Massimo Bozzo - La grande storia del computer Dall'abaco all'intelligenza artificiale. Prisma. Edizioni Dedalo srl, Bari. Edizioni Dedalo. Massimo Bozzo, giornalista, da oltre 15 anni si occupa di divulgazione scientifica per l'Agenzia Ansa. In quasi 25 anni ha scritto migliaia di notizie e articoli per agenzie, quotidiani, riviste specializzate e radiotelevisione. Per la sua opera gli è stato assegnato il "Premio Cinquantenario Glaxo" e il "Premio Città di Firenze", entrambi per la divulgazione scientifica. [p. 7] Introduzione Anche se il termine "informatica" (inteso come scienza e tecnica del trattamento e della trasmissione dell'informazione e, in particolare, della elaborazione di dati) è stato coniato solo da una trentina d'anni (nel 1962 dall'ingegnere francese Philippe Dreyfus), quello che esso rappresenta è nato con gli albori della civiltà. Si perdono infatti nella notte dei tempi i tentativi degli uomini per comunicare fra loro e per registrare e trattare simboli rappresentanti quantità; ma non solo simboli, dal momento che anche la scrittura può rappresentare la prima tecnologia dell'informazione. Questa non è quindi solo una storia del computer, ma una storia dell'informatica che ripercorre le tappe fondamentali del lento processo che ha portato l'uomo dal calcolo fatto sulle dita della mano e dai segnali di fumo fino ai supercomputer e alla trasmissione su scala globale con mezzi che vanno dai satelliti geostazionari alle fibre ottiche che presto avvolgeranno tutta la Terra in un "villaggio globale" formato da una ragnatela di fili di plastica percorsi da lampi di luce. La cronologia degli avvenimenti parte quindi dai primi sistemi di registrazione di numeri e di calcolo di cui ci sia giunta una testimonianza, e risalenti ad oltre 30 mila anni fa, per proseguire con i primi sistemi per "far di conto" come le tavolette matematiche di argilla della Mesopotamia, vere e proprie calcolatrici tascabili ante litteram che riportano in caratteri cuneiformi una serie di calcoli già pronti per l'utilizzazione. Prosegue descrivendo la realizzazione di quella macchina da calcolo, l'abaco, che, risalente nelle più svariate forme a migliaia di anni fa, è ancora oggi diffusa in molti Paesi orientali. La cronologia si occupa quindi del periodo di grande interesse per il calcolo meccanico, particolarmente intenso nel Settecento grazie ai progressi della meccanica e dei meccanismi a orologeria, attraverso la descrizione delle prime macchine calcolatrici meccaniche a ruote dentate messe a punto da Pascal e Leibniz seguendo le loro intuizioni sulla possibilità di generare un riporto ogni dieci giri di una manovella. Raffinate invenzioni che rimangono però confinate alla ristretta cerchia degli scienziati loro contemporanei, poiché la tecnologia di quegli anni non è in grado di produrre in serie i pezzi di grande precisione richiesti per il funzionamento di tali macchine che, se potevano soddisfare le esigenze dei contabili, non erano né abbastanza precise né abbastanza veloci per quelle degli astronomi o degli artiglieri. I primi grandi progressi saranno consentiti dall'elettricità: dalle macchine che traggono ispirazione dai telai per tessitura dei primi dell''800 e dalle loro schede perforate che recano insito il primo principio di "programmazione", alla realizzazione dei primi computer elettromeccanici (quelli cosiddetti di "prima generazione") con decine di migliaia di valvole e relè la cui costruzione viene spinta soprattutto per esigenze militari come il calcolo delle traiettorie d'artiglieria e la decifrazione di codici nemici. Si giunge quindi ai computer cosiddetti di "seconda generazione" con l'invenzione del transistor, e di "terza generazione" dopo quella del circuito integrato e del microprocessore. Si mette poi in evidenza come i computer, nati inizialmente per il calcolo numerico scientifico, siano passati alla elaborazione di qualsiasi altra informazione. Le applicazioni sono ormai innumerevoli: [p. 8] dalle previsioni meteorologiche all'analisi lessicale di testi letterari, dalla progettazione meccanica al controllo di processo che può automatizzare tutte le funzioni di complessi impianti industriali come una raffineria di petrolio, per non parlare della rivoluzione indotta con l'avvento del personal computer e dell'informatica distribuita negli uffici e nelle case. Alcune imprese, come la conquista della Luna e l'invio di sonde interplanetarie, non sarebbero state possibili senza i computer e la miniaturizzazione dei circuiti elettronici, ma allo stesso tempo proprio le particolari caratteristiche di queste missioni hanno dato un enorme impulso al progresso dei computer sempre più piccoli e potenti che poi si sono diffusi a macchia d'olio. Una condizione ben lontana da quanto prevedeva uno studio pubblicato negli anni '50, quando venivano messi in commercio i primi calcolatori, secondo cui sarebbero bastati 20 esemplari per soddisfare le esigenze del mondo contemporaneo. D'altra parte le mostruose caratteristiche di ingombro e gli altissimi costi di acquisto e di esercizio (l'Eniac del 1946 pesava 30 tonnellate, occupava una stanza di 9 metri per 15 e consumava 150 Kilowatt, pur disponendo di una capacità di memoria e di una potenza di calcolo inferiore ad un moderno computer portatile) non lasciavano nemmeno intravedere all'epoca quello che sarebbe accaduto successivamente. Ampio spazio è dedicato ai pionieri industriali del settore; industrie che, nate in sordina, in pochi anni hanno raggiunto vertici mondiali come Ibm, Digital, Olivetti, Hewlett-Packard, Univac, Rca, Siemens, Apple. Di pari passo con l'aumento delle prestazioni in velocità di elaborazione e capacità di memoria dei computer (una serie di calcoli che avrebbe richiesto tre anni di tempo nel 1960 potrà essere fatto in un giorno nel 1971), nel testo si mettono in evidenza le ragioni che hanno consentito l'enorme diminuzione dei costi, delle dimensioni e dell'energia richiesta per il funzionamento di queste apparecchiature come mai è accaduto in nessun altro campo della tecnologia. Mentre la scienza in questi ultimi decenni ha camminato di buon passo, nel settore dei computer ha corso ed ha provocato a sua volta un mutamento e un adeguamento di tutti i settori dell'attività umana. Oggi, anche se i computer sono quanto di più complesso esista al mondo dopo gli esseri viventi, le innovazioni nel settore sono quasi a ritmo quotidiano. La maggior parte di queste innovazioni è realizzata negli Stati Uniti dove già è nato il 95 per cento dei brevetti informatici dal 1946. Portando il paragone nel settore dell'industria automobilistica, si è soliti dire che se questa si fosse sviluppata allo stesso ritmo dell'informatica, oggi una Rolls Royce dovrebbe costare tremila lire e fare oltre un milione di chilometri con un litro di benzina. Allo stesso modo, se oggi un computer di media potenza dovesse essere costruito con i componenti dell'Eniac dovrebbe pesare 3.500 tonnellate, occupare uno spazio di 79 mila metri cubi (un fabbricato di 2 ettari e mezzo) e richiedere una potenza elettrica di 10 Megawatt. La cronologia strettamente informatica è scandita anche dalle maggiori tappe del progresso della matematica, come la rivoluzione introdotta nel calcolo stabilendo la valenza della posizione di ogni cifra in un numero o quella determinata dalla diffusione dei numeri "arabi" che si imposero su quelli "romani". Particolare attenzione è stata posta anche all'evoluzione dei principali mezzi per la trasmissione delle informazioni: dai primi "telegrafi ottici", al telegrafo scrivente, al telefono, la radio, la televisione, i satelliti, la trasmissione veloce dei dati che permette oggi di consultare enormi banche dati, in qualsiasi parte del mondo, disponendo di un piccolo computer portatile e di un modem collegato ad una linea telefonica. Nello scrivere questo testo si è cercato, per quanto possibile, di evitare il doppio pericolo, sempre in agguato nelle pubblicazioni con risvolti tecnici, di un contenuto troppo superficiale per gli esperti e troppo complicato per i non addetti ai lavori. In totale, la cronologia è composta da 850 notizie, completate da oltre 400 fotografie e disegni illustrativi. Il testo cronologico è completato con un indice analitico dei nomi, dei fatti e dei personaggi. [p. 10] 30000 a'C'-1591: I primordi Non si conoscerà probabilmente mai il momento in cui l'uomo si è reso conto di poter eseguire dei calcoli. E' invece possibile stabilire che le più antiche tracce di un procedimento matematico risalgono a oltre trenta millenni fa. Essendo però la matematica formata da concetti astratti, l'uomo ha da sempre adottato strumenti (ad iniziare dalle dita delle mani) che rendessero "visibile" una operazione e che potessero "registrarne" i risultati. Ecco quindi nascere le tavolette d'argilla dei Sumeri, vere e proprie calcolatrici ante litteram che ci hanno tramandato le straordinarie conoscenze matematiche di questo popolo; l'abaco nelle varie forme adottate in tutto il mondo di allora, dai romani ai cinesi; le teorie su cui si basa ancora oggi gran parte della matematica e della geometria, con personaggi come Pitagora, Euclide, i grandi matematici arabi, Leonardo Fibonacci, Luca Pacioli, Girolamo Cardano e Niccolò Tartaglia. [p. 11] 30000 a'C' Su un osso di lupo trovato ai giorni nostri si osserva un piano di calcolo suggerito dall'uso delle dita della mano in auge ai primordi; vi sono tracciate 55 tacche a gruppi di cinque, forse per una transazione o un baratto. 10000-4000 a'C' I Sumeri, per contare, usano piccoli gettoni di argilla, alcuni con un piccolo foro al centro. Oltre ad essere utilizzati raggruppati su un filo, per contare e servire da "archivio", i gettoni sono inseriti in piccole sfere d'argilla grandi come un pugno. Secondo l'archeologa Denise Schmandt-Besserat, dell'Università di Berkeley, le sfere servono come "archivio" di transazioni e, una volta estratti frantumando la sfera d'argilla, i gettoni costituiscono la prova simbolica di uno scambio effettuato. 5000 a'C' L'uomo si basa per i suoi calcoli sulle dieci dita; è da questo metodo naturale che, secondo Aristotele (384-322 a.C'), deriva il sistema numerico decimale. Da notare che in alcune lingue primitive non esistono parole per esprimere numeri oltre il 3 od oltre il 5. Qualsiasi numero più grande viene espresso con la parola "molti". 3400 a'C' Nei geroglifici egizi compaiono per la prima volta i simboli delle unità e delle decine. 3100 a'C' Nascono le scritture ideografiche egizia e sumerica. Gli scribi sumeri, in particolare, conoscono il sistema sessagesimale ed eseguono calcoli matematici aiutandosi con tavolette che riportano tabelle di operazioni già compilate, una specie di tavola pitagorica in caratteri cuneiformi. Proprio in Mesopotamia, all'epoca del grande legislatore Hammurabi (XVIII secolo a'C') la matematica dei Sumeri registrerà un grande sviluppo. Di quel periodo rimarranno circa 300 tavolette di argilla con calcoli, problemi e risoluzioni di equazioni. Una tavoletta in particolare (la numero Ybc 7289, risalente al 1800-1600 a'C'), che sarà oggetto di studio nel 1945 da parte del tedesco Neu-gebauer, reca un quadrato con tracciata la diagonale sulla quale è scritto il numero 1,414213 che è il rapporto tra diagonale e lato, cioè la radice quadrata di 2. Una incredibile precisione dal momento che c'è solo un piccolissimo errore sulla sesta cifra decimale (il valore esatto è infatti 1,414214). Il mistero è come i Sumeri (che è dubbio conoscano il metodo diretto per estrarre una radice quadrata) siano giunti al risultato; è probabile che esso sia stato ottenuto con una grande quantità di calcoli sempre più approssimati. Da escludere l'ipotesi della misurazione empirica sul terreno: per ottenere sei decimali occorrerebbe misurare la diagonale di un quadrato di un chilometro di lato con la precisione di un millimetro. I Sumeri conoscono solo le cifre equivalenti all'"1" e al "10" che rappresentano con i segni T e <. Con questi riescono a costruire tutti i numeri; ad esempio <Tt è il nostro numero 12 e <<<<Ttttt il numero 45. Per i numeri superiori a 60 utilizzano due gruppi di cui il primo ha il valore posizionale delle "sessantine": il numero rappresentato con <Tt<<<<Ttttt significa 12 volte 60 più 45 e cioè 765. 2500 a'C' In Egitto, papiro e inchiostro sostituiscono le tavolette di argilla come materiale da scrittura. [p. 12] 2000 a'C' Compare la scrittura ittita. 1900 a'C' In un rotolo di papiro egiziano, attualmente conservato in un museo di Mosca, sono riportate nozioni di matematica. 1800-1600 a'C' Ai Babilonesi va il merito di aver scoperto l'importanza della posizione di una cifra nel numero a partire da destra. Usano tavolette particolari per calcoli matematici tra cui moltiplicazioni e numeri reciproci. Il sistema prevede una base 60 anziché 10. Il 60 è scelto perché può essere diviso in parti uguali per 2, 3, 4, 5, 6, 10, 12, 15 e 30, eliminando in tal modo il frequente ricorso alle frazioni per le quali gli antichi hanno delle difficoltà. Dal metodo a base 60 deriva il principio per scandire ore, minuti e secondi, e la misura del cerchio (6ù60=360 gradi). Un raffinato sistema numerico a base 20 (nel quale un punto indica l'unità e una linea il cinque) sarà invece messo a punto dai Maya 400 anni dopo Cristo. Le tavolette dei Babilonesi [vedi 3000 a'C'] hanno anche dato origine al termine abaco, nel senso ampio di strumento per calcolare. La parola deriva infatti dal termine semita abaco che significa polvere. Nella sua forma primitiva, l'abaco è infatti una tavoletta di legno o di argilla ricoperta di sabbia sottilissima sulla quale elementari simboli numerici vengono scritti con una punta; solo in seguito l'abaco assumerà la forma che conosciamo oggi del pallottoliere. Scavi nella regione mesopotamica, l'odierno Iraq, hanno portato alla luce migliaia di tavolette di argilla della civiltà sumerica tra le quali numerose sono quelle che recano incise tabelle aritmetiche per fare rapidamente i calcoli, tra cui le tavole delle radici quadrate e cubiche. Famose le cosiddette "Tavole di Senkreh", un documento matematico che risale al periodo 2300-1600 a'C'. I Babilonesi possono rappresentare tutti i numeri inferiori al milione attraverso tre soli segni: un trattino orizzontale, uno verticale e un segno a forma di cuneo. Uno dei maggiori meriti della matematica babilonese è però l'ideazione della notazione posizionale per la scrittura dei numeri, e cioè il principio per cui il valore di ciascuna cifra dipende dalla sua posizione nella scrittura complessiva del numero. 1850 a'C' Compare nell'antico Egitto il primo testo di matematica applicata che ci sia pervenuto. In un papiro noto come "Rhind", dal nome dello studioso scozzese Alexander Henry Rhind che lo acquistò nel 1858 a Luxor, e conservato in gran parte al British Museum di Londra, troviamo notizie sul sistema numerico egizio trascritte dallo scriba Ahmes (o Ahmose). Il trattato, dal titolo Modello per penetrare le cose, riporta nozioni sulle frazioni, le equazioni di primo grado, il calcolo del volume dei granai e delle piramidi. Il papiro è in due frammenti, uno di due metri e l'altro di 2,95 per una larghezza di 32 centimetri. Fra i due mancano circa 20 centimetri; una parte di tale frammento è conservato a New York. Il papiro risale approssimativamente al 1650 a.C', ma è la copia di un altro di due secoli più antico. Il papiro si compone di tre parti: la prima con problemi aritmetici (divisioni, frazioni e forse un'equazione di primo grado ad una incognita); la seconda dedicata alla geometria (misure di superfici, volumi, angolo di pendenza di una piramide, ecc'); la terza con altri problemi aritmetici pratici (conversione di quantità di grano in pane, di orzo in birra, ecc'). 1500 a'C' A Ugarit (l'odierna Ras Shanira, in Siria) fa la sua comparsa il primo alfabeto che adotta una trentina di caratteri babilonesi o forse egizi. Le tavolette fittili che lo riportano sono gli unici reperti che sopravviveranno all'incendio della biblioteca di re Niqmadu II, avvenuto nel 1365 a'C'. 1400 a.C' A Creta fa la comparsa la scrittura lineare con un alfabeto sillabico di 73 caratteri. 1300 a'C' Nel Libano, a Biblos (oggi Jebail), fa la comparsa un alfabeto di 22 caratteri ricavati da quelli di Ugarit [vedi 1500 a.C'] e dal quale deriveranno gli alfabeti etrusco, fenicio, greco, indiano, latino e arabo. 1200 a'C' I Cretesi adottano nel loro sistema di numerazione il simbolo dell'asta per l'unità e i suoi multipli sino al 9, il trattino come simbolo [p. 13] di 10, il cerchio e il rombo per rappresentare rispettivamente i numeri 100 e 1.000. 1100 a.C' Secondo quanto riferisce Wong Sang (1182-1135 a'C') nel suo Libro delle permutazioni, i cinesi già conoscono il sistema di numerazione "binario", che sarà adottato trenta secoli più tardi nei computer. 800 a'C' L'alfabeto di tipo fenicio adottato in Grecia intorno all'825 a'C' si arricchisce delle vocali. 675 a'C' La più antica testimonianza dell'esistenza della lingua latina si ritrova in un'iscrizione che figura sulla "Fibula Praenestina", una fibbia d'oro rinvenuta a Palestrina (antica Preneste) e oggi conservata al Museo Pigorini di Roma. Vi si legge in caratteri greci: "Manios med fhefhaked Numasioi", cioè "Manio mi ha fatto per Numerio". 650 a'C' Gli Etruschi adottano la variante di Cuma dell'alfabeto greco. Modificato dagli Etruschi, servirà da base per quello latino tra il VI e il IV secolo a'C'. 600-400 a'C' Dalle antiche cronache cinesi risulta che l'abaco è usato per le quattro operazioni elementari, nell'insegnamento e nei commerci. Si sa per certo che l'abaco è noto anche in Egitto fin dal 500 a'C'. Nella sua forma classica, l'abaco consiste in file di palline infilate su fili di metallo; la prima fila rappresenta le unità, la seconda le decine, la terza le centinaia e così via. Questo primo calcolatore dell'umanità ancor oggi sopravvive in alcune zone interne dell'India, in Cina (suan-pan), Giappone (soroban) e Russia (tschoty) e nel pallottoliere dei giardini d'infanzia; talvolta figura accanto alle calcolatrici elettroniche sui banchi di mercati e negozi. Il più grande abaco conosciuto è conservato a Tiensin e fu costruito per una farmacia in modo che potesse essere utilizzato contemporaneamente da cinque o sei farmacisti; è lungo 3 metri e 60 centimetri, ha 170 stecche di rame su cui scorrono grani di mogano. L'abaco più piccolo è lungo solo cinque millimetri e fu fatto costruire dai genitori per un neonato, nella speranza che egli diventasse intelligente e abile nel maneggiare il denaro. Una variante dell'abaco può essere considerato il "quipo" degli Incas, un sistema di cordicelle con una serie di nodi. 600 a'C' In Grecia, Talete di Mileto (640-546 a.C') - secondo quanto riferisce Aristotele - scopre che certi minerali con il loro magnetismo naturale attraggono il ferro o altri frammenti degli stessi minerali. Presso tutte le civiltà euro-asiatiche, sono da tempo note le caratteristiche, più tardi definite "elettriche", dell'ambra, una resina fossile che si ritrova, sotto forma di artistici monili, in tutte le tombe scavate nel XIX e nel XX secolo. E' il primo gradino delle conoscenze sull'elettricità, una prodigiosa forza che sarà messa a disposizione dell'umanità soltanto a partire dall'invenzione della pila di Alessandro Volta. 600 a'C' Inizialmente, gli antichi romani usano per il calcolo un abaco simile a quello dei Babilonesi e cioè una tavoletta quadrata cosparsa di sabbia. In seguito sarà adottata una [p. 14] lastra di pietra rettangolare con scanalature parallele contenenti delle pietruzze ("calculi") da spostare lungo i segni dei vari ordini di grandezza che vi sono incisi. Più avanti, le tavolette di legno o metallo sostituiranno quelle di pietra, le scanalature saranno sostituite con bacchette di metallo e le pietruzze da dischetti o palline ("abaculi") scorrevoli lungo le bacchette. La tavoletta verrà suddivisa in due sezioni. Nella sezione inferiore, più ampia, i dischetti rappresentano l'unità, la decina, il centinaio, il migliaio; in quella superiore i dischetti rappresentano i loro multipli. Ogni bacchetta inferiore ha cinque dischetti e ogni bacchetta superiore due (ognuno dei quali vale cinque volte quello infilato nella bacchetta corrispondente in basso). La parola "abaco" deriva dal latino abacus che, a sua volta deriva dal greco abaks-abakion=tavola, tavoletta, ripiano, e, forse, dal semitico abq=sabbia) 532 a'C' Il matematico e filosofo Pitagora di Samo (572ì571-497 a.C'), esule a Crotone, nella Magna Grecia, enuncia una dottrina che si fonda sul principio secondo cui il "numero regge l'universo", ed è essenza stessa di tutte le cose. Tra l'altro, a Pitagora si deve l'invenzione del termine "matematica" pur con un significato più esteso rispetto a quello attuale. Secondo Aristosseno di Taranto, filosofo pitagorico del IV secolo a.C', il merito principale del maestro è di aver elevato la scienza dei numeri ben al di sopra delle modeste esigenze di calcolo dei mercanti. 420 a'C' In Grecia viene sperimentato il primo sistema di trasmissione a distanza dei messaggi mediante segnalazioni luminose con le fiaccole. 400 a'C' L'astronomo babilonese Naburian inventa lo zero e ne comprende il simbolismo che avrebbe portato alla moderna aritmetica dopo quasi un millennio, per merito del matematico indiano Aryabhata [vedi 500]. Nel periodo buio tra i due studiosi, i matematici non useranno lo zero nel calcolo, in quanto non riconosceranno al simbolo la dignità di numero. 400 a'C' Il greco Enea "il Tattico" inventa il primo sistema per trasmettere messaggi a distanza. Il sistema, riporta Polibio, è costituito da stazioni con un vaso pieno d'acqua nel quale galleggia in posizione verticale un'asta con segni convenzionali. La stazione trasmittente fa defluire l'acqua dal vaso e avvisa la ricevente esponendo una torcia in modo da iniziare ad interrompere il deflusso nello stesso momento. Il messaggio viene letto sull'asta al livello in cui questa si ferma. Anche Polibio, nel 150 a.C', creerà un telegrafo ottico con fiaccole esposte su torri per trasmettere singole lettere dell'alfabeto. Resti di queste torri sono sparse in tutta Europa, lungo le vie consolari romane, mentre una rappresentazione è scolpita nella Colonna Traiana a Roma. Un messaggio trasmesso in tal modo da Roma impiegava un giorno per raggiungere Giulio Cesare in Gallia. Nel periodo imperiale, la rete di torri di segnalazione partiva da Roma e, seguendo la costa, raggiungeva la Francia, la Spagna, le coste africane, l'Egitto e si spingeva fino in Asia Minore attraversando in totale oltre 1.500 città con un percorso di oltre 12 mila chilometri. Grazie a questo sistema, i messaggi potevano attraversare il Mediterraneo in due notti. 300 a'C' Si afferma in Grecia un nuovo sistema di numerazione con 27 segni presi a prestito dall'alfabeto greco corrente di 24 lettere più altre 3 del primo alfabeto basato su quello fenicio per indicare i primi dieci numeri e gli otto multipli di dieci fino a 90, il 100 e gli otto multipli fino a 900. Le migliaia sono indicate con una piccola barra inclinata collocata a sinistra della lettera-simbolo del numero. 290 a'C' Il matematico greco Euclide (circa 330-260 a.C') è chiamato ad insegnare ad Alessandria sotto Tolomeo I (306-283 a.C'). Vi fonda una scuola e, per i suoi contributi scientifici, è con Archimede il più prolifico e geniale dei matematici [p. 15] dell'antichità. Autore degli Elementi, raccoglie, in 13 volumi, con una trattazione rigorosamente logica e razionale, tutto il patrimonio matematico (geometrico e geometrico-algebrico) dei predecessori ed espone le sue idee innovative in fatto di geometria, ben oltre i limiti imposti dai condizionamenti politici e mercantilistici dell'opera dei matematici egiziani, sumeri e babilonesi. Sul netto rifiuto euclideo di prendere in considerazione questioni di applicazione pratica nei suoi studi, rivelatori sono i numerosi aneddoti fioriti sul carattere del personaggio. A Tolomeo, desideroso di conoscere la sua geometria senza troppo sforzo, avrebbe risposto senza troppi complimenti che non esisteva una scorciatoia "reale" per l'apprendimento di una materia così complessa. 260 a'C' Un'illustrazione del sistema di numerazione dei romani è riportata sulla colonna rostrata eretta al Foro Romano per celebrare la vittoria navale di Caio Duilio contro i cartaginesi a Lylae (odierna Milazzo). Vi è inciso il più antico simbolo di numeri elevati: quelli di un'asta verticale () chiusa da tre ordini di parentesi, esattamente (((999ad indicare 100 mila unità, ripetuto 23 volte per indicare la cifra 23 milioni. La numerazione romana dell'epoca, estesa a tutti i territori via via conquistati, comprende la lettera "V" per indicare 5, la "X" (ossia una doppia V) per 10, "L" per 50, "C" (da centum) per cento, "M" (da mille) oppure () per mille, (()) per 10 mila, ((())) per 100 mila e (((()))) per un milione. In seguito, sarà adottato per convenzione - analogamente alla "L" - il simbolo "D" per indicare 500. Il sistema rimarrà in vigore sino al Medioevo. 190 a'C' Il blocco dell'esportazione del papiro egiziano, decretato dal re Tolomeo V Epifane, mette in crisi soprattutto Pergamo, sede di una celebre biblioteca, e provoca la rapida diffusione della pergamena come principale materia scrittoria. La pergamena era nota sin dal 3000 a.C' agli stessi egizi, ma poco usata per ragioni di costo. A Roma i fogli di pergamena erano preferiti già da qualche decennio ai rotoli di papiro perché più adatti alla legatura in codici. 105 a'C' Tsai Lun realizza in Cina la fabbricazione della carta, che andrà rapidamente a sostituire la seta e le asticelle di bambù: l'uso della carta per l'informazione scritta farà di questa un fenomeno culturale di massa. La sua fabbricazione in Europa, limitatamente ai territori da essi occupati, sarà introdotta dagli arabi nel 1100 e si estenderà al resto del continente a scapito della pergamena intorno al 1350. [p. 16] 165 d'C' In Cina fa la sua comparsa la stampa. Nel VII secolo, per impedire manipolazioni delle sacre scritture, si incideranno i classici di Confucio su pietra. La lastra verrà utilizzata per anni, debitamente inchiostrata, per farne delle copie su carta. 220 In Cina esce il trattato Chiu-chang Suan-shu che descrive il calcolo, tra l'altro, delle equazioni lineari a più incognite. 250 Il matematico alessandrino Diofanto scrive Arithmetica, l'unica trattazione esplicitamente algebrica lasciata dalla matematica greca. E' un'esposizione organica dei progressi dell'algebra. L'opera, alla quale non è estranea l'influenza dell'algebra babilonese, racchiude una serie di problemi numerici, alcuni dei quali risolvibili con equazioni di primo e secondo grado (uno di questi si può esprimere con una equazione di terzo grado). Il manuale resterà insuperato per un millennio. 500 Nasce il simbolo "zero". Il matematico indiano Aryabhata (475-550) propone di assegnare un simbolo alla fila di palline dell'abaco [vedi 600 a.C'] che non viene spostata durante il calcolo. L'idea, preconizzata già dal 400 a.C' [vedi] dall'astronomo babilonese Naburian, si diffonderà tra i matematici arabi circa due secoli più tardi [vedi 825]. 700 Compare il Liber de loquela per gestum digitorum, l'unico testo che ci tramandi notizie sui principi del computo aritmetico per mezzo delle dita. La cosiddetta "indigitazione" rappresenta la sola forma non scritta di calcolo che resta in uso dopo l'abaco romano. Autore del testo è Beda il Venerabile (672-735). 768-770 In Giappone, ricorrendo all'arte della stampa introdotta dai missionari buddisti giunti dalla Cina, l'imperatrice Shokotu fa riprodurre in un milione di esemplari un componimento poetico buddista. Per la stampa si utilizzano matrici con i caratteri incisi nel legno e riprodotti in metallo fuso. 825 Il primo matematico arabo a utilizzare lo zero è Mohammed Ibn Musa al-Khowaritzmi (780-850). Nel trattato Kitab al jabra almuqabala, scritto a Baghdad, conia il termine oggi noto come algebra e usa la numerazione degli indiani comprendente per la prima volta lo zero. Da questi segni indiani si svilupperanno i numeri "arabi" attuali. Il sistema dei numeri arabi si diffonderà molto lentamente in Europa. Dal nome del matematico arabo deriva il termine "algoritmo", la cui etimologia resterà oscura fino al diciannovesimo secolo ritenendola erroneamente una storpiatura del termine "logaritmo" o in relazione con il termine greco arithmos (numero). Saranno gli orientalisti dell''800 a scoprire che il termine "algoritmo", utilizzato come sinonimo di "procedimento di calcolo", deriva dal nome di Ibn Musa (al-Khowaritzmi è il luogo di nascita). 976 Per la prima volta, in Europa, in un manoscritto spagnolo sono riportate le cifre "arabe". 1000 Il filosofo e matematico francese Gerbert d'Aurillac (938-1003) dal 2 aprile 999 centoquarantesimo papa col nome di Silvestro II propone di meccanizzare alcuni algoritmi. Gli algoritmi, noti già ai matematici babilonesi dell'epoca di Hammurabi, sono una successione di operazioni elementari ridotte ad una procedura uniforme la cui applicazione permette di risolvere un problema particolare. D'Aurillac, che quando imporrà al mondo cristiano la numerazione araba (e quindi anche lo zero) appresa durante un viaggio di tre anni nella Spagna musulmana, sarà accusato di stregoneria, scriverà un manuale sul funzionamento dell'abaco che ne favorirà notevolmente la diffusione in Occidente. 1010 Il fisico e matematico arabo Abu Ali al-Hasan ibn al-Haitham (c' [p. 17] 965-1038) inventa la camera oscura e ne descrive le caratteristiche nel resoconto sugli studi sperimentali da lui effettuati sui fenomeni relativi all'inversione dell'immagine e della messa a fuoco di lenti e specchi sferici e parabolici. Nel 1270, il filosofo slesiano Witelo tradurrà in latino l'intera opera dello studioso arabo, che da allora sarà conosciuto in Occidente con il nome meno prolisso e più orecchiabile di Alhazen. Nel 1572, la traduzione dell'opera sull'ottica sarà stampata col titolo Opticae Thesaurus Alhazeni libri VII. 1017 L'enciclopedico scienziato arabo Abu-al-Rayan Mohammed Ibn Ahmed al-Biruni, ufficialmente sciita ma agnostico in privato, vissuto fra il 973 e il 1048, si trasferisce in India e vi scrive il saggio Tarikh al-Hind (Storia dell'India) tramandandoci tutta la matematica indiana. Grazie all'ottima conoscenza delle lingue - parla correntemente oltre all'arabo, il turco, il persiano, l'ebraico e il sanscrito - e ai suoi contatti epistolari con gli esponenti della cultura contemporanea (tra cui il medico-matematico di Baghdad Ibn Sina, noto in Europa come Avicenna) diffonderà anche preziose nozioni di geologia, astronomia, fisica, geografia, idraulica e storia dell'India e dell'Afghanistan. 1120 Adelardo di Bath (1070-1160), filosofo inglese, intermediario tra la scienza araba e quella occidentale, traduce in latino il trattato di Al-Khowarizmi [vedi 825) dal titolo Liber algorismi de numero indorum. I numeri arabi si diffondono così anche nel Centro e nel Nord Europa. 1147 Primi passi della stampa in Europa: i monaci svizzeri di Engleberg si servono di caratteri incisi da artigiani in blocchetti di legno per stampare le iniziali dei manoscritti. 1200 In Cina fa la sua comparsa l'abaco. Si sostituirà alle bacchette di bambù nell'esecuzione dei calcoli. Questo genere di "computer", affine a quello a suo tempo usato dai romani [vedi 600 a.C'], si diffonderà in tutto il Paese col nome di suan-pan (vassoio calcolatore) e nella variante soroban in Giappone. 1202 Il più grande matematico del Medioevo, Leonardo Fibonacci (figlio di Bonaccio) detto Leonardo Pisano (1170-1230 circa), ma conosciuto anche come "Bigollo", scrive il monumentale Liber Abaci. E' il primo vero trattato di aritmetica, indipendentemente o meno dal ricorso all'abaco per l'esecuzione dei calcoli, che introduce in Occidente la numerazione araba e quindi anche "quod arabice zephirum appellatur" che indica un numero vuoto come un soffio di vento: zefiro, zefr, o zero. L'opera di Fibonacci segna il tramonto dei numeri romani e l'adozione in Occidente della numerazione "araba" e dell'algebra che il matematico aveva appreso durante i suoi viaggi nel Mediterraneo, prima al seguito del padre e poi come mercante in proprio. Questa più pratica numerazione era in parte già nota in alcune regioni d'Europa, tra cui la Sicilia, invase dagli arabi. Il testo di Fibonacci contiene anche uno studio sulle frazioni, una serie di applicazioni aritmetiche a problemi pratici, soprattutto commerciali, e una trattazione dei radicali e delle frazioni. Da questo momento, la nuova matematica si diffonde in Europa. In Italia, specie nei maggiori centri commerciali, sorgono le scuole d'abaco in cui si insegna l'aritmetica applicata ai commerci. In molti casi, come a Verona, Siena e Lucca, i maestri sono stipendiati dal comune o dalla corporazione; a Firenze, dove l'insegnamento è privato, nel 1338 oltre mille studenti frequentavano sei scuole d'abaco. 1269 Il francese Pierre de Maricourt, maestro di Ruggero Bacone, durante l'assedio di Lucera, cui partecipa come crociato nelle truppe angioine con il nome di Petrus Peregrinus, scrive un trattato dal titolo De Magnete nel quale descrive le polarità delle calamite e le applicazioni del magnetismo, attribuendone le proprietà al Cielo. [p. 18] 1300 Con la sua opera Aritmetica secondo gli indiani, il monaco e teologo greco Maximus Planudes (1260-1330), introduce tra i bizantini le cifre "arabe", lo zero e diversi metodi di calcolo. 1371 Compare per la prima volta un precursore delle coordinate cartesiane per rappresentare le cosiddette "forme fluenti" cioè, come in seguito verranno denominate, le funzioni. Il sistema è presente nel Tractatus de latitudinibus formarum del teologo francese Nicola Oresme (1323-1382). 1455 Johann Gutenberg (1398-1468), con l'invenzione della stampa a caratteri mobili, darà in pochi anni un fondamentale impulso alla diffusione della cultura. La prima opera matematica ad essere stampata è il manuale anonimo Aritmetica di Treviso, nel 1478, che precede di quattro anni la prima edizione a stampa degli Elementi di Euclide avvenuta a Venezia nel 1482. Nel sedicesimo secolo, l'opera di Euclide vedrà oltre 70 edizioni. 1489 Nel trattato Behende und hubsche Rechnung auff allen Kauffmanschafft, di J' Widmann di Eger (1460-?), si trova per la prima volta l'impiego dei segni + e - per indicare l'addizione e la sottrazione. Ma lo stesso matematico tedesco non trascura di segnalare che essi sono già largamente in uso. 1494 Il 10 novembre viene edita a Venezia, presso lo stampatore Paganino dei Paganini, la Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità di Luca Pacioli (1445ì1450-1517) un frate francescano originario di Sansepolcro. L'opera, una vera e propria enciclopedia matematica stampata "in folio" e con oltre 600 pagine, è considerata al di sopra di ogni altra, un compendio di tutto il sapere abachistico, sintesi degli studi matematici di tutto il secolo e spinta per futuri sviluppi. Tra gli argomenti, la prima formulazione stampata della "partita doppia", operazione essenziale per la tenuta dei libri contabili delle imprese commerciali, che pone le basi della moderna ragioneria. Nella successiva opera didattica di Pacioli Divina proportione, stampata nel 1509 sempre da Paganino dei Paganini, compaiono splendide tavole di poliedri fatte appositamente nel 1497 dal suo amico Leonardo da Vinci. Nel 1994, per celebrare i 500 anni della Summa, Sansepolcro dedicherà a Luca Pacioli una mostra, un convegno internazionale e un monumento. Il Poligrafico dello stato realizzerà una ristampa anastatica del [p. 19] libro e le Poste emetteranno un francobollo commemorativo. Una società di software di Dallas metterà sul mercato un programma per gestione finanziaria che si chiama "Pacioli 2000". 1545 Il matematico e medico Girolamo Cardano (1501-1576) scrive il trattato di matematica Ars Magna in cui compaiono per la prima volta i numeri negativi e la formula risolutiva delle equazioni di terzo e di quarto grado. Anche se ancor oggi la formula risolutiva dell'equazione di terzo grado è nota come formula di Cardano, i metodi di soluzione di queste equazioni non furono trovati dal matematico pavese. L'equazione di terzo grado era stata risolta nel 1535 dal matematico lombardo Niccolò Tartaglia (1499-1557); il metodo fu dallo stesso rivelato a Cardano che se ne appropria e lo pubblica per primo. Col tempo, la paternità sarà ricondotta a Tartaglia. Un metodo di soluzione delle equazioni di terzo grado era stato trovato anche dal matematico bolognese Scipione Dal Ferro (1465-1526), quello per le equazioni di quarto grado sarà trovato da Ludovico Ferrari (1522-1565), discepolo di Cardano. Cardano dimostra che i numeri negativi seguono la regola matematica così come gli altri numeri. In campo fisico, a Cardano si deve l'invenzione della trasmissione e sospensione meccanica detta appunto cardanica. 1558 Giovanni Battista della Porta (c' 1535-1615) perfeziona la camera oscura di Alhazen di cinque secoli prima [vedi 1010] sostituendo con una lente il foro calibrato, ma manterrà il segreto su questo importante dettaglio nel saggio Magia Naturalis nell'edizione del 1558 parlando genericamente di "apertura", salvo poi ammettere la sua reticenza nella seconda edizione in 20 volumi del 1589 ed enunciare i risultati positivi dell'innovazione. 1591 Appare il saggio del "padre" della notazione algebrica moderna, il matematico e astronomo francese Fran‡ois Viète de la Bigotière (1540-1603), nel quale le costanti e le incognite delle equazioni sono per la prima volta rappresentate da lettere dell'alfabeto (x, y, z). L'algebra numerica cede il passo a quella letterale e segna così un progresso paragonabile a quello avuto dalla matematica con il passaggio dai numeri romani a quelli arabi. All'adozione di questi simboli si arriva con secoli di applicazione in cui si fa sempre più ricorso ad una scrittura abbreviata, quasi stenografica, considerata come antesignana del simbolismo algebrico. Il primo ad impiegare lettere alfabetiche per indicare le incognite fu Giordano Nemorario (?-1237). Con gli anni si passa gradualmente dall'algebra cosiddetta "retorica", nella quale i calcoli sono descritti con l'uso di parole, all'algebra detta "sincopata", dove si fa largo uso di abbreviazioni. Ripresa e valorizzata da matematici italiani e francesi nel sedicesimo secolo, diverrà nel diciassettesimo secolo l'algebra autenticamente "simbolica". I simboli delle equazioni erano noti, soprattutto in Germania, come "segni cossici" così chiamati dal termine "cosa" o "cossa" con cui, dietro l'influsso della nomenclatura italiana, viene chiamata l'incognita delle equazioni. Illustrazioni 1) La "tavoletta" sumerica del 1800-1600 a'C' che riporta con incredibile precisione la radice quadrata di 2 (1,414213: un valore quasi identico al reale 1,414214). 2) Una tavoletta sumerica con una serie di operazioni matematiche. 3) La tavoletta del secondo millennio a'C' con la "tabellina" del 25 in caratteri cuneiformi utilizzata per calcoli matematici ricorrenti. Nella quintultima riga della seconda facciata c'è un errore: 19ù25 è indicato come 465 invece di 475. Rinvenute in gran quantità negli scavi in Mesopotamia, le tavolette erano una specie di tavole pitagoriche ante litteram e riportavano tabelle di operazioni già compilate. 4) Un frammento del papiro noto come "Rhind", dal nome dello studioso scozzese Alexander Henry Rhind. Vi sono riportate iscrizioni che rivelano come, nel 1650 a'C', i matematici egizi conoscessero l'impiego delle frazioni e delle equazioni di primo grado ad una incognita e fossero in grado di calcolare il volume di granai e di grandi costruzioni come le piramidi. Rinvenuto a Tebe, il papiro è conservato al British Museum. 5) Un soroban giapponese (in alto) in cui sopravvive ancora oggi l'abaco conosciuto in Oriente già dal 600 a'C'. Il soroban, così come l'analogo suan-pan cinese (in basso), o lo tschoty russo, sono abaci ancor oggi in uso in questi Paesi, dove si affiancano a volte alle moderne calcolatrici elettroniche. 6) Un abaco romano in bronzo con palline scorrevoli ("calculi") su linee che indicano i vari ordini di grandezza: in quelle più ampie le quattro palline rappresentano unità, decine, centinaia e migliaia; nel settore più piccolo rappresentano i loro multipli. 7) Principio di funzionamento del telegrafo ottico del comandante greco Enea "il Tattico" in una incisione del 1700. 8) Ricostruzione in scala dello stesso telegrafo (Museo delle Poste, Roma). 9) Prima edizione a stampa degli Elementi di Euclide nella versione latina stampata a Venezia nel 1482, e nella versione araba stampata a Roma nel 1594. 10) Pagina del De Sphaera et cylindro di Archimede in un codice del XV secolo. 11) Fabbricazione della carta in Cina, oltre mille anni prima della sua introduzione in Occidente. 12) Tipografia cinese, antesignana nell'uso dei caratteri mobili. 13) Il monaco Gerbert d'Aurillac (che in seguito sarà eletto Papa con il nome di Silvestro II) viene presentato a Papa Giovanni XIII dal conte Borel. 14) Avicenna, matematico arabo vissuto tra il 980 e il 1037. 15) Leonardo da Pisa, più conosciuto come Fibonacci, fu il maggiore matematico del Medioevo e autore del Liber abaci. 16) Johann Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili che darà un incredibile impulso alla diffusione della cultura, e una pagina della sua famosa Bibbia delle 42 righe. 17) Frontespizio del Summa de Arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità del 1494 e, in basso, la rappresentazione gestuale dei numeri (dalla "Summa"). 18) Luca Pacioli in un ritratto di S' Zanchi. 19) Francobollo commemorativo per i 500 anni dell'opera di Pacioli. 20) Niccolò Tartaglia, al quale si deve il metodo per risolvere le equazioni di terzo grado. 21) Il matematico Girolamo Cardano, autore del trattato Ars Magna in cui compaiono per la prima volta i numeri negativi. [p. 22] 1597-1935: La nascita del calcolo automatico Non è ammissibile che studiosi e scienziati, anziché elaborare e confrontare nuove teorie, perdano le proprie ore come schiavi nelle fatiche del calcolo, che potrebbe essere affidato a chiunque se si potessero usare delle macchine... Così scriveva, intorno al 1670, Wilhelm Leibniz e questa idea enunciata dal famoso filosofo può essere considerata come l'atto di nascita del calcolo meccanico. Favorito anche dai progressi della meccanica di precisione (applicati soprattutto all'orologeria), il calcolo meccanico nasce quindi per affrancare l'uomo dalla schiavitù del "far di conto", ma rispecchia l'impostazione filosofica dell'epoca per la rivalutazione dell'uomo. Non è infatti un caso che sia Leibniz che Blaise Pascal, prima ancora di essere costruttori di calcolatrici meccaniche, erano entrambi filosofi e pensatori. I principi adottati nella "Pascalina" e nella analoga calcolatrice di Leibniz aprirono il campo ad una schiera di macchine per il calcolo automatico che, via via più perfezionate, erano ancora in uso nei primi decenni di questo secolo. In questo filone, tappe fondamentali saranno le macchine di Charles Babbage e quelle di Herman Hollerith, che con la meccanografia e le schede perforate, getteranno il seme della futura informatica. [p. 23] 1597 Prendendo spunto da strumenti analoghi ma rudimentali realizzati dal matematico bresciano Niccolò Tartaglia (1499-1557) e da Guidobaldo del Monte, Galileo Galilei (1564-1642) realizza uno strumento denominato "compasso geometrico et militare", una sorta di regolo calcolatore analogico composto da due aste graduate e incernierate con il quale si possono eseguire radici quadrate e cubiche e molte altre operazioni. Gli impieghi si estendono anche alla topografia, agrimensura, balistica. Lo scienziato commissiona quindi al suo meccanico di Padova un centinaio di esemplari del "regolo" che venderà personalmente nel corso degli anni. Le funzioni per eseguire i calcoli saranno accuratamente descritte dallo stesso Galileo in un manuale applicativo dato alle stampe in versione definitiva nel 1606 in sole 60 copie. Il libro sarà scritto da Galilei in italiano, non in latino, per facilitarne la diffusione fra le persone che non conoscono la lingua dotta; la traduzione in latino sarà pubblicata in Germania nel 1613. Un dispositivo analogo al "compasso" di Galilei è messo a punto nello stesso periodo anche dal matematico svizzero Jobst Burgi. Del compasso di Galilei si avrà anche un tentativo di plagio: Baldassarre Capra tenterà di attribuirsene l'invenzione nel suo trattato Usus et fabrica circini del 1607. Capra fu però condannato dalle autorità venete e dovette subire la salace replica di Galileo nella Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra. 1600 Il medico inglese di corte William Gilbert (1540-1603) conia il termine "elettricità" nell'ultimo dei sei trattati che scrive sui fenomeni magnetici e sugli esperimenti da lui effettuati per chiarire le leggi dell'elettrostatica. 1614 Il matematico John Napier di Merchiston (o Neper, poi italianizzato in Nepero), un nobile scozzese vissuto tra il 1550 e il 1617 e noto per l'invenzione del calcolo esponenziale e dei logaritmi (Mirifici logarithmorum canonis descriptio del 1614), dimostra che la divisione può essere espressa con una serie di sottrazioni e la moltiplicazione con una serie di addizioni. Le tavole logaritmiche pubblicate nel 1594 da Nepero si riveleranno indispensabili per i calcoli trigonometrici necessari per la navigazione e l'astronomia. Sarà grazie agli studi di Nepero che Keplero potrà elaborare la sua teoria sulle orbite planetarie. La tecnica di Nepero, che riprende i principi di calcolo illustrati mezzo secolo prima da Petrus Alpianus, permette di effettuare qualsiasi calcolo ripetendo la stessa operazione, e apre inoltre la via al calcolo con metodi meccanici. [p. 24] Nella sua opera Rabdologiae, pubblicata a Edimburgo nel 1617, il matematico scozzese illustrerà l'invenzione delle bacchette o bastoni cosiddetti di Nepero. Rendendo mobili le varie colonne della tavola pitagorica, le bacchette possono essere utilizzate per eseguire moltiplicazioni, divisioni, radici quadrate e cubiche ed altre operazioni. Il principio, che era già noto avendone parlato indiani e arabi, era stato descritto due secoli prima dal matematico arabo Alkalcadi a proposito dell'esecuzione delle moltiplicazioni. Analogo suggerimento era contenuto nel trattato Arithmetica di Petrus Alpianus nel 1534. L'invenzione dei logaritmi viene spesso attribuita al matematico Henry Briggs (1561-1631) che li sviluppò ampiamente. 1623 Durante la Guerra dei Trent'anni, l'astronomo, matematico e artista tedesco Wilhelm Schickart (1592-1635), docente all'Università di Heidelberg e considerato il Leonardo da Vinci tedesco per la portata delle sue conoscenze, inventa e costruisce in esemplare unico un "orologio calcolatore": una macchina basata sui "bastoni" di Nepero che esegue le quattro operazioni e la radice quadrata. Il disegno della macchina e la descrizione del suo funzionamento sono contenuti in una lettera in latino che il 20 settembre Schickart invia a Keplero, mentre sembra che l'esemplare destinato ad accompagnare la missiva sia andato distrutto in un incendio nel laboratorio dell'artigiano che lo stava costruendo. Si sono perse invece le tracce del primo esemplare costruito da Schickart. Una descrizione ancora più dettagliata è contenuta in una seconda lettera a Keplero datata 25 febbraio 1624. Schickart, insieme alla famiglia, morirà in una delle epidemie che colpiscono l'Europa nel Seicento. Negli anni '80, il barone tedesco Bruno von Freytag Loringhoff, docente di filosofa all'Università di Tubinga ed esperto delle tecniche di orologeria del diciassettesimo secolo, riuscirà a ricostruire e a far funzionare correttamente la calcolatrice di Schickart basandosi sui disegni contenuti nella lettera a Keplero. 1624 Il primo regolo calcolatore in grado di eseguire moltiplicazioni e divisioni viene proposto dall'inglese Edmund Gunter (1581-1626) con la costruzione di una scala logaritmica riportata sopra un regolo di una sessantina di centimetri. Il dispositivo permette di eseguire operazioni aritmetiche servendosi di un compasso. Wingate proporrà nel 1628 di estendere la scala logaritmica di Gunter su un secondo regolo da far scorrere sul primo in modo da poter fare a meno del compasso. Un particolare regolo è quello di Genaille dove, con bastoncini a scorrimento, simili per il principio a quelli di Nepero, è possibile eseguire moltiplicazioni di numeri a quattro cifre. 1626 Il matematico inglese William [p. 25] Oughtred (1575-1660), basandosi sugli studi di Nepero sui logaritmi e sul prototipo di Edmund Gunter [vedi 1624], inventa un modello elementare di regolo calcolatore lineare. Facendo scorrere uno sull'altro due righelli sui quali sono tracciati i logaritmi, si possono eseguire i calcoli meccanicamente. In seguito modificato e migliorato con l'intervento di altri matematici come l'inglese Wingate (sempre nel 1626) e Seth Partidge (nel 1657), ma soprattutto grazie all'adozione di un terzo righello e del "cursore", il regolo si avvia a rappresentare il calcolatore tascabile di intere generazioni di ingegneri, architetti, matematici e fisici fino all'avvento - tre secoli e mezzo dopo delle calcolatrici elettroniche tascabili. Oltre ai modelli tascabili, il regolo sarà costruito anche in dimensioni maggiori, fino a un metro di lunghezza, da utilizzare sui tavoli da lavoro e con maggiori approssimazioni di calcolo. L'approssimazione al valore esatto è infatti per il regolo un fattore che dipende dalle dimensioni delle scale graduate e dall'abilità dell'utilizzatore di leggere negli spazi bianchi tra una tacca e l'altra delle scale stesse. Per gli ingegneri, le approssimazioni consentite dal regolo sono più che sufficienti per il calcolo dei dati di progetto o di verifica. Nei regoli più perfezionati, l'asta scorrevole si può sfilare e ribaltare per utilizzare le scale trigonometriche incise sulla faccia inferiore per il calcolo di seni, tangenti e cotangenti. Dal regolo per i calcoli generici nasceranno in seguito modelli specializzati per particolari settori (elettrotecnica, chimica, ecc') e regoli circolari particolarmente diffusi per calcolare i parametri di volo nell'aviazione generale. 8: E' un filosofo il costruttore della prima calcolatrice 1642 A soli 19 anni, il francese Blaise Pascal (1623-1662), futuro filosofo e matematico, precursore del calcolo infinitesimale, inventa e realizza una macchina per agevolare il lavoro di suo padre étienne, esattore delle imposte a Rouen. La macchina, che nel 1645 chiamerà "pascalina", costituisce il primo modello di calcolatrice meccanica con riporto automatico fino ad otto cifre. La "pascalina" funziona con un sistema a ruote sulla cui circonferenza sono incisi i numeri da uno a nove e poi zero; le ruote sono otto e rappresentano le unità, decine, centinaia, fino alle decine di milioni. Quando la prima ruota (quella delle unità) completa un giro, fa scattare di una tacca quella contigua delle decine e così via. Per impostare un numero, si fanno girare le ruote, come se fossero un disco telefonico, muovendole con una bacchetta (quella di Pascal era d'avorio). I risultati (fino a 99.999.999) compaiono in otto piccole finestrelle quadrate sulla stessa piastra metallica che reca le ruote per l'impostazione dei numeri. "Mi rendo conto - scrive Pascal- che la macchina potrebbe essere meno complessa se decidessi di porre le finestrelle con il risultato sul lato posteriore, [p. 26] ma questo sarebbe molto scomodo, mentre è molto più piacevole leggere i numeri sulla parte superiore". Nel 1642, Pascal si preoccupa quindi anche di realizzare una macchina di uso gradevole, diventando in questo modo un precursore dell'ergonomia. I meccanismi interni della "pascalina" non differiscono molto dagli ingranaggi dei contachilometri montati sulle automobili della nostra epoca e la "pascalina" ha le dimensioni delle future tastiere per computer. La macchina rende automatica l'operazione del riporto, uno dei maggiori ostacoli alla rapidità del calcolo mentale. Inizialmente la "pascalina" fa solo addizioni e sottrazioni. Successivamente, Pascal modificherà la sua invenzione in modo da consentirle l'effettuazione anche di moltiplicazioni e divisioni. La versione definitiva della macchina sarà realizzata da Pas-cal nel 1649 (anno in cui otterrà dal re Luigi XIV il diritto esclusivo di produrla e di venderla), ma alla "pascalina" mancherà il successo commerciale anche perché troppo costosa dal momento che gli unici artigiani capaci di costruirla sono gli orologiai. Nel tentativo di rendere la sua macchina più appetibile al mercato per le sue qualità di facilità d'uso, robustezza e resistenza all'usura, Pascal elaborerà una cinquantina di versioni del prototipo, senza tuttavia raggiungere il successo sperato. Una dettagliata descrizione della macchina, della quale sopravviveranno nove esemplari, compare nell'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert alla voce "Algebra". Matematico precoce, Pascal aveva già suscitato l'invidia di Cartesio con il suo saggio Essai pour le coniques scritto a poco più di 16 anni.8: 1650 Il matematico gesuita Kaspar Schott, nella sua opera Organum Mathematicum propone di sostituire i "bastoncini" di Nepero [vedi 1614] con cilindri paralleli rotanti, divisi in dieci zone numerate da zero a nove riproducenti le colonne della tavola pitagorica con l'aggiunta di una colonna di zeri. Un perfezionamento della tecnica dei cilindri rotanti sarà realizzato da Rous con il suo cosiddetto "abaco portatile" concepito essenzialmente come sussidio didattico. 1654 Un regolo calcolatore logaritmico, prossimo alla sua versione moderna, è realizzato da Robert Bissaker. Consiste in un righello mobile graduato che scorre tra due sponde di una base fissa. 1659 Il toscano Tito Livio Burattini costruisce una macchina addizionatrice (denominata "ciclografo") ad imitazione di quella realizzata da Pascal [vedi 1642] che ebbe modo di conoscere nei suoi numerosi viaggi all'estero. La calcolatrice, che Burattini dona al duca Ferdinando II di Toscana, è conservata nel Museo di Storia della Scienza di Firenze. 1665 Lo scienziato inglese Isaac Newton (1642-1727), durante un soggiorno a Woolsthorpe a causa della pestilenza che infuria in Inghilterra, [p. 27] sviluppa i metodi matematici del calcolo differenziale. Il metodo (che sarà pubblicato vent'anni più tardi nel libro dei Principia) gli consentirà di formulare la teoria della gravitazione universale. Analoghe scoperte saranno fatte meno di dieci anni dopo anche da Leibniz [vedi 1671) che inventerà i simboli matematici ancora oggi in uso. 1666 Una macchina moltiplicatrice è costruita in Inghilterra da sir Samuel Morland, maestro di meccanica alla corte di Carlo II. La macchina, contenuta in una cassetta rettangolare di legno, è composta da una lastra di ottone dorato con 55 cerchi d'argento numerati e 17 cerchi in ottone anch'essi numerati. Un esemplare, appartenuto a Cosimo III dei Medici, è conservato al Museo di Storia della Scienza di Firenze. 1671 Il filosofo e scienziato tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646-1716) inventa una calcolatrice a ruote dentate che esegue, tra l'altro, la moltiplicazione di un numero a diverse cifre per uno ad una sola cifra. Rispetto alla calcolatrice di Pascal che poteva soltanto addizionare e sottrarre, quella di Leibniz può anche moltiplicare ricorrendo a più addizioni, dividere ricorrendo a più sottrazioni, ed estrarre le radici quadrate. Leibniz è solito sottolineare come sia "indegno dell'eccellenza dell'uomo sprecare ore a fare calcoli". La calcolatrice di Leibniz è basata sullo stesso principio del riporto meccanico automatico ideato da Pascal e cioè del calcolo "passo a passo"; essa ripete cioè una serie di operazioni come se fossero tutte addizioni o sottrazioni. Anche alcune calcolatrici meccaniche del '900 funzioneranno con lo stesso principio. Quella di Leibniz è la prima calcolatrice con "traspositore", un dispositivo che permette di memorizzare una cifra per consentirne la moltiplicazione o divisione con addizioni o sottrazioni successive. Un contagiri, sull'asse della manovella di esecuzione, registra il numero di addizioni o sottrazioni effettuate. Dopo Leibniz, la prima calcolatrice meccanica ad adottare un dispositivo contagiri sarà quella di Charles-Xavier Thomas di Colmar [vedi 1820]. L'idea della calcolatrice di Leibniz è sostanzialmente valida, ma il filosofo non avrà la soddisfazione di vederla realizzata: nessuna delle due macchine che farà costruire nel 1694 e nel 1706 riuscirà ad eseguire correttamente una sola operazione a causa della scarsa precisione dei meccanismi. Dei due esemplari ne sopravviverà al tempo soltanto uno che sarà conservato nella biblioteca pubblica di Hannover. A Leibniz viene riconosciuto anche il merito di aver riportato in auge i numeri "binari" (in un suo saggio stampato negli atti del 1703 dell'Accademia francese delle Scienze) e di aver intuito la possibile applicazione delle macchine per il calcolo. I simboli "1" e "0" per Leibniz rappresentano addirittura Dio e il vuoto. Prima di Leibniz, un sistema binario era stato ideato da Giovanni [p. 28] Caramuel, un matematico cistercense di origine spagnola che nel 1670, mentre era vescovo di Campagna (un comune in provincia di Salerno), aveva pubblicato l'opera Mathesis Princeps nella quale si trova la prima tabella di numerazione binaria. Il concetto della numerazione binaria, alla base del funzionamento dei computer, sarà ripreso un secolo dopo Leibniz [vedi 1847] dall'irlandese George Boole [vedi 1847], fondatore della teoria su cui si basa l'architettura dei computer. Altro merito di Leibniz è quello di aver proposto la risoluzione dei problemi matematici scomponendoli in tanti piccoli sottoproblemi in modo che siano più velocemente affrontati dalle macchine. 1678 L'orologiaio francese di corte Grillet de Roven progetta e realizza una calcolatrice tascabile basata su una combinazione tra le ruote di Pas-cal e i "bastoncini" di Nepero. 1687 Opprandino Musina, un orologiaio di Mondovì, realizza una macchina addizionatrice. 1709 L'ingegnere e matematico veneziano marchese Giovanni Poleni (1685-1761), docente di "Astronomia e meteore" all'Università di Padova, realizza un prototipo funzionante di una macchina calcolatrice in grado di eseguire le quattro operazioni su numeri al massimo di tre cifre. La descrizione della calcolatrice è riportata nel suo saggio Miscellanea del 1709 in cui confluiscono i risultati delle sue ricerche giovanili. Nel secondo capitolo dell'opera si legge che la "macchina aritmetica" ha una grande ruota a tre settori su ciascuno dei quali ci sono nove denti che muovono rotelle totalizzatrici. Per la divisione, la macchina richiede un procedimento complicato e non completamente sicuro. Mentre le calcolatrici di Pascal e Leibniz erano azionate con una manovella, quella di Poleni dispone di un contrappeso. Poleni distruggerà la sua macchina quando verrà a sapere che un austriaco ne aveva costruito un esemplare migliorato. Nel 1959, per i 250 anni dalla pubblicazione del saggio Miscellanea, una ricostruzione della macchina di Poleni sarà realizzata negli stabilimenti Ibm di Milano con la supervisione di Franco Soresini. La macchina è esposta al Museo della Scienza di Milano. 1p29 1714 Il meccanico inglese Henry Mill ottiene un brevetto per un dispositivo che, secondo la descrizione ("in grado di scrivere artificialmente le lettere l'una accanto all'altra, senza che sia possibile distinguere il risultato da quello di una stampa"), sembra essere una macchina per scrivere. 1725 Nasce l'idea della programmazione automatica continua dei telai tessili: una combinazione di fori praticati secondo un determinato codice su una striscia di carta è letta da una serie di aghi-sonda a molla e tradotta nei corrispondenti comandi per gestire il "balletto" dei fili per la tessitura di una stoffa di un determinato disegno. Ne è inventore l'industriale francese Basile Bouchon; il sistema utilizza un rotolo di carta con le perforazioni che passa attraverso una batteria di aghi a molla ed ha però bisogno di un assistente per tradurre le "letture" degli aghi in comandi. Quando un ago entra in un dato foro, il filo corrispondente dell'ordito viene bloccato sino a nuovo ordine. Tre anni dopo, il meccanico francese M' Falcon perfezionerà il sistema semiautomatico a banda perforata per tessitura ideato da Bouchon, adottando una serie di schede perforate indipendenti in cartoncino. 1729 L'inglese Stephen Grey (1696-1736) scopre che i materiali si dividono tra conduttori e non conduttori di elettricità. 1733 Il francese Charles-Fran‡ois de Cisternay du Fay (1698-1739) scopre che esistono elettricità di segno opposto: la "vetrosa" nel vetro, nel cristallo di rocca, nelle pietre preziose, nel pelo animale; e la "resinosa" nell'ambra, nella gommalacca, nella seta, nella carta e in molte altre sostanze. 1742 Il benedettino scozzese Andrew Gordon (1712-1751) realizza il primo motore elettrico con un mulinello elettrostatico in grado di ruotare a 680 giri al minuto. 1745 L'industriale francese Jacques de Vaucanson (1707-1782), meccanico e studioso di anatomia, elimina la necessità di un operatore per il funzionamento dei telai da tessitura programmati a schede perforate, piazzando il dispositivo direttamente sui telai. Il meccanismo ad aghi-sonda trasmette i comandi interpretati sulle schede al gancio corrispondente che provvede a sollevare i fili. La complessità della nuova macchina ne ostacolerà, tuttavia, la diffusione commerciale. Nel 1741 de Vaucanson aveva realizzato il primo automa meccanico: un suonatore di flauto che emette suoni soffiando con le labbra nello strumento e muovendo le dita sui fori. L'anno successivo era stata la volta di una papera meccanica in rame dorato che inghiottiva cibo e lo "digeriva" con un meccanismo di triturazione, beveva, nuotava e faceva "quack quack". La storia degli automi inizia sin dall'antichità con quelli attribuiti a Erone di Alessandria. Sembra che gli arabi fossero particolarmente valenti nel settore: nell'809 il sultano Harun al-Rashid offrì una pendola animata a Carlomagno. 1747 Il fisico e patriota americano Benjamin Franklin (1706-1790), noto per l'invenzione del parafulmine, getta le basi della moderna teoria dell'elettricità - dimostrando che essa può esistere in due stati, positivo e negativo - condizione essenziale per la nascita, in seguito, dei computer digitali. 1755 Il matematico svizzero Leonhard Euler (Eulero) (1707-1783) perfeziona il calcolo differenziale con il trattato Institutiones calculi differentialis e inventa l'omonima formula sui numeri complessi. 