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Anno III | N. 6 | 2010 | € 1,00
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Leggere attentamente il foglio illustrativo.Autorizzazione su domanda del 10/09/2009.
3
Novembre 2010
59
7
EDITORIALE
È arrivato l'autunno
focus
8 Vaccini
Viaggio nel mondo dei vaccini
11 Vaccini per invecchiare meglio
12 Difendiamoci dall'influenza
16 Bambini
Bimbi e asma in autunno
28
32
medicina naturale
alimentazione
Notizie di stagione
riabilitazione
micoterapia
termalismo
news e prodotti
Eventi
attualità
81Che mal di schiena!
anziani
84 La riabilitazione cardiologica
del Poliambulatorio BonGi
Alzheimer
Un libro per vincere la solitudine e la paura
Cataratta
Quando la vista si annebbia
mondo farmacia
storia di copertina
42 Serena Autieri
Tanto sport e cibo sano
Elisir di giovinezza
Alleati contro il tempo
Vanità non è solo donna
Quanto grasso c'è?
IL PUNTO
35Cremona: la Farmacia vicina al cittadino
39 Farmacia: in salute... risparmiando!
benessere e bellezza
59
63
69
73
76 Il cibo deli Dei
26 Ti amo... da morire
primo piano
23 Taglio cesareo: solo quando serve
bambini
56 Dislessia: conoscerla per affrontarla
74Prevenire è meglio che curare
18 Il diabete a tavola
FarmaciaINsieme
49 Una Settimana di prevenzione in Farmacia
87 Il fungo Shiitake
90 Dai un calcio al raffreddore
93 Notizie in pillole
96Gli Oscar della lirica
97 Al PalaBrescia una stagione spettacolare!
Giochi e passatempi
98
11
26
questa copia è un omaggio della farmacia
» LA VIGNETTA
Novembre 2010
di Roberto Francesconi
Anno III | N. 6 | 2010 | € 1,00
Farmacia Futura
Anno III - Numero 6 - 2010
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DIABETE A TAVOLA
INFLUENZA: DIFENDIAMOCI
ELISIR DI GIOVINEZZA
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Lorenza Barziza
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» EDITORIALE
Novembre 2010
7
È arrivato
l'autunno
di Luigi Cavalieri
Direttore
@ > [email protected]
Ci avviciniamo
a lunghi passi
alla stagione
fredda.
L’
inverno non ci deve cogliere
impreparati, per cui è opportuno che tutti noi ci preoccupiamo delle difese immunitarie, che
possono aiutarci ad affrontarlo al meglio
della condizione fisica. Non ci stancheremo mai di ricordare che il nostro farmacista di fiducia saprà consigliarci su come
prepararci. In questo numero della rivista
abbiamo voluto dedicare un servizio proprio a come la Farmacia può essere utile
nella prevenzione. Una prevenzione a
360°, che non solo ci aiuta sul piano fisico,
ma contribuisce anche a far sì che lo Stato
possa risparmiare.
Ormai, infatti, lo abbiamo ripetuto più
volte, molti di noi sanno che un giorno di
degenza in ospedale costa circa sui 1000
euro, per cui sarà estremamente impor-
tante poter sviluppare la prevenzione. E
sotto questo profilo - come mi spiegava
un amico che sa bene far di conto - il Presidio Farmacia col sistema a rete su cui si
poggia offre un’opportunità da non trascurare. Se poi consideriamo che la stessa rete può contare sui medici di famiglia,
comprendiamo come ha ragione chi afferma - recentemente a Roma lo abbiamo
sentito anche dalla bocca dello stesso ministro della Salute - che tra medici di base
e farmacisti s’ha da lavorare insieme perché ognuno, nel rispetto dei ruoli, possa
concorrere a che il Servizio sanitario nazionale e regionale ne tragga il massimo
beneficio possibile. Fare rete deve, quindi,
assolutamente diventare il modello cui
ispirarsi anche alla luce dei nuovi servizi,
che potranno essere attivati in farmacia,
sempre che finalmente ci si decida da parte del Governo a varare i decreti attuativi
della Legge 69/09, più volte annunciati
e non ancora definitivi. Si parla sempre
spesso ed a vari livelli di coinvolgimento
delle farmacie nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). E questo varrà ancora
di più nelle zone più disagiate in quanto
lontane dai centri urbani e dalla struttura
sanitaria. Al di là della razionalizzazione
delle risorse e dei conti si deve, infatti,
tenere ben presente l’aumento della domanda di assistenza e di salute (nel 2010
gli ultrasessantacinquenni rappresentano
il 20% della popolazione, e nel 2050 saliranno addirittura al 40%). Mantenere l’anziano nella casa in cui è sempre vissuto,
a contatto con gli affetti che gli sono più
cari rappresenta già in molti casi un buon
passo per aiutarlo nel suo cammino di
vita. Se a questo aggiungiamo l’assistenza medica che possono fornire medici di
base e farmacia comprendiamo come si
riesca ad affrontare meglio la cronicizzazione di determinate patologie. Anche per
questo crediamo si stia facendo un buon
lavoro da parte delle Associazioni di categoria che accompagnano il percorso evolutivo in atto, perché nel nuovo scenario
le farmacie siano pronte ad essere ancora
protagoniste. Lo sono state negli anni con
tanti meriti, e vorrebbero continuare ad
esserlo.
Alla prossima.
8
Vaccini
Novembre 2010
Viaggio nel mondo
dei vaccini
L’origine dei vaccini
Nel 1778 il medico inglese Edward Jenner utilizzò con successo il pus di una
vacca infetta da vaiolo per immunizzare
il proprio figlio contro la malattia. Data
l’origine del composto immunizzante, il
virus Vaccinia, Jenner coniò il termine
“vaccino”. Il principio, su cui si basano i
vaccini, è ancora oggi lo stesso, anche se
la tecnica di preparazione si è raffinata.
L’immunizzazione attiva contro le infezioni può essere ottenuta con l’introduzione
nell’organismo umano di una piccolissima
quantità di agenti infettivi inattivati (virus o batteri, uccisi o attenuati), che mima-
no l’infezione naturale ed attivano tutti i
meccanismi di riconoscimento da parte
del sistema immunitario e la produzione
di anticorpi specifici, le gammaglobuline. La prevenzione di una malattia difficilmente curabile, o non curabile, viene così
effettuata facendo produrre all’organismo
difese proprie, gli anticorpi, che riconoscono l’agente patogeno responsabile
della malattia e lo neutralizzano. Gli antibiotici, infatti, sono efficaci solo contro
malattie di origine batterica, ma risultano totalmente impotenti nei confronti
di una malattia virale, come l’influenza
o malattie ben più gravi come la poliome-
I vaccini disponibili
Vaccinazioni contro
le malattie batteriche
Difterite, tetano, pertosse,
haemophilus influenzae tipo B,
pneumococco, Febbre tifoide.
Vaccinazioni contro
le malattie virali
Poliomieliti, morbillo, rosolia,
varicella, epatite A, epatite B,
influenza, Rotavirus, febbre
gialla, colera.
lite o l’epatite. Gli antibiotici sono inutili
anche nel trattamento di malattie causate
da tossine di origine microbica, come il
tetano o la difterite.
» Focus
La memoria immunitaria
Il principio sfruttato dalla vaccinazione è
quello della memoria immunitaria, cioè
la speciale capacità del nostro sistema
immunitario di ricordare le sostanze
estranee, tra cui i microorganismi di diversa provenienza, che hanno attaccato
il nostro organismo e contro le quali vengono prodotti anticorpi. La produzione di
anticorpi, infatti, viene registrata dal sistema immunitario, che è in grado, così,
di reagire in modo immediato di fronte
a un nuovo attacco da parte dello stesso
agente patogeno anche a distanza di anni
dal primo.
I vaccini stimolano la difesa immunitaria
in modo analogo a quello provocato dalle
malattie. In caso di un attacco da parte di
agenti patogeni dello stesso tipo di quelli
contenuti nel vaccino il sistema reagisce
proteggendo l’organismo senza che si
sviluppino i sintomi e le complicanze della
malattia.
Novembre 2010
comunità i soggetti vaccinati avranno probabilità molto minori o nulle di ammalarsi.
Il vantaggio non è solo personale. Infatti,
se in una comunità si ha un elevato grado
di copertura vaccinale, l’infezione ha una
possibilità limitata di diffusione e, quindi,
la malattia tende a scomparire del tutto.
Inoltre laddove ci sia un’elevata copertura
vaccinale anche i soggetti che per particolari condizioni di salute non possano
ricevere il vaccino risultano protetti dalla
bassa possibilità di diffusione della malattia dovuta proprio all’elevato numero di
persone vaccinate.
L’efficacia dei vaccini
Nella maggior parte dei casi le vaccinazioni proteggono per tutta la vita, per cui
non sono previsti richiami oltre al ciclo di
base. Questo vale per il morbillo, la rosolia,
la parotite, la polio e per l’epatite B. Altre
vaccinazioni, come quella per la pertosse,
offrono una protezione per più di cinque
anni dopo un ciclo completo e, quindi, è
più che sufficiente per proteggere i bambini sotto i cinque anni dalla malattia, che
in questo periodo è più grave.
Altri vaccini, come quello per il tetano,
hanno un’efficacia di almeno 30 anni,
ma è necessario eseguire una dose di richiamo periodico ogni 10 anni. La vaccinazione, quindi, è il modo più sicuro ed
efficace per ottenere la protezione da alcune gravi malattie. In caso di epidemie
o dell’insorgenza di casi di malattia nella
9
Vaccini e bambini poveri
La morte di almeno tre milioni di bambini ogni anno nel mondo
potrebbe essere evitata, se i vaccini oggi disponibili lo fossero ovunque, e la crisi economica potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione: è «il grido di allarme» che l’immunologo Alberto Mantovani,
dell’Università di Milano e dell’Istituto Humanitas, ha lanciato durante
la conferenza «The Future of Science» che si è recentemente tenuta
a Venezia.
«C’è la fortissima preoccupazione che la crisi finanziaria la paghino
in modo sproporzionato i bambini più poveri del mondo». Il problema - ha aggiunto Mantovani - va affrontato anche sul fronte della
ricerca, «troppo concentrata sui problemi che colpiscono il mondo
industrializzato». Bisognerebbe, invece, «fare ricerca per avere vaccini contro la diarrea infantile, che nel mondo uccide più del
virus Hiv e della tubercolosi messi insieme».
» Focus
Novembre 2010
11
V
accini per invecchiare meglio: è
l’obiettivo al quale stanno lavorando numerosi gruppi di ricerca
in tutto il mondo e che è una delle sfide alle
quali non si può sottrarre una società nella
quale gli over 60 sono molto più numerosi dei giovani. “Non c’è ancora un pacchetto
di vaccini per gli anziani, ma fra 10 o 15 anni
ci arriveremo”, ha osservato il direttore del
Centro ricerche sui vaccini della Novartis a
Siena, Rino Rappuoli a Venezia durante il
Convegno sul Futuro della scienza.
Per una migliore qualità di vita
“Siamo una società di anziani e, purtroppo, il nostro sistema di tutela della salute è
ancora calibrato su una società di ieri, nella quale la vita media è di 60-70 anni. Invece si vive circa 20 anni più a lungo”. Per
questo - secondo Rappuoli. Si tratta di fare
per gli anziani quello che nell’ultimo secolo si è fatto per i bambini, “Come si sono
sviluppati vaccini che hanno permesso ai
bambini di oggi di non avere malattie che
un tempo uccidevano, ora è il momento
di considerare che il sistema immunitario
di chi ha 50 o 60 anni non è più forte e
ha bisogno di essere aiutato”.
Vaccini per
invecchiare meglio
Influenza: chi deve vaccinarsi e quando
Vaccini ad hoc per gli anziani
L’obiettivo è riuscire a sviluppare vaccini
specializzati nel combattere le malattie
degli anziani. I primi arrivati sono quelli
dell’influenza, ma si dovrà arrivare a prevenire le cause di gravi malattie respiratorie dell’età avanzata, come lo pneumococco e lo stafilococco. Tra i vaccini più
ambiziosi ci sono quelli contro i tumori
più frequenti negli anziani.
Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutte le persone che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. La vaccinazione antinfluenzale, infatti, costituisce un mezzo efficace e sicuro per prevenire l’influenza “di stagione” e le sue
complicanze e, dunque, anche per ridurre la mortalità correlata.
La Campagna di vaccinazione stagionale, partita ad ottobre, è stata promossa dal
Servizio sanitario regionale e rivolta principalmente ai soggetti classificati e individuati a rischio di complicanze severe, ed a volte letali, in caso contraggano l’influenza, ed alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valenza sociale.
L’offerta di vaccino a queste categorie è gratuita ed attivata da parte delle Regioni, anche se, ovviamente, chiunque può decidere di vaccinarsi per prevenire
l’influenza, o per contenerne gli effetti, acquistando direttamente il
vaccino disponibile in tutte le Farmacie.
12
Vaccini
Novembre 2010
Difendiamoci
dall'influenza
I
l dott. Francesco Rastrelli, nostro
collaboratore e Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brescia, ha
intervistato per Farmacia Futura il prof.
Fabrizio Pregliasco, Ricercatore Universitario del Dipartimento di Sanità Pubblica-Microbiologia-Virologia dell’Università
degli Studi di Milano.
Cos’è l’influenza e cosa
la distingue dal comune
raffreddore?
Le infezioni respiratorie comprendono
un vasto insieme di patologie, che possono interessare tutto l’albero respiratorio
e hanno complessivamente un notevole
impatto sanitario, in quanto possono essere causa di ricovero e, nel caso delle polmoniti, di eventi fatali, ma hanno anche
risvolti economici e sociali, perchè sono
responsabili di un grande impiego di risorse sanitarie per costi diretti di consumo di
farmaci e visite mediche, e costi indiretti
per assenze dal lavoro e da scuola.
Da un punto di vista clinico l’influenza fa
parte del gruppo delle infezioni respiratorie acute o IRA. L’elenco delle IRA, in
genere, è composto dalle seguenti affezioni: raffreddore, faringite, laringite,
tracheite, influenza, bronchite e polmonite.
È difficile identificare l’influenza rispetto
alle altre sindromi simil-influenzali, ma le
caratteristiche tipiche sono:
• febbre che può arrivare a toccare
i 39°;
• cefalea e artromialgia, che compaiono all’esordio della malattia stessa e danno al paziente la classica
sensazione di avere “le ossa rotte”;
• un interessamento di tipo infiammatorio e acuto delle alte vie respiratorie, con tosse secca;
• lacrimazione oculare associata a
congiuntivite (circa 10% dei casi
totali);
• secrezione nasale non abbondante;
• inappetenza.
» Focus
Nella stagione invernale 2010-2011 i virus
influenzali attesi sono due di provenienza
australiana (A/H3N2 Bisbarne e B/Perth) e il
virus A/H1N1v, già presente lo scorso anno.
Cos’è un’epidemia di influenza
e cosa la distingue
da una pandemia?
Si definisce epidemia una malattia infettiva, che colpisce quasi simultaneamente
una collettività di individui con una ben
delimitata diffusione nello spazio e nel
tempo.
Una pandemia (dal greco pan-demos,
“tutto il popolo”) è una epidemia che interessa più aree geografiche del mondo, ha notevole rapidità di diffusione,
un alto numero di casi gravi e un tasso di
mortalità non trascurabile. Si manifesta
quando compare un virus nuovo per il
quale l’intera popolazione è suscettibile,
così come è successo lo scorso anno con
il virus A/H1N1.
L’influenza è una malattia infettiva provocata da un virus, che, quindi, può assu-
Novembre 2010
mere le caratteristiche di pandemia per
il grande numero di casi nella popolazione. Nella stagione invernale 2010-2011 si
prevede che l’influenza colpirà dai 2 ai 5
milioni di italiani, quindi una stagione di
dimensioni medie.
Come avviene il contagio?
13
glio se monouso. Occorre lavarle sempre
quando si viene in contatto con persone
malate e quando si frequentano ambienti
affollati, come i mezzi pubblici.
Quando non si ha a disposizione l’acqua
corrente, si possono utilizzare altri mezzi
come salviettine e gel per mani.
Il contagio influenzale avviene attraverso
le vie aeree e, quindi, è bene evitare il più
possibile il contatto con le particelle di
saliva espulse con tosse e starnuti da chi
si trova vicino a noi. Bisogna considerare,
poi, che le stesse possono posarsi e sopravvivere alcune ore su varie superfici
con cui la pelle viene a contatto.
Come si può migliorare la
prevenzione dal contagio?
Il mezzo più efficace per contrastare l’infezione consiste nel lavarsi di frequente le
mani con acqua corrente e sapone, meglio
se erogato da dispenser, in modo minuzioso per almeno 30 secondi, asciugandosi
poi le mani con salviette personali, me-
prof. Fabrizio Pregliasco
È pericolosa l’influenza?
L’influenza è una malattia, che dal punto
di vista individuale, per chi è complessivamente in buona salute, è a basso rischio,
ma ciò che spaventa sono gli effetti complessivi comunitari, legati ad esempio
alle assenze lavorative.
Si stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi.
L’84% di questi riguarda ultrasessantacinquenni.
Perché vaccinarsi?
La vaccinazione antinfluenzale è il principale strumento per la prevenzione dell’infezione e viene proposta alle persone di
età pari o superiore a 65 anni, nonché
alle persone di tutte le età con alcune patologie di base, che aumentano il rischio di
complicazioni a seguito di influenza.
Ottenere un’elevata copertura vaccinale permette il controllo dell’infezione, la
prevenzione delle complicanze cliniche e
la diminuzione dei decessi nelle fasce più
a rischio.
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E’ un medicinale a base di pantoprazolo.Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. del 3/8/2010
» Focus
Quando conviene vaccinarsi?
Il periodo migliore per vaccinarsi è da metà
ottobre a metà dicembre. Quest’anno per
la presenza del virus A/H1N1v è possibile
un’anticipazione dell’inizio dell’epidemia e,
pertanto, è suggerita l’anticipazione della
vaccinazione a partire dall’inizio di ottobre.
È meglio rimandare la vaccinazione in
caso di manifestazione febbrile in atto,
mentre le affezioni minori delle prime vie
aeree non ne impediscono la somministrazione e lo stesso vale per l’uso di cortisonici
a livello locale e anche sistemico a basso
dosaggio. La vaccinazione non esime dalla
necessità di attuare una serie di provvedimenti quali lavaggio frequente delle mani
e altri comportamenti di buon senso.
Novembre 2010
Per chi è prioritaria la
vaccinazione antinfluenzale?
I gruppi di popolazione per i quali l’offerta della vaccinazione è prioritaria sono:
gli ultrasessantacinquenni e coloro che
sono affetti da patologie di base che
aumentano il rischio di complicazioni a
seguito di influenza; gli individui di qualunque età ricoverati presso strutture di
lungodegenza; i medici e il personale sanitario di assistenza; i familiari di soggetti ad alto rischio; gli addetti ai servizi
pubblici di primario interesse collettivo
e il personale che, per motivi di lavoro, è
a contatto con animali, che potrebbero
costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
15
Quali effetti collaterali
causa la vaccinazione
antinfluenzale?
Il più frequente effetto collaterale del
vaccino antinfluenzale è un lieve dolore
nel sito di iniezione, Altre reazioni locali
possono essere rappresentate da eritema, prurito e tumefazione. Tali reazioni
possono insorgere dopo 12-24 ore dalla
somministrazione.
Le reazioni sistemiche, meno frequenti
di quelle locali, possono essere: febbre,
mialgia, atralgia, cefalea e malessere. Insorgono più frequentemente in coloro
che ricevono il vaccino per la prima volta,
iniziano 6-12 ore dopo la vaccinazione e
possono persistere per uno o due giorni.
In generale le reazioni indesiderate sono
meno frequenti fra gli anziani che tra i
bambini e i giovani. Reazioni immediate, presumibilmente allergiche (orticaria,
angioedema, asma allergico e anafilassi
sistemica), si verificano raramente.
È possibile la vaccinazione di
donne in stato di gravidanza
o che allattano?
Le donne in gravidanza possono vaccinarsi contro l’influenza e anche per loro
è un’opportunità, in quanto la malattia
decorre in modo più pesante e possono
esserci per questo effetti sul nascituro. Per
questo motivo la vaccinazione è offerta
gratuitamente, in Italia, alle donne che
all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di
gravidanza. Per le donne nel primo trimestre è meglio, per scrupolo, valutare il
rapporto rischio/beneficio per ridurre la
possibilità di correlare un aborto spontaneo. Nessun problema per l’allattamento, anzi un’opportunità per convogliare
più anticorpi al bimbo nella prima fase
della vita.
