La responsabilità di essere Capo ASSOCIAZIONE ITALIANA GUIDE E SCOUTS d’EUROPA CATTOLICI DELLA FEDERAZIONE DELLO SCAUTISMO EUROPEO La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale PARTE I I LA RESPONSABILITA’ DI FARE IL CAPO: LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE14 CAPITOLO 1 – L’OBIETTIVO Obiettivo di questa seconda parte - chiacchierata usando il termine da campo scuola - è quello di responsabilizzare anche sotto il profilo giuridico il Capo unità. Se è vero che nell’affrontare le nostre “insicurezze“ educative nei confronti dei ragazzi/ragazze che ci vengono affidati ci poniamo ogni sorta di dubbio e cerchiamo conforto e risoluzione ai nostri problemi educativi sia nelle parole di B.P., sia nei manuali associativi sia nell’esperienza professionale di figure quali psicologi, educatori e similari, ben poche volte ci fermiamo a pensare alla nostra responsabilità giuridica nei loro confronti. La nostra missione educativa rischia a volte di farci sentire quasi dei reges legibus soluti, in quanto giustifichiamo ogni nostra mancanza, imprudenza con una frase che suona circa così: “anche se non è proprio regolare, non faccio niente di male….lo faccio a fin di bene, lo faccio per i ragazzi.”. Educare significa anche essere consapevoli della nostra responsabilità giuridica e trasmettere questa consapevolezza con il nostro agire. Il far bene il nostro servizio non ci esime dal rispettare le regole del gioco che in questo ambito si traducono in Leggi e Autorità statali. Credo che per curiosità sia doveroso segnalare che B.P. nel 1931 fu insignito della Laurea ad honorem in Legge dall’Università di Sidney. 14 Chiacchierata tratta ed adattata da un articolo su Proposta Educativa 1981 e riveduta e corretta dalla sottoscritta nel maggio 2004. La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale CAPITOLO 2 – PRINCIPI GENERALI La responsabilità Penale e Civile di un Capo Scout è un concetto prettamente giuridico, occorre, quindi, preliminarmente chiarirne alcuni aspetti fondamentali e prendere un po’ di familiarità con alcuni termini tecnici. Parlando di responsabilità civile e penale si fa riferimento al dover rispondere dinanzi ad un Giudice del comportamento tenuto in determinate occasioni e sopportarne le conseguenze determinate a priori dalla Legge. Tale responsabilità può essere di natura penale o di natura civile, a seconda che le norme violate riguardino il codice penale o il codice civile. Ciò che differenzia questi due tipi di violazione sono, da un punto di vista pratico, essenzialmente le conseguenze, le sanzioni che il capo scout dovrà sopportare. Ovviamente, trattare compiutamente un tema così vasto in poche pagine non è possibile. Il compito è solo quello di dare degli strumenti per orientarsi nel campo del diritto, praticando a volte spiacevoli e forse troppo ermeneutiche sintesi, di cui chiedo scusa agli operatori del diritto ed agli occasionali giuristi in uniforme. La raccomandazione è, comunque, quella di non applicare indiscriminatamente le fattispecie qui riportate a tutti i casi che possono capitare (spero nessuno!) e di avere l’accortezza di chiedere informazioni e delucidazioni qualora qualcosa dovesse accadere. - Pagina 14 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale CAPITOLO 3 - LA RESPONSABILITÀ PENALE Si ha responsabilità penale quando vengono violate le norme poste dal codice penale e quelle racchiuse in leggi speciali penalmente sanzionate. Con la violazione di tali norme si innesca l’iter procedimentale che porterà prima all’accertamento della commissione dell’eventuale fattoreato e poi alla celebrazione del processo con l’emanazione della sentenza di proscioglimento o di condanna e, in tale ultimo caso, l’irrogazione della relativa sanzione. Par. 3.1. – Definizioni: l’illecito penale, reato, dolo, colpa, sanzioni. Illecito penale - reato: è la violazione di un norma penale alla quale il diritto ricollega l’irrogazione, al responsabile, di una pena. È retto dal principio di specialità e tipicità: per cui sono reati solo le violazioni dalla Legge espressamente previsti come tali. I reati si dividono in due tipi: i delitti e le contravvenzioni a seconda della sanzione