n.12 marzo 2005 mensile di intrattenimento intelligente 2 EDITORIALE bazar 03 2005 MAra Codalli Direttore arTistico RoBerta FABrizi REsponsaBile Servizi WEB www.bazarweb.info Eugenia ROmanelli Direttore responsabile Vera RIsi conDirettore CRIstiana SCoppA REsponsaBile Comunicazione www.bazarweb.info bazar 03 2005 laboratori studenti la sapienza 3 GIOCHI DI IDENTITA’: Una volta c’era la vita reale. E poi quella virtuale, immaginaria. Oggi non è più così semplice. Virtuale e reale si confondono tra loro, mes cola ndo conf ini e limiti di due mondi in continuo interscambio… Un mix di situazioni esist enzia li che ci permette di giocare con la nostra identità. Nascondendola, o creandon e una alter nativ a. Perché la vita è un gioco… o in gioco c’è la vita? Di Monica Vitulano e gli Studenti dell’Università La Sapienza di Roma. Fotografie di Maurizio Morrone Il disagio/agio dato dalla presenza altrui provoca un comportamento gioco e in discussione, ad accettare il rischio di delusioni, tradimen ambivalente. La socializzazione infatti costringe al confronto reale e quindi al mettersi in sull’altro con cui non abbiamo contatti diretti. L’identità si sdoppia ti, perdite, etc. Il portale invece garantisce l’integrità della proiezione ideale che facciamo con la trasgressione di esserlo davvero, dove la voce e il corpo e si maschera proiettandoci in un mondo dove il desiderio di apparire diversi si confonde in cui l’idea di “incrociare” il partner ideale non è più un’utop affogano nello spazio di una chatroom alla ricerca dell’equazione perfetta, di un mondo ia. 4 studenti la sapienza laboratori bazar 03 2005 arnazioni Reinc di Cambiano le abitudini con cui i più giovani sperimentano le nuove forme in consumo multimediale. Il virtuale è un mondo ormai superato, e ristrettocuriosità, confini ben precisi. Entrare nel flusso tecnologico? Un’esperienza, una il ma soprattutto un’opportunità verso il reale, le emozioni, il contatto. Spesso per filtrare mondo virtuale diventa una porta d’accesso al mondo reale, un modo modo tal In reale. nel le emozioni con tecnologica precisione prima di lanciarsi verso virtuale e reale si confondono, si mischiano e dilatano i propri confini l’uno l’altro… a, Libri, Musica e Chat Cinem Internet: Una sorta di sexy-thriller è il primo film italiano ambientato nel mondo di per una è la storia di Marta, nickname Viol@, una ragazza di 27 anni che lavora società di ricerche statistiche. Raccogliendo dati per una indagine sui siti hard in Internet, comincia a e una frequentare una free-chat nella quale conosce Mittler, con cui intraprend sconvolgente relazione virtuale, basata su incontri erotici notturni davantie allo schermo del computer. Un film tutto incentrato sulla solitudine sessuale sulla dipendenza psicologica dal sesso virtuale. Cast: Stefania Rocca, Stefano Rota, Maddalena Crippa Regia: Donatella Maiorca ER CLOS via Nel film di Mike Nichols, l’intera narrazione parte dall’intreccio avvenuto Marber, è chat tra i due protagonisti uomini. Tratto da una commedia di Patrickscontrano la storia, ambientata a Londra, di due uomini e due donne le cui vite si generando una sequenza a catena di relazioni, flirt, bugie, tradimenti, gelosie, sesso, che mette in luce la vacuità dei legami, e la debolezza (in particolare ta il maschile) nel saperli gestire. Il gioco in chat fra Jude Law e Owen, rappresen cinismo della società odierna. Regia di Mike Nichols Cast: Julia Roberts, Jude Law, Clive Owen, Natalie Portman STORY CHAT Una storia d’amore nata in chat tra una giovane donna e un uomo più maturo in e sposato; si svolge sul filo delle e-mail che i due protagonisti si scambiano diventa un crescendo di intimità e passione. Una storia che nel suo evolversi su un reale e coinvolgente; simbolica, avvincente e ricca di spunti di riflessione per la nuovo mezzo di comunicazione che ormai è diventato “virtualmente” reale vita di tante persone. Chatstory, di Margherita Merone. Edizioni Di Salvo Editore. 2000 x: Reale/Irreale/Reale! Matri i, Cosa ha portato nella nostra cultura un film come Matrix (fratelli Wachowsk pensiamo 1999)? Una concezione del reale disarmante. La realtà così come noi di conoscerla, nell’errore. nza un’intellige da umano cervello al indirizzato La realtà come impulso elettrico o artificiale, superiore. L’inganno, la conoscenza mai giusta. Reale, veritiero menzognero? bugia C’è chi, come lo scrittore Stephen King, ha detto che la realtà è solo una che permette alla magia di esistere (IT, 1986). Canzoni dedicate al mondo delle chat Gli instant messenger sono diventati un fenomeno di massa tra gli adolescenti. E’ il mezzo preferito per comunicare tra loro attraverso mediazione di tasti e schermo. Fenomeno di costume talmente fortela da rappresentare argomento per canzoni pop. Qualche esempio? Brittney Cleary 13 anni, americana, ormai famosa per la sua canzone sugli Instant Messenger. Ha cominciato la sua carriera a 11 anni, ha un sito tutto suo e migliaia di fan ed è già testimonial nella pubblicità per AOL Messenger. www.brittneycleary.com www.bazarweb.info Le chat: un rapporto virtuale? No, più reale che mai Lo dimostran o gli ultimi eventi che vedono i chatter protagonisti REALI gare sportive e notti folli. Per tre giorni interi, dal 24 al 26 Maggio 2004, di party, frequentatori di forum e chat line si sono dati appuntamento lungo le i più assidui Cattolica per trovare la possibilità di incontrarsi in spazi aperti dandosispiagge di così un volto. E a chi arriva senza partner non resta che puntare su “Direfarebaciare”: in soli tre gesti si può entrare in contatto con la propria anima gemella via sms. Come? Per esempio con la tecnologia Wind: si invia dal proprio cellulare Wind un messaggio al 4545 con testo G. Poi basta seguire le istruzioni. Alla richiesta “Dire” si inserisce il proprio profilo personale, con gusti e desideri; con “Fare” si sceglie la persona con cui chattare tra quelle che saranno selezionate; e con “Baciare” si dà il via al corteggiamento e sarà amore al primo messaggio. I nuovi amanti reali però difendono tutte le pratiche di socializzazione attraverso le nuove tecnologie, e Internet rimane il mezzo principale proprio … per incontrarsi, questa volta! Hi Tech… o non Hi Tech? Un’ondata di cambiamenti, nuove prospettive e una molteplicità di è quanto l’attuale industria hi-tech è capace di offrire oggi. Dispostaspazi: questo ad accogliere le più varie e bizzarre forme di consumo legate alle fantasie più intime libera da ogni possibile dissenso di quanti, prima di riscoprirsi contrari,e private, stati travolti. Conforme ai desideri dei più ambiziosi e rispettosa di chi ne sono propendere per percorsi differenti, da anni le tecnologie come Internetconfessa di mobile sono entrate a far parte di un “paniere” di possibilità a disposizioe telefonia utenti sempre più numerosi. Ai quali è offerta l’opportunità di ottenere ne di vari risultati grazie alla capacità, intrinseca di questi strumenti, di abbatteremolteplici le barriere spazio-temporali legate, invece, ai vari aspetti della realtà. I più “ingordi” fruitori di computer e multimedialità possono esercitare il loro “dominio”: la comunicazione mediata a distanza (chat e e-mail sono ormai panecol mondo 3D, la maggior parte delle persone), mediante l’utilizzo di una tavola pienaquotidiano per sostituiscono le mani di un uomo o di una donna, un mouse con cui di tasti che effettuare le scelte sul monitor. Eppure…alcune innovazioni stanno per invadere il mercato e i suoi attori. Una per tutte? Le Agenzie di Socializzazione Nel Marzo 2001 nasceva CUPIDO, il servizio di incontri sulla communit y. Il suo successo è stato folgorante. Molte coppie si sono formate, in realtà, grazie a Cupido. Alla fine di aprile dello stesso anno gli iscritti al servizio erano circa 210mila. Dopo pochi mesi arriva, dalla Gran Bretagna, una nuova tecnologia conosciut a con il nome di Toothing: la possibilità di “risparmiare” tempo ed energie nell’appro (tutto avviene tramite sms attraverso un meccanismo basato sulla possibilità ccio di rintracciare a pochi metri di distanza l’anima gemella). Oggi si moltiplicano i portali presenti su internet che offrono la possibilità , a chi si iscrive, di partecipare a incontri con altri utenti dello stesso servizio. Sono le agenzie di socializzazione, server istituiti apposta per tutti coloro che sono nuove amicizie e il cui denominatore comune è legato alla possibilitin cerca di incontrare qualcuno/a di cui innamorarsi. Sono siti internet che hannoà reale di allestito programmi che agevolano l’ingresso degli utenti in chat allo scopo incontri. Dopo aver descritto il proprio profilo è il portale stesso che di organizzare si preoccupa di effettuare la ricerca del partner ideale. www.colpodifulmine.it organizza incontri nei ristoranti, basta registrare online i propri dati. www.speedate.it organizza serate in cui si ha la possibilità di conoscere fino a 25 ragazze in un colpo solo. Si sceglie la città, il giorno, il locale notturno di età. Il tempo a disposizione è di tre minuti in cui si decide chi merita e la “forchetta” un no.. intanto gli altri giudicano anche te e se pure l’altra persona ti sceglie, si e chi un ricevi via e-mail il numero del suo cellulare. www.incontri2004.it collabora anche alla realizzazione di una rivista cartacea (incontri on line, 5,90 euro). Come negli altri dating puoi inserire i parametri di ricerca della tua anima gemella: da dove dovrebbe abitare fino al tipo di lavoro. Costa 19,95 euro dal 1° al 3° mese. Il prezzo cala ai successivi rinnovi. www.meetic.it è il nome di uno dei numerosi portali che conta 800 un 20% di donne. Molti i frequentatori di Roma e Milano. Età media mila iscritti con 25 – 40 anni. Il portale italiano permette di entrare in un database mondiale che contiene oltre 4 milioni di single. L’iscrizione è gratuita, ma la maggior parte dei servizi legati alla visibilità del proprio profilo sono a pagamento. Da 24,95 euro per un mese, fino a 99,95 per un anno. Si possono iscrivere solo i maggiorenni. Bandite parolacce e messaggi promozionali. E ancora…: www.parship.it, www.be2.it, www.match.com, www.cha [email protected]. Aaron Carter Ha 14 anni. A 7 anni ha esordito con il gruppo Dead End. A 10 anni ha già esordito da solo con il primo singolo, a 11 anni il primo album, e a 12 anni la prima canzone sui Pokemon. Obiettivo ultimo? Incontrarsi davvero A quel punto, dopo una stretta di mano, non esiste più nessun portale che possa sostituirci nell’instaurare una relazione, di qualsiasi genere essa sia. I locali by night fanno di tutto per adeguarsi alla domand a del cliente e ce n’é per tutti i gusti: a partire dagli homeclub, dove si può gustare un drink tranquilli e rilassati come a casa salotto (con servizio massaggi) e dj-bar (via Galvani 20, tel. 0657408propria come al Joia di Roma: distribuito su tre piani, ristorante, Sei single? Questa è la fatidica domanda che viene fatta all’ingresso0). di alcuni locali; come nel caso del Jubilee di Bari (tel. 0808987028) dove se la risposta è “sì” scatta il braccialetto verde, rosso in caso contrario, arancione se si è in una situazione precaria e tra un cocktail e un ballo si dà il via alle conoscenze. Al Supper Club di Roma, invece, vi sono diverse sale che soddisfa no al meglio le richieste dei clienti: oltre a mangiare e degustare vino, c’è una sala circondata da divani bianchi con luci soffuse e sottofond o musicale con possibilità di socializzare creando un’atmosfera soft ed elegante. www.bazarweb.info Rospi virtuali e principi reali: storiografiamoci! L’amore è eterno finché dura (Carlo Verdone, 2003): il protagonista del film cerca nuove emozioni conoscendo una partner tramite internet, sfruttando un’agenzia impiantata nella rete finalizzata a questo tipo di socializzazione. Verrà poi scoperto dalla moglie. Edward mani di forbice (Tim Burton, 1990): la storia di una persona che non riesce ad avere rapporti sociali con la gente del suo paese. Edward ha delle forbici al posto delle mani e un cuore di biscotto. La prima deformazione lo rende diverso da chi lo circonda. In questa fiaba si sottolinea la socializzazione umana di stampo discriminatorio. Come riconoscere il principe azzurro (Maria Rita Bovi, Edizione Gallo e Calzati 2004): alla ricerca dell’uomo ideale. Un manualetto per navigatrici a caccia. Partendo dalla presentazione delle web community più famose vengono forniti suggerimenti su come scegliere il proprio nick, quali argomenti evitare, con che stile presentarsi e quali pericoli si corrono. Reale e virtuale (Tomás Maldonado Feltrinelli Editore, Milano, Ottobre 1992). Con questo libro Maldonado entra nel vivo di una delle tematiche più affascinanti, ma anche più controverse, del panorama culturale contemporaneo: quello delle tecnologie avanzate e delle loro implicazioni sulla vita e sulla cultura del nostro tempo. In particolare, la sofisticazione delle tecniche di simulazione della realtà offre spunti per ripensare il rapporto tra realtà e sue rappresentazioni. La virtualità viene studiata nel contesto del sistema delle rappresentazioni visive della nostra civiltà a partire dalle sue radici storiche. Attorno a questo tema, l’ autore fa confluire i contributi della filosofia, della scienza, della storia dell’ arte e dei mezzi di comunicazione, delle scienze cognitive. I luoghi, le postazioni, le alternative E’ sempre più facile trovare internet point per le strade della propria città. Sono locali che allestiscono postazioni on-line con pagamento a unità temporali (in media 2,50 euro all’ora). Il network di negozi Internet Train ricopre dal 1995 un ruolo leader su scala nazionale con una copertura sempre più capillare del territorio ed un aumento costante della clientela (oltre 250.000 utenti). Esistono poi anche numerose tipologie di postazioni internet in pub, sale giochi, alberghi, caffè e locali vari. bazar 03 2005 laboratori studenti la sapienza 5 Reale rimediato Il reale come fonte per il virtuale o, più semplicemente, partita di calcetto c’è interazione con individui socializ il reale come modello per il virtuale. In una Le possibilità di vivere questo reale sono varie grazie zati in uno spazio aperto (fruizione reale). alle reazioni emotive (si esulta in un gol) e fisiche (si suda, ci si affatica, c’è contatto con altri corpi). Quest’esperienza può essere rimediata, ad esempio, da un videogioco: riprodurre l’esperienza del reale è, per molte case produttrici, un valore aggiunto al proprio prodotto. Da circa un decennio la Konami Computer Entertainment calcistica finalizzata a raggiungere un modello di simula of Tokyo (KCET) realizza una saga zione quasi perfetto. Si chiama Pro Evolution Soccer 4, ed è una straordinaria simulazione palla, un sistema di dribbling con animazioni person calcistica con grande controllo di molto realistici e una fluidità di gioco che non teme alizzate, movimenti con o senza palla principali stelle del calcio mondiale con foto realistiche confronti. Il gioco riproduce anche tutte le e propone un arbitro che addirittura riporta alla calma in caso di situazioni calde in campo (con moven ze nuove e dedicate). Risultato? Molti giovani preferiscono esultare di fronte a uno schermo Pro Evolution Soccer 4 è un gioco Playstation 2 anziché su un campetto di cemento. Tra reale e virtuale Ultima Online ha permesso a più utenti di interagire in un mondo virtuale. L’identità dei giocatori ha importanza relativa: l’interazione segue le opportunità virtuale. In questo mondo è possibile fare conoscenze, date dal proprio personaggio incontri e interpretazioni d’identità. Le caratteristiche del gioco: primo vero mondo virtuale , e’ un gioco di ruolo ambientato nel mondo medievale di Britannia. In Ultima Online puoi scegliere e creare la tua vita ed essere tutto ciò che desideri.. non ci sono limiti... Metal Gear Solid è uscito ormai già da molti anni, eppure lontana isola di nome Shadow Moses, resta ancora avvincela sua storia, sviluppata in una un misterioso agente speciale della Fox Hound che deve nte. Nel gioco si vestono i panni di terroristi localizzata in Alaska, più precisamente sull’iso infiltrarsi segretamente in una base di questi terroristi che minacciano la sicurezza mondi la di Shadow Moses. Obiettivo è fermare colpire qualsiasi luogo del globo con testate nucleaale con un’arma terribile in grado di Solid è stato il primo videogioco metareferenziale ri, ovvero: il “Metal Gear Rex”. Metal Gear storia. Il videogioco di Hideo Kojima infatti interpella con interazione virtuale-reale della narrativo-fruitivi e invade la sua identità chiamando a il giocatore al di là dei binari Gear Solid 2: Sons of Liberty, è ancora più radicale insé il mondo reale. Il seguito, Metal quanto stravolge sia l’identità del giocatore sia quella del protagonista, e inserisce il reale nella finzione del videogioco. In entrambi gli episodi l’identità del giocatore viene violata e l’impianto videoludico classico viene abbattuto: non c’è finzione e, se c’è, si trova nel mondo reale. Virtua Fighter e Virtua Racing Quando uscì Virtua Racing nel 1992, era di fatto il primo un impianto completamente poligonale. Il balzo tecnolo videogioco in assoluto che sfruttasse l’effetto tridimensionalità era attribuito alla tecnologia gico era enorme: se prima di allora zooming e rotazione degli sprites, adesso non c’era Motorola 68000, con artifizi in fase di tridimensionalità” in quanto l’intero gioco sfruttavapiù bisogno di “dare l’illusione della consiste in un gran premio automobilistico, con due un motore poligonale pieno. Il gioco modalità: il Gran Prix Mode e il Free Mode. Nel primo caso si affronta un campionato dislocato su variabili, mentre nel secondo è possibile personalizzaretre tracciati con condizioni metereologiche numero di giri e avversari e selezionando a piacimento la gara scegliendo liberamente fra percorsi, di ruolo con protagonista un adolescente affascinato le variabili meteo. Virtua Fighter è un gioco dal mondo del combattimento e dalle nuove tecnologie, interessi apparentemente disgiunti che rendon o il personaggio unico nel suo genere. Siamo nel futuro, e Nexus è l’evoluzione di interne prese da film come Terminator); è possibile accedervit che controlla tutto (piccole parti sono interno si può navigare come se fossimo fatti di materiaproprio come si accede a internet, e al suo forse un giorno verranno usate anche nel mondo reale., grazie alle connessioni neuro-cerebrali che dimensione e di un nuovo motore grafico poligonale In entrambi i videogame l’aggiunta di una è un illusorio espediente per cercare di unire virtuale e reale. 6 studenti la sapienza laboratori bazar 03 2005 www.bazarweb.info Identità nascoste L’identità di chi chatta è la stessa della vita reale? In una chat parole chiave come interazione e appartenenza plasmano il comportamento dell’utente caratterizzandone la sua fruizione. Scelto il proprio nickname si è fautori di se stessi disponendo di una immagine anonima, liberi di agire come “secondo io”. VOCE e VOLTO: elementi di un individuo che ci rivelano la sua identità. La finestra di una chat, il display di un telefonino ce ne privano, una telefonata ci concede di ascoltarne solo la voce. La sua presenza viene garantita dal nickname in una chat, dalla voce in una telefonata, dal testo in un sms e dal corpo dietro una maschera. L’INDIVIDUO C’E’, MA LA SUA IDENTITA’ E’ NASCOSTA. The Mask (Chuck Russell, 1994) Cinema e identità nascostadeessere tra i primi Fu il nostrano Mario Bava registi che utilizzarono l’espediente dell’identità nascosta dietro la linea telefonica. Il suo film, del 1964, I tre volti della paura ispira tutt’oggi le produzioni inferiori dello stesso filone narrativo. Diviso in 3 episodi, è il primo a rappresentare meglio il concetto di identità nascosta. Liberamente tratto da Maupassant, l’episodio vede la protagonista tormentata dalle telefonate minatorie di uno sconosciuto nel cuore della notte. I tre volti della paura, di Mario Bava, 1964. In Buffalo ’66 il protagonista tiene nascosta ai genitori la propria identità di ex galeotto. Ci riuscirà manipolando il proprio passato e recitando la parte della sua seconda identità. Buffalo’66, di e con Vincent Gallo, 1998. Nella trilogia horror di Wes Craven “Scream”, un terrificante thriller su un killer cinefilo, l’assassino nasconde la propria identità dietro una maschera bianca. Relazioni da bar La famiglia? La scuola? Si ma soprattutto la strada Un tempo anche la Chiesa occupava un posto sul podio dei luoghi di incontro più diffusi tra i giovani. Il periodo adolescenziale dei più è passato tra cortili parrocchiali e sagrestie. Ma è sempre stata la strada a sviluppare i rapporti interpersonali i. Si creano gruppi che guidano gli individui nella definizione della propria identità. La strada è un luogo di riferimento per molti giovani, lontano dagli obblighi e dai divieti domestici. C’è chi nasce, cresce e invecchia sulla strada: il piacere di sedersi sui muretti e sui marciapiedi, insieme ai propri coetanei, non muore mai. La strada come punto di ritrovo. Una piazza, un parco, un angolo di quartiere. Ma anche bar e pub per i più grandi. La tradizione, quando non è interrotta dalle moderne tentazioni virtuali, diventa abitudine. La tradizione del bar. Per Homer, il padre della la mitica famiglia americana di Springfield, è buona abitudine consumare un boccale di birra ogni sera (The Simpson serie televisiva). Per Jack Nicholson in Shining (Stanley Kubrick, 1980), invece, la rinuncia al suo quotidiano drink potrebbe portarlo addirittura alla pazzia. Il percorso: il reale, l’evasione dal virtuale, l’esclusione dei rapporti tra persone. Il traguardo: la solitudine. In compagnia della televisione o del web, la reclusione interna casalinga diventa un piacere o, comunque, non è un dispiacere. In loro assenza cosa si farebbe? Leggere un libro. Riposare. Curare le mansioni domestiche. Queste valide ipotesi per il tempo libero sono, al giorno d’oggi, delle scelte di secondo piano capaci di sostituire la televisione o il web solo per cause di forza maggiore. Hanno collaborato: ARCIERI Luca, DE SOMMA Innocenzo Omar, DI LELLA Alessio, MESCHINO Roberto, MINUTOLO Barbara, OLIVIERO Roberto, RASTELLINI Roberta, ROCCHI Eleonora, SCIARRONE Maria Margherita, SORGE Grazia, SQUADRITO Marcella, VITULANO Monica Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da segnalarci? SCRIVI A: [email protected] bazar 03 2005 www.bazarweb.info Studenti la Sapienza Roma - LABORATORI – Giochi di identità Roberto Pisoni - VISIONI – Città fantasma Alessandro Benvenuti – VISIONI (IN PILLOLE) – Una storia vera Giuseppe Mottola – VIDEOGIOCANDO – Elogio del boia Caterina Gonnelli - ONDE – Bigodini e colpi di scena Giulia Baldi - SINTONIE – Radio revolution Serusi Gabriella SCENE – Affabul-azioni Enrico Lo Verso – SCENE (SALMONI) – Maria Pietro D’Ottavio – SUONI – Suggestioni etniche Marcello Amoruso SUONI – Zampogna e batteria Fabrizio Gianuario SUONI – Beethoven? Un filosofo Fabio Murru - SUONI – (RECENSIONI) – Sonorità inaspettate Nancy Brilli-LEGGERE Antonia che è una strega Andrea Lisi - NOTTE – Trasversalità generazionale Marcello Amoruso – NOTTE – Le periferie giocano al rialzo Alberto Traversi NOTTE – Manovre circensi Claudio Coccoluto – NOTTE (NOTTETEMPO) – La mia nuova compilation Antonio Incorvaia – TRASH CULT – Branchie… dei fior! Chiara Spegni – GUSTI – Cipolla! Chiara Tacconi – GUSTI – Non solo soffritto Eva Buiatti - GUSTI (MANGIA COME LEGGI) – Profumo di spezie con cipolle Lorella Scacco - ARTI – Dinamiche fisiche Luca Beatrice – ARTI – Puma, Zanardi, Sgarbi & altre rockstar Marzia di Mento – ARTI – Luoghi per pensieri ed emozioni Vladimir Luxuria – ARTI – CONTROPIEDE – Un giro a Girona SOMMARIO 7 Laura Tricoli – AVERE – Adoro il superfluo! Agnese Ananasso – HITECH – Non inquino Oliva Muratore – ARCHITETTURE –Under 40 Matteo Bianchini – PICCOLI – Spazio ai bimbi Valerio Cammarano – SPORT – Hockey, a ciascuno il suo Angelita Peyretti – SCIOCCHINA – Destiny, scegliamo per te Valeria Cecilia – CORSI – Da grande farò il dialoghista Cangiano Giuliano – FENOMENI – Codice aperto! Valeria Cecilia – NET – Nomix.it, per ridere, fare business o dare un nome a un figlio… Guido Dolara – NOI – Vado a vivere in cantiere! Franco Andreucci – LORO – Armati Cristiana Scoppa – MIGRAZIONI – Africa nelle mani e nei piedi Johnson Righeira – SUONI (CONTROCANTO) – Crossover demenziale Luca Carboni – ARTI – (SKIZZI) – Giulia Premilli – GENDER – Transgenderismo in cattedra Ciro Bertini - LEGGERE – (RECENSIONI) – Qui si vola alto Andrea Mugnaini – VIAGGI – I cieli d’Irlanda Eva Robin’s – CONTAMINAZIONI – Il valzer della vita Marco Begani – LEGGERE (FUMETTI) – Vi ricordate di Kimba il leone bianco? Agnese Ananasso – ESSERE – Anoressia: non mangio perché non esisto Mario Morcellini – CORTEI – Alla conquista della città con Sapienza 10 di roberto pisoni visioni bazar 03 2005 www.bazarweb.info Città fantasma Fabbriche chiuse, operai in crisi, il dramma della disoccupazione, le debolezze del vecchio capitalismo. In Argentina sotto l’occhio documentaristico di un’appassionata Naomi Klein. E in Cina nel ritratto-fiume di Wang Bing e L’ultimo acuto, nell’anno che ha rilanciato il documentario politicoha il d’inchiesta, arriva dal Canada. E’ The Take, un’opera militante chegiornalista valore aggiunto di essere stato scritta e prodotta da Naomi Klein, la al. canadese autrice di No Logo e attivista simbolo del movimento no-glob nda propaga la de condivi non Take The Lewis, Avi marito dal Diretto tion, ma aggressiva alla Michael Moore, né l’approccio scolastico di The Corpora retorica o, Impegn ico. britann stile di entari si muove sulle orme dei docum se tribunizia, passione umanitaria. Il suo soggetto nasce dalle disastrona, Argenti in o prodott ha ica econom tion deregula la che enze consegu te e soprattutto nella vita degli operai delle fabbriche. L’abbrivio è eloquen so strade ad effetto: la telecamera (il film è in digitale) panoramica attraver ”, desolate e costruzioni deserte, “Benvenuti nella città fantasma globale voce. una nta comme e Quando l’economia del paese è collassata nel 2001, moltissime fabbrich sono state chiuse, lasciando migliaia di argentini alle prese con un ra improvvisa e inattesa povertà. Alcuni lavoratori però, come dimostto preferi hanno e, pazion disoccu alla ersi arrend di invece film, il tiva lottare e riprendersi le fabbriche, creando un’economia alterna La Zanon, fondata sulla parità dei salari e sulla divisione dei profitti. vecchia l’industria “protagonista” del documentario, ha ora in luogo della insegna un nuovo nome: “Appartiene ai lavoratori”. in Lewis e Klein ci dicono anche che circa 15.000 argentini lavorano dividono fabbriche occupate e li descrivono nella loro quotidianità: mentreper un pasto a casa con i figli o distruggono in fabbrica l’apparecchio proclama timbrare il cartellino di lavoro. “Una nuova politica sta emergendo” – ndo il una giovane operaia dagli occhi vivaci e ne dà testimonianza descrive ragione suo impegno quotidiano nel nuovo processo produttivo. Non c’è eroi ai di chiedersi da che parte stiano i filmaker: i lavoratori sono dei veri elegante, loro occhi. Al contrario, uno dei padroni, intervistato in una stanza ra – mi appare avido e stonato. “Il governo – afferma con una certa sicume restituirà le fabbriche”. chiave: Le voci protagoniste di questo racconto collettivo sono due figure abile respons Lalo, e ri lavorato dei tiva coopera della nte preside Freddy, intrecciano politico del movimento. E le loro esperienze, come quelle che si ne su riflessio nuova una per a partenz di in tutto il film, diventano il punto locale conseguenze e resistenza al neoliberismo. E’ evidente che la sfidaun intero diventa un laboratorio concreto e allargato, che coinvolge ento paese, in cui si sperimentano quotidianamente gli obiettivi del movim iche no-global: la resistenza al vecchio capitalismo, le politiche economfabbriche alternative al modello neoliberista, una nuova pratica di lotta nelle tto una che va oltre l’autogestione, l’opposizione ai ricatti esterni. E soprattu di The Take forma politica che tenti di superare i modelli istituzionali. I pregi nica e malinco za eloquen di a abbond che sono semplici: è un documentario di un genuino spirito rivoluzionario. Finis Cinae Non si finirà mai di ringraziare la MK2, casa di distribuzione del produttore indipendente francese Marin Karmitz, per la quantità di gioielli sepolti del cinema di ogni tempo e latitudine che contribuisce a riscoprire e diffondere. Tie Xi Qu (West of the Tracks/À l’ouest de rail, 2003) del cinese Wang Bing è uno dei documentari, anzi dei film, più belli ed emozionanti visti negli ultimi cinque anni, che ha speranze men che scarse di arrivare in Italia - fosse anche in televisione. In nove ore, divise in tre parti di lunghezza diseguale, Wang Bing descrive e registra la fine di un mondo, quello di un gigantesco complesso industriale costruito negli anni trenta nel cuore della Cina. Nel corso di un anno, il regista ha filmato continuamente i gesti e le crisi degli operai al lavoro, la loro destrezza, le loro burle e le loro pause, fino alla chiusura progressiva delle vecchie officine e al concretizzarsi drammatico della disoccupazione. Ha documentato la distruzione dei quartieri operai e l’espulsione degli abitanti dalle case. Ha ripreso i ferrovieri e le rotaie che irrigano ancora la città di ferraglia, gli occupanti abusivi e la loro miseria sia fisica sia morale. Di tutto ciò, ormai non rimane più nulla, soltanto il racconto partecipato e rigoroso di Wang. Vedendo Tie Xi Qu si avverte l’impressione costante che molti documentari siano sempre troppo ellittici, frustranti, superficiali. Il ritratto fiume sembra l’unico modo “necessario” di rendere giustizia alla vita difficile e tragica dei suoi protagonisti. Infine c’è qualcosa di miracoloso in un’opera così monumentale: è stata realizzata da un uomo giovane (35 anni), totalmente sconosciuto e assolutamente da solo (con una normale DV e montato sul PC), senza alcuna idea di cosa ne sarebbe uscito fuori. Cioè un capolavoro. Il Dvd è arricchito da un introduzione illuminante del critico Dominique Pani e un’intervista quasi commovente con Wang Bing, maestro di umiltà. Tie Xi Qu/West of the Tracks/À l’ouest de rail di Wang Bing, MK2, 48 euro. www.bazarweb.info bazar 03 2005 visioni di roberto pisoni 11 durre pro re, iste res , are cup Oc Intervista a Naomi Klein e Avi Lewis tico di Wes Anderson Il cinema acqua considerato, venerato in taluni casi, come il regista più geniale è di una Aria gentile e insieme determinata, abito nero, Naomi Klein Lewis disponibilità disarmante. In armonico contrasto, il marito Aviabbiamo è in bianco, ma armato di pari squisitezza ed entusiasmo. Liitaliana il anteprima in intervistati a Venezia, dove hanno presentato loro The Take. Perché l’Argentina era un modello adeguato a una riflessione sui a? danni e i “nuovi” mezzi di resistenza alla globalizzazione economic Naomi Klein: Avevamo già deciso di lavorare insieme e di fare unano film che celebrasse la resistenza e la critica al sistema. Ci interessav quei posti dove la gente stava rispondendo in maniera creativa alla , il crisi della democrazia e dell’economia. Poi è arrivato l’11 settembre punto cambiamento di prospettiva mondiale è stato radicale e a quel dovevamo confrontarci con una nuova realtà. Penso che da allora sia veramente finito qualcosa, affrontare un tema come la resistenza al sistema diventava difficile mentre tutto intorno era sicurezza, e la sua terrorismo, guerra. Ecco che in dicembre l’Argentina esplode riguarda resistenza è ancora viva. La protesta contro il neoliberismo nazione a tutti i paesi, c’erano stati Seattle, Genova, ma lì è un’intera rifiutare il ricatto economico. situazione una trovato Avi Lewis: Quando siamo arrivati abbiamo incredibile. Il movimento sociale era molto diversificato, c’erano che assemblee, interventi, manifestazioni in ogni angolo delle città su sedici rivendicano la pratica della democrazia. Abbiamo lavorato chiuse, le state Erano fabbriche, tra la Patagonia e la Terra del fuoco. questo hanno riaperte gli operai e oggi stanno lavorando. Tanto chedestre. esperimento economico è studiato dalle sinistre come dalle nella E è esportabile. Per questo mostriamo ovunque il nostro film,avevano lotta globale la comunicazione è molto importante. In Quebec chiuso una fabbrica di alluminio, i 150 operai licenziati l’hanno occupata e riattivata. In un’economia basata sul precariato l’esempio e argentino è prezioso. Il capitalismo è morto ma riesce a costringer una comunità alla paralisi. I governi offrono infatti alcune garanzie. ai Se lavoratori ma il rispetto della proprietà privata è sempre prioritario la fabbrica fallisce anche gli operai hanno diritto a un risarcimento, ma la loro è la percentuale più bassa di tutti gli altri utili. Naomi Klein: Lo slogan argentino è «occupare, resistere, produrre». Loro occupano e poi fanno delle battaglie legali rispetto per ottenere le autorizzazioni. È’ anche uno scarto totalearma ai movimenti sindacali che per un secolo hanno usato comediventa lavoro il contrario, di resistenza lo sciopero. Qui invece è il creatività. In Argentina si parla di movimento, per i sem terra o igli zapatisti. Come vedete il rapporto tra queste forze e rappresentanti della politica istituzionale? are Avi Lewis: La grandezza della sfida argentina sta nello speriment un livello la democrazia nella vita quotidiana. Portare il movimento da rifiutare locale a uno nazionale è il primo passo. Però non si possono essere le elezioni, c’è bisogno di un sistema politico. Ma quale può come l’alternativa alla politica nazionale? È un grosso problema. Cioè un mantenere le battaglie che nascono dai movimenti sociali, da è impegno politico che non può essere il partito? L’esempio argentino agraria uno. In Brasile ci sono i “sem terra”: c’è bisogno della riforma nazionale ma intanto a livello locale occupano le terre e le coltivano. Trasformare un movimento in partito è un rischio come anche esaltare le sole individualità. Che opinione avete del successo, anche commerciale, del in questa documentario militante e come si inserisce il vostro lavoro tendenza? con Naomi Klein: Non credo che The Take abbia molto in comune e non Fahrenheit 9/11 e The Corporation. E molto diverso stilisticamente avrà la stessa diffusione, visto che è in lingua spagnola. Anche se, a mio parere, ha una storia molto più cinematografica. Avi Lewis: Quello che sta accadendo nel mondo del documentario è un po’ quello che è successo nel campo della saggistica qualche gli anno fa. Quando Naomi cercava un editore per No Logo, tutti rispondevano che nessuno aveva voglia di leggere un libro su politica e multinazionali. E si sbagliavano. Ora anche il documentario su politico sta colmando un’assenza, l’assenza di informazione alcune questioni cruciali che spetterebbe alla televisione e ai media elettronici. Wes Anderson è da molti (2 film), dell’ultima generazione degli indipendenti americani. Con Sofia Coppola forma la Paul Thomas Anderson (4 film), Todd Solondz (5 film) e Alexander Payne (4 film) squadra dei trenta/quarantenni superdotati, i mavericks che gli studios vogliono degli altri, accaparrarsi a tutti i costi, insomma gli autori del cinema a venire. Anderson, più i bizzarri ha raffinate letture alle spalle, una capacità sorprendente di inventare personagg e una grande felicità nel dialogo surreale. The Life Acquatic with Steve Zissou, presentato il grande all’ultimo Festival di Berlino, doveva sancire la sua definitiva consacrazione dopo modo successo internazionale de I Tenenbaum (2001) e invece rischia di imporne, in prematuro, la maniera. ne, Lo scrittore favorito e la fonte “poetico-tematica” di Anderson, per sua stessa ammissio mondo è J.D.Salinger, l’autore de Il giovane Holden, libro culto per gli adolescenti di mezzo (2001) e non solo. Se Rushmore (1998) richiamava direttamente quel testo, se I Tenenbaum alla propria avevano dei riferimenti evidenti a Franny and Zooey, The Life Acquatic, di fronte Salinger stranezza narrativa e decorativa, soffre di un evidente autocompiacimento che ha potuto probabilmente evitare ritirandosi dal mondo. A ogni nuovo film Anderson è sempre meno interessato al comportamento umano reale e trova gioia di cesellando, come adibisse una sua bacheca personale, una realtà “weirdo” e che lo secondo grado, che è quella dei libri, del design e dei fumetti che ama hanno formato. L’assoluto mattatore del film è Bill Murray, nei panni del titanico e cialtrone regista di vendetta, oceanografo Steve Zissou, una specie di Jacques Cousteau dei poveri che, in cerca , ricreato guida una compagnia di spostati in un fantastico e felliniano mondo subacqueo perde per l’occasione nei teatri di Cinecittà. Un patriarca egotico-individualista che . Stavolta credibilità, che vede sfaldarsi il suo impero, era anche il centro de I Tenenbaum re la sua però Anderson vuole appostarsi dentro la testa del suo protagonista e radicalizza Cosa tendenza a giustapporre delle situazioni senza incastonarle in un disegno unitario. dei che rende le sue trame dei grovigli a bassa intensità narrativa e, invece, E concentrati “ironico-mitici” allo stesso tempo romantici, thrilling e dolorosi. Anderson, la parodistici, certo. Questioni di struttura comunque. E come accade spesso in struttura narrativa è risucchiata da quella del design perfetto. quando John Gielgud, il celebre attore shakespeariano, nella sua autobiografia dichiarò che dosarla più un artista impara a fare bene qualcosa, è la volta che deve tenersene lontano e meglio. La selettivamente. Anderson si affida delicatamente e sempre a quello che sa fare Gli sua composizione dell’inquadratura è già pilota automatico e spesso senza emozioni. a attori sembrano burattini che tentano vanamente di lasciare un segno in una ricchissim trama visiva: oggetti, abiti dai colori chiassosi ma cool, lenti deformanti etc.. a Si narra che, durante la lavorazione de I Tenenbaums, Gene Hackman rifiutò di limitarsi Anderson leggere le battute del copione; il risultato di quella signorile resistenza al metodo Zissou, Bill fu che la sua performance gigantesca tenne insieme il film. Nei panni di Steve tenta di Murray non riesce nello stesso atto di coraggio e di valore. Il bravissimo attore Baumbach, recitare sottotono e in maniera sentita, ma spesso le battute che Anderson e Noah il nuovo complice, gli hanno scritto non hanno anima. Sotto la disintegrazione aro, ma narrativa e psicologica resta sempre un residuo, un retrogusto dolceam edia anche i fan più integralisti dovranno ammettere che The Life Acquatic è una tragicomm esteriore e confusa che confina con l’autoparodia. www.bazarweb.info bazar 03 2005 videogiocando di giuseppe mottola 13 I bollati italiani Anche in Italia c’è un certo controllo sui videogiochi. Ecco quelli marchiati “off”. Uno dei primi videogiochi sottoposto a censura in Italia stato Carmageddon, gioco di guida molto divertente è cui per far punti si devono investire quanti più innoce in pedoni possibile. Dopo la censura, ad essere ammaz nti sono zombie (al posto dei pedoni originali) che spargozati no sangue verde (invece del più molesto e canonico rosso). Anche i due primi episodi di Resident Evil sono stati censurati, nonostante fossero zombi e non esseri umani gli avversari da massacrare. Nemmeno i poveri morti sono stati sufficienti a rendere il gioco accettanonper le severe corti italiane... la miopia dei censor bile i sta probabilmente crescendo: persino lo zombi va tutelato e sempre più spesso i videogiocatori devono accontentarsi di massacrare ciò che decidono i pretori. Altro caso quello di Grand Theft Auto, gustoso giochino in è per divertirsi si rubano macchine, non rinunciando cui all’occasionale eccidio pedonale. Ancora, si segnalperò ano Mafia e Italiani brava gente, giochino piuttosto stupido apparso su Internet, più che un videogioco uno scherz interattivo di gusto inclassificabile, in cui si affondano o navi albanesi dirette verso “L’America”. Il Caso GTA L’ultimo polverone censorio, in Italia, è stato solleva dalla pubblicazione del block-buster GTA: San Andreato s, nel quale il giocatore è calato nei panni di un ladro d’auto, Carl Jhonson. Il titolo deve il suo successo alla grande libertà d’azione offerta e al mondo 3D estremamente realistico, in cui il personaggio può far davver ciò vuole - quindi via a sparatorie e inseguimentio riccamente conditi con volgarità in puro slang, americano. Sebbene rispetti fedelmente la prima regola che i creatori di videogiochi si prefiggono (cioè divertir gioco non è stato lasciato intatto dai censori. Sono e) il molti gli stati europei dove la vendita è stata vietata ai minori di 16 anni, o sono state censurate le animazioni per i alla testa e tolta la possibilità d’infierire sui cadavericolpi con ulteriori botte o proiettili. Si è anche discusso se limitare la possibilità di spogliare d’ogni avere i corpi delle vittime, ELOGIO DEL BOIA Nasce in Cina una commissione per il controllo dei videogiochi. E dopo le streghe e i libri, andranno al rogo i vide ogio chi! E in Italia? Qui la censura dice “violenza si, ma di buon gusto” Quando gli uomini d’ogni tempo hanno voluto sradicare sul serio una minaccia, l’hanno bruciata. All’inizio s’accendevano fuochi per spegnere vite: i secoli bui lo furono solo per metafora, vista la messe di fiaccole umane - 5 milioni, contando solo le “streghe arse dalle autorità cristiane. Tempo dopo questa sorte toccò ” ai libri, iniziando dalle pergamene della Biblioteca d’Alessandria per arrivare alle pire hitleriane, senza dimenticare le liste nere pontefici. Oggi, quando perfino la Chiesa considera bruciaredei gente una cattiva azione e dare i libri alle fiamme un sacrilegla spreco di benzina, gli occhi del boia puntano ai videogiochi.o Il governo cinese ha creato una commissione che controll e, se serve, purgherà i contenuti dei videogame distribuiti erà nel paese. In Italia si ha da anni una versione alternativa di questo fenomeno. La mannaia piomba non per negare l’access o dati destabilizzanti per il potere, ma per impedire ai marmoc a chi di stendere la pargoletta mano verso videogiochi dalle scene ultraviolente e scucir moneta per comprarli. Una question e razionalità economica, prima ancora che di etica: perchè di spendere loro 50 euro quando possono vederle gratis in tv? far Dalla Cina con censura Con gran lungimiranza (in pieno boom economico e informatico) il governo cinese ha da pochi mesi istituito una commissione con lo scopo di esaminare il contenuto di qualsiasi videogioco (online e offline) e sito internet e di poterne proibire l’accesso. Le autorità di Pechino, che hanno a cuore la stabilità mentale della nuova generazione, avida consumatrice di videogiochi, si stanno prodigando per proteggere i loro giovani cittadini (gli elettori di domani) dai dannosi e immorali prodotti occidentali. La commissione si è subito messa all’opera con grande zelo, mettendo all’indice numerosi titoli e dimostrando di non lasciarsi facilmente ingannare dalle apparenze: sono stati “scovati” subdoli “anatemi contro il Governo” (come li ha definiti il ministro della cultura Sun Jiazheng), abilmente camuffati da inesattezze storiche, che impensieriscono per la loro supposta capacità di destabilizzare la sovranità territoriale dello stato cinese, e ne è stata subito proibita la commercializzazione. Ultima vittima della crociata il videogame online Football Manager 2005, colpevole di aver presentato come indipendenti Taipei, la regione del Macao e il Tibet (legittimamente – per carità - invase dall’esercito cinese decenni or sono): è stato stabilito di confiscare e punire i siti web, le aziende di software e gli Internet Café che permettono l’accesso o vendono il gioco incriminato. 14 di caterina gonnelli onde bazar 03 2005 www.bazarweb.info 5 donne, 5 casalinghe, 5 incredibili storie che s’intrecciano: è ives” “Desperate Housew e la vita da casalinga vi attrae, Se siete stanche di lavorare impossibile perdere il programma top del momento che svela i segreti di cinque avvenenti casalinghe che tra bigodini, fornelli e pannoloni nascondono realtà sorprendenti. Destinato al successo anche in Italia, in prima visione esclusiva su Fox Life ogni Giovedì alle 21.50, il programma culto che ha polverizzato ogni record di audience della televisione americana dell’ultimo decennio: Desperate Housewives, la serie vincitrice di un Golden Globe come migliore serie tv e di uno per la migliore attrice protagonista Teri Hatcher. E’ una commedia che racconta, con taglio ironicamente spietato, quello che può accadere dopo aver pronunciato il fatidico “si” del matrimonio, tratteggiando in chiave umoristica e un po’ dark i risvolti segreti di una rispettabile periferia americana dove la vita delle casalinghe, benché di lusso, non è sempre come appare. Dunque un quintetto di donne, mogli e madri dai mille risvolti affiancate da uomini alquanto “bistrattati” dagli autori della serie. Il mondo apparentemente perfetto è messo in crisi dall’inaspettato suicidio di una delle cinque protagoniste, Mary Alice Young, che una volta libera dalle spoglie e dalle convenzioni terrene inizia a osservare e a commentare l’esistenza della sua famiglia, degli amici e dei vicini. Il microcosmo che descrive è composto dalle sue amiche più care: Susan Mayer, madre divorziata e single, che segue i consigli della figlia adolescente nel tentativo di “catturare” un nuovo compagno, Lynette Scavo, ex donna in carriera che dal mondo degli affari è passata a un mondo scandito solo dalle malefatte di quattro ragazzini ingestibili, Bree Van De Kamp, quintessenza della perfetta casalinga americana la cui famiglia è sull’orlo dell’ammutinamento, Gabrielle Solis, ex modella viziata e supersposata che abbatte la noia della routine con una relazione con il proprio giardiniere minorenne. Fin dall’esordio “Desperate Housewives” ha battuto ogni record di ascolti ormai appannaggio della serie poliziesca CSI. Oltre 20 milioni di telespettatori sono stati contati nella puntata di esordio su ABC per poi raggiungere i 26 milioni di spettatori nelle settimane successive. C’è da divertirsi. Bigodini e colpi di scena Tempi duri per la normalità: gli esseri umani sotto osservazione su Happy Channel e Duel Tv gli Avete mai pensato di studiare essere umani cercando tutto ciò che di insolito accade sul nostro pianeta? A farlo per noi sono tre graziose, anzi bonazze, extraterrestri in minigonna che ogni lunedì alle ore 20.30 su Happy Channel accompagnano i telespettatori in un viaggio ai confini dell’incredibile. Un programma che mixa informazione e intrattenimento dal titolo Space Girls. Una formula alternativa per trattare le soft news attraverso l’abile conduzione delle tre fanciulle, in stile Star Treck rivisitato, Lucilla Agosti, Patricia Pereyra e Monica Somma. Rimanendo in tema di anormalità, o meglio di imprevedibilità, da segnalare il programma Real Duel, in prima serata ogni lunedì su Duel Tv, che si basa sull’imprevedibilità degli eventi che possono irrompere nella vita quotidiana e che le telecamere amatoriali e professionali si trovano a filmare per pura coincidenza. L’adrenalina è assicurata grazie a reportage esclusivi e altamente spettacolari presentati da Bernardo Cherubini (fratello maggiore di Lorenzo Jovanotti) e Angelica Russo, reduce dal Processo di Biscardi. Da brivido. Siete alla ricerca di qualcosa di eccezionale? Cercate tra le pareti domestiche, vi troverete ai confini dell’incredibile! Su Fox arriva “Lost”, con le vicende di 48 superstiti di un disastro aereo Dal 22 marzo, in esclusiva su Fox tutti i martedì alle 21.00 arriva Lost, serie che racconta le vicende di 48 superstiti di un disastro aereo che la nuova spettacolare lottano per la sopravvivenza su un’isola deserta del Pacifico. Panico, speranza, alleanze , sospetti e conflitti si contrappongono in una continua altalena di emozion i e colpi di scena. In attesa dei soccorsi, i naufraghi devono affrontare le avversità atmosfer rapporti umani che si instaurano in condizioni critiche, ma anche le iche dell’isola, i difficili misteriose presenze che abitano la fitta giungla dietro la spiaggia su cui si sono accampati. Suspens e e azione sono assicurati. www.bazarweb.info bazar 03 2005 sintonie di giulia baldi 15 To reboot (eng.) – far ripartire un sistema ona più che non funzi una open&indipendent radio station che punta allo Nell’aria e in rete c’è ili, sviluppo dei contenuti quanto a quello della tecnologia che li rende accessib combinando le caratteristiche positive della vecchia radio a quelle dei nuovi i software open source: si ascolta con un semplice click, ma è ricca di contribut a Berlino di diverse realtà, sia locali che globali. E’ Reboot.fm, un progetto nato e il dal collettivo Bootlab, e attivato con il supporto del Kulturstiftung des Bundes lavoro di contribuito del progetto Cultura 2000 dell’Unione Europea. Si basa sul 18 ore al convinti e appassionati volontari. Ha trasmesso in fm nell’area di Berlino (cioè giorno (anzi, notte: da mezzanotte all’alba) dal 1 febbraio al 30 aprile 2004 attività in per 100 giorni). Ora, in attesa di una nuova frequenza, prosegue la sua li e di streaming, come peer to peer network di radio non commerciali, individua più diversa, gruppo. La programmazione dedica particolare attenzione alla musica ie interessante, innovativa, trasmessa con il contributo creativo degli attivissim ), ma include collaborativi label e club manager di Berlino (o di passaggio a Berlino... iale anche collegamenti live con i principali eventi culturali della città, dal Transmed le news sono (Festival di Cultura Digitale), alla Berlinale (Festival del Cinema). Anche parte importante del palinsesto; e anche in questo caso il lavoro della redazione certo sulle (ovviamente flessibile e continuamente aperta a contributi...), non si basa obiettiva. agenzie istituzionalizzate, ma svolge un attività di ricerca più capillare e o, Superfluo dire che è importante che la voce si diffonda, e gli ascolti aumentin di click: perchè il progetto possa svilupparsi e migliorare ancora. E’ tutto a portata www.reboot.fm Siete in ascolto? “Hello! I’m Lemonade Joe, and would like to introduce all to the new, fun, and exciting sounds coming out of Japan today. Tune in and listen to a moment of the 3000+ hours of Jpop tunes I’ve on hand. Please send an email with requests or comments. Thank you so much for listening!!!”. “I’m just a soundtrack fan that needs an outlet for my creativity. StreamingSoundtracks.com has been that for me and it has grown into a wonderful place over the years”. “Sound Scientist is eclectic radio that will blow your mind. From Exotica to Kraftwerk electronica to Dub Reggae - I play it all w/ altitude. Baby, Come fly with me”. Ecco i profili di tre dei tanti appassionati che hanno deciso di aprire il loro canale di web radio, e lo hanno fatto grazie al sito www.Live365.com, “The World’s Largest Internet Radio Network”, il più ricco pianeta di radio on line dell’universo: ne propone oltre 5000, e ogni giorno sono in aumento. Live365.com, infatti, mette chiunque nelle condizioni di potersi sperimentare come radio producer e radio dj, fornendo gli strumenti, gli spazi, i collegamenti e la visibilità immediata di una comunità virtuale di ascoltatori potenzialmente infinita. “Start a station to share your tastes and talents with a global audience” è l’invito rivolto a chi entra nel sito, magari anche solo per ascoltare, per poi scoprirsi in poche ore a metter su la propria stazione. Il network comprende molte radio supportate da pubblicità, ma altrettante, se non di più, prive di interruzioni: sono tutte inventate e gestite da appassionati di tutti i tipi, amanti dei generi musicali più diversi (la lista è infinita), che mettono on line ore e ore di musica selezionata per il puro gusto di condividere con altri il piacere della ricerca, della scoperta e dell’ascolto. E l’esperimento riesce! I contatti sono numerosissimi, gli scambi di messaggi email anche. Evidentemente, là fuori c’è voglia di questo: musica e comunicazione. Per questo è in atto una vera e propria radio revolution. P.s.: (repetita iuvant) ovviamente, come tutte le web radio, le radio di live365.com si possono ascoltare ovunque, a condizione di avere un pc e una connessione. La qualità audio è ottima, pari a quella di un cd. E il costo per chi ascolta è praticamente uguale a zero. Radio revolution Crea la tua stazione radiofonica e sperimenta il tuo talento con un pubblico vero! Sul web si può! Sono state pubblicati i dati di ascolto delle rado italiane nel 2004. La fonte, come sempre, è Audiradio, la società che da anni si occupa di monitorare l’etere nazionale. Dati riassuntivi nazionali delle emittenti significative Ascolti nel giorno medio, espressi in 000 BASE: POPOLAZIONE 51.425 TOTALE ASCOLTATORI RADIO 36.560 RAI RADIOUNO 7.212 RADIO DEEJAY 5.576 RAI RADIODUE 4.502 RDS RADIO DIMENSIONE SUONO 100% GRANDI SUCCESSI 4.420 RTL 102.5 HIT RADIO 4.105 RADIO ITALIA SOLO MUSICA ITALIANA 3.416 RADIO 105 NETWORK 3.378 RAI RADIOTRE 2.125 RMC RADIO MONTECARLO 2.083 RADIO CAPITAL 1.941 RADIO MARIA 1.787 RADIO 24 - IL SOLE 24 ORE 1.575 RIN RADIO ITALIA NETWORK 1.288 RADIO KISS KISS NETWORK 1.283 ISORADIO 1.212 m2o 907 RADIO CENTOUNO (101) ONE O ONE 826 RADIO RADICALE - ORGANO DELLA LISTA MARCO PANNELLA 492 NOTTURNO ITALIANO (SOLO FASCIA ORE 0-6) 158 Evidentemente, la radio rimane un media presente in tante case, e soprattutto, in tutte le automobili! Per questo resiste ancora bene alla concorrenza della rete... 16 di gabriella serusi scene bazar 03 2005 www.bazarweb.info AFFABUL-AZIONI Linguaggi scintillanti al servizio di pensieri apert e multidirezional i. E intrecci di corpi danzanti che raccontano l’amoire Siccome nella nostra bella Italia c’è poco posto per la satira e ancor meno per gli uomini e le donne di satira, quei pochi intelligenti rimasti sul campo aggirano il problema e si rivolgono al tragicomico che fra lazzi e schiamazzi lascia pur sempre intravedere pungenti verità. Per quanti andranno a vedere l’ultima fatica teatrale di Luca Ronconi, devoto frequentatore dei classici, non sarà difficile individuare frequenti analogie fra l’antica Atene del 405 a.C. ormai giunta al suo capolinea morale e culturale e la nostra sorridente patria che non manca mai di farci ridere sclerotizzata com’è in un sorriso un po’ liftato. L’acuto Ronconi deve averlo capito - che fa più ridere e pensare un talk show di politica nostrana che un polpettone pedagogico rifilato a teatro -così questa favolosa mise en scène delle Rane di Aristofane, riproposta dopo il tutto esaurito dell’anno scorso allo Strelher di Milano, ci fa respirare un po’ quella bella atmosfera di competizione che ci beviamo ogni giorno in TV facendo lo zapping. La scena e lo scenario sono alquanto cambiati dai tempi di Aristofane; la città è diventata sotto i riflettori del regista un campionario di rottami e un cumulo di macerie che sarebbe tanto piaciuto al buon vecchio J.G.Ballard della “Mostra delle atrocità”. Nel testo classico Dioniso andava a disturbare fin negli inferi l’ardimentoso Plutone, re dell’Ade, per chiedergli di fargli la grazia restituendo alla vita uno dei sommi poeti estinti, Eschilo oppure Euripide. Oggi che la grazia può farcela solo Dio o “chi per lui”, anche noi vorremmo chiedere di ridarci un po’ di vita e di cultura, magari un po’ di satira. In mancanza d’altro ci godremo questo bell’esempio di ironia e ingegno tutto italiano. Parole e parolacce son di casa, Eschilo e Euripide molto simili a certi show men della politica. E poi c’è Dioniso, giudice supremo di questa sublime tenzone oratoria, che alla fine mette tutto sul piatto della bilancia. Vince chi parla meglio. Meditate gente meditate…e dite un po’ se tutto questo non vi suona familiare. LE RANE di Aristofane regia Luca Ronconi scene Margherita Palli costumi Gianluca Sbicca, Simone Valsecchi movimenti mimici Marise Flach luci Gerardo Modica musiche a cura di Paolo Terni con Massimo Popolizio, Francesco Colella, Emanuele Vezzoli, Domenico Bravo, Michele Nani, Alvia Reale, Gianluigi Fogacci, Michele Bottini, Franca Penone, Pasquale di Filippo, Riccardo Bini, Giovanni Crippa e gli allievi del corso “Sergio Tofano” della Scuola di Teatro del Piccolo Teatro Strehler 28 febbraio–24 marzo 2005 biglietti da 29,50 a 18,00Euro Info 0272333222 Baliani Progetto MarcoBaliani sia uno dei drammaturghi e registi Non c’è dubbio che Marco più interessanti della scena teatrale italiana contemporanea. Il suo è un teatro di pura e scintillante parola al servizio di un pensiero aperto e multidirezionale che vuole evocare più che descrivere. Un teatro affabulatorio che porta in sé le tracce di una bella tradizione italiana del racconto vis-à-vis. Un teatro generoso e concreto perché le voci portate in scena dal Baliani poeta-regista sono quanto di più vero la realtà odierna offre allo sguardo di chi sa vedere tra le pieghe della nostra società. Sapere poi che Marco Baliani da voce a chi sovente voce non ha, ai diseredati e ai vinti della storia, mi pare un dettaglio in fondo trascurabile perché in fondo è sempre l’essere umano a parlare e raccontare una porzione di mondo e di vita nascosta e sofferta. Buone ragioni per vedere a teatro almeno qualcuno degli spettacoli portati in scena. Scegliete voi se andare a vedere Tracce o Piccoli Angeli o Il sole è un’iguana gialla o Corpo di stato. Vi è in tutti una buona dose di impegno politico, di poesia e di sogno; un’umanità grondante di vita che prende corpo narrativo e si fa parola e musica per farci volare più in alto delle nostre piccole miserie almeno un’oretta. PICCOLI ANGELI testo e regia di Marco Baliani con Roberto Anglisani e Maria Maglietta produzione Fontemaggiore 1-6 marzo TRACCE 8-9-13 marzo di e con Marco Baliani dall’omonimo saggio di Ernst Bloch produzione Casa degli Alfieri IL SOLE è UN’IGUANA GIALLA 10-11-12 marzo drammaturgia e regia di Marco Baliani produzione Teatro delle Briciole CORPO DI STATO 15-20 marzo Il delitto Moro: una generazione divisa di e con Marco Baliani regia di Maria Maglietta produzione Casa degli Alfieri Teatro dell’Elfo, via Ciro Menotti 11, Milano www.elfo.org - Info 02716791 e 0226681166 Intero 18 - Ridotto 12 - Martedì 11 www.bazarweb.info bazar 03 2005 scene di gabriella serusi 17 Danzando Lolita Lolita è un romanzo composto in un linguaggio scintill ante e superbo. Una storia di seduzione e conturbante passio ne che si adatta splendidamente a essere visualizzata nell’intreccio dei corpi danzanti di questi ballerini di classe. Benni, Damiani e Rossi esaltano il testo di Nabok suonandone le corde più universali, più attenti agli atti ov dell’amore che al suo squisito feticcio. Ci raccontano l’amore per l’amore che abbatte le diversità e i pregiu tessendo un alto e schietto elogio degli amori impos dizi, Stefano Benni ha scelto otto brani della Lolita di Nabok sibili. aggregandoli con suoi brevi raccordi. Dalle musiche ov, di Paolo Damiani esplodono i riverberi di questo viaggio nell’en igma dell’umana tensione all’inattuabile; i movimenti di Giorgio Rossi innalzano nello spazio i frammenti di un paralle lo e impronunciabile discorso amoroso. DANZANDO LOLITA omaggio a Nabokov- S. Benni, P. Damiani, G. Rossi Stefano BENNI, ideazione Paolo DAMIANI, musiche originali Giorgio ROSSI, Movimenti narranti in collaborazione con Aline NARI Michelangelo CAMPANALE, Disegno luci Beatrice GIANNINI, costumi mercoledì 2 marzo, ore 21 Teatro Piccolo Regio di Torino, Piazza Castello, 215 Torino Tel. 0118815241 - 242/270 www.teatroregio.torino.it Lo spettacolo è stato prodotto da: Romaeuropa Festival 2003, ACJ Associazione Cultura le Jonica, in collaborazione con Sosta Palmizi. Lucinda Childs Chamber Symphony Largo L’uccello di fuoco Clitennestra