16
bambini
Novembre 2010
Bimbi e asma
in autunno
L’asma bronchiale è una
malattia cronica delle
vie aeree, molto diffusa
nella popolazione e in
aumento soprattutto
nei Paesi industrializzati
dott.ssa Beatrice Tita
farmacista
L’
asma bronchiale insorge con
notevole frequenza in età
infantile, rappresentando la
più comune malattia cronica e la principale causa di ricoveri ospedalieri
nell’infanzia.
Circa 10-15 bambini su 100 presentano
episodi di asma bronchiale. Fortunatamente, nel corso degli ultimi anni, sono
stati messi a punto protocolli di trattamento della malattia, che consentono
di tenerla monitorata, riducendone la
gravità.
Cos’è l’asma bronchiale
I tipi di asma
L’asma è un’infiammazione cronica
della parete dei bronchi, che diventa
arrossata, ispessita e produce muco in
eccesso. Questo causa un ridotto passaggio di aria nella fase di espirazione e
un ridotto scambio di ossigeno nei polmoni. Inoltre i bronchi diventano iperreattivi nei confronti di diversi stimoli, che
causano la contrazione della muscolatura
bronchiale con conseguente broncospasmo, che ostacola ancora di più il passaggio di aria.
Esistono due tipi di asma:
• l’asma bronchiale di tipo allergico (tipica dell’infanzia);
• l’asma bronchiale non di tipo allergico
(tipica dell’età adulta).
L’asma nel bambino insorge precocemente,
si associa ad altre malattie allergiche (rinite, orticaria, atopia, eczemi), ha un andamento tipicamente stagionale nel caso di allergeni legati alla fioritura, oppure ha carattere
perenne nel caso di allergeni quali la polvere
di casa (acari), pelo e piume di animali.
» Focus
Le cause
Le cause dell’asma possono essere diverse:
1. Infezioni virali: i sintomi si manifestano nel periodo autunnale e invernale,
quando la diffusione delle infezioni
delle vie respiratorie è elevata.
2. Fattori ambientali: possono essere domestici (polvere, fumo di sigaretta, muffe e funghi che proliferano in ambienti
umidi), ma anche esterni (inquinamento, aria fredda e/o secca, pollini).
3. Esercizio fisico: nei bambini l’iperventilazione dovuta a sforzo fisico è molto
frequente. Questo causa riacutizzazioni asmatiche di breve durata, legate al
raffreddamento e riscaldamento delle
vie aeree e alle alterazioni fisico-chimiche della parete dei bronchi.
4. Reazioni allergiche a sostanze inalate (polveri, peli, pollini, ecc.).
Novembre 2010
5. Reazioni allergiche a sostanze ingerite (alimenti, additivi alimentari,
farmaci).
6. Altri fattori quali il reflusso gastroesofageo, frequente nel bambino
di età inferiore a un anno, e lo stress
emotivo.
I sintomi
I sintomi principali sono:
• Tosse secca o catarrosa.
• Senso di costrizione toracica e dispnea.
• Difficoltà respiratoria.
• Tipico sibilo durante la fase di espirazione.
Peggiorano durante la notte e nelle prime
ore del mattino. Un bambino asmatico presenta sintomi di base, che possono riacutizzare, causando la “crisi asmatica”, quando
esposto a uno o più sintomi scatenanti.
17
Come viene diagnosticata
L’asma viene diagnosticata attraverso
un’attenta analisi della storia clinica del
paziente e attraverso la misura della
funzionalità polmonare. I metodi più
diffusi sono la Spirometria, che fornisce
un quadro della capacità respiratoria, e
il Picco di Flusso, che misura la velocità
massima con cui l’aria esce dai polmoni.
La terapia
Per il trattamento è necessario rivolgersi ad un Centro specializzato, dove i
medici valutano caso per caso. Brescia
ha un centro d’eccellenza all’Ospedale
dei Bambini. È fondamentale educare il
paziente ed indurlo a stabilire una stretta collaborazione con il proprio medico,
monitorare la funzionalità respiratoria,
evitare o tenere sotto controllo i fattori di
rischio, stabilire une terapia farmacologica
adeguata, fare controlli regolari.
Due sono i tipi di farmaci usati:
• farmaci preventivi a lungo termine
(antiinfiammatori glicosteroidei per
inalazione e antagonisti dei leucotrieni): prevengono i sintomi ed eventuali
attacchi;
• farmaci per il sollievo immediato
(broncodilatatori a breve durata d’azione): agiscono rapidamente negli attacchi acuti.
L’aderenza alla terapia è fondamentale
per tenere sotto controllo la malattia e
condurre una vita del tutto normale.
18
Novembre 2010
diabete
Il diabete
a tavola
» Primo piano
I
l diabete è una malattia metabolica che colpisce circa il 4% della popolazione italiana e purtroppo è in
costante crescita in tutto il mondo, tanto
è vero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla ormai di epidemia
mondiale.
Non vi è distinzione fra Paesi ricchi e Paesi
in via di sviluppo, se non che nei primi la
diagnosi della malattia è più puntuale,
mentre nei secondi il tasso di crescita reale può essere solo stimato, ma in alcuni
casi risulta addirittura superiore a quello
dei paesi occidentali.
I problemi di diabete cominciano quando
una nazione evolve dalla propria economia
arcaica, legata al duro lavoro fisico, con mezzi di trasporto non motorizzati (es. bicicletta)
e con un’alimentazione tradizionale, solitamente non troppo ricca di calorie. L’adozione dello stile alimentare “globalizzato”
di matrice statunitense porta, nel volgere
di pochi anni (anche una sola generazione),
verso l’insorgere di obesità e diabete.
Per questo motivo la medicina ormai ritiene
che prevenzione e cura della malattia diabetica siano strettamente connesse allo stile di vita, che comprende l’alimentazione,
ma anche l’attività fisica quotidiana.
Novembre 2010
ciente in quantità od efficacia (diabete di
tipo II).
Mentre il diabete di tipo I , detto anche
giovanile, non può essere prevenuto (non
se ne conosce con esattezza nemmeno la
causa) per quello di tipo II si può fare
molto.
Una corretta alimentazione da sola è in
grado di controllare la glicemia nel 30%
dei diabetici (i casi più leggeri), mentre il
rimanente 70 % può trarne giovamento in
termini di riduzione dei medicinali assunti,
sia insulina che antidiabetici orali
Elevati livelli di zucchero nel sangue possono danneggiare l’organismo, soprattutto quando sono così alti da passare
nelle urine.
Non solo dolci
Le regole della corretta alimentazione
non cambiano per i malati di diabete
La malattia diabetica
Nei malati di diabete si riscontrano elevati tassi di zucchero nel sangue, la cosiddetta “glicemia alta”, a causa della
carenza di insulina. Questo ormone, che
ha il compito di trasportare lo zucchero
dal sangue nelle cellule, può mancare del
tutto (diabete di tipo I) o essere insuffi-
19
Trascurare il diabete è facile in quanto non
ci sono sintomi evidenti della iperglicemia, tuttavia può essere molto pericoloso
in quanto le complicanze sono molto
gravi, dai problemi renali, alle amputazioni di arti fino alla cecità.
I tre pilastri della cura sono: medicinali,
esercizio fisico e alimentazione.
Il diabete non è, come molti pensano,
un’allergia allo zucchero e l’alimentazione del diabetico non deve ridursi ad una
dott. Antonio Marinelli
farmacista
dieta priva di dolci. Possiamo tranquillamente affermare che non esiste affatto
una dieta specifica per i malati di diabete, i quali devono semplicemente seguire
le norme della corretta alimentazione,
declinate caso per caso a seconda delle
caratteristiche dell’individuo.
Molto spesso, infatti, i diabetici sono an-
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» Primo piano
che sovrappeso ed afflitti da altre patologie dismetaboliche, come l’eccesso di
colesterolo e di trigliceridi: in questo
caso si parla di sindrome metabolica.
L’introduzione graduale di nuove abitudini corrette, in fatto di alimentazione, è
sicuramente più efficace che sottoporsi a
diete restrittive.
Le regole base:
qualità, quantità e tempo
Migliorare la qualità degli alimenti, seguendo la piramide alimentare della dieta
mediterranea “vera”. Generalmente si
tratta di aumentare le porzioni giornaliere
di frutta e verdura (almeno cinque) e di
cereali integrali a scapito di grassi, zuccheri semplici, alimenti raffinati e di cibi
“spazzatura”. L’indice glicemico degli alimenti consigliati è basso, quindi si trasformano più lentamente in zucchero. Frutta e
verdura hanno un buon potere saziante e
contengono vitamine e minerali preziosi, soprattutto se si scelgono di stagione.
21
Novembre 2010
La quantità degli alimenti deve essere
correlata al proprio stato nutrizionale,
descritto statisticamente dall’indice di
massa corporea (IMC), ma più puntualmente dal rapporto fra massa grassa e
massa magra. E’ possibile effettuare una
misurazione con le bilance impedenzometriche oggi ormai diffuse in molte
Farmacie ed anche nelle case, oppure tramite la misurazione delle pliche di grasso
(operazione riservata agli esperti).
Qualsiasi modifica nelle abitudini alimentari deve essere accompagnata da una
costante, anche se non troppo frequente,
misurazione delle masse per verificare
che quella grassa diminuisca, ma quella muscolare rimanga intatta. I muscoli
sono in grado di mantenere elevato il
metabolismo basale ed una loro perdita
significa che la dieta è troppo ipocalorica
o sbilanciata, oppure che abbiamo ridotto
drasticamente l’attività fisica.
Una perdita di peso a scapito della massa
magra è controproducente in quanto è
l’anticamera di un futuro aumento di peso
nel comparto adiposo.
Anche la distribuzione dei pasti nel tempo è molto importante: bisognerebbe
consumare almeno cinque pasti al giorno, distribuiti in modo uniforme a partire
dalla prima colazione, che risulta essere
piuttosto trascurata dagli italiani, soprattutto quelli in sovrappeso.
Tutti, ma in particolare i diabetici, devono
evitare di digiunare per lunghi periodi
e poi abbuffarsi solo ai pasti principali, o
peggio solo in un pasto (solitamente la
sera).
Più corretto sarebbe non lasciar passare
più di cinque ore fra un pasto e l’altro,
introducendo un paio di spuntini che
permettono di “scaricare” pranzo e cena.
Queste semplici regole consentiranno
a tutti di mantenere un corretto stato
nutrizionale e di controllare meglio la
glicemia ai diabetici.
La piramide alimentare
gruppo dei grassi,
zuccheri e dolciumi
gruppo del latte
e dei formaggi
gruppo
della frutta
gruppo delle carni,
pesci, uova, legumi
gruppo
della verdura
gruppo
dei cereali
» il punto
23
Novembre 2010
Taglio cesareo:
solo quando serve
L’Italia al primo posto in Europa per numero di parti
con taglio cesareo. Ma non sempre è la soluzione migliore
di Lisa Cesco
“T
aglio cesareo solo quando
serve”: suona come un imperativo categorico quello racchiuso nella prima parte delle Linee
Guida sul cesareo promosse dall’Istituto
Superiore di Sanità. Un monito più che
giustificato, alla luce del continuo aumento in Italia dei casi di taglio cesareo, che
rappresentano oggi il 38% sul totale dei
parti, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità consigli di non superare
la soglia del 15%.
A livello europeo l’Italia primeggia con
la più alta percentuale di cesarei, seguita
dal Portogallo con il 33%, eppure ci sono
Paesi come Inghilterra e Francia che rie-
scono a contenere i cesarei al 20-23%,
mentre in Olanda si scende al 15%.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che
in una sua recente visita a Brescia ha
ribadito «la necessità di ridurre l’eccesso
di cesarei per migliorare il sistema», e annunciato l’uscita di una raccomandazione
sull’argomento.
Un falso mito da sfatare
L’equivoco di fondo, che spesso tende
a fuorviare le stesse donne, è la convinzione errata che il parto cesareo sia una
modalità equivalente a quella naturale, e
rappresenti una delle vie più sicure per
diventare madri, tenendo sotto controllo
tutte le variabili che possono intervenire
durante l’ “evento parto”. Niente di più
sbagliato, come conferma la dott.ssa Luana Danti, ginecologa degli Spedali Civili
di Brescia e membro del panel multidisciplinare di esperti che l’Istituto Superiore
di Sanità ha incaricato di redigere le linee
guida sull’argomento: «Il cesareo è un
intervento maggiore che comporta dei
rischi non secondari: seppure la morte di
parto è ormai un evento rarissimo, le donne che muoiono sono prevalentemente a
seguito di cesareo, e anche la morbilità
è maggiore rispetto al parto naturale,
dal momento che si possono presenta-
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Novembre 2010
25
re emorragie, infezioni, fino al rischio di
asportare l’utero, senza contare il dolore
che accompagna le donne reduci dall’intervento». Ci sono anche rischi a lungo
termine, come la possibilità che in una
gravidanza successiva si verifichi il caso di
placenta previa o previa accreta, che oggi
sono in deciso aumento. «Per questo nella
prima parte delle Linee Guida si ribadisce
l’importanza di offrire una corretta informazione alle donne, che spesso non
fanno scelte consapevoli perché non ne
conoscono le conseguenze, sono molto
dipendenti da quello che dice il loro ginecologo, o pensano erroneamente che
il cesareo sia meglio per il bambino», dice
la dottoressa.
Circa il 70% delle donne sottoposte a taglio cesareo dichiarano che avrebbero preferito
un parto naturale, secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità.
Quando è
un intervento necessario
Questo non significa, ovviamente, che
il taglio cesareo vada demonizzato tout
court, anzi, ci sono particolari condizioni
di rischio per la salute della madre e del
bambino o situazioni di emergenza (nascituro podalico, sporporzione fra dimensione del feto e pelvi della madre, insorgenza di anomalie durante il travaglio o
sofferenza fetale acuta non risolvibile con
manovre conservative) in cui il cesareo è
un intervento necessario ed i benefici
dell’intervento superano i rischi. «Il taglio
cesareo è un salvavita, ma va usato con
tutte le cautele e solo nelle situazioni
che realmente lo necessitano», chiarisce la
dott.ssa Danti. Si calcola, invece, che circa
il 20% di tutti i parti cesarei, che si effettuano in Italia, sia ingiustificato: in questi casi il rischio di mortalità e l’indice di
complicanze per la mamma si triplicano
rispetto a un parto spontaneo naturale,
secondo l’ultimo report OMS sulla salute
materna e perinatale.
Un’arte dimenticata
«Sono diversi i fattori alla base del ricorso
indiscriminato al cesareo, fra questi la diffusione di un criterio di “medicina difensiva” per cui è meglio fare un cesareo in più
che in meno, per evitare possibili complicazioni medico-legali – spiega la dott.ssa
Danti -. C’è poi la tendenza a una medicalizzazione non necessaria durante il travaglio, e la mancanza di un atteggiamento
conservativo, fattori che portano alla corsa
verso la sala operatoria all’insegna della
fretta, dimenticando l’arte di saper aspettare i tempi di madre natura».
Accorgimenti
per favorire i parti naturali
Nel secondo documento, che completa le
Linee Guida sul cesareo, atteso entro fine
anno, il panel di esperti riuniti dall’ISS codifica i casi che legittimano il ricorso ai
cesarei elettivi e classifica le situazioni di
emergenza per l’intervento, ma soprattutto indica gli accorgimenti efficaci per
ridurre il primato negativo dell’Italia
nei cesarei. Fra questi l’assistenza “one
to one”, cioè la garanzia che ogni donna
sia seguita da un’ostetrica, per offrire supporto emotivo e contenimento dell’ansia;
il rispetto di una tempistica nell’induzione del travaglio e parto, perché più si
anticipano i tempi più aumenta il rischio
di cesareo; l’utilizzo di strumenti come il
partogramma, per controllare ogni 2 ore
la progressione del travaglio e identificare
i casi critici. Anche le tecnologie, se impiegate con competenza, possono venire in aiuto, come la cardiotocografia per
controllare la frequenza cardiaca del feto,
lo STAN che è un elettrocardiogramma
fetale, senza dimenticare alcune tecniche
conservative (come l’amnioinfusione terapeutica o l’uso di farmaci che diminuiscono le contrazioni) per consentire al
nascituro di proseguire in sicurezza la
fase del travaglio fino al parto naturale.
26
Psicologia
Novembre 2010
Ti amo...
dott.ssa Romana Caruso
medico psichiatra, psicoterapeuta e
Responsabile del Servizio di Psichiatria Preventiva e di Salute della Donna alla Clinica “San Rocco” di Ome
L
a realtà di quest’estate ha imposto alla Redazione di riflettere su
un tema delicato non solo in sé,
ma anche per la tendenza a “farne notizia”. Condivideremo alcune considerazioni
sui delitti passionali, azioni gravissime e
sconvolgenti sul piano psicologico-psichiatrico e sociale.
Furia folle
Partiamo dalla definizione: la “passione”, di
cui si parla, non è da paragonare in alcun
modo alla passione amorosa, che coinvolge
da morire
I recenti casi di cronaca dimostrano come i delitti
passionali siano sempre più frequenti
normalmente gli esseri umani. Il trasporto
intenso e unico, sconvolgente e consolante dell’innamoramento nulla ha a che fare
con la furia folle, che acceca la mente di
chi compie gesti di questo tipo. È impossibile generalizzare (e, quindi, scrivere
con serietà su una rivista) a proposito delle
motivazioni profonde di tutto ciò, che sono
complesse ed assolutamente individuali.
Ma, per renderci conto di chi siano le persone in condizioni di questo tipo, dobbiamo
immaginare esseri umani che non sono assolutamente in grado di costruire relazioni
affettive mature. I sentimenti che provano,
infatti, sono rimasti a stadi di sviluppo assolutamente primitivi, quando l’essere
umano è in relazione con qualcuno da cui
dipende per poter sopravvivere.
» Attualita'
Tutto e subito:
un modo di amare “primitivo”
L’emotività umana, come sappiamo, non
nasce già indipendente ed autonoma. Il
percorso, che porta un neonato a diventare una persona psicologicamente completa, è lungo e delicato e passa per stadi di
sviluppo da conquistare con pazienza, con
l’amore e la maturità di chi accudisce. Una
delle emozioni, che costruisce i binari dello
sviluppo, è l’aggressività. La sua dimensione primordiale è visibilissima in un piccolo: il
corpo della mamma deve essere posseduto
a tutti i costi per potere sopravvivere a quel
disagio disperato che arriva per la fame, la
pipì, la paura, ecc. Sarà l’interazione con la
mamma e il papà ad insegnare a pretendere sempre meno, a sapere attendere, a
chiedere con calma, a dire ed a ricevere i no
con dispiacere, ma senza sconvolgimento. Chiaramente l’aggressività del neonato
a pretendere tutto e subito non può essere paragonata tout court a quella di chi uccide pur di non essere abbandonato. Però
un poco ci assomiglia e un poco con essa
ha a che fare. È un po’ come se rimanesse
in alcune persone il modo più arcaico di
essere in relazione con qualcuno, appunto
possedere, sotto le mentite spoglie del voler bene e dell’amare.
Campanelli di allarme
E questo porta immediatamente a fare
due considerazioni importanti sul piano
psicologico e sul piano sociale.
La prima: impossibile che queste persone
non avessero mostrato prima, nell’ambito
della coppia e della loro vita relazionale più
in generale, comportamenti che avrebbero dovuto funzionare da campanelli di allarme. Succede di conoscere situazioni di
rischio di questo tipo e di sapere che non
è possibile intervenire in modo efficace prima che sia avvenuto qualche cosa di grave.
Novembre 2010
Tutto questo è segno di una grossa immaturità sociale che non tutela le vittime e
nemmeno i colpevoli (qualsiasi condizione
psichica ci sia dietro, nessun essere umano
ha giovamento reale dal fare del male!). Più
che scandalizzarci a cose fatte, forse dovremmo potenziare gli spazi di collaborazione tra professionisti di varia natura
(medici, psicologi, insegnanti, avvocati,
chiunque lavori nel sociale) e gli psichiatri per promuovere interventi precoci nel
rispetto globale della salute della persona
umana. In gergo tecnico questo si chiama
fare della prevenzione secondaria ( cioè
riconoscere il disagio il prima possibile).
Una spirale di dolore
La seconda: è necessario promuovere tutto
quello che ha a che fare con la prevenzione primaria, ossia quanto può contribuire
ad evitare che insorgano alcune patologie. La prevenzione primaria inizia dalla
culla e dal benessere della famiglia: quella
che può produrre l’omicida, chiaramente,
o quella che può forgiare una vittima (che
magari non sa chiedere aiuto), ma anche
quella che si crea con personalità ammala-
27
te, che poi fanno del male a se stesse ed
ai loro partner, e spesso mettono al mondo bambini che vengono poi coinvolti in
questa spirale di accecante dolore. E sono
proprio i bimbi molto piccoli o le mamme
in attesa o nel post partum che spesso lanciano i segnali di un nucleo familiare in
difficoltà. È veramente primitivo ed assolutamente immaturo, che tanti operatori a
cui affidiamo la salute della famiglia, non
siano in grado di raccogliere i segnali e
contribuire alla prevenzione.