prevista per il trasgressore della norma penale; i delitti sono puniti con multa, reclusione, ergastolo; le contravvenzioni con ammenda ed arresto. Per parlare di reato occorre che vi sia un comportamento (azione od omissione) posto in essere da un soggetto con la volontà (dolo o colpa) e l’assenza di cause di giustificazioni. Dolo: si ha dolo quando chi commette un reato lo commette con la coscienza e volontà del suo comportamento e dei suoi effetti. - Pagina 15 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Colpa: si identifica nel comportamento di chi commette un reato, pur non volendolo, a causa di negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle leggi, regolamenti, ordini e discipline. Sanzioni: può essere detentiva (arresto o reclusione) oppure pecuniaria (ammenda o multa); non sono infrequenti i casi di reati puniti con entrambi i tipi di sanzione. Da rilevare che se viene stabilita come sanzione il pagamento di una somma di denaro (ammenda o multa) ciò nulla toglie al carattere penale di tale sanzione che verrà comunque iscritta, se la legge lo prevede, nel certificato penale del trasgressore. Par. 3.2. – Principi generali. La responsabilità penale è personale e diretta (nessuno cioè può essere punito per il reato commesso da un altra persona a meno che non avesse un obbligo giuridico di impedirlo); per essa si risponde dal compimento del 14 anno di età se chi ha commesso il fatto aveva al momento la capacità di intendere e di volere che è accertata di caso in caso; tale capacità è sempre presunta dal compimento del 18 anno di età. L’infraquattordicenne non è punibile. Per essere chiamato a rispondere penalmente il soggetto deve aver agito con "dolo", oppure con "colpa". La legge penale sanziona in maniera più grave i reati dolosi di quelli colposi, mentre esclude la punibilità per i reati causati dal caso fortuito o commessi in stato di necessità, di legittima difesa o di forza maggiore. Va precisato che le contravvenzioni sono punibili sia se commesse con dolo che con colpa, mentre i delitti sono punibili solo se commessi con dolo, salvo i casi (come quelli sopra citati) di delitti colposi espressamente previsti dalla legge. - Pagina 16 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Par. 3.3. - Casi possibili. Alcuni fatti previsti dalla legge come reati, debbono essere oggetto di attenzione in quanto abbastanza facilmente possono verificarsi nello svolgimento di attività non preparate coscienziosamente. Alcuni reati possono sembrare banali anche in considerazione delle conseguenze relativamente modeste, ma occorre ricordare che si tratta pur sempre di comportamenti vietati con conseguenze penali: - Art. 635: danneggiamento di cose altrui; - Art. 637: ingresso abusivo nel fondo altrui; - Art. 659: disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone; - Art. 675: collocamento pericoloso di cose; - Art. 676: costruzione di opere instabili e cadenti; - Art. 734: distruzione e deturpamento di bellezze naturali; Ma il Codice contempla anche reati di estrema gravità: - Art. 449: cagionare per colpa un incendio; - Art. 589: cagionare per colpa la morte di qualcuno; - Art. 590: cagionare per colpa lesioni personali; - Art. 591: abbandonare o lasciare senza assistenza un minore di anni 14 di cui si abbia la custodia. Per maggiori dettagli (descrizione, sanzioni, ecc.) consultare l’appendice. Par. 3.4. - Quando e perché il capo può essere ritenuto responsabile per fatti commessi dal ragazzo. Perché il capo scout venga punito per la commissione di un reato occorre che l’abbia commesso con l'atteggiamento psicologico caratterizzato dal dolo o dalla colpa. Nessun problema, quindi, quando il Capo ha realizzato il reato con dolo, cioè lo ha "voluto": questi sarà punito per reato doloso. Discorso diverso è il caso di un reato commesso dal Capo per colpa. - Pagina 17 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Tutte le volte che nel reato commesso da un ragazzo posto sotto la sua responsabilità sia ravvisabile un collegamento col comportamento negligente o imprudente del Capo quest’ultimo potrà essere chiamato a rispondere a titolo di concorso colposo nel reato commesso. Il Capo infatti, in quanto