REGIONE MARCHE IL SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA AL TRAUMA GRAVE NELLA REGIONE MARCHE DOCUMENTO GUIDA Commissione regionale: AFFUSO CARMELA (DEA I° LIVELLO FABRIANO) BINI GIOVANNI (DEA II° LIVELLO ANCONA) D’ANGELO ELIO (C.O. 118 ASCOLI PICENO) DE CRISTOFARO ANNA (DEA I° LIVELLO PESARO) DI TIZIO SOFIA (AGENZIA SANITARIA REGIONALE) ELISEI LUIGI (DEA I° LIVELLO CIVITANOVA) GENNARI NICOLETTA (Emergenza Territoriale Pesaro) GIUSTI MARIO (DEA II° LIVELLO ANCONA) MARCHETTI BRUNO (EMERGENZA TERRITORIALE PESARO) MONTECCHIANI GIUDITTA (DEA I°LIVELLO FANO) PAGNI RAFFAELLA (DEA II° LIVELLO ANCONA) SEBASTIANELLI CARLA (EMERGENZA TERRITORIALE SENIGALLIA) RICCARDO SESTILI (C.O. 118 ANCONA) ZAMPONI ERMANNO (DEA I° LIVELLO MACERATA) Novembre 2006 IL SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA AL TRAUMA GRAVE NELLA REGIONE MARCHE DOCUMENTO GUIDA INDICE: • • • • • • • ALLEGATI 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) IL SISTEMA DEL TRAUMA NELLA REGIONE MARCHE RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE DEL TRAUMA DEFINIZIONE DI TRAUMA MAGGIORE FASE PRE-OSPEDALIERA: • CENTRALE OPERATIVA • Dispatch - Gestione della chiamata • Codici d’invio - Schede Dispatch • Attivazione elisoccorso • SOCCORSO SULLA SCENA: • Sicurezza • Triage pre-ospedaliero • TRAUMA SULLA SCENA: • Sequenza intervento • VALUTAZIONE PRIMARIA • VALUTAZIONE SECONDARIA • SCELTA DESTINAZIONE • Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per l’adulto • Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per il bambino • Allertamento della struttura di destinazione • FORMAZIONE: Personale preospedaliero FASE OSPEDALIERA: • TRAUMA TEAM • Obiettivi • Composizione • Attivazione • Funzioni e compiti • RISORSE (DEA 1° livello e DEA 2° livello) • ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE • TRASFERIMANTO PAZIENTI CRITICI • Criteri clinici di centralizzazione • FORMAZIONE: Personale ospedaliero CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIMENTO Indici di gravità Registro trauma maggiore Regione Marche Scheda informatizzata intervento pre-ospedaliero Scheda clinica sala emergenza Schema procedure diagnostiche Check-list sala emergenza Protocollo di trasferimento dei pazieti critici periferia-centro/centro-periferia Il Sistema Integrato di Assistenza al Trauma Grave ( S I A T ) nella Regione Marche La principale causa di morte nelle persone giovani è il trauma grave. In più dei 2/3 dei casi la causa è l’incidente stradale; anche gli incidenti sul lavoro sono responsabili di traumi gravi e in minor misura le attività sportive. I decessi per trauma maggiore costituiscono , nelle diverse casistiche, dal 6 al 10% dei decessi totali e i costi di queste morti e delle sequele invalidanti sono molto elevati. - il 50% (morte immediata) avviene entro i primi minuti dall’incidente ed è considerato ”inevitabile” se non con la prevenzione. - il 30% (morte precoce) avviene entro le prime ore: la stima delle “morti evitabili” in questa fase è del 20-40% (shock emorragico, trauma toracico, trauma cranico). La prevenzione di queste “morti evitabili” dipende strettamente dalla qualità e dall’organizzazione del sistema di cura del traumatizzato, ciò dall’assistenza prestata durante una successione integrata di fasi operative che comprende: • il primo soccorso • il trasporto primario • la diagnosi e il trattamento nel DEA • l’eventuale trasporto secondario • il trattamento definitivo - il 20% (morte tardiva) si verifica dopo qualche giorno o settimana (sepsi, insufficienza multiorgano). Un corretto inquadramento e trattamento nella fase di primo soccorso e nella fase intraospedaliera precoce è importante anche per ridurre la gravità e la frequenza delle complicanze responsabili di queste morti. È stato valutato che la perdita di anni di vita dovuta ai traumi gravi è superiore a quella provocata dalle neoplasie e dalle cardiopatie sommate insieme. Di grande peso sociale ed economico sono gli esiti invalidanti che hanno un incidenza elevata (circa 2 disabili ogni decesso per trauma maggiore) soprattutto nelle aree in cui non esiste ancora un’organizzazione che valorizza l’approccio clinico strutturato. I pazienti disabili reduci da trattamenti intensivi sono curati nei reparti di riabilitazione per tempi molto lunghi con impiego vistoso di risorse e gravi conseguenze per la persona e per le famiglie. Il Trauma è la causa principale di perdita di anni di lavoro nei giovani, la categoria potenzialmente più produttiva. Nella nostra regione è iniziata da un anno la raccolta dei dati dalla fase preospedaliera alla fase di follow up ( registro traumi), ma ancora le schede complete sono circa un terzo del previsto. È quindi ancora difficile individuare l’incidenza di traumi gravi e i punti critici del sistema su cui intervenire per migliorare i livelli di cura e quindi i risultati. Estrapolando i dati di studi epidemiologici italiani (Friuli-Venezia Giulia – 627 casi/anno/1.200.000 abitanti, Emilia-Romagna 2000-2500 casi/anno/3.900.000 ab.) si può ragionevolmente pensare che nella regione Marche si verifichino 600/700 casi di trauma grave /anno. Tra i traumi gravi l’incidenza del trauma cranico rappresenta la percentuale più alta (50% ), seguito da trauma addominale, toracico e lesioni mieliche del rachide. È chiaro che in futuro dovremmo saperne di più sui traumi nella nostra regione e quindi pos- siamo considerare, tra gli obiettivi importanti del SIAT regionale, l’implementazione dell’osservatorio epidemiologico regionale con un maggiore impegno delle direzioni e adesione degli operatori per la corretta compilazione delle schede del registro regionale del trauma grave, iniziato nel Settembre 2005. Creare un Sistema del Trauma La gestione del paziente con trauma grave è impegnativa fin dai primi minuti di trattamento a causa di : - lesioni contemporanee che interessano diversi organi ed apparati che richiedono competenze polispecialistiche - quadro clinico ad elevata possibilità di evoluzione verso l’aggravamento delle condizioni e quindi necessità di osservazione attenta e tempestività nell’avvio dell’iter diagnostico terapeutico appropriato. Una buona percentuale di esiti invalidanti e di morti da trauma può essere evitata migliorando la qualità del soccorso preospedaliero e dell’iter diagnostico terapeutico intra ospedaliero. Strutturare l’approccio clinico al trauma grave significa organizzare e gestire la continuità delle cure dalla strada ai dipartimenti di emergenza, il contenimento dei tempi diagnostico terapeutici, l’appropriatezza delle cure. Gli esiti da trauma grave (sia come mortalità che come morbilità) risentono in modo significativo di fattori organizzativi ed in particolare dell’organizzazione di un “Sistema Regionale Integrato del Trauma” che preveda criteri di centralizzazione chiari e un metodo di approccio basato sui “trauma teams” (equipes multidisciplinari e multiprofessionali). In molte regioni italiane il trattamento del trauma grave si attua ancora in assenza di linee guida condivise tra gli specialisti coinvolti e di un’organizzazione di rete : questo approccio è causa di inevitabili e spesso catastrofici ritardi. Un’esperienza italiana di applicazione di un modello di gestione integrato dei pazienti con trauma grave ha visto ridurre la mortalità ospedaliera dal 41 al 20.8% in 3 anni. Il passaggio da un modello tradizionale di gestione del paziente traumatizzato da parte di diverse equipes nelle diverse fasi del percorso di cura a una gestione integrata tra emergenza preospedaliera e rete ospedaliera (Trauma System) richiede tempo, consenso tra gli specialisti, impegno costante, ma anche chiaro indirizzo e sostegno a livello regionale. Vale la pena sottolineare in modo schematico gli aspetti più salienti di questa riorganizzazione: • creazione di una cultura uniforme attraverso programmi omogenei di formazione per gli operatori coinvolti e applicazione di linee guida condivise • definizione della tipologia dei trauma teams e dei trauma centers di diverso livello e ottimizzazione delle risorse • chiari protocolli di triage preospedaliero per la centralizzazione • trasporti protetti • chiari protocolli di comunicazione interospedaliera compreso un sistema di trasmissione delle immagini in tempo reale • registro del trauma maggiore che includa anche la fase preospedaliera • riunioni periodiche di audit clinico fra le varie componenti della rete e del centro compresi gli operatori delle Riabilitazioni • sorveglianza costante da parte di un gruppo di Miglioramento Qualità dedicato al Trauma System • osservatorio dei costi Al SIAT Marche concorrono tutti gli Ospedali per acuti esistenti purchè dotati di elementari requisiti specifici; questo significa che, nel rispetto della programmazione regionale sanitaria e compatibilmente con il principio dell’ottimizzazione delle risorse, gli ospedali sede di DEA di 1° livello possono farsi carico, completamente o in parte, del percorso assistenziale che comprende la fase acuta, la fase postacuta e le fasi di riabilitazione. Per la Regione Marche si individua, considerate l le competenze professionali esistenti e la casistica da trattare, un solo Centro Traumi presso il DEA di 2°liv. degli Ospedali Riuniti di Ancona. Il Documento Questo documento è la seconda edizione aggiornata e arricchita della fase preospedaliera; costituisce una guida per tutti gli operatori sanitari e non sanitari coinvolti nell’organizzazione e nella cura dei pazienti con trauma maggiore . È stato redatto dalla Commissione Trauma Regionale cui si sono aggiunti Medici che lavorano nel Soccorso Territoriale e Referenti della Formazione in Emergenza. È il risultato di consenso all’interno della Commissione e tra la commissione e i Direttori delle Centrali Operative . I percorsi sono stati disegnati tenendo conto di linee guida internazionali consolidate, della medicina basata sull’evidenza e delle risorse esistenti nella nostra Regione. I contenuti concordati sono da considerare il punto di partenza per una migliore organizzazione e gestione integrata dei pazienti con Trauma grave nella nostra Regione. RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE DEL TRAUMA CENTRALI OPERATIVE 118 REGIONE MARCHE SISTEMA 118 REGIONE MARCHE PESARO Novafeltria Fano Sasso Corvaro Urbino Marotta Fossombrone Urbania Senigallia Falconara Cagli Pergola ANCONA Arcevia Jesi Osimo/Loreto Sassoferrato Cingoli Recanati Fabriano Civitanova Marche Matelica MACERATA Fermo Tolentino Montegiorgio Camerino Amandola Offida San Benedetto del Tronto ASCOLI PICENO 4 Centrali Operative 118: Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno 29 PoTES: Pesaro, Pesaro, Novafeltria, Novafeltria, Urbino, Urbino, Sassocorvaro, Sassocorvaro, Urbania, Cagli, Urbania, Cagli, Fano, Fano, Pergola, Fossombrone, Senigallia, Arcevia Fossombrone, Ancona, Senigallia, Falconara, Arcevia, Ancona, Osimo/Loreto, Falconara, Fabriano, Osimo/Loreto, Jesi, Fabriano, Cingoli, Macerata, Tolentino, Civitanova M., 10 Sassoferrato,Recanati, Jesi, Matelica, Ascoli Camerino, Cingoli, Macerata, Piceno, Amandola, Matelica, Tolentino, Offida, Fermo, Ascoli Piceno, Montegiorgio, Civitanova M, Recanati, Amandola, S.Benedetto T. Offida, Camerino, Fermo, Montegiorgio, S. Benedetto T. OSPEDALI SEDE DI DEA REGIONE MARCHE Superfice: Capoluogo: Province: Abitanti: 9.964 Ancona Ancona - Ascoli Piceno - Macerata - Pesaro e Urbino 1.400.000 Ospedale DEA 2° livello: Ancona Ospedale DEA 1° livello: Pesaro, Urbino, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova, Macerata, 11 Camerino, AscoliPiceno S.Benedetto, Fermo DEA E POTES REGIONE MARCHE PESARO Novafeltria Fano Sasso Corvaro Urbino Marotta Fossombrone Urbania Senigallia Falconara Cagli Pergola ANCONA Arcevia Jesi Osimo/Loreto Cingoli Recanati Fabriano Civitanova Marche Matelica MACERATA Fermo Tolentino Montegiorgio Camerino Amandola Offida ASCOLI PICENO 12 San Benedetto del Tronto DEFINIZIONE DI “TRAUMA MAGGIORE” Si definisce “trauma maggiore” una condizione caratterizzata da uno o più dei seguenti criteri clinici o situazionali. Tali criteri individuano una classe di pazienti che hanno una alta probabilità di presentare lesioni configurabili come trauma grave (cioè pazienti con un Injury Severity Score > 15). Criteri clinici A. B. C. D. E. F. G. H. I. J. K. L. M. Glasgow Coma Scale < 13 PA < 90 mm Hg (adulto) Frequenza Respiratoria < 10 o > 29 RTS < 11 o PTS < 9 Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi Trauma da schiacciamento torace/addome Lembo mobile costale Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali Trauma associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree Trauma al rachide con deficit neurologico (anche sospetto) Amputazione prossimale Criteri situazionali N. Caduta da > 5 metri O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto P. Arrotamento Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm. R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto) S. Precipitazione veicolo > 3 m. T. Cappottamento autoveicolo U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo X. Necessità di estricazione prolungata 13 Fase Pre-ospedaliera CENTRALE OPERATIVA Gestione della chiamata: Dispatch 16 17 18 NOTA: nelle pagine seguenti sono riportate le schede dispatch 0 - 1 - 2 relative al TRAUMA GRAVE 19 Scheda 0. Valutazioni funzionali vitali ROSSO ALFA AVANZATO IN QUESTO MOMENTO, SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN QUALCHE MODO REAGISCE? SI VAI A SCHEDA SPECIFICA ROSSO ALFA DIMINUITO NON SO SI NO NON SO 0.3 SI DA QUANTO TEMPO NON REAGISCE AGLI STIMOLI? IN QUESTO MOMENTO, SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN QUALCHE MODO REAGISCE? SI NO PROVI A TOCCARLO LO CHIAMI, CONTROLLI SE REAGISCE Assicurati di avere i dati indispensabili per la localizzazione VAI A SCHEDA (2) (INCIDENTE) MI SPIEGHI CHE COSA È SUCCESSO VAI A SCHEDA SPECIFICA NON CHIUDA; VADA A VEDERE SE LO CHIAMA CONTROLLI ANCHE SE RESPIRA; POI TORNI A RIFERIRMI NON SO Patologia traumatica Meno di 2 ore ROSSO ALFA 0.2 IC (*) Codice Rosso IPA specifiche in caso di trauma NO È cosciente? VAI A SCHEDA (1) (TRAUMA) IC (*) Codice Rosso RESPIRA? Più di 2 ore SI 0.1 Proponi IPA per BLS o BLS o Soffocamento Patologia non traumatica ROSSO ALFA DIMINUITO 0.4 ISTRUZIONI PRE-ARRIVO PER ARRIVI (IPA) PER CODICE ROSSO E ROSSO DIMINUITO Patologia NON traumatica: sistemare il paziente disteso su un fianco, controllare che continui a respirare. Patologia traumatica: se non vi sono ulteriori rischi, lasci il paziente nella posizione in cui si trova, controllare che continui a respirare. (*) INFORMAZIONI CONCLUSIVE (IC) PER CODICE ROSSO, ROSSO AVANZATO E ROSSO DIMINUITO Qualcuno attenda in strada l’arrivo dell’ambulanza. Aprire porte e cancelli. Preparare ascensore se occorre. Lasciare libera la linea telefonica. Preparare documentazione sanitaria. Se notte accendere luci esterne. Legare i cani, se ne avete. Mi richiami se c’è qualche cambiamento nelle condizioni del paziente. 20 Scheda 1. TRAUMA IN CASO DI INCIDENTE STRADALE PASSA A SCHEDA 2 1.0 (se non già abbastanza chiesto) MI SPIEGHI MEGLIO COSA È SUCCESSO 1.1 SINDROME D’ANNEGAMENTO 1.2 ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE 1.3 USTIONI ESTESE O COMUNQUE INTERESSANTI VISO, COLLO, TORACE 1.4 USTIONI CHIMICHE/DA RADIAZIONI. INGESTIONE/INALAZIONE CAUSTICI 1.5 INTRAPPOLAMENTO IN MACCHINARI O AMPUTAZIONE 1.6 SINDROME DA SCHISCCIAMENTO (ESCLUSO ARTO ISOLATO) 1.7 CADUTA DA PIÙ DI 3 METRI 1.8 IMPICCAMENTO 1,9 STUPRO O VIOLENZA SESSUALE 1.10 ESPLOSIONE 1.11 ASSIDERAMENTO O IPOTERMIA NO ROSSO ALFA HA DIFFICOLTÀ A RESPIRARE? SI NO 2.2 2.3 2.4 ROSSO ALFA ROSSO ALFA ROSSO ALFA SI ROSSO ALFA NON SO DIMINUITO GIALLO ALFA NO NON SO È PALLIDO E SUDATO, O SI SENTE SVENIRE? NON SO HA DIFFICOLTÀ A MUOVERE GLI ARTI O FORMICOLIO? NO NON SO GIALLO GAMMA GIALLO BETA SI NON SO SI ERA SVENUTO O HA DIFFICOLTÀ A PARLARE O È CONFUSO? NON SO Trauma avvenuto da più di 2 ore (esclusi bambini < 5 anni o grande) VERDE BETA 21 VERDE GAMMA 3.3 3.4 NO 4 ROSSO ALFA SI LE LESIONI SONO MULTIPLE? NO Gravida o bambino (meno 6 anni) o trauma avvenuto da meno di 2 ore 3.2 ROSSO ALFA SI HA DOLORE O LESIONI A CAPO, TORACE O ADDOME? NON SO considera attivazione Forze di Polizia Dita, mano avambraccio, gambe, piede NO SI SI QUALE PARTE DEL CORPO È INTERESSATA? NON SO NO ROSSO ALFA NON SO NO È PALLIDO E SUDATO, O SI SENTE SVENIRE? SI 2.5 2.6 NON SO NO 3.1 LESIONI DA ARMA DA FUOCO O ARMA DA TAGLIO? ERA SVENUTO O HA DIFFICOLTÀ A PARLARE O È CONFUSO SI PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA TRAUMA PENETRANTE (O USTIONI NON ESTESE) TRAUMA CHIUSO 2.1 ROSSO ALFA SI È PRESENTE ALMENO UNA DELLE SEGUENTI CONDIDIONI? 