Marzo 2011 Il Bartolomeo Il giornale degli Zucchini Direttrice dixit: è vero, de gustibus non disputandum est: certo che quando canzoni dal testo abbastanza improbabile diventano enormi successi mondiali, qualche perplessità può sorgere. Sicuramente al tempo d’oggi i pezzi vengono più ballati che non ascoltati: però c’è un limite a tutto. In Italia questo paradosso è in parte spiegabile: generalmente ce ne freghiamo dei testi, essendo a noi assolutamente incomprensibili (ammettiamolo, la lingua inglese per l’italiano medio è sostanzialmente uno strumento per reperire agevolmente i porno su internet ) e li sostituiamo con opere foniche da noi stessi ideate (vedi Gemma del Sud). Questa teoria però non arriva a dimostrare l’introito economico di Tiziano Ferro o Alessandra Amoroso (che all’italiano medio sia sconosciuto anche l’italiano?) È comunque sconcertante che un fenomeno del genere si verifichi sia in USA che UK, dove presumibilmente l’inglese è conosciuto. Credete che stia esagerando? Sentite qua. I Am The Walrus – The Beatles. Ok, è evidente che al momento di scriverla Lennon fosse sotto effetto di acidi: forse è proprio la descrizione del trip a rendere così affascinante la canzone. Però non riesco a capire come qualcuno possa ascoltare “ Io sono l’uomo-uovo / loro sono gli uominiuova / io sono l’ornitorinco / coo – coo cachoo ” senza poi trascorrere notti in bianco nel tentativo di decifrare un’affermazione del genere. Altro che messaggi satanici subliminali ! Baby – Justin Bieber feat. Ludacris. Il Biebs, notoriamente il peggior cantante di sempre, ha sorvolato le classifiche con questo pezzo di profonda introspezione interiore che ha fatto breccia nei cuori del SOMETHIN’ STUPID mondo intero. Avanti, chi non si è commosso quando ha sentito “ E io ero tipo baby baby baby uuh / baby baby baby noooo / baby baby baby ooh / credevo saresti sempre stata mia ” (ho pronunciato le stesse parole quando il mio fidanzatino dell’asilo mi ha lasciata perché mi rifiutavo di concedergli il mio succo alla pera). Ma la parte più ridicola è quella interpretata da Ludacris che afferma nel bridge “Quando avevo 13 anni / ho conosciuto il primo amore”: ma perfavore! Nella migliore delle ipotesi, caro Ludacris, a 13 anni eri già stato dentro due volte per rapina a mano armata. Barbra Streisand – Duck Sauce. Più fenomeno di Facebook che non pezzo di successo, il testo della canzone è costituito da un eterna ripetizione di “uh” in falsetto occasionalmente interrotti da un tetro “Barbra Streisand”. L’attrice si chiedeva perché le fischiassero così tanto le orecchie.. Friday – Rebecca Black. Già osannata dalla critica come la nuova Justin Bieber (il che è tutto dire), la giovanissima Rebecca ha raggiunto la fama globale in solamente una settimana: il video della canzone è balzato in soli 6 giorni da 3 mila a 13 milioni di visualizzazioni. Chi lo ha visto è rimasto sicuramente impressionato: ma non credo in maniera positiva. Volete sapere perché? “ 7 del mattino / devo alzarmi / devo essere pronta / devo scendere di sotto / devo prendere la mia tazza / devo mangiare i cereali”. Ma il bridge è assolutamente illuminante: “Ieri era giovedì / oggi è venerdì / noi siamo così emozionati / ci divertiremo un sacco oggi / domani è sabato / e domenica arriva dopo” A chi serve il calendario adesso! I Want It That Way – Backstreet Boys. So che accusare una boy band di scrivere canzonette insipide è come accusare Claudio Bisio di essere pelato, e so che la loro unica aspirazione di vita è quella di farsi reincarnazione di Ken tentando di mantenere una “facciata” eterosessuale onde evitare di allontanare le proprie discepole pubescenti. Però questo pezzo mi sta davvero sui nervi: cosa diavolo significa che “lo vuoi in quel modo”? Perché “non vuoi mai sentirtelo dire”? Ma soprattutto, perché continui a ripeterlo? Ora, non mi aspetto che la Lady Gaga di turno mi metta giù dei versi petrarcheschi, o che una canzone creata semplicemente per vendere rechi con sè un messaggio intellettualmente significativo: però ci converrebbe ricalibrare i nostri parametri di apprezzamento. Mi rendo conto che sul mercato ormai conta l’immagine più che la sostanza, ma in questa maniera spesso si danno riconoscimento e soldi a chi non li merita minimamente, insultando un presente ed un passato fatto di grandi. Quindi, vi prego, egregi artisti musicali: se non avete niente da dire, non sforzatevi! Piuttosto venite da me: vi vendo volentieri i diritti ai testi delle mie versioni. Se il metro di giudizio rimane quello odierno, vi assicuro che saranno delle hit! Clara Del Genio IVA BARTOLOMEO / POLITICA UN BEL GIORNO TI ACCORGI CHE SIAMO NOI. INVECE, CREDEVI CHE FOSSERO GLI ALTRI. I l mondo sta andando a rotoli. Come fate a non accorgervene? O, peggio, ad esserne consapevoli, ma decidere ugualmente di rimanere indifferenti ed impassibili? Al governo di uno stato moderno, democratico, occidentale e sviluppato, c'è un criminale, un pagliaccio, un p*****iere... chiamatelo come volete, quello rimane. C'è un uomo che controlla tutto, dai giornali alla televisione, che ha nelle sue mani una delle più importanti case editrici e una società di produzione e distribuzione di pellicole cinematografiche. Tutto questo non vi spaventa? C'è un uomo che rappresenta questo stato e che nonostante ciò, indisturbato, va a prostitute e, per di più, minorenni? Questo non vi indigna? E smettetela di controbattere con frasi inutili e da decelebrati quali “siete solo gelosi perchè lui ha decine e decine di donne”, o presunte tali, con cui andare a letto, perchè non me ne può fregare di meno (sta a voi, alla vostra morale decidere di giudicare o meno), ma permettete che, se queste si rivelano essere delle prostitute o, peggio, delle minorenni (non che in questo caso ci sia una gran differenza), io abbia qualcosa da ridire? Almeno non vi si accende una lampadina nel cervello quando si viene a sapere che talune rappresentanti dell'amministrazione locale e statale possono vantarsi di essere tali solo perchè hanno nel loro curriculum un piccolo lasciapassare, una sorta di asso nella manica, “un intimo rapporto di amicizia con Berlusconi”? Non è la vivacità sessuale del Presidente del Consiglio a far indignare e a far protestare migliaia di persone. Guardatevi intorno: in qualunque democrazia, che abbia il coraggio di definirsi tale, un uomo di questo genere si sarebbe dimesso e con vergogna, aggiungerei. Ma in Italia no: il disagio culturale incombe pesantemente e sono troppo poche le persone che si interessano di politica, o meglio, che se ne interessano veramente; il pensiero politico della gran parte della popolazione non si fonda su saldi ideali e principi, ma tende piuttosto ad appoggiare colui che fa le promesse migliori e più allettanti. Persino se fosse un maiale incompetente a prometter loro di togliere l'ici, lo voterebbero senza esitare. Il problema è che manca un'identità politica, soprattutto fra i giovani. Ci sono quelli che non se ne informano perchè “non mi interessa”; come non ti interessa? Il tuo stato è un tuo affare: non è una questione che puoi delegare ad altri, alzando le spalle o abbassando la testa, no, lo stato è un gioco a cui devi partecipare perchè, che tu lo voglia o no, sei un suo giocatore e, allora, tanto vale esserne consapevoli. Ma nel momento in cui decidi che questa faccenda non ti concerne o non ti sta a cuore, non osare lamentarti dal momento che puoi considerarti parte di quel gruppo di persone che si lagnano senza sforzarsi di sprecare una sola parola per cercare, non dico di cambiare, ma almeno di migliorare lo status quo. Invece, siamo qui, imprigionati in una società della colpa, in cui se un quarantenne perde il lavoro è colpa della crisi, se un uomo viene ucciso è colpa della mafia, in cui la guerra è colpa della pace, in cui i disagi di oggi sono colpa del governo di ieri e i problemi di domani saranno colpa del governo di oggi; non metto in discussione il fatto che alcune di queste affermazioni possano essere vere, però ciò che più mi irrita è il fatto che i vari uomini di potere si additino l'un l'altro senza giungere a soluzioni concrete, senza combattere la mafia, senza cambiare l'economia e senza debellare la crisi, mentre rimangono davvero pochi quegli uomini che si curano realmente del benessere dello Stato e del suo popolo. Naturalmente a qualcuno di voi la situazione attuale potrebbe andar bene così com'è... complimenti, vuol dire che vi siete guadagnati il premio di aridi egoisti: dopotutto, perchè preoccuparsi degli altri quando io sto così bene? Ciascuno badi agli affari propri, la vita è una guerra dove tutto è lecito e quindi non ha alcuna importanza se si guadagna sulla pelle degli altri, giusto? Ricordatevi piuttosto che la realtà può essere continuamente migliorata e che nessuno vi costringe ad accettare per sempre questa infinita mediocrità. Potete rifiutare di essere o di rappresentare quello che la società è diventata, perchè la società siete anche voi: non lasciate che il Grande Fratello diventi la normalità, non permettete che i talent show diventino il vostro metro di giudizio, non lasciate che sia la televisione a dirvi cosa pensare; parlate, urlate, scrivete, il silenzio è il primo passo che ci porta ad accettare l'inaccettabile, respirate a pieni polmoni questa brezza che giunge dall'altra sponda del Mediterraneo, trattenetela e cercate di fare di essa l'aria che respirate ogni giorno. Nadeesha Uyangoda IVA n* VII 2010/2011 2 BARTOLOMEO / POLITICA CHE TEMPO FA? S pesso accuso la televisione di essere n o i o s a . C o n s i g l i o semplicistico: “spegnamola proprio”. Non è così facile come si pensa spegnere il mondo: le sue voci incessanti dirette e di sottofondo, le sue infinite voci che ci arrivano da mille fonti visive, auditive e dalla loro persistente eco. Un tempo eremiti e trappisti si ritiravano in qualche romito per non udirle, ma ora ti arrivano dovunque, come quelle eteree particelle che penetrano anche nelle rocce più solide . Sono le voci irresistibili della pubblicità, la padrona del creato, la padrona degli uomini moderni . Il solito consumismo efferato che si coagula attraverso messaggi ribaditi all’esasperazione, girati e rigirati finchè il consumatore-vittima non soddisfa