I nostri interessi
Adidas, di Nicholas Valensise
L’Adidas è un gruppo industriale specializzato nella produzione di articoli sportivi, che
ha base in Germania. È nata nel 1924 quando Adolf Dassler inizia a produrre scarpe
da calcio nella lavanderia della mamma. Lui e il fratello Rudolf si mettono insieme in
un'unica azienda nella quale Adolf fa le scarpe e il fratello si occupa di venderle. Dopo
il conflitto mondiale i due si dividono e Rudolf fonda la marca che diventerà Puma,
mentre Adolf crea la marca Adidas. Nel gennaio 2006 il gruppo acquisisce anche la
marca Reebok. Inoltre Adidas da tempo produce i palloni usati nel campionato mondiale di calcio, nel campionato europeo di calcio, nella UEFA Champions League, nell'Europa League, nella coppa d'Africa e in varie competizioni calcistiche. Molte squadre di
calcio hanno scelto Adidas come sponsor. La produzione con il tempo si è ampliata e ora realizza anche abbigliamento per
fare sport.
La Gazzetta della Scuola
Anno scolastico 2015/2016
Periodico di informazione della Scuola Secondaria di I grado
Numero 1
Barlassina
Laboratori, di Chiara Orsenigo, Alessandro Facciani, Nicholas Valensise e Massimo Forni
Come tutti gli anni, la nostra scuola ha organizzato alcuni laboratori a classi aperte, che vengono frequentati durante le due
ore del venerdì pomeriggio dagli alunni che hanno scelto il tempo prolungato.
Curiosità sulla Serie A, di Matteo Stefanetto e Lorenzo Silvestri
I laboratori proposti per quest’anno sono: teatro, sartoria, giornalino, scienze alimentari, creta e scenografia.
Il campionato è iniziato ormai da poco e l’ Inter si è già dimostrata la squadra più forte. La serie A, negli ultimi tre anni, è stata vinta dalla Juventus,
che nel 2014 ha totalizzato 102 punti, nel 2013 87 punti e nel 2012 84 punti.
Nel 2014 il miglior marcatore è stato Icardi con 22 goal in 36 partite giocate.
La serie A è iniziata nel 1898, quando non aveva ancora il nome di serie A.
L’arbitro più pagato della serie A è stato Piero Ceccarini. Lo stadio più confortevole per osservare una partita e il più bello è lo Juventus Stadium, mentre al secondo posto troviamo il Meazza, meglio conosciuto come San Siro.
Il pallone utilizzato nei campi di serie A varia di anno in anno; nell’ attuale
campionato è di colore fucsia e bianco con il simbolo della Nike verde fluo,
d’inverno sarà arancione e giallo con il simbolo della Nike bianco.
Nel laboratorio di sartoria si creano modelli di vestiti, che poi vengono realizzati con ago, macchina da cucire e stoffa. Alcuni
abiti vengono confezionati per gli spettacoli del laboratorio di teatro. Di questo laboratorio sono state intervistate Giulia Biondi, Greta Moretti e Stefania di Liberto che, pur lamentandosi dei compagni troppo vivaci, hanno deciso di continuare perché
piace loro creare vestiti e sono rimaste entusiaste soprattutto della sfilata di fine anno.
Invece, nel laboratorio di teatro, si provano i due spettacoli che la scuola organizza ogni anno, utilizzando i copioni scritti dal
professor Terranova. Il tema sul quale gli alunni lavorano adesso è la Palestina. Di questo laboratorio sono stati intervistati
Oscar Catanzaro e Castelli Lorenzo: secondo loro è bello vincere la timidezza, riuscendo a parlare in pubblico, e, oltretutto,
si trattano temi importanti. Chi lo frequenta deve avere una buona memoria, un tono di voce adeguato e imparare bene il
copione.
L’occhio del lupo, di Chiara Orsenigo
Nel laboratorio di scenografia si creano gli sfondi per gli spettacoli di teatro: prima si disegna il progetto su un foglio, poi si
realizzano delle scenografie con materiale riciclato. Sono state intervistate Gaia Belviglio e Sonia Cirillo, che hanno scelto
questo laboratorio perché vorrebbero diventare, da grandi, delle scenografe, e perché è bello poter realizzare delle scenografie con oggetti apparentemente inutili. Quando hanno iniziato in prima, non erano contente del fatto che i più grandi facessero i prepotenti, ma ora, visto che le più grandi sono loro, non hanno più questo problema.
L’occhio del lupo è uno dei libri per ragazzi scritti da Daniel Pennac e anche uno dei suoi preferiti.
I laboratori di teatro, scenografia, e in alcuni periodi sartoria, collaborano tra loro per mettere in scena gli spettacoli della
scuola secondaria.