La Cliten nestra interpretata da Anita Bartolucci e diretta da Maria Luisa Bigai è una donna dei nostri giorni descritta in di sofferenza. Eroina negativa delchiave classico, macchiatasi di adulterio e mito duplice omicidio verso il marito e la poi di Cassandra, questa Clitennestra è in rivale umana, troppo umana, per non attiraverità benevolenza del pubblico in sala. rsi la teatrali sono la passione, l’ossessionI temi crimine efferato ma guardando alla e e il viene da chiedersi se ciò che si squascena davanti agli occhi dello spettatore siaderna prova da fronteggiare o una fantasia una che non ha mai avuto luogo. In questo lavor o interessante il mito incontra l’attualità mezzo delle parole della scrittrice franc per Marguerite Yourcenar a cui la regis ese ta fa riferimento per la messa in scena di un’op Fuochi, scritta alla metà degli anni ’30. era, CLITENNESTRA Di M. Yourcenar Con Anita Bartolucci e Aless andro Molinaro (pianoforte) Regia di Maria Luisa Bigai Teatro vittoria, via Gramsci 4 ,Torino 15-26 marzo www.teatrostabiletorino.it tel. 0115176246 Tutti gli appassionati di danza sanno chi è Lucinda Childs. Non basterebbe tutta la rubrica per elencare le numerosissime coreografie proposte nel tempo da questa eccezionale maestra della danza che insieme a poche altre ha rinnovato e modificato il concetto di corpo danzante. Quando entra in gioco il suo nome non si sa mai cosa può accadere sul palcoscenico, ragion per cui è il caso di andare a verificare di persona cosa potrà succedere in questa prima nazionale italiana. Ci aspettiamo di tutto ma certamente non ci aspettiamo uno spettacolo noioso. LUCINDA CHILDS CHAMBER SYMPHONY LARGO L’UCCELLO DI FUOCO Coreografia Lucinda Childs (Chamber Symphony; Largo; L’uccello di fuoco, nuova creazione per MaggioDanza prima assoluta) Musiche di: John Adams (Chamber Symphony) Arcangelo Corelli (Largo) Igor Stravinskij (L’uccello del fuoco) Interpreti: MaggioDanza Teatro Goldoni Indirizzo Via S. Maria 12 Firenze Info 199109910 Prezzo Intero Platea Palchi: 25 / 22 / 20 I Galleria: 22 / 18 / 15 II Galleria: 16 / 13 / 11 Prezzo Ridotto Platea Palchi: 20 / 18 / 15 I Galleria: 18 / 16 / 13 II Galleria: 13 / 11 / 8 www.maggiofiorentino.it Teatro danza – Solo Goldberg Improvisation “Le Variazioni Goldberg mi apparvero subito come una metrica per un percorso coreografico ardito e complesso: ero alla ricerca di una dimensione parallela e non descrittiva della danza”. Così ha spiegato il suo assolo di danza Virgilio Sieni, uno dei coreografi migliori di ultima generazione. Lo spettacolo che propone in data unica a Piacenza ma che andrà in tournée nei prossimi mesi, è allo stesso tempo un’architettura musicale fragile e potente come potrebbe apparire un giardino zen con le sue pietre disposte apparentemente in modo casuale su un tappeto di sabbia rastrellata con cura, oppure il pavimento a scomparti marmorei e di cotto nella Flagellazione di Piero della Francesca: elementi che affiorano con tale presenza del momento da risultare unici, necessari e senza tempo. SOLO GOLDBERG IMPROVISATION Compagnia Virgilio Sieni Data unica: 5 marzo Teatro Municipale, via Verdi,41 – Piacenza Tel. 0523492254 Biglietti: platea da 18 a 16,50 Euro Galleria da 15 a 10 Euro www.teatricomunali.piacenza.it bazar 03 2005 www.bazarweb.info suoni di pietro d,ottavio 21 Suggestioni etniche Dall’arab-electro dei Chemical Brothers alle sonorità “esperanto” di Goran Bregovic. Passando per i sapori rock degli Afterhours. The Chemical Brothers MADREDEUS 02 MILANO, Teatro Smeraldo info 0248047501 THE NEVILLE BROTHERS 02 MILANO, Alcatraz info: 0248047501 GIANMARIA TESTA 02 ROMA – Auditorium info: 0680241350 GOOD CHARLOTTE 03 MILANO, Alcatraz info: 0248047501 BOLLANI & BANDA OSIRIS 04 TERNI, Teatro Verdi info: 0744431865 MEG 05 PERUGIA – Rocca Paolina; 18 MILANO – Conservatorio; 21 TANETO (RE) Fuori Orario; 21 TORINO - Palaruffini info: 0276113055. ELISA 06 CATANIA, PalaCatania info 095/608772; 07 PALERMO, Palasport info 091/335566; 09 Reggio Calabria, Pentimele info 0965312446; 12 CASERTA, Palamaggiò info 0823399711; 14 PERUGIA, Palaevangelisti info 0742340202; 15 ROMA, Palalottomatica info 0687406024; 17 FIRENZE, Palazzetto dello Sport info 057121674; 19 GENOVA, Mazda Palace info 010290111; 21 TORINO, Palaruffini info 0115516711 MAGONI & SPINETTI, MARCOTULLI 11 CIAMPINO (RM) - jazz festival info: 0679097416 GIROTTO & BONDINI, DOCTOR 3 12 CIAMPINO (RM) – jazz festival info: 0679097416 ENRICO RAVA 17 CIAMPINO (RM) – jazz festival info: 0679097416 LE VIBRAZIONI 17 MILANO, Auditorium info 0225444304 Mc COY TINER 17 ROMA, PianoSolo - Sala Sinopoli info 0680241281 FRANKIE HI NRG 18 MILANO, Live Club; 26 BRESCIA, Buddha Rock Cafe’ info: www.bmg.it DEAD CAN DANCE 24 MILANO, Teatro Dal Verme info 0248047501 BLUE 29 ROMA, Palaeur info 0687406024; 31 MILANO – Forum info 0248047501 FRANCESCO GUCCINI 31, GENOVA, Mazda Palace info 010290111 I “fratellini chimici” stanno per tornare in Italia per due concerti che si corrosivi: Ed Simons e Tom Rowlands, in arte The Chemical Brothers, annunciano… indiscusse del break-beat sia per la straordinaria potenza sonica che sono star esprimono da 11 anni, sia per gli 8 milioni di dischi venduti. Nelle due tappe italiane del tour, Milano e Bologna, il duo più famoso della club culture londinese metterà in primo piano i brani del nuovo eccellente album “Push the Button”, particolare del travolgente singolo “Galvanize”, al quale ha partecipat forte in o come ospite Q-Tip degli A Tribe Called Quest. Sonorità elettroniche da dance-ha mescolano con suggestioni etniche sulle rotte del Magreb, plasmand ll si o una arab-electro degna di precedenti illustri come My Life In The Bush Of Ghosts, la “madre” di tutti i cross-over concepita da Brian Eno e David Byrne all’alba anni Ottanta. Dagli albori, il pop elettronico è profondamente cambiato: degli negli anni Settanta c’erano in pratica solo i Kraftwerk, solo sul fotofinish del decennio arriva l’ondata impetuosa della new wave, Depeche Mode in testa. Oggi è generazione dei Prodigy, di Moby, di Fatboyslim e naturalmente dei protagonista la Chemical. Una generazione che sente l’electro-pop come negli anni Cinquanta Jerry o Chuck Berry sentivano il rock’n’roll. Cioè: prima di tutto divertirsi. Lee Lewis “Nella nostra concezione – spiegano – il pop è qualcosa che fa ballare, che s’introme che accade tutto d’un tratto, che spinge nel futuro”. I Chemical afferranotte, il rumore, frantumano i ritmi, rimescolano le emozioni, sono aperti al confronto con altri artisti, spesso vocalist del mondo hip-hop: il cross-over che ne esce è uno straordinario propulsore musicale ad alto volume. I piccoli chimici sanno mettere a fuoco il punto in cui sogno e realtà si sfiorano. Quello è il “centro” del suono, lo zenit della musica, il climax del rumore. Il duo britannico parte di quella generazione che ha sfatato il luogo comune che volevafa anche la musica elettronica inadatta ai concerti dal vivo: chi ha visto un concerto dell’ultimo degli ormai “seniores” Kraftwerk o uno show dei Prodigy – senza parlare tour della nuovissima generazione non ancora nota al grande pubblico italiano, da Jimi Tenor a Fennesz – sa che invece sintetizzatore e campionatore sono strumenti né più né meno che chitarra e batteria. Dipende da come vengono utilizzati… e i Chemical Brothers li suonano superlativamente. Le date 1 03 MILANO – Forum di Assago 1 06 BOLOGNA – Flippaut info 0276113055 - www.barleyarts.com Afterhours / Parola di Manuel Agnelli “Quando inizieremo i concerti di questo tour, il nuovo disco non sarà ancora uscito: quindi il pubblico ascolterà i nuovi pezzi per la prima volta. La reazione di chi ascolta sarà impreved e spontanea, fuori dagli schemi fissi. E’ una sfida, di sicuro ci divertirem ibile, una situazione emozionante di registrazione per gli ultimi ritocchi a “Ballate per piccole iene”, questo o”. Parola di Manuel Agnelli, in studio il titolo dell’atteso nuovo album che si presenta con suoni più aggressivi, più rock degli ultimi capitoli della discografia degli Afterhours, conservando però una atmosfera oscura come filo conduttore. Oltre ai nuovi brani, la band milanese proporrà schegge del repertorio messo insieme in oltre dieci anni di carriera artistica, durante i quali il gruppo si è fatto apprezzare dalla critica e da un pubblico numeroso quanto attento alla qualità musicale. Ultimamente gli Afterhours sono stati protagonisti anche di un film, Lavorare con lentezza, dove compaiono nei panni degli Area, suonando una eccezionale versione di Gioia e rivoluzione . “E’ un brano modernissimo, che sottolinea il ruolo sociale, politico, di chi è artista. Con gli Area abbiamo una affinità intellettuale. Non so se in qualche concerto riproporremo questo pezzo,attitudinale, una ricerca della indipendenza proprio ogni live avrà storia a sé”. Le date 18 ORZINUOVI (BS) – Buddha; 19 PONDERANO (BI) – Babylonia; 24 e 25 RONCADE (TV) New Age Club; 26 SENIGALLIA (AN) – Mamamia; 31 TORINO – Hiroshima info: www.afterhours.it Bregovic Goran La sua orchestra per matrimoni e funerali (Funerals and Weddings band) è diventata celebre con brani come Kalashnikov: uno dei pezzi forti della colonna sonora di Underground, film-manifesto del dramma e della rinascita dei Balcani, palma d’oro a Cannes nel ’95, per la regia di Emir Kusturika, ex amico e complice di Bregovic in quella di primo straordinaria stagione. Da dieci anni Goran, madre serba e padre croato, è una star internazionale e un artista piano in Italia, grazie alla capacità di rileggere nenie bosniache, melodie macedoni, suggestioni montenegrine, Una estetica dalmata, il tutto immerso nell’esperanto della grande musica sinfonica e operistica “occidentale”. musica local-global, pop e classica, che attraversa meridiani e paralleli quanto generi stilistici e che affianca strumenti tromboni trombe, spiccano cui in balcaniche, fanfare delle elettrici come chitarra, basso e batteria a sezioni fiati tipiche e tube. Ora – dopo aver pubblicato 13 album in 15 anni e aver girato il mondo soprattutto quando in patria l’unica musica era quella delle armi – Bregovic rilegge uno dei topos prìncipi della cultura gitana e plasma la sua Karmen. per L’opera di Bizet è “sfigurata” (parola di Goran) e resta uno spunto dal quale il musicista iugoslavo parte e raccontare una nuova storia di vita e morte, di sesso e denaro. Una storia che si snoda al crocevia tra Oriente Occidente - i Balcani, appunto – tutta giocata sui contrasti e il ritmo incandescente che l’orchestra per matrimoni e funerali riesce a imporre. 08, ROMA, Auditorium Parco della Musica, viale De Coubertin. info: www.santacecilia.it 22 di marcello amoruso suoni bazar 03 2005 www.bazarweb.info Zampogna e batteria Riserva Moac, tra memoria folk e attualità ove r la band molisana raggiunge l’esordio discografico dandoci il “Bienve nido” Recentissimo l’esordio discografico della Riserva Moac, Bienvenido, uscito il 26 febbraio scorso dagli studi milanesi dell’Upr folkrock. La giovane band molisana, capitanata da Roberto Napolitano, firma il primo contratto discografico mantenendosi sulla stessa linea compositiva presentata fin dagli inizi. Un folkover che nel recuperare l’epopea sonica popolare ne reinterpreta i contenuti secondo attitudini più attualizzanti. Un sound compatto e combattivo, che intreccia strumenti (rigorosamente acustici) tradizionali – zampogna, ciaramella, fisarmonica, aerofoni – a strumenti di natura rock come basso, chitarra e batteria. Difficile non notare gli interventi coristici di Maya, dotata di una voce trascinante, asciutta, ipnotica, dal sapore caldamente mediterraneo. Nell’album confluiscono Ungaretti e Di vedetta sul mondo, due brani già contenuti nella raccolta Voci per la libertà (Self, 2004), Premio Amnesty International. Sono i primi classificati e ottengono la produzione del videoclip di Ungaretti. Sempre nello stesso anno la band è prima classificata alla “Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” e vengono inseriti nella compilation “Sulla memoria”. Continuando a ritroso, nel 2003 il gruppo faceva il bis, vincendo i premi dell’Arezzo Wave e del Mei. I testi parlano di libertà e di vie di fuga, il nome della band parla chiaro. L’universo che traspare dalle canzoni della Riserva è sì vissuto con passione idealistica ma sempre filtrato da quello sguardo disincantato di chi abita la provincia e sa procedere con lentezza: “Su tutti noi la provincia ha sempre esercitato l’azione di un magnete. Magari un luogo non proprio entusiasmante, cullato da un tempo lento e ciclico, in cui le stagioni e gli eventi si ripercorrono sempre uguali, oppure solo un pretesto per poter dire di voler scappare, per assecondare la voglia di fuga”. Lo scorso dicembre hanno partecipato alle selezioni per Sanremo Giovani, eliminati, con forte amarezza e sgomento, nella finalissima. Ma questa è un’altra storia di cui la band avrebbe potuto fare anche a meno. Info concerti: www.riservamoac.com Avanti veloce e commistione di linguaggi, questi gli strumenti del collettivo audiovis uale di ffwd_mag. Scrittura visuale o trascrizio ne testuale di immagini sonore? Se si parla di avanguardie artistiche di certo Ffwd_mag potrebbe rappresentarne un’utile traccia. Le coordinate sono tridimensionali: il collettivo, dedito alla sperimentazione audio-visiva è .:: internomuto::., il progetto è .::invernomuto::., ma anche .::inferno muto::. Interno come scelta ontologica, inverno come paradigma espressivo, inferno come Un nome fluido come Ffwd_mag, rivista audiovisuale (a ogni contesto drammaturgico. numero viene allegato un cd) fatta di musica e immagini: “una indagine non-lineare sulle arti visive la mutabilità della veste grafica, diversa da numero a e sonore”. Un nome cangiante come numero . Tre consonanti fortuitamente presenti come il tempo di vita di ciascuna pubblicazione, che nel tempo si trasforma, lungo un percorso in itinere che rivive nei live-media act. Info: www.ffwdmag.org L’intervista: siete dj o musicisti? Cos’è Lasituazione? “Siamo una crew di dj attiva a Roma da cinque anni. Due nel 2003, ha come naturale luogo di espressione il danceflo i progetti in corso. Post-Funk, avviato una miscela di campionamenti jazz, funk e hiphop viene or: una collezione di patchwork, dove rielaborata elettronicamente. Stiamo lavorando adesso al nostro primo disco. Spacenight è invece rivolto ai territori della sound art. Ispirato dall’omonimo serial televisivo tedesco, è un lavoro di 48 minuti, in cui le riprese orbitali della Terra vengono accompagnate da tappeti sonori ambient, dilatati e rarefatti”. Perché Lasituazione? “Lasituazione è una circostanza, è una cosa che c’è, è un processo ”. Come utilizzate i campioni nei live-set? “L’approccio sta in mezzo tra la figura del dj e quella del musicista . Come utilizzatori di campioni siamo dj ma nel modo in cui li utilizziamo siamo musicisti, chi si occupa della sezione ritmica, chi di quella melodica, ognuno con un ruolo ben definito: c’è chi delle voci. Qualche volta catturiamo anche i suoni circostanti e li riprocessiamo in tempo reale: uno scambio con l’ambiente, che trasforma il dj in sonorizzatore di situazioni”. Info: www.lasituazione.com Unica data italiana per il tour degli Slint, la leggendaria band che ha piantato il sem e “postrock” negli Stati Uniti L’esordio è del 1989 con il mini Tweez. Progenitori dello “slo-cor la band seminale per un intero panorama sonoro in cui compren e” e del postrock, considerata am, June of ’44, gli Slint suoneranno a Bologna il 4 marzo, dere Tortoise, Dirty three, Trans mondiale. Esserci è d’obbligo. Mancarci? Certo, chissà quando nell’unica data italiana del tour li rivedremo. Al TPO di Viale Lenin, 3 Bologna. Apertura porte alle 21. Special guest della serata gli austriaci Radian (Thrill Jockey). Prenotazione biglietti: www.indigenabo oking.com Commistioni di bar, suoni e linguaggi Ci voleva un bar di note, voci indipendenti e Soundpark Rockcontest per creare Altrisounds. Dalla Valpolicella l’urgenza espressiva di un circuito indipendente Altrisounds nasce per volontà di un collettivo della Valpolice lla, accomunati dal desiderio di animare il contesto musicale di tracciare una mappa sonica che se ha come epicentr locale, o Verona estende i suoi tentacoli ovunque si fiutino odori di “cantina ”. Il 2003 è l’anno di nascita che ha dato forma unitaria a quel desideri o. Tre i livelli di intervento: la rassegna itinerante Bar di note, la radiofonica Voci indipendenti e il festival estivo Soundpatrasmissione rk Rockcontest. Intento comune: creare un circuito di musica emergente, dando voce alle realtà indipendenti. Ideato con lo scopo di sensibilizzare una rete di bar alla artistica, questo mese Bar di note si trova il 4 marzo al proposta bar “Il mercato” (Marano), con “Musiche e danze dal sud” della campana e pugliese. Il 12 marzo, al centro ricreativo di tradizione Cavalo (Fumane), “Strampalate storie di Jazz”, con standard interpretati dal gruppo Flow Jazz. Voci indipendenti, in onda sulle frequenze di Radio Popolare di Verona ogni sabato pomeriggio, ha già visto entrare nei circa 80 gruppi da tutta Italia. Oggi raccoglie i frutti di duepropri studi lavoro presentando una compilation di gruppi della scenaanni di gli altri, Dottor Conti, Claustrofunk, Rosillusa, Jacinto Caneklocale. Tra Per il Soundpark Rockcontest bisogna aspettare l’estate, Aneurysm. frattempo intratteniamoci con gli altri suoni, sorry! Altrisounnel ds. Info: www.altrisounds.it www.bazarweb.info bazar 03 2005 suoni di fabrizio gianuario 23 Aperte le iscrizioni alla X Edizione della Scuola di Musica e Filosofia di Maratea Nell’incantevole scenario lucano di Maratea si svolgerà il prossimo luglio, come ogni estate da dieci anni a questa parte, la Scuola Estiva di Musica e Filosofia. Organizzata dalla Associazione Musica e Filosofia, diretta dal compositore e musicologo Antonio De Lisa, la Scuola si propone come un’importante punto di incontro tra musicisti e studiosi della musica che intendono confrontarsi su temi e problemi che attraversano trasversalmente gli ambiti teorici del filosofico e del musicale. Gli interventi, tenuti da esperti e docenti del settore di prestigiose università italiane, vertono quest’anno sul tema “La comunicazione musicale/ Filosofia-Semiotica-Sociologia”. Le giornate di studio, il cui dialogo prosegue piacevolmente per le strade della cittadina, saranno affiancate dalla rassegna di concerti proposti dal Maratea Musica Festival. Sono previste borse di studio di 250 per laureati e laureandi. Il bando e le informazioni sull’aggiornamento del programma sul sito: www.sonusedizioni.it Il jazz italiano sbarca a New York Non è la prima volta che il jazz italiano viene ospitato negli Stati Uniti, certo. Ma il singolo concerto è cosa ben diversa da una rassegna organicamente articolata. Questa è infatti la sfida lanciata da Giampiero Rubei (patron del festival jazzistico di Villa Celimontana e dell’Alexanderplatz di Roma), e cioè portare alla stregua di ambasciatori alcuni dei migliori jazzisti italiani sul palco di importanti jazzclub newyorkesi. Flavio Boltro e Fabrizio Bosso, i quintetti di Rosario Giuliani, di Roberto Gatto, di Fabio Morgera, di Riccardo Biseo; il duo composto da Andrea Bradio e Pippo Matino; e ancora le formazioni di Fabrizio Sotti e di Fabio Morgera, saranno i protagonisti dal 1 al 6 marzo della prima edizione di Jazzitaliano in New York. www.jazzitaliano.com Cittaslow Dinner Music: il buon vivere a suon di jazz Proseguono fino al 2 aprile gli appuntamenti della settima edizione di Cittaslow Dinner Music, rassegna volta a coniugare la musica jazz di qualità con la gastronomia doc. Il mese di marzo vedrà protagonista la città di Orvieto, che aderisce alla filosofia del buon vivere esplicitata nel manifesto città-slow (www.cittaslow.net), con i concerti il 5 di Bruno Lauzi, il 19 di Maria Pia de Vito e il 26 di Enrico Rava che si svolgeranno presso il ristorante San Francesco Baschi, situato nel pieno centro storico del città www.cramst.it Beethoven? Un filosofo proprio di si a La musica può assurgere a linguaggio filosofico? Pare nte di Filosofia doce del ento rgom giudicare dall’ultima pubblicazione sull’a Elio Matassi docente di Filosofia della Storia presso l’Università Roma Tre di Roma – ha pubblicato Per la collana Parole chiave della Filosofia, edita dalla Guida Editore, Elio Matassi – onamento che il rapporto tra musica e filosofia ha avuto in alcune proposte ridimensi sul e riflession ata un’articol propone che studio Uno Musica. il volume riguardo il pensiero di autori quali Bloch, Benjamin, Jankélévitch e Adorno. cui la e particolar con zione considera in prende che e o, Novecent del e filosofich a da Matassi in quella linea di pensiero che da Platone giunge a Schopenhauer (in Se da un lato una prima interpretazione del rapporto musica-filosofia è rintracciat tra musica e filosofia è totalmente ‘parametrato’ sulla cogente forza concettuale e rapporto il cui in e filosofia della ‘oggetto’ un di stregua alla a considerat reso musica viene base di un ridimensionamento dell’equilibrio del rapporto tra musica e filosofia, linguistica della filosofia stessa), una seconda interpretazione viene formulata sulla complesso di superiorità e accettare un rapporto egualitario con la musica”. ogni are abbandon deve filosofia “la quale del all’interno e Adorno, da ico emblemat di Beethoven, dove viene affermata l’irriducibile ineffabilità del linguaggio Passando attraverso la recensione di E.T.A. Hoffmann del 1810 della Quinta Sinfonia a musicale moderna) in cui si evidenzia l’autoreferenzialità del musicale come dell’estetic (padre Hanslick di pensiero del ioni consideraz alcune do attraversan e musicale, le riflessioni di Bloch e Jankélévitch per arrivare a mettere il luce una diversa analizzare ad giunge Matassi , semantica di priva sintassi una da ato caratterizz linguaggio dell’ascolto. filosofia come limite, al i, intenders da musica della filosofia della ne declinazio all’interno del dominio della filosofia, e dalla quale è possibile stabilire il ruolo Una prospettiva teorica che sposta radicalmente l’asse interpretativo del musicale che, come Bloch e Adorno, hanno contribuito a segnare il destino della filosofia nel autori di filosofica azione dell’elabor all’interno assolto ha musica la che un strategico stessa una forma di pensiero…anche perché nella musica e a partire dalla musica Novecento. Una prospettiva teorica all’interno della quale “la musica diventa essadell’utopia in quanto filosofia della speranza”. filosofia propria della basi le fondare di modo avuto ha Bloch Ernst filosofo come procedeva dalla musica alla filosofia”. Come altri filosofi (Rousseau e Nietzsche) E soprattutto in Adorno Matassi ha trovato come, sin dall’interno, “lo spessore teoretico di istituire una “stretta continuità tra teoria musicale e dialettica permise gli che nza Un’esperie musicali. opere compose musica, la izzare problemat a Adorno oltre che consiste nel saper sovrapporre due o più linee melodiche e che ha il suo musicale abilità quella nto, contrappu dal espressa ente esemplarm Continuità negativa”. nella loro antiteticità senza giungere a sintesi. analogo filosofico nella dialettica negativa adorniana, dove gli opposti sussistono linguaggio dalla cui specificità sono scaturite ipotesi teoriche proiettabili si come ma filosofia, della ancella oggetto un come non quindi intesa La musica dialettica negativa traduce filosoficamente lo spirito stesso della musica, come se della principio il “con Adorno come così filosofici, orizzonti ampi di in direzione potesse prospettare un modello dialettico originatosi dallo spirito stesso della musica”. www.guidaeditori.it 24 di fabio murru suoni.recensioni bazar 03 2005 www.bazarweb.info ate ett sp àenzeina rit no So ve Seim al fascino disarmante delle note di Tryg di ore son verg Dalle con iele Luttazzi al soul moderno di Ricky Paul Motian. Dalle intime ballad jazz di Dan Fantè. Fino alla fluidità musicale di Ginevra di Marco. Trygve Seim Sangam ECM Seim è una delle più importanti ed Trygve emergenti figure del jazz internazionale. In questo secondo lavoro il sassofonista norvegese dimostra fino in fondo la sua genialità e la sua straordinaria capacità musicale. L’ascolto di Sangam è una vera esperienza musicale da assaporare con calma, un labirinto sonoro che lascia ire sbalorditi. Nel suo sound Seim fa conflu musica di una modernità e una genialità senza limiti, con sonorità tradizionalmente popolari, classiche e moderne insieme, lo una musica che emoziona. D’altra partem in stesso titolo la dice lunga: infatti Sanga ire sanscrito significa convergenza, conflu , una insieme. In ultima analisi un capolavoro ni musica silenziosa e palpitante, composizio un e arrangiamenti del tutto personali per artista immenso e prezioso. Ginevra Di Marco Disincanto On The Road Music Factory Chiusa l’esperienza con Daniele Luttazzi Money for dope Virgin ente commerciali le tante operazioni esclusivam Dopo i anni numerosi comici alle quali ci hanno abituato neglnegozi del primo e cabarettisti italiani, l’arrivo neifatto un po’ storcere la album di Daniele Luttazzi ci ha il cd ci siamo dovuti bocca. Ma appena fatto partire album di vera musica ricredere: Money For Dope è un Luttazzi ha composto i sorprendentemente interessante.anni a partire da Money 20 di rco nell’a cd dieci brani del all’album. Una canzone For Dope che dà anche il titolo e scritta in memoria suonata col suo gruppo nel 1979 . L’artista canta con voce di un’amica morta di overdosei temi anche tragici delle singolare spruzzando d’ironia zionare più volte. Il composizioni e riuscendo a emo ical elegiaco, canzoni lavoro è concepito come un mus lavoro maturo e inaspettato intime, belle e originali per un e diventare un vero anch bbe potre poi che prima o lti drammatici. Una nota musical, forse il primo dai risvoriamente emozionante particolare al video, straordina maticità in modo e capace di mixare ironia e dram sconcertante. Paul Motian Have The Room Above Her ECM L’arrivo nei negozi di Have The Room Above Her non fa che confermare l’enorme talento e coraggio del grande batterista americano Paul Motian, il quale in trio con Bill Frisell e Joe Lovano produce un lavoro difficile, ostico, ma di una bellezza disarmante. Chi avrà voglia di cimentarsi con una musica non certo facile troverà da percorrere sentieri musicali affascinanti e sorprendenti. Motian non fa assolutamente nulla per piacere alle masse, ma ogni sua nota sembra dirci che non gli importa molto di piacere a tutti, quello che gli interessa è entusiasmare ed emozionare chi sa andare su lunghezze d’onda differenti, alternative. Paul Motian ha 74 anni, e nel pieno della sua maturità artistica riesce, privo di qualsiasi condizionamento, a realizzare un vero gioiello di moderna musica jazz. i Pgr e il sodalizio Lindo Ferretti, Ginevra Di Marco porta alla artistico con primo album da solista. Un album molto luce il suo passione e calore, composto da canzoniintenso, pieno di l’altra, nell’inverno 2004. Ginevra canta al create, una dopo suo meglio gli undici brani che compongono un cd di grand e fluidità. Il tema è quello del disincanto come sentim nei confronti del mondo che la circonda, ento dominante stiamo vivendo. I suoni si aprono su lineedel tempo che delicate e soffuse per poi aprirsi in spazi melodiche molto più complessi che rimandano anche al suo passato. Un lavoro che conferma in assoluto tutto il talento dellapieno, delicato, giovane artista. Da sottolineare la creatività di Luca Matti, disegnatore e autore dell’originalissimo libretto. Richy Fantè Rewind i Em anni fa Richy Fantè, nato a Washington 25 gospel e cresciuto a pane e musica nei corile sue delle chiese, mette ora a frutto tutte album di esperienze musicali realizzando une ritmica pura musica soul arricchita da fiati rdinaria potente. L’artista, grazie a una strao Otis voce che ricorda leggende come difficile Redding e Sam Cooke, riesce nel to compito di ridare nuova linfa a queslgico genere musicale. Un viaggio nostache non nei meandri della black music mai tempi. I dimentica di essere al passo conti su temi suoni sono moderni e accattivan ore musicali romantici che parlano d’am ibilità e e sofferenza fino all’estrema sens o è stato spiritualità del gospel. Nel suo lavor s che affiancato dal cantautore Jesse Harri imo Come è anche coautore del celebratiss Away With Me di Nora Jones. 26 di ciro bertini leggere.recensioni bazar 03 2005 www.bazarweb.info o alt a vol si Qui , un po‘ di sana ericano italoam a Tra qualche mammasantissim pop art, qualche colta ricetta ebraica e una bella raccolta dio! racconti rifiutati dalle case editrici. Che però hanno success Bazar segnala PAT POP. ANDY WHAROL RACCONTA GLI ANNI SESSANTA – ANDY WHAROL & HACKETT (MERIDIANO ZERO. 338 PP., 17 EURO) cultura della Se volete capire la funzione dell’arte nell’epoca questa parte di massa – vale a dire il suo senso da 45 anni a vi “POP”. Lo – è indispensabile corriate in libreria a procurarin linea con riconoscerete dai colori dell’eccitante copertina, più merce l’argomento, e per il singolare formato quadrato: quasi che libro. Quella merce tanto cara alla poetica pop, che afferma no per la necessità di recuperare gli oggetti del nostro quotidia Campbell’s, rappresentare la realtà. Ecco allora i barattoli carrelli del le sculture di donne con i bigodini che spingono mutuato dai supermercato pieni di prodotti, il segno grafico le immagini fumetti, le scatole numerate con la merda d’artista e quello dell’icona marilyn riprodotte all’infinito. Sì, perché anti e della serializzazione è uno degli spunti più interess uno dei attuali, in qualche modo anticipatore di quello che sarà umana. Di più grandi dilemmi etici del XXI secolo: la clonazione ne almeno questi formidabili spunti, vale però la pena ricordar come inteso altri due: il successo, incontrollabile ansia di essere pubblicamente il e riconosciuti, denaro, come unico metro le tutte di di valore cose. Ebbene, della pop art Andy Wharol è stato il profeta. E in questo libro c’è Andy Wharol raccontato da se stesso. Diceva nel 1980: “Se fossi morto dieci anni fa, oggi probabilmente sarei un mito”. E un mito è diventato, dopo la sua morte prematura 1987. nel avvenuta Dentro la storia della sua Factory c’è tutta la contraddittorietà degli anni sessanta americani, Bazar collection Talent scouting CHI E’ LOU SCIORTINO? – Ottavio Cappellani (Neri Pozza. 