Anno XXVII (XIII) • N°5 • MAGGIO 2010 • Via S. Lucia Filippini n° 25 • Tel. 0761.826050 - Montefiascone |VT) • "Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. • Art. 1 Comma 2 D.L 353 del 24/12/2003 • DCB Centro
«La Voce» - Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected]
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Udienza
del mercoledì
- 2 1
aprile
A 1950 anni dal naufragio di S. Paolo
Cari fratelli e sorelle!
C o m e sapete, sabato e
domenica scorsi ho compiuto un viaggio apostolico a
Malta, sul quale oggi vorrei brevemente soffermarmi. Occasione della
mia visita pastorale è
stato il 1950° anniversario del
naufragio
dell'apostolo
Paolo
sulle coste dell'arcipelago m a l t e s e e della
sua
permanenza
in
quelle isole per circa tre
mesi. È un avvenimento
collocabile attorno al 60 e
raccontato con abbondanza di
particolari nel libro degli Atti degli
Apostoli (capp. 27-28). C o m e accadde
a San Paolo, anch'io ho sperimentato la calorosa accoglienza dei Maltesi - davvero straordinaria - e per questo esprimo nuovamente la mia più
viva e cordiale riconoscenza al Presidente della
Repubblica, al Governo e alle altre Autorità dello
Stato, e ringrazio fraternamente I Vescovi del
Paese, con tutti coloro che hanno collaborato a
preparare questo festoso
incontro tra il
Successore di Pietro e la popolazione maltese. La
storia di questo popolo da quasi duemila anni è
inseparabile dalla fede cattolica che caratterizza
la sua cultura e le sue tradizioni: si dice che a
Malta vi siano ben 365 chiese, "una per ogni giorno dell'anno", un segno visibile di questa profonda fede!
Tutto ebbe inizio con quel naufragio: dopo
essere andata alla deriva per 14 giorni, spinta dai
venti, la nave che trasportava a Roma l'apostolo
Paolo e molte altre persone si incagliò in una
secca dell'Isola di Malta.
Per questo, dopo l'incontro molto cordiale con
il Presidente della Repubblica, nella capitale La
Valletta - che ha avuto la bella cornice del gioioso
saluto di tanti ragazzi e ragazze - mi sono recato
subito in pellegrinaggio alla cosiddetta "Grotta di
San Paolo", presso Rabat, per un momento intenso di preghiera. Lì ho potuto salutare anche un
folto gruppo di missionari maltesi. Pensare a quel
piccolo arcipelago al centro del Mediterraneo, e a
come vi giunse il seme del Vangelo, suscita un
senso di grande stupore per i misteriosi disegni
della Provvidenza divina: viene spontaneo ringraziare il Signore e anche san Paolo, che, in mezzo
a quella violenta tempesta, mantenne la fiducia e
la speranza e le trasmise anche ai compagni di
viaggio. Da quel naufragio, o,
meglio, dalla successiva permanenza di Paolo a Malta, nacque una comunità cristiana
f e r v e n t e e solida, c h e
d o p o d u e m i l a anni è
ancora
fedele
al
Vangelo e si sforza di
coniugarlo con le complesse questioni dell'epoca contemporanea. Questo naturalmente non è sempre
facile, né scontato, ma
la gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle
nuove sfide. Ne è un segno,
ad esempio, il fatto di aver
m a n t e n u t o saldo II p r o f o n d o
rispetto per la vita non ancora nata e
per la sacralità del matrimonio, scegliendo di
non introdurre l'aborto e il divorzio nell'ordinamento giuridico del Paese.
Pertanto, il mio viaggio aveva lo scopo di confermare nella fede la Chiesa che è in Malta, una
realtà molto vivace, ben compaginata e presente
sul territorio di Malta e Gozo. Tutta questa comunità si era data appuntamento a Floriana, nel
Piazzale dei Granai, davanti alla Chiesa di San
Publio, dove ho celebrato la Santa Messa partecipata con grande fervore. È stato per me motivo di
gioia, ed anche di consolazione sentire il particolare calore di quel popolo che dà il senso di una
grande famiglia, accomunata dalla fede e dalla
visione cristiana della vita. Dopo la Celebrazione,
ho voluto incontrare alcune persone vittime di
abusi da parte di esponenti del Clero.
Ho condiviso con loro la sofferenza e, con
commozione, ho pregato con loro, assicurando
l'azione della Chiesa.
Se Malta d à il senso di una grande famiglia,
non bisogna pensare che, a causa della sua conformazione geografica, sia una società "Isolata"
dal mondo. Non è così, e lo si vede, ad esempio,
dai contatti che Malta intrattiene con vari Paesi e
dal fatto che in molte Nazioni si trovano sacerdoti maltesi. Infatti, le famiglie e le parrocchie di
Malta hanno saputo educare tanti giovani al
senso di Dio e della Chiesa, così che molti di loro
hanno risposto generosamente alla chiamata di
Gesù e sono diventati presbiteri.
Tra questi, numerosi hanno abbracciato l'impegno missionario ad gentes, in terre lontane,
- e-mail: [email protected]
La nostra città
è nel caos
N e s s u n o si a s p e t t a v a u n a f i n e
del
genere
della
nostra
Amministrazione Comunale.
Il 9 a p r i l e il S i n d a c o f i s s a v a la
v e r i f i c a d e l l a m a g g i o r a n z a p e r le
ore
19. L a m a t t i n a d e l l o
stesso
g i o r n o s e t t e c o n s i g l i e r i di m a g g i o ranza
e
i sette
dell'opposizione
r a s s e g n a v a n o le d i m i s s i o n i f a c e n do
cadere
l'Amministrazione
C o m u n a l e . N o n s'era mai verificata fin d'ora u n a cosa del genere.
Abbiamo noi sollecitato l'ex
sindaco Danti ad una spiegazione, che troverete a pag. 5 del
giornale.
Il p r e f e t t o d i V i t e r b o h a n o m i n a to
il " c o m m i s s a r i o
straordinario"
n e l l a p e r s o n a d e l dr.
Francesco
Tarricone
la
come
nostra
e
insieme
nomina
sub-commissario
città
nella
della
persona
della
sig.ra
Nicoletta
Ambrosini,
esperta
di
contabile
materia
e
q u i n d i d e l e g a t a p e r gli affari d e l
settore economico-finanziario
del
Comune.
S i a m o s u l l a b o c c a di tutti.
U n a c i t t a d i n a , la n o s t r a ,
che,
p e r la p o s i z i o n e g e o g r a f i c a , p e r il
n u m e r o d e g l i a b i t a n t i , per la s e r i e t à d e l l a s u a g e n t e , p e r la s t o r i a
passata e per quella futura
non
meritava uno schiaffo del genere.
Noi c o m e giornale "La
Voce"
abbiamo cercato e vogliamo essere al d i s o p r a d e l l e parti, a n c h e s e
vorremmo
sinceramente
che
si
r i s o l v a al più p r e s t o t a l e " s t r a n a "
s i t u a z i o n e , in m o d o c h e la n o s t r a
cittadina d o m i n i dall'alto non solo
geograficamente,
ma
anche
moralmente e socialmente.
Il Direttore
continua a pag. 12
pag. 10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Ricordatevi dei vostri padri
Il tuo volto io cerco
"Dicevo non solamente con la bocca, ma dal profondo
del cuore, anelando alla visione di Dio: A te ha detto il
mio cuore: ho cercato il tuo volto, il tuo volto, o
Signore, cercherò". Così il Papa Gregorio Magno, in
una lettera dell'ottobre 590, descrive il "tormento" che
gli deriva dalla divisione interiore ed esteriore tra i
mille impegni del suo ministero e l'anelito, grondante
di nostalgia, per la vita di preghiera, di quiete, di silenzio del monastero.
"Noi tutti - ha detto il Papa Benedetto XVI nella
Visita a Manoppello (1 settembre 2006) - cerchiamo il
volto del Signore". Il volto del Signore!
È questo il sospiro che attraversa i Salmi della Bibbia. "Il
tuo volto, Signore io cerco" (Sai 27,8). "Quando vedrò il tuo
volto?' (sai 42,3). È anche questa la commovente supplica
di Mosè (Es 33, 18-23). E ad essa nel Nuovo Testamento fa
eco la richiesta dell'apostolo Filippo che dice a Gesù:
"Signore, mostraci il Padre e ci basta" (Gv 14,8).
Dio a Mosè rispose: "Ma tu non potrai vedere il mio volto,
perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Es 33,20).
Gesù invece a Filippo apre una strada, la strada della scoperta del volto, la strada del "vedere Dio": "Filippo, chi ha
visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9).
Ecco lo svelamento del volto: "Sì, cari fratelli e sorelle ha ancora spiegato Benedetto XVI - per 'Vedere Dio" bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito
che guida i credenti alla verità tutta intera".
Ecco, dunque, la Persona di Cristo.
Egli non rappresenta semplicemente il volto dell'Infinito,
dell'Invisibile, del Senza-volto, del "totalmente Altro"; soprattutto egli è il volto del Padre. In lui Dio si è "svelato", ha fatto
brillare su di noi la luce del suo volto e continua a rivolgerlo
su di noi e ci concede pace (cfr. Num 6,24-26). Mi piace collocare entro questo orizzonte l'ostensione della Sindone
che si svolge a Torino in questi giorni. In essa è un Volto a
colpire lo sguardo, la mente, il cuore.
È il Volto dell'Uomo dei dolori. Ma come non vedervi il
volto dell'amore che continuamente cerchiamo? Albert
Camus ha scritto (forse è una struggente nostalgia!):
"Questo Dio, se vi tocca, è per il suo volto d'uomo".
Quest'anno è stato chiamato "Anno Sacerdotale". Lo ha indetto Papa
Benedetto XVI nel 150° anniversario della "nascita al cielo" (dies natalis) di S. Giovanni Maria Vianney, Curato di Ars (1786 - 1859), "vero
esempio - ha precisato il Papa - di Pastore del gregge di Cristo". E ciò
"per favorire la tensione dei sacerdoti verso la perfezione dalla quale
dipende l'efficacia del ministero".
Proprio alla luce di questa idealità alta, ritorna l'invito a far memoria, accanto al santo Curato d'Ars, della folta schiera di testimoni di
santità tra i presbiteri. Alcuni noti, altri sconosciuti; alcuni lontani, altri
vicini. Il Santo Curato d'Ars (1786 - 1859), in questo "anno sacerdotale", rende chiara la domanda, sollecita l'invito, dona slancio per accogliere la proposta che è compito di santità. Mi sta a cuore, perciò, presentare anche la figura commovente di un "Curato d'Ars in versione italiana": Bartolomeo Ferri, Pievano di
Onano (1740 - 1822), che è vissuto in un contesto assai simile a quello del Curato d'Ars,
in una parrocchia molto vicina sociologicamente, con una metodologia pastorale pressoché identica e, soprattutto, con uno stile eroico di santità. Senza offrirne un quadro biografico, in questa occasione avevo a cuore almeno di porre una così esemplare figura del parroco all'attenzione di voi presbiteri e di tutta la nostra comunità diocesana. Mi limito, perciò, a riportare solo l'epigrafe posta sulla sua tomba, nella chiesa parrocchiale, che recita:
"Al corpo destinato a risorgere ed alla pace di Bartolomeo Ferri nato ad Onano ed ivi
sacerdote della Chiesa di S. Croce, il quale per 55 anni, vegliando, istruendo e pregando,
guidò le anime e spirò serenamente il 21 aprile 1822 lasciando un grande rimpianto nei
fedeli soprattutto i più poveri". Evidentemente dal 1840 ad oggi la realtà - culturale, sociale, civile, economica e politica e anche l'esperienza ecclesiale - si è trasformata profondamente. Ma ci sono dati sempre attuali: la consegna di sé a Dio e alla Chiesa; la fedeltà al
ministero presbiteriale; la testimonianza coerente di una vita umile, povera, casta; un'azione pastorale intessuta di carità, di obbedienza, di preghiera, di dono di sé senza fughe,
senza riserve.
Di tutto ciò il Pievano di Onano è esempio, nascosto e grande, vicino e prestigioso.
Ecco, allora, a conclusione, la preghiera da lui composta e da lui quotidianamente recitata, in adorazione dell'Eucaristia.
"O Gesù amabilissimo nostro Redentore; nostro desiderio, nostro amore, nostra salvezza, nostro Dio, nostro sommo ed unico bene, lo vi amo, vi lodo, vi benedico e vi ringrazio per tutte le vostre misericordie. Adoro la vostra gloriosa passione e morte. Adoro la
vostra Croce ed affettuosamente l'abbraccio. Adoro la vostra prodigiosa sacra immagine e
vi prego di rivolgere benigno e propizio il vostro santissimo volto verso di me peccatore. Mi
pento, mi dolgo di aver offeso Voi Bontà Infinita e sono veramente risoluto di amarvi con
tutto il cuore e con tutti gli affetti dell'anima mia fino alla morte, per poi godervi sveltamente per tutta l'eternità in Paradiso. Amen. "
Don Don¡eie,
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo
sacerdote
di Cristo
La Chiesa di Viterbo in festa per un altro sacerdote!
La Diocesi ha vissuto un momento di grazia con la Sacra Ordinazione presbiterale
LUIGI FABBRI*
Durante il cammino di formazione, la morte del padre
Vittorio, ha costituito un momento particolarmente significativo che l'ha segnato profondamente e, proprio attraverso la
sofferenza, ha maturato il suo proposito di consacrazione al
Signore.
Il contatto continuo con il suo Parroco don Luigi, in particolare in questi ultimi anni della sua malattia, gli ha permesso di far tesoro di una testimonianza sacerdotale esemplare a conferma di quanto il Papa Benedetto XVI dice nel
Messaggio per la 47a Giornata Mondiale di Preghiera per le
Vocazioni:- "... la vicinanza e la parola di un prete sono capaci di far sorgere interrogativi e di condurre a decisioni anche
definitive... la testimonianza personale, fatta di scelte esistenziali e concrete, incoraggerà i giovani a prendere decisioni impegnative a loro volta, che investono il proprio futuro". E impegnativa è la vita sacerdotale, perché richiede,
oggi più che mai, radicalità nella sequela del Cristo e coerenza nella testimonianza che il prete è chiamato a dare in
un "mondo, che nonostante innumerevoli segni di rifiuto di
Dio, paradossalmente lo cerca attraverso vie inaspettate e ne sente dolorosamente il bisogno, e che reclama evangelizzatori che gli parlino di un Dio, che essi
conoscano e che sia a loro famigliare, come se vedessero l'Invisibile. Il mondo
esige e si aspetta da noi semplicità di vita, spirito di preghiera, carità verso tutti e
specialmente verso i piccoli e i poveri, ubbidienza e umiltà, distacco da noi stessi e rinuncia. Senza questo contrassegno di santità, la nostraparola difficilmente
si aprirà la strada nel cuore dell'uomo del nostro tempo, ma rischia di essere vana
e infeconda" (Evangelii nuntiandi, 76).
Dopo oltre quarant'anni, da Acquapendente viene un
altro sacerdote: don Daniele Squarcia. L'ultimo ordinato è
stato proprio don Luigi Squarcia (nel 1968), che abbiamo
salutato pochi giorni fa, dopo una lunga malattia vissuta con
una fede edificante e una serenità che solo Dio sa dare. Don
Luigi non vedeva l'ora che arrivasse il 17 aprile. Aveva predisposto un programma dettagliato percé l'intera comunità
si potesse preparare a così grande evento. Stava pensando
anche di dettare quel che come Parroco avrebbe dovuto
dire alla prima Messa di don Daniele, ma... la Provvidenza
ha disposto diversamente.
Comunque, anche se lui stesso si rendeva conto dell'aggravarsi della malattia, l'idea che forse non ce l'avrebbe
fatta ad arrivare all'Ordinazione non lo inquietava più di
tanto. Era sempre sereno e sorridente, certo di aver fatto la
sua parte. Del resto la soddisfazione più grande per un
prete è proprio quella di poter suscitare altre vocazioni alla
vita sacerdotale. E lui in questo c'è riuscito. Di
Acquapendente, infatti, in Seminario ci sono due giovani: Vittore Arcangeli e don
Daniele Squarcia.
Quest'ultimo, appunto, il 17 aprile prossimo viene ordinato presbitero nella
Concattedrale di Acquapendente: una eccezione che il Vescovo aveva voluto proprio per permettere a don Luigi di partecipare. Don Daniele è nato il 9 aprile 1969
ad Acquapendente. In famiglia, insieme alla sorella Annarita e al fratello Enrico,
ha respirato i valori grandi della concordia, dell'unità, della fortezza anche nei
momenti difficili, dell'impegno serio nel lavoro, dell'amore profondo al Signore;
A don Daniele l'augurio più caro da parte di tutta la nostra Chiesa, di essere,
valori questi testimoniati in maniera semplice ma convinta dalla mamma Maria e
come ci ha ricordato il Papa nell'Angelus di lunedì scorso, un "angelo", "annundal babbo Vittorio. Entrato nel 1980 nel Seminario di Montefiascone, passa al
ciatore - cioè - della carità di Cristo: messaggero della sua risurrezione, della sua
Seminario di Viterbo dove consegue il diploma di maturità classica nel 1988.
vittoria sul male e sulla morte, portatore del suo amore divino".
Uscito, poi, dal Seminario, entra nel mondo del lavoro fino a che nel 2003 decide
(Vedi articolo dell'ordinazione a pag. 9)
di ritornare in Seminario.
* direttore Ufficio diocesano
È stato ordinato diacono il 26 aprile dello scorso anno e nel mese scorso ha
per
la Pastorale Vocazionale
concluso gli studi teologici conseguendo il Baccellierato.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 13
VECCHIE FOTO
Il poggio, o monte delle Croci in una foto degli anni '50; è
ben visibile la croce ora spostata a ridosso della scalinata d'accesso alla cripta di Santa Lucia.
Sul poggio delle Croci, tra il 1736 ed il 1737, il beato Leonardo
da Porto Maurizio, fece costruire una grande via Crucis. L'uso delle
"Vie Crucis", diffusosi in tutta l'Europa per merito dei francescani minori, si rivela idealmente collegato al fenomeno del pellegrinaggio poiché
nacque con lo scopo di far rivivere simbolicamente il percorso del
Calvario a tutti quei fedeli che, per vari motivi, non potevano recarsi in
Terrasanta. Così lo spiega lo stesso padre Leonardo in un libretto stampato a Montefiascone: "Visitando ie quattordici Stazioni della VIA CRUCIS devotamente si guadagnano tutte le Indulgenze di
Gerusalemme,
come se in persona si andasse in tutti Santi Luoghi..."
Padre Leonardo, che era stato invitato a predicare a Montefiascone dal cardinale Aldrovandi, fu fortemente sollecitato nella sua iniziativa dalla
suora benedettina Maria Cecilia Baij, badessa del monastero di S. Pietro, la quale scriveva in una sua lettera: "per diciotto e più anni ho pregato,
perché si mettesse l'uso della Via Crucis, alla fine il Signore mi ha consolata, con averla non solo in Monastero, ma ancora nella Città."
