.4nn. I i l . Suprr. Soniti Vol. ?O. N . 4 (1984). pp. 347-352 EDUCAZIONE SANITARIA IN MATERIA DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (*) V. BARBABELLA (a). A. MANTOVANI ( b ) e L. TOTI ( C ) ( a i Divi.sione V I I , Controllo Prodotti d i Origine Alirnrnture, Minirtero ilrlla Sanità, Roma; ( h ) Lahoratorio di Parossitolugia, Istituto Superiore di Sanità. Roma; f r ) Lahorotorio di Alimenti, 1.stitutu Superiore ùi ,Sanità, Roma Riassunto. - Viene messa in eviilenzo l'importnn;~ di un efficace programmo in materia di igiene degli alimrnti di ori,qine animale ed i possibili rischi per la .salute puhhlka connessi con l'inosservanza delle norme igieniche. Vengono proposte delle guidelines per la prevenzione ed il controllo delle infezioni e tossinfe=ioni alimentari destinate sia agli addetti alla produzione che ai run,sumatori. coinvolte sia nella produzione che nel consumo degli alimenti e dei rischi che ne possono derivare in entrambi i casi. In questa sede cercheremo di fornire delle raccomandazioni concernenti l'igiene degli alimenti di origine animale che sono rivolte sia ai produttori che ai consumatori. Summary (Programs of health education connected with food of animal origin). - Tlie importiince uf Addetti alla produzione un 6$cient food Ifygiene programme ond the possihle risks to puhlic hnilth from f i ~ o dof anima1 origin are reported. Guiclelines to jood handlers und consumers, to promote tlw prevention and contro1 of ,food horne infertions und intoiication.r ore proposed. I produttori possono essere suddivisi in categorie non sempre ben definite. poiché a volte sussistono delle attività miste (ad cscmpio i pescatori che vendono direttamente il loro prodotto, i pastori che producono il formaggio, i cuochi professionisti, ecc.). Appartengono invece a categorie ben definite i macellai e coloro che lavorano nelle industrie di preparazione delle carni e dei prodotti lattiero-caseari. Altra categoria spesso ben definita è quella dei rivenditori. I prodotti più rilevanti. al fine di una educazione sanitaria sono la carne (sia cruda che sottoposta a trattamenti), il latte (crudo o trattato termicamente). il pesce ed i prodotti della pesca (crudi o sottoposti a trattamento), le uova ed il miele [l. 21. L'educazione dei produttori deve prendere in considerazione sia i possibili rischi per i lavoratori che quelli che ne derivano per i consumatori. È opportuno che vengano seguite le raccomandazioni sul controllo sanitario del personale addetto alla industria alimentare [3]. Introduzione Per mettere a punto un efficace programma di igiene degli alimenti è necessaria la cooperazione sia degli addetti alla produzione che dei consumatori. In realtà tra queste due categorie esiste una distinzione precisa solo in alcune situazioni specifiche (per esempio il pescatore ed il macellaio sono sicuramente addetti alla produzione mentre i clienti di un ristorante ed i turisti sono sicuramente consumatori), mentre in altri casi la distinzione tra le due categorie non è netta come, ad esempio. nel caso delle casalinghe e di coloro che allevano gli animali per i consumi familiari. Di conseguenza l'opera di educazione sanitaria deve tener conto delle varie categorie di persone ('l Da una noia di lavoro preparata per i l «Mediterranran Zoonases C?ntrol Centre (UNPDIWHO). WHO enpert consultaiion un iiitersectonal coordinatian in b o d hygiene progranimesn. Lisbona, 16-19 novernhrr 1981. Rischi profi..ssiortuli Coloro che lavorano nel settore degli alimenti dovrebbero essere informati circa i possibili rischi ed i metodi idonei ad evitarli. A tale proposito è irnportante che il medico curante venga informato circa la specifica patologia alla quale è esposto il lavoratore. I tipi di malattie possono variare. logicamentc, do una attiviti all'altra e da zona all'altra. come è meglio chiarito negli esempi seguenti. I macellai