Periodico di informazione progettato e realizzato da Dental X. - N. 1 Speciale Sterilizzazione Aspetti normativi Il trattamento degli strumenti La scelta dell’autoclave Il termodisinfettore The sterilization company La crescente attenzione verso le problematiche di igiene e sterilizzazione e la richiesta di una maggiore informazione ci hanno incoraggiato a dedicare maggiori risorse alla comunicazione e alla formazione. In questo contesto si inserisce la scelta di presentare DX today, uno strumento di informazione rivolto al dentista, all’assistente e agli informatori scientifici. L’intenzione di questa pubblicazione è quella di fornire elementi di chiarezza su alcuni temi di grande attualità in modo da affrontare con maggiore consapevolezza alcune importanti decisioni che riguardano la tutela della salute, la definizione dei protocolli, la decisione di acquistare nuovi prodotti. 1. Aspetti normativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 2. Procedure e protocolli per la sterilizzazione . . . . . . . . . . . . pag. 7 3. La scelta dell’autoclave. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11 4. Il termodisinfettore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14 Committed to quality and innovation dx dxtoday Speciale Sterilizzazione ! 1 Aspetti normativi Negli ultimi anni la crescente consapevolezza per i rischi di infezione connessi alla contaminazione incrociata e la definizione di nuove norme tecniche hanno determinato, anche nel settore odontoiatrico, una grande attenzione per la sterilizzazione. Le nuove normative non hanno tuttavia mancato di generare una serie di problematiche tecniche e commerciali che coinvolgono anche aspetti giuridici della professione medica. In queste pagine desideriamo esaminare queste norme e analizzare alcuni aspetti giuridici divenuti di grande attualità. L’aumento del contenzioso in materia odontoiatrica e in particolare la consapevolezza dei rischi derivanti da una inadeguata sterilizzazione esigono un approfondimento. In base al fatto che l’ignoranza non costituisce una esclusione di responsabilità, riteniamo che una conoscenza dello stato dell’arte in materia normativa legata alla sterilizzazione possa costituire per il medico una premessa importante al fine di evitare spiacevoli conseguenze di carattere giuridico, penale, civile ed amministrativo. attraverso lo strumento dell’analisi dei rischi e l’adozione di tutte le misure volte ad eliminare o ridurre al massimo tali rischi in base alle conoscenze della scienza e della tecnica più avanzate. In siffatto contesto anche allo studio medico è richiesto di effettuare una valutazione dei rischi e di adottare le misure di sicurezza necessarie. Il mancato rispetto degli obblighi di valutazione dei rischi e la mancata adozione di adeguate misure di sicurezza configurano una condotta negligente del medico ed espongono lo stesso ad un risarcimento dei danni arrecati nonché a sanzioni penali e amministrative. La norma si rivolge alla tutela del personale ausiliario e dei pazienti Sulla base di quanto detto si comprende immediatamente la importanza di un appropriato e corretto trattamento degli strumenti e di un adegua- to processo di sterilizzazione e assumono particolare rilevanza legale alcune scelte che purtroppo ancora oggi sono affrontate con eccessiva superficialità - La definizione dei protocolli - La formazione del personale - La scelta delle attrezzature Direttiva europea 93/42 Nel Giugno 98 è entrata in vigore la Direttiva sui Dispositivi medici 93/42 CEE. Tale Direttiva definisce i requisiti minimi per la libera circolazione dei dispositivi medici all’interno della comunità europea regolandone la produzione e la loro immissione nel mercato. In base alla classificazione proposta dalla Direttiva le autoclavi sono dispositivi di classe 2A e possono essere immessi sul mercato solo con certificazione rilasciata da un ente notificante. Per questi prodotti la marchiatura CE è contrassegnata da un Decreto Legislativo 626/94 Abbiamo deciso di iniziare questo excursus all’interno del sistema normativo partendo dal noto Decreto Legislativo 626 che, pur non occupandosi direttamente di sterilizzazione, costituisce una importante premessa normativa. Il DL 626/94 prescrive le misure da adottare per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei terzi che vengano in contatto con l’ambiente di lavoro (che nel caso di uno studio medico sono i pazienti). La norma si propone di prevenire DX magazine Ottobre 2006 3 dxtoday Aspetti normativi numero che identifica l’ente notificato che ha effettuato la certificazione. Questa direttiva garantisce il rispetto delle regole e la conformità alle norme di sicurezza e tutela maggiormente il consumatore/cliente. Non è di fatto possibile acquistare una autoclave non contrassegnata con il marchio CE e il numero dell’ente notificato. La norma prescrive tra l’altro l’obbligo di rilasciare un certificato di conformità sul quale vengono riportate le norme utilizzate come riferimento nella progettazione e nella realizzazione del dispositivo medico. Tra le numerose norme che riguardano la costruzione delle autoclavi se ne è aggiunta recentemente una che è ritenuta estremamente utile per garantire la sicurezza della sterilizzazione e la tutela di tutti i soggetti interessati da possibili contaminazioni crociate e che rappresenta lo