L'attuale toponimo scaturì, quindi, dalle quattordici croci delle tappe, anche se, in precedenza, il nome della zona mostrava un riferimento alla
Croce. Da un documento del 1579 sappiamo, infatti, che il terreno limitrofo, ove venne costruito il convento dei Cappuccini, si trovava in vocabolo
Podij Crucis cioè Poggio della Croce.
Successivamente la Via Crucis venne sostituita da una singola croce e quindi, in tempi più recenti, anche questa venne rimossa.
Oggi, il poggio delle Croci risulta completamente sommerso dall'intenso sviluppo urbanistico del paese.
Frazioni e località nel territorio di Montefiascone
di Giancarlo Breccola
ANTONELLI EQVITIS / CVRATORES
REI
MVNICIPALIS
/
MEMORIAM
P O N E N D A M / C E N S V E R V N T / XI KAL
MARTIAS A N N O MDCCCLXVI
2 1 . C O M M E N D A (QUARTA PARTE)
La tranquillità durò solo per qualche anno e
cioè fino al 1584, quando un agente del Farnese
si presentò ai priori di Montefiascone dicendo di
aver avuto ordine di locare e affidare le terre
della C o m m e n d a a quarto o come meglio avesse creduto.
Gli furono mostrati i documenti relativi all'accordo stipulato con il Caro e confermati dallo
stesso cardinale Farnese, per i quali le terre
dovevano darsi ai montefiasconesi per la corrisposta di una salma di grano per ogni salma di
terreno a misura a Montefiascone 1 .
L'agente rispose che avrebbe dovuto consultare il Farnese e, comunque, allo stesso
Cardinale si rivolsero anche i montefiasconesi,
inviandogli come ambasciatore Girolamo Troici.
A questo punto la decisione venne rimessa al
vicelegato del Patrimonio e, siccome urgeva
"spedire questo negotio quanto prima si può per
sodisfazione della città, come per servizio delli
cittadini", a trattare col vicelegato fu inviato lo
stesso Troici.
Questo trasferimento di competenza si rivelò soltanto un espediente per scoraggiare e
temporeggiare e quindi i "disperati" montefiasconesi pensarono di fare appello ai sentimenti
del cardinale, mandando otto o dieci o almeno
sei uomini all'illustrissimo
sig. card,
nostro
padrone, che in nome della comunità si buttino
nelle braccia di S. S. III. ma, la quale con ogni
affezzione di cuore debbano pregare a compiacere questa sua comunità di farli
osservare
detta capitolazione,
come si é degnato
farla
osservare per il passato.
Non sappiamo se il tentativo ottenne qualche risultato, certo è che il Comune, nel 1589,
per liberarsi dai tanti soprusi che si perpetravano, più che dai commendatori, quasi sempre
assenti, dai loro agenti ed affittuari, deliberò di
prendere in affitto la Commenda. La richiesta,
tuttavia, non venne accettata e le vessazioni
continuarono.
Nel 1598 si ebbero nuove lamentele nei
confronti del cavalier Caravella il quale, non
osservando i patti, aveva aggravato gli affidati e
i lavoratori. Si scrisse, pertanto, al commendatore, il priore di Capua, perché lo richiamasse
all'osservanza di tutti li capitoli et soliti antichi,
minacciando altrimenti di ricorrere al papa. E
ancora nel 1601 si tornò a insistere perché non
s'innovasse l'antica
consuetudine2.
La comunità aveva capito che doveva vigilare in difesa dei diritti acquisiti, e si premurava,
pertanto, di notificare le capitolazioni del 1565
ad ogni nuovo commendatore affinché lo stesso
Per la rivendicazione
al territorio
falisco
del vastissimo fondo dei SS. Giovanni e
Vittore in Selva, dopo una lite di centoventinove anni, per l'opera e lo zelo dell'avvocato Francesco Ricca e del cavaIter Giovanni Battista Antonelli, gli amministratori comunali decretarono di porre
un ricordo il 19 febbraio 1866
La Chiesa dei SS. Giovanni e Vittore e il complesso
abitativo della Commenda come compaiono nel
CABREO DELLE COMENDE DI MONTEFIASCONE
E VITERBO (anno 1625) conservato nell'archivio dell'isola di Malta
non potesse addurre il pretesto dell'ignoranza.
E finalmente la situazione sembrò tranquillizzarsi. Nel 1661, il cardinale Aldobrandini, si
mostrò ben disposto ad osservare gli accordi e
così fecero, probabilmente, anche i commendatori successivi senza, per altro, rinunciare alle
rivendicazioni legali.
E così, nel 1736, iniziò una causa tra
Montefiascone e Viterbo che si sarebbe protratta per quasi 130 anni. Una memoria del 1741,
relativa alla controversia, ci ricorda che tutti e
singoli patti della capitolazione del 1565 hanno
sempre sortito il loro effetto, colla piena adesione dei commendatori. Nel 1766 si registra che la
distribuzione delle terre e l'affidamento del
bestiame si faceva alle condizioni solite;3 ed
ancora, in una delibera comunale del 16 settembre 1792 relativa al divieto di cacciare, il nuovo
c o m m e n d a t o r e Vespoli, mediante un editto
affisso alla pubblica piazza del paese, stabiliva
di proseguire
la lite tanto per il possesso
di
manutenzione
col far la caccia nella selva di
detta Commenda, come anche di potervi legnare in conformità allo strumento di concordia.
Bisognerà aspettare il 5 dicembre 1865 perché l'annosa questione venga definita dalla
Sacra Congregazione cardinalizia a favore del
comune di Montefiascone. A memoria dell'importante evento fu posta una lapide in una stanza della residenza comunale.
OB A M P L I S S I M V M F V N D V M / SS IOAN
ET VICTORIS IN SILVA / POST LITEM
A N N O R C E N T V M ET VNDETRIGINTA /
TERRITORIO FALISCODVNEN VINDICATVM / O P E R A ET STVDIO / FRANCISCI RICCA ADVOCATI / ET IOAN BAPT
A quel tempo la Commenda, già incamerata
dal governo repubblicano nel 1798, 4 era proprietà dei principi Doria Pamphili. Il passaggio di
proprietà era avvenuto, il 30 novembre 1811,
all'asta pubblica indetta dall'amministrazione
del Debito Pubblico degli Stati Romani, in virtù
del decreto imperiale del 5 agosto 1810. 5
Successivamente,
nel 1919, i Doria
Pamphili la alienarono a tali Donati e Rosetto
Giuseppe e Pietro i quali, a loro volta, la frazionarono vendendola a varie persone.
E così, nel 1933, gli appezzamenti di terreno
erano 168 e la trasformazione fondiaria risultava profonda e sostanziale. Il bosco - che già
aveva caratterizzato la località tanto da farla
definire "in Selva" - dall'estensione originaria di
circa 1.000 ettari, era ridotto a poco più di 200
ettari e le terre disboscate erano state messe a
coltura con l'impianto di vigneti, oliveti e frutteti.
Le terre destinate alla semina ammontavano a
circa 330 ettari.
In questi anni la situazione dei terreni è
sostanzialmente e permanentemente migliorata, ma i proprietari sono quadruplicati e pertanto l'estensione dei singoli appezzamenti è stata
oggetto di una vera e propria polverizzazione. 6
(19 - segue)
1. La salma era una misura di capacità per aridi che
generalmente oscillava tra i 213 e di 275 litri; non
conosciamo invece l'estensione di una salma di terreno montefiasconese, anche se sappiamo che la
salma siciliana equivaleva a 17.462 mq.
2. ANTONELLI, MERCURIO, I diritti civici dei montefiasconesi sulla Commenda, Montefiascone 1919.
3. AVM, Atti civili della Commenda.
4. SILVESTRELLI, GIULIO, Le chiese e i feudi dell'ordine dei templari e dell'ordine di San Giovanni di
Gerusalemme nella regione romana, Roma 1917, p.
523.
5. BENEDETTI, ANGELO, Consulenza tecnica d'ufficio, 1995, p. 4.
6. BENEDETTI, ANGELO, Consulenza tecnica d'ufficio, 1995, p. 16.
pag. 10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Corruzione? Un male "fisiologico"
di Paolo Pezzato
Pensavamo che con la caduta della classe politica della cosiddetta 1a Repubblica, ad opera
dei magistrati di "Mani Pulite", nei primi anni Novanta, si fosse estirpata definitivamente la corruzione ed il vorticoso giro di mazzette a tutti i livelli. Pensavamo che dalle ceneri di quella vecchia Repubblica sarebbe rinata un'Italia depurata da ogni male e da ogni forma di corruzione
sotterranea, che ne sarebbe uscita fuori un'Italia bianca come l'anima di un neonato che va al
Battesimo.
E, invece, se ci documentiamo bene, ci rendiamo conto che la corruzione non solo non è
sparita ma è ancora dilagante ed è tuttora il male più diffuso che determina il vertiginoso aumento dei costi dei lavori pubblici.
Perché non
legalizzarla?
Così qualcuno potrebbe chiedersi perché, a questo punto, non convenga "legalizzarla". Cioè, visto che è talmente radicata che non si riesce ad eliminarla in nessun modo dal sistema, si potrebbero stabilire delle regole ben
precise che consentono alla voce "corruzione" di poter figurare, ad esempio,
tra le voci di spesa nei bilanci degli appalti che, in tal modo, non solo permetterebbero ai corrotti di pagare le tasse sulle mazzette ma sicuramente
farebbero filare più spediti i lavori e - forse - i costi lieviterebbero di meno.
Tutto, dunque, alla luce del sole. Chiaramente, avrete capito che quanto
sopra detto non è altro che una provocazione. Esattamente il mondo alla
rovescia. Eppure qualcosa di vero c'è.
Non è un'idea così balzana come, a prima vista, potrebbe sembrare.
Addirittura tempo fa ho letto che alcuni politici ed alcuni burocratici hanno già
preso seriamente in esame tale possibilità. Questo lascia intuire il lato veramente preoccupante del problema e cioè si sottintenderebbe una pressoché
totale sfiducia nelle istituzioni e nella classe politica che le rappresenta.
Perché non
legittimarla?
Il cittadino, vedendo che è impossibile estirpare l'immoralità dilagante, decide non solo di accettarla ma di regolamentarla e "legittimarla". Non stiamo parlando di ipotesi impossibili. Uno spunto significativo, ad
esempio, ce l'ha offerto recentemente la creazione del cosiddetto: "Scudo
fiscale" e ancor prima I' "indulto". D'altronde ci siamo tutti resi conto che, per
esempio, anche "la raccomandazione" anche se meno grave della corruzione, è stata ed è ancora una delle grandi piaghe della vita pubblica. Ma anche
qui occorre distinguere tra una raccomandazione "buona" ed una "cattiva".
Tra privati si usa, per esempio, raccomandare un artigiano che sa lavo-
Iniziata da pochi giorni la convenzione
rare bene per fare un determinato lavoro.
In tal caso penso che non ci sia niente di male a consigliarlo ad un amico
o conoscente. Ma quando si va sulla raccomandazione politica, senza conoscenza alcuna delle capacità del raccomandato per un posto nella Pubblica
Amministrazione, non solo si violano le regole sulla competizione pubblica
ma, che sia un cialtrone o un buono a nulla, in ogni caso gli si è assicurata
la retribuzione a vita, nonché la pensione, con tutti i danni che poi potrà fare
al sistema.
Raccomandazioni
Oggi, in ogni Ministero o ente pubblico, bisogna fare i conti con una
classe clientelare derivante da una valanga di raccomandazioni politiche "cattive" da cui derivano un gran numero di assunzioni, soprattutto di natura preelettorale.
È così, che quando le illeggittimità e le immorali forzature del sistema
diventano dilaganti ed irrefrenabili, allora, come accade nella regolamentazione di tutte le "prassi", è necessario che qualche burocrate o ingegnoso
legislatore studi un sistema per fare in modo che tali comportamenti, totalmente illegittimi, assumino le sembianze dello svolgimento di normali pratiche d'ufficio da sbrigare più o meno celermente a secondo della celebrità del
raccomandante.
Tutto sommato, questo non è altro che quello che tutti chiamiamo, come
già detto "clientelismo" a cui, tra l'altro, abbiamo fatto abbondantemente il
callo. Infatti, non ci si ribella neanche più a simili comportamenti e forzature
nefaste.
Se questo dovesse tra un po' di tempo valere anche per la corruzione e
si cercasse, dunque, di "legalizzarla" o giustificarla, allora sì che veramente
sarebbe un passo avanti... si, ma verso lo sfacelo!
on la ASL ed è subito boom di
Villa 5. Margherita:
risonanza
ed ecografia,
in convenzione
Costo del "ticket" per la risonanza Euro 51,15,
magnetica
con la
con lista di attesa di 15 giorni e per l'ecografia
prenotazioni
aperta
ASL/VT
una settimana
L'annuncio dato da Padre Terenzio. Rx e Tac a pagamento
di Impero Gianlorenzo
Un'altra conquista della sanità privata in convenzione, gestita da Padre Terenzio della
Congregazione
dei
Figli
dell'Immacolata
Concezione a Villa S. Margherita, dove possono
accedere tutti gli utenti della Tuscia e dintorni, tramite il Cup (centro unico prenotazione) della AsI
Vt e il pagamento del ticket fisso di Euro 51,15
per la Risonanza e a tabella per l'ecografia o
l'eco-colo-doppler.
Villa S. Margherita dispone così di servizi in
convenzione AsI, tramite prenotazione Cup/AsI e
pagamento ticket per la Risonanza Magnetica e
Ecografia o Eco-color-Doppler.
Restano servizi privati a pagamento Rx e Tac,
con prenotazione telefonica allo 0761.821450.
La Risonanza Magnetica Aperta, con l'ultimo modello "Airis" della serie "New Generation
System" e l'ecografia con l'eco-colr-doppler, in
convenzione con la Asl/Vt, affiancano e completano la diagnostica per immagini effettuata privatamente con la Tac e Rx.
L'esame con la Risonanza Magnetica Aperta
permette di vedere col massimo dettaglio il cervello e la colonna lombosacrale (per la verifica di
eventuali ernie del disco) ed il midollo spinale con
le radici nervose ed i nervi di maggiore dimensio-
ne. La risonanza magnetica
aperta non è un'indagine "dannosa" per l'organismo, ossia
non vi sono radiazioni come i
raggi (Rx) degli esami radiologici, mentre la TAC permette
una migliore visualizzazione
delle ossa.
La Risonanza Magnetica
Aperta, su tutti i lati, consente
l'esame diagnostico per immagini stando comodamente sdraiati su un lettino anche ai
pazienti obesi, claustrofobici,
bambini svegli e anche tanti
extralarge che non riescono ad
entrare nelle altre Risonanze
Magnetiche chiuse.
Nella Rm aperta, il fatto che
il paziente sia libero e non
incapsulato consente ai medici
di fare addirittura assumere posizioni diverse a
braccia, ginocchia, spalle, spina dorsale, muscoli e scheletro. Una modalità assolutamente
impossibile nelle altre risonanze.
L'ecografia è invece un sistema di indagine
diagnostica medica che utilizza gli ultrasuoni e si
basa sul principio dell'emissione di eco anche su
una struttura in movimento (effetto doppler ad
esempio il sangue all'interno dei vasi), studiandone così le caratteristiche di flusso.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
NOTA DI A G R I C O L T U R A
a cura di GIMBERTO
Agricoltura
tradizionale,
agricoltura biologica e
OGM, ditemi voi!
Spesso le riviste del settore agricolo ribadiscono un
disperato appello: da molto
tempo si è abbattuta sull'agricoltura una gravissima crisi
economica, che nessuno è in
grado
di
contrastare.
Consapevole di ciò, l'agricoltura si è già avviata silenziosamente verso la morte, nell'indifferenza di tutti. Lo Stato
Italiano non riesce più a finanziare perfino il fondo per le
assicurazioni contro le calamità naturali che colpiscono
sempre più spesso il settore
agricolo. I costi di produzione
superano di gran lunga i ricavi
delle vendite e gli agricoltori
riescono a produrre con difficoltà le derrate alimentari di prima necessità come latte, carne, olio,
grano, mais, frutta, ecc. Essendo il cibo il più importante settore strategico per ogni Paese, l'Italia è costretta ad importare circa il 50% del suo
fabbisogno alimentare. Siamo vicini all'abbandono della semina del
grano e del mais, perché non più remunerativi.
Sotto sotto si vocifera che presto il vino scorrerà per i fossi. Sono
quasi spariti gli allevamenti dei suini e dei bovini. Al Sud cala velocemente la produzione del grano duro e dell'olio di oliva. Nel 1983 a
Bruxelles l'Italia subì passivamente l'imposizione delle quote latte pari
alla produzione dei primi anni cinquanta, con il risultato che fino ad oggi
siamo stati costretti a produrre metà del nostro fabbisogno nazionale,
mentre alcuni altri stati membri potevano produrre anche quattro volte
i loro consumi interni. Nel 2009 il mercato ha offerto alle industrie alimentari italiane una partita di 50.000 tonnellate di mele provenienti
dalla Romania a 77 euro a tonnellata. Tale prezzo nel settore agricolo
italiano è inferiore al solo costo di raccolta. Oggi è di moda puntare sui
prodotti agricoli a chilometro zero per contenere i costi. Ma con tale
strategia di mercato in Sicilia non ci sarebbe più mercato per le mele,
le pere, radicchio rosso, ecc. prodotti nel nord Italia.
Viceversa nell'Italia continentale non ci sarebbe più mercato per gli
agrumi siciliani. Verso la fine dello scorso anno, il Ministro Zaia, per
spingere il consumo del latte, pensò di mettere dei bancolatte a disposizione di tutti per la distribuzione di latte crudo presso il Ministero di via
XX Settembre. Ma evidentemente al Ministro era sfuggito che il latte si
consuma bollito o pastorizzato, per cui avrebbe dovuto dotare il bancolatte di un bollitore o di un pastorizzatore.
Il titolare di un'azienda zootecnica produttrice di latte bovino, si era
attrezzato per la vendita di latte crudo direttamente al consumatore.
Dopo un buon inizio di vendita del latte, ha avuto anche un notevole
calo verticale delle vendite, quando gli acquirenti si sono resi conto che
il latte del distributore non era pastorizzato e quindi prima di essere
consumato doveva essere bollito. Un altro agricoltore che produceva
ortofrutta tradizionale ha dovuto soccombere a favore delle produzioni
biologiche della concorrenza. Il suo grande dilemma è: ma come fanno
i produttori del biologico a salvare i loro prodotti dagli attacchi parassitari senza usare i fitofarmaci, mentre io facevo fatica a tutelare i miei
raccolti pur usando i fitofarmaci? Considerate le diffusioni degli OGM
(Organismi Geneticamente Modificati) nel mondo è ormai quasi impossibile importare mangimi non OGM. In Italia produrre mais non OGM è
antieconomico per cui o si usa mais OGM o si chiudono le stalle. In una
recente riunione della FAO riguardante l'agricoltura sul territorio africano, la Chiesa si è detta disposta all'uso delle biotecnologie se servissero a portare benefici. Riguardo agli OGM demandano ogni decisione
a ciascun Paese membro che deve utilizzare gli OGM attenendosi alla
sicurezza. L'ex Ministro Zaia era decisamente contrario all'uso degli
OGM. Il successore, Ministro Galan, ha detto che quasi nulla di quello
che mangiamo è nato spontaneamente. Ciò significa che la ricerca è
fondamentale se vogliamo essere competitivi in agricoltura, come in
altri settori. Il grande poeta Giacomo Leopardi nell'anno 1842 nelle
"Operette morali" scrisse che "una grandissima parte di quello che noi
chiamiamo naturale, non è, anzi è piuttosto artificiale" e citava "i campi
lavorati, gli alberi e le altre piante educate e disposte in ordine".