le moleste intimazione, andando così a foraggiare un sistema speculatore e maneggione. Che tipo di voci sono? Ripetitive fino all'ossessione, come la pubblicità altrimenti detta "l'anima del commercio", se questa è un'anima e non un orrendo rimbombo. Vedi attraverso quel parallelepipedo luminescente una realtà distorta, perennemente felice, il solito ottimismo da quattro soldi, realtà ipocritamente idilliache, gente bramosa di alzarsi all’albeggiare in compagnia di avi e progenie per azzannare una di quelle tossiche merendine al cioccolato, scenografie da colossal studiate per un dentifricio o mentina per l’alito, citazioni erudite applicate come epiteti di autovetture. Le voci che arrivano dal mondo riempiono le nostre ore, si ripetono all'infinito per la semplice ragione che la comunicazione continua deve ripetersi. Macchine studiate per aggirare efficacemente il problema incombente: si tenta di fare luce su quelle tante torbide questioni o inciuci vari di astrusa comprensione che soventemente sfuggono agli interessati. A una data domanda, finalizzata a svelare l’arcano, proposta a quest’ultimi si scatena uno snervante turpiloquio che lambisce retorica, morale, aspettative, circonlocuzioni di multiformi sembianze che forviano facendo aleggiare un grande interrogativo irrisolto. Cominciamo dal notiziario sportivo, il cui pezzo forte è la compravendita dei calciatori. Alcuni sciagurati senza nome e senza futuro devono in continuazione occuparsi di brocchi senza fama e senza futuro, essendo i campioni rari e prenotati, e per darsi un tono farciscono questo vuoto delle loro spiritosaggini e di scambi di complimenti chiamandosi per nome, "cara Tania, cara Gioia". Poi arriva il notiziario politico, il cui pezzo forte è la compravendita di deputati. Alcuni sciagurati senza nome e senza futuro devono in continuazione occuparsi di brocchi senza fama e senza futuro, essendo i campioni rari e prenotati, che, attraverso laute tangenti e favoreggiamenti di ogni tipo, decidono di essere “fulminati sulla via di Damasco” e quindi di abbracciare un nuova dottrina, rinnegando quella tradita con arzigogolate elucubrazioni capaci solo di far affiorare uno smagliante sorriso sui volti degli interlocutori. Arriva infine la specialista dell'economia e della finanza che, dovendo occuparsi dei ladrocini e delle truffe mondiali dei suoi padroni, usa un linguaggio specialistico, incomprensibile a tutti salvo che ai suoi invitati che parlano il loro bizantino cinese fra sorrisi d'intesa. Si dice che basta spegnere la televisione e la radio e non leggere i giornali per salvarsi dalla schiacciante, aggressiva ripetitività del mondo? Io ho avvertito la precisa e scoraggiante prova della nostra passività di fronte alle voci mercuriali del mondo in un accurato studio negli Stati Uniti. Si passa da uno Stato all'altro, per campi sterminati, lasciando alle spalle nuvole di grattacieli e fiumi di automobili, ma la radio continua a ripetere una parola come un continuo schiaffo, un continuo sputo, una continua invocazione o condanna: la parola dollaro, per ricordarti di continuo che quella moneta è l'unità di misura della tua vita, di tutta la nostra vita. Non basta spegnere le televisioni e buttare i giornali per trovare scampo dalla marea dell'ovvio, del ripetuto, dello stolto, del volgare che giunge dal mondo. Il quale con le nuove tecniche ha scoperto i nuovi mezzi di comunicazione, inesauribili, ma non le notizie, le informazioni, le invenzioni, la poesia, le consolazioni di cui si nutre l'uomo, e non sapendo inventarne di nuove le ripete all'infinito: la maggior parte delle trasmissioni campa di vecchi film, di vecchie inchieste, di vecchi spettacoli, di cadaveri illustri che ricompaiono sugli schermi fluorescenti. Non illudiamoci che si tratti di una riscoperta della nostra storia e della vita del nostro pianeta, di quello che siamo stati e che possiamo essere. Questi sono argomenti complessi, difficili, che la fabbrica televisiva affronta solo con rievocazioni elementari, con il solito Egitto di cartapesta presentato da qualche guida improvvisata, e le presentazioni servono a riciclare il già visto, la “riproduzione delle cucurbitacee” e i gorilla della montagna sono sempre gli stessi e un presentatore vale l'altro, una bonazza a cui purtroppo la televisione sforma un po' le curve vale l'altra. Persino i bollettini del tempo che notoriamente è mutevole sono sempre uguali. Andrea Merola IID n* VII 2010/2011 3 BARTOLOMEO / POLITICA COLAZIONE ALLO ZUCCHI A ll’alba della fine, o quasi, della mitica 3°G (si, si chiama così, non 5°, riformisti del cavolo) comincio a pormi qualche domanda, più o meno seria, e a riflettere sul mio percorso di studi qui al famoso e famigerato Liceo Zucchi, nonché a ciò che sarà del mio futuro. Non è questa la sede in cui annoiarvi con le mie tristi reminiscenze da vecchio liceale sull’orlo del baratro (leggasi maturità), sarà infatti questo l’argomento del mio prossimo, e temo ultimo articolo, a meno di eventuali bocciature, cosa che francamente non mi auguro. Voglio tuttavia in queste brevi parole esortare alcuni di voi, magari primini non più tanto sicuri della propria scelta, piuttosto che studenti di qualsiasi altro anno (spero non di quinta o quarta) a considerare bene la propria carriera scolastica, o meglio a rivalutarla in un’ottica un po’ differente da come si usa fare di solito, o da come noi “grandi” diamo ad intendere. Tutti, io per primo, diciamo sempre che lo Zucchi è troppo pesante, che lo Zucchi è una gran faticaccia inutile, visto che a nessuno importa quante declinazioni di greco noi sappiamo o quante Filippiche abbiamo tradotto, che lo Zucchi è una gran perdita di tempo, che se studiassimo meccanica applicata probabilmente avremmo più sbocchi lavorativi, che forse sarebbe meglio rivalutare la propria decisione e considerare una scuola di agraria, al fine di conseguire un diploma con cui poter curare efficacemente platani picchiatori o far resuscitare prati ingialliti, piuttosto che iscriversi ad un corso intensivo per gommisti ed andare a cambiare gli pneumatici delle Ferrari in un circuito disperso da qualche parte su questo pianeta detto Terra, di forma geoidale (Marino docet). Ebbene, dopo cinque anni filati di liceo Classico Bartolomeo Zucchi di Monza posso con fermezza e certezza affermare che queste convinzioni sono tutte un mare di assurdità, più di così non posso dire, dato che non posso scadere nel volgare qui su queste olimpiche pagine. Nonostante io neghi tuttora ciò anche a me stesso, ( e lo negherò anche se me lo doveste chiedere in futuro), in questi pochi momenti di lucidità, o follia che dir si voglia, sono addivenuto alla conclusione contraria. Quando si dice che il liceo classico “apre la mente”, che forma, che dà la possibilità di capire e comprendere a fondo ciò che ci circonda si dice il vero. Forse qualcuno di voi non condividerà le mie parole, che potrebbero sembrare eccessivamente simili a quelle di un professore, ma così è, volenti o nolenti, e ve ne renderete conto voi stessi nel giro di qualche anno, vi basterà arrivare alla terza liceo per capirlo, ve l’assicuro. Il latino e il greco certamente non hanno sbocchi diretti nel mondo del lavoro, e non sono di certo le materie più facili di questa terra da studiare, ma d’altro canto sono utili per davvero, perché ci aiutano a capire il nostro passato e le nostre origini, permettendoci così di comprendere meglio il nostro presente e il nostro futuro. L’arte e la letteratura sono altrettanto utili, perché quando si andrà a visitare quel famoso castello gotico, e ci si renderà conto di sapere cosa sia il gotico e l’amor cortese, si potrà allora davvero apprezzare tutto il clima e l’atmosfera del medioevo, e ci si sentirà un pochino (tanto) più bravi del nostro compagno di viaggio che forse non sa nemmeno cosa sia il Medioevo. E questo discorso vale anche per le materie scientifiche, che pure io personalmente non amo molto, ma delle quali ora riconosco l’utilità. Certo, niente di quello che ho appena elencato è facile da memorizzare, da studiare e da apprendere, ma d’altronde cosa è facile nella vita? Lo Zucchi serve anche e soprattutto a questo: a confrontarsi con le prime avversità della vita e a capire come superarle, perché quando saremo nel mondo del lavoro nessuno si preoccuperà di noi, l’unica cosa di cui ci si preoccuperà sarà dei nostri risultati. E quindi anche avere a che fare con il terribile professore X o la terribile professoressa Y che puntualmente pronuncia una battutina acida appena ci vede e non esita a toglierci mezzo punto se può, è utile e funzionale a ciò che ci aspetterà. Perciò davvero non scoraggiatevi al primo tre che vedete impresso a caratteri cubitali sul vostro compito in classe, non scoraggiatevi alla prima battutina acida modello aceto invecchiato, o alla prima pagina di fisica che non capirete, pensate che tutto ciò a qualcosa vi servirà, anzi, a molto vi servirà, in primis a confrontarvi con voi stessi. E ora che l’effetto del mio calmante per pazzi isterici con manie omicide-depressive è svanito vi debbo proprio salutare, alla prossima! XD Marco Colombo VG n* VII 2010/2011 4 BARTOLOMEO / POLITICA A DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA P er questo, concretamente, crediamo [...] di poter educare i figli liberamente, e liberamente vuol dire di non essere costretto a mandarli a scuola in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli, educandoli nell'ambito della loro famiglia." [cit. On. Silvio Berlusconi] No. Non ci sto. Non riesco ad assistere impassibile allo svilimento della scuola pubblica, l'istituzione che ho frequentato orgogliosamente per tre quarti della mia esistenza. Non ci riesco proprio. E spero mi vogliate perdonare, se ora pronuncio qualche parola in sua difesa. E partirò citando un pezzo della Costituzione: quel documento che sta così tanto antipatico al nostro premier. Art. 33: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento." Se a ciò aggiungiamo che l'Italia è una Repubblica laica, beh, non ci vuole un genio per rendersi conto che anche l'insegnamento statale deve essere laico e libero da qualsiasi condizionamento. Non deve essere un insegnamento cattolico, musulmano, di sinistra o di destra, no. Deve