Anteprima Estratta dall' Appunto di Storia
dell'arte medievale
Università : Università degli studi di Verona
Facoltà : LettereFilosofia
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IL MEDIOEVO: INTRODUZIONE
MEDIOEVO DERIVA DALL’ESPRESSIONE MEDIAS AETAS (ETA’ DI MEZZO) USATA PER LA PRIMA VOLTA DALL’UMANISTA GIOVANNI ANDREA NEL 1486 PER INDICARE IL PERIODO TRA LA
CADUTA DELL’IMPERO ROMANO (476) E IL RINASCIMENTO (XV SECOLO) INDIVIDUANDO UN PERIODO QUINDI DI DECADENZA E DI TRANSIZIONE
SOLO NELLA META’ DEL XX SECOLO QUESTO PERIODO E’ STATO INTERPRETATO IN MODO MIGLIORE
SEBBENE LA PERIODIZZAZIONE STORICA DELMEDIOEVO SIA COMPLESSA GLI STORICI INDIVIDUANO DUE PERIODI: L’ALTO MEDIOEVO TRA IL V E IL X SECOLO E IL BASSO MEDIOEVO
TRA L’XI E IL XV
I PERIODI DEGLI STORICI NON CORRISPONDONO SEMPRE A QUELLI DEGLI STORICI DELL’ARTE CHE PER ESEMPIO NON FANNO FINIRE IL MEDIOEVO CON LASCOPERTA DELL’AMERICA MA
GIA’ NEL 1401 QUANDO SI PASSA AL RINASCIMENTO
STESSO PROBLEMA SI HA PER L’INIZIO DEL MEDIOEVO CHE PER ALCUNI SI INDIVIDUA CON COSTANTINO E LA SUA ARTE E QUINDI DAL IV-VI SECOLO L’ARTE TARDOANTICA E
PALEOCRISTIANA APPARTIENE GIA’ ALL’ALTO MEDIOEVO
SECONDO ALTRI L’ARTE MEDIEVALE BASATA SULLA LINEA CURVA SI HA SOLO CON LE INVASIONI BARBARICHE NEL VI SECOLO IN UN’AREA MOLTO VASTA CHE COMPRENDE QUASI
TUTTA L’EUROPA DALLA SCANDNAVIA ALLA SPAGNA
SWCONDO ALTRI ANCORA IL PASSAGGIO ALL’ARTE LINEARE MEDIEVALE AVVIENE SOLO QUANDO I POPOLI BARBARICI SI STANZIANO IN EUROPA E CIOE’ NEL VII SECOLO
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OLTRE AI POPOLI BARBARICI ALTRI FATTORI CONTRIBUIRONO ALL’ARTE MEDIEVALE COME LA NASCITA DELL’ISLAM PRIMA E LA SVOLTA LATINO-CRISTIANA DI CARLO MAGNO
ALL’INIZIO DEL IX SECOLO
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LA PRODUZIONE DEL MEDIOEVO INTERESSA TUTTA L’EUROPA MA PRESENTA MOLTE CARATTERISTICHE DIVERSE A SECONDO DEI LUOGHI PRODUCENDO ARTI ORIGINALI DI ARABI,
CELTI-IRLANDESI, LONGOBARDI, CAROLINGI, OTTOMANI
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E’ MOLTO DIFFICILE COMPRENDERE LA COMPLESSITA’ DELL’ARTE MEDIEVALE IN QUANTO NON SI HANNO MOLTE TESTIMONIANZE SCRITTE E L’ARCHEOLOGIA MEDIEVALE E’ ANCORA
AGLI INIZI
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L’ARTE E L’ARCHITETTURA MEDIEVALE FIORISCONO IN MANIERA MAGGIORE NEL BASSO MEDIOEVO (X-XIV SECOLO) DANDO ORIGINE AL ROMANICO E AL GOTICO , IL PRIMO
DALL’ANNO MILLE AL XIII E IL SECONDO DAL XII ALLA META’ DEL XV ANCHE SE CON DIVERSITA’ LOCALI NELLA DATAZIONE
1.CIVILTA’ E ARTE ISLAMICA
AVVENTO E DIFFUSIONE DELL’ISLAMISMO
L’ISLAM CHE SIGNIFICA “ATTO DI SOTTOMISSIONE AD ALLAH” E’ IL PRINCIPIO DELLA RELIGIONE DI MAOMETTO (570-632) CHE DOPO L’ISPIRAZIONE DELL’ARCANGELO GABRIELE NEL
610 SI DIEDE ALLA PREDICAZIONE RACCOLTE IN VERSETTI NEL CORANO
PER MAOMETTO L’ISLAM E’ L’UNICO VERO MESSAGGIO DELL’UNICO VERO DIO CHE DAGLI EBREI E DAI CRISTIANI E’ STATO CORROTTO E LUI SI CONSIDERAVA L’ULTIMO E VERO
PROFETA
L’ISLAM INCONTRO’ UN RAPIDO SUCCESSO IN TUTTA L’ARABIA NONOSTANTE LA PERSECUZIONE DI ALTRI GRUPPI RELIGIOSI CHE SPINSERO IL PROFETA E I SEGUACI A RIFUGIARSI A
MEDINA , GIA’ FAMOSO CENTRO COMMERICALE E RELIGIOSO E DOVE VI ERA CONSERVATA LA KA’BA O PIETRA SACRA , UN EDIFICO CUBICO CHE LA TRADIZONE DICE ESSERE STATO
COSTRUITO DA ABRAMO PER CONSERVARE LA PIETRA NERA PORTATA DALL’ARCANGELO GABRIELE
CON LA MIGRAZIONE A MEDINA ( DETTA EGIRA) INIZIA L’ETA’ MUSSULMANA (DA MUSLIN: “SOTTOMISIONE AD ALLAH” ) IL 16 LUGLIO 622
NEL 630 ALLAH RITORNO A MEDINA E FECE DELLA KA’BA IL CENTRO DELLA RELIGIONE ISLAMICA A CUI TUTTI I FEDELI SI RIVOLGONO DURANTE LA PREGHIERA
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NEL 632 CON LA MORTE DI MAOMETTO FU ELETTO A CALIFFO (CIOE’ VICARIO DEL PROFETA) ABU BARK CHE COMINCIO’ L’ESPANSIONE DELL’ISLAMISMO CON L’IDEA DELLA GUERRA
SANTA CONTRO GLI INFEDELI CONQUISTANDO L’EGITTO, LA SIRIA, LA PALESTINA, LA MESOPOTAMIA
CON GLI ALTRI CALIFFI L’ESPANSIONE CONTINUO’ IN TRE DIREZIONI: IN ASIA MINORE, IN AFRICA E NELLE PENISOLE EUROPEE SUL MEDITERRANEO (SPAGNA NEL VIII E SICILIA NEL IX) ,
ARRIVANDO FINO IN FRANCIA A POITERS DOVE FURONO FERMATI DA CARLO MARTELLLO, RE DEI FRANCHE NEL 732
LA FORMAZIONE DI UN’ARTE ISLAMICA
CON LA CONQUISTA DEI TERRITORI GLI ARABI DIFFUSERO LA LORO RELIGIONE E LA LORO CLUTURA MENTRE NON AVEVANO UNA LORO ARTE DEFINITA, RIMANENDO INFLUENZATI
DALL’ARTE BIZANTINA E DELLA PERSIA SASSANIDE, PRENDENDO FORMULE E STRUTTURE DEI POPOLI CONQUISTATI
QUINDI CON ARTE ISLAMICA NON CI SI RIFERISCE ALL’ARTE DI UN POPOLO O DI UNA ZONA PARTICOLARE MA AD UN’ARTE CHE DERIVA DALL’UNIONE DI DIVERSE CULTURE DALLA
SPAGNA ALLA CINA; L’ARTE ISLAMICA INIZIA NEL VII SECOLO CON LA DINASTIA DEGLI OMAYYADI (661-750) CHE SPOSTARONO LA CAPITALE DA MEDINA A DAMASCO E PROSEGUI’ CON
