vita associativa 5 Perchè essere donatori a cura del Dott. Marco Sorio dirigente Medico presso il Centro Trapianti Midollo Osseo Verona I donatori di midollo osseo e cellule staminali sono indispensabili Non sempre le strategie terapeutiche comprendenti regimi di polichemioterapia anche aggressivi consentono di ottenere la guarigione dalle diverse patologie oncoematologiche (dell’adulto e del bambino) per cercare di ottenere la quale è necessario ricorrere al trapianto di cellule staminali midollari o periferiche. La ricerca di un donatore compatibile viene effettuata in prima istanza nella fratria (probabilità di compatibilità 1 su 4) ed in seconda battuta, ove necessario, all’interno di un registro internazionale di donatori non consanguinei (in questo caso la probabilità di ritrovare donatori compatibili è pari a circa 1 su 100.000). In relazione a ciò, al fine di incrementare la possibilità di reperire un donatore HLA compatibile per un paziente in attesa di trapianto, è indispensabile disporre del più alto numero possibile di iscrizioni nel Registro Internazionale. Cos'è il midollo osseo È un tessuto contenuto nella cavità delle ossa (da non confondere col midollo spinale che è parte del Sistema Nervoso) deputato alla produzione degli elementi cellulari del sangue. E' costituito da cellule totipotenti (cellule staminali) in grado, secondo le necessità, di originare sia globuli rossi, sia globuli bianchi, sia piastrine. Le cellule staminali sono inoltre capaci di replicarsi in modo tale da che loro numero resta invariato durante tutta la nostra vita (self renewal), anche se dovessero in parte venire prelevate (donazione di midollo osseo). Chi può diventare donatore di midollo osseo o cellule staminali Può diventare donatore di midollo qualunque persona di età compresa tra i 18 anni e i 37 anni, di peso superiore a 50 kg ed in idonee condizioni di salute. Le caratteristiche di idoneità richieste dalla legge sono indicate Legge 219-2005 unitamente ai relativi decreti attuativi. Il limite di età oltre il quale non si può donare, a pazienti non familiari, è di 55 anni. Come si diventa potenziali donatori Per diventare potenziali donatori di midollo osseo è necessario fare un colloquio informativo con personale esperto, compilare il modulo per il consenso informato e aderire al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR). In provincia di Verona il servizio informativo viene svolto presso tutti i Centri Trasfusionali della provincia In seguito al colloquio, il potenziale donatore si sottopone ad un normale prelievo di sangue, anche non a digiuno. Non occorre impegnativa medica, ma è necessario presentarsi presso il laboratorio che effettua il prelievo con il codice fiscale o con il libretto sanitario; i risultati della tipizzazione HLA (dati genetici indispensabili al trapianto) vengono inseriti in un archivio informatico e trasferiti, attraverso il registro regionale, al registro nazionale che è a sua volta collegato con altri 51 registri internazionali, nell’assoluto rispetto della riservatezza. In caso di riscontro di un primo livello di compatibilità con un paziente in lista d’attesa per il trapianto, il donatore è richiamato per un secondo prelievo del sangue necessario per indagini genetiche più approfondite (secondo e terzo livello). L’adesione iniziale firmata all’atto del primo Valeria è una ragazza nata a Erice, sotto il cielo splendente della Sicilia che come tanti inizia da piccola la sua peregrinazione con i genitori al nord. L’arrivo a Verona per una bambina può sembrare un cambiamento traumatico. L’ambiente scolastico rappresenta un luogo difficile, soprattutto per il cambiamento repentino. prelievo ha solo valore d’intento e fino all’ultimo momento il potenziale donatore può ritirare il suo consenso. La disponibilità del donatore alla donazione, gratuita ed anonima, non ha limiti geografici. Egli infatti entra a far parte dell’insieme dei potenziali donatori di tutto il mondo. Ma la cosa peggiore deve ancora arrivare: un giorno infatti, in ospedale,”un signore distinto con un camice bianco viene verso di te, sorride