1757 Il matematico piemontese Giuseppe Luigi Lagrange (1736-1813), [p. 30] introduce il calcolo infinitesimale nel trattato Essai d'une nouvelle méthode pour déterminer les maxima et les minima des intégrales definies. Lagrange sosterrà a Parigi, a spada tratta, la causa del sistema metrico decimale. 1774 Il fisico francese George Louis Lessage costruisce il primo telegrafo elettrostatico. Ventiquattro pendolini in sughero, corrispondenti alle lettere dell'alfabeto, sono mossi da una corrente indotta dalla stazione trasmittente. Il sistema era già stato descritto, dal punto di vista teorico, da un anonimo autore sulla rivista britannica "Scots' Magazine". 1775 Due calcolatrici realizzate dallo statista e scienziato inglese Lord Charles Mahon, conte di Stanhope, (1753-1816) eseguono moltiplicazioni e divisioni. Pur non presentando sostanziali innovazioni rispetto alla macchina di Leibniz, sono tecnicamente molto precise e danno buone garanzie di funzionamento. Come le precedenti calcolatrici, anche queste resteranno però un'invenzione circoscritta alla cerchia degli studiosi: la tecnologia del tempo non è in grado di produrre in serie parti di grande precisione. 1780 Luigi Galvani (1737-1798), professore di anatomia all'Università di Bologna, scopre accidentalmente la corrente elettrica con il suo famoso esperimento sulla rana, ma le sue conclusioni sull'interpretazione del fenomeno (cioè l'esistenza dell'elettricità animale) saranno confutate da Alessandro Volta. Ripetendo l'esperimento, il fisico si accorgerà che l'arco bimetallico utilizzato da Galvani non è che una rudimentale pila la cui elettricità provoca la contrazione del muscolo della rana; di tale esperienza si servirà per costruire la sua pila [vedi 1796]. 1794 Il fisico e sacerdote francese Claude Chappe (1763-1805) realizza un "telegrafo ottico" costituito da tre aste, di cui una lunga circa quattro metri chiamata "regolatore", e due più piccole dette "indicatori" o "ali" che si articolano alle estremità del regolatore. Il sistema è posto alla sommità di torri distanti circa 15 chilometri. I segnali, rappresentati dalle 92 diverse posizioni che, manovrando funi, pedali e pulegge, possono assumere i bracci (tutte le lettere dell'alfabeto, i numeri da zero a nove e un certo numero di messaggi convenzionali, ma le combinazioni possibili sono 196), sono letti da un osservatore con binocolo posto sulla torre successiva e da questo ritrasmessi. La prima linea telegrafica, costituita da 15 stazioni su circa 190 chilometri da Parigi a Lilla, entra in funzione il 15 agosto. Il primo messaggio (l'annuncio della riconquista della città di Condé da parte delle truppe rivoluzionarie), trasmesso il primo settembre, arriva a Parigi entro un'ora dalla battaglia e impressiona l'Assemblea legislativa. Il tempo totale per l'invio del messaggio è di due minuti e mezzo. Chappe e i suoi tre fratelli, Ignace, Pierre-Fran‡ois e Abraham, ottengono la concessione del servizio telegrafico e installeranno in pochi anni le linee Parigi-Strasburgo, Parigi-Brest e Parigi-Lione poi prolungate [p. 31] fino a Torino (nel 1805), Milano, Mantova e Venezia. La rete telegrafica ottica francese raggiungerà il culmine nel 1852, con 556 stazioni su 4.800 chilometri di linee che collegheranno Parigi con 29 tra le maggiori città. Un analogo sistema sarà realizzato a partire dal 1795 dallo svedese Abraham Edelcrantz (1754-1821) (nato con il nome di Abraham Niclas Clewberg nella città di Abo, oggi in Finlandia). Il telegrafo è costituito da una schiera di dieci palette in cima a due pali che possono essere ruotate in posizione verticale o orizzontale tirando dei cavi per un totale di 1.024 segnali. Nel 1809 la rete svedese avrà una cinquantina di stazioni su una distanza di circa 200 chilometri. Nel 1840 ogni Paese europeo disporrà di linee telegrafiche ottiche e alcune linee saranno realizzate anche negli Stati Uniti. Due le maggiori limitazioni del telegrafo ottico: funziona solo di giorno e costa eccessivamente caro per l'alto numero di personale occorrente. La linea Mosca-Varsavia, inaugurata nel 1838, avrà bisogno di 1.320 operatori per far funzionare le 220 stazioni della linea. 1796 Alessandro Volta (1745-1827), professore di fisica all'Università di Pavia, costruisce una pila elettrica ad azione chimica che presenterà il 20 marzo 1800 a Londra in una memorabile seduta della Royal Society. La pila di Volta non è efficacemente utilizzabile perché esaurisce la sua carica in breve tempo. La prima pila efficiente e di piccole dimensioni (al carbone-zinco-cloruro di ammonio) sarà realizzata solo nel 1867 dall'ingegnere francese Georges Leclanché. 1798 Il tedesco Alois Senefelder (1771-1834), nato a Praga, inventa la litografia, un procedimento di stampa ad altissima fedeltà che sarà adottato alla fine degli anni '50 per stampare su una piastrina di silicio sottilissimi tratti conduttori che collegano i diversi elementi di un "microchip". 1801 Il francese Joseph-Marie Jacquard (1752-1834) presenta all'Esposizione universale di Parigi un sistema a schede perforate in grado di automatizzare totalmente le lavorazioni dei telai nello stabilimento di tessitura di seta del padre. La scheda perforata di cartone, che è frapposta tra un blocco di legno dal quale escono aghi montati su molle a spirale, consente l'uscita dei soli aghi in corrispondenza dei fori e blocca gli altri. La scheda impone in tal modo, del tutto automaticamente, il movimento degli aghi per realizzare un determinato disegno del tessuto. Nel '700 i tessuti avevano raggiunto un elevato grado di elaborazione dei disegni e, accanto al tessitore, era necessaria la presenza di un "tiralicci" per sollevare i fili dell'ordito e far passare quelli della trama. Già Joseph Mason nel 1687 e più tardi William Cheape nel 1779 avevano cercato di realizzare dispositivi per sostituire il tiralicci, ma non erano riusciti ad automatizzare l'operazione. Tentativi sullo stesso tema erano stati fatti dal francese B' Buchon, nel 1725, che aveva compreso l'importanza di automatizzare tale operazione e aveva ideato un sistema di aghi e uncini con rulli perforati che selezionavano solo i licci da azionare, riuscendo ad ottenere automaticamente l'ordito del tessuto. Il francese M' Falcon, nel 1728, aveva già sperimentato un sistema analogo per automatizzare alcune fasi della tessitura. L'idea fu in seguito ripresa anche da Jacques de Vaucanson [vedi 1745]. Solo Jacquard riuscirà però ad automatizzare completamente le lavorazioni al telaio e a industrializzare l'invenzione. [p. 32] Nonostante la feroce opposizione dei tessitori, che per poco non costerà la vita all'inventore, i telai Jacquard saranno adottati anche per la tessitura del cotone e avranno un immediato successo soprattutto in Francia (11 mila telai in otto anni) e in Gran Bretagna. Con le schede perforate i telai possono eseguire tessiture complicatissime; un esempio è il ritratto di Jacquard tessuto in seta (che sarà successivamente acquistato da Babbage) impiegando centinaia di cartoni forati programmati con circa 20 mila comandi. La scheda perforata come quella di Jacquard servirà ai costruttori dei primi elaboratori elettromeccanici come Babbage [vedi 1823] e Hollerith [vedi 1889] per immettere i dati e gli algoritmi di calcolo nelle loro macchine e leggere i risultati delle elaborazioni. Sulle schede perforate si baseranno, infatti, i primordi dell'elaborazione automatica dei dati. 1804 Lo spagnolo Francisco Salva mette a punto un telegrafo che utilizza una pila di Volta e invia messaggi fino a un chilometro di distanza. La trasmissione avviene con un filo per ogni lettera dell'alfabeto. L'apparecchiatura ricevente è costituita da una vasca d'acqua acidula dove i capi dei fili generano bollicine all'arrivo della corrente. Il 26 agosto 1809, il fisiologo tedesco Thomas von Sommering presenterà, all'Accademia di Monaco di Baviera, un analogo "telegrafo galvanico" alimentato anch'esso da una pila di Volta in argento e zinco, e costituito da 24 fili abbinati ad altrettante lettere che, da una tavola di trasmissione, arrivano fino ad una vasca piena d'acqua dove sviluppano delle bollicine quando arriva una corrente nel filo abbinato ad una lettera. Il sistema prevede anche un sistema di avviso che, producendo bollicine, aziona un cucchiaio che fa cadere una pallina di piombo in una suoneria. 1820 Per la prima volta viene prodotta in serie una calcolatrice; il dispositivo è ideato da Charles-Xavier Thomas, direttore di una compagnia di assicurazioni di Colmar, in Alsazia. Il suo "Aritmometro" è il primo vero esempio di calcolatrice meccanica e diventerà un classico nel suo genere. Sfruttando il principio del pignone dentato ideato da Leibniz, la calcolatrice di Thomas esegue moltiplicazioni e divisioni con una successione di addizioni e sottrazioni. Come in quella di Leibniz, un contagiri sull'asse della manovella di esecuzione registra il numero di addizioni (o sottrazioni) successive effettuate per ottenere la moltiplicazione (o divisione) di due numeri. La macchina avrà un buon successo commerciale in Europa a partire dal 1849 per opera del costruttore Payen di Parigi. In 30 anni ne saranno realizzati 1.500 esemplari e la produzione si protrarrà fin quasi al 1930. Per la sua invenzione, Thomas sarà considerato come uno dei maggiori pionieri del calcolo automatico e riceverà le più alte onorificenze da numerose nazioni. Dalle versioni migliorate dell'Aritmometro, sviluppate nel 1875 da Franck Stephen Baldwin, prenderà il via l'industria americana delle macchine da calcolo. 1820 Il chimico e fisico danese Hans Christian Oersted (1777-1851) scopre che un ago magnetico viene deviato da una corrente elettrica in un conduttore. Il nome dello scopritore dell'elettromagnetismo sarà dato, nel 1934, all'unità di misura dell'intensità del campo magnetico. 1820 Il fisico francese Dominique-Fran‡ois-Jean Arago (1786-1853) realizza un'elettrocalamita, perfezionata nel 1831 dall'americano Joseph Henry (1797-1878), dalla [p. 33] quale nascerà il relè. Il dispositivo contiene tutti gli elementi per la realizzazione del telegrafo ed Henry ne installerà uno all'Università di Princeton, dove insegna, senza preoccuparsi di brevettarlo convinto com'è che la conoscenza debba appartenere al mondo intero. Nello stesso periodo, Henry dà lezioni private a quel Samuel Morse che brevetterà il telegrafo ma che, soprattutto, metterà a punto il relativo alfabeto. Il relè sarà il componente essenziale dei primi computer elettromeccanici. Il nome di Henry sarà scelto come unità di misura dell'induttanza. 8: Un "visionario" inventa il computer programmabile 1823 Il matematico inglese Charles Babbage (1792-1871), docente all'Università di Cambridge e cofondatore della Analytical Society (1812) di Londra, con l'aiuto finanziario del governo e la considerevole fortuna ereditata dal padre banchiere, inizia la progettazione di una calcolatrice meccanica ("Difference Engine"). Secondo le prospettive, la macchina deve poter tabulare cifre fino a otto decimali. Nel 1833, Babbage abbandonerà il progetto senza completarlo per dedicarsi alla realizzazione, a partire dall'anno successivo, di una seconda macchina ("Analytical Engine"), di gran lunga più complessa e che precorre i principi dei calcolatori numerici universali del XX secolo. Secondo i piani di Babbage, l'"Analytical Engine" dispone di 5.000 ruote dentate, adotta le schede perforate di Jacquard per l'immissione dei dati e deve in teoria effettuare 60 addizioni in un minuto. La macchina deve poter immagazzinare soluzioni parziali e metterle da parte per operazioni successive e, infine, stampare i risultati. L'"Analytical Engine" è progettata con una memoria composta da 200 accumulatori di dati, ciascuno con 25 piccole ruote dentate, un dispositivo aritmetico per le quattro operazioni, un meccanismo di comando del programma di calcolo formato da due serie di schede perforate. L'introduzione dei dati è prevista posizionando a mano le ruote degli accumulatori o leggendo le schede perforate. I risultati sono forniti con la perforazione di schede, con la stampa diretta o registrando la posizione degli accumulatori. La macchina analitica presenta quindi uno schema generale identico a quello che sarà adottato per gli elaboratori elettronici, a tal punto che quando gli scritti su Babbage saranno riscoperti, molti brevetti della Ibm saranno invalidati. La macchina analitica è talmente perfezionata e complessa da presentare però un grave inconveniente: nessun meccanico dell'epoca riesce a costruirne un esemplare funzionante, nonostante Babbage collabori con un vero genio della meccanica, Joseph Clement, col quale peraltro litiga continuamente. L'enorme struttura (25 mila parti e un peso di quasi due tonnellate) pone anche problemi per il suo azionamento. L'idea di Babbage di utilizzare una macchina a vapore si rivela inutilizzabile e l'elettricità non è ancora abbastanza sviluppata per poter costituire una soluzione. [p. 34] Nel 1842 il Governo britannico cambierà opinione sul lavoro di Babbage e deciderà di abbandonare il finanziamento dell'iniziativa. L'inventore deciderà quindi di proseguire da solo e trascorrerà il resto della sua vita nel tentativo di costruire la macchina secondo progetti che, col passare del tempo, diventeranno sempre più grandiosi. L'impresa costerà a Babbage due decenni di lavoro e tutto il suo patrimonio personale, oltre alle 6.000 sterline raccolte tra i suoi amici (tra cui Thomas Carlyle, Charles Darwin, Simon de Laplace e Charles Dickens) e alle 1.500 della Royal Astronomical Society cui il matematico aveva promesso una macchina per calcolare automaticamente le tavole dei logaritmi. Nel suo lavoro Babbage è sempre sostenuto e incoraggiato da una donna di straordinaria intelligenza, Ada Augusta Byron, contessa di Lovelace (1815-1852), figlia del poeta George Byron, che compilerà i primi programmi per il funzionamento dell'unica rudimentale macchina che Babbage sarebbe riuscito a costruire. In onore della nobildonna inglese, considerata come la prima programmatrice di soft-ware, uno dei più avanzati linguaggi operativi, creato appositamente per i sistemi informatici della difesa statunitense, sarà chiamato "Ada". Nell'opera della nobildonna inglese già si prefiguravano l'applicazione di sottoprogrammi e la programmazione automatica. Nel 1842, Luigi Federico Menabrea (1809-1896), uomo politico piemontese e docente di scienza delle costruzioni, pubblicherà a Ginevra un resoconto dettagliato sulla macchina di Babbage, contribuendo in modo decisivo alla diffusione delle idee del matematico inglese che aveva invitato a Torino nel 1840. All'epoca della pubblicazione nella Bibliothèque Universelle di Ginevra delle Notations sur la machine analytique de M' Charles Babbage, Luigi Federico Menabrea è capitano del Genio sardo, in seguito sarà deputato e Presidente del Consiglio (dal 1867 al 1869). Quella di Menabrea è la prima descrizione dell'opera di Babbage; il matematico inglese odiava scrivere e non prendeva che pochi appunti sulle sue invenzioni. L'anno successivo, il saggio di Menabrea sarà tradotto in inglese da Ada di Lovelace col titolo Sketch of the analytical engine invented by Charles Babbage by Luigi Federico Menabrea e farà il giro del mondo. E' in questo volumetto che Ada di Lovelace (nelle "note del traduttore", lunghe il triplo dell'originale) va oltre le idee di Babbage, approfondendo soprattutto il concetto di programmazione e affermando che "la macchina analitica, pur operando sui numeri, potrà agire anche su ogni altra cosa che non abbia forma numerica. Potrà creare musica, ad esempio, e... tessere schemi algebrici, proprio come il telaio Jacquard tesse figure di fiori e di foglie". La gentildonna intuisce l'idea di "loop" e di sottoprogramma, ovvero la sequenza ripetitiva di passi. Memore del contributo di Menabrea e di altri riconoscimenti della corte sabauda e della comunità scientifica italiana, quando, nel 1864, Babbage scriverà la propria autobiografia (Passages from the life of a philosopher) la dedicherà al re d'Italia Vittorio Emanuele II. Nel 1833, in una lettera al fondatore della British Association for the [p. 35] Advancement of Science, Sir David Brewster (1781-1868), Babbage propugnerà anche la realizzazione di quella che un secolo più tardi verrà chiamata "banca dati". Nel 1879, dopo la morte di Babbage, suo figlio minore Henry Provost Babbage riuscirà ad assemblare sei sezioni della macchina analitica con la quale riuscirà, nel 1888, a calcolare una tavola dei primi 32 multipli del numero "pi greco", con 29 cifre significative, prima che questa si guasti irreparabilmente. Il 4 ottobre 1995, una delle sei sezioni della "Difference Engine", conservata da un ramo della famiglia Babbage trasferitosi in Nuova Zelanda, sarà venduta all'asta a Londra dalla Christie's e acquistata dal Power House Museum di Sydney per 172 mila sterline, oltre il triplo del massimo della stima, fissata fra le 30 e le 50 mila sterline. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, l'ingegnere spagnolo Leonardo Torres y Quevedo (1852-1936) ipotizzò che sarebbe stato possibile costruire la macchina differenziale di Babbage ricorrendo all'elettromeccanica e, in Francia, ne costruì anche alcune parti; non riuscì però a trovare i finanziamenti per realizzare una macchina completa. La "macchina differenziale numero 2" progettata da Babbage sarà invece finalmente costruita a partire dal 1989 grazie a 290 mila sterline elargite dalla Ibm e installata in una sala del Museo della Scienza e della tecnica di Londra, a South Kensington, accanto ad alcuni pezzi della macchina originale e schede perforate con 55 fori. La macchina riuscirà a compiere il suo primo calcolo (le prime cento potenze di 7) il 29 novembre 1991, un mese prima del bicentenario della nascita di Babbage. Un'apparecchiatura scientifica inventata da Babbage, e perfettamente funzionante, sarà comunque utilizzata nei decenni seguenti: l'oftalmoscopio con il quale gli oculisti esaminano l'interno dell'occhio. Nel 1977, a Palo Alto, in California, sarà creato il "Charles Babbage Institute" per la promozione della storia dell'informatica e la conservazione di documenti che riguardano lo sviluppo del computer nel tempo. L'istituto sarà fondato dall'ingegnere informatico Erwin Tomash, che provvederà anche alla dotazione finanziaria iniziale. Nel 1980 l'Istituto sarà trasferito presso l'Università del Minnesota, a Minneapolis.8: 1824 Tito Gonella, professore di matematica all'Accademia di Belle arti di Firenze, realizza un "planimetro ortogonale" per il gabinetto di meccanica di Leopoldo II di Toscana. Lo strumento consente di calcolare un'area percorrendone il contorno con una punta mobile. Un analogo e più maneggevole "planimetro polare" sarà ideato dal tedesco Amsler nel 1858. Nel 1850 Gonella realizzerà due addizionatrici a tastiera (uno dei primissimi esemplari di calcolatrice che passa dall'azionamento con una manovella a quello con una tastiera) di cui pubblicherà una descrizione nel 1859 presso la tipografia Calasanziana di Firenze. Uno dei due esemplari è al Museo della storia della scienza di Firenze. 1826 Il fisico francese Joseph-Nicéphore Niepce (1765-1833) ottiene la prima fotografia impressionando una lastra di stagno, sulla quale ha depositato una soluzione di bitume di Giudea, con un'esposizione di otto ore all'interno di una camera oscura. Il bitume non "impressionato" dalla luce è stato poi sciolto con essenza di lavanda che ha lasciato intatte le parti esposte. L'immagine della prima foto di Niepce raffigura il giardino della sua abitazione. 1829 L'educatore francese Louis Braille (1809-1852), cieco dall'età di tre anni, mette a punto un sistema di scrittura con un codice di punti in rilievo che possono essere "letti" dai non vedenti seguendoli con i polpastrelli delle dita. Intorno al 1960, il sistema Braille supererà le difficoltà di scrittura e diffusione grazie alle stampanti veloci che permetteranno [p. 36] l'utilizzazione del computer anche ai non vedenti. 1832 Il barone Pawel Shiling mette a punto un telegrafo con soli sei fili [vedi 1774 e 1832]. La corrente fa spostare alcuni aghi sospesi su avvolgimenti elettrici e le differenti combinazioni indicano le diverse lettere dell'alfabeto. 1837 Karl Steinheil mette a punto il primo telegrafo magnetico, un apparecchio che si basa sulla deviazione di un ago magnetico sottoposto a correnti alternate. E' il primo telegrafo in grado di stampare i messaggi attraverso beccucci inchiostrati. 1837 L'americano Samuel Finley Breese Morse (1791-1872), artista e professore di pittura all'università di New York, brevetta un telegrafo e un alfabeto per la trasmissione dei messaggi con un solo filo, nel quale lettere, cifre e segni di interpunzione sono rappresentati da combinazioni di punti e linee. La prima linea telegrafica (64 chilometri) sarà inaugurata da Morse il 24 maggio 1844 fra Washington e Baltimora grazie a un finanziamento di 30 mila dollari del Congresso Usa. Precedentemente, i sistemi affidabili per la trasmissione di messaggi erano basati essenzialmente sul "telegrafo ottico" di Chappe [vedi 1794]. Il telegrafo di Morse otterrà un successo mondiale nonostante il suo inventore, come Ralph Stein, fosse un "mediocre pittore, cattivo fotografo, meccanico quasi incompetente, ma, soprattutto, completamente digiuno di elettricità". Nel 1852, a soli otto anni dall'entrata in funzione della prima linea telegrafica, la lunghezza della rete supererà i 66 mila chilometri. Il telegrafo Morse sarà definitivamente eliminato dal sistema postale Usa solo il 10 agosto 1993. Morse fu anche un precursore dei cavi sottomarini; nel 1842 ne fece posare uno ben isolato nel porto di New York e dimostrò che era possibile far circolare i segnali elettrici sott'acqua. Essendo composto da due soli impulsi, uno breve e uno lungo, per rappresentare tutte le lettere, l'alfabeto Morse si rivelerà poi come il primo vero modello di "linguaggio binario". Nello stesso anno 1837 gli inglesi William Cooke (1806-1879) e Charles Wheatstone (1802-1875) mettono a punto un telegrafo elettrico nel quale le lettere dell'alfabeto sono indicate dagli aghi di uno o più galvanometri. Il sistema richiede un collegamento con cinque fili. Wheatstone e Cooke realizzeranno inoltre nel 1840 un telegrafo a quadrante funzionante con un solo filo per trasmettere e ricevere le singole lettere dell'alfabeto. Sarà con [p. 37] questo tipo di impianto che dopo il 1850 sarà installata a Londra la prima linea telegrafica pubblica. Oltre che un geniale inventore, Wheatstone era anche costruttore di strumenti musicali e professore di "filosofia sperimentale". Curioso il fatto che l'idea del telegrafo elettrico sia nata ancor prima dell'elettricità: nel 1617, Flaminio Strada immaginò un sistema di comunicazione (che all'epoca non aveva alcuna possibilità di funzionare) basato su due calamite che si influenzano a distanza, detto "quadrante mistico". 1839 Dopo gli esperimenti di Talbot [vedi 1826], il fisico e pittore francese Louis-Jacques-Mandé Daguerre (1789-1851) perfeziona il processo fotografico, esponendo in piena luce diurna con una camera oscura per circa 67 minuti una lastra di rame trattata con ioduro d'argento. Con le pellicole commerciali del XX secolo, il tempo di esposizione a parità di apertura dell'obiettivo e d'illuminazione si ridurrà a 1/500 di secondo. Appena due anni dopo, il matematico inglese Henry Fox Talbot (1800-1877) mette a punto un processo fotografico negativo-positivo che riduce il tempo di esposizione a pochi minuti e consente di ottenere da un solo negativo un numero illimitato di copie. 1841 Il francese Roth realizza una calcolatrice a nove cifre che va dai centesimi fino ai milioni. Di forma circolare, la macchina deve essere azionata con una manovella centrale e con uno stilo per l'impostazione delle cifre sulle ruote numerate esterne. 1842 Ispirandosi alla calcolatrice di Charles Babbage [vedi 1823], l'editore e tipografo svedese Pehr Georg Scheutz (1785-1873) e suo figlio Edward (1821-1881) riescono in sei anni di lavoro a costruire un modello su scala ridotta della "Difference Engine". Solo dopo averne dimostrato l'impiego pratico all'Accademia Reale delle scienze svedese, i due inventori realizzeranno nel 1853 una macchina più grande. Presentata all'Esposizione Internazionale di Londra, la macchina ha le dimensioni di un piccolo pianoforte, esegue calcoli sia in forma decimale che sessagesimale e ne stampa il risultato su un rullo di pesante cartone (flano) adatto alla fusione dei caratteri in piombo. Un esemplare della calcolatrice sarà acquistato per 5 mila dollari dall'osservatorio astronomico Dudley di Albany, nello stato di New York, per calcolare, tra l'altro, le tavole delle effemeridi necessarie alla navigazione oceanica. La macchina calcola le righe di una tavola al ritmo di una ogni 30 secondi. Venduta in seguito all'industriale Dorr Felt [vedi 1884], la macchina di Scheutz si trova oggi a Washington al Museo della scienza della Smithsonian Institution. Una seconda macchina sarà costruita nel 1855 in Gran Bretagna per essere utilizzata in una statistica demografica. Realizzata ad un costo di 1.200 sterline, la macchina sarà utilizzata per calcolare 600 tipi di tabelle e sarà poi donata al Museo delle scienze di South Kensington. 1847 L'inglese George Boole (1815-1864), [p. 38] con la sua opera Mathemat-ical Analysis of Logic, considerata di importanza capitale nello sviluppo del pensiero matematico, amplia i concetti enunciati da Leibniz [vedi 1671] e getta le basi del sistema logico "binario" che un secolo dopo sarà utilizzato nei computer elettronici digitali. A Boole si deve lo sviluppo della logica simbolica, ovvero degli operatori "zero-uno" con i quali funzioneranno in seguito gli elaboratori elettronici. Il sistema digitale consentirà una enorme semplificazione negli elaboratori. Per memorizzare un bit occorrono solo due valvole (o transistor, o quant'altro). Poiché occorrono invece 4 bit per rappresentare una cifra decimale, sono necessarie 8 valvole per una cifra e 80 valvole perché la memoria di un computer rappresenti un numero di dieci cifre. Questo spiega l'enorme costo, complessità, consumo e scarsa affidabilità degli elaboratori di prima generazione come l'Eniac. Nato da una famiglia di piccoli commercianti di Lincoln, Boole è un matematico autodidatta dal momento che i suoi studi si fermano alla licenza elementare. Questo non gli impedisce di dedicarsi allo studio delle scienze, non senza prima aver appreso per proprio conto il greco e il latino, convinto che una loro perfetta conoscenza fosse indispensabile per raggiungere una elevata posizione sociale. Grazie a questi studi, Boole è nominato insegnante elementare ed è da questo momento che inizia ad ampliare le sue cognizioni matematiche. Nel successivo libro Investigation of the laws of thought (1854), Boole dimostrerà che l'algebra elementare fornisce un facile algoritmo per i ragionamenti sillogistici, un passo concettuale gigantesco che Bertrand Russel definirà "la vera nascita della matematica pura". Boole morirà ignaro delle conseguenze che la sua opera avrà nei secoli successivi. L'Università di Dublino, riconoscendo appena in tempo il suo genio, gli conferirà la laurea ad honorem in matematica poco prima della sua morte. 1849 Durante un soggiorno all'Avana per lavoro, l'attrezzista teatrale fiorentino Antonio Meucci (1808-1889) afferma di aver parlato, dal laboratorio sotterraneo di casa, con la moglie Ester immobilizzata a letto al terzo piano, per mezzo di un telefono "ad impulsi elettrici" di sua invenzione. Inizia così, per mancanza di esperimenti in pubblico, il dramma dell'inventore italiano sempre alle prese con la povertà. Soltanto nel 1871 inoltrerà una richiesta preliminare di brevetto con 20 dollari avuti in prestito, mentre sbarca il lunario a Staten Island fabbricando e vendendo candele. Nel 1873, con 10 dollari avuti in prestito da amici, rinnova il brevetto per un altro anno, ma l'anno seguente sarà costretto a farlo decadere. In seguito intraprenderà una causa contro Alexander Graham Bell che, dopo una prima sentenza sfavorevole, nel 1887 sarà definitivamente riconosciuto inventore del telefono dalla Corte Suprema. 1850 La prima calcolatrice con una tastiera di uso pratico viene realizzata dallo statunitense D'D' Parmalee. La lettura dei totali viene fatta leggendo direttamente un albero verticale calibrato che spunta al centro della macchina. Premendo i tasti, l'albero si sposta in proporzione alle unità del tasto utilizzato. L'idea sarà applicata l'anno seguente anche dal tedesco V' Schild in una macchina che sarà presentata all'Esposizione di Londra e, in seguito, da numerosi altri costruttori. 1851 Il 31 dicembre entra in funzione il primo cavo sottomarino per comunicazioni telegrafiche; realizzato dalla Siemens, collega Francia e Gran Bretagna. Un precedente cavo isolato con guttaperca e posato sul fondo della Manica nel 1859 dalla nave Goliath, non era mai riuscito a funzionare. L'anno seguente sarà posato il primo cavo tra Inghilterra e Irlanda, nel 1853 quello tra Inghilterra e Belgio (Dover-Ostenda, 122 Km). Nel 1855 la Sicilia sarà collegata alla penisola con un cavo che sarà raddoppiato nel 1858. Per il primo cavo transatlantico occorrerà aspettare altri otto anni [vedi 1866]. [p. 39] 1855 L'avvocato novarese Giuseppe Ravizza (1811-1885) brevetta il "cembalo scrivano", un apparecchio con 32 tasti in due linee sovrapposte che comandano altrettanti martelletti disposti a semicerchio e recanti caratteri tipografici. L'inchiostrazione avviene con un nastro che scorre; il carrello con il rullo portacarta è mobile e la fine della riga è segnalata da un campanello e dall'apparire in una finestrella della scritta "la linea è finita". E' l'apparecchio che più si avvicina a quella che sarà la macchina da scrivere e che, rispetto a tutti gli altri modelli, ha il vantaggio di poter vedere la linea scritta senza dover ribaltare indietro il rullo portacarta. 1855 L'americano di origine inglese David Edward Hughes (1831-1900), insegnante di musica, brevetta la prima macchina in grado di stampare i messaggi trasmessi su linee telegrafiche. Il successo è immediato, prima negli Stati Uniti e, dal 1863, al rientro di Hughes in patria, anche in Europa. Il telegrafo Hughes, che resterà in servizio fino alla fine degli anni '40, permette di trasmettere 45 parole al minuto, contro le 25 del telegrafo Morse. Solo nel 1897, Frederick G' Creed (1871-1957), un operatore telegrafico americano, realizzerà una apparecchiatura in grado di trasferire automaticamente i segnali Morse in lettere e viceversa. E' in pratica la prima telescrivente. Una volta tornato a Londra, Hughes si dedicherà a ricerche sul suono e inventerà un trasduttore così efficace e sensibile (riusciva a captare il rumore di una mosca) da immaginarlo come un "microscopio del suono" e chiamarlo "microfono". Il microfono di Hughes si basa su un bastoncino di carbone; successivamente, il dispositivo sarà migliorato dal pastore inglese Humming (nel 1878) e dall'ingegnere francese Louis Berthon (nel 1879) che impiegheranno polvere di carbone, un sistema utilizzato per quasi un secolo. 1859 Il matematico francese Amédée Mannheim (1831-1406), della école Polytechnique di Parigi, introduce il cursore nel regolo calcolatore che, perfezionato dai tedeschi Furle e Schweth nel 1899-1901, diventerà uno strumento utilissimo nei calcoli dei progetti. In Italia perfezionamenti nell'uso del regolo calcolatore erano stati realizzati nel 1850 da Quintino Sella (1827-1884), ingegnere oltre che statista e finanziere, che pubblicherà anche un trattato sull'argomento. 1860 Il 22 gennaio, Gioacchino Rossini trasmette da Parigi a Lione una pagina di un suo spartito. Il mezzo di trasmissione è il "pantelegrafo" messo a punto da Giovanni Caselli (1815-1891), un abate piemontese emigrato in Francia. L'apparecchiatura, in pratica un antenato del fax, trasmette messaggi, lettere autografe, documenti. Grazie al pantelegrafo, nel 1865 l'amministrazione dei telegrafi di Napoleone III realizza il primo servizio commerciale regolare di trasmissione in fac-simile del mondo, al prezzo di alcuni centesimi di franco per centimetro quadrato. Il servizio entrerà in funzione nel 1865 tra Parigi e Amiens (140 chilometri) e, alcuni anni dopo, tra Parigi e Marsiglia (mille chilometri); resterà in servizio fino al 1871 e trasmetterà in totale oltre 5 mila messaggi. Un pantelegrafo sarà acquistato anche dalla Russia per ordine dello Zar e l'apparecchiatura richiamerà anche l'interesse della Cina. Il pantelegrafo, costruito dalle Officine Froment di Parigi, dispone di una piastra di rame sulla quale il messaggio o il disegno da trasmettere viene scritto con inchiostro. [p. 40] Una punta metallica su un pendolo e collegata a un telegrafo Morse esplora la lastra aprendo il circuito nei punti in cui trova l'inchiostro isolante. L'immagine viene così sottoposta a scansione e trasmessa ad un sistema analogo che la ricompone con sottili tracce brune su un foglio di carta trattato chimicamente per renderlo sensibile al passaggio della corrente. La punta oscillante riesce a raggiungere una risoluzione di tre linee al millimetro. Difficoltà tecniche, lentezza ed alto costo della trasmissione faranno infine considerare il pantelegrafo un mezzo poco pratico e scarsamente competitivo. A Caselli si devono anche altre invenzioni tra cui un siluro comandato elettricamente che torna al punto di lancio in caso non raggiunga il bersaglio, il "cinemografo" per misurare la velocità delle locomotive, e un pilota automatico per le navi. Prima di Caselli, ma anche contemporaneamente a lui, altri tentativi sono fatti con apparecchiature ancora meno pratiche, come quelle dell'inglese Frederick Collier Bakewell e dell'italiano Gaetano Bonelli che tentò di commercializzare in Inghilterra il suo "tipo-telegrafo". Lo scozzese Alexander Bain (1818-1903) aveva brevettato nel 1843 un telegrafo in grado di inviare immagini scomponendole e ricomponendole con i punti e le linee dell'alfabeto Morse. Notevoli progressi verso la telefotografia e il fax saranno compiuti dal tedesco Arthur Korn (1870-1945) e dal francese édouard Belin con il suo "belinografo" messo a punto nel 1912. 1861 Il 26 ottobre, il professore tedesco di fisica e di musica Johan Philip Reis - il primo a dare il nome di "telefono" al sistema per parlarsi a distanza - effettua una dimostrazione pubblica non eccessivamente positiva per i troppi rumori di fondo che accompagnano i suoni e le parole, collegando con un filo di un chilometro la Società di Fisica di Francoforte all'ospedale cittadino. La sua rivendicazione all'ufficio brevetti tedesco sarà respinta in quanto il telefono non risulta "parlante". 1866 Il 27 luglio entra in funzione il primo cavo telegrafico sottomarino transatlantico. Copre la distanza di 3.700 chilometri fra Valentia, in Irlanda e Heart's Content, Isola di Terranova. L'impresa dell'ex commerciante di carta Cyrus Field (1819-1892) riesce dopo i due falliti tentativi del 1855 e del 1958. Il cavo, posato con la Great East-ern, la più grande nave dell'epoca, è formato da un conduttore composto da sette fili di rame rivestiti di guttaperca, una gomma simile al caucciù che resiste all'acqua dolce e salata. Il conduttore è avvolto da una guaina di canapa catramata e protetto da un'armatura di fili di ferro avvolti anch'essi di canapa. Il cavo ha un diametro di 28 millimetri e pesa 982 chilogrammi al chilometro. 1868 Sviluppando l'invenzione di Giuseppe Ravizza [vedi 1855] l'americano Christopher Latham Sholes (1819-1890) brevetta la [p. 41] prima macchina da scrivere veramente funzionale. L'apparecchio ha il rullo per il foglio, il nastro inchiostratore e una tastiera cosiddetta "Qwerty" (dai primi sei tasti della fila superiore) che resterà inalterata anche nei computer. Nella tastiera le lettere sono raggruppate in modo che ai lati si trovino quelle più frequenti in modo da poter essere battute alternativamente con le dita delle due mani. Sholes vende il brevetto per 120 mila dollari alla Remington Fire Arms che darà inizio dal 1883 alla produzione di massa della macchina, la prima veramente di uso pratico con una tastiera che riporta tutti i caratteri e i segni della scrittura. Il primo scrittore a utilizzarla sarà Mark Twain. In seguito Twain, che aveva l'hobby della meccanica, finirà sul lastrico nel tentativo di costruire una macchina da scrivere con impaginatore automatico. L'impaginatrice è esposta nella casa-museo di Mark Twain a Hartford, nel Connecticut. Le prime macchine da scrivere sono tutte a scrittura "cieca" perché le leve dei caratteri battono sulla carta dal basso verso l'alto, essendo disposte in corona come i petali di un fiore. La macchina da scrivere nella sua forma definitiva, con la battitura frontale sul foglio di carta, sarà inventata dalla Underwood, che la realizzerà nel 1896. 1869 Thomas Alva Edison (1847-1931), all'epoca semplice telegrafista, mette a punto una telescrivente per ricevere le quotazioni di borsa. Intenzionato a venderla ad una azienda di Wall Street per 5.000 dollari, non ne avrà il coraggio, ma se ne sentirà offrire 40 mila dal presidente della Western Union. Con questa somma a disposizione Edison inizierà la sua carriera di inventore e ricercatore [vedi 1877]. La telescrivente da lui messa a punto verrà impiegata per decenni. 1874 L'insegnante ginnasiale tedesco Karl Ferdinand Braun (1850-1918) scopre l'effetto semiconduttore, lo stesso che un secolo più tardi sarà alla base del funzionamento dei transis-tor e poi dei circuiti integrati, componenti che daranno il via alla seconda rivoluzione industriale. Dopo anni di esperimenti sui contatti tra metalli e cristalli, Braun scopre che tali contatti (realizzati con minerali come galena, pirolusite e tetraedrite) hanno la particolare proprietà di far passare la corrente in una direzione, ma di impedirne il passaggio nella direzione opposta. In seguito, diventato professore di fisica teorica a Marburg, sarà uno dei precursori dei sistemi per radiocomunicazioni e, basandosi sulla scoperta dei raggi catodici effettuata nel 1849 dal chimico-fisico tedesco Wilhelm Hittorf (1824-1914), realizzerà il tubo a raggi catodici poi utilizzato come schermo per radar, televisori e monitor dei computer. 1876 James Thomson (fratello del futuro Lord Kelvin, William Thomson), presenta il progetto di una macchina calcolatrice analogica, denominata "differential analyzer", in grado di risolvere equazioni differenziali a coefficienti variabili. Difficoltà tecnologiche dell'epoca ne impediscono però la realizzazione. Basandosi sugli studi del fratello, Kelvin realizzerà una macchina dedicata al calcolo delle maree, che altro non è che una calcolatrice analogica il cui risultato numerico si ottiene misurando una grandezza fisica. Questi principi teorici saranno ripresi nella macchina calcolatrice di Vannevar Bush [vedi 1925]. 1876 Il 14 febbraio, Alexander Graham Bell (1847-1922) deposita a Boston un brevetto per un telefono affidabile di uso pratico che è dotato di trasmettitore e ricevitore. Microfono e auricolare si basano sul principio del "telefono armonico": più lamine metalliche vibrano secondo un insieme di frequenze diverse presenti nella voce umana grazie ad un elettromagnete alimentato a batterie. Con un cavo ad un solo conduttore, gli utenti possono ascoltare e parlare simultaneamente. Nato in Scozia, a Edimburgo, ed emigrato prima in Canada e poi negli Stati Uniti, Bell è docente di fisiologia vocale all'Università di Boston. Il primo esperimento di telefonia lo aveva realizzato con successo nel suo laboratorio il 10 marzo, trasmettendo al suo assistente la frase che diverrà celebre: "Signor Watson, la prego di venire nel mio ufficio", che sarà considerata come l'atto di nascita della telefonia. [p. 42] La prima spettacolare dimostrazione pubblica avviene nello stesso anno alla grande Esposizione di Filadelfia. Alla presentazione molti affermano che lo strumento è "troppo tecnico e che pochissime persone avrebbero imparato ad usarlo", mentre il presidente degli Stati Uniti, Rutherford Hayes, sottolinea che "come invenzione è straordinaria, ma a che cosa potrà mai servire?". Lo stesso anno, Bell ne offrirà i diritti, per 100 mila dollari, alla Western Union Telegraph, che però si dichiarerà non interessata. Bell si troverà inoltre per anni a destreggiarsi in tribunale contro più di 500 inventori (tra cui l'italiano Meucci) e simulatori che pretenderanno di essere arrivati prima di lui. Nei primi apparecchi telefonici Bell, auricolare e microfono erano un solo componente con cui alternativamente si parlava e si ascoltava; solo in seguito i due componenti saranno separati. In seguito, Bell tenterà di realizzare un sistema di trasmissione telefonica senza fili, attraverso un raggio di luce modulato dalle vibrazioni prodotte dalla voce. L'idea, che precorre i sistemi di trasmissione con luce modulata trasportata da fibre ottiche e da luce infrarossa per alcune apparecchiature militari, resterà però solo sulla carta. 1877 Il poliedrico inventore americano Thomas Alva Edison mette a punto la prima lampada ad incandescenza a filamento di carbone che funziona con una tensione di 11 Volt e una corrente di 10 Ampere. L'anno successivo la perfeziona con l'adozione di un filamento di cotone carbonizzato e la sua durata passa da 10 minuti a 40 ore con un'alimentazione di 110 Volt e un Ampere. Quando Edison lancia la sua lampadina, la Pennsylvania Railroad è costretta ad organizzare treni speciali per portare i curiosi a Menlo Park, mentre alla Borsa di New York c'è il panico sulle azioni delle società del gas. Poco interesse, invece, in Gran Bretagna dove una commissione parlamentare istituita per esaminare l'invenzione conclude affermando che "le idee di Edison sono giusto buone per i nostri amici d'oltre Atlantico... ma nessuno che abbia qualche cognizione scientifica e un po' di buon senso può prenderle in considerazione". Per evitare l'annerimento del bulbo di vetro e prolungare la durata del filamento della lampada, Edison prova nel 1884 ad inserirvi un secondo filamento metallico collegato al polo positivo della stessa batteria di alimentazione, scoprendo accidentalmente una inspiegabile corrente unidirezionale dal catodo (negativo) all'anodo (positivo). Questa scoperta dell'"effetto Edison" - brevettata dall'autore e apparentemente priva al momento di utilità pratica - sarà fondamentale per la nascita della valvola termoionica nel 1904 ad opera di Ambrose Fleming. 1877 Nasce la registrazione sonora. Il fonografo è un'altra delle invenzioni di Thomas Alva Edison. L'apparecchio consiste in un imbuto per raccogliere i suoni in fondo al quale un diaframma di metallo vibra e mette in movimento uno stilo. Questa puntina traccia un solco più o meno profondo su un foglio di stagno avvolto su un cilindro messo in moto da una manovella e fatto avanzare orizzontalmente da una madrevite. Analogo il procedimento di riproduzione: la puntina ripercorre alla [p. 43] stessa velocità il solco inciso sul cilindro e restituisce il suono. Edison presenta la sua invenzione alla prestigiosa rivista "Scientific American" che ne riporta una dettagliata descrizione sul numero del 22 dicembre 1878, concludendo però che "per quanto il fonografo appaia, a buon diritto, meraviglioso, esso tuttavia non fu potuto ancora applicare a nessun uso veramente utile e pratico. Fino ad oggi questo apparecchio va annoverato nel numero di quelle curiose invenzioni che presentano un interesse essenzialmente scientifico". 1877 Tra Parigi e Bordeaux entra in funzione un telegrafo stampante messo a punto dall'ingegnere francese émile Baudot (1845-1903). Il telegrafo Baudot utilizza un particolare alfabeto binario che traduce ogni lettera in cinque impulsi. Il "Sistema di telegrafia rapida" di Baudot consente di trasmettere 60 parole al minuto e permetterà l'invio contemporaneo di messaggi multipli sullo stesso filo telegrafico. Il nome dell'ingegnere francese sarà dato al codice utilizzato nelle trasmissioni telex e telegrafiche e ad una unità di misura della velocità di modulazione (il "baud"). 1878 L'ingegnere svedese W'T' Odner progetta una macchina basata su ruote dentate e un traspositore semplificato per il riporto delle cifre. Nel 1892, Odner venderà il brevetto alla Grimme Natalis di Braunschweig, che produrrà la calcolatrice con il nome di "Brunsviga". In 25 anni se ne costruiranno 30 mila, a parte le numerose imitazioni tra cui, fra le più note, la Dactyle e la Triumphator. 1878 A New Haven, nel Connecticut, entra in funzione il primo centralino telefonico del mondo aperto a tempo pieno. La rete iniziale è di appena 21 utenze, ma lo sviluppo sarà rapidissimo. A gestire il primo centralino di New Haven verrà scelta una ragazza, certa Emma Nutt, preferita ai ragazzi, ritenuti inadatti ad un'occupazione così snervante. Il centralino manuale è composto da un pannello con tanti fori quanti sono gli utenti. Ad ogni foro è associata una lampadina che si accende quando l'utente alza il microtelefono. La centralinista infila allora nel foro la spina di un cosiddetto "bicordo", ossia uno dei cordoni che ha davanti e chiede all'utente con chi vuol parlare. La centralinista inserisce quindi l'altro capo del "bicordo" nel foro dell'utente richiesto, invia il segnale che aziona la suoneria e quando l'utente risponde si esclude dalla linea. La prima centrale automatica senza operatori sarà inaugurata il 3 novembre 1892 a La Porte, nell'Indiana; l'anno successivo sarà la volta di Fort Sheridan, in Illinois. Il meccanismo elettromeccanico per la selezione di cento linee viene messo a punto nel 1888 da Almon Brown Strowger, un impresario di pompe funebri insoddisfatto del servizio delle operatrici che sospettava anche di collusioni con i suoi concorrenti. Strowger e Joseph Harris fonderanno nel 1891 la "Strowger automatic telephone exchange" che diventerà in seguito Autelco (Automatic Electric Co'). Un sistema elettromeccanico simile a quello di Strowger, ma con dieci linee, era già stato realizzato in Italia da Giovan Battista Marzi (1860-1927) che lo aveva installato nella Biblioteca Vaticana dove rimase in funzione dal 1886 al 1889. I sistemi elettromeccanici di commutazione saranno superati solo dopo l'avvento dei circuiti integrati: il primo dispositivo (con una capacità di 50 mila commutazioni l'ora) sarà sperimentato nel 1952 dalla Bell, ed entrerà in funzione per la prima volta nel 1960 in una centrale dell'Illinois. La rete telefonica, per la sua estensione e capillarità, diverrà un secolo più tardi il mezzo ideale per consentire ai computer di colloquiare e di scambiarsi i dati con estrema facilità, grazie all'invenzione del "modem", un modulatore/demodulatore in grado di trasformare i segnali elettronici digitali dei computer in segnali audio analogici compatibili con il mezzo telefonico e viceversa. Anche il relè, un componente sviluppatosi essenzialmente per la commutazione telefonica, sarà essenziale per la realizzazione dei primi computer elettromeccanici. 1879 Il fisico e chimico inglese sir William Crookes (1832-1919) scopre il principio che porterà allo sviluppo del tubo catodico e quindi degli schermi di Tv, radar e computer. Osservando la scarica elettrica in un'ampolla di vetro in cui è stato creato il vuoto tra il catodo parabolico [p. 44] e l'anodo di platino posti all'interno, scopre che il platino diventa incandescente e che il bagliore aumenta man mano che si riduce la pressione nell'ampolla, fino a scomparire di colpo quando la pressione viene ridotta a un millesimo del valore atmosferico. I contemporanei parleranno di "quarto stato della materia". Nel 1908, Crookes sarà ammesso all'Accademia dei Lincei. Una prima descrizione dell'effetto catodico era stata fatta nel 1856 dal soffiatore di vetro tedesco Heimich Heinrich Geissler che aveva prodotto dei tubi nei quali si manifestava l'effetto che, nel 1876, sarà designato con il suo nome. 1879 L'americano James J' Ritty inventa il registratore di cassa, ispirandosi al contagiri dei motori. Nel 1884, sarà costituita per la sua produzione la National Cash Register Co' (Ncr), che ben presto diventerà una delle maggiori industrie americane di macchine da calcolo [vedi 1991]. 1881 Il primo aprile, con l'approvazione di un "capitolato per le concessioni del servizio telefonico all'interno delle grandi città e loro sobborghi", nasce in Italia il servizio telefonico pubblico. Alla fine dell'anno gli abbonati saranno 900, alla fine dell'anno successivo 1.900. Inizialmente la diffusione sarà ostacolata sia dall'arretratezza del Paese che dalle troppe società concessionarie (ben 72 nel 1887). Nel 1903 in Italia vi sarà un telefono ogni 2.250 abitanti, contro uno ogni 314 in Gran Bretagna e uno ogni 690 in Francia. Confronto ancora peggiore per le linee interurbane: 1.324 chilometri (di cui solo 225 statali) contro i 200 mila della Germania. Solo nel 1923, con la nascita dell'Azienda di stato per i servizi telefonici (Asst) inizierà un processo di concentrazione delle concessionarie in cinque società (per altrettante zone geografiche) che rimarranno attive fino alla creazione della Sip nel 1964. 1881 Apre a Godalming, in Gran Bretagna, la prima centrale per la produzione e la fornitura al pubblico di energia elettrica. Gli impianti, costruiti dalla Siemens, sfruttano il corso del fiume Wey. Primo cliente sarà il municipio della cittadina che si assicurerà, con un canone annuale di 195 sterline, la corrente per la rete di illuminazione pubblica, fino ad allora a gas. Le prime grandi città ad avere l'energia elettrica saranno Londra e New York, entrambe nel 1882, con centrali a corrente continua progettate entrambe da Edison. 1881 Il fisico-matematico irlandese George Johnstone Stoney (1826-1911), che aveva introdotto nel 1874 il concetto di "atomo di elettricità" per spiegare più agevolmente le leggi di Faraday sull'elettrolisi, attribuisce alla più piccola quantità di elettricità il nome di "elettrone"; un termine, questo, preso a prestito dagli antichi greci che se ne servivano per indicare l'ambra. 1884 La "Macaroni Box" - così chiamata perché allestita in una scatola di legno per gli spaghetti - prototipo di una calcolatrice a tastiera per applicazioni contabili, viene realizzata dall'industriale statunitense Dorr Eugene Felt. Lo spunto viene preso dall'osservazione del movimento alternato di una piallatrice. Nel prototipo (che si trova alla Smithsonian Institution di Washington), i tasti sono costituiti da spiedini da macellaio di lunghezza diversa, le guide dei tasti da chiodi a U e le molle da elastici. E' la prima calcolatrice - dopo quella di Tito Gonella [vedi 1824] - ad essere azionata con tasti anziché con una manovella. Dopo tre anni di perfezionamenti, nel 1887 la macchina sarà commercializzata nella versione di serie in metallo col nome di "Comptometer". Nel 1905, la Marina degli Stati Uniti se ne servirà per la progettazione delle navi. 1884 Paul Nipkow (1860-1940), uno studente tedesco di origine russa, brevetta [p. 45] un "visore elettrico" che permette di scomporre le immagini in linee. Il dispositivo è basato su un disco con dei fori che ruota davanti ad un oggetto e analizza in dettaglio tutti i punti dell'immagine, linea dopo linea. Il dispositivo, battezzato "disco di Nipkow", sarà alla base dei primi apparati di televisione elettromeccanica, come quello sperimentato nel 1928 dalla Philips per realizzare un sistema televisivo con una definizione di sole 48 linee. 1887 A poco più di 17 anni, il francese Léon-Auguste Bollée (1870-1913) inventa l'"Aritmografo", la prima calcolatrice che esegue direttamente le moltiplicazioni senza ricorrere ad una serie di addizioni successive. Il "tableau moltiplicateur-diviseur" darà lo spunto a tutta una serie di calcolatrici tascabili (aritmografi) in cui le cifre si impostano con uno stilo introdotto in una fessura in corrispondenza del numero. Se il dente dell'intaglio è bianco, si percorre la fessura dall'alto in basso, se è rosso verso l'alto, spingendo l'estremità verso la parte ricurva a sinistra a forma di incastro. Dell'Aritmografo saranno costruiti solo tre esemplari. Tra le altre invenzioni del giovane Bollée, il registratore di cassa, il distributore automatico di biglietti ferroviari e un'automobile a tre ruote alimentata a petrolio. Léon-Auguste è figlio di Amédée Bollée, costruttore di una automobile a vapore, la "Mancelle", con la quale nel 1873 aveva compiuto il tragitto da Le Mans a Parigi. L'inventore sarà noto per avere in seguito organizzato la prima corsa automobilistica a Le Mans. 8: La meccanografia getta il seme dell'informatica 1889 Per tentare di ridurre le lungaggini dell'elaborazione dei dati del censimento del 1890 negli Stati Uniti - i risultati del precedente censimento generale del 1880 erano stati pubblicati solo nel 1887 l'assistente di statistica Herman Hollerith (1860-1929) della Columbia University, brevetta l'8 gennaio una macchina elettrica in grado di "leggere" schede di cartoncino, perforate secondo un determinato codice ideato dallo stesso inventore in maniera da riportarvi le informazioni. Particolare curioso: come formato per le schede viene scelto quello del biglietto da un dollaro (quello dell'epoca misura 187 millimetri per 83) per raccogliere i quali sono già disponibili sul mercato cassettine di legno utilizzate dalle banche. Il codice adottato dalle schede perforate è spesso denominato "codice Hollerith". Quello messo a punto dall'ingegnere di origine austriaca è il primo elaboratore meccanografico perfettamente funzionante. Fondamentale nella macchina di Hollerith è l'influenza esercitata dall'incompleta esperienza di Babbage. L'apparato a schede è in grado di eseguire, sia pure nella misura consentita dalle capacità limitate offerte dai dispositivi meccanici, le tre operazioni classiche dell'elaborazione dell'informazione: "input", o introduzione dei dati; trattamento dell'informazione, o elaborazione dei dati; "output", o uscita dei dati elaborati. I fori praticati su una o più delle 240 zone delle schede rappresentano i dati anagrafici del censimento: sesso, età, professione, ecc'. Per sommare e analizzare le informazioni, si sovrappone ad ogni scheda un apparecchio con una batteria di aghi retrattili che vengono fermati dal cartoncino della scheda, tranne dove c'è un foro. Ogni ago che attraversa la scheda finisce in una vaschetta piena di mercurio, chiudendo così un circuito elettrico. La corrente che passa nel filo va ad azionare un relè che fa avanzare di uno scatto l'indice di uno dei contatori. Ogni sera i contatori sono riportati a zero dopo aver registrato la contabilità del giorno. I 40 contatori di ogni macchina sono in grado di registrare contemporaneamente le diverse risposte fornite da una dei 13 milioni di schede di nuclei familiari (per un totale di 62.622.250 persone) raccolte nel censimento. I risultati del censimento saranno pronti in soli due anni e mezzo, pur essendo la popolazione aumentata da 50 a 63 milioni rispetto alla precedente indagine. Il successo sarà tale che le macchine di Hollerith saranno impiegate nei censimenti di Austria, Canada e Norvegia e nel primo censimento russo del 1896. Nel frattempo le schede subiranno dei cambiamenti: nel 1892 l'agente di assicurazioni John Gore inventerà la prima selezionatrice che impiega schede con l'angolo superiore sinistro smussato per evitare che qualcuna si disponga a rovescio. Le prime macchine Hollerith giungeranno in Italia nel 1914 acquistate dalla Pirelli e dall'Ina; altre macchine saranno installate negli anni '30 alle Ferrovie dello Stato, all'Ufficio centrale di statistica, Inps, Fiat, Montecatini e varie compagnie di assicurazioni fino a raggiungere circa 60 impianti nel 1940, 80 nel 1948 e 139 nel 1950. Dalla società che Hollerith fonderà nel 1896 per lo sfruttamento della sua invenzione - la Tabulating Machine Company - nascerà nel 1911 la Computing Tabulating Recording Company e, nel 1924, la più grande azienda del mondo nel campo dell'informatica, la International Business Machine, meglio nota a tutti come Ibm.8: 1891 Il 15 maggio viene fondata la Philips. L'attività di quello che diverrà in pochi decenni uno dei maggiori produttori mondiali di apparecchiature elettroniche di consumo inizia con una piccola fabbrica di lampadine in Olanda, a Eindhoven. Prime tappe fondamentali per la società saranno il 1917 con la realizzazione della prima valvola, il 1927 con il primo apparecchio radio a valvole, e il 1928 con l'inizio delle sperimentazioni per la prima televisione in bianco e nero, un apparecchio basato sul disco rotante di Nipkow e che trasmette immagini in movimento con una definizione sullo schermo pari a 48 linee. L'immagine diventerà molto più dettagliata passando a 405 linee nel 1936 e a 567 nel 1948. Nel settembre 1950 un trasmettitore Philips diffonderà da Eindhoven un programma televisivo con una tecnologia ancora più avanzata aumentando il numero delle linee a 625. La tecnologia a colori comincerà ad essere sperimentata dal 1956. Nel 1964 la Philips manderà in onda le prime trasmissioni televisive a colori in Europa e per tre anni Eindhoven sarà l'unica città europea a disporre di un programma televisivo a colori. Nel 1932 la Philips raggiungerà il traguardo del milione di radioricevitori venduti e l'anno seguente quello della maggiore produzione di equipaggiamenti radio in Europa. Il maggiore contributo all'informatica sarà dato dalla Philips con l'invenzione della registrazione ottica digitale; prima con i Cd audio e poi con i Cd-Rom [vedi 1983] e i Cd-I. 1892 Lo svizzero Otto Steiger inventa la "Millionaire", una calcolatrice meccanica a manovella che incontrerà [p. 46] notevole successo nel mondo imprenditoriale per il suo agevole funzionamento. Tra il 1894 e il 1935 ne saranno venduti 4.600 esemplari. 1894 Il fisico olandese Heike Kamerlingh Onnes (1853-1926) organizza il primo laboratorio criogenico all'Università di Leyda, dove, nel 1911, insieme al collaboratore Gerd Holst, scoprirà il fenomeno della superconduttività secondo cui a temperature prossime allo zero assoluto (-273,16 gradi) il valore della resistenza di alcuni metalli si riduce bruscamente a zero. Lo zero assoluto, postulato nel 1848 dal fisico e matematico inglese Lord William Thomson Kelvin, è tecnicamente irraggiungibile. In particolare, Onnes osserverà che la resistenza di un filamento di mercurio si annulla a -268,96 gradi. Per la scoperta, a Onnes sarà assegnato nel 1913 il Nobel per la fisica. Passeranno però oltre quarant'anni prima che gli scienziati riescano a dare una spiegazione esauriente del fenomeno fisico [vedi 1957]. 1895 L'italiano Guglielmo Marconi (1874-1937) inventò la telegrafia senza fili che il 2 giugno 1896 brevetterà in Inghilterra dopo aver effettuato diverse convincenti dimostrazioni in pubblico. 1895 Il fisico tedesco Julius Elster inventa la cellula fotoelettrica. Si tratta di un dispositivo che sfrutta la fotoelettricità che si produce nell'incidenza di un fascio di luce su un determinato metallo. Il primo "sensore" della storia troverà infinite applicazioni pratiche e scientifiche. 1897 Il fisico inglese Sir Joseph John Thomson (1856-1940), dell'Università di Cambridge, pubblica il saggio On Cathode Rays in cui chiarisce la natura dell'elettricità con la scoperta dell'"elettrone" e il rapporto tra la sua massa e la sua carica. Successivamente dimostrerà che i raggi catodici sono particelle a carica negativa. Nel 1906 gli verrà assegnato il premio Nobel per la Fisica per gli studi sulla conduzione di elettricità nei gas. 1898 L'ingegnere danese Valdemar Poulsen (1869-1942) inventa il "Telegraphone", il primo registratore magnetico di suoni del mondo, che presenterà due anni dopo all'Esposizione internazionale di Parigi. Nel 1903, con finanziatori americani, fonderà a Springfield (Massachusetts) l'American Telegraphone Co' che produrrà un modello in grado di registrare e cancellare a piacimento fino a 30 minuti di conversazione. La pubblicità ne suggerisce l'impiego come dittafono da ufficio e come registratore telefonico, ma il successo commerciale viene a mancare. L'invenzione ha, tuttavia, una sua grande validità scientifica e tecnologica e lo confermerà il fatto che, quando, anni dopo, maturerà la richiesta di apparecchi del genere [p. 49] sul mercato, il "Telegraphone" sarà prodotto tale e quale. Nell'apparecchio di Poulsen, un filo d'acciaio armonico (una corda da pianoforte) è avvolto a spirale sulla superficie di un cilindro. In contatto col filo si trova un elettromagnete libero di scorrere lungo un'asta parallela al cilindro. La rotazione del cilindro provoca lo spostamento del magnete lungo l'asta. Quando l'elettromagnete è attraversato da una corrente proveniente da un microfono, un segmento del filo viene magnetizzato (alla velocità di due metri al secondo) con una intensità proporzionale all'intensità della corrente. Il segnale registrato è però molto debole e occorrerà attendere l'avvento delle valvole elettroniche degli anni '20 e il nastro magnetico del 1935 perché la registrazione magnetica inizi la sua continua evoluzione. 1900 Al largo di Antikithera, un'isoletta greca dell'Egeo tra il Peloponneso e Creta, su un fondale di 60 metri, alcuni pescatori di spugne rinvengono il relitto di una nave del primo secolo a'C'. Fra gli oggetti ripescati vi sono statue in bronzo e marmo, vasi e una cassetta in ottone e legno di 16ù32ù9 centimetri contenente frammenti di bronzo molto deteriorati fra cui si distinguono diverse ruote dentate. Gli archeologi catalogano i frammenti come appartenenti a un orologio o un astrolabio, sebbene questo strumento sia stato inventato nel 625 d'C'. Anche il fisico inglese Derek Price de Solla (n' 1922), uno studioso di storia della scienza che studierà l'oggetto nel 1958, non riuscirà a dare una interpretazione del suo uso. Nel 1971 lo stesso Price de Solla riuscirà a vedere i dettagli nascosti nel blocco di incrostazioni marine attraverso una serie di radiografie e ricostruirà un modello del meccanismo composto da una trentina di complicati ingranaggi e differenziali messi in movimento da una manovella esterna. Il fisico giungerà alla conclusione che l'oggetto è un calcolatore astronomico che permetteva di stabilire il sorgere e il calare del Sole, delle stelle e delle costellazioni dello Zodiaco, le fasi lunari, l'anno lunare e quello solare, e la posizione dei pianeti in un determinato periodo. Lo strumento aveva in origine tre quadranti (due su una faccia e uno sull'altra) protetti da sportelli a cerniera. Sulla superficie della cassetta, sugli sportelli e sui quadranti alcune scritte in greco descrivono il funzionamento dello strumento che serve anche per la misura del tempo. I primi orologi erano strumenti astronomici che indicavano "anche" l'ora. Interpretando le iscrizioni rinvenute, de Price stabilirà che l'oggetto doveva essere stato realizzato a Rodi, dove nel primo secolo a.C' viveva l'astronomo Gemino, e rimesso a punto nell'80 a'C' sulla base delle posizioni delle stelle in quell'anno. Il fatto che i greci costruissero complessi meccanismi a ingranaggi lo si rileva dagli scritti di Aristotele che descrive tali oggetti già nel 330 a.C', ma solo dal calcolatore di Antikithera si apprende che conoscevano anche il differenziale, la cui invenzione sarà attribuita all'orologiaio francese Onesiphore Pecquer (1792-1852) che lo brevetterà nel 1828. Il reperto, che può essere considerato come il primo computer analogico portatile della storia, sia pure a programma fisso, è conservato nel Museo archeologico nazionale di Atene. 