Valutare gli apprendimenti
Competenze
Standard
Certificazioni
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Valutare gli apprendimenti
Le prospettive:
Art. 8 PDL 953
(Organi di valutazione collegiale degli alunni)
 I docenti, nell'esercizio della propria funzione,
valutano in sede collegiale i livelli di
apprendimento degli alunni, periodicamente e
alla fine dell'anno scolastico, e ne certificano le
competenze in uscita, in coerenza con i profili
formativi relativi ai singoli percorsi di studio,
secondo modalità indicate dal regolamento di
istituto di cui all'articolo 5,comma 1 , lettera f).
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Valutare gli apprendimenti
Valutazione
Atto del valutare, atto con il quale si attribuisce un
valore a determinati comportamenti, azioni,
conoscenze, abilità, competenze.
Il giudizio di valore dipende da un insieme di
variabili che, essendo affidate al giudizio del
docente, rendono necessariamente soggettiva la
valutazione
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Valutare gli apprendimenti
Per rendere attendibile e meno soggetta ad errore la
valutazione è necessario:
 Definire criteri ed ambiti chiari, in relazione a
contesti e scopi ben determinati;
 Definire l’oggetto in esame;
 Fare una preventiva scelta dei motivi e degli scopi
per cui si valuta;
 Definire i parametri, le modalità e gli strumenti con
cui si vuole effettuare la valutazione.
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Valutare gli apprendimenti
 Comunque il punto di partenza resta quello
dell’osservazione dei comportamenti cognitivi
degli studenti e quindi della misurazione
dell’apprendimento attraverso tutti gli strumenti
disponibili, purché congrui con gli obiettivi da
verificare. E’ il compito formativo della scuola
che valuta lo studente rispetto alle condizioni
di partenza e al contesto, cioè valuta il
“valore aggiunto” della formazione rispetto
ad un insieme di criteri condivisi all’inizio del
percorso.
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Valutare gli apprendimenti
 Altro è la valutazione rispetto ad un sistema
standardizzato degli apprendimenti considerato
come punto di riferimento esterno rispetto alla
valutazione formativa dei docenti, modalità
molto utile (e della quale nel nostro sistema si
hanno solo le avvisaglie: v. rilevazioni INVALSI)
per la comparabilità trasversale dei risultati
conseguiti.
 Valutare per “norma”
 Valutare per “criterio”
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Valutare gli apprendimenti
La nuova frontiera
 competenze:” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e
capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e
nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in
termini di responsabilità e autonomia.
 abilità: “indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per
portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come
cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che
implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
 conoscenze: ”indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso
l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e
pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono
descritte come teoriche e/o pratiche.
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006, Quadro
europeo delle Qualifiche e dei Titoli
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Valutare gli apprendimenti
Certificazione
Attestazione del percorso didattico ed educativo o
formativo svolto dall’alunno che indica le
competenze da esso acquisite mediante idonei
descrittori riferiti ai risultati conseguiti, sia nel
curricolo ordinario, sia nelle attività ed
esperienze personalizzate, realizzate in sede di
orientamento, riorientamento, arricchimento e
diversificazione dell’offerta formativa ed
educativa.
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Una breve storia
L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare
il problema della certificazione delle
competenze a partire dai meccanismi di
mutuo riconoscimento tra Paesi membri
delle attestazioni di qualifiche professionali
rilasciate, al fine di incentivare la mobilità
di persone, studenti e lavoratori.
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Una breve storia
 Viene da allora sviluppata un’accezione di mobilità delle
risorse umane europee che enfatizza non solo e non
tanto la mobilità fisica e geografica delle persone, quanto
la leggibilità e la trasferibilità delle competenze
possedute, le quali vengono considerate come il capitale
distintivo dell’UE nel quadro del paradigma “dell’Europa
delle conoscenze”.
 La gestione delle competenze viene quindi riconosciuta
come uno dei fattori principali su cui investire per fare
dell’Unione europea la “Società della conoscenza più
competitiva e dinamica del mondo” .