mesto guardando noi e dice LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA.” È l’inizio di un calvario per Valeria fatto di ricoveri, di pianti e di speranze, fino a quando un giorno, arriva la chiamata da Roma con un donatore compatibile. Il trapianto arriva di domenica. Poi la rinascita. E la ricerca del “fratellone” che gli ha dato il midollo. Un libro da leggere tutto di un fiato i cui ricavi saranno completamente devoluti al reparto di oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. PUOI ORDINARE ON-LINE IL TUO LIBRO [email protected] Per la spedizione del libro C/C postale IT17T0760111700000088133590 Il ricavato dell'offerta del libro sarà integralmente devoluto al reparto di oncoematologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona AVVISO AI DONATORI SOSPESI Al termine del periodo di sospensione, i donatori riceveranno l’invito a ripresentarsi nei Centri Trasfusionali. Chi eventualmente non lo ricevesse, può recarsi lo stesso per la donazione o per ulteriori controlli. Per informazioni: FIDAS VERONA Via Polveriera Vecchia, 2 - 37134 Verona - Tel. 045.8202990 - Fax 045.8278521 [email protected] 6 vita associativa 7 - 8 - 9 GIUGNO 2013 3ª Festa Provinciale FIDAS tuttinsieme A nome mio personale e di tutta l ‘amministrazione, accolgo con stima ed affetto tutti gli iscritti, i simpatizzanti ed i rappresentanti delle 78 sezioni provinciali della FIDAS VERONA che l’8 ed il 9 giugno saranno ospiti del nostro paese in occasione della 3° Festa FIDAS TUTTINSIEME. È importante ricordare a tutti i cittadini la preziosa opera portata avanti da questa Associazione che da 15 anni ormai sovrintende al reclutamento dei donatori di sangue ed alla loro organizzazione e lavora incessantemente per favorire una più diffusa cultura della donazione a garanzia dell’autosufficienza per tutti gli ospedali veronesi. Un attività encomiabile che non si può ripagare a nessun prezzo se non con la consapevolezza, con la riconoscenza e con l’attestazione di stima da parte della società e delle istituzioni. Nell’accogliere pertanto la manifestazione FIDAS TUTTINSIEME, colgo l’occasione per esprimere a tutti i partecipanti il mio sincero apprezzamento per l’impegno e la dedizione ed auguro a tutti una buona permanenza a Bovolone. Bovolone 16/04/2013 Il Sindaco Emilietto Mirandola Sono aperte le iscrizioni UM C E M E D VA RE del D O N AT O Chi può donare… Da sapere che… … tutte le persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni … chiunque abbia un peso non inferiore ai 50 kg. … tutte le persone che non sono state affette da particolari disturbi: epatite virale, affezioni cardiache, malattie veneree, ecc… il tuo colloquio con il medico chiarirà i tuoi dubbi. … il donatore non corre alcun pericolo di infettarsi, in quanto il materiale impiegato è sterile e monouso … il donatore è periodicamente sottoposto ad una visita completa di esami clinici a tutela preventiva della sua salute. Perché donare… … perché spesso una trasfusione costituisce il mezzo indispensabile per salvare la vita ad un ammalato … perché gli interventi chirurgici più difficili richiedono grandi quantità di sangue … perché potremmo averne bisogno tutti. Dove e come donare… … presso i Centri Trasfusionali nelle strutture ospedaliere. L’accertamento dell’idoneità del donatore viene eseguita da un medico … a digiuno da almeno 8 ore, possibilmente nelle prime ore del mattino, astenendosi dal bere alcolici e bevande zuccherate nelle ore precedenti il prelievo … vincendo tutte le nostre piccole paure e superando l’indifferenza verso i problemi sociali. Centri Trasfusionali veronesi “dove si può donare”: Ospedale di B.go Trento Vr Ospedale di B.go Roma Vr Ospedale di Legnago Ospedale di Villafranca Ospedale di Bussolengo Ospedale di S. Bonifacio Ospedale di Negrar Ospedale di Bovolone Ospedale di Tregnago altri… 045 8122150 045 8124321 0442 632535 045 6338224 045 6712256 045 6138466 045 6013741 045 6999577 045 7808366 ONLUS FIDAS VERO2NA - 37134 Verona a, via Polveriera Vecchi 045.8278521 Tel. 045.8202990 - Fax www.fidasverona.it [email protected] - vita associativa 