Piano Integrato Transfrontaliero
“PIT PORTS“ Riviera
Programma
Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia – Francia
Progetto FORMAPORTS
Report attività
“Attività di analisi sui bisogni
formativi e studio certificazione di
competenze”
Premessa
L’analisi dei bisogni formativi e la sperimentazione della
certificazione di competenze ha come riferimento le
imprese ed i lavoratori dei settori della cantieristica e della
portualità del territorio della Provincia di Imperia e del
dipartimento delle Alpes Maritimes ai quali è rivolto il
progetto “FORMAPORTS” Piano Integrato Transfrontaliero
“PIT PORTS“ Riviera - Programma ALCOTRA - Alpi latine
cooperazione transfrontaliera Italia – Francia
L’esito delle attività di analisi sui bisogni formativi e sullo
studio e certificazione di competenze è illustrato in tre
differenti sessioni all’interno del presentedocumento:
•
nella prima sessione viene illustrato e definito un
modello di rilevazione dei fabbisogni formativi che è
stato configurato sulle particolari esigenze settoriali e
territoriali indicate dal progetto;
•
nella seconda sessione sono analizzate le diverse
esigenze formative rilevate dall’analisi effettuata,
utilizzando in parte l’approccio metodologico definito
in precedenza e parallelamente è stata verificata la
coerenza con le esigenze formative rilevate nella fase
di progettazione di “PIT PORTS“ Riviera;
•
Nella terza sessione attraverso un’analisi delle
indicazioni e degli orientamenti comunitari in tema di
certificazione di competenze, viene offerta un
panoramica delle esperienze condotte in tal senso e
attraverso una più attenta osservazione delle
descrizioni di alcuni skills professionali settoriali e del
loro inquadramento in Francia ed in Italia sono poste
alcune considerazioni in merito alla sperimentazione
di un sistema omogeneo di certificazione delle
competenze in linea con gli standard indicati a livello
comunitario
2
Sessione I
“Definizione e sperimentazione di un modello di rilevazione
dei bisogni professionali”
Premessa
Considerando di dover operare su un territorio piuttosto ampio, su imprese di piccole
e medie dimensioni che operano parte in Italia e parte in Francia che compongono
un sistema di piccole imprese diffuse sul territorio, accomunate dall’appartenenza
ad un sistema transfrontaliero, attive nei settori economici della cantieristica e della
portualità, settori che possono definirsi “contigui” ma non assimilabili tra di loro e che
sono soggette a regole e normative simili ma non “identiche”, si rende opportuno
definire un impianto metodologico che oltre ad essere adeguato deve
caratterizzarsi per la flessibilità e la trasferibilità.
Il settore della nautica da diporto e le attività ad esso collegate, rappresentano un
considerevole e significativo comparto in termini di produzione e di occupazione.
Per comprendere a pieno il ruolo economico che occupano i settori della
cantieristica e della portualità, è opportuno considerare le diverse fasi produttive e
di fornitura di servizi, ad esse collegate e le diverse tipologie di imprese che, divise
per categoria produttiva, contribuiscono a determinare la complessità e la
significativa dimensione del comparto.
La prima fase riguarda l’”industria nautica” ovvero tutti i comparti produttivi coinvolti
nella produzione (cantieri navali, impianti elettrici, officine meccaniche, verniciatori,
componenti ed accessori, falegnameria, trasporti, servizi, designers, ecc.), nonché la
fase relativa alla commercializzazione e vendita dell’imbarcazione. I settori produttivi
coinvolti sono diversi e tutti legati in filiera (a monte e a valle) da una fitta rete di
relazioni produttive e commerciali.
La seconda fase prevede l’esistenza di un complesso sistema di servizi destinati alla
gestione delle unità da diporto (siano esse natanti, imbarcazioni, navi da diporto
ecc.), realizzate da un complesso sistema di imprese le cui principali attività sono
sostanzialmente riconducibili a servizi di stazionamento, manutenzione, il rimessaggio,
ecc.
La terza fase si riferisce a quel complesso variegato di attività legate al diportismo e
al turismo nautico (assistenza navigazione, patenti nautiche, assicurazioni, circoli
nautici, convegni e fiere, agenzie di viaggio, servizi alberghieri e, infine, ristorazione
ecc.).
Come per altri settori produttivi dunque, intorno al core business – imbarcazione da
diporto, si sviluppa un indotto che coinvolge numerose altre realtà.
Accanto alle imprese cantieristiche ed alle reti distributive che ne garantiscono la
vendita, così come alle attività portuali nelle varie forme e costituzioni, troviamo
sempre un grande numero di tipologie di imprese che vanno dalla motoristica, alla
carpenteria metallica, dalla produzione di High-Tech alle velerie, dalle falegnamerie
alle aziende di lavorazione di metalli speciali e quant’altro.
A fronte di questa eterogeneità dell’industria nautica e delle interrelazioni lungo la
filiera sempre più fitte e diffuse anche con altri comparti produttivi e di servizi, stanno
avvenendo importanti trasformazioni strutturali nel settore che riguardano: l’offerta di
portualità turistica, una diversa strutturazione del parco nautico nazionale, la
riorganizzazione e la creazione di nuove imprese nautiche, nonché il ricorso
all’utilizzo di nuove tecnologie a supporto della produzione e della navigazione, non
3
trascurando gli aspetti di sostenibilità ambientale che tale processo di crescita
richiede di monitorare adeguatamente.
Tutto ciò lascia intravedere la necessita di sostenere la robusta crescita del sistema
produttivo della nautica con lo sviluppo di un adeguato sistema di servizi in grado di
valorizzarne i prodotti.
Motivazioni
Le imprese del comparto della cantieristica e della portualità che operano nell’area
transfrontaliera, si configurano per diversi motivi come un micro sistema nell’ambito
del quale, i dati e gli elementi indicati in premessa, si traducono nell’esigenza di
avviare un processo di analisi più complessiva che possa offrire risposte e strumenti
operativi ai bisogni ed alle necessità che le imprese manifestano, creando i
presupposti ed i modelli di intervento, che attraverso sperimentazioni successive
possano trovare una sempre più ampia base di condivisione e partecipazione tra le
realtà aziendali coinvolte, da qui nasce l’esigenza di definire proporre un modello di
analisi e rilevazione dei fabbisogni formativi, ,.
La tipologia di aziende e gli elementi analizzati in premessa, indicano la necessità di
conferire al Modello di rilevazione dei fabbisogni e conseguentemente al Piano di
Formazione che ne deriva, da una parte una valenza legata all’acquisizione di
nuove competenze e nuove culture operative, in funzione delle evoluzioni e
dell’ampliamento del mercato e dall’altra a generare modalità e occasioni di
integrazione tra le risorse umane e le professionalità che operano nelle imprese
stesse, sia in termini di conoscenze e abilità, che di approccio al mercato del lavoro
con una particolare attenzione creazione un sistema di “economia di risorse umane
e professionali” capace di garantire una maggiore omogeneità e flessibilità
nell’erogazione di servizi, in funzione degli aspetti qualitativi e quantitativi che
determinano i livelli di competitività sul mercato.
Da questi presupposti nasce la definizione di un modello di analisi che è organizzato
in due parti:
Una prima, a carattere analitico, nella quale sono presentate le metodologie di
ricerca da adottare, l’interpretazione degli esiti degli studi svolti, la modalità di
diagnosi e di definizione della mappa dei fabbisogni formativi conseguente.
Tale esposizione ha funzioni di:
•
fornire le coordinate essenziali di inquadramento del contesto oggetto di
formazione (le variabili significative, i processi chiave, le criticità da affrontare, ...),
in rapporto agli indirizzi strategici delle aziende coinvolte;
•
formalizzare le metodologie impiegate, indicandone le possibili linee di sviluppo
necessarie per una loro più estesa ed affidabile applicazione;
•
favorire i processi di patrimonializzazione interna delle metodologie di lavoro al
fine di una loro utilizzazione "in continuo".
Una seconda, a carattere progettuale, nella quale sono esplicitate le linee guida
per la definizione del piano di sviluppo delle risorse umane ed il piano di formazione
nonché dell’indicazione delle metodologie da adottare per la sua realizzazione.
Obiettivi
Il modello di analisi dei fabbisogni che assume la configurazione di un vero e piano
di fattibilità si pone i seguenti obiettivi:
•
analisi delle strutture organizzative attuali, in rapporto allo sviluppo dei processi
esistenti ed in fase di avviamento;
•
analisi del sistema competitivo in cui le aziende sono posizionate e degli scenari
evolutivi;
•
analisi delle competenze dei lavoratori relativamente ai ruoli ed alle mansioni
4
assegnate e dell'adeguamento delle stesse in funzione delle evoluzioni
organizzative e del mercato;
•
definizione delle strategie di sviluppo del modello organizzativo e delle politiche
di gestione delle risorse umane;
•
predisposizione ed utilizzo di metodologie per la diagnosi delle competenze
professionali dei dipendenti e la valutazione del loro potenziale, nell’ottica della
crescita, dello sviluppo e della valorizzazione delle risorse umane esistenti nelle
aziende, con particolare rispetto alle prospettive di sviluppo del mercato di
riferimento;
•
predisposizione ed applicazione di metodologie per l’individuazione “in
continuo” dei fabbisogni formativi, sia come risposta a bisogni derivanti da
criticità organizzative, che come anticipazione dei fabbisogni futuri;
•
programmazione e realizzazione di un piano di interventi formativi inteso come
componente fondamentale delle azioni di sviluppo organizzativo e delle risorse
umane, comprensivo delle metodologie di valutazione in itinere dei risultati.
Gli interventi, delineati dal piano di fattibilità sulla base della rilevazione dei
fabbisogni, potranno essere rivolti a:
L’impianto
metodologico
•
Lavoratori dipendenti a tempo determinato e indeterminato.
•
Soci lavoratori delle Cooperative
•
Imprenditori e manager;
•
Lavoratori con contratti a tempo parziale;
•
Lavoratori con bassa qualificazione;
•
Lavoratori anziani.
Le condizioni di cui sopra, comportano il dover definire un impianto metodologico
adeguato ad un sistema di piccole imprese diffuse sul territorio, accomunate
dall’appartenenza ad un sistema transfrontaliero ed attive nei settori economici
della cantieristica e della portualità; settori che possono definirsi “contigui” ma non
assimilabili tra di loro.
In questo caso le principali coordinate assunte per la definizione dell’impianto
metodologico sono sintetizzabili in:
•
necessità di individuare una metodologia comune alle diverse imprese che
partecipano al progetto diversificate in termini di attività principale, dimensione,
mix di servizi e posizionamento di mercato ma collegate tra di loro:
•
dall’appartenere al territorio transfrontaliero;
•
dal lavorare sul “sistema” della nautica da diporto;
•
dalla necessità di sviluppare un sistema di prodotti/servizi che accomuni
l’innovazione tecnologica con il recupero degli antichi mestieri del mare
e con un sistema di offerta turistica moderna ed efficiente;
•
necessità di disporre di una metodologia di analisi dei fabbisogni formalizzabile e
riproducibile, tale da poter essere adottata dalle diverse imprese come
strumento standard di monitoraggio "in continuo" ed in particolare nella
prospettiva di crescita e sviluppo del turismo legato al diportismo.
•
necessità di valutare in modo approfondito le esigenze formative che
accomunano le diverse aziende in particolare delle figure (titolari e/o
dipendenti) che si occupano di ruoli organizzativi
5
•
necessità di affiancare ad un approccio analitico centrato sull'organizzazione e
le sue coerenze con le strategie (logica "top-down") una "seconda pratica"
focalizzata sui lavoratori singoli (logica "bottom-up"), attuata seguendo
l’impianto strutturale del bilancio individuale di competenze per poter arrivare
alla codificazione di un sistema comune di certificazione delle competenze.
•
necessità di definire e sperimentare un sistema di certificazione delle
competenze calibrato ed adeguato al sistema di imprese che partecipano al
progetto
•
Il tutto rispettando le peculiarità presenti ma al contempo consentendo
un’elevata confrontabilità dei risultati.
Conseguentemente si intende sviluppare l’attività di studio e ricerca partendo
dall’analisi di tre ambiti o settori operativi delle aziende identificati come “Variabili
principali”.
Questi ambiti si sono scelti nella logica contribuire a sviluppare un “sistema”
economico territoriale che ha prospettive di sviluppo legate alla crescita dei “posti
barca” e dell’offerta turistica collegata alla nautica da diporto:
•
mercato,strategia e competitività;
•
modello organizzativo;
•
sistema professionale.
Per ciascuno di questi ambiti o settori l’analisi verrà realizzata scegliendo alcune
“variabili strategiche” da osservare sistematicamente e dalle quali trarre le
indicazioni necessarie per lo sviluppo del lavoro di analisi dei fabbisogni formativi e di
studio sulla certificazione di competenze.
Variabili principali
Variabili strategiche
•
Mercato,strategia e
competitività
•
•
Modello organizzativo
•
•
•
•
•
•
•
•
Sistema professionale
•
•
Definizione del mercato e delle prospettive di sviluppo,
dei rapporti con il sistema della nautica da diporto e
delle tecniche e tecnologie di comunicazione
Rapporto con l’ambiente, con i sistemi di qualità e
innovazione
nei
processi
di
produzione,
commercializzazione ed erogazione dei servizi
Analisi dei percorsi e delle modalità di sviluppo dei sistemi
della nautica da diporto
Attività svolte e loro evoluzione temporale e quantitativa
Processi di decisione nell’azienda
Programmazione delle attività dell’impresa, con
particolare attenzione ai processi di qualità
Processi di coordinamento delle attività interne
Processi di sviluppo del sistema della nautica da diporto
Gestione delle risorse umane e processi decisionali
Definizione dei ruoli e delle mansioni individuali
Sistema di qualità in azienda e qualità del processo e del
prodotto
Comunicazione interna, sia come strumenti che come
sistema
Investimenti aziendali, in tema di qualità e sicurezza
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Il lavoro di analisi può essere svolto attraverso l’utilizzo delle variabili principali e delle
variabili strategiche e presentato seguendo un indice dove le sopra citate variabili
sono distribuite nell'ambito degli elementi fondamentali che l’analisi stessa rileverà.
Di seguito riportiamo il dettaglio delle metodologie di analisi che si intende utilizzare,
precisando che si è scelto di utilizzare un “sistema” di metodologie già sperimentato
in altri ambiti e contesti aziendali e territoriali, adattandolo alle esigenze del presente
lavoro di analisi, secondo le scelte operative di settore di intervento sopra enunciate.
In questo caso il lavoro di analisi dei fabbisogni formativi e di studio sulla
certificazione di competenze si sviluppa come “Piano di fattibilità settoriale ed
interaziendale” finalizzato alla certificazione ed allo sviluppo delle competenze
professionali dei lavoratori delle aziende appartenenti al territorio transfrontaliero
della provincia di Imperia e del Dipartimento delle Alpes Maritimes.
Il percorso di ricerca, elaborazione e costruzione del report sarà realizzato seguendo
la logica dell’approccio integrato che prevede sia l’analisi di tipo “top down” che
l’analisi “bottom up”
L’osservazione seguirà le sopra indicate diverse e complementari tipologie di
approccio.
Analisi “top down”:
analisi sul “sistema”, centrata sulla verifica delle relazioni tra:
•
ambito economico/mercato di riferimento e sistema di sviluppo locale
territoriale;
•
strategia di sviluppo del sistema delle aziende coinvolte
•
strategia aziendale (sia come rapporti esterni che come modello e processi
organizzativi);
•
conoscenze e competenze professionali (generali e relative al sistema sul
quale si vuole intervenire);
Analisi “bottom up”:
L’indagine sarà centrata sulla diagnosi delle competenze e quindi calibrata per la
verifica delle conoscenze, capacità e crediti formativi professionali dei lavoratori,
rapportati ai profili professionali identificati come riferimento prioritario nei settori
della cantieristica e della portualità.
Si tratta evidentemente di approcci integrati, che ricavano le variabili fondamentali
per la diagnostica dalla metodologia sistemica e sviluppano l’analisi su di un quadro
di riferimento costruito in maniera tale da permetterne la realizzazione in modo
trasversale rispetto alla cultura aziendale.
Da questa analisi sono previsti due tipi di risultati:
•
identificazione dei bisogni formativi, distinti in bisogni individuali/bisogni
collettivi e bisogni di ordine strategico, finalizzati alla definizione di percorsi di
sviluppo delle risorse umane;
•
identificazione delle variabili necessarie per la predisposizione e
programmazione di un conseguente “Piano di Sviluppo delle Risorse Umane”
e per la definizione di un percorso per la Certificazione delle Competenze.
La definizione dell’impianto metodologico è stata determinata secondo le
indicazioni del progetto Formaports dalle esigenze del comparto produttivo
territoriale di riferimento, identificabile nei settori della cantieristica e della portualità
e dalle caratteristiche del sistema territoriale transfrontaliero di Imperia e del
dipartimento delle Alpes Maritimes
7
Si sono individuati alcuni specifici ambiti di intervento:
•
I processi organizzativi adottati nelle attività di produzione ed erogazione dei
servizi;
•
Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica nei processi di organizzazione e di
gestione aziendale;
•
I processi di flessibilizzazione delle risorse umane e delle organizzazioni
aziendali in funzione dei mutamenti del mercato e delle richieste del mercato
esterno;
•
Lo sviluppo del mercato del “diportismo” e i diversi strumenti che ne
garantiscono un potenziale approccio
•
L’implementazione dei sistemi di qualità nello sviluppo dei processi di
produzione e trasformazione;
Partendo da questi si realizzeranno le azioni di ricerca con le aziende che daranno la
loro disponibilità ed adesione lavorando a partire dalla variabili principali e dalle
variabili strategiche precedentemente definite.
Dettaglio delle
metodologie di
analisi
Analisi strategica e organizzativa
L’analisi “strategica e organizzativa” intende valutare la coerenza tra la strategia e
l’organizzazione interna e l’ambiente tecnico/operativo, sociale e culturale nel
quale le aziende si trovano a “lavorare” con specifica attenzione allo sviluppo del
sistema della nautica da diporto nell’ambito territoriale transfrontaliero.
Da questa valutazione si ricaveranno le necessità di ridefinizione e precisazione della
strategia e/o dell’organizzazione aziendale che vanno a ripercuotersi sul sistema
professionale.
In tal modo si evidenzieranno i bisogni “primari” di formazione che sono
fondamentali per lo sviluppo delle imprese verso un profilo maggiormente
competitivo, in rapporto alle esigenze del “mondo esterno” e dello sviluppo del
sistema territoriale che si vuole implementare e contemporaneamente si rileveranno
le informazioni fondamentali per la definizione del sistema di certificazione delle
competenze.
L’analisi “top-down” propone, di fatto, un approccio di tipo diagnostico, che
permette quindi di rilevare informazioni utili per la certificazione delle competenze e
rispetto al quale le indicazioni sui mutamenti strategici/organizzativi necessari
assumono un significato di “terapia aziendale”.
Come evidenziato dal progetto Formaports tale analisi è riassumibile in tre fasi
distinte che interagiscono tra di loro con un “loop” che porta ad un movimento
automatico di stabilizzazione
•
l’osservazione “sul campo” delle variabili di base relative all’azienda nello
svolgimento delle proprie attività;
•
la sintesi in un piccolo numero di categorie interpretative caratterizzanti la
configurazione dell’azienda singola e del sistema produttivo territoriale nel
quale le aziende si collocano
•
la costruzione di un modello interpretativo del sistema territoriale
transfrontaliero di riferimento, inteso come insieme di piccole e medie
imprese, che ricollegandosi alla osservazione ne propone la rilettura
ottimizzando le considerazioni finali.
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Osservazione /Analisi
Interpretazione /Sintesi
Loop di Feedback
Definizione /Diagnosi
Il processo diagnostico è per sua natura un processo continuo e ricorsivo nel quale la
scelta degli aspetti da mettere in evidenza è condizionata dalle situazioni e dalle
relazioni attorno alle quali si incardina “l’essere e il fare” delle imprese.
Conseguentemente, come tutti i processi diagnostici, il metodo (fondamento delle
teorie di tipo sistemico sull’impresa) presenta caratteri di empiricità, legate alle
caratteristiche di chi lo applica.
Momento fondamentale per la definizione delle attività di analisi diviene la scelta
delle categorie interpretative, identificate in base all’osservazione delle variabili sul
campo e delle caratteristiche specifiche del complesso delle imprese in questione
L’analisi permette di osservare e valutare specificatamente i tre sottoinsiemi
aziendali: Cultura aziendale, Risorse Umane e Processi organizzativi (interni e riferiti
allo sviluppo del sistema territoriale transfrontaliero)
Nella tabella seguente viene presentato uno schema, rispetto al quale le categorie
interpretative sono indicate in base alle esperienze pregresse relative a studi per la
rilevazione dei bisogni formativi su sistemi aziendali territoriali; ovviamente dovranno
essere definite durante il lavoro di analisi e ricerca e saranno rappresentate nel
report finale, prodotto del lavoro di analisi dei bisogni formativi.
Riferimenti
Cultura Aziendale
Risorse Umane
Processi Organizzativi
Categorie interpretative
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Valori di base: all’origine ed evoluzione nel tempo
Valori comuni
Cultura operativa
Scenario di riferimento
Gestione del cambiamento
Sfide aziendali
Sfide di sistema
Investimenti aziendali sulle risorse umane
Gestione risorse umane
Professionalità degli operatori
Ruoli e mansioni
Processi decisionali
Comunicazione interna
Livelli di competitività
Qualità dell’offerta dei servizi
Valori di base all’origine ed evoluzione nel tempo
Processi aziendali
Innovazione organizzativa e reengineering dei processi
organizzativi conseguenti allo sviluppo del sistema della
nautica da diporto nell’ambito territoriale transfrontaliero
Cambiamenti strutturali
Catena del valore
Efficacia ed efficienza
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Il processo di
diagnosi
Il processo di diagnosi si sviluppa attraverso il seguente percorso:
A. fase di analisi di insieme, attraverso colloqui e studi di documentazione,
economica, di mercato normativa e legislativa relativa al “mondo
dell’azienda” ed al comparto economico locale, allo scopo di definire
l’ipotesi di lavoro iniziale (le questioni chiave, le categorie analitiche, ecc.)
B. preparazione del lavoro attraverso l’analisi, con una persona indicata
dall’azienda, delle metodologie e delle tecniche di lavoro, predisponendo
altresì il piano effettivo di ricerca.
C. intervista con il responsabile dell’azienda, incentrata sulla storia, l’evoluzione,
il rapporto tra strategie e struttura, la valutazione dei bisogni formativi propri e
la valutazione dell’atteggiamento verso la formazione.
D. somministrazione dei questionari per i lavoratori e colloqui ed eventuali
interviste con gli stessi
E. elaborazione delle informazioni raccolte, definendo, a partire dall’ipotesi
iniziale, un primo quadro di riferimento per lo sviluppo delle risorse umane.
Definizione del
comparto
economico
Analisi delle
competenze
professionali dei
lavoratori
In questa fase si intende dare una descrizione analitica delle imprese e del
comparto economico di riferimento attraverso:
•
la storia e le evoluzioni del comparto nell’ambito del contesto locale
nazionale
•
la “storia” delle aziende e delle azioni che ne hanno determinato la nascita,
la crescita e lo sviluppo;
•
le scelte strategiche che hanno segnato la “vita” e lo sviluppo delle imprese
•
il comportamento strategico e organizzativo seguendo le categorie
interpretative scelte
•
le tipologie di relazione con l’ambiente, privilegiando l’analisi dei mercati e
delle relazioni ”esterne” con i clienti e le altre imprese del settore
(stakeholders), le reti ed i sistemi locali già operativi.
e
La conduzione di un’analisi dei fabbisogni e la definizione di un piano dio fattibilità a
carattere territoriale su una imprese che seppur operanti nello stesso ambito
settoriale appaiono piuttosto differenziate per la tipologia dei servizi erogati, e per la
configurazione societaria cui fanno riferimento, pone la necessità di elaborare gli
esiti delle analisi rispettando due diverse esigenze che si manifestano, quali:
•
L’individuazione ed evidenziazione dei fabbisogni formativi comuni, nella
logica di predisporre un sistema di interventi formativi che siano funzionali allo
sviluppo del sistema territoriale;
•
Il rispetto delle specificità proprie di ogni produzione/servizio erogato, anche
nella logica di individuare eventuali interventi formativi che seppur con
carattere di “generalità” possano essere contemporaneamente funzionali
all’esigenza base del presente piano che è quella di costruire un percorso di
sviluppo delle risorse umane che coniughi il sistema il sistema produttivo e
organizzativo delle singole imprese con le strategie di sviluppo dell’intero
territorio.
