7. I sub-sistemi aziendali Il sistema delle operazioni Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano IL SISTEMA DELLE OPERAZIONI (GESTIONE) tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE) La gestione è il sistema delle operazioni successive e simultanee svolte durante la vita dell’impresa finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati La gestione: intera vita dell’impresa La gestione: intera vita dell’impresa anno di costituzi one 1998 fine dell’attività aziendale 2009 a.a 2011/2012 2 Tutte le operazioni di gestione si svolgono succedendosi senza soluzione di continuità dalla costituzione alla cessazione dell’azienda. Tuttavia, la programmazione ed il controllo della gestione riguardano generalmente lassi di tempo più brevi denominati periodi amministrativi (generalmente coincidenti con l’anno solare). L’insieme/il sistema delle operazioni, e quindi di gestione, svolte all’interno di un periodo amministrativo viene denominato esercizio, anch’esso coincidente con l’anno solare. concetto economico (insieme delle operazioni). concetto temporale (parte della vita aziendale dalla durata di dodici mesi) a.a 2011/2012 3 I comportamenti di gestione possono essere studiati facendo riferimento: all’intera attività aziendale oppure, nell’ambito del quadro globale di lungo periodo, a particolari aree decisionali nel breve periodo. • Più periodi amministrativi (medio-lungo periodo) • Un solo periodo amministrativo (un anno) • L’INTERA AZIENDA • SINGOLE AREE AZIENDALI La gestione investe il piano strategico (le strategie di sviluppo dell’impresa) Si avvale di funzioni di tipo Direzionale: di organizzazione, di programmazione, di controllo e di leadership La gestione opera a livello di sub-strategie (relative ai vari campi gestionali) Si avvale di funzioni di tipo Operativo: tecnologica, commerciale, di produzione, del personale, ricerca e sviluppo finanziaria, di contabilità, di sicurezza 4 a.a 2011/2012 MODELLI GESTIONALI IN CAMPO STRATEGICO 1) Modello RIPETITIVO: le azioni come conseguenza di variazioni ambientali 2) Modello DIFENSIVO: le azioni come risposta anticipata ai mutamenti dell’ambiente esterno 1) Modello di SVILUPPO: l’innovazione è perseguita come sforzo autonomo a.a 2011/2012 5 Di quali funzioni si avvale la gestione? A LIVELLO STRATEGICO – FUNZIONI DIREZIONALI: ORGANIZZAZIONE (definizione dei livelli gerarchici, dei ruoli, delle linee di influenza) PROGRAMMAZIONE (sistema delle decisioni) CONTROLLO (tra quanto preventivato e quanto ottenuto e individuazione delle cause) POLITICHE REALIZZATE NEI VARI SETTORI GESTIONALI A LIVELLO DI SUBSTRATEGIE – FUNZIONI OPERATIVE: COMMERCIALE PRODUZIONE FINANZIARIA CONTABILE PERSONALE RICERCA E SVILUPPO LEADERSHIP (guida del sistema di persone nei processi di decisione, esecuzione, controllo) a.a 2011/2012 Funzioni: tecnologiche, commerciali, finanziarie, contabilità, sicurezza) 6 DECISIONE LEADERSHIP Sovraintende a tutto il comportamento dell’azienda ESECUZIONE CONTROLLO FEED-BACK (meccanismo di correzione) a.a 2011/2012 7 Se analizziamo i comportamenti di gestione con riferimento a particolari aree decisionali nel breve periodo, rientriamo nel campo delle sub-strategie o, meglio, delle politiche realizzate nei vari settori gestionali (produzione, vendita, finanza, ecc.). Rispetto all’area cui ci si riferisce, si possono individuare: -La gestione commerciale e di marketing -La gestione della produzione -La gestione finanziaria -La gestione contabile -La gestione del personale -La gestione della ricerca e sviluppo a.a 2011/2012 8 LA GESTIONE La gestione è svolta attraverso funzioni aziendali COMMERCIALE PRODUZIONE FUNZIONI OPERATIVE FINANZIARIA ALTRE GESTIONE PROGRAMMAZIONE CONTROLLO FUNZIONI DIREZIONALI ORGANIZZAZIONE SISTEMA DI OPERAZIONI SIMULTANEE E SUCCESSIVE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL MEDESIMO FINE a.a 2011/2012 LEADERSHIP. 