Il computer come strumento di produzione e di apprendimento collaborativo Lezione 5 22 Maggio 2001 Obiettivo dell’incontro Approfondire l’evoluzione di una didattica basata su forti componenti di cooperazione e collaborazione nel contesto delle nuove tecnologie Una definizione cooperazione coordinamento collaborazione co-decisione Orizzonte teorico Costruttivismo (Piaget, ...) Costruzionismo (Papert) Learning by doing (Dewey, ...) Interazione sociale (Vygotsky) Collaborative learning (Kaye, Dillenbourg,...) Psicologia culturale (Bruner) Cooperative learning (Johnson & Johnson, Slavin, Sharon, ...) Apprendimento collaborativo “Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti e un’esplicita intenzione di aggiungere valore, per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni. Un’ampia definizione di apprendimento collaborativo potrebbe essere l’acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un’interazione di gruppo, o, detto più chiaramente, un apprendimento individuale come risultato di un processo di gruppo” A. Kaye, “Apprendimento collaborativo basato sul computer”, TD, n.4, 1994 La produzione collaborativa in classe Di un prodotto multimediale Di un archivio di informazioni interrogabile Di storie e testi collaborativi (Di programmi e linguaggi informatici) .... Produrre assieme un prodotto multimediale Perché Alcune indicazioni metodologiche Alcune indicazioni operative Alcuni strumenti Un esempio Perché per proporre argomenti di studio in forma nuova e più stimolante per fornire un metodo operativo di collegamento interdisciplinare e multidisciplinare per sviluppare e affinare metodologie di ricerca delle informazioni per sviluppare abilità di strutturazione logica delle conoscenze e un pensiero che si sviluppi secondo una logica associativa, oltre che lineare per sviluppare abilità metacognitive per sviluppare abilità di organizzazione di argomenti vasti e complessi per favorire rapporti collaborativi all’interno della classe per acquisire conoscenze informatiche e avviare gli studenti alla manipolazione di dati multimediali Alcune indicazioni metodologiche Familiarizzazione con ipertesti già prodotti da studenti e costruzione di piccoli prototipi Ideazione: scelta e discussione collettiva del soggetto con una prima formulazione di un piano di lavoro Progettazione: definizione della struttura dell’ipertesto, delle sue componenti e dei loro legami; scelta dell’informazione associata e dei modi più opportuni di presentarla; reperimento o costruzione di testi, dati, disegni Realizzazione: suddivisione del lavoro tra gruppi di pochi studenti, con l’incarico di realizzare una Prototipazione porzione completa di ipertesto su computer Valutazione e revisione: collaudo delle varie rapida porzioni isolate; integrazione e verifica del funzionamento complessivo con conseguenti modifiche e correzioni Alcune indicazioni operative. Che cosa non fare Partire senza un progetto, senza il materiale grafico e bibliografico necessari Non calibrare il lavoro sulla base del tempo di cui si dispone realmente Scrivere testi troppo lunghi Dimenticare che modularità e stratificazione dell’informazione sono i cardini di un ipertesto Dimenticare che il valore sta nel processo, non nel prodotto! Alcune indicazioni operative. Che cosa fare Scegliere argomenti interessanti e ben circoscritti Coinvolgere gli studenti collettivamente fin dalle fasi della ideazione e della progettazione Identificare la struttura del dominio in termini di mappe concettuali Sviluppare una mappa generale del lavoro Procurarsi il materiale bibliografico e grafico prima di procedere alla realizzazione dell’ipertesto Stabilire il peso da dare al materiale testuale e a quello multimediale Scegliere un software adeguato alle macchine di cui si dispone Alcuni strumenti ToolBook, Amico, HyperCard, ... FrontPage, DreamWeaver, … Strumenti per il trattamento di immagini, video, suoni NO POWER POINT Un esempio L’Olocausto e gli Olocausti Le nuove tecnologie per educare alla tolleranza Sperimentare le potenzialità di un lavoro comune tra diversi ordini di scuola Sviluppare la capacità di utilizzare strumenti informatici e telematici nella didattica Lavorare in rete su un progetto comune Riflettere sulle cause, sugli effetti e sui diversi aspetti dell’intolleranza e del razzismo Produrre assieme un archivio di informazioni Perché Alcune indicazioni metodologiche Alcune indicazioni operative Alcuni strumenti Un esempio Perché Per acquisire la capacità di interpretare qualitativamente e in modo dinamico dati quantitativi (saper leggere serie variamente organizzate di dati, saperli riorganizzare, elaborare, trasporre