Il silenzio delle emozioni
Un grande psichiatra francese, Bernard
Golse, lancia un allarme fortemente condiviso da tutti noi che ci prendiamo cura
della salute emotiva degli individui e delle
famiglie: attenzione a non confondere il
continuo fare, parlare, pensare della nostra società con qualcosa di veramente utile a fare crescere le emozioni; queste non
si nutrono di cose, parole, istanti e prede,
ma di silenzi e di coltivazioni pazienti.
Speriamo che le tante vittime martiri della
superficialità possano insegnare a noi tutti
qualche cosa e non solo fare notizia.
28
dott. Angelo Bianchetti
prof. Marco Trabucchi
Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia
“C
alzheimer
Novembre 2010
aro Dottore,
da 8 anni assisto la mamma
anziana ammalata di demenza di Alzheimer. Ho saputo da un’amica della sua decisione di scrivere un libro su
questa malattia e sono soddisfatta.
Per molti motivi.
Il primo perché così sento che i problemi
della mamma sono al centro della sua attenzione, almeno fino a che pensa alle cose
da inserire nei suoi scritti. Il secondo perché
metteremo a disposizione di tante persone,
che si trovano ad assistere un ammalato, le
nostre conoscenze, quelle che abbiamo acquisito in tanti anni di faticoso lavoro (uso il
plurale perché la considero un alleato nella
difficile impresa dell’assistenza alla mamma;
Alzheimer
Un libro per vincere la solitudine e la paura
tutte le informazioni che abbiamo acquisito
costituiscono quindi un patrimonio comune). Il terzo motivo è che ritengo importante
informare anche le persone che non sono
direttamente a contatto con il problema; se
chi vive accanto a noi nella casa, nei luoghi
di lavoro e di svago conosce la malattia ed i
problemi connessi con le cure delle persone
colpite da demenza, sarà più attento nei riguardi di chi tutti i giorni porta il peso dell’assistenza, come capita a me.
Quindi grazie. Mi raccomando però: sia chiaro nell’esposizione e si ricordi che non parla a
colleghi o studenti di medicina, ma alla gente comune, spesso confusa da tante informazioni che legge sui giornali o sente alla televisione. E poi c’è internet. Un mio nipote mi
porta ogni tanto le informazioni che scarica
da internet per me. Ma non capisco, soprattutto non capisco quali sono vere, importanti e utili e quali invece sono degli imbrogli.
Quindi grazie se ci aiuta ad orientarci.
Leggerò il suo libretto con attenzione, anche se forse su alcuni aspetti ne so più degli
addetti ai lavori. Lo scriva… senza perdere
tempo… abbiamo ancora molto bisogno
di conoscere e di farci conoscere”.
IL LIBRO
Alzheimer
di A. Bianchetti,
M. Trabucchi
Collana “Farsi un'idea”
Il Mulino - 2010
pp. 120, € 8,90
» Anziani
Una via mediana
Questa lettera spiega in modo diretto le
motivazioni che sottostanno al libro, meglio di come avremmo potuto fare noi
(“conoscere e farci conoscere”). Una sola
cosa vorremmo aggiungere: i consigli e le
indicazioni riportate nel libro sono il frutto
dell’esperienza vissuta come attori della
cura, ma anche degli studi, del confronto
dei dati, delle analisi approfondite di fonti
diverse. Alla fine, quindi, speriamo di offrire
al lettore un testo impostato su un equilibrio tra quello che si prova e di cui si ha
bisogno assistendo una persona affetta
da demenza e quello che insegnano lo studio, l’analisi dei dati, la letteratura internazionale. Infatti, se il testo fosse solo il frutto di
un’esperienza - per quanto vasta- sarebbe la
nostra e, quindi, potenzialmente criticabile;
così, se fosse solo fondato sulla cosiddetta
medicina basata sulle evidenze scientifiche,
rischierebbe di essere un distillato di realtà
talvolta lontane dalla vita di tutti i giorni
e, quindi, poco attente ai problemi reali.
Per questo abbiamo scelto la strada della
sintesi, percorrendo una via mediana.
Insieme siamo più forti
Il libro si propone di dare alcune informazioni tecniche, ma anche di offrire
indicazioni significative sui percorsi della
demenza e delle persone che ne soffrono.
Così saranno di più - ci auguriamo - quelli
che si impegneranno per assistere nelle
diverse situazioni della vita e della malattia, ma anche quelli che vorranno capire
per meglio essere vicini a chi è in difficoltà.
La disponibilità all’assistenza alle persona
ammalate di demenza concorre, noi crediamo, alla formazione di capitale sociale, influenzata fortemente dalla percezione
diffusa di come vengono prese in carico le
persone più deboli. A sua volta un forte
capitale sociale favorisce la partecipazio-
Novembre 2010
ne collettiva alla soluzione dei problemi,
sia attraverso la disponibilità alla tassazione (si pensi alla discussione mai conclusa
sull’istituzione di una tassa per la non autosufficienza), sia attraverso contributi diretti
all’organizzazione dei servizi, per la crescita
di un welfare diffuso, che vede tutti coinvolti, anche se a livelli diversi. Lo stesso
impegno delle famiglie nell’assistenza
–obiettivo irrinunciabile per una cura adeguata e multiforme - trova supporto se si
percepisce collocato all’interno di una condivisa volontà di servizio.
Una battaglia da vincere
Il sindaco di Barcellona Pasqual Maragall, qualche anno fa, a 66 anni, ha personalmente dichiarato alla stampa di essere
ammalato: uno degli uomini politici più
significativi della Spagna contemporanea
(artefice delle Olimpiadi di Barcellona)
ha comunicato di avere l’Alzheimer. Egli
ha coraggiosamente associato a questa
confessione anche una “dichiarazione di
guerra”: “Sarà una battaglia difficilissima. Abbiamo fatto le Olimpiadi, abbiamo
29
costruito lo Statuto dell’autonomia della
Catalogna, ora ce la vediamo con l’Alzheimer. Ci vorranno molti anni, ma vinceremo.” Trasferendo sul piano clinico il significato di questa forte dichiarazione, si può
affermare che dopo la comunicazione della
diagnosi è importante costruire assieme ai
pazienti un’ipotesi di vita, cercando di
identificare nelle pieghe dell’esistenza
di ognuno gli spazi ai quali attaccarsi per
trovare un senso. La vita non deve trasformarsi nell’attesa tragica di segni
di peggioramento clinico, e, quindi, nel
coinvolgimento del paziente e della sua
famiglia in una spirale disperata di vuoto
popolato solo dalle paure per il futuro.
Un mondo pieno di memoria
Il sindaco Maragall ha fatto anche un’altra dichiarazione di grande significato:
“Sono stato sindaco e presidente. Tutti mi
riconoscono per strada. Quando mi perderò per i vicoli, ci sarà sempre qualcuno
pronto a riportarmi a casa. Sarà meno doloroso per me perdere l’identità”. La demenza fa perdere il ricordo che collega
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al mondo reale e amplifica le solitudini.
Però se il mondo attorno è accogliente,
attento, pieno di memoria, per tutti
questa condizione dell’ammalato sarebbe
almeno in parte lenita. Dobbiamo quindi
ricordare a chi ci vive attorno che la civiltà della fretta, dell’interesse, delle identità
minacciate non è un posto buono per le
persone più deboli e che quindi, implicitamente, non è un posto buono nemmeno per noi, anche se oggi siamo sani.
Rispetto e dignità
Un ulteriore insegnamento dalla vicenda
del sindaco Maragall riguarda il rapporto tra la perdita di memoria e l’esercizio della politica, un’arte fondata sulla
memoria di un popolo, di singoli gruppi o
individui. La demenza potrebbe sembrare
quasi una nemesi, ma, invece, rappresenta
Novembre 2010
uno spunto nobile per la politica, perché
l’esempio di Maragall inserisce tra i suoi
compiti primari la costruzione di rispetto attorno all’uomo che ha perso la mente,
perché è stato un cittadino significante e
oggi continua ad esserlo per la sua storia di dolore. Anche i medici, oltre a curare
le malattie, devono ricordarsi di ricercare
nella persona affetta da demenza non solo
gli eventi di perdita, ma la dignità, una ricchezza che accomuna l’ammalato a tutti gli
altri uomini e fa comprendere le caratteristiche più profonde dell’essere persona.
Saggio è chi...
Il lettore di questo libro speriamo possa
diventare più saggio dopo la lettura.
Saggio è infatti chi, essendo informato
rispetto a quello che deve fare, affronta
i problemi con calma, cercando di tra-
31
smettere serenità alla persona che assiste. Saggio è chi capisce che la malattia ha
un percorso evolutivo, ma sa apprezzare
anche i piccoli guadagni che derivano da
un’assistenza attenta ed accurata; chi sa
rallegrarsi se il malato ha ripreso ad indossare da solo la giacca…o ricambiare una
manifestazione d’affetto. Ma saggio è
anche chi non si dispera se il malato lo
accusa di un furto o di un’infedeltà, se non
lo riconosce più o si lega ad un’altra persona (veramente occorre tanta saggezza
perché basti una spiegazione razionale,
fondata sull’evoluzione della malattia, per
lenire un dolore siffatto). Saggio, infine,
è chi comprende che “demenza” e “Alzheimer” non sono parole da rifuggire
e non accompagnano persone da nascondere (o da non vedere); saggio è chi, per
loro, ritiene opportuno spendersi…
32
cataratta
Novembre 2010
Cataratta:
dott. Giorgio Cusati
Medico Chirurgo
Specialista in Oculistica
Primario U.O. di Oculistica
Casa di Cura GE.P.O.S.
Telese Terme (BN)
Cos’è la cataratta
La cataratta consiste nella progressiva
opacizzazione di una lente che si trova
all’interno dell’occhio e che si chiama cristallino.
Questo processo, legato a fenomeni di
ossidazione delle proteine che lo costituiscono, è il risultato di un fenomeno biochimico che si verifica con l’aumentare
dell’età. Può, però, interessare anche ad
età meno avanzate, ma in questi casi si
tratta di cataratta legata a fattori seconda-
quando la vista si annebbia
La chirurgia della cataratta permette di
ritrovare una visione nitida
ri (diabete, fenomeni infiammatori, ecc.).
L’allungamento della vita media ha portato ad un aumento del numero di casi,
tanto che oggi l’intervento di asportazione della cataratta è uno dei più eseguiti
in tutti gli ospedali del mondo.
Immagini di nuovo nitide
con l’asportazione chirurgica
La medicina ha fatto pochi progressi nella
terapia medica: al momento non esiste
un trattamento medico realmente ef-
ficace per ridurre o prevenire lo sviluppo
della cataratta, nonostante alcuni farmaci
siano usati a tale scopo. L’unico modo, per
recuperare la nitidezza delle immagini, è
l’asportazione chirurgica. Alla luce delle
sempre più innovative tecniche chirurgiche e dell’interessante novità costituita
dalla possibilità di effettuare l’intervento
in anestesia topica, va certamente rivista, al giorno d’oggi, la comprensibile
titubanza dei pazienti nell’affrontare un
intervento di cataratta.
» Anziani
Novembre 2010
L’intervento
Quando tale opacità determina una consistente diminuzione dell’acutezza visiva,
bisogna procedere all’estrazione del cristallino ed alla sua sostituzione con una
lente artificiale.
Attualmente l’intervento di cataratta si
effettua in anestesia topica (mediante instillazione di gocce di anestetico), è
ambulatoriale ed il paziente è in grado,
quasi immediatamente, di riprendere le
proprie attività.
La tecnica operatoria utilizza gli ultrasuoni, che frantumano il cristallino e ne
consentono l’aspirazione attraverso microincisioni dell’ordine dei due millimetri
(chirurgia microincisionale).
La lente artificiale
Il cristallino naturale viene sostituito con
una lente artificiale IOL (Intra Ocular
Lens), che può avere svariate caratteristiche: dalla più semplice IOL monolocale di utilizzo comune, alle lenti di alta
qualità ottica con superfici asferiche e
trattamenti anti UV, sino ad arrivare alle
recenti ed innovative lenti accomodative
o multifocali, che consentono il recupero
della funzionalità visiva senza l’ausilio di
occhiali, sia nella visione da lontano che
in quella da vicino.
Naturalmente il cristallino più idoneo da
impiantare è individuato dal chirurgo
oculista, che opera la scelta considerando le caratteristiche anatomiche ed il
profilo professionale del paziente.
Nessun dolore
L’intervento è indolore e le complicanze
possibili sono ormai rare e legate, prevalentemente, alla eccessiva “maturazione”
della cataratta, che, essendo in tal modo
Questo QR contiene il sito web
del dott. Giorgio Cusati:
www.oculisticacusati.it
Come funziona?
Per leggere un QR code basta scattare una foto con il cellulare al codice
e il nostro telefono, dotato di brower, decifrerà le informazioni contenute.
Nel caso l’immagine in questione contenga informazioni testuali, queste
potranno essere memorizzate sul proprio cellulare in maniera estremamente rapida.
1.punta la fotoca-
mera del cellulare sul codice
2.scatta una
fotografia
3.il codice QR
viene subito
decodificato
4.il tuo cellulare
apre la pagina
internet
33
molto dura, richiede una maggiore energia ultrasonica per essere frantumata.
È opportuno, pertanto, farsi consigliare
dal proprio specialista di fiducia il momento giusto per l’intervento.
Dott. Giorgio Cusati
• Laurea in Medicina e Chirurgia
nell’aprile 1988 con voto 110/110
e lode e menzione (Tesi: “L’etiopatogenesi della miopia” - relatore prof. G. Nastri).
• Specializzazione in Oftalmologia presso l’Università di Napoli
“Federico II” nel giugno 1992 con
voto 70/70 e lode.
• Ha partecipato ad uno stage
sulle patologie retiniche presso
il Moorfield Eye Hospital di Londra nel 1990.
• È coautore del volume “Cataratta” edito da Fabiano Editore.
• È autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste
nazionali ed estere.
• Ha presentato numerosi lavori
scientifici a Congressi nazionali
ed internazionali.
Le principali
specializzazioni
• Chirurgia dei vizi di refrazione
(miopia, ipermetropia ed astigmatismo)
• Chirurgia della cataratta
• Chirurgia del glaucoma
• Chirurgia della retina
• Chirurgia della cornea
• Strabismo
• Trattamenti per le maculopatie
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» dal mondo della farmacia
35
Novembre 2010
Cremona:
la Farmacia
vicina al cittadino
di Annalisa Cavaleri
L
a Farmacia “cambia volto” e diventa sempre più Centro polifunzionale di servizi e presidio sul territorio a tutela della salute del cittadino.
In questo numero abbiamo voluto confrontarci con la realtà di Cremona, dove
la Farmacia si è evoluta per offrire ai cittadini servizi sempre più all’avanguardia. Ne
parliamo con la dott.ssa Rosanna Galli,
Presidente di Federfarma Cremona.
Negli ultimi anni come
è cambiato il ruolo della
Farmacia sul territorio
provinciale di Cremona?
Come Presidente di Federfarma Cremona ho
sempre cercato di adottare una politica che
valorizzasse tutte le Farmacie, sia urbane che
rurali. Abbiamo puntato sulla centralità della
Farmacia nel sistema di distribuzione del farmaco e dell’assistenza integrativa, sistema
che non può prescindere dalla competenza e dall’assistenza del Farmacista. Abbiamo sempre dato più importanza all’aspetto
professionale rispetto a quello commerciale,
proponendo iniziative a tutela della salute
pubblica e sviluppando percorsi che valorizzassero l’insostituibile funzione della Farmacia sul territorio, come presidio sempre più
vicino alle esigenze dei cittadini.
con particolare riguardo alle modalità di assunzione dei medicinali ed alle possibili interazioni tra farmaci. Seguono la misurazione della pressione, le autoanalisi, la raccolta
dei campioni per lo screening colon-retto
e la possibilità di prenotare in Farmacia, in
determinati periodi, gli esami previsti dai
programmi di screening femminili.
Quali sono i servizi delle
Farmacie più apprezzati
dai cittadini?
Cresce la richiesta di
benessere da parte della
popolazione e aumenta
sempre di più il numero
di anziani... quali sono le
risposte della Farmacia a
queste nuove esigenze?
Il servizio più apprezzato dai cittadini è
rappresentato dal consiglio del Farmacista,
Anche per quanto riguarda la crescente
richiesta di benessere da parte della po-
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DA OGGI IN FARMACIA
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quotidiani in pratiche compresse: 1 per i chili di troppo*, 2 per l’intestino pigro, 3 per
la digestione difficile, 4 per i liquidi in eccesso, 5 per depurare da scorie e tossine, 6 per
la stanchezza psico-fisica. Le Bio-Forze naturali sono una linea di prodotti “diversi” per
assorbimento, durata ed efficacia. Si consiglia di assumere 1 o 2 comprese al giorno.
a dieta ipocalorica ed esercizio fisico: non sostituisce una dieta variata.
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Se la dieta dura più di tre settimane, consultare il medico. Leggere le avvertenze sulla confezione.
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il problema può essere affrontato con una dieta ricca di fibre
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del peso.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica, studiando i disturbi del comportamento alimentare, ha
evidenziato che lo stimolo della fame non si manifesta soltanto quando è necessaria
una carica energetica. Spesso, siamo presi dal desiderio di mangiare con un’intensità
sproporzionata al reale bisogno e con una frequenza eccessiva sia di giorno che di notte.
Oggi, per favorire il senso di sazietà ritardando “l’urgenza” di cibo, possiamo contare sull’aiuto
di KILOFAT FAST Spray Sublinguale, nuovo integratore alimentare che grazie ai suoi componenti
naturali, assorbiti dalla mucosa sublinguale, abbinato ad una dieta ipocalorica ed esercizio fisico
può essere utile al controllo del peso corporeo.
KILOFAT FAST Spray Sublinguale consiglia fino ad un massimo di 4 applicazioni al giorno.
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uando l’intestino si
“addormenta” e perde
la sua regolare puntualità è possibile andare incontro
ad episodi di stitichezza che
possono causare cattiva digestione, senso di gonfiore con
tensione addominale e alitosi.
Seguendo queste direttive è stato
formulato Dimalosio Complex
un preparato a base di Psillio
e Glucomannano, fibre naturali, arricchito con Lattulosio ed
estratti vegetali, componenti attivi che agiscono in sinergia per
“risvegliare” la corretta motilità
intestinale senza irritare.
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regolarità svolge un’azione
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favorisce la crescita della flora
batterica ed aiuta a combattere
quel fastidioso gonfiore addominale facilitando una normale
evacuazione.
Dimalosio Complex lo trovate in Farmacia, disponibile
in confezione da 20 bustine al
gradevole gusto pesca.
Da ALKAMED In Farmacia
» dal mondo della farmacia
polazione, abbiamo scelto di puntare non
tanto sull’aspetto commerciale, quanto sul
ruolo del Farmacista di educatore sanitario,
quale supporto all’impostazione di corretti
stili di vita. Nelle nostre Farmacie è possibile
trovare non solo il consiglio del Farmacista
sul migliore utilizzo dei cosmetici e degli integratori alimentari, ma anche la disponibilità di altre figure professionali per ulteriori
suggerimenti a tale riguardo. A tutela degli
anziani stiamo studiando la fattibilità di una
Convenzione tra Federfarma Cremona ed
alcuni organismi rappresentativi di diverse categorie di pensionati della provincia,
al fine di fidelizzarli alla Farmacia. Inoltre,
grazie ad una Campagna di sconti sul parafarmaco e sugli apparecchi elettromedicali, vogliamo garantire loro, accanto ad
un aiuto concreto in questo momento di
precarietà economica, anche un sostegno
professionale nell’aderenza alla terapia.
Quali sono le iniziative per
cui vi siete distinti e quali
iniziative avete intenzione di
attivare per il prossimo anno?
Convinti dell’importanza che le nostre Farmacie hanno nell’educazione sanitaria dei
cittadini, negli ultimi due anni abbiamo
pubblicato, in collaborazione con la Regione
Lombardia, l’ASL di Cremona e l’Università
di Brescia, cinque opuscoli relativi ad argomenti quali il diabete, l’asma, l’ipertensione,
il colesterolo e l’insonnia, affrontati in modo
scientifico, ma con un linguaggio semplice e
diretto, corredati da consigli utili per la popolazione. Gli opuscoli sono stati distribuiti
direttamente nelle nostre Farmacie.
Ormai da dieci anni offriamo alla popolazione il servizio Prontofarmacia: componendo il numero verde 800-801185 ogni
cittadino della Provincia di Cremona può
avere, 24 ore su 24, la consulenza telefonica di un medico, informazioni sulle Far-
macie di turno e il contatto diretto con il
Farmacista, ed, in caso di urgenza ed assoluta impossibilità a recarsi in Farmacia, la
consegna dei farmaci richiesti a domicilio
tramite un volontario della Croce Rossa.