1901 Il fisico inglese sir Owen Williams Richardson (1879-1959) scopre la legge dell'emissione termoelettronica dei metalli e formula la prima teoria completa dell'effetto termoionico. La scoperta gli varrà il premio Nobel nel 1928. [p. 50] 1904 L'ingegnere britannico sir John Ambrose Fleming (1849-1945), dell'University College di Londra, brevetta la prima valvola elettronica, il diodo, un dispositivo capace di trasformare la corrente alternata in continua e di rivelare le onde elettromagnetiche per la ricezione radio, sfruttando quell'"effetto Edison" che il grande inventore americano non era riuscito a tramutare in qualcosa di concreto dopo averlo scoperto nel 1884. La prima valvola è un perfezionamento delle cosiddette "lampadine a piastrina metallica" usate dall'inventore del fonografo nei molti e infruttuosi esperimenti realizzati. La valvola (così come fu battezzata dallo stesso Fleming) è un'ampolla di vetro nella quale è stato creato il vuoto e contenente un filamento che, reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica, emette elettroni. Nonostante numerosi esperimenti per perfezionare il diodo come ricevitore radio per la Compagnia Marconi, dalla quale era stato assunto come consulente, Fleming non riuscì a ottenere i risultati sperati. Occorrerà attendere le modifiche che Leo De Forest [vedi 1907], un oscuro dilettante americano, apporterà al diodo per ottenere la prima valvola di uso universale. 1904 Nasce a Detroit la società Burroughs Adding Machine. Viene fondata da William Seward Burroughs (1857-1898) che ha l'intuizione di adottare la tastiera estesa che comporta una serie di colonne di tasti numerati, dal basso verso l'alto, da 1 a 9. La "Adding and listing machine" avrà un immediato successo. Nei decenni successivi, la tastiera estesa sarà adottata da numerosi altri costruttori tra cui gli italiani Alfa Inzadi, Stiatti, Lagomarsino, Ducati, Everest (poi assorbita dalla Olivetti). Nel 1884, appena ventiquattrenne, Burroughs aveva preso possesso della ditta di meccanica del padre e l'aveva modificata in American Arithmetometer. Due anni dopo aveva realizzato la sua prima calcolatrice derivata direttamente dalla Comptometer di Felt [vedi 1884], ma l'uso della macchina era così complicato che solo l'inventore riusciva a servirsene. Non essendo riuscito a venderne nemmeno uno, nel 1889 aveva gettato dalla finestra i 50 esemplari costruiti e iniziato la progettazione della macchina a tastiera estesa che renderà il suo nome famoso nel mondo. L'ingresso della Burroughs nell'informatica avverrà dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1956, sarà inizialmente realizzato l'E-101, un computer con una concezione ancora fortemente legata alla meccanografia, che non avrà successo. Nel 1958 sarà invece prodotto in numerosi esemplari un computer di taglia media, il "220", il cui progetto viene acquistato nel 1956 insieme alla società Electro Data che lo ha messo a punto. Nel 1970 [vedi] la Burroughs, annoverata ormai tra i grandi dell'informatica moderna, costruirà l'Illiac IV, il primo grande computer dotato di memoria a semiconduttori invece che con un reticolo di anellini di ferrite. [p. 50] 1906 Da un perfezionamento della radiotelegrafia, che poteva comunicare solo con i punti e linee [p. 51] dell'alfabeto Morse, nasce la trasmissione della voce (e della musica). Il fisico americano di origine canadese Reginald Aubrey Fessenden (1866-1932) riesce ad inviare un messaggio vocale attraverso un segnale radio continuo, modulandolo con un'ampiezza variabile in funzione di un'onda sonora. Nasce così (nelle bande radio abbreviata in Am). Il 12 dicembre, dal Brant Rock sulla costa del Massachusetts, fu irradiata la prima trasmissione in voce. Il giorno di Natale, Fessenden trasmetterà a centinaia di chilometri di distanza su una frequenza di 50 Khz, due brani musicali, una poesia e una conversazione. 1907 Il 29 gennaio, l'americano Lee de Forest (1873-1961) deposita il brevetto dell'"Audion", ossia il triodo, che inizialmente sarà utilizzato prevalentemente come rivelatore-amplificatore nelle radioriceventi delle navi. In sostanza, l'inventore ha collocato un terzo elettrodo (griglia) tra il filamento e la placca del diodo inventato da John Ambrose Fleming [vedi 1904], in una posizione favorevole per regolare il flusso degli elettroni tra i due elementi preesistenti. La griglia consiste in una sottile reticella che gli elettroni devono attraversare per andare dal filamento che li produce alla placca che li raccoglie. Una debole corrente applicata alla griglia ha un effetto enorme sul flusso di elettroni: ne aumenta moltissimo l'intensità se questa corrente ha una carica positiva (perché attira gli elettroni), la riduce se la corrente è negativa (perché li respinge). Il triodo si comporta quindi da amplificatore ed è grazie a questo tipo di valvola, che ben si adatta al controllo della modulazione del suono, che si affermano le trasmissioni radio in viva voce. Nel 1912 de Forest si dimenticherà di pagare la tassa annuale per il brevetto del triodo (al suo attivo ha 300 brevetti registrati) e da allora l'invenzione poté essere sfruttata senza il pagamento di diritti, con evidenti benefici per il progresso dell'elettronica e delle trasmissioni radio. Figlio di un pastore protestante, de Forest aveva uno spirito di indipendenza imprenditoriale che gli procurò non pochi guai. Quando brevettò a suo nome il triodo, era dipendente della American Wireless Telegraph che non gradì la cosa e lo licenziò in tronco. Dopo la fondazione della de Forest Wireless Telegraph, l'inventore riuscì inizialmente ad avere un buon successo commerciale ma in seguito, accusato di aver copiato brevetti della compagnia Marconi, fu condannato a forti penali; non potendole pagare, fu costretto a fuggire in Canada. 1907 L'ingegnere francese Edouard Belin (1877-1963) mette a punto il primo sistema di trasmissione a distanza di immagini. Dopo una dimostrazione pubblica nel 1921 tra Annapolis, negli Stati Uniti, e il suo laboratorio alla Malmaison, il suo sistema di telefoto sarà adottato rapidamente da giornali e agenzie di stampa in tutto il mondo. [p. 52] 8: La Olivetti nasce con una macchina da scrivere 1908 Il 29 ottobre nasce ad Ivrea la Olivetti. Fondata da Camillo Olivetti (1868-1943) con un capitale iniziale di 350 mila lire, la società ha a disposizione 20 operai e un laboratorio con una superficie di 500 metri quadrati dal quale (nel 1911) uscirà la prima macchina per scrivere M1. Amico di Edison, Camillo Olivetti riesce a trasformare i contadini del Canavese in operai specializzati. Negli anni successivi la produzione crescerà rapidamente e gli addetti passeranno dai 110 del 1913 ai 250 del 1921, ed ai 700 del 1930. In quest'ultimo anno, durante il quale inizierà a prendere il comando dell'azienda Adriano Olivetti (1901-1960), figlio di Camillo, saranno prodotte 13 mila macchine per scrivere. La grande espansione sui mercati internazionali anche oltreoceano inizierà con il dopoguerra, quando la società avrà in produzione una vasta gamma di macchine per scrivere, telescriventi e calcolatrici meccaniche e meccanografiche. Alla Olivetti nasce anche il moderno design industriale; tutti i prodotti sono ideati in stretta collaborazione con designer come Ettore Sotsass, Mario Bellini, ecc'.8: 1909 Il vescovo italiano monsignor Luigi Cerebotani, studioso di telegrafia, mentre nel 1909 è in servizio alla nunziatura di Parigi, fa costruire dalle Officine Aubert a Neully-sur-Seine il telegrafo scrivente da lui denominato "teletipografo". L'apparecchio dispone di una tastiera simile a quella di una macchina da scrivere che serve per la composizione e la trasmissione dei messaggi. I segnali sono ricevuti da una macchina che li stampa su un nastro di carta con una ruota sulla cui circonferenza sono riportati i caratteri. L'apparecchio sarà adottato in Francia e in Vaticano dove rimarrà in funzione fino al 1920. 1911 L'americano James Legrand Pow-ers, che aveva ricevuto dal governo Usa l'incarico di costruire le macchine tabulatrici a schede perforate per il censimento del 1910, fonda la Accounting and Tabulating Machine. Con fusioni successive, specialmente con la Remington Typewriter, la società - di cui un successivo presidente sarà James Henry Rand (1887-1968) - diverrà nel 1927 la Remington Rand. Nel 1955 la società si fonderà con la Sperry Gyroscope per formare la Sperry Rand, uno dei colossi dell'informatica. 1912 Jay Randolph Monroe (1883-1937), giovane contabile americano, e Frank Stephen Baldwin, giovane inventore di una calcolatrice che porta il suo nome, si associano per creare la "Calculating Machine". La società, di cui Monroe è il primo presidente, possiede solo un [p. 53] piccolo laboratorio in affitto a Newark, nel New Jersey. E' qui che nasce la prima calcolatrice Monroe, la prima macchina in grado di eseguire le divisioni con un procedimento diretto. 1917 La Computing-Tabulating-Recording Company, la più grande azienda meccanografica americana fondata da Hollerith nel 1896, entra nel mercato canadese con una società denominata International Business Machine Company Limited. La ragione sociale di Ibm verrà adottata nel 1924 da Thomas Watson sr' per tutte le società del gruppo Ctrc. L'Ibm, che nel 1914 aveva un fatturato di 4 milioni di dollari e 1.346 dipendenti, cinquant'anni più tardi ne avrà quasi 150 mila. 1919 William Henry Eccles e F'W' Jordan mettono a punto il circuito bistabile denominato "flip-flop". Il mattone elementare dell'elettronica binaria rimarrà però per lungo tempo non più di una curiosità. La sua prima applicazione pratica sembra essere stata, negli anni '30, la scala binaria (che attuava la funzione di conteggio, cioè la più basilare tra le funzioni di calcolo) realizzata e utilizzata da C'E' Wynn-Williams esclusivamente come strumento per la fisica nucleare. 1920 Viene avviato negli Usa il primo servizio regolare di programmi radiofonici. Antesignana è una stazione di Pittsburgh, che inaugura le trasmissioni con i risultati delle elezioni Harding-Cox per la presidenza degli Stati Uniti. Sei anni più tardi, con l'entrata in funzione della rete americana, le trasmissioni si trasformeranno da servizio locale a servizio nazionale. 1921 Il giornalista e commediografo boemo Karel Capek mette in scena il suo dramma teatrale Rur (Rossum Universal Robots, scritto nel 1920) nel quale compare per la prima volta la parola "robot" (dal termine ceco e russo "robot" e dalla radice slava "rab" entrambi significanti schiavitù, lavoro forzato) [p. 54] per designare degli automi-operai che, forniti di intelligenza (il nome proprio Rossum deriva da "Rozum" che vuol dire intelletto) si rivoltano contro i loro costruttori distruggendoli. I robot di Capek sono costruiti dal vecchio Rossum con materiale organico vivente e non con metallo e plastica come i robot industriali di mezzo secolo dopo; dotati di capacità razionali, sono però "privi di anima". Da questo momento il termine robot (prima si parlava sempre di automi) verrà dato a qualsiasi apparecchio, spesso con sembianze umane (androide), in grado di svolgere un lavoro normalmente fatto dall'uomo. Occorrerà però aspettare oltre trent'anni [vedi 1939 e 1961] perché il termine esca dai romanzi di fantascienza per assumere un qualche significato reale. Come i computer, anche i robot si divideranno in "generazioni". Alla prima generazione, intorno al 1940, appartengono i manipolatori comandati meccanicamente da un operatore per maneggiare sostanze radioattive. La seconda generazione sarà realizzata intorno al 1950 con robot comandati da programmi e costituiti da un basamento con un braccio meccanico con pinze di presa e ampie libertà di movimento; i cosiddetti "blue collars robot" (ossia robot in tuta) si diffonderanno nelle industrie con lavorazioni pesanti o pericolose. Verso la metà degli anni '70 faranno la comparsa i robot "intelligenti" di terza generazione in grado di svolgere operazioni controllate da un computer centrale, ma equipaggiati con telecamere per riconoscere gli oggetti e scegliere così il miglior modo per afferrarli, trasportarli e posizionarli. L'idea di Capek di realizzare un uomo artificiale con materiale biologico sarà ripresa nel 1960 quando Manfred Clynes e Nathan Kline, due medici del Rockland State Hospital di New York impegnati in studi finalizzati all'astronautica, adotteranno la radice "cyber" e conieranno il termine "cyborg". La parola indica una via di mezzo tra uomo e macchina, cioè un essere bionico ampiamente protesizzato con organi bioingegneristici (tranne che per il cervello) che servono per il potenziamento della creatura. 1922 L'ingegnere norvegese Frederik Bull (1882-1925), che già prima del 1914 aveva brevettato alcune macchine meccanografiche ideate per la sua società di assicurazione Storeband, si associa con Knut Kruesen e fonda una società per la fabbricazione di queste apparecchiature. Tre anni dopo, alla morte di Bull, già una ventina di macchine saranno installate in Norvegia, Finlandia, Danimarca e Svizzera. Nel 1929, i brevetti saranno acquistati dal gruppo svizzero Hans W' Egli che fonda la Egli-Bull a sua volta acquisita dal gruppo francese Caillies per creare, nel 1933, la società Machines Bull. 1925 Il professor Vannevar Bush (1890-1974) ed altri docenti del Massachusetts Institute of Technology (Mit) progettano il "Differential Analyzer", il primo calcolatore meccanico analogico di uso pratico; è la prima macchina affidabile a poter essere chiamata "computer" e adotta alcuni principi teorizzati da Kelvin [vedi 1876]. Entrata in funzione nel 1927, sarà in grado di risolvere automaticamente equazioni differenziali contenenti fino a 18 variabili indipendenti. Del sistema, costituito da un insieme di valvole termoioniche utilizzate come commutatori elettronici e da parti elettromeccaniche, ne saranno realizzati una decina di esemplari; uno di questi resterà in funzione nell'ambito della difesa Usa, che lo utilizzerà per calcoli balistici, sino agli anni '50. Con la collaborazione di Bush, la General Electric migliorerà l'analizzatore differenziale fornendolo di azionamenti elettrici. Il primo di questi calcolatori sarà installato nel 1940 all'Università della California. [p. 55] Rimarrà però il problema dei lunghi tempi (uno o più giorni) per impostare meccanicamente ed elettricamente sulla macchina il "programma" e i dati relativi al problema da risolvere. In campo industriale, il calcolatore analogico elettronico sarà tenu-to a battesimo da società quali laReeves Instruments e la Goodyear Aircraft. Nel 1950 la General Electric costruirà calcolatori per l'industria petrolifera in grado di risolvere simultaneamente equazioni di primo grado. In Europa, fra i primi calcolatori analogici elettromeccanici vi sarà il Tridac (True Dimensional Analogue Computer) realizzato nel 1952 in Gran Bretagna al Royal Aircraft Establishment di Farnborough per risolvere sistemi di equazioni legate essenzialmente a studi di aerodinamica per la progettazione di aerei. Si tratta di fenomeni regolati dall'equazione di Laplace, che presenta spesso difficoltà numeriche che vanno oltre le capacità dei matematici e in cui il calcolatore analogico si rivelerà invece particolarmente adatto. 1926 Il film muto Metropolis del regista tedesco Fritz Lang, un capolavoro assoluto nella storia del cinema ambientato nel ventunesimo secolo, presenta un robot con fattezze femminili che spinge gli operai-schiavi alla rivolta contro le condizioni subumane di lavoro. Alla metà degli anni '20, libri, film e articoli riflettono un preoccupato stato d'animo delle persone, soprattutto a livello popolare, dovuto alla progressiva introduzione della tecnologia nelle fabbriche e nella vita di tutti i giorni. Il ruolo della macchina suscita reazioni contrastanti che vanno dalla paura alla visione miracolistica per risolvere tutti i mali del mondo. 1927 L'ingegnere e fisico americano di origine russa Vladimir Kosma Zworykin (1889-1982) brevetta l'iconoscopio, il primo tubo elettronico per riprese televisive che deriva direttamente dalle ricerche di William Crookes [vedi 1879]. Il dispositivo viene messo a punto nei [p. 56] laboratori West-inghouse a Pittsburgh. Zworykin aveva studiato a Leningrado con Boris Rosing, che già nel 1907 aveva ottenuto il primo brevetto che prevedeva l'uso di un tubo a raggi catodici per riprodurre immagini su uno schermo. Stabilitosi nel 1919 negli Usa, Zworykin aveva lavorato nei laboratori della Rca Victor (di cui diventerà vicepresidente) per la messa a punto di un sistema televisivo completamente elettronico. Il suo iconoscopio era stato brevettato prima dell'analogo Emitron messo a punto in Gran Bretagna da Isaac Shoenberg e dalla sua équipe della Emi, ma non assicurava una definizione delle immagini (solo 450 linee) tali da permettere all'industria americana di assicurarsi la leadership del sistema televisivo elettronico. Sarà infatti la Gran Bretagna ad inaugurare il primo servizio pubblico [vedi 1936] con una buona definizione delle immagini. 1927 Negli Stati Uniti viene sperimentato un sistema di televisione via cavo. In seguito, la Tv via cavo avrà una grande diffusione in Usa, inizialmente per coprire zone difficilmente raggiungibili con i segnali via etere, e poi anche nelle grandi città. La trasmissione televisiva via cavo consente una migliore qualità di ricezione (perché più resistente ai disturbi elettromagnetici) e il trasporto di un maggior numero di canali. Quando il tradizionale cavo coassiale sarà poi sostituito dalle fibre ottiche, la Tv passerà dalla ricezione passiva dei programmi all'interattività: gli utilizzatori potranno scegliere i programmi e anche intervenire in diretta sul contenuto di questi attraverso sondaggi, questionari, giochi, ecc'. 1927 Nasce Eugene (Gene) Myron Amdahl, il progettista della Ibm che realizzerà i primi grandi computer dedicati al settore del commercio e dell'amministrazione. La serie 360, lanciata nel 1964, permetterà alla società statunitense - nota con il soprannome di "Big Blue", perché la sua insegna è sempre blu - di diventare negli anni '60 e '70 una delle aziende più redditizie del mondo. Amdahl si dedicherà in seguito alla progettazione di un supercomputer in grado di emulare l'architettura di quelli realizzati da Seymour Cray [vedi 1972] per la ricerca scientifica, le previsioni meteorologiche e i programmi militari. Quando la Ibm deciderà di rinunciare a questo settore, il progettista fonderà la Amdahl Corporation e sarà uno dei primi ad impiegare i microchip nei circuiti dei computer. 1927 Per iniziativa del professor Mauro Picone (1885-1977), viene fondato a Napoli l'Istituto di calcolo numerico dell'università, che sarà trasformato nel 1932 in Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo (Inac). Trasferito successivamente a Roma, l'Istituto sarà aggregato nel 1937 al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Ridenominato Iac, Istituto per le Applicazioni del Calcolo, sarà successivamente intitolato a Mauro Picone. Il 14 dicembre 1955 [vedi], alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, l'Istituto inaugurerà ufficialmente uno dei primi elaboratori elettronici importati in Italia, un Ferranti Mark 1 [vedi 1951] di produzione inglese, ribattezzato Finac (Ferranti-Inac), analogo a quello installato all'Università di Manchester. Il calcolatore sarà poi sostituito con un Olivetti-General Electric. 1927 Apre in Italia una filiale della Tabulating Machine (poi Ibm) con una sede di rappresentanza a Milano per la vendita di macchine meccanografiche a schede perforate tipo Hollerith. Il primo ordine arriva dalle Ferrovie dello Stato che attrezzano tre impianti: materiale e trazione a Firenze, controllo merci a Torino e centrale a Roma. 1928 Il neozelandese Leslie John Comrie, direttore dell'Osservatorio di Greenwich, utilizza per la prima volta un calcolatore meccanografico a schede perforate Hollerith della Ibm per effettuare calcoli scientifici. Ne ricava una serie di tavole che danno la posizione della Luna nel cielo a mezzogiorno e a mezzanotte di ogni giorno fino all'anno Duemila; un aiuto di inestimabile valore per la navigazione. Comrie costituisce inoltre a Londra un'organizzazione privata specializzata in calcoli scientifici automatici, anche per conto terzi, la Scientific Computing Service. 1928 La capacità della scheda perforata Ibm viene portata da 45 a 80 colonne e le perforazioni diventano rettangolari, pur restando identico il formato originale (187 millimetri per 82) preso a prestito dalle banconote americane (più grandi delle attuali). Le 80 colonne possono contenere 12 fori ciascuna: dieci destinati alle cifre e due per codificare le 27 lettere dell'alfabeto. Per questa codifica vi sono varie possibilità, [p. 57] ma i due codici più usati sono quelli della Ibm e della Bull. L'innovazione permette quindi di rappresentare più agevolmente dati diversi non più solo numerici ma alfanumerici (numeri e lettere) e di estendere l'uso delle macchine meccanografiche ad altri settori. Per impedire malfunzionamenti delle macchine derivanti da deformazioni delle schede, queste vengono fabbricate dalle cartiere con rigorosissimi criteri che arrivano fino a disporre le fibre di cellulosa nel senso della lunghezza. In tal modo i più veloci lettori possono arrivare a 2.500 schede al minuto. 1929 Su brevetto dell'ingegnere tedesco Kurt Stille, il produttore cinematografico inglese Louis Blatner avvia lo sviluppo di un registratore magnetico su nastro d'acciaio con amplificazione elettronica per sonorizzare i film che escono dai suoi studi Els-tree. Il primo esemplare prodotto su scala commerciale sarà acquistato nel 1931 dalla Bbc per registrare discorsi e programmi radiofonici. 1930 Del termine "elettronica" si trova traccia per la prima volta nel titolo di una rivista che si pubblica a New York ("Electronics"), per indicare un nuovo settore della tecnologia moderna. Il significato, con le successive scoperte, si allargherà fino a comprendere l'intero settore dell'informatica e delle telecomunicazioni. "Elettronica", significa oggi principalmente "scienza e tecnica dei dispositivi elettronici". 1931 L'Istituto centrale di statistica elabora i dati del censimento del 1930 in Italia con due tabulatori Hollerith a schede. 1933 Il fisico tedesco Julius Edgard Lilienfeld (nato nel 1882) sviluppa e brevetta la teoria del principio di funzionamento di quello che, in seguito, verrà chiamato transistor unipolare ad effetto di campo (Fet, da Field Effect Transistor). Problemi di ordine tecnologico impediranno la realizzazione pratica del dispositivo - essenziale per lo sviluppo delle tecnologie informatiche - sino agli inizi degli anni '60, cioè all'indomani dell'invenzione del transistor. 1933 L'astronomo americano Wallace J' Eckert, ordinario alla Columbia University di New York, inventa un programmatore meccanografico per unire più macchine calcolatrici a schede e utilizzarle come unico complesso di calcolo nella ricerca scientifica [vedi 1948]. 1933 L'ingegnere americano Edwin Armstrong (1890-1954) mette a punto un sistema per la trasmissione e ricezione di segnali radio esente da rumori di sottofondo: la "modulazione di frequenza" o Fm (Frequency Modulation). L'invenzione lo renderà miliardario, ma l'ossessione che qualcuno potesse impadronirsi delle sue idee lo porterà al suicidio. 1934 C'H' Friden si stacca dalla Marchant Calculating Machine di R'H' Marchant, e fonda la Friden Calculating Machine. La società produrrà una delle più prestigiose calcolatrici meccaniche, la prima in grado di estrarre automaticamente una radice quadrata. 1934 Alla Mostra della Meccanica di Torino, gli Stati Uniti presentano [p. 58] "Robot", un'automa vestito di alluminio che passeggia in un salone senza mai perdere l'equilibrio essendo provvisto di un giroscopio. 1935 La Ibm produce industrialmente la prima macchina per scrivere elettrica, la "Electromatic", con nastro di scrittura in seta. La macchina diventerà presto la più diffusa nel mondo. Le altre tappe fondamentali della tecnologia Ibm nel settore delle macchine per scrivere saranno l'introduzione della spaziatura proporzionale (1941), e della macchina "Selectric" con elemento di scrittura "a pallina" e carrello fisso nel 1961 [vedi]. In seguito la Ibm realizzerà anche la prima macchina a scheda magnetica (nel 1969) in grado di registrare una pagina dattiloscritta per facilitare la revisione del testo prima della battitura definitiva; nel 1973 sarà introdotto il dispositivo di correzione automatico e, nel 1984, il sistema di stampa termico-resistivo. Nel 1935 la Ibm inaugura a Milano, in via Tolmezzo, il primo stabilimento italiano di produzione di macchine meccanografiche. Il primo modello prodotto è lo "080". 1935 Alla Olivetti, che si è occupata finora esclusivamente di macchine per scrivere, viene creato un ufficio studi per la progettazione di calcolatrici e macchine contabili (inizialmente con modelli derivati dalle macchine per scrivere). Il primo prodotto sarà la "Summa", una addizionatrice scrivente presentata solo nell'ottobre 1940 e seguita dalla "Multisumma" nel 1941. Nel 1942 sarà la volta della "Velsumma" elettrica e della "Simplisumma" a mano. Solo dopo che la direzione del settore sarà affidata, nel 1943, a Natale Cappellaro vi sarà un salto di qualità nella produzione. Cappellaro, che aveva iniziato la sua carriera come operaio nel 1916 al montaggio della M1 [vedi 1908], realizzerà diverse calcolatrici e, nel 1948, in meno di un anno progetterà la "Divisumma 14", una delle poche macchine scriventi in grado di eseguire le quattro operazioni. Il successo sarà enorme e la macchina resterà per anni la più diffusa nel mondo. Illustrazioni 1) Frontespizio del manuale scritto nel 1606 da Galileo Galilei per l'utilizzazione del suo "compasso geometrico e militare". 2) Manoscritto del primo "manuale d'uso" del compasso, e in basso, il compasso di Galileo. 3) Una scatola contenente i cosiddetti "bastoncini di Nepero". 4) Nepero e il frontespizio della sua opera Arithmetica logarithmica edita nel 1624. 5) Regoli a scorrimento realizzati da Genaille per moltiplicare numeri fino a quattro cifre. 6) Wihlhelm Schickart e la sua calcolatrice meccanica nota come "orologio calcolatore". 7) William Oughtred, inventore del regolo calcolatore. 8) La calcolatrice "pascalina" (esterno e interno) realizzata nel 1642 da Blaise Pascal: la prima con riporto automatico fino a otto cifre realizzato con una serie di ruote dentate. 9) Blaise Pascal, filosofo e matematico francese. 10) Calcolatrice realizzata da Tito Livio Burattini nel 1659 e denominata "ciclografo". 11) La calcolatrice costruita da sir Samuel Morland, nella prima versione del 1666 e in un successivo modello perfezionato. 12) Sir Samuel Morland. 13) Wilhelm Leibniz e la sua calcolatrice. 14) Medaglia disegnata da Leibniz con il suo sistema binario da utilizzare in una macchina calcolatrice di cui il filosofo parla in un manoscritto del 15 marzo 1679. 15) Tabella di Giovanni Caramuel, la prima in cui compare un sistema di numerazione binario. 16) La calcolatrice costruita da Grillet de Roven nel 1678. 17) La macchina di Giovanni Poleni ricostruita per iniziativa della Ibm nel 1979. 18) Frontespizio del "manuale per l'uso" della macchina di Poleni. 19) Lo schema degli "organi" interni dell'anatra di Jacques de Vaucanson. 20) Il matematico svizzero Eulero. 21) Benjamin Franklin che dimostrò i due stati (positivo e negativo) dell'elettricità. 22) Charles Mahon, conte di Stanhope. 23) Luigi Galvani (in alto a destra). 24) Il telegrafo ottico di Chappe e le posizioni dell'apparato segnalatore corrispondenti alle lettere dell'alfabeto e ai numeri da 1 a 10. 25) Alessandro Volta. 26) Telaio per tessitura comandato da schede perforate, secondo il sistema messo a punto da Joseph-Marie Jacquard: è un precursore delle macchine meccanografiche di fine '800. 27) Telegrafo galvanico di Thomas Sommering. 28) Aritmometro di Charles-Xavier Thomas di Colmar. 29) "Macchina analitica" incompleta realizzata da Charles Babbage e (in basso a sinistra) nella ricostruzione odierna, messa in funzione 200 anni dopo la sua morte. 30) "Macchina differenziale" di Babbage. 31) Charles Babbage. 32) Ada di Lovelace. 33) Schede perforate ideate da Babbage per introdurre istruzioni e dati nella sua macchina analitica; quella raffigurata in alto è per il calcolo del "pi greco" con 19 decimali. 34) Una delle sezioni della "Macchina analitica" di Babbage (venduta all'asta nel 1995 per 172 mila sterline). 35) L'addizionatrice a tastiera realizzata da Tito Gonella a Firenze nel 1850. 36) Una delle prime stampanti veloci per scrittura Braille, messa a punto nel 1968 al Massachusetts Institute of Technology. 37) Lo schema del brevetto del primo telegrafo di Samuel Morse. 38) Telegrafo Wheatstone a quadrante circolare del 1840 (Museo delle Poste, Roma). 39) Telegrafi Morse e tasti telegrafici degli uffici postali italiani. 40) Due modelli di telegrafi Wheatstone ad uno e a due aghi indicatori. 41) Louis Daguerre, pioniere della fotografia. 42) "Macchina alle differenze" di Scheutz ispirata alla "Difference Engine" di Babbage. 43) George Scheutz. 44) La calcolatrice circolare di Roth del 1841. 45) Un modello del telegrafo di Meucci accanto ad un ritratto dello sfortunato inventore italiano (Museo delle Poste, Roma). 46) Disposizione del cavo telegrafico nella stiva di un bastimento per la posa sottomarina (da un'incisione dell'epoca). 47) Il "cembalo scrivano" di Ravizza racchiude tutti i sistemi della moderna macchina da scrivere meccanica. 48) Il telegrafo realizzato da David Hughes, in pratica una vera e propria telescrivente. 49) Uno dei primi modelli di telescrivente portatile (Museo delle Poste, Roma). 50) Frontespizio dell'opera di Quintino Sella sul suo regolo calcolatore. 51) Regolo calcolatore Fuller--Bakewell con scale riportate su una spirale cilindrica. 52) Il "pantelegrafo" di Caselli in una illustrazione dell'epoca. 53) Particolare degli apparati di lettura e scrittura (Museo delle Poste, Roma). 54) Uno dei primi apparati per fac simile; per la trasmissione o ricezione di una pagina occorrevano 15 minuti. 55) Alexander Graham Bell inaugura la prima linea telefonica tra New York e Chicago nel 1892. 56) Ricostruzione di vari modelli del telefono Bell (Museo delle Poste, Roma). 57) L'idea di Bell di trasmettere la voce modulando un raggio di luce. 58) Thomas Alva Edison tiene in mano una delle sue prime lampadine che gli permetteranno di scoprire anche il principio, poi denominato "effetto Edison", che è alla base del funzionamento delle valvole. 59) Il fonografo di Edison. 60) Una pubblicità del fonografo di Edison come appariva sulla "Domenica del Corriere". 61) La "Brunsviga", una calcolatrice a manovella analoga alla macchina di Steiger in grado di fare anche moltiplicazioni ricorrendo ad una serie di addizioni successive. Con oltre 30 mila esemplari venduti, sarà una delle prime macchine a larga diffusione. 62) La prima centrale telefonica automatica, installata a Fort Sheridan nel 1893. 63) Una centrale telefonica italiana degli anni '60 destinata ai collegamenti interurbani; la commutazione è ancora affidata alle operatrici. 64) La rozza "Macaroni box", il prototipo di prima calcolatrice azionata da tasti, realizzato in una scatola di legno per spaghetti. I meccanismi sono costituiti da spiedini da macellaio, elastici, molle e chiodi. 65) L'Aritmografo di Léon Bollée. 66) Televisore a disco di Nipkow, a spirale di fori adatti per la ricezione di immagini a scansione di linee verticali ed orizzontali, realizzato nel 1930 da Federico Strada (Museo Sirti). 67) "Visore elettrico" a disco di Paul Nipkow. 68) Le due facce (addizione e sottrazione) di un aritmografo a stilo in cui le operazioni sono eseguite spostando in alto o in basso con una punta metallica una serie di aste recanti i numeri da impostare. 69) La tabulatrice Hollerith: i contatori circolari (particolare a destra) venivano fatti scattare da un contatto elettrico stabilito attraverso i fori delle schede. 70) Il personaggio in cilindro è Herman Hollerith, uno dei geniali precursori dell'informatica. Riprendendo le schede perforate usate nei telai tessili di Jacquard, realizza una macchina in grado di leggere un codice di informazioni. Le macchine meccanografiche di Hollerith sono impiegate per la prima volta negli Usa per il censimento del 1890. Dalla società fondata da Hollerith si svilupperà in seguito la Ibm. 71) Una macchina meccanografica degli anni '20 per la gestione delle schede perforate. 73) La copertina di "Scientific American" dedicata al censimento Usa con le macchine di Hollerith. 74) La "Millionaire" di Otto Steiger, una calcolatrice a manovella del 1892 che ebbe un ampio successo in Europa dove ne verranno venduti quasi 5 mila esemplari. 75) Il primo apparecchio radio prodotto dalla Philips intorno al 1930. 76) Guglielmo Marconi e (in basso) il suo primo apparato trasmittente (Museo delle Poste, Roma). 77) Disegno allegato al brevetto del "telegrafono" di Poulsen. 78) Lo schema del complesso meccanismo del "calcolatore di Antikithera", un dispositivo rinvenuto in un relitto di nave greca del primo secolo a'C' con il quale è possibile determinare, tra l'altro, il sorgere e il calare del Sole, delle stelle e delle costellazioni dello Zodiaco, e la posizione dei pianeti. 79) Ricostruzione del calcolatore di Antikithera (Museo di Atene). 80) Uno dei primi registratori magnetici di uso pratico, un Webster del 1940 (Museo Sirti). 81) John Ambrose Fleming mostra uno dei prototipi del suo diodo. 82) Disegno allegato al brevetto del diodo rilasciato il 7 novembre 1905. 83) Calcolatrice meccanica Burroughs a tastiera estesa e, in alto a destra, la calcolatrice italiana Alfa Inzadi del 1930 che si rifà al principio della Burroughs (Museo delle Poste, Roma). 84) La calcolatrice Burroughs del 1880 che diventerà un modello molto diffuso. 85) Lee de Forest, inventore del triodo. 86) Il disegno allegato al brevetto del triodo di de Forest rilasciato il 18 febbraio 1908. 87) Una pubblicità degli anni '30 delle valvole Philips. 88) Il primo ricevitore di immagini, il "belinografo" di édouard Belin (Museo Sirti). 89) Uno dei primi apparati per telefoto installato nel 1934 a "La Stampa" di Torino. 90) Camillo Olivetti, fondatore della società nel 1908. 91) Un manifesto pubblicitario dell'epoca con la macchina da scrivere Olivetti M1, il primo modello dell'azienda di Ivrea. 92) Una calcolatrice Monroe a "tastiera estesa" (Museo delle Poste, Roma). 93)Thomas Watson sr'. 94) Tabulatrici a schede perforate in montaggio alla Computing-Tabulating-Recording Company, Ctrc (che si trasformerà in Ibm) nella fabbrica di Endicott, presso New York, nel 1916. 95) Il marchio della Ctrc, poi trasformato in Ibm. 96) Un particolare robot costruito dalla General Electric nel 1970: quando il guidatore muove un braccio o una gamba, l'automa ripete i movimenti. 97) L'agile robot-androide che suonava l'organo all'esposizione della tecnologia di Tsukuba nel 1985. 98) Frederik Bull. 99) Una macchina meccanografica Bull prodotta nel 1922. 100) Il calcolatore meccanico analogico "Differential Analyzer" realizzato da Vannevar Bush al Massachussetts Institute of Technology. 101) Anche il Tridac (True Dimensional Analogue Computer) realizzato in Inghilterra è un calcolatore analogico, ma utilizza componenti elettromeccanici. 102) Una scena del film Metropolis di Fritz Lang (1926). 103) Vladimir Zworykin, in piedi, accanto al microscopio elettronico dei laboratori di ricerca Rca, di cui era vicepresidente. 104) L'iconoscopio per riprese televisive messo a punto da Vladimir Zworykin. 105) La prima scheda meccanografica della Ibm recante 45 colonne (di fori circolari) e della stessa dimensione del dollaro. 106) La scheda Ibm viene portata a 80 colonne (di fori rettangolari). 107) Perforatrice manuale Ibm per schede a 45 colonne. 108) Perforatrice manuale Bull per schede a 80 colonne. 109) La calcolatrice meccanica Friden a tastiera estesa, la prima in grado di estrarre automaticamente una radice quadrata in poco più di due minuti. 110) La Olivetti "Velsumma" elettrica, prodotta nel 1942. 111) La "Divisumma 14" del 1948. [p. 60] 1936-1943: Dalla calcolatrice al computer Una breve fase transitoria ha segnato il passaggio dalle calcolatrici meccaniche al computer elettronico. Le macchine a schede perforate si avviano verso il raggiungimento del limite fisico della velocità e le loro prestazioni cominciano ad essere insufficienti. E' un periodo inferiore ai dieci anni durante il quale sono realizzati dispositivi (spesso di tipo ancora analogico) che si avvalgono dell'elettricità, che sono ancora classificabili nell'area delle "calcolatrici", ma che recano già il primo germe del "computer" nel senso di elaboratore di dati. E' in questi anni che il tedesco Konrad Zuse costruisce il primo calcolatore programmabile, la macchina "Z1" a funzionamento elettromeccanico. [p. 61] 8: Costruito in un soggiorno il primo computer europeo 1936 Il tedesco Konrad Zuse (1910-1995), giovane docente all'Istituto di Matematica dell'università di Saarbrucken, realizza nel salotto dei genitori la "Z1", la prima macchina elettromeccanica sperimentale per l'elaborazione dei dati controllata da un programma su nastro perforato da 1.500 bit. Nella costruzione è aiutato da tre colleghi di università, Helmuth Schreyer, Walter Buttmann e Andreas Grohmann. Fondata a Berlino la "Zuse Kommandit Gesellschaft", alla "Z1" seguirà nel 1940 la "Z2" meccanica che susciterà l'interesse della Luftwaffe e la "Z3" a relè [vedi 1941] in grado di effettuare una moltiplicazione in 3-4 secondi. La "Z3" sarà in parte finanziata dall'Istituto di ricerca dell'Aviazione militare tedesca durante la seconda guerra mondiale. A Zuse spetterà il merito di aver adottato, nella "Z3" a relè, tre elementi fondamentali dei futuri calcolatori elettronici: il sistema numerico binario, la virgola mobile e la programmazione su nastro perforato.8: 8: Colossus" aiuta gli alleati a vincere la guerra 1936 Il matematico inglese di origine ungherese Alan Mathison Turing (1912-1954) presenta un suo concetto di macchina calcolatrice astratta di uso generale per la soluzione di tutti i problemi matematici. Lo fa quasi incidentalmente, in una relazione matematica dal titolo On computable numbers. L'idea di Turing era di costruire una macchina che leggesse un nastro continuo suddiviso in due unità; la macchina avrebbe dovuto leggere le istruzioni sulla prima unità, le avrebbe eseguite e poi sarebbe passata all'unità successiva. L'astrazione della cosiddetta [p. 62] "macchina di Turing" servirà come spunto ai progettisti del primo elaboratore elettronico del mondo realizzato negli Stati Uniti nel 1942 e convincerà molti specialisti sulla possibilità di una "intelligenza artificiale". Durante la seconda guerra mondiale, la collaborazione di Turing, nell'ambito della Code and cypher school di Bletchley Park, sarà fondamentale ai britannici e agli alleati per la decrittazione dei messaggi tedeschi codificati con "Enigma", la macchina crittografica realizzata nel 1923 dal berlinese Arthur Scherbius in base agli studi realizzati nel 1919 dall'olandese Hugo Koch. "Enigma", che funziona con una pila elettrica e un sistema di tamburi rotanti e commutatori elettrici, permette di trasmettere messaggi praticamente indecifrabili. Gli esperti del servizio segreto tedesco considerano che per la decifrazione di uno dei possibili 15.576 codici occorra oltre un mese ad una équipe di matematici e la combinazione cifrante viene cambiata ogni 24 ore. Voluto da Churchill e diretto da Turing, il centro sulla comunicazione cifrata di Bletchley Park, nel Buckinghamshire, è il primo esempio al mondo di concentrazione intellettuale. Dal centinaio di persone del 1939, alle circa 7 mila del 1944 comprendenti discipline eterogenee: civili e militari, archeologi e uomini d'affari, giornalisti e cartografi, linguisti e geni della matematica, crittografi e violoncellisti, enigmisti e diplomatici, esperti navali e scacchisti, giocatori d'azzardo e professori di Oxford e di Cambridge. Per gli analisti di Bletchley Park viene realizzato "Colossus", il primo calcolatore elettromeccanico britannico utilizzato per provare ad enorme velocità tutte le possibili combinazioni dei codici di "Enigma" fino a quando non trova quello esatto. "Colossus" è costruito da T'H' Flow-ers, un esperto di centralini telefonici che dirige il dipartimento di ricerca delle Poste, secondo i suggerimenti di Turing [vedi 1943]. La decrittazione del codice di "Enigma" costerà alla Marina italiana l'affondamento di tre incrociatori pesanti (Zara, Fiume e Pola) e due cacciatorpediniere (Alfieri e Carducci) nella battaglia di Capo Matapan del 28 marzo 1941: qui la flotta britannica potrà sfruttare, oltre alla superiorità navale, anche l'effetto sorpresa poiché conosce in anticipo i movimenti delle unità italiane. I componenti di "Colossus" sono quelli standard del settore telegrafico dell'epoca, con in più alcune cellule fotoelettriche come lettori ottici per il nastro con il programma. Il calcolatore sarà impiegato per decrittare anche i messaggi cifrati con le macchine giapponesi "Red" e "Purple" che, come "Enigma", funzionano con ruote e ingranaggi; sono in pratica della stessa generazione della calcolatrice di Pascal mentre le prime macchine per decrittare (con le loro valvole e relè e con la programmazione esterna) appartengono già ai computer. Pur non avendo memoria e programma interno e dotato di una potenza di elaborazione equivalente al più piccolo microchip degli anni '90, "Colossus" sarà in grado di trattare 5 mila caratteri al secondo (25 mila nella seconda versione) prelevati da un nastro di carta perforato. Con queste possibilità, a Bletchley Park nel 1942 si riusciranno a decifrare ogni giorno 4 mila messaggi segreti tedeschi e altrettanti italiani e giapponesi. Di "Colossus", che impiega 1.500 valvole e pesa una tonnellata, saranno realizzati undici esemplari che saranno tutti distrutti man mano che diventeranno antiquati. Lo stesso primo ministro Winston Churchill non si renderà all'apparenza [p. 63] conto dell'importanza rivoluzionaria di "Colossus", tanto che subito dopo la fine della guerra ordinerà che il computer fosse "fatto a pezzi non più grandi di una mano". Nel 1996, Tony Sale, un ex agente del servizio segreto Mi5, ricostruirà un "Colossus" per il museo di Bletchley Park sulla base di testimonianze e vecchie fotografie (i progetti originali furono mandati al macero nel 1960), utilizzando componenti telefonici degli anni '40, e spendendo 20 mila sterline. Prima di "Colussus", a Bletchley Park vengono utilizzate delle macchine elettromeccaniche denominate "bombas" (adattato all'inglese "bombs", bombe, per il loro ticchettìo) fornite alla Gran Bretagna dal servizio segreto polacco insieme ad una macchina "Enigma" catturata ai tedeschi. Successivamente entreranno in funzione tre macchine ibride relè/valvole che si riveleranno però troppo lente. I primi contatti con i computer, Turing li ha in America prima della guerra con il gruppo di Princeton e lo stesso von Neumann gli offre un posto come assistente che però viene rifiutato. Nel dopoguerra, Turing lavorerà ai National Physical Laboratory dove metterà a punto l'Automatic computing engine (Ace) [vedi 1950], un computer non specializzato dotato di memoria. Presenterà il progetto nel 1946, ma nessuno vorrà finanziarne la realizzazione. Dal 1948 Turing si dedicherà allo studio dell'intelligenza artificiale. L'audace criterio proposto da Turing per valutare l'intelligenza di un computer era di tipo comportamentale: un elaboratore si può considerare intelligente se, in un dialogo con una persona, riesce a farsi credere almeno per un certo tempo un essere umano. Turing si ucciderà mangiando una mela avvelenata con il cianuro, il 7 giugno 1954, per motivi mai chiariti. Due anni prima era stato coinvolto in uno scandalo per una relazione omosessuale (all'epoca vietata in Gran Bretagna) e condannato ad una terapia ormonale che lo aveva reso impotente.8: 1936 Il 2 novembre, la britannica Bbc inaugura il primo servizio al mondo di trasmissioni televisive dopo un periodo di sperimentazioni iniziato nel 1929. Il sistema adottato per le trasmissioni è quello totalmente elettronico messo a punto alla Emi dall'ingegnere Isaac Shoenberg (1880-1963) che viene preferito a quello a dischi rotanti dell'inventore John Logie Baird (1888-1946). Nel 1926 Baird era stato acclamato come l'inventore della televisione anche se un sistema a dischi rotanti per trasmettere immagini era stato realizzato da Paul Nipkow [vedi 1884] e utilizzato nel 1928 dalla Philips per realizzare un sistema televisivo con una definizione di sole 48 linee. Figlio di un pastore protestante scozzese, Baird aveva lavorato fin dagli anni '20 alla trasmissione e ricezione delle immagini e, sebbene i moderni sistemi televisivi non si basino sulle sue scoperte, ebbe comunque il merito di destare l'interesse del pubblico. Con il suo sistema elettromeccanico, Baird all'inizio degli anni '30 riuscì a trasmettere immagini per un ristretto numero di spettatori. Anche dopo essere stato battuto dal sistema totalmente elettronico, Baird non cesserà le sue ricerche e si concentrerà sulla televisione a colori e su quella stereoscopica. Shoenberg, un immigrato russo che sarà nominato baronetto per i suoi meriti scientifici, nel 1931 era stato nominato direttore della neonata Emi (Electrical and Musical Indus-tries). Dai suoi studi era derivato un metodo completamente elettronico per la trasmissione e ricezione delle immagini. Lo standard a 405 linee scelto da Shoenberg rimarrà in uso fino al gennaio 1985 quando sarà sostituito da quello a 625 linee (scelto nel 1967) per permettere il passaggio alla televisione a colori; lo stesso standard sarà adottato da quasi tutti i Paesi europei occidentali, ma non dalla Francia. In Germania le trasmissioni televisive regolari erano iniziate nel [p. 64] 1935. Dopo la pausa della guerra, lo sviluppo televisivo riprenderà velocemente: nel 1948 saranno già in funzione regolari servizi anche in Usa (con 525 linee) e in Francia (819 linee). A causa di interessi nazionalistici, anche per la televisione a colori nasceranno tre sistemi, tutti compatibili con gli esistenti apparecchi in bianco e nero, ma non tra loro: Ntsc (National Television Sys-tem Committee) adottato dal 1953 negli Stati Uniti e Giappone, Secam (Sequentiel Couleur A Memoire) messo a punto nel 1956 da Henri de France e utilizzato dal 1460 in Francia e nell'Est Europeo, Pal (Phase Alternance Line) ideato nel 1962 da Walter Bruch e utilizzato dal 1967 in Europa Occidentale, Francia esclusa. Anche per la Tv ad alta definizione (proposta per la prima volta nel 1980 dalla società televisiva giapponese Nhk) la tendenza è verso standard diversi: quello Hi-Vision che prevede un'immagine con 1.125 linee ideato nel 1968 dalla giapponese Sony e non compatibile con gli esistenti apparecchi a colori; quello americano Actv (Advanced Compatible Television) e quello europeo noto come D2-Mac (Multiplexage analogic components) con 1.250 linee sviluppato da industrie come Bosch, Philips e Thomson e compatibile con i 600 milioni di apparecchi a colori attualmente diffusi in tutto il mondo. 1937 Il fisico e matematico americano Claude Elwood Shannon (n' 1916), del Massachusetts Institute of Technology, scopre che i circuiti elettrici a relè possono essere utilizzati per valutazioni logiche. La scoperta è descritta nella sua tesi di master, A symbolic analysis of relay and switching circuits, che trasferirà le idee di Boole ai pionieri dell'informatica, convincendoli ad abbandonare l'idea del calcolatore analogico per quello digitale. In seguito Shannon sarà anche l'ideatore del "bit" come unità elementare di informazione [vedi 1949] e getterà le basi teoriche per i primi programmi in grado di giocare a scacchi [vedi 1950]. 1937 L'americano Chester F' Carlson (1906-1968) inventa la xerografia, procedimento fotografico a secco che si basa sul principio della fotoconduttività elettrostatica ideato al Battelle Memorial Institute di Columbus (Ohio). Il brevetto, ottenuto lo stesso anno, sarà utilizzato su scala industriale partire dal 1959 dalla Haloid-Xerox (poi Xerox Corp') per foto copiatrici ad alta definizione. 1938 Howard Hathaway Aiken (1900-1973), direttore dell'Istituto di Matematica della Harvard University, progetta il primo calcolatore elettrico totalmente automatico, l'"Ascc" (da "Automatic Sequence-Controlled Calculator"), che verrà realizzato nel 1942 dalla Ibm nel suo centro di Endicott (nello stato di New York) e messo in funzione [vedi 1944] con l'appellativo di "Mark 1". 1939 Verso la fine dell'anno entra in funzione ai laboratori Bell il primo calcolatore binario. Denominato "Calcolatore per i numeri complessi" è realizzato secondo il modello ideato due anni prima dal matematico George Robert Stibitz (1905-1995), ricercatore dei Bell Labs. Durante i fine settimana, Stibitz, utilizzando vecchi relè telefonici recuperati da un mucchio di rottami trovati in laboratorio, due pile, due lampadine e una tavoletta di legno, aveva creato un dispositivo che addizionava due numeri binari di un solo bit. Stibitz aveva denominato l'apparecchio con la sigla "K" (kitchen) essendo la cucina il luogo in cui era stato realizzato. Basandosi su tale principio, dall'aprile al dicembre 1939 Stibitz e Samuel B' Williams assemblano nei laboratori Bell il primo calcolatore binario della storia. La macchina, costata circa 20 mila dollari, è battezzata "Bell Labs relays computer Model 1" o "Complex number calculator" e giocherà un [p. 65] ruolo importante per l'ingresso della società nel settore dei calcolatori binari. Il Model 1 prevede l'ingresso dei dati tramite una telescrivente; la memoria è costituita da 450 relè telefonici e le sue prestazioni sono limitate alla moltiplicazione e divisione di numeri complessi, che svolge con la velocità di cento persone fornite di calcolatrici meccaniche. Solo con il Model 2 (detto anche Relay interpolator), realizzato dai Bell Labs per conto della Difesa e ultimato nel settembre 1943, Stibitz riuscirà a realizzare il calcolo dei polinomi. Realizzata con 493 relè, la macchina sarà in seguito donata dalla Difesa al Laboratorio di ricerca navale che la utilizzerà fino al 1961. Dopo questo calcolatore, Stibitz realizzerà nel 1944 un terzo modello, detto anche "calcolatore balistico", che ha la strana particolarità di utilizzare una tavola delle moltiplicazioni simile ad una serie di "bastoni" di Nepero [vedi 1614] e di riprendere lo schema seguito da Babbage nella sua "Macchina analitica" [vedi 1823]. Nel 1946 Stibitz realizzerà il Model 5, il primo calcolatore universale della serie, utilizzando 9 mila relè in una macchina che pesa quasi 10 tonnellate ed occupa 93 metri quadrati; per l'addizione di due numeri con 7 cifre decimali occorrono 300 millisecondi, 0,8 secondi per la loro moltiplicazione, 2,2 per la divisione, 4,3 per una radice quadrata. Caratteristica particolare della macchina è l'assenza di un reale sistema di circuiti numerici; la risposta ad ogni addizione è trovata su una grande tavola cablata delle addizioni secondo una struttura denominata "Cadet" (Can't Add, Doesn't Even Try=non può eseguire le addizioni e nemmeno ci prova) che sarà in seguito adottata in molti calcolatori tra cui l'Ibm 1620. Stibitz realizzerà infine anche un Model 6 che, nel 1950, sarà installato nei laboratori Bell di Murray Hill. Sul finire degli anni '50 la macchina sarà donata all'Istituto Politecnico di Brooklin che a sua volta, nel 1961, la cederà al Bihar Institute of Technology in India, dove è attualmente esposta. Quella ideata da Stibitz nel 1937 è la prima apparecchiatura logica che utilizza il sistema binario, cioè un linguaggio a due simboli: "sì" e "no", "0" e "1", "aperto" e "chiuso", i due soli stati fisici concepibili per i componenti dell'unità di elaborazione di un computer. Tutto quello che si vuole dire deve quindi rispettare questo linguaggio; il numero 24 diventa 00011000, la lettera "n" diventa 10010101. Facile per la macchina, ma incredibilmente lungo e difficile per l'uomo. Occorre quindi affidare allo stesso elaboratore anche il compito di tradurre nel suo codice binario le istruzioni che il programmatore gli fornisce in una forma molto più breve, cioè con un linguaggio simbolico adatto alla natura del problema da risolvere. Le basi matematiche del sistema binario si devono a George Boole [vedi 1847]. A Stibitz si deve anche il primo esperimento di lavoro a distanza su un computer, e quindi la nascita della telematica. L'11 settembre 1940, durante il congresso della Società americana di matematica che si tiene al Darthmouth College di Hanover, presso Baltimora, collega una telescrivente con il Complex calculator che si trova nei laboratori Bell di New York, attraverso un cavo della rete telefonica. La dimostrazione suscita scalpore tra i partecipanti alla conferenza, che possono impostare un calcolo sulla telescrivente e ottenere il risultato in meno di un minuto. Sempre Stibitz inventerà, nel 1942, il principio della "virgola mobile" che permette ai computer, quando i numeri in elaborazione diventano troppo grandi, di dividerli per 10, 100 o 1.000, ecc' e di ricordarsi in seguito di tale operazione al momento di fornire i risultati. Dal 1987 tale sistema sarà impiegato su tutti i computer. 8: Atanasoff, una primogenitura riconosciuta 35 anni dopo 1939 A ottobre, il matematico e fisico statunitense di origine bulgara John Vincent Atanasoff (1903-1995), dello Iowa State College, ed il suo allievo e collaboratore Clifford E' Berry, mettono in funzione il prototipo di un computer binario che utilizza solo valvole (senza quindi nessuna parte meccanica come i relè) in grado di risolvere le complesse equazioni della fisica. La macchina è molto lenta, ma dimostra il funzionamento del circuito logico elettronico e della memoria binaria rigenerata. Tra il 1939 e il 1942 Atanasoff e Berry realizzeranno una macchina più grande conosciuta con il nome di Abc (Atanasoff Berry Computer) che avrebbe dovuto risolvere un sistema di 29 equazioni algebriche lineari in 29 variabili in soli 15 giorni, invece di alcune settimane necessarie con un calcolatore da tavolo. Per la memoria dell'Abc, Atanasoff decide di immagazzinare le cifre binarie in una batteria di condensatori elettrici montati su tamburi rotanti. I condensatori immagazzinano la carica elettrica; una carica positiva rappresenta il numero uno, mentre l'assenza di carica rappresenta lo zero. Poiché però i condensatori tendono a dissipare la loro carica, Atanasoff dota la sua macchina anche di un dispositivo [p. 66] per "rigenerare" la memoria. La realizzazione della macchina sarà interrotta a causa degli eventi bellici quando era ormai quasi completata (mancava la messa a punto del sistema di ingresso e di uscita a schede perforate). Abbandonato dai suoi costruttori, il computer venne in seguito smantellato. Il problema della ricarica dei dispositivi di memoria continuerà a condizionare per decenni l'elaborazione dei dati. I condensatori saranno parti fondamentali dei microchip che costituiranno le memorie dinamiche dei moderni computer e la "ricarica" di questi dispositivi avrà una parte essenziale nel funzionamento della memoria. Nel computer Abc per l'ingresso e l'uscita dei dati sono utilizzate schede perforate già in uso in altri calcolatori. Per la realizzazione delle sue macchine, Atanasoff riuscirà a reperire finanziamenti per un totale di seimila dollari, ben al di sotto del mezzo milione di dollari che riusciranno ad ottenere i costruttori dell'Eniac [vedi 1946] a causa delle sue possibili applicazioni militari. Poiché i due ricercatori non si preoccuperanno di depositarne il brevetto, per molti anni l'invenzione del computer tutto elettronico sarà attribuito a John W' Mauchly e John Presper Eckert, che si ispireranno abbondantemente all'Abc per la costruzione dell'Eniac. Nel 1941, Mauchly soggiornò per una settimana a casa di Atanasoff che gli mostrò il funzionamento dell'Abc e gli consegnò anche una memoria sulle "Macchine calcolatrici per la soluzione di grandi insiemi di equazioni algebriche lineari". In seguito [vedi 1973], la Corte distrettuale di Minneapolis sentenzierà che la primogenitura del computer elettronico deve essere attribuita ad Atanasoff e non ai costruttori dell'Eniac. Il principio del computer interamente elettronico era stato comunque teorizzato già prima di Atanasoff dal tedesco Helmut Schreyer, un amico di Konrad Zuse [vedi 1936], che ne aveva fatto l'oggetto della sua tesi di laurea.8: 8: Inizia il "miracolo" della Silicon Valley 1939 Il primo gennaio nasce ufficialmente il "miracolo" della Silicon Valley. A Palo Alto, nell'entroterra della Baia di San Francisco - in quella che allora si chiamava la Valle di Santa Clara, celebre per la produzione di prugne pregiate - William Hewlett (n' 1913) e David Packard (1912-1996), due amici laureati di fresco, formano una società per l'attività impiantata da qualche mese in un piccolo garage preso in affitto, dove fabbricano apparecchiature elettroniche. Se la macchina è parcheggiata all'aperto si sa che hanno ricevuto [p. 67] un'ordinazione. Partita con un capitale di appena 538 dollari, la Hp costituirà nei primi anni la sfida dell'intelligenza alla potenza e al predominio sul mercato dei giganti dell'industria del settore. Il loro sarà il modello per le successive generazioni dei pionieri dei microchip della Fairchild e della Intel e del personal computer. In occasione del cinquantesimo anniversario della società, quel garage al 367 Addison Av-enue di Palo Alto sarà dichiarato monumento nazionale numero 976 dello stato della California e chiamato la "culla della Silicon Valley". Il giovane Steve Job, che nel 1976 insieme a Steve Wozniak inventerà l'Apple 1, il primo personal computer di uso pratico, dirà che era stato il mito di Hewlett e Packard ad attirarlo in uno scantinato di Silicon Valley e a fargli sfidare la sorte. Il nome "Silicon Valley" sarà coniato da Don Hoefler, direttore di Microelectronics News. Nella loro impresa, William Hew-lett e David Packard sono incoraggiati da un loro professore della Stanford, Fred Ternan [vedi 1951]. Il loro primo prodotto è un oscillatore audio (Hp 200A) che sorpassa tutti quelli della concorrenza e rimarrà famoso per essere stato impiegato dalla Walt Disney per produrre gli effetti speciali della colonna sonora di Fantasia. Nei primi anni, la Hp produrrà una gamma vastissima di apparecchiature mediche e strumenti di controllo, tra cui un orologio preciso al milionesimo di secondo, ma le innovazioni più significative saranno quelle per la miniaturizzazione dei computer. Già nel gennaio 1972 la società introdurrà il modello Hp-35, una calcolatrice scientifica tascabile con le capacità degli enormi computer di pochi anni prima, mentre il computer tecnico Hp-900 del 1982, installabile su una scrivania, avrà le capacità dei grandi "mainframe" degli anni '50. Nel 1954 la Hp trasferirà la sede allo Stanford Industrial Park, fondato nel 1951 da Ternan e dal rettore della Stanford, Wallace Sterling. Nel 1993, i prodotti Hp saranno diffusi in 100 paesi, la società avrà un fatturato di 20,3 miliardi di dollari e occuperà oltre 96 mila persone. David Packard si ritirerà solo nel 1993, a 81 anni, dalla presidenza della società.8: 1939 Per illustrare le sue tecnologie avanzate nei controlli a distanza, la Westinghouse presenta all'Esposizione universale di New York due robot costruiti per l'occasione. Il primo è "Electro", un automa in grado di camminare in maniera abbastanza convincente, far sentire la sua parola, fare conti, distinguere i colori e capace anche di concedersi di tanto in tanto una pausa fumando una sigaretta. Il secondo robot è il cagnolino "Sparko", che scodinzola, si alza sulle zampe posteriori o si accuccia a comando e occasionalmente abbaia. 1940 Il sistema a dischi rotanti messo a punto dal britannico John Baird per la trasmissione televisiva in bianco e nero [vedi 1936] viene ripreso dall'inventore americano di origine ungherese Peter Goldmark (1906-1977) che alla Cbs Laboratories realizza il primo prototipo funzionante di televisore a colori. Un disco rotante colorato è utilizzato per separare i colori. Il sistema sarà però presto sostituito da quello interamente elettronico. Tra le altre invenzioni di Goldmark, il disco long-playing a 33 giri (1949), il metodo di fotocomposizione Linotron e lo scanner che sarà utilizzato dalle sonde interplanetarie americane per inviare da Marte foto di incredibile chiarezza. 1940 L'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (Eiar, poi Rai-Tv) utilizza [p. 68] elaboratori meccanografici a schede perforate per valutare gli indici di ascolto e fare un identikit geografico-professionale degli 826 mila radioascoltatori che hanno risposto ad un referendum sulle trasmissioni radio in Italia. E', in pratica, la prima indagine sull'audience. 1940 La Aeg-Telefunken mette in produzione il "Magnetophon", un registratore a nastro magnetico che sarà impiegato soprattutto dalla Gestapo per documentare le intercettazioni telefoniche. Un prototipo del "Magnetophon", su progetto degli ingegneri J'J' von Braunmhl e W' Weber, era stato mostrato per la prima volta nell'agosto 1935 all'Esposizione sulla radio di Berlino. Nel 1945, dopo il crollo della Germania, le tre potenze occidentali vincitrici si divideranno il bottino di 18 "Magnetophon" rinvenuti in ottimo stato. A breve scadenza, in Francia, Germania e Stati Uniti saranno realizzate copie perfette. Registratori a nastro sul modello del "Magnetophon" saranno utilizzati per la memoria di computer di serie a partire dall'Univac-1 del 1950. 