stato dell’arte a cui far riferimento in base a quanto sancito dalla 626 (“….in base alle conoscenze della scienza e della tecnica più avanzate”). Norma EN 13060 Sul piano normativo dopo anni di gestazione è stata definita una nuova norma tecnica che disciplina la progettazione e la produzione, delle piccole autoclavi a vapore saturo di acqua. Precisiamo che questa normativa in gran parte ispirata alla normativa che regola le più grandi autoclavi ospedaliere (EN 285) introduce finalmente delle regole certe anche nel settore delle piccole autoclavi privilegiando il controllo e il monitoraggio dei parametri fisici rispetto a quelli chimici e biologici. La premessa su cui si basa la norma è garantire la sterilizzazione anche laddove il personale non sia sufficientemente esperto. Con lo scopo di risolvere questo problema sono state previste alcune funzioni di sicurezza che eliminano o riducono il rischio di errore umano. Senza entrare nei dettagli tecnici la norma definisce le caratteristiche dei componenti e dei materiali, i criteri costruttivi, e soprattutto fissa i limiti di precisione con cui i parametri di funzionamento sono controllati. DX magazine 1 Speciale Sterilizzazione La norma definisce i cicli di sterilizzazione in 3 classi in funzione della tipologia del materiale da sterilizzare. Cicli di classe B in grado di sterilizzare qualsiasi tipo di carico: Corpi cavi come turbine, manipoli, cannule e siringhe, materiali porosi e tessili e materiali imbustati .- Per questi cicli è essenziale eseguire una fase di vuoto (frazionato) e garantire una asciugatura efficace. Si precisa che la norma classifica i corpi cavi in 2 categorie. Corpi cavi di tipo A che racchiude i corpi cavi cosiddetti critici che esprimono un rapporto diametro lunghezza uguale o minore di 750. Corpi cavi di tipo B che rappresenta i corpi cavi più semplici con un rapporto uguale o minore di 5 (ad esempio le cannule odontoiatriche). Le turbine e i manipoli hanno un rapporto diametro lunghezza intermedio tra quanto definito per cavi di tipo B e cavi di tipo A e di conseguenza l’unico test riconosciuto e disponibile per provarne l’efficacia è l’Helix Test. Cicli di classe N in grado di sterilizzare corpi solidi non imbustati per questi cicli non è richiesta una prova di asciugatura e non è richiesta una fase spinta di vuoto anche se deve essere assicurata la saturazione del vapore. Cicli di classe S sono cicli in cui le caratteristiche possono essere specificate dal costruttore e, in base alle caratteristiche del vuoto preliminare e dell’asciugatura, possono essere idonei a eseguire cicli vicini al tipo B (tutto il materiale previsto dai cicli di classe N – materiale solido non imbustato - più almeno uno dei materiali previsti dai cicli di classe B) o al minimo di tipo N. Da questa classificazione e dalla Direttiva emanata dal Ministero della Sanità in data 18, Settembre 1990 (Art. 4) si deduce immediatamente la necessità per l’odontoiatra di possedere almeno una macchina con cicli di classe B. In proposito corre obbligo fare una precisazione. La EN 13060 è una norma tecnica e non una legge e non esiste una legge che imponga l’acquisto di una autoclave conforme a que- Ottobre 2006 sta norma. E’ tuttavia evidente che in caso di infezione e conseguente contenzioso la prova della efficacia di un sistema di sterilizzazione diverso rispetto a quanto disposto dalla norma EN13060 potrebbe risultare assai complessa. Ricordiamo in tal senso che il criterio guida adottato dalla norma 13060 è basato sul controllo dei parametri fisici. In base a questo criterio è possibile convalidare l’efficacia della sterilizzazione in modo molto più rapido ed economico rispetto ai sistemi che affidano la convalida principalmente a prove biologiche praticamente impossibili da eseguire in studio e molto costose. Il raggiungimento del vuoto previsto dai cicli di classe B, è la premessa che permette di garantire il passaggio del vapore saturo anche sulle superfici più critiche quali ad esempio le superfici interne dei manipoli. Disporre indicatori biologici all’interno dei manipoli è praticamente impossibile e una convalida della efficacia, ai sensi della norma, attraverso indicatori biologici risulta estremamente complessa e onerosa (EN554). Decreto del Ministero della sanità del 28 /09/ 90 Art 2 … I presidi riutilizzabili devono dopo l’uso essere immediatamente immersi in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull’HIV prima delle operazioni di smontaggio e pulizia, da effettuare come preparazione prima della sterilizzazione. Art. 4 …I manipoli, gli ablatori ad ultrasuoni, le siringhe aria-acqua, le frese e qualsiasi altro strumento che venga a contatto con le mucose, dopo l’utilizzo, se riutilizzabili, vanno sterilizzati per ogni singolo paziente. Nei casi in cui la sterilizzazione non sia tecnicamente possibile, è obbligatoria la disinfezione degli strumenti con sostanze chimiche di riconosciuta efficacia sull HIV. Gli articoli sopraccitati confermano l’obbligatorietà di sterilizzare strumenti cavi e quindi l’obbligo di acquistare sistemi di sterilizzazione idonei a questo fine. Sistemi di Classe B! 4 dxtoday Aspetti normativi La norma EN 554 La norma EN 554 definisce i requisiti per lo sviluppo, la convalida, la regolazione e il controllo del processo di sterilizzazione a calore umido dei dispositivi medici. Il metodo