5 ROSSO ALFA 3.5 ROSSO ALFA DIMINUITO Scheda 2. INCIDENTE STRADALE QUALI MEZZI SONO COINVOLTI? 2.1 1.1 Camion, auto corriera, autocisterna, mezzi di soccorso 1.2 Almeno tre mezzi di qualsiasi tipo 1.3 Frontale su strada extraurbana 1.4 Auto contro pedone/ciclomotore su strada extraurbana SI criteri per eliambulanza ROSSO ALFA NON SO NO criteri per VV. FF. QUAL È LA SITUAZIONE DEI MEZZI? 2.2 2.1 Ribaltamento veicolo a tre o più ruote 2.2 Uscita di strada in scarpata profonda più di 2 metri 2.3 Caduta in acqua 2.4 Incendio, fumo, esplosione, trasporto di esplosivi SI ROSSO ALFA criteri per supporto altri mezzi NON SO NO 2.3.1 QUAL È LA SITUAZIONE DEI FERITI? 3.1 Incastrato 3.2 Proiettato 3.3 Arrotato o schiacciato 3.4 Più di due persone coinvolte 3.5 Presenza di bambino (< 5 anni) o gravida SI ROSSO ALFA 2.3.2 NON SO ROSSO ALFA DIMINUITO NO HA DIFFICOLTÀ A RESPIRARE? SI ROSSO ALFA SI ROSSO ALFA SI ROSSO ALFA 2.4 NON SO NO 2.5 VI SONO SANGUINAMENTO IN ATTO, AMPUTAZIONI, USTIONI? NON SO NO 2.6 È PALLIDO O SUDATO E SI SENTE SVENIRE? NON SO NO È IN PIEDI E RIESCE A CAMMINARE? 2.7 ROSSO ALFA NO Se la situazione è dubbia ed hai a disposizione un equipaggio gamma molto vicino all’incidente, puoi inviare tale equipaggio in R I. mentre l’ambulanza con equipaggio alfa procede in Giallo fino ad eventuale nuova comunicazione NON SO SI HA LESIONI O DOLORE A TESTA, COLLO, TORACE, ADDOME? NO GIALLO BETA 2.8 SI NON SO GIALLO GAMMA 22 ROSSO ALFA DIMINUITO 2.9 ROSSO ALFA DIMINUITO Attivazione elisoccorso Modalità di attivazione: Il servizio può essere attivato esclusivamente dal personale delle Centrali Operative 118. Criteri di attivazione: Le Centrali Operative 118 della Regione attivano l’elisoccorso in caso di: 1. Rosso clinico - Codice rosso e tempo di intervento ALS via terra (anche mediante rendez-vous o trasporto del paziente da parte dell’equipaggio BLS presso il più vicino ospedale) superiore a quello di intervento da parte dell’elicottero di soccorso. 2. Rosso traumatico - Codice rosso per assenza di informazioni cliniche o situazionali in evento traumatico e tempo di intervento ALS via terra superiore a quello di intervento da parte dell’elicottero di soccorso. 3. Rosso situazionale - Presenza di criteri situazionali (vedi allegato B) con tempo di ricovero presso l’ospedale di riferimento (calcolato dalla partenza dell’equipaggio fino all’arrivo in ospedale = tempo di intervento sul posto + tempo di ricovero in ospedale): a. superiore a quello di intervento dell’elicottero di soccorso, b. difficilmente valutabile (ad es. paziente incarcerato o da recuperare) c. non determinabile (è il caso in cui il luogo di intervento di un equipaggio BLS è prossimo ad un ospedale non di riferimento presso il quale verrà trasportato il paziente). I criteri situazionali individuano quelle situazioni che rendono statisticamente significativa (>30%) l’evenienza di un trauma maggiore e l’esigenza di competenze specialistiche di tipo rianimatorio. Tali competenze sono fornite dall’equipaggio dell’elicottero di soccorso o dall’ospedale dotato di unità di Rianimazione che, per tali motivi, costituisce ospedale di riferimento. 4. Rosso medico - Richiesta del medico dell’emergenza territoriale in caso di patologia con tempo di trasporto via terra presso l’ospedale di riferimento superiore a quello di intervento da parte dell’elicottero di soccorso. 5. Rosso centrale - Richiesta del personale operatore di Centrale Operativa, sentito li medico di appoggio, sulla base di informazioni fornite dagli equipaggi di soccorso BLS intervenuti sul luogo dell’evento. 6. Rosso maxi - Maxiemergenza/disastro. 7. Rosso altro - In casi non previsti dal presente protocollo su attivazione del medico di appoggio di una centrale sentito il medico di turno dell’Elisoccorso. 23 24 SOCCORSO SULLA SCENA LA SICUREZZA L’aspetto della sicurezza è un fattore fondamentale per iniziare un soccorso, è implicito che qualora non sussistano le condizioni per operare in sicurezza il soccorso non deve nemmeno essere iniziato. Gli aspetti da considerare sono molteplici, tra essi ricordiamo: 1. sicurezza personale; 2. sicurezza del mezzo; 3. sicurezza ambientale; 4. sicurezza dell’equipaggio; 5. sicurezza del paziente; 6. sicurezza degli astanti. SICUREZZA PERSONALE: La sicurezza personale è garantita da un perfetto stato psicofisico del soccorritore che deve essere in sufficiente forma fisica, non deve aver mangiato troppo né bevuto alcolici, non deve aver assunto droghe né sostanze psicoattive che ne possano compromettere le prestazioni. Si ricorda, infatti, che alcuni interventi sono pericolosi in sé e pertanto una risposta rallentata o esagerata, possono ulteriormente compromettere il buon esito. L’abbigliamento deve essere adeguato alla situazione e comunque rispondere alla normativa vigente. Il soccorso va effettuato con la divisa data in dotazione composta di scarpe antinfortunistiche, pantaloni con due bande catarifrangenti, giubbotto a norma, guanti, occhiali ed eventualmente giacca a vento a norma e casco antinfortunistico; le maniche del giubbotto vanno tenute ai polsi (rif. Norma INI EN 471). Si ricorda inoltre che il responsabile dell’equipaggio, oltre che di sé stesso, è il Medico che è tenuto ad allontanare dal servizio chi non sia dotato di abbigliamento adeguato. La normativa prevede che le cinture di sicurezza possano non essere indossate in caso di servizio con luci e sirene accese, mentre in tutti gli altri casi vanno indossate. Il consiglio è quello di indossarle sempre. I soccorsi in mare non devono essere effettuati in nessun caso a meno di non essere esperti soccorritori od essere in possesso del brevetto di bagnino di salvataggio oppure che gli organi preposti non siano presenti e/o non sia immediato il loro arrivo e inoltre che la vittima sia in immediato pericolo di vita. E’ ovvio che in tal caso non ci si getterà in acqua con la divisa ma con un abbigliamento molto più leggero . Il personale dell’equipaggio può essere chiamato ad effettuare un soccorso in una situazione difficile del tipo scavalcare una finestra o arrampicarsi o scendere da un dirupo: le persone che non se la sentono non sono obbligate a farlo. Si ricorda comunque che è molto facile incorrere nel reato di omissione di soccorso se si dimostra che quella situazione non era così pericolosa come si è affermato. 25 SICUREZZA DELL’EQUIPAGGIO: Come già accennato sopra il Medico è responsabile della sicurezza dell’ equipaggio ed è sua cura accertarsi che il personale sia dotato di divise a norma. È una prassi assolutamente errata mandare avanti un membro dell’equipaggio prima del medico (magari l’autista perchè è maschio e il medico è la Dottoressa in servizio); in caso di pericolo semplicemente non va effettuato il servizio. Qualora ci si trovasse in presenza di un soggetto violento o pericoloso per se o per gli altri, sarà necessario allertare precocemente le forze dell’ ordine.Se la situazione è di una urgenza tale da non permettere l’ attesa, una valutazione attenta dell’immediatezza del pericolo, consentirà di agire nella maniera migliore. Un esempio chiarificatore: ci troviamo di fronte ad un soggetto armato di un coltello od altro che minaccia di gettarsi dalla finestra: che fare? Se si interviene non si ottempera alla sicurezza, ma se non si interviene e costui si lancia nel vuoto, potremmo essere accusati di omissione di soccorso. ..va da se che la situazione è delicata e contraddittoria; sta al buon senso di ciascuno valutare al meglio ed agire di conseguenza.(buona fortuna). Se si ritiene che il paziente da trasportare abbia un peso superiore a quello che l’ equipaggio è in grado di trasportare o, comunque superiore a 25 kg. a testa, in teoria non si dovrebbe procedere al trasporto ( non si fa mai. ..lo si carica in ogni caso: se pesa veramente tanto vanno chiamati i VV FF). Limiti massimi di carico dei vari presidi in dotazione: . • Barella autocaricante = 181 Kg. . • Sedia da cardiopatico = 159 Kg. . • Barella a cucchiaio = 165 Kg. . • Tavola spinale = 159 Kg. SICUREZZA DEL MEZZO: Il mezzo col quale si effettua il servizio deve essere omologato secondo il codice della strada, non possono salire in ambulanza più persone di quante siano previste dal libretto di circolazione. Sarà compito dell’ autista informare sullo stato del mezzo e sulla sua efficienza; qualora il medico avesse dubbi, l’ autista rilascerà una dichiarazione scritta sul funzionamento del mezzo (oltre ad aver firmato la check list dell’ambulanza). Tutti i presidi in dotazione al mezzo, devono essere ancorati e ben assicurati in base alla normativa vigente (bombole, monitor ecc.) . Non vanno caricati sull’ambulanza materiali pericolosi o animali. Possono invece essere caricati i familiari del paziente e devono sempre salite i tutori legali di un minore; qualora non vogliano salire, dovranno rilasciarci una dichiarazione scritta che, per il periodo del trasporto, i tutori legali sono momentaneamente i medici. Se la situazione clinica o situazionale non permette che i genitori di un bambino possano salire sull’ambulanza, neanche sul sedile davanti, il medico se ne assume la responsabilità e provvede in ogni caso al trasporto. In caso di incidente stradale, l’autista parcheggerà il mezzo in modo da prevenire un sovraincidente. 26 SICUREZZA AMBIENTALE: Non si accede ad un paziente se l’ambiente in cui si va ad intervenire non è sicuro, bisogna attendere che gli organi preposti a farlo ci dichiarino che la sicurezza è ripristinata. Il capo-squadra dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili Urbani ecc. sono preposti al caso, ed è compito loro mettere lo scenario in sicurezza. Solo allora l’equipaggio può accedere alla vittima. Costituiscono motivo di allarme, in modo particolare, liquidi che fuoriescono da automobili, fiamme, calcinacci vicino alla vittima (guardare sempre anche in alto), odori strani, la presenza di più persone che mostrano gli stessi sintomi o la presenza di animali morti o in evidente stato di malattia vicino al o ai pazienti. Se si sospetta che il paziente sia stato colpito da un’arma da fuoco, si cerca con un rapido sguardo, se non la si vede ci potrebbero essere gli estremi per non accedere alla vittima; se si vede e si ritiene che possa essere ancora pericolosa, non ci si avvicina alla vittima: ci penseranno le forze dell‘ordine a scovarla ed a renderla inoffensiva. SICUREZZA DEL PAZIENTE: È evidente che se per soccorrere il paziente lo si espone ad un pericolo maggiore, c’è qualcosa di errato nel comportamento dell’equipaggio. E’ necessario valutare il rapporto rischio-beneficio e agire di conseguenza. I pazienti vanno ben assicurati ai presidi di caricamento e trasporto in base alla normativa vigente. SICUREZZA DEGLI ASTANTI: Una volta soccorso il paziente, od anche prima se è necessario, bisogna assicurasi che non sussitano pericoli per gli astanti; è necessario allontanarli con cortese fermezza ricorrendo anche alle forze dell’ordine. In caso di incidente stradale si forma immancabilmente un gruppo di curiosi che vanno allontanati; un mezzo efficace per fare ciò è quello di incaricare uno di loro, il più affidabile a prima vista, di allontanare gli altri. 27 Triage Pre-ospedaliero DEFINIZIONE ED OBIETTIVI Il triage e’ una procedura di valutazione ed ordinamento dei pazienti in base alle loro necessita’ di cure e alle risorse disponibili per la somministrazione di tali cure, finalizzata a determinarne la priorita’ di trattamento,di trasporto e di destinazione. È importante che ogni paziente venga correttamente destinato alla struttura ospedaliera appropriata, che sia in grado di completare l’iter diagnostico-terapeutico iniziato nel territorio,secondo una strategia di centralizzazione che prevede il trasporto dei pazienti più compromessi al DEA di II livello(v. criteri di centralizzazione), nell’ottica della riduzione del tempo globale di trattamento e conseguente riduzione della mortalità da trauma. In ambito pre-ospedaliero possono esistere due diverse situazioni di triage: A.INFORTUNI CON NUMERO LIMITATO DI FERITI Il numero e la gravità delle lesioni dei pazienti non supera la capacità di trattamento da parte delle risorse disponibili; in questo caso l’obiettivo degli operatori e’ quello di trattare per primi quei pazienti che versano in immediato pericolo di vita. B.INFORTUNI DI MASSA(MAXI-EMERGENZE-CATASTROFI) Il numero di pazienti e la gravità delle loro lesioni eccede la possibilità di trattamento da parte delle risorse in campo; in questo caso l’obiettivo degli operatori è quello di trattare per primi quei pazienti che hanno le maggiori probabilita’ di sopravvivenza utilizzando il minimo delle risorse disponibili. METODI In caso di infortuni coinvolgenti un numero limitato di feriti, comunque non superiore alle capacita’ di trattamento, l’approccio sarà quello dello schema ABCD delle linee guida ATLS dell’American College of Surgeons; tale metodo consiste in una rapida valutazione delle funzioni vitali del paziente,secondo un ordine ben definito: A: mantenimento pervietà delle vie aeree con protezione del rachide cervicale. B: respirazione e ventilazione C: circolo con controllo delle emorragie D: disabilità, stato neurologico Durante tale procedura, l’identificazione di situazioni a rischio di vita ed il loro trattamento sono contemporanei ed il paziente che deve essere trattato per primo è quello che presenta problemi più precocemente nel corso della valutazione ABCD. In caso di infortuni di massa, il protocollo di triage dovrà corrispondere in modo particolare anche a caratteristiche di rapidità di esecuzione, per poter esaminare il maggior numero di pazienti nel minor tempo possibile, e di semplicità di comprensione e di esecuzione, per poter essere fruibile anche da soccorritori non sanitari eventualmente delegati a tale compito; in tali evenienze verrà utilizzato il sistema S.T.A.R.T.( Simple Triage and Rapid Treatment) (V. Tav. n. 1) che prevede un’osservazione delle funzioni vitali del paziente, in un ordine prestabilito, secondo un procedimento step by step della durata di circa 60 secondi, che determina l’assegnazione di un codice colore ad ogni situazione verificata: 29 1. se il paziente può camminare ,viene classificato come codice VERDE, quindi con bassa priorità di trattamento; 2. se la frequenza respiratoria e’ assente, si eseguono le manovre di disostruzione delle vie aeree,si rivaluta il paziente e gli si assegna codice BLU (non salvabile) se l’attività respiratoria non ricompare;se invece il paziente riprende a respirare viene classificato come codice ROSSO. Se la frequenza respiratoria è > di 30 atti/min, il paziente viene classificato come codice ROSSO; Se la frequenza respiratoria è < a 30 atti/min, si passa allo step successivo 3. se il polso radiale è assente, il paziente viene classificato come codice ROSSO;si tamponano eventuali emorragie esterne; se il polso radiale è presente, si passa all’ultimo step; 4. se il paziente non risponde ad ordini semplici viene classificato come codice ROSSO; se il paziente risponde ad ordini semplici viene classificato come codice GIALLO. Il metodo S.T.A.R.T. trova la sua applicazione nel paziente adulto; in caso di pazienti pediatrici, viene utilizzato il metodo JUMP S.T.A.R.T. (V. Tav. n.2). CODICE COLORE ROSSO: paziente che presenta lesioni immediatamente a rischio di vita, ma che possono essere trattate. GIALLO: paziente che presenta lesioni potenzialmente evolutive. VERDE: paziente che presenta lesioni non gravi, trattamento dilazionabile. BLU: paziente che presenta lesioni talmente gravi da avere scarsa probabilita’ di sopravvivenza anche dopo trattamento adeguato. NERO: paziente deceduto. PRESIDI A. mezzi di comunicazione con la C.O.: radio veicolare, radio portatile, telefono cellulare; B. cartellini triage; C. nastri colorati; D. materiale per disostruzione vie aeree; E. materiale per tamponamento emorragie esterne. . 30 Tav. n. 1 S.T.A.R.T. (Simple Triage And Rapid Treatment) IL PAZIENTE CAMMINA? SI VERDE NO RESPIRA? Apertura vie aeree NO SI ROSSO SI RESPIRA? NO ROSSO FREQUENZA RESP.>30 FREQUENZA RESP.