SETTIMANALE
| il Popolo Cattolico
AGENDA | SABATO 16 NOVEMBRE 2013 |
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a cura di LAURA FAGNANI
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UN TÈ AL MUSEO
STASERA E DOMANI AL FILODRAMMATICI
Al prossimo
incontro, gli
scenografi
Galliari
Paolo Belloli, direttore al Donizetti Il ‘Vinsanto’ della ‘Bonfanti’
FARMACIE DI TURNO
(tutte le notti e festivi)
Farmacia Comunale 3 di v. Piave 43 (tel.
0363 303878)
17 e 18 novembre
Farmacia Comunale 2 di v. Pontirolo (tel.
0363 303868)
21 e 22 novembre
Farmacia dr.i Morello di v. Roma (tel.
0363 49259)
BENZINAI DI TURNO
(orario d’apertura: sabato pomeriggio,
domenica e festivi per intera giornata)
16-17 novembre: stazione SHELL di v.le
Col di Lana
MAT metano Autotrazione Treviglio di v.
Brignano: apertura domenicale e festiva,
dalle ore 8 alle 12 (eccetto Natale, Capodanno, Pasqua e Ferragosto).
chi’, e inoltre sono stato invitato
dal College in America nell’aprilemaggio 2014 per presentare il mio
ruolo come direttore nell’allestimento e per avere un primo approccio coi cantanti”.
- L’opera che dirigi il 24 si limita a questo solo allestimento?
“No, anzi è stata scelta come
opera per le scuole, e quindi avremo anche otto rappresentazioni
mattutine. Questo mi piace perché si collega al mio lavoro di docente presso l’Istituto Comprensivo ‘De Amicis’, plesso ‘Cameroni’,
dove cerco di trasmettere ai miei
allievi lo stesso entusiasmo che
provo nel far musica dal podio”.
- C’è differenza fra lavorare
col Corpo Musicale e lavorare
nel campo dell’opera?
“Quando lavoro con orchestre
di dilettanti, considero questo la
mia vera palestra, la mia scuola,
e anche quando vengo chiamato
in giro per l’Italia per fare ‘master’
e lavorare con formazioni ‘bandistiche’ noto che sono sempre tut-
ti preoccupati perché si sentono
inadeguati, ma il mio scopo, coi
dilettanti come coi professionisti,
è cercare un contatto fra direttore
e orchestra per far musica insieme, e quando si rendono conto
dall’altra parte che io li metto nelle condizioni di esprimere al massimo le loro capacità, mi dicono
‘Maestro, ci siamo divertiti, sono
passate quattro ore e non ce ne
siamo resi conto!’ Questo approccio è quello che
ho imparato con
la banda, non dimentico mai le
mie radici”.
- Quali sono i
prossimi progetti?
“A dicembre
dirigo l’Orchestra
da Camera di
Arezzo, e a febbraio-marzo
2014 dirigo l’Orchestra Filarmonica
Italiana;
inoltre sono sempre direttore artistico della Stagione di Musica
prossima, senza
dimenticare l’8
dicembre il Concerto di Natale in
collaborazione con la compagnia
‘Il Magico Baule’. Inoltre, da due
anni dirigo l’orchestra ‘Under 13’
di Milano, orchestra giovanile del
circuito che Claudio Abbado sta
cercando di promuovere in Italia
secondo il sistema ‘Abreu’. Con
questa orchestra di giovanissimi
ho eseguito, il 16 dicembre 2012,
in Sala ‘Verdi’ a Milano la composizione inedita di Giorgio Gaslini
‘Miro’, e alla fine l’autore, stringendomi la mano, mi ha detto
‘Maestro, Lei è un eroe!’”.
Francesco Chiari
L’INCONTRO AL PALAFACCHETTI CON L’AUTORE
L’ecletticità di Giorgio Faletti
Guardo la locandina del ‘Festival PresenteProssimo’, la quale recita: sabato 9 novembre, Incontro con Giorgio Faletti, presenta Raul Montanari, direttore artistico.
Memore della quantità abnorme di persone accorse lo scorso anno per Ammaniti, mi presento in anticipo all’appuntamento con Faletti per la presentazione del
suo nuovo libro. Forse troppo in anticipo!
Son solo le 17.10 e sono il primo davanti
ai cancelli chiusi del PalaFacchetti.
Il tempo scorre e la gente arriva in
quantità ed io non mollo la mia posizione
privilegiata davanti al cancello. Aprono, si
entra e tutti abbiamo un posto a sedere.
Bene, questa volta mi godrò tutta l’intervista di Raul Montanari a Faletti: mi
aspetto già le sue domande intelligenti ed
intriganti, i suoi lanci preparatori di battute, i suoi tempi televisivi senza spazi
morti. Entra Faletti, ma Montanari non
c’è! Percepibile delusione tra la folla… In
tanti sono venuti anche per il secondo.
Presenterà la serata Andrea Villani,
scrittore e drammaturgo, che - salendo sul
palco - si scusa subito per non essere Raul,
il quale non è potuto venire per sopraggiunti problemi personali.