si basa sul controllo dei fattori fisici che conferiscono sterilità al prodotto a condizione che prima della convalida la sterilizzatrice e la sua installazione siano conformi a specifiche appropriate. Questa norma non indirizza all’uso di indicatori biologici in quanto hanno un valore limitato. Senza addentrarci nei dettagli tecnici della norma riassumiamo i punti essenziali che verranno approfonditi nella dispensa didattica pubblicata da Dental X. - Qualificazione del personale - Adeguatezza delle autoclavi rispetto alla tipologia di carichi sterilizzabili - Registrazioni permanenti dei parametri del ciclo di sterilizzazione - Rintracciabilità dei cicli - Regolazione e controllo del processo. Prove sistematiche Vacuum test e Bowie & Dick e Helix test - Convalida (Accettazione in servizio e Qualificazione di prestazione - Manutenzione e Registrazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria Aspetti giuridici relativi alla assistenza e al montaggio di dispositivi medici Una corretta installazione e manutenzione delle attrezzature assume una importanza rilevante nella determinazione delle responsabilità del dispositivo o del medico in caso di contenzioso. Purtroppo certi aspetti del post vendita vengono gestiti con molta superficialità con conseguenze negative per l’utilizzatore. DX magazine 1 Speciale Sterilizzazione Un servizio tecnico inadeguato può generare innanzitutto insoddisfazione per l’utilizzatore obbligato a sostenere ripetute interruzioni della propria attività, costi di assistenza più elevati e prestazioni insufficienti. In questa sede ci interessa sottolineare gli aspetti giuridici conseguenti ad un servizio post vendita inadeguato che può riservare all’utilizzatore amare sorprese anche sul piano della responsabilità. Ricordiamo che i costruttori devono garantire in base alle norme (Direttiva 93/42 CEE, DLGS 626/94 e Direttiva 2001/95) una struttura di supporto capace di garantire servizi di qualità e garantire la sicurezza dei prodotti e degli operatori. In siffatto contesto il servizio post vendita assume un rilievo anche di tipo giuridico. Le aziende in grado di garantire un servizio post vendita controllato e garantito offrono all’utilizzatore una tutela anche giuridica. Garantendo l’efficienza e la validità del dispositivo lo sollevano da responsabilità giuridiche in caso di contenzioso. In questo contesto la assistenza tecnica assume la funzione diversa dal servizio di natura tecnica per diventare uno strumento di tutela giuridica. Nel settore ospedaliero dove il problema della responsabilità è estremamente sentito non a caso i contratti di manutenzione ed assistenza superano nel loro ammontare il valore stesso del bene oggetto del servizio. Riteniamo che anche nel settore ambulatoriale ed odontoiatrico il crescente timore per le conseguenze connesse al rischio biologico accrescerà l’attenzione per un servizio di assistenza professionale, per le convalide annuali e per i contratti di Ottobre 2006 manutenzione. Costume e normative Nel passato non esistevano norme che regolassero il settore della sterilizzazione ambulatoriale e probabilmente la maggior parte delle autoclavi vendute negli anni 80 e 90 non garantiva la sterilità di tutti i tipi di carico. In assenza di controlli precisi, le autoclavi del passato non rilevavano i problemi e soddisfacevano per questo maggiormente le esigenze degli utenti finali e dei rivenditori . La totale semplicità di utilizzo e l’assenza di manutenzione e service erano l’indice di qualità di un prodotto... che sterilizzasse o no era ininfluente. Ricordiamo che in quegli anni la sensibilità per i problemi di sterilizzazione erano poco più di zero e pochissimi erano gli studi interessati ad avere un efficace sistema di controllo delle infezioni. La precisione dei nuovi sistemi e l’esigenza di garantire una maggiore sicurezza della sterilizzazione hanno generato molte problematiche e talvolta si tende a rimpiangere il passato. In realtà le regole introdotte e la complessità dei nuovi prodotti ci consentono di garantire un livello superiore di sicurezza nella professione medica e tutelare la salute e il benessere della popolazione con un vantaggio per l’intera comunità. 5 dx Domina Plus B ...la scelta professionale Quando compri un’autoclave pensa alla sicurezza tua e del personale, alla salute dei tuoi pazienti e all’efficienza della tua preziosa strumentazione. Quando compri un’autoclave scegli Dental X. dxtoday Speciale Sterilizzazione ! 2 Procedure e Protocolli per la sterilizzazione L’acquisto di una autoclave performante è una condizione necessaria ma non sufficiente per la validazione di un processo di sterilizzazione. Il processo di sterilizzazione prevede infatti l’esecuzione di numerosi sottoprocessi che dovrebbero essere descritti in un protocollo scritto firmato dal responsabile della sterilizzazione. In linea generale il protocollo di sterilizzazione prevede i seguenti sotto processi: • Decontaminazione • Lavaggio • Risciacquo • Imbustamento • Sterilizzazione • Stoccaggio Riteniamo che i processi di cui sopra siano oramai noti a tutti e suggeriamo a coloro che volessero approfondirli la lettura della dispensa didattica pubblicata da Dental X. Richiamiamo invece la vostra attenzione su 2 importanti prerequisiti e sulle attività di controllo: Riteniamo che le informazioni contenute nella dispensa