<30 IL POLSO RADIALE BLU NO ROSSO NO ROSSO SI ESEGUE ORDINI SEMPLICI? GIALLO SI 31 Tav. n. 2 JumpSTART Triage And Rapid Treatment) IL PAZIENTES.T.A.R.T. (Simple SI VERDE CAMMINA? IL PAZIENTE SI NO CAMMINA? Apertura RESPIRA? NO vie aeree VERDE ROSSO SI NO NO RESPIRA? SI ROSSO RESPIRA? SI FORNIRE 5 VENTILAZIONI FREQUENZA RESP. NO FREQUENZA RESP. NERO RESPIRA? IL POLSO RADIALE ROSSO BLU NO NO ROSSO ROSSO SI SI F.R. <15 a/m o >45 F.R. fra 15 e 45 a/m ESEGUE ORDINI IL POLSO RADIALE GIALLO NO NO ROSSO ROSSO NO ROSSO SI SI STATO MENTALE (AVPU) APPROPRIATO? GIALLO BLU SI SI ROSSO Apertura NO vie aeree IL POLSO NO RADIALE RESPIRA? SI In caso il triage fosse eseguito da personale non Medico il codice nero va classificato come Blu 32 TRAUMA SULLA SCENA Sequenza intervento SOCCORSO SULLA SCENA Chiamata al 118 C.O. Dispatch Allertamento Equipe ALS ANTICIPAZIONE: • Attribuzione dei ruoli • Verifica materiali ed attrezzature • Analisi rischi potenziali ed impiego presidi di autoprotezione • • • • Giunti nel luogo evento • • NO La scena è sicura? SI Valutazione sicurezza scena e rischio evolutivo Prevenzione sovraincidente Valutazione a colpo d’occhio della cinematica dell’incidente Attivazione dei soccorsi non sanitari necessari Attendere la messa in sicurezza della scena Valutare possibilità di estricazione rapida TRIAGE (se più vittime) Singola vittima VALUTAZIONE PRIMARIA Trauma chiuso stabile instabile _ Trauma penetrante 7 1 Tratta secondo priorità A-B-C-D-E VALUTAZIONE SECONDARIA Stabilizzato? DEA I° o II° livello NO SI Criteri di 2 centralizzazione_ SI DEA II° livello 5, 6 NO Criteri clinici di 3 SI Valutare sempre tempi e mezzo di trasporto 6 SI DEA I° livello trauma maggiore_ NO Criteri dinamicosituazionali di trauma 4 maggiore 5 33 secondo mappa SIAT Regione Marche più rapidamente raggiungibile NOTA 1: Il paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria, neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento di una buona autonomia. NOTA 2: Criteri di centralizzazione dal territorio: vedi pagine 41 – 42 documento guida SIAT Marche. NOTA 3: Criteri clinici di trauma maggiore A. Glasgow Coma Scale < 13 B. PA < 90 mm Hg (adulto) C. Frequenza Respiratoria < 10 o > 29 D. RTS < 11 o PTS < 9 E. Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi F. Trauma da schiacciamento torace/addome G. Lembo mobile costale H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali I. Trauma associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea J. Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea K. Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree L. Trauma al rachide con deficit neurologico (anche sospetto) M. Amputazione prossimale NOTA 4: Criteri situazionali di trauma Maggiore N. Caduta da > 5 metri O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto P. Arrotamento Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm. R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto) S. Precipitazione veicolo > 3 m. T. Cappottamento autoveicolo U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo X. Necessità di estricazione prolungata 34 NOTA 5: DEA 2° LIVELLO Specificità : • guardia attiva 24 ore del trauma team – A composto da: • Medico anestesista-rianimatore (team leader) • Medico di Pronto Soccorso (team leader) • Chirurgo generale • Medico Radiologo • I.P. di sala emergenza (o di rianimazione) • I.P. di Pronto Soccorso • Tecnico di radiologia • equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore • laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva per 24 ore • professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Maxillo-Facciale, Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare, Radiologia Interventistica, Neuroradiologia, Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia, Neuroriabilitazione ) NOTA 6: In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla centralizzazione dal territorio al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al DEA di 1° livello non è sensibilmente minore. La possibilità di decidere la centralizzazione subito al DEA di 2° livello, soprattutto in questi pazienti instabili, si rende più concreta se è disponibile in poco tempo il trasporto in eliambulanza, se cioè l’invio dell’elicottero di soccorso sulla scena del trauma avviene contemporaneamente a quella degli equipaggi di soccorso via terra, sulla base di criteri situazionali. NOTA 7: Lesioni penetranti che interessano il capo, il collo,il tronco o le radici degli arti. 35 VALUTAZIONE PRIMARIA • • • • A: APERTURA VIE AEREE E PROTEZIONE RACHIDE CERVICALE SI • • Posizione neutra del capo, immobilizzazione manuale del capo, ispezione regione del collo posizionamento del collare cervicale; NO Chiama il paziente, risponde? segni ostruzione ostruzione aeree_ vie aeree evieapnea 1 Valuta segni e apnea • • • • Mantieni immobilizzazione rachide Ossigenoterapia ad alti flussi Ispezione cavo orale Sub-lussazione mandibola Aspirazione Disostruzione vie aeree Persiste ostruzione o Apnea • Intubazione Tracheale ed adeguata ventilazione. Se insuccesso Cricotiroidotomia • se non c’è polso • B: applica algoritmo dell’ Arresto Cardiaco RESPIRAZIONE Ferita penetrante valutaValuta il torace: ispezione, il torace: ispezione, palpazione, palpazione, auscultazione, auscultazione, Freq.Resp, Freq. Resp., saturimetria, 2 Scoop and run PNX aperto • Medicazione impermeabile su 3 lati Sospetto PNX sospetto PNX iperteso_ 3 iperteso, • Puntura esplorativa (se positiva), Decompressione PNX Rivaluta i parametri vitali saturimetria._ C: (TRATTA EMORRAGIE) CIRCOLAZIONE 36 • NOTA 1: Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono: • ridotto livello di coscienza • tirage cervicale ed intercostale • stridore inspiratorio • diminuito movimento di aria • difficoltà a parlare, disfagia • deviazione della trachea • cianosi (segno tardivo) NOTA 2: Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono: • anormale FR o pattern respiratorio • asimmetria dei movimenti della parete • enfisema sottocutaneo • shift della trachea • riduzione dei rumori polmonari • iperfonesi o ipofonesi • segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi) • Sat O2 < 90% nonostante alti flussi di O2 NOTA 3: Segni di SOSPETTO PNEUMOTORACE IPERTESO • Crepitii alla palpazione da enfisema sottocutaneo • Ipossia severa (sat O2 < 90%) • Dispnea con vie aeree pervie • Ipoventilazione monolaterale , timpanismo alla percussione • Volet costale • Turgore delle giugulari con ipotensione • Deviazione trachea 37 C: Scoop and run Ferita penetrante (TRATTA EMORRAGIE) CIRCOLAZIONE • Ricerca focolai emorragici • • Reintegro Volemico_ 2 Rivaluta i parametri vitali • • Intubazione Tracheale Rivaluta i parametri vitali Segniee sintomi sintomi segni di di ipotensione, 1 Valuta il circolo: Polso, FC, PA, Cute • • Medicazione compressiva, Tamponamento (quando possibile), Torniquet, laccio emostatico ipotensione_ 2 accessi venosi di grosso calibro D: SISTEMA NERVOSO CENTRALE Glasgow Glasgow ComaComa Scale, 3 _ GCS: < 9 Sat: < 90% E: ESPOSIZIONE E TERMOPROTEZIONE • • • • Rimuovi vestiti (se possibile) Garantisci termoprotezione Monitoraggio ecg Rivaluta i parametri vitali (FR, Sat.O2; FC, PA) Paziente è stabile? NO SI • • • Immobilizzazione Monitoraggio parametri vitali Rivalutazione e trattamento secondo priorità AVVISA CO-118 PER CENTRALIZZAZIONE: VALUTAZIONE SECONDARIA (Esame testa-piedi) • • 38 Scelta mezzo di trasporto Destinazione vittima NOTA 1: Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono: • riduzione della PAs e della differenziale • tachipnea • tachicardia • confusione o ridotto livello di coscienza • segni di ipoperfusione periferica • cute pallida, sudata, fredda NOTA 2: CLASSI EMODINAMICHE DELLO SHOCK EMORRAGICO ( Stima del sangue e dei liquidi persi basati sulla presentazione iniziale del paziente) CLASSE 1° 2° 3° 4° Volemia persa % < 15% < 30% < 40% > 40% Perdite ml. 750 800-1500 1500-2000 > 2000 F.C. < 100 100-120 120-140 >140 Polso radiale normale piccolo filiforme assente F.R. normale > 20 > 30 > 40 P.A.S. normale Riduzione differenziale < 90 << 90 Estremità normali pallide pallide fredde Sensorio normale ansia sonnolenza Coma NOTA 3: GLASGOW COMA SCALE = A + B + C APERTURA OCCHI RISPOSTA VERBALE MIGLIORE RISPOSTA MOTORIA Spontanea 4 Orientata 5 Muove a comando 6 Alla voce 3 Confusa 4 Localizza dolore 5 Al dolore 2 Parole inappropriate 3 Retrae al dolore 4 nessuna 1 Suoni incomprensibili 2 Flette al dolore 3 nessuna 1 Estende al dolore 2 Nessuna 1 Punteggio A punteggio B 39 punteggio C VALUTAZIONE SECONDARIA (Esame testa-piedi) TESTA: • • • • Strutture scheletriche, (Cranio, Base, Massiccio facciale Cute, Mucose e Tessuti molli Encefalo: Pupille (diametro, simmetria, reattività luce) GCS COLLO: • • • • • Deviazione Trachea Turgore giugulari Lesioni penetranti Ematomi pulsanti Es.Ob.Neurologico Periferico (motorio e sensitivo) Identifica i criteri clinici di trauma maggiore o i criteri di centralizzazione TORACE: • • • • • FR SatO2 Enfisema sottocutaneo Volet costale Auscultazione 6 foci ADDOME: • • Ispezione Palpazione BACINO, PELVI, GENITALI ESTERNI: • • Ispezione per lesioni, priapismo Compressione creste iliache anteriori ARTI: • • • Strutture scheletriche ed articolari Cute, Tessuti molli Polsi periferici IMMOBILIZZAZIONE • MONITORAGGIO PARAMETRI VITALI • Rachide in toto ‡ tavola spinale ‡ materasso depressione Sospette fratture ‡ split controllo polsi prima e dopo ANAMNESI • • • • Interventi chirurgici recenti Farmaci anticoagulanti, _-bloccanti, Allergie a farmaci, Patologie concomitanti e pregresse e DINAMICA EVENTO 40 Ricerca i criteri dinamico-situazionali di trauma maggiore SCELTA DESTINAZIONE CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER L’ADULTO Trauma cranico • GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni; • trauma penetrante; Trauma volto o collo • trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio; Trauma vertebrale • trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia); Trauma toracico • trauma penetrante ; • trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso), Trauma pelvico • trauma penetrante ; • trauma chiuso con stato di shock, Trauma degli arti • lesione vascolare altamente probabile o grave compromissione dei tessuti molli; • amputazione suscettibile di reimpianto; Politrauma • RTS < 11. In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla centralizzazione dal territorio al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al DEA di 1° livello non è sensibilmente minore. 41 CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER IL BAMBINO Trauma cranico • GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni; • trauma penetrante, Trauma volto o collo • trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio; Trauma vertebrale • trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia); Trauma toracico • trauma penetrante ; • trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso); Trauma pelvico • trauma penetrante ; • trauma chiuso con stato di shock, Trauma degli arti • lesione vascolare altamente probabile o grave compromissione dei tessuti molli; • amputazione suscettibile di reimpianto; Politrauma • PTS < 10 ; • politrauma e/o presenza di criteri dinamici se al di sotto del 1° anno di vita. In attesa della attivazione della TAC all’ospedale Salesi, il bambino viene centralizzato all’ospedale di Torrette. In tutti i casi, prima della centralizzazione, la Centrale Operativa 118 provvederà a preallertare il team del Salesi (rianimatore e chirurgo pediatrici). NB: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia un consulto telefonico con il “Trauma leader” dell’Ospedale Salesi. 42 ALLERTAMENTO DELLA STRUTTURA DI DESTINAZIONE Comunicazioni dai mezzi di soccorso: VALUTAZIONE SANITARIA Il DPR 15/05/92, quando tratta di VALUTAZIONE SANITARIA, non specifica: - se si riferisce alle condizioni dell’assistito all’arrivo sul posto dell’equipaggio o dopo trattamento e trasporto in ambulanza - quali sono i criteri per definire una condizione morbosa lieve o grave, lasciando pertanto molto spazio alla soggettività degli operatori. Ciò comporta che, così come definita nel decreto, la valutazione sanitaria ha scarso impatto operativo sia in relazione al giudizio sull’adeguatezza del dispatch che per l’indicazione al Pronto Soccorso delle risorse assistenziali occorrenti. Si è pertanto stabilito di sviluppare la valutazione sanitaria in due diversi indicazioni: - indice di gravità - codice di rientro Oggettivo e confrontabile fra diverse località. Classifica le condizioni del paziente all'arrivo sul posto del primo equipaggio. In genere NON viene trasmesso al Pronto Soccorso (ma ci sono e ccezioni: ad e semp io i casi di trauma magg iore). Ha lo scopo, fra l’altro, di valutar el’ adeguatezzadeldispatcheffettuato Viene codificato tramite l’assegnazione di un “colore” I criteri generali di assegnazione del “colore” sono i seguenti: Bianco: patologia non acuta, stabile Verde: funzioni vitali non compromesse; soggetto stabile; disturbo insorto di recente Giallo: funzioni vitali attualmente non compromesse, ma con possibilità di peggioramento Rosso: compromissione funzioni vitali in atto (anche solo sospetta). Serve ad allertare il Pronto Soccorso di destinazione perché prepari le risorse ritenute adeguate alle necessità assistenziali, determinate in base alla criticità delle condizioni del paziente in ambulanza, dopo trattamento in loco, e ad eventuali altri fattori (esempio criteri situazionali nel trauma, stato di gravidanza…) che modificano modalità di accesso al triage. Espresso con una cifra fra 0 e 4 (DM Sanità 1/0/2) cui viene associata la comunicazione “s igma” nel caso il rientro avvenga con lampeggianti e sirene accesi 43 Con il codice di rientro cerchiamo di indicare in modo esplicito al Pronto Soccorso, quali sono, a nostro parere, le necessità di assistenza del paziente. Eccetto i casi in cui sono presenti protocolli concordati specifici, si tratta di un suggerimento e non di un obbligo per il Pronto Soccorso, che mantiene la propria autonomia ed, ovviamente, si assume la responsabilità del proprio comportamento. Il codice di rientro, in generale, va pertanto interpretato come segue: 0. soggetto che non necessita di intervento 1. soggetto che può attendere in lista; non è necessario che il medico di Pronto Soccorso venga preallertato (in alcune zone la Centrale non comunica neppure al Pronto Soccorso che sta rientrando un codice 1) 2. soggetto che necessita di essere visitato al più presto; allertare il medico all’arrivo dell’ambulanza 3. soggetto da trasportare direttamente in sala di emergenza dove è atteso dal medico per il passaggio delle consegne da parte dell’equipaggio di soccorso; eventuali risorse di supporto attivate in base a profili regionali e/o protocolli locali concordati 4. soggetto deceduto N.B.: In genere l’indice di gravità NON viene comunicato al Pronto Soccorso di destinazione. Fra le eccezioni ricordiamo i casi di trauma maggiore. Secondo le principali linee guida gli eventi con criteri di trauma maggiore andrebbero sempre trasportati alla shock room di un trauma center. Nella nostra codifica ciò significa che tutti i traumi maggiori avranno codice di rientro “3”. Se si tratta di trauma maggiore per almeno un criterio clinico sarà senz’altro un “rosso 3”, mentre se sono presenti solo criteri situazionali si tratterà di un “giallo 3”. In questo caso l’informazione è significativa per il Pronto Soccorso, per cui la Centrale trasmetterà anche l’indice di gravità. Negli ospedali in cui ciò ha rilevanza assistenziale, in presenza di protocolli specifici, può essere trasmesso al Pronto Soccorso anche indicazione sui criteri clinici e/o situazionali di trauma maggiore. 