7 274.668: 15 anni di Fidas Verona di Silvano Salvagno Quel numero che appare nel titolo non è un riferimento telefonico ma il risultato che i donatori dell’associazione hanno offerto alla comunità veronese: 274.668 sacche di sangue o di suoi elementi richiesti all’atto della donazione. Potrei qui fare un esame più specifico, delle statistiche chiare, presentare lo sviluppo che Fidas Verona ha ottenuto in questi primi 15 anni; preferisco che questi dati siano raggruppati in un riquadro a parte con il grafico che presenta anno dopo anno il nostro cammino. Desidero maggiormente parlare dei motivi che hanno portato alla costituzione dell’associazione perché questo diventi storia conosciuta da tutti, anche da chi ha iniziato a donare da poco tempo e ne conosce forse soltanto il nome, o il logo, o qualche immagine intravista, ma senza comprenderne il significato sostanziale e soprattutto l’impegno che l’ha prodotta e le persone coinvolte. A coloro che conoscono bene la storia della nostra scommessa iniziale, o chi in scritti precedenti ha già avuto modo di leggerla, chiedo un po’ di pazienza; ma ritengo che i donatori degli ultimi 5 anni abbiano ricevuto soltanto brevi notizie incomplete ed è giusto ne sappiano di più, perché è la nostra storia, la storia di persone normali che vivono la normalità della loro vita alla quale aggiungono un gesto che li distingue perché grande in assoluto e indispensabile per la vita di tante persone. Poche domeniche fa rappresentavo ad una festa di sezione la presidenza provinciale. Labari azzurri coloravano la cerimonia, ma in mezzo se ne staccava nettamente uno per il colore: era rosso e il nome impresso era quello della sezione organizzatrice che lo aveva posto accanto a quello azzurro. Ho sorriso, non per condiscendenza, ma perché mi riportava indietro nel tempo, oltre i 15 anni compiuti dalla Fidas, quando tutti i labari dei tre Gruppi che l’avrebbero costituita erano rossi, con nomi diversi ma con lo stesso spirito associativo, a volte anche in competizione tra loro. Mi è piaciuto questo collegamento che ricordava due momenti diversi di una stessa storia; se è vero che è maestra di vita, due tempi diversi lo sono ancor di più, perché presentano il “prima e il dopo”. Non sono qui per fare confronti; erano tre situazioni diverse nella gestione, nella promozione, nei rapporti all’interno e all’esterno dei Gruppi. Targati ugualmente Fidas a livello nazionale, ma Francescano, Samaritano, S, Camillo de’ Lellis nella provincia veronese, puntavano allo stesso obiettivo con lo stesso entusiasmo. Singolarmente erano ammirevoli, ma i risultati discontinui, molto legati alla loro dimensione e alle situazioni impegnative che si presentavano con frequenza. Diceva il presidente del Samaritano, il non dimenticato dr. Lucio Francesco Manzini, in un suo intervento ad un’assemblea:”nella vita si può essere comparse o attori; i donatori hanno scelto di essere attori per interpretare la scena della vita”. Essere attore implica la capacità e la singola volontà, ma per costruire la scena o la rappresentazione l’attore non basta, serve tutta l’organizzazione che esse comportano. Ecco allora imporsi l’idea, da tempo chiacchierata tra noi presidenti e dai relativi consigli, di unificare le forze e utilizzare al meglio le energie, le idee e l’esperienza maturata in tanti anni. Ricordo che già dal 1952 era operativo il Gruppo Francescano,con presidente Sergio Rosa, dal 1955 il Samaritano, con Arrigo Scapini delegato, dal 1962 il S. Camillo, con alla presidenza Salvagno Silvano, ultimo nato ma allora il più consistente numericamente. È stato facile raggiungere un accordo tra i tre? No!, molto lungo e difficile. E’ semplice dire oggi che è logico essere uniti, ma allora significava cancellare il proprio nome, che per decine di anni aveva connotato associazioni e donatori. Vinse allora, e vincerà sempre il buonsenso e la necessità di proseguire un cammino che negli anni precedenti aveva presentato notevoli difficoltà. Ne avevamo incontrate diverse altre sulla nostra strada e la buona volontà, che ai donatori non manca mai, ci