Piano Integrato Transfrontaliero “PIT PORTS“ Riviera Programma Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia – Francia Progetto FORMAPORTS Report attività “Attività di analisi sui bisogni formativi e studio certificazione di competenze” Premessa L’analisi dei bisogni formativi e la sperimentazione della certificazione di competenze ha come riferimento le imprese ed i lavoratori dei settori della cantieristica e della portualità del territorio della Provincia di Imperia e del dipartimento delle Alpes Maritimes ai quali è rivolto il progetto “FORMAPORTS” Piano Integrato Transfrontaliero “PIT PORTS“ Riviera - Programma ALCOTRA - Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia – Francia L’esito delle attività di analisi sui bisogni formativi e sullo studio e certificazione di competenze è illustrato in tre differenti sessioni all’interno del presentedocumento: • nella prima sessione viene illustrato e definito un modello di rilevazione dei fabbisogni formativi che è stato configurato sulle particolari esigenze settoriali e territoriali indicate dal progetto; • nella seconda sessione sono analizzate le diverse esigenze formative rilevate dall’analisi effettuata, utilizzando in parte l’approccio metodologico definito in precedenza e parallelamente è stata verificata la coerenza con le esigenze formative rilevate nella fase di progettazione di “PIT PORTS“ Riviera; • Nella terza sessione attraverso un’analisi delle indicazioni e degli orientamenti comunitari in tema di certificazione di competenze, viene offerta un panoramica delle esperienze condotte in tal senso e attraverso una più attenta osservazione delle descrizioni di alcuni skills professionali settoriali e del loro inquadramento in Francia ed in Italia sono poste alcune considerazioni in merito alla sperimentazione di un sistema omogeneo di certificazione delle competenze in linea con gli standard indicati a livello comunitario 2 Sessione I “Definizione e sperimentazione di un modello di rilevazione dei bisogni professionali” Premessa Considerando di dover operare su un territorio piuttosto ampio, su imprese di piccole e medie dimensioni che operano parte in Italia e parte in Francia che compongono un sistema di piccole imprese diffuse sul territorio, accomunate dall’appartenenza ad un sistema transfrontaliero, attive nei settori economici della cantieristica e della portualità, settori che possono definirsi “contigui” ma non assimilabili tra di loro e che sono soggette a regole e normative simili ma non “identiche”, si rende opportuno definire un impianto metodologico che oltre ad essere adeguato deve caratterizzarsi per la flessibilità e la trasferibilità. Il settore della nautica da diporto e le attività ad esso collegate, rappresentano un considerevole e significativo comparto in termini di produzione e di occupazione. Per comprendere a pieno il ruolo economico che occupano i settori della cantieristica e della portualità, è opportuno considerare le diverse fasi produttive e di fornitura di servizi, ad esse collegate e le diverse tipologie di imprese che, divise per categoria produttiva, contribuiscono a determinare la complessità e la significativa dimensione del comparto. La prima fase riguarda l’”industria nautica” ovvero tutti i comparti produttivi coinvolti nella produzione (cantieri navali, impianti elettrici, officine meccaniche, verniciatori, componenti ed accessori, falegnameria, trasporti, servizi, designers, ecc.), nonché la fase relativa alla commercializzazione e vendita dell’imbarcazione. I settori produttivi coinvolti sono diversi e tutti legati in filiera (a monte e a valle) da una fitta rete di relazioni produttive e commerciali. La seconda fase prevede l’esistenza di un complesso sistema di servizi destinati alla gestione delle unità da diporto (siano esse natanti, imbarcazioni, navi da diporto ecc.), realizzate da un complesso sistema di imprese le cui principali attività sono sostanzialmente riconducibili a servizi di stazionamento, manutenzione, il rimessaggio, ecc. La terza fase si riferisce a quel complesso variegato di attività legate al diportismo e al turismo nautico (assistenza navigazione, patenti nautiche, assicurazioni, circoli nautici, convegni e fiere, agenzie di viaggio, servizi alberghieri e, infine, ristorazione ecc.). Come per altri settori produttivi dunque, intorno al core business – imbarcazione da diporto, si sviluppa un indotto che coinvolge numerose altre realtà. Accanto alle imprese cantieristiche ed alle reti distributive che ne garantiscono la vendita, così come alle attività portuali nelle varie forme e costituzioni, troviamo sempre un grande numero di tipologie di imprese che vanno dalla motoristica, alla carpenteria metallica, dalla produzione di High-Tech alle velerie, dalle falegnamerie alle aziende di lavorazione di metalli speciali e quant’altro. A fronte di questa eterogeneità dell’industria nautica e delle interrelazioni lungo la filiera sempre più fitte e diffuse anche con altri comparti produttivi e di servizi, stanno avvenendo importanti trasformazioni strutturali nel settore che riguardano: l’offerta di portualità turistica, una diversa strutturazione del parco nautico nazionale, la riorganizzazione e la creazione di nuove imprese nautiche, nonché il ricorso all’utilizzo di nuove tecnologie a supporto della produzione e della navigazione, non 3 trascurando gli aspetti di sostenibilità ambientale che tale processo di crescita richiede di monitorare adeguatamente. Tutto ciò lascia intravedere la necessita di sostenere la robusta crescita del sistema produttivo della nautica con lo sviluppo di un adeguato sistema di servizi in grado di valorizzarne i prodotti. Motivazioni Le imprese del comparto della cantieristica e della portualità che operano nell’area transfrontaliera, si configurano per diversi motivi come un micro sistema nell’ambito del quale, i dati e gli elementi indicati in premessa, si traducono nell’esigenza di avviare un processo di analisi più complessiva che possa offrire risposte e strumenti operativi ai bisogni ed alle necessità che le imprese manifestano, creando i presupposti ed i modelli di intervento, che attraverso sperimentazioni successive possano trovare una sempre più ampia base di condivisione e partecipazione tra le realtà aziendali coinvolte, da qui nasce l’esigenza di definire proporre un modello di analisi e rilevazione dei fabbisogni formativi, ,. La tipologia di aziende e gli elementi analizzati in premessa, indicano la necessità di conferire al Modello di rilevazione dei fabbisogni e conseguentemente al Piano di Formazione che ne deriva, da una parte una valenza legata all’acquisizione di nuove competenze e nuove culture operative, in funzione delle evoluzioni e dell’ampliamento del mercato e dall’altra a generare modalità e occasioni di integrazione tra le risorse umane e le professionalità che operano nelle imprese stesse, sia in termini di conoscenze e abilità, che di approccio al mercato del lavoro con una particolare attenzione creazione un sistema di “economia di risorse umane e professionali” capace di garantire una maggiore omogeneità e flessibilità nell’erogazione di servizi, in funzione degli aspetti qualitativi e quantitativi che determinano i livelli di competitività sul mercato. Da questi presupposti nasce la definizione di un modello di analisi che è organizzato in due parti: Una prima, a carattere analitico, nella quale sono presentate le metodologie di ricerca da adottare, l’interpretazione degli esiti degli studi svolti, la modalità di diagnosi e di definizione della mappa dei fabbisogni formativi conseguente. Tale esposizione ha funzioni di: • fornire le coordinate essenziali di inquadramento del contesto oggetto di formazione (le variabili significative, i processi chiave, le criticità da affrontare, ...), in rapporto agli indirizzi strategici delle aziende coinvolte; • formalizzare le metodologie impiegate, indicandone le possibili linee di sviluppo necessarie per una loro più estesa ed affidabile applicazione; • favorire i processi di patrimonializzazione interna delle metodologie di lavoro al fine di una loro utilizzazione "in continuo". Una seconda, a carattere progettuale, nella quale sono esplicitate le linee guida per la definizione del piano di sviluppo delle risorse umane ed il piano di formazione nonché dell’indicazione delle metodologie da adottare per la sua realizzazione. Obiettivi Il modello di analisi dei fabbisogni che assume la configurazione di un vero e piano di fattibilità si pone i seguenti obiettivi: • analisi delle strutture organizzative attuali, in rapporto allo sviluppo dei processi esistenti ed in fase di avviamento; • analisi del sistema competitivo in cui le aziende sono posizionate e degli scenari evolutivi; • analisi delle competenze dei lavoratori relativamente ai ruoli ed alle mansioni 4 assegnate e dell'adeguamento delle stesse in funzione delle evoluzioni organizzative e del mercato; • definizione delle strategie di sviluppo del modello organizzativo e delle politiche di gestione delle risorse umane; • predisposizione ed utilizzo di metodologie per la diagnosi delle competenze professionali dei dipendenti e la valutazione del loro potenziale, nell’ottica della crescita, dello sviluppo e della valorizzazione delle risorse umane esistenti nelle aziende, con particolare rispetto alle prospettive di sviluppo del mercato di riferimento; • predisposizione ed applicazione di metodologie per l’individuazione “in continuo” dei fabbisogni formativi, sia come risposta a bisogni derivanti da criticità organizzative, che come anticipazione dei fabbisogni futuri; • programmazione e realizzazione di un piano di interventi formativi inteso come componente fondamentale delle azioni di sviluppo organizzativo e delle risorse umane, comprensivo delle metodologie di valutazione in itinere dei risultati. Gli interventi, delineati dal piano di fattibilità sulla base della rilevazione dei fabbisogni, potranno essere rivolti a: L’impianto metodologico • Lavoratori dipendenti a tempo determinato e indeterminato. • Soci lavoratori delle Cooperative • Imprenditori e manager; • Lavoratori con contratti a tempo parziale; • Lavoratori con bassa qualificazione; • Lavoratori anziani. Le condizioni di cui sopra, comportano il dover definire un impianto metodologico adeguato ad un sistema di piccole imprese diffuse sul territorio, accomunate dall’appartenenza ad un sistema transfrontaliero ed attive nei settori economici della cantieristica e della portualità; settori che possono definirsi “contigui” ma non assimilabili tra di loro. In questo caso le principali coordinate assunte per la definizione dell’impianto metodologico sono sintetizzabili in: • necessità di individuare una metodologia comune alle diverse imprese che partecipano al progetto diversificate in termini di attività principale, dimensione, mix di servizi e posizionamento di mercato ma collegate tra di loro: • dall’appartenere al territorio transfrontaliero; • dal lavorare sul “sistema” della nautica da diporto; • dalla necessità di sviluppare un sistema di prodotti/servizi che accomuni l’innovazione tecnologica con il recupero degli antichi mestieri del mare e con un sistema di offerta turistica moderna ed efficiente; • necessità di disporre di una metodologia di analisi dei fabbisogni formalizzabile e riproducibile, tale da poter essere adottata dalle diverse imprese come strumento standard di monitoraggio "in continuo" ed in particolare nella prospettiva di crescita e sviluppo del turismo legato al diportismo. • necessità di valutare in modo approfondito le esigenze formative che accomunano le diverse aziende in particolare delle figure (titolari e/o dipendenti) che si occupano di ruoli organizzativi 5 • necessità di affiancare ad un approccio analitico centrato sull'organizzazione e le sue coerenze con le strategie (logica "top-down") una "seconda pratica" focalizzata sui lavoratori singoli (logica "bottom-up"), attuata seguendo l’impianto strutturale del bilancio individuale di competenze per poter arrivare alla codificazione di un sistema comune di certificazione delle competenze. • necessità di definire e sperimentare un sistema di certificazione delle competenze calibrato ed adeguato al sistema di imprese che partecipano al progetto • Il tutto rispettando le peculiarità presenti ma al contempo consentendo un’elevata confrontabilità dei risultati. Conseguentemente si intende sviluppare l’attività di studio e ricerca partendo dall’analisi di tre ambiti o settori operativi delle aziende identificati come “Variabili principali”. Questi ambiti si sono scelti nella logica contribuire a sviluppare un “sistema” economico territoriale che ha prospettive di sviluppo legate alla crescita dei “posti barca” e dell’offerta turistica collegata alla nautica da diporto: • mercato,strategia e competitività; • modello organizzativo; • sistema professionale. Per ciascuno di questi ambiti o settori l’analisi verrà realizzata scegliendo alcune “variabili strategiche” da osservare sistematicamente e dalle quali trarre le indicazioni necessarie per lo sviluppo del lavoro di analisi dei fabbisogni formativi e di studio sulla certificazione di competenze. Variabili principali Variabili strategiche • Mercato,strategia e competitività • • Modello organizzativo • • • • • • • • Sistema professionale • • Definizione del mercato e delle prospettive di sviluppo, dei rapporti con il sistema della nautica da diporto e delle tecniche e tecnologie di comunicazione Rapporto con l’ambiente, con i sistemi di qualità e innovazione nei processi di produzione, commercializzazione ed erogazione dei servizi Analisi dei percorsi e delle modalità di sviluppo dei sistemi della nautica da diporto Attività svolte e loro evoluzione temporale e quantitativa Processi di decisione nell’azienda Programmazione delle attività dell’impresa, con particolare attenzione ai processi di qualità Processi di coordinamento delle attività interne Processi di sviluppo del sistema della nautica da diporto Gestione delle risorse umane e processi decisionali Definizione dei ruoli e delle mansioni individuali Sistema di qualità in azienda e qualità del processo e del prodotto Comunicazione interna, sia come strumenti che come sistema Investimenti aziendali, in tema di qualità e sicurezza 6 Il lavoro di analisi può essere svolto attraverso l’utilizzo delle variabili principali e delle variabili strategiche e presentato seguendo un indice dove le sopra citate variabili sono distribuite nell'ambito degli elementi fondamentali che l’analisi stessa rileverà. Di seguito riportiamo il dettaglio delle metodologie di analisi che si intende utilizzare, precisando che si è scelto di utilizzare un “sistema” di metodologie già sperimentato in altri ambiti e contesti aziendali e territoriali, adattandolo alle esigenze del presente lavoro di analisi, secondo le scelte operative di settore di intervento sopra enunciate. In questo caso il lavoro di analisi dei fabbisogni formativi e di studio sulla certificazione di competenze si sviluppa come “Piano di fattibilità settoriale ed interaziendale” finalizzato alla certificazione ed allo sviluppo delle competenze professionali dei lavoratori delle aziende appartenenti al territorio transfrontaliero della provincia di Imperia e del Dipartimento delle Alpes Maritimes. Il percorso di ricerca, elaborazione e costruzione del report sarà realizzato seguendo la logica dell’approccio integrato che prevede sia l’analisi di tipo “top down” che l’analisi “bottom up” L’osservazione seguirà le sopra indicate diverse e complementari tipologie di approccio. Analisi “top down”: analisi sul “sistema”, centrata sulla verifica delle relazioni tra: • ambito economico/mercato di riferimento e sistema di sviluppo locale territoriale; • strategia di sviluppo del sistema delle aziende coinvolte • strategia aziendale (sia come rapporti esterni che come modello e processi organizzativi); • conoscenze e competenze professionali (generali e relative al sistema sul quale si vuole intervenire); Analisi “bottom up”: L’indagine sarà centrata sulla diagnosi delle competenze e quindi calibrata per la verifica delle conoscenze, capacità e crediti formativi professionali dei lavoratori, rapportati ai profili professionali identificati come riferimento prioritario nei settori della cantieristica e della portualità. Si tratta evidentemente di approcci integrati, che ricavano le variabili fondamentali per la diagnostica dalla metodologia sistemica e sviluppano l’analisi su di un quadro di riferimento costruito in maniera tale da permetterne la realizzazione in modo trasversale rispetto alla cultura aziendale. Da questa analisi sono previsti due tipi di risultati: • identificazione dei bisogni formativi, distinti in bisogni individuali/bisogni collettivi e bisogni di ordine strategico, finalizzati alla definizione di percorsi di sviluppo delle risorse umane; • identificazione delle variabili necessarie per la predisposizione e programmazione di un conseguente “Piano di Sviluppo delle Risorse Umane” e per la definizione di un percorso per la Certificazione delle Competenze. La definizione dell’impianto metodologico è stata determinata secondo le indicazioni del progetto Formaports dalle esigenze del comparto produttivo territoriale di riferimento, identificabile nei settori della cantieristica e della portualità e dalle caratteristiche del sistema territoriale transfrontaliero di Imperia e del dipartimento delle Alpes Maritimes 7 Si sono individuati alcuni specifici ambiti di intervento: • I processi organizzativi adottati nelle attività di produzione ed erogazione dei servizi; • Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica nei processi di organizzazione e di gestione aziendale; • I processi di flessibilizzazione delle risorse umane e delle organizzazioni aziendali in funzione dei mutamenti del mercato e delle richieste del mercato esterno; • Lo sviluppo del mercato del “diportismo” e i diversi strumenti che ne garantiscono un potenziale approccio • L’implementazione dei sistemi di qualità nello sviluppo dei processi di produzione e trasformazione; Partendo da questi si realizzeranno le azioni di ricerca con le aziende che daranno la loro disponibilità ed adesione lavorando a partire dalla variabili principali e dalle variabili strategiche precedentemente definite. Dettaglio delle metodologie di analisi Analisi strategica e organizzativa L’analisi “strategica e organizzativa” intende valutare la coerenza tra la strategia e l’organizzazione interna e l’ambiente tecnico/operativo, sociale e culturale nel quale le aziende si trovano a “lavorare” con specifica attenzione allo sviluppo del sistema della nautica da diporto nell’ambito territoriale transfrontaliero. Da questa valutazione si ricaveranno le necessità di ridefinizione e precisazione della strategia e/o dell’organizzazione aziendale che vanno a ripercuotersi sul sistema professionale. In tal modo si evidenzieranno i bisogni “primari” di formazione che sono fondamentali per lo sviluppo delle imprese verso un profilo maggiormente competitivo, in rapporto alle esigenze del “mondo esterno” e dello sviluppo del sistema territoriale che si vuole implementare e contemporaneamente si rileveranno le informazioni fondamentali per la definizione del sistema di certificazione delle competenze. L’analisi “top-down” propone, di fatto, un approccio di tipo diagnostico, che permette quindi di rilevare informazioni utili per la certificazione delle competenze e rispetto al quale le indicazioni sui mutamenti strategici/organizzativi necessari assumono un significato di “terapia aziendale”. Come evidenziato dal progetto Formaports tale analisi è riassumibile in tre fasi distinte che interagiscono tra di loro con un “loop” che porta ad un movimento automatico di stabilizzazione • l’osservazione “sul campo” delle variabili di base relative all’azienda nello svolgimento delle proprie attività; • la sintesi in un piccolo numero di categorie interpretative caratterizzanti la configurazione dell’azienda singola e del sistema produttivo territoriale nel quale le aziende si collocano • la costruzione di un modello interpretativo del sistema territoriale transfrontaliero di riferimento, inteso come insieme di piccole e medie imprese, che ricollegandosi alla osservazione ne propone la rilettura ottimizzando le considerazioni finali. 8 Osservazione /Analisi Interpretazione /Sintesi Loop di Feedback Definizione /Diagnosi Il processo diagnostico è per sua natura un processo continuo e ricorsivo nel quale la scelta degli aspetti da mettere in evidenza è condizionata dalle situazioni e dalle relazioni attorno alle quali si incardina “l’essere e il fare” delle imprese. Conseguentemente, come tutti i processi diagnostici, il metodo (fondamento delle teorie di tipo sistemico sull’impresa) presenta caratteri di empiricità, legate alle caratteristiche di chi lo applica. Momento fondamentale per la definizione delle attività di analisi diviene la scelta delle categorie interpretative, identificate in base all’osservazione delle variabili sul campo e delle caratteristiche specifiche del complesso delle imprese in questione L’analisi permette di osservare e valutare specificatamente i tre sottoinsiemi aziendali: Cultura aziendale, Risorse Umane e Processi organizzativi (interni e riferiti allo sviluppo del sistema territoriale transfrontaliero) Nella tabella seguente viene presentato uno schema, rispetto al quale le categorie interpretative sono indicate in base alle esperienze pregresse relative a studi per la rilevazione dei bisogni formativi su sistemi aziendali territoriali; ovviamente dovranno essere definite durante il lavoro di analisi e ricerca e saranno rappresentate nel report finale, prodotto del lavoro di analisi dei bisogni formativi. Riferimenti Cultura Aziendale Risorse Umane Processi Organizzativi Categorie interpretative • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Valori di base: all’origine ed evoluzione nel tempo Valori comuni Cultura operativa Scenario di riferimento Gestione del cambiamento Sfide aziendali Sfide di sistema Investimenti aziendali sulle risorse umane Gestione risorse umane Professionalità degli operatori Ruoli e mansioni Processi decisionali Comunicazione interna Livelli di competitività Qualità dell’offerta dei servizi Valori di base all’origine ed evoluzione nel tempo Processi aziendali Innovazione organizzativa e reengineering dei processi organizzativi conseguenti allo sviluppo del sistema della nautica da diporto nell’ambito territoriale transfrontaliero Cambiamenti strutturali Catena del valore Efficacia ed efficienza 9 Il processo di diagnosi Il processo di diagnosi si sviluppa attraverso il seguente percorso: A. fase di analisi di insieme, attraverso colloqui e studi di documentazione, economica, di mercato normativa e legislativa relativa al “mondo dell’azienda” ed al comparto economico locale, allo scopo di definire l’ipotesi di lavoro iniziale (le questioni chiave, le categorie analitiche, ecc.) B. preparazione del lavoro attraverso l’analisi, con una persona indicata dall’azienda, delle metodologie e delle tecniche di lavoro, predisponendo altresì il piano effettivo di ricerca. C. intervista con il responsabile dell’azienda, incentrata sulla storia, l’evoluzione, il rapporto tra strategie e struttura, la valutazione dei bisogni formativi propri e la valutazione dell’atteggiamento verso la formazione. D. somministrazione dei questionari per i lavoratori e colloqui ed eventuali interviste con gli stessi E. elaborazione delle informazioni raccolte, definendo, a partire dall’ipotesi iniziale, un primo quadro di riferimento per lo sviluppo delle risorse umane. Definizione del comparto economico Analisi delle competenze professionali dei lavoratori In questa fase si intende dare una descrizione analitica delle imprese e del comparto economico di riferimento attraverso: • la storia e le evoluzioni del comparto nell’ambito del contesto locale nazionale • la “storia” delle aziende e delle azioni che ne hanno determinato la nascita, la crescita e lo sviluppo; • le scelte strategiche che hanno segnato la “vita” e lo sviluppo delle imprese • il comportamento strategico e organizzativo seguendo le categorie interpretative scelte • le tipologie di relazione con l’ambiente, privilegiando l’analisi dei mercati e delle relazioni ”esterne” con i clienti e le altre imprese del settore (stakeholders), le reti ed i sistemi locali già operativi. e La conduzione di un’analisi dei fabbisogni e la definizione di un piano dio fattibilità a carattere territoriale su una imprese che seppur operanti nello stesso ambito settoriale appaiono piuttosto differenziate per la tipologia dei servizi erogati, e per la configurazione societaria cui fanno riferimento, pone la necessità di elaborare gli esiti delle analisi rispettando due diverse esigenze che si manifestano, quali: • L’individuazione ed evidenziazione dei fabbisogni formativi comuni, nella logica di predisporre un sistema di interventi formativi che siano funzionali allo sviluppo del sistema territoriale; • Il rispetto delle specificità proprie di ogni produzione/servizio erogato, anche nella logica di individuare eventuali interventi formativi che seppur con carattere di “generalità” possano essere contemporaneamente funzionali all’esigenza base del presente piano che è quella di costruire un percorso di sviluppo delle risorse umane che coniughi il sistema il sistema produttivo e organizzativo delle singole imprese con le strategie di sviluppo dell’intero territorio. Vista la natura delle imprese, potenzialmente oggetto di indagine, si ritiene opportuno applicare pratiche di analisi delle competenze basate su un approccio all’individuo. 