1941 A sette anni dalla realizzazione della "Z1" [vedi 1934), Konrad Zuse mette in funzione con successo, all'Istituto per le ricerche aeronautiche della Luftwaffe, la "Z3", una calcolatrice digitale programmabile a relè (600 nell'unità di calcolo e 1.400 nella memoria, tutti di seconda mano dismessi da centrali telefoniche) per calcolare tavole balistiche. La "Z3", considerata il capostipite dei futuri computer, ha il merito di aver adottato tre elementi fondamentali dei futuri computer elettronici: il sistema numerico binario, la virgola mobile e la programmazione su nastro perforato (Zuse utilizza come supporto una vecchia pellicola cinematografica da 35 millimetri). Per superare la lentezza del computer (20 addizioni al secondo e circa 4 secondi per moltiplicazioni, divisioni e radici quadrate), Zuse cercherà di convincere il governo tedesco a sostenere la spesa per rimpiazzare i relè con valvole, così come gli aveva suggerito Helmut Schreyer anche se, affermerà in seguito, "mi sembrava un'idea balzana quella di usare le valvole delle radio". Ma Hitler, sicuro in quel momento di aver vinto la guerra, voleva ridurre gli investimenti nel settore. La "Z3" andrà distrutta nel 1944 nei bombardamenti di Berlino. Zuse riuscirà invece a salvare la successiva "Z4". Prima dell'arrivo degli alleati a Berlino, riuscirà a trasferire la macchina in un granaio di Hofenau. Solo nel 1950 la "Z4" arriverà all'Istituto di matematiche applicate del Politecnico di Zurigo dove resterà in funzione per quattro anni. La "Z4" è la prima calcolatrice nella quale i dati sono introdotti in sistema decimale, mentre la traslazione in codice binario; allo stesso modo, la riconversione dei risultati in decimale avviene del tutto automaticamente. La macchina utilizza ancora i relè (2.200), funziona con un programma perforato su pellicola cinematografica, ha una memoria meccanica di 64 cifre, pesa 2.500 chilogrammi e occupa una superficie di 20 metri quadrati. Può risolvere equazioni a dieci variabili alla velocità di 40-50 operazioni al minuto. Una ricostruzione della "Z3" sarà presentata ad un congresso di Monaco di Baviera nel 1962, e poi esposta permanentemente al Deutsche Museum di Monaco. In quell'anno, la serie delle macchine sarà giunta al modello "Z22", in grado di eseguire traduzioni semplificate dal russo, e la produzione avrà toccato i duecento esemplari. Nato a Berlino il 22 giugno 1910, Konrad Zuse ha trascorso l'infanzia a Braunsberg, nella Prussia Orientale, e a Hoyerswerda (Slesia), dove il padre era ufficiale postale. Dopo la laurea in ingegneria civile all'Università tecnica di Berlino, lavora per un periodo alla società aeronautica Henschel, che poi lascia per dedicarsi ai suoi studi sui computer. Nel febbraio 1945, un mese dopo il matrimonio con Gisela, è costretto a lasciare Berlino con tutti i dipendenti della sua società e i pezzi della "Z4" stipati in molte casse per trasferirsi a Gottinga. Nel 1964, Zuse uscirà dalla proprietà della società Zuse Kg fondata nel 1949; nel 1969, quest'ultima passerà interamente alla Siemens. Negli anni '80 Konrad Zuse, professore emerito all'Università di Gottinga, si stabilirà a Hunfeld, una cittadina a 130 chilometri da Francoforte, e tornerà al suo hobby preferito, la pittura, con lo pseudonimo di Kono See. 1942 L'ingegnere tedesco Paul Eisler (1907-1992) inventa il "circuito stampato" per superare le lungaggini del montaggio interamente manuale degli apparecchi elettronici. Eisler utilizza il metodo della stampa per incidere un sottile strato di rame steso su un supporto di plastica ricavandone le piste che [p. 69] collegano i vari componenti. La piastra viene forata in corrispondenza dei contatti dei vari componenti (resistenze, condensatori, bobine, valvole e, in seguito, transis-tor). La saldatura avviene manualmente, un contatto alla volta, oppure immergendo tutta la scheda in un bagno di stagno fuso. Il primo circuito stampato sarà comunque utilizzato su vasta scala dagli americani; inserito nei proiettili delle batterie contraeree, il circuito elettronico serviva a regolare lo scoppio ad una quota prefissata. 1943 Dopo aver scoperto che il cervello umano opera su una base di logica matematica, Warren S' Mcculloch (1899-1969), neurofisiologo del Massachusetts Institute of Technology, ipotizza la realizzazione di un "cervello" elettronico altrettanto complesso di quello dell'uomo. Lo scienziato si accorgerà ben presto che il suo progetto è irrealizzabile, perché occorrerebbero miliardi di valvole e, per farle funzionare, non basterebbe tutta l'elettricità prodotta dalla centrale delle Cascate del Niagara. Inoltre, i guasti in un numero talmente elevato di valvole sarebbero così frequenti che la macchina non riuscirebbe a lavorare più di pochi secondi l'anno. Le ricerche di Mcculloch e del giovane studioso di logica Walter H' Pitts sono considerate pionieristiche negli studi per tradurre in modelli matematici i principi dell'elaborazione biologica. Tra i precursori di questo settore, anche l'italiano A' Gamba, che negli anni '50, insieme ai suoi collaboratori, realizzò all'Istituto di fisica dell'Università di Genova un "Programmatore e analizzatore probabilistico automatico" (Apa) per le sue ricerche sui concetti dell'autoapprendimento. Negli anni '50 sarà poi Isaac Asimov a descrivere i principi fondamentali del neurocomputer, da lui definito come "cervello positronico". Gli studi sui neuroni, considerati alla stregua di dispositivi logici, proseguiranno con Frank Rosenblatt e Bernard Widrow, della Cornell University. Nel 1962 i due ricercatori ideeranno i cosiddetti "neuroni adattativi", o "perceptroni", che avrebbero dovuto essere in grado di apprendere, ma che saranno abbandonati nel 1969. L'Adaline (abbreviazione di elemento adattativo lineare) di Widrow è invece un sistema con un solo neurone capace di imparare a riconoscere una forma, ad esempio una lettera, indipendentemente dalla sua orientazione e grandezza. Nel 1980, Scott E' Fahlman, della Carnegie Mellon University, presenterà un progetto di un neurocomputer denominato "Netl". Diversamente dai tentativi precedenti, scopo delle sue ricerche non è la costruzione di un equivalente artificiale del cervello umano, ma soprattutto lo studio dei legami che occorre stabilire tra i singoli componenti della struttura, ognuno dei quali capace di svolgere poche operazioni elementari. Il Netl avrebbe dovuto essere composto da un milione di questi elementi. Illustrazioni 1) Konrad Zuse e, a fianco, la vecchia pellicola cinematografica che utilizzò come banda perforata per la programmazione della sua macchina "Z1". 2) La "Z3" è stata la prima macchina ad adottare il sistema binario e la programmazione su nastro perforato. 3) Calcolatore elettromeccanico britannico "Colossus" utilizzato per sconfiggere la macchina "Enigma" (in basso) utilizzata dai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, per cifrare i messaggi. 4) Una delle prime telecamere (Rca) per riprese televisive a colori. 5) Uno dei primi apparecchi televisivi degli anni '50 (Philips). 6) Il matematico americano Claude Shannon, il primo a utilizzare i relè per valutazioni logiche. 7) Fotocopiatrice Chester Carlson. 8) Howard Aiken, progettista dell'Ascc. 9) L'Atanasoff-Berry Computer (Abc); il grosso tamburo costituisce la memoria della macchina basata sulla carica di condensatori elettrolitici. 10) Bill Hewlett e David Packard, fondatori della Hewlett-Packard. 11) Il famoso oscillatore audio, primo prodotto della Hp, acquistato dalla Walt Disney per il film Fantasia. 12) La Hp-35, prima calcolatrice scientifica tascabile della Hew-lett-Packard. 13) Scheda per l'elaborazione dei dati del referendum effettuato nel 1940 dall'Eiar (la Rai dell'epoca) per conoscere le preferenze degli ascoltatori dei programmi radio. 14) Primo "Magnetofono" Castelli, prodotto nel 1947 e funzionante con un filo d'acciaio al carbonio come supporto per la registrazione; costava 450 mila lire e ne furono prodotti solo 20 esemplari. [p. 72] 1943-1954: Dalla elettromeccanica all'elettronica dei computer di "prima generazione" Come in numerosi altri campi scientifici, anche nel settore del calcolo le esigenze della guerra spingono la ricerca verso nuove tecnologie, senza preoccuparsi troppo dei costi economici. Nascono in tal modo macchine come la britannica "Colossus", che permette di violare i codici segreti nazisti, e altre vengono impostate, come l'Eniac che, terminata solo a guerra finita, sarà la capostipite della moderna scienza dei computer. Il passo fondamentale è il passaggio dai dispositivi elettromeccanici come i relè a quelli elettronici come le valvole; la velocità dei computer passa da una moltiplicazione (di due numeri di 23 cifre) in sei secondi ad oltre 300 moltiplicazioni al secondo. La "prima generazione" dei computer non è contraddistinta solo dall'adozione delle valvole, ma anche da quella del sistema numerico binario, del programma memorizzato, di una vasta gamma di memorie centrali ed ausiliarie, dei linguaggi di programmazione. Ma la novità più importante è che il computer non è più riservato a ristrette cerchie di matematici e scienziati; uscita dal chiuso dei laboratori universitari, la macchina inizia la sua diffusione nella società per la soluzione dei più svariati problemi, da quelli amministrativi a quelli produttivi ed economici. [p. 73] 1943 Il 31 maggio, l'Esercito Usa affida all'Università della Pennsylvania la realizzazione di un elaboratore elettronico a valvole termoioniche, l'"Eniac", che entrerà in funzione nel 1946 [vedi]. Le specifiche della macchina sono state indicate da John Mauchly e John Eckert in un lungo rapporto presentato nell'agosto 1942. Firmato il contratto, un team di una trentina di persone (una decina di ingegneri e matematici e una ventina di montatori tra cui casalinghe e tecnici telefonici) si mette al lavoro sotto la guida di Mauchly e Eckert. 1943 A dicembre, entra in funzione nel centro segreto Code and cypher school di Bletchley Park, presso Londra, il primo computer elettronico del mondo. Realizzato su progetto del professor Max Newman, è denominato "Colossus". Il computer utilizza duemila valvole e centinaia di relè ed è in grado di trattare 5 mila caratteri al secondo. Costruito espressamente per violare i cifrari tedeschi, il computer svolgerà egregiamente questo compito fino alla fine della guerra consentendo agli alleati di conoscere in anticipo tutti i piani di guerra di Hitler. Dell'esistenza di "Colossus" si verrà a sapere soltanto alla fine del conflitto. Il principio di funzionamento era stato ispirato da Alan Turing e dalla sua "macchina" ideale [vedi 1936]. 8: Ad Harvard il primo calcolatore elettromeccanico 1944 Dopo sette anni di lavoro, il 7 agosto entra in funzione il calcolatore elettromeccanico "Harvard Mark 1", chiamato scherzosamente "Bessie" dai ricercatori, il primo di tipo universale. Realizzata nei laboratori Ibm di Endicott da Howard Aiken [vedi 1938] con la collaborazione di un gruppo di docenti della Harvard University (dove la macchina è stata trasferita a maggio), sarà l'ultima calcolatrice realizzata con dispositivi meccanici, ma la prima a funzionare con programmi registrati. Il sistema non si serve solo di leve od altri mezzi meccanici elementari, ma di relè che controllano la rotazione di contatori a ruota e prende a prestito tecniche una volta in uso nella costruzione degli apparati radio. La costruzione della macchina, inizialmente nota col nome di "Automatic Sequence Controlled Calculator" (Ascc), è incoraggiata e finanziata dal presidente della Ibm Thomas John Watson e dallo stesso donata alla Harvard University. In seguito, a causa del disaccordo con Aiken sulla paternità della macchina, Watson chiederà ai suoi ingegneri di realizzarne una più grande che prenderà il nome di Ssec [vedi 1948]. "Bessie" pesa cinque tonnellate, conta 78 moduli di calcolo collegati in serie da 800 chilometri di fili e ben 3.304 relè che mettono in movimento i diversi organi meccanici quali 72 accumulatori a ruote, 60 contatori, ecc' per un totale di 760 mila componenti. Il programma è registrato su un nastro di carta perforato mentre l'ingresso dei dati avviene con due lettori di schede perforate. I risultati si ricevono su schede o stampati su moduli. Lunga 16 metri e mezzo e alta due e mezzo, la Ascc è in pratica una versione moderna della macchina di Babbage [vedi 1823] della quale riprende i principi fondamentali di funzionamento (anche se, nel caso in cui questa fosse stata realizzata, avrebbe avuto solo un decimo delle potenzialità). Il computer di Aiken può sommare due numeri di 23 cifre in tre decimi di secondo e moltiplicarli in sei secondi. Rispetto a quella di Babbage, tuttavia, la macchina apporta due innovazioni fondamentali: un orologio interno per sincronizzare le sequenze delle [p. 74] operazioni e una memoria di piccola capacità per contenere le istruzioni di funzionamento per ogni tipo di operazione. "Bessie" sarà impiegata dalla Us Navy per studi di balistica e progettazione di navi e dalla Commissione per l'energia atomica per ricerche sulla disintegrazione dell'atomo. In seguito lavorerà per cinque anni per quasi tutti i laboratori di ricerca americani. La Mark 1 sarà smontata nel luglio 1959; una parte dei suoi componenti resterà all'Harvard computer laboratory (intitolato ad Aiken), un'altra sarà esposta al quartier generale dell'Ibm a New York e un'altra ancora al museo della Smithsonian Institution di Washington. La Mark 1 sarà anche il computer più famoso della sua epoca; è per questa macchina che Leslie John Comrie accosta per la prima volta ad una macchina il termine "cervello artificiale". Un modello perfezionato (la "Mark II"), interamente elettrico e con 13 mila relè a funzionamento rapido e virgola mobile [vedi 1939], sarà realizzato sempre sotto la direzione di Aiken e con l'assistenza della Ibm ed entrerà in funzione nel 1947. Alla Mark II, succederanno le Mark III e Mark IV (costruite per conto della Marina e dell'Aeronautica Usa) nelle quali sarà abbandonata la struttura a relè per quella elettronica. Il 9 settembre 1945, durante la realizzazione del programma per la Mark 1, sarà coniato anche il termine "bug", in seguito usato per designare un errore di programmazione. La parola ha origine da un divertente episodio: dopo un improvviso blocco del computer, la matematica Grace Murray Hopper [1906-1992] impiegò parecchie ore a scoprire l'origine del guasto fino a quando trovò una tarma schiacciata nel meccanismo di un relè. La tarma costituisce così il primo "bug" (insetto in inglese) trovato in un elaboratore. Ufficiale della riserva della marina americana (nel 1945 con il grado di tenente), la Hopper si è laureata in matematica a Yale nel 1934, ha contribuito alla realizzazione dell'Univac-1 e ha diretto in seguito il gruppo di programmatori che ha realizzato il linguaggio Cobol [vedi 1960].8: 1944 John Janos von Neumann (1903-1957), uno dei più grandi matematici di tutti i tempi [vedi anche 1950], americano di origine ungherese, fondatore della "teoria dei giochi" (1928), ordinario di matematica all'Institute for Advanced Study di Princeton dal 1933, comincia a sviluppare - lavorando in stretto contatto con Julian H' Bigelow, Herman H' Goldstine e Robert Oppenheimer - la "teoria degli automi" e pone le basi matematiche per lo sviluppo degli elaboratori elettronici. Sarà uno degli artefici dell'Edvac [vedi 1952] e del computer dell'Istituto di studi avanzati di Princeton [vedi 1952]. L'Edvac disporrà per la prima volta di un programma con le istruzioni per il funzionamento memorizzato allo stesso modo dei dati. In tal modo la macchina potrà adattarsi a risolvere problemi di diverso tipo secondo le necessità e diventerà nota anche come "Macchina di von Neumann". Dall'idea del matematico ungherese saranno sviluppati negli anni successivi numerosi computer negli Usa e in Europa, come Edsac, Madm, Univac, Seac, Maniac, ecc'. A von Neumann si riconosce il merito di aver avvertito tempestivamente la svolta nelle applicazioni della matematica e di aver sostenuto che il passaggio dall'esecutore umano al computer era ormai irreversibile, ma la sua idea rivoluzionaria è quella di aver introdotto nella memoria elettronica interna del computer sia i programmi operativi espressi in forma numerica che i dati da elaborare. 1944 Per iniziativa della Ibm, alla Columbia University di New York nasce il primo centro universitario di ricerca informatica, il "Watson Scientific Computing Laboratory". 1945 Più di cinquemila sistemi meccanografici di calcolo sono impiegati dagli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale per tenere costantemente aggiornato l'inventario degli armamenti e delle risorse di uomini e di mezzi utilizzati in tutti i teatri di operazioni per l'immenso sforzo bellico alleato. 1945 Arthur Charles Clarke (n' 1917), scienziato dilettante negli anni '30 e poi divenuto uno dei più noti scrittori di fantascienza (2001, Odissea nello spazio), pubblica un saggio sulla rivista "Wireless World" in cui ipotizza l'uso di satelliti artificiali per telecomunicazioni da immettere in una particolare orbita "geostazionaria" a 36 mila chilometri di quota. Alcuni decenni dopo, quando cominceranno i lanci sull'orbita che sarà battezzata col suo nome, lo scrittore britannico si pentirà di non aver brevettato l'idea. [p. 75] 8: Eniac: un "mostro" di 30 tonnellate e 17 mila valvole 1946 Il 16 febbraio, al poligono di tiro del comando di artiglieria di Aberdeen (Maryland), in un salone di nove metri per 15, entra in funzione il gigantesco elaboratore elettronico, Eniac (Electronic Numerical Integrator and Calculator). E' realizzato per conto del Laboratorio ricerche balistiche dell'Esercito americano su progetto dell'ingegnere elettronico John Presper Eckert (1919-1995), del fisico John William Mauchly (1907-1980) entrambi dell'Istituto di Ingegneria Elettrotecnica dell'Università di Pennsylvania a Filadelfia, e del capitano Herman H' Goldstine, direttore del centro di studi balistici dell'Us Army presso lo stesso ateneo. L'Esercito ne finanzia la costruzione facendo un preventivo di 150 mila dollari, ma il prezzo finale salirà a 486.802,22 dollari. Le tabelle balistiche, indispensabili per ogni tipo di cannone e di proiettile, erano necessarie all'esercito Usa poiché dopo l'invasione del Nord Africa nel 1942, gli Alleati avevano scoperto che, a causa delle differenti caratteristiche del terreno rispetto a quello americano, il tiro d'artiglieria risultava molto impreciso e ricalcolare con calcolatrici a mano tutte le tabelle era un'impresa gigantesca. Per una tabella balistica di medie caratteristiche occorre calcolare 2.000-4.000 traiettorie, ognuna delle quali richiede circa 750 moltiplicazioni. L'Eniac (che entra però in funzione solo nove mesi dopo la fine della guerra) è il primo elaboratore programmabile interamente a circuiti elettronici e senza parti meccaniche in movimento. Nell'Eniac il programma è esterno alla macchina e riguarda solo l'operatore; è in pratica una specie di promemoria che gli ricorda l'esatta sequenza dei comandi per il funzionamento della macchina, comandi che deve dare personalmente così come deve controllare i risultati parziali e introdurli di nuovo nel calcolatore per le operazioni successive. Ecco alcune caratteristiche principali dell'Eniac: ha 17.468 valvole di 16 tipi differenti, 70 mila resistenze e 10 mila condensatori, 500 mila saldature, pesa 30 tonnellate, effettua 300 moltiplicazioni (o 5 mila addizioni) al secondo, assorbe 174 Kilowatt quando è in funzione (creando un calore che fa fondere continuamente l'isolante dei condensatori più esposti). Rispetto ai modelli elettromeccanici, la velocità operativa è mille volte superiore. Per il suo debutto, l'Eniac elabora i dati di un milione di schede perforate dando una dimostrazione di calcolo di una tabella balistica con un programma preparato da Adele Goldstine, moglie di Herman Goldstine [vedi 1944]. Il calcolatore troverà impiego in studi balistici avanzati (il calcolo di una traiettoria avviene in 30 secondi mentre a un matematico che lavori con una calcolatrice elettromeccanica occorrono almeno 20 ore), in ricerche sui raggi cosmici e sull'energia nucleare. Considerato come una meraviglia del suo tempo, l'Eniac rimarrà in servizio per nove anni, fino a quando diverrà praticamente inservibile e di difficile manutenzione anche per l'apposita squadra di dieci persone. Continue le soste della macchina, per l'avaria di blocchi interi di valvole da sostituire. Nei calcolatori a valvole è previsto un guasto ogni cento tubi, all'incirca ogni mille ore; nell'Eniac, che dispone di 18 mila tubi, la norma è quindi di un guasto ogni 5 ore e mezza di funzionamento. In un anno si bruciano circa 19 mila valvole. Con i computer della seconda generazione (a transistor) l'affidabilità aumenterà di un fattore 10; con quelli di terza generazione (a circuiti integrati) l'affidabilità aumenterà di mille volte rispetto ai transistor e quindi di un fattore diecimila rispetto alle valvole. L'Eniac non è un vero e proprio elaboratore perché non rispetta il modello di von Neumann; i dati sono memorizzati in accumulatori, ma il programma da eseguire su di essi non è memorizzato perché dipende dal cablaggio interno. Per predisporlo alla risoluzione di un diverso problema è quindi necessario [p. 76] fermare il computer e modificare manualmente la posizione dei seimila interruttori e le connessioni dei fili elettrici, un lavoro di alcuni giorni per un elevato numero di specialisti. Gli organi di entrata e uscita dei dati sono costituiti da apparecchiature a schede perforate costruite dalla Ibm. Nonostante queste limitazioni, l'Eniac sarà utilizzato fin dall'inizio anche per altri scopi oltre il calcolo delle traiettorie balistiche, come le elaborazioni matematiche per verificare alcune teorie fisiche sviluppate a Los Alamos dal gruppo di scienziati impegnati nel progetto per la realizzazione della prima bomba "H". Successivamente sarà impiegato per le previsioni meteorologiche, per l'analisi dei raggi cosmici e la progettazione di gallerie del vento. La carriera dell'Eniac si concluderà alle 23,45 del 2 ottobre 1955. Rimosso dalla sua sede, sarà permanentemente esposto alla Smithsonian Institution di Washington. Nel 1996, per festeggiare i 50 anni dell'Eniac sarà fatta una riaccensione parziale: il 14 febbraio, sarà il vicepresidente Usa Al Gore a schiacciare il pulsante che chiederà all'Eniac di contare emblematicamente da 46 a 96. Al computer sarà dedicato anche un francobollo delle poste Usa intitolato "La nascita del computer".8: 1946 Durante la costruzione dell'Eniac [vedi 1946], John Tykey crea il termine "bit" attraverso la contrazione delle parole inglesi "binary digit" (cifra binaria). Un bit è la più piccola unità di informazione che designa uno dei due stati (zero o uno, acceso o spento) che codificano le informazioni all'interno dei computer. Il bit equivale a ciò che da anni i telegrafisti chiamano "momento" nei codici a "cinque momenti" (detto anche Baudot) e a "otto momenti" (ottetto) secondo che i caratteri (lettere o numeri) siano indicati da cinque o otto fori sul nastro perforato di carta. L'ottetto o byte (una stringa di otto bit), oggi universalmente impiegato per rappresentare un carattere, comparirà per la prima volta come unità di informazione nel computer a transistor "Stretch" realizzato dall'Ibm [vedi 1961]. Nel 1949, il matematico americano Claude Elwood Shannon [vedi 1937 e 1950), dei Bell Laboratories, getterà le basi della moderna teoria dell'informazione con la sua opera A Mathematical Theory of Communication. In essa viene riportata l'unità di base dell'informazione, ossia il "bit". Il bit verrà usato anche come unità di misura della capacità di memoria di un calcolatore elettronico. 1946 Nasce l'elaborazione in tempo reale, cioè un sistema che fornisce un risultato immediato senza bisogno di verifiche. E' quanto consente di fare il Binac (Binary automatic computer), un computer di grande affidabilità messo a punto in proprio dagli statunitensi John Presper Eckert e John William Mauchly, gli inventori dell'Eniac [vedi 1946] messisi in proprio prima con la società "Electronic Control Company" e poi con la "Eckert & Mauchly Computer Corporation". Il Binac, che è più veloce e meno costoso dell'Eniac, fa funzionare in parallelo due computer, entrambi forniti di programma memorizzato, che effettuano simultaneamente gli stessi calcoli, comparano ad ogni passo i risultati parziali ottenuti e interrompono l'elaborazione in caso di discordanza delle cifre. La velocità di elaborazione consente in un secondo 3.500 addizioni o mille moltiplicazioni. Tenuto conto dei materiali allora disponibili nel campo elettronico, la sua affidabilità è ritenuta eccezionale. Nel 1949, uno dei due elaboratori componenti il sistema riuscirà a funzionare per 44 ore ininterrottamente senza alcun guasto, un vero exploit per l'epoca. Il Binac è realizzato per conto della società aeronautica Northrop, utilizza 700 valvole, dispone di memorie interne a linee di ritardo ed esterne a nastro magnetico. Alla Northrop, che intende installarlo a bordo di un aereo (evento che non avverrà), la macchina sarà consegnata il 22 agosto 1949 dietro pagamento di 100 mila dollari, anche se il costo effettivo sopportato dai costruttori ammonta a 279 mila dollari. L'esperienza acquisita con questo computer servirà ai due ricercatori per l'impostazione dell'Univac [vedi 1950], poco prima di cedere la loro società alla Sperry Rand Corporation. 1946 Nasce la Ibm 603, considerata la prima calcolatrice numerica totalmente elettronica. La macchina deriva da un dispositivo che il laboratorio ricerche della Ibm aveva messo a punto nel 1942, costituito da un'unità elettronica di [p. 77] moltiplicazione collegata a una macchina a schede perforate: due numeri con sei cifre decimali letti da una scheda potevano essere moltiplicati attraverso una serie ripetuta di addizioni e il risultato perforato sulla stessa scheda. Realizzata da Byron E' Phelps, la moltiplicatrice non era stata messa in commercio perché numerose persone, alla Ibm, dubitavano dell'affidabilità delle valvole. La Ibm 603, realizzata per impulso di Thomas John Watson jr' (futuro presidente della Ibm, nel 1952), è in grado di moltiplicare due numeri con sei cifre decimali letti da una scheda e perforare il risultato dell'operazione sulla stessa scheda con una velocità di cento schede al minuto. Della Ibm 603 saranno costruiti cento esemplari. La macchina sarà la capostipite di una serie di dispositivi analoghi via via più complessi (alcuni addirittura con memoria a nuclei magnetici con una capacità di 320 cifre) fino a raggiungere il confine tra calcolatrici numeriche e calcolatori elettronici. 8: Transistor: piccolo protagonista di grande successo 1947 Il 23 dicembre, tre scienziati dei Bell Telephone Laboratories John Bardeen (1908-1991), Walter Houser Brattain (1902-1987) e William Bradford Shockley (1910-1989) - annunciano l'invenzione del "transis-tor". Il dispositivo è così chiamato da "Transmit reSitor" su suggerimento di un collaboratore dei tre ricercatori, l'ingegnere John Robinson Pierce (n' 1910), perché trasmette corrente attraverso un resistore. Bardeen, Brattain e Shockley stavano studiando un dispositivo più efficiente e affidabile delle fragili e costose valvole di vetro utilizzate nelle apparecchiature radio e per sostituire i relè elettromeccanici delle centrali telefoniche automatiche. In sostanza, il transistor è una versione a "stato solido" della valvola a vuoto di Fleming. Per giunta, è praticamente indistruttibile (ha una durata di 90 mila ore), più affidabile, straordinariamente più piccolo (qualche millimetro contro diversi centimetri delle valvole "miniaturizzate"), meno "vorace" di elettricità e non deve attendere di riscaldarsi per entrare in funzione. Questo primo transistor a contatto puntiforme (o a punte di contatto), per difficoltà tecnologiche e di produzione, ha soprattutto un interesse storico. Il 30 giugno 1948 Bardeen e Brattain presenteranno il primo transistor uscito dai laboratori Bell di Murray Hill, nel New Jersey. Ai tre fisici verrà assegnato nel 1956 il premio Nobel. Elemento essenziale del dispositivo è una sottile lamina di cristallo di germanio, un materiale semiconduttore più costoso dell'oro. Un semiconduttore è un elemento con caratteristiche intermedie tra un materiale perfettamente conduttore (come rame o ferro) e uno perfettamente isolante (come vetro o legno). Nel 1954 il germanio verrà sostituito (da Gordon Teal, della Texas Instruments) con silicio purissimo che rimane stabile anche alle alte temperature. La sostituzione del germanio con il silicio (uno dei materiali più abbondanti della crosta terrestre, circa il 21,2 per cento) permetterà un drastico abbattimento dei costi e l'enorme diffusione del tran-sistor. Aggiungendo alcune "impurità" al semiconduttore, questo può servire da raddrizzatore, amplificatore, sorgente di onde elettromagnetiche; può insomma eseguire tutte le funzioni delle valvole. Tra le applicazioni fondamentali del transistor c'è quella di interruttore, che offre la possibilità di aprire e chiudere un circuito con un tempo di reazione inferiore ad un centomillesimo di secondo, che è la velocità richiesta ad un moderno computer. Fondamentali saranno i quattro anni successivi all'invenzione durante i quali Shockley e i suoi collaboratori apporteranno numerosi miglioramenti. Nel 1949, soprattutto per merito di Shockley, nascerà il transistor a giunzione o [p. 78] bipolare, che troverà immediata applicazione pratica. Questo transistor è ottenuto con una giunzione di due parti di un cristallo di germanio (in seguito sostituito dal silicio) trattate diversamente. Prodotto industrialmente a partire dal 1952, questo transistor sarà molto più robusto e affidabile del precedente cosiddetto a punte di contatto, mentre le sue dimensioni si ridurranno a un decimo di quelle iniziali. Nel 1957 la produzione mondiale sarà già di 30 milioni di esemplari l'anno. L'invenzione del transistor permetterà di realizzare calcolatrici tascabili e orologi digitali e di sostituire le valvole in tutte le apparecchiature elettroniche, a cominciare dalla radio e dalla televisione. Senza le ridotte dimensioni, la grande affidabilità e il basso consumo di corrente dei transistor oggi non vi sarebbero stati né le telecomunicazioni via satellite, né i veicoli spaziali, né la conquista della Luna.8: 1947 In Unione Sovietica, S'A' Lebedev inizia la progettazione di un computer, il Mesm, che sarà costruito a Kiev e messo in servizio nel 1950. E' da questa macchina che discenderanno quasi tutti gli elaboratori sovietici, tra cui il Besm-I (analogo all'Ordvac/Illiac [vedi 1952)) e lo Strela-1 apparsi nel 1953, la serie degli M-20 (20 mila operazioni al secondo) del 1956 e il Kiev realizzato nel 1959. Una linea parallela alla concezione del Mesm, sarà quella dell'M-1 apparso nel 1951 e dei suoi derivati. Il Besm-I utilizzerà una memoria a tubi catodici Williams, 4 mila valvole, e sarà accreditato di 7-8 mila operazioni "medie" al secondo. La velocità di ingresso dei dati (con nastro perforato) è abbastanza lenta: solo 20 numeri al secondo. L'uscita è con una stampante capace di 1.200 linee al minuto, ma con un massimo di 10 cifre contro i 120 caratteri delle stampanti occidentali dell'epoca. I risultati sono esclusivamente numerici. Nel Besm-II sarà adottata una memoria a nuclei di ferrite di 1.024 byte con un tempo di accesso di 6 microsecondi. Anche lo Strela-1, realizzato da Y'Y' Basilevskij del Ministero per l'Informazione, adotta memorie a tubi di Williams e contiene 8 mila valvole. La serie proseguirà fino al 1956 con lo Strela-3 e, a causa delle scarse prestazioni, sarà abbandonata a favore della macchina sperimentale Setun e della serie Oural. Il primo vero elaboratore operativo fra quelli della prima generazione sarà l'M-20. Accreditato per 20 mila operazioni al secondo, sarà messo in servizio nel 1956 per essere utilizzato in programmi prioritari dell'epoca come la conquista spaziale e le esigenze militari. Progettato dall'Istituto per la meccanica di precisione di Mosca, l'M-20 avrà un successore di seconda generazione: la versione transistorizzata M-220 costruita a Kazan nel 1963. Fra i discendenti del prototipo M-1 realizzato nel 1951 all'istituto di energetica di Mosca da I'J' Brucks, vi saranno l'M-2, l'M-3 e il Minsk che entrerà in funzione dal 1964. Costruiti in Bielorussia sotto le direttive del Ministero per la Radio, i Minsk saranno i computer non specializzati più utilizzati in Urss: fra il 1951 e il 1976 ne saranno costruiti duemila esemplari. In particolare, i Minsk 2 e 22 dispongono di una memoria principale a nuclei di ferrite (da 4-8.000 byte) e una memoria secondaria a nastro o a tamburi magnetici. La velocità è di 5 mila operazioni al secondo, l'addizione in virgola mobile è eseguita in 72 microsecondi. Il Minsk-22 sarà anche il primo computer in grado di trattare lettere oltre che cifre. Le macchine della serie Minsk non saranno compatibili tra loro se non per alcuni esemplari realizzati dopo il 1963. Per la scarsa qualità dei nastri [p. 79] magnetici dell'epoca, le memorie secondarie dei Minsk adottano apparecchi a 16 piste di cui 6 per i dati, due per i controlli di parità e le altre 8 come salvaguardia delle prime. I dischi magnetici faranno la prima apparizione in Urss solo nel 1973, i linguaggi Fortran e Cobol alla fine degli anni '60, ma cominceranno ad essere applicati su vasta scala solo negli anni '70 [vedi anche 1971, 1986, 1992]. Nel 1971, la produzione sovietica di computer raggiungerà i 1.200 esemplari l'anno. Nello stesso anno inizierà la produzione di computer copiati da quelli occidentali; il primo sarà il sistema Ryad per usi gestionali, frutto di una collaborazione con i Paesi del Comecon varata nel 1969 e del tutto simile all'Ibm 360. Alla fine degli anni '70 sarà la volta della serie Sm per automazione industriale con il Ryad Es2, copia conforme del Pdp-11 della Digital. Fra le cause dei ritardi dell'informatica sovietica, anche il fatto di aver inizialmente scelto, invece del sistema binario in base due (zero-uno) un sistema in base tre. Non essendo però disponibili sistemi tecnologici per poterlo rappresentare, sarà necessario adottare due logiche binarie, neutralizzando uno dei due stati di una logica per ottenere tre valori. La diffusione dell'informatica personale sarà invece in seguito osteggiata per motivi ideologici: nel Paese in cui fotocopiatrici e ciclostile sono proibiti ai privati e tenuti sotto chiave negli enti pubblici (i fogli di carta per le fotocopie sono numerati e ogni copia registrata, se si fanno errori e si deve gettare il foglio occorre un verbale di distruzione) il personal computer rappresenta davvero una sfida. Il primo personal sovietico sarà realizzato nel 1985. Quattro anni dopo, i modelli prodotti saranno dodici, tra cui l'Iskra 1030 paragonabile come prestazioni ad un Ibm Pc-At. Per incrementare la produzione, visti gli scarsi risultati del Ministero per l'Informatica istituito nel marzo 1986, nel 1989 sarà creato un Comitato di Stato per i computer e l'informatica (Gkvti); parallelamente sarà introdotto anche il termine "kompjuter" al posto del tradizionale "vychislitelnaja mashina". Un altro progresso sulla strada della diffusione dei Pc sarà la realizzazione dell'Agat, una copia conforme dell'Apple IIe: l'apparecchio non dispone di uno schermo proprio e deve essere collegato ad un televisore, la stampante è importata dalla Bulgaria, i dischetti dalla Germania Est. 1947 L'ingegnere americano Arthur L' Samuel (n' 1901) mette a punto un computer che gioca a dama. Le versioni perfezionate della macchina sono in grado di disputare, e vincere, tornei di dama con campioni del gioco. 1947 Gli americani John Diebold e D'S' Harder, della General Motors, coniano il termine "automation" per definire un insieme di sistemi e procedure capaci di autoregolazione, autocorrezione ed autoprogrammazione utilizzabili per l'esecuzione di operazioni logiche nell'industria, nei servizi, ecc'. 1948 Il 27 gennaio, nella sede centrale della Ibm al 590 di Madison Av-enue a New York, viene presentato il Ssec (Selective Sequence Electronic Calculator), il primo computer della storia in grado di funzionare con un programma registrato inserito nella memoria della macchina. In tal modo, l'intera serie delle operazioni si svolge automaticamente dall'inizio alla fine. Nella dimostrazione pubblica, la macchina calcola diverse posizioni della Luna, operazioni impossibili senza avere a disposizione una tabella di dati (seni di angolo) registrata in memoria. Il programma è redatto da Kenneth Clark, uno dei primi programmatori a tempo pieno della Ibm. La [p. 80] società raggiungerà l'anno successivo i 27 mila dipendenti. Progettato da Wallace John Eckert, astronomo della Columbia University, e dall'ingegnere Frank Hamilton, il Sssec si basa sui concetti elaborati da John von Neumann [vedi 1944] e sul computer Mark 1 progettato da Aiken [vedi 1944], ma ha un'unità aritmetica che è una calcolatrice a schede perforate Ibm 603 modificata [vedi 1946]. Il Ssec è però ancora del tipo ibrido elettromeccanico/elettronico: alle 12.500 valvole (utilizzate in parti in cui la velocità è essenziale) si affiancano infatti 21.400 relè. La memoria è di 400 mila cifre. Per il funzionamento occorrono 180 Kilowatt di elettricità. La macchina è comunque in grado di addizionare in un secondo 3.500 numeri con 14 decimali; una velocità dieci volte superiore a quella della Mark 1. Buona, per l'epoca, anche l'affidabilità: solo un errore ogni 8 ore di funzionamento, cioè ogni milione di moltiplicazioni. Il computer Ssec non verrà commercializzato e sarà utilizzato dalla Ibm fino all'agosto 1952. Nel libro Faster than Thought, Lord Bowden ricorda che la macchina, sistemata dietro grandi vetrate al pianterreno dell'edificio della Ibm, "si poteva vedere dalla strada e i pedoni che passavano l'avevano soprannominata affettuosamente papà". Per anni rimarrà l'unico computer accessibile al pubblico, dal momento che l'Eniac era coperto dal segreto militare. Oltre al Ssec, Wallace Eckert [vedi 1933], che alla Ibm era stato nominato responsabile della ricerca di base e aveva organizzato il Watson Scientific Computing Laboratory presso la Columbia University, progetterà nel 1954 anche il Norc (Naval Ordinance Research Calculator), un computer così avanzato da restare in servizio per ben tredici anni. Il Norc è dotato di una memoria con 264 tubi Williams, 9 mila valvole, 25 mila diodi, ed esegue 15 mila operazioni al secondo. 1948 Il ricercatore Richard W' Hamming, dei Bell Telephone Laboratories, mette a punto una serie di codici (che in seguito saranno chiamati "Codici Hamming") per la correzione matematica degli errori nelle registrazioni dei bit sulle memorie elettroniche costituite da chip di silicio. Per immagazzinare, leggere o trasmettere dati in forma binaria (e per controllare che non vi siano errori) esistono vari sistemi. Il codice standard americano per lo scambio di informazioni (American Standard Code for Information Interchange, Ascii) assegna a 128 caratteri comprendenti cifre, lettere dell'alfabeto e segni di interpunzione i numeri che vanno da zero a 127. Ogni carattere è rappresentato da sette bit. Ad esempio, la lettera A è espressa da 1000001. Spesso ad ogni carattere viene aggiunto durante la registrazione un ottavo bit di controllo (detto di "parità" o di "checksum"), per facilitare il controllo della correttezza dei precedenti sette bit. Il valore del bit di parità è "0" se i precedenti sette bit formano una somma dispari e "1" se formano una somma pari. Così la lettera A è espressa da 10000011. L'uso del bit di parità può semplificare la localizzazione di un errore solo nei sette bit precedenti. Il codice ideato da Hamming è ancora più complesso: impiega un maggior numero di bit di controllo e consente di trovare l'esatto indirizzo di un singolo bit non corretto. La correzione dell'errore richiede in tal caso la semplice conversione di un "1" in uno "0" o viceversa. In questo sistema i bit dei dati sono considerati come coefficienti di un polinomio che viene manipolato algebricamente per dar luogo ad un numero minore di bit. Questo sistema è particolarmente adatto per la correzione di errori a raffica che si determinano in genere su un disco magnetico. Ogni singolo chip di memoria è costruito secondo una tecnologia che di solito è molto affidabile, tanto da garantirne il funzionamento senza errori anche per decenni. Quando però per formare la memoria di un grande computer questi chip sono affiancati a centinaia o migliaia, il tempo necessario perché si possa verificare un errore in uno di essi può scendere anche a poche ore. Con l'impiego del codice per la correzione matematica, una memoria può funzionare anche dopo centinaia di errori e il tempo necessario perché si accumulino un così alto numero di errori da superare le difese del codice raggiunge anche le decine di anni. Il chip di memoria più comune, quello da 64 K (dove Kilo non rappresenta esattamente mille, ma 1.024), può memorizzare 65.536 bit ed è organizzato in altrettante celle di memoria secondo una matrice quadrata di 256 celle per lato. Ogni cella immagazzina un bit, cioè uno "0" o un "1". Poiché il chip è ad accesso casuale (il contenuto di ogni cella può essere scritto e letto individualmente) ciascuna di queste celle deve avere [p. 81] un proprio "indirizzo". Questo è costituito da due parti: un numero binario che identifichi la posizione orizzontale della cella nella matrice e un numero che individui la posizione verticale. Righe e colonne sono numerate a partire da "0". L'indirizzo più grande in un chip di 64 K è quindi quello che identifica la cella all'incrocio della riga 255 con la colonna 255. Nelle celle, gli "0" e gli "1" sono memorizzati con la presenza o l'assenza di una carica elettrica negativa. Per scrivere uno "0" in una cella, la "buca di potenziale" in quel punto viene riempita di elettroni, mentre per memorizzare un "1" la buca viene svuotata di elettroni. Se una buca perde la carica o se una priva di carica ne acquista una, il bit memorizzato sarebbe errato. Con il controllo effettuato con il bit di parità, questo inconveniente è superato. Il sistema però è limitato dalla circostanza che sullo stesso numero (o lettera) registrato vi siano due o più errori. Il codice di correzione prenderà i due errori per uno solo e, nel tentativo di correggerlo, peggiorerà la situazione introducendo un terzo errore. A ciò si pone rimedio (secondo uno dei codici Hamming) con un ulteriore bit di parità, che non corregge l'errore doppio ma blocca l'operazione senza peggiorare ulteriormente la situazione. Per utilizzare un codice Hamming, una memoria da un Megabyte anziché essere costituita da 128 chip da 64 K ne richiede 156. 1948 Con la pubblicazione di Cybernetics, or Control and communication in the animals and the machine di Norbert Wiener (1894-1964), matematico di origine russa, docente al Massachusetts Institute of Technology, il termine "cibernetica" in uso dall'antichità greca (kibernetike = arte del pilota) assume il significato di "studio unitario dei processi riguardanti la comunicazione e il controllo negli animali e nelle macchine". La cibernetica come scienza era stata inventata da Wiener già nel 1942, ma l'adozione del termine fu decisa solo nel 1948 da Wiener stesso e da Arthur Rosenblueth. Elementi della cibernetica, secondo Wiener sono: la teoria dei sistemi di controllo; la tecnica della trasmissione dell'informazione e la teoria dell'informazione; la tecnica dell'elaborazione dell'informazione. Secondo Wiener, gli elaboratori elettronici non sono altro che "modelli cibernetici". Nella successiva opera Cibernetics. The Human Use of Human Beings del 1950, Wiener sosterrà che gli elaboratori elimineranno l'eccessivo aumento della burocrazia non qualificata, più o meno come la macchina a vapore eliminò a suo tempo i posti di lavoro che richiedevano un impegno fisico pesante. Lo studio della possibilità di meccanizzare le facoltà del cervello umano lo spinge sul terreno caratteristico della cibernetica, cioè quello degli automi capaci di aggirare ostacoli, girarsi verso la luce, giocare a scacchi e migliorare le proprie capacità attraverso l'esperienza e la memoria. Cibernetics, che riassume tutto il pensiero di Wiener, è il primo libro importante dedicato alla gestione dei computer. Bambino prodigio (lesse i libri di Darwin a sei anni, iniziò l'università ad undici e si laureò a 19 anni ad Harvard), Wiener diede un grande contributo allo studio dell'intelligenza artificiale, cui si dedicò durante la seconda guerra mondiale. Fra gli altri ricercatori considerati come i padri della cibernetica, anche il matematico statunitense Warren Weaver (1894-1978) con il suo libro The mathematical theory of communication, in cui dimostra che le teorie dell'informazione si possono applicare sia agli esseri viventi che agli oggetti inanimati. 1948 La creazione di un "Centro internazionale di calcolo" fra i membri di un consorzio di nazioni (sul modello del Cern per la fisica delle alte energie) viene proposta alla Terza conferenza generale dell'Unesco che si svolge a novembre a Beirut. Ritenendo i computer di inestimabile importanza ma di scarsa disponibilità ancora per parecchi anni, con il Centro si intende dare la possibilità di avvalersi delle nuove tecnologie informatiche al maggior numero possibile di Paesi. La decisione, insieme alla scelta di Roma come sede del Centro, sarà ribadita nella Conferenza di Parigi nel novembre 1951, ma i propositi non saranno messi in atto sia per lo scarso interesse di Usa e Gran Bretagna (che non sottoscriveranno la convenzione, firmata da 25 altri Paesi) che per la sempre maggiore diffusione dei computer. 1949 All'Università di Cambridge entra [p. 82] in funzione, il 16 maggio, l'Edsac (Electronic Delay Storage Automatic Calculator, calcolatore automatico con memoria a linea di ritardo elettrica) che si ispira al modello ideale di von Neumann [vedi 1944]. Il computer, progettato da Maurice V' Wilkes, adotta un dispositivo che memorizza i dati per un breve tempo grazie all'inserimento nell'unità di calcolo di linee di ritardo acustico secondo una soluzione ideata nel 1943 da T' Kite Sharpless. La macchina, che utilizza 3.000 valvole, prevede l'inserimento dei dati con banda perforata mentre i risultati si possono avere sia su banda che su telescrivente. L'Edsac è il primo calcolatore con programma registrato internamente prima del calcolo su una memoria di 512 cifre realizzata con 32 linee di ritardo a mercurio. L'Edsac è prodotto da uno dei tre principali centri per la realizzazione di computer voluti dal governo britannico e costituiti nel 1946 all'Università di Cambridge, all'Università di Manchester (prima la Baby Ma-chine [vedi 1949] e poi il Mark 1 dell'autunno 1949) e al National Physical Laboratory (l'Ace del 1950). 1949 Entra in funzione all'Università di Manchester l'elaboratore sperimentale Madm (Manchester Automatic Digital Machine), detto anche "Baby Machine", che per la prima volta utilizza come memoria schermi di tubi catodici in base ad un sistema ideato da Frederic Calland Williams (n' 1911) e Tom Kilburn. Le cifre binarie sono memorizzate sullo schermo sotto forma di cariche elettriche localizzate su piccoli elementi della superficie. La memoria con tubi catodici, chiamati appunto Williams, avrà un periodo di ampia diffusione prima di essere sostituita da quella a nuclei magnetici di Jay Wright Forrester [vedi 1955]. La Madm esegue una addizione in 1,8 millisecondi e una moltiplicazione in 10 millisecondi. 1949 Il padre gesuita Roberto Busa (n' 1913) inizia a Gallarate, presso Milano, le prime prove di analisi delle opere di San Tommaso d'Aquino con macchine meccanografiche. Nello stesso anno padre Busa si assicura a New York l'appoggio tecnico-scientifico di Thomas John Watson sr', fondatore della Ibm. Padre Busa aveva maturato l'idea di un indice delle opere di San Tommaso nel 1946, anno del suo dottorato in filosofia scolastica. Dopo i primi lavori di elaborazione meccanografica su schede perforate, padre Busa, che insegna filosofia scolastica alla facoltà di filosofia dell'Aloisianum, aprirà nel 1955, a Gallarate, il primo centro al mondo per l'automazione dell'analisi letteraria: il "Gruppo interdisciplinare di ricerche per la computerizzazione dei segni dell'espressione" (Gircse). "Mi rendo conto - scrive padre Busa - come la presenza di un sacerdote negli ambulacri della tecnologia possa suonare esotica; mi sento guardato come un dromedario che si fosse intrufolato nella borsa-valori". Busa è diventato gesuita a 20 anni nella convinzione di diventare missionario. Dopo alcune elaborazioni sui Manoscritti del Mar Morto, la cui notizia sarà riportata agli inizi del 1958 sulle prime pagine dei maggiori quotidiani del mondo, i lavori continueranno con i testi di San Tommaso nella stessa sede dell'Aloisianum fino al 1966; dal 1967 al 1969 proseguiranno a Pisa presso il Cnuce; in seguito presso il laboratorio Ibm di Boulder, nel Colorado, e infine, dal gennaio 1971, a Venezia nel centro di ricerche della Ibm Italia. L'opera di padre Busa realizzerà l'analisi dei 10,6 milioni di parole contenute nelle 179 opere in latino scritte o attribuite a San Tommaso, in vista della compilazione dell'Index Thomisticus. Di queste opere, che vanno dal IX al XVI secolo, cento sono sicuramente di San Tommaso, 18 sono di autenticità discutibile, le rimanenti 61 di autori vari ma collegate alle opere tomistiche e quindi utilizzate per dei confronti. Il milione e 700 mila righe delle 179 opere saranno esaminate, parola per parola e lettera per lettera, almeno otto volte. Al completamento, sotto il pontificato di Paolo VI, l'opera uscirà con l'aulico titolo di Sancti Thomae Aquinatis Operum Omnium Indices et Concordatiae. L'Index Thomisticus, che documenta il vocabolario usato nelle 179 opere, sarà universalmente riconosciuto come un'opera pionieristica nel campo dell'automazione dell'analisi linguistica e uno dei maggiori esempi di elaborazione elettronica in campo umanistico. L'opera è la più grande mai stampata al mondo: 70 mila pagine, rilegate in 26 grandi volumi che contengono oltre 20 milioni di righe. [p. 83] La prima fase del lavoro, durata alcuni anni, produrrà undici milioni di schede perforate che formano un muro spesso un metro, alto due e lungo novanta. Le schede saranno in seguito convertite nel 1958 su 1.800 nastri magnetici con un computer Ibm installato a Venezia; il passaggio determinò sostanziali innovazioni metodologiche e pratiche. Mentre i nastri occuperanno una parete, l'ulteriore versione del lavoro di padre Busa sarà tutta contenuta in un solo Cd-Rom da 1,6 Gigabyte. L'Index Thomisticus richiederà quasi un milione di ore-uomo. Per quanto riguarda i costi, dai conti fatti intorno al 1985, l'iniziativa è costata circa 12 miliardi (ne viene fuori un costo di circa mille lire a parola), di cui due terzi a carico della Ibm, senza considerare - ebbe a dichiarare padre Busa il contributo del Vaticano, "che è consistito nell'autorizzazione a fare il lavoro e nella benedizione con molta acqua santa!". Sulla scia di questo lavoro, sorgeranno in Europa e negli Stati Uniti numerosi centri di studi linguistici mediante computer. 1949 Con lo pseudonimo di George Orwell, lo scrittore inglese Eric Blair (1903-1950) pubblica il romanzo 1984, un'allucinante narrazione ambientata in un regime totalitario del futuro dove il potere è concentrato in un computer soprannominato "Grande Fratello" che controlla ogni attività individuale; i nomi delle persone sono sostituiti da numeri ed esiste un "ministero della verità" occupato a riscrivere la storia secondo i desideri dell'entità suprema. Dal romanzo, nel 1984 sarà tratto anche un film per la regia di Michael Radford, con John Hurt e Richard Burton. Burton interpreta l'ufficiale del partito che "corregge" con la tortura e il lavaggio del cervello le deviazioni libertarie del protagonista Winston Smith. 1950 Per dimostrare le illimitate possibilità degli elaboratori elettronici digitali, l'americano John von Neumann [vedi 1944] utilizza un computer Maniac per la formulazione di previsioni meteorologiche con risultati più che convincenti. Il lavoro di von Neumann porterà allo sviluppo di modelli numerici dell'atmosfera analoghi a quelli in uso per fare previsioni operative. Grazie ai computer, la fisica dell'atmosfera farà un salto di qualità senza precedenti. Fin dal secolo scorso si conoscevano le equazioni differenziali del matematico francese Claude Navier (1785-1836) e del fisico inglese George Gabriel Stokes (1819-1903) che descrivono la dinamica delle masse gassose e quindi possono prevedere l'evolversi della situazione atmosferica partendo da una situazione iniziale accuratamente misurata da un sistema di osservatori. Un sistema di previsione meteorologica basato sull'impiego di equazioni matematiche per rappresentare il comportamento dell'atmosfera era stato poi suggerito nel 1904 dal fisico norvegese Vilhelm Bjerknes, ma a quel tempo il problema della soluzione numerica di queste equazioni non era nemmeno abbordabile. Sul finire della prima guerra mondiale, l'inglese Lewis F' Richardson (1881-1953) aveva formulato uno dei primi modelli matematici per prevedere con 24 ore di anticipo l'evoluzione delle condizioni meteorologiche. Il sistema numerico di previsione da lui proposto avrebbe dovuto disporre di dati meteorologici raccolti da duemila stazioni uniformemente distribuite su tutto il globo. Quando passò alla fase pratica, Richardson si accorse che con i mezzi allora a disposizione occorreva il lavoro di 64 mila matematici per 24 ore. Trent'anni dopo, per seguire la stessa operazione fatta con il computer Maniac, von Neumann impiegherà invece sei minuti. Per seguire l'andamento di venti, umidità, pressione e altri fattori atmosferici occorrono procedure di elaborazione molto complesse. Una previsione a medio termine deve tener presente alcune migliaia di stazioni di rilevamento a terra, alcune migliaia di stazioni marine e alcune centinaia di palloni sonda; per valutare attendibilmente con 10 giorni di anticipo le condizioni meteorologiche su un'area di soli cento chilometri quadrati occorrono 500 miliardi di operazioni. [p. 84] 8: Univac-1: il primo computer prodotto in serie 1950 Dalla Eckert & Mauchly Computer Corporation esce il primo calcolatore prodotto in serie. Sono gli stessi progettisti dell'Eniac, John Presper Eckert e John William Mauchly [vedi 1946] a realizzare, a Philadelphia, l'Univac-1 (Universal Automatic Computer). Nonostante l'impegno, gli affari non vanno bene per i due pionieri dell'informatica. I costi di sviluppo delle macchine sono molto al di sopra delle previsioni e il costo dei loro computer, 250 mila dollari, troppo alto. Inoltre il banchiere che garantisce i finanziamenti muore in un incidente aereo. A febbraio, sono costretti a vendere la società alla Remington Rand per soli 70 mila dollari e l'assunzione garantita per loro due. Eckert rimarrà alla Sperry (che succederà alla Remington Rand) diventandone l'uomo-simbolo, mentre Mauchly fonderà una società per formulare previsioni sul mercato azionario. L'Univac-1 è il primo computer che utilizza un'affidabile memoria esterna su nastro magnetico mentre quella interna è ancora a linee di ritardo a mercurio. Le cento linee di ritardo della memoria principale possono memorizzare ciascuna 10 numeri decimali di 12 cifre; altrettante le 12 linee della memoria di transito che riceve i dati dal nastro magnetico e li immette nell'unità centrale. Dopo la deludente esperienza del Binac e dei suoi nastri magnetici in plastica (gli stessi dei registratori audio), che si rompevano spesso non potendo resistere alle velocità richieste per il funzionamento del computer, per l'Univac-1 i due progettisti adottano un nastro metallico ricoperto di nickel che denominano "Unitape". La larghezza del nastro è di mezzo pollice (1,27 centimetri); una bobina di 400 metri contiene un milione di caratteri che possono essere letti alla velocità di 7.200 al secondo. Meno di venticinque anni più tardi, basterà un solo microprocessore su una scaglia di silicio di un centimetro di lato e del costo di appena ventimila lire per superarne le prestazioni. Alla realizzazione dell'Univac-1 hanno lavorato circa 700 persone. E' ancora una macchina a funzionamento decimale, pesa 5 tonnellate, l'unità centrale occupa uno spazio di 5,5 metri per 3,70 ed è alta 2,5. Le 5.400 valvole miniaturizzate sono raffreddate con una circolazione d'aria forzata di 27 metri cubi al minuto, ma negli esemplari successivi sarà adottato un circuito ad acqua. Le prestazioni sono di una addizione in 0,5 millisecondi e una moltiplicazione in 2,5. Fino alla fine degli anni '60 sarà la macchina con il miglior sistema di rilevamento degli errori. Particolare curioso: per l'inserimento dei dati, la macchina accetta le schede perforate di tipo Ibm da 80 colonne, ma non le Remington Rand da 90 colonne. Per l'uscita dei risultati, la Univac metterà in commercio nel 1953 la prima stampante rapida della storia dell'informatica in grado di stampare 600 righe di 120 caratteri al minuto. L'Univac-1 è il primo computer ad essere prodotto in serie per scopo commerciale invece che in esemplare unico per uso degli stessi progettisti e ad essere utilizzato per fini gestionali e non esclusivamente scientifici. Il primo esemplare sarà consegnato il 1o maggio 1951 al Census Bureau, l'ufficio federale di statistica degli Stati Uniti (che per il censimento generale ne acquisterà in seguito altri sei esemplari), il secondo all'Aeronautica militare pochi giorni dopo. Per poco è battuto sul tempo dal Mark 1, consegnato un mese prima dalla Ferranti all'Università di Manchester. E' comunque all'Univac-1, che si fa risalire la nascita dell'industria americana dei computer. Fino al 1957, la Remington Rand produrrà 46 esemplari della macchina. L'Univac-1 del Census Bureau sarà rimpiazzato con uno più potente nel 1963 e donato alla Smithsonian Institution per esporlo al pubblico nel museo della scienza e della tecnologia a Washington. Nel 1952, un Univac-1 sarà impiegato per la prima volta al mondo (in collaborazione con la rete televisiva Cbs), per le "proiezioni" sulle elezioni presidenziali che nel 1952 porteranno alla Casa Bianca Dwight D' Eisenhower. Durante una famosa trasmissione condotta da Walter Cron-kite, il computer anticiperà l'enorme vantaggio del vincitore basandosi solo sul sette per cento delle schede scrutinate.8: [p. 85] 1950 A maggio, all'Institute of Numerical Analysis dell'Università di California entra in funzione l'elaboratore Seac (Standard Eastern Automatic Computer), un'altra macchina ispirata ai principi elaborati da von Neumann [vedi 1944] e realizzata per conto del National Bureau of Standards. La memoria del Seac è realizzata con 64 linee di ritardo costituite da tubi riempiti di mercurio e forniti, alle due estremità, di cristalli piezoelettrici di quarzo. Le informazioni binarie vengono memorizzate sotto forma di vibrazioni acustiche che si muovono, in ogni tubo, attraverso il mercurio. Successivamente questa memoria sarà sostituita da tubi a raggi catodici Williams [vedi 1955]. Anche l'inserimento dei dati, inizialmente con banda perforata, sarà sostituito con un sistema su nastro magnetico. Il Seac ha una struttura modulare: utilizza 750 valvole e 11 mila diodi al germanio. Poiché i principali problemi di manutenzione non deriveranno dai soliti guasti alle valvole, ma dalle saldature mal fatte dei diodi, sarà escogitata una atipica tecnica di manutenzione consistente nello scuotere tutta la macchina saltando sul pavimento di legno e controllando se questo trattamento provoca guasti nelle routine di diagnostica. Il Seac sarà disattivato nel 1964, dopo aver totalizzato 70.254 ore di funzionamento. Nel luglio dello stesso anno, all'istituto californiano entrerà in funzione un computer quasi gemello, lo Swac (Standard Western Automatic Computer), che in quel momento risulta essere il più veloce del mondo. 1950 Entra in funzione a Teddington, presso Londra, l'Ace (Automatic Computing Engine). Concepita da Alan Turing e realizzata al National Physical Laboratory da 20 specialisti guidati da Harry B' Huskely, la macchina utilizza una memoria a linea di ritardo a mercurio, 4.500 valvole, e funziona con un codice a due indirizzi: ogni istruzione contiene non solo l'ubicazione del numero da elaborare, ma anche quella della successiva istruzione. Al prototipo, denominato Pilot Ace, seguirà una versione commerciale realizzata dalla English Electric e denominata Deuce che sarà venduta in 50 esemplari fra il 1955 e il 1964. 