Vista la natura delle imprese, potenzialmente oggetto di indagine, si ritiene
opportuno applicare pratiche di analisi delle competenze basate su un approccio
all’individuo.
10
Ciò soprattutto come presupposto per la progettazione di attività formative
altamente compatibili con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese.
L’obiettivo a cui si traguarda è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati,
secondo il modello “crediti formativi - unità capitalizzabili”.
Si individua quindi una tipologia approccio, differenziata in base alle figure
professionali coinvolte ed ai ruoli da questi svolti nelle aziende e nelle diverse
cooperative.
A tutte le persone coinvolte sarà chiesto, per avere soprattutto una buona
“ampiezza” osservativa, di compilare un questionario di autovalutazione delle
competenze, oltre al quale, si procederà ad una intervista semistrutturata, metodo
che consente un maggior grado di “profondità” ed affidabilità delle informazioni ed
alla discussione, in diversi incontri specifici: delle ipotesi di lavoro; delle “bozze” del
report finale e del report finale stesso prima dell’ultima e definitiva stesura e per gli
operatori si è proceduto ad ulteriori interviste di approfondimento sia con i
responsabili delle cooperative e delle aziende.
E’ quindi opportuno ribadire il concetto di centralità della persona introducendo ed
utilizzando pratiche di analisi delle competenze basate sull’approccio sistemico ed
analitico alla persona.
Ciò come garanzia di rispetto delle esigenze di crescita personale dei singoli
lavoratori e come presupposto per la progettazione di attività formative compatibili
con i vincoli organizzativi e temporali dell’impresa.
L’obiettivo dichiarato è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati che superino
la concezione di “corso di formazione” (aula composta in maniera rigida, percorso
formativo rigidamente sequenziale e indistinto, etc.), utilizzando il modello “crediti
formativi - unità capitalizzabili”, bilancio di competenze.
L’obiettivo è comunque quello di ottenere dati ed indicazioni attuali e precise e di
collaborare alla definizione di una metodologia di valutazione dei fabbisogni
professionali e formativi sviluppata in continuo” che sia applicabile su numeri
considerevoli di lavoratori.
Analisi dei ruoli e delle competenze professionali dei lavoratori;
La mappatura dei ruoli e (la misurazione) delle competenze consente di dare una
risposta a quelle che sono alcune delle domande fondamentali del processo di
gestione per competenze.
La mappatura dei ruoli e delle competenze accompagna e sostiene processi di
sviluppo individuale, cambiamento di funzione e sviluppi di carriera, progetti di
sviluppo dell'organizzazione, azioni di riconversione o di riposizionamento (interno o
esterno all'organizzazione), piani di formazione.
Questa fase di studio conduce al raggiungimento di diversi obiettivi
Obiettivi Generali:
La finalità immediata del processo di mappatura/misurazione dei ruoli e delle
competenze è stato quello di realizzare una fotografia oggettiva delle competenze
possedute dalle persone, e il suo scopo ultimo è lo sviluppo e la crescita.
L'obiettivo principe è la conoscenza finalizzata a capire come sviluppare e
valorizzare le competenze e non c'è una finalità valutativa delle persone.
La mappatura dei ruoli e delle competenze non è una valutazione; la sua
utilizzabilità per lo sviluppo dipende dalla capacità di effettuare valutazioni il più
possibile oggettive e basate sui comportamenti realmente osservati nelle persone
interessate.
Gli obiettivi conseguiti attraverso la misurazione delle competenze riguardano sia i
11
singoli individui a qualsiasi livello, sia l'organizzazione nel suo complesso.
Obiettivi per i singoli:
•
Fare il punto sul proprio ruolo e sulle proprie competenze e chiarire i propri
obiettivi professionali e criteri di scelta, a fronte dei cambiamenti in atto
nell'organizzazione
•
Identificare e definire un progetto professionale coerente alle possibilità e ai
vincoli dell'organizzazione
•
Rafforzare la propria capacità di reagire positivamente e fronteggiare i
cambiamenti lavorativi.
La valutazione della presenza o assenza di una competenza in una persona, deve
essere valutata attraverso i suoi comportamenti agiti ed osservati "ciò che gli
abbiamo visto fare", ne deriva che:
•
Non è oggetto della misurazione la persona in sé, ma le competenze
espresse e tradotte in comportamenti;
•
Non è oggetto della misurazione ciò che la persona potrebbe fare
potenzialmente in futuro (che è invece oggetto della valutazione del
potenziale, che è cosa diversa)
•
Non è oggetto della misurazione ciò che la persona potrebbe forse fare in
circostanze diverse ma attualmente non fa
Obiettivi per l'organizzazione:
•
Favorire la convergenza tra i progetti delle
dell'organizzazione, ottimizzando l'uso delle risorse
•
Migliorare la conoscenza delle proprie risorse umane, del potenziale
disponibile, delle competenze trasferibili
•
Sviluppare la gestione dei percorsi di carriera e delle competenze oggetto
della misurazione
persone
e
quelli
Obiettivi per il sistema di imprese:
Analisi della
struttura e dei
processi
organizzativi
esistenti nel
sistema di
imprese
considerato
•
Favorire l’integrazione tra le caratteristiche delle risorse, attraverso
l’identificazione dei fattori comuni di miglioramento e innalzamento della
qualità.
•
Generare i presupposti per la flessibilizzazione delle risorse tra le imprese, in
risposta alle esigenze di sviluppo.
Le informazioni da raccogliere riguardano la descrizione delle imprese coinvolte e
della diverse struttura e modalità organizzative.
E’ quindi indispensabile, a questo proposito, descrivere le aziende in modo
dettagliato in termini di:
Organizzazione:
descrizione dei reparti/unità operative/tipologie di servizio:
•
quanti sono
•
di che cosa si occupano
•
quante persone vi sono impiegate
•
quante fra le persone impiegate rientrano nel target
•
se esistono dei sottoreparti o sottounità operative
•
come sono organizzate le linee di produzione
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Formazione:
•
se è presente
•
con che modalità si effettua
•
quando si effettua
•
perché (sono obbligati o è una scelta libera dell’azienda)
•
con che strumenti
•
dove (interna/esterna)
Risorse umane:
•
che visione hanno del personale dipendente
•
che strumenti utilizzano
•
quando utilizzano gli strumenti (se solo in ingresso o con cadenza periodica)
•
se c’è un ufficio specifico
•
chi si occupa di risorse umane (chi è il referente)
Metodo usato
a) Desk research: costruzione di una base di informazioni per ogni azienda fatta
a tavolino con tutte le fonti disponibili (sito web, informazioni della Camera di
commercio, dati comunicati dalle aziende, informazioni generali di settore)
b) Interview: intervista ai referenti aziendali (in particolare a chi si occupa di
risorse umane e di formazione).
Strumenti
•
Schede aziende (per la raccolta delle informazioni generali)
•
Griglie di rilevamento (format descrittivi)
•
Check list: è una lista di tutte le informazioni che si necessitano sull’azienda.
Prima dell’intervista vengono spuntate le voci sulle quali si sono già raccolte
informazioni attraverso la desk research. La stessa check list è stata portata
durante l’intervista in modo da avere sotto mano l’elenco dei punti sui quali
l’intervista doveva vertere e sono state spuntate le informazioni che via via
sono state acquisite. Sulla base della chek list è stata inoltre preparata una
lista di domande strutturate, da portare con sé durante l’intervista, tarate
specificatamente su ognuna delle aziende, che hanno consentito di
focalizzare le informazioni mancanti e rilevanti .
Momento di feedback
Dopo una rielaborazione delle informazioni sull’azienda le stesse sono state
presentate al management per verificare e condividere gli elementi rilevati. Questo
passaggio è di fondamentale importanza per il coinvolgimento delle imprese
coinvolta in tutto il processo.
Risultato e verifica
a) Scheda di descrizione dell’azienda. Verifica del materiale raccolto:
elaborazione della descrizione dell’azienda e della sua struttura organizzativa
in accordo con il management aziendale.
b)
Gli Strumenti di
indagine
Programma di lavoro. Discussione insieme all’azienda sulle modalità di
prosecuzione del Piano di lavoro.
Gli strumenti per la rilevazione obiettiva delle competenze (questionari e interviste
semistrutturate) sono stati individuare un approccio differenziato, in base alle figure
professionali coinvolte ed ai ruoli da questi svolti nelle singole aziende.
Un breve dettaglio degli strumenti metodologici è proposto di seguito:
13
Intervista semistrutturata rivolta ai dirigenti ed ai quadri delle aziende.
La metodica individuata (intervista semistrutturata) discende dalla necessità di
coniugare, a fronte dei vincoli temporali e di risorse, due diverse esigenze di ricerca,
richiedenti tutte come referente la figura dell’operatore :
•
ricostruzione del percorso individuale nell’azienda e valutazione delle
competenze individuali;
•
valutazione dei comportamenti ed in generale del potenziale, completando
il lavoro del questionario, nell’ottica di contribuire a definire la
programmazione delle attività formative.
La sequenza - tipo dell’intervista è riassumibile in:
•
descrizione del contesto operativo in cui è esercitato il ruolo professionale
(struttura organizzativa; procedure);
•
ricostruzione delle attività su cui si è chiamati ad operare e loro collocazione
nell’ambito dell’organizzazione aziendale
•
ricostruzione sintetica della storia professionale e delle occasioni di
apprendimento che hanno portato allo sviluppo della professionalità
attualmente posseduta. Valutazione dei relativi fabbisogni formativi.
•
in rapporto agli aspetti sopra evidenziati, definizione delle aree personali di
miglioramento professionale.
•
rilevazione dei fabbisogni formativi espliciti e degli atteggiamenti verso la
formazione.
Al di là delle variabili esplicite, l’analisi dei questionari, della “descrizione della
giornata tipo” e delle interviste, effettuata dal ricercatore nella fase di elaborazione
(confronto fra le varie “posizioni” emerse dai lavori sul campo), è orientata a
valutare:
•
il grado di uso/possesso di competenze trasversali, in particolare in merito ai
compiti di coordinamento; programmazione; regolazione/controllo; gestione
delle risorse umane; collegamento strategico e comunicazione con i referenti
interni ed esterni ( clienti );
•
i valori base alla cultura organizzativa posseduta, relativamente alla
formazione personale, alla storia dell’appartenenza alla cooperativa;
•
i comportamenti e gli atteggiamenti individuali nei confronti dei processi
organizzativi e gestionali reali.
Per quanto riguarda la valutazione delle competenze, si hanno tre tipi di indicazioni.
•
l’autovalutazione, che rende espliciti i bisogni personali riconosciuti;
•
la valutazione dei bisogni derivabili dalle dinamiche organizzative che la
persona intervistata è chiamata a “far funzionare”, sia di tipo reattivo (i
problemi di comunicazione, le problematiche non affrontate, etc...) sia
propositivo ( i cambiamenti previsti e/o invocati nell’organizzazione);
•
i bisogni derivati dalla modificazione della cultura organizzativa.
Intervista ai lavoratori
Questa ha come risultati utili sia l’approfondimento delle tematiche emerse dal
questionario sia l'analisi delle problematiche professionali incontrate nel processo di
adeguamento agli standard previsti dalle mansioni durante la fase di inserimento
lavorativo; in questo modo è possibile:
a ) la ricostruzione del percorso individuale nell’azienda e la valutazione delle
14
competenze individuali di chi da più tempo è inserito;
b ) la valutazione dei comportamenti ed in generale del potenziale, completando il
lavoro del questionario, nell’ottica di contribuire a definire la programmazione delle
attività formative.
La sequenza - tipo dell’intervista è riassumibile in:
• descrizione del contesto operativo in cui è esercitato il ruolo professionale
(struttura organizzativa; procedure);
• ricostruzione delle attività su cui si è chiamati ad operare e loro collocazione
nell’ambito dell’organizzazione aziendale;
• ricostruzione sintetica della storia professionale e delle occasioni di
apprendimento che hanno portato allo sviluppo della professionalità
attualmente posseduta. Rilevazione e valutazione dei relativi fabbisogni
formativi;
• in rapporto agli aspetti sopra evidenziati, definizione delle aree personali di
miglioramento professionale.
Al di là delle variabili esplicite, l’analisi dei questionari, della “descrizione della
giornata tipo” e delle interviste effettuata dal ricercatore nella fase di elaborazione
(confronto fra le varie “posizioni” emerse dai lavori sul campo), è orientata a
valutare:
• il grado di uso/possesso di competenze trasversali, in particolare in merito ai
compiti di coordinamento, programmazione, regolazione/controllo, gestione
delle risorse umane, collegamento strategico e comunicazione con i referenti
interni ed esterni ( clienti );
• i valori base alla cultura organizzativa posseduta, relativamente alla
formazione personale, alla storia dell’appartenenza all’azienda;
• i comportamenti e gli atteggiamenti individuali nei confronti dei processi
organizzativi e gestionali reali.
(In allegato sono proposti alcuni format di strumenti di indagine)
Il percorso di
lavoro
Le attività di analisi dei bisogni formativi e di definizione del sistema di certificazione
delle competenze saranno realizzate su di un sistema territoriale transfrontaliero
(Provincia di Imperia e dipartimento delle Alpes Maritimes) di imprese dei settori della
cantieristica e della portualità. Si tratta evidentemente di un insieme di imprese di
piccole o piccolissime dimensioni, che operano su un territorio fondamentalmente
“omogeneo” anche se appartenente a due diversi Stati il che comporta comunque
avere a che fare con regole e normative non sempre omogenee tra loro.
Conseguentemente si è deciso di applicare pratiche di analisi delle competenze
basate su un approccio all’individuo. Questo principalmente per avere un quadro
dei bisogni formativi utilizzabile per la progettazione di attività formative compatibili
con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese e per avere le informazioni
necessarie rendere operativo il sistema di certificazione delle competenze.
Coerentemente con l’impianto metodologico sopra delineato per l’analisi dei
bisogni formativi si seguirà il seguente percorso di lavoro:
•
analisi di insieme, attraverso colloqui e studio di documentazione
economica, di mercato, normativa e legislativa relativa ai settori economici
della cantieristica e della portualità, a livello locale, regionale, nazionale e
internazionale, allo scopo di definire l’ipotesi di lavoro iniziale (le questioni
chiave, le categorie analitiche, ecc.);
•
preparazione del lavoro attraverso l’analisi, attraverso contatti con i titolari
e/o persone indicate dalle aziende, delle metodologie e delle tecniche di
15
lavoro, predisponendo altresì il piano effettivo di ricerca;
•
intervista con i responsabili delle aziende, incentrate sulla storia, l’evoluzione
delle proprie realtà, il rapporto tra strategie e struttura, tra mercato e
produzione, la valutazione dei bisogni formativi degli operatori e la
valutazione dell’atteggiamento verso la formazione;
•
somministrazione ai lavoratori, di questionari di valutazione dei bisogni
formativi e successive interviste per facilitare l'autobilancio delle competenze
possedute, la valutazione dei fabbisogni formativi propri e del settore, la
valutazione degli atteggiamenti verso la formazione;
•
elaborazione delle informazioni raccolte, definendo il quadro di riferimento
per lo sviluppo delle risorse umane e per la definizione del sistema di
certificazione delle competenze.
Parallelamente e congiuntamente per la definizione di un sistema di certificazione
delle competenze si seguirà il seguente percorso di lavoro:
•
definizione di un elenco delle metodologie esistenti;
•
predisposizione di un percorso di valutazione e certificazione delle
competenze con la definizione degli indicatori di competenza e la
realizzazione di un libretto formativo e delle competenze;
•
individuazione dei lavoratori che parteciperanno alla sperimentazione;
•
sperimentazione del percorso di certificazione delle competenze con la
compilazione del libretto formativo e delle competenze;
•
restituzione ai lavoratori che hanno partecipato alla sperimentazione dei
risultati ottenuti.
In tutto il percorso di lavoro sulla certificazione delle competenze il momento
“delicato” sarà l’individuazione dei lavoratori che parteciperanno alla
sperimentazione Per la specificità e particolarità di questo lavoro è fondamentale
che l’adesione sia personale e volontaria; sarà quindi posta particolare attenzione
nell’informare approfonditamente e sensibilizzare sugli scopi del progetto i lavoratori
delle aziende che saranno coinvolte nel progetto.
Sarà il lavoratore stesso a decidere se prendere parte o meno alla sperimentazione.
Al momento dell’adesione verrà aperta una scheda di percorso per ogni singolo
lavoratore, che raccolga l’iniziale adesione e le annotazioni dei successivi passaggi
che lo vedranno coinvolto.
Ovviamente i due percorsi di lavoro sopra delineati si intrecceranno e saranno
realizzati contemporaneamente portando comunque a due report finali autonomi e
distinti che rappresenteranno:
•
il quadro dei bisogni formativi dei lavoratori delle aziende che operano
nell’ambito del territorio transfrontaliero nei settori economici della
cantieristica e della portualità;
•
la metodologia per la certificazione delle competenze dei lavoratori
nell’ambito transfrontaliero con i risultati della sperimentazione delle stesse
Il lavoro di predisposizione dell’analisi dei fabbisogni, del piano fattibilità e
conseguentemente di quello di formazione si articola secondo le seguenti fasi di
lavoro:
•
analisi della situazione attuale nell’ambito del comparto settoriale, con
particolare attenzione alle prospettive di sviluppo dei processi di predisposizione
ed erogazione dei servizi da parte delle imprese
•
Analisi dei sistemi e delle network territoriali, anche in funzione della
16
terziarizzazione dei servizi
•
identificazione delle metodologie di ricerca, adeguamento e definizione delle
stesse alle specifiche dei settori di riferimento ed alle priorità individuate e
predisposizione degli strumenti di lavoro;
•
fase di analisi top-down, interviste con i responsabili delle aziende, costruzione
dei percorsi di lavoro e delle prospettive comuni di sviluppo delle attività. In
questa fase le attività sono incentrate:
•
sull’analisi della storia e l’evoluzione del comparto settoriale in riferimento alle
singole imprese;
•
la valutazione delle strategie aziendali attuali e previste per il futuro;
•
la situazione e le prospettive organizzative e strutturali;
•
la gestione e lo sviluppo delle risorse umane, la valutazione dei bisogni
formativi e la valutazione dell’atteggiamento verso la formazione.
•
fase di analisi bottom-up, realizzata attraverso la somministrazione dei questionari
ai lavoratori (individuati in maniera da essere un campione rappresentativo per
ogni azienda coinvolta, sia come mansioni che come numero) e i colloqui e le
interviste con gli stessi; il tutto orientato alla valutazione del potenziale
individuale, all’analisi delle competenze relative allo specifico delle attività
svolte, alla valutazione dei bisogni formativi, con particolare riferimento alle
tematiche prioritarie)ed alla valutazione dell’atteggiamento verso la formazione;
•
elaborazione dei dati e delle informazioni emerse nella fase di analisi, definendo
il quadro di riferimento per lo sviluppo delle risorse umane e verifica dello stesso
con il management
•
stesura del piano di formazione definitivo e completamento del rapporto della
ricerca.
L’attività potrà essere sviluppata incontri con i responsabili delle aziende costruendo
il quadro d’assieme, che poi viene sviluppato e completato attraverso le azioni di
ricerca con i lavoratori, ritornando costantemente alla ridefinizione del lavoro
assieme ai responsabili ed alle persone delle aziende che hanno seguito il lavoro sul
campo.
Il percorso di lavoro sarà realizzato con la stretta partecipazione e collaborazione
dei titolari delle imprese i responsabili quadri e dei lavoratori delle aziende coinvolte
nella stesura del “Piano di Fattibilità”
La
predisposizione
del “Piano di
formazione”
Lo sviluppo delle analisi svolte ed i risultati conseguiti pongono le condizioni per
elaborare il Piano di formazione seguendo due diverse esigenze che vanno
entrambe rispettate:
•
individuazione ed evidenziazione dei fabbisogni formativi comuni, nella logica di
predisporre un sistema di interventi formativi che siano funzionali allo sviluppo del
sistema nel quale le stesse imprese si configurano ;
•
rispetto delle specificità proprie di ogni impresa esaminata, anche nella logica di
individuare interventi formativi che pur essendo rivolti ad un’unica impresa siano
contemporaneamente funzionali all’esigenza base del presente piano di
fattibilità che è quella di costruire un percorso di sviluppo delle risorse umane che
coniughi il sistema delle singole realtà.
Vista la natura delle imprese oggetto di indagine, sono state applicate pratiche di
analisi delle competenze basate su approccio all’individuo.
Ciò soprattutto come presupposto per la progettazione di attività formative
17
altamente compatibili con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese.
L’obiettivo che traguardato è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati,
secondo il modello “crediti formativi - unità capitalizzabili”.
La
progettazione
Dall’analisi del fabbisogno si ha un quadro degli obiettivi formativi generali e dalle
indicazioni ottenute nella fase di analisi si ricava la definizione degli interventi.
Vengono considerate quattro diverse variabili:
•
i bisogni formativi rilevati
•
i risultati dell’analisi delle competenze, del potenziale e delle caratteristiche dei
lavoratori
•
le indicazioni derivate dalle strategie di sviluppo delle imprese
•
i dati quantitativi relativi al bisogno ed alle risorse disponibili
Il piano viene sviluppato su una logica di tipo sequenziale seguendo un ordine
preciso
•
Le metodologie
didattiche
definizione degli obiettivi espressi in termini di:
o
sapere (come acquisire procedure, concetti, nozioni, ecc)
o
saper fare (come porre in pratica procedure, nozioni, ecc)
o
saper essere (come adattare il comportamento)
•
definizione dell’aula ( composizione e numero )
•
durata e contenuti dei singoli interventi formativi
•
definizione delle metodologie didattiche e dei metodi di verifica
•
pianificazione temporale delle attività e delle risorse
Le metodologie didattiche per lo sviluppo del piano di formazione, sono state
individuate in funzione del fatto che:
•
Il formatore deve essere in grado di trasmettere un messaggio. Il suo compito,
non è tanto l’insegnamento di nozioni teoriche, quanto sulla capacità di
fornire al lavoratore la possibilità di agire sul campo;
•
Il formatore quindi deve essere qualcuno in grado di sfruttare e valorizzare
l’esperienza dei partecipanti attraverso il loro coinvolgimento diretto nella
formazione.
A tale scopo Tutti gli interventi saranno caratterizzati dall’impiego di metodologie
didattiche di tipo attivo, allo scopo di facilitare l’accoglimento dei contenuti
attraverso la loro applicazione a concrete situazioni operative.
Verrà particolarmente accentuato l’utilizzo della strumentazione e dei luoghi di
lavoro uscendo dalla dimensione strettamente corsuale, per sviluppare vere e
proprie azioni di formazione in situazione.
La qualità delle metodologie e delle risorse umane ad esse preposte sarà assunta
come uno dei principali criteri per la scelta dei fornitori di servizi formativi.
I singoli interventi sono concepiti secondo una logica modulare, in funzione di
accrescere:
l’efficienza, intesa come miglior compatibilità delle attività con i vincoli temporali
dell’azienda.
l’efficacia, intesa come possibilità di mantenere un più stretto legame tra la
formazione e lo sviluppo delle attività delle aziende, legando in modo chiaro ed
esplicito lo svolgimento dei singoli moduli ad azioni/momenti particolarmente
significativi di lavoro.