10 Ciò soprattutto come presupposto per la progettazione di attività formative altamente compatibili con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese. L’obiettivo a cui si traguarda è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati, secondo il modello “crediti formativi - unità capitalizzabili”. Si individua quindi una tipologia approccio, differenziata in base alle figure professionali coinvolte ed ai ruoli da questi svolti nelle aziende e nelle diverse cooperative. A tutte le persone coinvolte sarà chiesto, per avere soprattutto una buona “ampiezza” osservativa, di compilare un questionario di autovalutazione delle competenze, oltre al quale, si procederà ad una intervista semistrutturata, metodo che consente un maggior grado di “profondità” ed affidabilità delle informazioni ed alla discussione, in diversi incontri specifici: delle ipotesi di lavoro; delle “bozze” del report finale e del report finale stesso prima dell’ultima e definitiva stesura e per gli operatori si è proceduto ad ulteriori interviste di approfondimento sia con i responsabili delle cooperative e delle aziende. E’ quindi opportuno ribadire il concetto di centralità della persona introducendo ed utilizzando pratiche di analisi delle competenze basate sull’approccio sistemico ed analitico alla persona. Ciò come garanzia di rispetto delle esigenze di crescita personale dei singoli lavoratori e come presupposto per la progettazione di attività formative compatibili con i vincoli organizzativi e temporali dell’impresa. L’obiettivo dichiarato è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati che superino la concezione di “corso di formazione” (aula composta in maniera rigida, percorso formativo rigidamente sequenziale e indistinto, etc.), utilizzando il modello “crediti formativi - unità capitalizzabili”, bilancio di competenze. L’obiettivo è comunque quello di ottenere dati ed indicazioni attuali e precise e di collaborare alla definizione di una metodologia di valutazione dei fabbisogni professionali e formativi sviluppata in continuo” che sia applicabile su numeri considerevoli di lavoratori. Analisi dei ruoli e delle competenze professionali dei lavoratori; La mappatura dei ruoli e (la misurazione) delle competenze consente di dare una risposta a quelle che sono alcune delle domande fondamentali del processo di gestione per competenze. La mappatura dei ruoli e delle competenze accompagna e sostiene processi di sviluppo individuale, cambiamento di funzione e sviluppi di carriera, progetti di sviluppo dell'organizzazione, azioni di riconversione o di riposizionamento (interno o esterno all'organizzazione), piani di formazione. Questa fase di studio conduce al raggiungimento di diversi obiettivi Obiettivi Generali: La finalità immediata del processo di mappatura/misurazione dei ruoli e delle competenze è stato quello di realizzare una fotografia oggettiva delle competenze possedute dalle persone, e il suo scopo ultimo è lo sviluppo e la crescita. L'obiettivo principe è la conoscenza finalizzata a capire come sviluppare e valorizzare le competenze e non c'è una finalità valutativa delle persone. La mappatura dei ruoli e delle competenze non è una valutazione; la sua utilizzabilità per lo sviluppo dipende dalla capacità di effettuare valutazioni il più possibile oggettive e basate sui comportamenti realmente osservati nelle persone interessate. Gli obiettivi conseguiti attraverso la misurazione delle competenze riguardano sia i 11 singoli individui a qualsiasi livello, sia l'organizzazione nel suo complesso. Obiettivi per i singoli: • Fare il punto sul proprio ruolo e sulle proprie competenze e chiarire i propri obiettivi professionali e criteri di scelta, a fronte dei cambiamenti in atto nell'organizzazione • Identificare e definire un progetto professionale coerente alle possibilità e ai vincoli dell'organizzazione • Rafforzare la propria capacità di reagire positivamente e fronteggiare i cambiamenti lavorativi. La valutazione della presenza o assenza di una competenza in una persona, deve essere valutata attraverso i suoi comportamenti agiti ed osservati "ciò che gli abbiamo visto fare", ne deriva che: • Non è oggetto della misurazione la persona in sé, ma le competenze espresse e tradotte in comportamenti; • Non è oggetto della misurazione ciò che la persona potrebbe fare potenzialmente in futuro (che è invece oggetto della valutazione del potenziale, che è cosa diversa) • Non è oggetto della misurazione ciò che la persona potrebbe forse fare in circostanze diverse ma attualmente non fa Obiettivi per l'organizzazione: • Favorire la convergenza tra i progetti delle dell'organizzazione, ottimizzando l'uso delle risorse • Migliorare la conoscenza delle proprie risorse umane, del potenziale disponibile, delle competenze trasferibili • Sviluppare la gestione dei percorsi di carriera e delle competenze oggetto della misurazione persone e quelli Obiettivi per il sistema di imprese: Analisi della struttura e dei processi organizzativi esistenti nel sistema di imprese considerato • Favorire l’integrazione tra le caratteristiche delle risorse, attraverso l’identificazione dei fattori comuni di miglioramento e innalzamento della qualità. • Generare i presupposti per la flessibilizzazione delle risorse tra le imprese, in risposta alle esigenze di sviluppo. Le informazioni da raccogliere riguardano la descrizione delle imprese coinvolte e della diverse struttura e modalità organizzative. E’ quindi indispensabile, a questo proposito, descrivere le aziende in modo dettagliato in termini di: Organizzazione: descrizione dei reparti/unità operative/tipologie di servizio: • quanti sono • di che cosa si occupano • quante persone vi sono impiegate • quante fra le persone impiegate rientrano nel target • se esistono dei sottoreparti o sottounità operative • come sono organizzate le linee di produzione 12 Formazione: • se è presente • con che modalità si effettua • quando si effettua • perché (sono obbligati o è una scelta libera dell’azienda) • con che strumenti • dove (interna/esterna) Risorse umane: • che visione hanno del personale dipendente • che strumenti utilizzano • quando utilizzano gli strumenti (se solo in ingresso o con cadenza periodica) • se c’è un ufficio specifico • chi si occupa di risorse umane (chi è il referente) Metodo usato a) Desk research: costruzione di una base di informazioni per ogni azienda fatta a tavolino con tutte le fonti disponibili (sito web, informazioni della Camera di commercio, dati comunicati dalle aziende, informazioni generali di settore) b) Interview: intervista ai referenti aziendali (in particolare a chi si occupa di risorse umane e di formazione). Strumenti • Schede aziende (per la raccolta delle informazioni generali) • Griglie di rilevamento (format descrittivi) • Check list: è una lista di tutte le informazioni che si necessitano sull’azienda. Prima dell’intervista vengono spuntate le voci sulle quali si sono già raccolte informazioni attraverso la desk research. La stessa check list è stata portata durante l’intervista in modo da avere sotto mano l’elenco dei punti sui quali l’intervista doveva vertere e sono state spuntate le informazioni che via via sono state acquisite. Sulla base della chek list è stata inoltre preparata una lista di domande strutturate, da portare con sé durante l’intervista, tarate specificatamente su ognuna delle aziende, che hanno consentito di focalizzare le informazioni mancanti e rilevanti . Momento di feedback Dopo una rielaborazione delle informazioni sull’azienda le stesse sono state presentate al management per verificare e condividere gli elementi rilevati. Questo passaggio è di fondamentale importanza per il coinvolgimento delle imprese coinvolta in tutto il processo. Risultato e verifica a) Scheda di descrizione dell’azienda. Verifica del materiale raccolto: elaborazione della descrizione dell’azienda e della sua struttura organizzativa in accordo con il management aziendale. b) Gli Strumenti di indagine Programma di lavoro. Discussione insieme all’azienda sulle modalità di prosecuzione del Piano di lavoro. Gli strumenti per la rilevazione obiettiva delle competenze (questionari e interviste semistrutturate) sono stati individuare un approccio differenziato, in base alle figure professionali coinvolte ed ai ruoli da questi svolti nelle singole aziende. Un breve dettaglio degli strumenti metodologici è proposto di seguito: 13 Intervista semistrutturata rivolta ai dirigenti ed ai quadri delle aziende. La metodica individuata (intervista semistrutturata) discende dalla necessità di coniugare, a fronte dei vincoli temporali e di risorse, due diverse esigenze di ricerca, richiedenti tutte come referente la figura dell’operatore : • ricostruzione del percorso individuale nell’azienda e valutazione delle competenze individuali; • valutazione dei comportamenti ed in generale del potenziale, completando il lavoro del questionario, nell’ottica di contribuire a definire la programmazione delle attività formative. La sequenza - tipo dell’intervista è riassumibile in: • descrizione del contesto operativo in cui è esercitato il ruolo professionale (struttura organizzativa; procedure); • ricostruzione delle attività su cui si è chiamati ad operare e loro collocazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale • ricostruzione sintetica della storia professionale e delle occasioni di apprendimento che hanno portato allo sviluppo della professionalità attualmente posseduta. Valutazione dei relativi fabbisogni formativi. • in rapporto agli aspetti sopra evidenziati, definizione delle aree personali di miglioramento professionale. • rilevazione dei fabbisogni formativi espliciti e degli atteggiamenti verso la formazione. Al di là delle variabili esplicite, l’analisi dei questionari, della “descrizione della giornata tipo” e delle interviste, effettuata dal ricercatore nella fase di elaborazione (confronto fra le varie “posizioni” emerse dai lavori sul campo), è orientata a valutare: • il grado di uso/possesso di competenze trasversali, in particolare in merito ai compiti di coordinamento; programmazione; regolazione/controllo; gestione delle risorse umane; collegamento strategico e comunicazione con i referenti interni ed esterni ( clienti ); • i valori base alla cultura organizzativa posseduta, relativamente alla formazione personale, alla storia dell’appartenenza alla cooperativa; • i comportamenti e gli atteggiamenti individuali nei confronti dei processi organizzativi e gestionali reali. Per quanto riguarda la valutazione delle competenze, si hanno tre tipi di indicazioni. • l’autovalutazione, che rende espliciti i bisogni personali riconosciuti; • la valutazione dei bisogni derivabili dalle dinamiche organizzative che la persona intervistata è chiamata a “far funzionare”, sia di tipo reattivo (i problemi di comunicazione, le problematiche non affrontate, etc...) sia propositivo ( i cambiamenti previsti e/o invocati nell’organizzazione); • i bisogni derivati dalla modificazione della cultura organizzativa. Intervista ai lavoratori Questa ha come risultati utili sia l’approfondimento delle tematiche emerse dal questionario sia l'analisi delle problematiche professionali incontrate nel processo di adeguamento agli standard previsti dalle mansioni durante la fase di inserimento lavorativo; in questo modo è possibile: a ) la ricostruzione del percorso individuale nell’azienda e la valutazione delle 14 competenze individuali di chi da più tempo è inserito; b ) la valutazione dei comportamenti ed in generale del potenziale, completando il lavoro del questionario, nell’ottica di contribuire a definire la programmazione delle attività formative. La sequenza - tipo dell’intervista è riassumibile in: • descrizione del contesto operativo in cui è esercitato il ruolo professionale (struttura organizzativa; procedure); • ricostruzione delle attività su cui si è chiamati ad operare e loro collocazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale; • ricostruzione sintetica della storia professionale e delle occasioni di apprendimento che hanno portato allo sviluppo della professionalità attualmente posseduta. Rilevazione e valutazione dei relativi fabbisogni formativi; • in rapporto agli aspetti sopra evidenziati, definizione delle aree personali di miglioramento professionale. Al di là delle variabili esplicite, l’analisi dei questionari, della “descrizione della giornata tipo” e delle interviste effettuata dal ricercatore nella fase di elaborazione (confronto fra le varie “posizioni” emerse dai lavori sul campo), è orientata a valutare: • il grado di uso/possesso di competenze trasversali, in particolare in merito ai compiti di coordinamento, programmazione, regolazione/controllo, gestione delle risorse umane, collegamento strategico e comunicazione con i referenti interni ed esterni ( clienti ); • i valori base alla cultura organizzativa posseduta, relativamente alla formazione personale, alla storia dell’appartenenza all’azienda; • i comportamenti e gli atteggiamenti individuali nei confronti dei processi organizzativi e gestionali reali. (In allegato sono proposti alcuni format di strumenti di indagine) Il percorso di lavoro Le attività di analisi dei bisogni formativi e di definizione del sistema di certificazione delle competenze saranno realizzate su di un sistema territoriale transfrontaliero (Provincia di Imperia e dipartimento delle Alpes Maritimes) di imprese dei settori della cantieristica e della portualità. Si tratta evidentemente di un insieme di imprese di piccole o piccolissime dimensioni, che operano su un territorio fondamentalmente “omogeneo” anche se appartenente a due diversi Stati il che comporta comunque avere a che fare con regole e normative non sempre omogenee tra loro. Conseguentemente si è deciso di applicare pratiche di analisi delle competenze basate su un approccio all’individuo. Questo principalmente per avere un quadro dei bisogni formativi utilizzabile per la progettazione di attività formative compatibili con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese e per avere le informazioni necessarie rendere operativo il sistema di certificazione delle competenze. Coerentemente con l’impianto metodologico sopra delineato per l’analisi dei bisogni formativi si seguirà il seguente percorso di lavoro: • analisi di insieme, attraverso colloqui e studio di documentazione economica, di mercato, normativa e legislativa relativa ai settori economici della cantieristica e della portualità, a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, allo scopo di definire l’ipotesi di lavoro iniziale (le questioni chiave, le categorie analitiche, ecc.); • preparazione del lavoro attraverso l’analisi, attraverso contatti con i titolari e/o persone indicate dalle aziende, delle metodologie e delle tecniche di 15 lavoro, predisponendo altresì il piano effettivo di ricerca; • intervista con i responsabili delle aziende, incentrate sulla storia, l’evoluzione delle proprie realtà, il rapporto tra strategie e struttura, tra mercato e produzione, la valutazione dei bisogni formativi degli operatori e la valutazione dell’atteggiamento verso la formazione; • somministrazione ai lavoratori, di questionari di valutazione dei bisogni formativi e successive interviste per facilitare l'autobilancio delle competenze possedute, la valutazione dei fabbisogni formativi propri e del settore, la valutazione degli atteggiamenti verso la formazione; • elaborazione delle informazioni raccolte, definendo il quadro di riferimento per lo sviluppo delle risorse umane e per la definizione del sistema di certificazione delle competenze. Parallelamente e congiuntamente per la definizione di un sistema di certificazione delle competenze si seguirà il seguente percorso di lavoro: • definizione di un elenco delle metodologie esistenti; • predisposizione di un percorso di valutazione e certificazione delle competenze con la definizione degli indicatori di competenza e la realizzazione di un libretto formativo e delle competenze; • individuazione dei lavoratori che parteciperanno alla sperimentazione; • sperimentazione del percorso di certificazione delle competenze con la compilazione del libretto formativo e delle competenze; • restituzione ai lavoratori che hanno partecipato alla sperimentazione dei risultati ottenuti. In tutto il percorso di lavoro sulla certificazione delle competenze il momento “delicato” sarà l’individuazione dei lavoratori che parteciperanno alla sperimentazione Per la specificità e particolarità di questo lavoro è fondamentale che l’adesione sia personale e volontaria; sarà quindi posta particolare attenzione nell’informare approfonditamente e sensibilizzare sugli scopi del progetto i lavoratori delle aziende che saranno coinvolte nel progetto. Sarà il lavoratore stesso a decidere se prendere parte o meno alla sperimentazione. Al momento dell’adesione verrà aperta una scheda di percorso per ogni singolo lavoratore, che raccolga l’iniziale adesione e le annotazioni dei successivi passaggi che lo vedranno coinvolto. Ovviamente i due percorsi di lavoro sopra delineati si intrecceranno e saranno realizzati contemporaneamente portando comunque a due report finali autonomi e distinti che rappresenteranno: • il quadro dei bisogni formativi dei lavoratori delle aziende che operano nell’ambito del territorio transfrontaliero nei settori economici della cantieristica e della portualità; • la metodologia per la certificazione delle competenze dei lavoratori nell’ambito transfrontaliero con i risultati della sperimentazione delle stesse Il lavoro di predisposizione dell’analisi dei fabbisogni, del piano fattibilità e conseguentemente di quello di formazione si articola secondo le seguenti fasi di lavoro: • analisi della situazione attuale nell’ambito del comparto settoriale, con particolare attenzione alle prospettive di sviluppo dei processi di predisposizione ed erogazione dei servizi da parte delle imprese • Analisi dei sistemi e delle network territoriali, anche in funzione della 16 terziarizzazione dei servizi • identificazione delle metodologie di ricerca, adeguamento e definizione delle stesse alle specifiche dei settori di riferimento ed alle priorità individuate e predisposizione degli strumenti di lavoro; • fase di analisi top-down, interviste con i responsabili delle aziende, costruzione dei percorsi di lavoro e delle prospettive comuni di sviluppo delle attività. In questa fase le attività sono incentrate: • sull’analisi della storia e l’evoluzione del comparto settoriale in riferimento alle singole imprese; • la valutazione delle strategie aziendali attuali e previste per il futuro; • la situazione e le prospettive organizzative e strutturali; • la gestione e lo sviluppo delle risorse umane, la valutazione dei bisogni formativi e la valutazione dell’atteggiamento verso la formazione. • fase di analisi bottom-up, realizzata attraverso la somministrazione dei questionari ai lavoratori (individuati in maniera da essere un campione rappresentativo per ogni azienda coinvolta, sia come mansioni che come numero) e i colloqui e le interviste con gli stessi; il tutto orientato alla valutazione del potenziale individuale, all’analisi delle competenze relative allo specifico delle attività svolte, alla valutazione dei bisogni formativi, con particolare riferimento alle tematiche prioritarie)ed alla valutazione dell’atteggiamento verso la formazione; • elaborazione dei dati e delle informazioni emerse nella fase di analisi, definendo il quadro di riferimento per lo sviluppo delle risorse umane e verifica dello stesso con il management • stesura del piano di formazione definitivo e completamento del rapporto della ricerca. L’attività potrà essere sviluppata incontri con i responsabili delle aziende costruendo il quadro d’assieme, che poi viene sviluppato e completato attraverso le azioni di ricerca con i lavoratori, ritornando costantemente alla ridefinizione del lavoro assieme ai responsabili ed alle persone delle aziende che hanno seguito il lavoro sul campo. Il percorso di lavoro sarà realizzato con la stretta partecipazione e collaborazione dei titolari delle imprese i responsabili quadri e dei lavoratori delle aziende coinvolte nella stesura del “Piano di Fattibilità” La predisposizione del “Piano di formazione” Lo sviluppo delle analisi svolte ed i risultati conseguiti pongono le condizioni per elaborare il Piano di formazione seguendo due diverse esigenze che vanno entrambe rispettate: • individuazione ed evidenziazione dei fabbisogni formativi comuni, nella logica di predisporre un sistema di interventi formativi che siano funzionali allo sviluppo del sistema nel quale le stesse imprese si configurano ; • rispetto delle specificità proprie di ogni impresa esaminata, anche nella logica di individuare interventi formativi che pur essendo rivolti ad un’unica impresa siano contemporaneamente funzionali all’esigenza base del presente piano di fattibilità che è quella di costruire un percorso di sviluppo delle risorse umane che coniughi il sistema delle singole realtà. Vista la natura delle imprese oggetto di indagine, sono state applicate pratiche di analisi delle competenze basate su approccio all’individuo. Ciò soprattutto come presupposto per la progettazione di attività formative 17 altamente compatibili con i vincoli organizzativi e temporali delle imprese. L’obiettivo che traguardato è lo sviluppo di percorsi formativi individualizzati, secondo il modello “crediti formativi - unità capitalizzabili”. La progettazione Dall’analisi del fabbisogno si ha un quadro degli obiettivi formativi generali e dalle indicazioni ottenute nella fase di analisi si ricava la definizione degli interventi. Vengono considerate quattro diverse variabili: • i bisogni formativi rilevati • i risultati dell’analisi delle competenze, del potenziale e delle caratteristiche dei lavoratori • le indicazioni derivate dalle strategie di sviluppo delle imprese • i dati quantitativi relativi al bisogno ed alle risorse disponibili Il piano viene sviluppato su una logica di tipo sequenziale seguendo un ordine preciso • Le metodologie didattiche definizione degli obiettivi espressi in termini di: o sapere (come acquisire procedure, concetti, nozioni, ecc) o saper fare (come porre in pratica procedure, nozioni, ecc) o saper essere (come adattare il comportamento) • definizione dell’aula ( composizione e numero ) • durata e contenuti dei singoli interventi formativi • definizione delle metodologie didattiche e dei metodi di verifica • pianificazione temporale delle attività e delle risorse Le metodologie didattiche per lo sviluppo del piano di formazione, sono state individuate in funzione del fatto che: • Il formatore deve essere in grado di trasmettere un messaggio. Il suo compito, non è tanto l’insegnamento di nozioni teoriche, quanto sulla capacità di fornire al lavoratore la possibilità di agire sul campo; • Il formatore quindi deve essere qualcuno in grado di sfruttare e valorizzare l’esperienza dei partecipanti attraverso il loro coinvolgimento diretto nella formazione. A tale scopo Tutti gli interventi saranno caratterizzati dall’impiego di metodologie didattiche di tipo attivo, allo scopo di facilitare l’accoglimento