Indice Capitolo primo Lavorare con gli adolescenti a scuola (Fabio Sciarretta e Andrea Paolini) 7 Capitolo secondo Lavorare con gli adolescenti nell’extrascuola (Paola Vidotto e Fabio Sciarretta) 77 Capitolo terzo Percorsi per insegnanti, educatori, formatori (Paola Vidotto e Andrea Paolini) 121 Capitolo quarto La misurazione degli apprendimenti: un’esperienza (Rosa Anfossi) 163 Appendice Schede strumenti 177 Capitolo primo Lavorare con gli adolescenti a scuola Fabio Sciarretta e Andrea Paolini Percorsi narrativi e competenze chiave «Le competenze non sono spiegabili al di fuori dell’esperienza concreta degli individui. Per testimoniare a se stesse o agli altri delle competenze le persone devono muoversi nello spazio e nel tempo, devono agire, fare scelte e adottare dei comportamenti. Per descrivere le competenze è necessario osservare le persone che apprendono e svolgono dei compiti» (Batini e Giusti, 2008, p. 14). In altre parole, per lavorare sulle competenze, e in particolare sulle competenze trasversali, occorre che le persone agiscano e interagiscano, e che, inoltre, abbiano la possibilità di vedersi agire e di dare un significato alle azioni e alle prestazioni realizzate. I percorsi di orientamento che vengono proposti di seguito hanno l’obiettivo di incrementare negli studenti destinatari dell’intervento la consapevolezza delle proprie conoscenze, abilità e competenze, ovvero delle risorse di cui sono in possesso per svolgere determinati compiti o prestazioni. Per raggiungere lo scopo, l’esperto di orientamento o il formatore si avvalgono di strumenti che fanno riferimento alla relazione d’aiuto e alla narrazione, quali l’ascolto empatico, la produzione di testi (racconto orale, scrittura creativa e fotolinguaggio), l’ascolto e la visione di una narrazione. Gli strumenti — che sono illustrati in specifiche schede — sono strutturati in progetti didattici caratterizzati da un filo conduttore narrativo e sono focalizzati sullo sviluppo delle competenze chiave per la cittadinanza 8 Strumenti narrativi per il successo formativo attiva (Decreto Ministeriale 22 agosto 2007, Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione): 1.Imparare a imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. 2.Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. 3.Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative. 4.Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. 5.Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. 6.Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. 7.Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. 8.Acquisire e interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire e interpretare criticamente l’informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. Riscrivere la dispersione1 «Riscrivere la dispersione» è un progetto di prevenzione della dispersione scolastica finalizzato alla ricostruzione delle competenze chiave dei ragazzi e al rafforzamento delle loro competenze auto-orientative e di empowerment. Il percorso, rivolto agli studenti di terza della scuola secondaria di 1° grado e di prima di quella di 2° grado, si biforca nella fase di orientamento al gruppo declinandosi in una duplice ottica: presente e passata. La logica dell’intervento è dunque nel primo caso quella di lavorare (con apposite schede) sulla ristrutturazione e interpretazione dei meccanismi relazionali già in atto; nel secondo caso si pone invece in ottica futura (nelle classi prime della scuola Il percorso, scritto da Andrea Paolini, è frutto di un intervento di orientamento realizzato da Pratika con la direzione del prof. Federico Batini e la consulenza scientifica del prof. Andrea Smorti. 