Da anni, in collaborazione con l’ASL di Cremona, garantiamo, a titolo assolutamente
gratuito, anche il servizio di raccolta dei
campioni per l’effettuazione dello screening del tumore del colon retto.
Per il prossimo anno, oltre alla convenzione
a favore degli anziani che ho già citato, abbiamo intenzione di attuare, in collaborazione con alcuni specialisti in Dermatologia
ed il coinvolgimento di tutte le nostre Farmacie, una Campagna per la prevenzione
delle patologie della pelle.
Novembre 2010
37
Il Farmacista non è solo un
dispensatore di “scatolette” di
farmaci... quanto è importante
il consiglio del Farmacista?
Nelle Farmacie si sceglie generalmente
attraverso la mediazione del Farmacista.
La nostra professionalità, la fiducia che
ispiriamo nei cittadini, la tranquillità degli
ambienti in cui operiamo costituiscono il
valore aggiunto che pone la Farmacia tra i
servizi di eccellenza. La Farmacia, grazie alla
flessibilità degli orari ed ai turni di guardia, e
grazie al sistema di pianta organica che garantisce assistenza su tutto il territorio (anche nelle zone più disagiate), è un presidio
irrinunciabile, che offre risposte adeguate
alle esigenze di salute della popolazione.
Rosanna Galli è titolare di Farmacia nella città di Cremona dal gennaio 1991.
Viene eletta Presidente di Federfarma Cremona nel 2002, prima donna Presidente di un’Associazione Provinciale in Lombardia. Ad oggi è al terzo mandato.
Dal 2005 è Consigliere dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Cremona e,
nello stesso anno, diventa membro del Comitato Centrale di Federfarma Nazionale. Nel 2006 ricopre anche la carica di Vicepresidente di Federfarma Lombardia e diventa membro effettivo del Collegio dei Sindaci del Sindacato Regionale. Nel 2002 entra a far parte del Consiglio Direttivo di Socrefarma S.P.A.,
carica che riveste fino al 2010, quando, a seguito della cessione di Socrefarma
alla Cooperativa Esercenti Farmacia (CEF) di Brescia, assume la carica di Consigliere nella Società bresciana. Dal 2002 è anche componente dell’Assemblea
dei Presidenti dell’Associazione Professionisti della Provincia di Cremona.
» dal mondo della farmacia
Novembre 2010
39
Farmacia:
in salute...
risparmiando!
dott. Marco Belloni,
farmacista e segretario ATF-Federfarma Brescia
M
ario intende acquistare un
medicinale da automedicazione, ma in Farmacia gli viene fatto presente che non è compatibile
con una terapia che sta seguendo e viene
indirizzato verso un altro medicinale, più
adatto alla sua situazione.
Luca si reca in Farmacia per avere conferma sulle corrette modalità d’uso di medicinali che gli sono stati prescritti.
Anna chiede un rimedio per fastidiosi
dolori muscolari comparsi recentemente: il farmacista, ritenendo che possano
essere un effetto collaterale di una terapia
iniziata da poco, la indirizza dal medico di
famiglia perché possa ricevere un’opportuna valutazione del caso.
In Farmacia
un consiglio prezioso
Tre episodi che possono avvenire quotidianamente in qualunque Farmacia.
Sono episodi “banali”? Se intendiamo “di
poco conto”, certamente no! Innanzitutto
perché Mario, Luca ed Anna hanno ricevuto consigli importanti per la loro salute;
se consideriamo l’impatto complessivo di
queste vicende, abbiamo una ricaduta importante per la salute pubblica ed anche
sulla spesa sanitaria.
La diffusione e la gratuità dei consigli
dati quotidianamente nelle Farmacie
rende difficile quantificarne l’entità ed il
peso, se non si ricorre a specifici studi.
In Finlandia nel 2008 è stata condotta
un’indagine volta a calcolare il valore
dei servizi svolti gratuitamente dalle
Farmacie. L’indagine, che ha coinvolto
197 Farmacie (delle 807 attive nel Paese), ha accertato un risparmio (dovuto a
minor ricorso a visite, a prescrizioni ed a
degenze ospedaliere) pari a 565 milioni
di euro all'anno.
Questo studio è importante perché mette
in relazione i consigli offerti dai farmacisti
con risultati quantificabili sulla salute
dei cittadini. Per meglio comprenderne
l’entità, è importante considerare che
la Finlandia ha circa 5 milioni e 300.000
abitanti, mentre in Italia la popolazione è
di circa 60 milioni (le farmacie finlandesi
sono 807, quelle italiane 17796).
» dal mondo della farmacia
Patologie croniche
Numerosi altri studi hanno considerato
specifiche attività che i farmacisti possono
svolgere a supporto dei pazienti, in particolare nelle patologie croniche come
malattie cardiovascolari, diabete ed asma.
Si tratta di situazioni in cui un corretto uso
dei medicinali è fondamentale per evitare
aggravamenti e complicanze.
Un approccio interdisciplinare
Gli studi sui pazienti ipertesi hanno evidenziato il valore di un approccio interdisciplinare, in cui il paziente viene seguito da un team, che comprende medico,
farmacista ed infermiere. Il team educa
il paziente (sui farmaci prescritti e sulle
modalità d’uso, ma anche sui comportamenti corretti, come alimentazione e stili
di vita), aspetto fondamentale perché ci
sia un reale coinvolgimento, e lo segue
con contatti periodici, in modo da tenere
sotto controllo l’adesione alla terapia ed i
risultati ottenuti.
L’importanza di un approccio interdisciplinare è emersa anche dall’analisi, pubblicata nel 2008, di 12 studi compiuti su oltre
2000 pazienti affetti da insufficienza cardiaca. I team, che prevedevano un ruolo attivo del farmacista, hanno ottenuto
una riduzione dei ricoveri ospedalieri
mediamente del 30 %, in gran parte dovuta all’ottimizzazione dell’impiego dei
farmaci.
Il farmacista
e il paziente diabetico
In molti paesi il farmacista è coinvolto attivamente nella cura del paziente diabetico, che viene così aiutato nella gestione
di una patologia che, se non seguita adeguatamente, può portare a complicazioni
gravissime ed invalidanti. Il farmacista
aiuta il paziente nell’automisurazione
della glicemia, fornisce consigli ed educazione sulla patologia e verifica il regolare
svolgimento delle terapie prescritte.
Per un uso corretto
dei farmaci
In tutti questi casi l’intervento del farmacista ha consentito di ottenere una
maggiore adesione alla terapia, che significa un utilizzo appropriato dei farmaci
prescritti, e, conseguentemente, migliori
risultati. Si tratta di una serie di attività
che evidenziano come la professione del
farmacista si sia spostata dalla produzione dei medicinali alla consulenza sul loro
uso corretto, senza per questo perdere
specificità, importanza e valore.
La Farmacia vicina agli anziani
L’aumento della popolazione anziana e, di
conseguenza, del numero di persone con
patologie croniche e con terapie, che richiedono l’uso quotidiano di numerosi
medicinali, rende sempre più importante
il coinvolgimento dei pazienti e/o dei fa-
Novembre 2010
41
miliari. E’ estremamente importante che
queste persone possano avvalersi di un
professionista competente sull’uso dei
medicinali, facilmente raggiungibile e
consultabile.
Professione salute
Il consiglio nell’uso dei medicinali è
già ora il cuore dell’attività quotidiana
dei farmacisti italiani, mentre il coinvolgimento nella gestione della malattia, in
un’attività nota come “pharmaceutical
care”, è al momento sporadico, legato
ad iniziative sperimentali. In molti Paesi
questa è invece la realtà quotidiana nello
svolgimento del servizio farmaceutico.
Capillarità delle Farmacie e facilità di accesso, rapporto fiduciario con i farmacisti rappresentano aspetti fondamentali
del servizio farmaceutico in Italia e sono
la base su cui costruire l’evoluzione della
professione perché sia al servizio dei pazienti in modo sempre più efficace, contribuendo ad ottenere i massimi risultati
dalle terapie disponibili.
42
serena autieri
Novembre 2010
Serena
Autieri
tanto sport
e cibo sano
» Storia di copertina
S
impatica e sorridente lo è sempre
stata, ma la vera novità è che il mese
scorso ha coronato la sua relazione
sentimentale davanti all’altare. Di chi stiamo
parlando? Ma della bellissima Serena Autieri, che lo scorso 11 settembre è convolata a nozze con il manager Enrico Griselli. Un
traguardo importante, a cui si aggiunge
un anno professionale ricco di soddisfazioni
e gratificazioni personali. Dopo aver gelosamente custodito la loro love story, forti dei
propri sentimenti, hanno deciso di convolare a nozze nello splendido scenario del Duomo di Spoleto, dando vita ad un matrimonio da favola. Commossa durante tutta la
cerimonia, Serena ha dato sfoggio della sua
bellezza indossando un semplice, ma raffinatissimo abito bianco monospalla con
velo e strascico firmato da Giorgio Armani.
Per lei un testimone d’eccezione come Pippo Baudo, che ha letto il tradizionale messaggio del Papa per gli sposi. La festa si è
protratta sino alle 4 del mattino con gli sposi
che hanno cantato e ballato in un’atmosfera
di felicità ed entusiasmo. Direttamente da
Dubai, dove Serena si è trasferita per conciliare gli impegni professionali di suo marito, l’abbiamo contattata per farci raccontare
qualche retroscena interessante.
È trascorso da poco il giorno
più bello della sua vita.
Se non sono indiscreto,
ci racconta come è andata?
Benissimo. È stato stupendo; una delle
esperienze più intense della mia vita. Tutte le persone care intorno a noi a testimoniare questo momento speciale. E poi è
stata una soddisfazione visto che abbiamo organizzato tutto da soli.
Durante i preparativi ha
affermato: “È l’uomo
che ho sempre aspettato”.
Novembre 2010
Enrico Griselli come è
riuscito a conquistarla?
Con la naturalezza e con la simpatia. Ho
sentito da subito che tra noi sarebbe stato un rapporto di coinvolgimento totale
fatto per durare.
Non pensate ad un bambino?
Sì, ora che ci siamo sposati, abbiamo iniziato
a pensarci seriamente, e, compatibilmente
con alcuni impegni lavorativi in via di definizione, inizieremo anche ad “attrezzarci”.
Ma passiamo alla sua vita
professionale. Dopo la
partecipazione al film “Notte
prima degli esami - Oggi”,
la rivedremo in “Maschi
contro femmine” e “Femmine
contro maschi”, i nuovi film
dello sceneggiatore e regista
Fausto Brizzi. Due pellicole,
girate contemporaneamente
tra febbraio e luglio, che
metteranno in scena “maschi
misogini nel primo capitolo e
La predisposizione
fisica deve, comunque,
essere supportata
anche da una vita
corretta fatta
di tanto sport,
cibo sano e,
quando possibile,
a letto presto
43
donne tremende nel secondo”:
un esercito di star nostrane che
si fronteggiano in una guerra
tra sessi all’ultima gag. Quale
ruolo interpreta?
In “Femmine contro maschi” interpreto il
ruolo di Diana, una donna manager appena sposata con un marito interpretato
da Picone. Il mio personaggio rappresenta
una donna dotata di grande personalità
e perdutamente inna­­­­­morata del marito,
incallito Peter Pan. La trama del film si
sviluppa intorno ad una serie di fraintendimenti tra marito e moglie, che porta
quest’ultima a scoprire, per puro caso,
una vecchia passione del compagno per
la musica ed, in particolare, per i Beatles.
Quest’ennesimo segreto svelato induce
Diana a mettere seriamente in discussione
il rapporto matrimoniale.
“Femmine contro maschi” è il secondo film
con Fausto Brizzi, regista con il quale sono
sempre molto contenta di lavorare per la
grande stima che nutro per lui, oltre che per
la grande gioia di condividere il set con lui e
con tutti gli attori che fanno parte del cast.
Aut Min. del 08/07/2010
Bruciore e
mal di stomaco?
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fisiologicamente presente sulla mucosa gastrica, formando
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dall’irritazione. Grazie a questo effetto Bioanacid allevia
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spasmi e del meteorismo connessi all’irritazione gastrica.
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» Storia di copertina
In televisione, invece,
l’abbiamo apprezzata nella
miniserie “Nel bianco”, thriller
televisivo ispirato all’omonimo
romanzo di Ken Follett. Si è
calata nei panni di una donna
poliziotto: un ruolo forte e
concreto di una persona con
personalità e carattere. Che
esperienza ha vissuto durante
le riprese a Berlino?
La realizzazione di film all’estero e con produzioni straniere rappresenta per me, ogni volta,
un’esperienza entusiasmante perché richiede la capacità di adattarsi ad una situazione
completamente nuova ed inaspettata, come
se si trattasse della “prima volta” sul set.
Per la produzione di “Nel Bianco” ho particolarmente apprezzato il regista per la
sua determinazione e concretezza che mi
hanno regalato un altro colore nella mia
tavolozza recitativa.
L’ultima volta che l’abbiamo
vista a teatro è stato ad
ottobre dello scorso anno
con “Shakespeare in Jazz”
al Sistina, uno spettacolo
musicale del maestro Giorgio
Albertazzi. Quali sensazioni
suscita il palcoscenico?
Ho lavorato lo scorso ottobre al Sistina con
il maestro Albertazzi ed è stata un’esperienza unica che porterò sempre nel cuore. Il ritorno in quel magnifico teatro, dopo
la magia di “Vacanze Romane” di Pietro
Garinei e le musiche di Trovaioli insieme a
Massimo Ghini, per portare in scena Shakespeare insieme al maestro, mi è sembrato
un altro sogno che si è realizzato.
E, come se non bastasse,
il prossimo autunno la
rivedremo nella fiction
“Fratelli Detective”...
Proprio così. Il prossimo autunno uscirà
su Canale 5 la fiction “Fratelli Detective”
con Enrico Brignano. Si tratta di un lavoro
che mi ha fatto vivere mesi di puro e sano
divertimento. È bello lavorare tante ore al
giorno, alzandosi all’alba e avere la fortuna di ridere per tutto il giorno!
Il suo è un volto che si presta a
campagne pubblicitarie e spot
televisivi. A quali accorgimenti
presta attenzione per restare
in forma?
Devo dire che ho un fisico abbastanza forte che mi consente di gestire in modo ot-
Novembre 2010
45
timale le “grandi fatiche” fisiche, i viaggi,
le nottatacce, le sveglie all’alba. La predisposizione fisica deve, comunque, essere
supportata anche da una vita corretta
fatta di tanto sport, cibo sano e, quando
possibile, a letto presto. L’insieme di queste abitudini aiuta sicuramente a reggere
al meglio gli stress fisici.
Come definirebbe il suo
rapporto con la salute?
Amo la vita sana, andare a letto presto,
mangiare bene, fare sport all’aria aperta,
tutto ciò fa sì che io provi a prevenire tutta
una serie di disturbi fisici e psichici. In generale cerco di attuare tanta prevenzione.
46
» Notizie dalle aziende
Novembre 2010
Il prodotto
Integratore alimentare, con brevetto depositato, a base di Lactocapil
(proteine del latte, metionina, vitamina E), taurina, aminoacidi (leucina, prolina, glicina) e olio di semi di
lino.
Indicazioni
E’ indicato in caso di indebolimento
dei capelli e di caduta eccessiva legata a carenze nutrizionali (alimentazione incongrua o dieta rigida), malattie, terapie farmacologiche, stress
psichico, squilibri ormonali (alopecia
androgenetica).
Proprietà
BIOMINERAL One con Lactocapil
agisce in modo innovativo fornendo
dall’interno dell’organismo sostanze attive sia sul bulbo pilifero, per
ritardare la caduta dei capelli, sia
sul fusto, per donare forza e vitalità
ai capelli. La sua formulazione è arricchita con Lactocapil un complesso
costituito da proteine del latte - che
stimolano l’attività della papilla dermica, prolungano la fase anangen e
ritardano la caduta – da Metionina,
indispensabile per la sintesi della
Cheratina e Vitamina E ad azione
antiossidante.
Biomineral One con Lactocapil contiene inoltre taurina, che stimola
l’attività del bulbo pilifero, aminoacidi (leucina, prolina, glicina) che
agiscono sulla sintesi delle cheratine
del capello, olio di semi di lino che
completa l’azione anticaduta, agendo
sulla 5-alfa reduttasi.
Studi scientifici dimostrano l’efficacia di BIOMINERAL One con Lactocapil.
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» FarmaciaINsieme
Novembre 2010
Diabete:
una Settimana
49
FarmaciaINsieme
promuove la Settimana
della prevenzione.
Dal 15 al 20
novembre le farmacie
aderenti al network
FarmaciaINsieme
si attiveranno
per stimolare
una maggiore
conoscenza della
malattia diabetica in
tutta la popolazione
di prevenzione
in Farmacia
Le iniziative saranno molteplici:
Misurazione gratuita
della glicemia
Come già sottolineato altre volte, circa un
diabetico su tre non sa di esserlo. Per
questo è importante misurare la glicemia di tanto in tanto: in Farmacia è possibile farlo tutto l’anno.
Durante la Settimana del Diabete i farmacisti di FarmaciaINsieme metteranno a
disposizione macchine e strutture per
l’autoanalisi della glicemia in modo totalmente gratuito.
Questa analisi è molto semplice ed indolore: basta una goccia di sangue prelevata dal polpastrello (niente siringhe!) e in
meno di 30 secondi si ottiene la risposta.
Le uniche accortezze necessarie sono:
1. effettuare la prenotazione
gratuita (per evitare la coda);
2. presentarsi a digiuno da almeno
due ore;
3. non mettere creme, anche
cosmetiche, sulle mani.
Informazioni alimentari
e distribuzione gratuita
di alimenti senza zucchero
La corretta alimentazione è la prima cura
per il diabete. Un diabetico su tre può
compensare la malattia esclusivamente con una terapia di tipo alimentare.
Tutti gli altri possono, comunque, trarre
beneficio da una buona alimentazione,
che permette una riduzione delle terapie
antidiabetiche (orali ed insulina) ed un miglioramento della qualità della vita.
I farmacisti di FarmaciaINsieme sono a disposizione tutto l’anno per fornire informazioni sulla corretta alimentazione del diabetico e sugli integratori utili a questa malattia.
Durante la Settimana del Diabete verranno anche distribuiti gli alimenti senza
zucchero, che possono “addolcire” la
vita del diabetico senza provocare effetti
dannosi sulla malattia.
Si tratta di biscotti, cioccolata, fette biscottate, pasta ed altri alimenti caratterizzati
da una altissima qualità ed un basso contenuto in calorie e zucchero.
Inutile dire che possono essere utili anche
a tutti coloro che vogliono semplicemente controllare il proprio peso.
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» Notizie dalle aziende
Novembre 2010
53
Salute e benessere:
l'importanza
dell'alimentazione
Sapere ciò che mangi
ti rende libera
I
ppocrate, forse il più famoso studioso dell’antica Grecia e padre della medicina, fu il primo a definire il
ruolo fondamentale dell’alimentazione nella vita di ogni essere umano. Egli
sintetizzava la propria filosofia in un semplicissimo concetto: “Fa che il cibo sia la
tua medicina e la medicina il tuo cibo”.
Pericoli nascosti
L’alimentazione è, di fatto, la prima fonte
di salute e bellezza ed è proprio per questo motivo che sempre più spesso il cibo
può nascondere qualche pericolo!
Additivi, coloranti, mangimi animali e tanti
altri trattamenti, che gli alimenti subiscono
dalla fase di produzione al consumo, possono essere la causa frequente di un gran
numero di disturbi, inestetismi e malesseri. Le più attuali statistiche nutrizionali
dimostrano che una persona su dieci soffre
consapevolmente di allergie alimentari,
mentre almeno una su due soffre di intolleranze, pur senza saperlo. Questo accade
perché queste ultime sono causa di tantissimi disturbi, i quali si manifestano in tempi e modi il più delle volte non associabili.
L’intolleranza alimentare
L’intolleranza alimentare è una reazione
avversa dell’organismo (causata da un’
iperproduzione di immunoglobuline IgG)
all’introduzione di alimenti di consumo
comune che, per un dato periodo, sembrano non creare alcun disturbo all’organismo.
Il problema fondante è l’accumulo delle
sostanze, che, in alte quantità, diventano
responsabili di ipersensibilità. Il nostro
organismo, efficiente e paziente, impiega
spesso lunghi anni di “sopportazione” prima
di superare la soglia della tolleranza oltre la
quale si iniziano a manifestare i disturbi. È
proprio a causa del “periodo di sopportazione” privo di sintomi, che risulta difficile
accettare e comprendere come si possa improvvisamente diventare intolleranti ad un
cibo facente parte della nostra quotidianità
(olio di oliva, frumento, latticini, ecc..).