Conclusioni del Consiglio europeo su occupazione, riforme economiche e

coesione sociale, Lisbona, 23-24 marzo 2000
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Una breve storia
 il concetto di competenza viene posto al centro dei processi di
innovazione ed integrazione tra sistemi educativi e formativi
anche con una dimensione individuale che riguarda il
processo soggettivo di acquisizione di competenze nei diversi
contesti di apprendimento formali, informali e non formali.
 Il perseguimento di una tale strategia presuppone tuttavia la
valutabilità, la certificabilità e la riconoscibilità, e delle
competenze attraverso criteri oggettivi e strumenti condivisi.
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Una breve storia
 A tal fine, attraverso tre successive Direttive,
l'Unione è arrivata a definire tre principi
fondamentali:
la reciproca fiducia tra sistemi formativi-educativi dei
paesi membri;
i meccanismi di riconoscimento interpretati nel modo più
favorevole alla persona;
le attestazioni di competenza rilasciabili in seguito ad un
“apprezzamento delle qualità personali, delle attitudini o
delle conoscenze del richiedente da parte di un’autorità,
senza preventiva formazione”.
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Una breve storia
 Questi documenti sanciscono il principio della valorizzazione e
capitalizzazione delle competenze di un soggetto, competenze
comunque e dovunque acquisite che devono essere
opportunamente validate e certificate per costituire un credito
spendibile.
 Tali principi sono stati affrontati in primo luogo nel Libro bianco su
istruzione e formazione “Insegnare e apprendere. Verso la società
conoscitiva” del 1995, dove si afferma l'importanza
dell'individuazione, in tutti i Paesi europei, di “competenze chiave” e
di strumenti per acquisirle, valutarle, certificarle, puntando
l'attenzione sull'importanza di “mettere in atto un processo europeo
in grado di confrontare e diffondere tali definizioni, metodi, pratiche”.
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Valutare gli apprendimenti
L'obiettivo da raggiungere: la realizzazione
di un sistema di accreditamento delle
competenze al fine del riconoscimento
formale, per ogni individuo, del proprio
patrimonio di competenze e conoscenze.
In base a queste premesse è stato creato
nel 1998 il Forum sulla trasparenza delle
certificazioni e delle qualificazioni su
iniziativa della Commissione europea.
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Valutare gli apprendimenti
 L'adozione della valutazione per competenze è
oggi considerata ormai uno snodo strategico in
grado di mettere in comunicazione e far
dialogare i diversi sub-sistemi tra loro (scuola,
formazione professionale, lavoro). In questa
direzione le politiche formative avviate nei
diversi paesi convergono verso obiettivi comuni
di personalizzazione dei percorsi e
valorizzazione delle competenze individuali.
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Valutare gli apprendimenti
Un tentativo di classificazione:
 ♦ competenze cognitive, disciplinari, professionali: acquisizione dei concetti e
degli strumenti di base di una disciplina; acquisizione e organizzazione dei contenuti
professionali secondo corrette impalcature concettuali;
 ♦ competenze metacognitive: consapevolezza e controllo dei propri processi di
apprendimento; pieno possesso di abilità di studio; possesso delle strutture
dichiarative e procedurali della conoscenza.
 ♦ competenze trasversali: padronanza nel prendere decisioni, diagnosticare,
relazionarsi, affrontare e risolvere problemi; sviluppare soluzioni creative, curare il
proprio successo formativo.
 ♦competenze tecnico-professionali: sono costituite dai saperi e dalle tecniche
connessi all'esercizio delle attività operative richiesti da funzioni e processi di lavoro
(conoscenze specifiche o procedurali di un determinato settore lavorativo).
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Valutare gli apprendimenti
Competenze chiave di cittadinanza : sono gli elementi riconosciuti
consensualmente come prerequisiti per l'accesso alla formazione e
considerati imprescindibili per inserirsi o reinserirsi positivamente nel mondo
del lavoro e per fronteggiare in modo positivo le situazioni di cambiamento
 comunicazione nella madrelingua
 comunicazione nelle lingue straniere
 competenza matematica e competenze di base scientifiche e tecnologiche
 competenza digitale
 imparare ad imparare
 competenze sociali e civiche
 senso di iniziativa ed imprenditorialità
 consapevolezza ed espressione culturali
le prime quattro sono legate ai saperi
le altre quattro al saper essere e saper fare
Entrano nel nostro sistema con l’innalzamento dell’obbligo di istruzione (D.M.