pubblicata da Dental X possano essere un utile materiale di supporto per la formazione del personale. Definizione area Il medico dovrà definire l’area di sterilizzazione ricordando che le norme EN 13060 e EN 554 prevedono che l’area di sterilizzazione sia separata da quella operatoria. L’area destinata al trattamento degli strumenti dovrebbe prevedere inoltre 2 settori separati per definire il flusso di trattamento: • Area strumentario contaminato • Area strumentario sterile Nella tabella 1 si illustra in modo schematico il flusso di trattamento che evidenzia come l’uso del termodisinfettore elimini 5 passaggi altrimenti obbligatori. Attività di controllo Nell’ambito del processo di trattamento e sterilizzazione il responsabile della sterilizzazione deve espletare alcune importanti funzioni di controllo e manutenzione che sono espressamente previste dalla norma e richieste dai costruttori: 1 La registrazione e la rintracciabilità dei cicli 2 L’esecuzione dei test di controllo 3 La registrazione degli interventi di manutenzione e assistenza 4 La convalida periodica Queste attività non solo garantiscono la corretta gestione del protocollo ma assumono una importanza rilevante in caso di contenzioso e meritano a nostro parere un ulteriore approfondimento. Formazione Il medico dovrà innanzitutto accertarsi che le persone da lui preposte al trattamento degli strumenti siano state adeguatamente istruite sulle tecniche di trattamento e sterilizzazione e sui rischi a questi connessi. A tale proposito è necessario iscrivere le persone designate al trattamento degli strumenti ad un corso e che venga data evidenza della loro formazione attraverso il rilascio di un attestato o/e la compilazione di un questionario. Il corso potrà anche essere eseguito direttamente dal medico avvalendosi di una dispensa scritta. DX magazine Ottobre 2006 7 2 dxtoday Procedure e Protocolli per la sterilizzazione La registrazione dei cicli La norma EN 554 dispone l’obbligatorietà di registrare i cicli di sterilizzazione su un apposito registro. Lo spirito di questa norma è quello di garantire la rintracciabilità dei cicli in modo che possa attribuirsi ad ogni paziente un set di strumenti sterili. Con questo obiettivo molte autoclavi vengono fornite complete di stampante o dotate di un collegamento al PC. Quest’ultimo è di particolare interesse perché elimina di fatto la gestione del cartaceo (rapportini, registri, fotocopie ecc) e non richiede onerose perdite di tempo per il personale. Grazie a questi strumenti di registrazione , in caso di contenzioso sarà semplice per il medico dimostrare la sterilità degli strumenti usati e la rigorosità del protocollo adottato. Considerando che l’onere della prova è, in materia di salute, a carico del medico si comprende l’importanza anche legale delle registrazioni. In alcune regioni sono state emanate direttive che indicano il tipo di informazioni che devono essere riportate sulle confezioni: • Identificativo dell’autoclave • Lotto di sterilizzazione, nel caso venga effettuato più di un ciclo nella giornata • Data della sterilizzazione o di scadenza della confezione Queste informazioni possono essere riportate sulla busta attraverso l’uso di una apposita stampante per etichette collegata al sistema di archiviazione su PC o attraverso l’uso di un datario. E’ bene lasciare uno spazio di circa 5 cm oltre la saldatura prima del taglio della busta per poter stampare i dati che non possono essere attaccati all’interno dell’area sigillata. La parte della busta con il timbro o con l’etichetta può, dopo l’uso, essere allegata alla cartella clinica del paziente. L’esecuzione dei test di controllo Sebbene non esista un obbligo preciso in merito ai test da eseguire riteniamo che un adeguato espletamento delle attività di controllo sia necessario. Anche in questo caso l’acquisto di una autoclave conforme alla norma EN 13060 comporta dei vantaggi! DX magazine Speciale Sterilizzazione In base ai criteri costruttivi adottati e ai sistemi di autocontrollo delle macchine (Process Evaluation Control) le autoclavi in questione offrono garanzie di sterilizzazione superiori a tutte le altre macchine. Detto ciò anche per queste autoclavi si possono adottare dei sistemi di test come peraltro suggerito dalla stessa norma. I test normalmente richiesti nelle procedure di controllo sono i seguenti: • Test del vuoto • Test di Bowie and Dick • Helix test • Controlli chimici • Indicatori di processo • Integratori di processo • Controlli biologici Il test del vuoto, laddove si sterilizzino strumenti cavi, dovrebbe essere eseguito ogni giorno. L’esito del test dovrebbe essere come per gli altri cicli annotato sul registro a riprova del corretto funzionamento dell’autoclave. Il test di Bowie & Dick prova l’efficacia della penetrazione del vapore in carichi porosi. Ricordiamo che in commercio sono disponibili simulatori del Test di Bowie and Dick dimensionati per simulare il carico standard di una grossa autoclave che consiste in 7 Kg di tessuto (3,5 kg per la versione USA) che è ben oltre il carico consentito in una piccola autoclave. Di conseguenza un risultato positivo è sicuramente sinonimo di buon funzionamento mentre un risultato negativo può non essere determinante. L’Helix Test è un test che prova il passaggio del vapore saturo all’interno dei corpi cavi. Il test è costituito da un tubicino