224 pp., 14,50 euro) Il problema che sta alla base del romanzo d’esordio di Ottavio Cappellani potrebbe essere riassunto dalle parole che Lou Sciortino senior – un mammasantissima italoamericano - rivolge al nipote che porta il suo stesso “noi siamo organic matter, un organismo vivente e, nome: come tutti gli organismi viventi, dobbiamo perdere qualche volta delle cellule per rigenerarci. Ora, si tratta di stabilire quali cellule dobbiamo perdere, minchia!” Lo fa per metterlo guardia dalla guerra di mafia che sta per scatenar in Catania, dopo che un brigadiere è stato ucciso durantesi a una rapina nell’emporio di Zu Mimmo. Ora, tutti sanno che “se devi fare una rapina devi prima rapinare quelli che non pagano il pizzo”, che “è l’organizzazione che ti dice quali negozi devi rapinare e quali no” e che “i brigadieri non si astutano , perché quando astuti u n brigadiere la polizia si incazza”. Una girandola di rese dei conti: in questo consiste la trama. Anche se la vera forza di “Chi è Lou Sciortino?” risiede nella lingua un’efficace miscela di siculoamericano che provoca in più di un’occasione risate a scena aperta nell’improbabilità dei personaggi che lo popolano e nei ridicoli ammaestramenti filosofici. Insomma un libro davvero riuscito. E non riconoscere la stoffa dell’autore sarebbe da ba bbasunazzi. Colonna sonora: ELIO E LE STORIE TESE Il meglio di ho fatto 2 etti e mezzo lascio? euro) CUCINA EBRAICA – Claudio Aita (Nardini editore. 224 pp., 15 una manna dal cielo. Infatti, Con un po’ d’ironia, potremmo salutare questo libro come samente disceso dal cielo secondo la Bibbia, la manna era il cibo del Signore miracolo tanto facile. Perché il popolo e il libro si occupa di cucina ebraica. Impresa micaoggetto di svariate persecuzioni ebraico, nel corso della sua millenaria storia, è stato parlare di un’unica cucina, ci che più cui, Per . diaspore numerose o provocat che hanno sono i luoghi in cui le si deve occupare di tante cucine regionali: tante almeno quanti comunità ebraiche hanno trovato rifugio. come il solito ricettario, Non si commetta però l’errore di confondere “Cucina ebraica” emento naturale e quotidiano senza arte né parte. Qui si vola alto. Attraverso quell’el e, i riti, le tradizioni, che è il cibo, si vuole raccontare la storia di una religion non addentrarsi nei la letteratura, il suo famoso umorismo. Impossibile, ad esempio, (molti dei quali riguardanti precetti cui ci si deve attenere per essere un buon ebreo che stanno alla base proprio il cibo), senza fare torto alla creatività e alla fantasia un viaggio illustrato, vi è davvero renderlo a volume, il re arricchi Ad piatti. tanti di attivante copertina, dello poi un ricco apparato iconografico, che dà conto, fin dall’acc stimolante melting pot culturale contenuto. che la tavola mette Prossima uscita dedicata alla cucina islamica. Proprio vero d’accordo tutti. Colonna sonora: LEONARD COHEN Dear heather www.bazarweb.info bazar 03 2005 leggere.recensioni di ciro bertini 27 Pensare leggendo Old fashion AGOSTINO – Alberto Moravia (Bompiani. 160 pp., 7,80 euro) Praticamente Moravia. Alberto Dice: un monumento in vita, non essendoci argomento di cronaca sul quale si mancasse d’interrogarlo. Poi nel 1990 la morte e le celebrazioni. Ma si legge ancora? Se volete un consiglio, cominciate con “Agostino” scritto nel 1942. Il libro si apre con un’immagine di grande impatto cinematografico. C’è un campo lungo su una lunga distesa d’acqua piatta: il mare di mattina, quando nessuno fa il bagno. Poi improvvisamente si materializza un pattìno: prende il largo increspando appena le onde. A questo punto il nostro sguardo non può che esserne rapito e indagare sulla natura degli occupanti. Ai remi un ragazzino esile, Agostino. Di fronte a lui una donna giovane e bellissima. Un figlio e sua madre. Mentre lei beata si gode il sole, una lieve brezza e il frangersi delle onde sullo scafo, lui fende colpi nell’acqua gonfio d’orgoglio per l’invidia che - certo - starà generando negli altri maschi adulti sfaccendati sulla spiaggia. Un abbraccio idilliaco, il loro. Un quadro perfetto, una specie di madonna con bambino dei tempi moderni. Se non fosse che le urgenze della natura prima o poi si fanno sentire, intense e improrogabili. La madre, vedova già da tempo, è troppo giovane e passionale per non subire il fascino di corteggiatori prestanti. Agostino, reagisce malissimo. Si sente tradito, abbandonato. Non sa come affrancarsi da quel dolore immenso. Finché non trova una via d’uscita: lasciarsi sopraffare dall’abiezione, rappresentata da un gruppo di coetanei poveri e violenti. Solo così riuscirà a conoscere le cose con i propri occhi e a riconciliarsi con la vita. Colonna sonora: JAN GARBAREK In praise of dreams SCACCO AL POTERE – Amy Goodman (Nuovi Mondi Media. 240 pp., 19,50 euro) “Andare dov’è il silenzio. E’ questa la respon sabilità di un giornalista: dare voce a chi è stato diment icato, abbandonato e calpestato dai potenti”, sono le parole progra mmatiche di Amy Goodman. E’ ciò che fa, fedele al suo precetto 1996, alla conduzione del programma radiofonico “Democracy now!”,dal va in onda da New York. Terminato il libro, non disponendo di sueche fotografie, né del contatto audio con l’emittente radiofonica, chissà immaginarla minuta ma dotata di una voce molto perché viene fatto di profonda. Sarà forse per l’aspetto di Davide contro Golia che ha assunto la sua attività quotidiana e per la precisione incalzante delle sue domande che portano alla luce la reticenza del potente di turno. L’invito è: aprite gli occhi di fronte alle menzogne dell’Amministrazione americana e dei principali massmedia. La Goodman è infaticabile nell’impresa di smentire un elenco stupefacente di bugie, preoccupata com’è che si realizzi la profezia di Goebbels: “se dici una bugia abbastanza grossa e continui a ripeterla, la gente finirà per crederci”. Ma non solo. Infatti, come lei stessa ci rivela, la censura più pesante a danno della sua trasmissione, non le è stata causata da uno dei tanti attacchi a Bush, ma dall’avere messo in onda la testimonianza di un condannato detenuto nella camera della morte. Segno che mostrando l’inumanità dell’uccidere per ragioni di giustizia – aveva infranto un tabù. Colonna sonora: ANI DIFRANCO Knuckle down Upper readers THE BEST OF MC SWEENEY’S – Aa. Vv. (Minimum fax. 340 pp., 14 euro) Cose che capitano in America. Anzi, che forse solo in America possono capitare. Dove (r)esiste una moltitudine di riviste letterar sulla pubblicazione delle short stories (racconti brevi). ie, incentrate Allora lì può accadere che un giovane di belle speranze si inventi il progetto di una rivista trimestrale con l’intento di dare spazio ai racconti rifiutati dalle concorrenti. Beninteso: rifiutati non per scarsa qualità letteraria, ma in quanto eccessivamente sperimentali o umoristici. Quindi, con molto materiale in mano, il giovane in questione – che si chiama Dave Eggers e che di lì a poco realizzerà un romanzo straordinario fin dal titolo: di un formidabile genio” – si mette in moto con un gruppo “L’opera struggente di confezionare una grafica originale e accattivante. Il successoamici al fine di dell’operazione è immediato e oltre ogni aspettativa. Ora finalmente Minimum fax edita un’antologia con brani estrapolati dai primi cinque anni di attività della rivista, scelti apposita mente da Dave Eggers. Al di là del loro intrinseco valore estetico – altalenante, com’è ovvio che sia quando si accostino scritti così eterogenei – preme sottolineare l’interesse che ognuno di essi desta. Del resto, ci sono autori come Wallace, Saunders, Z. Smith, Moody e Vollmann (con il racconto migliore). La palma del più avvincente va però al più lungo tra i racconti presenti – quello di G. Greenberg – che racconta il rapporto epistolare tra l’autore e il detenuto Unabomber. Con McSweeney’s appuntamento alla prossima. Colonna sonora: BECK Sea change 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 03 2005 www.bazarweb.info Vi ricordate di Kimba il leone bianco? Bene, allora non scordatelo. Perché l’autore di Kim ba rivive in tre nuovi volumi pubblicati da Hazard Ediz ioni . Un’o pera riesce a volare con la fantasia pur restando ancorat eccezionale che a alla realtà Incontri: disegnatori o musicisti? Per una volta, i fumettisti salgono su un palco (anche) per suonare. Succede venerdì 18 Marzo alla Casa delle Culture (www.casadelleculture.it) di Cosenza, dove in un Caffè Concerto si esibiranno gli Okies, la rock band di Bruno Brindisi. L’idea, nata durante l’ultima edizione dei Romics, diventa un evento, promosso da BlackSmoking e Casa delle Culture in collaborazione con SergioBonelliEditore. A cura di Raffaele De Falco, Stefano Marzorati, Luca Scornaienchi. Ci saranno anche 40 tavole originali e discussioni intorno al tema fumetto e musica insieme a Brindisi, Giuseppe De Nardo, Giuliano Piccininno e Luca Raimondo. Il bel sito dei valorosi BlackSmoking è www.blacksmoking.it. INCONTRI Vi ricordate di Kimba il Leone Bianco? La Walt Disney ne aveva ricavato un lungometraggio animato chiamato il Re Leone. E di Astroboy, il ragazzino del futuro che aveva i razzi negli Jack con la cicatrice, o della splendida serie Budda? stivali? O di Black Zaffiro? Insieme ad altri mille personaggi di successo E la Principessa tutti usciti dalla matita di Osamu Tezuka tra il 1950 e planetario, sono il 1983. Nel 2004 sono stati pubblicati in Italia, grazie a Hazard spessi volumi della serie Ayako, opera storico-social Edizioni i tre e di grande portata creata nel 1972. Osamu Tezuka è il padre del genere Story Manga. Morto a 61 anni il 9 febbraio 1989, in odore di Nobel per la Letteratura, ha influenzato il modo di scrivere e disegnare fumetti non solo nel suo ma in tutto l’Estremo Oriente e nel mondo. Il suo tratto Giappone, ed espressivo, i grandi occhi dei suoi personaggi, semplice l’immenso mestiere di sceneggiatore in suo posse il sorriso e sso lo hanno reso riconoscibile sin dalla prima occhiata. Ai suoi fumetti ci si avvicina col sospetto che si tratti di roba semplice, quasi noiosa. E invece queste storie ci tengono appiccicati a ogni vignetta, ci chiedo no di essere rilette più volte, come quei piatti che conosciamo tuttavia vogliamo mangiare sempre, forse perché benissimo e che sapori dell’infanzia, o semplicemente perché sonoci ricordano i sue storie sono buone. Come i gusti a cui ci affezion buoni. Ecco. Le iamo, possiedono quel dono antico e sorprendente che è la linearità. Ma non si tratta di semplicità. I rami e le radici di Ayako della figlia più piccola di un grande proprietario terriero (che è il nome nelle profondità della Storia, e altrettanto nelle vite dei ) entrano molto personaggi, due mondi che si intersecano, si contaminano e trasform ano in modo drammatico il destino individuale e la coscienza di un intero Paese. Tutta la vicenda ruota intorno alla prigionia di Ayako , incarcerata a pochi anni di vita per proteggere i crimini della famigl cui è l’ultima nata, e poi intorno alla sua fuga nel mondoia Tenge di stravolto dai cambiamenti del Giappone moderno. Ma questo impregnato di sensualità e innocenza, condannato personaggio, oppure protetto, è impiegato per raccontare anche un’indagine di polizia trent’anni, e rappresentare gli scontri e le contraddizioni lunga quasi della società, i suoi mutamenti a partire dal ruolo di controllo degli dopoguerra fino ai primi anni settanta, i delitti politici,USA del secondo il sangue e il dolore, il ruolo delle società criminali, le resistenze, l’agoni – anche fisica – del mondo tradizionale. Sempre central a e la morte Jiro Tenge, fratello maggiore di Ayako, tornato traditor e il ruolo di e dopo la guerra, assassino e capo di gang mafiosa, braccato dal proprio Solo la moglie del vecchio proprietario e la stupefacente destino. sopravvivranno al loro contesto. I nomi, le date, i contorn protagonista i della storia sono ancorati alla realtà, agli avvenimenti letti sulle pagine dei quotidiani e dei saggi storici. La lucidità del mestiere, appunto. La linearità è fatta di documentazione, studio dei personaggi (meccanismi disegno, tratto, complessi ma mai macchinosi), di orchestrazione del racconto, cambi linguaggio, pluralità di punti di vista: un’attenzione degnadi ritmo e dei grandi romanzi, grazie alla quale le semplici statuette d’argill Tezuka ha preso in mano d’incanto si sono mosse e, a che Osamu senza mai pestarsi i piedi, hanno cominciato una danza acrobatica di odio coraggio e meschinità. La linearità di questo immenso e amore, di della totale assenza di autocompiacimento, una libertà autore è fatta che continua a vivere nelle sue pagine. Osamu Tezuka, AYAKO, Hazard Edizioni, Milano 2004. Mostre: tra Monfalcone e Latina Sabato 19 marzo, alle ore 18.00, presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, verrà inaugurata la mostra Andrea Pazienza. Segni e memorie per una rockstar, organizzata dall’Associazione Culturale ARTeFUMETTO di Monfalcone in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune. La mostra dura fino al 26 aprile 2005. Info: [email protected] - galleria@co mune.monfalcone.go.it “Roberto Diso e l'avventura" è il titolo della seconda edizione della rassegna Made in China, organizzata da Tunué - la nuova società editoriale nata da Komix.it - nei giorni 19 e 20 marzo 2005, presso il circolo culturale "Aspasia" a Latina. Protagoniste della mostra le vicende straordinarie di Mister No, raccontate attraverso 35 tavole originali nelle quali si rispecchiano lo spirito, i paesaggi e le suggestioni che hanno reso celebre il famoso pilota dell’Amazzonia. Per info: www.komix.it www.bazarweb.info bazar 03 2005 notte di ANDREA LISI 31 TRASVERSALITà GENERAZIONALE Blueroom, La notte differente del Rialto Sant’Ambrogio di Roma Nel 1992 gli Orb, gruppo seminale della scena psycho-techno-ambient-r ave, facevano uscire un singolo, “Blue room”, dedicato alla fantomatica stanza della NASA dove, secondo gli storici esoterici pop, sarebbero conserva ti dei resti di marziani. All’epoca, la blue room incarnava la prospettiva escatolo gica di una gioventù sovraeccitata dal crollo del muro, dall’ecst asy e dalle straordinarie potenzialità del web, che non vedeva altro nel futuro che una mega orgia di trasformazioni epocali e di divertim La stanza con il suo colore freddo era il luogo delle meravigliose trasformento. azioni della mente, miscuglio di autosufficienza buddista e allucinazione, di superam ento della natura e di iper-individualismo: il trip, il viaggio “privato” anche quando si sta insieme. Le nuove tecnologie offrivano a tutti la grande chance di costruirsi una realtà ad hoc, di ottenere informazioni e comunicazioni rapidam ente e a buon mercato, di far implodere il mondo all’interno anziché inseguirlo e affrontarlo. L’affermarsi della creatività diffusa andò a braccett l’idea che l’ambiente potesse trasformarsi nello scenario della o con propria immaginazione. All’epoca degli “apocalittici” (gli anni ‘80) subentrò nella cultura militante, quella degli “integrati”, che auspicavano un addestramento degli spiriti alle novità che ci avrebbero resi uomini diversi, super-uo mini, “cyborg”, “mutanti”, “rizomatici”, “nomadi”. Gli individu del ventune simo secolo, quando non appartengono all’elite internazionaleigiovane bella con un lavoro ottimamente retribuito che affolla le “chat su invito” più per parlare di sé che per conoscersi, hanno appreso come “mutanti” significh i stravolti dall’ossessione di piacere agli altri, psicologicamente ed esteticam ente, innestati, lobotomizzati, michaeljacksonizzati...; di come “cyborg” voglia dire trasfigurati penosamente da ormoni, creme e dalla chirurgia libera dai limiti fisici per consegnarci al ben più temibile mostro estetica che ci del desiderio. E come il vero significato di nomadi e rizomaticidell’inconscio, instabili economicamente e affettivamente, sempre parcheg sia mobili, in aeroporti con la brama di partire a tutti i costi a prescindere giati Nel 2005 la blue room non può esercitare più le stesse suggestiodalla meta. che non le rievochi nostalgicamente come possibilità affascinantini. A meno ma “andate” e blue diventa allora più realisticamente sinonimo di sobrio agrodolc ee vespertino, im-pertinente. La serata blueroom attiva ogni sabato notte al Rialto Sant’Ambrogio, spazio luminosamente autogestito nel cuore del ghetto a Roma, le ragioni di uno scambio fra intrattenimento e riflessione, fra socialità rilancia e arte che è tentativo di uscire da un vicolo cieco in cui sempre più si involge la scena notturna. Nata dal contributo di operatori estetici impegnati in vari settori, una dj professionista-giornalista, due vj/dj web-designers e cinefili, uno storico dell’arte dj e critico militante (memyself i), un curatore di eventi d’arte oranea, non intende porsi né come esibizione di un evento interattivo,contemp come la dimostrazione di un teorema interpretativo della cultura, come né avviene in altre esperienze di incrocio arte-dance floor coeve. E’ piuttosto un laboratorio aperto di situazioni in cui il concorso dei visitatori è determin per la riuscita della serata: concorso attivo nello scegliere di ritirare gratuitamante ente il poster che ogni settimana un artista produce a tiratura limitata apposita mente per la blueroom night, nel proporsi come protagonisti dei live set e dj set elettronici dei sabati successivi, nell’approfittare del sito che vuole essere innanzitu luogo di incontro e di scambio anziché palcoscenico sociale. La gente, tto bellissima, mai aggressiva e sfrontata, va dal tipico giovane re di campo dei fiori studente o apprendista intellettuale che sia, avvento ai residenti delle accademie straniere di arte a Roma, ad artisti già afferma ti e persone anche più grandi di età che abbiano voglia di passare una serata in un luogo affollato non istituzionale secondo una trasversalità generazionale che è tra le migliori prerogative della serata. La divisione degli spazi - sala con la musica, sala bar e salette per le mostre che all’occorrenza si trasform ano in luoghi di riunioni di gruppi di amici - fa del posto un’isola dell’acco glienza nel cuore della città dove sottrarsi ai ritmi frenetici delle notti del sabato. Isola di volta in volta trasformata percettivamente dalle installazioni di Sarra con i suoi interventi minimali, poetici. E la musica? La indirizzavideo la gente, sua risposta sul dance floor: electro-disco-techno, tek-house delle con la migliori label in circolazione con un approccio eclettico che non disdegn di spessore e atmosfere pop, secondo un’attitudine alla seleziona ripescaggi confini che è all’avanguardia nel night clubbing internazionale. e senza Gli ospiti dei live set sono cosmonauti elettronici dal microsonico al glitch ma sovente la blue room è associata a concerti sperimentali dal free jazz al rumorism integrandosi con gli altri eventi della programmazione del Rialto Sant’Amo brogio. Altri ingredienti sono una sorta di informale gravità da undergro und teutonico data dall’architettura e dagli allestimenti, e l’assenza totale di pose da fighettum e che sono sempre state invece ritenute ingredienti imprescindibili di ogni realtà notturna che si rispetti e che invece ormai sono da consider “very out”. Hanno già fornito il loro prezioso contributo alla serata comearsi dj e/o producer Davide Donofrio, Ambit 3, D.A.T.A e Zif Jacob, la coppia di visuals per i poster gli artisti: Liliana Moro, Silvia Iorio, Giuseppe Pietroniro, No Logo, e Italo Zuffi, Cesare Pietroiusti, Stanislao Di Giugno, Nicoletta Agostini e Wolfgan Blueroom Rialto Sant’Ambrogio 4 Roma, info www.blue-room. g Berkowski. it Torino, dance... Cambia faccia continuamente e a secondo delle serate, il famigerato Centralino di via Roselle a Torino. Già rinomata notte delle roccaforti dei General Elektrik, factotum della gay, è anche una torinese che per il sabato sera trasformano il posto scena dance di tendenza in The plug. Il 12, la presenza di Headman trasformerà il locale in “capit modern dance” che è sostanzialmente funky-wave ale nostrana della con delle spruzzate acid: ancora very cool. Il tipo irrobustita nei ritmi, anche remixato l’hit dell’anno firmato Franz Ferdin in questione tra gli altri ha and,. take me ooout.... Bologna, ...dance... Salutiamo l’inserimento nel circuito delle occasioni avant, dell’ex circolo della Grada sull’omonima strada in zona via del Pratell noto tra anni ‘80 e ‘90 per la presenza di un agguer o a Bologna, territorio numerosi locali off, vinerie, osterie. Il locale ora si rito centro sociale e di si dà una veste electroclash ospitando i Kissogramchiama Club 74 e il 18 al solito), già noti per aver fatto da spalla a Peache dalla Germania (come elettronico. Sempre a Bologna, il solito Kinky (unos, la reginetta del trash dei più longevi club italiani), ospita il 12 uno dei più raffinati giramanopole della techno, tal Ricardo Villalobos, sudamericano di nascita ma tedesco d’adozione che ha prodotto una versione dance originalissima dell’av malinconica della scena glitch di qualche anno fa. volgente atmosfera Un mago del tappeto sonoro che si evolve poliritmico. Di nuovo Roma, ...dance Se volete ascoltare in veste di dj uno dei più import ed electro degli ultimi anni, partner dei protagonistianti producer di techno ‘80, di Miss Kittin, Kiko, Carretta, gravitante intorno delle tendenze neo e autore di una dichiarazione fondamentale per il alla Gigolo di Dj hell djing di quest’epoca (ovvero il riconoscimento della “fine della specializzazi one e dell’avvento dell’eclettismo” nelle selezioni)… Ebbene “cotan to” personaggio sarà all’opera l’11 marzo al Classico di Roma, in via Libetta . Il suo nome è The Hacker, un po’ scontato e non centrato per uno che determinante a fare dell’elettronica una tradizione. ha contribuito in modo E’ francese, quindi... Vedo Nero A proposito di free press E in netta crescita il fenomeno della free press (stampa cartacea distribuita gratuitamente che facendo leva su un alto numero di lettori vive di sola pubblicità) e buona parte delle uscite riguardano titoli che trovano collocazione ideale nelle bacheche dei locali notturni e che della notte parlano e vivono come 06 e Urban. Da qualche mese, nei circuiti notturni della capitale e in alcuni punti qualificati di Milano, Bologna, Firenze e Napoli, si è aggiunto alla lista Nero, un magazine ambizioso confezionato da un gruppo di giovani in quel di Roma nord. La sua ambizione sta nel programma: “un progetto editoriale che si occupa di cultura contemporanea” (musica, cinema, arte, disegno architettura, fotografia.) e negli obiettivi, usare il sistema freepress per “una diffusione più libera e meno di nicchia della cultura contemporanea”. Non mero reportage su ciò che accade nell’ambito dell’intrattenimento e della moda quindi, seppure per un target medio alto come accade nelle altre analoghe riviste rivolte al pubblico delle notti, ma la precisa volontà di approfittare dello status ecumenico della diffusione gratuita, per portare il “contemporaneo”, usualmente di nicchia, in una rete più ampia di potenziali fruitori. La sobrietà dell’impaginato in bianco e nero a cui rimanda il nome, le scarse concessioni a un’estetica accattivante e lussuosa a vantaggio di contenuti “forti”, non commerciali, riassume l’ambizione più grande di tutte: sfidare le regole stesse della free press di “genere”, mescolando l’assoluta prevalenza dell’informazione dei fogli quotidiani come Metro e Leggo, con le esigenze di conquistare un’audience molto sensibile all’appeal formale del prodotto. L’aspetto più intrigante di Nero è proprio questo elemento di sperimentazione, il tentativo di forzare le regole della comunicazione per imporre dei contenuti innanzitutto. E certo la scelta del colore austero per eccellenza, bensì essenziale, con le suggestioni da fanzine militante che si porta dietro, non può che risultare strategico a uno stile che esprime lo stesso bisogno di densità e necessità dei migliori fenomeni culturali degli ultimi tempi. Sarà interessante vedere ora quanto successo potrà riscuotere, a livello di raccolta pubblicitaria, un progetto di questo tipo. Lo terremo d’occhio. 32 di marcello amoruso notte bazar 03 2005 www.bazarweb.info Le periferie giocano al rialzo Tra nuovi beat, travestimenti e derive culturali, nel quartiere Testaccio di Roma la società del leisure continua a calamita re tend enz e che durano il tempo di una notte. Alle pendici del Monte dei Cocci, formato dai fram men ti di anfore gettati in cima, due giovani club dettano beat lì dove durante l’Impero Rom ano si conservavano vino e olio ad uso pagano Fake The Club Il Fake è alla sua prima stagione, sorto dalle ceneri del Club 64, si rinnova presentando una architettura distribuita su due livelli dai colori sgargianti, ispirata alla Pop Art. A Testaccio tutto si trasforma con una rapidità vorticosa e non è semplice stargli dietro. Appena sorto, conta già una line up di 4 serate a tema, ognuna con un proprio nome, i propri dj e una atmosfera esclusiva. Si comincia il mercoledì con Moka, dj resident Siddharta e Camillo. “Un contenitore musicale alla ricerca del nuovo e dell’originale”, ci dicono, un dispositivo sonoro che intreccia electro, tech-house, deep-techno. Il 10 marzo, si inaugura la serata Miss Sonica, il party che ogni secondo giovedì del mese, proporrà una miscela di sonorità electro, deep house e minimal techno. Alla consolle il dj resident Federico (aka Electrolicious) e diversi ospiti della scena elettronica romana. In video, le avventure della ragazzina Sonica. Si procede con Fake the beat, il 17, nuovo appuntamento mensile firmato da Exotique e la rivista Giaguaro. Ideatore e resident, Alessandro Casella, a intrattenere con sonorità sixties, nu beat, acid soul e bossa nova. Si conclude con Modern e le derive broken beatz di dj Solko, il 24 marzo. Al suo esordio anche l’esperimento Pulp Fashion, tutte le domeniche. Uno spazio prestato a stilisti, artigiani e artisti, in cui mostrare i propri lavori in un’atmosfera intima e casalinga, tra un aperitivo e le selezioni musicali di Daniele Ferretto (ExMagazzini e LinuxClub), che ospiterà dj, musicisti e personaggi più o meno famosi che ripercorreranno la propria vita attraverso i 25 dischi preferiti di tutti i tempi. Fake, Via di Monte Testaccio 64, Roma. Info: 0645447627 Fabrik È vero che il biliardo ha un questo sport così laconico largo seguito in Sardegna, ma a unire nessuno ci aveva mai penagli schiamazzi di un locale notturno Cagliari, e il responsabile sato. È successo cinque anni fa, a industriale, dedicata a con si chiama Fabrik. Una sala in stile si affianca alla sala da biliacerti rock, spettacoli live e disco bar, cui spesso si animano tornei rdo del circolo privato Il castello, in Fabrik, Via Mameli 216, Cagamatoriali, anche notturni. liari. Info: www.fabrik.it Metaverso Giunto alla quarta stagione, il Metaverso continua a distillare beat articolando un panorama elettronico a tutto spiano . Il mercoledì, Hot In Di Club, serata dedicata ai ritmi in levare con Massive Crew. Un giovedì e un sabato al mese, Soul la Gramigna Food, serata dedicata alla cultura funk. Un progetto hip-hop che una trasmissione radiofonica in onda ogni sabato allenasce attraverso 20:30 su Radio Onda Rossa. Dancehall in pieno stile curate dai dj Slump & Zaio e una inscindibile passione per la black music. A seguire, il venerdì, Come As U Are, due volte al electro di Polgee sfideranno il bastard pop di Bob mese. I suoni Corsi: “un vero e proprio frullatore sonoro dove la voce dei cantan ti più famosi verrà sovrapposta a basi musicali di provenienza pop, elettronica e hip hop, senza alcuna riverenza”. Lunga storia alle spalle per i due dj: Polgee è tastierista dei Brutopop, la band che accom concerti Assalti Frontali; Bob Corsi conduce ogni domen pagna nei Città Futura “Bastard Pop”. Quindi un sabato al mese, ica su Radio Party, una festa in pieno stile 60’s condotta da Corry Twiggy 60’s X & Luzy L, che selezionano brani introvabili dalla loro collezione di vinili dell’epoca. Degno erede della gloriosa Parrucca Night e del mai dimenticato Bikini Beat, Twiggy vuole essere una occasione per conoscere per tutti quei gruppi romani di ispirazione esibirsi e farsi 60’s. Metaverso, via di Monte Testaccio 38a, Roma. Info: www.metaverso.com Interzona Interzona si colloca in uno di quei paesaggi abbandonati come relitti architettonici. Da relitto,delle metropoli Frigorifera Specializzata n.10 di Verona viene restituil’ex Stazione ta a un uso culturale e aggregativo nel ’94, sotto concessione del Comune di Verona e per merito di un collettivo che sembra invece avere un debole per il recupero delle derive urbane. Anche per marzo un calendario pieno di eventi: collaborazione con Greenpeace, una festa-concertoVenerdì 4, in locali. Il 5 suonerà la band romana degli ZU. L’11 marzocon gruppi è la serata dedicata ai gruppi emergenti: Futur Art, creata in con la trasmissione radiofonica Voci Indipendenti, in collaborazione diretta su Radio popolare di Verona. Il 25, serata jazz con il gruppo statuni femminile delle Tiptons e la loro sezione di fiati e trombetense tutto al . A chiudere il mese, il batterista jazz Joey Baron, il 26. Interzona, via Santa Teresa 16, Verona. Info: www.iz ona.it www.bazarweb.info bazar 03 2005 notte di alberto traversi 33 Manovre circensi n concettuale. A A Desenzano il circo ispira un originale locale dalodesig la swing-mania dà vita Treviso nasce un nuovo night-job. Mentre a Milananni ’50… a un club dedicato al crooner-icona dell’America Desenzano, cittadina lacustre nei pressi di Brescia, si è conquistata una certa fama tra i cultori della notte, intesa come spazio temporale dedicato al divertimento. Tra gli ultimi locali nati qui, c’è da segnalare il Circus, discobar d’effetto dedicato, manco a dirlo, al circo. Lontano anni luce dalla concezione circense occidentale, quella, per intenderci, fatta di clown dallo sguardo triste in stile felliniano, di maxi-tendoni a righe e di lustrini e paillette dall’aria pop-kitsch, il design del Circus, opera dell’architetto veneziano Leo De Carlo, rivela un carattere decisamente più moderno e concettuale. All’ingresso, nel salotto circolare, domina un grande lampadario Swarowsky in stile decò del diametro di quasi 2 metri. Lo schienale della seduta, che avvolge tutto lo spazio della parete curva, da terra fino al soffitto, è realizzato interamente in pelle nera capitonné. Un grande corridoio porta alla sala principale del locale dove è collocato il lunghissimo banco bar in alabastro, arricchito con ripiani per le bottiglie in cristallo e illuminato da una ventina di “gocce” soffiate appositamente da maestri del vetro di Murano. Sulla parete, opposta al banco bar, come in un museo darwiniano, sono esposti grandi ritratti in bianco e nero di animali utilizzati per gli spettacoli circensi. Il leone, la scimmia, la tigre, l’elefante, il cavallo. Tra l’uno e l’altro, specchi molati in stile marocchino allargano e illuminano l’ambiente. In fondo, più nascosto, il privé. Sulle sue pareti altre foto, originali d’epoca, incorniciate in radica e appoggiate su tendaggi di velluto verde. Invece degli animali qui, spicca una carrellata di impressionanti fenomeni da baraccone: nani, giganti, donne cannone, dame barbute e contorsionisti dall’aria altera. Arriva dal Mama Mia di Treviso una delle novità più simpatiche di questo inizio d’anno: il night manager. Sempre presente, dall’apertura alla chiusura del locale, il night manager assiste i clienti suggerendo, con proposte e consigli, ma anche con prenotazioni e info precise su orari e indirizzi, percorsi e itinerari per passare al meglio il resto della serata. Il lavoro del night manager, ovviamente, non si limita a sottolineare quel che succede nel locale di appartenenza, in questo caso il Mama Mia, ma spazia secondo le esigenze del cliente. L’orario di un cinema, la programmazione di una discoteca o l’indirizzo di quel ristorantino specializzato in pesce fresco: a ogni richiesta una risposta, si spera, esaustiva. “Con questo servizio pensiamo di avere aperto una nuova frontiera - dichiarano i titolari - la nostra clientela va rispettata e assistita nelle sue esigenze. Non abbiamo mai creduto nella spremitura dei nostri frequentatori, e per questo siamo stati spesso promotori di sinergie comuni con altre realtà. Questa nuova iniziativa è finalizzata proprio a questo scopo: avvicinarci ancor più al nostro pubblico, anche se in qualche modo contribuiamo a promuovere altre forme di divertimento. Non lo troviamo in contrasto con la nostra mission, tutt’altro: se un cliente è deciso per svariati motivi a indirizzarsi verso un altro locale, perché non guidarlo in maniera professionale?”