semplicemente essere libero. Un insegnamento libero, in grado di sviluppare la capacità di guardare in modo critico tutto ciò che ci circonda, e trarne le nostre personali idee, qualunque esse siano: è esattamente ciò che la tanto bistrattata scuola pubblica mi ha dato, e ha dato a moltissimi altri studenti. Non ho mai incontrato insegnanti desiderosi di rifilarmi una copia del Libretto Rosso di Mao. Ho incontrato uomini e donne che hanno tentato di trasmettermi valori e insegnamenti tra loro differenti, senza mai connotarli di uno specifico colore politico. Hanno semplicemente tentato di farmi crescere. Questi valori non sono poi MAI stati in contrasto con quelli che i miei genitori hanno usato nella mia educazione, e non ritengo di essere stato male educato (contrariamente a quello che qualcuno potrebbe pensare, sentendomi imprecare con un linguaggio degno delle peggiori bettole del porto di Genova). Vorrei proprio sapere, a questo punto, quali sono i valori che l'Onorevole Silvio Berlusconi, forte di otto anni di scuola presso i Salesiani, ha inculcato con tanto vigore nella testa dei suoi pargoletti. Ma poi, pensando al bunga-bunga, non sono proprio così sicuro di volerli conoscere. Senza firma DECADENZA L Non ricorda la sua lotta contro migliaia per sostenere, come giovani di oggi, l’oppressione, lotta di cui è figlia diretta. Ha altri giovani che chiedono diritti, uguaglianza. Il punto è che noi occidentali e nuove democrazie che lottano, le perso la memoria. abbiamo da tempo perso il senso del valore vecchie democrazie che tacciono. Ecco lo scenario che ci si para davanti oggi, Abbiamo tutti perso la memoria. Ci hanno di questi diritti, sono diventati per noi anno domini 2011 dopo Cristo. La storia del imbottito di bambagia. Ci hanno obnubilato un’abitudine, lo sfondo a centinaia di altri Mediterraneo viene scritta giorno dopo con il troppo benessere. Siamo ormai vizi superflui. Viviamo il tramonto di una giorno, e in maniera sempre più chiara, troppo ciechi anche per riconoscere una civiltà, prigioniera della propria decadenza. definitiva, inesorabile. Da chi? Da una rivoluzione in corso, e sotto il nostro naso, sponda che sussulta in preda a fremiti di n e l l ’ e r a della g l o b a l i z z a z i o n e , A che serve imparare a memoria le date ribellione e dall’altra che impaurita si dell’abbattimento dei confini nazionali. della Rivoluzione Francese, e magari trincera nel suo silenzio, un silenzio carico Perché ergiamo un muro di indifferenza e prendere 9 in una verifica, se poi, vivendo a di fallimenti, dei fallimenti di un vecchio ci allontaniamo dai nostri compagni, dai pochi chilometri da eventi simili e di eguale stanco. Come un adulto che abbia nostri simili e fratelli? Così abituati a portata sappiamo solo dire: “va bene, ma dimenticato la propria gioventù, cosa guardare al soldo, all’utile, al guadagno, che basta che non vengano in casa mia i marocchini che puzzano”? significhi ardere di passione, cosa significhi fine abbiamo fatto fare ai grandi ideali? Irene Doda IVD sognare. Eppure è questo il frutto della L’Europa è davanti, in senso figurato, ma globalizzazione. Il frutto più autentico di del digitale, del anche letterale, al più grande evento storico I n t e r n e t , del Dopoguerra e sicuramente dell’era MondoConUnClick. Abbiamo reso possibile Postmoderna. Eppure è titubante. Stenta a la liberazione di un popolo…ed ora ce ne prendere posizione. Non si appassiona, non disinteressiamo, voltiamo letteralmente le si emoziona nel vedere le piazze esplodere nostre facce dall’altra parte. Invece di di impeti di rivolta in tutto il Nord Africa. partecipare, invece di scendere in piazza a n* VII 2010/2011 5 BARTOLOMEO / ATTUALITÀ Bon Voyage POSTO CHE VAI ,USANZA CHE TROVI V iaggiare significa anche scoprire le meraviglie del luogo e adattarsi alle usanze tipiche.. Ma siamo tutti sicuri di poterci sempre riuscire? Ecco a voi alcune strambe usanze provenienti da tutto il mondo! In Thailandia, ancora bisogna fare moltissima attenzione all’uso esatto del cuscino, considerato quasi intoccabile. Il motivo di tanta attenzione a questo particolare, è dovuto al fatto che il capo è la parte più alta, ma anche la più sacra del corpo. È chiaro che, a questo punto, i piedi sono la parte più bassa e, quindi, la più impura. In questo senso, perciò, mostrarli sarebbe davvero vergognoso ed imbarazzante. Ma ancora più preoccupante sarebbe toccare la testa di una persona in questo luogo, visto che si rischia di farla arrabbiare tantissimo. In Thailandia è ugualmente sgradito, sedersi su di un cuscino preso dal letto, cioè destinato ad ospitare una parte pura come la testa. Se viene destinato ad ospitare una zona “sgradevole”, come il sedere, poi, le cose si complicano ulteriormente.. s Passiamo alla Finlandia: un’antica leggenda vuole che si faccia la sauna nudi e insieme, uomini e donne. Un’altra usanza molto strana per noi, che servirebbe soltanto a far ingelosire tutte le coppie, ma in Finlandia, non ha affatto questo effetto così deleterio proprio perché è considerato un gesto normalissimo, che viene compiuto senza alcuna malizia. Tra l’altro, c’è anche da precisare che i finlandesi, per loro natura, non amano molto le effusioni e ancor meno in pubblico. Questo vuol dire che non esistono dei contatti fisici davanti ad altre persone, neppure fra fidanzati, se si trovano davanti a più persone. Per loro, probabilmente, baciarsi in pubblico risulterebbe abbastanza conveniente ed i m b a r a z z a n t e . In Cina si può passare tranquillamente ad una frase del tipo “Guardare, ma non toccare”. Si perché in questo luogo è tutto il corpo a dovere essere considerato sacro, e per questo motivo è inutile e spiacevole esibirlo con eccessive nudità. In Cina bisogna stare attenti, anche nei rapporti interpersonali, visto che non ci si deve toccare mai. Si tratta di regole molto tassative, che i cinesi non trasgrediscono facilmente e, quindi, bisogna saperle rispettare. In tal senso, sono ammessi soltanto sorrisi ed inchini, ma nessun bacio. Quindi evitate di baciare un cinese,potrebbe un’aggressione! interpretarlo come Al ristorante un atteggiamento proibito dalle nostre parti è produrre rumori sgradevoli durante la masticazione e quant’altro a fine pasto. Nell’est asiatico, invece, lo «slurping» è raccomandato perché, soprattutto nel caso di alcune pietanze, intensifica il sapore ed è inoltre considerato una sorta di complimento allo c h e f . Ma alla fine chi paga il conto? Dividere la spesa (ovvero fare «alla romana» o, per dirla alla britannica, «goingDutch», fare all’olandese) è considerata buona norma in Scandinavia, Olanda, Australia e Stati Uniti. Nell’Europa meridionale, nel Medio Oriente e in America Latina è invece usuale che qualcuno si proponga di pagare per tutti e nessuno starebbe a sindacare sulla quantità di portate che ogni partecipante al pasto ha consumato pretendendo di calcolare al centesimo quanto ciascuno debba sborsare. In Cina il concetto di ripartire il conto è considerato assolutamente offensivo: chi vi invita al ristorante sa che poi dovrà anche pagare. Ma assolutamente da evitare è l’idea di dare un contributo o di fare «fiftyfifty»: sarebbe un imbarazzo imperdonabile per il vostro ospite. Piuttosto, è possibile ricambiare nel corso di una seconda cena, cosa che al contrario risulterebbe particolarmente apprezzata. Quindi, in sostanza, mai provare a fare alla n* VII 2010/2011 6 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE LA COGNIZIONE DEL TEMPO “L’unica cosa per la quale languiamo nei nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e lamentarci e sottostare a dolci nausee di ogni specie, è il ricordo di una certa felicità perduta che probabilmente è stata sperimentata nell’alvo materno e può riprodursi solamente nella morte. Ma chi è che vuole morire? Decisi che fosse solo la pura e semplice nostalgia della morte, e poiché nessuno di noi può tornare alla vita, giustamente non voglio averci niente a che fare”. ( Sulla Strada – Jack Kerouac) Carrugi, e locali affollati, piazzette affollate, facciate di chiese solleticate davoci. Carrugi, e bevi che il cielo è sempre più blu. Bevi che siamo tutti amici, che ritorna tutto come prima, che non importa più se ti piace pensare, se ti piace amare, che di vivere vivi meglio e “del doman non v’è certezza”, ma di una carezza alcolica il cuore non è mai sazio. Si riempie il vuoto della nostalgia con pensieri improvvisi, idee geniali di un’ultima notte di follia,di cui l’unica follia è non saperne cogliere il frutto in tutta una vita, il senso in ogni secondo. Con chi ridevi mentre arrivavano le lacrime? Non ci sono più stelle che sanno brillare a dovere. Anche le parole delle onde sono confuse. Carrugi di una città in festa, e vieni travolto senza accorgertene nell’ebbrezza pulsante di una notte che vuole tutti protagonisti senza parte di una grande commedia senza sceneggiatura. La tragedia la viviamo tutti i giorni. Leviamo le mani alla luna e gridiamo la nostra battuta. Recitiamo la parte di noi stessi, senza adeguarsi a nessuna occorrenza. Dimentichiamoci di essere e ricordiamoci di dimenticare, che sembra tutto così semplice nel riflesso di un bicchiere pieno e di un cuore vuoto. Che il cielo non sa più scrivere il tuo nome con il vento, quando lo guardi steso su un prato. Che le parole sono solo suoni senza significato, che però vanno dritti al punto. Vicoli ripidi in un cielo notturno, che non sai dove iniziano, che non sai dove finiscono, e ti ritrovi a percorrerli attraverso di vetrine di bar troppo identici e diversi, illuminato da qualche stella di strada e qualche insegna luminosa, prego, per il paradiso ancora una decina di passi.Carrugi, e una compagnia di amici a tarda notte, verso casa. Sguardi fissi per terra, nessuna parola, che non vedo la tua faccia, ma solo l’invisibile nero davanti ai tuoi occhi. Matteo Monti, IV B POVERA PATRIA Cari Fabio, Giulia e Camilla, classe IV C, vediamo se riesco ad informare costruttivamente i lettori del Bartolomeo, senza abusare della mia posizione di docente - si sa, noi insegnanti (della scuola pubblica) siamo portati in maniera naturale ad inculcare valori contrari a quelli della Famiglia (quale?) e, dunque, ne ricavo, a plagiare gli inconsapevoli studenti -. Nel documentarmi sui processi che hanno visto protagonista, co-protagonista o semplice comparsa il nostro Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, mi sono perso in centinaia di pagine di libri, migliaia di Internet, tanto da smarrire la retta via. Evito, bontà mia, di citarle. Fino a quando, per mia fortuna, mi sono imbattuto nel video – intervento, durata sei minuti, del bravissimo e documentatissimo giornalista Marco Travaglio, del 15 settembre 2009, nella trasmissione Annozero, su RAI 2. Ecco l’indirizzo del video: http:// www.youtube.com/watch?v=YzwiJPrBaU4 Volevate “fatti”? Eccoveli. C’è tanto materiale da approfondire. Tanti spunti degni di discussione. Non è questione, come dite voi, d’Egitto o d’opposizione (l’ho scritta, in vostro onore, con la o minuscola). Non è questione di destra o sinistra (qui, le minuscole sono addirittura due…). O di quindicenni che parlano con la bocca dei genitori… (a proposito, scusate: ma noi non avete solamente due anni in più di Andrea?) E’ solo questione di dignità. Io, nel frattempo, mi consolo amaramente con Battiato e la sua splendida Povera Patria, che riporto qui di seguito, sperando di non annoiarvi: Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos'è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore... ma non vi danno un po' di dispiacere quei corpi in terra senza più calore? Non cambierà, non cambierà no cambierà, forse cambierà. Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali? Nel fango affonda lo stivale dei maiali. Me ne vergogno un poco, e mi fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, non cambierà si che cambierà, vedrai che cambierà. Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittature se avremo ancora un po' da vivere... La primavera intanto tarda ad arrivare. Cordiali saluti, professor Antonio Marino Libero Cittadino Docente di Scuola Pubblica n* VII 2010/2011 7 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE GARDENIE BIANCHE “ Ogni leggenda nasce da premesse atipiche e inaspettate. Tu nascesti da una notte d’amore tra un suonatore di banjo e una ballerina tredicenne, e come una tigre in una gabbia fosti abbandonata per la paura dei tuoi stessi creatori. Tua zia cercò di domarti costringendoti nello squallore di Baltimora, dove ti violentarono quando avevi solo dieci anni. Passavi dolorosamente da una prigione all’altra: il cupo focolare di Baltimora, poi il bordello di New York, dove ascoltavi i dischi di Bessie Smith e Louis Armstrong per non dimenticarti che eri ancora viva, e infine il carcere in cui passasti quattro mesi prima di iniziare a cantare. Bastarono quattro mesi a metterti inevitabilmente di fronte alla tua dignità e al tuo valore: qualcuno ad Harlem ti sentì cantare e ti volle come asso nella manica, come diadema da esibire in mezzo alle folte file di ballerine svogliate, che iniziarono a chiamarti “Lady” perché non accettavi come loro le mance dei clienti in mezzo alle cosce. Avevi diciotto anni come me quando per la prima volta il tuo canto penetrò come un dardo infuocato l’anima di un cliente. John Hammond, che sembrava un avventore uguale a tanti altri, iniziò a credere nella tua voce, calda e drammatica come un fiume di lacrime. Voleva che il mondo intero ti sentisse spiccare il volo sulle note di “Your mother’s son-in law” e “Riffin’ the scotch”. Ma dovette passare molto tempo prima che New York, la bolgia infernale in cui eri intrappolata, aprisse le orecchie alla voce di un angelo. Sotto le luci della ribalta infuocavi le notti metropolitane con la musica di Artie Shaw, Oscar Peterson, Buck Clayton, ti mimetizzavi col sassofono di Lester Young. Sapevi sciogliere gli occhi del pubblico con la dolcezza di “I loves you, Porgy” o abbassarli col mite rimprovero della di un matrimonio finito male, della droga. Brillavi, anche sul finire dei tuoi giorni, brillavi di un suono ormai sempre più crepuscolare e carico di rimpianti, che tacque dopo quarantaquattro anni in un letto d’ospedale, ascoltato per l’ultima volta solo da un agente della narcotici. Per quarantaquattro anni il tuo lavoro fu esorcizzare la malinconia di chi ti ascoltava, mentre tu ci vivevi irrimediabilmente incatenata. Oggi è l’8 marzo. Spero che nessuno ti abbia portato delle mimose, gialle come la tua epatite. Spero che invece ti abbiano portato un mazzo di quelle meravigliose gardenie bianche che infilavi ogni volta tra i capelli, prima di entrare in scena dall’ingresso riservato ai neri e trasformarti nella luce accecante di Lady Day. Tanti auguri, Billie. Eva Casini IVB “E quando tornerete a casa dite Ho sentito cantare un angelo Con le ali di marmo e raso Puzzava di whisky era negra puttana e malata Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate Sono la regina di un reame di stracci Sono la voce del sole sui campi di cotone Sono la voce nera piena di luce Sono la lady che canta il blues Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie Billie Holiday”. struggente “Strange fruit”. Diventasti a poco a poco la signora del blues: brillavi, anche se dentro ti stavi spegnendo, anche se in gola si stringevano i nodi della morte di tua madre, Stefano Benni, “Lady sings the blues”. n* VII 2010/2011 8 BARTOLOMEO / PIANETA ZUCCHI RAGIONE E FEDE: UN CONFLITTO ANCORA APERTO? Buongiorno ragazzi! Dopo qualche tempo,eccoci finalmente tornate con una nuova intervista da non perdere assolutamente. I nostri intervistati quest’oggi sono il prof. Ivan Castellani,docente di Storia e Filosofia,e il prof. Paolo Pilotto,insegnante di Religione. Anche se non sono propriamente due professori della stessa materia abbiamo deciso di provare a confrontare i loro punti di vista e le loro riflessioni per scoprirne punti di contatto e di divergenza. 1.Cosa ne pensa della scuola pubblica italiana? C:Penso che la scuola pubblica in generale rappresenti una grande conquista di civiltà,ottenuta solo a seguito di due secoli di lotte che hanno avuto inizio con la Rivoluzione francese e sono terminate solo nel secondo dopoguerra. P:La scuola pubblica statale è importante perché rappresenta la fonte di continuità nella trasmissione di un livello piuttosto alto di cultura. 2.Un pregio e un difetto dello Zucchi? C:Francamente nel nostro liceo vedo molti più pregi che difetti;sicuramente il punto di forza della scuola è l’alta qualità degli studenti che permette ai docenti di lavorare bene senza molti problemi disciplinari. P:Lo Zucchi è a mio parere un luogo dove c’è spazio per cultura e riflessione sulle grandi questioni dell’uomo sia filosofiche che scientifiche. Un difetto:a volte può succedere che si tenda ad enfatizzare troppo sull’estrema erudizione richiesta ai nostri ragazzi. 3.Cosa significa per lei insegnare e quale dovrebbe essere il miglior rapporto studente-insegnante? C:Insegnare significa imparare reciprocamente, io trasmetto ai ragazzi quello che credo di aver capito del mondo e loro mi aiutano donandomi sempre nuove interpretazioni. Non credo alla visione dello studente come un recipiente vuoto nel quale il professore deve riversare tutta la sua conoscenza. P:Qualche anno fa credevo di poter fare a meno dell’insegnamento, ma ora mi rendo conto che l’essere insegnante è in simbiosi con la mia vita perché mi permette di pensare,incontrare e ricercare insieme ai giovani. Secondo me non bisogna soltanto trasmettere conoscenze,ma soprattutto si deve avere curiosità verso le persone che ti stanno davanti. 4.A cosa serve studiare filosofia/ teologia in una società sempre più superficiale? C:Parafrasando una frase di Isaiah Berlin:la filosofia non vi servirà mai direttamente,però vi darà la capacità critica di riconoscere le cose rilevanti del mondo e distinguerle dalle “stronzate”. P:Serve a capire che la società non è poi così superficiale,le esigenze della gente sono ancora salde e grazie a queste materie ci si può avvicinare un po’ di più a comprendere il significato della propria esistenza. recenti,ancora da consolidare. Credo che al di là delle divergenze di pensiero sia indispensabile condividere questa ricorrenza. P:Credo sia importante perché è indice di un cammino non ancora finito, possiamo dire che,rispetto ad altri Stati,l’Italia è ancora un adolescente. 7.Qual è il segreto per riuscire a conciliare visioni divergenti (mondo filosofico e teologico) senza assumere posizioni estremiste? C:Occorre sempre confrontarsi e rispettarsi,ma non per forza conciliarsi. Non temo l’estremismo se significa mantenersi saldi sulle proprie convinzioni,bisogna averne paura solo se è correlato all’intolleranza. P:Non scambiare il gusto per la propria ricerca con il gusto per la contrapposizione d’idee,bisogna sempre riconoscere anche lo sforzo altrui e mai assolutizzare i nostri risultati. Nel salutarvi vogliamo, in questo mese di Marzo dedicato alla commemorazione dei 150 anni d’ Italia, invitarvi a riflettere sull’importanza che per noi giovani ha il nostro “bel” Paese, troppo spesso martoriato in passato dagli stranieri e ancora oggi offeso persino da coloro che dovrebbero essere d’esempio al resto degli Italiani. Auguri Italia! 