54
» Notizie dalle aziende
Novembre 2010
I sintomi ricorrenti
Emicrania, disturbi gastro-intestinali, patologie respiratorie, stanchezza cronica,
dolore articolare, dermatiti e ancora stati
depressivi, irritabilità, difficoltà di concentrazione. L’accumulo di cellulite, un
eccessivo sovrappeso, la pelle del viso
danneggiata, sono solo alcuni dei sintomi ricorrenti nei soggetti affetti da intolleranza alimentare.
Intolleranze
e corretta alimentazione
E’ importante sapere che tutti questi
problemi possono essere risolti. Qualunque sia il vostro disturbo è molto probabile che abbiate già provato a trovare una
cura che, però, non ha prodotto risultati.
Esistono ancora oggi medici diffidenti rispetto alla cultura dell’alimentazione associata a quella delle intolleranze alimentari, quindi non suggeriscono ai pazienti
di sottoporsi a un test per l’identificazione
delle intolleranze alimentari. L’evoluzione
scientifica, per fortuna, è inarrestabile.
E i risultati di duri anni di studi, confronti e
dibattiti ormai sono sotto gli occhi di tutti,
riducendo ad un numero sempre inferiore la schiera dei diffidenti. La più recente
conferma della veridicità e dell’efficacia
della terapia basata sulla corretta alimentazione arriva dalla Norvegia. A luglio 2010, un gruppo di gastroenterologi
ha pubblicato su AlimentaryPharmacolo
gy&Therapeutics il risultato di lunghe ricerche che definisce, ancora una volta, il
legame clinico tra le intolleranze alimentari e aspetti infiammatori immunologici e
metabolici del nostro organismo.
Un test sicuro in Farmacia
Ecco perché, qualunque sia il vostro disturbo, la prima cosa da fare è il F.I.T. (Food
Intolerance Test), il primo test di intolle-
ranze alimentari approvato dalla comunità scientifica. Ciò che ha reso il F.I.T.
veramente affidabile agli occhi della comunità scientifica è l’esclusiva metodica
E.L.I.S.A (Enzyme-linked immunosorbent assay) ripetibile messa a punto dai
laboratori NATRIX che lo hanno ideato. Il
F.I.T. si acquista in Farmacia senza alcuna
prescrizione medica e sarà proprio il farmacista a gestire il flusso di informazioni
tra i clienti ed i laboratori di analisi NATRIX
i quali, verificheranno le reazioni dell’organismo verso 184 alimenti “chiave” per
capire l’esatta causa dei disturbi.
Dieta personalizzata
per riportare l’equilibrio
Una volta individuati gli elementi causa di
intolleranza sarà possibile richiedere una
dieta personalizzata semplicemente
compilando un breve questionario sulle proprie abitudini e gusti in materia di
alimentazione. Un esperto nutrizionista,
attraverso un innovativo servizio di tele-
medicina, elaborerà una dieta bilanciata
escludendo gli alimenti risultati intolleranti e aiutando a sostituirli suggerendo
nuove ricette.
Questo regime di dieta basata sull’eliminazione dell’alimento incriminato
avrà una durata prestabilita, necessaria
a riportare in equilibrio l’organismo,
dopo di che si procederà ad un consapevole, lento e misurato reinserimento.
Bentornato benessere
La caratteristica principale del Food Tolerance Program di NATRIX è proprio la
garanzia di recupero della tolleranza.
È dimostrato che la terapia farmacologica
in questo campo è un rimedio parziale e
mai definitivo (si interviene sul sintomo,
ma non sulla causa del disturbo). E’ quindi
importante ricordare che un test diagnostico affidabile ed un regime alimentare
corretto e personalizzato protratto nel
tempo predispongono al mantenimento
e/o al recupero dello stato di salute.
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56
dislessia
Novembre 2010
Dislessia:
conoscerla
per affrontarla
dott.ssa Paola Cattenati
A
lcuni bambini, infatti, all’ingresso
nella scuola, manifestano delle
difficoltà, caratterizzate da lettura lenta e/o scorretta con distorsioni,
sostituzioni e omissioni di lettere e parole,
che possono essere accompagnate anche
dalla difficoltà di comprensione del testo
scritto, indipendentemente sia dai disturbi
di comprensione in ascolto sia dai disturbi di
decodifica (correttezza e rapidità) del testo
scritto. Sono i bambini affetti da dislessia.
La dislessia rientra nei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA), disturbi legati
solamente alle abilità scolastiche. Si calcola che in Italia i disturbi dell’apprendimento
in generale interessino circa il 20-30% della
popolazione scolastica (fascia della Scuola
Primaria e Secondaria di primo grado), e la
dislessia in particolare riguardi il 3-4%.
Leggere e scrivere sono capacità che ogni bambino in
età scolare sembra apprendere con automaticità
e naturalezza, in realtà non è così per tutti
Disagio e senso di colpa
Il bambino con dislessia grazie a tecniche educative diversificate ed apposite
può imparare a leggere e scrivere, ma
non può farlo in maniera automatica e
perciò si stanca rapidamente, commette
errori e rimane indietro. Di conseguenza
appare disorganizzato nelle sue attività
a scuola: ha difficoltà a copiare dalla lavagna ed a prendere nota delle istruzioni
impartite oralmente.
Le conseguenze di questo disturbo hanno
ricadute, oltre che a livello di prestazioni
scolastiche, anche sul piano psicologico
e derivano principalmente dal fatto che
le difficoltà specifiche di apprendimento non sempre vengono individuate
precocemente e il bambino è costretto
a vivere una serie di insuccessi. Capita
frequentemente, inoltre, che i bambini
con dislessia non vengano compresi da
parte degli insegnanti, da parte dei genitori e, forse quel che è peggio, nemmeno
da parte di loro stessi: non sono capaci,
sono “difettosi” e sicuramente non hanno voglia di andare a scuola, dove emerge
continuamente il loro fallimento. Questo
li fa sembrare agli occhi degli adulti pigri,
svogliati, disinteressati, distratti; i bambini tendono, pertanto, a perdere la loro
» Bambini
autostima e la fiducia negli adulti (in
quanto, talvolta, negano gli sforzi che effettivamente fanno). Questi alunni, oltre
a sostenere il peso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e
colpevoli iniziando a maturare un forte
senso di colpa, poiché ritengono che
nessuno sia soddisfatto di loro, né gli insegnanti né i genitori. Allora, a volte, può
capitare che, per non percepire il proprio
disagio, mettono in atto meccanismi di
difesa, che non fanno che aumentare il
senso di colpa, come il forte disimpegno
(“non leggo perché non ne ho voglia!”,
“non eseguo il compito perché non mi
interessa”…) o l’attacco (aggressività).
Altre manifestazioni sfociano in forme
di depressione o ansia, crisi d’identità, deficit nelle abilità sociali e difficoltà relazionali dovute ad atteggiamenti
talvolta aggressivi ed oppositivi oppure a
comportamenti particolari (ad esempio il
buffone di classe), tentativi di nascondere il problema per paura di essere rifiutati o ritenuti diversi dai compagni, disturbi
somatici (vomito, cefalee, ecc.), spiccata
tendenza alla demotivazione (è molto
alta la percentuale di soggetti con disturbi
dell’apprendimento che abbandonano la
scuola), scarsa autostima, limitato senso
di autoefficacia.
Dott.ssa Paola Cattenati
Responsabile Centro CRIAF (Centro
Riabilitazione Infanzia, Adolescenza,
Famiglia), Manerbio (BS) - Cremona.
Membro della Commissione
Nazionale sul disagio adolescenti
e bullismo presso il Ministero della
Pubblica Istruzione e membro
dell’Osservatorio Provinciale di
Cremona per la cittadinanza, la
Costituzione e l’educazione
Novembre 2010
L’importanza
della prevenzione
È importante, quindi, che la dislessia venga
diagnosticata precocemente per poter
intervenire subito prima che aumentino le
difficoltà o che insorgano le complicanze
psicologiche legate al senso di “non riuscita”. L’identificazione precoce del disturbo e la tempestività e la puntualità degli
interventi riabilitativi sembrano essere i
fattori più vantaggiosi per ridurre l’impatto negativo di tale problematica a breve
ed a lungo termine. Prevenire, riconoscere e trattare un disturbo di apprendimento e una difficoltà scolastica significa fare in
modo che il disagio scolastico divenga
una fase transitoria delle vita del bambino (evitando le “etichettature” che ancora si accompagnano ad una certificazione
di handicap), consente in tempi brevi il
recupero delle disabilità accertate con
una riduzione degli oneri assistenziali per
le Aziende Sanitarie, ma soprattutto con un
miglioramento della qualità della vita e
delle prospettive di sviluppo sociale e di
inserimento lavorativo della persona.
Fattori indispensabili della riabilitazione
consistono nella capacità dell’adulto
esperto di porsi in relazione positiva col
57
bambino e nella partecipazione attiva
dello stesso: il bambino deve essere informato circa il lavoro da svolgere, anzi, egli
stesso dovrà essere coinvolto nella formulazione degli obiettivi che, di volta in volta, sarà possibile raggiungere. Rendendolo protagonista del proprio processo di
sviluppo, potrà coinvolgersi attivamente
nelle proposte, autogratificarsi per i piccoli progressi, non abbattersi di fronte agli
insuccessi né arrendersi davanti ad attività
spesso un po’ ripetitive.
Scuola e famiglia: due “colonne”
a sostegno del bambino
L’ambiente familiare e quello scolastico devono appoggiare il bambino, aiutandolo
nelle strategie di compenso e nella costruzione di un’immagine positiva di sé. I
genitori possono aiutare il figlio nelle
attività scolastiche leggendo ad alta voce
o utilizzando strumenti alternativi alla pura
lettura (cassette, cd, video, computer). È, infine, molto importante che gli insegnanti
riconoscano e accolgano le difficoltà,
parlando alla classe e non nascondendo il
problema, spiegando le diverse necessità
ed il diverso trattamento dell’alunno dislessico e comunicando con i genitori.
CONTRO LO STRESS OSSIDATIVO
Gli INTEGRATORI ALIMENTARI POLAFIN, sono un valido aiuto
quotidiano per contrastare l’azione dei radicali liberi in eccesso, mantenere
le cellule più giovani, combattere lo stress ossidativo favorendo il riequilibrio cellulare e restituendo
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59
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dott. Antonio Schiavo
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l nostro sistema corpo è un grande
laboratorio, dove avvengono vitali
e continue reazioni biologiche in un
delicato equilibrio. Ogni cellula del nostro corpo svolge un compito preciso per
permettere l’efficienza e il buon funzionamento di tutto il nostro organismo.
Le reazioni di ossidazione avvengono
normalmente nelle cellule e sono parte
del metabolismo cellulare.
Ogni ossidazione dà luogo alla formazione di ROS (specie reattiva dell’ossigeno)
La dieta dei “cinque colori”
aiuta a combattere lo stress ossidativo
chiamati anche radicali liberi dell’ossigeno. Le nostre cellule hanno sviluppato
un sistema efficiente per intercettare e
neutralizzare questa specie reattiva, ma
non sempre il nostro organismo riesce ad
effettuare questo blocco intercettando o
bloccando i ROS (radicali liberi).
Le ossidazioni danneggiano il DNA e le
proteine, provocando un’accelerazione
dei processi degenerativi che danno luogo allo stress ossidativo.
Le cause dello stress ossidativo
e le patologie correlate
Numerose sono le condizioni che causano
un aumento dei radicali liberi: le più aggressive ci arrivano dall’ambiente, come
le radiazioni ionizzanti ed elettromagnetiche, le eccessive esposizioni al sole e
le contaminazioni ambientali (polveri
sottili,metalli pesanti).
Altre si presentano per il nostro cattivo
stile di vita come il fumo, il cibo o l’uso
prolungato o indiscriminato di farmaci.
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» BeNESSERE E BELLEZZA
La patologia, che normalmente si associa
allo stress ossidativo, è l’infiammazione,
che rafforza la tendenza del nostro organismo a sviluppare malattie croniche degenerative come l’arteriosclerosi con le
sue più gravi patologie: ischemie, infarto
del miocardio e precoce invecchiamento.
Studi recenti hanno dimostrato che anche
il Parkinson, il morbo di Alzheimer e alcune forme di cancro sono causate da un
eccesso di radicali liberi.
• GIALLO (carote, zucche, arance, papaia)
• BLU (uva nera, mirtilli, prugne nere,
melanzane).
Per combattere lo stress ossidativo sarebbe ottimale alimentarsi con una porzione
di ognuno di questi importanti vegetali, consumati freschi e da poco raccolti.
La lunga conservazione, infatti, fa decadere il loro potere anti ROS.
Inoltre, per creare una sana barriera ossi-
Novembre 2010
61
dativa, è necessario che ciò che mangiamo
ogni giorno sia per l’80% di origine vegetale e solo il 20% di origine animale.
La nostra salute sta nel piatto quotidiano e la conquistiamo a tavola comportandoci in maniera adeguata.
Una corretta dieta antiossidante aumenta
le nostre difese antiossidative del 20-25%,
ritardando i processi dell’invecchiamento
e la comparsa di malattie croniche degenerative.
Segnali sulla pelle
Lo stress ossidativo si evidenzia in modo
visibile sulla nostra pelle perché è particolarmente esposta alle sue aggressioni.
Con l’avanzamento dell’età i radicali liberi
vanno sempre più aumentando e la nostra
pelle, che è lo specchio della salute delle nostre cellule, diventa meno luminosa,
meno elastica, viene segnata dalle rughe
e comincia a presentare macchie e forme
di ipercheratosi.
I cinque colori del benessere
Per aiutare il nostro corpo a combattere lo” stress ossidativo” è fondamentale
mantenere una corretta alimentazione
per fornire al nostro organismo principi
nutritivi atti a neutralizzare o meglio catturare i radicali liberi.
Gli alimenti più ricchi di antiossidanti naturali sono certamente frutta e verdura.
Questi fondamentali alimenti sono ricchi
di vitamine, flavonoidi, polifenoli, carotenoidi e sali minerali.
I più eminenti farmacologi e oncologi raccomandano la dieta vegetale dei cinque
colori:
• BIANCO (aglio, cipolla, finocchio, cavolfiore, mela, sedano, ecc.)
• ROSSO (pomodori, anguria, fragole,
lamponi)
• VERDE (kiwi, broccoli, spinaci, lattuga)
Una corretta dieta
antiossidante
aumenta le nostre
difese antiossidative
del 20-25%,
ritardando i processi
dell’invecchiamento
» BeNESSERE E BELLEZZA
Novembre 2010
63
Cosmetici anti-age
e antimacchia:
alleati
contro il tempo
Consigli per rendere
la pelle ancora più bella
dott.ssa Roberta Rossi
farmacista
E
sposta al vento, al passaggio
da luoghi riscaldati a luoghi
esterni con temperature molto
basse, aggredita da sostanze inquinanti
presenti nell’aria e nell’acqua con cui ci
si lava e soggetta ad un invecchiamento
fisiologico, la pelle ha bisogno di essere curata. Dopo i 40 anni è necessario
che ogni donna si prenda cura della pelle
del viso con cosmetici mirati. In Farmacia la risposta personalizzata per curare
la pelle e combattere i segni del tempo
consiste in una nuova generazione di
prodotti cosmetici che coniuga efficacia, armonia, equilibrio e piacere per
risultati eccezionali.
Gli anti-age
Ad ogni donna piacerebbe restare giovane per sempre, dentro e fuori, eppure, la
comparsa delle prime rughe può avvenire già in giovane età.
Mediamente l’età, in cui le prime, sottili
rughe iniziano a farsi vedere, si aggira
intorno ai 30 anni. Il processo d’invecchiamento è legato principalmente a
fattori genetici, dovuti ad un progressivo
degrado del collagene ed a fattori esterni
come il fumo, lo stress e le radiazini UV.
Dobbiamo ricordarci che tutti i fenomeni,
che portano ai primi segni dell’invecchiamento, pur essendo irreversibili, possono essere rallentati.
» BeNESSERE E BELLEZZA
Novembre 2010
Come scegliere l’anti-age
L’offerta di creme anti-age è ormai molto vasta, stiamo attente, però, a scegliere accuratamente la crema da utilizzare.
Sul mercato, oltre a creme di comprovata
efficacia, possiamo imbatterci in creme
anti-age di dubbia utilità. Facciamoci, allora, aiutare da un esperto, che possa
valutare in modo accurato lo stato della
nostra pelle. In alcune Farmacie il consiglio può essere avvalorato dall’uso del videodermatoscopio per il riconoscimento
degli inestetismi, di cui può essere affetta
la pelle, al fine di scegliere il trattamento
cosmetologico più adatto al nostro caso.
Ingredienti all’avanguardia
e risultati
Le classiche creme anti-age contengono
retinolo, sostanza che ha una comprovata attività scientifica sul ringiovanimento
della pelle. Altre sostanze, di cui è stata
dimostrata l’efficacia, sono:
• le vitamine C ed E antiossidanti;
• l’acido alfa Lipoico;
• acido ialuronico filler-like
(riempitivo delle rughe);
• oligopeptidi biomimetici
botox-like (stimolazione dei
muscoli mimici).
Oggi, però, la novità più interessante e sorprendente è data dalle cellule staminali
vegetali ed, in particolare, quelle ottenute
da una specie di mele coltivate in Svizzera. I prodotti cosmetici che contengono
cellule staminali estratte dalla mela, svolgono 3 funzioni: protezione dai radicali
liberi, azione rigenerente sui fibroblasti
e azione antirughe. L’utilizzo di questi cosmetici porta a promuovere la rigenerazione cutanea, con una diminuzione significativa della profondità delle rughe rendendo
la pelle più levigata e compatta.
Oggi la novità
più interessante e
sorprendente
è data dalle cellule
staminali vegetali ed,
in particolare, quelle
ottenute da una specie
di mele coltivate
in Svizzera
65
» BeNESSERE E BELLEZZA
Novembre 2010
67
melanina non si diffonde più con uniformità negli strati cutanei superficiali,
ma si accumula originando un aspetto
estetico poco gradevole.
Cosa possiamo fare?
L’iperpigmentazione
Le cause
In una società come la nostra, in cui l’aspettativa di vita è sensibilmente aumentata, le
iperpigmentazioni cutanee costituiscono
un serio problema poichè aumentano
con l’avanzare dell’età. Il concetto di
bellezza oggi non è più legato soltanto a
giovinezza e perfezione, ma significa avere
fascino e freschezza a qualsiasi età. Quindi,
se l’incarnato di guance, fronte e contorno
labbra appare più scuro, si può creare uno
spiacevole effetto invecchiamento, mentre
ogni donna e ogni uomo deve poter valorizzare la sua bellezza, indipendentemente
dall’età e dal tipo di pelle.
Le anomalie da iperpigmentazione possono
essere attribuite a fattori di varia natura:
• l’esposizione solare senza
adeguati filtri solari;
• l’assunzione di alcuni farmaci;
• la gravidanza (cloasma gravidico);
• le allergie alimentari;
• l’impiego di sostanze
foto-sensibili.
Purtroppo, una delle principali cause della comparsa di macchie scure è l’invecchiamento. Le macchie scure senili sono
una forma di degenerazione cutanea: la
Una volta che la pelle è diventata iperpigmentata, il primo approccio deve
essere l’utilizzo di prodotti cosmetici ad
hoc, per esfoliare la pelle. Il peeling o la
microdermoabrasione hanno un’azione
sbiancante e possono essere svolti presso
medici estetici o dermatologi specializzati.
Anche in Farmacia è possibile acquistare
una serie di prodotti con effetto peeling
a base di acido glicolico, acido lattico e
acido azuleico, in grado di eliminare gli
strati superficiali della pelle accelerando il
rinnovamento cellulare. E’ poi necessario
utilizzare creme o sieri che mantengano il
risultato ottenuto.I prodotti più innovativi
sviluppano la loro azione depigmentante
rinforzando la protezione della pelle attraverso filtri solari fotostabili, inibendo la
melanogenesi (il processo di sintesi della
melanina) e svolgendo un ruolo anti-radicale (con rallentamento dei processi di
ossidazione). Questi prodotti vanno applicati mattino e sera su tutto il viso per un
perido di almeno 3 mesi.
La composizione
della pelle è:
•
•
•
•
•
70% acqua
25% proteine
2% grassi
0,5% minerali
e il restante 2,5% di
sostanze minori.
» BeNESSERE E BELLEZZA
Novembre 2010
69
Vanità,
non è solo donna
dott.ssa Roberta Rossi
farmacista
U
no studio italiano ha evidenziato
come i maschi di oggi riservino
sempre meno tempo agli svaghi
(cinema, sport, serate con gli amici) e sempre più tempo all’alimentazione e alla
cura del proprio aspetto esteriore. In
particolare, rispetto al passato, gli uomini
hanno iniziato ad utilizzare con curiosità ed
interesse i prodotti cosmetici e, per scegliere il prodotto giusto, sentono il bisogno
di essere guidati da un consiglio esperto,
del dermatologo o del farmacista.
