CON IL PATROCINIO DI Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 14 dicembre 2015 - ore 21.00 SERIE «A» 2015/2016 Pianista Sir ANDRAS SCHIFF CICLO «Le ultime Sonate» (I) FRANZ JOSEPH HAYDN (1732 - 1809) Sonata in do maggiore Hob. XVI:50 Allegro; Adagio; Allegro molto LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 - 1827) Sonata in mi maggiore op. 109 Vivace, ma non troppo; Prestissimo; Andante molto cantabile ed espressivo WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791) Sonata in do maggiore KV 545 Allegro; Andante; Rondò. Allegretto FRANZ SCHUBERT (1797 - 1828) Sonata in do minore D. 958 Allegro; Adagio; Menuetto. Allegro con Trio; Allegro La Leggenda di Sir ANDRAS SCHIFF Sir Andras Schiff è nato a Budapest, dove ha ricevuto le prime lezioni di pianoforte a cinque anni da Elisabeth Vadàsz e successivamente, frequentando l’Accademia Franz Liszt, da Pàl Kadosa, Kurtag e Ferenc Rados. Ulteriori studi lo portarono a Londra da George Malcolm. Attualmente una grande parte della sua attività è riservata ai recitals, dedicati in larga misura all’esecuzione di cicli integrali di autori quali Bach, Haydn, Mozart, Schubert, Chopin, Schumann, Bartok e Beethoven. L’Integrale delle 32 Sonate, iniziata nel 2004 e portata a temine in venti città, è stata anche registrata dal vivo su CD alla Tonhalle di Zurigo. Suona con molte tra le più importanti orchestre mondiali, spesso nella duplice veste di direttore e solista, privilegiando i Concerti di Bach, Beethoven e Mozart; nel 1999 ha creato una sua propria orchestra da camera, la «Cappella Andrea Barca», con cui, oltre che con la Chamber Orchestra of Europe e la Philharmonia di Londra, collabora in questo duplice ruolo. È ospite delle più importanti orchestre del mondo. Ha eseguito l’opera Omnia per tastiera di J. S. Bach e il Ciclo Integrale delle Sonate di Schubert, compiute e incompiute, per «Serate Musicali». Da quando era studente ama molto la musica da camera: tra il 1989 e il 1998 ha diretto il Festival «Musiktage Mondsee», in Austria e nel 1995, insieme a Heinz Holliger, ha fondato a Ittingen, in Svizzera, un Festival di Pentecoste, durato fino al 2013. Nel 1998 ha creato a Vicenza il Festival “Omaggio a Palladio”. Dal 2004 al 2007 è stato «Artist in Residence» del Festival di Weimar e nella stagione 2007/08 della Filarmonica di Berlino. Sir Schiff ha ricevuto molti premi e riconoscimenti: nel 2006 è stato nominato Membro Onorario della Casa di Beethoven a Bonn, per i suoi meriti come interprete beethoveniano, nel 2007 ha ricevuto il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati”, nel 2008 è stato insignito della Medaglia della Wigmore Hall per il trentennale delle sue esecuzioni, nel 2011 gli è stato conferito il premio Robert Schumann dalla città natale del compositore. Nel 2012 ha ricevuto la medaglia d’oro del Mozarteum di Salisburgo, “l’Ordine per i meriti di scienze e arti”, ha ottenuto la nomina a Membro Onorario del Konzerthaus di Vienna ed è stato nominato “Special Supernumeray Fellow” del Balliol College di Oxford; nello stesso anno ha ricevuto la Grande Croce di merito con Stella della Repubblica Federale tedesca. Il 21 dicembre 2013 gli è stata conferita la più alta onorificenza della Royal Philharmonic Society di Londra per il suo straordinario impegno musicale. Nel giugno 2014, per i suoi meriti artistici, ha ricevuto il titolo di «Sir» dalla Regina Elisabetta II e nel luglio 2014 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dell’Università di Leeds. Nella primavera del 2011 Sir Andras Schiff ha