GLI ABBASIDI (750-1000) CON LA CAPITALE A BAGHDAD
ARCHITETTURA E CITTA’
I PRIMI 3 SECOLI MOSTRANO UN’ARTE ISLAMICA CH SI SVILUPPA SU DUE STRADE PARALLELE: UN CONFRONTO CON L’ARTE BIZANTINA, ELLENISTICA, PERSIANA DEL LUOGO E LA LORO
CONSERVAZIONE O ABBANDONO; LA CREAZIONE DI NUOVE FORME E TECNICHE RICHIESTE DA UN NUOVO CONTESTO POLITICO, SOCIALE E RELIGIOSO
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NUOVE FORME SI TROVANO AD ESEMPIO NELL’ARCHITETTURA RELIGIOSA CON LA MOSCHEA CHE NON E’ COME PER I CRISTIANI LA CASA DI DIO MA IL LUOGO DOVE I FEDELI PREGANO
LA MOSCHEA:__________________________________________________________________________________________________________
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DERIVA DALLA MUSALLA, IL LUOGO DI PREGHIERA CHIUSO DA UN MURO E ORIENTATO VERSO LA MECCA ED ERANO COSTRUITE ALL’INIZIO DA UN CORTILE QUADRATO CHIUSO VERSO
LA MECCA, DALLA SALA DI PREGHIERA (HARAM) CON LA NICCHIA (MIHRAB)
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LA NICCHIA FORSE DERIVA DALLA RIDUZIONE DELL’ABSIDE DELLE CHIESE PALEOCRISTIANE OPPURE DALLO SVILUPPO DELLA NICCHIA DOVE SI CONSERVANO I LIBRI EBRAICI DELLA
TORAH. LA NICCHIA SIMBOLEGGIA LA LUCE DI DIO DOVE ALL’INTERNO ARDE UNA FIAMMA DA UNA LAMPADA CON OLIO DI UN ALBERO BENEDETTO
NEL TEMPO SI CREO’ L’INTERESSE DI DECORARE LE COLONNE, GLI ARCHI E I CAPITELLI , RIPRENDENDO ELEMENTI CLASSICI RIELABORATI COME NEL CASO DEL MINARETO: ESSO
RIPRENDE LA TORRETTA DI GUARDIA ROMANA MA VIENE UTILIZZATO DAL MUEZZIN PER CHIAMARE ALLA PREGHIERA . SOLO LA CUPOLA MANTENNE LO STESSO SIGNIFICATO QUELLO
DI ESALTARE IL LUOGO DI CULTO
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GLI EDIFICI RELIGIOSI SONO QUINDI FONDAMENTALI PER CAPIRE LE MODALITA’ DI APPROPRIAZIONE DELLE CULTURE CONQUISTATE COME SI VEDE PER ESEMPIO NELLA CUPOLA
DELLA ROCCIA A GERUSALEMME O NELLA MOSCHEA DI DAMASCO
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LA CUPOLA DELLA ROCCIA A GERUSALEMME:____________________________________________________________________________
SI TRATTA DEL PIU’ ANTICO EDIFICO RELIGIOSO MUSULMANO , ERETTO NELLA ZONA ORIENTALE DI GERUSALEMME, SUL MONTE MORIAH, LUOGO IMPORTANTE ANCHE PER LE
RELIGIONI EBRAICA E CRISTIANA PER LE LEGGENDE DI ABRAMO
PROPRIO IL COSTRUIRE UN MONUMENTO ISLAMICO IN UN LUOGO IMPORTANTE PER CRISTIANI ED EBREI SIMBOLEGGIA LA VITTORIA DELL’ISLAM SULLE ALTRE CULTURE
FU COMPLETATO NEL 692 DAL CALIFFO ABDAL-MALIK PER CONTRASTARE IL SUO AVVERSARIO ALLA MECCA IBN AL-ZUBAYR
LA STRUTTURA E’ GEOMETRICA CON LA PARTE CENTRALE A CUPOLA CHE POGGIA SECONDO LA LEGGENDA GIUDAICA SULLA ROCCIA “OSCILLANTE”, L’ASSE DEL MONDO E SECONDO
LA LEGGENDA ISLAMICA SUL PUNTO DOVE MAOMETTO E’ ASCESO AL CIELO.
IL CORPO CENTRALE E’ CIRCONDATO DA 2 OTTAGONI RIALZATI CON 4 PORTE CON PROTIRO NEI 4 PUNTI CARDINALI .
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L’EFFETTO GENERALE E’ UN CERCHIO DI 50 METRI DI DIAMETRO. L’OTTAGONO CENTALE E’ COSTITUITO DA UN PORTICO AD ARCHI SOSTENUTI DA 8 PILASTRI E 16 COLONNE ALTERNATE
CHE CREA UN DEAMBULATORIO ATTORNO ALLA SACRA ROCCIA DETTO TAWWAF
LA LUCE ALL’INTERNO E’ MOLTO FORTE E PROVIENE DA 16 FINESTRE SUL TAMBURO E 5 PER OGNI LATO DELL’OTTAGONO
L’INTERNO DELL’EDIFICIO ERA RICCAMENTE DECORATO CON LA CUPOLA LIGNEA RICOPERTA DA LAMELLE DI PIOMBO E DI OTTONE DORATO E CON COLONNE E PILASTRI IN MARMI E
MOSAICI IN VERDE, BLU, ORO E MADREPERLA. TUTTE LE DECORAZIONI RIPRENDEVANO TEMI BIZANTINI E TARDOANTICHI CON DECORAZIONI VEGETALI CON VASI E CORNUCOPIE E
MOTIVI GEOMETRICI A CUI SI AGGIUNGEVANO NUMEROSE ISCRIZIONI CHE ESALTAVANO L’ISLAM E MAOMETTO
ANCHE L’ESTERNO ERA RICOPERTO DA MOSAICI DALLA META’ IN SU RICOPERTI NEL XVI SECOLO DA MAIOLICHE MENTRE IL RESTO E’ RICOPERTO IN MARMO
IL TEMA DELLA STRUTTURA ANULARE RIPRENDE MONUMENTI ROMANI COME IL PANTHEON , IL TEMPIO DI MINERVA MEDICA, IL MAUSOLEO DI COSTANZA, IL SANTO SEPOLCRO DI
GERUSALEMME , QUEST’ULTIMO UTILIZZATO PER RIPRENDERE LE DIMENSIONI DELLA CUPOLA E LA DISPOSIZIONE DEI PILASTRI E IL CONCETTO DI CUPOLA COME VOLTA CELESTE
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LA MOSCHEA DI DAMASCO______________________________________________________________________________________________
E’ L’UNICA RIMASTA DELLE GRANDI 3 MOSCHEE DELL’ETA’ OMAYYADE, COSTRUITA TRA IL 706 EIL 715 DAL CALIFFO AL-WILAD, PRESENTA UNA STRUTTURA QUADRATA CON 4 TORRI
ANGOLARI DI CUI 1 SOLA E’ RIMASTA.
L’INTERNO E’ DIVISO IN 2 PARTI , UN AMPIO CORTILE CON UN PORTICO E TRE LUNGHE NAVATE CON LA CENTRALE CHE CONDUCE ALLA NICCHIA IL TUTTO DECORATO CON
DECORAZIONE MUSIVA ECCETTO UNO ZOCCOLO IN MARMO .