I protagonisti sono Lupo Azzurro che, durante una battaglia contro gli uomini, ha perso un occhio, e un ragazzo, Africa N’Bia.
Nel laboratorio scientifico, invece, si cucina, si fanno esperimenti alimentari e si studiano le caratteristiche nutritive dei diversi cibi. Per Natale prepareranno dei dolcetti natalizi che speriamo di assaggiare . Di questo laboratorio sono stati intervistati
Samuel Cavaton e Andrea Malaisi, ai quali piace imparare nuove ricette.
La storia comincia in uno zoo, dove il ragazzo aspetta pazientemente che il lupo si fermi davanti
al recinto. Quando ciò avviene, i due, continuando a guardarsi negli occhi, iniziano a
“raccontarsi” le proprie storie.
Lupo Azzurro era il figlio di Fiamma Nera e di Grande Lupo e aveva cinque fratelli, i Rossini, e
una sorella, Paillette, la lupa dal pelo d’oro. Grande Lupo era stato ucciso dai cacciatori che stavano dando la caccia alla famiglia da tempo, con l’intento di catturare Paillette e rivenderne la
pelliccia. Fiamma Nera raccontava ai suoi lupacchiotti tantissime storie sull’uomo e recitava frasi
che Lupo Azzurro avrebbe capito molto tempo dopo.
Una notte Paillette, spinta dalla curiosità verso gli uomini, di cui sapeva tanto, ma che allo stesso
momento non conosceva, andò nella valle vicina, dove questi si erano accampati. Lupo Azzurro
si accorse della sua assenza e andò a cercarla, ma la sorella era già stata catturata. Lupo Azzurro riuscì a liberarla, ma venne
a sua volta catturato e rinchiuso in uno zoo.
Il primo ricordo di Africa era legato al momento in cui, durante una guerra, lui scappava con il mercante Toa e il suo dromedario, Pignatta. L’animale diventò presto il suo migliore amico. Toa cercò più volte di abbandonare il ragazzo, ma, visto che Pignatta non faceva un passo senza di lui, non riuscì nel suo intento. Un giorno, però, il mercante vendette sia Africa che Pignatta. Il ragazzo venne venduto al Re delle Capre, che da giovane faceva il pastore, ma ora che era vecchio, aveva bisogno
dell’aiuto di qualcuno. Così Africa diventò un pastore e si prese cura delle sue capre. Dopo averne persa una delle più rare,
venne cacciato e si fece dare un passaggio da un pulmino, che lo portò nella giungla dove fece un incidente. Africa venne
salvato e curato da P’Pa Bia e M’Ma Bia e da quel momento visse con loro. Dopo qualche anno la famiglia si trasferì in città,
dove P’Pa Bia era stato assunto per curare le piante della serra dello zoo. Fu proprio lì che Africa ritrovò tutti gli amici che
aveva perso durante il viaggio, compreso il dromedario Pignatta, che fu contentissimo di rivederlo. Ora anche il lupo conosceva la storia del ragazzo, che da quel giorno passò sempre a trovarlo.
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Nel laboratorio di manualità, che è stato inaugurato quest’anno, si creano oggetti vari con
la creta e la pasta di sale (farina, sale, acqua). Per ora stanno realizzando solo oggetti
semplici. Sono stati intervistati Nicolò Galluzzi e Giulia Brenna, che hanno deciso di provare questo laboratorio per imparare cose nuove. Gli alunni frequentanti hanno pensato,
per Natale, di esporre al mercatino le loro opere.
Nel laboratorio di giornalino, infine, si creano articoli che vengono corretti dalla professoressa. In seguito vengono scelti quelli da inserire nel giornalino, operazione che svolgono
i caporedattori. In questo laboratorio vengono scritti articoli sia sul mondo scuola (gite,
film, attività …) sia su argomenti di nostro interesse.
Proposte per i nuovi laboratori, di Riccardo Roman
Ragazzi, non sarebbe bello poter scegliere anche altri laboratori? Qui troverete delle idee che vorremmo
proporvi.
Laboratorio di studio: in cui sarà possibile studiare, ripassare o fare i compiti scolastici.
Laboratorio del libro: la biblioteca scolastica metterà a disposizione un libro da leggere durante le due
ore.
Laboratorio artistico: insieme a una professoressa di arte sarà possibile fare progetti, disegni o altro.
Laboratorio sportivo: Insieme a un insegnante di motoria sarà possibile fare altre due ore di ginnastica.
