All’Arcivescovile il Ragioniere Cooperativo Non senza stupore abbiamo letto della nascita di un nuovo indirizzo di studio, posto all’interno dell’Istituto Tecnico Economico dell’Arcivescovile: quello cooperativo. In buona sostanza nella Scuola Paritaria, accanto alle lezioni di amministrazione, finanza e marketing, sarebbe previsto un percorso di “educazione cooperativa”. La sorpresa nasce, e dovrebbe essere del tutto evidente, nell’osservare come nella nostra non grande – ma Autonoma – Provincia lo sforzo cooperativo venga prioritariamente indirizzato verso una Scuola Paritaria quale l’Arcivescovile, e non incastonato a livello ordinamentale nell’ingegneria istituzionale della Scuola Provinciale a carattere statale. Tanto più che di converso non poche attenzioni e risorse vengono sistematicamente rivolte dall’Ente Pubblico al mondo della Cooperazione. E’ altresì evidente come non si stia in alcun modo contestando la legittimità, caso mai la opportunità [ma è una categoria attinente alla sensibilità della buona politica], di un accordo tra “privati” quale il protocollo d’intesa sottoscritto dal Presidente della Federazione delle cooperative Schelfi e da don Bruno Tomasi, rettore della scuola paritaria: si sta ponendo esclusivamente una riflessione di carattere sindacale, da parte di una Organizzazione che si definisce “Sindacato dei Cittadini” e che della laicità e dell’autonomia di pensiero ha fatto vere linee guida della propria azione. Spiace, poi, leggere che il protocollo risponderebbe alla necessità di dare riscontro alle esigenze lavorative del momento, un’occasione di avvicinamento del sistema formativo con il territorio; l’accordo costituirebbe anello di congiunzione tra due mondi finora separati: la formazione e le imprese. Che la generosità sia virtù rara si sa, ma quantomeno non si dovrebbe dimenticare come esperienze e progetti in tal senso siano già ben presenti nella proposta formativa del sistema scuola in Trentino. Si pensi agli Istituti Tecnici e alla Formazione Professionale. Lo stupore diventa poi vera incredulità nel leggere come al termine del corso di studi, sia previsto un attestato con crediti spendibili all’interno del mondo cooperativo trentino, oltreché un libretto (portfolio) riportante i tirocini svolti e le competenze professionali acquisite. Ora, che il provenire dall’Arcivescovile sia considerato in Trentino valore aggiunto, spendibile preferenzialmente in campo politico – amministrativo, è ormai fatto acclarato: che il frequentare una scuola paritaria, in Trentino, dia credito e condizione di favore per l’ingresso nel mondo del lavoro … cooperativo è invece fatto di novità: almeno in termini di comunicazione ufficiale, di candida trasparente ammissione. Come UIL e come UIL Scuola abbiamo atteso una settimana prima di intervenire, nella speranza che dal mondo della politica o della scuola vi fossero rilievi, commenti, prese di posizione. Magari un impegno a innestare nel disegno della scuola provinciale tutta un medesimo percorso. Nulla. La UIL del Trentino rinnova la propria richiesta: che la nuova Giunta governi la Scuola pubblica mettendola fra le proprie priorità. L’attenzione agli allievi, alle famiglie, alla qualità della formazione necessita di un impegno coraggioso verso il bene comune. Chiediamo, quindi, un tempestivo intervento da parte dell’Amministrazione provinciale Walter Alotti Segretario Generale Pietro Di Fiore Segretario Organizzativo UIL del Trentino DA AFFIGGERE ALL’ALBO SINDACALE AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE