AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P NUMERO 1561 DI VENERDI 15 GENNAIO 2016 Muore giovane agente penitenziario, le condoglianze della Segreteria Generale Alsippe alla famiglia Stefania Stellaccio, 31 anni, non ce l’ha fatta, si è dovuta arrendere alla malattia contro la quale combatteva da circa un anno. Ex caporal maggiore dell’esercito italiano e protagonista di numerose missioni di pace all’estero, attualmente lavorava come agente penitenziario a Bollate, in provincia di Milano. Era tornata a casa per le vacanze natalizie per trascorrerle insieme ai genitori ad Aquara, dove vive la famiglia da anni. Archiviazione per i dieci agenti penitenziari accusati da un detenuto di violenze L'uomo, un marocchino di 40 anni, aveva registrato alcune conversazioni ma poi A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO non è stato in grado di riconoscere i suoi presunti aggressori. Dieci agenti erano finiti nel mirino della Procura, ma nessuno è stato indagato. L'avvocato Anselmo: "È inaccettabile – ha affermato di fronte alla stampa dopo aver appreso la notizia - dov'è finito lo Stato di diritto? La Procura di Parma ha chiesto l’archiviazione sul caso dei dieci agenti di polizia penitenziaria accusati di avere picchiato e usato violenza contro un detenuto. Il caso era scoppiato lo scorso anno, quando Rachid Assarag, marocchino di 40 anni condannato per violenza sessuale e detenuto nel carcere della città ducale tra il 2010 e il 2011, aveva presentato denuncia raccontando di avere subito sevizie da alcune guardie con una stampella a cui si appoggiava per camminare. A dimostrazione di quello che aveva subito nel penitenziario, l’uomo aveva consegnato alla moglie delle registrazioni in cui si sentivano le voci di agenti, infermieri e medici che sembravano confermare il clima di tensione e di soprusi vissuto dietro le sbarre. Negli audio, raccolti dall’associazione “A Buon diritto” e pubblicati dal settimanale L’Espresso, e quindi acquisiti dalla magistratura, si riconoscevano le voci degli agenti che parlando con il detenuto ammettevano gli abusi: “Ne picchiamo tanti – si sentiva in una – qui comandiamo noi”. Ne è seguita un’inchiesta coordinata dal pm Emanuela Podda che ha visto nel mirino dieci agenti del carcere di via Burla.Gli inquirenti si sono messi al lavoro aprendo un fascicolo in cui comparivano le ipotesi di reato di abuso di metodi di correzione e disciplina, calunnia, lesioni e falso. In questi mesi sono stati sentiti, oltre alla vittima, altri detenuti, medici, mediatori culturali e agenti penitenziari per tentare di ricostruire i fatti. Ma la conclusione del sostituto procuratore è stata una richiesta di archiviazione per tutti gli indagati.Nelle dodici pagine di motivazione, il pm spiega che dalle indagini non sarebbero stati trovati riscontri delle accuse né delle dichiarazioni degli agenti registrate nei nastri. Parlando di uno dei file, il pm scrive: “Anche qui l’assistente dichiara che dentro il carcere comandano loro e che non esistono né avvocati né giudici”. Un’affermazione che il magistrato stesso definisce “inquietante”, ma poi spiega anche che “in tutto il discorso la guardia afferma di avere sempre tenuto un comportamento corretto, di non avere mai dischiarato il falso nei suoi rapporti e INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI_ di non avere mai usato violenza nei confronti del detenuto, ed Assarag ammette che è così”. Per questo la conclusione è che “quelle affermazioni paiono più essere ‘delle lezioni di vita carceraria’ che la guardia sta impartendo al detenuto, che delle minacce o delle affermazioni di supremazia assoluta e di negazione dei diritti”. Il procuratore capo di Parma Antonio Salvatore Rustico ha sottolineato che “le lezioni di vita carceraria non sono da riferirsi alle violenze, ma al dialogo tra detenuto e guardia di cui si parla nel documento, e da cui il pm prende le distanze definendo le affermazioni inquietanti”.Le indagini condotte dalla Procura hanno evidenziato come delle persone sentite, nessuno abbia riferito di aver visto segni di percosse o lesioni su Assarag né di avere assistito a episodi di violenza nei suoi riguardi. Innumerevoli, si legge sempre nel documento del pm, sarebbero invece stati i rapporti disciplinari nei confronti del detenuto, ricordato dai medici che lo hanno visitato e che confermano di non avere mai visto segni di pestaggi, come una persona polemica e problematica, insofferente alla vita carceraria. Le accuse dunque non sarebbero state confermate dalle persone sentite, e inoltre, di fronte alle foto dei presunti autori delle ripetute violenze, Assarag avrebbe