9 La gestione è riferita ad un determinato periodo amministrativo. La gestione è un insieme di operazioni aventi diversa natura. Per la presenza di operazioni complementari, ma diverse tra loro, è possibile analizzare la gestione sotto tre aspetti: -Aspetto tecnico -Aspetto finanziario -Aspetto economico Sono complementari tra loro; rappresentano il risultato di analisi diverse effettuate sullo stesso fenomeno a.a 2011/2012 10 Le tre dimensioni di analisi della gestione Il processo di gestione ovvero le operazioni possono essere analizzate sotto tre aspetti: • tecnico: si concretizza nelle operazioni volte all’utilizzo dei fattori produttivi acquistati e alla loro o trasformazione (fisica ed economica); -Fatti di gestione interni (trasformazione fattori produttivi in prodotti finiti) -Fatti di gestione esterni •finanziario o monetario: reperimento ed utilizzo di mezzi finanziari espresso come alternarsi di entrate (E) ed uscite (U) di denaro; • economico o reddituale: alternarsi di costi (C) per l’acquisto di fattori produttivi e di ricavi (R) conseguenti alla vendita di prodotti finiti sul mercato, che determinano il reddito di esercizio dell’impresa (R-C=RE) a.a 2011/2012 11 L’aspetto monetario evidenzia le entrate e le uscite per operazioni tipiche d’esercizio: entrate per la vendita di prodotti/servizi e uscite per l’acquisto di fattori produttivi L’aspetto finanziario evidenzia le entrate e le uscite per la provvista o il rimborso di capitale proprio o di capitale di credito Aspetti complementari L’alternanza delle entrate e delle uscite per operazioni di esercizio crea disequilibrio monetario che viene coperto col ricorso al capitale proprio e di credito. Questo disequilibrio genera un fabbisogno finanziario, che scaturisce dalla differenza e dall’avvicendarsi delle entrate e delle uscite, effetto di operazioni che assumono diverso significato secondo le cause che le hanno determinate. V. pp. 60-62 volume Cedam a.a 2011/2012 12 I flussi finanziari sono determinati da: Debiti di finanziamento: costituiscono prestiti erogati da banche, enti finanziari, altri soggetti (obbligazionisti nelle spa) al fine di finanziare la struttura degli impieghi Debiti di funzionamento: sono originati dal pagamento dilazionato per l’acquisto di beni/servizi e quindi da una mancata uscita di denaro (es fornitori) 1. Accensione di finanziamenti: a)Incremento di capitale proprio tramite apporto di mezzi monetari b)Incremento di capitale proprio mediante conferimento di beni in natura c)Accensione di debiti di finanziamento d)Accensione di debiti di funzionamento Casi a; c: si ha una vera e propria Entrata di mezzi finanziari Casi: b; d: si ha in contropartita un aumento di investimenti rappresentato dall’acquisizione di fattori produttivi 2. Rimborso di finanziamenti: a)Decremento di capitale proprio mediante rimborso di mezzi monetari b) Decremento di capitale proprio mediante assegnazione di beni ai soci c)Estinzione di debiti di finanziamento d)Estinzione di debiti di funzionamento 3. Effettuazione di un investimento: a)Acquisto di fattori produttivi (beni/servizi) con pagamento simultaneo b)Acquisto di fattori produttivi (beni/servizi) con pagamento dilazionato c)Erogazione di prestiti con conseguente registrazione di crediti di finanziamento (concessi) 4. Smobilizzo di un investimento: a)Vendita di beni/servizi con pagamento simultaneo b)Vendita di beni/servizi con pagamento dilazionato c)Incasso di crediti di funzionamento (accesi per la vendita con pagamento dilazionato) a.a 2011/2012 d)Incasso di crediti di finanziamento (precedentemente concessi dall’azienda) Casi a; c; d: si ha Uscita di mezzi finanziari Caso b: si ha in contropartita uno smobilizzo di beni di proprietà dell’azienda Casi a; c: si ha Uscita di mezzi finanziari Caso b: si ha in contropartita l’accensione di un debito di funzionamento Casi a; c; d: si ha Entrata di mezzi finanziari Caso b: ad un investimento se ne sostituisce un altro, 13 con caratteristiche differenti L’aspetto economico della gestione riguarda la successioni dei costi e dei ricavi e la determinazione del reddito di esercizio Il verificarsi di costi e ricavi ha rilevanza dal punto di vista economico, ma non produce necessariamente un simultaneo effetto dal punto di vista finanziario: Acquisto materie Vendita