44 45 GIALLO se la patologia non fa escludere un peggioramento a breve termine VERDE se si possono escludere peggioramenti nelle prossime ore Quando tutti i parametri sono normali, (o le alterazioni sono croniche) assegna: sistolica > 89 mmHg diastolica < 121 mmHg NOTE: A) un GCS < 14 presente, invariato, da almeno 24 ore non è sufficiente per codificare rosso B) in presenza di afasia, disartria o altri impedimenti alla fonazione il GCS non è attendibile; il paziente può essere perfettamente lucido ma avere un punteggio basso solo per la componente “linguaggio”; in questi casi un GCS < 14 non è sufficiente per codificare rosso C) in caso di ipossia sostanzialmente invariata (o addirittura migliore) rispetto a controlli precedenti (desumibili da documentazione clinica o da anamnesi) una SaO2 < 90% non è sufficiente per codificare rosso D) se sospetti che tachipnea o tachicardia siano dovute ad emotività, paura, o altri fattori psicologici, ricontrolla frequenza respiratoria e cardiaca dopo avere tranquillizzato verbalmente il paziente; assegna l’indice di gravità in base ai dati del controllo, ignorando quelli della prima rilevazione E) in caso di fibrillazione atriale senza segni di disagio emodinamico prendi in considerazione la frequenza ventricolare media (e non quella di picco) F) escluso i soggetti che documentano di avere sempre la sistolica < 90 mmHg Il codice BIANCO si usa per patologie croniche con parametri normali e stabili. Pertanto in un codice bianco: - i parametri vitali sono normali - la patologia è insorta da più di 24 ore - non si prevede compromissione funzioni vitali nelle ore immediatamente successive PRESSIONE ARTERIOSA fra 60 e 100 battiti/min > 89% ipossia cronica (C) SATURAZIONE DI OSSIGENO rilevata prima di somministrare ossigeno, FREQUENZA CARDIACA fra 10 e 20 atti/min stato di coma cronico (A) alterazioni del linguaggio (B) > 13 FREQUENZA RESPIRATORIA GLASGOW COMA SCALE (insorgenza acuta) (A) Il segno clinico che ha portato a codificare rosso un soggetto con parametri vitali border-line, va indicato esplicitamente sulla scheda di intervento Diventa ROSSO se si associano uno o più dei seguenti segni, in genere indicatori di disagio emodinamico: - pallore associato a sudorazione fredda - cianosi diffusa - sincopi recidivanti o impossibilità a mantenere la posizione eretta a causa della tendenza a svenire - stridore laringeo o altri segni di ostruzione parziale delle vie aeree Quando uno o più parametri vitali rientrano nel range di questa colonna (ma nessuno raggiunge la compromissione della terza colonna) l’indice di gravità è almeno GIALLO. diastolica > 120 mmHg fra 40 e 59 battiti/min fra 101 e 130 battiti/min (E) (escluse cause funzionali) (D) fra 85 ed 89%, acuta (C) fra 21 e 30 atti/min (escluse cause funzionali) (D) 13, BIANCO: patologia non acuta, stabile VERDE: funzioni vitali non compromesse; soggetto stabile; disturbo insorto di recente GIALLO: funzioni vitali attualmente non compromesse, ma con possibilità di peggioramento ROSSO: compromissione funzioni vitali (anche solo sospetta). Cosa è scritto nelle LINEE GUIDA REGIONALI Se respiro spontaneo e/o circolo sono assenti codifica ROSSO AVANZATO Quando anche solo un parametro vitale rientra nel range indicato in questa terza colonna le funzioni vitali vanno considerate compromesse indipendentemente dalla associazione con altri segni o sintomi: l’indice di gravità sarà ROSSO sistolica < 90 mmHg (F) < 40 battiti/min > 130 battiti/min (D) (E) < 85%, acuta (C) < 10 atti/min > 30 atti/min < 13, (insorgenza acuta) (A) Parametri vitali ed indice di gravità nell’adulto (almeno 12 anni) Formazione del personale della fase preospedaliera del SIAT Nel Programma Formativo proposto dal C.R.E.S. (Comitato Regionale per l’Emergenza Sanitaria), ed approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del 19/06/2001, sono indicati gli obiettivi educativi specifici e le competenze da acquisire per ciascuna figura professionale che opera nel Sistema dell’ Emergenza della Regione Marche. Il documento della conferenza stato-regioni sulle “Linee guida su formazione ,aggiornamento ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza “ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003) rafforza l’esigenza di una formazione specialistica specifica sull’emergenza come avviene per altre specialità, invitando le regioni ad uniformare i percorsi formativi con l’obiettivo generale di perseguire un miglioramento della qualità delle cure erogate mediante l’integrazione funzionale di ogni settore del sistema dell’emergenzaurgenza sanitaria (centrali operative, mezzi di soccorso, punti di primo intervento, DEA di 1° e 2° livello). In riferimento al sistema integrato di assistenza al trauma grave le figure professionali coinvolte nell’ambito preospedaliero sono: -operatori di C.O. -medici di emergenza territoriale -infermieri professionali del soccorso territoriale -autisti soccorritori -volontari soccorritori Per ciascuna di queste figure è prevista una formazione di base specifica ed una formazione permanente Formazione di base specifica per medico ed infermiere professionale del sistema di emergenza in relazione alla gestione del trauma grave: obiettivi clinico assistenziali • Conoscenza e gestione delle procedure di triage extraospedaliero • Trattamento di base ed avanzato nella fase pre-ospedaliera del paziente traumatizzato nell’età adulta e pediatrica secondo linee guida di riferimento internazionali • Conoscenza e capacità di attuare i percorsi clinici che garantiscano la continuità delle cure nel trauma grave (documento regionale SIAT, percorsi trauma grave dei DEA della rete del SIAT) obiettivi organizzativi: • Conoscenza dell’organizzazione del sistema di emergenza della Regione Marche (L.R. 36/98) • Conoscenza dell’organizzazione del sistema territoriale di soccorso della Regione Marche (C.O. ,POTES, Elisoccorso) • Conoscenza delle modalità complessive del trasporto sanitario della rete regionale dell’emergenza in riferimento al trauma grave (Documento regionale SIAT, Percorsi trauma grave DEA , Libro giallo: linee guida 2005) • Acquisizione delle capacità di predisporre ed utilizzare i protocolli operativi clinici ed 46 organizzativi territoriali riferiti al trauma grave (Documento regionale SIAT, Percorsi trauma grave DEA, Libro giallo: linee guida 2005) • Conoscenza e capacità di utilizzo della rete informatica regionale (scheda ambulanza informatizzata-registro trauma maggiore) • Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza. Formazione di base specifica per soccorritori volontari ed autisti:in relazione alla gestione del trauma grave obiettivi assistenziali ed organizzativi: • Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza • Conoscenza delle procedure di triage extra-ospedaliero • Nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria • Conoscenza ed abilità delle manovre di immobilizzazione e gestione del paziente traumatizzato • Conoscenza dei protocolli attivati all’interno della C.O. e sui mezzi di soccorso • Conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza presenti sui mezzi di soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione La formazione di base specifica per i medici dell’emergenza territoriale è raggiunta attraverso il conseguimento dell’idoneità regionale tramite corso specifico bandito periodicamente dalla Regione Marche; è auspicabile che, per una migliore integrazione con la fase ospedaliera del trauma, i medici dell’emergenza territoriale seguano corsi ATLS. Per gli altri operatori (infermieri professionali, autisti soccorritori, volontari) la formazione di base specifica deve essere raggiunta attraverso la partecipazione a corsi di formazione di assistenza preospedaliera al trauma basati su linee guida internazionali (PHTLS, PTC di base ed avanzato) , e periodo di tirocinio pratico di affiancamento ad operatori esperti. La formazione permanente e l’aggiornamento del personale dell’emergenza territoriale deve prevedere corsi di retraining periodici delle competenze di base acquisite, audit clinici , e diffusione periodica con analisi dei dati del registro traumi forniti dall’OMES . Nella legge regionale 36/98 (allegato A) è affidato al medico responsabile della centrale il compito di definire linee di indirizzo e dei programmi per la formazione e l’aggiornamento del personale impiegato nel sistema dell’emergenza in accordo con i responsabili dei DEA del territorio provinciale interessato. È auspicabile che per ogni C.O. sia a disposizione una griglia con aggiornamento dei curriculum formativi di tutto il personale operante nel proprio ambito territoriale con possibilità di programmazione e verifica annuale della formazione specifica. Indicatori del percorso formativo : N° medici ed infermieri PHTLS o PTC esecutori (80% operatori) N° soccorritori autisti e volontari PTC di base esecutori (80%operatori) N° di schede ambulanza informatizzate compilate. 47 Fase Ospedaliera 49 TRAUMA TEAM Le linee guida e i protocolli ATLS di management del paziente gravemente traumatizzato prevedono una sequenza di procedure diagnostico-terapeutiche in “organizzazione verticale”, la sola possibile quando un solo medico o altro operatore sanitario è presente. Ma quando più operatori sono prontamente disponibili un approccio in team , con “organizzazione orizzontale”, è solitamente adottato con significativa riduzione dei tempi assistenziali e miglioramento della prognosi. La continuità assistenziale e la tempestività dell’intervento, oltre al coinvolgimento di esperti, sono le variabili che hanno dimostrato una riduzione significativa della mortalità e della morbilità di questi pazienti (Melio Fr.- Emerg Med Clin North Am1998; Konvolinka CW – Am J Surg 1995; American College of Surgeons Committee on Trauma – ChicagoIII 1990; Jurkovich J – Lancet 2000; Cohen MM – Journal of Trauma 1999; Nardi G – 15° Simposio APICE 2000). Idealmente il trauma team è composto da un insieme di figure professionali che quotidianamente assistono pazienti con trauma maggiore; il nucleo di questo team include necessariamente i professionisti delle specialità più frequentemente coinvolti nel processo assistenziale del traumatizzato: pronto soccorso, anestesia e rianimazione, chirurgia generale, radiologia. Il coinvolgimento delle chirurgie specialistiche può avvenire contemporaneamente ( es. identificazione sulla strada di lesione d’organo specifica, trauma cranico e midollare, trasporto secondario concordato ) oppure successivamente, in presenza di lesioni altamente instabili per le quali il ritardo dell’intervento chirurgico od invasivo è esiziale per la vita del paziente. Obiettivi • Identificare e trattare nel minor tempo possibile le lesioni minacciose per la vita • Determinare la natura e gravità delle altre lesioni secondo un ordine di priorità (considerando la caratteristica “evolutività” delle lesioni traumatiche) e provvedere all’eventuale trattamento urgente • Individuare l’ambiente di ricovero più congruo per il paziente • Rivalutare continuamente il paziente fino al posto di trattamento definitivo (all’interno dell’ospedale o ad altro ospedale) • Comunicare con i familiari appena possibile • Compilare la cartella clinica di emergenza Composizione Per un’appropriata utilizzazione delle risorse umane sono stati individuati 2 team assistenziali secondo due ipotesi di gestione del caso clinico: Il Trauma Team –A è composto da: • Medico anestesista-rianimatore (team leader) • Medico di Pronto Soccorso (team leader) • Chirurgo generale • Medico Radiologo • I.P. di sala emergenza (o di rianimazione) • I.P. di Pronto Soccorso • Tecnico di radiologia • Ausiliario del DEA 50 Il Trauma Team – B è composto da: • Medico di Pronto Soccorso (team leader) • Medico Radiologo • I.P. di Pronto Soccorso • Tecnico di radiologia • Ausiliario del DEA ognuna delle figure professionali sopra indicate deve essere riconoscibile ed immediatamente reperibile con cercapersone o cordless. Criteri e modalità di attivazione • Attivazione Team –A : per pazienti con instabilità emodinamica e/o respiratoria e/o neurologica, o già intubati 1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di soccorso intervenuto) 2. dal medico del Pronto Soccorso (se non effettuata attivazione dal territorio) • Attivazione Team – B: per pazienti stabili 1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di soccorso intervenuto) Il paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria, neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento di una buona autonomia. Funzioni e compiti Team Leader (medico del Pronto Soccorso o anestesista-rianimatore) Le sue responsabilità sono: - coordina la stabilizzazione delle funzioni vitali, in collaborazione con le altre professionalità coinvolte - stabilisce le priorità di diagnosi e trattamento, tenendo conto dei tempi 1. tempo del trauma 2. tempo di arrivo in Pronto Soccorso 3. tempo dell’iter diagnostico 4. tempo di definitivo trattamento - dirige le azioni dei componenti della squadra - segue tutto il percorso diagnostico-terapeutico (in collaborazione con i professionisti coinvolti) e tiene conto del paziente nel suo insieme - riceve ed interpreta i risultati delle indagini, in collaborazione con gli altri specialisti - raccoglie la storia clinica del paziente - comunica con il paziente e/o con i suoi familiari - redige la scheda clinica d’emergenza e quella di trasferimento - aggiorna il “registro traumi maggiori”, compilando l’ Injury Severity Score 51 Il Team Leader deve essere individuato nominativamente per ogni turno (da parte del responsabile del DEA) tra i medici delle U.O. di Pronto Soccorso o di Anestesia e Rianimazione che, per esperienza e preparazione, sono in grado di ricoprire tale compito. Deve essere prontamente reperibile con cordless da parte della C.O. 118 o da parte del medico di Pronto Soccorso. Anestesista - Rianimatore • Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente, in collaborazione con il medico di pronto soccorso; insieme si accordano per suddividersi tempestivamente i primi compiti e le manovre assistenziali. • Mette in atto le manovre di stabilizzazione delle funzioni vitali (con particolare riguardo alle fasi A, B e D). • Segue il paziente anche durante la fase diagnostica fuori della sala emergenza, provvedendo e verificando monitoraggio, ventilazione, infusioni, somministrazione di farmaci. • Assiste il paziente instabile o intubato nell’eventuale trasferimento presso altro ospedale. Medico di Pronto Soccorso • Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente nel caso di attivazione del team B. • Collabora con l’anestesista rianimatore nel caso di attivazione del team A (con particolare riguardo alla fase C ed E). • Si occupa della attivazione dei consulenti e dei rapporti con i vari servizi di diagnosi e cura (laboratorio analisi, centro trasfusionale, radiologia, sala operatoria, ecc.), provvedendo a richieste esami, raccolta referti, controllo emoderivati, refertazione a scopo medicolegale, comunicazione con l’autorità giudiziaria, coordinamento del personale ausiliario e infermieristico in pronto soccorso. • Provvede alla sutura di eventuali ferite non suscettibili di intervento chirurgico ed alla terapia antitetanica. Può allontanarsi dal paziente nel caso in cui questo venga accompagnato dall’anestesistarianimatore fuori della sala emergenza per l’iter diagnostico e non vi siano elementi di criticità che impongano la contemporanea presenza di entrambi anche in questa fase. Chirurgo d’urgenza Partecipa all’A.B.C.D.E. del paziente con particolare attenzione al distretto toraco-addominale, vascolare, urogenitale • Esegue le manovre chirurgiche necessarie in sala emergenza • Segue e valuta le indagini diagnostiche fondamentali del trauma • Attiva la sala operatoria Deve essere individuato nominativamente tra i medici della U.O. di Chirurgia Generale presenti in servizio ad ogni turno; è attivabile con cordless dal medico di Pronto Soccorso o dall’anestesistarianimatore. Di notte e durante i giorni festivi, deve rendersi disponibile in sala emergenza nel più breve tempo possibile. Medico Radiologo • Esegue l’ecografia dell’addome se non già eseguita dal medico di P.S. • Referta rapidamente le immagini Rx fondamentali, informando immediatamente il team leader su lesioni riscontrate • Concorda con il trauma leader gli esami diagnostici aggiuntivi più appropriati in funzione 52 delle lesioni riscontrate e da studiare meglio Deve essere individuato nominativamente e viene avvertito dal medico di pronto soccorso tramite cordless. Disponibilità come per il chirurgo. IP sala emergenza • E’ di norma un infermiere del DEA designato dalla Caposala • Predispone la sala emergenza all’accoglimento del paziente (controllo giornaliero checklist e ripristino dei materiali una volta terminata l’urgenza) • Nel caso di attivazione del Team –A “si stacca” dalla propria U.O. (o dall’ambulatorio di pronto soccorso) e si reca in sala emergenza insieme al medico Rianimatore • Lavora “a fianco” del Rianimatore e segue il paziente anche durante il trasferimento Anch’egli è individuato nominativamente ad ogni turno ed è attivato dall’AnestesistaRianimatore. IP di Pronto Soccorso • Lavora “a fianco” del medico di Pronto Soccorso • Attiva il tecnico di Radiologia • Attiva l’ausiliario del DEA Anch’egli è individuato nominalmente ad ogni turno. Tecnico di Radiologia • Esegue gli esami radiologici secondo linee guida ATLS ed altri esami su richiesta del team leader • Provvede allo sviluppo immediato ed alla visualizzazione delle immagini al medico radiologo • Ritira il referto scritto e lo consegna al team leader Individuato nominalmente ad ogni turno, è attivato dall’I.P. di Pronto Soccorso. Disponibilità come per il medico radiologo. Ausiliario • Collabora con gli infermieri della sala emergenza per il reperimento o il trasporto di materiali, per la consegna degli esami di laboratorio, per le richieste, per il ritiro delle unità di sangue e/o plasma, per il trasporto del paziente all’interno dell’ospedale • Prende in consegna e cataloga gli effetti personali del paziente • Collabora con l’IP di sala emergenza al ripristino della stessa È attivabile con cordless e dovrebbe essere presente in disponibilità attiva per 24 ore. N.B.: Si sottolinea l’importanza che ogni ruolo professionale lavori in sintonia con il coordinamento organizzativo del medico di Pronto Soccorso. 