I. R. Inserto del periodico trimestrale TuttaPovo edito dal Club Interassociativo TuttaPovo SETTEMBRE 2014 N. 2 / 2014 / 24° NUM. PUB. IL MELOGRANO IL MELOGRANO IN QUESTO NUMERO Inserto al Periodico trimestrale TuttaPovo edito dal Club Interassociativo TuttaPovo Editoriale SETTEMBRE 2014 ANNO VII / N. 24° / N. 2/2014 Un confronto sistematico come stimolo al miglioramento 3 Brochure dell’Azienda 6 Filosofia con i capelli bianchi 7 Progetto COMITATO DI REDAZIONE Summer jobs 2014 Direttore: Paolo Giacomoni Dal Centro Diurno di Povo Coordinamento: Antonio Bernabè In redazione: Antonio Bernabè - Erica Ciresa - Renzo Dori Gerolamo Iob - Roberto Maestri - Renata Ricci Veronica Toller - Delia Trentini Foto: Servizio Animazione - Fonti varie Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a dar vita a questo numero de “Il Melograno” supplemento al periodico trimestrale TuttaPovo Incontri… al nido 9 Noi scout 12 Un’esperienza personale 12 “Intervento 19”: una testimonianza 13 Un’esperienza di servizio civile 14 Dal Centro Servizi di Povo Fine settimana estivi al Centro Servizi 15 Mercoledì 1 ottobre Progetto Incontro fra generazioni 16 Per riflettere La forza che viene da Dio Stampa: Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN) 8 17 Le nostre attività Attività della RSA 18 Ricordo della Grande Guerra 20 Divertimento Tanto per ridere… Concorso a premi 21 Pillole di storia Accadeva 100 anni fa 23 La pagina della poesia 26 In ricordo di… 27 In copertina: Autunno ai "Stoi" del Chegul - foto di Renzo Dori Inserto in centro rivista Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M. Grazioli” Standard di qualità (estract) Il Forest Stewardship Council® (FSC®) garantisce tra l’altro che legno e derivati non provengano da foreste ad alto valore di conservazione, dal taglio illegale o a raso e da aree dove sono violati i diritti civili e le tradizioni locali. Un confronto sistematico come stimolo al miglioramento C on il prossimo mese di ottobre riprenderanno gli incontri semestrali di Nucleo della direzione con residenti, familiari e personale per una verifica congiunta della qualità di vita nelle residenze della struttura. Qui di seguito ne anticipiamo il calendario: RIUNIONI DI NUCLEO CON LA DIREZIONE OTTOBRE/NOVEMBRE 2014 IN ORARIO 14.00-16.00 Mercoledì 1 ottobre MELOGRANO Mercoledì 8 ottobre TULIPANO Mercoledì 15 ottobre MIMOSA Mercoledì 22 ottobre ROSA/GENZIANA Mercoledì 29 ottobre MUGHETTO Mercoledì 5 novembre GIRASOLE Mercoledì 12 novembre CICLAMINO Mercoledì 19 novembre PRIMULA Dall’attivazione di questa nuova “formula” di incontri di gruppo (primavera 2012) ad oggi è maturata la comune consapevolezza dell’importanza di dedicare del tempo alla riflessione congiunta sia sugli aspetti che favoriscono l’armonia nel Nucleo sia su quelli che invece ne deteriorano il clima organizzativo. Prestare la dovuta attenzione alle ricadute delle procedure e dei comportamenti dei protagonisti (residenti/familiare/personale) sulla vita quotidiana delle piccole comunità residenziali dei Nuclei e individuare soluzioni condivise contribui- IL MELOGRANO sce di fatto all’aumento della qualità di vita nelle residenze. Diamo qui di seguito un primo succinto resoconto sui contenuti e problemi affrontati nei recenti incontri di Nucleo ai quali partecipano normalmente oltre a familiari e ospiti residenti anche le varie figure professionali che operano all’interno del singolo Nucleo: due OSS, il coordinatore, un infermiere, un fisioterapista, un animatore, la psicologa consulente, dott.ssa M. Petrillo, alla quale è affidato il ruolo di facilitare la comunicazione dei vissuti da parte dei presenti e il direttore generale. RESIDENZA TULIPANO (2 giugno): la lettura da parte dell’Educatore della lettera di una residente di 93 anni, molto rammaricata per lo spostamento ad altro Nucleo di una operatrice che costituiva il suo punto di riferimento, introduce il tema del bilanciamento tra aspettative dei residenti e regole organizzative (il riferimento è al sistema di rotazione degli OSS sui 3 nuclei del piano). L’approfondimento, che fa seguito alla presa d’atto del disagio vissuto da ospiti e familiari per il turn over, consente di evidenziare la complessità della gestione del personale e l’impegno dei coordinatori per garantire la continuità assistenziale in situazione di imprevedibilità delle assenze; consente altresì al direttore di soffermarsi sulla qualità e quantità della dotazione di personale e sull’importanza di favorire i dipendenti nella conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro per metterli nelle condizioni di dare il meglio di sé nella relazione professionale. Dal confronto emerge come l’impegno del personale nella ricerca di risposte mirate ai bisogni degli ospiti difficilmente riesca a soddisfare appieno le richieste di personalizzazione degli anziani e dei loro familiari. RESIDENZA ROSA E GENZIANA (9 aprile): viene evidenziato dai presenti il disagio della lontananza delle stanze del Nucleo Genziana dalla struttura RSA: il direttore informa che il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto che prevede di riportare tutti i posti letto dentro l’edificio sede e richiesto di poter accedere ai finanziamenti (purtroppo non si prevedono tempi brevi). Alcuni dei residenti segnalano come punto critico il cibo che vorrebbero più saporito e più abbondante. Ci si sofferma sul dietetico RSA evidenziando che il menù distribuito ai residenti è lo stesso della mensa dipendenti: il direttore invita anziani e personale a compilare quotidianamente il modulo sul gradimento delle pietanze che viene regolarmente valutato dai responsabili della ristorazione. RESIDENZA MELOGRANO (16 aprile): alcuni familiari esprimono il loro disagio nel vedere riuniti nel soggiorno di Nucleo i residenti più gravi senza continuità di presenza di personale addetto che tenga loro compagnia; poiché in alcune fasce orarie della giornata gli OSS sono impegnati nelle stanze per le alzate e le rimesse a letto il vissuto dei familiari è di abbandono, di mancanza di contatto e di calore. Si illustrano i piani di lavoro assistenziali e l’offerta dell’animazione e, con il supporto della psicologa, si approfondi- N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 3 scono gli aspetti del decadimento fisico e mentale e dell’ansia/ preoccupazione dei familiari di fronte all’anziano passivo e rinunciatario. Si evidenzia il difficile lavoro di chi assiste che, a contatto con la cronicità e la morte, ha bisogno di rigenerare costantemente la propria motivazione al lavoro in RSA. Il direttore sottolinea l’impegno dell’amministrazione nell’affiancare ai dipendenti addetti all’animazione altre figure, anche esterne alla struttura, che sappiano offrire attenzione, vicinanza e nuove proposte di relazione (“Intervento 19”, Volontari, Tirocinanti ecc. ). RESIDENZA MUGHETTO (7 maggio): accanto alla richiesta di un potenziamento del servizio parrucchiera e di un adeguamento dell’arredo nell’atrio antistante la cappella, le residenti hanno richiesto alla direzione di migliorare le condizioni ambientali in cui avviene la somministrazione del pasto: la sala è piuttosto rumorosa e caratterizzata, a loro dire, da un eccessivo andirivieni di persone. Il direttore fa presente che sono già state individuate alcune soluzioni al problema al fine di assicurare ai residenti più autonomi di pranzare con un maggior confort alberghiero, e ai residenti con elevato fabbisogno assistenziale la stimolazione delle capacità di alimentarsi, la sorveglianza dai rischi e l’eventuale anticipo dell’orario del coricamento. I familiari esprimono apprezzamento per il progetto Caritas attivato dal Servizio Animazione. RESIDENZA GIRASOLE (14 maggio): si prende atto che rispetto al concentrarsi di situazioni di complessità degli anni precedenti la situazione nel Nucleo è al momento stabile, seppure con alcune persone in via di peggioramento; si rileva come risulti quindi buona anche la vivibilità nell’ambiente. Viene espresso apprezzamento per il personale che conosce le abitudini degli anziani e sa individuare i momenti più opportuni per fare loro delle proposte anche nelle situazioni di maggiore agitazione. Alla richiesta di chiarimenti sulle modalità di impiego dei volontari nel 4 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Nucleo Alzheimer viene precisato che, per il momento, il volontariato nella RSA è impegnato prevalentemente sulle uscite esterne e a favore delle altre residenze. nell’attivare gli strumenti organizzativi volti ad assicurare l’espletamento del lavoro di assistenza con la dovuta professionalità e nel rispetto degli obiettivi aziendali. RESIDENZA CICLAMINO (21 maggio): i familiari evidenziano al direttore una carenza di personale e un peggioramento del clima di Nucleo rispetto all’anno precedente; esprimono altresì la loro preoccupazione per un ulteriore calo della qualità dell’assistenza a causa del turn over di operatori che solitamente caratterizza il periodo estivo. L’atmosfera risulta loro piuttosto tesa e tale da rendere più difficile la collaborazione con il personale rispetto a una sintonia che caratterizzava da tempo questo Nucleo (n.b. l’aiuto