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Mondo scuola
I nostri interessi
Il mio amico Nanuk, di Matteo Stefanetto e Letizia Magliocca
Ferrari, di Danilo Carrabetta e Matteo Stefanetto
Il mio amico Nanuk è un film che è stato visto dagli alunni delle classi prime
durante la settimana di accoglienza. Il regista canadese di questo film, Roger
Spottiswoode, si è trasferito negli Stati Uniti negli anni Settanta e nel 1980 ha
realizzato il suo primo film, “Terror Train”. La pellicola che abbiamo visto racconta la storia di un ragazzo di 13 anni, Luke, e di un cucciolo di orso polare,
Nanuk. Il giovane Luke sfida la natura per riportare nel suo habitat il cucciolo di
orso, altrimenti destinato a finire in uno zoo. La madre orso, invece, viene catturata dai poliziotti della cittadina dove Luke vive e viene trasportata in elicottero nel grande Nord. Il ragazzo è aiutato nella difficile impresa da Muktuk, una
guida che conosce bene la regione degli orsi polari. Nel rischioso viaggio fino all'estremo nord, una tempesta e il crollo di giganteschi ammassi di ghiaccio separano Muktuk da Luke e dal cucciolo. I due devono vedersela da soli con branchi di orsi
polari, orche, lo scioglimento primaverile e bufere di neve. Alla fine Nanuk riesce a tornare dalla mamma orsa e Luke ritorna
dalla sua famiglia. Questo film ci fa capire l’importanza del coraggio e dell’amicizia che hanno spinto Luke a riportare a casa
Nanuk.
La Ferrari S.p.A. è una casa automobilistica italiana fondata da
Enzo Ferrari nel 1943, con sede a Maranello. Lo stemma di quest’
auto è il cavallo rampante, simbolo che veniva usato durante la
prima guerra mondiale dall’aviatore Romagnolo Francesco Baracca
(1888 – 1941).
La Bicicletta Verde, di Massimo Forni e Luca Pianta
Il film è stato proposto alle classi seconde in occasione del giorno della legalità, durante le prime due
settimane di scuola. È stato diretto in Arabia Saudita da Haifaa al-Mansour, l’unica regista donna di
quel Paese. Film apprezzato da quasi tutti, alcuni commenti sono stati: “Film quasi documentario”, o
“Molto profondo” .
È la storia di una ragazzina dell’Arabia Saudita, di nome Wadjda, che frequenta una scuola femminile. È molto infastidita dalle regole della sua religione: non può essere vista dagli uomini, non può
circolare col viso scoperto, deve indossare esclusivamente scarpe e abiti neri, ma la cosa che le dà
più fastidio è il fatto che non possa avere una bicicletta, desiderata tanto, per fare una gara con
l’amico conosciuto per strada. Inizia quindi a cercare di guadagnare soldi da sola, ma non riesce a
raggiungere la giusta quota, anche perché i modi che usa sono proibiti. L’occasione si presenta a
scuola: è indetta una gara di Corano (lei non è molto portata nelle materie religiose), ma aspira lo
stesso alla vittoria (il primo premio è in soldi, in quantità sufficiente per l’acquisto della bicicletta verde). Con dedizione e impegno, impara a memoria tutto il Corano e riesce a vincere al videogioco che ha acquistato rispondendo a domande sulla sua religione. Il gran giorno arriva e lei conquista la finale, durante la quale recita perfettamente il versetto
richiesto, anche con la giusta intonazione e pronuncia. La vittoria arriva, ma la preside le chiede pubblicamente cosa avrebbe
fatto dei soldi. Wadjda, emozionata, rivela il desiderio di comprare una bicicletta, ma la dirigente la costringe a donare i soldi
alla Palestina. Alla fine del film si scopre che anche alla madre non piacciono le regole troppo rigide e inizia a ignorarle, tagliandosi i capelli, non coprendosi il viso e comprando alla figlia la tanto desiderata bicicletta verde.
A noi è piaciuta la vicenda perché racconta la vita di una nostra coetanea in un mondo molto complicato dove i diritti delle
donne non sono ancora riconosciuti.
La Ferrari è la più titolata del campionato del mondo di Formula 1,
nell’ambito del quale ha conquistato 15 titoli piloti e 16 costruttori ed
è una delle più vincenti nelle competizioni per vetture sport e gran
turismo.
Detiene il record dei piloti migliori ed è l’unica squadra ad aver preso parte a tutte le edizioni del Gran premio, riuscendo a vincerne
alcune. Le autovetture Ferrari sono famose per lo stile raffinato,
opera di illustri progettisti e designer di primo piano del Novecento e del Duemila, che hanno stretto negli anni una forte collaborazione con la Pininfarina. Sono da molto tempo oggetto di desiderio dei più ricchi del mondo, particolarmente negli Stati
Uniti d’ America, dove il marchio ha molto successo.