1 14 Strumenti narrativi per il successo formativo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione •Vi siete mai sentiti a disagio? Quando? •Vi aspettavate che il gioco andasse così? •Sapevate sempre dove si sarebbero collocati i vostri compagni? Conosco i miei compagni (1 ora) Questa attività cerca di centrare la differenza tra ciò che ciascuno di noi crede di sapere sui propri compagni e quello che sa realmente. Anche questa, come le altre attività conoscitive della prima giornata, fornisce non solo indicazioni sugli aspetti caratteriali tipici di un compagno piuttosto che un altro, ma veri e propri spunti di riflessione su se stessi e sugli altri, che rimandano a dinamiche relazionali di tipo profondo. Si assegna a ciascuno studente un compagno o una compagna da descrivere e si invitano i ragazzi a descriverlo secondo una scheda strutturata in alcune aree (scheda 1.1; si veda più avanti). Dopo questa fase si invita ciascuno a descrivere se stesso/a, e il compagno/a che lo ha descritto deve aggiungere nella propria scheda ciò che non sapeva o che aveva interpretato/valutato scorrettamente. In questa fase possono entrare in gioco anche dimensioni personali piuttosto forti e le autopercezioni e le percezioni degli altri possono discostarsi in alcuni casi anche notevolmente. Risulta quindi fondamentale il ruolo del conduttore dell’attività come mediatore e a supporto del dialogo e dello scambio tra i ragazzi. Conclusione e diario di bordo (30 min.) Feedback finale per valutare la risposta dell’aula e l’interesse suscitato. Consigliabile una chiusura narrativa completando il testo iniziato prima, Il racconto dell’isola sconosciuta di Saramago. Sintesi e sistematizzazione degli aspetti emersi durante il lavoro precedente. Importante momento di feedback tipico degli interventi formativi, permette un approfondimento dell’autoconsapevolezza guidata dal conduttore. I contenuti del diario di bordo debbono però essere redatti dai partecipanti, non dal conduttore. 2a giornata – I miei professori Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Lettura stimolo: brani da Signori bambini (30 min.) Obiettivo: facilitare l’approccio alla stesura dell’intervista ai professori; creare il clima adeguato al lavoro successivo. Lettura di un passo da Signori bambini di Daniel Pennac. Lavorare con gli adolescenti a scuola Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Trama: il professore Craistang, professore di francese a Belleville, scopre tre dei suoi allievi, Igor Laforgue, Joseph Pritsky e Nourdine Kader, che fanno girare un disegno che recita: «Craistang farabutto pagherai caro pagherai tutto». Il professore, offeso, dà loro una punizione; per il giorno successivo dovranno svolgere un tema: «Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito». È una storia centrata sul cambiamento di prospettiva. Tutto quello che hai sempre voluto sapere e non hai mai osato chiedere… (3 ore) Incontro rivolto alla conoscenza dei propri docenti o alla risoluzione di eventuali problemi di relazione tra essi e gli alunni. Quali sono le curiosità degli studenti nei confronti degli insegnanti come persone? Obiettivi: incrementare le competenze relazionali e comunicative, potenziare la capacità di risoluzione di problemi e conflitti, facilitare la percezione della scuola come ambiente positivo nel quale l’espressione di tutti è possibile e nel quale tutti concorrono alla crescita, potenziare la fiducia nelle competenze cognitive e comunicative, aiutare i ragazzi a decentrare il proprio punto di vista. Costruzione dell’intervista strutturata insieme ai ragazzi: gli studenti vengono divisi, in modo casuale, in gruppi; ciascun gruppo scrive 15 domande da porre ai professori. I fogli dei gruppi vengono dati a turno agli altri, che selezionano 5 domande per foglio compreso il proprio. Utilizzando la lavagna si individuano le domande che hanno ricevuto più voti e si scrivono su un foglio; da queste, attraverso una discussione a classe riunita, si selezionano le 10-12 più importanti e si mettono in ordine. Avvertenze: aiutare i ragazzi a comprendere la differenza tra domanda aperta e domanda chiusa, a riconoscere quali sono le domande che possono far chiudere il soggetto intervistato, come e perché organizzare l’intervista in un certo modo. Somministrare l’intervista agli insegnanti. Diario di bordo (30 min.) Sintesi e sistematizzazione degli aspetti emersi durante il lavoro precedente. 