dei familiari all’imbocco e nell’assistenza è significativo). La ricerca congiunta delle cause dell’indebolimento dell’integrazione tra familiari e personale porta alla luce alcuni problemi di mantenimento degli standard (in particolare sui bagni), derivanti dall’ingresso ad inizio d’anno di ospiti molto compromessi, che hanno richiesto, nella fase di inserimento, tempi di assistenza molto dilatati: fortunatamente la situazione di criticità risulta ai familiari stessi ormai superata, ma permane la preoccupazione che si ripresenti sull’estate. La discussione dà modo al direttore di rassicurare i presenti dell’attenzione sua e dello staff di coordinamento RESIDENZA PRIMULA (4 giugno): l’incontro si apre con la testimonianza del referente di una residente circa l’esperienza positiva dell’inserimento in struttura e il buon livello di integrazione con gli altri anziani del Nucleo e con il personale. A questa si aggiungono altri riscontri positivi di familiari sulla vita nel Nucleo. La signora M.N., residente da tempo in RSA, racconta della sua scelta di venire in struttura e alcuni aneddoti sulla sua storia di vita suscitando la riflessione su quanto le condizioni familiari e personali, in base alle quali si decide per l’ingresso in RSA, influiscano sul successivo adattamento alla nuova situazione. Emergono i vissuti di preoccupazione e di dolore che coinvolgono tutta la rete familiare nella decisione dell’affidamento del loro caro a una struttura residenziale: il direttore ricorda che per superare tali situazioni di stress è sempre possibile frequentare il “Gruppo familiari in inserimento”, che si riunisce periodicamente in RSA con la psicologa. RESIDENZA MIMOSA (18 giugno): i familiari referenti di due nuovi ospiti esprimono soddisfazione per la fase di IL MELOGRANO ingresso, per l’ambiente RSA e per le relazioni positive tra residenti e con il personale del Nucleo. Alcuni familiari evidenziano il vissuto di abbandono dei residenti nel soggiorno del nNucleo in orario 16.00 – 17.00 nonché il fatto che tutto l’ambiente RSA risulta “sguarnito” di personale nel fine settimana e richiedono di potenziare l’animazione e il volontariato. La riflessione che ne segue è analoga a quella descritta più sopra per il Nucleo Melograno; dà comunque modo al direttore di motivare la scelta organizzativa di concentrare gli orari di presenza delle figure dell’équipe dal lunedì al venerdì, assicurando peraltro sul sabato la presenza del coordinatore all’assistenza e di personale di animazione come da programma. Vengono date informazioni sull’attività dei volontari nei servizi dell’azienda ed evidenziato che, stante i loro impegni familiari, la loro presenza è maggiore nei giorni feriali rispetto alle festività. ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Nel corso degli incontri la direzione ha potuto aggiornare i presenti su alcuni progetti aziendali (contenzioni, marchio Family Audit), sulla sperimentazione in corso per il miglioramento della qualità nell’assunzione del pasto e sulle modalità di presentazione di quesiti al Comitato etico aziendale. Familiari e residenti hanno espresso la loro riconoscenza agli operatori, per la loro disponibilità e per l’attenzione nel personalizzare gli interventi nel quotidiano; sono pervenute dai presenti richieste di potenziamento dell’organico dell’assistenza a fronte delle quali la direzione ha aggiornato il gruppo sulla situazione delle risorse finanziarie a budget. Relativamente alla partecipazione agli incontri è da sottolineare, come aspetto molto positivo, l’aumento della presenza attiva dei residenti, a volte accanto al loro familiare. Dalla ricchezza del confronto è possibile cogliere come il sistema di relazione presente in ogni singolo Nucleo, anche se stabilizzato e positivo, possa essere messo alla prova, in qualche periodo dell’anno, da criticità legate alla tipologia degli utenti o alla sfera del personale. L’amministrazione ha disposto una serie di strumenti per gestire al meglio gli eventi critici prevedibili, ma è soprattutto in situazioni di imprevedibilità che il monitoraggio congiunto dei problemi e la ricerca comune delle soluzioni possibili costituiscono garanzia di attenzione ai mutevoli bisogni dei residenti, delle famiglie e dei collaboratori. Il Direttore Mariarosa Dossi IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 5 Ai nostri utenti e a tutti gli interessati di Renzo Dori L a nostra Azienda di servizi alla persona si è recentemente dotata di una nuova pubblicazione: una brochure molto agile e di facile lettura nella quale sono raccolte sinteticamente alcune indicazioni utili per chi volesse usufruire dei nostri servizi (Residenza Sanitaria Assistenziale, Centro Diurno, Centro Servizi, Alloggi protetti, Punto prelievi, Punto riabilitativo). All’interno si trovano infatti oltre a una breve descrizione del servizio offerto anche alcune indicazioni di come e attraverso quali modalità vi si può accedere. 6 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Chi volesse avere gratuitamente questa piccola guida ai nostri servizi basta che la richieda presso la nostra portineria-centralino della RSA in via della Resistenza, 63 Povo o via e-mail all’indirizzo: [email protected] oppure a [email protected] ai quali verrà inviata copia in pdf. Copia è pure reperibile attraverso la consultazione del sito www.apspgrazioli.it I costi per la pubblicazione di questa brochure sono stati completamente sostenuti dai nostri fornitori, dei quali in calce riportiamo il relativo logo. IL MELOGRANO di Roberto Maestri Filosofia con i capelli bianchi P latone sosteneva che si potesse esercitare il pensiero filosofico soltanto dopo aver superato una certa età. Per secoli l’essere anziano ha rappresentato la capacità e il dovere di trasmettere il sapere e l’esperienza alle generazioni successive; il fenomeno a cui assistiamo oggi è decisamente in controtendenza nel momento in cui considera l’età avanzata come un fardello colmo di bisogni da soddisfare senza possibilità di ottenere in cambio nulla al di fuori dei costi sociali. Gli stessi anziani interpellati in materia spesso si autodefiniscono soggetti non più in grado di trasmettere alcunché avendo perso qualsiasi ruolo e/o funzione sociale: «Ormai non abbiamo più niente da offrire», si sente ripetere spesso. Ma è proprio per voler sovvertire lo stereotipo dell’ormai che presso un’azienda pubblica di servizi alla persona, l’APSP “Margherita Grazioli” di Povo - Trento, è in corso un’esperienza, limitata numericamente ma concettualmente significativa, volta a sviluppare le capacità di pensiero “astratto” e rivolta a un gruppo di anziani con diversi gradi di disabilità fisiche dovute a patologie correlate all’invecchiamento ma con un accettabile livello cognitivo. Il gruppo di anziani, non più di sette o otto per incontro e con un’età che può variare dagli 85 ai 90 anni e oltre, è condotto da un animatore che è anche counselor filosofico relazionale. Gli incontri di discussione hanno cadenza settimanale e vertono su temi che vengono proposti di volta in volta dal conduttore o dagli anziani stessi. Una pratica che consente di svolgere un vero e proprio allena- IL MELOGRANO mento mentale, non a caso l’appuntamento settimanale è stato denominato “Allena la mente”: spazio dove vengono coniugati due diversi percorsi di elaborazione mentale: quello del ragionamento astratto e, in parallelo, il richiamo ai vissuti di ciascuno che possono essere collegati al tema in discussione. Questo tipo di incontri sono molto apprezzati da parte degli anziani stessi i quali appaiono molto motivati alla partecipazione, rinunciando alle visite con i familiari, spostando impegni e appuntamenti precedentemente fissati, informandosi per tempo su luogo e orario dell’incontro e proponendo a loro volta temi sui quali dibattere. Un modo per sentirsi attivi e protagonisti, uno strumento che accresce autostima e capacità relazionale in quanto lo sforzo a cui sono chiamati non è soltanto introspettivo ma rivolto anche all’ascolto di ciò che gli altri hanno da dire, rielaborando e rivedendo le proprie posizioni a volte, cosa per un anziano di quella età non sempre scontata. È chiaro che nessuno ha la pretesa di “fare accademia” o filosofia in senso alto, vero è però che questo tipo di attività trasforma quella sensazione di inutilità e di finitezza in un atteggiamento positivo nel quale l’anziano si riconosce come soggetto ancora in grado di avere opinioni, pensieri e capacità di ragionamento a fronte di un’esperienza di vita significativa e non si trova a essere relegato soltanto nel campo dell’inutile ricordo. N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 7 Progetto Summer Jobs 2014: un’opportunità di relazione P er la prima volta quest’anno la nostra APSP “Margherita Grazioli” ha aderito al progetto Summer Jobs proposto dal Comune di Trento, con il quale viene offerta la possibilità a ragazzi e ragazze in età 16-17 anni di avvicinarsi al mondo del lavoro durante il periodo delle vacanze estive. In questo progetto presso la nostra Azienda sono stati coinvolti otto ragazze e un ragazzo nei mesi di giugno, luglio e agosto. Sono stati impegnati nel