e tutti coloro che lavorano le carni possono essere esposti alla morva. al carbonchio. alla hrucellosi, alla campylob;icteriosi, alla febbre Q. alla leptospirosi, alla febbre della valle del Rift, alla tubercolosi. al mal rosso, alle dermatomicosi. alla malattia di Newcastle, alla ornitosi (dal pollame) ed altre. I lavoratori del settore Iattieroxaseario possono essere esposti al rischio di brucellosi, febbre Q. tubercolosi ed altre. Coloro che lavorano nell'industria di trasformazione delle uova possono esscre esposti alle salmonellosi, alla ornitosi. alla campylobacteriosi ed ad altre. T lavoratori del settore della pesca e dei prodotti della pesca possono essere esposti alle epatiti infettive. alle salmonellosi, eventualmente al colera ed altre. L'educazione sanitaria degli addetti alla produzione dovrebbe essere basata sui seguenti punti [4. 51: a) eliminazione o riduzione dei rischi connessi direttamente con la preparazione ed il trattamento degli alimenti. È da tenere presente che alcuni di vali rischi sono inevitabili (per esempio all'atto della macellazione di un animale affetto da brucellosi. febbre Q, febbre della valle del Rift o morva); h) presenza di rischi connessi con il consumo di alimenti crudi. prima che siano sottoposti al trattamento di bonifica: la carne cruda, ad esempio, può esporre a salmonellosi. trichinellosi. teniasi. toxoplasmosi. ecc.; il latte crudo può esporre alle brucellosi. ecc.: il pesce o i molluschi crudi possono veicolare l'epatite infettiva, le salmonellosi, la difillohotriasi ecc.: C) denuncia delle malattie al medico con adeguata informazione sui rischi professionali: <I) vaccinazione per le malattie professionali: sfortunatamente è disponibile soltanto il vaccino per il tetano; in alcune zone e/o in particolari situazioni può essere raccomandata la vaccinazione contro la tubercolosi, la rabbia e la salmonellosi. Gli addetti alla produzione devono. inoltre, essere preparati a sottoporsi ad altre eventuali vaccinazioni. Rischi per il con su mal or^^ Non è necessario porre ulteriormente in risalto il ruolo fondamentale svolto dagli addetti alla industria alimentare nella protezione dei consumatori dalle malattie che si possono contrarre dagli alimenti di origine animale. I1 nostro intento è soltanto quello di fornire delle indicazioni per l'educazione sanitaria. T responsabili delle industrie di trasformazione degli alimenti dovrebbero essere informati che le misure suggerite non sono di fondamentale interesse soltanto per il consumatore, ma anche per l'industria stessa che in tal modo può ottenere un prodotto con caratteristiche di buona qualivi e conservabiliti, un migliore stato di salutc dci lavoratori e può, inoltre. evitare gli stati di allarme che si vengono u crcwc nel caso di contaminazioni di un prodotto. Cosrirwx d<.i ri.whi. - Gli addetti alla produzioni dovrebbero essere informati circa i rischi connessi con il consumo di alimenti di origine animale; ci6 deve essere specificato per ciascun tipo di alimento e per ciascuna zona. Vengono di seguito riportati alcuni esempi. I macellai dovrebbero essere informati che la carne contenente cisticerchi può trasmettere Ic teniasi e che le cisti idatidee (se iissunte dai cani) possono trasmeitere I'echinococcosi-idatidosi all'amhiente casalingo: le carni di animali con setticemia possono essere molto pericolose (per il carbonchio, I'erisipela, ecc.). I pescatori dovrcbbcro esscre informati che i molluschi raccolti nelle zone inquinate possono essere vettori di epatiti infettive, salinoiiellosi ed eventualmente colera. I produttori di formaggio dehhono sapere che il formaggio crudo può essere veicolo di brucellosi ed altre malattie. T produttori di miele devono essere avvertiti della possibilità di trasmissione della tossina botulinica e di eventuali micotosine attraverso il miele trattato non correttamente. Gli addetti all'industria