15 30 Strumenti narrativi per il successo formativo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Libero accesso (50 min.) Questo esercizio mira a stimolare la capacità di risoluzione creativa dei problemi. In plenaria, vengono riprese «le storie di muri» e, attraverso la socializzazione in gruppo del lavoro svolto, viene proposto agli studenti di individuare soluzioni alternative per superare le difficoltà. È possibile svolgere il lavoro anche in piccoli gruppi (4-5 alunni). Si assegna a ciascun gruppo una storia, con il compito di analizzarla e di proporre almeno 4 o 5 soluzioni alternative. Le soluzioni possono a loro volta essere proposte a tutto il gruppo in plenaria e selezionate in base al criterio della maggiore efficacia percepita («Qual è la soluzione che appare migliore al fine di superare gli ostacoli?»). Key words (10 min.) Feedback finale per valutare la risposta dei partecipanti e aggiornamento del lemmario. 4a giornata – … Successi Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione al lavoro (30 min.) Verifica e restituzione dell’attività svolta nel precedente incontro e ripresa con l’introduzione della nuova attività. Visione di un passo del film La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore (1998). Sfida sull’oceano (1 ora) Se nella giornata precedente l’obiettivo è stato quello di focalizzare l’attenzione sulla formulazione cooperativa di strategie efficaci di fronteggiamento in risposta alle singole situazioni critiche presentate da ciascun partecipante all’interno del gruppo di lavoro (quali azioni sono da compiere per risolvere il problema), questa volta il focus viene spostato sui comportamenti messi in atto dagli agenti di fronte a situazioni affrontate con successo in passato. L’attività permette di promuovere una visione positiva di sé e di incrementare la percezione di autoefficacia («Ce l’ho fatta una volta, sono in grado di farlo di nuovo utilizzando le stesse o altre risorse in altre situazioni») di fronte a situazioni percepite come problematiche. A partire da un’analisi del comportamento di Novecento, il personaggio protagonista del film La leggenda del pianista sull’oceano, ai partecipanti viene chiesto di recuperare le esperienze significative di fronteggiamento efficace e di scrivere i comportamenti con i quali solitamente reagiscono a tali eventi (scheda 1.7). Lavorare con gli adolescenti a scuola Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Key words (20 min.) Feedback finale per valutare la risposta dei partecipanti e aggiornamento del lemmario. 5a giornata – Il coraggio di scegliere Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione (2 ore 20 min.) Verifica e restituzione dell’attività svolta nel precedente incontro e ripresa con l’introduzione della nuova attività. Visione integrale di Billy Elliot di Stephen Daldry (2000). È la storia di un giovane ragazzo, Billy, che grazie alla sua passione per la danza intraprende un viaggio alla scoperta di sé attraverso l’universo dei picchetti degli scioperanti, degli stereotipi culturali, delle crisi familiari e di una testarda insegnante di ballo. Il coraggio di scegliere (1 ora 20 min.) Al termine della visione, il conduttore chiede agli alunni di pensare a quali sono gli aspetti presi in considerazione da Billy prima di decidere di perseguire il suo sogno (impegno, dedizione, sacrificio, scontri fisici e verbali con il padre e il fratello maggiore, e soprattutto accettazione da parte dell’intera comunità). Il conduttore raccoglie in una mappa concettuale (si veda l’appendice) gli elementi emersi e procede a un raggruppamento per categorie finalizzato a evidenziare i fattori che solitamente caratterizzano il processo decisionale. Successivamente, gli alunni vengono invitati a individuare un momento della propria vita nel quale si sono trovati di fronte a una scelta e a raccontare o scrivere attraverso quali meccanismi o passaggi sono riusciti a prendere una decisione. Key words (20 min.) Feedback finale per valutare la risposta dei partecipanti e aggiornamento del lemmario. 6a giornata – I will Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione (20 min.) Verifica e restituzione dell’attività svolta nel precedente incontro e ripresa con l’introduzione della nuova attività. 