La promozione
di pari
Nella realizzazione delle attività formative si terrà una particolare attenzione alla
promozione di pari opportunità uomo/donna nella partecipazione alle diverse
18
opportunità
iniziative al fine di poter offrire le occasioni di crescita professionale e adeguamento
di competenze che consentano il mantenimento dei livelli occupazionali e la
crescita del livello qualitativo del lavoro dei soggetti più particolarmente a rischio di
esclusione, per cui tale attenzione sarà posta anche nei confronti dei lavoratori
fortemente esposti a rischio professionale e occupazionale
Sistema di
valutazione del
Piano Formativo
Il “Piano formativo” ed i singoli interventi formativi vengono valutati secondo la
metodologia e le azioni di seguito descritte:
L’obiettivi che ci si prefigge è quello di misurare l’impatto di un insieme di attività
formative su di un sistema aziendale organizzato e contemporaneamente di
valutare l’efficienze e l’efficacia del “Piano formativo” nell’ambito del sistema
complessivo delle aziende che partecipano al “piano” ed alle attività che lo stesso
propone.
Si è optato per seguire un sistema di valutazione su due livelli: uno sistematico su ogni
singolo intervento formativo ed uno “sistemico” finalizzato alla valutazione degli
effetti prodotti dalla realizzazione del “Piano formativo”.
La valutazione su ogni singolo intervento è concentrato sui cambiamenti diretti e
cioè su quelli che sono definiti cambiamenti di apprendimento; in questo caso si
segue lo schema classico della valutazione impostando la valutazione su quattro
livelli:
•
reazione, cioè il gradimento dei partecipanti alla formazione nei confronti del
programma;
•
comportamento, cioè l’esercizio effettivo di conoscenze, capacità ed
apprendimenti;
•
risultati,
cioè
l’acquisizione
di
dell’acquisizione di comportamenti;
•
apprendimento, cioè l’acquisizione di conoscenze, capacità ed
atteggiamenti (secondo lo schema classico del sapere, saper fare, saper
essere)
conoscenze/capacità
a
seguito
Gli strumenti sono il questionario di autovalutazione del percorso formativo
(comprensivo della valutazione sull’organizzazione/gestione dell’intervento stesso e
del gradimento dei docenti) e la relazione del tutor secondo i tre momenti classici:
inizio; intermedio e finale.
Gli strumenti di valutazione saranno gli stessi per tutti gli interventi formativi previsti.
La valutazione degli effetti prodotti dalla realizzazione del “Piano formativo” verrà
attuata:
•
coinvolgendo i responsabili delle diverse aziende e stabilendo con loro un
breve questionario di valutazione da redigere dopo l’attuazione degli
interventi formativi nel quale identificare le variazioni di comportamento
tecnico/operativo riscontrate;
•
misurando sia durante l’anno di attuazione del piano che nei sei mesi
successivi lo sviluppo in azienda delle iniziative legate alle tematiche scelte
come prioritarie per il “Piano formativo”
I risultati delle azioni di valutazione saranno resi pubblici e comunicati ai soggetti
competenti, anche come sistema di informazione e diffusione delle attività del
“Piano formativo”
Trasferibilità
metodologie di
valutazione
Le metodologie di valutazione adottate si caratterizzano per la loro trasferibilità, in
quanto gli strumenti di rilevazione e gli indicatori adottati, opportunamente
implementati, in funzione delle ricorrenti applicazioni, trovano un’alta
corrispondenza nella soddisfazione e nel raggiungimento degli obiettivi che tale
19
attività si propone.
Più immediata la trasferibilità del livello “sistematico” (reazioni, comportamenti,
risultati e apprendimenti) su ogni singolo intervento formativo mentre la trasferibilità
sul livello “sistemico” finalizzato alla valutazione degli effetti prodotti dalla
realizzazione del “Piano formativo”, dovrà essere correlata al quadro generale
(contesto strategico aziendale e di mercato) cui si farà riferimento
20
Sessione II
“La rilevazione dei fabbisogni formativi e la coerenza con quelli rilevati
nella fase progettuale di PIT PORTS” Riviera”
Premessa
In questa sessione come anticipato, sono analizzate le diverse esigenze formative
rilevate dall’analisi effettuata, utilizzando in parte l’approccio metodologico definito
in precedenza e successivamente è stata verificata la coerenza con le esigenze
formative rilevate nella fase di progettazione di “PIT PORTS“ Riviera;
Il settore della
Portualità e
della
cantieristica
La Nautica in Italia
Dall’analisi del mercato 2010 tratta da “La Nautica in cifre” dell’Ucina, si rileva che
“Il fatturato globale 2010 risulta quasi dimezzato rispetto ai massimi valori raggiunti
nel 2007-2008, attestandosi sui 3,3 miliardi, con un contributo al Pil di circa 2,8
miliardi”. Un calo imputabile soprattutto al mercato nazionale che diminuisce del
60%, mentre le esportazioni scendono di circa il 33%.
Per quanto riguarda la cantieristica italiana. Un fatturato di due miliardi e sei milioni,
di cui il 94% deriva da produzione nazionale. Produzione di cui il 33% viene venduto
sul mercato interno e il 67% (1.263.420.000) su quello estero, con prevalenza di paesi
extra europei.
IL fatturato totale della cantieristica nel 2010 è sceso del 27,2% rispetto all’anno
precedente. Il calo delle vendite è stato del 41,5% sul mercato nazionale e del 14,4%
per le esportazioni. La notevole differenza si spiega col fatto che esportiamo
soprattutto motorYacht e barche a vela destinate ad utenti economicamente
agiati, meno esposti alla crisi (e in paesi “nuovi ricchi”).
Dal confronto dei dati 2007-2008 con quelli 2010 la situazione appare ancora più
grave: il calo complessivo del fatturato è di quasi il 50%, mentre le esportazioni sono
scese del 32%.
Rispetto alla tipologia di imbarcazioni la produzione nazionale risulta composta per
l’86,7% da scafi a motore entrobordo o entro-fuoribordo, per il 6% da scafi a vela,
per il 4,3% da gommoni e il 2,5% da unità con motori fuoribordo. Nella prima e più
rilevante tipologia, più del doppio della produzione viene esportata (1.120.130.000
eu, rispetto ai 526.250.000 eu del mercato interno).
Nelle unità a vela soffre soprattutto la produzione destinata al mercato interno. Il cui
fatturato cala, rispetto a quello del 2009, del 51,8%. E sono calate in modo drastico
(meno 64%) anche le importazioni di barche a vela dall’estero.
Per la vela, una vera Caporetto. In Italia si può dire che gli acquisti di uno scafo a
vela nuovo (italiano o straniero) sono decisamente più che dimezzati. Soltanto
l’export delle barche grandi (e care) presentava ancora dei dati positivi.
Un cenno di valutazione va fatto anche per quanto riguarda il numero delle patenti
nautiche presenti in Italia. Poco meno di 620.000, secondo la sua stima, concentrate
per la metà in quattro regioni: nell’ordine, Liguria, Campania, Lazio, Veneto.
La portualità in Liguria
La Liguria è al secondo posto, dopo la Lombardia, per addetti nel settore nautico,
con il 18,34% delle aziende. (si stima siano 1.300/1.500 in tutto il territorio), mentre è al
quarto posto per numero di addetti (2.400/3.000 stimati).
E’ possibile notare come sul territorio sia presente una percentuale di aziende quasi
doppia rispetto alla percentuale del numero di addetti, a testimonianza della minor
diffusione di imprese a carattere industriale.
21
Anche nel comparto delle imprese che producono o importano accessori nautici, la
Liguria occupa il secondo posto sia per numero di aziende sia per numero di addetti,
dietro la Lombardia. La Liguria è al primo posto anche rispetto ai parametri del
turismo nautico: numero di posti barca e numero di imbarcazioni immatricolate.
Relativamente ai posti barca, emerge come in Liguria, oltre l’80% dei posti disponibili
sia destinato alle imbarcazioni più piccole, contro una media nazionale del 30%
circa; mentre per i maxiyacht è disponibile solo poco più dell’1% dei posti barca.
L'accoglienza diportistica al transito è un segmento di attività poco sviluppato nei
porti turistici liguri.
L’offerta al transito è sostanzialmente riconducibile alla quota di posti presenti nelle
strutture portuali turistiche che la legislazione destina al transito delle imbarcazioni da
diporto. Le potenzialità in questo segmento d’offerta sono notevoli, a fronte del
crescente numero di imbarcazioni da diporto che transitano nel Tirreno partendo dai
porti turistici toscani e liguri.
La cantieristica
Nel comparto della cantieristica della Regione Liguria sono presenti tutte le attività
della filiera, dalla progettazione alla produzione.
Secondo i dati forniti da UCINA, relativamente all’industria nautica nel suo
complesso, la Liguria si colloca al secondo posto fra le regioni italiane come numero
di aziende (12,8% del totale, dati 2009), mentre in termini di addetti solamente al
quinto posto con il 7,8% del totale, connotandosi quindi come un comparto
caratterizzato dalla presenza di molteplici piccole imprese. Per quanto attiene al
comparto specifico delle unità da diporto, i dati collocano la Liguria al sesto posto in
termini di numero di imprese (7% del totale) e all’ottavo posto in termini di numero di
addetti (3.9% del totale).
Nel comparto degli accessori e componenti, la Liguria recupera posizioni
collocandosi al secondo posto come numero di imprese (18,5%) dietro solamente
alla Lombardia, e al terzo posto come numero di addetti (13,8%).
I principali poli regionali per la cantieristica da diporto sono in provincia di Genova,
di Savona e della Spezia dove, in quest’ultimo caso, solamente a partire dai primi
anni duemila si è andato sviluppando un cluster della nautica da diporto che ha
capitalizzato le condizioni ambientali ideali del golfo, attirando alcuni dei principali
produttori nazionali di yacht che vi si sono insediati con propri cantieri, acquisendo o
riconvertendo realtà produttive preesistenti.
da Iolavoro Forum 97 settembre/ottobre 2011
Analisi del
mutamento del
sistema
competitivo in
cui le aziende
sono
posizionate
Il mercato
Nella prima metà del 2009 il calo degli ordini è stato del 79%. La conseguenza diretta
è stata che il 30% di lavoratori è attualmente in Cassa integrazione guadagni. Il
settore dà attualmente lavoro a più di 120 mila addetti.
Nonostante il difficile momento del mercato, diversi sono i progetti in fase attuativa,
soprattutto nel settore delle infrastrutture. E’ quasi ultimato, infatti, il porto turistico di
Imperia, è operativa la Marina di Genova Aeroporto, in costruzione il porto di
Ospedaletti Baia Verde. Infine, è stato approvato il progetto per il porticciolo di
Ventimiglia.
Sviluppi ulteriori sono attesi nel segmento dei “posti barca”. Già nel 2004, per
esempio, la Liguria contava 22 mila posti (circa il 17% del totale nazionale, al primo
posto in Italia), ma negli ultimi anni non c’è stato una crescita, oltre che incentivi al
riguardo.
22
In tale contesto, i porti turistici non sono unicamente punti di attrazione costiera ma
sono vere e proprie aziende che rappresentano un nodo essenziale dell'economia
del settore della nautica da diporto, che troppo spesso nella recente immagine
collettiva è assimilata ai cantieri per i megayacht.
Questa consapevolezza deve far riflettere sulla necessità di una specifica strategia
competitiva dei porti turistici, di efficienza della loro gestione, di adeguatezza dei
loro risultati economico-finanziari.
A tale scopo questa ricerca, dopo aver inquadrato il complessivo settore della
nautica da diporto e della cantieristica, si sofferma sull'analisi delle strategie, delle
scelte competitive e dei processi evolutivi, che i porti turistici hanno contribuito ad
avviare alla luce delle e dei risultati economici raggiunti.
Si rende quindi opportuno analizzare le caratteristiche di alcuni dei porti
dell'Imperiese, ambito geografico ricco di marine e naturalmente proteso verso il
diporto nautico, considerando le caratteristiche dell'offerta di servizi portuali, la
relativa domanda rivolta dagli utenti e il livello dei risultati economico-finanziari
raggiunti, tramite una comparazione con un campione nazionale di porti turistici.
Il panorama complessivo delle strutture portuali per la nautica da diporto in Liguria
attraversa un momento di particolare sviluppo ed evoluzione che riguarda la
costruzione, l’adeguamento e l’ampliamento degli approdi, iniziative intorno alle
quali emerge l’esigenza della creazione e dello sviluppo di infrastrutture e servizi di
supporto che possano rappresentare elementi di attrattività necessari allo sviluppo
del comparto del turismo nautico nella nostra regione.
Di seguito vengono sinteticamente analizzate alcune delle infrastrutture più
significative nell’estremo ponente ligure partendo dal considerare anche una
porzione del territorio savonese che si integra con il sistema di porticcioli turistici di
questa
Il Porticciolo di Marina di Andora, è gestito dalla Azienda Comunale Multiservizi (ente
strumentale del Comune di Andora) è strategicamente molto ben posizionato, in
quanto molto vicino al centro e con vari negozi , ristoranti, alimentari per la vostra
cambusa, boutique, pizzerie, bar.
Il porticciolo può ospitare natanti ed imbarcazioni da diporto di lunghezza fino a
diciotto metri, sia vela che motore La parte nuova del porticciolo è protetta da un
molo di sopraflutto e da un nuovo molo di sottoflutto, che danno forma ad una
23
nuova darsena che protegge i quattro pontili galleggianti al suo interno.
La parte vecchia invece ha al suo interno 8 pontili.
Internamente al porto ci sono 10 pontili d'attracco. Tutta l'area portuale è destinata
al diporto ad eccezione di una piccola parte riservata ai pescatori professionisti
locali. Posti barca: 750. - Per il transito, sono a disposizione circa una quarantina di
posti - Lunghezza massima: 20 metri
Servizi tecnici e infrastrutture: Distributore di benzina e gasolio in banchina - prese
acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scivolo - gru mobile 40 t. riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno e
vtr - riparazione vele - guardianaggio - sommozzatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti servizio meteo - servizi igienici e docce - rifornimento alimentare - rivendita ghiaccio
(c/o bar del porto - parcheggio auto - cabine telefoniche
Il Porto di Loano è protetto da un lungo molo curvilineo di sopraflutto e da un molo di
sottoflutto anch'esso con andamento curvilineo. All'interno troviamo due grandi
darsene divise da un largo molo a "L"; in quella di sinistra c'è il vecchio porto con
pontili galleggianti nel suo interno, mentre quella di destra è di nuova costruzione. Le
banchine della nuova struttura sono in fase di ultimazione e quindi non ancora
attraccabili.
Le imbarcazioni da diporto, al momento, trovano riparo nel vecchio porto. Pericoli:
la zona portuale è interessata da lavori di ampliamento e di ristrutturazione per
elevarne la capienza ad oltre 1.000 posti barca;durata dei lavori stimata in anni 2.
Aree riservate al diporto - banchina lunga m 372 (posti barca 80 di cui 10 riservati al
transito); - pontile galleggiante n°1 lungo m 132 (posti barca 76), - pontile
galleggiante n°2 lungo m 135 (posti barca 88), - pontile galleggiante n°3 lungo m 71
(posti barca 73), - pontile galleggiante n°4 lungo m 71 (posti barca 73) - pontile
galleggiante n°5 lungo m 26 (posti barca 50); - banchina pescatori lunga m 100
(posti barca 34).
Servizi ed attrezzature - la struttura dispone di : Distributore di benzina, gasolio e
miscela in banchina - 474 prese per manichetta - 244 prese energia elettrica - 80
prese telefono individuale - illuminazione banchine scivolo - scalo di alaggio - gru
fissa da 1,5 t gru mobile da 10 t - travel lift da 25 t - rimessaggio all'aperto riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno,
vetro ed acciaio - guardianaggio - ormeggiatori - sommozzatori - servizio
antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici e docce - parcheggio auto.
Marina degli Aregai S.p.A - La società è costituita nel 1982 per la costruzione e
l’esercizio del porto turistico di Santo Stefano al Mare e prevede in funzione del
proprio statuto, tra altre, lo svolgimento di attività quali:
•
L’assunzione di concessioni pluriennali di beni demaniali
•
La Costruzione e/o gestione in Italia e all’estero di approdi turistici ed altre opere
marittime;
•
La costruzione e la gestione di opere destinate alla ricettività, all’ospitalità ed
all’assistenza della navigazione da diporto negli approdi turistici;
•
La costruzione e/o gestione di attività turistiche e alberghiere e/o commerciali
ed in genere tutte quelle installazioni e infrastrutture che concorrono a
completare i servizi degli approdi turistici.
•
La navigazione e/o la compravendita, assunzione e concessione a noleggio e la
gestione in genere di navi e galleggianti di qualsiasi tipo e specie
24
•
L’assunzione e concessione in locazione di macchinari e zservizi aventi
connessione con l’attività sociale;
Marina degli Aregai S.p.A. opera ad oggi quasi esclusivamente nella; gestione del
porto turistico; nella gestione posti barca; dei servizi di parcheggio; nella gestione
degli approdi turistici, e della struttura ricettiva (residence), presso il porto turistico di
Marina degli Aregai, A Santo Stefano al Mare che sorge nella soleggiata Riviera dei
Fiori, modernissimo ed accogliente, realizzato con criteri fra i più avanzati del Mar
Mediterraneo.
Uno spaccato di Liguria dove assaporare, oltre al meraviglioso mare del Ponente, la
tranquillità di una zona estranea ai problemi tipici delle grandi città.
Marina degli Aregai è diventato un vero must della nautica da diporto italiana.
Dal 1992, anno della sua apertura, offre a una gamma di servizi completa e di
elevato standard qualitativo. L’approdo può accogliere 899 imbarcazioni di
dimensioni comprese tra i 6 ed i 40 metri.
Ospita 25 attività commerciali (tra le altre, cinque agenzie nautiche, un bar, tre
ristoranti, una spiaggia attrezzata).
L’offerta residenziale propone un complesso composto da quattro costruzioni, per un
totale di oltre 200 appartamenti.
Lo scalo è arricchito da una galleria commerciale con una vasta tipologia di negozi,
dalle boutique agli alimentari, da un residence con annesso uno stabilimento
balneare attrezzato ed un centro di talassoterapia, da un cantiere nautico e da
un'area museale, dedicata alla storia della nautica da diporto.
L’approdo si completa di un’adeguata offerta ludico - sportiva, grazie alla presenza
di impianto predisposto per il minigolf, per il tennis e il calcetto, di una scuola di vela,
di una per le immersioni subacquee e dello Yacht Club di Aregai.
Presso il porto turistico di Marina degli Aregai, sorgono inoltre i Cantieri degli Aregai.
Più di 8.000 metri quadri che impongono l’impresa tra le più competitive della
Regione. Per giro di affari e servizi al pubblico non risulta agevole individuare un
analogo centro, se non guardando alle grandi strutture di Savona e Genova.
I Cantieri degli Aregai nascono nel 1994, qualificandosi immediatamente come uno
delle più attrezzate strutture del settore, di certo uno dei pochi, che nella striscia
costiera compresa tra il capoluogo ligure ed Antibes, può vantare una struttura
25
coperta di 4.000 metri quadri.
Possibilità di rimessaggi coperti e sicuri, trattamenti specifici, carenaggi, verniciature,
antivegetative, per rendere la vacanza di chi sceglie Marina degli Aregai come
meta di relax e divertimento assolutamente straordinaria, anche grazie alla
consapevolezza di navigare su un’imbarcazione testata nei minimi particolari.
Oggi i Cantieri degli Aregai si rivolgono in modo particolare ad una clientela
selezionata, ospitando barche dai 6 ai 30 metri. La gamma delle operazioni di
cantiere è quanto mai vasta: alaggi e vari con Travel Lift da 100 tonnellate,
movimentazione di imbarcazioni con carrello idraulico fino a 60 tonnellate,
carenaggi sino a 30 metri, con a disposizione, oltre all’area coperta, un piazzale
esterno di 3.000 metri, adibito alle lavorazioni stagionali.
Si può contare inoltre sulla presenza di: officina meccanica, elettrica; laboratori per
riparazioni in vetroresina, lavori di resinatura, falegnameria, carpenteria metallica,
sartiame e veleria, poi disalberature e rialberature, fornitura di dotazioni di bordo,
servizio di smaltimento oli e batterie.
Una particolarità del Cantiere degli Aregai è senza dubbio quella di essere
attivissimo sul fronte della ristrutturazione delle imbarcazioni d’epoca, a vela e a
motore.
Una clientela esclusiva in arrivo da tutto il modo e che affida ai competenti
professionisti della struttura rivierasca la messa a punto dei suoi preziosi cimeli nautici.
La società ad oggi conta 34 addetti di cui 19 maschi e 15 femmine tra Impiegati
tecnici ed amministrativi, operai, cuochi; camerieri, magazzinieri, portieri, guardiani,
estetiste e addetti ai servizi di accoglienza
Portosole CNIS S.p.A. - La società nasce nel 1971 per la costruzione e l’esercizio del
porto turistico di Sanremo e prevede in funzione del proprio statuto lo svolgimento di
attività quali:
•
L’assunzione di concessioni pluriennali di beni demaniali
•
La Costruzione e/o gestione in Italia e all’estero di approdi turistici ed altre opere
marittime;
•
La costruzione e la gestione di opere destinate alla ricettività, all’ospitalità ed
all’assistenza della navigazione da diporto negli approdi turistici;
•
La costruzione e/o gestione di attività turistiche e alberghiere e/o commerciali
ed in genere tutte quelle installazioni e infrastrutture che concorrono a
completare i servizi degli approdi turistici.
•
Acquistare, vendere, dare e prendere a noleggio ed in genere gestire navi,
galleggianti di qualsiasi tipo e specie.
•
Prendere in locazione immobili, macchinari e servizi, qualora si ritengano utili per
lo svolgimento dell’attività sociale ;
•
Svolgere attività di commercio, all’ingrosso ed al dettaglio, di beni nonché la
somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nonché svolgimento di
attività ricettiva in genere
La società Portosole Cnis Spa opera in prevalenza nella gestione di porti marittimi e
turistici e gestione posti barca nell’ambito di Portosole che dispone di 804 posti
barca di dimensioni medio-grandi e può ospitare yacht fino a 90 metri di lunghezza.
La struttura ospita vari esercizi commerciali: aspetti qualificanti per i diportisti sono la
presenza di due importanti cantieri navali, officina meccanica, centro di
brokeraggio, agenzie nautiche, ship chandler, punti qualificati per l’elettronica di
bordo, la tappezzeria nautica e di una lavanderia specializzata per le imbarcazioni.
Più specificatamente i servizi offerti si identificano ne:
26
• L’assistenza alle navi in rada
• I lavori marittimi , fluviali e lacustri
• I servizi di alaggio per imbarcazioni da diporto
• I servizi di rifornimento carburante per imbarcazioni da diporto
• I servizi portuali per imbarcazioni da diporto
• L’assistenza meccanica
• L’ormeggio assicurato
• I servizi di ormeggio e disormeggio per imbarcazioni da diporto
• I servizi di salvataggio e recupero marittimo per imbarcazioni da diporto
• Il trasporto di imbarcazioni
• Il deposito in banchina
• Il rimessaggio imbarcazioni
• I servizi di parcheggio per utilizzatori di imbarcazioni da diporto
• I servizi di verniciatura e manutenzione per imbarcazioni da diporto
All’interno di Portosole si trovano un autolavaggio, un bar e un ristorante-bar-pizzeria
con terrazza panoramica.
Sono in fase di costruzione un albergo a cinque stelle lusso e una galleria
commerciale con negozi di diversa natura, dalle boutique agli alimentari.
Presso Portosole ha sede il centro operativo dell’Istituto Tethys, associazione che si
occupa dello studio dei cetacei del Mediterraneo. Infine, conferisce massimo
prestigio allo scalo turistico un centro-meteo, unico sul territorio della Riviera.
Il Porto turistico di Imperia, collocato nel cuore del vecchio borgo marinaro di Porto
Maurizio, nasce nel 1981 su iniziativa del Comune di Imperia (attuale socio di
maggioranza del pacchetto azionario con il 60,12%) e dispone di 713 posti barca
(659 fissi, 54 stagionali di cui 33 al transito, suddivisi secondo le seguenti categorie:
172 fino a 5 mt.; 300 da 5 a 8 mt.; 141 da 8 a 10 mt.; 98 da 10 a 20 mt.; 2 da 20 a
35mt. La sua posizione strategicamente a cerniera tra le coste francesi e quelle
italiane, a sole 82 miglia dalla Corsica, suggerisce rotte interessanti.
