi di materia introdotta quest’anno, il corso si rivolge agli studenti del primo anno del biennio. Per quelli già iscritti
al secondo - solo per quest’anno - il corso da seguire sarà quello di
fenomenologia delle arti contemporanee (per ulteriori informazioni rivolgersi al prof. Federico. Ferrari).
Corso dell’A.A. 2009-2010: “QUALE STILE”? Per stile si intende
“l’insieme dei caratteri che distinguono dalle altre una determinata forma espressiva” (N. Abbagnano). La storia dell’arte ha
elaborato dalla seconda metà dell’Ottocento e nel corso del XX
secolo, diversi modi di definire e classificare, in base a tipologie
e orientamenti critici differenti tra loro, lo stile di un’epoca o di
un artista. Ma esiste ancora questa possibilità? Cosa significa,
oggi, “stile” riferito alle espressioni d’arte contemporanea? Siamo veramente arrivati alla “sparizione dell’arte”?(Baudrillard),
“dopo la fine dell’arte”? (Danto). O la conseguente “fine della
storia dell’arte” può determinare “la libertà dell’arte?” (Belting). Quale è la grandezza dell’arte attuale? (Perniola). Il corso intende percorrere alcuni indirizzi critici ed estetici degli ultimi decenni per cogliere le sfaccettature di un dibattito, tra
“postmodernità”, “surmodernità” e “altermodernità”, che tenta
di definire lo statuto dell’arte del nuovo millennio: un’epoca
nella quale i concetti di originalità e di creazione decadono a favore di una “post-produzione” (Bourriaud) delle opere del passato, di cui si inventano, decontestualizzandole, nuovi usi.
Il corso si propone di esplorare, attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche
espressive e performative, tematiche
inerenti la fenomenologia del corpo,
con particolare riferimento al corpo
vissuto (Leib), soggetto-oggetto dell’arte, e all’esperienza percettiva, quale funzione psichica soggettiva sottesa all’esperienza estetica. Strutturato come percorso
di ricerca sull’identità corporea individuale, esso offre spunti di
riflessione e approfondimento in ambito pedagogico ed arte-terapeutico. Articolato in lezioni teoriche e laboratori guidati, verterà sui seguenti argomenti:
Il senso del corpo proprio; strutturazione dell’immagine corporea. La autorappresentazione.
Il corpo tra presenza e assenza: l’ombra; il riflesso; l’impronta.
Il corpo sensoriale: sensazione e percezione. Dall’estetica alla
sinestetica: sinestesie nell’arte. Laboratori sensoriali.
Gusto e disgusto. Arte e cibo.
La voce e il silenzio del corpo. Il corpo come espressione e la parola.
Del guardare: valori tattili e visivi.
L’universo tattile e cutaneo. La pelle, involucro dell’Io corporeo.
Psicogenesi dell’Io-pelle; varianti narcisistiche e masochistiche.
La pelle delle immagini.
Verso un paesaggio interiore. Aperture, orifizi, ferite. L’esperienza del piacere e del dolore nell’arte e nella cultura occidentale.
La visione ermetica del corpo come fucina alchemica. Teoria
degli elementi, teoria tetraumorale, temperamenti.
L’immaginazione alchemica: rispecchiamento nel colore e nella materia.
Simbolismo del corpo umano e immagini archetipiche: albero e
scala; caverna e labirinto; ruota e mandala; androgino e ibrido.
Metamorfosi del corpo. Isteria ed estasi.
Bibliografia
• U. GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli, Milano, 2002. • M. MERLEAU-PONTY, Fenomenologia della percezione, Il Saggiatore, Milano, 1965. • S. FERRARI, Lo specchio dell’Io. Autoritratto e psicologia, Laterza, Roma, Bari, 2002.
Per ogni tematica trattata verranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche.
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1°LIV
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Rachele Ferrario
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Federico Ferrari
Lo spazio dell’artista. Il corso si rivolge agli studenti del primo livello per i
piani di studio di Decorazione, Design,
Didattica dell’arte, Pittura e Scultura.
Il corso introduce alla fenomenologia
delle arti. Dai cinque concetti fondamentali di Heinrich Wölfflin agli studi di Panofsky sulla
prospettiva come forma simbolica, dall’invenzione della stampa a
caratteri mobili analizzata da McLuhan, alla scoperta dell’elettromeccanica e alla teoria della relatività, dalla meccanica
quantistica all’era di internet. Questa parte del corso fornisce allo
studente gli strumenti per orientarsi nell’ambito degli studi sulla
fenomenologia delle arti con particolare attenzione al “come”
l’arte e gli artisti hanno tradotto con le opere i “fenomeni culturali” del loro tempo. Una parte importante del corso è dedicata
all’analisi dello “spazio” in cui l’artista crea, rappresenta o interagisce; “spazio”, dunque, come metafora dell’opera, ma anche
del suo autore e dei suoi mezzi espressivi.
La fenomenologia delle arti contemporanee è quella disciplina che cerca
di mostrare come le arti - le differenti
arti - abbiano compreso se stesse nella contemporaneità. Suo presupposto
è che, da almeno due secoli, non si
possa identificare un’opera d’arte se non a partire da una riflessione critica sul suo statuto (con la fine dei canoni della tradizione, è solo a partire da un gesto critico e/o teorico che si può
definire cos’è arte e cosa non lo è).
La riflessione critica in questione, per ragioni storiche ed essenziali, è fondamentalmente di stampo filosofico. Il corso ha
quindi una doppia finalità ed è, di conseguenza, suddiviso in
due differenti momenti. Se da una parte, infatti, s’intende creare un’adeguata consapevolezza dell’evoluzione delle differenti
scuole teoriche della contemporaneità in rapporto al tema delle arti, dall’altra, si vuole analizzare l’evoluzione di alcuni temi
chiave per una comprensione non ingenua delle arti contemporanee e dell’artista, e del ruolo che essi rivestono all’interno della società.
Il corso ogni anno affronta in modo monografico un tema. In
linea generale, fa da sfondo alla trattazione monografica un ripensamento della storia dell’arte al di là del rischio che sempre
essa corre di fossilizzarsi, di divenire il museo statico di un patrimonio culturale, in cui tutto è già stato deciso, classificato,
posizionato. Presupposto di questa riflessione critica è la presa
d’atto che, soprattutto negli ultimi decenni, si è assistito a una
perdita sempre più grande del senso di una storia, di una tradizione di provenienza, da assecondare o da contestare. L’arte, oggi, sembra sorgere e vivere in un vuoto di memoria. Da qui l’esigenza di ripensare il rapporto tra arte, critica, storia e creazione,
alla luce di una reale conoscenza del tempo che, inevitabilmente, porta a una sua rimessa in gioco radicale.
Bibliografia
• H. WÖLFFLIN, Concetti fondamentali della storia dell’arte,
Neri Pozza, Vicenza, 1999. • E. PANOFSKY, La prospettiva come
forma simbolica e altri scritti, Feltrinelli, 2001. • M. MC LUHAN, La galassia Gutenberg, Armando Editore, 1976. • R.E.
KRAUSS, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti, Fazi editore, 2007. • H. MOLOTOCH, Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che
sono, Scienza e idee, Cortina Editore, Milano, 2008. • G. DIDIHUBERMAN, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini,
Bollati Boringhieri, 2007.
Le altre voci bibliografiche saranno indicate durante il corso
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2°LIV
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Laura Lombardi
FENOMENOLOGIA DELL’ IMMAGINE
L’arte contemporanea esaminata in
una prospettiva che ha per oggetto le
problematiche relative alle teorie e
alle poetiche alla base dei fenomeni
artistici, ma anche i criteri di valutazione e di analisi degli stessi, con la
proposta di alcuni strumenti metodologici per una lettura critica dell’opera d’arte. Gli studenti che seguono il corso sono invitati a svolgere per l’esame una ricerca, facendo riferimento ad
una bibliografia specifica, concordata con la docente a seconda
dell’indirizzo del proprio biennio di specializzazione.
Il viaggio
Il corso affronta il tema del viaggio nell’epoca contemporanea,
indagando come il suo significato sia mutato in una società globalizzata nella quale il ‘muoversi verso’ un altro luogo si compie secondo dinamiche inevitabilmente diverse rispetto a quelle
degli artisti viaggiatori di altri periodi storici. Proprio dal confronto dialettico e serrato tra la concezione del ‘viaggio’, dal Rinascimento al secondo dopoguerra, ma soprattutto nei nostri decenni, fino all’oggi, e dall’analisi dei linguaggi scelti dagli artisti
per tradurre tale esperienza, si potranno cogliere analogie e persistenze di motivi di fondo, ma anche le diversità che segnano la
riflessione contemporanea intorno a questo tema. La funzione
del viaggio (di studio, di ritorno alle origini, di riflessione sulla
diversità e sulla omologazione della civiltà contemporanea, di
partecipazione alle tematiche della ecosostenibilità) o talvolta
anche del non-viaggio, del viaggio solo virtuale, come primo
motore della poetica e della pratica artistica, sarà indagata a
partire da una selezione di immagini di opere e di video, tesa a
mettere in luce i diversi stili, ed i codici espressivi usati. Il corso
si nutrirà di riferimenti alla letteratura ed al cinema ma anche
alla sociologia e all’antropologia. Le lezioni si svolgeranno nel
secondo semestre.
Bibliografia
• CLAUDIO SPADONI e TULLIOLA SPARAGNI, L’artista viaggiatore. Da
Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani, catalogo della mostra
(Ravenna), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2009.
• LUCA QUATTROCCHI e ORSOLA MILETI, Erranti Wanderers, Erranti nella videoarte contemporanea, catalogo della mostra (Siena), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2008. • MARC
AUGÉ, Non luoghi: introduzione a una antropologia della
surmodernità, (Parigi 1992), Eleuthera, Milano, 1993.
Romano Gasparotti
Poiesis della parola e Poiesis dell’immagine. Rilke, Klee, Celan, Magritte.
Bibliografia
• R. M. RILKE, Tutti gli scritti sull’arte e la letteratura, Bompiani, Milano, 2008. • P. KLEE, La confessione creatrice e altri scritti, Abscondita, Milano, 2004. • P. KLEE, Diari 1898-1918, Il Saggiatore, Milano, 1990. • P. CELAN, La verità della poesia. “Il Meridiano” e altre prose, Einaudi, Torino, 2008. • R. MAGRITTE, Tutti gli scritti, voll. I e II, Abscondita, Milano, 2003, 2005. • M. DONÀ, Il mistero dell’esistere. Arte, verità e insignificanza nella
riflessione teorica di René Magritte, Mimesis, Milano, 2006.
• V. VITIELLO, I tempi della poesia. Ieri/Oggi, Mimesis, Milano,
2007. • J. LUC NANCY, Tre saggi sull’immagine, Crinopio, Napoli, 2002. • R. GASPAROTTI, Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e filosofia, Cronopio, Napoli, 2007. • M.
PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino, 2000. • P. CAPPELLETTI, L’inafferrabile visione. Pittura e scrittura in Paul
Klee, Jaca Book, Milano, 2003.
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2°LIV
2°LIV
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
FILOSOFIA DELL’ARTE
Andrea Lissoni
Federico Ferrari
Parte 1
La parata come forma e metafora
delle arti contemporanee.
Il corso esplora di anno in anno questioni che riguardano implicazioni
teoriche relative agli immaginari e ai
dispositivi, facendo riferimento al percorso e alle opere significative di autori o di artisti visivi la cui attività di ricerca vive sul
confine fra cinema, video, arte contemporanea, performing arts
e nuove sonorità.
Il corso si pone come assi di confronto:
- il problema della rappresentazione del reale
- l’opera come forma potenziale di testimonianza del reale e i suoi
limiti e, in particolare, il paesaggio identitario “altro”.
È centrale la definizione di “territorio” (alluso, evocato, rappresentato).
Dopo l’analisi dell’opera di Johan van der Keuken nel 2004,
quella di Steve McQueen, Gus Van Sant ed Eija-Liisa Ahtila nel
2005, il percorso nell’esigenza di “rappresentare”attraverso
un’altra idea di documentario del cineasta Amos Gitai nel 2006,
fra 2007 e 2008 ci si è concentrati sulle relazioni cinema/arte
contemporanea problematizzando la nozione di “dispositivo”,
quella di mostra come “dispositivo, medium e territorio”, quella
di “opera come rivelatore”, il “fermo-immagine” come strategia
e, infine, la definizione di immaginario ed il concetto di “terza
memoria”.
Il corso di Filosofia dell’arte è da considerarsi un corso avanzato che presuppone la conoscenza di base dei temi della storia dell’estetica e rudimenti di filosofia. Le nozioni di base
saranno quindi considerate, almeno
in parte, come già acquisite. Il lavoro si svolgerà prevalentemente in forma seminariale, con un ruolo attivo da parte degli
studenti. Ci si dedicherà a un esercizio di lettura e approfondimento tanto di concetti chiave della riflessione filosofica quanto alla descrizione e interpretazione delle immagini, utilizzando, di volta in volta, metodologie provenienti dal campo filosofico, iconografico, iconologico, psicanalitico, semiotico. Saranno possibili visite alla Pinacoteca di Brera e/o a collezioni e mostre temporanee.
Il corso 2009-10 sarà dedicato alla parata. Forma maggiore ed
emergente delle ricerche artistiche del presente (praticata da artisti come, fra gli altri, Matthew Barney, Francis Alys, Jeremy Deller, Philippe Parreno, Arto Lindsay,…), la parata, nelle sue varie
articolazioni - dal corteo alla sfilata, da quella militare a quella
dance, di rivendicazione dei diritti di identità di genere o di provenienza - mette in gioco tutti gli assi su cui si incentra tradizionalmente il corso: l’immagine-movimento, l’immaginario, lo
spazio pubblico, la rappresentanza e la rappresentazione, l’identità e il ruolo dell’artista.
Bibliografia
La bibliografia verrà specificata ulteriormente lungo il corso, ma
sono considerati fondamentali:
• N. MIRZOEFF, Introduzione alla cultura visuale, Meltemi,
Roma, 2006. • AA.VV., Gli anni zero - Atlante di un decennio
condensato, a cura di C. Antonelli, Isbn Edizioni, Milano, 2009.
• H. FOSTER, Il ritorno del reale, Postmediabooks, Milano, 2005.
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2°LIV
2°LIV
FONDAMENTI DI PSICHIATRIA INFANTILE
Elena Molinari
L’attività rappresentativa: definizione
di un processo nella costruzione della
psiche e nella ristrutturazione del sé.
Le modalità rappresentative dei bambini: cenni del loro sviluppo nella storia della psicologia.
Lo strutturarsi del disegno infantile in rapporto alla costituzione della psiche e al processo creativo
Gli aspetti strutturali del disegno infantile: la forma, il colore, la
composizione, il medium.
Gli apporti della psicologia dinamica con particolare riferimento all’opera di M. Milner, D. Winnicott, W. Bion
L’osservazione attraverso il disegno del bambino sano: metodi e
utilizzo della ricerca qualitativa.
Esercitazione in aula e presentazione di ricerche.
Il corpo nell’esperienza creativa infantile
Bambini con patologie organiche: possibili utilizzi terapeutici
del disegno e delle esperienze rappresentative. Presentazione di
una ricerca svolta in un ospedale pediatrico.
Bambini affetti da difficoltà relazionali: aspetti peculiari della
rappresentazione. Presentazione di materiale clinico.
Il disegno e il gioco come strumenti per osservare le trasformazioni in atto. Rapporto tra disegno infantile e arte.
Supervisione di esperienze di tirocinio.
Durante il corso sarà posta particolare attenzione alla relazione
terapeutica ed ai fattori specifici che possono favorire il ripristino dei processi creativi e di guarigione nei bambini e negli adolescenti.
Bibliografia
• A. FERRO, La tecnica della psicoanalisi infantile, Raffaello
Cortina, 1992, • T. GIANI GALLINO Il mondo disegnato dai bambini. L’evoluzione grafica e la costruzione dell’identità,
Giunti, 2008 • C. GOLOMB, L’arte dei bambini, Raffaello Cortina, 2002.
FONDAMENTI DI PSICHIATRIA.
Fausto Petrella, Fabrizio Pavone, Paolo Risaro
Corso introduttivo alla scienza del pensiero e del comportamento umano, nell’ambito della sofferenza mentale grave e del suo
trattamento, mantenendo al centro del discorso la persona, in
quanto unità bio-psico-sociale originale e irripetibile. Speciale
attenzione è rivolta al contesto storico-culturale della diagnosi e
delle cure, alle dinamiche di gruppo, alla relazione interpersonale e al trattamento riabilitativo, particolarmente in rapporto
alle arti.
La Personalità e i suoi problemi
Schizofrenia e disturbi mentali gravi
Quadri clinici della psicosi
Disturbi dell’umore
Generalità sulle psicosi
Generalità sulle nevrosi
La riabilitazione psichiatrica
Il teatro in riabilitazione psichiatrica
Bibliografia
• A. CHESHER, Il laboratorio delle attività teatrali. • H.F. ERICKSON ELLENBERGER, La scoperta dell’inconscio. Boringhieri. • R.P.
LIEBERMANN, La riabilitazione psichiatrica. Cortina. • F. PETRELLA, Turbamenti affettivi e alterazioni dell’esperienza, Cortina.
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FONDAMENTI DI PSICOLOGIA
FOTOGRAFIA
Michele Oldani
Paola Di Bello
Il corso si propone l’obiettivo di affrontare il tema della creatività dal punto di vista psicanalitico. Per Freud l’artista riesce ad
esprimere i contenuti del proprio inconscio attraverso la sublimazione, meccanismo che permette di trasformare una pulsione sessuale o aggressiva verso una meta con caratteristiche diverse e che può configurarsi in una dimensione artistica o intellettuale. La creatività ha quindi origine nel tentativo di superamento di una tensione psichica.
Per Jung creativo è colui che riesce ad emanciparsi “dalla stretta
e dall’ostacolo di quanto è personale” divenendo in questo modo interprete di quei motivi universali dell’umanità presenti nell’inconscio di ogni individuo.
Il confronto tra queste due ipotesi permette di riflettere sul concetto di crescita e di guarigione di un individuo.
Il corso ogni anno si pone un diverso
tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti,
visioni e idee dell’arte che utilizza la
fotografia come mezzo privilegiato,
verranno realizzati dei lavori dagli studenti.
La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate
alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare
con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno
è “Il paesaggio sociale”.
I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke.
Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione.
Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle
fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali.
Il progetto fotografico è:
- idee
- primi tentativi
- verifica, analisi e visione deli primi tentativi
- approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni
(nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica,
nell’arte, nella fotografia, etc.)
- realizzazione del progetto
- editing e montaggio
- presentazione
Bibliografia
• S. FREUD, Tre saggi sulla teoria sessuale. • S. FREUD, Il disagio della civiltà. • G. JUNG, L’energia psichica.
Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una
pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni
di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico.
Bibliografia:
• SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973 • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997 • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi 1972.
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FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Roberto Rosso
Alessandra Spranzi
La fotografia non nasce nell’ottocento, la fotografia si rivela fin dal primo
momento in cui l’uomo sente la necessità di riprodurre sulle caverne le
proprie immagini, che per vere necessità di sopravvivenza, vuole che siano
la precisa realtà del suo essere. Da quel momento si sono evoluti i mezzi, non le necessità.
Attraverso l’evoluzione della comunicazione visiva cercheremo
di comprendere il linguaggio nascosto della fotografia, passando inevitabilmente attraverso gli appuntamenti fondamentali
della storia dell’arte fino ad indagare il vero aspetto dell’ultima
frontiera della comunicazione, il digitale.
Metteremo quindi in atto una sessione di riprese, per comprendere come la fotografia sia un “incidente” quotidiano e non un
virtuosismo tecnologico.
Triennio. Fotografia.
La fotografia è un modello storico e
immaginario complesso, un linguaggio mutevole, articolato, in relazione
continua con altre forme di espressione e linguaggio, come la letteratura, il
cinema, il video, l’installazione, l’architettura, la ricerca antropologica e sociale.
Il programma si sviluppa intorno alla riflessione e discussione
su che cosa sia la fotografia, come leggerla, come usarla, come
sviluppare un modo personale di utilizzarla per poter realizzare
i propri pensieri.
Gli studenti dovranno realizzare un progetto concordato con il
docente e discusso collettivamente, sotto forma di libro, in cui
confluiranno le conoscenze acquisite
Bibliografia
• C. MARRA, Fotografia e pittura nel Novecento. Una storia senza combattimento, Bruno Mondadori, Milano, 1999. • W. KANDINSKY, Lo spirituale nell’arte, Bompiani, Milano, 1994. • A. GILARDI,
Storia sociale della fotografia, Bruno Mondatori, Milano, 2000.
Bibliografia
• CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND
KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996.
Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni.
Biennio. Metodologia progettuale.
Quale fotografia? Quale storia?
La fotografia è data per scontata. La fotografia, una volta interrogata, ci sfugge, si sottrae alla nostra comprensione e catalogazione.
Più ci avviciniamo, più la si allontana da noi. Cercheremo quindi
di girarle intorno, realizzando degli esercizi che ci porteranno a ricominciare da capo ad interrogarla e ad interrogarci.
Il risultato di queste indagini sarà poi raccolto in un libro o contenitore adatto, che sarà pensato e realizzato a seconda della specificità del singolo lavoro.
La parola, sotto forma di testo o semplicemente didascalia e titolo, sarà parte importante del progetto.
Obbiettivi formativi: sviluppare nello studente la capacità di leggere e utilizzare la fotografia nella sua complessità, cioè come
linguaggio, come mezzo di riflessione privilegiato per indagare
la realtà e raccontare storie.
Bibliografia
• CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND
KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996.
Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni.
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2°LIV
2°LIV
FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO)
Cesare Somaini
FOTOGRAFIA (LABORATORIO
DI PROGETTAZIONE INTEGRATA)
Il corso si svilupperà in tre parti. La
prima sarà costituita da lezioni frontali in cui verrà definito l’ambito della
fotografia di paesaggio e che cosa ha
significato in passato e che cosa significa oggi, con illustrazione di esem-pi
significativi presi da libri sull’opera di grandi maestri o da altre
pubblicazioni.
La seconda prevede due o tre uscite collettive sul campo (ci recheremo in località da me prescelte per le loro caratteristiche
ambientali e per la varietà di possibilità di ricerca espressiva)
con gli studenti per affrontare insieme le difficoltà,le opportunità che il territorio può offrire e le tecniche per risolvere alcuni
problemi che si dovessero presentare. Se sarà possibile un coordinamento con il corso di fotografia e architettura potrà essere
utile un confronto con il docente di tale corso per identificarne i
confini e le sovrapposizioni.
La terza prevede l’analisi del lavoro svolto dagli studenti e la proposizione di soluzioni per presentare e completare il loro lavoro.
Sarà richiesta la presentazione di un portfolio di immagini stampate (preferibile) o su supporti digitali per la valutazione del
lavoro.
I progetti dovranno essere individuali e solo su mia specifica autorizzazione di gruppo.
Il corso ogni anno si pone un diverso
tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti,
visioni e idee dell’arte che utilizza la
fotografia come mezzo privilegiato,
verranno realizzati dei lavori dagli studenti.
La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate
alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare
con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno
è “Il paesaggio sociale”.
I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke.
Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione.
Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle
fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali.
Il progetto fotografico è:
- idee
- primi tentativi
- verifica, analisi e visione deli primi tentativi
- approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni
(nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica,
nell’arte, nella fotografia, etc.)
- realizzazione del progetto
- editing e montaggio
- presentazione
Paola Di Bello
Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una
pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni
di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico.
Bibliografia:
• SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973 • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997 • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi 1972.
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134 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA DIGITALE
Joe Oppedisano
Agustin Sanchez
Ritratto e Moda.
Il corpo umano è stato la frontiera o
“il campo di battaglia” per le arti
visive negli ultimi decenni. Ora il
ritratto s’impone come nuovo limite,
terreno di confronto e scontro di stili
e tendenze, tra documentazione e ricerca artistica
Il corso si apre con un po’ di storia del ritratto fotografico nel suo
percorso dallo storico tradizionale al contemporaneo.
Il corso nella sua articolazione investe la macchina fotografica
nei vari formati ed ottiche , materiale sensibile ed illuminazione naturale ed artificiale in studio.
La conoscenza dell’illuminazione degli ambienti in interno ed
esterno è un elemento fondante per la creazione delle atmosfere desiderate.
Il corso verterà sulle varie tipologie di illuminazione e qualità
della luce al fine di comprendere il rapporto dei contrasti.
Nel corso si imparerà ad incorporare styling composizione e si
assimilerà il rapporto soggetto - cliente - fotografo scoprendo
nuovi metodi per mettere in scena un ritratto e per costruire un
rapporto con il soggetto in modo tale da catturare “momenti intimi” dello stesso che ne rivelano il carattere.
Il corso verterà sul ritratto nel mondo dell’Arte in ambito commerciale ed editoriale.
La finalità del corso è quella di sviluppare la visione personale
di ogni studente (con vari esempi da creare) attraverso letture
presentazioni e critiche e di sensibilizzarlo alla comprensione
delle metodologie.
Esame finale
Produzione di una seria di ritratti con vari tipologie
Attività integrative. Visite a mostre
Dall’Atomo al Bit.
Il corso sviluppa un percorso formativo che propone allo studente un ampio
panorama di metodologie e di tecniche, che gli forniscono una solida base
per affrontare, controllare e gestire tutte le fasi di produzione di un opera (concepita con l’utilizzo dei
new media) sperimentando nuove forme della rappresentazione e
della narrazione.
Contenuti generali
Dopo un ciclo di lezioni introduttive orientate a fornire panorama e basi metodologiche del lavoro il corso sarà strutturato in
forma di laboratorio. Gli studenti concorderanno con il docente
un progetto. Durante l’attività di progetto, e al raggiungimento
di precisi obiettivi, ogni studente parteciperà ad incontri di revisione con il docente, per discutere le scelte effettuate e gli eventuali problemi da risolvere.
Nel corso del laboratorio verrà data particolare enfasi all’impostazione metodologica del progetto e all’analisi dei requisiti.
Bibliografia
• MATTEO FOCHESSATI e SANDRA SOLIMANO, In Faccia al Mondo, il
ritratto contemporaneo nel medium fotografico, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce. • VINCENZO IZZO, Faccia d’artista, Artemisia Edizioni. • ITALO ZANNIER, Il sogno della fotografia, Skirà, Milano, 2006. • MICHELE SMARGIASSI, Un autentica
bugia, Contrasto, Roma, 2009. • ROLAN BARTHS, Camera Chiara. • SUSAN SONTANG, On Photography.
Metodologia
1 - Introduzione - I computer al servizio dell’utente . 2 - I computer
come “strumento creativo”. 3. - I computer “strumento multimediale”. 4 - Project media.
Progettazione e realizzazione di un progetto concordato con il
docente.
Bibliografia
• MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore 1999. • NICHOLAS NEGROPONTE, Essere digitali, Sperling Paperback, 2004. • Il corpo tecnologico, a cura di Pier Luigi Capucci, Baskerville, Bologna, 1994.
Bibliografia consigliata
• BRUNO MUNARI, Arte come mestiere, Laterza, Roma-Bari, 2006.
• EUGENIO TURRI, Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, Venezia, 2006. • BALZOLA e MONTEVERDI, Le arti digitali multimediali, Garzanti,
2004. • NICOLAS BURRIAUD, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, Postmedia, Milano, 2004. • PIERLUIGI CAPUCCI, Arte e tecnologie, Ediz. dell’ortica, 1996. • Il luogo dello
spettatore. Forme dello sguardo nella cultura delle immagini, a cura di Antonio Somaini, Vita e Pensiero, 2005.
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PROGRAMMI 135
2°LIV
1°LIV
FOTOGRAFIA E COMUNICAZIONE SOCIALE
FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI
Rossella Bigi
Marco Baldassari
La fotografia di interni tra il 1930 e oggi. Il paesaggio domestico, gli ambienti, gli oggetti, le persone, le relazioni con la famiglia e con l’ambiente, le condizioni sociali ed economiche, la vita privata, sono gli aspetti rilevanti dei lavori fotografici esaminati durante l’anno.
Il corso si propone di fornire allo studente, attraverso esempi di
serie fotografiche che abbiano come soggetto gli interni domestici, un vasto panorama sulle condizioni di vita, sul gusto, sui
riti collettivi, sui comportamenti di vari strati sociali in diversi
paesi (fra cui Stati Uniti, varie nazioni dell’America Latina, Regno Unito, Francia, Spagna, Giappone e Cina, ecc.) a partire dagli anni Trenta fino agli ultimi anni.
Questo tipo di ricognizione viene ad assumere un grande valore
sia per la storia del reportage e della ricerca artistica in fotografia,
sia per la conoscenza delle vicende storico-sociali, soprattutto nel
confronto fra paese e paese nel periodo storico preso in esame.
Basterebbe pensare al programma della FSA nei primi anni
Trenta rispetto al lavoro che conducono vari fotografi contemporanei sulla provincia degli Stati Uniti per rendersene conto. Dal
problema dell’integrazione razziale al “sogno americano” , dalla povertà al consumismo, lavori fotografici di grandi maestri
hanno, forse prima del cinema, raccontato questi temi salienti .
Attraverso un’esplorazione e registrazione “ ravvicinata” dell’evoluzione sociale, la foto di interni offre spesso un’idea più
precisa - rispetto al normale reportage in esterni- della psicologia delle persone che vivono negli ambienti rappresentati. Le
persone insieme agli oggetti di cui si circondano diventano elementi di una visione non superficiale del paesaggio umano.
I fotografi studiati con particolare attenzione durante l’anno saranno:
1 - Fotografi americani da Walker Evans, Bruce Davidson a Wiliam Eggleston, Larry Sultan e Bette Yarnelle Edwards.
2 - Fotografi inglesi da Bill Brandt a Martin Parr.
3 - Fotografi giapponesi: ad esempio Takashi Yasumura e Iraki
Sawa.
4 - Fotografi cinesi: Leoung - Chi - Wo.
5 - Oltre a fotografi italiani, francesi e tedeschi.
La Storia della Fotografia attraverso
l’evoluzione delle tecniche di ripresa e
stampa, indagine sui metodi di lavorazione dell’800, in particolare per le
campagne di rilevamento sui siti archeologici e la fotografia nelle città.
La struttura del corso prevede la conoscenza delle basi nelle tecniche fotografiche prevalentemente digitale, la realizzazione
con camere digitali di esercitazioni legate alla riproduzione
dell’opera d’arte, piana e volumetrica, per l’impostazione delle
luci ed il loro utilizzo.
Misurazioni della luce con esposimetri manuali esterni ed
interni alle fotocamere, tecniche per il bilanciamento del bianco.Tecniche di rilevamento sulle singole fasi di restauro di
manufatti artistici, analisi teorica e tecnica dei metodi di indagine non distruttiva, luce radente, U.V., reflettografia all’infrarosso, RX.
Si realizzano riprese presso Chiese o altri monumenti in città per
affinare la conoscenza delle tecniche applicate a varie situazioni
di ripresa, sculture, dipinti, bassorilievi, affreschi, pale d’altare,
architetture.
Regole di composizione dell’inquadratura, confronti ed esempi
sulle foto nel campo della scultura antica e moderna, la riproduzione di documenti, le riprese di dipinti su ogni tipo di supporto, la fotoriproduzione su stativo.
Tecniche di base per le lavorazioni in camera oscura, sviluppo
pellicole, stampa della carta chimica.
Acquisizioni di immagini digitali nei vari formati e loro utilizzo,
elaborazioni di immagini digitali in particolare con photoshop.
Si apprende l’uso di apparecchiature professionali,come fotocamere di medio formato,fotocamere speciali per architettura,
fotocamere a banco ottico.
Bibliografia
Il corso verrà illustrato da una apposita dispensa.
Bibliografia
• JEAN-CLAUDE LEMAGNY/ANDRÈ ROUILLE, Storia della Fotografia,
Sansoni Editore. • HELMUR GERNSHEIM, Le Origini della Fotografia. • ELECTA TOM ANG Fotografia Digitale. Strumenti e tecniche avanzate, Mondadori.
Per la parte della fotografia tecnico-scientifica.
• Raffaello, la rivelazione del colore, Edifir. • Opificio delle
Pietre Dure, Edifir.
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136 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
FOTOGRAFIA SCIENTIFICA
FOTOGRAFIA (STILL-LIFE)
Jurgen Becker
Ivo Balderi
Il corso si prefigge lo scopo di fornire
agli allievi le conoscenze sufficienti per
superare in modo autonomo le difficoltà che si devono affrontare quando
si decide di far eseguire una fotografia
scientifica nel campo dell’ arte. L’allievo impara a leggere gli interventi invasivi nel restauro di opere d’
arte (pittoriche e non) utilizzando fotografie eseguite con le tecniche dell’ infrarosso e UV (Luce di Wood).
Durante il corso il discente dovrà partecipare con continuità alle sessioni teoriche e alle prove pratiche.
Per gli studenti interessati, parte del corso è dedicato all’ analisi dei metodi fotografici del passato (collodio, gomma bicromatata, dagherrotipo ecc.) con la finalità di conoscerne le tecniche
per affrontare gli interventi di restauro.
Nel corso dell’ esame l’ allievo dovrà dimostrare di padroneggiare gli strumenti e di conoscere i processi di realizzazione delle immagini, individuando le tecniche e i materiali più idonei
allo svolgimento dei temi proposti.
Il programma del corso intende preparare gli allievi alla realizzazione di
fotografie still-life, natura morta, lasciando all’allievo la libertà di esprimere i suoi sentimenti, sensazioni della vita, le opinioni e il pensiero attraverso la composizione, la luce e l’inquadratura tutti elementi
importanti che aiutano alla formazione del “fotografo artista”.
Si affronterà anche l’aspetto commerciale della fotografia stilllife diretti da lay-out e anche lo still-life di carattere documentativo come la riproduzione di un quadro o di una scultura.
Qui di seguito alcuni punti del percorso che l’allievo dovrà seguire.
Still-Life, natura morta, riflessioni su questo genere di fotografia
e visione di alcuni esempi. Gli oggetti nell’immaginario collettivo e nell’interpretazione personale.
La luce. La temperatura colore. Sistemi d’illuminazione e schemi base di illuminazione, illuminazione mista. Gelatine di conversione, gelatine, colore.
L’esposimetro. Macchine fotografiche piccolo medio e grande formato e loro utilizzo. Pellicola e digitale.
L’allestimento del set fotografico per la realizzazione di una foto
still-life. La sicurezza personale e degli altri sul set fotografico.
L’inquadratura con macchine fotografiche piccolo medio e
grande formato. Il banco ottico: basculaggi e decentramenti. Misurazione della luce sul set fotografico e determinazione dell’esposizione sul piano pellicola. Realizzazione di uno o più
still-life a interpretazione personale. Realizzazione di uno stilllife seguendo un lay out. La riproduzione e interpretazione di
un’opera pittorica.
La riproduzione e interpretazione di un’opera scultorea. Still-life e macrofotografia, realizzazione di un esempio. Editing /
Post-produzione. Still-life applicato al web, realizzazione di un
esempio.
Indice degli argomenti
Elementi di ottica applicati alla fotografia.
La luce.
La fotocamera.
La pellicola e la stampa.
La fotografia e le opere d’arte.
Storia della fotografia: le tecniche del passato.
Bibliografia
• ANSEL ADAMS, Il negativo, La stampa, La fotocamera, Vol. 1,
2, 3, Zanichelli, 1987. • STEPHEN ANCHELL e BILL TROOP, The film
developing cookbook, Plastic comb, 1998. • LAURIE WHITE, Infrared handsbook photography, 2001. • Near Infrared Digital
Photography Tutorial. • WILLIAM CRAWFORD, L’ età del collodio,
Cesco Ciappa editore.
Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il
corso.
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PROGRAMMI 137
1°LIV
1°LIV
GRAPHIC DESIGN
ICONOGRAFIA BIBLICA
Piero Orsi
Carlo Orecchia
Argomento del corso è il design per la
comunicazione visiva: immagine coordinata e immagine del prodotto, graphic design per l’editoria, grafica di
pubblica utilità, advertising.
Il programma è finalizzato allo sviluppo della capacità e organizzazione della prassi progettuale. Si
articola in una serie di lezioni propedeutiche volte all’acquisizione delle nozioni tecnico-teoriche indispensabili al lavoro di progettazione, e in esercitazioni operative in cui si affrontano situazioni reali nelle quali interviene la professionalità del designer.
In particolare si affronteranno, nelle diverse annualità, le seguenti linee tematiche:
Editoria.
- Libro, giornale e rivista: collane e copertine, formati di stampa, gabbie, impaginazione e legatoria.
Lettering.
- Morfologia, tipologia, stili, misure, composizione, storia della
scrittura.
Programmi di corporate identity.
- Elementi base quali marchio e/o logotipo, colori e letteringi
istituzionale, e le loro applicazioni su tutti i mezzi della comunicazione visiva: dalla carta da lettere al merchandising, dalla
segnaletica ai mezzi di trasporto, dall’immagine dei prodotti al
packaging, annunci per la pubblicità; il tutto sarà raccolto con
le giuste regole codificate in un “manuale operativo”.
Nozioni di marketing.
Colore. - Teoria, riproduzione delle immagini e uso delle selezioni.
Il laboratorio di informatica prevede l’apprendimento e la conoscenza dei seguenti software: Adobe Photoshop, Adobe In Design,
Adobe Illustrator, Adobe Acrobat Professional, Quark Xpress, Microsoft Office; uso dello scanner.
Sono previsti incontri con professionisti del settore.
Nel vasto settore dell’Iconografia cristiana la Bibbia gode il privilegio di essere il cespite iconografico più ricco e
più frequentato, ma paradossalmente
si presenta anche come il tribunale in
cui è pronunziata la più severa condanna della iconografia stessa. A partire da questo nodo paradossale, la parabola dell’iconografia biblica si articola in tradizioni
conflittuali ed orientamenti molteplici, che vanno dal più radicale
aniconismo alle devote espressioni didattico-popolari dei cicli narrativi, passando attraverso le forme più dotte e complesse delle sistematizzazioni tipologiche” o i riferimenti più sottili ed allusivi del
linguaggio simbolico o astratto. Tale parabola è specchio, a sua
volta, delle oscillazioni della qualità spirituale dell’esperienza cristiana nelle diverse stagioni della sua storia e documento delle variazioni stilistico tecniche delle pratiche artistiche. Il corso mira a
evidenziare queste correlazioni attraverso
l’illustrazione storico delle varietà tipo logiche dell’iconografia
biblica, al fine di coglierne leggi, finalità, funzioni per un suo
utilizzo nella pratica contemporanea.
Bibliografia
• G. FEDERLE, Elementi di progettazione grafica, Clitt. • B. MUNARI, Da cosa nasce cosa, Laterza. • E. HERRIGEL, Lo Zen e il tiro con l’arco, Adelphi. Ulteriori testi saranno indicati e messi a
disposizione durante il corso.
Bibliografia
• JAN VAN LAARHOVEN, Storia dell’arte cristiana, Ed. Bruno
Mlondadori, Milano, 1999. • JUAN PLAZAOLA, Arte cristiana nel
tempo. Storia e significato, Vol. I Dall’ Antichità al Medioevo,
Vol. II Dal Rinascimento all’Età contemporanea, San Paolo,
Cinisello Balsamo, 200I-2002. • HUBERT SCHRADE, Bibliche figurazioni, in Enciclopedia Universale dell’Arte, coll. 548-584
più illustrazioni tavv. 333-348.
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1°LIV
2°LIV
ILLUMINOTECNICA
ILLUSTRAZIONE
Domenico Nicolamarino
Aldo Spoldi
Il corso si articola in due parti complementari.
1. Composizione luminosa: struttura e
spazialità della visual performance.
2. Progettazione luminosa: laboratorio
lighting dimensioni.
- Cenni storici e analisi dei vari linguaggi dall’Entertainment
alla Lighting Building;
- Esercizio professionale confronto con le varie associazioni di
categoria: World ETF, PLASA, AIDI, ASSIL, APIAS, ESTA,
ELDA,VPLT, STLD, SBTD;
- Presentazione delle varie exhibition international: SIB di
Rimini, PLASA di Londra, Prolight+sound e Light Building di
Francoforte, ShowTec di Berlino, Intel-WLS di Milano.
- Antologia della luce: analisi e lettura dei progetti.
- Anatomia dell’occhio e percezione.
- Grandezze fotometriche.
- Sorgenti luminose, sistemi a LEDs e Laser.
- Calcolo di base.
- Lighting equipment - corpi illuminanti statici e moving light
per i due ambiti di applicazione.
- Multivision design, sistemi interattivi per VJ e sistemi ORAD
per la produzione televisiva.
- Lighting control desk e dimmer.
- Sistemi di protocollo DMX 512 USITT e altri sistemi di Management Light Building.
- Apparecchiature per effetti, fibre ottiche, light piping e strutture reticolari.
- Simulazione su modelli e software per la progettazione.
- Principali normative per la progettazione (confronto e limiti).
- Architettura della luce: teatrale, cinetelevisivo, scenografia
ambientale, architainment live e communication.
- Confronto con professionisti e aziende produttrici di attrezzature con consultazione cataloghi.
- Bibliografia e portali della luce.
Il corso intende sottolineare gli stretti rapporti formali che intercorrono
tra l’evoluzione stilistica dell’illustrazione ed i grandi movimenti dell’arte
e le trasformazioni delle società. Tanto l’illustrazione che l’arte seguono i
progressi delle tecniche di rappresentazione fornite dalla collettività. Il termine illustrazione è legato all’invenzione del torchio e fino al XV secolo arte ed illustrazione per lo più si identificano. L’illustrazione non è un’arte minore. Tutta l’arte è stata
l’illustrazione di testi ed i testi l’illustrazione dell’arte. In tal
senso questo corso prosegue e sviluppa la continuità didattica
con i corsi tenuti gli anni precedenti (“Cultura del progetto” e
“Tecniche e tecnologie della pittura”) impegnati a spiegare
l’evoluzione delle tecniche artistiche (tempera, olio, acquarello,
fotografia, digitale…), delle macchine da disegno (macchina
di Plinio, di Durer, camera oscura e chiara, lanterna magica,
computer…) e delle filosofie e culture contemporanee (Medioevo, Rinascimento, Moderno, Postmoderno…). La raccolta
di tali lezioni, elaborate poi con il prof. Nicola Salvatore e lo
chef Gualtiero Marchesi, è in via di pubblicazione. Per ora lo
studente si può avvalere del libro-dispensa “Lezioni di educazione estetica” e “Cristina Show - Frammenti di vita” ed. Skira
e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea. In quanto è da
molti riconosciuto che il termine illustrazione designi la riproduzione a stampa di un artefatto grafico-pittorico originale, le
lezioni verranno arricchite con la presentazione di tecniche (xilografia, calcografia, litografia, serigrafia...) e macchine (torchio, ingranditore,…) da riproduzione. Proprio perché riprodotto e moltiplicato ad arte il mondo postmoderno si presenta
come un’enorme illustrazione. L’illustrazione è l’aura dell’epoca contemporanea ed il paradigma della realtà spettacolare:
l’opera d’arte totale, l’opera d’arte per tutti. A tale proposito è
consigliato il capitolo “Lezione n. 9 - Il circo e il toro” dal libro
del filosofo virtuale Andrea Bortolon “Lezioni di filosofia morale- L’arte di diventare diavoli” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, 2003.
Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto
artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine
Arts di Stoccolma.
Bibliografia
• FRANCESCO BIANCHI, Architettura della luce, Roma, Edizioni Kappa, 1998. • DOMENICO NICOLAMARINO, Guida all’illuminazione,
Milano, Edizione Tecniche Nuove, 2008. • DOMENICO NICOLAMARINO, Miscellanea della luce [dispensa preparata dal docente].
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2°LIV
2°LIV
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
Pier Luigi Buglioni
L’occasione di sperimentare un nuovo
corso di Illustrazione scientifica che
dal corpo umano si possa estendere a
qualunque altro corpo esistente in natura, è sinonimo e prerogativa dell’anatomia artistica e della stessa “ricerca” che da sempre abbiamo vissuto e condiviso con tutti gli
studenti.
Una disciplina, un percorso che, oltre a ritrovare le risposte utili
a soddisfare impieghi e destinazioni, sappia riscoprire forme, caratteri, regole, funzioni e attività di ciascun corpo.
Uno studio, un confronto attivo e dinamico che ogni studente potrà svolgere liberamente decidendo scelte e strategie.
Bibliografia
La bibliografia verrà assegnata durante il corso.
INFORMAZIONE PER L’ARTE: MEZZI E METODI
Angela Madesani
Il corso prevede una parte teorica e una
parte pratica con esercitazione scritta.
Gli studenti, infatti, per potere sostenere l’esame dovranno fornire uno scritto-recensione su un artista da concordare (con la docente sono stati visitati
quattro studi di artisti e fotografi).
Per la parte teorica a lezione sono stati analizzati linguaggio e
contenuti di alcuni importanti saggi:
R. Longhi, Carlo Carrà.
R. Longhi, Morandi exit.
C. Greenberg, La pittura di tipo americano in C.Greenberg, Arte
e cultura, Allemandi, 1991.
H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000.
H. Rosenberg, Intervista di H.Rosenberg a Willem De Kooning
in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000.
H. Rosenberg, Rothko in H. Rosenberg, La s-definizione dell’arte, Feltrinelli, 1977.
Carla Lonzi stralci da Autoritratto, De Donato, 1969.
Lettura e analisi in aula di alcune riviste italiane di arte contemporanea: Flash Art, Tema Celeste, Titolo, Arte, Il Giornale
dell’Arte, Juliet. Delle riviste si richiede la conoscenza di alcuni
cenni storici.
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1°LIV
1°LIV
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
INTERACTION DESIGN
Carlo Bernardini
Marco Negroni
Parte generale
Il programma del corso verte su una
serie di lezioni teoriche con videoproiezione di immagini documentative
riguardanti le ricerche sperimentali
con la luce nelle arti visive dal 1930
ad oggi, analizzando l‘opera di oltre ottanta artisti, da MoholyNagy a Thomas Wilfred, da Zdenek Pesanek, Gyula Kosice, Lucio
Fontana, Abraham Palatnik, Dan Flavin, Gianni Colombo, James Turrell fino ad Olafur Eliasson. Artisti che utilizzando la luce elettrica come elemento cardine nell’evoluzione del linguaggio, possono essere riuniti in una linea scientifica ideale, che
lungo tutto il ‘900 ci conduce fino a questi primi anni del nuovo secolo, trovando attraverso un mezzo privo di corporeita` proprio l’elemento unificante ed essenziale a muoverci su quel crinale che divide nella nostra percezione lo stato reale delle cose
da quello ipotetico o illusorio.
La luce puo` espandere oppure far nascere lo spazio, sia in presenza sia in assenza di pareti o superfici che lo delimitano.
Tutti i sistemi tecnologici prevedono
uno scambio di dati tra l’uomo e la
macchina.
Il disegno di questa interazione è
l’oggetto dell’Interaction Design.
Il corso di Interaction Design vulole
introdurre alla progettazione e all’analisi delle interazioni tra
l’uomo e i sistemi tecnologici. Lavorare in quell’area del vissuto quotidiano dove avviene un costante scambio di dati con apparati di ogni genere, siano questi informazioni che riceviamo
tramite computer o dati che inviamo attraverso telecomandi.
Il percorso didattico si articola in quattro fasi: tre obbilgatorie e
una facoltativa:
- Una serie di lezioni frontali di introduzione al tema del design
delle interazioni.
- Una serie di lezioni frontali in cui vengono presentate opere,
progetti e case history.
- Una fase operativa in cui gli studenti, a gruppi di due, debbono produrre un progetto esecutivo per la realizzazione di un
sistema interattivo finalizzato ad un’installazione museale,
completo di tempi di realizzazione e costi. Il metodo di lavoro
consiste in revisioni settimanali attraverso presentazioni powerpoint dello stadio di avanzamento del lavoro e redazione
finale del documento di progetto
- La prototipazione (facoltativa e seguita da un tutor) dei migliori progetti eaborati.
Programma specifico
Il programma indaga i principali artisti multimediali con l’ausilio di videoproiezioni di immagini documentative riguardanti le ricerche visive da Nam June Paik a Wolf Vostell, da Bill Viola a Fabrizio Plessi. Seguirà un laboratorio con proiezione di
immagini sui nuovi materiali innovativi come le fibre ottiche, i
fili elettroluminescenti, le superfici elettroluminescenti, il luminex e il litracon. Il laboratorio è finalizzato alla discussione e
realizzazione di progetti, disegni, progetti virtuali ed installazioni, analizzando la strutturazione dell‘opera nello spazio.
Il raggio di indagine oltre agli elementi del linguaggio visivo
intrinseco, si incentra su ciò che é intorno all’opera, quindi al
progetto ambientale dell’opera stessa ed alla sua collocazione
ed illuminazione nello spazio.
Bibliografia:
• ELVERIO MAURIZI, Il Grav, Multigrafica Editrice, Roma, 1991. •
L’arte degli anni ’50 ’60 ’70, Collezione Panza, Jaka Book
1999. • JAN BUTTERFIELD, The art of light + Space, Abbeville
Press, 1993. • FRANK POPPER, Art of the electronic age, Thames
and Hudson, 1993. • LUCILLA MELONI, Gli ambienti del gruppo
T, Silvana Editoriale, 2004. • MARCO MENEGUZZO, ZERO 19581968 Tra Germania e Italia, Silvana Editoriale 2004. • OLAFUR ELIASSON, The weather project, Edited by Susan May, Tate,
2003. • JULIO LE PARC, Luz e Movimento, Pinacoteca di S.Paolo, 2003.
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PROGRAMMI 141
1°LIV
2°LIV
LANDSCAPE DESIGN
LANDSCAPE DESIGN
Antonello Pelliccia
Antonello Pelliccia
Obiettivo del corso è quello di avvicinare lo studente alla lettura del territorio nella complessa dimensione del
rapporto uomo-ambiente, finalizzata
all’acquisizione di una metodologia
critica del saper “guardare” e leggere
la realtà con “occhi diversi”, esaminando e approfondendo
l’analisi delle relazioni che sussistono tra Arte, Architettura, Urbanizzazione e Territorio.
Argomenti trattati.
Leggere e conoscere il territorio. Concetti di luogo; il luogo naturale-artificiale; i non luoghi. Il paesaggio, sublime-pittoresco.
L’ambiente, la città diffusa. Verde pubblico-privato, il parco, il
giardino. L’arte pubblica. La rappresentazione.
La fotografia come cultura progettuale. L’uso della fotografia
come esercizio di codificazione e classificazione della realtà urbana tesa a focalizzare l’attenzione sull’interazione tra attività
umane e lo spazio dell’ambiente pubblico.
“La metamorfosi dello spazio in luogo”. Ispirandosi alla natura,
come elemento bioilogico indinspensabile e di armonia, la moderna teoria dell’architettura ha sollecitato e favorito il progetto
del paesaggio, ma le reali trasformazioni del territorio hanno generato una grande quantità di aree vuote i terrain-vague, non
sempre recuperate dall’attività del paesaggista.
L’obiettivo didattico tende a promuovere nello studente la capacità di riconoscere e comprendere le nuove problematiche urbane e
le mutazioni in cors nella città contemporanea, assunte sotto il
termine di metropoli. L’ambito operativo della ricerca riguarderà
casi di studio significativi come l’uomo, l’ambiente costruito e
l’ambiente naturale, tra loro connesse in un duplice rapporto uomo-ambiente costruito e ambiente costruito - ambiente naturale.
Ciascuna di queste realtà interagisce con le altre,comportando
modifiche reciproche.
Le lezioni indagheranno temi e figure del progetto contemporaneo del paesaggio attraverso l’assunzione di opportuni riferimenti culturali e progettuali per un approfondimento conoscitivo di significative esperienze sviluppate in ambito nazionale ed
inernazionale.
La natura dell’arte.
L’uscita dal quadro, il ritorno alla natura, il paesaggio come protagonista.
Imaestri della progettazione ambientale: L. Barragan, B. Marx,
I.Noguchi.
La Land art. Land art americana ed europea.
Landscape design negli U.S.A.
In America l’attività del paesaggista si è sviluppata in parallelo
ai movimenti artistici, che hanno rappresentato fonte di ispirazione e di modelli. Es. minimalismo, land art, pop art, astrattismo ecc.
Città e verde: Hortus Conclusus, il giardino, il giardino segreto.
Bibliografia
• GUY COOPER e GORDON TAYLOR, Giardini per il futuro, Logos
Art, 2000. • LUIS BARRAGAN, Electa, Burle Marx, T & H. • PAUL
COOPER, Giardini new tech, Ed. Archivolto.
Biografia
• M.HEIDEGGER, Saggi e discorsi. • NORBERG-SCHULZ, Genius loci. • M.AUGÈ, Non luoghi. •R.MILANI, Arte del paesaggio.
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142 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
Gian Carlo Borellini
LETTERATURA BIBLICA
Descrizione del processo attraverso cui
si è manifestata in Italia la tutela del
patrimonio storico-artistico. Il corso
si propone di far conoscere quali materiali propedeutici sono disponibili
per un apprendimento veloce, tuttavia
adeguato, dei beni culturali e paesaggistici, in particolare per
questioni connesse alla qualificazione del ricco patrimonio italiano e alla produzione normativa di riferimento, non solo sotto
l’aspetto squisitamente procedurale, ma anche etico\scientifico.
Argomento delle lezioni sono, pertanto, le Soprintendenze, la loro genesi, la storia e l’elaborazione giuridica prodromica e successiva all’insediamento delle medesime, con specifica attenzione all’economia della tutela e ai processi che definiscono
l’assetto di un territorio (dilatabile ai processi di produzione e alle continue trasformazioni della società); le raccomandazioni,
al riguardo, di un architetto - storico, paesaggista, urbanista,
progettista, ‘antiriduzionista’ militante - (recentemente) scomparso; della prassi protezionistica negli uffici periferici del Ministero (raccomandazioni tecnico\scientifiche comprese); le (necessarie) interrelazioni tra l’ex L.1089\39 - difesa monumentale,
storico e artistica - e l’ex L.1497\39 - difesa del paesaggio - (entrambe confluite nel recente Decreto Legislativo 42\2004, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ma ancora attuali nella
loro capacità “nutritiva”); la necessità di far precedere comunque qualsiasi provvedimento di tutela da un’accurata indagine
conoscitiva (catalogazione et alia).
La letteratura biblica è stata definita
il “grande codice” della cultura occidentale. Questo vale non solo per i
contenuti storici, etici, simbolici che
emergono dai suoi testi e che hanno
condizionato in modo determinante
la storia delle forme spirituali dell’Occidente (arte, letteratura,
filosofia, religione, costume), ma anche per i dibattiti confessionali che ha suscitato, i conflitti interpretativi che ha provocato,
le prat1che esegetiche e critiche che ha stimolato. Il corso, funzionale al programma del Dipartimento di “Arti e Antropologia
del sacro”, attraverso la sensibilizzazione a queste complesse
problematiche nelle loro coordinate essenziali,mira in modo
specifico a favorire una conoscenza di questo “grande codice”
che consenta appunto la decodificazione,a livello iconografico
ed iconologico, del ricco repertorio figurativo di ispirazione biblica, in cui si è storicamente espressa la cultura cristiana.
Modalità d’esame
Sono elementi determinanti ai fini della valutazione la partecipazione all’attività didattica, la conoscenza dei contenuti trattati nelle lezioni e quelli inclusi nella bibliografia orientativa (che
sarà suggerita durante il corso). La presentazione di una ricerca
di carattere consuntivo, seppur facoltativa, concorrerà a determinare il voto finale. Durante il semestre sono previste uscite
didattiche, distribuzione di materiale accademico, dispensa riassuntiva.
Carlo Orecchia
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PROGRAMMI 143
1°LIV
2°LIV
LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO
Sara Fioretta
Il corso è articolato in due parti: la prima ha carattere generale,
propedeutico: in essa si affrontano gli elementi del linguaggio
teatrale, le sue caratteristiche formali e teoriche, si analizzeranno i fattori della comunicazione teatrale e le problematiche relative alla sua specificità: in una società fortemente “spettacolarizzata” come la nostra, in cui l’identità del teatro sembra
smarrita, o sbiadita, o incerta, che significato ha l’esperienza
(dal punto di vista del pubblico) e la prassi (dal punto di vista
dell’autore e regista) del teatro? Che cosa significa ri–collocare
il teatro entro l’ambito “antico” del rito? E il teatro, con la sua
complessità e ricchezza di linguaggi diversi, può ri–creare mondi, offrire modelli di interpretazione significativi e incisivi nella
realtà contemporanea?
La seconda parte, che ha carattere monografico e laboratoriale,
avvierà lo studente alla lettura e interpretazione dell’opera di Ionesco e al momento cruciale, sul piano filosofico, linguistico e
letterario, del teatro dell’assurdo, che spezza e stravolge l’antica
identità di parola e gesto come fondamenti imprescindibili del
personaggio del teatro occidentale.
Il corso intende inoltre offrire agli studenti:
1. una metodologia sicura per affrontare, leggere e interpretare
un testo drammaturgico;
2. un approfondimento su alcuni autori del Novecento che in
modi diversi hanno messo in discussione la capacità comunicativa della parola
3. un approfondimento su alcune questioni di teoria della letteratura e filosofia del linguaggio.
Bibliografia essenziale
• Annamaria Cascetta e Laura Peja, Ingresso a teatro, le Lettere.
• Martin Esslin, Il teatro dell’assurdo, Abete. • Ionesco, Opera.
Bibliografia
• VICTOR TURNER, Dal rito al teatro, Il Mulino. • MARVIN CARLSON,
Teorie del teatro, Il Mulino.
I testi di e su Ionesco saranno forniti durante il corso.
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elisabetta Longari
Posto che uno degli obiettivi principali
del corso è favorire la dimestichezza di
movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che si
presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio tanto dal
punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico,
come ogni anno è affrontato un tema preciso che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali tra i
diversi linguaggi espressivi. Quest’anno saranno analizzate diverse esperienze artistiche in cui la lettera, intesa proprio nella sua
forma di missiva e considerata anche nella sua particolare declinazione illustrata (la cartolina), è utilizzata come dispositivo
poetico e narrativo.
Il ventaglio di esempi sarà ampio e vario: leggeremo e commenteremo il carteggio tra Kandinskj e Shoenberg, vedremo come Von
Hofmannstal usi la forma della lettera in una finzione letteraria
per parlare del mondo e della poesia ispirandosi all’esempio di
Van Gogh che lo ha raggiunto, folgorato, salvato grazie alla sua
intensità espressiva, leggeremo del lettere che Rilke scriveva alla
moglie Clara da Parigi che trasudano amore per Cèzanne, vedremo diversi film tra cui Lettere da una sconosciuta di Max
Ophüls, ispirato a un racconto di Stefan Zweig, Lettere da Ivo Jima di Clint Eastwood e Lettere di una religiosa portoghese di
Eugène Green tratto dall’omonimo e anonimo testo seicentesco.
Consideremo anche e soprattutto quelle forme ibride d’arte visiva
come ad esempio la Narrative art (parleremo soprattutto di Sophie
Calle che per la Biennale di Venezia del 2007 aveva commissionato a diverse altre donne l’analisi di un testo di una email che aveva
ricevuto, il cui contenuto, a carattere strettamente privato, sostanzialmente coincideva con l’abbandono da parte del suo amante
del momento) e l’Artivism (fenomeno spesso collettivo e anonimo
di guerriglia in rete).
Modalità d’esame:
L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione personale
da parte del candidato di un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un aspetto preventivamente concordato con
me. L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando le regole tipografiche per la compilazione delle
note e della bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione
frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power
point e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al
corso. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello.
Bibliografia
Da concordare a seconda degli interessi del candidato.
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144 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
LITOGRAFIA
LITURGIA
Paola Parisi
Enrico Mazza
La litografia raggiunge il suo massimo sviluppo nell’ottocento. Nei
primi decenni di vita la litografia è stata adoperata per la diffusione di testi scritti, carte geografiche, vedute, soggetti naturalistici
(animali, fiori, piante) e partiture musicali, fino ad allora scritte a
mano.
I maestri dell’800 sfrutteranno questa innovazione tecnica per
i libri illustrati e per i libri d’artista.
Ricchissimo anche il filone ottocentesco della satira politica e
sociale. Ma senza alcun dubbio la litografia è uno degli elementi chiave per lo sviluppo del manifesto pubblicitario e del
cartellone teatrale.
Con la sua facile applicazione rivoluziona l’arte della stampa
perché grazie all’immediatezza del segno ( fatta a matita grassa, gessetti e inchiostro litografico) l’artista disegna direttamente sulla pietra calcarea levigata.La semplicità nell’esecuzione del disegno e l’adattabilità al segno dell’artista rende la
litografia una delle tecniche più versatili, tecnica si semplice
ma non facile nella fase di stampa, dove grazie all’abilità dello
stampatore si può ottenere una tiratura di circa un migliaio di
copie.Si inizierà facendo conoscenza con le varie tipologie
delle pietre calcaree la loro granitura. Il disegno effettuato con
matite grasse o gessetti o inchiostro litografico, verrà acidato
con una “preparazione” composta da gomma arabica ed acido
nitrico dando inizio a quella che Senefelder chiamava “la vera
stampa chimica”. Si passerà, infine, all’inchiostrazione della
pietra con i rulli. Durante il corso si affronteranno diverse tecniche per la realizzazione della litografia.
Dal bulino alla carta da trasporto, al frottage, alla fotocopia,
alla maniera nera, al fondino colorato, al negativo, giungendo
alla stampa in bianco e nero ed in quadricromia.
Viene spiegato che cos’è la liturgia, la
sua natura e le sue forme nel succedersi delle epoche culturali. Si dà particolare rilievo al rapporto tra la liturgia e le devozioni.