Parte la serata, all’inizio un po’ timida,
impacciata: si devono riscaldare entrambi, scrittore e presentatore. Si parla subito dell’ecletticità di Giorgio Faletti, del suo
essere attore, cantante, musicista, scrittore e anche pittore. Si accenna al romanzo
precedente, che una sera Faletti aveva
mandato in formato elettronico a Mina e
subito il mattino dopo, nelle e-mail si ritrova, le ‘maledizioni’ di Mina stessa per
non essere riuscita a scollarsi dal libro tutta notte, fino a terminarlo.
Invece il nuovo libro, ‘Da Quando a
Ora’, è un’autobiografia fatta di cose alle-
gre e tristi, ma anche musicale in quanto
ci sono allegati pure due CD, canzoni edite ed inedite, che separano il titolo in due
tempi, staccati in modo netto.
Il Quando è il passato, fino ad un punto ben preciso; l’Ora è da quel punto in
poi. Il punto di passaggio è stato l’ictus e
il coma che hanno colpito Faletti nel 2001,
al tempo dell’uscita del suo libro capolavoro ‘Io uccido’.
A questo punto della serata, l’attore comico esce prepotentemente a sdrammatizzare con aneddoti tipo quello della donna
di servizio che lo vede agitarsi a terra in
vestaglia, colpito dal male, e gli dice “Ah,
signor Faletti, sempre a fare ginnastica
eh!?” e se ne va, lasciandolo prossimo al
coma. Oppure quando esce finalmente
dal coma, il medico dice alla moglie: “Signora, è come prima. Se era imbecille, è imbecille ancora adesso”.
Ormai il Faletti comico è lanciato e non
intende fermarsi: inizia una serie infinita
di aneddoti comici della sua vita, alcuni
noti ma sempre divertenti (la nonna che
lo crede il chitarrista dei Pooh e lui che
glielo lascerà credere per tutta la vita; la
biondina svedese che lo scambia per Paulo Coelho e lui non lo nega, firmandole addirittura una dedica; un giornale che pubblica una sua foto con Lucarelli e Carlotto scambiandolo per Peter Gabriel; etc),
altri meno noti (la madre terrorizzata e urlante, aggrappata ad un ramo di albicocco e staccata di pochi centimetri da terra
ed il cane che, pensando ad un gioco, le
saltava addosso facendola oscillare come
un’altalena; il meccanico che parla in un
dialetto bresciano incomprensibile quando gli deve spiegare il lavoro fatto, salvo
poi scandire in un italiano perfetto la cifra del conto da pagare).
Stasera, sabato 16 novembre, alle ore 21, con replica il
giorno successivo – domenica
17 - alle ore 15.30, si concluderà la ‘Rassegna della commedia
dialettale Carlo Bonfanti’ con
l’esibizione dell’omonima Compagnia Stabile di Prosa. Chiusura affidata come da tradizione
alla Compagnia del presidente
Bruno Sonzogni, organizzatore
anche dell’evento che ogni anno
riscuote sempre grande successo.
Quest’anno la Compagnia
‘Bonfanti’ ci presenterà la commedia in due atti ‘Vinsanto’, tradotta e adattata in dialetto trevigliese da Pietro Cariboni, da un
Giorgio Faletti (foto Andrea Ronchi)
L’imminente apertura della
nuova stagione del Teatro alla
Scala di Milano ha ispirato i volontari dell’Associazione ‘Amici
del Chiostro’, che hanno scelto
di parlare dei ‘Fratelli Galliari
scenografi teatrali’ nel prossimo
appuntamento della Rassegna
‘Un tè al museo’.
L’incontro, che si svolgerà
martedì 19 novembre a partire
dalle ore 16, è organizzato in
collaborazione con l’ufficio Cultura del nostro Comune. I volontari tracceranno una breve storia dell’attività dei fratelli Galliari, pittori trevigliesi di chiara fama nel ‘700, noti soprattutto per
i loro affreschi, focalizzando però l’attenzione sulla loro attività
di scenografi. In particolare, si
parlerà del loro lavoro per le scenografie dell’‘Europa riconosciuta’, musicata da Antonio Salieri
su libretto di Mattia Verazi, che
inaugurò la stagione lirica del
Teatro alla Scala il 3 agosto
1778.
Al termine della breve conferenza, pubblico e volontari potranno - come di consueto - continuare a parlare dell’argomento
trattato davanti ad una fumante
tazza di tè accompagnata da deliziosi pasticcini.
L’incontro si terrà all’interno
del Museo civico ‘Ernesto e Teresa della Torre’, al primo piano
del Centro civico culturale, in vicolo Bicetti 11.
m.p.
Paolo Belloli è ben noto per
la sua attività come direttore del
Corpo Musicale, ma forse meno
come direttore di opere liriche,
nella quale rientra l’impegno, domenica 24 prossima alle 15.30, al
‘Donizetti’ di Bergamo per dirigere ‘La finta semplice’ dell’autore contemporaneo Michele Varriale, su un libretto di Carlo Goldoni che fu la base anche per la
prima opera lirica di un dodicenne Mozart.