22 agosto 2007, n. 139)
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Valutare gli apprendimenti
Antologia
Gianluca Cepollaro (2008)
“L’esplorazione del concetto di competenza ha
evidenziato la sua natura ineffabile. Vi è
un’aporia, un’alchimia nella competenza che la
consegna al territorio dell’ambiguità. Saper
cogliere l’ambiguità anche come possibilità
generativa piuttosto che come un disturbo, è il
modo per poter utilizzare il costrutto in tutte le
sue potenzialità”.
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Valutare gli apprendimenti
 Sembra difficile valutare e certificare una
competenza, ma è possibile individuare
strumenti che consentano di “fotografare” in un
certo momento e ad un certo livello le
acquisizioni ottenute, salvo adeguare le
certificazioni a livelli successivi.
 Si tratta di approssimazioni, ma è l’unico modo
per avvicinarsi alla descrizione di competenze.
 Tanto più che oggi sotto l’attenzione degli
esperti non c’è la competenza in sé, ma la
persona competente.
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Valutare gli apprendimenti
Guy Le Boterf (1990). “Un insieme riconosciuto e provato,
delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e
comportamenti mobilizzati e combinati in maniera
pertinente in un contesto dato. Rappresentazioni,
conoscenze, capacità e comportamenti possono essere
riassunti col termine risorse, portandoci ad affermare che
la competenza è una qualità specifica del soggetto:
quella di saper combinare diverse risorse, per gestire o
affrontare in maniera efficace delle situazioni, in un
contesto dato”.
Boscolo (1998): “ La competenza è data dall’insieme delle
conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un
individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento
negli ambienti per lui/lei significativi”.
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valutare gli apprendimenti
 Michele Pellerey (2000): “…alcune competenze
sono della stessa natura dalla prima classe della
scuola primaria all’ultima classe del secondo
ciclo, ma variano nel loro livello di complessità e
adattabilità a situazioni molteplici. Un esempio è
dato dalle competenze nella lingua italiana che
tradizionalmente sono distribuite secondo
quattro categorie: ascoltare, parlare, leggere e
scrivere, con l’aggiunta oggi dell’interagire.”
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Valutare gli apprendimenti
Come valutare le competenze
 Principio di triangolazione (Pellerey), tipico delle
metodologie qualitative: la rilevazione di una realtà
complessa richiede l’attivazione e il confronto di più livelli
di osservazione per consentire una ricostruzione
articolata e pluriprospettica dell’oggetto di analisi. Non
è sufficiente un unico punto di vista per comprendere lo
sviluppo della competenza, occorre osservarlo da
molteplici prospettive e tentare di comprenderne
l’essenza attraverso il confronto tra i diversi sguardi che
esercitiamo, la ricerca delle analogie e delle differenze
che li contraddistinguono.
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Valutare gli apprendimenti
La natura polimorfa del concetto di
competenza, la compresenza di
componenti osservabili e latenti
presuppone una molteplicità di punti di
vista: si tratterà di abbinare una
prospettiva soggettiva, una intersoggettiva
e una oggettiva per arrivare a cogliere la
complessità del fenomeno e inserirla in un
quadro di insieme coerente ed integrato.
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Valutare gli apprendimenti
 A queste tre dimensioni dell’osservazione dovranno
corrispondere diversi strumenti di valutazione,
evidentemente abbastanza lontani da quelli tradizionali.
Sul piano soggettivo svolgeranno una funzione
importante il diario di bordo, le liste di controllo, i dossier
e altri processi di carattere “metacognitivo”. Sul piano
dell’ osservazione intersoggettiva opereranno modalità di
osservazione e valutazione delle prestazioni del
soggetto costituite da strumenti quali le rubriche
valutative, protocolli di osservazione strutturati e non
strutturati, questionari o interviste intesi a rilevare le
percezioni dei diversi soggetti coinvolti nel processo,
note e commenti valutativi.
