ISTITUTO COMPRENSIVO “ J.F.kennedy”
di MONTEFIORINO-PALAGANO-FRASSINORO
Anno scolastico 2012/2013
Incontri serali con genitori e docenti
di bambini dai 3 ai 14 anni
a Palagano
dalle 20 alle 22
FIGLI A SCUOLA
trovare la strada giusta per aiutare i figli
a impegnarsi a scuola
MERCOLEDI’ 7 NOVEMBRE 2012
MERCOLEDI’ 14 NOVEMBRE 2012
MERCOLEDI’ 21 NOVEMBRE 2012
a cura di M.Grazia Franciosi
1
MERCOLEDI’ 7 NOVEMBRE 2012
PALAGANO
I BAMBINI
VANNO
A SCUOLA
Aiutare i figli ad
affrontare
Il percorso scolastico
a cura di M.Grazia Franciosi
2
OBIETTIVI DELLA SERATA
Prendere spunto e riflettere
su come un genitore può aiutare
i figli ad affrontare con serenità
il percorso scolastico
a cura di M.Grazia Franciosi
3
L’aiuto è efficace se la famiglia
 Ha fiducia nella scuola e nell’istruzione.
 Ha a cuore l’autonomia, lo sviluppo armonico della personalità, l’educazione
del proprio figlio e non semplicemente le valutazioni positive.
 Considera e fa considerare l’errore come risorsa, come un nuovo punto di
partenza per conoscere e apprendere.
 Gratifica il figlio quando è giusto, lo invita a rivedere, correggere quando ci
sono incertezze.
 Ha un atteggiamento costruttivo.
 Si preoccupa di fornire una corretta alimentazione.
 Si preoccupa che il figlio dorma almeno otto / nove ore a notte.
 Aiuta il figlio a tenere ordinato / aggiornato il diario e il libretto assenze.
 Lo aiuta ad organizzare il tempo dello studio in relazione agli impegni.
 Lo aiuta a rispettare gli impegni.
 Lo aiuta a percorrere tutte le tappe necessarie per uno studio efficace.
 Non si sostituisce al figlio nel lavoro / studio.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Motivazione allo studio
- Involontariamente, le ansie dei genitori possono limitare le
opportunità ai figli di realizzarsi nello studio, nel lavoro, nella vita
e diventare un ostacolo alla loro auto-realizzazione.
- Per i figli, i doveri possono diventare così pesanti che non si
abituano a sviluppare una loro personalità e prendere decisioni
autonome.
- Quando i figli si sentono “pressati” dai doveri, non riescono a
vivere gli errori in modo sereno.
Un modo per educare i figli ad essere motivati nello studio,
è dargli serenità e fiducia in se stessi: chiave per il successo!
La chiave per la fiducia in sè è sperimentare il successo.
• Dagli sempre compiti che sai potrà risolvere.
• Aumenta la difficoltà solo quando sai che potrà farcela.
a cura di M.Grazia Franciosi
5
Svolgere i compiti a casa
Spesso noi genitori non siamo in grado di dare
un aiuto appropriato ai nostri ragazzi/bambini
nello svolgere i compiti scolastici:
il tempo è poco a causa del lavoro, loro
oppongono resistenze a farli, ci sono i fratelli più
piccoli che assorbono la nostra attenzione…e il
pomeriggio alle prese con i compiti
diventa un incubo…
a cura di M.Grazia Franciosi
6
I compiti scolastici per i ragazzi e per i genitori
• Per alcuni bambini/ragazzi fare i compiti a casa e studiare dopo
una intera mattinata passata a scuola è una tortura!
• Altri invece, si divertono a fare i compiti a casa. Per loro è un
hobby a cui dedicarsi dopo pranzo, un occasione per incontrare i
compagni e studiare insieme.
• Per i genitori lo studio dei propri figli è un momento di confronto
e condivisione (anche di una parte della propria vita), un modo
per assaporare la crescita del figlio, conoscere le predisposizioni
scolastiche: in quali materie è più portato e in quali ha più
bisogno di aiuto.
• Per alcuni genitori non è semplice affrontare il momento dei
compiti, può significare un peso, una continua sfida tra l’uno che
si rifiuta di studiare e l’altro che è costretto ad imporsi con rigore
e punizioni.
a cura di M.Grazia Franciosi
7
Favorire lo studio
I ragazzi hanno le proprie attitudini, dobbiamo aiutarli a trovarle e
spingerli verso la direzione giusta.
• Non correggetegli voi i compiti: è dagli errori che impara la
giusta soluzione.