Io non ho paura dei Kamikaze, di Alessandro Facciani
Giovedì 12 novembre 2015, un giorno prima degli attentati criminali di Parigi che hanno
scosso il mondo intero, Adel Termos, un trentaduenne libanese di umili origini che abitava
nel quartiere popolare di Burj al Barajneh, alla periferia di Beirut è diventato il simbolo della
lotta contro il califfato islamico. Appena rincasato, dopo aver abbracciato i suoi due bambini,
ha detto alla moglie Basima: ”Vado a pregare nella moschea.” La donna ha chiesto al marito
di fermarsi a casa per mangiare con i figli che avevano fame. Lui ha replicato che prima si
sarebbe recato a pregare, assicurandole che sarebbe tornato presto.
Per strada ha sentito un’esplosione tremenda, è corso verso la moschea e ha notato che
arrivava un uomo gridando: “Allah wa Akbar” (Dio è grande), con l’evidente intenzione di farsi esplodere tra i fedeli raccolti in
preghiera. Senza alcun ripensamento, Adel ha afferrato con tutte le forze il terrorista alle spalle e l’ha abbracciato, facendosi
esplodere insieme a lui, ma riuscendo a salvare con il suo gesto eroico decine di uomini e donne che erano in quel luogo.
Durante il funerale svolto il 13 febbraio, il giorno degli attentati di Parigi, la vedova ha
dichiarato: ”Sono fiera di mio marito che è morto con onore. Oggi è un giorno di festa, di
orgoglio e di fierezza”.
Un altro uomo degno di essere onorato è il quarantenne congolese Ludovic Boumbas,
che durante la strage di Parigi ha pagato la propria vita, il bene più grande che possedeva, per fermare il proiettile che un terrorista aveva scagliato contro una donna e una
ragazza.
Welcome, di Mattia Cainarca e Riccardo Roman
Il giorno 17 settembre abbiamo visto il film “Welcome”, scelto per la giornata della legalità. Il film
tratta di un tema molto importante, che sta scatenando un acceso dibattito in questo periodo,
quello dell’immigrazione. Protagonisti della pellicola sono Bilal, diciassettenne curdo, e Simon,
istruttore francese di nuoto. Bilal giunge a Calais dopo un viaggio attraverso l'Europa con lo scopo di riabbracciare la fidanzata Mina, residente a Londra con i familiari. Simon, durante tutta la
vicenda, cerca di aiutare Bilal facendogli capire che non sarebbe riuscito nell’impresa. Nel frattempo Mina viene promessa sposa dal padre ad un ricco cugino, che gli offre in cambio una posizione importante nella gestione di un ristorante a Londra di cui è proprietario. Tutto questo non
basta a distrarre Bilal dal suo intento di raggiungere la Gran Bretagna a nuoto attraverso il Canale della Manica, nonostante i pericoli delle forti correnti, del grande traffico mercantile, della bassa temperatura delle acque dovuta al periodo invernale e le dieci ore in cui dovrà nuotare ininterrottamente per compiere la traversata. A contrastare i protagonisti, inoltre, c’è la polizia di frontiera, intenzionata a stroncare il traffico di clandestini e ad ostacolare in ogni modo le organizzazioni umanitarie di volontariato. Il film si conclude con la tragica morte del ragazzo intercettato dalla
Guardia Costiera a 800 metri dalla costa inglese. Simon incontra infine Mina, a Londra, per raccontare quanto accaduto a
Bilal.
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Nike, di Danilo Carrabetta e Mirko Familiari
La Nike è un’azienda americana che produce abbigliamento e accessori
sportivi da fitness, con sede principale a Beaverton, nell’ Oregon. Nike è
sponsor di alcuni palloni della serie A, della Legue spagnola e della
premier Legue. La società è nata nel 1967, quando Bill Bowerman
(allenatore dell’Oregon University) e uno studente di economia inventarono
il marchio, che venne importato in Giappone. Nel 2008 la società fornitrice
di materiale sportivo Umbro è stata ceduta alla Nike. Il presidente della
Lega di serie A, Maurizio Berretta, ha annunciato il rinnovo della
partnership con Nike, fornitore ufficiale del pallone utilizzato nelle competizioni organizzate nella serie A. Il rapporto, che era iniziato con Beaverton
nel 2007/ 2008, ha così raggiunto il traguardo degli otto anni. “É un accordo importante – ha commentato Berretta - ed è stato votato da ben 20 società. Questo vuol dire che il marchio Nike è un prodotto eccezionale, che riesce a coinvolgere ancora molte persone con la propria distribuzione aziendale ed economica!”
