Anno XXVII (XIII) • N°5 • MAGGIO 2010 • Via S. Lucia Filippini n° 25 • Tel. 0761.826050 - Montefiascone |VT) • "Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. • Art. 1 Comma 2 D.L 353 del 24/12/2003 • DCB Centro «La Voce» - Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli Direzione, redazione: 0 1 0 2 7 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 2 5 - Tel. 0 7 6 1 . 8 2 6 0 5 0 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 2 7 2 del 4 - 1 2 - 1 9 8 2 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. • V i a Paternocchio, 3 5 - Montefiascone • Tel. e Fax: 0 7 6 1 . 8 2 6 2 9 7 Udienza del mercoledì - 2 1 aprile A 1950 anni dal naufragio di S. Paolo Cari fratelli e sorelle! C o m e sapete, sabato e domenica scorsi ho compiuto un viaggio apostolico a Malta, sul quale oggi vorrei brevemente soffermarmi. Occasione della mia visita pastorale è stato il 1950° anniversario del naufragio dell'apostolo Paolo sulle coste dell'arcipelago m a l t e s e e della sua permanenza in quelle isole per circa tre mesi. È un avvenimento collocabile attorno al 60 e raccontato con abbondanza di particolari nel libro degli Atti degli Apostoli (capp. 27-28). C o m e accadde a San Paolo, anch'io ho sperimentato la calorosa accoglienza dei Maltesi - davvero straordinaria - e per questo esprimo nuovamente la mia più viva e cordiale riconoscenza al Presidente della Repubblica, al Governo e alle altre Autorità dello Stato, e ringrazio fraternamente I Vescovi del Paese, con tutti coloro che hanno collaborato a preparare questo festoso incontro tra il Successore di Pietro e la popolazione maltese. La storia di questo popolo da quasi duemila anni è inseparabile dalla fede cattolica che caratterizza la sua cultura e le sue tradizioni: si dice che a Malta vi siano ben 365 chiese, "una per ogni giorno dell'anno", un segno visibile di questa profonda fede! Tutto ebbe inizio con quel naufragio: dopo essere andata alla deriva per 14 giorni, spinta dai venti, la nave che trasportava a Roma l'apostolo Paolo e molte altre persone si incagliò in una secca dell'Isola di Malta. Per questo, dopo l'incontro molto cordiale con il Presidente della Repubblica, nella capitale La Valletta - che ha avuto la bella cornice del gioioso saluto di tanti ragazzi e ragazze - mi sono recato subito in pellegrinaggio alla cosiddetta "Grotta di San Paolo", presso Rabat, per un momento intenso di preghiera. Lì ho potuto salutare anche un folto gruppo di missionari maltesi. Pensare a quel piccolo arcipelago al centro del Mediterraneo, e a come vi giunse il seme del Vangelo, suscita un senso di grande stupore per i misteriosi disegni della Provvidenza divina: viene spontaneo ringraziare il Signore e anche san Paolo, che, in mezzo a quella violenta tempesta, mantenne la fiducia e la speranza e le trasmise anche ai compagni di viaggio. Da quel naufragio, o, meglio, dalla successiva permanenza di Paolo a Malta, nacque una comunità cristiana f e r v e n t e e solida, c h e d o p o d u e m i l a anni è ancora fedele al Vangelo e si sforza di coniugarlo con le complesse questioni dell'epoca contemporanea. Questo naturalmente non è sempre facile, né scontato, ma la gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle nuove sfide. Ne è un segno, ad esempio, il fatto di aver m a n t e n u t o saldo II p r o f o n d o rispetto per la vita non ancora nata e per la sacralità del matrimonio, scegliendo di non introdurre l'aborto e il divorzio nell'ordinamento giuridico del Paese. Pertanto, il mio viaggio aveva lo scopo di confermare nella fede la Chiesa che è in Malta, una realtà molto vivace, ben compaginata e presente sul territorio di Malta e Gozo. Tutta questa comunità si era data appuntamento a Floriana, nel Piazzale dei Granai, davanti alla Chiesa di San Publio, dove ho celebrato la Santa Messa partecipata con grande fervore. È stato per me motivo di gioia, ed anche di consolazione sentire il particolare calore di quel popolo che dà il senso di una grande famiglia, accomunata dalla fede e dalla visione cristiana della vita. Dopo la Celebrazione, ho voluto incontrare alcune persone vittime di abusi da parte di esponenti del Clero. Ho condiviso con loro la sofferenza e, con commozione, ho pregato con loro, assicurando l'azione della Chiesa. Se Malta d à il senso di una grande famiglia, non bisogna pensare che, a causa della sua conformazione geografica, sia una società "Isolata" dal mondo. Non è così, e lo si vede, ad esempio, dai contatti che Malta intrattiene con vari Paesi e dal fatto che in molte Nazioni si trovano sacerdoti maltesi. Infatti, le famiglie e le parrocchie di Malta hanno saputo educare tanti giovani al senso di Dio e della Chiesa, così che molti di loro hanno risposto generosamente alla chiamata di Gesù e sono diventati presbiteri. Tra questi, numerosi hanno abbracciato l'impegno missionario ad gentes, in terre lontane, - e-mail: [email protected] La nostra città è nel caos N e s s u n o si a s p e t t a v a u n a f i n e del genere della nostra Amministrazione Comunale. Il 9 a p r i l e il S i n d a c o f i s s a v a la v e r i f i c a d e l l a m a g g i o r a n z a p e r le ore 19. L a m a t t i n a d e l l o stesso g i o r n o s e t t e c o n s i g l i e r i di m a g g i o ranza e i sette dell'opposizione r a s s e g n a v a n o le d i m i s s i o n i f a c e n do cadere l'Amministrazione C o m u n a l e . N o n s'era mai verificata fin d'ora u n a cosa del genere. Abbiamo noi sollecitato l'ex sindaco Danti ad una spiegazione, che troverete a pag. 5 del giornale. Il p r e f e t t o d i V i t e r b o h a n o m i n a to il " c o m m i s s a r i o straordinario" n e l l a p e r s o n a d e l dr. Francesco Tarricone la come nostra e insieme nomina sub-commissario città nella della persona della sig.ra Nicoletta Ambrosini, esperta di contabile materia e q u i n d i d e l e g a t a p e r gli affari d e l settore economico-finanziario del Comune. S i a m o s u l l a b o c c a di tutti. U n a c i t t a d i n a , la n o s t r a , che, p e r la p o s i z i o n e g e o g r a f i c a , p e r il n u m e r o d e g l i a b i t a n t i , per la s e r i e t à d e l l a s u a g e n t e , p e r la s t o r i a passata e per quella futura non meritava uno schiaffo del genere. Noi c o m e giornale "La Voce" abbiamo cercato e vogliamo essere al d i s o p r a d e l l e parti, a n c h e s e vorremmo sinceramente che si r i s o l v a al più p r e s t o t a l e " s t r a n a " s i t u a z i o n e , in m o d o c h e la n o s t r a cittadina d o m i n i dall'alto non solo geograficamente, ma anche moralmente e socialmente. Il Direttore continua a pag. 12 pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Ricordatevi dei vostri padri Il tuo volto io cerco "Dicevo non solamente con la bocca, ma dal profondo del cuore, anelando alla visione di Dio: A te ha detto il mio cuore: ho cercato il tuo volto, il tuo volto, o Signore, cercherò". Così il Papa Gregorio Magno, in una lettera dell'ottobre 590, descrive il "tormento" che gli deriva dalla divisione interiore ed esteriore tra i mille impegni del suo ministero e l'anelito, grondante di nostalgia, per la vita di preghiera, di quiete, di silenzio del monastero. "Noi tutti - ha detto il Papa Benedetto XVI nella Visita a Manoppello (1 settembre 2006) - cerchiamo il volto del Signore". Il volto del Signore! È questo il sospiro che attraversa i Salmi della Bibbia. "Il tuo volto, Signore io cerco" (Sai 27,8). "Quando vedrò il tuo volto?' (sai 42,3). È anche questa la commovente supplica di Mosè (Es 33, 18-23). E ad essa nel Nuovo Testamento fa eco la richiesta dell'apostolo Filippo che dice a Gesù: "Signore, mostraci il Padre e ci basta" (Gv 14,8). Dio a Mosè rispose: "Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Es 33,20). Gesù invece a Filippo apre una strada, la strada della scoperta del volto, la strada del "vedere Dio": "Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9). Ecco lo svelamento del volto: "Sì, cari fratelli e sorelle ha ancora spiegato Benedetto XVI - per 'Vedere Dio" bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito che guida i credenti alla verità tutta intera". Ecco, dunque, la Persona di Cristo. Egli non rappresenta semplicemente il volto dell'Infinito, dell'Invisibile, del Senza-volto, del "totalmente Altro"; soprattutto egli è il volto del Padre. In lui Dio si è "svelato", ha fatto brillare su di noi la luce del suo volto e continua a rivolgerlo su di noi e ci concede pace (cfr. Num 6,24-26). Mi piace collocare entro questo orizzonte l'ostensione della Sindone che si svolge a Torino in questi giorni. In essa è un Volto a colpire lo sguardo, la mente, il cuore. È il Volto dell'Uomo dei dolori. Ma come non vedervi il volto dell'amore che continuamente cerchiamo? Albert Camus ha scritto (forse è una struggente nostalgia!): "Questo Dio, se vi tocca, è per il suo volto d'uomo". Quest'anno è stato chiamato "Anno Sacerdotale". Lo ha indetto Papa Benedetto XVI nel 150° anniversario della "nascita al cielo" (dies natalis) di S. Giovanni Maria Vianney, Curato di Ars (1786 - 1859), "vero esempio - ha precisato il Papa - di Pastore del gregge di Cristo". E ciò "per favorire la tensione dei sacerdoti verso la perfezione dalla quale dipende l'efficacia del ministero". Proprio alla luce di questa idealità alta, ritorna l'invito a far memoria, accanto al santo Curato d'Ars, della folta schiera di testimoni di santità tra i presbiteri. Alcuni noti, altri sconosciuti; alcuni lontani, altri vicini. Il Santo Curato d'Ars (1786 - 1859), in questo "anno sacerdotale", rende chiara la domanda, sollecita l'invito, dona slancio per accogliere la proposta che è compito di santità. Mi sta a cuore, perciò, presentare anche la figura commovente di un "Curato d'Ars in versione italiana": Bartolomeo Ferri, Pievano di Onano (1740 - 1822), che è vissuto in un contesto assai simile a quello del Curato d'Ars, in una parrocchia molto vicina sociologicamente, con una metodologia pastorale pressoché identica e, soprattutto, con uno stile eroico di santità. Senza offrirne un quadro biografico, in questa occasione avevo a cuore almeno di porre una così esemplare figura del parroco all'attenzione di voi presbiteri e di tutta la nostra comunità diocesana. Mi limito, perciò, a riportare solo l'epigrafe posta sulla sua tomba, nella chiesa parrocchiale, che recita: "Al corpo destinato a risorgere ed alla pace di Bartolomeo Ferri nato ad Onano ed ivi sacerdote della Chiesa di S. Croce, il quale per 55 anni, vegliando, istruendo e pregando, guidò le anime e spirò serenamente il 21 aprile 1822 lasciando un grande rimpianto nei fedeli soprattutto i più poveri". Evidentemente dal 1840 ad oggi la realtà - culturale, sociale, civile, economica e politica e anche l'esperienza ecclesiale - si è trasformata profondamente. Ma ci sono dati sempre attuali: la consegna di sé a Dio e alla Chiesa; la fedeltà al ministero presbiteriale; la testimonianza coerente di una vita umile, povera, casta; un'azione pastorale intessuta di carità, di obbedienza, di preghiera, di dono di sé senza fughe, senza riserve. Di tutto ciò il Pievano di Onano è esempio, nascosto e grande, vicino e prestigioso. Ecco, allora, a conclusione, la preghiera da lui composta e da lui quotidianamente recitata, in adorazione dell'Eucaristia. "O Gesù amabilissimo nostro Redentore; nostro desiderio, nostro amore, nostra salvezza, nostro Dio, nostro sommo ed unico bene, lo vi amo, vi lodo, vi benedico e vi ringrazio per tutte le vostre misericordie. Adoro la vostra gloriosa passione e morte. Adoro la vostra Croce ed affettuosamente l'abbraccio. Adoro la vostra prodigiosa sacra immagine e vi prego di rivolgere benigno e propizio il vostro santissimo volto verso di me peccatore. Mi pento, mi dolgo di aver offeso Voi Bontà Infinita e sono veramente risoluto di amarvi con tutto il cuore e con tutti gli affetti dell'anima mia fino alla morte, per poi godervi sveltamente per tutta l'eternità in Paradiso. Amen. " Don Don¡eie, Lorenzo Chiarinelli Vescovo di Viterbo sacerdote di Cristo La Chiesa di Viterbo in festa per un altro sacerdote! La Diocesi ha vissuto un momento di grazia con la Sacra Ordinazione presbiterale LUIGI FABBRI* Durante il cammino di formazione, la morte del padre Vittorio, ha costituito un momento particolarmente significativo che l'ha segnato profondamente e, proprio attraverso la sofferenza, ha maturato il suo proposito di consacrazione al Signore. Il contatto continuo con il suo Parroco don Luigi, in particolare in questi ultimi anni della sua malattia, gli ha permesso di far tesoro di una testimonianza sacerdotale esemplare a conferma di quanto il Papa Benedetto XVI dice nel Messaggio per la 47a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni:- "... la vicinanza e la parola di un prete sono capaci di far sorgere interrogativi e di condurre a decisioni anche definitive... la testimonianza personale, fatta di scelte esistenziali e concrete, incoraggerà i giovani a prendere decisioni impegnative a loro volta, che investono il proprio futuro". E impegnativa è la vita sacerdotale, perché richiede, oggi più che mai, radicalità nella sequela del Cristo e coerenza nella testimonianza che il prete è chiamato a dare in un "mondo, che nonostante innumerevoli segni di rifiuto di Dio, paradossalmente lo cerca attraverso vie inaspettate e ne sente dolorosamente il bisogno, e che reclama evangelizzatori che gli parlino di un Dio, che essi conoscano e che sia a loro famigliare, come se vedessero l'Invisibile. Il mondo esige e si aspetta da noi semplicità di vita, spirito di preghiera, carità verso tutti e specialmente verso i piccoli e i poveri, ubbidienza e umiltà, distacco da noi stessi e rinuncia. Senza questo contrassegno di santità, la nostraparola difficilmente si aprirà la strada nel cuore dell'uomo del nostro tempo, ma rischia di essere vana e infeconda" (Evangelii nuntiandi, 76). Dopo oltre quarant'anni, da Acquapendente viene un altro sacerdote: don Daniele Squarcia. L'ultimo ordinato è stato proprio don Luigi Squarcia (nel 1968), che abbiamo salutato pochi giorni fa, dopo una lunga malattia vissuta con una fede edificante e una serenità che solo Dio sa dare. Don Luigi non vedeva l'ora che arrivasse il 17 aprile. Aveva predisposto un programma dettagliato percé l'intera comunità si potesse preparare a così grande evento. Stava pensando anche di dettare quel che come Parroco avrebbe dovuto dire alla prima Messa di don Daniele, ma... la Provvidenza ha disposto diversamente. Comunque, anche se lui stesso si rendeva conto dell'aggravarsi della malattia, l'idea che forse non ce l'avrebbe fatta ad arrivare all'Ordinazione non lo inquietava più di tanto. Era sempre sereno e sorridente, certo di aver fatto la sua parte. Del resto la soddisfazione più grande per un prete è proprio quella di poter suscitare altre vocazioni alla vita sacerdotale. E lui in questo c'è riuscito. Di Acquapendente, infatti, in Seminario ci sono due giovani: Vittore Arcangeli e don Daniele Squarcia. Quest'ultimo, appunto, il 17 aprile prossimo viene ordinato presbitero nella Concattedrale di Acquapendente: una eccezione che il Vescovo aveva voluto proprio per permettere a don Luigi di partecipare. Don Daniele è nato il 9 aprile 1969 ad Acquapendente. In famiglia, insieme alla sorella Annarita e al fratello Enrico, ha respirato i valori grandi della concordia, dell'unità, della fortezza anche nei momenti difficili, dell'impegno serio nel lavoro, dell'amore profondo al Signore; A don Daniele l'augurio più caro da parte di tutta la nostra Chiesa, di essere, valori questi testimoniati in maniera semplice ma convinta dalla mamma Maria e come ci ha ricordato il Papa nell'Angelus di lunedì scorso, un "angelo", "annundal babbo Vittorio. Entrato nel 1980 nel Seminario di Montefiascone, passa al ciatore - cioè - della carità di Cristo: messaggero della sua risurrezione, della sua Seminario di Viterbo dove consegue il diploma di maturità classica nel 1988. vittoria sul male e sulla morte, portatore del suo amore divino". Uscito, poi, dal Seminario, entra nel mondo del lavoro fino a che nel 2003 decide (Vedi articolo dell'ordinazione a pag. 9) di ritornare in Seminario. * direttore Ufficio diocesano È stato ordinato diacono il 26 aprile dello scorso anno e nel mese scorso ha per la Pastorale Vocazionale concluso gli studi teologici conseguendo il Baccellierato. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 13 VECCHIE FOTO Il poggio, o monte delle Croci in una foto degli anni '50; è ben visibile la croce ora spostata a ridosso della scalinata d'accesso alla cripta di Santa Lucia. Sul poggio delle Croci, tra il 1736 ed il 1737, il beato Leonardo da Porto Maurizio, fece costruire una grande via Crucis. L'uso delle "Vie Crucis", diffusosi in tutta l'Europa per merito dei francescani minori, si rivela idealmente collegato al fenomeno del pellegrinaggio poiché nacque con lo scopo di far rivivere simbolicamente il percorso del Calvario a tutti quei fedeli che, per vari motivi, non potevano recarsi in Terrasanta. Così lo spiega lo stesso padre Leonardo in un libretto stampato a Montefiascone: "Visitando ie quattordici Stazioni della VIA CRUCIS devotamente si guadagnano tutte le Indulgenze di Gerusalemme, come se in persona si andasse in tutti Santi Luoghi..." Padre Leonardo, che era stato invitato a predicare a Montefiascone dal cardinale Aldrovandi, fu fortemente sollecitato nella sua iniziativa dalla suora benedettina Maria Cecilia Baij, badessa del monastero di S. Pietro, la quale scriveva in una sua lettera: "per diciotto e più anni ho pregato, perché si mettesse l'uso della Via Crucis, alla fine il Signore mi ha consolata, con averla non solo in Monastero, ma ancora nella Città." L'attuale toponimo scaturì, quindi, dalle quattordici croci delle tappe, anche se, in precedenza, il nome della zona mostrava un riferimento alla Croce. Da un documento del 1579 sappiamo, infatti, che il terreno limitrofo, ove venne costruito il convento dei Cappuccini, si trovava in vocabolo Podij Crucis cioè Poggio della Croce. Successivamente la Via Crucis venne sostituita da una singola croce e quindi, in tempi più recenti, anche questa venne rimossa. Oggi, il poggio delle Croci risulta completamente sommerso dall'intenso sviluppo urbanistico del paese. Frazioni e località nel territorio di Montefiascone di Giancarlo Breccola ANTONELLI EQVITIS / CVRATORES REI MVNICIPALIS / MEMORIAM P O N E N D A M / C E N S V E R V N T / XI KAL MARTIAS A N N O MDCCCLXVI 2 1 . C O M M E N D A (QUARTA PARTE) La tranquillità durò solo per qualche anno e cioè fino al 1584, quando un agente del Farnese si presentò ai priori di Montefiascone dicendo di aver avuto ordine di locare e affidare le terre della C o m m e n d a a quarto o come meglio avesse creduto. Gli furono mostrati i documenti relativi all'accordo stipulato con il Caro e confermati dallo stesso cardinale Farnese, per i quali le terre dovevano darsi ai montefiasconesi per la corrisposta di una salma di grano per ogni salma di terreno a misura a Montefiascone 1 . L'agente rispose che avrebbe dovuto consultare il Farnese e, comunque, allo stesso Cardinale si rivolsero anche i montefiasconesi, inviandogli come ambasciatore Girolamo Troici. A questo punto la decisione venne rimessa al vicelegato del Patrimonio e, siccome urgeva "spedire questo negotio quanto prima si può per sodisfazione della città, come per servizio delli cittadini", a trattare col vicelegato fu inviato lo stesso Troici. Questo trasferimento di competenza si rivelò soltanto un espediente per scoraggiare e temporeggiare e quindi i "disperati" montefiasconesi pensarono di fare appello ai sentimenti del cardinale, mandando otto o dieci o almeno sei uomini all'illustrissimo sig. card, nostro padrone, che in nome della comunità si buttino nelle braccia di S. S. III. ma, la quale con ogni affezzione di cuore debbano pregare a compiacere questa sua comunità di farli osservare detta capitolazione, come si é degnato farla osservare per il passato. Non sappiamo se il tentativo ottenne qualche risultato, certo è che il Comune, nel 1589, per liberarsi dai tanti soprusi che si perpetravano, più che dai commendatori, quasi sempre assenti, dai loro agenti ed affittuari, deliberò di prendere in affitto la Commenda. La richiesta, tuttavia, non venne accettata e le vessazioni continuarono. Nel 1598 si ebbero nuove lamentele nei confronti del cavalier Caravella il quale, non osservando i patti, aveva aggravato gli affidati e i lavoratori. Si scrisse, pertanto, al commendatore, il priore di Capua, perché lo richiamasse all'osservanza di tutti li capitoli et soliti antichi, minacciando altrimenti di ricorrere al papa. E ancora nel 1601 si tornò a insistere perché non s'innovasse l'antica consuetudine2. La comunità aveva capito che doveva vigilare in difesa dei diritti acquisiti, e si premurava, pertanto, di notificare le capitolazioni del 1565 ad ogni nuovo commendatore affinché lo stesso Per la rivendicazione al territorio falisco del vastissimo fondo dei SS. Giovanni e Vittore in Selva, dopo una lite di centoventinove anni, per l'opera e lo zelo dell'avvocato Francesco Ricca e del cavaIter Giovanni Battista Antonelli, gli amministratori comunali decretarono di porre un ricordo il 19 febbraio 1866 La Chiesa dei SS. Giovanni e Vittore e il complesso abitativo della Commenda come compaiono nel CABREO DELLE COMENDE DI MONTEFIASCONE E VITERBO (anno 1625) conservato nell'archivio dell'isola di Malta non potesse addurre il pretesto dell'ignoranza. E finalmente la situazione sembrò tranquillizzarsi. Nel 1661, il cardinale Aldobrandini, si mostrò ben disposto ad osservare gli accordi e così fecero, probabilmente, anche i commendatori successivi senza, per altro, rinunciare alle rivendicazioni legali. E così, nel 1736, iniziò una causa tra Montefiascone e Viterbo che si sarebbe protratta per quasi 130 anni. Una memoria del 1741, relativa alla controversia, ci ricorda che tutti e singoli patti della capitolazione del 1565 hanno sempre sortito il loro effetto, colla piena adesione dei commendatori. Nel 1766 si registra che la distribuzione delle terre e l'affidamento del bestiame si faceva alle condizioni solite;3 ed ancora, in una delibera comunale del 16 settembre 1792 relativa al divieto di cacciare, il nuovo c o m m e n d a t o r e Vespoli, mediante un editto affisso alla pubblica piazza del paese, stabiliva di proseguire la lite tanto per il possesso di manutenzione col far la caccia nella selva di detta Commenda, come anche di potervi legnare in conformità allo strumento di concordia. Bisognerà aspettare il 5 dicembre 1865 perché l'annosa questione venga definita dalla Sacra Congregazione cardinalizia a favore del comune di Montefiascone. A memoria dell'importante evento fu posta una lapide in una stanza della residenza comunale. OB A M P L I S S I M V M F V N D V M / SS IOAN ET VICTORIS IN SILVA / POST LITEM A N N O R C E N T V M ET VNDETRIGINTA / TERRITORIO FALISCODVNEN VINDICATVM / O P E R A ET STVDIO / FRANCISCI RICCA ADVOCATI / ET IOAN BAPT A quel tempo la Commenda, già incamerata dal governo repubblicano nel 1798, 4 era proprietà dei principi Doria Pamphili. Il passaggio di proprietà era avvenuto, il 30 novembre 1811, all'asta pubblica indetta dall'amministrazione del Debito Pubblico degli Stati Romani, in virtù del decreto imperiale del 5 agosto 1810. 5 Successivamente, nel 1919, i Doria Pamphili la alienarono a tali Donati e Rosetto Giuseppe e Pietro i quali, a loro volta, la frazionarono vendendola a varie persone. E così, nel 1933, gli appezzamenti di terreno erano 168 e la trasformazione fondiaria risultava profonda e sostanziale. Il bosco - che già aveva caratterizzato la località tanto da farla definire "in Selva" - dall'estensione originaria di circa 1.000 ettari, era ridotto a poco più di 200 ettari e le terre disboscate erano state messe a coltura con l'impianto di vigneti, oliveti e frutteti. Le terre destinate alla semina ammontavano a circa 330 ettari. In questi anni la situazione dei terreni è sostanzialmente e permanentemente migliorata, ma i proprietari sono quadruplicati e pertanto l'estensione dei singoli appezzamenti è stata oggetto di una vera e propria polverizzazione. 6 (19 - segue) 1. La salma era una misura di capacità per aridi che generalmente oscillava tra i 213 e di 275 litri; non conosciamo invece l'estensione di una salma di terreno montefiasconese, anche se sappiamo che la salma siciliana equivaleva a 17.462 mq. 2. ANTONELLI, MERCURIO, I diritti civici dei montefiasconesi sulla Commenda, Montefiascone 1919. 3. AVM, Atti civili della Commenda. 4. SILVESTRELLI, GIULIO, Le chiese e i feudi dell'ordine dei templari e dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme nella regione romana, Roma 1917, p. 523. 5. BENEDETTI, ANGELO, Consulenza tecnica d'ufficio, 1995, p. 4. 6. BENEDETTI, ANGELO, Consulenza tecnica d'ufficio, 1995, p. 16. pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Corruzione? Un male "fisiologico" di Paolo Pezzato Pensavamo che con la caduta della classe politica della cosiddetta 1a Repubblica, ad opera dei magistrati di "Mani Pulite", nei primi anni Novanta, si fosse estirpata definitivamente la corruzione ed il vorticoso giro di mazzette a tutti i livelli. Pensavamo che dalle ceneri di quella vecchia Repubblica sarebbe rinata un'Italia depurata da ogni male e da ogni forma di corruzione sotterranea, che ne sarebbe uscita fuori un'Italia bianca come l'anima di un neonato che va al Battesimo. E, invece, se ci documentiamo bene, ci rendiamo conto che la corruzione non solo non è sparita ma è ancora dilagante ed è tuttora il male più diffuso che determina il vertiginoso aumento dei costi dei lavori pubblici. Perché non legalizzarla? Così qualcuno potrebbe chiedersi perché, a questo punto, non convenga "legalizzarla". Cioè, visto che è talmente radicata che non si riesce ad eliminarla in nessun modo dal sistema, si potrebbero stabilire delle regole ben precise che consentono alla voce "corruzione" di poter figurare, ad esempio, tra le voci di spesa nei bilanci degli appalti che, in tal modo, non solo permetterebbero ai corrotti di pagare le tasse sulle mazzette ma sicuramente farebbero filare più spediti i lavori e - forse - i costi lieviterebbero di meno. Tutto, dunque, alla luce del sole. Chiaramente, avrete capito che quanto sopra detto non è altro che una provocazione. Esattamente il mondo alla rovescia. Eppure qualcosa di vero c'è. Non è un'idea così balzana come, a prima vista, potrebbe sembrare. Addirittura tempo fa ho letto che alcuni politici ed alcuni burocratici hanno già preso seriamente in esame tale possibilità. Questo lascia intuire il lato veramente preoccupante del problema e cioè si sottintenderebbe una pressoché totale sfiducia nelle istituzioni e nella classe politica che le rappresenta. Perché non legittimarla? Il cittadino, vedendo che è impossibile estirpare l'immoralità dilagante, decide non solo di accettarla ma di regolamentarla e "legittimarla". Non stiamo parlando di ipotesi impossibili. Uno spunto significativo, ad esempio, ce l'ha offerto recentemente la creazione del cosiddetto: "Scudo fiscale" e ancor prima I' "indulto". D'altronde ci siamo tutti resi conto che, per esempio, anche "la raccomandazione" anche se meno grave della corruzione, è stata ed è ancora una delle grandi piaghe della vita pubblica. Ma anche qui occorre distinguere tra una raccomandazione "buona" ed una "cattiva". Tra privati si usa, per esempio, raccomandare un artigiano che sa lavo- Iniziata da pochi giorni la convenzione rare bene per fare un determinato lavoro. In tal caso penso che non ci sia niente di male a consigliarlo ad un amico o conoscente. Ma quando si va sulla raccomandazione politica, senza conoscenza alcuna delle capacità del raccomandato per un posto nella Pubblica Amministrazione, non solo si violano le regole sulla competizione pubblica ma, che sia un cialtrone o un buono a nulla, in ogni caso gli si è assicurata la retribuzione a vita, nonché la pensione, con tutti i danni che poi potrà fare al sistema. Raccomandazioni Oggi, in ogni Ministero o ente pubblico, bisogna fare i conti con una classe clientelare derivante da una valanga di raccomandazioni politiche "cattive" da cui derivano un gran numero di assunzioni, soprattutto di natura preelettorale. È così, che quando le illeggittimità e le immorali forzature del sistema diventano dilaganti ed irrefrenabili, allora, come accade nella regolamentazione di tutte le "prassi", è necessario che qualche burocrate o ingegnoso legislatore studi un sistema per fare in modo che tali comportamenti, totalmente illegittimi, assumino le sembianze dello svolgimento di normali pratiche d'ufficio da sbrigare più o meno celermente a secondo della celebrità del raccomandante. Tutto sommato, questo non è altro che quello che tutti chiamiamo, come già detto "clientelismo" a cui, tra l'altro, abbiamo fatto abbondantemente il callo. Infatti, non ci si ribella neanche più a simili comportamenti e forzature nefaste. Se questo dovesse tra un po' di tempo valere anche per la corruzione e si cercasse, dunque, di "legalizzarla" o giustificarla, allora sì che veramente sarebbe un passo avanti... si, ma verso lo sfacelo! on la ASL ed è subito boom di Villa 5. Margherita: risonanza ed ecografia, in convenzione Costo del "ticket" per la risonanza Euro 51,15, magnetica con la con lista di attesa di 15 giorni e per l'ecografia prenotazioni aperta ASL/VT una settimana L'annuncio dato da Padre Terenzio. Rx e Tac a pagamento di Impero Gianlorenzo Un'altra conquista della sanità privata in convenzione, gestita da Padre Terenzio della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione a Villa S. Margherita, dove possono accedere tutti gli utenti della Tuscia e dintorni, tramite il Cup (centro unico prenotazione) della AsI Vt e il pagamento del ticket fisso di Euro 51,15 per la Risonanza e a tabella per l'ecografia o l'eco-colo-doppler. Villa S. Margherita dispone così di servizi in convenzione AsI, tramite prenotazione Cup/AsI e pagamento ticket per la Risonanza Magnetica e Ecografia o Eco-color-Doppler. Restano servizi privati a pagamento Rx e Tac, con prenotazione telefonica allo 0761.821450. La Risonanza Magnetica Aperta, con l'ultimo modello "Airis" della serie "New Generation System" e l'ecografia con l'eco-colr-doppler, in convenzione con la Asl/Vt, affiancano e completano la diagnostica per immagini effettuata privatamente con la Tac e Rx. L'esame con la Risonanza Magnetica Aperta permette di vedere col massimo dettaglio il cervello e la colonna lombosacrale (per la verifica di eventuali ernie del disco) ed il midollo spinale con le radici nervose ed i nervi di maggiore dimensio- ne. La risonanza magnetica aperta non è un'indagine "dannosa" per l'organismo, ossia non vi sono radiazioni come i raggi (Rx) degli esami radiologici, mentre la TAC permette una migliore visualizzazione delle ossa. La Risonanza Magnetica Aperta, su tutti i lati, consente l'esame diagnostico per immagini stando comodamente sdraiati su un lettino anche ai pazienti obesi, claustrofobici, bambini svegli e anche tanti extralarge che non riescono ad entrare nelle altre Risonanze Magnetiche chiuse. Nella Rm aperta, il fatto che il paziente sia libero e non incapsulato consente ai medici di fare addirittura assumere posizioni diverse a braccia, ginocchia, spalle, spina dorsale, muscoli e scheletro. Una modalità assolutamente impossibile nelle altre risonanze. L'ecografia è invece un sistema di indagine diagnostica medica che utilizza gli ultrasuoni e si basa sul principio dell'emissione di eco anche su una struttura in movimento (effetto doppler ad esempio il sangue all'interno dei vasi), studiandone così le caratteristiche di flusso. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 NOTA DI A G R I C O L T U R A a cura di GIMBERTO Agricoltura tradizionale, agricoltura biologica e OGM, ditemi voi! Spesso le riviste del settore agricolo ribadiscono un disperato appello: da molto tempo si è abbattuta sull'agricoltura una gravissima crisi economica, che nessuno è in grado di contrastare. Consapevole di ciò, l'agricoltura si è già avviata silenziosamente verso la morte, nell'indifferenza di tutti. Lo Stato Italiano non riesce più a finanziare perfino il fondo per le assicurazioni contro le calamità naturali che colpiscono sempre più spesso il settore agricolo. I costi di produzione superano di gran lunga i ricavi delle vendite e gli agricoltori riescono a produrre con difficoltà le derrate alimentari di prima necessità come latte, carne, olio, grano, mais, frutta, ecc. Essendo il cibo il più importante settore strategico per ogni Paese, l'Italia è costretta ad importare circa il 50% del suo fabbisogno alimentare. Siamo vicini all'abbandono della semina del grano e del mais, perché non più remunerativi. Sotto sotto si vocifera che presto il vino scorrerà per i fossi. Sono quasi spariti gli allevamenti dei suini e dei bovini. Al Sud cala velocemente la produzione del grano duro e dell'olio di oliva. Nel 1983 a Bruxelles l'Italia subì passivamente l'imposizione delle quote latte pari alla produzione dei primi anni cinquanta, con il risultato che fino ad oggi siamo stati costretti a produrre metà del nostro fabbisogno nazionale, mentre alcuni altri stati membri potevano produrre anche quattro volte i loro consumi interni. Nel 2009 il mercato ha offerto alle industrie alimentari italiane una partita di 50.000 tonnellate di mele provenienti dalla Romania a 77 euro a tonnellata. Tale prezzo nel settore agricolo italiano è inferiore al solo costo di raccolta. Oggi è di moda puntare sui prodotti agricoli a chilometro zero per contenere i costi. Ma con tale strategia di mercato in Sicilia non ci sarebbe più mercato per le mele, le pere, radicchio rosso, ecc. prodotti nel nord Italia. Viceversa nell'Italia continentale non ci sarebbe più mercato per gli agrumi siciliani. Verso la fine dello scorso anno, il Ministro Zaia, per spingere il consumo del latte, pensò di mettere dei bancolatte a disposizione di tutti per la distribuzione di latte crudo presso il Ministero di via XX Settembre. Ma evidentemente al Ministro era sfuggito che il latte si consuma bollito o pastorizzato, per cui avrebbe dovuto dotare il bancolatte di un bollitore o di un pastorizzatore. Il titolare di un'azienda zootecnica produttrice di latte bovino, si era attrezzato per la vendita di latte crudo direttamente al consumatore. Dopo un buon inizio di vendita del latte, ha avuto anche un notevole calo verticale delle vendite, quando gli acquirenti si sono resi conto che il latte del distributore non era pastorizzato e quindi prima di essere consumato doveva essere bollito. Un altro agricoltore che produceva ortofrutta tradizionale ha dovuto soccombere a favore delle produzioni biologiche della concorrenza. Il suo grande dilemma è: ma come fanno i produttori del biologico a salvare i loro prodotti dagli attacchi parassitari senza usare i fitofarmaci, mentre io facevo fatica a tutelare i miei raccolti pur usando i fitofarmaci? Considerate le diffusioni degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) nel mondo è ormai quasi impossibile importare mangimi non OGM. In Italia produrre mais non OGM è antieconomico per cui o si usa mais OGM o si chiudono le