supporto alle attività di animazione, nella preparazione di materiali e oggetti decorativi, nell’ordinamento e catalogazione dei molti libri presenti in struttura, il tutto in quasi costante relazione con i nostri residenti. Un’esperienza di questo tipo dunque, oltre a permettere una seppur minima fonte di guadagno per i giovani coinvolti, offre un’opportunità di interazione tra le diverse generazioni 8 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 in una logica che tende a favorire il più possibile il contatto tra coloro che vivono per necessità all’interno della struttura e chi proviene dall’esterno. Come per i precedenti progetti già messi in atto, quali ad esempio il progetto “72 ore senza compromessi” nella primavera scorsa o i diversi contatti con le scuole del territorio, la possibilità di interagire tra generazioni differenti raggiunge un duplice scopo: quello di mantenere i nostri residenti legati alla realtà circostante impedendo così di sentirsi isolati dal resto della società e al tempo stesso offrire ai giovani uno stimolo educativo al di fuori dell’ambito scolastico. A questo proposito risultano molto significative le parole che hanno voluto lasciarci alcune delle ragazze in merito alla loro esperienza. Scrive L. F.: «Nei primi giorni ero timorosa, pensando di non riuscire a rapportarmi adeguatamente e in maniera efficace con gli ospiti. Questa preoccupazione à svanita a poco a poco, quando ho cominciato a scambiare “due parole” con gli anziani un po’ più spigliati degli altri. Giorno dopo giorno ero sempre più disinvolta e soddisfatta del fatto che, quasi sempre, una parola rasserenante o un piccolo gesto venivano ricompensati con un sorriso dall’anziano interessato. Mi sono anche accorta che il fatto di ospitare dei ragazzi ha molto giovato al loro umore». E anche V. B.: «Mi sono divertita aiutandoli in mansioni semplici come aprire un pennarello o scegliere un colore per un disegno. Dà una grande soddisfazione associare un nome a un volto (cosa che non credevo di riuscire a fare) ma la soddisfazione maggiore è vedere queste persone sorridere. Inoltre non mi aspettavo che ci fosse tanto lavoro dietro alla preparazione di sale e attività; quello di animatori e degli assistenti è un lavoro faticoso ma che con piccoli gesti riesce a riempirti di gioia e soddisfazioni». Alla luce di queste esperienze possiamo dire che la direzione del dialogo intergenerazionale è tracciata e dovrà essere lo stimolo per noi operatori a continuare su questa strada anche in futuro. Una buona pratica come questa può consentire a ogni individuo, sia esso istituzionalizzato o al di fuori di ambiti socio-assistenziali come il nostro, di sentirsi, tramite la relazione, parte integrante della società nelle sue diverse sfaccettature. IL MELOGRANO Dal Centro Diurno di Povo Incontri… al nido Intreccio di mani N el mese di febbraio 2014 è stato dato il via alla nuova edizione del progetto che coinvolge gli anziani del Centro Diurno di Povo e i bambini frequentanti il Nido di infanzia di Oltrecastello, gestito dalla cooperativa Pro.Ges. Da anni la collaborazione tra i due servizi permette ai bambini e alle persone anziane della Circoscrizione di condividere esperienze significative e un intreccio di saperi ed emozioni. È stata accolta l’interessante proposta del nido di sviluppare, come filo conduttore del progetto, le suggestioni raccolte nel testo: “Come educare il proprio mammut (da compagnia)” di Quentin Gréban, edizioni White Star. La scelta di realizzare un simbolo che accompagnasse l’intero percorso, con la creazione di un mammut in “miniatura”, ha coinvolto un gruppo di donne ospiti del Centro con l’aiuto delle operatrici. Il libro racconta la storia di un bambino che ha scelto come animale da compagnia un mammut e, attraverso 10 regole, cercherà di educarlo, prendersene cura e vivendo con lui momenti di gioco. Le persone ospiti del Centro Diurno, insieme agli operatori, hanno letto il testo cercando sia di IL MELOGRANO rivivere le “Buone Maniere” che insegnavano ai loro figli o nipoti, sia di capire cosa, secondo loro, è cambiato tra ieri e oggi. Durante gli incontri si è discusso sulle 10 regole del libro: sono infatti illustrati e descritti i bisogni primari dell’essere umano, ma anche “i gesti di cura” che ognuno ha condiviso con i propri figli e che ancor prima i genitori hanno trasmesso loro: “una catena che si interseca e va avanti”. Allo stesso modo anche le educatrici del nido, nei giorni precedenti al primo incontro, hanno fatto conoscere i protagonisti del libro ai bambini, che si sono immedesimati nel simpatico Mammut che, proprio come loro, ha bisogno di cure e attenzioni per “crescere bene” e nel bambino che, come loro, ricerca un amico e desidera condividere giochi e affetto. Gli incontri hanno messo in contatto più generazioni con sguardi ed emozioni diverse, ma tra loro intrecciati. Mese di marzo: “incontriamoci …” Nel primo incontro è stato lasciato spazio alla conoscenza fra bambini e ospiti del Centro Diurno presso il nido di Oltrecastello: gli adulti hanno potuto vivere il nido come spazio di relazione, gioco e condivisione, sentendo così la gioia e l’allegria dell’infanzia nello spazio a “misura di bambino”. Gli ospiti hanno poi presentato il Mammut di stoffa: i bambini con sorpresa ed entusiasmo hanno abbracciato il morbido amico, toccandolo, tirandolo, accarezzandolo, giocando e inventando dei racconti attraverso il “far finta che…” N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 9 Mese di aprile: “… fare tanto esercizio fisico…” In quest’occasione i bambini, accompagnati dalle educatrici, hanno conosciuto il luogo in cui gli anziani trascorrono le loro giornate. Per l’occasione è stata proposta la lettura del libro e seguendo una delle dieci regole che consiglia di praticare “tanto esercizio fisico”, è stato predisposto un gioco di movimento condiviso da tutti. I giochi e le relazioni di scambio hanno generato momenti di allegria e condivisione. L’incontro si è poi concluso con canzoni tradizionali: la musica e le canzoncine accompagnate dalla gestualità fanno parte della vita dei bambini al nido; gli ospiti del Centro hanno scelto le filastrocche che ricordavano nella loro infanzia, tornando per pochi istanti bambini… Al nido i bambini hanno accolto gli anziani mostrando loro il Mammut col quale hanno giocato “con cura”. Un’altra regola per educare è “stimolare la creatività”; bambini e anziani sono stati invitati a esprimersi in un’attività grafico-pittorica con la tempera predisposta per l’occasione. Il gioco ha dato vita a un magico momento di colori, pittura e scambio di sguardi, rafforzando le relazioni nate negli incontri precedenti. Mese di giugno: famiglie al Centro Diurno In quest’occasione bambini, educatrici e alcuni genitori hanno raggiunto gli anziani al Centro e condiviso il percorso intrapreso durante l’anno. Un aspetto fondamentale che caratterizza la progettualità educativa Pro.Ges. in continuità con il progetto pedagogico del Servizio Infanzia di Trento è rappresentato dalla qualità della relazione con le famiglie; quest’ultimo momento ha permesso una partecipazione al progetto da parte dei genitori dei bambini: il loro punto di vista e i loro rilanci integreranno il progetto di collaborazione con l’RSA nel prossimo anno educativo. Mese di maggio: “… è importante stimolare la creatività…” Momenti creativi con le famiglie Arte, un ponte tra generazioni 10 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 IL MELOGRANO La parola agli anziani: “La nostra esperienza con i bambini del nido, al Centro Diurno con i genitori” b Cfm jttjn {b o ftqfsjf wfnb csf fsmj e cf mp wf j/ gfmjd )Mjmjbob* Iboop qpsubup hjpjb- tfncsbwbop efj gjpsfm joj qfsdié fsbop uvuuj hjpdptj dpo mf gbddf cfm f tpssjefouj/ )Hjbdpnjob* p qfs È tubup cfm d“fsbm“bm fhsjb dif tub- mf vob cfm b gfdbwbop cbncjof hjp bop/ f dpssfw Mf fsbop nbnnf nj ib dpoufouf t wfefs psqsftp mj vccjejfdptì ouj/ )Hbcs jfm b* Cfmmp- wjdjop b nf d“fsb vo cbncjop usborvjmmp- ib wpmvup gbsf ”djo djo” dpo jm tvddp/ )Dbsmb* mjdf Tpop gfvup bw ej bwfs jcjmjuà mb qptt sf- è b qbsufdjq cfm p/ tubup /* )Nbsjb B Nj tpop wfovuj jo nfouf j njfj usf cbncjoj rvboep mj qpsubwp bmm“btjmp f b tdvpmb/ )[bggjop* Fsbop uvuuj joufsfttbuj b wfefsf hmj tubnqj efmmf mpsp nbojof f nfuufsf jm qspqsjp opnf/ Wfefsf uvuuf rvftuf nbojof dpmpsbuf è tubup cfmmp f bmmb gjof mf iboop qpsubuf bodif wjb qfs sjdpsep bttjfnf bm nbnnvu ej dbsupodjop/ Il progetto di incontro tra generazioni che nasce dalla collaborazione tra nido di infanzia e Centro Diurno ogni anno regala momenti unici, ricchi di significati ed emozioni per gli anziani e per i bambini, ma anche per i ge- IL MELOGRANO Cfmmp- nb tj tpop gfsnbuj qpdp/ )Bohfmjob* nitori, tutti gli operatori e le educatrici coinvolti, che conoscono il valore che un sorriso o un tenero sguardo possono donare. N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 11 Noi scout T anti sorrisi, domande e risposte, risate e ricordi: ecco quello che ci portiamo via da questo servizio, un grande calderone di emozioni e memorie che ci hanno donato molta gioia! Tra lavoretti, pareggiate, dettati e merende insieme