. I primi, anzi, le prime night manager del Mama Mia si chiamano Eleonora e Lisa, motivo in più oltre al classico aperitivo spritz considerato uno tra i migliori della città, per frequentare questo live bar trevisano. Lo swing impazza: dopo i successi di Robbie Williams, Westlife, Peter Cincotti e Michael Bublé, il genere ha letteralmente invaso i locali milanesi. Si ascolta swing dai diffusori dei discobar più cool, si balla swing in discoteche come i Magazzini Generali e si suona swing dal vivo nei locali più in del momento come il lunedì sera al Just Cavalli. Ma c’è chi allo swing e ad una delle sue icone principali, ha dedicato addirittura un locale: il Frank. Pazzi per Sinatra amano definirsi i due artefici, Alessandro Bellotto e Max Trombetta, appassionati a tal punto per il crooner-icona dell’America anni ’50 da consacrargli la loro ultima creatura. Siamo a due passi da piazza della Repubblica: è qui che i due, da anni nel business della notte, si sono costruiti un nido in cui il glorioso “Old Blue Eyes” è solo un pretesto per parlare di swing, di vecchi dischi impolverati, ma anche di ottimi cocktail, vini al bicchiere e affettati di qualità. Come le foto di Herman Leonard appese ai muri, immagini d’altri tempi che mostrano i giganti del jazz in azione, il Frank è un locale in bianco e nero: bicolore la tappezzeria di Ralph Lauren, neri il bancone, le divise dei camerieri, i tavoli di cristallo e i divanetti, tutti in pelle capitonné, bianchi, invece, i muri e le scritte che riprendono estratti del successo di Cole Porter “I’ve Got You Under My Skin”. Da seguire la programmazione che include serate a tema e piccoli happening di musica live. Circus piazza Matteotti, 23. Desenzano (BS). Tel. 0309120343 Mama Mia borgo Mazzini, 50 Treviso. Tel. 0422541288 Magazzini Generali via Pietrasanta, 14 Milano. Tel 0255211313 Just Cavalli viale Luigi Camoens c/o Torre Branca Milano. Tel. 0231181 7 Frank viale Vittorio Veneto ang. Via Lecco Milano. Tel. 0229532587 www.bazarweb.info bazar 03 2005 TRASH CULT di antonio incorvaia 35 le, invece, Secondo lo Zodiaco, marzo è il mese dei Pesci. Secondo il Giudizio Universa per questo è il mese del Festival di Sanremo. Niente di più “lupus in fabula”, dunque,i pesci, e numero di marzo di un’icona cult che vede come protagonisti da una parte bastato che Grignani dall’altra il “figlio (del Festival) dei fiori” Gianluca Grignani. Sarebbe felici coincidenze e fosse nato 15 giorni di prima -è un Ariete- e questo gioco ad incastri di quadrature del cerchio avrebbe davvero raggiunto l’apoteosi... Ovvero, come “Branchie”, dunque. Sottotitolo: “Quando i sogni tolgono il respiro”. un viaggio leggiamo sul cartonato di confezione “Videogioco, fumetto, sogno, incubo:buio delle nostre straordinario che attraverso avventure e colpi di scena restituisce la luce al paure...” ti, di un E’ la storia «liberamente ispirata» a un popolare romanzo di Niccolò Ammani Donati) che lavora ragazzo appassionato di pesci tropicali (Gianluca Grignani alias Marcopregiudica i rapporti all’acquario di Genova, affetto da un male incurabile ai polmoni che nedalla volontà di sia con la madre sia con la fidanzata. Sarà un viaggio in India, ispirato ni e voglia costruire il più grande acquario di Delhi, a restituirgli apparentemente motivazio una sinistra lobby di vivere, almeno finché non si rivelerà tutta una trappola orchestrata da esperta in trapianti di organi... o di fare l’attore, Per Grignani è l’avverarsi di un’intima aspirazione. ...Sognav nto di una ma l’Accademia di Strehler la consideravo l’ultima spiaggia... E il coronamea su StradaNove rincorsa durata due anni e mezzo, come dichiara in un’intervista pubblicat l): “[Il ruolo di (www.stradanove.net/news/testi/cinema-99b/casab1111990.htm è stato rimandato Marco] mi ha intrigato fin da quando ho letto il copione [...]. Poi il progetto tornati da me, ho perché stavo lavorando al mio disco, “Campi di pop corn”. Quando sono chiesto delle modifiche alla sceneggiatura, perché ero cresciuto interiormente”. azione al massimo un Per il pubblico, invece, è una chimera: nei cinema rimane in programm o Damiani paio di giorni - record battuto a tutt’oggi soltanto da “Alex l’ariete” di Damiam solo sotto forma con Alberto Tomba e Michelle Hunziker - e nel mercato home video sbarca ciò che riesce a di videocassetta. Un’autentica rarità da collezionisti che meriterebbe, per succursale weird di mettere in mostra nel breve volgere di 105 minuti, quotazioni stellari alla Sotheby’s (se solo esistesse...). dedicate all’eroico Perchè, al di là delle doverose inquadrature dal taglio “Vogue Sardine”Sanremo con “Il sirenetto Gianluca Grignani - reduce, nel 1999, proprio dal Festival di n trash, forse giorno perfetto” - la pellicola è un continuo pullulare di planctonon per questo involontario ma meno voracemente apprezzabile. Impossibile non sussultare di passione, per esempio, di fronte all’epifania di una mummia incendiaria che scappa con la flebo attaccata al braccio in uno degli epiloghi più catastrofici e memorabili del cinema di genere: sembra quasi un personaggio di “Tales From The Crypt” che stia cercando l’uscita di sicurezza dal film sbagliato. Impossibile non farsi tornare alla mente le macabre ambientazioni di “Psycho” o “Frankenstein Junior” quando, di colpo, laboratorio su uno l’inquadratura si sposta da una slideshow di cartoline new age indiane al dell’eterna strapiombo nel quale si effettuano i più turpi esperimenti genetici alla ricerca a quando giovinezza. E impossibile anche non far scattare una torcida brasilian farfugliando la V e Gianaluca Grignani pronuncia la battuta «Ma vaffanculo!» sola un Oscar a trasformandola in una F («Ma faffanculo!»), che varrebbe da sceneggiatura e interpretazione. in esclusiva con Leggiamo, sempre su StradaNove, che Grignani aveva firmato un contratto non se ne è più il regista Ranieri Martinotti per girare altri due film insieme. Fino ad oggi E le branchie... saputo niente. Ma ovviamente aspettiamo fiduciosi, incrociando le dita. Branchie... dei fior! Da un romanzo di Niccolò Ammaniti film d’esordio di Gianluca Grignani nelle vesti di attore., ilDa falco a metà, a sirenetto hyppie Valentina Cervi e “Branchie” - di Francesco Ranieri Martinotti con Gianluca Grignani, di fortuna, tra l’usato Paola Quattrini - 1999 - Fuori catalogo - La vhs è reperibile, con un po’ di “Blockbuster” e i mercatini delle Pulci bazar 03 2005 www.bazarweb.info gusti di chiara spegni 37 Cipolla! Diuretica e curativa contro l’ipertensione è la base universale delle ricette dei migliori chef del globo. Regna sovrana da millenni, insostituibile nella cucina povera come nei piatti raffinati. Tra le tante varietà, la rossa di Tropea, da gustare cruda o cotta. Un tesoro dei calabresi famoso nel mondo… L’ultima novità? Il gelato alla cipolla di Tropea La Storia Le sue origini sono in Asia, dove veniva considerata sacra, ma la sua patria ormai è il mondo. Molto apprezzata dagli antichi egizi, pare che venisse utilizzata nelle cerimonie funebri: una cipolla nella mano doveva essere uno dei tanti lasciapassare per l’aldilà. Utile anche come alimento principale dell’alimentazione degli schiavi, impegnati in opere faraoniche come la Piramide di Cheope, il prezioso bulbo viene introdotto in Europa dai greci. Amato anche dai romani, sembra fosse impiegato da Alessandro il Grande per rendere più combattivi i suoi soldati. Fatto sta che la cipolla da allora abbonda nella cucina mediterranea, non manca in quella cinese, indiana e mediorientale, per non parlare della tex-mex. Il suo è un successo internazionale! Proprietà La leggenda vuole che una cipolla tagliata a metà e messa sotto il letto di un ammalato faccia scomparire la febbre. La consistenza della buccia invece può darci le previsioni del tempo: se è sottile l’inverno sarà mite; se è grossa, sarà una stagione dura. Le proprietà di questo ortaggio sono veramente tante: è diuretica, combatte l’ipertensione e l’arteriosclerosi. Il suo succo è un ottimo antibiotico nella cura delle infezioni della pelle e bollita insieme al miele combatte il raffreddore ed è benefica per l’apparato respiratorio. Lo zolfo estratto dalla cipolla è utile per cure di bellezza dei capelli. Una passione da intenditori La ricetta per eccellenza che ha per protagonista la cipolla è la soupe à l’oignon francese, tipica della cena della vigilia di Natale. Alexandre Dumas, nel suo “Dizionario di cucina”, racconta la storia di Stanislao, re di Polonia, che in occasione di una visita al suocero Luigi XV volle assolutamente assistere personalmente alla preparazione della ricetta: inutile dire che si ritrovò in lacrime di fronte allo chef. Oggi la nuova tendenza di grandi artisti della nostra cucina è quella di servirsi di prodotti semplici, come la cipolla, per esaltare tutta la loro tecnica e fantasia. Un piatto simbolo di questa scelta, che significa passare dall’alta ristorazione alla trattoria e prezzi più accessibili, è la cipolla caramellata con salsa fredda e calda di parmigiano di Davide Oldani (allievo di Gualtiero Marchesi). Libri e segreti Se c’è una teoria del soffritto perfetto, appartiene ad Allan Bay, che nel suo “Cuochi si diventa”, Feltrinelli, 15 euro, ci ha illustrato finalmente di cosa si tratti. E non è uno scherzo: il soffritto è alla base di tantissimi piatti, che siano della tradizione povera o di grandi gourmet. Una nota scrittrice invece, oltre che buona cuoca d’Oltralpe, spiega invece come fare un’autentica soupe à l’oignon in “Il libro di cucina di Joanne Harris”, Garzanti, 29,50 euro. Sempre accattivanti i titoli stranieri su www.amazon.com: c’è “Onions, onions, onions: delicious recipes for the world’s favorite secret ingredient” di Linda Griffith, oppure “The Onion Book” di Jan Dominguez, e “Onions, onions, onions” di Rosemary Moon. da ricordare Posti “padrona”. A Tropea, Certaldo, Cannara: tutte località dove la cipolla la fa da “Per natura Certaldo, nella Val D’Elsa è nello stemma bianco e rosso, con la scritta omaggio è sono forte e dolce ancora e piaccio a chi sta e a chi lavora”. A renderle la storia anche un illustre cittadino come Boccaccio, che nel Decamerone racconta festa della di frate Cipolla. Cannara invece, vicino Foligno, organizza ogni anno una cipolle delle “legatura” alla Cipolla per S. Matteo, in settembre, dove si può assistere Tropea è nella classica treccia, oltre a degustare i piatti della tradizione contadina. ente rosso. A famosa in tutto il mondo per una varietà del prezioso bulbo, rigorosam Rossa diffondere la sua cultura e le sue ricette ci pensa l’Accademia Tutela Cipolla la segnalare Da mia.htm). di Tropea (www.cipollatropea.it/accademia/accade sapore della marmellata fatta con questa varietà: nota per la sua dolcezza, esalta il su crostini carne e dei formaggi forti, come il pecorino, ma si può anche spalmare da marzo caldi per un antipasto originale. Per chi volesse farne scorta, si raccoglie a giugno. L’altra ricetta Una ricetta vegan per variare il nostro menu, consigliata dal sito ufficiale dei vegan italiani, Vellutata di cipolle: http://www.veganitalia.com/modules.php?name=Ne ws&file=article&sid=563&mode=&order=0&thold=0 . Si prendono due grosse cipolle, uno spicchio d’aglio, quattro ciotoline di brodo vegetale, un pizzico di curry, un pizzico di peperoncino, un cucchiaio di olio extravergine di oliva e uno di fiocchi di riso. Il primo passo è saltare aglio e cipolla in una teglia oliata, poi si aggiungono brodo e fiocchi. Una volta frullato il tutto, si regola di sale, si aggiungono le spezie e si fa sobbollire il tutto per dieci minuti. Il tocco finale lo dà la guarnizione: erba cipollina o prezzemolo. L’angolo La focaccia ligure alla cipolla non si scorda mai. Buona al panificio “Mario” , via San Vincenzo 61, chiuso la domenica, a Genova. Ma anche nelle Marche si può mangiare un’ottima pizza bassa, in genere croccantina, sempre alla cipolla. Una pizza a taglio da segnalare è ad Ancona, in via della Loggia, di fronte al Teatro delle Muse. Il sito http://www.umbriaonline.com/Cannara_cipolla.phtml invece segnala, per gustare qualche piatto tipico della zona di Cannara, il Perbacco vini e cucina, via Umberto I, Cannara, tel. 0742720492. I curiosi che volessero assaggiare una ricetta insolita, possono andare in Corso Vittorio Emanuele, prima della terrazza panoramica di Tropea, al Bar Tonino. Solo lì si trova il gelato alla cipolla di Tropea, un’invenzione sicuramente da provare… 38 di chiara tacconi gusti bazar 03 2005 www.bazarweb.info NORD Antiche contrade0171690429 Via Savigliano 12, Cuneo. Tel. Chiuso il giovedì. Spesa media 55 euro in Un ristorante dalla cucina raffinata e fantasiosa prende un ingrediente “povero” come la cipolla e lo introduce O piatti di grande eleganza, in bilico fra tradizione e invenzione. Come la zuppa tradizionale di cipolle gratinate. le tartellette di sfoglia con cipolle bionde. Oppure una ricetta tipicamente piemontese, l’anguilla brasata su patate tiepide e fonduta di cipolle al timo. O ancora la sella di coniglio al tartufo nero accompagnata da chenelle di patate e cipollotti glassati. Centro Ristorante Locanda Osteria Del Vicario Via Rivellino 3, Certaldo (Firenze). Tel. 0571668676 Sempre aperto. Spesa media 40 euro Come già Boccaccio scriveva, la cipolla di Certaldo è famosa in tutta ormai anche in tutta Italia. Ne esistono due varietà a seconda della la Toscana, ma stagione: la Statina (viola chiaro, dolce e saporita) e la Vernina (rosso intenso, dal sapore In questa locanda-osteria, nel borgo medievale della cittadina, ricavatapungente). da un ex convento del Duecento, la si può assaggiare nelle preparazioni tradizion consiglio è di provare il piatto di pecorini accompagnati dalla marmell ali, ma il di Certaldo. Un incontro di sapori tutti toscani che non si scorda facilmenata di cipolle te. SUD L’Approdo Non solo soffritto Via Roma 22, loc. Marina, Vibo Valentia. Tel. 0963572640 Sempre aperto. Spesa media 48 euro Nella terra della cipolla di Tropea non è certo difficile trovare piatti con la “rossa”, ma questo è un ristorante di ottimo livello. La cucina è prevalentemente marinara, però emerge anche un piatto di terra, gli straccetti di vitello con pomodori e cipolla rossa di Tropea al basilico, che esalta al meglio il sapore di questo prodotto locale. Bionde, rosse, bianche: le cipolle entrano nelle ricette più impensate a regalare un tocco deciso o una punta di dolcezza New entry The Lounge Piazza S. M. Novella 9/10r, Firenze Tel. 0552645282 Sempre aperto Tipo di cucina toscana rivisitata Specialità del locale sushi del Chianti (carne di manzo marinata) Spesa media 50 euro Dolci della casa Vino carta da 250 etichette, vini al bicchiere, abbinamenti Piatti dietetici vegetariani, per celiaci Numero coperti 25 Carte di credito tutte Musica sottofondo Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Sala per fumatori terrazza Gentilezza del personale ottima Particolarità pink room, una stanza tutta rosa Design Light Via Maroncelli 8, Milano. Tel. 0262690631 Chiuso il lunedì Tipo di cucina internazionale Specialità del locale tartare di branzino e mango con salsa greca Spesa media 40 Dolci della casa Vino selezione italiana e internazionale Piatti dietetici sì Numero coperti variabili (a seconda della serata) Carte di credito tutte Musica DJ Servizi per disabili sì Illuminazione raffinata Sala per fumatori no Gentilezza del personale buona Particolarità bar, ristorante e lounge divisi da tende. Design arch. Gian Maria Torno Eat & go Bruschetta e vino Via Mascherona 30, Genova. Tel. 3476957401 Chiuso la domenica Tipo di cucina piatti freddi e stuzzichini Specialità del locale bruschetta Spesa media (bruschetta, un bicchiere di vino, dolce) 12 euro Dolci artigianali acquistati Vino selezione italiani e stranieri, anche al bicchiere Piatti dietetici no Numero coperti 30 Carte di credito no Musica sottofondo Servizi per disabili no Illuminazione la sera soffusa Sala per fumatori no Gentilezza del personale ottima Particolarità piccolo e accogliente, ideale per pasti veloci anche la sera tardi www.bazarweb.info bazar 03 2005 gusti di chiara tacconi 39 La scienza al caffè Quattro chiacchiere al caffè. Con gli amici, certo, ma anche con intellettuali. Seguendo una tendenza che dalla Francia e dall’Inghricercatori, scienziati e ilterra si è diffusa in mezzo mondo, anche in Italia sono nati i primi caffè-scienza. Locali argomento e un gruppo di esperti che si mescola ai tavoli conin cui si sceglie una data, un il pubblico. I temi sono alla portata di tutti, basta solo essere curiosi, e non si tratta di conferen ze, ma di veri dibattiti informali. Uno dei primi caffè scienza italiani è a Firenze, nello spazio BZF (si legge Bizzeffe), bellissimo locale della casa editrice Vallecchi, famoso per la vivacità intellettuale delle proposte; qui si sono già discussi argomenti come i rifiuti domestici e il futuro di internet; in questo mese (giovedì 17 marzo) si discuterà sulla ricerca formale e applica A Bologna la Fondazione Golinelli promuove caffè scientific ta. manifestazioni (come alla prossima edizione di La scienza in i soprattutto in occasione di piazza, Casalecchio di Reno (BO), 7 aprile-6 maggio). Info: BZF, via Panicale 61/r Firenze, tel. 0552741009, www.bz f.it. Info: www.golinellifondazione.org. Il Prosecco a primavera Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Doc (lo spuma nte più bevuto in Italia), ma anche il Cartizze, il Colli di Conegliano, il Refron tolo Passito, il Torchiato di Fregona: questi e altri i vini da scoprire e la Primavera del prosecco, manifestazione itinerantesorseggiare durante conoscere le colline tra Valdobbiadene e Coneglianoche in tre mesi e 15 mostre vinicole ci fa nell’Alta Marca trevigiana. A cominciare dal 5 marzo e fino a giugno gli eno-turisti potranno apprez zare i vini là dove vengono prodotti. Qualche appuntamento: Vidor - Mostra del Prosecco marzo); Santo Stefano - Mostra Prosecco e Cartizze doc di Colbertaldo e Vidor (5 marzo - 20 Cordignano - Mostra dei vini d’annata (19 marzo - 28Santo Stefano (19 marzo - 3 aprile), Villa di marzo), Col San Martino - Mostra del Prosecco doc di Col San Martino (19 marzo - 10 aprile), San Pietro Cartizze (26 marzo - 10 aprile). Ma sono solo alcuni dei di Barbozza - Mostra del Vino Prosecco e che termina con una “finalissima”: a giugno le miglio momenti di questa Primavera del prosecco ri etichette della manifestazione saranno in degustazione a Conegliano e poi a Jesolo. Info: www.primaveraprosecco.it. Natural Taverna vegetariana L’Insalatiera Via Trionfale 94, Roma. Tel. 06 39742975 Chiuso la domenica Tipo di cucina vegetariana Specialità del locale rotolo di pasta ripieno di carciofi Spesa media 15,50 euro Dolci della casa Vino carta dei vini, bianco e rosso della casa Piatti dietetici vegetariani, vegan Numero coperti 45 Carte di credito tutte Musica no Servizi per disabili sì Illuminazione diffusa Sala per fumatori no Gentilezza del personale ottima Particolarità anche piatti da asporto Enoteca Sola Enoteca via Carlo Barabino 120/r, Genova. Tel. 010594513 Tipo di cucina regionale rivisitata Specialità del locale buridda di seppie e polpi Spesa media 40 euro Dolci della casa Vino carta fornitissima Piatti dietetici vegetariani Numero coperti 40 Carte di credito tutte Musica no Servizi per disabili sì Illuminazione diffusa Sala per fumatori no Gentilezza del personale ottima Particolarità molto buoni anche i salumi Etnico Sharm el Sheik Piazza Santa Maria del Suffragio 3, Milano. Tel. 0270004694. Chiuso il venerdì e il sabato a pranzo Tipo di cucina araba Specialità del locale spiedini di agnello Spesa media 20 euro Dolci della casa Vino niente alcolici Piatti dietetici no Numero coperti 35 Carte di credito no Musica sì Servizi per disabili no Illuminazione soffusa Sala per fumatori no Gentilezza del personale buona Particolarità prezzi ottimi Tradizionale Osteria del gallo Largo Nazionale 2, Marsicovetere, Villa d’Agri (Pz). Tel. 0975352045 Chiuso il martedì Tipo di cucina regionale Specialità del locale grigliata mista del pastore Spesa media 18 euro Dolci della casa Vino carta regionale e nazionale Piatti dietetici no Numero coperti 200 Carte di credito tutte Musica no Servizi per disabili no Illuminazione soffusa Sala per fumatori no Gentilezza del personale buona Particolarità il “tagliere del gallo”, ottima scelta di salumi e formaggi 40 di eva buiatti gusti.mangia come leggi bazar 03 2005 Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni www.bazarweb.info diverse mo di spezie con cipolle Profu “Si sedettero sull’erba di St James’ Park e Nazneen apparecchiò il picnic su quattro e spezie e cotte al forno, tovagliette. Ali di pollo marinate in una salsa di yogurt con peperoncini piccanti, cipolle tagliate sottili quanto un’unghia, mescolatebollente. ..” Monica Ali, Sette immerse nell’uovo e nella farina di ceci e fritte in olio mari e tredici fiumi, Marco Tropea Editore. Si tratta di un antipasto delizioso o di un contorno fantastico che profumerà la vostra tavola e anche le scale del condominio. Preparate una pastella abbastanza leggera con farina di ceci, un uovo, e acqua tiepida. Se proprio non trovate la farina di ceci usate quella bianca tipo 0, ma non e’ la stessa cosa! Aggiungete due cucchiaini abbondanti di turmerico e uno di cumino in polvere, due spicchi d’aglio tritati finissimi, una punta più o meno abbondante di peperoncino in polvere (dipende da quanto piccante il vostro immaginario configura la cucina indiana), sale e una punta di bicarbonato o lievito in polvere, che serve a rendere il fritto vaporoso e croccante. Mescolate e sbattete bene, lasciate riposare mezz’ora e intanto sbucciate e tagliate a rondelle per il verso della larghezza due cipolle rosse abbastanza grandi e due patate medie. Sconsiglio di fare le rondelle sottili “come un’unghia”, perché poi sono poco gestibili in padella: contentatevi di uno spessore di qualche millimetro, in modo che mantengano una certa rigidità. Preparate una padella o meglio una friggitrice con abbondante olio che scalderete a fuoco vivace. Quando l’olio è molto caldo abbassate un po’ il fuoco e immergete le fettine di patata un po’ alla volta nella pastella e poi nell’olio, e friggete fino a che diventeranno dorate. Scolate su carta da cucina. Fate lo stesso con le rondelle di cipolla. Servite caldissimo con spicchi di lime per accompagnare un ottimo curry di pollo oppure come antipasto insieme a un calice di lissa: metà yogurt greco, metà acqua minerale, uno spicchio d’aglio, un po’ di sale e un ciuffetto di menta fresca, il tutto frullato e bevuto ben fresco. Pizzicare una vivanda profumata e appetitosa stimola confidenze pacate e sorridenti. Consiglio questo piatto per una cena a due, due amiche o due amici o un’amica e un amico che non fanno sesso insieme, almeno non ora, ma piuttosto sono reciprocamente disponibili a guardare l’altro con interesse, affetto e voglia di capire. Non sottovalutate questo tipo di cena, che dovete adornare con candele, una bella tovaglia e molto calore, per esempio simbolicamente rappresentato dal vostro gatto amichevole acciambellato sul divano o dal vostro cane, che avrete chiamato in servizio perché appoggi ogni tanto la testa delicatamente sulle ginocchia dell’ospite senza chiedere nulla, tanto le cipolle non gli piacciono. Non ingessate l’atmosfera con coltello e forchetta: piuttosto aggiungete tovagliolini umidi e profumati per pulirsi le mani e frutta fresca anche esotica come l’ananas, purché ben maturo. Andrete poi a riposare come svuotati, sereni e contenti per un bel sonno. Nazneen del Bangladesh e vive da anni a Londra, dove sposata: per lei un mondo straniero in cui una spaventata e sbalordita turista. Ma Nazneen anche un ponte fra il marito mite e tradizionale e le figlie arrabbiate e integrate, fra le anziane donne che cercano di esercitare il loro potere nel piccolo mondo familiare e quelle che si avventurano da sole su nuove pericolose strade. Nazneen molto simpatica: vi riconoscerete nella sua pazienza, leggerezza e coraggio, soprattutto se vi sentite anche voi un po’ estraniati, e vorreste andare avanti, s, ma portando con voi i vostri affetti, tutti, anche se sembrano incompatibili fra di loro come il marito e l’amante. E poi cucina benissimo: ci sono delle pagine cos evocative che viene voglia di mangiarsi il libro. Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete prossimo la ricetta sul numero di Bazar! 