dei contenuti attraverso la loro applicazione a concrete situazioni operative. Verrà particolarmente accentuato l’utilizzo della strumentazione e dei luoghi di lavoro uscendo dalla dimensione strettamente corsuale, per sviluppare vere e proprie azioni di formazione in situazione. La qualità delle metodologie e delle risorse umane ad esse preposte sarà assunta come uno dei principali criteri per la scelta dei fornitori di servizi formativi. I singoli interventi sono concepiti secondo una logica modulare, in funzione di accrescere: l’efficienza, intesa come miglior compatibilità delle attività con i vincoli temporali dell’azienda. l’efficacia, intesa come possibilità di mantenere un più stretto legame tra la formazione e lo sviluppo delle attività delle aziende, legando in modo chiaro ed esplicito lo svolgimento dei singoli moduli ad azioni/momenti particolarmente significativi di lavoro. La promozione di pari Nella realizzazione delle attività formative si terrà una particolare attenzione alla promozione di pari opportunità uomo/donna nella partecipazione alle diverse 18 opportunità iniziative al fine di poter offrire le occasioni di crescita professionale e adeguamento di competenze che consentano il mantenimento dei livelli occupazionali e la crescita del livello qualitativo del lavoro dei soggetti più particolarmente a rischio di esclusione, per cui tale attenzione sarà posta anche nei confronti dei lavoratori fortemente esposti a rischio professionale e occupazionale Sistema di valutazione del Piano Formativo Il “Piano formativo” ed i singoli interventi formativi vengono valutati secondo la metodologia e le azioni di seguito descritte: L’obiettivi che ci si prefigge è quello di misurare l’impatto di un insieme di attività formative su di un sistema aziendale organizzato e contemporaneamente di valutare l’efficienze e l’efficacia del “Piano formativo” nell’ambito del sistema complessivo delle aziende che partecipano al “piano” ed alle attività che lo stesso propone. Si è optato per seguire un sistema di valutazione su due livelli: uno sistematico su ogni singolo intervento formativo ed uno “sistemico” finalizzato alla valutazione degli effetti prodotti dalla realizzazione del “Piano formativo”. La valutazione su ogni singolo intervento è concentrato sui cambiamenti diretti e cioè su quelli che sono definiti cambiamenti di apprendimento; in questo caso si segue lo schema classico della valutazione impostando la valutazione su quattro livelli: • reazione, cioè il gradimento dei partecipanti alla formazione nei confronti del programma; • comportamento, cioè l’esercizio effettivo di conoscenze, capacità ed apprendimenti; • risultati, cioè l’acquisizione di dell’acquisizione di comportamenti; • apprendimento, cioè l’acquisizione di conoscenze, capacità ed atteggiamenti (secondo lo schema classico del sapere, saper fare, saper essere) conoscenze/capacità a seguito Gli strumenti sono il questionario di autovalutazione del percorso formativo (comprensivo della valutazione sull’organizzazione/gestione dell’intervento stesso e del gradimento dei docenti) e la relazione del tutor secondo i tre momenti classici: inizio; intermedio e finale. Gli strumenti di valutazione saranno gli stessi per tutti gli interventi formativi previsti. La valutazione degli effetti prodotti dalla realizzazione del “Piano formativo” verrà attuata: • coinvolgendo i responsabili delle diverse aziende e stabilendo con loro un breve questionario di valutazione da redigere dopo l’attuazione degli interventi formativi nel quale identificare le variazioni di comportamento tecnico/operativo riscontrate; • misurando sia durante l’anno di attuazione del piano che nei sei mesi successivi lo sviluppo in azienda delle iniziative legate alle tematiche scelte come prioritarie per il “Piano formativo” I risultati delle azioni di valutazione saranno resi pubblici e comunicati ai soggetti competenti, anche come sistema di informazione e diffusione delle attività del “Piano formativo” Trasferibilità metodologie di valutazione Le metodologie di valutazione adottate si caratterizzano per la loro trasferibilità, in quanto gli strumenti di rilevazione e gli indicatori adottati, opportunamente implementati, in funzione delle ricorrenti applicazioni, trovano un’alta corrispondenza nella soddisfazione e nel raggiungimento degli obiettivi che tale 19 attività si propone. Più immediata la trasferibilità del livello “sistematico” (reazioni, comportamenti, risultati e apprendimenti) su ogni singolo intervento formativo mentre la trasferibilità sul livello “sistemico” finalizzato alla valutazione degli effetti prodotti dalla realizzazione del “Piano formativo”, dovrà essere correlata al quadro generale (contesto strategico aziendale e di mercato) cui si farà riferimento 20 Sessione II “La rilevazione dei fabbisogni formativi e la coerenza con quelli rilevati nella fase progettuale di PIT PORTS” Riviera” Premessa In questa sessione come anticipato, sono analizzate le diverse esigenze formative rilevate dall’analisi effettuata, utilizzando in parte l’approccio metodologico definito in precedenza e successivamente è stata verificata la coerenza con le esigenze formative rilevate nella fase di progettazione di “PIT PORTS“ Riviera; Il settore della Portualità e della cantieristica La Nautica in Italia Dall’analisi del mercato 2010 tratta da “La Nautica in cifre” dell’Ucina, si rileva che “Il fatturato globale 2010 risulta quasi dimezzato rispetto ai massimi valori raggiunti nel 2007-2008, attestandosi sui 3,3 miliardi, con un contributo al Pil di circa 2,8 miliardi”. Un calo imputabile soprattutto al mercato nazionale che diminuisce del 60%, mentre le esportazioni scendono di circa il 33%. Per quanto riguarda la cantieristica italiana. Un fatturato di due miliardi e sei milioni, di cui il 94% deriva da produzione nazionale. Produzione di cui il 33% viene venduto sul mercato interno e il 67% (1.263.420.000) su quello estero, con prevalenza di paesi extra europei. IL fatturato totale della cantieristica nel 2010 è sceso del 27,2% rispetto all’anno precedente. Il calo delle vendite è stato del 41,5% sul mercato nazionale e del 14,4% per le esportazioni. La notevole differenza si spiega col fatto che esportiamo soprattutto motorYacht e barche a vela destinate ad utenti economicamente agiati, meno esposti alla crisi (e in paesi “nuovi ricchi”). Dal confronto dei dati 2007-2008 con quelli 2010 la situazione appare ancora più grave: il calo complessivo del fatturato è di quasi il 50%, mentre le esportazioni sono scese del 32%. Rispetto alla tipologia di imbarcazioni la produzione nazionale risulta composta per l’86,7% da scafi a motore entrobordo o entro-fuoribordo, per il 6% da scafi a vela, per il 4,3% da gommoni e il 2,5% da unità con motori fuoribordo. Nella prima e più rilevante tipologia, più del doppio della produzione viene esportata (1.120.130.000 eu, rispetto ai 526.250.000 eu del mercato interno). Nelle unità a vela soffre soprattutto la produzione destinata al mercato interno. Il cui fatturato cala, rispetto a quello del 2009, del 51,8%. E sono calate in modo drastico (meno 64%) anche le importazioni di barche a vela dall’estero. Per la vela, una vera Caporetto. In Italia si può dire che gli acquisti di uno scafo a vela nuovo (italiano o straniero) sono decisamente più che dimezzati. Soltanto l’export delle barche grandi (e care) presentava ancora dei dati positivi. Un cenno di valutazione va fatto anche per quanto riguarda il numero delle patenti nautiche presenti in Italia. Poco meno di 620.000, secondo la sua stima, concentrate per la metà in quattro regioni: nell’ordine, Liguria, Campania, Lazio, Veneto. La portualità in Liguria La Liguria è al secondo posto, dopo la Lombardia, per addetti nel settore nautico, con il 18,34% delle aziende. (si stima siano 1.300/1.500 in tutto il territorio), mentre è al quarto posto per numero di addetti (2.400/3.000 stimati). E’ possibile notare come sul territorio sia presente una percentuale di aziende quasi doppia rispetto alla percentuale del numero di addetti, a testimonianza della minor diffusione di imprese a carattere industriale. 21 Anche nel comparto delle imprese che producono o importano accessori nautici, la Liguria occupa il secondo posto sia per numero di aziende sia per numero di addetti, dietro la Lombardia. La Liguria è al primo posto anche rispetto ai parametri del turismo nautico: numero di posti barca e numero di imbarcazioni immatricolate. Relativamente ai posti barca, emerge come in Liguria, oltre l’80% dei posti disponibili sia destinato alle imbarcazioni più piccole, contro una media nazionale del 30% circa; mentre per i maxiyacht è disponibile solo poco più dell’1% dei posti barca. L'accoglienza diportistica al transito è un segmento di attività poco sviluppato nei porti turistici liguri. L’offerta al transito è sostanzialmente riconducibile alla quota di posti presenti nelle strutture portuali turistiche che la legislazione destina al transito delle imbarcazioni da diporto. Le potenzialità in questo segmento d’offerta sono notevoli, a fronte del crescente numero di imbarcazioni da diporto che transitano nel Tirreno partendo dai porti turistici toscani e liguri. La cantieristica Nel comparto della cantieristica della Regione Liguria sono presenti tutte le attività della filiera, dalla progettazione alla produzione. Secondo i dati forniti da UCINA, relativamente all’industria nautica nel suo complesso, la Liguria si colloca al secondo posto fra le regioni italiane come numero di aziende (12,8% del totale, dati 2009), mentre in termini di addetti solamente al quinto posto con il 7,8% del totale, connotandosi quindi come un comparto caratterizzato dalla presenza di molteplici piccole imprese. Per quanto attiene al comparto specifico delle unità da diporto, i dati collocano la Liguria al sesto posto in termini di numero di imprese (7% del totale) e all’ottavo posto in termini di numero di addetti (3.9% del totale). Nel comparto degli accessori e componenti, la Liguria recupera posizioni collocandosi al secondo posto come numero di imprese (18,5%) dietro solamente alla Lombardia, e al terzo posto come numero di addetti (13,8%). I principali poli regionali per la cantieristica da diporto sono in provincia di Genova, di Savona e della Spezia dove, in quest’ultimo caso, solamente a partire dai primi anni duemila si è andato sviluppando un cluster della nautica da diporto che ha capitalizzato le condizioni ambientali ideali del golfo, attirando alcuni dei principali produttori nazionali di yacht che vi si sono insediati con propri cantieri, acquisendo o riconvertendo realtà produttive preesistenti. da Iolavoro Forum 97 settembre/ottobre 2011 Analisi del mutamento del sistema competitivo in cui le aziende sono posizionate Il mercato Nella prima metà del 2009 il calo degli ordini è stato del 79%. La conseguenza diretta è stata che il 30% di lavoratori è attualmente in Cassa integrazione guadagni. Il settore dà attualmente lavoro a più di 120 mila addetti. Nonostante il difficile momento del mercato, diversi sono i progetti in fase attuativa, soprattutto nel settore delle infrastrutture. E’ quasi ultimato, infatti, il porto turistico di Imperia, è operativa la Marina di Genova Aeroporto, in costruzione il porto di Ospedaletti Baia Verde. Infine, è stato approvato il progetto per il porticciolo di Ventimiglia. Sviluppi ulteriori sono attesi nel segmento dei “posti barca”. Già nel 2004, per esempio, la Liguria contava 22 mila posti (circa il 17% del totale nazionale, al primo posto in Italia), ma negli ultimi anni non c’è stato una crescita, oltre che incentivi al riguardo. 22 In tale contesto, i porti turistici non sono unicamente punti di attrazione costiera ma sono vere e proprie aziende che rappresentano un nodo essenziale dell'economia del settore della nautica da diporto, che troppo spesso nella recente immagine collettiva è assimilata ai cantieri per i megayacht. Questa consapevolezza deve far riflettere sulla necessità di una specifica strategia competitiva dei porti turistici, di efficienza della loro gestione, di adeguatezza dei loro risultati economico-finanziari. A tale scopo questa ricerca, dopo aver inquadrato il complessivo settore della nautica da diporto e della cantieristica, si sofferma sull'analisi delle strategie, delle scelte competitive e dei processi evolutivi, che i porti turistici hanno contribuito ad avviare alla luce delle e dei risultati economici raggiunti. Si rende quindi opportuno analizzare le caratteristiche di alcuni dei porti dell'Imperiese, ambito geografico ricco di marine e naturalmente proteso verso il diporto nautico, considerando le caratteristiche dell'offerta di servizi portuali, la relativa domanda rivolta dagli utenti e il livello dei risultati economico-finanziari raggiunti, tramite una comparazione con un campione nazionale di porti turistici. Il panorama complessivo delle strutture portuali per la nautica da diporto in Liguria attraversa un momento di particolare sviluppo ed evoluzione che riguarda la costruzione, l’adeguamento e l’ampliamento degli approdi, iniziative intorno alle quali emerge l’esigenza della creazione e dello sviluppo di infrastrutture e servizi di supporto che possano rappresentare elementi di attrattività necessari allo sviluppo del comparto del turismo nautico nella nostra regione. Di seguito vengono sinteticamente analizzate alcune delle infrastrutture più significative nell’estremo ponente ligure partendo dal considerare anche una porzione del territorio savonese che si integra con il sistema di porticcioli turistici di questa Il Porticciolo di Marina di Andora, è gestito dalla Azienda Comunale Multiservizi (ente strumentale del Comune di Andora) è strategicamente molto ben posizionato, in quanto molto vicino al centro e con vari negozi , ristoranti, alimentari per la vostra cambusa, boutique, pizzerie, bar. Il porticciolo può ospitare natanti ed imbarcazioni da diporto di lunghezza fino a diciotto metri, sia vela che motore La parte nuova del porticciolo è protetta da un molo di sopraflutto e da un nuovo molo di sottoflutto, che danno forma ad una 23 nuova darsena che protegge i quattro pontili galleggianti al suo interno. La parte vecchia invece ha al suo interno 8 pontili. Internamente al porto ci sono 10 pontili d'attracco. Tutta l'area portuale è destinata al diporto ad eccezione di una piccola parte riservata ai pescatori professionisti locali. Posti barca: 750. - Per il transito, sono a disposizione circa una quarantina di posti - Lunghezza massima: 20 metri Servizi tecnici e infrastrutture: Distributore di benzina e gasolio in banchina - prese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scivolo - gru mobile 40 t. riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno e vtr - riparazione vele - guardianaggio - sommozzatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti servizio meteo - servizi igienici e docce - rifornimento alimentare - rivendita ghiaccio (c/o bar del porto - parcheggio auto - cabine telefoniche Il Porto di Loano è protetto da un lungo molo curvilineo di sopraflutto e da un molo di sottoflutto anch'esso con andamento curvilineo. All'interno troviamo due grandi darsene divise da un largo molo a "L"; in quella di sinistra c'è il vecchio porto con pontili galleggianti nel suo interno, mentre quella di destra è di nuova costruzione. Le banchine della nuova struttura sono in fase di ultimazione e quindi non ancora attraccabili. Le imbarcazioni da diporto, al momento, trovano riparo nel vecchio porto. Pericoli: la zona portuale è interessata da lavori di ampliamento e di ristrutturazione per elevarne la capienza ad oltre 1.000 posti barca;durata dei lavori stimata in anni 2. Aree riservate al diporto - banchina lunga m 372 (posti barca 80 di cui 10 riservati al transito); - pontile galleggiante n°1 lungo m 132 (posti barca 76), - pontile galleggiante n°2 lungo m 135 (posti barca 88), - pontile galleggiante n°3 lungo m 71 (posti barca 73), - pontile galleggiante n°4 lungo m 71 (posti barca 73) - pontile galleggiante n°5 lungo m 26 (posti barca 50); - banchina pescatori lunga m 100 (posti barca 34). Servizi ed attrezzature - la struttura dispone di : Distributore di benzina, gasolio e miscela in banchina - 474 prese per manichetta - 244 prese energia elettrica - 80 prese telefono individuale - illuminazione banchine scivolo - scalo di alaggio - gru fissa da 1,5 t gru mobile da 10 t - travel lift da 25 t - rimessaggio all'aperto riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno, vetro ed acciaio - guardianaggio - ormeggiatori - sommozzatori - servizio antincendio - ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici e docce - parcheggio auto. Marina degli Aregai S.p.A - La società è costituita nel 1982 per la costruzione e l’esercizio del porto turistico di Santo Stefano al Mare e prevede in funzione del proprio statuto, tra altre, lo svolgimento di attività quali: • L’assunzione di concessioni pluriennali di beni demaniali • La Costruzione e/o gestione in Italia e all’estero di approdi turistici ed altre opere marittime; • La costruzione e la gestione di opere destinate alla ricettività, all’ospitalità ed all’assistenza della navigazione da diporto negli approdi turistici; • La costruzione e/o gestione di attività turistiche e alberghiere e/o commerciali ed in genere tutte quelle installazioni e infrastrutture che concorrono a completare i servizi degli approdi turistici. • La navigazione e/o la compravendita, assunzione e concessione a noleggio e la gestione in genere di navi e galleggianti di qualsiasi tipo e specie 24 • L’assunzione e concessione in locazione di macchinari e zservizi aventi connessione con l’attività sociale; Marina degli Aregai S.p.A. opera ad oggi quasi esclusivamente nella; gestione del porto turistico; nella gestione posti barca; dei servizi di parcheggio; nella gestione degli approdi turistici, e della struttura ricettiva (residence), presso il porto turistico di Marina degli Aregai, A Santo Stefano al Mare che sorge nella soleggiata Riviera dei Fiori, modernissimo ed accogliente, realizzato con criteri fra i più avanzati del Mar Mediterraneo. Uno spaccato di Liguria dove assaporare, oltre al meraviglioso mare del Ponente, la tranquillità di una zona estranea ai problemi tipici delle grandi città. Marina degli Aregai è diventato un vero must della nautica da diporto italiana. Dal 1992, anno della sua apertura, offre a una gamma di servizi completa e di elevato standard qualitativo. L’approdo può accogliere 899 imbarcazioni di dimensioni comprese tra i 6 ed i 40 metri. Ospita 25 attività commerciali (tra le altre, cinque agenzie nautiche, un bar, tre ristoranti, una spiaggia attrezzata). L’offerta residenziale propone un complesso composto da quattro costruzioni, per un totale di oltre 200 appartamenti. Lo scalo è arricchito da una galleria commerciale con una vasta tipologia di negozi, dalle boutique agli alimentari, da un residence con annesso uno stabilimento balneare attrezzato ed un centro di talassoterapia, da un cantiere nautico e da un'area museale, dedicata alla storia della nautica da diporto. L’approdo si completa di un’adeguata offerta ludico - sportiva, grazie alla presenza di impianto predisposto per il minigolf, per il tennis e il calcetto, di una scuola di vela, di una per le immersioni subacquee e dello Yacht Club di Aregai. Presso il porto turistico di Marina degli Aregai, sorgono inoltre i Cantieri degli Aregai. Più di 8.000 metri quadri che impongono l’impresa tra le più competitive della Regione. Per giro di affari e servizi al pubblico non risulta agevole individuare un analogo centro, se non guardando alle grandi strutture di Savona e Genova. I Cantieri degli Aregai nascono nel 1994, qualificandosi immediatamente come uno delle più attrezzate strutture del settore, di certo uno dei pochi, che nella striscia costiera compresa tra il capoluogo ligure ed Antibes, può vantare una struttura 25 coperta di 4.000 metri quadri. Possibilità di rimessaggi coperti e sicuri, trattamenti specifici, carenaggi, verniciature, antivegetative, per rendere la vacanza di chi sceglie Marina degli Aregai come meta di relax e divertimento assolutamente straordinaria, anche grazie alla consapevolezza di navigare su un’imbarcazione testata nei minimi particolari. Oggi i Cantieri degli Aregai si rivolgono in modo particolare ad una clientela selezionata, ospitando barche dai 6 ai 30 metri. La gamma delle operazioni di cantiere è quanto mai vasta: alaggi e vari con Travel Lift da 100 tonnellate, movimentazione di imbarcazioni con carrello idraulico fino a 60 tonnellate, carenaggi sino a 30 metri, con a disposizione, oltre all’area coperta, un piazzale esterno di 3.000 metri, adibito alle lavorazioni stagionali. Si può contare inoltre sulla presenza di: officina meccanica, elettrica; laboratori per riparazioni in vetroresina, lavori di resinatura, falegnameria, carpenteria metallica, sartiame e veleria, poi disalberature e rialberature, fornitura di dotazioni di bordo, servizio di smaltimento oli e batterie. Una particolarità del Cantiere degli Aregai è senza dubbio quella di essere attivissimo sul fronte della ristrutturazione delle imbarcazioni d’epoca, a vela e a motore. Una clientela esclusiva in arrivo da tutto il modo e che affida ai competenti professionisti della struttura rivierasca la messa a punto dei suoi preziosi cimeli nautici. La società ad oggi conta 34 addetti di cui 19 maschi e 15 femmine tra Impiegati tecnici ed amministrativi, operai, cuochi; camerieri, magazzinieri, portieri, guardiani, estetiste e addetti ai servizi di accoglienza Portosole CNIS S.p.A. - La società nasce nel 1971 per la costruzione e l’esercizio del porto turistico di Sanremo e prevede in funzione del proprio statuto lo svolgimento di attività quali: • L’assunzione di concessioni pluriennali di beni demaniali • La Costruzione e/o gestione in Italia e all’estero di approdi turistici ed altre opere marittime; • La costruzione e la gestione di opere destinate alla ricettività, all’ospitalità ed all’assistenza della navigazione da diporto negli approdi turistici; • La costruzione e/o gestione di attività turistiche e alberghiere e/o commerciali ed in genere tutte quelle installazioni e infrastrutture che concorrono a completare i servizi degli approdi turistici. • Acquistare, vendere, dare e prendere a noleggio ed in genere gestire navi, galleggianti di qualsiasi tipo e specie. • Prendere in locazione immobili, macchinari e servizi, qualora si ritengano utili per lo svolgimento dell’attività sociale ; • Svolgere attività di commercio, all’ingrosso ed al dettaglio, di beni nonché la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nonché svolgimento di attività ricettiva in genere La società Portosole Cnis Spa opera in prevalenza nella gestione di porti marittimi e turistici e gestione posti barca nell’ambito di Portosole che dispone di 804 posti barca di dimensioni medio-grandi e può ospitare yacht fino a 90 metri di lunghezza. La struttura ospita vari esercizi commerciali: aspetti qualificanti per i diportisti sono la presenza di due importanti cantieri navali, officina meccanica, centro di brokeraggio, agenzie nautiche, ship chandler, punti qualificati per l’elettronica di bordo, la tappezzeria nautica e di una lavanderia specializzata per le imbarcazioni. Più specificatamente i servizi offerti si identificano ne: 26 • L’assistenza alle navi in rada • I lavori marittimi , fluviali e lacustri • I servizi di alaggio per imbarcazioni da diporto • I servizi di rifornimento carburante per imbarcazioni da diporto • I servizi portuali per imbarcazioni da diporto • L’assistenza meccanica • L’ormeggio assicurato • I servizi di ormeggio e disormeggio per imbarcazioni da diporto • I servizi di salvataggio e recupero marittimo per imbarcazioni da diporto • Il trasporto di imbarcazioni • Il deposito in banchina • Il rimessaggio imbarcazioni • I servizi di parcheggio per utilizzatori di imbarcazioni da diporto • I servizi di verniciatura e manutenzione per imbarcazioni da diporto All’interno di Portosole si trovano un autolavaggio, un bar e un ristorante-bar-pizzeria con terrazza panoramica. Sono in fase di costruzione un albergo a cinque stelle lusso e una galleria commerciale con negozi di diversa natura, dalle boutique agli alimentari. Presso Portosole ha sede il centro operativo dell’Istituto Tethys, associazione che si occupa dello studio dei cetacei del Mediterraneo. Infine, conferisce