8: L'"intelligenza" del computer che gioca a scacchi 1950 Il matematico americano Claude Elwood Shannon (n' 1916) [vedi 1937 e 1949], padre della teoria dell'informazione e ricercatore presso i laboratori Bell, pubblica su "Scientific American" un articolo in cui getta le basi teoriche per un computer in grado di giocare a scacchi [vedi 1912). La teoria di Shannon si ispira a scoperte di John von Neumann e Oskar Morgenstern che, nella loro teoria generale dei giochi, avevano escogitato un algoritmo "minimax" per determinare la mossa migliore. Dalla pubblicazione della teoria di Shannon i programmi per il gioco degli scacchi si sono succeduti sempre più numerosi e perfezionati, tanto da spingere all'organizzazione di veri e propri tornei tra computer e fra computer e maestri internazionali del gioco che a volte ne sono usciti sconfitti. E' una delle più semplici applicazione dei principi di quella che in seguito [vedi 1956] sarà definita come "intelligenza artificiale". Definito da Goethe come "la pietra di paragone dell'intelletto", il gioco degli scacchi ha sempre appassionato gli uomini e posto problemi matematici molto complicati come quello relativo al salto del cavallo, ovvero come far percorrere con 63 salti consecutivi tutte le 64 caselle della scacchiera; [p. 86] questo problema era oggetto di studio dei matematici arabi già nel 600 d'C', cioè oltre 1.300 anni fa. La macchina che gioca a scacchi, e vince, è una meta ideale e questo desiderio ha radici che risalgono al Settecento. La storia della macchina che gioca a scacchi, primo esempio di quanto l'uomo abbia sempre cercato di creare una "intelligenza artificiale", inizia infatti proprio nel 1760, quando il barone tedesco Wolfgang von Kempelen presentò un automa (soprannominato "il turco" per il suo abbigliamento) apparentemente azionato da complicati meccanismi il cui numero era in realtà illusoriamente moltiplicato da un abile gioco di specchi. Per quasi mezzo secolo l'automa ingannò pubblico e scienziati e riuscì a battere molte teste coronate girando per le corti d'Europa. A von Kempelen fu fatale la vittoria dell'automa su Caterina di Russia che, accusandolo di lesa maestà, lo fece fucilare. Dell'automa si persero poi le tracce per anni finché non riapparve nelle mani del meccanico Leonard Maelzel per aggiungere alla lista delle vittorie quella su Napoleone Bonaparte in 19 mosse nel 1809. Lo scrittore Edgard Allan Poe dimostrò infine come al suo interno si nascondesse un abile scacchista di piccola statura. La macchina andò distrutta a Filadelfia in un incendio. Un primo passo nel settore dell'automazione degli scacchi fu fatto nel 1840 da Charles Babbage che indicò quali regole una macchina avrebbe dovuto seguire per giocare. In seguito si dedicarono al problema anche Alan Turing, Konrad Zuse e Leonardo Torres y Quevedo (1852-1936) che nel 1911 presentò all'Accademia delle Scienze di Madrid una macchina elettromeccanica in grado di giocare un finale di partita a scacchi, visto che in questa situazione il numero delle mosse disponibili è piuttosto limitato. Nel 1951, il figlio di Quevedo presenterà il robot scacchista al congresso di cibernetica di Parigi dove sarà sfidato dal fondatore della cibernetica Norbert Wiener che perderà sempre. Dopo la descrizione teorica di Shannon, il primo ad impostare su un elaboratore un programma per gli scacchi è, sempre nel 1950, Alex Bernstein. Il computer utilizzato impiega otto minuti per fare una mossa, analizzando le sette mosse ritenute migliori, poi le sette migliori risposte, poi sette mosse e ancora ulteriori sette risposte. In totale il computer esamina 2.401 possibilità successive, ma gioca come un principiante e un buon giocatore è in grado di batterlo. Per assistere al primo successo di un computer in una partita di scacchi con l'uomo occorrerà attendere fino al 1960 quando Mario Monticelli, più volte campione italiano di scacchi, viene sconfitto in una partita giocata contro un computer installato alla Fiera di Milano. Nel 1966 il professor Hubert Dreyfus, un ottimo dilettante, viene sconfitto da un programma denominato "Machack 6" sviluppato da Richard D' Greenblatt e Donald Eastlake del Mit. Nello stesso anno, nel primo incontro internazionale di scacchi per computer effettuato nell'Unione Sovietica il 23 novembre, il programma elaborato dal fisico russo Abram Alikanov, dell'Istituto russo di fisica teorica e sperimentale, batte 3 a 1 quello del professor John Mccarthy, della Stanford University, il più noto dei pionieri americani dell'"intelligenza artificiale". Anche il primo campionato mondiale riservato ai computer, tenuto a Stoccolma nel 1974, sarà vinto da "Kaissa", un programma sviluppato dai russi Mikhail Donskoy e Vladimir Arlazarov che sarà molto diffuso negli anni '70. Nel 1977 il computer sarà in grado di competere contro giocatori professionisti: un maestro internazionale, il britannico David Levy, sarà sconfitto dal programma "Chess 4'6" elaborato da David Slate e Larry Atkin per un computer Cyber 176 della Control Data. In un importante torneo di scacchi che si svolgerà nell'ottobre 1988 in California, a Long Beach, un computer batterà per la prima volta anche un gran maestro, Bent Larsen. Il programma è il "Deep Thought" (pensiero profondo) elaborato da quattro studenti della Carnegie-Mellon University: Feng-Hsiung Hsu, Thomas Anantharaman, [p. 87] Murray Campbell e Andreas Nowatzyk. Nel torneo, il computer vincerà altre cinque partite, ne pareggerà una e ne perderà una, conquistando in tal modo il primo posto nella classifica finale ex aequo con il gran maestro Anthony Miles. L'anno successivo, anche Miles sarà battuto da "Deep Thought" in un partita da esibizione, ma il calcolatore perderà entrambe le partite di esibizione giocate a New York contro il campione del mondo Gary Kasparov. Entro il 1990, il programma vincerà comunque cinque delle dieci partite disputate contro grandi maestri e 12 delle 14 partite giocate contro maestri internazionali. Il programma si avvale di un generatore di mosse realizzato su un singolo chip, appositamente progettato da Hsu, in grado di elaborare oltre due milioni di mosse al secondo. Secondo le federazioni internazionali degli scacchi, la valutazione (il punteggio conosciuto come "Elo") del programma è superiore a 2.600 e lo pone tra i grandi maestri di livello più basso. Un giocatore medio di torneo ha in genere un punteggio di circa 1.500, un esperto 2.000 punti, mentre il campione del mondo arriva a 2.900. Programmi ancora in fase di realizzazione puntano a velocità di analisi di un miliardo di posizioni al secondo e ad una ricerca di mosse successive fino a 30-60 livelli, caratteristiche che dovrebbero consentire di raggiungere un livello di 3.400 punti, cioè 500 oltre quello del campione mondiale. Per avere un'idea delle innumerevoli varianti di una partita di scacchi, basti pensare che all'inizio del gioco il numero di mosse possibili per ciascun giocatore è 20; le mosse aumentano fino a 30 possibili quando la partita giunge verso la ventesima mossa, per poi scendere via via che si "mangiano" pezzi. Ipotizzando che ogni volta le mosse sensate tra quelle possibili del bianco siano solo tre e che a ciascuna corrispondano solo tre risposte sensate del nero, con un po' di approssimazione potremo avere circa 10 elevato a "n" partite sensate possibili. Calcolando una quarantina di mosse in media per partita, avremo circa 10 elevato 40 possibili partite sensate. A questo livello, se una macchina giocasse un miliardo di partite al secondo e avessimo un milione di macchine che lavorano a tempo pieno dalla formazione del Sistema Solare, fino ad oggi sarebbero state giocate solo un decimilionesimo delle partite possibili. Se si volesse spingere l'analisi delle mosse successive a tutte le possibili varianti occorre considerare che negli scacchi le partite possibili sono rappresentate dal numero 10 elevato a 120. E' per questo che i programmi per giocare a scacchi non prevedono tanto l'analisi di un numero eccessivo di mosse, quanto alcuni concetti di carattere generale e la memorizzazione di un certo numero di posizioni chiave cui la macchina deve tendere ad arrivare. Con gli elaboratori del 1950, Shannon ritiene possibile anticipare quattro mosse complete per entrambi i concorrenti. Considerando circa trenta mosse possibili quando la partita è vicina alla metà, un'anticipazione completa di quattro mosse richiederebbe l'esame di 810 mila possibilità. Shannon propone quindi che l'elaboratore non tenga conto di tutte le mosse possibili, ma possa eliminare quelle più ovviamente sbagliate. Quando questo schema sarà effettivamente realizzato, sul finire degli anni '50 con [p. 88] un Ibm Sistema 704, l'anticipazione di due mosse complete richiederà otto minuti. Il calcolatore non simula quindi i processi del pensiero umano, ma raggiunge gli stessi scopi per vie diverse; vede in profondità ma osserva poco, ricorda ogni cosa ma non impara nulla, non fa mai errori madornali ma non migliora le proprie prestazioni. Tuttavia può a volte scoprire combinazioni che neppure un gran maestro riesce a vedere ed in più ha dalla sua la maggiore velocità di reazione che nel cosiddetto "gioco lampo" lo mette al livello dei Grandi Maestri. La lotta è quindi ad armi pari e basata sull'uso della logica e della memoria, cioè di una parte considerevole dell'intelligenza; e "Deep Blue", uno dei successori di "Deep Thought", sarà in grado di analizzare un miliardo di posizioni scacchistiche al secondo. La data veramente storica sarà però il 31 agosto 1994 quando a Londra, in un torneo ufficiale, per la prima volta un computer batte un gran maestro. Il "Genius 2" della Intel che gira su un microprocessore Pentium sconfigge il russo Gary Kasparov, ritenuto il maggiore scacchista di tutti i tempi, e il gran maestro bosniaco Predrag Nikolic. "Genius 2" valuta 100 mila mosse al secondo ed è stato messo a punto dall'inglese Richard Lang. Nella sfida che sarà organizzata nel febbraio 1996 a Filadelfia per i 50 anni del computer, su sei partite Kasparov ne vincerà tre, ma il programma "Deep Blue" lo costringerà anche a due pareggi e ad una sconfitta. "Deep Blue" gira su un Ibm Rs-6000 e può esaminare da 50 a 100 miliardi di possibili mosse nei tre minuti concessi tra una mossa e l'altra, scegliendole anche in un archivio in cui sono memorizzate le sequenze dei principali incontri giocati dai grandi maestri negli ultimi cento anni. Oltre a battersi contro i grandi maestri, il computer è utilizzato in banche dati che memorizzano le partite giocate dai professionisti più autorevoli. La maggiore di queste banche dati è la "Chessbase" istituita nel 1985 ad Amburgo da Frederich Friedel e Matheus Wullenweber. Alle 200 mila partite memorizzate nel 1992 se ne aggiungono 20 mila l'anno. Alla "Chessbase" si collegano via modem da tutto il mondo 12 mila scacchisti tra cui 20 Grandi Maestri che utilizzano la banca per risolvere un problema prima di una sfida o per avere informazioni sull'avversario. Un programma permette inoltre di calcolare le frequenze di una mossa e l'indice di successo.8: 1950 Si comincia a parlare del concetto di rete neurale, cioè un sistema che riesca ad imitare l'attività dei neuroni cerebrali umani che basano le loro prestazioni su numerose unità semplici interconnesse con un intreccio enorme di collegamenti reciproci. A differenza dei sistemi esperti basati su tecniche cosiddette di intelligenza artificiale, le reti neurali sono in grado di apprendere in modo naturale la conoscenza che utilizzeranno in seguito per risolvere problemi. La prima rete neurale (nota come Mark 1) è stata realizzata dall'americana Trw per scopi militari. In seguito sarà famosa la "Nettalk" sviluppata dal biofisico Terence Sejnowski della John Hopkins University e Charles Rosenberg di Princeton. Il sistema, basato su alcune centinaia di "neuroni" (elettronici) e poche migliaia di connessioni, riconosce le lettere dell'alfabeto e impara e pronunciarle. Già nel primo esperimento, in appena una notte di istruzione, il computer "Nettalk" impara a pronunciare il 92 per cento dei caratteri letti. I più avanzati sistemi esperti, come il "Dectalk" della Digital, avevano raggiunto un simile risultato dopo anni di lavoro. 1950 Una macchina in grado di riconoscere dieci cifre pronunciate da un uomo viene realizzata nei laboratori Bell da K'H' Davis. La riproduzione sintetica della parola è invece stata oggetto di numerose ricerche anche parecchio tempo prima dell'avvento dei computer. Una delle più antiche macchine parlanti fu costruita nel 1791 da Wolfgang von Kempelen, lo stesso inventore del "turco" giocatore di scacchi del 1760 [vedi 1950], e azionata con un [p. 89] mantice che soffiava aria in cavità che tentavano di riprodurre l'apparato vocale umano. Altri apparati di cui rimane traccia furono quello di Riesz datato 1937 e il "Voder" (Voice demonstrator) costruito nel 1933 da H'W' Dudley, dei laboratori Bell. Da questa prima macchina parlante deriverà il "Vocoder" (Voice coder) del 1939, un sistema simile ad un organo elettronico azionato da una tastiera e da pedali, in grado di imitare la voce umana. La sintesi del linguaggio poggerà i suoi fondamenti sulla teoria della "parola visibile" enunciata nel 1948 dagli americani R'K' Potter, G'A' Kopp e H'C' Green, che dimostreranno come i fenomeni acustici corrispondono a delle tracce visibili con appositi strumenti. [p. 89] 1950 In Io Robot, opera prima di fantascienza del biochimico, divulgatore e scrittore americano Isaac Asimov (1923-1992), che sarà pubblicato in edizione italiana da Mondadori nel 1963, il "padre" della fantascienza tecnologica codifica le tre "leggi" della robotica che da allora influenzeranno questo genere letterario. Secondo Asimov, un robot non può danneggiare un essere umano, deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani non in contrasto con la regola precedente e, infine, deve proteggere la sua esistenza purché ciò non sia in contrasto con le due regole precedenti. Concezione, questa, molto diversa da quella che aveva ispirato il drammaturgo Karel Capek nel 1920. 1950 Viene fondato il Cocom (Comitato occidentale del controllo delle esportazioni), un organismo internazionale incaricato di stabilire le liste dei prodotti di cui è vietata la vendita alla Russia e ai Paesi del Patto di Varsavia. Paesi fondatori sono Usa, Francia, Italia, Olanda e Lussemburgo. In seguito entreranno a farne parte altri Paesi fino a comprendere tutti quelli della Nato, più Giappone e Australia. Scopo del Comitato è evitare che la tecnologia occidentale possa venire utilizzata nel campo militare avverso. Fra i prodotti in testa alla lista ci sono tutti quelli riguardanti l'informatica, dai "mainframe" ai dispositivi elettronici relativi e, in seguito, anche i personal computer. Negli anni seguenti saranno numerosi i sequestri di apparecchiature effettuati durante tentativi di esportazione, spesso attraverso compiacenti nazioni non aderenti al Cocom. Il Cocom sarà sciolto nel novembre 1993 per essere sostituito da una nuova organizzazione, estesa anche a Russia, Cina e altri Paesi in possesso di elevato livello tecnologico, che si occupa dei controlli di antiproliferazione nucleare a livello multilaterale. 1951 Anche l'Europa entra nel settore della produzione dei computer commerciali. Tra i primi esemplari, il britannico Ferranti Mark 1. La macchina, la prima ad essere realizzata per un uso generale non specializzato, è contenuta in due armadi con una base di 4,8 per 1,2 metri e un'altezza di 2,2; all'interno vi sono quattromila valvole, 2.500 condensatori, 15 mila resistenze e quasi 10 chilometri di collegamenti elettrici che fanno capo a centomila saldature; esegue una moltiplicazione di due numeri con 12 cifre decimali in circa due millesimi di secondo. La memoria è di 13 K su ognuno dei 13 tubi di Williams e 32 K su tamburo magnetico. L'assorbimento elettrico è pari alle dimensioni; occorrono infatti 35 Kilowatt per alimentarne il funzionamento, compreso quello dell'imponente impianto di raffreddamento che serve a smaltire il calore delle valvole. Il primo esemplare viene consegnato a febbraio alla Royal Society Computing Machine Laboratory dell'Università di Manchester che ha collaborato al suo progetto. Del Mark 1 la Ferranti costruirà solo nove esemplari, tre dei quali saranno venduti fuori della Gran Bretagna (uno in Italia [p. 90] [vedi 1955]). E' sul Mark 1 che Alan Turing sperimenterà un primo limitato programma per il gioco degli scacchi. 1951 Al Massachusetts Institute of Technology, Jay Forrester progetta il Whirlwind (turbine). Disponendo di un collegamento diretto tra tastiera e schermo, Whirlwind è il primo computer in grado di lavorare in tempo reale e quindi permette anche il trattamento dei testi. La memoria è realizzata con tubi catodici di Williams [vedi 1955]. La Marina degli Usa utilizzerà le potenzialità del Whirlwind per realizzare il primo simulatore di volo del mondo. Il computer racchiude 5 mila valvole e 11 mila diodi. Alla sua costruzione, che terminerà nel 1955, prenderanno parte Charles W' Adams, Robert Everett e Kenneth Olsen (uno dei futuri fondatori della Digital). Il Whirlwind sarà il computer che più di ogni altro dell'epoca adotterà un gran numero di innovazioni come la possibilità di risultati esposti su terminale grafico, l'impiego della prima "penna ottica" per interagire direttamente sullo schermo, un linguaggio di programmazione semplificato, inserimento di dati provenienti da una linea telefonica, possibilità di controllo (per la prima volta) di una macchina utensile. Da questo computer discenderanno quello del sistema Sage [vedi 1956] per la difesa Usa, quello del sistema Sabre [vedi 1961] per le prenotazioni aeree in tempo reale e, in seguito, l'Ibm 360. Sarà lavorando al Whirlwind ed a causa della scarsa affidabilità della memoria a tubi catodici, che Forrester, nell'agosto 1953, metterà a punto il sistema a nuclei di ferrite ideato per primo da An Wang e che sarà impiegato per la prima volta nel computer Bizmac della Rca. 1951 La Compagnie des Machines Bull espone a Parigi il suo primo calcolatore elettronico, il Gamma 2. E' una macchina che si impone all'attenzione per le caratteristiche tecniche completamente nuove, tra cui una grande semplicità d'uso e un vasto uso di componenti allo stato solido quali diodi al germanio e linee di ritardo induttivo-capacitive per 12 cifre decimali. Dal prototipo Gamma 2 deriverà, nel 1952, il Gamma 3 a virgola mobile che sarà venduto in 1.200 esemplari in dieci anni e, nel 1958, il Gamma Et (Extension Tambour) in cui, accanto alla memoria principale ancora a linee di ritardo, sarà adottata una memoria secondaria a tamburo con 128 piste per un totale di 800 mila bit. La velocità di rotazione del tamburo è di 3 mila giri al minuto. Sarà il primo computer Bull con programma registrato. 1951 Il fisico americano Charles H' Townes (n' 1915) del Massachusetts Institute of Technology, insieme al cognato Arthur L' Schawlow (n' 1921), ordinario di fisica alla Stanford University, realizza a dicembre il Maser (Microwave Amplification by Stimulated Electromagnetic Radiation, amplificazione di microonde mediante stimolazione di radiazioni elettromagnetiche). Il Maser rende possibile amplificare segnali molto deboli creando in tal modo forti sorgenti di microonde non con circuiti elettronici, ma utilizzando le frequenze di vibrazione delle molecole e ottenendo fasci di microonde rigorosamente tutte della stessa frequenza. I due fisici scopriranno insieme nel 1958 anche il processo di amplificazione della luce (Laser) con un Maser ottico [vedi 1958, 1960, 1961 e 1964]. Il primo Laser sarà però realizzato da Theodore Maiman [vedi 1960]. Townes avrà il premio Nobel nel 1964 per lo sviluppo del Maser e del Laser, ex-aequo con i fisici sovietici Alexander Prokhorov (n' 1916) e Nikolaj Basov (n' 1922), dell'istituto di fisica Lebedev, che avevano concepito indipendentemente la stessa idea. La motivazione parla di "opera fondamentale nel campo [p. 91] dell'elettronica dei quanti che ha condotto alla realizzazione di oscillatori ed amplificatori fondati sul principio del maser-laser". La designazione dei due sovietici, del tutto sconosciuti, che si dividono metà del premio, suscita forti polemiche nella comunità scientifica mondiale in quanto si erano limitati a duplicare le note di Townes e a scoprire il principio del maser-laser con una strumentazione primitiva mentre Townes aveva scoperto il principio servendosi di strumenti quanto mai elaborati. 1951 Sei anni dopo essere giunto negli Stati Uniti per addottorarsi alla Harvard University, a 31 anni il fisico cinese An Wang (1920-1990) fonda a Lowell, presso Boston, la Wang Laboratories. Nel giugno dello stesso anno teorizza l'impiego di un sistema di memoria a nuclei di ferrite. Partendo con un capitale di appena 600 dollari e installata inizialmente in un piccolo locale, la Wang diventerà in pochi anni uno dei maggiori produttori mondiali di computer. 1951 Con l'installazione dei primi elaboratori costruiti in serie, inizia una notevole diffusione di queste macchine, via via favorita dall'introduzione di nuove tecniche, di nuove unità e di nuovi metodi di programmazione. Nel 1953 il numero di elaboratori impiegati in tutto il mondo salirà a circa cento unità. Nel 1958 i soli Stati Uniti dispongono complessivamente di circa 2.500 esemplari. Alla fine della cosiddetta "prima generazione" (quella che impiega le valvole), gli elaboratori elettronici hanno conquistato la fiducia degli utilizzatori. Il loro impiego non rappresenta più un'"avventura" per le aziende e gli enti che li installano, ma risponde ormai ad una necessità. 1951 L'ingegnere elettrotecnico americano Fred Ternan (1900-1982) e il rettore della Stanford, Wallace Sterling, fondano sui terreni dell'università lo Stanford Industrial Park (Sip) che diventerà presto il trait d'union tra la ricerca universitaria e il mondo della produzione. L'iniziativa preparerà la strada a molte iniziative simili, come i parchi scientifici in Gran Bretagna, che collegheranno industria e ambiente scientifico. Quando, nel 1954, William Hewlett e David Packard collocheranno nello Stanford Industrial Park la sede della loro compagnia, il Sip diventerà il centro della Silicon Valley. Ternan, che aveva studiato nel campus della Stanford University, aveva in seguito lavorato anche al Massachusetts Institute of Technology con Vannevar Bush ed era fautore di un'università consacrata alla ricerca tecnologica finalizzata. Tornato come docente alla Stanford, incoraggiò i suoi due studenti Hewlett e Packard nel loro progetto di allestire un laboratorio di elettronica in un garage [vedi 1939]. 1952 La Olivetti apre a New Canaan (Connecticut) il suo primo laboratorio di ricerca per l'elettronica applicata che, nel 1955, verrà trasferito in un sobborgo di Pisa, Barbaricina, dove opererà in stretta collaborazione con i gruppi di ricerca del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche di Pisa (Csce). Nel 1958-59 sarà trasferito in una nuova sede a Borgolombardo, alla periferia di San Giuliano Milanese, e infine a Pregnana Milanese nel 1963. 1952 Alla Moore School viene ultimato l'Edvac. L'elaboratore elettronico, ideato da John von Neumann prima che lasciasse l'istituto insieme a Eckert e Mauchly, è in grado di passare da una applicazione all'altra grazie ad un programma memorizzato internamente con le istruzioni per l'elaborazione dei dati espresse in numeri binari. Responsabile della realizzazione dell'Edvac, che diventerà noto come "macchina di von Neumann", è stato Kite Sharpless. L'Edvac ha una struttura alta oltre due metri, occupa 46 metri quadrati di superficie, contiene 3.500 valvole di 19 tipi diversi e altri 27 mila componenti elettronici tra cui 10 mila diodi, resistenze, ecc' e una memoria con 128 linee di ritardo acustico lunghe 58 centimetri, ognuna delle quali capace di 384 Byte. A costruzione ultimata sarà aggiunta anche una memoria ausiliare a tamburo magnetico. La macchina sarà consegnata al laboratorio di balistica dell'Esercito ad Aberdeen dove sarà affiancata all'Eniac. 1952 Il 10 giugno, dopo oltre cinque anni di sperimentazioni con alterno successo e non pochi problemi finanziari, all'Istituto di Studi Avanzati di Princeton (Ias) entra in funzione un computer realizzato su progetto di John von Neumann [vedi 1944]. Attraverso un sistema di lettura parallela dei bit di istruzione, von Neumann è riuscito a utilizzare un esiguo numero di valvole (solo 2.300 contro le 3.500 dell'Edvac) e a contenere le dimensioni totali in 2 metri di lunghezza per 2,50 di altezza per 60 centimetri di profondità. Responsabile della costruzione è stato Julian Bigelow, che durante la guerra aveva lavorato al Mit con Norbert Wiener. Un paio di mesi prima, all'Università dell'Illinois erano intanto [p. 92] entrati in funzione due computer quasi identici alla macchina dello Ias, realizzati sulla base di progetti forniti dallo stesso von Neumann: l'Ordvac (per il Laboratorio di ricerche balistiche di Aberdeen) e l'Illiac (per uso dell'università stessa, che diviene in tal modo una delle prime negli Usa a disporre di un elaboratore elettronico). La costruzione è stata diretta da Ralph Meagher e Abraham H' Taub. Prima che i due computer fossero terminati, Willis Ware lascerà il gruppo per la Rand Corporation dove dirigerà la costruzione dell'analogo Johnniac (dal nome di von Neumann) nel quale sarà utilizzata una memoria a tubi catodici Williams da 256 Byte messi a punto dalla Rca sotto la guida di Zworykin e denominati "Selectron". Altre copie dell'Ordvac/Illiac saranno costruite nei laboratori americani della Commissione per l'energia atomica di Los Alamos (Maniac), Argonne (Avidac e George) e Oak Ridge (Oracle). Analoghe macchine saranno costruite anche fuori dagli Usa: la Besk di Stoccolma, la Smil dell'Università di Lund, la Perm dell'Istituto tecnico di Monaco, la Besm a Mosca [vedi 1947], il Weizac in Israele [vedi 1955], il Silliac all'Università di Sydney e il Msudc all'Università del Michigan. Linee collaterali possono inoltre essere considerati i computer della serie 700 e 7000 della Ibm e la serie Univac 1100 della Sperry Rand. 1952 Il 10 luglio, Corrado B"hm, milanese, che ha studiato in Svizzera a causa delle leggi razziali fasciste, si laurea al Politecnico di Zurigo con una tesi dal titolo Calculatrices digitales. Du déchiffage de formules logico-mathématiques par la machine mˆme dans la conception du programme. Si tratta di uno dei primi progetti di un linguaggio di programmazione, ma soprattutto del primo in assoluto in cui il compilatore, cioè il programma traduttore, viene scritto nello stesso linguaggio sorgente. 1952 Il primo computer costruito in Francia, Cuba (Calculateur Universel Binaire de l'Armement), viene realizzato dalla Societé d'Electronique et d'Automatisme (Sea) per il laboratorio di calcolo della Difesa. Con un tamburo magnetico come memoria principale, il computer ha la stessa architettura modulare del Seac [vedi 1950]. 1952 Perfino in America, dove è nato, non è ancora chiaro il ruolo che il computer sarà chiamato a svolgere nella società moderna. Lo stesso progettista e industriale John Mauchly sostiene infatti che le società americane interessate all'uso di un computer non saranno più di quattro o cinque. 1953 Il 7 aprile, ad un pranzo durante il quale Robert Oppenheimer è l'oratore principale, la Ibm presenta il suo primo calcolatore interamente elettronico di grandi dimensioni prodotto in serie, il modello "701". Destinato principalmente ai laboratori scientifici, è basato soprattutto su un prototipo denominato Ias messo a punto a Princeton da Herman Goldstine e John von Neumann (che dall'ottobre 1951 è consulente della Ibm). L'Ibm 701 è un calcolatore binario che in un secondo può effettuare 16 mila addizioni o 2.200 moltiplicazioni. La memoria principale è ancora con tubi di Williams [vedi 1955], ma c'è anche un tamburo magnetico. Per volontà del presidente Thomas Watson jr', la Ibm utilizza per la prima volta una memoria esterna a nastri magnetici ognuno dei quali equivalente a 15 mila schede perforate, e ciò nonostante parecchi dirigenti fossero contrari ad abbandonare il sistema delle schede che aveva determinato il successo della società. [p. 93] Messo a punto in soli due anni da Jerrier Abdo Haddad e Nathaniel Rochester durante la guerra in Corea per rispondere alle specifiche di una gara del Pentagono, l'Ibm 701 fu denominato inizialmente "Defense calculator". In tre anni, ne saranno costruiti 19 esemplari. 1953 La Ibm presenta il Sistema 650, un elaboratore di medie dimensioni costruito su vasta scala per risolvere problemi commerciali e scientifici. Dopo cinque anni vi saranno duemila esemplari sparsi in tutto il mondo. Il computer, che adotta una memoria a tamburo magnetico, è in grado di eseguire circa 1.300 addizioni o sottrazioni e circa un centinaio di moltiplicazioni di numeri di 10 cifre; può inoltre prendere 2.300 decisioni logiche al secondo, effettuando cioè una certa operazione piuttosto che un'altra in funzione dei risultati intermedi dell'elaborazione. Sulla superficie della memoria a tamburo magnetico di 10 centimetri di diametro che ruota alla velocità di 12.500 giri al minuto, possono essere registrate 20 mila cifre decimali sotto forma di punti magnetizzati. Una serie di testine magnetiche legge in due millesimi di secondo una qualsiasi istruzione registrata. Il costo dell'affitto mensile ammonta a 3.250 dollari (pari a 18 mila dollari del 1996) per un elaboratore la cui potenza di calcolo è paragonabile a quella dei moderni videoregistratori. Il Sistema 650 rimarrà in funzione fino al 1962. 1953 La prima stampante rapida degna di questo nome viene messa a punto dalla Remington. L'apparecchiatura è in grado di stampare 600 righe di 120 caratteri al minuto. L'ampia diffusione delle stampanti anche per computer di fascia media e inferiore inizierà nel 1957 con la messa in commercio (da parte della Ibm) della stampante ad aghi. Caratteristica di questa stampante, che conquisterà in poco tempo l'80 per cento del mercato, è un elemento di stampa con una linea verticale di aghi di tungsteno (da 9 a 24) intervallati a breve distanza che scattano in avanti contro un nastro inchiostrato mediante un impulso elettromagnetico, mentre la testina si sposta orizzontalmente lungo la riga da stampare. Le stampanti ad aghi arrivano anche a velocità di 300 caratteri al secondo, mentre quelle a carattere continuo non superano generalmente i 60 caratteri. La durata media della testina, inizialmente di qualche milione di caratteri, passerà in una decina d'anni a qualche centinaio di milioni e si avvierà verso il miliardo. Nel 1959 la Ibm realizzerà una stampante a "catena" in grado di stampare 600 righe al minuto. L'elemento di stampa è costituito da un anello chiuso che ruota ad alta velocità e che reca tutti i caratteri. La tecnologia sarà in seguito adottata anche da altri costruttori. La prima stampante termica sarà messa a punto nel 1966 dalla Texas Instruments. Utilizza una carta trattata chimicamente che reagisce annerendosi se sottoposta al calore e che viene stampata con una serie di piccoli aghi riscaldati elettricamente. La prima stampante di alta qualità (cosiddetta Nlq, Near Letter Quality) sarà quella a margherita messa a punto nel 1978 dalla Diablo ispirandosi all'analogo sistema già utilizzato nelle macchine da scrivere. La prima stampante laser sarà introdotta nel 1975 dalla Ibm con un modello (la 3800) costoso e ingombrante che sarà imitato nel 1978 dai modelli Nd2 della Siemens e 9700 della Xerox. Sarà però dal 1984, con la "Laserjet" della Hewlett-Packard, che la stampante laser si diffonderà in grandi quantità. Le stampanti laser a colori arriveranno sul mercato nel 1988. La stampante laser impiega la stessa tecnica delle fotocopie xerografiche. Il sistema si basa sulla proprietà di alcune sostanze fotoconduttrici (come il selenio) di essere isolanti al buio e conduttrici se investite dalla luce. Il procedimento di fotocopiatura inizia elettrizzando in modo uniforme la superficie di un cilindro fotoconduttore; un raggio laser "cancella" le cariche elettriche del cilindro nei punti che illumina, producendo una immagine latente uguale all'originale da fotocopiare; depositando sul cilindro una polvere di grafite (toner) caricata negativamente, questa aderisce elettrostaticamente solo sulle zone precedentemente illuminate. La polvere di grafite [p. 94] viene quindi trasferita sulla carta grazie all'attrazione di un elettrodo positivo al di là del foglio e fissata su questo per un'azione di compressione di rulli e per riscaldamento. 1954 Ad ottobre entra in funzione al Centro di calcoli numerici del Politecnico di Milano il primo calcolatore elettronico digitale installato in Italia (e nell'Europa continentale). E' un modello Crc-102A della californiana Computer Research (che nel 1953 sarà assorbita dalla Ncr, National Cash Register), ottenuto dagli Stati Uniti nell'ambito del piano Marshall per interessamento del rettore professor Gino Cassinis. Il Crc-102A utilizza 600 valvole e seimila diodi al germanio e, come memoria centrale e periferica, un modernissimo tamburo magnetico che ruota a circa 2.400 giri al minuto, con una capacità di 1.024 parole di 48 bit e con un tempo di accesso di 11 microsecondi. Il valore della macchina supera i 120 mila dollari. Il tempo medio tra due guasti è di poche ore. La macchina è completata da una memoria ausiliaria a nastri magnetici (da un pollice) della capacità di 120 mila caratteri. Nel 1958 sarà corredata di altri comandi tra cui le operazioni in virgola mobile che richiederanno l'aggiunta di altre 70 valvole e mille diodi. Fra le prime industrie che ne sfrutteranno le possibilità, la Pirelli e la Edison. La Computer Research Corp' era stata fondata qualche anno prima da progettisti della società aeronautica Northrop e da ricercatori provenienti dal Mit. La prima macchina costruita (nel 1953) era una Dda (Digital differential analyzer) adatta solo alla soluzione di sistemi di equazioni differenziali ordinarie utilizzate dall'industria aeronautica. Del Crc-102A saranno costruiti venti esemplari. A ricercatore capo del Centro di calcolo numerico verrà prescelto il professor Luigi Dadda (n' 1923). Dadda era in America per una borsa di studio biennale del Caltech proprio sulle calcolatrici elettroniche. Il giovane professore dovette quindi rinunciare alla borsa e fu dirottato sull'operazione Crc-102A prendendo parte attiva anche alla costruzione della macchina e apprendendo tutto il possibile sull'argomento. A settembre Dadda era tornato in Italia a bordo dello stesso cargo che trasportava la macchina, stivata al centro di un provvidenziale carico di balle di cotone. Al momento dello sbarco, l' 11 ottobre, Dadda ebbe qualche difficoltà alla dogana di Genova; per una legge dell'epoca che imponeva una "tassa radio" sulle valvole, i finanzieri pretendevano di appiccicare su ogni tubo elettronico del computer una targhetta che dimostrasse il pagamento dell'imposta. 1954 A Washington, un gruppo di ricercatori della Ibm e della Georgetown University (tra cui Gilbert King e Leon Dostert) sviluppa un prototipo di sistema automatico di traduzione dal russo in inglese che, tuttavia, comprende appena 250 parole e rispetta solo 6 regole di sintassi, a causa delle limitate capacità dei computer dell'epoca. 1954 La Mercedes-Benz realizza il primo motore ad iniezione elettronica per l'autovettura di lusso "300Sl". Il sistema sarà adottato dalla Volkswagen nel 1968 per la produzione in serie. L'invenzione - la prima che introduce l'elettronica nell'auto - serve a contenere i consumi di carburante e ad accrescere l'efficienza del propulsore. 1954 La Nec Corp', colosso dell'elettromeccanica giapponese, decide di estendere la sua attività all'informatica avviando un programma [p. 95] preliminare di ricerca e sviluppo sui computer. 1954 La Siemens Ag entra nel settore dei computer rilevando l'attività della Zuse Kg fondata nel 1948 dal pioniere tedesco dell'informatica Konrad Zuse [vedi 1936 e 1941], inventore della "Z3", la prima calcolatrice numerica elettromeccanica digitale e programmabile. Nel 1957, la Siemens avvierà la produzione su scala industriale del primo elaboratore elettronico a stato solido realizzato in Europa, il Modello 2002. 1954 Ricercatori della Ibm guidati da John Backus realizzano, dopo cinque anni di studi, il Fortran (da Formula Translator, traduttore di formule), il primo linguaggio simbolico di tipo universale che consente di parlare a qualsiasi elaboratore elettronico digitale e particolarmente adatto ad esprimere istruzioni per risolvere problemi matematici, tecnici e scientifici. Il Fortran viene concepito inizialmente da Backus per il sistema Ibm 704. Con il Fortran, si possono impartire istruzioni al computer secondo una logica abbastanza comprensibile dagli operatori e con un linguaggio molto più vicino a quello parlato dall'uomo. Con il Fortran ci si può esprimere con parole come "moltiplica", "calcola", "radice quadrata", ecc' che l'elaboratore provvede poi a trasformare automaticamente nel cosiddetto linguaggio macchina. L'unico linguaggio che l'elaboratore è in grado di comprendere è infatti costituito esclusivamente di numeri, una serie lunghissima di cifre binarie [vedi 1939] in cui, ad esempio, 0110 significa "esegui la moltiplicazione" o 1011 significa "metti il risultato nella memoria". Questo "linguaggio macchina" non ha per l'uomo alcun significato immediato ed è molto difficile da ricordare e da impiegare senza commettere errori. Per questo motivo sono stati messi a punto linguaggi simbolici che sostituiscono i numeri con lettere che ne esprimono il significato. Il Fortran si basa sul linguaggio dell'algebra, con alcune regole particolari imposte dalle esigenze dell'elaboratore. Se, ad esempio, si vuole ordinare all'elaboratore di calcolare e di stampare il valore di C=A+B, quando A ha il valore di 6,7 e B quello di 1,4593, si deve scrivere semplicemente: A=6,7; B=1,4593; C=A+B; Stop. Dopo il riconoscimento di conformità della normativa dell'American Standard di due sue versioni (Fortran e Basic Fortran) sarà adottato nel 1966 come linguaggio internazionale. Con l'avvento del microcomputer, sarà sviluppata una versione avanzata (Fortran 77) adatta anche per la programmazione dei Pc, grazie all'introduzione nel linguaggio iniziale di elaborate istruzioni di input/output e di programmazione strutturata, nonché di direttive per facilitare le operazioni sulle stringhe di caratteri. Allo sviluppo ulteriore del Fortran darà un decisivo contributo Roy Nutt (1931-1990), direttore della Computer Science Corp'. Oltre al Fortran, notevole successo incontrerà anche il Cobol (Common Business Ori-ented Language) [vedi 1960], che impiega le parole normalmente in uso nel linguaggio degli affari ed è studiato per le applicazioni di tipo commerciale. Inizialmente ogni calcolatore, per essere predisposto alla risoluzione di un problema e quindi per eseguire una serie di operazioni, aveva bisogno di esperti che conoscessero profondamente la struttura logica di quella macchina, per preparare un programma sequenziale di istruzioni. In alcuni calcolatori (come l'Eniac) si doveva ricorrere anche alla modifica fisica dei circuiti. Inoltre era essenziale che il programmatore fosse anche un esperto del problema da risolvere per evitare errori o inutili lungaggini. La diffusione dei computer sarebbe quindi stata enormemente limitata dalla impossibilità di trovare un numero sufficiente di esperti dei singoli calcolatori e onniscienti. Mettendo a punto linguaggi convenzionali di programmazione, come il Fortran, che possono essere appresi rapidamente da qualsiasi studioso, si scarica questa difficoltà sul computer stesso. Un programma, cioè una serie di istruzioni scritte con tale linguaggio, viene dal calcolatore stesso tradotto e interpretato nel linguaggio macchina, cioè in quello compreso dalla sua struttura logica. Permettendo a tecnici e ricercatori di programmare di persona la soluzione dei propri problemi, il Fortran svilupperà enormemente la domanda di calcolo e sarà una delle ragioni del boom dell'informatica negli anni successivi. 1954 L'inventore statunitense George C' Devol brevetta la prima apparecchiatura robotica. Associatosi in seguito con l'imprenditore Joseph F' Engelberger (n' 1920), che si era interessato ai robot dopo aver letto il romanzo di Isaac Asimov Io, Robot, continuerà per venti anni a mettere a punto e brevettare esemplari perfezionati della sua macchina. Occorreranno però ancora parecchi anni, e notevoli progressi nel settore dei computer, perché il primo robot degno di questo nome possa assumersi alcune funzioni complicate come particolari lavorazioni meccaniche. 1954 La Ibm mette sul mercato il Sistema 704, un elaboratore interamente elettronico di grandi dimensioni destinato principalmente ai laboratori scientifici. In un secondo può effettuare 42 mila addizioni, dispone di una memoria a nuclei magnetici [vedi 1955] con una capacità di un milione di cifre [p. 96] binarie ed una velocità di accesso mille volte più elevata del modello precedente. La sua affidabilità è molto alta per l'epoca: in media un guasto ogni otto giorni e la riparazione si limita spesso alla sostituzione di una valvola bruciata. Per condurre uno studio sull'evoluzione del Sole in un arco di 10 miliardi di anni, l'università inglese di Cambridge impiega un Sistema 704 per quattro ore riuscendo ad effettuare calcoli che, se eseguiti manualmente, avrebbero richiesto 30 mila anni. 8: La nascita dell'intelligenza artificiale 1954 Ad un seminario estivo del Dartmouth College ad Hanover (New Hamp-shire) vengono gettate le basi dell'"intelligenza artificiale", una disciplina che studia, progetta, sperimenta, sistemi elettronici e software le cui prestazioni sono esclusive dell'intelligenza dell'uomo. Tra i precursori, il matematico inglese Alan Turing [vedi 1936, 1943 e 1951] che si applicò sul piano concettuale al progetto di un calcolatore che avrebbe dovuto simulare il comportamento intelligente, descrivendone i presupposti in un articolo ("Computer Machinery and Intelligence") pubblicato nel 1947. Tra i pionieri della nuova disciplina, gli americani John Mccarthy (n' 1927) della Stanford University, che conierà il termine "intelligenza artificiale", Marvin Lee Minsky (n' 1927) del Mit, Allen Newell (1927-1992) ed Herbert Simon (premio Nobel) della Carnegie-Mellon University e Arthur Samuel; in Europa vi saranno gli inglesi Donald Michie e Bernard Meltzer, dell'Università di Edimburgo e i francesi J' Pitrat e R' Braffort.8: 1954 Riprendendo un'idea dello scrittore di fantascienza Arthur Clarke, l'americano John Pierce, dei laboratori Bell, pubblica sulla rivista "Jet Propulsion" un articolo sull'orbita geostazionaria. L'articolo mette in risalto le caratteristiche di questa particolare orbita, a 36 mila chilometri di quota, che permette di collocare un satellite che, muovendosi alla stessa velocità angolare della Terra, rimane apparentemente immobile rispetto a questa. All'orbita geostazionaria sarà dato il nome del suo inventore e sarà denominata "cintura di Clarke". Illustrazioni 1) Il computer Harvard Mark 1, noto anche come "Bessie". 2) L'Eniac, il primo vero elaboratore elettronico. Utilizza 17.468 valvole e pesa 30 tonnellate. Un moderno personal computer dispone di caratteristiche migliaia di volte superiori. 3) I realizzatori del Binac, John William Mauchly e John Pres-per Eckert. 4) John Bardeen, Walter Brattain e William Shockley, i tre inventori del transistor, sulla copertina della rivista "Electronics" del settembre 1948. 5) Il primo transistor realizzato nei Laboratori Bell. 6) Un centro elaborazione dati in Russia con computer di produzione nazionale. 7) Tecnici russi durante la messa a punto di un nuovo modello di computer. 8) Il computer Ibm Ssec (Selective Sequence Electronic Calculator) è stato il primo a disporre del programma di funzionamento registrato nella memoria della macchina. 9) Il palazzo Ibm inaugurato negli anni '30 a New York al 590 di Madison Avenue. 10) Schema che mostra l'importanza della cibernetica come luogo che rende possibile l'incontro di tutte le differenti area di ricerca, in particolare delle scienze empirico-matematiche e delle scienze umane. 11) Le linee di ritardo acustico dell'Edsac. 12) L'Edsac dell'Università di Cambridge. 13) L'elaboratore sperimentale Madm (Manchester Automatic Digital Machine), soprannominato anche "Baby Machine", in una pubblicazione dell'epoca. 14) Il gesuita padre Roberto Busa mentre lavora con un computer Ibm all'Index Thomisticus di San Tommaso. 15) L'Univac-1 del 1951, il primo computer commerciale ad essere costruito in serie. 16) Il computer Ace (Automatic Computing Engine) ideato da Alan Turing. 17) Il "turco" che il barone von Kempelen spacciava per un automa e che invece nascondeva un abile giocatore di scacchi di piccola statura. 18) Un sistema computerizzato per gli scacchi messo a punto alla fine degli anni '60 alla Stanford University. 19) Una delle tante scacchiere elettroniche reperibili in commercio. 20) Il logo del programma Genius 2'0 della Mephisto per giocare a scacchi. 21) Primo chip neurale sperimentato ai Bell Laboratories. 22) Il principio costruttivo di uno dei primi tentativi di "macchina parlante", quella realizzata da von Kempelen. 23) I primi esperimenti per un computer con voce sintetica effettuati nel 1967 nei Bell Laboratories. 24) Un depliant dell'epoca illustra le caratteristiche del computer Bull Gamma 3B con memoria a tamburo magnetico. 25) Un laser a rubino di alta potenza esegue dei fori su un componente metallico di una turbina aeronautica (Pratt & Whitney). 26) Laser, centri di colore (Enea). 27) An Wang, fondatore della omonima società di computer. 28) Il computer realizzato da John von Neumann per l'Istituto di Studi Avanzati di Princeton; si vedono, in basso, i tubi catodici Williams della memoria elettrostatica. 29) I responsabili del progetto del computer IBm 701 ideato a Princeton: da sinistra, Julian Bigelow, Herman Golstine, Robert Oppenheimer (direttore dell'Istituto) e John von Neumann (direttore del progetto). 30) Il sistema di scrittura di una stampante ad aghi in cui questi ultimi sono azionati da elettrocalamite. 31) Nella stampante a "margherita" rotante, un martelletto batte sui caratteri da stampare. 32) Una stampante laser (Epson). 33) Il calcolatore Crc-102A installato nel 1954 al Centro di calcoli numerici del Politecnico di Milano. [p. 98] 1955-1964: Dal transistor nasce la "seconda generazione"... Dalla metà degli anni '50, nei computer le valvole cominciano ad essere sostituite con i transistor, dando vita a quella che viene chiamata la "seconda generazione". I transistor sono più economici, molto più piccoli, enormemente più affidabili e consentono un aumento di 10 volte della velocità di elaborazione. Con il contemporaneo perfezionamento delle macchine e dei programmi, il computer diventa accessibile ad una vasta gamma di attività e si diffonde in decine di migliaia di esemplari in tutto il mondo. Nello stesso periodo sono messi a punto sistemi e dispositivi come le stampanti veloci, l'elaborazione dei dati a distanza, l'utilizzazione contemporanea di un computer da parte di più utilizzatori (time-sharing). L'avvio della conquista dello spazio, che porterà entro pochi anni l'uomo sulla Luna, ottiene un supporto insostituibile dai progressi dell'informatica e allo stesso tempo dà un grande impulso al settore che produce computer sempre più piccoli, ma con prestazioni che raddoppiano rapidamente. [p. 99] 1955 La Bell mette a punto il Tradic, primo computer sperimentale interamente a transistor. Sarà rapidamente seguita da tutti gli altri principali costruttori, ma la prima società al mondo a produrre su scala industriale computer di seconda generazione interamente a transistor sarà la Siemens con il Modello 2002 [vedi 1957]. 1955 La Sperry Corp' acquisisce la Remington Rand. La Remington Rand Co' aveva rilevato nel 1950 la Eckert & Mauchly Computer Co., già Electronic Control Co., società create dai progettisti dell'Univac-1 - il primo computer commerciale del mondo - Presper Eckert e John Mauchly. Nello stesso anno la società realizza l'Univac II, detto "Factronic", con memorie interne a nuclei magnetici al posto delle linee di ritardo a mercurio. 1955 Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Weizmann, diretti da Gerald Estrin, avvia la progettazione e la costruzione del Weizac, il primo computer israeliano. L'elaboratore viene costruito con componenti e tecnologia d'importazione (quella dell'Ordvac/Illiac [vedi 1952]), ma con ampliamenti originali. Il Weizac era stato proposto per la prima volta nel 1946 dal matematico Chaim Pekeris, suscitando favorevoli reazioni del comitato consultivo dell'istituto. L'unica obiezione fu sollevata da Albert Einstein che aveva chiesto "perché un Paese come la Palestina dovrebbe costruire un calcolatore quando è difficile trovarne uno in funzione sul continente europeo". John von Neumann, che faceva parte del comitato del Weizmann, persuase il grande fisico che i talenti dell'istituto in via di formazione avrebbero certamente giustificato l'investimento. All'inizio degli anni '60, quando l'istituto avrà la necessità di un computer più potente, sarà avviata la realizzazione di un modello interamente transistorizzato. Come nome sarà scelto "Golem" (la mitica creatura d'argilla creata nel quindicesimo secolo come servitore e protettore del rabbino Judah Ben Bezalel di Praga) e ne saranno costruiti due esemplari gemelli: Golem Aleph e Golem Bet. 1955 In agosto, a San Francisco, viene sperimentato con successo un sistema di videotelefono messo a punto congiuntamente dai Kay Labs di San Diego e dai laboratori Bell. Il sistema, denominato "videofono", dispone di un video di 10 pollici e viene collaudato tra l'Auditorium e un albergo distante un miglio. Un rudimentale, ma funzionante videotelefono era stato messo a punto sempre nei laboratori Bell e sperimentato pubblicamente nel 1930. Nel 1964 un sistema di videotelefono, denominato "picturephone", sarà sperimentato tra Chicago, New York e Washington. Un videotelefono sperimentale è stato costruito anche in [p. 100] Italia, nel 1955, dall'ingegner Aurelio Beltrami; l'apparecchio è esposto al Museo Sirti di Cassina de' Pecchi, presso Milano. L'aspirazione a poter vedere, oltre che sentire l'interlocutore, ha preceduto la nascita stessa del telefono. Il sogno formulato da Breguet nel 1850 di "vedere elettricamente a Parigi ciò che succede a New York" è stato descritto da Albert Robida nel 1883, nel romanzo Il Ventesimo secolo, in cui il protagonista, Philoxene Lorris, inventa il telefonoscopio. Allo stesso modo Giulio Verne, in La giornata di un giornalista americano nell'anno 2889, scrive "...davanti a lui tondeggiava lo specchio di un fonotelefoto...". 1955 Il fisico americano Gerald L' Pearson (n' 1905) e i suoi collaboratori Daryl Chapin e Calvin Fuller mettono a punto la prima batteria solare. Base di partenza, così come per gran parte della fisica dei semiconduttori che porterà all'invenzione del transistor [vedi 1947], i tentativi per migliorare la resa dei primi raddrizzatori all'ossido di rame o al selenio utilizzati per trasformare la corrente da alternata a continua. Gli studi porteranno prima alla realizzazione di fotocellule e fototransistor, poi all'idea di poter convertire la luce del Sole in energia elettrica. All'inizio le batterie solari sono considerate mezzi per alimentare apparati di telecomunicazione in località isolate, ma il loro impiego si diffonderà soprattutto per l'alimentazione delle apparecchiature di bordo dei satelliti. Oggi le cellule fotovoltaiche hanno un rendimento di conversione quasi triplo rispetto a quello ottenuto da Pearson. 1955 Esce il numero uno del primo periodico tecnico italiano d'informatica, "Schede perforate e Calcolo elettronico", che si pubblicherà ogni due mesi. 1955 Il fisico americano di origine inglese William Bradford Shockley (1910-1989), fonda a Mountain View, in California, un'industria per lo sviluppo e la produzione di semiconduttori, che, tuttavia, avrà vita breve. L'anno seguente otterrà il Nobel della fisica per l'invenzione del transistor effettuata nel 1947 insieme a Bardeen e Brattain. Shockley diverrà inoltre noto anche per alcune sue controverse idee sulla superiorità degli individui più intellettualmente dotati; arriverà addirittura a proporre un premio da dare ai meno intelligenti che avessero accettato di farsi sterilizzare. 1955 Adriano Olivetti (1901-1960), che dal 1938 dirige la società ereditata dal padre Camillo, decide che la società deve entrare nel campo delle calcolatrici elettroniche. Nonostante l'azienda di Ivrea non abbia problemi per imporsi sul mercato con quelle meccaniche (tra le quali la famosa Divisumma a quattro operazioni e le Audit) l'ingegnere decide di creare in proprio un centro di ricerca sul calcolo elettronico finalizzato ad applicazioni industriali a Barbaricina, una località a 3 chilometri da Pisa. Olivetti già nel 1952 aveva creato un piccolo laboratorio di elettronica applicata negli Stati Uniti (a New Canaan, nel Connecticut) per seguire gli sviluppi del settore, e nel 1954 aveva offerto personale e mezzi all'Università di Pisa per mettere in piedi il Csce. Primo obiettivo del centro è di mettere insieme, partendo da zero, ingegneri e fisici scelti tra le giovani leve dei ricercatori per poi progettare e sviluppare un "mainframe" (sinonimo di grande calcolatore nel linguaggio dell'epoca) in grado di competere con i computer elettronici delle multinazionali statunitensi ed europee [vedi 1959). Come direttore del centro, Adriano Olivetti - entusiasticamente coadiuvato in questa coraggiosa iniziativa dal primogenito Roberto (1928-1985) reduce da Harvard dopo gli studi alla Bocconi - chiama Mario Tchou. Figlio di un diplomatico cinese, Tchou è nato a Roma nel 1928 e si è laureato in ingegneria elettronica alla Columbia University dove ha incontrato Olivetti. Tchou morirà prematuramente nel 1961 per un incidente automobilistico. 1955 Fa la comparsa sul mercato la prima radiolina a stato solido: la Regency Electronics di Indianapolis mette in vendita a ottobre la Tr-1 (Transistor Radio 1). Pesa 340 grammi, misura appena 76ù51ù38 millimetri ed è alimentata da comuni pile a secco. E' una delle prime applicazioni a diffusione planetaria della tecnologia dello stato solido. Nel marzo 1957, entrerà in campo la Sony giapponese con la sua "peso piuma" Tr-63 che s'imporrà come standard in tutto il mondo e segnerà l'ingresso massiccio del Giappone nell'elettronica di consumo. [p. 101] 8: Mezzo secolo di evoluzione delle memorie 1955 Mentre dal 1950 al 1955 negli elaboratori più evoluti cominciano ad essere utilizzate memorie principali interne basate su valvole, linee di ritardo, tubi catodici e tamburi magnetici, fino agli anellini di ferrite, dalla metà degli anni '50 fanno la loro comparsa anche le memorie ausiliarie esterne sotto forma di nastri, dischi e tamburi magnetici che registrano grandi quantità di informazioni da conservare permanentemente o da utilizzare rapidamente durante le fasi di elaborazione. Nei primi elaboratori, la memoria è costituita da valvole, ognuna delle quali non può memorizzare che un solo bit. L'aumento della memoria si scontra quindi con il problema dell'affidabilità, a causa della propensione delle valvole a bruciarsi anche dopo poche ore di funzionamento continuo. Il problema dell'affidabilità delle memorie viene in un primo momento aggirato con l'impiego di linee di ritardo acustico costituite da cilindri riempiti d'acqua o (soprattutto) di mercurio con alle estremità due cristalli piezoelettrici di quarzo. Il dispositivo è ideato da Maurice V' Wilkes, dell'Università di Cam-bridge, per le apparecchiature radar. I primi computer ad adottarlo, nel periodo 1949-53, sono l'Edsac [vedi 1949], il Seac [vedi 1950], l'Univac 1 [vedi 1950] e l'Edvac [vedi 1952]; in seguito anche il Binac e il Whirlwind. Un impulso che giunge ad uno dei cristalli viene trasformato in vibrazione meccanica, trasmessa come vibrazione acustica attraverso il mercurio all'altro cristallo e da questo ritrasformato in impulso elettrico. In tal modo il segnale giunge ritardato del tempo occorrente perché il segnale acustico attraversi il fluido; nel circuito è possibile trasmettere mille segnali al secondo e cioè memorizzare mille segnali binari purché gli impulsi che si ottengono all'uscita, deformati e attenuati, siano costantemente rigenerati (cioè "letti" e continuamente "riscritti"). La leggenda afferma che Turing suggerisse l'uso del gin all'interno dei tubi delle linee di ritardo perché contiene alcool e acqua nella esatta proporzione che rende nullo il coefficiente di temperatura della velocità di propagazione a temperatura ambiente. Un altro sistema inizialmente impiegato in funzione di memoria è quello ideato da Frederic Calland Williams (noto per i suoi studi sul radar) che utilizza tubi a raggi catodici e che registra le informazioni sui vari punti del fosforo che ricopre lo schermo. E' la prima memoria ad accesso casuale. Con tale tecnica si memorizzano da mille a duemila cifre binarie con un tempo di accesso di 10-20 microsecondi rispetto ai 400 microsecondi delle linee di ritardo acustico. Come per le linee di ritardo, i dati registrati devono essere costantemente "rigenerati" a intervalli di un trentesimo di secondo a causa della loro breve persistenza sullo schermo (1/10 di secondo). I tubi ideati da Williams utilizzano lo stesso "cannone elettronico" (il dispositivo che "spara" gli elettroni sullo schermo fluorescente) sia per creare che per rigenerare la [p. 102] carica e sono quindi più semplici di quelli creati al Mit da Jay For-rester e A' Heff che utilizzano due cannoni elettronici, uno per scrivere e l'altro per leggere. Il problema dei tubi di Williams è la scarsa affidabilità poiché sono molto sensibili ai disturbi elettromagnetici e perché lo strato di fosforo può avere dei "buchi". Nell'Ibm 701 si ha mediamente un errore di lettura ogni 20 minuti. Anche la durata è molto limitata: 50-100 ore di funzionamento. I computer che utilizzano la memoria elettrostatica a tubi catodici sono una quindicina, tra cui quello costruito all'Istituto di studi avanzati (Ias) di Princeton da von Neumann e un gruppo di macchine che seguirono, costruite fra il 1950 e il 1956: Illiac dell'Università dell'Illinois, Ordvac (Aberdeen proving group), Ibm 701-19, Sperry Rand 1103, Ferranti Mark 1 di Manchester e Whirlwind del Mit. In Usa il più diffuso tubo Williams era denominato "Selectron" e costruito dalla Rca. Fra i sistemi di memoria, da citare quello basato su una batteria di condensatori caricati a due livelli diversi per rappresentare lo "0" o l'"1". Anche in questo caso, la carica elettrica deve essere costantemente rigenerata per non perdere i dati a causa della progressiva scarica spontanea dei condensatori. Il sistema fu adottato da Atanasoff nel suo Abc (Atanasoff-Berry Computer) [vedi 1939]. Successivamente saranno impiegati, come sistema di memoria, tamburi non amovibili in alluminio o bronzo ricoperti di vernice magnetica che ruotano ad alta velocità. Una serie di testine magnetiche scrive i dati sulla superficie cilindrica del tamburo in forma di punti magnetizzati e li legge poi con un tempo di accesso variante da 5 a 25 millesimi di secondo, in funzione della velocità di rotazione. L'idea del tamburo magnetico viene avanzata per la prima volta nel 1946 da un gruppo di ricercatori di Princeton. La prima realizzazione è del 1950 e si deve alla Era, una piccola società sorta nel 1944 per realizzare una ventina di piccoli supercomputer Atlas ad alta velocità per uso militare. La versione commerciale Era 1101 dispone di tamburi in grado di memorizzare fino a un milione di caratteri. Nel 1952 la società sarà assorbita dalla Remington che l'anno successivo commercializzerà come Univac 1103 un computer scientifico a memoria elettronica (l'Era 1103) messo a punto dalla Era. Fra i primi computer ad utilizzare il tamburo magnetico, c'è il Mark 1 dell'Università di Manchester, dove il tamburo magnetico sostituirà i tubi catodici di Williams. A livello industriale, il tamburo magnetico sarà invece utilizzato per la prima volta dalla Ibm per il modello 650. In questo computer, la velocità di rotazione del tamburo è spinta fino a 12.500 giri al minuto, almeno tre volte quella di analoghi dispositivi di macchine concorrenti, per ridurre ad un terzo il tempo di accesso alle informazioni registrate. Nei primi anni '50, la memoria a tamburo viene sostituita da milioni di microscopici anellini di materiale magnetico (ferrite) che consentono di registrare in poco spazio un numero molto maggiore di dati e di leggerli mille volte più rapidamente (un milionesimo di secondo). Ideati nel 1950 da An Wang e utilizzati in un sistema per la prima volta nel 1951 da Jay Wright Forrester (n' 1918) del Massachusetts Institute of Technology (il progettista del Sistema Sage [vedi 1956]), gli anellini sono attraversati da due fili elettrici tra loro perpendicolari; al passaggio degli impulsi provenienti dall'unità di immissione dei dati, sui due fili che si incrociano ad angolo retto nell'anellino si può registrare un "bit". Il primo computer ad utilizzare sperimentalmente questo tipo di memoria è una macchina costruita nel 1953 al [p. 103] Mit e successivamente il Bizmac della Rca. Ogni nucleo di ferrite si può magnetizzare in due sensi opposti (invertendo il senso della corrente continua) e può così registrare convenzionalmente l'1 o lo 0. Un terzo filo elettrico è in grado di prelevare l'informazione registrata, riconoscendo lo stato del nucleo e inviando un impulso corrispondente. Prelevando la magnetizzazione di un anellino, la lettura distrugge il dato registrato e l'impulso rilevato può essere nuovamente scritto sullo stesso anellino con un rinvio ritardato sui fili di scrittura. Non è invece necessaria la presenza della corrente perché la registrazione esistente in un certo momento permanga sul nucleo di ferrite. Le memorie magnetiche (ne vengono realizzate anche con un milione di anellini) permettono una grande affidabilità tanto da essere adottate dal 98 per cento dei computer dell'epoca. Prima della loro messa a punto, l'80 per cento delle macchine erano a memoria elettrostatica con tubi a raggi catodici. Le memorie con nuclei di ferrite sono comunque molto ingombranti: per memorizzare 4.096 byte è necessario il volume di un cubo di dieci centimetri di lato. Dalla metà degli anni '50 all'inizio dei '70 vengono proposte decine di alternative agli anellini di ferrite, sia per migliorare le prestazioni che per superare le difficoltà costruttive di queste memorie in cui i piccoli nuclei (il diametro esterno è circa un millimetro) devono essere assemblati in matrici di migliaia di elementi "cuciti" faticosamente con sottili fili di rame. Fra le numerose alternative proposte: il Biax (un blocchetto di ferrite con due fori ortogonali che consente la lettura senza la cancellazione del dato); il Twistor dei laboratori Bell (un nastro di permalloy avvolto a spirale su un supporto cilindrico e chiamato "barber-pole" per la somiglianza con l'insegna dei barbieri); il Flute (flauto, un lingotto di ferrite attraversato da fili); il Waffle Iron (stampo per cialde, un blocco di ferrite scanalato per farvi passare i fili e coperto da una lamina magnetica); il Ferrite Bean (fagioli di ferrite, microscopiche palline di impasto magnetico agli incroci di una matrice di fili, poi cotta in forno). L'anellino toroidale rimarrà però per tutto il periodo l'incontrastato sistema per le memorie veloci. Tutti questi sistemi magnetici sono inamovibili dalla macchina e, una volta riempiti con i dati, per effettuare altre elaborazioni bisogna cancellare una parte di memoria. Le memorie ausiliarie esterne, come nastri e dischi magnetici, sono invece amovibili, consentendo così di immagazzinare un numero infinito di dati e di programmi. I nastri magnetici sono fettucce di plastica ricoperte di ossido metallico sulle quali le informazioni vengono memorizzate in forma di punti magnetizzati o non magnetizzati lungo piste parallele per rappresentare i simboli 1 e 0. Come avviene nei comuni registratori, i dati vengono registrati e letti da una testina magnetica su un nastro che scorre ad una velocità di quasi due metri al secondo. Le unità a nastro possono registrare o leggere informazioni alla velocità di 15 mila caratteri (cifre, lettere o simboli) al secondo, cioè quasi 50 [p. 104] volte superiore a quella possibile con le schede perforate. Più unità a nastri possono essere collegate allo stesso elaboratore, permettendo così di immagazzinare milioni di informazioni. Le prime bobine erano grandi come una torta e potevano registrare alcuni milioni di caratteri; i