indicato due agenti che il giorno del pestaggio non erano in servizio, mentre non sarebbe stato in grado di riconoscere le guardie che lo avevano accolto in carcere.La decisione del sostituto procuratore Podda di chiedere l’archiviazione del caso, su cui anche il ministero della Giustizia aveva aperto un’indagine, è stata definita “inaccettabile” da Fabio Anselmo, l’avvocato di Assarag, che nel frattempo ha cambiato undici penitenziari e ora si trova nel carcere di Torino. “È inaccettabile – ha affermato di fronte alla stampa dopo aver appreso la notizia – dov’è finito lo Stato di diritto? In quei nastri gli agenti minacciano, si parla di botte, di sangue, di medici che pur sapendo non denunciano per paura di ritorsioni, di detenuti che si feriscono pur di non farsi picchiare. Sembra proprio che non vogliano farlo più uscire vivo dal carcere. I magistrati avrebbero dovuto fare nuove indagini, intercettazioni ambientali. E invece nulla, ora lui ha paura per la sua incolumità”.(Il Fatto Quotidiano) ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- --- -----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA------------------------------------------- Disastro nuovo carcere: piove dentro, topi e pavimenti rovinati garantire la sorveglianza della nuova struttura in contemporanea a quella nella vecchia e a un piantonamento in ospedale. Preoccupazione anche per quanto concerne il personale amministrativo: tre persone in tutto che devono seguire due carceri, appalti per il nuovo compresi.(Rovigooggi) In cella e con 50 grammi di droga nell'intestino: salvo per miracolo POLIZIA PENITENZIARIA ROVIGO Non solo problemi sindacali: le condizioni della nuova casa circondariale in Tangenziale sono definite disastrose, nonostante sia appena stata aperta Problemi e questioni sindacali, certo. Ma anche problemi strutturali che non ci dovrebbero - perlomeno in teoria - essere in un carcere appena aperto e di recente costruzione. Invece anche di questo si è parlato nel corso della manifestazione di protesta indetta dai sindacati di polizia penitenziaria e che ha visto anche un incontro in Prefettura, nella mattinata di lunedì 11 gennaio Rovigo - Topi che escono dalle fessure. Odore di animali morti (probabilmente altri topi) che filtrano da sconnessioni e aperture. Pavimenti in legno già gonfi di umidità e rialzati. La pioggia che filtra all'interno delle strutture. I sindacati di polizia penitenziaria hanno tratteggiato un quadro disastroso delle condizioni del nuovo carcere che sorge in Tangenziale Est. Lo hanno fatto nel corso dell'incontro che hanno avuto in Prefettura con il Prefetto vicario (al momento Prefetto reggente) Carmine Fruncillo. Nella mattinata di lunedì 11 gennaio infatti è scattata la manifestazione di protesta, con annesso corteo, col quale tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della polizia penitenziaria hanno inteso protestare contro la durissima situazione dei lavoratori a Rovigo, dal punto di vista sindacale. L'epilogo di un lungo scontro che vede ormai sindacati e dirigenza della struttura rodigina contrapposti in modo quasi insanabile Il Prefetto reggente ha dimostrato interessamento e voglia di chiarire per quanto concerne le condizioni strutturali del nuovo carcere, nel quale viene già svolto servizio di vigilanza, in attesa del trasferimento della trentina di detenuti che al momento costituiscono l'intera popolazione carceraria del vecchio carcere di via Verdi. Non si sa quando avverrà. La Prefettura non potrà però mettere bocca nelle relazioni sindacali, per le quali ci si attende invece molto dall'incontro in programma martedì 12 gennaio alle 15 in via Verdi col provveditore. Ossia il dirigente del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), che ha competenza sulle strutture di Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Al momento le sigle sindacali descrivono come molto difficile la situazione, con aggravio dei turni per Stava male e alla fine ha chiesto l'aiuto dei medici, le fitte all'addome, per un detenuto campano del carcere di alta sicurezza di Nuchis, erano diventate insopportabili. L'uomo, 35 anni, subito dopo Capodanno è stato trasferito d'urgenza in ospedale a Tempio. È arrivato in tarda serata nel Pronto Soccorso del presidio tempiese e immediatamente sono scattati tutti gli accertamenti sanitari del caso. Il personale medico del "Paolo Dettori" si è accorto subito che il detenuto era in pericolo a causa di un blocco intestinale: aveva un cilindro all'interno del retto, un involucro rigido che custodiva oltre 50 grammi di droga. Si parla di hashish, ma sono in corso accertamenti per verificare se nel "contenitore" sia stata nascosta anche eroina.