53 RISORSE All’arrivo del paziente nel DEA 1° livello sono necessari: • medico del Pronto Soccorso • anestesista-rianimatore • medico radiologo • chirurgo generale • 2 IP dell’ emergenza (Pronto Soccorso/Rianimazione) • tecnico di radiologia • ausiliario inoltre • sala emergenza attrezzata (vedi check-list allegata) • laboratorio analisi • emoteca • apparecchio radiologico portatile ed ecografo in Pronto Soccorso • TAC disponibile nello stesso Ospedale • sala operatoria attivabile in pochi minuti Specificità del DEA 2° livello ¸ guardia attiva 24 ore del trauma team – A ¸ equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore ¸ laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva per 24 ore ¸ professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Maxillo-Facciale, Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare, Radiologia Interventistica, Neuroradiologia, Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia, Neuroriabilitazione ) 54 ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE NEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA Cose da fare “prima”dell’arrivo del paziente • Raccogliere le informazioni essenziali dal 118: • la natura dell’incidente • numero,sesso,età delle vittime • le lesioni evidenti, il codice di rientro • la necessità di attivare il Team-A o B • il tempo stimato di arrivo • Preparare la stanza d’emergenza • Chiamare i componenti del trauma team • Valutare il rapporto numero di feriti/risorse disponibili Cose da fare “all’arrivo” in ospedale • Valutare e trattare il paziente secondo la metodologia di approccio dell’ATLS1 (vedi algoritmo alle pag. successive): • A - vie aeree con protezione rachide cervicale • B - respirazione • C - circolazione con controllo emorragie esterne • D - stato neurologico • E - esposizione e controllo temperatura in modo tale che si garantisca: • l’allineamento del paziente su tavola spinale durante il cambio barella e la svestizione essenziale • O2 ad alti flussi • 2 vie venose (14-16 G) con prelievo di sangue per esami di laboratorio e trasfusionale, glicemia su striscia reattiva, EGA2 • monitoraggio continuo dei parametri vitali, ECG, pulso-ossimetria • Pensare alle possibili lesioni in base alla dinamica del trauma • Allertare – se necessario – reperibili, sala operatoria, rianimazione Le cose da fare “dopo aver stabilizzato” il paziente • Valutazione secondaria: “esame testa-piedi” • AMPLE storia clinica 15 • Catetere vescicale e sondino naso-gastrico 16 • Considerare precocemente l’uso di analgesici • Decidere l’ulteriore iter diagnostico-terapeutico in base alla valutazione secondaria • Garantire il monitoraggio e la continuità della cura nel trasferimento intra- ed interospedaliero • Comunicare ai familiari • Registrare i dati e compilare accuratamente la scheda clinica • Preparare per eventuale trasferimento ad altro ospedale 55 Diagramma PRIMARY SURVEY Diagramma PRIMARY SURVEY (1) (1) A Valuta per segni di ostruzione della via aerea 3 Mantenere la protezione del rachide cervicale Paziente in respiro spontaneo Via aerea pervia Compromissione della via aerea ed inadeguata ventilazione O2 ad alti flussi Paziente arrivato intubato Intervento immediato sulla via aerea 4-5 Auscultare il torace: tubo malposizionato? SI NO B Valuta per segni di inadeguata ventilazione 6 associati o meno a segni di instabilità emodinamica 7 SEVERO DISTRESS RESPIRATORIO ? NO continua O2 ad alti flussi ECOGRAFIA ADDOME in P. S. (con metodica FAST) 10 ( medico competente ) valuta per: Emoperitoneo o Lesione maggiore dei parenchimi Tamponamento cardiaco Emotorace Trattamento chirurgico C escludi subito e/ o tratta immediatamente PNX IPERTESO se PNX APERTO: medicazione impermeabile a tenuta su 3 lati + drenaggio toracico Rx TORACE in P. S. - valuta per: Posizione drenaggio/tubo ET PNX Lembo toracico mobile Emotorace Allargamento del mediastino Anormalità del diaframma Enfisema sottocutaneoe/o mediastinico Contusione/lacerazione polmonare Trattamento: vedi algoritmi specifici comprimere EMORRAGIE ESTERNE Valuta per segni di inadeguata perfusione tessutale 8 Fai il bilancio dei liquidi già infusi, considera la risposta emodinamica ed assegna la classe di SHOCK 9 IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE? 56 SI Rx BACINO in P. S. - valuta i segni Rx di instabilità: diastasi pubica > 2,5 cm. frattura bilaterale dei rami pubici significativo ampliamento delle sacroiliache frattura dell’anello pelvico con fratt. del processo traverso di L5 Manovre di stabilizzazione DiagrammaPRIMARY PRIMARYSURVEY SURVEY (2) Diagramma (2) IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE? SI NO Emorragie esterne già controllate Completa valutazione D – Disability E – Exposure _ D DISABILITY Rivaluta A B C Considera emotrasfusioni Riconsidera necessità di intervento chirurgico d’urgenza 13-14 5 Completamento del trattamento nel PAZIENTE CON EMODINAMICA INSTABILE valuta GCS pupille e segni di lato COMA con SEGNI FOCALI TAC cranio+cervicale immed. 12 Trasferimento NCH Se: E EXPOSURE valuta lussazioni, fratture, amputazioni, tumefazioni,ecchimosi anche sul dorso previeni ipotermia o o EMOTORACE MASSIVO (> 1500 ml alla 1^ evacuazione o > 200 ml/h per più di 3 ore) Emotrasfusioni Consulenza urgente chirurgo toracico Se: o o o TAMPONAMENTO CARDIACO Ecocardiografia Pericardiocentesi eco-guidata Trasferimento a DEA 2° livello Se: o o ALLARGAMENTO DEL MEDIASTINO TAC spirale12 Trasferimento a DEA 2° livello Se: EMOPERITONEO / LESIONE MAGGIORE PARENCHIMI Laparotomia “Damage Control Laparotomy” 13 ed eventuale trasferimento a DEA 2° livello o o Se: FRATTURA INSTABILE BACINO o Riduzione del volume pelvico (con varie modalità) o Consulenza ortopedica per eventuale fissatore esterno o Considerare DPL11 in sala operatoria (vedi algoritmo specifico) o Considerare trasferimento per angiografia con eventuale embolizzazione Se: ancora persistente IPOTENSIONE o Ricercare altre cause di perdita di sangue 9 o Considerare altre cause di shock9 57 In conclusione ogni paziente con criteri clinici di TRAUMA MAGGIORE deve essere sottoposto nella sala emergenza del Pronto Soccorso a : • Rx Torace • Ecografia Addome (FAST) • Rx bacino • Esami di laboratorio (compreso emogruppo e prove di compatibilità) nel paziente che permane o che diviene EMODINAMICAMENTE INSTABILE • procedure invasive diagnostico-terapeutiche in urgenza/emergenza (come in algoritmo) oppure • trasferimento al DEA 2° livello nel paziente STABILE EMODINAMICAMENTE, e/o INTUBATO, e/o GCS < 15 • completamento diagnostico con esami TAC • eventuale trasferimento per competenza al Centro Regionale Completata la valutazione primaria, con le manovre di rianimazione resesi necessarie, e a paziente con funzioni vitali stabili, le condizioni generali debbono essere rivalutate e le priorità di trattamento devono essere stabilite in base alla valutazione secondaria. Questa, con le eventuali indagini diagnostiche aggiuntive ad essa connesse, andrà completata purchè non ritardi i tempi di un eventuale trasferimento d’urgenza. SECONDARY SURVEY: completamento diagnostico nel paziente con EMODINAMICA STABILE Gli obbiettivi della valutazione secondaria sono: • esaminare completamente il paziente per determinare l’insieme delle lesioni (“esame testapiedi”) • raccogliere l’anamnesi del paziente (AMPLE 15 ) e dell’evento traumatico • valutare tutte le informazioni cliniche, gli esami di laboratorio e quelli radiologici • formulare un piano di management successivo del paziente che può prevedere: 1. la diagnosi e il trattamento specifico (vedi algoritmi Linee-guida DEA) 2. il trasferimento per competenza al centro Regionale Esame obiettivo TESTA • osservare e palpare lo scalpo (rigonfiamenti, depressioni, ferite); se c’è un importante sanguinamento la compressione manuale può controllarlo ma una rapida sutura deve essere effettuata. Nei bambini può essere sufficiente a provocare ipovolemia • ripetere GCS, rivalutare pupille e segni di lato; se si verifica un deterioramento neurologico, bisogna escludere ipossia ed ipovolemia prima di considerare una lesione intracranica • ricercare i segni di frattura della base cranica 58 OCCHI • esaminarli prima che l’edema/ematoma periorbitario lo renda difficoltoso • nel paziente cosciente valutare l’acuità visiva e i movimenti oculari • nel paziente incosciente valutare il riflesso pupillare e corneale • inoltre considerare la presenza di emorragia, corpi estranei, lesioni penetranti del globo oculare FACCIA • palpare simmetricamente per deformità e dolorabilità • valutare la stabilità della mascella tirando in avanti gli ultimi denti per vedere se il terzo medio della faccia è stabile (queste fratture possono associarsi ad ostruzione della via aerea e/o frattura della base cranica) • anche le fratture della mandibola possono causare ostruzione della via aerea per perdita di stabilità della lingua COLLO • togliere il collare ed esaminare attentamente il collo mentre un infermiere mantiene la stabilizzazione in linea: palpare ogni apofisi spinosa per dolorabilità o deformità • il paziente cosciente può indicare dolore o dolorabilità localizzata • le ferite debbono essere soltanto ispezionate, mai sondate con strumenti metallici o dita • se c’è una lacerazione del platisma bisogna allertare il chirurgo TORACE • palpare le clavicole, lo sterno e ogni costa: valutare la presenza di crepitio, enfisema sottocutaneo, dolorabilità • percussione ed auscultazione per determinare ogni asimmetria tra i 2 lati • mantenere un alto indice di sospetto per lesioni potenzialmente minacciose per la vita quali: contusione cardiaca, polmonare, rottura contenuta dell’aorta, rottura del diaframma, perforazione dell’esofago ADDOME • esaminare completamente l’addome, compresa la pelvi e il perineo • eseguire l’esplorazione rettale e vaginale • se non c’è evidenza di lesione uretrale posizionare un catetere vescicale 16 • il sondino N-G dovrebbe essere sempre inserito per evitare una distensione gastrica acuta, valutare un eventuale sanguinamento, ridurre il rischio di aspirazione, facilitare l’esame obiettivo addominale 16 ESTREMITÀ • se il paziente è cosciente fargli muovere ogni arto • valutare ogni danno ai tessuti molli, deformità, anormalità neurovascolari, s. compartimentale • ridurre subito ogni lussazione di grosse articolazioni e rivalutare in seguito lo stato neurovascolare dell’arto • “splintare” ogni evidente frattura valutando prima e dopo la manovra la presenza del polso distale 59 MIDOLLO SPINALE • eseguire un dettagliato esame neurologico per valutare se c’è un danno del sistema nervoso periferico • per lesioni sopra T7 è probabile la presenza di shock neurogenico DORSO • usando la tecnica del log-roll esaminare l’intero “di dietro” del paziente, dall’occipite ai talloni • palpare l’intera colonna vertebrale, auscultare i polmoni posteriormente, ispezionare il perineo ed eseguire l’esplorazione rettale Radiologia A questo punto, il paziente avrebbe già dovuto essere stato sottoposto a Rx Torace, Rx bacino, ECO Addome. Gli ulteriori esami radiografici saranno dettati dalla valutazione secondaria. È bene comunque considerare che tutti gli esami radiologici e strumentali che permettano l’inquadramento diagnostico completo e definitivo vanno effettuati prima del ricovero nell’unità di degenza definitiva. La letteratura recente ha inoltre evidenziato la notevole superiorità in termini di specificità e sensibilità della diagnostica TAC rispetto a quella convenzionale. Nel paziente con alterato stato della coscienza, in particolare, è necessaria, se le condizioni cliniche lo consentono, dopo la TAC del cranio e del rachide cervicale, l’esecuzione di una TAC toracoaddominale (con studio della colonna dorso-lombare compreso). Per quanto riguarda la Radiografia della colonna cervicale che, in passato, nella proiezione laterale, veniva considerata esame fondamentale da acquisire rapidamente durante o subito dopo la valutazione primaria, viene attualmente sempre meno utilizzata in favore della TAC cervicale fino a T1. 60 Note 1. Il programma ATLS è la metodologia di approccio al trauma dell’American College of Surgeons: esso sottolinea che le lesioni traumatiche uccidono secondo schemi temporali riproducibili. Viene utilizzato l’acronimo ABCDE per definire l’ordine di priorità nella valutazione e nel trattamento che andrebbe seguito in tutti i pazienti traumatizzati. 2. La GLICEMIA su striscia reattiva va fatta immediatamente in ogni paziente con perdita di coscienza; gli esami di laboratorio, eccetto l’EMOCROMO, non sono essenziali nel trattamento iniziale o per indicare la necessità di un intervento chirurgico e la loro valutazione non deve quindi ritardare l’iter diagnostico-terapeutico. E’ peraltro opportuno un unico e precoce prelievo per la determinazione dei principali parametri emato-chimici. 3. Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono: • • • • • • • 4. 5. 6. ridotto livello di coscienza tirage cervicale ed intercostale stridore inspiratorio diminuito movimento di aria difficoltà a parlare, disfagia deviazione della trachea cianosi (segno tardivo) INTERVENTO IMMEDIATO SULLA VIA AEREA • • • • • Nel paziente con sforzi respiratori ed inadeguata ventilazione: • O2 con maschera e reservoir, ad un flusso tra 10 e 15 l/min., aggiustato per mantenere insufflato il pallone reservoir. Questo sistema permette una FiO2 > 85%. • • • Se tali manovre non assicurano la pervietà della via aerea ------> IOT con stabilizzazione manuale della colonna cervicale apertura della bocca sollevamento del mento e sublussazione anteriore della mandibola rimozione manuale o con aspiratore a catetere rigido di ogni corpo estraneo posizionamento di una cannula oro-faringea ------> presenza di gag reflex (= riflessi protettivi delle vie aeree presenti) ------> il paziente può mantenere pervia la via aerea. Attenzione al vomito! Inoltre può causare movimenti del collo ed aumentare la pressione intracranica. Pertanto è meglio usare una cannula naso-faringea sempre che non si sospetti una frattura della base cranica. Attenzione: può indurre sanguinamento! In assenza di riflessi protettivi della via aerea e di attività respiratoria ------> IOT Se intubazione impossibile ------> cricotiroidotomia con ago (la sola indicata nei bambini < 12 anni) o con set chirurgico (di scelta negli adulti). Prevedere comunque, in sala emergenza, la presenza di dispositivi non chirurgici per l’intubazione difficile ALTRE INDICAZIONI comuni per una INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE PRECOCE nel POLITRAUMATIZZATO • quando deve essere assicurata e mantenuta la pervietà continua della via aerea per la presenza di lesioni evolutive (es. ustioni delle vie aeree superiori, grave trauma maxillo-facciale, ematoma che si sviluppi nel collo, …..) • quando la ventilazione è inadeguata e/o l’ossigenazione insufficiente (es: lembo toracico mobile, severa contusione polmonare, problema medico coesistente come asma, …..) • • diminuito livello di coscienza (GCS < 9) nei trasferimenti in elicottero, quando è probabile un deterioramento clinico in breve tempo. Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono: • • • • • • • • anormale FR o pattern respiratorio asimmetria dei movimenti della parete enfisema sottocutaneo shift della trachea riduzione dei rumori polmonari iperfonesi o ipofonesi segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi) Sat O2 < 90% nonostante alti flussi di O2 61 7. Si intende per INSTABILITÀ EMODINAMICA la presenza di ipotensione (PAs < 90 mm Hg) persistente nonostante un significativo carico di liquidi (classe 3 e 4 dello shock emorragico) e/o inspiegata caduta della Hb. 8. Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono: • • • • • • • riduzione della PAs e della differenziale tachipnea tachicardia confusione o ridotto livello di coscienza segni di ipoperfusione periferica oliguria acidosi lattica 9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO – bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche 9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO – bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche PAs FC FR normale lieve tachicardia Riempimento Capillare normale < 2” normale 100-120 (diast. risalita) > 20 > 2” < 90 120-140 > 30 >> 2” << 90 > 140 solo polsi centrali > 40 assente Stato mentale ansioso < 750 ml Classe emodin. I^ Terapia cristalloidi ansioso/agitato 750-1500 ml II^ cristalloidi+ colloidi agitato/confuso sonnolento letargico 1500-2000 ml III^ crist.+coll.+ sangue come sopra+ chirurgia SHOCK EMORRAGICO: risposta emodinamica Ringer L 2000 ml adulto ( 20 ml/Kg bambino) + Emagel 500 ml I segni vitali ritornano inizialmente migliorano non migliorano normali e restano stabili ma poi peggiorano affatto classe I -II^ III^ IV^ il pz. ha perso < di 1L. e l’emorragia è cessata Perdita stimata la perdita è > di 1 L. - emorragia massiva e il paz. sta ancora - altre fonti emorrag sanguinando - lo shock non è ipov. manten. 150-200 ml/h rivalutazione trasfusioni, chirurgia > 2000 ml IV^ 4-6 unità di sangue urgentissimo plasma fresco congelato valutare la necessità di intervento chirurgico o di embolizzazione radiologica se emorragia gravissima: O-(negli uomini e nelle donne in età pensare a: non più fertile, che non abbiano pnx mai ricevuto trasfusioni, anche O+) iperteso tamponamento cardiaco pensare a: pnx iperteso tamponamento cardiaco infarto miocardico distensione gastrica acuta liquidi che non vanno in circolo shock neurogenico misconosciuto Considerare Considerare che: che: ♦ La perdita di sanguepuò puòprovocare provocare bradicardia riflessa ♦ La rapidarapida perdita di sangue bradicardia riflessa ♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti) ♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti) ♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di sangue ♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di ♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue sangue ♦ Una emorragia occulta può dipendere da: ♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue o Emoperitoneo ♦ Una emorragia occulta può dipendere da: o Emotorace o o Emoperitoneo Ematoma retroperitoneale o o Emotorace Frattura del bacino ( da 500 a > 2000 ml di sangue) o o Ematoma Frattureretroperitoneale multiple di ossa lunghe (femore --- 1000-1500 ml di sangue) Sanguedel perso sulla (strada bacino da 500 a > 2000 ml di sangue) o o Frattura ♦ La rapida trasfusione di sangue può causare: o Fratture multiple di ossa lunghe (femore ---‡ 1000-1500 ml di sangue) coagulopatia o Sangue perso sulla strada può ipocalcemia ♦ La rapida trasfusione di sangue causare: ipotermia • coagulopatia 10. Le Radiografie vanno richieste esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente; sempre • edipocalcemia necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale eseguita da •La metodica ipotermia medico competente ed esperto. FAST (Focused Abdominal Sonography in Trauma) prevede 4 scansioni principali: la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi clinica di tamponamento 10. Le radiografie vanno richieste cardiaco ed esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente; la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison) la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso splenorenale) la scansione sovrapubica a vescica piena 62 11. Il Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed inoltre può permettere la diagnosi di perforazione intestinale. Il tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente maggiore (10-20 min. contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. Il limite diagnostico più importante è sempre necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale eseguita da medico competente ed esperto. La metodica FAST (Focused Abdominal Sonography in Trauma) prevede 4 scansioni principali: • la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi clinica di tamponamento cardiaco • la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison) • la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso splenorenale) • la scansione sovrapubica a vescica piena 11. Il Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed inoltre può permettere la diagnosi di perforazione intestinale. Il tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente maggiore (10-20 min. contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. Il limite diagnostico più importante è rappresentato dalle lesioni retroperitoneali e da quelle del diaframma. Il risultato è interpretato come sicuramente positivo per: • • • • • • • • Aspirazione di 5 ml di sangue ------> laparotomia Conta g.r. > 100.00/ml ------> laparotomia Fuoriuscita del liquido di lavaggio dal drenaggio toracico, dal catetere vescicale o dal sondino naso-gastrico g. r. tra 50 –75.000/ml = non diagnostico ------> ulteriori indagini diagnostiche Conta g. b. > 500/ml, batteri (colorazione Gram) Presenza di bile, materiale fecale ------> laparotomia Fosfatasi alcalina > 10 U/l = probabile lesione del tenue ------> laparotomia Amilasi > 200 U/dl, bilirubina > valori plasmatici 12. Ogni esame TAC richiede almeno 15-30 minuti totali di esecuzione; per questo motivo deve essere eseguito a paziente stabile o stabilizzato. La sola eccezione è il paziente con trauma cranico maggiore (GCS <9 con segni di lato) – stabile da un punto di vista emodinamico – il quale durante i preparativi per il trasferimento in NCH va sottoposto rapidamente a TAC encefalo + TAC cervicale. Nuove apparecchiature, come le TAC spirali di ultima generazione, consentono una velocizzazione della metodica, con tempi di scansione di 30 sec. per una TAC Total Body, ma non sono ancora di larga diffusione. 13. Le indicazioni all’ INTERVENTO CHIRURGICO d’ EMERGENZA (contemporaneamente alla rianimazione) sono: • Pnx aperto • Emotorace massivo • Tamponamento cardiaco • Emoperitoneo massivo: la laparotomia si impone sempre per identificare (se non gia identificate in PS con l’Eco Addome) le cause del sanguinamento e l’azione chirurgica deve mirare all’arresto dell’emorragia o all’emostasi provvisoria con successiva stabilizzazione del paziente ed eventuale trasporto al centro di riferimento (“Damage Control Surgery”). • Ferita penetrante in addome con instabilità emodinamica • Rottura tracheale Il principio fondamentale della Damage Control Surgery è che il paziente con trauma maggiore in shock emorragico muore più facilmente per il deragliamento metabolico intra-operatorio che non per il fallimento di un intervento completamente riparativo. Le cause sono costituite da una triade fisiopatologica costituita da coagulopatia, ipotermia e acidosi metabolica che, una volta innescata, costituisce un circolo vizioso che può essere impossibile rompere. 14. Le indicazioni all’ INTERVENTO CHIRURGICO d’URGENZA (cioè dopo rianimazione e bilancio delle lesioni) sono: • Ematoma extradurale/subdurale • Rottura contenuta dell’aorta o dei grossi vasi • Emorragia da organi parenchimatosi (milza, fegato, reni) • Perforazione di visceri cavi • Reimpianto di arti • Fratture ossee con lesioni vascolari 15. Raccogliere una rapida, mirata anamnesi secondo lo schema AMPLE: • A allergies (allergie) • M medications (farmaci abituali) • P past medical history (anamnesi patologica) • L last meal (ultimo pasto) • E event leading to the injury and the environment (dinamica dell’incidente e circostanze ambientali) 16. Inserire precocemente un catetere vescicale, eccetto quando si sospetti una lesione uretrale o vescicole, e un sondino naso-gastrico, tranne che nel sospetto di fratture della base cranica; in tal caso, nel paziente in coma, si può usare con attenzione la via orale. 63 TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI I pazienti critici, sia a causa di malattia o intervento chirurgico o trauma, tendono a diventare instabili durante il movimento: per questo il primo principio per un trasferimento in sicurezza è: 1. l’accurata stabilizzazione del paziente 1 ed inoltre: 2. valutazione completa prima del trasferimento 3. completo monitoraggio 4. continua cura e rivalutazione durante il trasporto 5. equipe competente 6. appropriato equipaggiamento 7. completa documentazione clinica La decisione di trasferire un paziente dovrebbe essere presa dopo una completa valutazione e discussione tra i medici che hanno in cura il paziente con il/i medici che riceveranno il paziente. La principale responsabilità del medico che trasferisce è quella di assicurare la massima stabilizzazione del paziente in base alle disponibilità del suo ospedale. Infatti il completamento diagnostico e la meticolosa stabilizzazione clinica del malato è la chiave per evitare complicazioni durante il viaggio. Le considerazioni seguenti rappresentano alcuni punti critici di ogni procedura di trasferimento: • intubare un paziente in viaggio è difficoltoso: se c’è la possibilità per un paziente di poter avere una via aerea a rischio o di sviluppare una insufficienza respiratoria, allora dovrebbe essere intubato prima della partenza • un drenaggio toracico (se necessario) dovrebbe essere sempre inserito prima • i pazienti ipovolemici tollerano male il viaggio: il volume circolante dovrebbe essere normale o lievemente sopranormale prima del trasferimento 1 • ogni frattura instabile dovrebbe essere adeguatamente immobilizzata con sicura funzionalità neurovascolare • proteggere con cura il paziente dall’ipotermia • sondino naso-gastrico e catetere vescicale dovrebbero essere posizionati prima della partenza, così come sicure vie venose dovrebbero essere mantenute • comunicare ai familiari ogni dettaglio 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Le domande da porsi “PRIMA” del trasferimento RESPIRAZIONE la via aerea è sicura? è necessario intubare e ventilare il paziente? la sedazione/analgesia/paralisi è adeguata? la PaO2 è > 100 mm Hg sotto apporto di ossigeno? e la Sat O2 è > 95%? la PaCO2 è nel range di normalità? se pnx, il drenaggio toracico è stato inserito ed è sicuro? CIRCOLAZIONE la PAs è nel range di normalità per quel paziente? la FC è < 120 battiti/min.? la perfusione è OK? le vie venose sono sicure? il sangue è necessario? il paziente sta continuando a sanguinare? I PREPARATIVI i familiari sono stati avvertiti? tutti gli esami diagnostici sono stati presi? il medico che riceverà il paziente è stato avvertito, con l’ora presunta di arrivo? i farmaci, le pompe (batterie!), il monitor, la sacca a pressione, la valigetta termica sono OK? la ceck-list dell’ambulanza è stata effettuata?(in particolare riserva bombole ossigeno e funzionamento del ventilatore) è stato inserito il sondino naso-gastrico? e il catetere vescicale? 64 La principale responsabilità del medico che riceve il paziente è quella di fornire consigli riguardo le indicazioni specifiche del trasferimento e valutazioni sulle modalità più opportune del trasferimento, oltre a quella di assicurarsi delle risorse disponibili ( es. posto letto ) nel suo ospedale. La principale responsabilità del medico che accompagna il paziente è quella di mantenere il livello di cura ricevuto dal paziente prima di partire, perché durante il viaggio è difficile se non impossibile intervenire. Tutto questo può essere ottenuto attraverso: • monitoraggio continuo preferibilmente con sistema di allarmi inseriti per Sat O2, EtCO2, P.A., ritmo cardiaco • rivalutazione clinica • capacità di supportare le funzioni vitali (ventilazione, emodinamica, protezione cerebrale, scheletrica e termica) • sedazione ed analgesia Nota 1 Un paziente persistentemente ipovolemico non dovrebbe essere mosso fino a che tutte le possibili cause di continua perdita di sangue non siano state identificate e controllate. Questa regola ha però 2 importanti eccezioni: a. quando la completa stabilizzazione emodinamica necessita di un intervento chirurgico d’urgenza o di altro intervento invasivo non immediatamente disponibile; b. quando è opportuno che il paziente venga mantenuto in condizione di “ipotensione controllata” ( es.: trauma vascolare degli arti, rottura di AAA, dissecazione aortica) CRITICITA’ NELLA PROCEDURA DI TRASFERIMENTO 1. E’ essenziale identificare un singolo medico quale referente unico presso l’ospedale ricevente. Tale figura è il Medico di Pronto Soccorso per ogni patologia non traumatica ed il Team-leader del TRAUMA CENTER nel caso di paziente con trauma maggiore. 2. In ogni caso, una volta concordata tra medico periferico e medico dell’ospedale di riferimento la necessità del trasferimento, questo avverrà indipendentemente dalle possibilità di ricezione del momento. 3. La scheda di trasferimento costituisce parte integrante della documentazione clinica del paziente e deve, necessariamente, essere sottoscritta dai 3 medici responsabili del trasferimento. 65 CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL DEA 1° LIVELLO PER L’ADULTO Trauma cranico • lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile emodinamicamente; • lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente; Trauma volto o collo • trauma facciale con emorragia non arrestabile; Trauma vertebrale • lesione mielica, ingravescente o completa ab initio, in paziente stabile emodinamicamente; • lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente; Trauma toracico • trauma penetrante con lesione parenchima polmonare; • emotorace massivo; • lesione trachea/bronchi; • lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi; Trauma addominale • lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque dopo aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto dell’emorragia o all’emostasi provvisoria; Trauma pelvico • fratture complesse con instabilità dell’anello pelvico o interessamento acetabolare o con lesioni associate; • fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni vascolari pelviche (in assenza di altre lesioni sanguinanti); • fratture esposte; Trauma degli arti • amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità emodinamica); • lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di eventuale frattura); • trauma complesso della mano; • gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi; Ustioni • secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro Grandi Ustionati); Politrauma • considerare la centralizzazione dei pazienti con ISS > 15. 