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I nostri interessi
Mondo scuola
WATCH DOGS, Luca Pianta e Massimo Forni
Gita a Sasso d’Erba, di Nicholas Valensise e Alessandro Facciani
Il gioco, presente in ogni piattaforma, è uscito il 27 maggio del 2014, anche se doveva essere pubblicato nel
2013; la data è stata rimandata al 13 ottobre dello stesso anno solo però per Wii U. Aiden Pierce e Damien
Brenks organizzano un "colpo informatico" all'hotel ai
danni di ricchi. Nel farlo trovano uno strano video criptato, ma poco prima di capirci qualcosa, i due vengono
interrotti da un hacker che si intrufola nella rete, facendo
scattare l'allarme. La mala li intercetta e decide di punirli:
Aiden, in auto con i suoi due nipotini, Jackson e Lena, è vittima di un agguato in un tunnel, con conseguente morte della piccola. Damien viene invece rintracciato e reso storpio. Un anno dopo, Aiden trova l'uomo che aveva sparato alla nipotina. L'uomo, di nome Maurice Vega, spiega che volevano soltanto spaventarlo e non uccidere nessuno. Aiden lo fa imprigionare da un
amico, Jordi, un sicario di origini asiatiche, sperando che col tempo confessi. Tempo dopo la sorella di Aiden riceve una telefonata anonima, che lo avvisa che qualcuno potrebbe entrare in casa sua e farle del male con suo figlio Jack (ancora traumatizzato per la morte della sorellina). Aiden chiede aiuto al più bravo hacker della zona, Badboy17, un membro di Ded Sec, un
gruppo di hacker che lottano contro la Blume, l'azienda che ha creato il ctOS. Aiden trova l'uomo e lo uccide, per poi scoprire
che la telefonata era stata decisa da Damien. Intanto Jordi propone ad Aiden un lavoro: deve fare da autista al boss di Chicago Lucky Quinn, che infine uccide il ragazzo. Lucky aveva assoldato il ragazzo per recuperare alcune informazioni, ma avendo fatto scattare l'allarme, ha preferito farlo fuori. Aiden sa che Quinn è un uomo pericoloso e che, se lo uccidesse, farebbe un
grosso favore a Chicago, ma decide di andarsene. Dopo tutta la storia della vendetta (o no, perché il giocatore può decidere
se uccidere Maurice Vega o no), il gioco si chiude con un monologo del personaggio sul fatto se sia sbagliato o meno privare
della vita a una persona. Noi non ci abbiamo giocato, ma le recensioni sono molto buone.
Il primo ottobre noi alunni delle classi 2e abbiamo provato l’emozione di scalare il Sasso
d’Erba.
Fifa 16, Sergio Cherevychnyi e Marco Bettini
È stato pubblicato da Electronic Arts il 22 settembre in Nord America, il 24 settembre
in Europa e il 25 settembre 2015 nel Regno Unito, mentre chi possiede l'abbonamento per EA Access su Xbox One potrà giocarlo in digitale il 17 settembre. Quest’anno,
in Fifa 16, i creatori hanno aggiunto 12 nazionali di squadre femminili: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Messico, Spagna, Svezia e
Stati Uniti. I portieri adesso hanno una grafica migliore e più animazioni. Una novità
su ultimate team consiste nel pagare 15 mila crediti (punti vincibili in partite) subito e
comprare una squadra; in seguito vi verrà detto di scegliere un capitano della squadra
tra cinque giocatori disponibili. Ci sono molte novità in arrivo nella modalità Carriera,
tutte basate sui suggerimenti ricevuti dalla community di FIFA: 1)Possibilità di ingaggiare i giocatori svincolati fuori dalla finestra di mercato. 2)Relazioni degli osservatori - Le relazioni sui giocatori osservati saranno disponibili per un anno intero prima
di scadere, non per soli tre mesi come accadeva in FIFA 15. 3)Budget trasferimenti -I budget per i trasferimenti ora riflettono
meglio quelli reali e variano a seconda della squadra che decidi di gestire nella Carriera. Inoltre, una percentuale del budget
avanzato dalla stagione precedente verrà trasferito in quella successiva e varierà in base al piazzamento della tua squadra
rispetto agli obiettivi stagionali. 4)Prestiti - La durata dei prestiti brevi è stata portata da tre a sei mesi e ora è possibile prendere giocatori in prestito per due anni. 5)Sostituzioni nelle amichevoli - Nelle partite amichevoli non ci saranno limiti al numero di
sostituzioni. 6)Trasferimenti più realistici – Hanno sistemato il numero di trasferimenti dei cosiddetti top player che avvengono
durante la finestra di mercato, per rispecchiare meglio l'andamento del mercato reale. Quindi Buon Game.