GIMBERTO
pag. 13
LA CRISI AL COMUNE DI
MONTEFIASCONE? SOLO UNA
QUESTIONE DI POLTRONE
Il giorno 9 Aprile 2010 sette consiglieri di
maggioranza e sette di opposizione hanno rassegnato congiuntamente le dimissioni facendo
cadere l'amministrazione comunale eletta dai cittadini nel giugno 2009.
Questo atto ha gettato il comune nella paralisi della gestione commissariale: un gesto irresponsabile che impedirà sino a maggio 2011
di avere un sindaco, una giunta ed un consiglio comunale per la nostra città!
In questi giorni ho letto le dichiarazioni dei
"ribelli" ma nessuna di essa è minimamente convincente.
Ho letto che il Sindaco non si sarebbe relazionato con alcuni consiglieri di maggioranza; è
vero il contrario, i fatti e l'epilogo della vicenda
lo dimostrano.
I fatti: il giorno 10 marzo 2010 i consiglieri
comunali Morleschi, Busà, Bellacanzone, Peiretti, Bologna, Capotosto e Della Casa mi
recapitavano una lettera che testualmente recitava: "/ sottoscritti consiglieri comunali ritengono indispensabile che, DOPO le elezioni del 28/29 marzo, sia programmato un incontro
per discutere una eventuale verifica di maggioranza". Il giorno 29 marzo gli stessi consiglieri, durante le operazioni di voto, rimettevano le deleghe nelle mani del Sindaco.
Terminato lo scrutinio elettorale (in data 30.03.2010), immediatamente mi sono attivato per organizzare la verifica di maggioranza programmata dopo il 7 aprile su richiesta
del consigliere Della Casa fuori città per le festività pasquali. La verifica di maggioranza era, dunque, fissata per il giorno 9 Aprile 2010 alle ore 19,00.
L'epilogo: la mattina dello stesso giorno, invece, i sette consiglieri di maggioranza ed
i sette di opposizione rassegnavano le dimissioni facendo cadere l'amministrazione comunale.
Dunque è evidente che "i magnifici sette", mentre a parole chiedevano al
Sindaco la verifica di maggioranza, stavano invece complottando con l'opposizione
per far cadere il comune di Montefiascone!
Ho letto che il Sindaco avrebbe cambiato partito, passando dalla PDL all'UDC, è
FALSO. Alle elezioni comunali del giugno 2009 mi sono presentato, da indipendente, a
capo di una lista appoggiata da ben sei movimenti politici: UDC. PDL P.S.. Rosa Bianca.
Epicentro e Tuscia Vola. Le mie idee politiche erano note a tutti ed in particolare ai consiglieri Morleschi e Busà, con i quali ho condiviso una esperienza decennale all'interno del
CCD-UDC di Montefiascone. Inoltre l'UDC ha sostenuto lealmente, nell'ultima tornata elettorale, i candidati Presidenti della PDL, sia alla Regione Lazio (Renata Polverini), sia alla
Provincia di Viterbo (Marcello Meroi).
Ho letto che il Sindaco avrebbe dato troppo spazio agli assessori Massimo Paolini e
Massimo Ceccarelli, è FALSO. Lo spazio da me attribuito ai due colleghi Paolini e
Ceccarelli è semplicemente quello che i cittadini Montefiasconesi hanno dato loro votandoli e facendone i primi eletti della lista Danti Sindaco (rispettivamente 584 e 531 voti).
Mentre i sette "ribelli" hanno ottenuto in totale 1506 voti pari al 29,66% della lista. E al
momento di formare la giunta decisi di nominare per l'intera durata amministrativa i 4
assessori più votati, mentre i restanti 3 sarebbero rimasti in carica per metà consiliatura;
nella seconda parte del mandato questi sarebbero stati sostituiti da altri 3 consiglieri. Così
anche per la Presidenza del Consiglio era prevista una "staffetta", mentre il Dott. Della
Casa chiese ed ottenne la delega alla sanità per 5 anni. Infine decisi di assegnare alcune
deleghe specifiche in modo che tutti gli eletti avessero un ruolo attivo all'interno dell'amministrazione. Nonostante ciò il primo consiglio comunale andò deserto, poiché alcuni
assessori e consiglieri di maggioranza non avevano ottenuto ciò che speravano.
In conclusione "i magnifici sette" non hanno dato e non possono dare nessuna
motivazione politica che possa giustificare II commissariamento del nostro comune!
L'unico vero motivo, dispiace dirlo, è la brama di poltrone e di potere degli stessi, manifestatosi dal primo consiglio comunale andato deserto.
In tutta questa vicenda si è inserito un "noto" personaggio politico montefiasconese,
nominato o autonominatosi leader degli insorti.
UN RIMPIANTO per Montefiascone che perderà almeno un anno e mezzo di tempo,
quello del commissariamento e della formazione della nuova giunta. Il rimpianto è ancora
maggiore se si considera che oggi c'erano tutte le condizioni per far decollare
Montefiascone, data l'omogeneità tra comune, provincia e regione.
UNA RECRIMINAZIONE: probabilmente ho commesso un grave errore, quello di aver
messo in lista personaggi inadeguati e, dunque, irresponsabili come hanno dimostrato di
essere.
UNA PROMESSA. In dieci mesi ho ottenuto per ben due volte la fiducia dei concittadini montefiasconesi. prima con l'elezione a Sindaco, poi con quella a Consigliere
Provinciale. Sono dunque i cittadini gli unici arbitri dei destini politici del sottoscritto e della
sua squadra, non un manipolo di ribelli.
Per questo motivo anticipo, sin d'ora, che porrò nuovamente la mia candidatura per tornare ad essere Sindaco insieme ai Montefiasconesi.
Andrea DANTI
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 10
Taccuino economico e tributario
a cura del Dott. Luca Radicati e della Dott.ssa Paola Ciripicchio
Cari lettori anche questo mese affronteremo molte tematiche di interesse generale, quali:
la trasmissione dei certificati medici on-line per i dipendenti del pubblico impiego, la
Comunicazione Unica, le Pensioni e gli eco-incentivi del governo.
Certificati medici on-line: Dal 19 giugno le attestazioni di malattia in forma cartacea
andranno definitivamente in soffitta; infatti, i lavoratori del "pubblico impiego" non si dovranno più preoccupare di trasmettere alla propria amministrazione di appartenenza i certificati.
Saranno proprio i medici ad inviarli telemáticamente all'lnps, che a sua volta, una volta ricevuti i documenti, dovrà girarli immediatamente all'ente. Chi non si adeguerà andrà incontro a
pesanti sanzioni, che potranno arrivare (in caso di recidiva) fino al licenziamento del lavoratore, e alla decadenza della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, per il medico.
Le amministrazioni che continueranno a ricevere certificati in forma cartacea, dovranno informare entro 48 ore la Asi di riferimento che prowederà a sanzionare il medico inadempiente.
Tali certificati dovranno essere trasmessi per periodi di malattia superiori a 10 giorni e dopo
la manifestazione del secondo evento di malattia nell'anno solare.
Comunicazione Unica: Dal 1° aprile 2010 è effettivamente entrata a pieno regime la
Comunicazione Unica. Chi intende aprire un'impresa può farlo in un giorno; esse in 7 giorni
potranno assolvere gli adempimenti verso Registro Imprese, Inps, Inail e Agenzia Entrate, ed
essere quindi operative; il tutto attraverso la presentazione di un modello informatico unificato inviato alla Camera di Commercio competente del territorio.
Pensioni: Per ottenere la pensione di anzianità da parte dell'lnps, dal 1° luglio 2010. bisogna innazitutto aver cessato il rapporto di lavoro dipendente o l'attività autonoma entro il
30/06/2010; gli interessati a tale "finestra" sono: 1) i dipendenti che hanno raggiunto il 59°
anno di età entro il 31/12/2009; 2) dipendenti con 40 anni di contributi versati al 31/03/2010
e compiono 57 anni di età al 30/06/2010; 3) dipendenti con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 31/03/2010; 4) autonomi con 35 anni di contributi 59 anni di età al 30/06/2010;
5) autonomi con 40 anni di contributi al 31/12/2009 (a prescindere dall'età); 6) autonomi con
65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 31/12/2009. Mentre potranno ottenere la pensione dal 1° ottobre 2010:1) dipendenti con 40 anni di contributi al 30/06/2010 che compiono 57 anni di età entro il 30/09/2010; 2) dipendenti con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 30/06/2010; 3) autonomi con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il
31/03/2010; 4) autonomi con 40 anni di contributi versati al 31/12/2010 (a prescindere dall'età).
Esenzioni ICI: Non si deve pagare Pici se la casa è un fabbricato rurale (cioè viene usato sia
per uso abitativo, che per uso agricolo). Proprio l'Agenzia del territorio ha chiarito che la qualificazione rurale spetta a tutte le unità immobiliari censite nella categoria catastale A, e non
solo in A/6; fanno però eccezione le unità riportanti le caratteristiche di lusso, ovvero censite
nelle categorie catastali A/1 e A/8 sulle quali si dovrà pagare normalmente Nei.
Incentivi per la casa e i ciclomotori: Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il
decreto incentivi; esso mette a disposizione 420 milioni di euro a sostegno dei settori in crisi;
gli aiuti sono stati elargiti a partire dal 6 aprile 2010 fino all'esaurimento del fondo e riguardano: interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della casa che non riguardino parti
strutturali dell'edificio; bonus per l'acquisto di case eco-compatibili che consentono di risparmiare energia (il contributo è di 83 euro al metro quadro, per un massimo di 5.000 euro, ma
può arrivare fino a 116 euro per un massimo di 7.000 euro se il risparmio energetico sale al
50%); spese per rinnovo della cucina e degli elettrodomestici (per rinnovare la cucina si può
usufruire di uno sconto del 10% del prezzo, fino ad un massimo di 1.000 euro; per l'acquisto
di un singolo elettrodomestico lo sconto sarà per lavastoviglie il 20% fino ad un tetto massimo di 130 euro, forni elettrici e piani cottura il 20% fino a 80 euro); rottamazione moto categoria euro 0 o euro 1 (se si rottama una vecchia moto per acquistare un motociclo categoria
euro 3 con cilindrata fino a 400 cc, o una potenza che arriva fino a 70 kw, si può ottenere uno
sconto del 10% fino ad un massimo di 750 euro; lo sconto raddoppia fino al 20% e fino ad
un massimo di 1.500 euro, se si acquista una moto ad alimentazione elettrica doppia o esclusiva).
Posteitaliane
Spett.le Don Agostino Ballarotto
Via Trento
01027 Montefiascone (VT)
Roma, 2 Aprile 2010 - Prot.
Oggetto: Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010
Il Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010 ha modificato il contesto normativo di
riferimento delle spedizioni postali relative al settore editoria stabilendo l'applicazione delle
tariffe agevolate fino al 31 marzo 2010.
Pertanto successivamente le attività a tale data alle spedizioni editoriali saranno
applicate le tariffe non agevolate previste per ciascuna tipologia di spedizione.
Al fine di agevolare le attività di accettazione Vi invitiamo a verificare e, nel caso, voler
adeguare le disponibilità degli importi che dovranno garantire la copertura delle prossime
Vostre spedizioni. Sarà nostra cura Informarvi prontamente qualora un successivo Decreto
determini nuove tariffe agevolate a seguito di sopravvenuto accertamento di disponibilità
finanziaria nell'ambito del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le nostre strutture commerciali sono a Vostra disposizione per fornire tutto il supporto
che si renderà necessario per garantire il miglior soddisfacimento delle Vostre esigenze. Sul
sito www.poste.it abbiamo pubblicato copia del citato decreto mentre ulteriori informazioni
sono disponibili chiamando il Cali Center di Poste Italiane al numero 803.160.000.
Distinti saluti.
Lo Psicologo
risponde....
Le scrivo per chiederle un commento alla "Strage di Erba".
Da poco si è infatti conclusa questa agghiacciante storia con la
condanna dei due coniugi. Mi chiedevo come un essere umano
può arrivare a compiere tali gesti, soprattutto verso un povero
bambino innocente.
Esiste una spiegazione per capire cosa c'è nelle teste di
queste persone? Sono malate o tutti potrebbero arrivare a fare
queste cose in momenti particolari?
Grazie tanto.
Caro scrittore anonimo,
Venire a patti con le proprie rabbie profonde è una partita
complessa che ognuno di noi impara a gestire grazie al tempo
ed a meccanismi, più o meno felici e creativi, di sublimazione.
Non essendo più bimbi, per fortuna, riusciamo ad "elaborare e
non agire" e ci limitiamo in genere a rendere oniriche le nostre
possibili punizioni, usando il palcoscenico dell'immaginazione
come ring dove incontrare, coi guantoni, i nostri (veri o presunti) persecutori.
Le sensibilità più raffinate sognano eleganti vendette verbali o l'umiliazione incondizionata di chi ci ha ferito. C'è chi poi, un
po' pigramente, seleziona il target su cui rovesciare il proprio
odio irrisolto scegliendo nel catalogo, sempre molto ricco, delle
"diversità" sociali: i "differenti", gli stranieri, i meno abili, i "religiosamente altri", i colorati, che diventano così il facile bersaglio
su cui riversare paure, risentimenti ed ogni altro infantile sommovimento.
Ad un livello diverso si colloca chi decide di far infrangere le
pareti dell'immaginazione alla propria rabbia, e di introdurre
alcuni elementi di azione evidentemente, per quelle personalità, non altrimenti sublimabili. Ed allora ci si fa il porto d'armi, si
comprano i RottWeiler o i PittBull, si va allo stadio con un manganello, si apre, insomma, una via di fuga fisica. E a Erba?
Quali argini sono mancati? E perché? Cosa differenzia Olindo
Romano dalla miriade di automobilisti rissaioli pronti a sfoderare le loro corna tascabili, dinanzi alla prima frustrazione veicolare?
Cominciamo col dire che oltre a non essere una coppia
"normale", i mostri di Erba sono uno specchio moltiplicatore di
due furori incontenibili ed insospettati: quello di Olindo, senz'altro, ma anche e, forse soprattutto, quello di Rosa.
La sig.ra Rosa, tipica icona dell'operatrice domestica, figura anonima, ma familiare che anima i fuori orario al neon degli
uffici padani lasciati incustoditi per il riassetto quotidiano, è
quella che ha ammesso di aver sgozzato, con un coltello da
cucina, il piccolo e delizioso bimbo. Chiediamoci piuttosto da
quanto tempo queste idee, scaturite ed alimentate da emozioni
non ascoltate ed idee completamente distorte, siano andate
avanti. Non siriesce a leggere le emozioni di chi risiede accanto a noi e magari non rendersi conto della rabbia sanguinosa ed
abissale di chi abita a tre metri dalla nostra porta di ingresso.
Insomma, siamo in grado, a volte, di essere vicini e supportivi
a persone mai viste, e coloro che annusiamo per le scale, di cui
conosciamo i suoni, il passo, il tossire e persino le vicissitudini
più intime riportate da una portiera pettegola, sono praticamente delle creature invisibili. In sostanza, è possibile che questi
due soggetti siano stati così soli da poter covare in maniera del
tutto indisturbata un risentimento cieco ed indomabile di tale
intensità. Seppur felice, libera, democratica, globale, ricca di
curiosità, la società perde progressivamente l'esercizio delle
relazioni dirette.
Abusare della diagnosi psichiatrica come si fa in questi casi
è solo la soluzione più comoda, ma non giova a nessuno. Non
fa bene ai più sensibili che sono indotti a temere il raptus omicida del vicino o del parente chiuso e introverso, né ai colpevoli perché non gli permette di iniziare un giusto percorso di recupero e quindi alla società in generale perché non sarà mai
obbligata a guardarsi dentro e a rimediare ai propri errori.
Ma soprattutto non fa bene ai pazienti che si trovano così
ad essere isolati dalla società e nell'impossibilità di cercare e
ricevere aiuto. Grazie a lei.
Potete scrivere a:
Dott.ssa Monia Cosimi
(Psicologo, Consulente familiare, Psicoterapeuta Training)
Via Zepponami, 6/f - 01027 Montefiascone (VT)
[email protected]
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Tariffe postali a l l a stelle
11
LA VOCE"
RISCHIA
LA CHIUSURA
Dal mese di aprile "La Voce" è stata spedita ai
vari abbonati con un aumento postale quasi di 4
volte. Come "La Voce" molti altri periodici cattolici
rischiano la "chiusura per fallimento". Da alcuni
giorni si moltiplicano iniziative contro il decreto
interministeriale che ha abolito per tutto il 2010 le
tariffe postali agevolate per la stampa. Come è
possibile un intervento improvviso e inatteso di
questo genere che rischia la chiusura di un considerevole numero dei nostri giornali locali e nazionali.
"La Voce" potrà essere spedita se coloro che la
desiderano si adegueranno alle nuove tariffe, o i
numerosi abbonati che la ricevono, ma non
hanno mai versato il benché minimo contributo si decidessero ad aiutare la baracca!
Diversamente saremo costretti ad eliminare
dalla ricezione de "La Voce" tutti coloro che la ricevono ma non pensano a dare il proprio modesto
contributo.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che donano o
hanno donato un contributo maggiore, tanto da
permettere fin'ora, d'inviare "La Voce" a quasi tutte
le famiglie falische residenti e non.
F
^
i
pag. 13
Il declino della Madre Terra
T u t t o
passa, tutto se
ne va, a velocità vertiginosa.
Non si riesce
neppure
a
riflettere su ciò
che
bisogna
assolutamente
salvaguardare
e ciò che può
anche cancellarsi. Se ne
vanno gli ultimi testimoni di un vecchio e bellissimo paese e se ne
vanno i buoni principi sui cui abbiamo fondato la nostra tradizione, la
nostra educazione e la nostra vita.
Rimane sempre e soltanto quella sublime posizione e quel paesaggio ineguagliabile che hanno fatto grande ed unico questo luogo.
Montefiascone, la "Perla dell'Alto Lazio", è un paese in caduta libera e
in totale decadenza. Non parlano più le vecchie case, le secolari pietre
dei muri storici, i monumenti simbolo che videro i fasti del tempo migliore e un popolo vivo, le campagne tipiche, a perdita d'occhio, e quella
semplice e saggia gente contadina. Non popolano più le piazze le ultime generazioni. Non più iniziative giovanili, non più ideologie per cui
lottare, non più politica costruttiva e rispettosa degli abitanti e del bene
comune, non più alcun senso religioso, non più umiltà. Non più senso
d'appartenenza ad una comunità, non più salvaguardia del territorio,
non più persone capaci di distinguersi.
Mediocrità! Solo mediocrità! Approssimazione e incompetenza.