Situato nel pieno centro della cittadina rivierasca, è in rapida e avanzata fase di
realizzazione Marina di San Lorenzo al Mare. A regime potrà ospitare 365 posti barca
di dimensioni comprese tra i 6 e i 20 metri. L’infrastruttura è stata concepita,
27
progettata e costruita secondo i più moderni criteri: un ampio ventaglio di servizi
portuali di elevato criterio qualitativo si aggiungerà all’offerta già esistente nella
Riviera dei Fiori, accentuando di fatto la vocazione turistica del Ponente ligure.
Il porticciolo di Diano Marina è aperto tutto l’anno ed è compreso tra il molo di
levante lungo 300 m ed il molo di ponente lungo 110 m. Ambedue i moli sono
banchinati e muniti di anelli di ormeggio.
Tutte le banchine sono dotate di catenarie di ancoraggio e colonnine per
l’erogazione di acqua ed energia elettrica. Vi sono inoltre n°5 pontili, di cui tre
entrando in porto a dritta e due in banchina. Il Porto dispone di 250 posti barca (10
posti riservati per il transito) e può ospitare imbarcazioni della lunghezza massima di
14 m.
Il Porticciolo di Bordighera, si trova a NE di Capo S. Ampeglio ed è racchiuso tra un
lungo molo di sopraflutto lungo circa 260 m orientato per NE e un corto moletto di
sottoflutto orientato per SE. La riva interna è banchinata e munita di scivoli; alcuni
pontili galleggianti sono sistemati perpendicolarmente alla banchina di riva. Un altro
pontile galleggiante è ubicato parallelamente alla testata del molo di sopraflutto.
Il porto di Bordighera viene gestito dal Comune di Bordighera in quanto
concessionario. Esistono 5 pontili galleggianti “A”-”B”-”C”-”D”-”E” per ormeggio di
unità da diporto non superiori a 9 m. Il pontile “E”, di cui 44 m sono riservati a unità in
transito non superiori a 7 m, è posto in testata al molo di sopraflutto. La banchina
foranea di circa 155 m può ospitare unità fino a 20 m di lunghezza
Portualità in Francia
Non è certo una novità che la Costa Azzurra sia il paradiso del turismo nautico; quel
che forse non tutti sanno è che, nonostante la notorietà, l'affluenza di barche, il
proliferare ovunque di organizzazioni di noleggio, qui la vacanza è facile.
Sarà per il numero e l'organizzazione dei marina, per la reale possibilità di pernottare
in certe baie, per la maturità nautica dei fruitori, sta di fatto che navigare tra
Marsiglia e Montecarlo, oltre alla gioia della scoperta di luoghi stupendi, dove
passare ore incantevoli, può dare l'effettiva sensazione di come può essere una vera
vacanza di mare.
28
Nessuno dei problemi a cui è solitamente legata la navigazione da diporto viene
tralasciato e soprattutto non si rinuncia a niente, potendo scegliere tra la natura,
almeno apparentemente incontaminata, e le delizie della vita notturna, oppure
entrambe.
La barca è il mezzo migliore per scoprire ciò che ha fatto della costa mediterranea
della Francia, il punto d'incontro estivo di più di una generazione europea.
Con il ridosso formato dalle isole di Hyeres, a dare la possibilità di una navigazione
sempre senza onde di dimensioni fastidiose, con la profondità di certi golfi, come
quello di Saint Tropez, dove è possibile vivere un'estate intera senza doversi fermare
allo stesso ormeggio, con l'accoglienza che può dare una realtà come quella di
Montecarlo, la vera città del futuro, con parcheggi sotterranei e negozi da brivido,
la Costa Azzurra rappresenta realmente la meta agognata di molti nautici, che
infatti qui vengono a passare la loro vecchiaia.
Primo impatto con questa realtà è proprio Monaco, piacevolmente incastonata tra
il mare e le ripide volute della Corniche, che offre al crocierista più di un porto.
Il più moderno ed accogliente, per il diporto di dimensioni medio piccole, è quello
costruito nella zona di Fontvieille, attorniato da costruzioni residenziali, con parcheggi
sotterranei e con continui ampliamenti a scapito del mare.
Qui i posti barca, nei pressi dei quali sorge proprio l'eliporto, con i voli per l'aeroporto
di Cannes, sono circa 20, con una dimensione massima di 30 metri.
Se la barca è invece cento metri più lunga, può essere ospitata alla banchina degli
Stati Uniti, davanti a cui passa il gran premio e che fa parte del porto di Condamine,
in grado di ospitare 700 scafi, di cui una sessantina di transito, con fondali fino a sette
metri. Anche il famoso Circolo Nautico, presieduto dal principe Alberto, vi si affaccia
e ne occupa una parte con le barche protagoniste delle regate organizzate.
Per entrambi i porti la traversia è data dai venti che spirano da levante a scirocco.
Se si vuole un'uscita più sicura bisogna ormeggiarsi a Beaulieu sur Mer, arroccato
sull'omonima punta a ridosso di Cap Ferrat. 776 i posti disponibili, di cui 152 per il
transito, oltre ai posti riservati ai pescherecci.
Si arriva quindi alla Baia degli Angeli, dove esistono due possibilità di approdo: Saint
Laurent du Var, un moderno marina di oltre mille posti, con possibilità di accogliere
barche fino a 23 metri, o il Marina Baie des Anges con oltre cinquecento posti tra
ormeggio privato e pubblico.
Ma il vero centro del diporto nautico della zona è Antibes, dove svernano le barche
più grandi e lussuose della flotta mediterranea.
La città è molto antica ed è costruita su un promontorio, con una serie di
fortificazioni che la resero inespugnabile.
Ora i vicoli che la caratterizzano sono pieni di boutique alla moda e locali dove si
raggiunge volentieri l'alba. Il porto Vauban, ai piedi del promontorio, ha 1230 posti
barca, ha una diga foranea che ha origine sul bastione dei Cinquecento Franchi.
Nella parte sud del bacino possono essere accolti scafi dai 70 ai 165 metri, mentre
nella zona dell'Ansa di Saint Roch, la più suggestiva, non possono essere ospitati scafi
di più di 50 metri.
Cannes più raccolta, esclusiva, situata nella parte settentrionale del golfo de La
Napoule, ha due approdi: il Port Pierre Canto, con 650 posti barca ed il porto
cittadino, protetto ad ovest dalla banchina Max Laubeuf.
Per scafi che non pescano più di 1 metro e venti e non sono più alti di quattro metri,
c'è la possibilità, passando sotto i ponti, di accedere a Cannes Marina, un porto
fluviale con più di 1700 posti, fino a dodici metri di lunghezza.
29
Nella solita baia, altri mille posti barca sono offerti da Mandelieu La Napoule, a cui si
può però accedere soltanto dalle 8 alle 22. Senza limiti di orario invece La Rague,
con i suoi 500 posti per barche fino a 30 metri.
Poi da Cap de Drammont, fino a Capo Camarat si apre la palestra velica della
Costa Azzurra, con le isole a fare da paravento o, quando è poco, ad incanalarlo,
per la gioia di chi ha deciso di usufruirne come mezzo di trasporto, con i piccoli
marina di Port Cross e Le Porqueroles, situati sulle isole e le baie che si aprono di
fronte.
Nella Baia di Saint Raphael c'è il porto di Santa Lucia, con i due bacini dai diversi
accessi, separati da un terrapieno e protetti da una lunga diga foranea.
È più agevole l'entrata sud, raggiungibile passando in mezzo ai due isolotti di Lion de
Terre e Lion de Mer. I posti offerti sono in totale 1600.
Nella baia di Saint Tropez ci sono 4500 posti barca, divisi tra la suggestiva cittadina,
capitale della vita notturna, port Grimaud e Marines de Cogolin.
Il primo è diviso in due bacini con quello vecchio e tradizionale, riservato ai
pescherecci ed agli scafi più grandi, quello nuovo per tutti gli altri, fino ad un
massimo di 800 barche.
Più capienti gli altri due con Port Grimaud disegnato come una laguna, con le
abitazioni lungo le rive di una serie di canali e darsene, con isolotti collegati da ponti
che offre quasi duemila ormeggi, mentre l'altro diviso in tre bacini, ha un totale di
oltre 1500 posti
Tecnologie
Come evidenziato nel paragrafo precedente, l’offerta di posti barca nel nostro
Paese è in continuo aumento.
Numerosi progetti di “marina” sono in corso di realizzazione. I dati ufficiali del
Ministero dei Trasporti e dell’UCINA parlano di oltre 139 mila posti barca in Italia. In
particolare le regioni italiane nelle quali la crescita dell’offerta è stata più
interessante negli ultimi anni sono la Liguria, la Campania e la Sicilia.
Come è noto, l’ importante aumento dell’offerta di posti barca in Italia e dei
conseguenti investimenti per la loro realizzazione è dovuto alla semplificazione della
normativa per la costruzione dei porti turistici adottata con il DPR 509/97 e
dall’aumento della domanda che deriva da un consistente aumento del parco
nautico.
Va anche ricordato che il settore della cantieristica da diporto italiana è ai vertici
mondiali in termini unità prodotte e di valore della produzione.
Anche se buona parte della produzione italiana è realizzata per l’esportazione il
numero delle imbarcazioni da diporto in esercizio nei nostri mari è in continuo
aumento.
Iniziative di promozione relative alla realizzazione di itinerari per i diportisti sono
sempre più interessanti ed efficaci, grazie anche ai servizi offerti attraverso il canale
web.
A titolo di esempio si pensi all’ iniziativa, recentemente avviata dai por ti turistici della
Costa Azzurra ( Francia), volta proprio ad agevolare l’utilizzo dei posti barca riservati
ai transiti.
L’iniziativa, targata Camera di Commercio della Costa Azzurra e Provincia delle Alpi
Marittime, si chiama RESAPORTS Riviera (http://www.resapor ts.com) e, attraverso un
sito internet multi- lingue (francese, italiano ed inglese), consentirà di avere tutte le
informazioni necessarie relative agli approdi in Costa Azzurra.
Ulteriori servizi quali gli aggiornamenti meteo ed eventuali informazioni turistiche
30
relative alla costa e all’entroterra diventano le informazioni di potenziale interesse da
parte del diportista.
L’Istituto Internazionale delle Comunicazioni ha colto l’opportunità rappresentata
dalla partecipazione ai programmi comunitari INTERREG – Alcotra (per il territorio del
Conseil Général del le Alpi Marittime e le Provincie italiane di Imperia e Savona) e
Italia-Francia marittima su di un territorio più ampio (che comprende Liguria, Toscana
– limitatamente alle province costiere, Sardegna e Corsica).
I progetti in corso di progettazione su impulso diretto dell’Istituto riguardano la
possibilità di mettere a sistema e di estendere esperienze esistenti già avviate in quei
territori, introducendo servizi innovativi finalizzati a l miglioramento della qualità e del
livello di servizio offerto all’utenza.
Si tratta di segnalazioni enogastronomiche, ad indicazioni sulle produzioni artigianali
locali, alle informazione sui mezzi di trasporto pubblico, sulle iniziative di car-sharing,
oltre a quelle artistico storiche presenti lungo tutte le nostre meravigliose coste.
L’idea di attivare, come del resto già avviene in molti altri settori sistemi di
informazione e booking on line è estremamente interessante e, se vogliamo, foriera
delle citate successive ulteriori implementazioni.
Per fare un esempio, una centrale di prenotazione integrata consente anche di
mettere a disposizione dei diportisti eventuali posti barca lasciati liberi dai loro
effettivi “proprietari” in temporanea navigazione in altri lidi.
Questo significa che il numero dei posti barca disponibili per il turismo nautico
potrebbe aumentare in misura consistente attraverso l’utilizzo di analoghi sistemi in
più vasti spettri di mare.
La possibilità di prenotare on line un posto solo per il giorno stesso ed i successivi due
giorni se da un lato garantisce una maggiore affidabilità dal lato dell’offerta e da
quello della domanda ( richieste di disponibilità), dall’altro necessita d i una
condizione quasi imprescindibile : fornire connettività internet ai porticcioli turistici
attraverso diverse modalità: postazioni a disposizione dei diportisti nei porticcioli e,
ancora meglio, disponibilità di connettività internet senza fili attraverso la quale il
diportista può accedere direttamente ai servizi dal proprio PC portatile o palmare.
Per le sole prenotazioni anche un sito ottimizzato per la navigazione d a telefono
cellulare sarà sufficiente per garantire la funzionalità del servizio.
In questo contesto si prospettano opportunità di creare anche iniziative più ampie
con la partecipazione dei gestori dei porticcioli finalizzata ad estendere i l servizio ad
un numero sempre maggiore di marine, insieme alla costruzione di un portale
informativo in grado di fornire agli utenti tutte le informazioni complementari citate
più sopra; senza dimenticare anche l’indicazione di tutti quei servizi a supporto della
nautica da diporto (riparazioni, rimessaggi, etc) oltre alle informazioni sui servizi di
ristorazione, supporto medicosanitario, etc.
Le esperienze realizzate dall’Istituto nel campo delle trasmissione dati senza fili e delle
modalità di diffusione delle informazioni attraverso le applicazioni ICT, consentono di
affermare che la fornitura di servizi di connettività dati e voce ha ormai raggiunto
ottimi livelli di affidabilità.
Si consideri, inoltre, che tali infrastrutture di comunicazione consentono anche di
attivare interessanti servizi aggiuntivi per i proprietari dei natanti stanziali in un
porticciolo.
A titolo di esempio si pensi ai servizi di videosorveglianza che, utilizzando le citate
tecnologie, consentirebbero all’armatore di controllare in qualsiasi momento da un
monitor di un PC connesso ad internet o direttamente dal display del proprio
cellulare lo stato della propria barca.
31
Quanto sopra suggerisce una serie di considerazioni sui numerosi campi e funzioni
applicative che le nuove tecnologie possono offrire sia per la gestione delle attività
portuali e più generalmente di carattere turistico ricettivo e nello stesso tempo,
fornisce lo spunto di una più opportuna valutazione delle nuove tecnologie nella
gestione e promozione dell’offerta turistica e/o di servizi, come strumento per lo
sviluppo di strategie di internet/marketing.
Impatti previsti
sulle imprese
Le strategie
Rispetto agli elementi emergenti che vengono indicati nel quadro di analisi del
mercato e della concorrenza che interessano le imprese che operano nel comparto
settoriale e territoriale di riferimento si evidenzia l’esigenza di approntare, a breve e
medio termini, strategie capaci di:
•
Seguire il trend evolutivo del settore attraverso una adeguata offerta di servizi
caratterizzata da un elevati livelli qualitativi e quantitativi, sia per quanto
concerne più strettamente i servizi di approdo che le opportunità di ricettività
turistica e di collegamento con le località costiere e l’entroterra;
•
Rafforzare le relazioni con altri soggetti ed operatori legati al turismo nautico
affinchè si possano creare le condizioni per integrarsi e/o generare sistemi in
grado di offrire maggiori attrattive e servizi di elevato valore specialistico,
confortati dalla possibilità di scambio e caratterizzati da elementi di trasversalità;
•
Sviluppare ed implementare processi di certificazione di qualità che dagli
standard ISO 9001 (qualità) e ISO 14001 (ambiente) si orientano verso lo standard
OHSAS 18001 per la gestione della Salute e Sicurezza i quali oltre a determinare
migliori condizioni per l’ambiente naturale e di lavoro, consentono di ottenere
riconoscimenti per il raggiungimento di risultati di eccellenza in termini di qualità
delle acque e dei servizi, delle misure di sicurezza e di educazione ambientale
che possono certamente rappresentare un forte elemento di attrattiva e di
supporto alle iniziative di promozione;
•
Sviluppare nuove tecnologie in termini di risparmio energetico e utilizzo di sistemi
fotovoltaici, nonché dei sistemi avanzati di impiego della telematica e
dell’informatica sia per la gestione delle strutture portuali che per la gestione, il
controllo e la fruibilità degli approdi;
•
Sviluppare iniziative di marketing, successivamente ad una più attenta
valutazione del potenziale dell’offerta di servizi, attraverso un più adeguato e
consistente impiego di internet;
•
Approntare strategie di sviluppo e promozione tra i porti turistici dell’area
transfrontaliera, superando le logiche di concorrenza che rappresentano un
ostacolo allo sviluppo di sinergie e conseguentemente dell’indotto.
Organizzativi
Per quanto concerne l’impianto organizzativo, in relazione al perseguimento delle
strategie e delle politiche di sviluppo delle imprese, si evidenzia la necessità di
proseguire nella ricerca di quegli elementi di efficacia ed efficienza che, attraverso
la più ampia flessibilità e capacità di adattamento nell’erogazione di una così vasta
ed eterogenea tipologia di servizi, può garantire di rispondere alle esigenze ed alle
richieste del mercato.
Una maggiore condivisione a livello organizzativo, tra diverse strutture e imprese
potrebbe certamente generare presupposti per collaborazioni capaci di ottimizzare
sia risorse umane che strutturali ed in grado di formulare un offerta su standard
qualitativi di più elevato livello la cui conformità potrà certamente risultare di
migliore gradimento per l’utenza.
32
Procedure ed organizzazioni dovranno, comunque, per quanto il settore e la
gestione delle strutture di riferimento richiedono, sempre di più uniformarsi a modelli,
rispetto ai quali l’unica variabile resta il valore della cultura organizzativa che le
aziende sapranno sviluppare.
Professionali
Strategie, modelli organizzativi e standard qualitativi sono gli elementi che di
conseguenza impattano sulle risorse professionali cui le imprese dovranno fare
riferimento per poter rispondere in modo adeguato alle esigenze che si
manifesteranno.
La prima impressione che le risorse professionali dovranno svilupparsi in funzione
dell’accrescimento della cultura dell’impresa secondo quella che può definirsi
“responsabilità organizzativa”, intendendo con ciò lo sviluppo sia delle componenti
tecniche
e
professionali
dell’individuo
ma
anche
delle
componenti
comportamentali del saper essere che consentano all’individuo di muoversi con una
maggiore consapevolezza del proprio ruolo nell’organizzazione e dei principi e delle
finalità cui l’organizzazione è orientata.
Da questo presupposto lo sviluppo e l’evoluzione delle imprese pone l’esigenza di
attivare processi continui di adeguamento delle risorse umane e delle
professionalità, rispetto ai quali la realizzazione del presente studio di fattibilità,
intende proporre una metodologia in grado di delineare processi continui di
formazione.
La valutazione
del potenziale
dei lavoratori
Dagli elementi assunti attraverso la breve analisi condotta sono emerse diverse e
interessanti indicazioni e particolarità delle quali si è tenuto conto per poter
inquadrare ed avviare, azioni specifiche di valutazione del potenziale.
Di fatto, come di seguito illustrato, le tematiche proposte negli interventi formativi
identificati in funzione delle esigenze rilevate, intendono formalizzare azioni
sistematiche di valutazione del potenziale dei lavoratori.
Le imprese erogano servizi nell’ambito della portualità e della cantieristica, attività
fortemente influenzata dallo sviluppo ed evoluzione del settore, nell’ambito della
quali le competenze tecniche sono fortemente correlate a quelle di carattere
normativo ed inerenti le procedure organizzative e della qualità.
Tale sviluppo continuerà nei prossimi anni assumendo caratteristiche di peculiarità,
tali da richiedere alle persone un costante e continuo aggiornamento operativo.
Ciò determina il fatto che la formazione continua diviene un fatto ed una esigenza
primaria, senza la quale le imprese stesse rischiano di non sopravvivere ai mutamenti
ed alle turbolenze del mercato.
Altro elemento fondamentale è l’esigenza che la programmazione dello sviluppo
delle risorse umane avvenga
in funzione dell’“attenzione alla persona” e
contemporaneamente alla “qualità dei servizi” sia verso i fruitori dei servizi che le
imprese erogano (e quindi verso i clienti), sia verso i dipendenti dell’azienda stessa.
Si sono quindi individuati alcuni elementi attraverso i quali condurre proseguire
nell’analisi, rispettando i vincoli oggettivi descritti sopra, mirando così ad individuare
più specifiche aree di approfondimento tra cui:
•
L’orientamento al cliente e qualità del servizio proposto
33
•
Lo sviluppo organizzativo e gestionale
•
Le tecniche di produzione e lavorazione
•
La tutela dell’ambiente
•
La cultura della sicurezza
•
La comunicazione in lingua straniera
Prevedendo comunque, come già evidenziato sopra, di “utilizzare” il presente piano
di adeguamento delle risorse umane come elemento formativo che consenta di
avere, in azienda, la possibilità di avviare metodologie sistematiche e continue di
valutazione del potenziale.
Individuazione
dei bisogni
formativi
Coerentemente con la metodologia di analisi adottata ed in riferimento di quanto
emerso dalla valutazione del contesto complessivo nel quale le aziende operano,
dalle indicazioni poste dalle prime analisi svolte, si rilevano tre ordini di fabbisogni
formativi:
•
Fabbisogni strategici, ovvero derivanti dalla scelta/necessità di modificare in
senso forte il rapporto fra le imprese e l’ambiente di riferimento, in ragione del
mutamento del sistema competitivo.
•
Fabbisogni derivanti dal mutamento di modello organizzativo, legati ai
precedenti dalla necessità di mantenere una coerenza fra strategia e
struttura, ma qui colti più specificamente in senso reattivo, ovvero come
risposta a criticità organizzative in essere.
•
Fabbisogni non direttamente legati al mutamento organizzativo, ovvero atti
vati da variabili ambientali o interne di tipo contingente, importanti in termini
di efficienza e/o rispondenti a necessità strumentali o obblighi in forza di
leggi.
In particolare i lavoratori hanno indicato nei questionari che sono stati loro
somministrati una serie di fabbisogni formativi riferiti a diversi temi, che in funzione
delle risposte complessive che sono state date evidenziano una frequenza
percentuale riportata nel grafico che segue:
I fabbisogni formativi di cui sopra si declinano in una mappatura più specifiche nella
quale si identificano diverse aree:
L’area della comunicazione linguistica
La comunicazione linguistica si evidenzia nell’esigenza di fortificare e sviluppare
competenze che possano mettere in grado i lavoratori di operare con maggior
adeguatezza nei diversi contesti da quello commerciale, produttivo, tecnico e di
assistenza e di rapporti con la clientela.
In questo ambito il fabbisogno si declina sull’esigenza su diversi livelli di formazione
linguistica in lingua francese ed inglese.
L’area della Sicurezza e Igiene del lavoro
In quest’area si configura l’esigenza interaziendale, manifestata fortemente sia dagli
operatori che dai vertici delle imprese, di acquisire maggiori competenze e
conoscenze, relative all’adeguamento normativo, alle modalità operative, alle
procedure ed ai comportamenti necessari per sviluppare una sempre maggiore
sensibilità nei confronti nella prevenzione e riduzione del numero di incidenti ed
infortuni sul lavoro; la tutela della salute nei luoghi di lavoro attraverso l’acquisizione
di una maggior coscienza e consapevolezza del personale relativamente ai rischi
per la salute; il miglioramento degli ambienti di lavoro e delle modalità operative.
In questo senso si evidenzia in particolare l’esigenza di sviluppare aspetti della
34
sicurezza e prevenzione dedicati al: consolidamento della cultura aziendale e dei
singoli in merito; all’adeguamento normativo; agli aspetti di prevenzione degli
infortuni ed igiene legati allo svolgimento di determinate mansioni (ad esempio
distribuzione carburante); alle procedure di primo soccorso ed intervento;
all’implementazione dei sistemi di Gestione per la salute e Sicurezza OHSAS 18001.
L’area tecnica di produzione, lavorazione e di erogazione dei servizi
il comparto diportistico contiene un più alto grado di innovazione tecnologica,
anche e soprattutto indotta dall'evoluzione delle preferenze dei clienti. Pertanto,
oltre a maggiori professionalità inerenti la costruzione scafi, occorre aggiornare le
figure di progettisti e tecnici affinché siano in grado di padroneggiare le nuove
tecnologie di costruzione delle imbarcazioni, con particolare riferimento ad
allestimenti e arredi interni.
Insieme alle competenze specifiche del ruolo, viene richiesta una visione più
"globale" del processo di produzione.
Analogamente vengono richiesto l’innalzamento delle competenze nell’ambito
dell’accoglienza portuale e nella gestione dei servizi portuali.