massimo prestigio allo scalo turistico un centro-meteo, unico sul territorio della Riviera. Il Porto turistico di Imperia, collocato nel cuore del vecchio borgo marinaro di Porto Maurizio, nasce nel 1981 su iniziativa del Comune di Imperia (attuale socio di maggioranza del pacchetto azionario con il 60,12%) e dispone di 713 posti barca (659 fissi, 54 stagionali di cui 33 al transito, suddivisi secondo le seguenti categorie: 172 fino a 5 mt.; 300 da 5 a 8 mt.; 141 da 8 a 10 mt.; 98 da 10 a 20 mt.; 2 da 20 a 35mt. La sua posizione strategicamente a cerniera tra le coste francesi e quelle italiane, a sole 82 miglia dalla Corsica, suggerisce rotte interessanti. Situato nel pieno centro della cittadina rivierasca, è in rapida e avanzata fase di realizzazione Marina di San Lorenzo al Mare. A regime potrà ospitare 365 posti barca di dimensioni comprese tra i 6 e i 20 metri. L’infrastruttura è stata concepita, 27 progettata e costruita secondo i più moderni criteri: un ampio ventaglio di servizi portuali di elevato criterio qualitativo si aggiungerà all’offerta già esistente nella Riviera dei Fiori, accentuando di fatto la vocazione turistica del Ponente ligure. Il porticciolo di Diano Marina è aperto tutto l’anno ed è compreso tra il molo di levante lungo 300 m ed il molo di ponente lungo 110 m. Ambedue i moli sono banchinati e muniti di anelli di ormeggio. Tutte le banchine sono dotate di catenarie di ancoraggio e colonnine per l’erogazione di acqua ed energia elettrica. Vi sono inoltre n°5 pontili, di cui tre entrando in porto a dritta e due in banchina. Il Porto dispone di 250 posti barca (10 posti riservati per il transito) e può ospitare imbarcazioni della lunghezza massima di 14 m. Il Porticciolo di Bordighera, si trova a NE di Capo S. Ampeglio ed è racchiuso tra un lungo molo di sopraflutto lungo circa 260 m orientato per NE e un corto moletto di sottoflutto orientato per SE. La riva interna è banchinata e munita di scivoli; alcuni pontili galleggianti sono sistemati perpendicolarmente alla banchina di riva. Un altro pontile galleggiante è ubicato parallelamente alla testata del molo di sopraflutto. Il porto di Bordighera viene gestito dal Comune di Bordighera in quanto concessionario. Esistono 5 pontili galleggianti “A”-”B”-”C”-”D”-”E” per ormeggio di unità da diporto non superiori a 9 m. Il pontile “E”, di cui 44 m sono riservati a unità in transito non superiori a 7 m, è posto in testata al molo di sopraflutto. La banchina foranea di circa 155 m può ospitare unità fino a 20 m di lunghezza Portualità in Francia Non è certo una novità che la Costa Azzurra sia il paradiso del turismo nautico; quel che forse non tutti sanno è che, nonostante la notorietà, l'affluenza di barche, il proliferare ovunque di organizzazioni di noleggio, qui la vacanza è facile. Sarà per il numero e l'organizzazione dei marina, per la reale possibilità di pernottare in certe baie, per la maturità nautica dei fruitori, sta di fatto che navigare tra Marsiglia e Montecarlo, oltre alla gioia della scoperta di luoghi stupendi, dove passare ore incantevoli, può dare l'effettiva sensazione di come può essere una vera vacanza di mare. 28 Nessuno dei problemi a cui è solitamente legata la navigazione da diporto viene tralasciato e soprattutto non si rinuncia a niente, potendo scegliere tra la natura, almeno apparentemente incontaminata, e le delizie della vita notturna, oppure entrambe. La barca è il mezzo migliore per scoprire ciò che ha fatto della costa mediterranea della Francia, il punto d'incontro estivo di più di una generazione europea. Con il ridosso formato dalle isole di Hyeres, a dare la possibilità di una navigazione sempre senza onde di dimensioni fastidiose, con la profondità di certi golfi, come quello di Saint Tropez, dove è possibile vivere un'estate intera senza doversi fermare allo stesso ormeggio, con l'accoglienza che può dare una realtà come quella di Montecarlo, la vera città del futuro, con parcheggi sotterranei e negozi da brivido, la Costa Azzurra rappresenta realmente la meta agognata di molti nautici, che infatti qui vengono a passare la loro vecchiaia. Primo impatto con questa realtà è proprio Monaco, piacevolmente incastonata tra il mare e le ripide volute della Corniche, che offre al crocierista più di un porto. Il più moderno ed accogliente, per il diporto di dimensioni medio piccole, è quello costruito nella zona di Fontvieille, attorniato da costruzioni residenziali, con parcheggi sotterranei e con continui ampliamenti a scapito del mare. Qui i posti barca, nei pressi dei quali sorge proprio l'eliporto, con i voli per l'aeroporto di Cannes, sono circa 20, con una dimensione massima di 30 metri. Se la barca è invece cento metri più lunga, può essere ospitata alla banchina degli Stati Uniti, davanti a cui passa il gran premio e che fa parte del porto di Condamine, in grado di ospitare 700 scafi, di cui una sessantina di transito, con fondali fino a sette metri. Anche il famoso Circolo Nautico, presieduto dal principe Alberto, vi si affaccia e ne occupa una parte con le barche protagoniste delle regate organizzate. Per entrambi i porti la traversia è data dai venti che spirano da levante a scirocco. Se si vuole un'uscita più sicura bisogna ormeggiarsi a Beaulieu sur Mer, arroccato sull'omonima punta a ridosso di Cap Ferrat. 776 i posti disponibili, di cui 152 per il transito, oltre ai posti riservati ai pescherecci. Si arriva quindi alla Baia degli Angeli, dove esistono due possibilità di approdo: Saint Laurent du Var, un moderno marina di oltre mille posti, con possibilità di accogliere barche fino a 23 metri, o il Marina Baie des Anges con oltre cinquecento posti tra ormeggio privato e pubblico. Ma il vero centro del diporto nautico della zona è Antibes, dove svernano le barche più grandi e lussuose della flotta mediterranea. La città è molto antica ed è costruita su un promontorio, con una serie di fortificazioni che la resero inespugnabile. Ora i vicoli che la caratterizzano sono pieni di boutique alla moda e locali dove si raggiunge volentieri l'alba. Il porto Vauban, ai piedi del promontorio, ha 1230 posti barca, ha una diga foranea che ha origine sul bastione dei Cinquecento Franchi. Nella parte sud del bacino possono essere accolti scafi dai 70 ai 165 metri, mentre nella zona dell'Ansa di Saint Roch, la più suggestiva, non possono essere ospitati scafi di più di 50 metri. Cannes più raccolta, esclusiva, situata nella parte settentrionale del golfo de La Napoule, ha due approdi: il Port Pierre Canto, con 650 posti barca ed il porto cittadino, protetto ad ovest dalla banchina Max Laubeuf. Per scafi che non pescano più di 1 metro e venti e non sono più alti di quattro metri, c'è la possibilità, passando sotto i ponti, di accedere a Cannes Marina, un porto fluviale con più di 1700 posti, fino a dodici metri di lunghezza. 29 Nella solita baia, altri mille posti barca sono offerti da Mandelieu La Napoule, a cui si può però accedere soltanto dalle 8 alle 22. Senza limiti di orario invece La Rague, con i suoi 500 posti per barche fino a 30 metri. Poi da Cap de Drammont, fino a Capo Camarat si apre la palestra velica della Costa Azzurra, con le isole a fare da paravento o, quando è poco, ad incanalarlo, per la gioia di chi ha deciso di usufruirne come mezzo di trasporto, con i piccoli marina di Port Cross e Le Porqueroles, situati sulle isole e le baie che si aprono di fronte. Nella Baia di Saint Raphael c'è il porto di Santa Lucia, con i due bacini dai diversi accessi, separati da un terrapieno e protetti da una lunga diga foranea. È più agevole l'entrata sud, raggiungibile passando in mezzo ai due isolotti di Lion de Terre e Lion de Mer. I posti offerti sono in totale 1600. Nella baia di Saint Tropez ci sono 4500 posti barca, divisi tra la suggestiva cittadina, capitale della vita notturna, port Grimaud e Marines de Cogolin. Il primo è diviso in due bacini con quello vecchio e tradizionale, riservato ai pescherecci ed agli scafi più grandi, quello nuovo per tutti gli altri, fino ad un massimo di 800 barche. Più capienti gli altri due con Port Grimaud disegnato come una laguna, con le abitazioni lungo le rive di una serie di canali e darsene, con isolotti collegati da ponti che offre quasi duemila ormeggi, mentre l'altro diviso in tre bacini, ha un totale di oltre 1500 posti Tecnologie Come evidenziato nel paragrafo precedente, l’offerta di posti barca nel nostro Paese è in continuo aumento. Numerosi progetti di “marina” sono in corso di realizzazione. I dati ufficiali del Ministero dei Trasporti e dell’UCINA parlano di oltre 139 mila posti barca in Italia. In particolare le regioni italiane nelle quali la crescita dell’offerta è stata più interessante negli ultimi anni sono la Liguria, la Campania e la Sicilia. Come è noto, l’ importante aumento dell’offerta di posti barca in Italia e dei conseguenti investimenti per la loro realizzazione è dovuto alla semplificazione della normativa per la costruzione dei porti turistici adottata con il DPR 509/97 e dall’aumento della domanda che deriva da un consistente aumento del parco nautico. Va anche ricordato che il settore della cantieristica da diporto italiana è ai vertici mondiali in termini unità prodotte e di valore della produzione. Anche se buona parte della produzione italiana è realizzata per l’esportazione il numero delle imbarcazioni da diporto in esercizio nei nostri mari è in continuo aumento. Iniziative di promozione relative alla realizzazione di itinerari per i diportisti sono sempre più interessanti ed efficaci, grazie anche ai servizi offerti attraverso il canale web. A titolo di esempio si pensi all’ iniziativa, recentemente avviata dai por ti turistici della Costa Azzurra ( Francia), volta proprio ad agevolare l’utilizzo dei posti barca riservati ai transiti. L’iniziativa, targata Camera di Commercio della Costa Azzurra e Provincia delle Alpi Marittime, si chiama RESAPORTS Riviera (http://www.resapor ts.com) e, attraverso un sito internet multi- lingue (francese, italiano ed inglese), consentirà di avere tutte le informazioni necessarie relative agli approdi in Costa Azzurra. Ulteriori servizi quali gli aggiornamenti meteo ed eventuali informazioni turistiche 30 relative alla costa e all’entroterra diventano le informazioni di potenziale interesse da parte del diportista. L’Istituto Internazionale delle Comunicazioni ha colto l’opportunità rappresentata dalla partecipazione ai programmi comunitari INTERREG – Alcotra (per il territorio del Conseil Général del le Alpi Marittime e le Provincie italiane di Imperia e Savona) e Italia-Francia marittima su di un territorio più ampio (che comprende Liguria, Toscana – limitatamente alle province costiere, Sardegna e Corsica). I progetti in corso di progettazione su impulso diretto dell’Istituto riguardano la possibilità di mettere a sistema e di estendere esperienze esistenti già avviate in quei territori, introducendo servizi innovativi finalizzati a l miglioramento della qualità e del livello di servizio offerto all’utenza. Si tratta di segnalazioni enogastronomiche, ad indicazioni sulle produzioni artigianali locali, alle informazione sui mezzi di trasporto pubblico, sulle iniziative di car-sharing, oltre a quelle artistico storiche presenti lungo tutte le nostre meravigliose coste. L’idea di attivare, come del resto già avviene in molti altri settori sistemi di informazione e booking on line è estremamente interessante e, se vogliamo, foriera delle citate successive ulteriori implementazioni. Per fare un esempio, una centrale di prenotazione integrata consente anche di mettere a disposizione dei diportisti eventuali posti barca lasciati liberi dai loro effettivi “proprietari” in temporanea navigazione in altri lidi. Questo significa che il numero dei posti barca disponibili per il turismo nautico potrebbe aumentare in misura consistente attraverso l’utilizzo di analoghi sistemi in più vasti spettri di mare. La possibilità di prenotare on line un posto solo per il giorno stesso ed i successivi due giorni se da un lato garantisce una maggiore affidabilità dal lato dell’offerta e da quello della domanda ( richieste di disponibilità), dall’altro necessita d i una condizione quasi imprescindibile : fornire connettività internet ai porticcioli turistici attraverso diverse modalità: postazioni a disposizione dei diportisti nei porticcioli e, ancora meglio, disponibilità di connettività internet senza fili attraverso la quale il diportista può accedere direttamente ai servizi dal proprio PC portatile o palmare. Per le sole prenotazioni anche un sito ottimizzato per la navigazione d a telefono cellulare sarà sufficiente per garantire la funzionalità del servizio. In questo contesto si prospettano opportunità di creare anche iniziative più ampie con la partecipazione dei gestori dei porticcioli finalizzata ad estendere i l servizio ad un numero sempre maggiore di marine, insieme alla costruzione di un portale informativo in grado di fornire agli utenti tutte le informazioni complementari citate più sopra; senza dimenticare anche l’indicazione di tutti quei servizi a supporto della nautica da diporto (riparazioni, rimessaggi, etc) oltre alle informazioni sui servizi di ristorazione, supporto medicosanitario, etc. Le esperienze realizzate dall’Istituto nel campo delle trasmissione dati senza fili e delle modalità di diffusione delle informazioni attraverso le applicazioni ICT, consentono di affermare che la fornitura di servizi di connettività dati e voce ha ormai raggiunto ottimi livelli di affidabilità. Si consideri, inoltre, che tali infrastrutture di comunicazione consentono anche di attivare interessanti servizi aggiuntivi per i proprietari dei natanti stanziali in un porticciolo. A titolo di esempio si pensi ai servizi di videosorveglianza che, utilizzando le citate tecnologie, consentirebbero all’armatore di controllare in qualsiasi momento da un monitor di un PC connesso ad internet o direttamente dal display del proprio cellulare lo stato della propria barca. 31 Quanto sopra suggerisce una serie di considerazioni sui numerosi campi e funzioni applicative che le nuove tecnologie possono offrire sia per la gestione delle attività portuali e più generalmente di carattere turistico ricettivo e nello stesso tempo, fornisce lo spunto di una più opportuna valutazione delle nuove tecnologie nella gestione e promozione dell’offerta turistica e/o di servizi, come strumento per lo sviluppo di strategie di internet/marketing. Impatti previsti sulle imprese Le strategie Rispetto agli elementi emergenti che vengono indicati nel quadro di analisi del mercato e della concorrenza che interessano le imprese che operano nel comparto settoriale e territoriale di riferimento si evidenzia l’esigenza di approntare, a breve e medio termini, strategie capaci di: • Seguire il trend evolutivo del settore attraverso una adeguata offerta di servizi caratterizzata da un elevati livelli qualitativi e quantitativi, sia per quanto concerne più strettamente i servizi di approdo che le opportunità di ricettività turistica e di collegamento con le località costiere e l’entroterra; • Rafforzare le relazioni con altri soggetti ed operatori legati al turismo nautico affinchè si possano creare le condizioni per integrarsi e/o generare sistemi in grado di offrire maggiori attrattive e servizi di elevato valore specialistico, confortati dalla possibilità di scambio e caratterizzati da elementi di trasversalità; • Sviluppare ed implementare processi di certificazione di qualità che dagli standard ISO 9001 (qualità) e ISO 14001 (ambiente) si orientano verso lo standard OHSAS 18001 per la gestione della Salute e Sicurezza i quali oltre a determinare migliori condizioni per l’ambiente naturale e di lavoro, consentono di ottenere riconoscimenti per il raggiungimento di risultati di eccellenza in termini di qualità delle acque e dei servizi, delle misure di sicurezza e di educazione ambientale che possono certamente rappresentare un forte elemento di attrattiva e di supporto alle iniziative di promozione; • Sviluppare nuove tecnologie in termini di risparmio energetico e utilizzo di sistemi fotovoltaici, nonché dei sistemi avanzati di impiego della telematica e dell’informatica sia per la gestione delle strutture portuali che per la gestione, il controllo e la fruibilità degli approdi; • Sviluppare iniziative di marketing, successivamente ad una più attenta valutazione del potenziale dell’offerta di servizi, attraverso un più adeguato e consistente impiego di internet; • Approntare strategie di sviluppo e promozione tra i porti turistici dell’area transfrontaliera, superando le logiche di concorrenza che rappresentano un ostacolo allo sviluppo di sinergie e conseguentemente dell’indotto. Organizzativi Per quanto concerne l’impianto organizzativo, in relazione al perseguimento delle strategie e delle politiche di sviluppo delle imprese, si evidenzia la necessità di proseguire nella ricerca di quegli elementi di efficacia ed efficienza che, attraverso la più ampia flessibilità e capacità di adattamento nell’erogazione di una così vasta ed eterogenea tipologia di servizi, può garantire di rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato. Una maggiore condivisione a livello organizzativo, tra diverse strutture e imprese potrebbe certamente generare presupposti per collaborazioni capaci di ottimizzare sia risorse umane che strutturali ed in grado di formulare un offerta su standard qualitativi di più elevato livello la cui conformità potrà certamente risultare di migliore gradimento per l’utenza. 32 Procedure ed organizzazioni dovranno, comunque, per quanto il settore e la gestione delle strutture di riferimento richiedono, sempre di più uniformarsi a modelli, rispetto ai quali l’unica variabile resta il valore della cultura organizzativa che le aziende sapranno sviluppare. Professionali Strategie, modelli organizzativi e standard qualitativi sono gli elementi che di conseguenza impattano sulle risorse professionali cui le imprese dovranno fare riferimento per poter rispondere in modo adeguato alle esigenze che si manifesteranno. La prima impressione che le risorse professionali dovranno svilupparsi in funzione dell’accrescimento della cultura dell’impresa secondo quella che può definirsi “responsabilità organizzativa”, intendendo con ciò lo sviluppo sia delle componenti tecniche e professionali dell’individuo ma anche delle componenti comportamentali del saper essere che consentano all’individuo di muoversi con una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nell’organizzazione e dei principi e delle finalità cui l’organizzazione è orientata. Da questo presupposto lo sviluppo e l’evoluzione delle imprese pone l’esigenza di attivare processi continui di adeguamento delle risorse umane e delle professionalità, rispetto ai quali la realizzazione del presente studio di fattibilità, intende proporre una metodologia in grado di delineare processi continui di formazione. La valutazione del potenziale dei lavoratori Dagli elementi assunti attraverso la breve analisi condotta sono emerse diverse e interessanti indicazioni e particolarità delle quali si è tenuto conto per poter inquadrare ed avviare, azioni specifiche di valutazione del potenziale. Di fatto, come di seguito illustrato, le tematiche proposte negli interventi formativi identificati in funzione delle esigenze rilevate, intendono formalizzare azioni sistematiche di valutazione del potenziale dei lavoratori. Le imprese erogano servizi nell’ambito della portualità e della cantieristica, attività fortemente influenzata dallo sviluppo ed evoluzione del settore, nell’ambito della quali le competenze tecniche sono fortemente correlate a quelle di carattere normativo ed inerenti le procedure organizzative e della qualità. Tale sviluppo continuerà nei prossimi anni assumendo caratteristiche di peculiarità, tali da richiedere alle persone un costante e continuo aggiornamento operativo. Ciò determina il fatto che la formazione continua diviene un fatto ed una esigenza primaria, senza la quale le imprese stesse rischiano di non sopravvivere ai mutamenti ed alle turbolenze del mercato. Altro elemento fondamentale è l’esigenza che la programmazione dello sviluppo delle risorse umane avvenga in funzione dell’“attenzione alla persona” e contemporaneamente alla “qualità dei servizi” sia verso i fruitori dei servizi che le imprese erogano (e quindi verso i clienti), sia verso i dipendenti dell’azienda stessa. Si sono quindi individuati alcuni elementi attraverso i quali condurre proseguire nell’analisi, rispettando i vincoli oggettivi descritti sopra, mirando così ad individuare più specifiche aree di approfondimento tra cui: • L’orientamento al cliente e qualità del servizio proposto 33 • Lo sviluppo organizzativo e gestionale • Le tecniche di produzione e lavorazione • La tutela dell’ambiente • La cultura della sicurezza • La comunicazione in lingua straniera Prevedendo comunque, come già evidenziato sopra, di “utilizzare” il presente piano di adeguamento delle risorse umane come elemento formativo che consenta di avere, in azienda, la possibilità di avviare metodologie sistematiche e continue di valutazione del potenziale. Individuazione dei bisogni formativi Coerentemente con la metodologia di analisi adottata ed in riferimento di quanto emerso dalla valutazione del contesto complessivo nel quale le aziende operano, dalle indicazioni poste dalle prime analisi svolte, si rilevano tre ordini di fabbisogni formativi: • Fabbisogni strategici, ovvero derivanti dalla scelta/necessità di modificare in senso forte il rapporto fra le imprese e l’ambiente di riferimento, in ragione del mutamento del sistema competitivo. • Fabbisogni derivanti dal mutamento di modello organizzativo, legati ai precedenti dalla necessità di mantenere una coerenza fra strategia e struttura, ma qui colti più specificamente in senso reattivo, ovvero come risposta a criticità organizzative in essere. • Fabbisogni non direttamente legati al mutamento organizzativo, ovvero atti vati da variabili ambientali o interne di tipo contingente, importanti in termini di efficienza e/o rispondenti a necessità strumentali o obblighi in forza di leggi. In particolare i lavoratori hanno indicato nei questionari che sono stati loro somministrati una serie di fabbisogni formativi riferiti a diversi temi, che in funzione delle risposte complessive che sono state date evidenziano una frequenza percentuale riportata nel grafico che segue: I fabbisogni formativi di cui sopra si declinano in una mappatura più specifiche nella quale si identificano diverse aree: L’area della comunicazione linguistica La comunicazione linguistica si evidenzia nell’esigenza di fortificare e sviluppare competenze che possano mettere in grado i lavoratori di operare con maggior adeguatezza nei diversi contesti da quello commerciale, produttivo, tecnico e di assistenza e di rapporti con la clientela. In questo ambito il fabbisogno si declina sull’esigenza su diversi livelli di formazione linguistica in lingua francese ed inglese. L’area della Sicurezza e Igiene del lavoro In quest’area si configura l’esigenza interaziendale, manifestata fortemente sia dagli operatori che dai vertici delle imprese, di acquisire maggiori competenze e conoscenze, relative all’adeguamento normativo, alle modalità operative, alle procedure ed ai comportamenti necessari per sviluppare una sempre maggiore sensibilità nei confronti nella prevenzione e riduzione del numero di incidenti ed infortuni sul lavoro; la tutela della salute nei luoghi di lavoro attraverso l’acquisizione di una maggior coscienza e consapevolezza del personale relativamente ai rischi per la salute; il miglioramento degli ambienti di lavoro e delle modalità operative. In questo senso si evidenzia in particolare l’esigenza di sviluppare aspetti della 34 sicurezza e prevenzione dedicati al: consolidamento della cultura aziendale e dei singoli in merito; all’adeguamento normativo; agli aspetti di prevenzione degli infortuni ed igiene legati allo svolgimento di determinate mansioni (ad esempio distribuzione carburante); alle procedure di primo soccorso ed intervento; all’implementazione dei sistemi di Gestione per la salute e Sicurezza OHSAS 18001. L’area tecnica di produzione, lavorazione e di erogazione dei servizi il comparto diportistico contiene un più alto grado di innovazione tecnologica, anche e soprattutto indotta dall'evoluzione delle preferenze dei clienti. Pertanto, oltre a maggiori