Improvvisazione e arroganza. Vuoto totale di valori, dissacrazione,
superficialità, inutile apparenza.
Me ne andrò alla Rocca. Il paesaggio e la visione del luogo della
mia gioventù e di quelli che mi hanno preceduto mi daranno pace e mi
consoleranno. La natura - almeno quella - ancora non è falsa e risponde sempre alle stabili leggi del Creato. Non penserò al tempo attuale
ma solo nei miei pensieri troverò rifugio e appagamento. Nulla di ciò
che è oggi mi incoraggia. Niente mi da particolare sprone. Nuotare controcorrente in un gran fiume che prima ti soffoca e poi ti affoga... a che
serve? Non intendo più dare spunti di riflessione o conoscenza ad alcuno... sono così distante dal mondo attuale... non lo approvo. E poi... chi
mi capirebbe? Chi non riesce ancora a rendersi conto in che cosa
abbiamo sbagliato e continuato a sbagliare, è bene che se ne accorga
un domani a proprie spese, come tanti altri prima. Non c'è più nulla da
spiegare. Ti diranno che sei un presuntuoso che si sente il depositario
della verità. Ti diranno che sei il solito insopportabile pessimista e antiquato! Ma rimane sempre il tempo il miglior maestro della meditazione
e del pentimento. Ci prepariamo, dunque, a diventare i prossimi vecchi
noiosi, rompiscatole e nostalgici del proprio tempo. Ad una manciata di
cenere
se ne
aggiungerà un'altra. Cenere su
cenere.
Soltanto
la
millenaria bellezza di questo posto
sopravviverà
ancora.
Ultima limpida
tramontana primaverile, neppure tu
riesci più a creare quelle grandi nuvole bianche del cielo di aprile che
mi ricordo. Solo il fumo di un camino che sa di carne alla brace mi riporta per un attimo il sapore autentico e la bellezza del tempo migliore. Ti
saluto Terra mia, bella, fertile, amata Terra, madre dei miei anni e di chi
mi ha preceduto.
A Loro e al Creato il mio ultimo e commosso pensiero...
Lettera non firmata
l'Autore è conosciuto dal
Direttore de "La Voce"
ASSOCIAZIONI E O N G : DANNI FINO A 1 3 0 MILIONI
Un danno dai 120 ai 130 milioni di euro. È quanto stimano le imprese editrici di quotidiani e periodici che da una settimana stanno lanciando l'allarme per il decreto che sospende le agevolazioni postali per le spedizioni in abbonamento di prodotti editoriali. Un danno che va a colpire un settore già in crisi e nel
suo punto debole: in Italia, caso anomalo in Europa, gli abbonamenti ai quotidiani rappresentano solo il 9% della diffusione.
Ma il decreto va a colpire anche il settore del non profit con un incremento del 500% circa per ogni singola spedizione. Lo hanno denunciato nei giorni scorsi oltre
30 tra associazioni e ong (Unicef, Save the children, Fondazione Don Gnocchi, Telethon, Moige, Aiart) che, proprio grazie agli invii postali, tengono i contatti con
i propri donatori. Preoccupazione è stata espressa anche dalla Fise, la Federazione italiana dei Settimanali cattolici, che comprende 186 periodici per un milione
di copie complessive.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 8
6 giugno
2010
Ricorre la festa del
CORPUS DOMINI
In questi ultimi anni abbiamo celebrato la festa e la processione del Corpus Domini il giovedì precedente come si
faceva una volta e dobbiamo dire che tutto è riuscito abbastanza bene. Con il passar del tempo non c'è stata più quella partecipazione corale come ai primi anni. Le persone
d'una certa età, abituate a venire in processione, data l'ora
e la notte, non partecipavano più.
È per tale motivo che quest'anno vogliamo ritornare
alla Processione tradizionale che si terrà la domenica
dopo la S. Messa delle ore 10,30 celebrata nella basilica
di S. Margherita.
Così daremo la possibilità a chi era abituato ad infiorare le vie interessate di farlo ancora!
Il percorso è alternativo a quello della processione
del Cristo Morto, per cui le vie interessate sono
queste:
S. Margherita, Vie: S. Lucia - Bixio •
Verentana - Corso Cavour - Piazza Indipendenza - Card. Barbarigo Cripta S. Lucia.
Deve essere
una partecipazione corale da
parte di tutta la
popolazione falisca, in particolare saranno presenti
i 40
Cavalieri di S.
Margherita, le
Varie associazioni sportive possibilmente in divisa, la Confraternita della
Madonna della Valle, la Confraternita maschile e femminile
di Zepponami
(dopo essere andata a Roma per partecipare alla
invitati i parroci e il
Clero religioso, le Congregazioni religiose, i ragazzi di Prima Comunione di
tutte le parrocchie con il vestito bianco insieme ai loro genitori.
processione del Papa ecc.)
Naturalmente anche tutte le
Il programma della mattinata è il
seguente:
- o r e 10,30: S. Messa
- o r e 11,00: Processione eucaristica
per le vie sopra indicate
- o r e 12,00: Benedizione eucaristica,
alla quale segue la celebrazione della S. Messa
CALENDARIO
PARROCCHIALE
Domenica 2 maggio:
Prima
ore
10,30: Messa di
Comunione
dei ragazzi della
Parrocchia di S. Margherita
Domenica 9 maggio:
Prima Comunione a S. Flaviano
Mercoledì 12 maggio:
Dedicazione della Basilica Cattedrale
7 , 3 0
Divino Amore
8
S. Maria delle Grazie
Corpus Domini (Le Coste)
S. Pietro - Benedettine
Villa S. Margherita
8 , 1 5
S. Maria del Riposo (Fiordini)
9
S. F r a n c e s c o
Villa S. Margherita
Autorità Comunali, Giudiziarie,
Scolastiche, come nel passato
hanno sempre fatto.
Deve essere un atto di vera
fede verso Gesù presente, nella
Eucarestia che passa per benedi-
VENITE... ADORIAMO!
re la nostra città.
Domenica 30 maggio:
Santissima Trinità
di S. Lorenzo a Viterbo.
Festa S. Pancrazio - Le Coste
Giovedì 13 maggio:
Beata Vergine Maria di Fatima
Lunedì 31 maggio:
Visitazione della Beata Vergine Maria
Sabato 15 maggio:
ore 17,00: Prima Confessione dei
bambini di S. Margherita
Martedì 1 giugno:
ore 18,00: Mese del Sacro Cuore
nella Chiesa di S. Francesco
Domenica 23 maggio: PENTECOSTE
ore 10,30: Cresima dei ragazzi di S.
Margherita
Domenica 6 giugno:
Santissimo Corpo e Sangue di
Cristo - Vedi programma in questa
stessa pagina
1 0,30
S.
11,30
S. Flaviano
Corpus Domini (Le Coste)
S. Giuseppe - Le Mosse
S. Maria del Giglio (Zepponami)
AAOIMTE F I A S C O N E
mtm
12
19
1 9 , 3 0
9 , 3 0
10
Corpus Domini (Le Coste)
S. Maria del Giglio (Zepponami)
S. Flaviano
S. Giuseppe - Le Mosse
S. Maria della Vittoria (Cappuccini)
Villa S. Margherita
MARGHERITA
S a n t u a r i o S. L u c i a
Filippini
S. Flaviano
S. Francesco
S. M E S S A V E S P E R T I N A F E S T I V A del s a b a t o
16,30
S . Maria del Giglio - Z e p p o n a m i
19,00
S. Margherita
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 13
L'ordinazione presbiteriale di don Daniele
EMANUELE GERMANI*
Lo scorso 17 aprile, si è svolta nella
Concattedrale di Acquapendente, in via del
tutto
eccezionale,
la
Ordinazione
Presbiterale di don Daniele Squarcia. Il sacro
rito presieduto dal Vescovo Diocesano S.E.
Mons. Lorenzo Chiarinelli, alla presenza di
numerosissimi sacerdoti e compagni di seminario, ha avuto luogo dopo una lunga settimana di preparazione in cui la comunità parrocchiale aquesiana ha avuto modo di riflettere sul tema della vocazione e del servizio. Gli
incontri hanno visto la partecipazione, fra gli
altri, di S.E. M o n s . R e n a t o B o c c a r d o
Arcivescovo
di
Spoleto-Norcia
già
Vescovo
titolare
di
diocesano di Viterbo, durante il quale, tra le
altre cose, ha fatto esperienze pastorali molto
belle in alcune parrocchie della diocesi.
Il vescovo Mons. Chiarinelli nell'omelia,
prendendo spunto dalla liturgia del giorno
(Atti 5,27-32. 40-41) narrante l'episodio in cui
agli apostoli fu proibito di insegnare nel nome
di Gesù, il Vescovo appunto ricordava la
risposta di Pietro e degli apostoli: "bisogna
obbedire a Dio piuttosto che agli
uomini".
M o n s . Chiarinelli c o m m e n t a n d o
questa
espressione ricordava a don Daniele che
"l'obbedienza
è da rendere solo a Dio" e
ricordava c o m e "l'obbedienza, in questo
nostro tempo abbia bisogno di due presupposti: ascolto e sottomissione (stare sotto).
A c q u a p e n d e n t e , di S.E. Mons.
Dante
Bernini,
viterbese
e
Vescovo emerito di A b a n o e di
molti altri sacerdoti diocesani.
L'ordinazione sacerdotale, per
la cittadina di A c q u a p e n d e n t e
avviene dopo una lunga parentesi
v o c a z i o n a l e di c i r c a q u a r a n t a
anni. L'ultimo sacerdote ordinato e
parroco fu Don Luigi Squarcia
s c o m p a r s o proprio pochi giorni
prima della ordinazione.
Don Daniele, a c c o m p a g n a t o
sempre dalla sua famiglia presente alla ordinazione, tranne il papà Vittorio che
ha assistito dal cielo, ha compiuto gli studi e
il c a m m i n o di formazione presso il seminario
Una obbedienza senza questi due elementi
non è vera. Occorre fare silenzio intorno a noi
ed esercitare l'orecchio ad un ascolto attento
capace di riconoscere la Sua voce,
c o m e pure imparare d a Cristo la virtù
della mitezza
e
d e l l a sottomissione".
Prendendo
spunto dal Vangelo
di G i o v a n n i cap.
21,
1-19,
il
Vescovo, ripercorrendo l'episodio dei
discepoli che rientrano dopo
una
L'Osservatore
domenica
25
Romano
aprile
di
riporta
Ad
maiorcMf
lunga notte di pesca a vuoto, evidenzia lo
"scoraggiamento,
la s t a n c h e z z a
dei
discepoli". Ma Lui, Gesù, - prosegue il
Vescovo - stava ad aspettarli a riva, anzi
aveva già preparato per loro un fuoco con
della brace. Gesù ci precede sempre, ci
sorprende". Anche per noi e per il nostro
ministero è così, "nei momenti di stanchezza
Lui è presente e ci aspetta e ci chiede di
portare a mensa quello che abbiamo raccolto
e che possediamo, molto o poco che sia". E
a Pietro poi chiede la conferma della fede
con quella d o m a n d a ripetuta per ben tre
volte: "Mi ami tu più di costoro?".
Ha proseguito il Vescovo che: "diventare
sacerdote ed esercitare un ministero nella
Chiesa significa a m a r e il Signore più di
ogni altra cosa. È questo l'impegno che il
Vescovo ha chiesto a don Daniele e l'augurio
che a nome dell'intera comunità diocesana
gli ha formulato per il suo servizio nella
Chiesa santa di Dio.
* Direttore
Ufficio
Stampa
Monsignore!
q u e s t a notizia:
SANTA SEDE
Il Santo Padre
ha nominato
Capo Ufficio
nella Congregazione
per i Vescovi
il Reverendo
Mons. Fabio
F abene,
finora Aiutante
di Studio nel
medesimo Dicastero.
w*
Lo vediamo insieme all'ultimo Vescovo proveniente
dalla
Diocesi di Montefiascone:
Sua Ecc. za Mons.
D'Ascenzi,
ricoverato da tempo, e che stringe la mano di mons. Fabene,
augurandogli un prestigioso
avvenire!
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 10
Riprendiamo
Sugli
da "L'Osservatore
attacchi
Romano"
sabato
24 aprile
a Benedetto
- pag. 4
XVI
L'ultima beatitudine
di Fabrice Hadjadj
"Beati i perseguitati
per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli" (Matteo, 5,10).
Il credente non può dimenticarlo: la bufera
che sta travolgendo la Chiesa si riferisce a
una beatitudine, all'ultima beatitudine.
Certo, i crimini commessi d a sacerdoti
non possono che suscitare orrore. Benedetto
XVI lo ha sottolineato con parole terribili, che
purtroppo non hanno avuto grande eco:
"Bisogna agire con urgenza per affrontare
questi fattori, che hanno avuto
conseguenze
tanto tragiche per le vite delle vittime e delle
loro famiglie e hanno oscurato la luce del
Vangelo a un punto tale cui non erano giunti
neppure secoli di persecuzione".
(Lettera ai
cattolici d'Irlanda, n. 4).
Dobbiamo dunque piangere sui nostri
peccati, perché quando i cristiani non lottano
contro le tenebre diventano i loro peggiori
complici e cadono più in basso di un persecutore pagano. Tuttavia, secondo le sorprendenti parole del discorso della montagna,
anche noi dobbiamo rallegrarci della persecuzione, poiché essa non è un ostacolo, m a
lo spazio stesso in cui si può realizzare la
radicalità della testimonianza, vale a dire l'occasione di una carità soprannaturale nei confronti del persecutore.
Di seguito vorrei riportare altri motivi per
rallegrarsi persino in questo linciaggio mediatico.
I media più antipapisti diventano loro
malgrado apologeti della fede.
Che siano obbligati a deformare i fatti, che
si accaniscano a troncare e a falsificare l'informazione per attaccare il Papa e infangare
tutto il clero, è la prova che in realtà non
hanno molto da rimproverare loro. Se si fosse
in una controversia lucida e razionale, gli
attacchi potrebbero andare a segno. Ma l'irrazionalità della loro reazione gioca a loro
sfavore e fornisce alla mente ragionevole
motivi per credere alla verità del magistero
pontificio.
Dopo tutto, q u a n d o il Papa parla, il non
credente non si dovrebbe preoccupare.
Dovrebbe dire che la cosa riguarda solo i
cattolici, intrappolati nell'oscurantismo e
nella rigidità.
Ora, al contrario, eccolo che trema, s'innervosisce e non si quieta, c o m e se la voce
del Santo Padre lo toccasse personalmente.
Da una simile reazione un osservatore esterno può facilmente dedurre quanto segue:
questo non credente non lo è poi così tanto;
anzi si direbbe che ha l'istinto del magistero,
della
paternità
spirituale
del Sommo
Ponteficie, del suo ruolo di testimone universale.
Se le violenze subite dai bambini ci
appaiono tanto gravi, c o m e non riconoscere in ciò l'impronta del Vangelo?
In molte società il bambino appare c o m e
un essere imperfetto, senza grande importanza, che si può sottoporre al lavoro e di cui
si può persino abusare. Ma Cristo ha queste
straordinarie parole (ci sono voluti secoli di
cristianità, fino a Francesco di Sales e a don
Bosco per trarne le conseguenze): "Se non
diventerete
come i bambini, non entrerete nel regno
dei
cieli"
(Matteo, 18,3).
Il bambino non
solo non è più
un
essere
imperfetto, m a
è anche il simbolo per eccellenza
della
perfezione
della vita spirituale. Da qui il
rispetto e l'attenzione profonda di cui ha
beneficiato d a
parte
degli
a d u l t i .
Mostrandosi
scandalizzati per il malconiato termine "pedofilia", i media dimostrano di essere ancora
sotto il felice influsso della cristianità.
Se si scandalizzano specialmente d e l
fatto che tali abusi siano commessi da sacerdoti è perché hanno in più l'istinto della
dignità speciale del sacerdozio. I loro
attacchi sono così un contributo involontario
all'anno sacerdotale e un omaggio reso all'altissima vocazione di purezza del sacerdote.
Cosa favorisce oggi la tendenza a d
abusare dei bambini? Il paternalismo?
No, piuttosto una logica di società orizzontale, dove il senso della paternità si attenua, dove la gerarchia delle generazioni non
è riconosciuta. Questa è la logica del "contratto sociale" dove la società non è un fatto
naturale fondato sulla famiglia, m a un contratto sottoscritto d a meri individui, senza
appartenenza, sesso o filiazione. Tutti sembrano qui allo stesso livello. Perché quindi la
relazione sessuale fra un adulto e un bambino non s a r e b b e possibile? Il contraente
risponderà: perché il bambino non è capace
di consenso. Sia pure! Ma allora questa è la
prova che la società non si fonda solo sul
consenso individuale: si fonda anche sulla
famiglia naturale. Di conseguenza, per uscire
da questa impasse, occorre restaurare il
senso della paternità, a partire dalla paternità
divina fino alla paternità umana, passando
per la paternità spirituale d e l sacerdote.
L'esistenza stessa di un "Santo Padre" indica
l'esigenza di un amore radicale e verticale
per i bambini, che proibisce tutti gli abusi dell'orizzontalità.
Ha un senso la vita?
C o m e ha così ben mostrato Julian Carròn
nella sua lettera a "la Repubblica" dietro lo
scandalo e l'orrore, c'è il bisogno di giustizia,
di una giustizia infinita. Ora, una simile giustizia non si dovrebbe ridurre a un linciare i colpevoli e a un compatire le vittime. Deve invece aprire un futuro di comunione e di felicità
e non rinchiudersi quindi in un atteggiamento
negativo di vendetta o di rimorso: una pseudo-giustizia sbrigativa e sterile, invece di far
rifiorire la vita, ci renderebbe complici della
distruzione.
Si possono punire i colpevoli, ma a che
prò, se la vita non ha alcun senso? La vera
giustizia non può che essere ordinata dalla
speranza. Bisogna condannare gli abusi sessuali perpetrati sui bambini, m a se, allo stesso tempo, si rifiutano coloro che in mezzo a
essi sono i testimoni della speranza e della
riconciliazione, allora si commette a propria
volta, su questi stessi bambini, un abuso spirituale.
Li si consegna a un mondo consumistico,
senza redensione n é futuro. Per questo
abuso, per questo insidioso massacro delle
anime, un giorno dovremo essere giudicati.
Il papato non è un'istituzione umana. È
un articolo di fede, poiché è la conseguenza ultima dell'incarnazione.
Il Verbo si è fatto carne: è dunque opportuno che i credenti non si riuniscano solo
attorno a una serie di dogmi, ma anche attorno ad un volto, a una persona ancorata alla
loro storia, immagine di Cristo in mezzo ai
suoi apostoli. Senza questo mistero di "vicarianza", il cristianesimo tende a disincarnarsi
e a liquefarsi nell'onda dello spiritualismo. M a
c'è dell'altro: facendosi carne, il Verbo è divenuto capace di prendere su di sé le sofferenze degli uomini.
Lo stesso accade con il papato: non si
possono ferire né uccidere gli articoli della
fede; li si può ferire e uccidere nel Papa.
Questa vulnerabilità è necessaria per mostrare che il cristianesimo non si riduce all'intelligenza anonima di u n sistema morale, m a
nasce da un incontro libero e drammatico con
una Persona.