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NELLA PARTE MUSIVA , ORA IN PARTE PERDUTA, ERANO RAPPRESENTATE CITTA’ ISLAMICHE E PAESAGGI CON VARIAZIONI DI COLORI MOLTO REALISTICHE CHE RIPRENDONO
ELEMENTI TARDOANTICHI E BIZANTINI MA CON ELEMENTI NUOVI COME IL PAESAGGIO E LE ARCHITETTURE CHE NON SONO PIU’ SOLO DEGLI SFONDI
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DI MAGGIORE DIRETTA ESPRESSIONE ARABA SOLE LE STRUTTURE COMPLESSE DELLE CITTA’ COME DAMASCO, AL CAIRO, GERUSALEMME, BAGHDAD, FONDATE IN LUOGHI PRECISI,
SPESSO LUNGO UN CORSO D’ACQUA E CON LA CREAZIONE DI UNA ZONA INVIOLATA FUORI DALLA CITTA’ , L’HARAM , UNA SPECIE DI OASI
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LE PIU’ ANTICHE CITTA’ ERANO COSTRUITE CON L’IMPIANTO DI RICHIAMO ROMANO RETTANGOLARE E SOLO PIU’ AVANTI SI CREO’ LA FORMA CIRCOLARE CON 4 PORTE AI PUNTI
CARDINALI, COME NEL CASO DI BAGHDAD CON 3 CERCHIA DI MURA CON AL CENTRO IL PALAZZO E LA MOSCHEA
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LE STRUTTURE PRINCIPALI ERANO INOLTRE LA MADRASA (SCUOLA), LO HAMAN (BAGNO) , IL CARAVANSERRAGLIO PER IL RICOVERO DELLE CAROVANE E IL BAZAR (MERCATO)
COSTITUITO DA AMBIENTI COPERTI DI GRANDI DIMENSIONI
L’ARTE ISLAMICA
L’ARTE ISLAMICA DERIVA DALLA SELEZIONE DI ELEMENTI DI ALTRE ARTI CHE MEGLIO SI ADATTAVANO ALLA CULTURA MUSULMANA CON IL DIVIETO AD ESEMPIO DI RAPPRESENTARE
LA FIGURA UMANA (ANACONISMO) . IN REALTA’ NEL CORANO NON ESITE ALCUN DIVIETO DI RAPPRESENTARE LA FIGURA DIVINA ED INFATTI NELL’ETA’ DEGLI OMAYYADI AD ESEMPIO
IL DIVIETO VALEVA SOLO NEGLI EDIFICI RELIGIOSI MENTRE IN QUELLI PRIVATI SI REALIZZAVANO NUMEROSI CICLI PITTORICI DI CUI RIMANGONO ESEMPI IN MEDAGLIONI, PIATTI
METALLICI E CERAMICHE (FIGURA 4)
SOLO DALLA FINE DEL IX , CON GLI ABASSIDI, SI DIFFUSE UN CERTO SCANDALO PER LA PITTURA RITENUTA UN TENTATIVO DI CREARE UNA REALTA’ E DA CIO’ IL DIVIETO DI
RAFFIGURAZIONI DI OGNI TIPO E LA MAGGIORE IMPORTANZA DATA ALLA SCRITTURA CHE EBBE ANCHE UNA FUNZIONE ORNAMENTALE COME NELLA DECORAZIONE DI UNA COPPA
IRANIANA IN CERAMICA (FIGURA 5)
L’ATTENZIONE ALLA DECORAZIONE ASTRATTA PORTO’ ALLA NASCITA DELL’ARABESCO, UN MOTIVO FLOREALE MOLTO DIFFUSO NELL’ISLAM, E DI DECORAZIONI GEOMETRICHE
MOLTO PRECISE , CON IL SOLO SCOPO DI PROCURARE GODIMENTO SECONDO IL DETTO “DIO E’ BELLEZZA E NELLA BELLEZZA CERCHIAMO DIO”, COME SI VEDE NELL’ARABESCO DEL
PALAZZO DI MEDINAT AL ZAHRA (FIGURA 6) IN SPAGNA
PROPRIO IN SPAGNA SONO NUMEROSI I CAPOLAVORI DELL’ARTE ISLAMICA IN OCCIDENTE COME LA MOSCHEA DI CORDOBA, INIZIATA NELL’VIII SECOLO
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LA MOSCHEA DI CORDOBA______________________________________________________________________________________________
DOPO LA SCONFITTA DEGLI OMAYYADI DA PARTE DEGLI ABASSIDI, ESSI SI TRASFERIRONO IN SPAGNA E NELLA CITTA’ DI CORDOBA CERCARONO DI FAR RINASCERE LA CULTURA DI
GERUSALEMME E DAMASCO , DANDO COSI’ INIZIO ALLA COSTRUZIONE NEL 785 DI QUESTA MOSCHEA SULLA RIVA DESTRA DEL GUADALQUIVIR, I CUI LAVORI DURARONO 3 SECOLI
DIVISI IN 3 FASI
TOGLIENDO LE VARIE AGGIUNTE CRISTIANE, LA STRUTTURA SI PRESENTA COME UN RETTANGOLO DI 157 X 128 METRI, SULLE CUI PARETI RINFORZATE DA PILASTRI SI APRONO 19
PORTE AD ARCO INSERITE IN UN QUADRATO, CON A NORD UN MINARETO.
ALL’INTERNO VI E’ UN AMPIO CORTILE PORTICATO SU 3 LATI MENTRE SUL QUARTO SI AFFACCIA UNA GRANDE SALA A 19 NAVATE (FIGURA a) , DOVE LA QUINTA SI RIVOLGE AL MIHRAB
(FIGURA b), CHE E’ PRECEDUTO DA 3 VANI A CUPOLA DECORATI E CIROCNDATI DA UNA BARRIERA, CHE SERVIVA PER IL RPINCIPE ; A NORD DELLA BARRIRE VI E’ UN’ALTRA CUPOLA
MENTRE IL RESTO E’ COPERTO DA UN TETTO LIGNEO
LE NAVATE SONO DIVISE DA UN DOPPIO ORDINE DI ARCATE SOSTENUTE DA COLONNE CON ARCHI A FERRO DI CAVALLO SOTTO E A TUTTO SESTO SOPRA . AFFASCINANTE E’ IL MIHRAB,
CHE SI APRE IN UN GRANDE ARCO A FERRO DI CAVALLO CON 4 COLONNINE IN MARMO
LE DECORAZIONI DEL MIHRAB SONO MOLTO COMPLESSE: SULL’ESTRADOSSO DELL’ARCO VI E’ UNA FASCIA DIVISA IN 19 RIQUADRI DECORATI A MOSAICI CON FIGURE VEGETALI ; A
MOSAICIO E’ ANCHE L’ISCRIZIONE DELLA PORTA CHE HA ANCHE UNA FUNZIONE DECORATIVA; AI MOSAICI SI AGGIUNGE UNA DECORAZIONE IN STUCCO CON TRALCI E FIORI MENTRE
AI LATI DELL’INGRESSO VI SONO LASTRE DI PIETRA FORATE CON MNOTIVI A TRALCI E CANDELABRO
INTORNO ALLA META’ DEL IX LA SAL FU ALLUNGATA, COSTRUENDO IL SABAT, UN PASSAGIO COPERTO SOSTENUTO DA UN ARCO E FU INGRANDITA LA CORTE ED EDIFICATO UN NUOVO
MINARETO
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IN SPAGNA LA FORTE TOLLERANZA RELIGIOSA PERMISE LA PRESENZA DI ELEMTI ARABI ANCHE IN STARTTURE CRISTIANE COME NELLA CHIESA DI SAN MIGUEL DE ESCALADA (FIGURA
7) DOVE LAPIANTA A BASILICA CON 3 NAVATE E SOFFITTO IN LEGNO PRESENTA ELEMENTI ARABI NELLA FORMA DEGLI ARCHI A FERRO DI CAVALLO E NELLA FITTA DECORAZIONE,
OTTENUTA ANCHE RIUTILIZZANDO ELEMENTI COME CAPITELLI CORINZI CON LEONI ED UCCELLI
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IN QUESTI TIPI DI CHIESE DETTE MOZARABICHE (DA MUSTA’ RIBAT CIOE’ARABIZZATE) ALCUNI ELEMENTI SUSCITARONO GRANDE INTERESSE E INFLUENZARONO SUCCESSIVAMENTE
ANCHE L’ARCHITETTURA ROMANICA E GOTICA
L’INFLUENZA ISLAMICA FU PERO’ ANCORA PIU’ FORTE CON LA DIFFUSIONE DELLE SUPPELLETTILI CERAMICHE COME ALCUNI BACINI IN CERAMICA, COME QUELLO DEL CAMPANILE DI
