STAGIONE D’OPERA 2013-2014
GUGLIELMO TELL
Rossini romantico e rivoluzionario
nel nuovo allestimento di Vick e la direzione di Noseda
Teatro Regio, mercoledì 7 maggio 2014 ore 19
Guglielmo Tell di Rossini, uno degli appuntamenti più attesi della Stagione, andrà in scena al
Teatro Regio dal 7 al 18 maggio. L’ultima e rivoluzionaria opera di Gioachino Rossini, Guglielmo Tell,
viene presentata in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Rossini Opera Festival e
firmato da Graham Vick. Per l’occasione, l’opera sarà proposta nella versione in quattro atti e con la
traduzione italiana di Calisto Bassi, rivista da Paolo Cattelan nel 1988. L’Orchestra e il Coro del
Teatro Regio saranno guidati dal maestro Gianandrea Noseda, che ritorna a Torino dopo i successi al
Metropolitan di New York e il tour con la Israel Philharmonic Orchestra.
Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà
istruito dal maestro Claudio Fenoglio. La regia di Graham Vick, una delle più interessanti ideate per
questo titolo, è ripresa da Lorenzo Nencini. L’allestimento, con scene e costumi di Paul Brown e
coreografie di Ron Howell, fa convivere elementi di epoche storiche diverse mettendo così in risalto
l’attualità dei contenuti dell’opera.
Questa produzione è realizzata con il sostegno della Società Reale Mutua di Assicurazioni. Iti
Mihalich, Presidente della Compagnia, ha dichiarato: «Noi di Reale Mutua riteniamo di fondamentale
importanza promuovere la cultura e la sua diffusione quale strumento essenziale per la crescita
sociale, culturale ed economica del nostro territorio e del nostro Paese. Abbiamo pertanto voluto
rafforzare il nostro sostegno al Teatro Regio, uno dei simboli dell'eccellenza italiana, di cui siamo Soci
Fondatori dal 2012, supportando la realizzazione del Guglielmo Tell, opera che Rossini scrisse proprio
nell’anno in cui fu costituita la nostra Società.”
Nella spettacolare produzione del Regio, il baritono Dalibor Jenis, apprezzatissimo interprete
del repertorio rossiniano, che il pubblico del Regio ha potuto applaudire l’anno scorso nel Don Carlo,
vestirà i panni di Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John
Osborn, il premiato tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di
Antonio Pappano. Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo
Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Completano il cast Mirco Palazzi (Gualtiero Farst),
Fabrizio Beggi (Melchtal), Luca Tittoto (Gessler), Marina Bucciarelli (Jemmy), Mikeldi
Atxalandabaso (Ruodi), Luca Casalin (Rodolfo), Ryan Milstead (Leutoldo) e Giuseppe Capoferri /
Davide Motta Fré (un cacciatore). Nel corso delle cinque recite, si alternano nei ruoli principali: Enea
Scala (Arnoldo, il 9 maggio) ed Erika Grimaldi (Matilde, il 9 e 14 maggio). Si ricorda che gli spettacoli
serali (7, 9 e 14 maggio) inizieranno alle ore 19.
Rossini cominciò a scrivere il Guillaume Tell nella primavera del 1828: ormai da qualche anno
risiedeva a Parigi e il pubblico attendeva con ansia un’opera nuova, in francese e ideata esplicitamente
per la platea parigina. Il lavoro fu completato in cinque mesi (un tempo insolitamente lungo per il
musicista) e avrebbe dovuto andare in scena immediatamente, ma una serie di contrattempi costrinse
a rimandare il debutto di mese in mese. L’attesa fece crescere in modo smisurato le aspettative del
pubblico e i prezzi dei palchi. Quando l’opera andò finalmente in scena, nell’agosto 1829, i più
l’accolsero con freddezza; solo una parte dei critici e dei musicisti, come Berlioz e Donizetti, seppero
apprezzare la bellezza di una musica squisitamente romantica. Nonostante tutto, per diversi decenni
l’opera circolò tra i principali teatri europei sia nella versione francese originale, sia nella traduzione
italiana realizzata da Calisto Bassi nel 1831.
Per le sue novità e per le sue pagine memorabili, l’opera è considerata un capolavoro assoluto
di Rossini, come il Barbiere di Siviglia, pur godendo di una popolarità decisamente diversa. Molti
critici hanno individuato nel libretto il responsabile della scarsa diffusione del lavoro tuttavia, come
afferma Fedele D’Amico, «la drammaturgia è lenta per il livello monumentale delle sue componenti,
che vogliono essere contemplate a lungo; ma è sapientissima e tale da rialzare l’attenzione
dell’ascoltatore continuamente».