stalle. In una recente riunione della FAO riguardante l'agricoltura sul territorio africano, la Chiesa si è detta disposta all'uso delle biotecnologie se servissero a portare benefici. Riguardo agli OGM demandano ogni decisione a ciascun Paese membro che deve utilizzare gli OGM attenendosi alla sicurezza. L'ex Ministro Zaia era decisamente contrario all'uso degli OGM. Il successore, Ministro Galan, ha detto che quasi nulla di quello che mangiamo è nato spontaneamente. Ciò significa che la ricerca è fondamentale se vogliamo essere competitivi in agricoltura, come in altri settori. Il grande poeta Giacomo Leopardi nell'anno 1842 nelle "Operette morali" scrisse che "una grandissima parte di quello che noi chiamiamo naturale, non è, anzi è piuttosto artificiale" e citava "i campi lavorati, gli alberi e le altre piante educate e disposte in ordine". GIMBERTO pag. 13 LA CRISI AL COMUNE DI MONTEFIASCONE? SOLO UNA QUESTIONE DI POLTRONE Il giorno 9 Aprile 2010 sette consiglieri di maggioranza e sette di opposizione hanno rassegnato congiuntamente le dimissioni facendo cadere l'amministrazione comunale eletta dai cittadini nel giugno 2009. Questo atto ha gettato il comune nella paralisi della gestione commissariale: un gesto irresponsabile che impedirà sino a maggio 2011 di avere un sindaco, una giunta ed un consiglio comunale per la nostra città! In questi giorni ho letto le dichiarazioni dei "ribelli" ma nessuna di essa è minimamente convincente. Ho letto che il Sindaco non si sarebbe relazionato con alcuni consiglieri di maggioranza; è vero il contrario, i fatti e l'epilogo della vicenda lo dimostrano. I fatti: il giorno 10 marzo 2010 i consiglieri comunali Morleschi, Busà, Bellacanzone, Peiretti, Bologna, Capotosto e Della Casa mi recapitavano una lettera che testualmente recitava: "/ sottoscritti consiglieri comunali ritengono indispensabile che, DOPO le elezioni del 28/29 marzo, sia programmato un incontro per discutere una eventuale verifica di maggioranza". Il giorno 29 marzo gli stessi consiglieri, durante le operazioni di voto, rimettevano le deleghe nelle mani del Sindaco. Terminato lo scrutinio elettorale (in data 30.03.2010), immediatamente mi sono attivato per organizzare la verifica di maggioranza programmata dopo il 7 aprile su richiesta del consigliere Della Casa fuori città per le festività pasquali. La verifica di maggioranza era, dunque, fissata per il giorno 9 Aprile 2010 alle ore 19,00. L'epilogo: la mattina dello stesso giorno, invece, i sette consiglieri di maggioranza ed i sette di opposizione rassegnavano le dimissioni facendo cadere l'amministrazione comunale. Dunque è evidente che "i magnifici sette", mentre a parole chiedevano al Sindaco la verifica di maggioranza, stavano invece complottando con l'opposizione per far cadere il comune di Montefiascone! Ho letto che il Sindaco avrebbe cambiato partito, passando dalla PDL all'UDC, è FALSO. Alle elezioni comunali del giugno 2009 mi sono presentato, da indipendente, a capo di una lista appoggiata da ben sei movimenti politici: UDC. PDL P.S.. Rosa Bianca. Epicentro e Tuscia Vola. Le mie idee politiche erano note a tutti ed in particolare ai consiglieri Morleschi e Busà, con i quali ho condiviso una esperienza decennale all'interno del CCD-UDC di Montefiascone. Inoltre l'UDC ha sostenuto lealmente, nell'ultima tornata elettorale, i candidati Presidenti della PDL, sia alla Regione Lazio (Renata Polverini), sia alla Provincia di Viterbo (Marcello Meroi). Ho letto che il Sindaco avrebbe dato troppo spazio agli assessori Massimo Paolini e Massimo Ceccarelli, è FALSO. Lo spazio da me attribuito ai due colleghi Paolini e Ceccarelli è semplicemente quello che i cittadini Montefiasconesi hanno dato loro votandoli e facendone i primi eletti della lista Danti Sindaco (rispettivamente 584 e 531 voti). Mentre i sette "ribelli" hanno ottenuto in totale 1506 voti pari al 29,66% della lista. E al momento di formare la giunta decisi di nominare per l'intera durata amministrativa i 4 assessori più votati, mentre i restanti 3 sarebbero rimasti in carica per metà consiliatura; nella seconda parte del mandato questi sarebbero stati sostituiti da altri 3 consiglieri. Così anche per la Presidenza del Consiglio era prevista una "staffetta", mentre il Dott. Della Casa chiese ed ottenne la delega alla sanità per 5 anni. Infine decisi di assegnare alcune deleghe specifiche in modo che tutti gli eletti avessero un ruolo attivo all'interno dell'amministrazione. Nonostante ciò il primo consiglio comunale andò deserto, poiché alcuni assessori e consiglieri di maggioranza non avevano ottenuto ciò che speravano. In conclusione "i magnifici sette" non hanno dato e non possono dare nessuna motivazione politica che possa giustificare II commissariamento del nostro comune! L'unico vero motivo, dispiace dirlo, è la brama di poltrone e di potere degli stessi, manifestatosi dal primo consiglio comunale andato deserto. In tutta questa vicenda si è inserito un "noto" personaggio politico montefiasconese, nominato o autonominatosi leader degli insorti. UN RIMPIANTO per Montefiascone che perderà almeno un anno e mezzo di tempo, quello del commissariamento e della formazione della nuova giunta. Il rimpianto è ancora maggiore se si considera che oggi c'erano tutte le condizioni per far decollare Montefiascone, data l'omogeneità tra comune, provincia e regione. UNA RECRIMINAZIONE: probabilmente ho commesso un grave errore, quello di aver messo in lista personaggi inadeguati e, dunque, irresponsabili come hanno dimostrato di essere. UNA PROMESSA. In dieci mesi ho ottenuto per ben due volte la fiducia dei concittadini montefiasconesi. prima con l'elezione a Sindaco, poi con quella a Consigliere Provinciale. Sono dunque i cittadini gli unici arbitri dei destini politici del sottoscritto e della sua squadra, non un manipolo di ribelli. Per questo motivo anticipo, sin d'ora, che porrò nuovamente la mia candidatura per tornare ad essere Sindaco insieme ai Montefiasconesi. Andrea DANTI LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 10 Taccuino economico e tributario a cura del Dott. Luca Radicati e della Dott.ssa Paola Ciripicchio Cari lettori anche questo mese affronteremo molte tematiche di interesse generale, quali: la trasmissione dei certificati medici on-line per i dipendenti del pubblico impiego, la Comunicazione Unica, le Pensioni e gli eco-incentivi del governo. Certificati medici on-line: Dal 19 giugno le attestazioni di malattia in forma cartacea andranno definitivamente in soffitta; infatti, i lavoratori del "pubblico impiego" non si dovranno più preoccupare di trasmettere alla propria amministrazione di appartenenza i certificati. Saranno proprio i medici ad inviarli telemáticamente all'lnps, che a sua volta, una volta ricevuti i documenti, dovrà girarli immediatamente all'ente. Chi non si adeguerà andrà incontro a pesanti sanzioni, che potranno arrivare (in caso di recidiva) fino al licenziamento del lavoratore, e alla decadenza della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, per il medico. Le amministrazioni che continueranno a ricevere certificati in forma cartacea, dovranno informare entro 48 ore la Asi di riferimento che prowederà a sanzionare il medico inadempiente. Tali certificati dovranno essere trasmessi per periodi di malattia superiori a 10 giorni e dopo la manifestazione del secondo evento di malattia nell'anno solare. Comunicazione Unica: Dal 1° aprile 2010 è effettivamente entrata a pieno regime la Comunicazione Unica. Chi intende aprire un'impresa può farlo in un giorno; esse in 7 giorni potranno assolvere gli adempimenti verso Registro Imprese, Inps, Inail e Agenzia Entrate, ed essere quindi operative; il tutto attraverso la presentazione di un modello informatico unificato inviato alla Camera di Commercio competente del territorio. Pensioni: Per ottenere la pensione di anzianità da parte dell'lnps, dal 1° luglio 2010. bisogna innazitutto aver cessato il rapporto di lavoro dipendente o l'attività autonoma entro il 30/06/2010; gli interessati a tale "finestra" sono: 1) i dipendenti che hanno raggiunto il 59° anno di età entro il 31/12/2009; 2) dipendenti con 40 anni di contributi versati al 31/03/2010 e compiono 57 anni di età al 30/06/2010; 3) dipendenti con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 31/03/2010; 4) autonomi con 35 anni di contributi 59 anni di età al 30/06/2010; 5) autonomi con 40 anni di contributi al 31/12/2009 (a prescindere dall'età); 6) autonomi con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 31/12/2009. Mentre potranno ottenere la pensione dal 1° ottobre 2010:1) dipendenti con 40 anni di contributi al 30/06/2010 che compiono 57 anni di età entro il 30/09/2010; 2) dipendenti con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 30/06/2010; 3) autonomi con 65 anni di età (60 le donne) compiuti entro il 31/03/2010; 4) autonomi con 40 anni di contributi versati al 31/12/2010 (a prescindere dall'età). Esenzioni ICI: Non si deve pagare Pici se la casa è un fabbricato rurale (cioè viene usato sia per uso abitativo, che per uso agricolo). Proprio l'Agenzia del territorio ha chiarito che la qualificazione rurale spetta a tutte le unità immobiliari censite nella categoria catastale A, e non solo in A/6; fanno però eccezione le unità riportanti le caratteristiche di lusso, ovvero censite nelle categorie catastali A/1 e A/8 sulle quali si dovrà pagare normalmente Nei. Incentivi per la casa e i ciclomotori: Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il decreto incentivi; esso mette a disposizione 420 milioni di euro a sostegno dei settori in crisi; gli aiuti sono stati elargiti a partire dal 6 aprile 2010 fino all'esaurimento del fondo e riguardano: interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della casa che non riguardino parti strutturali dell'edificio; bonus per l'acquisto di case eco-compatibili che consentono di risparmiare energia (il contributo è di 83 euro al metro quadro, per un massimo di 5.000 euro, ma può arrivare fino a 116 euro per un massimo di 7.000 euro se il risparmio energetico sale al 50%); spese per rinnovo della cucina e degli elettrodomestici (per rinnovare la cucina si può usufruire di uno sconto del 10% del prezzo, fino ad un massimo di 1.000 euro; per l'acquisto di un singolo elettrodomestico lo sconto sarà per lavastoviglie il 20% fino ad un tetto massimo di 130 euro, forni elettrici e piani cottura il 20% fino a 80 euro); rottamazione moto categoria euro 0 o euro 1 (se si rottama una vecchia moto per acquistare un motociclo categoria euro 3 con cilindrata fino a 400 cc, o una potenza che arriva fino a 70 kw, si può ottenere uno sconto del 10% fino ad un massimo di 750 euro; lo sconto raddoppia fino al 20% e fino ad un massimo di 1.500 euro, se si acquista una moto ad alimentazione elettrica doppia o esclusiva). Posteitaliane Spett.le Don Agostino Ballarotto Via Trento 01027 Montefiascone (VT) Roma, 2 Aprile 2010 - Prot. Oggetto: Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010 Il Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010 ha modificato il contesto normativo di riferimento delle spedizioni postali relative al settore editoria stabilendo l'applicazione delle tariffe agevolate fino al 31 marzo 2010. Pertanto successivamente le attività a tale data alle spedizioni editoriali saranno applicate le tariffe non agevolate previste per ciascuna tipologia di spedizione. Al fine di agevolare le attività di accettazione Vi invitiamo a verificare e, nel caso, voler adeguare le disponibilità degli importi che dovranno garantire la copertura delle prossime Vostre spedizioni. Sarà nostra cura Informarvi prontamente qualora un successivo Decreto determini nuove tariffe agevolate a seguito di sopravvenuto accertamento di disponibilità finanziaria nell'ambito del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le nostre strutture commerciali sono a Vostra disposizione per fornire tutto il supporto che si renderà necessario per garantire il miglior soddisfacimento delle Vostre esigenze. Sul sito www.poste.it abbiamo pubblicato copia del citato decreto mentre ulteriori informazioni sono disponibili chiamando il Cali Center di Poste Italiane al numero 803.160.000. Distinti saluti. Lo Psicologo risponde.... Le scrivo per chiederle un commento alla "Strage di Erba". Da poco si è infatti conclusa questa agghiacciante storia con la condanna dei due coniugi. Mi chiedevo come un essere umano può arrivare a compiere tali gesti, soprattutto verso un povero bambino innocente. Esiste una spiegazione per capire cosa c'è nelle teste di queste persone? Sono malate o tutti potrebbero arrivare a fare queste cose in momenti particolari? Grazie tanto. Caro scrittore anonimo, Venire a patti con le proprie rabbie profonde è una partita complessa che ognuno di noi impara a gestire grazie al tempo ed a meccanismi, più o meno felici e creativi, di sublimazione. Non essendo più bimbi, per fortuna, riusciamo ad "elaborare e non agire" e ci limitiamo in genere a rendere oniriche le nostre possibili punizioni, usando il palcoscenico dell'immaginazione come ring dove incontrare, coi guantoni, i nostri (veri o presunti) persecutori. Le sensibilità più raffinate sognano eleganti vendette verbali o l'umiliazione incondizionata di chi ci ha ferito. C'è chi poi, un po' pigramente, seleziona il target su cui rovesciare il proprio odio irrisolto scegliendo nel catalogo, sempre molto ricco, delle "diversità" sociali: i "differenti", gli stranieri, i meno abili, i "religiosamente altri", i colorati, che diventano così il facile bersaglio su cui riversare paure, risentimenti ed ogni altro infantile sommovimento. Ad un livello diverso si colloca chi decide di far infrangere le pareti dell'immaginazione alla propria rabbia, e di introdurre alcuni elementi di azione evidentemente, per quelle personalità, non altrimenti sublimabili. Ed allora ci si fa il porto d'armi, si comprano i RottWeiler o i PittBull, si va allo stadio con un manganello, si apre, insomma, una via di fuga fisica. E a Erba? Quali argini sono mancati? E perché? Cosa differenzia Olindo Romano dalla miriade di automobilisti rissaioli pronti a sfoderare le loro corna tascabili, dinanzi alla prima frustrazione veicolare? Cominciamo col dire che oltre a non essere una coppia "normale", i mostri di Erba sono uno specchio moltiplicatore di due furori incontenibili ed insospettati: quello di Olindo, senz'altro, ma anche e, forse soprattutto, quello di Rosa. La sig.ra Rosa, tipica icona dell'operatrice domestica, figura anonima, ma familiare che anima i fuori orario al neon degli uffici padani lasciati incustoditi per il riassetto quotidiano, è quella che ha ammesso di aver sgozzato, con un coltello da cucina, il piccolo e delizioso bimbo. Chiediamoci piuttosto da quanto tempo queste idee, scaturite ed alimentate da emozioni non ascoltate ed idee completamente distorte, siano andate avanti. Non siriesce a leggere le emozioni di chi risiede accanto a noi e magari non rendersi conto della rabbia sanguinosa ed abissale di chi abita a tre metri dalla nostra porta di ingresso. Insomma, siamo in grado, a volte, di essere vicini e supportivi a persone mai viste, e coloro che annusiamo per le scale, di cui conosciamo i suoni, il passo, il tossire e persino le vicissitudini più intime riportate da una portiera pettegola, sono praticamente delle creature invisibili. In sostanza, è possibile che questi due soggetti siano stati così soli da poter covare in maniera del tutto indisturbata un risentimento cieco ed indomabile di tale intensità. Seppur felice, libera, democratica, globale, ricca di curiosità, la società perde progressivamente l'esercizio delle relazioni dirette. Abusare della diagnosi psichiatrica come si fa in questi casi è solo la soluzione più comoda, ma non giova a nessuno. Non fa bene ai più sensibili che sono indotti a temere il raptus omicida del vicino o del parente chiuso e introverso, né ai colpevoli perché non gli permette di iniziare un giusto percorso di recupero e quindi alla società in generale perché non sarà mai obbligata a guardarsi dentro e a rimediare ai propri errori. Ma soprattutto non fa bene ai pazienti che si trovano così ad essere isolati dalla società e nell'impossibilità di cercare e ricevere aiuto. Grazie a lei. Potete scrivere a: Dott.ssa Monia Cosimi (Psicologo, Consulente familiare, Psicoterapeuta Training) Via Zepponami, 6/f - 01027 Montefiascone (VT) [email protected] LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Tariffe postali a l l a stelle 11 LA VOCE" RISCHIA LA CHIUSURA Dal mese di aprile "La Voce" è stata spedita ai vari abbonati con un aumento postale quasi di 4 volte. Come "La Voce" molti altri periodici cattolici rischiano la "chiusura per fallimento". Da alcuni giorni si moltiplicano iniziative contro il decreto interministeriale che ha abolito per tutto il 2010 le tariffe postali agevolate per la stampa. Come è possibile un intervento improvviso e inatteso di questo genere che rischia la chiusura di un considerevole numero dei nostri giornali locali e nazionali. "La Voce" potrà essere spedita se coloro che la desiderano si adegueranno alle nuove tariffe, o i numerosi abbonati che la ricevono, ma non hanno mai versato il benché minimo contributo si decidessero ad aiutare la baracca! Diversamente saremo costretti ad eliminare dalla ricezione de "La Voce" tutti coloro che la ricevono ma non pensano a dare il proprio modesto contributo. Ringraziamo di cuore tutti coloro che donano o hanno donato un contributo maggiore, tanto da permettere fin'ora, d'inviare "La Voce" a quasi tutte le famiglie falische residenti e non. F ^ i pag. 13 