Sull’Origine della Dialettica Hegeliana Fulda, Hans Friedrich Originalveröffentlichung in: Aquinas. Rivista internazionale di filosofia, 24 (1981), Nr. 2/3. pp. 390-405. ISSN 0003-7362 URL: http://archiv.ub.uni-heidelberg.de/volltextserver/16357/ URN: urn:nbn:de:bsz:16-heidok-163575 Datum: 18. February 2014 Bitte beachten Sie die Nutzungsbedingungen: http://archiv.ub.uni-heidelberg.de/volltextserver/help/license_urhg.html Originalveröffentlichung in: Aquinas, Citta del Vaticano, 1981, S. 390-405 390 HANS FRIEDRICH FULDA S U L L ' O R I G I N E DELLA D I A L E T T I C A HEGELIANA Non mancano indag ini sull'orig ine della dialettica Heg eliana. Ma salta subito ag li occhi che ci sono lacune in queste indag ini. O tali indag ini ci offrono una immag ine fin troppo dettag liata dell'intero sviluppo intellettuale, che Heg el ha percorso fino alla pubblicazione dei suoi primi scritti sistematico-filosofici; e allora in questo panorama sovrappieno di particolarità il tema « dialettica » sc ompare o si c onfonde. O p p u r e esse si c onc entrano sulla formazione dell'idea hegeliana di una logic a spec ulativa, c he è ad un tempo metafisici!; e allora sotto questo spe c iale aspetto il tema « dialettica », nel migliore dei c asi, diviene c omprensibile a metà. Il fatto c he c i si c omporti c osi nelle indagini esistenti sulla genesi della dialettic a hegeliana, non è un c aso, bensì ha le sue ragioni. Una di queste è densa di c onseguenze per lo svolgimento filosofic o di Hegel. Penso c he la si dovrebbe assumere c ome punto di partenza, qualora si volesse fornire una infor mazione sull'origine della c onc ezione hegeliana della dialettic a. Essa può essere espressa in una affermazione paradossale: senza dubbio la c onc ezione hegeliana della dialettic a non sarebbe sorta, se il suo autore non avesse fatto i c onti in maniera penetrante c on la dialettic a trasc endentale di Kant. Ma ogni sguardo agli sc ritti giovanili di Hegel c i informa sul fatto c he gli originari interessi formativi di Hegel non erano rivolti alla c ritic a della metafisic a di Kant e ai suoi fonda menti. Sc helling — spinto da spirito di opposizione c ontro i suoi maestri di teologia al seminario di Tubinga —, già verso il 1795 era arrivato a « compiere » la filosofia kantiana; e c iò aveva per lui il signific ato di una assic urazione della filosofia kantiana, mediante la c hiarific azione delle sue « premesse », c ontro l'abuso. Hegel, al c ontrario, in questo periodo si interrogava sul proc esso rivoluzionario della Franc ia: c ome deve essere c ostituita la religione di un popolo libero, se il suo c ompito più importante c onsiste nel c ontribuire alla motivazione dell'agire etic o? Nella luc e di questo interrogativo l'interesse non c adeva sulle premesse della filosofia kantiana, bensì sui suoi risultati; e non erano tanto i risultati della « Critic a della Ragione pura », quanto quelli della « Critica della Ragione prati c a », c he importavano. La posizione della domanda, da c ui Hegel prese le mosse, era in riferimento ad un problema spec iale di c iò c he Kant aveva c hiamato Do/Irina del metodo della ragione pratica. La formazione a interessi intellettuali più diffe renziati e la nasc ita di c onvinzioni autonome non spinsero quindi Hegel prima riamente in un c onflitto rilevabile c on la filosofia di Kant; bensì produssero una opposizione alla filosofia pratic a di Kant e in partic olare, all'interno di questa oppo sizione, produssero un c onflitto c on i risultati, a c ui Kant era giunto nella sua ric erc a sulla dialettic a della ragione pratic a. Solo marginalmente i tentativi jenesi di mettere da parte i residui metafisic i della filosofia teoretic a di Kant, di sc oprire i suoi fondamenti e di assic urarli — per esempio alla maniera della dottrina della sc ienza di Fic hte —, impressionarono Hegel. Queste tendenze ebbero il loro effetto su Hegel princ ipalmente tramite il riflesso c he esse avevano provoc ato su Sc helling da una parte, e su Hòlderlin e i suoi amic i di Franc oforte dall'altra. Più importanti della « Critica della Ragione pura » di Kant e del « Contràt soc ial » di Rousseau, c on il suo c apitolo sulla religione c ivile, per Hegel furono UBER soprattutto lo scritto Lessing, il l i b r e t t o di Sc hiller. DF.N In sulla su di è HEGELSCHEN di Kant, J ac o b i ambiente Hegel DER religione Spinoza questo dettagliatamente, URSPRUNG