lungo 150 mm e con un diametro di 2 mm aperto da un solo lato con un integratore di processo alla estremità opposta. Anche per questo test che in realtà simula strumenti ancora più complessi della turbina, una esecuzione mensile ci sembra ragionevole. I controlli chimici non hanno un grande valore ai fini della prova di sterilità. Nel caso degli indicatori di processo la loro utilità è quella di dimostrare che il materiale è stato sottoposto al processo (vedi ad esempio gli indicatori sulle buste) Questi indicatori dovrebbero essere presenti in ogni busta. Ottobre 2006 Tra gli integratori di processo ne esistono alcuni più precisi che possono essere inseriti all’interno delle confezioni e dei pacchi per dare evidenza di una corretta esposizione del carico agli agenti sterilizzanti. Anche per questi come per gli altri la funzione principale è di controllo e dovrebbero essere presenti all’interno di ogni confezione. Controlli biologici: A causa della maggiore attenzione ai parametri fisici i test biologici hanno perso il valore che avevano nel passato. La validità di questi test dipende dal loro posizionamento all’interno della camera e dal carico e di fatto provano solo l’avvenuta sterilizzazione di quel particolare test e non la sicurezza della sterilizzazione. Per avere valore sia i test biologici che quegli chimici dovrebbero essere utilizzati sempre in ogni ciclo posizionandoli nei posti più critici del carico e gli strumenti potranno essere utilizzati solo quando il risultato del test è disponibile (il che significa 24 ore dopo per i test biologici). Obbligo di manutenzione Con riferimento alle attrezzature presenti nell’area di trattamento degli strumenti è importante predisporre per ogni macchina una scheda tecnica sulla quale riportare: • i dati identificativi della macchina • i riferimenti del centro di assistenza tecnica autorizzata • gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi tecnici effettuati. Alcune aziende rilasciano un libretto di assistenza che dà evidenza di tutti gli interventi effettuati. Con riferimento alla manutenzione corre obbligo ricordare che gli interventi possono essere eseguiti solo da personale autorizzato. Interventi eseguiti da tecnici o personale non autorizzato possono configurare l’ipotesi della manomissione con rilevanti conseguenze per la responsabilità del medico e degli esecutori della manomissione. 8 2 dxtoday Procedure e Protocolli per la sterilizzazione La convalida La norma 554 prescrive la necessità di effettuare una convalide periodica dell’autoclave per garantire l’efficacia attraverso un controllo esterno dei parametri fisici. In assenza di una legge dello stato che renda obbligatoria l’applicazione di questa norma nel settore odontoiatrico, alcune regioni hanno emanato (ed altre si apprestano a farlo) direttive che, disciplinando il settore della sterilizzazione, esigono anche una convalida periodica dei dispositivi medici. Anche in questa occasione non sono mancate polemiche e nella impossibilità di applicare integralmente quanto già stabilito nel settore ospedaliero, le autorità competenti hanno elaborato criteri di convalida fluttuanti tra i criteri espressi dalla nuova norma tecnica EN13060 e quanto dichiarato dai costruttori. DX magazine Speciale Sterilizzazione In generale riteniamo che l’obbligo di convalida periodico sia estremamente utile per verificare l’efficacia della sterilizzazione e quindi per garantire una maggiore tutela del professionista in caso di contenzioso. In assenza di diverse disposizioni legislative, riteniamo che si debbano mediare gli interessi di sicurezza con costi di controllo sopportabili e di conseguenza riteniamo che una verifica dei parametri fisici dei programmi realmente utilizzati in base al protocollo (o con dichiarazione scritta) possa essere un equilibrato compromesso. La dotazione minima dello studio In base al flusso di trattamento ci sono attrezzature che è necessario avere (autoclave, imbustatrice, lavello ecc) ed attrezzature utili ma non indispensabili (termodisinfettore ultrasuoni ecc). Ottobre 2006 Sebbene la lista delle attrezzature minime possa variare in relazione alla tipologia di studio (nr. di operatori, numero di strumenti, tempi di trattamento richiesti ecc..) riteniamo che il materiale sotto elencato costituisca la dotazione minima di un normale studio odontoiatrico. Attrezzature della sala di sterilizzazione Q.tà Q.tà obbl. cons. Area di sterilizz. definita 1 Autoclave di classe B 1 Autoclave di classe S o N Stampante/PC 1 1 Demineralizzatore 1 Termodisinfettore 1 Vasca ad ultrasuoni 1 Vasca di decontaminazione 1 Area di stoccaggio sterile 1 Lavello 1 Imbustatrice 1 9 dx Un trattamento inadeguato può pregiudicare il corretto funzionamento degli strumenti e generare rischi di infezione per il medico, gli assistenti e i pazienti. Affida la tua strumentazione a mani esperte. Dental X, un partner con molta esperienza. Affida i tuoi strumenti a mani sicure dxtoday Speciale Sterilizzazione ! 