9.Una passione particolare? C:Il lavoro che faccio,stare coi giovani è formidabilmente bello! A volte mi chiedo se sto veramente lavorando oppure mi sto solo realizzando. P:Amo viaggiare ad occhi 5.Papa Karol Wojtyla disse “Non abbiate aperti, guardare tutto ed interrogarmi sulle paura”, secondo lei di cosa dovremmo o cose e su come funziona il mondo. non dovremmo aver paura noi giovani 10.Un sogno da realizzare? C:Il sogno di d’oggi? C:Il mio monito è quello di non un Paese governato dall’onestà;fin da aver paura di essere se stessi e di non giovane ho lottato perché ritenevo che i essere ipocriti, bisogna saper capi di governo di allora fossero criticare,contestare,partecipare e costruire disonesti,ora purtroppo li rimpiango! insieme. Si deve al contrario temere le P:Riuscire a ritrovare una maggiore regressioni collettive,perché è difficile concordia nella nostra società. scalfire l’ignoranza e la stupidità. P:La paura è dannosa perché ci blocca,ma 11.Se non fosse prof. cosa sarebbe? dovreste stare comunque attenti ai C:Sicuramente farei il medico,è stato il mio messaggi che tolgono la speranza,perché dubbio fino all’ultimo,sono persino andato senza di essa si vive peggio. a casa della mia professoressa di lettere del liceo per chiederle consiglio,poi alla fine ho 6.Da adolescente c’è stato qualcuno in “sciaguratamente” scelto Filosofia. Magari particolare che l’ha ispirata/aiutata a avrei intrapreso la carriera diventare la persona che è oggi? giornalistica,cosa che peraltro ho fatto per C:Quando ero giovane ci sono state molte un po’,ma non avrei sicuramente scelto la sollecitazioni al cambiamento, in politica,nonostante le molte proposte particolare mi hanno ispirato M.L.King, fattemi. P:Decisamente farei il prof…va Che Guevara e Don Milani. P:Bhè bene questa risposta? sicuramente i miei genitori,anche se al tempo non lo capivo,e poi alcune persone Fare questa intervista ci è piaciuto molto che mi sono servite da stimolo ed esempio perché crediamo ci abbia aiutato a come un prete a cui piaceva ragionare sulle comprendere che possono esistere varie cose,alcuni miei professori delle superiori e visioni del mondo e che non per forza idee Giuseppe Lazzati,rettore della Cattolica. diverse devono essere in conflitto fra loro. Beatrice Mosca e Claudia Pizzagalli IVC 8.Quest’anno ricorre il 150° dell’Unità d’Italia, è giusto festeggiare? C:E’ fondamentale,soprattutto per il nostro Paese che ha radici d’unità piuttosto n* VII 2010/2011 9 BARTOLOMEO / PIANETA ZUCCHI DIDATTICA ALTERNATIVA : CHI SEMINA RACCOGLIE C ome tutti ben sapete al liceo Zucchi si è svolta,nei giorni 14 – 15 – 16 febbraio, la didattica alternativa. Ciò che mi propongo di fare con questo articolo è tirarne le somme dal punto di vista di noi studenti, grazie alle opinioni che ho raccolto intervistando un campione di circa venti zucchini, scelti casualmente. In generale mi pare che abbiano apprezzato le proposte. Particolarmente riuscite sono state la proiezione del lungometraggio sui Beatles, i dibattiti su temi di attualità, il corso di giapponese e i film (come per es. L’onda) non proiettati in palestra. In linea di massima c’è da ammettere che per gli alunni frequentanti il biennio le proposte non sono state molte. Riguardo alla presenza dei professori nello svolgimento delle attività, praticamente tutti coloro che ho sentito si sono detti indifferenti, anzi favorevoli, in quanto un insegnante garantisce un minimo di controllo e talvolta stimola il dibattito.Le aule studio, quando piene, non permettevano uno studio serio, anche semagari un gruppo di studenti della stessa classe avrebbe potuto “farsi forza” e trovare la giusta concentrazione.Tuttavia sono state un incentivo allaevasione dalle altre attività. Gli studenti dei primi tre anni – in particolare ho parlato con alunni di 1 A, 2 C e 3 B – si sono dimostrati molto propositivi per gli anni venturi, disposti a impegnarsi in prima persona per la buona riuscita di una nuova didattica alternativa, che vorrebbero durasse anche di più, per permettere di espandere e così valorizzare determinate attività (un esempio su tutti: il corso di giapponese) oppure per eventualmente ripeterle. Con una sola accortezza: una maggiore assistenza rivolta a chi vorrebbe proporre qualcosa, ma non sa bene né come né se quel qualcosa è adatto. Per lo più c’è l’esigenza di una migliore pubblicizzazione dell’evento. Una ragazza di 4 E mi ha esplicitamente chiesto di evidenziare che sarebbe giusto punire chi in quei fatidici tre giorni ha preferito stare a casa propria a rilassarsi – il genere di comportamento che i nostri rappresentanti in CdI hanno biasimato. Per quanto riguarda questo io so che le assenze sono state monitorate accuratamente, perciò non passeranno inosservate. Infine devo aggiungere che una voce discordante rispetto alla tendenza generale di apprezzamento è stata quella di alcune ragazze di 5 G. Loro sono deluse dall’andamento che la didattica alternativa (una volta autogestione) ha avuto nel corso dei cinque anni della loro esperienza allo Zucchi: secondo loro è andata peggiorando come iniziativa. Forse le loro parole vanno soppesate alla luce di una parziale idealizzazione del passato e della loro esclusiva partecipazione alle aule studio. E i rappresentanti degli studenti in Consiglio di Istituto (Federica Cavalletti, Yuri Galbiati, Anna Marconcini e Lucrezia Rovati): loro cosa ne pensano? Federica ha sottolineato il suo apprezzamento per «la disponibilità e la partecipazione dei più piccoli» soprattutto nell’organizzazione, ma ha anche voluto esprimere una critica verso le proiezioni dei film e le aule studio. Riguardo ai primi li considera «un rischio, perchè capita che molti si piazzino nelle aule film per dormire o giocare con l'I-phone-touchpad» – insomma per farsi gli affari propri indisturbati – mentre riguardo alle seconde ammette che alcuni studenti hanno bisogno di recuperare qualcosa di arretrato, ma aggiunge :«il tempo della didattica alternativa non mi sembra quello adatto». Decisamente a favore, infine, dello spazio ritagliato per la consulenza tesine. Yuri, sostanzialmente d’accordo, osserva anche chela durata di soli tre giorni,spezzando a metà una settimana di inizio quadrimestre, è stata un limite alla valorizzazione delle attività. Inoltre ha fatto un interessante paragone con quanto accade al liceo Frisi. Stando alle sue parole i nostri colleghi del liceo scientifico non godono delle nostre medesime libertà da questo punto di vista; infatti non dispongono di giorni appositamente riservati ad attività di didattica alternativa e si vedono costretti a sfruttare «delle giornate di assemblea d'istituto a cavallo dei mesi». Noi invece, oltre alla piena approvazione del preside, abbiamo «professori competenti e disponibili a creare un clima di lezione diverso e sperimentale»,e in fondo «cosa abbiamo da perdere? Tutto di guadagnato, se siamo noi i primi a investire nella didattica alternativa». Ed è proprio nell’investimento degli studenti, che, a parere di Anna, sta il punto debole della «(purtroppo) maggioranza degli zucchini». Lei si dice delusa dell’atteggiamento alquanto passivo di moltissimi, che rischiano di non comprendere davvero «il potenziale valore di quest'opportunità». Un’opportunità di condividere momenti di formazione più creativi e, se vogliamo, più liberi. Lucrezia ha avuto a che fare direttamente con l’atteggiamento che denuncia Anna, e cita per esempio l’incontro-lezione sullo stalking che si è tenuto martedì 15 al primo modulo. La distrazione di «circa il 90 %» dei presenti in aula magna ha costretto il relatore a terminare in anticipo il suo discorso: una situazione «scandalosa». Questi episodi rischiano di oscurare anche gli aspetti positivi, pur rilevati, dei tre giorni. In ogni caso, questa didattica alternativa è una preziosa opportunità per noi studenti di agire in prima persona, con le responsabilità che ne derivano:èuna “semina” dicui stiamo raccogliendo i frutti. Irene Pronestì IVD n* VII 2010/2011 10 BARTOLOMEO / CUCINA & MODA WâÄv|á \Ç YâÇwÉ A TAVOLA A CARTAGINE B en ritrovati cari amici lettori, in questo numero vi parleremo della più acerrima nemica di Roma: Car tag ine! Nel pa s to dei cartaginesi d o v e v a n o costituire la p o r t a t a fondamentale i primi piatti, i cui ingredienti di base, cioè l’orzo e il grano, erano c o l t i v a t i estensivamente nelle pianure del p a e s e . Particolarmente diffusa era una sorta di minestra, la puls punica, una sorta di piatto nazionale, della quale Catone ci ha lasciato la ricetta: “Mettete nell’acqua una libbra di farina e fatela ben stemperare; versatela in un mastello pulito, aggiungete tre libbre di formaggio fresco, mezza libbra di miele e un uovo; mescolate bene il tutto e fate cuocere un pentola nuova”. Oltre che di questo bel pappone, i cartaginesi erano anche ghiotti di pesce: orate, rombi, muggini e soprattutto tonni, dalle cui interiora veniva prodotto il garum, talmente ricercato e costoso da essere importato in Grecia anche di contrabbando. Anche la carne era spesso presente sulle loro tavole: si astenevano però dal consumare la carne di maiale (erano semiti), ma, pensate un po’, Giustino sostiene che si cibassero di carne di cane, neanche fossero parenti di Beppe Bigazzi… Particolarmente sviluppata era anche l’orticoltura: frutta e verdura dunque non mancavano mai sulle tavole puniche. Un tipo di frutta molto amata era l’uva, dalla quale, udite udite, si ricavava anche il vino (siamo alla fiera dell’ovvietà…). Questo era bevuto molto volentieri tanto che, secondo Platone, a Cartagine si era dovuta promulgare una legge che ne vietava il consumo da parte di alcune categorie di abitanti. Alla faccia di chi di voi si ritiene un allegrone… La qualità di questo vino non doveva però essere propriamente eccellente: stando a quanto dice Plinio, i cartaginesi erano noti per usare la pece per le loro case e la calce per i loro vini! Per condire i loro piatti,i cartaginesi utilizzavano l’olio; sembra inoltre che siano stai proprio loro ad introdurre la coltivazione degli ulivi in Nord Africa. Facevano inoltre un uso smodato dell’aglio, e questo non d o v e v a certoconferirgli un buon profumo… Altro che gli spogliatoi dopo due ore di fatiche ginniche! Per questo numero non abbiamo altro da dirvi quindi non vi resta che mettervi ai fornelli e preparare la gustosissima puls! Vi auguriamo un buona e solerte digestione, se mai potrete digerire il buon pappone. Almeno qui non c’è aglio… Anna Mottadelli e Federica Viaretti VG n* VII 2010/2011 11 BARTOLOMEO / CUCINA & MODA Pretty Woman COCO CHANEL “ Coco Chanel ha creato la nuova tempo. Negli anni venti Coco ha la geniale uniforme della donna moderna”. intuizione di creare una fragranza femminile che, come lei stessa dice, Così scrive Vogue nel 1926 riferendosi allo odora“di donna, perche una donna deve stile semplice, comodo e nitido, ma sempre odorare di donna e non di rosa”. È così che elegante e raffinato, nasce Chanel N°5. Dopo anni di della stilista francese. riconoscimenti e successi a livello internazionale durante la Gabrielle Chanel nasce Seconda Guerra Mondiale è nel 1883 a Saumur; costretta a chiudere l’atelier in rimastaorfane della Rue de Cambon lasciando in vita madre e abbandonata solo l’attività dei profumi e a dal padre vive la sua fuggire in Svizzera perché infanzia con le due accusata di relazioni con spie sorelle Giulia e nemiche, vendendo