Così gli attacchi che Benedetto XVI sta
subendo non fanno che conformarlo
meglio a Cristo e permettono al credente
di ammirarlo ancora di più c o m e il suo
insperato Vicario.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 13
continua da pag. 11 del n. 4 de "La Voce" 2010
Nei
Viaggio
miei
ricordi
e
oltre.
S. Lucìa Filippini e le sue Figlie
nella storia e nell opera delle Maestre
Laura Benedetti
Esposito
Il Barbarigo
Dopo gli anni 1926 - 1930, andando a ritroso
nel tempo, un passaggio d'obbligo e doveroso lo
dobbiamo al Cardinale Marcantonio Barbarigo e
a S. Rosa Venerini. L'ingresso del Cardinale a
Montefiascone avveniva nell'anno 1687. Ai suoi
occhi apparve un quadro desolante, un campo
arido lasciato in abbandono dal Clero. Egli si mise
all'opera e non si arrese per nulla all'evidenza; iniziò così un lavoro incessante di rinnovamento e di
restauro, riportando il paese e la diocesi ai valori
morali e cristiani. Nel 1688 il Barbarigo apriva a
Tarquinia le Missioni Popolari. In visita pastorale
nella Parrocchia di S. Leonardo, lo colpì una giovane catechista che istruiva con vivacità e competenza un gruppo di bambine.
È questo l'incontro storico tra il Barbarigo e
Lucia, che preannunciava per gli anni avvenire la
loro vicenda umana e apostolica. Fedele esecutore del Concilio di Trento, che imponeva l'opera dei
Seminari e delle Scuole della Dottrina Cristiana, il
Barbarigo spese tutte le sue energie per realizzare questo progetto. Ma Egli avvertiva, nell'azione
pastorale della Chiesa, la mancanza della donna.
Il Cardinale voleva donne sante, consacrate, per
una attività caritativa e apostolica, pensando così
le future Maestre Pie, che presero il nome della
Filippini, e le Suore del Divino Amore. "Lucida
intuizione sul valore e la grandezza della donna,
che per divino volere uguale all'uomo, ma da lui
diversa per i compiti che ne segnano la femminilità".
A questo punto è bene ricordare che le prime
Scuole della Dottrina Cristiana, videro protagonista insieme al Barbarigo Rosa Venerini di
Viterbo.
Rosa Venerini
Rosa rimase nella diocesi di Montefiascone
negli anni 1692 - 1694 per avviare le scuole del
Popolo volute da Barbarigo. Lucia appena ventenne era stata portata dal Cardinale al Monastero di
S. Chiara (oggi Divino Amore); lì Rosa e Lucia si
conobbero, si stabilì tra loro stima e simpatia reciproca, e forse non immaginavano quanto le loro
vite si sarebbero intrecciate. La Venerini poi,
dovendo ritornare a Viterbo perché nelle sue
scuole urgeva la sua presenza, segnalò al
Barbarigo Lucia Filippini. Rosa intuì per prima e
seppe leggere nell'intimo di Lucia la vocazione di
Maestra per insegnare e educare le fanciulle del
popolo.
Pie
li Cardinale felice e confortato da questa scelta, affidò alla Filippini la direzione delle Scuole
della diocesi di Montefiascone. Ma Lucia, siamo
nel 1693, si ammala gravemente, forse sotto il
peso delle responsabilità e incertezze nel cuore.
La Venerini le fu vicina con l'affetto di una madre,
essendo di 15 anni più grande; la confortò e le
diceva di avere fede e fiducia in Dio e la certezza
che sarebbe guarita. E fu proprio così.
Maria Teresa Crescini un chiarimento su questa
vicenda, e perché sono trascorsi tanti anni tra la
canonizzazione di Lucia e quella di Rosa. "Non
risulta che ci sia stata alcuna incrinatura sul loro
rapporto - precisa la Madre - La loro amicizia ha
avuto sempre una tenuta spirituale e affettiva di
grande considerazione. Quando Rosa fu chiamata a sostituire Lucia nelle scuole di Roma e ebbe
la percezione che il metodo di Lucia aveva subito
variazioni, Rosa fece ritorno a Viterbo.
Ma nei suoi soggiorni romani Rosa continuò
ad andare nella Comunità di Borgo dove abitava
Lucia, fino a quando potè aprire una scuola con il
suo metodo di insegnamento". Sembra che sui
metodi di insegnamento delle due Sante, abbiano
influito, su quello di Lucia i Padri Pii Operai, e su
quello di Rosa i Padri Gesuiti. Ma ci sembra normale pensare che, ognuna con la sua personalità
e capacità di trasmettere e educare, abbia seguito
il proprio istinto senza perdere mai di vista il fine
ultimo e comune e cioè l'amore incondizionato per
Gesù Crocifisso e l'evangelizzazione, che ha portato entrambe alla gloria degli altari.
Riguardo alla canonizzazione di Rosa avvenuta soltanto nel 2006, la Madre Crescini così si è
espressa: "Quando Rosa morì nel 1728, Roma
pianse e la venerò come una santa. La sua salma
J
Lucia Filippini
Lucia si ristabilì completamente e sicura ormai
della sua vocazione e missione apostolica, intraprese il cammino che Dio le aveva tracciato.
Quando pensiamo a Lucia apostola infaticabile,
Maestra, che si rivolgeva alle allieve con infinita
dolcezza e amorevole attenzione, cerchiamo di
immaginare la sua figura, il suo aspetto fisico.
Qualche cenno attendibile ci viene dai libri storici che consultiamo e dalla sua prima biografia
che ci presenta Lucia come una donna non bella,
ma giovanile per la grazia che illuminava il suo
volto e per il calore che sapeva infondere al suo
messaggio. Un volto che attirava non per la bellezza che presto scompare, ma per quel fascino irresistibile che riflette la ricchezza interiore.
Proveniente da una famiglia di alto ceto sociale, ci
porta a credere che Lucia anche nel vestire era
selettiva e di buon gusto. Si legge che amava
vestire secondo la condizione delle nobili giovinette del tempo, con eleganza e modestia. Non fu
facile dunque per Lucia, distaccarsi da tutto questo, quando si trovò semplice educanda nel
Monastero del Divino Amore, ma poi per tutta la
vita con estremo rigore si liberò di questa velleità
giovanile.
Passarono molti anni e le scuole si moltiplicavano con successo in tutto il territorio, tanto che
Lucia fu invitata dal suo Vescovo e da Papa
Clemente XI per aprire la prima scuola a Roma.
Siamo nel 1707. Un anno prima, il Cardinale
Barbarigo, munifico benefattore e fondatore, col
suo Pastorale in mano varcava la soglia della
Casa del Padre. Intanto negli ambienti romani si
parlava di Lucia Maestra, che otteneva sorprendenti risultati. Rosa Venerini a sua volta, aspettava con ansia di sperimentare il suo metodo di insegnamento, e quando Lucia la invitò a sostituirla
ella accettò senza riserve. Ma le allieve di Lucia
sembra non seppero adattarsi al nuovo metodo di
Rosa pur validissimo.
Tutto questo, a detta di alcuni storici, creò una
qualche incomprensione tra Rosa e Lucia. Ho
chiesto alla Madre Generale delle Venerini Sr.
V i
rimase esposta per tre giorni nella Chiesa del
Gesù a Roma, mentre una processione incessante di popolo andava a venerarla. Pur avendo operato guarigioni prodigiose in quei giorni e nei tempi
successivi, il processo per il riconoscimento delle
virtù eroiche di Rosa ha subito continue interruzioni per gravi avvenimenti storici, tra i quali: la soppressione della compagnia di Gesù cui l'Istituto è
stato sempre legato e del quale faceva parte il
Postulatore; la caduta temporale dei Papi, e, se
nel maggio 1870 fu attribuito un miracolo riconosciuto da tutti, con la presa di Roma si fermò tutto;
poi le vicende dell'Unità d'Italia e il trapasso della
Scuola Religiosa alla Scuola di Stato.
Più vicino ai nostri giorni e alla vigilia della
canonizzazione, quando tutto era pronto, c'è stata
la morte di Giovanni Paolo II e l'avvento di
Benedetto XVI che ha voluto rivisitare tutta la
documentazione. Ma Rosa è rimasta un faro luminoso che ha rischiarato il cammino educativo della
donna. Alla sua canonizzazione avvenuta nel
2006, erano presenti oltre una grande folla, tutte le
sue Maestre venute da nove nazioni e da quattro
continenti: valeva la pena aspettare tre secoli".
continua
pag. 10
"LA V O C E " E' GRATA
Al SUOI
CAVALIERI: Fazi Anna, i figli in memoria di
Belloni Luigi, Menghini Antonietta, P. Terenzio Villa S. Margherita (Euro 250), Nicolai Sante ed
Elsa Mocini, Angeli Ottaviano, Monanni Virgilio e
Angelo, le nipoti prò Agatina Neri, Pagana Maria,
Lotti C o l o m b o , Presciuttini A u g u s t o , Ficari
Federico, B a i o c c o Italo, Castellani A n g e l o ,
Mezzetti Gianni, Mezzetti Giorgio, Porroni
Romano, Castellani Caterina e Patrizia, Canulli
Ezio, Danti Giuliana, Canulli Francesca, Paoletti
Giuseppe, Napoli Livio, Ceccarini Guglielmo,
Pezzato
Pietro,
Ceccarelli
Luigi,
Manzi
Giancarlo, Ceccariglia Vittoria, Manzi Mecuccio,
Presciuttini Giuseppe, Rinaldi Rachele, Gallone
Domenico,
Zampetta
Felicetto,
Lampani
Roberto, Ceccarelli Elvira.
B E N E M E R I T I : Buroni Vincenzo, Bartoleschi
Augusto, Cicoria Bruno, Censi Luca, Trapè
Ernesto, Presciuttini Pietro, Pagliaccia Enzo, la
sposa in memoria di Lanzi Renato, Femminella
Maria Luisa, Foderini Caterina e Belli Enrico,
Amoroso Giovanni, Panichi Serafina e Marenghi
Vincenzo, S a r a c a Luciano, Pezzato Paolo,
Capotosto Gabriele, Cicoria Augusta, Ceccarini
Annita, Castellani Felice, Salvatori Paolino, Filiè
Antonio, Ricciardello G i u s e p p e , Ciripicchio
Americo, Catteruccia Giovanna, Mocini Renato,
Nunziati Laura, Paiolo Luigi, Cicoria Franco,
Bagaglia Vittorio, Burinello Flaviano, Lupino
Maria Virginia, Bartoleschi Donatella (CAFACLI), Complicità Intimo e..., Perazzi Santina.
AMICI: Patrizi Vittoria, Perlorca Giovanni, N.N.,
Mecali Carlo, Giraldo Giuseppe, N.N., Paradiso
Cesare, Buzi Roberto, Cricco Teresa, Fortunati
Luigi, Mobili Maurizi, Bartoleschi Eleonora,
Micheletti Vittoria, Pescatori Sestilio, Bartoleschi
Caterina.
Amici della Cattedrale
Sono entrati a far parte degli "Amici della
Cattedrale": Benedetti Matteo, Bellatreccia
Filippo, le nipoti in morte di Agatina Neri,
Mezzetti Gianni, Leonardi Sara, la famiglia in
suffragio di Vincenzo Danti, Perugini Gesualdo
Euro 300,00.
Pro Crocifisso: Stefanoni Umberto Euro 20,00,
Foderini Caterina e Belli Enrico Euro 40,00.
Anniversari di
ordinazione presbiterale
- 70°: P. Aldo Marengo - c.s.j.
- 60°: Don Camillo Gentili
- 50°: Don Enzo Aquilani, Don Giorgio Basacca,
Don Domenico Pieracci, Don Felice Wlderk
- 25°: Don Tancredi Muccioli, Don Flavio Veleri,
Don Alessandro Panzeri
Don Eustache Doungui
- D. Enrico
Castauro
è stato nominato
Amministratore Parrocchiale delle Parrocchie del
SS. Sepolcro e San Lorenzo martire in
Acquapendente.
- D. Fortunato Rudavenwa è stato nominato
Amministratore Parrocchiale della parrocchia della
Natività di Maria Santissima in Trevinano.
A don Enrico e a don Fortunato gli Auguri per un
proficuo ministero.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
"L'Eco"
di
La festa della
Zepponami
ricotta
Per la terza volta
Zepponami ha ospitato la Sagra della
Ricotta, appuntamento con la riscoperta
della
tradizione
casearia, ancora fortemente radicata nel
territorio
di
Montefiascone,
Zepponami soprattutto.
Si è potuta assaggiare la ricotta direttamente prodotta sul
posto. Il "Gruppo folk
spoletino" si è esibito
in danze tradizionali.
La gente è accorsa
numerosa, entrando
nello spirito della manifestazione, volta ad unire nel segno di una tradizione vista come una ricchezza irripetibile che altrimenti rischia di essere dimenticata.
Adulti e ragazzi hanno dimostrato di apprezzare; ognuno ha potuto carpire qualcosa da questa giornata particolare; questo è il pensiero di una bambina (Anna Severini, classe 2 a B):
"Il 18 aprile 2010 sono andata a Zepponami a vedere come si fa la ricotta. C'erano 5 pastori che la facevano: prima si prende il latte, poi si mette dentro una pentola gigante sul fuoco e
si gira finché non diventa formaggio: poi si continua a far cuocere il latte fino a che si forma la
ricotta.
La ricotta è chiamata così perché si cuoce due volte. È stata un'esperienza che non dimenticherò più. C'erano anche dei musicisti che suonavano e ballavano.
Prima di andare a casa ho preso delle cose buone da mangiare".
David Sciuga
segue da pag. 1 - A
1 9 5 0 anni dal naufragio di S. Paolo
ereditando lo spirito apostolico che spingeva san Paolo a portare il Vangelo là dove ancora non
era arrivato. È questo un aspetto che volentieri ho ribadito, che cioè "la fede si rafforza quando viene offerta agli altri" (Enc. Redemptoris missio, 2).
Sul ceppo di questa fede, Malta si è sviluppata ed ora si apre a varie realtà economiche,
sociali e culturali, alle quali offre un apporto prezioso.
È chiaro che Malta ha dovuto spesso difendersi nel corso dei secoli - e lo si vede dalle sue
fortificazioni. La posizione strategica del piccolo arcipelago attirava ovviamente l'attenzione
delle diverse potenze politiche e militari. E tuttavia, la vocazione più profonda di Malta è quella cristiana, vale a dire la vocazione universale della pace! La celebre croce di Malta, che tutti
associano a quella Nazione, ha sventolato tante volte in mezzo a conflitti e contese; ma, grazie a Dio, non ha mai perso il suo significato autentico e perenne: è il segno dell'amore e della
riconciliazione, e questa è la vera vocazione dei popoli che accolgono e abbracciano il messaggio cristiano!
Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: uomini e donne, come un tempo
san Paolo, approdano sulle coste maltesi, talvolta spinti da condizioni di vita assai ardue, da
violenze e persecuzioni, e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale. Così è bene che si faccia in
tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro
culture.
La sfida di coniugare nella complessità dell'oggi la perenne validità del Vangelo è affascinante per tutti, ma specialmente per i giovani. Le nuove generazioni infatti la avvertono in
modo più forte, e per questo ho voluto che anche a Malta, malgrado la brevità della mia visita, non mancasse l'incontro con i giovani. È stato un momento di profondo e intenso dialogo,
reso ancora più bello dall'ambiente in cui si è svolto - il porto di Valletta - e dall'entusiasmo dei
giovani. A loro non potevo non ricordare l'esperienza giovanile di san Paolo: un'esperienza
straordinaria, unica, eppure capace di parlare alle nuove generazioni di ogni epoca, per quella radicale trasformazione seguita all'incontro con Cristo Risorto. Ho guardato dunque ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell'avventura spirituale di san Paolo, chiamati come
lui a scoprire la bellezza dell'amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero
della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura
delle "tempeste" della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d'amore di Dio è più
grande anche delle tempeste e dei naufragi.
Cari amici, questo, in sintesi, è stato il messaggio che ho portato a Malta. Ma, come accennavo, è stato tanto ciò che che io stesso ho ricevuto da quella Chiesa, da quel popolo benedetto da Dio, che ha saputo collaborare validamente con la sua grazia. Per intercessione dell'apostolo Paolo, di san Giorgio Preca, sacerdote, primo santo maltese, e della Vergine Maria,
che i fedeli di Malta e Gozo venerano con tanta devozione, possa sempre progredire nella
pace e nella prosperità.
pag. 13
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
OSSERVAZIONI - RICHIESTE - P R O P O S I E Riceviamo
Ai
"Magnifici
Sette"
Grazie! Ci avete mostrato
con estrema evidenza ciò che si
poteva intuire e sospettare, ma
non capire fino in fondo.
Era ora che si sapesse come
la gestione del Comune sia
direttamente subordinata alle
beghe di partito ed alla spartizione delle poltrone e come
poco contino le idee, visto che
con l'opposizione si possono
compiere eccellenti manovre
per il bene di tutti.
Grazie per la lezione di ottima politica. Soprattutto grazie
per averci "spiattellato sul
muso" a cosa servono i soldi dei
cittadini contribuenti ed averci
chiarito che l'espressione dell'elettorato è un optional di cui
poter fare benissimo a meno.
Alla prossima tornata elettorale
che vi inventerete?
Presenterete come capolista
un soggetto più malleabile, uno
veramente addetto ai lavori?
E la scelta sarà poi azzeccata?
Ma chi andrà alle urne?
Noi montefiasconesi saremo
certo degli sprovveduti paesanotti, ma non degli imbecilli. Al
posto vostro comincerei a fare
la conta per controllare se i voti
di sette, pur magnifici, più quelli
dei loro familiari, amici stretti e
parenti, bastino per eleggere un
nuovo Sindaco ed una nuova
Giunta.
Auguri! Avanti così!
Un gruppo di cittadini
L'ANGOLO
e
DISSENZI
pubblichiamo
Carissimo Don Agostino
Vorrei approfittare della sua ospitalità per fornire delle delucidazioni in merito all'articolo a firma di
Gimberto apparso sul mensile "La Voce" del mese di aprile. L'intervista sullo sviluppo delle nuove risorse
agricole mi fu chiesta e da me prontamente rilasciata intorno alla metà del mese di febbraio, con la promessa della sua pubblicazione sul Suo giornale di Marzo.
Presumo che in seguito alla sopravvenuta mia candidatura per le elezioni provinciali u.s. e per non
ledere lo stato super partes del nostro tanto amato giornale cittadino, la pubblicazione dell'articolo sia stata
spostata a dopo la tornata elettorale e se così fosse stato la cosa mi avrebbe trovato perfettamente d'accordo.
Quello che a me è dispiaciuto e che anche tante persone anche vostri illustri collaboratori mi hanno
fatto notare è che non è stato usato lo stesso riguardo con altri nostri concittadini candidati, anzi in particolare ad uno di loro è stata permessa una vera e propria promozione elettorale, tra l'altro intrisa di notizie alcune false altre faziose, senza che vi fosse un benché minimo contraddittorio. Mi sarebbe piaciuto
chiedere al vicepresidente uscente della provincia con delega all'agricoltura, nella stessa pagina in cui si
lodano i suoi presunti meriti, che cosa ha realmente messo in atto per i nostri concittadini comunali e provinciali in questo ventennio di sua dittatura politica, azzerando completamente qualsiasi reddito agricolo a
favore di una sviscerata politica della quantità a danno della qualità del prodotto.