esternato la sua preoccupazione per gli allarmanti sviluppi politici in Ungheria. Dopo gli attacchi offensivi a cui è stato sottoposto dai nazionalisti ungheresi come risposta, l’Artista ha deciso di non suonare più nella sua Patria. ******* NOTA DI PASSAGGIO Passi la Nave, colma di Desio nostro, d’altra Stagion, morendo il Verno! Suoni l’Onda del Mar, al Suo Governo, che obbedire sol possa al Maestro mio! Da Ciel discesi per voler di Dio, Suoni -con essa- che sanno d’Eterno, ond’io, et non dall’oggi, me prosterno, e tutto l’altro -che m’é intorno - oblio. Lingua mortal non può significare, com’Onda in Mare - solo a Lui fedele per Miracol si voglia tramutare, in Gocce di Suoni, com’eterno Miele! Sanza Scilla e Cariddi! E il naufragare mai cognoscano quelle amate Vele! (H.F) SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI, DI NON LASCIARE LA SALA DURANTE L’ESECUZIONE E DI EVITARE IL PIÙ POSSIBILE QUALSIASI DISTURBO !!! É vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione CICLO «Le ultime Sonate» Dopo un periodo “sabbatico” Sir Andras Schiff torna in questa stagione per 3 appuntamenti dedicati al Classicismo e al Romanticismo viennesi, attraverso i quattro pilastri fondamentali: Haydn, Mozart, Beethoven e Schubert, proponendo un percorso che accosta le ultime tre Sonate pianistiche (rigorosamente in ordine cronologico) di ciascuno dei quattro autori. Prossime date: 11.01.2016 e 21.03.2016. FRANZ JOSEPH HAYDN - Sonata in do maggiore Hob. XVI:50 La Sonata in do maggiore fu composta da Haydn a Londra nel 1794 e, con le Sonate in re maggiore e in mi bemolle maggiore, rappresenta la sua ultima fatica nel campo della Sonata pianistica. Dopo i primi lavori destinati al clavicembalo, Haydn aveva scoperto le potenzialità del nuovo pianoforte a martelli, l'Hammerklavier, con la Sonata in do minore del 1771, opera ben degna di figurare accanto alle Sinfonie e ai Quartetti del periodo "Sturm und Drang", ma che non sembra gettare le basi di una vigorosa fioritura, almeno a giudicare da lavori successivi come le Sei Sonate pubblicate da Artaria nel 1780. Si deve quindi alla conoscenza della pianista Therese Jansen Bartolozzi, se l'interesse di Haydn per il pianoforte si riaccende quasi improvvisamente durante il secondo soggiorno londinese. Il nuovo ambiente in cui egli opera in due distinti periodi fra il 1791 e il 1795, dopo il distacco dal rifugio dorato della cappella Esterhàzy, era forse il più vivace e dinamico d'Europa. A Londra era nato il pianoforte moderno, quello costruito dal John Broadwood a partire dal 1780 e di cui Muzio Clementi con tutta la sua corte di allievi e imitatori era il dominatore incontrastato. La Sonata in do maggiore consta di tre movimenti, il primo dei quali, un Allegro in tempo ordinario, è considerato «un meraviglioso esempio di magistero strutturale» (J. P. Larsen). Haydn sottrae peso, alleggerisce e assottiglia il materiale, fa scaturire tutto da un tema - le tre note in "staccato" della triade - che non è un vero tema, ma la scintilla che mette in moto un meccanismo di precisione e fantasia. Questa leggerezza del punto di partenza gli permette poi, nello sviluppo, di avventurarsi nei magici territori dell'armonia con una serie di fascinose modulazioni. Non ancora del tutto pago di quanto fatto Haydn prescrive nella ripresa quattro battute in pp con l'effetto di carillon e non poche conseguenze sul futuro romantico e brahmsiano del pianoforte. L'Adagio, di cui esiste anche una seconda versione stampata da Artaria a Vienna nel 1794, è un esempio di ampia melodia fiorita