abbiamo potuto percepire come in questo posto tutte le attività vengano fatte con allegria, disponibilità e condivisione. Grazie per tutti i ricordi che avete condiviso con noi, per tutti i rimedi della nonna che ci avete rivelato, per tutte le speranze che riponete nella vostra generazione e per le canzoni che avete intonato insieme a noi! Speriamo di poter condividere con voi ancora tanti pomeriggi durante l’anno, quelli invernali in cui si gioca alla tombola, quelli primaverili in cui le passeggiate sono accompagnate dai primi fiorellini, quelli estivi in cui si fanno le braciolate con l’amata polenta (quante ricette della polenta ci avete insegnato!) e quelli autunnali in cui ci si prepara a un nuovo anno! Grazie mille, gli “scout” Anna e Simone Un’esperienza personale D a alcuni mesi partecipo un pomeriggio alla settimana alle attività del Centro Diurno. Come molti, ho assistito genitori anziani, malati, quindi ho acquisito una certa sensibilità per le esigenze di queste persone. Dopo aver frequentato un corso di formazione, che mi ha fornito informazioni e motivi di riflessione su quest’impegno, è iniziato l’inserimento nel gruppo del Centro Diurno: è un processo in continuo divenire, di conoscenza reciproca, di scambio di emozioni, di sentimenti. Naturalmente con alcuni il dialogo si è instaurato quasi immediatamente, con altri mi limito al saluto e allo scambio di poche parole: sono consapevole che è fondamentale rispettare i tempi e i modi di approccio di ognuno. Spesso gli sguardi esprimono più di quanto possono significare le parole; una stretta di mano, un sorriso, un abbraccio, un saluto affettuoso vale più di un discorso. Ho ascoltato racconti di esperienze di vita spesso dura e faticosa, ho partecipato a momenti di svago, al canto di canzoni che suscitano ricordi, ad attività organizzate. La mia esperienza è quindi molto positiva: in cambio del tempo, dell’attenzione, dell’ascolto che offro, ricevo un patrimonio di affetti. 12 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Naturalmente il merito di questo clima di serenità del Centro non è solo degli ospiti, ma soprattutto delle operatrici a cui voglio esprimere stima e riconoscenza. Sono persone straordinarie: professioniste attente a osservare le persone loro affidate, a coglierne malesseri fisici o psicologici. Cercano di valorizzare abilità e passioni, tutti sono sollecitati in misura e modalità diverse, all’attività fisica, al mantenimento della memoria, al dialogo. Sono stata accolta nel gruppo di lavoro con grande disponibilità e mi reputo fortunata ad avere l’opportunità di fare questa esperienza. 31 luglio 2014 La volontaria Maria IL MELOGRANO “Intervento 19”: una testimonianza A ttraverso il progetto “Intervento 19”, l’Agenzia del Lavoro di Trento agevola l’inserimento nel mondo del lavoro. I vari progetti, denominati “Progetti per l’accompagnamento alla occupabilità attraverso lavori socialmente utili”, hanno durata di 10 mesi, periodo in cui alla persona coinvolta viene richiesto di prestare servizio nella sede preposta. Il mio lavoro, presso il Centro Diurno di Povo, uno dei servizi dell’APSP “Margherita Grazioli”, significa per me poter esprimere la mia creatività attraverso attività programmate con l’équipe presente. La mia mansione è infatti quella di dedicare le mie ore lavorative alla relazione con gli anziani rispettando i loro tempi e ritmi. Ho frequentato l’Istituto d’Arte e tutto ciò che è manualità mi è sempre piaciuto, questo è quindi un luogo ove posso proporre e sperimentare attività manuali con l’ausilio di tecniche diverse. IL MELOGRANO Qui le caratteristiche degli ospiti sono molto varie ma quotidianamente si cerca di legarle insieme attraverso vari laboratori che, in alcuni casi, seguo personalmente. Si utilizza la carta, la pittura, materiali come das, legno, lana, ecc… durante le varie attività e per alcuni momenti con tempi dedicati vi sono spazi di relazione, momenti in cui si canta, momenti in cui vengono organizzate letture e raccolta di esperienze e pensieri degli anziani. Per me venire a lavorare è un piacere perché amo quello che faccio e mi sento gratificata; la gioia di un sorriso, il notare che gli ospiti sono felici, avere il piacere di essere chiamata è ciò che mi dà la serenità giusta per lavorare al meglio. Maaike Bernardi N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 13 Un’esperienza di servizio civile C iao a tutti ! Siamo Aurora e Mattia, due giovani volontari del Servizio Civile Provinciale presso la Biblioteca Comunale di Trento, il nostro progetto si intitola “Con i miei occhi… la biblioteca per i nonni e i disabili visivi”, dedicato alle persone che a causa di difficoltà visive non sono più in grado di leggere o raggiungere la Biblioteca in modo autonomo. Ormai sono diversi mesi, precisamente da gennaio, che ci aggiriamo nelle diverse Case di riposo e continueremo a farlo fino a ottobre, mese nel quale purtroppo terminerà il nostro anno in Servizio Civile, ma fino ad allora saremo sempre presenti! Per lo più le nostre letture si svolgono in RSA e Centri Diurni per anziani ed è un grande onore per noi poter leggere soprattutto per voi “nonni”. Dopo tutti questi mesi insieme conoscete benissimo le nostre facce e soprattutto le nostre voci, ma ripetere un po’ fa sempre bene... almeno così ci dicevano a scuola! Dunque, io sono Aurora: ho 24 anni (ancora per poco!), sono di Potenza - chissà quante volte lo avrò ripetuto e ancora ve lo ripeterò... sì vengo da quella città che non ricorda mai nessuno e dove si pronuncia la ‘z’ in modo strano come più volte mi avete confermato! e sono giunta nell’amatissimo Trentino per motivi di studio, sto per laurearmi in Giurisprudenza. E io sono Mattia, ho 22 anni e sono uno studente del corso serale dei Geometri di Trento. Sono il ragazzone pieno di tatuaggi che sembra tanto burbero ma in fondo è un gran tenerone. Ho sempre voluto conoscere ciò che a me è sconosciuto ed è anche per questo che mi affascinava il mondo della biblioteca dove ho la possibilità di trovare e conoscere tutto ciò che mi interessa. Grazie a questo progetto abbiamo avuto il piacere di conoscervi 14 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 e stare con voi. Siamo sempre felici di trascorrere dei momenti in vostra compagnia, leggendo e commentando insieme racconti brevi di diversi generi e autori. Speriamo che per voi sia lo stesso, noi proviamo a mettercela tutta, convinti – come siamo – che la lettura ad alta voce sia un’incantevole opportunità per condividere emozioni, pensieri e sensazioni che solo le parole di un bravo scrittore possono suscitare. Insieme proviamo a viaggiare con la fantasia in posti vicini e lontani, fantasiosi o reali con personaggi inventati o realmente vissuti, ma soprattutto passiamo del tempo insieme. Ascoltare qualche vostro aneddoto o le vostre opinioni è per noi prezioso e stupendo... noi saremo pure i vostri lettori ma in un certo senso, con le vostre parole, voi siete i nostri scrittori! Grazie di cuore per i vostri sguardi, i vostri auguri e qualche piccolissima critica che fa sempre bene! Ci vediamo presto con nuovi racconti Aurora & Mattia IL MELOGRANO Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli” Riprendiamo e completiamo il resoconto sulla qualità e la soddisfazione per i nostri servizi nel 2013, interrotto nel precedente numero de “Il Melograno” per ragioni di spazio. Il Volontariato Ecco la presenza di volontari e il sostegno dato ai servizi dell’Apsp in ore prestate ai vari servizi. ORE VOLONTARIATO 2013 283 254 I ORE RSA 206 2858 I ORE CENTRO DIURNO I ORE ALLOGGI I ORE CENTRO SERVIZI Punto Prelievi: VOLONTARIATO RSA 2013 I SERVIZIO RELIGIOSO 3% 0% 8% I ACCOMPAGNAMENTO RESIDENTI 20% 5% I RELAZIONE INDIVIDUALE 5% Gli accessi dell’utenza si assestano su 24 utenti per ogni giorno di apertura (con punte minime di 6 e massime di 37) riducendo leggermente il numero di utenti degli anni scorsi. I USCITE I ATTIVITÀ LUDICA I ASSISTENZA AI PASTI 24% La distribuzione delle ore dedicate alle diverse attività nei principali servizi RSA e Centro Polifunzionale nel 2013 dà la misura del significativo apporto delle persone che hanno una relazione significativa con gli utenti e residenti dei servizi e alle quali l’Apsp è legata da vincoli di gratitudine. A sostegno di questa significativa risorsa l’Apsp ha organizzato nel 2013 un corso di formazione loro dedicato: 8 momenti formativi su argomenti che hanno avuto lo scopo di formare sia la motivazione e l’approccio al volontariato sia il sapere e le competenze tecniche specifiche del volontario in servizi all’anziano. I MANIFESTAZIONI L’Azienda ha previsto il seguente standard di qualità legato al tempo di attesa. I SUPERVISIONI 28% 7% I ALTRO Numero Indicatore VOLONTARIATO CENTRO POLIFUNZIONALE 2013 8% 15% 36% I RELAZIONE INDIVIDUALE I COMPAGNIA TELEFONICA I ANIMAZIONE IN PICCOLO GRUPPO I ANIMAZIONE IN GRANDE GRUPPO 19% I GESTIONE LABORATORI 6% I TRASPORTO AUTOMEZZI 1 Tempi di attesa Descrizione Tempo che intercorre dal momento dell’accettazione (ritiro n°) al momento dell’esecuzione del prelievo Standard generale % di persone che non attendono più di 15 minuti Valore 70% 