3 La scelta dell’autoclave La scelta della attrezzatura Alla luce del principio sancito dal DL 626, secondo il quale devono essere adottate le misure di sicurezza tecnicamente e scientificamente più evolute, si ritiene che lo studio medico abbia l’obbligo di acquistare le attrezzature tecnicamente più avanzate. In questa chiave di lettura evidenziamo 2 deduzioni: La prima è quella che uno studio debba avere almeno una autoclave idonea a sterilizzare carichi del tipo B in conformità alla norma EN 13060. La seconda è che si utilizzino i sistemi di lavaggio e termodisinfezione più efficaci e sicuri. In tal senso l’impiego di un termodisinfettore sta diventando una scelta quasi irrinunciabile e molta vantaggiosa! La scelta della autoclave In base a quanto detto nei paragrafi precedenti è necessario innanzitutto acquistare una autoclave di classe B! …Meglio sarebbe se ogni studio fosse attrezzato con almeno 2 autoclavi per risolvere senza rischi situazioni di emergenza (quale ad esempio il caso di indisponibilità temporanea di una autoclave). In proposito corre obbligo precisare che la scelta di una autoclave di classe B offre una maggiore tutela in caso di contenzioso, ma non è realmente obbligatoria. Non esiste una legge che obblighi ad acquistare una autoclave di classe B o comunque conforme alla norma EN13060 (fatta eccezione per alcune direttive regionali) e di conseguenza è possibile acquistare anche sistemi di sterilizzazione diversi (Autoclavi a vapori chimici, microonde , sistemi per manipoli e una variegata scelta di autoclavi fantasiose) semprechè idonei a sterilizzare secondo quanto dichiarato dal costruttore. DX magazine Il problema di questi sistemi è la difficoltà di convalidarne l’efficacia nel tempo. Mentre la norma 13060 privilegiando la verifica dei parametri fisici consente il controllo preciso delle prestazioni in tutte le fasi (dalla produzione alla manutenzione) altri sistemi di sterilizzazione non prevedono processi di convalida eseguibili con facilità. E noto che l’uso e il tempo possono alterare i parametri fissati dal produttore e in assenza di un sistema di convalida corretto, l’efficacia della sterilizzazione non può essere comprovata. Recentemente si è parlato ad esempio di sistemi di pulizia, lubrificazione e sterilizzazione per manipoli che al di là delle valutazioni di ordine tecnico e commerciale presentano indubbie difficoltà di convalida. Se il vapore non passa attraverso il manipolo perché un ugello è otturato come accorgersene? Ottobre 2006 Definita la necessità di avere almeno una autoclave di classe B come districarsi nel mare di offerte e quali parametri valutare. Prezzo Di solito il prezzo sembra l’elemento determinante nella scelta di un’autoclave. Noi non siamo d’accordo e pensiamo che anche l’utilizzatore non lo sia! Spesso la trattativa di acquisto si sviluppa sul prezzo in assenza di altre argomentazioni di vendita! In realtà riteniamo che un prezzo troppo basso sia addirittura controproducente in quanto sinonimo di scarsa qualità ed affidabilità. Una differenza di prezzo di 500 Euro spalmata su un arco temporale di circa 5 anni (vita media di una autoclave) equivale a 0,27 centesimi al giorno!!! Detto questo ci piace pensare che la scelta sia determinata da un corretto rapporto tra prezzo e qualità e da una attenta valutazione delle caratteristiche fondamentali del prodotto. 11 dxtoday La scelta dell’autoclave Immagine di marca L’immagine di marca riassume l’impegno profuso dall’azienda per far conoscere i suoi prodotti e servizi e solitamente riflette la qualità dei prodotti e l’affidabilità del produttore e di tutta la rete di distribuzione e di assistenza. Verifica delle prestazioni La verifica delle prestazioni può risultare assai difficile per la complessità tecnica dei prodotti. E’ tuttavia importante cercare di capire bene il livello delle prestazioni reali che talvolta si differenza significativamente da quanto reclamizzato nei cataloghi o pubblicità. Tra gli aspetti tecnici e prestazionali che meritano maggiore attenzione ne ricordiamo alcuni. Sistema di riscaldamento Il sistema di riscaldamento è il cuore pulsante della autoclave. Un buon sistema di riscaldamento capace di eliminare gli sbalzi termici e garantire un buon profilo termico, preserva la funzionalità degli strumenti più delicati tra cui i manipoli, gli scalers e le turbine. Tempi di sterilizzazione Sebbene non si tratti di cronometrare i tempi di sterilizzazione, talvolta la capacità di sterilizzare con maggiore rapidità denota la presenza di componenti o criteri costruttivi più potenti ed efficaci. Dobbiamo mettere tuttavia in guardia l’utente da informazioni talvolta colpevolmente equivoche o addirittura errate. I tempi di sterilizzazione vanno valutati a carico standard e devono includere tutte le fasi inclusa l’asciugatura! Asciugatura Parlando di asciugatura bisogna sapere che l’asciugatura è una fase fondamentale che non solo garantisce la corretta funzionalità dello strumento ma ne garantisce e preserva la sterilità. Collegamenti a stampanti o PC La possibilità di collegamento a una stampante o al PC rappresenta un requisito fondamentale nel processo di sterilizzazione in base ai nuovi orientamenti normativi. La possibilità di collegamento al computer dovrebbe essere accolta con grande favore perché grazie a questo DX magazine 3 Speciale Sterilizzazione sistema è possibile ottemperare agli obblighi di registrazione senza impegnare il personale ausiliare e senza i rischi di dimenticanza. Semplicità di utilizzo La semplicità di utilizzo è un requisito fondamentale nella scelta del prodotto. Un sistema per quanto complesso deve avere dei comandi chiari e semplici. Sistemi di controllo troppo complicati finiscono per