professionalità inerenti la costruzione scafi, occorre aggiornare le figure di progettisti e tecnici affinché siano in grado di padroneggiare le nuove tecnologie di costruzione delle imbarcazioni, con particolare riferimento ad allestimenti e arredi interni. Insieme alle competenze specifiche del ruolo, viene richiesta una visione più "globale" del processo di produzione. Analogamente vengono richiesto l’innalzamento delle competenze nell’ambito dell’accoglienza portuale e nella gestione dei servizi portuali. L’area del Marketing e della Comunicazione d’impresa. In questa are si evidenziano i fabbisogni di sviluppare le competenze nell'ambito delle tecniche di analisi del mercato, di marketing e promozione, individuando gli elementi di qualificazione del prodotto/servizio che consentano di valutare in modo appropriato strategie e canali di penetrazione nei nuovi mercati nazionali ed esteri in funzione dei processi di internazionalizzazione. L’esigenza manifestata è quella di acquisire le competenze per poter valutare il potenziale di penetrazione dei servizi/prodotti e sviluppare, valutare e condividere proposte di piani di Marketing Non ultima è l’esigenza di acquisire elementi e tecniche di “Internet marketing” che consentano valutare proposte di piani di “Internet Marketing” e possedere gli elementi per monitorarne e valutarne . L’area della tutela dell’ambiente E’ importante che al processo di sviluppo logistico ed economico e al crescente uso del mare come via di comunicazione, trasporto e turismo, si accompagni sia la tutela dell’ambiente delle aree portuali che la minimizzazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture portuali sul territorio circostante. La necessità di coniugare la tutela dell’ambiente con la costante crescita del porto in coerenza con le logiche di sviluppo sostenibile è stato già affermato sia nella conferenza delle Nazioni Unite sullo Stato dell’Ambiente e sullo Sviluppo (UNCED, 1992) che in un parere del Comitato economico e sociale europeo sulla politica portuale comunitaria (2007/C 168/12). Un’adeguata tutela ambientale, volta alla minimizzazione degli impatti connessi a questo sviluppo e a rendere tutte le attività portuali (commerciale, mercantile, cantieristica, nautica, industriale, turistica) ecocompatibili. La conoscenza delle tematiche ambientali da parte degli operatori del settore portuale, l’applicazione normativa e delle tecniche operative più adeguate, sono determinanti per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile ed un miglioramento continuo delle prestazioni L’area della qualità Uno dei principi fondamentali su cui si basa un’organizzazione è il raggiungimento di standard di qualità il più alti possibile, in generale, la misura della qualità indica una misura delle caratteristiche o delle proprietà di una entità (una persona, un 35 prodotto, un processo, un progetto) in confronto a quanto ci si attende da tale entità, per un determinato impiego. In un settore dove il rapporto con il cliente rappresenta una parte fondamentale del servizio offerto questo concetto rappresenta uno dei principali obiettivi da perseguire per rimanere competitivi in un mercato. In particolar modo i due elementi sui quali concentrarsi nell’organizzazione aziendale delle imprese nel settore sono: • Qualità del servizio offerto, definita in funzione della soddisfazione del cliente • Qualità delle risorse umane, da perseguire in modo tale da poter fornire al cliente un servizio dal rapporto costo/beneficio migliore possibile L’area del controllo di gestione In questo ambito le esigenze che emergono sono quelle di acquisire la piena conoscenza delle problematiche gestionali e della dinamiche operative del controllo di gestione attraverso: le tecniche di classificazione e di analisi dei costi di produzione/erogazione di servizi ; le tecniche e strumenti per la definizione dei centri di costo e di attribuzione dei costi ai rispettivi centri di imputazione. Tutto ciò per rispondere all’esigenza di migliorare le capacità di lettura ed interpretazione dei documenti contabili (bilanci, budget, report finanziari ecc..); comprendere e gestire il processo di realizzazione del budget di esercizio; acquisire una visione complessiva del processo di controllo di gestione e poter effettuare analisi di variabilità dei costi ed utilizzo della medesima a supporto del processo decisionale e nel miglioramento delle performance dell’impresa. Figure professionali e fabbisogni formativi nel settore nautico e portuale, i primi risultati di un progetto italofrancese Nella logica di integrare e mettere a sistema i risultati di altre iniziative che sono state condotte in merito alla rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi nel settore della portualità e cantieristica nel territorio transfronatliero, ed a conforto di quanto risultato dalle prime analisi condotte, si ritiene utile citare alcuni degli elmenti emersi dal progetto Se.Re.Na. (Servizi di rete per l’occupabilità nel settore della nautica”), progetto che insiste sul mercato del lavoro e sul potenziamento della rete dei Servizi per l’Impiego per rafforzare la capacità di attrazione del bacino di impiego del settore della nautica e della sua filiera. Il progetto, di cui la Provincia della Spezia è capofila, investe l’intero spazio della cooperazione e coinvolge Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica. Gli obiettivi fondamentali del progetto sono: sviluppare ed applicare metodi congiunti di monitoraggio e analisi continuativa dei fabbisogni professionali, creare strumenti e metodi di lavoro in rete per favorire l’incrocio tra domanda-offerta di lavoro nel settore nautico e della sua filiera, elaborare standard formativi sul settore nautico, potenziare l’attrattività del settore nautico come bacino di impiego con la scoperta delle sue professioni e l’utilizzo dei prodotti progettuali e favorire la massima informazione sul progetto e diffusione dei suoi prodotti. Di seguito si riportano i risultati dell’attività di analisi condotta dall’Equipe tecnica del Progetto di cui capofila è il Servizio Sviluppo economico e Politiche comunitarie della Provincia della Spezia; il coordinamento della fase 2 è a cura di Agenzia Liguria Lavoro Il territorio di cooperazione delimitato dalle regioni italiane Liguria, Toscane e Sardegna, e dalla regione francese della Corsica presenta molteplici punti di complementarietà e integrabilità in una logica di sub sistema geografico, relativamente al settore della nautica, che dall’indagine risulta non ancora valorizzata nel pieno delle sue potenzialità. 36 L’analisi SWOT del territorio di cooperazione serve a dare una visione di sistema degli elementi caratterizzanti l’area geografica, delimitata dalle quattro regioni per quanto attiene al settore della nautica da diporto. Si tratta in definitiva di evidenziare gli elementi chiave di questo territorio, prefigurando strategie di intervento coordinate fra gli attori di questo sistema su diversi livelli, fra i quali anche quello del mondo del lavoro e dei servizi di supporto alla mobilità delle professionalità. Punti di forza • Collocazione geografica delle quattro regioni che fa dello spazio di cooperazione una delle mete più ambite del diportismo internazionale • Copertura di tutti i segmenti della filiera del diportismo, con posizioni di leadership nel segmento della produzione di yacht • Parziale complementarietà dei sistemi produttivi legati al diportismo delle regioni dello spazio di cooperazione • Presenza di competenze e professionalità qualificate in tutti i segmenti della filiera • Presenza di una diffusa rete di porti, porticcioli e attracchi per tutte le tipologie di imbarcazione • Presenza di centri ricerche e centri servizi specializzati nella nautica da diporto • Presenza di repertori regionali strutturati delle figure professionali quale potenziale base di partenza per un dialogo sistematico fra territori Punti di debolezza • Mancanza di una logica di sistema e quindi conseguente riduzione delle sinergie e presenza di sovrapposizioni nonché di situazioni di concorrenza fra territori. • Depauperamento delle filiere produttive professionalità di carattere "artigianale". • Filiere locali relativamente all’innovazione. • Difficoltà di dialogo fra imprese e PA, legato principalmente ai tempi di reazione di quest'ultima ai bisogni delle imprese. Questo si traduce in percorsi formativi settoriali che vengono offerti in ritardo rispetto ai bisogni delle imprese che sono "immediati". • Il sistema dei repertori regionali non sono riconosciuti quali riferimenti da parte del mondo delle imprese. integrate per e quanto concerne relativamente le propense Opportunità • Diffusione della ricchezza su scala globale e ampliamento dei mercati di acquisto ed utilizzo dei prodotti e servizi della nautica da diporto • Sviluppo di un approccio di sistema transfrontaliero • Sviluppo dei servizi portuali per il diportista che si rivolgano sia alla gestione dell'interfaccia barca-porto sia dell'interfaccia fra diportista-territorio • Sviluppo della green economy quale elemento caratterizzante le filiere del diportismo dello spazio di cooperazione • Passaggio da un approccio imprenditoriale sostanzialmente artigianale ad uno industriale con conseguente necessità di integrazione delle competenze 37 e conoscenze sia tecniche sia gestionali • Attenzione rilevante delle istituzioni (sia in termini di politiche che di finanziamenti) al settore e alle filiere che sono oggi riconosciute come uno dei cluster più dinamici delle economie regionali • Sviluppare la “cultura del mare” nel territorio, promuovendo presso i giovani le opportunità formative e professionali connesse con i vari segmenti della filiera nautica • Accrescere la professionalizzazione delle figure di carattere stagionale per fidelizzarle. Minacce • Spostamento baricentro delle ricchezza in Asia e possibile emersione di poli locali di attrazione del diportismo. • Investimenti non sufficienti per adeguare le infrastrutture ai migliori standard internazionali. • Non sufficiente ricorso all'innovazione di prodotto e di processo da parte delle imprese delle filiere nautiche. • Non sufficiente adozione di metodologie di management in linea con i principali competitors • Non sufficiente integrazione fra servizi pubblici di supporto alla mobilità e qualificazione professionale e il mondo della produzione. • Attribuzione allo spazio di cooperazione di una valenza di attrazione di finanziamenti pubblici più che una reale occasione d’integrazione e valorizzazione dei sistemi produttivi delle regioni che dia un contributo allo sviluppo del settore. Sintesi dei dati sulle figure professionali (FP) La tabella indica il numero delle figure professionali emerse per ogni segmento della filiera ed in relazione a ciascuna regione coinvolta nel progetto transnazionale. Fabbisogni formativi e Figure professionali: di oggi e di domani Per quanto attiene ai fabbisogni formativi le necessità maggiormente diffuse e ricorrenti fra gli addetti consultati (tre territori su cinque, ovvero le quattro province coinvolte più la Corsica) riguardano, in primo luogo, percorsi finalizzati ad acquisire la conoscenza o migliorare la capacità d’interazione con il cliente attraverso l’uso delle “lingue straniere”. La crisi economica e la necessità delle ditte della subfornitura di emanciparsi da rapporti esclusivi con cantieri locali, hanno reso più pervasivo questo bisogno in tutta la filiera nautica che ha accelerato il processo di globalizzazione, indirizzandosi verso modelli più vicini alle reti aperte. 38 In linea con il suddetto bisogno è quello relativo al “marketing” e all’”addestramento all’uso di nuovi macchinari”. Seppure meno citati, ovvero con una ricorrenza limitata a due territori, sono emersi fabbisogni formativi sia di carattere trasversale quali “Capacità di relazionarsi con clienti e fornitori stranieri”, sia di natura più specialistica quali l’“aggiornamento normativo”, “Impiantisti Idraulici ed elettrici”, “Progettazione anche con ausilio di SW” e la “Sicurezza”. La crisi economica complessiva e quella che ha colpito il settore della nautica, ancor più accentuata dal fatto che gli anni precedenti avevano registrato record storici, in particolare per i segmenti collegati alla produzione, hanno fatto emergere la necessità di una visione strategica di medio-lungo periodo nelle imprese contattate, fondata sia sulle prospettive di sviluppo del settore sia sui gap di competenza messi in evidenza dalla crisi stessa. In questo ambito si colloca l’identificazione dei bisogni futuri di professionalità e competenze realizzata nel corso dell’indagine attraverso una duplice modalità: • Analisi dei trend tecnologici settoriali • Valutazione diretta di fabbisogno L’analisi dei trend tecnologici ha permesso d’identificare alcune aree di conoscenza su cui intervenire con aggiornamento e integrazione delle conoscenze aziendali. Un primo esempio è dato dal filone riconducibile al concetto di “barca verde” ovvero tutto ciò che può ridurre l’impatto. ambientale legato alla produzione e gestione di un’imbarcazione da diporto, con le professionalità connesse sia agli aspetti tecnici (progettazione, manutenzione e gestione emissioni) sia normativi. A questo si affiancano le tematiche riconducibili all’automatizzazione e integrazione dei sistemi di bordo nonché l’ambito riassumibile nel concetto d’innovazione di prodotto e di processo produttivo. Anche in questo caso le professionalità connesse sono molteplici e vanno dalla progettazione al management. La valutazione diretta espressa dagli intervistati nei diversi territori ha permesso d’identificare quindi su quali competenze le imprese del settore devono puntare maggiormente per accrescere la propria capacità di stare sul mercato e soddisfare i bisogni futuri dei propri clienti che risultano essere: • competenze molteplici e afferenti in diversi ambiti quali la progettazione • competenze tecniche connesse agli impianti dell’imbarcazione • competenze legate a innovazioni tecniche • competenze commerciali • competenze nelle lingue straniere Nell’ambito della gestione delle fasi di interfaccia fra la barca e il sistema porto e fra la barca e il territorio di attracco emergono spazi per figure professionali che si propongano come “global service” per dare quindi risposte alle diverse dimensioni della domanda dei diportisti che vanno dalle necessità tecniche, logistiche alla programmazione della loro interazione con i territori limitrofi al porto d’interesse turistico e culturale. Linee strategiche di possibili interventi d’integrazione Le riflessioni riportate nei precedenti paragrafi identificano alcune linee strategiche: 39 • Specializzazione territoriali • Valorizzazione delle infrastrutture d’interfaccia fra i vari sottosistemi • Innovazione dei processi, delle modalità di gestione e di prodotto nelle imprese del settore Ogni territorio dovrebbe valorizzare la propria specializzazione quale strumento di attrazione e sviluppo da realizzarsi anche attraverso la promozione di professionalità con competenze mirate al settore della nautica e ai bisogni tipici del diportista. La scelta della specializzazione non deve però essere miope ovvero deve essere collegata ad una strategia che mira ad avere nei diversi territori, pur con vocazioni diverse e quindi specializzazioni caratteristiche declinate in termini di rilevanza dimensionale delle imprese, filiere complete (quanto meno a partire dalla “produzione”) ovvero in grado di fornire servizi a 360° al diportista, con quanto concerne in termini di professionalità settoriali. Questo obiettivo strategico può essere facilitato da servizi che favoriscono e supportano la mobilità trans-territoriali di professionalità. In questo senso il porto turistico in tutte le sue declinazioni e le professionalità che attorno ad esso ruotano rappresenta un ambito di forte contatto fra i territori dell’area di cooperazione e sul quale è possibile sviluppare interventi d’integrazione dei servizi alla mobilità professionale ma anche sul quale è possibile impostare nuove proposte di percorsi formativi finalizzati a fare emergere nuove figure professionali che abbiano uno sbocco transettoriale. Nel corso del progetto sono emerse diverse figure che richiamano sia la fase d’interazione fra barca-porto che fra porto-entroterra. Riportiamo soltanto alcune delle Figure professionali che risultano coerenti con la strategia identificata, a fronte di una prima analisi da approfondire nelle fasi successive del progetto: • “Coordinatore dei servizi (a terra)”, • “Animatore degli aspiranti naviganti”, • “Tecnico esperto del refit”, • “Tecnico qualificato del diporto”, • “Manager Nautico in contesto turistico”, • “Esperto in gestione ambientale e energetica dei porti”; • “Tecnico superiore per la gestione dei porti turistici”; • “Animation/information des plaisanciers”, • “Mise en place de recyclage, traitement des déchets.” E’ quindi urgente impostare strategie di sviluppo aziendali incentrate sul recupero di parametri che assicurino competitività quali efficienza, qualità elevata delle produzioni ma anche dei servizi al cliente, flessibilità, velocità produttiva, capacità d’innovare con continuità. Per questo l’integrazione fra i territori deve favorire la mobilità di professionalità che possano gestire questi cambiamenti e favorire l’aggiornamento e qualificazione della forza lavoro presente sul mercato. Ci riferiamo, solo per citare alcune figure professionali emerse nello studio e coerenti 40 con questa strategia, a profili sia nuovi sia a profili già esistenti quali: • “Tecnico esperto per l’organizzazione aziendale nella nautica da diporto”; • “Operatore del marketing di filiera”; • “Tecnici ICT, informazione e interazione”; • “Tecnico della cantieristica da diporto”; • “Tecnico amministrativo della nautica da diporto”; • “Analisti economici del settore”; • “Export manager”; • “Ingegneri e progettisti navali”. In definitiva, la Fase 2 del progetto SERENA ha fatto emergere molteplici elementi di contatto fra i territori in termini di fattori a comune o complementari così come di bisogni presenti e futuri, quali base di partenza per le attività delle fasi successive del progetto in particolare per quanto attiene alla: La coerenza con le indicazioni della progettazione preliminare I percorsi formativi per gli occupati nel settore della cantieristica • creazione di strumenti e metodi di lavoro in rete per favorire il matching tra domanda-offerta di lavoro nel settore nautico e della sua filiera; • elaborazione di standard formativi sul settore nautico, spendibili in tutto lo spazio di cooperazione in base ad un repertorio professionale condiviso. Le analisi condotte e gli elementi raccolti, integrati dai risultati raggiunti in altre iniziative di ricerca,illustrati nei paragrafi precedenti, consentono di confortare le indicazioni poste nella progettazione preliminare di “PIT PORTS” Riviera per : • I percorsi formativi per gli occupati nel settore della cantieristica • I percorsi formativi per gli operatori dei porti turistici Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici Obiettivi specifici: • favorire l’accesso ai servizi formativi secondo modalità personalizzate e all’interno di un range di offerta formative coerente con i bisogni dei destinatari e delle linee di sviluppo del territorio • favorire l’innalzamento delle competenze degli addetti alla cantieristica del territorio Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager, lavoratori autonomi, Contenuti: Gli argomenti specifici sono orientati a: • le diverse tecniche tradizionali • le innovazioni tecnologiche nelle strumentazioni e nei materiali al fine di raggiungere gli Obiettivi di: • Migliorare la qualità delle tecniche di costruzione nei cantieri nautici 41 • Individuare ed analizzare le specificità della caratteristiche di qualità nel settore della cantieristica • Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori e maestranze Le attività si svilupperanno sui temi: Produzione ed organizzazione del lavoro Ponendosi come obiettivi di : Pianificare le varie attività della progettazione e della produzione di prodotti e servizi. Tecniche tradizionali e tecniche avanzate. Gestione della produzione e del miglioramento dei processi. Concetti di affidabilità con riferimento alle moderne tecniche di miglioramento dell'affidabilità e alle politiche di manutenzione. Importanza di esplicitare e valorizzare le condizioni organizzative del lavoro nelle piccole imprese del settore, tipicamente contraddistinte da una miscela di flessibilità e specializzazione; l’organizzazione del lavoro come fattore di ottimizzazione e di successo per l’impresa. Sviluppare e ottimizzare i prodotti e i servizi impiegando tecniche innovative, tenuto anche conto degli aspetti di affidabilità e di manutenzione. Identificare, monitorare, analizzare e tenere sotto controllo i parametri che hanno una diretta influenza sulla qualità di prodotti, processi e servizi e sulla loro certificazione. Aggiornamento sullo sviluppo dei prodotti e dei servizi, in rapporto alle tendenze di mercato e con riferimento ai nuovi modelli di organizzazione degli interventi di autoriparazione. Gestione dei problemi tecnico-economici riguardanti la progettazione nei sistemi di qualità totale. Attraverso lo sviluppo dei seguenti contenuti: • Obiettivi ed importanza della progettazione e dell’ottimizzazione organizzativa; • Struttura organizzativa e modalità operative per l'attività di produzione; • L’organizzazione del lavoro come fattore di ottimizzazione e di successo per l’impresa; • Pianificazione delle attività, compresa l'individuazione dei punti di verifica, la definizione delle responsabilità, ecc.; definizione delle attrezzature e delle modalità operative per l'esecuzione dei controlli; • Definizione delle specifiche di prodotto in riferimento ai requisiti connessi con la sicurezza, l'ambiente ed altri regolamenti e direttive europee; • Affidabilità e manutenibilità; • Validazione del progetto per assicurare il soddisfacimento delle esigenze dei clienti; • Qualificazione e certificazione di prodotti/processi/servizi; • Gestione della documentazione della progettazione e della certificazione di qualità (dati e requisiti di base, risultati della progettazione); • Definizione delle modalità produttive ed approntamento delle istruzioni di lavoro; • Identificazione e segregazione del prodotto e del servizio non conforme; • Analisi delle difettosità ed interventi correttivi; • La gestione del magazzino; • La gestione delle scorte; • Il costo del prodotto; 42 Tecniche e metodologie di intervento Ponendosi come obiettivi di : trattare alcuni dei principali temi riguardanti la formazione e l’aggiornamento professionale. In particolare modo l’attenzione è focalizzata sulle attività di programmazione e produzione. L’obiettivo è quello di accrescere la competenze professionali che riguardano l’acquisizione di competenze consolidate su questi processi lavorativi è in dispensabile per le aziende al fine di migliorare e mantenere alta la qualità delle produzioni e, contemporaneamente, contenere i tempi di produzione. I percorsi si possono distinguere in tre macro aree: 1. Sistemi di produzioni; 2. Sistemi di produzione automatizzata; 3. Informatica e software per la progettazione; 1.Sistemi di produzione • Processo di lavorazione. • Attrezzature per lo staffaggio. • Parametri di taglio. • Tempi di lavorazione. • Regole fondamentali per la stesura di un programma in linguaggio ISO standard. • Movimenti dell'utensile. • Lubrificanti e fluidi da taglio. • Fasi di lavorazione. • Automazione. 2. Sistemi di produzione automatizzata. • Funzioni di programmazione per il comando ed il controllo di macchine automatiche e a controllo numerico. • Tecniche di movimentazione e allocazione di dati elaborati. • Software di controllo per gestire automazioni complesse e aree dati. • Software di progettazione, di produzione, di pianificazione. • Gestire motori AC, DC e Brushless. • Flusso di informazioni dei PC collegati in rete. 3. Informatica e software per la progettazione • Elementi del progetto. • Disegno Industriale e Informatica • Formalizzazione della conoscenza del prodotto: progettazione e disegno automatic • Personalizzare il software in base alle esigenze aziendali e progettuali. • Creare modelli di parte, di assieme e di disegno con parametri e proprietà personalizzate. • Importare/creare cartigli di disegno su piattaforma digitale. • Il disegno dei componenti funzionali. 