POMPOSA (FIGURA 8) OD ALTRI OGGETTI COME TAPPETI ED OGGETTI IN METALLO O IN CRISTALLO DI ROCCA (ES LA BROCCA DI S.MARCO , FIGURA 9, COSTRUITA DA UN UNICO BLOCCO)
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IN SICILIA INVECE LE TRACCE DEGLI ARABI SONO SCARSE , E RIMANGONO SOPRATTUTTO NELLA TRADIZIONE POPOLARE E CULINARIA MENTRE MENO IN QUELLA ARCHITETTONICA , DI
CUI CI RESTANO POCHI ESEMPI COME LE FONDAMENTA DELLA MOSCHEA DI SEGESTA , UNA DELLE 300 CHE ERANO PRESENTI IN SICILIA
LA CULTURA ISLAMICA SVOLSE UN RUOLO IMPORTANTE ANCHE PERCHE’ I TESTI SCIENTIFICI E FILOSOFICI ERANO IN ARABO E MOLTI FURONO GLI STUDIOSI CHE SI RECAVANO ALLE
CORTI ISLAMICHE PER STUDIARE LE GRANDI BIBLIOTECHE, FACENDO SI CHE L’ARABO RIMANESSE LA LINGUA DELLA CULTURA PER MOLTO TEMPO
SOLO DA TRADUZIONI DALL’ARABO AD ESEMPIO FU POSSIBILE CONOSCER LE OPERE DI TOLOMEO, ARISTOTELE, ERONE; UN IMPORTANTE TRADUTTORE FU SICARDO, VESCOVO DI
CREMONA, CHE TRADUSSE PIU’ DI 100 LIBRI COME L’ALGEBRA DI AL-KHUWARIZMI, IL CANONE DI MEDICINA DI AVICENNA O I COMMENTI ARISTOTELICI DI AVERROE’
2.L’ARTE MONASTICA INSULARE
MONACHESIMO E “ARTE INSULARE”
L’ARTE CHE SI PRODUSSE NELLE ISOLE BRIUTANNICH TRA VII E VIII SECOLO E’ LEGATA ALLA FONDAZIONE DI MONASTERI BENEDETTINI , CREATI CON LA VOLONTA’ DI
CRISTIANIZZARE LA POPOLAZIONE E TRASFORMATISI BEN PRESTO IN GRANDI CENTRI CULTURALI, COME IL MONASTERO DI IONA DEL 563, QUELLO DI LINDISFARNE DEL 635 O ALTRI
NELLE ZONE DEL CONTINENTE FRANCESE (LUXENIL IN BORGOGNA) E IN ITALIA (BOBBIO A PIACENZA), DOVE IL MONACHESIMO SI DIFFUSE SOPRATTUTTO GRAZIE A SAN COLOMBANO
LE COSTRUZIONI ERANO SEMPLICI E REALIZZATE IN PIETRA O LEGNO; OGNI MONASTERO AVEVA UNO SCRIPTORIUM DOVE I MONACI TRASCRIVEVANO I CODICI , ILLUSTRANDOLI CON
PREZIOSI MINIATURE E ANCHE UN LUGODOVE PRODURRE OGGETTI METALLICI PER LE FUNZIONI
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SCRITTURA E ILLUSTRAZIONE: DAL VOLUMEN AL CODICE MINIATO_________________________________________________________
I PRIMI LIBRI DELL’ANTICHITA’ ERANO IN FORMA DI VOLUMEN O ROTOLO FINO AL II SECOLO DC , QUANTO I FOGLI DI PERGAMENA INIZIARONO A NON ESSERE PIU’ CUCITI UNO DOPO
L’ALTRO MA AL CENTRO UNO SOPRA L’ALTRO A FORMARE DUE TAVOLE DETTE CODICES, COME NEL LIBRO DI OGGI
LA DIFFUSIONE DI QUESTI CODICI TRA IV E V SECOLO COINCISE CON LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO E SI INIZIO’ LA COPIA DI OPERE CLASSICHE E DEI PADRI DELLA CHIESA,
ARRICCHENDOLE CON DECORAZIONI E VIGNETTE RACCHIUSE IN CORNICI O ENTRO IL TESTO, COME NELLA ENEIDE VATICANA (FIGURA). QUESTE IMMAGINI ERANO DETTE MINIATURE ,
DAL TERMINE MINIO, IL COLORE ROSSO USATO PER SOTTOLINEARE LE LETTERE INIZIALI DI PAGINE O CAPOVERSI
DAL SECOLO VI L’ATTIVITA’ DI COPIA AVVENNE NEGLI SCRIPTORIA DEI MONASTERI CHE RICHIEDEVANO UN’ORGANIZZAZIONE BEN PRECISA: IL COPISTA SCRIVEVA LE LETTERE CON
PENNA D’OCA E INCHIOSTRO OTTENUTO DA CARBONE , ACQUA E GOMMA ; SOLOI CODICI DESTINATI ALLA LITURGIA O AI RE ERANO POI RICCAMENTE MINIATI CON ALTRI COLORI
RICAVATI DA TERRE COME L’OCRA GIALLA , LA MALACHITE PER ILVERDE, IL LAPISLAZZULI PER L’AZZURRO CON TECNICHE SEGRETE
LA PRODUZIONE DI CODICI MINIATI HA GRANDE DIFFUSIONE IN ETA’ CAROLINGIA QUANDO SI AGGIUNGONO ILLUSTRAZIONI ANCHE A TESTI SCIENTIFICI E CLASSICI
DIVERSE ERANO LE TIPOLOGIE DI CODICI IN USO NEL MEDIOEVO
L’EVANGELARIO ERA UNA RACCOLTA DI BRANI DEI 4 VANGELI DESTINATI ALA LETTURA NELLE MESSE ; ALL’INIZIO SI TROVAVANO SPESSO LE PAGINE DI CANONI, UNA SERIE DI CIFRE
INCOLONNATE SOTTO ARCATE CHE INDICAVANO LE CONCORDANZE DELLE SCRITTURE DEI VARI VANGELI, INDIVIDUATE DA EUSEBIO, VESCOVO DI CESAREA, ACCANTO A
RAFFIGURAZIONI DEGLI EVANGELISTI
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IL SACRAMENTARIO ERA IL LIBRO CON LE PREGHIERE E I RITI DEI SACRAMENTI USATO NELLA MESSA
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IL PONTIFICALE ERA IL LIBRO LITURGICO DEL VESCOVO CHE CONTENEVA LA LITURGA DELLA CRESIMA, LA BENEDIZIONE DEGLI ABATI E L’ORDINAZIONE SACERDOTALE
L’OMELARIO CONTENEVA LE OMELIE, CIOE’ BREVI COMPONIMENTI SCELTI TRA QUELLI DEI PADRI DELLA CHIESA PER LE VARIE OCCASIONI DELL’ANNO , SOPRATTUTTO PER LE
CELEBRAZIONI NOTTURNE E DEI MONASTERI
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IL SALTERIO ERA LA RACCOLTA DEI 150 SALMI DEL VECCHIO TESTAMENTO, DI CANTI DI ORIGINE EBRAICA, ACCOMPAGNATI DAL SALTERIO, STRUMENTO A CORDA O DALLA CETRA,
USATO DAI RELIGIOSI E DAL IX SECOLO E’ L’UNICO LIBRO IN USO ANCHE DAI LAICI
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IMPORTANTI ERANO ANCHE LE CROCI, IN PIETRA O LEGNO E DI GRANDI DIMENSIONI, CHE SEGNAVANO LE TAPPE DELLE PROCESSIONI, COME LA TIPICA CROCE ISOLATA AD ANELLO,
CHE RIPRENDEVA QUELLA CELTICA, E CHE SI ARRICCHIRA’NELL’800 DI ELEMTI FIGURATIVI E DECORATIVI. PROPRIO LA PARTICOLARITA’ DI QUESTE DECORAZIONI FA SI CHE SI POSSA
PARLARE DI “ARTE INSULARE”, CHE SI BASA SULLA CULTURA CELTICA MOLTO ASTRATTA E DECORATIVA
LA MINIATURA IRLANDESE
LE DECORAZIONI DEI CODICI MINIATI ERANO MOLTO COMPLESSE CON USO DI DIVERSI COLORI MA TUTTE LE FIGURE ERANO RIDOTTE A RAFFIGURAZIONI LINEARI E NON AVEVANO
QUINDI NIENTE DI NATURALISTICO
NEGLI SCRIPTORIA SI PRODUCEVANO DUE TIPI DI VANGELI: IL RPIMO CONSITEVA IN LIBRI DI DIMENSIONI RIDOTTE CON LE UNICHE RAFFIGURAZIONI DEGLI EVANGELISTI E DEI
SIMBOLI; IL SECONDO DI LIBRI DI GRANDI DIMENSIONI CON PAGINE DECORATE SECONDO 4 TIPOLOGIE.