educatore, ha un dovere giuridico di vigilanza sui ragazzi nel tempo in cui sono ad esso affidati (deducibile in particolare dall'art. 2048 c.c. e 591 c.p.), dovere che, tra gli altri, include certamente quello di impedire che i ragazzi stessi commettano reati e, comunque, rechino danno a sé e agli altri. Pertanto, sarà responsabile penalmente se abbia omesso di esercitare la dovuta vigilanza e, se a causa di questa inosservanza, un reato sia stato realizzato. Alcuni esempi serviranno a chiarire la conclusione accennata. Spesso avviene che i ragazzi, al campo, utilizzino i coltelli scout per fini di gioco. Se in tale occasione, senza che alcuno sia intervenuto per far cessare il gioco pericoloso, uno dei ragazzi rimane ferito, il Capo negligente potrà essere chiamato a rispondere penalmente del reato di lesioni colpose, da solo o in concorso con l'autore del fatto, qualora questi abbia più di 14 anni e sia ritenuto dal giudice psichicamente in grado di rendersi conto della pericolosità del suo comportamento. Un altro esempio, piuttosto verosimile. Qualora un Capo, senza la necessaria esperienza e/o oculatezza, improvvisi una route in alta montagna dove il percorso richieda particolari abilità tecniche, e a causa di ciò i ragazzi, inesperti, causino a sé o ad altri lesioni o addirittura la morte, quel Capo potrebbe essere imputabile a titolo di colpa dei reati di lesioni colpose e/o di omicidio colposo per la sua inescusabile imprudenza, con le pesanti conseguenze previste dalla legge. Occorre, quindi, che i Capi pongano il massimo della attenzione e della diligenza nella scelta delle attività, dei modi per realizzarle, dei percorsi - Pagina 18 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale delle routes e in tutte quelle occasioni in cui si impone un dovere di vigilanza sui ragazzi ad essi affidati. In materia di delitti solo dolosi, non sarà punibile per il reato di danneggiamento commesso da un ragazzo il Capo che non abbia esercitato la dovuta vigilanza, non essendo punito dalla legge penale italiana il danneggiamento colposo. E' importante ricordare che un medesimo reato può essere imputato a più persone, che lo abbiano compiuto in concorso tra loro, ed in questo caso la legge penale contempla a volte un aggravamento della pena. Par. 3.5. - Quando e perché il capo può essere ritenuto responsabile per fatti subiti dal ragazzo. Ovviamente qualora il capo scout causi per volontà o per colpa (caso più probabile nella normale attività scout) un fatto–reato ai danni di un suo ragazzo sia esso minore, o non, risponderà di quanto accaduto personalmente o in concorso, eventualmente anche colposo, con altri. CAPITOLO 4 - LA RESPONSABILITÀ CIVILE. La responsabilità civile si ha ogni qual volta un soggetto viola le specifiche disposizioni stabilite in un contratto ovvero viola il principio generale del neminem ledere, da qui discende la natura atipica dell’illecito civile. Pertanto, l'illecito civile può derivare dalla violazione di un dovere o di un obbligo assunto volontariamente con un contratto: si verserà allora in "colpa contrattuale"; questo tipo di colpa sembra configurabile ogni qual volta uno dei nostri ragazzi subisce un danno durante le attività, perché si può ritenere (anche se è tesi non unanime) che i rapporti che si - Pagina 19 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale instaurano fra l'Associazione e la famiglia nel momento in cui il ragazzo entra nella nostra unità abbiano natura contrattuale. Quando invece il fatto dannoso deriva dalla violazione di una norma di legge, si verserà in "colpa extra contrattuale"; così se si danneggiano piante e animali nel corso di una attività all'aperto, se si brucia un bosco, ecc... Par. 4.1. - Differenze tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. La distinzione fra i due tipi di colpa civile è molto importante perché, mentre la responsabilità contrattuale del danneggiante va dimostrata dal danneggiato e per essa si risponde solamente del danno prevedibile al momento in cui è sorto l'obbligo ed in caso che non si sia usata la normale diligenza; la responsabilità extracontrattuale del danneggiante si presume: egli, cioè, dovrà dimostrare di aver