1 AH! L’OPERETTA… L’OPERETTA… BACI, AMORI, VALZER e NOBILDONNE NOBILDONNE…. DONNE…. e telefoni Giovanni Stefanoni Cuomo LA DUCHESSA DEL BAL TABARIN Operetta di Leon Bard (pseudonimo di Carlo Lombardo) libretto di Arturo Franci E’ la classica operetta ove s’intrecciano idilli, gelosie e tanta comicità, e ovviamente dei temi musicali meravigliosi. Il 1° aprile 1916, al Teatro Reinach di Parma, va in scena “La Duchessa del Bal Tabarin”. Questa è la semplice, ma per certi versi, complicata trama. Il Duca di Pontarcy, svolge l’incarico di Ministro delle Poste e Telegrafi, durante una delle sue consuete ispezioni ai vari uffici, incontra presso l’ufficio telefonico delle Poste una giovane e bella centralinista di nome Edy, Pontarcy se ne innamora e le sue visite in quell’ufficio diventano sempre più frequenti; la giovane Edy però ama, ricambiata, un giovane perdigiorno, un tizio di nome Ottavio, anch’egli di nobile casata quale Principe di Chantal, che a suo tempo ebbe una relazione con una celebre e sempre osannata diva del tabarin, Frou-Frou, che fra le altre cose ora è sposata, e per certi versi, annoiata, con Pontarcy. 2 Da qui le situazioni intriganti si susseguiranno a non finire; una di queste sarà quando entra in scena un tipo non ben definito, tanta è la sua stranezza, a cominciare dal nome, Sofia Bernet, un uomo che di mestiere fa l’esattore del fisco con l’incarico di indagare sui presunti favolosi guadagni di Frou-Frou. Ora immaginate quando al Bal Tabarin si ritrovano questi personaggi: da Frou-Frou detta anche la Duchessa del Bal Tabarin e suo marito, il Duca di Pontarcy, Ottavio ex amante di Frou-Frou, lo strano Sofia, la telefonista Edy assieme alla sua caposala, l’austera Madame Morel, che viene scambiata per una donnina allegra, nascono perciò tutta una serie di situazioni incredibili, divertenti, alla fine di tutto questo trambusto vi sarà logicamente l’immancabile finale tutto rosa, con l’amore che tutti premia. 3 "Frou-Frou del Tabarin, t' impongon la virtù, però sei sempre tu, Frou-Frou, nel tuo palagio auster, non fai che sospirar, compagne allegre e bei viveurs, chiudete allor l’augel, in una gabbia d’or, risogna il suo bel ciel, la gabbia disserrò, provatevi ad ascoltar, l’augello non c’è più, Frou-Frou... "