In modo più specifico: che cos’è la liturgia secondo l’Antico e il Nuovo Testamento, la chiesa primitiva (i primi quattro secoli). Lo sviluppo del sacro nella liturgia
medievale. In questo settore non c’è differenza tra le esigenze di
una chiesa cattolica e quelle di una chiesa riformata, pur segnalando la diversità tra le varie chiese della riforma protestante. Il
corso offre agli studenti i criteri per l’adeguamento liturgico degli edifici di culto secondo la Riforma liturgica introdotta nella
chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II. Inoltre, si illustrano i
criteri per la creazione delle suppellettili e dell’arredo liturgici
delle chiese. Un particolare riferimento al battistero, altare, ambone, calice, patena, ecc. Il metodo è squisitamente storico, per
definire la funzione e la simbologia dei vari elementi.
Bibliografia
• GRANT ARNOLD, Creative Lithography, New York, 1971. • GARO
ZANTREAZIAN e CLINTON ADAMS, The tamarind book of lithography:
art e techniques, Los Angeles, 1970. • NEREO TEDESCHI, La litografia degli asrtisti, Verona, 1973. • D. PORZIO e R. TABANELLI, La
litografia: duecento anni di storia, arte, tecnica, Milano,
1982. • STEFANIA MASSARI e FRANCESCO NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’incisione, Roma, 1987. • SEGNO AMERICANO, Grafica anni 60/70, Milano, 1987. • ANGELA OCCHIPINTI, La stampa originale, Milano 1996.
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PROGRAMMI 145
2°LIV
1°LIV
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
Sandro Scarrocchia
METODOLOGIA PROGETTUALE
DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
Il corso verte sull’applicabilità della
teoria dei valori di Riegl nel progetto
di restauro. Si articola in tre momenti, che si concludono con esposizioni
dei frequentanti in sedute seminariali
plenarie e che vertono rispettivamente: a) sulle metodologie progettuali implicite o esplicitamente
contenute nelle maggiori teorie del restauro; b) su casi/cantieri
di restauro emblematici di una metodologia di restauro; c) su
esercitazione di “progetto ponderato”, cioè di applicazione della
teoria dei valori configgenti riegliana a casi specifici.
La comunicazione visiva attiva una
particolare forma di pensiero imperniato sul ragionare per immagini, per
forme, per relazioni spaziali, per analogie e per similitudini. Richiede la capacità di utilizzare procedimenti
sintetici, nei quali più elementi, anche eterogenei, entrano simultaneamente in relazione tra loro al fine di configurare schemi,
mappe, strutture, diagrammi, sequenze in grado di visualizzare e
rappresentare il mondo, le cose e le loro reciproche relazioni in una
forma assolutamente irriducibile, quanto irrinunciabile.
La metodologia è la disciplina che studia i modi migliori che, in
rapporto ai fini, alle conoscenze e ai mezzi disponibili, consentono di affrontare i problemi della comunicazione; essa, cioè, ha
il compito di individuare i criteri e i metodi più efficaci nella ricerca delle soluzioni che garantiscono un mirato e sicuro esito
comunicativo.
Bibliografia
• PIERO SANPAOLESI, Discorso sulla metodologia generale del
restauro dei monumenti, Edam, Firenze, 1973. • S. SCARROCCHIA e R. SPELTA , Il progetto di restauro e i suoi strumenti, Atti
del II Corso di Perfezionamento in restauro architettonico, diretto da R. Ballardini, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Dipartimento di scienza e tecnica del restauro, Il Cardo,
Venezia, 1996. • F.ALBERTI e S. SCARROCCHIA, Cultura della conservazione e istanze del progetto, Alinea, Firenze 1998. • A.
RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a
cura di S. Scarrocchia, Gedit, Bologna, 2003. • S. SCARROCCHIA,
Il progetto di restauro come progetto ponderato, in “Architettura 11”, cat. della Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” dell’Università di Bologna, sede di Cesena, Il Vicolo ed. 2004, pp.
114-117. • M. ANDALORO, La teoria del restauro nel 900 da
Riegl a Brandi, Nardini, Firenze, 2006. • S. SCARROCCHIA, Gli
strumenti della conservazione per il restauro dell’architettura contemporanea, In dialogo con Giuseppe Arcidiacono in
“Recupero e Conservazione” n°72, 2006, pag.34-39. • S. SCARROCCHIA, Riegl en la práctica. De la maestría en la conservación de los monumentos al proyecto de restauro archtectónico, in Alois Riegl: el culto moderno de los monumentos, su
carácter y sus orígenes, 1 ed. antológica y comentada en
español por Aurora Arjones Fernández, Sevilla, Junta de Andalucía, Consejería de Cultura, 2007.
Giuseppe Di Napoli
Tematiche del corso
I tre attori essenziali e i tre macro processi con la loro interazione danno luogo a Soggetto e Oggetto (percezione); Soggetto e
Concetto (immaginazione); Concetto e Oggetto (comunicazione). La funzione monosemica dell’informazione grafica (segnale), quella polisemica della comunicazione visiva (segno) e
quella pansemica dell’espressione artistica (simbolo). Le funzioni delle variabili visive nella costruzione dell’immagine grafica
e delle invarianti percettive nel riconoscimento delle forme, Analisi critica della rispondenza dei sistemi di rappresentazione grafica rispetto alle differenti tipologie di referenti nella scala di iconicità (Moles). Le figure retoriche nella comunicazione visiva.
Le metamorfosi della forma, della materia e della funzione dell’oggetto nell’arte e nel design. Dalla fenomenologia dei modi di
apparenza dei colori, alla esegesi dei modi di vedere il colore, alla codificazione dei modi di stesura dei colori (invarianti pittoriche) Teorie e applicazioni dei fenomeni di intensificazione, assimilazione e contrasto cromatico nella comunicazione visiva; I
colori acromatici, i colori cangianti, i colori ricordo e i colori
immaginari nell’arte.
Bibliografia
•DI NAPOLI G.; Disegnare e conoscere. La mano l’occhio e il
segno; Einaudi, Torino, 2004; •DI NAPOLI G.; Il colore dipinto.
Teorie, percezione e tecniche; Einaudi, Torino, 2006 •SUSANI
G.; Scienza e progetto; Marsilio, Padova, 1967.
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146 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
METODOLOGIE CHIMICO FISICHE APPLICATE
METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI
ALLO STUDIO DELLE OPERE D’ARTE
Mattia Matteucci
Antonietta Gallone Galassi
Il corso si basa sull’analisi del film inteso come prodotto costituiLe analisi scientifiche, metodi, validi- to da diverse variabili e componenti (storia, narrazione, messa in
tà, limiti. Le condizioni ambientali: scena, montaggio, ritmo spazio-temporale, figura del regista,
microclima, illuminazione.
corpo degli attori). Questa analisi si proporrà di indagare le forEsami d’insieme: osservazioni dirette, me delle intenzioni del regista e si baserà principalmente sulal microscopio ottico e elettronico SEM, l’analisi di intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze di
registrazione di immagini in luce visibile, UV e IR, radiografia X, ri- film.Il corso cercherà inoltre di focalizzarsi su quei percorsi cineflettografia IR.
matografici giocati sullo stretto rapporto tra narrazione e costruAnalisi puntuali: fluorescenza XRF, analisi alla microsonda zione dell’immagine, tra autore e testo in modo tale da cercare
elettronica SEM-EDSX, analisi microspettro-fluorimetrica in di comprendere come le diverse componenti che costruiscono un
UV. Spettrometria di assorbimento atomico, spettrometria di film siano infine intimamente legate e come queste interagendo,
assorbimento infrarosso FTIR, spettrometria di massa, spettro- impongano dei cambiamenti, a volte dei compromessi e degli
scopia Raman. Analisi termoigrometrica, analisi termica diffe- adattamenti di una delle componenti in favore delle altre. Oltre
renziale. Cromatografia, gascromatografia.
a trattare una parte storica, che servirà principalmente allo stuMetodi di datazione: radiocarbonio, attivazione neutronica, ter- dente per (ri)percorrere un cinema difficilmente visibile, il corso
moluminescenza, dendrocronologia, tracce di fissione dell’U di Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi cercherà di
nei vetri. Pigmenti e leganti anacronistici.
comparare alcune forme di messa in scena del passato con film
Prove di laboratorio: allestimento dei campioni (inglobamento contemporanei per cercare un filo conduttore continuo nell’evoin resina poliestere, sezionatura, levigatura, osservazioni al mi- luzione dell’estetica e del linguaggio cinematografico con sconcroscopio ottico), test microchimici, prove di colorazione. Esame finamenti nel videoclip, nel cinema sperimentale.
e interpretazione di immagini, lettura e interpretazione di spetBibliografia
tri e tabelle.
• FRANCESCO BALLO, Buster Keaton. One week, Lindau, Torino.
• WALTER MURCH, In un batter d’occhi, Lindau, Torino.
Bibliografia
• ANTONIETTA GALLONE, Analisi fisiche e conservazione, Milano
1988. Dispense d’aggiornamento 2007-2008. • AA.VV, Artist’s
pigments, vol. I, II. III. • JHONS S. MILLS e RAYMOND WHIT, The organic Chemistry of Museum Objects, Londra 1987. • NATIONAL
GALLERY Tecnical Bullettin , Londra, nn. 1-26. • Studies in Conservation, IIC, Londra.
Atti di congressi e cataloghi di mostre sull’argomento.
Pubblicazioni a disposizione presso il Laboratorio.
Si consiglia di non studiare su altri testi.
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PROGRAMMI 147
2°LIV
1°LIV
METODOLOGIE E TECNOLOGIE DEL CONTEMPORANEO
Francesca Alfano Miglietti
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO
Vincenzo Sorrentino
Un corso di territori corporali, una autosperimentazione che si colloca nei
confini tra biologica, politica, teoria,
nella necessità di una presenza che diventa discontinuità, caos, libertà, e che
vive uno spazio e un tempo alterati.
Corpi esposti, nella logica delle contaminazioni, degli intrecci,
della pluralità di percorsi espressivi che attraversano e mutano il
concetto di presenza corporea all’interno di una opera-vita che si
inscrive costantemente sul proprio corpo. Una grande torsione che
sperimenta altri canali espressivi, congegni di comunicazione che
superano le concettualizzazioni astratte del linguaggio razionale
per riaffermare e reinventare i linguaggi umiliati, repressi, oppressi i linguaggi della malattia, del caos, della follia, della discontinuità, i linguaggi dell’alterazione.
Parte generale
Il corso è impostato secondo un criterio filologico attraverso cui la prassi
viene elaborata direttamente dallo studio di quei trattati dell’arte in cui è significativamente descritta.
Tracciato diacronico: età antica (tradizione vitruviana); età alto-medievale (tradizione monastica); età basso-medievale (tradizione cenniniana); età rinascimentale (tradizione vasariana)
Tracciato sincronico: elaborazione della praxis denominata
buon fresco, considerata come antonomastica; la natura della
calce aerea e suoi mutamenti chimici; formazione dell’intonaco
e tecniche dell’intonacatura; applicazione del velo a giornate; la
fase pittorica in rapporto alla reazione di presa. Chimica dei colori. Tecnica del disegno per affresco (cartone): il primo riporto,
il secondo riporto.
E’ la possibilità di utilizzare il corpo in maniera in cui il disagio,
la ribellione, l’alterità, diventano sistema di creazione, il sistema
delle tensioni che abita liberamente il corpo estendendolo. Un
corpo come struttura manipolabile pronta a ricevere al proprio
interno innesti tecnologici che possano operare, agire, evolversi
autonomamente, sostituendosi ad organi destinati al decadimento fisiologico. Un corpo pronto ad estendersi al ritmo del
flusso e delle mutazioni.
Programma specifico
La tecnica michelangiolesca nel Giudizio universale, all’interno
della Cappella di Sisto IV. La tecnica del buon fresco e la tradizione giottesca nell’opera di Michelangelo. Il disvelamento dei
colori in seguito al restauro.. Studio della composizione e moduli della rappresentazione apocalittica.
Bibliografia
• CENNINO CENNINI, Il libro dell’arte, 1390. • G. VASARI, Le Vite,
1550. • PIER LUIGI DE VECCHI, Il Giudizio universale, Fonti iconografiche, Roma, 1986.
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148 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
METODOLOGIE E TEORIE DELLA STORIA DELL’ARTE
Raffaella Pulejo
MODELLISTlCA
L’arte si guarda, si ascolta ma, anche,
si legge, si scrive e si ordina secondo
principi storicamente determinati.
Obiettivo del corso è formare negli studenti la consapevolezza dei metodi e
delle diverse prospettive critiche secondo cui l’arte viene raccontata, interpretata, codificata e insegnata.
Il corso è concentrato sull’analisi dei testi e della letteratura critica, quindi sulla scrittura dell’arte più che sulla analisi delle opere.
Il programma prevede una parte di lezioni frontali dedicate al
formarsi della disciplina storico artistica in senso moderno da
Vasari a Lanzi (da una storia imperniata sulle biografie d’artista
alla definizione del concetto di “scuola” in senso geografico e
storico stilistico), fino al metodo dei conoscitori e all’attribuzionismo. Il panorama critico dal Novecento al presente verrà svolto invece in modo seminariale e si baserà sulla discussione in
aula dei testi assegnati di volta in volta. Attribuzionismo, puro
visibilismo, iconologia, sociologia dell’arte e critica marxista,
psicologia e psicoanalisi, semiologia e post strutturalismo, critica di genere sono le scuole e i metodi che informano la letteratura artistica nella quale gli studenti dovranno imparare a muoversi, confrontando e verificando in rapporto alle opere, limiti e
pregi dei diversi approcci interpretativi.
Il corso è rivolto principalmente agli studenti del triennio di Comunicazione e didattica dell’arte, e per l’andamento seminariale, è a numero chiuso ( max 15 studenti). Prevede inoltre letture ed esercitazioni su testi in lingua inglese.
I contenuti scientifico-disciplinari riguardano il modello, sia nella versione
di interpretazione rappresentazione di
un elemento nel contesto reale, sia in
quello di configurazione-rappresentazione conseguente a un’idea progettuale. Comprendono i fondamenti e la metodologia di progetto del
modello, nelle diverse dimensioni scalari, in relazione ai materiali, alle tecniche costruttive, agli effetti e al livello comunicativo ed
espressivo del modello che si vuole realizzare in rapporto all’uso
cui è destinato. L’uso del modello, i tipi di modello e i linguaggi
anche nel loro sviluppo storico. Il corso verrà articolato in due parti: una di lezioni teoriche e l’altra di esercitazioni di laboratorio.
Modalità d’esame
L’esame consiste in un colloquio sulla bibliografia proposta. La
valutazione finale terrà conto al 50% della partecipazione alla
discussione in aula. Si fa presente che la parte seminariale del
corso prevede obbligatoriamente la preparazione dei testi assegnati.
Bibliografia
• G. C. SCIOLLA, La critica d’arte del Novecento, UTET, Torino,
1995. • R. PULEJO, Storia dell’arte e critica di genere negli Stati Uniti (1a e 2a parte) in “Meta”, n.11(1998) e n.12/13 (2000).
Luisa De Leo
Bibliografia:
• GIUSEPPE CENTO, Rilievo edilizio architettonico. Vitali Ghiande, Genova, 1959. • SERGIO CORRADESCHI, Come costruire un
modello plastico ed architettonico, Di Baio, Milano, 1987. •
CORRADO GAVINELLI, Storie di modelli esibitivi e critici, Alinea,
Firenze, 1999. • LORENZO GONZA1ES e LUIGI BERTAZZONI, Modelli e
prospettive, Hoepli, Milano,1990. • PIERO POLATO, Il modello
nel designo, Hoepli, Milano, 1991. • FRANCA SALVERANI, La costruzione del modello architettonico, Di Baio, Milano,1992.
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PROGRAMMI 149
2°LIV
1°LIV
MODELLISTlCA
MUSEOGRAFIA
Rosita Onofri
Takashi Shimura
Il corso verte sullo sviluppo del design
e della capacità di interpretare le idee
della ricerca ottenendo così un’esperienza pratica di come un approccio
sperimentale e 3d al disegno possa
aprire nuove possibilità. Idee e tecniche innovative dovranno essere utilizzate per quelli che saranno gli abiti realizzati da presentare su modello vivente in concordanza con il corso di Fashion design 2.
Ai ragazzi verranno consegnati i cartamodelli base propedeutici alla lavorazione dei capi della collezione.
Nella costruzione dell’abito lo studente dovrà altresì dimostrare
di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come uno
strumento tecnico, assemblando la forma disegnata su carta e
trasportandola in 3d, e anche di conoscere i procedimenti attraverso cui questa forma può essere ottenuta.
Museografia I
1) Introduzione al concetto di museografia.
2) Base del progetto: l’importanza di conoscere l’oggetto da
esporre, anche in relazione alle percezioni e misure del corpo
umano; le modalità di presentazione e illustrazione del progetto
alla committenza, attraverso il disegno (tecnica, precisione) e la
tempistica; l’approfondimento del progetto, dal quale nasce l’originalità del progettista.
3) Esercitazioni per fare un piccolo progetto con tema una piccola mostra: conoscenza e utilizzo dei materiali che si usano
abitualmente per mostre e stand fieristici; apprendimento e
ideazione di percorsi espositivi, minime distanze consigliate per
visitare l’allestimento e l’altezza delle esposizioni.
4) Presentazione, quale esempio, di lavori realizzati dal docente per capire come il progetto si sviluppa dall’idea alla realizzazione.
5) Eventuale visita a una mostra con gli studenti.
Museografia II
1) Sulla base delle lezioni di Museografia I si esegue un progetto, più complesso del primo anno, con tema l’allestimento temporaneo o permanente per una Sala di Museo o Pinacoteca.
2) Il lavoro è eseguito da piccoli gruppi.
3) La scelta dei materiali è libera: il tipo di legno ignifugo, ferro, alluminio, vetro, ecc …
4) Anche in queste lezioni vengono mostrati alcuni lavori eseguiti dal docente come esempi.
5) Eventuale visita di un Museo con gli studenti.
Per il corso di Museografia I e I è importante la frequenza, oggetto di valutazione.
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150 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI
Marco Meneguzzo
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
Chiara Nenci
“Inside the White Cube: gallerie e galleristi oggi”.
Il corso, che alterno all’indagine sul
settore pubblico quella sul settore privato della diffusione e promozione dell’arte, quest’anno analizzerà gli aspetti
privati della promozione, del mercato, e anche della commercializzazione del prodotto artistico.
In questo senso, la galleria d’arte risulta essere ancora centrale
nel sistema dell’arte, anche se affiancata – e mercantilmente
superata – da altre attività, come le aste (di cui il corso si occuperà in una/due lezioni).
Che cos’è una galleria d’arte? Come agisce oggi? Cosa è cambiato rispetto a qualche decennio fa? Esiste una geopolitica delle
gallerie?
A tutto questo cercherà di rispondere il corso, che usa la metafora del “White Cube” come essenza della galleria moderna, per
indagare se esista anche una galleria diversa, postmoderna, che
agisce secondo parametri diversi da quelli consolidati dalla precedente tradizione.
Vietato non partecipare: i musei attrazione.
Il corso ripercorre le tappe più significative della storia del collezionismo e
della moderna “forma” dei musei attraverso l’analisi dei presupposti culturali, sociali, politici ed economici che ne hanno accompagnato l’evoluzione. A seguito di una prima parte dedicata al
momento cruciale del passaggio dalle raccolte a carattere privato alla nascita del museo modernamente inteso, a carattere pubblico, si sosterà particolarmente sul profilo dell’istituzione nel
XX secolo, alla luce del significato e del ruolo assunti nell’età
contemporanea dal museo, sempre più rivolto a sedurre e conquistare il pubblico trasformandosi in uno spazio culturale attraverso un continuo processo di desacralizzazione.
Luogo privilegiato dell’osservazione saranno quegli esempi
adatti a ripercorrere la storia di una tradizione comune e radicata nel passato di un’istituzione così antica e diffusa. Saranno
delineati i tratti salienti di un percorso arricchitosi nel tempo di
nuovi valori semantici, di teorie ed esperienze progettuali ormai
storicizzate.
Le mutazioni strutturali e funzionali dei musei di nuova e antica formazione forniranno inoltre lo spunto per una riflessione
sul ruolo assunto dagli architetti nel rapporto opera d’arte/spazio architettonico, e sulle problematiche dei più recenti museilandmark, con riferimento ai linguaggi più significativi.
Bibliografia
• M.C.MAZZI, In viaggio con le muse. Spazi e modelli del museo, Firenze, 2008. • P.MARANI, R.PAVONI, Musei. Trasformazioni di un’istituzione dall’età moderna al contemporaneo,
Venezia, 2006. • D. RYOUT, L’arte del ventesimo secolo. Protagonisti, temi correnti, parte V: L’artista e il suo pubblico, pp.
335-407, trad. ital., Torino, 2002.
A scelta uno dei testi seguenti:
• E. DEL DRAGO, Centre George Pompidou, Milano, 2008. • Musei per il nuovo millennio, catalogo della mostra (Castello di
Rivoli, Torino), Prestel editori, 2001. • L. BASSO PERESSUT, Musei.
Architetture 1990-2000, Milano, 1999. • Museums. Next generation. Il futuro dei musei, a cura di P. Ciorra, D. Tchou, Edizioni del MAXXI di Roma, Milano, 2006.
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PROGRAMMI 151
2°LIV
1°LIV
NET ART
Domenico Quaranta
Il corso di Net Art si propone di fornire una panoramica, il più possibile
completa, delle pratiche artistiche che
nell’ultimo decennio si sono sviluppate in Rete, utilizzandola non solo
come mezzo di distribuzione, ma anche come medium creativo.
Il corso sarà strutturato in una panoramica storica della Net Art
dai suoi albori fino agli ultimi esperimenti, e in una analisi dettagliata delle forme e dei linguaggi da essa utilizzati, per poi approfondire tre tendenze importanti: la Software Art, la Code Poetry e l’uso performativo della Rete. Le lezioni saranno organizzate come segue:
- Storia della Net Art (Preistoria - anni Sessanta e Ottanta: telecomunicazioni, hacker, BBS; I primi progetti in Rete; Fonderie digitali, contesti, mailing list; net.art (1994 – 2000); La
crisi del 2000; La net art nel nuovo millennio).
- Forme, temi e linguaggi della net art (Narrazione e ipertesto;
Multimedialità; Plagiarismo& remissaggio; Documentazione,
visualizzazione di dati e database).
- Software Art (Browser Art; Game Art; Arte generativa).
- Code Poetry.
- Net Performance & Media Activism.
Bibliografia
Come Bibliografia di riferimento, a parte la dispensa che verrà
messa a disposizione a conclusione del corso, sono richiesti i seguenti volumi: • Marco Deseriis, Giuseppe Marano, Net.art.
L’arte della connessione, Shake Edizioni, Milano 2003 (scaricabile in formato pdf dall’indirizzo: http://www.connessionileggendarie.it/NET.ART_Deseriis-Marano.zip). • AA.VV., Connessioni Leggendarie, catalogo della mostra, Ready-Made, Milano,
2005.
È invece considerata facoltativa la lettura dei seguenti testi:
• RACHEL GREENE, Internet Art, Thames & Hudson, London
2004. • DOMENICO QUARANTA, Net Art 1994 - 1998. La vicenda
di ada’web, Vita e Pensiero, Milano, 2004.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
Paola Gallerani
Il corso si propone di fornire agli studenti le basi necessarie per interagire
col mondo dell’editoria, e specificamente l’editoria d’arte, disciplina fondamentale nel campo della valorizzazione dei beni culturali.
Cenni storici sullo sviluppo dell’editoria, sul progresso tecnico
dei mezzi di produzione (dal torchio alla stampa digitale) e sulle rivoluzioni del gusto grafico e tipografico saranno accompagnati da una riflessione critica sul ruolo dell’editore come mediatore culturale e sulle sfaccettature del “prodotto libro” come
principale mezzo di diffusione delle idee.
Verrà esaminata l’editoria d’arte, italiana e internazionale, dal
dopoguerra ad oggi. Di questa saranno illustrati gli specifici politici, tecnici ed economici, ossia le caratteristiche distintive del
libro illustrato relativamente a contenuti, produzione (rapporto testo e immagini) e mercato (costi e distribuzione).
Saranno quindi esaminate le diverse tipologie di libro d’arte
(guida, saggio, catalogo, monografia), e il libro stesso verrà
analizzato in ogni sua parte costitutiva (struttura fisica, grafica
e logica), illustrandone ogni fase di realizzazione (concezione,
produzione, promozione, distribuzione, vita post-pubblicazione), anche attraverso interventi di professionisti del settore e visite “sul campo” (casa editrice Officina Libraria, fotolito, industrie tipografiche), volti a spiegare con aderenza alla realtà
economico-produttiva i mestieri del libro.
Un’esercitazione pratica in collaborazione con le Civiche Raccolte d’Arte Applicata di Milano su un progetto di pubblicazione
completerà l’acquisizione degli strumenti fondamentali per
l’elaborazione di prodotti editoriali.
Il corso sarà corredato di una dispensa relativa agli argomenti
storici e tecnici trattati; durante lo svolgimento delle lezioni il
docente fornirà materiale illustrativo di corredo.
Bibliografia
• S. H. STEINBERG, Cinque secoli di stampa, Einaudi, Torino,
1982. • G. FIORAVANTI, Il nuovo manuale del grafico, Zanichelli, Bologna, 2004.
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152 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PITTURA
Antonio Cioffi
Maurizio Arcangeli
La pedagogia studia le dinamiche relazionali attraverso le quali è possibile
intervenire in modo mirato nella trasmissione del sapere e dunque nella
formazione della personalità. E’ una
disciplina che poggia su presupposti filosofici fortemente connessi a scienze umane quali la psicologia,
la sociologia o l’antropologia. Per questo, nel corso delle lezioni, i
vari argomenti verranno affrontati prendendo in esame i contributi trasversali che tali scienze possono apportare alla definizione
di una corretta didattica dell’arte e dell’estetica.
Per quanto riguarda la definizione del termine “didattica”, esso denota l’insieme delle metodologie e delle tecniche utili all’insegnamento (o meglio alla trasmissione) di determinate
competenze o abilità; queste, nel caso del curriculum di studi
seguito in Accademia di Belle Arti, riguardano -da un lato- l’avvio all’espressione attraverso i vari linguaggi visivi, dall’altro
l’approccio alla lettura (comprensione ed interpretazione) della cultura visuale nella sua complessità, con riferimento, oltre
ovviamente alla storia dell’arte, alla totalità della cultura di
massa contemporanea.
Utilizzare oggi questo termine in riferimento alle esperienze artistico - visuali degli ultimi cent’anni, sarebbe
molto riduttivo e modesto, per tutto
quello che l’arte moderna e contemporanea hanno scoperto e praticato,
costruendo nuovi linguaggi espressivi e utilizzando nuovi materiali per produrre opere.
Determinando così un cambiamento di fruizione di esse e conseguentemente di: Concetto di opera.
Alcuni argomenti trattati nel corso delle lezioni:
-La filosofia dell’educazione
-Comunicazione, linguaggio e tecniche espressive
-Semiologia del testo e del contesto
-Sapere scientifico e sapere narrativo
-Racconto, simbolo e forma simbolica
-Pedagogia della fiaba e della favola
-Gioco, creatività e pensiero divergente
-Lo studio del disegno infantile
-Identità personale e orientamenti psicopedagogici
-L’impianto psicoanalitico nelle teorie di Freud e di Jung
-Immaginario, mito tradizionale e cultura di massa
-Le tecnologie multimediali nel campo educativo.
Riferendoci alle esperienze ed ai percorsi tracciati dall’arte moderna e contemporanea (dalle avanguardie storiche all’oggi), e
alle problematiche che ad essa si riferiscono, il lavoro sviluppato all’interno del corso di Pittura di primo livello (triennio) si organizzerà nel tentativo Teorico/Pratico di prendere consapevolezza dei vari aspetti dei linguaggi dell’arte.
- L’organizzazione del lavoro degli studenti sarà libera da vincoli (non organizzata su temi dati) e insegnamenti dogmatici.
- Essi con la loro propria sensibilità, presa di coscienza e analisi
dei linguaggi, seguiranno un percorso didattico individuale.
- L’utilizzo di nessuna tecnica è escluso, tradizionale e/o innovativa che sia, strumenti informatici/digitali compresi: (computer, videocamera, fotografia, ecc...). Strumenti con potenzialità sia progettuali che di supporto per la costruzione e
visualizzazione dell’opera compiuta.
- Importante sarà poi la lettura di quei testi fondamentali utili
ad iniziare discussioni che si trasformino in lavoro pratico, discussioni singole o collettive atte a sviluppare un dialogo con
e tra gli studenti, intorno le loro idee e relativi problemi di realizzazione pratica del lavoro.
- Avranno inoltre importanza, i suggerimenti di visite personali o
collettive alle esposizioni di arte contemporanea, in spazi pubblici o gallerie private, (esposizioni di artisti contemporanei).
- Sarà fondamentale la frequenza, per poter acquisire il numero di crediti necessari per sostenere l’esame di passaggio.
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PROGRAMMI 153
1°LIV
1°LIV
PITTURA
PITTURA
Xante Battaglia
Italo Bressan
La visione dell’artista-docente è Visuale ed affettiva. Nel senso che al di là del
programma preferenziale si accettano
tutte le forme ed espressioni artistiche
purché di qualità o verso l’evoluzione.
Così si segue singolarmente l’allievo,
didatticamente ed artisticamente. La cattura dei realismi in pittura prima e con i mezzi meccanici poi (fotografia, computer,
episcopio …), rientra nella mentalità di inserire l’artista nel nostro mondo della riproducibilità nel tentativo anche utopistico e
poetico di evolverlo esteticamente e socialmente: (post-consumismo), la verità dell’artista e dei Santi.
Su questa linea lo studente, ricapitolando la storia del disegno
e della pittura arriva a dipingere iperrealisticamente per poi
passare alla fotografia, riscattandola così a livello estetico.
Caratteristica di questo corso, sarà lo studio approfondito del colore come elemento fondamentale e primario di tutta una serie
di ricerche ed esperienze che hanno attraversato la nostra storia
dell’arte. Osservazione ed analisi rivolta ai fenomeni visivi rispetto alla loro genesi.
Articolato sviluppo grafico-disegnativo sul concetto di “realtà e
rappresentazione” verso un “nuovo reale rappresentato”.
Comparazione fra le varie tecniche espressive del disegno per
formulare differenza e originalità della singola poetica.
Il laboratorio sarà articolato su una sperimentazione di ricerca
diretta delle varie tecniche pittoriche, della conoscenza e preparazione dei supporti, conoscenza iconografica, lettura e catalogazione delle varie componenti che formano l’immagine (colore, segno e materia) e integrazione di nuovi materiali all’interno della ricerca.
Considerazioni sul concetto di spazio e spazialità in rapporto alla superficie e alla dimensione.
Studio dei fenomeni indagati e prodotti dalla ricerca, in costante mutazione e sviluppo.
Si richiede all’alievo, una decisa capacità di analisi critica, nei
confronti del proprio lavoro rispetto al mondo e alla società di
oggi, per sapersi confrontare con la nascita dei “nuovi linguaggi visivi” della contemporaneità.
Bibliografia
• L. VENTURI, Come si comprende la Pittura, Einaudi, Torino.
• P. FRANCASTEL, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al Cubismo, Einaudi, Torino. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Einaudi, Torino. • G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo libri.
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154 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
PITTURA
PITTURA
Ignazio Gadaleta
Ignazio Gadaleta
Finalità specifica del corso è lo studio
della pittura. Un linguaggio conoscitivo autonormativo che nell’essenza
cromatica fonda le sue strutture. Un
processo logico di comunicazione ed
espressione,con tutte le possibili aperture e derive poetiche, che nella consapevolezza della storia trova il proprio fondamento. Un mezzo espressivo inesaurito e inesauribile, che evolve il processo della spazialità in modi diversi:
dalla plasticità evocata alla concretezza della bidimensionalità,
dalla tridimensionalità dell’estroflessione o dello sfondamento
all’estensione virtualizzante, fino all’ampiezza della dimensione
ambientale. Un sistema operativo esteso che comprende l’eventuale utilizzo di nuovi media e nuove tecnologie.
Si compiranno esperienze, di carattere teorico e pratico, con particolare riguardo all’ambito del colore, nell’analisi delle dinamiche di percezione, rappresentazione e presentazione. Tali
esercitazioni costituiranno applicazioni di processi mentali e
operativi entro le coordinate tipiche delle diverse tecniche di realizzazione, analizzate nei procedimenti e nei particolari aspetti
disciplinari che ne regolano l’uso efficace e finalizzato.
Si studierà l’opera d’arte come costruzione linguistica strutturata, le sue dimensioni spazio-temporali interne e le sue possibilità di relazione e d’espansione, dallo spazio privato a quello pubblico, dal colore della pittura alla città del colore.
L’estensione virtualizzante e l’ampiezza della dimensione ambientale costituiscono il fondamento linguistico di esperienze aperte a
tutto campo nelle dinamiche plastiche delle arti visive, con l’indagine dello spazio dell’opera, dell’opera nello spazio, intorno e oltre.
L’arte oltre l’opera: le teorizzazioni e i dibattiti.
Oltre il quadro: estroflessioni, sfondamenti e virtualità.
Oltre il modellato e lo scolpito: costruzioni e prelievi oggettuali.
Oltre lo sguardo: sinestesie e multimedialità.
Oltre i confini: ready-made, extramedia, offmedia, intermedia,
opera-ambiente, land-art, interventi sul territorio, happening,
environment, installazione, site-specific, arte relazionale.
Le realizzazioni: nei luoghi e per i luoghi.
Pionieri in Italia: Balla, Fontana, Somaini, da Ricostruzione
futurista dell’universo a Lo Spazialismo a Urgenza della città. Osservazioni su: Campo urbano, Volterra ’73, Operazione
Arcevia, La Biennale 1976 / Arte come sociale.
Il convegno Io arte ??noi città. Natura e cultura dello spazio
urbano.
Ambienti costruttivi, percettivi, relazionali, interattivi, immersivi, scultura, pittura, video, scrittura, luce, natura.
Indicazioni di metodologie operative possibili per un laboratorio
di ricerca e formatività ambientale verso l’arte, dal colore della
pittura alla città del colore.
Bibliografia
• MICHEL PASTOUREAU, Blu, Ponte alle Grazie, Milano, 2002.
• GIUSEPPE DI NAPOLI, Il colore dipinto, Einaudi, Torino, 2006.
• MICHEL PASTOUREAU, Dominique Simonnet. Il piccolo libro
dei colori, Ponte alle Grazie, Milano, 2006.
Bibliografia
• Io arte?? noi città. Natura e cultura dello spazio urbano,
Gangemi Editore, Roma, 2006. • ICO PARISI, Utopia realizzabile. Attraverso l’integrazione delle arti, Franco Angeli Editore,
Milano, 1978. • ENRICO CRISPOLTI e FRANCESCO SOMAINI, Urgenza
della città, Mazzotta, Milano, 1972.
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PROGRAMMI 155
1°LIV 2°LIV
1°LIV
PITTURA
PITTURA
Renato Galbusera
Alberto Garutti
Il programma del corso si sviluppa a
partire dall’affermazione della centralità dell’aula-laboratorio di pittura, come luogo di sintesi di processi
teorici e pratici, che costituiscono l’essenza di questo insegnamento.
L’attività pittorica si presenta come una galassia di modi ed atteggiamenti diversificati, e quindi come sistema complesso, la
cui esplorazione è effettuata anche con visite a mostre e incontri con artisti.
Il programma si basa sull’esame del curriculum formativo di
ogni singolo allievo e attraverso colloqui, esercitazioni dal vero,
lezioni frontali, incontri e visite, si arriva alla proposizione di
progetti individuali.
Il corso riserva particolare interesse alla dimensione pubblica
dell’opera d’arte, attività che sarà svolta con un’apposita progettazione concordata con enti pubblici e soggetti privati.
Facendo riferimento alle esperienze dell’arte contemporanea, e a tutte le possibili problematiche ad essa connesse, il
corso si svilupperà nel tentativo di prendere coscienza dei metodi da essa praticati. Analisi delle strutture linguistico visuali del testo artistico nel “farsi” dell’opera; il problema delle
possibili combinazioni nella strategia delle pratiche comunicative;
i cambiamenti che i linguaggi hanno subito nel tempo; la pluralità dei codici per la creazione di una grammatica interiorizzata della prassi artistica. Questa parte sarà tesa a sviluppare la consapevolezza delle regole esistenti, del loro uso e significato, sistematizzandola in un “modello” che metta in luce i meccanismi propri
dei segni visivi che sono generatori di testualità.
Il biennio specialistico approfondisce gli aspetti sopra citati, in
particolare valorizza i diversi profili personali e le diverse finalità.
Modalità operative
Ogni allievo deve presentare un curriculum scolastico-artistico
con il fine di chiarire le proprie aspettative e caratterizzare in
termini di progetto il corso di studi.
Considerando le diverse matrici di provenienza, si delinea per il
primo anno una tematica comune di base, che si sviluppa come approfondimento delle tecniche del disegno e dei diversi linguaggi pittorici.
Il programma si attua attraverso percorsi individuali, momenti
di discussione, schede tecniche, visite guidate.
Lo svolgimento del programma prevede la frequenza, che da accesso all’ottenimento dei crediti e lo svolgimento di verifiche per
tutti gli anni di corso.
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156 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
PITTURA
PITTURA
Gaetano Grillo
Franco Marrocco
Il corso si fonda sulla comprensione e
sullo sviluppo del linguaggio artistico
inteso come percorso individuale misurato sulla conoscenza sia dei linguaggi della tradizione storica sia
della ricerca contemporanea. Il corso
è da intendersi non in maniera restrittiva, considerando la pittura come la conoscenza e la pratica che si avvalgono di tecniche
legate allo specifico, bensì come processo di comprensione e di
sperimentazione di modalità del fare arte, strutturate nella solida conoscenza del patrimonio che si ricava dal passato ma radicate inevitabilmente nel sentimento del contemporaneo con tutta la complessità e la libertà dei linguaggi.
Obiettivo principale è quello di formare dei giovani operatori
artistici, dotati di autonomia linguistica, buona formazione di
base, originalità di pensiero, capacità analitiche, acutezza critica e disciplinata conoscenza delle modalità di presentazione
della propria ricerca.
La pratica artistica non può essere confusa con espressioni autodidatte, ingenue e indisciplinate ma deve essere intesa come
ricerca strutturata e permeata di rigore e di senso.
Gli studenti lavoreranno nel solco di una direzione didattica
che contempla la “pratica del fare” come simmetrica e inscindibile dal pensiero, dalla riflessione e dalla spinta emotiva.
Nel corso del triennio gli studenti dovranno studiare, sperimentare e criticare sino a raggiungere una propria maturità commisurata alla conoscenza delle istanze del contemporaneo. La
pittura è intesa come il linguaggio artistico originario, nella cui
pancia, però, il presente consente infinite declinazioni. La pittura è una pratica onnivora che si nutre di tutto, lo metabolizza e
lo trasforma ogni volta in un “tutto nuovo”.
Il programma affronta le problematiche della pittura tenendo conto delle
esigenze individuali degli studenti.
Prende in esame l’opera nel suo farsi
con particolare attenzione alla fase progettuale ed ideativa del processo creativo stesso, con particolare attenzione a quei temi dove il fare artistico è scaturito da necessità intime e personali, non soltanto
del visivo ma anche sonoro, tattile ed olfattivo. Non pone limiti
semantici nell’individuazione dei temi che saranno personalizzati a seconda dei cicli e dalle esigenze che emergeranno dalle
discussioni che si terranno durante tutto il semestre ed anche nel
rientri settimanali, attraversando trasversalmente le problematiche della pittura, soprattutto per le ricerche avvenute negli ultimi 25 anni, con tutti gli strumenti possibili, nuovi mezzi inclusi, senza porre limiti tra figurazioni o astrazioni. Lo studio dei
“materiali della pittura”, con catalogazione degli stessi e le
comparazioni necessarie alla comprensione delle sperimentazioni effettuate, anche in termini di produzione di “opere d’arte”, terrà presente tutte le complementarietà e le contaminazioni che la pittura ha subito ed influenzato nel complesso del
panorama delle arti visive.
Bibliografia
Si lascia spazio alla lettura di testi già consigliati dai corsi teorici ma saranno segnalate pubblicazioni da consultare per un
adeguato approfondimento delle ragioni teoriche legate alla
propria ricerca visiva.
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PROGRAMMI 157
2°LIV
1°LIV
PITTURA
PITTURA
Franco Marrocco
Stefano Pizzi
La centralità dell’opera e dell’allievo costituiscono il cardine della programmazione volta al potenziamento delle discipline teorico e laboratoriali affini alla vocazione artistica dello studente,
al quale verrà rivolto un progetto didattico personalistico.
La proposta di un tema collettivo non dovrà così porre alcun vincolo ai percorsi individuali ma costituire un ulteriore motivo di
specializzazione che potrà avvenire tramite la condivisione delle
ricerche.Muovendosi dunque dalle precedenti esperienze linguistico - espressive l’allievo, durante il primo ciclo di incontri, potrà concentrarsi sugli aspetti progettuali, genesi dell’opera, che
in un secondo momento vedrà la sua concreta realizzazione. Gli
aspetti teorici, critici e laboratoriali, precedentemente affrontati,
potranno dunque edificarsi nell’opera stessa che pone in rapporto dialettico l’esperienza individuale dello studente con il mondo dell’arte contemporanea e il suo sistema. In questa possibile
estensione, dal perimetro dell’aula verso le gallerie e l’intorno
pubblico e sociale, il biennio individua la propria identità di specializzazione e, laddove è possibile, di professionalizzazione che,
durante il corso, trova spazio nei diversi momenti disciplinari.
Nell’anno accademico 2009/2010 le
cattedre di pittura dei professori Stefano Pizzi e Nicola Salvatore, nel rispetto delle afferenze e in accordo con i
colleghi delle cattedre di base, caratterizzanti e affini, danno origine a un
programma didattico sperimentale denominato “Fermenti” indirizzato verso qualsivoglia fonte di nutrimento, il cui scopo è
quello di creare per l’appunto un processo di cambiamento.
L’aula 8 verrà quindi trasformata in atelier permanente in funzione tutti i giorni della settimana, all’interno del quale nuovi
e vecchi saperi ed altrettanti sapori verranno materialmente e
dialetticamente rielaborati rapportandosi con l’attualità e il sociale, nonché con la storia e il suo enorme bagaglio di avvenimenti ed immagini, per essere riproposti con i mezzi espressivi
dell’arte contemporanea. In tale ambito si svolgerà quell’attività di analisi,ricerca,discussione e sperimentazione atta a formulare nuovi linguaggi visivi.
Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e
permanenti presso musei e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private. Verranno altresì programmati incontri, dibattiti e lezioni con protagonisti del mondo culturale, enogastronomico e della società civile.
Modalità d’esame:
discussione e motivazione del lavoro svolto durante l’anno con
una commissione composta da tutti i docenti aderenti al progetto.
Bibliografia
• FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira,
Milano. • LOREDANA PARMESANI, L’arte del secolo, Skira, Milano,
1998/2009. • GUALTIERO MARCHESI, NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI,
Il bello e il buono, Skira, Milano, 2009. • JORGE E PALOMA AMADO, La cucina di Bahia, Einaudi, Torino, 1998. • ALDO BUZZI,
L’uovo alla kok, Adelphi, Milano, 1979. • DOGEN-UCHIYAMA ROSHI, Istruzioni a un cuoco zen, Ubaldini, Roma, 1986.
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158 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
PITTURA
PITTURA
Stefano Pizzi
Nicola Salvatore
Sulla figura dell’artista e il suo ruolo
di intellettuale all’interno della società viene sviluppato il programma formativo di questa cattedra. L’aula è
pertanto intesa come uno studio all’interno del quale vengono materialmente e dialetticamente rielaborati i saperi acquisiti in ambito
artistico visivo,rapportandosi quindi con la tradizione ed il suo
enorme bagaglio di immagini,e tecnicamente utilizzati con i
mezzi espressivi della contemporaneità.In tale ambito si svolge
quell’attività di analisi,ricerca e sperimentazione atta a formulare un proprio linguaggio espressivo.
In relazione al progetto “Isola Comacina” gli allievi saranno
orientati a disseminare sul territorio una serie di opere che si
rapportino con gli archetipi sacrali territoriali come concordato
con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del prof.Andrea B. Del Guercio.
Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e
permanenti presso musei,collezioni e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private.
Relativamente all’Anno Accademico
2009/2010 la cattedra di pittura nel rispetto delle afferenze e in accordo con
i colleghi delle cattedre di base, caratterizzanti e affini, dà origine a un programma didattico sperimentale denominato “Fermenti” indirizzato verso qualsivoglia fonte di nutrimento, il cui scopo è quello di creare per l’appunto un processo di
cambiamento.
L’aula 8, sede della “Trattoria da Salvatore”, verrà quindi trasformata in atelier permanente, in funzione tutti i giorni della
settimana, all’interno della quale nuovi e vecchi saperi e altrettanti sapori verranno mentalmente e dialetticamente rielaborati, rapportandosi con l’attualità e il sociale, nonché con la storia
e il suo enorme bagaglio di avvenimenti ed immagini, per essere riproposti con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea. In
tale ambito si svolgerà quell’attività di analisi, ricerca, discussione e sperimentazione atta a formulare nuovi linguaggi visivi.
Saranno effettuate e richieste visite a esposizioni temporanee e
permanenti presso musei e gallerie d’arte contemporanea pubbliche e private. Verranno altresì programmati incontri, dibattiti e lezioni con protagonisti del mondo culturale, enogastronomico e della società civile.
Modalità d’esame
Presentazione-discussione del lavoro svolto.
Bibliografia
• FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira,
Milano, 2009. • ANDREA B. DEL GUERCIO, Arte cristiana contemporanea, Ancora, Milano, 2007. • LOREDANA PARMESANI, L’arte
del secolo, Skira, Milano, 2009.
Modalità d’esame:
discussione e motivazione del lavoro svolto durante l’anno con
una commissione composta da tutti i docenti aderenti al progetto.
Bibliografia
• FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, Manuale delle passioni, Skira,
Milano. • LOREDANA PARMESANI, L’arte del secolo, Skira, Milano,
1998/2009. • GUALTIERO MARCHESI, NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI,
Il bello e il buono, Skira, Milano, 2009. • JORGE E PALOMA AMADO, La cucina di Bahia, Einaudi, Torino, 1998. • ALDO BUZZI,
L’uovo alla kok, Adelphi, Milano, 1979. • DOGEN-UCHIYAMA ROSHI, Istruzioni a un cuoco zen, Ubaldini, Roma, 1986.
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PROGRAMMI 159
2°LIV
1°LIV
PLASTICA ORNAMENTALE
PITTURA
Nicola Salvatore
Alfred De Locatelli
L’isola Comacina, minuscolo lembo di terra emerso dalle acque
profonde del Lario, rappresenta un luogo d’interesse artistico per
l’Accademia di Belle Arti di Brera a cui è legata per le sue vicende storiche gloriose e tragiche. Nel 1939 durante il periodo dell’architettura razionalista l’architetto Pietro Lingeri (nato a Tremezzo) realizzò su quest’isola tre villette oggi oggetto d’ammirazione e studio.
La rilettura storica di questo importante momento, in particolare del razionalismo comasco e le sue figure emblematiche (Lingeri, Terragni, Sant’Elia), costituisce il punto di partenza del tema che verrà affrontato durante il corso.
Lo studente potrà sviluppare la ricerca e lo studio con modalità
proprie avvalendosi delle testimonianze culturali e storiche e potrà approfondirli ulteriormente attraverso visite su luogo.
Il confronto, l’analisi e la discussione collettiva con il docente
daranno luogo allo sviluppo di un proprio linguaggio creativo.
Cannovaccio di ricerca:
Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in
alcune bibliografie che permettano di
svolgere una ricerca sia di forma che
di contenuto. Prestare particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la
contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la
documentazione.
Bibliografia
• CARAMEL LUCIANO e Longatti Alberto, Archipittura, Interrelazioni fra le arti a Como nell’età del Razionalismo, Editore
Cesarenani, 2005. • Lingeri Pietro, a cura di Chiara Baglione ed
Elisabetta Susani, Electa, 2004. • NICOLA SALVATORE, ALDO SPOLDI,
GUALTIERO MARCHESI, Il bello è il buono, Skira, 2009.
Corso In cibo veritas.
In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e
l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi appaiono “naturali”, seguono regole indiscusse e
inconsce che vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare; come il linguaggio può modificarsi con il modificarsi
dell’ambiente e riflettere determinate situazioni sociali, economiche e religiose.
Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza,
costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro.
Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte.
Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione creano spesso dei lavori interessati.
Nel secondo semestre, con i rientri, verrà dato spazio al laboratorio in cui i partecipanti saranno chiamati all’interazione stimolando ulteriori intuizioni, ricordi, idee e saperi e finalmente
realizzando il frutto della ricerca.
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160 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
PLASTICA ORNAMENTALE
Vito Natalino Giacummo
Il docente ritiene opportuno che gli allievi pervengano a risultati espressivi
personali e originali, attraverso tale indagine storico-teorica, allo scopo di conoscere prima di operare, di rielaborare
creativamente le conoscenze acquisite,
mediante un opportuno utilizzo delle tecniche e dei linguaggi. Lo
studente affronterà in fase operativa, tutte le tematiche della figurazione, passando da esperienze di rappresentazione realistiche a
esperienze di pura astrazione, sviluppando abilità che indagano
tecniche e procedimenti disparati, anche antitetici.
Si ritiene inoltre necessario l’uso della fotografia, della cinematografia e della computer-art, quali linguaggi di recente acquisizioni e di estremo interesse per il futuro artista. Verranno eseguite visite guidate a mostre, musei, laboratori, ecc.
Tecniche plastiche: modellazione dell’argilla in bassorilievo e
tuttotondo. Scultura in marmo, gesso, pietra, legno, polistirolo,
riproduzione mediante formatura.
Tecniche pittoriche: imprimitura su supporti vari.
Altre tecniche: fotoritocco digitale, previsualizzazione ,CAD, animazione e rendering di immagini, softimage, maya, fotografia.
PLASTICA ORNAMENTALE
Romeo Leone supplente Nada Angela Divetta
Le lezioni traggono spunto dal dibattito intorno all’arte contemporanea e
dalle sue implicazioni con quella del
passato, assumendo tale processo conoscitivo a fondamento metodologico
della ricerca. Operatività e dialettica
sono momenti immanenti per una formazione pratica e concettuale. La fase teorico-progettuale sarà oggetto di discussione collettiva anche con la partecipazione di altre discipline.
Parte monografica
“L’acqua come ornamento” naturale e costruito in relazione alle problematiche ambientali. Dall’oggetto al territorio: progettazione di installazioni, ambientazioni etc.
Modalità d’esame
Discussioni degli elaborati con riferimento alle questioni di natura tecnica e teorica dibattute durante il corso e oggetto dell’arte contemporanea.
Bibliografia
• G. DORFLES, Ultime tendenze dell’arte d’oggi, Feltrinelli. •
H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Einaudi. • H. FOCILLON, Vita
delle forme, Einaudi. • AA. VV., Storia dell’arte ceramica, Zanichelli. • U. ECO, Come si fa una tesi di laurea.
La bibliografia specifica sarà data durante il corso.
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PROGRAMMI 161
2°LIV
1°LIV
PLASTICA ORNAMENTALE
Guido Lodigiani
Sistemi plastici monumentali ha come obiettivo della ricerca quello di ottenere qualità nell’ ideazione, nella
realizzazione e nella valutazione di
segni, forme, spazi d’arte monumentali; sensibilità nell’individuazione e
nella valorizzazione del carattere dei luoghi; disposizione verso
un equilibrato dialogo fra Scultura, Pittura ed Architettura.
Per lo studente è utile frequentare il laboratorio c – poetica e
progetto. L’ argomento del lavoro oggetto di valutazione è a
scelta dello studente. In sede d’esame l’allievo presenterà la propria attività di ricerca; tratterà alcuni argomenti del programma specifico mostrando di aver approfondito il proprio studio
su di una apprezzabile bibliografia. Elaborati richiesti: una
scultura tridimensionale a carattere monumentale, proposta in
scala, tenendo conto del progetto esecutivo e degli spazi di laboratorio disponibili.
Arte pubblica come nuova occasione di relazione fra le arti negli esempi di alcune città europee.
Bibliografia
• M. MARINI, Pensieri sull’arte, Scheiwiller, Milano, 1998. • F.
IRACE, P. MARINI, Luigi Caccia Dominioni, Marsilio, Venezia
2002. • L. DALL’OLIO, Arte e Architettura, Testo e Immagine, Torino, 1997. • A.A.V.V., ArchiScultura, Fondazione Beyeler, Basilea, 2004. • L. PERELLI, Public Art, F. Angeli, Milano, 2006. • L.
GALOFARO, Artscape, Postmedia, Milano, 2007.
PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO
Giacomo Agosti
Titolo del corso: Un rispetto nuovo.
Il corso ha natura laboratoriale; non
esiste bibliografia perché lo studente
è invitato ad attingere dal proprio bagaglio emotivo ed esperienziale.
Attraverso una serie di esercizi, improvvisazioni e sperimentazioni, si vogliono saggiare le potenzialità dell’individuo e del gruppo.
L’esame finale è un momento di ricapitolazione di quanto è
maturato nel corso degli incontri.
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162 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA
Alessandro Baldanzi
PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA
Laura Tonani
Il rapporto tra il mondo infantile e
l’arte è vastissimo e investe diversi
ambiti del sapere, delle professionalità e dei mestieri apparentemente distanti da quello educativo. Parlare di
arte e di bambini potrebbe essere un
valido pretesto per rivalutare l’arte come un immenso giacimento di esperienze e conoscenze. Il gioco come esperienza artistica
e creativa, l’artista rende proprio questo connubio di elementi
che si basano nel fare e nel disfare nello sperimentare relazioni
inedite. Costruire concrete prospettive di avventura verso il nuovo, al diverso e quindi all’altro, la pratica creativa intesa come
esperienza.
Il tema è “La fiaba”, l’allievo imposterà una propria ricerca artistica nell’ambito di una fiaba scelta a piacere. Sarà un percorso creativo libero, non necessariamente relegato alla pagina di
un libro per l’infanzia. Fantasia è anche fare a vanvera, a casaccio, è irregolarità. È invenzione e immaginazione.
Perché una storia riesca a catturare l’attenzione del bambino,
deve divertirlo e catturare la sua curiosità. Deve armonizzarsi
con le sue ansie e le aspettative, in breve deve toccare tutti gli
aspetti della sua personalità. Ed è per questo che la “fiaba popolare” viene presa come mezzo per riuscire ad arricchire e divertire sia bambini che adulti.
I racconti provenienti da differenti culture analizzano i personaggi della storia come archetipi obbligandoci a interrogarci
sul senso profondo della loro natura. Attraverso la sperimentazione ci avvicineremo al mondo dell’infanzia, cercando di mettere da parte tecnicismi esasperati ed eccessi di razionalità: “il
miglior quadro è quello che la ragione non può ammettere”
(Gruppo Co.Br.A.)
I annualità
L’esperienza dell’autoritratto.
L’autoritratto rappresenta un’esperienza fondamentale nel percorso arteterapeutico. L’espressione della propria immagine corporea risponde alla
domanda “chi sono Io” e ci offre la possibilità di cogliere aspetti profondi dell’individuo che affiorano a volte inconsapevolmente. La nostra esperienza coglie l’idea di Corpo inteso come
Leib. Nel corso della ricerca artistica del ‘900 abbiamo avuto
esempi di straordinaria intensità. Gli artisti hanno superato
l’idea di autorappresentazione, intesa come ricerca di verosomiglianza fisionomica, incontrandosi con l’immagine segreta
della propria identità. Pertanto le forme espressive legate all’autoritratto hanno intrapreso la via della sperimentazione interdisciplinare. Nei territori di confine, tra pittura, teatro, body art,
etc. coglieremo le sorprendenti interazioni con la terapeutica
artistica.
Il corso verrà ripartito come segue:
Morfologia della fiaba
Cosa è un racconto di fate
Segni e riti nella preistoria
Il bianco e il nero,il pieno e il vuoto
Identità e alterità del corpo, ibridi e metamorfosi
Laboratori per bambini, l’esperienza di Munari
Miti e riti tribali
Bibliografia
• BRUNO BETTELHEIM, Il mondo incantato. • VLADIMIR PROPP, Le
radici storiche dei racconti di fate. • MARIE LOUISE VON FRANZ,
Le fiabe interpretate.
Bibliografia:
• ALBERTO BOATTO, Narciso infranto. L’autoritratto moderno
da Goya a Warhol, Laterza, Bari 1997. • EUGENIO BORGNA, Il volto senza fine, Le Lettere, Firenze 2004. • PATRIZIA MAGLI, Il volto
e l’anima. Fisiognomica e passioni, Bompiani, Milano 1996.
II annualità
Corpo, materia e processi creativi.
Il ruolo prettamente maieutico dell’artista terapista presuppone
una profonda conoscenza del rapporto esistente tra immaginario materiale e processo creativo.
Il progetto didattico propone, attraverso l’approccio alla poetica
degli elementi di Gaston Bachelard, una riflessione intorno al
“lavoro” cui l’immaginazione sottopone la materia del mondo,
ritagliandovi le figure dei propri desideri.
La sinergia tra immaginario e materia, nel suo farsi linguaggio
tecnico e quindi espressione, concluderà il nostro percorso.
Bibliografia:
• GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione,
morte e rinascita, Red edizioni, Como 1987. • GASTON BACHELARD,
Psicanalisi dell’aria. Sognare di volare. L’ascesa e la caduta,
Red edizioni, Como 1988 • GASTON BACHELARD, La terra e le forze. Le immagini della volontà, Red edizioni, Como 1989 • DINO
FORMAGGIO, Fenomenologia della tecnica artistica, Pratiche
Editrice, Parma 1978.
A disposizione degli studenti dispense e CD-R
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PROGRAMMI 163
2°LIV
PROBLEMATICHE NEL RESTAURO
DELL’ARTE CONTEMPORANEA
1°LIV
Vittoria Castoldi
Il corso darà un’impostazione generale sulle problematiche legate alle profonde modificazioni che sono derivate dall’abbandono delle tecniche tradizionali e dei materiali delle “belle arti”.
Questa parte sarà sviluppata soprattutto durante le visite a gallerie e mostre, dove sarà possibile verificare, con l’osservazione diretta delle opere, la profonda rottura che l’uso di materiali e tecniche che si differenziano profondamente da quelle tradizionali
ha introdotto nel mondo della produzione artistica e che si riflette anche sulle scelte di intervento di conservazione.
Come corso monografico saranno invece trattati due argomenti:
- l’uso dei materiali plastici, caratterizzati intrinsecamente da
instabilità e scarsa durata e che quindi pongono particolari
problemi di conservazione e di restauro
- la conservazione delle opere d’arte cinetica
Per l’approfondimento dei temi trattati saranno fornite fotocopie di articoli (soprattutto in inglese, lingua di cui è richiesta
una conoscenza di base).
Le lezioni e le visite a mostre e gallerie sono, entrambe, parti essenziali del corso. L’esame valuterà la comprensione dei problemi proposti e la capacità di scelte critiche, elementi che gli studenti dovranno saper affrontare in modo autonomo in funzione
di un approccio alla professione di restauratore.
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
Francesco Correggia
Le problematiche del contemporaneo o
di ciò che chiamiamo arte contemporanea toccano nodi complessi del fare
dell’arte e del pensiero sull’arte.
Il mondo dell’arte è costantemente attraversato da flussi di saperi, da un
pluralismo sia nelle intenzioni che nelle modalità. Questioni relative all’ambiente, alla città, alla società, all’economia globale,
alle dinamiche relazionali diventano oggetto d’indagine e di ricerca da parte degli artisti i quali sono sempre più attenti a ciò
che oggi le nuove tecnologie offrono sia da un punto di vista dell’innovazione che da quello della ricerca estetica dei nuovi materiali. L’avvento del contemporaneo spinge l’arte ad affrontare
problemi che hanno a che fare non solo con l’universo della rappresentazione o della dimensione estetica ma anche con quello
di uno sviluppo solidale e compatibile e con società multiculturali sempre più complesse e globalizzate.Il corso intende affrontare tali svincoli e tali problematiche fornendo agli studenti un
panorama adeguato intorno alle temperie del contemporaneo
ma soprattutto fornendo loro una conoscenza su quelle che sono le dinamiche interpretative e sociologiche che caratterizzano
la processualità artistica contemporanea rispetto a quella modernista sia da un punto di vista delle immagini che da quello
della riflessione critica al confine con la storia, dal protomodernismo, alle nuove avventure tecnologiche e mediali. A tale fine il
corso prenderà in esame i tre concetti decisivi e fondamentali per
la comprensione delle problematiche attuali: moderno, postmoderno e contemporaneo con una vasta panoramica dei percorsi
artistici, delle contaminazioni e dei linguaggi espressivi.
La lettura delle immagini proposte sarà sempre accompagnata
da una riflessione storico critica, di movimenti artistici, situazioni, aspetti, problematiche e contesti culturali in atto.
Bibliografia
• ARTHUR DANTO, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea
ed il confine con la storia, Bruno Mondadori, Milano, 2008. •
ULRIC BECK, Verso una seconda modernità, Carocci, Roma,
2001. • FREDERIC JAMESON, Postmodernismo, Fazi Editore, Roma, 2007. • GIANNI VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1991. • JEAN FRANCOIS LYOTARD, La condizione postmoderna, Feltrinelli, Milano, 1985. • JEAN BAUDRILLARD, Il
delitto perfetto, Cortina, Milano, 2002. • PAUL VIRILIO, La bomba informatica, Cortina , Milano, 2000.