31 Lavorare con gli adolescenti a scuola Osare5 Osare è un progetto sperimentale originariamente rivolto al sostegno e all’orientamento di un gruppo di minori in obbligo formativo che hanno abbandonato la scuola e non si sono inseriti in altri canali (formazione professionale, apprendistato). Il progetto è nato da una concezione dell’orientamento come processo di promozione dell’autonomia personale del soggetto, che va oltre il sostegno al superamento della particolare fase di transizione, nell’intento di dotare i partecipanti di strumenti per l’assunzione di scelte consapevoli e responsabili lungo tutto l’arco della vita; si è comunque tenuto presente il particolare momento attraversato dai soggetti interessati che dovevano (anche per rispondere alla normativa) formulare una scelta alla fine del percorso. Analizzando in modo approfondito il fenomeno della dispersione scolastica e formativa dal quale era interessato il gruppo target del progetto, sono emerse, nella quasi totalità dei casi, situazioni e contesti familiari, relazionali e sociali carenti e svantaggiati economicamente e culturalmente. Tali situazioni spesso conducono a forme di isolamento e a comportamenti, da parte del giovane, contraddittori, di rifiuto del mondo scolastico e formativo (che non ha saputo interpretare e dare risposta al suo disagio) ma anche del mondo sociale e civile in senso lato. Perciò, forte attenzione è stata data in questo percorso ad azioni volte a favorire la partecipazione e livelli accettabili di cittadinanza nei giovani coinvolti, partendo in primis dal recupero delle competenze fondamentali o competenze chiave e dal livello minimo di alfabetizzazione. La giovane età dell’utenza coinvolta ha di fatto lasciato molto spazio all’adozione di strategie preventive e di intervento a supporto dei ragazzi, per sviluppare e potenziare gli aspetti positivi della personalità, compensandone le debolezze e le frustrazioni, al fine di ridurre il rischio di emarginazione formativa e professionale e l’eventuale insorgere di più gravi disturbi del comportamento sociale. Il progetto ha previsto la realizzazione di due percorsi di orientamento, ciascuno dei quali ha coinvolto 15 giovani e si è realizzato attraverso azioni Il percorso, scritto da Andrea Paolini, è stato realizzato nell’ambito di un progetto delle agenzie formative Pratika e SSA. 5 61 62 Strumenti narrativi per il successo formativo di orientamento in gruppo (per una durata totale di circa 50 ore) e azioni di orientamento individuale (7 ore per ogni partecipante). L’orientamento di gruppo ha avuto come obiettivi l’esplorazione e l’ampliamento della riflessione sul sé, lo sviluppo della capacità di analisi delle caratteristiche personali, il rafforzamento dell’autostima e della percezione di autoefficacia, la sollecitazione e lo sviluppo delle competenze di scelta e di fronteggiamento di situazioni problematiche. Su questi aspetti si è potuto lavorare, con notevole soddisfazione, con le modalità dell’orientamento narrativo e, più in generale, con l’utilizzo di storie. Ulteriore obiettivo del percorso è stato quello di sviluppare le competenze di ricerca ed elaborazione delle informazioni e far acquisire conoscenze sul mercato del lavoro, sulla normativa vigente, sui profili professionali, sulle politiche delle pari opportunità. La parte di orientamento individuale ha permesso d’altro canto di riprendere e favorire un’ulteriore elaborazione personale sulle tematiche già emerse, circa le aspirazioni, le competenze e le motivazioni, al fine della definizione di un progetto formativo e professionale. Di seguito riportiamo soltanto la struttura progettuale dell’intervento in gruppo. Un altro esito importante è stato la definizione del progetto personale di ogni partecipante, con la consegna a ogni ragazzo di un vero e proprio libretto delle competenze e l’attivazione di reti con gli attori del mondo produttivo del territorio e visite in aziende rappresentative dei settori di interesse dello stesso. La struttura flessibile del progetto ne ha costituito un importante punto di forza (fondamentale con questa tipologia di utenza), in quanto tutte le diverse attività, pur essendo chiaramente definite come metodologia, obiettivi generali e durata, sono state progettate per essere realizzate, monitorate e adeguate