LA PRIMA PREVEDEVA L’ILLUSTRAZIONE DELLE TAVOLE CANONICHE INCORNICIATE IN ARCHI DECORATI
LA SECONDA PRESENTAVA UNA PAGINA INTERA CON LA FIGURA DELL’EVANGELISTA ENTRO UNA CORNICE A NASTRO (FIGURA 1.1)
LA TERZA ERA LA “PAGINA A TAPPETO” CREAZIONE TIPICAMENTE INSULARE MOLTO VASTA CHE RICOPRIVA TUTTA LA PAGINA, COME NEL LIBRO DI DURROW (FIGURA 1.1) , DI
LINDISFARNE E DI SAN CHAD (FIGURA 1.2)
LA QUARTA TIPOLOGIA PRESENTAVA UNA DECORAZIONE CONCENTRATA SULLE LETTERE INIZIALI, GRANDI QUASI UNA PAGINA COME NEL LIBRO DI KELLS (FIGURA 1.3)
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LO STESSO MOTIVO DELLA DECORAZIONE COMPLESSA AD INTRECCIO ERA RIPETUTO IN TUTTI GLI OGGETTI , IN UN VERO E PROPRIO HORROR VACUI , COME NEL CALICE DI ARDAGH
(FIGURA 1.4) , LA FIBULA DI SUTTON HOO (FIGURA 2) LE LAPIDI O LE STELE DI ABERLENNO E DI FAHAN MURA (FIGURA 3)
INTERPRETARE L’INTRECCIO____________________________________________________________________________________________
COMPRENDERE LA NATURA E IL SIGNIFICATO DELLE COMPLESSE DECORAZIONI MINIATURISTICHE E’ DAVVERO DIFFICILE E PER FAR CIO’ E’ NECESSARIO RICORRERE ALLE RIFLESSIONI
DI 3 STUDIOSI: WORRINGER, PACHT E GOMBRICH
WORRINGER LEGGE NELLE DECORAZIONI L’IMPULSO DI ASTRAZIONE CHE E’ PRESENTE NELL’UOMO FIN DALLE SUE ORIGINI, COME CONSEGUENZA DI UNA GRANDE INQUIETUDINE DI
FRONTE AL MODO ESTERNO E CHE HA COME CONSEGUENZA UNA MAGGIORE SPIRITUALITA’ DELLA RELIGIONE
PACHT INVECE TROVA LA SPIEGAZIONE DI QUESTE DECORAZIONI NELL’INCONTRO DI DIVERSE CULTURE , QUELLA BARBARA, MOLTO PIU’ IRRAZIONALE E DECORATIVA E QUELLA
MEDITERRANEA, RAZIONALE ; SI HA COSI’ UNO STILE “PRIMITIVO” , DECORATIVO, APPLICATO A QUALCOSA DI RAZIONALE, UNA LETTERA E POI AI SIMBOLI RELIGIOSI
GOMBRICH SPIEGA LA DECORAZIONE CON LA NECESSITA’ DI ESPRIMERE AL MEGLIO LA CONCEZIONE DEL SACRO , INTODUCENDO COSI’ LA FIGURA DELLA CROCE, I MATERIALI
PREZIOSI, LA PRECISIONE TUTTI RICHIAMI ALLA PERFEZIONE DIVINA
OGNI LETTURA, LA PRIMA PIU’ SPIRITUALISTICA E PSICOLOGICA, LA SECONDA DI TIPO ICONOLOGICO E LA TERZA DI TIPO ANTROPOLOGICO, NON ESAURISCE PERO’ LA NATURA
COMPLESSA DI QUESTE DECORAZIONI , LASCIANDO APERTE NUOVE PROPOSTE
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L’ARTE INSULARE______________________________________________________________________________________________________
1.1 IL LIBRO DI DURROW
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DURROW E’ UN VILLAGGIO IRLANDESE DOVE SAN COLOMBANO FONDO’ UN MONASTERO E IL CUI LIBRO E’ COMPOSTO DA 248 FOLGI.
LA PRIMA FIGURA (FIGURA a) E’ LA TIPICA RAPPRESENTAZIONE DELL’EVANGELISTA INCORNICIATO, MATTEO, IL CUI SIMBOLO DELL’ANGELO E’ RESO IN MODO ASTRATTO MENTRE LA
VIVACITA’ E’ AFFIDATA SOLO AI COLORI
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LA SECONDA FIGURA (FIGURA b) E’ LA TIPICA “PAGIMA A TAPPETO” POSTA ALL’INIZO DEL VOLUME CON RICCHE DECORAZIONI, E AL CUI CENTRO SPICCA IL MOTIVO DELLA CROCE A
DOPPI BRACCI, CIASCUNO DEI QUALI TERMINA POI CON UN QUADRATO DA CUI PARTONO ALTRI BRACCI, A FORMARE IN TUTTO 6 CROCI
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TUTTO INTORNO MOTIVI A MATASSA RIPRENDONO LA FORMA A CROCE ACCANTO A MOTIVI AD INTRECCIO; NELLE DUE FASCE, SOPRA E SOTTO, SI SVILUPPA UNA DECORAZIONE AD
INTRECCIO A FORMA DI SPOLA ATTRAVERSATO DA UNO STELO DIAGONALE , MOTIVO CHE SI RITROVA ANCHE IN OGGETTI METALLICI
TUTI QUESTI MOTIVI SONO TIPICI DELL’ARTE CELTICA , CHE SI CARATTERIZZA PER GLI ELEMENTI GEOMETRICI, A LINEA CURA CON FORME RIPETUTE
1.2 IL LIBRO DI LINDISFARNE E DI SAN CHAD
LINDISFARNE ERA UN MONASTERO DEL NORD-EST DELL’INGHILTERRA E AD ESSO APPARTIENE LA PAGINA A TAPPETO DI UN EVANGELARIO POSTERIORE AL LIBRO DI DURROW (FIGURA
a), FORSE SCRITTO DA EADFRITH, ARCIVESCOVO DEL LUOGO, COME CI DICE IL COLOPHON , LA NOTA CONCLUSIVA DI UN MANOSCRITTO CON IL LUOGO E LA DATA DI PRODUZIONE.