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164 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
PROCESSI E TECNICHE PER LO SPETTACOLO
MULTIMEDIALE
Daniele Paolin
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
Parte generale
Il presente corso si propone di approfondire la conoscenza specifica di tematiche e metodologie inerenti gli aspetti della realizzazione tecnica di progetti per lo spettacolo e l’analisi delle
diverse tipologie scenografiche in rapporto a spazi organizzati teatrali o performativi sulla base di specifiche finalità operative strutturate nel panel del corso di Regia Multimediale al quale il corso
fa riferimento.
Obiettivo del corso è l’individuazione di
alcuni temi che si prestano all’applicazione di metodologie teorico-pratiche
per la progettazione di allestimenti.
Viene individuato un complesso edilizio comprendente corpi di fabbrica
antichi che devono essere ristrutturati e dei quali esiste già un rilievo; si sono ipotizzate delle destinazioni d’uso compatibili come tempo libero, ricettivo-residenziale, alberghiero, professionale. Saranno oggetto di valutazioni e confronto il rapporto con
la preesistenza storica, i temi della continuità e modernità, la
rappresentazione di uno spazio con una sua qualità che significa anche attraverso i materiali e la loro disposizione. L’intervento di ristrutturazione implica anche la sistemazione degli spazi
esterni dove esistono vincoli qualitativi di tipo ambientale, di rispetto e integrazione delle preesistenze storiche.
Si farà uso di un repertorio vasto di materiali anche con alternative per qualità, prezzo, prestazioni, relativamente a pavimenti,
scale, soffitti, materiali di rivestimento, divisori interni ed esterni, porte, finestre, illuminazione, impianto elettrico e di riscaldamento, servizi igienico-sanitari. Per quanto riguarda il progetto degli spazi esterni si farà riferimento alle essenze proprie
del parco del Lambro, alla tradizione dei giardini storici presenti in Brianza e documentati da numerose pubblicazioni, così come alle realizzazioni internazionali recenti di parchi.
Programma specifico
Il corso prevede una serie di lezioni sull’evoluzione degli spazi
performativi, in particolare quelli dello spettacolo, sulle tecniche
di rappresentazione e di inserimento dei progetti intermediali in
ambienti strutturati e storicamente destinati alla performance o
in ambienti privi di tali caratteristiche e sulla metodologia tecnica applicata al progetto. Particolare attenzione verrà posta sui
materiali indispensabili ai processi istallativi, sul loro corretto
utilizzo e sulla loro evoluzione. Si arriverà, attraverso un lavoro
seminariale, quindi, allo studio ed alla formulazione di un progetto completo su tema concordato (con il corso di Regia) che
dovrà necessariamente presentare tutti gli elementi e caratteristiche indispensabili per una attendibile fattibilità.
Bibliografia
• F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, Gius. Laterza & Figli, RomaBari, 1992. • Teatro corpo architettura, a cura di G. Consonni,
Laterza, Bari-Roma, 1998. • Fuori scena, a cura di R. Testa, R.
Grozio, Marsilio Editori, Venezia, 2003.
Guenzi Carlo
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PROGRAMMI 165
1°LIV
1°LIV
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
Alberto Prina
Takashi Shimura
Sintesi del programma
La grande tradizione italiana del design d’arredo si amplia alle moderne
necessità dell’allestimento fieristico,
dei locali del commercio, delle attrezzature e allestimenti museali.
Si è venuta a creare una nuova figura professionale: quella del
progettista di allestimenti e di eventi dove questi ultimi presentano essenziali problemi di scenografia.
Il progettista di allestimenti si è trovato così ad assumere un importante ruolo, soprattutto nel settore fieristico, dovendo essere
in grado di gestire l’intero processo di ideazione, progettazione
e realizzazione.
Il corso si sviluppa partendo da un percorso storico (dai primi
anni del ‘900 fino ai giorni nostri) per arrivare, dopo una investigazione sui principali sistemi di realizzazione, alle recenti
tecniche di comunicazione e di marketing.
La realizzazione di un progetto completo di allestimento che
parte dal brief di progetto e discute le scelte di concept comunicazionale, conclude il corso.
Sulla base delle lezioni di Museografia I e II, si fa eseguire un
progetto (quale ipotesi, idea) per una esposizione permanente
nella Sala di un Museo o Pinacoteca.
Per poter seguire questo corso è necessario avere già frequentato
i corsi di Museografia I e II.
- Il progetto è individuale o di gruppo (in relazione al numero
degli studenti).
- E’ prevista la visita a un Laboratorio museotecnico.
- La progettazione delle vetrine, espositori e la stessa Sala, si basa sullo studio approfondito degli oggetti da esporre in relazione alle necessità di: conservazione, climatizzazione, illuminazione, informazione didascalica.
- Definizione del percorso espositivo e delle vie di fuga in caso di
emergenza e di quanto attiene alla sicurezza.
- Alcuni argomenti del corso sono esemplificati da lavori realizzati dal docente.
Lo scopo del Corso è portare ogni studente alla concreta possibilità di eseguire un progetto realizzabile.
Per il corso di Progettazione di Allestimenti è oggetto di valutazione: l’originalità, l’approfondimento del progetto, il disegno
tecnico e il modo di presentazione, la tempistica del lavoro, la
frequenza al corso.
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166 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI
E TERRITORIALI
Felice Martinelli
PROGETTAZIONE DI SOFTWARE INTERATTIVI
Daniele Suffritti
Il corso, nelle sue diverse articolazioni teorico/laboratoriali, propone una
indagine zigzagante ed un’attenta
lettura dei fondamenti della rappresentazione, materiali e tecniche legati all’esperienza della ricerca artistica
e al suo legame con la committenza pubblica e privata.
Un processo conoscitivo accelerato e rappresentativo che ha come obiettivi:
- l’acquisizione di strumenti utili ad esplorare con curiosità le
ragioni delle forme, i diversi segni e linguaggi delle dinamiche espressive e tipologie strutturali (artista e “collaboratori”,
luogo, opera, committenza);
- sensibilizzare l’allievo alle diverse tematiche, individuando,
con professionalità, risposta ai quesiti posti.
Dal know how introduttivo al metamorfico e non rettilineo carattere del contemporaneo, affinando conoscenza critica e qualità progettuale.
Da verifiche cadenzate ed esercitazioni generalizzate, individuali e/o collettive, a carattere didattico, si perviene gradualmente a progetti ed elaborati personali applicando quanto analizzato in fase teorica.
Finalità ed obbiettivi
La possibilità di accedere ad informazioni relative all’ambiente in cui si
muove un performer o uno spettatore
consente a un artista di realizzare
opere sensibili al loro comportamento fornendo così diversi livelli di interattività. Il corso studia vari
metodi con cui accedere a queste informazioni attraverso sensori di vario genere o tramite riconoscimento ottico e ne propone
metodi di l’elaborazione al fine di realizzare opere interattive.
Metodi
Il programma prevede, con una serie di lezioni laboratoriali, di
fornire gli strumenti necessari all’utilizzo della piattaforma software Max/MSP/Jitter. Saranno studiate alcune tecniche di riconoscimento ottico, analisi e riconoscimento della silhouette, elaborazione video, utilizzo del canale alpha, di apparati MIDI,
ricezione e invio di messaggi MIDI, interazione con Flash MX.
Si analizzeranno i principali sensori disponibili nonché il loro
utilizzo nelle installazioni per dialogare con l’ambiente circostante.
Modalità d’esame
Lo studente è tenuto a sostenere un colloquio attraverso il quale si verifica la conoscenza degli argomenti trattati durante la
didattica svolta e l’autonomo approfondimento acquisito utilizzando la bibliografia via via indicata; inoltre, lo studente presenta gli elaborati che caratterizzano la scena progettuale e relaziona su di un argomento specifico concordato con il docente.
Bibliografia
• G.CELANT, Arti e Architettura, Skira, 2004. • Arte Ambientale. Collezione Gori, U. Alemanni, 1993. • G.CELANT, L’inferno
dell’arte italiana, materiali 1946/64, Costa&Nolan, 1990.
Durante il corso verranno fornite ulteriori e precise indicazioni.
Modalità d’esame
Il colloquio orale sugli argomenti del corso dovrà essere completato con un progetto di tipo interattivo, accompagnato da un
elaborato cartaceo di 10/30 pagine che analizzi il progetto negli aspetti teorico-artistici e ne descriva il progetto tecnologico
motivando le scelte effettuate.
E-mail [email protected]
Bibliografia
Manuali di MAX/MSP/Jitter, dispense fornite durante il corso.
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PROGRAMMI 167
2°LIV
2°LIV
PROGETTAZIONE GRAFICA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
Piero Orsi
Tullio Brunone
Progettazione grafica è la naturale evoluzione del corso di Graphic Design del
primo livello. Durante l’anno verranno
ripresi i metodi di lavoro e approfonditi
gli sviluppi del processo creativo.
Il corso affronta i diversi aspetti della
comunicazione visiva: dalla progettazione e realizzazione di messaggi pubblicitari, di prodotti editoriali, fino ai più recenti procedimenti per la comunicazione d’impresa, il progetto dell’identità
visiva di musei, esposizioni, siti archeologici, luoghi della cultura,
ecc., compresa la grafica di pubblica utilità.
Sono previsti incontri con professionisti del settore.
Questioni teoriche
Gli sviluppi e le articolazioni teoriche
che i nuovi media hanno introdotto
nelle arti visuali a partire dalle prime
esperienze degli anni ‘50. Riferimenti al percorso storico delle tecnologie
e alle esperienze fondamentali. I primi utilizzi della tecnologia
nell’ambito della ricerca artistica. Il rapporto fra arte e sviluppo tecnico, continuità/cambiamento nel rapporto fra arte e tecnologia. L’immagine elettronica contemporanea. Il tempo, la
materia, il segno, la luce nell’immagine digitale. La multimedialità, il rapporto sempre più articolato fra discipline e strumenti operativi. Interattività: la navigazione all’interno dell’opera, l’installazione, il corpo ed i sensi nel coinvolgimento.
L’opera in rete, internet come scenario, il motore internet. Il
controllo totale del progetto.
Bibliografia
Sarà indicata durante il corso.
Laboratorio
Lo sviluppo del progetto sotto l’aspetto tecnico e informatico,
fattibilità. La presentazione del progetto. Schemi e rappresentazioni. La questione dei software e delle applicazioni (Director,
Flash, Final Cut, Premiere, EyesWeb, Softimage, Avid ecc. Scrittura di software, operazioni ibride, le interfacce. Nel primo segmento del corso (aspetto teorico) si affrontano gli aspetti teorici e storici fornendo le informazioni fondamentali per la
conoscenze necessarie in un progetto che preveda l’utilizzo delle tecnologie. II secondo aspetto (il laboratorio) corrisponde
alla fase realizzativa del progetto in tutti gli aspetti essenziali,
riflettendo sulle questioni strettamente legata ai significati, attribuendo notevole importanza al senso del lavoro ed alle giustificazioni teoriche.
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168 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI
Paolo Rosa
Hubert Westkemper
Finalità e obiettivi
II corso affronta i percorsi e le trasformazioni di un’area definibile come
“post-cinematografica”. Lo sviluppo
della cultura digitale, l’introduzione
di nuove tecniche di produzione determinano il formarsi di nuove estetiche e di un diverso rapporto di visione con lo spettatore. Elementi che aprono anche a ricerche orientate verso proiezioni simultanee su più schermi,
alla moltiplicazione e spazializzazione dei contesti narrativi,
all’interattività, alla introduzione di inedite concezioni di montaggio. Inoltre invitano ad una dialettica tra componenti fiction
e non fiction, fra approccio saggistico, documentaristico e narrativo. Tutto alla luce delle esperienze passate e recenti di cinema sperimentale e d’artista, video e ambientazioni d’autore.
La parte teorica del corso rifuarda elementi basi della fisica del suono, della psicoacustica e dell’acustica ambientale per arrivare a comprendere
su quali parametri agire nella creazione di uno spazio virtuale e per simulare movimento. Parallelamente affronteremo il funzionamento dei microfoni e le regole base per la ripresa del suono, il
funzionamento delle casse acustiche e i vari sistemi di diffusione del suono, la teoria e pratica dei sistemi audio 3-D compreso sistemi multicanale e l’audio binaurale.
In forma laboratoriale ci dedicheremo al sound-design, utilizzando un sistema di Hard-Disc Recording con vari plug-in per
registrare, editare ed elaborare musiche, suoni e voci potenzialmente finalizzati a spettacoli, cinema, mostre, musei, istallazioni sonore e/o multimediali, radiodrammi, internet.
Tema di ricerca
Nell’ambito di un’estetica che privilegia la relazione piuttosto
che la forma, il gesto acquisisce una funzione centrale. Ma più
che di gesto dell’artista, oggetto della ricerca sperimentale in altri momenti storici, si parla di gesto dello spettatore. Il gesto
dunque oltre a significare per il suo proporsi visivo, diviene tramite per la valorizzazione di una dimensione tattile. Al senso
lungo della vista si associa il senso corto del gesto; alla percezione si accorpa l’esperienza diretta. Il toccare più che il vedere
produce una responsabilità del fare e nelle tracce che esso deposita c’è il senso della sua conseguenza. Del resto nella logica dei
dispositivi interattivi, lo spettatore è chiamato in causa direttamente e il progettista/artista nel farlo si pone consapevolmente
il problema di determinare comportamenti.
Operatività
Si richiede la progettazione di un’opera che rispetti metodologie e tematica indicata, prodotta con uno dei linguaggi segnalati, tenendo in considerazione i fattori di fattibilità e di sostenibilità necessari alla sua realizzazione finale.
E-mail: [email protected]
Bibliografia
• A. MELUCCI, Passaggio d’epoca, Feltrinelli. • M.CARBONI e P.
MONTANI, Lo stato dell’arte, Laterza. • Arte tra azione e contemplazione, a cura di S.Vassallo e A. di Brino, ETS. • A. BALZOLA e A. M. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti.
• V. VALENTINI, Le pratiche del video e le storie del video, Bulzoni. • C. SINI, J. DERRIDA, STUDIO AZZURRO, Pensare l’arte, Motta.
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PROGRAMMI 169
1°LIV
2°LIV
PSICOLOGIA DELL’ARTE
PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA
Roberto Galeotti
Alessandra Miazza
Parte generale
Nascita della psicologia dell’arte. La
psicologia dell’arte alla luce delle
principali teorie psicologiche: contributi teorici ed empirici. La “misurazione” dell’esperienza estetica: l’estetica informazionale e matematica. L’avanguardia artistica e la
psicologia dell’arte. Sviluppi recenti della psicologia dell’arte: il
modello cognitivista e psicofisiologico dell’esperienza estetica e
le teorie cognitivo-neuronali.
Parte generale
Il corso ha lo scopo di fornire strumenti conoscitivi e di riflessione riguardanti lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dalla nascita all’adolescenza. Particolare accento è posto sul
sistema di relazioni bambino-adulto anche alla luce dei più recenti sviluppi della psicologia e della psicoanalisi. Vengono inoltre privilegiati gli aspetti relativi allo sviluppo delle attività grafiche sia in relazione alla dimensione affettiva che alla maturazione concettuale.
Programma specifico
La metodologia della ricerca artistica. Oggi il metodo non è più
uno strumento per la soluzione pratica dei problemi ma, piuttosto, un insieme di regole di valutazione, ad esempio, della
«razionalità» e dei «limiti» di teorie articolate.
Spesso, anche al solo fine di scandalizzare, sono state evidenziate analogie procedurali fra arti e scienze, nessuno però ha mai
tentato un’approccio storiografico alle teorie artistiche a partire
dalle regole logiche del metodo. Si ignorano quindi le conseguenze - anche puramente teoriche - che potrebbero derivare
dall’applicazione “radicale”, cioè fino alle estreme conseguenze logiche, del metodo alla ricerca artistica. A tale tema è dedicato l’approfondimento del corso.
Bibliografia
• P. Ferraris, Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma,
2004. • S. Lombardo, L’avanguardia difficile, Lithos, Roma,
2004. • U. Neisser, Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, 1976,
Bologna, 1993. • V. Ruggieri, L’esperienza estetica, Armando,
Roma, 1997.
Programma specifico
Prima infanzia. La crescita e lo sviluppo letti all’interno di una
matrice relazionale: il costituirsi di un “grembo psichico” materno, la capacità di contenimento e il bisogno del bambino di
essere “compreso”, l’esperienza di frustrazione e l’emergere del
pensiero, il complesso edipico. Sviluppo del linguaggio e sviluppo cognitivo. Creatività, pensiero divergente e senso di sicurezza.
Fanciullezza. L’età di latenza: la rinuncia al “pensiero magico
onnipotente” e il prevalere della “ragione” sui sentimenti. L’ingresso nella scuola: ansie e aspettative. L’evoluzione della rappresentazione grafica.
Adolescenza. Una “seconda nascita”: la “centralità del corpo” e
l’elaborazione di una nuova immagine di sé, l’ambivalenza e
l’ambiguità rispetto agli oggetti d’amore, la conquista del senso
si sé e l’innamoramento. Il gruppo dei pari e i “riti di passaggio”.
Bibliografia
• S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, A piccoli passi, 1994, Mondadori, Milano. • S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, I bambini sono
cambiati, 1996, Mondadori, Milano. • S.VEGETTI FINZI e A. M. BATTISTIN, L’età incerta, 2000, Mondadori, Milano.
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170 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA
Baharier Haim
Ermeneutica biblica e pensiero ebraico. Per la tradizione ebraica, la Torah
è un testo essenzialmente deittico, in
attesa d’essere interpretato. Pertanto
l’approccio ermeneutico avviene fondandosi tanto sui testi fondamentali
dell’interpretazione ebraica: il Talmud e il Midrash, quanto sugli insegnamenti dei Maestri.
RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
Luca Scacchetti
L’architettura che per definirsi compiutamente, per divenire opera o manufatto reale è necessariamente collettiva, ovvero fatta
da più persone, da più competenze, dal lavoro e dalla fatica di
molti, di fatto viene governata o guidata da un sua prefigurazione grafica, da una sua rappresentazione preventiva.
Tale pre-configurazione è però così esaustiva dell’immagine,
delle funzioni, dello scopo e dei rapporti che l’opera instaurerà
con l’intorno da divenire essa stessa architettura.
Noi tutti osservando una rappresentazione di architettura, la nominiamo come architettura.
E’ solo nella disciplina architettonica che il disegno ha un così
alto valore sostitutivo, tanto da poter nominare esso stesso, il disegno, architettura così come l’edificio finito.
E su questo scambio di significati continui: disegno – progetto architettura costruita - architettura ridisegnata, che svolgeremo
il nostro lavoro, occupandoci principalmente della sovrapposizione iniziale tra disegno e progetto, ovvero del disegno come
rappresentazione preventiva, come prefigurazione di un dopo.
Le prefigurazioni sono progressive, o progrediscono verso una
sempre maggiore definizione e messa a punto delle idee. Ce ne
occuperemo anche attraverso simulazioni progettuali, schizzi,
disegni preliminari, disegni definitivi, disegni esecutivi, dettagli,
modelli e così via.
L’attenzione principale sarà data al disegno manuale o a quella
forma di disegno non mediata da un computer ove il passaggio
pensiero/mano è immediato e privo di filtri.
Cercheremo di lavorare su ogni forma di disegno anche con interventi esterni di architetti ed illustratori e quindi anche con le
forme più contemporanee di renderizzazione.
Obiettivo del corso sarà anche il tentare di ricucire un rapporto
storicamente fondamentale tra architettura ed Accademia di
Belle Arti, ritrovando proprio nel disegno e nella rappresentazione il comune denominatore, l’elemento di rilancio e di connessione interdisciplinare.
Bibliografia
Collana Disegni e Schizzi, Motta Editore:
• LUCA SCACCHETTI, Disegni 1983 - 2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin. • ALESSANDRO ANSELMI, Piano superficie
progetto 2004. • PAOLO PORTOGHESI, Disegni 1949 - 2003. •
ADOLFO NATALINI, Disegni 1976 - 2001. • GAMBETTI & ISOLA,
Schizzi 2001. • CARLO AYMONINO, Disegni 1972 - 1997. • ALDO
ROSSI, Disegni 1990 - 1997. • GUIDO CANELLA, Disegni 1955 2005.
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PROGRAMMI 171
2°LIV
2°LIV
REALTÀ VIRTUALE E PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ
Mario Canali
REGIA
Il corso si propone di mostrare come
le principali scoperte scientifiche del
‘900, ed ancora di più l’introduzione
dell’uso del computer, abbiano non
solo determinato un nuovo modo di
vivere e vedere il mondo, ma aperto
prospettive inedite e prima inimmaginabili alla progettualità
artistica. Dall’immagine di un mondo-orologio dominato da
forze meccaniche e precisi movimenti di corpi incorruttibili, arriveremo, attraverso gli scenari aperti da principi, leggi e teoremi indicati come indeterminazione, relatività, caos, geometria
frattale, complessità, a quell’iridescente e cangiante configurazione-mondo che caratterizza la nostra contemporaneità. Un
mondo dove la deriva di linearità e sequenza rivela i disequilibri intelligenti della vita, aprendo all’arte nuovi scenari immaginativi.
L’approccio teorico, così come la prassi operativa, della regia costituisce da
sempre un riferimento importante nella produzione di eventi estetici che
sanno ricondurre ad un progetto unitario la necessità di utilizzare contemporaneamente linguaggi comunicativi diversi e differenziabili.
Questa caratteristica rende oggi alla funzione registica una particolare consonanza con la produzione estetica della contemporaneità. Infatti, oggi la manipolazione dei linguaggi, dei materiali,
degli ambiti, dei codici, appare il procedere indicato e riconosciuto dell’operare estetico e del suo processo creativo. In questa prospettiva, la regia ridisegna la propria funzione e il suo rapporto
con il mondo delle arti, a cui le nuove tecnologie consentono territori di sperimentazione ampi e di sicuro interesse.
Il corso di regia si propone dunque l’obiettivo di esporre questa
attitudine teorica, metodologica e progettuale, senza eludere la
verifica sperimentale dell’operare concreto.
L’approfondimento delle specificità estetiche, linguistiche e tecniche dei diversi mezzi di espressione come il teatro, il cinema,
la televisione e i nuovi media, ne rappresenterà l’approccio sistemico, al fine di considerarne e sperimentarne le possibilità di
interazione comunicativa nella dimensione estetica oggi riconosciuta come multimedialità o intermedialità.
Una nuova visione del mondo.
L’avvento del computer.
La prospettiva digitale.
Arte e paradigma della complessità.
Bibliografia
Oltre ad avvalersi delle dispense per una comprensione generale
degli argomenti trattati durante il corso, lo studente dovrà scegliere almeno uno tra i seguenti testi:
• JOHN BROCKMANN, La terza cultura - Oltre la rivoluzione
scientifica, Garzanti, 1995. • FRITJOF CAPRA, La rete della vita,
Bur, 1997. • MORRIS MITCHELL WALDROP, Complessità - Uomini
e idee al confine tra ordine e caos, Instar Libri, 2002.
Altri testi, non obbligatori, saranno indicati durante il corso e
serviranno allo studente da riferimento per approfondire eventualmente, a sua scelta, un’area specifica del corso ai fini della
realizzazione del suo progetto.
Internet
Per l’approfondimento di alcuni argomenti consultare i siti:
www.studiocanali.com e www.arcnaut.it
Ezio Cuoghi
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172 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
REGIA
REGIA
Francesco Micheli
Loredana Putignani
«Può esistere il teatro senza spettatori?
Ce ne vuole almeno uno per parlare di
spettacolo. E così non ci rimane che
l’attore e lo spettatore. Possiamo perciò
definire il teatro come “ciò che avviene
tra lo spettatore e l’attore”. Tutto il resto è supplementare - forse necessario, ma supplementare».
JERZY GROTOWSKI
L’obiettivo del corso è orientato in una
prima fase all’analisi della nuova
drammaturgia internazionale della
scena, negli spazi differenziali che lo
spettacolo occupa nella contemporaneità. Dalla decodificazione dell’immagine, allo sviluppo del testo-contesto, nell’acquisizione di essenziali strategie compositive, per l’attivazione di una formazione dello sguardo e nella fondante costituzione di un personale metodo di lavoro del discente; l’impronta digitale che segna
la sottile differenza nell’elaborazione della macchina attoriale.
De-strutturazione, scomposizione dei piani narrativi, sotto-partitura, tecniche corporee e tradizioni attoriali extraeuropee, confluiscono nelle problematiche del rappresentare e nell’indagine
degli elementi che determinano il concetto di regia. Lo studente è coinvolto attivamente nei diversi piani della costruzione scenica, anche nel laboratorio Arte della Performance, connesso
al corso, tenuto appositamente in palcoscenico. Si analizzano i
nuovi modi di concepire le pratiche attoriali-performative, ripercorrendo alcuni fondanti interventi critici del Novecento, negli
innesti delle nuove tecnologie come mezzi elettronici connessi al
corpo. La pre-esistenza dell’attore. Un processo incentrato sul
recupero della spaziatura delle cose, del volume dei corpi e della
voce, per far riemergere il sacro rapporto con lo spazio, nella sua
assolutezza. Il tessuto spaziale nella dimensione sonora e nel
senso della luce, partendo da ciò che teatro non è, ma lo alimenta. Nel Tradi-mento della Tradi-zione, la riflessione è rivolta ai processi di corpo-memoria e alle varie possibilità d’integrazione di linguaggi e comportamenti, in connessione con
alcune esperienze di teatro al presente. Un filo sanguigno da
Shakespeare a Kane, rinvenibile nei Blasted della nuova drammaturgia inglese, così come Sofocle in Beckett, nell’azzeramento della rappresentazione, come un incendiarsi qui ed ora della
Tradizione.
Il corso, nel tentativo di fornire strumenti e stimoli sulla Regia
intesa come Arte dello sguardo, è diviso in tre parti principali.
Sezione storica
Si approfondiscono aspetti della storia dello spettacolo, con particolare riferimento alla fenomenologia del teatro lirico italiano e
alla nascita della regia nel Novecento.
Bibliografia
• COLETTI, Da Monteverdi a Puccini, Einaudi. • JERZY GROTOWSKI, Per un teatro povero, Bulzoni Editore.
Sezione monografica
Elementi di drammaturgia: “L’Orlando Furioso di L. Ariosto
raccontato da I. Calvino”, Oscar Mondadori.
A partire dall’analisi critica del capolavoro letterario del Rinascimento italiano tramite la mediazione di un altro grande
scrittore conterraneo del Novecento, daremo vita a un progetto
scenico che dia spazio, corpo e suono a quelle pagine.
Sezione laboratoriale
Accanto agli ormai consueti “cantieri”, in via di definizione,
con teatri milanesi e non, dedicheremo una parte del corso a
progetti di drammaturgia individuali a partire da un testo non
teatrale (sceneggiature e romanzi). Di seguito l’elenco dei testi
tra cui operare la propria scelta.
Bibliografia
Romanzi: • HARUKI MURAKAMI, La Ragazza dello Sputnik, Einaudi. • AGOTA KRISTOF, La Trilogia della città di K., Einaudi.
Film: • Persona di Ingmar Bergman. • Dogville di Lars Von
Triers.
Le tre sezioni del corso saranno oggetto di verifica in sede d’esame. La frequenza è vivamente consigliata: chi fosse impossibilitato a partecipare è obbligato alla redazione col docente di un
programma apposito.
Bibliografia
La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni.
Videografia, filmati, documentari, interviste.
I cinque sensi del teatro.
Abramovic / Baush / Bene / Bergman / Brook / Barba / Beck /
Beckett / Kantor / Grotowskij / Pasolini / Herzog, / Martone /
Neiwiller / Tarkovskij.
Visioni di Teatro contemporaneo
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PROGRAMMI 173
1°LIV
2°LIV
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURARI
Elisabetta Attorrese
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI
Anna Lucchini
Obiettivi formativi
Fornire agli studenti le basi teoriche della disciplina con una serie di conoscenze inerenti alla conservazione, alla manutenzione, al restauro dei dipinti murali e dotarli dei necessari
strumenti di approfondimento e di aggiornamento, seguirli nell’apprendimento delle tecniche di intervento e nell’acquisizione
delle abilità manuali necessarie.
Pitture murali
Il corso prevede delle lezioni teoriche
e pratiche sul restauro delle pitture
murali.
Gli argomenti trattati sono di seguito
specificati.
- Storia della tecnica pittorica murale ( affresco, pittura a calce,
tempera a uovo e a olio, encausto, encausticazione).
- Cause e processi di deterioramento.
- Indagini diagnostiche.
- Tecniche di conservazione e restauro.
- Teoria di restauro.
- Discussione su alcuni metodi di intervento.
Le esposizione saranno supportate da materiale fotografico.
Le lezioni saranno integrate da visite a Chiese e Musei, cantieri
di restauro.
Programma
Il corso prevede una serie di lezioni teoriche abbinate all’attività pratica di laboratorio e di cantiere sul restauro dei dipinti
murali. Le lezioni teoriche seguiranno il presente programma:
- Storia dei materiali impiegati e delle metodiche adottate nella
tecnica di esecuzione dei dipinti murali attraverso la lettura delle fonti, delle testimonianze documentarie e lo studio dei casi.
- Sistemi di documentazione e schedatura dello stato di fatto di
un’opera e della tecnica esecutiva.
- Il degrado dei materiali: le cause e i processi di deterioramento. Sistemi di identificazione e documentazione.
- Sistemi diagnostici di approfondimento.
- Tecniche di intervento di conservazione, di manutenzione e restauro: sistemi di consolidamento degli intonaci e della pellicola pittorica, di pulitura, di trattamento o rimozione di elementi non idonei, di stuccatura delle lacune e di integrazione con
grandi neutri. Metodi e tecniche per l’integrazione pittorica.
- Esempi di progettazione e realizzazione di restauri di dipinti
murali e stucchi attraverso la video proiezione di documentazioni fotografiche e di indagini diagnostiche.
Le lezioni pratiche si svolgeranno dapprima nei laboratori dell’accademia e prevedono la realizzazione di campioni di tecnica desunti dalla precettistica tecnica e in seguito presso cantieri di restauro di dipinti murali seguiti dalla Soprintendenza
competente. L’approccio alla parte pratica sarà sempre preceduto da un’introduzione teorica finalizzata a rendere più comprensibile la fase operativa.
Bibliografia
Indicazioni particolari sulle sezioni da approfondire, dispense,
fotocopie mirate all’approfondimento delle sezioni trattate saranno fornite agli studenti durante il corso.
Le lezioni pratiche prevedono:
Riproduzione di opere d’arte - disegno a tratto lineare.
Riproduzione di un affresco trecentesco.
Riproduzione di una pittura a calce.
Riproduzione di un graffito.
Selezione cromatica. Astrazione cromatica.
Strappo degli affreschi eseguiti dagli allievi.
Restauro di un affresco strappato ( pulitura, trasporto su supporto rigido, stuccatura, restauro pittorico.
Esperienza in un cantiere di restauro.
Bibliografia
• CENNINO CENNINI, Il Libro dell’Arete o Trattato della pitture, a
cura di Fernando tempesti. • P. Mora, L. MORA, P. PHILIPPOT, La
conservazione delle pitture murali, Editrice Compositori,
1999. • G. BOTTICELLI, Tecnica e Restauro delle pitture murali, Ed. Polistampa, Firenze, 1980. • Tecniche di esecuzione e
materiali costruttivi, Dimos. parte 1°, 1978. Istituto Centrale
per il Restauro. • Fattori di deterioramento. Dimos, parte 11°.
• O. CASAZZA, ll Restauro Pittorico, N. Nardini Ed.
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174 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E TAVOLA
Sacha Julia Maria Adamo
RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI
Il corso di restauro dei dipinti su tela
e tavola riassumerà nel piano delle lezioni teoriche e nelle esercitazioni ed
esperienze pratiche, tutte quelle esperienze che promanano dalla grande
tradizione del Restauro e dalle nuove
intelligenze. Sarà corpo d’indagine l’utilizzo e la pratica sperimentale delle tecniche della tradizione ed il raffronto con le
nuove tecnologie, sia nell’aspetto delle tecniche che in quello dei
materiali. È imprescindibile l’approccio al restauro attraverso
l’analisi della materia di supporto e di manifestazione dell’immagine, la conoscenza delle quali sarà oggetto di analisi in un
ciclo di lezioni propedeutiche in cui, peraltro saranno raffrontate le tecniche artistiche ed i materiali del passato e quelli significativi dell’arte contemporanea, espresso secondo i dettami della
tradizione, (dipinti su tela,tavola, masonite, acrilici, etc.).
Il corso è propedeutico all’acquisizione della capacità di comprendere le
problematiche poste dal restauro di un
manufatto in materiale lapideo delle
linee guida per impostare un progetto
di intervento con la qualità e le modalità richieste dalle competenti Soprintendenze delle basi pratiche
per l’esecuzione, con la guida di un restauratore, di interventi di
conservazione e restauro.
Le lezioni teoriche saranno dedicate ai seguenti argomenti:
- caratteristiche dei materiali lapidei, con particolare attenzione a quelli utilizzati in Lombardia
- tecniche di lavorazione e di lucidatura
- stesure di colore
- tradizionali metodi di protezione della pietra in esterno
- cause di degrado in interno ed in esterno.
- influenza degli inquinanti atmosferici e dei passati interventi
di conservazione
- la pulitura
- la sigillatura e l’integrazione delle lacune
- il consolidamento
- la riconversione della solfatazione
- l’applicazione di protettivi
Saranno effettuati stage su cantieri per sopperire alla mancanza di un laboratorio interno.
Il corso si alternerà in tre aspetti; uno propedeutico di studio sulle tecniche artistiche e sulle principali branche del restauro con
connotazione teorica; un secondo aspetto riguarderà le esercitazioni laboratoriali, sul recupero delle opere ed infine, nei limiti
delle disponibilità tecniche, quello della sperimentazione.
Luciano Formica
Bibliografia
• AA.VV., Restauro del marmo. Opere e problemi, OPD Quaderni dell’Opificio delle pietre dure, 1986 • AA.VV., I colori del
bianco Policromia nella scultura antica, Roma, 2004. • L.
Borgioli, Polimeri di sintesi per la conservazione della pietra,
Padova, 2002.
Saranno fornite inoltre fotocopie di articoli da Atti di congressi e
riviste.
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PROGRAMMI 175
2°LIV
1°LIV
RESTAURO DEI MATERIALI LAPIDEI
RESTAURO DEI METALLI
Augusto Giuffredi
Florence Caillaud
Laboratorio
Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei materiali lapidei
della tradizione itraliana ed in particolare dell’area lombarda.
Di ogni materiale vengono testate le caratteristiche tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione. Parallelamente a questa
fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali il taglio in diretta, la definizione della forma, la levigatura. Particolare attenzione è posta alla conoscenza degli attrezzi e degli strumenti di lavoro. A questa prima parte seguono
simulazioni sia di degrado che di intervento di assemblaggio e
consolidamento.
Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico,
dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi
conservativi.
Programma teorico
Natura e proprietà dei metalli. Metalli antichi e metalli moderni. Tecniche
tradizionali e moderne di lavorazione
dei metalli. Corrosione e deterioramento dei manufatti metallici. Conservazione e restauro dei manufatti metallici
Lezioni teoriche
Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato
nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di
carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei
materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte.
Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in
epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello
provocato da cause antropiche.
Bibliografia
• PETER ROCKWELL, Lavorare la pietra, NIS, Roma,1992. • GIOVANNI AMOROSO, Trattato di scienza della conservazione dei
monumenti, Alinea, 2002.
Programma di dadattica applicata
Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica
della Lombardia, si svolgeranno esercitazioni pratiche di restauro e conservazione su oggetti metallici archeologici.
Sono in corso di organizzazione altre esercitazioni su metalli di
tipologia diversa.
Documentazione
La documentazione viene fornita tramite fotocopie o mail, oppure archiviata sul computer della scuola.
Valutazione multipla
- Esame teoria fine 1° semestre (entro gennaio).
- Valutazione attività laboratoriale.
- Valutazione ricerca personale (data a scelta 1° o 2° sem).
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176 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
RESTAURO DEL LEGNO
Duilio Tanchis
Il Corso di Restauro del Legno dovrà
alternarsi in una serie di lezioni teorico-pratiche che forniscano all’allievo le conoscenze necessarie per poter
affrontare, progettualmente e operativamente, un intervento di restauro
su manufatti artistici che abbiano il legno come supporto, (manufatti lignei policromi) o come materia-immagine (boiserie,
scultura lignea, etc..). Verranno prese in considerazione le opere appartenenti al patrimonio storico, e non sarà trascurata la
produzione dell’arte contemporanea. Si affronteranno le problematiche legate ai nuovi materiali cosi largamente usati e forieri di problematiche complesse e scarsamente indagate.
RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Giovanna Scicolone
Il corso affronta le fondamentali problematiche teoriche, deontologiche e tecnico-metodologiche relative al restauro dell’arte
contemporanea.
Si esplorano le più significative esperienze internazionali a partire dagli anni ‘50, si analizzano le attrezzature specifiche introdotte per le nuove esigenze, si studiano i materiali di origine sintetica - adesivi, consolidanti e protettivi attualmente in uso, con
particolare attenzione alle loro caratteristiche fisico - chimiche,
comportamentali e di degrado ed alla conoscenza di quei meccanismi di presa e di quelle proprietà prestazionali che determinano la capacità di utilizzarli correttamente. Vengono inoltre
studiati i materiali costitutivi dell’arte polimaterica e come si redige un condition report, attraverso lo studio dello stato di conservazione degli elementi costitutivi inusuali per se stessi e nella
loro costruzione eterogenea.
Parte essenziale del corso è l’acquisizione di una peculiare metodologia di progettazione dell’intervento di restauro su materiali di recente produzione, progettazione che deve poter essere
basata su fondamenti scientifici e che non fa riferimento a ricette o procedure tradizionali ripetitive ma si basa sulla corretta impostazione delle fasi di studio preliminari al lavoro pratico.
Infine saranno analizzate le modalità di imballaggio, trasporto
e documentazione finalizzata al restauro così come le nuove figure professionali che si occupano di arte contemporanea.
Bibliografia
I testi di studio, in italiano e inglese, saranno accompagnati anche da un elenco di opere e articoli il cui approfondimento è
consigliato. Si ritiene comunque essenziale la partecipazione alle lezioni, proprio per la specificità dei contenuti che devono introdurre a una particolare metodologia di approccio.
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15-04-2010
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PROGRAMMI 177
2°LIV
2°LIV
RESTAURO DELLA CARTA
RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA
Maria Chiara Palandri
Lorenza Fenzi
Lo scopo del corso è di arrivare alla conoscenza dei materiali cartacei e alle problematiche della loro conservazione. Si articolerà
nei seguenti punti:
- La carta come supporto e strumento nell’Arte Contemporanea.
- Cenni sulle tecnologie di fabbricazione della carta
- Metodi di caratterizzazione dei supporti cartacei
- I processi di degrado (degrado chimico, fisico e biologico)
- Il degrado degli inchiostri e dei pigmenti
- Gli inchiostri ferro gallici
- Introduzione alle metodologie di restauro: disinfezione e disinfestazione, deacidificazione
- Interventi preliminari al restauro
- La scheda di restauro e documentazione
- Test preliminari
- I materiali per il restauro
- Le attrezzature
- I “vecchi restauri”: invecchiamento e rimozione dei nastri adesivi
- I montaggi
- Problematiche particolari: grandi formati, carte trasparenti
- Le nuove metodologie: gli enzimi
Il corso intende affrontare le problematiche relative alla conservazione, manutenzione e restauro del materiale fotografico attraverso un percorso di pratica di laboratorio, che permetta agli
studenti di affrontare progetti ed interventi reali.
Il percorso di laboratorio partirà dalla corretta identificazione
del materiale e delle tecniche fotografiche affrontate, dallo studio dei degradi tipici dei materiali costitutivi e dalla contestualizzazione del fototipo rispetto alla sua provenienza, per arrivare alla stesura di un progetto di conservazione ed intervento che
rispetti la tipicità dell’oggetto fotografia.
Il riferimento costante sarà alle linee guida e normative in uso
a livello internazionale relative alla conservazione e manipolazione del materiale fotografico.
Alla pratica verrà affiancato lo studio teorico della storia delle
tecniche fotografiche, dei criteri di prevenzione e manutenzione, dei corretti parametri ambientali, delle caratteristiche dei
contenitori e degli arredi per la gestione di un fondo fotografico
nelle sue possibili tipologie.
Nel corso del Laboratorio di restauro si procederà alla stesura di
un progetto di restauro che comprenderà tutte le metodologie di
analisi ed intervento:
I progetti vengono svolti in collaborazione con gli altri docenti
per le problematiche inerenti alla documentazione fotografica
e alle analisi di laboratorio.
Scopo del corso è quello di far acquisire allo studente, oltre alle
necessarie capacità e competenze manuali e tecniche, al corretto utilizzo di attrezzatura e materiali, alla capacità di gestione
di uno spazio laboratoriale, una visione d’insieme delle problematiche d’archivio e gli strumenti teorico pratici per la loro risoluzione.
Bibliografia
Testi obbligatori:
• S. BERSELLI L. GASPARINI, L’archivio fotografico, Zanichelli. •
Fotografia Storia e riconoscimento dei procedimenti fotografici, a cura di L. Scaramella, De Luca editore.
Testi consigliati:
• Le vocabulaire technique de la photographie, a cura di A.
Cartier Bresson, Marval. • B. LAVEDRINE, G.P. Gandolfo, S. Monod,
A guide to the preventive conservation of photograph collection, Getty Conservation Institute. • B. LAVEDRINE, (Re)Connaitre et conserver les photographies anciennes, CTHS. • W. CRAWFORD, L’età del collodio, Cesco Capanna. • J. REILLY, Care and
Identification of 19th Centaury Photographic Print, Kodak
Publication. • H. WILHELM, The Permanente and Care of Color
Photograph. Traditional and Digital Color Prints, Colors Negatives, Slides and Motion Pictures, Preservation Publishing
Company.
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15-04-2010
22:43
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178 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
RESTAURO DELLE TERRECOTTE, STUCCHI E GESSI
Augusto Giuffredi
SCENOGRAFIA PER ALTRI INDIRIZZI
Laboratorio
Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei seguenti materiali:
gesso, scagliola, calce aerea (grassello e calce idrata), calce idraulica, cemento. Di ogni legante vengono testate le caratteristiche
tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione.
Parallelamente a questa fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali. Per il gesso i sistemi di formatura, forma persa, a tasselli di argilla e di gesso, stampi in gomma.
Per le calci e il cemento la modellazione in diretta, il colaggio in
stampi il montaggio di elementi prefabbricati. Particolare attenzione È posta alla conoscenza degli attrezzi e degli strumenti di
lavoro. A questa prima parte seguono simulazioni sia di degrado che di intervento di assemblaggio e consolidamento.
Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico,
dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi
conservativi.
1° Parte:
Il quotidiano e le sue notizie saranno
il tema drammaturgico preso in esame, la scelta del luogo e dello spazio
è prevista in uno spazio di cm.1000 x
2000 x 500h, la scelta musicale avrà
per tema il paesaggio sonoro circostante al luogo scelto, amplificato e composto con programmi informatici, sarà necessaria
la presenza di una azione performativa, un modellino in scala
1:20, foto digitali dello stesso e fotocomposizione del lavoro ambientato. Con le foto ricavate dalla nota precedente si dovrà
creare un piccolo video artistico di presentazione con durata
massima di n. 4 minuti, la scelta musicale sarà valutata a seconda della necessità della proposta visiva.
2° Parte:
La drammaturgia di riferimento del progetto multimediale che
prendiamo in considerazione è “Democrazia” di Andrea Balzola. Un progetto interattivo che dialoga con un luogo anonimo
ed essenziale.
La sensibilità di costruire un ambiente, installazione o ambientazione che prevede la possibilità ad un unico attore di dialogare con se stesso e con la sua interfaccia. Un gioco delle parti e il
confronto ritmico di due voci della stessa attrice. Lo sceneggiatore autore dei testi (prof: Andrea Balzola) si confronta con la
proposta visiva e con il progetto - regia seppur virtuale in qualità di co-regista assieme allo studente esecutore e il professore
di riferimento al corso. L’azione performativa quindi ci chiede
un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte
dell’autore - regia e messinscena. Gli studenti che si accingono
a questa proposta devono davvero essere coinvolti e coesi alla
continua e pressante voce del testo che talvolta si modifica alla
necessità dello sviluppo scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto.
Lezioni teoriche
Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato
nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di
carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei
materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte.
Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in
epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello
provocato da cause antropiche.
Bibliografia
• FRANCESCA VALLI, Gessi dell’Accademia di Brera, storia e didattica, in Gipsoteche, realtà e storia a cura di Mario Guderzo,
Atti del convegno internazionale di studi, Possagno, 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura e fonderia, Alinea editrice, Firenze, 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Note
tecniche sui calchi in gesso e sul loro restauro, in Un museo
ritrovato, Litograf, Reggio Emilia, 2005. • SEVERINA RUSSO, La
gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, storia della collezione, Società editrice Apuana, Carrara. • FLORIANA SPALLA, Calchi in gesso e formatura, in Catalogo della Ditta Fumagalli e Dossi, Milano.
Giovanni Bruno
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1°LIV
1°LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Tiziana Campi
Roberto Comotti
Obiettivi formativi e contenuti
Il linguaggio della scenografia, la
figura dello scenografo ed il modo di
progettare cambiano nel tempo, si
adeguano ai nuovi mezzi di comunicazione. Va chiarito che nella progettazione il valore di certi passaggi obbligati e le operazioni utili
ad inquadrare le prime idee, sono fondamentali per formare e
articolare una griglia intellettuale in cui inserire e muovere le
diverse fasi del progetto.
L’attività del corso prevede un iter atto a formare figure in grado
di rispondere a richieste di creatività e professionalità legate
all’attualità. Indispensabile l’acquisizione di una sicura metodologia progettuale, imprescindibile dalla ricerca storico iconografica e dalla elaborazione di un’idea.
I luoghi dello spettacolo saranno studiati nelle loro componenti e nel fondamentale rapporto con luce/colore/immagine.
Saranno analizzati lo spazio nei suoi valori reali e il confronto
tra realtà oggettiva e soggettiva, ovvero con i propri modi di percepire le relazioni.
I progetti previsti saranno impostati seguendo un percorso che
prevede lo studio analitico dei testi e l’individuazione della relazione con suono/tempo/azione/dialoghi/simboli. Ne sarà data
forma attraverso il contenuto ed una personale interpretazione
del taglio registico. L’individuazione di una chiave di lettura
dovrà rispondere non solo ad un atteggiamento razionale e critico ma anche intuitivo e creativo.
Questa scuola di scenografia intende
svolgere durante questo anno accademico un corso che si propone di formare validi progettisti, capaci di affrontare
tutte quelle esperienze e quelle attività
che il settore dello spettacolo richiede.
- Nel primo anno di corso, gli allievi dovranno acquisire la conoscenza del luogo teatrale, la sua evoluzione storica e, con una
serie di esercitazioni, dovranno apprendere la metodologia della progettazione dello spettacolo, che deve essere basata su valide cognizioni tecniche e culturali.
- Nei successivi due anni di corso, il procedimento metodologico
acquisito permetterà agli allievi di sviluppare soluzioni e tecniche di rappresentazione grafica e di visualizzazione di tutte le
forme dello spettacolo. Gli studenti si eserciteranno nella composizione scenografica scegliendo, secondo i loro personali e particolari interessi, tra una serie di testi teatrali indicati dal docente.
Bibliografia
• P. BOSISIO, Teatro dell’occidente, ed. Universitarie di Lettere,
Economie, Diritto, Milano, 1995. • O.G. BROCHET, Storia del teatro, Marsilio. • A. NICOLL, Lo spazio scenico, Bulzoni 1971. •
CHEVALIER - GHEERBRANT, Dizionario dei simboli, Rizzoli. • B.
MELLO, Trattato di scenotecnica, Gorlich, 1962. • P. BROOK, Il
teatro e il suo spazio, Feltrinelli, 1962. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • S. D’AMICO, Storia del teatro drammatico, Garzanti. • F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, Laterza,
1998. • M. MASETTI, La prospettiva scenica e tridimensionale,
Pitagora, Bologna, 2009. • M. LIVIO, La Sezione Aurea, Bur,
2009. • G. DI NAPOLI, Disegnare e crescere, Einaudi, 2004. • G.
DI NAPOLI, Il colore dipinto, Einaudi, 2006.
Bibliografia
Si elencano solo alcuni testi a carattere generale, per testi specifici e monografie si rimanda all’elenco dettagliato che verrà
esposto in aula.
• S. SERIO, Il libro secondo di prospettiva, Parigi, 1545. • N.
SABBATICI, Pratica di fabricar scene e machine ne’ teatri, Ravenna, 1637-38 (ed. a cura di E. Povoledo), Roma 1955. • A. NICOLL, The development of theatre, London 1927 (ediz. it. Lo
spazio scenico, Firenze, 1971). • M. FAGIOLO, La scenografia,
Firenze, 1973. • F. PERELLI, Storia della scenografia, Roma,
2002. • E. POVOLEDO, Scenografia, voce della Enciclopedia Universale dell’Arte, Firenze, 1964.
Per tutti i problemi relativi a centri, correnti, personaggi, autori,
si rimanda all’Enciclopedia dello spettacolo, Roma 1954-62.
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180 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Grazia Maria Manigrasso
Gastone Mariani
Parte generale
Obiettivo del corso e’ quello di acquisire una metodologia progettuale che
consenta, in ogni occasione, di poter
affrontare in modo autonomo e professionale qualsiasi problema inerente l’allestimento scenografico. Si portano a conoscenza gli elementi fondamentali della scenografia e si approfondisce
l’organizzazione prospettico-compositiva governata dalle regole geometriche di prospettiva centrale ed accidentale attraverso
schizzi, bozzetti, modelli e plastici in scala. Si insiste, particolarmente, sulla sperimentazione ed approfondimento di varie
tecniche grafiche, pittoriche e visive per giungere alla personalizzazione di un proprio linguaggio espressivo. Punto stabile e
cardine del corso è, comunque sempre, una approfondita formazione culturale, una seria preparazione progettuale e critica
unite ad un costante impegno e ad una assidua frequenza.
Il corso viene concepito in forma di laboratorio aperto alla progettazione e
alla realizzazione di testi e di tematiche con attinenza allo spettacolo.
Gli argomenti di studio verranno trattati, discussi ed elaborati in modo da
suggerire all’allievo le linee ed i moduli atti a raggiungere una
corretta progettazione scenografica, in cui la documentazione e
l’approfondimento critico non vadano disgiunti da una sollecitazione creativa.
Su questi presupposti di studio e di acquisizione tecnica si intendono porre le basi per una formazione professionale dello
studente procedendo alla stesura dei programmi con occhio attento alle più svariate tecnologie che, nel mondo dello spettacolo, si vanno affermando con incalzante mutevole avvicendamento, dal teatro al cinema alla televisione.
Due elementi verranno comunque fissati a fondamento del corso: in un primo luogo una metodologia critica di progettazione
e sviluppo e, in pari tempo, un impegno costante da parte dello
studente, unito ad un’assidua frequenza delle lezioni.
Si vorrebbe che la metodologia di cui sopra, si affermasse come
risultato di una fusione di acquisizioni culturali e di nozioni
tecniche, supportate dalla necessaria fantasia ed intuizione.
E sarà proprio lo studio delle varie discipline dello spettacolo
che, corredando il corso di scenografia, offrirà allo studente il
bagaglio culturale necessario per un ottimale sviluppo della sua
formazione professionale.
Programma specifico
Analisi ed approfondimento dei problemi inerenti la progettazione scenica nello spazio teatrale ed in quello cinematografico. Analisi delle problematiche nella diverse tipologie d’ambientazione con approfondimento storico, culturale e tecnico.
Realizzazioni scenografiche per il teatro e per il cinema. Sviluppi dei progetti secondo tecniche tradizionali ed in computer
grafica, progettazione 2D e 3D, effetti speciali e spazio virtuale.
Bibliografia
• A. ARTAUD, Il teatro ed il suo doppio, Einaudi. • D. BABLET, La
scena e l’immagine. • J. BECK, La vita del teatro, Einaudi. •
P. BROOK, Il teatro ed il suo spazio, Feltrinelli. • V. MARCHI, Scenotecnica, scenografia, (Enc.Treccani). • F. MAROTTI, Lo spazio scenico, Bulzoni. • C. METZ, Linguaggio e cinema, Bompiani. • A. PAGLIARO, Il disegno dello spazio scenico, Hoepli •
G. RICHELLI, L’orizzonte della scena nei teatri, Hoepli. • J. SVOBODA, I segreti dello spazio teatrale, UBU Libri.
In questo senso non ci saranno preclusioni di sorta ed il programma didattico spazierà dall’indagine sulle origini e sulle
forme acquisite dalla tradizione fino ai risultati della più stimolante sperimentazione.
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1°LIV
1°LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Enrico Mulazzani
Emiliano Viscardi
Laboratorio di progettazione e composizione scenografica.
Per consentire agli studenti del triennio di raggiungere una conoscenza
globale della progettazione scenografica tale da permettere loro una certa
attività professionale e possedere gli strumenti necessari per scegliere eventualmente la specializzazione nel biennio successivo,
intendo suddividere i contenuti secondo questa scansione temporale: i primi due anni, essendo propedeutici, saranno dedicati allo studio dello spazio teatrale fornendo agli studenti gli
strumenti tecnici di base. Si affronteranno poi la progettazione
lirica e televisiva con visite a teatri e studi.
Durante il terzo anno, affinché gli studenti abbiano un quadro
più vasto della scenografia in tutte le sue sfaccettature, si passerà alla progettazione di spot televisivi, sfilate di moda e di tutti
gli eventi che potranno rivelarsi utili agli obiettivi prefissati.
Terminati i tre anni lo studente avrà una preparazione di base
sufficiente in uno specifico settore che dovrà poi approfondire
nel biennio di specializzazione.
Indirizzo Video-Cinema
Parte generale
Il corso considererà la complementarità di due metodologie, analitica e
sintetica, fondendole ed integrandole
in varia misura, per giungere alla formazione dello scenografo come figura poliedrica, non solo capace di pensiero creativo – estetico, ma dotato di sicure competenze tecniche, applicative, cognitive e logistiche. Una figura
dotata di abilità progettuali idonee all’allestimento teatrale, televisivo e cinematografico, ma anche utili alla realizzazione di
mostre; musei ed altri tipi di presentazione visiva; garante dell’evento visivo ed estetico, della comunità e delle corrispondenze
fra scena e oggetto, spazio ed attore, parola, gesto, movimento.
Primo anno
Corso di preparazione al progetto scenografico:
Progettazione di un impianto scenografico a tema: (scenafissa). YUKIO MISHIMA “Madame De Sade”
Secondo anno
Esercitazioni propedeutiche alla progettazione scenografica per
la televisione. Progettazione per un Varietà televisivo
Terzo anno
Progetto per produzione cinematografica in teatro di posa e in
esterno:
Giorgio Strelher “I Mémoire di Carlo Goldoni”.
Bibliografia
- Primo anno. • G. RICHELLI, La rappresentazione prospettica
e il progetto scenografico, 1999. • B. MELLO, Trattato di scenotecnica, Gorlich. • A PAGLIANO, Il disegno dello spazio scenico.
Prospettive illusorie ed effetti luminosi nella scenografia teatrale, Hoepli, 2002.
- Secondo anno. • AA.VV., Fare la televisione oggi. Tecniche
produzione, Lupetti, 1996. • V. DEL PRATO, Manuale di Scenografia. Cinema, televisione, teatro, NIS, 1990. • NIGRI-CARBONE, Cappellini e Licheri, Kappa.
- Terzo anno. • R. NEPOTI, L’illusione filmica, Manuale di fil-
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182 PROGRAMMI
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2°LIV
SCENOGRAFIA PER IL CINEMA E LA TV
SCENOGRAFIA TEATRALE
Armando Nobili
Antonio Mastromattei
Composizione scenografica per la televisione.
Spazi - esigenze - regole della scenografia televisiva. Gli studi. L’esterno. I
grandi eventi.
Vincoli nella progettazione della scenografia (condizionamento imposto dallo spazio disponibile
alla scenografia dei diversi programmi).
Studio della scenografia per un programma definito.
Studio della scenografia per un programma scelto.
Bozzetto - modellino - elaborati tecnici (pianta rapporto 1:50 alzati e sezioni rapporto 1:20). Capitolato e preventivo.
Incontri con professionisti nel campo della TV (registi, direttori
della fotografia, scenografi, autori ecc.).
Sopraluoghi in studi usati per la realizzazione di programmi
TV. Sopraluoghi in ditte che lavorano alla realizzazione di scenografie televisive.
Tecniche, materiali e tempi di realizzazione. Critica di lavori TV
esistenti ed attualmente in onda. Aspetti tecnici ed artistici.
Nel primo anno del biennio si affronteranno cinque temi scenografici. Un tema si svilupperà durante la realizzazione del lavoro interdisciplinare “Orlando Furioso”. Gli altri quattro temi
fanno invece parte del normale corso. La scelta dei testi e delle
partiture è programmata in modo da coprire i vari generi teatrali (prosa, lirica, operetta, musical, balletto).
Partendo dal presupposto che l’obiettivo principale del biennio
sia quello di informare lo studente di quelle che sono le regole
ed i vincoli della professione, mi è sembrato indispensabile legare ogni lavoro ad un preciso luogo teatrale:
il teatro greco-romano, i teatri della II metà del ‘500, i teatri
della I metà del ‘600 i teatri del Settecento e dell’Ottocento il
teatro moderno i grandi spazi all’aperto – arene e stadi.
Gli accoppiamenti in contrasto o in simbiosi sono:
- “Aspettando Godot” o “Finale di Partita” di S. Beckett. Luogo: teatro greco o romano, Olimpico di Vicenza, teatro di Sabbioneta, teatro Farnese di Parma.
- “Don Giovanni” di W. A. Mozart o “Barbiere di Siviglia” di
G. Rossini. Luogo: un teatro italiano settecentesco o ottocentesco con palcoscenico non ristrutturato.
- Operetta o Musical (titoli da concordare). Luogo: teatro degli
Arcimboldi, Regio di Torino.
- “Aida” di G. Verdi o Turandot di G. Puccini. Luogo: Arena di
Verona, stadio.
Ogni studente potrà scegliere un titolo ed un luogo teatrale tra
quelli proposti.
In parallelo con il lavoro di progettazione è prevista un’attività
di ricerca e informazione: analisi dei materiali e delle tecniche
realizzative; rapporto con il regista e con le altre professionalità
presenti nella formazione di uno spettacolo. A supporto dell’approfondimento di questi temi si organizzeranno incontri con
vari operatori presenti nel mondo del teatro.
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PROGRAMMI 183
1°LIV
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SCENOTECNICA
SCENOTECNICA
Filippo De Filippi
Angelo Lodi
Il corso si basa sulla scenotecnica teatrale di base intesa come tecnica e teoria nell’uso di materiali e strutture,
all’interno del teatro e spazi similari
Il corso è semestrale ed è strutturato
in tre fasi laboratoriali correlate da lezioni teoriche frontali dove verrà analizzato l’ambito della materia all’interno dell’ambito teatrale.
Scenotecnica accompagna il progetto
scenografico fin dagli inizi della storia del teatro.
Negli anni immediatamente precedenti il 1500, in Italia attori dilettanti rappresentavano commedie classiche su scene decorate con tende dipinte, su nudi palchi nelle
piazze dei mercati o nelle sale dei palazzi nobiliari.
Alla fine del ‘500 gli spettatori paganti avrebbero assistito a spettacoli in cui le scene riccamente dipinte cambiavano in continuazione, illuminate con luci colorate e con macchinismi teatrali stupefacenti. Così, nel corso di un solo secolo, grazie alla
scenotecnica, il teatro passava dal mondo medievale al mondo
moderno.
Fase 1.
Rilevo architettonico in scala 1:20 di ambiti architettonici composto da piante, sezioni, prospetti e particolari, se necessari, in
scala adeguata. Possibilità di lavoro in gruppo.
Fase 2.
Prospettiva architettonica centrale da allestire all’interno di uno
spazio teatrale generico con argomento il rilievo architettonico
della I fase, scala 1:20. Lavoro singolo.
Fase 3.
Modello in scala 1:20 della prospettiva eseguita nella II fase in
materiale tipo cartoncino monocromatico o a scelta dello studente. Lavoro singolo.
Verrà tenuto anche un corso propedeutico per l’utilizzo di Autocad per poter eseguire i disegni richiesti tramite computer all’interno delle ore a disposizione.
Lo scopo del corso consiste nell’affiancare gli allievi durante il
progetto scenografico, approfondendo la conoscenza degli elementi fondamentali che consentono di rendere realizzabile
un’idea di scena. La scenografia è una scienza esatta e risponde a regole di architettura e matematica senza le quali non si
regge. Per ben comprendere questo, oltre alle lezioni teoriche
sarà necessario mostrare agli allievi le fasi successive al progetto scenografico preparato in studio, e cioè la sua realizzazione
pratica. A tale scopo faremo una serie di lezioni dove verrà mostrato il mondo dei laboratori dove vengono realizzate le scene
per il teatro.
La proiezione di diapositive e filmati, la visione di campionature e cataloghi di materiali e la testimonianza diretta di professionisti del settore, aiuteranno gli allievi a meglio comprendere
che il progetto scenografico non è fine a se stesso ma deve essere pensato per essere realizzato, messo in opera e per questo passare per le mani di numerosi professionisti di varie discipline.
Per approfondire questo concetto, che è l’argomento portante
del corso, serviranno alcune visite in veri laboratori scenografici e in spazi destinati ad accogliere il progetto, quali, palcoscenico di teatro, ecc.
Parallelamente, procederemo ad una analisi dei progetti degli
allievi, visti sempre sotto l’ottica della fattibilità e non del lato
artistico.