• Farlo crescere da solo. (eventualmente correggerlo in grafie
poco chiare e se risultano difficoltose, verificate con
l’insegnante)
• Leggete le composizioni svolte per conoscere altri lati di vostro
figlio, facendo attenzione agli stati d’animo sotto le righe.
• Se alla scuola non è previsto ricevere a casa le prove fatte in
classe, chiedere agli insegnanti di visionarle durante i colloqui.
a cura di M.Grazia Franciosi
8
Non sostituirsi mai al bambino…
• E’ meglio affiancali, dandogli spiegazioni o stuzzicando il loro
interesse.
• Quando i compiti sono tanti e vedete vostro figlio in difficoltà,
proponete schemi riassuntivi, oppure programmate con lui una
scaletta delle cose da fare.
• I bambini più piccoli possono sentire il bisogno di avere al loro
fianco una persona adulta che dia loro sicurezza.
• Dopo i 10 anni possono fare i compiti con amici, con i quali
possono confrontarsi.
• Quando il figlio sbaglia mai mettergli fretta e sottolineare troppo
gli errori. Dovrete mostrarvi ottimisti e incoraggiarli sempre.
• Seguire sempre il figlio, osservarlo, curare i rapporti con la scuola
e con gli insegnanti.
a cura di M.Grazia Franciosi
9
Rendere lo studio il più proficuo possibile
• Scegliere un’ottima postazione: una scrivania illuminata, spaziosa
e comoda. No al letto e al tavolino del salotto.
• Eliminare ogni possibile distrazione: internet e televisione devono
essere spenti, cellulare fuori mano.
• Concordare il tempo concesso ai compiti con il figlio stesso. Per i
più piccoli non dovrebbe superare l’ora e mezza. (utile un timer)
• Il momento giusto per fare i compiti è dopo il pranzo. Evitare di
studiare anche la sera dopo cena.
• Se la stanchezza comincia a farsi sentire ancora prima di iniziare,
mangiare un po’ di cioccolata o, per i più grandicelli, bere un tè,
senza però abusarne. Fare piccole pause ogni tanto, per rispettare
i tempi di attenzione e per fissare le nozioni studiate senza
accumularne troppe
tutte insieme.
a cura di M.Grazia Franciosi
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• Lasciare vicino al tavolo uno snack, un frutto: non fa bene
sprecare preziose energie senza integrarne altre!
• Da evitare le fughe al frigo: fanno perdere troppo tempo e molto
spesso offrono cibi troppo pesanti che appesantiscono lo studio.
• Abituarlo ad essere autonomo: gradualmente togliete
l’affiancamento dei genitori.
• E’ sbagliato sostituirsi al figlio, dargli la soluzione: continuerà a
non aver compreso l’argomento.
• Al termine del tempo pattuito, al quale non si fanno concessioni
(è bene accordarsi con l’insegnante), il figlio può revisionare il
proprio lavoro insieme ai genitori.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Adeguare le ore di sonno!
Il fabbisogno di sonno è diverso da persona a persona,
negli adulti come nei bambini. Oggi si sa che
il ritmo individuale sonno-veglia ha una base genetica.
Man mano che si cresce le ore di sonno totale si riducono,
fino ad arrivare, a un anno, a una media di 14-15 ore.
Tra i 2 e i 3 anni è di 12-13 ore
tra i 4-5 anni è di 10-11 ore
Se un bambino si sveglia senza fatica e appare riposato,
significa che 9 ore di sonno sono sufficienti.
Dai 6 anni in poi il sonno evolve verso un ritmo adulto,
con una durata di circa 8 ore e una struttura più stabile,
scompare il sonno diurno
a cura di M.Grazia Franciosi
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• Abituare i figli ad una sveglia precoce la mattina
(eviterete un traumatico inserimento scolastico)
• Evitare di andare a dormire troppo tardi e dormire un
tempo sufficiente per sentirsi riposati.
• “Vivere durante le ore diurne” e dormire non appena
si fa notte.
Il sole è fonte di energia.
E’ dimostrato che l’esposizione alla luce è molto
salutare.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Il diario e lo svago
• Per i più giovani si controllerà insieme il diario per
essere certi di aver svolto tutto e per vedere se ci sono
eventuali comunicazioni della scuola.
• Per i più grandi è necessario instaurare un rapporto di
fiducia, ricordare che il diario scolastico non è quello
personale, serve per la comunicazione scuola-famiglia:
il genitore deve averne l’accesso!