- Questo ingaggio giunge
al termine di
un lungo lavoro nell’ambito
operistico, giusto?
“Sì, son quattro anni che mi
sono ‘buttato’ in
questo settore:
prima ho diretto
recital lirici negli
anni 2012 e
2013 con l’orchestra dei Pomeriggi Musicali
di Milano, con la
quale ho anche
fatto una tournée estiva della
‘Bohéme’, e ora sto vivendo
un’importante esperienza con
l’Orchestra Filarmonica Italiana,
di base a Piacenza, della quale sono direttore principale. Ho poi
avuto esperienze in Giappone, negli anni 2011 e 2102, con ‘Le Nozze di Figaro’ ad Osaka. Grazie alla Soai University, e sempre con
le ‘Nozze’ ho lavorato nell’estate
2013 con l’americano Meredith
College, il 19 luglio al Monterchi
Music Festival e il 21 luglio a
Sansepolcro: la collaborazione è
stata così proficua che continuerà anche l’estate prossima con ‘La
Serva Padrona’ e ‘Gianni Schic-
Prende spunto dal pubblico: a un bimbo che piange fa dire “Volevo andare a vedere Fabio Volo e voi mi avete portato qui?”.
Oppure quando smette di parlare per l’ingresso di quattro persone, rimarcando il
tremendo ritardo e mettendole per gioco
carognescamente in imbarazzo. Arriva ad
alzarsi e a dirigersi verso una bionda per
chiederle come mai, unica nel Palazzetto,
non aveva ancora nemmeno fatto un sorriso.
Insomma, la presentazione del libro è
stata una piacevole presentazione dell’uomo Faletti, del suo mondo, delle sue arti,
del superamento della malattia e della
grande forza terapeutica che è racchiusa
nella capacità di ridere e sorridere alla vita e il saper vedere il lato comico che sta
nascosto dietro le cose del mondo. Al termine della serata si può solo augurare a
Giorgio Faletti e a tutti i presenti che la
vita, pur nei sui aspetti spesso drammatici, ci permetta sempre di vedere quella
scintilla ironica ‘falettiana’ che, una volta
individuata, ci faccia sorridere rendendoci l’esistenza un poco più leggera. Grazie!
Marino Polgati
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO
con il Festival ‘PresenteProssimo’ si tiene
oggi, sabato 16 novembre, presso la
Biblioteca Centro culturale ‘R. Gritti’ di
Ranica, alle ore 18: avremo dodo
d’incontrare Marco Malvaldi, presentato
da Raul Montanari.
testo originale di Roberto Giacomozzi. Dopo l’esordio assoluto
in quel di Bottanuco, tenutosi
sabato 9 novembre scorso di
fronte a un pubblico entusiasta,
la Compagnia ‘Bonfanti’ presenta alla Rassegna trevigliese la
più classica delle commedie dell’equivoco, tipica del teatro dialettale bergamasco, che vede intrecciarsi la vita di padre Cirillo
(Walter Danelli), semplice e
tranquillo sacerdote della provincia bergamasca dei primi anni Sessanta, con quelle di una
serie di personaggi dalle più svariate storie e provenienze, che si
alternano nel suo appartamento:
l’immancabile portinaia Sandra
(Mariangela Tonetti), la figlia
Rosa (Smeralda Fumagalli) e il
portinaio comunista Libero
(Massimo Blini); a cui si aggiungono Locatelli, impiegato dell’Immobil Trevi (Diego Poloni),
l’estrosa ed intrigante Élia (Simona Ronchi), accompagnata
dall’altrettanto originale amica
Molly (Mary Grosso). Per non dimenticare la ‘zia sciura’ Marta
(Rita Gennaro) e Vito (Pietro Cariboni), lo smemorato papà di
padre Cirillo. Tra tutti questi
personaggi fa il suo ingresso
Pasquale (Erik Molteni), fidanzato di Élia, che di cognome fa
Sacerdote, con tutti gli equivoci
che potrete immaginare. Ad aggiungere vivacità alla commedia, la presenza straordinaria di
Lina Brambilla, volto storico del
teatro dialettale trevigliese e non
solo, che ci regalerà l’ennesima
interpretazione magistrale nei
panni di Rusina.
Non pensate però di vedere la
solita commedia brillante: grazie ad un ritmo frizzante, a dialoghi veloci e serrati, e ad un impianto narrativo originale, ‘Vinsanto’ si propone come uno
spettacolo che unisce, alla perfezione, la tradizione del teatro
dialettale bergamasco, con le
esigenze del pubblico contemporaneo, sempre alla ricerca di
novità e con tanta voglia di ridere e divertirsi. Come sempre la
regia è affidata al sapiente mestiere di Walter Danelli. Trucco
di Elisa Mannalà. Luci e musiche di Angelo Manzoni. Scene di
Diego Poloni, Giovanni Bacchetta, Emanuele Cattaneo ed Erik
Molteni. Suggeritore Massimo
Gusmini. Il divertimento è assicurato!
E.M.
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