di trasformazione delle uova dehbono essere informati della possibilità di trasmissione delle salmonellosi. Per ciascuna zona dovrebbe essere preparata una lista delle malattie connesse con gli alimenti di origine animale e dovrebbe essere impartita una specifica educazione agli addetti alla produzione (naturalmente riveste un'importanza ancora maggiore I'educazione sanitaria degli ispettori). Ir1forii7nzioiie Ir.jiale. - Gli addetti alla produzione devono essere inrormati circa la legisla7.ionc concernente la loro attività. circa le ragioni che hanno portato alla emanazione di determinate leggi. n o n c h ~ circa i rischi connessi con il mancato rispetto della legge. Cooprruzion~con li i.vpc~/ori. - L'ispezione ufficiale degli alimenti deve essere considerata, dai produttori. come una salvaguardia per la loro attività: le carni e gli altri prodotti (per i quali è richiest:~ I'ispezione) non ispezionati devono essere considerati non solo illegali. ma soprattutto pericolosi per i l consumatore e quindi per I'interesse del produttore. In Italia, in scguito alla Icggc 3298 del ?O dicemhrc 1928, gli spacci di carne e gli annessi locali di deposito e di conservazione sono sottoposti a frequenti controlli sanitari. anche allo scopo di constatare chc le carni risultino munite dei prescritti bolli sanitari. Le carni sprovviste di tali bolli sono sequestratc. trattate come carni sospette e destinate alla distriizio~ ne; i contravventori sono deferiti all'autorità giudi~ ziaria E iiioito importante uii'educ:izione snnit:iria che I:ivorisca la cooperazione nell'ufrrontare i problemi (per escmpio Ic cisti) scnrn cercare di n:isconderli. e J / J i p r ~ 1 1 i i 0 1 1-. Le tecnologie di produzione adottate. devono essere tali da prevenire tventitali contaminiizioni durante il trattamento; a tal fine i necessario conoscere i possibili i-ischi che possono cssere associati ad ogni tappa tecnologica e Ic eventuali misure prevtntive dn adottare. Gli stabilimenti e laboratori di produzione devono essere provvisti. secondo la legislazione italiana (D.P.R. n. 317 del 26 marzo 1980) di: (I) impianti. iittreuulurc e utensili riconosciuti idonci sotto il profilo igienico-snnitnrio e costruiti in iiiodo d;i consentire I;I facile, rapida e conipleta pulizia: h ) depositi o iii:igazzini dotati di :ittrezratiire di refrigerazione idonee; C ) acqua p«t;ihile in quantiti sufficiente allo scopo: d) servizi igienici risponden~i alle iiorn1:ili esigenze igienico-sanitarie non comunicanti direttaniente con i locali adibiti a lavorazione. deposito e venditu delle sostanze alimentari. Pcr quanto concerne le norme igieniche per i locali e gli impianti. la legge italiana prevede i l mantenimento delle condizioni igieniche medianre operazioni di pulizia ordinaria e straordinaria. Essi. dopo I'impiego di soluzioni detergenti e disinfettanti, e prima della utilizzazione. debbono essere lavati abboiidantemente con acqua potabile per assicurare I'eliminarione di ogni residuo. Iyit.iir, poi~oi~olc~. - I l consumatore può contrarre alcune infezioni traniite portatori presenti tra gli addetti 311a prodiizione: a questi ultimi. quindi, deve essere suggerita l'adozione di periodici controlli personali. nonché di tutte le niisurc igieniche atte a prevenire la contaminazione degli aliinenti con germi lxitogcni. I proprietari degli st:ibilimenti di produzione devono cssere informati circa le misure da prendere per I'igicne dei dipendenti e devono essere in grado di fornire le striitture idoner (toilette. lavabi. ccc.) per l'igiene personale. La Icgislazione italiana. con l'emissione della circo];ire in. 20 del 5 aprile 1976 della Direzione Generale [;iene degli Alimenti e Nutrizione del Ministero della SaiiitA. prcvode che il pcrsonale addetto alla produzione. prcparazioiie e distrizione C vendita di sostanze alimentari deve e w r c rniinilo. ai sensi dell'nriicolo 