prodotti La manifestazione economica e finanziaria dei fatti di gestione non coincide:sfasamento temporale costi e ricavi si intrecciano nel corso dell’esercizio, ma per avere rilevanza nella determinazione del reddito devono essere di competenza giustificazione economica UN COSTO è di competenza economica dell’esercizio quando nell’esercizio ha trovato il correlativo ricavo o ragionevolmente non potrà trovarlo UN RICAVO è di competenza economica dell’esercizio quando nell’esercizio ha trovato il correlativo costo o ragionevolmente non potrà più 14 a.a 2011/2012 trovarlo. In diversi casi la manifestazione economica coincide con quella finanziaria: pagamento o riscossione si verificano nel momento in cui il fatto viene iscritto nel conto economico: -Costi del personale -Merci pagate al momento acquisto In altri casi le due manifestazione non coincidono: -perché la manifestazione finanziaria non è contemporanea a quella economica (es. acquisto merci e pagamento a 60 gg.) -perché entrate e uscite verificatesi in un dato periodo amministrativo possono essere relative a costi e ricavi di competenza di quell’esercizio es: costi pluriennali, ratei, risconti, accantonamenti a fondi spese e rischi a.a 2011/2012 15 Costi e Ricavi possono essere di competenza di un esercizio diverso da quello In cui si sono verificati, ossia: di esercizi precedenti di esercizi successivi in parte dell’esercizio in cui si sono verificati e in parte degli esercizi precedenti e successivi. Costi pluriennali Costi per l’acquisto di merci da parte di un’azienda commerciale, quando parte delle merci non è venduta nel periodo amministrativo Per contribuire alla determinazione dell’esercizio, non basta che si siano verificati Occorre una giustificazione economica: stabilita a priori: es. ammortamento in base ad un principio sistematico desumibile dall’esercizio stesso: es: costo acquisto merci, di competenza se si è verificato il relativo ricavo a.a 2011/2012 16 Il reddito di esercizio si determina con l’ausilio di scritture di assestamento Scritture di integrazione: per imputare all’esercizio costi o ricavi per i quali non si è ancora avuta la manifestazione finanziaria, che avrà luogo in esercizi futuri (ratei) Scritture di rettifica: per sospendere dall’esercizio quote di entrate o di uscite finanziaria di competenza non dell’esercizio in corso, ma di esercizi futuri (risconto) Scritture di ammortamento: per ripartire fra i diversi esercizi il costo di un bene ad utilità pluriennale Scritture di accantonamento ai fondi: per imputare componenti negativi di reddito per fronteggiare eventi sfavorevoli che possono verificarsi in futuro, in modo da ripartire gli effetti negativi fra più esercizi a.a 2011/2012 17 Reperimento di mezzi finanziari (ENTRATA) Trasformazione fisico-tecnica t Utilizzo dei mezzi finanziari (USCITA) per l’acquisto di fattori produttivi (COSTI) COSTI e RICAVI sono un’espressione quantitativo-monetaria di un atto di scambio (acquisto di fattori o vendita di beni) Vendita di prodotti finiti (RICAVI) e conseguente ENTRATA di denaro misurati da ENTRATE ed USCITE MONETARIE a.a 2011/2012 18 Tipologie di costi e ricavi COSTI – costi pluriennali: per l’acquisto di beni pluriennali come gli immobili – costi delle materie prime o merci: per l’acquisto dei fattori da sottoporre a trasformazione – costi del personale: remunerazione della forza lavoro – costi per servizi: per forza motrice, ma anche per consulenze – costi finanziari: interessi passivi – costi fiscali: imposte e tasse da pagare allo Stato RICAVI • ricavi di vendita: per la vendita di prodotti finiti • ricavi finanziari: interessi attivi • ricavi per disinvestimenti: per la vendita di beni pluriennali • ricavi diversi: ricavi straordinari o di natura patrimoniale (fitti) a.a 2011/2012 19 L’interconnessione tra ciclo tecnico, finanziario ed economico ESEMPIO Supponiamo che 1/1 si acquistano materie prime con pagamento a 30gg (31/1). Le materie restano in magazzino per 40gg fino al 10/2. Il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti dura 10 g. Dopo la lavorazione i prodotti