nastri degli anni '90 avranno lo stesso formato delle cassette audio e conterranno una quantità di dati mille volte superiore. Mentre per leggere un'informazione registrata su un nastro è necessario svolgerlo dall'inizio fino al punto che interessa, con i dischi magnetici è possibile un accesso diretto ed istantaneo all'informazione voluta. La memoria a disco magnetico è progettata da Jay Forrester e sperimentata con successo al Mit nel 1953, anche se un dispositivo analogo era stato ideato negli anni '40 dall'inglese Andrew B' Booth. Presentata per la prima volta nel 1956 [vedi] sul Sistema Ibm 305 Ramac (Random Access Memory Accounting Computer), la memoria a dischi è simile a un juke--box. Una pila di 50 dischi di 60 centimetri di diametro che ruotano a 1.200 giri al minuto immagazzina le informazioni sulle proprie superfici lungo piste concentriche e in forma di punti magnetizzati fino a un totale di 25 milioni di caratteri. Una o più testine magnetiche penetra tra i dischi e provvede alla registrazione o alla lettura dei dati raggiunti in un tempo valutabile in millisecondi. La disponibilità dei dischi magnetici, capaci di individuare e aggiornare in frazioni di secondo informazioni sparse tra una gran massa di dati archiviati, darà un grande impulso alle applicazioni degli elaboratori. La quantità di informazioni memorizzabili su un disco magnetico aumenterà notevolmente col tempo e in circa 25 anni crescerà di seimila volte passando dai duemila Byte per pollice quadrato dei primi Ibm Ramac a 12 milioni sulle unità con tecnologia cosiddetta "thin film" (a film sottile) della classe 3380. Nei dischi del Ramac la distanza fra due piste è di 1,4 millimetri e la zona riservata ad ogni impulso è lunga 0,28 millimetri, con una densità di circa tre bit per millimetro quadrato. Nell'Ibm 3380, il più diffuso fra i maggiori computer dei primi anni '90, la distanza fra le piste dei dischi sarà di 12 micron e la densità di registrazione di 50 mila bit per millimetro quadrato, con un incremento di 36 mila volte in 30 anni e una riduzione di cento volte dell'ingombro della memoria a dischi. Anche l'affidabilità raggiungerà livelli incredibili: su tali dischi si potrebbe scrivere e leggere per diecimila volte il contenuto di tutti i quotidiani pubblicati giornalmente in Italia senza sbagliare neppure un carattere. Nei laboratori di ricerca si sperimentano con successo densità 40 volte maggiori: 2 Megabyte per millimetro quadrato con una cellula che contiene l'impulso lunga 4 micron e larga 0,16, contenuta in uno strato magnetizzabile a base di cobalto spesso solo 10 micron. La testina "vola" ad appena 0,2-0,25 micron dalla superficie del disco, una distanza pari a un ventesimo del diametro di un capello umano e che non consente neppure il passaggio di una particella di fumo o di una impronta digitale. Per questo il montaggio degli hard disk si svolge in ambienti a contaminazione, temperatura (20 gradi) e umidità (55 per cento) strettamente controllate. Le particelle solide ammesse nell'ambiente sono di gran lunga inferiori a quelle presenti nelle sale operatorie. Per il 2000, i ricercatori puntano al traguardo di dischi con una capacità di oltre dieci Terabyte; un solo disco potrebbe contenere tutti i quotidiani italiani degli ultimi cento anni. Dallo stesso principio nasceranno nel 1950 i floppy-disk e in seguito i dischetti con custodia rigida utilizzati nei personal computer. I floppy-disk sono inventati (nella dimensione di 8 pollici) da Yoshiro Nakamats, un ricercatore dell'Università di Tokyo che vanta 2.360 brevetti nei più diversi campi, dal golf agli altoparlanti, e che per questa invenzione cederà i diritti alla Ibm. I floppy-disk permetteranno una sempre maggiore densità di registrazione, dai 180 mila caratteri su una sola facciata di un disco da 8 pollici (203,2 millimetri) della fine degli anni '70 al milione e mezzo del successivo standard da 5,25 pollici (133,35 millimetri; sviluppato da un team di ingegneri guidato da Alan [p. 105] Shugart nel 1978) e di quello da 3,5 pollici (88,9 millimetri) con custodia rigida, messo a punto dalla Sony nel 1982 e adottato inizialmente da Apple e Hewlett-Packard. I dischetti magnetici saranno superati in alcune applicazioni dai Cd-Rom a lettura laser che possono immagazzinare su un unico dischetto una mole di dati pari all'intera Enciclopedia Britannica restituendo sul video non solo i testi, ma anche le figure e addirittura i suoni. I floppy-disk sono ricavati da un lungo e sottile rotolo di plastica poliestere (Mylar) su cui viene depositato un impasto a base di ossido di ferro nella forma allotropica gamma, costituito cioè da particelle aghiformi lunghe circa un micron (millesimo di millimetro) e larghe un decimo di micron. Lo spessore dello strato magnetico varia da uno a 2,5 micron secondo i tipi di disco. La pasta magnetica viene stesa sul supporto con una tecnologia a rotocalco e fatta asciugare in un forno ad aria calda. Prima della fustellatura per ricavare il disco con le dimensioni volute, il rotolo di Mylar è sottoposto a un'operazione di "disorientamento magnetico" attraverso magneti permanenti; quanto più i magnetini sono disorientati tanto più uniforme sarà la registrazione dei dati da memorizzare. Tutte le operazioni per la fabbricazione dei dischetti sono svolte in "camere bianche", con aria filtrata e controllata, dove il limite di particelle di polvere presenti in 30 decimetri cubi non può eccedere il numero di cento e con un diametro inferiore a 0,5 micron. Contrariamente a quanto avviene per i dischi rigidi, nei floppy e minifloppy la testina è a contatto effettivo con la superficie del disco. Una particella di polvere può far saltare la testina e quindi il numero di errori del dispositivo è relativamente elevato, così come il consumo della superficie magnetizzata. I floppy non possono quindi ruotare ad alta velocità come nel caso degli hard disk. Su un floppy, la densità delle tracce è inoltre di appena 1,9 per millimetro di raggio (contro le 40 dei dischi rigidi) perché la dilatazione termica del Mylar potrebbe allontanare una pista troppo sottile dalla corretta posizione sotto la testina. Anche i circuiti integrati saranno inoltre utilizzati non solo nelle unità logiche, aritmetiche e di controllo, ma anche nella memoria principale. Le informazioni saranno cioè immagazzinate nei circuiti elettronici sotto forma di presenza o assenza di tensione elettrica. In questo modo è possibile ridurre praticamente della metà lo spazio necessario alla memoria, aumentare la velocità operativa per la maggior vicinanza tra i circuiti e diminuire la possibilità di guasti attraverso l'eliminazione di molte connessioni circuitali qui ricavate sulle piastrine stesse di silicio. Il primo computer ad utilizzare una memoria centrale interamente composta di circuiti a semiconduttori in sostituzione della memoria a nuclei magnetici sarà, nel 1971, l'Ibm Sistema 370 Modello 145. Dal 1986 [vedi], le Eprom e altri dispositivi di memoria cominceranno ad essere sostituiti dalle cosiddette "flash memory card" che dispongono di circuiti integrati su una scheda grande come una carta di credito (cosiddetta Pcmcia, Personal Computer Memory Card International Association). Le schede sono più leggere (circa 30 grammi), richiedono meno elettricità (circa 3 Volt) e consumano venti volte meno di un hard disk, non hanno parti meccaniche in movimento e non cancellano le informazioni quando viene interrotta la corrente come avviene invece nei chip di memoria ad accesso casuale (Ram); la capacità di memoria può arrivare ad oltre 40 Megabyte [vedi 1992]. Oltre alle espansioni di memoria, le schede Pcmcia possono essere utilizzate come fax-modem e ethernet-lan per inserire un computer portatile in una rete locale.8: [p. 106] 1955 Narinder S' Kapany, un ricercatore britannico di origine indiana dell'Imperial College di Londra, mette a punto la prima fibra ottica unendo insieme un fascio di sottili filamenti di materiale rifrangente e flessibile composto da vetro, plastica, quarzo, ecc'. Ogni filamento, dello spessore di un capello umano, è formato da due tipi di materiale; quello interno più trasparente, quello esterno più riflettente. La luce che entra da un capo può così percorrere tutta la lunghezza della fibra, rimbalzando al suo interno con una serie di riflessioni multiple, e uscire dal capo opposto senza eccessive dispersioni lungo il tragitto; questo anche se la fibra è annodata. Kapany prenderà in seguito la cittadinanza statunitense. Le fibre ottiche si svilupperanno inizialmente nel settore medico, con gli endoscopi che permetteranno di vedere e operare all'interno di organi. Il primo studio teorico per utilizzare fibre ottiche per le telecomunicazioni attraverso la trasmissione di luce laser, elaborato da Kao e Hockham nel 1966 [vedi] al laboratorio britannico di Harlow, sarà inizialmente considerato da alcuni uno scherzo e da altri una eresia: ben pochi capiranno la serietà della proposta. L'iniziale scetticismo deriverà dalla elevatissima attenuazione delle fibre ottenibili in quel periodo (circa 1.000 db al chilometro); ma nel 1970, soprattutto per lo sviluppo di un tipo di vetro purissimo da parte della Corning Glass Works americana, l'attenuazione scenderà in modo drastico (meno di 20 db al chilometro) tanto da poter essere impiegate nelle telecomunicazioni. Secondo un aneddoto tramandato tra gli addetti ai lavori, sembra che la fibra inizialmente prodotta dalla Corning fosse sì purissima, ma talmente fragile da non poter essere tolta dal tamburo sul quale era stata avvolta all'atto della filatura perché si spezzava allo svolgimento di ogni spira. Il problema della fragilità sarà risolto con un sottile rivestimento di plastica all'atto della filatura. Modulando con un'apparecchiatura laser la luce immessa nelle fibre ottiche, è possibile trasmettere a distanza onde sonore o qualsiasi altro genere di informazioni allo stesso modo dei cavi di rame, ma con una capacità di trasportare quantità di informazioni enormemente più grandi. Trasmettendo ad una velocità di 1,7 miliardi di bit al secondo, sono possibili un milione di conversazioni telefoniche contemporanee sulla stessa fibra. I vantaggi principali delle fibre ottiche rispetto ai cavi di rame sono inoltre la bassa attenuazione del segnale, la grande ampiezza di banda di frequenza, l'assenza di corti circuiti, l'insensibilità alle interferenze elettromagnetiche e ai disturbi elettronici intenzionali. Dopo gli studi teorici nel laboratorio di Harlow, la prima applicazione sperimentale sarà fatta nel 1978 in Canada, collegando 150 case di Elie, un paesino nella regione Manitoba, dove le fibre ottiche faranno arrivare il telefono, cinque canali televisivi, trasmissioni radio ad alta fedeltà e un collegamento telematico con una banca dati per informazioni di vario genere, comprese le previsioni del tempo. Dall'inizio degli anni '90, le fibre ottiche saranno sperimentate anche per i collegamenti interni dei computer, permettendo di aumentare la velocità dei sistemi di elaborazione. Il fatto che la luce potesse seguire un percorso curvo, contraddicendo apparentemente la legge della propagazione in linea retta, era stato osservato nel 1870 dal fisico irlandese John Tyndall (1820-1892). Alla Royal Society di Londra, Tyndall mostrò che un fascio di luce proiettato in un contenitore d'acqua seguiva il piccolo zampillo curvo che usciva da un forellino e finiva sul pavimento. In realtà la luce non si incurvava, ma rimbalzava da un lato all'altro dello zampillo riflettendosi al suo interno. In Italia, il primo esperimento di trasmissione su fibra ottica sarà fatto nel 1977 collegando due centrali Sip di Torino attraverso un cavo prodotto dalla Pirelli con fibre della Corning e con altre messe a punto dallo Cselt e che si dimostreranno di qualità identica. 1955 Nella seconda metà degli anni '50, la meccanografia raggiunge la sua massima perfezione tecnica: la velocità di selezione raggiunge le 2.000 schede al minuto, quella di lettura 400 e quella di perforazione 250. Alla fine degli anni '50 la meccanografia inizierà però il suo declino per lasciare il passo agli elaboratori elettronici, le cui caratteristiche di velocità, capacità di memoria e autoprogrammazione, consentono di affrontare l'accresciuto volume dei dati da trattare. L'elaboratore non esegue solo più efficacemente quanto era già possibile agli strumenti meccanografici, ma fornisce indicazioni direttamente operative, segnalando solo quei risultati che possono determinare nuove decisioni ed eventuali modifiche alla gestione di un'azienda. [p. 107] 1955 La Rca, colosso americano dell'elettronica di consumo, entra nel settore dei computer; vi rimarrà per 16 anni per uscirne a causa di gravi perdite finanziarie (412 milioni di dollari nel 1971) provocate dal fatto di non essere riuscita a sviluppare e mantenere un livello tecnologico al passo della Ibm. Fra i principali computer prodotti dalla Rca, il Bizmac (il primo prodotto, consegnato nel 1955 all'esercito Usa), la serie Spectra (annunciata nel 1964 in risposta all'Ibm 360), una nuova serie Spectra (annunciata nel 1970, ma praticamente identica alla precedente e quindi non all'altezza del sistema 370 lanciato nello stesso anno dalla Ibm). 1955 Gli americani Lejaren A' Hiller e L'M' Isaacson sperimentano per la prima volta la composizione musicale utilizzando il computer Illiac II dell'Università dell'Illinois. Nasce così la "Illiac Suite", primo esempio di "computer music", una delle applicazioni del computer che Ada di Lovelace aveva previsto già dalla metà dell''800. Altri tentativi di composizioni all'elaboratore saranno effettuati da Hiller e Isaacson nei primi anni '60 con sistemi che riusciranno a simulare il contrappunto stretto. Altri ricercatori riusciranno con l'elaboratore a produrre musica tonale, a simulare brani di canzoni folcloristiche, ed anche (con il linguaggio denominato Euterpe) a generare canto gregoriano, polifonie medievali e contrappunti bachiani. Con un programma noto come Sim-Sim si riuscirà anche a simulare l'improvvisazione jazz. In Francia, la cosiddetta "musica algoritmica" sarà presentata il 3 marzo 1961 da Pierre Barbaud e dal gruppo Gma (Groupe de musique algorithmique) della Bull. Nei primi anni '60 faranno inoltre la loro comparsa i primi sintetizzatori, un connubio tra computer e organo elettronico costituiti da enormi scatoloni pieni di tastiere, fili, cavi e reostati, tra cui il più noto sarà il "Moog" realizzato dall'americano Robert Moog, subito utilizzato dai Beatles e da Jimi Hendrix. Alla fine degli anni '70 la "computer music" approderà infine anche nei personal; alcuni di questi disporranno infatti di chip generatori di suoni tra cui particolarmente avanzato sarà quello del Commodore 64, con prestazioni di un vero e proprio sintetizzatore. L'evoluzione si farà più avanzata negli anni '80, con macchine prestigiose per la produzione di suoni come la "4X" installata all'Ircam (Institut de recherche et coordination acoustique-musique creato a Parigi da Pierre Boulez) e costruita dalla Sogitec su progetto di Giuseppe di Giugno, un fisico nucleare italiano convertito alla più avanzata elettronica. Nel 1983, di fronte alla incompatibilità degli elaboratori destinati alla creazione musicale, sarà necessario giungere ad una standardizzazione anche nel settore dei sintetizzatori numerici; i fabbricanti si accorderanno infatti per l'adozione dello standard "Midi" (Musical Instrument Digital Interface). 1955 Prime statistiche sull'industria dei semiconduttori: sono 11 le aziende, quasi tutte americane, che li producono. Dopo venti anni se ne conteranno circa 150 in diversi Paesi. Anche l'industria dei computer si espande con grande rapidità: la sola Ibm conta oltre 50 mila lavoratori; un anno più tardi, ne avrà 72.500. 1955 Alla facoltà di ingegneria dell'Università di Napoli viene istituito un Centro di calcolo elettronico che viene dotato di un analizzatore differenziale Bendix D-12. La macchina ha 700 valvole e 1.500 diodi al germanio e adotta il sistema numerico decimale; ha una memoria a tamburo magnetico con 11 [p. 108] piste che ruota a 4.300 giri al minuto. Il peso è di 900 Kg, il costo di 45 milioni. Il Bendix D-12 è di uso decisamente problematico: i diodi si bruciano al minimo sbalzo di temperatura, la tastiera richiede complicate manovre per essere operativa, il lettore meccanico prima e il fotolettore dopo richiedono continui interventi, l'allineamento delle testine del tamburo è molto critico. La macchina avrà quindi una vita relativamente breve: rimarrà in funzione fino al 1961-62, quando sarà accantonata nei sotterranei dell'università per essere poi ceduta come rottame. Nello stesso anno, anche l'Università di Bologna acquista un Bendix D-12. 1955 Il 14 dicembre, all'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche [vedi 1927], a Roma, viene inaugurato un elaboratore elettronico Ferranti Mark 1 [vedi 1951]. La macchina è dotata di 4 mila valvole e 10 chilometri di collegamenti elettrici; esegue una moltiplicazione di due numeri con 12 cifre decimali in circa due millesimi di secondo. Lo sforzo finanziario del Cnr è considerato enorme (300 milioni) e si cade nell'errore, abbastanza comune negli anni '50, di ritenere che tale apparecchiatura sarebbe stata sufficiente per molti anni. Nonostante la limitatezza della sue caratteristiche, la macchina sarà comunque tenuta in funzione fino al giugno 1967. Fra i lavori più importanti per cui sarà utilizzata, i calcoli per la costruzione della diga del Vajont, che comporterà la risoluzione di un sistema di 208 equazioni lineari algebriche. Secondo un raffronto tentato tra la velocità di calcolo della macchina e la capacità umana, il lavoro compiuto in un'ora dall'elaboratore equivarrebbe alle prestazioni di un uomo che lavori 40 ore alla settimana (senza errori e con l'aiuto di una calcolatrice meccanica) per 180 anni. 1955 All'Università di Pisa, il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (Csce) - finanziato con i fondi (150 milioni) a suo tempo stanziati dal Consorzio tra le province e i comuni di Pisa, Lucca e Livorno per la costruzione di un elettrosincrotrone da 1 Gev (poi realizzato a Frascati, presso Roma), e mai utilizzati - si mette al lavoro, sotto la direzione dell'ingegner Giuseppe Cecchini, della Olivetti, per la realizzazione del primo calcolatore elettronico italiano. La progettazione e la costruzione di un elaboratore era stata consigliata nel 1954 da Enrico Fermi in occasione della sua ultima visita in Italia. Il centro, installato in un'antica villa patrizia e diretto da un consiglio presieduto dal fisico Marcello Conversi (1917-1991), comprende una sezione d'ingegneria guidata da Giovanni Battista Gerace (n' 1925) e una sezione logico-matematica guidata da A' Caracciolo. Due anni più tardi sarà messo a punto un calcolatore-pilota precursore delle soluzioni poi adottate sulla Calcolatrice Elettronica Pisana (Cep) del 1961 dotata di memoria principale a nuclei magnetici e di memorie ausiliarie a nastri e tamburo. La calcolatrice sarà progettata e iniziata a costruire a valvole, dato il prezzo proibitivo dei transis-tor; col crollo dei prezzi sarà poi completata a transistor. La Cep, che sarà inaugurata nel 1961, impiegherà quindi 3.500 valvole, duemila transistor e 12 mila diodi al germanio. Lo stesso gruppo di ricercatori di Pisa e della Olivetti realizzerà in seguito i calcolatori Elea [vedi 1959]. Pur mantenendo un gruppo di progettisti distaccato al Csce, la Olivetti insedierà il proprio laboratorio ricerche elettroniche a Barbaricina, presso Pisa, dove opererà fino al trasferimento a Borgolombardo nel 1958 e, successivamente a Pregnana Milanese nel 1962, inquadrato nella Divisione elettronica Olivetti. Il Csce si trasformerà in seguito nell'Istituto per l'elaborazione dell'informazione (Iei) del Consiglio nazionale delle ricerche. 1956 In Gran Bretagna inizia il consolidamento dell'industria dei computer: dalla fusione di due aziende nasce la International Computers and Tabulators (Ict), che nel 1962 assorbirà la divisione informatica di Emi Electronics e, nel 1963, la divisione elaboratori elettronici digitali della Ferranti, che tanta parte aveva avuto nella fase pionieristica dell'informatica. 1956 Con la morte di Thomas John Watson sr', il 19 giugno, si chiude un'epoca per la Ibm. Watson muore a quattro anni dal suo ritiro dal vertice della colossale industria che aveva formalmente costituito nel 1924, mutando la ragione sociale della preesistente Computing-Tabulating Record-ing Co' di Hermann Hollerith (1860-1929). Nato il 17 febbraio 1874 a Campbell (New York), Watson si era fatto le ossa alla National Cash Register entrandovi come venditore nel 1898 e poi raggiungendo la posizione di direttore delle vendite. Nel 1913, passato alle dipendenze di Hermann Hollerith, aveva costruito con metodo ed eccezionali doti di organizzatore la Ibm, facendone una delle maggiori società del mondo. Alla sua morte, la Ibm conta 59 mila dipendenti, un fatturato di 629,5 milioni di dollari e un utile di quasi 56 milioni. [p. 109] Watson aveva ceduto le redini della Ibm nel 1952 al figlio Thomas John Watson jr' (1914-1993). 1956 Nel primo numero dell'"Ibm Journal" si parla per la prima volta di un nuovo tipo di memoria di massa: il disco magnetico. Consegnate a partire dal 1957, le unità Ramac 305 (Random Access Memory Accounting Computer) includono il sottosistema a dischi magnetici rotanti [vedi 1955] che caratterizza il primo elaboratore con memoria ausiliaria che consente l'accesso diretto ai dati registrati; la memoria principale continua ad essere a tamburo magnetico. Mentre per leggere un'informazione registrata su nastro è necessario svolgerlo dall'inizio fino al punto che interessa, i dischi consentono di raggiungere istantaneamente qualsiasi dato. L'unità di memoria Ramac è costituita da una pila di 50 dischi metallici montati su un unico asse di rotazione verticale. I dischi hanno un diametro di 24 pollici (circa 60 centimetri), uno spessore di circa 2,5 millimetri e sono distanziati di 7,5 millimetri. Nel complesso la pila misura quindi circa mezzo metro d'altezza. I dischi ruotano a 1.200 giri al minuto e possono registrare complessivamente cinque milioni di caratteri, ognuno dei quali può essere letto in meno di un secondo. A differenza dei dischi rigidi che saranno messi a punto nei successivi 25 anni, una sola testina magnetica penetra tra i dischi e provvede alla registrazione o alla lettura dei dati su piste concentriche. Il sistema fa immediatamente dare al Ramac 305 il nomignolo di juke--box. La testina viene premuta contro il disco dal proprio peso, ma mantenuta leggermente distaccata (circa 1/30 di millimetro) dalla superficie con un cuscinetto d'aria generato da un compressore che, attraverso minuscoli fori sulla testina, scarica piccoli getti d'aria verso la superficie del disco. I tempi di accesso del Ramac 305 non sono certo brillanti, dell'ordine dei secondi, e la densità di registrazione (2 Kbyte per pollice quadrato) è seimila volte inferiore a quella di un Ibm 3380 del 1983 (12 Mbyte per pollice quadrato), ma la disponibilità dei dischi magnetici dà comunque un grande impulso alle applicazioni degli elaboratori. Con le unità a dischi del 1962 (gli Ibm 1301) il compressore sarà eliminato e si sfrutterà la corrente d'aria generata dalla veloce rotazione dei dischi sui quali una testina disegnata con un profilo aerodinamico alare può "volare" a una distanza di circa un centesimo di millimetro consentendo di quintuplicare la densità di registrazione. La distanza testina-disco passerà in seguito a due millesimi di millimetro (con gli Ibm 3330). 1956 Il matematico e precursore dell'"intelligenza artificiale" John Mccarthy (è lui a coniarne anche il termine) [vedi 1954], del Massachusetts Institute of Technology, inventa il linguaggio di programmazione Lisp (List Processing, elaborazione di liste). E' un linguaggio funzionale ad alto livello, che si presta alla manipolazione e all'analisi dei testi ed è particolarmente adatto alla soluzione dei problemi dell'intelligenza artificiale, ma è realizzato in anticipo sui tempi rispetto alle prestazioni dei computer. Mccarthy sarà il fondatore del dipartimento di Intelligenza artificiale del Mit. 1956 Il 25 novembre, entra in funzione il primo servizio telefonico pubblico tra l'Europa e gli Stati Uniti. Il nuovo cavo transatlantico sottomarino tra Oban (Scozia) e Terranova era stato inaugurato il 25 settembre. 1956 Il primo videoregistratore al mondo per studi televisivi, realizzato [p. 110] in serie dalla Ampex di Redwood City (California), è presentato in trasmissione il 30 novembre registrando in diretta il telegiornale della Cbs. Il programma di "news" di Douglas Edwards verrà ritrasmesso tre ore dopo a scopo dimostrativo. Il sistema, di tipo professionale, si diffonderà rapidamente in tutto il mondo e "Ampex" diverrà sinonimo di questa categoria di registratori e delle stesse registrazioni televisive professionali. Il primo modello transistorizzato di videoregistratore Sv-201 sarà presentato dalla Sony in Giappone il 23 gennaio 1961. La Ampex è stata fondata da Alexander M' Poniatoff (1892-1980), ingegnere ed ex pilota emigrato negli Stati Uniti passando per Shangai. La registrazione video è resa possibile grazie all'invenzione, da parte di Poniatoff, della testina rotante di registrazione/riproduzione che immagazzina i segnali esplorando velocemente un nastro magnetico di cinque centimetri in lento scorrimento. E' come disporre di una pista lunghissima che raccoglie una gran quantità di informazioni senza aver bisogno di un nastro che si muova rapidamente. Il primo registratore video Ampex ha le dimensioni di un'automobile, ma trasformerà la produzione dei programmi televisivi. In forma sempre più perfezionata e miniaturizzata, il sistema è ancora in uso anche nei videoregistratori domestici e nelle telecamere amatoriali. In questa impresa, la Ampex fu incoraggiata da Bing Crosby. La società di Poniatoff si dedicò prima alla messa a punto di una sistema per la stereofonia audio e, in seguito, alla registrazione magnetica video. Il nome Ampex deriva dalle iniziali del nome del fondatore e dalle prime due lettere della parola "excellent". 1956 Il 10 dicembre, l'americano di origine inglese William Bradford Shockley (1910-1989), del Laboratorio semiconduttori della Beckman [p. 111] Instruments, e gli americani John Bardeen (1908-1991), dell'Università dell'Illinois, e Walter Houser Brattain (1902-1987), dei Bell Telephone Research Laboratories, ricevono a Stoccolma il premio Nobel per la fisica per le loro ricerche sui semiconduttori e l'invenzione del transistor [vedi 1947). 1956 In piena "Guerra fredda", il Pentagono inizia l'allestimento negli Stati Uniti del sistema di difesa aerea Sage (Semi-Automatic Ground Environment), costituito da una rete di 24 centri radar collegati ad un gigantesco elaboratore elettronico centrale. L'elaboratore identifica automaticamente qualsiasi aereo o missile balistico nucleare che superi le frontiere degli spazi aerei Usa e ne calcola la rotta. Eseguendo milioni di calcoli, l'elaboratore presenta in tempo reale su schermi video la situazione di ciascuna area geografica, fornendo istantaneamente posizione, velocità e direzione di ogni oggetto volante rilevato dalla rete radar e la disponibilità di mezzi di difesa. I responsabili possono così decidere immediatamente la reazione alla minaccia, predisporre le armi più opportune e dirigere sull'obiettivo i caccia intercettori. Uno speciale strumento a forma di pistola consente all'operatore di assegnare numeri di identificazione alle rilevazioni radar presentate sullo schermo. Il "cuore" del sistema è un mostruoso elaboratore realizzato dalla Ibm (denominato An/Fsq7) che identifica gli aerei nemici confrontando le informazioni dei radar con i piani di volo delle migliaia di aerei, americani e non, registrati nella propria memoria. All'elaboratore giungono dati da catene radar, navi, aerei, piattaforme marittime di rilevamento, basi di intercettazione, centri di protezione civile. Il computer del Sage (55 mila valvole, 275 tonnellate, costo oltre 5 milioni di dollari, installato in un palazzo senza finestre nella base dell'Usaf a Mcguire, nel New Jersey) anticipa molte soluzioni tecniche adottate successivamente su larga scala dagli elaboratori, quali la memoria a nuclei magnetici, la risposta in "tempo reale", la trasmissione e l'elaborazione dei dati a distanza, l'impiego di unità video a raggi catodici. Il sistema prevede un computer di back-up sempre pronto ad entrare in funzione in caso di guasti alla prima unità. Il gruppo di alimentazione, del tutto autonomo, fornisce tremila Kilowatt. Il sistema servirà da modello per le reti di controllo del traffico aereo e delle prenotazioni delle aerolinee. Esso entra in funzione nel luglio 1958 e sarà disattivato nel 1983 quando sarà rimpiazzato da un elaboratore più potente, ma più piccolo di un frigorifero. Il sistema Sage servirà da esempio per tutti gli altri sistemi di difesa militare strategica come Tacs, Norad, Sacs, Nudets, ecc'.) Progettista del sistema Sage è Jay "helping" Forrester che aveva inventato la memoria a nuclei magnetici quando, al Mit, lavorava al computer Whirlwind, il più veloce dei primi anni '50, che può essere considerato il progenitore di quello del Sage. Il soprannome "helping" attribuito a Forrester gli deriva dalla sua abitudine di favorire la comunicazione e l'aiuto reciproco tra chi lavora sui computer. Molte caratteristiche del computer del Sage saranno adottate dalla Ibm per il Sistema 360, il principale precursore dei grandi sistemi informatici commerciali. 1956 Al Digital Computer Laboratory del Massachusetts Institute of Technology viene avviato un progetto per la realizzazione di elaboratori completamente transistorizzati. Scopo principale della ricerca è la sostituzione con transistor delle 55 mila valvole del sistema Sage per il controllo degli spazi aerei Usa. La sostituzione non sarà possibile perché il grosso computer del sistema di allarme radar era ormai completato, ma dallo studio derivarono comunque i primi elaboratori commerciali a transis-tor come il Philco 2000 e l'Univac. 1956 Comincia anche in Italia l'utilizzazione del computer nel campo delle imprese. A rompere il ghiaccio è la Innocenti, che impianterà un sistema Ibm nello stabilimento di Dalmine, presso Bergamo. La macchina è impiegata per eseguire i conteggi di 2.500 stipendi e 6.000 paghe e cottimi, la contabilità generale e dei magazzini, la fatturazione, calcoli scientifici e tecnici. 1956 Il professor Silvio Ceccato (n' 1914), direttore del Centro di cibernetica e di attività linguistiche dell'Università di Milano, costruisce il primo modello di operazioni mentali svolte in chiave elettromeccanica. L'idea nasce dall'analisi dei meccanismi che danno vita [p. 112] al pensiero, scomponendoli in minutissime operazioni, che sono poi quelle che una macchina potrebbe ripetere e che probabilmente effettuano i neuroni cerebrali. Con la realizzazione (finanziata dall'Iri) del robot "Adamo II", Ceccato dimostra meccanicamente come si apprestino 23 categorie mentali: del soggetto e dell'oggetto, dell'uguale e del differente, ecc'. Nel 1970, con finanziamenti Euratom, Ceccato progetterà una macchina, denominata "cronista meccanico", in grado di osservare e descrivere, con un dizionario di cento parole, gli eventi che si svolgono su un palcoscenico sul quale si muovono alcuni oggetti. Su comando, la macchina assume sei diversi atteggiamenti: pura cronaca, descrizione scientifica, giudizio estetico, giudizio etico, di condiscendenza, di antagonismo. 1956 L'Alitalia [vedi 1961 e 1968] installa a Roma un centro meccanografico per la contabilità del magazzino materiali, l'andamento del trasporto passeggeri, posta e merci, la compilazione di statistiche sul traffico effettivo e chilometrico e sui coefficienti di utilizzazione dei posti e la preparazione degli stipendi. 1957 A gennaio, il fisico John Bardeen (1908-1991), insieme a due giovanissimi ricercatori dell'Università dell'Illinois, Leon M' Cooper (n' 1930) e John Roben Schrieffer (n' 1931), enuncia la teoria molecolare della superconduttività, poi chiamata Bcs dalle iniziali degli autori. Nel 1972, i tre ricercatori otterranno il premio Nobel per la fisica (per Bardeen sarà il secondo, dopo quello del 1956 come coinventore del transistor). Il fenomeno della superconduttività spinge il fisico D'A' Buck, un ricercatore del Mit, a proporre un dispositivo da lui chiamato Cryotron per la costruzione di un rivoluzionario elaboratore che dovrebbe lavorare immerso in elio liquido. Anche grandi società come Ibm e General Electric effettueranno ampi investimenti nel settore che però saranno abbandonati verso la metà degli anni '60, salvo riprendere gli studi alla fine di quel decennio basandosi però su un diverso fenomeno delle bassissime temperature, l'effetto Josephson. 1957 Il fisico giapponese Leo Esaki (n' 1925) inventa il diodo a tunnel, un dispositivo elettronico che per le sue caratteristiche si presterà a velocità dell'ordine di miliardesimi di secondo nei circuiti integrati di tipo avanzato. Alla scoperta giunge lavorando sui diodi a semiconduttori di germanio e scoprendo la capacità degli elettroni di penetrare barriere sottilissime (dell'ordine dei cento atomi) come se vi scavassero una galleria; un effetto ritenuto impossibile secondo i canoni della fisica classica. Dopo la breve esperienza in patria con la Sony, nel 1960 Esaki sceglierà di vivere e lavorare negli Stati Uniti. Per la sua invenzione gli verrà assegnato il premio Nobel per la fisica nel 1973. 1957 La prima industria europea per la progettazione e la costruzione di circuiti integrati per computer elettronici è creata in Italia: è la Società Generale Semiconduttori (Sgs), con la Olivetti e la Telettra (gruppo Fiat) come azionisti paritetici al 50 per cento. Fra gli azionisti si aggiungerà nel 1960 l'americana Fairchild. La società passerà poi alle Partecipazioni statali (Iri-Stet) e fino al 1980 (con il nome Sgs--Ates per fusione con un'altra società) viaggerà su conti in rosso, con perdite che giungono a toccare il 25 per cento dei ricavi. Nel luglio di quell'anno, la carica di amministratore delegato sarà affidata a Pasquale Pistorio (n' 1936) strappato alla Motorola dove è vicepresidente (primo non americano in una multinazionale di fama mondiale). La Sgs-Microelettronica entrerà nel 1987 [vedi], per fusione con la Thomson Semiconducteurs (controllata dal Governo francese), nella Sgs-Thomson Microelectronics costituita al 90 per cento con capitale paritetico delle partecipazioni pubbliche di Italia e Francia, e per il resto in mano alla società privata inglese Thorn Emi. Nel 1993, la Sgs-Thomson sarà il secondo produttore europeo e il tredicesimo al mondo, con un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari. La produzione si estende dai più semplici diodi fino ai più complessi microprocessori con quantità (2,5 milioni di chip l'anno) che rappresentano un quarto di quelle della Intel e un terzo della Motorola. La società è inoltre leader nel mondo nel settore dei circuiti integrati di potenza e in quelli analogici prodotti su misura per i clienti. Lo stabilimento italiano della Sgs-Thomson Microelectronics è ad Agrate Brianza, presso Milano. 1957 Dal primo agosto entra in funzione il Norad (North-american Air [poi Aerospace] Defense command) per controbattere la minaccia aerea sovietica e, successivamente, quella dei missili balistici nucleari e dei cosiddetti "satelliti-killer" [p. 113] in orbita. Nella sede allestita in un bunker a prova di esplosione nucleare sotto una montagna a Cheyenne (Colorado), un insieme di elaboratori elettronici analizza i dati provenienti dai radar e in seguito anche dai satelliti per tenere sotto controllo l'attività di volo degli aerei del blocco sovietico e i lanci di missili eseguiti a qualsiasi titolo. Il Norad segue inoltre la situazione di qualche decina di migliaia di oggetti (rottami o satelliti in attività o inattivi) in orbita terrestre. 1957 Tra lo sbalordimento di tutto il mondo, il 4 ottobre l'Unione Sovietica lancia il primo satellite artificiale nella storia dell'Uomo: lo Sputnik. L'impresa è la prova tangibile del grado di progresso scientifico e tecnologico raggiunto da un Paese troppo spesso sottovalutato dal punto di vista tecnico. Profonda costernazione di Washington, che si vede minacciata dalla straordinaria potenza del missile balistico intercontinentale utilizzato dai sovietici per il lancio, e umiliata per i fallimenti e i ritardi (tra le penose diatribe tra Air Force, Army e Navy per l'esclusiva) dei suoi programmi spaziali e missilistici. Dallo sforzo Usa per conquistare la supremazia nella "gara spaziale" con l'Urss, i maggiori benefici ricadranno sull'elettronica e sull'informatica. 1957 In Giappone, il Parlamento approva la prima legge per la promozione e il sostegno dell'industria informatica nazionale. L'anno seguente sarà costituito, in seno all'Agenzia per la scienza e la tecnologia, il Comitato per l'elettronica. 1957 Nasce il computer di "seconda generazione" a 10 anni dall'invenzione del transistor: la Siemens Ag inizia la produzione su scala industriale, prima al mondo, di un computer interamente transistorizzato, il Modello 2002. A livello sperimentale, il primo elaboratore interamente a tran-sistor era stato realizzato nel 1955 dalla Bell. 8: La Digital realizza i primi minicomputer 1957 In piena recessione mondiale, nasce quello che diventerà un gigante dell'industria informatica statunitense: con 70 mila dollari avuti in prestito, l'ingegnere Kenneth H' Olsen (n' 1930), del Massachusetts Institute of Technology, fonda insieme al fratello Stanley e all'amico Arlan ("Andy") Anderson la Digital Equipment Corporation (familiarmente Dec), impiantando la sede provvisoria in alcune centinaia di metri quadrati presi in affitto in un vecchio capannone di un lanificio alla periferia di Maynard, sulla Route 128 che compie un giro attorno a Boston. L'ingegnere è fermamente convinto della sicura affermazione dei mini-elaboratori tra le aziende medie, le più numerose nell'industria, ma le meno interessate a dotarsi di "mainframe", i calcolatori che costano milioni di dollari l'uno. Un mercato, questo, dominato dalla Ibm e ristretto a qualche centinaio di centri di calcolo. L'idea di Olsen è di realizzare computer con componenti elettronici più robusti, di farli uscire dai centri di calcolo con aria filtrata e condizionata per portarli negli uffici e nelle fabbriche. Olsen si metterà all'opera per attuare le sue idee, riuscendo a mettere a punto il Pdp-1 (Programmed Data Processor 1) [vedi 1958], un mini-elaboratore da 159 mila dollari, dotato di terminale video interattivo, dal quale svilupperà il Pdp-8 [vedi 1963], una macchina, non più grande di un frigorifero, prodotta in serie, che metterà in vendita a 18 mila dollari. Nonostante disponga di una memoria di soli 4 Kbyte, del Pdp-8 saranno venduti 50 mila esemplari. Per quanto riguarda i personal computer, così come altri manager di grandi società di informatica, Olsen si lascerà cogliere impreparato; non crederà alla possibilità del nuovo mercato e ancora nel 1977 dichiarerà: "Non vedo proprio perché una persona dovrebbe tenersi in casa un computer". Con gli anni, la società finirà per piazzarsi per fatturato subito dopo la Ibm. Il 16 luglio 1992, Olsen deciderà di lasciare la presidenza della Digital in mani più giovani; in quel momento la società impiegherà oltre 125 mila persone.8: [p. 114] 1957 William R' Norris e Seymour R' Cray fondano la Control Data Corp' (Cdc) che si specializzerà nei calcolatori "mini" e "maxi" per l'elaborazione di elevati volumi di dati scientifici e gestionali. Il primo, di tipo medio, prodotto in serie sarà il Cdc 3600. 1957 Per la prima volta un calcolatore elettronico entra nella storia del cinema: nel film Desk Set (La segretaria quasi perfetta nell'edizione italiana) diretto da Walter Lang e interpretato da Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Joan Blondell, Dina Merrill e Neva Patterson è di scena un computer con cui Tracy cerca di rivoluzionare il reparto ricerca di una stazione Tv tra lo scetticismo della Hepburn e le battute della svampita Blondell. 1957 La Philco mette in commercio il suo primo elaboratore a transistor, il modello 2000. 1957 A Palo Alto, in California, viene fondata la Fairchild Semiconductor. 1958 Ancora sotto l'effetto shock del lancio sovietico a sorpresa del primo Sputnik [vedi 1957), il 7 febbraio il presidente degli Stati Uniti, Dwight Eisenhower, istituisce l'Arpa (Advanced Research Projects Agency), un'agenzia per la ricerca avanzata militare che avrà il compito prioritario di ristabilire le premesse per il primato americano scientifico e tecnologico nel campo dei sistemi missilistici, di difesa antimissile e di armi "avveniristiche". A capo dell'agenzia è nominato Roy W' Johnson (n' 1906) (vicepresidente a 158.314 dollari l'anno della General Electric), che nel nuovo incarico sarà remunerato con appena 18.000 dollari di stipendio annuo. Notevole il contributo dato dall'Arpa nello sviluppo di prototipi di sistemi avanzati di elaborazione, dai quali deriveranno i calcolatori transistorizzati di "seconda generazione" e i primi linguaggi di programmazione. 1958 All'Esposizione Universale dominata dal simbolo del gigantesco Atomium (nove sfere raffiguranti un cristallo di ferro alfa ingrandito 160 miliardi di volte) che si apre il 17 aprile a Bruxelles, i visitatori del padiglione americano interrogano un "libro elettronico" in 10 lingue di storia dell'umanità dal 4 a'C' al 1958. Il programma di storia è immagazzinato in un computer Ibm 305 Ramac [vedi 1956] collegato ad una stampante che fornisce risposte scritte. 1958 L'americano Kurt Lehovec, della Sprague Electric, brevetta il procedimento che sarà adottato dalla Fairchild Semiconductor per realizzare il primo circuito integrato (Ic) nel 1959. Gli elementi del circuito sono collegati da una pellicola conduttrice di metallo evaporato che viene stampata sul supporto con un procedimento di fotoincisione, mentre una seconda pellicola serve a isolare quella metallica dal semiconduttore sottostante, salvo in corrispondenza dei contatti desiderati. 1958 La Sperry Rand avvia la produzione su scala industriale del suo primo computer transistorizzato (un elaboratore di seconda generazione) che deriva da un prototipo messo a punto nel 1957 per l'Air Force. Con i semiconduttori come componenti elettronici al posto delle valvole, il calcolatore scende ad un peso di 1.600 chilogrammi e copre una superficie di appena 25 metri quadrati, pur disponendo di una memoria cento volte più grande e di una velocità di elaborazione dieci volte più elevata di quella del primo Univac del 1951. 1958 Il fisico americano di origine svizzera Jean Hoerni, della Fairchild Semiconductor, inventa il procedimento per la fabbricazione del cosiddetto transistor planare (o transistor a struttura piana): prima della deposizione dello strato di metallo conduttore sulla base lavorata di silicio si stende una pellicola straordinariamente isolante di anidride silicica. L'invenzione consentirà di aumentare considerevolmente il numero dei componenti nei circuiti integrati che verranno realizzati di anno in anno. Nello stesso anno, Steven Hofstein inventa il transistor ad "effetto di campo" che aprirà la strada alla tecnologia Mos (Metal Oxyde Semiconductor). 1958 La Control Data introduce il calcolatore digitale di seconda generazione Cdc-1604, progettato da Seymour R' Cray (1925-1996). In seguito Cray si metterà in proprio per realizzare i primi supercomputer. 1958 Entra in funzione a Barbaricina, presso Pisa, il prototipo ("Calcolatore Pilota" o "Macchina zero") del computer interamente progettato e costruito da un gruppo di ricercatori del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (Csce) dell'università [vedi 1955 e 1961], sotto la direzione dell'ingegnere elettronico Giovanni Battista Gerace per la parte "hardware" e del professor A' Caracciolo, che ha ideato il programma operativo e il compilatore Fortran, per la parte "software". A Gerace spetta il merito di aver ideato e messo a punto un particolare metodo di microprogrammazione automatica per estendere il codice base della macchina; idea che verrà poi attribuita erroneamente dalla letteratura scientifica al progettista [p. 115] della Ibm Maurice Wilkes, per aver scritto un articolo in proposito nel 1958, cioè almeno un anno dopo la realizzazione della microprogrammazione nel prototipo della Cep, la Calcolatrice Elettronica Pisana. 1958 La Ibm presenta il Sistema 7070, il primo computer totalmente transistorizzato per uso gestionale e scientifico, dotato di una memoria principale a nuclei magnetici da 100 mila caratteri e memorie ausiliarie a dischi magnetici Ramac [vedi 1955] da 25 milioni di caratteri. Può effettuare diverse operazioni contemporaneamente, come leggere e stampare dati, perforare schede ed eseguire calcoli e così via. Nell'impiego gestionale può elaborare in un giorno un milione di polizze assicurative o preparare 80 mila fatture l'ora. Inoltre sul 7070 possono funzionare contemporaneamente due programmi (uno principale e uno secondario). Se il programma principale viene temporaneamente fermato perché, ad esempio, un'unità di lettura non è pronta, immediatamente si avvia il programma secondario. Appena l'unità è pronta, il calcolatore torna al programma principale. 1958 In uno dei pochi atti di governo lasciati dalla sua amministrazione, il presidente americano Dwight Eisenhower firma il 29 luglio la legge che istituisce la Nasa (National Aeronautics and Space Administration) e affida a questa, come patrimonio iniziale, uomini (di gran valore scientifico come Hugh Dryden) e mezzi della preesistente Naca, il comitato per la ricerca aeronautica fondato il 3 marzo 1915 e divenuto famoso per il suo contributo al progresso dell'aviazione mondiale. Sarà la contromisura più efficace allo strapotere sovietico nello spazio e uno dei "motori" primari per lo sviluppo della scienza e della tecnologia informatica negli Stati Uniti. 8: Chip: il motore della "seconda rivoluzione industriale" 1958 L'ingegnere americano Jack St'clair Kilby (n' 1923), della Texas Instruments di Dallas, rimasto a lavorare in estate mentre tutti i colleghi sono in ferie (da poco assunto, non ha ancora diritto alle vacanze), schiude l'era della miniaturizzazione dei circuiti elettronici con l'invenzione del "circuito integrato" (Ic, Integrated Circuit). Per la prima volta negli annali dell'elettronica, Kilby riesce a combinare le funzioni di bobine, transistor, diodi, condensatori e resistori in una unità completa di relativi collegamenti, realizzata su una piastrina di materiale semiconduttore (silicio cristallino) di proporzioni minime. Kilby annuncerà l'invenzione il 12 settembre. Per un certo tempo, la paternità dell'invenzione sarà incerta fra Kilby e il fisico Robert Noyce (1927-1990) della Fairchild Semiconductor che, nel gennaio 1959, a Mountain View, giungerà indipendentemente da Kilby alle stesse conclusioni e brevetterà l'idea nel 1961. Il brevetto di Noyce sarà un perfezionamento di quello di Kilby e consisterà in un processo di diffusione planare a partire dal silicio monocristallino mediante processi fotografici. Il [p. 116] circuito realizzato da Kilby è il primo realizzato su un'unica lamina di silicio e per questo motivo è chiamato "monolitico". Se la comunità scientifica è concorde nell'attribuire l'invenzione ad entrambi i ricercatori, nell''82 solo Kilby sarà ammesso nella Sala d'onore degli inventori nazionali, insieme a Edison, Ford, Shockley, i fratelli Wright e pochi altri. Nel 1993, Kilby riceverà il Premio Kyoto di 45 milioni di yen (450 milioni di lire). E' però d'obbligo sottolineare che il procedimento ideato sia da Kilby che da Noyce era stato inventato e brevettato da Kurt Lehovec, della Sprague Electric [vedi 1958]. Inoltre, nel 1926, l'ingegnere tedesco Sigmund Loewe (1885-1962) aveva costruito un antesignano del circuito integrato: nell'involucro di vetro di un tubo a vuoto aveva incorporato tutti i componenti (resistenze, condensatori, valvole) necessari per una radio a parte il condensatore variabile per la sintonia. Un altro precursore dell'idea del circuito stampato fu il fisico britannico G'W' Dummer che nel 1952, quando il transistor cominciava a diffondersi, presentò una relazione sul tema ad un convegno tenutosi a Washington. Lo sviluppo dei circuiti stampati si deve in buona parte all'Aeronautica americana. Un modello di circuito presentato dalla Texas Instruments sarà inizialmente respinto dall'Usaf, che però tornerà sulla sua decisione quando fu chiaro che il dispositivo poteva essere impiegato per realizzare il sistema di guida dei missili balistici Minuteman. Grazie all'invenzione dei circuiti integrati, faranno ben presto la loro comparsa nuovi prodotti come calcolatrici tascabili a batteria, orologi digitali al quarzo d'incredibile precisione, elettrodomestici automatizzati programmabili, organi con il suono prodotto elettronicamente, telefoni a schede in grado di provvedere automaticamente alle chiamate abituali. Adottati negli elaboratori di "terza generazione", i circuiti integrati consentiranno una drastica riduzione di costo, peso ed ingombro, ed una velocità di calcolo dell'ordine dei nanosecondi (miliardesimi di secondo). I circuiti integrati, riducendo la lunghezza dei fili di collegamento, fanno diminuire la resistenza e aumentare quindi la velocità dell'elaboratore. Il Sistema 360 della Ibm [vedi 1964] e il Pdp-11 della Digital [vedi 1970] saranno fra i primi elaboratori ad adottare i circuiti integrati. L'introduzione degli Ic nei veicoli spaziali, dove un chilogrammo di carico utile veniva a costare allora [p. 117] intorno ai 44 mila dollari, spianerà il cammino verso la Luna agli uomini e quello verso i pianeti alle sonde automatiche. L'avvento dei nuovi circuiti integrati ben presto porterà alla costruzione di giganteschi calcolatori in grado di eseguire operazioni complicate in "tempo reale", ma anche a minicomputer non più costretti ad una funzione centralizzata, come nel caso dei computer realizzati in precedenza, ma dislocati direttamente dove c'è bisogno. Alla realizzazione dei vari componenti elettronici su un'unica piastrina si arriva con numerosi passaggi successivi. Il primo inizia in un forno di fusione da cui si ottiene una barra di silicio cristallino che viene tagliata in sottilissime lamine di forma circolare di diametro dai 125 ai 200 millimetri. La caratteristica di materiale isolante del silicio che si trova in natura deve inoltre essere modificata, con un procedimento controllato, introducendo in diverse zone delle impurità. L'operazione è nota come "drogaggio" del silicio e consiste nell'inserire atomi di boro o fosforo all'interno del reticolo cristallino del silicio in modo da trasformare ciascuna zona in un componente diverso (transistor, resistenze, condensatori). L'operazione è effettuata in un forno in cui le superfici delle piastrine, dopo averne mascherato alcune parti (così come si proteggono i finestrini di un'automobile per una verniciatura a spruzzo), vengono impregnate per diffusione da gas droganti che formano strati successivi sottilissimi. Fra la deposizione di uno strato e l'altro, le piastrine (a questo punto chiamate wafer) sono quindi sottoposte a procedimenti di fotosensibilizzazione e di esposizione alla luce, schermata da mascherine riproducenti i circuiti, in modo da creare sia i componenti che le connessioni grazie ad una successiva asportazione con acido delle zone non esposte. Per dare un'idea di quanto siano delicati questi processi, si pensi che la temperatura dei forni di diffusione è di oltre 1.200 gradi ed è controllata con la precisione di più o meno mezzo grado. La purezza dell'aria all'interno è un milione di volte maggiore di quella che respiriamo in città e da cento a mille volte superiore a quella di una sala operatoria per trapianti cardiaci. Terminate queste operazioni, i chip stampati sul wafer vengono separati uno dall'altro, come avviene lungo la dentellatura dei francobolli di un foglio, e collegati con sottili conduttori per portare i segnali elettrici. Il chip, più piccolo di un'unghia di un neonato, viene poi montato in un contenitore di plastica o di ceramica, ed infine collaudato da apparecchi computerizzati che, attraverso sottili microsonde, controllano che i parametri elettrici siano in linea con quelli di progetto. Con la tecnica della riduzione fotografica [p. 118] si riuscirà inizialmente a realizzare sempre maggiori componenti elettronici su un'unica piastrina fino a raggiungere parecchi milioni. Le mascherine con i disegni dei circuiti diventeranno in seguito sempre più piccole, tanto da poterne sistemare fino a 500 su una piastrina circolare di silicio del diametro di circa 6 centimetri, grazie alla possibilità di incisione con "cannoni" che sparano raggi sottili quanto un atomo. Con la produzione in serie dei circuiti integrati, il costo dell'equivalente di un transistor, che si aggirava sui 20 dollari, scende a qualche "cent". Il circuito integrato nasce dalle dimensioni sempre più piccole raggiunte dai transistor, tanto che non ha più senso utilizzarli come unità separate. Su questi nuovi circuiti, costituiti da piastrine di silicio di pochi millimetri quadrati, vengono inseriti numerosi transistor e altri componenti elettronici come resistenze e condensatori. In pochi anni i circuiti integrati arriveranno a contenere alcune migliaia di componenti e il loro prezzo sarà sempre più basso. Il grado di integrazione dei componenti sulla piastrina di silicio determinerà anche una "classe" di appartenenza dei circuiti: dopo i primi esemplari degli anni '60 chiamati anche Ssi (Small scale integration) con qualche decina di componenti e Msi (Medium scale integration) fino a 500 componenti, si passerà negli anni '70 agli Lsi (Large scale integration) con alcune migliaia di componenti e, negli anni '80, ai Vlsi (Very large scale integration) con componenti prossimi al milione e transistor di dimensioni inferiori al millesimo di millimetro. Se una piastrina Vlsi venisse realizzata con la tecnologia a valvole utilizzata per l'Eniac, occuperebbe la superficie di uno stadio. La sempre maggiore densità di circuiti farà presto diventare normali quelli cosiddetti Ulsi (Ultra large scale integration) che saranno costituiti entro il Duemila dai Gsi (Gigascale integration) che conterranno prevedibilmente migliaia di milioni di componenti. Secondo la cosiddetta "legge di Moore", universalmente accettata, ogni cinque anni la velocità di un microcircuito aumenta di tre volte perché si riduce ad un terzo la larghezza della pista su cui è inciso il transistor; contemporaneamente il numero di transistor contenuti in un microchip cresce di nove volte (il quadrato di tre) mentre la potenza elettrica assorbita diminuisce di 27 volte (il cubo di tre). Anche i materiali con cui inizialmente sono realizzati i microchip avranno una evoluzione, dal silicio si passerà all'arseniuro di gallio e alle sperimentazioni per la sostituzione di questi con elementi organici. L'arseniuro di gallio consente di operare a velocità fino a cinque volte superiori rispetto al silicio, con minor consumo e quindi con sviluppo inferiore di calore. Il brevetto per l'invenzione di Kilby sarà richiesto nel 1959 e accordato solo nel 1964. Tutti i Paesi produttori di integrati riconosceranno le royalties alla Texas, meno il Giappone che vi si opporrà con una guerra giuridica che durerà quasi 25 anni e si concluderà con il riconoscimento del brevetto solo nel 1989. L'aver costruito integrati per tanti anni senza pagare diritti si ritorcerà però contro il Giappone che, diventato nel frattempo il maggiore produttore mondiale di integrati, dovrà pagare alla Texas una percentuale (circa cento milioni di dollari l'anno) sulla sua produzione fino al 2001.8: [p. 119] 1958 Comincia ad apparire la "seconda generazione" di computer, dove le valvole sono totalmente sostituite da transistor. Il primo esemplare commerciale è il Pdp-1 (Programmed Data Processor) della Digital Equipment [vedi 1957] progettato da Benjamin Gurley e commercializzato nel 1960. Le dimensioni si riducono drasticamente: tutte le apparecchiature sono ora contenute in quattro armadi di circa due metri di altezza. Il Pdp-1 viene pubblicizzato come il primo calcolatore al di sotto del milione di dollari (ne costa solo 120 mila). Il Pdp-1 è il primo computer commerciale ad offrire capacità interattive: l'utente comunica infatti con l'elaboratore per mezzo di una semplice tastiera e riceve risposte su un piccolo schermo video o su una stampante. Su un computer Digital Pdp-1 viene inoltre sperimentato il primo sistema "time-sharing" e il primo rudimentale videogioco, "Space war", messo a punto da Marvin Minsky del Mit. Nello stesso anno, anche la Sperry Rand presenta a Filadelfia il suo primo computer a stato solido. Con i semiconduttori come componenti, il peso del calcolatore scende a 1.600 chilogrammi e copre una superficie di 25 metri quadrati. Pur avendo una memoria cento volte più capace ed una velocità di lavoro dieci volte superiore a quella del primo Univac del 1951, è sei volte meno ingombrante. Sempre nel 1958, anche l'Ibm presenta il suo primo elaboratore completamente transistorizzato: il Sistema 7070, in grado di preparare in un'ora 80 mila fatture ed elaborare un milione di polizze assicurative al giorno. Negli elaboratori più potenti della "seconda generazione" compare inoltre per la prima volta il cosiddetto "sistema operativo". Sviluppato dagli ingegneri Bob Patrick e Owen Mock, il primo sistema è denominato Gm/Naa-I/O e viene installato nell'Ibm 704. Si tratta di un insieme di programmi che non hanno lo scopo di risolvere un problema, ma quello di aumentare l'efficienza della macchina attraverso l'eliminazione dei tempi di attesa, degli interventi frequenti dell'operatore per avviare e sorvegliare le varie operazioni, e delle possibilità di errori manuali. Il "sistema operativo" guida e controlla automaticamente il funzionamento della macchina, va a cercare i lavori da eseguire nell'ordine prestabilito, i programmi e i traduttori di linguaggi da impiegare per ciascuno di essi, le unità periferiche da usare, controlla lo svolgimento delle elaborazioni, le interrompe provvisoriamente per iniziarne altre più urgenti; infine, avvisa l'operatore in caso di errori o disfunzioni che non riesce a correggere direttamente. 1958 Alla raffineria Texaco di Port Arthur, negli Stati Uniti, viene installato il primo elaboratore elettronico per il controllo automatico di un processo industriale. Gli elaboratori di questo tipo sono progettati per seguire, istante per istante, l'andamento di un impianto chimico o petrolifero, di un altoforno o di un laminatoio o, ancora, di una macchina per la produzione della carta, controllando con continuità la qualità del prodotto. L'elaboratore è collegato direttamente a strumenti di misura disseminati lungo l'impianto, analizza i dati raccolti e li confronta con quelli registrati nella propria memoria che individuano il funzionamento ottimale dell'impianto, fornisce informazioni accurate sull'andamento del processo, segnala immediatamente le condizioni anomale e suggerisce in tempo utile le correzioni da apportare. Il prezzo di questi sistemi, che al momento si aggira sui 300 mila dollari, dieci anni più tardi scenderà, per effetto del ricorso ai circuiti integrati, a meno di 100 mila dollari e, quindici anni dopo, con l'avvento del microprocessore, a 3 mila dollari. 1958 John Mccarthy, del Mit [vedi 1956], mette a punto il linguaggio "Lisp" (da List Processing) per applicazioni di intelligenza artificiale. Uno degli esempi più significativi del linguaggio Lisp sarà il sistema esperto "Eliza" messo a punto da Joseph Weizenbaum (n' 1923), [p. 120] di origine tedesca, uno dei pionieri dell'intelligenza artificiale. "Eliza" è un sistema esperto che simula la discussione di un paziente con uno psichiatra [vedi 1966]. 1958 Nasce l'"Algol" (Algoritmic Language, linguaggio algoritmico) che avrà un discreto seguito negli anni '60 per la facilità nella strutturazione degli algoritmi. Estensione del Fortran, l'Algol è particolarmente adatto per le applicazioni scientifiche ed è di grande importanza culturale nella storia dell'informatica, per aver fornito strutture e concetti a successivi linguaggi di programmazione, come Pascal, Modula-2 e Ada. 1958 Ad agosto viene presentato Sos (Share Operating System), il primo sistema operativo. Messo a punto da una associazione di utenti (la Share) nata per scambiare programmi ed esperienze, l'Sos ha lo scopo di migliorare la gestione dei computer coordinando tutti i vari compiti che questo deve eseguire: leggere dati, eseguire programmi, stampare risultati. 1958 L'elaboratore elettronico entra nel settore spaziale. La missione dell'Explorer-1, il primo satellite artificiale messo in orbita dagli Usa, viene seguita istante per istante dall'elaboratore del Centro di calcolo di Washington. Le informazioni trasmesse dal satellite sono captate da una rete di osservatori in tutto il mondo e inviate all'elaboratore che determina orbita, velocità e quota, prevede le orbite successive e analizza i dati di temperatura interna ed esterna e l'intensità dei raggi cosmici. Nello stesso anno, controllando le orbite percorse dal Vanguard-1 (lanciato dal Centro ricerche navali Usa) rispetto a quelle previste, l'elaboratore consente di scoprire che la Terra non è perfettamente rotonda, ma presenta asimmetrie che avvicinano la sua forma a quella di una pera. Il vero sviluppo dell'elaboratore comincerà però nel 1960 con le ricerche per la macchina da impiegare nel programma Apollo per la conquista della Luna [vedi 1969). 1958 Alla fine dell'anno, in America risultano in funzione 2.500 elaboratori elettronici. In Italia se ne contano una quarantina tra installati e ordinati, affiancati a circa 700 impianti meccanografici. Negli Usa gli elaboratori diventeranno 6.000 nel 1960 e oltre 20 mila nel 1964. In Italia, la progressione sarà di 110 elaboratori nel 1959, di 360 nel 1961 (suddivisi in 280 di piccole dimensioni, 50 di media potenza e 30 di grande potenza), 930 nel 1964. A queste cifre si aggiungono quelle dei centri meccanografici, [p. 121] che saranno quasi 900 alla fine del 1960, 1.100 alla fine del 1962 e oltre 1.400 nel 1963, anno dal quale inizierà una progressiva diminuzione. 