IL TIPICO MOTIVO A CROCE E’ QUI COMPOSTO DA UN CERCHIO CENTRALE DA CUI PARTONO 3 BRACCI CHE TERMINANO A FROMA DI VASO ; ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO DI QUESTA
FOMRA VI E’ TUTTA UNA SERIE DI FITTE DECORAZIONI DI ANIMALI FANTASTICI
QUESTA PAGINA SI PUO’ CONFRONTARE CON QUELLA DEL LIBRO DI SAN CHAD (FIGURA b) ANCH’ESSA DECORATA CON FIGURE DI ANIMALI ED UCCELLI MOLTO COMPLESSI
1.3 UN MONOGRAMMA INIZIALE DEL LIBRO DI KELLS
IL LIBRO E’ COMPOSTO DA 339 FOGLI ED E’ CONSIDERATO IL MIGLIORE ESEMPIO DI MANOSCRITTO INSULARE, ANCHE SE SI E’ SEMPRE DIBATTUTO SULLA SUA DATAZIONE , FORSE A
RIDOSSO DELL’800
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UNA PARTE IMPORTANTE DELLE DECORAZIONI SI DEVE AI MONACI IRLANDESI DEL MONASTERO DI IONA , DI CUI FA PARTE QUESTA PAGINA CHE MOSTRA LE LETTERE GRECHE X E P
(“CHI” E “RO” ) CHE RAPPRESENTANO LA PAROLA “CRISTO”, IN APERTURA DEL XVIII VERSETTO DEL VANGELO DI MATTEO
IL MONOGRAMMA RIENPIE L’INTERA PAGINA E LE ALTRE PAROLE SONO RELEGATE IN FONDO ALLA PAGINA , COMPLETAMENTE DOMINATA DA DECORAZIONI CIRCOLARI, A SPIRALE,
CON ANIMALI SIMILI A LUCERTOLE, E LE 13 TESTE UMANE NASCOSTE TRA LE DECORAZIONI GEOMETRICHE
ANCHE QUI SI VEDE BEN EL’HORROR VACUI CHE SPINGEVA A RIEMPIRE OGNI SPAZIO VUOTO
1.4 IL CALICE DI ARDAGH
E’ UNO EI PIU’ ELEGANTI ESEMPI DI OREFICERIA IRLANDESE E COLPISCE PER LA SUA VIVACITA’ COLORISTICA CREATA DALL’ACCOSTAMENTO DELL’ARGENTO DELLA BASE CON LA
MODANATURA DI OTTONE DEL BORDO E LE PLACCHETTE IN FILIGRANA D’ORO CON MOTIVI ZOOMORFI, MENTRE MOTIVI CELTICI A TROMABDECORANO IL FUSTO
LA MAGGIOR PARTE DEL CALICE E’ LISCIA E CIO’ FA RISALTARE ANCORA DI PIU’ LE LAMINE D’ORO E I VETRI ROSSI E BLU INCASTONATI SUL BORDO E QUELLI BLU,ROSSI, VERDI E
GIALLI DELL’IMPUGNATURA CHE SVOLGE UN ROLO FONDAMENTALE NELLA LITURGIA COME PUNTO D CONTATO CON GLI ALTRI
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LA DIFFUSIONE DELL’ARTE INSULARE
LE NUMEROSE INCURSIONI DEI VICHINGHI E DEI NORMANNI CHE COSTRINSERO I MONACI A RIFUGIARSI NEL CONTINENTE PER MISE LA DIFFUSIONE DELL’ARTE INSULARE,
INFLUENZANDO AD ESEMPIO LA MINIATURA CAROLINGIA CON L’USO DI MINIATURISTI IRLANDESI
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IN ITALIA IL CENTRO MONASTICO DI BOBBIO MOSTRA MOLTI CODICI MINIATI DI INFLUSSO INSULARE , DOVE I TESTI SONO SCRITTI DA IRLANDESI MENTRE LE MINIATURE SONO
ITALIANE; SEMPRE A BOBBIO L’INFLUENZA IRLANDESE SI VEDE BENE NELLA LASTRA DI BERTULFO (FIGURA 4) CHE MOSTRA UNA DECORAZIONE CON DUE CERCHI INTRECCIATI,
RICCAMENTE DECORATI ALL’INTERNO CON MOTIVI AD INTRECCIO
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3.I LONGOBARDI IN ITALIA
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LA HISTORIA LANGOBARDORUM
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I LONGOBARDI ARRIVARONO IN ITALIA DALLA PANNONIA (UNGHERIA) NELL’APRILE DEL 568, PENETRANDO DAL FRIULI SENZA INCONTRARE ALCUNO OSTACOLO, COME CI RACCONTA
PAOLO DIACONO NELLA SUA HISTORIA LANGOBARDORUM, MONACO ALLA CORTE DI CARLO MAGNO
I LONGOBARDI ERANO ORGANIZZATI IN FARE CIOE’ GRUPPI ARMATI SU BASE FAMILIARE E PROFESSAVANO LA FEDE CRISTIANA ARIANA CHE NON RICONOSCEVA LA TRINITA’
DISPUTE RELIGIOSE ED ERESIE__________________________________________________________________________________________
IL DIBATTITO SULLA NATURA DI CRISTO ERA INIZIATO DAL V SECOLO, IN PARTICOLARE DA ALESSANDRIA E DA ANTIOCHIA
NESTORIO, UN MONACO DI ANTIOCHIA E POI PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI, RITENEVA CHE BISOGNAVA DISTINGUERE TRA LA NATURA DI CRISTO E QUELLA DI DIO E QUINDI MARIA
NON ERA LA MADRE DI DIO MA LA MADRE DI CRISTO. A QUESTO SI CONTRAPPOSE CIRILLO, PATRIARCA DI ALESSANDRIA CHE MANTENNE INVECE IL TERMINE “MADRE DI DIO”
SOSTENENDO L’UGUAGLIANZA TRA DIO E CRISTO
TEODOSIO II CONVOCO’ COSI’ NEL 431 IL CONCILIO DI EFESO CHE SI CONCLUSE CON LA CONDANNA DI NESTORIO, MANTENENDO PERO’ ALTA LA TENSIONE E ANCHE IL SUCCESSORE DI
TEODOSIO, MARCIANO TENTO’ DI RIDARE FORZA ALLA TEOLOGIA DI NESTORIO, CONVOCANDO UN CONCLIO A CALCEDONIA NEL 451, CHE CONDANO’ LA TEORIA ALESSANDRINA
IL V SECOLO VIDE LA CIRCOLAZIONE INOLTRE DEI VANGELI “APOCRIFI” CIOE’ NON RICONOSCIUTI DALLA CHIESA, IN UNA DIVISIONE DEL MONDO TRA UN ORIENTE MONOFISITA
(SOSTENITORE DELL’IDEA ALESANDRINA) E UN AREA GRECA NESTORIANA CHE PORTO’ AL CONTRASTO TRA IMPERATORE E PAPA CON LA “CONTROVERSIA DEI 3 CAPITOLI”
NEL 543 GIUSTINIANO EMANO’ UN EDITTO CONTRO GLI SCITTI DELLA SCUOLA DI ANTIOCHIA MA AD ESSO IL PAPA SI ERA OPPOSTO ED ERA STATO COSI’ SEQUESTRATO
DALL’IMPERATORE; IL PAPA FU COSI’ COSTRETTO A FIRMARE LA CONDANNA DEI TRE SCRITTI PROVOCANDO PERO’ LA RIVOLTA DEI VESCOVI ITALIANI
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SEBBENE I LONGOBARDI FOSSERO SOLO IL 5% DELLA POPOLAZIONE ITALIANA RIUSCIRONO AD IMPORSI ANCHE A CAUSA DELLA GUERA TRA GOTI E BIZANTINI, STANZIANDOSI
NELL’AREA SUBALPINA E PADANA , DETTA LANGOBARDIA MAIOR, FISSANDO LA PROPRIA CAPITALE A VERONA E POI A PAVIA, SPINGENDOSI POI A SUD OCCUPANDO L’AREA TRA
SPOLETO E BENEVENTO , DETTA LANGOBARDIA MINOR (FIGURA 1)
LA SOCIETA’ LONGOBARDA ERA DISTINTA TRA UOMINI LIBERI E NON: SOLO I LIBERI GODEVANO DI PIENI DIRITTI E VI ERA UNA RIGIDA ORGANIZZAZIONE MILITARE CON A CAPO I
DUCHI (DA DUCES) CHE SI STABILIRONO NELLE CITTA’ ROMANE , DIVENENDO SIGNORI DEL TERRITORIO, IL DUCATO
L’APPROCCIO ALLA CIVILTA’ ROMANA
PER UN PRIMO PERIODO I DUCHI VISSERO IN GUERRA TRA LORO E SOLO NEL 584 ELESSERO UN NUOVO RE CONTRO L’ARRIVO DEI FRANCHI CHIAMATI DAL PAPA GREGORIO I, DETTO
MAGNO, AUTARI, CHE GRAZIE ALL’INFLUENZA DELLA MOGLIE TEODOLINDA, CATTOLICA, SI APRI’ ALL’INFLUENZA ROMANA . TEODOLINDA FAVORI’ LA CONVERSIONE DEI