La pelle dell’uomo
La pelle dell’uomo e della donna presentano
la stessa struttura e composizione di base, ma
si notano alcune differenze fisiologiche.
La cosmetica non è più solo
al femminile
La pelle dell’uomo è più spessa, più robusta e tende ad una maggiore produzione di cellule morte. Misurazioni, fatte
utilizzando l’ecografia ad ultrasuoni, hanno dimostrato un maggiore spessore di
circa il 16% a prescindere dall’età.
Nella pelle maschile le ghiandole sebacee sono più numerose e più grosse
(questo provoca una maggiore produzione di sebo) ed i follicoli pilo-sebacei sono
più dilatati ed evidenti. Questo spiega
come i tipi di pelle maschile più diffusi
siano grassa e mista.
Ulteriore caratteristica della pelle maschile
è la presenza di un sistema pilifero molto
sviluppato. La barba conta circa 15.000
peli, con una crescita annua di 13,7 cm.
I problemi ricorrenti
della pelle del viso maschile
Strettamente correlati alle caratteristiche
fisiologiche della pelle dell’uomo, troviamo alcuni problemi ricorrenti:
• borse sotto gli occhi, dovute al deposito di grasso in eccesso;
• dermatite seborroica, dove la pelle si
presenta molto grassa e desquamata;
• rilassamento delle zone sotto il
mento dovuto all’indebolimento del
tessuto di sostegno;
• irritazioni dovute alla presenza della
barba;
• invecchiamento precoce dovuto al
rallentamento dell’attività cellulare.
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acidophilus, il Lactobacillus casei e lo Streptococcus thermophilus.
Tale trattamento permette ai fermenti tindalizzati di rimanere stabili a temperartura ambiente per lunghi periodi (tre anni) e di
resistere agli acidi (succhi gastrici), agli enzimi digestivi ed agli acidi biliari. I fermenti lattici tindalizzati divengono così una valida
alternativa ai fermenti vivi, che possono subire drastiche riduzioni sia a livello di formulazione dei preparati sia nel tratto digerente
prima di giungere al colon. I fermenti lattici tindalizzati trovano impiego nel trattamento della diarrea cronica, della diarrea
infantile, nella candidiasi oro-gastrica, nelle infezioni del tratto urinario e nella sindrome del colon irritabile.
» BeNESSERE E BELLEZZA
I rimedi
1. La disidratazione è accentuata dall’abitudine, tutta maschile, di lavarsi il viso
mattino e sera con lo stesso sapone con
cui ci si lava le mani. Questo gesto banale provoca la progressiva eliminazione
della protezione cutanea naturale,
facilitando l’evaporazione dell’acqua.
È, quindi, consigliabile lavarsi il viso con
un detergente delicato che rispetti la
fisiologia dello strato corneo.
2. La rasatura quotidiana alla quale è
sottoposta la pelle, rappresenta un’aggressione importante in quanto va a
ridurre il film idro-lipidico di protezione.
Inoltre si possono provocare microtraumi, arrossamenti ed irritazioni.
Per preparare il pelo alla rasatura è,
quindi, importante utilizzare un buon
sapone da barba. Si trova in varie formulazioni: crema, crema-schiumosa o in
schiuma aerosol. I prodotti più innovativi contengono sostanze in grado di ammorbidire, lubrificare ed erigere il pelo.
Dopo la rasatura è sempre consigliabile
applicare sul viso, con un lieve massaggio, un dopo-barba, la cui funzione è
quella di diminuire l’irritazione cutanea e ridare comfort alla pelle trattata.
3. L’invecchiamento della pelle maschile avviene più tardi rispetto a quello della donna, perchè la secrezione
sebacea protegge la pelle dell’uomo
dalle aggressioni esterne. Quando,
però, il processo di invecchiamento
si è innescato, la pelle maschile perde
spessore più rapidamente, si segna
più in profondità, soprattutto in
corrispondenza della fronte, del contorno occhi e delle guance. La solidità
dell’epidermide è evidente nei primi
30 anni di vita, poi i cambiamenti nella
struttura dei tessuti di sostegno e delle
proprietà biomeccaniche fanno sì che,
fra i 30 e i 50 anni, la pelle dell’uomo
perda la sua elasticità e la sua tonicità. Per contrastare l’invecchiamento
è necessario applicare al mattino una
buona crema idratante opacizzante
a base di acido jaluronico e ceramidi,
mentre la sera è consigliabile l’applicazione di prodotti a base di collagene, retinolo, vitamina C ed E.
Novembre 2010
71
della pelle. Dopo la doccia è consigliabile
l’applicazione di una crema idratante.
Che fisico!
Per soddisfare le peculiarità della pelle del
viso maschile, alcune aziende cosmetiche
hanno realizzato linee specifiche disponibili in farmacia.
Un addome piatto e tonico? È il desiderio di tutti gli uomini. Prima di tutto è importante rafforzare i muscoli addominali,
tonificare la pelle e ridurre gli accumuli
di grasso, seguendo una alimentazione
corretta ed equilibrata e facendo fitness.
In farmacia è possibile l’acquisto di prodotti specifici che aiutano l’uomo a raggiungere questi obiettivi come creme
rassodanti, tonificanti e dimagranti.
Non dimentichiamo il corpo
Consigli da una donna...
La detersione della pelle del corpo è
un’azione giornaliera molto importante,
soprattutto se si frequentano palestra,
sauna o piscina. Purtroppo molti dei prodotti in commercio o sono inadeguati o
troppo aggressivi. Un buon detergente,
invece, deve rispettare l’acidità naturale
Non lasciate che sia sempre una “lei” a
scegliere i prodotti per voi.
Non dimenticate mai un buon profumo
che vi caratterizzi. La stagione estiva
richiede una fragranza fresca ed agrumata, mentre quella fredda profumi speziati e legnosi.
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dott. Enrico Filippini
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medico - chirurgico
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l mondo della dietologia e del benessere sono costantemente in fermento e le novità proposte dalle aziende del settore sempre molto interessanti;
ovviamente spetta poi a noi medici con
il nostro approfondimento clinico dare
il giudizio finale sul prodotto offerto e...
spesso lo scartiamo!
Un sistema all’avanguardia
Non scarto, anzi, accetto con entusiasmo
un nuovo strumento diagnostico: il lipometro a sistema ottico computerizzato.
Rappresenta un nuovo sistema non invasivo
per misurare il grasso sottocutaneo con un
enorme potenziale diagnostico e prognostico. Numerosi studi internazionali hanno
dimostrato come pazienti sovrappeso e
obesi siano soggetti ad un aumentato rischio di morbilità e mortalità. Non tutti sanno, però, che la stessa quantità di grasso
può avere una differente distribuzione nel
corpo, comportando un aumento o una diminuzione del rischio di contrarre malattie
metaboliche ed ormonali, quali il diabete di
tipo 2, la cardiopatia coronarica o cerebrale,
la steatosi epatica, ecc.
Una “mappa”
del grasso sottocutaneo
Il lipometro apre le porte a nuovi campi di applicazione e di conoscenza della
composizione del corpo umano: è infatti
un sistema ottico computerizzato in
grado di misurare con grande precisione e velocità il tessuto adiposo sottocutaneo, fornendo un’indicazione del suo
spessore in millimetri. La progettazione
Novembre 2010
73
Quanto
grasso
c’è?
e la calibrazione del lipometro sono state
effettuate prendendo come riferimento le
immagini tc. L’insieme di 15 punti anatomici standard, dall’1 (collo) al 15 (polpaccio), serve per definire la topografia del
grasso sottocutaneo (sat-top).
Il profilo sat-top di una persona è come
un’“impronta digitale” ed è dipendente
dalla componente genetica, dal sesso,
dall’età, dallo stile di vita e dalle abitudini
alimentari.
I dati rilevati dal medico vengono poi inseriti in un database e paragonati a dati
antropometrici di controllo, usati per
analisi statistiche. Nel database sono inclusi dati di casi che presentano diverse patologie, come il diabete tipo 2, cardiopa-
tie e altre patologie metaboliche e persino
disturbi della sfera sessuale e riproduttiva.
In pratica possiamo confrontare i valori
plicometrici di una persona con quella di
soggetti dello stesso sesso ed età, nonché
persone affette da patologie.
Facciamo un esempio? Valori di plica superiori alla media in punti quali il torace laterale e l’addome superiore, specialmente
se associati a valori inferiori alla media a
livello coscia, possono essere critici: il medico dovrà in questo caso insospettirsi e
richiedere, anche a persone normopeso,
ulteriori approfondimenti diagnostici
per escludere tutti quei fattori di rischio
vascolare e metabolico che possono essere stati altrimenti trascurati
Lo specialista risponde...
Gentile dottor Filippini, con il mio medico feci anni fa la
plicometria... in cosa si distingue la nuova tecnica?
Da 25 anni il plicometro mi accompagna, fedele, nelle visite con i miei pazienti!
Ora si gode pacifico il meritato riposo, in bella mostra, sopra una piccola mensola del mio poliambulatorio. Il nuovo lipometro mantiene inalterato il ruolo
di misuratore del grasso sottocutaneo, ma è molto preciso, permette misure di
interi distretti corporei e, soprattutto, da figlio della tecnologia avanzata quale è,
mi consente di inserire i dati in un database e di confrontarmi con migliaia di
altri dati: in questo modo riesco a sapere che tipo morfologico mi accingo a
curare, se il soggetto è predisposto a patologie anche pericolose e, non
meno importante, mi aiuta nei protocolli terapeutici dietologici.
74
prevenzione
Novembre 2010
Malattie invernali:
prevenire
è meglio che curare
“Prevenire è meglio che curare”
recitava una nota pubblicità
qualche anno fa. Ma cosa vuol
dire veramente prevenire? E in
cosa consiste la prevenzione per
le malattie invernali?
dott.ssa Serena Schiavo
farmacista
L
a stagione invernale si sta avvicinando, le temperature si stanno
abbassando ed il nostro organismo ha già cominciato ad accusare sintomatologie da raffreddamento.
L’uomo è continuamente in contatto con
molteplici patogeni: virus, batteri, funghi, ecc…
La maggior parte dei germi patogeni non
è in grado di penetrare, però, oltre la superficie del nostro corpo e quelli, che riescono a varcare questa prima barriera, si
trovano a dover affrontare linee di difesa,
che attaccano qualunque cosa percepita
come estranea.
La natura ci può aiutare
Omeopatia
Come combattere gli agenti patogeni e rafforzare le nostre difese? La natura ci viene
incontro anche in questo caso con parecchi rimedi. Possiamo parlare di sostanze
con azione immunostimolante e immunomodulante. Si tratta di due proposte
terapeutiche differenti. La prima consiste
nello stimolare il sistema immunitario,
in modo da essere sempre pronti in caso
di contagio da parte di virus o batteri; la
seconda è una proposta più dolce, che
consiste in un approccio terapeutico col
quale si cerca di intervenire sui processi
di regolazione del sistema di difesa.
In omeopatia esiste un rimedio particolarmente indicato per proporre al nostro organismo una buona e valida immunostimolazione. L’autolisato di ANAS BARBARIE
(OSCILLOCOCCINUM), preparato utilizzando un autolisato filtrato da cuore e fegato di
anatra, tessuti molto ricchi di DNA e RNA, ha
proprietà immunostimolanti. Questo rimedio risulta molto utile quando si vuole curare o prevenire gli stati influenzali o quelli
dovuti al raffreddamento. La sua validità,
oltre alla cura di influenza e raffreddore, è
stata documentata anche nella cura di infezioni virali ed altre forme infettive.
» Medicina naturale
Piante immunostimolanti
Sono numerose le piante, originarie un po’ di
tutte le parti del mondo, che hanno attività
immunostimolante. L’Astragalo, le Echinacce, il Ginseng, l’Eleuterococco, la Withania
e la Schisandra rivestono una particolare
importanza nella medicina tradizionale e
sono quelle più studiate dal punto di vista
clinico, farmacologico e tossicologico.
Novembre 2010
za dei bifidobatteri nel colon ha effetti
immunostimolanti, che si traducono in
un’aumentata produzione di citochine.
La risposta immunitaria nei confronti
delle infezioni virali e dell’insorgenza di
tumori ne risulta migliorata, così come
si verifica un’azione antinfiammatoria
particolarmente utile nella prevenzione
e nel trattamento delle patologie infiammatorie del colon. All’interno del nostro
intestino abbiamo la maggior parte della produzione delle nostre prime difese.
Ecco perché un buon funzionamento di
questo apparato è fondamentale per prevenire patologie virali o batteriche.
Recentemente attraverso studi clinici si è
visto come preparati a base di latte d’asina abbiano un elevato potere immunomodulante. La Lattoferrina, infine, è un
immunomodulante con attività specificatamente antimicrobica (sottrae ferro
ai batteri sensibili).
In omeopatia abbiamo il rimedio Thymuline che solitamente si usa alla diluizione 9 CH) e può essere assunto anche per
tutti i mesi freddi.
Astragalo
L’Astragalo è una pianta tradizionale della medicina cinese con spiccata azione
immunostimolante. Più “famosa” è l’Echinacea, le cui proprietà immunostimolanti
sono conosciute da secoli. La sua azione,
confermata da prove sperimentali, consiste
principalmente in un aumento della fagocitosi (capacità di inglobare e distruggere
batteri e virus) dei globuli bianchi e nella
produzione di sostanze che stimolano le
difese immunitarie dette interleuchine.
Tutti questi rimedi non devono essere assunti incondizionatamente, ma per periodi
ben definiti da intervalli temporali per non
stressare troppo il sistema immunitario.
Esempio di strategia preventiva potrebbe
essere 20 giorni al mese con 10 giorni di
interruzione.
Sono numerose le piante,
originarie un po’ di tutte
le parti del mondo,
che hanno attività
immunostimolante
Benessere per l’intestino
Per quanto riguarda l’immunomodulazione forse non tutti sanno che i ben
conosciuti fermenti lattici prebiotici
hanno questo tipo di capacità. La presen-
Schisandra
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76
Novembre 2010
il cioccolato
Il cibo degli Dei
» Alimentazione
S
i potrebbero scrivere numerose
pagine sul Kakaw uhanal, “il cibo
degli Dei” della popolazione
Maya, meglio conosciuto come cioccolato, che si ottiene mescolando principalmente il burro di cacao e la pasta di
cacao. Variando le percentuali si ottiene
o fondente o al latte, mentre quello bianco è privo della pasta di cacao.
I benefici del cioccolato
Ma quello che qui ci interessa è capire e
scoprire se il cioccolato è solo un peccato di gola oppure ha anche delle qualità
salutistiche.
È risaputo che un buon cioccolatino sia
un valido aiuto nei momenti di tristezza,
ma è dimostrato che il suo valore antidepressivo è legato a tre specifiche attività:
• funziona da catalizzatore, facilitando la produzione di endorfine che
stimolano le sensazioni di euforia
ed attenuano il dolore;
Novembre 2010
Quindi possiamo affermare che se dopo
una delusione cocente ci tuffiamo in una
scatola di gianduiotti non siamo guidati
solo dalla gola.
Piacere che dura
In un recente studio si è arrivati ad associare l’azione della cioccolata a quella
della marijuana, e più precisamente
al tetraidrocannabinolo, che ha un suo
equivalente naturale nel nostro cervello, il
neurotrasmettitore anandamide, il quale
ci provoca forti sensazioni di benessere, picchi di euforia ed alterazione della
cognizione del tempo.
Si è sempre creduto che la cioccolata ci
potesse far ingrassare, mentre ora si
ipotizza che possa farci sognare paradisi
artificiali. Ma tutto questo com’è possibile?
L’anandamide viene metabolizzato rapidamente e, quindi, svaniscono anche
euforia e benessere. Nella cioccolata sono
presenti due componenti capaci di ritar-
Proprietà e virtù del cioccolato
• contiene una buona quantità di
feniletilamina che è prodotta dal
nostro cervello ed è associata a sentimenti di desiderio fisico e forse
addirittura d’amore, ma questa
sostanza può arrivare dallo stomaco attraverso il sangue, dopo aver
mangiato un pezzo di cioccolata;
• stimola la secrezione di serotonina
che è uno dei principali regolatori e
svolge un’azione inibitoria e tranquillizzante.
77
dare la dissoluzione del neurotrasmettitore, e, quindi, di prolungare le sensazioni
piacevoli, che derivano dalla sua produzione naturale nel nostro organismo.
Quindi ecco svelato un altro segreto della
cioccolata: oltre ad indurre piacere, riesce
a protrarlo, facendo perdurare benessere e soddisfazione.
Tutto questo era già stato al centro di uno
studio condotto nel 1987 e che dimostrava che l’uso del cioccolato alleviava enormemente i sintomi della depressione e
della malinconia.
Curiosità storiche
Ma nella storia ci fu anche chi cercò di limitare questi piaceri, come accadde nel
1600 quando il vescovo del Chiapas,
in Messico, stanco che i fedeli durante le
sue omelie si allietassero con delle tazze
di cioccolata, ne vietò l’uso durante la
messa.
L’unico risultato che ottenne fu di ritrovarsi con la chiesa semivuota.
dott. Roberto Romano
farmacista
» Alimentazione
Non c’è relazione
con le crisi di emicrania
In passato il cioccolato fu accusato di essere
un agente scatenante nelle crisi di cefalea
soprattutto nelle donne, ma in una ricerca,
condotta dall’Università di Pittsburg (USA),
venne dimostrato che non c’era nessuna
relazione tra cioccolato e crisi di emicrania o cefalea, cosa, invece, che è risultata
essere vera per altri alimenti.
Novembre 2010
soffre di calcoli urinari ne dovrebbe consumare modiche quantità perché aumenta
l’eliminazione di ossalati di calcio.
Cioccolato e diabete
In presenza di diabete, se, in un primo
momento, era controindicato, in tempi
recenti la ricerca scientifica ha dimostrato
che il cioccolato, che contiene saccarosio,
causa uno stress pancreatico inferiore del
solo saccarosio e, quindi, negli ultimi tempi, non è più controindicato in maniera
assoluta, a patto che sia compensato e che
sia un diabete non insulino-dipendente.
Per concludere...
Possiamo concludere raccomandando che
il cioccolato deve essere assunto in modiche quantità, ma con una certa regolarità, a patto che sia di ottima qualità.
I “chocoholics”
Ma si può avere una sorta di “dipendenza da
cioccolato”? Negli anni ‘90 il Dipartimento
di Psicosociologia dell’Università di Dundee
(Scozia) ha dimostrato che ciò è possibile. I
“chocoholics” si comportano in modo inequivocabile e sono fortemente attratti dagli
stimoli olfattori e gustativi. Si è provato
a sostituire la loro quantità giornaliera di
cioccolato con cioccolato bianco, il risultato è stato che oltre due terzi delle persone
sottoposte al test presentavano sintomi
di abbattimento morale, dimostrando il
forte ruolo dell’aspetto e dell’aroma nell’appagamento del consumo di cioccolato.
Il ruolo preventivo
nei microtrombi
Sicuramente la scoperta più interessante
è avvenuta una decina di anni fa grazie ad
studio condotto a Melbourne (Australia),
quando è stato dimostrato che l’acido
stearico presente nel cioccolato gioca un
ruolo preventivo nei microtrombi coronarici, che sono alla base dell’infarto.
Quando è meglio evitarlo
Non dobbiamo scordarci che, in alcune
patologie, il consumo di cioccolato è controindicato: chi ne è allergico e chi soffre di
reflusso gastro-esofageo dove causa una
modificazione dell’acidità gastrica e, quindi,
aumenta i sintomi della malattia; anche chi
79
Eurochocolate:
Perugia diventa capitale del cioccolato
Anche quest’anno, per la diciassettesima edizione di Eurochocolate, Perugia si è trasformata
in un’oasi di gusto e dolcezza. Un appuntamento imperdibile
per i golosi: tantissime le attività in programma per far gustare
un’infinità di prodotti al cioccolato, italiani e stranieri, dalla
tavoletta alla crema spalmabile, dal cioccolatino alle leccornie
più fantasiose create da maestri cioccolatieri di fama internazionale. Tra le novità un’iniziativa speciale per scoprire Perugia e le sue bellezze. Cinque percorsi in altrettante aree del
centro storico animate per l’occasione dai mercatini Ciock’è
Tipico e dalle curiose Spalm Beach, vere e proprie spiagge
cittadine dove è stata offerta ai visitatori una dolce
pausa con pane e cioccolato, comodamente seduti sulle sdraio, sotto gli
ombrelloni. Per un dolce
benessere si è rinnovato
anche l’appuntamento
con la ChocoFarm Acquolina di Eurochocolate, uno spazio speciale
dove la cura e il benessere
del corpo vengono interpretati in versione “cioccolatosa”
per imperdibili momenti di relax. A tutti gli ospiti sono stati
offerti esclusivi trattamenti di bellezza a base di “golosi
prodotti” al cioccolato fondente e al latte.