(L’Unione Sarda) Lecce: l'ergastolano aiutato da insospettabili lungo lavoro di intelligence ma lui, Fabio Perrone, ergastolano di 42 anni, legato alla Sacra Corona Unita e conosciuto come "Triglietta", era pronto a fuggire ancora. Perché all'alba di ieri quando è stato arrestato aveva una pistola con il colpo in canna, munizioni e cinquemila euro in contanti. Ai poliziotti della squadra mobile di Lecce e agli agenti della penitenziaria che l'hanno sorpreso in un'abitazione a Trepuzzi (suo paese di origine nel Salento) sarcasticamente ha detto: "Volendo potevo scappare pure adesso". Ora è rinchiuso nel carcere di Lecce in una cella di isolamento. Con l'accusa di favoreggiamento è stato arrestato anche Stefano Renna, 32 anni, titolare di un bar, che gli avrebbe offerto protezione. Dal giorno dell'evasione, il 6 novembre scorso, Perrone avrebbe contato sull'aiuto "non solo di pregiudicati ma anche di insospettabili" dicono gli investigatori. L'ergastolano era in fuga da 63 giorni e a Trepuzzi, il suo paese, "era diventato un idolo con apprezzamenti anche su Facebook" ha spiegato Sabrina Manzone, dirigente della squadra mobile di Lecce che ha guidato le indagini. Sin dai giorni successivi all'evasione, Perrone era rimasto nascosto in zona ma alle 5.45 di ieri in una palazzina a due piani a Trepuzzi è scattato il blitz. Quando la polizia ha fatto irruzione nell'appartamento dove si nascondeva lui ha tentato la fuga: aveva una pistola e un kalashnikov in spalla quando è stato bloccato sul terrazzo dell'abitazione. "Triglietta sei fritto" ha detto il comandante della polizia penitenziaria del carcere di Lecce, Riccardo Secci, per sciogliere la tensione accumulata in queste settimane di lavoro. Poi più tardi gli investigatori hanno festeggiato la cattura con un lungo applauso mentre l'arrestato andava via dagli uffici della Questura di Lecce per essere trasferito in carcere. Fabio Perrone è considerato un soggetto molto pericoloso: aveva già scontato una pena a 18 anni di reclusione per attività mafiose legate alla Scu e un'altra condanna all'ergastolo (sette anni dopo) per aver ucciso in un bar un 45enne rom e aver ferito gravemente il figlio di quest'ultimo. Poi lo scorso 6 novembre l'evasione dall'ospedale Vito Fazzi di Lecce: una fuga non pianificata, secondo gli inquirenti. In quell'occasione Perrone sarebbe rimasto ferito da uno dei colpi sparati dai poliziotti: lo si è scoperto soltanto ieri dopo la cattura. Dopo l'evasione era stata messa in atto una caccia all'uomo che ha visto i poliziotti impegnati giorno e notte. Gli inquirenti sin dall'inizio hanno sempre sospettato che l'uomo non si fosse mai allontanato da Trepuzzi dove era certo di essere aiutato. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo hanno espresso "apprezzamento per il determinante apporto della polizia penitenziaria". Perrone preso 63 giorni dopo essere scappato dall'ospedale di Lecce: era armato e con il colpo in canna. Si nascondeva nel suo paese. Gli inquirenti: "Era diventato un idolo, su Facebook facevano il tifo per lui". La sua era stata un'evasione da film. Nell'ospedale di Lecce dove era stato accompagnato per un esame endoscopico aveva disarmato un agente della polizia penitenziaria, ferito tre persone ed era riuscito a dileguarsi in pochi minuti. La sua cattura è stata invece il frutto di un ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- L’ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir individuato come prossimo Centro di accoglienza per immigrati Cagliari, Giuliana Perrotta, che proprio ieri ha incontrato il sindaco di Monastir, Luisa Murru, accompagnata da alcuni amministratori comunali. “Al momento, non è previsto alcun imminente trasferimento di migranti presso l’edificio che ospitava il Centro di formazione dell’Amministrazione penitenziaria – ha sottolineato il Prefetto – Peraltro, nel caso, sarebbero necessari indispensabili e corposi interventi preventivi di adeguamento”. Comunque, l’argomento dell’individuazione di siti idonei, dove allestire un Centro Hub regionale per l’accoglienza dei richiedenti asilo, è all’ordine del giorno del tavolo di Coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati, del quale fanno parte, tra gli altri, i rappresentanti dell’Amministrazione regionale e dell’Anci, programmato in Prefettura per mercoledì 13 gennaio alle 10.30. Durante l’incontro verranno trattati anche i temi dell’accoglienza dei minori e dell’individuazione, nelle varie province, di ulteriori posti, sia di prima che di seconda accoglienza, in vista del possibile arrivo di altri immigrati Braccialetti