LONGOBARDI AL CATTOLICESIMO E SI SPOSO’ CON IL RE AGILULFO (591-616) CHE UNI’ CULTURA ROMANA E LONGOBARDA CHIAMANDO ANCHE NUMEROSI ARTISTI ROMANI E RELIGIOSI
COME SAN COLOMABANO CHE FONDO’ IL MONASTERO DI BOBBIO
FRA I SUOI SUCCESSORI, ROTARI (636-652), IMPORTANTE PER LA CREAZIONE DI UN CODICE (EDITTO DI ROTARI DEL 643) SCRITTO IL LATINO E SIMILE AL DIRITTO ROMANO
LA CULTURA ROMANO-CATTOLICA NELLA CORTE LOGNOBARDA
SOLO CON IL RE LIUTPRANDO SI EBBE UNA RINASCITA DELLAVITA SOCIALE E CULTURALE LOGNOBARDA CON LA RIPRESA DEI COMMERCI E UNA RICCA FIORITURA ARTISTICA E PER
QUSTO MOTIVO SI PARLA DI “RINASCENZA LIUTPRANDEA”
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LIUTPRANDO APPROFITTO’ DEI CONFLITTI TRA L’IMPERO D’ORIENTE E IL PAPA A CAUSA DELL’EDITTO DELL’IMPERATORE LEONE III CHE ESTENDEVA L’ICONOCLASTIA ALL’ITALIA E
CONTRO CUI SI SCAGLIO’ IL PAPA GREGORIO II, CHE CONDANNO’ L’ICONOCLASTIA (727); SI EBBE COSI’ LA RIVOLTA DELLE POPOLAZIONI SOGGETTE AI CONTROLLI DI BISANZIO CHE
LIUTPRANDO UTILIZZO’ PER ESTENDERE I SUOI DOMINI, ARRIVANDO A MINACCIARE ROMA. PROPRIO PER EVITARE LA REAZIONE PAPALE DONO’ ALLA CHIESA LA CITTA’ DI SUTRI,
PRIMO NUCLEO DEL POTERE TEMPORALE DEL PAPA
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IL PROGETTOFU CONTINUATO DA DESIDERIO (756-774) CHE VENNE PERO’ FERMATO DAI FRANCHI , PROVOCANDO LA FINE DELLA LANGOBARDIA MAIOR, MENTRE QUELLA MINOR
RESISTETTE FINO ALL’ARRIVO DEI NORMANNI NELL’XI SECOLO
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L’ARTE LONGOBARDA DEI SECOLO VI E VII
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I LONGOBARDI AL MOMENTO DELLE LORO INVASIONI PORTARONO UN’ARTE DI TIPO NORDICO BASATA SU DECORAZIONI ASTRATTE E GEOMETRICHE CON UN ACCESA POLICROMIA ,
COME SI VEDE DAI CORREDI FUNERARI, COME QUELLI RITROVATI A CIVIDALE DEL FRIULI , SEDE DEL PRIMO DUCATO , A VERONA, A PAVIA E A SPOLETO, CHE MOSTRANO UNOSTILE
SIMILE A QUELLO DEI CORREDI TROVATI IN PANNONIA
CIO’ CHE COLPISCE E’ LA POVERTA’ DEGLI OGGETTI DOMESTICI IN CONTRASTO CON LA RICCHEZZA DEGLI OGGETTI DEI DEFUNTI , COME LE FIBULE A FORMA DI S O DI STAFFA,
COLLANE, PENDENTI, ARMI, PLACCHE, CINTURE, SELLE, QUASI TUTTI PRESENTAVANO UNA DECORAZIONE ZOOMORFA, NON NATURALISTICA MA SCHEMATIZZATA. SONO STATI
INDIVIDUATI A PROPOSITO DALLOSTORICO SALIN DUE STILI, LO STILE ANIMALISTICO 1 E 2
NELLO STILE 1 IL CORPO DELL’ANIMALE E’ COMPOSTO DA LINEE ASTRATTE CHE LO RENDONO IRRICONOSCIBILE, COME NELLA FIBUAL A STAFFA (FIGURA 1.1)
NELLO STILE 2, DIFFUSO DOPO IL VI SECOLO, IL CORPO E’ DEFINITO DA UN MOTIVO A NASTRO INTRECCIATO A CUI VENGONO AGGIUNTE LE SINGOLE PARTI, COME IN UNA FIBULA A S DI
NOCERA UMBRA (FIGURA 2) O IN UNA CROCETTA DI BERGAMO (FIGURA 3), CROCETTA CHE E’TIPICA DELLE SEPOLTURE LONGOBARDE
E’ STATA TROVATA IN VAL DI NIEVOLE,VICINO A LUCCA,
IL FECONDO INCONTRO DELLA CULTURA LONGOBARDA CON QUELLA ROMANA
IL GUSTO TIPICAMENTE LONGOBARDO ANDO’DIMINUENDO CON L’INCONTRO CON LA CULTURA ROMANA , COME SI VEDE BENE NELL’OREFICERIA ; L’AAIMILAZIONE DELL’ARTE
ROMANA FU FAVORITA DALL’AVVICINAMENTO ALLA RELIGIONE CATTOLICA CON TEODOLINDA , DI CUI SI RICORDA AD ESEMPIO LA CHIOCCIA CON SETTE PULCINI , ANCHE SE LA
RAFFINATEZZA DELL’OPERA LA FA ATTRIBUIRE ALLO STILE BIZANTINO
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DI STILE LONGOBARDO E’ AD ESEMPIO LA LAMINA DELL’ELMO DI AGILULFO (FIGURA 1.2) DOVE SI VEDE BENE L’ASSIMILAZIONE DI ELEMENTI ROMANI E LA LEGATURA DI
EVANGELARIO (FIGURA 1.3), OPPURE ALTRE OPERE MONUMENTAI COME CHIESE E BASILICHE VOLUTE DA TEODOLINDA MA ANDATE DISTRUTTE
L’ARTE LONGOBARDA NEI SECOLI VI E VII________________________________________________________________________________
1.1 UNA FIBULA A STAFFA
QUESTA FIBULA RISALE AL SETTIMO DECENNIO DEL VI SECOLO E PROVIENE DA UNA TOMBA FEMMINILE DELLA NECROPOLI DI SANTO STEFANO IN PERTIC A CIVIDALE DEL FRIULI ED E’
IN ARGENTO DORATO
LA PIASTRA SUPERIORE, LA STAFFA E IL PIEDE SONO INCORNICIATI A CLOISONNE’ CON UN RETICOLO D’ORO CHE SUGGERISCE LA PROVENEINZA DELLA FIBULA DA UNA TOMBA DI UNA
PERSONA DI ALTO RANGO
LA PIASTRA SUPEIORE E’ DECORATA CON UN ANIMALE ACCOVACCIATO SOPRA UNO SPAZIO A SEMICERCHIO CON 5 TESTE DI ANIMALI A RAGGIERA , MENTRE LA STAFFA E IL PIEDE
MOSTRANO DUE COPPIE SPECULARI DI ANIMALI STILIZZATI
LA RAPPRESENTAZIONE DI ANIMALI ALLUNGATI O ACCOVACCIATI NELLE FIBULE CON LA MANCANZA PER IL REALISMO E’ TIPICA DELLO STILE 1 ANIMALISTICO
1.2 LA LAMINA DI AGILULFO
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ESSA E’ LA LASTRA FRONTALE DI UN ELMO , COME DIMOSTRANO I FORI UTILIZZATI PER LEGARLA AL CAPO
AL CENTRO VI E’ UN SOVRANO CON LA MANO ALZATA CON A LATO L’ISCRIZIONE “AL RE AGILULFO”, PROPBABILMENTE IN ONORE DELLA SUA INCORONAZIONE NEL 591; AI LATI DUE
VITTORIE E DUE GUERRIERI IN PARATA E INFINE DUE GRUPPI DI OFFERENTI E DUE EDIFICI A TORRE
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LA SCENA FORSE E’ UN’ALLEGORIA DEL POTERE DI AGILULFO , IN QUANTO LE DUE CORONE PORTATE DALLE OFFERENTI POTREBBERO RAPPRESENTARE LA CORONA BIZANTINA E
QUELLA LONGOBARDA , NELL’INTENTO DI DOMINARE TUTTA L’ITALIA
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L’AUTORE RIPRENDE GLI ELEMENTOI BIZANTINI E TARDOROMANI DELLE VITTORIE E DELL’IMPERATORE ANCHE SE LA FIGURA UMANA E’ ANCORA MOLTO SEMPLICE E CON GESTI
STEREOTIPATI
1.3 LA LEGATURA DELL’EVANGELARIO DI TEODOLINDA
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ESSO SI TROVA FRA I TESORI DELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A MONZA E L’ISCRIZIONE CI DIE CHE ESOO ERA STATO DONATO DA TEODOLINDA ALLA BASILICA.