i diritti del Antoniette nell’orfanotrofio di Aubazine. marchio a Pierre Wertheimer. Tornata a Superato il limite di età per restare Parigi riprende affari con Pierre all’orfanotrofio viene mandata presso una riacquistando pieno possesso del marchio scuola di apprendimento di arti Chanel; la loro collaborazione fa ritornare domestiche e successivamente diventa Chanel al vertice del mondo della moda. commessa in un negozio di biancheria e C o c o maglieria. All’età di 21 anni incontra muore il Etienne de Balsàn, suo primo amante e 1 0 finanziere, che la invita a trasferirsi nel G e nn a i o suo castello. È proprio in questo periodo del 1971 che Gabrielle iniziò a creare cappelli, all’età di discostandosi dalla moda dell’ epoca che 87 anni. prevedeva cappelli sontuosi, i suoi erano invece di paglia, ornati da semplici fiori in raso o singole piume.Nell’ ambiente frequentato da Balsan conobbe Arthur “Boy” Chapel considerato l’amore della sua vita, un industriale che le anticiperà i soldi per permetterle di aprire la sua famosa boutique a Parigi in Rue Cambon 21, nel 1910. Due anni dopo, ad attività ormai avviata, comincia a disegnare i primi abiti. È con la Prima Guerra Attualmente lo stilista principale della Mondiale che il nome di Chanel diventa maison è Karl Lagerfeld, mentre i famoso in tutto il mondo: ora che la donna proprietari sono i figli di Werthemeir. ha una maggiore rilevanza sociale, poiché L’accessorio per eccellenza nello stile di gliuomini sono impegnati al fronte, è Chanel è il copricapo,simbolo di necessario un nuovo modello femminile femminilità ed eleganza al quale la stessa che si adatti alla donna dinamica del Coco non ha mai saputo rinunciare. L’amore per il bianco e il nero, influenzato dagli anni in orfanotrofio e ispirato alla vita m o n a c a l e , contraddistingue i suoi abiti: il primo abito Chanel è realizzato in velluto nero ornato da un semplice colletto bianco, accordo perfetto di colori perché “ il nero contiene tutto. Anche il bianco. Sono di una bellezza assoluta.” Altra innovazione del suo stile è la reinterpretazione dell’abbigliamento dei marinai da cui riprende maglioni con il medesimo scollo. Sempre per rispondere al suo ideale di praticità introduce le prime borse a tracolla, i pantaloni femminili e le gonne sotto il ginocchio ( corte per i tempi rispetto a quelle lunghe ereditate dalla tradizione) abbinate a giacche corte dai bottoni dorati. Da poco si è festeggiata la festa della donna e per l’occasione Chanel l’ha vestita da uomo. Come già aveva fatto Coco agli inizi del 900 eliminando il bustino ed inventando il jersey così oggi Karl Lagerfeld butta via i tacchi e le gonne pur restando un esempio di classica eleganza. eÉâzx PS ad aprile verrà lanciata sul mercato la nuova linea di borse di C h a n e l , Madamoisellebag, la cui testimonial sarà, per scelta dello stesso Karl Lagerfeld, Blake Lively, la Seren a Van derWoodsen di Gossip Girl. n* VII 2010/2011 12 BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA Le Locandine I VIAGGI DI GULLIVER Gulliver è un addetto alla posta di un quotidiano di New York. Era innamorato di Darcy, capo dell'ufficio viaggi. Pur di fare colpo su di lei accetta di iscrivere un articolo sul triangolo e delle Bermuda. Ma non è certo come se lo aspettava.. Commento: Ni Film simpatico e divertente, ma adatto soprattutto ai bambini. Il 3d è scontato, ma la storia rimane molto coinvolgente. Purtroppo c'èmolta pubblicità occulta, ma nel complesso il film merita la sufficienza. Commento: No Carino. Bella l’idea iniziale, ma non lo è altrettanto il risultato. Se volete passare un pomeriggio divertente non scegliete questo film. EASY GIRL Olive Penderghastfrequenta il liceo. Con imprudenza si lascia scappare una piccola bugia per mettere a tacere un'amica insistente tanto che, ben presto, tutti vengono a conoscenza della sua menzogna. Dopo lo sgomento iniziale, la ragazza decide di sfruttare i benefici della sua fama di ragazza facile lasciando credere ai compagni ciò che vogliono, per vedere fino a che punto possono spingersi. Certamente la situazione le sfugge di mano e Olive si rende conto delle conseguenze derivate dalle sue bugie. Commento: Si Film splendido e coinvolgente. La storia a mio parere fa davvero riflettere, essendo al mondo d'oggi sempre più vera. Da vedere assolutamente. Commento:Sì Easy Girl è un film piacevole, leggero, divertente, con buoni dialoghi e un ottimo cast. La commedia evidenzia, come tema principale, l'ipocrisia e i pregiudizi che l'estremo moralismo genera, per questo può insegnarci molto. IL DISCORSO DEL RE Commento: Assolutamente si Giorgio VI d'Inghilterra viene incoronato Re. La storia si sviluppa nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e l'Inghilterra ha bisognoso di un capo. Allora Elisabetta, moglie di Giorgio conoscendo i problemi di balbuzia del marito, gli organizza un incontro con un logopedista alquanto eccentrico. Dopo un inizio abbastanza pessimo, i due cercano un trattamento non ortodosso, creando, alla fine, un legame indissolubile. Film molto bello, una vera storia nella storia! È la storia di un uomo con evidenti complessi di inferiorità che deve prendere coscienza del suo ruolo e superare i suoi limiti. Fa riflettere tantissimo. Chiara Biglieri e Benedetta Miceli IB Commento: Assolutamente si Questo film merita davvero i premi Oscar. Il cast rispecchia totalmente i personaggi interpretati. In generale il film è pieno di ironia e anche di spunti di riflessione. Davvero piacevole. n*VII 2010/2011 13 BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA I GRAMMY AWARDS : NOTTI DI MUSICA S ono i premi Oscar della musica. Sono i più ambiti a livello internazionale. In questa occasione le star della musica danno il meglio di sé in p e r f o r m a n c e hollywoodiane: è la notte dei Grammy Awards. Il 13 febbraio allo Staples Center di Los Angeles si è tenuta la 53esima edizione tra nuove rivelazioni e indiscussi talenti. Tra le nuove rivelazioni Justin Bieber, tornato a casa a mani vuote, non si è affatto distinto, anche se la sua esibizione sembra essere stata apprezzata dal pubblico che si alzato in una standing ovation. Il biondino con il ciuffo ha cantato un medley con Usher e Jaden Smith: per un attimo i Grammy sono sembrati la versionecinematografica dello Zecchino d’Oro. Mentre sono stati i Lady Antebellum ad aver sbalordito il pubblico, il trio country di Nashville, dopo solo tre anni di carriera, è riuscito ad aggiudicarsi quattro Grammy tra i quali Record of the year, e ha dimostrato con una performance molto semplice e pulita di esserseli meritati. Tra i più premiati della serata non poteva mancare Lady Gaga per il miglior album pop, la migliore performance pop femminile e ovviamente per il miglior video musicale. Presentata da Ricky Martin - una simile accoppiata è stata pensata o è solo frutto di un caso? –, è stata e c c e z ion a le : finalmente libera dagli eccesivi dettagli eccentrici, ha saputo mettere in scena talento e sensualità senza risultare volgare cantando l’ultimo singolo Born T h i s W a y . L’esuberante Gaga contende il primo posto per la migliore performance della serata con Eminem. È risaputo ormai che qualunque nuovo progetto presenti il rapper sia un successo, per cui risulta quasi inutile sottolineare che la sua ultima fatica gli ha procurato altri due Grammy, ma la performance di questa serata merita di essere ricordata. Insieme a Eminem sul palco si sono alternati Rihanna,Dr. Dre e Skylar Grey, ma nessuno come lui sa far entusiasmare il pubblico, tanto da essere stato definito “the mostdangerouslytalented man in hip hop history”: è stato semplicemente esplosivo. Tra gli altri ad essersi esibiti Muse (Miglior album rock), Barbra Streisand, Bruno Mars (Migliore performance pop maschile) e Katy Perry. Quest’anno il palco dello Staples Center ha visto anche d u e tra i p i ù grandi della storia della musica: Mick Jagger e Bob Dylan. Il primo sembrava tornato ventenne sulle note di Everybody Needs Somebody facendo scatenare con sé tutto il pubblico presente, che senza indugio dopo pochi secondi dall’inizio del brano si alzato per tenere il ritmo insieme al cantante dei Rolling Stones. Deludente invece Bob Dylan: ottima la scelta del brano, Maggie’s Farm, tuttavia la voce risultava troppo debole rispetto agli strumenti delle band che lo hanno accompagnato. Durante un tale spettacolo ci si chiede solo: dov’è il confine tra musica e teatralità? n*VII 2010/2011 14 BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA Il passato che non passa, il futuro che non futa “Marzo: cambia la temperatura […]” (da “Il Primo Semestre” dei Uochi Toki) Monza, Marzo 2011 Primavera, scioglimento di freddi e serbati rancori. Rompiamo il ghiaccio. I Cd –delusione del mese sono “Eden” dei Subsonica, e lo scontato “Angles” firmato The Strokes: il primo ha deragliato completamente dallo sperimentalismo tipico dei torinesi sfociando in banalità sonore assortite, mentre il secondo è prognosi di un successo che ha tolto qualsiasi vena creativa e d’innovazione. Ma rifacciamoci con le altre novità. “100 Lovers” è il nuovo album dei DeVotchKa. Chi più di loro può affrontare al meglio questo clima di transizione?! Tra rock sperimentale e suoni intercontinentali sbocciano canzoni splendide, ricche, suggestive come sempre. Per avere un’idea complessiva del disco ascoltarsi almeno “100 typography, curata da Nir Ben Jacob, hanno proposto in una veste inusuale le sonorità e i testi delle canzoni portanti di questo album :“Oh My Heart”, “It Happened Today”, “ÜBerlin” e il singolo “Mine Smell like Honey”, di cui è stato realizzato anche il videoclip, un misto di frames, stop-motion e contrasti cromatici. Il 15 i Marta sui Tubi tornano sulla scena alternativa italiana con il loro nuovo lavoro “Carne con gli Occhi”, supportato da un singolo graffiante quale è “Al Giunzaglio”. Contemporaneamente dall’altra parte del globo, nella Terra dei Canguri, The Death Set Other Lovers”, “The Common Good” e (giovani eredi della tradizione new rave/dance “Contrabanda”. -punk dei Prodigy) irrompono con “Michel Dalla Puglia quel cespuglio sempre ispido di Poiccard” e la loro anti-hit “Slap Slap Slap CapaRezza si sveglia da “Il Sogno Eretico” in Pound Up Down