Il declino della Madre Terra T u t t o passa, tutto se ne va, a velocità vertiginosa. Non si riesce neppure a riflettere su ciò che bisogna assolutamente salvaguardare e ciò che può anche cancellarsi. Se ne vanno gli ultimi testimoni di un vecchio e bellissimo paese e se ne vanno i buoni principi sui cui abbiamo fondato la nostra tradizione, la nostra educazione e la nostra vita. Rimane sempre e soltanto quella sublime posizione e quel paesaggio ineguagliabile che hanno fatto grande ed unico questo luogo. Montefiascone, la "Perla dell'Alto Lazio", è un paese in caduta libera e in totale decadenza. Non parlano più le vecchie case, le secolari pietre dei muri storici, i monumenti simbolo che videro i fasti del tempo migliore e un popolo vivo, le campagne tipiche, a perdita d'occhio, e quella semplice e saggia gente contadina. Non popolano più le piazze le ultime generazioni. Non più iniziative giovanili, non più ideologie per cui lottare, non più politica costruttiva e rispettosa degli abitanti e del bene comune, non più alcun senso religioso, non più umiltà. Non più senso d'appartenenza ad una comunità, non più salvaguardia del territorio, non più persone capaci di distinguersi. Mediocrità! Solo mediocrità! Approssimazione e incompetenza. Improvvisazione e arroganza. Vuoto totale di valori, dissacrazione, superficialità, inutile apparenza. Me ne andrò alla Rocca. Il paesaggio e la visione del luogo della mia gioventù e di quelli che mi hanno preceduto mi daranno pace e mi consoleranno. La natura - almeno quella - ancora non è falsa e risponde sempre alle stabili leggi del Creato. Non penserò al tempo attuale ma solo nei miei pensieri troverò rifugio e appagamento. Nulla di ciò che è oggi mi incoraggia. Niente mi da particolare sprone. Nuotare controcorrente in un gran fiume che prima ti soffoca e poi ti affoga... a che serve? Non intendo più dare spunti di riflessione o conoscenza ad alcuno... sono così distante dal mondo attuale... non lo approvo. E poi... chi mi capirebbe? Chi non riesce ancora a rendersi conto in che cosa abbiamo sbagliato e continuato a sbagliare, è bene che se ne accorga un domani a proprie spese, come tanti altri prima. Non c'è più nulla da spiegare. Ti diranno che sei un presuntuoso che si sente il depositario della verità. Ti diranno che sei il solito insopportabile pessimista e antiquato! Ma rimane sempre il tempo il miglior maestro della meditazione e del pentimento. Ci prepariamo, dunque, a diventare i prossimi vecchi noiosi, rompiscatole e nostalgici del proprio tempo. Ad una manciata di cenere se ne aggiungerà un'altra. Cenere su cenere. Soltanto la millenaria bellezza di questo posto sopravviverà ancora. Ultima limpida tramontana primaverile, neppure tu riesci più a creare quelle grandi nuvole bianche del cielo di aprile che mi ricordo. Solo il fumo di un camino che sa di carne alla brace mi riporta per un attimo il sapore autentico e la bellezza del tempo migliore. Ti saluto Terra mia, bella, fertile, amata Terra, madre dei miei anni e di chi mi ha preceduto. A Loro e al Creato il mio ultimo e commosso pensiero... Lettera non firmata l'Autore è conosciuto dal Direttore de "La Voce" ASSOCIAZIONI E O N G : DANNI FINO A 1 3 0 MILIONI Un danno dai 120 ai 130 milioni di euro. È quanto stimano le imprese editrici di quotidiani e periodici che da una settimana stanno lanciando l'allarme per il decreto che sospende le agevolazioni postali per le spedizioni in abbonamento di prodotti editoriali. Un danno che va a colpire un settore già in crisi e nel suo punto debole: in Italia, caso anomalo in Europa, gli abbonamenti ai quotidiani rappresentano solo il 9% della diffusione. Ma il decreto va a colpire anche il settore del non profit con un incremento del 500% circa per ogni singola spedizione. Lo hanno denunciato nei giorni scorsi oltre 30 tra associazioni e ong (Unicef, Save the children, Fondazione Don Gnocchi, Telethon, Moige, Aiart) che, proprio grazie agli invii postali, tengono i contatti con i propri donatori. Preoccupazione è stata espressa anche dalla Fise, la Federazione italiana dei Settimanali cattolici, che comprende 186 periodici per un milione di copie complessive. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 8 6 giugno 2010 Ricorre la festa del CORPUS DOMINI In questi ultimi anni abbiamo celebrato la festa e la processione del Corpus Domini il giovedì precedente come si faceva una volta e dobbiamo dire che tutto è riuscito abbastanza bene. Con il passar del tempo non c'è stata più quella partecipazione corale come ai primi anni. Le persone d'una certa età, abituate a venire in processione, data l'ora e la notte, non partecipavano più. È per tale motivo che quest'anno vogliamo ritornare alla Processione tradizionale che si terrà la domenica dopo la S. Messa delle ore 10,30 celebrata nella basilica di S. Margherita. Così daremo la possibilità a chi era abituato ad infiorare le vie interessate di farlo ancora! Il percorso è alternativo a quello della processione del Cristo Morto, per cui le vie interessate sono queste: S. Margherita, Vie: S. Lucia - Bixio • Verentana - Corso Cavour - Piazza Indipendenza - Card. Barbarigo Cripta S. Lucia. Deve essere una partecipazione corale da parte di tutta la popolazione falisca, in particolare saranno presenti i 40 Cavalieri di S. Margherita, le Varie associazioni sportive possibilmente in divisa, la Confraternita della Madonna della Valle, la Confraternita maschile e femminile di Zepponami (dopo essere andata a Roma per partecipare alla invitati i parroci e il Clero religioso, le Congregazioni religiose, i ragazzi di Prima Comunione di tutte le parrocchie con il vestito bianco insieme ai loro genitori. processione del Papa ecc.) Naturalmente anche tutte le Il programma della mattinata è il seguente: - o r e 10,30: S. Messa - o r e 11,00: Processione eucaristica per le vie sopra indicate - o r e 12,00: Benedizione eucaristica, alla quale segue la celebrazione della S. Messa CALENDARIO PARROCCHIALE Domenica 2 maggio: Prima ore 10,30: Messa di Comunione dei ragazzi della Parrocchia di S. Margherita Domenica 9 maggio: Prima Comunione a S. Flaviano Mercoledì 12 maggio: Dedicazione della Basilica Cattedrale 7 , 3 0 Divino Amore 8 S. Maria delle Grazie Corpus Domini (Le Coste) S. Pietro - Benedettine Villa S. Margherita 8 , 1 5 S. Maria del Riposo (Fiordini) 9 S. F r a n c e s c o Villa S. Margherita Autorità Comunali, Giudiziarie, Scolastiche, come nel passato hanno sempre fatto. Deve essere un atto di vera fede verso Gesù presente, nella Eucarestia che passa per benedi- VENITE... ADORIAMO! re la nostra città. Domenica 30 maggio: Santissima Trinità di S. Lorenzo a Viterbo. Festa S. Pancrazio - Le Coste Giovedì 13 maggio: Beata Vergine Maria di Fatima Lunedì 31 maggio: Visitazione della Beata Vergine Maria Sabato 15 maggio: ore 17,00: Prima Confessione dei bambini di S. Margherita Martedì 1 giugno: ore 18,00: Mese del Sacro Cuore nella Chiesa di S. Francesco Domenica 23 maggio: PENTECOSTE ore 10,30: Cresima dei ragazzi di S. Margherita Domenica 6 giugno: Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - Vedi programma in questa stessa pagina 1 0,30 S. 11,30 S. Flaviano Corpus Domini (Le Coste) S. Giuseppe - Le Mosse S. Maria del Giglio (Zepponami) AAOIMTE F I A S C O N E mtm 12 19 1 9 , 3 0 9 , 3 0 10 Corpus Domini (Le Coste) S. Maria del Giglio (Zepponami) S. Flaviano S. Giuseppe - Le Mosse S. Maria della Vittoria (Cappuccini) Villa S. Margherita MARGHERITA S a n t u a r i o S. L u c i a Filippini S. Flaviano S. Francesco S. M E S S A V E S P E R T I N A F E S T I V A del s a b a t o 16,30 S . Maria del Giglio - Z e p p o n a m i 19,00 S. Margherita LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 13 L'ordinazione presbiteriale di don Daniele EMANUELE GERMANI* Lo scorso 17 aprile, si è svolta nella Concattedrale di Acquapendente, in via del tutto eccezionale, la Ordinazione Presbiterale di don Daniele Squarcia. Il sacro rito presieduto dal Vescovo Diocesano S.E. Mons. Lorenzo Chiarinelli, alla presenza di numerosissimi sacerdoti e compagni di seminario, ha avuto luogo dopo una lunga settimana di preparazione in cui la comunità parrocchiale aquesiana ha avuto modo di riflettere sul tema della vocazione e del servizio. Gli incontri hanno visto la partecipazione, fra gli altri, di S.E. M o n s . R e n a t o B o c c a r d o Arcivescovo di Spoleto-Norcia già Vescovo titolare di diocesano di Viterbo, durante il quale, tra le altre cose, ha fatto esperienze pastorali molto belle in alcune parrocchie della diocesi. Il vescovo Mons. Chiarinelli nell'omelia, prendendo spunto dalla liturgia del giorno (Atti 5,27-32. 40-41) narrante l'episodio in cui agli apostoli fu proibito di insegnare nel nome di Gesù, il Vescovo appunto ricordava la risposta di Pietro e degli apostoli: "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini". M o n s . Chiarinelli c o m m e n t a n d o questa espressione ricordava a don Daniele che "l'obbedienza è da rendere solo a Dio" e ricordava c o m e "l'obbedienza, in questo nostro tempo abbia bisogno di due presupposti: ascolto e sottomissione (stare sotto). A c q u a p e n d e n t e , di S.E. Mons. Dante Bernini, viterbese e Vescovo emerito di A b a n o e di molti altri sacerdoti diocesani. L'ordinazione sacerdotale, per la cittadina di A c q u a p e n d e n t e avviene dopo una lunga parentesi v o c a z i o n a l e di c i r c a q u a r a n t a anni. L'ultimo sacerdote ordinato e parroco fu Don Luigi Squarcia s c o m p a r s o proprio pochi giorni prima della ordinazione. Don Daniele, a c c o m p a g n a t o sempre dalla sua famiglia presente alla ordinazione, tranne il papà Vittorio che ha assistito dal cielo, ha compiuto gli studi e il c a m m i n o di formazione presso il seminario Una obbedienza senza questi due elementi non è vera. Occorre fare silenzio intorno a noi ed esercitare l'orecchio ad un ascolto attento capace di riconoscere la Sua voce, c o m e pure imparare d a Cristo la virtù della mitezza e d e l l a sottomissione". Prendendo spunto dal Vangelo di G i o v a n n i cap. 21, 1-19, il Vescovo, ripercorrendo l'episodio dei discepoli che rientrano dopo una L'Osservatore domenica 25 Romano aprile di riporta Ad maiorcMf lunga notte di pesca a vuoto, evidenzia lo "scoraggiamento, la s t a n c h e z z a dei discepoli". Ma Lui, Gesù, - prosegue il Vescovo - stava ad aspettarli a riva, anzi aveva già preparato per loro un fuoco con della brace. Gesù ci precede sempre, ci sorprende". Anche per noi e per il nostro ministero è così, "nei momenti di stanchezza Lui è presente e ci aspetta e ci chiede di portare a mensa quello che abbiamo raccolto e che possediamo, molto o poco che sia". E a Pietro poi chiede la conferma della fede con quella d o m a n d a ripetuta per ben tre volte: "Mi ami tu più di costoro?". Ha proseguito il Vescovo che: "diventare sacerdote ed esercitare un ministero nella Chiesa significa a m a r e il Signore più di ogni altra cosa. È questo l'impegno che il Vescovo ha chiesto a don Daniele e l'augurio che a nome dell'intera comunità diocesana gli ha formulato per il suo servizio nella Chiesa santa di Dio. * Direttore Ufficio Stampa Monsignore! q u e s t a notizia: SANTA SEDE Il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio nella Congregazione per i Vescovi il Reverendo Mons. Fabio F abene, finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero. w* Lo vediamo insieme all'ultimo Vescovo proveniente dalla Diocesi di Montefiascone: Sua Ecc. za Mons. D'Ascenzi, ricoverato da tempo, e che stringe la mano di mons. Fabene, augurandogli un prestigioso avvenire! LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 10 Riprendiamo Sugli da "L'Osservatore attacchi Romano" sabato 24 aprile a Benedetto - pag. 4 XVI L'ultima beatitudine di Fabrice Hadjadj "Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli" (Matteo, 5,10). Il credente non può dimenticarlo: la bufera che sta travolgendo la Chiesa si riferisce a una beatitudine, all'ultima beatitudine. Certo, i crimini commessi d a sacerdoti non possono che suscitare orrore. Benedetto XVI lo ha sottolineato con parole terribili, che purtroppo non hanno avuto grande eco: "Bisogna agire con urgenza per affrontare questi fattori, che hanno avuto conseguenze tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie e hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione". (Lettera ai cattolici d'Irlanda, n. 4). Dobbiamo dunque piangere sui nostri peccati, perché quando i cristiani non lottano contro le tenebre diventano i loro peggiori complici e cadono più in basso di un persecutore pagano. Tuttavia, secondo le sorprendenti parole del discorso della montagna, anche noi dobbiamo rallegrarci della persecuzione, poiché essa non è un ostacolo, m a lo spazio stesso in cui si può realizzare la radicalità della testimonianza, vale a dire l'occasione di una carità soprannaturale nei confronti del persecutore. Di seguito vorrei riportare altri motivi per rallegrarsi persino in questo linciaggio mediatico. I media più antipapisti diventano loro malgrado apologeti della fede. Che siano obbligati a deformare i fatti, che si accaniscano a troncare e a falsificare l'informazione per attaccare il Papa e infangare tutto il clero, è la prova che in realtà non hanno molto da rimproverare loro. Se si fosse in una controversia lucida e razionale, gli attacchi potrebbero andare a segno. Ma l'irrazionalità della loro reazione gioca a loro sfavore e fornisce alla mente ragionevole motivi per credere alla verità del magistero pontificio. Dopo tutto, q u a n d o il Papa parla, il non credente non si dovrebbe preoccupare. Dovrebbe dire che la cosa riguarda solo i cattolici, intrappolati nell'oscurantismo e nella rigidità. Ora, al contrario, eccolo che trema, s'innervosisce e non si quieta, c o m e se la voce del Santo Padre lo toccasse personalmente. Da una simile reazione un osservatore esterno può facilmente dedurre quanto segue: questo non credente non lo è poi così tanto; anzi si direbbe che ha l'istinto del magistero, della paternità spirituale del Sommo Ponteficie, del suo ruolo di testimone universale. Se le violenze subite dai bambini ci appaiono tanto gravi, c o m e non riconoscere in ciò l'impronta del Vangelo? In molte società il bambino appare c o m e un essere imperfetto, senza grande importanza, che si può sottoporre al lavoro e di cui si può persino abusare. Ma Cristo ha queste straordinarie parole (ci sono voluti secoli di cristianità, fino a Francesco di Sales e a don Bosco per trarne le conseguenze): "Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Matteo, 18,3). Il bambino non solo non è più un essere imperfetto, m a è anche il simbolo per eccellenza della perfezione della vita spirituale. Da qui il rispetto e l'attenzione profonda di cui ha beneficiato d a parte degli a d u l t i . Mostrandosi scandalizzati per il malconiato termine "pedofilia", i media dimostrano di essere ancora sotto il felice influsso della cristianità. Se si scandalizzano specialmente d e l fatto che tali abusi siano commessi da sacerdoti è perché hanno in più l'istinto della dignità speciale del sacerdozio. I loro attacchi sono così un contributo involontario all'anno sacerdotale e un omaggio reso all'altissima vocazione di purezza del sacerdote. Cosa favorisce oggi la tendenza a d abusare dei bambini? Il paternalismo? No, piuttosto una logica di società orizzontale, dove il senso della paternità si attenua, dove la gerarchia delle generazioni non è riconosciuta. Questa è la logica del "contratto sociale" dove la società non è un fatto naturale fondato sulla famiglia, m a un contratto sottoscritto d a meri individui, senza appartenenza, sesso o filiazione. Tutti sembrano qui allo stesso livello. Perché quindi la relazione sessuale fra un adulto e un bambino non s a r e b b e possibile? Il contraente risponderà: perché il bambino non è capace di consenso. Sia pure! Ma allora questa è la prova che la società non si fonda solo sul consenso individuale: si fonda anche sulla famiglia naturale. Di conseguenza, per uscire da questa impasse, occorre restaurare il senso della paternità, a partire dalla paternità divina fino alla paternità umana, passando per la paternità spirituale d e l sacerdote. L'esistenza stessa di un "Santo Padre" indica l'esigenza di un amore radicale e verticale per i bambini, che proibisce tutti gli abusi dell'orizzontalità. Ha un senso la vita? C o m e ha così ben mostrato Julian Carròn nella sua lettera a "la Repubblica" dietro lo scandalo e l'orrore, c'è il bisogno di giustizia, di una giustizia infinita. Ora, una simile giustizia non si dovrebbe ridurre a un linciare i colpevoli e a un compatire le vittime. Deve invece aprire un futuro di comunione e di felicità e non rinchiudersi quindi in un atteggiamento negativo di vendetta o di rimorso: una pseudo-giustizia sbrigativa e sterile, invece di far rifiorire la vita, ci renderebbe complici della distruzione. Si possono punire i colpevoli, ma a che prò, se la vita non ha alcun senso? La vera giustizia non può che essere ordinata dalla speranza. Bisogna condannare gli abusi sessuali perpetrati sui bambini, m a se, allo stesso tempo, si rifiutano coloro che in mezzo a essi sono i testimoni della speranza e della riconciliazione, allora si commette a propria volta, su questi stessi bambini, un abuso spirituale. Li si consegna a un mondo consumistico, senza redensione n é futuro. Per questo abuso, per questo insidioso massacro delle anime, un giorno dovremo essere giudicati. Il papato non è un'istituzione umana. È un articolo di fede, poiché è la conseguenza ultima dell'incarnazione. Il Verbo si è fatto carne: è dunque opportuno che i credenti non si riuniscano solo attorno a una serie di dogmi, ma anche attorno ad un volto, a una persona ancorata alla loro storia, immagine di Cristo in mezzo ai suoi apostoli. Senza questo mistero di "vicarianza", il cristianesimo tende a disincarnarsi e a liquefarsi nell'onda dello spiritualismo. M a c'è dell'altro: facendosi carne, il Verbo è divenuto capace di prendere su di sé le sofferenze degli uomini. Lo stesso accade con il papato: non si possono ferire né uccidere gli articoli della fede; li si può ferire e uccidere nel Papa. Questa vulnerabilità è necessaria per mostrare che il cristianesimo non si riduce all'intelligenza anonima di u n sistema morale, m a nasce da un incontro libero e drammatico con una Persona. Così gli attacchi che Benedetto XVI sta subendo non fanno che conformarlo meglio a Cristo e permettono al credente di ammirarlo ancora di più c o m e il suo insperato Vicario. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 13 continua da pag. 11 del n. 4 de "La Voce" 2010 Nei Viaggio miei ricordi e oltre. S. Lucìa Filippini e le sue Figlie nella storia e nell opera delle Maestre Laura Benedetti Esposito Il Barbarigo Dopo gli anni 1926 - 1930, andando a ritroso nel tempo, un passaggio d'obbligo e doveroso lo dobbiamo al Cardinale Marcantonio Barbarigo e a S. Rosa Venerini. L'ingresso del Cardinale a Montefiascone avveniva nell'anno 1687. Ai suoi occhi apparve un quadro desolante, un campo arido lasciato in abbandono dal Clero. Egli si mise all'opera e non si arrese per nulla all'evidenza; iniziò così un lavoro incessante di rinnovamento e di restauro, riportando il paese e la diocesi ai valori morali e cristiani. Nel 1688 il Barbarigo apriva a Tarquinia le Missioni Popolari. In visita pastorale nella Parrocchia di S. Leonardo, lo colpì una giovane catechista che istruiva con vivacità e competenza un gruppo di bambine. È questo l'incontro storico tra il Barbarigo e Lucia, che preannunciava per gli anni avvenire la loro vicenda umana e apostolica. Fedele esecutore del Concilio di Trento, che imponeva l'opera dei Seminari e delle Scuole della Dottrina Cristiana, il Barbarigo spese tutte le sue energie per realizzare questo progetto. Ma Egli avvertiva, nell'azione pastorale della Chiesa, la mancanza della donna. Il Cardinale voleva donne sante, consacrate, per una attività caritativa e apostolica, pensando così le future Maestre Pie, che presero il nome della Filippini, e le Suore del Divino Amore. "Lucida intuizione sul valore e la grandezza della donna, che per divino volere uguale all'uomo, ma da lui diversa per i compiti che ne segnano la femminilità". A questo punto è bene ricordare che le prime Scuole della Dottrina Cristiana, videro protagonista insieme al Barbarigo Rosa Venerini di Viterbo. Rosa Venerini Rosa rimase nella diocesi di Montefiascone negli anni 1692 - 1694 per avviare le scuole del Popolo volute da Barbarigo. Lucia appena ventenne era stata portata dal Cardinale al Monastero di S. Chiara (oggi Divino Amore); lì Rosa e Lucia si conobbero, si stabilì tra loro stima e simpatia reciproca, e forse non immaginavano quanto le loro vite si sarebbero intrecciate. La Venerini poi, dovendo ritornare a Viterbo perché nelle sue scuole urgeva la sua presenza, segnalò al Barbarigo Lucia Filippini. Rosa intuì per prima e seppe leggere nell'intimo di Lucia la vocazione di Maestra per insegnare e educare le fanciulle del popolo. Pie li Cardinale felice e confortato da questa scelta, affidò alla Filippini la direzione delle Scuole della diocesi di Montefiascone. Ma Lucia, siamo nel 1693, si ammala gravemente, forse sotto il peso delle responsabilità e incertezze nel cuore. La Venerini le fu vicina con l'affetto di una madre, essendo di 15 anni più grande; la confortò e le diceva di avere fede e fiducia in Dio e la certezza che sarebbe guarita. E fu proprio così. Maria Teresa Crescini un chiarimento su questa vicenda, e perché sono trascorsi tanti anni tra la canonizzazione di Lucia e quella di Rosa. "Non risulta che ci sia stata alcuna incrinatura sul loro rapporto - precisa la Madre - La loro amicizia ha avuto sempre una tenuta spirituale e affettiva di grande considerazione. Quando Rosa fu chiamata a sostituire Lucia nelle scuole di Roma e ebbe la percezione che il metodo di Lucia aveva subito variazioni, Rosa fece ritorno a Viterbo. Ma nei suoi soggiorni romani Rosa continuò ad andare nella Comunità di Borgo dove abitava Lucia, fino a quando potè aprire una scuola con il suo metodo di insegnamento". Sembra che sui metodi di insegnamento delle due Sante, abbiano influito, su quello di Lucia i Padri Pii Operai, e su quello di Rosa i Padri Gesuiti. Ma ci sembra normale pensare che, ognuna con la sua personalità e capacità di trasmettere e educare, abbia seguito il proprio istinto senza perdere mai di vista il fine ultimo e comune e cioè l'amore incondizionato per Gesù Crocifisso e l'evangelizzazione, che ha portato entrambe alla gloria degli altari. Riguardo alla canonizzazione di Rosa avvenuta soltanto nel 2006, la Madre Crescini così si è espressa: "Quando Rosa morì nel 1728, Roma pianse e la venerò come una santa. La sua salma J Lucia Filippini Lucia si ristabilì completamente e sicura ormai della sua vocazione e missione apostolica, intraprese il cammino che Dio le aveva tracciato. Quando pensiamo a Lucia apostola infaticabile, Maestra, che si rivolgeva alle allieve con infinita dolcezza e amorevole attenzione, cerchiamo di immaginare la sua figura, il suo aspetto fisico. Qualche cenno attendibile ci viene dai libri storici che consultiamo e dalla sua prima biografia che ci presenta Lucia come una donna non bella, ma giovanile per la grazia che illuminava il suo volto e per il calore che sapeva infondere al suo messaggio. Un volto che attirava non per la bellezza che presto scompare, ma per quel fascino irresistibile che riflette la ricchezza interiore. Proveniente da una famiglia di alto ceto sociale, ci porta a credere che Lucia anche nel vestire era selettiva e di buon gusto. Si legge che amava vestire secondo la condizione delle nobili giovinette del tempo, con eleganza e modestia. Non fu facile dunque per Lucia, distaccarsi da tutto questo, quando si trovò semplice educanda nel Monastero del Divino Amore, ma poi per tutta la vita con estremo rigore si liberò di questa velleità giovanile. Passarono molti anni e le scuole si moltiplicavano con successo in tutto il territorio, tanto che Lucia fu invitata dal suo Vescovo e da Papa Clemente XI per aprire la prima scuola a Roma. Siamo nel 1707. Un anno prima, il Cardinale Barbarigo, munifico benefattore e fondatore, col suo Pastorale in mano varcava la soglia della Casa del Padre. Intanto negli ambienti romani si parlava di Lucia Maestra, che otteneva sorprendenti risultati. Rosa Venerini a sua volta, aspettava con ansia di sperimentare il suo metodo di insegnamento, e quando Lucia la invitò a sostituirla ella accettò senza riserve. Ma le allieve di Lucia sembra non seppero adattarsi al nuovo metodo di Rosa pur validissimo. Tutto questo, a detta di alcuni storici, creò una qualche incomprensione tra Rosa e Lucia. Ho chiesto alla Madre Generale delle Venerini Sr. V i rimase esposta per tre giorni nella Chiesa del Gesù a Roma, mentre una processione incessante di popolo andava a venerarla. Pur avendo operato guarigioni prodigiose in quei giorni e nei tempi successivi, il processo per il riconoscimento delle virtù eroiche di Rosa ha subito continue interruzioni per gravi avvenimenti storici, tra i quali: la soppressione della compagnia di Gesù cui l'Istituto è stato sempre legato e del quale faceva parte il Postulatore; la caduta temporale dei Papi, e, se nel maggio 1870 fu attribuito un miracolo riconosciuto da tutti, con la presa di Roma si fermò tutto; poi le vicende dell'Unità d'Italia e il trapasso della Scuola Religiosa alla Scuola di Stato. Più vicino ai nostri giorni e alla vigilia della canonizzazione, quando tutto era pronto, c'è stata la morte di Giovanni Paolo II e l'avvento di Benedetto XVI che ha voluto rivisitare tutta la documentazione. Ma Rosa è rimasta un faro luminoso che ha rischiarato il cammino educativo della donna. Alla sua canonizzazione avvenuta nel 2006, erano presenti oltre una grande folla, tutte le sue Maestre venute da nove nazioni e da quattro continenti: valeva la pena aspettare tre secoli". continua pag. 10 "LA V O C E " E' GRATA Al SUOI CAVALIERI: Fazi Anna, i figli in memoria di Belloni Luigi, Menghini Antonietta, P. Terenzio Villa S. Margherita (Euro 250), Nicolai Sante ed Elsa Mocini, Angeli Ottaviano, Monanni Virgilio e Angelo, le nipoti prò Agatina Neri, Pagana Maria, Lotti C o l o m b o , Presciuttini A u g u s t o , Ficari Federico, B a i o c c o Italo, Castellani A n g e l o , Mezzetti Gianni, Mezzetti Giorgio, Porroni Romano, Castellani Caterina e Patrizia, Canulli Ezio, Danti Giuliana, Canulli Francesca, Paoletti Giuseppe, Napoli Livio, Ceccarini Guglielmo, Pezzato Pietro, Ceccarelli Luigi, Manzi Giancarlo, Ceccariglia Vittoria, Manzi Mecuccio, Presciuttini Giuseppe, Rinaldi Rachele, Gallone Domenico, Zampetta Felicetto, Lampani Roberto, Ceccarelli Elvira. B E N E M E R I T I : Buroni Vincenzo, Bartoleschi Augusto, Cicoria Bruno, Censi Luca, Trapè Ernesto, Presciuttini Pietro, Pagliaccia Enzo, la sposa in memoria di Lanzi Renato, Femminella Maria Luisa, Foderini Caterina e Belli Enrico, Amoroso Giovanni, Panichi Serafina e Marenghi Vincenzo, S a r a c a Luciano, Pezzato Paolo, Capotosto Gabriele, Cicoria Augusta, Ceccarini Annita, Castellani Felice, Salvatori Paolino, Filiè Antonio, Ricciardello G i u s e p p e , Ciripicchio Americo, Catteruccia Giovanna, Mocini Renato, Nunziati Laura, Paiolo Luigi, Cicoria Franco, Bagaglia Vittorio, Burinello Flaviano, Lupino Maria Virginia, Bartoleschi Donatella (CAFACLI), Complicità Intimo e..., Perazzi Santina. AMICI: Patrizi Vittoria, Perlorca Giovanni, N.N., Mecali Carlo, Giraldo Giuseppe, N.N., Paradiso Cesare, Buzi Roberto, Cricco Teresa, Fortunati Luigi, Mobili Maurizi, Bartoleschi Eleonora, Micheletti Vittoria, Pescatori Sestilio, Bartoleschi Caterina. Amici della Cattedrale Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Benedetti Matteo, Bellatreccia Filippo, le nipoti in morte di Agatina Neri, Mezzetti Gianni, Leonardi Sara, la famiglia in suffragio di Vincenzo Danti, Perugini Gesualdo Euro 300,00. Pro Crocifisso: Stefanoni Umberto Euro 20,00, Foderini Caterina e Belli Enrico Euro 40,00. Anniversari di ordinazione presbiterale - 70°: P. Aldo Marengo - c.s.j. - 60°: Don Camillo Gentili - 50°: Don Enzo Aquilani, Don Giorgio Basacca, Don Domenico Pieracci, Don Felice Wlderk - 25°: Don Tancredi Muccioli, Don Flavio Veleri, Don Alessandro Panzeri Don Eustache Doungui - D. Enrico Castauro è stato nominato Amministratore Parrocchiale delle Parrocchie del SS. Sepolcro e San Lorenzo martire in Acquapendente. - D. Fortunato Rudavenwa è stato nominato Amministratore Parrocchiale della parrocchia della Natività di Maria Santissima in Trevinano. A don Enrico e a don Fortunato gli Auguri per un proficuo ministero. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 "L'Eco" di La festa della Zepponami ricotta Per la terza volta Zepponami ha ospitato la Sagra della Ricotta, appuntamento con la riscoperta della tradizione casearia, ancora fortemente radicata nel territorio di Montefiascone, Zepponami soprattutto. Si è potuta assaggiare la ricotta direttamente prodotta sul posto. Il "Gruppo folk spoletino" si è esibito in danze tradizionali. La gente è accorsa numerosa, entrando nello spirito della manifestazione, volta ad unire nel segno di una tradizione vista come una ricchezza irripetibile che altrimenti rischia di essere dimenticata. Adulti e ragazzi hanno dimostrato di apprezzare; ognuno ha potuto carpire qualcosa da questa giornata particolare; questo è il pensiero di una bambina (Anna Severini, classe 2 a B): "Il 18 aprile 2010 sono andata a Zepponami a vedere come si fa la ricotta. C'erano 5 pastori che la facevano: prima si prende il latte, poi si mette dentro una pentola gigante sul fuoco e si gira finché non diventa formaggio: poi si continua a far cuocere il latte fino a che si forma la ricotta. La ricotta è chiamata così perché si cuoce due volte. È stata un'esperienza che non dimenticherò più. C'erano anche dei musicisti che suonavano e ballavano. Prima di andare a casa ho preso delle cose buone da mangiare". David Sciuga segue da pag. 1 - A 1 9 5 0 anni dal naufragio di S. Paolo ereditando lo spirito apostolico che spingeva san Paolo a portare il Vangelo là dove ancora non era arrivato. È questo un aspetto che volentieri ho ribadito, che cioè "la fede si rafforza quando viene offerta agli altri" (Enc. Redemptoris missio, 2). Sul ceppo di questa fede, Malta si è sviluppata ed ora si apre a varie realtà economiche, sociali e culturali, alle quali offre un apporto prezioso. È chiaro che Malta ha dovuto spesso difendersi nel corso dei secoli - e lo si vede dalle sue fortificazioni. La posizione strategica del piccolo arcipelago attirava ovviamente l'attenzione delle diverse potenze politiche e militari. E tuttavia, la vocazione più profonda di Malta è quella cristiana, vale a dire la vocazione universale della pace! La celebre croce di Malta, che tutti associano a quella Nazione, ha sventolato tante volte in mezzo a conflitti e contese; ma, grazie a Dio, non ha mai perso il suo significato autentico e perenne: è il segno dell'amore e della riconciliazione, e questa è la vera vocazione dei popoli che accolgono e abbracciano il messaggio cristiano! Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: uomini e donne, come un tempo san Paolo, approdano sulle coste maltesi, talvolta spinti da condizioni di vita assai ardue, da violenze e persecuzioni, e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale. Così è bene che si faccia in tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture. La sfida di coniugare nella complessità dell'oggi la perenne validità del Vangelo è affascinante per tutti, ma specialmente per i giovani. Le nuove generazioni infatti la avvertono in modo più forte, e per questo ho voluto che anche a Malta, malgrado la brevità della mia visita, non mancasse l'incontro con i giovani. È stato un momento di profondo e intenso dialogo, reso ancora più bello dall'ambiente in cui si è svolto - il porto di Valletta - e dall'entusiasmo dei giovani. A loro non potevo non ricordare l'esperienza giovanile di san Paolo: un'esperienza straordinaria, unica, eppure capace di parlare alle nuove generazioni di ogni epoca, per quella radicale trasformazione seguita all'incontro con Cristo Risorto. Ho guardato dunque ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell'avventura spirituale di san Paolo, chiamati come lui a scoprire la bellezza dell'amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura delle "tempeste" della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d'amore di Dio è più grande anche delle tempeste e dei naufragi. Cari amici, questo, in sintesi, è stato il messaggio che ho portato a Malta. Ma, come accennavo, è stato tanto ciò che che io stesso ho ricevuto da quella Chiesa, da quel popolo benedetto da Dio, che ha saputo collaborare validamente con la sua grazia. Per intercessione dell'apostolo Paolo, di san Giorgio Preca, sacerdote, primo santo maltese, e della Vergine Maria, che i fedeli di Malta e Gozo venerano con tanta devozione, possa sempre progredire nella pace e nella prosperità. pag. 13 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 OSSERVAZIONI - RICHIESTE - P R O P O S I E Riceviamo Ai "Magnifici Sette" Grazie! Ci avete mostrato con estrema evidenza ciò che si poteva intuire e sospettare, ma non capire fino in fondo. Era ora che si sapesse come la gestione del Comune sia direttamente subordinata alle beghe di partito ed alla spartizione delle poltrone e come poco contino le idee, visto che con l'opposizione si possono compiere eccellenti manovre per il bene di tutti. Grazie per la lezione di ottima politica. Soprattutto grazie per averci "spiattellato sul muso" a cosa servono i soldi dei cittadini contribuenti ed averci chiarito che l'espressione dell'elettorato è un optional di cui poter fare benissimo a meno. Alla prossima tornata elettorale che vi inventerete? Presenterete come capolista un soggetto più malleabile, uno veramente addetto ai lavori? E la scelta sarà poi azzeccata? Ma chi andrà alle urne? Noi montefiasconesi saremo certo degli sprovveduti paesanotti, ma non degli imbecilli. Al posto vostro comincerei a fare la conta per controllare se i voti di sette, pur magnifici, più quelli dei loro familiari, amici stretti e parenti, bastino per eleggere un nuovo Sindaco ed una nuova Giunta. Auguri! Avanti così! Un gruppo di cittadini L'ANGOLO e DISSENZI pubblichiamo Carissimo Don Agostino Vorrei approfittare della sua ospitalità per fornire delle delucidazioni in merito all'articolo a firma di Gimberto apparso sul mensile "La Voce" del mese di aprile. L'intervista sullo sviluppo delle nuove risorse agricole mi fu chiesta e da me prontamente rilasciata intorno alla metà del mese di febbraio, con la promessa della sua pubblicazione sul Suo giornale di Marzo. Presumo che in seguito alla sopravvenuta mia candidatura per le elezioni provinciali u.s. e per non ledere lo stato super partes del nostro tanto amato giornale cittadino, la pubblicazione dell'articolo sia stata spostata a dopo la tornata elettorale e se così fosse stato la cosa mi avrebbe trovato perfettamente d'accordo. Quello che a me è dispiaciuto e che anche tante persone anche vostri illustri collaboratori mi hanno fatto notare è che non è