disposta in una semplice struttura bipartita. Il giovane Beethoven autore delle tre Sonate op.2 non rimase certo indifferente di fronte a questa pagina così ricca di chiaroscuri. Meno convincente dei due movimenti precedenti, il finale, Allegro molto, è una prova ancora più radicale del "minimalismo" haydniano. Il piccolo tema brioso, continuamente inframmezzato da pause e corone e saggiato in diverse tonalità, permane con la sua icastica semplicità nel corso dell'intero movimento. LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata in mi maggiore op. 109 L’op. 109 apre il gruppo delle ultime tre Sonate beethoveniane, tutte datate tra il 1820 e il ’22. Com’è stato notato, queste appaiono pervase da un’evidente affinità stilistica e poetica: vi si rifletterebbe infatti lo stato d’animo del compositore intento all’edificazione dell’ultimo capolavoro sacro; la Missa solemnis. A testimonianza dell’amicizia profonda e duratura che unì Beethoven con la famiglia Brentano, la Sonata (pubblicata a Berlino da Schlesinger nel novembre 1821) reca la dedica alla giovane Maximiliane Brentano (figlia di Antonia Brentano, a sua volta destinataria delle Variazioni Diabelli). È suddivisa in tre movimenti. I primi due sono di proporzioni assai ridotte. Il Vivace ma non troppo apre l'opera con uno stile apparentemente simile a un'improvvisazione musicale; segue il conciso Prestissimo, in forma- sonata come il precedente ma dal carattere «spettrale e carico di demoniaca energia». Il terzo movimento è un Tema (Andante molto cantabile ed espressivo) con sei Variazioni: Variazione I: Molto espressivo; Variazione II: Leggermente; Variazione III: Allegro vivace; Variazione IV: Etwas langsamer als das Thema [Un poco più lento del tema]; Variazione V: Allegro ma non troppo; Variazione VI. All'ultima Variazione segue immediatamente il ritorno del tema iniziale originario, con il quale si conclude la Sonata. WOLFGANG AMADEUS MOZART - Sonata in do maggiore KV 545 Al 26 giugno 1788 risale la Sonata in do maggiore KV 545, definita da Mozart nel suo catalogo personale come "Piccola sonata per dilettanti". Si tratta infatti di uno dei pochissimi brani espressamente concepiti da Mozart per una finalità didattica, anche se non ne è noto il destinatario, ed è improbabile che l'obiettivo fosse editoriale, poiché lo spartito giunse alla pubblicazione solo dopo la morte dell'autore. Il fine didattico si riflette sia nella spensieratezza concettuale, sia nella scelta della tonalità - do maggiore è infatti la tonalità che usa solamente i tasti bianchi della tastiera ed è quindi più facile per i dilettanti - sia nell'attenzione mostrata a specifici aspetti della tecnica pianistica; il primo tempo si sofferma in modo particolare su scale e arpeggi, il secondo sulla tecnica del "legato", il terzo sulle doppie note. Al di là della sua funzione primaria, la Sonata si segnala per la freschezza delle idee: dal minimo sforzo emerge il massimo risultato, quello di una piacevolezza immediata di ascolto, come nel garbato Allegro iniziale; qui troviamo delineata una nitidissima formasonata, con due temi fra loro connessi (il secondo è il rivolto del primo) eppure ben distinti, uno sviluppo che prende le mosse dalla coda dell'esposizione e una riesposizione che parte secondo un modello più semplice - dalla tonalità della sottodominante. Celebre è il tempo centrale, un Andante in cui la sinistra si limita ad accompagnare, con un basso albertino, la levigatissima melodia, che si ripresenta più volte, intercalata a idee secondarie; circostanza che