Anche il regista Graham Vick ha confessato di aver ritenuto per lungo tempo il Guglielmo Tell
un’opera lunga e noiosa, ma dopo il suo studio ha cambiato radicalmente idea: «Ho capito che il vero
protagonista dell’opera non è Guglielmo Tell ma il popolo. Nel cuore del dramma c’è una comunità
che difende la sua identità attraverso la danza e il canto; e questo mi ha toccato profondamente». Vick
ritiene che l’opera affronti temi universali e che, soprattutto, parli del mondo contemporaneo: «Ci
siamo tutti noi in quest’opera. Noi non siamo solo il popolo forte e indipendente che cerca la patria,
ma siamo anche quelli che, guardando dall’altro lato, sfruttano i più deboli. Questo è il soggetto
profondo della regia. Nella mia regia ci sono tante cose che possono turbare, ma c’è anche tanta
bellezza». Gianandrea Noseda considera il Guglielmo Tell uno dei più grandi capolavori del repertorio
operistico di tutti i tempi. Dice Noseda: «credo che Rossini, con molta sensibilità, avesse avvertito il
cambiamento in atto intorno a sé. Così decide di uscire di scena ma lo fa con un coup de théâtre da
maestro, facendo vedere al mondo, con il Guglielmo Tell, che se solo avesse voluto sarebbe diventato
un punto di riferimento anche nel nuovo melodramma dell’Ottocento». Noseda analizza il capolavoro
di Rossini in una lucida prospettiva storica, lo definisce: «un titolo con cui fare i conti per riassumere
l’esperienza del passato, ricavarne il meglio e proiettarsi nel futuro».
Per Vick, Guglielmo Tell ha un contenuto politico dirompente; molti ascoltatori contemporanei a
Rossini sarebbero stati d’accordo, infatti il libretto fu in più occasioni censurato. L’azione si svolge nel
Trecento e si incentra sulla figura di Guglielmo Tell, eroe della rivolta degli svizzeri contro gli invasori
austriaci. Guglielmo è un uomo integerrimo i cui pensieri sono sempre rivolti alla patria oppressa;
diverso da lui è il giovane amico Arnoldo Melchtal, non completamente deciso ad abbracciare la causa
dei patrioti perché innamorato di Matilde, una principessa asburgica. Durante la cerimonia di nozze
di alcuni pastori irrompe Leutoldo, inseguito dal governatore austriaco Gessler e dai suoi soldati per
aver ucciso un austriaco che aveva violentato sua figlia. Guglielmo riesce a portare in salvo il
fuggiasco ma gli austriaci, come rappresaglia, prendono in ostaggio il padre di Arnoldo. Nel
frattempo il giovane scopre che il suo amore per Matilde è corrisposto e vorrebbe arruolarsi
nell’esercito degli invasori per poterla sposare; Guglielmo lo dissuade comunicandogli la morte del
padre per mano degli austriaci. Arnoldo decide allora di uccidere Gessler e di unirsi ai ribelli che
stanno arrivando dai diversi cantoni per mettersi sotto il comando di Guglielmo. Gessler dà
l’ennesima prova di autoritarismo erigendo in mezzo alla piazza di Altdorf un trofeo sormontato dal
suo cappello e pretendendo che la comunità gli renda omaggio. Guglielmo e suo figlio Jemmy si
rifiutano, perciò il governatore costringe Guglielmo a sottoporsi a una prova: dovrà centrare con una
freccia una mela posta sopra la testa del bambino. Guglielmo riesce nell’impresa ma viene subito
arrestato poiché si scopre che avrebbe tentato di uccidere Gessler se avesse sbagliato bersaglio. Intanto
Matilde riscatta Jemmy e lo porta dalla madre che, seguendo le istruzioni di Guglielmo, lancia l’ordine
della rivolta ai congiurati. Si scatena la tempesta e, mentre gli svizzeri conquistano la città di Altdorf,
Guglielmo riesce a liberarsi e a uccidere Gessler. Quando la tempesta si placa, si leva un grandioso
coro di ringraziamento.
La prima dell’opera sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai-Radio3 il 7 maggio alle ore 19.
Guglielmo Tell sarà presentato al pubblico da Alberto Mattioli nell’Incontro con l’Opera che avrà luogo al
Piccolo Regio Puccini mercoledì 30 aprile alle ore 17.30. Martedì 6 maggio alle ore 16.30 - in
occasione della ripresa del titolo di Rossini assente da quasi cinquant’anni nel nostro Teatro - al
Piccolo Regio Puccini si terrà il convegno Intorno a Guglielmo Tell a cura del Prof. Pier Paolo
Portinaro, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi
Politici. Interverranno il Prof. Portinaro dell’Università di Torino (Tra storia, mito e leggenda), la Prof.ssa
Maria Carolina Foi dell’Università di Trieste (Il «Wilhelm Tell» di Schiller. Una genealogia dei diritti
umani?) e il Prof. Riccardo Morello dell’Università di Torino (Tra natura e storia. Alcune considerazioni
sul «Guglielmo Tell»), l’ingresso è libero.
Come di consueto, si potrà seguire il backstage, nonché scoprire divertenti curiosità sugli
interpreti e sull’allestimento, guardando le Pillole di Passione di Paola Giunti sul sito del Regio
www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube.com/TeatroRegioTorino.
Posti in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242,
presso Infopiemonte-Torinocultura, on line su www.vivaticket.it e telefonicamente con carta di credito
al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557.
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Torino, 1 aprile 2014
UFFICIO STAMPA
Teatro Regio, Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni
Paola Giunti (Direttore), Paolo Cascio (Relazioni con la Stampa)
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