Super Meat Boy, di Marco Bettini, Sergio Cherevychnyi e Alessio Campagna
Super Meat Boy è un gioco a piattaforme sviluppato da Team Meat. E’ la storia di un cubo di
carne (Meat Boy) che deve salvare la sua fidanzata Bandage Girl, fatta di cerotti, rapita dal malefico DR Fetus. I personaggi giocabili sono: Meat Boy, Bandage Girl, DR.Fetus, Brownie, Potato
Boy, Tofu Boy, Meat Ninja, Commander Video, Jill, Ogmo, Flywrench, The Kid, Ghish, Alien Hominid, Tim, Spelucky, Pink Knight, The Ninja, Headcrap, Josef, Naija, RunMan, Captain Viridian,
Steve, Goo Ball. L’idea di Super Meat Boy è nata nell’ottobre del 2008, quando Edrund Mcmillen
è stato contattato da Nintendo e Microsoft per realizzare un nuovo gioco per i loro marchi, operazione che ha portato a termine tramite la tecnologia Adobe flash.
Siamo partiti col treno da Seveso alle 8.05, con destinazione Erba, emozionati per la giornata
che ci aspettava.
Una volta arrivati a destinazione, abbiamo attraversato il paese e abbiamo affrontato durissime salite, finché abbiamo raggiunto una piazza dove abbiamo fatto merenda. In seguito siamo arrivati al campo dove abbiamo fatto una pausa e abbiamo giocato.
Dopo un’ora di gioco il prof. Minoretti ci ha radunati per dividerci in due gruppi; uno formato
da chi doveva scalare, l’altro da chi preferiva fare una passeggiata per raggiungere la cima, dove molti si sono divertiti a suonare una campana.
Quelli che hanno scelto la parete di roccia hanno dovuto affrontare scalate di difficoltà diverse a seconda della propria abilità.
Gli altri, invece, hanno provato la bellissima esperienza di raggiungere la cima della montagna, dove hanno pranzato e si sono
riposati per poi tornare indietro.
Ritornati al campo, abbiamo giocato nuovamente. Siamo poi tornati verso la stazione, dove abbiamo comprato delle caramelle
mentre aspettavamo il treno con il quale siamo tornati casa. È stata una bellissima esperienza.
Expo, di Mattia Cainarca e Riccardo Roman
Il 18 settembre, noi alunni delle classi IIIA e IIIB siamo stati in gita all’ EXPO di Milano. Siamo partiti dalla stazione di Camnago per arrivare a Rho Fiera. Raggiunta
l’entrata, abbiamo dovuto aspettare circa 30 minuti prima di entrare, perché il sito
non era ancora aperto. Dopo aver varcato gli accessi, abbiamo visitato il Padiglione
Zero, nel quale era illustrata la storia dell’agricoltura, dell’allevamento, dei consumi
e del cambiamento del paesaggio dall’Età della pietra a oggi, con le rispettive tecniche e gli strumenti utilizzati. Ci siamo poi spostati nel padiglione della Corea del
Sud, all’interno del quale era spiegata l’importanza di un’alimentazione basata su
cibi sani. Successivamente siamo entrati nello stand della Lindt, dove ci hanno regalato un cioccolatino. Subito dopo ci siamo
spostati nel padiglione dell’Uruguay, dove abbiamo fatto un’ora di coda, durante la quale abbiamo provato il Samsung Gear
VR, una maschera per la realtà aumentata. Una volta entrati, abbiamo visto un filmato sull’Uruguay. Poco dopo abbiamo dovuto fare più di un’ora di coda per entrare nel padiglione della Cina, nel quale era rappresentato uno spettacolo di luci.
All’interno di un piccolo teatro, abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale cinese. Usciti, siamo andati a pranzare. Abbiamo
poi visitato i padiglioni dell’Irlanda, che non ci ha entusiasmati, e del Brasile, nel quale ci siamo arrampicati sulla rete dopo
un’ora di coda. Finita la giornata, siamo tornati in treno, tutti stanchi, ma felici per la bella giornata.
Mostra sui falsi d’autore, di Alessandro Facciani e Luca Pianta
Nel mese di novembre alcune classi della primaria e alcune della secondaria si sono recate alla Banca di Credito Cooperativo di Barlassina per ammirare un’ interessante mostra di quadri. Le tele sono state dipinte dai ragazzi dell’Oasi, che con grande abilità sono riusciti a riprodurre opere famosissime.
La Cooperativa Sociale Oasi è nata nel 1989 a Lentate sul Seveso ed è
diventata subito un punto di riferimento per il mondo della disabilità cittadina e un supporto per le famiglie.