• Al termine del proprio lavoro, dopo aver ricevuto i
complimenti dal genitore per l’autonomia dimostrata,
il figlio potrà giocare, incontrare amici, svolgere attività
di svago.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Concentrarsi nello studio
La capacità di concentrazione su un solo compito è un
problema evidente della società in cui viviamo:
la mole di informazioni è sempre maggiore, più veloce,
internet, i videogiochi posso essere la causa di una
scarsa capacità di focalizzazione nel bambino.
Talvolta certi ragazzi evitano totalmente i compiti
scolastici fino ad arrabbiarsi e a rinunciare.
Spesso il motivo è dovuto alla difficoltà di riuscire a
concentrarsi che li rende frustrati e preferiscono non
provarci nemmeno.
a cura di M.Grazia Franciosi
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• Imporgli di concentrarsi è ovviamente inutile.
• Non è sforzandosi che la si ottiene. L’attenzione
imposta (da se stessi o, peggio ancora, da altri) non è
durevole.
• Tutti riusciamo a concentrarci se l’oggetto della
concentrazione ce lo scegliamo ed è piacevole.
• Al contrario, tutto ciò che non è gradito o che riteniamo
troppo complicato ci crea difficoltà a stare “lì”.
La via per arrivare al “volere” o al “poter volere”
inizia con l’interesse e alla fiducia che i ragazzi
hanno negli adulti di riferimento
a cura di M.Grazia Franciosi
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La fiducia dei genitori, trasmessa al figlio,
gli permette di non essere solo perché può
vivere la sensazione di
«sentirsi accompagnato» dentro a questa
originale, interessante, avvincente, seppur
impegnativa, avventura.
E’ importante credere nelle capacità di un figlio,
rispettare i tempi,
dare la sicurezza di un aiuto valido
per renderlo autonomo e sicuro di sé
a cura di M.Grazia Franciosi
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Alcuni strumenti per:
• Educare alla concentrazione
• Aiutare un figlio a studiare
a cura di M.Grazia Franciosi
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Educare alla concentrazione
Per aumentare la concentrazione una delle cose
fondamentali è percepire, vivere e pensare
in modo più consapevole.
Con alcuni semplici esercizi è possibile migliorare
l’attenzione, la concentrazione e incrementare la
motivazione allo studio autonomo nei ragazzi; questi
esercizi dovrebbero essere eseguiti in primo luogo da te, in
modo da poterli eseguire poi con tuo figlio.
Educa alla percezione con l’attenzione selettiva utilizzando
i 5 sensi per discriminare gli stimoli
visivi, uditivi, olfattivi, tattili e gustativi
a cura di M.Grazia Franciosi
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Esercizi: giocare con i sensi
Osservazione
Osserva e individua particolari di oggetti, foto, immagini.
Fagli domande come: “sono tutti uguali?” “in cosa si
somigliano?” Fallo parlare dei colori, dei profumi
dell’estate, della campagna…
Suoni
Gioca con lui ad imitare (scherzosamente) i dialetti,
chiedigli dei suoni che ha sentito al supermercato, alla
festa dove siete appena stati o sulla spiaggia dove
andate d’estate… Anche qui formula domande per fargli
cogliere le differenze e le similitudini.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Odori
Quando cucini fagli odorare i cibi e le spezie. Ancora una volta
chiedigli cosa c’è in comune tra i vari profumi prendi delle erbe e
altre sostanze dall’odore gradevole (erbe aromatiche, frutti, fiori,
spezie) e altri con odore meno gradevole (alcool, formaggi
stagionati, ecc.) e faglieli indovinare.
Tatto
Benda tuo figlio, dagli un oggetto e chiedigli di descriverti le
sensazioni che prova, poi invitalo a descrivere qualche oggetto
utilizzando solo termini tattili.
Gusto
Come per gli altri sensi, fagli sperimentare diversi sapori e poi
fagli domande sulle somiglianze tra i vari sapori . Cosa gli piace
mangiare? Perché?
a cura di M.Grazia Franciosi
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Esercizi: Metacognizione e prosocialità
• Proponi dei piccoli problemi reali e chiedigli vari modi in
cui si possano risolvere.
• Comunicagli quello che hai in testa tu ma accetta anche
di ascoltare ad accogliere sue modifiche o nuove
proposte.