usato una diligenza estrema e tuttavia di non aver potuto evitare l'avverarsi dell'evento dannoso, se vorrà essere liberato dalla responsabilità. Inoltre, in caso di colpa extracontrattuale si risponde anche per il danno imprevedibile al momento della commissione del fatto. Fondamento essenziale per essere chiamato a rispondere in sede civile di una colpa (contrattuale o extra-contrattuale) è l'esistenza di un nesso di causalità cioè l'azione o l'omissione devono essere state la causa diretta della produzione dell'evento dannoso; mancando tale nesso non sorge la responsabilità. Tali violazioni comportano l’obbligazione di risarcire il danno nelle due forme possibili: reintegrando il bene distrutto oppure per equivalente: il risarcimento del danno in forma monetaria. - Pagina 20 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Par. 4.2. - Quando e perché il capo può essere ritenuto responsabile per fatti commessi dal ragazzo. Principio generale in materia è che qualunque fatto - doloso o colposo - che abbia cagionato ad altri un danno ingiusto, obbliga chi lo ha commesso a risarcire il danno (art. 2043 c.c.), se la responsabilità non è esclusa per motivi espressamente previsti dalla legge. In tema di responsabilità civile, la legge chiama a rispondere persone diverse dai colpevoli: così per un danno causato da un minorenne sono chiamati a rispondere civilmente i genitori o le persone ad essi equiparate (genitori adottivi, tutori, ecc...). Il Codice Civile, all'art. 2048, prevede anche: "...i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate sono liberate dalla responsabilità se provano di non aver potuto impedire il fatto...". L'articolo citato (2048 c.c.) non presuppone necessariamente un rapporto di insegnamento (anche se in proposito abbiamo contro parte della giurisprudenza della cassazione) ma è applicabile anche nel caso in cui il rapporto tra il minore e colui che deve rispondere del suo fatto illecito abbia soltanto fini di educazione: quindi i Capi (ed anche gli Assistenti) possono venire chiamati rispondere civilmente sia per fatto proprio (come tutti) sia per fatti altrui: sia che il danno sia il risultato di una loro azione o omissione, sia che il fatto causativo dell'evento sia stato realizzato da uno dei loro ragazzi, e ciò per omissione dei loro doveri di vigilanza. I Capi sono liberati dalla responsabilità civile per il fatto commesso dai loro ragazzi solo nel caso in cui possano dimostrare: 1) che il fatto dannoso si è realizzato sebbene abbiano fatto il possibile per impedirlo, 2) o che si è verificato in circostanze tali che essi non avevano potuto usare - Pagina 21 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale dei loro poteri per impedirlo, 3) o che, infine, sarebbe accaduto anche se essi avessero usato la normale diligenza per impedirlo. La prova che può liberarli ricade su di loro secondo le regole proprie della responsabilità extracontrattuale. Va notato che l'ipotesi di responsabilità del precettore non è - come sembrerebbe - rigorosamente alternativa a quella, prevista nello stesso art. 2048 c.c., dei genitori: concorrendo i diversi presupposti dell'una e dell'altra ipotesi, si verifica il loro concorso con la conseguenza che il danneggiato potrà chiedere il risarcimento dei danni sia al Capo che ai genitori (ex art. 2055 c.c.). Nessuna responsabilità civile, invece, sembra attribuibile al Capo nel caso di danni arrecati a terzi dal ragazzo che abbia raggiunto la maggiore età: in questa ipotesi, infatti, il ragazzo non è sottoposto ad alcun potere ed è libero di scegliere i propri comportamenti, né il Capo ha alcun potere su di lui. L'obbligo del non danneggiare nessuno grava esclusivamente sul ragazzo e non sul Capo. Nel caso in cui un ragazzo procuri un danno a se stesso durante attività scout, di regola interviene l'assicurazione associativa a risarcire i danni derivanti da infortuni occorsi durante le attività, sempre che il ragazzo sia regolarmente censito per l'anno in corso. Da ultimo, per quanto riguarda la responsabilità civile dei Capi, ricordiamo che un aggravamento di essa può derivare dal carattere di "pericolosità", che le attività stesse possono rivestire, tenuto conto