16% INSERTO / Il Melograno / I Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 44 le giornate monitorate su 98 di apertura e 1052 gli utenti osservati su 2359 utenti totali hanno dato il seguente risultato: PRESTAZIONI A PAGAMENTO 2013 ULTRASUONO TERAPIA: 80 LINFODRENAGGIO: 10 DISTRIBUZIONE UTENTI SECONDO IL TEMPO DI ATTESA 23% VALUTAZIONE: 17 MASSOTERAPIA: 35 TEKAR: 61 I UTENTI CHE HANNO ATTESO MENO DI 15 MINUTI I UTENTI CHE HANNO ATTESO PIÙ DI 15 MINUTI TERAPIE ANTALGICHE: 18 77% Attivo il Questionario di gradimento del servizio, 51 utenti hanno risposto con i seguenti risultati: È attivo il pagamento tramite POS richiesto dai cittadini, il vicino Bar e altri punti ristoro collocati vicino al Punto Accettazione e Cassa. L’invio dei referti via mail verrà superato dal sistema di accesso alla rete dell’Apss di prossimo avvio che consentirà la consultazione diretta del referto da parte dell’utente con proprio account (sistema Fast TreC). Permangono le segnalazioni circa difficoltà presenti nella fase di accettazione amministrativa: esse sono costantemente monitorate ma sono tuttavia difficili da correggere per le cause immodificabili dei problemi che insorgono (non ultimo per la complessità della casistica di esami presentati dagli utenti per un punto prelievi periferico come il nostro). L’elaborazione dei questionari di gradimento del servizio ci hanno confermato la criticità relativa ai problemi di accettazione amministrativa principale variabile causale del prolungarsi dei tempi di attesa e di complicazioni nel processo. L’Azienda ha affrontato una modifica organizzativa al riguardo di cui attendiamo i risultati nell’anno in corso. Modalità di conoscenza del Servizio: ALTRO 3 MEDICO CURANTE 5 MEDICO SPECIALISTA Punto Riabilitativo per esterni 3 UTENTI CHE HANNO USUFRUITO DEL SERVIZIO 7 NON RISPOSTO 2 TOTALE COMPLESSIVO PRESTAZIONI IN CONVENZIONE 2013 GINNASTICA DI GRUPPO: 20 RIEDUCAZIONE: 1437 II / INSERTO / Il Melograno 51 QUESTIONARIO DI GRADIMENTO 2013 60 50 49 48 40 40 51 50 50 I BUONO 41 I SUFFICIENTE 30 I INSUFFICIENTE 20 10 GLI CO AC Apertura al pubblico dal 1° marzo 2011, ha avuto un afflusso di utenza inferiore alle aspettative; per questo nel 2012 sono state messe a disposizione nuove attrezzature e metodiche, nel 2013 abbiamo visto un incremento nell’utenza che ha conosciuto il servizio sia grazie al passaparola ma soprattutto dai fisiatri dell’Apss. Queste le prestazioni erogate nell’anno: 31 FISIATRA I VUOTO 0 TERAPIE ANTALGICHE: 218 RIEDUCAZIONE: 205 EN Z … AE À A À A TÀ TÀ TR LIT I LIT ESI ALI TI ALI A UA PO E… QUA ZION CORT QU SSIV QU BIEN NT A E U TEM IESTA T L P AM ES H MP PR GLI CO RIC DE Pasti esterni Segnalazioni telefoniche o tramite moduli reclamo: non attivata alcuna pratica di reclamo per il servizio. I reclami e i suggerimenti: 19 i reclami o segnalazioni pervenutici nel corso del 2013. Con le seguenti modalità di presentazione: LETTERA MODULO TELEFONICO VERBALE TOTALE COMPLESSIVO 4 6 3 6 19 Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Tipologia dei reclami secondo il servizio di riferimento: Tipologia della presa in carico dei Reclami arrivati (via mail - fax - lettera o modulo) nel 2012 RECLAMI PER SERVIZIO 2013 5 I CENTRO DIURNO I CENTRO SERVIZI I PUNTO PRELIEVI 1 I RSA 1 12 AZIONE INTRAPRESA COLLOQUIO CON EP DI PIANO LETTERA INTERVENTO CORRETTIVO COLLOQUIO DIRETTORE GENERALE SEGNALAZIONE AL FORNITORE RIMBORSO COLLOQUIO RQ MAIL COLLOQUIO DI APPROFONDIMENTO CASI 2 3 1 1 5 2 3 1 1 Tipologia dei reclami secondo l’argomento: DISTRIBUZIONE RECLAMI PER ARGOMENTO 2013 Prossimo appuntamento nella primavera del 2015 per dare riscontro degli Standard dei Servizi pubblicati nella Carta dei Servizi e per gli esiti delle verifiche di qualità accertata e percepita nel corso dell’anno corrente. 5 5 4 3 3 2 2 2 2 2 1 1 1 1 0 O NC A A MM AS S EN IST ZA A NZ N CO E VIV GU AR R DA NI ZIO IE MA ITAR R O N INF SA OB A O IO TO RIO NT GG OR PU LIEVI NITA HE SP C A A E R S TR PA PR Michela Toniolo Responsabile Qualità INSERTO / Il Melograno / III Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 RSA (185 posti convenzionati) Centro Servizi Centro Diurno (211 utenti) (50 utenti) Residenze Protette (22 alloggi) A.P.S.P. “MARGHERITA GRAZIOLI” Punto Prelievi (215 prelievi al mese) Pasti a domicilio Punto Riabilitativo (75 - 80 pasti al giorno) (140 utenti) Tel. 0461.810688 - mail: [email protected] - sito: www.apspgrazioli.it IV/ INSERTO / Il Melograno Dal Centro Servizi di Povo Fine settimana estivi al Centro Servizi S abato 21 giugno ha dato il via al progetto “Fine settimana estivi”, attività di socializzazione organizzata dal Centro Servizi. Il Centro è rimasto aperto per 24 incontri, da sabato 21 giugno a domenica 31 agosto (compresi giovedì 26 giugno e venerdì 15 agosto); l’orario di apertura è stato il sabato dalle 9.00 alle 12.00 mentre la domenica dalle 15.30 alle 18.30. Le attività proposte sono state seguite da un operatore referente e da alcuni volontari che hanno preparato e organizzato un programma ricco di proposte varie e stimolanti come ad esempio la tombola, la lettura del giornale, l’attività motoria, quiz cognitivi, gite ed eventi. Il tempo di quest’estate non ha di certo aiutato la programmazione esterna, difatti alcune gite e attività sono state annullate, altre però sono state confermate: a fine luglio siamo stati ospiti alla festa di San Pantaleone, a Ferragosto abbiamo visitato il museo degli usi e dei costumi di Canezza di Pergine Valsugana e a fine agosto abbiamo mangiato il gelato a Gardolo. Tra gli eventi organizzati all’interno della struttura vogliamo ricor- IL MELOGRANO dare il concerto del coro “Cantiamo in amicizia”, l’esibizione di ginnastica artistica delle atlete dell’Arcobaleno, le giornate di cultura condotte dal volontario Mario Battistata. Non possiamo però non citare i momenti di aggregazione probabilmente più apprezzati e stimati: le quattro cene a base di pizza e il pranzo del 16 agosto con polenta e spezzatino. Grazie al generoso aiuto dei volontari è stato possibile attivare il servizio di trasporto con i mezzi dell’Azienda, per permettere alle persone anziane del territorio di partecipare alle attività proposte, un grosso impegno ripagato dai sorrisi e dai ringraziamenti degli anziani coinvolti che in caso contrario sarebbero rimasti a casa da soli. A partire da ottobre il Centro proporrà i giovedì animati e se ci sarà la disponibilità dei volontari, sarà ancora possibile far partecipare gli anziani del territorio che da soli non possono aderire all’iniziativa. L’équipe d’animazione del Centro Servizi N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 15 Progetto Incontro tra generazioni D i seguito riportiamo un breve articolo inviatoci dalle ragazze dell’Istituto “A. Rosmini” di Trento a commento dell’esperienza fatta con i nostri anziani presso il Centro Servizi nel periodo dicembre 2013 - marzo 2014. Lo stesso articolo è stato pubblicato sul giornalino dell’Istituto Rosmini. Il progetto, già presentato ne “Il Melograno” di aprile scorso, trova risonanza nelle parole delle studentesse che hanno descritto l’esperienza dal loro punto di vista. Nella speranza di poterla ripetere, ringraziamo le studentesse per la disponibilità a mettersi in gioco relazionandosi con un’altra generazione e ci auguriamo di aver suscitato in loro curiosità e rispetto nel lavorare con gli anziani. Erica Ciresa Noi, cinque ragazze della classe 2uF, abbiamo avuto l’opportunità di prendere parte a un progetto pilota con l’APSP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) “Margherita Grazioli” di Povo. Prima dell’inizio del progetto su territorio, l’animatrice Erica Ciresa è venuta a scuola per due lunedì a spiegare, durante l’ora di religione, l’organizzazione della struttura nonché la finalità e l’organizzazione del progetto. Il lavoro è iniziato a partire da gennaio con il rientro dalle vacanze natalizie. 