Per concludere il percorso didattico, ciascun progetto analizzato dovrà essere accompagnato dai disegni esecutivi degli elementi scenici, campionatura dei materiali delle varie superfici,
eventuali elementi tecnologici da inserire nella scena e eventuali particolari decorativi e pittorici.
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184 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
SCENOTECNICA
SCENOTECNICA
Alessandra Picchi
Elena Amadio
Questo corso di scenotecnica si propone di stimolare negli studenti il desiderio di sperimentazione e di ricerca
volti a sviluppare nuove espressioni
scenografiche. Il corso sarà diviso in
due parti: lezioni teorico/pratiche e
Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo
sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare un proprio progetto o di un altro
scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire
e immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica,
saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo
senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per
gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua
parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica,
una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso.
Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte
teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti
della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le
modalità di assemblaggio. La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte.
1) La realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche
raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica.
2) Redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso
di scenografia.
3) Sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento completo.
Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che
nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame finale.
analisi dei progetti
Lezioni teorico/pratiche
Si intende impostare questa parte su 3 punti cardine:
Lezioni teoriche sui vari materiali (Power Point)
Esposizione sulla cattedra di materiali vari da “toccare con mano”
Visite nei laboratori di realizzazioni scenografiche (falegnamerie, carpenterie,tappezzerie….)
Lezioni teoriche sulla luce indiretta (inserita nella scenografia)
Esempi con immagini di applicazioni scenografiche (Power
Point)
Esempi pratici di reazione dei materiali alla luce
Eventuale lezione in compresenza con professore di Light Design sulla luce diretta ed indiretta e suo effetto sulla scenografia.
Visita negli studi televisivi con presenza del Direttore della Fotografia
Analisi dello spazio.
Esempi di scenografie televisive (Power Point) ed analisi delle
varie problematiche legate allo spazio
Visite nei vari studi televisivi per analisi di spazi diversi.
Analisi dei progetti
Affiancando gli studenti nel progetto scenografico cercheremo
di fornire tutti gli strumenti tecnici utili a sviluppare un personale linguaggio espressivo: seguiremo una metodologia che,
partendo dal disegno tecnico approderà a delle scelte precise di
utilizzo di determinati materiali.
Questa parte del corso si svolgerà in assoluta sinergia con il docente di scenografia televisiva e di scenografia cinematografica.
Si prenderanno in considerazione i singoli progetti che gli studenti decideranno di realizzare con i professori sopracitati e si
analizzeranno nella parte caratterizzata da questo corso.
[email protected]
Bibliografia
La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni
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1°LIV
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SCRITTURA CREATIVA
SCRITTURA CREATIVA
Angela Occhipinti
Davide Pinardi
Scrittura creativa - il libro d’artista.
“Il libro come campo di sperimentazione”. Libro - contenitore, libro - oggetto, libro - opera, libro - calcografico - litografico - xilografico.
Parola e immagine unico luogo: la
percezione acustica diventa scrittura e la percezione ottica diventa disegno che si fondono per costruire un libro che a volte diventa oggetto-scultura con un rapporto quasi fisico nel codificare in altro modo i termini della comunicazione. Lettere
alfabetiche, ideogrammi, corsivi, immagini, geroglifici vengono
combinati in modo da scuotere il linguaggio e la lettura d’uso
abituale, così da raddoppiare l’intensità del messaggio e ribaltare i significati. Alle immagini vengono accostate scritte a volte
con sapore di contrasto, come stimolo per chi guarda. La “poesia e scrittura visuale”, dove i segni che significano se stessi e rimandano ad altro da sé, permette interpretazioni mutevoli e diventa suggerimento per la creatività dei giovani studenti.
Il libro d’artista ha alle spalle una lunga storia e le sue radici fioriscono con intensa evidenza nel periodo del primo Novecento,
soprattutto nelle avanguardie storiche. La sua nascita, pur nella
scia delle esperienze delle avanguardie storiche europee d’inizio
secolo, è fatta risalire all’inizio degli anni Sessanta. Come oggetto d’arte, spesso mantiene l’aspetto tradizionale, ma cambia la
struttura e la funzione. Il testo è inteso come possibilità di trasmissione del pensiero e il segno-scrittura si svuota di ogni valore simbolico e vive diverse realtà e differenti dimensioni. Le pagine stampate con testo-segni, immagini, colori e forme del libro
d’artista diventano un viaggio attraverso l’arte: è un raccontato
che racchiude il pensare, guardare, narrare e conservare.
Il libro d’artista quasi sempre circola attraverso i canali di distribuzione di massa e raggiunge un pubblico più vasto, annullando ogni idea aristocratica dell’opera d’arte. Gli artisti hanno utilizzato questo mezzo come autonoma opera d’arte e
hanno modificato e contaminato la tradizionale struttura del
libro che ha cominciato a vivere in simbiosi con gli orientamenti della pittura, della scultura e delle tecniche incisorie in
tutte le loro evoluzioni. E’ un genere espressivo indipendente
che da sempre attrae gli artisti più significativi dell’avanguardia internazionale come Man Ray, Marcel Duchamp, Andy Warhol, Munari, Isgrò, Lam, Tilson, ecc.. i quali anche attraverso
questo mezzo hanno segnato capitoli fondamentali nel percorso dell’arte contemporanea.
Durante le fasi del corso sarà data una bibliografia adeguata secondo le necessità individuale dello studente.
Nel corso si tratteranno alcune delle
regole essenziali e delle metodiche di
base che facilitano la realizzazione di
un’opera di scrittura narrativa (anche in una prospettiva multimediale). Per “opere di scrittura narrativa”
s’intendono le forme testuali più varie: romanzi, racconti, soggetti cinematografici, fumetti, copioni teatrali o sceneggiature.
Così pure- per certi aspetti- articoli, relazioni, saggi, discorsi e
progetti che puntano a costruire messaggi con elementi di
“universalità”. Si evidenzierà quale sia l’elemento fondante di
ogni testo narrativo: il suo collocarsi all’interno di un mondo
compiutamente rappresentato. E come, per rappresentare tale
mondo, si debba costruirlo (se si tratta di fiction) o ricostruirlo
(se si tratta di un mondo reale) nelle sue articolazioni principali: il topos (i suoi luoghi) il logos (i suoi linguaggi) l’ethos (i
suoi valori collettivi) l’epos (la sua memoria) il genos (i suoi legami interni) il telos (le finalità autopercepite) il chronos (il
suo essere nel tempo). Si mostrerà come ogni storia, individuale e collettiva, prima ancora di venir compiutamente ideata e
poi sceneggiata debba essere necessariamente collocata in quello specifico mondo che la contiene e la giustifica.
Bibliografia
• F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche, ed. varie
• D. Pinardi, Il mondo narrativo, Lindau 2006. • C.T. Altan,
Gli Italiani in Europa, Mulino 1999.
Due testi a scelta:
• AA.VV., Il grande manuale di scrittura creativa, Editrice Nord,
1999. • S. CHATMAN, Storia e discorso, Saggiatore, 2003. • C. VOGLER, Il Viaggio dell’eroe, Audino 1999. • V. J. PROPP, Morfologia
della fiaba, Einaudi 2000. • L. FORLAI, A. BRUNI, Come raccontare una grande storia, Audino. 1996. • R. MC KEE, Story,
International Forum Roma, 2000. • S. CHATMAN, Storia e discorso, Saggiatore, 2003.
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186 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
SCULTURA
SCULTURA
Guido Lodigiani
Giampiero Moioli
Parte generale
Scultura “corpo d’amore”.
Lo studente è posto di fronte alla realtà con il compito di disegnare, modellare e scolpire secondo il proprio
intendimento. Un percorso artistico
di valore ha origine nello studio della storia della scultura e nella visione diretta delle opere ma si arricchisce particolarmente
nell’analisi critica dei risultati attualmente raggiunti dalle
molteplici espressioni delle arti. Quanto uno vive, penetra
nell’animo e talvolta torna in superficie anche in forme originali. Sono previsti i seguenti laboratori: a – disegno da scultore. b – pratiche del mestiere dello scultore. c – poetica e progetto. Lo studente, che avrà acquisito i crediti di frequenza
necessari per iscriversi all’esame e avrà predisposto una sintetica relazione di progetto con immagini (cartaceo e CD), tenendo conto del programma specifico, presenterà in sede d’esame
gli elaborati prodotti nei laboratori (disegno, pratiche, poetica)
ed esporrà i contenuti del proprio percorso artistico, anche in riferimento ad opportune ricerche bibliografiche.
Il corso si sviluppa in due parti complementari: le lezioni frontali e il laboratorio progettuale e/o plastico.
Nelle lezioni teoriche si affronta lo studio delle metodologie di artisti contemporanei.
Nel laboratorio lo studente progetta e realizza un oggetto plastico tridimensionale; negli incontri e nelle discussioni con il docente vengono approfondite le idee e fornite le indicazioni per lo
svolgimento laboratoriale.
Programma specifico
L’ identità – creazione artistica come testimonianza.
Bibliografia
• D. LAJOLO, A Floriano Bodini, uomo e scultore in A.A.V.V., Bodini Zigaina per un amico, Montrasio Arte, Milano, 2004. • A.A.V.V.,
Due Secoli di Scultura - La Città di Brera, Fabbri, Milano, 1995.
• H. MOORE, Sulla Scultura, Abscondita, Milano, 2002. • E. BIANCHI, La differenza cristiana, Einaudi, Torino, 2006. • J. CLAIR, La
responsabilità dell’artista, U. Allemandi, Torino, 1998. • M. HEIDEGGER, Corpo e Spazio, Il nuovo melangolo, Genova, 2000. • C.
PIROVANO, Disegno e Scultura nell’ arte italiana del XX° secolo,
Società La Permanente, Milano, 1994. • R. KRAUSS, Passaggi, B.
Mondadori, Milano, 1998. • G. TESTORI, La cenere e la carne, Le
lettere, Firenze, 2002. • M. AUGÈ, Non luoghi, Elèuthera, Milano,
1993. • L. PERELLI, Public Art, F. Angeli, Milano, 2006.
Lezioni teoriche.
Il corso sarà incentrato sui rapporti fra la tridimensionalità concreta e virtuale e sugli effetti di questo rapporto sulla progettazione artistica e scultorea.
Si partirà dai materiali e dalle tecniche tradizionali per arrivare alle forme espressive e progettuali contemporanee.
- I materiali tradizionali: terracotta, gesso cemento e gessi ceramici, metalli.
- I materiali contemporanei: plastiche, schiume e poliuretani;
laser led e fibre ottiche.
- Il processo progettuale: lo spazio della scultura, la progettazione e le tecniche di modellazione tridimensionale digitale.
Lo sviluppo di programmi di modellazione tridimensionale sofisticati e open source come Blender favorisce sempre più le possibilità di espressione creativa e artistica e quelle di comunicazione multimediale e porta a un passaggio diretto dalla progettazione alla realizzazione dell’opera. Dal punto di vista progettuale
Blender è essenziale sia per le sue possibilità di espressione diretta e di espansione della creatività artistica sia come veicolo per
entrare in altre dimensioni tridimensionali: nei mondi virtuali o
progetti in via di sviluppo come Project Wonderland, in quelli
della fisica simulata e dell’interattività. L’obiettivo è quello di
evidenziare i contatti fra virtuale e reale nel processo di progettazione; un interscambio fra mondi che apre la strada a nuove interpretazioni della tridimensionalità scultorea e architettonica e
a nuove figure professionali.
Bibliografia
• MARIO GEROSA, Rinascimento virtuale, Roma, 2008. • JOHN
BEARDSLEY, Earthworks and beyond, New York, 2006. • AMY
DEMPSEY, Destination art, London, 2006.
www.blender.org www.albertiniemoioli.it
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PROGRAMMI 187
1°LIV
1°LIV
SCULTURA
SCULTURA
Vito Bucciarelli supplente Vittorio Corsini
Stefania Albertini
Parte generale
Il Novecento è stato il secolo dallo
Sguardo Lungo, una Tecnica che ha
mirato a realizzare una visione Globalizzante, Unitaria, del Fuori e dal di
Fuori .
Uno Sguardo che pone la sua messa a fuoco in uno - Spazio
Iperbolico - a dodici miliardi di anni luce. Spazio dove la Scienza ha posto in questo fine inizio secolo, l’origine dell’Universo e
della materia. Differentemente dai miti antichi che pongono
nella ciclicità e nelle distanze durevoli e mutevoli l’apparizione
della figura,la Tecnica in quest’epoca, ha prodotto nell’unità del
Tempo Reale l’immagine e il suo apparire. Il corso è strutturato
come Laboratorio Multitecnico, intendendo per “Tecnica sia
l’universo dei mezzi (tecnologie) che nel loro insieme compongono l’apparato tecnico, sia la razionalità che presiede al loro
impiego in termini di funzionalità ed efficienza”.(U Galimberti,
Psiche e Techne) Chiarito storicamente che la scultura non è solo l’arte e la tecnica dello scolpire, e che etimologicamente l’Arte e “Tèkhené” sono la stessa realtà, possiamo fondare paradossalmente una nuova “Certezza”: Tutte le Tecniche sono la
Scultura.Da qui la necessità di pensare un modello di laboratorio che sviluppa, la conoscenza della “MATERIA”, il suo rapporto con il linguaggio Tecnologico, Meccanico, Elettronico,con i
loro strumenti e con l’attuale ricerca artistica. I materiali, scelti
attraverso lo studio e una riflessione critica sull’ importanza del
loro utilizzo,nelle esperienze dell’Arte del Novecento, saranno
oggetto di esercitazioni per gli studenti. Lo studio diretto sul corpo “ modello” consente di approdare alla conoscenza del corpo
sensoriale, e sottolineare la differenza tra l’ oggetto inanimato e
il corpo organico vivente.
Parte generale
Il corso privilegia l’idea di una specificità della scultura intesa come arte
che più delle altre manifesta una sua
materialità e spazialità ma anche
una flessibilità operativa fuori dai
contesti tradizionali della disciplina.
Dalla comprensione dei procedimenti tecnici si arriverà a quella del linguaggio dei materiali e delle loro proprietà sensoriali
come momento di precisazione dell’ espressività dell’artista e
come possibilità di liberare la scultura dal suo peso materiale
verso la leggerezza della creatività e del libero pensiero.
Modalità d’esame
Una conversazione sulla ricerca fatta e sul lavoro presentato.
Bibliografia
La Bibliografia sarà data durante le lezioni teoriche.
Programma specifico
Il corso è articolato in 3 momenti fra loro complementari: teoria, laboratorio, revisioni.
Attraverso una serie di lezioni teoriche con proiezioni di immagini e video verranno evidenziati i percorsi metodologici e progettuali di alcuni artisti e analizzate tecnologie e tipologie di alcuni materiali, da quelli tradizionali ai nuovi materiali plastici.
Durante l’anno verranno organizzati alcuni “Quick Lab”: i laboratori - attraverso materiali e temi sempre diversi proposti dal
docente in modo estemporaneo - indirizzeranno l’allievo verso
la realizzazione di elaborati spontanei per spazi flessibili ed elastici e tesi a privilegiare l’intuizione artistica immediata.
Tale idea si contrappone al lento processo progettuale.
Bibliografia e DVD
• CECILIA CECCHINI, Plastiche: I materiali del possibile, Alinea
editrice, Firenze, 2004. • MIKE ASHBY, KARA JOHNSON, Materiali e
Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005. • ANDY GOLDSWORTHY, Rivers and Tides, absolute Medien, dvd.
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1°LIV
TECNICHE DELLA SCULTURA
SCULTURA
Carmelo Zullo
Alessandra Porfidia
Il corso si propone di preparare lo
studente alle conoscenze specifiche
dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è
complementare al corso fondamentale di scultura.
Cos’è scultura oggi? Attraverso quali
specificità - di ambito, di linguaggio,
di forme - è possibile connotarla? Ha
una propria identità che la rende riconoscibile e distinguibile dagli altri
linguaggi in cui si declina l’arte?
Il corso esplorerà alcune risposte a queste domande.
Metodologicamente, il corso parte dalle esperienze più classiche
per indagare successivamente le nuove forme ed i nuovi linguaggi che nel corso del tempo hanno connotato l’opera degli
artisti più recenti.
La materia ha costituito uno degli orizzonti fondamentali della
scultura contemporanea: si è scoperta direttamente in essa
l’espressività poetica, ma oggi l’uso di nuove processualità e
nuove tecnologie ha favorito uno sguardo ancora più illimitato
e aperto per la scultura.
Il rapporto dialettico e di sinergia con la Forma e con lo Spazio
resta tuttavia condizione determinante e imprescindibile in
questa declinazione dell’arte.
Nelle lezioni teoriche saranno trattati temi come:
- La percezione: percezione visiva e percezione tattile, sensorialità.
- Il concetto di relazione.
- La poetica della materia: dalle materie plastiche alla materia
elettronica.
- La tecnica e il modo.
- La stabilità e il moto, lo spazio e l’ambiente, l’interno e l’esterno.
- La forma e il tempo.
- La creazione e la distruzione.
Ma anche temi come l’identità ed il ruolo dell’artista, la passione, il sentire, il mercato, la banalità, la comunicazione, il senso,
ecc.
Gli allievi saranno coinvolti in progetti finalizzati, individuali o
di gruppo: mostre, concorsi e simposi pratici e teorici a tema.
Fasi operative principali
- Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire.
- Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea.
- Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro.
- Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione.
- Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai materiali utilizzati nel nostro tempo.
Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e materiali rispondenti all’idea progettuale precedentemente concordata con il docente.
Modalità d’esame
Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un
colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie
tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta.
Bibliografia:
• PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura (tecniche-materiali-realizzazioni). • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli. • ADRIANA
BAGLIONI, Nuovi materiali leggeri per l’architettura. • FRANCESCO
DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea.
Bibliografia
• ROSALIND KRAUSS, Passaggi - Storia della scultura da Rodin
alla Land Art, Bruno Mondadori, Milano 1998. • YVES-ALAIN
BOIS, ROSALIND KRAUSS, L’informe, Bruno Mondadori, Milano
2003. • MARIO PERNIOLA, Del sentire, Einaudi, Torino 1991.
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1°LIV
1°LIV
SCULTURA
SCULTURA
Roberto Rocchi
Filippo Scimeca
Il contemporaneo dell’arte è oggi un mondo complesso dove
l’interazione tra i molteplici linguaggi, le contaminazioni socio-culturali, e l’uso di nuove tecnologie, portano la scultura ad
oltrepassare quel limen di tradizione che l’hanno originata. Il
corso dovrà essere uno strumento di indagine con riflessioni su
cosa è la scultura contemporanea? come si manifesta nelle sue
diversità? Nella parte iniziale della didattica si affronterà tutto
ciò che è il processo tecnico-artistico-laboratoriale basilare in
tutte le sue diverse metodologie operative per arrivare a un indagine sui linguaggi contemporanei nelle sue molteplici rappresentazioni linguistiche.
Si affronteranno temi come la figura nel suo processo evolutivo
- l’oggetto scolpito o modellato - la materia nella sua bellezza
intrinseca - l’opera in relazione allo spazio - l’opera creata attraverso la forma - l’opera creata attraverso il concetto - il desiderio dell’artista.
Saranno indispensabili esperienze esterne, nello specifico visite
a poli museali e laboratori artistici che permettano una più approfondita formazione su tutto ciò che è arte oggi.
L’insegnamento non può essere tradotto in formule predeterminate, essendo chiaro che qualsiasi modo di
operare è continuamente soggetto ad
una reinvenzione, di opera in opera,
di momento in momento: è un “fare
inventando il modo di fare”. Lo studente sarà quindi indirizzato verso un tipo di professionalità che prevede un costante impegno progettuale, finalizzato a studiare e definire la spiritualità e l’estetica di una forma e i rapporti che legano l’intervento
dello scultore allo spazio-ambiente cui si riferisce. Gli esercizi
hanno lo scopo di distogliere l’allievo dalla pratica di ripetizioni manieristiche di schemi e stereotipi guidandolo a un esame
analitico e particolareggiato della realtà, attraverso il quale gli
sarà gradualmente possibile trovare personali metodi di approccio con i problemi della forma e dello spazio. I soggetti, le tecniche operative e i materiali sono liberi e stabiliti di volta in volta dal docente del corso perché lo studente, in piena ed assoluta
libertà, possa crescere nel cammino dell’arte e sviluppare le proprie idee ricercando la propria via nella scultura contemporanea. Il corso mira inoltre alla crescita progettuale-realizzativa
dove vengono analizzati e sensibilizzati i problemi tecnico-percettivi, l’estetica delle forme e l’equilibrio delle masse nello spazio. Sarà puntualizzata la storia della scultura con particolare
attenzione alle forme moderne e contemporanee. Infine, coadiuvato da personalità del mondo della cultura e dell’arte, saranno approfonditi, con conferenze, proiezioni di diapositive,
visite a mostre e viaggi culturali, i momenti artistici più significativi del nostro tempo.
Bibliografia
• RUDOLF WITTKOWER, La scultura raccontata da Rudolf Wittkower dall’antichità al novecento, Einaudi. • MARIO DE MICHELI, La scultura del novecento, UTET. • MASSIMO MODICA, Che
cosa è l’estetica?, Editori riuniti.
Bibliografia
• C. MALTESE, Le tecniche artistiche, Mursia. • E. H. GOMBRICH,
Arte percezione e realtà, Einaudi. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • M. JAMMER, Storia del concetto di
spazio, Feltrinelli.
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2°LIV
SCULTURA
SEMIOLOGIA DEL CORPO
Paolo Gallerani
Nicolé Gravier
I contenuti disciplinari del corso riguardano teorie e metodi, tecniche e strumenti relativi alla produzione artistica con specifico
riferimento ai linguaggi delle discipline plastiche nei loro aspetti fondativi e in rapporto alle mutazioni generatesi nel contemporaneo.
I contenuti, sviluppati in termini teorici, operativi e laboratoriali si riferiscono su un versante,
ai problemi dello spazio e del luogo: scultura e luogo, il luogo
mancante, scultura e utopia, nomadismo e migrazioni.
Sull’altro versante i contenuti sono sviluppati in relazione al rapporto tra i linguaggi plastici, la dimensione temporale e lo spazio
dell’azione: costruzione che perdura e costruzione effimera; rapporti tra arte colta e produzione popolare; il corpo: il corpo e i suoi
prolungamenti, ambiente e azione, corpo e tecnologie, il corpo sociale.
Se viene riconosciuta, nei confronti della totale frammentazione
della ricerca artistica attuale nel settore delle arti plastiche, la
necessità di un processo di riconoscimento dei caratteri specifici
e fondativi della disciplina, si analizzano contemporaneamente,
anche con l’organizzazione di seminari e incontri, le interazioni tra la scultura e le aree disciplinari connesse: architettura, pittura, design, musica, scrittura, area dello spettacolo, area delle
nuove tecnologie.
Negli anni di corso è prevista l’attuazione di Workshop di scultura presso Università straniere collegate dal Progetto Erasmus e in
Italia dove ha luogo annualmente dal 1995 un Simposio presso
le Cave di pietra e i Laboratori nei Monti Berici (Vicenza).
Stabilita la necessità di una formazione culturale complessa interna e esterna all’Accademia, caratteristica del corso è l’essere
basato sulla pratica laboratoriale e di ricerca individuale svolta
all’interno dell’Aula Laboratorio di Scultura, dotata anche di sistemi di comunicazione multimediale, in quanto si ritiene di
straordinaria importanza formativa il confronto delle esperienze tra i partecipanti al gruppo classe ormai sempre più multinazionale.
Si propongono riflessioni e lavori che
porteranno a:
una rappresentazione simbolica del
sé, un autoritratto dell’anima, legato
in parte all’utilizzo del simbolismo
del corpo o delle diverse parti del corpo, come traduzione dei molteplici stati d’animo e della propria
interiorità; relazioni e interrelazioni con la Natura e i suoi elementi; relazioni con l’Altro o con il proprio alter ego;
riflessioni filosofiche legate al concetto “vita-morte-rinascita”
ecc.; aspetti della Donna (o di se stesso) in relazione al Tempo,
al simbolismo lunare, ai cicli della vita/crescita e morte/rinascita; fecondità/maternità con riferimenti ai culti della Terra/Madre e ai grandi miti della Dea Madre come matrice di vita; notte,
sogno, inconscio, contemplazione e immaginazione in riferimento alla sua storia e ai ricordi personali.
Nel lavoro finale, presentato come un’opera conclusa, lo studente utilizzerà i diversi mezzi appresi per sviluppare il proprio
tema quale disegno, segno, scrittura creativa, fotografia, collage e utilizzo simbolico del colore.
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PROGRAMMI 191
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2°LIV
SEMIOLOGIA DEL CORPO
Paola Salvi
Il corso, che si svolgerà in lezioni teoriche e attività di laboratorio, prevede
l’acquisizione sintetica dei contenuti
e dei metodi della semiologia, dalle
teorizzazioni di Ferdinand de Saussure alla ricollocazione operata da
Roland Barthes, attraverso i rapporti con le varie forme del pensiero e delle conoscenze del Novecento e fino alla specifica individuazione di una semiologia del corpo (U. Galimberti) ed alla
successiva dialettica sino ad oggi.
Le teorie generali proprie della semiologia, con focalizzazione
sui temi del corpo e della corporeità, saranno ricondotte alle arti visive sia come sistema linguistico, sia nell’ambito di specifici movimenti, sia come espressione soggettiva.
In tal senso corpo e corporeità saranno affrontati nella loro prevalenza simbolica, ossia come luogo polivalente (e ambivalente) di iscrizione simbolica, con riguardo specifico all’atto creativo delle diverse arti visive e della comunicazione visuale.
L’attività laboratoriale comprende sia l’analisi di opere d’arte
sia l’esercizio creativo, anche in relazione con i temi di ricerca
artistico/tecnica del discente.
Saranno temi particolari del corso i seguenti:
- originarietà del corpo
- corpo e mito
- corpo come luogo di ambivalenza simbolica
- corpo e polivalenza simbolica
- corpo e natura/corpo e cultura
- corpo come “mondo minore”
- corpo e società
- corpo e linguaggio
- corpo e comunicazione visiva.
Bibliografia
Per la parte più generale di semiologia saranno fornite dispense
riassuntive delle teorie dei principali autori (C. S. Peirce, F. de
Saussure, R. Barthes, U. Eco); per la parte di analisi di opere e
movimenti artistici si farà ricorso a testi monografici e cataloghi.
Saranno comunque testi di riferimento:
• JULIEN OFFROY DE LA METTRIE, L’uomo macchina, Milano,
1990. • ANDRÉ LEROI-GOURHAN, Il gesto e la parola, Torino, 1990.
• U. GALIMBERTI, Il corpo, Milano, 2002 (e successivo aggiornamento).
SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI
Mariella Perrucca
L’insegnamento vuole offrire, attraverso una serie di lezioni teoriche, le
nozioni, prevalentemente semiotiche
e retoriche, necessarie per l’elaborazione di strumenti critici finalizzati
all’analisi e alla valutazione di testi
complessi quali le mostre e i musei.
Le nozioni acquisite in aula, e assimilate mediante esercitazioni guidate, consentono agli studenti l’elaborazione individuale
di alcuni strumenti di analisi, che sono messi a punto attraverso applicazioni “sul campo”, e che potranno essere impiegati
nella valutazione critica della comunicazione e di mostre e musei, come pure nelle diverse fasi della loro progettazione.
Alcuni tra gli argomenti trattati nelle lezioni sono: gli elementi
del processo di significazione; le funzioni comunicative di Jakobson; la nozione relazionale di segno da de Saussure a Barthes; la relazione significante/cosa e l’isologia significante/significato; la semiosi, da Peirce a Eco; la funzione segnica e la
costituzione asintotica dell’oggetto; paradigma e sintagma; la
nozione semiotica di testo; testo e interpretazione; la deriva interpretativa per Jacques Derrida e i decostruzionisti; la polemica
di Eco e la distinzione tra uso e interpretazione; la cooperazione interpretativa e la libertà del lettore ‘vigilata’ dal testo; l’articolazione delle tre intentiones in Eco; i sistemi espositivi come testi; le funzioni comunicative nei sistemi espositivi; oggetti
esposti ed oggetti espositivi; la semiosi nei sistemi espositivi; il
problema dell’esplicitazione degl’interpretanti; la retorica e le
sue parti; la retorica nei sistemi espositivi; la teoria del paratesto letterario in Gérard Genette e l’analisi paratestuale dei sistemi espositivi.
La prova d’esame consiste in un colloquio che, a partire dalla
discussione degli elaborati preparati dallo studente, tocca i diversi argomenti delle lezioni. Per la preparazione dell’esame, lo
studente si basa sugli appunti, sulle indicazioni bibliografiche
fornite nello svolgimento del corso e sui testi analizzati in aula
e disponibili presso il centro fotocopie.
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192 PROGRAMMI
2°LIV
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SEMIOTICA DELL’ARTE
SERIGRAFIA
Gabriele Perretta
Silvia Vaccaneo
Finalità e obbiettivi
La semiotica visiva indaga, inoltre,
che cosa sono i segni delle opere e come acquistano la proprietà di trasmettere i significati: ossia, i modi in
cui sono intesi dal parlante, fanno riferimento a cose e idee e sono interpretati dall’ascoltatore. Lo
scopo della teoria semiotica visiva è di associare il significato
dei segni (cioè l’oggetto che indicano) con il processo di assegnazione dei significati. Le metodologie della semiotica del testo visivo hanno applicazioni importanti in tutti i campi dell’arte e delle arti.
I contenuti disciplinari comprendono
la totalità delle operazioni inerenti la
riproduzione iterativa dei grafismi su
differenti tipologie di supporti, tramite il trasferimento di differenti tipologie di elementi di contrasto e si avvalgono del procedimento di stampa permeografica (la serigrafia).
Investono l’analisi dell’originale artistico da riprodurre, per arrivare, mediante i processi grafici idonei e la realizzazione di
prematrici, matrici e forme di stampa all’elaborato stampato.
Comprendono: le selezioni manuali e/o fotografiche, le forme di
stampa realizzabili per via manuale, fotografica, meccanica e
elettronica e/o mediante qualsiasi altra tecnica compatibile. Includono la conoscenza teorica di base, gli studi sui materiali
quali la carta ed i differenti supporti idonei alla stampa serigrafica, gli inchiostri specifici, i procedimenti tecnici e le differenti
metodologie di stampa, la ricerca, la sperimentazione e la realizzazione di elaborati grafici seriali. Implicano possibili interazioni con le altre tecniche di stampa.
Metodi
Durante il corso saranno affrontati dal punto di vista della semiotica del testo, alcuni temi oggi molto discussi nella riflessione sull’opera d’arte: ritratto e autoritratto, immagine pittorica e
immagine digitale, struttura mediale dell’immagine, installazione tradizionale e installazione multimediale, fotografia e foto in rete, scrittura visiva, paradigmi concettuali del segno visivo, performance, procedimento e processo, attualità dell’happening, intertestualità diffusa, bidimensionalità, tridimensionalità e spazialità viva e virtuale, paradosso tra lingua e linguaggio
nel visivo, ecc…
Bibliografia
La bibliografia completa del corso e le letture consigliate verranno fornite durante le lezioni.
Modalità d’esame
L’esame consiste nella presentazione degli elaborati artistici
stampati e della relativa documentazione tecnica - quali studi,
selezione e prove colore - oltre ad una verifica scritto-grafica inerente gli argomenti trattati.
Bibliografia
Testi di cultura visiva, di grafica e di tecniche di stampa.
• Grafica, scienza, tecnologia ed arte della stampa, Ghiorzo
editore, Milano, 1986.
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2°LIV
SISTEMA EDITORIALE PER L’ARTE
Giacinto Di Pietrantonio
SISTEMI MODA E NUOVE TENDENZE
Maurizio Cavezzali e Valentina Sartorio
Il sistema dell’arte è una delle questioni più interessanti e dibattute dell’arte moderna e contemporanea, anzi è la premessa necessaria nella quale l’arte si afferma, si veicola, si distribuisce e si socializza. Non a caso esso
è diventato un punto di riflessione cruciale su cui Marcel Duchamp ha fondato il suo rivoluzionario lavoro che ha informato e continua a informare migliaia di artisti e non solo.
Tuttavia, il sistema dell’arte non è solo una questione della contemporaneità, ma qualcosa che nasce già nell’antichità almeno
a partire dal secolo XVII con la nsacita delle mostre. In questo
senso credo bisogna tenere presenti due volumi durante il corso:
“Art diary” giuda dell’arte, o come diceva Warhol: “La Bibbia
dell’arte” e “La nascita delle mostre” di Francis Haskell. Di questo universo mondo parlerà il corso che vuole analizzare le figure diverse che compongono tale sistema, mentre altri libri
verrano consigliati durante lo svolgimento delle lezioni.
Il corso è suddiviso in 3 parti che si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti le basi teoriche e pratiche necessarie a capire i
meccanismi e il funzionamento dell’attuale sistema moda italiano.
Parte 1
Studio, analisi e discussione dei diversi approcci di studio sulla
moda dell’ultimo secolo:
sociologia della moda e dei consumi, analisi delle teorie dei più
autorevoli sociologi contemporanei e non, che hanno dedicato
parte dei loro studi al fenomeno della moda.
Approccio antropologico. Approccio psicologico.
Parte 2
Sitema moda Italia con analisi parallela del sistema moda USA
e del sistema moda Francia. Al termine delle lezioni teoriche
verrano analizzate delle case histories dove esperti del settore e
nuovi brand porteranno la loro testimonianza.
Parte 3
Trattandosi di un corso con frequenza obbligatoria, gli esami si
baseranno sulla discussione di un progetto di ricerca, che verrà
assegnato ad ogni studente. I progetti di ricerca verranno assegnati dopo una serie di “esplorazioni sul campo” effettuate per
dimostrare, spiegare e verificare la diffusione delle nuove tendenze all’interno delle subculture giovanili e di conseguenza
nell’intero sistema moda.
Durante il corso sarà data agli studenti la possibilità di partecipare a manifestazioni e mostre inerenti agli studi svolti.
Bibliografia
Lettura consigliata:
• VANNI CODELUPPI, Che cos’è la Moda, Carocci editore.
Durante il corso verranno proiettate e distribuite le slide di supporto alle lezioni.
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194 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
SISTEMI INTERATTIVI
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
Rudy Mirko Melli
Antonio Cioffi
Le teorie alla base della Visione Artificiale permettono di realizzare un’interazione basata sui movimenti del
corpo nascondendo la tecnologia e
rendendola, quindi, più naturale e
diretta. Per questo scopo vengono affrontate molteplici discipline e studiate tecniche di elaborazione di segnali audio e video, alla base della percezione umana.
Il corso è organizzato in una serie di lezioni frontali di teoria
sulle attuali tecnologie informatiche, sulla formazione dell’immagine, l’elaborazione e l’estrazione della silhouette, a cui segue una parte di lezioni in cui gli studenti possono sperimentare le tecniche appena apprese scoprendo una piattaforma di
programmazione visuale. Inoltre, durante il corso gli studenti
realizzano l’elaborazione progettuale di un’installazione o performance applicando le teorie apprese a lezione.
Attraverso le conoscenze di base della teoria della formazione
dell’immagine, dell’elaborazione e della sua interpretazione si
scoprirà come trasformare una telecamera in un sensore interattivo.
Saranno analizzati gli strumenti software utilizzati nella realizzazione di sistemi interattivi. Si studieranno le tecniche per il riconoscimento della silhouette dell’attore, riconoscimento dei
punti di colore, composizione mediante il canale alpha, chroma key, elaborazioni grafiche, interazione con altri sistemi tramite protocollo MIDI, interazione con sensori ambientali esterni, interazione con sistemi per vj e strumenti musicali. Si
analizzeranno le tecniche avanzate che permettono di estrarre
automaticamente conoscenza dall’ambiente circostante l’installazione: color blob tracking e motion detection.
Aspetti socio-culturali della rivoluzione digitale.
Tecnologia e società sono legate fra
loro da quel rapporto biunivoco cosi
ben delineato da Mc Luhan quando
affermò nel 1960, che mentre l’uomo
cambia il mondo grazie alla tecnologia, essa a sua volta cambia
altrettanto radicalmente l’uomo, il suo modo di vivere e di rapportarsi, il suo immaginario e la sua stessa visione del mondo.
Di tutte le grande rivoluzioni tecnologiche, quella digitale è certamente una delle più radicali, superiore probabilmente - per la
sua pervasività - a quando lo fu a suo tempo l’invenzione della
stampa.
Le idee e i valori fondamentali su cui si è costruita e si regge la
nostra società stanno subendo un veloce e talvolta traumatico
cambiamento: concetti basilari dello spirito del tempo novecentesco (idee di individuo, storia, autore, opera, se non addirittura-ancor più radicalmente- di spazio e di tempo, di visibile ed
invisibile) trascinando nella loro attuale metamorfosi l’intera
struttura sociale ed economica in cui viviamo, mentre nuovi
modelli di partecipazione (come la pratica dello sharing) delineano nuove forme di identità sociali.
Scopo del corso è quello di affrontare le tematiche relative alle
trasformazioni culturali dovute al diffondersi delle nuove tecnologie digitali – in particolare sotto l’aspetto della comunicazione - all’interno della società contemporanea, sia attraverso i
contributi critici dovuti agli studiosi internazionali del fenomeno, sia attraverso l’analisi diretta dei documenti sociali che essa produce.
Nella dialettica culturale fra media tradizionali e nuovi media,
si delineeranno vari nuclei tematici, corrispondenti agli argomenti trattati nei vari incontri.
Bibliografia
Dispense fornite durante il corso
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PROGRAMMI 195
1°LIV
2°LIV
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
Antonio Caronia
Introduzione
Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi essenziali per la
comprensione del rapporto fra tecnica, linguaggio e immaginario nelle
varie culture umane, in particolare in
quella industriale e postindustriale, così da aiutare l’allievo a
esplicitare le possibilità degli strumenti tecnici che impara ad
usare, e a divenire consapevole delle loro valenze espressive.
Parte I
I fondamenti dell’antropologia filosofica.
L’immaginario e il linguaggio nel loro legame con la tecnica.
Il dibattito sulla tecnica nella filosofia del Novecento. Organo,
ambiente e macchina nell’antropologia filosofica tedesca da
Nietzsche a Heidegger. L’uomo come animale “aperto al mondo” e “incompleto”.
La sistemazione dell’antropologia filosofica di Arnold Gehlen. Il
concetto di “esonero”.
L’uomo come “animale tecnico” e “costruttore di mondo”. Il ruolo della tecnica nei mezzi di comunicazione in Marshall McLuhan.
Inadeguatezza della visione della tecnica come protesi nell’era del
digitale. La tecnologia come mondo: una nuova teoria?
Parte II
L’uomo artificiale
Laboratorio di lettura e analisi del testo sul tema dell’uomo artificiale, con inquadramento storico (dalla cibernetica di Wiener al postumano) e la lettura guidata di uno o più romanzi relativi al tema.
Bibliografia
• MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, (parte
prima, parte seconda capp. 8-9 e 25-33), Il Saggiatore, 2001.
• ANTONIO CARONIA, Il cyborg. Saggio sull’uomo artificiale, ultima edizione, Shake, 2008.
Un romanzo a scelta fra quelli dell’elenco fornito a lezione.
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
Loredana Parmesani
Le lezioni saranno improntate all’analisi di quei periodi moderni e
postmoderni in cui l’aura tipica dell’opera d’arte tradizionale viene persa nella sua riproduzione tecnologica. Il problema è leggere
lo sviluppo culturale del XX secolo e del periodo contemporaneo
confrontando l’opera artistica con i prodotti industriali e i media.
Nel caso della Pop Art un rimando a McLhuan può mettere in
luce i rapporti che questo movimento intrattiene con l’immagine pubblicitaria e la comunicazione di massa. Nel caso dell’Arte Povera un riferimento alla Scuola di Francoforte può servire
ad illustrare il potere dell’arte come negativo in relazione all’industria culturale. Nel caso dei Graffiti un riferimento alle
teorie del simulacro di Baudrillard è utile per riportare l’arte ad
una convivenza sociale con le immagini derealizzate della città. Nel caso del Postmoderno una particolare attenzione alle
teorie di Bell e Lyotard è importante per ricondurre l’immagine
ad una sua grammatica interna ma priva del grande racconto
dell’umanesimo. Verranno inoltre approfonditi gli ultimi dieci
anni della ricerca estetica alla luce delle nuove innovazioni tecnologiche e dei new media. La dimensione iperestetica che caratterizza la contemporaneità, insieme alla sempre più diffusa
massificazione della comunicazione del progetto estetico, inducono ad una riflessione sulle modalità e sui luoghi dove tale
progetto si colloca.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita durante il corso.
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196 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
SOCIOLOGIA DELL’ARTE
SOUND DESIGN
Antonio Cioffi
Andrea Cera
Il corso mette a fuoco la funzione sociale delle forme artistiche nelle diverse culture prese in considerazione,
dal passato -non solo occidentale- fino ai giorni nostri, evidenziando come l’espressione artistica sia sempre
stata una forma narrativa e simbolica di molteplici istanze culturali, politiche, religiose e psicologiche.
Il solido riferimento alle ormai classiche analisi di Hauser, costituisce la base per una riflessione che -nella società attualesappia riconoscere, oltre alle dinamiche di mercato dell’arte
contemporanea, la nascita di una serie di nuove agenzie espressive e comunicazionali che -particolarmente negli ambiti connessi alle nuove tecnologie - richiede lo sviluppo di forme affatto nuove di inedite professionalità creative.
Il corso propone una panoramica delle tecniche di produzione e scrittura
del suono utilizzate in paradigmi artistici non legati alla frontalità e direzionalità tipiche del concerto. In particolare sarà preso in considerazione
il linguaggio legato al mondo della Sound Art e delle installazioni audio.
Ogni incontro si articolerà in cinque momenti:
1) presentazione di uno o più lavori di alcuni artisti storici (dal
dopoguerra agli anni ‘80: Cage, Lucier, Tudor, Reich, LaMonte Young, Minard, Leitner, Eno...).
2) presentazione di uno o più lavori di artisti dagli anni ‘90 a
oggi.
3) presentazione dettagliata di un lavoro del docente, approfondendo gli aspetti tecnici e organizzativi (incompatibilità tra il
processo creativo e la gestione del budget, problemi di realizzazione, montaggio, tenuta nel tempo, rapporto con il pubblico, etc...).
4) laboratorio su aspetti pratici della produzione del suono con
particolare attenzione all’utilizzo di Audacity, free-software
per registrazione, montaggio ed editing audio. Presentazione
di esempi di sound design tratti dal cinema hollywoodiano
dagli anni ‘70 ad oggi.
5) presentazione e discussione dei lavori dei partecipanti.
L’esame, orale, prevede lo studio de La Storia Sociale dell’Arte
di Arnold Hauser (Einaudi 1977 o altre edizioni) e la preparazione di un approfondimento tematico concordato col docente.
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1°LIV
1°LIV
STAMPA D’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
Chiara Giorgetti
Francesco Ballo
Il corso si pone l’obiettivo di fornire
informazioni aggiornate sul mondo
della stampa d’arte, di far conoscere e
sperimentare i mezzi e gli strumenti
operativi associando gli aspetti teorici
e pratici legati al fare artistico.
Il corso si sviluppa in due parti, una laboratoriale, l’altra teorico - visiva, entrambe volte allo sviluppo di un progetto grafico
da realizzarsi attraverso le diverse fasi ideative e tecnico-sperimentali.
Gli argomenti trattati nelle lezioni frontali saranno quelli inerenti alla grafica d’arte contemporanea, la stampa d’arte come
ibrido, l’ingresso del digitale, l’avvento delle nuove tecnologie e
la relazione con i media tradizionali. Saranno analizzati progetti di artisti che hanno utilizzato i metodi della stampa d’arte (William Kentridge, Vik Muniz, Chuck Close, Richard Hamilton, Edward Ruscha, Kiki Smith, Sol LeWitt, Tacita Dean, John
Baldessari, Felix Gonzalez-Torres). Nella parte laboratoriale del
corso: la stampa fotografica a contatto e da negativo, l’emulsione fotosensibile, la stampa alla gomma, il clichè-verre, il toner
transfer.
Il corso di Storia del Cinema e del Video concentra la propria attenzione
sulla visione, sulla rilettura e sull’analisi dei film esaminati.
Quest’analisi approfondita verte sul
découpage (la riscrittura del film) di
intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze.
La composizione dello spazio inquadrato, spazio mediante il
quale è costruita l’immagine filmica.
Il ritmo spaziotemporale del film.
La durata delle inquadrature.
La funzione del montaggio.
Il rapporto immagine-suono.
Un’accurata verifica di come è strutturato un film.
In particolare quest’anno le figure centrali del corso saranno:
Clint Eastwood e Don Siegel.
Il cinema esemplare di un autore totale quale Don Siegel nella
Hollywood degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, attraverso il suo autore-simbolo Clint Eastwood.
Inoltre un omaggio a Truffaut con L’Histoire d’Antoine Doinel.
E la visione di alcuni film underground di filmmakers USA.
Bibliografia
• Printshow.it rivista digitale sulla stampa d’arte e il libro
d’artista, www.printshow.it • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il
medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, Bruno Mondatori, Milano, 2005. • Art On Paper, rivista dedicata all’arte contemporanea su carta, inglese, Darte Publishing LLC, New York, www.artonpaper.com.
Bibliografia
La bibliografia verrà presentata durante le lezioni.
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1°LIV
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL COSTUME
Francesco Ballo
Lorella Giudici
Il metodo utilizzato durante le lezioni teoriche è l’analisi del linguaggio dell’autore esaminato, partendo proprio dal testo-film.
Rivedere il film più volte. Studiarlo con attenzione, soffermandosi soprattutto sulla messa in scena (cioè il momento delle riprese)
e sul montaggio delle sequenze e delle inquadrature.
La ricerca si concentra sulla composizione dello spazio inquadrato, sul fuoricampo e sul rapporto conseguente di spazio-tempo. Durata delle inquadrature. Ritmo spaziotemporale del film
analizzato.
Quest’anno 2009-2010 lo studio riguarda la visione, la rilettura
e l’analisi di alcuni film del cinema muto dalle origini (Lumière, Edison, Méliès) alla fine degli anni Venti (Boris Barnet, Mauritz Stiller).
Confronto e relazioni con l’analisi dell’opera di Straub-Huillet,
Brakhage, Godard, Snow, Carmelo Bene.
Verrà svolto anche un seminario sulla realizzazione di un video:
come si inventa un film. Dall’idea di base alla regia e al montaggio.
L’oriente nell’arte, nella società, nel
teatro, nel costume e nella letteratura europea tra XIX e XX secolo. Il caso Gustav Klimt.
Intorno alla metà dell’Ottocento, con il
colonialismo, le esplorazioni e le Esposizioni Universali, in Occidente cominciano ad arrivare notizie, oggetti, immagini e racconti che descrivono e documentano le terre
più lontane: Turchia, Marocco, Cina, e per ultimo il Giappone. Tutte queste grandi culture, seppure all’inizio in modo indistinto una
dall’altra, lasceranno tracce importanti nel teatro, nelle arti visive,
nella letteratura, nel cinema, nella moda e nel costume dell’Europa del tempo.
È cosa risaputa che molti reali, uomini politici, letterati e artisti
si sono fatti fotografare in abiti orientali o che alcuni di loro indossavano kimono come vestaglie da camera. E ancora, il ventaglio è tra gli oggetti più usati dalle signore di Parigi, di Londra o
di Vienna, mentre le sete – a fondo turchese, blu o oro –, decorate con fiori e uccelli orientali, divengono delle splendide tappezzerie nei salotti della borghesia europea. Nelle arti, poi,
l’oriente apporta degli interessanti sviluppi formali e simbolici
influenzando per un certo periodo la ricerca di tanti artisti: da
Ingres a Delacroix, da Van Gogh a Matisse, da Wisthler a Klee.
Uno degli esempi più eclatanti è sicuramente quello della pittura di Gustav Klimt, il maestro dell’oro. Il corso, attraverso l’analisi delle opere degli artisti e la lettura dei romanzi e dei libretti
d’opera del tempo, aiuterà a contestualizzare e a capire meglio
la portata di un fenomeno che ha contribuito a cambiare il linguaggio delle arti e a mutare i gusti del tempo.
Bibliografia
La bibliografia verrà presentata durante il corso.
Bibliografia
• G. KLIMT, Lettere e testimonianze, a cura di Elena Pontiggia,
Abscondita, Milano, 2005. • Una monografia economica di
quelle in commercio su Gustav Klimt. • Un libro a scelta tra
quelli che verranno indicati durante le lezioni. Indispensabili
gli appunti del corso.
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1°LIV
STORIA DEL DESIGN
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA
Anty Pansera
Anna Mariani
Il corso, tende a far conoscere ai discenti la peculiarità del design italiano, dalle sue origini, al suo crescere
ed affermarsi nel XX secolo. Dalla definizione del termine “design”/”disegno industriale”, nel susseguirsi dei
decenni al ruolo del “designer”: come, nel corso del tempo, si sono andate modificando e quali i rapporti con le arti decorative/applicate (dibattito arte/industria, nel nostro Paese).
Si è utilizzato anche il “filo rosso” delle Esposizioni Universali
(da quella Londra del 1851) e delle Biennali/Triennali di Monza, nonché le figure esemplari di alcuni progettisti (Giò Ponti,
Marcello Zizzoli, Bruno Munari….) per meglio cogliere questa
storia che dovrebbe avere più spazio in questi studi. Particolare
attenzione al tema della luce made in Italy.
Alcune mostre allestite nel corso di questi mesi (in Triennale e
a Palazzo Reale a Milano) hanno poi offerto l’opportunità di altre riflessioni.
Di fatto il percorso proposto si è mosso da ieri a oggi e da oggi a
ieri, con il supporto di un ricchissimo apparato iconografico
(fornito agli studenti) e a precise indicazioni bibliografiche.
Il testo e l’immagine: illustrazione,
descrizione, evocazione, segno.
L’incontro fra testo letterario o poetico e la sua raffigurazione ha dato vita ad una vicenda che ha coinvolto
nel tempo artisti, poeti, scrittori, editori. La riflessione proposta, attraverso esempi dell’epoca moderna e contemporanea, sviluppa tematiche che hanno nella
pagina scritta e nel libro il loro punto di incontro privilegiato.
Al libro illustrato del primo Novecento (livre de peintre) in cui
testo e immagine dialogano separatamente, si affiancano negli
anni Sessanta il libro d’artista (artist’s book) per il quale l’artista progetta, scrive e ‘illustra’, e la tipologia del libro oggetto.
Nel dipanarsi di questa storia, di cui vedremo indizi e precursori nell’arte prima del Novecento, si assiste al mutamento del
ruolo dell’artista da illustratore al servizio dell’editoria a creatore che considera il libro non più soltanto mezzo di diffusione
di esperienze linguistiche e supporto di parole e immagini, ma
“ricettacolo di esperienze reali”, nelle molteplici varianti che
non sempre hanno consentito una definizione critica univoca e
concorde.
Bibliografia
• AA.VV., Il dizionario del design italiano, Cantini editore, 1995.
• A. PANSERA, Il disegno industriale italiano, Laterza, 1993.
La storia dell’illustrazione costituisce solo un primo capitolo di
questo viaggio nelle immagini, nelle parole e nei segni. L’illustrazione non va intesa infatti soltanto come apparato decorativo al contenuto del libro, ma come luogo in cui si manifestano
gli stimoli visivi ispirati dalla parola. L’artista interpreta un testo attraverso le innumerevoli gradazioni fra descrizione ed evocazione.
Le avanguardie della prima metà del Novecento, attraverso la
scomposizione del testo nelle sue forme primarie (parole e lettere), conferiscono alla scrittura una nuova valenza figurativa.
Le ricerche della seconda metà del Novecento vedranno nella
poesia un “mondo di segni” fino a configurare una estetica delle parole, proponendo una sintesi nuova di scrittura e immagine, mediante lo sconfinamento di generi e linguaggi.
Per l’esame, gli studenti dovranno presentare il “Diario” delle
lezioni con i loro approfondimenti degli argomenti più specificatamente affrontati nonché dimostrare la conoscenza della
storia del disegno industriale italiano nel corso del XX secolo.
Bibliografia
La bibliografia sarà comunicata durante il corso.
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1°LIV
STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA
Roberto Cassanelli
STORIA DELLA DECORAZIONE
Parte generale
Linee di sviluppo della critica fotografica.
La nascita dell’idea di fotografia e i “padri fondatori” (Niépce,
Daguerre, Bayard). W.H.F. Talbot, The Pencil of Nature (184446). La nascita della critica fotografica in Francia e in Italia
(Lacan e “La Lumière”). Baudelaire, Nadar e il Salon del 1859.
Amatorialità, pittorialismo e la trattatistica tecnica. Stieglitz e
Camera Work. I Bragaglia e la Fotodinamica futurista. Das
neue Sehen: la fotografia nella Germania di Weimar (L. Moholy-Nagy e il Bauhaus; Walter Benjamin). Atget e la fotografia
documentaria. Heinrich Schwarz e la nascita della storiografia
fotografica. Newhall e la mostra al MOMA del 1937. Il secondo
dopoguerra: la pratica sociale (P. Bourdieu). Mulas, Verifiche.
Barthes. Tra strutturalismo e postmoderno, decostruzione e
analisi discorsiva (Krauss). Fotografia e gender studies (A. Solomon-Godeau).
Il corso intende fornire una definizione del termine “decorazione” attraverso l’analisi critica del concetto
di azione decorativa. L’articolazione
prevalentemente monografica delle
lezioni si propone infatti di indagare
l’identità, le potenzialità applicative e la vocazione specifica del
concetto di decorazione così come esso è stato definito nella tradizione artistica, ovvero non come mero “ornamento” ma piuttosto come intervento attivo sui luoghi, volto cioè a ridefinirne
o potenziarne forma e funzione, intervenendo dunque sulla
specifica identità dello spazio in cui l’artista si trova ad operare
in relazione a diversi contesti ( fisici, architettonici, urbani, ambientali, virtuali, socio-culturali, comunicativi, simbolici, funzionali, di committenza, di fruizione).
Attraverso la lettura e l’analisi critica di alcuni dei più importanti fenomeni storico-artistici e stilistici, e attraverso l’osservazione di numerose opere emblematiche (selezionate con criterio tematico e diacronico nella storia delle arti alla preistoria ad
oggi) si giungerà dunque a riflettere sulla peculiarità della decorazione come intervento progettuale e materiale negli spazi,
sulla sua trasversalità rispetto alle diverse tecniche e materie
dell’arte, e sulla sua centralità nella storia della cultura artistica di ogni tempo, per far maturare nello studente la consapevolezza della rilevanza che essa può ancora assumere nel momento attuale. Per affinare le indispensabili abilità di lettura e
sensibilità critiche sulla relazione tra opere e contesti, le lezioni
in aula saranno alternate a visite guidate nella città di Milano,
con contestuali esercitazioni.
Parte monografica
Le origini della critica fotografica in Italia: da Lamberto Vitali a
Carlo Mollino.
Lettura e analisi della “Piccola storia della fotografia” di Walter
Benjamin (1931).
Bibliografia
• CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni sessanta a oggi, Milano, Bruno Mondadori, 2001
(e successive ristampe). • JOHN SZARKOWSKI, The Photographer’s
eye (1966), trad. it., L’occhio del fotografo, Milano, Five Continents, 2007. • JAMES ELSKINS (ed.), Photography Theory, London, University College Cork-Routledge, 2007, pp. 3-49. • WALTER BENJAMIN, «Piccola storia della fotografia» (1931), in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Arte e
società di massa, prefazione di C. Cases, Torino, Einaudi, 1966,
pp. 57-78, ora anche in Opere complete, a c. di R. Tiedemann e
H. Schweppenhäuser, IV, Scritti 1930-1931, Torino, Einaudi,
2002, pp. 476-491. • A. GUNTHERT, M. POIVERT (a cura di), Storia
della fotografia, Milano, Electa, 2008.
Valeria Tassinari
Bibliografia
L’elevato numero di opere analizzate suggerisce l’utilizzo di opere a carattere manualistico per la preparazione generale.
Testi specifici dovranno essere concordati singolarmente per
ogni percorso d’esame, in funzione dell’argomento che ogni studente intenderà approfondire.
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2°LIV
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Anna Maria Amonaci
Anna Maria Amonaci
Parte generale
Storia della fotografia. Dagli esordi
all’età contemporanea.
Il corso, di indirizzo propedeutico, percorre le principali vicende della storia
della fotografia dalla metà del Cinquecento, quando comparvero le prime raffigurazioni della camera
ottica, fino ai nostri giorni. Le lezioni saranno condotte con una
lettura comparativa della storia dell’arte, considerando inizialmente il terreno culturale in cui si svilupparono le ricerche che
condussero alla messa a punto della macchina fotografica.
Parte generale
La fotografia italiana negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento.
Il corso intende offrire strumenti metodologici di lettura storico-critica attraverso un argomento circoscritto che varia ogni
anno della storia della fotografia dal dopoguerra ai giorni
odierni. Esso mira all’approfondimento della materia, per la
quale è prevista una conoscenza di base della storia fotografica
in generale che lo studente può acquisire dal corso propedeutico svolto nel primo ordinamento.
La qualità formale e la ricchezza espressiva delle immagini, caratterizzanti la fotografia italiana dei decenni Quaranta e Cinquanta,
saranno indagate tramite le fonti editoriali più salienti del tempo
(rassegne, annuari, riviste), poste in relazione con i fatti artistici e
cinematografici coevi, nell’intento di seguire lo svolgersi di un
preciso clima culturale, denso di energie esistenziali.
Programma specifico
Argomenti trattati:
la camera ottica e il vedutismo sei-settecentesco: sulla via della
scoperta. Le sperimentazioni (1839-50): il dagherrotipo e il callotipo in età tardoromantica. La diffusione della fotografia
(1850-70): le differenti linee della fotografia francese e di quella britannica. L’esplorazione fotografica del West negli Stati
Uniti e l’esaltazione della natura. La prima maturità della fotografia (1870-1914): la rivista “Camera Work”. La fotografia e le
avanguardie (1910-30). La fotografia tra le due guerre. Il fotogiornalismo negli Stati Uniti: le campagne fotografiche della
Farm Security Administration; l’agenzia Magnum. Il dopoguerra: la fotografia e l’arte Informale. Il Neorealismo italiano e la
fotografia. Gli anni Sessanta e Settanta. Le sperimentazioni pop
e concettuali. Dagli anni Ottanta al 2000: la fotografia nel contesto postmoderno.
Bibliografia
Manuali di riferimento da integrare con i testi relativi agli argomenti trattati durante il corso.
• B. NEWHALL, Storia della fotografia (1° edizione 1937, riveduta e
ampliata 1982), 1° ed. italiana Einaudi, Torino, 1984. • I. ZANIER,
Storia e tecnica della fotografia, Laterza, Bari, 1982. • New History of Photography, a cura di M. Frizot (1° ed. 1994), Stampa italiana Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo, (Mi), 1999. • S. BRIGHT, Art
Photography Now, Thames & Hudson, London, 2005. • U. GROSENICK e T. SEELIG, Photo Art. The New World of Photography (1° edizione tedesca, Dumont Buchverlag, Cologne 2007), Themes &
Hudson, London, 2008.
Programma specifico
Il corso si svolge seguendo il succedersi cronologico delle pubblicazioni fotografiche più significative poste in relazione alla
produzione culturale del periodo. Gli studi recenti sono da supporto alle fonti.
Bibliografia
• Otto fotografi italiani d’oggi, Istituto d’arti Grafiche, Bergamo
1942. • E. F. SCOPINICH, Fotografia. Prima rassegna dell’attività
fotografica in Italia, Domus, Milano, 1943. • G. VANNUCCI ZAULI, Il
bello fotografico, Giannini, Firenze, 1945. • Il manifesto del
Gruppo “La Bussola”, in “Ferrania”, n. 5 (maggio), 1947. • C.
MOLLINO, Il messaggio della camera oscura (1° ed., Giovanni
Chiantore, Torino 1949), Adarte, Torino, 2006. • P. STRAND e C. ZAVATTINI, Un paese, Giulio Einaudi, Torino, 1955. • Foto annuario
italiano 1953-54, G.G. Gorlich, Milano, 1953. • Foto annuario
italiano 1955-56, G.G. Gorlich, Milano, 1955. • Foto annuario
italiano 1958, G.G. Gorlich, Milano, 1958. • G. TURRONI, Nuova
fotografia italiana, Schwarz, Milano, 1959. • I. ZANNIER, Neorealismo e fotografia, Art&, Udine, 1987. • M. MIRAGLIA, Il Novecento
in fotografia e il caso torinese, Hopefulmonster, Torino, 2001.
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1°LIV
1°LIV
STORIA DELLA MODA
Livia Crispolti
Il corso si propone di esaminare le
nozioni fondamentali della Storia
della Moda dalla preistoria al contemporaneo, in rapporto all’evolversi, nel corso dei secoli, delle idee e del
pensiero economico produttivo; ai
cambiamenti del gusto e all’incidenza del progresso scientifico.
Finalità dell’insegnamento è sviluppare nello studente la consapevolezza del ruolo sociale della moda, e la capacità di ricerca critica autonoma, che porti ad analizzare il sistema moda
nella sua complessità.
Particolare attenzione sarà data ai temi:
- delle differenze fra i generi maschile e femminile,
- dei comportamenti sociali: quello imitativo e quello distintivo,
- delle contaminazioni tra i generi e delle personalizzazioni
della moda.
Il corso si avvarrà di una strumentazione tecnica e informatica.
Parte integrante del corso sono le visite didattiche a collezioni,
musei, fiere e aziende del settore.
