L’italiano e le altre lingue
nella scuola
Monica Barni
Università per Stranieri di Siena
Convegno IO PARLO STRANIERO
Firenze, 16 ottobre 2012
Situazione linguistica nei Paesi del mondo
Crisi del “monolitismo linguistico” (De Mauro, 2006)
Rappresentazione della realtà linguistica dei singoli Stati
Ideologia politica monolingue
Le teorie linguistiche: “l’idea che un parlante debba aderire ad
una lingua come un monolite ha cominciato a cedere il passo a
una più realistica visione di parlanti che vivono, o quanto meno,
se vogliono, possono vivere assai liberamente facendo ricorso
ai mezzi che le lingue a loro note offrono per esprimersi” (ibid.,
2006)
Blommaert (2010), Pennycook (2005), Jacquemet (2005), Gal
(2006)
In Italia
La presenza delle lingue immigrate nei territori, nella
comunicazione di ambito sociale (insegne, manifesti,
pubblicità ecc.), nella scuola
sta immettendo nel tradizionale spazio linguistico italiano un
polo di neoplurilinguismo che ancora di più sottolinea il
carattere dinamico della identità linguistica nazionale, e il
carattere di ultra-lingua dell'italiano (nella terminologia di La
Fauci, 2010), e di superdiversità linguistica (nella
terminologia di Vertovec (2006, 2007; Barni, Vedovelli,
2009)
In Italia
succedersi delle generazioni di immigrati (Dossier Caritas,
2011: 4.570.317 stranieri, 7,5% della popolazione + 500.000
non ancora regolarizzati + 500.000 non regolari) e, anche
a scuola, presenza di fasce consistenti di giovani e giovanissimi
arrivati da piccoli in Italia o nati qui (MIUR, 25 ottobre 2011:
711.046 nel 2010/11, 7,9% sul totale degli alunni; il 42,1% è
nato in Italia)
la cui identità è (ancora) plurilingue
Le ricerche senesi
hanno messo in luce alcuni tratti dell’identità linguistica delle
giovani e giovanissime generazioni di immigrati di origine
straniera:
uno spazio linguistico a disposizione di tali scolari più ampio di
quello dei coetanei italiani;
la pressione del contesto idiomatico locale (non
necessariamente centrato sull’italiano standard);
un territorio idiomatico segnato dal contatto fra più lingue e
rispetto al quale essi non manifestano alcuna paura di gestione
in termini di miscuglio o di sovrapposizione (soprattutto alle
scuole primarie) e in grado di suscitare la curiosità e
l’interesse dei compagni “monolingui”.
A livello di politiche linguistiche ed educative
Si riconosce
l’innegabile compresenza di lingue diverse e loro potenziale
permeabilità
la diversità linguistica come risorsa, strumento di crescita
individuale e collettiva, sia sul piano culturale, sia su quello
economico
UNESCO, 2003; High Level Group on Multilingualism, 2007;
Council of the EU, 2008; Group of Intellectuals for
Intercultural Dialogue, 2008; European Parliament, 2009;
Beacco et al. 2010; CILT, 2006
Multilinguismo presente,
“the availability of
language skills”,
come chiave del
successo di Londra come
città per il business
Ma
a tale potenziale risorsa di plurilinguismo, importantissima per
un Paese la cui economia ha possibilità di vita solo se capace di
internazionalizzazione,
non corrisponde una politica linguistica, soprattutto nel sistema
scolastico, adeguata a valorizzarla e a inserirla in un più ampio
progetto di crescita linguistica (plurilinguistica) dell'intera
società:
“While the multilingual classroom presents ample and creative
openings for effective language learning and intercultural
understanding these opportunities are frequently lost” (Hélot,
Ó Laoire, 2011: xi).
La questione delle lingue in Italia: uno dei Paesi europei
in cui si conoscono meno le lingue!
EUROBAROMETER 2012
EUROBAROMETER 2012
Le lingue a scuola

L’offerta didattica, la sua organizzazione e la formazione e l’aggiornamento
degli insegnanti nel settore delle lingue, a partire dalla scuola dell’infanzia a
quella secondaria di secondo grado, possano essere migliorati

Attenzione prevalente per la lingua inglese fra le lingue straniere: è la lingua
che viene maggiormente insegnata e promossa a tutti i livelli scolastici
Le lingue a scuola
Inglese e altre lingue straniere
Italia
Media europea
Primaria
Secondaria di I grado
Secondaria di II grado
Insegnanti: opportunità di formazione & mobilità
Italia
Media europea
Primaria:
formazione
Primaria:
mobilità
Secondaria:
formazione
Secondaria:
mobilità
Le lingue a scuola
Uso del CLIL
Italia
Media
Primaria
Secondaria
Le lingue a scuola
Lingue immigrate
Italia
Media
Primaria
Secondaria
Le lingue a scuola
Italiano
Italia
Media europea
Infanzia
Primaria
Secondaria
Il destino linguistico della nostra
civiltà: Babele