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Valutare gli apprendimenti
Infine la dimensione oggettiva della
valutazione sarà perseguita con l’analisi
delle prestazioni dell’individuo impegnato
in compiti operativi: prove di verifica, più o
meno strutturate, compiti di realtà,
realizzazione di prodotti assunti come
espressione di competenza.
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Progettare e valutare per competenze
QUALE CURRICOLO PER L’EDUCAZIONE DI DOMANI?
 CURRICOLO COME ACCUMULO DI UNITÀ DIDATTICHE
Insegnamento come trasmissione descrittiva di tipo statico e
oggettivo: Produce CONOSCENZA
 CURRICOLO COME RETE DI MODULI/UNITA’ DI
APPRENDIMENTO/PROGETTI
come rete di competenze, di basi di conoscenze
Percorso di apprendimento dinamico e soggettivo:
PRODUCE COMPETENZA
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Progettare e valutare per competenze
MODELLO PER MODULI/UNITA’ DI APPRENDIMENTO/PROGETTI
- Taglio costruttivista ed ermeneutico
- Percorso di natura partecipata e flessibile, non predeterminato
- Gli obiettivi si sviluppano sulla base di bisogni emergenti nel contesto didattico
Punti di forza
- Autonomia progettuale
- Strategie metacognitive
- Apprendimento nel contesto
- Costruzione negoziata del significato
- Cooperazione, distribuzione, alternanza dei ruoli
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Progettare e valutare per competenze
Il concetto di valutazione si discosta da quello della misurazione obiettiva a
favore di forme di autovalutazione (dossier, portfolio), di valutazione
situata, intersoggettiva (pluralità di osservatori, triangolazione)
- Ci si avvale di tecnologie quali: ipertestualità e comunicazione in rete
- Si afferma lo “sharing” o condivisione e distribuzione delle risorse.
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Progettare e valutare per competenze
Presupposti della progettazione per competenze:
 Analisi disciplinare
 Scelta dei nodi essenziali
per il raggiungimento degli standard
 Trasformazione della progettazione dipartimentale
annuale in Unità di apprendimento disciplinari
sequenziali.
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Progettare e valutare per competenze
Per impostare le Unità di Apprendimento occorre:
 Definire le finalità del processo formativo
 Analizzare la valenza formativa della disciplina
 Partire dalla struttura della disciplina
(statuti e mappe concettuali)
 definire gli esiti in termini di competenze
 definire gli standard* per la certificazione
(di competenze, conoscenze ecc.)
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*STANDARD
 Standard: (dal francese étendard = bandiera, stendardo) si intende il
riferimento essenziale per raggiungere livelli qualitativi e di
spendibilità omogenei a seguito di un percorso formativo.
Gli standard minimi di competenza contengono i seguenti requisiti:
 il riferimento alla figura o gruppi di figure professionali e alle attività o
aree che le caratterizzano;
 la descrizione delle competenze e i criteri per la valutazione del
possesso di tali competenze;
 l'individuazione della soglia minima di prestazione riferita al possesso
delle competenze necessaria per la certificazione.
La mancata esplicitazione di standard di riferimento mina la credibilità di
qualsiasi processo valutativo e quindi di qualsiasi intervento di
miglioramento della qualità
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Valutare gli apprendimenti
il sistema di valutazione delle competenze:
 ♦ Si integra con l’approccio metodologico-didattico adottato
 ♦ Consente una valutazione di ingresso, formativa e finale
 ♦ Si fonda sul principio della valutazione positiva
 ♦ Fa riferimento agli standard di competenze definiti nelle singole
aree
 ♦ Predilige strumenti di “valutazione autentica”*
 ♦ Per la certificazione utilizza strumenti di accertamento formalizzati
e validati
 ♦ Prevede periodicamente una comunicazione formalizzata ai
beneficiari finali dei risultati conseguiti, attraverso l’utilizzazione di
un libretto formativo o comunque di una certificazione delle
competenze acquisite.