42 di lorella scacco arti bazar 03 2005 www.bazarweb.info enoi e gli altri. I luoghi vissuti ich e difis ch mi na Di tra tto conta ento elem come La pelle agio. La memoria dall’essere umano come spazi dove l’arte si sente a suo tra donne “create” e ttica diale come dinamica cerebrale del corpo umano. La donne “creative”. Skin! Una mostra sulla pelle, quella membrana che ci permette di entrare con il mondo. Un campo di interesse che è stato più volte esplorato a contatto con l’altro e attraverso la performance, la fotografia, il ritratto o la pittura di figura.dagli artisti contemporanei Ecco una mostra che riunisce 18 opere che presentano la ‘pelle’ da diversi punti di vista, anche se, come scrive il curatore Matteo Chini, “sono accomunati da una evidente apertura alla sensualità e talvolta all’erotismo. Uno spirito il più delle volte terreno e materiale si interseca con uno spiccato interesse per la realtà e mostra così l’ambivalenza che soggiace al desiderio della carne: il piacere e la sofferenza”. Tra gli artisti invitati: Vanessa Beecroft, Sandro Chia, Donatella Di Cicco, Gligorov, Nan Goldin, Anselm Kiefer, Shirin Neshat, Chris Ofili, David Marlene Dumas, Robert Salle. Daniele Ugolini Contemporary Art, via XXVII Aprile 49 r , Firenze, tel 055473 375, dal 3 Marzo al 30 aprile Lost in Translatione perfetta la scelta del titolo Per Carlo De Meo è stata idonea del film di Sofia Coppola per intitolare la sua mostra personale a Genova… L’artista sta infatti riflettendo sull’idea del “perdersi” in una società come quella attuale che si nutre e si sostiene di sicurezze e convinzioni per combattere le paure di tutti i giorni. Oggi è il fallimento di alcune di queste certezze a far rivalutare all’artista la capacità di perdersi nell’intento di scoprire nuove dimensioni esistenziali. Il coinvolgimento personale dell’artista è talmente forte da indurlo a rendere protagonista il proprio corpo nelle sue opere fotografiche e scultoree. Galleria Andrea Ciani Artecontemporanea, piazza Scuole Pie 7/8, Genova, tel. 0102474529 - e-mail: [email protected], orari: martedi - sabato 15.30/19.00, fino al 10 marzo Area E’ un titolo che sottintende superficie, luogo, ambiente. Ed è un titolo che il curatore Raffaele Gavarro ha scelto osservando come l’arte contemporanea si trovi a suo agio in luoghi vissuti, dove il tempo ha lasciato le sue tracce, piuttosto che in quelli di recente costruzione e funzionalità. Una osservazione che induce a riflettere sull’essere umano, sulla sua evoluzione e la sua dimensione temporale, insieme alle opere dei tre artisti in mostra: Valentino Diego, Eugenio Ribaldi, Barbara Tucci. Autori che provengono da tre città diverse e lavorano con media diversissimi: Diego ha optato di esporre una videoinstallazione mentre Ribaldi ha realizzato una installazione site specific; Barbara Tucci espone invece due serie di opere fotografiche di ambienti naturali e luoghi abbandonati. Galleria Sogospatty, vicolo del Governo Vecchio 8, Roma, tel. 0668135328, [email protected], orari: mart – ven 15 – 20, sab 11 – 18, fino al 23 aprile Around Me Me è una iniziativa dedicata alla creatività femminile Adattativo della nuova mostra personale del duo Bianco – Valente e (Piazza Caffetteria del Chiostro del Bramante, Via della Pace venerdì Navona), Roma, Info: tel. 0668803227, Orari: Martedì - 20.30, 10.00 - 19.00, Sabato 10.00 - 23.00, Domenica 10.00 – fino al 13 marzo tel. Galleria V.M.21 Arte Contemporanea, via della Vetrina 21, Roma, lunedì 0668891365, e-mail: [email protected], orari: – venerdì 11,00 / 19,30; sabato 16,30 / 19,30, fino al 15 aprile A.M. – Around artistica. e all’immagine della femminilità che stimola la creazione donna Un percorso umano e professionale che ha portato la Elena, dall’essere modella all’essere artista. Il curatore, Stefano donne illustra questo dualismo attraverso la rappresentazione di tta ritratte e donne che ritraggono. I dipinti in mostra di Antonie di tutti i Campilongo riflettono ansie e pensieri, illusioni e speranze più. giorni, in una poetica iperrealista che ci avvicina ancora di Adaptive è il titolo si riferisce al sistema di adattamento dell’essere umano alle cose. Giovanna Bianco e Pino Valente lavorano da tempo sulle dinamiche cerebrali e fisiche del corpo umano, e in particolare sulla funzionalità della memoria. “Adaptive umana Behaviour” è infatti un termine usato dai ricercatori per quell’attitudine e. Il che permette l’evoluzione della specie attraverso il ricordo delle esperienz re dei comportamento umano è infatti adattativo, ed è questo il tema condutto video e delle installazioni in mostra dei due artisti napoletani. bazar 03 2005 www.bazarweb.info arti di luca beatrice 43 Puma, Zanardi, Sgarbi & altre rockstar Talenti di così ampio respiro da invad ere sia passerelle della mondanità sia le più autorevoli e istituzionalilesedi d’arte Andrea Pazienza: una vera rock star Mario Schifano: una vera pop star Lo chiamavano “il Puma” perché quando dipingeva saltava da una tela all’altra, con passo felpato e imprendibile. Mario Schifano è stato l’unica pop star italiana: eccessivo, romantico, drogato, vitalista e soprattutto il più grand talento pittorico espresso qui da noi nel dopoguerra. e mostra che gli dedica la Fondazione Marconi racconta un La itinerario di cinque anni che segnò i rapporti tempestosi trabreve l’artista romano e il gallerista milanese: dai primi monocromi con cui guadagnò il successo internazionale alla strada, ovvero Piazza del Popolo, la Dolce Vita e tutto ciò che ricordiamo attraverso un sottile velo di malinconia. Mario Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada. Fondazione Marconi, via Tadino 15, Milano tel. 0229419232 www.fondazionemarconi.org, fino al 26 marzo orario: martedì-sabato 10.30-12.30, 15.30-19, ingresso libero, , catalogo Skira (prezzo 49 ). Francesco Clemente: inchiniamoci dalle passerelle …e visto che si parla di artisti iperfamosi, celebrati tanto mondane quanto dai musei internazionali, non poteva certo mancare Francesco Clemente che degli anni ’80 è stato il miglior ambasciatore italiano in America. Amico di Allen Ginsberg e William Burroughs, collezionato da Bob De Niro, fotografato da Annie Leibowitz, Clemente ha interpretato attraverso la pittura la curiosità dell’uomo occidentale per l’oriente, il gusto, l’attrazione e il sapore per terre lontane dove la sensualità incontra il misticismo e l’erotismo diventa estasi. Della sua “age d’or” Curti Gambuzzi & Co. presentano un’accurata selezione di opere fino al 1990. Francesco Clemente. Opere 1977-1990. Paolo Curti Annamaria Gambuzzi & Co, via Pontaccio 19, Milano, tel. 0286998170, www.paolocurti.com, fino al 30 marzo, orario: martedì-sabato 11-19, ingresso libero, catalogo Silvana italiana Premio Furla: il futuro dell’arte italiana nel terzo Si nasconde tra questi cinque giovani il futuro dell’arte millennio? E’ questo lo scopo per cui è nato il Premio Furla, giunto alla quinta edizione, inizialmente con sede a Venezia e quest’anno ospitato dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Lo schema è il solito: una commissione di critici segnala, un’altra di “saggi” seleziona forse i più meritevoli, e uno vince. Alex Cecchetti, Ra di Martino, Christian Frosi, Pietro Roccasalva, Deborah Ligorio sono la cinquina del 2005. Ma il più appare scontato e prevedibile, frutto della tipica stitichezza espressiva dei giovani artisti italiani. Piccole stelle che crescono o ennesime promesse mancate? Premio Furla, Galleria d’Arte Moderna, Villa delle Rose, viale Saragozza 228/230, Bologna, tel. 051502859 www.galleriadartemoderna.it fino al 3 aprile, orario: martedì-domenica 15-19, ingresso 2, catalogo Charta “Dedicato ha chi nel ’77 aveva vent’anni e oggi ne ha diciotto”, scriveva Andrea Pazienza in una sua tavola immortale tra le tante che ci ha lasciato in eredità. Pompeo, Zanardi, Pertini e altri personaggi che sono usciti dalla sua penna a segnare l’epoca del movimento e la fine delle illusioni, in un’ Italia che sembrava poter cambiare e che invece ha assistito al crollo di tutti i suoi miti, uno dopo l’altro. Andrea Pazienza era una rockstar, ma forse è stato soprattutto il pittore italiano dell’ultima microgenerazione ribelle, rifondatore del linguaggio fumettistico che con lui e i suoi amici di Frigidaire ha saputo incontrare la letteratura, il costume e le arti visive. Andrea Pazienza. Segni e memorie per una rockstar. Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, piazza Cavour, Monfalcone (GO), tel. 0481494369, 19 marzo-26 aprile 2005, orario: tutti i giorni 16.30-19.30, sabato e festivi 10.30-13, 16.3020, ingresso libero, catalogo ARTeFUMETTO i Il Male di Sgbi!arb Smessi i panni per lui troppo stretti Evviva Vittorio Sgar ato a fare ciò che di politico e polemista televisivo è torn o e curatore. Un critic il e: riesc gli più gli piace e meglio mostre rispetto modo forse inconsueto di organizzare ga e fa discutere. intri che le, attua dell’ ione ogaz all’omol e di pittura crudele Attraverso sette secoli e oltre 180 oper male in tutte le del a enz pres Sgarbi testimonia la ’angoscia privata sue manifestazioni possibili, dall al tormento, dal smo sadi dal o, ettiv coll ma al dram casa nella città demonio alle torture, che trovano magico e della golo trian del ino ideale, ovvero la Tor Balthus, con ive conv lico magia nera. Così Beato Ange movic, e Caravaggio Abra ina Mar con a ront conf si no Tizia ni collaterali incontra Cattelan. Senza contare le sezio scelte bizzarre e le e etti fum e, grafi dedicate a cinema, foto ica di Vittorio. man nella o l’ass imprevedibili che si rivelano zzina di Caccia, Pala ele, crud ra pittu di cizi Eser e. Il Mal 23, fino al 26 giugno, Stupinigi (TO), info tel. 01144295 sabato 9-19, giovedì e rdì vene dì, cole orario: martedì, mer 4, prenotazioni 9-22, domenica 9-20, ingresso 9-6a Skir ogo catal e.it, eton .tick www 44 di marzia di mento arti bazar 03 2005 www.bazarweb.info onio di idee ed eventi, al ozi em ed ri sie pen per i gh Luo spazi uno tare diven per rta riape Dall’Accademia di Francia, rti tra uomo e natura. Dalla piccolissimo museo del lupo, per riflettere sui rappo al Museo città monumentale di Babilonia, per scoprire gli scempi degli americani, della Liberazione di Roma, per ricordare Restiling Villa Medici Dopo mesi di lavori e restauri, ha riaperto a Roma l’Accademia di Francia a Villa Medici. Gallerie espositive interamente rinnovate, la nuova sala cinemato “Michel Piccoli” e un calendario ricco di appuntamenti interessanti. grafica Il programma prevede tre diversi cicli (invernale, primaverile ed con esposizioni di diversa natura, dal rinascimento all’età contemp estivo), accompagnate da film, concerti e conferenze. Poi spettacoli teatrali,oranea, letture, confronto tra artisti conosciuti ed emergenti. La scommessa è quella di diventare un luogo di incontro di idee, pensieri, eventi, abbandonando atteggiamenti forse troppo “retro” e permettendosi di ringiovanire nei modi e nello stile. Fino all’8 l’esposizione di A. Kiefer “Die Frauen” con numerose opere tra marzo dipinti e sculture, in buona parte realizzate appositamente per la mostra; dall’8 aprile all’8 maggio in mostra i “Capolavori del disegno italiano dal rinascim ento al barocco. La collezione di J. de Beistegui”. Dal 2 al 4 marzo colloquio di storia e arte sul tema “L’artista e la sua musa. Mitizzazione dell’auto re e del suo modello nel XIX e XX secolo”. 9, 10, 16 e 17 Marzo “L’invisible, l’inoui”, con la proiezione di pellicole di Bresson, Green, Huille, Straub, Dreyer e Brisseau. Visite guidate ai giardini il sabato e la domenica alle 10.30 e alle 11.30, italiano sia in francese (5 prezzo intero, 3 ridotto); nel parco avranno sia in luogo alcuni dei concerti e delle proiezioni. Orario di apertura delle esposizioni: dalle 11.00 alle 19.00, tutti giorni tranne il martedì. Biglietto: 8 , 4.5 per studenti e over 60, ingresso gratuito per i minori di 8 anni Caffetteria aperta durante le manifestazioni. Viale Trinità dei Monti 1, Roma. Tel. 0667611 - www.villamedici.it tta dagli Americani Babilonia distru ormai a conoscenza della notizia, documentata Sono in molti a essere i dal rapporto di J. Curtis del British Museum, sulle distruzioni e i sacchegg ai danni del sito archeologico della città monumentale di Babilonia da parte dell’esercito americano. I comandanti militari americani avevano impiantato la base a Babilonia nell’aprile del 2003, dopo l’invasione dell’Iraq, e dopo cinque mesi l’avevano ceduta al comando polacco. Periodo sufficiente per lasciare segni indelebili del loro passaggio. In pochi forse sanno che a Babilonia si trovavano strutture considerate dagli antichi tra le Sette Meraviglie del Mondo, come il Muro orientale della città, largo e massiccio tanto da consentire il passaggio di due quadrighe affiancate, e i leggendari Giardini Pensili di Semiramide, in realtà giardini artificiali allestiti su terrazze disposte a gradoni. Sono così scomparse le bellissime mattonelle smaltate e dipinte con bassorilievi raffiguranti draghi e tori che decoravano la bellissima Porta di Ishtar (parzialmente ricostruita al Pergamon Museum di Berlino), il più importante monumento del tempo di Nabucodonosor (604-562 a.C.) conservatosi fino a noi, e crateri di oltre due metri di profondità hanno per sempre compromesso la possibilità di ulteriori indagini scientifiche. Peccato che uno scempio del genere non sia stato denunciato con la i stessa forza con cui fu denunciato l’altrettanto grave scempio che fecero Talebani ai Buddha di Bamyan… lupo Dalla parte del mo museo in una piccola località tra le Un piccolo, piccolissi aspre montagne abruzzesi. Soggetto il lupo, visto da tutte le angolature possibili. Impronte di lupo segnano il percorso attraverso le poche e (a dire il vero) scarne sale del museo, segno evidente di un progetto portato avanti senza molti fondi, ma con cura e buona volontà. Molte le notizie fornite da preziosi pannelli esplicativi, che raccontano abitudini di vita, habitat e rapporto con l’uomo. E poi il lupo nella letteratura e nei fumetti, eternamente cattivo e feroce. In mostra le terribili trappole utilizzate per catturarlo, veri strumenti di tortura. Da non perdere l’opportunità di avvistare un lupo in carne e ossa nella riserva a pochi passi dal museo. Ingresso: aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 (orario invernale). Biglietto: 3 Museo del Lupo Appenninico, Ufficio di Zona del Parco, via S. Lucia 67030 Civitella Alfedena (AQ). Tel. 0864890141 www.parcoabruzzo.it 24 Marzo ’44: ricordare le Fosse Ardeatine Luogo di dolore, sinonimo di torture e morte. Al piano terra dell’anonimo fabbricato che durante l’occupazione era in mano alle S.S. della Gestapo, c’è oggi la biblioteca; al secondo e al terzo piano le prigioni, con ancora la lugubre carta da parati e le finestre murate. Nelle celle sono conservati ricordi dei caduti della Resistenza, fotografie, brandelli di vestiti e oggetti personali; poi archivi delle S.S. e ordinanze e comunicati delle autorità nazi-fasciste. Nelle celle di segregazione, una per piano, sull’intonaco graffiti dai detenuti, messaggi di lotta, avvisi, pensieri e poesie. Dal 2001 è stata aggiunta una sessione dedicata alla persecuzione degli ebrei romani. Tutto è rimasto com’era nel 1957, data dell’apertura del museo. L’allestimento è essenziale e ci si sente un po’ spersi, soli e spaesati. Ma forse è giusto così. Museo storico della Liberazione di Roma, Via Tasso 145, Roma. Tel. 067003866 Ingresso gratuito: martedì, giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30. per gruppi o scolaresche da 10 a 30 persone visite guidate dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30. 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 03 2005 www.bazarweb.info bazar 03 2005 www.bazarweb.info I cieli d’Irlanda viaggi di andrea mugnaini 47 Le nere scogliere di Cliffs of Moher, saggi lunari del Burren, le lande verdi dellai pae con di Kerry. E i pub di Dublino. Tra elfi, folletti etea fate… Cosa vedere 5 cose da non perdere La tentazione, d’istinto, è quella di buttarsi. E non è un 1. Le Cliffs of Moher caso che ogni anno si registrino casi di suicidio. Non 2. Il tour nei luoghi dell’Ulisse di Joyce vogliamo certo spingervi a tanto, ma l’attrazione fatale 3. I pub di Dublino per il vuoto è parte del fascino di questo posto. Stiamo 4. Il cielo d’Irlanda parlando delle Cliffs of Moher, vertiginose scogliere nere a picco sull’Oceano Atlantico. La natura ha creato 5. Una passeggiata in bici alle Isole questo capolavoro di rocce arenarie corrose dal mare e Aran modellate dal vento. Siamo in Irlanda, la verde Irlanda dove le meraviglie del paesaggio rappresentano una delle principali attrazioni. In una giornata di cielo limpido, il famoso Cielo d’Irlanda immortalato nell’omonima canzone da Fiorella Mannoia, dalle Cliffs of Moher si possono vedere le isole Aran, raggiungibili in barca dal vicino e delizioso porto di pescatori di Doolin o da Galway. Inishmore , Inishmann e Inisheer formano questo piccolo arcipelago, tavole di roccia calcarea galleggianti sul mare: il luogo ideale per bellissime passeggiate a piedi o in bicicletta. Galway, piacevole città dall’intensa vita culturale e dalla sfrenata base per vedere queste e altre bellezze della costa ovest. Come voglia di divertimento, è una ottima il Burren, terra spoglia e grigia così diversa dall’idea che abbiamo dell’Irlanda, ma forse proprio desertica dai paesaggi lunari, è stata descritta come unaper questo così affascinante. Regione acqua per annegare un uomo, né abbastanza alberi per regione “dove non c’è abbastanza impiccarlo, né abbastanza terra per seppellirlo”. La contea di Kerry, più a sud, rappresenta invece tutto ciò immense lande verdi che si alternano a vallate ricoperteche ci si aspetta da questo paese: cambiano repentinamente, con il sole che crea giochi di luce di abeti. Colori e paesaggi che con l’acqua del mare e dei laghi. In una parola: panorami spettacolari, ma anche molti turisti. Altrettant o bella ma molto meno frequentata è la vicina penisola di Dingle. Per finire Dublino, città giovane, moderna, a misura d’uomo. Negli ultimi anni la capitale irlandese è letteralmente esplosa: edifici ultramoderni con uso di vetro e acciaio si sono affiancati alle vecchie case in mattoni; sono stati inaugurati centri dedicati all’arte, alla musica, alla fotografia, al cinema all’insegna di una incredibile vitalità culturale. Il quartiere di Temple bar è il luogo migliore dove trovare tutto questo, con qualche sosta obbligata nei pub per una dissetante pinta di birra. foto di andrea mugnaini I pub di Dublino Sono luoghi fuori dallo spazio e dal tempo. Fuori dal tempo perché ci puoi entrare o uscire a qualsiasi ora. All’esterno il tempo scorre, ma dentro no. E’ tutto fermo, immutabile, identico a se stesso: ogni giorno, ogni ora. Fuori dallo spazio perché i pub nascondono sempre delle sorprese. Sembrano piccoli, ma poi si allungano in mille pertugi. Sai dove iniziano ma non dove finiscono. Veri e propri labirinti con porte segrete, vicoli ciechi e scale oscure. Sono sempre più grandi di quello che appaiono dall’esterno, ma una volta dentro sembrano sempre troppo piccoli. I migliori pub di Dublino? - The Long Hall, South Great George’s Street 51 - Doheny and Nesbitt, Lower Baggot Street 5 Comprare Birra e Irlanda, binomio naturale e inscindibile. Dublino ospita la fabbrica della Guinness la più grande compagnia d’esportazione di birra al mondo (150 milioni di litri l’anno). Al Guinness Hop Store in Crane Street potete acquistare tutti i souvenir possibili legati a questo prodotto di culto. Sempre per bevitori è l’indirizzo della Old Jameson Distillery in Bow Street a Dublino, una vecchia distilleria non più attiva dove gustare e comprare buon whisky. Per quel che riguarda l’abbigliamento, vale la pena spendere qualche soldo per un caldo maglione di lana delle isole Aran da acquistare direttamente in loco (An Pucan Craft Shop a Kilronan, tel.00353 91 757677) oppure per le giacche in tweed. Un buon indirizzo è Donegal Magee, grande magazzino specializzato in questo campo nella piazza principale di Donegal. Al Kilkenny Design Centre di Dublino (Nassau Street 6) si possono acquistare oggetti d’artigianato in ceramica, vetro e legno. Dormire Dublino – Oaklodge, Pembroke Park 4, tel. 00353 1 6606096 Dublino – The Town House, Gardiner Street Lower 47, tel. 00353 1 8740592 Inishmore (Isole Aran) – Aran Island Hostel, Kilronan, tel. 00353 99 61255 Galway – Ardawn House, College Road, tel. 00353 91 563454 Dingle – Kirrary, Avondale, tel. 00353 66 9151606 Mangiare Dublino – L’Ecrivain, Lower Baggot Street 109, tel. 00353 1 6611919 Dublino – Trocadero, St. Andrews Street, tel. 00353 1 6775545 Galway – McSwiggan’s, Eyre Street 4, tel. 00353 91 568917 Dingle – An Cafe Liteartha, Dikegate Street, tel. 00353 66 52204 Doolin – O’Connors, tel. 00353 65 7074168 www.visitdublin.com sito dell’Ufficio del Turismo di Dublino www.temple-bar.ie le attività e le iniziative culturali del quartiere diTemple Bar www.heritageireland.ie guida al patrimonio nazionale dell’irlanda www.jamesjoyce.ie sito ufficiale del James Joyce Centre www.cielidirlanda.it delizioso sito poetico dedicato all’Irlanda. Curiosate nella sezione dedicata al popolo fatato, tra elfi, folletti, fate e streghe. 48 di agnese ananasso essere bazar 03 2005 mangio Anoressia: nonto perché non esis ABA (Associazione Bulimia e Anoressia), numero verde 800165616. MILANO Centro Studi Disordini Comportamento Alimentare Ospedale S. Raffaele, “Ville Turro”. Tel. 02.2643.3206-2643.3229 CESENA Centro per la Terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare Casa di Cura “Malatesta Novello” 0547370770-370711 GARDA Casa di Cura “Villa Garda” Servizio di Riabilitazione Nutrizionale (Dr. R. Dalle Grave) Tel. 0456208611 PISA Università degli Studi Clinica Psichiatrica. Centro Studi della Condotta Alimentare (Prof. M. Mauri) Tel. 050992649 ROMA Università degli Studi Dip. Scienze Neurologiche e Psichiatriche (Prof. M. Cuzzolaro) Tel. 06631031 CHIETI Casa di Cura “Villa dei Pini d’Abruzzo” Centro di Riabilitazione Nutrizionale (Dr. E. Di Flaviano) Tel. 08713430 CATANIA Università degli Studi Clinica Psichiatria (Prof.ssa R. Calandra) Tel. 095256636 SASSARI Università degli Studi Clinica Universitaria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Prof. G. Mastropaolo) Tel. 079220598 - 229322 www.bazarweb.info Il mondo si spacca in due, da un lato i vincenti, dall’altro i perdenti. E chi sta nel mezzo rischia di cadere nella spirale velenosa dell’anoressia o della bulimia. Perché succede? meglio. Ma il cibo può diventare anche A gennaio in questa rubrica si è parlato (e scritto) di cibo come aiuto per curarsi e vivere nelle nostre società: anoressia, bulimia, vertiginoso aumento in e psico-fisich Patologie nemico. in alleato da i trasformars one, un’ossessi e di cibo era costante e sproporzionata alla l’assunzion quando obesità in distingueva si alimentare patologia la e Inizialment obesità. disturbo da astinenza da cibo, e bulimia che necessità (oltre agli aspetti del pensiero ricorrente, ossessionante del cibo), anoressia comeall’astinenza da cibo. tornare casi, alcuni in poi, per abbuffata da raptus da colti pazienti di disturbo il delineava per liberarsi dell’abbuffata da attacco bulimico (oggi Solo negli anni ’80 si rese “popolare”, pubblica, la modalità dell’induzione del vomito il vomito). indursi poi per malsano, meno o più modo in mangia, chi come inteso è bulimico il paziente alla stesura di questo articolo ha contribuito Si tratta di argomento complesso e, per alcuni versi, ancora poco conosciuto. Per questo anche ragazze/i che hanno manifestato disturbi nel avuto ha pazienti suoi i tra che, Cuneo Micaela peuta, psicotera e psicologa una di queste patologie”). Ottimi risultati sono comportamento alimentare (“Anche i ragazzi, pure se in misura minore, soffronoma le cause che poi scatenano i sintomi affondano adolescenti sono genere “In spiega: Ci relazionale. sistemico l’approccio con raggiunti stati bellezza non c’entrano assolutamente le proprie radici nell’infanzia e nella struttura familiare. Ci tengo a dirlo: gli stereotipi dellala percezione del proprio corpo, le vere cause mente completa perde particolare, in anoressia di alimentari, disturbi di soffre chi niente, e in tutti”. risiedono nella perdita di punti di riferimento familiari, nella perdita di fiducia in tutto de? Cosa succe con sfumature o della struttura familiare dei pazienti, si sono individuate caratteristiche comuni, anche se Da un’analisi è spesso centrata sui concetti elementi diversi da caso a caso. L’organizzazione all’interno dei contesti familiari anoressici il perdente passività, di vincente-perdente. Il vincente incarna doti come volontà, controllo e animo retto, Per l’anoressica/o il terrore arrendevolezza e tendenza a lasciarsi andare, anche alla debolezza del cibo.e ha caratteristiche prettamente è di diventare come i perdenti, deboli, lascivi e “molli”. Il mondo si spacca in due, comparative tali da porre se stessi e gli altri in costante confronto e competizione. differenze sociali fra i A volte la bipolarità rispecchia aspetti contrastanti all’interno delle famiglie come ad esempio difficili. membri della famiglia o situazioni di riscatto sociale dovute a storie lavorative “Si nota spesso una scarsa delimitazione dei confini fra io e l’altro” dice Micaela. sensibilità alle critiche, tale da L’anoressica/o ha sempre la sensazione di reagire in risposta ad altri, ha un’impressionantedi adeguarsi-opporsi all’altro. indurre spesso crisi. Vive anche la relazione con l’altro in modo bipolare, in termini della disconferma e quindi del All’adeguarsi lega però il timore di essere sopraffatta/o, mentre all’opporsi il timore del rifiuto, non esistere. l’alternativa ma rappresenta La patologia nasce dalla confusione e dalla mancanza di scelte alternative. Il cibo diventa ne di quel non esistere che si spesso solo la manifestazione del sottostante stato d’animo: non nutrirsi come espressio sente dentro”. alle aspettative di un adulto Prima del sintomo l’anoressica/o è ipervolitiva/o, “vincente”, adeguata/o aumentando la lotta diventa fra quello “vincente”. Quando però in adolescenza la costrittività genitoriale e le richieste vanno di schiacciarla/o. Il/la ragazza/o che l’adulto vede come bisogno di proteggere e quello che il/la ragazza/o vede come volontà non lo/la schiaccino e la percezione diventa interlocutore privilegiato di figure adulte “deboli” della famiglia, che a volte un bugia, una critica di essere trattati alla pari e la gratificazione dei genitori crescono. Poi però un elemento scatenante, , a causa di essa avviene un vero e ritenuta giustificata, inducono nella ragazza/o una reazione di profonda delusione Poi però anche il debole proprio “stacco” dal “vincente” in favore del perdente che diventa definitivamente suo “alleato”. La delusione porta a una delude il/la ragazza/o, a volte proprio attraverso una inaspettata coalizione con il vincente. alimentare (induzione del condizione di sconforto, confusione e solitudine totale, la strada verso il disturbo vomito o progressiva lotta con l’astinenza dal cibo). organizzazione di personalità, non “Deve essere ben chiaro come tale processo porta alla malattia in presenza di una preesistente e familiare di questo tipo dà sempre quindi e non necessariamente la presenza di una storia personale origine a patologia della sfera alimentare” precisa Micaela. Che fare? psicoterapeuta, perché da cosa da fare - spiega Micaela - è rivolgersi a qualcuno, a un centro pubblico o a uno “La prima sono anche tanti i pazienti che soli non sempre se ne esce, la strada è lunga e spesso molti/e non ce la fanno ma ciche in alcuni casi occorre un sistema ne escono. La forza di volontà non basta e neanche una terapia saltuaria. Il problema è paziente per sempre”. che agisca subito, come nei casi di anoressia grave, altrimenti si corre il rischio di perdere il -razionale, che si basa su un lavoro Uno degli approcci che negli ultimi anni si è dimostrato più efficace è quello sistemicobasa sull’analisi delle relazioni ma di spostamento di equilibri nelle relazioni. Anche il cognitivo-comportamentale si orari, rapporto col terapeuta) rigido richiede più tempo. C’è poi l’approccio freudiano, basato su un setting (appuntamenti, in tutta Italia e farsi indirizzare, e soprattutto su tempi lunghi. Ci si può comunque rivolgere a centri specializzati, sparsi consigliare. www.bazarweb.info bazar 03 2005 avere di LAURA TRICOLi 49 ADORO IL SUPERFLUO! Tra le infinite COSE che ci circondano possono ancora esistere una valigia-letto, una tracolla mutante, una borsa-magazine, una drink card prepagata, della biancheria in scatola e delle mensole giocattolo, che sono sfuggite al flusso d’immagini e parole da cui siamo sommersi! E’ il tripudio del superfluo, ma come annoiarsi di fronte a tanta creatività? club con le chiavi Il o mi porto Q.letto Un club che offre a tutti i suoi clienti una calzini, letto… Si avete capito bene! In viaggi dissimi divani o…ho preso tutto? Soldi, cellulare, slip, al Kasamatta. scomo Vediam stati costretti a dormire in 2 in 80cm, su mare i vostri sogni il letto! Quante volte, ospiti da amici, siete vorrete potrete consu se oggi Da ta? coper sottile una da Santachiara per o separati dal pavimento simpatica valigia-cuscino-letto ideata da al meglio in ogni situazione grazie a una ore, morbida come un cuscino, è racchiuso un materassino 24 te paren un’ap di rno All’inte eggi. Camp fatto il letto a 240! facilmente gonfiabile. In pochi secondi eccoeggisrl.it Campeggi srl: tel 031-630495 www.camp tta da rsa/magazine o una rivista portata sotto braccio la stilosissimaaborse Bo casi tutto 80 cent!). No, non è un giornale. Ma sembra propri “tutto a mezz’euro” (diventati in molti cercare tra mercatini e negozi di quelli &co, Glamour, ricamo e cucito, ecc. Il prezzo? Certamente un oggetto original Le immagini di copertina variano: cani gatti spendere per una borsetta! Solo 6 per meno di quanto siamo ormai abituati a o! no-log chiave d’ingresso? Succede r Qui sono state abolite le file grazie alla “Silve bile, card”, tessera magnetica prepagata utilizzaere oltre che alla cassa, anche per poter acced ai “prive”. Basta portarsi questa sottilissima ogli. carta evitando l’ingombro di scomodi portaf ad Terminato il credito viene ricaricata grazie 20 apposite postazioni. Costo base per averla del è L’idea ne. , tutte da spendere al banco 10 Kasamatta, locale bolognese aperto dalle gestori del mattino fino a tarda notte! Appello ai DETE e agli organizzatori di serate cool: PREN SPUNTO!! Kasamatta via Sampietri 3. Tel 051224256 x t-bo di una Il nome deriva da “t-shirt in a box”. 