Patto Coop - Arcivescovile Corso contestato dalla Uil quale l'Arcivescovile, e non inAMBULA TONASI castonato a livello [email protected] tale nell'ingegneria istituzionale della scuola provinciale a Un papocchio alla trentina (Papocchio: intrigo, pasticcio). carattere statale». E questo O un Pap 'occhio per andare sul dicono - accade in un contesto in cui l'ente pubblico riserva leggero e ricordare il film anni ottanta firmato da Renzo Ar- non poche attenzioni (economiche) al mondo delle coopebore. L'«alleanza» didattica tra Cooperazione Trentina e Col- rative. L'accordo tra privati si dice - non è illegittimo ma legio Arcivescovile non piace al sindacato Uil, che - per vo- inopportuno. I sindacalisti parce del segretario generale Wal- lano della necessità di un ritorno ad un'impostazione laica ter Alotti e del segretario del della formazione e dell'inserisettore scuola Pietro Di Fiore - contesta il presidente delle mento nel mondo del lavoro. «Lo stupore - dicono - diventa coop trentine, Diego Schelfi, e il rettore della scuola, don Bru- vera incredulità nel leggere cono Tornasi, che hanno sotto- me al termine del corso di studi, sia previsto un attestato scritto un protocollo d'intesa per l'attivazione del nuovo in- con crediti spendibili all'interdirizzo di studi. La lettera è sta- no del mondo cooperativo trentino, oltreché un libretto ta inviata anche al presidente (portfolio) riportante i tirocidella Provincia Ugo Rossi. ni svolti e le competenze proAlotti e Di Fiore fanno notare che lo sforzo cooperativo vie- fessionali acquisite. Ora, che ne «prioritariamente indirizza- il provenire dall'Arcivescovile sia considerato in Trentino vato verso una scuola paritaria lore aggiunto, spendibile preferenzialmente in campo politico-amministrativo, è ormai fatto acclarato. Che il frequentare una scuola paritaria, in Trentino, dia credito e condizione di favore per l'ingresso nel mondo del lavoro cooperativo è invece una novità. Almeno in termini di comunicazione ufficiale, si tratta di una candida trasparente ammissione». Di Fiore va giù ancora più duro: «Non scopriamo oggi che nelle Casse Rurali sei sei laico e ateo difficilmente si trova lavoro, ma codificare il tutto con un accordo Coop - Curia mi pare eccessivo. Alla faccia della laicità». Nel documento la Uil fa un appello alla Provincia: «Chiediamo che la nuova giunta governi la scuola pubblica mettendola fra le proprie priorità». «Come Uil e come Uil Scuola abbiamo atteso una settimana prima di intervenire, nella spe- ranza che dal mondo della politica o della scuola vi fossero rilievi, commenti, prese di posizione, magari un impegno a innestare nel disegno della scuola provinciale tutta un medesimo percorso. Nulla». Insomma di rimbalzo la critica rivolta a Cooperazione e Curia arriva diretta in Piazza Dante, l'ente pubblico che - dice Di Fiore - non manca di essere generoso sia con la Curia che con la Cooperazione. «L'accordo Coop-Àrcivescovile costituirebbe anello di congiunzione tra due mondi finora separati: la formazione e le imprese. Che la generosità sia virtù rara si sa, ma quantomeno non si dovrebbe dimenticare come esperienze e progetti in tal senso siano già ben presenti nella proposta formativa del sistema scuola in Trentino. Si pensi agli istituti tecnici e alla formazione professionale».