finiti restano in magazzino per 8 g (dal 21/2 al 1/3). L’1/3 si vendono i prodotti finiti, incassando a 10 g. Quanto dura il ciclo tecnico, quello reddituale e quello monetario? Ciclo tecnico: 10 g Ciclo reddituale: 59 g Ciclo monetario: 39 g (l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti) Il ciclo tecnico, finanziario ed economico sono fra loro interconnessi e temporalmente sovrapposti a.a 2011/2012 20 Il sistema delle operazioni (GESTIONE) Tipi di operazioni: finanziamenti: permettono di avere a disposizione mezzi monetari investimenti: permettono di acquisire i fattori produttivi (es. materie prime e impianti) e finanziari (es. partecipazioni e crediti di finanziamento) a fecondità semplice o fecondità ripetuta trasformazioni: operazioni tecniche di trasformazione fisica disinvestimenti: cessazione di prodotti o servizi e incasso di crediti di finanziamento rimborsi e remunerazioni: erogazione di dividendi (capitale di rischio) e di interessi (capitale di credito) e rimborso del capitale sociale esuberante e estinzione di mutui a.a 2011/2012 21 Effetti finanziari ed economici delle operazioni di gestione Fase gestionale FINANZIAMENTO IMPIEGO TRASFORMAZIONE Operazioni Effetti Acquisizione capitale pieno rischio (capitale sociale) Acquisizione capitale di rischio limitato (debiti di finanziamento) + denaro Acquisto di fattori specifici della produzione - denaro +debiti di funzionamento +denaro Utilizzo dei fattori specifici ed ottenimento dei prodotti Vendita prodotti REALIZZO Remunerazione debiti di finanziamento (interessi) Rimborso debiti di finanziamento Remunerazione capitale pieno rischio a.a 2011/2012 Rimborso capitale di rischio Costi acquisto fattori produttivi Costi utilizzazione fattori +denaro +crediti funzionamento -denaro Ricavi di vendita Costo per acquisto/utilizzo fattore denaro -denaro -denaro -denaro 22 I documenti riassuntivi della gestione Il ciclo economico è riepilogato e rappresentato nel CONTO ECONOMICO in cui sono riepilogati i costi e ricavi di esercizio Il ciclo finanziario si riferisce alle entrate ed uscite derivanti dalla gestione. I valori numerari o finanziari sono iscritti, insieme a costi e ricavi non di competenza economica nello STATO PATRIMONIALE STATO PATIMONIALE 01/01/2000 Capitale netto iniziale Ricavi-Costi= RE RE CONTO ECONOMICO anno 2000 Gestione avvenuta nel periodo amministrativo STATO PATIMONIALE 31/12/2000 Capitale netto finale REDDITO DI ESERCIZIO CN31/12/2000-CN01/01/2000= La differenza fra RICAVI/proventi e COSTI/oneri costituisce il REDDITO DI ESERCIZIO •se C = R: pareggio economico (equilibrio) •se C > R: Disavanzo economico (squilibrio) a.a 2011/2012 •se C > R: Avanzo economico (squilibrio positivo) 23 La gestione e il sistema informativo (ppt 8) Esercitazioni a.a 2011/2012 24 ALTRI MODELLI INTERPRETATIVI DEL SISTEMA AZIENDALE Schema sintetico della struttura delle aziende L’assetto istituzionale è sovraordinato agli altri elementi e le combinazioni economiche sono l’elemento centrale ASSETTO ISTITUZIONALE Lettura diagonale: relazioni organismo personale /assetto organizzativo e patrimonio/assetto tecnico Organismo personale Assetto organizzativo Combinazioni economiche Patrimonio Assetto tecnico Lettura orizzontale: le combinazioni economiche viste negli assetti organizzativo e tecnico Lettura verticale: lavoro e capitale a.a 2011/2012 25 Le combinazioni economiche Riguarda l’insieme delle operazioni economiche svolte dalle persone che operano nelle aziende Le operazioni • Si aggregano in processi e in coordinazioni e combinazioni parziali; • Si dividono in operazioni della gestione caratteristica, patrimoniale, finanziaria e dei tributi; • Sono analizzabili in termini di unitarietà, estensione e dinamicità a.a 2011/2012 26 Il patrimonio Il PATRIMONIO è l’insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza dell’azienda in un dato momento. • Il lavoro non fa parte del patrimonio • Il patrimonio è composto da elementi passivi e attivi • Anche se osservato “in un dato momento” il patrimonio è un’entità dinamica, frutto delle combinazioni economiche