Teorie e tecniche della
comunicazione di massa
A.A. 2012-13
Lezione del 21 febbraio 2013
prof.ssa Elisa Giomi
[email protected]
Ricevimento
Mercoledì h 18,00
stanza 346
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Lettere e Filosofia
Prossima settimana no lezione
 Finiamo (36 ore) gioved’ 4 aprile (incluso recupero) e
non l’11.

Paradigma dominante
(quadro storico)
Vi si iscrive tutta Communication Research USA fino
'50
 Parte da idea di “società di massa” (negativa) ma
sviluppa visione della società completamente differente
 Anni '40 e '50: società USA molto stabile
 PD ha alla base visione “normativa” della società:
funzionante, democratica, liberale, pluralista, pacifica
(grande accento su integrazione)
 …= se stessa: retorica della società USA come
“società ideale”, cui tendono tutte le società
capitalistiche e democratiche

Caratteristiche paradigma dominante
• 1) Analisi della società: fornita dalla sociologia
funzionlista:
 Riferimento: struttural-funzionalismo, Talcott Parsons,
USA, anni '40 e 50 (riprende in parte Durkheim)
 Prima applicazione ai media: Lasswell,1948, The
structure and functions of communication in society (basi
della sociologia funzionalista dei media)
• 2) Modello di comunicazione: Teoria matematica della
comunicazione, Shannon, Weaver 1949
 3) Ricerca “amministrativa”, commissionata da aziende
e istituzioni


4) Tutto ciò fa sì che CR sviluppata entro questo
paradigma sia incentrata sulla ricerca sugli effetti
5) Si basa sulla ricerca empirica, utilizzando metodologie
quantitative
1) Struttural-funzionalismo
• Società come sistema costituito da sotto-componenti
interrelate
• Sistema tende alla stabilità, ha bisogni e “funzioni”
che li soddisfano
• Agire individuale: egoistico, potenzialmente
destabilizzante
• Sistema: fonte della stabilità: funzione della cultura
(considerata nella sua funzione normativa, come in
Durkheim)
• Cultura: “insieme coerente di credenze, valori,
rappresentazioni, norme e istituzioni che
producono consenso e integrazione”
• Preocc. centrale è mantenimento dell'integrazione e
dell'ordine
• Non teorizza conflitto ma solo “disfunzioni”
• Media come fattori che contribuiscono a stabilità
Lasswell, 1948
The structure and functions of communication in society
• Anche media componenti del sistema, con funzioni specifiche:
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
1) Vigilanza ambientale
2) Correlazione tra le parti della società nel reagire alle stimolazioni
dell'ambiente
– Spiegare il significato degli avvenimenti
– Sostenere l’autorità costituita e le norme
– Socializzare
– Coordinare attività separate
– Costruire il consenso
– Fissare le priorità
• 3) Trasmissione dell’eredità sociale (o patrimonio culturale)
• In seguito si aggiunge:
• 4) Intrattenimento (Lazarsfeld e Merton)
• 5) Mobilitazione (Mendelsohn,1966):solo qui compaiono “forme di
conflitto”
Lasswell, 1948
Modello “delle 5 W”
• Si dà comunicazione se è possibile rispondere ai 5
interrogativi: CHI comunica COSA a CHI attraverso
QUALE CANALE e con QUALI EFFETTI (w)