aveva sempre permesso di risollevarci e ripartire. Questa volta era più difficile perché, a seguito dell’individuazione di nuovi virus, i controlli medici erano, giustamente, diventati più severi con conseguenti eliminazioni e sospensioni, che spesso portavano alla disaffezione. Nel 1997, con accordi ben precisi confermati da assemblee sezionali e provinciali, costituimmo la nuova associazione, riprendendo nell’atto costitutivo alcune note per ricordare i valori dei Gruppi. E qui comincia la nostra storia, fatta all’inizio di grandi difficoltà ma anche di soddisfazioni, di numeri che nello scorrere degli anni aumentavano, di attività ai vari livelli di sezioni, provinciali e del Gruppo Giovani, che si sviluppavano sempre con maggior forza e competenza, di rapporti interassociativi ed extra associativi che prendevano consistenza nel rispetto reciproco. Io personalmente, che ne ho seguito i primi 8 anni quale presidente eletto per due mandati, ho conosciuto momenti, situazioni, persone che, anche nelle difficoltà, ritengo ancor oggi eccezionali. Ho ottenuto la collaborazione di tanti consiglieri e presidenti che hanno creduto e credono tuttora nella Fidas e ad essa hanno dato impulso, conoscenza e sostanza. Ricordo sempre che per gestire un’associazione serve il contributo di tutti, o almeno di tutte le persone convinte, perché da soli si fa per uno, in pochi si fa per molti, in molti si fa per tutti. I compiti che ci attendevano erano notevoli: si doveva dotare l’associazione di tutti quei mezzi che ne sono parte integrante: labari, striscioni, distintivi, manifesti, depliant informativi, oggetti per proporre la nuova immagine, come cappellini, magliette, piccoli oggetti…. Abbiamo posto gli interventi nelle scuole come punto di forza per una promozione ampia ed efficace; per fare questo servivano mezzi visivi per l’esposizione del problema sangue, ma anche materiale per ricordare l’incontro e per farlo entrare nelle famiglie, servivano in primis donatori disponibili da formare per poter ampliare la nostra presenza nelle scuole. Tutto questo non era semplice, anche se alcuni di noi avevano esperienze acquisite nella comunicazione e tanti nella pratica, che è sempre indispensabile. Gli obiettivi dei primi 4 anni di presidenza furono principalmente tre: amalgamare i 3 Gruppi costituenti, sviluppare l’associazione tramite le sezioni, proporre in vari modi il nome Fidas per crearne l’immagine; ritenemmo allora, presidenza provinciale e sezioni, di esserci avvicinati molto al raggiungimento degli obiettivi e che potevamo indirizzarci verso altri più ampi. Il secondo periodo ci permise di rafforzare il rapporto con le istituzioni esterne, che erano poi i nostri contatti abituali. Con l’Hellas Verona continuammo una collaborazione ben consolidata, entrammo nel mondo della pallavolo e fin da subito ricevemmo approvazione dalla società e da tutto il pubblico, tanto che dopo un paio d’anni organizzammo sul campo un gemellaggio con gli amici della Fidas di Cuneo; l’anima di questo nuovo contatto fu l’indimenticabile Gilberto Bresaola; le autorità amministrative del comune di Verona ci concessero spesso spazi per le nostre assemblee o per promozioni nelle piazze; a livello associativo e interassociativo eravamo presenti nella Fidas e nel Fondo regionale, così nei Comitati di gestione presso le Aziende Ospedaliere. Potevamo ormai dire di essere arrivati al traguardo delle nostre aspettative ed di ricevere ovunque quella considerazione e rispetto che una grande associazione merita. Nell’assemblea del 2005 fu proposta e approvata l’organizzazione del Congresso Nazionale 2006; la Fidas Nazionale confermò la richiesta e tutti si impegnarono con idee e proposte che furono in breve sintetizzate ed entro l’autunno la manifestazione era ben definita. La fine di quell’anno ci regalò anche una gradita sorpresa: la conces- sione di una sede idonea da parte della Fondazione Cariverona; finalmente la sicurezza che per molti anni non avremmo più sostenuto traslochi. La realizzazione del Congresso fu veramente notevole, con la partecipazione di tutte le federate e la