creare confusione e generare errori. Semplicità di manutenzione La possibilità di effettuare una manutenzione ordinaria direttamente in studio è generalmente sinonimo di qualità ed affidabilità del prodotto. Grazie a questa manutenzione si evitano costosi e superflui interventi tecnici. Volume utile della camera Nella scelta di una autoclave non si dovrebbe trascurare il volume della camera rapportata alla reale capacità di carico. Esistono camere da 24 litri di capacità che possono ospitare gli stessi strumenti che stanno in una camera da 18 litri. A parità di carico la camera con volume più grande avrà numerosi svantaggi: • Tempi più lunghi • Maggior consumo di acqua • Maggior consumo elettrico • Maggior usura della pompa Analisi delle condizioni post vendita La scelta di una autoclave non deve prescindere dalla assicurazione di un buon servizio post vendita. Un adeguato servizio tecnico non solo determina una maggiore soddisfazione nell’utilizzo del bene, ma evita al medico di incorrere in conseguenze anche gravi causate da una inadeguata assistenza: manomissione. Il collegamento alla rete idrica Il collegamento alla rete idrica comporta alcune problematiche che è bene conoscere. Innanzitutto non è nella maggior parte dei casi consentito dalla Legge. (In assenza di dispositivi di sicurezza molte autoclavi rischiano di immettere nella linea di carico dell’acqua materiale contaminato). Il collegamento alla rete aumenta le problematiche di installazione ad assistenza. Si dovrebbe valutare la possibilità di fuoriuscite importanti di acqua e i danni che ne potrebbero derivare. A causa dei collegamenti esterni potrebbe essere richiesta la convalida anche in fase di installazione. L’unico aspetto positivo riguarda la eliminazione di perdite di tempo per l’acquisto dell’acqua. A tal proposito ricordiamo che il problema viene brillantemente risolto anche con l’acquisto di un demineralizzatore capace di fornire acqua demineralizzata con una rapidità di 50 lt al minuto. Camere saldate La saldatura sulla camera denota che la camera non è stata costruita partendo da un unico blocco e che il procedimento costruttivo è di tipo artigianale. Inoltre la saldatura può compromettere l’aderenza, il rendimento delle resistenze e la durata della camera stessa. Il materiale della camera Sebbene poco noto l’acciaio inox è un materiale con una bassa conduzione termica e per questo offre rendimenti molto inferiori alle camere in rame. Nei sistemi di classe B che esigono il rispetto di certe temperature i sistemi dotati di camere in acciaio necessitano di essere integrati con generatori di vapore per effettuare il ciclo in tempi ragionevoli. Ottobre 2006 12 immagine gentilmente concessa da Kavo dx CLASSE B ...la scelta professionale Dental X garantisce la sterilizzazione dei manipoli senza deterioramento precoce. dxtoday Speciale Sterilizzazione ! 4 Il termodisinfettore Il termodisinfettore L’esperienza è una componente importante della sicurezza. Negli ambulatori odontoiatrici know how tecnico e perfezione degli strumenti si fondono per garantire al paziente trattamenti e cure ottimali. Il lavaggio sistematico degli strumenti, la disinfezione e la sterilizzazione sono presupposti fondamentali per garantire l’assenza di rischi per il paziente e per il personale dell’ambulatorio. Il trattamento automatico dello strumentario rappresenta oggi una premessa imprescindibile per la qualità del risultato in termini di sicurezza. Le stesse norme in materia obbligano a lavare e disinfettare gli strumenti secondo procedure convalidate e documentabili. E solo i trattamenti automatici, in apposite macchine speciali, possono garantire la piena soddisfazione di questi requisiti. DX magazine Le raccomandazioni di autorevoli Istituti di ricerca quali ad esempio l’istituto Robert Koch di Berlino elencano tra i requisiti in termini di igiene, anche la necessità di trattare lo strumentario a macchina piuttosto che a mano. Nelle apposite macchine gli strumenti vengono lavati, disinfettati e asciugati in un sistema chiuso. Solo con questo procedimento si soddisfano i requisiti fondamentali che il trattamento degli strumenti deve rispettare in ambito odontoiatrico, ovvero sicurezza, convenienza e documentabilità. Il trattamento automatico degli strumenti nei termodisinfettori professionali offre la certezza dei risultati documentabili e convalidabili, unita alla massima efficienza e ad una elevata convenienza in termini di rendimenti e consumi. Ottobre 2006 Alla luce del DL 626 e del progetto di norma prEN 15883 riteniamo che il lavaggio automatico in macchina con termodisinfezione sia senz’altro da preferire al lavaggio manuale e alla disinfezione chimica. Riassumiamo i vantaggi associati al termodisinfettore: • Il lavaggio automatico è per definizione un lavaggio standardizzato e ripetibile che garantisce una corretta pulizia a differenza di quello manuale che a seconda del tempo e dell’umore del personale può variare in modo significativo. • Un lavaggio mal fatto può pregiudicare la efficacia della sterilizzazione e produrre danni allo strumentario. • La termodisinfezione consente una convalida del processo attraverso il controllo dei parametri fisici. 