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» notizie di stagione
Novembre 2010
81
Che mal di
schiena!
dott.ssa Erica Denti
farmacista
C
irca 15 milioni di italiani soffrono di
mal di schiena: si tratta di uno tra
i disturbi più diffusi per i quali è
richiesto il consulto del medico ed è tra le
cause più comuni di assenza lavorativa.
Almeno una volta nella vita, 8 persone su
10 hanno dovuto “fare i conti” con questo
disturbo che può manifestarsi come un
leggero dolore, ma può diventare molto
più intenso ed, a volte, addirittura invalidante per periodi più o meno lunghi.
Ahi ... che dolore!
Il mal di schiena non è una vera e propria
malattia, ma un sintomo doloroso, che
riflette un disturbo a carico della colonna
vertebrale e di tutte le strutture a esse
8 persone su 10 almeno una volta hanno
dovuto “fare i conti” con questo disturbo
annesse. La colonna ha la funzione di
mantenere la postura eretta, sorreggere la
testa, assicurare l’elasticità del movimento
del corpo e mantenere il midollo spinale
all’interno delle vertebre per proteggerlo,
grazie ai muscoli e ai legamenti, che, insieme alle vertebre, formano quella che,
comunemente, chiamiamo schiena.
I dolori possono, quindi, risultare a carico
del muscolo o come conseguenza dell’infiammazione del nervo o per il coinvolgimento del disco intervertebrale nel
caso di discopatie o ernie.
Le cause
Sono molti i fattori che possono dare origine al dolore: tra i principali citiamo la
postura e lo stile di vita, i traumi, la sollecitazione sbagliata della colonna a causa
di carichi sbagliati, il sovrappeso. Quando
la muscolatura è scarsamente tonica o
inattiva, i muscoli non sono più in grado
di mantenere la loro funzione di sostegno in modo adeguato e, quindi, la sola
colonna vertebrale dovrà farsi carico del
peso dell’intero corpo. Infatti le persone, che praticano molto sport, sono più
soggette a sforzi fisici e potranno andare
incontro a traumi quali stiramenti, distorsioni, contratture. Di contro passare troppo tempo seduti davanti al computer o
alla TV, intraprendere viaggi prolungati in
auto o, al contrario, stare troppo tempo in
piedi nella stessa posizione, possono in-
» notizie di stagione
crementare la tensione e il dolore dei
muscoli, aumentando i tempi di recupero.
Tanto gli stress fisici quanto quelli di natura psicologica hanno delle ripercussioni sul benessere della nostra schiena.
Che cosa fare
in caso di mal di schiena?
In primo luogo sarà opportuno rivolgersi al
medico, che potrà valutare la gravità della
situazione e decidere se trattare il dolore
con l’ausilio di farmaci e terapie specifiche o ricorrere a indagini strumentali per
escludere la presenza di patologie più serie
quali, per esempio, l’ernia al disco, discopatie, artrosi, infezioni, tumori.
Solitamente il mal di schiena non è provocato da fattori gravi, e per quasi il 95% dei casi
è di natura passeggera, ma anche nei casi
in cui il dolore è forte e talvolta violento non
è sintomo di malattia grave o pericolosa.
Consigli utili
Chi soffre di mal di schiena dovrebbe cercare di non sovraccaricare la colonna, evitando movimenti sbagliati ed imparando
il modo corretto per sollevare pesi (flettendo le gambe e non il busto). E’ consigliato
anche scegliere un ginnastica adatta alle
proprie esigenze, che miri a tonificare la
muscolatura della schiena ed allo stesso tempo all’allungamento muscolare
(stretching). Per chi lavora molto tempo
seduto sia in ufficio sia al volante dell’auto sarebbe buona cosa alzarsi spesso per
‘sgranchirsi’ le gambe; ove possibile usare
una sedia che consenta di appoggiare bene
la schiena ed eventualmente posizionare
un piccolo cuscino nella parte lombare.
Quali terapie?
I farmaci sono di grande aiuto per ridurre il dolore, ma non sono risolutivi perché
non ne modificano le cause. Tra i farmaci
di automedicazione, riconoscibili dalla
presenza del bollino rosso e dalla scritta
‘Farmaco senza obbligo di prescrizione’,
che possono essere acquistati liberamente in farmacia, vi sono gli analgesici quale
il paracetamolo e gli antinfiammatori o
FANS (ibuprofene, diclofenac, ketoprofene, naprossene sodico), utili per trattare la
fase acuta e calmare il dolore.
Miorilassanti, cortisonici, antidolorifici,
antinfiammatori a dosi più elevate necessitano della prescrizione del medico, in
quanto possono provocare effetti collaterali importanti come disturbi a carico della
mucosa gastrica, di fegato e reni e possibili
fenomeni di fotosensibilizzazione, mentre
l’utilizzo di miorilassanti può indurre stanchezza e compromettere l’attenzione.
Oltre alle terapie farmacologiche il medico può scegliere di prescrivere altre terapie, che si avvalgono di mezzi tecnici,
come la marconiterapia, utile nelle for-
Novembre 2010
83
me artrosiche e lombalgie, il laser a infrarossi per le sciatalgie e dolori vertebrali,
la Tens per l’effetto antalgico, le infiltrazioni con miscela di ozono e ossigeno
nelle ernie, la fisioterapia per allungare i
muscoli e correggere la postura.
L’impiego di rimedi naturali, come il
salice bianco e l’artiglio del diavolo, due
piante che esplicano la loro attività antiinfiammatoria e antidolorifica, è d’uso
frequente in virtù dei minori effetti collaterali rispetto ai farmaci di sintesi. Tra
i rimedi omeopatici più utilizzati per
contrastare il dolore nella fase acuta citiamo l’Arnica montana, utile in caso di
dolori causati da uno sforzo eccessivo e
per i traumi; Rhus Toxicodendrum per il
‘colpo della strega’ e la sciatalgia in gravidanza, quando il dolore obbliga a cambiare posizione continuamente; Bryonia se il
paziente è colpito da dolori vivi, lancinanti
o trafittivi, che obbligano all’immobilità.
84
Novembre 2010
La riabilitazione cardiologica
al Poliambulatorio BonGi
L
a riabilitazione cardiovascolare
è un processo multifattoriale, attivo e dinamico, che ha come fine
ultimo quello di favorire la stabilità clinica,
di ridurre la disabilità conseguente alla
malattia, di ridurre il rischio di successivi
eventi cardiovascolari, di migliorare la qualità di vita e di incidere positivamente sulla
sopravvivenza. Questi obiettivi possono
essere realizzati attraverso un approccio
globale integrato di tipo clinico e di intervento attivo, intensivo ed a lungo termine,
per l’ottimizzazione del profilo di rischio
cardiovascolare. La forma più efficace di
riabilitazione cardiovascolare, sulla base
dell’evidenza scientifica, si riconosce nella
combinazione di un adeguato approccio
clinico, di esercizio fisico programmato e
di interventi educazionali e psicocomportamentali atti a favorire la stabilità clinica, nonché il recupero funzionale per
un’adeguata prevenzione secondaria.
Attività fisica:
benefici e criticità
Numerosi studi hanno fornito le evidenze
scientifiche degli effetti positivi dell’attività fisica sull’apparato cardiovascolare:
lo sport, condotto in maniera costante con
intensità lieve o moderata, è in grado di ridurre la morbilità e la mortalità connesse
alle malattie cardiovascolari e di migliorare
le prestazioni fisiche e la qualità di vita di
chi lo pratica. A fronte di tali benefici l’attività fisica può, però, comportare alcuni
rischi in particolare a carico dell’apparato
cardiovascolare: l’esercizio fisico, infatti,
può contribuire ad innescare eventi acuti.
Ogni individuo, che si appresti ad iniziare
una attività fisica regolare, dovrebbe essere sottoposto preventivamente ad una
attenta valutazione cardiologica.
Ridurre i fattori di rischio
Un recente trial multicentrico relativo al
ruolo della riabilitazione cardiovascolare
è rappresentato dagli obiettivi, tutti raggiunti nella modificazione dello stile di
vita: adeguato esercizio fisico aerobico,
abitudini alimentari, riduzione dello stress,
ottimizzazione del metabolismo lipidico,
confermando come un programma di riabilitazione cardiaca, il più possibile personalizzato e, soprattutto, prolungato nel
» Riabilitazione cardiologica
tempo (3 anni), sia, senza dubbio, efficace
nel ridurre i fattori di rischio più importanti ed i risultati ottenuti al termine del
ciclo riabilitativo post evento possano essere mantenuti a distanza nel tempo. Per
ridurre i rischi di un nuovo evento acuto va
controindicata l’attività fisica nei pazienti
con patologiacardiovascolare instabile.
Screening preventivi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Raccolta anamnestica accurata
Esame obiettivo generale
Elettrocardiogramma basale
Pressione arteriosa a riposo sia in
clinostatismo che in ortostatismo
Test da sforzo al cicloergometro e/o
test di imaging provocativi a seconda del quadro clinico per stabilire il
doppio prodotto di sicurezza
Eventuale ecocardiogramma nei
casi selezionati
Holter cardiaco 24 ore nei casi selezionati
6-minute walking test nei casi selezionati con valutazione della saturimetria di ossigeno
Monitoraggio non invasivo della
pressione arteriosa nella 24 ore nei
casi selezionati
I Servizi
del Poliambulatorio BonGi
Al fine di ottenere risultati ottimali di un
ciclo riabilitativo cardiovascolare in regime
di assoluta sicurezza per il paziente si ricorda come nel Poliambulatorio BonGi vi sia
la possibilità di un monitoraggio in tempo
reale dei parametri vitali mediante un sistema di Telemetria per il controllo a distanza
dell’elettrocardiogramma e della saturazione di ossigeno raccolti in una centrale di
telemetria con rete wireless nella palestra
riabilitativa dedicata, in modo che eventuali
allarmi possano essere valutati in tempo re-
Novembre 2010
85
L’équipe di specialisti di riabilitazione
cardiovascolare del Poliambulatorio BONGI
•
•
•
•
•
•
Dr. Felice Giulio Bonomi - Cardiologo e Aritmologo
Dr. Giosuè Mascioli - Cardiologo e Aritmologo
Dr. Carlo Lombardi - Cardiologo
Dr. Giovanni Gardini Gardenghi - Pneumologo e Dietologo
Dr.ssa Viviana Zani - Fisiatra
Dr. Nicola Fregoni - Psicologo
ale ed in contemporanea sia dal personale
direttamente addetto alla riabilitazione sia
dal cardiologo e/o dal fisiatra presente.
Sulla base dei dati raccolti il cardiologo, il
pneumologo e il riabilitatore stabiliranno
un programma di allenamento, che comprende camminata in piano, esercizi a corpo
libero, esercizi respiratori, allenamento su
cyclette e/o tapis rouland con doppio prodotto massimo a circa l’80% di quello effettivamente raggiunto al test di screening.
Sono previste una visita medica di screening e una al termine del ciclo riabilitativo, nella quale saranno affrontate con il
paziente anche problematiche relative alla
modifica dei fattori di rischio cardiovascolare (in particolare abolizione del fumo,
modifiche sostanziali nel comportamento
dietetico, riduzione del consumo di alcolici, necessità di controllare nel tempo la
pressione arteriosa, l’assetto lipidico e la
glicemia basale e post prandiale).
Poliambulatorio BonGi Srl
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Ippocrate
, VI se
c a.C
.
Dall'Antica Saggezza dell'Oriente
il “segreto” per vivere in salute
Avvertenza: Le informazioni fornite in questa pagina hanno solo scopo informativo e sono tratte da pubblicazioni scientifiche internazionali. Le proprietà naturali dei funghi sono unicamente da riferire alle comuni utilizzazioni nella tradizione popolare ed erboristica. I nostri prodotti non sostituiscono né la diagnosi né le terapie, che sono atti di pertinenza del medico.
» Micoterapia
Novembre 2010
87
Il fungo Shiitake
rafforza le difese immunitarie
regalando energia e salute
a tutto l’organismo
dott. Walter Ardigò
omeopata e agopuntore
L
o Shiitake (Lentinus edodes) è un
fungo già ben conosciuto nella
Cina del 1500, in epoca Ming.
Nella medicina tradizionale cinese, fin da
quei tempi, occupa un posto di rilievo nella prevenzione e nella cura delle malattie
del tratto respiratorio, dell’intestino,
del fegato, della circolazione, delle
ossa, nell’invecchiamento e nella carenza di energia psico-fisica.
Negli ultimi vent’anni, poi, c’è stata la consacrazione scientifica ufficiale. Gli scienziati in tutto il mondo hanno confermato
le proprietà dello Shiitake e da una decina
di anni lo Shiitake è uno rimedi naturali
più apprezzati al mondo.
contro virus e batteri, che attaccano le vie
respiratorie con una potente prevenzione,
per cui difficilmente le persone si ammalano. Agisce con un meccanismo simile a
quello di un “vaccino attivo contro tutti
i microrganismi patogeni”, infatti rende
le difese immunitarie “reattive”, come se
fossero “sensibilizzate” contro i comuni aggressori batterici, virali e la candida.
Anche nel corso dell’attacco di influenza,
febbre, mal di gola, bronchiti, otiti, cistiti,
lo Shiitake contribuisce abbreviando i tempi
di guarigione e di recupero della salute.
Avremo, per così dire, uno “scudo protettivo” contro i malanni della stagione fredda.
Difese immunitarie al top
I nostri nonni sapevano bene che, se l’intestino sta bene, il corpo è sano e fiorente.
Lo Shiitake rafforza il sistema immunitario
Regolarizza l’intestino
Ed il clistere era una medicina, quasi una
panacea.
In letteratura è noto che la salute intestinale è essenziale per avere difese immunitarie efficienti, per assorbire il calcio
necessario, per avere la pelle sana.
Quindi regolarizzare l’intestino significa
avere ossa più forti, difese immunitarie vigorose, fegato e pelle più puliti e
meno tossine accumulate nel corpo.
Lo Shiitake restituisce salute all’intestino
con quattro azioni pricipali.
Elimina molti batteri patogeni che producono tossine e che causano fermentazione intestinale.
Nutre i fermenti lattici (Lactobacillus e Bifidobacterium), che attecchiscono meglio
ed aumentano la loro presenza nell’intestino. Quindi fermenti lattici e Shiitake
Æ
È un medicinale a base di ossimetazolina cloridrato. Non utilizzare nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione: i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo,
non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo.
In caso di dubbi rivolgersi al medico o al farmacista. Dep. del 23 Dicembre 2009.
respira la vita
TM
» Micoterapia
insieme rafforzano le necessarie funzioni
dei fermenti lattici.
Lo Shiitake ha proprietà antinfiammatorie
“cortisonlike”, combatte la candida e con le
sue fibre massaggia delicatamente l’intestino. L’intestino pigro, irregolare e gonfio,
gradualmente riacquista la sua regolarità.
Depurare il fegato
premia il corpo e la pelle
Il fegato, che è da un lato il nostro filtro
depurativo e dall’altro un sofisticato
laboratorio biochimico, è sempre più
intossicato.
Le sostanze tossiche chimiche ed organiche,
che il nostro fegato deve trasformare ed eliminare, sono sempre tante, troppe, e facilmente si accumulano nell’organismo.
L’inquinamento ambientale, i cibi preparati
industrialmente, gli additivi, i grassi animali, le bevande alcoliche, le sigarette, i ritmi
frenetici, lo sport eccessivo, portano progressivamente un accumulo di tossine.
Altrettanto aggressivi sono i “radicali liberi”,
che, secondo numerosi studiosi, accelerano i
processi di invecchiamento e di malattia.
Novembre 2010
Lo Shiitake e i funghi medicinali possiedono
in gran parte gli stessi sistemi depurativi (enzimi SOD e P450), che abbiamo nel nostro
fegato. Quindi lo Shiitake è un’ottima prevenzione e rafforza il fegato, sia quando è
affaticato, sia quando è ammalato.
Se il fegato pulisce bene “l’interno”, anche l’esterno, la pelle risplende.
Ossa e denti più sani
Negli anni le ossa, le articolazioni si indeboliscono e lo Shiitake con la sua Vitamina
D2 ed il calcio rappresenta una preziosissima integrazione anti osteoporosi.
Calcio e Shiitake sono un’ottima coppia
nel rafforzamento osseo.
Lo Shiitake, contrastando la placca batterica e la carie, costituisce un’importante prevenzione e cura per la salute dentale.
In Farmacia
si trova in compresse
Lo Shiitake e gli altri funghi medicinali si
trovano in compresse e si possono acquistare in Farmacia.
Le compresse di funghi concentrate sono
89
preferibili, essendo più efficaci e più facili da assorbire.
Lo Shiitake si può associare a qualsiasi
altro farmaco o rimedio.
Il medico ed il farmacista, con la loro
competenza e professionalità, possono
suggerire, in molti casi, di utilizzare o di
associare lo Shiitake :
• nella prevenzione e nel trattamento
dell’influenza e delle malattie delle
vie respiratorie;
• nel rafforzare le difese immunitarie
basse,
• anche in associazione all’antibiotico,
• associato ai fermenti lattici per rafforzare la flora batterica intestinale
• per regolarizzare l’intestino pigro,
gonfio o irregolare
• per sostenere il fegato quando le
transaminasi sono elevate
• per depurare il fegato da accumuli di
tossine e dai radicali liberi
• per rimineralizzare l’osso, quando si
assumono calcio e vitamina D,
• per depurare la pelle
L’utilizzo ideale è della durata di tre mesi.
Il primo mese è utile per depurare l’organismo, il secondo ed il terzo mese per
ridare benessere.
Non si conoscono controindicazioni né effetti collaterali. Raramente sulle pelle delle
braccia può comparire una manifestazione
cutanea depurativa lieve e passeggera, che
si esaurisce rapidamente, in pochi giorni.
Lo Shiitake e la micoterapia
depurano, fortificano
l’organismo, migliorando
così la qualità della vita.
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90
terme di boario
Novembre 2010
Dai un calcio
al raffreddore
C
on l’arrivo della stagione fredda,
che nelle vallate alpine dura almeno 6-7 mesi (non dimentichiamo mai i primi mesi dell’anno!) diventa
sempre più di attualità la prevenzione
contro le malattie da raffreddamento.
Si tratta di un andamento epidemiologico
ciclico e stagionale, legato all’età (bambini, anziani e persone a rischio respiratorio),
ma anche a persone che vivono intensamente nel traffico (addetti in genere alla
sicurezza ed ai lavori stradali), di personale che lavora in condizioni respiratorie “a
rischio” e persone fragili.
La prevenzione a tutto campo è sempre il metodo migliore per scongiurare il
ripetersi di fenomeni legati alle improvvise comparse di raffreddori, tosse, lacrimazione e muco nasale, con le ben
note complicanze che possono diventare
anche serie.
» termalismo
Novembre 2010
91
Pericoli per i più piccoli
Da tempo è noto anche alla clinica pediatrica che un bambino che si ammala
incorre frequentemente in episodi del
genere rischia di andare incontro anche
all’asma che, nel tempo, può cronicizzarsi con le ben note conseguenze sulla
salute e sulla vita di relazione.
In questi ultimi anni è diventato, poi, sempre più drammatico il tema dell’inquinamento ambientale e delle polluzioni industriali e da traffico: particelle sempre
più insidiose e velenose colpiscono con
frequenza e con particolare accanimento
soprattutto le fasce di età più esposte: i
bambini, dunque, che camminano a livello dei gas di scarico delle auto e che
respirano anche la porzione più pesante
delle particelle inquinanti che si depositano a terra. Il fenomeno è tristemente noto,
ma, dal punto di vista della prevenzione
individuale, si fa ben poco.
Una Campagna
di prevenzione
Anche per questa ragione, dall’ottobre
di quest’anno, le Terme di Boario hanno
ideato una Campagna di prevenzione
con cicli di cure inalatorie con le acque
particolarmente ricche di calcio, zolfo, magnesio e bicarbonato: acque della salute
in grado di migliorare la pervietà delle
vie aeree superiori, aiutare a rinforzare le
difese immunitarie dei tessuti respiratori,
creare uno scambio veloce tra materiale
inalato espellendo le sostanze tossiche. Si
tratta di un progetto su vasta scala, che,
con la collaborazione delle mamme, può
portare tanti bambini (dai 3 anni di età in
avanti) a migliorare le difese personali
contro i tanti insulti, che quotidianamente
colpiscono l’albero respiratorio. Il progetto si rivolge, quindi, ai bambini dai 3 ai
14 anni, agli adolescenti in genere ed ai
giovani e si avvale di cicli di terapie inalatorie (uno o due cicli, a distanza di 6-8
mesi tra loro), che comprendono ciascuno
12 aerosol + 12 inalazioni. In alcuni casi,
indicati dal medico curante o dallo specialista ortorinolaringoiatra, sono consigliabili
anche cicli di docce nasali con lo stesso
tipo di acqua, sia come ciclo individuale
che abbinato al ciclo di terapie inalatorie.