Mi sarebbe piaciuto chiederle inoltre di chi è stata la colpa del mancato insediamento della meritoria
azienda Falesco sul nostro territorio che avrebbe portato tanti nuovi posti di lavoro. Avrei inoltre chiesto di
chi è la colpa della mancata istallazione di impianti termici funzionanti a biomasse agricole assenti completamente su tutto il nostro territorio provinciale e soprattutto comunale mentre altrove è in piena attuazione creando guadagni e lavoro ovunque. Avrei chiesto delucidazioni sul mancato sviluppo turisticoambientale della nostra tanto amata cittadina ormai ridotta ad uno squallido dormitorio, dove chiunque
aspiri ad un futuro dignitoso non ha altro da fare che cerca fortune altrove come fecero i nostri padri negli
anni '60. Vede caro Don Agostino, la gestione mafiosa, clientelare e tesa al solo arricchimento economico e politico di chi ne è stato partecipe e dirigente in questi ultimi lustri nel nostro territorio è sotto la chiara visione di tutti, ma quello che mi fa rabbia è che tutti la prendano come cosa immutabile, e nessuno
voglia far niente per cambiare lo status quo, anzi chi non si piega a questo andazzo viene visto come colui
da emarginare. Nella reatà molti ci hanno provato e ci provano a fare qualcosa di nuovo e positivo, ma in
questo paese di raccomandati e raccomandanti, se non sei figlio o amico di... non ottieni spazio da nessuna parte. Ecco io auspico che il Suo e nostro tanto amato giornale, sempre sopravvissuto a cambiamenti economici e politici, possa fare da paladino a tutte quelle forze nuove e vitali che chiedono al pari
delle altre di poter dire la loro per contribuire a porre rimedio a tanti danni che appaiono oggi irrimediabili, anzi le vorrei sottoporre una mia proposta di istituire una pagina dedicata ed aperta ad un confronto politico reale ed aperto a cui tutti possano partecipare.
Non credo che l'esponente politico sopra citato abbia il buon senso di chiedere scusa a questo giornale ed ai suoi lettori per l'uso strettamente personale che ne ha fatto, ma mi sembra giusto far capire ai
nostri concittadini da chi sono stati amministrati negli ultimi anni, in modo da trarre monito per il futuro. Nel
ringraziarLa per l'ospitalità le porgo i miei più distinti saluti.
Ciripicchio Americo
L'unico che si è sempre presentato - non solo per queste elezioni - è stato il "vicepresidente
uscente
della provincia con delega all'agricoltura". E da parte della redazione de "La Voce" non c'è stata mai una
vera e propria partecipazione. Ci siamo mantenuti sempre neutrali.
Il numero di marzo 2010 in prima pagina riporta tutti i concorrenti alle elezioni amministrative
provinciali e quelle regionali, senza alcuna
discriminazione.
Solo in fondo abbiamo scritto "Ora sta a noi scegliere bene per una valida amministrazione
provinciale". Tutto qui, e credo che con il giornale "La Voce" non abbiamo mai parteggiato per qualcuno.
DELLA
RIFLESSIONE
A proposito
di...
Ricostruire una nuova classe politico
- amministrativa per Montefiascone
Abbiamo appena riposto la scheda elettorale e ci accingiamo a riprenderla per ritornare
a votare e tutti voi ne conoscete la ragione.
Ebbene, ciò che è accaduto proprio qui, da
noi a Montefiascone, il comune falisco tra i più
consolidati quanto ad amministrazioni di lungo
governo, è semplicemente sconcertante. Di
sicuro, ciò che è successo non è stato un
esempio eclatante di buona pratica politica ed
efficace dialogo costruttivo.
Non intendo entrare nel merito della vicenda. Non in questa sede e non adesso. Sta di
fatto, però, che ancora una volta personalismi
bipartisan e talune ritorsioni politico-partitiche
hanno preso il posto a problematiche e necessità che stanno destabilizzando ed offuscando
sempre più irrimediabilmente la società montefiasconese molto lontana dal buon governo,
ormai da qualche tempo.
Forse è giunto il momento di attuare una
sana autovalutazione ed una riflessione d a
parte di tutti coloro i quali, politici, amministratori, militanti e quadri, candidati, hanno tentato
di
adoperarsi
per
amministrare
Montefiascone. Mi rammarica dichiararlo, ma
vorrei sapere se davvero per tutti i politici e
amministratori la politica rappresenti un servizio dovuto a tutti i cittadini, elettori e non
o semplicemente un mero strumento di affermazione personale e di controllo dei propri
interessi!!!...
La mia non vuole essere una considerazione polemica, ma un'invocazione alla sapienza
ed al buon senso, nonché alla responsabilità
morale.
Certo, con amarezza e con un vago disincanto si guarda al futuro politico amministrativo e non resta che augurarsi che la stessa
"dea sapienza" possa guidare i montefiasconesi affinché dentro l'urna di voto, operino le
giuste scelte e diano fiducia a persone meritevoli e consapevoli delle loro responsabilità e
dell'impegno preso con gli elettori.
Prof. Silvia
Somigli
pag. 10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
E'giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6)
Fernando Tonucci
Maria Filiè
01.06.45 - 13.03.2010
08.12.21 - 28.03.2010
Caro zio te
ne sei andato
all'improvviso
la mattina di
sabato
13
marzo lasciando un grande
vuoto nei nostri
cuori.
In
modo
particolare in
quello di tua
sorella Laura con la quale hai vissuto gli ultimi anni della tua vita, sostenendoti nella tua
malattia: il morbo di Parkinson.
Sarai sempre nei nostri cuori.
I nipoti e la sorella
Cara nonna,
anche se erano
molti anni che stavi
male, hai combattuto fino alla fine
senza mai lamentarti. Hai lasciato un
vuoto dentro tutti
noi, soprattutto a
tua figlia Rosa che
ti è stata vicina fino
alla fine senza
lasciarti mai.
Ai tuoi pronipoti Riccardo, Leonardo, Camilla
e Giorgia hai lasciato un vuoto incolmabile senza
spiegazione. Siamo certi che da lassù ci guarderai, proteggendoci e aiutandoci.
Ti vogliamo molto bene.
Le tue nipoti
Agatina Neri
18.01.26 - 12.04.2010
Figlia
di
Nicolò
e
R o s e t t o
Clementina, la
signorina
Agatina aveva
un
carattere
dolce, che si
sapeva coniugare
molto
bene a quello
degli
altri.
Protessoressa,
si faceva voler bene anche dai numerosi studenti. Sempre serena, profondamente rispettosa ed educata non solo con i colleghi di
lavoro, ma anche con i numerosi studenti che
sono passati lungo il suo insegnamento.
Sinceramente religiosa ha sempre collaborato a risolvere i problemi della sua parrocchia
di S. Margherita.
Chiamato alla vita eterna, l'unico fratello
che aveva, s'è messa a fianco della cognata
ed ha cercato di aiutarla a crescere la due
nipoti: Nicoletta e Rita. Per questo l'hanno
amata e rispettata quasi come madre, piangendo la sua partenza per il cielo e invocando la sua sincera protezione.
Dario Pepponi
28.10.39 - 26.02.2010
Eri
un
uomo speciale
nella
tua semplicità, una persona come
poche, dedito al lavoro e
alla famiglia.
Tutte le
sere prima di
rincasare
dopo
una
lunga giornata in campagna ti fermavi a trovare i tuoi nipotini: Veronica,
Bruno,
Benedetta
e
Federico. Cosa si può dire di te, che eri unico
per tutti, grazie alla tua semplicità, alla tua
onerstà e alla tua forza. Rimarrai nel cuore di
tutti, in particolare di tua moglie Zampetta
Elia, dei tuoi figli Gabriele, Settimio e Mauro
con le rispettive mogli Loredana e Brunella.
Buon viaggio papà.
Antonia Martini
17.01.25 - 19.03.2010
Il figlio Renato
con
la
sposa
Felicita e la figlia
Serena
hanno
lasciato l'incarico di
accennare alla vita
della sposa Antonia
al
sottoscritto,
come ad uno che
sa tutto di tutto.
Non è così.
Ho conosciuto
Antonia da ragazzo, quando andavo alla scuola elementare, sembra che si teneva nella casa di Antonia.
Apparteneva ad una famiglia che frequentava la
chiesa e che si considerava benestante.
Penso che si sia mantenuta sempre una
donna di fede e che abbia raggiunto la gloria eterna di Dio Padre.
Venanzio Porroni
08.12.21 - 28.03.2010
È deceduto all'Ospedale Belcolle di Viterbo.
Era il famoso parrucchiere del Corso Cavour, poi
sostituito dalla figlia Antonella, quando lui è andato in pensione. Insieme a lui ha lavorato sempre
anche la sposa Luigia Paradiso.
Suo desiderio era andare a far visita alla
Madonna di Lourdes, ora s'è incontrato personalmente con Lei, in cielo, dove s'è riunito ai suoi
genitori Eugenio e Antonia.
NEL RICORDO
Oh Dario cognato a me caro,
voglio ricordarti nel sorriso,
nell'umile letto ospedaliero,
dell'ultimo incontro terreno.
Il mio pensiero è sol di pena,
ricordando la Tua grande lena,
mai della fatica stancato,
di rigirare la terra ove eri nato.
Ma l'imprevista tormenta t'ha burlato,
ragione hai avuto del febbrile stato,
e sol questo pensiero ci sgomenta,
eri nell'arbore e Sei giacente in terra.
La mano ho tremante nel dolore,
la mente mia confusa vede certezza,
l'ombra tua vivrà nel patrio tetto,
di questa casa e nel Tuo letto.
Vincenzo Danti
In molte opere poetiche è
stata usata la metafora del giorno per rappresentare lo svolgersi dell'esistenza di una persona.
In fondo cosa c'è di più commovente di un'alba per rappresentare una nascita e cosa di più
solenne di un tramonto per simboleggiare la vecchiaia di un
essere umano? Tuttavia, non
sempre i tramonti sono gloriosamente illuminati dai colori con
cui spesso li vediamo, specie
quelli cui siamo abituati da
Montefiascone, col sole che si butta a capofitto sul lago.
Ho avuto modo di conoscere personalmente Vincenzo
Danti solo nei suoi ultimi anni ed entrando a far parte della sua
famiglia; di lui mi è stato raccontato molto, oltre che dai suoi
familiari stretti, anche da mio padre che ha conosciuto Vincenzo
nella sagrestia della parrocchia di San Giuseppe alle Mosse,
durante il periodo in cui mio zio don Giovanni ne era parroco e
mio padre giovane seminarista; conoscenza che è proseguita
durante la militanza nella Democrazia Cristiana, in un tempo in
cui l'impegno politico aveva un significato molto più nobile e
profondo dell'attuale rincorsa al potere con cui lo interpretano
alcuni dei politici di oggi; e più avanti per gli impegni lavorativi,
quando Vincenzo ha ricoperto il ruolo di sindaco di
Montefiascone e mio padre quello di funzionario della Regione.
Le immagini che ho raccolto di Vincenzo lo descrivevano
come uomo operoso e allegro, sempre pronto a rimboccarsi le
maniche col sorriso sulle labbra, sia per lavorare sia per preparare uno scherzo ai suoi amici o ai suoi parenti. Tuttavia avevo
sottovalutato la portata di queste immagini, che invece mi è
stata ben manifestata dalla grande partecipazione di persone ai
suoi funerali, prima, durante e dopo la cerimonia funebre: è
stato un susseguirsi continuo di nuove storie e nuovi racconti su
Vincenzo, a partire dagli amici che avevano condiviso con lui
momenti spensierati, al saluto dei vigili urbani di Montefiascone
che hanno voluto tributargli un picchetto d'onore durante la cerimonia e fino al cimitero, come sindaco e come amico, per finire
alle omelie di don Agostino e don Giuseppe che hanno voluto
ricordare anche il suo impegno civile come amministratore e
come insegnante, sempre svolti secondo i valori del buon cristiano.
Il tramonto di Vincenzo non è purtroppo stato radioso come
quelli che si godono dal belvedere in una giornata di sole, perché offuscato dalle nubi di una malattia lunga e dolorosa, tuttavia affrontata con dignità anche grazie alle cure amorose della
moglie, dei figli e dei parenti più stretti. Ma a giudicare da quanti hanno voluto dimostrare il loro affetto per Vincenzo nell'ultimo
saluto, la sua giornata è stata tanto radiosa da illuminare anche
il suo tramonto. E sono sicuro che una luce illuminerà anche la
sua notte, fintantoché rimarrà in ciascuno di coloro che l'hanno
conosciuto o ne hanno sentito parlare un ricordo del suo amore
per Montefiascone, di una sua battuta o di un sorriso che tanto
si divertiva a regalare a chi gli stava intorno.
Maurizio Firmani
La famiglia ringrazia per la sentita partecipazione dimostrata in questo triste evento e coglie l'occasione per ringraziare
tutti coloro che hanno contribuito al sostegno della missione di
Padre Enzo Corba in Bangladesh raggiungendo la cospicua
somma di 1700 euro.
Straziante vedo la sposa nel dolore,
col seguito dei figli nuore e nepoti,
ove eri timonier di quella barca,
nel mare di vita in tempesta.
Difficoltoso fu, il Tuo pellegrinare,
lungi sarebbe il suo narrare,
or si vive solo ricordando,
vedendo di lacrime bagnato il pavimento.
Non è il pianto del grillo,
trasmesso sarà ai nepoti il ricordo,
poiché fedeltà insegnasti a quelle mura,
per discendenza vita futura.
Il gesto del ricordo sarà legato al dono,
di quella cornea lucente del Tuo volto,
che ad altri han donato il sorriso,
e volti in cielo ti riconosceranno,
nell'angolo del giusto Paradiso.
Lorenzo Presciuttini
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Scuola Media "A. Manzoni "...
... TENNIS
TAVOLO...
Seconda nel Lazio!
Dopo aver vinto il
titolo provinciale di
Tennis Tavolo, i ragazzi
dell'Istituto
Comprensivo
di
Montefiascone, il giorno 20 aprile 2010, si
sono classificati al 2°
posto assoluto nella
fase Regionale disputatasi a Roma presso il
Liceo
Scientifico
"Aristotele".
La manifestazione
prevedeva che le rappresentative
delle
diverse Province laziali si incontrassero in un
girone all'italiana
suddiviso in due singoli e un doppio, al meglio dei cinque set. Al termine
dei diversi incontri i giovani montefiasconesi si sono classificati al 2° posto
battuti solo dalla rappresentativa di Roma Uno. Il singolo tennis tavolo è
stato disputato dagli alunni Balestri Simone (CI. 1 a A) e Aronne Luca (CI.
3 a B); il doppio dagli alunni Ceccarini Matteo (CI. 3 a B) e Barbato Mario
(CI. 2 a A). Ottimo è risultato il loro comportamento.
Un grazie va da parte mia - dice il Prof. Fernando Fumagalli - al
Presidente della Polisportiva Libertas, Ludovico Mocini, per l'ottimo lavoro svolto presso la sua palestra proprio con questi ragazzi. Grande quindi la soddisfazione del Prof. Fernando Fumagalli, del Dirigente Scolastico
Prof. Vincenzo De Benedetti, del Vicario Prof.ssa Cinzia Capuani e del
Prof. Francesco Moretti, per gli eccellenti risultati conseguiti, nell'ambito
sportivo dagli alunni dell'Istituto Comprensivo di Montefiascone, nel corso
di questo anno scolastico.
Risultati degli incontri:
Istituto Comprensivo Montefiascone - Cardarelli Gaeta: 2-1
Istituto Comprensivo Montefiascone - Monsees Roma: 2-1
Istituto Comprensivo Montefiascone - Quartarolo Roma: 1-2
pag. 13
Partecipanti al Torneo
provinciale studentesco di
Pallavolo Femminile
Istituto Comprensivo
Montefiascone
La squadra: Burla Claudia, Ciucci Angela, Pezzato Alessia, Coscia Carmen,
Batrincea Natalia, Castellani Simona, Pizzo Chiara, Rubeca Laura, Leonetti
Sara, Frausilli Chiara, Pagliaccia Michela, Notazio Elena, Ciampicotto Giulia,
Marinelli Michela, Anica Elena, Mocini Arianna, Menghini Elena, Santicchia
Martina. Gli insegnanti Prof. Fernando Fumagalli e Prof. Moretti Francesco.
Classifica: 1° Quartarolo Roma Uno, 2° Ist. Compr. Montefiascone (VT),
3° Cardarelli Gaeta (LT), 4° Monsees Roma Due, 5° Rieti, 6° Frosinone.
Lourdes in aereo (dal 28
giugno al 1° luglio)
O.R.P.
C'è ancora qualche posto disponibile, il pellegrinaggio sarà guidato da
D. Agostino.
Quota d'iscrizione: Euro 30,00 - Acconto Euro 180,00.
Quota da Roma: Euro 580,00 + spese del pullman in base alle persone
Riceve le iscrizioni Buroni Filippo - tel. 0761.824578.
È sufficiente la carta d'identità valida per l'espatrio.
D. Eustachio il 14 luglio festeggerà il 25° del suo sacerdozio. Noi lo festeggeremo il 20 luglio, festa di S. Margherita.
Elezioni Regionali 2 0 1 0
Candidati
Presidente
Per il Lazio:
Renata Polverini
6 1 , 6 4 % - T o t . voti: 4.439
E m m a Bonino
38,13% - Tot. voti: 2.746
Marzia Marzoli
0,22% - Tot. voti: 16
- sez. scrutinate 1 4 su 1 4
La giunta guidata dalla Polverini è la seguente: Francesco Battistoni, Marco Mattei (Ambiente),
Stefano Zappalà (Turismo), Fabiana Santini (Sport, Arte e Politiche giovanili), Giuseppe Cangemi
(Sicurezza ed enti locali), Luca Malcotti (Lavori pubblici e infrastrutture), Francesco Lollobrigida
(Trasporti e infrastrutture), Antonio Cicchetti (Cultura e pubblica istruzione), Pietro Di Paolantonio
(Rifiuti e Attività produttive), Teodoro Buontempo (Casa e terzo settore), Stefano Cetica (Bilancio),
Mariella Zezza (Lavoro, Politiche sociali e Famiglia).
Francesco Battistoni è il nuovo assessore regionale all'Agricoltura.
All'esponente viterbese del Pdl, il presidente Renata Polverini ha assegnato la delega alle Politiche agricole.
Battistoni, sindaco di Proceno, consigliere provinciale d'opposizione nel
governo Mazzoli, è stato anche assessore all'Ambiente in Provincia con
Giulio Marini presidente.
In Regione è risultato il più votato della Tuscia con 9149 preferenze.
Candidato del Pdl, sostenuto dall'area ex Forza Italia.
Il neo assessore è in compagnia di altri due viterbesi, eletti consiglieri in
maggioranza, Giancarlo Gabbianelli e Rodolfo Gigli (Udc), e Giuseppe
Parroncini (Pd), in minoranza.