• Davanti ad un problema, chiedigli di considerare: come
si comporterebbe un pagliaccio, un burattino…
• Fallo chiedendogli di mettersi nei panni di un certo
compagno/a di classe, di un cugino… fai in modo che
impari a “camminare nelle scarpe altrui”, che possa
ragionare su come gli altri pensano: in questo modo si
renderà contoa cura
che
gli altri ragionano in modo diverso.22
di M.Grazia Franciosi
Come aiutare un figlio, fin da piccolo, ad amare lo studio
Per aumentare la sicurezza del bambino nell’affrontare gli studi, coinvolgerlo, fin da
piccolo, prendendo spunto da tutto ciò che vediamo nella vita quotidiana favorendo:
• La lettura. Fagli leggere tutte le scritte che ci sono in casa (copertine dei libri),
coinvolgerlo nella lettura di favole, fagli leggere se possibile anche i segnali
stradali, insegne e cartelli per la strada.
• La matematica. Insegnagli a contare fin da subito giocando con lui. Fagli
riconoscere la targa della tua auto, i tasti numerici del telecomando o del
computer.
• L’orientamento. Coinvolgilo nei percorsi casa- scuola, casa-amico, evidenzia il
concetto di destra e sinistra, ecc.
• Le scienze. Fagli rispettare la natura, gli animali, portalo nelle fattorie, ecc.
• La musica. Coinvolgilo all’ascolto di brani musicali diversi, esprimi caratteristiche
per distinguere suoni, voci, strumenti..
• La tecnica. Illustra il funzionamento dei meccanismi più semplici, racconta cosa
avviene nelle fabbriche, nei cantieri, usa libri e/o computer per ricercare ciò che
non sai.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Indicazioni per aiutare un figlio nello studio:
Sapere studiare
Azioni preliminari
 verificare che tuo figlio abbia compilato il diario in
modo ordinato e completo.
 abbia distribuito il carico di lavoro in modo adeguato
per l’intera settimana tenendo conto degli impegni
extrascolastici.
 esegua gli esercizi dopo aver studiato la lezione ed
aver appreso concetti e regole in essa contenuti.
a cura di M.Grazia Franciosi
24








Importante!
non solo leggere ma recuperare le conoscenze precedenti (appunti
presi in classe durante la lezione),
fare una prima lettura veloce ( titolo, immagini, parole, frasi, parti
evidenziate),
leggere attentamente il testo,
cercare sul dizionario il significato delle parole sconosciute,
dividere la pagine, l’argomento in parti e per ciascuna di esse
sintetizzarne il contenuto con una parola / frase chiave,
sottolineare i passaggi fondamentali,
rappresentare il tutto in forma schematica: scaletta ( classe prima ),
schema o mappa (classe seconda- terza );ripetere con l’aiuto di una
scaletta o mappa finché si è sicuri di esporre in modo organico e con
un linguaggio adeguato,
ripetere la lezionea cura
studiata
due giorni prima della scadenza.
di M.Grazia almeno
Franciosi
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Da evitare
la memorizzazione meccanica di un argomento del libro:
richiede tanto tempo, uno sforzo mentale enorme con
risultati limitati nel tempo e poco consapevoli.
Le azioni finali
Ascoltare il figlio alla fine dello studio lo aiuta a:
• diminuire l’ansia da prestazione
• percepire la mamma e il papà presenti nel suo lavoro
• confrontarsi con qualcuno su quanto ha studiato
• rendersi conto delle proprie incertezze e, se
necessario, rivedere lo studio per superarle.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Per la produzione scritta
Prima che il figlio inizi la stesura di un testo, il genitore deve
assicurarsi che:
• il proprio figlio abbia letto bene la traccia
• abbia compreso le indicazioni
• faccia attenzione al tipo di testo, allo scopo del compito, al
linguaggio da utilizzare.
Per il riassunto
E’ importante che il figlio:
• legga attentamente il testo
• lo divida in sequenze
• faccia la sintesi di ogni sequenza
• leghi in modo organico le varie sintesi
a cura di M.Grazia Franciosi
27
Da evitare
E’ sconsigliabile una produzione non “pensata”,
si rischia di essere ripetitivi e di non rispettare le
consegne.
Da fare
Controllare che la produzione eseguita risponda
ai requisiti richiesti e sia scritta in modo leggibile.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Sapere risolvere problemi
•
•
•
•
•
•
•
•
Fare attenzione che il figlio
abbia letto attentamente il testo dell’esercizio da svolgere,
individui i dati e le richieste,
se necessario esegua una rappresentazione grafica,
rappresenti i dati e le incognite con opportuna simbologia,
rifletta su ciò che conosce e ciò che deve trovare,
ricordi le proprietà, le formule e le relazioni che devono
essere utilizzate,
scelga la strategia più idonea per la soluzione,
esegua i passaggi e le operazioni necessarie per
rispondere alle richieste dell’esercizio.
a cura di M.Grazia Franciosi
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Primo incontro