Negli anni si è impegnata a sviluppare progetti educativi per sostenere la
crescita e lo sviluppo dell’autonomia in ambito lavorativo e nella quotidianità.
La Cooperativa, oltre ad offrire laboratori di computer, cucina, argilla e musica, ha avviato il laboratorio di pittura, sotto la guida di tre volontari.
Nella mostra che abbiamo visitato abbiamo potuto apprezzare il lavoro
svolto dagli artisti dell’Oasi con impegno e passione.
La redazione si complimenta con i ragazzi dell’ Oasi e attende la prossima mostra.
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Mondo scuola
Mondo scuola
Vado a Scuola, di Chiara Orsenigo
Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di Chiara Orsenigo
Il 20 novembre del 1989, a New York, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione internazionale
sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a cui hanno aderito 194 nazioni.
Per questo motivo il 20 novembre si festeggia in tutto il mondo la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza.
La Convenzione è formata da 54 articoli, a loro volta suddivisi in 4 categorie: la non discriminazione, il superiore interesse del
bambino, cioè mettere gli interessi del bambino prima di tutto, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo e l’obbligo di
ascoltare e prendere in considerazione le opinioni del bambino che, fino a quel momento, per molte nazioni non era considerato un individuo.
Alcuni articoli della Convenzione sono:
Art.1 I diritti elencati nella Convenzione riguardano tutti i minorenni da 0 a 18 anni.
Art.2 Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti. Non ha importanza chi siano i genitori, quale sia il colore della pelle, il
sesso, la religione, la lingua parlata, né la condizione sociale.
Art.3 Gli Stati, le istituzioni pubbliche e private, i genitori o le persone che ne hanno la responsabilità, in tutte le decisioni che
riguardano i bambini, devono sempre scegliere quello che è meglio per tutelare il loro benessere.
Art.4 Gli Stati che hanno firmato la Convenzione si impegnano a far rispettare i suoi articoli con tutti i mezzi legislativi e amministrativi a loro disposizione.
Art.6 Gli Stati riconoscono il diritto alla vita di ogni bambino e ne assicurano la sopravvivenza e lo sviluppo.
.Art.12 Ogni bambino ha il diritto di esprimere la propria opinione e lo Stato deve garantire che tale opinione venga presa in
considerazione dagli adulti.
Art.19 Gli Stati devono proteggere i bambini da ogni forma di violenza, di abbandono e di maltrattamento. Nemmeno i genitori
hanno il diritto di fare del male a un bambino.
Art.22 Gli Stati riconoscono il diritto di essere protetti e aiutati a tutti i bambini che sono costretti a fuggire dal proprio Paese a
causa della guerra o di altre minacce che rendono pericolosa la vita in quel Paese.
Art.28 Gli Stati riconoscono che tutti i bambini hanno il diritto di ricevere un’istruzione. Per garantire tale diritto, l’istruzione
primaria deve essere obbligatoria e gratuita per tutti. Gli Stati devono quindi controllare che tutti frequentino la scuola e aiutare
la famiglie, per permettere ai più giovani di continuare gli studi anche dopo la scuola primaria.
Art.31 Gli Stati riconoscono che tutti i bambini devono essere trattati con umanità e rispetto: hanno il diritto di riposarsi, giocare, fare sport, esprimere la propria creatività e partecipare alla vita artistica e culturale del Paese in cui vivono.
Art.32 Tutti i bambini hanno il diritto di essere protetti dal lavorare in posti o in condizioni che possano danneggiare la loro
salute o impedire la loro istruzione. Gli Stati, a tal fine, vigilano perché nessun bambino venga sfruttato, stabiliscono un’età
minima di ammissione al lavoro e prevedono una regolamentazione degli orari e delle condizioni di lavoro.
Art.35 Gli Stati adottano tutti i provvedimenti
volti a impedire il rapimento, la vendita o il
traffico dei bambini, per qualunque fine e
sotto qualsiasi forma.
Art.38 Tutti i bambini hanno il diritto di essere
protetti in caso di conflitto armato. A tal scopo, gli Stati si impegnano a rispettare e a far
rispettare le regole del diritto internazionale e
umanitario, non utilizzano i bambini per combattere e garantiscono che i bambini coinvolti
in un conflitto possano ricevere cure e protezione.
Nella nostra scuola, in occasione della giornata dei diritti dell’infanzia, viene proiettato
un film, che quest’anno è stato “Vado a
scuola”. La pellicola mostra dei ragazzi che,
per raggiungere la scuola, devono percorrere
molta strada. Questo ci fa riflettere sul fatto
che qualcosa che noi diamo per scontato,
per qualcun altro possa essere molto raro.