Modalità d’esame: discussione degli argomenti studiati dallo
studente durante l’anno accademico e consegna a fine corso di
un elaborato scritto, su un tema concordato, corredato di apparati grafici e fotografici su supporto tradizionale o informatico.
Bibliografia
• V. MAUGERI e A. PAFFUMI, Storia della moda e del costume, Calderini, Bologna, 2005. • E. FIORANI, Abitare il corpo: la moda,
Lupetti, Milano, 2004. • G. SIMMEL, La moda, Editori riuniti, Roma, 1985.
La bibliografia sarà integrata durante il corso, con riferimenti
per ciascun argomento affrontato.
STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE
Roberto Favaro
Parte monografica. Spazio e tempo:
meccanismi e funzioni del linguaggio musicale. Rapporti con le altre
arti.
Il corso prevede, oltre a una introduzione propedeutica al linguaggio
musicale, un approfondimento dei rapporti tra musica e altri
percorsi artistici a partire dalle due questioni centrali di tempo
e spazio. L’obiettivo è quello di evidenziare le potenzialità rappresentative, sceniche, descrittive, ambientative, psicologiche,
narrative della musica. L’obiettivo ulteriore è quello di maturare una consapevolezza delle connessioni tra musica e diversi
linguaggi dell’arte e della comunicazione. Oltre a toccare gli
ambiti della pittura e delle arti plastiche (sempre in relazione
alla musica) il corso verterà su tre aspetti specifici: la musica e
l’architettura; la musica nel romanzo; la musica nell’opera cinematografica.
Parte generale. Le musiche del cambiamento.
La parte generale del corso è dedicata alla Storia della musica.
Questa sarà affrontata contestualmente alla parte monografica,
servendo da esemplificazione e verifica dei diversi meccanismi
del linguaggio musicale. In particolare si presterà attenzione alle musiche del cambiamento e della differenza. Si affronteranno
così, dalla prospettiva musicale, le tematiche del Simbolismo e
dell’Espressionismo, del Futurismo e del Neoclassicismo, della
Nuova Oggettività e del Surrealismo, del minimalismo e della
neoavanguardia.
Bibliografia
• R. FAVARO e L. PESTALOZZA, Storia della musica, Warner Bros., Milano, 1999. • A. COPLAND, Come ascoltare la musica, Garzanti,
Milano, 2001. • O. KAROLIY, La grammatica musicale, Einaudi,
Torino. • R. FAVARO, La musica nel romanzo italiano del ‘900,
Ricordi, Milano, 2003. • M. CHION, L’audiovisione, Lindau, Torino, 1998.
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STORIA DELLA PEDAGOGIA
Paolo Mottana
Filosofia immaginale e didattica artistica.
Il termine immaginale individua
quella regione delle immagini - visioni, figure, simboli, archetipi -, provenienti da un altrove che oltrepassa la
cognizione razionale, tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile
e l’immateriale, secondo l’interpretazione prima di Henry Corbin e poi di James Hillman. Educare allo sguardo nel rispetto di
una filosofia immaginale significa promuovere un’autentica
sovversione della postura che il soggetto intrattiene nei confronti delle cose e del mondo.
Il corso intende sensibilizzare a guardare e vivere l’arte, non più
dall’esterno e “di fronte”, ma da una distante intimità, come
dice Rainer Maria Rilke affinché, proprio in virtù dell’abbandono di una visuale che ordina e dispone, lo “spazio interiore del
mondo” cui l’opera d’arte allude, accetti di manifestarsi . Vuole reinsegnare a riaccostarsi a opere la cui visione ha fatto
emergere dalla superficie delle cose il loro sfondo e la loro fodera invisibile, cioè il tessuto dei rapporti soggiacenti che le radicano e le orientano, compiendo in tal modo un atto di ritrovamento, una scoperta.
Saranno proposti esercizi di visione e comprensione organizzati
secondo regole precise: di pazienza, lentezza e soprattutto fedeltà all’immagine, cercando di ridurre il più possibile la proiezione delle proprie precomprensioni. Esercizi che richiederanno,
specie all’inizio, discesa più che elevazione, abbandono, presa di
contatto con la parte più fluida e femminile della cognizione,
appunto quella immaginativa.
Una tale operatività si ritiene possa restituire all’arte la sua potenza trasformatrice e possa essere riproposta nella didattica artistica così come in qualsiasi forma di accostamento alle opere
nelle più diverse sedi espositive o didattiche onde favorire una
profonda e coinvolgente esperienza del fatto artistico.
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
Giovanni Trabucco
Il corso si colloca tra l’antropologia
filosofica e l’antropologia teologica,
articolando una fenomenologia della
vita effettiva, una fenomenologia dell’emozione sacra e delle sue manifestazioni, e la figura religiosa diffusa,
caratterizzata dalle forme praticate della “devozione”, che plasma e insieme è plasmata dai simboli effettivi nei quali essa si
produce. Si considera il rapporto non accidentale tra il modo di
esprimere e di rappresentare la fede e la verità stessa della fede.
Ciò giustifica l’interesse di un’analisi della religiosità popolare
dal punto di vista di una estetica teologica e, viceversa, l’ingresso alla questione più generale del rapporto tra estetica e teologia secondo l’approccio caratteristico della religiosità popolare.
Si giustifica, non soltanto storicamente, la pertinenza della distinzione tra la religiosità “popolare”, la quale esprime il carattere effettivo dell’atto religioso, e la religiosità “cólta”, che ne
indica la forma veritativa, mettendo in evidenza il significato
autentico della vita effettiva. L’accettazione di un approccio
estetico ad entrambe, come il più pertinente a restituire la forma esperienziale del riconoscimento della verità di Dio nell’unità della coscienza effettiva dell’uomo, implica la rilevanza
del momento pratico, ossia la attuazione della libertà. Si suggerisce perciò che vada superata e risolta la contrapposizione tra
religiosità “popolare” e religiosità “colta”, così come tra pietà
polare e liturgia, a favore del mantenimento della loro distinzione nella sintesi poetica dell’atto religioso concreto.
Bibliografia
• G. PANTEGHINI, La religiosità popolare. Provocazioni culturali ed ecclesiali, Padova, 1995. • C. PRANDI, La religione popolare
fra tradizione e modernità, Brescia, 2002. • J. RIES (dir.), Trattato di Antropologia del Sacro, I, Le origini e il problema
dell’homo religiosus, Milano, 1989. • P. SEQUERI, Estetica e teologia. L’indicibile emozione del sacro: R.Otto, A. Schönberg,
M. Heidegger, Milano, 1993.
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STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA
Rolando Bellini
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA
Tiziana Valzelli
Stamperie ed editori d’arte in Italia
(e no) tra ultimo dopoguerra e contemporaneità: un excursus emblematico.
Coniugare la “storia della stampa” a
quella “dell’editoria” d’arte: quest’azzardo paradossale è il cruccio e il pregio del corso che evita, da
sempre, le cronistorie per abbozzare un paradigma indiziario post
1945 il cui focus è sull’Europa e soprattutto, per consentire agli
studenti di toccare con mano, l’Italia e Milano. Si discuterà dell’eredità dei processi grafici e di stampa tradizionali, incluse
xilografia e serigrafia, per approdare alle nuove tecniche di stampa e giungere all’opera digitale, proponendo confronti mirati con
la coeva editoria d’arte. E anche su quest’ultima abbozzeremo
analogo paradigma indiziario. Infine, approfondiremo l’esame
dell’attività degli atelier di grafica ed editoria d’arte più significativi. A Milano l’approdo di tutti gli artisti attratti dalla grafica
d’arte era - ed è tutt’oggi - l’Atelier Giorgio Upiglio, a Firenze si
può indicare invece la Stamperia d’Arte e Scuola Internazionale
de Il Bisonte, fondata da Maria Luigia Guaita, a Roma come pure
a Torino, si vedrà (Bulla o Masoero, per esempio?). Ne deriverà
una storia meno auricolare.
Ai fini dell’esame: si richiede a tutti gli iscritti la lettura dei testi
consigliati, integrata di volta in volta da altre specifiche letture,
e la visita, individuale o di gruppo, di almeno due o tre musei
italiani d’interesse ai fini del corso (di cui si darà elenco indicativo). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un “lavoro” concordato con i rispettivi docenti di grafica, a ribadire la priorità formativa del “fare” sul “dire”.
Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale riferimento al proprio Paese di origine.
Partiamo dal presupposto di non
analizzare in modo schematico, come soli elementi costruttivi che si sono evoluti nel tempo, quel che l’uomo, attraverso le forme architettoniche è riuscito ad edificare, ma a guardare l’architettura e l’urbanistica come una fonte di dialogo,
utilizzata per approfondire i rapporti che legano gli esseri viventi allo spazio e al tempo, dando così significato all’esistenza e alla storia umana. Un dialogo continuo tra luogo naturale e luogo artificiale, dove da sempre l’uomo è inteso come unità di misura, interprete di somiglianze e analogie, di continuità e metamorfosi. Dove l’indagine morfologica delle forme si amplia attraverso lo studio dei modelli e della topologia, interprete quest’ultima come afferma C. Norberg Schulz: «non di distanze
permanenti, angoli o aree ma di rapporti di vicinanza, separazione, successione, recinzione e continuità». Sarà proprio con il
delinearsi di queste categorie che potremo affrontare in modo
più critico l’analisi dell’evoluzione e con essa la moderna progettazione.
Bibliografia
Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di
volta in volta):
• Le tecniche in piano. Litografia, Serigrafia, a cura di Ginevra
Mariani, Istituto Nazionale per la Grafica e De Luca ed., Roma,
2006. • ENZO DI MARTINO, La grafica d’arte. La storia, le tecniche, i protagonisti, Editalia, Roma, 2008. • MARIA CRISTINA
PAOLUZZI, Stampa d’arte. La storia, le tecniche, i capolavori delle opere grafiche dalle origini all’epoca contemporanea,
Modadori, Milano, 2003. • La città dell’editoria. Dal libro tipografico all’opera digitale (1880-2020), a cura di Giorgio
Montecchi, Skira, Milano, 2001. • ANTONY GRIFFITHS, Prints and
Printmaking: An Introduction to the History and Techniques,
British Museum Publications, London, 1996.
Le lezioni si articoleranno attraverso il seguente programma di
studio:
- Luogo naturale e luogo artificiale: il paesaggio tra natura e
territorio.
- Concetto di spazio: interno ed esterno, la casa natale e quella
onirica
- Lo spazio percettivo: il labirinto tra orientamento e movimento
- Lo spazio esistenziale: la nascita del genius loci, il giardino
nella storia
- Dai monumenti sepolcrali alla forma e potenza ateniese.
- Dall’architettura curvilinea romana alla città medievale: lo sviluppo verticale da Gropius a Sir Norman Foster
- Compostezza rinascimentale e dinamismo barocco, da Borromini a Calatrava.
Bibliografia
• C. NORBERG-SCHULZ, Architettura: presenza, linguaggio e luogo, ed. Skira, 1996 Milano.
A seguito di ogni lezione verrà suggerita una bibliografia approfondita sull’argomento.
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PROGRAMMI 205
2°LIV
STORIA DELLA TELEVISIONE
E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO
1°LIV
STORIA DELL’ARTE ANTICA
Renzo Salvi
Flaminio Gualdoni
Il corso si propone, in primo luogo, di
puntualizzare – su conoscenze già
acquisite o mancanti – gli elementi
basilari di informazione sulla nascita
della televisione: dagli esperimenti di
mera tecnologia di fine Ottocento alle sperimentazioni europee di trasmissione già operative negli
anni Venti/Trenta del Novecento, sino alle trasmissioni sistematiche, nei due continenti a maggior sviluppo economico, iniziando dagli anni Quaranta/Cinquanta.
Il costituirsi su scala planetaria e nella situazione italiana della società “affluente” e “di massa” anche per il tramite degli
strumenti radiofonici e televisivi del comunicare rappresenterà,
invece, il secondo blocco tematico del corso, facendo perno sull’evolversi del sistema radiotelevisivo nazionale, con qualche
raffronto con altri Paesi, e descrivendo, secondo logiche interpretative, tipologie e generi di programma, palinsesti e rapporti
col pubblico, finalità della presenza televisiva nei primi trent’anni di storia televisiva: sino alla rottura di sistema rappresentata dall’irrompere di televisioni locali e private e del successivo
strutturarsi del duopolio.
I percorsi attraverso gli anni gli anni Ottanta e Novanta, condotti (non necessariamente in cronologia) sino alla ricognizione della situazione odierna avverranno attraverso scorrimenti
interni a ciascuni “generi2 televisivi ed al loro mutare, sovente,
in macro-generi: da prosa e sceneggiati alla fiction, da Telescuola all’edutaiment, dal telegiornale e dall’inchiesta sul
campo all’infotaiment, dal dibattito al talk-show, dai festival
(anche per “voci nuove”) ai talent-show, dai viaggi nella realtà (Viaggio nella valle del Po, Viaggio al Sud) ai reality.
Il costituirsi ed il mutare del rapporto tra comunicazione televisiva e pubblico verrà posto come elemento di contrappunto in
ciascuna delle tre articolazioni tematiche del corso.
Corso monografico. Classicismo e scoperta dell’antico.
Dal “cortile delle statue” di Giulio II
al collezionismo antiquario, dalla
nascita dell’idea di museo al mito di
Pompei, l’idea di classico come unità
di misura dell’arte occidentale tra Rinascimento e Novecento,
nelle esperienze degli artisti e nella riflessione degli studiosi.
Saranno affrontati i seguenti temi, affrontati in parallelo alla
storia delle scoperte archeologiche e degli studi antiquari:
- Il cortile del Belvedere, gli scavi, i calchi, le copie
- Michelangelo, Raffaello, Bramante e il classico
- Vasari e gli altri: Bembo, Pino, Paleotti, Armenini
- Il Seicento, dai Carracci a Bellori
- Winckelmann e il Neoclassicismo
- Canova, David, Ingres, Hayez
- Classicismo del Novecento: da Rodin all’arte astratta
I materiali di supporto alle lezioni sono reperibili liberamente
nel sito www.flaminiogualdoni.com, sezione “Repertorio”.
Bibliografia
• S. SETTIS, Futuro del ‘classico’, Einaudi, Torino, 2004.
• J.J. WINCKELMANN, Il bello nell’arte, Einaudi, Torino, 2008.
Parte generale
Per sostenere l’esame è obbligatoria la conoscenza delle linee generali della materia, dal miceneo al tardo-antico.
Bibliografia
• F. Gualdoni, Arte Classica, Skira, Milano, 2007.
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206 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Adriano Antolini Altamira
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
La fotografia all’interno delle ricerche artistiche del Novecento
Il programma si propone di fornire
allo studente un panorama dell’utilizzo della fotografia, del montaggio
fotografico, del film sperimentale e
del cinema d’artista, all’interno del quadro dell’arte figurativa
del Novecento: a partire dalle Avanguardie Storiche (in particolare Futurismo, Dadaismo e Surrealismo) fino alle correnti degli ultimi anni. Saranno esaminati in modo particolarmente
attento quegli sviluppi della fotografia che hanno anticipato
l’arte concettuale, l’arte concettuale in senso stretto e le sue derivazioni più prossime; infine i momenti successivi agli anni
Settanta in cui si riscontri un’eredità delle correnti prese in eseme o la loro trasformazione in qualcosa di diverso, nel quadro
di una società soggetta a rapide e continue mutazioni.
I momenti esaminati con particolare attenzione durante l’anno
saranno:
1) Gli anni Dieci e il Dadaismo
2) Il fotomontaggio negli anni Venti, nell’ambito del Bauhaus,
del Dadaismo berlinese, del Costruttivismo russo e nel Surrealismo
3) Il movimento Neodada negli anni Cinquanta, l’Happening,
il Nouveau Réalisme, Fluxus, la Pop Art, la Mec Art, ecc.
4) Minimal e Conceptual Art, Arte Povera e Processuale, Land e
Body Art, Performance e Comportamento.
5) Narrative Art e contaminazioni tra fotografia e pittura nei
tardi anni Settanta
6) Gli anni Ottanta e Novanta e i nuovi indirizzi della fotografia di ricerca
7) Fotografia e globalizzazione
Excursus artistico anni Cinquanta e
Sessanta, like a Little Wing.
“Little Wing” di Hendrix, canzone arcinota, titolo anomalo per un corso di
storia dell’arte contemporanea braidense focalizzato su anni ’50 e ’60.
Ma corrisponde al clima degli anni compresi tra ultimo dopoguerra e Sessantotto, fervidi di proposte anche solo focalizzando
Milano: M.A.C. e dintorni 1948 e1952-‘59, (vedi almeno il catalogo Electa 1984, in 2 tomi, con saggio di L. Caramel) Manifesto Blanco 1946 di L. Fontana e Primo Manifesto dello spazialismo (Milano, 18 marzo 1948), Proposte di un regolamento,
cioè le direttive per il “Movimento Spaziale” (2 aprile 1950) e gli
ultimi esiti passando per proposte individuali quali Mimmo Rotella, Piero Manzoni, Dadamaino, Aricò o Ceretti, o uno scultore
come Alik Cavaliere, gli aniconici puri o il teorico dei concretisti,
Gillo Dorfles, i nuovi figurativi e citazionisti o ancora, la brillante falange del “nuovo realismo” di Pierre Restany che aveva fatto di Milano la seconda patria; nuovi arrivi da Oriente come
Hsiao Chin, eccentrici multatimi come Emilio Tadini o Bruno
Munari, ma anche Sottsass jr., Alessandro Mendini, altri nomi
ancora.
Rolando Bellini
Ai fini dell’esame: si richiede a tutti gli iscritti la lettura dei testi
consigliati, integrata di volta in volta da altre specifiche letture,
e la visita, individuale o di gruppo, di almeno due o tre musei
italiani d’interesse ai fini del corso (di cui si darà elenco indicativo) o di esposizioni temporanee inerenti tematiche afferenti quanto trattato nel corso (di cui si darà segnalazione). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un “lavoro”, individuale o di
gruppo, concordato personalmente con il docente.
Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale riferimento al proprio Paese di origine.
Bibliografia
Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di
volta in volta):
“Il Verri”, 1961: Giulio C. Argan (Salvezza e caduta dell’arte
moderna) e Francesco Arcangeli (Un naturalismo moderno)
“Il Verri”, 1968: Germano Celant (Arte povera)
• Bruno Munari, Artista e designer, Laterza, Roma-Bari, 1971
e 2008. • Italo Calvino, Esattezza, in Lezioni americane, pp.
73 e sg., Oscar Mondatori, Milano, 2002. • Enrico Crispolti, Come studiare l’arte contemporanea, alcuni capitoli, Donzelli,
Roma 2005.
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PROGRAMMI 207
1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Claudio Cerritelli
Giulio Ciavoliello
Scritti d’artista, materiali degli anni Settanta (terza parte).
Il corso documenta la rilevanza degli
scritti d’artista sia come affermazione dell’individualità di ogni singolo
autore sia come contributo alla generale riflessione intorno alle problematiche del contemporaneo.
Gli scritti degli artisti si pongono come riflessione poetica, analisi ideologica, invenzione progettuale ma anche come approfondimento di modalità tecniche utili a verificare il rapporto tra
teoria e pratica dell’arte. Viene così indicata una prospettiva di
lettura che pone in evidenza le differenze e le affinità tra diversi modi di affrontare l’arte nella complessità delle sue intenzioni comunicative.
Durante il corso saranno commentati testi teorici di artisti afferenti alle seguenti aree di ricerca:
- Arte Concettuale
- Body Art
- Performance
- Video Arte
- Land Art
- Pittura Analitica
- Scultura Costruttiva
- Istallazioni Ambientali
Opera come pensiero.
A partire dai primi anni del ‘900, e in
particolare negli ultimi 50 anni, l’arte concentra e diffonde pensiero. L’arte, anche quando non si pone come
concettuale, diventa una specie di filosofia concreta. L’opera si eleva sempre di più dalla dimensione materiale. Forme, processi, comportamenti, ambienti sollecitano riflessioni. L’arte, nel continuo tentativo di “rendere
visibile l’invisibile”, emoziona, appaga, inquieta, sollecita, elevando il nostro grado di consapevolezza.
Nel corso delle lezioni, con il supporto fondamentale delle immagini, si affrontano momenti, situazioni, personaggi che
hanno caratterizzato l’arte dall’ultimo dopoguerra fino al momento attuale.
Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci
si rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo
all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne
aspetti specifici e situazioni snodo.
Bibliografia
Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio.
Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di
pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano
materia d’esame.
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2°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Giulio Ciavoliello
Monographie / Biographie, un approccio analitico-esistenziale.
Il binomio arte vita da sempre percorre la storia della cultura.
Fatto sta che nel considerare l’arte giustamente ci soffermiamo
sulla forma. Tuttavia, molti linguaggi si possono comprendere
meglio attraverso la conoscenza di aspetti riguardanti la vita e le
situazioni esistenziali in cui si producono. Il corso esamina opere di artisti, gruppi, orientamenti che, dal Dopoguerra ad oggi, si
prestano a tale tipo di lettura.
Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci si
rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne aspetti specifici e situazioni snodo.
Bibliografia
Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio. Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano materia d’esame.
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Antonio d’Avossa supplente Lorella Giudici
La luce, la forma, lo spazio.
Medardo Rosso, Costantin Brancusi, Lucio Fontana.
“Ciò che importa per me nell’arte, è
di far dimenticar la materia” scrive
Medardo Rosso (1858-1928). E ancora “Quando io faccio un ritratto non posso limitarlo alle linee
della testa perché questa testa appartiene a un corpo, si trova in
un ambiente che esercita un’influenza su di lei, fa parte di un
tutto che non posso sopprimere”, “Si è finalmente compreso che
non si può arrestare l’aria, così come non si potrà mai istituire
frontiere”. E’ da queste riflessioni che nasce Madame X (1896),
una tra le sculture più enigmatiche e magiche di tutta l’arte del
XX secolo. Non è un volto, ma un ricordo; non è materia ma apparizione fugace di un’emozione, alito di vita, fiotto di luce. Nel
1923 Brancusi (1876-1957) scolpisce Neonato: un gesso oviforme mutilato da un brusco taglio geometrico su una delle facce.
Non ci sono protuberanze, increspature o irregolarità della superficie, è assolutamente perfetto, per dirla con le parole di
Pound, è “forma pura”. Alla IX Triennale del 1951, dopo aver
dissacrato la tela con lame e punteruoli per andare anche oltre
la terza dimensione, Fontana (1899-1968) si presenta con un
arabesco di luce al neon che non solo dialoga in modo del tutto
nuovo con lo spazio, ma quello spazio lo sostanzia.
Il corso si propone di approfondire la figura e l’arte dei tre maestri, cogliendone i segreti punti di contatto e le evidenti differenze, con particolare attenzione all’analisi concreta delle loro opere. Intende inoltre affrontare, attraverso le loro esemplari
esperienze, i concetti di luce, forma e colore nella scultura del
XX secolo.
Bibliografia
• M. ROSSO, Scritti sulla scultura, Abscondita, Milano 2003.
• C. BRANCUSI, Aforismi, Abscondita, Milano 2001. • Una monografia o un catalogo monografico a scelta su ciascuno dei tre artisti. Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni.
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2°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Andrea Del Guercio
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Il corso affronta, all’interno di un percorso triennale, la centrale presenza
espressiva dei materiali diventati rapidamente e strutturalmente fattori innovativi nella cultura dell’arte contemporanea; sin dalla stagione delle
avanguardie storiche si afferma la presenza sperimentale di nuovi materiali di supporto con valore di innovazione dei processi
linguistici e dei sistemi formali, per cui l’attività didattica ne individua la storia, ne ripercorre le diverse tappe di affermazione e
di trasformazione. Si afferma un percorso creativo caratterizzato
da volontà di ricerca e aspirazione al collegamento con gli sviluppi tecnico-scientifici che hanno segnato la storia del XX secolo; si osserva in questo paesaggio l’affermazione di un sistema
dell’arte caratterizzato dalla conoscenza tecnica, dalla produzione industriale e quindi da essa ad una diversa cultura dell’arte;
gli eventi scientifici ed i sistemi tecnologici assumono autonomia espressiva, apportano un contributo inedito nella concezione totalizzante della tradizione per riequilibrare su basi di confronto e di analisi il rapporto tra Arte e Vita.
Ogni lezioni sarà dedicata alle opere testimoni di una crescente
cultura artistica fondata sul patrimonio tecnologico della società umana ed attenta al patrimonio esperenziale della società.
Le lezioni sono dedicate a quegli autori che sin dalla metà del
XIX hanno rivolto la loro attenzione alle culture primitive, allo
sviluppo dei costumi e dei sistemi artistici per giungere alla società tecnologica di oggi; lo sviluppo didattico approfondisce i
processi di innovazione interpretativa del patrimonio ereditato
dagli artisti delle Avanguardie Storiche ed in grande evidenza
nella stagione contemporanea con le seconde avanguardie internazionali.
Soggetti smarriti.
Sulla scorta del tema monografico
dello scorso anno, “Oggetti smarriti”,
basato sulle strategie della memoria
nell’arte contemporanea, il corso dell’anno accademico 2009-2010 si baserà essenzialmente su una variazione, alla lettera, del soggetto
in questione.
Il corso si articolerà sulla pratica recente di riscoperta, o di riesumazione, di artisti scomparsi o dimenticati (ad es. Mina Loy,
Lee Lozano, Jas Ban Ader) ma anche sulla rilettura di temi, immagini e motivi del 900 che hanno subito il medesimo processo di brillante apparizione, rapida eclissi...e successiva riscoperta o restituzione.
Tra quest’ultimi si segnalano, sempre come esempio, la “morte
dell’autore”, la “crisi del soggetto” e la scelta, peraltro occasionale, dell’anonimato nella presentazione di opere d’arte e persino in occasione di mostre personali (“Volker Bradke” di Gerhard Richter).
Bibliografia
• FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi. • ANDREA B. DEL GUERCIO, I materiali dell’arte contemporanea, Dispense, Agrifoglio Edizioni.
Lungo lo sviluppo del Corso vengono fornite le Dispense utili allo studio ed alla preparazione dell’esame.
Giovanni Iovane
Bibliografia
• HAL FOSTER, ROSALIND KRAUSS, YVE-ALAIN BOIS, BENJAMIN BUCHLOH,
Arte dal 1900, Zanichelli, Milano, 2006.
Dispense, realizzate con la prof.ssa Filipa Ramos, saranno distribuite durante il corso.
Letture consigliate
• JEAN-FRANÇOIS LYOTARD, L’inumano, Lanfranchi, Milano, 2001.
• FREDRIC JAMESON, Postmodernismo, ovvero la logica culturale del tardo capitalismo,Fazi, Roma,2007. • ENRIQUE VILAMATAS, Bartleby e compagnia, Feltrinelli, Milano, 2009. • ROLAND BARTHES, Saggi critici, Einaudi, Torino, 2002. • GIOVANNI
IOVANE, FILIPA RAMOS, Oggetti smarriti. Crisi della memoria
nell’arte contemporanea, Silvana ed., Milano 2009.
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210 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elisabetta Longari
Storia dell’arte contemporanea
Posto che uno degli obiettivi principali del corso è sviluppare e promuovere la capacità di lettura delle opere
d’arte e favorire la dimestichezza di
movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che
si presenta come un panorama particolarmente complesso e
spurio tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al
pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso
che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali anche tra i diversi linguaggi espressivi.
Sotto il titolo L’opera d’arte totale sono raggruppabili diverse
esperienze estetiche relative ad una delle maggiori utopie dell’arte contemporanea.
Il concetto d’opera d’arte totale nasce nell’Ottocento con il teatro musicale di Wagner, per passare poi in Russia al compositore Schriabin, al pittore Kandinskij (di cui leggeremo i testi contenuti nell’”Almanacco del Cavaliere Azzurro”, soprattutto il
Suono giallo, pièce teatrale basata sulla sinestesia) e agli artisti produttivisti per poi seguire il suo percorso variegato e più o
meno evidente durante tutto il secolo “breve”.
Gli esempi novecenteschi d’opera d’arte totale sono numerosi:
la Ricostruzione futurista dell’universo di Balla e Depero, il
Merzbau di Schwitters, la scuola del Bauhaus, l’happening,
l’impegno sociale ed ecologico di Beuys, la deriva di Debord e
dei situazionisti e il più vicino fenomeno dell’ Artivism, forma
anonima e spesso collettiva di arte in rete. Molti saranno anche
gli esempi cinematografici.
Il corso monografico di quest’anno
verte sull’arte degli anni Ottante del
XX secolo. Prendendo sopunto dalla
grande mostra sugli anni Ottanta,
ideata dal docente per la Villa Reale di
Monza, il corso analizza prima il contesto culturale, inserito a sua volta in quello scenario socio-politico in grande movimento (fine del Comunismo, blocco EstOvest, ecc.): in questo lungo preamobolo si considera soprattutto
l’avvento della cosiddetta Era Postmoderna. In seguito l’analisi
più spefcifica delle discipline artistiche, suddivise per zone geopolitiche e culturali, evidenzierà la posizione fdi primato dell’arte e della pittura italiana, la compresenza dell’arte tedesca nello
scenario internazionale, per arrivare alle esperienze statunitensi. Lezioni di supporto sul design, sul fumetto, sul graffitismo,a
ccompagneranno il corso monografico, così come una serie di
commenti su testi fondamentali della cultura d’allora.
Un workshop della durata di un mese, tenuto da Pino Farinotti
sul cinema di quegli anni, accompagna il corso.
Modalità d’esame:
L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione di un discorso autonomo di approfondimento su un tema concordato.
L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina,
quanto orale, in forma di breve lezione frontale, con l’ausilio di
immagini e/o presentazioni in power point e/o video. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello e si basa sul manuale prescelto e obbligatorio: Denis Riout, L’arte del XX secolo,
Einaudi, Torino 2002.
Bibliografia
• ELISABETTA LONGARI, Chiamata collettiva in Cristina Casero, a
cura di Elena Di Raddo, Anni Settanta: l’arte dell’impegno. I
nuovi orizzonti culturali, ideologici e sociali nell’arte italiana, Silvana, Milano, 2009. • ANGELO TRIMARCO, L’opera d’arte
totale, Luca Sossella, Roma, 2001.
Marco Meneguzzo
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PROGRAMMI 211
1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Chiara Nenci
Francesco Poli
Occupare lo spazio, reinterpretare il
paesaggio.
Il corso intende esplorare le relazioni
tra la natura e le arti nell’età moderna, attraverso le più significative evoluzioni della storia dell’architettura
dei giardini e del binomio artificiale/naturale. Lo scopo è di offrire allo studente le basi storico-critiche per la comprensione del
complesso panorama che vede oggi inscenarsi negli spazi verdi
un dialogo tra arte, architettura e paesaggio in continua trasformazione ma carico di antichi significati simbolici e narrativi.
Nell’affrontare l’antitesi retorica fra il dominio dell’artista e la sottomissione della natura, il corso seguirà una struttura cronologica
a partire dall’epoca moderna, ma procederà per esplorazioni capaci di illustrare problematiche specifiche, quali: pittoresco, arcadico
e sublime nel Settecento; giardino eclettico e parchi urbani; postmoderno e ritorno al classico; land art e finalità ecologica; arte
oper air, parchi d’arte contemporanea, etc.
Un efficace ausilio didattico alla trattazione degli argomenti sarà ricercato nella rappresentazione cinematografica dei giardini,
attraverso l’analisi seminariale di alcuni film d’autore che verranno indicati al momento della presentazione del corso.
Gli argomenti dei corsi riguardano la
storia dell’arte moderna e contemporanea dalla fine del XIX secolo fino ai
nostri giorni. Ogni anno viene scelto
un tema specifico: corsi monografici
su artisti di grande rilievo, sulle principali tendenze delle avanguardie storiche e del secondo dopoguerra, su temi e problematiche critiche di particolare importanza. Gli ultimi due corsi sono stati: La Metafisica e Nuovi spazi
e nuovi materiali (le ricerche degli anni ‘60/’80).
Si richiede una conoscenza generale dell’arte in particolare
quella contemporanea.
Bibliografia
All’interno di una bibliografia sull’argomento estremamente vasta, sarà segnalata all’inizio del corso una selezione di testi per
la preparazione generale e concordata con gli studenti un’ulteriore traccia in funzione dell’argomento che ciascuno intenderà
affrontare. Per gli studenti del corso di Restauro interessati a un
approfondimento pertinente, si indica il testo:
• L. SCAZZOSI, Il giardino opera aperta. La conservazione delle architetture vegetali, Alinea, Firenze, 1993.
Bibliografia
• Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dagli anni’50 ad oggi, a cura di F. Poli, Edizioni Electa, 2006. • F. POLI,
La scultura del Novecento, Laterza, 2006. • Arte moderna.
Dal post-impressionismo all’informale, a cura di F. Poli, Electa, 2007.
La bibliografia specifica verrà indicata all’inizio del corso.
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1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elena Pontiggia
Luisa Somaini
Il corso si divide in due parti e l’esame verterà su entrambe.
La somiglianza per contatto.
Archeologia, Anacronismo e modernità dell’impronta. Canova, Rodin,
Duchamp, Y. Klein, Nauman, Whiteread.
Relegata da Giorgio Vasari nella sfera
minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l’impronta ha tuttavia larga fortuna nella pratica scultoria
degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro
principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i
gessi di Canova a Possagno, e dilaga in Rodin, che pure la giudica una “piaga cancerosa dell’arte”. Bisognerà attendere Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, sostenuta da una
concezione estetica che rivendica il gesto riproduttivo, invece di
abiurarlo, con l’obiettivo di “rompere con l’imitazione classica
senza tuttavia negare la somiglianza”. Il filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman, invita oggi a riflettere sull’importanza di questa pratica, a partire dalla preistoria, all’alba
della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma dispiega qui le valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla del contatto (il piede che sprofonda
nella sabbia) e della perdita (l’assenza del piede); trasforma le
condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto tra la tecnica e il tempo, fra
la memoria e il presente; rivela gli intrecci di temporalità eterogenee di cui si compone ciascuna immagine.
Il corso offre molteplici occasioni di riflessione sul laboratorio
di maestri del passato, come Antonio Canova, condotto attraverso il recente recupero del calco di Napoleone come Marte pacificatore conservato nelle raccolte dell’Accademia di Brera, e di
oggi, come Bruce Nauman, Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2009 per Topological Gardens, allestito nel Padiglione degli Stati Uniti.
Per l’esame gli studenti sono tenuti a portare almeno 2 testi a
loro scelta, tra quelli indicati durante il corso, oltre al saggio di
Didi-Huberman .
I parte
Il Doganiere Rousseau e Edward
Hopper: realismo magico e realismo metafisico.
Considerato il padre dei naïf, ma ben diverso da loro, il Doganiere Rousseau (Laval 1844 - Parigi 1910) è un artista più famoso
che conosciuto. Poco compresa è la sua opera, che infrange le regole dell’arte, ma ne rispetta le leggi. E poco nota è la sua vita,
segnata dalla miseria, dai lutti (perde prematuramente due mogli
e sei figli) e perfino dal carcere. La sua pittura è caratterizzata da
un realismo venato di stupore, che l’ha fatto considerare il padre
del realismo magico del Novecento.
Edward Hopper (Nyack 1882 - New York 1967), uno dei maestri
della pittura americana del Novecento al quale Milano dedica
una vasta mostra a Palazzo Reale, è stato invece il padre, in
America, di un realismo metafisico, cioè di un modo di rappresentare la realtà di tutti i giorni facendo intravedere, nelle pieghe di quella realtà, una dimensione di mistero, un oltre, qualcosa di meno immediato e di più grande.
Il corso analizza i concetti di realtà nei due artisti.
Bibliografia
• HENRI ROUSSEAU, Lettere e scritti, a cura di Elena Pontiggia,
Abscondita, Milano 2009. • EDWARD HOPPER, Scritti, interviste,
testimonianze, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano
2000. • ELENA PONTIGGIA, Modernità e classicità, Bruno Mondadori, Milano 2008.
II parte
Dall’oggetto all’idea: un cammino nell’arte contemporanea.
A ventisei anni Marcel Duchamp (1887-1968) accantona tele e
pennelli per concentrasi sull’oggetto ready made. Dal suo studio
non escono più ritratti, nudi o paesaggi ma scolabottiglie, orinatoi, appendiabiti e ampolle di vetro colme di aria di Parigi. Oggetti banali, cose comuni che stanno lì a testimoniare non più la
materia, non più la forme e nemmeno se stessi, ma l’idea, non il
fare ma il pensare. Il corso si propone di partire da Duchamp per
analizzare quella parte di esperienze contemporanee che hanno
scelto di esprimere le idee attraverso la negazione delle cose e il nichilismo della materia: dal Dadaismo al New Dada, dall’arte concettuale all’arte povera fino alla singolare ricerca di Joseph Beuys.
Bibliografia
• MAN RAY, Duchamp, inserto del “Corriere della Sera”, Skira,
Milano 2004.
Si consiglia la consultazione di un buon manuale di Storia dell’Arte del Novecento (es. Electa, Bompiani, Principato…)
Bibliografia
• L’empreinte, a cura di G. Didi-Huberman, Centre Georges
Pompidou, 19 febbraio-19 maggio 1997, cat. Editions du Centre
Georges Pompidou, Parigi, 1997.
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PROGRAMMI 213
2°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE
Dario Trento
Giuseppe de Juliis
Pinacoteca di Brera, la terza età.
Da gennaio 2010 una trasformazione
del Palazzo di Brera a lungo progettata sembra essere entrata in fase realizzativa. L’Accademia di Belle Arti è destinata a trasferire in altra sede gran
parte della propria attività didattica mentre la Pinacoteca è chiamata a occupare gli spazi da essa lasciati. Due istituzioni storiche di Milano cambiano radicalmente la loro forma in una trasformazione che è bene seguire in tutte le sue implicazioni per
aiutarla a concludersi nel modo migliore.
La Pinacoteca di Brera è nata nel 1806 nel sistema di musei ideato da Giuseppe Bossi, è stata ridefinita nel 1809 e ha conosciuto
continui assestamenti e accrescimenti fino a quando, a partire
dal 1882, si è trasformata in organismo culturale autonomo.
Portata alla forma attuale di grande collezione di pittura italiana nel 1902 e arricchita e aggiornata lungo tutto il XX secolo,
con la mutazione in corso è destinata a rinnovare profondamente la sua forma e la sua vocazione, fornendo una esposizione assai aumentata di opere dell’Ottocento e una collezione unica e
straordinaria di arte italiana del ventesimo secolo. La nuova Pinacoteca presenterà un profilo unico nell’ambito dei grandi musei italiani e internazionali: potrebbe diventare una grande raccolta di capolavori in un contenitore spettacolare, secondo lo stile internazionale in voga, o un laboratorio di storia e di civiltà e
italiano e milanese.
Il corso lavorerà per la seconda ipotesi, impegnandosi perché ad
essa contribuisca attivamente l’Accademia. Sarà aperto al contributo di studiosi e ricercatori e a quanti, tra le istituzioni presenti nel Palazzo di Brera, vorranno collaborare.
John Ruskin e il Medioevo.
Il corso si propone di offrire un percorso di lettura sull’arte del medioevo
attraverso gli scritti, le testimonianze
e i disegni di uno dei massimi critici
d’arte di tutti i tempi, John Ruskin
(Londra 1819 - Brantwood 1900). Figura centrale del periodo
romantico per l’interpretazione del pensiero medioevale, a lui
spetta il grande merito di aver riscoperto lo stile gotico e i pittori cosiddetti ‘primitivi’.
Pensatore, esteta, paesaggista, artista viaggiatore e fotografo, il
suo nome viene spesso associato a Venezia, alle Alpi, alla Toscana e alle cattedrali francesi. Fra il 1840 e il 1882 compì ben sette viaggi in Italia. Venezia e Firenze furono le città che lo affascinarono maggiormente e ad esse Ruskin dedicò due memorabili ‘guide’, The Stones of Venice (Le pietre di Venezia) nel 1851
e Mornings in Florence (Mattinate fiorentine) nel 1875, che,
illustrate dai suoi splendidi disegni e acquerelli, si sono dimostrate dei testi fondamentali per conoscere la sua interpretazione della cultura e dell’arte medioevale.
Questi saggi con le relative immagini rappresentano una sorta
di manuale sul quale impostare le lezioni del corso propedeutico e successivamente quelle del corso monografico.
Il corso monografico intente esaminare il pensiero di Ruskin
che, partendo dal concetto di sublime e dal rapporto tra natura
e arte, pone l’accento sul ruolo fondamentale dell’artista nel
medioevo. Questi è visto dal critico come un profeta, uno “scriba di Dio”, poiché sa cogliere e raffigurare nelle sue opere l’essenza stessa della verità divina attraverso l’osservazione della
realtà naturale.
Bibliografia
• D. TRENTO, La Pinacoteca di Brera. Una storia milanese, in
“Dialoghi internazionali”, n. 9, dicembre 2008, pp. 147-167. •
AA. VV., Brera 1809. Ricostruzione dell’allestimento della Pinacoteca di Brera, animazione digitale, versione a cura di M.
Negroni e studenti dell’Accademia di Brera presentata il 2 dicembre 2009. • Pinacoteca di Brera, Catalogo della collezione di
pittura, 9 voll., Electa, Milano 1988 - 1996.
Bibliografia
• J. RUSKIN, Le pietre di Venezia, Introduzione di J. Rosenberg, Milano, BUR, 2008. • J. RUSKIN, Mattinate fiorentine, a cura di
Alberto Rossetti, Milano, BUR, 2008. • I dagherrotipi della collezione Ruskin, a cura di Paolo Costantini e Italo Zannier, Venezia
Arsenale editrice, 1986. • J. RUSKIN, Viaggi in Italia 1840-1845,
a cura e con prefazione di Attilio Brilli, Firenze, Passigli editori,
1985. • R. HEWISON, Ruskin a Venezia, Venezia, La stamperia di
Venezia, 1998. • J. RUSKIN, Pittori moderni, a cura di G. Leoni, introduzione di G. Leonelli, voll.I, II, Torino, Einaudi, 1998.
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214 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Annunziata Pani
Marcella Anglani
Giotto e la cultura artistica del Trecento.
Il corso presenta una ricostruzione
analitica della situazione artistica italiana del Trecento seguendo il tracciato degli spostamenti di Giotto nella
penisola ed analizzando le sue innovative soluzioni figurative.
Tra la fine del ‘200 ed i primi decenni del ‘300, l’arte di Giotto
esplode con grande energia. Giotto è il grande rivoluzionario
che, pur nutrito della cultura e della religiosità medievale,
inaugura nell’arte figurativa una rivalutazione dell’uomo e
della sua esperienza terrena.
Temi come la rappresentazione tridimensionale dello spazio,il
recupero del naturalismo dell’immagine e della figura umana,
l’introduzione di una dimensione affettiva della pittura divennero, grazie a Giotto, caratteristiche fondamentali della cultura
pittorica occidentale moderna.
L’attenzione si sposterà, poi, sui seguaci di Giotto,dall’insegnamento di Giotto, infatti, si sono irradiate le scuole e le tendenze
dell’arte italiana. Dal filone maggiore dei fiorentini, ai riminesi, alle declinazioni senesi e napoletane, alla variante naturalistica dei lombardi. Sarà presa in esame, in particolare, l’attività di Giovanni da Milano, l’artista lombardo, attivo in Toscana
tra il sesto ed il settimo decennio del trecento, che seppe coniugare la lezione giottesca con le influenze gotiche di provenienza transalpina.
Parigi da David a Gauguin.
Il corso si propone di indagare movimenti artistici e culturali, presenze,
avvenimenti che hanno animato la
vita culturale parigina facendo sì che
Parigi diventasse capitale dell’arte
del XIX secolo. Il corso si articolerà su due livelli, si cercherà di
dare un inquadramento generale in modo da offrire agli studenti gli strumenti per cogliere temi, problematiche e passaggi
cruciali che hanno caratterizzato la trasformazione delle pratiche artistiche nell’Ottocento, mentre una lezione la settimana si
concentrerà sulla letteratura artistica del periodo ( trattati teorici testi di critica riflessioni estetiche commenti critici e scritti
di artisti) e sulla lettura di testi di filosofi e letterati del Novecento che hanno ripensato all’arte di alcuni protagonisti dell’arte
francese cogliendone aperture e potenzialità (vedi per esempio
George Bataille o Michel Foucault per Manet) .
Bibliografia
• Giotto e il Trecento “Il più sovrano maestro stato in dipintura”, a cura di A.Tomei, Skira. • Giovanni da Milano
“Capolavori del Gotico fra Lombardia e Toscana”, a cura di D.
Parenti, Giunti, Firenze, 2007. • G. PREVITALI, Giotto e la sua bottega, Milano, 1967. • DARIO FO, Giotto non Giotto, F. C. Panini,
2009. • G. PISANI, I volti segreti di Giotto, Rizzoli, Milano, 2008.
• A. HAUSER, Storia sociale dell’Arte, vol. I, Einaudi, Torino.
Bibliografia
Testi di base per l’arte dell’Ottocento:
• G.C.ARGAN, L’arte Moderna, Sansoni, Roma, 1992. • WERNER
HOFMANN, I fondamenti dell’arte moderna, Donzelli editore,
Milano, 200, vol 1. • L. NOCHLIN, Il realismo nella pittura europea del XIX secolo, Einaudi, Torino, 1971.
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1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Francesco Porzio
Raffaella Pulejo
Arte e artisti nel Rinascimento.
Nella prima parte il corso analizzerà
lo sviluppo e le diverse accezioni del
concetto di Rinascimento, con particolare attenzione all’area italiana,
fornendo gli elementi essenziali della
sua storiografia a partire dagli studi classici di Burckhardt e
Thode. Attraverso l’evoluzione di questo concetto lo studente potrà rendersi conto del significato storico dell’arte e della cultura
moderna nella fase di formazione e potrà giudicarne le implicazioni nel presente.
Nella seconda parte, concentrandosi soprattutto sul pieno Rinascimento, il corso accennerà alla dimensione storico-politica,
sociale e culturale del fenomeno attraverso la disamina, fra gli
altri, di autori come Machiavelli e Castiglione. In seguito si passerà all’analisi delle vicende artistiche quattrocentesche attraverso teorici come Alberti e Vasari e artisti come Donatello, Mantegna e Piero della Francesca. Seguirà una breve panoramica
dell’arte italiana del Cinquecento (soprattutto Roma, Firenze e
Venezia), sia sul versante classico sia su quello anticlassico.
Questa parte sarà dedicata in modo particolare alla pittura e alla scultura, ma non mancheranno cenni alla formazione e allo
sviluppo dell’architettura moderna fra Quattro e Cinquecento.
Nella terza e conclusiva parte le lezioni saranno dedicate al tema dell’emancipazione della figura dell’artista dalla condizione di artigiano nel corso del Rinascimento, al progressivo superamento della bottega medievale e al nuovo ruolo dell’artista
nella società moderna. L’illustrazione di questo importante passaggio storico permetterà allo studente di conoscere le origini di
una figura creativa e professionale i cui contorni sono ancora
in larga parte attuali.
Effimero Barocco.
Perno teorico dell’arte barocca in Italia è l’idea del mondo come spettacolo e la concezione di una fruizione
che coinvolge i cinque sensi. Il prodotto di queste idee non solo nell’iconografia ma anche nello stile e nel modo di comunicare le immagini, ha effetti rivoluzionari per le arti visive e reintroduce
nelle arti visive il concetto greco dell’arte come coreia, l’idea
classica dell’arte in cui immagine, suono, danza e parola si intrecciavano tra loro nella pratica spettacolare del teatro.
Le immagini barocche seducono, convincono, illudono, ingannano attraverso il ricorso a regole di comunicazione della retorica antica dedicate alla facoltà dell’attore di muovere nello
spettatore gli affetti che si vogliono provocare attraverso una
messa in scena drammatica e convincente delle passioni. Di qui
la centralità dello spettatore sollecitato ad un coinvolgimento
attivo dei cinque sensi e intrigato intellettualemente nei complicati concetti che le opere mettono in scena.
Al di là dei problemi di stile, tematiche quali l’effimero, il concetto, la spettacolarità, l’intreccio dei linguaggi espressivi rimandano ad assonanze con le pratiche dei linguaggi dell’arte
contemporanea. Il corso muove, infatti, da opere ed artisti della contemporaneità ripercorrendo a ritroso una ideale genealogia dei linguaggi artistici.
Bibliografia
La bibliografia di riferimento, ben più ampia dei due testi qui
indicati per ragioni di spazio, verrà fornita durante le lezioni.
• J. Burckhardt, La civiltà del Rinascimento in Italia, ed. it.
Firenze, Sansoni 1992. • R. e M. Wittkower, Nati sotto Saturno,
ed. it. Torino, Einaudi 2005.
L’esame finale consiste in un colloquio orale.
Bibliografia
(N.B.: La bibliografia dettagliata sugli artisti o le opere oggetto
delle lezioni frontali, verrà fornita all’inizio del semestre.)
I testi di riferimento sono:
• La Festa a Roma. Dal Rinascimento al 1870, a cura di M.
Fagiolo, cat. esp., Roma, 1997. • M. FAGIOLO M. L. MADONNA, Barocco romano e Barocco italiano: il teatro, l’effimero, l’allegoria, Roma 1985.
Il manuale consigliato è • DORFLES, BUGANZA, STOPPA, Storia del’arte, vol. 2, Atlas, Bergamo, 2008.
Per i frequenti riferimenti ad artisti ed opere contemporanee si
suggerisce inoltre: • DENYS RIOUT, L’arte del ventesimo secolo,
Einaudi, Torino, 2002.
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216 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Valter Rosa
Paolo Thea
Parte generale
Nell’attuale fase di crisi della disciplina storico-artistica, il corso muove
dall’intento di riconferire un senso
forte a questo insegnamento in
un’ottica mirata a perseguire gli
obiettivi didattico-formativi di un’accademia di belle arti. Pertanto, in luogo di un corso monografico di taglio specialistico,
si ritiene utile un coinvolgimento degli studenti sull’intero arco
della storia dell’arte attraverso l’approfondimento di questioni
fondamentali.
Tale sezione consiste nella manualistica di cui è richiesta la conoscenza e
si può suddividere nel seguente modo:
1°anno: dall’arte antica al Gotico Internazionale; 2° anno: dal Quattrocento al Settecento; 3°anno: dall’Ottocento all’arte contemporanea.
Programma specifico
L’arte nei luoghi della sua produzione tra Settecento e primo Novecento.
Il corso intende proporre una linea della Storia dell’arte raccontata dal punto di vista della cultura e del modo di operare degli
artisti. L’idea di fondo è che la comprensione di un’opera d’arte possa trarre notevole vantaggio dalla conoscenza del milieu
professionale dell’artista: ritratti e autoritratti nello studio, case
d’artista, atelier, accademie, luoghi di esposizione costituiranno
dunque gli oggetti privilegiati - ma non i soli - di un percorso
di studio volto ad evidenziare le condizioni materiali di produzione dell’opera, i metodi e gli strumenti di lavoro, i riferimenti culturali, il gusto personale e il sistema di valori, la volontà di
autorappresentazione e le strategie commerciali.
Nella parte introduttiva, quale utile richiamo di nozioni, concetti ed esperienze artistiche precedenti, verranno proposti alcuni “casi” opportunamente scelti fra la fine del XV e il XVII secolo (ad esempio Mantegna, Giulio Romano, Leone e Pompeo
Leoni, Rubens, Pietro da Cortona).
È tuttavia dopo la Rivoluzione francese che la questione del
“luogo di lavoro” risulta strategica e centrale come dimostrano
dipinti, sculture e architetture che hanno segnato la storia dell’arte dell’Ottocento e che verranno esaminati a partire dalla
letteratura artistica coeva. Su questo s’incentrerà la maggior
parte del corso che si concluderà con l’esame di alcuni sviluppi
novecenteschi del tema.
Parte monografica
L’arte del primo Rinascimento. 1400-1492
Nelle lezioni sarà esaminata la produzione pittorica, grafica, architettonica e scultorea del primo Rinascimento italiano a Firenze, Ferrara, Urbino, Roma, Padova, Venezia, Napoli e Milano e il Sud Italia dal primo ’400 al 1492, momento della morte
di Lorenzo il Magnifico a Firenze. Il periodo si divide in due fasi che vanno grosso modo dal 1400 al 1460 e dal 1460 al 1492.
La prima è esclusivamente fiorentina e ha questi temi: Brunelleschi, l’antico e la scoperta della prospettiva. Masaccio e Donatello. La seconda generazione dell’Umanesimo (Beato Angelico,
Paolo Uccello, Filippo Lippi Domenico Veneziano, Andrea Del
Castagno), Leon Battista Alberti e i suoi trattati.
Poi a cominciare da Padova la cultura rinascimentale si diffonde in tutta Italia, a Ferrara, Urbino, Venezia, Milano, Messina e
il Sud, Venezia.
Bibliografia
Per la preparazione si può utilizzare uno qualsiasi dei manuali
in circolazione, possibilmente ad eccezione dell’Adorno. A scopo
puramente indicativo, perché via via negli anni ne sono usciti
altri e nuove edizioni con integrazioni di quelli esistente con integrazioni di quelli indicati, si consigliano i seguenti:
• G. C. ARGAN, Storia dell’arte italiana, Sansoni. • BAIRATI e FINOCCHI, Arte in Italia, Lœscher. • BERTELLI, BRIGANTI, GIULIANO,
Storia dell’arte italiana, Electa. • DE VECCHI e CERCHIARI, L’arte nel tempo, Bompiani. • H. E. GOMBRICH, La storia dell’arte,
Einaudi o Mondadori. • M. CALVESI, Storia dell’arte contemporanea, Fabbri. • L. VINCA MASINI, L’arte nel tempo, Giunti.
Indirizzo e-mail: [email protected]
Bibliografia
• SILVIA BORDINI, L’Ottocento. 1815-1880, Carocci editore, Roma, 2002. • Arte e artisti nella modernità, a cura di Antonello Negri, Jaca Book, Milano, 2000.
Un manuale di Storia dell’arte.
Dispensa finale e altre indicazioni bibliografiche durante lo svolgimento del corso.
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PROGRAMMI 217
1°LIV
2°LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Dario Trento
Venezia laboratorio della pittura:
Giorgione e Carpaccio
Dopo secoli di isolamento culturale e
dopo essersi costruita uno stato territoriale con l’annessione del territorio
veneto, tra la fine del Quattrocento e i
primi anni del Cinquecento Venezia diventa una delle metropoli europee della pittura. Si intensificano i passaggi degli artisti e
gli scambi delle opere, nasce un ceto colto di collezionisti e una
società di artisti locale. Nel giro di pochi decenni su tutti si impone il cadorino Tiziano Vecellio, destinato a diventare il più
prestigioso pittore europeo, stipendiato dall’imperatore Carlo V.
Con lui la pittura veneziana assume la cifra culturale che l’ha
resa celebre per secoli e immediatamente identificabile in tutti i
musei del mondo.
Lavorando sulla fase iniziale di questo ciclo culturale il corso intende scavare sulla ricchezza di opzioni culturali operanti a Venezia in quel frangente. Prendendo come termini di paragone
due artisti tra loro profondamente diversi, Giorgione e Carpaccio, intende mettere a fuoco le diverse opzioni e culture approdate in Laguna e a confronto nei laboratori dei diversi artisti. Negli
stessi anni transitano o lavorano a Venezia il trevigiano Lorenzo
Lotto, i lombardi Giovanni Agostino da Lodi e Andrea Solario e il
norimberghese Albrecht Dürer.
Le biografie parallele dei due artisti contemporanei offriranno
un accesso a quel cantiere, e permetteranno di percorrerne gli
intrecci, gli scambi, le contaminazioni, gli scontri.
Bibliografia
• Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai tempi di
Bellini, Dürer, Tiziano, a cura di B. Aikema e B. L. Brown, Bompiani, Milano, 1999. • S. SETTIS, La “Tempesta” interpretata,
Einaudi, Torino, 2005. • M. DAL POZZOLO, Giorgione, Motta, Milano, 2009 • R. LONGHI, Carpaccio. Vita di un documentario
d’arte, a cura di P. Scremin, Allemandi, Torino, 1991. • M. SERRES, Carpaccio studi, Hopefulmonster, Torino, 1990. • V. SGARBI,
Carpaccio, Fabbri, Milano, 1994.
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA
E CONTEMPORANEA
Andrea Del Guercio
Il Corso si caratterizza attraverso un
rapporto stretto e di confronto tra la
creazione artistica e lo spazio sacro,
nei termini di appartenenza ai valori
di contemporaneità, sia nelle fasi di
progettazione che di collocazione;si
tratta cioè di un ampio progetto di studio e di ricerca aperto al
confronto interconfessionale, proiettato sul patrimonio iconografico delle grandi religioni monoteiste, ed attento al confronto con il sistema liturgico dell’edificio sacro cristiano, dalla
Chiesa alla Cappella, dall’Altare all’Abside, dal Sagrato al Fonte
Battesimale.
Il Corso approfondisce i passaggi espressivi che a partire dalle
Avanguardie Storiche hanno significativamente contribuito a rifondare una nuova cultura dell’Arte Sacra, osserva gli eventi artistici più recenti ed elabora una vasta campionatura di eventi
progettuali.
Bibliografia
• A. B. DEL GUERCIO, Arte Cristiana Contemporanea, Ediz. Ancora, Milano, 2006. • A. B. DEL GUERCIO, Arte Sacra, la funzione e la riflessione, Ediz. Raccolto, Milano, 2004. • AA.VV. Le
cattedrali d’Arte, Ediz Prada, Milano, 1998.
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1°LIV
1°LIV
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
Annunziata Pani
Il corso si propone di offrire uno spaccato delle complesse, diversificate e
nuove esperienze che caratterizzano il
panorama artistico-culturale fra ’800
e ‘900 .
In un’ottica di lettura parallela ed
integrata di architettura e arti figurative, artigianato e arti
decorative, verranno trattate le maggiori tendenze e personalità: dalla crisi dell’eclettismo del secondo Ottocento alla ricerca
dell’‘opera d’arte totale’ messa in atto dalla rivoluzionaria sperimentazione dell’Art Nouveau nelle sue molteplici declinazioni locali. L’Art Nouveau, diffuso in Europa e negli Stati Uniti tra
il 1880 e il 1910, ha trovato espressione in un’ampia gamma di
arti applicate, dal design d’interni alla produzione di mobili,
dalla grafica all’arte della lavorazione dei metalli, del vetro e
della ceramica, dai disegni su stoffa all’illustrazione di libri.
Un’avventura artistica internazionale tra rivoluzione e reazione, tra cosmopolitismo e provincia, tra effimero, ‘sublime’ e
stravagante.
Bibliografia
Appunti delle lezioni
• KLAUS JURGEN SEMBACH, Art Nouveau, L’utopia dell’armonia,
Taschen, 2007. • GABRIELE FAHR BECHER, Art Nouveau, Konemann, 2004. • LARA VINCA MASINI, Il Liberty, Art Nouveau,
Giunti Editore, 2000. • GIULIANO SERAFINI, Art Nouveau, Le arti decorative alle origini del Moderno, Giunti Editore, Milano.
• ART DOSSIER, Art Nouveau, Giunti Editore, Milano. • G.C. ARGAN, L’arte moderna 1770/1970, Il Modernismo, Sansoni,
1975.
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
Giuseppe de Juliis
Corso propedeutico
La storia del mobile italiano dal Medioevo al Rinascimento.
Il corso si propone di mettere in evidenza lo stretto rapporto tra le cosiddette arti maggiori e arti minori (definite, queste ultime, anche arti decorative, arti applicate oppure arti industriali). Questo tipo di indagine, valida per tutte le
epoche, lo è ancor più per il Rinascimento, quando, ad esempio,
la relazione tra architettura e arredo ligneo era molto stretta. I
legnaioli, che nei documenti antichi vengono ricordati come
“maestri di prospettiva”, e gli architetti erano entrambi responsabili dell’apprendistato dei giovani alle regole matematiche,
cosicché nelle botteghe fiorentine del Quattrocento non vi era
nessuna differenza tra manufatto artistico e manufatto artigianale.
Corso monografico
La sagrestia delle messe nella cattedrale di Santa Maria del fiore
a Firenze: un esempio illustre di arredo del quattrocento
Dopo aver trattato nella parte propedeutica i momenti salienti
della produzione lignea fiorentina del Quattrocento, il corso monografico analizzerà un particolare complesso, la Sagrestia delle Messe nella cattedrale di Firenze, nel quale sono presenti tutte le caratteristiche, soprattutto sul piano tecnico, di una bottega
specializzata nella produzione di manufatti lignei. Le pareti della Sagrestia sono rivestite di intarsi eseguiti, a partire dal 1436,
da un gruppo di maestri sotto la direzione di Agnolo di Lazzaro,
e tra essi il pittore Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio, e il legnaiolo e architetto Antonio Manetti, l’esecutore dei
modellini in legno del Brunelleschi. Dopo una lunga interruzione, i lavori verranno ripresi a partire dal 1463 fino a tutto il 1468
da Giovanni da Gaiole e Giuliano da Maiano, ai quali si ipotizza che si affiancarono artisti quali Maso Finiguerra, Mino da
Fiesole, Alesso Baldovinetti a Antonio del Pollaiolo. A Giuliano
da San Gallo spettano i quattordici putti con ghirlande a coronamento delle decorazioni parietali e a conclusione dell’opera.
L’arredo ligneo della Sagrestia delle Messe ci offre uno splendido
esempio di collaborazione stretta tra grandi artisti dell’epoca,
che presentavano i progetti e i disegni preparatori, e maestranze
di altissimo livello esecutivo.
Bibliografia
• MARGARET HAINES, La sagrestia delle messe del Duomo di Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1983.
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2°LIV
1°LIV
STORIA DELLO SPETTACOLO
Chiara Guardoni
Il Comico e il teatro.