43 • Creare modelli 3D di base per definire le famiglie dei componenti. • Creare gli sviluppi della lamiera. • Modellare i corpi di lamiera per calandratura. • Elementi funzionali del progetto. • Layout di massima dell'assieme. • Viste di componente - assieme Metodologie: La metodologia individuata per la realizzazione di questi particolari interventi formativi è quella della “formazione in situazione”; lo strumento per attivarla è quello del voucher. Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la partecipazione ad attività formative. Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali. La formula scelta è quindi quella di utilizzare tale voucher per permettere ad artigiani sia italiani che francesi di realizzare percorsi individuali di formazione che si realizzeranno tramite la presenza presso aziende artigiane sia italiane che francesi. Perché utilizzare la metodologia della “formazione in situazione”? Normalmente i corsi di formazione tradizionali, seppur tecnicamente validi, sono limitati nel tempo e richiedono un approccio aggregativo di un numero variabile di partecipanti; le nozioni che vengono trasmesse ai discenti possono non essere apprese tutte perché troppo condensate e non appositamente seguite da una fase pratica e implementativi e l’idea della “formazione in situazione” è tesa proprio ad attutire questo rischio in quanto il personale docente/tutor può collaborare strettamente con il partecipante sin dalle fasi iniziali del percorso formativo, ed il contatto diretto in situazione lavorativa con operatori di altre imprese permette un’operazione continua di trasferimento di nozioni, applicabile sia nei contesti di sviluppo che nelle attività più tradizionali. Con questa modalità il destinatario diventa un soggetto attivo del progetto di apprendimento, infatti: • viene coinvolto attivamente in un lavoro di gruppo, • interagisce continuamente con altre persone con differenti capacità, • viene costantemente supportato dal docente/tutor, • le sue attività vengono monitorate costantemente Tutto ciò comporta un tempo di sviluppo dell’apprendimento decisamente minore e molto più personalizzato, una maggiore sicurezza e consapevolezza nelle risorse coinvolte, la creazione di un clima di lavoro ottimale che fa si che nell'azienda cresca il livello di teamwork e di collaborazione tra le diverse risorse impegnate nelle diverse attività formative. I percorsi formativi per gli operatori dei Obiettivo generale: Accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici 44 porti turistici Obiettivi specifici: • favorire l’accesso ai servizi formativi secondo modalità personalizzate e all’interno di un range di offerta formative coerente con i bisogni dei destinatari e delle linee di sviluppo del territorio • favorire l’innalzamento delle competenze degli operatori dei porti turistici del territorio Destinatari: lavoratori occupati, in mobilità, persone che rientrano al lavoro dopo periodi di astensione (per maternità, malattia, ecc.), imprenditori e manager, lavoratori autonomi, Contenuti: Gli argomenti specifici che costituiranno il quadro dell’offerta sulla base delle indagini preliminari svolte in fase di progettazione, è possibile indicare alcune tematiche che riguardano: • la sicurezza in mare e a terra • la qualità • l’accoglienza Le attività si svilupperanno sui temi: La qualità dei servizi nel settore della portualità turistica Obiettivi: • Migliorare la qualità del servizio al cliente • Individuare ed analizzare le specificita’ della qualità del servizio nel settore della portualità turistica • Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della qualità Contenuti: • Introduzione alla qualità dei servizi • Le specificità della qualità dei servizi nel settore turistico • La qualità dei servizi tra teoria e agire professionale • Qualità e competività: i costi ed i vantaggi della qualità • Qualità aziendale e qualità territoriale • La qualità come fattore di marketing • Le componenti della qualità: le prestazioni del servizio, le procedure operative, il front line ed il back office, i supporti, le strutture ed il sistema organizzativo, gli ambienti Sistemi di gestione qualità e ambiente per le imprese che operano nell’ambito della portualità turistica Obiettivi: • Migliorare la qualità nella gestione dell’impresa turistica • Favorire lo sviluppo territoriale attraverso una gestione dell’impresa turistica compatibile con l’ambiente • Creare occasioni di scambio e confronto tra operatori sulle tematiche della ceritficazione di qualità 45 • Conoscere le modalità ed i percorsi per la certificazione della qualità Contenuti: • I Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente • Aspetti peculiari della Vision 2000 • Il set di norme ISO 9000:2000 • La norma ISO 9001:2000. • I sistemi di gestione ambientale • La Norma UNI EN ISO 14001:2004 • Il regolamento EMAS – • La Dichiarazione Ambientale – contenuti fondamentali e analisi di casi reali • L’approccio per processi ai sistemi di gestione aziendale: criteri applicativi Metodologia: Per questa tipologia si prevedono percorsi individuali di formazione attivabili su richiesta dell’interessato previo accordo con l’azienda di appartenenza, attraverso lo strumento del “voucher”; i voucher sono buoni formativi, rilasciati ai singoli lavoratori, generalmente su presentazione di progetti individuali, per la partecipazione ad attività formative. Questa metodologia aiuta il lavoratore a scegliere un percorso formativo il più possibile tagliato sulle proprie esigenze individuali. I temi della formazione che compongono l’ “offerta” prospettano una scelta articolata al fine di consentire la partecipazione della maggior parte dei lavoratori, di creare nuove professionalità evitando l'obsolescenza delle qualifiche e delle competenze. 46 Sessione III “Elementi per la sperimentazione della certificazione delle competenze” La certificazione delle competenze Percorso di certificazione delle competenze e riconoscimento qualifiche Il percorso di approfondimento del tema delle competenze in ambito europeo ha ormai una storia significativa, sia in termini cronologici che contenutistici. L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare il problema della certificazione delle competenze, viene da allora sviluppata un’accezione di mobilità delle risorse umane europee che enfatizza non tanto la mobilità fisica e geografica delle persone, quanto la leggibilità e la trasferibilità delle competenze possedute, le quali vengono considerate come il capitale distintivo dell’UE nel quadro “dell’Europa delle conoscenze”. La gestione delle competenze viene quindi riconosciuta come uno dei fattori principali su cui investire per fare dell’Unione europea la “Società della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo” ( CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, Conclusioni del Consiglio europeo su occupazione, riforme economiche e coesione sociale, Lisbona, 23-24 marzo 2000) Dal Consiglio di Lisbona, in particolare, si attiva il nesso strategico tra occupabilità degli individui, apprendimento permanente, sviluppo economico armonico e sostenibile. In tale quadro di riferimento, il concetto di competenza viene collegato sia ad una dimensione di sistema – ponendolo al centro dei processi di innovazione ed integrazione tra sistemi educativi e formativi- sia ad una dimensione individuale che riguarda il processo soggettivo di acquisizione di competenze nei diversi contesti di apprendimento formali, informali e non formali. Il perseguimento di una tale strategia presuppone tuttavia la riconoscibilità, valutabilità e certificabilità delle competenze attraverso criteri oggettivi e strumenti condivisi. A tal fine, attraverso tre successive Direttive (D. CEE 89/48; D. CEE 92/51; D. CEE 99/42), l'Unione è arrivata a definire tre principi fondamentali: • la reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei paesi membri; • i meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più favorevole alla persona; • le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un “apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o delle conoscenze del richiedente da parte di un’autorità, senza preventiva formazione”. Questi documenti sanciscono il principio della valorizzazione e capitalizzazione delle competenze di un soggetto, competenze comunque e dovunque acquisite che devono essere opportunamente validate e certificate per costituire un credito spendibile. Tali principi sono stati affrontati in primo luogo nel Libro bianco su istruzione e formazione dove si afferma l'importanza dell'individuazione, in tutti i Paesi europei, di “competenze chiave” e di strumenti per acquisirle, valutarle, certificarle. Nel corso degli ultimi anni l'Unione europea si è proposta di favorire una cooperazione più stretta tra i Paesi membri in tema di competenze, trasferibilità di crediti e mutuo riconoscimento, enfatizzando nuovi sistemi di certificazione a livello 47 europeo. In particolare, per poter creare nuovi e migliori posti di lavoro, anche in vista della promozione della mobilità dei lavoratori, è fondamentale che venga adottato da parte dei Paesi membri un quadro comune d'azione per lo sviluppo e il reciproco riconoscimento delle competenze e delle qualifiche lungo tutto l'arco della vita. L'adozione delle competenze è per questo considerata ormai uno snodo strategico in grado di mettere in comunicazione e far dialogare i diversi sub-sistemi tra loro (scuola, formazione professionale, lavoro). In questa direzione le politiche formative avviate nei diversi paesi convergono verso obiettivi comuni di personalizzazione dei percorsi e valorizzazione delle competenze individuali. In ambito formativo e lavorativo, la certificazione rappresenta l'insieme delle azioni che attestano una serie di competenze acquisite da un individuo mediante la propria esperienza personale, professionale e formativa, permettendone conseguentemente la spendibilità all'interno del sistema educativo e del mondo del lavoro. La certificazione delle competenze è quindi la base per percorsi formativi lungo l'intero corso della vita, garantendo interventi personalizzati in funzione delle caratteristiche dell'individuo. La certificazione è resa possibile da un sistema di standard formativi, che costituiscano un riferimento certo e condiviso per riconoscere il possesso di competenze in modo univoco e confrontabile. Il percorso che si porta avanti con il progetto FORMAPORTS è finalizzato a: • definire una lista delle metodologie esistenti; • predisporre un percorso di valutazione e certificazione delle competenze con la definizione degli indicatori di competenza e la predisposizione di un libretto formativo e delle competenze; • definire gli strumenti di sensibilizzazione e individuare un campione di possibili beneficiari. E’ infatti necessario informare approfonditamente e sensibilizzare sugli scopi del progetto gli eventuali beneficiari. Sarà il beneficiario stesso a decidere se sperimentazione. prendere parte o meno alla Al momento dell’adesione verrà aperta una scheda di percorso per ogni singolo beneficiario, che raccolga l’iniziale adesione e le annotazioni dei successivi passaggi che lo vedranno coinvolto. È importante per il beneficiario decidere consapevolmente se prendere parte o meno alla sperimentazione ed è per questo motivo che si deve avere particolare cura nel: Le linee d’intervento • trasferimento delle informazioni, illustrando i vantaggi per lo stesso nel mettersi in gioco. • sperimentare il percorso. Il beneficiario compila il libretto delle competenze inserendo la propria esperienza formativa e lavorativa e raccogliendo quanta più documentazione possibile relativa alle competenze citate. • restituire al beneficiario i risultati dell’azione. • Le politiche comunitarie (EQF, ECVET) • Le linee nazionali 48 • Le attività A. individuazione di un modello per la validazione delle competenze B. adattamento alla realtà dei settori individuati C. test su beneficiari D. analisi dei dati raccolti E. report finale Le politiche comunitarie EQF EQF – European Qualification Framework (Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente) L’EQF è un quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi, fungendo da dispositivo di traduzione utile a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra paesi e sistemi europei differenti • I suoi principali obiettivi: • promuovere la mobilità transfrontaliera dei cittadini • agevolarne l’apprendimento permanente • Nell’EQF, il singolo risultato dell’apprendimento viene definito da ciò che un individuo conosce, comprende e sa fare al termine di un processo di apprendimento L’EQF si concentra sui risultati dell’apprendimento (piuttosto che sugli input, quali la durata del periodo di studi) delineati secondo tre categorie: conoscenze, abilità e competenze Le qualifiche, in combinazioni differenti, si riferiscono a un ampio ventaglio di risultati dell’apprendimento, incluse le conoscenze teoriche, le abilità pratiche e tecniche e le competenze sociali, che prevedono la capacità di lavorare insieme ad altre persone. Le politiche comunitarie ECVET ECVET – European Credit system for Vocational Education and Training • dispositivo che ha lo scopo di facilitare il trasferimento e la capitalizzazione dei risultati dell’apprendimento di una persona che passa da un contesto di apprendimento all’altro e/o da un sistema di qualifica ad un altro • Una metodologia per la descrizione di una qualifica in termini di unità trasferibili e capitalizzabili (conoscenze, abilità e competenze) ai quali sono associati dei punti di credito. L’apprendimento svolto dalla persona nel corso della vita può essere svolto nei contesti più ampi e diversificati, con risultati di apprendimento comparabili: • nell’apprendimento non formale (programmi, moduli svolti al di fuori del sistema formale di istruzione e formazione) • nell’apprendimento informale (auto-apprendimento, apprendimento posto di lavoro, esperienza quotidiana) sul in diversi tipi di programmi di formazione, di moduli di durata diversa e secondo modalità diverse di organizzazione Le linee nazionali Il Programma Operativo Nazionale Azioni di Sistema – Obiettivo 2 – Competitività Regionale e Occupazione – Asse C - “Capitale Umano”) Obiettivo specifico 3.1.: “costruire strumenti condivisi per migliorare la qualità dell’offerta di istruzione e formazione e i risultati dell’apprendimento, agevolare il 49 riconoscimento delle competenze acquisite; supportare l’attuazione a livello regionale” Esempi di azioni: attività dedicate “alla costruzione di un sistema nazionale di standard professionali e formativi e di certificazione delle competenze”. Il V.P.L. – Validation of prior learning Il metodo V.P.L. - E' un processo che analizza, valuta, valida e assicura il riconoscimento delle competenze di un lavoratore - Modello mutuato dall’Olanda: novembre 2006 (codice di qualità – non obbligatorio); largamente utilizzato da aziende di ogni tipo e dimensione oltre che da associazioni; la legge obbliga le aziende che licenziano a validare le competenze dei lavoratori Il metodo V.P.L. serve: - a mettere in evidenza le competenze che un lavoratore ha acquisito sul lavoro o nella vita di tutti i giorni – per accreditare le competenze validate in percorsi di formazione professionale – per attribuire una qualifica ad un lavoratore evitandogli di tornare sui banchi – per favorire un corretto posizionamento del lavoratore in azienda in funzione delle sue reali competenze – per effettuare una lettura delle caratteristiche del lavoratore sulla base di profili professionali definiti per competenze (EQF) Per applicare il VPL serve: • un repertorio profili professionali per competenze – lo Standard di riferimento • una definizione dei profili per unità di competenze • un sistema di assicurazione di qualità del processo • del personale preparato I 13 passi dell’intero ciclo del VPL 1. Descrizione dell’azienda e della sua struttura organizzativa 2. Definizione dei profili professionali aziendali 3. Creazione degli indicatori di competenza 4. Formazione del tutor aziendale 5. Individuazione dei beneficiari 6. Sensibilizzazione beneficiari 7. Compilazione del libretto formativo e delle competenze e somministrazione del questionario di autovalutazione 8. Definizione gruppo di assessment e formazione assessor 9. Assessment/Valutazione 10. Restituzione al beneficiario e Piano di sviluppo individualizzato 11. Restituzione al management 12. Previsione e progettazione dell’azione formativa 50 13. Certificazione delle competenze (ipotesi) VPL ed esperienze nazionali Progetto EQUAL seconda fase “Investing in People” – Provincia di Macerata Cordata Equal Azione 3 – Progetto Compete-re – 9 partner in 6 Regioni B. adattamento alla realtà specifica dei settori individuati - Incontri di informazione e formazione su strumenti VPL - Verifica, scelta modelli, adeguamento - Individuazione schede Schede individuate • Lettura dell’azienda: griglia di rilevamento • Descrizione realtà aziendale • Descrizione attività • Sezione risorse umane • Sezione formazione • Scheda analisi profili funzionali aziendali • Analisi profilo osservato (banche dati, profilo funzionale, aspettative del management) • Profilo funzionale aziendale standard C. individuazione di un gruppo significativo di strutture organizzate (Imprese della cantieristica e della portualità, ecc.) D. analisi dei dati raccolti • Metodo: verifica ed eventuale adeguamento dei modelli e degli strumenti utilizzati • Operatività: quadro profili e quadro competenze operatori del territorio interessato E. report finale • Scenario evolutivo della normativa • Risultati attività di adeguamento dei modelli • Profili professionali nelle imprese del territorio, qualifiche riconosciute e profili operativi • il quadro delle competenze associate ai profili Valutazione ed individuazione delle opportunità e delle criticità applicative 51 Analisi di alcuni profili inerenti il settore In relazione al processo di validazione delle competenze si sono focalizzati alcuni profili professionali facendo riferimento a descrizioni del profilo, situazioni tipo di lavoro, competenze, conoscenze e ablità già identificate in repertori delle professionalità definiti in Italia, in particolare per quanto riguarda: • • • • • • • • Carpentiere in legno (nautica) Carpentiere in metallo (montaggio scafo - nautica) Conduttore di imbarcazioni da diporto (skipper) Marinaio imbarcazioni da diporto Meccanico motorista nautica da diporto Ormeggiatore per porti turistici Saldatore nautico Verniciatore nautico da”Il Repertorio Ligure delle Figure Professionali” Titolo Descrizione sintetica Situazione tipo Carpentiere in legno (nautica) Il carpentiere navale in legno è un operatore qualificato capace di eseguire in modo autonomo la costruzione, la riparazione e la manutenzione di natanti in legno di piccola e media stazza e dei loro componenti. Deve conoscere bene le caratteristiche delle varie tipologie di legno al fine di adottare le tecniche costruttive più adatte. Conosce gli elementi costitutivi di un’imbarcazione di legno e i materiali per le costruzioni marine gli attrezzi di carpenteria (trapano, viti, sega, ascia e carta vetrata), le norme di sicurezza nell’uso di utensili elettrici. Sa svolgere alcuni lavori di riparazione e rimessa in armamento di uno scafo, con l’utilizzo di vari materiali, tra cui corda e pece per calafature e vetroresina. L’attività del carpentiere in legno si svolge sia in maniera individuale che in gruppo presso aziende di piccola e media dimensione specializzate nella costruzione, manutenzione e riparazione scafi in legno. Il contratto di questa figura professionale generalmente fa riferimento a quello collettivo nazionale. Le possibilità di carriera consentono, dopo aver acquisito una certa esperienza lavorativa all’interno dell’azienda, la possibilità di aprire un’attività in proprio o di assumere incarichi di maggior responsabilità. Nei cantieri navali il carpentiere deve lavorare con tempestività per rispettare i tempi di produzione e consegna dell’imbarcazione o delle sue parti, coordinandoli con le altre fasi di lavoro all’interno del cantiere navale. competenze descrizione conoscenze • • • Essere in grado di effettuare il montaggio dei componenti • Sollevare, posare, regolare, incastrare e collegare opere in legno Rifinire e trattare con appositi materiali protettivi le opere realizzate Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica • • • • • • • • 52 Caratteristiche degli incastri Diluenti e solventi Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Materiali abrasivi Materiali per la calafatura Materiali per la verniciatura del legno Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Prodotti per il trattamento del legno abilità • • • • • • • • Applicare criteri per la preparazione delle vernici Applicare modalità di controllo qualità manufatti in legno Applicare tecniche di calafatura dello scafo Applicare tecniche di finitura e protezione delle superfici in legno Applicare tecniche di incollaggio del legno Applicare tecniche di lucidatura legno Applicare tecniche di posa in opera strutture in legno Applicare tecniche di • • • Tecniche di incollaggio del legno Tipologie di colle Tipologie di fissaggio • • • • • • • • Essere in grado di effettuare la manutenzione straordinaria sulle componenti in legno delle imbarcazioni • Valutare il danno Scegliere gli interventi manutentivi appropriati Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica • • • • • • • • • • • Essere in grado di effettuare lavorazioni del legno • • Conoscenze riferite Leggere ed interpretare il disegno tecnico Effettuare operazioni di tracciatura Effettuare operazioni di taglio Effettuare operazioni di profilatura del legno Effettuare lavorazioni diverse in base alle essenze di legno Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica • • • • • • • • • Materiali abrasivi • Tipologie di legno 53 Diluenti e solventi Elementi di disegno navale Elementi di disegno tecnico Elementi di struttura dell’imbarcazione Materiali abrasivi Materiali per la calafatura Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Tecniche di incollaggio del legno Tipologie di colle Tipologie di legno Caratteristiche degli incastri Elementi di disegno tecnico Macchinari per la lavorazione del legno Materiali abrasivi Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Processi di lavorazione del legno Tecniche di lavorazione del legno verniciatura del legno Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare macchine lucidatrici • Applicare tecniche di calafatura dello scafo • Applicare tecniche di computo metrico dei manufatti in legno • Applicare tecniche di diagnosi componenti in legno di imbarcazioni danneggiate • Applicare tecniche di finitura e protezione delle superfici in legno • Applicare tecniche di incollaggio del legno • Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Utilizzare strumenti per computo metrico nella nautica • Applicare procedure di controllo macchinari di falegnameria • Applicare tecniche di computo metrico dei manufatti in legno • Applicare tecniche di manutenzione macchinari per lavorazione legno • Applicare tecniche di tracciatura del legno nella nautica • Applicare tecniche per la lavorazione del legno • Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni • Utilizzare i macchinari per il taglio del legno • Utilizzare la macchina bordatrice • Utilizzare la macchina foratrice • Utilizzare la macchina sezionatrice • Utilizzare strumenti per computo metrico nella nautica • Utilizzare utensili ed attrezzature per la lavorazione del legno alla figura • Tecniche di lavorazione del legno • Prodotti per il trattamento del legno • Macchinari per la lavorazione del legno • Diluenti e solventi • Tecniche di incollaggio del legno • Elementi di struttura dell’imbarcazione • Elementi di disegno tecnico • Tipologie di colle • Caratteristiche degli incastri • Tipologie di fissaggio • Processi di lavorazione del legno • Materiali per la verniciatura del legno • Elementi di disegno navale • Normativa sulla sicurezza negli ambienti di lavoro Titolo Descrizione sintetica Situazione tipo Carpentiere in metallo - (montaggio scafo - nautica) Il carpentiere navale in metallo è un operatore qualificato capace di svolgere con buon grado di autonomia i lavori necessari per la produzione, manutenzione e riparazione degli scafi delle imbarcazioni e dei loro componenti. Nel