presenza di circa 15.000 donatori alla Giornata del Donatore; notevole inoltre fu la partecipazione di una trentina di sindaci dei comuni veronesi con la fascia tricolore, a significarne l’importanza. Il successo risultò grande, perché grandi erano stati tutti coloro che si erano impegnati nell’organizzazione e i donatori che da tutte le sezioni erano confluiti nel corteo con arrivo in piazza Bra. Ricevemmo complimenti dalla nazionale, dalle fede- I tre “allenatori” della Fidas Verona in compagnia del mitico Osvaldo Bagnoli. Sicuramente hanno imparato da lui a vincere! rate, dalle amministrazioni, dalla gente. Poco dopo l’assemblea dei delegati si ritrovò per rinnovare la presidenza provinciale, mentre tutte le sezioni si riunivano per le loro elezioni. Andrea Campara, della sezione di Lavagno, fu eletto presidente provinciale, mentre il presidente precedente Silvano Salvagno fu nominato all’unanimità presidente onorario. Si avviò allora una terza fase di sviluppo che, confermando le collaborazioni più collaudate, allargò la partecipazione nel settore sportivo amatoriale e soprattutto diede un impulso notevole al lavoro di zona che, ben previsto nelle norme associative, non aveva ancora ottenuto grandi o totali consensi. Alcune manifestazioni da locali divennero di zona, superando campanilismi, che sono naturali ma che spesso frenano la possibilità di lanciare messaggi ad un pubblico più ampio. In quel periodo iniziò la collaborazione con il CUS Verona Rugby, terza realtà sportiva ai massimi livelli dello sport veronese. In quegli anni la partecipazione alle grandi “podistiche”, Straverona e Montefortiana, aumentò progressivamente tanto da ottenere più volte il primo premio per iscritti. Campara non terminò il suo mandato quadriennale, dimettendosi, per problemi personali, alcuni mesi prima; la presidenza fu affidata, come da statuto, al vicepresidente vicario Francesco Rossetto, che con l’esperienza acquisita in nu- continua a pag. 15 8 la pagina degli sportivi Altro anno di sport che Le nostre società amiche hanno ottenuto dei bei risultati, in primis il nostro Hellas Verona che ha finalmente centrato la promozione in serie A. annata sportivamente più difficile invece per gli amici della Marmi Lanza, che però hanno promesso di darci sod- Abano Terme 2013 52° Congresso Nazionale FIDAS SPORT: DIVERTIMENTO E PROMOZIONE La Donazione tra Programmazione e Comunicazione Finalmente, dopo qualche edizione in cui la parte dominante era dedicata a modifiche statutarie ed adeguamenti normativi, il 3 e 4 Maggio abbiamo partecipato ad un Congresso che ha proposto spunti importanti di riflessione ed ha posto le basi per quella che potremmo chiamare “LA DONAZIONE DI SANGUE 2.0”. Sì, ormai, è giunto il momento per iniziare a vedere la donazione in modo diverso proprio per garantire la valorizzazione etica del nostro gesto: anche il donatore è parte di un sistema che è sempre più organizzato, quindi anche il suo atto volontario va coordinato. Ed è un’esigenza che avverte non solo Verona, ma tutti i sistemi trasfusionali d’Italia stanno attivando (ed in alcuni casi stanno utilizzando da mesi) la programmazione delle donazioni, al fine di DONARE QUELLO CHE SERVE QUANDO SERVE. E la comunicazione è la seconda sfida che attende FIDAS nei prossimi anni: pubblicizzare la donazione di sangue richiede comprensibilità da parte di tutti e le nuove campagna nazionale “Campionessa di vita” messa in campo con la collaborazione di Rosalba Forciniti (medaglia di bronzo nel judo alle ultime olimpiadi di Londra) si ispira alle nuove strategie di comunicazione. Nicola Martelletto MASTINI VERONA Le collaborazioni sportive sono da sempre uno dei fiori all’occhiello della propaganda Fidas. I nostri volontari infatti si impegnano a seguire e a portare la nostra immagine in molti eventi sportivi veronesi, facendo una grande propaganda alla donazione e diventando così veicolo di aggregazione. Hellas Verona, Marmi Lanza, Cus Verona Rugby e i Mastini Football Americano fanno parte della famiglia Fidas a tutti gli effetti, e noi siamo lieti di poter gioire con loro e aiutarli