Il corso si propone di analizzare le
forme di elaborazione del Comico in
alcuni generi teatrali. A tal scopo verranno in primo luogo approfondite le
tipologie comiche più comuni, con riferimento a testi e alla tradizione teatrale; successivamente
l’analisi spazierà sui problemi relativi alla comicità dal punto di
vista della relazione con il pubblico, il personaggio, la messa in
scena.
Particolare attenzione verrà prestata all’analisi dei meccanismi
della comicità nei diversi generi teatrali, sia dal punto di vista
dell’elaborazione drammaturgica, che della rappresentazione.
L’esame prevede una parte orale che verte sugli argomenti del
corso, una tesina di max 20 cartelle su un argomento concordato con il docente, e l’analisi di uno spettacolo della stagione
in corso (struttura drammaturgia, scenografia, materiali paratestuali).
Bibliografia
La bibliografia verrà fornita durante il corso.
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI
Elisabetta Susani
Il cammino formativo proposto si configura come una promenade architecturale concepita per condurre lo
studente alla scoperta dell’architettura e della città occidentale.
Partendo dalle più antiche culture
sbocciate sulle sponde del mediterraneo e giungendo fino all’Illuminismo, il primo corso è dedicato allo studio delle opere e
delle teorie che testimoniano lo sviluppo del linguaggio classico,
analizzando i contributi degli architetti italiani ed europei e gli
interventi urbani che ne determinarono l’ampia diffusione, unitamente alla longeva tradizione e alle multiformi sfaccettature e
declinazioni.
La finalità del corso non si esaurisce nello studio dei lineamenti
della disciplina, nell’acquisizione di un bagaglio di conoscenze
e riferimenti ritenuti imprescindibili, ma si esplica nell’individuazione e nella comunicazione di metodologie di riconoscimento e di analisi che contribuiscano alla crescita della coscienza critica.
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220 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI
Elisabetta Susani
STORIA E MODELLI DELL’ARTE TERAPIA
Dalle radicali trasformazioni prodottesi in epoca neoclassica,
che annunciano la nascita della società industriale, agli esiti
della rivoluzionaria stagione delle avanguardie e dell’innovativa esperienza del Movimento Moderno, fino alle radici della contradditoria contemporaneità, rintracciabili nelle metropoli d’oltreoceano (international style, postmodern, high tech), al fine di
comprendere le ragioni del successo planetario dell’internazionalismo.
La promenade architectural incominciata con il primo corso continua, riservando peculiare attenzione al confronto tra gli orientamenti storiografici condivisi e consolidati e le interpretazioni più
attuali, consapevolmente immerse nella contemporaneità e interessate agli aspetti ancora irrisolti del racconto storico.
I visionari: gli autori, le opere. Rassegna critica, metodologie di
approccio a queste immagini.
Arte e psicopatologia. Arte e psicoanalisi. Outsider Art e Art Brut:
gli autori, gli studi critici.
L’arte terapia: la storia, i linguaggi, le dinamiche terapeutiche,
il setting artistico.
Approccio all’immagine in arte terapia: dai modelli “storici” la
proposta del Modello Iconologico Integrato.
Linguaggi dell’arte, esperienza estetica, percorsi di cura a mediazione artistica.
I visionari: repertori iconografici e collezioni in Europa.
Linguaggi dell’arte (le Avanguardie storiche) e psicopatologia,
nozione e studi critici in tema di Art Brut e Outsider Art.
L’approccio fenomenologico: un percorso storico- critico attraverso gli autori. 1) Uno psichiatra di fronte all’immagine: Walter Morgenthaler; 2) Aldilà della psichiatria e dell’estetica: L’opera innovatrice di Hans Prinzhorn.
La prospettiva psicoanalitica. 1) Creatività e psicosi: forma e significato negli scritti di Ernst Kris (il contributo della Psicologia
dell’Io); 2) Esperienza estetica, creatività, arte come terapia alla
luce della teoria delle relazioni oggettuali: Donald Winnicott,
Marion Milner.
Linguaggi dell’arte (l’arte del secondo dopoguerra) e arte terapia, con particolare riferimento ai caratteri costitutivi del setting
artistico.
Il Modello Iconologico Integrato: lettura dell’immagine in Arte
terapia.
Le modalità d’esame consistono in due prove scritte in itinere e
una prova orale, atte a verificare l’apprendimento dei contenuti
proposti e discussi durante le lezioni ex cathedra. É richiesto
l’approfondimento personale, da effettuarsi sul manuale di storia dell’architettura, nonchè su letture ad hoc, selezionate in sintonia con le conoscenze pregresse e le specifiche attitudini ed esigenze degli studenti. Constatati il preoccupante incremento
dell’“analfabetismo architettonico” e l’inadeguatezza dei manuali reperibili in commercio, documentati ‘dossier tematici’,
ideati e realizzati quali strumenti integrativi del corso, illustrati
con un repertorio di immagini prevalentemente raccolte e scattate dal docente durante i propri viaggi di studio.
Giorgio Bedoni
Bibliografia
• G. BEDONI, Visionari. Arte, sogno, follia in Europa. Selene Ed,
Milano, 2004. • G. BEDONI, B. TOSATTI, Arte e psichiatria. Uno
sguardo sottile. Mazzotta, Milano, 2000. • G. HUBERMAN, L’immagine insepolta, 2002. • Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte. Bollati Boringhieri, Milano, 2006.
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PROGRAMMI 221
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1°LIV
STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DELLA SCENOGRAFIA
Fabio Zanzotto
Luca Scarlini
Teoria e metodi della comunicazione culturale.
Il corso parte da una programmazione didattica poliennale.
Intende affrontare attraverso una prospettiva storico-metodologica i problemi relativi ai sistemi della comunicazione, verbale e
visiva, che hanno al centro dell’interesse la presentazione e la
promozione della risorsa culturale e in particolare artistica. Per
affrontare in maniera appropriata questo argomento bisogna
pero tener conto anche di altri elementi strettamente collegati.
Infatti va necessariamente considerata l’influenza della comunicazione stessa e delle applicazioni che sono state fatte del prodotto
artistico per gli scopi più diversi. A questo vanno aggiunte le relazioni strette con i cambiamenti della società, della politica,
dell’economia, senza trascurare l’evoluzione scientifica, tecnica
e più recentemente tecnologica. Si tratta quindi di una materia
molto vasta e complessa, per cui diventa necessario selezionare,
anche ai fini didattici, alcune situazioni che delineano in modo
chiaro i procedimenti e le applicazioni.
Il corso è strutturato in due parti: la
prima, monografica, è dedicata alla
storia della scenografia nei suoi fondamenti principali dal Rinascimento
ad oggi, a partire da una conoscenza
essenziale delle mutazioni del luogo
teatrale nel corso dei secolo ‘500-‘700, nell’elaborazione della
scena all’italiana, influente in tutta Europa, per poi passare agli
esiti seguenti, mutati nel corso del tempo, fino agli esperimenti
delle avanguardie Novecentesche, che di questo spazio fecero a
meno, proponendo soluzioni sempre diverse, a seconda delle differenti possibilità di utilizzo e delle scelte dei seguenti movimenti di ricerca, da Gordon Craig a Stranislavkisj e Mejerhol’d. Il
corso specialistico sarà dedicato all’allestimento dell’opera lirica, nella definizione della storia del melodramma negli ultimi
due secoli. L’itinerario partirà dagli allestimenti verdini, nella
definizione delle istruzioni sceniche, nuova modalità di definizione di una protoregia, attraverso i modelli di Puccini, giungendo al Novecento nella sequenza di diverse sperimentazioni
provate tra scena e cinema. Il corso prevede la visione di numerosi materiali, che costituiscono materia d’esame e la cui visione è quindi obbligatoria, trattandosi molto spesso di film o video
rari e di difficile reperibilità.
Bibliografia
La bibliografia verrà fornita in base agli argomenti trattati durante le lezioni.
Bibliografia
Corso monografico
• FRANCO PERRELLI, Storia della scenografia, Carocci, Roma.
Corso specialistico
• BRUNO BARILLI, Il paese del melodramma, Adelphi, Milano.
• PETER BROOKS, L’immaginazione melodrammatica, Pratiche, Parma.
La lettura di entrambi i testi è obbligatoria
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222 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
TEATRO DELLA FESTA
TEATRO DI FIGURA
Ferruccio Bigi
Gabriele Giromella
“La festa, considerata come evento
pubblico (di una comunità o di un
gruppo ristretto di persone) è fra
Quattro e Settecento - in contesti molto diversi fra loro - una forma emblematica dell’immaginazione, quella
in cui le arti tutte potevano sperimentare tecniche e invenzioni e
manifestarsi compiutamente con lo scopo di produrre in primo
luogo meraviglia e stupore.
Essa offriva agli artisti la straordinaria occasione di “provare”
quel che l’immaginazione suggeriva loro con una maggior libertà rispetto alle commissioni ordinarie (libertà di progetto, libertà
dall’idea di monumento, “povertà” relativa di materiali etc.).
Duplice è l’aspetto della festa, statico e dinamico; e duplice è il
suo “tempo”: il tempo fisso e il tempo del moto; e ognuno di questi aspetti interessa l’invenzione architettonica. Nella forma mobile della processione e della cavalcata, la voga dei carri, divenuti carri di trionfo, finisce col conferire un carattere monumentale al loro apparato. E nella forma fissa, i palchi e le logge, coperti di stoffe e adorni di statue e di emblemi, erano in realtà espressioni architettoniche originali.
Così la città diventava una città di pura finzione, realizzando la
propria proiezione immaginaria, e in particolare il proprio travestimento.”
Il corso recupererà il percorso storico
del teatro di figura creando una “nuova strada”, fatta di analisi dei caratteri fisionomici e corporali, di analisi
strutturale dei movimenti, di equilibri
e di percorsi costruttivi atti a creare
nuovi personaggi, nuovi allestimenti e ulteriori possibilità di
realizzare degli spettacoli. Esso si articolerà nella progettazione
e realizzazione di un tema. Il prodotto finale, risultato di una selezione dei lavori svolti dagli allievi, farà parte del progetto complessivo di realizzazione dello stesso spettacolo. Le fasi di lavoro
comprenderanno: lo studio dei personaggi nell’aspetto poetico e
funzionale al meccanismo; lo studio dei costumi dei personaggi
e loro progettazione; lo studio dell’ambientazione scenica e la
progettazione della “baracca”/teatrino in cui si svolgerà la storia, con riferimento alla tipologia estetica e a quella tecnico-costruttiva che metta in risalto la sua caratteristica “itinerante”
(valutazione di pesi, dimensioni, costi…).
In laboratorio saranno eseguiti i fantocci, sulla base della conoscenza del legno e delle sue caratteristiche meccaniche, tenendo
presente la concezione di leggerezza e d’equilibrio, con le strumentazioni e i materiali a disposizione. Gli stessi fantocci saranno oggetto di sperimentazioni con materiali di ricerca alternativi. Seguiranno la fase di rifinitura, legata alla colorazione e alla
scelta delle varie patine, e la fase di vestitura-assemblaggio.
Si svolgeranno esercitazioni sull’animazione dei diversi personaggi e momenti scenici e una documentazione fotografica delle varie fasi di lavoro che ogni allievo presenterà raccolto in una
cartella. Gli elaborati costituiranno un archivio interno all’Accademia, utili per ulteriori studi e a cui attingere per realizzare
nuovi spettacoli.
Il programma si sviluppa attraverso lezioni frontali, incontri vis
a vis e momenti laboratoriali
Progetto: giardino effimero, costruzione di artifici realizzati
esclusivamente con materiali naturali quali: verde da potatura,
piante, legno, prato in rotoli, pietre, acqua, ecc.
Temi: naturale - artificiale, la distinzione fra naturale e artificiale - fra ciò che è “naturalmente divenuto” e quel che è “tecnicamente prodotto” - è costitutiva della storia umana. Naturalia et
mirabilia, La meraviglia come chiave di lettura della natura,
uno sguardo meravigliato come momento di conoscenza.
Funzione: l’apparato scenografico deve essere pensato autoportante, praticabile e deve funzionare sia di giorno che di sera; è
organizzato con un ingresso, un percorso interno e un uscita; il
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PROGRAMMI 223
1°LIV
1°LIV
TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB
Norberto Serana
Il corso, che si articola in lezioni teorico-pratiche da 3 ore ciascuna, intende introdurre lo studente alla creazione del software
nelle parti progettuale e realizzativa, con particolare attenzione
al mondo multimediale, sia in ambiente web che in quello applicazioni.
Scopo non secondario del corso è anche aprire allo studente la
possibilità di vedere come immaginare e progettare software da
sé, senza i limiti imposti dai normali programmi commerciali
che, seppur potentissimi e di uso obbligato, a volte rischiano di
costringere la visione dell’utente alle proprie tecnologie.
Nella parte teorica di ogni lezione sono introdotte le basi di conoscenza per la creazione del software: comprendere la struttura
del mondo pc e del sistema operativo, ambientarsi in un ambiente di rete, capire con che mezzi e protocolli si interfacciano
sistemi anche molto differenti, capire come realizzare aggiunte
ad un programma esistente, stabilire un linguaggio comune per
scambiarsi documentazione tecnica e progetti operativi.
Nella parte pratica, che lo studente svolge in linguaggio Java sul
proprio elaboratore o su quelli della struttura, si realizzano progetti di esempio che guidano alla comprensione nell’utilizzo del
software: eventi, interfacce utente, lancio di programmi esterni,
animazioni, trattamento di immagini, audio, web, giochi e numeri casuali, mutua comunicazione di programmi in rete
tcp/ip, disegno di forme, eccetera.
E’ infine da considerare parte integrante del corso la prova d’esame, nel quale il singolo oppure un piccolo gruppo di studenti,
oltre alla prova orale, crea una propria piccola applicazione: immaginandola, progettandola, realizzandola.
TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
Riccardo Galleni
Il corso di Tecniche calcografiche sperimentali ricalca il progetto “Segno e
superfice” presentato in «Foward»
(con il coordianamento di Carlo Presicci, 1999-2000).
Il progetto è un prologo per uno studio del segno virtuale e tratta dell’immagine e del suo rovescio.
L’intento è di indagare il segno calcografico nelle sue relazioni
tra superfice, incavo, e stampa attraverso le nuove tecnologie per
ricavare l’importanza del rilievo e le potenzialità del segno inciso. La ricerca approfondisce la relazione tra segno e superfice,
l’ombra del segno e la dilatazione dell’immagine nel suo rovescio
Il corso si propone la sperimentazione dei nuovi materiali come
calchi in silcone, scansioni digitali e lavorazione con macchine
CNC.
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1°LIV
TECNICHE DEL MARMO, DELLE PIETRE
E DELLE PIETRE DURE
Massimo Pellegrinetti
TECNICHE DEL MOSAICO
Il corso intende ampliare la panoramica sulla conoscenza dei materiali
lapidei studiandone le qualità specifiche per reinserirle in un linguaggio
più vasto e contemporaneo.
Attraverso lezioni teorico-pratiche ci
si approprierà della capacità di comprensione e lavorazione del
materiale; l’obbiettivo è l’inserimento di questo in un contesto
più ampio, a disposizione della propria poetica artistica.
Tra gli argomenti che verranno approfonditi: le origini; l’impiego nella storia; gli aspetti meno apparenti e la duttilità del
materiale; l’energia delle pietre nella bioarchitettura e nell’arte
contemporanea.
La bibliografia sarà indicata durante le lezioni.
Vincenzo Ceccarelli
Il corso di tecniche musive approfondirà lo studio e l’analisi del linguaggio musivo pavimentale e parietale
antico.
I anno
a) Approfondimento della tecnica musiva, studio dei materiali, taglio, texture, composizione, andamenti e colore.
b)Elaborazioni ed esercitazioni con materiali naturali policromi su motivi antichi con l’uso della tecnica a rivoltatura su
carta ed esercitazioni con materiali artificiali quali paste vitree,
smalti, con fase diretta su supporto ligneo.
II anno
Il secondo anno del corso studierà ed approfondirà le problematiche del mosaico moderno, contemporaneo e delle sue applicazioni: dal rapporto sempre più stretto con l’architettura, con il
design, con la scultura e l’arredo urbano.
Il corso affronterà lo studio e la sperimentazione dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie; la preparazione dei cartoni da
eseguirsi con posa diretta e a rivoltatura con predisposizione dei
piani di fase e della relativa sezionatura dei disegni.
Bibliografia
• FIORENTINI RONCUZZI I., L’arte e tecnologia del mosaico, Longo Editore, Ravenna, 1971 • FIORENTINI RONCUZZI I., Mosaico:
materiali,tecniche e storia, M. W. e V Editore • FIORENTINI RONCUZZI I., Materiali e tecniche dalle origini a oggi, Longo Editore, Ravenna • G. SEVERINI, Lezioni sul mosaico, Longo, Ravenna, 1988 • BERTELLI C., Le Mosaiques, Bordas, Parigi, 1989 • A.
CROVATO, I pavimenti alla veneziana, Edizioni Grafi, Treviso
1989 • KATHERINE M.D. DUNBABIN, Mosaics of the Greek and Roman world, Cambridge Un.
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PROGRAMMI 225
1°LIV
2°LIV
TECNICHE DELLA CERAMICA
Maria Cristina Camino
Questo corso si svolge in entrambi i semestri. Ogni anno affrontiamo un tema, uguale per ogni disciplina di
afferenza, (decorazione, pittura, scultura, design). Da questo nasce un confronto che contribuisce ad ampliare il
proprio punto di vista.
Quest’anno il tema monografico sull’oggetto - simbolo che viene consegnato ai vincitori dei vari festival, manifestazioni, gare, siano esse del mondo delle arti o dello sport: il “Premio”.
Naturalmente prenderemo visione di quanti più possibili premi:
la storia,le curiosità e il loro aspetto formale. Si potrà scegliere
di modificare l’originale oppure cambiarlo del tutto.
Ma si potrà anche inventare un premio, oltre che nel suo aspetto, anche nella sua destinazione.
Immaginare di poter indirizzare un premio per indicare qualcosa che merita una attenzione particolare… anche nei suoi
accessi contrari e negativi (vedi l’ironia del tapiro).
Per ogni informazione è necessario partecipare alla presentazione del corso che si svolgerà nelle prime giornate di apertura
dell’Accademia.
[email protected]
TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE
Francesca Liberatore
Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il
fashion designer deve tener conto:
l’uso del colore; il senso 3D e la silhouette; la sensibilità ai materiali e ai tessuti; la capacità nel disegno di moda come abilità nello sviluppare idee in forme visive e
l’illustrazione; la presentazione.
Essendo il disegno il fondamentale mezzo comunicativo dello
stilista, l’illustrazione di moda assumerà un particolare rilievo
attraverso il disegno dal vivo in aula, il design work, la ricerca
e osservazione personale.
Le istruzioni nel disegno includono la comprensione, la consapevolezza e la sintonia del corpo umano in relazione al movimento, tramite l’applicazione di linee, la presentazione di materiali, mood, informazioni tecniche ma soprattutto l’inserimento
del colore (tenendo conto del modo in cui il colore influisce sui
fattori della composizione - l’unità, l’enfasi, l’equilibrio, il contrasto - e sulle emozioni - può essere drammatico, catturare attenzione o stimolare desiderio).
Il portfolio deve consistere in una tangibile informazione del
percorso svolto durante il corso, allo stesso tempo molto personale e professionale, che includa esercitazioni in classe, sperimentazioni individuali, sviluppo di silhouette, schizzi e illustrazioni finali.
Lo studente dovrà mostrare pertanto: individualità e una serie di
doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie idee;
confidenza nella propria identità creativa; creativa esplorazione
dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate
al soggetto; capacità di generare e comunicare idee in maniera
efficace usando forme visive; consapevolezza della cultura visiva
contemporanea e della moda; approccio flessibile e immaginativo nel lavoro e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo scadenze.
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226 PROGRAMMI
2°LIV
2°LIV
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNICHE DELLA SCULTURA
Giuseppe Di Gennaro
Massimo Mazzone
I materiali sono la “carne” dell’opera
d’arte, hanno la loro storia, caratterizzano da sempre civiltà e culture.
Sono segni tangibili del progresso tecnologico di un popolo: nascono, vivono e tramontano, sono oggetto di curiosità e di mode. Il corso si propone di approfondire, indagare
e sperimentare il concetto di materialità dell’opera d’arte, ponendo grande attenzione ai materiali classici e moderni: creta,
gesso, cera, ferro, pietra, cartapesta, legno, gomma siliconica,
alginati e materiali plastici.
Il progetto didattico sarà articolato su
un tema specifico, Cultura del progetto e Scultura Costruita.
10 lezioni sulla Cultura del progetto
applicata alla didattica delle tecniche
della Scultura Costruita dal progetto, al modello, all’opera, in diversi ambiti che sono nell’ordine:
3 lezioni sulla relazione economico-politica del contesto attuale,
ambiente, territorio, globalizzazione, mercato, rapporto Pubblico/privato, ecc.
Una delle modalità peculiari dell’artista è “conoscere facendo”.
In questo modo nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza
della storia, della valenza antropologica, dello sviluppo processuale, delle qualità dei materiali, le proprietà fisiche e chimiche,
le tecniche di lavorazione, la tossicità e la durata nel tempo.
Oggi la conoscenza dei materiali classici e moderni dell’arte,
unita alla padronanza dell’uso delle tecniche e della lavorazione avanzata degli stessi, sono fattori indispensabili per chi
vuole pervenire a nuove forme e contenuti. In questo modo
l’artista potrà cogliere l’anima della materia, realizzandone il
sogno ancestrale, intimo e segreto.
Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano alcuni materiali e alcune tecniche
come l’impronta sul piano, l’impronta sugli oggetti e l’impronta sul corpo, ecc.
Esame: tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto
precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti.
Bibliografia
• N. CARUSO, Ceramica viva, Hoepli, Milano, 2003 • P. DI GENNARO, I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997 • E. FIORANI,
Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000 • M.Pugliese, Tecnica mista, Bruno Mondatori, Milano, 2006 • L. AMOROSI, e T. TURCO, il gesso. Lavorazione, trasformazione, impieghi, Hoepli,
Milano, 1985.
7 lezioni su ambiti particolari:
- territorio geografico(macroregioni)
- ambito urbano(città)
- ambito centri storici(città storica)
- ambito archeologico(soprattutto italiano)
- ambito naturale(parchi)
- ambito naturale(giardini)
- ambito teatrale/performativo
3 sopralluoghi in laboratori convenzionati, e/o workshop monotematici su tecniche specifiche eventualmente con specialisti
da individuare.
2 lezioni specifiche sulle tecniche di comunicazione per l’organizzazione e auto promozione (plastica)del lavoro svolto.
15 lezioni totali in 45 incontri in presenza(settimanale).
Come è tradizione, saranno fornite gratuitamente, all’inizio dell’Anno Accademico, le dispense del corso (in inglese e spagnolo
per studenti stranieri).
Bibliografia
• AAVV, Arte architettura territorio, Roma, 2008 • AAVV Attualità del corpo nella performance, Roma, 2009 • A. Martini,
Scultura lingua morta, Milano, 1945 • www.materia.nl
[email protected]
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PROGRAMMI 227
1°LIV
1°LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Alessandra Angelini
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Gaetano Bacco
La valorizzazione del rapporto tra manualità e tecnologia e l’individuazione
di nuove forme della Grafica d’Arte,
rappresentano gli obbiettivi che il corso si propone.
Accanto allo studio delle principali metodologie tradizionali riguardanti il linguaggio della stampa d’Arte, sarà incoraggiata l’ideazione di opere che esprimano nuove
sensibilità creative attraverso la sperimentazione di diverse modalità di progettazione con l’uso delle nuove tecnologie digitali e di
materiali innovativi.
Particolare attenzione sarà rivolta alla ricerca di procedimenti
compatibili con il rispetto dell’ambiente.
Il percorso didattico, vedrà un confronto costante tra docente e
studente, in merito alla progettualità artistica e ai procedimenti
necessari alla realizzazione delle opere, e si concretizzerà in momenti teorici e attività laboratoriali, indirizzate alla realizzazione di un progetto che costituirà prova finale per il terzo anno.
L’obiettivo del corso è l’acquisizione di
conoscenze specifiche in ordine alla disciplina della grafica d’arte.
Il percorso didattico si propone di analizzare i fenomeni pertinenti al settore
della stampa d’arte, attraverso elaborazioni che mirano ad individuare i possibili sistemi grafici,
quali parti integranti nei linguaggi di rappresentazione. Tale finalità è raggiunta attraverso un percorso metodologico che alterna momenti propositivi di carattere teorico e progettuale a sperimentazioni legate alle tecniche della stampa d’arte.
Tale percorso pone l’attenzione su problematiche legate al significato del segno, inteso come valore autonomo, correlato alla funzione dell’immagine stampata, per giungere poi ad un
più cosciente convincimento delle qualità poetiche che circondano l’opera grafica.
Particolare attenzione si pone all’intricato panorama della sperimentazione e alle proposte moderne e contemporanee con approfondimenti relativi al significato di spazio, luce e colore.
Aree di ricerca
Nel triennio lo studente potrà approfondire, una o più tra le seguenti aree:
Ideazione grafica: segno e disegno in rapporto allo spazio grafico. Elementi di tipografia, layout, impaginazione.
Tecniche sperimentali per la matrice e per la stampa: Incisione
della lastra con raggi UVA; tecniche di stampa fotografica a contatto (cianotipia, gomma bicromata, forostenopeico…).
Utilizzo di software di grafica per l’elaborazione delle matrici in
digitale, anche con strumenti di interazione come la tavoletta
grafica.
Progettazione grafica del colore e dei differenti sistemi di stampa manuale e digitale.
Nuove applicazioni grafiche attraverso la sperimentazione di
materiali alternativi: plastiche, tessuti, legno, ecc.
Linguaggi associati: fusioni tra la stampa d’Arte e differenti media: fotografia, video, grafica digitale, mirati alla creazione di
“opere grafiche ibride”.
Le diverse configurazioni dell’opera d’arte grafica: edizioni d’Arte, work in progress, installazioni, realizzazione di opere grafiche tridimensionali, opere grafiche multimediali.
Materiali e tecniche eco compatibili.
Bibliografia
• R. ARNAHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano. • P.
KLEE, Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli, Milano.
• P. BELLINI, Dizionario della stampa d’arte, L. Vallardi ed. 3°.
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228 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Gaetano Bacco
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Nicoletta Braga
Il corso si propone di sviluppare conoscenze legate alla comunicazione e
rappresentazione dell’immagine, mediante l’acquisizione di metodologie
di approccio ideativo al fine di un
progetto grafico. Una trasformazione
dovuta alla naturale evoluzione tecnologica, nel campo della
comunicazione, che ha fornito un nuovo tipo di rapporto estetico, diverso dalla comunicazione dell’arte tradizionale e dalle valutazioni a noi consuete. La grafica d’arte contemporanea, accogliendo le nuove sollecitazioni e in continuità con la propria
storia, ha proposto criteri alternativi di valutazione sul piano
della visione, considerando stimolante e di particolare interesse
la dialettica sviluppatasi all’interno dei processi elaborativi, quali lo sviluppo delle capacità di immaginazione, la creatività, il
segno grafico e sue declinazioni, lo spazio, l’ambiente, il luogo
e il non luogo. Essa interagisce con i nuovi linguaggi propri della comunicazione e della rappresentazione; pone questioni che
vengono analizzate nel loro insieme, integrate, modificate e rapportate al campo della sperimentazione legata alla ortodossia
del fare.
Quanto sopra detto nella sua complessità vuole analizzare: metodi di composizione e sistemi di rappresentazione, dalle applicazioni di tecniche disegnative a quelle che fanno riferimento
alla tradizione della stampa d’arte, a procedimenti monitipici, a
strumenti fotografico - digitali di alto profilo tecnologico. Il tema centrale che emerge riguarda la poetica dello spazio, luogo
particolare nel quale ha origine l’immaginazione che diventa
parola, segno, forma.
In definitiva l’opera è il risultato di una complessa combinazione in cui l’artista rimane unico soggetto irripetibile nella sua
creatività. Il progetto tende a valorizzare le singole individualità
nel rispetto del pluralismo delle idee e della libertà di espressione. Le ricerche stesse saranno coordinate in un unico obiettivo e
nella logica di progettualità condivise.
Esprimersi attraverso i segni, è qualcosa che ha a che vedere con la natura
prima dell’uomo; si potrebbe dire che
la storia dell’uomo non è altro che la
storia di una comunicazione mediante
segni che configurano mondi attraverso epoche e tecnologie diverse, mantenendo però intatta la potenzialità, la carica del segno stesso. Il segno attraversa tutte le discipline artistiche (danza, pittura, poesia visiva, architettura ecc.), ed
il corso mostrerà una panoramica di tali incontri.
Il segno quindi, può essere inteso come traccia del proprio passaggio, come capacità di autoaffermazione e autodeterminazione. La potenzialità del segno nelle sue molteplici configurazioni (verbale, visive, iconico ecc.), di intessere relazioni, ma
anche di dar vita ad immagini complesse, costituisce il territorio della creazione artistica.
Le tecnologie offrono o incanalano percorsi, aprono nuove possibilità, sono la nostra realtà contingente, avvicinano ciò che è
lontano ed allontanano ciò che è prossimo.
Il Corso si propone di investigare ed approfondire le relazioni
che legano lo “spazio grafico” e l’ambiente urbano nelle sue
molteplici implicazioni, tenendo presente anche che lo spazio
urbano, la città contemporanea, le problematiche sociali, la politica, la libertà di pensiero, i conflitti, diventano nell’espressione artistica attuale, un nodo cruciale di indagine.
Attraverso un’analisi degli elementi di base della comunicazione
del linguaggio grafico verrà avviato un processo creativo volto
all’elaborazione di un percorso dove il segno sarà il veicolo per
la costruzione di una progettualità e di una didattica mirata.
A partire dell’elaborazione personale dello studente relativa agli
argomenti di base, sarà indicato un percorso tale da consentire
al discente uno sviluppo ed un approfondimento. A tal fine sarà
indicata una bibliografia all’interno della quale lo studente dovrà sviluppare teoricamente i temi affrontati.
Nello specifico saranno trattati i seguenti punti:
il multiplo; segno gesto e corpo; corpo e città; pelle degli edifici;
tecniche di rappresentazione; analisi compositiva; immagine e
società; strumenti della grafica moderna e contemporanea.
Bibliografia
• G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo, Bari, 2006.
• A. VETTESE e G. DORFLES, IL novecento, Atlas, Milano, 1999.
• R. ARNAHIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano.
• E. SCANAVINO, Il progetto dell’irrazionale, Il Naviglio, Milano.
• S. GENZINI, Elementi di semiologia, Carocci, 2002.
[email protected]
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PROGRAMMI 229
1°LIV
2°LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Luce Delhove
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Luce Delhove
Dalla tradizione alle nuove tecnologie della grafica
Dopo oltre 500 anni di tecniche tradizionali: xilografia, calcografia, litografia, serigrafia, nel campo della
grafica recentemente si cerca di eseguire ed ottenere delle immagini con metodi e tecnologie più
adatte ad esprimere le nuove espressioni artistiche, con l’uso di
materiali diversi sia per le matrici che per il supporto di stampa.
L’insegnamento delle nuove tecnologie è abbinato all’esperienza conoscitiva personale di ciascun partecipante al corso, con
un processo di crescita che porterà l’allievo alla conoscenza dei
cambiamenti culturali, sociali ed espressivi.
La revisione del lavoro degli allievi verrà svolta più volte, con discussione individuali e di gruppo.
I luoghi della col’arte.
Dalla bidimensione alla tridimensione.
Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali: sculture, installazioni e libri d’artista.
Lo studente iscritto al biennio dovrà presentare un progetto di
ricerca dedicato a “I luoghi della comunicazione dell’arte”.
L’isola Comacina potrebbe essere un interessante opportunità di
studio, ricerca e lavoro per restituire all’isola la sua funzione di
luogo d’arte, costruire nuovi obiettivi e affermare l’appartenenza dell’isola all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il corso intende
sviluppare delle capacità legate al mondo dell’arte e all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea.
Il laboratorio sarà un luogo di scambio di opinioni e di confronto
aperto a nuove idee ed esperienze. Ogni allievo svilupperà un progetto personale in riguardo alle sue esperienze di studio e di
lavoro, preparando una parte progettuale legata al tema scelto per
realizzare una pubblicazione e creando una o più opere. Opere
che potranno inventarsi utilizzando tutte le tecniche legate alla
grafica d’arte: disegno, acquarello, tempera, calcografia, xilografia, serigrafia, litografia fino alle tecniche contemporanee,
sperimentali affini e alle tecniche di stampe fotografiche e digitali. Saranno programmati incontri con artisti contemporanei,
editori, stampatori, storici dell’arte, direttori di musei, galleristi.
Gli studenti saranno direttamente coinvolti nell’organizzazione
di eventi espositivi ed editoriali predisposti all’interno ed all’esterno dell’istituzione e potranno svolgere stage presso istituzioni pubbliche e private.
A ogni allievo sarà assegnato uno spazio individuale per la progettazione, le attività espressive e la realizzazione del proprio lavoro.
I anno
Introduzione alle diverse tecniche dell’arte della stampa e apprendimento delle tecniche della xilografia e della calcografia.
L’arte della stampa. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Realizzazione di un book professionale.
II° anno
Approfondimento delle tecniche storiche con l’inserimento del
colore nelle tecniche xilografiche e calcografiche. Sperimentazione di materiali diversi e nuovi per la matrice. Scelta dei vari
tipi di carta e altri supporti adatti all’impressione della matrice.
Ogni studente potrà realizzare per la fine dell’anno un’edizione
d’arte o un progetto personale approvato dal docente.
La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Il libro d’artista.
III anno
Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche sperimentali dell’arte della stampa, per realizzare
non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali
quali sculture e installazioni.
Tecniche sperimentali dirette: incisione su materiali plastici,
incisione su gesso pietra e carta, trapano elettrico e elettropunte,pirografia, collografia, assemblaggio, découpage , tecnica di
Goetz, cellocut, stampa a secco, materiale di recupero, matrici in
resina fusione metalli.
Tecniche sperimentali indirette: acquaforte e acquatinta sperimentale, fotoincisione, trasferimento di immagini, tecnica di
Hayter,monotipo, stampa digitale, la xerografia.
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1°LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Bernardino Luino
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Laura Panno
L’obiettivo per gli iscritti sarà lo sviluppo del proprio linguaggio grafico
come elemento necessario per realizzare cartelle di grafica, libri d’artista,
libri illustrati per l’editoria, opere singole motivate da particolari esigenze
creative in relazione ai percorsi dei singoli allievi.
In maniera particolare i progetti per l’anno accademico in corso(2009-10), dovranno inserirsi nel grande progetto del Biennio
di Arti Visive: I luoghi dell’arte.
La proposta del corso verterà sulle stampe monumentali
Nei musei prestigiosi del mondo sono
conservate intere collezioni di opere
d’arte grafica. Come opere grafiche,
oltre ad opere ottenute con tecniche
di stampa xilografiche, calcografiche, ecc. si intendono anche i disegni
dei Maestri antichi, moderni e contemporanei. Il disegno nella
totale complessità, preannuncia la particolare affinità formale
con l’opera d’arte originaria dell’Artista (Pittura, scultura,
architettura). Dopo il Novecento nel contemporaneo si valorizza il lavoro grafico degli artisti non limitando l’uso delle tecniche ma evidenziando anche le opere su carta ottenute con
mezzi fotografici digitali e tecniche multimediali di stampa.
Anche la carta fotografica per il mondo artistico digitale viene
classificata collezionabile come supporto della ricerca visiva,
nonostante l’insicurezza della sua longevità. L’obbiettivo del
corso è di lavorare insieme per comprendere e apprendere un
metodo di lavoro e ricerca che consenta allo studente di produrre con maturità tecnica e compositiva l’opera d’arte. Acquisire
nella propria ricerca la consapevole intensità poetica.
Il corso prevede una serie di lezioni frontali, teoriche con esempi dimostrativi di opere “capolavori” e di percorsi adottati come
ricerca da vari artisti (dalla grafica giapponese a Matisse, dalle
incisioni di A. Mantegna al contemporaneo W. Kentridge). Nella
Grafica d’arte contemporanea vengono ampliate ed usate tutte
le tecniche dell’incisione: dalla calcografia alla multimedialità
i confini si allargano sino all’uso generoso di tecniche miste. La
conoscenza della preziosità dei tipi di supporto, cartacei o altro
subentrano necessariamente nella cultura artistica si tratti di
una ricerca concettuale o fisica.
Tutti gli esempi di personalità artistiche del mondo dell’arte,
del passato e del contemporaneo contribuiscono alla scoperta
delle proprie radici di ricerca e affinità elettive.
Bibliografia
La bibliografia sarà consegnata insieme al programma definitivo.
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TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Filomena Antonia Stelitano
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Filomena Antonia Stelitano
Gli studenti dovranno acquisire conoscenze storiche e capacità di lettura
dei linguaggi visivi, sviluppando la
consapevolezza linguistica del mezzo
espressivo grafico, secondo i vari metodi e processi, che prevedono le fasi
progettuali, l’esecuzione di matrici e i diversi procedimenti di
stampa, attraverso l’uso delle tecniche della tradizione e delle
tecnologie digitali e multimediali.
Lo studio della complessità semantica del segno consentirà la
riconoscibilità delle diverse tipologie dell’arte della grafica che si
estendono dall’opera unica alla produzione seriale, dal disegno
alla stampa.Si analizzerà la logica dell’arte della stampa in
rilievo e in cavo nelle sue varie articolazioni. Saranno considerate le specificità degli strumenti e le diversità dei materiali
occorrenti alla preparazione, incisione, inchiostrazione e
impressione a stampa delle matrici di legno (di filo e di testa) e
quelle di metallo.Le metodologie sperimentali potranno riferirsi
alle varianti delle tecniche tradizionali, alle applicazioni digitali e alla grafica per il web.Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione e fruizione dell’immagine grafica
nel sistema dell’arte contemporanea, con l’allestimento di una
mostra, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione,
la redazione e la realizzazione del proprio catalogo, attraverso
l’esperienza della stampa offset e della comunicazione virtuale.
Lo strumento linguistico della Grafica d’Arte costituirà il fondamento di progettualità estese di esercizio della ricerca e della
produzione artistica.
L’autonoma sperimentazione dello studente-artista sarà indotta
e incentivata. Nell’ambito del progetto corale di tutto il biennio
di Arti Visive, ispirato all’Isola Comacina, si condurranno esperienze di segno in segno, attraverso le dinamiche del progetto,
verso realizzazioni di comunicazione.
Bibliografia
• MENA STELITANO, Segni in-formazione, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 2002. • MENA STELITANO, Natura del colore nella
grafica d’arte, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 2005. • DAVID
BANN, La stampa oggi. Tecniche, materiali, processi, Logos,
Modena, 2007.
Bibliografia
• http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Comacina. • MENA STELITANO, Natura del colore nella grafica d’arte, Femia, Marina di
Gioiosa Jonica, 2005.
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TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Tiziano Campi
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Ilaria Masetti
Compiere un atto creativo è una delle
condizioni più complesse e avventurose per un uomo, teso a mantenere
integro quello spessore umanistico
che non istruisce all’applicazione ma
che ispessisce la coscienza dell’arte.
Per facilità d’esposizione si individuano due parti del corso.
Una teorica, introduttiva, sui temi, i
procedimenti e metodi della Grafica
d’arte. Una pratica e progettuale, di
ricerca ed elaborazione artistica, dedicata alla progressiva conoscenza e familiarità con la prassi di
laboratorio.
Obbiettivo del corso sarà fornire la conoscenza delle diverse Tecniche dell’ incisione finalizzate alla realizzazione di opere a stampa.
Le tecniche tradizionali, adeguatamente approfondite, saranno
affiancate dall’uso di nuovi materiali e metodologie che consentano un ampio campo di sperimentazione verso l’ espressività del
linguaggio grafico in quanto valore autonomo.
Lezioni inerenti la storia dell’ Incisione atte a puntualizzare i
temi, le modalità, le terminologie proprie del linguaggio grafico. Discussione dei progetti, come 1’ esecuzione di una cartella,
una prima tiratura in un numero limitato di copie od il prototipo di un libro illustrato.
Laboratorio:
Introduzione ai materiali, agli strumenti e alle attrezzature
- le maniere di incisione diretta: puntasecca, abrasioni, mezzotinto
- le maniere indirette: acquaforte, acquatinta con riserva a colofonia, a sale, con spray, ceramolle
- dimostrazioni dei procedimenti di stampa, dallo studio della
carte inchiostri, alla registrazione della pressione dei torchi
- stampa alta, ad incavo, con fondini, con mascherine, a secco,
con più inchiostrazioni per ottenere una differenzazione di colori su di una sola lastra e quadricromia calcografica: stampa
a colori con più più matrici.
Parte laboratoriale
L’orientamento del corso è quello di passare con gli allievi
attraverso queste tre fasi del percorso formativo: conoscenza,
coscienza, lavoro - identità, che attraverso un’intensa attività di
laboratorio permetta di impadronirsi di tutte quelle modalità
tecniche e pratiche particolarmente indispensabili a questo
orientamento. Fare, anzi, saper fare con tutti quei necessari
approfondimenti tecnici e teorici che di volta in volta a seconda delle esigenze si renderanno necessari. Una sorta di corpo a
corpo con il lavoro ed i suoi problemi di comunicazione e di
linguaggio.
Di grande importanza saranno visite ad esposizioni e lezioni
che tengano accesa la riflessione sulla storia dell’arte e sul contemporane, inteso come pluralità di linguaggi e possibilità
espressive che le nuove tecnologie ci indicano.
Credo che una volta analizzati e praticati questi fondamenti sia
possibile intraprendere anche professionalità non strettamente
artistiche ma che sulla base di questa consapevolezza saranno
in grado di elevare la qualità di ogni loro applicazione.
Parte tecnica
Incisione diretta: puntasecca, maniera nera, rotelle, punzoni.
Incisione indiretta: acquaforte, acquatinta, cera molle, maaniera a zucchero e pittorica.
Tecniche sperimentali: incisione con elettropunte ed attrezzi
meccanici, collografia, paste acriliche, carborundo.
Materiali bibliografici e illustrativi saranno messi a disposizione degli studenti durante il corso.
Bibliografia
• F. SALAMON, Il conoscitore di stampe. • S. MASSARI e F. NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’ incisione. • J. DAWSON, Stampa d’arte.
Corso avanzato di grafica professionale.
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1°LIV
2°LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Massimo Petringa
TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE VIDEO
Jacqueline Ceresoli
Il corso è dedicato all’apprendimento delle principali tecniche
incisorie.
Presentazione e analisi dei materiali e degli strumenti impiegati
nella pratica incisoria, con particolare attenzione ai procedimenti in cavo, sia diretti ( puntasecca, maniera nera, bulino, rotelle),
sia indirette (acquaforte, acquatinta, vernice molle, maniera a
zucchero, maniera pittorica, e loro varianti). Lo sviluppo e l’interpretazione delle tecniche è condotto in considerazione
dell’esigenza espressiva di ogni singolo studente. Il lavoro è svolto
in collaborazione con il docente, dagli studi preliminari, alla preparazione della lastra, alla stampa finale.
Mappatura dei luoghi della trasformazione di Milano
1 - Milano Museo di Archeologia Industriale all’aperto: identificazione
dei luoghi.
2 - Milano 1910-2010 cent’anni di
storia dell’Aem e della trasformazione della città.
3 - ciclo di visite guidate: Visita e documentazione audio visiva
del quartiere Bovisa, Bicocca Aree ex Marelli, Aree ex Falck,
Iulm- Ravizza ex Om ,Tortona ,Ansaldo,Savona, Lambrate, Ex
Officine del volo Caproni, City Life Sempione, Isola- Garibaldi Progetto Porta Nuova . Rho Pero.
Sono previste visite a: Museo Alt Alzano Lombardo ( Bg), Museo
della Fotografia Cinisello Balsamo, a Milano: Fondazione Arnaldo Pomdoro, Hangar Bicocca, Museo del Novecento.
Sono previsti incontri con gli artisti che operano nello spazio urbano.
Sostegno teorico sulla storia delle tecniche, con particolare riferimento agli artisti e suggerimenti bibliografici, saranno consigliati durante il corso.
Esame
Presentazione di una cartella e colloquio di verifica sul lavoro
svolto.
Esame:
Gli studenti dovranno realizzare un video che documenta la trasformazione del luogo prescelto e realizzeranno audioguide da
ascoltare mentre si cammina. Le audioguide “Walkscapes: camminare come pratica cognitiva ed estetica” forniranno informazioni sull’identità dei luoghi e sui cambiamenti in atto nell’ attesa dell’ Expo 2015.
Bibliografia
• J. CERESOLI, La nuova scena urbana, Cittàstrattismo e urban
art, Franco Angeli, Milano, 2005. • F. CARERI, Walkscapes camminare come pratica estetica, Giulio Einaudi, Torino, 2000. • G.
NUVOLATI, Lo sguardo vagabondo. Il flaneur e la città da Baudelaire ai postmoderni, Il Mulino, Bologna 2006.
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2°LIV
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TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE DI RIPRESA
Nadia Rognoni
Giuseppe Baresi
Il corso si strutturerà in due parti: la
prima esclusivamente teorica e la seconda orientata all’applicazione pratica.
La parte teorica prevede lo studio accurato delle opere realizzate nel tempo, per ricercare in loro le caratteristiche della materia, del colore e delle superfici. In questa fase si esamineranno i manufatti
degli artisti che hanno dato un’impronta significativa alle loro
fusioni. Saranno analizzate, con adeguato approfondimento, sia
le diverse tecniche di preparazione alla fusione che i vari metodi di rifinitura dei pezzi.
Particolare attenzione sarà posta anche allo studio delle superfici, nonché ai sistemi di patinatura, doratura e colorazione delle
opere fuse. Una volta acquisite, si trasferiranno le conoscenze
teoriche nelle attività pratiche.
Saranno sperimentate e analizzate le varie tecniche di lavorazione, attraverso la costruzione di più tipi di stampi, fino a realizzare almeno un modello pronto per la fusione.
Tali attività saranno eseguite utilizzando anche esperienze e spazi direttamente in laboratori e/o fonderie.
Al termine del corso lo studente dovrà produrre una fusione coerente con il proprio percorso artistico,cercando di applicare nella realizzazione dell’opera le tecniche apprese, nella maniera
più idonea e più adatta alla tipologia dell’opera.
La bibliografia sarà fornita durante il corso.
Tecniche di ripresa
Il pre cinema, dalla fotografia al cinema. Evoluzione delle tecnologie per le
immagini in movimento.
Cronologia e racconto degli sviluppi di
una tecnica e relativi rapporti con i linguaggi. Mezzi da ripresa nel campo cinematografico e televisivo.
Dai supporti cinematografici al video analogico e digitale. I formati cinematografici dal s/8 al 35mm. Telecamere e sistemi di
registazione video dal 2” al Digitale DV - HDTV.
La composizione del quadro. Fissità e movimenti di macchina.
Il piano sequenza. Tecniche e linguaggi di ripresa. I supporti per
muovere una camera.
Basi di illuminotecnica.
Confronto tra tecnologie complesse - il presente digitale - e un
fare artigianale da non perdere di vista.
Percorso nelle diverse tecniche e poetiche attraverso la visione e
la lettura di alcuni film e video di formati e generi diversi (fiction e non-fiction). Visione e scomposizione di alcune sequenze
estratte da opere cinematografiche, video di registi, artisti e sperimentatori.
Bibliografia
• D.BORDWELL e K.THOMSON, Cinema come arte, Editrice Il Castoro. • SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci Editore.
• LEV MANOVICH, Il linguaggio dei nuovi media, Olivares.
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2°LIV
2°LIV
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
Nicoletta Braga
Laboratorio di arti espressive integrate - grafica.
L’esperienza pratica del fare artistico
come processo cognitivo ed una profonda attitudine dialogica, sono le basi sulle quali è impostato il laboratorio di arti espressive integrate. L’arte come desiderio di approfondire e sviluppare l’orientamento cognitivo può incoraggiare
l’esercizio delle capacità vitali sotto varie forme, come aspetto ludico, come comportamento esplorativo, come linguaggio simbolico, come metafora, come espressione della propria soggettività,
come necessità ecc. Attraverso un’ esperienza prevalentemente
corporea il laboratorio di arti espressive integrate focalizza le
possibilità del segno e del gesto in relazione allo spazio sensoriale “grafico- espressivo”, indagando la stratificazione delle diverse percezioni: fisiologico-gestaltica, psicologico-proiettiva, ed in
particolar modo fenomenologica, cioè degli affetti, della vita
emozionale, della concezione dello spazio estetico come spazio
psicofisiologico.
Nello specifico saranno presi in considerazione i seguenti punti:
- Esercizi di visualizzazione: Gestalt- figure ambigue, pattern
geometrici.
- Esercizi di grafica pratica e topologica in relazione al corpo : il
punto nello spazio, la linea, parallele e ortogonali diagonali
nella tridimensione, composizione in uno spazio dato.
- Linea - corpo: il segno corporeo totale; analisi del segno grafico secondo le sue articolazioni corporee.
- Composizione in uno spazio dato.
- Esercizi di deprivazione sensoriale.
- Esercizi di produzione di texture grafiche con differenti tecniche e materiali.
Bibliografia
• R. L. GREGORY, Occhio e Cervello, Il Saggiatore Milano, 1966.
• W. REICH, Ascolta, Piccolo Uomo, Sugarco Edizioni Milano,
1973. • E. BORGNA, Noi siamo un colloquio, Milano, 2005. • M.
MERLEAU PONTY, La natura, Raffaello Cortina Editore, Milano,
1996.
Dispense in fotocopia.
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
Giuseppe Di Gennaro
Il corso si propone, attraverso la conoscenza dei materiali, degli strumenti e
delle tecniche, di svolgere una riflessione sull’immagine-forma, delle impronte sugli oggetti e dell’impronta
sul corpo umano, al fine di considerare la corporeità quale elemento centrale della ricerca.
Nella prima fase si utilizzano materiali classici come la creta e il
gesso, successivamente materiali più sofisticati e di alta definizione come l’alginato e le gomme siliconiche, eseguendo delle
“istantanee tridimensionali” con la tecnica dell’impronta.
Si intende cosi fare un percorso che analizzi l’espressività dell’
”oggetto” e che stimoli l’interesse dell’allievo con l’impronta di
frammenti del corpo (mani, piedi e viso), a riflettere sulle proprie forme, arrivando ad un sentire più ampio e profondo, che va
oltre l’apparenza e l’ esattezza dei particolari. Si creano cosi i
presupposti di un coinvolgimento totale, che liberi creatività ed
espressività e faccia emergere le diverse identità.
Costante è il riferimento agli artisti e alle poetiche del novecento e della contemporaneità.
Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano i materiali e le tecniche; il laboratorio è
il luogo dove la corporeità dell’ allievo si pone in posizione di
ascolto; tutti i sensi concorrono a raggiungere l’obiettivo che non
è l’opera d’arte, bensì il processo che facilita la ricerca del sé.
A metà percorso è programmata una verifica degli elaborati, al
fine di puntualizzare gli obiettivi prefissati.
Si prevedono visite a musei, mostre, laboratori e studi di artisti.
Bibliografia
• G. BACHELARD, Il diritto di sognare, Dedalo, Bari, 1987. •
Scienza dei materiali dentali, a cura di E. Bruna e L. Re, Stardust, Milano, 1991. • N. CARUSO, Ceramica viva, Hoepli, Milano, 2003. • P. CLERIN, Manuale di scultura. Tecniche, materiali, realizzazioni, Sovera Multimedia, Roma 1995. • A.
CONTENTI, Nel regno della cartapesta e del barocco, Adda, Bari, 1986. • P. DI GENNARO, I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997. • E. FIORANI, Leggere i materiali, Lupetti, Milano,
2000. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Elogio della mano, Einaudi, Torino, 1990. • Textures. La caratterizzazione visiva e
tattile delle superfici, a cura di C. Gavinelli, Zanichelli, Bologna, 1976.
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236 PROGRAMMI
1°LIV
2°LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
Antonia Beduschi
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
Remo Salvadori
Verranno approfondite, sperimentate
concretamente, all’interno di una serie di opere d’arte, le diverse tecniche
della pittura, o con essa contaminate
(acquarello, tempera, acrilico, smalto, dripping, ecc.)senza per questo
giungere ad una determinazione meccanicistica: le tecniche devono rimanere dialogo, poiché l’arte è linguaggio e comunicazione poetica. Ogni tecnica deve rimanere elastica, inventiva,
dunque sperimentale.
Gli studenti dovranno rendersi consapevoli dell’evolversi di certe
tecniche a partire dall’inizio del ‘900, e del fatto che dopo l’arte
degli anni ‘70, si è assistito ad una serie di contaminazione fra
tecniche propriamente pittoriche e materiali e tecnologie avanzate,collage, ready-made, happening,mezzi di comunicazione
di massa, la fotografia e il video.
“se l’incontro fra uomini è la figura
del tempo, ogni apparire dell’arte all’ora è incontro”.
Osservare - interiorizzare - elaborare - individualizzare - esercitare sviluppare - creare:
costituiscono il fondamento di una “pratica cruda” volta a illuminare i processi di avvicinamento e di formalizzazione.
Modalità d’esame
Allo studente viene richiesta la conoscenza delle tecniche considerate, dal punto di vista teorico e pratico, delle opere considerate contestualmente.
Bibliografia
• JUDIT COLLINS, JOHN WELKELMAN, DAVID CHANDLER, DAVID ANFAND, Le
tecniche dei pittori moderni, Londra Rusconi editore, Londra
1983, e Sidney 1984.
Il lavoro su di sé, il lavoro insieme agli altri, il lavoro per il
corso: è la triade che darà carattere e sostanza al tempo condiviso.
La propria attitudine accolta nella fragranza del momento è luce per l’incontro, “Spazio in più”.
La voce, il suono, l’acqua, i colori, i metalli, sono un’invito all’esplorazione della natura delle sostanze, un territorio aperto,
uno sguardo possibile, un’orizzonte: deserto e arcobaleno.
Marco Aurelio: I ricordi
Epitteto: Il manuale
Omar Kayyam: Quartine
Rudolf Steiner: L’essenza dei colori
Ludwig Wittgenstein: Osservazioni sul colore
Wassily Kandisky: Sguradi sul passato
Rainer Maria Rilke: Lettere a un giovane poeta
Ananda K. Coomaraswamy: Il grande brivido
Renè Dumal: Il monte analogo
Carl Gustav Jung: Lettere sogni riflessioni
Carlos Martin Aris: Silenzi eloquenti
Giò Ponti: Amate l’archittetura
Rbert Graves: La dea bianca
Claudio Magris: Danubio
Testi di riferimento saranno proposti individualmente
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PROGRAMMI 237
1°LIV
1°LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE
Giuseppe Sabatino
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
Roberto Casiraghi
Il corso si divide in due parti fondamentali: la prima parte contempla lo
studio di tutte le tecniche classiche
come doratura, laccatura, foglia oro,
finto marmo e preparazione tele e telai; la seconda parte con l’utilizzo di
nuove tecnologie come ad esempio video-installazioni, tecniche
digitali (computer e macchine fotografiche) utilizzo di materiali comtemporanei come plex, alluminio, metalli vari, fibre ottiche ecc.
Cosa dire è come dire
nella necessità di sentire
quel che non si può annunciare
tornare consapevole
dove inconsciamente eri
sapendo che vedere
non è come guardare.
...disporsi al fare, determinarne l’alchimia... tecniche: strumenti del proprio pensare
Bibliografia
• RUDOLF ARNHEIM, Entropia e arte. Saggio sul disordine e l’ordine, Nuovo Politecnico/Einaudi. • GEORGE STEINER, Grammatiche della creazione, Garzanti. • N. SENZAKi e P. REPS, 101 storie Zen, Adelphi. • ITALO CALVINO, Lezioni americane,Oscar
Mondadori. • PHILIP BALL, Colore: una biografia, Bur.
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238 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
TECNICHE EXTRAMEDIALI
Teresa Iaria
Leonida De Filippi
Materiali, procedimenti e sperimentazioni: la tecnica come strumento concettuale e operativo, elemento fondamentale nella
realizzazione fisica di idee, progetti e poetiche.
Il corso seguirà un orizzonte di ricerca interdisciplinare sui metodi progettuali e operativi delle opere d’arte contemporanea, in
limine tra arte, scienza e tecnologia. Un percorso mobile e articolato, che analizzerà le sperimentazioni degli artisti che hanno trasformato l’opera d’arte da statica a dinamica, da unicum
a riproducibile, da oggetto di contemplazione a oggetto di partecipazione. Una riflessione sul linguaggio, sulle visioni materiali
e immateriali per acquisire uno strumento critico atto ad affrontare l’ideazione e la progettazione di nuovi sistemi di rappresentazione.
I contenuti teorici e le metodologie
pratico-laboratoriali sono finalizzati
alla sperimentazione dei nuovi media
nelle arti visive. Si articolano in aspetti metodologici, concernenti l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di un’opera d’arte come fattore conclusivo; l’analisi del
processo che tende ad evidenziare nella fase progettuale i diversi
linguaggi e l’integrazione dei vari media che ne determinano un
unico risultato percepibile; l’acquisizione delle procedure tecniche e la conoscenza dei nuovi mezzi di rappresentazione.
Particolare attenzione sarà rivolta all’arte contemporanea e soprattutto alle più attuali forme di sperimentazione attraverso
l’utilizzo dei vari media, dalla pittura alla fotografia, al video, al
cinema fino alla realtà interattiva.
L’esame conclusivo si articola sulla presentazione dei lavori sviluppati durante il semestre.
Bibliografia
• Arte Contemporanea e tecniche, a cura di Silvia Bordini, Carocci editore, Roma, 2009. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il
medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, a cura di E.Grazioli,
Bruno Mondatori, Milano, 2005. • ROSALIND KRAUSS, L’arte nell’era Postmediale Marcel Broodthaers, ad esempio, postmediabooks, 2005. • Connessioni Inattese, Crossing tra arte e
scienza, a cura di Ignazio Licata, Politi Editore 2009. • STEPHEN
WILSON, Information Arts: Intersections of Art, Science, and Technology, MIT press, 2002.
Bibliografia
• MARIO PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino,
2000. • MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione, Einaudi,
Torino, 2004. • UMBERTO GALIMBERTI, Psiche e tecne. L’uomo
nell’età della tecnica, Feltrinelli, 1999. • VILÉM FLUSSER, La cultura dei media, Bruno Mondadori, 2004. • VALENTINA DE ANGELIS, Arte e linguaggio nell’era elettronica, Bruno Mondadori,
2000. • HEIRICH SCHWARZ, Arte e fotografia, Bollati Boringhieri,
Torino, 1992. • ELIO GRAZIOLI, Corpo e figura umana nella fotografia, Bruno Mondadori, Milano 1998. • MANLIO BRUSATIN,
Storia delle immagini, Einaudi 1989. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium, Bruno Mondadori 2004. • E. H. GOMBRICH,
Arte e illusione, Leonardo Arte 2002. • E. H. GOMRICH, J. HOCHBERG, M. BLACK, Arte, percezione e realtà, Einaudi 1978. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi, 1983.
Si consiglia, inoltre, la consultazione di alcune riviste di arte
contemporanea quali: Artforum, Kunstforum, Il Giornale dell’Arte, Flash Art, Arte Mondadori, Tema Celeste, Segno, Espoarte.
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PROGRAMMI 239
1°LIV
2°LIV
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE EXTRAMEDIALI
Davide Nido
Flavio de Marco
Il programma si basa sullo studio e l’analisi dei nuovi linguaggi nell’arte contemporanea, sulla ricerca e l’approfondimento
dell’opera d’arte, sulle nuove tecniche, i nuovi materiali e le
nuove tecnologie della rappresentazione artistica. All’interno del
panorama artistico nazionale e internazionale ogni studente dovrà scegliere un artista e decodificarne l’opera, analizzandone la
tecnica e il significato.
Nel corso del semestre saranno previste lezioni frontali affiancate ad una attività laboratoriale.
Conoscenza dei concetti di “media” e di “extramedia” nell’arte.
Lo sguardo come “media”: visione, analisi e scomposizione di
un’esposizione. L’arte come “extra”: visione, analisi e scomposizione di un’opera.
Analisi di un’opera d’arte 1: dalla parola alla forma (premesse,
concetti, scritti/processi, azioni, materiali).
Analisi di un’opera d’arte 2: la forma nello spazio (l’opera prima e dopo l’esposizione).
Analisi dell’esposizione 1: dallo spazio neutro allo spazio espositivo (caratteristiche, potenzialità, limiti, trasformazioni di uno
spazio).
Analisi dell’esposizione 2: l’opera nello spazio (l’esposizione come equilibrio tra sottoesposizione e sovraesposizione).
Analisi dell’esposizione 3: artista, opera, spettatore.
Identificazione e costruzione di una mostra: progetto, selezione,
esposizione.
Conoscenza delle principali espressioni artistiche contemporanee. Visione delle principali esposizioni presenti in città durante
l’anno accademico.
Il corso si articola in quattro fasi:
- ricerca e analisi di artisti moderni e contemporanei;
- scelta dell’artista e di una o più opere;
- scelta dei materiali e reinterpretazione dell’opera;
- verifica finale.
Sono previste visite a mostre e musei con finalità didattiche
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240 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
Tecniche grafiche speciali
Silvia Vaccaneo supplente Paolo Di Vita
TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE
Pier Natale Guzzetti
Come ogni attività creativa, il design è
connesso intimamente al concetto di
trasformazione e questo pone delle domande sul ruolo che deve assumere la
cultura del progetto di fronte alla velocità delle mutazioni in atto.
La modernità, come processo continuo, implica il continuo aggiornamento di regole e procedure progettuali, la capacità di trasferire prassi e modelli concettuali e di trovare modalità creative
e compositive nello scambio tra campi e discipline differenti.