della natura di talune attività o dei mezzi usati per realizzarle. Il Codice Civile, infatti, prescrive che chi cagiona danno ad altri nel corso di attività pericolosa (pericolosità che sarà valutata dal Giudice), deve risarcire il danno se non prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitarlo (art. 2050 c.c.). Ad ogni verificarsi di un evento dannoso si può dunque - Pagina 22 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale presumere che le misure adottate non siano state sufficienti ad evitarlo (e il contrario non sarà spesso facile da dimostrare). Par. 4.3. - Quando e perché il capo può essere ritenuto responsabile per fatti subiti dal ragazzo. Ovviamente, anche in questo caso sul versante civile, qualora il capo scout causi per volontà o per colpa (caso più probabile nella normale attività scout) un danno ad un suo ragazzo sia esso minore, o non, risponderà personalmente di quanto accaduto. CAPITOLO 5 - L’ASSICURAZIONE Compito del contratto di assicurazione è quello di trasferire il rischio di dover pagare una somma di denaro a titolo di risarcimento danni per la responsabilità civile del fatto ovvero al verificarsi di un infortunio subito dal singolo individuo alla compagnia stessa dietro pagamento di un premio. Con l’atto del censimento, oltre a divenire soci della associazione F.S.E. a tutti gli effetti, l’associato viene coperto da polizza assicurativa per eventuali infortuni o danni occorsi nello svolgimento delle attività. Con tale polizza l’associazione e l’assicurazione predispongono un’informativa circa i diritti per il trattamento dei dati comuni come previsto dalla c.d. legge sulla privacy che ogni associato deve firmare per manifestare il proprio consenso. Nella polizza infortuni, sono oggetto di garanzia gli infortuni occorsi agli associati durante tutte le loro attività; l’infortunio è un evento generato da causa fortuita, violenta ed esterna che produce lesioni corporali obiettivamente constatabili che determinano la morte, un’invalidità permanente e/o temporanea e la necessità di cure mediche. - Pagina 23 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Particolarmente rilevante è il fatto che nella polizza venga specificato che possono usufruire della copertura assicurativa sia l’Associazione, in quanto tale, sia i singoli associati, i quali sono considerati terzi tra loro. Nella polizza per la responsabilità civile è coperto il rischio di dover corrispondere somme di denaro a titolo di risarcimento danno. CAPITOLO 6 - DICHIARAZIONI LIBERATORIE e TUTELA DELLA PRIVACY Occorre riflettere circa l’ efficacia giuridica che rivestano le dichiarazioni che i genitori, prima dei campi o all'inizio di un nuovo anno scout, eventualmente facciano di accollarsi la responsabilità per i danni causati dai loro figli liberandone contemporaneamente i Capi. Dette dichiarazioni hanno dubbia validità. Tali dichiarazioni non hanno efficacia liberatoria dei Capi, i quali, in assenza di una espressa approvazione del danneggiato, saranno ugualmente chiamati a rispondere civilmente verso quest'ultimo (vedi art. 1273 c.c.). In mancanza di tale approvazione i genitori rimarranno obbligati in solido con il Capo, e il terzo potrà chiedere il risarcimento del danno all'uno o all'altro (o da entrambi in solido) per l'intero. La dichiarazione dei genitori riveste unicamente un'efficacia interna, cioè rispetto al Capo, nel senso che questo potrà rivolgersi ai genitori per riavere quanto corrisposto al danneggiato a titolo di risarcimento. Si dovrà porre particolare attenzione nel redigere tali dichiarazioni per non violare le norme poste a tutela della Privacy. Infatti, come associazione e come singoli Gruppi non possiamo trattare i cosidetti “dati sensibili” ossia quelli, per quel che a noi interessa, atti a rilevare lo stato di salute dell’associato. - Pagina 24 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Di fronte alle esigenze sopra esposte, si è avuta l’occasione di redigere per un Gruppo una modulo per la richiesta di iscrizione. Le esigenze da affrontare erano due: 1) chiarire quale sia la specificità del metodo scout ed il nostro compito e ruolo educativo; 2) chiedere la collaborazione dei genitori nel