stato usato lo stesso riguardo con altri nostri concittadini candidati, anzi in particolare ad uno di loro è stata permessa una vera e propria promozione elettorale, tra l'altro intrisa di notizie alcune false altre faziose, senza che vi fosse un benché minimo contraddittorio. Mi sarebbe piaciuto chiedere al vicepresidente uscente della provincia con delega all'agricoltura, nella stessa pagina in cui si lodano i suoi presunti meriti, che cosa ha realmente messo in atto per i nostri concittadini comunali e provinciali in questo ventennio di sua dittatura politica, azzerando completamente qualsiasi reddito agricolo a favore di una sviscerata politica della quantità a danno della qualità del prodotto. Mi sarebbe piaciuto chiederle inoltre di chi è stata la colpa del mancato insediamento della meritoria azienda Falesco sul nostro territorio che avrebbe portato tanti nuovi posti di lavoro. Avrei inoltre chiesto di chi è la colpa della mancata istallazione di impianti termici funzionanti a biomasse agricole assenti completamente su tutto il nostro territorio provinciale e soprattutto comunale mentre altrove è in piena attuazione creando guadagni e lavoro ovunque. Avrei chiesto delucidazioni sul mancato sviluppo turisticoambientale della nostra tanto amata cittadina ormai ridotta ad uno squallido dormitorio, dove chiunque aspiri ad un futuro dignitoso non ha altro da fare che cerca fortune altrove come fecero i nostri padri negli anni '60. Vede caro Don Agostino, la gestione mafiosa, clientelare e tesa al solo arricchimento economico e politico di chi ne è stato partecipe e dirigente in questi ultimi lustri nel nostro territorio è sotto la chiara visione di tutti, ma quello che mi fa rabbia è che tutti la prendano come cosa immutabile, e nessuno voglia far niente per cambiare lo status quo, anzi chi non si piega a questo andazzo viene visto come colui da emarginare. Nella reatà molti ci hanno provato e ci provano a fare qualcosa di nuovo e positivo, ma in questo paese di raccomandati e raccomandanti, se non sei figlio o amico di... non ottieni spazio da nessuna parte. Ecco io auspico che il Suo e nostro tanto amato giornale, sempre sopravvissuto a cambiamenti economici e politici, possa fare da paladino a tutte quelle forze nuove e vitali che chiedono al pari delle altre di poter dire la loro per contribuire a porre rimedio a tanti danni che appaiono oggi irrimediabili, anzi le vorrei sottoporre una mia proposta di istituire una pagina dedicata ed aperta ad un confronto politico reale ed aperto a cui tutti possano partecipare. Non credo che l'esponente politico sopra citato abbia il buon senso di chiedere scusa a questo giornale ed ai suoi lettori per l'uso strettamente personale che ne ha fatto, ma mi sembra giusto far capire ai nostri concittadini da chi sono stati amministrati negli ultimi anni, in modo da trarre monito per il futuro. Nel ringraziarLa per l'ospitalità le porgo i miei più distinti saluti. Ciripicchio Americo L'unico che si è sempre presentato - non solo per queste elezioni - è stato il "vicepresidente uscente della provincia con delega all'agricoltura". E da parte della redazione de "La Voce" non c'è stata mai una vera e propria partecipazione. Ci siamo mantenuti sempre neutrali. Il numero di marzo 2010 in prima pagina riporta tutti i concorrenti alle elezioni amministrative provinciali e quelle regionali, senza alcuna discriminazione. Solo in fondo abbiamo scritto "Ora sta a noi scegliere bene per una valida amministrazione provinciale". Tutto qui, e credo che con il giornale "La Voce" non abbiamo mai parteggiato per qualcuno. DELLA RIFLESSIONE A proposito di... Ricostruire una nuova classe politico - amministrativa per Montefiascone Abbiamo appena riposto la scheda elettorale e ci accingiamo a riprenderla per ritornare a votare e tutti voi ne conoscete la ragione. Ebbene, ciò che è accaduto proprio qui, da noi a Montefiascone, il comune falisco tra i più consolidati quanto ad amministrazioni di lungo governo, è semplicemente sconcertante. Di sicuro, ciò che è successo non è stato un esempio eclatante di buona pratica politica ed efficace dialogo costruttivo. Non intendo entrare nel merito della vicenda. Non in questa sede e non adesso. Sta di fatto, però, che ancora una volta personalismi bipartisan e talune ritorsioni politico-partitiche hanno preso il posto a problematiche e necessità che stanno destabilizzando ed offuscando sempre più irrimediabilmente la società montefiasconese molto lontana dal buon governo, ormai da qualche tempo. Forse è giunto il momento di attuare una sana autovalutazione ed una riflessione d a parte di tutti coloro i quali, politici, amministratori, militanti e quadri, candidati, hanno tentato di adoperarsi per amministrare Montefiascone. Mi rammarica dichiararlo, ma vorrei sapere se davvero per tutti i politici e amministratori la politica rappresenti un servizio dovuto a tutti i cittadini, elettori e non o semplicemente un mero strumento di affermazione personale e di controllo dei propri interessi!!!... La mia non vuole essere una considerazione polemica, ma un'invocazione alla sapienza ed al buon senso, nonché alla responsabilità morale. Certo, con amarezza e con un vago disincanto si guarda al futuro politico amministrativo e non resta che augurarsi che la stessa "dea sapienza" possa guidare i montefiasconesi affinché dentro l'urna di voto, operino le giuste scelte e diano fiducia a persone meritevoli e consapevoli delle loro responsabilità e dell'impegno preso con gli elettori. Prof. Silvia Somigli pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 E'giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6) Fernando Tonucci Maria Filiè 01.06.45 - 13.03.2010 08.12.21 - 28.03.2010 Caro zio te ne sei andato all'improvviso la mattina di sabato 13 marzo lasciando un grande vuoto nei nostri cuori. In modo particolare in quello di tua sorella Laura con la quale hai vissuto gli ultimi anni della tua vita, sostenendoti nella tua malattia: il morbo di Parkinson. Sarai sempre nei nostri cuori. I nipoti e la sorella Cara nonna, anche se erano molti anni che stavi male, hai combattuto fino alla fine senza mai lamentarti. Hai lasciato un vuoto dentro tutti noi, soprattutto a tua figlia Rosa che ti è stata vicina fino alla fine senza lasciarti mai. Ai tuoi pronipoti Riccardo, Leonardo, Camilla e Giorgia hai lasciato un vuoto incolmabile senza spiegazione. Siamo certi che da lassù ci guarderai, proteggendoci e aiutandoci. Ti vogliamo molto bene. Le tue nipoti Agatina Neri 18.01.26 - 12.04.2010 Figlia di Nicolò e R o s e t t o Clementina, la signorina Agatina aveva un carattere dolce, che si sapeva coniugare molto bene a quello degli altri. Protessoressa, si faceva voler bene anche dai numerosi studenti. Sempre serena, profondamente rispettosa ed educata non solo con i colleghi di lavoro, ma anche con i numerosi studenti che sono passati lungo il suo insegnamento. Sinceramente religiosa ha sempre collaborato a risolvere i problemi della sua parrocchia di S. Margherita. Chiamato alla vita eterna, l'unico fratello che aveva, s'è messa a fianco della cognata ed ha cercato di aiutarla a crescere la due nipoti: Nicoletta e Rita. Per questo l'hanno amata e rispettata quasi come madre, piangendo la sua partenza per il cielo e invocando la sua sincera protezione. Dario Pepponi 28.10.39 - 26.02.2010 Eri un uomo speciale nella tua semplicità, una persona come poche, dedito al lavoro e alla famiglia. Tutte le sere prima di rincasare dopo una lunga giornata in campagna ti fermavi a trovare i tuoi nipotini: Veronica, Bruno, Benedetta e Federico. Cosa si può dire di te, che eri unico per tutti, grazie alla tua semplicità, alla tua onerstà e alla tua forza. Rimarrai nel cuore di tutti, in particolare di tua moglie Zampetta Elia, dei tuoi figli Gabriele, Settimio e Mauro con le rispettive mogli Loredana e Brunella. Buon viaggio papà. Antonia Martini 17.01.25 - 19.03.2010 Il figlio Renato con la sposa Felicita e la figlia Serena hanno lasciato l'incarico di accennare alla vita della sposa Antonia al sottoscritto, come ad uno che sa tutto di tutto. Non è così. Ho conosciuto Antonia da ragazzo, quando andavo alla scuola elementare, sembra che si teneva nella casa di Antonia. Apparteneva ad una famiglia che frequentava la chiesa e che si considerava benestante. Penso che si sia mantenuta sempre una donna di fede e che abbia raggiunto la gloria eterna di Dio Padre. Venanzio Porroni 08.12.21 - 28.03.2010 È deceduto all'Ospedale Belcolle di Viterbo. Era il famoso parrucchiere del Corso Cavour, poi sostituito dalla figlia Antonella, quando lui è andato in pensione. Insieme a lui ha lavorato sempre anche la sposa Luigia Paradiso. Suo desiderio era andare a far visita alla Madonna di Lourdes, ora s'è incontrato personalmente con Lei, in cielo, dove s'è riunito ai suoi genitori Eugenio e Antonia. NEL RICORDO Oh Dario cognato a me caro, voglio ricordarti nel sorriso, nell'umile letto ospedaliero, dell'ultimo incontro terreno. Il mio pensiero è sol di pena, ricordando la Tua grande lena, mai della fatica stancato, di rigirare la terra ove eri nato. Ma l'imprevista tormenta t'ha burlato, ragione hai avuto del febbrile stato, e sol questo pensiero ci sgomenta, eri nell'arbore e Sei giacente in terra. La mano ho tremante nel dolore, la mente mia confusa vede certezza, l'ombra tua vivrà nel patrio tetto, di questa casa e nel Tuo letto. Vincenzo Danti In molte opere poetiche è stata usata la metafora del giorno per rappresentare lo svolgersi dell'esistenza di una persona. In fondo cosa c'è di più commovente di un'alba per rappresentare una nascita e cosa di più solenne di un tramonto per simboleggiare la vecchiaia di un essere umano? Tuttavia, non sempre i tramonti sono gloriosamente illuminati dai colori con cui spesso li vediamo, specie quelli cui siamo abituati da Montefiascone, col sole che si butta a capofitto sul lago. Ho avuto modo di conoscere personalmente Vincenzo Danti solo nei suoi ultimi anni ed entrando a far parte della sua famiglia; di lui mi è stato raccontato molto, oltre che dai suoi familiari stretti, anche da mio padre che ha conosciuto Vincenzo nella sagrestia della parrocchia di San Giuseppe alle Mosse, durante il periodo in cui mio zio don Giovanni ne era parroco e mio padre giovane seminarista; conoscenza che è proseguita durante la militanza nella Democrazia Cristiana, in un tempo in cui l'impegno politico aveva un significato molto più nobile e profondo dell'attuale rincorsa al potere con cui lo interpretano alcuni dei politici di oggi; e più avanti per gli impegni lavorativi, quando Vincenzo ha ricoperto il ruolo di sindaco di Montefiascone e mio padre quello di funzionario della Regione. Le immagini che ho raccolto di Vincenzo lo descrivevano come uomo operoso e allegro, sempre pronto a rimboccarsi le maniche col sorriso sulle labbra, sia per lavorare sia per preparare uno scherzo ai suoi amici o ai suoi parenti. Tuttavia avevo sottovalutato la portata di queste immagini, che invece mi è stata ben manifestata dalla grande partecipazione di persone ai suoi funerali, prima, durante e dopo la cerimonia funebre: è stato un susseguirsi continuo di nuove storie e nuovi racconti su Vincenzo, a partire dagli amici che avevano condiviso con lui momenti spensierati, al saluto dei vigili urbani di Montefiascone che hanno voluto tributargli un picchetto d'onore durante la cerimonia e fino al cimitero, come sindaco e come amico, per finire alle omelie di don Agostino e don Giuseppe che hanno voluto ricordare anche il suo impegno civile come amministratore e come insegnante, sempre svolti secondo i valori del buon cristiano. Il tramonto di Vincenzo non è purtroppo stato radioso come quelli che si godono dal belvedere in una giornata di sole, perché offuscato dalle nubi di una malattia lunga e dolorosa, tuttavia affrontata con dignità anche grazie alle cure amorose della moglie, dei figli e dei parenti più stretti. Ma a giudicare da quanti hanno voluto dimostrare il loro affetto per Vincenzo nell'ultimo saluto, la sua giornata è stata tanto radiosa da illuminare anche il suo tramonto. E sono sicuro che una luce illuminerà anche la sua notte, fintantoché rimarrà in ciascuno di coloro che l'hanno conosciuto o ne hanno sentito parlare un ricordo del suo amore per Montefiascone, di una sua battuta o di un sorriso che tanto si divertiva a regalare a chi gli stava intorno. Maurizio Firmani La famiglia ringrazia per la sentita partecipazione dimostrata in questo triste evento e coglie l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al sostegno della missione di Padre Enzo Corba in Bangladesh raggiungendo la cospicua somma di 1700 euro. Straziante vedo la sposa nel dolore, col seguito dei figli nuore e nepoti, ove eri timonier di quella barca, nel mare di vita in tempesta. Difficoltoso fu, il Tuo pellegrinare, lungi sarebbe il suo narrare, or si vive solo ricordando, vedendo di lacrime bagnato il pavimento. Non è il pianto del grillo, trasmesso sarà ai nepoti il ricordo, poiché fedeltà insegnasti a quelle mura, per discendenza vita futura. Il gesto del ricordo sarà legato al dono, di quella cornea lucente del Tuo volto, che ad altri han donato il sorriso, e volti in cielo ti riconosceranno, nell'angolo del giusto Paradiso. Lorenzo Presciuttini LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Scuola Media "A. Manzoni "... ... TENNIS TAVOLO... Seconda nel Lazio! Dopo aver vinto il titolo provinciale di Tennis Tavolo, i ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Montefiascone, il giorno 20 aprile 2010, si sono classificati al 2° posto assoluto nella fase Regionale disputatasi a Roma presso il Liceo Scientifico "Aristotele". La manifestazione prevedeva che le rappresentative delle diverse Province laziali si incontrassero in un girone all'italiana suddiviso in due singoli e un doppio, al meglio dei cinque set. Al termine dei diversi incontri i giovani montefiasconesi si sono classificati al 2° posto battuti solo dalla rappresentativa di Roma Uno. Il singolo tennis tavolo è stato disputato dagli alunni Balestri Simone (CI. 1 a A) e Aronne Luca (CI. 3 a B); il doppio dagli alunni Ceccarini Matteo (CI. 3 a B) e Barbato Mario (CI. 2 a A). Ottimo è risultato il loro comportamento. Un grazie va da parte mia - dice il Prof. Fernando Fumagalli - al Presidente della Polisportiva Libertas, Ludovico Mocini, per l'ottimo lavoro svolto presso la sua palestra proprio con questi ragazzi. Grande quindi la soddisfazione del Prof. Fernando Fumagalli, del Dirigente Scolastico Prof. Vincenzo De Benedetti, del Vicario Prof.ssa Cinzia Capuani e del Prof. Francesco Moretti, per gli eccellenti risultati conseguiti, nell'ambito sportivo dagli alunni dell'Istituto Comprensivo di Montefiascone, nel corso di questo anno scolastico. Risultati degli incontri: Istituto Comprensivo Montefiascone - Cardarelli Gaeta: 2-1 Istituto Comprensivo Montefiascone - Monsees Roma: 2-1 Istituto Comprensivo Montefiascone - Quartarolo Roma: 1-2 pag. 13 Partecipanti al Torneo provinciale studentesco di Pallavolo Femminile Istituto Comprensivo Montefiascone La squadra: Burla Claudia, Ciucci Angela, Pezzato Alessia, Coscia Carmen, Batrincea Natalia, Castellani Simona, Pizzo Chiara, Rubeca Laura, Leonetti Sara, Frausilli Chiara, Pagliaccia Michela, Notazio Elena, Ciampicotto Giulia, Marinelli Michela, Anica Elena, Mocini Arianna, Menghini Elena, Santicchia Martina. Gli insegnanti Prof. Fernando Fumagalli e Prof. Moretti Francesco. Classifica: 1° Quartarolo Roma Uno, 2° Ist. Compr. Montefiascone (VT), 3° Cardarelli Gaeta (LT), 4° Monsees Roma Due, 5° Rieti, 6° Frosinone. Lourdes in aereo (dal 28 giugno al 1° luglio) O.R.P. C'è ancora qualche posto disponibile, il pellegrinaggio sarà guidato da D. Agostino. Quota d'iscrizione: Euro 30,00 - Acconto Euro 180,00. Quota da Roma: Euro 580,00 + spese del pullman in base alle persone Riceve le iscrizioni Buroni Filippo - tel. 0761.824578. È sufficiente la carta d'identità valida per l'espatrio. D. Eustachio il 14 luglio festeggerà il 25° del suo sacerdozio. Noi lo festeggeremo il 20 luglio, festa di S. Margherita. Elezioni Regionali 2 0 1 0 Candidati Presidente Per il Lazio: Renata Polverini 6 1 , 6 4 % - T o t . voti: 4.439 E m m a Bonino 38,13% - Tot. voti: 2.746 Marzia Marzoli 0,22% - Tot. voti: 16 - sez. scrutinate 1 4 su 1 4 La giunta guidata dalla Polverini è la seguente: Francesco Battistoni, Marco Mattei (Ambiente), Stefano Zappalà (Turismo), Fabiana Santini (Sport, Arte e Politiche giovanili), Giuseppe Cangemi (Sicurezza ed enti locali), Luca Malcotti (Lavori pubblici e infrastrutture), Francesco Lollobrigida (Trasporti e infrastrutture), Antonio Cicchetti (Cultura e pubblica istruzione), Pietro Di Paolantonio (Rifiuti e Attività produttive), Teodoro Buontempo (Casa e terzo settore), Stefano Cetica (Bilancio), Mariella Zezza (Lavoro, Politiche sociali e Famiglia). Francesco Battistoni è il nuovo assessore regionale all'Agricoltura. All'esponente viterbese del Pdl, il presidente Renata Polverini ha assegnato la delega alle Politiche agricole. Battistoni, sindaco di Proceno, consigliere provinciale d'opposizione nel governo Mazzoli, è stato anche assessore all'Ambiente in Provincia con Giulio Marini presidente. In Regione è risultato il più votato della Tuscia con 9149 preferenze. Candidato del Pdl, sostenuto dall'area ex Forza Italia. Il neo assessore è in compagnia di altri due viterbesi, eletti consiglieri in maggioranza, Giancarlo Gabbianelli e Rodolfo Gigli (Udc), e Giuseppe Parroncini (Pd), in minoranza. Al caro Francesco, nipote del fu D. Alfio Battistoni, giungano le nostre felicitazioni. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 10 RUBRICA Banca A CURA Cattolica/Gruppo Bancario DI Credito IMPERO Valtellinese: GIANLORENZO il 2010 inizia con una serie di successi Approvato il bilancio 2009, rafforzata la presenza nel gruppo, il Presidente Valter Pasqua eletto nel cda del Creval Il 15 aprile 2010, l'assemblea ordinaria dei soci, che si è svolta alla Rocca dei Papi, ha approvato, all'unanimità, il bilancio 2009, presentato dal presidente Valter Pasqua e dal direttore generale Luciano Ventanni, con la relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione BDO spa. Bilancio realizzato dalla Banca Cattolica con 60 dipendenti, 9 filiali di cui 8 nella Tuscia (2 a Montefiascone, 2 a Viterbo, Grotte S. Stefano, Marta, Tuscania, Onano) e una in Umbria (ad Orvieto). E' la prima assemblea dei soci azioni della Banca Cattolica di Montefiascone, da quando è diventata società del Gruppo bancario Credito Valtellinese, convocata dal presidente Valter Pasqua. All'assemblea era presente oltre l'82% delle azioni, rappresentate dal dottor Enzo Rocca, nella duplice veste vicedirettore generale e socio di maggioranza Creval e altri 55 soci fallisci. Al gran completo il consiglio di amministrazione della Banca CattolicaCreval, dal presidente Valter Pasqua al vicepresidente avv. Angelo Angeloni e i consiglieri Domenico Batinelli, Pietro Lefevre, Ugo Leonardi, Ciro Carrino, Pietro Elia, Diego Muffatti e Marco Sala, insieme al direttore generale dott. Luciano Ventanni. Presente all'assemblea anche il noto avvocato Luca Scordino presidente del Comitato per lo Rafforzata Bancario sviluppo del territorio istituito dalla Banca Cattolica per lo sviluppo del colle falisco e della tuscia ai consiglieri Aldo Profili e Salvatore Scarponi. Deliberato e approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno: Il presidente Pasqua ha detto che: "la Banca si è mossa in sintonia con il mercato in termini di innovazioni societarie, strutturali e di governance che si inseriscono nel contesto di continuità che l'ha caratterizzata fino ad oggi e che consentiranno di cogliere le opportunità di sviluppo, in riferimento all'operazione che ha comportato l'ingresso di Banca Cattolica nel gruppo bancario credito valtellinese (Creval). L'esercizio 2009 si è chiuso con un prodotto bancario in crescita del 9,5%. Un risultato maturato in un difficile contesto economico che non ha goduto di alcuna componente straordinaria, mentre ha scontato l'adeguamento delle valutazioni dei crediti dubbi, nonostante che il peso dell'imposta sull'utile lordo è passato dal 43 al 67%". Il presidente Pasqua ha poi parlato della integrazione di Banca Cattolica nel gruppo bancario Credito Valtellinese e della attività sociale e culturale svolta nel 2009 con un budget di 114.000,00 euro (136.000,00 sono previsti nel 2010) per sostenere oratori, scuole, teatro, società No Profit, società sportive e l'EstFilmFestival. Il Presidente della Banca Cattolica Valter Pasqua (a destra) insieme al suo vice Angeloni Nominato il nuovo colleggio sindacale dei revisori dei conti con Piermario Valsecchi (presidente), Matteo Diasio, Pietro Lanzi con Alessandro Panno e Claudio Ceccobello (supplenti). All'inizio del 2010 il Consiglio di Amministrazione ha preso in esame la revisione della rete commerciale, con particolare riguardo alla ricollocazione di una filiale ed alla possibile imminente apertura di nuovi sportelli, oltre al turnover (cambio) di direttori delle 9 filiali, che, a turno, ruoteranno perché, ciascuno apprenda la realtà del territorio della Tuscia e dintorni e dimestichezza con il nuovo programma di lavoro che all'inizio il Gruppo Creval sperimenterà nelle filiali della Banca Cattolica di Montefiascone, per poi estenderlo a tutte le altre del gruppo. la presenza di Banca Cattolica nel Gruppo Credito Valtellinese e nell'Italia Centrale Situazione ben espressa nell'intervista fatta al presidente ing. Valter Pasqua dal direttore generale della Banca Cattolica (Gruppo Creval) Luciano Ventanni. Ing. Pasqua, sono passati circa tre mesi dal Suo insediamento alla Presidenza di Banca Cattolica. Lei ha esperienze diversificate nei settori industria e finanza... Quali sono le Sue prime impressioni in BCC? E' vero, ho esperienze diversificate in aziende industriali e ciò mi aiuta a conoscere lo spirito e le ansie dell'imprenditore. E nel consiglio di Banca Cattolica ci sono imprenditori e professionisti che ben completano quest'aspetto. Lei vive a Roma, ma conosce l'economia viterbese e del Lazio. Crede che Banca Cattolica, con il Credito Valtellinese potrà in qualche modo dare maggiore vigore a questo territorio? Il territorio cui ci riferiamo non è caratterizzato da eccellenza industriale, ma ha una sua ben definita configurazione naturalistica, turistica e agricola, anche specializzata. C'è una diffusa micro imprenditorialità fondamentalmente corretta e operosa che non determinerà, forse, grandi slanci o salti al grafico della crescita economica, ma nemmeno grandi depressioni. Questa situazione ben si addice alla filosofia del Gruppo Valtellinese, essenzialmente protesa al piccolo imprenditore e che ha come centralità il cliente, con i suoi bisogni e desideri e le famiglie. Presidente che cosa può fare una banca per essere più vicina all'impresa? La cultura professionale è dotazione indispensabile per la comprensione e l'analisi di problemi. Le intuizioni dilettantistiche portano poco valore aggiunto. BANCA CATTOLICA: IL PRESIDENTE PASQUA ELETTO NEL CDA DEL CREDITO VALTELLINESE (CREVAL) Sabato 17 aprile 2010 i soci del Credito Valtellinese, capogruppo Creval, hanno approvato il bilancio 2009, deciso il dividendo ed eletto il nuovo cda per il triennio 2010-2012. All'assemblea del Creval, che si è svolta a Sondrio il 16 e 17 aprile 2010, hanno partecipato i componenti del cda della Banca Cattolica di Montefiascone che dal 6 dicembre 2009 fa parte del Creval: dal presidente ing. Valter Pasqua al vicepresidente Angelo Angeloni con i consiglieri sopra nominati, oltre al direttore generale Luciano Ventanni. A conclusione dei lavori assembleari, si è riunito il cda del Gruppo Creval che, oltre alla nomina delle cariche statutarie e dei Comitati consiliari, ha approvato la nuova struttura di governance del Credito Valtellinese, capogruppo Creval. Giovanni De Censi è stato confermato presidente. Il cda ha quindi determinato la nuova struttura di governance della Capogruppo, con la nomina dell'amministratore delegato Miro Fiordi, che manterrà anche l'incarico di Direttore Generale, mentre Luciano Camagni è stato nominato condirettore generale, Umberto Colli e Mauro Solvetti sono i nuovi vice direttori generali, che insieme al vice direttore generale Enzo Rocca, completano la direzione generale. Nel nuovo Consiglio di Amministrazione del Gruppo Creval, per il triennio 2010/2012, è stato riconfermato ed eletto, Presidente del Comitato per le nomine l'ing. Valter Pasqua presidente della Banca Cattolica di Montefiascone. L'assemblea di Sondrio ha segnato un successo per il Creval e dell'ing. Valter Pasqua, nella duplice veste di Presidente del Comitato per le nomine e di presidente della Banca Cattolica di Montefiascone. Come ha vissuto il personale di Banca Cattolica l'integrazione del Gruppo? Che conseguenze ha portato per la banca l'ingresso in un gruppo articolato? Il personale ha seguito con entusiasmo l'ingresso nel gruppo ed è ansioso di completare l'integrazione. Fino a trent'anni fa il Credito Valtellinese era poco più grande di Banca Cattolica e proprio per questa sua origine ha avuto sempre grande rispetto nei confronti delle piccole banche entrate nel Gruppo I media sostengono che in questi tempi di crisi il sistema bancario abbia ristretto il credito. Che cosa ne pensa? Banca Cattolica anche nel 2009 ha sostenuto e accompagnato i propri clienti ed ha continuato ad aprire posizioni nuove. Il credito è aumentato per nuove concessioni di oltre il 6%. Giova ricordare che la Banca Cattolica è stata tra le prime a prevedere la moratoria dei mutui con le imprese e con le famiglie. Quali sono le prospettive di sviluppo di Banca Cattolica? Banca Cattolica, come tutte le banche del Gruppo Creval, è determinata nel migliorare e aumentare la relazione con il cliente in un clima di fiducia e trasparenza. Saremo vicini alle imprese anche con forme innovative, quali prestiti partecipativi o interventi destinati alla ricapitalizzazione. Grande aiuto sarà dato dal Gruppo con l'accentramento di servizi amministrativi e interni e soprattutto con investimenti tecnologici: a breve sarà attuato un nuovo portale operativo che comporterà allargamento dei servizi e semplificazione delle procedure. Ad avvenuta migrazione, è prevista l'apertura di nuove filiali. Valter Pasqua Ingegnere e Presidente Banca Cattolica/Gruppo Creval Nato a Roma il 9 gennaio 1947, coniugato ccn due figli. Dal 1975 al 1995 in Eni Spa divenendo Responsabile dello "Sviluppo Industriale del Gruppo Eni" e Presidente e Amministratore Delegato di alcune consociate operanti nella ricerca e tecnologie per nuovi materiali (Enichem Tecnopolimeri Spa) ed energie rinnovabili (Eurosolare Spa); Dal 1994 al 1995 presso la facoltà di Ingegneria della IIIa Università degli studi di Roma Professore per il corso "Pianificazione nell'industria ad alta tecnologia". Dal 1994, come imprenditore e Amministratore, in cooperazione con banche nazionali ed internazionali, ha sviluppato operazioni di private equità nel settore farmaceutico (Segix Italia SPA), nei materiali per elettronica (Multicon Elettronic Gmbh) ed attualmente come presidente di Mecaer Aviation Group Spa negli equipaggiamenti e servizi per l'aeronautica. Dal 2004 in Creval: Consigliere del Credito Artigiano Spa (2004-2007), Consigliere Finanziaria Canova Spa e Vicepresidente Canova Partecipazioni Spa; Presidente della Banca della Ciociaria (2007) e attualmente Consigliere di Cassa di Risparmio di Fano e Consigliere del Credito Valtellinese. 2009 eletto Presidente della Banca Cattolica Montefiascone/Gruppo Creval 2010 riconfermato nel cda del Gruppo Bancario Credito Valtellinese ed eletto per il triennio 2010/2012 Presidente Comitato per le Nomine. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 pag. 13 1452 Leonardo da Vinci 1519 di Giuliano Pollini Leonardo è il genio personificato; è colui che con la sua inventiva e superiore intelligenza si espresse in diverse attività con contemporaneità di applicazione e con una mirabile intuizione tanto d a essere considerato l'autentico "homo universalis della Rinascenza". Nacque ad Archiano nel 1452, una frazione di Vinci poco lontano d a Empoli e morì in Francia ad Amboise il 2 maggio 1519. Era ingegnere, architetto, scultore, competente nell'arte militare per le fortificazioni, studioso della meccanica del corpo umano, dell'idraulica, senza trascurare l'architettura compresa quella teatrale e inventore; ma è la pittura che su di lui esercita maggiormente il fascino tanto d a essere conosciuto come il superlativo artista del dipinto. Entra giovane come apprendista nella bottega del Verrocchio ove trova il Botticelli ed il Perugino e tra i primi lavori si esprime con il famoso "Angelo biondo del Battesimo di Cristo" in un quadro del Verrocchio che ammirandolo ne rimane incantato (1470 - 75). Dopo aver dipinto I' "Annunciazione" (1472 - 75) collocata agli Uffizi, esegue "L'Adorazione dei magi" (Cartone) nel 1481 - 82 e nello stesso periodo si trasferisce a Milano alla Corte di Ludovico il Moro ove espone chiaramente la sua visione pittorica luministica distanziandosi dalla scuola fiorentina accettando, nel contempo, quella lombarda. Il primo dipinto commessogli è "la Vergine delle rocce" oggi al Louvre e un'altra versione, in parte eseguita con Ambrogio ed Evangelista De Predis, si trova al National Gallery di Londra. "Il famosissimo Cenacolo" (1495 - 97) è la prima grande opera da lui dipinta che si trova a Milano nel refettorio del Convento di S. Maria delle Grazie. È un'opera nella quale Leonardo LEONARDO - La cena. - Milano, S. LEONARDO - La Gioconda Louvre riso è inafferrabile e il fondo presenta uno dei tipici paesaggi leonardeschi. Dipinge poi il cartone per S. A n n a c o n la Vergine, il B a m b i n o e S. del 'Trattato sull'Architettura" di cui ci rimangono numerosissime testimonianze; sono frammenti e molteplici disegni di enorme importanta perché rappresentano la teorica Leonardesca. Comunque, a questo riguardo, la sua opera di maggiore interesse è "Il Trattato di pittura" che Le opere di ingegneria A Firenze (1504) è al servizio della Repubblica ed esegue il progetto di canalizzazione dell'Arno poi, a Milano, si occupa delle opere per la navigabilità dell'Adda da Lecco a Milano (1510 - 1515) e quindi, a Roma, viene incaricato di studiare il problema delle Paludi Pontine (1514) e contemporaneamente il Porto di C i v i t a v e c c h i a d a un punto di vista Archeologico e topografico. Maria delle Grazie. presenta la tavola con Cristo e con gli Apostoli cui dice la famosa frase "uno di voi mi tradirà" che fa nascere il d r a m m a negli astanti. "La Gioconda" (1503 - 1513) è il ritratto più famoso nel mondo ed è il frutto di una sua lunghissima elaborazione essendo egli molto meticoloso e paziente nelle sue opere per le quali si riservava facoltà ritoccarle volte corso degli anni. Il s u o s o r - Giovannino (1508) oggi al National Gallery di Londra cui fece seguito - olio su tavola - un identico nuovo dipinto attualmente al Louvre (1510). Tanti altri furono i suoi dipinti e tra questi ricordiamo il ritratto di Ginevra De' Benci (Galleria Liechtenstein), il S. Gerolamo (incompiuto) alla Pinacoteca di Milano, la Madonna del Garofano e il S. Giovanni Battista (Louvre) supremo saggio di sfumatura ed opera degli ultimi anni. In Francia studia la canalizzazione della S o l o g n e (1517), esegue, poi, progetti di scale e relativi strumenti di difesa contro le scalate nemiche, ponti mobili leggerissimi di barche e la Grande Balestra, una macchina da guerra con la precisione di un cronometro. Il grande uomo, sforna anche il carro armato che in realtà era un ariete, progettando, poi, anche il sommergibile, ma non ci finisce di stupire se inventa macchine per l'escavazione dei canali, macchine trivellatrici per alzare i pesi e incidere. Nell'architettura, oltre ad eseguire progetti di strade con palazzi, negli anni 1506 - 1508 viene incaricato anche di organizzare, come regista, uno spettacolo e una grande festa detta del Paradiso, cui segue l'incarico di architetto militare e, pertanto, si trasferisce con Cesare Borgia nelle Romagne per le fortificazioni militari locali e, sempre nello stesso periodo, è inviato per lo stesso problema a Piombino (Toscana). Quanto alla scultura studiò ed eseguì il modello di creta del monumento di Francesco Sforza a grandezza naturale ma la fusione in bronzo non v e n n e mai realizzata; disegnò anche il modello per il monumento a Trivulzio, m a anche questo non venne portato a compimento. Esegue tante altre pitture di pregio, come il ritratto di Cecilia Gallerani, identificato nella Dama con l'ermellino (1488 - 1490) ed altri, ma soprattutto interessa ricordare l'abbozzo Dama dell'ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani) (1488 - 1490); Cracovia, Czartoryski Muzeum. rimane il massimo contributo dell'intera cultura rinascimentale. Primo fra tutti è la disputa sul piano delle arti che il S o m m o svolge a favore della pittura intesa, però, come "scienza naturale la cui essenza sta in una rigorosa modellatura ottenuta per mezzo della luce-ombra, la mezza oscurità utilizza, poi, la matematica per stabilire criteri e leggi generali per ordinare e descrivere i fenomeni naturali. Nella fisica realizza studi sulle opere idrauliche e studi sulla dinamica dei corpi e sulla dinamica del volo in base al rapporto peso-forma di un corpo e, per finire, si occupa della chimica, progettando apparecchi per la distillazione raffreddandoli con acqua corrente e, tra l'altro rappresenta la struttura fisica della terra. Insomma, questo sconfinato "corpus" di appunti, ripensamenti, assunzioni e nuove definizioni resta senza dubbio uno dei contributi più alti e complessi che mente u m a n a abbia dato. In proposito è stato detto che "i frammenti di Leonardo sono il più grandioso monumento che ci abbia lasciato la letteratura artistica italiana...". Tanti furono i suoi capricci ritenendosi più filosofo che cristiano ma sentendosi alla fine dei suoi giorni, si ridusse alla fede dei padri e tra pentimenti, lamentazioni e pianti si confessò e comunicò. pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Montefiascone presso la Sacra Sindone Facciate storiche falische a cura di Pietro Il gruppo di pellegrini di Montefiascone, presso la Sacra Sindone, è tornato da Torino con estrema soddisfazione sia sotto il profilo spirituale che turistico. Il pellegrinaggio è durato tre giorni, oltre la visita alla Sacra Sindone, fine primario, prevedeva anche la visita ad altri centri e monumenti storici sia d'interesse strettamente religioso che semplicemente socio-culturale. Il gruppo di 50 persone, costituito dal gruppo di Azione Cattolica, dal Gruppo di preghiera "Stella del Mattino" che fa riferimento a S. Pio da Pietralcina e da quello della Confraternita della "Madonna Santissima della Valle", diretto dalla guida Filippo Buroni ed accompagnato dall'assistente spirituale Don Luciano Trapè, al controllo del check in, è risultato il primo gruppo della provincia di Viterbo che si è recato in visita alla Sacra Sindone in questa sua ostensione, la prima dopo il restauro. Al clima di riflessione e compostezza di tutti i partecipanti, manifestata durante la