Al caro Francesco, nipote del fu D. Alfio Battistoni, giungano le nostre
felicitazioni.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 10
RUBRICA
Banca
A CURA
Cattolica/Gruppo
Bancario
DI
Credito
IMPERO
Valtellinese:
GIANLORENZO
il 2010 inizia con una serie di
successi
Approvato il bilancio 2009, rafforzata la presenza nel gruppo,
il Presidente Valter Pasqua eletto nel cda del Creval
Il 15 aprile 2010, l'assemblea ordinaria dei soci,
che si è svolta alla Rocca dei Papi, ha approvato,
all'unanimità, il bilancio 2009, presentato dal presidente Valter Pasqua e dal direttore generale
Luciano Ventanni, con la relazione del Collegio
Sindacale e della Società di Revisione BDO spa.
Bilancio realizzato dalla Banca Cattolica con 60
dipendenti, 9 filiali di cui 8 nella Tuscia (2 a
Montefiascone, 2 a Viterbo, Grotte S. Stefano, Marta,
Tuscania, Onano) e una in Umbria (ad Orvieto).
E' la prima assemblea dei soci azioni della Banca
Cattolica di Montefiascone, da quando è diventata
società del Gruppo bancario Credito Valtellinese,
convocata
dal
presidente
Valter
Pasqua.
All'assemblea era presente oltre l'82% delle azioni,
rappresentate dal dottor Enzo Rocca, nella duplice
veste vicedirettore generale e socio di maggioranza
Creval e altri 55 soci fallisci. Al gran completo il consiglio di amministrazione della Banca CattolicaCreval, dal presidente Valter Pasqua al vicepresidente avv. Angelo Angeloni e i consiglieri
Domenico Batinelli, Pietro Lefevre, Ugo Leonardi,
Ciro Carrino, Pietro Elia, Diego Muffatti e Marco
Sala, insieme al direttore generale dott. Luciano
Ventanni. Presente all'assemblea anche il noto avvocato Luca Scordino presidente del Comitato per lo
Rafforzata
Bancario
sviluppo del territorio istituito dalla Banca Cattolica
per lo sviluppo del colle falisco e della tuscia ai consiglieri Aldo Profili e Salvatore Scarponi. Deliberato e
approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno:
Il presidente Pasqua ha detto che: "la Banca si è
mossa in sintonia con il mercato in termini di innovazioni societarie, strutturali e di governance che si
inseriscono nel contesto di continuità che l'ha caratterizzata fino ad oggi e che consentiranno di cogliere
le opportunità di sviluppo, in riferimento all'operazione che ha comportato l'ingresso di Banca Cattolica
nel gruppo bancario credito valtellinese (Creval).
L'esercizio 2009 si è chiuso con un prodotto bancario in crescita del 9,5%. Un risultato maturato in un
difficile contesto economico che non ha goduto di
alcuna componente straordinaria, mentre ha scontato l'adeguamento delle valutazioni dei crediti dubbi,
nonostante che il peso dell'imposta sull'utile lordo è
passato dal 43 al 67%".
Il presidente Pasqua ha poi parlato della integrazione di Banca Cattolica nel gruppo bancario Credito
Valtellinese e della attività sociale e culturale svolta
nel 2009 con un budget di 114.000,00 euro
(136.000,00 sono previsti nel 2010) per sostenere
oratori, scuole, teatro, società No Profit, società sportive e l'EstFilmFestival.
Il Presidente della Banca Cattolica Valter Pasqua
(a destra) insieme al suo vice Angeloni
Nominato il nuovo colleggio sindacale dei revisori dei conti con Piermario Valsecchi (presidente),
Matteo Diasio, Pietro Lanzi con Alessandro Panno e
Claudio Ceccobello (supplenti). All'inizio del 2010 il
Consiglio di Amministrazione ha preso in esame la
revisione della rete commerciale, con particolare
riguardo alla ricollocazione di una filiale ed alla possibile imminente apertura di nuovi sportelli, oltre al
turnover (cambio) di direttori delle 9 filiali, che, a
turno, ruoteranno perché, ciascuno apprenda la realtà del territorio della Tuscia e dintorni e dimestichezza con il nuovo programma di lavoro che all'inizio il
Gruppo Creval sperimenterà nelle filiali della Banca
Cattolica di Montefiascone, per poi estenderlo a tutte
le altre del gruppo.
la presenza di Banca Cattolica nel Gruppo
Credito Valtellinese
e nell'Italia
Centrale
Situazione ben espressa nell'intervista fatta al presidente ing. Valter
Pasqua dal direttore generale della Banca Cattolica (Gruppo Creval)
Luciano Ventanni.
Ing. Pasqua, sono passati circa tre mesi dal Suo insediamento alla
Presidenza di Banca Cattolica. Lei ha esperienze diversificate nei settori industria
e finanza... Quali sono le Sue prime impressioni in BCC?
E' vero, ho esperienze diversificate in aziende industriali e ciò mi aiuta
a conoscere lo spirito e le ansie dell'imprenditore. E nel consiglio di Banca
Cattolica ci sono imprenditori e professionisti che ben completano quest'aspetto.
Lei vive a Roma, ma conosce l'economia viterbese e del Lazio. Crede che
Banca Cattolica, con il Credito Valtellinese potrà in qualche modo dare maggiore
vigore a questo territorio?
Il territorio cui ci riferiamo non è caratterizzato da eccellenza industriale, ma ha una sua ben definita configurazione naturalistica, turistica e agricola, anche specializzata. C'è una diffusa micro imprenditorialità fondamentalmente corretta e operosa che non determinerà, forse, grandi slanci o salti
al grafico della crescita economica, ma nemmeno grandi depressioni.
Questa situazione ben si addice alla filosofia del Gruppo Valtellinese,
essenzialmente protesa al piccolo imprenditore e che ha come centralità il
cliente, con i suoi bisogni e desideri e le famiglie.
Presidente che cosa può fare una banca per essere più vicina all'impresa?
La cultura professionale è dotazione indispensabile per la comprensione e l'analisi di problemi. Le intuizioni dilettantistiche portano poco valore
aggiunto.
BANCA CATTOLICA: IL PRESIDENTE PASQUA
ELETTO NEL CDA DEL CREDITO VALTELLINESE (CREVAL)
Sabato 17 aprile 2010 i soci del Credito Valtellinese, capogruppo Creval,
hanno approvato il bilancio 2009, deciso il dividendo ed eletto il nuovo
cda per il triennio 2010-2012.
All'assemblea del Creval, che si è svolta a Sondrio il 16 e 17 aprile 2010,
hanno partecipato i componenti del cda della Banca Cattolica di
Montefiascone che dal 6 dicembre 2009 fa parte del Creval: dal presidente ing. Valter Pasqua al vicepresidente Angelo Angeloni con i
consiglieri sopra nominati, oltre al direttore generale Luciano
Ventanni.
A conclusione dei lavori assembleari, si è riunito il cda del Gruppo Creval
che, oltre alla nomina delle cariche statutarie e dei Comitati consiliari, ha
approvato la nuova struttura di governance del Credito Valtellinese,
capogruppo Creval. Giovanni De Censi è stato confermato presidente. Il cda ha quindi determinato la nuova struttura di governance della
Capogruppo, con la nomina dell'amministratore delegato Miro Fiordi,
che manterrà anche l'incarico di Direttore Generale, mentre Luciano
Camagni è stato nominato condirettore generale, Umberto Colli e Mauro
Solvetti sono i nuovi vice direttori generali, che insieme al vice direttore
generale Enzo Rocca, completano la direzione generale.
Nel nuovo Consiglio di Amministrazione del Gruppo Creval, per il triennio 2010/2012, è stato riconfermato ed eletto, Presidente del Comitato
per le nomine l'ing. Valter Pasqua presidente della Banca Cattolica di
Montefiascone.
L'assemblea di Sondrio ha segnato un successo per il Creval e dell'ing.
Valter Pasqua, nella duplice veste di Presidente del Comitato per le
nomine e di presidente della Banca Cattolica di Montefiascone.
Come ha vissuto il personale di Banca Cattolica l'integrazione del Gruppo?
Che conseguenze ha portato per la banca l'ingresso in un gruppo articolato?
Il personale ha seguito con entusiasmo l'ingresso nel gruppo ed è
ansioso di completare l'integrazione. Fino a trent'anni fa il Credito
Valtellinese era poco più grande di Banca Cattolica e proprio per questa sua
origine ha avuto sempre grande rispetto nei confronti delle piccole banche
entrate nel Gruppo
I media sostengono che in questi tempi di crisi il sistema bancario abbia
ristretto il credito. Che cosa ne pensa?
Banca Cattolica anche nel 2009 ha sostenuto e accompagnato i propri
clienti ed ha continuato ad aprire posizioni nuove. Il credito è aumentato per
nuove concessioni di oltre il 6%. Giova ricordare che la Banca Cattolica è
stata tra le prime a prevedere la moratoria dei mutui con le imprese e con le
famiglie.
Quali sono le prospettive di sviluppo di Banca Cattolica?
Banca Cattolica, come tutte le banche del Gruppo Creval, è determinata
nel migliorare e aumentare la relazione con il cliente in un clima di fiducia e
trasparenza. Saremo vicini alle imprese anche con forme innovative, quali
prestiti partecipativi o interventi destinati alla ricapitalizzazione. Grande
aiuto sarà dato dal Gruppo con l'accentramento di servizi amministrativi e
interni e soprattutto con investimenti tecnologici: a breve sarà attuato un
nuovo portale operativo che comporterà allargamento dei servizi e semplificazione delle procedure. Ad avvenuta migrazione, è prevista l'apertura di
nuove filiali.
Valter Pasqua
Ingegnere e Presidente Banca Cattolica/Gruppo Creval
Nato a Roma il 9 gennaio 1947, coniugato ccn
due figli.
Dal 1975 al 1995 in Eni Spa divenendo
Responsabile dello "Sviluppo Industriale del
Gruppo Eni" e Presidente e Amministratore
Delegato di alcune consociate operanti nella
ricerca e tecnologie per nuovi
materiali
(Enichem Tecnopolimeri Spa) ed energie rinnovabili (Eurosolare Spa);
Dal 1994 al 1995 presso la facoltà di
Ingegneria della IIIa Università degli studi di
Roma Professore per il corso "Pianificazione
nell'industria ad alta tecnologia".
Dal 1994, come imprenditore e Amministratore, in cooperazione con banche nazionali
ed internazionali, ha sviluppato operazioni di private equità nel settore farmaceutico
(Segix Italia SPA), nei materiali per elettronica (Multicon Elettronic Gmbh) ed attualmente come presidente di Mecaer Aviation Group Spa negli equipaggiamenti e servizi
per l'aeronautica.
Dal 2004 in Creval: Consigliere del Credito Artigiano Spa (2004-2007), Consigliere
Finanziaria Canova Spa e Vicepresidente Canova Partecipazioni Spa; Presidente della
Banca della Ciociaria (2007) e attualmente Consigliere di Cassa di Risparmio di Fano
e Consigliere del Credito Valtellinese.
2009 eletto Presidente della Banca Cattolica Montefiascone/Gruppo Creval
2010 riconfermato nel cda del Gruppo Bancario Credito Valtellinese ed eletto per il
triennio 2010/2012 Presidente Comitato per le Nomine.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
pag. 13
1452 Leonardo da Vinci 1519
di Giuliano
Pollini
Leonardo è il genio personificato; è colui che con la sua inventiva e superiore intelligenza si
espresse in diverse attività con contemporaneità di applicazione e con una mirabile intuizione
tanto d a essere considerato l'autentico "homo universalis della Rinascenza".
Nacque ad Archiano nel 1452, una frazione di Vinci poco lontano d a Empoli e morì in Francia
ad Amboise il 2 maggio 1519. Era ingegnere, architetto, scultore, competente nell'arte militare per
le fortificazioni, studioso della meccanica del corpo umano, dell'idraulica, senza trascurare l'architettura compresa quella teatrale e inventore; ma è la pittura che su di lui esercita maggiormente il
fascino tanto d a essere conosciuto come il superlativo artista del dipinto.
Entra giovane come apprendista nella bottega del Verrocchio ove trova il Botticelli ed il
Perugino e tra i primi lavori si esprime con il
famoso "Angelo biondo del Battesimo di Cristo"
in un quadro del Verrocchio che ammirandolo
ne rimane incantato (1470 - 75). Dopo aver
dipinto I' "Annunciazione" (1472 - 75) collocata
agli Uffizi, esegue "L'Adorazione dei magi"
(Cartone) nel 1481 - 82 e nello stesso periodo
si trasferisce a Milano alla Corte di Ludovico il
Moro ove espone chiaramente la sua visione
pittorica luministica distanziandosi dalla scuola
fiorentina accettando, nel contempo, quella
lombarda. Il primo dipinto commessogli è "la
Vergine delle rocce" oggi al Louvre e un'altra
versione, in parte eseguita con Ambrogio ed
Evangelista De Predis, si trova al National
Gallery di Londra.
"Il famosissimo Cenacolo" (1495 - 97) è
la prima grande opera da lui dipinta che si trova
a Milano nel refettorio del Convento di S. Maria
delle Grazie. È un'opera nella quale Leonardo
LEONARDO -
La cena. - Milano,
S.
LEONARDO - La
Gioconda
Louvre
riso è inafferrabile e il fondo presenta uno dei tipici paesaggi leonardeschi. Dipinge poi il cartone per S.
A n n a c o n la Vergine, il B a m b i n o e S.
del 'Trattato sull'Architettura" di cui ci rimangono numerosissime testimonianze; sono frammenti e molteplici disegni di enorme importanta
perché rappresentano la teorica Leonardesca.
Comunque, a questo riguardo, la sua opera di
maggiore interesse è "Il Trattato di pittura" che
Le opere di ingegneria
A Firenze (1504) è al servizio della
Repubblica ed esegue il progetto di canalizzazione dell'Arno poi, a Milano, si occupa delle
opere per la navigabilità dell'Adda da Lecco a
Milano (1510 - 1515) e quindi, a Roma, viene
incaricato di studiare il problema delle Paludi
Pontine (1514) e contemporaneamente il Porto
di C i v i t a v e c c h i a d a un punto di vista
Archeologico e topografico.
Maria delle Grazie.
presenta la tavola con Cristo e con gli Apostoli
cui dice la famosa frase "uno di voi mi tradirà"
che fa nascere il d r a m m a negli astanti.
"La Gioconda" (1503 - 1513) è il ritratto
più
famoso
nel mondo ed
è il frutto di
una sua lunghissima elaborazione
essendo egli
molto meticoloso
e
paziente nelle
sue opere per
le quali
si
riservava
facoltà
ritoccarle
volte
corso
degli
anni.
Il s u o s o r -
Giovannino (1508) oggi al National Gallery di
Londra cui fece seguito - olio su tavola - un
identico nuovo dipinto attualmente al Louvre
(1510).
Tanti altri furono i suoi dipinti e tra questi
ricordiamo il ritratto di Ginevra De' Benci
(Galleria Liechtenstein), il S. Gerolamo (incompiuto) alla Pinacoteca di Milano, la Madonna
del Garofano e il S. Giovanni Battista (Louvre)
supremo saggio di sfumatura ed opera degli
ultimi anni.
In Francia studia la canalizzazione
della
S o l o g n e (1517),
esegue, poi, progetti di scale e
relativi strumenti
di difesa contro le
scalate nemiche,
ponti mobili leggerissimi di barche e la Grande
Balestra,
una
macchina
da
guerra con la precisione di un cronometro.
Il grande uomo, sforna anche il carro armato che in realtà era un ariete, progettando, poi,
anche il sommergibile, ma non ci finisce di stupire se inventa macchine per l'escavazione dei
canali, macchine trivellatrici per alzare i pesi e
incidere.
Nell'architettura, oltre ad eseguire progetti
di strade con palazzi, negli anni 1506 - 1508
viene incaricato anche di organizzare, come
regista, uno spettacolo e una grande festa
detta del Paradiso, cui segue l'incarico di architetto militare e, pertanto, si trasferisce con
Cesare Borgia nelle Romagne per le fortificazioni militari locali e, sempre nello stesso periodo, è inviato per lo stesso problema a Piombino
(Toscana).
Quanto alla scultura studiò ed eseguì il
modello di creta del monumento di Francesco
Sforza a grandezza naturale ma la fusione in
bronzo non v e n n e mai realizzata; disegnò
anche il modello per il monumento a Trivulzio,
m a anche questo non venne portato a compimento.
Esegue tante altre pitture di pregio, come il
ritratto di Cecilia Gallerani, identificato nella
Dama con l'ermellino (1488 - 1490) ed altri,
ma soprattutto interessa ricordare l'abbozzo
Dama dell'ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani)
(1488 - 1490); Cracovia, Czartoryski Muzeum.
rimane il massimo contributo dell'intera cultura
rinascimentale. Primo fra tutti è la disputa sul
piano delle arti che il S o m m o svolge a favore
della pittura intesa, però, come "scienza naturale la cui essenza sta in una rigorosa modellatura ottenuta per mezzo della luce-ombra, la
mezza oscurità utilizza, poi, la matematica per
stabilire criteri e leggi generali per ordinare e
descrivere i fenomeni naturali. Nella fisica realizza studi sulle opere idrauliche e studi sulla
dinamica dei corpi e sulla dinamica del volo in
base al rapporto peso-forma di un corpo e, per
finire, si occupa della chimica, progettando
apparecchi per la distillazione raffreddandoli
con acqua corrente e, tra l'altro rappresenta la
struttura fisica della terra. Insomma, questo
sconfinato "corpus" di appunti, ripensamenti,
assunzioni e nuove definizioni resta senza dubbio uno dei contributi più alti e complessi che
mente u m a n a abbia dato.
In proposito è stato detto che "i frammenti di
Leonardo sono il più grandioso monumento
che ci abbia lasciato la letteratura artistica italiana...".
Tanti furono i suoi capricci ritenendosi più
filosofo che cristiano ma sentendosi alla fine
dei suoi giorni, si ridusse alla fede dei padri e
tra pentimenti, lamentazioni e pianti si confessò
e comunicò.
pag.
10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Montefiascone presso la Sacra Sindone
Facciate storiche falische
a cura di Pietro
Il gruppo di pellegrini di Montefiascone, presso la Sacra Sindone, è tornato da
Torino con estrema soddisfazione sia sotto il profilo spirituale che turistico. Il pellegrinaggio è durato tre giorni, oltre la visita alla Sacra Sindone, fine primario, prevedeva anche la visita ad altri centri e monumenti storici sia d'interesse strettamente
religioso che semplicemente socio-culturale.