L’area del Marketing e della Comunicazione d’impresa.
In questa are si evidenziano i fabbisogni di sviluppare le competenze nell'ambito
delle tecniche di analisi del mercato, di marketing e promozione, individuando gli
elementi di qualificazione del prodotto/servizio che consentano di valutare in modo
appropriato strategie e canali di penetrazione nei nuovi mercati nazionali ed esteri in
funzione dei processi di internazionalizzazione.
L’esigenza manifestata è quella di acquisire le competenze per poter valutare il
potenziale di penetrazione dei servizi/prodotti e sviluppare, valutare e condividere
proposte di piani di Marketing
Non ultima è l’esigenza di acquisire elementi e tecniche di “Internet marketing” che
consentano valutare proposte di piani di “Internet Marketing” e possedere gli
elementi per monitorarne e valutarne .
L’area della tutela dell’ambiente
E’ importante che al processo di sviluppo logistico ed economico e al crescente uso
del mare come via di comunicazione, trasporto e turismo, si accompagni sia la
tutela dell’ambiente delle aree portuali che la minimizzazione dell’impatto
ambientale delle infrastrutture portuali sul territorio circostante.
La necessità di coniugare la tutela dell’ambiente con la costante crescita del porto
in coerenza con le logiche di sviluppo sostenibile è stato già affermato sia nella
conferenza delle Nazioni Unite sullo Stato dell’Ambiente e sullo Sviluppo (UNCED,
1992) che in un parere del Comitato economico e sociale europeo sulla politica
portuale comunitaria (2007/C 168/12).
Un’adeguata tutela ambientale, volta alla minimizzazione degli impatti connessi a
questo sviluppo e a rendere tutte le attività portuali (commerciale, mercantile,
cantieristica, nautica, industriale, turistica) ecocompatibili.
La conoscenza delle tematiche ambientali da parte degli operatori del settore
portuale, l’applicazione normativa e delle tecniche operative più adeguate, sono
determinanti per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile ed un miglioramento
continuo delle prestazioni
L’area della qualità
Uno dei principi fondamentali su cui si basa un’organizzazione è il raggiungimento di
standard di qualità il più alti possibile, in generale, la misura della qualità indica una
misura delle caratteristiche o delle proprietà di una entità (una persona, un
35
prodotto, un processo, un progetto) in confronto a quanto ci si attende da tale
entità, per un determinato impiego.
In un settore dove il rapporto con il cliente rappresenta una parte fondamentale del
servizio offerto questo concetto rappresenta uno dei principali obiettivi da
perseguire per rimanere competitivi in un mercato.
In particolar modo i due elementi sui quali concentrarsi nell’organizzazione aziendale
delle imprese nel settore sono:
•
Qualità del servizio offerto, definita in funzione della soddisfazione del cliente
•
Qualità delle risorse umane, da perseguire in modo tale da poter fornire al
cliente un servizio dal rapporto costo/beneficio migliore possibile
L’area del controllo di gestione
In questo ambito le esigenze che emergono sono quelle di acquisire la piena
conoscenza delle problematiche gestionali e della dinamiche operative del
controllo di gestione attraverso: le tecniche di classificazione e di analisi dei costi di
produzione/erogazione di servizi ; le tecniche e strumenti per la definizione dei centri
di costo e di attribuzione dei costi ai rispettivi centri di imputazione.
Tutto ciò per rispondere all’esigenza di migliorare le capacità di lettura ed
interpretazione dei documenti contabili (bilanci, budget, report finanziari ecc..);
comprendere e gestire il processo di realizzazione del budget di esercizio; acquisire
una visione complessiva del processo di controllo di gestione e poter effettuare
analisi di variabilità dei costi ed utilizzo della medesima a supporto del processo
decisionale e nel miglioramento delle performance dell’impresa.
Figure
professionali e
fabbisogni
formativi nel
settore nautico
e portuale, i
primi risultati di
un progetto
italofrancese
Nella logica di integrare e mettere a sistema i risultati di altre iniziative che sono state
condotte in merito alla rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi nel settore della
portualità e cantieristica nel territorio transfronatliero, ed a conforto di quanto
risultato dalle prime analisi condotte, si ritiene utile citare alcuni degli elmenti emersi
dal progetto Se.Re.Na. (Servizi di rete per l’occupabilità nel settore della nautica”),
progetto che insiste sul mercato del lavoro e sul potenziamento della rete dei Servizi
per l’Impiego per rafforzare la capacità di attrazione del bacino di impiego del
settore della nautica e della sua filiera.
Il progetto, di cui la Provincia della Spezia è capofila, investe l’intero spazio della
cooperazione e coinvolge Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica.
Gli obiettivi fondamentali del progetto sono: sviluppare ed applicare metodi
congiunti di monitoraggio e analisi continuativa dei fabbisogni professionali, creare
strumenti e metodi di lavoro in rete per favorire l’incrocio tra domanda-offerta di
lavoro nel settore nautico e della sua filiera, elaborare standard formativi sul settore
nautico, potenziare l’attrattività del settore nautico come bacino di impiego con la
scoperta delle sue professioni e l’utilizzo dei prodotti progettuali e favorire la massima
informazione sul progetto e diffusione dei suoi prodotti.
Di seguito si riportano i risultati dell’attività di analisi condotta dall’Equipe tecnica del
Progetto di cui capofila è il Servizio Sviluppo economico e Politiche comunitarie della
Provincia della Spezia; il coordinamento della fase 2 è a cura di Agenzia Liguria
Lavoro
Il territorio di cooperazione delimitato dalle regioni italiane Liguria, Toscane e
Sardegna, e dalla regione francese della Corsica presenta molteplici punti di
complementarietà e integrabilità in una logica di sub sistema geografico,
relativamente al settore della nautica, che dall’indagine risulta non ancora
valorizzata nel pieno delle sue potenzialità.
36
L’analisi SWOT del territorio di cooperazione serve a dare una visione di sistema degli
elementi caratterizzanti l’area geografica, delimitata dalle quattro regioni per
quanto attiene al settore della nautica da diporto.
Si tratta in definitiva di evidenziare gli elementi chiave di questo territorio,
prefigurando strategie di intervento coordinate fra gli attori di questo sistema su
diversi livelli, fra i quali anche quello del mondo del lavoro e dei servizi di supporto
alla mobilità delle professionalità.
Punti di forza
•
Collocazione geografica delle quattro regioni che fa dello spazio di
cooperazione una delle mete più ambite del diportismo internazionale
•
Copertura di tutti i segmenti della filiera del diportismo, con posizioni di
leadership nel segmento della produzione di yacht
•
Parziale complementarietà dei sistemi produttivi legati al diportismo delle
regioni dello spazio di cooperazione
•
Presenza di competenze e professionalità qualificate in tutti i segmenti della
filiera
•
Presenza di una diffusa rete di porti, porticcioli e attracchi per tutte le
tipologie di imbarcazione
•
Presenza di centri ricerche e centri servizi specializzati nella nautica da
diporto
•
Presenza di repertori regionali strutturati delle figure professionali quale
potenziale base di partenza per un dialogo sistematico fra territori
Punti di debolezza
•
Mancanza di una logica di sistema e quindi conseguente riduzione delle
sinergie e presenza di sovrapposizioni nonché di situazioni di concorrenza fra
territori.
•
Depauperamento delle filiere produttive
professionalità di carattere "artigianale".
•
Filiere
locali
relativamente
all’innovazione.
•
Difficoltà di dialogo fra imprese e PA, legato principalmente ai tempi di
reazione di quest'ultima ai bisogni delle imprese. Questo si traduce in percorsi
formativi settoriali che vengono offerti in ritardo rispetto ai bisogni delle
imprese che sono "immediati".
•
Il sistema dei repertori regionali non sono riconosciuti quali riferimenti da parte
del mondo delle imprese.
integrate
per
e
quanto
concerne
relativamente
le
propense
Opportunità
•
Diffusione della ricchezza su scala globale e ampliamento dei mercati di
acquisto ed utilizzo dei prodotti e servizi della nautica da diporto
•
Sviluppo di un approccio di sistema transfrontaliero
•
Sviluppo dei servizi portuali per il diportista che si rivolgano sia alla gestione
dell'interfaccia barca-porto sia dell'interfaccia fra diportista-territorio
•
Sviluppo della green economy quale elemento caratterizzante le filiere del
diportismo dello spazio di cooperazione
•
Passaggio da un approccio imprenditoriale sostanzialmente artigianale ad
uno industriale con conseguente necessità di integrazione delle competenze
37
e conoscenze sia tecniche sia gestionali
•
Attenzione rilevante delle istituzioni (sia in termini di politiche che di
finanziamenti) al settore e alle filiere che sono oggi riconosciute come uno
dei cluster più dinamici delle economie regionali
•
Sviluppare la “cultura del mare” nel territorio, promuovendo presso i giovani
le opportunità formative e professionali connesse con i vari segmenti della
filiera nautica
•
Accrescere la professionalizzazione delle figure di carattere stagionale per
fidelizzarle.
Minacce
•
Spostamento baricentro delle ricchezza in Asia e possibile emersione di poli
locali di attrazione del diportismo.
•
Investimenti non sufficienti per adeguare le infrastrutture ai migliori standard
internazionali.
•
Non sufficiente ricorso all'innovazione di prodotto e di processo da parte
delle imprese delle filiere nautiche.
•
Non sufficiente adozione di metodologie di management in linea con i
principali competitors
•
Non sufficiente integrazione fra servizi pubblici di supporto alla mobilità e
qualificazione professionale e il mondo della produzione.
•
Attribuzione allo spazio di cooperazione di una valenza di attrazione di
finanziamenti pubblici più che una reale occasione d’integrazione e
valorizzazione dei sistemi produttivi delle regioni che dia un contributo allo
sviluppo del settore.
Sintesi dei dati sulle figure professionali (FP)
La tabella indica il numero delle figure professionali emerse per ogni segmento della
filiera ed in relazione a ciascuna regione coinvolta nel progetto transnazionale.
Fabbisogni formativi e Figure professionali: di oggi e di domani
Per quanto attiene ai fabbisogni formativi le necessità maggiormente diffuse e
ricorrenti fra gli addetti consultati (tre territori su cinque, ovvero le quattro province
coinvolte più la Corsica) riguardano, in primo luogo, percorsi finalizzati ad acquisire
la conoscenza o migliorare la capacità d’interazione con il cliente attraverso l’uso
delle “lingue straniere”.
La crisi economica e la necessità delle ditte della subfornitura di emanciparsi da
rapporti esclusivi con cantieri locali, hanno reso più pervasivo questo bisogno in tutta
la filiera nautica che ha accelerato il processo di globalizzazione, indirizzandosi verso
modelli più vicini alle reti aperte.
38
In linea con il suddetto bisogno è quello relativo al “marketing” e all’”addestramento
all’uso di nuovi macchinari”.
Seppure meno citati, ovvero con una ricorrenza limitata a due territori, sono emersi
fabbisogni formativi sia di carattere trasversale quali “Capacità di relazionarsi con
clienti e fornitori
stranieri”, sia di natura più specialistica quali l’“aggiornamento normativo”,
“Impiantisti Idraulici ed elettrici”, “Progettazione anche con ausilio di SW” e la
“Sicurezza”.
La crisi economica complessiva e quella che ha colpito il settore della nautica,
ancor più accentuata dal fatto che gli anni precedenti avevano registrato record
storici, in particolare per i segmenti collegati alla produzione, hanno fatto emergere
la necessità di una visione strategica di medio-lungo periodo nelle imprese
contattate, fondata sia sulle prospettive di sviluppo del settore sia sui gap di
competenza messi in evidenza dalla crisi stessa.
In questo ambito si colloca l’identificazione dei bisogni futuri di professionalità e
competenze realizzata nel corso dell’indagine attraverso una duplice modalità:
•
Analisi dei trend tecnologici settoriali
•
Valutazione diretta di fabbisogno
L’analisi dei trend tecnologici ha permesso d’identificare alcune aree di conoscenza
su cui intervenire con aggiornamento e integrazione delle conoscenze aziendali.
Un primo esempio è dato dal filone riconducibile al concetto di “barca verde”
ovvero tutto ciò che può ridurre l’impatto. ambientale legato alla produzione e
gestione di un’imbarcazione da diporto, con le professionalità connesse sia agli
aspetti tecnici (progettazione, manutenzione e gestione emissioni) sia normativi.
A questo si affiancano le tematiche riconducibili all’automatizzazione e integrazione
dei sistemi di bordo nonché l’ambito riassumibile nel concetto d’innovazione di
prodotto e di processo produttivo.
Anche in questo caso le professionalità connesse sono molteplici e vanno dalla
progettazione al management.
La valutazione diretta espressa dagli intervistati nei diversi territori ha permesso
d’identificare quindi su quali competenze le imprese del settore devono puntare
maggiormente per accrescere la propria capacità di stare sul mercato e soddisfare i
bisogni futuri dei propri clienti che risultano essere:
•
competenze molteplici e afferenti in diversi ambiti quali la progettazione
•
competenze tecniche connesse agli impianti dell’imbarcazione
•
competenze legate a innovazioni tecniche
•
competenze commerciali
•
competenze nelle lingue straniere
Nell’ambito della gestione delle fasi di interfaccia fra la barca e il sistema porto e fra
la barca e il territorio di attracco emergono spazi per figure professionali che si
propongano come “global service” per dare quindi risposte alle diverse dimensioni
della domanda dei diportisti che vanno dalle necessità tecniche, logistiche alla
programmazione della loro interazione con i territori limitrofi al porto d’interesse
turistico e culturale.
Linee strategiche di possibili interventi d’integrazione
Le riflessioni riportate nei precedenti paragrafi identificano alcune linee strategiche:
39
•
Specializzazione territoriali
•
Valorizzazione delle infrastrutture d’interfaccia fra i vari sottosistemi
•
Innovazione dei processi, delle modalità di gestione e di prodotto nelle
imprese del settore
Ogni territorio dovrebbe valorizzare la propria specializzazione quale strumento di
attrazione e sviluppo da realizzarsi anche attraverso la promozione di professionalità
con competenze mirate al settore della nautica e ai bisogni tipici del diportista.
La scelta della specializzazione non deve però essere miope ovvero deve essere
collegata ad
una strategia che mira ad avere nei diversi territori, pur con vocazioni diverse e
quindi
specializzazioni caratteristiche declinate in termini di rilevanza dimensionale delle
imprese, filiere complete (quanto meno a partire dalla “produzione”) ovvero in
grado di fornire servizi a 360° al diportista, con quanto concerne in termini di
professionalità settoriali.
Questo obiettivo strategico può essere facilitato da servizi che favoriscono e
supportano la mobilità trans-territoriali di professionalità.
In questo senso il porto turistico in tutte le sue declinazioni e le professionalità che
attorno ad esso ruotano rappresenta un ambito di forte contatto fra i territori
dell’area di cooperazione e sul quale è possibile sviluppare interventi d’integrazione
dei servizi alla mobilità professionale ma anche sul quale è possibile impostare nuove
proposte di percorsi formativi finalizzati a fare emergere nuove figure professionali
che abbiano uno sbocco transettoriale.
Nel corso del progetto sono emerse diverse figure che richiamano sia la fase
d’interazione fra barca-porto che fra porto-entroterra.
Riportiamo soltanto alcune delle Figure professionali che risultano coerenti con la
strategia identificata, a fronte di una prima analisi da approfondire nelle fasi
successive del progetto:
•
“Coordinatore dei servizi (a terra)”,
•
“Animatore degli aspiranti naviganti”,
•
“Tecnico esperto del refit”,
•
“Tecnico qualificato del diporto”,
•
“Manager Nautico in contesto turistico”,
•
“Esperto in gestione ambientale e energetica dei porti”;
•
“Tecnico superiore per la gestione dei porti turistici”;
•
“Animation/information des plaisanciers”,
•
“Mise en place de recyclage, traitement des déchets.”
E’ quindi urgente impostare strategie di sviluppo aziendali incentrate sul recupero di
parametri che assicurino competitività quali efficienza, qualità elevata delle
produzioni ma anche dei servizi al cliente, flessibilità, velocità produttiva, capacità
d’innovare con continuità.
Per questo l’integrazione fra i territori deve favorire la mobilità di professionalità che
possano gestire questi cambiamenti e favorire l’aggiornamento e qualificazione
della forza lavoro presente sul mercato.
Ci riferiamo, solo per citare alcune figure professionali emerse nello studio e coerenti
40
con questa strategia, a profili sia nuovi sia a profili già esistenti quali:
•
“Tecnico esperto per l’organizzazione aziendale nella nautica da diporto”;
•
“Operatore del marketing di filiera”;
•
“Tecnici ICT, informazione e interazione”;
•
“Tecnico della cantieristica da diporto”;
•
“Tecnico amministrativo della nautica da diporto”;
•
“Analisti economici del settore”;
•
“Export manager”;
•
“Ingegneri e progettisti navali”.
In definitiva, la Fase 2 del progetto SERENA ha fatto emergere molteplici elementi di
contatto fra i territori in termini di fattori a comune o complementari così come di
bisogni presenti e futuri, quali base di partenza per le attività delle fasi successive del
progetto in particolare per quanto attiene alla:
La coerenza
con le
indicazioni della
progettazione
preliminare
I percorsi
formativi per gli
occupati nel
settore della
cantieristica
•
creazione di strumenti e metodi di lavoro in rete per favorire il matching tra
domanda-offerta di lavoro nel settore nautico e della sua filiera;
•
elaborazione di standard formativi sul settore nautico, spendibili in tutto lo
spazio di cooperazione in base ad un repertorio professionale condiviso.
Le analisi condotte e gli elementi raccolti, integrati dai risultati raggiunti in altre
iniziative di ricerca,illustrati nei paragrafi precedenti, consentono di confortare le
indicazioni poste nella progettazione preliminare di “PIT PORTS” Riviera per :
•
I percorsi formativi per gli occupati nel settore della cantieristica
•
I percorsi formativi per gli operatori dei porti turistici
Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli
imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei
cambiamenti economici
Obiettivi specifici:
•
favorire l’accesso ai servizi formativi secondo modalità personalizzate e
all’interno di un range di offerta formative coerente con i bisogni dei
destinatari e delle linee di sviluppo del territorio
•
favorire l’innalzamento delle competenze degli addetti alla cantieristica del
territorio
Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo
periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager,
lavoratori autonomi,
Contenuti:
Gli argomenti specifici sono orientati a:
•
le diverse tecniche tradizionali
•
le innovazioni tecnologiche nelle strumentazioni e nei materiali
al fine di raggiungere gli Obiettivi di:
•
Migliorare la qualità delle tecniche di costruzione nei cantieri nautici
41
•
Individuare ed analizzare le specificità della caratteristiche di qualità nel
settore della cantieristica
•
Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori e maestranze
Le attività si svilupperanno sui temi:
Produzione ed organizzazione del lavoro
Ponendosi come obiettivi di : Pianificare le varie attività della progettazione e della
produzione di prodotti e servizi. Tecniche tradizionali e tecniche avanzate. Gestione
della produzione e del miglioramento dei processi.
Concetti di affidabilità con riferimento alle moderne tecniche di miglioramento
dell'affidabilità e alle politiche di manutenzione. Importanza di esplicitare e
valorizzare le condizioni organizzative del lavoro nelle piccole imprese del settore,
tipicamente contraddistinte da una miscela di flessibilità e specializzazione;
l’organizzazione del lavoro come fattore di ottimizzazione e di successo per
l’impresa. Sviluppare e ottimizzare i prodotti e i servizi impiegando tecniche
innovative, tenuto anche conto degli aspetti di affidabilità e di manutenzione.
Identificare, monitorare, analizzare e tenere sotto controllo i parametri che hanno
una diretta influenza sulla qualità di prodotti, processi e servizi e sulla loro
certificazione.
Aggiornamento sullo sviluppo dei prodotti e dei servizi, in rapporto alle tendenze di
mercato e con riferimento ai nuovi modelli di organizzazione degli interventi di
autoriparazione. Gestione dei problemi tecnico-economici riguardanti la
progettazione nei sistemi di qualità totale.
Attraverso lo sviluppo dei seguenti contenuti:
•
Obiettivi ed importanza della progettazione e dell’ottimizzazione organizzativa;
•
Struttura organizzativa e modalità operative per l'attività di produzione;
•
L’organizzazione del lavoro come fattore di ottimizzazione e di successo per
l’impresa;
•
Pianificazione delle attività, compresa l'individuazione dei punti di verifica, la
definizione delle responsabilità, ecc.; definizione delle attrezzature e delle
modalità operative per l'esecuzione dei controlli;
•
Definizione delle specifiche di prodotto in riferimento ai requisiti connessi con la
sicurezza, l'ambiente ed altri regolamenti e direttive europee;
•
Affidabilità e manutenibilità;
•
Validazione del progetto per assicurare il soddisfacimento delle esigenze dei
clienti;
•
Qualificazione e certificazione di prodotti/processi/servizi;
•
Gestione della documentazione della progettazione e della certificazione di
qualità (dati e requisiti di base, risultati della progettazione);
•
Definizione delle modalità produttive ed approntamento delle istruzioni di lavoro;
•
Identificazione e segregazione del prodotto e del servizio non conforme;
•
Analisi delle difettosità ed interventi correttivi;
•
La gestione del magazzino;
•
La gestione delle scorte;
•
Il costo del prodotto;
42
Tecniche e metodologie di intervento
Ponendosi come obiettivi di : trattare alcuni dei principali temi riguardanti la
formazione e l’aggiornamento professionale. In particolare modo l’attenzione è
focalizzata sulle attività di programmazione e produzione. L’obiettivo è quello di
accrescere la competenze professionali che riguardano l’acquisizione di
competenze consolidate su questi processi lavorativi è in dispensabile per le aziende
al fine di migliorare e mantenere alta la qualità delle produzioni e,
contemporaneamente, contenere i tempi di produzione.
I percorsi si possono distinguere in tre macro aree:
1. Sistemi di produzioni;
2. Sistemi di produzione automatizzata;
3. Informatica e software per la progettazione;
1.Sistemi di produzione
•
Processo di lavorazione.
•
Attrezzature per lo staffaggio.
•
Parametri di taglio.
•
Tempi di lavorazione.
•
Regole fondamentali per la stesura di un programma in linguaggio ISO
standard.
•
Movimenti dell'utensile.
•
Lubrificanti e fluidi da taglio.
•
Fasi di lavorazione.
•
Automazione.
2. Sistemi di produzione automatizzata.
•
Funzioni di programmazione per il comando ed il controllo di macchine
automatiche e a controllo numerico.
•
Tecniche di movimentazione e allocazione di dati elaborati.
•
Software di controllo per gestire automazioni complesse e aree dati.
•
Software di progettazione, di produzione, di pianificazione.
•
Gestire motori AC, DC e Brushless.
•
Flusso di informazioni dei PC collegati in rete.
3. Informatica e software per la progettazione
•
Elementi del progetto.
•
Disegno Industriale e Informatica
•
Formalizzazione della conoscenza del prodotto: progettazione e disegno
automatic
•
Personalizzare il software in base alle esigenze aziendali e progettuali.
•
Creare modelli di parte, di assieme e di disegno con parametri e proprietà
personalizzate.
•
Importare/creare cartigli di disegno su piattaforma digitale.
•
Il disegno dei componenti funzionali.
43
•
Creare modelli 3D di base per definire le famiglie dei componenti.
•
Creare gli sviluppi della lamiera.
•
Modellare i corpi di lamiera per calandratura.
•
Elementi funzionali del progetto.
•
Layout di massima dell'assieme.
•
Viste di componente - assieme
Metodologie:
La metodologia individuata per la realizzazione di questi particolari interventi
formativi è quella della “formazione in situazione”; lo strumento per attivarla è quello
del voucher.
Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su
richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso
lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli
lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la
partecipazione ad attività formative.
Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più
possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali.
La formula scelta è quindi quella di utilizzare tale voucher per permettere ad artigiani
sia italiani che francesi di realizzare percorsi individuali di formazione che si
realizzeranno tramite la presenza presso aziende artigiane sia italiane che francesi.