in altri codici) Per acquisire la capacità di operare passaggi reciproci da una dimensione qualitativa ad una quantitativa dei problemi Per sviluppare abilità cognitive di modellizzazione e di formulazione di ipotesi Per studiare fenomeni e concetti complessi Alcune indicazioni metodologiche Fare chiarezza sulle domande a cui cerchiamo risposte: ipotesi di ricerca Identificare un modello della realtà sotto analisi che evidenzi (solo) le entità realmente rilevanti e le relazioni che tra esse intercorrono Circoscrivere nettamente le dimensioni (spaziali, temporali, logiche ecc.) del problema Coinvolgere gli studenti in queste decisioni Alcune indicazioni operative Resistere alla tentazione di “archiviare tutto”: filtrare solo i dati rilevanti nel modello Pianificare accuratamente le fasi del lavoro e le risorse (tempo) che si intende dedicare ad ogni fase Identificare un sistema di ruoli complementari (es. peer reviewing…) e “ruotare” gli studenti su tutti i ruoli: anche qui, ricordare che la qualità del processo è più importante di quella del prodotto Alcuni strumenti Software per la costruzione di data base (Access, File Maker, ecc.) Software per la manipolazione e rappresentazione grafica dei dati (Excel, ecc.) (Strumenti di ricerca su Internet) MSProject Un esempio StoryBase ricostruire uno spaccato della storia degli ultimi 50/60 anni attraverso l’esperienza e la memoria delle proprie famiglie Confronto delle microstorie individuali, con la macrostoria e la storia “ufficiale” Utilizzo di strumenti qualitativi e quantitativi Realizzazione di uno o più prodotti destinati a ospitare i risultati delle indagini Produrre assieme storie e testi collaborativi Perché Alcune indicazioni metodologiche Alcune indicazioni operative Alcuni strumenti Un esempio Perché Per promuovere la costruzione attiva di conoscenze attraverso l’interazione tra pari Per motivare l’uso della parola scritta Per facilitare l’uso della parola scritta come strumento: di confronto di idee e di esperienze, di comunicazione interpersonale Per sviluppare capacità di mediazione Per sviluppare capacità all’ascolto ed a tenere in giusta considerazione il punto di vista dell’altro Alcune indicazioni metodologiche Concordare un referente ufficiale per il lavoro del gruppo fissare regole precise riguardo contenuti, stili e strutturazione organizzare periodici incontri in presenza per risolvere eventuali problemi che necessitano di negoziazione pianificare una scansione delle attività di produzione scegliere per le diverse situazioni lo strumento efficace documentare il lavoro strutturare i flussi di comunicazione Alcune indicazioni operative Elaborazione di una prima ipotesi a cura di una classe o un gruppo di classi coinvolgere gli studenti nella stesura delle ipotesi proporre, discutere, modificare l’ipotesi con gli altri attori coinvolti stesura operativa del progetto Alcuni strumenti MS-Word E-mail, sistemi di Computer Conference Chatting, sistemi di videoconferenza FrontPage, DreamWeaver Un esempio Parole in jeans Esperienze di didattica collaborativa nello studio del linguaggio poetico e narrativo sperimentare un modello progettuale che preveda l’uso di una pluralità di canali comunicativi dar vita a una classe virtuale composta da alunni e docenti appartenenti a realtà geografiche differenti promuovere la lettura, la comprensione e la produzione di testi poetici in un contesto interdisciplinare ed in chiave multimediale http://scuola.comune.genova.it/linguagg/jeans4_2/CENTRO/INIZIO.HTML http://scuola.comune.genova.it/linguagg/jeans4_2/PROGETTO.HTM Strategie per la cooperazione Learning circle Reciprocal teaching Jigsaw ... Circoli di Apprendimento Un circolo di apprendimento è formato da un numero di classi che interagiscono telematicamente per il conseguimento di un obiettivo comune Formazione del circolo di Apprendimento Pianificazione del progetto da parte delle classi Realizzazione Redazione del compito della pubblicazione Condivisione e valutazione della pubblicazione Reciprocal Teaching Insieme di istruzioni procedurali per facilitare il lavoro di gruppo e rafforzare la collaborazione fra studenti ed insegnanti Riassumere Moderare Chiarificare Prevedere Metodo Jigsaw Ogni studente nel gruppo diviene esperto un esperto in un argomento-parte di un tema lavorando con membri di altri gruppi a cui è stato assegnato lo stesso argomento-parte. Al ritorno ai loro gruppi, ognuno a turno insegna al gruppo scelta dell’argomento su cui lavorare scomporre l’argomento in tanti argomenti-parte creare tanti gruppi di ricerca quanti sono gli argomenti-parte (scomponendo i gruppi di