VALERIA DE LOS SANTOS,
MARTINA MARTORANA
La sostanza calcarea chiamata corallo viene secreta dalle cellule del
tessuto epidermico dell’animale e depositata nello strato della
parete corporea noto come mesoglea, che separa l’epiderma
dal gastroderma.
La struttura rigida che ne deriva, detta cenosarco, presenta
generalmente una forma arborea, i cui rami hanno diametro,
colore e sviluppo diversi a seconda delle specie. Ogni
formazione corallina può rappresentare un singolo individuo o
una colonia di più individui, con le cavità gastrovascolari
(celenteron) comunicanti .
Il carbonato di calcio rappresenta circa l’85% della composizione
chimica del corallo. Sono inoltre presenti piccole percentuali di
solfato di calcio (1,4%), di carbonato di magnesio (2,4%) e
quantità pressoché trascurabili di acido silicico e iodio.
Il loro nome significa letteralmente "fiori
animali" ed i loro rappresentanti più tipici
sono gli anemoni di mare e i coralli.
Sembrano cespugli di piante fiorite sul
fondo del mare e invece sono animali molto
antichi. Coralli, madrepore e anemoni di
mare appartengono al phylum dei
Celenterati e alla classe degli Antozoi.
Vivono quasi tutti legati al fondale roccioso
e i loro tentacoli si agitano catturando
piccoli invertebrati, detriti o perfino pesci.
I coralli possono utilizzare per il proprio nutrimento tutte le
sostanze che vengono usate dagli invertebrati sessili,
dallo zooplancton (copepodi, policheti, chetognati, e
tutte le forme di larva) al fitoplancton (piccoli organismi
di origine vegetale cresciuti in ambiente acquatico) al
batterioplancton (batteri presenti sia in forma libera).
Le colonie di coralli e madrepore sono formate
da numerosi individui anatomicamente fusi
tra loro. I coralli più importanti dal punto di
vista ecologico sono le madrepore, diffuse
soprattutto nei mari tropicali, dove
costruiscono le famose barriere coralline e
gli atolli.
Entro 20 anni le barriere coralline potrebbe non esistere più, perché non riescono
più a resistere alle condizioni di inquinamento.
CAUSE :
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La progressiva riduzione dei pesci pappagallo e ai ricci di mare.
La crescita a dismisura di tali alghe sta letteralmente soffocando i coralli.
I cambiamenti climatici .
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse del mare.
La pesca indiscriminata di pesci pappagallo e di ricci di mare ha ridotto
notevolmente gli esemplari presenti negli oceani.
VALERIA DE
LOS SANTOS,
MARTINA
MARTORANA.
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