1958 Prima banca in Europa, il Banco di Roma (dal 1992 Banca di Roma) installa un elaboratore Ibm di grande potenza per lo svolgimento di tutte le operazioni contabili, statistiche e di controllo degli oltre 200 sportelli dell'istituto. Il sistema, dotato di una unità a nastri magnetici, è in grado di calcolare e stampare in diverse lingue gli estratti conto dei clienti per un milione di operazioni di conto corrente al giorno, di preparare gli stipendi degli 8 mila dipendenti in meno di due ore e di compilare in 5 ore un dettagliato inventario di 900 mila libretti di risparmio. 1959 La Ibm annuncia l'elaboratore 1401 a transistor per aziende medio-piccole, in grado di effettuare tremila operazioni al secondo. Ne verranno venduti 10 mila esemplari. Nello stesso anno, sarà commercializzato il sistema 7090, noto come l'elaboratore dell'era spaziale per la sua eccezionale potenza: dotato di 44 mila tran-sistor e di una memoria di 1,2 milioni di bit registrati su nuclei magnetici, è in grado di eseguire 210 mila addizioni al secondo e, contemporaneamente, leggere o registrare 3 milioni di caratteri. L'unità centrale ha un volume di dieci metri cubi. Il prezzo è di due miliardi di lire (del 1961). Delle centinaia di esemplari costruiti, uno sarà acquistato dalla Nasa per elaborare in tempo reale i dati della rete di rilevamento dei voli spaziali umani. In Italia ne arriveranno tre: all'Euratom di Ispra nel 1961, all'Università di Bologna nel 1963 e al Cnuce di Pisa nel 1965. 1959 La prima fotocopiatrice Xerox prodotta su scala industriale è consegnata al quotidiano londinese "The Times". Prezzo: 1.250 sterline. Il procedimento a secco di copiatura dei testi era stato inventato da Chester F' Carlson (1906-1968) e presentato in pubblico il 22 ottobre 1938 con una copia ottenuta su carta normale senza ricorso a prodotti chimici [vedi 1937]. Il procedimento xerografico di Carlson sfruttava i fenomeni della fotoconducibilità e dell'elettrostatica. Nel 1950 il brevetto era stato acquistato dalla Haloid Co' di Rochester (poi Haloid-Xerox e infine Xerox Corp'), ma occorsero diversi anni per mettere perfettamente a punto il procedimento e la macchina. In questa impresa, Carlson fu affiancato dal proprietario della Haloid, Joseph Wilson, e dal fondatore della Xerox, John Dassauer (1905-1993). 1959 Compare in Occidente il primo elaboratore di produzione giapponese: è il Nec 2201 a transistor [vedi 1954]. 1959 Alla Fiera di Milano, la Olivetti presenta il progetto del primo calcolatore elettronico a transistor di progettazione interamente italiana, l'Elea 9003. Il nome Elea significa "elaboratore elettronico automatico", ma vuole anche essere un preciso richiamo alla tradizione culturale italiana: ad Elea (oggi Velia), presso Salerno, fiorì infatti una delle più famose scuole filosofiche della Magna Grecia. L'elaboratore è costruito in serie ed è destinato ad impieghi scientifici e commerciali. Alla realizzazione, nei laboratori di Borgolombardo, contribuiscono [p. 122] un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa [vedi 1955] e un team voluto da Adriano Olivetti e diretto dall'ingegnere elettronico Mario Tchou che, su richiesta di Olivetti, lascia la Columbia University e rientra in Italia. L'Elea 9003 è una macchina molto avanzata, di grosse dimensioni, completamente a transistor, memoria a nuclei magnetici e un ciclo di base di 10 microsecondi. Per concezione e tecnologia è un prodotto all'avanguardia in campo mondiale, anche per quanto riguarda il design industriale opera di Ettore Sottsass jr'. Il primo esemplare dei 40 di serie sarà donato al Ministero del Tesoro, il secondo sarà acquistato dalla Manifattura Marzotto di Valdagno e consegnato nella primavera del 1960. All'Elea 9003 si affiancherà nel 1961 un elaboratore di medie dimensioni, l'Elea 6001, destinato ad impieghi scientifici e gestionali. In totale ne saranno venduti 170 esemplari ad un costo fra i 300 e i 500 milioni. Nel 1963 sarà prodotto il terzo elaboratore della serie, l'Elea 4001, di dimensioni medio-piccole. 1960 In occasione del diciottesimo censimento della popolazione, negli Stati Uniti viene messo a punto un nuovo sistema per l'introduzione di dati in un computer. Denominato Fosdic (Film optical device for input to computers), il sistema legge i dati dalle immagini in microfilm dei questionari del censimento e li trasferisce su unità di memoria a nastro magnetico di un computer Univac per la loro elaborazione. 1960 Con la messa a punto del calcolatore Larc (Livermore Automatic Research Computer), sviluppato dalla Remington Rand per il Lawrence Radiation Laboratory di Livermore, in California, si conclude la fase pionieristica dei "mainframe" (i grandi calcolatori) costruiti quasi sempre come pezzi unici e ha inizio quella industriale. Del Larc, praticamente senza mercato nonostante le ottime prestazioni, sarà costruito soltanto un altro esemplare per la Us Navy. Entrambe le macchine saranno utilizzate fino al 1969. 1960 Stroncato da un'emorragia cerebrale, muore il 28 febbraio l'ingegner Adriano Olivetti, pioniere dell'industria informatica italiana. La morte lo coglie sul treno Milano-Lugano a 58 anni. Figlio di Camillo (1868-1943), fondatore della società Ing. C' Olivetti & C' impegnata nella produzione di macchine da scrivere, aveva assunto la direzione dell'azienda di Ivrea nel 1933 e la presidenza nel 1938, trasformandola in uno dei maggiori produttori mondiali di macchine calcolatrici, contabili, telescriventi, oltre che di macchine da scrivere, puntando sull'innovazione e sulla ricerca per portarne i prodotti ad uno standard elevato di qualità e di originalità, anche dal punto di vista del design. Nel 1954, in un momento in cui le sue macchine coprivano il 30 per cento della domanda mondiale, era stato tra i pochi in Italia ad intuire le potenzialità del calcolo elettronico, impegnandosi a fondo in una ricerca che mirava a stabilire salde premesse scientifiche e tecnologiche per l'avvento di un'industria informatica italiana di livello internazionale. Dopo un periodo di transizione, al timone della Olivetti giungerà, nel 1978, Carlo De Benedetti. In quell'anno la società vende in tutto il mondo 1.500 miliardi di prodotti, ma il gruppo perde 80 miliardi l'anno. Nel 1981 la Olivetti avrà un giro d'affari di 2.800 miliardi e 100 miliardi di utili. De Benedetti resterà alla presidenza della Olivetti fino al 3 settembre 1996. [p. 123] 1960 Entra in funzione a Thule, in Groenlandia, la prima stazione della rete di difesa antimissile Bmews (Ballistic Missile Early Warning System) costruita dagli Stati Uniti d'intesa con il Canada per il tempestivo avvistamento, la localizzazione, e l'identificazione di eventuali missili balistici provenienti da Nord, dopo circa un minuto e mezzo dal momento del lancio. La rete - incorporata nel Norad (North-American Aerospace Defense command), il comando Usa-Canada di difesa aerospaziale del Nord America - dispone di giganteschi radar e di potenti calcolatori elettronici che elaborano i dati di avvistamento per tracciare automaticamente le traiettorie dei missili e identificare gli eventuali bersagli. Sono anche in grado di discriminare tra le testate nucleari e quelle inattive. 1960 Il primo stabilimento tipografico al mondo ad abbandonare la linotype e ad adottare la composizione "a freddo" per la preparazione computerizzata dei testi è l'Imprimerie Nationale, lo stabilimento poligrafico del governo francese che ha sede a Parigi. 1960 A novembre, brillante affermazione del computer nelle anticipazioni sui risultati delle elezioni presidenziali americane: un elaboratore Ibm 7090 riesce a prevedere la vittoria di John F' Kennedy su Richard Nixon con uno scarto dell'1 per cento rispetto ai risultati finali sviluppando le proiezioni dei risultati preliminari acquisiti nelle prime ore dello spoglio delle schede. 1960 Primi passi negli Stati Uniti della Cai (Computer Aided Instruction), l'insegnamento con l'aiuto del calcolatore, grazie agli studi promossi dal Watson Scientific Computing Laboratory della Ibm presso la Columbia University, e alla ricerca didattica in corso all'Università dell'Illinois e alla System Development di Santa Monica. AI laboratorio Ibm si sperimenta un sistema per l'insegnamento della stenografia, negli altri due laboratori si mettono a punto sistemi per le interrogazioni degli studenti su argomenti presentati su uno schermo. 1960 Viene presentato il lettore ottico Ibm 1418 in grado di identificare i caratteri di un testo dattiloscritto e di riversarne il contenuto in un computer. Cinque anni dopo, sarà presentato il lettore Ibm 1287 che riesce a interpretare anche i caratteri scritti a mano. 1960 Viene sviluppato il linguaggio "Cobol" (Common Business Oriented Language). Destinato alla programmazione per applicazioni di tipo amministrativo e contabile e per l'archiviazione di informazioni, il linguaggio impiega parole normalmente in uso nel mondo degli affari. Il programma è creato, per conto del Dipartimento della Difesa americano, da un gruppo di specialisti coordinati dall'ufficiale della marina americana Grace Murray Hopper (l'inventrice del "bug" [vedi 1944], laureata in matematica a Yale nel 1934 e fra i programmatori del computer Harvard Mark 1). L'intento è quello di ottenere un linguaggio decisamente svincolato dalla macchina e capace di descrivere [p. 124] agevolmente problemi di carattere commerciale con parole tratte direttamente dalla lingua inglese. Un esempio: per calcolare il valore di uno stock di merce in funzione del prezzo, dei pezzi in magazzino e dei movimenti di entrata e uscita, bisognerà scrivere Compute Stock-Value=Unit Price * (Stock-Onhand+Receipts-Shipments), dove l'asterisco significa "moltiplica per". In seguito, sarà creato un nuovo linguaggio denominato Pl/1 (Programming Language/One) che compendierà e migliorerà le caratteristiche sia del Fortran [vedi 1954] che del Cobol e potrà essere utilizzato in programmi sia di tipo commerciale che scientifico [vedi 1964]. 1960 Theodore H' Maiman (n' 1927), dei laboratori di ricerca della Hughes a Malibu (California), annuncia il 7 luglio di aver messo a punto il laser a rubino che emette un fascio di luce coerente. Maiman realizza il primo laser utilizzando un cilindretto di rubino artificiale e producendo impulsi di luce rossa 10 milioni di volte più intensi della luce solare. Oltre alle innumerevoli applicazioni in campo medico e industriale, il laser sarà impiegato per la trasmissione di informazioni attraverso fibre ottiche (anche all'interno di computer), per l'incisione dei circuiti integrati, per la registrazione e la lettura dei dischi ottici sui quali possono essere immagazzinate decine di milioni di informazioni elementari su una superficie di un centimetro quadrato. Dopo appena un anno, nel 1961, il fisico americano A' Jovian realizzerà il primo laser a gas a funzionamento continuo. L'utilizzazione del laser non sarà però immediata, tanto che per tutti gli anni '60 si parlerà di "una soluzione in cerca del problema". Le prime applicazioni saranno quelle nel settore industriale negli anni '70; per quelle dell'informatica occorrerà invece attendere gli anni '80. 1960 La prima linea di produzione di transistor completamente automatizzata viene progettata e messa in funzione da ricercatori della Ibm a Pough-keepsie, presso New York. 1960 Ricercatori giapponesi realizzano un elaboratore che adotta una particolare soluzione di logica magnetica denominata Parametron. La funzione di commutazione è affidata ad un circuito risonante con due stadi stabili di oscillazione sfasati di 180 gradi con i quali si rappresenta l'informazione binaria. Il computer non andrà però oltre lo stadio del prototipo. Il Parametron è solo uno dei dispositivi magnetici per funzioni logiche che agli inizi degli anni '60, prima dell'avvento dei semiconduttori, sono sperimentati per minimizzare il numero degli elementi attivi dei circuiti; fra questi dispositivi (denominati Mad, Multi Apertured Devices), troviamo il Transfluxor e il Rod. 1960 Nasce un nuovo termine: "bionica" (bionics = Biological electroNics). Il neologismo, coniato dall'americano Hans Oestreicher (della base Usaf di Wright-Patterson, Ohio), si riferisce alla scienza che studia le funzioni degli organismi viventi e la loro simulazione mediante dispositivi analogici in grado di imitarne il comportamento. Tra i primi risultati ottenuti da questa disciplina si può annoverare il pacemaker cardiaco. Due anni prima, R' Rosenblat aveva costruito una macchina ("Perceptron") sul modello del cervello umano, con cellule fotoelettriche per immettere dati e uno schermo catodico per l'uscita. L'apparecchiatura era composta da elementi chimici interconnessi detti "neuristors". Notevoli i contributi italiani alla bionica forniti dal Laboratorio di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, diretto dal professor Eduardo Renato Caianello (n' 1921) dell'Università di Salerno. Tra l'altro, sarà sperimentato un modello elettronico costituito da cento neuroni artificiali. 1960 Gli Stati Uniti mettono in orbita il Tiros-1, primo satellite meteorologico. [p. 125] In novembre sarà seguito dal Tiros-2 che in poco più di due mesi invierà a Terra oltre 20 mila immagini la cui elaborazione, partendo dai dati trasmessi, è possibile solo grazie ad un avanzato elaboratore elettronico. Il 12 agosto gli Usa lanciano il primo satellite per telecomunicazioni. E' l'Echo-1A della Nasa, un satellite passivo costituito da un pallone di plastica alluminizzata del diametro di 30 metri che permette agli ingegneri dei laboratori Bell di sperimentare la riflessione di segnali radio per la trasmissione di dati. Il primo collegamento avviene il 18 agosto con una trasmissione che parte dal New Jersey e viene ricevuta a Issy-les-Mulineaux alla periferia di Parigi. In realtà, il primo satellite sperimentale americano per telecomunicazioni (Score, Signal Communication by Orbiting Relay Equipment) era stato lanciato nel dicembre 1958 dall'Esercito Usa per sperimentazioni militari. Invece di limitarsi a riflettere il segnale come nel caso di Echo, Score registra i messaggi e li ritrasmette a Terra. 1960 La Bull realizza Gamma-60, il più grande computer mai costruito in Francia e uno dei primi modelli completamente transistorizzati prodotti in Europa. E' una macchina con soluzioni innovative, con una architettura che permette elaborazioni simultanee, memorie a nuclei di ferrite e nastri magnetici. L'alto prezzo ne limita la diffusione a grandi clienti istituzionali. Ne saranno costruiti solo 19 esemplari, tre dei quali esportati (in Italia, Giappone e Belgio). L'ultimo Gamma-60 resterà in servizio fino al 1974. 1960 Nei laboratori di ricerca della Bell viene realizzato "Music", il primo programma informatico per sintetizzare la musica. Ne è autore Max Mathews. Il programma non suscita molto entusiasmo negli appassionati. Occorrerà attendere nove anni e la versione "Music V" messa a punto nel 1969, per trasformare il computer in uno strumento musicale. 1960 Alle Olimpiadi di Roma, che si aprono il 25 agosto, un elaboratore elettronico Ibm 305 Ramac fornisce istantaneamente, in tre lingue diverse, qualsiasi informazione sullo svolgimento dei giochi; classifiche, record, biografie dei 7 mila atleti partecipanti. I risultati, provenienti da 18 campi di gara, sono forniti dall'Agenzia Ansa e immediatamente perforati su schede per aggiornare i 10 milioni di caratteri memorizzati dall'elaboratore. Il computer fornisce anche, a richiesta, le classifiche e i nomi dei vincitori delle diverse specialità a partire dalla prima olimpiade moderna di Atene del 1896. 1960 Il 9 dicembre, la Sperry Rand annuncia la realizzazione, nel suo stabilimento di St' Paul (Minnesota), del primo elaboratore elettronico dotato di memoria su pellicola ferromagnetica sottile. La velocità operativa di questo nuovo sistema denominato Univac 1107, si misura in nanosecondi (miliardesimi di secondo), invece che in microsecondi, come nei computer all'epoca in produzione. L'accesso alla memoria del sistema può essere effettuato oltre un milione di volte al secondo. 1960 Alla fine dell'anno, risultano in funzione in Italia una decina di elaboratori elettronici ed oltre 700 centri meccanografici. 1961 E'L' Jordan inventa la tecnologia della mascheratura fotografica che sarà poi adottata nella costruzione dei circuiti integrati. Consiste in una pellicola di biossido di silicio impermeabile ai materiali droganti utilizzati nei semiconduttori. 1961 In un incidente automobilistico perde la vita l'ingegnere Mario Tchou [vedi 1959], che Adriano Olivetti aveva chiamato nel 1955 dalla Columbia University per dirigere la ricerca e la progettazione dei grossi calcolatori elettronici digitali. Con il suo ascendente e la sua preparazione, Tchou era riuscito ad ottenere risultati eccezionali da un gruppo di giovani ingegneri, fisici e tecnici affiatati ed entusiasti, tra cui Giulio Occhini e Franco Filippazzi. [p. 125] 1955-1964: 1961 Nasce in casa Ibm la versione completa del linguaggio Apl (A Programming Language), inizialmente utilizzato per la soluzione di complessi problemi matematici. Ne è autore il ricercatore Kenneth E' Iverson (n' 1920) che lo aveva ideato nel 1956 per un possibile utilizzo scolastico, nell'insegnamento e nella redazione di libri di testo. Insieme a Ken Iverson ha collaborato allo sviluppo di questo linguaggio Adin D' Falkoff. Apl sarà adattato nel 1965 ad un elaboratore Ibm. Dopo l'annuncio di una versione commerciale nel 1968, il programma sarà adottato dalle maggiori compagnie aeree per programmare gli orari e i percorsi dei voli. [p. 126] 8: Nasce a Pisa l'informatica italiana 1961 A novembre, al Centro studi sulle calcolatrici elettroniche (Csce) dell'Università di Pisa [vedi 1955 e 1958], il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi inaugura ufficialmente la Cep (dalle iniziali di "Calcolatrice Elettronica Pisana"), di progettazione e costruzione interamente italiana, che sarà utilizzata fino al 1968. Campo di applicazione della Cep è il calcolo scientifico. Le sue caratteristiche sono: 3.500 valvole, 12 mila diodi e tremila transistor (questi ultimi utilizzati per terminare la macchina quando il loro prezzo crollò); lunghezza di parola 36 bit; memoria di 8 K, estensibile a 32 K; aritmetica in virgola fissa e mobile; memoria di massa a tamburo (16.392 celle di 16 bit) e a nastri magnetici; velocità operativa dell'ordine di microsecondi (milionesimi di secondo). La potenza richiesta per l'alimentazione è di 80 Kilowatt. Del tutto originale è l'unità di controllo con microprogrammazione, la prima del mondo di questo tipo, già impiegata nella macchina-prototipo della Cep [vedi 1958]. Particolarmente originale anche la memoria di sola lettura (Rom) che è programmabile manualmente e consiste in una matrice determinata dagli incroci di spire verticali e orizzontali molto allungate: la decodifica delle microistruzioni avviene inserendo piccole barrette di ferrite nei punti di incrocio delle [p. 127] spire fra le quali si vuole creare un accoppiamento. La tecnologia è in sperimentazione all'Università di Manchester ed è lo stesso ideatore Tom Kilburn (che insieme a Frederic Calland Williams ha messo a punto la memoria a tubi catodici) a regalare il metro quadrato di rete utilizzato per realizzare la Rom di controllo. L'uso di barrette di ferrite (di circa un millimetro per 10) anziché anellini toroidali, consente di modificare con relativa facilità la struttura e il concatenamento delle microistruzioni. I nuclei di ferrite sono infissi in uno strato di gomma-pane (quella impiegata per ripulire i disegni). Prima che la Cep fosse funzionante, saranno costruite tre macchine. La prima, chiamata "macchina zero", era stata costruita a Barbaricina nel 1958 [vedi]. Era un prototipo a valvole poi utilizzato a Ivrea per le buste paga della Olivetti. La seconda, sempre a valvole, servì a mettere a punto l'architettura della successiva macchina, poi messa sul mercato col nome di Elea 9003 [vedi 1959], un elaboratore elettronico digitale per utilizzazione scientifica, uno dei primi al mondo interamente a transistor. Il primo dei 40 esemplari costruiti sarà installato nello stesso anno all'Istituto di elettronica del Politecnico di Milano. Una delle macchine successive (la Elea 4001) sarà in seguito venduta anche in Usa con la sigla Ge 115, dopo la vendita della Divisione elettronica Olivetti alla General Electric.8: 1961 Viene messo a punto il sistema "time-sharing", cioè la possibilità per un computer di lavorare simultaneamente su due problemi diversi dividendo tra loro il tempo di elaborazione. Il sistema Ctss (Compatible time-sharing system) è promosso dalla Darpa e realizzato al Massachusetts Institute of Technology (Mit) sotto la direzione di F' Corbatò per il funzionamento dei computer di "seconda generazione" Ibm 709 e 7090. Il sistema è messo a punto nell'ambito del progetto Mac (Multi Access Computer) diretto da John Mccarty. La tecnica del time-sharing consente a numerose persone (anche a migliaia per i grandi "main-frame") di sfruttare contemporaneamente un grande elaboratore centrale con terminali dislocati nel proprio posto di lavoro. L'elaboratore salta da un utilizzatore all'altro ad intervalli prefissati ed è così rapido, rispetto alla velocità dei terminali, che nessuno si rende conto di usare la macchina assieme ad altri. Il primo sistema funzionante in time-sharing sarà commercializzato dalla Digital sul Pdp-1 nel 1962. 1961 La Ibm realizza lo "Stretch", un computer transistorizzato di grande potenza che utilizza per la prima volta un "ottetto", cioè una unità di informazioni formata da otto bit [vedi 1946]. L'elaboratore, progettato per la Commissione americana per l'energia atomica (il primo esemplare è infatti per i laboratori di Los Alamos), è dotato di 150 mila transistor ed è il più veloce esistente; può eseguire oltre cento miliardi di operazioni al giorno e risolvere in pochi secondi un problema sulla densità degli elettroni che impegnerebbe un matematico per 800 anni. Ne saranno costruiti otto esemplari, l'ultimo dei quali funzionerà sino al 1981. Nella consolle dello Stretch viene impiegato per la prima volta l'elemento di scrittura a "pallina" della macchina per scrivere "Selectric". Uno degli otto Strecth sarà modificato per essere usato a scopi di decifrazione dalla National Security Agency degli Usa. 1961 La Texas Instruments realizza il primo computer a circuiti integrati. 1961 Alla fine dell'anno, la Ibm, che nel 1960 ha sostituito la linea di elaboratori a valvole serie 700 con quella a stato solido serie 7000, conta 116 mila dipendenti, dimensioni tipiche delle maggiori industrie del settore metalmeccanico. Nello stesso anno, la società mette in commercio la macchina per scrivere [p. 128] Selectric "a pallina". Scompaiono così le leve portacaratteri e il carrello mobile, sostituiti da un elemento di scrittura di forma sferica, intercambiabile per consentire diversi caratteri di stampa. La tecnologia dell'elemento di scrittura a pallina è usata per la prima volta nella consolle dell'elaboratore "Stretch" [vedi pag' 7]. 1961 Avanza negli Stati Uniti la "telematica" (termine che sarà coniato tuttavia solo nel 1980 in una riunione di esperti di telecomunicazioni a Ginevra); al 31 dicembre in Usa risultano installati circa 1.500 terminali per la trasmissione di dati su linee telefoniche. Durante l'anno, la American Air-lines inizia l'installazione del sistema "Sabre" (Semi Automatic Business Related Environment) sviluppato con l'Ibm, un gigantesco complesso di elaborazione a distanza dei dati per la prenotazione automatica dei posti aerei. Ai due elaboratori centrali Ibm 7090 di New York sono collegati, con 20 mila chilometri di linee telefoniche, 1.200 terminali in 61 città degli Usa. L'anno successivo sarà la volta della Pan American che annuncerà la creazione di una rete mondiale per la prenotazione automatica dei voli. "Sabre" sarà la prima grande banca dati mondiale e richiederà 10 anni per lo sviluppo completo del sistema. In Italia i primi esperimenti di elaborazione a distanza dei dati saranno effettuati, verso il 1962, dal Comitato nazionale per l'energia nucleare Cnen (che collega il Centro di calcolo di Bologna con il Centro di ricerche della Casaccia, presso Roma) e dalla Montecatini con un collegamento Milano-Terni. 1961 Viene costituita la Divisione Elettronica Olivetti. Di questo nuovo settore della società fanno parte il nuovo Centro di ricerca e progettazione di Pregnana Milanese e lo stabilimento di produzione di Caluso. Appena tre anni dopo, nel 1964, la divisione occuperà oltre duemila persone e avrà collocato in Italia circa 200 elaboratori della serie Elea [vedi 1959). 1961 La Rai installa a Torino un elaboratore di grande potenza destinato alla gestione della contabilità generale e dei milioni di abbonamenti radio e Tv. L'elaboratore sostituisce un sistema meccanografico ormai insufficiente che nel 1960 aveva trattato otto milioni di schede, archiviate in 160 schedari che occupavano 90 metri cubi e con un peso di 48 tonnellate. Nel nuovo elaboratore, le stesse informazioni occupano 160 bobine di nastro magnetico. 1961 L'Alitalia installa a Roma un elaboratore di grande potenza che sostituisce il sistema meccanografico in uso dal 1956 [vedi]. Il nuovo sistema svolge elaborazioni sul traffico passeggeri, merci e [p. 129] posta, attività di volo e contabilità generale, gestione del magazzino materiali tecnici (120 mila pezzi) retribuzioni dei 6 mila dipendenti. Nel 1960 la compagnia ha trasportato oltre un milione di passeggeri in quasi 100 mila ore di volo. L'Alitalia installerà nel 1968 [vedi] il sistema globale "Arco" per la gestione del traffico. 1961 Alla Pirelli viene installato un elaboratore scientifico Ibm per la progettazione dei pneumatici che la società milanese produce in 17 mila tipi e misure diverse. 1961 Fa la sua comparsa il primo robot industriale che provoca subito un cambiamento radicale nel settore manufatturiero. I primi robot industriali, gli "Unimates", sono realizzati in serie dalla Unimation a Dambury, nel Connecticut. "Padre" della robotica industriale è Joseph F' Engelberger (n' 1925), presidente della Transactions Research, che sfrutta la capacità di calcolo dei computer per comandare gli spostamenti di bracci articolati. Engelberger realizza un robot in grado di "apprendere" i movimenti necessari per svolgere quei compiti relativamente semplici che sono svolti ancora da operai. Appena sei anni dopo, nel 1967, la General Motors metterà in funzione nella fabbrica di Lordstown la prima catena di saldatura per scocche automobilistiche che, con robot della Unimation, sostituirà perfettamente il precedente sistema manuale. Oltre a rivoluzionare la produzione automobilistica, le macchine di Engelberger si estenderanno in altri settori come quello dell'elettronica. Nel settore dei robot industriali, l'Italia conquista fin dai primi anni '60 un primato di livello mondiale [vedi 1980]. 1961 Viene fondata l'Aica (Associazione italiana per il calcolo automatico). Scopo dell'associazione è quello di contribuire allo sviluppo dell'elaborazione dei dati, di promuovere lo scambio di informazioni tra gli specialisti e di incrementare l'educazione scientifica e tecnica nelle discipline alla base del trattamento automatico delle informazioni. L'iniziativa è tanto più apprezzabile, se si considera che gli elaboratori elettronici in Italia sono al momento una decina (contro 700 sistemi meccanografici), mentre negli Stati Uniti se ne contano 2.500, in Gran Bretagna 140, nella Germania Ovest circa 100 e in Francia 35. L'associazione terrà il primo congresso a Bologna dal 19 al 22 maggio 1963. Nel 1992 l'associazione conterà oltre duemila soci individuali e 250 membri collettivi. 1961 Viene fondata Telespazio, la società per la gestione in Italia delle telecomunicazioni via satellite (telefoniche, [p. 130] televisive e scambio dati). Il centro di telecomunicazioni che sorgerà nella conca del Fucino, nei pressi di Avezzano, diventerà dagli anni '80 uno dei maggiori centri mondiali del settore, con decine di grandi antenne a parabola. 1962 Brian D' Josephson (n' 1940), studente e ricercatore inglese presso l'Università di Cambridge, scopre che a bassissima temperatura in alcuni materiali superconduttori di elettricità, separati da un sottile strato isolante, gli elettroni si accoppiano immediatamente per poi spostarsi a coppie superando la barriera per il cosiddetto "effetto tunnel". Nel dispositivo, poi denominato "giunzione Josephson", si verificano inoltre inusuali fenomeni di conduzione tra cui quello di cambiare velocemente il suo stato isolante-conduttore (meno di 6 picosecondi, miliardesimi di secondo), con bassi consumi e senza eccessivo sviluppo di calore. Una proprietà che potrebbe accrescere di 50 volte la velocità dei computer. Resta il problema che tali dispositivi dovrebbero funzionare alla temperatura dell'elio liquido: -272 gradi centigradi. Per la sua scoperta, Josephson avrà il Nobel per la fisica nel 1973. La conferma sperimentale dell'effetto Josephson sarà fatta nel 1963 da Philip W' Anderson e John M' Rowell dei laboratori Bell. 1962 In Francia, l'ingegnere Philippe Dreyfus conia il termine "informatique" (reso poi con "informatica" in Italia) dalla fusione di "information" e "automatique", al posto dell'espressione in lingua inglese "information technology". 1962 Ricercatori della Ibm e della General Electric guidati da Nick Holoniak e R'N' Hall mettono a punto il laser a semiconduttori, una scoperta che avrà un immenso potenziale tecnico e commerciale. Fino a questo momento i laser hanno avuto bisogno di un rubino o di un tubo di gas per generare luce e hanno quindi dimensioni considerevoli. I ricercatori delle due società scoprono che inserendo dei piccoli specchi alle estremità di pezzettini di materiali semiconduttori (come l'arseniuro di gallio), le onde di luce rimbalzano da uno specchio all'altro amplificandosi, fino a convogliarsi in un fascio di luce con un'unica lunghezza d'onda. Il laser semiconduttore, della dimensione di un granello di sabbia, è alla base del funzionamento dei lettori di compact disc [vedi 1982] e della trasmissione attraverso fibre ottiche [vedi 1966]. Il più semplice di questi laser è costituito da due strati di materiale semiconduttore, ciascuno dei quali "drogato" in modo differente con piccole quantità di impurità. Di solito questi semiconduttori sono costituiti da arseniuro di gallio e dalle sue leghe; la luce di questi laser cade nella regione del rosso o dell'infrarosso. 1962 All'Università dell'Illinois nasce il sistema Plato, il programma per l'istruzione scolastica che per un ventennio sarà il più famoso nel [p. 131] settore della Computer Assisted Instruction (Cai). Il sistema, al cui sviluppo si assocerà nel 1967 anche la Control Data, arriverà ai primi anni '80 a comprendere 4 mila ore di insegnamento ripartite in una settantina di discipline. Il costo di sviluppo del sistema arriverà a cento milioni di dollari. Oltre che come Cai, l'utilizzazione del computer nell'insegnamento viene anche indicata come Cat (Computer aided teaching) e Cbe (Computer based education). 1962 Il Consiglio Nazionale delle Ricerche assorbe il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (Csce) dell'Università di Pisa [vedi 1955 e 1958] con il nome di Istituto di ricerca sull'Elaborazione dell'Informazione (Irei) e il compito di concentrare le sue attività di ricerca su software, informatica applicata alla medicina, matematica computazionale, intelligenza artificiale, informatica distribuita, tecnologia dell'istruzione, reti di calcolatori e documentazione automatica. 1962 Il 20 febbraio, il primo astronauta americano vola attorno alla Terra su una capsula Mercury messa in orbita da un razzo Atlas. La traiettoria del veicolo e tutte le fasi della missione spaziale del tenente colonnello dei marines John H' Glenn (futuro senatore degli Stati Uniti), dal lancio al rientro nell'atmosfera della capsula "Friendship 7" e il suo recupero in mare, sono controllate in tempo reale da due elaboratori Ibm 7094 operanti indipendentemente (ma collegati in parallelo per sicurezza) presso il Centro volo spaziale Goddard della Nasa a Greenbelt (Maryland), a 16 Km da Washington. Il centro della Nasa, che riceve i dati provenienti dalle stazioni di rilevamento radar a terra e su navi intorno al globo attraverso una rete di telecomunicazioni di 100 mila chilometri, riversa automaticamente le informazioni che elabora sul calcolatore Ibm 7090 del centro di controllo della missione a Cape Canaveral (Florida) collegato con 18 terminali video e una grande mappa elettronica dove è indicata la posizione dell'astronave lungo l'orbita. Un terzo centro di controllo alle Bermuda, attrezzato con un Ibm 709 e un radar Fps-16, è pronto a calcolare i parametri e i tempi di rientro anticipato in caso di emergenza. Seguiranno altre sei missioni: in quasi 54 ore totali di volo in orbita terrestre, il Progetto Mercury consentirà di mettere a punto i dispositivi elettronici e i sistemi di elaborazione per il successivo programma Gemini e rivaluterà appieno la funzione essenziale dell'uomo in occasione di avarie alle apparecchiature automatiche. La nascita del programma spaziale americano fornisce un impulso decisivo allo sviluppo dei computer e, in particolare, dell'elaborazione a distanza dei dati. I voli spaziali richiedono infatti sistemi e tecniche in grado di raccogliere i dati rilevati da stazioni radar o dispositivi telemetrici, trasmetterli a migliaia di chilometri di distanza, trasformarli in forma numerica, analizzarli ed elaborarli in tempi brevissimi con macchine funzionanti in "tempo reale". Guidare e controllare la traiettoria di un razzo che si muove a oltre otto chilometri al secondo significa compiere milioni di calcoli al minuto su un enorme e continuo flusso di dati provenienti dalle stazioni di controllo sparse in tutto il mondo e dallo stesso veicolo spaziale. La posizione del razzo o della capsula con uomini a bordo deve essere individuata, analizzata e confrontata con la rotta ideale, in tempo utile perché possano essere prese decisioni vitali per il successo [p. 132] della missione e per la sicurezza degli astronauti. Non è esagerato affermare - dichiara il direttore aggiunto della Nasa, Robert C' Seaman, il 4 dicembre a Filadelfia - che senza computer non saremmo mai riusciti a lanciare e a seguire lungo l'orbita neppure il più semplice dei satelliti. Nel progetto Gemini, successore del Mercury dal 1964, i due astronauti piloteranno la capsula per realizzare rendez-vous orbitali con razzi Agena. A bordo avranno uno speciale elaboratore pesante 30 chilogrammi e in grado di eseguire settemila operazioni al secondo per determinare le correzioni di velocità necessarie al congiungimento dei due veicoli spaziali. Ogni volo del progetto Gemini richiederà la trasmissione e l'elaborazione di una quantità di informazioni circa 15 volte superiore a quella dei voli Mercury. 1962 Primo giornale teletrasmesso in facsimile via cavo: il 28 maggio, le pagine dell'edizione per la California meridionale del "Wall Street Journal" sono riversate in facsimile da San Francisco a Riverside, dove verranno ristampate per l'edizione locale. Il primo quotidiano italiano che adotterà il sistema per la stampa a distanza sarà "La Stampa" di Torino con l'edizione romana. 1962 Il 20 luglio viene messo in orbita il satellite per telecomunicazioni Telstar 1 con una capacità di 600 conversazioni telefoniche o un canale televisivo. Il Telstar 1 dà il via ai collegamenti intercontinentali tra Francia e Usa mentre percorre un'orbita ellittica inclinata di 44 gradi rispetto all'Equatore. Il Telstar è una sfera sfaccettata con un diametro di 86 centimetri e una massa di 77 chilogrammi. Per gestire il complesso sistema delle comunicazioni terra-spazio sono impiegati computer della Burroughs. La società contribuirà notevolmente alle imprese spaziali Usa con apparecchiature per il controllo a terra dei voli umani a bordo delle capsule Mercury e per la guida dei razzi vettori Atlas. In particolare, un computer Burroughs gestirà con successo oltre 200 missioni spaziali tra lanci di satelliti e voli umani. 1962 Inizia negli Stati Uniti la produzione industriale dei primi circuiti integrati contenenti una decina di transistor ed altri componenti montati sulla stessa piastrina. La tecnologia, che comporta un ridotto numero di funzioni per "chip", sarà denominata Ssi (Small Scale Integration). 1962 Il 22 luglio, il lancio della sonda Mariner 1 su Venere fallisce dopo 212 secondi per un errore nelle istruzioni in codice al sistema computerizzato di guida del veicolo interplanetario: un semplice trattino immesso nei codici - accerterà poi la commissione d'inchiesta della Nasa - aveva provocato una deviazione dalla traiettoria programmata, inducendo il computer di bordo a prendere automaticamente misure non necessarie per la correzione della rotta. Corretto il software, il 27 agosto Mariner 2 sarà lanciato con successo e arriverà il 14 dicembre in vicinanza di Venere dopo un viaggio di 88 milioni di chilometri. 1962 I computer entrano in Chiesa: a San Pietro, durante le sedute del Concilio Vaticano II, i risultati delle votazioni sono elaborati da due sistemi Bull/Olivetti. 1962 Ivan E' Sutherland, nella sua tesi di dottorato al Massachusetts Institute of Technology dal titolo Album da disegno: un sistema di comunicazione [p. 133] grafica uomo-macchina, realizza "Sketchpad", il primo sistema computerizzato per progettare una struttura direttamente su un terminale video mediante una penna ottica. Il sistema permette anche di prendere un colore alla volta da una "tavolozza" e portarlo in un campo del disegno tracciato sullo schermo. Lo "Sketchpad" sarà introdotto sul mercato l'anno successivo. Tra le prime industrie che riconosceranno le potenzialità del settore aperto da Sutherland vi saranno la Boeing, la Lockheed e la General Motors. Nel 1965, Sutherland realizzerà il primo display binoculare montato su un casco che dispone anche di un sensore di posizione, dando in tal modo la prima dimostrazione della "realtà virtuale". Il primo guanto per "manipolare" oggetti rappresentati attraverso la realtà virtuale sarà invece messo a punto nel 1988 da Thomas Zimmerman e L' Harvill, due ingegneri di una piccola società californiana, la Vpl Research. I sensori dei movimenti delle dita sono collegati con sottili fibre ottiche che corrono nello spessore del tessuto. 1962 Viene prodotto il primo Led (dalle parole inglesi "diodo ad emissione di luce"). E' un diodo a semiconduttore impiegato solo perché la sua luce sia vista, senza la necessità che illumini. I Led trovano impiego nelle cifre degli orologi digitali, negli schermi dei computer tascabili e come segnali in numerosissime apparecchiature elettroniche. La produzione industriale in massa inizierà intorno al 1971. 1962 In Germania, il Ministro per la Ricerca annuncia una serie di programmi di incentivazione della ricerca informatica finalizzati alla promozione dell'industria nazionale, all'incremento di efficienza del sistema economico e allo sviluppo di nuove tecnologie. Complessivamente, nell'arco di 18 anni, il governo federale spenderà nei programmi per l'informatica 7,5 miliardi di marchi. Un secondo programma per l'informatica, stavolta quinquennale, per un sostegno alla ricerca (con il 29 per cento dei fondi disponibili) e ai corsi superiori di formazione nella scuola, sarà varato nel 1971. Gli stanziamenti ammonteranno a oltre 1.500 milioni di marchi. Il terzo programma per l'informatica, dal 1976 al 1979, porrà l'accento sullo sviluppo dell'industria nazionale dell'informatica distribuita. L'ammontare degli interventi sfiorerà i due miliardi di marchi. 1962 A Mantova, viene installato nella Cartiera Burgo il primo elaboratore elettronico di processo installato in Europa. Viene utilizzato per il controllo della grande macchina continua, lunga 112 metri, che riceve all'ingresso l'impasto di cellulosa e sforna in uscita la carta già avvolta in bobine. Nello stesso anno, il Comune di Torino sostituisce (primo comune in Italia) i suoi apparati meccanografici con un elaboratore a nastri magnetici. 1963 La Philips mette sul mercato la musicassetta che rivoluzionerà il mondo della registrazione magnetica diventando lo standard mondiale per la riproduzione del suono. La cassetta misura 10ù6,5ù1 centimetri e permette la comparsa di tutta una serie di apparecchi singoli o integrati in ricevitori radio portatili e in autoradio. Nei primi anni '90 saranno venduti nel mondo ogni anno oltre tre miliardi di musicassette e 230 milioni di registratori. La cassetta sarà utilizzata anche dai primi personal computer per memorizzare dati e programmi di gestione. Solo dopo quasi 30 anni, nel 1989, la Philips riterrà di dover dare un successore alla musicassetta e avvierà uno studio in cui coinvolgerà la giapponese Matsushita (proprietaria dei marchi Technics e [p. 134] Panasonic) e quattro delle maggiori case discografiche mondiali (Polygram, Warner, Emi e Bmg). Lo studio porterà alla realizzazione della Digital Compact Cassette (Dcc) che segna il passaggio del suono digitale su nastro. Gli apparecchi Dcc saranno inoltre in grado di riprodurre anche le vecchie musicassette. 1963 Un gruppo di ricercatori guidati da Douglas Englebart, dello Stanford Research Institute, sviluppa il "mouse", il dispositivo di puntamento rapido del cursore sullo schermo. Grande come un pacchetto di sigarette, consente all'operatore di accedere direttamente ai comandi scavalcando la tastiera. Il primo mouse farà la sua comparsa nel 1981 sul computer Star-8010 della Xerox e si diffonderà sul mercato di massa a partire dal 1983 con il computer Lisa della Apple e, dal 1987, anche con i Pc della Ibm. L'eccentrico inventore Doug Englebart, che dopo Stanford passerà alla Sri International, è anche l'ideatore delle "windows" (finestre), che costituiranno un eccezionale sistema per la semplificazione dei comandi per la gestione di un programma, e (insieme a Theodor Nelson) profeta dell'"ipertesto". 1963 Il governo britannico approva il varo dell'Advisory Computer Technology Project nell'intento di promuovere lo sviluppo degli elaboratori elettronici in Gran Bretagna e vi investe 6,4 milioni di sterline per i primi 8 anni. Nel 1965, su richiesta del governo, lo Science Research Council istituirà il comitato per l'informatica. 1963 Progettato e costruito dalla Olivetti, viene realizzato in Italia il calcolatore Elea 4001, una versione del quale (l'Elea 4015) sarà prodotta dal 1965 per il mercato internazionale. 1963 Al Massachusetts Institute of Technology entra in funzione il linguaggio operativo Ctss (Compat-ible Time Sharing System, sistema compatibile a ripartizione di tempo) sviluppato presso lo stesso Mit sotto la direzione di F' Corbatò per gli elaboratori Ibm 709 e 7090. Contestualmente, il Mit affida alla General Electric il progetto Mac (Multiple Access Computing) per la messa a punto delle tecniche di divisione di tempo. 1963 Il centro spaziale Goddard della Nasa ordina alla Sperry Rand undici Univac 1218 destinati alla rete mondiale di rilevamento spaziale per l'elaborazione dei dati in tempo reale delle missioni degli astronauti statunitensi. 1963 La Control Data realizza su scala industriale il suo primo elaboratore medio Cdc 3600 per laboratori di ricerca e impieghi gestionali. 1963 Secondo dati ufficiali pubblicati il 25 ottobre a Washington, il governo federale Usa dispone di 1.248 elaboratori elettronici digitali. 1963 Proseguendo nella costruzione dei minicomputer, la Digital [vedi 1957 e 1960] lancia sul mercato il Pdp-8. Con le dimensioni di un frigorifero, processa solo parole di 12 bit mentre i grandi elaboratori arrivano a 32 e dispone di una memoria limitata a 4 Kbyte. Il suo successo è però assicurato dal costo limitato (solo 25 mila dollari) che lo rende accessibile a laboratori scientifici e studi di ingegneria. Il Pdp-8 viene installato anche su alcuni sottomarini della Marina Usa. La diffusione del Pdp-8 sarà enorme. Nel 1966 la Digital ne produrrà una versione a meno di 10 mila dollari; nel 1968 sul Pdp-8 sarà introdotta la possibilità del time--sharing per cui 32 utenti accedono contemporaneamente al sistema e ciascuno può lavorare come se disponesse di un proprio computer. 1964 Il 29 giugno, la Ibm mette in vendita il primo "Word processor" (elaboratore di testi) del mondo. Il sistema nasce da un perfezionamento di ricerche fatte in Germania da Ulrich Steinthilper. Nella prima configurazione, il Wp è costituito da una macchina da scrivere computerizzata che dispone di una memoria di massa su nastro magnetico. Con la comparsa sul mercato di programmi di word processing come lo "Scribe" di Brian Reid (nel 1980) o il "Wordstar" della Micropro, di computer a batteria grandi come una macchina da scrivere portatile con memorie su disco dell'ordine di milioni di parole e di stampanti veloci ad impatto e laser, la macchina per la sola videoscrittura tenderà a perdere significato nell'automazione dell'ufficio. 1964 Un gruppo di ricercatori americani [p. 135] mette a punto un sistema computerizzato in grado di riconoscere i caratteri stampati e registrarli su schede perforate o su nastro magnetico alla velocità di 700 caratteri al secondo. Precursore dei sistemi Ocr (Optical Character Recognition), il dispositivo riconosce i caratteri scritti in 20 diversi stili. Come tutte le altre applicazioni informatiche, anche il lettore ottico di caratteri passerà in pochi anni da due grossi armadi pieni di apparecchiature elettroniche ad una scheda con qualche decina di circuiti integrati e una "penna" da far scorrere sulle righe di testo. 1964 La Honeywell statunitense inizia la produzione del mini-elaboratore gestionale H-200. 1964 La Sri International realizza il primo sistema di visione e interpretazione computerizzata delle immagini, che permette di identificare un oggetto in base alla forma geometrica, confrontandone le misure con i dati registrati nella memoria dell'elaboratore. I sistemi per il trattamento delle immagini, di grande importanza per la robotica e per la tecnologia militare, saranno perfezionati nei successivi 20 anni, quando la disponibilità di microprocessori e di memorie più potenti consentirà di immagazzinare un repertorio assai vasto di immagini nel computer e di ricorrere a procedure matematiche per l'identificazione e l'analisi rapida degli oggetti. 1964 La prima tavoletta grafica, un apparecchio simile a un piccolo tavolo da disegno che consente l'ingresso di dati grafici in un elaboratore, viene messa a punto da M'R' Davis e T'D' Ellis, nei laboratori della Rand Corporation. Presentata alla Fall Joint Computer Conference, la tavoletta "Rand" è simile a una lavagna posta orizzontalmente. Uno speciale stilo viene utilizzato per tracciare disegni, schemi, ecc'. Le coordinate vengono inviate al computer che visualizza sullo schermo gli spostamenti dello stilo. 1964 In occasione dell'International Ice Patrol, la Guardia Costiera americana [p. 136] adotta un elaboratore Pdp-5 per rendere più precisi i bollettini ai naviganti con le previsioni su direzione e velocità di movimento degli iceberg alla deriva durante la stagione dei ghiacci lungo le vie marittime commerciali. 1964 Si aprono nello spazio nuovi canali per la trasmissione di dati su scala intercontinentale: il 20 agosto, undici Paesi tra i quali l'Italia siglano a Washington un accordo per la costituzione del consorzio Intelsat (International Telecommunications Satellite consortium). Il 12 febbraio 1965, con la ratifica degli accordi, sarà costituita l'organizzazione. Nel 1991, essa disporrà di una rete di 13 omonimi satelliti geostazionari "Intelsat" che copriranno i due terzi dei servizi di telecomunicazioni internazionali (dati, telex, fax, telefonia, televisione) a beneficio di 140 nazioni e conterà 120 Paesi membri. 1964 La crisi economica maturata dopo la prematura scomparsa di Adriano Olivetti [vedi 1960] e l'ingresso di altri gruppi nel capitale sociale costringono la Olivetti a cedere alla General Electric statunitense la sua Divisione elettronica costituita nella seconda metà degli anni '50 e dalla quale erano stati creati i grandi elaboratori Elea [vedi 1959]. Nell'azienda resterà un piccolo nucleo di informatici guidato dall'ingegnere Pier Giorgio Perotto [vedi 1965]. 1964 Al Dartmouth College di Hanover, nel New Hampshire, nasce il Basic (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code, codice simbolico per principianti di istruzioni per ogni applicazione), il primo linguaggio di programmazione di agevole impiego per utenti alle prime armi di minicomputer e di terminali "time-sharing" dei grossi elaboratori dei centri di calcolo. Ha qualche affinità con il Fortran e nel primo decennio avrà una diffusione limitata. Ne sono autori due docenti di matematica del Dartmouth, John George Kemeny (1926-1992) e Thomas Eugene Kurtz (n' 1928), che lo creano per l'elaboratore General Electric 225. Del Basic originale del Dartmouth, tra il 1965 e il 1982, usciranno altre otto versioni, in aggiunta a qualche centinaio di varianti studiate dalle diverse industrie. Il Basic raggiungerà una grande diffusione e popolarità a partire dal 1974, quando due ragazzi-prodigio della Silicon Valley, William ("Bill") H' Gates (n' 1955) e Paul Allen (n' 1953), ne svilupperanno una versione, più ridotta di quella originale del 1964, per l'impiego su uno dei primi microcomputer fabbricati in America, l'Altair 8800 [vedi 1974] della Mits (Micro Instrumentation and Telemetry Sys-tem). Il successo del programma indurrà Gates e Allen a fondare di lì a poco quella che diverrà la maggiore e più prospera industria di software del mondo, la Microsoft Corporation. 1964 Nasce il linguaggio di programmazione Pl/1 (Programming Language One) ad opera di un gruppo di ricercatori della Ibm. Sintesi di Fortran [vedi 1954] e Cobol [vedi 1960], ne compendia e ne migliora le caratteristiche. Giudicato da molti difficile, è in origine utilizzato per sviluppare programmi strutturati nei grossi calcolatori. In seguito, pur rimanendo di non facile apprendimento, sarà adottato anche nei minicalcolatori. Il Pl/1 comincia comunque a segnare una inversione di tendenza rispetto alla rigorosa specializzazione dei primi linguaggi di programmazione destinati alla soluzione di problemi solo commerciali (con trattazione di moltissimi dati e con un numero limitato di calcoli) o solo scientifici (con numerose elaborazioni di un numero ristretto di dati). Numerose le versioni successive, mirate a più vasti gruppi di utenti: il Pl/C per la scuola superiore; il Pl/1-80, in edizione ridotta, per i microcalcolatori a 8 bit; e il Pl/M, sviluppato dalla Intel per l'uso generale nei microcalcolatori. Illustrazioni 1) Il sindaco di San Francisco mentre sperimenta il "Videophone" messo a punto nel 1955 dai laboratori Bell. 2) Il "Picturephone" sperimentato nel 1964 con un collegamento tra Washington, New York e Chicago. 3) Un prototipo di videotelefono realizzato nel 1950 dall'ingegner Aurelio Beltrami (Museo Sirti). 4) Il moderno design di un videotelefono di oggi, il Nexus 2000. 5) Adriano Olivetti, per merito del quale la società entrò nel settore delle calcolatrici elettroniche. 6) Una memoria a tamburo magnetico, quella della Cep, la Calcolatrice Elettronica Pisana. 7) Una matrice di memoria a nuclei di ferrite (a sinistra) e il principio di magnetizzazione/lettura di un bit in uno dei piccoli anelli. 8) Le dimensioni dei nuclei di ferrite rispetto a una moneta. 9) Una memoria a dischi magnetici amovibili a gruppi di sei in appositi contenitori antipolvere (Guardia Costiera Usa). 10) Una moderna memoria a nastri magnetici del Centro elaborazione dati della Fototeca nazionale (Italsiel). 11) Un hard disk (tecnologia Winchester) in cui è stata rimossa la protezione stagna antipolvere. 12) Una testina per hard disk (a sinistra) realizzata con la tecnologia "thin film" della Ibm; la bobina della foto, ingrandita parecchie centinaia di volte, è ottenuta depositando un sottile strato di rame; in grado di scrivere o leggere tre milioni di caratteri al secondo, è stata montata per la prima volta sull'unità a dischi Ibm 3380. 13) Due generazioni di floppy disk: a sinistra il 5,25 pollici, a destra il 3,5 pollici con una capacità quattro volte maggiore. 14) Il raffronto fra la distanza della testina dalla superficie di un hard disk e la dimensione di possibili particelle dannose. 15) Una scheda Pcmcia (nel caso particolare si tratta di una scheda modem-fax). 16) Un fascio di fibre ottiche attraversato dalla luce. 17) Il computer Spectra 70ì46 della Rca, il primo accessibile contemporaneamente a numerosi utilizzatori (sei università e due centri di ricerca medica) grazie alla tecnologia "time-sharing". 18) Il musicista Federico Monti Arduini, noto ai primi degli anni '70 come "Il guardiano del faro", con un sintetizzatore "Moog". 19) Thomas Watson sr', fondatore della Ibm. 20) Thomas Watson jr'. 21) Il computer Ibm Sistema 305 "Ramac", il primo ad adottare una funzionale memoria con dischi magnetici. 22) David Sarnoff, della Rca, il ricercatore che dette un decisivo contributo alla messa a punto dei primi registratori video. 23) Uno dei primi videoregistratori a colori che utilizza ancora bobine aperte con nastro da mezzo pollice (in alto a destra); realizzato dalla Rca, è un precursore dei modelli con cassette chiuse (a fianco). 24) Una consolle del sistema Sage per la difesa aerea degli Stati Uniti. 25) Silvio Ceccato presenta la macchina "Adamo II" al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. 26) La macchina "Adamo II" di Silvio Ceccato. 27) Lo Sputnik 1, primo satellite artificiale. 28) Il primo logo della Nasa. 29) Il primo circuito integrato realizzato in laboratorio. 30) A confronto le dimensioni di una valvola (modello in miniatura), un transistor e uno dei primi circuiti integrati con alcune decine di transis-tor e altri componenti. 31) Una tipica scheda a valvole dei computer di "prima generazione" (1950-1960). 32) Una scheda realizzata con transistor, tipica della "seconda generazione" (1960-1970) e (a destra) una scheda con circuiti integrati tipica della "terza generazione" (dopo il 1970) con una potenzialità superiore centinaia di volte a quella a transis-tor e migliaia di volte rispetto a quella a valvole. 33) Forno per la "cottura" delle barre di silicio da cui si ricavano le "fette" per incidere i chip. 34) Un "wafer" di grandi dimensioni (20 centimetri) in cui sono evidenziati tre chip. 35) Forni per ricoprire le fette di silicio ("wafer") con strati di elementi "droganti" (Sgs). 36) Un chip (una Eprom) da 1 Mbyte nella sua veste finale (Sgs). 37) L'interno di un chip, nel caso particolare una flash memory (Sgs). 38) Un chip passa agevolmente nella cruna di un ago. 39) Il collaudo finale del chip per controllarne le prestazioni. 40) Il monitor video del minicomputer Digital Pdp-1. 41) Un laminatoio a freddo in cui i controlli di processo sono affidati a un computer. 42) L'Explorer-1, il primo satellite messo in orbita dagli Usa, completo dell'ultimo stadio (in bianco) del razzo; consentì a van Allen di scoprire le fasce di radiazioni intorno alla Terra. 43) Il piccolo registratore a nastro all'interno dell'Explorer. 44) La complessità delle apparecchiature del satellite meteorologico Tiros-1, lanciato poco più di due anni dopo l'Explorer. 45) L'Elea 9003, primo computer a transistor di progettazione italiana. 46) Il gruppo di progettisti che ha realizzato l'Elea. 47) L'Ibm 1401 del 1959, conteneva 10 mila transistor e disponeva di una stampante a catena che scriveva 600 righe al minuto; ne furono consegnati oltre 12 mila esemplari. 48) L'apparecchiatura Fosdic leggeva i microfilm con i dati sul 18o censimento Usa e li trasferiva nella memoria di un computer Univac 1108 (in basso). 49) Passaggio dalla composizione tipografica cosiddetta "a caldo" (con colonne formate da righe di piombo fuso) a quella "a freddo", dove un computer genera i caratteri direttamente dall'archivio dei testi memorizzati (nella foto, l'Ibm 1620 adottato da numerosi giornali Usa intorno al 1963). 50) Alcune delle consolle di controllo del sistema di difesa antimissilistica Norad. 51) Satellite meteorologico Meteosat. 52) Classifiche computerizzate fornite dall'Ansa in collaborazione con la Ibm per le Olimpiadi di Roma nel 1960; in alto la scheda perforata con i dati di Giuseppe Berruti, medaglia d'oro nei 200 metri. 53) Da sinistra, in senso antiorario: la Cep, Calcolatrice Elettronica Pisana, che nel 1961 ha tracciato la strada italiana all'informatica (la cappa superiore è per il raffreddamento); uno degli armadi che contengono centinaia di circuiti modulari intercambiabili; il tamburo magnetico rotante con un diametro esterno di circa 50 centimetri che costituisce una delle memorie della Cep; la memoria realizzata con anellini di ferrite attraversati da sottili fili di rame (le matrici, ognuna con 64ù64 nuclei di ferrite, sono sovrapposte in un castello di 18 strati); le valvole per le funzioni di commutazione. 54) La consolle di comando del computer Stretch della Ibm; dotato di 150 mila transistor, era il più veloce dei primi anni '60. 55) La macchina da scrivere Ibm "Selectric" del 1961, con elemento di scrittura a pallina e carrello fisso. 56) Il videoterminale Olivetti Tcv-250 del 1967 con l'elegante design di Mario Bellini. 57) Uno dei mille terminali del sistema "Sabre" installato dalla American Airlines, per la prima rete dedicata alla prenotazione aerea. 58) Il centro elettronico dell'Alitalia. 59) Una panoramica delle antenne di Telespazio nella piana del Fucino. 60) Una linea robotizzata per il montaggio delle automobili: bracci meccanici comandati da computer eseguono tutte le faticose operazioni di saldatura delle scocche (Citro‰n). 61) Progettazione al computer di una linea robotizzata per montaggio auto (Peugeot). 62) La giunzione Josephson che funziona a -272 gradi. 63) Laser a semiconduttore paragonato alle dimensioni di un francobollo. 64) Uno dei primi sistemi di insegnamento tramite computer (Cai, Computer Assisted Instruction) messo a punto alla Stanford University. 65) Virgil Grissom e John Young a bordo della capsula Gemini-3. 66) L'astronauta John Glenn, futuro senatore degli Stati Uniti, fa capolino dalla copertina di "Time" del 2 marzo 1962. 67) Le fasi del lancio della capsula Mercury. 68) Il Telstar-1 (poi ribattezzato Intelsat-1) è stato il primo satellite per telecomunicazioni commerciali. 69) Immagine di una città realizzata con tecniche di realtà virtuale. 70) Il primo apparecchio prodotto dalla Philips per il sistema di registrazione audio con cassette compact. 71) Una serie di piccoli diodi luminosi Led di diverso colore. 72) Il successore della musicassetta è il nuovo sistema Dcc (Digital Compact Cassette). 73) Un "mouse" con sistema trakball in cui la pallina per lo spostamento del cursore è comandata direttamente dall'operatore, e (in basso) un mouse senza filo dove il collegamento è realizzato con raggi infrarossi (Logitec). 74) Uno dei primi dispositivi Ocr (Optical Character Recognition) per il riconoscimento della scrittura, realizzato in Usa nel 1964; consentiva alla macchina di "leggere" ad una velocità di 700 caratteri al secondo. 75) Un Ocr sperimentato nel 1968 per convertire un testo scritto in parlato o in stampato Braille. 76) Un moderno Ocr utilizzabile anche con un Pc. 77) Sulla destra del computer Hp, una tavoletta grafica. [p. 138] 1964-1970: ...e dal circuito integrato la "terza generazione" Sono passati solo cinque anni dalla "seconda generazione" di computer (quelli a transistor) che già appare la cosiddetta "terza generazione" basata sui circuiti integrati. La sempre più alta densità dei circuiti integrati consentirà di aumentare rapidamente e in proporzione la velocità di calcolo, fino ad arrivare a milioni di operazioni al secondo, e a ridurre le dimensioni dei computer. Negli elaboratori della "terza generazione" il tempo si misura in nanosecondi, cioè in miliardesimi di secondo. Per avere un'idea di questa velocità, mille volte superiore a quella consentita dalle macchine della precedente generazione, basti pensare che un nanosecondo sta ad un secondo come un secondo sta a 30 anni. Una elaborazione che richiedeva circa un'ora di tempo agli inizi degli anni '50 viene eseguita alla fine degli anni '60, su una macchina di dimensioni analoghe, in pochi secondi. Contro le 2.200 moltiplicazioni al secondo di un computer della prima generazione e le 38 mila di uno della seconda, i sistemi della terza generazione realizzati negli Stati Uniti possono svolgerne due milioni. Inoltre, rispetto a una dozzina di anni prima, il costo dell'elaborazione è cento volte inferiore. Questa rapidità di elaborazione impone accorgimenti per adeguare la velocità della memoria principale (a nuclei magnetici, che lavora in milionesimi di secondo) a quella dell'unità centrale circa mille volte più veloce. Tra le due viene installata una memoria cosiddetta "di transito" costituita da circuiti molto veloci. Poco prima dell'elaborazione, i dati sono trasferiti dalla memoria principale a quella di transito che, nell'istante in cui sono necessari, li scarica a gruppi e ad alta velocità nell'unità centrale.[p. 139] 1964 Il 7 aprile, la Ibm lancia sul mercato una nuova serie di computer. Elaboratore tipico della "terza generazione", l'Ibm Sistema/360 a circuiti integrati è un vero e proprio "meccano" elettronico adatto a svolgere lavori commerciali e scientifici. E' proposto in 12 modelli che si differenziano per la velocità operativa (da 30 mila a 20 milioni di operazioni al secondo) e per la capacità di memoria principale (da 4 mila a 4 milioni di caratteri). Il Sistema/360 è componibile ed ogni modello può essere potenziato, aumentando via via la capacità della memoria centrale, o ingrandito, combinando diversamente 90 unità ausiliarie. Si può anche passare da un modello all'altro senza dover riscrivere i programmi. Col Sistema/360 vengono così superate alcune limitazioni della generazione precedente, nella quale gli elaboratori erano progettati "su misura" per un impiego esclusivamente scientifico o commerciale, con una ben determinata dimensione e con linguaggi e programmi diversi per i vari tipi di macchina. Il Sistema/360 fa della Ibm una delle aziende con la più alta redditività nel mondo. Progettista del sistema è Gene Amdahl [vedi 1927]. Il "360" opera a velocità di nanosecondi (miliardesimi di secondo), ha una memoria in grado di adattarsi a programmi scientifici o commerciali, è componibile e quindi articolabile in base alle esigenze del committente. Uno solo dei nuovi sistemi può effettuare in un secondo le operazioni che nel 1955 avrebbero impegnato tutti gli elaboratori elettronici allora in funzione. Il primo esemplare sarà consegnato nel 1965 e sarà per anni il computer più venduto (nel 1966 le vendite arriveranno a mille al mese). Nel 1968, in una versione successiva del Sistema/360 (il Modello 85) sarà inserita, per la prima volta in un prodotto industriale, una memoria di transito ad alta velocità, cosiddetta "cache"; sarà anche la prima memoria "monolitica" di dimensioni significative (16 mila caratteri). Nello stesso anno 1964, oltre al Sistema/360, la Ibm realizza Hypertape, una unità di memoria a nastro magnetico che dispone di una velocità di scrittura e lettura di 340 mila caratteri al secondo; una rapidità che resterà insuperata per un decennio. 