16 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Nel primo incontro siamo state accompagnate in una visita della struttura. All’interno della Residenza sanitaria-assistenziale siamo state guidate da un Animatore che ci ha mostrato i vari locali. Ci ha poi raggiunte Erica che ci ha guidate verso gli Alloggi protetti e il Centro diurno. Gli incontri successivi si sono svolti in una stanza del Centro. L’attività ha offerto un’esperienza di cerchio narrativo: attorno a esso ognuno ha potuto esprimersi in maniera libera, senza vincoli, nonostante l’ampio arco di età che separava le persone al suo interno. A noi ragazze è stato dato l’incarico di prendere appunti in particolare su una persona, annotando ogni suo racconto. L’ultimo incontro abbiamo riproposto quanto raccontato alla persona che ci era stata assegnata. In questo caso però, l’attività si è svolta a tu per tu e non riuniti in cerchio. È stato il momento decisivo per fare chiarezza su qualche appunto non molto compreso, qualche correzione sul nostro elaborato e ottenere degli approfondimenti. Riteniamo che questa sia stata un’esperienza significativa per la nostra formazione. Ci ha insegnato a conoscere meglio una generazione diversa dalla nostra e cogliere la loro esperienza come un insegnamento per la vita. Molto utile è stata la disponibilità di Erica nel guidarci in questa attività. IL MELOGRANO Per riflettere La forza che viene da Dio di don Gerolamo Iob Di questo ti prego, Signore colpisci alla radice la miseria che è nel mio cuore. Dammi la forza di sopportare serenamente gioie e dolori. Dammi la forza di rendere il mio amore utile e fecondo. Dammi la forza di non rinnegare mai il povero e di non piegare le ginocchia di fronte all’insolenza dei potenti. Dammi la forza di elevare il pensiero sopra la meschinità della vita di ogni giorno, Dammi la forza di arrendere la mia forza alla tua volontà. I l poeta indiano Tagore, nato a Calcutta nel 1861 e morto nella stessa città nel 1991, ci ha lasciato una famosa raccolta poetica da cui abbiamo tratto questa preghiera. Si tratta di una supplica che chiede a Dio semplicemente la “forza”. Questa “forza” che forse potremo meglio chiamare col nome di una delle virtù cardinali, “la fortezza”, non ha nulla a che spartire con la potenza, con la sicurezza orgogliosa, con la veemenza. Come sottolinea il noto biblista Ravasi, oggi cardinale, è una forza interiore che aiuta ad affrontare le IL MELOGRANO sofferenze, che rende operoso l’amore, che trasforma il cristiano in un coraggioso difensore del povero di fronte all’arroganza dei ricchi e dei potenti, che libera la mente dalle preoccupazioni meschine. Essa si apre, infatti, a una prospettiva squisitamente spirituale. Si tratta di una scelta radicale, quella della fede: essa fa sì che l’uomo “si arrenda” liberamente e dolcemente alla volontà divina. Non è certo una resa che nasce dalla debolezza, non è una sconfitta di fronte a Dio, non è una umiliazione dinanzi al trionfatore. È, invece, l’abbandono gioioso e sereno tra le braccia di un Padre, il quale sa dare «cose buone a quegli che gliene domandano» anzi «sa già ciò di cui noi abbiamo bisogno» (M. 7.1; 6.39). Mi è parso bello presentare e offrire agli ospiti della nostra casa “Margherita Grazioli” e a quanti vi operano con entusiasmo e professionalità questa poesia-supplica che, pur venendo da lontano, porta con sé il profumo e il seme di una profonda fiducia in Dio. Essere fiduciosi non significa essere dimissionari nei confronti della lotta a cui spesso ci costringe l’esistenza. Anzi, ci fa più coraggiosi di fronte al male che ci assedia, al dolore che ci umilia, alla meschinità della vita di ogni giorno. La fiducia nel Dio della VITA, proprio quando comprendiamo che la nostra vita si avvicina a una svolta significativa, unica, irripetibile è ciò che ci sostiene come un raggio di luce, di sole, che squarciando l’orizzonte prospetti spazi infiniti di bellezza e di bontà: gli spazi eterni dell’Amore Infi- nito per il quale non esiste morte, ma Resurrezione. La fiducia è sorgente di vitalità e di speranza perché mette in moto dentro di noi quel potenziale di eterno che portiamo da sempre e che ci fa unici, convocati e accolti dall’Intramontabile e quindi più forti di tutto ciò che può causare sofferenza, paura, solitudine, morte. Ci conforti e ci animi sempre quanto il profeta Geremia (17,78) ci manifesta come pensiero e progetto di Dio: «Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la corrente stende le sue radici, non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non intristisce, non cessa mai di produrre frutto». Rabindranath Tagore (1861-1941) N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 17 Le nostre attività Dalla RSA “M. Grazioli” di Povo I due mesi di maggio e giugno hanno portato in RSA un programma di appuntamenti particolarmente ricco. In questa pagina alcuni flash dei bei momenti che abbiamo vissuto assieme. Ai primi di maggio abbiamo riso e applaudito davanti alle gag comiche portate in scena dalla Compagnia “Teatranti in libertà”. È stata poi la volta degli “Amici dell’Armonica a Bocca”. 10 maggio: la Compagnia “Teatranti in libertà” Il gruppo “Amici dell’Armonica a bocca” è un’associazione di promozione sociale, sorta allo scopo di far conoscere e divulgare l’armonica a bocca. L’Associazione è sorta nel 2006 come Sezione del Gruppo Folk di Caldonazzo, su iniziativa di Renzo Stenghel, con la collaborazione di cultori e appassionati di questo strumento musicale. Il gruppo ha preso rapidamente piede e nel 2011 si è dato la forma autonoma di associazione con sede a Trento in corso III novembre 27, sotto la presidenza dell’armonicista Santo Albertini. 24 maggio: concerto dell’Associazione “Amici dell’Armonica a bocca” di Trento I l coro “Castel Pergine” è nato nell’ormai lontano 1968, per iniziativa di un gruppo di amici e sull’impronta del Coro della SAT; ne era allora direttore il Maestro Ernesto Ciccolini. In seguito, sotto la direzione del Maestro Eugenio Conci, il Coro inizia a staccarsi dal filone tradizionale, operando una ricerca che ha portato all’adozione di un originale programma di canti popolari e non, appartenenti alla cultura musicale di molte regioni italiane ed europee. Nel 1993 il gruppo corale propone al pubblico la prima edizione della rassegna “Che bel cantar”, rassegna che di anno in anno vede la partecipazione di cori di prestigio a livello nazionale. Nel corso degli anni l’attività del Coro si è articolata in concerti, trasferte in Italia e all’estero (in particolare Austria e Germania), partecipazione a concorsi, partecipazione a spettacoli musicali e teatrali, di cui il Coro talvolta ha curato anche la produzione. 18 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 31 maggio: Coro “Castel Pergine” IL MELOGRANO 7 giugno: il gruppo di giovanissimi “Cercatori del Graal”, animato dalla maestra Silvia Cagol, presenta il suo repertorio I l “Coro Paganella” è sorto a Terlago nel 1969 per iniziativa di un gruppo di amici che si ritrovavano a sera presso le aule della scuola del paese. In breve tempo, attorno al nucleo dei primi fondatori, si coagula un folto gruppo di appassionati, provenienti non solo dai paesi vicini, ma anche dalla città di Trento. Con questi nuovi contributi il Coro rapidamente si afferma artisticamente non solo in ambito locale, ma anche in Italia e all’estero. Particolare successo riscuote in Germania dove, negli oltre 300 concerti fino a oggi tenuti, ha strappato ovunque fragorosi applausi e ha trovato tanti sinceri amici ed estimatori. Da qualche anno il Coro è impegnato in un percorso di ricerca che lo ha portato a non disdegnare neppure brani provenienti da altre forme musicali o da culture di diversa estrazione. La duttilità musicale acquisita ha permesso non solo di creare un’interpretazione propria di brani comuni ad altre compagini corali, ma anche di affrontare con successo repertori di fatto estranei alla tradizione popolare come il canto gregoriano e la musica lirica. Il “Coro Paganella” ha al suo attivo una consistente produzione discografica ed editoriale. 14 giugno: concerto del Coro Paganella S ulla terrazza della nostra RSA, in una delle poche belle giornate di questa pazza estate, è stata organizzata una riuscita grigliata, in collaborazione con la cooperativa Risto 3 di Trento. 16 giugno: grigliata in collaborazione con la cooperativa Risto 3 di Trento IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 19 Ricordo della Grande Guerra N ell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della Grande Guerra, il 24 giugno scorso gli anziani dell’APSP “Margherita Grazioli” hanno voluto offrire il proprio contributo per ricordare un avvenimento che ha sfiorato la vita di molti di loro, una generazione che ha conosciuto gli effetti di quella tragedia e ha poi dovuto superare la terribile prova della guerra successiva. Per l’occasione, grazie soprattutto al prezioso contributo volontario del signor Giuseppe Ciurletti che ha saputo organizzare e dirigere il gruppo costituito dai nostri anziani e si è prodigato nella scelta dei canti e delle letture presentate durante la manifestazione, si è esibito un vero e proprio coro formato dalle voci se non proprio bianche, almeno “brizzolate” dei residenti. I canti proposti erano quelli della tradizione alpina composti in quel periodo e che costituiscono un patrimonio di memoria e appartenenza molto sentito dagli anziani di quelle generazioni. Inframmezzati ai canti sono stati letti alcuni frammenti di testi, poesie, lettere inerenti al tema della Grande Guerra, in una suggestiva cornice di memoria a tratti anche commosso. Un esempio: «Mamma carissima, pochi minuti prima di andare all’assalto ti invio il mio pensiero affettuosissimo. Un fuoco infernale di artiglieria e di bombarde sconvolge nel momento che ti scrivo tutto il terreno intorno a noi... Non avevo mai visto tanta rovina. È terribile, sembra che tutto debba essere inghiottito da un’immensa fornace. Eppure, col tuo aiuto, coll’aiuto di Dio, da te fervidamente pregato, il mio animo è sereno. Farò il mio dovere fino all’ultimo». I canti presentati nell’occasione: Sul ponte di Bassano Sul cappello La Valsugana Era una notte che pioveva Il testamento del capitano Amici miei Quest’ultima canzone, che non fa propriamente parte del repertorio legato agli avvenimenti bellici, è stata inserita in chiusura come momento di speranza, quasi una preghiera affinché