14 dxtoday Il termodisinfettore La convalida del lavaggio manuale e della disinfezione chimica è praticamente impossibile. Il lavaggio automatico è in ultima analisi meno costoso di quello manuale. Il risparmio di tempo del personale, l’eliminazione dei costi del disinfettante, il minor consumo di acqua e l’eliminazione dei costi di smaltimento compensano la spesa destinata all’ acquisto della attrezzatura che grazie alle tecniche di ammortamento offre alcuni benefici di ordine fiscale. La termodisinfezione in base al progetto di norma e a criteri obiettivi è senz’altro da preferirsi alla disinfezione chimica. L’eliminazione dei liquidi chimici rappresenta un vantaggio per l’ambiente e per la salute. Il vantaggio maggiore del termodisinfettore risiede nella riduzione del rischio biologico connesso alla manipolazione degli strumenti. Gli strumenti possono infatti essere riposti nel termodisinfettore subito dopo l’uso evitando di travasare gli strumenti nella vasca di decontaminazione e spoprattuto di lavargli, risciacquarli e asciugarli manualmente. (4 fasi in 1) La scelta del termodisinfettore La scelta di un termodisinfettore si profila difficile per l’enorme confusione esistente tra la lavastrumenti elettrodomestica e il termodisinfettore professionale che a differenza dell’ elettrodomestico è un dispositivo medico in classe II a. La confusione, determinata in parte dalla somiglianza tra i due prodotti, è spesso alimentata anche da messaggi promozionali inesatti ed ingannevoli. Approfittando della scarsa conoscenza tecnica e normativa del medico molte aziende propongono sistemi di lavaggio di tipo domestico che talvolta in base a improprie proprietà transitive, diventano dispositivi medici. …Siccome il disinfettante utilizzato in macchina è un dispositivo medico marchiato CE quindi anche la macchina che utilizza quel disinfettante diventa un dispositivo medico. Così apparecchi che sono di fatto delle normali lavastoviglie da casa o da bar, grazie alla azione “transitiva” del disinfettante, diventano dispositivi medici. DX magazine 4 Speciale Sterilizzazione In questi casi l’inganno è spesso doppio! Non solo il cliente finisce per comprare non un dispositivo medico a basso prezzo, ma una lavastoviglie a prezzo altissimo (con tutte le conseguenze che poi vedremo). Ma spesso finisce per spendere una fortuna per l’acquisto del disinfettante che, una volta comprata la macchina, è obbligato a comprare per farla funzionare. La maggior parte di questi prodotti non soddisfa i requisiti normativi in quanto i processi di disinfezione chimica non sono facilmente convalidabili per gli stessi motivi già visti nelle autoclavi. L’unico sistema di convalida è basato sul controllo strumentale dei parametri fisici (quale ad esempio nel caso della termodisinfezione il controllo del tempo e della temperatura). Nel caso dei disinfettori chimici come è possibile accertare l’efficacia del disinfettante e quindi convalidare il processo? Come documentare il rapporto di diluizione o la effettiva esposizione degli strumenti al disinfettante? L’attrattiva di questi prodotti è determinata principalmente dal prezzo che è apparentemente basso se rapportato ai dispositivi medici veri e incredibilmente alto se confronato con i prodotti del circuito domestico Ci sono macchinette da bar vendute nel dentale al triplo del prezzo pur avendo lo stesso valore di quelle viste nei bar! Al di là della natura domestica di alcuni prodotti ci sono numerose caratteristiche che talvolta non vengono analizzate al momento dell’acquisto e che possono riservare amare sorprese al disattento acquirente: • Necessità di decontaminare gli strumenti con processi manuali • Costi aggiuntivi per l’acquisto e smaltimento dei disinfettanti • Costi aggiuntivi per le perdite di tempo • I disinfettanti possono danneggiare gli strumenti e comunque possono arrecare danni alla salute • Elevati consumi di acqua e quindi maggiori costi • Tempi lunghi e quindi maggiore consumo e maggiore usura Ottobre 2006 • Necessità di asciugatura separata con perdite di tempo • Impossibilità di convalida e documentazione con rischi anche professionali • Possibilità di inquinamento ambientale. Da quanto sopra detto ne consegue che il prezzo deve essere attentamente valutato cercando tuttavia di confrontare prodotti simili e valutando attentamente prestazioni e affidabilità. Immagine di marca Un prodotto di marca assicura una maggiore qualità ed affidabilità nel tempo e soprattutto una assistenza qualificata. Prestazioni Anche in questo caso è difficile valutare le caratteristiche reali dei prodotti spesso alterate dal messaggio promozionale. • Come autorevolmente indicato da prestigiosi centri di ricerca e dal progetto di norma pr EN 13885, la termodisinfezione è da preferire alla disinfezione chimica • Le macchine professionali devono essere preferite alle macchine domestiche perché più prestazionali e maggiormente affidabili • Cicli troppo lunghi indicano una scarsa funzionalità del sistema e di solito si accompagnano ad alti consumi e a una usura prematura dei componenti • I programmi devono avere delle caratteristiche specifiche per il tipo di materiale, devono ad esempio evitare il coagulo • Un termodisinfettore dovrebbe prevedere un sistema di lavaggio e disinfezione anche dei corpi cavi stretti. • Gli accessori sono fondamentali per ottimizzare l’utilizzo Concludo questo argomento sottolineando ancora una volta l’importanza del buon senso nella scelta di un acquisto. 15 Tipo-lito ABALTI G.F. - Creazzo (VI)