Perché utilizzare la metodologia della “formazione in situazione”? Normalmente i
corsi di formazione tradizionali, seppur tecnicamente validi, sono limitati nel tempo e
richiedono un approccio aggregativo di un numero variabile di partecipanti; le
nozioni che vengono trasmesse ai discenti possono non essere apprese tutte perché
troppo condensate e non appositamente seguite da una fase pratica e
implementativi e l’idea della “formazione in situazione” è tesa proprio ad attutire
questo rischio in quanto il personale docente/tutor può collaborare strettamente
con il partecipante sin dalle fasi iniziali del percorso formativo, ed il contatto diretto
in situazione lavorativa con operatori di altre imprese permette un’operazione
continua di trasferimento di nozioni, applicabile sia nei contesti di sviluppo che nelle
attività più tradizionali.
Con questa modalità il destinatario diventa un soggetto attivo del progetto di
apprendimento, infatti:
•
viene coinvolto attivamente in un lavoro di gruppo,
•
interagisce continuamente con altre persone con differenti capacità,
•
viene costantemente supportato dal docente/tutor,
•
le sue attività vengono monitorate costantemente
Tutto ciò comporta un tempo di sviluppo dell’apprendimento decisamente minore e
molto più personalizzato, una maggiore sicurezza e consapevolezza nelle risorse
coinvolte, la creazione di un clima di lavoro ottimale che fa si che nell'azienda
cresca il livello di teamwork e di collaborazione tra le diverse risorse impegnate nelle
diverse attività formative.
I percorsi
formativi per gli
operatori dei
Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli
imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei
cambiamenti economici
44
porti turistici
Obiettivi specifici:
•
favorire l’accesso ai servizi formativi secondo modalità personalizzate e
all’interno di un range di offerta formative coerente con i bisogni dei
destinatari e delle linee di sviluppo del territorio
•
favorire l’innalzamento delle competenze degli operatori dei porti turistici del
territorio
Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo
periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager,
lavoratori autonomi,
Contenuti:
Gli argomenti specifici che costituiranno il quadro dell’offerta sulla base delle
indagini preliminari svolte in fase di progettazione, è possibile indicare alcune
tematiche che riguardano:
•
la sicurezza in mare e a terra
•
la qualità
•
l’accoglienza
Le attività si svilupperanno sui temi:
La qualità dei servizi nel settore della portualità turistica
Obiettivi:
•
Migliorare la qualità del servizio al cliente
•
Individuare ed analizzare le specificita’ della qualità del servizio nel settore
della portualità turistica
•
Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della
qualità
Contenuti:
•
Introduzione alla qualità dei servizi
•
Le specificità della qualità dei servizi nel settore turistico
•
La qualità dei servizi tra teoria e agire professionale
•
Qualità e competività: i costi ed i vantaggi della qualità
•
Qualità aziendale e qualità territoriale
•
La qualità come fattore di marketing
•
Le componenti della qualità: le prestazioni del servizio, le procedure
operative, il front line ed il back office, i supporti, le strutture ed il sistema
organizzativo, gli ambienti
Sistemi di gestione qualità e ambiente per le imprese che operano nell’ambito della
portualità turistica
Obiettivi:
•
Migliorare la qualità nella gestione dell’impresa turistica
•
Favorire lo sviluppo territoriale attraverso una gestione dell’impresa turistica
compatibile con l’ambiente
•
Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della
ceritficazione di qualità
45
•
Conoscere le modalità ed i percorsi per la certificazione della qualità
Contenuti:
•
I Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente
•
Aspetti peculiari della Vision 2000
•
Il set di norme ISO 9000:2000
•
La norma ISO 9001:2000.
•
I sistemi di gestione ambientale
•
La Norma UNI EN ISO 14001:2004
•
Il regolamento EMAS –
•
La Dichiarazione Ambientale – contenuti fondamentali e analisi di casi reali
•
L’approccio per processi ai sistemi di gestione aziendale: criteri applicativi
Metodologia:
Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su
richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso
lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli
lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la
partecipazione ad attività formative.
Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più
possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali.
I temi della formazione che compongono l’ “offerta” prospettano una scelta
articolata al fine di consentire la partecipazione della maggior parte dei lavoratori,
di creare nuove professionalità evitando l'obsolescenza delle qualifiche e delle
competenze.
46
Sessione III
“Elementi per la sperimentazione della certificazione delle
competenze”
La
certificazione
delle
competenze
Percorso di certificazione delle competenze e riconoscimento qualifiche
Il percorso di approfondimento del tema delle competenze in ambito europeo ha
ormai una storia significativa, sia in termini cronologici che contenutistici.
L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare il problema della certificazione delle
competenze, viene da allora sviluppata un’accezione di mobilità delle risorse
umane europee che enfatizza non tanto la mobilità fisica e geografica delle
persone, quanto la leggibilità e la trasferibilità delle competenze possedute, le quali
vengono considerate come il capitale distintivo dell’UE nel quadro “dell’Europa
delle conoscenze”.
La gestione delle competenze viene quindi riconosciuta come uno dei fattori
principali su cui investire per fare dell’Unione europea la “Società della conoscenza
più competitiva e dinamica del mondo” ( CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
Conclusioni del Consiglio europeo su occupazione, riforme economiche e coesione
sociale, Lisbona, 23-24 marzo 2000)
Dal Consiglio di Lisbona, in particolare, si attiva il nesso strategico tra occupabilità
degli individui, apprendimento permanente, sviluppo economico armonico e
sostenibile. In tale quadro di riferimento, il concetto di competenza viene collegato
sia ad una dimensione di sistema – ponendolo al centro dei processi di innovazione
ed integrazione tra sistemi educativi e formativi- sia ad una dimensione individuale che riguarda il processo soggettivo di acquisizione di competenze nei diversi
contesti di apprendimento formali, informali e non formali.
Il perseguimento di una tale strategia presuppone tuttavia la riconoscibilità,
valutabilità e certificabilità delle competenze attraverso criteri oggettivi e strumenti
condivisi.
A tal fine, attraverso tre successive Direttive (D. CEE 89/48; D. CEE 92/51; D. CEE
99/42), l'Unione è arrivata a definire tre principi fondamentali:
•
la reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei paesi membri;
•
i meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla
persona;
•
le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un “apprezzamento
delle qualità personali, delle attitudini o delle conoscenze del richiedente
da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”.
Questi documenti sanciscono il principio della valorizzazione e capitalizzazione
delle competenze di un soggetto, competenze comunque e dovunque acquisite
che devono essere opportunamente validate e certificate per costituire un credito
spendibile.
Tali principi sono stati affrontati in primo luogo nel Libro bianco su istruzione e
formazione dove si afferma l'importanza dell'individuazione, in tutti i Paesi europei,
di “competenze chiave” e di strumenti per acquisirle, valutarle, certificarle.
Nel corso degli ultimi anni l'Unione europea si è proposta di favorire una
cooperazione più stretta tra i Paesi membri in tema di competenze, trasferibilità di
crediti e mutuo riconoscimento, enfatizzando nuovi sistemi di certificazione a livello
47
europeo.
In particolare, per poter creare nuovi e migliori posti di lavoro, anche in vista della
promozione della mobilità dei lavoratori, è fondamentale che venga adottato da
parte dei Paesi membri un quadro comune d'azione per lo sviluppo e il reciproco
riconoscimento delle competenze e delle qualifiche lungo tutto l'arco della vita.
L'adozione delle competenze è per questo considerata ormai uno snodo strategico
in grado di mettere in comunicazione e far dialogare i diversi sub-sistemi tra loro
(scuola, formazione professionale, lavoro). In questa direzione le politiche formative
avviate nei diversi paesi convergono verso obiettivi comuni di personalizzazione dei
percorsi e valorizzazione delle competenze individuali.
In ambito formativo e lavorativo, la certificazione rappresenta l'insieme delle azioni
che attestano una serie di competenze acquisite da un individuo mediante la
propria esperienza personale, professionale e formativa, permettendone
conseguentemente la spendibilità all'interno del sistema educativo e del mondo
del lavoro.
La certificazione delle competenze è quindi la base per percorsi formativi lungo
l'intero corso della vita, garantendo interventi personalizzati in funzione delle
caratteristiche dell'individuo.
La certificazione è resa possibile da un sistema di standard formativi, che
costituiscano un riferimento certo e condiviso per riconoscere il possesso di
competenze in modo univoco e confrontabile.
Il percorso che si porta avanti con il progetto FORMAPORTS è finalizzato a:
•
definire una lista delle metodologie esistenti;
•
predisporre un percorso di valutazione e certificazione delle competenze con la
definizione degli indicatori di competenza e la predisposizione di un libretto
formativo e delle competenze;
•
definire gli strumenti di sensibilizzazione e individuare un campione di possibili
beneficiari.
E’ infatti necessario informare approfonditamente e sensibilizzare sugli scopi del
progetto gli eventuali beneficiari.
Sarà il beneficiario stesso a decidere se
sperimentazione.
prendere parte o meno alla
Al momento dell’adesione verrà aperta una scheda di percorso per ogni singolo
beneficiario, che raccolga l’iniziale adesione e le annotazioni dei successivi
passaggi che lo vedranno coinvolto.
È importante per il beneficiario decidere consapevolmente se prendere parte o
meno alla sperimentazione ed è per questo motivo che si deve avere particolare
cura nel:
Le linee
d’intervento
•
trasferimento delle informazioni, illustrando i vantaggi per lo stesso nel
mettersi in gioco.
•
sperimentare il percorso. Il beneficiario compila il libretto delle competenze
inserendo la propria esperienza formativa e lavorativa e raccogliendo
quanta più documentazione possibile relativa alle competenze citate.
•
restituire al beneficiario i risultati dell’azione.
•
Le politiche comunitarie (EQF, ECVET)
•
Le linee nazionali
48
•
Le attività
A. individuazione di un modello per la validazione delle competenze
B. adattamento alla realtà dei settori individuati
C. test su beneficiari
D. analisi dei dati raccolti
E. report finale
Le politiche
comunitarie
EQF
EQF – European Qualification Framework (Quadro europeo delle qualifiche per
l’apprendimento permanente)
L’EQF è un quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di
qualificazione di paesi diversi, fungendo da dispositivo di traduzione utile a rendere
le qualifiche più leggibili e comprensibili tra paesi e sistemi europei differenti
• I suoi principali obiettivi:
•
promuovere la mobilità transfrontaliera dei cittadini
•
agevolarne l’apprendimento permanente
• Nell’EQF, il singolo risultato dell’apprendimento viene definito da ciò che un
individuo conosce, comprende e sa fare al termine di un processo di
apprendimento
L’EQF si concentra sui risultati dell’apprendimento (piuttosto che sugli input, quali la
durata del periodo di studi) delineati secondo tre categorie: conoscenze, abilità e
competenze
Le qualifiche, in combinazioni differenti, si riferiscono a un ampio ventaglio di risultati
dell’apprendimento, incluse le conoscenze teoriche, le abilità pratiche e tecniche
e le competenze sociali, che prevedono la capacità di lavorare insieme ad altre
persone.
Le politiche
comunitarie
ECVET
ECVET – European Credit system for Vocational Education and Training
•
dispositivo che ha lo scopo di facilitare il trasferimento e la capitalizzazione dei
risultati dell’apprendimento di una persona che passa da un contesto di
apprendimento all’altro e/o da un sistema di qualifica ad un altro
•
Una metodologia per la descrizione di una qualifica in termini di unità trasferibili
e capitalizzabili (conoscenze, abilità e competenze) ai quali sono associati dei
punti di credito.
L’apprendimento svolto dalla persona nel corso della vita può essere
svolto nei contesti più ampi e diversificati, con risultati di
apprendimento comparabili:
•
nell’apprendimento non formale (programmi, moduli svolti al di fuori del
sistema formale di istruzione e formazione)
•
nell’apprendimento informale (auto-apprendimento, apprendimento
posto di lavoro, esperienza quotidiana)
sul
in diversi tipi di programmi di formazione, di moduli di durata diversa e secondo
modalità diverse di organizzazione
Le linee
nazionali
Il Programma Operativo Nazionale Azioni di Sistema – Obiettivo 2 – Competitività
Regionale e Occupazione – Asse C - “Capitale Umano”)
Obiettivo specifico 3.1.: “costruire strumenti condivisi per migliorare la qualità
dell’offerta di istruzione e formazione e i risultati dell’apprendimento, agevolare il
49
riconoscimento delle competenze acquisite; supportare l’attuazione a livello
regionale”
Esempi di azioni: attività dedicate “alla costruzione di un sistema nazionale di
standard professionali e formativi e di certificazione delle competenze”.
Il V.P.L. –
Validation of
prior learning
Il metodo V.P.L.
- E' un processo che analizza, valuta, valida e assicura il riconoscimento delle
competenze di un lavoratore
- Modello mutuato dall’Olanda: novembre 2006 (codice di qualità – non
obbligatorio); largamente utilizzato da aziende di ogni tipo e dimensione oltre che
da associazioni; la legge obbliga le aziende che licenziano a validare le
competenze dei lavoratori
Il metodo V.P.L. serve:
- a mettere in evidenza le competenze che un lavoratore ha acquisito sul lavoro o
nella vita di tutti i giorni
–
per accreditare le competenze validate in percorsi di formazione
professionale
–
per attribuire una qualifica ad un lavoratore evitandogli di tornare
sui banchi
–
per favorire un corretto posizionamento del lavoratore in azienda in
funzione delle sue reali competenze
–
per effettuare una lettura delle caratteristiche del lavoratore sulla
base di profili professionali definiti per competenze (EQF)
Per applicare il VPL serve:
•
un repertorio profili professionali per competenze – lo Standard di riferimento
•
una definizione dei profili per unità di competenze
•
un sistema di assicurazione di qualità del processo
•
del personale preparato
I 13 passi dell’intero ciclo del VPL
1. Descrizione dell’azienda e della sua struttura organizzativa
2. Definizione dei profili professionali aziendali
3. Creazione degli indicatori di competenza
4. Formazione del tutor aziendale
5. Individuazione dei beneficiari
6. Sensibilizzazione beneficiari
7. Compilazione del libretto formativo e delle competenze e somministrazione
del questionario di autovalutazione
8. Definizione gruppo di assessment e formazione assessor
9. Assessment/Valutazione
10. Restituzione al beneficiario e Piano di sviluppo individualizzato
11. Restituzione al management
12. Previsione e progettazione dell’azione formativa
50
13. Certificazione delle competenze (ipotesi)
VPL ed esperienze nazionali
Progetto EQUAL seconda fase “Investing in People” – Provincia di Macerata
Cordata Equal Azione 3 – Progetto Compete-re – 9 partner in 6 Regioni
B. adattamento alla realtà specifica dei settori individuati
-
Incontri di informazione e formazione su strumenti VPL
-
Verifica, scelta modelli, adeguamento
-
Individuazione schede
Schede individuate
•
Lettura dell’azienda: griglia di rilevamento
•
Descrizione realtà aziendale
•
Descrizione attività
•
Sezione risorse umane
•
Sezione formazione
•
Scheda analisi profili funzionali aziendali
•
Analisi profilo osservato (banche dati, profilo funzionale, aspettative del
management)
•
Profilo funzionale aziendale standard
C. individuazione di un gruppo significativo di strutture organizzate (Imprese della
cantieristica e della portualità, ecc.)
D. analisi dei dati raccolti
•
Metodo: verifica ed eventuale adeguamento dei modelli e degli
strumenti utilizzati
•
Operatività: quadro profili e quadro competenze operatori del territorio
interessato
E. report finale
•
Scenario evolutivo della normativa
•
Risultati attività di adeguamento dei modelli
•
Profili professionali nelle imprese del territorio, qualifiche riconosciute e
profili operativi
•
il quadro delle competenze associate ai profili
Valutazione ed individuazione delle opportunità e delle criticità applicative
51
Analisi di alcuni profili inerenti il settore
In relazione al processo di validazione delle competenze si sono focalizzati alcuni profili professionali
facendo riferimento a descrizioni del profilo, situazioni tipo di lavoro, competenze, conoscenze e
ablità già identificate in repertori delle professionalità definiti in Italia, in particolare per quanto
riguarda:
•
•
•
•
•
•
•
•
Carpentiere in legno (nautica)
Carpentiere in metallo (montaggio scafo - nautica)
Conduttore di imbarcazioni da diporto (skipper)
Marinaio imbarcazioni da diporto
Meccanico motorista nautica da diporto
Ormeggiatore per porti turistici
Saldatore nautico
Verniciatore nautico
da”Il Repertorio Ligure delle Figure Professionali”
Titolo
Descrizione sintetica
Situazione tipo
Carpentiere in legno (nautica)
Il carpentiere navale in legno è un operatore qualificato capace di eseguire in
modo autonomo la costruzione, la riparazione e la manutenzione di natanti in
legno di piccola e media stazza e dei loro componenti. Deve conoscere bene le
caratteristiche delle varie tipologie di legno al fine di adottare le tecniche
costruttive più adatte. Conosce gli elementi costitutivi di un’imbarcazione di legno
e i materiali per le costruzioni marine gli attrezzi di carpenteria (trapano, viti, sega,
ascia e carta vetrata), le norme di sicurezza nell’uso di utensili elettrici. Sa svolgere
alcuni lavori di riparazione e rimessa in armamento di uno scafo, con l’utilizzo di
vari materiali, tra cui corda e pece per calafature e vetroresina.
L’attività del carpentiere in legno si svolge sia in maniera individuale che in
gruppo presso aziende di piccola e media dimensione specializzate nella
costruzione, manutenzione e riparazione scafi in legno. Il contratto di questa figura
professionale generalmente fa riferimento a quello collettivo nazionale. Le
possibilità di carriera consentono, dopo aver acquisito una certa esperienza
lavorativa all’interno dell’azienda, la possibilità di aprire un’attività in proprio o di
assumere incarichi di maggior responsabilità. Nei cantieri navali il carpentiere
deve lavorare con tempestività per rispettare i tempi di produzione e consegna
dell’imbarcazione o delle sue parti, coordinandoli con le altre fasi di lavoro
all’interno del cantiere navale.
competenze
descrizione
conoscenze
•
•
•
Essere in grado di effettuare
il montaggio dei
componenti
•
Sollevare, posare,
regolare, incastrare e
collegare opere in legno
Rifinire e trattare con
appositi materiali
protettivi le opere
realizzate
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
•
•
52
Caratteristiche degli
incastri
Diluenti e solventi
Elementi di disegno
navale
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Materiali abrasivi
Materiali per la calafatura
Materiali per la
verniciatura del legno
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività privati o
pubblici
Prodotti per il trattamento
del legno
abilità
•
•
•
•
•
•
•
•
Applicare criteri per la
preparazione delle vernici
Applicare modalità di
controllo qualità
manufatti in legno
Applicare tecniche di
calafatura dello scafo
Applicare tecniche di
finitura e protezione delle
superfici in legno
Applicare tecniche di
incollaggio del legno
Applicare tecniche di
lucidatura legno
Applicare tecniche di
posa in opera strutture in
legno
Applicare tecniche di
•
•
•
Tecniche di incollaggio
del legno
Tipologie di colle
Tipologie di fissaggio
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
la manutenzione
straordinaria sulle
componenti in legno delle
imbarcazioni
•
Valutare il danno
Scegliere gli interventi
manutentivi appropriati
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
lavorazioni del legno
•
•
Conoscenze riferite
Leggere ed interpretare il
disegno tecnico
Effettuare operazioni di
tracciatura
Effettuare operazioni di
taglio
Effettuare operazioni di
profilatura del legno
Effettuare lavorazioni
diverse in base alle
essenze di legno
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
•
•
• Materiali abrasivi
• Tipologie di legno
53
Diluenti e solventi
Elementi di disegno
navale
Elementi di disegno
tecnico
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Materiali abrasivi
Materiali per la calafatura
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività privati o
pubblici
Tecniche di incollaggio
del legno
Tipologie di colle
Tipologie di legno
Caratteristiche degli
incastri
Elementi di disegno
tecnico
Macchinari per la
lavorazione del legno
Materiali abrasivi
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività
privati o pubblici
Processi di lavorazione del
legno
Tecniche di lavorazione
del legno
verniciatura del legno
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare macchine
lucidatrici
• Applicare tecniche di
calafatura dello scafo
• Applicare tecniche di
computo metrico dei
manufatti in legno
• Applicare tecniche di
diagnosi componenti in
legno di imbarcazioni
danneggiate
• Applicare tecniche di
finitura e protezione delle
superfici in legno
• Applicare tecniche di
incollaggio del legno
• Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
• Utilizzare strumenti per
computo metrico nella
nautica
• Applicare procedure di
controllo macchinari di
falegnameria
• Applicare tecniche di
computo metrico dei
manufatti in legno
• Applicare tecniche di
manutenzione
macchinari per
lavorazione legno
• Applicare tecniche di
tracciatura del legno
nella nautica
• Applicare tecniche per la
lavorazione del legno
• Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
• Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
• Utilizzare i macchinari per
il taglio del legno
• Utilizzare la macchina
bordatrice
• Utilizzare la macchina
foratrice
• Utilizzare la macchina
sezionatrice
• Utilizzare strumenti per
computo metrico nella
nautica
• Utilizzare utensili ed
attrezzature per la
lavorazione del legno
alla figura
• Tecniche di lavorazione del legno
• Prodotti per il trattamento del legno
• Macchinari per la lavorazione del legno
• Diluenti e solventi
• Tecniche di incollaggio del legno
• Elementi di struttura dell’imbarcazione
• Elementi di disegno tecnico
• Tipologie di colle
• Caratteristiche degli incastri
• Tipologie di fissaggio
• Processi di lavorazione del legno
• Materiali per la verniciatura del legno
• Elementi di disegno navale
• Normativa sulla sicurezza negli ambienti di lavoro
Titolo
Descrizione sintetica
Situazione tipo
Carpentiere in metallo - (montaggio scafo - nautica)
Il carpentiere navale in metallo è un operatore qualificato capace di svolgere
con buon grado di autonomia i lavori necessari per la produzione, manutenzione
e riparazione degli scafi delle imbarcazioni e dei loro componenti.
Nel caso di costruzione di un’intera imbarcazione costruisce tutti gli allestimenti in
ferro, alluminio e acciaio dell’imbarcazione a partire dalla struttura dello scafo.
Sulla base dei disegni forniti dall’officina, lavora i pezzi tracciando le sagome dei
componenti quindi taglia, modella, curva, piega o sagoma la lamiera mediante
macchinari quali troncatrici, presse e piegatrici, predisponendoli per la loro
installazione a bordo, secondo le disposizioni del capo commessa, che è
responsabile dei lavori. Costruisce le sezioni trasversali e longitudinali della chiglia e
taglia e sagoma i componenti che costituiscono il guscio dello scafo. Se non sono
previste modalità di giunzione meccanica delle parti (rivettatura, chiodatura o
ribattitura), all’azione del carpentiere subentra quella del saldatore per la
definitiva collocazione. Per piccole produzioni o riparazioni può procedere lo
stesso carpentiere alla saldatura. In caso di parti danneggiate, deve essere in
grado di valutare se effettuare una sostituzione radicale, tagliando e applicando
un inserto con l’ausilio del saldatore, oppure se cercare di riparare la parte con
l’ausilio di cannello ossidrico, per il riscaldamento, e strumenti vari per modellare le
lamiere. Tali lavorazioni richiedono elevatissimi standard di qualità e sicurezza e,
quindi, la necessità di effettuare tutte le operazioni nel preciso rispetto degli
standard progettuali.
Il carpentiere navale viene assunto presso i grandi cantieri navali o presso le
aziende di piccola e media dimensione specializzate nella costruzione e
riparazione degli scafi in metallo. Il contratto di questa figura professionale
generalmente fa riferimento a quello collettivo nazionale.