Sistematizza ambito della Communication Research

Ma ambiguità della sociologia funzionalista (e tutto PD):
• Polo ricezione?
• No feedback, solo “effetti”
• Emittente sovraordinato rispetto a ricevente (passivo)
• Modello di comunicazione come attività unidirezionale e
trasmissiva
Lasswell, 1948
Modello delle 5 W
• COSA? = Analisi del contenuto
• Teorizzata da Lasswell come disciplina principale e sufficiente a
“inferire gli scopi di manipolazione degli emittenti”
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
Scopi “di manipolazione”: comunicazione mediale concepita
sempre intenzionale, persegue uno scopo
Che nozione di effetto?
Direttamente osservabile (S-R, modifica atteggiamenti, opinioni
ecc.) e quindi sempre misurabile
Se destinatario “passivo”, che reagisce colpito dallo stimolo
mediale, non si contempla possibilità di effetti diversi da quelli
ricercati dall’emittente...
...quindi per consocere gli scopi dell’emittente è sufficiente
analizzare contenuto messaggi (effetti coerenti con questi)
2) Modello di comunicazione nel PD
• 1949, Shannon e Weaver, “Teoria matematica della
comunicazione”
• Dentro teorie della Trasmissione, ma non è teoria
sociologica, nasce in ambito ingegneristico poi
adottata da scienze sociali
• Elaborata per massimizzare trasmissione di un
segnale lungo un canale (telefono)
• Mira a ridurre rumore nella trasmissione di
informazione
• Info=grandezza quantitativa
• Approccio lineare, causa-effetto, alla comunicazione
3) Ricerca “amministrativa”
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•
Commissionata da aziende,partiti,amministrazioni
pubbliche
Ricerche che guardano a comunicazione come
strumento di persuasione e consenso
Incentrate sulle campagne (politiche, pubblicitarie)
e interessate a massimizzarne gli effetti
Sono oggetto di interesse anche per gli studiosi
perché coerente con nozione di “effetti”
E’ dominante in Usa e Europa fino anni ’50, usa
analisi contenuto e metodologie quantitative
“Verifica dei Media Onnipotenti”
'40 e '50
(Ancora entro Paradigma dominante)
•
Ricerca empirica di questi anni (NB: in parallelo a
scritti che fondano Paradigma dominante)
•
“Variabili intervenienti” tra messaggi media e
pubblico (“Fattori di mediazione”: rispetto al
pubblico/al messaggio)
•
Sono alla base dello sviluppo delle “Teorie
dell'Influenza selettiva”
•
Apriranno al “Paradigma degli Effetti limitati”
(1960, Klapper; sgombera definitivamente campo
dalla Teoria Ipodermica)
Schema evoluzione teorie
Inizio
'900fino
anni' 50
D. McQuail
M. Sorice: due gruppi
paralleli
In termini di “Effetti dei
media” (cap. 4)
Paradigma
dominante
Teorie
della
trasmissio
ne
Fino ad anni '30:
Teorie dei “media
onnipotenti”/effetti forti (Qui
Teoria dell'ago ipodermico)
Anni ‘40-‘50:
Verifica dei media
onnipotenti
sviluppo ricerca empirica
(“paradigma effetti limitati”)
(o Mass
Communicatio
n Research)
e Basate su sociologia
funzionalista e su
comunicazione come
trasmissione
Dai '60
Paradigma
critico/altern
ativo
Teorie del
dialogo
(in ombra)
Atra
sociologia
Comunic
come
processo
cooperativo
Riscoperta della “altra
sociologia” e (teorie del
dialogo)
Riscoperta potere dei
media
Dai '70:
Influenza negoziata dei
media
Gli sviluppi registrati nelle teorie della comunicazione di massa dagli anni '60/70 sono
determinati da:
-In sociologia rottura epistemologica con il costruttivismo
- Sviluppo semiotica e modelli testo-lettore
- Sviluppo dell'Audience Research (Analisi del pubblico), con attenzione a contesto
- Le elaborazioni dei Cultural Studies
Studi fondamentali in questa
direzione
• 1948, Lazarsfeld, Berelson, Gaudet, “The people's choice.
How the voters make up their mind in a Presidential
Campaign”
• 1955, Lazarsfeld e Katz, “Personal influence. The role
played by the individuals in mass communication flow”
• Sono studi collocabili entro le Teorie della Trasmissione e
appartengono al Paradigma dominante
• Sono spesso commissionate da partiti (amministrativa) e
concentrate su ricerca effetti
• Comunicazione come trasmissione di messaggi
• Ma finiscono per superare il semplicismo delle prime
ricerche (media onnipotenti, pubblico passivo, ricezione
uniforme, risposte immediate e dirette ecc.)
1948, The People's Choice
• Ricerca condotta sulla campagna presidenziale del 1940
(Willkie vs. Roosvelt)
• Ancora in ottica funzionalista: misurare effetti comunicazione,
comunicazione come intenzionale e come trasmissione, ma
getta le basi del suo superamento
• Effetti radio e stampa su decisioni di voto in Ohio
• 53% rafforza opinioni pregresse; 26% passa da indecisione a
scelta o viceversa
• Solo nel 5% dei casi c’è conversione
• Emerge rilevanza dei contatti personali (più influenti delle
comunicazioni di massa nelle decisioni di voto): riscoperta
“gruppo primario”
• Emerge correlazione tra interesse per campagna elettorale e
esposizione ai media
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