elettronici, un investimento costoso e invisibile procedura penale) ha prodotto pochi effetti e molte polemiche: da ultima, tra il 30 novembre e il 4 dicembre scorsi, è stata l'Unione delle Camere Penali a promuovere l'astensione dalle udienze. "Più braccialetti elettronici, meno carcere", lo slogan per denunciare che la norma trova spesso applicazione solo virtuale, "perché nella maggior parte dei casi il giudice vincola il beneficio dei domiciliari alla verifica dell'effettiva disponibilità del braccialetto", spiega l'avvocato Valentina Alberta, referente per il carcere della Camera Penale di Milano: "Quando il dispositivo manca, l'imputato viene inserito in una lista d'attesa, e di fatto resta in cella finché non se ne libera uno". Di recente la Cassazione (sentenza n. 35571 dell'agosto scorso), cambiando il suo precedente orientamento, ha stabilito che la concessione della misura non può essere subordinata alla concreta possibilità di impiego dei braccialetti. Come mai questi strumenti -c he in Italia in realtà sono delle cavigliere scarseggiano? "Oggi ce ne sono in circolazione circa duemila, ne servirebbero almeno seimila", argomenta l'avvocato Riccardo Polidoro, presidente dell'Osservatorio Carcere. E già questi sono costati un occhio della testa: 11 milioni di euro ogni anno. Il contratto di fornitura stipulato nel 2001 dal ministero dell'Interno con Telecom Italia per il noleggio, l'installazione e il collegamento alle centraline di polizia, carabinieri e guardia di finanza, aveva durata decennale.Fino alla sua prima scadenza se ne sono visti in media appena 15 all'anno, secondo la Corte dei conti, che in una delibera del 2012 stigmatizzò "la sproporzione tra gli elevati costi e il numero veramente esiguo delle avvenute utilizzazioni". Il vice capo della polizia Francesco Cirillo, ascoltato in Parlamento, ammise: "Se fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno". Eppure il Viminale nello stesso anno decise di rinnovare la convenzione fino al 2018, portando il numero di dispositivi dai 500 del primo appalto ai duemila attuali. "Essendo economie di scala, costerebbe meno produrne ancora di più", fa notare l'avvocato Alberta. A investimento fatto, almeno non vanificare del tutto la spesa. 80 in busta paga dal mese di gennaio a prescindere dal reddito gennaio a prescindere dal reddito!Abbiamo sempre detto che li avremmo avuti a gennaio fin dal 23 dicembre 2015 nel video di chiarimento su questo tema. Gli 80 euro per il mese di gennaio saranno pagati con cedolini stipendiali straordinari. Le voci accessorie (CFI, straordinari, legge 86, rimborsi canone affitto, etc.) saranno pagate attraverso procedure non NOIPA, lo stipendio attraverso il NOIPA. Da febbraio verosimilmente tutte gli emolumenti saranno pagati attraverso NOIPA. A chi finirà il bonus di 80 euro netti al mese per le forze dell'ordine? L'elenco è piuttosto lungo e presenta alcune variazioni rispetto alla prima stesura dell'esecutivo. Comprende infatti gli appartenenti a Polizia di Stato; Carabinieri; Guardia di Finanza; Corpo Forestale; Polizia penitenziaria; Vigili del Fuoco; Aeronautica Militare; Esercito Italiano; Marina Militare; Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana; Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana; Corpo Militare dell'Esercito Italiano del Sovrano Militare Ordine di Malta; Capitanerie di Porto. La somma totale che sarà erogata per ciascuno di loro è pari a 960 euro.A differenza del bonus percepito da lavoratori dipendenti e assimilati, non è legato al reddito per cui sarò corrisposto indipendentemente dal reddito. A essere esclusi sono solo i dirigenti. La cifra sarà comunque netta ovvero non concorrerà a formare il reddito ai fine Irpef. Per lo Stato si prospetta una spesa di 500 milioni di euro. Stando a quanto indicato nella manovra di fine anno, il bonus sarà erogato solo per il 2016, anche se lo stesso presidente del Consiglio ha promesso di rendere strutturale la misura. Non resta che attendere, segnalando anche le rimostranze dei sindacati di categoria per via del mancato rinnovo dei contratti.In questo contesto si segnala la riunione dedicata alla spending rewiew del comparto sicurezza che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi alla quale hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine. Nel corso dell'incontro sono stati illustrati al commissario Yoram Gudgeld, già consigliere economico del premier e deputato del Partito democratico, i tagli già previsti, le misure già realizzate e le analisi relativi ai possibili futuri interventi di riorganizzazione e razionalizzazione riguardanti ciascun corpo. Concorso allievi