in itinere, in funzione delle esigenze specifiche del gruppo e dei singoli partecipanti. Di conseguenza la struttura di attività riportata di seguito va letta come uno scheletro d’azione, maggiormente modificabile e ricontestualizzabile rispetto ad altri progetti, secondo la sensibilità, la capacità di interpretazione e lettura delle dinamiche individuali e gruppali del formatore che, nell’agire formativo concreto si è più volte trovato a dover ripensare le attività (per questo è importante quando si lavora con questa utenza avere una «cassetta Lavorare con gli adolescenti nell’extrascuola 1a giornata – Alla ricerca di parole più nuove Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione (10 min.) L’attività si svolge all’aperto e il percorso inizia accompagnando i ragazzi in un luogo isolato dal traffico, preferibilmente in campagna o su una spiaggia, in cui sia possibile sperimentare l’assenza del rumore, meglio se ci si trova in un luogo alto dove il frastuono della città si può sentire come un brusio in lontananza. Il conduttore spiega gli obiettivi del modulo: – sviluppare la capacità di riflessione e di introspezione – consentire prove di scrittura creativa – permettere di trasferire nello scritto paure e vissuti – sperimentare la valenza della scrittura. Ascoltare il silenzio (30 min.) Il conduttore a questo punto crea il clima e spiega come il luogo in cui sono stati condotti abbia il potere di creare una nuova dimensione spazio-temporale cui non sono abituati. Non c’è fretta, quindi non c’è un tempo che stritola e non c’è rumore, quasi una bolla, un uscire da per entrare in…, quasi un non luogo. Non si può scoprire il valore fecondo del silenzio se prima non si riconosce prima il rumore, cui siamo assuefatti, poi la sua assenza. Per creare il clima, si possono leggere ad alta voce e usare come stimolo narrativo i seguenti versi di D’Annunzio. Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Alla ricerca di parole più nuove (30 min.) Creato il clima il conduttore invita ciascuno a prendere nello spazio il posto che desidera: può restare fermo, fare una passeggiata o accompagnarsi a un altro sempre in silenzio. Chiede inoltre di registrare sul proprio mp3 o su un registratore digitale messo a disposizione dal docente le parole del silenzio, le parole più nuove: il rumore dell’erba schiacciata dal piede, il frinire di un grillo, il rifrangersi di un’onda… L’esperienza consente scoprire il silenzio come elemento essenziale per l’introspezione, strumento di indagine su di sé in vista dell’autoconsapevolezza, e di affinare la propria capacità di ascolto. 85 86 Strumenti narrativi per il successo formativo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Conclusione (20 min.) La conclusione va fatta al chiuso. Si riascoltano le registrazioni e si crea un vocabolario di nuove parole cui si legano infinite sensazioni. Si restituisce con un debriefing l’esperienza al gruppo e si valuta l’interesse suscitato. 2a giornata – Sono in una stanza buia Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione all’incontro (15 min.) Il conduttore sintetizza il valore dell’incontro precedente e invita a creare il «buon silenzio», realizzando la giusta atmosfera. In questa giornata la pista narrativa non è punto di partenza ma di arrivo. I ragazzi sono invitati a immaginare e a scrivere a partire da una situazione molto semplice ma evocativa, capace di mettere in gioco molteplici sollecitazioni sensoriali. Cosa ascolto, respiro, tocco, vedo, gusto o immagino? Realizzazione (60 min.) Il conduttore dà poi la consegna: «Sono solo in una stanza buia» e invita a scrivere lasciando fluire immaginazione ed emozioni. Può essere utile lasciare una musica in sottofondo, particolarmente indicati i brani di Ludovico Einaudi. Restituzione dell’esperienza (45 min.) Una volta creati i testi inizia la lettura collettiva; attraverso il confronto vengono evidenziati i contenuti: – cosa ci ha evocato la stanza buia? – chi sono i nostri personaggi? – a quale genere letterario ci siamo avvicinati? – come si intrecciano sogno e realtà? – quali paure abbiamo proiettato negli scritti? In un terzo momento si può procedere con la lettura ad alta voce di brani d’autore inerenti al tema affrontato. 