partenza) ricomposizione dei gruppi di partenza dove c’è la presenza di un esperto per ciascun argomento parte Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Metodo Jigsaw Dalla classe in presenza alla classe virtuale Ripensamento delle attività curricolari Sviluppo di una interdipendenza positiva tra i diversi attori coinvolti Approccio basato sulla discussione e sulla formulazione di domande e ipotesi Strutturazione della classe in un “raggruppamento di gruppi” La collaborazione nella classe Assegnazione di compiti variegati ma precisi nell’ambito del lavoro dell’intero gruppo Comunicazione multilaterale fra studenti finalizzata a stimolare lo sviluppo di capacità attive di apprendimento Serie di scambi tra insegnante e ciascuno dei gruppi Valorizzazione della diversità delle opinioni L’insegnante come facilitatore dell’apprendimento Creare un clima ed un ambiente comunicativo Sviluppare le competenze comunicative degli alunni Aiutare gli studenti a riflettere sull’attività svolta Pianificare i compiti appropriati ai piccoli gruppi Stimolare la discussione con domande che prevedano risposte aperte Resistere alla tentazione di fornire risposte preconfezionate Utilizzare le domande provenienti dai singoli studenti verso il gruppo o verso altri studenti singoli Sfruttare i conflitti come occasioni di confronto e arricchimento Tecniche di tutoring Elementi critici nell’apprendimento in rete Interazione e dinamiche di gruppo Ruoli dei partecipanti Comunicazione mediata Facilitazione Tecniche specifiche Motivazione ed efficacia Problem solving Costruzione di abilità Costruzione di conoscenze Risoluzione di conflitti Interazione e dinamiche di gruppo Comunicazione produttiva tra i partecipanti Sviluppo e mantenimento di ruoli e relazioni Definizione partecipata delle regole di comportamento Ruoli dei partecipanti La diversità come ricchezza Necessità di trovare un equilibrio tra ruoli operativi (finalizzati al prodotto obiettivo) e di mantenimento (soddisfazione ed efficienza del processo, es. consenso sul management) Il mantenimento della continuità (impegno, interazione, ...) è più difficile in rete Comunicazione mediata La comunicazione mediata dal testo scritto assume le caratteristiche del say-writing (immediatezza della comunicazione) La rapidità con cui i messaggi vengono scambiati facilita la socializzazione l’interazione sui contenuti Comunicare su basi virtuali può causare un senso di perdita del controllo e di insicurezza I partecipanti temono una perdita di produttività in caso di inaffidabilità della piattaforma tecnologica Facilitazione sul piano logistico Verificare che nessuna barriera (tecnica, motivazionale, logistica) ostacoli l’apprendimento collaborativo Garantire l’accessibilità degli elementi essenziali all’apprendimento (interazione, materiali, feedback, ...) Fornire supporto al gruppo in caso di conflitto o confusione Motivazione ed efficacia Messaggio iniziale di benvenuto, descrizione degli obiettivi, suggerimenti di comportamento, richiesta di presentazione Messaggi di “ricevuto” Frequenti solleciti per evitare la procrastinazione Il gruppo dovrebbe concordare regole sulla frequenza di connessione Problem solving Incoraggiare creatività e presa di decisioni Aiutare il gruppo ad esplorare varie soluzioni e a raggiungere il consenso sulla soluzione prescelta La negoziazione e la co-decisione possono essere facilitate da strumenti sincroni (chat) che però richiedono un moderatore e un’accurata pianificazione Costruzione di abilità Gruppi piccoli (3-4 persone) con bilanciamento delle esperienze e delle competenze. Proporre attività direttamente connesse con le abilità obiettivo Fornire feedback frequente e tempestivo, eventualmente anche su base privata Verificare il conseguimento delle abilità obiettivo anche in fasi intermedie (progress check) Concludere con un debriefing che stimoli la riflessione. Costruzione di conoscenze Attività: lettura, ricerca di informazioni, discussione, riflessione Facilitare la costruzione di conoscenze ponendo frequenti domande aperte Evitare di monopolizzare la discussione Incoraggiare la discussione nel gruppo Demandare ad esperti o a fonti esterne le questioni contenutistiche più rilevanti Risoluzione di conflitti Scoraggiare atteggiamenti critici, giudizi, attacchi personali Sottolineare le aree di affinità tra membri in conflitto Incoraggiare l’uso di strumenti sincroni per risolvere i conflitti rapidamente Ipotesi di valutazione Monitoraggio Monitoraggio delle abilità degli allievi Registro delle attività (settimanali…) monitoraggio delle conoscenze (esterne, interne) …….. Autovalutazione degli studenti ...