caso di costruzione di un’intera imbarcazione costruisce tutti gli allestimenti in ferro, alluminio e acciaio dell’imbarcazione a partire dalla struttura dello scafo. Sulla base dei disegni forniti dall’officina, lavora i pezzi tracciando le sagome dei componenti quindi taglia, modella, curva, piega o sagoma la lamiera mediante macchinari quali troncatrici, presse e piegatrici, predisponendoli per la loro installazione a bordo, secondo le disposizioni del capo commessa, che è responsabile dei lavori. Costruisce le sezioni trasversali e longitudinali della chiglia e taglia e sagoma i componenti che costituiscono il guscio dello scafo. Se non sono previste modalità di giunzione meccanica delle parti (rivettatura, chiodatura o ribattitura), all’azione del carpentiere subentra quella del saldatore per la definitiva collocazione. Per piccole produzioni o riparazioni può procedere lo stesso carpentiere alla saldatura. In caso di parti danneggiate, deve essere in grado di valutare se effettuare una sostituzione radicale, tagliando e applicando un inserto con l’ausilio del saldatore, oppure se cercare di riparare la parte con l’ausilio di cannello ossidrico, per il riscaldamento, e strumenti vari per modellare le lamiere. Tali lavorazioni richiedono elevatissimi standard di qualità e sicurezza e, quindi, la necessità di effettuare tutte le operazioni nel preciso rispetto degli standard progettuali. Il carpentiere navale viene assunto presso i grandi cantieri navali o presso le aziende di piccola e media dimensione specializzate nella costruzione e riparazione degli scafi in metallo. Il contratto di questa figura professionale generalmente fa riferimento a quello collettivo nazionale. Le possibilità di carriera riguardano, dopo aver acquisito una certa esperienza lavorativa all’interno dell’azienda, la possibilità di aprire un’attività in proprio o di assumere incarichi di maggior responsabilità. L’attività lavorativa si svolge in parte nell’officina meccanica nella quale sono preparati i pezzi dello scafo in costruzione, in parte all’aperto sull’imbarcazione in allestimento, quindi esposto alle condizioni meteorologiche e climatiche contingenti. Bisogna indossare indumenti da lavoro idonei e attrezzature antinfortunistiche indispensabili per operare in cantiere. È inoltre, richiesta la capacità di lavorare in gruppo, coordinandosi con gli altri tecnici (elettricisti, saldatori, allestitori, ecc.) e autonomamente, rispettando i tempi previsti di consegna. L’orario di lavoro è organizzato su turni diurni, ma – in alcuni periodi – può essere richiesta maggiore flessibilità. È talvolta richiesta la disponibilità ad effettuare trasferte. competenze descrizione • Essere in grado di effettuare il montaggio degli elementi metallici di una imbarcazione da diporto • • Effettuare operazioni di finitura Sollevare, posare, regolare, incastrare e fissare elementi in metallo Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e conoscenze • • • • 54 Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i abilità • • • • Applicare procedure di sicurezza in produzione Applicare tecniche di ancoraggio di parti metalliche Applicare tecniche di finitura di elementi metallici Applicare tecniche di antinfortunistica • • settori di attività privati o pubblici Tecniche di montaggio di parti metalliche • • • • • • • • • • • • Essere in grado di effettuare la manutenzione straordinaria sulle parti meccaniche di una imbarcazione da diporto • Valutare il danno Scegliere gli interventi manutentivi appropriati Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica • • • • • • Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Strumenti per saldatura Tecniche di lavorazione del ferro • Tecniche di saldatura dei metalli • • • • • • • • • • • • • Essere in grado di effettuare lavorazioni meccaniche su imbarcazioni da diporto • • • Interpretare il disegno tecnico Effettuare operazioni di tracciatura Effettuare operazioni di taglio Effettuare operazioni di sagomatura Effettuare operazioni di foratura Rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica • • • • • • • • 55 Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di progettazione esecutiva per strutture in metallo Elementi di struttura dell’imbarcazione Macchinari per la lavorazione del ferro Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Tecniche di lavorazione del ferro Tecnologie e sistemi di • • • • • • • • • • giunzione parti metalliche Applicare tecniche di montaggio/smontaggio di parti metalliche Applicare tecniche di posa in opera strutture in metallo Utilizzare apparecchi di metrologia meccanica Utilizzare attrezzature per la finitura meccanica dei metalli Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare macchine/attrezzi per la giunzione parti metalliche (rivettatrici, chiodatrici, ribattitrici, ecc) Applicare tecniche di ancoraggio di parti metalliche Applicare tecniche di diagnosi componenti in metallo di imbarcazioni danneggiate Applicare tecniche di giunzione parti metalliche Applicare tecniche di montaggio/smontaggio di parti metalliche Applicare tecniche di piegatura del metallo Applicare tecniche di saldatura metalli e leghe Utilizzare apparecchi di metrologia meccanica Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare macchine/attrezzi per la giunzione parti metalliche (rivettatrici, chiodatrici, ribattitrici, ecc) Utilizzare strumenti per saldatura: saldatrice a filo, elettrica ad arco, TIG, laser, plasma, ossiacetilenica Applicare procedure di manutenzione ordinaria impianti e macchinari Applicare procedure di sicurezza in produzione Applicare procedure di taratura di macchine punzonatrici Applicare tecniche di piegatura del metallo Applicare tecniche di punzonatura dei metalli Applicare tecniche di taglio dei metalli Applicare tecniche di tracciatura del metallo Utilizzare apparecchi di metrologia meccanica Utilizzare dispositivi di lavorazione • • • • Conoscenze riferite alla figura Elementi di progettazione esecutiva per strutture in metallo Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Macchinari per la lavorazione del ferro Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici • Strumenti per saldatura • Tecniche di lavorazione del ferro • Tecniche di montaggio di parti metalliche • Tecniche di saldatura dei metalli • Tecnologie e sistemi di lavorazione • • • • • • Conduttore di imbarcazioni da diporto (skipper) Titolo Descrizione sintetica Situazione tipo Il conduttore di imbarcazioni da diporto, denominato anche skipper, conduce, in autonomia o al comando di un team preparato, imbarcazioni da diporto di lunghezza massima 24 metri a motore e a vela con o senza motore ausiliario per la navigazione senza alcun limite dalla costa. Quando l’imbarcazione è in acqua, egli ha il comando sull’equipaggio e risponde civilmente e penalmente del comportamento della stessa; deve accertarsi, prima della partenza, che l’imbarcazione sia idonea al viaggio da intraprendere e che sia convenientemente caricata e stivata; deve inoltre constatare la presenza a bordo delle dotazioni di sicurezza obbligatorie stabilite dal codice della navigazione in base alla distanza dalla costa che dovrà raggiungere, ed è responsabile dei documenti e della regolare tenuta dei libri di bordo. Deve saper manovrare in sicurezza l’imbarcazione (navigazione, approdo, ormeggio) e dirigere la spedizione. Deve saper utilizzare e conoscere le tecnologie necessarie alla conduzione della barca (radar, radio), conoscere le diverse normative vigenti in ambito civile e marittimo e i loro cambiamenti, e comprendere le lingue straniere o perlomeno l’inglese. Se ha a disposizione un team, deve essere in grado di organizzare in modo efficace il lavoro con gli altri membri dell’equipaggio e presidiarne tutte le attività. Deve avere iniziativa e saper prendere decisioni, spesso in modo tempestivo per far fronte agli imprevisti in cui incorre quotidianamente. In ambito diportistico quella dello skipper è una prestazione tipicamente a carattere professionale. Egli si assume la responsabilità di comandare un’unità da diporto abilitata per scopi commerciali quale noleggio o come si usa dire, charter nautico. Non ha orari di lavoro prefissati. È responsabile dell’imbarcazione dal momento iniziale fino a quando termina il contratto di lavoro. Durante questo tempo è soggetto quindi costantemente a reperibilità e disponibilità. Lo skipper deve saper prendere decisioni rapide ed efficaci al fine di instaurare un rapporto di fiducia con tutto l’equipaggio. È richiesta la disponibilità ad effettuare trasferte. Massima richiesta nel periodo estivo. Il contratto di questa figura è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale Marittimi denominato “Per i marittimi imbarcati su navi fino a 151 tonnellate” che regola però anche i rapporti di lavoro sulle imbarcazioni da diporto di qualsiasi stazza. competenze descrizione • Essere in grado di condurre imbarcazioni da diporto protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare macchina trapanatrice Utilizzare macchinari per il taglio dei metalli Utilizzare strumenti per la lavorazione dei metalli (trancia, piegaferri..) Manovrare in porto l’imbarcazione e controllarne attentamente i movimenti (effetto evolutivo conoscenze • • • 56 Apparecchiature per la ricezione dei bollettini meteo Carte nautiche Cartografia digitale abilità • • Applicare criteri di valutazione dei rischi connessi alla navigazione Applicare modalità di verifica del rispetto delle • • • • • • • dell’elica, controllo dello scarroccio, ecc) Manovrare e governare l’imbarcazione in mare aperto in autonomia e sicurezza anche in condizioni di cattivo tempo Recepire e interpretare i bollettini meteo e la carta meteorologica Fare fronte a piccole avarie di bordo ed emergenze Condurre le manovre di ancoraggio e ormeggio in ogni condizione Controllare tramite i sistemi di posizionamento e cartografici che la rotta dell’imbarcazione sia in linea con il piano di navigazione Vigilare lungo la rotta per evitare sinistri marittimi (collisioni, abbordaggi, incagli, investimenti di bagnanti e di sub, ecc.) Contattare all’occorrenza, tramite comunicazioni radio, le Autorità Marittime o altre imbarcazioni a vista • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • (ECDIS) Codice della navigazione Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) Meteorologia nautica Metodi di prevenzione antincendio a bordo Normativa internazionale IMO - STCW Normative e regolamenti settore nautico (SOLAS, SAR 79, MERSAR, IMOSAR) Normative nazionali ed internazionali vigenti in ambito marittimo Oceanografia Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Procedure di sicurezza in navigazione RADAR e sistemi ARPA Regolamenti di tutela ambiente marino Sensori di navigazione marittima (bussole, girobussole, solcometri,ecc) Sistemi di ancoraggio Sistemi di posizionamento elettronici e satellitari Sistemi di radiocomunicazioni standard (INMARSAT, NAVTEX, ecc) ed in emergenza (GMDSS) Sistemi di segnalazione marittimi Sistemi GPS Global Position System Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela Tecniche di perfezionamento alla vela Tecniche di utilizzo dello Spinnaker • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Essere in grado di coordinare il personale dell’imbarcazione da diporto • • • Verificare e valutare le persone imbarcate Gestire conversazioni anche in lingua straniera Istruire le persone imbarcate sulle nozioni basilari della sicurezza a bordo Effettuare la valutazione del personale di bordo Organizzare e coordinare il personale in ogni fase della navigazione Provvedere, all’occorrenza, al salvataggio delle persone • • • • • • 57 Dispositivi di estinzione incendi (ad acqua, a schiuma, CO2) Elementi di comunicazione interpersonale Elementi di pronto soccorso Normativa internazionale e regolamenti di salvaguardia vita umana in mare Normativa internazionale relativa alla gestione del personale Normative nazionali ed • • • • • • • procedure di sicurezza a bordo Applicare procedure codificate di manovra per l’ormeggio e il disormeggio imbarcazioni da diporto Applicare procedure di manovra in entrata/uscita porti Applicare procedure di navigazione Applicare protocolli per la gestione delle emergenze Applicare tecniche di interpretazione dati meteorologici Applicare tecniche di navigazione per imbarcazioni a motore e a vela Applicare tecniche di perfezionamento alla vela Applicare tecniche di utilizzo dello Spinnaker Utilizzare apparati ricetrasmittenti VHF Utilizzare apparecchiature per la ricezione dei bollettini meteo Utilizzare cime e strumenti per l’ormeggio Utilizzare le carte nautiche e il giornale di bordo Utilizzare le strumentazioni elettroniche per la gestione della navigazione Utilizzare sensori di navigazione marittima (bussole, girobussole, solcometri,ecc) Utilizzare sistemi di posizionamento elettronici e satellitari Utilizzare sistemi di radiocomunicazioni standard (INMARSAT, NAVTEX, ecc) ed in emergenza (GMDSS) Applicare criteri di valutazione del personale Applicare metodi di verifica della soddisfazione del cliente Applicare modalità di coordinamento del lavoro Applicare procedure di gestione delle situazioni di emergenza Applicare procedure di imbarco passeggeri Applicare procedure di primo soccorso Applicare protocolli per la in acqua e prestare il primo soccorso • • • • internazionali vigenti in ambito marittimo Procedure di gestione del personale Responsabilità dell’ufficiale in comando di guardia (COLREG ’72) Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Tecniche di accoglienza clienti • • • • • • • • • • • • • Essere in grado di progettare itinerari per navigazione da diporto • • Conoscenze riferite alla figura • • • • • • • • • • • • • • • • Stabilire rapporti con il promotore della spedizione (l’armatore o il cliente) per concordarne i dettagli Studiare la rotta ottimale relativamente al viaggio da effettuare Acquisire ed interpretare le informazioni meteorologiche Pianificare i tempi di navigazione e di sosta Accertare la presenza a bordo delle dotazioni di sicurezza obbligatori in relazione alla distanza massima di navigazione dalla costa e il loro buono stato di efficienza Accertare che i tutti i livelli dei liquidi da consumo (carburante, acqua, oli, ecc) siano adeguati relativamente alla permanenza in mare fino alla prima sosta per il rifornimento/reintegro contattare la capitaneria di porto per ottenere l’autorizzazione alla partenza • • • • • • • • • • Carte nautiche Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) Meteorologia nautica Normative nazionali ed internazionali vigenti in ambito marittimo Pianificazione dei viaggi per mare Regolamenti di tutela ambiente marino Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Sistemi GPS Global Position System • • • • • • • • gestione delle emergenze Applicare tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo Applicare tecniche di interazione col cliente Applicare tecniche di motivazione risorse umane Applicare tecniche di pianificazione delle attività Applicare tecniche di salvataggio in acqua Utilizzare attrezzature salvataggio in acqua Utilizzare dispositivi antincendio Applicare criteri di selezione delle rotte di navigazione Applicare modalità di calcolo del consumo di acqua e viveri (cambusa) Applicare modalità di verifica della documentazione di bordo Applicare modalità di verifica funzionamento dispositivi di sicurezza Applicare procedure di bilanciamento del natante Applicare procedure di comunicazione con le Autorità marittime Applicare procedure di verifica delle condizioni dei mezzi di emergenza di bordo Applicare tecniche di calcolo del consumo di carburante Applicare tecniche di calcolo delle rotte di navigazione Applicare tecniche di interpretazione dati meteorologici Applicare tecniche di valutazione di efficienza del natante Carte nautiche Cartografia digitale (ECDIS) Sistemi GPS Global Position System Apparecchiature per la ricezione dei bollettini meteo Sensori di navigazione marittima (bussole, girobussole, solcometri,ecc) Codice della navigazione Normative e regolamenti settore nautico (SOLAS, SAR 79, MERSAR, IMOSAR) Responsabilità dell’ufficiale in comando di guardia (COLREG ’72) RADAR e sistemi ARPA Elementi di comunicazione interpersonale Elementi di pronto soccorso Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) Meteorologia nautica Metodi di prevenzione antincendio a bordo Normativa internazionale IMO - STCW Normativa internazionale relativa alla gestione del personale 58 • • • • • • • • • • • • • • • Titolo Descrizione sintetica Situazione tipo Marinaio imbarcazioni da diporto Il marinaio da diporto opera sulle imbarcazioni da diporto, collaborando alla conduzione dell’imbarcazione in tutte le manovre di navigazione, approdo e ormeggio. - Collabora alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’imbarcazione e provvede ai diversi servizi di bordo. - Deve inoltre essere in grado di prevenire e gestire le situazioni di emergenza operativa. - Possiede conoscenze in meccanica e impiantistica di bordo necessarie alla piccola manutenzione dello scafo e dell’attrezzatura velica. Svolge, inoltre, servizi di assistenza e cura delle persone imbarcate. Spesso è responsabile anche degli approvvigionamenti. Il lavoro del marinaio si svolge prevalentemente in mare e richiede la capacità di vivere e lavorare a stretto contatto e in ambienti costrittivi, con persone provenienti da regioni estremamente diverse e di differente estrazione culturale; deve possedere la capacità di lavorare in gruppo o in modo autonomo, pianificando il lavoro al fine di espletare, nei tempi e nelle modalità richieste, i compiti assegnati dai superiori; deve avere la capacità di lavorare in situazioni di stress legate ai frequenti spostamenti, agli orari di lavoro distribuiti su turni stretti ed agli ambienti angusti di una unità da diporto. Svolge la sua attività come lavoratore dipendente o assimilato. Deve essere disponibile ad orari ampiamente flessibili. Massima richiesta nel periodo estivo. competenze descrizione • • Essere in grado di assistere il comandante nel governo dell’imbarcazione da diporto • • • • Essere in grado di effettuare la manutenzione dei sistemi di coperta di imbarcazioni da diporto Normative nazionali ed internazionali vigenti in ambito marittimo Oceanografia Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Pianificazione dei viaggi per mare Procedure di gestione del personale Procedure di sicurezza in navigazione Regolamenti di tutela ambiente marino Sistemi di ancoraggio Sistemi di segnalazione marittimi Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Sistemi di radiocomunicazioni standard (INMARSAT, NAVTEX, ecc) ed in emergenza (GMDSS) Tecniche di accoglienza clienti Tecniche di perfezionamento alla vela Tecniche di utilizzo dello Spinnaker Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela • Procedere, secondo una sequenza codificata, alle operazioni di ormeggio e disormeggio Procedere, secondo una sequenza codificata, alle operazioni di approdo effettuando manovredi conduzione dell’imbarcazione a vela o a motore, conducendo motori entro e fuori Segnalare e fronteggiare situazioni di emergenza (incendio avaria) Rispettare il codice di navigazione Rispettare le norme antinfortunistiche e di sicurezza tipiche del settore Provvedere alla pulizia di coperta, sottocoperta e cabine Eseguire interventi di manutenzione ordinaria degli spazi esterni ed interni dell’imbarcazione conoscenze abilità • • • • • • • • • Codice della navigazione Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) Metodi di prevenzione antincendio a bordo Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Registri di bordo Sistemi di ancoraggio Sistemi di segnalazione marittimi Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela • • • • • • • • • 59 Elementi di igiene ambientale Manuali di funzionamento delle strumentazioni nautica Procedure di manutenzione sistemi di • • • Applicare procedure codificate di manovra per l’ormeggio e il disormeggio imbarcazioni da diporto Applicare procedure di manovra in entrata/uscita porti Applicare procedure di navigazione Applicare protocolli per la gestione delle emergenze Applicare tecniche di navigazione per imbarcazioni a motore e a vela Utilizzare dispositivi antincendio Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Applicare procedure di manutenzione sistemi di coperta Applicare procedure di richiesta intervento Applicare procedure di richiesta intervento • • • • • • • • • Essere in grado di svolgere servizi di assistenza e cura delle persone imbarcate • • • • Conoscenze riferite alla figura Provvedere alla pulizia e manutenzione dei sistemi di coperta Verificare la funzionalità degli impianti di segnalazione Richiedere eventuali interventi di manutenzione straordinaria Curare e custodendo gli attrezzi di lavoro Verificare lo stato e l’efficienza delle dotazioni di sicurezza e antincendio previste a bordo Rispettare le norme antinfortunistiche e di sicurezza tipiche del settore Accogliere le persone imbarcate Istruire le persone imbarcate sulle nozioni basilari della sicurezza a bordo Assistere le persone imbarcate in ogni fase della navigazione Gestire conversazioni anche in lingua straniera Prestare, all’occorrenza, assistenza di primo soccorso elementare Prestare cura ai rifornimenti Rispettare le norme antinfortunistiche e di sicurezza tipiche del settore • • • • • coperta Sistemi di segnalazione marittimi Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Tecniche di manutenzione della strumentazione nautica Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi Tecniche di verifica del funzionamento della strumentazione di navigazione • • • • • • • • Elementi di comunicazione interpersonale Elementi di comunicazione non verbale (CNV) Elementi di pronto soccorso Tecniche di accoglienza clienti • • • • • manutenzione specialistica Applicare procedure di verifica delle condizioni dei mezzi di emergenza di bordo Applicare tecniche di pulizia degli ambienti Applicare tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi Applicare modalità di calcolo del consumo di acqua e viveri (cambusa) Applicare procedure di primo soccorso Applicare tecniche di accoglienza della clientela Applicare tecniche di salvataggio in acqua Utilizzare attrezzature salvataggio in acqua Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Codice della navigazione • Elementi di comunicazione interpersonale • Elementi di comunicazione non verbale (CNV) • Elementi di igiene ambientale • Elementi di pronto soccorso • Registri di bordo • Tecniche di manutenzione della strumentazione nautica • Manuali di funzionamento delle strumentazioni nautica • Tecniche di verifica del funzionamento della strumentazione di navigazione • Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) • Metodi di prevenzione antincendio a bordo • Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto • Procedure di manutenzione sistemi di coperta • Sistemi di ancoraggio • Sistemi di segnalazione marittimi • Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo • Tecniche di accoglienza clienti • Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela • Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi Titolo Meccanico motorista nautica da diporto Descrizione sintetica Il meccanico motorista si occupa dell’istallazione dei motori marini e delle parti meccaniche ad essi correlate. Effettua con regolarità prestabilita i lavori di manutenzione e controllo delle macchine, ed interviene in seguito alle chiamate di segnalazione per avaria. Nel corso degli 60 Situazione tipo interventi sale a bordo dell’imbarcazione, si reca in zona macchine e analizza le circostanze nelle quali il guasto si è prodotto; localizzato il danno, il Motorista smonta, se necessario, le parti del motore da riparare e le porta in officina per effettuare la riparazione. Qui provvede ad aggiustare la parte danneggiata o procede alla sua ricostruzione. Rimontata a bordo la parte del motore sulla quale ha eseguito l’intervento, egli effettua i controlli sulle riparazioni eseguite e le prove necessarie ad accertare il loro corretto funzionamento meccanico: generalmente prova direttamente le macchine, sottoponendole a regimi elevati, per verificarne il corretto funzionamento. Il meccanico motorista navale può lavorare sia in un’azienda produttrice o fornitrice di motori marini, sia in imprese a carattere artigianale che svolgono attività di riparazione e manutenzione. L’ambiente