e le IV E d u c a z i o n e « Lettere intellettuale, c h e p e r v e n u t o ai 391 DIALEKTIK dell'umanità » sull'educ azione Carmelo L ac o r t e suoi c o n v i nc i m e n t i ha filosofi c i temi, c h e positività e allora il primo posto, riguardavano ac c ademic a. l'opposizione a u t o n o m i a , c o m e p u r e la c onnessione f r a moralità, a m o r e e C h e c os'ha a c he fare tutto dialettic a e c o n primi oc c u p a r o n o d ecs r i t t o fondamentali, c o n i quali in seguito, a f i a n c o di Sc helling, ha iniziato la sua c arriera 1 sc ritti questo c on l'origine della c onc ezione lo stile di u n a dialettic a sistematic i di Hegel? misura c ontiene tra religione. hegeliana della pratic ata, stile c he era già pec uliare In c he di estetic a » presupposti dei essenziali p e r il c o n c e t t o « dialettic a » d i H e g e l o a d d i r i t t u r a per gli inizi di q u e s t o c o nc e t t o ? Rispondere a questa nell'imbarazzo d o m a n d a c ostituisc e quasi tutte le indagini la diffic oltà, c h e tese a darc i ha fatto finire un'immagine finora dell'origine della dialettic a hegeliana. Ossia, forse solo u n a n n o d o p o l'inizio della sua attività d'inse gnamento a Jena c o nc e t t o d i Forse n e i quali c on la Hegel ha avuto già si v o r r e b b e p e n s a r e c h e gli sc ritti c ritic i di plementare della manifestamente un primo desiderato. Ma in questi s o n o c o m u n i c on appena u n c o nc e t t o d i trasparire t r o p p o e sc l u s i v a m e n t e più di filosofia filosofia d e l p e r i o d o jenese, sistematic a di F ic h t e e poi di quanto mira si quelli Hegel vedere c ome, la radic e d i e c h e c ome in essi c o n del tali p e rc h é quelli c he hanno tentato di suo t e m p o a nc h e i n t e l l e t t u a l e e la malattia, e sc oprire, lasc iano la sua c ritic a, ha nell'opposizione questa sup si e s p r i m e c on c o n v i nc i m e n t i di Sc helling dialettic a; una malattia possa identific a c o m e cs ritti tra fede e partendo dagli sua sapere, nel p r o g r a m m a s u p e r a m e n t o di q u e s t a o p p o s i z i o n e , si delinei u n c o nc e t t o di dialettic a. c apire a nc h e soggettività di K a n t e di Jac obi, o f f r a n o il c h i a r i m e n t o fondamentali, c he c he H e g e l disposizione H e g e l ha f a t t o i c onti c on la filosofia genesi, a dialettic a. di un Q u e s t o fa sc ritti c ritic i d i H e g e l a J e n a , c o m e il loro a u t o r e sia g i u n t o alla sua c on c ezione della dialettic a, n o n s e p p e r o dire al r i g u a r d o nulla di m o l t o c o n v i n c e n t e e c hiaro. Come si d e v e p r oc e d e r e , se si v u o l e f a r e qualc osa p r i m a di t u t t o si d e b b a t e n t a r e di r i s p o n d e r e a c i n q u e 1. Q u a l e al 1800 g i u n s e 2. C o m e era alla l'elemento sua si artic olò essere t u t t ' u n o c on 3. Q u a l i Sc helling: per in Hegel il p r o g r a m m a filosofi c o lo stac c arono da in c ui sapeva di Sc helling, si propose programma? questo la dialettic a t r a sc e n d e n t a l e di K a n t ? Che modific are? finalmente: 5. C o m e l'insieme della intorno spec ulativo? c osa a p p a r i v a i n essa da respingere, da a s s u m e r e p o s i t i v a m e n t e , da E R i t e n g o c he l u n g o la q u a l e H e g e l il p u n t o d i vista dell'idealismo di q u e s t o si p r e s e n t ò via meglio? filosofi c a? partic olari c o m p i t i , c h e H e g e l nella esec uzione 4. C o m e spec ific o nella posizione di domande: dialettic a delle pec uliarità t r a sc e n d e n t a l e della ragione hegeliane p o r t ò ad teoretic a pura in una trasformazione una dialettic a spe per ric hiedere pro c ulativa? Ciasc una di queste domande è p r i a m e n t e , c iasc una per sé, una s u f f ic i e n t e m e n t e c omplessa risposta dell'estensione di un artic olo. Dovrei Youarereadingapreview.Wouldyouliketoaccessthefull-text? Accessfull-text 404 HANS FRIEDRICH FULDA Con questo risultato si è risposto almeno a una parte della domanda: quale vantaggio poteva ripromettersi Hegel, per lo scopo della sua dialettica intro duttoria, dalla discussione con la dialettica trascendentale di Kant. Per rispon dere all'altra parte di questa domanda dovrei ora indagare da vicino la struttura dell'antinomia così come la concepisce Hegel, e mostrare come Hegel si diffe renzia da Kant