Il graphic design è l’ambito progettuale che si occupa di tradurre, teorie dell’organizzazione visuale, tecniche grafiche e processi industriali in progetti di comunicazione destinati ad una fruizione intersoggettiva.
La finalità del corso è quella di delinerare una figura di progettista grafico “responsabile” capace di confrontarsi con i vari settori di intervento del graphic design, e di progettare artefatti visivi
che possano contribuire a migliorare la qualità delle relazioni
sociali, produttive, ambientali.
Dopo una breve introduzione al “basic design” gli studenti sperimenteranno la tipografia come spazio che da forma e struttura al progetto di comunicazione. Attraverso l’uso di diversi approcci disciplinari, legati all’area della comunicazione visiva,
gli studenti dovranno mediare conoscenze teoriche e prassi operative al fine di sviluppare idee e applicazioni progettuali: grafica editoriale, sistemi di identità visiva, grafica delle interfacce,
packaging, sistemi di orientamento visivo.
Lezioni. La multimedialità e l’antropologia delle sue manifestazioni più
attuali. La decorazione non solo come
ornamento plastico-pittorico ma come storico luogo della technica curiosa e delle indagini più fantasiose e
multi-disciplinari dell’uomo. Decorazione come segno nell’ambiente e nella città. Particolare attenzione alle sinergie tra arti visive e luce, macchine, suoni. Multimedialità, biologia e sistemi
non lineari. Ausilio di videoproiezioni che documentano ricerche sperimentali artistiche, tecniche e scientifiche antiche. moderne e contemporanee.
Laboratorio
Conoscenza e uso di elementi analogici, ibridi, digitali utili alla
realizzazione di progetti dei singoli studenti divisi, per competenze, in tre livelli.
- Base: Power Point, Photoshop, Illustrator, Bryce, Poser. Realizzazione di elaborati grafici, fotografici modellazione 3d e semplici animazioni.
- Intermedio: Painter, Amorphium, Flash. Uso di semplici integrati elettronici per effetti luminosi e sonori. Presentazione digitale di progetti ambientali pittorici, plastici, multimediali.
- Avanzato: Toon Boom, 3d Studio, Cinema 4d. Programmi per
la generazione di bio-decorazioni: Cellular Automata, Ultra
Fractal, Organic Art, Fractal Music, Color Life Sound. Uso di
elementi analogici e digitali per la progettazione di installazioni luminose e sonore. Elementi di robotica per la realizzazione
e programmazione di macchine creative.
Bibliografia
• P. MC COURDUCK, Aaron’s Code.New York, Freeman & Co, 1991.
• M. STAFFORD, Devices of wonder. Los Angeles, Getty Research
Institute, 2001. • H. STEEB, The Nonlinear Workbook. London,
World Scientific Publishing, 2002. • S. WILSON, Information
Arts. Cambridge, MIT Press, 2002. • L. MOURA, Symbiotic Art, Lisboa, Fundacao Ciencia & Tecnologia, 2004. • S. ZIELINSKI, Deep Time of the Media, Cambridge, MIT Press, 2006.
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PROGRAMMI 241
2°LIV
1°LIV
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
Mauro Folci
TECNICHE PITTORICHE
Programma generale
Il performativo assoluto
La performatività come modus operandi dell’arte e come espressione della potenza specifica della natura
umana. Il corso intende lavorare proprio a partire da questa ‘potenza’ che è forza indeterminata, pura dinamis che precede ogni azione ed ogni enunciazione. Vedremo i modi e i luoghi in cui essa maggiormente si manifesta,
per esempio nelle dinamiche relazionali, nei giochi linguistici,
nella comunicazione fatica e in certe patologie del linguaggio, e
come certe ricerche dell’arte utilizzino la performance come
pratica corporea necessaria ad una ridefinizione del reale.
Ci sono delle letture di base che vengono fortemente consigliate
per avere un quadro di ciò che si intende in questo corso per performativo: da un punto di vista antropologico, Victor Turner, Antropologia della performance, che utilizza la performance come griglia interpretativa per illustrare le fenomenologie
‘liminoidi’, cioè quelle zone di confine e passaggio da situazioni culturali e sociali definite a nuove aggregazioni che ne modificano l’assetto. Da un punto di vista filosofico, Paolo Virno,
Quando il verbo si fa carne, che riflette il rapporto tra potenza
e atto nella formazione dell’autocoscienza a partire dal performativo assoluto che presiede ogni opera di enunciazione. Da un
punto di vista linguistico, John L. Austin, Come fare cose con le
parole, che ha segnato una svolta dalla concezione del linguaggio inteso come descrizione del mondo alla concezione del linguaggio come azione. A fianco di queste letture di base se ne aggiungono altre determinate da una o più figure che il corso
specifico annuale intende approfondire.
I disegni sono gli occhi delle idee, i colori sono girandole che sprigionano
energia e forza il cui volano sono le
tecniche. Le tecniche sono alfabeti di
lingue vive, la casa dove abitano racconti e sentimenti.
La superficie dello spazio circoscritto ospita le idee, i contenuti e
la magia che si realizzeranno attraverso il connubio tra l’espressione il gesto e il suo vocabolario tecnico-visivo.
L’alfabeto tecnico in questo suo divenire ha una forte ragion d’essere non solo nelle tecniche archetipe tradizionali, ma soprattutto
in una lettura di sperimentazione il cui senso compiuto riconosca
nelle “tecniche diverse” l’utilizzo di qualsiasi mezzo creativo.
Giovanni Bruno
Lo studio che questo corso propone é quello di formulare un ventaglio più ampio possibile di tecniche pittoriche tradizionali e
non, suggerite da un tema comune a tutti gli studenti:
“Alfabetica–mente - Numerica–mente”
Alfabetica–mente e numerica–mente lettere e numeri della mente è il tema che la disciplina di “Tecniche pittoriche” affronterà
nell’ anno Accademico 2009 - 2010, primo semestre.
Lettere e numeri sono perle da infilare in collane, splendide convenzioni per misurare e descrivere il tempo, raccontarlo, amarlo, odiarlo.
Il tempo si colora con i colori naturali della vita, in ogni età si
assumono i colori delle stagioni e delle aspettative, i colori dell’ingenuità della fanciullezza. I numeri degli anni, prima sono
singoli, poi diventano doppi, sembrano non crescere in quel primo periodo di quel tempo in divenire.
Quando si misura il tempo non passa mai, quando lo dimentichi scappa di mano, tutto è colore e tutto è verde.
Gli impegni con la vita crescono e siamo chiamati a rispondere
a dure prove, colori scuri talvolta ci avviluppano e ci sottraggono la felicità, compagna e amica dei tempi migliori.
Vedere per sentire, il viaggio dentro al colore ha bisogno di una
certezza definita o intuita della via maestra, il disegno indica la
geografia del luogo.
Cosa possiamo aspettarci dalla magia dell’alfabeto che compone e decostruisce ritmi ed armonie ?
Rilievi e ricordi di sogni che si avverano, sudore profumato e cemento elastico sono i modi migliori per raccontare la nostra vita.
Solo simboli e solo segni da riempire e colorare in fondo, ma con
la consapevolezza della loro importanza.
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242 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
TECNICHE PITTORICHE
TECNICHE PITTORICHE
Walter Cascio
Giorgio Catani
Sulle proprietà tecnico-espressive.
Il corso è indirizzato agli studenti il
cui interesse sia rivolto ad indagare le
proprietà artistiche degli elementi tecnico-espressivi.
Il metodo didattico, laboratoriale, si
propone come propedeutico per chi vuole acquisire dimestichezza con le pratiche artistiche o di approfondimento per coloro che
ritengono incentivare la sperimentazione e la conoscenza degli
elementi di base pittorica.
Lo sviluppo del programma sarà coerente e conseguente all’utilizzo dei modi espressivi adottati. Non vi sono preclusioni di carattere formale ed espressivo in quanto l’attenzione è rivolta solo alle precipue qualità tecniche, affrontate con il doppio registro
della teoria e della pratica. Una particolare attenzione sarà dedicata alla preparazione e realizzazione dei supporti artistici più
idonei su cui lavorare.
Ma cosa credete che sia fare arte, se non partire per un non
so, dove l’unica certezza è il viaggio e non l’approdo.
Segno - Forma - Colore
Il progetto del percorso didattico si muove attraverso constatazioni riflessive-compositive-propositive sulla dimensione contemporanea della pittura. Dal fascino dell’alchimia coloristica
che ha regalato e regala all’arte visiva la “contemplazione”, e
quindi la profondità intima del vedere, si arriva all’oggi attraverso la velocità-chimica delle componenti coloristiche distribuite
ormai in qualsiasi supermarket. Venendo a mancare la culla del
laboratorio (storico) l’artista contemporaneo si appropria, così,
della mercificazione del prodotto, lavorando sull’infinito spazio
della suggestione, dell’armonia e dell’invenzione poetico-visiva.
Risulta singolare oggi che, mentre viene sempre più utilizzato
un nuovo alfabeto codificato del linguaggio multimediale - floppy disk, chip, cd-rom, - rendendo così obsoleti termini come pellicola e macchina da presa, nella pittura ci si ostini a riprendere
continuamente in mano l’alfabeto del sillabario - a,b,c - ed a
muovere riflessioni dubitative sui più veloci dizionari dei nuovi
possibili termini sulla pittura (del dipingere).
Per tali motivazioni, si propone di saltare non il mare ma il fossato creativo che andrebbe a rimarcare quei confini superati tra
“l’altro ieri e il possibile domani” in maniera eccessiva e pedissequa rispetto allo spirito del tempo contemporaneo. Il lavoro è
così svolto sulla manipolazione dell’immagine e sulle diverse
plastificazioni della forma. Questo percorso più che un laboratorio diventa una palestra mentale-visiva propositrice dell’oggi. La
pittura vive di attualità nella misura in cui non si sposta a lato,
ma in quanto affronta senza complessi le contraddizioni suggestive-riflessive del percorso contemporaneo prendendone il ritmo
stesso del consumo e della velocità e, nello stesso tempo, regalando suggestione e melodia compositiva.
Bibliografia
• GINO PIVA, Manuale pratico di tecnica pittorica, Ulrico Hoepli, Milano, 1980.
La bibliografia più esaustiva sarà indicata durante lo svolgimento delle lezioni.
L’arte non è più allora ciò che crede l’uomo comune, cioè
una sorta di ispirazione che viene da chissà dove, che procede a caso, non presenta altro che l’esteriorità pittoresca delle
cose. È la ragione stessa ornata dal genio, ma che segue un
cammino necessario e retto da leggi superiori.
ÉUGÈNE DELACROIX
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PROGRAMMI 243
2°LIV
1°LIV
TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME
Maria Antonietta Tovini
TECNOLOGIA DELLA CARTA
Il corso si prefigge lo scopo di fornire gli elementi base per affrontare la realizzazione di un costume dal bozzetto alla sua
completa realizzazione sartoriale. Si vorrebbe, pertanto, che gli
studenti arrivassero ad acquisire un’ adeguata conoscenza dei
cartamodelli storici, la relativa terminologia tecnica e le competenze per i diversi modi di confezione relative alla funzione del
costume.
Attraverso lo studio del costume storico e delle sue parti costitutive (tessuti, tipologie di ricami, passamanerie e merletti) gli studenti avranno a disposizione competenze specifiche per progettare e realizzare un costume dal modello al tessuto.
La conoscenza della carta quale supporto che riceve il segno e con esso interagisce, è premessa indispensabile
ad un uso consapevole delle tecniche
grafiche. Il foglio è ad un tempo campo visivo e luogo di conservazione del
segno, quindi la scelta del materiale cartaceo riveste pari importanza rispetto alla tecnica con cui il segno viene impresso. Il corso propone un itinerario storico, tecnologico e creativo sulla carta, sia come supporto, sia come materiale che assume una
propria autonomia linguistica, in relazione al processo che l’origina.
Programma
Studio di modelli storici.
Leggere un bozzetto, dal capitolato al preventivo, per la realizzazione del costume. Realizzazione sartoriale del bozzetto, rapporto tra il modello storico e l’interpretazione del costumista, come
tradurre il disegno in costume. Schede misure.
Realizzazione di cartamodelli e dei modelli in tela.
Lavori di gruppo: studio tessuti storici; studio dei ricami, dei
pizzi e delle passamanerie; studio della biancheria e relativa documentazione.
Lavori individuali: elaborazione di tessuti con tecniche sartoriali; dalla forma storica alla contemporanea.
Bibliografia
• NORAH WAUGH, Diagrammi dei modelli femminili: The cut of
women’s clothes 1600-1930, ed. N.Y., 1985. • NORAH WAUGH,
Diagrammi dei modelli maschili: The cut of men’s clothes
1600-1900, ed. London, 1985. • NORAH WAUGH, Diagramma
del busto femminile: Corsets and crinolines, ed. N.Y., 2004. •
R.LEVI PISETZKY, Il costume e la moda nella società italiana,
Einaudi, 1978. • M. PASTOUREAU, La stoffa del diavolo, Il melangolo, 1993. • A. GIGLI MARCHETTI, Dalla crinolina alla minigonna, Clueb 1995.
Margherita Labbe
Programma
Alla trattazione teorica sulle proprietà chimico-fisiche e sui procedimenti produttivi, fa riscontro la sperimentazione di tecniche
artigianali di formazione, collatura, finitura e filigrane. Le attività di laboratorio prevedono esperienze comuni e percorsi differenziati, concordati individualmente, in relazione alle proposte
degli iscritti.
Quest’anno la produzione artistica sarà finalizzata alla realizzazione di elaborati che nascono in relazione con testi poetici di
autori contemporanei. Il progetto “Da verso” contempla la partecipazione ad alcuni reading, la lettura di un testo poetico e lo
studio di un lavoro a tema.
Si prevede anche l’approfondimento della composizione d’impasti cartacei presso la Stazione Sperimentale per Carte, Cartoni
e Paste per Carta di Milano.
Sta per terminare la selezione di lavori per la collettiva In-on paper, che si terrà in giugno 2010.
Argomenti specifici trattati nelle lezioni: 1) Cenni storici; 2) Caratteristiche della carta, materie prime ed ausiliarie; 3) Valori
espressivi ed estetici; 4) La macchina continua; 5) Principali tipi
di carta; 6) Conservazione e restauro; 7) Filigrane.
L’esame consiste in un test di verifica sugli argomenti trattati e
nella presentazione di un lavoro realizzato in laboratorio.
Bibliografia
• GIORGIO BOTTO MICCA, Carta, in Enciclopedia della Stampa,
vol. III, Sansoni, Torino, 1978. • AA.VV., Conoscere la carta,
Ente Nazionale per la Cellulosa e la Carta, Roma, 1997. • PIERRE-MARC DE BIASI, La carta. Avventura quotidiana, Electa-Gallimard, Trieste, 1999.
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244 PROGRAMMI
1°LIV
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA
DELLA FORMA
Adriano Antolini Altamira
2°LIV
TECNOLOGIA E APPLICAZIONI DIGITALI
Francesca Biral
Parte teorica.
Lo sviluppo dei concetti di ibridazione
delle forme artistiche, interattività
con lo spettatore, narrativa non lineare, immersione in una realtà virtuale.
Cenni di storia dei rapporti tra Teatro
e Arte Digitale: uso del video, multimedia e realtà virtuale nella
scenografia teatrale. Scenografie televisive con usi particolari del
video, scenografia e film.
Parte pratica.
Acquisizione degli strumenti informatici per la realizzazione di
bozzetti scenografici digitali. Tecniche di rappresentazione su
computer per il teatro, il cinema, la televisione ed eventi (sfilate
di moda, concerti, ecc.). Approfondimento sui software 2D, 3D e
di montaggio video digitale.
Esercitazione: bozzetti 2D e 3D, video wall.
Bibliografia
Video-lezioni dell’insegnante.
• G. CARTER E C. WHITE, Computer Visualisation for the theatre,
2003. • A. PIZZO, Teatro e mondo digitale, 2003. • C. BISHOP, Installation Art, 2005. • C. PAUL, Digital Art, 2003. • C. TOWNSEND
(ED.), The Art of Bill Viola, 2004.
Questo corso, oltre a fornire un’informazione generale sulle basi tradizionali della disciplina in questione, si
propone di suscitare una nuova riflessione su alcuni argomenti oggi frequentemente ad essa collegati, come
il problema del riconoscimento (ad es. di un viso), della generalizzazione (ad es. riconoscimento di un certo tipo di oggetto,
anche dove cambino dimensione o colore), il problema del riconoscimento di oggetti in presenza di uno sfondo, la comprensione di concetti astratti come Forma, ecc. Si propone inoltre di
fornire alcune nozioni sul concetto di Memoria, il rapporto fra
immagini reali e immagini mentali, il problema della Coscienza. Tali riflessioni trovano puntuali riscontri in recenti testi di
neurologi e neuropsichiatri come Gerald M. Edelman, Giulio Tononi e Roberto Damasio.
Un ultimo approfondimento riguarderà il problema di come i
mezzi di diffusione e comunicazione dell’immagine abbiano
cambiato il nostro approccio percettivo e culturale con il mondo. In questo senso, l’arte contemporanea ha già, sia pure intuitivamente, suggerito una serie di interpretazioni a questo scenario, che il corso si propone di affrontare anche per suscitare una
risposta creativa da parte degli allievi.
Bibliografia
• DAVID KATZ, La psicologia della forma, Boringhieri, Torino,
1979. • ROBERTO DAMASIO, L’errore di Cartesi, Adelphi, Milano.
• EDELMAN e TONONI, Un universo di coscienza, Einaudi, Torino, 2000. • ADRIANO ALTAMIRA, Area di Coincidenza, Nuovi Strumenti, Brescia, 2001. • ADRIANO ALTAMIRA, La vera storia della
fotografia concettuale, Area Imaging, Milano, 2007.
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PROGRAMMI 245
1°LIV
1°LIV
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA
DELLA FORMA
Roberto Galeotti
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA
DELLA FORMA
Rosanna Guida
Parte generale
Il corso verte sulle principali teorie
della percezione e sulle diverse problematiche teoriche, storiche ed empiriche che ad esse si collegano. Particolare attenzione è dedicata a quegli
argomenti comuni alla ricerca psicologica e a quella artistica:
partecipazione, evento, interattività, spontaneità solo per citarne
alcuni.
Programma specifico
L’approfondimento del programma 2007-2008 è dedicato alla
percezione dell’oggetto “iperambiguo”. Iperambigui sono quegli oggetti la cui interpretazione non è del tutto codificata e che,
per ciò, dimorano in uno spazio della coscienza – individuale e
collettiva – labile e fluttuante, soggetto a continui cambiamenti. Saranno presentate e discusse le componenti attive in questa
percezione, da quelle culturali a quelle storiche e psicologiche
con particolare riguardo all’estetica eventuale dell’oggetto iperambiguo.
Il corso presenta le teorie che spiegano il funzionamento dei nostri sensi e
della percezione. Oltre alla Teoria della Gestalt vengono proposti spunti di
riflessione offerti dai più recenti studi
riguardanti le neuroscienze e la psicologia. I concetti esposti vengono esemplificati attraverso l’analisi di opere d’arte antiche e contemporanee prodotte in diversi
ambiti disciplinari, fra cui la pittura, la grafica, la scultura, la
scenografia, l’architettura e il design.
Lo studio fenomenologico della sensorialità rende lo studente
consapevole e capace di controllare con essenzialità le variabili
della comunicazione legata al suo prodotto.
In quest’ottica la docente ritiene che il corso sia di carattere propedeutico e ne consiglia la frequenza durante il primo anno degli studi accademici.
Il corso si snoda e si sviluppa attraverso lezioni ex cathedra a cui
lo studente partecipa in forma collettiva e attraverso sessioni di
“collaborative learning”, durante le quali lo studente partecipa
a workshop collettivi e laboratori individuali di apprendimento,
coordinati dalla docente.
Bibliografia
• P. FERRARIS, Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma,
2004. • J. J. GIBSON, The Ecological Approach to Visual Perception. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1999. • S. LOMBARDO, L’avanguardia difficile, Lithos, Roma, 2004. • U. NEISSER, Cognition
and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1993. • V. RUGGIERI, L’esperienza estetica, Armando, Roma.
Modalità d’esame
L’esame prevede un’interrogazione che riveli le conoscenze dell’allievo riguardo agli aspetti teorici istituzionali e la creazione
di un prodotto realizzato dall’allievo da solo o in gruppo.
Bibliografia
• R. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina editore. • R.
ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. • E. GOMBRICH, Arte e Illusione, Einaudi. • G. KANISZa, Grammatica del vedere,
il Mulino. • T. BUZAN, Dessine-moi l’intelligence, les editions
d’organisation. • P. KLEE, Teoria della Forma e della Figurazione, Feltrinelli. • M. CANOVACCI, Antropologia della comunicazione visuale, Meltemi. • W. LIDWELL, K. HOLDEN, J. BUTLER,
Principi universali del design, ed. Logos. • A. MARCOLLI, Teoria
del Campo, Vol. I. • J. TORNQUIST, Luce e Colore, Ikon. • A.
WEIL-BARAIS, L’homme cognitif, PUF. • S. ZEKI, La visione dall’interno, Bollati Boringhieri.
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246 PROGRAMMI
2°LIV
1°LIV
TEORIA E ANALISI DEL CINEMA E AUDIOVISIVO
Luca Mosso
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
Teoria e pratiche del documentario
contemporaneo.
Il corso prende in esame alcune delle
più interessanti espressioni del documentario contemporaneo e le inserisce
in una prospettiva storica e teorica.
Stretto tra cinema narrativo, televisione, sperimentazione, arti
visive e performance, il film di non-fiction è oggi un avanzato
laboratorio di sperimentazione audiovisivo: il suo ricorrente
sconfinamento in territori contigui richiede un’analisi pluridisciplinare che renda conto dei debiti con le altre forme espressive, senza per questo rinunciare alla centralità cinematografica
del genere: per quanto commisto di altre forme, nella nostra prospettiva il documentario rimane all’interno della tradizione cinematografica.
Insieme a misurati riferimenti al cinema del passato, l’interesse
principale sarà rivolto ad autori contemporanei come Peter Watkins, Victor Kossakovsky, Nicolas Philibert, Errol Morris, Ulrich
Siedl, Leonardo Di Costanzo, senza trascurare alcune delle
espressioni più sintomatiche del documentario di consumo (Il
popolo migratore, La marcia dei pinguini, ecc.).
Gli aspetti teorici e storici verranno sempre messi a confronti con
gli elementi pratici della realizzazione del documentario che saranno oggetto di lezioni specifiche e di incontri con registi, produttori e tecnici. Con loro verranno messe a fuoco alcune questioni essenziali del cinema documentario: l’analisi della realtà
(e del suo mito) e l’individuazione del referente, la posizione
dell’autore e il dilemma della “distanza giusta”, la costruzione
dei “personaggi”, la drammaturgia e l’autorialità nel documentario.
Il corso di Teoria e Metodo dei Mass
Media studia e pratica i rapporti fra
l’Arte contemporanea e i linguaggi
mediatici quali il Video, l’Immagine
digitale, la Realtà Virtuale, i Linguaggi della Rete.
Il Corso tende a creare conoscenza dello scenario mediatico in
cui si colloca l’arte oggi e a definire termini di apprendimento e
uso a fini artistici delle tecnologie digitali. Il Corso di Mass Media analizza le varie applicazioni nel campo delle tecniche riproduttive tecnologiche, del Video e dei Nuovi Media delineando il
paesaggio mediatico e preparando all’applicazione teorica e
pratica dei nuovi linguaggi digitali in un arco che va dal video
digitale creativo all’applicazione estetica dei Nuovi Media nelle
modalità dell’interattività, dell’Immagine Virtuale, della comunicazione via Rete. Il corso ricostruisce attraverso la visione di
documentazioni audiovisive la storia delle esperienze artistiche
mediatiche dalle avanguardie storiche a oggi attraverso le varie
correnti in un percorso che va dal Cinema d’artista alla Videoarte e alle applicazioni dell’informatica.
Il Corso richiede un lavoro video o un’applicazione digitale secondo i dipartimenti scelti. Saranno svolti lavori pilota di ricerca con realtà esterne.
Bibliografia
Testo di riferimento: • BILL NICHOS, Introduzione al documentario, Il Castoro, Milano, 2006.
La bibliografia completa verrà fornita nel corso delle lezioni.
E-mail: [email protected]
Lorenzo Taiuti
Bibliografia
• L. Taiuti, Corpi Sognanti- L’Arte nell’epoca delle tecnologie
digitali, Edizioni Feltrinelli 2001. • L. Taiuti, Multimedia L’Incrocio dei linguaggi comunicativi, Edizioni Meltemi, Roma. Il libro contiene un DVD con numerose clip audiovisive e
schede informative con immagini.
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PROGRAMMI 247
1°LIV
1°LIV
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO.
Lidia Bagnoli
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO
Giuseppe Di Napoli
Il corso si propone di approfondire la
conoscenza dei rapporti tra fotografia
e prospettiva.
Si intende con questo acuire l’osservazione di una realtà fotografata dallo studente, il quale deve sviluppare
una capacità d’osservazione che sia funzionale alla trasformazione di uno spazio reale in uno spazio scenografico per il cinema o il teatro.
L’opera architettonica o la realtà urbana fotografata dallo studente viene letta nelle sue regole prospettiche che la compongono per essere poi restituita nelle sue misure reali attraverso l’applicazione della fotogrammetria elementare.
La rappresentazione dei prospetti in scala adeguata sarà consona a regole di rappresentazione riconosciute. La progettazione
dell’intervento scenografico partirà dai prospetti ricavati e si rapporterà alla foto iniziale che sarà utilizzata come documentazione per una “location” cinematografica. Il bozzetto sarà in tecnica libera ma avrà il rigore necessario al riconoscimento del
fotogramma di partenza.
Successivamente, la trasposizione dell’idea scenografica dall’ambito cinematografico a quello teatrale attraverso un’analisi
delle diverse finalità e regole prospettiche che guidano i due luoghi, permetterà di applicare altre regole prospettiche che in questo modo non saranno studiate astrattamente come esercitazioni accademiche, ma avranno un’applicazione pratica in un
lavoro di progettazione scenografica che deve tener conto del
rapporto con lo spettatore e le problematiche spaziali connesse ai
due spazi.
Il corso prevede necessariamente cenni generali su varie pratiche
prospettiche che tengano conto del diverso livello di preparazione degli studenti attraverso lo studio di testi storici ed esercitazioni appropriate.
Prima ancora di essere pensato, percepito e rappresentato, lo spazio è dal
nostro corpo consaputo, poiché con il
suo orientamento e con i suoi movimenti polarizza l’intorno imponendogli l’anisotropa dialettica dei sei lati del mondo: destra-sinistra, avanti-dietro, alto-basso. Il disegno prospettico dello spazio consiste in un procedimento grafico
incentrato su delle norme che vennero codificate quando arte e
scienza, all’ombra della cultura umanistica, integravano le loro
metodologie per perseguire un fine conoscitivo comune: quello
di trascrivere, mediante un procedimento geometrico, la formazione dell’immagine retinica delle cose, così come appaiono nello spazio reale, in una rappresentazione grafica.
Il corso tratta i vari sistemi di rappresentazione piana delle cose
vedute da lungi, (Piero Della Francesca), a partire dai fondamenti enunciati da Euclide nel 300 a. C. Verranno esaminati alcuni esempi di rappresentazioni dello spazio, dalla prospettiva
naturalis, alla prospettiva artificialis, formalizzata nella“costruzione legittima” da F. Brunelleschi, L. B. Alberti e P. Della
Francesca nel primo Rinascimento; dalle prospettive curiose
delle anamorfosi alle prospettive solide, accelerate e rallentate;
dalla camera oscura alla macchina fotografica, dalla lanterna
magica al cinema, al fine di far emergere che, tanto le immagini realistiche e fedeli, quanto quelle fantastiche ed illusorie approntate nella storia della pittura e della scenografia, comprese
quelle delle animazioni digitali e della realtà virtuale e interattiva, sono tuttora costruite in gran parte per mezzo di impianti
teorici e geometrici di tipo rinascimentale.
Tra gli obiettivi del corso vi sono: saper rilevare tutti gli indizi
percettivi della profondità e tradurli in indizi grafico-pittorici;
saper utilizzare tutti i principali metodi di rappresentazione prospettica dello spazio; saper realizzare con tecniche adeguate
un’immagine o un modello tridimensionale in cui siano coesi e
integrati elementi dello spazio percepito con lo spazio immaginato, dello spazio abitato con lo spazio rappresentato, dello
spazio costruito con lo spazio sognato…
Bibliografia
• E. Panofsky, La prospettiva come “forma simbolica” e altri
scritti, Feltrinelli, Milano, 1961. • L. P. De Simoni, Spazio prospettico, Bonacci, Roma, 1976. • G. Di Napoli, Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno, Einaudi, Torino, 2004.
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1°LIV
1°LIV
TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI
Mariella Perucca
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
Giacinto Di Pietrantonio
Obiettivo didattico del corso, che è di
carattere istituzionale, è dare una conoscenza sufficientemente articolata
delle coordinate concettuali che hanno contribuito a costruire l’idea attuale di ciò che è un bene culturale:
idea che costituisce la chiave di volta di ogni pratica di conservazione, tutela e valorizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il concetto di bene culturale, pur così diffuso, è
tutt’altro che univoco e condiviso; è semmai una nozione “plurale” e problematica. Scopo del corso è dunque ripercorrere la
storia della sua formazione mettendone in luce le principali matrici attraverso lezioni ex cathedra, nelle quali si privilegia l’esame diretto delle fonti primarie, mostrando il rilievo per la costituzione della nozione di bene culturale di testi filosofici, storiografici, saggi teorici e documenti storici di diversa natura.
Le lezioni tengono conto delle tre principali direttrici lungo le
quali gradualmente si è mossa l’attribuzione di un valore particolare a categorie di oggetti da sottrarre alla dispersione, al deterioramento o alla distruzione. Dalle prime concezioni embrionali formulate nell’età classica, attraverso la progressiva
elaborazione dell’idea di «antichità e belle arti», si è giunti infatti alle più compiute teorie contemporanee del bene culturale
grazie all’apporto delle teorie estetiche e delle riflessioni sull’arte, al progressivo articolarsi della visione della storia e del passato quale dimensione temporale costitutiva del patrimonio e, più
recentemente, allo sviluppo delle diverse concezioni della cultura. Infine, nell’anno accademico 2008-2009, si tratteranno con
particolare approfondimento alcuni presupposti teorici del dibattito più recente, soprattutto in relazione all’immagine del patrimonio culturale nell’attuale fruizione di massa.
Il corso si svolge seguendo due linee
fondamentali:
Esposizione Universale. L’arte alla prova del tempo dal XV al XXI secolo.
Si tratta di un corso che parla dell’universalità dell’arte che in quanto tale
rappresenta le novità di sempre perché “Tutta l’arte è contemporanea” (Gino De Dominicis).
Una storia e una teoria dei sistemi di rappresentazione dell’arte
raccontata attraverso oltre 100 opere, che vanno dal XV al XXI secolo. Racconto non lineare, ma diviso in otto sezioni o miniracconti che affrontano alcune tematiche universali trattate nei secoli da artisti antichi, moderni e contemporanei. Periodi diversi
si confrontano per mettere alla prova i metodi di rappresentazione e presentazione di argomenti eterni e sempre diversamente
affrontati.
Si tratta di sezioni: Esposizione Universale del Potere, Esposizione Universale del Quotidiano, Esposizione Universale della Vita, Esposizione Universale della Morte, Esposizione Universale della Mente, Esposizione Universale del Corpo,
Esposizione Universale dell’Odio, Esposizione Universale dell’Amore, in cui le opere di Giovanni Bellini, Bergognone, Sandro Botticelli, Vittore Carpaccio, Vincenzo Foppa, Lorenzo Lotto,
Pisanello, Tintoretto, Cosmè Tura si specchiano e confrontano
con quelle di Christo, Francesco Clemente, Felice Casorati, Marcel Duchamp, Giorgio De Chirico, Gino De Dominicis, Medardo
Rosso, Jimmie Durham, Gilbert & George, Ilya Kabakov, Joseph
Kosuth, Maria Lai, Marisa Merz, Pino Pascali, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, Jeff Wall, Gilberto Zorio, Mario Airò, Stefano Arienti, Simone Berti, Roberto Cuoghi, Meschac Gaba, Margherita
Manzelli, Diego Perrone, Pietro Roccasalva, Ben Vautier fra gli
altri.
Ieri e oggi, il prima e l’ora, il classico e il moderno si fronteggiano per sottolineare le influenze e le relazioni esercitate dal passato sul presente e viceversa, perché se è vero che la nostra eredità produce contemporaneità, è altresì vero che anche la
contemporaneità produce, rileggendolo, il nostro passato.
Il corso mette in discussione i presupposti stessi dell’universalità
in favore della località warholiana: “Solo il locale può aspirare
all’universale”. (Andy Warhol).
Per questa parte si userà il libro di AVV Esposizione Universale
a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Cambi Editore.
Bibliografia
• A. C. QUATREMÈRE DE QUINCY ET ALII, Lo studio delle arti e il genio dell’Europa, Bologna, Accademia Clementina, Minerva
Edizioni, 2004. • ANDREA EMILIANI ET ALII, Il patrimonio artistico, Milano, Touring Club Italiano, 1979. • SALVATORE SETTIS, Patrimonio S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino, Einaudi, 2002.
Bibliografia
Indicazioni bibliografiche saranno date durante il corso.
[email protected]
Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.g-d-p.net
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1°LIV
1°LIV
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
Valter Rosa
TEORIA E STORIA DEL RESTAURO
Parte generale
La consapevolezza dell’origine, della
evoluzione, del valore storicamente determinato e del significato simbolico
dei metodi di rappresentazione è da
considerarsi un prerequisito del lavoro
progettuale e artistico, finalizzato a un impiego “scientifico” degli
strumenti di controllo dello spazio.
Come introduzione al corso, le prime lezioni forniranno nozioni generali e informazioni bibliografiche essenziali sulla storia
della prospettiva (con particolare riferimento alla codificazione
albertiana nel De pictura), dell’assonometria, della geometria
descrittiva e dei principali metodi di rappresentazione.
Parte istituzionale: lineamenti fondamentali della disciplina; teoria disciplinare della conservazione dei monumenti di Alois Riegl.
La Scuola viennese di conservazione
dei monumenti; tutela e moderno in
Max Dvorak; teoria del restauro di Cesare Brandi; carte del
restauro; casi paradigmatici.
Programma specifico
Rappresentazione artistica e rappresentazione scientifica in
età moderna e contemporanea.
Il corso è incentrato sull’indagine delle forme della rappresentazione nell’arte e nella scienza del Settecento e dell’Ottocento. Interrogando i diversi ambiti della pittura, della scultura, dell’architettura, della teoria artistica e dell’estetica, della letteratura e delle
scienze esatte, principalmente nei contesti inglese, tedesco, francese e italiano, si cercherà di mettere in luce il terreno d’incontro
fra arte e scienza, non solo sul piano della divulgazione teorica
(un caso celebre nel XVIII secolo è quello di Francesco Algarotti),
ma soprattutto attraverso la nuova consapevolezza dell’esperienza visiva e i modelli spaziali comuni che informano le rispettive
rappresentazioni dell’uomo, della natura e dell’universo.
Bibliografia
• MICHAEL BAXANDALL, Ombre e lumi, Einaudi, Torino, 2003.
• MARTIN KEMP, La scienza dell’arte. Prospettiva e percezione
visiva da Brunelleschi a Seurat, Giunti, Firenze, 1994 (in particolare le pp. 150-182, 245-285 e 315-356).
Dispensa finale e altre indicazioni bibliografiche durante lo svolgimento del corso.
Sandro Scarrocchia
Bibliografia
• C. BRANDI, Teoria del restauro, Einaudi, Torino, 1984. • C.
BRANDI, Il restauro: teoria e pratica 1939-1986, a cura di M.
Cordaro, Editori riuniti, Roma, 1996. • A. CONTI, Storia del restauro e della conservazione delle opere d’arte, Electa, Milano,
2002. • A. RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a cura di S. Scarrocchia, Gedit, Bologna, 2003. • S.
SCARROCCHIA, Oltre la storia dell’arte. Alois Riegl vita e opere di
un protagonista della cultura viennese, Christian Marinotti,
Milano, 2006. • La teoria del restauro nel Novecento da Riegl
a Brandi, a cura di M. Andaloro, Nardini, Firenze, 2006. • S.
SCARROCCHIA, Max Dvofiák. Conservazione e Moderno in Austria (1905-1921), Franco Angeli, Milano, 2009. • Dossier su
Camillo Boito in Ananke, n. 57, 2009.
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1°LIV
1°LIV
TEORIE DEL PAESAGGIO
TIPOLOGIA DEI MATERIALI
Mariella Perucca
Alfred De Locatelli
Obiettivo didattico del corso è offrire gli
strumenti per una comprensione profonda del paesaggio, essendo l’idea di
bene ambientale assai limitativa. Il
paesaggio è infatti, secondo la celebre
definizione di Rosario Assunto, l’ambiente naturale in quanto, «è oggetto di esperienza estetica e soggetto di giudizio estetico». Lo studente è pertanto chiamato ad
acquisire una padronanza sufficiente delle categorie che nel corso
del tempo sono state elaborate per pensare la natura esteticamente
connotata e il suo correlativo artistico, il giardino, cogliendone i
principali sviluppi teorici attraverso l’esame diretto delle fonti primarie: testi filosofici e lato sensu teorici, unitamente a documenti
poetici, letterari, figurativi e, quando possibile, musicali.
Il percorso didattico muove dal farsi proto-paesaggio del mondo
naturale nell’orizzonte del pensiero greco e della sua rappresentazione poetica che dà luogo alla prima fissazione dei topoi che
riceveranno la denominazione di loucs amoenus e locus asper.
Trattando poi le diverse concezioni della natura esteticamente
connotata nel mondo latino, prende il massimo rilievo la “rifondazione” virgiliana, messa a riscontro con l’idea ciceroniana di
seconda natura. Il paesaggio medievale è visto in relazione al
pensiero simbolico e alla dicotomia tra “quotidiano” e “meraviglioso”, ma anche al farsi strada di una sorta di accentuazione
dello sguardo, che sottende anche alcune rappresentazioni letterarie ed esperienze figurative. Particolare attenzione riceve la figura di Petrarca, quale “inventore” di una sorta di teoria dello
sguardo, che si coglie tanto nel Canzoniere, quanto nell’enigmatica salita al Ventoux. Dalla teorizzazione rinascimentale è
possibile cogliere una nuova e complessa idea di natura e matura la considerazione della sua eccedenza estetica, che presiede
anche all’elaborazione delle teorie del giardino come luogo simbolico e terza natura. Le idee di paesaggio e di giardino, nella loro mutua implicazione, sono poi esaminate alla luce delle diverse categorie elaborate dalla riflessione estetica. Le lezioni si
concludono con l’analisi approfondita del pensiero sul paesaggio e il giardino nel Novecento e fino a oggi, considerando prevalentemente le opere di alcuni filosofi di area tedesca, l’estetica
del paesaggio di Rosario Assunto e le teorie dei principali esponenti della cosiddetta scuola culturalista francese.
Cannovaccio di ricerca
Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in
alcune bibliografie che permettano di
svolgere una ricerca sia di forma che
di contenuto. Prestare particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la
contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la
documentazione.
Bibliografia
• PAOLO D’ANGELO, Estetica della natura, Laterza, Roma-Bari,
2001. • ROSARIO ASSUNTO, Ontologia e teleologia del giardino,
Guerini e Associati, Milano, 1988. • JEAN-MARC BESSE, Vedere la
Terra. Sei saggi sul paesaggio e la geografia, Bruno Mondadori, Milano, 2008.
Modalità d’esame
E’ richiesto:
Un diario scrittografico che testimoni lo sviluppo del progetto;
La realizzazione di disegno, foto, collage e scritti che indichino
alcune delle fasi intermedie della ricerca pratica (sono tavole da
intendersi come progressive elaborazioni del soggetto inizialmente scelto).
La realizzazione del proprio elaborato.
La presentazione di un file contenete alcune immagini dell’esecutivo a 300 dpi, un testo descrittivo max 10 righe corpo 12 e una
breve biografia dello studente.
Corso “In cibo veritas”.
In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e
l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi appaiono ‘naturali’, seguono regole indiscusse e inconsce che vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare;
come il linguaggio può modificarsi con il modificarsi dell’ambiente e riflettere determinate situazioni sociali, economiche e
religiose.
Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza, costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro.
Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere
ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione
che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte.
Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione creano spesso dei lavori interessati.
Nel secondo semestre con i rientri verrà dato spazio al laboratorio in cui i partecipanti saranno chiamati all’interazione stimolando ulteriori intuizioni, ricordi, idee e saperi e finalmente realizzando il frutto della ricerca. Durante le lezioni verrà proiettato
del materiale audio e video e verranno indicate alcune tecniche
pittoriche e plastiche ad altro utili alla realizzazione dei progetti.
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2°LIV
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
Roberto Mestroni
Marcella Anglani
1. Il trucco speciale e la differenza dal trucco beauty. Utilizzo dei materiali per lo special make-up estemporaneo ed effetti di make-up semplici. 1.1 Creare una modifica di un naso
con la Plastilina da trucco (dimostrazione). 1.2 Creare una
ustione con la gelatina da trucco (dimostrazione). 1.3 II lattice
prevulcanizzato (dimostrazione).
2. Le calotte. 2.1 Creazione di una calotta in Lattice. 2.2 Creazione di una calotta in vinile. 2.3 Tecnica di applicazione e colorazione di una calotta per simulare una testa calva (dimostrazione).
3. Life masks. 3.1 Dimostrazione di un calco del viso parziale
con realizzazione replica in gesso. 3.2 Tipi di gesso e relativa
espansione. 3.3 Miscelazione. 3.4 Agenti di distacco. 3.5 Materiali per la fibratura e il rinforzo. 3.6 Positivi e negativi . 3.7 Sottosquadri. 3.8 Chiavi di riscontro. 3.9 Come creare una copia Master con eliminazione sottosquadri.
4. Modellare realisticamente una protesi (parte frontale) in
prospetica. 4.1 Spessore del modellato. 4.2 Fonti per stampi della texture di pelli. 4.3 Le pieghe. 4.4 Formatura del modellato.
4.5 Tagli di bordo e zona flash. 4.6 Canali di sfogo.
5. I materiali più comuni utilizzati nella realizzazione delle
protesi. 5.1 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). 5.2 II
Poliuretano flessibile(dimostrazione). 5.3 II Foam Latex (teoria). 5.4 Le Gelatine prostetiche (teoria).
6.Invecchiamento. 6.1 Pittorico I Teatrale (dimostrazione). 6.2
Tiraggio pelle con il lattice (dimostrazione). 6.3 Invecchiamento con protesi parziali (dimostrazione).
7. Tecnica di applicazione di una protesi totale in foam latex. 7.1 Lavaggio (dimostrazione). 7.2 Riparazione. 7.3 Adesivi
per le applicazioni: Spirit Gum, Duo Surgical, Adesivo medico siliconico, Pros Aide. 7.4 Copertura linee di stampaggio. 7.5 II
BONDO. 7.6 Pre-colorazione: vari metodi. 7.7 Il P.A.X. 7.8 Tecniche per incollare le protesi sui viso. 7.9 Make-up per colorare le
applicazioni sulla pelle.
Laboratorio/glossario di idee sul contemporaneo.
Partendo da concetti chiave legati alla contemporaneità, (postcoloniale,
ibrido, globalizzazione, complessità,
rizoma, postfordismo, network, spazio
pubblico) si cercherà di dare una lettura dell’arte degli ultimi 20
anni, dalla caduta del muro di Berlino e dalla mostra les Magiens de la terre tenuta al Centre George Pompidou Parigi nel
1989, all’ultima Biennale di Venezia.
Il corso non seguirà tuttavia un andamento cronologico, bensì
per tematiche, modalità che apre alla possibilità di innescare
percorsi trasversali e di lasciare emergere interferenze, congiunture e punti di vista differenti che si producono vicendevolmente. Il carattere reticolare del corso presuppone una partecipazione attiva degli studenti, ognuno dovrà, partendo da un punto
qualsiasi, riuscire a creare una propria mappa concettuale, da
condividere con gli altri, che diventerà argomento di partenza
per l’esame finale.
Bibliografia
La bibliografia specifica sarà data durante il corso.
Manuale di partenza.
• H. FOSTER, R.KRAUSS, Y.A. BOIS, B.H.D. BULOCH, Arte dal Novecento, pp. 617-689, Zanichelli, Bologna, 2007.
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1°LIV
1°LIV
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
Giulio Ciavoliello
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
Opera come pensiero
A partire dai primi anni del ‘900, e in
particolare negli ultimi 50 anni, l’arte concentra e diffonde pensiero. L’arte, anche quando non si pone come
concettuale, diventa una specie di filosofia concreta. L’opera si eleva sempre di più dalla dimensione
materiale. Forme, processi, comportamenti, ambienti sollecitano riflessioni. L’arte, nel continuo tentativo di “rendere visibile
l’invisibile”, emoziona, appaga, inquieta, sollecita, elevando il
nostro grado di consapevolezza.
Nel corso delle lezioni, con il supporto fondamentale delle immagini, si affrontano momenti, situazioni, personaggi che hanno caratterizzato l’arte dall’ultimo dopoguerra fino al momento attuale.
Data la natura del corso (è richiesta un’assidua frequenza), ci si
rivolge a studenti che hanno già conoscenze di base riguardo all’arte del XX secolo. Nelle lezioni non si affrontano orientamenti artistici in linea generale ma si punta ad approfondirne aspetti specifici e situazioni snodo.
Arti visive, culture giovanili e musiva.
Le sottoculture giovanili, per lo più
inconsapevolmente, hanno adottato
modalità espressive proprie delle avanguardie e delle neo-avanguardia.
L’arte degli ultimi decenni, a sua volta, è stata influenzata o è risultata vicina a pratiche musicali e
giovanili. Il corso affronta questo scambio infinito.
Bibliografia
Non esistendo una pubblicazione che corrisponde al corso, durante le lezioni sono via via indicati dei testi utili allo studio. Verso la conclusione del corso, una volta definito un elenco di pubblicazioni, lo studente può sceglierne alcuni che diventano materia d’esame.
Cloe Piccoli
In elenco i punti principali su cui si fonda il corso
Musica, rumore e ambiente.
Sonorità urbane: confluenza sociale e consumo.
Rock: il suono non è l’unico elemento.
Bianco, nero, meticcio: la cultura afro-americana nelle arti contemporanee.
Evoluzione tecnologica e sviluppi creativi.
Conflitti generazionali: controculture e subculture.
L’abito fa il monaco: valore delle apparenze e senso delle superfici.
Laboratorio Grande Mela: concentrazione e diffusione a New
York.
Grandi capitali e province inquiete.
Bibliografia
La bibliografia del corso si costituisce strada facendo.
E’ necessaria la frequenza.
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PROGRAMMI 253
1°LIV
1°LIV
URBAN DESIGN
Alberto M. Prina
Sintesi del programma
Il corso si propone di fornire all’allievo un panorama delle situazioni critiche degli agglomerati urbani con particolare riguardo agli elementi di arredo urbano e fornire gli strumenti
intellettivi utili per possibili progetti.
Il corso inizia con una prima parte dedicata ad una visione generale di quali sono state le idee fondanti della città moderna e
le principali utopie urbane.
Si sviluppa in seguito con una analisi delle forme della città, della sua pelle, del rapporto fra la città storica e le periferie, delle
piazze e delle strade.
Il tema del rapporto fra città ed arte pubblica, città ed architettura, luoghi dello spettacolo e del commercio conclude la parte
teorica.
Un progetto di massima di intervento di arredo urbano su un
luogo cittadino reale proverà la capacità di intervenire in modo
“curativo” e creativo su uno specifico problema di recupero estetico e funzionale.
Questo progetto-ricerca sarà collegato al concorso di arredo urbano indetto dalla rivista “Urban design” dal titolo Bus stop, i
luoghi dell’attesa.
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI
Massimo Cardosa
Parte generale
Principi base della materia: cos’è l’archeologia, cos’è un bene archeologico,
in cosa consiste il suo valore, cosa si
intende per valorizzazione e come si
sono evoluti nel tempo questi concetti.
Problematiche relative alla musealizzazione e alla valorizzazione dei reperti archeologici: i principi base del restauro archeologico, le modalità di esposizione e di realizzazione di un apparato illustrativo e/o didattico. Esame contestuale di alcuni allestimenti museali a carattere archeologico e loro trasformazione nel
corso del tempo.
La valorizzazione dei monumenti antichi e delle aree archeologiche: protezione e conservazione dei resti di strutture antiche; le
coperture delle aree archeologiche; “ricomposizioni” e anastilosi; i conflitti tra valorizzazione, fruizione e conservazione.
Programma specifico
La valorizzazione delle collezioni di sculture antiche dal Rinascimento ad oggi.
Le dietae statuariae (“dimore destinate alle statue”) e i giardini della nobiltà romana in età rinascimentale e barocca; i primi
musei di sculture antiche, pubblici e privati, tra XVIII e XIX secolo; l’esposizione delle sculture antiche nei musei archeologici
contemporanei.
Un esempio: la Collezione Ludovisi da Villa Ludovisi al Museo
Nazionale Romano a Palazzo Altemps.
Il restauro delle sculture antiche da Bernini ad oggi; problematiche legate ai restauri storicizzati delle sculture antiche tra conservazione e “derestauro”.
Bibliografia
Sono indispensabili gli appunti delle lezioni. Per indicazioni generali ed approfondimenti alcuni capitoli dai volumi seguenti
(altri ne saranno indicati durante le lezioni):
• A. MOTTOLA MOLFINO, Il libro dei musei, Umberto Allemandi &
C., Torino, 2003. • C. RENFREW e P. BAHN, Archeologia. Teorie,
metodi, pratica, Zanichelli, Bologna, 2006. • A. CARANDINI, Storie dalla terra, Einaudi, Torino, 2000. • A. MELUCCO VACCARO, Archeologia e restauro, Viella, Roma, 2000.
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254 PROGRAMMI
1°LIV
1°LIV
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI
Susani Elisabetta
Video Scultura
Il tema affrontato dal corso attiene
congiuntamente agli aspetti concernenti l’ambiente e agli elementi che
compongono il paesaggio antropizzato. Un mosaico complesso ed eterogeneo di inscindibili testimonianze di
natura documentaria e monumentale, rispetto al quale occorre
modulare il concetto di valorizzazione, onde scagionarne la traduzione in progetti generici, inefficaci, superati, utopici.
L’attribuzione di valore si impone come imperativo dal quale potranno scaturire gli orientamenti necessari alla ineludibile selezione imposta dalla ricerca di senso, alimentata da fondamenti
teorici quanto da uno sguardo aperto, curioso, disincantato sulla realtà che ci circonda e dalla comprensione delle contraddizioni e dei condizionamenti della società contemporanea.
Attraverso lezioni ex cathedra ed esercitazioni in itinere su specifici casi di studio, da svolgere singolarmente, ci si interroga su cosa
valorizzare, su come e perché. Si indaga il rapporto tra quantità e
qualità. Si valuta l’incidenza del fattore “rischio”, che impone di
considerare prioritariamente il dove e quando intervenire.
Muovendo dalla Convenzione sulla protezione del patrimonio
mondiale culturale e naturale (Onu, 1972) e dal repertorio
dei siti protetti (lista del patrimonio dell’umanità Unesco), il
campo di osservazione privilegiato non sarà evidentemente solo
l’ambito italiano; escursioni in ambito europeo ed extraeuropeo
consentiranno di estendere l’orizzonte all’‘altrove’, incontrando
contesti quali Egitto, Tamil Nadu, Namibia e Brasile, in relazione alle esperienze dirette e agli studi personalmente condotti dal
docente.
Il corso esplora, attraverso la creatività dei videoartisti, la capacità di generare un crossover fra le varie espressioni artistiche al fine di convogliarle
in un’unica esperienza.
Un corso che, scisso da legami con la
tradizione, formula nuove vie d’espressione e comunicazione
dove arte e tecnologia si fondono alla ricerca delle nuove realtà
del nostro tempo.
Gianpaolo Mazzoni
Bibliografia
• MARIO RUSSO, Polygonal Modeling, Basic and Advanced Techniques, Wordware Publishing Inc., U.S., Novembre 2005.
• SCOTT SPENCER, ZBrush Character Creation, Advanced Digital Sculpting, Wiley, 2008. • ARNDT VON KOENIGSMARCK, Virtual
Vixens 3D Character Modeling and Scene Placement, Focal
Press, 2007.
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PROGRAMMI 255
1°LIV
1°LIV
WEBDESIGN
XILOGRAFIA
Marco Negroni
Federico Vescovo
Tutte le interfaccie con le quali navighiamo in Internet sono disegnate secondo delle regole che rispondono a
requisiti estetici, di comunicazione, di
leggibilità, di navigabilità, di compatibilità tecnologica, di styling. Il Webdesign è la disciplina, a cavallo tra la grafica e la programmazione, che si occupa di questo.
L’obbiettivo del corso è condurre attraverso una fase di alfabetizzazione fino alla progettazione e realizzazione di un sito web
correttamente progettato, pubblicato e funzionante.
Obiettivo del corso è di concorrere con a
formare “il modo di vedere” dello studente che dovrà rendersi evidente in
una serie di elaborati. Assecondando le
scelte dell’allievo si favoriranno i tentativi d’avvicinamento del proprio acerbo
modo di espressione con quello pienamente raggiunto nell’ opera
di maestri contemporanei o del passato.
Il corso si propone di abituare lo studente a motivare le proprie
ragioni espressive rendendolo consapevole, tramite la relazione
con la tradizione, delle origini del proprio linguaggio fino all’identificazione di un autonomo segno in grado di restituire
un’adeguata espressione del mondo contemporaneo. Inoltre, si
consiglierà, per favorire la formazione e lo sviluppo di un personale repertorio di segni, agli studenti che ne mostrino il desiderio e l’attitudine, lo “studio dal vero” sia direttamente incidendo
che trasformando materiale,disegnato o dipinto dal vero in incisione xilografica. A tale studio dal vero si cercherà di restituire la
sostanziale importanza speculativa d’esperienza in presa diretta”, così da riscattarlo dalle abitudini di un uso soltanto imitativo per riconsegnarlo ad un complesso metodo di conoscenza e di
espressione. Gli allievi saranno sollecitati, attraverso visite a gallerie private e pubbliche, frequentazione di biblioteche o della
sconfinata riserva telematica a raccogliere ed organizzare materiale scritto ed illustrato che essi ritengano pertinente alla loro
ricerca, fornendo al termine del corso ed in sede di esame una
sorta di “giornale di bordo” capace di rappresentare e riproporre i momenti principali del proprio approfondimento. All’organizzazione ed alla coerenza di tale materiale sarà attribuita non
minore importanza che quella dovuta agli elaborati xilografici
in senso stretto. Quanto alle tecniche si preferiranno, di norma,
formati medi, l’uso di tavole di legno di filo, compensati, linoleum, medium density e strumenti di intaglio di tipo tradizionale. Le prime prove saranno senz’altro in bianco e nero, propedeutiche all’introduzione delle tecniche del chiaroscuro e del
colore.
Il percorso didattico si articola nelle seguenti fasi:
- Una serie di lezioni frontali di introduzione alle regole di progettazione web e di usability.
- Una serie di lezioni pratiche sul linguaggio html che conducono fino alla realizzazione di un impaginato complesso esclusivamente con l’utilizzo del codice (senza editor).
- Una serie di lezioni pratiche sull’utilizzo dell’editor Macromedia Dreamweaver che conducono fino alla realizzazione di un
sito completo.
- La realizzazione individuale (con revisione settimanale) di un
sito web personale.
Ai fini dell’esame è necessario:
- aver superato una prova scritta di impaginazione tramite codice.
- aver superato una prova scritta di realizzazione tramite editor.
- aver consegnato e pubblicato sul web il proprio sito correttamente funzionante.
Disponibili su web, gli studenti hanno a disposizione tre dispense, una copia di tutte le lezioni frontali e tutti gli esercizi svolti in
classe.
Bibliografia
• L. BIANCHI BARRIVIERA La xilografia in L’incisione e la stampa
originale, Xilografia dal 400 al 900, percorso storico artistico sui fondi della Biblioteca estense, Modena, 1993. • RUDOLF
ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli.
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256 PROGRAMMI
1°LIV
FORMATURA
Paolo Delle Monache
Il corso di Formatura ha tra i suoi obiettivi quello di fornire il necessario supporto alle cattedre di scultura per quanto riguarda i
calchi in gesso (forme a perdere e positivi) dei modelli realizzati
nelle diverse scuole.
Questo nell’intento di creare una collaborazione che faciliti la
didattica dei corsi fondamentali, andando incontro alle esigenze
degli allievi e dei colleghi delle cattedre di scultura.
Il corso di Formatura quindi è prevalentemente pratico e cerca
di sanare quelle lacune tecniche che a volte gli allievi hanno.
Sono previsti, oltre al gesso, l’uso di materiali quali resine, gomme siliconiche e cere.
Tra le esperienze di questo corso rientra anche quella della fusione a cera persa.
Non che il corso di Formatura rappresenti un doppione del corso di Tecniche della fonderia, semplicemente la include inquanto uno degli aspetti che fanno parte del bagaglio di conoscenze
di un formatore e di uno scultore.
Pertanto gli allievi iscritti al corso di Formatura avranno modo di
frequentare una fonderia artistica durante l’anno accademico.
Questo è da intendersi da un duplice punto di vista e nella libertà di scelta degli iscritti: da una parte la fonderia sarà il luogo in
cui gli allievi, futuri artisti, seguiranno i passaggi necessari a far
divenire di bronzo i loro modelli; dall’altra il laboratorio in cui
conoscere quei mestieri, quali i ritoccatori di cere, i cesellatori, i
formatori e i patinatori, che potrebbero diventare per gli stessi allievi una professione futura.
Il corso di Formatura vuole (anche) essere un tramite tra chi vede nell’Accademia un tirocinio in cui apprendere un mestiere e
desideri approfondirlo a contatto con realtà e maestranze altamente specializzate.
Rappresentazione architettonica dello spazio scenico
Elmar Giacummo
Il corso fornisce allo studente le conoscenze relative all'uso di software atti
a realizzare simulazioni architettoniche tridimensionali, elaborati artistici, come sculture, scenografie virtuali
e quant'altro si possa realizzare nel
campo della computer grafica.
I software utilizzati saranno principalmente 3ds max con l'ausilio di Adobe Photoshop, Premiere e vari Plug-in per ottenere effetti aggiuntivi.
Lo studente affronterà le varie fasi di progettazione, quali la modellazione, l'applicazione di materiali, l'illuminazione di interni e di esterni, animazione e rendering dell'elaborato. L'excursus
creativo inizierà con la modellazione classica per poi arrivare a
quella poligonale e NURBS. I materiali virtuali elaborati in un
editor di immagini, quale Photoshop, verranno poi inseriti in
3ds max negli appositi canali. Al risultato così ottenuto si aggiungeranno le luci standard o fotometriche, passaggio finale
che permetterà di eseguire il rendering usando l'algoritmo standard scanline o mentalray per una resa fotorealistica.
Il corso ha valenza trasversale in quanto fornisce competenze
spendibili in qualsiasi indirizzo di studio dell'Accademia di Belle Arti e si rivolge anche a coloro che, pur non avendo una formazione in merito, desiderano realizzare un prodotto che soddisfi le esigenze del mercato con competenza e qualità.
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PROGRAMMI DEI CORSI
DELLA SCUOLA LIBERA DEL NUDO
E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
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CONCEZIONI TECNICHE DEI MAESTRI
DEL PRIMO NOVECENTO ITALIANO
DISEGNO
Graziella Sarno
Sabina Capraro Colantuoni
Prima parte. Studio delle tecniche pittoriche e copie dei grandi pittori del primo Novecento italiano come: De Chirico, Carrà, Sironi, Moranti, Castrati,
Campigli.
Seconda parte. Interpretazioni pittoriche di testi letterari, poetici e biblici.
Durata. Due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo.
Contenuti del Corso. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo
critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della
libera composizione.
Mezzi utilizzati. Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello,
creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi
meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno.
Parte speciale. Copia di frammenti e particolari decorativi in
gesso; copia di modelli anatomici; copia di statue in gesso e figura dal vero; interpretazione grafica su carta; interpretazione
grafica su parete; interpretazione e analisi dei ritmi compositivi.
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DISEGNO ANATOMICO
DISEGNO ARCHITETTONICO
Maria Tcholakova
Serena Laura Forti
Contenuti del corso.
1) Studio dell’anatomia, divisa in due
sezioni fondamentali: a) struttura e
organizzazione della parte scheletrica,
cranio, rachide, gabbia toracica, arti
superiori ed inferiori, studio e articolazioni; b) descrizioni, funzioni e caratteristiche della parte muscolare dal corpo umano in fase statica e dinamica.
2) Copia dal vero inserendo le problematiche della composizione, luce, prospettiva,rapporti e proporzioni tra i vari elementi del
corpo.
Finalità.
a) sviluppare le capacità di osservazione nella prima fase del disegno; b) percezione dei volumi; c) costruire la figura umana
inserendola nello spazio attraverso il linguaggio plastico ed
espressivo.
Il disegno architettonico e la geometria descrittiva sono competenze fondamentali per chi opera nel campo
delle Arti Visive. La loro conoscenza
porta alla comprensione del valore
delle forme nello spazio, in un’estensione che va dalla forma reale, cioè percepita dalla visione ottica, alla forma creata dalla fantasia.
Il corso ha come obiettivo l’insegnamento dei metodi fondamentali di rappresentazione propri della geometria descrittiva, proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, intesi come strumenti tecnici e concettuali per la codificazione e per l’elaborazione degli oggetti nello spazio, e l’insegnamento delle nozioni
base per la progettazione architettonica, dal rilievo alle tecniche
di rappresentazione, dall’interpretazione dell’opera edificata reale o ideale - al controllo del segno grafico.