Le possibilità di carriera riguardano, dopo aver acquisito una certa esperienza
lavorativa all’interno dell’azienda, la possibilità di aprire un’attività in proprio o di
assumere incarichi di maggior responsabilità. L’attività lavorativa si svolge in parte
nell’officina meccanica nella quale sono preparati i pezzi dello scafo in
costruzione, in parte all’aperto sull’imbarcazione in allestimento, quindi esposto
alle condizioni meteorologiche e climatiche contingenti. Bisogna indossare
indumenti da lavoro idonei e attrezzature antinfortunistiche indispensabili per
operare in cantiere. È inoltre, richiesta la capacità di lavorare in gruppo,
coordinandosi con gli altri tecnici (elettricisti, saldatori, allestitori, ecc.) e
autonomamente, rispettando i tempi previsti di consegna. L’orario di lavoro è
organizzato su turni diurni, ma – in alcuni periodi – può essere richiesta maggiore
flessibilità. È talvolta richiesta la disponibilità ad effettuare trasferte.
competenze
descrizione
•
Essere in grado di effettuare
il montaggio degli elementi
metallici di una
imbarcazione da diporto
•
•
Effettuare operazioni di
finitura
Sollevare, posare,
regolare, incastrare e
fissare elementi in metallo
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
conoscenze
•
•
•
•
54
Elementi di disegno
meccanico
Elementi di disegno
navale
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
abilità
•
•
•
•
Applicare procedure di
sicurezza in produzione
Applicare tecniche di
ancoraggio di parti
metalliche
Applicare tecniche di
finitura di elementi
metallici
Applicare tecniche di
antinfortunistica
•
•
settori di attività
privati o pubblici
Tecniche di montaggio di
parti metalliche
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
la manutenzione
straordinaria sulle parti
meccaniche di una
imbarcazione da diporto
•
Valutare il danno
Scegliere gli interventi
manutentivi appropriati
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
Elementi di disegno
meccanico
Elementi di disegno
navale
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività
privati o pubblici
Strumenti per saldatura
Tecniche di lavorazione
del ferro
• Tecniche di saldatura
dei metalli
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
lavorazioni meccaniche su
imbarcazioni da diporto
•
•
•
Interpretare il disegno
tecnico
Effettuare operazioni di
tracciatura
Effettuare operazioni di
taglio
Effettuare operazioni di
sagomatura
Effettuare operazioni di
foratura
Rispettare le normative
vigenti in materia di
sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
•
•
55
Elementi di disegno
meccanico
Elementi di disegno
navale
Elementi di progettazione
esecutiva per strutture in
metallo
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Macchinari per la
lavorazione del ferro
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività
privati o pubblici
Tecniche di lavorazione
del ferro
Tecnologie e sistemi di
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
giunzione parti metalliche
Applicare tecniche di
montaggio/smontaggio
di parti metalliche
Applicare tecniche di
posa in opera strutture in
metallo
Utilizzare apparecchi di
metrologia meccanica
Utilizzare attrezzature per
la finitura meccanica dei
metalli
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
macchine/attrezzi per la
giunzione parti metalliche
(rivettatrici, chiodatrici,
ribattitrici, ecc)
Applicare tecniche di
ancoraggio di parti
metalliche
Applicare tecniche di
diagnosi componenti in
metallo di imbarcazioni
danneggiate
Applicare tecniche di
giunzione parti metalliche
Applicare tecniche di
montaggio/smontaggio
di parti metalliche
Applicare tecniche di
piegatura del metallo
Applicare tecniche di
saldatura metalli e leghe
Utilizzare apparecchi di
metrologia meccanica
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
macchine/attrezzi per la
giunzione parti metalliche
(rivettatrici, chiodatrici,
ribattitrici, ecc)
Utilizzare strumenti per
saldatura: saldatrice a
filo, elettrica ad arco, TIG,
laser, plasma,
ossiacetilenica
Applicare procedure di
manutenzione ordinaria
impianti e macchinari
Applicare procedure di
sicurezza in produzione
Applicare procedure di
taratura di macchine
punzonatrici
Applicare tecniche di
piegatura del metallo
Applicare tecniche di
punzonatura dei metalli
Applicare tecniche di
taglio dei metalli
Applicare tecniche di
tracciatura del metallo
Utilizzare apparecchi di
metrologia meccanica
Utilizzare dispositivi di
lavorazione
•
•
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
Elementi di progettazione esecutiva per strutture in metallo
Elementi di disegno meccanico
Elementi di disegno navale
Elementi di struttura dell’imbarcazione
Macchinari per la lavorazione del ferro
Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati
o pubblici
• Strumenti per saldatura
• Tecniche di lavorazione del ferro
• Tecniche di montaggio di parti metalliche
• Tecniche di saldatura dei metalli
• Tecnologie e sistemi di lavorazione
•
•
•
•
•
•
Conduttore di imbarcazioni da diporto (skipper)
Titolo
Descrizione sintetica
Situazione tipo
Il conduttore di imbarcazioni da diporto, denominato anche skipper, conduce, in
autonomia
o al comando di un team preparato, imbarcazioni da diporto di lunghezza massima 24 metri
a motore e a vela con o senza motore ausiliario per la navigazione senza alcun limite dalla
costa.
Quando l’imbarcazione è in acqua, egli ha il comando sull’equipaggio e risponde
civilmente e penalmente del comportamento della stessa; deve accertarsi, prima della
partenza, che l’imbarcazione sia idonea al viaggio da intraprendere e che sia
convenientemente caricata e stivata; deve inoltre constatare la presenza a bordo delle
dotazioni di sicurezza obbligatorie stabilite dal codice della navigazione in base alla
distanza dalla costa che dovrà raggiungere, ed è responsabile dei documenti e della
regolare tenuta dei libri di bordo. Deve saper manovrare in sicurezza l’imbarcazione
(navigazione, approdo, ormeggio) e dirigere la spedizione.
Deve saper utilizzare e conoscere le tecnologie necessarie alla conduzione della barca
(radar, radio), conoscere le diverse normative vigenti in ambito civile e marittimo e i loro
cambiamenti, e comprendere le lingue straniere o perlomeno l’inglese. Se ha a disposizione
un team, deve essere in grado di organizzare in modo efficace il lavoro con gli altri membri
dell’equipaggio e presidiarne tutte le attività. Deve avere iniziativa e saper prendere
decisioni, spesso in modo tempestivo per far fronte agli imprevisti in cui incorre
quotidianamente.
In ambito diportistico quella dello skipper è una prestazione tipicamente a carattere
professionale.
Egli si assume la responsabilità di comandare un’unità da diporto abilitata per scopi
commerciali quale noleggio o come si usa dire, charter nautico. Non ha orari di lavoro
prefissati.
È responsabile dell’imbarcazione dal momento iniziale fino a quando termina il contratto di
lavoro. Durante questo tempo è soggetto quindi costantemente a reperibilità e disponibilità.
Lo skipper deve saper prendere decisioni rapide ed efficaci al fine di instaurare un rapporto
di fiducia con tutto l’equipaggio.
È richiesta la disponibilità ad effettuare trasferte. Massima richiesta nel periodo estivo. Il
contratto di questa figura è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale Marittimi
denominato “Per i marittimi imbarcati su navi fino a 151 tonnellate” che regola però anche i
rapporti di lavoro sulle imbarcazioni da diporto di qualsiasi stazza.
competenze
descrizione
•
Essere in grado di condurre
imbarcazioni da diporto
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare macchina
trapanatrice
Utilizzare macchinari per il
taglio dei metalli
Utilizzare strumenti per la
lavorazione dei metalli
(trancia, piegaferri..)
Manovrare in porto
l’imbarcazione e
controllarne
attentamente i movimenti
(effetto evolutivo
conoscenze
•
•
•
56
Apparecchiature per la
ricezione dei bollettini
meteo
Carte nautiche
Cartografia digitale
abilità
•
•
Applicare criteri di
valutazione dei rischi
connessi alla navigazione
Applicare modalità di
verifica del rispetto delle
•
•
•
•
•
•
•
dell’elica, controllo dello
scarroccio, ecc)
Manovrare e governare
l’imbarcazione in mare
aperto in autonomia e
sicurezza anche in
condizioni di cattivo
tempo
Recepire e interpretare i
bollettini meteo e la carta
meteorologica
Fare fronte a piccole
avarie di bordo ed
emergenze
Condurre le manovre di
ancoraggio e ormeggio
in ogni condizione
Controllare tramite i
sistemi di posizionamento
e cartografici che la rotta
dell’imbarcazione sia in
linea con il piano di
navigazione
Vigilare lungo la rotta per
evitare sinistri marittimi
(collisioni, abbordaggi,
incagli, investimenti di
bagnanti e di sub, ecc.)
Contattare
all’occorrenza, tramite
comunicazioni radio, le
Autorità Marittime o altre
imbarcazioni a vista
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
(ECDIS)
Codice della navigazione
Lingua inglese (Standard
Maritime Vocabulary)
Meteorologia nautica
Metodi di prevenzione
antincendio a bordo
Normativa internazionale
IMO - STCW
Normative e regolamenti
settore nautico (SOLAS,
SAR 79, MERSAR, IMOSAR)
Normative nazionali ed
internazionali vigenti in
ambito marittimo
Oceanografia
Operazioni di ormeggio e
disormeggio delle
imbarcazioni da diporto
Procedure di sicurezza in
navigazione
RADAR e sistemi ARPA
Regolamenti di tutela
ambiente marino
Sensori di navigazione
marittima (bussole,
girobussole,
solcometri,ecc)
Sistemi di ancoraggio
Sistemi di posizionamento
elettronici e satellitari
Sistemi di
radiocomunicazioni
standard (INMARSAT,
NAVTEX, ecc) ed in
emergenza (GMDSS)
Sistemi di segnalazione
marittimi
Sistemi GPS Global
Position System
Tecniche di navigazione
per imbarcazioni da
diporto a motore e a vela
Tecniche di
perfezionamento alla
vela
Tecniche di utilizzo dello
Spinnaker
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di
coordinare il personale
dell’imbarcazione da diporto
•
•
•
Verificare e valutare le
persone imbarcate
Gestire conversazioni
anche in lingua straniera
Istruire le persone
imbarcate sulle nozioni
basilari della sicurezza a
bordo
Effettuare la valutazione
del personale di bordo
Organizzare e coordinare
il personale in ogni fase
della navigazione
Provvedere,
all’occorrenza, al
salvataggio delle persone
•
•
•
•
•
•
57
Dispositivi di estinzione
incendi (ad acqua, a
schiuma, CO2)
Elementi di
comunicazione
interpersonale
Elementi di pronto
soccorso
Normativa internazionale
e regolamenti di
salvaguardia vita umana
in mare
Normativa internazionale
relativa alla gestione del
personale
Normative nazionali ed
•
•
•
•
•
•
•
procedure di sicurezza a
bordo
Applicare procedure
codificate di manovra
per l’ormeggio e il
disormeggio imbarcazioni
da diporto
Applicare procedure di
manovra in entrata/uscita
porti
Applicare procedure di
navigazione
Applicare protocolli per la
gestione delle emergenze
Applicare tecniche di
interpretazione dati
meteorologici
Applicare tecniche di
navigazione per
imbarcazioni a motore e
a vela
Applicare tecniche di
perfezionamento alla
vela
Applicare tecniche di
utilizzo dello Spinnaker
Utilizzare apparati
ricetrasmittenti VHF
Utilizzare
apparecchiature per la
ricezione dei bollettini
meteo
Utilizzare cime e strumenti
per l’ormeggio
Utilizzare le carte
nautiche e il giornale di
bordo
Utilizzare le strumentazioni
elettroniche per la
gestione della
navigazione
Utilizzare sensori di
navigazione marittima
(bussole, girobussole,
solcometri,ecc)
Utilizzare sistemi di
posizionamento
elettronici e satellitari
Utilizzare sistemi di
radiocomunicazioni
standard (INMARSAT,
NAVTEX, ecc) ed in
emergenza (GMDSS)
Applicare criteri di
valutazione del personale
Applicare metodi di
verifica della
soddisfazione del cliente
Applicare modalità di
coordinamento del
lavoro
Applicare procedure di
gestione delle situazioni di
emergenza
Applicare procedure di
imbarco passeggeri
Applicare procedure di
primo soccorso
Applicare protocolli per la
in acqua e prestare il
primo soccorso
•
•
•
•
internazionali vigenti in
ambito marittimo
Procedure di gestione del
personale
Responsabilità
dell’ufficiale in comando
di guardia (COLREG ’72)
Sistemi di sicurezza e
mezzi di salvataggio a
bordo
Tecniche di accoglienza
clienti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di progettare
itinerari per navigazione da
diporto
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Stabilire rapporti con il
promotore della
spedizione (l’armatore o il
cliente) per concordarne
i dettagli
Studiare la rotta ottimale
relativamente al viaggio
da effettuare
Acquisire ed interpretare
le informazioni
meteorologiche
Pianificare i tempi di
navigazione e di sosta
Accertare la presenza a
bordo delle dotazioni di
sicurezza obbligatori in
relazione alla distanza
massima di navigazione
dalla costa e il loro buono
stato di efficienza
Accertare che i tutti i livelli
dei liquidi da consumo
(carburante, acqua, oli,
ecc) siano adeguati
relativamente alla
permanenza in mare fino
alla prima sosta per il
rifornimento/reintegro
contattare la capitaneria
di porto per ottenere
l’autorizzazione alla
partenza
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Carte nautiche
Lingua inglese (Standard
Maritime Vocabulary)
Meteorologia nautica
Normative nazionali ed
internazionali vigenti in
ambito marittimo
Pianificazione dei viaggi
per mare
Regolamenti di tutela
ambiente marino
Sistemi di sicurezza e
mezzi di salvataggio a
bordo
Sistemi GPS Global
Position System
•
•
•
•
•
•
•
•
gestione delle emergenze
Applicare tecniche di
gestione delle dinamiche
di gruppo
Applicare tecniche di
interazione col cliente
Applicare tecniche di
motivazione risorse
umane
Applicare tecniche di
pianificazione delle
attività
Applicare tecniche di
salvataggio in acqua
Utilizzare attrezzature
salvataggio in acqua
Utilizzare dispositivi
antincendio
Applicare criteri di
selezione delle rotte di
navigazione
Applicare modalità di
calcolo del consumo di
acqua e viveri (cambusa)
Applicare modalità di
verifica della
documentazione di
bordo
Applicare modalità di
verifica funzionamento
dispositivi di sicurezza
Applicare procedure di
bilanciamento del
natante
Applicare procedure di
comunicazione con le
Autorità marittime
Applicare procedure di
verifica delle condizioni
dei mezzi di emergenza di
bordo
Applicare tecniche di
calcolo del consumo di
carburante
Applicare tecniche di
calcolo delle rotte di
navigazione
Applicare tecniche di
interpretazione dati
meteorologici
Applicare tecniche di
valutazione di efficienza
del natante
Carte nautiche
Cartografia digitale (ECDIS)
Sistemi GPS Global Position System
Apparecchiature per la ricezione dei bollettini meteo
Sensori di navigazione marittima (bussole, girobussole, solcometri,ecc)
Codice della navigazione
Normative e regolamenti settore nautico (SOLAS, SAR 79, MERSAR, IMOSAR)
Responsabilità dell’ufficiale in comando di guardia (COLREG ’72)
RADAR e sistemi ARPA
Elementi di comunicazione interpersonale
Elementi di pronto soccorso
Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary)
Meteorologia nautica
Metodi di prevenzione antincendio a bordo
Normativa internazionale IMO - STCW
Normativa internazionale relativa alla gestione del personale
58
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Titolo
Descrizione sintetica
Situazione tipo
Marinaio imbarcazioni da diporto
Il marinaio da diporto opera sulle imbarcazioni da diporto, collaborando alla conduzione
dell’imbarcazione in tutte le manovre di navigazione, approdo e ormeggio. - Collabora alla
manutenzione ordinaria e straordinaria dell’imbarcazione e provvede ai diversi servizi di
bordo. - Deve inoltre essere in grado di prevenire e gestire le situazioni di emergenza
operativa. - Possiede conoscenze in meccanica e impiantistica di bordo necessarie alla
piccola manutenzione dello scafo e dell’attrezzatura velica. Svolge, inoltre, servizi di
assistenza e cura delle persone imbarcate. Spesso è responsabile anche degli
approvvigionamenti.
Il lavoro del marinaio si svolge prevalentemente in mare e richiede la capacità di vivere e
lavorare a stretto contatto e in ambienti costrittivi, con persone provenienti da regioni
estremamente diverse e di differente estrazione culturale; deve possedere la capacità di
lavorare in gruppo o in modo autonomo, pianificando il lavoro al fine di espletare, nei tempi
e nelle modalità richieste, i compiti assegnati dai superiori; deve avere la capacità di
lavorare in situazioni di stress legate ai frequenti spostamenti, agli orari di lavoro distribuiti su
turni stretti ed agli ambienti angusti di una unità da diporto. Svolge la sua attività come
lavoratore dipendente o assimilato. Deve essere disponibile ad orari ampiamente flessibili.
Massima richiesta nel periodo estivo.
competenze
descrizione
•
•
Essere in grado di assistere il
comandante nel governo
dell’imbarcazione da
diporto
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
la manutenzione dei sistemi
di coperta di imbarcazioni
da diporto
Normative nazionali ed internazionali vigenti in ambito marittimo
Oceanografia
Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto
Pianificazione dei viaggi per mare
Procedure di gestione del personale
Procedure di sicurezza in navigazione
Regolamenti di tutela ambiente marino
Sistemi di ancoraggio
Sistemi di segnalazione marittimi
Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo
Sistemi di radiocomunicazioni standard (INMARSAT, NAVTEX, ecc) ed in emergenza
(GMDSS)
Tecniche di accoglienza clienti
Tecniche di perfezionamento alla vela
Tecniche di utilizzo dello Spinnaker
Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela
•
Procedere, secondo una
sequenza codificata, alle
operazioni di ormeggio e
disormeggio
Procedere, secondo una
sequenza codificata, alle
operazioni di approdo
effettuando manovredi
conduzione
dell’imbarcazione a vela
o a motore, conducendo
motori entro e fuori
Segnalare e fronteggiare
situazioni di emergenza
(incendio avaria)
Rispettare il codice di
navigazione
Rispettare le norme
antinfortunistiche e di
sicurezza tipiche del
settore
Provvedere alla pulizia di
coperta, sottocoperta e
cabine
Eseguire interventi di
manutenzione ordinaria
degli spazi esterni ed
interni dell’imbarcazione
conoscenze
abilità
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Codice della navigazione
Lingua inglese (Standard
Maritime Vocabulary)
Metodi di prevenzione
antincendio a bordo
Operazioni di ormeggio e
disormeggio delle
imbarcazioni da diporto
Registri di bordo
Sistemi di ancoraggio
Sistemi di segnalazione
marittimi
Tecniche di navigazione
per imbarcazioni da
diporto a motore e a vela
•
•
•
•
•
•
•
•
•
59
Elementi di igiene
ambientale
Manuali di funzionamento
delle strumentazioni
nautica
Procedure di
manutenzione sistemi di
•
•
•
Applicare procedure
codificate di manovra
per l’ormeggio e il
disormeggio imbarcazioni
da diporto
Applicare procedure di
manovra in entrata/uscita
porti
Applicare procedure di
navigazione
Applicare protocolli per la
gestione delle emergenze
Applicare tecniche di
navigazione per
imbarcazioni a motore e
a vela
Utilizzare dispositivi
antincendio
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Applicare procedure di
manutenzione sistemi di
coperta
Applicare procedure di
richiesta intervento
Applicare procedure di
richiesta intervento
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di svolgere
servizi di assistenza e cura
delle persone imbarcate
•
•
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
Provvedere alla pulizia e
manutenzione dei sistemi
di coperta
Verificare la funzionalità
degli impianti di
segnalazione
Richiedere eventuali
interventi di
manutenzione
straordinaria
Curare e custodendo gli
attrezzi di lavoro
Verificare lo stato e
l’efficienza delle dotazioni
di sicurezza e antincendio
previste a bordo
Rispettare le norme
antinfortunistiche e di
sicurezza tipiche del
settore
Accogliere le persone
imbarcate
Istruire le persone
imbarcate sulle nozioni
basilari della sicurezza a
bordo
Assistere le persone
imbarcate in ogni fase
della navigazione
Gestire conversazioni
anche in lingua straniera
Prestare, all’occorrenza,
assistenza di primo
soccorso elementare
Prestare cura ai
rifornimenti
Rispettare le norme
antinfortunistiche e di
sicurezza tipiche del
settore
•
•
•
•
•
coperta
Sistemi di segnalazione
marittimi
Sistemi di sicurezza e
mezzi di salvataggio a
bordo
Tecniche di
manutenzione della
strumentazione nautica
Tecniche di verifica dei
sistemi di segnalazione
marittimi
Tecniche di verifica del
funzionamento della
strumentazione di
navigazione
•
•
•
•
•
•
•
•
Elementi di
comunicazione
interpersonale
Elementi di
comunicazione non
verbale (CNV)
Elementi di pronto
soccorso
Tecniche di accoglienza
clienti
•
•
•
•
•
manutenzione
specialistica
Applicare procedure di
verifica delle condizioni
dei mezzi di emergenza di
bordo
Applicare tecniche di
pulizia degli ambienti
Applicare tecniche di
verifica dei sistemi di
segnalazione marittimi
Applicare modalità di
calcolo del consumo di
acqua e viveri (cambusa)
Applicare procedure di
primo soccorso
Applicare tecniche di
accoglienza della
clientela
Applicare tecniche di
salvataggio in acqua
Utilizzare attrezzature
salvataggio in acqua
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
• Codice della navigazione
• Elementi di comunicazione interpersonale
• Elementi di comunicazione non verbale (CNV)
• Elementi di igiene ambientale
• Elementi di pronto soccorso
• Registri di bordo
• Tecniche di manutenzione della strumentazione nautica
• Manuali di funzionamento delle strumentazioni nautica
• Tecniche di verifica del funzionamento della strumentazione di navigazione
• Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary)
• Metodi di prevenzione antincendio a bordo
• Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto
• Procedure di manutenzione sistemi di coperta
• Sistemi di ancoraggio
• Sistemi di segnalazione marittimi
• Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo
• Tecniche di accoglienza clienti
• Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela
• Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi
Titolo
Meccanico motorista nautica da diporto
Descrizione sintetica
Il meccanico motorista si occupa dell’istallazione dei motori marini e delle parti meccaniche
ad essi correlate. Effettua con regolarità prestabilita i lavori di manutenzione e controllo delle
macchine, ed interviene in seguito alle chiamate di segnalazione per avaria. Nel corso degli
60
Situazione tipo
interventi sale a bordo dell’imbarcazione, si reca in zona macchine e analizza le circostanze
nelle quali il guasto si è prodotto; localizzato il danno, il Motorista smonta, se necessario, le
parti del motore da riparare e le porta in officina per effettuare la riparazione.
Qui provvede ad aggiustare la parte danneggiata o procede alla sua ricostruzione.
Rimontata a bordo la parte del motore sulla quale ha eseguito l’intervento, egli effettua i
controlli sulle riparazioni eseguite e le prove necessarie ad accertare il loro corretto
funzionamento
meccanico:
generalmente
prova
direttamente
le
macchine,
sottoponendole a regimi elevati, per verificarne il corretto funzionamento.
Il meccanico motorista navale può lavorare sia in un’azienda produttrice o fornitrice di
motori marini, sia in imprese a carattere artigianale che svolgono attività di riparazione e
manutenzione. L’ambiente di lavoro può essere vario: officina o stabilimento della propria
azienda, sede del cliente, imbarcazione in mare. Caratteristiche ulteriori della condizione di
lavoro sono la reperibilità e le trasferte. Il contratto nazionale applicato è generalmente
quello dei metalmeccanici.
competenze
descrizione
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
manutenzione ordinaria e
straordinaria su motori di
imbarcazioni da diporto
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di installare e
collaudare un motore di
imbarcazione
da diporto
•
•
•
•
Diagnosticare le
anomalie funzionali del
motore e degli organi
accessori
Decidere le metodiche di
riparazione in funzione
degli interventi da
eseguire
Valutare il livello di usura
delle parti componenti il
motore e i gruppi
Proporre ai superiori la
sostituzione di parti
usurate o deteriorate
Impiegare correttamente
le attrezzature e le
dotazioni di
manutenzione dei motori
Montare e smontare il
motore utilizzando
apposite attrezzature e
attuare le operazioni
raccomandate dai
costruttori
Effettuare gli interventi di
manutenzione ordinaria
Avviare il motore e
controllarne la
funzionalità
Collaudare tramite prova
in mare il funzionamento
del motore rispettando le
normative vigenti in
materia di sicurezza e
antinfortunistica e igiene
del lavoro
Applicare le norme di
salvaguardia ambientale.