102 Strumenti narrativi per il successo formativo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione La presente attività si propone di far riflettere i partecipanti sulle proprie risorse al fine di individuare un’idea imprenditoriale congruente al contesto territoriale di riferimento. A partire dall’esempio presentato nella sequenza filmica (Monsieur Beiji mette insieme la propria esperienza di carpentiere navale, la capacità dell’ex moglie di cucinare un superbo cous cous di pesce e la disponibilità e le varie abilità di familiari e amici per aprire un ristorante «galleggiante»), si invitano i partecipanti, precedentemente suddivisi in piccoli gruppi, a mettere insieme le proprie competenze (o in senso lato risorse) al fine di individuare un’idea imprenditoriale che possa insediarsi nel mercato locale. A questo proposito, gli studenti potranno ricorrere a internet per verificare la presenza di imprese simili su scala locale e nazionale e procedere a una sommaria analisi di fattibilità. A conclusione dell’attività vengono presentate in plenaria le idee imprenditoriali e i ruoli che ogni membro del gruppo si è assegnato all’interno dell’organizzazione. L’esercizio non ha alcuna presunzione di fornire informazioni e strumenti operativi per la creazione d’impresa, bensì di rendere consapevoli i partecipanti di un’ulteriore opportunità di accesso al mercato del lavoro. Key words (20 min.) Restituzione per verificare l’interesse suscitato e il raggiungimento degli obiettivi di giornata. 5a giornata – Testimoniare per interpretare Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione al lavoro (10 min.) Verifica e restituzione dell’attività svolta nel precedente incontro e ripresa con l’introduzione della nuova attività. Lettura di una storia da Cento lavori orrendi. Storie infernali dal mondo del lavoro di Dan Kieran. Obiettivo della giornata è verificare l’aderenza tra le rappresentazioni che gli studenti hanno di una professione e la realtà testimoniata da esperti del settore. La carta delle professioni (1 ora 30 min.) Abbiamo tutti un’idea di quali sono le mansioni di un cuoco, di una commessa, di un bancario, ecc. Ma di un formatore multimediale? In che cosa consiste questa professione? Lavorare con gli adolescenti nell’extrascuola Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione La presente attività mette a confronto le rappresentazioni che gli studenti hanno di un determinato lavoro (conoscenza del mondo) e dello scenario professionale afferente ad esso con la realtà raccontata da esperti del settore mediante un’intervista semistrutturata. L’esercizio consente inoltre di raccogliere informazioni significative circa l’obiettivo professionale individuato durante il primo incontro e di conseguenza verificarne la fattibilità rispetto alle proprie risorse e limiti. L’attività si sostanzia in un’intervista a un testimone occupato nell’ambito professionale scelto da ciascun ragazzo, seguendo la traccia riportata nella scheda 2.13. Data la difficoltà di ospitare in aula un testimone per ogni obiettivo professionale indicato (più studenti potrebbero aver individuato lo stesso obiettivo), si consiglia di rendere dinamica l’attività invitando ciascun partecipante a realizzare l’intervista presso il testimone stesso. Dal punto di vista organizzativo, sarà compito del conduttore contattare e raccogliere la disponibilità dei testimoni al fine di assicurare a ciascuno studente un confronto diretto con un interlocutore affidabile. Conclusione (20 min.) Restituzione per verificare l’interesse suscitato e il raggiungimento degli obiettivi di giornata. 6a giornata – Raggiungere l’obiettivo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione al lavoro (10 min.) Verifica e restituzione dell’attività svolta nel precedente incontro e ripresa con l’introduzione della nuova attività. Presentazione del lavoro della giornata e lettura di un passo da Novecento di A. Baricco. Obiettivo della giornata: lavorare sulla capacità di proiettarsi nel futuro e di definirne le coordinate in termini di propensione all’azione. Fuori, nel mondo (40 min.) Viene chiesto ai partecipanti di proiettarsi in avanti nel tempo e di immaginarsi nella situazione professionale prefigurata al momento della determinazione degli obiettivi avvenuta a inizio percorso. 