ruolo educativo senza poter chiedere e trattare i dati sensibili. Alla luce di ciò, è stato elaborato un documento con uno stile abbastanza cordiale e sincero ma che, purtroppo, essendo comunque una scheda non poteva essere meno "formale", composto da due parti. A) La prima è costituita dalla nostra informativa sul metodo e con la richiesta esplicita di farci sapere preventivamente eventuali "problemi" dei figli, ed una informativa per la privacy che si va ad aggiungere a quella associativa. B) La seconda è costituita dalla richiesta di iscrizione del genitore; in questa il genitore non deve dire che problemi psicofisici ha il figlio (dato che non potremmo trattare il dato) ma segnalarci l'esigenza di poter partecipare o meno alle attività proposte, impossibilità che, messa in questi termini, potrebbe essere legata anche a impedimenti logistici o di altro genere, ma non medici. Anche in questa parte è stata prevista una blanda autorizzazione al trattamento dei dati. Nel presentare la scheda ai Capi Unità, il Capo Gruppo che ne ha assunto la parità di fronte al gruppo ed a tutti i destinatari (genitori, tutori) ha spiegato oltre ai dati tecnici alcuni punti sostanziali (la scheda deve essere fotocopiata avanti e retro, previa apposizione della data e sottoscrizione nella parte A; ogni capo unità la consegnerà in duplice copia ai ragazzi e/o ai genitori con preghiera di far riavere la "copia per il Gruppo"). - Pagina 25 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale E' importante che i Capi unità sottolineino che questa scheda (confronta parte IV-modulistica) non sostituisce il rapporto personale di fiducia che deve esserci con ogni genitore, ma è solo uno strumento in più per raggiungere i più lontani o chi entra per la prima volta ed una occasione in più per fare il punto delle varie situazioni in caso di scout/guide, rover/scolte già da molto in Gruppo. E', comunque, uno strumento utile e necessario al Capo Gruppo per conoscere la situazione dei singoli associati visto che le dimensioni numeriche del gruppo stesso non rendono possibile la conoscenza personale di tutti. È bene far presente ai genitori che l'elencazione è solo esemplificativa e, per quanto riguarda la capacità di partecipare alle attività del ragazzo, i Capi Unità debbono essere in grado di far comprendere che quello che si vuole sapere è qualsiasi problematica psicofisica - medica che necessiti di un intervento specifico (si può trattare dalla timidezza acuta, al soffrire di vertigini, al non saper nuotare fino a patologie più gravi). La scheda deve essere lo strumento per "ottenere quelle informazioni" che non possono essere messe per iscritto, ma che spesso stanno dietro alla semplice impossibilità di partecipare e svolgere tutte le attività. Nella casella "vuota-altro" se qualcuno ha la necessità di comunicare qualcosa lo può fare, non è una informazione richiesta, ma semplicemente data di cui ci limitiamo a prendere conoscenza, potrebbe essere lo spazio per qualche appunto o commento del genitore, per esempio, il perché si chiede l'iscrizione, per aiutare a superare un problema di inserimento, per superare la timidezza, per apprendere più abilità manuale, indipendenza, responsabilità, ecc.… - Pagina 26 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale Sarebbe sempre meglio che le informazioni assunte non abbiamo carattere sanitario, ma, come in tutte le situazioni delicate occorre avere l’elasticità che la situazione ci richiede. CAPITOLO 7 - CENNI AMMINISTRATIVI Da ultimo, necessita fare un accenno alla materia amministrativa. Occorre porre attenzione a tutta la parte burocratica di preparazione dei campi estivi/Route ecc. soprattutto accertandosi dei permessi sanitari richiesti dalle varie Regioni, dell’agibilità/abitabilità della casa scelta per il campo; della figura dei cuochi, ecc. ecc.Per un campo fisso occorre informarsi sui certificati di dell’agibilità/abitabilità delle case per l’accantonamento, della normativa sanitaria: il famoso “modello 81” per i ragazzi; il libretto sanitario per i cuochi. Per un campo estivo occorre informarsi, oltre alla solita parte sanitaria, circa eventuali divieti di accensione dei fuochi o di particolari