66 Note Centralizzazione dal DEA di 1° livello Il paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando la competenza del DEA di 2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si può valutare, in qualche caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di 2° livello all’ospedale di rete, anche tramite eliambulanza. Procedura di trasferimento: 1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona 2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader” del DEA di 2° livello 3) Il “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento, anche attraverso l’acquisizione di tutti gli elementi di valutazione (immagini diagnostiche innanzitutto) 4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza la trasportabilità del paziente 5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello, insieme con la scheda di trasferimento e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema 6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento 7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam” e gli specialisti eventualmente coinvolti 8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader” del DEA di 2° livello Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due medici (trasferente e ricevente) motivare nella cartella clinica e nella documentazione di Centrale Operativa le cause di non trasferibilità, ad esempio: - assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti - non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità - diagnostica non completata - lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco - altro 67 CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL DEA 1° LIVELLO PER IL BAMBINO Trauma cranico • lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile emodinamicamente; • lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente; • convulsioni post-traumatiche; • GCS > 9 o 1° TAC negativa al persistere oltre le 6 ore di alterazioni della coscienza, vomito, amnesia, cefalea; Trauma volto o collo • trauma facciale con emorragia non arrestabile; • fratture senza emorragia in atto in pazienti che necessitano di controllo delle vie aeree; Trauma vertebrale • lesione mielica, ingravescente o completa ab initio, in paziente stabile emodinamicamente; • lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente; Trauma toracico • trauma chiuso con o senza stato di shock; • trauma penetrante; • emotorace massivo; • lesione trachea/bronchi; • lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi (anche di non immediato interesse chirurgico); Trauma addominale • lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque dopo aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto dell’emorragia o all’emostasi provvisoria; • trauma parenchimale non suscettibile di trattamento chirurgico immediato, dopo stabilizzazione; Trauma pelvico • fratture complesse, con instabilità dell’anello pelvico o interessamento acetabolare o con lesioni associate; • fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni vascolari pelviche (in assenza di altre lesioni sanguinanti); • fratture esposte; Trauma degli arti • amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità emodinamica); • lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di eventuale frattura); • trauma complesso della mano; • gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi; • al di sotto dei 2 anni di età anche fratture isolate degli arti; Ustioni • secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro Grandi Ustionati); • se vi sono difficoltà nella stabilizzazione considera la possibilità di coinvolgimento del DEA 2° liv. Pediatrico; Politrauma • ISS > 15. 68 Note Centralizzazione dal DEA di 1° livello Considerare la possibilità di richiedere trasporto protetto (elicottero/ambulanza) con equipe di rianimazione pediatrica del Salesi. Il paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando la competenza del DEA di 2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si può valutare, in qualche caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di 2° livello all’ospedale di rete, anche tramite eliambulanza. Procedura di trasferimento: 1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona 2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader” del DEA di 2° livello pediatrico 3) Il “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento, anche attraverso l’acquisizione di tutti gi elementi di valutazione (immagini diagnostiche innanzitutto) 4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza il trasporto del paziente (prendendosi carico, eventualmente, della organizzazione dell’equipe pediatrica per il trasporto) 5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello (Salesi/Torrette ?), insieme con la scheda di trasferimento e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema 6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento 7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam” e gli specialisti eventualmente coinvolti 8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader” del DEA di 2° livello pediatrico Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due medici (trasferente e ricevente) motivare nella cartella clinica e nella documentazione di Centrale Operativa le cause di non trasferibilità, ad esempio: - assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti - non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità - diagnostica non completata - lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco - altro N.B.: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia comunque un consulto telefonico con il “Trauma leader” dell’Ospedale Salesi. 69 FORMAZIONE DEL PERSONALE OSPEDALIERO Al fine di garantire una risposta appropriata ed uniforme, tutto il personale attivo nel Sistema Integrato di Assistenza-Cura al Trauma Grave deve acquisire competenze cognitivopratiche attraverso moduli di apprendimento attivo predefiniti da scuole nazionali, europee o internazionali accreditate, che adottino una metodologia formativa pertinente agli obiettivi e meccanismi di valutazione espliciti. I Riferimenti sono: - i percorsi formativi per le figure professionali sanitarie del Sistema di Emergenza Sanitaria della Regione Marche approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del 19/06/2001. - il documento della Conferenza Stato-Regioni “Linee guida su formazione ,aggiornamento ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/ urgenza “ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003) COME FORMARE I COMPONENTI DEI TRAUMA-TEAMS FIGURA PROFESSIONALE Medici trauma team (medici di Pronto Soccorso, di Anestesia-Rianimazione, delle Chirurgie, e Radiologi dedicati) FORMAZIONE SPECIFICA • Progetto 2006/2007: Corso di sostegno avanzato del paziente traumatizzato secondo linee guida ATLS e Refresher course con acquisizione di relativo Titolo • Conoscenza dei percorsi diagnostico- terapeutici regionali • Formazione interna continua con discussione ed analisi dei casi clinici (audit clinico interno) • Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv.) • Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati (assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.) Partecipazione come auditori corso ATLS e tirocinio pratico per l’uso delle apparecchiature specifiche Conoscenza dei percorsi diagnostico - terapeutici regionali Formazione interna continua con discussione ed analisi dei casi clinici (audit clinico interno ) • Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv. ) • Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati (assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.) • Infermieri Professionali Trauma Team • • Tecnici delle U.O. di Radiologia • Corso di base supporto funzioni vitali • Corso su tecniche di immobilizzazione paziente politraumatizzato N.B.La responsabilità della realizzazione del piano di formazione è del Capo Dipartimento di Emergenza che insieme al Referente regionale della formazione aziendale per l’ emergenza ed in collaborazione con gli Uffici Formazione Aziendale, pianifica il piano formativo specificando indicatori e punti di controllo (es indicatori : n° patentini ATLS, n° schede politrauma compilate).L’efficacia del percorso formativo dovrà essere valutata attraverso indicatori clinici quantificabili (tempi dell’iter diagnostico-terapeutico, outcome dei pazienti, etc.). 70 71 CRITICITA' SISTEMA PRE-OSPEDALIERO Coordinatore del progetto : Sofia Di Tizio PROPOSTA OPERATIVA RESPONSABILE integrare il documento esistente e ripresentarlo ai Dipartimenti interessati realizzazione di una mappatura regionale dei percorsi assistenziali del trauma maggiore Formazione non uniforme e incompleta Consenso commissone Trauma e C. O. Far apprendere le capacità per l'assistenza-cura al Paziente traumatizzato grave Completare il documento guida regionale 2004 con la parte preospedaliera Uniformare e migliorare l'assistenza Integrazione dei percorsi pre-ospedaliera al Trauma assistenziali del trauma maggiore Maggiore DEA /C.O./ sistema territoriale Corsi -Trauma per completare la Formazione del Personale Formazione non uniforme e incompleta Verifica capacità acquisite dal personale degli equipaggi ALS e BLS secondo il documento CRES Realizzare una mappa delle competenze acquisite dal personale e confrontarla con le competenze attese Responsabili centrali operative 118 , responsabili DEA, agenzia sanitaria regionale ARS e Commissione Trauma regionale Referenti aziendali per la formazione nell'emergenza, centrali operative 118 Referenti aziendali per la formazione nell'emergenza, centrali operative 118 Continuità nella formazione rivolta Poche schede compilate da parte Garantire una costante ed uniforme agli equipaggi per la compilazione degli equipaggi di soccorso, Responsabili centrali operative 118 raccolta dati nel RegistroTraumi delle schede , presenza di operatori discontinuità degli operatori addetti , servizio informatica reg., OMES Maggiori della Regione Marche informatici dedicati al registro al monitoraggio regionale trauma AZIONE DA SVOLGERE SISTEMA INTEGRATO REGIONALE del TRAUMA CRITICITA' e PROPOSTE OPERATIVE CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE entro dicembre 2006 entro Novembre 2006 entro giugno 2007 entro marzo 2007 entro marzo 2007 TEMPO ATTIVAZIONE 72 CRITICITA' Stop di funzionamento delle unità Risorse per riorganizzazione postiintensive intermedie presso il DEA letto di semi-intensiva di 2° liv. Carenza di una rete informatica Attivazione teleconsulto tra DEA 1° Referenti regionali ed aziendali per funzionante tra gli ospedali sede di e DEA 2° livello l'informatica e le telecomunicazioni DEA Garantire l'osservazione "semiintensiva" di pazienti che non necessitano di assistenza rianimatoria Realizzare la trasmissione di immagini per via telematica direttore DEA 2° liv., Direzione Aziendale Adottare i criteri di centralizzazione temporaneamente definiti dal Responsabili centrali operative 118 documento regionale sul Sistema e responsabili DEA Trauma Promuovere l'attivazione della diagnostica TAC al Salesi Migliorare l'assistenza dei bambini con trauma grave ARS e Responsabili DEA Referenti aziendali per la formazione nell'emergenza e direttori DEA Referenti aziendali per la formazione nell'emergenza e responsabili DEA Direzioni Aziendali Responsabili DEA e Direzioni Sanitarie e ARS Direzione Aziendale Ospedaliera DEA 2°liv. ARS, responsabili centrali operative , responsabili DEA, Direttore ASUR , Responsabili DEA RESPONSABILE Realizzazione del calendari per gli incontri di audit mappatura regionale dei percorsi assistenziali del trauma grave Costituzione di un pool di chirurghi Mancanza di una Chirurgia dedicati (unità funzionale di d'Urgenza presso l'ospedale Hub chirurgia d'urgenza) Ottimizzazione delle procedure di Non disponibilità di tutte le figure attivazione dal territorio delle figure professionali nei tempi previsti e specialistiche del trauma-team (in carenza di organici reperibilità) Non disponibilità di tutte le figure Attivazione di guardie attive delle professionali nei tempi previsti e figure professionali previste ed carenza di organici acquisizione di risorse umane Carenza di formazione specifica ed Verifica bisogni e corsi mirati al uniforme sulla gestione del trauma completamento delle competenze grave previste Realizzazione di calendari Mancanza di abitudine al lavoro di semestrali di "audit clinici strutturati" squadra in ogni DEA Applicazione difforme dei criteri di centralizzazione completamento delle attrezzature (secondo check list doc. trauma) SISTEMA INTRA-OSPEDALIERO PROPOSTA OPERATIVA Promuovere il confronto e la Carenza di rapporti tra teams dei comunicazione tra DEA di 1° e DEA DEA 1° e DEA 2° livello di 2° livello Migliorare la qualità del lavoro in equipe dei Trauma Team Garantire la presenza delle figure professionali previste per il Trauma Team nei DEA 1° liv. Garantire la formazione delle figure professionali previste per il Trauma Team Garantire la presenza delle figure professionali previste per il Trauma Team nei DEA 1° liv. Centralizzazione pazienti secondo i criteri di trauma grave Fornire un percorso chirurgico ottimale nei pazienti con trauma grave centralizzati Garantire in ogni DEA una Difformità dotazione nelle sale dotazione omogenea di dispositivi e emergenza dei DEA 1° livello attrezzature nelle Sale Emergenza AZIONE DA SVOLGERE entro marzo 2007 entro marzo 2007 entro dicembre 2006 entro gennaio 2007 entro gennaio 2007 entro giugno 2007 entro dicembre 2008 entro marzo 2007 entro marzo 2007 entro dicembre 2006 entro marzo 2007 TEMPO ATTIVAZIONE 73 Mancanza di coordinamento nella gestione del registro traumi nei DEA/RTI Garantire una costante raccolta dati nel sistema informatizzato del RTM e calcolare Injurity Severity Score (ISS) Agenzia Sanitaria Regionale , direttori PS Remunerazione ore per progetto regionale RTM Servizio informatico Regione Marche Direzioni ASUR/A.Ospedaliere Sanità Regionale Individuazione di responsabili ARS,direttori DEA e direttori afferenti al registro traumi regionale Rianimazione per raccolta dati e ISS Implementazione RTM e formazione del personale dei PS alla compilazione della scheda informatizzata Garantire una costante ed uniforme Impossibilità di utilizzare i dati Adeguamento sistema informatico raccolta dati nel sistema raccolti per una verifica dei percorsi Registro traumi con programma di informatizzato del RegistroTraumi assistenziali elaborazione dati Maggiori nella Regione Marche Garantire una costante ed uniforme raccolta dati nel sistema Poche ore disponibili da parte del informatizzato del RegistroTraumi personale infermieristico DEA/RTI Maggiori Mancata attivazione del Registro nei Pronto Soccorso Garantire una costante raccolta dati nel sistema informatizzato del RegistroTraumi Maggiori entro Dicembre 2007 entro Dicembre 2006 entro gennaio 2007 entro giugno 2007 BIBLIOGRAFIA per approfondimento • “Emergenza preospedaliera, linee guida 2005” Regione Marche, Ancona 2005. • American Collage of Surgeon: ”ATLS student course manual” VII° ED. 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Può essere calcolato solo dopo aver effettuato una diagnosi completa delle lesioni determinate dal trauma. 1) Assegnazione di un punteggio di gravità per ogni lesione. I punteggi di gravità AIS(Abbreviated Injury Scale) di ogni lesione anatomica sono : 1 = lieve 2 = moderata 3 = severa, ma senza compromissione della prognosi di sopravvivenza 4 = grave, con peggioramento della prognosi vitale, ma con elevata probabilità di sopravvivenza 5 = critica, con poche probabilità di sopravvivenza 6 = lesione al di fuori di ogni possibilità terapeutica, con la quale la sopravvivenza è “a priori” impossibile 2) Calcolo dell’ISS sommando il quadrato del punteggio AIS più alto delle tre regioni corporee più colpite. Si considerano 6 regioni corporee: • Testa e collo • Volto • Torace • Addome e organi pelvici • Arti e cingolo pelvico • Area esterna Il punteggio minimo è di 1 punto, il punteggio massimo è di 75 (3 x 25 punti, o per convenzione, una sola lesione valutata 6 punti). 