La Campagna, impostata con la collaborazione dei Medici delle Terme di Boario,
dovrebbe aiutare ad “ammalarsi” di meno
(meno raffreddori, meno sinusiti, meno
tonsilliti, meno tracheobronchiti = più salute per tutti e meno spese sanitarie).
Per dare un ulteriore aiuto concreto alle
famiglie, il reparto inalazioni delle Terme sarà aperto nei giorni feriali dalle
16.00 alle 18.00, oltre che al mattino,
consentendo, quindi, ai bambini ed ai ragazzi, che escono da scuola, di poter effettuare la cura termale. Proprio per dare un
servizio in più ed essere a tutti gli effetti
“La Fabbrica della Salute”, le Terme di
Boario non chiuderanno mai: il Centro
cure sarà funzionante in continuazio-
ne, per una risposta concreta e attuale al
territorio. E per l’occasione saranno aperti
e funzionanti tutti i servizi: dalla piscina
termale al percorso vascolare, dalle terapie idroponiche (molto utili per gli anziani!) al reparto di riabilitazione, dalla Spa,
al benessere al Centro estetico.
Salute e benessere
alle Terme di Boario
Lo slogan della Campagna “Dai un calcio
al raffreddore”, che richiama la ricchezza
preziosa del calcio contenute nelle acque di Boario, diventa così uno slogan
per la qualità della vita di ogni giorno.
Le Terme continuano il successo ottenuto spalancando le porte al territorio: porte
della salute, del benessere, del fitness che
passano sempre dal grande percorso della
prevenzione.
Info e prenotazioni:
tel: 0364 525011
www.termediboario.it
» News e prodotti
M_Calendario SALUTE 11 -23072010- (1-6):Calendario SALUTE 08 (1-7 )
26-07-2010
18:11
Novembre 2010
93
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2011
LA FARMACIA PER IL BENESSERE:
SAPER MANGIARE E
FARE MOVIMENTO
Arriva nelle Farmacie il “Calendario della Salute”
E’ in arrivo nelle Farmacie “Il Calendario della Salute”, giunto alla sua XXV edizione.
Un traguardo importante, che testimonia la continuità di un progetto socio-culturale che si è imposto all’attenzione delle Istituzioni e ha suscitato il gradimento di un
pubblico sempre più vasto. Sulla scia di questa consolidata tradizione, l’Uniservices
dedica l’edizione 2011 al tema: “La Farmacia per il benessere: saper mangiare e
fare movimento”. Il Calendario affronta piacevolmente le problematiche di una sana
alimentazione e di una corretta attività motoria alla luce delle più moderne acquisizioni scientifiche. I testi sono redatti dal prof. Carlo Cannella, presidente dell’Istituto
Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, in collaborazione con il dr. Andrea
Ghiselli. Come tutti gli anni, l’iniziativa ha ottenuto l’appoggio e il patrocinio di Federfarma (Federazione Nazionale Titolari di Farmacia), Fofi ( Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Assofarm (Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici), Fenagifar (Federazione
Nazionale Giovani Farmacisti), Federfarma Servizi e Banco Farmaceutico. Il Calendario
della Salute viene distribuito gratuitamente a fine anno da numerosissime Farmacie
pubbliche e private, urbane e rurali, creando così una rete educativa diffusa su tutto
il territorio nazionale.
La Scuola per genitori
Per il terzo anno, in collaborazione con Confartigianato Impresa Famiglia di
Vicenza, la Fondazione Annunciata Cocchetti presenta un ciclo di incontri per
genitori, educatori e insegnanti dal titolo: “Crescere insieme per crescere meglio”. L’iniziativa propone delle occasioni di confronto e riflessione su tematiche di
grande attualità, che non potranno certo sfuggire ad un genitore accorto, sensibile,
desideroso di promuovere una crescita fisica e psicologica armoniosa e diretta al
bene dei propri figli.
Da quest’anno il percorso formativo della Scuola per genitori è proposto in due sedi:
continua in Valle Camonica, presso il Centro Congressi di via Galassi, 30 a Darfo
Boario Terme (BS) e si apre a Brescia, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico Leonardo di via Balestrieri, 6. Tra i relatori Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e direttore scientifico di Impresa Famiglia, Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, Lucia
Pelamatti, psicoterapeuta, psicologa e sessuologa, Rosanna Schiralli, psicologa e
psicoterapeuta, Mario Polito, psicologo, psicoterapeuta e psicopedagogista, Silvia
Vegetti Finzi, psicologa, psicanalista e psicopedagogista, Daniele Lucangeli, Ordinario di Psicologia dello sviluppo, educazione e apprendimento e Paola Scalari,
psicoterapeuta, psicologa e psicanalista. Molto interessanti gli argomenti trattati:
da come gestire una “famiglia allargata” a come educare i figli alla sessualità,
da come aiutare i figli a prevenire le dipendenze da internet droga e alcol, fino a
come gestire i conflitti in famiglia e con gli altri. Non mancheranno appuntamenti
dedicati a come affrontare i problemi di apprendimento dei ragazzi e tanti consigli su come aiutarli a vincere le difficoltà della crescita. Gli incontri si svolgeranno
fino ad aprile. Per informazioni ed iscrizioni:
Fondazione
Annunciata Cocchetti
[email protected]
tel. 0364.331284
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a cura della redazione
Novembre 2010
Camminare fa bene anche alla testa
Una ricerca dell’Università dell’Illinois su un gruppo di 70 volontari tra i 60 e gli 80
anni ha dimostrato che camminare regolarmente in età avanzata fa bene non solo
al corpo, ma ancor più al cervello. Alcuni anziani sono stati sottoposti ad un regime
di camminate quotidiane per un anno, altri no: a 12 mesi di distanza dall’avvio dei
test, coloro che camminavano regolarmente hanno evidenziato benefici “in termini
di miglioramento della memoria, dell’attenzione e di molti altri processi cognitivi”. Lo studio dimostra come, negli ultrasessantenni, l’esercizio del camminare abbia
“rafforzato le connessioni dei circuiti del cervello”, migliorando la coordinazione
nelle attività quotidiane ed i processi cognitivi.
Combattere lo Stress Ossidativo
Lo Stress Ossidativo, effetto indesiderato della rottura del fisiologico equilibrio fra la
produzione e l’eliminazione dei radicali liberi, rappresenta un fattore emergente di
rischio per la salute. Ad esso, infatti, risultano associati non solo l’invecchiamento
precoce, ma anche numerose quanto comuni patologie, quali l’aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’obesità e le malattie neurodegenerative. Oggi
è possibile correggere le alterazioni del bilancio ossidativo attraverso un corretto stile di vita e, quando indicato, ricorrendo all’assunzione di integratori antiossidanti.
Nell’attuale ed ampio panorama degli integratori nutrizionali, la linea POLAFIN® di
INNOVAZIONE NATURALE fornisce una delle soluzioni più avanzate ed efficaci contro
lo Stress Ossidativo. Caratterizzata da un Pool brevettato di antiossidanti fisiologici - Vitamina C ed E, Coenzima Q10, Acido Lipoico, Acetil-N-cisteina, Nicotinammide,
Selenio - gli integratori POLAFIN® sono un valido aiuto quotidiano per combattere gli
effetti negativi dei radicali liberi in eccesso. Disponibili in ben 11 diverse formulazioni, la linea è declinata per rispondere alle più diverse necessità fisiche, tra cui regolare
l’integrità cutanea, l’insonnia, la funzionalità epatica, l’apparato circolatorio, mantenere
controllato il colesterolo, migliorare i tempi di recupero nello sport, oltre, naturalmente,
a combattere lo stress ossidativo e restituire all’organismo equilibrio, benessere e
vigore. Per maggiori informazioni www.polafin.com
Celiaci si diventa
La celiachia è in costante aumento e compare sempre più spesso in età
adulta o addirittura da anziani. I dati raccolti dai ricercatori italiani del
Center for Celiac Research dell’Università di Baltimora, negli Stati Uniti,
dimostrano come il numero delle nuove diagnosi fra gli over 60 sia raddoppiato in 15 anni. Secondo l’ipotesi degli studiosi, fattori ambientali,
come, ad esempio, il consumo abbondante e pressoché esclusivo di grani molto ricchi di glutine, sono, probabilmente, alla base della perdita
della tolleranza al glutine in età avanzata.
» News e prodotti
Novembre 2010
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Degustare in musica a Borgo Antico San Vitale
Armonia di parole e musica per una serata dedicata al Franciacorta. Da un’idea di “Le
X Giornate” e BHW Communication si è svolta a Borgonato di Corte Franca, nella
suggestiva cornice dell’auditorium di Borgo Antico San Vitale, una serata di “Comparage Comparato”. Mentre la Sommelier Livia Riva spiegava al pubblico le sensazioni
suscitate da un sorso di Franciacorta, il giovane pianista Cyrille Lehn improvvisava
una melodia, interpretando in musica le emozioni del vino. Durante la serata sono stati
offerti agli ospiti in degustazione il Malandrino Bianco, il Pomaro Rosso, il Franciacorta
Brut, Satèn e Rosé del Castello di Gussago La Santissima. Per concludere all’insegna del
sapore, un buffet di prelibatezze preparate dallo Chef Stefano Cerveni, titolare del
Ristorante “Le Due Colombe”, da poco trasferitosi proprio nei locali dell’Antico Borgo
San Vitale. Per maggiori informazioni www.borgoanticosanvitale.it
Erisimo, l’erba dei cantori
Phyto Garda presenta il libro “Erisimo (Sisymbrium Officinale (L.) Scop.) dalla tradizione
alla ricerca attuale”.
Il testo riporta i risultati di studi eseguiti presso l’Università di Genova, volti ad approfondire le conoscenze a carico della composizione della pianta e delle sue principali proprietà.
L’erisimo è, infatti, utilizzato da secoli nella tradizione popolare. La letteratura scientifica a
disposizione, però, è alquanto ridotta: dato l’interesse di Phyto Garda per questo rimedio, si è
pensato di approfondirne la conoscenza coinvolgendo due gruppi di ricerca dell’Università
di Genova. Una parte dello studio, affidata al prof. Paolo Modenesi, è stata eseguita presso il
Dipartimento per lo studio del territorio e delle sue risorse, mentre un’altra parte dei lavori è
stata eseguita presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale (sezione di Patologia generale)
ed è stata affidata alla prof.ssa Anna Maria Bassi. I risultati della ricerca confermano la scelta
di Phyto Garda di utilizzare l’Erisimo come ingrediente principale della linea Sanagol®,
linea completa per il benessere della gola e delle vie respiratorie.
Musica che fa bene
Gigi D’Alessio al Palabrescia per una serata di musica e beneficenza. In tantissimi
sono accorsi all’appello dell’ANT di Brescia, l’Associazione che garantisce un’assistenza gratuita a domicilio ai Sofferenti di Tumore senza alcuna spesa a loro carico. L’
ANT consente ai malati di affrontare la malattia a casa con i propri affetti e familiari
ottenendo, nello stesso tempo, tutte le cure professionali necessarie. Per aiutare l’ANT
potete fare un’erogazione liberale tramite bonifico bancario sul seguente conto IBAN: IT67E 03500 11213 000000010855, Presso UBI - Banco di Brescia, Via Della Chiesa
72, intestato a Fondazione ANT Italia ONLUS - Delegazione di Brescia, oppure donare il 5x1000 alla Fondazione ANT per l’Eubiosia (la buona vita) sul CF: 01229650377.
Per maggiori informazioni potete contattare la delegazione ANT di Brescia al numero
030.3099423 o sito internet www.antbrescia.com.
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eventi
Novembre 2010
rispettivamente 3, 5 e 27 milioni di risultati
su Google. Tra gli italiani il premio è stato
assegnato a Maria Laura Martorana, Desirèè
Rancatore, all’ètoile Eleonora Abbagnato e
all’acclamatissimo Giovanni Allevi. Inoltre
gli International Opera Awards sono stati
l’occasione per attribuire il Premio alla
carriera per Mirella Freni e Carlo Bergonzi,
nonché un dovuto riconoscimento alla memoria di Maria Callas, Renata Tebaldi e Mario del Monaco. Altro grande protagonista
l’Orchestra de I Virtuosi Italiani, diretti dal
Maestro Pietro Mianiti. A condurre la serata
l’attore Massimo Ghini, affiancato da una
madrina d’obbligo, Katia Ricciarelli.
Opera lirica,
patrimonio dell’Umanità
Gli Oscar della lirica
La lirica internazionale si dà
appuntamento all’Arena di Verona
di Fiorella Memo
C
ome per tutti i grandi eventi, il
cuore di uno spettacolo è in un
dettaglio. E, per gli Oscar della
Lirica, Alfredo Troisi, segretario generale della Fondazione Verona per l’Arena
e ideatore dell’evento, si è affidato alle
raffinatissime mani del famoso scultore
orafo Alberto Zucchetta. Così ha preso
vita la statuetta raffigurante una Nike di
Samotracia con un emblematico volto
mascherato.
Viene, quindi, confermata l’internazionalità dell’arte lirica, che deve molto
all’Italia e all’Europa, ma che oggi non
conosce più confini. Quella Nike di Samotracia potrebbe inoltre rappresentare una grande vittoria per la lirica come
conferma l’iniziativa della Confederazione
Italiana Associazioni e Fondazioni per la
Musica Lirica e Sinfonica. Infatti è stato
annunciato l’avvio di un iter per il riconoscimento dell’Opera lirica “Patrimonio
immateriale dell’Umanità” da parte
dell’UNESCO.
I mille volti della lirica
Appuntamento
all’anno prossimo
La maschera di un’opera, la maschera perché la lirica ha mille volti, perché non si
tratta solo di voci, ma anche di attori, cori,
balli, orchestre e scenografie. Per questo
il palco dell’Arena ha ospitato più di trecento artisti tra cantanti e professionisti del
settore. Tra i premiati il coreano Francesco
Hong (tenore), la cinese Hui He e l’americana Kristin Lewis (soprani). E se questi nomi
vi sono poco familiari, sappiate che contano
L’Oscar della lirica avrà cadenza annuale
e le premiazioni riguarderanno le categorie canore, le orchestre, i direttori, i corpi
di ballo, i cori, gli scenografi, i registi e i
costumisti. Appuntamento all’anno prossimo, augurandoci che la cultura continui ad essere un fiore all’occhiello della
nostra società, che tra gli spettatori in
Arena si mescolino più giovani, visto che
la lirica li ha accolti e premiati.
» Eventi
Novembre 2010
È
iniziata la stagione teatrale del
PalaBrescia: un “menu” ricco
che soddisferà anche i palati
più esigenti. Tanti gli spettacoli, dedicati alle anime di un pubblico, bresciano e non, sempre più numeroso, curioso, competente ed esigente. Anche per
questa settima stagione il PalaBrescia
conferma i due pilastri che hanno fatto
la storia di questa struttura: continuità e
novità. La continuità è rappresentata da
una forte impronta popolare che si ravvisa anche nelle scelte più raffinate, la novità è veicolata dalla diversificazione delle
tipologie spettacolari. Tra le agevolazioni,
la possibilità di acquistare il biglietto su
internet, presentandosi poi direttamente all’ingresso del teatro, senza più bisogno di passare dalla biglietteria. Molti
i nomi “di spicco” che sapranno catturare l’interesse del pubblico: Elio, Michelle
Hunziker, Manuel Frattini, Moni Ovadia,
Marco Paolini, Ale e Franz e tanti altri. Per
informazioni: Uffici Matel-PalaBrescia - Via
San Zeno, 168 - Brescia - tel. 030.348888
- e.mail: [email protected]
al
una stagione
spettacolare!
a cura della redazione
ARCA
Con l’equipe de l’Arsenal (Canada)
Gli spettacoli in programma
KLINKE
Milo e Olivia
97
CircoTEATRO
Sab 19 feb – ore 21.00
Con mamma e papà
Dom 31 ott – ore 16.00
THE BEATLES
Musical in lingua inglese
Percorso scuola
Mar 1 mar – ore 10.00
MICHELLE HUNZIKER
Mi scappa da ridere
Gran cabaret
Gio 18 nov – ore 21.00
Ven 19 nov – ore 21.00
GIAN BURRASCA
Con Elio
Ma che musical!
Sab 5 mar – ore 21.00
SCONCERTO D’AMORE
Con Nando e Maila
Con mamma e papà
Dom 28 nov – ore 16.00
GIORGIO ZANETTI
Chi dice donna…
Gran cabaret
Mar 8 mar – ore 21.00
TUTTO QUESTO…DANZANDO
Con Natalia Titova e Samuel Peron
Ma che musical!
Mar 30 nov – ore 21.00
MONI OVADIA
Il registro dei peccati
Universi e linguaggi
Gio 10 mar – ore 21.00
ALADIN – IL MUSICAL
Con Manuel Frattini
Ma che musical!
Sab 11 dic – ore 21.00
CircoTEATRO
Sab 19 mar – ore 21.00
Con mamma e papà
Dom 12 dic – ore 16.00
MARCO PAOLINI
A baita
Universi e linguaggi
Mer 30 mar – ore 21.00
OBLIVION SHOW
Con gli Oblivion
Ma che musical!
Sab 15 gen – ore 21.00
MARCO PAOLINI
La macchina del capo
Universi e linguaggi
Gio 31 mar – ore 21.00
80 VOGLIA DI ‘80
Con Paolo Ruffini
Ma che musical!
Ven 21 gen – ore 21.00
GHERARDO COLOMBO
Processo a Cavour.
Universi e linguaggi
Gio 7 apr – ore 21.00
Universi e linguaggi
Mer 2 feb – ore 21.00
GIUSEPPE GIACOBAZZI
Una vita da pavura
Gran cabaret
Mer 13 apr – ore 21.00
Danza
Sab 5 feb – ore 21.00
KATIA E VALERIA
Base per altezza diviso due
Gran cabaret
Mer 4 mag – ore 21.00
SPOSAMI!
Con Alessandra Casali
STEFANO BENNI e PAOLO FRESU
Duetti
CERTE NOTTI
Con Aterballetto
TOMAS KUBINEK
Lunatico certificato e maestro…
98
» GIOCHI E PASSATEMPI
Novembre 2010
Prendi nota
A cura di
Domenico Maccarana ©
tutti i diritti riservati
Trova le soluzioni alle definizioni riportate, sapendo che negli spazi colorati si posizioneranno due o tre lettere a formare una
delle sette note musicali: DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI.
Su ciascuno degli altri spazi tratteggiati, non colorati, si posizionerà, invece, una sola lettera.
Alla fine individua l'unica nota che si ripete, in totale, per quattro volte.
T
O
T
SOL
FA
SI
3.
MI
2.
DO
1.
S
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LA
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MI
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Soluzione:
4. Gli arcieri vi ripongono le frecce
4.
L
4.
5.
I
3.
3. Frank, il celeberrimo cantante
americano di origine italiana
RE
2.
RE
2. La squadra di calcio italiana che ha
vinto più Champions League
6.
1.
7.
1. Azione di chi, non agendo, rischia di
non pigliare pesci
5.
5. Quello d'estate cade il 21 giugno
6.
6. Lo è chi ha commesso un reato
7.
7. Lo è il coccodrillo
Kryptos phrasis
Mr. Cravatta
A cura di
Domenico
Maccarana ©
tutti i diritti riservati
Scopri la frase nascosta, trovando le soluzioni alle definizioni sotto proposte, sapendo che a numero uguale corrisponde uguale lettera.
Il titolo di questa frase è: Il medico ed il cuoco
8
8
5 11
1
14 10 11
7. Simbolo chimico dell'hassio
2 15
8. Anonimo
6
9. Nel calcio è la serie cadetta
9
6
4
8
9
6. Martini, la famosa cantante
8
6
4
6
6
11
5. Quella di San Lorenzo è nota per le stelle cadenti
2
8
di Qmino
10
7
3 11
9
4. Lo è Cesare Prandelli
4
14
10 14
11
3. Circuito automobilistico in cui morì Ayrton Senna
13
5
1
8
8
6
1 13
7
1
6
Soluzione:
1
15
1 13
2
1 12
E N T R A M B I
H A N N O
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1
15
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7
2
1
5
5
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D I M E S T I C H E Z Z A
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4
6
3
1
13
10
7
1
8
8
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C O N
L E
R I C E T T E
2 10
1
7 H S
10
1
8
2. Dubbio
7
7
7
1. Domandare
10
4 C T
13
1
1
11
13
3
5
1
6
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4
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1
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2
10
7
2
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