agenti di Polizia penitenziaria ,ultime novita’ su rinvio pubblicazione calendari prove preselettive Avrebbe dovuto favorire la concessione degli arresti domiciliari agli imputati in attesa di giudizio o ai condannati con pena da scontare tra le mura di casa, facilitandone il controllo. Ridurre la popolazione carceraria e contenere i costi. Invece a oltre quindici anni di distanza il braccialetto elettronico, introdotto con il decreto legge n. 341 del 2000 (che ha modificato l'articolo 275 bis del codice di E' ufficiale. Gli 80 euro netti al mese per un totale di 960 euro netti per il 2016 saranno in busta paga dal mese di ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- Molto probabile un ulteriore rinvio della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della data dei calendari della prova preselettiva del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento, di 100 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo femminile, e 300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo maschile concorso bandito e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 28 luglio 2015 - IV serie speciale .Ricordiamo che inizialmente la pubblicazione dei calendari delle prove erano previsti sulla Gazzetta Ufficiale 4^ serie speciale “Concorsi ed Esami” del 27 novembre 2015 , poi rinviata al 22 gennaio 2016 ,adesso ecco il probabile l’ulteriore rinvio . La pubblicazione dei calendari avverra’ con ogni probabilita’ intorno alla meta’ del mese di marzo 2016. Nei prossimi giorni saremo piu’ precisi in merito alle date di pubblicazione , per ulteriori informazioni scrivete a [email protected] , oppure seguiteci sul nostro sito www.alsippe.it, e i profili di Facebook e Twitter di Alleanza Sindacale Polizia Penitenziaria (Alsippe) Alsippe e i propri familiari , per usufruire di servizi con sconti particolari. Per usufruire dei predetti sconti bastera’ esibire la Tessera Servizi Alsippe che potra’ e essere richiesta ai responsabili delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link sotto potrete visionare i servizi offerti Alitalia ,nuove tariffe agevolate per la Polizia Penitenziaria http://www.alsippe.it/it/category/c onvenzioni/ Per richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email: [email protected] Segreteria Generale Convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto per gli iscritti Alsippe e propri familiari Segreteria Generale Circolari ministeriali e note D.A.P. gennaio 2016 La Segreteria Generale Alsippe ha definito con la Allianz una convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i propri familiari. Per eventuali preventivi e ulteriori informazioni chiamare al numero di telefono 081 0139841 oppure inviare la documentazione direttamente all’indirizzo mail [email protected] oppure al fax 081 0139841 la documentazione richiesta sotto. Documenti richiesti per il preventivo Segreteria Generale Convenzioni nazionali e regionali per gli iscritti Alsippe 1)Fotocopia del libretto di circolazione fronte e retro 2)Fotocopia dell’attestato di rischio 3)Certificato di proprieta’ dell’auto da assicurare 4)Attestato di Servizio e fotocopia del tesserino di riconoscimento del Corpo di Polizia penitenziaria 5) Codice fiscale 6) Documento di riconoscimento Nel caso in cui sia un familiare intestatario della polizza un autocertificazione che ne attesti la parentela ai sensi della normativa vigente, per altre informazioni contattare l’ufficio ai numeri indicati sopra La Segreteria Generale in collaborazione con i rappresentanti regionali provinciali e locali presenti sul territorio ha stipulato una serie di convenzioni per gli iscritti Alitalia propone le proprie nuove tariffe agevolate per Militari e Polizia, dedicata a tutti i militari e agli appartenenti alle forze di polizia, in servizio (Arma dei Carabinieri, Esercito, Aeronautica, Marina, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco), che viaggiano per motivi personali e per vacanza. La tariffa, informa Alitalia, e' valida su tutti i voli diretti nazionali (esclusi quelli in continuità territoriale da/per la Sardegna perche' soggetti alle norme dettate dal bando della Regione con tariffe gia' dedicate) e tutti i voli diretti internazionali (Europa e Nord Africa, esclusi i voli da/per Francia e Olanda) operati da Alitalia (sono pertanto esclusi i voli operati da Air One Smart Carrier e dalle compagnie partner). Qui di seguito il link per ulteriori informazioni: www.alitalia.com/it_it/destinazion i/offertemilitari/index.htm Segreteria Generale Segreteria Generale ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA -------------------------------------------