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* Valutazione autentica
I principi fondamentali della “Valutazione autentica”:
La valutazione è parte integrale dell’insegnamento
Gli allievi sono considerati individualmente
Vengono considerate fonti diverse di dati per prendere decisioni
L’accento viene posto sui punti di forza e i progressi degli allievi
Valutazione continua e longitudinale
Possibilità di considerare prospettive diverse
Le informazioni raccolte servono per migliorare l’apprendimento
Gli insegnanti pongono maggiormente l’attenzione sulla definizione dei
curricoli e il continuo controllo dei processi di insegnamento
 Si evidenziano le abilità di pensiero e i buoni risultati degli allievi








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I livelli
Le competenze si valutano per livelli.
Ecco la descrizione di quelli di OCSE PISA per le competenze linguistiche
 Livello 5
Gli allievi che rispondono ai requisiti del livello 5 della scala globale per la
competenza in lettura sono in grado di risolvere esercizi complessi, ovvero di
utilizzare informazioni contenute in testi inusuali e difficilmente reperibili, dimostrare di
comprendere a fondo tali testi e individuare quali informazioni siano di rilievo per la
soluzione dell'esercizio, valutare in modo critico un testo e formulare ipotesi
integrandovi le proprie conoscenze in materia, comprendere concetti che non
corrispondono alle proprie aspettative.
 Livello 4
I giovani che raggiungono il livello 4 sono in grado di risolvere esercizi difficili, ad
esempio individuando informazioni nascoste e afferrando sfumature linguistiche, e di
valutare un testo in modo critico.
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I livelli
 Livello 3
Gli allievi di questo livello sono in grado di risolvere esercizi di media difficoltà, ad
esempio di individuare più informazioni, creare nessi tra i vari passaggi di un testo e
mettere in relazione un testo alle proprie conoscenze generali.
 Livello 2
Per raggiungere questo livello i giovani devono essere in grado di risolvere esercizi di
lettura di base, ad esempio di individuare informazioni evidenti, trarre semplici
conclusioni di vario tipo, riconoscere il significato di un determinato passaggio di testo
e applicare determinate conoscenze per comprenderlo.
 Livello 1
Gli allievi che hanno ottenuto punteggi di questo livello sono in grado di risolvere solo
gli esercizi più semplici proposti dall'indagine PISA, ad esempio individuare singole
informazioni, riconoscere il tema principale di un testo o creare semplici collegamenti
con conoscenze generali.
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Valutare gli apprendimenti
Con quali strumenti?
Tutti gli strumenti sono utili purché commisurati agi obiettivi da rilevare.
Per ciò che concerne la misurazione, le caratteristiche principali:
• Validità – lo strumento è adatto a rilevare ciò che ci si propone di
valutare
• Fedeltà – lo strumento applicato più di una volta agli stessi discenti,
deve dar luogo, approssimativamente, agli stessi risultati
• Precisione – controllo delle procedure utilizzate nel corso della
somministrazione della prova e controllo delle fonti ed occasioni di
errore
• Sensibilità – capacità di decidere la tipologia di prova per
l’accertamento e la valutazione di una certa abilità
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Scene di vita quotidiana
Come rendere “omogenea” la valutazione all’interno dell’Istituto?
Suggerimenti di “buon senso”






Concordare un linguaggio valutativo comune a tutti i docenti;
Stabilire, per discipline affini e per classi parallele, criteri di
valutazione in rapporto alla scelta degli obiettivi ritenuti prioritari ed
ai risultati attesi
Definire standard di prestazione di istituto;
Elaborare schede di valutazione per le prove scritte delle diverse
discipline;
Concordare criteri e modalità di valutazione per le prove orali
correlate con gli obiettivi e con i risultati attesi;
Rendere trasparenti i criteri di valutazione ed i risultati via via
conseguiti dagli alunni nelle prove scritte ed orali;
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Scene di vita quotidiana
• Elaborare schede di rilevazione intermedie
(bimestrale o mensile) che servono a
comunicare alle famiglie il cammino scolastico
degli alunni;
• Confrontare i risultati conseguiti alla fine
dell’anno scolastico da tutti gli alunni
dell’Istituto con i risultati attesi;
• Analizzare i dati e procedere nell’ottica del
miglioramento;
• Costruire un archivio dei dati rilevati come
punto di riferimento per le modifiche del P.O.F.
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Valutare gli apprendimenti - S. Caterina