13 della legge 30 aprile 1962. n. 283. di apposito lihrctto <li idniicirà smit:iria. I-ilnsciato dall'uffici:ile sanitario. Pcr i l r l c i o i 1:iIc lihrctto i l person:~le d w t chsci-e wtiirposto ;i v i i i l n incdic:~nimcliL: ;id accertaiiicnii iiiicrohiologici. sierologici. r:idi<il»gici, ccc. ritenuti necessari ed idonei a stabilire che il personale medesimo: tr) non sia in stato di infezioni inapporenti contagiose o comunque trasmissibili ovvero in stato di portatore. in particolare, degli agenti etiologici del tifo, delle infezioni da paratifi. delle altre salmonellosi, delle shigellosi: h ) non sia affetto da tubercolosi contagiante. da infezioni rinofaringee e da lesioni settiche della pelle. ad etiologia slalilococcica. atte a provocare enterotossicosi; C,) non sia sospetto di essere affetto da epntite virale. Il libretto di idoneità sanitaria deve essere rinnovato ogni ;inno. La stessa circoliire niette in evidenza che l'accertamento dello stato sanitario assume rilcvanza preminente nel caso di personale addetto a : u) macelli pubblici e privati: h ) laboratori di carni insaccate e comunque preparate; C ) macellerie; rl) stabilimenti per la produzione di prodotti di uovo e di prodotti caseari freschi. Il D.P.R. del 26 marzo 1980, n. 327, per quanto concerne l'igiene del personale. prevede che il personale stesso debba indossare tute o sopravesti d i colore chiaro, nonché idonei copricapi che contengano la capigliatura. Le tute. le giacche. le sopravesti ed i copricapo debbono essere tenuti puliti: inoltre, i l personale deve curare la pulizia della propria persona e in particolare delle mani e deve eseguire il proprio lavoro in modo igienicamente corretto. ldonre tecnologie di li~onsersaiione.- Gli addetti all'industria alimentare debbono conoscere le tecnologie più adeguate per conservare ciascun tipo di alimento nonché le niodaliti di controllo di tutte Ir apparecchiature (per esempio i rreezer). Irlorrrr /ecnulo,~kdi di.~trihrrzion~. - Alcune categorie di addetti alla produzione. come cuochi, mmerieri. negozianti, che sono preposti all'iiltima fase di prepsrazione ejo distribuzione degli alimcnti. possono Cssere causa di contaminazione se non vengono prese delle niisure appropri:ite. Essi devono essere al corrente di tali pericoli. specialmente di quelli connessi con l'ambiente di lavoro. con i piatti, con i inateriuli di imballaggio. ecc. e con la conservazione degli dimenti. La legge italiana prevede che gli spacci di vendita ed i banchi di generi alimentari debbono essere fornili di mezzi idonci ad una ildepuilta conserviizione delle sostanze :ilimentari. in rapporto alla loro natura e alle loro c~rntteristiche. I locali destinati a ciicin:~e magazzini, nonché gli impianti cd i servizi. dcbhono essere riconosciuti idonei :i norma dell'art. 231 del R.D. 27 Iiiglio 1934. 11. 1265. niodificato dalla legge 16 giugno 1939. 1 1 11. Le iippdrcccliinture. gli utensili. le attrezriiture ed i niateriali clie comunqiic sono destinati a venirc in contatto con gli alimenti debbono essere conformi alle norme vigenti. Gli alimenti deperihili. con copertura. o farciti con panna e crema. yogurt nei vai-i tipi. bibite a base di latte non sterilizzdto. prodotti di gastronomia con copertura di gelatina alimentai-e. debbono essere conservati a temperatura non superiore a + 4 "C. Gli alimenti deperibili cotti da consumarsi freddi (quali: arrosti, roast-beef, ecc.) e le paste alimentari fresche con ripieno debbono essere conservati a temperatura non superiore a + 10 "C. 11. Educazione del pubblico Tutte le persone. in genere, sono interessate ai problemi dell'igiene degli alimenti. Questa discussione intende coinvolgere sia i consumatori in generale, che i lavoratori alberghieri. i turisti, coloro che producono alimenti in proprio. cacciatori e pescatori. Naturalmente. molti dei punti trattati in questo capitolo saranno