103 124 Strumenti narrativi per il successo formativo 1a giornata – Chi è Lucignolo? Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Presentazione del percorso (20 min.) «Io insegno così»: gioco di presentazione in cui a ciascun insegnante viene chiesto di sintetizzare con tre parole la sua modalità di insegnamento. Chi è Lucignolo? (60 min.) L’obiettivo della prima giornata è delineare la figura di Lucignolo cercando di leggere quali caratteristiche si celano dietro agli aspetti più evidenti. La pista narrativa seguita per leggere in controluce la storia degli ultimi della classe è il Pinocchio di Collodi. Il conduttore legge ad alta voce il passo del romanzo in cui si parla di Lucignolo (scheda 3.1). Mediante lavoro di gruppo e servendosi delle sollecitazioni (vedi scheda 3.2) e dell’esperienza personale, si crea l’identikit del Lucignolo di oggi. Conclusione (20 min.) Restituzione finale per valutare la risposta dell’aula e l’interesse suscitato. 2a giornata – La cipolla di Lucignolo Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Lucignolo a sei mani (20 min.) Il conduttore recupera gli identikit di Lucignolo dell’incontro precedente e, dopo aver ricreato il clima, propone un esercizio di scrittura. Divide l’aula a gruppi di tre — un narratore, Lucignolo, l’insegnante — e chiede di scrivere una storia a sei mani servendosi di un unico foglio. Inizia il narratore, poi passa foglio e penna a Lucignolo o all’insegnante, che scrivono i dialoghi e così si procede passando liberamente l’uno all’altro il compito di proseguire la storia. Quanti Lucignolo! (20 min.) Lettura e condivisione delle storie. La cipolla di Lucignolo (10 min.) Lettura ad alta voce di un brano tratto da Diario di scuola di Pennac. Percorsi per insegnanti, educatori, formatori I nostri studenti che «vanno male» a scuola (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per risolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all’uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell’indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico del termine, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli o a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l’eternità in un barattolo. Lavoro di gruppo (45 min.) Il conduttore divide l’aula in sottogruppi di non più di otto persone e, avvalendosi di una traccia di riflessione, ci si confronta sulla pista letteraria. 3a giornata – Il muro del fallimento Attività, obiettivi didattici e modalità di somministrazione Introduzione alla giornata (10 min.) Mancanza di fiducia in sé, rinuncia allo sforzo e incapacità di concentrazione sono i mattoni che costruiscono il muro del fallimento. Lucignolo è prigioniero in un eterno presente della sua somaraggine ma nessuno è condannato a essere per sempre una nullità e quindi una preda. Questo è un pensiero magico, ma come rompere questo incantesimo? A scuola da Lucignolo (45 min.) Il conduttore invita i partecipanti a un esercizio di scrittura creativa: la narrazione di un personale insuccesso scolastico. Obiettivo dell’esperienza è provare a ricordare i sentimenti e le emozioni provate. 125 178 Strumenti narrativi per il successo formativo Possibili utilizzi e relativi obiettivi In orientamento, la scrittura creativa assume valore strumentale, in quanto consente ai partecipanti di fermarsi a indagare su di sé, riordinare e dare significato alle esperienze e di conseguenza strutturare la propria identità. Questa azione interpretativa permette inoltre di prendere coscienza delle proprie potenzialità (e dei limiti) e di maturare un pensiero prospettico. Le attività che vengono proposte mirano a esplorare diversi aspetti dell’individuo (affettivi, cognitivi, motivazionali, emozionali, ecc.) a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ad esempio, se si desidera far riflettere sulle competenze memoriali e al tempo stesso evidenziare come queste contribuiscano a determinare l’identità personale, risulta chiaro che si farà