quando ne hanno bisogno. La collaborazione che quest’anno ha dato più soddisfazioni in termini sportivi è sicuramente quella con l’Hellas Verona, che ha dominato il campionato di serie B e si prepara al palcoscenico della serie A. E, visto che in Italia il calcio è lo sport più seguito, ci sarà una grande pos- sibilità per noi di mescolare i nostri berretti rossi alle bandiere gialloblù. Se invece la Marmi Lanza è stata un po’ magra in termini sportivi, lo stesso non si può dire in termini di visibilità. Le nostre felpe e i nostri berrettini hanno sempre fatto bella vista di se al PalaOlimpia, sempre in prima linea nel coordinare gli ingressi e nello stare vicini alla società. I pallavolisti sono sempre stati attenti alla nostra presenza e ci hanno sempre voluto bene. E, visto che non può piovere sempre, ci auguriamo che l’anno prossimo ci siano anche delle gran vittorie, fermo restando che si rimane sempre in serie A . Come non dimenticare poi i ragazzoni del CUS Rugby Verona, che giocano con ogni condizione meteo dando il loro meglio nelle battaglie con campo pesante. Ra- In cammino sul filo della solidarietà "In cammino sul filo della solidarietà": 26 ore, 117 chilometri no-stop con l’unico obiettivo di coinvolgere più persone possibili nel dono del sangue e dimostrare che, solo lavorando insieme e sostenendosi nel momento del bisogno, si riescono a raggiungere grandi traguardi. Una battuta, una sfida…ed eccoci nel bel mezzo di una splendida manifestazione nata con semplicità e spontaneità tra amici e condivisa con chiunque. Abbiamo scelto di “contagiare” le persone incontrate durante il percorso legando loro un nastro rosso al polso, segno del nostro passaggio. Alcuni marciatori hanno donato il sangue venerdi 3 maggio in Borgo Roma , il giorno prima della partenza, ma l’impresa è iniziata ufficialmente sabato 4 maggio alle ore 8.00 a Valeggio sul Mincio nella piazzetta antistante la sede Fidas con il taglio del nastro da parte di esponenti dell’amministrazione comunale e con la benedizione del parroco don Paolo Zuccari. Anche il Sindaco di Valeggio sul Mincio Angelo Tosoni ,contagiato dal nostro filo rosso, ha percorso con noi il tratto fino a Quaderni. Finalmente, dopo una mattinata sotto il sole e dopo aver attraversato Quaderni,Villafranca , Povegliano, Alpo, Dossobuono e Santa Lucia, alle 14 siamo arrivati in piazza Brà, scortati dalla polizia locale per poi essere accolti sulla gradinata di palazzo Barbieri dall’assessore alle politiche sociali Anna Leso, dal Presidente provinciale Fidas Verona dott. Massimiliano Bonifacio e da una numerosa delegazione di donatori provenienti dalla Basilicata. Abbiamo proseguito il percorso attraversando le sezioni della zona est della provincia di Verona come Lavagno e Caldiero oltrepassando il confine della provincia ed entrando nel territorio vicentino dove, ad ogni tappa, trovavamo una grande festa. Durante il percorso moltissimi marciatori si sono uniti a noi per percorrere tratti più o meno lunghi di strada. Con grande sorpresa, durante la notte , ci ha raggiunto anche una delegazione proveniente dal congresso nazionale di Abano Terme capitanata dal Presidente Nazionale Fidas Dott. Aldo Ozino Calligaris. Proprio quando le forze e l'entusiasmo iniziavano a mancare il sindaco di Sossano ci ha ricevuti alle 2.15 della notte con la fascia tricolore e ci ha consegnato una targa di riconoscimento per il nostro operato. Giunta la mattina, il sole ha fatto capolino fra le nuvole e il cielo si è aperto così come Piazza Prato della Valle per riceverci direttamente sul palco e così il filo rosso "ha contagiato" anche i presenti rappresentanti di tutti i donatori Fidas d’Italia. Ancora una volta siamo ad affermare che ogni singolo momento, ogni piccolo sforzo, così come ogni singola goccia, insieme ad altre, ingrossa il fiume e riempie un oceano. Nella speranza che simili iniziative si possano ripetere, ringraziamo quanti si sono adoperati per la buona riuscita, in particolare a chi ha organizzato l'accoglienza e a chi ci ha assistito materialmente e moralmente durante lungo il percorso. Silvio Franchi