Snap”. cui era caduto in questi ultimi anni d’assenza Ma non c’è due senza tre, infatti sempre a discografica. Perciò “Nessun Dorma”, “Il Dito metà mese nella City by the Bay planano Medio di Galileo” (so che non “Non Siete Stato nuovamente dal Golden Gate The Dodos con Voi”) così ora “Messa in Moto” e, “Goodbye il loro atteso “No Color”, un disco orecchiabile Malinconia”! e che si muove sempre con equilibrio tra Questo mese è uscito pure il nuovo degli l’indie rock e preamboli folk. Intro affidata a Elbow “Build a Rocket Boys!”, un album che “Black Night”, seguita da “Going Under”, dimostra ancora una volta come il rock e il pop conclude il disco (e anche questo saturo inglesi possano combinarsi senza mai articolo) “Don’t Stop”. annoiare. Singolo estratto “Neat Little Rows”, un’altra canzone “Lippy Kids”. “[…] <<Bella raga, è marzo! Ricomincia la vita! In questa prima settimana di marzo troviamo >>…” anche l’ennesimo dei R.E.M. “Collapse Into Now”, un album non stravolgente, ma che i Yuri Galbiati, V F fan di Stipe non possono che trovare fenomenale. Sul web hanno preceduto l’uscita dell’album dei video che attraverso la kinetic Monza, Marzo 1971 Fab. L'LP in questione raccoglie tutte le tendenze dei Beatles, riuscendo a piacere a una DA GRANDE IO FARO' L'ESATTORE grande fascia di pubblico, tanto che nella magica Inghilterra ha DELLE TASSE, RACCOGLIERO' mantenuto la prima RISO DAVANTI ALLE CHIESE E posizione nelle classifiche COMPRERO' UN TAXI GIALLO, IN per sette settimane. Forse l'unico difetto imputabile MANCANZA DI UN a Revolever è quello di SOTTOMARINO essere davvero eterogeneo ai massimi termini: dal rock psichedelico di Love Cinque anni fa usciva l' LP Revolver dei Fab To You si passa alla ballata Four senza ovviamente passare inosservato. I Beatles scrissero e produssero questo lp tra un Here, There And Everywhere senza però concerto delirante e l'altro, senza sosta, tanto che nel 1966 gli ultimi fortunati hanno potuto che questo sconvolga troppo tanto che l'insieme riesce ad essere comunque assistere a una loro performance live: tour abbastanza coeso. Come tutto ciò che appare massacranti, droghe anche a colazione, splendidamente candido e genuino , come ragazzine con annesse mamme del tutto hanno tentato di apparire i Beatles, nasconde impazzite stavano per offuscare la stella dei del marcio, anche il disco nasconde dietro a dei testi tutto sommato socialmente giustificabili dei doppi significati che poco hanno a che fare con Mr Disney: in She Said She Said viene ricordata l'esperienza con LSD di John e George, il “tu” di Got to get you in to my life non è dedicato a una dolce donzella ma a Miss Cocaine e così via con doppi sensi in un album che non ha né stop né incroci: una sperimentazione senza freni e senza misure, una necessità creativa dirompente per uno dei più belli LP di questi anni 60. Martina Fumagalli VF n*VII 2010/2011 15 BARTOLOMEO / SPORT BAR SPORT TUTTI BOCCIATI…(O QUASI) S i chiudono gli ottavi di finale di Champions League e si chiude ancora una volta la speranza delle italiane di sopravanzare oltre nella competizione per sollevare la coppa dalle grandi orecchie, ennesimo fallimento del calcio italiano in Europa divenuta terra di conquista per barbari inglesi e tedeschi ormai artefici di una netta superiorità sui discendenti dell'impero che 2000 anni fa regnava sovrano i quali solo 7 anni fa avevano regalato 3 squadre su 4 nelle semifinali. Si chiude un ciclo o meglio non se ne apre uno nuovo visto che ormai la crisi è evidente da anni almeno da un quinquennio che difatti ha reso pragmatico e concreto l'avvicendamento del calcio nostrano a favore di quello centro-nord europeo, conseguenza che, in termini sintetici, significherà prendere parte alla competizione con tre e non più quattro squadre a partire dal 2012. Insomma una catastrofe soprattutto se andiamo ad analizzare questi ultimi 5 anni che hanno visto le nostre squadre protagoniste marginali, deturpate della corona che gli è quasi sempre appartenuta con prestazioni davvero schiaccianti dal punto di vista tattico ma soprattutto fisico. I dati ufficiali della UEFA distribuiti al termine di ogni gara evidenziano una totale incapacità a competere sulla corsa e sull'agonismo con il resto d'Europa e senza togliere meriti alla sicura crescita degli avversari non è possibile evitare di ravvisare in ciò un calo o meglio un lento e molto accentuato declino della nostra patria calcistica. Dal 2007 Milan Inter Juve Roma Sampdoria Chievo Verona (grazie a calciopoli) eccecc non sono mai andate oltre gli ottavi di finale se togliamo lo spauracchio neroazzurro della scorsa stagione dove se è giusto considerare vero il teorema “chi vince ha sempre ragione” analizzando però nel dettaglio il percorso dell'Inter si riscontrano molte più ombre che luci, basti ricordare 2 rigori clamorosi non concessi al Chelsea negli ottavi e un gol inspiegabilmente annullato al barcanella semifinale di ritorno,decisivo per il passaggio in finale, tra le ilarità generali dei più maligni visto il motivo che portò al fischio arbitrale ovvero un tocco di braccio del nazionale malese Keitàsmentito nettamente dalle immagini televisive in cui si evince come il giocatore africano colpisca la sfera di gioco leggermente più a sud del basso ventre (ogni battuta sulle doti "fisiche" degli africani è censurabile, ma arrivare a scambiarlo per un braccio....bah), senza tralasciare poi la trasferta dei blaugrana a Milano in cui mancavano solo gli elefanti al seguito per emulare il grande generale Annibale dopo 14 ore piene di pullman da Barcellona causa vulcano islandese. Intendiamoci va bene così anzi va di lusso visto che la sconfitta del Bayer in finale ci ha concesso di mantenere un anno in più la qualificazione di 4 squadre ma è inutile nascondersi dietro questo exploit visto soprattutto come è andata la gara di San Siro della stagione corrente contro i bavaresi. Di certo però il fattore più sconcertante è probabilmente la reale entità degli avversari affrontati in questa stagione, Shaktar Donetsk, Tottenham e Bayer monaco qualche hanno fa avrebbero fatto il solletico alla compagine azzurra e soprattutto sarebbero state accolte come una benedizione dall'urna di Nyon, un po' come a dire "vi piace vincere facile" e invece tutto l'opposto perché ci sta uscire al Camp Nou con 97mila indemoniati che sostengono una squadra illegale per gioco e intensità, ci sta uscire all'OldTrafford contro lo strapotere fisico dello United ci sta uscire in tanti modi degni e soprattutto contro avversari meritevoli ma subire un 6-2 complessivo dallo Shaktar, squadra che non domina neppure in Ucraina dove vive all'ombra della dinamo Kiev e che in un bar di Casate Novo potrebbe essere scambiato per un cocktail esotico, perdere in casa compromettendo la qualificazione con una squadra che occupa la settima posizione in premier come gli Spurs e la quinta in Bundesliga come il Bayer significa che in 5 anni il mondo si è rovesciato. Milan e Roma hanno detto bye bye, l'Inter lo dirà fra poco meno di una settimana (pronto a sconfessarmi apertamente nel prossimo numero se non dovesse finire così)ma il finale della storia era già scritto e ora resta solo da guardare avanti e rimettersi in carreggiata subito dalla prossima stagione dove le milanesi hanno già sparato i primi propositi bellici con interessanti progetti di mercato e dichiarazioni alla Ibra dal solito ritornello "l'anno prossimo vinciamo tutto e saremo all'altezza", chissà non ci resta che attendere il 16 settembre 2011 dove la nuova Champions aprirà i battenti ma nel frattempo possiamo rintanarci tutti a casa o fuggire in vacanza, costretti a seguire in poltrona e non sul campo quella corrente sul che ci siamo già lasciati alle spalle, magari con un bel boccale di birra come farò io a Berlino in compagnia proprio dei tedeschi, perché in fondo, ma proprio in n* VII 2010/2011 16 BARTOLOMEO / SPORT PADDOCK ZUCCHI LA FORTUNA É CIECA (MA LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO) Q uello di Febbraio doveva essere un mese tranquillo. Storicamente, dopo le presentazioni di Gennaio, questo è periodo di test, in pratica l'equivalente motoristico delle amichevoli estive di calcio. Ed in effetti i risultati dei test contano più o meno come queste partite, ovvero meno di zero, anzi, a volte danno pure indicazioni sbagliate sui veri valori che mostreranno in pista i piloti e le macchine. Ed è stato anche abbastanza tranquillo questo Febbraio. Ma solo fino a Domenica 6 In Liguria quel giorno si corre, vicino ad Andora (Sv), il “Rally delle Ronde”. Al via c'è anche, a bordo di una Skoda Fabia, Robert Kubica, la stella polacca della F1 reduce dai test conclusisi solo qualche giorno prima a Valencia dove aveva fatto segnare il miglior tempo con la sua Lotus. Robert, uno a cui i rally piacciono quasi più della Formula1, non avrebbe dovuto prendere parte a questa gara, ma alla fine si era presentato al via dopo che il team gli aveva impedito di partecipare al ben più prestigioso Rally di Montecarlo. Il percorso ligure è molto difficile e la visibilità non certo ottimale, unita all'asfalto viscido, non aiuta nessuno, men che meno un pilota relativamente poco esperto come il polacco. Da alcune telecamere che riprendevano la gara da dentro gli abitacoli delle vetture si possono infatti sentire piloti con più rally alle spalle messi in difficoltà e fare commenti come “Si scivola un sacco!” o simili. Al quarto kilometro, dopo una curva abbastanza veloce, Kubica scivola su una lastra di ghiaccio, perdendo il controllo della vettura e finendo contro un guard-rail. Il problema è che la Skoda finisce frontalmente contro la parte iniziale della barriera metallica, che trapassa tutta l'auto dopo aver sfondato il parabrezza dalla parte del pilota. Robert sviene subito, e grazie ai soccorsi immediati, viene trasportato d'urgenza al vicino ospedale di Pietra Ligure, dove subisce un'operazione chirurgica lunga ben sette ore. Nel frattempo si rincorrono le voci più disparate: c'è chi dice che gli verrà amputato un arto, chi che rischia addirittura la vita. Alla fine il referto medico parlerà di “sub-amputazione dell'avambraccio destro, doppia frattura di radio ed ulna, complessa frattura di gomito e spalla, fratture