ricorso a un’attività finalizzata a evocare ricordi; diversamente, se l’obiettivo è far emergere le capacità personali e farne acquisire consapevolezza, si punterà al racconto delle esperienze in cui tali capacità sono state esperite. In questa logica, è possibile ricorrere alla scrittura creativa per qualsiasi finalità (e dimensione temporale) in grado di innescare il processo di empowerment individuale che sta alla base dell’orientamento narrativo. Di seguito, alcuni esempi: – incrementare le competenze narrative; – favorire il lavoro sulla consapevolezza dei propri vissuti, delle proprie emozioni e idee; – sviluppare l’autoconsapevolezza dell’immagine di sé e approfondire l’autovalutazione; – riflettere sulla sfera progettuale dell’individuo; – riflettere sulle aspirazioni, sugli interessi e sulle scelte; – prendere coscienza dei processi di scelta; – individuare le proprie risorse e limiti; – sviluppare la capacità immaginativa e di problem solving creativo. Modalità di gestione e conduzione Il conduttore deve in primo luogo creare un clima disteso e coinvolgere i partecipanti nell’attività. Inoltre, deve essere in grado di promuovere la scrittura come attività ludico-linguistica al fine di superare eventuali resistenze (paura di mettersi in gioco, non sentirsi all’altezza di realizzare un prodotto scritto). Infine, deve incoraggiare i partecipanti a superare il blocco del foglio bianco, riformulando la consegna e ponendo domande-stimolo volte ad attivare il processo creativo. Poiché, come già accennato, l’uso della scrittura creativa in orientamento narrativo è concepito non come fine quanto piuttosto come mezzo esplorativo, i testi prodotti non subiscono alcuna revisione (costruzione sintattica, errori grammaticali, concordanza dei tempi verbali) da parte del conduttore e vengono letti nella versione originale. Unica eccezione a questa modalità redazionale è la scrittura collettiva, in cui ogni membro del gruppo contribuisce con idee, espressioni e strutture linguistiche alla stesura e alla revisione dell’elaborato. Schede strumenti Materiali, tempi e spazi Solitamente, si utilizzano schede in cui è riportata la consegna e, a volte, anche un estratto del brano con il quale il conduttore ha introdotto l’esercizio. Ciò nonostante, è possibile utilizzare anche dei semplici fogli A4 (l’obiettivo è scrivere, non importa dove), qualora se ne fosse sprovvisti. Le attività di scrittura creativa non hanno una collocazione fissa nello schema dell’incontro (prima, seconda, ultima attività) e il loro numero può variare a seconda della durata e delle finalità che il conduttore si è proposto, nonché della risposta dei partecipanti (scrivere è percepito come più faticoso del raccontare oralmente). Il tempo dedicato alla realizzazione della consegna dipende anch’esso dalla durata dell’incontro, dal compito richiesto e dall’abitudine degli studenti a scrivere. Indicativamente, una ventina di minuti è sufficiente per scrivere un breve racconto. Avvertenze per il formatore Il rifiuto o la ritrosia con la quale spesso i partecipanti accolgono la richiesta di creare un testo non ha valenza assoluta, bensì particolare. Nello specifico, non gradiscono di scrivere di sé, né di condividere quanto scritto nel gruppo di lavoro. Per questo motivo, si può pensare di ricorrere ad attività indirettamente autobiografiche, nel senso che non viene esplicitamente chiesto di raccontare episodi di vita, quanto piuttosto storie esterne al narratore che comunque fanno riflettere l’autore su di sé. Riferimenti bibliografici e sitografici Brugnolo S. e Mozzi G. (2000), Ricettario di scrittura creativa, Bologna, Zanichelli. Burroughs W. (1994), La scrittura creativa, Milano, SugarCo. Calducci R. (2005), Scrivere di sé. Manuale di scrittura creativa, Casale Monferrato, Sonda. Calvino I. (1993), Lezioni americane, Milano, Mondadori. Carver R. (1997), Il mestiere di scrivere, Torino, Einaudi. Jackowska N. (2000), Scrivi e scopri te stesso. Guida pratica alla scrittura creativa, Milano, Mondadori. King S. (2001), On writing. Autobiografia di un mestiere, Milano, Sperling & Kupfer. Queneau R. 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