82 REGISTRO TRAUMI MAGGIORI Allo scopo di verificare e migliorare il processo di assistenza al “trauma grave”, viene istituito il REGISTRO TRAUMI MAGGIORI (RTM) della Regione Marche. Il registro, elaborato seguendo gli indicatori dell’Utstein style, e contenente più di 200 puntidati, si compone delle seguenti sezioni: A) Scheda Ambulanza (intervento preospedaliero) Permette la visualizzazione dei dati relativi all’evento traumatico ricavati dalla base dati esterna (dati paziente, dati evento, dati sanitari). B) Scheda Pronto Soccorso Consente la gestione dei dati e dei tempi inerenti le procedure e le rilevazioni effettuate nell’ambito del pronto soccorso : dati paziente, dati principali, movimento ingresso, parametri clinici ingresso, tipologia evento traumatico , procedure diagnostiche principali, altre procedure diagnostiche , esami ematici , risultati eco-addome, procedure drenaggio toracico, rilevazione pneumotorace iperteso, procedure invasive principali, altre procedure invasive principali, parametri clinici uscita e movimento uscita. C) Scheda Sala Operatoria Scheda per la gestione dei dati inerenti gli interventi d’urgenza eseguiti in sala operatoria comprendente: movimento ingresso, tipologia intervento d’urgenza e durata, movimento uscita. D) Scheda Rianimazione Visualizzazione e modifica delle informazioni riguardanti il reparto di rianimazione, cioè movimento ingresso, parametri clinici ingresso, complicanze, indagini diagnostiche, interventi non urgenti, parametri clinici di uscita e movimento uscita. E) Scheda Reparto Permette la registrazione dei dati di reparto attraverso le seguenti sezioni: movimento ingresso, parametri clinici ingresso, lista complicanze, interventi non d’urgenza, movimento uscita . F) Scheda Follow up Prospetto delle informazioni sull’esito del ricovero e sul follow up del paziente. dati esito , dati follow up (con valutazione dell’outcome attraverso le scale GOS ed EQ5D). Il Registro regionale si avvale di: • un software, parte integrante del Sistema Informativo Regionale per l’Emergenza Sanitaria, sviluppato in java adottando il pattern Model-View-Control (MVC), e utilizzando pagine JSP, per il livello di presentazione e con un lato server costituito dal classi java. Il registro si avvale poi del database Oracle 8.1.6 Enterprise Edition a 64 bit; • 95 work-stations presso i Dea e le Postazioni territoriali dell’Emergenza, collegate in 15 aree di sicurezza (fire-wall); • operatori sanitari (medici ed infermieri) dei Dipartimenti di Emergenza dei diversi ospedali della Regione, abilitati alla immissione dei dati nel RTM e possessori di password personale per l’ingresso nel sistema di registrazione, appositamente formati a cura della Agenzia Regionale Sanitaria con un percorso formativo di complessive 55 ore, costituito da formazione residenziale interattiva e formazione sul campo (raccolta ed elaborazione dati). I pazienti arruolati nel Registro sono i Traumi Maggiori identificati dagli equipaggi sanitari 118 83 mediante l’individuazione dei criteri situazionali o clinici di trauma maggiore. La registrazione dei dati di intervento sanitario avviene direttamente dalle postazioni territoriali attraverso la compilazione in tempo reale della scheda informatizzata di intervento preospedaliero. Alcuni dati di questa scheda vanno a popolare il data-base previsto nel registro. L’OMES (Osservatorio Marchigiano dell’Emergenza Sanitaria) analizza ogni giorno i dati delle schede 118 ed “assegna” la registrazione del paziente ai diversi DEA di competenza. Per il paziente gestito per la prima volta dall’applicazione, il sistema rintraccia le informazioni associate all’evento “trauma maggiore” memorizzate sulla base-dati esterna (scheda di intervento preospedaliero degli equipaggi sanitari), ne effettua la copia nella base-dati RTM ed inizializza la Scheda Pronto Soccorso relativa al paziente. La compilazione di tutta la parte intraospedaliera del registro è svolta dagli operatori sanitari degli ospedali sedi di DEA, che, seguendo il decorso del paziente in Pronto Soccorso, in Sala Operatoria, in Rianimazione e/o nei Reparti ed attingendo alle fonti-dati disponibili (quali la scheda di sala emergenza, la descrizione intervento ed il cartellino anestesiologico, il diario clinico della cartella di reparto, ecc.) potranno ottenere le informazioni necessarie per la compilazione dei relativi campi del RTM, fino all’uscita del paziente dall’ospedale. In caso di trasferimento ad altro ospedale, il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di provenienza avvisa telefonicamente o via fax il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di destinazione. In ogni DEA uno o più medici che rivestono ruolo di team-leader, appositamente formati, si occupano della valutazione del punteggio ISS, che viene poi trasmesso all’OMES e annotato nel Registro. Appena le condizioni lo consentono, viene consegnata al paziente o ai parenti una richiesta di effettuare interviste cliniche a distanza di tempo, anche telefonicamente. Nel momento in cui il paziente viene trasferito dall’ospedale in una struttura di lungodegenza, riabilitazione o a domicilio, il responsabile del RTM nel DEA di competenza avvisa l’OMES, che si occuperà di effettuare il follow-up a 3 e a 6 mesi. 84 85 SCHEDA AMBULANZA P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE SCHEDA INTERVENTO PREOSPEDALIERO 86 P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE 87 P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE 88 P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE 89 P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE 90 P.F. INFORMATICA REGIONE MARCHE REGIONE MARCHE OSPEDALE ................................. Trauma Maggiore Scheda Clinica Sala Emergenza/Trasferimento 91 Cognome Nome Medico 1 Infermiere 1 Data Medico 2 Infermiere 2 Ora Provenienza: dal territorio VIE AEREE A pervie da altro Ospedale CIRCOLO codice 118 C.O. di altro ossigeno si no ## lesioni massiccio facciale no si IOT si no ## lesioni collo si crico con ago si no ## crico con tubo si no si no ## drenaggio con ago si no ## drenaggio con tubo si no medicazione si no Rx torace si no accessi venosi si no ## prelievi si no ## eco addome si no h. rx bacino si no h. sangue 0 neg si no h. no si no collare cervicale si no 118 si no barella spinale si no 118 si no alterazioni toraciche no si si no si no SO2 FR C alterazioni addominali no si ferite sanguinanti no stabilità bacino si no D risposta motoria NEURO Età Modalità di arrivo: si no B ventila bilateralmente RESPIRO Sesso GCS pupille si isocoriche 6 si si no liquidi già infusi si no cat vescic obbedisce ai comandi risposta verbale no sondino NG ## 5 localizza il dolore 4 flessione normale 3 flessione anormale 2 estensione 1 nessuna risposta 5 orientata 4 confusa 3 parole inappropriate 2 suoni incomprensibili 1 nessuna risposta 3 allo stimolo verbale 2 allo stimolo doloroso 1 assente apertura occhi 4 spontanea Allergie_________________________________________ Farmaci (Medication) assunti__________________________ Malattie Pregresse (Past)___________________________ Ultimo (Last) pasto__________________________________ VALUTAZIONE SECONDARIA Accaduto (Event)___________________________________________________________________________________ INTOSSICAZIONE: certa probabile possibile GRAVIDANZA SI NO TESTA negativo ematoma/ferite avvallamento teca cranica anisocoria pupillare/midriasi/miosi riflesso fortomotore presente ecchimosi periorbitale bilaterale emotimpano/rinoliquorrea FACCIA negativo ematoma/ferite lesioni oculari emorragia sottocongiuntivale paralisi movimenti oculari epistassi lesioni dentarie/malaocclusione COLLO negativo ematoma/ferite deviazione tracheale giugulari distese enfisema sottocutaneo dolore alla digitopressione/movimento dolorabilità punti vertebrali TORACE negativo movimento paradosso lesioni superficiali/deformità dolorabilità enfisema sottocutaneo rumori respiratori ridotti sibili/rantoli toni cardiaci ridotti ADDOME negativo lesioni superficiali/ deformità dolorabilità/ difesa / Blumberg peristalsi assente ernie/ masse/ organomegalie DORSO negativo dolorabilità punti vertebrali deformità/ lacerazioni/ ecchimosi PELVI - GENITALI - RETTO negativo pelvi instabile sangue nel meato urinario ematoma perineale esplorazione rettale /pos tono sfinteriale anale /pos esplorazione vaginale dolorabilità ESTREMITA' negativo dolorabilità___________________ limitazioni articolari____________ deformmità articolari___________ deficit polsi arteriosi___________ deficit sensibilità______________ livello sensitivo________________ risparmio sacrale deficit motilità_________________ lesioni tendinee_______________ ALTRE LESIONI PRESUNTE _______________________________________________________________ _______________________________________________________________ __________________________ 92 93 h. Note cliniche durante la diagnostica SPECIALISTICA/CONSULENZE PROCEDURE DIAGNOSTICHE MANOVRE ASSISTENZIALI FLUIDI/SANGUE FARMACI FIO2- VOL/MIN TEMPERATURA GCS DIURESI FREQUENZA CARDIACA PRESSIONE ARTERIOSA RITMO CARDIACO SATURAZIONE O2 MODALITA' RESPIRATORIA FREQUENZA RESPIRATORIA ORA ARRIVO Orario di uscita Decesso h. Note cliniche alla fine della diagnostica SCHEDA CLINICA SALA EMERGENZA Destinazione Paziente Ricovero in altro Ospedale................................ Unità Operativa................................................ Ricovero stesso Ospedale Unità Operativa................................................ Trasferimento Inizio h. ……………. fine h…………..... Medico che accompagna……………......................... Medico che riceve……………………......................... Problemi durante il trasporto .......…………………………………………………………… ………………………............................................................ ............................................................................................. ............................................................................................. ......... . del Medico Firma 3 94 Radiografie torace e bacino Ecografia addome (FAST) Radiografie rachide cervicale ESAMI EMATICI (emocromo, EGA, gruppo sanguigno, coagulazione,elettroliti, glicemia) Radiografie mirate Procedure diagnostiche in radiologia * Vedi criteri e modalità di trasferimento… Radiografie mirate TC torace + addome + pelvi (con mezzo di contrasto) + ricostruzioni per rachide TC cranio + rachide cervicale Procedure invasive Laparotomia, pericardiocentesi, toracentesi, diagnosticoangiografia, ecocardio.t.e.,… terapeutiche * Procedure diagnostiche in sala emergenza (che non ritardano la rianimazione) Iter diagnostico del trauma maggiore nel DEA di 1° o di 2° livello NO SI (se SI (se indicazione dalle indicazione dalle proc. diagn. di base) proc. diagn. di base) spm SI SI (se non spm indicazioni NCh urgenti) * spm spm SI SI spm SI SI NO SI SI spm spm spm spm spm NO SI SI SI spm spm spm spm spm NO spm spm spm spm Paziente instabile Paziente Paziente stabile e Paziente stabile e (shock 3a/4a classe; stabile, intubato GCS 15 (con criteri sveglio (solo satO2<95% con e/o con GCS < clinici di tr. criteri dinamici di adeguata ventilazione 14 Maggiore) tr. Maggiore) ed ossigenazione) ITER DIAGNOSTICO del Trauma Maggiore nel DEA di 1° o di 2° livello SCHEMA PROCEDURE DIAGNOSTICHE CHECK-LIST “SALA EMERGENZA” DOTAZIONE POSTO LETTO Letto articolato, trasportabile, con testiera removibile, piano radio-trasparente, sponde laterali,supporto per flebo,per il monitor e il respiratore portatile, supporto per la bombola O2 Monitor multiparametrico portatile e accessori (ECG, SaO2, PA cruenta ed incruenta) 2 pompe - siringa Ventilatore-PEEP-ventilazione assistita Aspiratore Faretto / scialitica Flussimetro O2 Sistema CPAP/casco Carrello emergenza Carrello servitore Spremisacca Cronometro a muro MATERIALE DEL CARRELLO DI EMERGENZA Vie aeree: Ventimask con reservoir. Cannule faringee, cannule nasofaringee Ambu con reservoir,va e vieni monouso, maschere Laringoscopio, 4 lame, mandrini, Magill, tubi OT (6-9), mount, filtri Linea e.v. lacci emostatici aghi cannula dal 14 G al 20 G cateteri venosi per vena femorale cateteri venosi per infusione rapida cateteri arteriosi c.v.c.monolume, bilume, trilume deflussori rubinetti 3 vie prolunga con 3 vie dial-flo siringhe 2.5-5-10-20-insulina siringhe per pompa con deflussore siringhe emogas siringhe per gavage Materiale vario fonendoscopio provette per esami ematici garze sterili e non, telini sterili fixomull, elastomull, cerotti steristreep lame da bisturi, lancette punti per sutura ago retto e curvo (intrecciato e monofilamento) set di ferri chirurgici (forbici, pinze anatomiche, chirurgiche, klemmer, kocher, portaghi, fermateli) 95 SNG e sistema di raccolta Cateteri vescicali e sistema di raccolta Flebo: 3 sol.fisiologica da 500 in sacca, 3 emagel, mascherine guanti APPARECCHIATURE COMUNI Apparecchio rx portatile di radiologia Ecografo elettrocardiografo 12 derivazioni defibrillatore sfigmomanometro glucotest infusore rapido sistema di riscaldamento delle infusioni diafanoscopio cassaforte per stupefacenti respiratore portatile CARRELLO EMERGENZA PEDIATRICO ARMADIO COMUNE Materiale per I.O.T difficile: tubi armati ( lume 7-8) Maschera laringea Minitrach/quicktrach Set tracheotomia, filtro e tubo di connessione O2 Combitube o simili Fast-trac transilluminazione Cateteri Vescicali rigidi (Mercier da12 a 20 Fr Couvelair 18-20 Fr) Set per drenaggio toracico: -drenaggi -pleuroevac -pleurocath Set per pericardiocentesi Set per ustionato Set per linea venosa e spremisacca Camici sterili SCAFFALE per mezzi di protezione dell’operatore: camici e grembiuli non sterili mascherine occhiali cappelli visiere manicotti ARMADIO DEI FARMACI E INFUSIONI FARMACI DA FRIGO 96 HUB and SPOKE R.T.I. REGIONE MARCHE PROTOCOLLO DI TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI PERIFERIA – CENTRO/ CENTRO – PERIFERIA 5 SETTEMBRE 2006 RIUNIONE DI CONSENSO R.T.I. REGIONE MARCHE PELAIA –TESTASECCA VALENTE –TAPPATA’ FERMANI – MARTINELLI BALDASSARRI – CINGOLANI TARDIOLI – CECCACCI MICELI – MARINELLI NARCISI – MUNCH DIREZIONE A.O.U TORRETTE L. INCICHITTI COORDINAMENTO A.R.S. REGIONE MARCHE S. DI TIZIO O. CORAZZI 97 Premessa Le seguenti indicazioni costituiscono un protocollo condiviso da tutti i direttori delle Rianimazioni Terapie Intensive (R.T.I.) elaborato allo scopo di facilitare la miglior centralizzazione possibile dei pazienti critici adulti. Per “paziente critico” si intende un paziente con funzioni vitali che necessitano di osservazione e/o di supporto continuo per il raggiungimento di condizioni di stabilità. Si specifica che per le patologie cardiache rimane in atto il protocollo della rete cardiologica regionale. MODALITÀ OPERATIVE 1. Chi deve chiamare per il trasferimento : . medico di reparto . medico di Pronto Soccorso . rianimatore (comunque chi in quel determinato momento “gestisce” il paziente ed è in grado di fornire tutte le informazioni cliniche dettagliate). 2. Perché chiamare: il medico responsabile della gestione clinica del paziente critico ritiene il trasferimento necessario per garantire: un trattamento chirurgico e/o una adeguata assistenza specialistica e/o una diagnostica di 2° livello. 3. Dove chiamare: presso la Centrale Operativa 118 di Ancona al numero 071/219153 (chiedendo di essere messo in contatto con il “team-leader”, in caso di paziente traumatizzato, o con il Rianimatore DEA, in tutti gli altri casi). 4. Chi valuta la richiesta: il “team-leader” od il Rianimatore DEA assieme con lo specialista interessato (da loro contattato), avvertendo inoltre il medico di Pronto Soccorso dell’ arrivo di un paziente critico. 5. Come valutare la richiesta: riconoscere nel paziente in questione la presenza o meno dei criteri per la centralizzazione (vedi allegati), preventivamente definiti per ogni principale patologia (condivisi e diffusi presso i Dipartimenti di Emergenza di l ° livello della Regione Marche). N.B. a tale scopo risulta indispensabile attivare su tutto il territorio regionale il sistema di teleconsulto, cioè un metodo informatico per la trasmissione di immagini che supera la “pericolosità clinica” e le possibili problematiche medico-legali del metodo attuale di trasmissione. 6. Quali azioni intraprendere nel caso di indicazione alla centralizzazione : a) il “team-leader” o il Rianimatore DEA dell’Ospedale di Torrette provvede ad attivare la RTI di II livello di riferimento e comunque dispone l’accoglienza, dopo avere chiarito al medico inviante che il paziente, terminata la fase di trattamento specialistico, sarà ritrasferito nell’ ospedale di provenienza (vedi anche paragrafo del trasferimento da Ancona); valuta inoltre con il Rianimatore del Servizio di Elisoccorso, la rispondenza del trasporto del paziente ai criteri di centralizzazione 98 tramite eliambulanza (in caso positivo la Centrale Operativa di Ancona prenderà accordi con il medico inviante); b) lo Specialista interessato attiva la Sala Operatoria o la Sala Diagnostica corrispondente alla disciplina coinvolta. 7. Accettazione paziente in Rianimazione : al momento della accettazione del paziente in rianimazione viene chiarito ai familiari che, terminata la fase di trattamento specialistico, il paziente sarà trasferito nell’ Ospedale di provenienza (o della zona di appartenenza, se trasportato direttamente dal territorio). 8. Trasferimento dei pazienti critici stabilizzati da Ancona agli altri ospedali della Regione: Ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni cliniche il paziente già proveniente da Zona Territoriale diversa da Ancona, nel momento in cui non sia più necessario il trattamento specialistico proprio del DEA di II livello è trasferito nell’ospedale di provenienza o limitrofo con un preavviso di almeno 24 ore. Le zone territoriali si impegnano a recepire la richiesta dando priorità all’accoglienza del paziente e a mettere in atto le azioni organizzative necessarie anche spostando interventi o ricoveri programmati per facilitare le RTI a rendere disponibile il posto letto necessario. Data:5/09/06 99