una ripetizione di quelli trattati precedentemente e quindi saranno volutamente abbreviati. Cunsuniurori in gcnerc I consumatori devono essere informati circa le responsabilità a carico della industria alimentare e dei suoi addetti nonchi. dei rischi connessi con gli alimenti di origine animale. In particolare devono essere messi in evidenza i punti seguenti. già precedentemenw trattati: a ) rischi connessi con gli alimenti di origine animale; Devono essere messi in evidenza alcuni punii qiidi: < I ) alimenti contaminali possono coiilaininartanche I'anibieiiic cdsalingo (es. s;ilnioiielle. Canip!lobacter. trichinelle); h) la carne. il pesce ed il latte crudi possono infettare gli addetti alla cucine con agenti quali salmonelle, febhre della vallc del Rift. hrucelle. ecc.; C) la carne cruda p116 anche trasmettere la toxoplasmosi alle donne in gravidenza: 4 gli scarti di alimenti crudi, se somministrati agli animali possono riciclare agenli palogeni quali Ecliir~orocrusgrunirlusus. Trichindln spp, Sr~hm~nellrr spp, Campylobacter ed altri: e) l'acqua può costituire una l'onte di contaminazione sia per gli alimenti che per I'ambientc: 1) i vegetali contaminati dagli animali possono essere fonti di zoonosi quali brucellosi, idatidosi. e fascioliasi. I lavoratori immigrati sono generalmente più esposti rispetto alla popolazione locale poichi. spesso hanno un livello di vita inferiore, sono meno resistenti ai patogeni locali e non sempre conoscono 1s tecniche per la bonifica degli alimenti di uso locale. Oltre alle norme generali. indicate nci punti precedenti. sarebbe opportuno prendere delle misure s p c i fiche per questi lavoratori quali. ad esempio: o ) allargare la loro educazione sanitaria ai problemi connessi con l'igiene degli alimenti; h) informarli circa i rischi locali connessi con la manipolazione ed i l consumo degli alimenti; C) informarli circa i possibili danni connessi con la preparazione dei loro pasti tradizionali con ~ l i alimenti localmente disponibili. h) legislazione concernente il trattamento e la distribuzione degli alimenti; C) attività e responsabilità delle autorità preposte all'ispezione degli alimenti; 4 misure di igiene personale: e ) tecnologie idonee per la preparazione degli alimenti; ,n tecnologie idoncc per la conservazione degli alimenti; g) tecnologie idonee per l'immissione al consumo. La maggior parte dei temi trattati sono importanti sia per i consumatori che per gli addetti alla produzione: alcuni dei punti trattati sono di maggiore rilevanza per le persone che consumano i loro vasti a casa, altri sono piU imporlanli per coloro clie mangiano al ristorante. Le persone che preparano e consumano gli alimenti a casa devono essere considerale anchc comc addetti alla produzione e quindi educate come tali. I turisti possono essere maggiormente esposti rispetto alla popolazione residente a causa della minore resistenza ai patogeni locali; inoltre non conoscono i metodi di bonifica del luogo e vanno spesso al1;i scoperta dei cibi più caratteristici. Anchc in questo caso sarà opportuno prenderi. delle misure specifiche. oltre quelle generali, quali: a ) informarli circa i rischi connessi con il consii mo di alimenti locali di origine animale; h) nel caso provvedano da soli ai loro pasti informarli circa le misure di bonifica raccomandate; ci$ vale anche per l'acqua sia da here che per cucinare: C) inrormarli circa le possibili misure di prevenzii' ne e la eventuale terapia iniziale; in caso di malatti:, debbono chiamare il medico al più presto possibile: (4 evitare di contaminare l'ambiente con rifiii~ di cucina o feci umane (pericolo di trasniissione t I ) cisticercosi ed alire inferimi); e) nel caso la malattia prosegua dopo i l loro ritorno a casa, debbono informare il loro medico circa i paesi visitati; /) invitarli a non portare nei paesi visitati. alimenti che potrebbero essere vettori