dona alla pagina un carattere incantatorio ma non monotono. Quanto al Finale, un Rondò in Allegretto, il suo refrain propone un gustoso "inseguimento" fra le due mani, che si ripresenta ogni volta con piccole modifiche nella scrittura strumentale e il movimento si mantiene sempre brillante e scorrevole. FRANZ SCHUBERT - Sonata in do minore D. 958 La Sonata in do minore D. 958 fu composta nel settembre 1828 - due mesi prima della morte - insieme alle Sonate in la maggiore D. 959 e in si bemolle maggiore D. 960; queste tre Sonate costituiscono un gruppo omogeneo che dimostra la convinta decisione del compositore di affrontare nuovamente e con precise intenzioni questo genere compositivo (e certo gli abbozzi che ci sono pervenuti testimoniano una particolare cura nella stesura di queste opere). Può darsi, come sostengono alcuni (Einstein e Paumgartner fra gli altri) che l'intenzione di Schubert, nello scrivere le tre composizioni pianistiche, fosse quella di raccogliere l'eredità di Beethoven (scomparso l'anno precedente). In senso più lato, con le ultime tre Sonate Schubert riaffermò certamente il proprio attaccamento alle radici culturali del classicismo viennese, avvertendo contemporaneamente l'inattualità di una simile posizione in un mondo nel quale la società borghese privilegiava le esibizioni dei grandi virtuosi e le composizioni brevi e disimpegnate rispetto alle grandi forme, oltretutto di tendenza intimistica. Del generoso melodismo, della ricchezza armonica e dell'invenzione ritmica di questo estremo pianismo schubertiano, la Sonata in do minore è un compendio mirabile. Strutturata, come le sorelle, in quattro movimenti, essa si differenzia da quelle per la presenza del Minuetto invece dello Scherzo, per la tonalità minore e per la drammaticità della sua impostazione, emergente già dall'incisiva idea iniziale del primo movimento; peraltro l'abbondanza melodica di questo tempo attenua il contrasto fra tale drammaticità e la pura cantabilità del secondo tema, come anche stempera la componente dialettica dello sviluppo. Segue un Adagio, in la bemolle, la cui concentrazione intimistica viene alternata con un episodio più marcato. Dopo il Minuetto che, con il suo carattere inquieto, ha una funzione interlocutoria, la tensione esplode nel Finale, pagina nella quale la scrittura virtuosistica, applicata a un ritmo incalzante e a un tema ricorrente dal respiro affannoso, viene impiegata a fini drammatici, ricollegando con coerenza l'ultimo tempo all'impostazione del movimento iniziale. PROSSIMI CONCERTI Martedì 15 dicembre 2015 - ore 20.30 (Teatro Dal Verme - Via San Giovanni sul Muro, 2 - Milano) (CONCERTO FUORI ABBONAMENTO) - !!! ULTIMI POSTI DISPONIBILI !!! Concerto di Natale a favore di «OSF - Opera San Francesco» CONSORT dell’ORCHESTRA BAROCCA DI VENEZIA - Mandolinista AVI AVITAL A. VIVALDI Sinfonia in la magg. per archi e b. c. RV 158 ; Concerto in re magg. per liuto, archi e b. c. RV 93; Sonata a tre in re min. op.1 n.12, "La Follia"(Tema e 19 Variazioni); Concerto in la min. per mandolino, archi e b.c. RV 356, da L’Estro armonico (origin.per vl.); Sinfonia in re min. per archi e b.c. RV 127; Concerto in do magg. per mandolino, archi e b.c. RV 425 - G. PAISIELLO Concerto in mi bem. magg. per mandolino - A. VIVALDI Concerto in sol min. per mandolino, archi e b.c., “L'Estate” RV 315 (da Le Quattro Stagioni - origin. per vl.) Per informazioni e prenotazioni telefonare ad “ARAGORN”: Tel. 02 465467467 Giovedì 17 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1) Pianista HERBERT SCHUCH J. BRAHMS 