contemplazione ed il passaggio di fronte al sacro lenzuolo, si è unito anche uno spirito di alto interesse culturale che ha avuto il suo momento di spicco con la visita al Museo Egizio, sicuramente uno dei più prestigiosi di egittologia del mondo, senza tralasciare la visita alla basilica di Superga, ove si è celebrata la S. Messa, ed alla Certosa di Pavia. Un momento altrettanto importante è stata la visita presso la Venaria reale ed, in particolare, la visita al museo avente come oggetto i tantissimi modi con cui, nell'arco dei secoli, è stato realizzato, nelle varie forme d'arte, il volto di Gesù. Tra queste rappresentazioni vi sono anche due celebri quadri appartenenti alla pinacoteca Vaticana. Vanno anche ricordate le visite fatte al Palazzo Reale, ai Giardini Reali, alla chiesa della Consolata, San Lorenzo, alla Mole Antonelliana, a Piazza Carignano ed a Piazza e Palazzo Madama. Una tre giorni che rimarrà impressa nella mente dei partecipanti sia per i valori spirituali riscoperti che per le opere storicoarcheologiche visitate. M L'Oratorio PB. cresce Il centro oratoriale, realizzato dal parroco Don Luciano Trapè nella parrocchia di S. Flaviano, si arricchisce di una nuova struttura. Nel pomeriggio di ieri, sotto un cielo piuttosto velato, con un leggero vento di tramontana con la partecipazione di un numeroso pubblico, un folto numero di atleti, e la presenza di personalità sportive, come il presidente del tennis club locale, Saverio Raggis, il Consigliere del club Pietro Mocini, il maestro FIT Fabio Moscatelli, sopra tutto il presidente della federazione provinciale nonché membro del direttivo del CONI Celestino Celestini, è stato inaugurato il nuovo campo da tennis. Importante quanto affermato dal presidente Celestini che, tra l'altro, ha riconosciuto a Montefiascone una tradizione nella disciplina sportiva del tennis ed ha dato tutta la sua disponibilità anche per un aiuto tecnico-strutturale allo sviluppo di questa disciplina. L'opera dell'impegnato parroco annovera nel suo complesso altri campi da gioco: uno per il basket, uno per il calcio a cinque, uno per la pallavolo ed uno polivalente che sono stati inaugurati già da due anni. L'intera struttura, che si trova in Via della Bastiglia,-è dotata di un parcheggio ed è molto frequentata sia dai bambini che dagli adulti della parrocchia senza escludere altri ragazzi provenienti dalle altre parrocchie del centro storico di Montefiascone. Un punto d'incontro e di ritrovo, ha affermato il sacerdote nel suo discorso, che serve a togliere molti bambini dai rischi dell'essere soli e girovaghi senza meta per le vie del paese, augurandoci anche che venga fuori da questi vari sport qualche campione che porti alto per il mondo il nome di Montefiascone. Una struttura che, oltre al sano divertimento, vuole offrire, a chi la frequenta, una sana educazione socio-sportiva finalizzata alla creazione di rette coscienze in un contesto anche morale e religioso per la costruzione di una società futura più giusta, più civile e, soprattutto, più rispettosa dei valori fondamentali del vivere umano come il principio della vita e l'osservanza del messaggio cristiano. CERCO LAVORO Signora di Montefiascone, massima serietà e professionalità, cerco lavoro come: babysitter (adoro i bambini), compagnia e aiuto a persone autosufficienti, lavori domestici e tutto ciò che riguarda la casa. Ringrazio chi può essere interessato. Disponibilità la mattina, ore da stabilire secondo le esigenze altrui. 8,30 - 13,00 - Tel. 349.1267009 Brigliozzi Siamo in via delle Grazie e la facciata che possiamo ammirare, realizzata nel classico "muro incerto" e con pietra locale, è sicuramente una delle più caratteristiche sotto il profilo strettamente costruttivo. Da notare in modo particolare la giunzione tra le due facciate. Esse sono state realizzate in tempi diversi da mano diverse. Il cantone della facciata di sinistra è nettamente distinto e separato dalla facciata di destra eccetto in un punto centrale ove si è tentato di effettuare un aggancio statico tra di esse. In alto poi si nota come in un terzo momento è stato fatto un ulteriore intervento di innalzamento del piano e così il nuovo muro, in unico lavoro ed in una continuità di stile si distende su ambedue le facciate. Da notare infine le riquadrature delle finestre in peperino massello e l'unicità dela facciata senza marca piano. Molto elegante e consono al muro il parapetto in ferro battuto con disegno centrale della logetta al primo piano. Ottimo il lavoro di restauro. Il numero civico, se fosse stato realizzato su pietra di basaltica, sarebbe stato più armonico con la facciata. L'attuale in marmo sembra discostarsi troppo dallo stile del muro. Complicità Intìntoe... trasferimento sede La sig.ra Barbara Galletti, titolare dell'attività commerciale Complicità Intimo e è lieta di informare i lettori de "La Voce" che, dopo sei anni di esercizio, nel gennaio 2010 il negozio ha trasferito la propria sede da Corso Cavour a Via Oreste Borghesi, 57. Il locale, più adeguato rispetto al precedente in termini di superficie espositiva, ha permesso di ampliare la gamma dei prodotti e di offrire alla propria clientela un servizio di qualità superiore. Con l'occasione si comunica che sono già in vendita le Collezioni Estate 2010 di Costumi da Bagno (oltre 90 modelli disponibili) e la Nuova Serie di Intimo Just Cavalli 2010. Si ringraziano tutti coloro che hanno sostenuto il raggiungimento di questo ambito obiettivo. Per info prodotti non esitate a contattarci allo 0761.971223. Complicità Intimo e... la Cortesia e la Professionalità al vostro servizio. I servizi del Cai Adi: CAF ACLI DICHIARAZIONE 730/2010 UNICO/2010 - ICI Ise • Isee • Red Per ulteriori informazioni: Presso Centro di raccolta Acli - Via Dante Alighieri, 72 01027 Montefiascone (VT) - Tel. 0761/834003 - 830076 Sede di Viterbo tel. 0761/340019 Il riscaldamento del Pianeta Ipag. 13deln.4j L'interessante articolo senza firma, è del giovane studente della 5aB del Liceo Scientifico, Cimarello Gabriele. Grazie per avercelo comunicato. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 Prolungamento della stagione venatoria "È recentissima la promulgazione di una Legge che, a livello regionale, permette di prolungare la stagione venatoria. Un "regalo" migliore non potevano farlo... Scommetto che avranno passato notti insonni per rimuginare su una "Idea geniale" così splendida.... Ancora una volta ci si chiede: ma non hanno niente a cui pensare, con tanta disoccupazione che c'è, tante famiglie che non riescono, dal punto di vista economico, ad arrivare a fine mese, tra bollette ed altro? Non si rendono conto dell'impopolarità di certe Leggi? Certo, hanno ragione a prolungare la stagione venatoria... con tutta questa fauna che ci resta, unitamente alla flora sempre più devastata, argomento questo che ho trattato in precedenza e su cui non torno. Visto che attribuiscono all'attività venatoria, il titolo di "Sport", domando: chi sono gli avversari?... Sono semplici, poveri piumati o resti di una fauna selvatica... Non vedete le numerose specie che una volta esistevano, ora estinte? Lanciamo, invece, diverse coppie di specie, che una volta esistevano, non per il godimento selvaggio di uccidere, ma per godere della loro bellezza e del loro canto. Tutti dipendiamo dalla Natura, mettiamocelo bene nella "Zucca". Senza di Essa, come sarebbe l'ambiente, l'aria che respiriamo già abbastanza satura di smog? Invece di pensare a tanti sciocchi Referendum, ne riproporrei uno per la limitazione, altro che prolungamento, della caccia. Vogliamo o no dare il giusto tempo a quei poveri animali di riprodursi? Stiamo, pian piano, giungendo al parossismo su tutti i lati, e non so fin quando Dio potrà pazientare. Egli ha creato come ci dice la Genesi, animali e piante perché l'uomo ne goda, ma non sterminandoli con le doppiette e con i prodotti chimici indiscriminatamente usati. Se noi viviamo, lo dobbiamo ad un positivo amalgama biologico tra gli ecosistemi sia vegetali che animali in un equilibrio perfetto che non abbiamo alcun diritto di rompere, in quanto non artificiale. La Natura pensa a tutto, ma l'uomo a cosa pensa? Alla sua distruzione, con tutti i mezzi che ha a disposizione. Ci si appella agli Organi competenti, affinché detta Legge non venga applicata, ed in particolare, alla sensibilità delle Autorità Regionali preposte. Ancora, dunque, un forte appello perché ognuno senta il dovere della difesa del Mondo che ci circonda a cui ognuno appartiene per cui tutti DOBBIAMO difenderlo strenuamente. Ripeto come la difesa della Natura sia strettamente collegata alla nostra stessa esistenza. Voglio terminare con un vero grido: VIVA LA VITA! ABBASSO LA CACCIA!!!" Paparello Gianluigi Questo mese vogliamo evidenziare il buon risultato, in termini di donazioni di sangue, ottenuto nel 2009 dall'avis nell'intera provincia di Viterbo, le donazioni sono state 15.554 con un rapporto donazioni/popolazione del 5,05 per cento; l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) fissa al 4 per cento il rapporto per l'autosufficienza del fabbisogno di sangue. La "nostra" AVIS PROVINCIALE è all'avanguardia in ambito Nazionale. Al buon risultato ottenuto dalla Provincia abbiamo collaborato anche "noi" di Montefiascone, aumentando le donazioni e anche attuando delle iniziative che sono state prese ad esempio da Sezioni avis di altri Comuni. La locale sezione avis cerca di lavorare al meglio delle proprie possibilità, tenendo conto che, i componenti il Direttivo, come tutti quelli che donano sangue, sono dei volontari e che le risorse economiche sono sempre esigue; ogni iniziativa messa in campo è frutto di un certosino lavoro di bilancio. A proposito di "economia", vogliamo fare un grosso ringraziamento alla LEGA PENSIONATI CISL di Montefiascone che unitamente al COORDINAMENTO FEMMINILE PENSIONATI CISL di Viterbo ci hanno dato un generoso contributo economico, grazie ancora; vogliamo sperare che il bel gesto venga preso ad esempio da molti. Il vero valore dell'avis è il sangue e non ci stancheremo mai di "INVITARE" tutti quelli che possono a DONARE IL FLUIDO DELLA VITA. A Montefiascone si può donare il primo e terzo lunedì di ogni mese, nei mesi pari anche in un giorno festivo che comunicheremo con delle locandine; a Belcolle, presso il Centro Trasfusionale, si può donare ogni giorno dell'anno. Il luogo dove donare a Montefiascone è presso il Centro Fisso di Prelievo avis sito a Villa Santa Margherita; la sezione avis è in via Bixio 6. Per la sezione avis Montefiascone Carlo GIANVINCENZI Inform Associazione di Solidarietà Falisca 0NLUS Il 18 aprile u.s. si è tenuta l'annuale Assemblea Generale Ordinaria dell'Associazione di Solidarietà Falisca (A.S.F.); l'O.d.G. dell'Assemblea, tra l altr0 I MONTEFIASCONE^ ' prevedeva il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale. L'Assemblea si è svolta in un clima sereno e costruttivo, con la presenza di molti Soci e qualche ospite; gli eletti al Consiglio Direttivo sono: Rossana BARTOLOZZI, Enzo CORALLONI, Minelvio FERLICCA detto Liseno, Gianluca FERRI, Pasquale FOIS, Massimo MOCINl, Algerina MONACHINI, Giancarlo SILVI e Monia SMAFORA, il Medico responsabile dell'Associazione è Luigi CRICCO, il mese prossimo vi daremo dettagli sulle cariche, o per meglio dire incarichi (Presidente, Vice Presidente, Segretario, ecc.). L'Assemblea poi ha provveduto ad eleggere il Collegio Sindacale nelle persone di Ludovico CECCHINI, Daniele MARIANELLO e Aldo TERAZZI, il Signor CECCHINI è stato confermato Presidente di detto Collegio. L'A.S.F. è da sempre e sempre lo sarà al "SERVIZIO" di Montefiascone e dei montefiasconesi. In A.S.F. ci sono solo VOLONTARI e, se ce ne fosse qualcuno in più sarebbe cosa buona, chiunque fosse potenzialmente interessato... ci contatti, la nostra sede operativa è in via G. Contadini, prima del Palazzetto dello Sport. Per l'A.S.F. Rossana BARTOLOZZI Via Tartarola, 28 tel. operativo 3292079450 - tel. abitazione 0761823286 pag. 13 La civetta Di notte una civetta sul balcone, Emette un grido con fare alterato, scruta nel buio, con molta attenzione, poi si piomba giù sopra al selciato. Ha visto qualche cosa che cammina, con i poderosi artigli la rapina. Fu Sacra ad Atena per la sua bravura, scolpita dalla Dea come blasone, sullo scudo di Perseo, per non aver paura quando scendeva in singoiar tenzone in battaglia, contro la Medusa. Con strategia guerriera che ancor si usa. Poi arrivò il gabelliere smaliziato, che la mise sul pomo del bastone, rivolta minacciosa a chi non ha sborsato i tributi, per farli sperperar a certe persone. Purtroppo anche oggi ce ne sono tante, specie in seno alla classe governante. Quando si sofferma sul palo della luce Con stridula voce grida 'lutto mio" Somiglia a colei che taglia e cuce Persino la camicia di suo zio. Non è la civetta che porta scalogna, ma chi sfrutta gli altri senza aver vergogna. Purtroppo a questo andazzo siamo avvezzi, e ci ritroviamo tasche vuote e spalle a pezzi. Dicembre 2009 Gigi Moscetti L'asinelio L'asinelio Piccolino è mansueto e anche carino beve il latte della mamma senza perdere la calma. Quando è grosso mangia il fieno sempre docile e sereno si diverte a saltellare senza farsi cavalcare. Tira calci a piedi pari senza chiedere denari il musino un po' buffetto rassomiglia ad un puffetto. Le sue nari piccoline non sono poi tanto bruttine occhi grandi e orecchie lunghe non avverte le lusinghe. Tira calci e si diverte la fatica non l'avverte quando è pronto per la doma anche lui porta la soma. Arri arri somarello con il basto e il suo fardello. Vincenzo Severini Preghiera Signore, Tu fosti la mia guida, il mio rifugio, al tempo della Fanciullezza, non respingermi a! tempo della vecchiaia quando più mi declinano le forze. Lo vedi? Mi manca il tempo del sole, dal silenzio struggente, le parole e ancora chiedo il tempo dell'attesa, della speranza... Porto dentro di me il Tuo amore, l'amore puro che non ha voce ma solo al cielo un canto nuovo. Scagliai Giuseppina pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2010 60° compleanno di C l o r i n d a Ugolini 81411950 - 81412010 Complimenti, dottoressa! Il 23 marzo 2010 Rocchi Eleonora, si è laureata in Scienza della formazione presso l'Università Roma 3 discutendo la tesi "Violenza sulle donne e bambini che assistono". Relatrice la prof.ssa M. G. Casadei, correlatrice prof.ssa M. Zecchini. Questo è un grande giorno! perché una persona speciale ha finalmente raggiunto un grande traguardo!! il traguardo della Laurea, e spero che sarà un trampolino di lancio, che nella tua vita ti porterà tanta fortuna e soddisfazione... te lo meriti di cuore! Buon compleanno e auguri per i tuoi 60 anni. Tuo marito, i tuoi nipoti e parenti ti sono stati molto vicini e con i tuoi amici più cari si sono uniti a te per una grande festa presso il ristorante "Roland". Auguri! I tuoi genitori Mario e Stefania e tua sorella Giulia AVVISO PER I NATI NEL 1970 Dall'Albania Si sta organizzando la cena per la classe 1970. è prevista per sabato 19 giugno 2010 preceduta dalla Santa Messa presso la Basilica di San Flaviano. Al più presto saranno spediti gli inviti, nel caso non li riceviate potete ottenere informazioni più dettagliate presso la Ricevitoria del Lotto di Pezzato Carlo, oppure contattando la vigilessa Camicia Margherita. Questo è il gruppo che il 30 ottobre 2009 ha trascorso una simpatica serata presso il ristorante Corrado per festeggiare in compagnia il loro 50° anno. L'ottimo cibo e la musica hanno fatto da cornice a questa piacevole festa. Pur di non mancare a questo appuntamento molti ci hanno raggiunto anche da lontano e al termine ci siamo dati appuntamento per il 2019! PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA VOCE" Potete versare: - sul c.c. n° 1 8 5 3 / 7 6 presso la Banca Cattolica . sul c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone o inviare tramite conto corrente postale n. 1 2 1 5 8 0 1 0 intestato Parrocchia S. Margherita 01027 Montefiascone o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi". Carissimi amici vicini e lontani, la Resurrezione di Cristo è l'evento centrale della nostra fede e della storia. Apriamo i cuori alla speranza. "Gaude et laetare Virgo Maria, Alleluja! Quia surrexit Dominus vere, Alleluja!" Cristo è risorto! - Fratelli risorgiamo con Lui! Allarghiamo i nostri orizzonti, eleviamo il nostro spirito a tutto ciò che è alta vita, che è luce, che è bello, buono, vero, santo! Alleluja! Alleluja! Alleluja! Cristo è risorto! andiamo a Lui: Lui solo ha le parole di vita eterna che rigenerano, e quella legge di amore e libertà da cui ogni uomo, ogni popolo può sperare incremento e salvezza. Con queste parole del nostro padre don Orione auguro a tutti di cuore Buona Pasqua! don Rolando Inaugurato a "Tentazione Montefiascone calzature" Continua la scia propositiva della frazione di Zepponami. La giovane zepponamese Elisa Sciuga ha aperto una nuova attività in cui sta mettendo tutto il suo entusiasmo e la sua passione. È stato inaugurato, sabato 24 aprile alle ore 17,00, il nuovo negozio di calzature "Tentazioni calzature" a Montefiascone, in Via Oreste Borghesi, 87 e molte persone sono giunte a salutare l'apertura del negozio. L'offerta comprende calzature maschili per tutte le età ed esigenze nonché calzature femminili, pratiche per l'uso quotidiano ma anche eleganti, si possono acquistare anche accessori quali cinture, borse, portafogli. La clientela può contare su competenza, cortesia e professionalità. Ad immergersi nella nuova avventura, Elisa Sciuga, giovane ragazza montefiasconese che sta mettendo tutto il suo entusiasmo e la sua passione in questa esperienza.