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Una borsa ‘’mutante’’ di cui tutti possono appropriarsi per metterci cd, rullini, biancheria pulita...o per usarla come foto album. FNAC: www.fnac.it Milano Via Torino –Tel. 02869541 Genova Via XX Settembre - Tel. 010290111 Torino Via Roma 56 - Tel. 0115516711 Verona Via Cappello - Tel. 0458063811 Napoli Via Luca Giordano - Tel. 0812201000 gram Tan Il Tangram è un gioco composto da 7 figure ne di geometriche ricavate dalla scomposizio alla un quadrato. E’ anche una filosofia legata realtà. della te costan mutazione che è l’unica L’oggetto è sempre quello (un quadrato diviso in sette parti), le immagini combinabili invece infinite. ia, ed La Lago sente molto vicina questa filosof è anche per questo che ha prodotto la libreria colori ‘tangram’ ( da 900 ), disponibile in più di laccato e in essenza di noce nazionale ! mento diverti sbiancato o wengè. Buon LAGO srl - tel. 0495994299 www.lago.it 50 di agnese ananasso hi-tech bazar 03 2005 Non inquino www.bazarweb.info Quando la tecnologia aiuta la salute e il portafogli così gestire i consumi autonomamente pur avendo una caldaia centralizzata. Ogni singolo condomino paga una quota (stabilita in assemblea condominiale) dal 20 al 50% della spesa totale e poi paga solo i consumi effettivi. Una lampada molto speciale Si chiama Aldabra Light Tube la lampada che riproduce una luce simile a quella del sole: meno bruciori agli occhi o sensazione di stanchezza e benefici della luce solare in qualsiasi periodo dell’anno. Nata dagli studi e del ricercatore Fabio Marchesi, esperto nelle applicazioni terapeutiche della luce, Light Tube è stata presentata a febbraio al Salone del Lusso di Verona. La luce a spettro solare pieno è una terapia efficace contro la SAD, Seasonal Affective Disorders, forma depressiva che si manifesta spesso in autunno-inverno proprio per la minore intensità di luce alla quale si è sottoposti. Inoltre la lampada è dotata di un’elettronica sofisticata che permette il totale controllo delle diverse fonti luminose presenti in essa. Lampade ed elettrodomestici L’inquinamento dipende da noi. “Noi”, sta per microcosmo, vita vita vissuta nelle nostre case. Inquiniamo anche per il solo fattoquotidiana, le mura domestiche: la maggior parte delle cosiddette “polver di riscaldare i sottili” disperse nell’atmosfera, non vengono prodotte dai fumi di scarico delle auto ma dai fumi di scarico delle caldaie delle abitazioni. La dà una mano per ridurre la produzione di sostanze inquinanti tecnologia ci e per ridurre gli sprechi, magari guadagnandoci anche qualcosa. Isolare la casa La dispersione di calore è la prima causa di spreco e microinq uinamento. Il 73% dei consumi energetici è infatti costituito da riscalda mento e produzione di acqua calda. Coibentare, cioè far rivestire esterna mente la casa con materiali isolanti, vuol dire impedire la dispersione e ridurre le spese e l’inquinamento almeno del 30%. Anche di calore degli infissi con doppi vetri si riduce lo spreco del 20%. Perinstallando ulteriormente l’opera esistono in commercio impianti di ventilazmigliorare diminuire condense e umidità e ridurre il grado di riscaldamentoione per delle stanze. L’impianto di riscaldamento e l’acqua calda Sostituire una vecchia caldaia con una nuova permette di risparm al 30% dei consumi e anche la salute ne beneficia perché i nuovi iare fino con cui vengono prodotte producono il 60% in meno di monoss materiali carbonio rispetto alle vecchie. Esistono in commercio, anche ido di se sono più care, delle caldaie ad alto rendimento o a condensazione. Sottosc rivendo un contratto di comodato d’uso si può risparmiare l’8-10% del con un rendimento maggiore dell’8-9%. Si possono inoltre combustibile, radiatori dei termostati per economizzare energia, insieme installare sui a un sistema di regolazione e programmazione: si riducono i consumi di almeno il 25%. Per ciò che riguarda lo scaldabagno, se dovete comprarlo scegliet ene uno ad alto rendimento di “categoria B” perché consente di risparm iare energia e se vi dotate anche di regolatore di pressione per la doccia potete ridurre anche gli sprechi di acqua. Lo Stato dà una mano Il 36% delle spese sostenute per interventi sulle abitazioni il risparmio energetico, può essere detratto dall’Irpef. Infattiprivate per che decidono di coibentare l’edificio possono non solo ridurre i condòmini i costi di riscaldamento del 15% ma possono anche godere della detrazio ne Irpef del 36% più di un’IVA agevolata del 10%. La detrazione vale anche condòmini che decidono di installare apparecchiature di contabil per quei izzazione individuale dell’energia termica fornita alle singole abitazioni. Si potranno Quando sostituite le lampadine utilizzate quelle a basso consumo, anche se più care, perché consumano cinque volte di meno di una lampadina normale e durano otto volte di più: il consumo di luce si riduce di quattro volte e in più non “scottano” come quelle normali. Per gli elettrodomestici, come prima cosa, se dovete sostituirli, non lasciate mai quelli vecchi per strada ma fateli ritirare dall’azienda che vi vende i nuovi, la quale si occuperà di un corretto smaltimento. Per ciò che concerne quelli nuovi, le case produttrici sono arrivate a fabbricarne a basso dispendio energetico. Dal 1995 sono comparsi i primi frigoriferi (gli elettrodomestici che consumano di più rispetto agli altri, che assorbono circa il 30% del consumo totale di energia elettrica, tolto il riscaldamento e l’acqua calda) con il simbolo “Energia”. Oggi esistono frigoriferi, congelatori, lavastoviglie etc. di classe A (consigliati) che risparmiano fino al 30% di energia elettrica. Da poco sono in vendita quelli di classe A+, che consumano il 25% in meno dei modelli di classe A. Energia dal sole e dal suolo Avete mai pensato a uno scaldabagno solare o a una pompa di calore che sfrutta l’energia geotermica? Beh, è ora di cominciare visto che si tratta di due forme di energia praticamente inesauribile e non inquinante, in più lo stato dà dei sovvenzionamenti a chi decide di installare pannelli solari o comunque di utilizzare le energie alternative. Addirittura in Germania il governo concede dei finanziamenti in conto produzione, anziché in conto capitale (come in Italia) per chi decide di installare pannelli solari: il cittadino diventa un piccolo imprenditore, invogliato a mantenere attivo il sistema e a farlo funzionare bene, non è spinto a installarlo solo per ricevere l’incentivo iniziale (quello in conto capitale). Uno scaldabagno solare può coprire il 50-70% delle necessità domestiche mentre un sistema a pannelli solari copre tra il 25 e il 60 per cento dei bisogni annuali per la produzione di acqua calda e di riscaldamento, in funzione della portata dell’installazione. Per ciò che concerne la produzione di calore geotermico, la pompa immagazzina le calorie provenienti dal sottosuolo e per ogni Kilowattora di energia consumata ne restituisce almeno 3-4, utilizzabili per la casa. www.bazarweb.info bazar 03 2005 architetture di oliva muratore 51 L’architettura si evolve, tappa dopo tappa “NIB + ICAR TRAVELING EXHIBITION” ovvero conoscere e presentare l’architettura dei giovan un modo nuovo per i progettisti italiani. E’ la mostra itinerante che attraversa l’Italia in divers e tappe. Presentata in anteprima nell’ottobre del 2004 a Bari nell’Ur ban Center del VI Congresso Nazionale degli Architetti P.P.C., la mostr continua, si arricchisce ad ogni tappa di nuovi progeta, in evoluzione tisti vincitori, premiati, selezionati o invitati in concorsi nazion La mostra itinerante della nuova generazione di ali e internazionali. rigorosamente under 36, si è svolta per tutto architetti italiani, tappe italiane per proseguire nel prossimo annoil 2004 in oltre 10 Inghilterra, e sarà inserita all’interno del conten anche in Finlandia e itore di eventi della “Prima Festa Europea dell’Architettura”. Dal 1999 newitalianblood.com, ideatore dell’ini ziativa, segue i giovani progettisti che hanno la possibilità di auto-candida parte a questo evento. Più di 100 gruppi partec rsi, per prender architetti coinvolti, 50 progetti vincitori, 20 ipanti, oltre 500 via di realizzazione documentano per la prima opere realizzate o in volta l’entusiasmante fermento che la nuova generazione di architetti in atto grazie alle opportunità offerte dai conco italiani sta mettendo rsi di progettazione. La diversità dell’esposizione sta proprio nella modalità di invito dei partecipanti, che avviene attraverso la selezione dei giovani vincitori e premiati ai concorsi; tutti i progettisti che hanno ricevuto tale riconoscimento sono invitati alla mostra che, in questo modo, si rinnova a ogni tappa. L’evento è anche occasione per gli architetti partecipanti di presentare la propria produzione più recente. Oltre alle adesioni dei progettisti, che possono proporre i loro recenti lavori, attraverso il sito promotore dell’evento, è possibile anche selezionare la figura del curatore delle diverse esposizioni, delle singole tappe per le diverse città; infatti anche questo ha la possibilità di autoproporsi attraverso lo stesso sito internet. Dopo le tappe di Cagliari, l’Aquila, Como e Reggio Calabria, Barcellona P.G., Perugia, Merano, conclusa la tappa di Cortina, la mostra itinerante prosegue a Venezia, Treviso, Napoli, Salerno e Roma, ospitata da una serie di prestigiose istituzioni e musei europei nel corso 2005. Informazioni su www.newitalianblood.com, per partecipare o realizzare la mostra nella vostra città info@newitalianbl ood.com. Under 40 Concorsi, premi, selezioni… Sono sem di più le iniziative che danno spazio alla progettualità sotto ipre 40 E i giovani architetti si mettono in gioco anni. Nuove architetture per le urbanità europee Da marzo 2005 parte Europan 8: gli architetti under 40 sono invitati a prender parte all’ottava edizione del concorso europeo biennale. Un programma di concorsi di idee che ogni due anni invita i giovani architetti europei a produrre proposte progettuali per una Europa più innovativa. I termini per la presentazione delle proposte si aprono il 7 marzo 2005 e si chiudono il 26 settembre; per marzo del 2006 è prevista la proclamazione dei vincitori. L’iniziativa intende promuovere l’incontro di organizzazioni professionali e amministrazioni pubbliche dei vari paesi europei. Il tema della nuova edizione di Europan è l’urbanità. I giovani progettisti sono invitati a identificare gli scenari per la città del futuro, nella quale lo spazio pubblico diventa una specificità di tutte le città europee e, a tal fine, viene pensato come luogo che possa favorire l’incontro delle persone. La città europea diviene in questo senso una sorta di “insieme urbano coerente” in cui residenziale e pubblico sono relazionati in maniera inscindibile. L’elenco dei siti italiani che prendono parte ad Europan 8 è ancora in fase di definizione, sinora le partecipazioni sicure sono dei comuni di Latina, Reggio Calabria, Scafati (Sa), Aulla (Ms), Bergamo, Cagliari, Milazzo, Chiampo (Vi) e Livorno. Mostra itinerante del Premio Dedalo Minosse Dopo Washington e San Francisco, la terza tappa estera della Mostra itinerante, nata in Italia, dedicata alla quinta edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse, sarà allestita presso gli spazi espositivi dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Dedalo Minosse premia la Committenza di Architettura. Fino al 04 marzo 2005 Istituto Italiano di Cultura – 39, Belgrave Square - LONDON SW1X 8NX. Tel. 44 2072351461 www.italcultur.org.uk [email protected] Testimonianze ed emozioni L’autore, che è stato redattore di “Casabella” dal 1982 al 1995, raccoglie in questo libro una ventina di testi, originariamente disseminati in riviste e cataloghi di diverse esposizioni, e qui riproposti in forma integrale, senza ausilio bibliografico, che vengono raggruppati in sei capitoli a tema. Il libro non intende provocare nel lettore un effetto di frammentazione, ma bensì si costituisce come un “insieme di vivide testimonianze allo stato grezzo”. Motion, emotions, thèmes d’histoire et d’architecture di Jacques Gubler, edizioni InFolio, Collana Archigraphy, Ginevra 2003. 445 pp., 23. 52 di matteo bianchini piccoli bazar 03 2005 www.bazarweb.info Costruire per l’infanzia Domus Academy e Reggio Children promuovono un corso approfondito sulla progettazione dell’ambiente per l’infanzia, con focus sulla progettazione delle qualità sensoriali (luce, colore, materiali, acustica, microclima). Il corso, in lingua inglese, è rivolto a progettisti, project manager, tecnici del settore pubblico e privato, direttori didattici e pedagogisti del Regno Unito e Paesi Scandinavi ed è aperto anche a professionisti del settore italiani. Sono previste cinque giornate con visita alle scuole e nidi d’infanzia di Reggio Emilia e alla Domus Academy a Milano. E’ un symposium per riflettere sull’idea di bambino, di educazione, di scuola, di luoghi da abitare, un’occasione per approfondire la ricerca “Bambini spazi relazioni. Metaprogetto di ambiente per l’infanzia” (ed. Reggio Children 1998), che ha posto in relazione la riflessione pedagogica con le esperienze più innovative della cultura del progetto, coinvolgendo architetti, designer, pedagogisti, insegnan ed esponenti di diverse discipline artistiche e scientifiche. Da questa ti ricerca sono derivati progetti di nuovi edifici, ristrutturazione di interni, linee di arredi di serie per nidi e scuole dell’infanzia, nuove riflessioni pedagogiche su spazi, tempi e organizzazioni scolastiche, corsi universitari, workshop, che hanno avviato un processo per realizzare un laboratorio di ricerca permanente sull’ambiente per l’infanzia, di cui questo symposium è una parte. ARCHITETTURA E PEDAGOGIA: SYMPOSIUM INTERNAZIONALE SULLA PROGETTAZIONE DELL’AMBIENTE PER L’INFANZIA Reggio Emilia 2-6 marzo 2005 Info: Eleonora Piacentini – Domus Academy - tel. 0242414001 fax. 024222525 [email protected] Domus Academy via Watt, 27 20143 Milano tel. 0242414001 fax. 024222525 www.domusacademy.it Reggio Children piazza della Vittoria, 6 42100 Reggio Emilia tel. 0522455416 fax. 0522455621 [email protected] www.reggiochildren.it Spazio ai bimbi L’attenzione verso i piccoli si declina attraverso progetti architettonici che diano spazio a luce e colori, e musei che non siano solo luoghi di intrattenimento ma diventino territori della conoscenza. Perché ciò che si impara da piccoli resta per sempre Chi ha paura del lupo cattivo? Mamma! Chi ha paura dell’uomo nero? Papà! C’erano una volta le paure dei bambini, oggi ci sono quelle dei genitori. La città, le auto, l’inquinamento i malintenzionati, i brutti incontri: qual è il genitore che non prova ogni giorno almeno una di queste paure? Come tutte le specie in estinzione, i bambini sono sempre più oggetto di azioni di tutela che tendono a chiuderli in vere e proprie riserve. E in nome del bene del bambino ogni dubbio è bandito, ogni autocritica è soppressa. Ma siamo sicuri che il proliferare di progetti per l’infanzia sia l’unica strada per costruire la felicità dei bambini, e la solidità emotiva e culturale degli adolescenti e degli adulti di domani? E’ quasi un ossessione quella che Roberto Volpi mette a nudo nell’atteggiamento di genitori, educatori e amministratori di oggi, che nel loro intento protettivo rischiano di sopprimere la prerogativa essenziale dell’essere bambini: la libertà di muoversi e di agire fuori da schemi precostituiti e intenzionali. Maggiore libertà per i bambini e politiche per aiutare i genitori a mettere al mondo più figli: questi i due punti di partenza che Volpi suggerisce per invertire un circolo vizioso di cui scatta, nelle pagine del suo libro, un’istantanea lucida, ricca di dati e spunti di riflessione. Roberto Volpi, Liberiamo i bambini, Donzelli Editore, Roma, 2004 - 12 Children’s Museum: l’italia si aggiorna Nei primi anni di vita il bambino vive l’esperienza più importante, dal punto di vista cognitivo, sociale e affettivo, di tutta la sua vita. Il diritto alla conoscenza, presente nella carta dei diritti del bambino indica la necessità di strutture per l’infanzia progettate per i bambini sancita dall’ONU, adeguatamente alle loro esigenze e al loro livello di conoscenza più che per il semplice intrattenimento. Il “museo” è un luogo in cui si acquisisce il sapere. In questo senso, i Musei dei Bambini o Children’s Museum, assumono una connotazione positiva ed evolvono verso un modello di struttura organizzata a misura di bambino. Il primo Children’s Museum è sorto a Brooklyn del 1899 e quello attualmente considerato il più grande al mondo, per i suoi 15.000di Indianapolis è museale. Negli ultimi 5 anni ne sono stati aperti altri 60. L’apertur mq di percorso a di oltre 100 nuovi children’s museum è prevista negli anni a venire. In U.S.A. i più importanti per grandezza e per popolarità sono i Children ’s Museum di Boston, Houston, Manhattan, Philadelphia, Seattle e quello di Indianap olis. Sono raggruppati dall’associazione A.Y.M. - Association of Youth Museums. In Europa, la prima struttura, interamente dedicata ai bambini, la Cité a Parigi nel 1988, all’interno della Villette, la Cité des Sciences et des des Enfants è nata Industries. Il più importante e il più grande è Eureka! (4.500mq). Sorto nel 1992 ad Halifax a tre ore da Londra. Accoglie più di 300.000 visitatori all’anno e ha vinto nello Yorkshire, diversi premi in Inghilterra per i settori Design, Architettura e Turismo. Hands On Europe, è l’associazione che raggruppa la rete dei Children In Italia i musei dei bambini sono relativamente recenti, nelle grandi ’s Museums europei. Roma (il Museo dei Bambini di Roma si chiama Esplora ed è in Via città si trovano a Flaminia n° 82 Roma Tel 063613776 Fax 06 36086803 E mail: [email protected]), a Napoli - L’Officin fa parte della Città della Scienza - e a Genova, dove la Città dei Bambini a dei Piccoli complesso dell’Acquario. In fase di progettazione sono quelli di Milano, si trova nel Palermo, Venezia, Reggio Emilia, Bologna, Siena, Taranto, Catania. A Firenze esiste il Museode iragazzi di cui questa rubrica si è già occupata. sport bazar 03 2005 di valerio cammarano 53 suo ilè che no scu cia a , key Hoc una variante di uno sport Non io? ghiacc su quello solo mente in viene Vi www.bazarweb.info addirittura nell’Egitto di 4mila anni fa antichissimo, giocato «che cos’è l’hockey» la crisi d’identità, praticando discipline che spesso vengono confuse con altre simili. Alla domanda Esistono sportivi che rischiano corazzati che, issati su pattini e armati di bastone, di primo acchito la maggioranza degli intervistati penserebbe a quello sport praticato da uomini e di santa ragione. Sbagliato! Perché le varianti allegrament dandosele tutto il retina, una in disco un infilare di scopo allo ghiaccio sul inseguono si quello su ghiaccio. finire, per e, line in quello rotelle, a quello prato, su quello esiste tante: sono dell’hockey a circa 4 mila anni fa, sono raffigurati uomini che Si tratta di una disciplina che ha millenni di storia. Nella tomba di Bani Hasen, in Egitto, risalente a quella greca a quella romana passando per quella persiana quella da antiche, civiltà le tutte quasi in presenti sono simili ze testimonian e praticano la etiopica e per quella azteca. certo punto le autorità pensarono bene di metterlo al Raggiunse picchi di popolarità impensabile nel Medio Evo in Inghilterra, tanto che a un zione della Gran Bretagna come potenza soprattutto dell’afferma prima che, l’arco, con tiro del pratica dalla e popolazion la distraeva perché bando che indicava il bastone ricurvo portato dai pastori. hoquet, francese dal derivi nome il che Pare . dell’esercito base l’elemento considerata era navale, XIX secolo. Presto i soldati di Sua Maestà Vittoria lo Fu trasformato in una disciplina sportiva vera e propria dagli immancabili inglesi alla metà delNon è un caso che per decenni siano stati proprio i paesi prevalente. quella allora costituiva che prato, su variante sua nella colonie, nelle esportarono femminile, tanto che l’hockey è stato definito in modo del Commonwealth a dominare la disciplina. La pratica del gioco si diffuse presto anche a livello donne». alle adatto squadra di sport «l’unico scorretto te politicamen degli abitanti per la maggior parte dell’anno. Le differenze Dal prato al ghiaccio il passo fu breve, soprattutto nei paesi dove il gelo accompagna la vita e l’unico pericolo per i giocatori consiste in accidentali violento fisico contatto il vietato nte assolutame è prato sul se enormi: sono discipline due le tra essenziale, della variante su ghiaccio. incontri con il bastone di un avversario o con la pallina, la violenza è parte integrante, se non su prato fu disputato nel 1939), ma non sono maschile campionato primo (il decenni da presenti sono ghiaccio l’hockey e prato l’hockey Italia, In anche se le rispettive Federazioni si dannano in tal senso. le, internaziona livello a competitivi rendersi a e praticanti di livello a imporsi a riusciti ancora Sono entrambi sport olimpici. programma dei Giochi, hanno invece l’hockey a rotelle Maggiore rilevanza per quanto riguarda i risultati internazionali, anche se non sono inseriti nel e tattica ma non prevedono, anzi puniscono, gli scontri tecnica riguarda quanto per ghiaccio su variante alla simili molto sono che line, in l’hockey e rg), mentre il prato dipende dalla Federazione Italiana violenti. Dipendono entrambi dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio (www.fihp.o (www.fisg.it). Ghiaccio del Sport Italiana Federazione dalla dipende ghiaccio il e hockey.it) (www.feder Hockey Speleologia: sport o scienza? Stabilire un confine netto tra sport e scienza nel caso della speleologia – termine nato dalla fusione delle due parole greche speleion (grotta) e logo (scienza) – è veramente difficile. Difficile perché la maggioranza degli speleologi non scende in profondità per il semplice gusto di farlo, come succede con gli alpinisti (anche se al contrario), ma per ragioni di studio e di ricerca. Eppure, per procedere sotto terra, spesso anche a centinaia di metri sotto il livello del suolo, in ambienti bui e ostili, oltre che una bella dose di coraggio (o di incoscienza) serve anche una preparazione fisica e tecnica specifica. Come nessuno si sognerebbe di scalare il K2 senza conoscere i rudimenti dell’alpinismo, nessuno dovrebbe scendere negli abissi sprovvisto delle basi della speleologia. Sembra banale, ma molte delle tragedie legate a questa affascinante disciplina – e alla sua variante subacquea – derivano propria dell’imprevidenza e dalla mancanza di preparazione. Indispensabile, dunque, affidarsi a mani esperte. Sotto terra un errore può costare la vita. I corsi di speleologia in giro per l’Italia sono molti. L’ente cui fanno riferimento le scuole è la Società Speleologica Italiana (www.ssi.speleo.it), ma un corposo elenco di posti dove apprendere i rudimenti della disciplina si può trovare su all’indirizzo www.kub.it/view.php?id=381351. La pratica della speleologia è purtroppo costosa. Il materiale da portare con sé in un’escursione è infatti corposo: per la tuta, che varia a seconda degli ambienti che si vanno a esplorare, le calzature, il casco con lampada, i guanti, le corde, i moschettoni, il coltello, il borsino d’armo (contenente martello, perforatore e altri attrezzi utili per la discesa e la risalita), il materiale di soccorso ed emergenza servono parecchie centinaia di euro. 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 03 2005 www.bazarweb.info “i vicini” di marco begani DESTINY, SCEGLIAMO PER TE Vi siete mai trovati a un bivio? Praticamente sempre, no? La vita è sementata di bivi, di scelte da prendere, di decisioni da assumere. Ma che fatica dover sempre scegliere… Qualcuno direbbe che le indecisioni sono sintomo di una personalità debole. Chi non sa scegliere è un insicuro… Sarà, ma io vorrei vedere voi: quando hai davanti due strade, perfettamente identiche, dannatamente sconosciute. Perché sceglierne una e non l’altra? Io sono di quelli che ci muoiono al bivio, e non è che ci veda poi niente di male. Andare al cinema o stare a casa? Ci sono quelli che ti dicono “Fai quello che ti senti!” Bravo te. Oppure: “Devi dare ascolto al tuo istinto…” Ma dagli tu ascolto al mio istinto! Io ho fatto sempre grossissime cagate con l’istinto. E poi l’istinto non parla affatto chiaro. Io non so voi, come fate ad essere così leggeri, ma io ci devo pensare bene, io non so se mi piace di più la pizza o la bistecca. Per me è spaventoso andare fuori a cena e trovarmi davanti al menu… che angoscia, è ogni volta un film di Bergman, per fortuna non ho un soldo e non ci vado spesso. Io, se fosse per me, farei un mondo dove le scelte non ci sono… E la libertà? Mi sembra di sentirvi. Certo, la libertà… Capirai. Che me ne faccio della libertà se non so mai se ho fatto bene a scegliere? Perché, diciamolo, si va un po’ per tentativi, ma nessuno è sicuro di quello che fa, io per esempio me ne pento sempre. Buoni quelli che non hanno rimpianti… ma a chi la raccontano? No io questa non me la sono mai bevuta, e se poi ci credono loro, beh, poveretti loro che non sanno nulla. Mai comprato uno shampoo? Uno shampoo, un semplicissimo shampoo per capelli fini… o per capelli grassi? Forse è meglio antiforfora… ma no! C’è quello massima lucentezza! Accidenti, però quello alla pro-vitamina… ma che cazzo è sta pro-vitamina? Dunque, c’è la vitamina A, B, C, la E, e forse anche delle altre, ma la pro, quella non l’ho studiata alle medie, mi sa che questa è una bufala. Beh, c’è pur sempre quello cremoso, per capelli che si spezzano… ma perché non ne fanno uno con tutte queste cose insieme, no? Che tanto non è che guasta se mentre combatte la forfora me li fa anche belli lucenti e morbidi, e metteteci pure la pro-vitamina, e chi se ne frega, dai! Lo shampoo assoluto! Che poi… m’ha detto un’amica, una paranoica che sta dentro al “Dì per Dì” giornate intere a confrontare i prezzi, m’ha detto che se guardi gli ingredienti dietro, sono tutti perfettamente uguali… dove sono adesso quelli di prima che si scandalizzavano per la libertà? La mia libertà sarebbe non perdere tanti anni di vita a scegliere. Ma ci sono scelte che non ti basta girare la confezione e leggere dietro, e sono paralizzanti. “Metti su un disco!” Ti dicono dall’altra stanza. Ah! Che profonda pena è poi questa… No, questa forse no, lo puoi sempre cambiare se non ti piace. Bene, allora cambio, provo quest’altro… hum, no, non è questo che stavo cercando, troppo veloce… e neppure questo, questo è da tagliarsi le vene! Il giorno dopo sei alla Fnac a cercare come un dannato il disco della serata perfetta. Per non parlare del film. Ecco, ci siamo stati tutti da Block Buster. Io una volta ci ho dormito dentro fino al giorno dopo, ero indecisa tra Se scappi ti sposo e Prova a prendermi, la mattina dopo mi sono svegliata ricoperta dalle custodie vuote del dvd di Vacanze sul Nilo. È che ogni scelta ha il suo costo… nessun problema, non è che non voglio pagare, ma dopo, se hai sbagliato, quanto ti fa incazzare avere pagato per qualcosa che ti ha deluso? Non sono forse queste le cose che ci fanno dire, a ogni compleanno, “Mio Dio! Ho sbagliato proprio tutto! Ho toppato alla grande!” E certo che sono queste quelle cose, decisioni sbagliate che si sedimentano, dentifricio disgustoso ogni sera, lo straccio per pulire che lascia i peli, contratto telefonico che anche se quando l’hai fatto eri convinto, ti puzza di fregatura ogni volta che arriva la bolletta… Aver sbagliato camicia a una festa è qualcosa che porta dietro di sé più conseguenze di quanto si pensi. Per non parlare di quando mettiamo il letto nel punto sbagliato della camera, o il quadro, che una volta che l’hai appeso è una bella seccatura tirarlo giù e stuccare i buchi. Il trapano mi ha sempre terrorizzata per questa ragione, ha un suono così definitivo. Giovani disoccupati! Ci dicono di inventarci un mestiere? Ebbene, il futuro è nelle decisioni, bisogna che si facciano delle agenzie di scelta, vedo già la mia: Destiny, scegliamo per te. C’è poco da ridere. Basta che gli telefoni e gli dici: “Ho fame”, e questi ti dicono che cosa cucinare, oppure “Non so se fidanzarmi con la bionda o con la bruna”, e oplà, nome, cognome, e gruppo sanguigno, e se lavorano bene ti fissano già la data delle nozze. Non puoi più tirarti indietro, suona male però in realtà risolve ogni cosa. Ma purtroppo non è ancora così, e io dovrò affrontare la mia ennesima decisione alla cieca, roba da esaurimento nervoso. E poi mi pentirò, ma non posso ancora sapere di che cosa. Va bene, è venuta l’ora di buttarsi nel vertiginoso mondo della libertà, avanti! Un brivido… ma sì, prendo quello rosso. www.bazarweb.info bazar 03 2005 corsi di valeria cecilia 55 Da grande farò il dialoghista Figura fondamentale ma poco conosciuta del cine ma, è il responsabile dei dialoghi nei film tradotti Ecco i corsi universitari segnalati dall’AIDAC: UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA Scuola superiore per traduttori e interpreti di Forlì www.unibo.it/Annuari/Annu9901/Indice/parte5/P5s5b-14.htm UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di laurea in Scienze della Comunicazione http://scfor2s.univ.trieste.it/scfor/info_taylor1_2002.htm UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori www.sslmit.univ.trieste.it/ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE Corso di Laurea per Traduttori e Interpreti. Laurea specialistica: Traduzione specialistica e multimediale http://utenti.lycos.it/tradu/iv_seminario.html Italia – Istituti privati ENAIP ONLUS, LUCCA Corso specialistico per traduttori-adattatori di dialoghi www.lunet.it/enti/enaip/sitoweb/index.html ISTITUTO SAN PELLEGRINO, MISANO ADRIATICO Laurea in scienze della mediazione linguistica www.istitutosanpellegrino.com/ LIBERA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “SAN PIO V”, ROMA Corso di laurea in Traduzione e Interpretazione www.luspio.org Altri corsi di formazione: www.dams-roma3.it/display.php?sez=2&id_path=1 www.ivodepalma.it http://server-nt.provincia.fi.it/laforsoc-dati/riconosciuta/ attric-enti.asp?e=33&a=2005 Tantissimi film che vediamo e amiamo, forse la maggio r parte, sono stranieri. Eppure una parte importante di queste opere che ci hanno tanto una manomissione importante prima di andare sul grandecolpito e coinvolto subiscono traduzione dei dialoghi. Ma come avviene questa traduzioschermo nelle nostre città: la ne? E come fanno i doppiatori a sovrapporre perfettamente la loro voce al movimento nel lavoro particolare, delicato, fondamentale e spesso labiale degli attori? La risposta sta miscono sciuto del dialoghista, colui che “di fronte a una moviola o a un monitor, fotogra traspone, elabora, riscrive e sincronizza sui movime mma dopo fotogramma, traduce, battuta per battuta, il dialogo originale”, così si leggenti delle labbra, parola per parola, l’associazione dei dialogisti italiani. Il risultato finale del sul sito dell’AIDAC, (www.aidac.it), dialogo appunto, sarà un testo completamente riscrittolavoro del dialoghista, il nuovo si fa a diventare dialoghista? Il ruolo è insieme diverten chiamato “adattamento”. Come intreccia con il lavoro del traduttore e con quello finale te e di