specie floro/faunistiche protette. Nel pensare un percorso di Route occorre dare uno sguardo alle normative regionali in tema di campeggio (molte volte esistono leggi regionali che impongono il divieto assoluto), se si attraversano parchi, informarsi circa i regolamenti e divieti del parco stesso, oltre come sempre la parte sanitaria. Tutte le informazioni, purtroppo, vanno ricercate con lavoro certosino e pazienza a prova di santo presso le varie amministrazioni locali con cui si deve venire in contatto (ASL, Corpo Forestale, Comuni, Regioni, ecc.). - Pagina 27 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale La violazione di tali norme comporta quasi sempre l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria, il che vuol dire niente galera ma molti denari da sborsare personalmente dal Capo Unità. CAPITOLO 8 – SUGGERIMENTI PRATICI Alla fine di questa chiacchierata che, oltre ad averci spaventato, spero che ci abbia reso consapevoli dell’importanza del nostro servizio e della sua rilevanza esterna all’Associazione, proviamo a formulare qualche suggerimento pratico. o I capi unità devono essere maggiorenni e non sono ammesse eccezioni. Un minorenne non può avere la responsabilità di un altro minorenne, è come chiedere ad un cieco di guidare un altro cieco. Le alternative sono: - o chiudere l’unità; - o il Capo Gruppo ricopra formalmente il ruolo di Capo Unità, anche perché se consentisse ad un minore di guidare un’unità ne sarebbe comunque responsabile. Ovviamente, anche il capo campo deve essere sempre un maggiorenne. o Tutti i soci debbono essere censiti nel momento che vengono in attività, così in caso di infortunio sarà l'assicurazione associativa a risarcire il danno nei limiti della polizza. o Nella programmazione delle attività si devono tenere in considerazione la capacità, l'età e le forze di chi dovrà attuarle. Pensare bene se proporre un’attività non coperta da assicurazione (in caso stipularne una ad hoc).In caso esserne coscienti. o Tutte le attività debbono essere seguite da persone esperte e preparate tecnicamente, debbono essere presenti anche un certo numero di capo in relazione all’attività organizzata. Ricordarsi di chiedere tutte le autorizzazioni necessarie. - Pagina 28 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale o A seconda delle usanze del gruppo e delle sue dimensioni può essere necessario ed utile che ogni nuovo iscritto venga accettato sulla base di domanda scritta firmata dai genitori. o È bene farsi rilasciare un’autorizzazione scritta in occasione dei campi, ed in un eccesso di zelo anche in occasione di uscite di squadriglia, o per attività più impegnative. o Si usino sempre mezzi di trasporto regolari e mai mezzi di fortuna; se si usa la propria autovettura, il conducente ed il proprietario (ed il Capo unità ove abbia affidato la guida ad un capo inesperto) saranno responsabili in solido degli eventuali incidenti. o La cassetta di Pronto Soccorso è indispensabile ad ogni uscita: per i campi occorre garantirsi l'assistenza medica. o Fare attenzione a tutto ciò che può costituire attività specificatamente pericolosa: accensione di fuochi, balneazioni, abbattimenti di alberi, costruzioni pionieristiche, marcia su terreni disagevoli o in ore notturne, condizioni del mare per i nautici, ecc... o Non lasciare mai il campo senza la presenza di un capo maggiorenne. o Il collocamento e la manutenzione delle attrezzature e delle installazioni (tende sopra elelvate, alzabandiera, ecc…) richiedono adeguata esperienza e un'attenta sorveglianza, ma in tutte le attività occorre attenersi sempre alle norme di una particolare prudenza e perizia. o Occorre valutare bene l’entità della cassa dell’unità, perché nell’eventualità caso che i soldi non bastino i Capi faranno fronte personalmente (o insieme al gruppo, secondo il buon cuore di questo in quanto non obbligato in solido). - Pagina 29 - La responsabilità di fare il Capo: la responsabilità civile e panale o È buona abitudine avvertire le autorità locali di pubblica sicurezza (Carabinieri, Polizia Statale, Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato, ecc.) dei nostri soggiorni durante i campi estivi e route. - Pagina 30 -