riguardo alla « risoluzione » dell'antinomia. Tralascio questo punto importante e indico ancora, solo in poche parole, come mi figuro la risposta alla quinta delle mie domande iniziali. AD 5.: Il concetto hegeliano di una logica introduttoria, che dovreb b e finire in una dialettica e aprire la strada alla conoscenza speculativa positiva dell'Assoluto, cor rispondeva a una ripartizione del lavoro, all'interno della quale alla dilettica spet tava solo la conoscenza negativa della ragione. Dovette essere sub ito chiaro per Hegel, se non sempre lo era stato, che questa ripartizione era importante solo dal punto di vista propedeutico e della critica delle opinioni, ma per il resto non era nè molto razionale nè molto efficace. Non era molto razionale, in quanto richiedeva di trattare le forme del conoscere finito due volte: tanto nella logica e nella dialettica (con il risultato della loro nullità) quanto nella conoscenza speculativa della ragione (con il risultato della dimostrazione del come esse in quanto finite non solo sono tolte nell'Assoluto, ma anche poste). Nè era molto efficace per lo schiarimento e la realizzazione della conoscenza speculativa. Infatti in questa ripartizione la logica e la dialettica, prese insieme, potevano solo mostrare come il pensiero di una pluralità di forme finite di pensiero (oppure il pensiero in una pluralità di tali forme) retrocede, al di là di dualità e di opposizioni tra il finito, a un'unica unità, che la ragione è per se stessa. Queste discipline però non potevano mostrare che cosa è questa stessa unità. Il loro risultato — a differenza della dialettica trascendentale di Kant — non era più uno scetticismo imperfetto, b ensì uno scetticismo perfetto, che giunge al suo compimento e che decretava una volta per tutte che ogni rapporto di qualsivoglia determinazione è nulla in sé (I 481, 1). Ma questo risultato rimaneva tuttavia solo un risultato scettico e con ciò rimaneva qualcosa di simile all'assoluta indif ferenza, con cui Schelling voleva cominciare la filosofia dell'identità. Come postu latile completamento a questo risultato negativo doveva servire l'« intuizione che compie e mantiene l'elemento antinomico » (I 69). Ma donde veniva e che cosa giustificava l'appello ad essa? Che cosa giustificava in essa la trasformazione dell'esseretolto delle forme finite del conoscere nel loro essereposte come finite? Che cosa rendeva concepib ile il passaggio dall'infinito al finito, — che cosa dunque faceva apparire capace di risposta la domanda, che Jacob i aveva proposto ai suoi contemporanei spinoziani? Per poter rispondere a queste domande, o rifiutarle in modo legittimo, Hegel dovette concepire la ragione, che nella dialettica originaria era dapprima posta assolutamente come dialettica negativa e che Hegel aveva anche designato come il concetto vuoto (I 295, 2), come una ragione che parimenti determinava se stessa — come « concetto » nel senso della tardiva logica specu lativa, che ad un tempo era metafisica; e allo scopo dovette mostrare che — co UBER munque stiano determinazio ni rent e, da ma una lett iche prima le co se anche nel provengono disciplina co n suo posit ivo). dalla di fini t o, so lo una e è nel che anche La convinzione ragione, t rovare post o. Era opport uno di una disciplina; il HEGELSCI1EN intellettuale no n esserepost o; di plausibilit à. parziale DER l'intuizio ne co nsiste che t oglie element o ist anza URSPRUNG co ncettuali dialet t ica risult at o un DEN pot erono — l'elemento to glimento l'element o di Kant , di Ma in una dialet t ica, che logica in t rodu tt oria, t t ut o quindi di dialettico nelle ciò che è negat ivo, che proviene un element o essergli 405 DIALEKTIK posit ivo ha per che le opposizioni dia impulso e fornirgli era concepit a quest o (o diffe non solo una come po t eva più rit irare l'espressione « dialet t ica » come t ti olo e poiché s'imponeva di designare il duplice m o v i m e nt o concet t uale dell'esserepost o ed esseret olt o dell'element o different e nel « concet t o » come un m o v i m e nt o dialett ico, let t ica », divenut a t uale. Solo così diveniva « ciò l'universale ». libera a che allora part ire non era opport uno anche fare da obiezioni, il t it olo dell'origine dalla dialett ica solo risolve, ma « il principio anche produce dell'espressione del moviment o mo t ore del « dia concet concett o » le part icolarizzazioni del