4 Klavierstücke op. 119; Variazioni su un tema di Paganini op. 35 (Libro I) - J. S. BACH Suite Inglese n. 3 in sol minore BWV 808 - L. v. BEETHOVEN Sonata n. 32 in do minore op. 111 Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 21 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 2; ORFEO 2; A2) ORCHESTRA A. VIVALDI - Dir. LORENZO PASSERINI - Fl. TOMMASO BENCIOLINI Pianisti SCIPIONE SANGIOVANNI, ALESSANDRO TREBESCHI J. S. BACH Partita in la minore per flauto solo BWV 1013 - S. COLASANTI Partita per flauto e archi (2015)P. RATTI La pietra lunare, op. 22/b - W. A. MOZART Concerto in do maggiore K 415 (pf. TREBESCHI) F. LISZT Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in la maggiore (pf. SANGIOVANNI) Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 «… GLI AMICI PROPONGONO …» * Giovedì 17 dicembre 2015 - ore 18.00 (Palazzo Sormani - Sala del Grechetto – Via F. Sforza, 7 - Milano) «Poesia per musica nel Novecento» LUCA SCARLINI narra alcuni momenti fondamentali di questa correlazione, tra brani di repertorio e altri assai meno frequentati, riflettendo sulla relazione tra verbo e suono, come essa si è determinata nel secondo da poco concluso. Dalla passione di Debussy per Edgar Allan Poe, al nesso fortissimo tra Ingeborg Bachmann e Hans Werner Henze, passando alle versioni dannunziane di Ottorino Respighi e a quelle da Joyce di Samuel Barber, un vero e proprio caleidoscopio di pagine di grande bellezza, che ribadiscono un nesso principale del fare musica nel '900. Mezzosoprano KULLI TOMINGAS - Pianoforte LUCA SCHIEPPATI TOSTI/D'ANNUNZIO 5 Romanze - O. RESPIGHI Stornello da “Re Enzo” INGRESSO LIBERO - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ([email protected] - tel. 02 29408039) ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2014/2015201 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Luigi Crosti Roberto Fedi *** Ugo Friedmann Soci Fondatori Camilla Guarneri Carla Biancardi Miriam Lanzani Franco Cesa Bianchi Mario Lodigiani Giuseppe Ferreri Paolo Lodigiani Emilia Lodigiani Amelia Mazzeo Enrico Lodigiani Maria Candida Morosini Luisa Longhi Rainera e Mario Morpurgo Stefania Montani Ede Palmieri Gianfelice Rocca Tinetta Piontelli Luca Valtolina Adriana Ragazzi Ferrari Amici Benemeriti Giovanna e Antonio Riva Alvise Braga Illa Elisabetta Riva Pepi Cima Luisa Robba Fondazione Rocca Alessandro Silva Thierry le Tourneur d’Ison Maria Giacinta Talluto Società del Giardino Roberto Tremi Amici Maria Luisa Vaccari Giovanni Astrua Testori Marco Valtolina Maria Enrica Bonatti Beatrice Wehrlin Hans Fazzari Luigi Bordoni Soci Antonio Belloni Beatrice Bergamasco Umberto e Giovanna Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Maria Brambilla Marmont Giuliana Carabelli Giancarlo Cason Piera Cattaneo Egle Da Prat Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Luisa Ferrario Anna Ferrelli Maria Teresa Fontana Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Giuseppe Lipari Maria Giovanna Lodigiani Eva Malchiodi Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Josepf Oskar Denise Petriccione Rosemarie Pfaffli Raffaella Quadri Anna Maria Ravagnan Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Franca Soavi Andrea Susmel Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Carlo Sangalli Fondazione Cariplo Luigi Venegoni Giuseppe Ferreri Banca Popolare di Milano Camera di Commercio di Milano Publitalia ***** Diana Bracco Martha Argerich Marina Berlusconi Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. 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