di agenti patogeni per l'uomo e per gli animali; ciò è importante soprattutto per i patogeni che non sono presenti in tali paesi; g ) analogamente i turisti non debbono riportare nei loro paesi di provenienza alimenti che possono essere veicolo di patogeni per l'uomo e per gli animali. Il recente episodio di peste suina africana importato in Piemonte dalla Sardegna è estremamente tipico. Produttori e consumatori «in proprio)) di alimenti di origine animale Appartengono a questo vasto gruppo di persone coloro che allevano gli animali per proprio consumo, coloro che acquistano gli animali per macellarli a domicilio, coloro che producono e consumano in proprio insaccati, formaggio. conserve di pesce, uova, miele ed altri prodotti. Tutte queste persone sono quindi coinvolte sia nei problemi connessi con la preparazione ed il consumo degli alimenti, sia con quelli connessi con gli allevamenti anche se in piccola scala. Anche in questo caso, oltre alle norme generali, sarà opportuno adottare delle misure specifiche: a) la macellazione degli animali (ruminanti. suini) dovrebbe avvenire in appositi macelli sottoposti all'ispezione delle carni; per quanto concerne la macellazione degli animali da cortile. dovrebbero essere sottoposti ad ispezione gli animali che presentano lesioni; h) in assenza di supervisione ufficiale, gli allevatori dovrebbero essere messi in grado di riconoscere le lesioni più importanti (per esempio le cisti da parassiti) in modo da poter distruggere in maniera appropriata i materiali patologici; C) sarebbe opportuno educare questi gruppi di persone sui metodi più appropriati per la bonifica degli alimenti (per esempio la bollitura del latte) e per la conservazione degli alimenti di produzione propria; tali metodi devono essere applicati anche in assenza di patogeni specitici. Cacciatori e pescatori I cacciatori ed i pescatori pongono una serie di problemi specifici. Alcuni problemi sono connessi con le attività di caccia e pesca e possono variare a seconda delle zone interessate; alcuni esempi sono rappresentati da leptospirosi, schistosomiasi. peste, tularemia. febbre della valle del Rift, tetano ed altre. Altri problemi sono invece associati specificamente con il consumo dei prodotti della caccia e della pesca, ad esempio la peste. la tularemia, la febbre della valle del Rift (connesse con la manipolazione). le salmonellosi, le trichinellosi, la difillobotriasi e la teniasi (connesse con il consumo). In Italia possiamo rimarcare due recenti esempi di infezioni che hanno colpito cacciatori: l'episodio di trichinellosi in cacciatori di cinghiali della Basilicata, e l'episodio di tularemia in una famiglia che aveva catturato una lepre in Toscana. Coloro che raccolgono e consumano frutti di mare si espongono, invece, al rischio di epatite infettiva, salmonellosi ed eventualmente colera. Tutte le attività cui si è accennato vengono condotte seguendo le tradizioni locali, per cui è necessario condurre un'attività di educazione sanitaria ben mirata, possibilmente in collaborazione con le associazioni di pescatori e cacciatori eventualmente presenti. BIBLIOGRAFIA I . WORLD HEALTH ORGANIZATION. 1982. Bacterial and vira1 zaonoses. Report of a WHO Experi Committee wiih the participation of FAO. WHO T & Rrp. Se,. n. 682. 2. FAOIWHO COLLABORATING CENTRE FOR RESEARCH A N D TRAINING IN FOOD HYGIENE A N D ZOONOSES. 1980. Proeeedinps o/ ilrz World Congres oo Foodhornr I~/i-eiiom and Inroxications. Berlin (West). 1980. 3. WORLD HEALTH ORGANIZATION. 1980. Rcporr "1' a WHO iworking ~ r o u pon hrollh ~xominnrinnsfor Jnnd-hondlinp pmonnrl. Capenhagen l 9 7 9 Document ICP/FSP/007. / 4. WORLD HEALTH ORGANIZATION. 1979. Survrillanee Pro,qrnmme for Conirol "f Foodhorne It!fceliow aiid 1nro.xicorions in Europr. Report qf o WHO meeting. Geneva, 1979. Document VPHi79.16. 5 . 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