Programma del corso.
Costruzioni geometriche (archi; volte; ordini architettonici; colonne, paraste, rastremazione della colonna; raffronto fra i cinque
ordini architettonici, secondo l’interpretazione del Vignola). Proiezioni ortogonali; proiezioni assonometriche; prospettiva centrale e accidentale; teoria delle ombre (sorgente luminosa, a distanza finita, e infinita; incidenza del raggio luminoso; ombra propria
e ombra portata; ombre prospettiche).
Esercitazioni progettuali in ex tempore, atte a verificare le nozioni di rappresentazione acquisite.
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DISEGNO DEL MODELLO
DISEGNO PER PITTURA
Massimo Zuppelli
Jacopo Cascella
Varie sono le tecniche insegnate ma
unico rimane il programma: copia dal
vero da modello vivente. L’importanza di questa scuola e di un tale metodo/programma è evidenziato dalle più
significative rivoluzioni artistiche che,
specialmente nel secolo appena concluso, hanno scosso alla radice l’arte occidentale e sono nate prendendo come punto di riferimento il corpo umano da anatomizzare. Il che vuol dire che
le scelte artistiche di rilievo non possono essere operate se non
prendendo in considerazione la figura umana e la sua armonia,
compenetrando sfondo e figura in un abbraccio inscindibile dove il corpo umano è analizzato, sezionato, reinventato secondo
un criterio compositivo e non più organico, con l’intento di rappresentare un nuovo ideale di bellezza. Ne sono un esempio le
opere di Seurat, di Signac, di Paul Cesanne per non parlare di
quelle di Braque e di Picasso. Massimo Zuppelli, nato a Orzivecchi (BS) nel 1939, vive e lavora da circa 15 anni a Milano dove
insegna, presso l’Accademia di Brera, alla Scuola Libera del Nudo. Ha al suo attivo diverse personali in varie città. Le sue opere
sono state esposte, tramite la Quadriennale di Roma nei musei
nazionali de Il Cairo, Atene, San Paolo, Parigi, Kracovia e Tokio.
Ha esposto con una sala alla trentasettesima Biennale di Venezia
e alla successiva. Ha vinto i premi: Bevilacqua - La Masa, Montedison e il Morgan’s Paint.
Per un primo approccio alla pittura si
comincia con il disegno dal vero con i
nostri modelli, partendo dall’impostazione compositiva, per arrivare ad un
disegno compiuto, per chi è più esperto
cerco di colmare le lacune e di approfondire la personale espressione.
La attenzione è rivolta non tanto ad un disegno accademicamente corretto quanto ad un disegno armonico, intendendo con
questa accezione la valorizzazione del talento e della personalità dei singoli. Vengono cioè enfatizzare le capacità creative e
sfrondate le ridondanze che soffocano la loro migliore espressività. Intendo l’insegnamento del disegno come base per la pittura per rendere palese alla coscienza dei singoli la loro creatività.
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ILLUSTRAZIONE
INCISIONE
Elisabetta Golinelli
Matteo Giannini
Il corso è strutturato in modo da fornire indicazioni di base per l’illustrazione, dai primi schemi assiali e funzionalii fino alla modulazione del segno per la trasmissione di valori plastici e uso del colore per la trasmissione dei valori pittorici per la stampa.
Parte speciale.
Elementi di cromatologia per la stampa; visualizzazione a carattere grafico con l’introduzione di aspetti elementari di impianto;
composizioni su temi liberi e dettati da analisi di testi già illustrati; composizione grafica dal bozzetto al definitivo; analisi tecnica
e critica del processo illustrativo.
Il corso di illustrazione si propone di accompagnare gli studenti nella creazione di un personale “portfolio”.
I soggetti degli esercizi sono scelti accuratamente per raggiungere
una duplice finalità: migliorare da un lato la capacità di rappresentazione attraverso il disegno ed il colore secondo le modalità
proprie dell’illustrazione realistica con applicazioni nella moda,
nell’illustrazione botanica e naturalistica, nell’editoria, e stimolare dall’altro le capacità creative degli studenti attraverso l’analisi
e la personale interpretazione di temi progettuali tratti da realizzazioni di autori rilevanti, in ambito grafico ed editoriale.
Gli esercizi pratici vengono periodicamente integrati da approfondimenti tecnici, relativi ai passaggi necessari alla riproduzione in stampa di un originale illustrato.
Il corso rivolto agli studenti degli Artefici, del Nudo e del Propedeutico è strutturato in due principali tronconi volti a
far acquisire una metodologia professionale verso la ricerca iconografica e
verso le tecniche dell’incisione e dell’intaglio. Inizialmente lo studente è libero di confrontarsi con i
propri interessi culturali e artistici e imparare le nuove tecniche
espressive.
Una discreta attenzione dovrà essere rivolta agli artisti che si sono cimentati con le tecniche dell’incisione dal Pollaiuolo fino
agli ultimi movimenti come ad esempio la Transavanguardia.
Successivamente, sulla base dei primi lavori grafici eseguiti e degli studi storico artistici compiuti tra cui visite a mostre interessanti e aggiornamenti in Internet, viene stabilito e motivato con
l’aiuto dell’insegnante uno stile, una maniera con cui egli dovrà
rendere riconoscibile e personale la propria opera, evolvendosi in
maniera professionale.
Lo studente potrà interessarsi a qualsiasi forma espressiva dal Figurativo all’Astratto purchè in maniera seria e continuativa e
coerente. Per quanto riguarda le tecniche il corso inizia con l’apprendimento della puntasecca (anche su plexiglass, con l’ausilio di trapano) in seguito l’acquaforte, l’acquatinta, la cera molle, la maniera nera, il monotipo e la stampa a uno o più colori.
Inoltre si potranno eseguire lavori in linoleumgrafia a uno o più
colori che potranno essere propedeutici a un eventuale approfondimento in xilografia. Particolare interesse viene rivolto al
campionario delle carte da stampa.
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TECNICHE DEL DISEGNO
SCENOGRAFIA
Serena Zen
Luciana Manelli
Il corso di Scenografia è concepito in
forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche e
progettuali essenziali: presupposti di
studio e di acquisizione tecnica che intendono porre le fondamenta per una
futura formazione professionale dello studente.
Il corso si propone di seguire due punti fondamentali:
- impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria).
- acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine
corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole tecniche, bozzetti e modellino finale.
Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e
allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo.
Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo.
Contenuti del Corso
Tecniche del disegno. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e
pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la
formulazione di elementi della libera composizione.
Mezzi utilizzati: grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello,
creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno.
A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico:
- Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili).
- Ideazione di un composto di solidi praticabili ( pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo - isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre).
- Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro
generico di prosa.
- Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili all’interno della scatola scenica.
- Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento iniziale
della pedana praticabile gi nei punti precedenti. Aggiunta di elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi.
- Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli arrugginiti, plastica, legno, etc…).
- Realizzazione plastica della scena. Modellino finale.
Parte speciale.
Copia di solidi geometrici; copia di argomenti naturalistici; copia di statue in gesso; interpretazione grafica su carta; interpretazione grafica su parete; interpretazione con analisi dei valori
tonali e timbrici.
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SERVIZI ISCRIZIONI INFORMAZIONI
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BIBLIOTECA
La Biblioteca degli studenti dell’Accademia possiede circa
20.000 volumi e numerosi periodici, riviste specializzate e
di settore.
Ospita circa sessanta posti a sedere. La ricerca può essere
effettuata sia sui cataloghi a schede, sia sul catalogo on line (OPAC). I libri devono essere richiesti al personale incaricato presso il bancone distribuzione. Il prestito è consentito solo ai docenti. Nella Sala di lettura sono collocati
nove computer a disposizione degli utenti, sia per le ricerche in Internet, sia per eseguire lavori personali legati all’attività didattica.
Orario:
La biblioteca è aperta agli studenti e ai docenti dell’Accademia dal lunedì al giovedì dalle h. 9:00 alle h. 17:10.
Il venerdì dalle h. 9:30 alle 15:10.
Telefono: 0286955234-242
E.mail: [email protected]
[email protected]
Responsabile: Francesca Follia
Collaboratori: Mara Bertocci, Valentina Bolchini, Maria
Pia De Nardis, Gianni Gallinaro, Salvatore Salute.
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UFFICIO INTERNAZIONALE SOCRATES/ERASMUS
L’Ufficio Internazionale di Brera fornisce le informazioni
su: possibilità di studio all’estero, Istituti partner d’Europa,
pubblicazioni relative all’Unione Europea, Ministero dell’Istruzione Università e della Ricerca, Ministero degli Affari Esteri. Periodicamente l’Ufficio pubblica un compendio di tutte le opportunità di scambio interuniversitario e
aggiorna sul sito internet: www.accademiadibrera.milano.it l’elenco degli Istituti partners europei.
Informazioni / For information:
Angela Occhipinti, coordinatore.
Elisabetta Solca.
Orario / Opening hours: 10.00-12.00/15.00-16.00.
E.mail : [email protected].
All’indirizzo “http://erasmus.indire.it” sarà attivo l’Erasmus Caffè, comunità virtuale degli studenti Erasmus.
INTERNATIONAL OFFICE SOCRATES/ERASMUS
The Brera International Office provides information on:
all possibilities of studying abroad, Institutions from all
over the world, relevant publications of the European
Union, of the Italian Ministry of Education, University
and Research, and that of Foreign Affairs.
Periodically the Office publishes an overview of all opportunities of interuniversity exchanges and adjourns on the
website www.accademiadibrera.milano.it the European
Partners Institutes list.
On the web site “http://erasmus.indire.it” all Erasmus students can find the virtual community Erasmus Caffé.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE
Requisiti d’accesso
Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di I livello occorre essere in possesso di un diploma di Scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali.
E’ possibile iscriversi al test di ammissione, e stampare il MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi
mediante internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura
“segreteria on line”.
Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione, muniti di un documento valido di
riconoscimento: ricevuta originale di pagamento della tassa governativa su c/c 1016.
In mancanza di uno dei suddetti documenti non sarà possibile sostenere il test.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI D’AMMISSIONE
Gli esami di ammissione al corso di diploma accademico di primo livello sono costituiti da due prove ed un colloquio.
PRIMA PROVA PER TUTTE LE DISCIPLINE
Prova di cultura generale, composta da un test formato da 100 domande ( di cui 50 di cultura generale e 50 specifiche della materia) con 5 risposte tra le quali individuare quella esatta.
SECONDA PROVA SPECIFICA
■ Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica.
Copia dal vero consistente nella copia di modelli viventi e non o di qualunque soggetto a scelta del candidato.
Prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelta delle tecniche a
cura del candidato.
■ Scenografia.
Extempore e sviluppo di un progetto
ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI
DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO
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■ Progettazione artistica per l’impresa (design), Restauro, Nuove tecnologie per l’arte.
Prova grafica specifica indicata dalla commissione e prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera
interpretazione, con contenuti e scelte delle tecniche a cura del candidato.
Le prove sono finalizzate all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal
candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione a seconda degli indirizzi scelti.
■ Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico, Didattica dell’arte.
Non è prevista la seconda prova specifica
■ Per tutti.
Colloquio attitudinale. I candidati che abbiano superato complessivamente le due prove, sono ammessi ad un colloquio
attitudinale finalizzato a verificare la corrispondenza tra le aspettative del candidato e l’articolazione dell’offerta didattica - formativa in rapporto sia ai piani di studio che alla collocazione nel mondo del lavoro e/o nel sistema dell’arte.
Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da
soddisfare entro il I anno di corso. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un adeguata preparazione iniziale. La frequenza alla disciplina, superiore al 60% del
monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO
Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso l’Accademia di Brera.
Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del test. Non possono iscriversi gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso altro istituto.
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con
esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso:
- Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta.
- Ricevuta delle tasse governative (bollettino cc. 1016).
- Autocertificazione del titolo di studio stampata dalla segreteria on line.
La domanda di iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato.
Solo gli studenti in regola con il pagamento dei contributi e della retta di frequenza possono usufruire dei
servizi dell’Accademia.
In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto e utilizzare il servizio segreteria studenti on line.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI (PRIMO LIVELLO)
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line.
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, consegnerà in segreteria i documenti indicati.
Contributi, retta di frequenza, modalità di pagamento:
vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link: Tasse e contributi).
MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE
La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico uni-
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camente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di euro 427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di euro 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’ Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2).
DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO
MODALITÀ D’ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE
Requisiti d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma di primo livello. Ammissione con riserva: Solo per
gli studenti dell’Accademia di Brera, (come da Regolamento Didattico Titolo IV, 9/1) “lo studente può essere ammesso “con riserva” anche se consegue il titolo di I livello nell’ultima sessione dell’anno accademico precedente, purché
al momento dell’iscrizione abbia terminato tutti gli esami e il conseguimento del titolo avvenga nell’ultima sessione
dell’anno precedente. Ove ciò non accada l’iscrizione al Corso di studio decade.
Il passaggio dal 1° al 2° livello della stessa scuola, all’interno dei corsi svolti presso l’Accademia di Brera, avviene in forma diretta, cioè senza colloquio attitudinale. Per gli studenti dell’Accademia di Brera provenienti da altra scuola e per gli
studenti provenienti da altra Accademia o Università, e comunque in possesso di diploma di 1° livello, il passaggio avviene tramite un colloquio attitudinale, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione.
L’iscrizione al colloquio attitudinale, che è l’unica prova di ingresso per l’ammissione al biennio, è possibile esclusivamente via internet, collegandosi al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) e registrando i propri dati anagrafici, e seguendo le istruzioni della procedura “segreteria on line”. Documentazione da presentare il giorno
del colloquio attitudinale: per l’ammissione, muniti di un documento valido di riconoscimento.
• Ricevuta originale del pagamento della tassa governativa sul c/c postale 1016.
In mancanza di uno dei suddetti documenti non sarà possibile sostenere il colloquio attitudinale per l’ammissione.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI AMMISSIONE
L’esame di ammissione consiste in un colloquio attitudinale finalizzato alla comprensione delle motivazioni ed alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione.
Il candidato potrà presentare un portfolio comprensivo di: tavole (dipinti, disegni sculture o altro)-lavori a computerfotografie- ricerche/tesi su argomenti pertinenti l’area artistico visiva- lavori presentati a concorso- documentazione
varia
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO
Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del colloquio attitudinale. Possono
iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il colloquio attitudinale di ammissione presso l’Accademia di Brera.
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con
esclusione di quelli eventualmente già presentati per il colloquio attitudinale di ammissione:
- Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta
- Ricevuta del pagamento delle tasse governative (bollettino cc. 1016)
La domanda d’iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato.
Si ricorda allo studente che deve improrogabilmente compilare e confermare on line la certificazione del reddito (la
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ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI
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segreteria acquisirà direttamente dall’applicazione la stampata dell’autocertificazione).
Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia.
In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha accesso ai servizi di segreteria studenti on line, non ha
diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto.
Contributi, retta di frequenza e modalità di pagamento:
vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link: Tasse e contributi).
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti:
Entro il 30 giugno in segreteria andrà consegnata la ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016.
Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti non ha accesso al servizio di segreteria studenti on line, non ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE
La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di euro 427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di euro 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato
all’Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2).
TRASFERIMENTI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE PER TRASFERIMENTO AD ANNI SUCCESSIVI AL PRIMO
Le iscrizioni agli anni successivi al primo, per gli studenti provenienti da altro istituto, avvengono solo per trasferimento. Occorrerà pertanto iscriversi presso l’Istituto di provenienza e chiedere il nulla osta. La domanda di trasferimento
da altra Accademia, anche da quelle straniere, indirizzata al Direttore didattico, deve pervenire all’Accademia di Brera entro il 30 settembre di ogni anno accademico.
Alla domanda di trasferimento deve essere allegato il curriculum scolastico svolto, con relativi esami sostenuti e CFA
acquisiti. Per le domande provenienti da Accademie non statali dovrà inoltre risultare allegato, a cura degli organismi direttivi, dettagliato programma per ogni singola disciplina seguita corredato dal monte orario di insegnamento.
Il candidato dovrà presentare un portfolio con l’eventuale documentazione di lavori svolti davanti ad una Commissione che ne valuterà la congruità all’anno richiesto il giorno lunedì 5 ottobre 2009, alle ore 10.00 presso la sala napoleonica dell’Accademia di Brera. Il Consiglio della competente struttura didattica delibera il riconoscimento degli
studi svolti presso l’Accademia di provenienza, con l’indicazione:
a. di eventuali debiti formativi e percorsi integrativi o propedeuticità allorquando si riscontrino elementi di non congruità tra curricula pregressi e piani di studio attivi presso l’Accademia di Brera;
b. di eventuali crediti formativi allorquando si riscontrino eccedenze fra curricula pregressi e piani di studio attivati
dall’Accademia di Brera.
Gli studenti che richiedono il trasferimento da altre Accademie debbono comunque essere in possesso del titolo di studi richiesto per l’accesso ai diversi indirizzi.
I crediti formativi vengono conformati ai CFA dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Per gli studenti provenienti da altre università la struttura didattica competente delibera il riconoscimento dei crediti
per quelle discipline che risultino presenti in ambedue i piani di studio.
In caso di ammissione lo studente pagherà le tasse all’Accademia di Brera.
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INTERRUZIONI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI.
L’interruzione va richiesta alla Direzione con inoltro dell’apposita modulistica scaricabile dalla sezione modulistica
del sito. In caso di interruzione del corso di studi di 1 o più anni, lo studente è tenuto a versare, oltre alla prevista tassa e contributi per l’anno di iscrizione, anche euro 200 per ogni anno di interruzione. Gli anni di interruzione non
possono essere superiori ai 5 anni. La ripresa del percorso di studi va comunicata alla Direzione con l’apposito modulo scaricabile dalla sezione modulistica del sito.
CORSI PROPEDEUTICI
Il corso propedeutico è un corso formativo interno, annesso alla Scuola degli Artefici e alla Scuola del Nudo, con durata annuale, che prepara all’ingresso nei corsi istituzionali dell’Accademia di Brera.
Possono iscriversi al Corso Propedeutico:
I candidati non ammessi ai corsi di 1 livello durante l’esame di ammissione.
Alla fine dell’anno accademico, i candidati con frequenza superiore al 60%, sosterranno un esame che, in caso di esito positivo, gli permetterà l’iscrizione diretta ai corsi ex istituzionali dell’Accademia di Brera (pittura, scultura, decorazione, scenografia e grafica).
Il corso propedeutico è aperto anche agli studenti che lo vogliono frequentare non avendo sostenuto l’esame di ammissione come libera formazione. Per questa tipologia di utenza non è prevista l’ammissione diretta all’Accademia.
Il corso propedeutico può essere utilizzato anche da candidati ammessi al 1 e al 2 livello con debiti formativi per il recupero dei debiti , come previsto ai sensi dell’art. 8/1, comma 5 e 6 del Regolamento Didattico dell’Accademia di Brera: “5. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il I anno di corso. 6. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative
propedeutiche ai fini del conseguimento di un’adeguata preparazione iniziale….”
La frequenza alle disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
E’ possibile iscriversi dopo aver effettuato il pagamento della prima rata.
Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza : rivolgersi in segreteria. (per i
moduli vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica).
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in Segreteria i seguenti documenti, con
esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso:
• Domanda di iscrizione , scaricabile dalla sezione Modulistica del sito www.accademiadibrera.milano.it
• Fotocopia attestante il pagamento della rata unica
SCUOLA LIBERA DEL NUDO E ALLA SCUOLA DEGLI ARTEFICI
MODALITA’ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO E SUCCESSIVI
Alla Scuola Libera del Nudo e degli Artefici si accede sostenendo un esame di ammissione, consistente in una prova
grafica. Al termine del corso di studi triennale non viene rilasciato un diploma ma un attestato di partecipazione. I
corsi non prevedono l’obbligo di frequenza. I certificati saranno rilasciati solo per gli usi consentiti dalla legge.
E’ possibile iscriversi ai test di ammissione e stampare i MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi
ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI ESAMI ISCRIZIONI
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ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONI E
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mediante internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura
“segreteria on line”.
Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione:
Modulo di iscrizione stampato dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito ,debitamente sottoscritto. Ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016.
ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate solo on line.
Contributi e retta di frequenza: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA. Cliccare sul link Tasse e contributi.
UDITORI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE
E’ possibile iscriversi come uditori alla frequenza di discipline teoriche , fino a un massimo di tre.
L’iscrizione deve avvenire:
per discipline del 1 semestre entro il 12 ottobre
per discipline del 2 semestre entro il 1 marzo
Per quanto non precisato o per informazioni più dettagliate rivolgersi alla Segreteria nella sede di via Brera,
28, Milano; oppure al seguente indirizzo E-mail: [email protected]; vedi anche in Orari Segreteria nel sito dell’Accademia.
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74 Allestimento degli spazi espositivi - Luca Ghirardosi
74 Ambientazione moda - Angelo Ghilardi
75 Analisi del territorio e progettazione del paesaggio Danilo Lisi
75 Anatomia artistica - Clara Bonfiglio
76 Anatomia artistica - Pierluigi Buglioni
76 Anatomia artistica - Marina Falco
77 Anatomia artistica - Maria Cristina Galli
77 Anatomia artistica - Mario Carchini
77 Anatomia artistica - Guido Pertusi
78 Anatomia artistica - Paola Salvi
78 Anatomia artistica - Laura Tonani
79 Anatomia artistica - Tiziana Valzelli
79 Anatomia artistica - Maria Letizia Cariello
80 Anatomia artistica - Tiziana Tacconi
80 Anatomia artistica - Antonietta Pierno
81 Antropologia culturale - Maria Virginia Cardi
81 Antropologia culturale - Riccardo Notte
82 Antropologia dell’arte - Maria Virginia Cardi
82 Antropologia delle società complesse - Riccardo Notte
83 Applicazioni digitali Per l’arte - Renzo Piccinin
83 Applicazioni digitali Per l’arte - Eleonora Zullo
84 Applicazioni digitali Per l’arte - Cristina Fumagalli
84 Archetipi dell’immaginario - Giulio Calegari
85 Archetipi dell’immaginario - Maria Rosa Calabrese
85 Architettura degli interni - Filippo De Filippi
86 Architettura sacra - Michele Premoli
86 Arti applicate e tipologia dei materiali - Geremia
Renzi
87 Audiovisivi lineari - Francesca Della Monica
87 Beni culturali dell’età contemporanea - Chiara
Nenci
88 Beni culturali e ambientali - Mariella Perucca
88 Catalogazione e gestione degli archivi - Rachele
Ferrario
89 Chimica per restauro dell’arte contemporanea 2
livello - Jacopo Osticioli
89 Chimica propedeutica - Barbara Masala
90 Computer games - Carlo Gioventu’
90 Computer graphics - Antonio Belluscio
91 Comunicazione e valorizzazione dei beni archivistici Elisabetta Susani
91 Comunicazione e valorizzazione delle collezioni
museali - Ercole Negroni
92 Comunicazione espositiva - Ercole Negroni
92 Comunicazione multimediale - Antonio Caronia
93 Comunicazione pubblicitaria - Ambrogio Borsani
93 Concept planning - Sita Trini Castelli
94 Coreografia digitale - Roberto Castello
94 Costume per lo spettacolo - Paola Giorgi
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Cromatologia Roberto Casiraghi
Cromatologia - Maria Ferrari
Cromatologia - M.Cristiana Fioretti
Cromatologia - Dany Vescovi
Cromatologia - Tiziana Tacconi
Cultura dei materiali di moda - Livia Crispolti
Cultura del progetto - Sergio Calatroni
Decorazione - Rosa Maria Cimino
Decorazione - Francesco Correggia
Decorazione - Sergio Nannicola
Decorazione - Marco Pellizzola
Decorazione - Carlo Tognolina
Design - Barbara Loddo
Design - Giuseppe Ulian
Design - Roberto Semprini
Design del gioiello 2°livello - Filomena Antonia
Stelitano
Design dell’accessorio (per il costume) M.Carla
Ricotti
Design management - Ampelio Bucci
Design system - Clara Mantica
Didattica dei linguaggi artistici - Dacia Manzoli
Didattica per il museo - Gisella Vismara
Didattica per il museo - Gisella Vismara
Digital video - Valerio Ambiveri
Digital video - Annamaria Monteverdi
Digital video - Bruno Bruno
Direzione della fotografia - Davide Tranchina
Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo Sergio Rigutto
Disegno - Pietro Capogrosso
Disegno - Walter Cascio
Disegno - Italo Chiodi
Disegno - Eva Olah
Disegno - Maria Teresa Padula
Disegno - Lucia Parma
Disegno - Rocca
Disegno architettonico di stile e arredo - Gianluigi
Bernardi Paolo
Disegno architettonico di stile e arredo - Antonio
Ciurleo
Disegno architettonico di stile e arredo - Davide
Petulla’
Disegno e rilievo dei beni culturali - Davide Petulla’
Disegno geometrico-architettonico (corso propedeutico
per recupero debito formativo) - Serena Zen
Disegno tecnico e progettuale - Ippolito Calcagnini
Disegno tecnico e progettuale - Ada Ghinato
Documentazione fotografica - Mario Cresci
Drammaturgia multimediale - Andrea Balzola
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Ecodesign - Maria Teresa Illuminato
Economia e mercato dell’arte - Francesco Poli
Economia e mercato dell’arte - Stefano Moreni
Elementi di architettura e urbanistica - Danilo Lisi
Elementi di morfologia e dinamica della forma Roberto Rossi
Elementi di produzione video - Gianfilippo Pedote
Ergonomia delle esposizioni - Luigi Bandini Buti
Estetica - Giuseppe Bonini
Estetica - Corinne Ferrari
Estetica - Antonio Tumulillo
Estetica dei new media - Viviana Gravano
Estetica del sacro - Pierangelo Sequeri
Estetica delle arti visive - Paola Ballesi
Estetica delle arti visive - Francesca Marelli
Estetica delle interfacce - Emanuele Quinz
Estetica delle religioni orientali - Gabriele Mandel
Estetica e storia dell’arte mussulmana - Gabriele
Mandel
Etica della comunicazione - Cristina Muccioli
Etnopsichiatria - Vanna Berlincioni
Fashion design 1 - Nanni Strada
Fashion design 2 - Francesca Liberatore
Fenomenologia degli stili - Laura Lombardi
Fenomenologia del corpo - Paola Manusardi
Fenomenologia delle arti contemporanee - Rachele
Ferrario
Fenomenologia delle arti contemporanee - Federico
Ferrari
Fenomenologia delle arti contemporanee - Laura
Lombardi
Fenomenologia dell’immagine 2 liv. - Romano
Gasparotti
Fenomenologia dell’immagine - Andrea Lissoni
Filosofia dell’arte - Federico Ferrari
Fondamenti di neuropsichiatria infantile - Elena
Molinari
Fondamenti di psichiatria - Paolo Risaro
Fondamenti di psichiatria - Fabrizio Pavone
Fondamenti di psicologia - Michele Oldani
Fondamenti di psicologia - Valentina Martinelli
Fotografia - Paola Di Bello
Fotografia - Roberto Ross0
Fotografia - Alessandra Spranzi
Fotografia (laboratorio di progettazione integrata) Paola Di Bello
Fotografia (architettura e paesaggio) - Cesare Somaini
Fotografia (ritratto e moda) - Joe Oppedisano
Fotografia digitale - Augustin Sanchez
Fotografia (comunicazione sociale) - Rossella Bigi
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Fotografia per i beni culturali - Marco Baldassari
Fotografia (still life) - Ivo Balderi
Fotografia scientifica - Jurgen Becker
Graphic design - Piero Orsi
Iconografia biblica - Carlo Orecchia
Illuminotecnica - Domenico Nicolamarino
Illustrazione - Aldo Spoldi
Illustrazione scientifica - Pierluigi Buglioni
Informazione per l’arte: Mezzi E Metodi - Angela
Madesani
Installazioni multimediali - Carlo Bernardini
Interaction design - Marco Negroni
Landscape design - Antonello Pelliccia
Landscape design - Antonello Pelliccia
Legislazione dei beni culturali - Gianni Carlo Borellini
Letteratura biblica - Carlo Orecchia
Letteratura e filosofia del teatro - Sara Fioretta
Linguaggi dell’arte contemporanea - Elisabetta Longari
Litografia - Paola Parisi
Liturgia - Enrico Mazza
Metodologia della progettazione - Sandro Scarrocchia
Metodologia e teoria della storia dell’arte - Raffaella
Pulejo
Metodologia progettuale della comunicazione visiva Giuseppe Di Napoli
Metodologie chimico-fisiche - Antonietta Gallone
Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi Mattia Matteucci
Metodologie e tecniche del contemporaneo Francesca Alfano Miglietti
Metodologie e tecniche dell’affresco - Vincenzo
Sorrentino
Modellistica - Luisa De Leo
Modellistica (figurino e modello) - Rosita Onofri
Museografia 1 - Takashi Shimura
Museologia e gestione dei sistemi espositivi 1 - Marco
Meneguzzo
Museologia e storia del collezionismo - Chiara Nenci
Net art Domenico Quaranta
Organizzazione delle attività editoriali Paola Gallerani
Pedagogia e didattica dell’arte - Antonio Cioffi
Pittura - Maurizio Arcangeli
Pittura - Santo Battaglia
Pittura - Italo Bressan
Pittura - Ignazio Gadaleta
Pittura - Ignazio Gadaleta
Pittura - Renato Galbusera
Pittura - Alberto Garutti
Pittura - Gaetano Grillo
Pittura - Franco Marrocco
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Pittura - Franco Marrocco
Pittura - Stefano Pizzi
Pittura - Stefano Pizzi
Pittura - Nicola Salvatore
Pittura - Nicola Salvatore
Plastica ornamentale - Alfred De Locatelli
Plastica ornamentale - Vito Giacummo
Plastica ornamentale - Romeo Leone
Plastica ornamentale - Nada Angela Divetta
Plastica ornamentale - Guido Lodigiani
Pratica e cultura dello spettacolo - Giacomo Agosti
Pratiche Creative Per l’infanzia - Alessandro Baldanzi
Principi e tecniche della terapeutica artistica 1 - Laura
Tonani
Problematiche nel restauro dell’arte contemporanea Vittoria Castoldi
Problemi espressivi del contemporaneo - Francesco
Correggia
Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale Daniele Paolin
Progettazione di allestimenti - Carlo Guenzi
Progettazione di allestimenti - Alberto Prina
Progettazione di allestimenti - Takashi Shimura
Progettazione di interventi urbani e territoriali - Felice
Martinelli
Progettazione di software interattivi - Daniele Suffritti
Progettazione grafica - Piero Orsi
Progettazione multimediale - Tullio Brunone
Progettazione multimediale - Rosa Paolo
Progettazione spazi sonori - Hubert Westkemper
Psicologia dell’arte - Roberto Galeotti
Psicologia dell’età evolutiva - Alessandra Miazza
Questioni di estetica ebraica - Haim Baharier
Rappresentazione dell’architettura - Luca Scacchetti
Realtà virtuali e paradigmi della complessità - Mario
Canali
Regia - Ezio Cuoghi
Regia - Francesco Micheli
Regia - Loredana Putignani
Restauro degli affreschi e dei dipinti murari Elisabetta Attorrese
Restauro degli affreschi e dei dipinti murari - Anna
Lucchini
Restauro dei dipinti su tela e tavola - Sachac Adamo
Restauro dei materiali lapidei - Luciano Formica
Restauro dei materiali lapidei - Augusto Giuffredi
Restauro dei metalli - Florence Caillaud
Restauro del legno - Duilio Marco Tanchis
Restauro dell’arte contemporanea - Giovanna Scicolone
Restauro della carta - Mariachiara Palandri
177 Restauro della fotografia - Lorenza Fenzi
178 Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi Augusto Giuffredi
178 Scenografia - Giovanni Bruno
179 Scenografia - Tiziana Campi
179 Scenografia - Roberto Comotti
180 Scenografia - Maria Grazia Manigrasso
180 Scenografia - Gastone Mariani
181 Scenografia - Enrico Mulazzani
181 Scenografia - Emiliano Viscardi
182 Scenografia (per il cinema e tv) 1 - Armando Nobili
182 Scenografia (per il teatro) - Antonio Mastromattei
183 Scenotecnica - Filippo De Filippi
183 Scenotecnica - Angelo Lodi
184 Scenotecnica - Alessandra Picchi
184 Scenotecnica - Elena Amadio
185 Scrittura creativa - Angela Occhipinti
185 Scrittura creativa - Davide Pinardi
186 Scultura - Guido Lodigiani
186 Scultura - Giampiero Moioli
187 Scultura - Vito Bucciarelli
187 Scultura - Vittorio Corsini
187 Scultura - Stefania Albertini
188 Scultura - Carmelo Zullo
188 Scultura - Alessandra Porfidia
189 Scultura - Roberto Rocchi
189 Scultura - Filippo Scimeca
190 Scultura - Paolo Gallerani
190 Semiologia del corpo - Nicole Gravier
191 Semiologia del corpo - Paola Salvi
191 Semiologia e retorica dei sistemi espositivi - Mariella
Perucca
192 Semiotica dell’arte - Gabriele Perretta
192 Serigrafia - Silvia Vaccaneo
193 Sistema editoriale per l’arte - Giacinto Di Pietrantonio
193 Sistema della moda e nuove tendenze - Maurizio
Cavezzali
194 Sistemi interattivi - Rudy Melli
194 Sociologia dei nuovi media - Antonio Cioffi
195 Sociologia dei processi culturali - Antonio Caronia
195 Sociologia dei processi culturali - Loredana Parmesani
196 Sociologia dell’arte - Antonio Cioffi
196 Sound design - Andrea Cera
197 Stampa d’arte - Chiara Giorgetti
197 Storia del cinema e del video - Francesco Ballo
198 Storia del cinema e del video - Francesco Ballo
198 Storia del costume - Lorella Giudici
199 Storia del design - Anty Pansera
199 Storia del disegno e della grafica d’arte - Anna Mariani
200 Storia della critica della fotografia - Roberto Cassanelli
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Storia della decorazione - Valeria Tassinari
Storia della fotografia - Anna Maria Amonaci
Storia della fotografia ii liv. - Anna Maria Amonaci
Storia della moda - Livia Crispolti
Storia della musica e del teatro musicale - Roberto
Favaro
Storia della pedagogia - Paolo Mottana
Storia della religiosità popolare - Giovanni Trabucco
Storia della stampa e dell’editoria - Rolando Bellini
Storia della televisione e dello spettacolo televisivo Renzo Salvi
Storia dell’architettura e dell’urbanistica - Tiziana
Valzelli
Storia dell’arte antica - Flaminio Gualdoni
Storia dell’arte contemporanea - Adriano Antolini
Storia dell’arte contemporanea - Rolando Bellini
Storia dell’arte contemporanea - Claudio Cerritelli
Storia dell’arte contemporanea - Giulio Ciavoliello
Storia dell’arte contemporanea - Giulio Ciavoliello
Storia dell’arte contemporanea - Antonio D’avossa
Storia dell’arte contemporanea - Lorella Giudici
Storia dell’arte contemporanea - Andrea Del Guercio
Storia dell’arte contemporanea - Giovanni Iovane
Storia dell’arte contemporanea - Elisabetta Longari
Storia dell’arte contemporanea - Marco Meneguzzo
Storia dell’arte contemporanea - Chiara Nenci
Storia dell’arte contemporanea - Francesco Poli
Storia dell’arte contemporanea - Elena Pontiggia
Storia dell’arte contemporanea - Luisa Somaini
Storia dell’arte contemporanea - Dario Trento
Storia dell’arte medievale - Giuseppe De Juliis
Storia dell’arte medievale - Annunziata Pani
Storia dell’arte moderna - Marcella Anglani
Storia dell’arte moderna - Francesco Porzio
Storia dell’arte moderna - Raffaella Pulejo
Storia dell’arte moderna - Valter Rosa
Storia dell’arte moderna - Paolo Thea
Storia dell’arte moderna - Dario Trento
Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea Andrea Del Guercio
Storia delle arti appilcate - Annunziata Pani
Storia delle tecniche artistiche - Giuseppe De Juliis
Storia dello spettacolo - Chiara Gualdoni
Storia e documentazione dei beni architettonici 1 Elisabetta Susani
Storia e documentazione dei beni architettonici 2 Elisabetta Susani
Storia e modelli dell’arte terapia - Giorgio Bedoni
Storia e teoria dei nuovi media - Fabio Zanzotto
Storia e teoria della scenografia - Luca Scarlini
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Teatro della festa - Ferruccio Bigi
Teatro di figura - Gabriele Giromella
Tecniche audiovisive per web - Norberto Serana
Tecniche calcografiche sperimentali - Riccardo Galleni
Tecniche del marmo e delle pietre dure - Massimo
Pellegrinetti
Tecniche del mosaico - Vincenzo Ceccarelli
Tecniche della ceramica - Mariacristina Camino
Tecniche della rappresentazione - Francesca Liberatore
Tecniche della scultura - Giuseppe Di Gennaro
Tecniche della scultura - Massimo Mazzone
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Nicoletta
Braga
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Alessandra
Angelini
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Gaetano
Bacco
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Gaetano
Bacco
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Luce Delhove
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Luce Delhove
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Bernardino
Luino
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - Laura Panno
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Filomena Antonia Stelitano
Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte Filomena Antonia Stelitano
Tecniche dell’incisione calcografica - Tiziano Campi
Tecniche dell’incisione calcografica - Ilaria Masetti
Tecniche dell’incisione calcografica - Massimo Petringa
Tecniche di documentazione audiovisiva - Jacqueline
Ceresoli
Tecniche di fonderia - Nadia Rognoni
Tecniche di ripresa - Giuseppe Baresi
Tecniche espressive integrate - Nicoletta Braga
Tecniche espressive integrate - Giuseppe Di Gennaro
Tecniche e tecnologie delle arti visive - Antonia Beduschi
Tecniche e tecnologie delle arti visive - Remo Salvadori
Tecniche e tecnologie della decorazione - Giuseppe
Sabatino
Tecniche e tecnologie della pittura - Roberto Casiraghi
Tecniche e tecnologie della pittura - Teresa Iaria
Tecniche extramediali - Leonida De Filippi
Tecniche extramediali - Davide Nido
Tecniche extramediali - Flavio De Marco
Tecniche grafiche speciali - Paolo Di Vita
Tecniche grafiche speciali - Silvia Vaccaneo
Tecniche multimediali della decorazione Pier Natale Guzzetti
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276 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
241 Tecniche performative per le arti visive Mauro Folci
241 Tecniche pittoriche - Giovanni Bruno
242 Tecniche pittoriche - Walter Cascio
242 Tecniche pittoriche - Giorgio Catani
243 Tecniche sartoriali per il costume Maria Antonietta Tovini
243 Tecnologia della carta - Margherita Labbe
244 Tecnologie e applicazioni digitali - Francesca Biral
244 Teoria della percezione e psicologia della forma Adriano Antolini Altamira
245 Teoria della percezione e psicologia della forma Roberto Galeotti
245 Teoria della percezione e psicologia della forma Rosanna Guida
246 Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo Luca Mosso
246 Teoria e metodo dei mass media - Lorenzo Taiuti
247 Teoria e pratica del disegno prospettico Lidia Bagnoli
247 Teoria e pratica del disegno prospettico Giuseppe Di Napoli
248 Teoria e storia dei beni culturali - Mariella Perucca
248 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione Giacinto Di Pietrantonio
249 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione Valter Rosa
249 Teoria e storia del restauro - Sandro Scarrocchia
250 Teorie del paesaggio - Mariella Perucca
250 Tipologia dei materiali - Alfred De Locatelli
251 Trucco e maschera teatrale - Roberto Mestroni
251 Ultime tendenze nelle arti visive - Marcella Anglani
252 Ultime tendenze nelle arti visive - Giulio Ciavoliello
252 Ultime tendenze nelle arti visive - Cloe Piccoli
253 Urban design - Alberto Prina
253 Valorizzazione dei beni archeologici - Massimo Cardosa
254 Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici Elisabetta Susani
254 Videoscultura - Gianpaolo Mazzoni
255 Web design - Marco Negroni
255 Xilografia - Federico Vescovo
256 Formatura - Paolo Delle Monache
256 Rappresentazione dell’architettura - Elmar Giacummo
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INDICE ANALITICO PER DOCENTI
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Sachac Adamo - Restauro dei dipinti su tela e tavola
Giacomo Agosti - Pratica e cultura dello spettacolo
Stefania Albertini - Scultura
Francesca Alfano Miglietti - Metodologie e tecniche del
contemporaneo
Elena Amadio - Scenotecnica
Valerio Ambiveri - Digital video
Anna Maria Amonaci - Storia della fotografia
Anna Maria Amonaci - Storia della fotografia II liv.
Alessandra Angelini - Tecniche dell’incisione - Grafica
d’arte
Marcella Anglani - Storia dell’arte moderna
Marcella Anglani - Ultime tendenze nelle arti visive
Adriano Antolini - Storia dell’arte contemporanea
Adriano Antolini Altamira - Teoria della percezione
e psicologia della forma
Maurizio Arcangeli - Pittura
Elisabetta Attorrese - Restauro degli affreschi e dei
dipinti murari
Gaetano Bacco - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
Gaetano Bacco - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
Lidia Bagnoli - Teoria e pratica del disegno prospettico
Haim Baharier - Questioni di estetica ebraica
Alessandro Baldanzi - Pratiche creative per l’infanzia
Marco Baldassari - Fotografia per i beni culturali
Ivo Balderi - Fotografia (Still life)
Paola Ballesi - Estetica delle arti visive
Francesco Ballo - Storia del cinema e del video
Francesco Ballo - Storia del cinema e del video
Andrea Balzola - Drammaturgia multimediale
Luigi Bandini Buti - Ergonomia delle esposizioni
Giuseppe Baresi - Tecniche di ripresa
Santo Battaglia - Pittura
Jurgen Becker - Fotografia scientifica
Giorgio Bedoni - Storia e modelli dell’arte terapia
Antonia Beduschi - Tecniche e tecnologie delle arti visive
Rolando Bellini - Storia della stampa e dell’editoria
Rolando Bellini - Storia dell’arte contemporanea
Antonio Belluscio - Computer graphics
Vanna Berlincioni - Etnopsichiatria
Gianluigi Bernardi Paolo - Disegno architettonico di
stile e arredo
Carlo Bernardini - Installazioni multimediali
Rossella Bigi - Fotografia (comunicazione sociale)
Ferruccio Bigi - Teatro della festa
Francesca Biral - Tecnologie e applicazioni digitali
Clara Bonfiglio Anatomia artistica
Giuseppe Bonini - Estetica
Gianni Carlo Borellini - Legislazione dei beni culturali
Ambrogio Borsani - Comunicazione pubblicitaria
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235
153
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Nicoletta Braga - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
Nicoletta Braga - Tecniche espressive integrate
Italo Bressan - Pittura
Bruno Bruno - Digital video
Giovanni Bruno - Scenografia
Giovanni Bruno - Tecniche pittoriche
Tullio Brunone - Progettazione multimediale
Ampelio Bucci - Design management
Vito Bucciarelli - Scultura
Pierluigi Buglioni Anatomia artistica
Pierluigi Buglioni - Illustrazione scientifica
Florence Caillaud - Restauro dei metalli
Maria Rosa Calabrese - Archetipi dell’immaginario
Sergio Calatroni - Cultura del progetto
Ippolito Calcagnini - Disegno tecnico e progettuale
Giulio Calegari - Archetipi dell’immaginario
Mariacristina Camino - Tecniche della ceramica
Tiziana Campi - Scenografia
Tiziano Campi - Tecniche dell’incisione calcografica
Mario Canali - Realtà virtuali e paradigmi della
complessità
Pietro Capogrosso - Disegno
Mario Carchini - Anatomia artistica
Maria Virginia Cardi - Antropologia culturale
Maria Virginia Cardi - Antropologia dell’arte
Massimo Cardosa - Valorizzazione dei beni archeologici
Maria Letizia Cariello - Anatomia artistica
Antonio Caronia - Comunicazione multimediale
Antonio Caronia - Sociologia dei processi culturali
Walter Cascio - Disegno
Walter Cascio - Tecniche pittoriche
Roberto Casiraghi - Cromatologia
Roberto Casiraghi - Tecniche e tecnologie della pittura
Roberto Cassanelli - Storia della critica della fotografia
Roberto Castello - Coreografia digitale
Vittoria Castoldi - Problematiche nel restauro dell’arte
contemporanea
Giorgio Catani - Tecniche pittoriche
Maurizio Cavezzali - Sistema della moda e nuove
tendenze
Vincenzo Ceccarelli - Tecniche del mosaico
Andrea Cera - Sound design
Jacqueline Ceresoli - Tecniche di documentazione
audiovisiva
Claudio Cerritelli - Storia dell’arte contemporanea
Italo Chiodi - Disegno
Giulio Ciavoliello - Storia dell’arte contemporanea
Giulio Ciavoliello - Storia dell’arte contemporanea
Giulio Ciavoliello - Ultime tendenze nelle arti visive
Rosa Maria Cimino - Decorazione
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INDICE ANALITICO PER DOCENTI 279
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Antonio Cioffi - Pedagogia e didattica dell’arte
Antonio Cioffi - Sociologia dei nuovi media
Antonio Cioffi - Sociologia dell’arte
Antonio Ciurleo - Disegno architettonico di stile e arredo
Roberto Comotti - Scenografia
Francesco Correggia - Decorazione
Francesco Correggia - Problemi espressivi del
contemporaneo
187 Vittorio Corsini Scultura
115 Mario Cresci - Documentazione fotografica
97 Livia Crispolti - Cultura dei materiali di moda
202 Livia Crispolti - Storia della moda
171 Ezio Cuoghi - Regia
208 Antonio D’avossa - Storia dell’arte contemporanea
85 Filippo De Filippi - Architettura degli interni
183 Filippo De Filippi - Scenotecnica
238 Leonida De Filippi - Tecniche extramediali
213 Giuseppe De Juliis - Storia dell’arte medievale
218 Giuseppe De Juliis - Storia delle tecniche artistiche
148 Luisa De Leo - Modellistica
159 Alfred De Locatelli - Plastica ornamentale
250 Alfred De Locatelli - Tipologia dei materiali
239 Flavio De Marco - Tecniche extramediali
209 Andrea Del Guercio - Storia dell’arte contemporanea
217 Andrea Del Guercio - Storia dell’arte sacra moderna e
contemporanea
229 Luce Delhove - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
229 Luce Delhove - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
87 Francesca Della Monica - Audiovisivi lineari
256 Paolo Delle Monache - Formatura
131 Paola Di Bello - Fotografia
133 Paola Di Bello - Fotografia ( Laboratorio di
progettazione integrata)
2226 Giuseppe Di Gennaro - Tecniche della scultura
237 Giuseppe Di Gennaro - Tecniche espressive integrate
146 Giuseppe Di Napoli - Metodologia progettuale della
comunicazione visiva
247 Giuseppe Di Napoli - Teoria e pratica del disegno
prospettico
193 Giacinto Di Pietrantonio - Sistema editoriale per l’arte
248 Giacinto Di Pietrantonio - Teoria e storia dei metodi di
rappresentazione
240 Paolo Di Vita Tecniche grafiche speciali
160 Nada Angela Divetta Plastica ornamentale
76 Marina Falco Anatomia artistica
202 Roberto Favaro - Storia della musica e del teatro
musicale
177 Lorenza Fenzi - Restauro della fotografia
95 Maria Ferrari - Cromatologia
120 Corinne Ferrari - Estetica
127
129
88
127
Federico Ferrari - Fenomenologia delle arti contemporanee
Federico Ferrari - Filosofia dell’arte
Rachele Ferrario - Catalogazione e gestione degli archivi
Rachele Ferrario - Fenomenologia delle arti
contemporanee
143 Sara Fioretta - Letteratura e filosofia del teatro
96 M.Cristiana Fioretti - Cromatologia
241 Mauro Folci - Tecniche performative per le arti visive
174 Luciano Formica - Restauro dei materiali lapidei
84 Cristina Fumagalli - Applicazioni digitali per l’arte
154 Ignazio Gadaleta - Pittura
154 Ignazio Gadaleta - Pittura
155 Renato Galbusera - Pittura
169 Roberto Galeotti - Psicologia dell’arte
245 Roberto Galeotti - Teoria della percezione e psicologia
della forma
223 Riccardo Galleni - Tecniche calcografiche sperimentali
151 Paola Gallerani - Organizzazione delle attività editoriali
190 Paolo Gallerani - Scultura
77 Maria Cristina Galli - Anatomia artistica
146 Antonietta Gallone - Metodologie chimico-fisiche
155 Alberto Garutti - Pittura
128 Romano Gasparotti - Fenomenologia dell’immagine
74 Angelo Ghilardi - Ambientazione moda
115 Ada Ghinato - Disegno tecnico e progettuale
74 Luca Ghirardosi Allestimento degli spazi espositivi
160 Vito Giacummo - Plastica ornamentale
256 Elmar Giacummo - Rappresentazione dell’architettura
197 Chiara Giorgetti - Stampa d’arte
94 Paola Giorgi - Costume per lo spettacolo
90 Carlo Gioventu’ - Computer games
222 Gabriele Giromella - Teatro di figura
198 Lorella Giudici - Storia del costume
208 Lorella Giudici - Storia dell’arte contemporanea
175 Augusto Giuffredi Restauro dei materiali lapidei
178 Augusto Giuffredi - Restauro delle terrecotte, dei gessi e
degli stucchi
121 Viviana Gravano - Estetica dei new media
190 Nicole Gravier - Semiologia del corpo
156 Gaetano Grillo - Pittura
205 Flaminio Gualdoni - Storia dell’arte antica
219 Chiara Gualdoni - Storia dello spettacolo
164 Carlo Guenzi - Progettazione di allestimenti
245 Rosanna Guida - Teoria della percezione e psicologia
della forma
240 Pier Natale Guzzetti - Tecniche multimediali della
decorazione
238 Teresa Iaria - Tecniche e tecnologie della pittura
116 Maria Teresa Illuminato - Ecodesign
209 Giovanni Iovane - Storia dell’arte contemporanea
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280 INDICE ANALITICO PER DOCENTI
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Margherita Labbe - Tecnologia della carta
Romeo Leone - Plastica ornamentale
Francesca Liberatore - Fashion design 2
Francesca Liberatore - Tecniche della rappresentazione
Danilo Lisi - Analisi del territorio e progettazione
del paesaggio
Danilo Lisi - Elementi di architettura e urbanistica
Andrea Lissoni - Fenomenologia dell’immagine
Barbara Loddo - Design
Angelo Lodi - Scenotecnica
Guido Lodigiani - Plastica ornamentale
Guido Lodigiani - Scultura
Laura Lombardi - Fenomenologia degli stili
Laura Lombardi - Fenomenologia delle arti
contemporanee
Elisabetta Longari - Linguaggi dell’arte contemporanea
Elisabetta Longari Storia dell’arte contemporanea
Anna Lucchini - Restauro degli affreschi e dei dipinti
murari
Bernardino Luino - Tecniche dell’incisione - Grafica
d’arte
Angela Madesani - Informazione per l’arte: mezzi e metodi
Gabriele Mandel - Estetica e storia dell’arte mussulmana
Gabriele Mandel - Estetica delle religioni orientali
Maria Grazia Manigrasso - Scenografia
Clara Mantica - Design system
Paola Manusardi - Fenomenologia del corpo
Dacia Manzoli - Didattica dei linguaggi artistici
Francesca Marelli - Estetica delle arti visive
Gastone Mariani - Scenografia
Anna Mariani - Storia del disegno e della grafica d’arte
Franco Marrocco - Pittura
Franco Marrocco - Pittura
Valentina Martinelli - Fondamenti di psicologia
Felice Martinelli - Progettazione di interventi urbani e
territoriali
Barbara Masala - Chimica propedeutica
Ilaria Masetti - Tecniche dell’incisione calcografica
Antonio Mastromattei - Scenografia (per il teatro)
Mattia Matteucci - Metodologie didattiche dei linguaggi
audiovisivi
Enrico Mazza Liturgia
Massimo Mazzone - Tecniche della scultura
Gianpaolo Mazzoni - Videoscultura
Rudy Melli - Sistemi interattivi
Marco Meneguzzo - Museologia e gestione dei sistemi
espositivi 1
Marco Meneguzzo - Storia dell’arte contemporanea
Roberto Mestroni - Trucco e maschera teatrale
Alessandra Miazza - Psicologia dell’età evolutiva
172 Francesco Micheli - Regia
186 Giampiero Moioli - Scultura
130 Elena Molinari - Fondamenti di neuropsichiatria
infantile
106 Annamaria Monteverdi Digital video
117 Stefano Moreni - Economia e mercato dell’arte
246 Luca Mosso - Teoria e analisi del cinema e
dell’audiovisivo
203 Paolo Mottana - Storia della pedagogia
124 Cristina Muccioli - Etica della comunicazione
181 Enrico Mulazzani - Scenografia
99 Sergio Nannicola - Decorazione
91 Ercole Negroni - Comunicazione e valorizzazione delle
collezioni museali
92 Ercole Negroni - Comunicazione espositiva
140 Marco Negroni - Interaction design
255 Marco Negroni - Web design
87 Chiara Nenci - Beni culturali dell’età contemporanea
150 Chiara Nenci - Museologia e storia del collezionismo
211 Chiara Nenci - Storia dell’arte contemporanea
138 Domenico Nicolamarino - Illuminotecnica
239 Davide Nido - Tecniche extramediali
182 Armando Nobili - Scenografia (per il cinema e tv) 1
81 Riccardo Notte - Antropologia culturale
82 Riccardo Notte - Antropologia delle società complesse
185 Angela Occhipinti - Scrittura creativa
110 Eva Olah - Disegno
131 Michele Oldani - Fondamenti di psicologia
149 Rosita Onofri - Modellistica (figurino e modello)
134 Joe Oppedisano - Fotografia (ritratto e moda)
137 Carlo Orecchia - Iconografia biblica
142 Carlo Orecchia - Letteratura biblica
137 Piero Orsi - Graphic design
167 Piero Orsi - Progettazione grafica
89 Jacopo Osticioli - Chimica per restauro dell’arte
contemporanea
110 Maria Teresa Padula - Disegno
177 Mariachiara Palandri - Restauro della carta
214 Annunziata Pani - Storia dell’arte medievale
218 Annunziata Pani - Storia delle arti appilcate
230 Laura Panno - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
199 Anty Pansera - Storia del design
164 Daniele Paolin - Processi e tecniche per lo spettacolo
multimediale 2°
144 Paola Parisi - Litografia
111 Lucia Parma - Disegno
195 Loredana Parmesani - Sociologia dei processi culturali
130 Fabrizio PavoneFondamenti di psichiatria
119 Gianfilippo Pedote - Elementi di produzione video
224 Massimo Pellegrinetti - Tecniche del marmo
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e delle pietre dure
Antonello Pelliccia - Landscape design
Antonello Pelliccia - Landscape design
Marco Pellizzola Decorazione
Gabriele Perretta - Semiotica dell’arte
Guido Pertusi - Anatomia artistica
Mariella Perucca - Beni culturali e ambientali
Mariella Perucca - Semiologia e retorica dei sistemi
espositivi
Mariella Perucca - Teoria e storia dei beni culturali
Mariella Perucca - Teorie del paesaggio
Massimo Petringa - Tecniche dell’incisione calcografica
Davide Petulla’ - Disegno architettonico di stile e arredo
Davide Petulla’ - Disegno e rilievo dei beni culturali
Alessandra Picchi - Scenotecnica
Renzo Piccinin - Applicazioni digitali per l’arte
Cloe Piccoli - Ultime tendenze nelle arti visive
Antonietta Pierno Anatomia artistica
Davide Pinardi - Scrittura creativa
Stefano Pizzi - Pittura
Stefano Pizzi - Pittura
Francesco Poli - Economia e mercato dell’arte
Francesco Poli - Storia dell’arte contemporanea
Elena Pontiggia - Storia dell’arte contemporanea
Alessandra Porfidia - Scultura
Francesco Porzio - Storia dell’arte moderna
Michele Premoli - Architettura sacra
Alberto Prina - Progettazione di allestimenti
Alberto Prina - Urban design
Raffaella Pulejo - Metodologia e teoria della storia
dell’arte
Raffaella Pulejo - Storia dell’arte moderna
Loredana Putignani - Regia
Domenico Quaranta - Net art
Emanuele Quinz - Estetica delle interfacce
Geremia Renzi - Arti applicate e tipologia dei materiali
M.Carla Ricotti - Design dell’accessorio (per il costume)
Sergio Rigutto - Diritto, legislazione ed economia dello
spettacolo
Paolo Risaro - Fondamenti di psichiatria
Rocca - Disegno
Roberto Rocchi - Scultura
Nadia Rognoni - Tecniche di fonderia
Valter Rosa - Storia dell’arte moderna
Valter Rosa - Teoria e storia dei metodi di rappresentazione
Rosa Paolo - Progettazione multimediale
Roberto Rosso - Fotografia
Roberto Rossi - Elementi di morfologia e dinamica della
forma
Giuseppe Sabatino - Tecniche e tecnologie
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158
159
205
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134
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80
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216
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162
della decorazione
Remo Salvadori - Tecniche e tecnologie delle arti visive
Nicola Salvatore - Pittura
Nicola Salvatore - Pittura
Renzo Salvi - Storia della televisione e dello spettacolo
televisivo
Paola Salvi - Anatomia artistica
Paola Salvi - Semiologia del corpo
Augustin Sanchez - Fotografia digitale
Luca Scacchetti - Rappresentazione dell’architettura
Luca Scarlini - Storia e teoria della scenografia
Sandro Scarrocchia - Metodologia della progettazione
Sandro Scarrocchia - Teoria e storia del restauro
Giovanna Scicolone - Restauro dell’arte contemporanea
Filippo Scimeca - Scultura
Roberto Semprini - Design
Pierangelo Sequeri - Estetica del sacro
Norberto Serana - Tecniche audiovisive per web
Takashi Shimura - Museografia 1
Takashi Shimura - Progettazione di allestimenti
Cesare Somaini - Fotografia (architettura e paesaggio)
Luisa Somaini - Storia dell’arte contemporanea
Vincenzo Sorrentino - Metodologie e tecniche
dell’affresco
Aldo Spoldi - Illustrazione
Alessandra Spranzi - Fotografia
Filomena Antonia Stelitano - Design del gioiello
Filomena Antonia Stelitano - Tecniche dell’incisione Grafica d’arte
Filomena Antonia Stelitano - Tecniche dell’incisione Grafica d’arte
Nanni Strada Fashion design 1
Daniele Suffritti - Progettazione di software interattivi
Elisabetta Susani - Comunicazione e valorizzazione dei
beni archivistici
Elisabetta Susani - Storia e documentazione dei beni
architettonici 1
Elisabetta Susani - Storia e documentazione dei beni
architettonici 2
Elisabetta Susani - Valorizzazione dei beni architettonici
e paesaggistici
Tiziana Tacconi - Anatomia artistica
Tiziana Tacconi - Cromatologia
Lorenzo Taiuti - Teoria e metodo dei mass media
Duilio Marco Tanchis - Restauro del legno
Valeria Tassinari - Storia della decorazione
Paolo Thea - Storia dell’arte moderna
Carlo Tognolina - Decorazione
Laura Tonani - Anatomia artistica
Laura Tonani - Principi e tecniche della terapeutica
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282 INDICE ANALITICO PER DOCENTI
artistica 1
243 Maria Antonietta Tovini - Tecniche sartoriali
per il costume
203 Giovanni Trabucco - Storia della religiosità popolare
107 Davide Tranchina - Direzione della fotografia
213 Dario Trento - Storia dell’arte contemporanea
217 Dario Trento - Storia dell’arte moderna
93 Sita Trini Castelli - Concept planning
120 Antonio Tumulillo - Estetica
101 Giuseppe Ulian - Design
192 Silvia Vaccaneo - Serigrafia
240 Silvia Vaccaneo - Tecniche grafiche speciali
79 Tiziana Valzelli - Anatomia artistica
204 Tiziana Valzelli - Storia dell’architettura e dell’urbanistica
96 Dany Vescovi - Cromatologia
255 Federico Vescovo - Xilografia
181 Emiliano Viscardi - Scenografia
105 Gisella Vismara - Didattica per il museo
105 Gisella Vismara - Didattica per il museo
168 Hubert Westkemper - Progettazione spazi sonori
221 Fabio Zanzotto - Storia e teoria dei nuovi media
114 Serena Zen - Disegno geometrico-architettonico
(corso propedeutico per recupero debito formativo)
83 Eleonora Zullo - Applicazioni digitali per l’arte
188 Carmelo Zullo - Scultura
SCUOLA LIBERA DEL NUDO
E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
258 Concezioni tecniche dei maestri del primo Novecento
italiano - Graziella Sarno
258 Disegno - Sabina Capraro Colantuoni
259 Disegno anatomico - Maria Tcholakova
259 Disegno architettonico - Serena Laura Forti
260 Disegno del modello - Massimo Zuppelli
260 Disegno per pittura - Jacopo Cascella
261 Illustrazione - Elisabetta Golinelli
261 Incisione - Matteo Giannini
262 Scenografia - Serena Zen
262 Tecniche del disegno - Luciana Manelli
INDICE ANALITICO PER DOCENTI
258
260
259
261
261
262
258
Sabina Capraro Colantuoni - Disegno
Jacopo Cascella - Disegno per pittura
Serena Laura Forti - Disegno architettonico
Matteo Giannini - Incisione
Elisabetta Golinelli - Illustrazione
Luciana Manelli - Tecniche del disegno
Graziella Sarno - Concezioni tecniche dei maestri del
primo Novecento italiano
259 Maria Tcholakova - Disegno anatomico
262 Serena Zen - Scenografia
260 Massimo Zuppelli - Disegno del modello
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