passate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri a.a 2011/2012 27 Il personale L’ORGANISMO PERSONALE rappresenta l’insieme delle persone che con il proprio lavoro partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività aziendale. Ogni azienda si presenta con un organismo personale vario e mutevole per: • Composizione e struttura • Dimensioni (assolute e relative) • Livello di dinamicità (numero di ingressi e uscite, trasferimenti, progressioni di carriera, ecc.) a.a 2011/2012 28 L’assetto tecnico E’ la configurazione fisico-tecnica dell’azienda relativa cioè: • Agli elementi materiali del patrimonio = impianti, fabbricati, merci, attrezzature, ecc. • Ai processi produttivi = a seconda delle caratteristiche del processo produttivo diversi sono i risultati aziendali (in termini di flessibilità, costi, qualità delle condizioni di lavoro, ecc.) a.a 2011/2012 29 L’assetto organizzativo E’ la configurazione risultante dal combinarsi di: • Struttura organizzativa = modalità di distribuzione tra i vari organismi aziendali, in insieme coordinato, dei compiti e delle responsabilità Deriva dalle scelte di configurazione delle relazioni tra gli organi + • Sistemi operativi = meccanismi che governano la dinamica e la remunerazione dei prestatori di lavoro e l’assegnazione ai vari organi aziendali degli obiettivi e delle risorse Sono sistemi operativi i sistemi di pianificazione e controllo, i sistemi di ricerca e selezione del personale, i sistemi di valutazione e di retribuzione, ecc. a.a 2011/2012 30 IL SISTEMA AZIENDALE Il Sistema-Azienda è composto di tre subsistemi tra loro interdipendenti e influenzabili: (Paolone, D’amico) • Organizzazione • Gestione • Rilevazione Scienza delle Rilevazioni aziendali specializzata per tipi di procedure di controllo e di analisi Sottosistema operativo Economia Aziendale Sottosistema Informativo o del controllo Ragioneria a.a 2011/2012 31 Uno schema di analisi del SISTEMA AZIENDA (U. Bertini, 1990, ripreso da Marchi, 2006) Scuola Torinese (G. Ferrero, 1980). Sintesi tra l’approccio classico zappiano (approccio oggettivo) e l’approccio anglosassone (approccio soggettivo): L’impresa nel suo aspetto oggettivo, quale la gestione, ha manifestazione e realizzazione nell’organizzazione (il management), l’aspetto soggettivo, e ciò avviene all’interno di aree funzionali (approvvigionamento/magazzinaggio, produzione/logistica; marketing, ricerca e sviluppo; amministrazione e finanza; pianificazione/programmazione; controllo. Il sistema d’azienda può essere scomposto in quattro elementi, a loro volta sistemi Subsistema impianti e utilità pluriennali Subsistema materiali e servizi d’input Subsistema prodotti e servizi d’output Subsistema denaro Subsistema lavoro e conoscenze Subsistema della produzione Subsistema azienda-fornitori Subsistema azienda-clienti Subsistema azienda-concorrenti Subsistema azienda-comunità Subsistema azienda-finanziatori Subsistema azienda-capitalisti Subsistema azienda-ambiente Subsistema delle informazioni Necessarie al management per definire razionalmente gli schemi di pianificazione e controllo. La Contabilità Generale come momento centrale del sistema delle informazioni Sottosistemi informativi (della produzione, del marketing, della finanza, del personale) Subsistema del management a.a 2011/2012 Subsistema pianificazione obiettivi-risorse Subsistema organizzazione e gestione attività Subsistema controllo risultati su obiettivi 32 Testi/Parti del Programma di riferimento 1) M. Paoloni, P. Paoloni, Introduzione ed orientamento allo studio delle Aziende, Giappichelli, To, 2009, Cap. 2. 2) M. Paoloni (a cura di), Introduzione alla contabilità generale e al bilancio di esercizio, Cedam, Padova, 1997, Cap. 1 p. 1-6; Cap. II, IV, V. Testi Programma di approfondimento 1) Airoldi G., Brunetti G., Coda V., Lezioni di Economia Aziendale, Il Mulino, Bo, Cap.2, 3, 4. 2) Marchi L. (a cura di), Introduzione all’Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 2006, Cap. 1, p. 9-32. 4) Bertini U., Il sistema d’azienda. Schema di analisi, Giappichelli, Torino, 1990. a.a 2011/2012 33