certe tragedie non abbiano a ripetersi. Momento dedicato ai canti della nostra tradizione alpina 20 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 IL MELOGRANO Divertimento Tanto per ridere... ... e divertirsi un po’ Ritorna il GRANDE CONCORSO A PREMI Indovinello n. 1 Ci sono 4 sorelle che purtroppo non si vogliono bene… quando infatti una arriva l’altra se ne va… Chi sono? R icchi premi riservati agli ospiti della RSA e del Centro Diurno che sapranno indicare la risposta esatta ad almeno uno dei due indovinelli. Indovinell o n. 2 Qual è il m ese in cui uomini e donne par lano meno ? L e soluzioni vanno consegnate agli operatori di animazione con indicato il nome dell’anziano; seguirà la premiazione con nome e foto del vincitore nel prossimo numero de “Il Melograno”! IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 21 Ecco i vincitori del concorso indovina indovinelli n° 23 all’indovinello n. 1 Giovanna Contiero (RSA Nucleo Genziana) “Chi pur senza parlare, senza minacciare, senza armi… fa tremare?” Anna Curzel (RSA nucleo Mimosa) Hanno risposto esattamente: “Il freddo” Maria Rosa Pedrotti (del Centro Diurno) Bruna Festi e Dante Pradi (RSA nucleo Rosa) Giovanna Contiero e Aurora Meneghini (RSA Nucleo Genziana) Armida Agostini (RSA Nucleo Ciclamino) Letizia Lubich (RSA Nucleo Mughetto) Congratulazioni e un applauso a tutti quelli che hanno indovinato e un incoraggiamento per quelli che non hanno azzeccato la risposta! FORZA CONTINUIAMO COSÌ partecipare è facile! 22 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Maria Scrinzi (RSA Nucleo Ciclamino) Antonietta Formaini (del Centro Diurno) all’indovinello n. 2 “Qual è quella cosa che si ?” gratta senza avere prurito te: Hanno risposto esattamen “Il formaggio grana” Pillole di storia di Antonio Bernabè S crivi “1914” e il pensiero corre ai bagliori della Grande Guerra, ai disastri, agli sconvolgimenti, ai morti che in quattro anni il primo conflitto mondiale ha portato via a mezzo mondo. Nella seconda metà dell’anno, dopo Sarajevo, la guerra ha fatto irruzione e poi tremende devastazioni anche fra la gente del nostro Trentino, allora Tirolo e territorio dell’Impero austro-ungarico. Il 31 luglio venne diffuso l’ordine di mobilitazione generale (erano obbligati alle armi e alla partenza per la guerra tutti gli uomini abili d’età compresa fra i 21 e i 42 anni, obbligo che in seguito venne esteso anche ad altre classi d’età). A Povo doveva dare attuazione a quell’ordine il Capocomune Vittorio Merz (1857 - 1924), coadiuvato dagli assessori Giuseppe Frizzi e Giovanni Gasperi. Chi materialmente aveva il compito di avvisare gli interessati dell’obbligo di recarsi alle rispettive caserme erano il messo e l’operaio comunale Giuseppe Merz e Valentino Bertotti (1857 - 1917), mentre il segretario Ezechiele Pontalti (1859 - 1933) predisponeva tutta la documentazione necessaria. Soltanto sette giorni più tardi anche alcuni poèri salivano sulla tradotta in partenza per il fronte. Il Comune si prepara a tempi duri Prima ancora che partisse il primo convoglio di militari, in data 3 luglio la Giunta comunale adottava criteri più Accadeva a Povo giusto 100 anni fa restrittivi per la concessione di sussidi alle famiglie che avevano congiunti chiamati alle armi. Il sussidio sarebbe stato negato – si decideva – alle mogli dei richiamati che coabitavano con famiglie parentali (situazione a quel tempo assai frequente). In ogni caso il sussidio sarebbe stato erogato soltanto previo accertamento dell’indigenza della famiglia del richiamato e nei casi in cui risultava che il nucleo famigliare campava con il reddito del soldato arruolato. Evidentemente gli amministratori comunali erano preoccupati sapendo che «la partenza di tanti padri e figli di famiglia per la guerra, causerà in seguito delle forti spese al Comune, e pertanto si raccomanda all’amministrazione comunale di essere molto parca nell’accordare sovvenzioni, limitandosi allo stretto bisogno». Nel contempo si cercava di andare incontro alle difficoltà di coloro che erano rimasti in paese. «Considerato – troviamo verbalizzato il 17 agosto – che la località boschiva destinata al taglio legna è distante e che le braccia in questo momento presenti in paese sono scarse, a causa della guerra e per le chiamate alle armi, il Comune ha fatto domanda al Capitanato affinché per la legna venga assegnata una località più comoda e vicina al paese, ove possano essere di aiuto anche le donne». Nel dicembre del 1914 il nostro Capocomune assumeva due importanti decisioni. Con la prima si informava che «visto il pericolo di carestia di generi alimentari nella prossima primavera, si è ritenuto opportuno ordinare, presso il Comitato regionale, l’approvvigiona- Lavori militari sotto il monte Celva mento di quintali 100 di grano turco, 20 quintali di farina di frumento, 5 quintali di fagioli da distribuirsi ai censiti del paese al puro prezzo di costo. Inoltre, siccome si è trovata difficoltà, a causa dell’acquartieramento militare, trovare in loco paglia sufficiente, si è pensato di acquistarne da fuori 100 quintali». La seconda decisione si riferiva a una circolare del Capitanato distrettuale e riguarda un prestito di guerra. La circolare invitava i Comuni a impegnare i mezzi in contanti investendoli in titoli del prestito di guerra austriaco 1914, per il quale è garantito dallo Stato l’interesse annuo del 5,5%. Il consigliere comunale Giuseppe Frizzi (1855 - 1935) faceva presente che il Comune non aveva capitali disponibili allo scopo e perciò proponeva di non sottoscrivere il prestito. Di parere opposto era il consigliere Giovanni Groff (1859 - 1929) che proponeva di aderire all’invito del Capitanato e di sottoscrivere un capitale per l’importo di 2.000 corone, usando in parte il denaro introitato N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno /23 A sinistra in basso il poèro Giovanni Groff, funzionario presso il Tribunale di Trento, nel 1908 insignito di Croce d’oro per meriti lavorativi ultimamente dal pagamento degli indennizzi boschivi da parte del Genio militare. Ma il signor Frizzi ribadiva il suo parere negativo osservando che il Comune aveva più che mai bisogno di quel denaro ora che si era in guerra, per non essere costretto a ricorrere a prestiti privati, come era già successo per la linea elettrica. Posta ai voti, la proposta di Groff non veniva appoggiata da nessuno e pertanto si concludeva di non sottoscrivere alcun importo al prestito di guerra. La vicenda viene riportata per ricordare che anche nel consiglio comunale di Povo coesistevano fedeltà filo asburgiche con altri che manifestavano per contro simpatie filo italiane. I militari e le opere di fortificazione La presenza dei militari in paese era una costante da almeno un ventennio ed era ben accetta, anche perché la costruzione delle fortificazioni aveva dato lavoro a tanta gente. Per fare un esempio sappiamo che in Celva, presso maso Covi (oggi Eremo), aveva sede la cancelleria militare (ufficio approvvigionamenti e paghe), mentre i piani superiori della casa servivano da dormitorio per gli operai impegnati nelle opere di fortificazione. Il terreno sul quale erano state costruite le fortificazioni era stato espropriato al Comune, veniva pagato 5 co- 24 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 rone per metro quadro e i danni al bosco circostante erano indennizzati. Su questi capitolo nella seconda metà del 1914 il Comune di Povo incassava dal Genio militare 21.500 corone. All’inizio della Grande guerra gli strateghi austroungarici avevano ritenuto tecnicamente superata la capacità difensiva di Forte Roncogno e deciso di armare monte Celva come base sotterranea. A seguito di tali opere il monte Celva era diventata la fortificazione più corazzata dopo il Calisio. Quest’ulteriore dislocazione può aver fatto sorgere l’esigenza di disporre d’un maggior quantitativo d’acqua, approvvigionando anche la sommità del monte Celva. Perciò nel mese di settembre il Genio militare chiedeva al Comune di Povo di poter utilizzare parte dell’acqua sorgiva che scaturiva nel bosco comunale in località “Stelar”. «A “Stelar” – verbalizza il segretario comunale – è sempre esistita una piccola sorgente d’acqua e da parte del Genio militare si eseguì ultimamente un piccolo lavoro per sfruttare adeguatamente quella sorgente. Dopo questi lavori, la sorgente dava una quantità d’acqua di circa 20 litri al minuto primo, mentre in precedenza era di soli 3 litri al minuto; inoltre il Genio militare ha contribuito alla stessa con abbeveratoio pubblico per il bestiame. Nell’istanza presentata i militari offrono di lasciare lungo la conduttura spine automatiche per uso pubblico, fra cui una al Passo per Roncogno. La giunta comunale propone di accordare in parte la richiesta, mettendo condizioni a salvaguardia del diritto d’acqua per i censiti in quella zona. Il consigliere Carlo conte Pompeati sottolinea il bisogno d’acqua in quella località di “Stelar”, si dichiara contrario a ogni concessione e si allontana dalla sala. Dopo animata discussione, la Rappresentanza delibera di accogliere la richiesta di concessione acqua alle seguenti condizioni: • la quantità d’acqua concessa