grande responsabilità, e si del doppiatore. Per fare questo mestiere bisogna avere competenze eterogenee, conosce re le lingue straniere, ma la cosa più importante è avere una proprietà di linguaggio flessibilità, capacità di ritmo narrativo, oltre al fattostraordinaria, ricchezza di termini, che bisogna conoscere la dizione corretta delle parole. I corsi di formazione non sono più di tipo universitario. Ma c’è qualche professionista tanti purtroppo, e sono per lo che mette a disposizione la propria esperienza, e non mancano alcuni enti privati che gestisco no corsi (con buona possibilità di poter usufruire di finanziamenti comunitari). L’attore Ivo de Palma del teatro Eikon di Torino, lascia on line moltissime informazioni sul mestiere di dialoghista e doppiatore (www.ivodepalma.it) e organizza lezioni. “L’adattamento vera e propria mission impossible, per altri un traguard - scrive de Palma - è per molti una accettare la sinonimia fra tradurre e tradire, e a patto o non così proibitivo, a patto di degni di un vero e proprio autore”. Tornando ai corsi, di tradire con gusto e raffinatezza Tra quelli professionali, ad esempio il corso di base quelli universitari sono tutti pluriennali. di Ivo de Palma dura in genere tre mesi, al ritmo di un incontro a settimana di almeno 90 aprile partirà un corso della durata di un anno organiz minuti. A Firenze invece, proprio ad dalla provincia (in grado quindi di rilasciare l’attestato zato dall’istituto Cavour, riconosciuto comunitario). Altro modo per inserirsi professionalme di qualificazione spendibile a livello nte nell’ambiente è la scuola di interpreti. N.d.t., la nota del traduttore Se è vero che il traduttore e l’adattatore sono ruoli che rimangono di solito in ombra, c’è un sito Internet dedicato solo a queste professioni: E’ una rivista letteraria diretta da Dori Agrosì, traduttri lanotadeltraduttore.it. ce dal francese e dallo spagnolo. Ed è incentrata sui commenti che i tradutto cinema e teatro fanno sui propri lavori. Inoltre la rivistari e i dialogisti di mensile di novità letterarie straniere, una rubrica nominacontiene una rassegna spazio agli scrittori che scrivono in una lingua differen ta migrazioni, che dà da non perdere per chi fa questo mestiere o si vuole te dalla propria. Altro click del cinema è il vocabolario on line dei ruoli cinemaavvicinare alle professioni tografici. Alla voce dialoghista scopriamo che in italiano vengono indicati ruoli differenti, distinti bene nella lingua inglese. C’è con questo termine due che assiste gli attori nelle parti parlate, correggendo il dialogue coach, colui eventuali errori di pronuncia e accento, e il dialogue director, colui che invece fa garantendo il rispetto dell’edizione originale, adattan l’adattamento del testo, do i nuovi testi ai movimenti labiali dell’attore, tenendo conto anche di diversità e peculiarità linguistiche 56 di GIULIANO CANGIANO fenomeni bazar 03 2005 www.bazarweb.info codice aperto! Quando un hackmeeting fa primavera e gli strip si fanno ragionati Si librano già le prime rondini e i nostri neuroncini iniziano a sgranchirsi: c’è aria di primavera e sentore di un bel marzo, da passare tra i profumi inebrianti dei liberi saperi, i dolci petali dell’autoinformazione e al tepore della comunicazione mediattiva. Come al solito sorseggiando buona musica e concedendoci una sana riscoperta di bel cinema. Iniziamo giù dal nord per la settimana densa e cremosa della tappa milanese del KAOS tour. Ecco kaoticamente detto di che si tratta: una combriccola di smanettoni, attivisti e mediattivisti, scrittori creativi e poeti del codice hanno unito forze e belle idee x dare vita a una sfilza di iniziative itineranti atte a disvelare ad aficionados e profani la bella perla del codice aperto. E’ il fascino dell’hacking, inteso come arte e pratica dell’aprire i codici delle cose, delle menti, delle persone, delle situazioni e dei progetti: mostrare un codice (come meccanismo e sorgente del reale) ha il suo massimo e più nobile scopo nella condivisione, nella manipolazione, nell’interazione tout court. Il dibattito, da quanto si evince, sarà serrato, dislocato tra 3 diverse sedi, coinvolgerà autonomie digitali, comunità scriventi, aperitivi e quattro salti di riflessione (che non possono mancare), tutto chiaramente copyleft e sotto licenza delle comunità creative. Questo e tutto il resto avverrà tra il 3 e il 10 marzo tra il Reload (in via A. della Pergola, 5), l’acKme (in via Confalonieri, 10) e l’XXY (in via Bianchi d’Espinosa), chiaramente a Milano, ma per il programma dettagliato vi rimando all’altro web tra le pagine di http://kaostour.autistici.org, sempre che voi siate gente radicale con estrema voglia di essere connessa! (Come recita lapidario l’header del sito). Giusto per saperlo, nella stanza dei bottoni stanno quelli di autistici, inventati, isole nella rete e invidia.net. http://reload.realityhacking.org http://xxy.realityhacking.org http://ackme.lastecca.org http://www.chainworkers.org http://reload.realityhacking.org/detail.php?cat=3&subcat=kao stour Socialità in gonnella Quest’anno, rinunciando a maschioni in déshabillés e disertando le solite folle urlanti da “Festa delle Donne”, l’8 marzo si incontrano a Viareggio per discutere di Procreazione Medicalmente Assistita in vista dei prossimi referendum in merito. L’appuntamento è al C.R.O. Darsene (in via Coppino) e a fine serata ancora uno spunto cinematografico a tema con la proiezione della pellicola “Mobbing” di Francesca Comencini. Circolo Iskra (che promuove la serata) http://circoloiskra.freeweb.s upereva.it Torino Torino Torino 12 marzo al C.S. Gabrio di Torino (in Via Revello,3, zona Cenisia / San Paolo): si esibiranno gli storici Fleurs du Mal, ancora in piena attività di concerti in giro per l’Europa, col loro solito meltin’pot musicale fatto dopo più di vent’anni di carriera e diverse centinaia dedicata su Vitaminic (http: di funk, rock, blues, swing, R&B e chi più ne ha più ne metta. Per sentirne di più volate sulla pagina a loro //stage.vitaminic.it/main/fleurs_du_mal/all_tracks/) e aspettatene a breve il DVD. C.S. Gabrio http://www.ecn.org/gabrio/ na cinema in originale Rasseg una bella rassegna di Durante tutto il mese ogni martedì siete invitati al C.S.A. Barattolo (Via dei Mille 130a ) di Pavia per assistere a cinema di un certo spessore con pellicole in lingua originale e film recuperati nelle versioni non censurate L’angelo sterminatore di Bunuel a L’inquilino del terzo piano di Polanski. C.S.A. Barattolo http://www.ecn.org/barattolo/ con titoli che vanno da media: anticipazioni Free anticipazioni!!) e il 2 di E il cerchio si chiude con una tre giorni di comunicazione libera e gratuita a cavallo tra il 31 (quindi siamo in ambito te battezzata Free aprile che riprende le tematiche trattate qualche paragrafo più su (tra comunicazione e mediattivismo) significativamen seconda release workshop, Media Days (II). Stando a quanto già successo nel corso della prima edizione, si prevedono anche per questaCircolo A.R.C.I. Island (in incontri e braintwisting di riflessione sul ruolo dei media nella società moderna. Questo è quanto da Perugia: al via Magno Magnini). Curiosate su http://www.oziosi.org/ ci siracusani Anarchi e Anarchia nella loro città Chiudiamo con una scadenza: gli anarchici ragusani scelgono di organizzare una tappa della Biennale Arte oneri e onori della e chiamano a raccolta i creativi siciliani, ai quali, nel rispetto di un’ottica antigerarchica e d’autogestione, lasceranno la tensione verso gestione degli interventi artistici. Le linee guida dell’evento sono “il gusto dell’Azione Diretta, l’aspirazione alla Libertà, operano con spirito l’Utopia. La biennale di arte e anarchia vuole fare emergere e mettere in contatto una rete di persone che o come puro fatto estetico libertario nel campo dell’arte, completamente al di fuori dei circuiti commerciali. L’arte come decorazione coltivare visioni”. bisogna deserti Nei non ci interessa. Nessun controllo, nessuna censura, niente premi, niente vincitori, zero assessori. Ragusa. Le adesioni dovranno giungere entro fine mese presso la Società dei Libertari, via G.B. Odierna 212 – 97100 III Biennale Arte e Anarchia (Ragusa) http://www.biennalearteanarchiarg.tk E se vi rimane tempo vi invito tutti quaggiù in Trinacria a raccogliere fiori freschi e fare i primi bagnetti al mare!! www.bazarweb.info bazar 03 2005 net di valeria cecilia 57 Nomix.it , per ridere, fare business o dare un nom e a un figlio… Un sito per trovare i nomi più original i, ma anche quelli buffi, ridicoli o imbarazzanti. O per dare il nome vincente alla propria impresa Quando è andato on line nel 2001, eravamo già nell’era del crollo della new economy, ma di nomix.it la stampa non ha rinunciato a parlare diffus amen te. Perché il mondo dei nomi è un universo di curiosità in cui è facile perdersi, soprattutto tra i sentieri di mille risate. Per avere un’idea basta sapere che navigando su nomix.it si può fare la conoscenza di Felice Mastronzo, spettabile cittadino italiano, o della signora Perla Madonna, di Scheda Bianca, di Parmi Gino, di Cacco Lino o ancora, perché no, di Cocco Lino. Altro aspetto poco noto dei nomi è quello hard, come saprà bene la signora Capezzoli Rosa o la sua collega Usala Benedetta Daniela. Ma anche le attività imprenditoriali non sempr e hanno nomi proprio rigorosi. “Chetecemetto” è per esemp io una paninoteca di Roma, mentre “Last travel” è un’agenzia funebr e di Napoli. Ma al di là dello scherzo e del ridere, nomix.it ha anche degli aspetti molto utili. Ad esempio, per chi è in attesa di un bambino, e deve sceglierne il nome, c’è il servizio di baby namin lo staff di nomix.it propone gratuitamente una g, con il quale completa di significato. E lo stesso si può chiede rosa di 6 nomi cane, gatto, furetto, coniglio ecc. (servizio di petre per il proprio naming). Infine ci sono servizi ad hoc per le aziende che devono nome o quello di un prodotto. E qui c’è da fare scegliere il proprio molta attenzione: per chi non fosse ancora convinto che quello del nome non è un particolare secondario, “basta pensare che al mondo ci sono tre grandi multinazionali che si occupano di brandi ng e che per dare un nome possono chiedere sino a 30mila euro!”, ci racconta Alessandro Magnino, uno dei tre ideatori del proget interessati al business andate su www.nomixpr to. Se siete ofessional.it. “Sicuramente - ci racconta Alessandro – la parte ludica di nomix.it è la più divertente (una mailing list di 100mila iscritti !), per questo, per la gioia di tutti gli amanti dei nomi, anticip uscirà un libro con la raccolta dei nomi più strani iamo che ad aprile presto sarà lanciato www.cognomix.it, grazie almai sentiti!” Inoltre quale per fare la ricerca genealogica della propria famiglia non sarà più necessario girare per mezzo mondo! Liberacultura.it, per scaricare gratis (e legalmente) libri Il proget to Libera Cultura ambisce a organizzare un grande catalogo on line di libri e materiali editoriali di vario con alcuni volumi già pubblicati in formato cartac tipo. Iniziando eo da Stampa Alternativa (www.stampalternativa.it), tutti i materiali saranno rilasciati sotto “licenze libere”, sotto Creative Comm lanciate in USA nel Dicembre 2002 dall’ omonim ons, le licenze profit guidato dall’avvocato Lawrence Lessig, o consorzio nonLibera, in uscita presso Apogeo Editore (www.autore di Cultura apogeonline.com). Il primo volume disponibile sarà Il maratoneta, di Luca Coscioni: la storia del Presidente dei Radicali Italiani, malato di sclerosi laterale amiotrofica che parla grazie al sintetizzatore di un computer e che ha trasformato il proprio “caso umano” in un “caso politico” di lotta per la libertà di ricerca scientifica. www.liberacultura.it Il digital divide? Un problema in via di risoluzione L’osservatorio europeo Eurostat assegna dei buoni voti all’Italia per quanto riguarda la diffusione dell’accesso a Internet e lo sviluppo della banda larga: i dati 2003 indicano che il 42 per cento delle abitazioni dispone di una connessione alla rete contro il 41 per cento della media europea. In testa, in questa classifica, ci sono la Danimarca (64 per cento), l’Olanda (59) e il Regno Unito (55). E’ arrivato un nuovo e-mag sull’arte elettronica Cultura e arti delle tecnologie elettroniche ora sono tutte riunite in un magazine digitale. Un’entità virtuale costituita da professionisti, comunicatori e artisti a loro volta rappresentanti di piccole o grandi community di persone in Rete. Community come Artificialia, AHA, Basebog, Otolab, Invideo, Arcnaut, 48ore, sono tra gli autori dei contenuti. E non è un caso che l’apertura della pagina in cui si spiega il concept del progetto sia una citazione di Derrik de Kerckhove (http: //ddk.unimc.it) filosofo attivo da anni nella ricerca delle forme di comunicazione e di connettività attraverso gli strumenti digitali: “Tutte le cose che avvengono sullo schermo di un computer avvengono simultaneamente nella nostra testa. Cognitivamente siamo quindi accelerati al punto da crearsi una corrispondenza tra i nostri oggetti mentali e gli oggetti digitali” www.digicult.it 58 di guido dolara noi bazar 03 2005 Vado a vivere in cantiere! www.bazarweb.info E’ la nuova tendenza in Europa. Utilizzare vecchi cantieri navali, canali industriali, porti fluviali e marini per ricavare spazi abitativi moderni e cool Vivere sull’acqua è una ispirazione perenne degli abitanti delle grandi città europee. Immersi nell’industriosità cittadina e sempre lontani dalla campagna, aspiriamo a guardare l’acqua che scorre per ricordarci il flusso natura che continua a vivere sotto i nostri tappi di cemento. Se della vita, la investimento sicuro, basta guardare a una grande città, trovare unosi vuole fare un sull’acqua da rimettere a nuovo, e poi sperare che segua l’esempio spazio industriale di Londra, Göteborg, Parigi. Le città industriali d’Europa hanno sempre fatto uso dell’acqua con il mondo per esportare prodotti e importare materie prime per collegarsi (per lo più dalle colonie). Oggi, la manifattura degli oggetti si svolge raramente in Europa e le nostre città vivono soprattutto di servizi. Abbondano quindi aree industriali dismesse da rigenerare dove creare spazi urbani moderni a mano libera. London- Docklands La rigenerazione portuale europea per eccellenza è quella dei Docklan ds, exporto di Londra. Nel 1800 questo era il porto più grande del mondo per oltre 10 chilometri lungo canali, magazzini, banchine, fabbriche e si estendeva nord del Tamigi, a est del Tower Bridge. Nella seconda metà del ‘900e cantieri sulla riva il porto ha perso di importanza, fino a che negli anni ottanta il governo ha deciso di rigenerar e tutte le aree dismesse e creare un nuovo polo finanziario che facesse concorre il tradizionale centro finanziario di Londra. Dall’ apertura del grattacie nza alla City, lo più alto di Inghilterra su Canary Wharf (il Molo del Canarino, www.canarywhar nel 1991 i Docklands sono cresciuti senza sosta. Ora Canary Wharf f.co.uk) è una foresta di grattacieli che ospita alcune delle banche di investim ento più ricche e prestigiose del mondo. Il quartiere finanziario nuovo di zecca sembra città piovuta dall’ alto all’improvviso. Però se si guarda bene si riconosc quasi una ono tutte le tracce del vecchio porto, dai canali che dividono i grattacieli, strade presi dai vecchi attracchi, alle obsolete strutture industriaai nomi delle ospitano bar e ristoranti (da notare in particolare la passeggiata di li che oggi oltre il ponte pedonale galleggiante progettato da Future Systems). bar e ristoranti Inoltre, i vasti quartieri abitativi sorti nelle vicinanze per le decine di migliaia di impiegat i del centro finanziario sfruttano il tema post-industrale, facendo uso di mattoni, spazi loft e grandi vetrate. Göteborg- Eriksberg A Göteborg, seconda città svedese, gli ex cantieri navali di Eriksber g sono diventati una zona di sviluppo urbanistico e sperimentazione architett sovrasta il vecchio arco di ingresso dei cantieri, mantenuto a testimononica. Li ianza del passato industriale del quartiere. La zona è in pieno sviluppo, ma sul lungo fiume fanno capire quale sarà il volto della zona. I palazzi già le nuove case utilizzano i temi portuali e sfruttano le vecchie strutture industriali persulla banchina design abitativo moderno e comodo in tipico stile svedese. Göteborgdare vita a un dall’estuario del fiume Göta che la taglia a metà e Eriksberg è sul lato è attraversata centro. Però l’acqua gelata che divide le due sponde non è mai stata opposto al ostacolo, anzi come mezzo di comunicazione, e frequenti servizi di vista come autobus fluviale collegano Eriksberg al resto della città. La città di Göteborg è da sempre di grande industria e navigazione ed è naturale che i nuovi progetti luogo rispettino questo patrimonio. Paris-St Martin A Parigi, il canale ottocentesco di Saint Martin parte dalla Senna accanto alla Bastiglia in direzione di Piazza Stalingrado e della città scientifica della Originariamente costruito per il traffico su chiatta verso i quartieri Villette. industriosi del nord, ha vissuto un lungo periodo di disuso ed è anche stato parzialm ente interrato. Oggi, rappresenta una delle passeggiate più piacevoli della capitale francese, mentre case e negozi che si affacciano sull’acqua diventan esclusivi. Si consiglia il tratto tra la Rue du Faubourg du Temple e la o sempre più Place Raoul Follerau, particolarmente sul Quai de Valmy, dove i ponticelli sul canale e le chiuse offrono una vista romantica profondamente parigina. Sul Quai da popolarissima libreria di arte e grafica Artazart (www.artazart.co notare la di arredamento, vestiario e oggestica kitch, nonchè ristorante e m) e il negozio caffè Antoine et Lili (spiritosissimo il sito, www.antoineetlili.com). Il tratto del canale vicino alla Piazza Stalingrado è ancora degradato, ma proseguendo ancora a nord sul Bassin de la Villette il canale si slarga e offre uno spazio aperto popolarissimo tra i parigini in primavera e estate. 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 03 2005 Africa nelle mani di e neichepie suona e che danza, l’Africa del L’Africa djembé e del balafon, l’Africa dei ritmi che fanno muovere il corpo e riempiono l’anima. Quest’Africa ha trovato casa (e famiglia). In Italia questa è la Se c’è una cosa che caratterizza l’Africa, nel luogo comune così come nella realtà,si dice. Ma è danza. Saper ballare è una dote istintiva, innata, una questione di struttura fisica,vita quotidiana soprattutto uno degli elementi più significativi della cultura tradizionale e della e di corpo del “continente nero”. In Africa si danza con anima e corpo, per il benesser “parti” e anima: non esiste alcuna scissione, o contrapposizione tra queste duecome una linea dell’essere umano. E mentre la danza occidentale, classica, considera il corpoleggerezza di salti flessuosa ed elastica, apparentemente priva di peso e tendente verso l’alto nella trae l’energia e piroette, nella danza africana il corpo è saldamente ancorato alla terra, dalla qualetesta catturano e la forza che dà pulsazione al movimento. Gambe, braccia, torace, bacino, spalle,to che viene i diversi ritmi delle percussioni in maniera autonoma, dando vita a un movimendi studio, pratica, definito “policentrico”. E che sempre più affascina gli occidentali. Un itinerarioil quale chiunque e divertimento, che trova eco nella moda, nell’arredamento, nel design, dentro può trovare il suo spazio. Madrigal e Bruno Ritmi e danze afro è l’associazione fondata a Torino dai fratelli Katina Genero africani in Italia e Genero, ballerina lei, percussionista lui, tra i primi a “importare” danze e ritmi nel bel libro a promuoverne lo studio e la divulgazione. Katina ha raccontato la sua esperienza la scuola di danza Tubab. Una danzatrice sulla via dei tamburi (edizioni Ananke, 1999). Comprende Company. Per Mamadanse, il Bruno Genero Percussioni Ensemble e la Kaidara Dance . quest’ultima sono in programmazione audizioni in vista del nuovo spettacolo Info: www.afro.it spazio per la Sempre con la direzione artistica di Katina Genero è nato a Milano un nuovo ta tradizioni in promozione delle tradizioni culturali africane, e non solo. Si chiama Mamiwa movimento. Info: www.mamiwata.it culturale Per chi voglia studiare le percussioni, un altro contatto a Trieste è l’Associazione organizza uno Mamaya fondata dal jazzista e percussionista Paolo Galimberti. Il 7 e 8 maggio presso stage di Bruno Genero, il maestro con cui lo stesso Galimberti si è avvicinato al djembé, l’Auditorium Casa della musica. Info: www.mamaya.it Gaiarine Africa Chiossian, che in lingua wolof significa tradizione e cultura, ha sede a (prossima partenza (Treviso). Organizza corsi di danza e percussioni, spettacoli, viaggi in SenegalDonà di Piave. programmata: dal 4 al 18 agosto). Corsi di danza a Pieve di Soligo, Istrana e San Info: www.phenixnet.it/africachiossan/chisiamo.htm è il nome Dambà, che in lingua malinké indica la sponda del fiume e una tipica danza nuziale, i anche a Gorizia e scelto per questa associazione con sede a Trieste. Corsi di danza e percussion Bruno Genero. Monfalcone. Il 5 e 6 marzo ospita nella sua sede uno stage di percussioni con Info: www.damba.it Moussa Lô, Afrodanzalo, è la scuola di danza e percussioni fondata a Reggio Emilia da Per l’estate coreografo e musicista originario del Senegal che ha collaborato anche con Jovanotti. 2005 ha in preparazione il Festival Africhenere. Info: www.afrodanzalo.it occidentale, FarafinaRitmi (Ritmi della terra nera in lingua malinké, etnia prevalente nell’Africa a Roma dal 2001. ben al di là dei confini nazionali) è innanzitutto una compagnia di danza attiva 46/A, ma in I corsi di danza si svolgono presso l’Associazione Culturale Danza di Via E. Cecchi alcune scuole elementari su misura dei più piccoli. Info: www.farafinaritmi.org per l’associazione Giguy significa andata, wassa significa ritorno. Giguywassa è il nome coniato a indicare fondata dall’ivoriano Alain Nahi Franck e dal burkinabé Souleymane Dembele a Firenze, Oltre alla lo scambio costante tra Italia e Africa che la danza e la musica rendono possibile. compagnia di danza e percussioni, corsi presso l’Associazione Fiesolana 32. Info: www.giguywassa.com danza africana a Mousy World Music sintetizza la poliedrica attività di Barbara Musi: corsi di nelle scuole Roma, stage di danza e percussioni con visiting teacher, danza africans per bambini fonte”: prossimo elementari e medie, viaggi in Senegal e Guinea per imparare ritmi e passi “alla a musicale appuntamento lo stage con il maestro Fadouba Oularé dal 4 al 18 aprile. E poi un’agenzi per promuovere gli artisti africani in Italia. Info: web.infinito.it/utenti/a/afrodanza/ www.bazarweb.info Sono disponibili per stage di danza e percussioni gli artisti africani, e non solo, che insieme a Peppe Ska (Giuseppe Scaringi) hanno dato vita a Perugia all’associazione Namu, che ha al suo attivo due spettacoli multietnici: Ecoute e Africa. Info: www.namupercussioni.com Il mosaico Arti Danze Culture non propone solo danza africana con musica dal vivo, ma anche pizzica, tarantella, tango, hip hop, danza del ventre, yoga e shiatsu. Nel segno della contaminazione, a Milano, via Giulio Romano 11. Info: www.ilmosaicodanza.it Tutti i sabato dalle 16 alle 17 si può imparare a suonare il djembé gratuitamente con il Baolab, cioè il laboratorio di percussioni africane del gruppo Baobab al CSOA Ex SNIA Viscosa, via Prenestina 173 a Roma. Per il resto il gruppo organizza serate, concerti, performance. Prossimo appuntamento l’11 marzo alle 22 al Villaggio Globale (ex Mattatoio), sempre a Roma. Info: www.percussionibaobab.it Sinitha è il nome di un gruppo nato in Italia ma pensando al futuro del Burkina Faso, il paese da cui provengono buona parte dei percussionisti e ballerini che lo hanno creato. I proventi degli spettacoli e stage che organizzano sono infatti destinati alla realizzazione di un Centro per l’apprendimento dell’arte e dell’artigianato tradizionale in Burkina Faso. Info: www.sinitah.com Toubab in Africa occidentale sono i bianchi. Bianchi o per l’esattezza rosa, perché sotto il sole cocente dell’Africa la pelle si arrossa immancabilmente. Tamtamtoubab è un giovane gruppo romano tutto dalla pelle chiara. Non insegnano, ma suonano nel centro Italia. Info: www.tamtamtoubab.com Tutto senegalese invece il gruppo I tamburi di Gorée, dal nome dell’isoletta di fronte a Dakar dalla quale, tradizione vuole, partivano le navi degli schiavi dirette verso l’America delle piantagioni. Spettacoli, stage e corsi di percussioni. Info: digilander.libero.it/tamburi2002 Il portale del djembé in Italia con un calendario di eventi, stage, corsi (anche di danza), aggiornati mese per mese su www.djembe.it. bazar 03 2005 www.bazarweb.info gender di giulia premilli 61 T���������������������� ranin sgceantt d e r is m o edra ����������������������������� Tra Symposium, congressi, concorsi e convegni il transgend erismo ha molto da insegnare. E da imparare. ���������������������������� Vent’anni di Arcigay La fortunata coincidenza vuole che questo Congresso cada proprio nell’anno del ventennale della nascita dell’Associazione “Il 4, 5 e 6 marzo 2005 – spiega l’organizzazione - sarà l’occasione di ricordare e celebrare i passi compiuti in questi vent’anni di attività. Un congresso che vedrà la più ampia partecipazione territoriale nella sua storia, dato che Arcigay non ha mai avuto così tanti circoli locali” (36 politico-culturali e 57 ricreativi). 11° CONGRESSO ARCIGAY - BOLOGNA 4-5-6 MARZO 2005 Video Queer Si è aperta la Terza Edizione Video Queer, Concorso Video a tematica gay lesbica transgender. I video selezionati saranno proiettati a maggio 2005 durante il Florence Queer Festival. La manifestazione è organizzata da Ireos, Centro servizi autogestito della comunità queer di Firenze, in collaborazione con il Portale Giovani del Comune di Firenze e con Eventi s.r.l. info: 055216907 Chat-mania! Orsi, orsetti, cacciatori, muscle bears, manzetti, amanti delle chat (e non) è aperta la caccia nella prima serata “Super Chat”, giovedì 3 marzo 2005. Al Picasso, in via di Monte Testaccio 63, Roma. La festa inizierà alle 20.30. Info: Giulio 3398679761 - [email protected] Walter 3403676617 - [email protected] La nostra passione? Il trekking Per parlare “gender” arriva l’Univers Grazie all’Università del Minnesota si terrà ità del Minnesota! Harr y Benjamin International Gender a Bologna, dal 6 al 9 aprile, il XIX Biennal Symposium association (con raccolta abstracts entro conferenza ad alti livelli che appr marzo), una medico, sociologico, etico e politico. ofondisce le tematiche gender dal punto di vista trattato il tema gender articolato in dieci L’invito è rivolto a tutti i professionisti del settore che abbiano punti: • Promozione della salute sessuale • Apprendimento delle altre culture • Abbandono dei vecchi preconcetti • Accesso alle adeguate cure mediche • Adeguata istruzione professionale • Promozione di una ricerca pulita • Cessazione di tutte le discriminazioni • Modifica delle leggi sulle politiche social • Evoluzione del punto di vista religioso i • Promozione della tolleranza sociale sulla diversità ����� ������� ���� �������������� Sci.g.milano è un gruppo di sciatori omosessuali uniti dalla passione per lo sci e le escursioni in montagna. Prossime escursioni: 5 marzo 2005 alla Chiesa di Valmalenco, Sondrio e il 19 marzo 2005 alla Thuille, Aosta. Info: www.scigay.it oppure 3289051559 Massimo 8 Marzo tutte in piazza “Protagoniste sempre, non solo per un giorno - Il lavoro delle donne”. Come negli anni precedenti, Città Provincia di Torino, e la Consigliera di parità provinciale, e intendono organizzare in occasione dell’8 marzo una manifestazione di piazza, richiamando in particolare l’attenzione agli aspetti riguardanti l’impegno lavorativo delle donne a tutti i livelli, le possibili problematiche e valenze positive, valorizzando la voce delle donne e le ricchezza dell’associazionismo femminile torinese. la ������������������������� • Sette invece i temi che hanno fatto da filo la spinta progettuale per l’incontro di Bologconduttore nell’ultimo simposio e che hanno dato • Le questioni generali sul transgenderismo na: descrivendo il follow-up del cambiamen sesso to di • Le tematiche riguardanti le cure med iche per i gend er, inclus i rischi ed effetti collaterali, descrivendo le strategie preventive • Le tematiche aggiornate nell’ambito endoc per questo tipo di soggetti rinolo gico, nella gestio ne medic a e nella terapia ormonale • Le tecniche di chirurgia aggiornate nelle opera zioni donn a/uom o e uomo /donna • Le tematiche etiche e legali confrontando ������ • Il fenomeno transgender dal pazienti e strutture preposte agli interventi punt o di vista epid emio logico, storico, antropolo���� gico, psichico, legale, socio �� ��� ��������� ���������� • L’identificazione e la diagnostica dei disord logico e biologico ini d’ide ntità di sesso in bamb L’org anizzazione è a disposizione presso l’agen ini e �������������� zia Emilia Viaggi allo 051235993, la adolescenti dottoressa Cristina Meriggiola referente è la ���������������������������� ���������������� �� ���� ����� �������� ��� ��� ����������������������������� ����������������������������� ���������������������������� GLBT Fede e omosessualità Si terrà dal 4 al 6 marzo a Reggello (FI) il convegno “La sfida ecumenica che l’omosessualità rappresenta per le chiese cristiane”. Il seminario di studio è stato organizzato dalla Rete Evangelica Fede e Omosessualità attiva da molti anni nella ricerca e approfondimento dei temi teologici relazionabili all’omosessualità. La sede dei lavori sarà Casa Cares un centro studi della Chiesa Valdese. Per l’occasione saranno presenti relatori provenienti dalle diverse confessioni cristiane. Info: CASA CARES via Pietrapiana, 56 Regello (FI) tel: 055865 2001 - [email protected]