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Come ogni anno, in occasione della Giornata dell’Infanzia, la nostra scuola ha
organizzato la proiezione di un film. Quest’anno è stato scelto “Vado a scuola”,
una pellicola del regista Pascal Plisson che racconta l’esperienza di quattro
ragazzi, Jackson, di 11 anni, abitante della Laikipia, in Kenya, che ogni mattina
deve camminare per 12 km nella savana in mezzo a elefanti, giraffe e altri animali pericolosi insieme alla sorellina; Zahira che resterà tutta la settimana a
scuola, dove arriva dopo aver percorso, insieme alle sue due amiche, 22 km
sulle montagne dell’Atlante, in Marocco; Samuel, 13 anni, che deve percorrere 8
km ogni mattina per arrivare a scuola. Il ragazzino è oltretutto privo dell’utilizzo
delle gambe e per raggiungere la meta i fratellini devono spingere nella sabbia e
nei corsi d’acqua la sua carrozzina, ricavata assemblando una sedia di plastica
a quattro ruote arrugginite. L’ultimo ragazzino è Carlos, che, in sella al suo cavallo, deve galoppare per 18 km insieme alla
sorellina, nelle pianure della Patagonia, in Argentina. In questo film i ragazzi si trovano in difficoltà molte volte, ma non sempre chi aveva la possibilità di aiutarli l’ha fatto. Per fortuna alcuni sono stati gentili e hanno dato loro una mano. Questa pellicola è stata scelta per la giornata dei diritti dell’infanzia perché mostra ai ragazzini della nostra età la fatica che fanno e i pericoli che corrono i nostri coetanei, in altre parti del mondo, per arrivare in un luogo in cui molte volte noi non vogliamo andare,
facendoci ragionare sulle differenze che ci sono in Paesi anche non troppi lontani da noi.
Il bacio di Hayez, di Mattia Cainarca e Riccardo Roman
Durante le prime settimane di scuola gli alunni delle classi seconde e terze si
sono recati alla BCC di Barlassina per assistere alla mostra intitolata “Il Bacio”, nella quale sono state esposte le rielaborazioni del famoso quadro di Francesco Hayez, realizzate dagli studenti dell’Accademia di Brera. Tutte le tele
sono state spiegate dettagliatamente, particolare per particolare, da una ragazza molto brava, ex studentessa del professor Giuseppe Terranova.
L’esperienza è stata gradita da tutti i ragazzi che alla fine hanno ricevuto una
borsa contenente un libretto in cui erano riprodotti tutti i quadri presenti, la loro
descrizione e un biscotto. Molti ragazzi della scuola stanno creando poesie,
racconti e disegni inerenti al tema per una futura mostra.
Gita a Canzo, di Lorenzo Silvestri, Matteo Stefanetto e Danilo Carrabetta
Ad inizio anno le classi prime hanno partecipato a una gita d’accoglienza sui Corni di Canzo. Gli
alunni sono partiti dalla stazione di Seveso alle 8:00 e sono arrivati a Canzo intorno alle 9:00,
accompagnati dai professori e da alcuni membri del C.A.I. Prima di raggiungere il rifugio
Terz’Alpe, hanno attraversato un bosco pieno di alberi e torrenti, che hanno superato grazie a
ponti in legno. Arrivati al rifugio, hanno mangiato e giocato; hanno poi percorso un altro sentiero, popolato dallo “spirito del bosco”, rappresentato da originali sculture in legno. È stata una
gita molto bella perché gli alunni hanno trascorso una giornata immersi nella natura, hanno
potuto incontrare i loro vecchi amici e conoscere meglio i nuovi compagni e i professori.
La Coccolazione, di Marco Bettini, Sergio Cherevychnyi e Alessio Campagna
All’Istituto Comprensivo di Barlassina, una volta all’anno (verso la fine di ottobre-inizio
novembre), si fa colazione tutti insieme nella mensa della scuola.
Durante la COCCOLAZIONE ci vengono offerti latte o the, orzo, fette biscottate, marmellata, miele, yoghurt, zucchero, fiocchi di cereali e cacao.
La Coccolazione, parola formata da coccola e colazione, ha l’obiettivo di far capire che
la prima colazione è il pasto più importante della giornata e dovrebbe fornire il 15% del
fabbisogno di calorie.
La colazione, che deve essere ricca e nutriente, con vitamine, minerali, proteine e carboidrati a lento assorbimento, va consumata con calma e tranquillità.
Solo così potremo iniziare una buona giornata.
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a.s. 15-16 n. 1 - Istituto Comprensivo di Barlassina