sia la metà di quella che scaturisce dalla sorgente; • sia proibito di portarla in altri luoghi diversi dal Comune; • se dovesse diminuire la portata della sorgente, restino comunque al Comune non meno di 5 litri di acqua al minuto; • sia vietato qualsiasi lavoro nel suolo comunale al Genio militare nei pressi della sorgente, libero invece il Comune di fare ogni lavoro; • la sorgente resti di proprietà comunale; • l’Erario militare rimanga proprietario dell’attuale fontanino a “Stelar”, con annesso abbeveratoio, ma lungo il percorso metta a disposizione due spine d’acqua automatiche, una in località alla Selva e l’altra al Passo di Roncogno; • per la concessione dell’acqua l’Erario militare dovrà corrispondere al Comune 2.000 corone». La prudenza e oculatezza dimostrata in questa delibera da parte dell’amministrazione comunale nel tutelare l’utilizzo delle acque pubbliche, allora più di oggi bene prezioso e raro, era una prassi sempre seguita prima di concedere a chiunque l’utilizzo dell’acqua. I ragazzi e la guerra Nonostante lo scoppio della guerra, l’anno scolastico non era stato interrotto e i maestri erano ancora al loro posto. Non così la frequenza degli alunni e il dirigente scolastico, maestro Bonini, se ne lamentava con il Capocomune. Ne seguiva una breve indagine al termine della quale dal Comune partiva questa lettera indirizzata all’amministrazione militare: «Si è a conoscenza che in questo ultimo periodo di chiusura della scuola popolare, sono stati impiegati da codesta Direzione del Genio militare diversi scolari. Si fa presente che la scuola popolare è ancora aperta e sono obbligati a frequentarla tutti i ragazzi fino ai 14 anni compiuti, ragazzi che del resto mancano del libretto di lavoro». Per tutta risposta i responsabili militari rispondevano che avrebbero fatto al più presto i passi necessari per individuare e licenziare quei ragazzi che erano ancora obbligati alla frequenza scolastica. «Si osserva tuttavia – aggiungevano – che questo Comune non si è preso l’irrisorio incomodo di portarci a conoscenza dei nomi degli scolari, contro il nostro incomodo, di tutt’altro impegno in quanto abbiamo alle dipendenze un grandissimo numero di lavoratori. Ci meravi- IL MELOGRANO Fontanella sopra Passo Cimirlo, in “Val dele Canele” Con l’avvicinarsi della guerra Forte Roncogno era diventato magazzino mentre il crinale del Monte Celva s’era trasformato in un organizzatissimo sistema di trinceramenti, collegamenti in galleria, batterie per postazioni d’artiglieria, cucine, cisterne e tutto ciò che era necessario per far vivere forse qualche centinaio fra soldati e civili. Qui il “sentiero dei cento scalini” che consentiva di arrivare al “camino” verticale sotto la cima rimanendo protetti all’interno delle gallerie scavate nella roccia - Foto A.B. gliamo inoltre che codesto Comune creda di averci fatto un favore, mentre la nostra direzione ha assunto questi fanciulli per pura commiserazione e misericordie nei riguardi al lavoro che essi possono prestare«. Ma qualche giorno più tardi il Consiglio scolastico locale, «…considerate le eccezionali circostanze, il rincaro dei viveri e sapendo d’altra parte di non avere alcun appoggio delle superiori autorità di Trento, deliberava di approvare le do- mande di esenzione per qualche scolaro particolarmente bisognoso, pregando nel contempo il dirigente scolastico Bonini di invitare gli altri scolari alla regolare frequenza». Mentre i ragazzi più grandicelli e volonterosi cercavano di aiutare le loro famiglie lavorando alle opere di fortificazione, la scuola chiedeva alle ragazze di adoperarsi in favore dei militari al fronte. Purtroppo molte scolare erano talmente povere che non potevano permettersi l’acquisto del materiale necessario per confezionare in favore dei soldati in guerra calze, maglie, guanti, polsini, berretti. Veniva pertanto chiesto alla Croce Rossa e al Comune se potevano provvedere all’acquisto della lana e del necessario per conChiesetta costruita durante la Grande guerra alla Sella di Roncogno/ Passo fezionare questi indudel Cimirlo - (da “L’uomo in Marzola” del Circolo culturale di Villazzano) menti. IL MELOGRANO Intervenendo sull’amministrazione comunale, il Dirigente scolastico maestro Bonini osservava «che non pochi scolari, e proprio gli scolari più poveri, vanno sprecando il soldino in continui giochi, in sigarette e vizi che guastano l’animo e la borsa. Mentre i maestri si propongono di favorire e di difendere fra gli scolari il “Piccolo risparmio” educandoli all’economia e alla moderazione, si domanda all’Onorevole Comune di concorrere esso pure a questo principio educativo e di voler far interrompere la somministrazione gratuita di mezzi didattici agli scolari anche poveri che fossero visti, anche una sola volta, sprecare in qualsiasi modo vizioso il poco denaro a disposizione». Cippo in zona Pramarquart; segnava le zone soggette a servitù militare. La scritta HV significa Demanio Militare (Heeres Verwaltung) - foto A.B. N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 25 La pagina della poesia Un sogno Vorrei per un mattino diventare un uccellino Per posarmi sul davanzale di una stanza di ospedale dove bambini soffrono e stanno male. Vorrei cantare per loro un canto soave vederli sorridere e farli sperare di guarire e ancora giocare. Se qualcuno andrà in cielo saranno gli angeli a portarlo in volo lassù, dove c’è il Signore dove tutto splende e non c’è dolore, prati sempre verdi per giocare e tante mamme da farsi carezzare. Vorrei posarmi anche sul davanzale di una nonnina triste e sola cantare per lei, farla sorridere ancora dirle che verrà primavera e tutto fiorirà e che al mondo c’è ancora tanta bontà dirle che il Signore le è vicino e che mai l’abbandonerà. Delia Trentini L’ultima strofa Ringraziamo Delia Trentini per la sua toccante poesia, piena d’affetto verso i piccoli e gli anziani. A nonna Renata, recentemente trasferita dagli Alloggi protetti di Povo alla RSA di Lisignago in Val di Cembra, va il nostro pensiero e il ringraziamento per aver voluto arricchire “Il Melograno” con le sue toccanti poesie. La Redazione rimanda al mittente il messaggio di addio contenuto nella poesia e ribadisce che la rivista vorrà ospitare anche in futuro i suoi scritti, le sue poesie, le sue sollecitazioni. Cara nonna Renata, ci piace continuare a sognare insieme a te e dunque preparati per la prossima uscita che sarà come sempre a dicembre prossimo. Un saluto e un abbraccio da tutti noi. La Redazione 26 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014 Cari amici dell’età canuta oggi è la Renata che vi saluta. Un male d’improvviso, in modo odioso m’ha condotta in “casa di riposo”! Altro viaggio, ennesima avventura, ma lasciarvi così è stata dura, pure s’è meglio di come sembra in questa bella casa in Val di Cembra. Farò di certo nuova compagnia, pur se di voi ho grande nostalgia, di voi che m’avete accompagnata nell’ore buie di questa mia giornata. Un giorno, in ver, pieno di sole avanti che appassisser le viole… Vi serberò nel cuore ad uno ad uno ed il ricordo non lo cancellerà nessuno. Vi abbraccio, vi saluto e… così sia con l’ultima strofa, dell’ultima poesia. Nonna Renata IL MELOGRANO In ricordo di… Innocenzina Groff Un mese fa, il 18 aprile in tardo pomeriggio, mia zia Innocenzina è partita per un lungo viaggio che ha come mèta un luogo di pace e serenità accanto a tante, tante persone amate. La zia ha trascorso gli ultimi suoi anni con voi nella casa di riposo “Margherita Grazioli” di Povo, luogo dove per circa 20 anni aveva lavorato, dando esempio di dedizione, di abnegazione e amore. In questo luogo è stata amata, apprezzata, coccolata e in molti casi “viziata”. Ed è per questo che mi sento di ringraziare tutti, vorrei potervi guardare negli occhi e abbracciarvi uno a uno mentre vi dico grazie. Per lei siete stati un brodo caldo per l’anima, con voi lei si sentiva in un posto sicuro e io vi ringrazio: grazie, grazie a tutti voi dal profondo del cuore. 19 maggio 2014 Francesca Delmarco L a Redazione de “Il Melograno” ricorda con riconoscenza la figura di Innocenzina Groff, che è stata valido supporto alla ricostruzione di un tratto di storia della Casa di riposo di Povo. Innocenzina ha inoltre collaborato fin dal primo numero alla rivista “Il Melograno” con i suoi ricordi, le sue riflessioni e le sue poesie. Remo Chiusole L’improvvisa scomparsa nel luglio scorso di Remo Chiusole ha profondamente colpito il mondo del volontariato trentino e in particolare quello che si occupa dell’assistenza agli anziani. Membro della Federazione pensionati, Chiusole era stato tra i fondatori dell’Associazione di coordinamento dei rappresentanti degli ospiti e familiari delle RSA della provincia di Trento. Remo Chiusole era un valido punto di riferimento per i volontari presso la RSA “M. Grazioli” di Povo. La sua tragica scomparsa ha destato profondo cordoglio fra il personale, i collaboratori e gli ospiti dell’APSP di Povo. La terza persona da sinistra è Remo Chiusole, qui fotografato durante una delle sue assidue presenze alla RSA M. Grazioli IL MELOGRANO N. 2 / SETTEMBRE 2014 / Il Melograno / 27 28 / Il Melograno / N.2 / SETTEMBRE 2014