CIASCUN PEZZO DELLA LEGATURA E’ IN LAMINA D’ORO E AL CENTRO SI TROVA UNA CROCE ORNATA CON GEMME PREZIOSE CHE DIVIDE LA FACCIA IN 4 PARTI, OGNUNA CON UN
CAMMEO DI ORIGINE ROMANA RIUTILIZZATO
LA NOVITA’ DELLO STILE STA NELL’ASSENZA DELL’HORROR VACUI TIPICO E IN UNA MAGGIORE RAFFINATEZZA DI ORIGINE CLASSICA IL CHE FA PENSARE CHE ESSA SIA STATA
REALIZZATA DA MAESTRI MILANESI E NON LONGOBARDI
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DALLA RINASCENZA LIUTPRANDEA AL IX SECOLO
TRA GLI EDIFICI FATTI COSTRUIRE DAI LONGOBARDI NON CI RESTA MOLTO E TRA QUESTI VI E’ L’ALTARE DI RATCHIS (FIGURA 2.1) DELL’VIII SECOLO, CON UN CHIARO STILE DI
ISPIRAZIONE CLASSICA, COSI’ COME IL PLUTEO DI PAVIA (FIGURA 4) O IL BATTISTERO DI CALLISTO A CIVIDALE (FIGURA 5) CHE MOSTRA COME IL LIVELLO DI ARTE RAGGIUNTO SIA
CONTINUATO ANCHE DOPO LIUTPRANDO CON ASTOLFO E DESIDERIO . ANCORA DEL PERIODO LIUTPRANDEO E’ LA LASTRA DI SIGVALDO (FIGURA 6) DOVE LA RAPPRESENTAZIONE
FIGURATA HA SOSTITUITO LA DECORAZIONE AD INTRECCIO
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QUESTO STRAORDINARIO MOMENTO DELLA CULTURA LONGOBARDA HA INFLUENZATO ANCHE QUELLA CAROLINGIA DANDO ORIGINE AD OPERE DI DIFFICILE IDENTIFICAZIONE
STILISTICA COME IL TEMPIETTO LONGOBARDO DI CIVIDALE (FIGURA 2.2) ,DOVE GLI AFFRESCHI MOSTRANO UNO STILE NUOVO CON MORBIDI INCARNATI DELLE FIGURE E LA LORO
MONUMENTALITA’, OPPURE LA CHIESA DI SANTA MARIA FORIS PORTAS A CASTELSEPRIO , DATABILE DAL VII AL IX SECOLO
LE MERAVIGLIE DELLA RINASCENZA LIUTPRANDEA________________________________________________________________________
2.1 L’ALTARE DI RATCHIS
L’ALTARE E’ DI FORMA PARALLELEPIPEDA (FIGURA a) CON 4 LASTRE SCOLPITE, SU QUELLA FRONTALE IL CRISTO CON DUE ANGELI, ENTRO UNA MANDORLA SORRETTA DA 4 ANGELI E
DALLA MANO DI DIO (FIGURA b) ; NELLA LASTRA SINISTRA E’ RAFFIGURATA LA VISITAZIONE , A DESTRA L’ADORAZIONE DEI MAGI E SUL RETRO VI E’ UNA NICCHIA PER LE RELIQUIE
CON 2 CROCI SCOLPITE
SUL BORDO SUPERIORE DELLA LASTRA VI E’ UN’ISCRIZIONE CHE DICE CHE L’ALTARE FU VOLUTO DAL DUCA RATCHIS PER LA CHIESA DI S. GIOVANNI E CHE I RILIEVI ERANO COLORATI
E CON PASTE VITREE
NELLA SCENE DELLA VISITRAZIONE (FIGURA c), INCORNICITA DALLA TIPICA CORDA INTRECCIATA MEDIEVALE, VI E’ UNA DUPLICE ARCATA CHE DELIMITA LOSPAZIO IN DUE , CON
L’ARCO MAGGIORE PER MARIA, UNO PIU’ PICCOLO PER MADDALENA E UN TERZO PER UNA PIANTA .
I VOLUMI SONO APPIATTITI E VI E’ GRANDE IMPORTANZA ALLA LINEA, OTTENUTA CON L’USO DELLO SCALPELLO A PUNTA FINE ; NON VI E’ NULLA DI NATURALISTICO MENTRE
IMPORTANTE E’ IL GESTO DELL’ABBRACCIO , SPROPORZIONATO, INOLTRE I VOLTI A PERA, LE LABBRA SOTTILI E GLI OCCHI RICHIAMANO ALL’ASTRAZIONE DEI MODELLI NORDICI
DELL’OREFICERIA
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2.2 IL TEMPIETTO LONGOBARDO DI CIVIDALE DEL FRIULI
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ESSO SI TROVA SULLA SPONDA DESTRA DEL FIUME NATISONE, DOVE VI ERA LA RESIDENZA DEL “GASTALDO”, RAPPRESENTANTE DEL RE , ED E’ CONOSCIUTO ANCHE COME ORATORIO
DI SANTA MARIA IN VALLE
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LA STRUTTURA E’ SEMPLICE , CON UN AULA QUADRATA A VOLTA A CROCIERA , CON 5 FINESTRE AD ARCO COLLEGATA AD UN PRESBITERIO PIU’ BASSO TRIPARTITO DA COLONNE
PER LA DECORAZIONE LA PARTE BASSA E’ RICOPERTA DA MARMO, POI AFFRESCHI ED INFINE STUCCHI; FORSE LA CROCIERA ERA DECORATA POI DA MOSAICI MENTRE LA DECORAZIONE
A STUCCHI DELLA VOLTA A BOTTE E’ STATA SOSTITUITA DA AFFRESCHI DEL XIV SECOLO
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GLI AFFRESCHI PIU’ANTCIHI SI TROVANO NELLE LUNETTE DEGLI ARCHI COME QUELLA DI CRISTO SOPRA L’INGRESSO CON GLI ARCANGELI GABRIELE E MICHELE; ALTRI AFFRESCHI ,
ANCORA MENO LEGGIBILI, MOSTRANO 6 SANTI, 5 CON VESTI MILITARI, IL SESTO , IDENTIFICATO COME IL VESCOVO, E’ SANT’ADRIANO (FIGURA b); ALTRI AFFRESCHI SULLA LUNETTA
DEL LATO NORD MOSTRANO ANGELI CHE RENDONO OMAGGIO A GESU’ CON UN USO FORTE DEI CHIAROSCURI ED ESAGERAZIONE DELLE ESPRESSIONI DEI VOLTI , FORSE RISALENTI
ALL’ULTIMA ETA’ LONGOBARDA O A QUELLA CAROLINGIA
LA PARTE PIU’ RICCA ERA LA DECORAZIONE A STUCCHI DI CUI CI RESTA QUELLA A OVEST , CON DUE FASCE A STELLE , MOTIVI VEGETALI E 6 FIGURE FEMMINILI A GRANDEZZA
NATURALE E IN RILIEVO (FIGURA c); LE DUE STATUE AI LATI DELLA FINESTRA SI VOLGONO AD ESSA E VESTONO CON LA PALA, L’ABITO DELLE MATRONE ROMANE MENTRE LE ALTRE
QUATTRO, IN POSIZIONE FRONTALE PORTANO IN MANO LE CORONE DEI MARTIRI E LE CROCI E DI CUI DUE VESTONO LA VESTE IMPERIALE MENTRE LE ALTRE VESTITI DI NOBILI
SULLA SINISTRA DELA FINESTRA VI E’ UN’ISCRIZIONE “PAGANUS”, FORSE DI UN MAGISTER CEMENTARIUS, CHE PRODUSSE GLI STUCCHI, PRIMA FIRMA DI UN ARTISTA
LA ZONA INFERIORE A STUCCHI MOSTRA RICCHE DECORAZIONI FLOREALI DI TRALCI DI VITE, CON UVA E FOGLIE, E DUE FILE DI ROSETTE A 5 PETALI , RIEMPITE DI PASTA VITREA IN
PASSATO
LA DATAZIONE DI QUESTI STUCCHI HA SOLLEVATO MOLTI PROBELMI E LA PIU’ ACCETTATA E’ QUELLA DELL’VIII SECOLO , PER IL RICHIAMO TARDOANTICO , TIPICO DELL’ETA’
LIUTPRANDEA E DEL PRIMO CAROLINGIO
2.3 GLI AFFRESCHI DI S. MARIA FORIS PORTAS A CASTELSEPRIO
CASTELSEPRIO (VARESE) FU UN IMPORTANTE CENTRO COMMERCIALE E QUI SI TROIV LA CHIESA DI FORIS PORTAS
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