Il gruppo di 50 persone, costituito dal gruppo di Azione Cattolica, dal Gruppo di
preghiera "Stella del Mattino" che fa riferimento a S. Pio da Pietralcina e da quello
della Confraternita della "Madonna Santissima della Valle", diretto dalla guida Filippo
Buroni ed accompagnato dall'assistente spirituale Don Luciano Trapè, al controllo
del check in, è risultato il primo gruppo della provincia di Viterbo che si è recato in
visita alla Sacra Sindone in questa sua ostensione, la prima dopo il restauro. Al clima
di riflessione e compostezza di tutti i partecipanti, manifestata durante la contemplazione ed il passaggio di fronte al sacro lenzuolo, si è unito anche uno spirito di alto
interesse culturale che ha avuto il suo momento di spicco con la visita al Museo
Egizio, sicuramente uno dei più prestigiosi di egittologia del mondo, senza tralasciare la visita alla basilica di Superga, ove si è celebrata la S. Messa, ed alla Certosa
di Pavia. Un momento altrettanto importante è stata la visita presso la Venaria reale
ed, in particolare, la visita al museo avente come oggetto i tantissimi modi con cui,
nell'arco dei secoli, è stato realizzato, nelle varie forme d'arte, il volto di Gesù. Tra
queste rappresentazioni vi sono anche due celebri quadri appartenenti alla pinacoteca Vaticana. Vanno anche ricordate le visite fatte al Palazzo Reale, ai Giardini
Reali, alla chiesa della Consolata, San Lorenzo, alla Mole Antonelliana, a Piazza
Carignano ed a Piazza e Palazzo Madama. Una tre giorni che rimarrà impressa nella
mente dei partecipanti sia per i valori spirituali riscoperti che per le opere storicoarcheologiche
visitate.
M
L'Oratorio
PB.
cresce
Il centro oratoriale, realizzato dal parroco Don Luciano Trapè nella parrocchia di
S. Flaviano, si arricchisce di una nuova struttura. Nel pomeriggio di ieri, sotto un
cielo piuttosto velato, con un leggero vento di tramontana con la partecipazione di
un numeroso pubblico, un folto numero di atleti, e la presenza di personalità sportive, come il presidente del tennis club locale, Saverio Raggis, il Consigliere del club
Pietro Mocini, il maestro FIT Fabio Moscatelli, sopra tutto il presidente della federazione provinciale nonché membro del direttivo del CONI Celestino Celestini, è stato
inaugurato il nuovo campo da tennis.
Importante quanto affermato dal presidente Celestini che, tra l'altro, ha riconosciuto a Montefiascone una tradizione nella disciplina sportiva del tennis ed ha dato
tutta la sua disponibilità anche per un aiuto tecnico-strutturale allo sviluppo di questa disciplina. L'opera dell'impegnato parroco annovera nel suo complesso altri
campi da gioco: uno per il basket, uno per il calcio a cinque, uno per la pallavolo ed
uno polivalente che sono stati inaugurati già da due anni. L'intera struttura, che si
trova in Via della Bastiglia,-è dotata di un parcheggio ed è molto frequentata sia dai
bambini che dagli adulti della parrocchia senza escludere altri ragazzi provenienti
dalle altre parrocchie del centro storico di Montefiascone.
Un punto d'incontro e di ritrovo, ha affermato il sacerdote nel suo discorso, che
serve a togliere molti bambini dai rischi dell'essere soli e girovaghi senza meta per
le vie del paese, augurandoci anche che venga fuori da questi vari sport qualche
campione che porti alto per il mondo il nome di Montefiascone. Una struttura che,
oltre al sano divertimento, vuole offrire, a chi la frequenta, una sana educazione
socio-sportiva finalizzata alla creazione di rette coscienze in un contesto anche
morale e religioso per la costruzione di una società futura più giusta, più civile e,
soprattutto, più rispettosa dei valori fondamentali del vivere umano come il principio
della vita e l'osservanza del messaggio cristiano.
CERCO LAVORO
Signora di Montefiascone, massima serietà e professionalità, cerco lavoro come:
babysitter (adoro i bambini), compagnia e aiuto a persone autosufficienti, lavori
domestici e tutto ciò che riguarda la casa.
Ringrazio chi può essere interessato. Disponibilità la mattina, ore da stabilire
secondo le esigenze altrui. 8,30 - 13,00 - Tel. 349.1267009
Brigliozzi
Siamo in via delle
Grazie e la facciata che
possiamo ammirare, realizzata nel classico "muro
incerto" e con pietra locale,
è sicuramente una delle più
caratteristiche sotto il profilo
strettamente costruttivo. Da
notare in modo particolare
la giunzione tra le due facciate. Esse sono state realizzate in tempi diversi da
mano diverse. Il cantone
della facciata di sinistra è
nettamente distinto e separato dalla facciata di destra
eccetto in un punto centrale
ove si è tentato di effettuare
un aggancio statico tra di
esse. In alto poi si nota
come in un terzo momento
è stato fatto un ulteriore
intervento di innalzamento
del piano e così il nuovo
muro, in unico lavoro ed in
una continuità di stile si distende su ambedue le facciate. Da notare infine le
riquadrature delle finestre in peperino massello e l'unicità dela facciata senza
marca piano. Molto elegante e consono al muro il parapetto in ferro battuto con
disegno centrale della logetta al primo piano. Ottimo il lavoro di restauro. Il
numero civico, se fosse stato realizzato su pietra di basaltica, sarebbe stato
più armonico con la facciata.
L'attuale in marmo sembra discostarsi troppo dallo stile del muro.
Complicità Intìntoe... trasferimento sede
La sig.ra Barbara Galletti,
titolare dell'attività commerciale
Complicità Intimo e
è lieta di
informare i lettori de "La Voce"
che, dopo sei anni di esercizio,
nel gennaio 2010 il negozio ha
trasferito la propria sede da
Corso Cavour a Via Oreste
Borghesi, 57.
Il locale, più adeguato rispetto al precedente in termini di
superficie espositiva, ha permesso di ampliare la gamma dei prodotti e di offrire alla propria clientela un servizio di qualità superiore.
Con l'occasione si comunica
che sono già in vendita le
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modelli disponibili) e la Nuova
Serie di Intimo Just Cavalli 2010. Si ringraziano tutti coloro che hanno sostenuto il raggiungimento di questo ambito obiettivo.
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DICHIARAZIONE 730/2010
UNICO/2010 - ICI
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Per ulteriori informazioni:
Presso Centro di raccolta Acli - Via Dante Alighieri, 72
01027 Montefiascone (VT) - Tel. 0761/834003 - 830076
Sede di Viterbo tel. 0761/340019
Il riscaldamento del Pianeta Ipag.
13deln.4j
L'interessante articolo senza firma, è del giovane studente della 5aB del
Liceo Scientifico, Cimarello Gabriele.
Grazie per avercelo comunicato.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
Prolungamento della
stagione venatoria
"È recentissima la promulgazione di una Legge che, a livello regionale, permette di prolungare
la stagione venatoria. Un "regalo" migliore non potevano farlo... Scommetto che avranno passato
notti insonni per rimuginare su una "Idea geniale" così splendida....
Ancora una volta ci si chiede: ma non hanno niente a cui pensare, con tanta disoccupazione che
c'è, tante famiglie che non riescono, dal punto di vista economico, ad arrivare a fine mese, tra bollette ed altro? Non si rendono conto dell'impopolarità di certe Leggi?
Certo, hanno ragione a prolungare la stagione venatoria... con tutta questa fauna che ci resta,
unitamente alla flora sempre più devastata, argomento questo che ho trattato in precedenza e su cui
non torno. Visto che attribuiscono all'attività venatoria, il titolo di "Sport", domando: chi sono gli
avversari?... Sono semplici, poveri piumati o resti di una fauna selvatica... Non vedete le numerose
specie che una volta esistevano, ora estinte? Lanciamo, invece, diverse coppie di specie, che una
volta esistevano, non per il godimento selvaggio di uccidere, ma per godere della loro bellezza e del
loro canto. Tutti dipendiamo dalla Natura, mettiamocelo bene nella "Zucca". Senza di Essa, come
sarebbe l'ambiente, l'aria che respiriamo già abbastanza satura di smog? Invece di pensare a tanti
sciocchi Referendum, ne riproporrei uno per la limitazione, altro che prolungamento, della caccia.
Vogliamo o no dare il giusto tempo a quei poveri animali di riprodursi? Stiamo, pian piano, giungendo al parossismo su tutti i lati, e non so fin quando Dio potrà pazientare. Egli ha creato come ci dice
la Genesi, animali e piante perché l'uomo ne goda, ma non sterminandoli con le doppiette e con i
prodotti chimici indiscriminatamente usati.
Se noi viviamo, lo dobbiamo ad un positivo amalgama biologico tra gli ecosistemi sia vegetali
che animali in un equilibrio perfetto che non abbiamo alcun diritto di rompere, in quanto non artificiale. La Natura pensa a tutto, ma l'uomo a cosa pensa? Alla sua distruzione, con tutti i mezzi che
ha a disposizione. Ci si appella agli Organi competenti, affinché detta Legge non venga applicata,
ed in particolare, alla sensibilità delle Autorità Regionali preposte.
Ancora, dunque, un forte appello perché ognuno senta il dovere della difesa del Mondo che ci
circonda a cui ognuno appartiene per cui tutti DOBBIAMO difenderlo strenuamente. Ripeto come la
difesa della Natura sia strettamente collegata alla nostra stessa esistenza.
Voglio terminare con un vero grido: VIVA LA VITA! ABBASSO LA CACCIA!!!"
Paparello Gianluigi
Questo mese vogliamo evidenziare il buon
risultato, in termini di donazioni di sangue, ottenuto nel 2009 dall'avis nell'intera provincia di Viterbo,
le donazioni sono state 15.554 con un rapporto
donazioni/popolazione del 5,05 per cento; l'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) fissa al 4
per cento il rapporto per l'autosufficienza del fabbisogno di sangue.
La "nostra" AVIS PROVINCIALE è all'avanguardia in ambito Nazionale. Al buon risultato ottenuto dalla Provincia abbiamo collaborato anche
"noi" di Montefiascone, aumentando le donazioni e anche attuando delle iniziative che sono state
prese ad esempio da Sezioni avis di altri Comuni.
La locale sezione avis cerca di lavorare al meglio delle proprie possibilità, tenendo conto che, i
componenti il Direttivo, come tutti quelli che donano sangue, sono dei volontari e che le risorse economiche sono sempre esigue; ogni iniziativa messa in campo è frutto di un certosino lavoro di bilancio. A proposito di "economia", vogliamo fare un grosso ringraziamento alla LEGA PENSIONATI
CISL di Montefiascone che unitamente al COORDINAMENTO FEMMINILE PENSIONATI CISL di
Viterbo ci hanno dato un generoso contributo economico, grazie ancora; vogliamo sperare che il bel
gesto venga preso ad esempio da molti. Il vero valore dell'avis è il sangue e non ci stancheremo mai
di "INVITARE" tutti quelli che possono a DONARE IL FLUIDO DELLA VITA. A Montefiascone si
può donare il primo e terzo lunedì di ogni mese, nei mesi pari anche in un giorno festivo che
comunicheremo con delle locandine; a Belcolle, presso il Centro Trasfusionale, si può donare ogni
giorno dell'anno.
Il luogo dove donare a Montefiascone è presso il Centro Fisso di Prelievo avis sito a Villa Santa
Margherita; la sezione avis è in via Bixio 6.
Per la sezione avis Montefiascone
Carlo GIANVINCENZI
Inform
Associazione di Solidarietà Falisca 0NLUS
Il 18 aprile u.s. si è tenuta l'annuale Assemblea Generale Ordinaria
dell'Associazione di Solidarietà Falisca (A.S.F.); l'O.d.G. dell'Assemblea, tra
l altr0
I MONTEFIASCONE^
' prevedeva il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale.
L'Assemblea si è svolta in un clima sereno e costruttivo, con la presenza di
molti Soci e qualche ospite; gli eletti al Consiglio Direttivo sono: Rossana BARTOLOZZI, Enzo
CORALLONI, Minelvio FERLICCA detto Liseno, Gianluca FERRI, Pasquale FOIS, Massimo MOCINl, Algerina MONACHINI, Giancarlo SILVI e Monia SMAFORA, il Medico responsabile
dell'Associazione è Luigi CRICCO, il mese prossimo vi daremo dettagli sulle cariche, o per meglio
dire incarichi (Presidente, Vice Presidente, Segretario, ecc.). L'Assemblea poi ha provveduto ad eleggere il Collegio Sindacale nelle persone di Ludovico CECCHINI, Daniele MARIANELLO e Aldo
TERAZZI, il Signor CECCHINI è stato confermato Presidente di detto Collegio.
L'A.S.F. è da sempre e sempre lo sarà al "SERVIZIO" di Montefiascone e dei montefiasconesi. In
A.S.F. ci sono solo VOLONTARI e, se ce ne fosse qualcuno in più sarebbe cosa buona, chiunque
fosse potenzialmente interessato... ci contatti, la nostra sede operativa è in via G. Contadini, prima
del Palazzetto dello Sport.
Per l'A.S.F. Rossana BARTOLOZZI
Via Tartarola, 28
tel. operativo 3292079450 - tel. abitazione 0761823286
pag. 13
La civetta
Di notte una civetta sul balcone,
Emette un grido con fare alterato,
scruta nel buio, con molta attenzione,
poi si piomba giù sopra al selciato.
Ha visto qualche cosa che cammina,
con i poderosi artigli la rapina.
Fu Sacra ad Atena per la sua bravura,
scolpita dalla Dea come blasone,
sullo scudo di Perseo, per non aver paura
quando scendeva in singoiar tenzone
in battaglia, contro la Medusa.
Con strategia guerriera che ancor si usa.
Poi arrivò il gabelliere smaliziato,
che la mise sul pomo del bastone,
rivolta minacciosa a chi non ha sborsato
i tributi, per farli sperperar a certe persone.
Purtroppo anche oggi ce ne sono tante,
specie in seno alla classe governante.
Quando si sofferma sul palo della luce
Con stridula voce grida 'lutto mio"
Somiglia a colei che taglia e cuce
Persino la camicia di suo zio.
Non è la civetta che porta scalogna,
ma chi sfrutta gli altri senza aver vergogna.
Purtroppo a questo andazzo siamo avvezzi,
e ci ritroviamo tasche vuote e spalle a pezzi.
Dicembre 2009
Gigi Moscetti
L'asinelio
L'asinelio Piccolino
è mansueto e anche carino
beve il latte della mamma
senza perdere la calma.
Quando è grosso mangia il fieno
sempre docile e sereno
si diverte a saltellare
senza farsi cavalcare.
Tira calci a piedi pari
senza chiedere denari
il musino un po' buffetto
rassomiglia ad un puffetto.
Le sue nari piccoline
non sono poi tanto bruttine
occhi grandi e orecchie lunghe
non avverte le lusinghe.
Tira calci e si diverte
la fatica non l'avverte
quando è pronto per la doma
anche lui porta la soma.
Arri arri somarello
con il basto e il suo fardello.
Vincenzo
Severini
Preghiera
Signore,
Tu fosti la mia guida, il mio rifugio, al tempo
della Fanciullezza, non respingermi a! tempo
della vecchiaia quando più mi declinano le forze.
Lo vedi?
Mi manca il tempo del sole, dal silenzio struggente, le parole e ancora chiedo il tempo dell'attesa,
della speranza...
Porto dentro di me il Tuo amore, l'amore puro
che non ha voce ma solo al cielo un canto nuovo.
Scagliai
Giuseppina
pag.
10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010
60° compleanno
di C l o r i n d a Ugolini
81411950
-
81412010
Complimenti,
dottoressa!
Il 23
marzo
2010
Rocchi Eleonora, si è laureata in Scienza della formazione
presso
l'Università Roma 3 discutendo la tesi "Violenza sulle
donne e bambini che assistono". Relatrice la prof.ssa
M. G. Casadei, correlatrice
prof.ssa M. Zecchini.
Questo è un grande
giorno! perché una persona speciale ha finalmente
raggiunto un grande traguardo!! il traguardo della
Laurea, e spero che sarà
un trampolino di lancio, che
nella tua vita ti porterà
tanta fortuna e soddisfazione... te lo meriti di cuore!
Buon compleanno e auguri per i tuoi 60 anni.
Tuo marito, i tuoi nipoti e parenti ti sono stati molto vicini e con
i tuoi amici più cari si sono uniti a te per una grande festa presso
il ristorante "Roland". Auguri!
I tuoi genitori
Mario e Stefania e
tua sorella Giulia
AVVISO PER I NATI NEL 1970
Dall'Albania
Si sta organizzando la cena per la classe 1970. è prevista per sabato 19 giugno 2010 preceduta dalla Santa Messa presso la Basilica di San Flaviano.
Al più presto saranno spediti gli inviti, nel caso non li riceviate potete ottenere informazioni più dettagliate presso la Ricevitoria del Lotto di Pezzato
Carlo, oppure contattando la vigilessa Camicia Margherita.
Questo è il gruppo che il 30 ottobre 2009 ha trascorso una simpatica serata presso il ristorante Corrado per festeggiare in compagnia il loro 50° anno.
L'ottimo cibo e la musica hanno fatto da cornice a questa piacevole festa.
Pur di non mancare a questo appuntamento molti ci hanno raggiunto anche da
lontano e al termine ci siamo dati appuntamento per il 2019!
PER COMODITÀ' DEI LETTORI
DE "LA VOCE"
Potete versare:
- sul c.c. n° 1 8 5 3 / 7 6 presso la Banca Cattolica
. sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 presso la Cassa di Risparmio
di Montefiascone
o inviare tramite conto corrente postale n. 1 2 1 5 8 0 1 0
intestato
Parrocchia
S. Margherita
01027
Montefiascone
o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via
S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il
vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce
è grata ai suoi".
Carissimi amici vicini e lontani,
la Resurrezione di Cristo è l'evento centrale della nostra fede e
della storia. Apriamo i cuori alla speranza. "Gaude et laetare Virgo
Maria, Alleluja! Quia surrexit Dominus vere, Alleluja!" Cristo è risorto! - Fratelli risorgiamo con Lui! Allarghiamo i nostri orizzonti, eleviamo il nostro spirito a tutto ciò che è alta vita, che è luce, che è bello,
buono, vero, santo! Alleluja! Alleluja! Alleluja! Cristo è risorto! andiamo a Lui: Lui solo ha le parole di vita eterna che rigenerano, e quella legge di amore e libertà da cui ogni uomo, ogni popolo può sperare incremento e salvezza. Con queste parole del nostro padre
don Orione auguro a tutti di cuore Buona Pasqua!
don Rolando
Inaugurato a
"Tentazione
Montefiascone
calzature"
Continua la scia propositiva della frazione di Zepponami. La
giovane zepponamese Elisa Sciuga ha aperto una nuova attività
in cui sta mettendo tutto il suo entusiasmo e la sua passione. È
stato inaugurato, sabato 24 aprile alle ore 17,00, il nuovo negozio
di calzature "Tentazioni calzature" a Montefiascone, in Via Oreste
Borghesi, 87 e molte persone sono giunte a salutare l'apertura del
negozio.
L'offerta comprende calzature maschili per tutte le età ed esigenze nonché calzature femminili, pratiche per l'uso quotidiano
ma anche eleganti, si possono acquistare anche accessori quali
cinture, borse, portafogli. La clientela può contare su competenza,
cortesia e professionalità.
Ad immergersi nella nuova avventura, Elisa Sciuga, giovane
ragazza montefiasconese che sta mettendo tutto il suo entusiasmo e la sua passione in questa esperienza.
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La nostra città è nel caos