Interpretare il piano di
costruzione
Interpretare il disegno
tecnico anche in lingua
inglese
Utilizzare attrezzature e
macchinari per il
posizionamento del
motore
Alloggiare il motore
Verificare il corretto
posizionamento dei
supporti
Fissare il motore ai
supporti
Installare gli impianti di
conoscenze
abilità
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
61
Caratteristiche attrezzi e
utensili meccanici
Codice della navigazione
Dispositivi di comando e
controllo di motori marini
fuori bordo
Elementi di disegno
meccanico
Impianti di bordo per il
funzionamento di motori
marini (lubrificazione,
combustibile,
raffreddamento,
aspirazione gas di Motori
per propulsione ed
ausiliari delle imbarcazioni
da diporto
Normativa di sicurezza
nell’ambito del cantiere
da diporto
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività
privati o pubblici
Sistemi di collaudo
Strumenti e utensili per
installazioni meccaniche
Tecniche di avviamento
motori marini
Caratteristiche attrezzi e
utensili meccanici
Dispositivi di comando e
controllo di motori marini
fuori bordo
Elementi di disegno
meccanico
Elementi di disegno
navale
Elementi di struttura
dell’imbarcazione
Impianti di bordo per il
funzionamento di motori
marini (lubrificazione,
combustibile,
raffreddamento,
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Applicare metodi
accertamento guasti di
motori marini
Applicare procedure di
collaudo motori marini
Applicare procedure di
controllo dei circuiti di
motori marini (refrigeranti,
di scarico, di
alimentazione,ecc)
Applicare procedure di
manutenzione ordinaria
di motori marini
Applicare tecniche di
avviamento motori marini
Applicare tecniche di
manutenzione di motori
navali Diesel, turbine,
macchine alternative
Applicare tecniche di
montaggio/smontaggio
di parti metalliche
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare strumenti di
officina (mazza,
cacciavite, chiave
inglese)
Applicare procedure di
collaudo motori marini
Applicare procedure di
installazione dispositivi di
comando e controllo di
motori marini fuori bordo
Applicare procedure di
installazione impianti di
bordo per il
funzionamento di un
motore marino
Applicare tecniche di
aggiustaggio meccanico
Applicare tecniche di
avviamento motori marini
Applicare tecniche di
•
•
•
•
•
bordo per il corretto
funzionamento del
motore (lubrificazione,
combustibile,
raffreddamento,
aspirazione gas di
scarico)
Accoppiare il motore al
gruppo invertitore /
riduttore e ad altri gruppi
utilizzatori di potenza e
controllarne il corretto
allineamento
Installare e collegare
dispositivi di comando e
controllo
Avviare il motore e
controllarne la
funzionalità
Collaudare tramite prova
in mare il funzionamento
del motore rispettando le
normative vigenti in
materia di sicurezza e
antinfortunistica e igiene
del lavoro
Applicare le norme di
salvaguardia ambientale
•
•
•
•
•
•
•
aspirazione gas di Motori
per propulsione ed
ausiliari delle imbarcazioni
da diporto
Normativa di sicurezza
nell’ambito del cantiere
da diporto
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività privati o
pubblici
Sistemi di collaudo
Strumenti di misurazione
meccanica
Strumenti e utensili per
installazioni meccaniche
Tecniche di avviamento
motori marini
Tecniche di installazione
motori marini
•
•
•
•
•
•
installazione e
posizionamento motore
marino
Applicare tecniche di
montaggio motori
meccanici
Applicare tecniche di
montaggio/smontaggio
di parti metalliche
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare strumenti di
misurazione meccanica
Utilizzare strumenti di
officina (mazza,
cacciavite, chiave
inglese)
Caratteristiche attrezzi e utensili meccanici
Codice della navigazione
Dispositivi di comando e controllo di motori marini fuori bordo
Elementi di disegno meccanico
Elementi di disegno navale
Elementi di struttura dell’imbarcazione
Impianti di bordo per il funzionamento di motori marini (lubrificazione,
combustibile,raffreddamento, aspirazione gas di scarico)
• Motori per propulsione ed ausiliari delle imbarcazioni da diporto
• Normativa di sicurezza nell’ambito del cantiere da diporto
• Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati
o pubblici
• Sistemi di collaudo
• Strumenti di misurazione meccanica
• Strumenti e utensili per installazioni meccaniche
• Tecniche di avviamento motori marini
• Tecniche di installazione motori marini
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
Titolo
Ormeggiatore per porti turistici
Descrizione sintetica
L’ormeggiatore dei porti turistici svolge le attività d’ormeggio e disormeggio di imbarcazioni
da diporto; manovre che possono essere effettuate da terra o con l’ausilio del gommone,
da soli o affiancati da altri ormeggiatori, a seconda della grandezza della barca e delle
condizioni atmosferiche. Oltre ad assegnare il posto barca in base alle dimensioni del
natante e ad attraccarlo al molo, egli procede all’allaccio della corrente elettrica al
generatore. In base alle dimensioni e all’organizzazione della società che gestisce il porto
turistico, è possibile che all’ormeggiatore non sia richiesto solo di provvedere alle attività di
attracco delle barche presso il molo ma anche di fornire assistenza alla piccola
manutenzione dell’imbarcazione durante tutto il periodo della permanenza presso il porto.
Manovra gommoni e/o piccole imbarcazioni a motore ed effettua lavori di riparazione sulle
imbarcazioni che ormeggiano presso il porto turistico.
Le operazioni di ormeggio sono un servizio che il porto, in quanto tale, offre a tutti gli utenti
ed è il servizio al quale viene affidato la tutela non solo del vettore marittimo, ma anche
delle strutture di attracco e della navigazione interna al porto. Il servizio è garantito 24 ore
per tutti i giorni dell’anno, a salvaguardia della sicurezza della navigazione, delle strutture
portuali e dell’ambiente. Per questa ragione il servizio di ormeggio non si esaurisce nella
figura professionale dell’ormeggiatore, ma si estende anche agli interventi di rinforzo del
personale di bordo, di recupero di oggetti galleggianti pericolosi e di pronto intervento in
mare su natanti in difficoltà, messi in opera da personale specializzato in possesso di altre
62
Situazione tipo
qualifiche professionali previste dal codice della navigazione.
Trova impiego presso cooperative e imprese operanti in porti turistici. È un lavoro in cui si fa
molta attività fisica ma che richiede, nel contempo, buone capacità di relazione poiché
spesso si è a contatto con l’utenza. Opera spesso in condizioni meteorologiche avverse.
competenze
descrizione
conoscenze
abilità
•
•
Essere in grado di effettuare
il monitoraggio sugli
ormeggi di un porto turistico
•
•
Verificare l’efficienza
delle attrezzature e delle
strutture di ormeggio per
salvaguardare la
sicurezza delle
imbarcazioni e delle
strutture portuali
Identificare e segnalare
guasti o degradi delle
opere marittime lungo
tutto l’arco banchi nato
del porto
Porsi a disposizione anche
delle Autorità portuali
•
•
•
•
•
•
Metodi di prevenzione
antincendio a bordo
Operazioni di ormeggio e
disormeggio delle
imbarcazioni da diporto
Regolamenti di tutela
ambiente marino
Regolamento di sicurezza
vigente nel Porto
Sistemi di ancoraggio
Tecniche di verifica dei
sistemi di segnalazione
marittimi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
l’ormeggio ed il disormeggio
di imbarcazioni da diporto
•
•
•
•
•
Presidiare postazione
radio per i contatti con le
imbarcazioni e/o per la
diffusione di messaggi
anche in lingua straniera
Acquisire dati
meteorologici e carte
meteo da fornire agli
utenti
Gestire operazioni di
ormeggio e disormeggio
Gestire operazioni di
alaggio
Condurre gommoni o
imbarcazioni da diporto
Assistere i passeggeri
durante le operazioni di
imbarco e sbarco
Rispettare il codice di
navigazione
Rispettare le norme
antinfortunistiche e di
sicurezza del settore
marittimo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Elementi di pronto
soccorso
Lingua inglese (Standard
Maritime Vocabulary)
Meteorologia nautica
Normativa nazionale e
internazionale sulla
sicurezza portuale
Operazioni di ormeggio e
disormeggio delle
imbarcazioni da diporto
Procedure di sicurezza in
navigazione
Regolamento di sicurezza
vigente nel Porto
Sistemi di ancoraggio
Sistemi di segnalazione
marittimi
Sistemi di sicurezza e
mezzi di salvataggio a
bordo
Tecniche di accoglienza
clienti
Tecniche di navigazione
per imbarcazioni da
diporto a motore e a vela
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di effettuare
la manutenzione delle
strutture di approdo
•
•
•
Provvedere alla
manutenzione ordinaria
delle strutture di approdo
Provvedere alla piccola
manutenzione delle
imbarcazioni
Utilizzare le pompe di
sentina per svuotare le
barche dell’acqua
Richiedere interventi di
•
•
•
63
Apparecchiature da
approdo, argani e
verricelli
Principi di funzionamento
di macchinari e
apparecchiature
elettriche
Procedure di
manutenzione ordinaria
delle strutture per
•
•
•
•
Applicare modalità di
verifica del rispetto delle
procedure di sicurezza a
bordo
Applicare procedure di
comunicazione con le
Autorità marittime
Applicare procedure di
richiesta intervento
Applicare protocolli per la
gestione delle emergenze
Applicare tecniche di
valutazione di efficienza
del natante
Applicare tecniche di
verifica dei sistemi di
segnalazione marittimi
Utilizzare apparati
ricetrasmittenti VHF
Utilizzare cime e strumenti
per l’ormeggio Utilizzare
dispositivi antincendio
Applicare procedure
codificate di manovra
per l’ormeggio e il
disormeggio imbarcazioni
da diporto
Applicare procedure di
manovra in entrata/uscita
porti
Applicare procedure di
navigazione
Applicare procedure di
primo soccorso
Applicare tecniche di
accoglienza della
clientela
Applicare tecniche di
alaggio
Applicare tecniche di
interpretazione dati
meteorologici
Applicare tecniche di
navigazione per
imbarcazioni a motore e
a vela
Utilizzare apparati
ricetrasmittenti VHF
Utilizzare attrezzature
salvataggio in acqua
Utilizzare cime e strumenti
per l’ormeggio
Utilizzare criteri per
l’utilizzo degli spazi di
attracco del molo
Applicare modalità di
riparazione elettrica
Applicare modalità di
verifica funzionamento
dispositivi di sicurezza
Applicare procedure di
manutenzione sistemi di
coperta
Applicare procedure di
richiesta intervento
manutenzione
straordinaria
•
•
•
approdo
Procedure di
manutenzione sistemi di
coperta
Regolamento di sicurezza
vigente nel Porto
Tecniche di verifica dei
sistemi di segnalazione
marittimi
•
•
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Regolamento di sicurezza vigente nel Porto
Normativa nazionale e internazionale sulla sicurezza portuale
Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo
Procedure di sicurezza in navigazione
Sistemi di segnalazione marittimi
Sistemi di ancoraggio
Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto
Meteorologia nautica
Elementi di pronto soccorso
Tecniche di accoglienza clienti
Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela
Regolamenti di tutela ambiente marino
Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi
Metodi di prevenzione antincendio a bordo
Principi di funzionamento di macchinari e apparecchiature elettriche
Procedure di manutenzione sistemi di coperta
Apparecchiature da approdo, argani e verricelli
Procedure di manutenzione ordinaria delle strutture per approdo
Deve inoltre conoscere la lingua inglese poiché spesso si rapporta con diportisti stranieri e
avere nozioni generali per l’utilizzo degli impianti elettrici
Titolo
Descrizione sintetica
Situazione tipo
Saldatore nautico
Figura esecutiva che effettua la saldatura di pezzi metallici per la realizzazione, riparazione
e manutenzione di imbarcazioni da diporto. La figura professionale esegue saldature
utilizzando la tecnica idonea e rispettando le specifiche dei documenti di lavoro. Controlla
ed eventualmente rifinisce il manufatto in caso di imperfezioni e disomogeneità.
I lembi dei vari componenti da saldare devono essere preventivamente spazzolati e
l’operazione viene effettuata dal saldatore stesso utilizzando smerigliatrici angolari provviste
di spazzola in acciaio. Il saldatore deve quindi appuntare i pezzi e procedere alla saldatura
applicando particolari tecniche, tali da rendere simmetriche le tensioni generate dalla
saldatura, in modo da avere il minor movimento di deformazione della struttura. Questa
specializzazione è cruciale in molte lavorazioni in quanto dalle operazioni di saldatura
dipendono la qualità del prodotto finito e la sicurezza complessiva dell’imbarcazione.
La situazione di lavoro varia fortemente a seconda delle aziende in cui opera e delle
tecnologie utilizzate in produzione.
La sua attività prevede l’esecuzione di azioni regolate da procedure standard. Presta la sua
attività generalmente all’interno di un officina, in orari diurni, con contratto di lavoro
dipendente. In alcune circostanze può trovarsi ad operare anche all’esterno. Il saldatore
deve tutelarsi tramite l’adozione di idonei D.P.I. (cuffie antirumore, guanti e maschere
protettive)
dall’esposizione alle radiazioni alle scintille e agli inquinanti aerodispersi (NOx, CO, CO 2,
Ossidi metallici, ecc.) durante le operazioni di saldatura. Deve prestare attenzione a non
venire a contatto con attrezzature e materiale surriscaldato. Deve avere un’ottima
manualità, precisione, resistenza fisica e capacità di sopportare il rumore e le vibrazioni
provocate dalle operazioni di saldatura e spazzolatura.
competenze
descrizione
•
Essere in grado di effettuare
il controllo/rifinitura sulla
saldatura
manutenzione
specialistica
Applicare tecniche di
controllo prestazionale sui
macchinari
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare strumenti di
verifica impianti elettrici
•
•
Asportare eventuali
sbavature
Verificare la tenuta della
saldatura
Misurare i pezzi
accertandosi che
conoscenze
•
•
64
Norma UNI EN 729
(requisiti di qualità per la
saldatura)
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
abilità
•
•
•
Applicare procedure di
controllo qualità per la
saldatura
Utilizzare apparecchi di
metrologia meccanica
Utilizzare dispositivi di
•
•
•
eventuali deformazioni
siano in tolleranza con il
disegno
Eseguire la manutenzione
ed il controllo degli
utensili, degli apparecchi
e degli impianti utilizzati
Registrare i dati tecnici di
tutto il processo,
utilizzando i moduli
predisposti dall’azienda
Rispettare le normative
relative alla sicurezza e
antinfortunistica
•
•
settori di attività privati o
pubblici
Strumenti per saldatura
Tecniche di saldatura dei
metalli
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di eseguire
saldature su imbarcazioni da
diporto
•
•
•
•
•
Conoscenze riferite
alla figura
•
•
•
•
•
•
•
•
Usare tecniche di
esecuzione per evitare
reazioni dei materiali ai
vari tipi di saldatura
Usare tecniche di
esecuzione per evitare
deformazioni dei materiali
Gestire e monitorare
costantemente tutti i
parametri di saldatura
Verificare la conformità
della struttura agli
standard richiesti dal
progetto o dal cliente
Rispettare le normative
relative alla sicurezza e
antinfortunistica
•
•
•
•
•
•
•
•
Elementi di disegno
meccanico
Elementi di disegno
navale
Elementi di metallurgia
Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza
dei lavoratori in tutti i
settori di attività privati o
pubblici
Sollecitazioni
meccaniche e resistenza
dei materiali
Strumenti per saldatura
Tecniche di saldatura dei
metalli
Tecnologia e proprietà
dei materiali
Tecnologia meccanica
dei materiali saldabili
•
•
•
•
•
•
•
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare procedure di
controllo della tenuta dei
materiali saldati
Applicare procedure di
sicurezza in produzione
Applicare procedure di
taratura di macchine
saldatrici
Applicare procedure
Welding Procedure
Specification (WPS)
Applicare tecniche di
ancoraggio di parti
metalliche
Applicare tecniche di
saldatura metalli e leghe
Utilizzare apparecchi di
metrologia meccanica
Utilizzare dispositivi di
protezione individuali
(DPI)
Utilizzare
documentazione tecnica
fornita dai produttori di
imbarcazioni
Utilizzare strumenti per
saldatura: saldatrice a
filo, elettrica ad arco, TIG,
laser, plasma,
ossiacetilenica
Tecniche di saldatura dei metalli
Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati
o pubblici
Tecnologia e proprietà dei materiali
Strumenti per saldatura
Sollecitazioni meccaniche e resistenza dei materiali
Elementi di disegno meccanico
Tecnologia meccanica dei materiali saldabili
Elementi di metallurgia
Norma UNI EN 729 (requisiti di qualità per la saldatura)
Elementi di disegno navale
Titolo
Verniciatore nautico
Descrizione sintetica
L’addetto alla pitturazione o verniciatore nautico è un operaio qualificato in grado di
effettuare in modo autonomo e responsabile, anche con l’ausilio di macchinari, tutte le
operazioni di verniciatura di parti e/o interni ed esterni di un’imbarcazione, intervenendo sia
nelle fasi di costruzione che in quelle di manutenzione, completando il lavoro di costruzione,
ripristino e abbellimento dello scafo.
Può effettuare la coloritura a pennello, a rullo, o a spruzzo, utilizzando a seconda delle
superfici da trattare una pistola o una lancia collegata ad un compressore che permette di
stendere la vernice con i differenti spessori a seconda delle indicazioni fornite dall’armatore e
dal colorificio. Il verniciatore deve essere in grado di stabilire quale sia la giusta quantità del
prodotto da stendere, per evitare colature e difetti. Può eseguire anche piccoli interventi di
decorazione, per esempio realizzare scritte e disegni, con sistemi di spolvero e tracciatura e
l’ausilio di maschere adesive.
65
Situazione tipo
competenze
Questa figura professionale trova impiego all’interno di piccole, medie e grandi aziende della
nautica da diporto. Stanno nascendo soprattutto in Liguria e Toscana ditte in grado di fornire
un servizio completo “chiavi in mano”, formate da 5/6 applicatori specializzati in grado di
intervenire ed operare con la forma “dell’appalto diretto”. Il verniciatore opera a contatto
diretto o indiretto (vapori) con sostanze chimiche a vario grado di tossicità, pertanto è
richiesta l’assenza di allergie per tali sostanze e la tolleranza a permanere anche per lunghi
periodi di lavoro con protezioni della pelle e respiratorie. Questa figura deve possedere una
corretta percezione dei colori ed aver sviluppato un discreto senso estetico, deve avere
un’ottima manualità, precisione, resistenza fisica e capacità di sopportare cattivi odori.
Lavora prevalentemente all’interno di capannoni, in orari diurni, con contratto di lavoro
dipendente.
descrizione
essere in grado di applicare
vernici
• Interpretare le specifiche
dei prodotti fornite dai
produttori
• Interpretare le richieste del
cliente
• Preparare le miscele da
utilizzare
• Applicare vari strati di
fondo
• Applicare gli strati di
finitura
• Rispettare le norme di
sicurezza
Essere in grado di effettuare
la preparazione delle
superfici
• Verificare che le superfici
siano pulite e
sufficientemente levigate
• Scegliere e valutando i
materiali
• Interpretare le indicazioni
dei fornitori
• Scegliere i metodi e le
attrezzature di
applicazione
• Stimare i tempi di
realizzazione
• Asportare totalmente o
parzialmente le vernici
esistenti
• Smontare o proteggere le
parti che non devono
essere trattate
• Recuperare le linee di
forma con riporti di stucco
e successiva levigatura
• Rispettare le norme di
igiene e sicurezza
Essere in grado di effettuare
ritocchi
• Verificare il rispetto dei
parametri di qualità
• Verificare il rispetto dei
parametri di uniformità
• Verificare il rispetto dei
parametri di lucentezza
• Verificare il rispetto dei
parametri di spessore
• Effettuare eventuali
ritocchi
• Rispettare le norme di
conoscenze
• Caratteristiche delle
vernici
• Elementi di struttura
dell’imbarcazione
• Normativa sulla tutela
della salute e sicurezza dei
lavoratori in tutti i settori di
attività privati o pubblici
• Prodotti per opacizzare
• Tecniche di applicazione
di rivestimenti protettivi
• Tecniche di verniciatura
• Tecniche di verniciatura e
carteggio
• Diluenti e solventi
• Elementi di struttura
dell’imbarcazione
• Impianti per la verniciatura
del legno
• Materiali abrasivi
• Materiali per la
verniciatura del legno
• Materiali per la
verniciatura della resina
• Reazioni dei materiali al
trattamento di
verniciatura
• Resine
• Tipologie di legno
• Vernici
• Caratteristiche delle
vernici
• Macchine lucidatrici
• Reazioni dei materiali al
trattamento di
verniciatura
• Resine
• Vernici
66
abilità
• Applicare criteri per la
preparazione delle vernici
• Applicare procedure di
controllo e regolazione
macchinari/impianti per la
verniciatura
• Applicare procedure di
segnalazione di non
conformità di pezzi lavorati
• Applicare tecniche di
lucidatura legno
• Applicare tecniche di
stuccatura superfici in resina
• Applicare tecniche di
verniciatura su resina
• Utilizzare dispositivi di
protezione individuali (DPI)
• Utilizzare documentazione
tecnica fornita dai produttori
di imbarcazioni
• Utilizzare strumenti per
verniciatura (compressore,
pistola a pressione)
• Applicare modalità di
rimozione delle imperfezioni
della superficie dello scafo
• Applicare procedure di
controllo e regolazione
macchinari/impianti per la
verniciatura
• Applicare tecniche di
assemblaggio/disassemblagg
io prodotti
• Applicare tecniche di
copertura parti non
interessate dalla verniciatura
• Applicare tecniche di
levigatura del manufatto
• Applicare tecniche di pulitura
superfici in resina
• Utilizzare dispositivi di
protezione individuali (DPI)
• Utilizzare gli attrezzi per la
resinatura
• Utilizzare prodotti per
preparazione superfici da
verniciare
• Applicare procedure di
controllo qualità
• Applicare tecniche di
decorazione superfici
verniciate
• Applicare tecniche di finitura
e protezione delle superfici
• Utilizzare dispositivi di
protezione individuali (DPI)
• Utilizzare documentazione
tecnica fornita dai produttori
di imbarcazioni
• Utilizzare strumenti e tecniche
per la misurazione degli
standard di qualità
igiene e sicurezza
Conoscenze riferite
alla figura
• Macchine lucidatrici
• Tecniche di verniciatura e carteggio
• Tecniche di applicazione di rivestimenti protettivi
• Prodotti per opacizzare
• Elementi di struttura dell’imbarcazione
• Materiali per la verniciatura del legno
• Materiali per la verniciatura della resina
• Materiali abrasivi
• Resine
• Vernici
• Tipologie di legno
• Impianti per la verniciatura del legno
• Reazioni dei materiali al trattamento di verniciatura
• Diluenti e solventi
67
Allegato …..: Questionario di rilevazione dati
Riportiamo di seguito un esempio di questionario che è possibile somministrare alle aziende per
individuare i fabbisogni formativi emergenti del settore nautico.
Tale strumento è stato utilizzato nella Regione Lazio dall’ISMEF
Il questionario è stato redatto al fine di identificare le attività d’impresa ed il livello della sua
complessità organizzativa, di cogliere la composizione e la dinamica occupazionale, in termini
quantitativi e qualitativi, e di recepire, infine, esigenze e proposte specifiche di formazione avanzate
dai responsabili dell’impresa stessa.
Si compone di 75 domande suddivise in 7 sezioni
1. Anagrafica azienda (20 domande):
•
Risorse Umane (9)
•
Attività Produttiva (9)
•
Linee di innovazione (2)
2. Mercato e politiche commerciali (12 domande);
3. Processo produttivo e organizzazione aziendale (20 domande);
4. Qualità e ambiente (7 domande);
5. Orientamento all’innovazione tecnologica (5 domande);
6. Professionalità esistente nell’azienda (1 domanda);
7. Sistema formativo aziendale (16 domande):
•
Analisi del sistema di formazione (6)
•
Fabbisogni formativi (10).
68
69
70
71
72
73
74
75
76
Scarica

Presentazioni Studio sui profili professionali del settore Nautico