Le ragioni di Babele:


Il plurilinguismo è
punizione divina,
intrinseca alla condizione
umana
È il timore del non capire
e non farsi capire: è il
timore del conflitto
Il destino linguistico della nostra
civiltà: la Pentecoste

Le ragioni della
Pentecoste:


Il plurilinguismo è un
dono divino, segno di
una ricomposizione, cioè
di una conquista
Il plurilinguismo è segno
e condizione
dell’attenzione alle
ragioni degli altri
Paradossi (Hélot, 2008)
se obiettivo dell’Europa e in generale dell’educazione
linguistica è far sì che gli allunni siano abituati al
plurilinguismo attraverso l’apprendimento di almeno due
lingue straniere e lo sviluppo di una educazione bilingue (v.
ad. Programmi e campagne per l’insegnamento precoce delle
lingue promosse dalla Comissione Europea, come Piccolingo, o
l’introduzione del CLIL)
allora molti studenti nelle nostre classi sono già bi- o plurilingui, ma la loro condizione è ignorata, o addirittura
considerata come una fonte di problemi (soprattutto nel caso
di alunni di famiglie immigrate)
di conseguenza molti di questi studenti vengono riabituati al
monolinguismo attraverso la scuola
Che cosa ci dice la ricerca scientifica?
Studi sulla consapevolezza metalinguistica (Jessner, 2006;
Kemp, 2007; Sorace) dimostrano che è sottostimata la
capacità dei bilingui
Eppure
lingue diverse sono tenute sotto silenzio nelle classi, o
addirittura considerate un impedimento per il successo
scolastico e l’apprendimento in generale
È possibile trasformarle da peso a risorsa?
È possibile considerare le cross-linguistic learning strategies
e la consapevolezza metalinguistica degli apprendenti come
risorsa fra le lingue e le discipline?
Apprendere attraverso le lingue e non attraverso la
lingua della scuola, sfidando il suo ruolo egemonico
nell’educazione
Immaginare una classe multilingue
significa
riconoscere la diversità e le diverse identità prodotte nei
contesti di migrazione;
allontanarsi da una ideologia linguistica che si focalizza solo
sull’utilità delle lingue (Le Nevez, 2006; Makoni & Pennycook,
2007);
discostarsi dai un’abitudine al monolinguismo nelle nostre
scuole (Gogolin, 1994);
riconoscere il potenziale dell’ecologia multilingue della classe
nell’educazione linguistica;
superare le tradizionali barriere sociolinguistiche
nell’implementazione di un curriculum plurilingue;
Immaginare una classe multilingue
significa
riconoscere che il multilinguismo come il bilinguismo sono più
della somma delle lingue che li compongono (Cenoz and
Genesse, 1998; Council of Europe, 2001)
sfruttare la consapevolezza metalinguistica degli studenti;
difendere le politiche e le pratiche linguistiche degli insegnanti.
« When linguistic diversity is the norm, it is no longer
acceptable for mainstream teachers to believe that
supporting second language learners is not an essential part
of their responsibility » (Bourne, 2003 : 29)
Qual è la sfida per gli educatori?
Attribuire uno status uguale a tutte le lingue e le culture
presenti a scuola: quali lingue sono utili oggi? Lo saranno
anche domani? (classifica di Bloomberg, 2011)
abituare i ragazzi alla diversità, combattendo il razzismo e
l’intolleranza
incontrare l’“alterità”
non imparare molte lingue, ma imparare sulle lingue
Perregaux (2003):
« Children learn to be explorers in the world of
language and languages »
Questo non significa
dover imparare molte lingue, ma solo gestire una educazione
centrata sulle lingue e sui linguaggi complementare alla
educazione nella L1 e nelle lingue straniere,
fondamentale per incrementare la consapevolezza
metalinguistica
un “bridging subject” (Hawkins, 1984) basato su tutte le lingue,
a prescindere dal loro status,
che opera sugli atteggiamenti degli alunni e degli insegnanti
per aiutarli a comprendere la realtà odierna, multilingue e
multiculturale, andando oltre le considerazioni sulle lingue e
che apre all’educazione alla cittadinanza, al rispetto per gli
altri, alla solidarietà ecc.
Azione per tutti gli insegnanti, non solo quelli di italiano odi
lingue
«Bilingual education is the only way to
educate children in the 21st century» (Garcia,
2009: 5)
Plurilingualismo:
educazione linguistica adeguata alla società europea;
un principio fondamentale delle politiche linguistiche nel
contesto educativo
parte dell’identità europea: circa 220 varietà linguistiche sono
presenti in Europa;
scopo dell’educazione linguistica, legata alla nozione di
cittadinanza democratica
perché apprendere le lingue degli altri è il primo e fondametale
strumento per sviluppare una cultura del plurilinguismo
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La lingua e le altre lingue nella scuola italiana