pluriframmentate di tibia e perone e distacco da taglio del tendine rotuleo”. In parole povere gli si è quasi staccata una mano e si è semi-distrutto un braccio ed una gamba. Immediata la reazione di tutto il circus della F1 che tempesta di telefonate e messaggi l'agente del pilota, che lo aveva accompagnato all'evento.C'è anche ci accorre velocemente a Pietra Ligure, come Fernando Alonso, grande amico del polacco, che arriva già nella serata di Domenica, seguito il giorno successivo dal suo ex manager Flavio Briatore, dal team manager della Lotus Eric Boullier e dal compagno di squadra Vitaly Petrov. Oggi, solo due giorni dopo il terribile incidente, Kubica, pur essendo ancora sotto sedativi, si è ripreso quasi totalmente ed inizia già a fare piccoli movimenti con la mano ricostruitagli durante la lunga operazione di Domenica. Ma dovrà tornare presto sotto i ferri perchè tutte le altre fratture non gli sono ancora state ricomposte. Starà in ospedale ancora per un mesetto circa, dopodichè potrà uscire, ma per poter riprendere totalmente la funzionalità della mano avrà bisogno di almeno un anno di riabilitazione. Quindi stagione finita prima ancora di iniziarla e ci si rivede nel 2012, se tutto va bene. Kubica non è però nuovo a incidenti di questo tipo. Nel 2005 infatti un incidente d'auto in Polonia, in cui tra l'altro si procurò le fratture alla gamba ed al braccio riaperte dal recente schianto, lo costrinse a saltare le prime gare del campionato europeo di Formula 3, in cui avrebbe dovuto debuttare di lì a poco. Ma nelle poche gare disputate riuscì comunque a farsi notare dai vertici della BMW che lo presero la stagione seguente per fare il terzo pilota nel neonato team tedesco di F1. Dopo il licenziamento di Villeneuve arrivò per Robert il debutto, solo un anno dopo l'incidente che gli aveva rovinato la stagione 2005. Ma nel 2007 arriva l'evento forse più terribile, fino all'altro ieri, della sua carriera. Durante il Gp del Canada, infatti, il polacco tocca leggermente la Toyota di Jarno Trulli perdendo il controllo della sua macchina e schiantandosi a circa 300 km/h contro un muretto di cemento armato. La vettura vi rimbalza letteralmente contro e attraversa la pista cappottandosi per poi finire la sua corsa contro le barriere dall'altro lato della pista. Kubica, solo grazie agli elevatissimi standard di sicurezza raggiunti oggi dalle F1, se la cava con un leggero trauma cranico ed una distorsione ad una caviglia. Tre settimane dopo sarà di nuovo sulla griglia di partenza di un Gp, dopo aver saltato una sola corsa (in cui verrà sostituito, tra l'altro, da un certo Sebastian Vettel). Come l'incidente del 2005 si era concluso con il debutto nel circus l'anno seguente, così ad un anno esatto di distanza anche questa vicenda ebbe il suo lieto fine quando Robert centrò la sua prima (e finora unica) vittoria in F1, con la stessa macchina e sulla stessa pista del terribile episodio dell'anno precedente. Sperando prima che la legge del contrappasso gli regali un 2012 stupendo (magari con la conquista di quel titolo mondiale che tanto meriterebbe), non ci resta che aspettare il 13 Marzo, giorno della gara di apertura della stagione in Bahrain, per vedere se la Lotus di quest'anno ed il pilota che lo sostituirà (si parla tra gli altri del nostro Tonio Liuzzi) riusciranno a raggiungere quei traguardi che il polacco avrebbe voluto raggiungere e che probabilmente avrebbe raggiunto, se solo la sfiga, a differenza della fortuna, non ci vedesse benissimo. Alessandro Mantovani IVD n* VII 2010/2011 17 BARTOLOMEO / GIOCHI & OROSCOPO Lo Zucchi sotto le stelle ARIETE Su con la vita! La primavera si fa BILANCIA Vi siete fatte prendere la mano e ora vi siete accorte che avete un po’ esagerato con i commenti e i pettegolezzi. Se avete il coraggio di chiedere scusa, tutti i malintesi saranno chiariti! sentire anche in voi, infatti questo mese è bello e ricco di emozioni. Cercate però di non perdere inutilmente il lume della ragione, eviterete di commettere stupidi errori TORO Anche se può sembrarvi alquanto strano visto il periodo scolastico, questo mese siete sicuri e (relativamente) rilassati e riuscite a portare a termine tutti i compiti che vi premono di più. Non lamentatevi! SCORPIONE Avete delle belle intenzioni e ce la mettete tutta, ma ricordatevi che non tutto deve realizzarsi per forza. Accettate serenamente quello che succede e sappiate che incontrerete una persona per cui perderete la testa! GEMELLI SAGITTARIO L’amore è decisamente al primo posto nella classifica dei vostri pensieri, non fate altro che sognare a occhi aperti! La scuola è (a buon diritto) all’ultimo posto, ma toglietevi l’ansia perché non c’è motivo di preoccuparsi. Che ne dite di uscire un attimo per distrarvi? Siete stanchi, e ritagliare un po’ di tempo solo per voi sarà una scelta azzeccata (se volete arrivare vivi alla fine dell’anno). Purtroppo,neanche voi siete supereroi. CANCRO E’ chiaro, qualcosa vi turba, ma forse non sapete neanche voi cosa! Vi sentite un po’ destabilizzati e avete qualche difficoltà ad alleggerire la mente, ma state tranquilli perché è solo un periodo passeggero. CAPRICORNO Questo è il mese delle gite scolastiche e non vedete l’ora di partire per poter fare un po’ di casino e non pensare a niente. Prima però dovete risolvere alcune questioni importanti, almeno partirete a cuor leggero! LEONE Per voi questo mese si può parlare di vera e propria rinascita, siete di ottimo umore e ci manca poco che andiate in giro ballando e fischiettando! A scuola non fatevi prendere dal panico, risolverete qualsiasi cosa. ACQUARIO Mese molto interessante per voi, pieno di impegni ma anche di opportunità. Nella foga, cercate però di non aggredire le persone se non volete essere scambiati per dei pazzi .VERGINE Siete di cattivo umore? Ricordate che le cose che vi fanno stare bene sono quelle più semplici che stanno sotto il vostro naso! Quindi non fate troppo gli originali, datevi una scossa e ristabilite le priorità. PESCI Siete voi il segno favorito del mese! A scuola la fatica è tanta, ma pochi hanno le vostre capacità (e fortuna). Periodo favorevole soprattutto in amore, infatti avete la possibilità di costruire una storia seria. Immagini a cura di Elisa Piazza VG n* VII 2010/2011 18 Angolus Otiosus Sopra ad un ramo,ci sono 13 uccelli. Un cacciatore spara 2 colpi rispettivamente a 3 e 4 uccelli, quanti ne rimangono ? Se ci vogliono 12 monete da 1 cent per fare una dozzina, quante monete da 2 cent ci vogliono? A chi porta sfortuna vedere un gatto bianco ? Risposte: Nessuno, volano via. Ai Topi! 12, infatti una dozzina è sempre composta da 12 oggetti. n* VII 2010/2011 19 Quorinfranti Primini, sono sempre io. Non mi sembra abbiate colto il mio messaggio del mese scorso, ergo lo ripeto: NON OSATE SUPERARE LA FILA ALLE MACCHINETTE O L’IRA DI ERA BRACCIA BIANCHE SI ABBATTERà SU DI VOI! Heyniñobonito, ti ho notato per i corridoi con la tua giacca di pelle, l'espressione da macho e il tuo passo sicuro. Vorrei potermi scatenare con te al ritmo della danza kuduro, vorrei poterti cantare canzoni di Tito El Bambino fino al mattino, usare la parole di musicisti calienti come gli Aventura per dirti quanto ti amo. Spero ti accorgerai di me, nascosta dietro un fumetto, perché il mio cuore batte per te al ritmo di salsa. "Cupido vuevieapuntarcon suflecha esta vez en elcorazon y la rosa quealumbaba la magnana poco a poco florecehoy." IO DICO NO AI FILM CENSURATI CON JUDE LAW By ex prugna pentita Alla Cortese attenzione di tanti zucchini e zucchine: Il Bartolo non è il Cioè!! Ombo: per cercare l'hotel di Berlino c'è un app. Ma lo stai facendo nel modo sbagliato. (SAUNA WTF?!?) Sal: per bigiarsi il sabato dopo la gita, c'è un app 20 Quorinfranti Caro Bartolomeo, siamo il MatteoMonti's Fan Club. (Matteo Monti non è incredibilmente figo? È molto meglio di Justin!) Volevamo annunciare alla scuola la nostra gioia per un incredibile avvenimento: finalmente è single!Ora abbiamo un motivo per cui vivere.Se ci farai tue, nostro amato Matteo, ti promettiamo che non andremo mai ai corsi di recupero. Per MM: O N E S T O By quella con cui andrai a sentire i FM o sei un uomo morto Per Giomma: ma sei ingrassato?? Pedoberta basta ingrifarti per qualunque uomo nudo ti capiti a tiro! Per Zucco: PUZZA!!! E un po' anche tu... W MARX By Associazione Trichechi Anonimi GIANI LOSER 21 Quorinfranti per C:tu che scrivi sul Bartolonoi che leggiamo ciò che scriviTu che poni l'uomo nella condizione di riflettere profondamente su di sè attraverso il tuo esempionoi che ci facciamo bellamente i cavoli tuoitu che "Dubiti? ...NO, scivoli"io, Dige basta negare le tue origini orientali. Cinese! GERRY TI SPIA MENTRE TI TRASTULLI Per Ambra Acquati: La Giacca, la Giaccaaa!!!Andiamo a chiederla al sarto del completo CREMA Un ringraziamento alle mie consulenti riguardo problemi di cuore ambra ,giulia e sammy by ezio auditore 22 BARTOLOMEO / REDAZIONE Direttore Clara Del Genio IVA Hanno partecipato a questo numero: Vicedirettore Federico Sala VG Nadeesha Uyangoda IVA Irene Pronestì IVD Matteo Monti IVB Andrea Merola IID Chiara Biglieri IB Marco Colombo VG Martina Fumagalli VF Benedetta Miceli IB Marco Colombo VG Impaginazione e Grafica Yuri Galbiati VF Elisa Tonussi IIID Federica Viaretti VG Elena Mantovani IIIC Anna Mottadelli VG Caporedattori Carlotta De Luca IVB Benedetta Ratti VG Federico Sala VG Matteo Monti IVB Beatrice Mosca IVC Claudia Pizzagalli IVC Eva Casini IVB Eleonora Bertanza VG Rouge Irene Doda IVD Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno collaborato all’uscita del Bartolomeo (collaboratori,insegnanti ed operatori scolastici). Ricordiamo che chiunque può partecipare alla redazione del Bartolomeo inviando un suo articolo all’indirizzo mail [email protected]; CHI DESIDERA INVIARE UN MESSAGGIO ALLA RUBRICA QUORINFRANTI PUO’ FARLO INVIANDO UNA MAIL ALLO STESSO INDIRIZZO I numeri del Bartolomeo sono disponibili anche on line sul sito www.liceozucchi.it. La scadenza per il prossimo numero è il 9 aprile Errata corrige: l’articolo “ God Save (The) Queen” e il cuorinfranti dedicato a Busetto nel numero precedente sono stati erroneamente tagliati delle ultime righe. Ci scusiamo con i lettori , con Elisa e con le anonime autrici! n* VII 2010/2011 23