di lavoro può essere vario: officina o stabilimento della propria azienda, sede del cliente, imbarcazione in mare. Caratteristiche ulteriori della condizione di lavoro sono la reperibilità e le trasferte. Il contratto nazionale applicato è generalmente quello dei metalmeccanici. competenze descrizione • • • • • Essere in grado di effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria su motori di imbarcazioni da diporto • • • • • • • • Essere in grado di installare e collaudare un motore di imbarcazione da diporto • • • • Diagnosticare le anomalie funzionali del motore e degli organi accessori Decidere le metodiche di riparazione in funzione degli interventi da eseguire Valutare il livello di usura delle parti componenti il motore e i gruppi Proporre ai superiori la sostituzione di parti usurate o deteriorate Impiegare correttamente le attrezzature e le dotazioni di manutenzione dei motori Montare e smontare il motore utilizzando apposite attrezzature e attuare le operazioni raccomandate dai costruttori Effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria Avviare il motore e controllarne la funzionalità Collaudare tramite prova in mare il funzionamento del motore rispettando le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica e igiene del lavoro Applicare le norme di salvaguardia ambientale. Interpretare il piano di costruzione Interpretare il disegno tecnico anche in lingua inglese Utilizzare attrezzature e macchinari per il posizionamento del motore Alloggiare il motore Verificare il corretto posizionamento dei supporti Fissare il motore ai supporti Installare gli impianti di conoscenze abilità • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 61 Caratteristiche attrezzi e utensili meccanici Codice della navigazione Dispositivi di comando e controllo di motori marini fuori bordo Elementi di disegno meccanico Impianti di bordo per il funzionamento di motori marini (lubrificazione, combustibile, raffreddamento, aspirazione gas di Motori per propulsione ed ausiliari delle imbarcazioni da diporto Normativa di sicurezza nell’ambito del cantiere da diporto Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Sistemi di collaudo Strumenti e utensili per installazioni meccaniche Tecniche di avviamento motori marini Caratteristiche attrezzi e utensili meccanici Dispositivi di comando e controllo di motori marini fuori bordo Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Impianti di bordo per il funzionamento di motori marini (lubrificazione, combustibile, raffreddamento, • • • • • • • • • • • • • • • Applicare metodi accertamento guasti di motori marini Applicare procedure di collaudo motori marini Applicare procedure di controllo dei circuiti di motori marini (refrigeranti, di scarico, di alimentazione,ecc) Applicare procedure di manutenzione ordinaria di motori marini Applicare tecniche di avviamento motori marini Applicare tecniche di manutenzione di motori navali Diesel, turbine, macchine alternative Applicare tecniche di montaggio/smontaggio di parti metalliche Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare strumenti di officina (mazza, cacciavite, chiave inglese) Applicare procedure di collaudo motori marini Applicare procedure di installazione dispositivi di comando e controllo di motori marini fuori bordo Applicare procedure di installazione impianti di bordo per il funzionamento di un motore marino Applicare tecniche di aggiustaggio meccanico Applicare tecniche di avviamento motori marini Applicare tecniche di • • • • • bordo per il corretto funzionamento del motore (lubrificazione, combustibile, raffreddamento, aspirazione gas di scarico) Accoppiare il motore al gruppo invertitore / riduttore e ad altri gruppi utilizzatori di potenza e controllarne il corretto allineamento Installare e collegare dispositivi di comando e controllo Avviare il motore e controllarne la funzionalità Collaudare tramite prova in mare il funzionamento del motore rispettando le normative vigenti in materia di sicurezza e antinfortunistica e igiene del lavoro Applicare le norme di salvaguardia ambientale • • • • • • • aspirazione gas di Motori per propulsione ed ausiliari delle imbarcazioni da diporto Normativa di sicurezza nell’ambito del cantiere da diporto Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Sistemi di collaudo Strumenti di misurazione meccanica Strumenti e utensili per installazioni meccaniche Tecniche di avviamento motori marini Tecniche di installazione motori marini • • • • • • installazione e posizionamento motore marino Applicare tecniche di montaggio motori meccanici Applicare tecniche di montaggio/smontaggio di parti metalliche Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare strumenti di misurazione meccanica Utilizzare strumenti di officina (mazza, cacciavite, chiave inglese) Caratteristiche attrezzi e utensili meccanici Codice della navigazione Dispositivi di comando e controllo di motori marini fuori bordo Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di struttura dell’imbarcazione Impianti di bordo per il funzionamento di motori marini (lubrificazione, combustibile,raffreddamento, aspirazione gas di scarico) • Motori per propulsione ed ausiliari delle imbarcazioni da diporto • Normativa di sicurezza nell’ambito del cantiere da diporto • Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici • Sistemi di collaudo • Strumenti di misurazione meccanica • Strumenti e utensili per installazioni meccaniche • Tecniche di avviamento motori marini • Tecniche di installazione motori marini • • • • • • • Conoscenze riferite alla figura Titolo Ormeggiatore per porti turistici Descrizione sintetica L’ormeggiatore dei porti turistici svolge le attività d’ormeggio e disormeggio di imbarcazioni da diporto; manovre che possono essere effettuate da terra o con l’ausilio del gommone, da soli o affiancati da altri ormeggiatori, a seconda della grandezza della barca e delle condizioni atmosferiche. Oltre ad assegnare il posto barca in base alle dimensioni del natante e ad attraccarlo al molo, egli procede all’allaccio della corrente elettrica al generatore. In base alle dimensioni e all’organizzazione della società che gestisce il porto turistico, è possibile che all’ormeggiatore non sia richiesto solo di provvedere alle attività di attracco delle barche presso il molo ma anche di fornire assistenza alla piccola manutenzione dell’imbarcazione durante tutto il periodo della permanenza presso il porto. Manovra gommoni e/o piccole imbarcazioni a motore ed effettua lavori di riparazione sulle imbarcazioni che ormeggiano presso il porto turistico. Le operazioni di ormeggio sono un servizio che il porto, in quanto tale, offre a tutti gli utenti ed è il servizio al quale viene affidato la tutela non solo del vettore marittimo, ma anche delle strutture di attracco e della navigazione interna al porto. Il servizio è garantito 24 ore per tutti i giorni dell’anno, a salvaguardia della sicurezza della navigazione, delle strutture portuali e dell’ambiente. Per questa ragione il servizio di ormeggio non si esaurisce nella figura professionale dell’ormeggiatore, ma si estende anche agli interventi di rinforzo del personale di bordo, di recupero di oggetti galleggianti pericolosi e di pronto intervento in mare su natanti in difficoltà, messi in opera da personale specializzato in possesso di altre 62 Situazione tipo qualifiche professionali previste dal codice della navigazione. Trova impiego presso cooperative e imprese operanti in porti turistici. È un lavoro in cui si fa molta attività fisica ma che richiede, nel contempo, buone capacità di relazione poiché spesso si è a contatto con l’utenza. Opera spesso in condizioni meteorologiche avverse. competenze descrizione conoscenze abilità • • Essere in grado di effettuare il monitoraggio sugli ormeggi di un porto turistico • • Verificare l’efficienza delle attrezzature e delle strutture di ormeggio per salvaguardare la sicurezza delle imbarcazioni e delle strutture portuali Identificare e segnalare guasti o degradi delle opere marittime lungo tutto l’arco banchi nato del porto Porsi a disposizione anche delle Autorità portuali • • • • • • Metodi di prevenzione antincendio a bordo Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Regolamenti di tutela ambiente marino Regolamento di sicurezza vigente nel Porto Sistemi di ancoraggio Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi • • • • • • • • • • • • Essere in grado di effettuare l’ormeggio ed il disormeggio di imbarcazioni da diporto • • • • • Presidiare postazione radio per i contatti con le imbarcazioni e/o per la diffusione di messaggi anche in lingua straniera Acquisire dati meteorologici e carte meteo da fornire agli utenti Gestire operazioni di ormeggio e disormeggio Gestire operazioni di alaggio Condurre gommoni o imbarcazioni da diporto Assistere i passeggeri durante le operazioni di imbarco e sbarco Rispettare il codice di navigazione Rispettare le norme antinfortunistiche e di sicurezza del settore marittimo • • • • • • • • • • • Elementi di pronto soccorso Lingua inglese (Standard Maritime Vocabulary) Meteorologia nautica Normativa nazionale e internazionale sulla sicurezza portuale Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Procedure di sicurezza in navigazione Regolamento di sicurezza vigente nel Porto Sistemi di ancoraggio Sistemi di segnalazione marittimi Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Tecniche di accoglienza clienti Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela • • • • • • • • • • • • Essere in grado di effettuare la manutenzione delle strutture di approdo • • • Provvedere alla manutenzione ordinaria delle strutture di approdo Provvedere alla piccola manutenzione delle imbarcazioni Utilizzare le pompe di sentina per svuotare le barche dell’acqua Richiedere interventi di • • • 63 Apparecchiature da approdo, argani e verricelli Principi di funzionamento di macchinari e apparecchiature elettriche Procedure di manutenzione ordinaria delle strutture per • • • • Applicare modalità di verifica del rispetto delle procedure di sicurezza a bordo Applicare procedure di comunicazione con le Autorità marittime Applicare procedure di richiesta intervento Applicare protocolli per la gestione delle emergenze Applicare tecniche di valutazione di efficienza del natante Applicare tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi Utilizzare apparati ricetrasmittenti VHF Utilizzare cime e strumenti per l’ormeggio Utilizzare dispositivi antincendio Applicare procedure codificate di manovra per l’ormeggio e il disormeggio imbarcazioni da diporto Applicare procedure di manovra in entrata/uscita porti Applicare procedure di navigazione Applicare procedure di primo soccorso Applicare tecniche di accoglienza della clientela Applicare tecniche di alaggio Applicare tecniche di interpretazione dati meteorologici Applicare tecniche di navigazione per imbarcazioni a motore e a vela Utilizzare apparati ricetrasmittenti VHF Utilizzare attrezzature salvataggio in acqua Utilizzare cime e strumenti per l’ormeggio Utilizzare criteri per l’utilizzo degli spazi di attracco del molo Applicare modalità di riparazione elettrica Applicare modalità di verifica funzionamento dispositivi di sicurezza Applicare procedure di manutenzione sistemi di coperta Applicare procedure di richiesta intervento manutenzione straordinaria • • • approdo Procedure di manutenzione sistemi di coperta Regolamento di sicurezza vigente nel Porto Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi • • • • Conoscenze riferite alla figura • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Regolamento di sicurezza vigente nel Porto Normativa nazionale e internazionale sulla sicurezza portuale Sistemi di sicurezza e mezzi di salvataggio a bordo Procedure di sicurezza in navigazione Sistemi di segnalazione marittimi Sistemi di ancoraggio Operazioni di ormeggio e disormeggio delle imbarcazioni da diporto Meteorologia nautica Elementi di pronto soccorso Tecniche di accoglienza clienti Tecniche di navigazione per imbarcazioni da diporto a motore e a vela Regolamenti di tutela ambiente marino Tecniche di verifica dei sistemi di segnalazione marittimi Metodi di prevenzione antincendio a bordo Principi di funzionamento di macchinari e apparecchiature elettriche Procedure di manutenzione sistemi di coperta Apparecchiature da approdo, argani e verricelli Procedure di manutenzione ordinaria delle strutture per approdo Deve inoltre conoscere la lingua inglese poiché spesso si rapporta con diportisti stranieri e avere nozioni generali per l’utilizzo degli impianti elettrici Titolo Descrizione sintetica Situazione tipo Saldatore nautico Figura esecutiva che effettua la saldatura di pezzi metallici per la realizzazione, riparazione e manutenzione di imbarcazioni da diporto. La figura professionale esegue saldature utilizzando la tecnica idonea e rispettando le specifiche dei documenti di lavoro. Controlla ed eventualmente rifinisce il manufatto in caso di imperfezioni e disomogeneità. I lembi dei vari componenti da saldare devono essere preventivamente spazzolati e l’operazione viene effettuata dal saldatore stesso utilizzando smerigliatrici angolari provviste di spazzola in acciaio. Il saldatore deve quindi appuntare i pezzi e procedere alla saldatura applicando particolari tecniche, tali da rendere simmetriche le tensioni generate dalla saldatura, in modo da avere il minor movimento di deformazione della struttura. Questa specializzazione è cruciale in molte lavorazioni in quanto dalle operazioni di saldatura dipendono la qualità del prodotto finito e la sicurezza complessiva dell’imbarcazione. La situazione di lavoro varia fortemente a seconda delle aziende in cui opera e delle tecnologie utilizzate in produzione. La sua attività prevede l’esecuzione di azioni regolate da procedure standard. Presta la sua attività generalmente all’interno di un officina, in orari diurni, con contratto di lavoro dipendente. In alcune circostanze può trovarsi ad operare anche all’esterno. Il saldatore deve tutelarsi tramite l’adozione di idonei D.P.I. (cuffie antirumore, guanti e maschere protettive) dall’esposizione alle radiazioni alle scintille e agli inquinanti aerodispersi (NOx, CO, CO 2, Ossidi metallici, ecc.) durante le operazioni di saldatura. Deve prestare attenzione a non venire a contatto con attrezzature e materiale surriscaldato. Deve avere un’ottima manualità, precisione, resistenza fisica e capacità di sopportare il rumore e le vibrazioni provocate dalle operazioni di saldatura e spazzolatura. competenze descrizione • Essere in grado di effettuare il controllo/rifinitura sulla saldatura manutenzione specialistica Applicare tecniche di controllo prestazionale sui macchinari Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare strumenti di verifica impianti elettrici • • Asportare eventuali sbavature Verificare la tenuta della saldatura Misurare i pezzi accertandosi che conoscenze • • 64 Norma UNI EN 729 (requisiti di qualità per la saldatura) Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i abilità • • • Applicare procedure di controllo qualità per la saldatura Utilizzare apparecchi di metrologia meccanica Utilizzare dispositivi di • • • eventuali deformazioni siano in tolleranza con il disegno Eseguire la manutenzione ed il controllo degli utensili, degli apparecchi e degli impianti utilizzati Registrare i dati tecnici di tutto il processo, utilizzando i moduli predisposti dall’azienda Rispettare le normative relative alla sicurezza e antinfortunistica • • settori di attività privati o pubblici Strumenti per saldatura Tecniche di saldatura dei metalli • • • • • • • Essere in grado di eseguire saldature su imbarcazioni da diporto • • • • • Conoscenze riferite alla figura • • • • • • • • Usare tecniche di esecuzione per evitare reazioni dei materiali ai vari tipi di saldatura Usare tecniche di esecuzione per evitare deformazioni dei materiali Gestire e monitorare costantemente tutti i parametri di saldatura Verificare la conformità della struttura agli standard richiesti dal progetto o dal cliente Rispettare le normative relative alla sicurezza e antinfortunistica • • • • • • • • Elementi di disegno meccanico Elementi di disegno navale Elementi di metallurgia Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Sollecitazioni meccaniche e resistenza dei materiali Strumenti per saldatura Tecniche di saldatura dei metalli Tecnologia e proprietà dei materiali Tecnologia meccanica dei materiali saldabili • • • • • • • protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare procedure di controllo della tenuta dei materiali saldati Applicare procedure di sicurezza in produzione Applicare procedure di taratura di macchine saldatrici Applicare procedure Welding Procedure Specification (WPS) Applicare tecniche di ancoraggio di parti metalliche Applicare tecniche di saldatura metalli e leghe Utilizzare apparecchi di metrologia meccanica Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni Utilizzare strumenti per saldatura: saldatrice a filo, elettrica ad arco, TIG, laser, plasma, ossiacetilenica Tecniche di saldatura dei metalli Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici Tecnologia e proprietà dei materiali Strumenti per saldatura Sollecitazioni meccaniche e resistenza dei materiali Elementi di disegno meccanico Tecnologia meccanica dei materiali saldabili Elementi di metallurgia Norma UNI EN 729 (requisiti di qualità per la saldatura) Elementi di disegno navale Titolo Verniciatore nautico Descrizione sintetica L’addetto alla pitturazione o verniciatore nautico è un operaio qualificato in grado di effettuare in modo autonomo e responsabile, anche con l’ausilio di macchinari, tutte le operazioni di verniciatura di parti e/o interni ed esterni di un’imbarcazione, intervenendo sia nelle fasi di costruzione che in quelle di manutenzione, completando il lavoro di costruzione, ripristino e abbellimento dello scafo. Può effettuare la coloritura a pennello, a rullo, o a spruzzo, utilizzando a seconda delle superfici da trattare una pistola o una lancia collegata ad un compressore che permette di stendere la vernice con i differenti spessori a seconda delle indicazioni fornite dall’armatore e dal colorificio. Il verniciatore deve essere in grado di stabilire quale sia la giusta quantità del prodotto da stendere, per evitare colature e difetti. Può eseguire anche piccoli interventi di decorazione, per esempio realizzare scritte e disegni, con sistemi di spolvero e tracciatura e l’ausilio di maschere adesive. 65 Situazione tipo competenze Questa figura professionale trova impiego all’interno di piccole, medie e grandi aziende della nautica da diporto. Stanno nascendo soprattutto in Liguria e Toscana ditte in grado di fornire un servizio completo “chiavi in mano”, formate da 5/6 applicatori specializzati in grado di intervenire ed operare con la forma “dell’appalto diretto”. Il verniciatore opera a contatto diretto o indiretto (vapori) con sostanze chimiche a vario grado di tossicità, pertanto è richiesta l’assenza di allergie per tali sostanze e la tolleranza a permanere anche per lunghi periodi di lavoro con protezioni della pelle e respiratorie. Questa figura deve possedere una corretta percezione dei colori ed aver sviluppato un discreto senso estetico, deve avere un’ottima manualità, precisione, resistenza fisica e capacità di sopportare cattivi odori. Lavora prevalentemente all’interno di capannoni, in orari diurni, con contratto di lavoro dipendente. descrizione essere in grado di applicare vernici • Interpretare le specifiche dei prodotti fornite dai produttori • Interpretare le richieste del cliente • Preparare le miscele da utilizzare • Applicare vari strati di fondo • Applicare gli strati di finitura • Rispettare le norme di sicurezza Essere in grado di effettuare la preparazione delle superfici • Verificare che le superfici siano pulite e sufficientemente levigate • Scegliere e valutando i materiali • Interpretare le indicazioni dei fornitori • Scegliere i metodi e le attrezzature di applicazione • Stimare i tempi di realizzazione • Asportare totalmente o parzialmente le vernici esistenti • Smontare o proteggere le parti che non devono essere trattate • Recuperare le linee di forma con riporti di stucco e successiva levigatura • Rispettare le norme di igiene e sicurezza Essere in grado di effettuare ritocchi • Verificare il rispetto dei parametri di qualità • Verificare il rispetto dei parametri di uniformità • Verificare il rispetto dei parametri di lucentezza • Verificare il rispetto dei parametri di spessore • Effettuare eventuali ritocchi • Rispettare le norme di conoscenze • Caratteristiche delle vernici • Elementi di struttura dell’imbarcazione • Normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici • Prodotti per opacizzare • Tecniche di applicazione di rivestimenti protettivi • Tecniche di verniciatura • Tecniche di verniciatura e carteggio • Diluenti e solventi • Elementi di struttura dell’imbarcazione • Impianti per la verniciatura del legno • Materiali abrasivi • Materiali per la verniciatura del legno • Materiali per la verniciatura della resina • Reazioni dei materiali al trattamento di verniciatura • Resine • Tipologie di legno • Vernici • Caratteristiche delle vernici • Macchine lucidatrici • Reazioni dei materiali al trattamento di verniciatura • Resine • Vernici 66 abilità • Applicare criteri per la preparazione delle vernici • Applicare procedure di controllo e regolazione macchinari/impianti per la verniciatura • Applicare procedure di segnalazione di non conformità di pezzi lavorati • Applicare tecniche di lucidatura legno • Applicare tecniche di stuccatura superfici in resina • Applicare tecniche di verniciatura su resina • Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni • Utilizzare strumenti per verniciatura (compressore, pistola a pressione) • Applicare modalità di rimozione delle imperfezioni della superficie dello scafo • Applicare procedure di controllo e regolazione macchinari/impianti per la verniciatura • Applicare tecniche di assemblaggio/disassemblagg io prodotti • Applicare tecniche di copertura parti non interessate dalla verniciatura • Applicare tecniche di levigatura del manufatto • Applicare tecniche di pulitura superfici in resina • Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Utilizzare gli attrezzi per la resinatura • Utilizzare prodotti per preparazione superfici da verniciare • Applicare procedure di controllo qualità • Applicare tecniche di decorazione superfici verniciate • Applicare tecniche di finitura e protezione delle superfici • Utilizzare dispositivi di protezione individuali (DPI) • Utilizzare documentazione tecnica fornita dai produttori di imbarcazioni • Utilizzare strumenti e tecniche per la misurazione degli standard di qualità igiene e sicurezza Conoscenze riferite alla figura • Macchine lucidatrici • Tecniche di verniciatura e carteggio • Tecniche di applicazione di rivestimenti protettivi • Prodotti per opacizzare • Elementi di struttura dell’imbarcazione • Materiali per la verniciatura del legno • Materiali per la verniciatura della resina • Materiali abrasivi • Resine • Vernici • Tipologie di legno • Impianti per la verniciatura del legno • Reazioni dei materiali al trattamento di verniciatura • Diluenti e solventi 67 Allegato …..: Questionario di rilevazione dati Riportiamo di seguito un esempio di questionario che è possibile somministrare alle aziende per individuare i fabbisogni formativi emergenti del settore nautico. Tale strumento è stato utilizzato nella Regione Lazio dall’ISMEF Il questionario è stato redatto al fine di identificare le attività d’impresa ed il livello della sua complessità organizzativa, di cogliere la composizione e la dinamica occupazionale, in termini quantitativi e qualitativi, e di recepire, infine, esigenze e proposte specifiche di formazione avanzate dai responsabili dell’impresa stessa. Si compone di 75 domande suddivise in 7 sezioni 1. Anagrafica azienda (20 domande): • Risorse Umane (9) • Attività Produttiva (9) • Linee di innovazione (2) 2. Mercato e politiche commerciali (12 domande); 3. Processo produttivo e organizzazione aziendale (20 domande); 4. Qualità e ambiente (7 domande); 5. Orientamento all’innovazione tecnologica (5 domande); 6. Professionalità esistente nell’azienda (1 domanda); 7. Sistema formativo aziendale (16 domande): • Analisi del sistema di formazione (6) • Fabbisogni formativi (10). 68 69 70 71 72 73 74 75 76