1964 Alla fine della "seconda generazione" [vedi 1964], gli elaboratori elettronici a valvole installati in tutto il mondo sono circa 25 mila, di cui quasi 20 mila nei soli Stati Uniti. Il tasso di incremento annuo risulta del 12% in America e del 20%n in Europa. In Italia, i 10 elaboratori installati nel 1958 sono diventati, tre anni dopo, 360 (280 di piccole dimensioni, 50 di media potenza e 30 di grandi dimensioni); alla fine del 1964 le macchine installate e quelle ordinate saranno oltre 900. Nel nostro Paese, i settori con la maggiore diffusione degli elaboratori sono, nell'ordine: le industrie manufatturiere, le banche e le assicurazioni, la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda la distribuzione regionale, il primo posto è occupato dalla Lombardia, con oltre un terzo di [p. 140] tutti gli elaboratori installati in Italia, seguita dal Lazio e dal Piemonte. 1965 L'americano George H' Heilmeier, un ricercatore della Radio Corporation of America, inventa lo schermo a cristalli liquidi, ma la Rca decide di abbandonare lo sviluppo della nuova tecnologia, considerandola più una minaccia per quella esistente che un'opportunità per futuri sviluppi. L'invenzione sarà perfezionata dopo anni di pazienti ricerche in Giappone dalla Hitachi per l'impiego come schermo nei microcalcolatori portatili a batteria. 1964 La Fairchild Semiconductor, una delle maggiori industrie americane di circuiti integrati (fino a quel momento riservati alle aziende che lavorano per la Difesa), decide di ridurne drasticamente il prezzo e di immetterli sul mercato. Nel 1961 i progettisti dell'elaboratore destinato alle missioni Apollo per la conquista della Luna [vedi 1969] acquistavano i circuiti integrati a mille dollari ciascuno. Nel 1964 il prezzo scende a 25 dollari. Nel 1972, quando con l'Apollo 17 si concluderanno le missioni lunari, il costo di un integrato scenderà a un dollaro. Con la drastica riduzione di prezzo del 1964, le applicazioni civili dei circuiti integrati si moltiplicheranno in misura incredibile, superando la capacità di produzione delle fabbriche. 1964 In tutto il mondo sono impiegati oltre mille linguaggi simbolici per la programmazione degli elaboratori elettronici. 1964 A Bethesda, nei dintorni di Wash-ington, entra in funzione, presso l'Istituto nazionale della sanità, il primo sistema elettronico per l'archiviazione e la consultazione delle informazioni mediche. La progettazione di questa banca dati, che abbraccia le informazioni di 150 mila articoli apparsi su 3.000 periodici, ha richiesto sei anni di lavoro e tre milioni di dollari. 1965 Inizia negli Stati Uniti la produzione industriale dei circuiti integrati del tipo Msi (Medium Scale Integration) che concentrano su una piastrina di silicio centinaia di transistor e di altri componenti. 1965 L'11 gennaio, con sei ore di anticipo sull'annuncio di Mosca, i computer della rete di sorveglianza spaziale Norad dell'Air Force statunitense, che controllano in tempo reale 459 oggetti artificiali e 24 satelliti attivi in orbita terrestre, individuano un "corpo estraneo", il satellite Cosmos 52, appena lanciato dall'Unione Sovietica. 1965 Il 1o marzo, il ricercatore Robert Nathan annuncia di aver messo a punto un programma per il computer Ibm 7094 che consente di eliminare le distorsioni nelle immagini riprese dalle sonde interplanetarie statunitensi a milioni di chilometri dalla Terra. L'eliminazione al computer delle interferenze nella trasmissione in forma di dati numerici delle foto scattate, nel 1964, dalle sonde Ranger, permette di rivelare crateri lunari che non erano visibili nella restituzione iniziale dei dati numerici in immagini. Stessi risultati saranno ottenuti da Nathan con le foto scattate dalle Surveyor e dalla Mariner-2. Il 15 luglio arrivano sulla Terra le prime foto ravvicinate del pianeta Marte riprese a 90 milioni di chilometri di distanza dalla sonda statunitense Mariner-4. Questo prodigioso risultato è ottenuto con l'assemblaggio [p. 141] di 2.560.000 bit trasmessi per ogni immagine dalla telecamera del veicolo spaziale ed elaborati con il programma di Nathan. Ogni foto è composta da 40 mila punti caratterizzati da 64 possibili tonalità comprese fra il bianco e il nero: ogni punto è quindi contraddistinto da un numero da 0 (bianco) a 63 (nero) che viene trasformato in forma binaria e trasmesso a Terra. Nell'operazione di ricostruzione dell'immagine vengono rimossi gli errori di trasmissione. Con un procedimento messo a punto dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California), le immagini computerizzate provenienti dallo spazio saranno trasformate in fotografie a colori di grande nitidezza e ricchezza di particolari. 1965 Fallisce il tentativo della Ibm di competere con la Control Data nel settore dei supercomputer, che hanno iniziato ad insidiare il mercato dei grandi computer: il Sistema 360ì190 realizzato dalla Ibm con una spesa di 126 milioni di dollari non riesce ad imporsi sulle macchine ideate da Seymour R' Cray per la Cdc. 1965 Il 9 marzo, la Borsa di New York inaugura il primo "computer parlante": il dizionario a disposizione è di appena 126 parole, ma è più che sufficiente per fornire dati sulle quotazioni in corso a chi le chiede per telefono. Analoga apparecchiatura sarà quella inaugurata il 16 maggio 1972 dalla Borsa di Chicago: un servizio telefonico a disposizione degli utenti, collegato con un calcolatore, fornisce con una voce sintetica le quotazioni in tempo reale sui contratti e sulle consegne a termine in qualsiasi valuta internazionale. 1965 Il 23 marzo, con il lancio della capsula Gemini 3 - dopo 22 mesi di assenza dallo spazio degli Stati Uniti e importanti risultati raggiunti dai sovietici, tra i quali una missione di 64 rivoluzioni in orbita durata 119 ore - si verifica un salto di qualità nei programmi di volo spaziale umano della Nasa e nella messa a punto dei mezzi e delle tecniche per la conquista, quattro anni dopo, della Luna. In dieci missioni, il Progetto Gemini capovolgerà le sorti della gara spaziale tra le due superpotenze: in 16 voli Mercury e Gemini, gli astronauti Usa accumuleranno 1.900 ore nello spazio, tre volte e mezzo quelle dei cosmonauti Urss. in una sola missione, quella della Gemini 7, dal 4 al 16 dicembre 1965, Frank Borman e James Lovell completeranno in 330 ore 206 rivoluzioni intorno alla Terra, un tempo oltre due volte più lungo di un volo sulla Luna. Formidabile il progresso dei sistemi di bordo, grazie all'esteso ricorso alla miniaturizzazione dei circuiti: il capolavoro sarà un potente computer digitale di meno di 30 chili installato sull'astronave. A terra e sul mare le stazioni di rilevamento sono state moltiplicate e il compito di controllare i voli attraverso l'elaborazione dei dati è affidato a computer di terza generazione, in grado di effettuare fino a 20 milioni di operazioni al secondo e con memorie di massa capaci di immagazzinare 4 milioni di caratteri. Il controllo dei voli passa al modernissimo centro di Hous-ton, che dispone di elaboratori e simulatori elettronici unici al mondo per l'imminente "scommessa" lunare. 1965 Il 6 aprile, la U'S' Communications Satellite Corp' lancia l'Early Bird, il primo satellite di telecomunicazioni commerciali della costituenda rete di Intelsat [vedi 1964]. A 40 ore dal lancio, avvenuto da Cape Canaveral con un razzo Delta, entrerà in funzione un motore ausiliario che porterà il satellite in orbita geostazionaria a circa 35.750 km sopra l'Atlantico. Il satellite, ribattezzato in seguito Intelsat-I, pesa appena 39,5 kilogrammi, e possiede 240 circuiti telefonici e un canale televisivo. Il modello Intelsat-VI, il sesto e ultimo dei quali sarà lanciato il 29 ottobre 1991 da Kourou con un razzo europeo Ariane 44L, peserà 4,3 tonnellate e disporrà di 41.000 circuiti. Nel 1965, anche l'Unione Sovietica mette in orbita i primi satelliti per telecomunicazioni. 1965 Il 30 maggio viene inaugurata a Saccasunna (New Jersey) la prima rete telefonica urbana commerciale interamente elettronica. 1965 Ad agosto, il primo videoregistratore transistorizzato domestico è messo in vendita dalla Sony nella versione in bianco e nero (la Cv-2000). Sei mesi più tardi sarà presentata la versione a colori. 1965 Alla fine dell'esercizio finanziario (30 settembre), il Pentagono annuncia di disporre di 1.274 computer; la Nasa di 224. 1965 Kenneth Lane Thompson (n' 1943) e Dennis Macalistair Ritchie (n' 1941), entrambi dei Bell Laboratoires della At&T, gettano le basi del sistema operativo Unix per computer a 16 e 32 bit di qualsiasi grandezza, modello, potenza e data di fabbricazione. Il sistema deriva da Multics (Multi user computers systems) che era stato ideato al Mit. La prima versione dell'Unix, che i due specialisti hanno ideato per uso privato, sarà completata nel 1969. La prima versione commerciale (Sys-tem III) sarà messa a punto fra il 1977 e il 1982 e sarà accolta con molto entusiasmo dal mondo accademico. La versione più diffusa (la System V), quella che verrà modificata in seguito dall'Università di California a Berkeley, sarà in grado di svolgere contemporaneamente più compiti e [p. 142] si affermerà nell'automazione dell'ufficio, nel controllo numerico di lavorazioni industriali, e nel controllo delle reti. La legge antitrust impedirà alla At&T di commercializzare il sistema Unix, che nel 1975 sarà ceduto gratuitamente alle università, molte delle quali ne miglioreranno le prestazioni. In seguito alcune società svilupperanno sistemi analoghi chiamandoli con nomi simili quali Ultrix (Digital), Hp-Ux (Hewlett-Packard), Aix (Ibm), A-Ux (Apple per il Macintosh), Xenix (Microsoft per i microprocessori Intel). Nell'intento di semplificare l'impiego dell'Unix, nel 1972 Dennis Ritchie e Brian Kernighan metteranno a punto, presso i laboratori Bell, una versione scritta in linguaggio "C", a sua volta derivato dal linguaggio Bcpl creato al Mit. 8: E' italiano il primo personal computer del mondo 1965 Ad ottobre, il "Programma 101", il primo personal computer del mondo prodotto in serie, è presentato dalla Olivetti al Bema (Business equipment manufacturers association) di New York, destando sensazione per le sue prestazioni elevate, dimensioni ridotte e l'elegante design opera di Mario Bellini. Il P101, che la stampa americana definisce subito "first desk-top personal computer of the world", è stato messo a punto dal piccolo nucleo superstite della ex Divisione elettronica Olivetti sotto la direzione dell'ing' Pier Giorgio Perotto, da cui l'appellativo di "Perottina" dato alla macchina all'interno della Olivetti. Il successo è immediato. Ne saranno costruiti circa 44 mila esemplari, contrariamente al tutt'altro che convincente Sharp Compet che l'industria di Osaka aveva presentato qualche mese prima come "desk-top". Di grande originalità la scheda magnetica utilizzata sul Programma 101 come memoria di massa e dalla quale avrà poi origine il "floppy disk". Il P101 è la prima macchina personale di elaborazione dati dotata di un programma registrato in memoria, di un supporto magnetico per l'introduzione e l'uscita dei dati e di un semplice sistema di programmazione con un linguaggio che può essere appreso in poche ore da un utente non specialista. Prima del P101 esistevano solo grandi calcolatori, gestiti da personale specializzato e situati in centri di calcolo non accessibili agli utenti, oppure le tradizionali calcolatrici meccaniche limitate alle 3 o 4 operazioni e prive di capacità di programmazione. I grandi elaboratori, che stanno per passare alla terza generazione con l'adozione dei circuiti integrati, richiedono inoltre la traduzione di qualsiasi problema in un "linguaggio macchina" superspecializzato, in grado di rispettare i pesanti vincoli imposti dalle tecnologie correnti, ma inaccessibile ai non addetti ai lavori. Le calcolatrici meccaniche più evolute hanno un prezzo dell'ordine del milione di lire; i calcolatori elettronici di minore costo non scendono sotto i 20-30 milioni per l'acquisto e le 400-600 mila lire mensili per l'affitto. Il prezzo del P101 viene fissato in 3.200 dollari in Usa e circa 2 milioni in Italia. Il P101 è dotato di un set di istruzioni aritmetiche elementari (somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione e radice quadrata) e può funzionare come una normale calcolatrice (a 22 cifre) fornendo i risultati con la virgola, segno algebrico e numero di decimali prefissato dall'operatore. La macchina può funzionare anche in modo automatico in quanto la memoria consente la registrazione di dati e istruzioni su una scheda magnetica leggibile e registrabile dalla macchina stessa. Le schede magnetiche, antesignane dei floppy disk, consentono l'archiviazione di intere biblioteche di programmi. Per svolgere un programma si introduce la scheda e i programmi registrati possono essere richiamati attraverso quattro tasti. L'operatore può costruire da sé i suoi programmi e attivarli [p. 143] o registrarli sulla scheda magnetica. La macchina può registrare in memoria sequenze di 120 istruzioni o, con la lettura concatenata di più schede, attivare sequenze di istruzioni di qualsiasi lunghezza. Per la costruzione si fa ricorso ai transistor poiché i circuiti integrati sono ancora oggetti sperimentali, fragili e carissimi. Viene però ideato un sistema di montaggio automatizzato che consente la produzione di "micromoduli" intercambiabili che simulano i circuiti integrati e consentono una manutenzione semplificata. Le innovazioni del P101 sono coperte da brevetti internazionali; per utilizzarne alcuni nel computer Hp9100, alla fine degli anni '60 la Hewlett-Packard verserà alla Olivetti quasi un milione di dollari di royalties. Molti P101 saranno in funzione fino agli inizi degli anni '80. Nello stesso anno viene costituita la Olivetti-General Electric (Oge). Della nuova società (75% capitale Ge e 25% Olivetti) viene nominato presidente Attilio Cattaneo e direttore generale Ottorino Beltrami. Nel 1968, la Olivetti cederà alla Ge la sua quota della società, che assumerà il nome di General Electric Information Sys-tem Italia (Geisi) e che due anni dopo passerà a sua volta alla Honeywell [vedi 1970] assumendo il nome di Honeywell Information System Italia (Hisi).8: 1965 Basandosi sulle esperienze fatte dalla Nasa per l'assistenza degli astronauti in volo, iniziano in Usa le prime esperienze di telemedicina. Il primo strumento di larga diffusione sarà il cardiotelefono portatile per la rilevazione dell'elettrocardiogramma e la sua trasmissione ad un centro specializzato attraverso la normale linea telefonica. In seguito saranno trasmesse anche immagini come radiografie, ecografie e altri dati bioclinici, oltre ad immagini televisive in diretta per un eventuale teleconsulto. La prima applicazione pratica sarà messa in atto nel 1969 in Usa al Massachusetts General Hospital con un sistema televisivo bidirezionale. Lo scopo è di collegare piccoli centri rurali, isole e centri mobili per il soccorso durante i disastri, con grandi strutture ospedaliere e giungere a tempestive diagnosi e terapie d'urgenza nei casi clinici gravi, grazie all'integrazione dell'informatica e delle telecomunicazioni. In Italia la prima esperienza di elettrocardiogramma trasmesso via cavo telefonico sarà effettuata nel 1973 all'ospedale di Udine con una serie di collegamenti interni. Dopo questo caso isolato, le prime sperimentazioni di telemedicina saranno avviate nel 1976 dalla Fondazione Marconi e da un Comitato per la telemedicina costituito all'Università di Roma. Le prime applicazioni inizieranno nel 1982 con un progetto congiunto tra Sip, Ministero della Ricerca Scientifica e Ministero della Sanità, congiuntamente al piano di ricerca Sismet svolto nell'ambito del Progetto finalizzato informatica del Consiglio nazionale delle ricerche. 1965 Sotto la spinta delle richieste della Nasa per elaboratori sempre più potenti, veloci e di peso ridotto necessari per le missioni spaziali, si crea la necessità di disporre di "supercomputer" [vedi 1970]. Fra le prime società a percorrere questa strada, la Control Data Corporation. Il suo modello 6600 può essere considerato tra i precursori dei supercomputer. Alla metà degli [p. 144] anni '60, i progetti della Control Data sono firmati dall'ingegner Seymour Cray che in seguito diventerà uno dei maggiori costruttori mondiali di supercomputer [vedi 1972]. 1965 L'Università di Pisa istituisce il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico (Cnuce), che dal 22 gennaio 1974 [vedi] verrà assorbito dal Consiglio nazionale delle ricerche come proprio Istituto. L'istituzione del centro viene decisa quando il Ministero della Pubblica istruzione decide che l'elaboratore messo a disposizione dell'università italiana dalla Ibm (un Sistema 7090) venga assegnato all'Ateneo pisano, dove da un decennio un gruppo di studiosi opera nel campo della elaborazione dei dati [vedi 1955]. La donazione a tre università europee da parte dell'Ibm di altrettanti elaboratori 7090 era stata portata avanti dall'allora vicepresidente della società americana Eugenio Fubini (figlio del grande matematico Guido) su richiesta di Alessandro Faedo (n' 1913). Nel 1970, il 7090 sarà affiancato da un Ibm Sistema 360ì67 e poi sostituito con un Sistema 370. L'attività di ricerca del Cnuce verte sui progetti di reti di informatica, banche dati, linguistica, giurisprudenza, musicologia e ricerca storica. Una delle prime ricerche è una analisi lessicale della Divina Commedia per la ricerca di "concordanze"; la ricerca accerta inoltre che fra le 101.499 parole dei tre cantici, il sostantivo più frequente è "occhi" (213 volte) seguito da "terra" (136) e da "gente" (127). La sezione linguistica del Cnuce preparerà anche un monumentale Vocabolario storico della lingua italiana compilato dall'Accademia della Crusca. Nel 1970, il Cnuce lavorerà per 200 istituti universitari, enti culturali e scientifici italiani e stranieri tra cui il Cern di Ginevra. In occasione della fase conclusiva del progetto "Sirio", l'istituto prepara, sperimenta e applica il software per il lancio e la gestione in orbita del primo satellite geostazionario italiano per telecomunicazioni. 1966 Nasce "Eliza", uno dei primi sistemi esperti. E' sostanzialmente un programma di analisi del linguaggio in grado, come l'Eliza del Pigmalione di Bernard Shaw, di imparare a parlare "sempre meglio". Eliza simula un colloquio con uno psicoterapeuta (Doctor), reagendo in modo apparentemente sensato alle risposte di un interlocutore umano. Il giovane ricercatore Joseph Weizenbaum, uno dei padri dell'intelligenza artificiale e realizzatore di Eliza attraverso il linguaggio Lisp [vedi 1958], si dichiara "allibito nel vedere quanto rapidamente e profondamente le persone che conversano con Doctor si lasciano coinvolgere emotivamente dai computer, e come questo assuma evidenti caratteri antropomorfici". In particolare, Weizenbaum racconta di aver provato uno shock nell'apprendere che la sua segretaria, che aveva seguito tutte le fasi della nascita del programma, faceva di tutto per restare sola e consultare Eliza sui propri problemi personali. Da allora Weizenbaum diventerà uno dei critici più intransigenti delle attese suscitate dall'intelligenza artificiale e dei paradigmi seguiti in questo campo da buona parte della stessa comunità scientifica. 1966 Il "motore" dell'innovazione giapponese - il Miti, Ministero del commercio internazionale e dell'industria - decide di finanziare il progetto di un supercomputer con 10 miliardi di yen per la fase d'avvio. Con l'approvazione del piano dell'informatica 1971-1975 che prevede la messa a punto di un prototipo del superelaboratore da parte di Fujitsu, Nippon Electronics e Hitachi, saranno stanziati altri 35 miliardi di yen. 1966 Per iniziativa del giornalista Stephen B' Grey, redattore della rubrica di computer della rivista "Electronics", il 5 maggio viene fondata in America la prima associazione di appassionati, l'Amateur Computer Society, e avviata da dicembre la pubblicazione di una newsletter sociale che sarà interrotta dieci anni più tardi. Il bollettino sarà il primo nel mondo ad occuparsi di calcolatori elettronici a livello amatoriale, in un'epoca in cui il meno caro tra i computer sul mercato, il "mini" Pdp-8/E di Digital, privo di tastiera, costa 5.000 dollari, una cifra considerevole per un privato. 1966 Si costituisce negli Stati Uniti l'Eat (Experiments in Arts and Technology), un gruppo di lavoro per la sperimentazione dell'arte astratta realizzata al calcolatore che in sei anni conterà una cerchia di 10 mila adepti. Tra i primi e più [p. 145] noti artisti informatici, Lloyd Summer, Derby Scanlon, Klaus Basset e Horst Mundshutz. 1966 I ricercatori Charles Kao e George Hockham, dello Standard Telecommunications Laboratory di Harlow (Gran Bretagna), inventano il cavo telefonico a fibre ottiche. A parità di capacità di trasmissione, il cavo a fibre ottiche ha un diametro inferiore a quello con conduttori di rame; consente inoltre di realizzare trasmissioni a larga banda per sistemi di comunicazione ad altissima velocità e per immagini Tv. Le fibre ottiche hanno una bassissima dispersione e sono insensibili alle interferenze elettromagnetiche. La trasmissione effettuata con fotoni generati da apparati laser, anziché elettroni, consente di ampliare di diecimila volte la capacità delle linee di collegamento. Alcuni laser semiconduttori [vedi 1962] producono inoltre luce alla stessa identica lunghezza d'onda dei raggi infrarossi; proprio a questa lunghezza d'onda le fibre ottiche hanno la massima trasparenza e sono in grado di trasportare segnali per lunghe distanze. Inizialmente il maggiore ostacolo alla trasmissione lungo fibre ottiche è la necessità di riconvertire i segnali luminosi in elettrici a intervalli di circa 50 chilometri perché gli impulsi luminosi tendono ad affievolirsi; dopo essere stati amplificati di nuovo, gli elettroni vengono ritrasformati in fotoni. L'ostacolo sarà rimosso nel 1986 con l'invenzione dell'amplificatore ottico: un ricercatore dei laboratori Bell della At&T riuscirà ad aumentare la luminosità degli impulsi "pompando" energia nelle fibre ottiche (nelle quali sarà inserito un altro materiale, l'erbio) con un laser esterno. L'amplificatore ottico consente di aumentare di oltre mille volte l'intensità del segnale che, in linea di principio può propagarsi all'infinito in una fibra ottica. Con un processo denominato di "pompaggio ottico", l'amplificatore a fibra drogata con erbio (Edfa) assorbe la radiazione di una determinata lunghezza d'onda, diversa da quella di trasmissione, per riconvertirla alla stessa lunghezza d'onda del segnale trasmesso nella fibra. 1966 Ricercatori dei Bell Telephone Laboratories mettono a punto una memoria non volatile cosiddetta a "bolle magnetiche". Il dispositivo, poco più grande della piastrina di un circuito integrato, è realizzato con una pietra semipreziosa come, ad esempio, un granato lavorato in modo particolare al quale è stato aggiunto uno strato sottile di materiale magnetico (ittio-ferro). Il granato immagazzina i dati sotto forma di bollicine magnetiche la cui presenza o assenza rappresenta l'"1" o lo "0" del sistema binario. Il sistema offre la possibilità di rendere più veloce l'accesso alla memoria per l'assenza di parti meccaniche in movimento. Per la lettura sequenziale dei dati contenuti nelle microscopiche bolle si ricorre ad una speciale testina. Le memorie a bolle magnetiche raggiungeranno nel 1979 il traguardo di oltre un milione di bit, ma saranno ancora in fase abbastanza sperimentale per quanto riguarda le applicazioni pratiche. 1967 Il governo francese vara il "Plan [p. 146] Calcul" per sostenere e coordinare lo sviluppo delle iniziative nel settore del calcolo automatico e istituisce la Délegation pour l'Informatique, l'Institut de Recherche Informatique et Automatique e, per l'attività sul mercato, la Cii (Compagnie Internationale pour l'Informatique). Con un nuovo intervento, nel 1971, il Governo accorderà al Piano un finanziamento di 2,2 miliardi di franchi. 1967 La Marina degli Stati Uniti modifica un piccolo computer del peso di 27 Kg (già utilizzato dalla Nasa a bordo del veicolo spaziale Gemini V e pagato 350 mila dollari) per montarlo su un aereo destinato alla sperimentazione di un sistema d'arma antiradar. 1967 L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) inaugura l'8 aprile a Bologna un centro di analisi dei fotogrammi delle tracce lasciate dalle particelle elementari. Per lo studio, l'identificazione e la classificazione dei fotogrammi viene utilizzato un dispositivo collegato ad un calcolatore di grande potenza che in 8 secondi è in grado di effettuare 80 mila misurazioni per fotogramma. 1967 La Philco (gruppo Ford) si ritira dall'attività nel settore dell'informatica civile. 1967 Il primo computer ad architettura parallela viene realizzato collegando e facendo operare simultaneamente 64 unità di elaborazione indipendenti. Il computer è così in grado di eseguire 200 milioni di istruzioni al secondo. 8: Intel: i suoi chip conquisteranno il mondo 1968 A luglio, Robert N' Noyce (1927-1990) - si unisce a Gordon E' Moore e ad Andrew Grove (n' 1939) per formare la Intel Inc' (così chiamata da Integrated Electronics) e per produrre chip di memoria [vedi 1969 e 1970]. Noyce, che nel 1958, indipendentemente da Jack St'clair Kilby, ha inventato il circuito integrato, ha lasciato l'anno prima la Fairchild Semiconductor che aveva fondato nel 1957 insieme a Moore e altri sei ingegneri. Nel primo anno di vita, la Intel ha 12 dipendenti e un fatturato di 2.600 dollari. La fortuna arriverà nel 1980 quando la Ibm sceglierà il microprocessore 8088 per il suo primo Pc preferendolo al Motorola 6800 scelto dalla Apple. Nel 1993, dopo 25 anni di attività, la Intel avrà oltre 25 mila dipendenti in tutto il mondo e ricavi annuali di quasi sei miliardi di dollari. Dal 1984 costituirà la maggiore fabbrica al mondo di microprocessori, arrivando a controllare fino al 70 per cento del mercato, sbaragliando la forte concorrenza giapponese (che invece raggiungerà il monopolio mondiale per le memorie Ram) e vendendo i suoi prodotti a oltre 400 fabbriche di computer. Grove era sbarcato negli Usa nel 1956, a 17 anni, con 20 dollari in tasca e una scarsa conoscenza dell'inglese, dopo essere fuggito dall'Ungheria invasa dai carri armati sovietici. Riuscì prima a laurearsi in ingegneria chimica al City College di New York e poi a prendere il dottorato nel 1963 a Berkeley. Alla Intel diventerà presidente nel 1979 e amministratore delegato unico nel 1987.8:[p. 1471]s1 1968 Esce nei cinema americani il colossale film 2001: a Space Odyssey diretto da Stanley Kubrick (n' 1928) e tratto dal racconto Sentinella scritto nel 1951 da Arthur C' Clarke (n' 1917). A parte l'enorme successo di pubblico, un Oscar per gli effetti speciali e la bravura del regista e del soggettista, i critici sono d'accordo nell'attribuire al computer "pensante" Hal-9000 (Heuristically programmed Algorithmic), che vi figura accanto ai protagonisti in carne e ossa, il titolo di personaggio più "umano" tra quelli rappresentati nella pellicola. Il soggetto del film è elaborato da Kubrick insieme a Clarke. La consulenza scientifica per il film è fornita da una équipe di quattro ingegneri della Honeywell guidata da John Miller e Dave Stubbs. In quattro mesi, i tecnici elaborano un documento molto dettagliato, con disegni e suggerimenti che vanno dal sistema antigravitazionale ad un rivelatore di radiazioni, al famoso computer pensante. Particolare curioso: le tre lettere che nell'alfabeto vengono dopo "Hal" sono "Ibm". 1968 In Gran Bretagna, nasce la International Computers Ltd' (Icl) dalla fusione di Ict [vedi 1956] con English Electric Computers (Eec), nel tentativo del governo di far assumere all'industria nazionale del settore quella "dimensione critica" indispensabile per avere una probabilità di riuscire a tener testa alla concorrenza statunitense e giapponese. 1968 Secondo un rapporto della National Academy of Sciences sullo stato delle scienze matematiche, che è ripre-so il 22 novembre dal "New York Times", agli Stati Uniti viene universalmente riconosciuto il merito di aver prodotto il maggior numero di ingegni matematici; prima della guerra essi erano invece considerati solo "consumatori" di ingegni altrui. Commenta il giornale: "Questa nostra epoca, spesso definita l'era del computer, è in realtà l'epoca delle più diffuse e fruttuose applicazioni della matematica". 1968 L'americano Ronald Rosenweig inventa i ferrofluidi, liquidi magnetici che contengono in sospensione microscopici magneti costituiti da particelle di ossido di ferro dell'ordine di millesimi di millimetro. Importanti le applicazioni scientifiche per le loro proprietà ottiche: lasciano passare la luce, se sottoposti ad un campo magnetico che ne orienta le particelle convenientemente, o ne bloccano il passaggio se sono sottratti all'azione del campo. L'invenzione sarà utilizzata dall'industria per la costruzione di stampanti ad alta definizione a getto d'inchiostro (ink-jet). 1968 Il 13 dicembre, Pentagono e Nasa decidono di mettere a disposizione dell'industria, delle istituzioni educative e delle organizzazioni scientifiche e tecniche il patrimonio di conoscenze accumulato presso il Cosmic (Computer Software Management and Information Center) nell'ambito della ricerca per la Difesa e lo spazio. Il Centro, istituito nel 1966 con la collaborazione dell'Università della Georgia, dispone di 450 software (100 sono della Nasa) riguardanti, tra l'altro, progettazione dei circuiti stampati, controllo di dati, attività gestionale, verifiche di equipaggiamenti e prove strutturali.[p. 148] 1968 A Westboro, presso Boston, Edson De Castro fonda la Data General. Dopo appena un anno, la società lancia sul mercato il minicomputer Nova, il primo a 16 bit. Il Data General One che sarà prodotto nel 1984 è considerato il primo vero personal portatile: con un peso di 4,98 chilogrammi e dimensioni tali da essere contenuto in una valigetta Samsonite, dispone di una unità centrale con 512 Kbyte di Ram, microprocessore Cmos 8088 a 4 Mhz, una tastiera abbastanza larga, display a cristalli liquidi da 80 colonne per 25 righe, due driver per dischetti da 3,5 pollici da 720 Kbyte l'uno, batterie per alcune ore di autonomia e un modem a 300 baud. Progettato da Kazuhiro Miyashita, sarà venduto a 2.895 dollari. Nel 1974, la Data General aprirà una filiale anche in Italia, a Milano. La storia della Data General diventerà il soggetto di un libro (The soul of a new machine) che vincerà il premio Pulitzer nel 1981. 1968 L'Alitalia [vedi 1956 e 1961] estende a tutta la propria rete mondiale la prenotazione dei biglietti aerei. Il "cuore" del Sistema Arco (Alitalia reservation and communications system) è costituito da due elaboratori Ibm 360ì65, di cui uno con funzioni di back-up, installati a Roma e collegati, attraverso 50 mila chilometri di cavi telefonici e telegrafici, a 350 terminali video e 110 telescriventi disseminati in Italia, Europa e Nord America. Da qualsiasi terminale si ottiene in due secondi l'accettazione della prenotazione o le eventuali soluzioni alternative. Il tempo medio di risposta, anche nei periodi di picco di traffico in cui arrivano 15 messaggi al secondo, è di 1,5 secondi. Nel 1970, il Sistema Arco sarà integrato con un sistema operativo aeroportuale per l'accettazione dei passeggeri, la gestione delle operazioni di scalo, il controllo della disponibilità dei posti a bordo, ed il bilanciamento automatico degli aerei in base al peso delle persone e dei bagagli. Il nuovo sistema, la cui realizzazione comporterà la messa a punto di programmi per 100 mila istruzioni, controllerà inoltre tutte le informazioni che interessano i vari livelli operativi e direttivi della compagnia. 1968 A Stanford, Edward Feigenbaum, in collaborazione con il premio Nobel per la genetica Joshua Lederberg, mette a punto "Dendral", il primo sistema esperto per scoprire le sostanze chimiche sconosciute. Al sistema si ispireranno Edward Shortlife, dell'istituto per l'intelligenza artificiale del Mit, e Lawrence Fagan, di Stanford, che nel 1970 metteranno a punto "Mycin", un sistema esperto per la diagnostica medica in grado di identificare gli organismi causa di infezioni batteriche del sangue e di indicare gli antibiotici adatti. Fagan metterà successivamente a punto "Oncocin" per la cura del cancro, mentre a Pittsburgh sarà creato negli stessi anni "Internist-Caduceus" dedicato alla medicina interna e denominato informalmente "Jack in the box", capace di diagnosi corrette nell'80 per cento dei casi. La sua base di conoscenze include circa 500 malattie e oltre 3.500 manifestazioni di sintomi. 1968 "Shakey", il primo sistema robotico completo, viene realizzato allo Stanford Research Institute. Equipaggiato con una telecamera e con sensori elettronici anticollisione, il robot è azionato da motori elettrici. Inizialmente è collegato ad un computer con cavi elettrici che saranno poi sostituiti da un collegamento radio. Shakey è in grado di individuare e raggiungere uno specifico punto in un appartamento di sette stanze, evitare gli ostacoli sul percorso, trovare un determinato contenitore e spingerlo fino ad un punto prestabilito, secondo le istruzioni precedentemente impartite.[p. 149] 1968 Primo collegamento ultrarapido tra nove centri di elaborazione dati Ibm negli Stati Uniti e uno a Parigi, via satellite "Early Bird". La velocità è 15 volte superiore a quella ottenibile con la trasmissione via cavo transatlantico. 1968 Per la prima volta in Europa, due elaboratori (del Credit Lyonnais) "conversano" direttamente fra loro alla distanza di otto chilometri, scambiandosi milioni di informazioni al secondo. 1968 Per iniziativa dell'ingegnere Lino Zanussi, editore e industriale, il "Messaggero Veneto", un quotidiano che si pubblica a Udine, introduce, primo in Italia, la composizione "a freddo" dei testi, assistita da computer. L'innovazione verrà introdotta nel giro di un decennio da almeno venti dei circa 80 quotidiani nazionali. Tra questi, "La Stampa" e il "Corriere della Sera", che l'introducono gradualmente a partire dal 1975. 1969 Il 20 luglio i primi due uomini - Neil Armstrong e Edwin Aldrin scendono sulla Luna. L'impresa degli astronauti dell'Apollo 11 è resa possibile dalla perfetta integrazione operata dalla Nasa con il contributo di 350 mila persone, di 20 mila aziende Usa e delle tecnologie scaturite da tre invenzioni: la radio di Guglielmo Marconi (1894), la V-2 di Wernher von Braun (1942) e il calcolatore elettronico programmabile Eniac di John Presper Eckert e John W' Mauchly [vedi 1946]. Il gigantesco razzo Saturno 5 - talmente potente da sviluppare una spinta equivalente a quella di 500 aviogetti da caccia - possiede (in corrispondenza del primo stadio) una centrale di sottosistemi elettronici per tenere incessantemente sotto controllo le fasi più delicate del lancio e dell'ingresso in orbita, che potrebbe fare invidia ad un laboratorio di ricerche. Prima del lancio, due elaboratori Rca situati nel poligono di Cape Canaveral controllano 150 mila segnalazioni al secondo provenienti da tutti i sistemi impegnati nella straordinaria operazione. Durante il lancio, due computer realizzati dalla Raytheon e montati rispettivamente sul modulo di comando e su quello lunare dell'astronave Apollo 11, risolvono direttamente a bordo i problemi di guida e navigazione, forniscono informazioni ai piloti e alla rete a Terra sul funzionamento dei sistemi e controllano il funzionamento dei motori principali e dei piccoli razzi di manovra, impartendo loro i comandi per le correzioni della traiettoria di volo. Ognuno dei due computer di bordo pesa 31,8 chilogrammi, misura 61ù32ù15 centimetri, ha una memoria permanente da 36.864 parole e una cancel-labile in nuclei di ferrite da 2 Kbyte. Nei primi dieci minuti di volo, i computer di bordo controllano l'accelerazione del razzo cento volte al minuto e inviano a Terra tre milioni di dati. Anche le condizioni fisiche dell'equipaggio sono tenute costantemente sotto controllo (il battito cardiaco è misurato sei volte al secondo, il ritmo della respirazione due volte al secondo) e i dati sono inviati a Terra, analizzati istantaneamente dagli elaboratori e visualizzati sugli schermi dei medici e dei responsabili della Nasa. A Cape Canaveral, la fase di lancio è seguita dai computer che nei primi 10 minuti del volo effettuano 7 milioni di operazioni sui dati provenienti dal Saturno 5 e dall'astronave, mentre 450 videoterminali installati nella centrale operativa consentono agli specialisti di tenere d'occhio i tasselli del gigantesco mosaico messo a punto per l'impresa. Durante il volo verso la Luna e nel viaggio di ritorno, una rete mondiale di telecomunicazioni con un centinaio di punti di ascolto collega incessantemente la navicella "Apollo" con il centro di controllo della Nasa a Houston, nel Texas. Ogni mezzo secondo, il centro di Houston aggiorna con una batteria di elaboratori Ibm e Univac i dati provenienti dalla rete mondiale su [p. 150] posizione, velocità e direzione dell'astronave in volo nello spazio. Attraverso un complesso di oltre cento elaboratori interconnessi, il centro di calcolo della Nasa a Houston esegue circa 80 miliardi di calcoli per ogni giorno di missione. Il computer del sistema di guida e navigazione per l'astronave Apollo era stato progettato a partire dall'8 agosto 1961, quando la Nasa assegnò all'Instrumentation Laboratory del Massachusetts Institute of Technology - un'istituzione scientifica senza scopi di lucro diretta da Charles Stark Draper (1901-1987) - il compito di realizzare un elaboratore potente, affidabile, di basso consumo e con un ingombro massimo pari ad un cubo di 40 centimetri di lato. Draper (al quale è oggi intitolato il laboratorio del Mit) era stato autore durante la seconda guerra mondiale di sistemi avanzati per l'artiglieria contraerea e per i bombardieri strategici e inventore di sistemi giroscopici per aerei, sottomarini e missili. Grazie ai circuiti integrati, da poco messi a punto, il compito fu portato a termine da un gruppo di ricercatori diretto da Draper. "Durante i dieci anni nei quali ho lavorato al programma Apollo - dichiarerà l'astronauta Dave Scott - non si è mai verificata una vera anomalia al computer". In tutto il periodo in cui sarà impiegato, il computer dell'Apollo sarà considerato una delle più prodigiose macchine realizzate per la conquista della Luna e servirà come pietra di paragone per il controllo di qualità nella fabbricazione degli elaboratori, favorendo enormemente la diffusione dei circuiti integrati. 1969 La Walt Disney produce The Computer Wore Tennis Shoes, un filmetto per ragazzi diretto da Robert Butler - il regista della famosa serie di telefilm Star Trek trasmessi nel 1966-69 - e interpretato da Cesar Romero e Kurt Russell che ha come protagonista il computer. La trama, piuttosto leggera, narra le avventure di uno studentello con le scarpe da tennis che dopo un corto circuito con un computer acquista doti prodigiose ed è inseguito da malfattori e allibratori che intendono servirsene per i loro loschi affari. 1969 Il giorno prima dell'uscita dalla Casa Bianca, il presidente Lyndon Johnson lancia un'offensiva contro la Ibm attraverso il Dipartimento di Giustizia accusando la società di procedure monopolistiche e contrarie alle leggi sulla concorrenza. La denuncia, che sarà ritirata dal Dipartimento di Giustizia nel gennaio 1982, condizionerà per 13 anni le iniziative industriali e commerciali dell'azienda e costerà all'Ibm parecchie centinaia di milioni di dollari. 1969 Al Massachusetts Institute of Technology nasce Logo, un linguaggio informatico elementare studiato apposta per consentire ai bambini di programmare facilmente gli home computer, i piccoli calcolatori in genere utilizzati per i videogiochi, ma entrati anche nelle scuole primarie americane dove hanno a volte sostituito gesso e lavagna. Oltre che nelle scuole, il Logo si diffonderà anche all'interno del Mit dove sarà impiegato per sviluppare concetti di alta matematica e fisica. Il nome Logo non è un acronimo come nel caso del Basic o del Cobol, ma deriva dal greco logos (parola, pensiero) e riesce da solo a spiegare la struttura innovativa di questo linguaggio che privilegia l'aspetto discorsivo con l'elaboratore. Il Logo prende spunto dagli studi dello psicologo Jean Piaget sulla psicologia dell'età evolutiva ed ha come precursore il Lisp [vedi 1958], il celebre linguaggio per intelligenza artificiale realizzato nei primi anni '60 da John Mccarthy e strutturato in liste di procedure (da cui il nome). Il Logo, inventato da un gruppo di ricercatori guidato dal professor Seymour Papert (n' 1928), verrà adottato anche nelle applicazioni informatiche presenti nelle scuole medie, soprattutto per l'insegnamento della matematica. Il linguaggio prevede l'impiego di procedure grafiche elementari consistenti nel descrivere gli spostamenti di una "tartaruga", un cursore a forma di triangolo, che muovendosi sul video consente di eseguire complesse figure geometriche con molta facilità. Questa facilità ha [p. 151] ingiustamente portato a considerare il Logo come un semplice linguaggio grafico di poca utilità per applicazioni pratiche; si tratta invece del migliore esempio di come si possano usare i computer per sviluppare nei bambini, in modo estremamente naturale, un processo di autoapprendimento coadiuvato dalla macchina. 1969 Marcian Edward Hoff jr' sviluppa alla Intel la tecnologia Mos (Metallic Oxide Semiconductor), un transistor ad effetto di campo nel quale l'elettrodo di porta logica viene isolato dal circuito mediante una pellicola di ossido metallico. Pur essendo più lenti dei bipolari, i transistor Mos consentiranno un'elevatissima integrazione di elementi (Vlsi, Very Large Scale Integration) nei futuri circuiti integrati, consentendo di svolgere funzioni estremamente complesse. 1969 Citata in giudizio da Applied Data Research, Control Data e Data Processing Financial & General, con l'accusa di monopolio nei grossi calcolatori, la Ibm accetta di rinunciare alle vendite di "sistemi totali", ossia del software compreso nel prezzo dell'hardware, e riconosce che i linguaggi di programmazione sono un prodotto a sé stante. La decisione della Ibm spianerà la strada allo sviluppo negli Stati Uniti di un'industria di software indipendente. 1969 L'Università di Pisa istituisce il corso di laurea in Scienze dell'Informazione. Si iscrivono 500 studenti, dieci volte di più di quanto previsto dal Comitato nazionale per le scienze matematiche del Cnr nella relazione che illustrava il parere negativo dato sull'istituzione del corso di laurea. La lezione inaugurale è tenuta il 17 novembre dal professor Alessandro Faedo (n' 1913), rettore dell'Ateneo pisano e futuro presidente (1972-76) del Consiglio nazionale delle ricerche. L'esempio di Pisa sarà seguito da altre università tra cui, già dall'anno successivo, il Politecnico di Torino e l'Università di Bari. Il corso istituito a Pisa parte comunque in forte ritardo rispetto ad altri Paesi industrializzati, in coda persino all'Egitto. 1969 L'Università di California di Berkeley inventa il Pilot (Programmed Inquiry, Learning Or Teach-ing), un particolare linguaggio che serve come strumento per preparare programmi d'insegnamento e di apprendimento con il concorso del computer e di quiz per esami. 1969 Il Jet Propulsion Laboratory della Nasa presenta a Pasadena il prototipo del computer "Star" (Self-Testing-and Repairing) che provvede automaticamemte alle verifiche su se stesso e alle eventuali riparazioni in caso di avaria. Progettato da Algirdas A' Avizienis, "Star" è destinato all'impiego sulle sonde interplanetarie per missioni della durata di 15 anni ai confini del Sistema Solare. 1969 La definizione di "personal computer" viene adottata per la prima volta, sia pure in via di ipotesi, da Alan Kay nella tesi per il dottorato di ricerca. Negli anni successivi. Alan Kay sarà progettista capo alla Apple, inventerà il linguaggio Smalltalk e, a poco più di 40 anni, diventerà vicepresidente della Atari. 1969 La Corte d'Appello statunitense per i brevetti accoglie il ricorso d due informatici della Mobil Oil, C'D' Prater e J' Wei, ai quali l'Ufficio brevetti aveva rifiutato d registrare un software applicativi in quanto escluso dal repertorio in vigore. In seguito, la Corte suprema deciderà invece [vedi 1972] che brevettare i software potrebbe rallentare lo sviluppo dei linguaggi informatici. 1969 Utilizzando un unico elaboratore Ibm 360ì95, gli astrofisici del Centro spaziale Goddard della Nasa, nei pressi di Washington, riescono a realizzare un primo modello matematico dell'Universo. 1969 La Xerox, gigante americano del settore fotocopiatrici [vedi 1937 e 1959] entra nel settore dei computer acquistando la piccola Scientific Data Systems - fondata nel 1961 da Max Palevsky - per 918 milioni di dollari, una cifra ben al di sopra del suo reale valore. Nel tentativo di trasformare macchine che inizialmente non pretendevano di competere con il sistema Ibm 360, la Xerox Data Systems (questa la ragione sociale data alla società) perderà dal 1970 al 1975 ben 350 milioni di dollari. Le prospettive ancora peggiori per il futuro costringeranno la Xerox a ritirarsi dal settore il 21 luglio 1975. 1969 Due sismologi americani utilizzano un computer per controllare i [p. 152] punti di tensione lungo la faglia di St' Andreas, in California, nel tentativo di prevedere un terremoto nella zona di San Francisco. Tra l'altro, il computer raccoglie ed elabora tutti i dati storici dei terremoti in California a partire dal 1812 e costruisce un modello matematico con le caratteristiche geologiche del terreno lungo la faglia. 1969 Il 5 novembre, al Centro ricerche Ames in California, la Nasa inaugura il più grande simulatore di volo del mondo. Progettato dagli ingegneri John D' Dusterberry, Maurice D' White e Shizuo Doiguchi, l'impianto è alto come un palazzo di sei piani, può essere programmato con l'impiego di un computer digitale-analogico sia per addestrare i piloti su qualsiasi aeroplano che per simulare il rientro a Terra a bordo di veicoli spaziali a velocità supersonica o ipersonica. 1969 Jerry Sanders, uno del gruppo dei pionieri della Fairchild insieme a Bob Noyce, fonda la Advanced Micro Devices. In meno di dieci anni, la società avrà un fatturato di 150 milioni di dollari e 3.500 addetti in tre stabilimenti. 1969 Martin Allen fonda la Computer-vision. 1969 Alla fine degli anni '60 gli elaboratori installati in tutto il mondo sono stimati 105 mila; di questi, 63 mila sono negli Usa, 24 mila in Europa occidentale, 6 mila in Giappone e 6 mila in Europa orientale. L'Italia dispone di 2.500 elaboratori, contro i 6 mila della Germania e della Gran Bretagna e i 4.500 della Francia. 1969 Il Consiglio nazionale delle ricerche istituisce a Genova il laboratorio (poi istituto) di Cibernetica e Biofisica. I suoi compiti sono le ricerche, dal punto di vista dell'elettronica e dell'informatica, nel settore della biocibernetica (ad esempio, sul comportamento opto-motorio di insetti volanti e sull'occhio umano), della biofisica delle membrane cellulari e nervose, della chimica-fisica delle membrane artificiali. 1969 Per la prima volta, il sistema del nastro magnetico per la registrazione di dati viene applicato ad una carta di credito. La banda magnetica viene inizialmente applicata e registrata con standard diversi finché l'anno successivo l'International Standard Organization (Iso) stabilirà caratteristiche internazionali, anche per motivi di sicurezza. I dati sulla banda magnetica sono contenuti in tre tracce: nelle prime due vi sono quelli preregistrati e da utilizzare solo per la lettura, nella terza è prevista la possibilità di riscrittura. La capacità totale della banda è di 226 caratteri alfanumerici. La dimensione standard della carta è di 54 millimetri per 85,6, con uno spessore di 0,76. Le carte a banda magnetica saranno superate in prestazioni da quelle che incorporano un microprocessore [vedi 1974] e da quelle a registrazione laser [vedi 1981]. Nel 1994, le carte di ogni tipo circolanti nel mondo saranno circa 6 miliardi, per un consumo di plastica di circa 26 mila tonnellate l'anno. Dal punto di vista fisico, le carte sono composte di un sandwich con triplo strato di elementi fondamentali: un'anima interna di bakelite polivinilcloridrica e due strati esterni in acetato di vinile, il tutto fuso a caldo e sotto pressione. Il prodotto finale deve rispettare rigide normative internazionali di robustezza, torsione, flessibilità, affidabilità e sicurezza stabilite dalla Iso. L'idea di una società senza moneta contante fu ipotizzata già nel 1888 dallo scrittore statunitense Edward Bellamy con il libro Uno sguardo al passato: 2000-1887 che per quei tempi fu un best-seller senza precedenti: un milione di copie vendute. Ambientato in una Boston dell'anno [p. 153] 2000, tracciava un ritratto degli Usa in una ideale società socialista in cui, tra l'altro, il denaro era sostituito da "crediti" accumulati dalle persone con il loro lavoro. 1970 La Ibm annuncia il Sistema 370, un elaboratore di grandi dimensioni, con una memoria da tre milioni di caratteri e in grado di eseguire in un secondo dodici milioni e mezzo di operazioni elementari. L'elaboratore adotta per la prima volta transistor ad effetto di campo e dispone sia della prerogativa del time-sharing [vedi 1961] che della cosiddetta "memoria virtuale". Ogni programma, per essere eseguito, deve essere portato nella memoria principale dell'elaboratore. La macchina può quindi svolgere solamente programmi la cui ampiezza complessiva non superi la capacità della memoria principale. Per superare questa limitazione è stata messa a punto la tecnica nota come "memoria virtuale". Il programma da svolgere è registrato sulla memoria ausiliaria a dischi, molto più ampia ed economica di quella principale, e suddiviso in tante piccole parti o "pagine". Ad ogni istante viene trasferita nella memoria principale solo la pagina necessaria in quel momento che viene poi riportata sul disco mentre un'altra va a prendere il suo posto nella memoria principale e così via. Con il metodo del trasferimento delle pagine, l'elaboratore opera come se disponesse di una memoria principale molto più ampia di quella reale. Questa tecnica richiede speciali circuiti nell'unità centrale e complessi programmi di controllo che sovraintendano al continuo scambio di pagine tra memoria principale e disco magnetico. Nel modello 145 del Sistema 370, la Ibm adotterà per la prima volta al mondo una memoria centrale composta interamente di circuiti a semiconduttori, in sostituzione della memoria a nuclei magnetici. Nel 1970 la Ibm è la maggiore azienda mondiale di informatica, ha 269 mila dipendenti ed entrate per complessivi 7,5 miliardi di dollari, 3 dei quali derivanti da attività all'estero. 1970 Gene M' Amdahl fonda la Amdahl Corporation. Amdahl ha trascorso 13 anni alla Ibm come progettista, tra l'altro, della serie di grandi calcolatori Sistema 360. Il primo computer, l'Amdahl 470-V/6, sarà installato cinque anni dopo. Dal 1978 la Amdahl aprirà una filiale in Italia, a Roma. Nel 1980, Amdahl fonderà la Trilogy Systems Inc', specializzata in stazioni di lavoro. 1970 Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Illinois guidato da Daniel Leonid Slotnick progetta il supercomputer Illiac IV (Illinois Automatic Computer) con i finanziamenti della Darpa (l'agenzia di ricerche militari del Pentagono). L'elaboratore, costruito in esemplare unico dalla Burroughs, verrà a costare 40 milioni di dollari. E' il primo grande computer ad utilizzare una architettura parallela che non ricalca il sistema von Neumann ed è dotato di una memoria in grado di immagazzinare 131.072 parole da 64 caratteri su semiconduttori invece che in un reticolo di anellini di ferrite. Il raffreddamento è ottenuto con un flusso d'aria refrigerata. La spesa di manutenzione (circa 2 milioni di dollari l'anno) sarà uno degli aspetti negativi della macchina, che dopo un esauriente collaudo sarà assegnata nel settembre del 1972 al Centro di ricerche spaziali Ames della Nasa a Mountain View (California). Per la consegna, nell'aprile 1972, saranno impiegati undici autotreni. La macchina sarà utilizzata fino al 1982 nella soluzione di problemi complessi di aerodinamica, grazie alla sua elevata velocità di calcolo (50 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo) e messa a disposizione anche di altri centri di ricerca Usa attraverso la rete Arpanet. I primi anni '70 sono quelli in cui iniziano a diffondersi i supercomputer, elaboratori velocissimi e costosissimi destinati a grandi aziende, soprattutto per la ricerca scientifica, per calcoli di aerodinamica, meteorologia, ecc'. Oltre all'Illiac IV, fra i primi supercomputer vi sono lo Star-100 e il Dap-1. I supercomputer più famosi e diffusi saranno però quelli realizzati da Seymour Cray [vedi 1972]. 1970 La Xerox fonda in California il Parc (Palo Alto Research Center) con lo scopo di compiere ricerca finalizzata a lungo termine. Il centro lascia la più ampia libertà ai suoi ricercatori, senza spingerli verso alcun obiettivo di carattere commerciale. Il Parc apporterà molti brillanti contributi di idee e invenzioni (come, ad esempio, le "icone", la rete Ethernet, ecc') che la Xerox non riuscirà però a sfruttare a fondo lasciando ad altri l'utilizzazione dal punto di vista commerciale. Fra le varie invenzioni che saranno effettuate al Parc, c'è il linguaggio di programmazione Smalltalk creato nel 1972 da Alan Kay. L'anno successivo sarà la volta dell'"Alto", la prima stazione di lavoro che utilizza Smalltalk e dispone delle icone, di immagini grafiche e consente l'integrazione di documenti diversi. I principi dell'Alto saranno trasfusi nel 1977 nella Star-8010, commercializzata però ad un prezzo troppo alto. Parte dei progettisti del Parc passeranno in seguito alla Apple, dove realizzeranno prima il computer Lisa e poi il Macintosh. 1970 La società svizzera Hoffman La Roche brevetta il primo sistema Lcd (Liquid Crystal Display, visualizzatore a cristalli liquidi) [p. 154] utilizzabile in applicazioni commerciali. E' la dimostrazione dell'errore fatto cinque anni prima dalla Rca [vedi 1965] nell'abbandonare questo settore di ricerca. Gli Lcd presentano un consumo di elettricità minimo e una visibilità molto più netta dei Led (Light Emitting Diode) se utilizzati come visori alfanumerici di calcolatori tascabili, orologi digitali, strumenti di misura elettronici e, in seguito, come schermi di computer e televisori portatili in bianco e nero e a colori. Scoperti nel 1888 dal botanico austriaco Friedrich Reinitzer, i cristalli liquidi sono stati considerati per quasi 80 anni una curiosità di laboratorio: viscosi come i liquidi, cambiano colore con la temperatura e hanno una struttura molecolare simile a quella dei cristalli; sono classificati in oltre 200 tipi tra composti chimici e organici (ad esempio la bile). La proprietà di modificare il loro colore in funzione della temperatura, per un campo elettrico, pressioni o vibrazioni, avviene entro un intervallo di temperature da meno dieci a più cento gradi. La prima applicazione commerciale dei cristalli liquidi nell'informatica sarà un display a otto cifre realizzato dalla North American Rockwell per una microcalcolatrice messa in vendita nel 1972 a circa cento dollari. 1970 Viene messo a punto il "codice a barre" Upc (Universal Product Code, codice universale di prodotto) destinato ad essere letto da un raggio laser. E' la sequenza di righe verticali che nel giro di una decina d'anni comparirà praticamente su ogni prodotto commerciale, per essere letto da sensori come gli scanner laser dei registratori di cassa dei supermercati. L'invenzione è fatta contemporaneamente negli Usa dalla Monarch Marking (che lo mette a punto per il commercio al dettaglio) e in Gran Bretagna dalla Plessey Telecommunications (per usi industriali). Il codice Upc viene letto da sinistra a destra ed inizia con tre barre sottili più lunghe delle altre che si ripetono anche a metà e al termine della sequenza. Le tre barre individuano inizio, separazione e fine dei vari messaggi. I numeri che compaiono sopra o sotto il codice corrispondono a quelli codificati nelle barre e servono per una eventuale lettura diretta. Prima delle tre barre conclusive ve ne sono due che servono da unità di controllo. Loro compito è garantire che l'operazione di scanning si sia svolta senza errori. I numeri a cui corrispondono sono infatti il risultato di una certa operazione effettuata su tutte le cifre precedenti. Se lo scanner ne ha saltata una, la cifra di controllo non corrisponde e l'operazione deve essere ripetuta. E' lo stesso principio del bit di parità per il controllo degli errori in una cifra espressa in sistema binario [vedi 1948]. 1970 Il 15 aprile, la Canon presenta a Tokyo il primo computer da tasca dotato di stampante su carta termica: il Pocketronic - così si chiama la nuova macchinetta - si diffonderà a macchia d'olio per la sua praticità. 1970 Il 20 maggio, la General Electric decide di abbandonare il settore dell'informatica commerciale in seguito all'insuccesso sul mercato della sua linea di computer. Cederà l'attività alla Honeywell in cambio di 1,5 milioni di azioni dell'acquirente per un valore di 130 milioni di dollari e di 110 milioni in contanti. Dalla fusione della Honeywell Regulator Company con il gruppo Sistemi informativi della General Electric, nasce la Honeywell Information System con l'intento di sfidare la Ibm nel mercato dei computer. Le origini della Honeywell, che fino a quel momento si è dedicata alla realizzazione di apparecchiature di controllo per processi industriali, risalgono al 1885 con la messa a punto a Minneapolis di una valvola di tiraggio automatica per camini da parte dell'inventore di origine svizzera Albert Butz (1849-1904). Col nome Honeywell (da Mark Honeywell, uno dei soci dal 1927), la società è sempre stata all'avanguardia nel settore del controllo industriale, ma si è dedicata anche a settori più specifici come un autopilota elettronico costruito nel 1941 per i bombardieri americani e, in seguito, l'autopilota della capsula spaziale Mercury-7 e degli space shuttle. Dal 1947, la Honeywell aveva iniziato anche a produrre transistor, [p. 155] realizzandone in breve un tipo in grado di funzionare con una potenza di 20 Watt, cento volte di più dei transistor disponibili all'epoca. 1970 Inizia a diffondersi nelle grandi industrie la progettazione assistita da calcolatore (Cad, Computer Aided Design) con il conseguente abbinamento alla produzione (Cam, Computer Aided Manufacturing). L'integrazione delle due tecnologie (Cad-Cam) viene definita come una "nuova rivoluzione industriale". Il Cad permette di creare modelli di oggetti rappresentandone, con un computer, tutte le caratteristiche geometriche. Gli oggetti che appaiono sullo schermo possono essere prima disegnati e poi mossi, ruotati, rappresentati in modo speculare, variati nella scala, evidenziati nei dettagli "zoomando" su una parte. Il Cam trasporta tutte queste possibilità nel processo produttivo permettendo di gestire macchine a controllo numerico (fresatrici, torni, ecc') per creare un modello identico a quello progettato. Sullo schermo, un ingegnere può progettare una intera raffineria di petrolio, arrivando a definire particolari che nella realtà non sono più grandi di un paio di centimetri. Fra le prime industrie ad applicare queste due tecnologie vi saranno quelle automobilistiche e aeronautiche, seguite via via da quasi tutti gli altri settori fino ad arrivare anche ai costruttori di rubinetti e di pentole da cucina. Per utilizzare queste tecnologie occorrono programmi grafici adatti e computer con grandi quantità di memoria; se infatti con 6-7 byte è possibile memorizzare una parola, ne occorrono 150 mila per un'immagine in bianco e nero e fino a due milioni per una a colori. Le origini più remote del Cad-Cam vengono fatte risalire ad impieghi militari alla fine degli anni '50. Il passaggio alle applicazioni civili avviene con la tesi di laurea che Ivan E' Sutherland presentò nel 1962 [vedi] al Mit con il titolo Album da disegno: un sistema di comunicazione grafica uomo-macchina. Anche gli stessi computer si avvarranno delle possibilità del Cad-Cam: la progettazione dei chip Vlsi (Very Large Scale Integration) sarebbe impossibile senza il ricorso a queste procedure. Software specializzati posizionano gli elementi interni del chip, creano automaticamente la rete delle interconnessioni e disegnano le "maschere" che serviranno per l'incisione del circuito. Altri software verificano la logica del disegno e collaudano il circuito rilevando virtualmente le correnti e le tensioni che circolano in esso. 1970 L'astrofisico Charles Moore, dell'Osservatorio di Kitts Peak, in Arizona, inventa Forth (da Fourth generation language, ossia linguaggio di quarta generazione), destinato in origine alla programmazione delle osservazioni astronomiche attraverso il telescopio e, in seguito, adattato per l'impiego nei mini e microcomputer e in robotica. 1970 La Digital Equipment conquista il 40 per cento del mercato dei minicomputer, precedendo la Ibm (18 [p. 156] per cento) che continua a puntare sui grossi "mainframe", la Hewlett-Packard (7 per cento), la Honeywell e la Philips (6 per cento ciascuna). 1970 I Paesi socialisti che fanno parte del Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica fondato nel 1959) varano il progetto Rjad per lo sviluppo di elaboratori elettronici di terza generazione. 1970 La Digital annuncia il suo primo minicomputer a circuiti integrati, il Pdp-11. Sarà il capostipite di una famiglia che reca questa sigla. Caratteristica principale sarà la facilità di espansione, assicurata da un nuovo tipo di interconnessione denominata Unibus. 1970 La Intel produce la prima Ram (Random Access Memory), la memoria a semiconduttori ad accesso casuale da 1 Kbyte (per la precisione 1.024 byte di informazioni), che verrà adottata immediatamente nella costruzione di nuovi computer al posto delle memorie a nuclei magnetici di ferrite. In cinque anni ne verranno prodotte 1.600 miliardi di unità. La Intel 1103 viene prodotta con il procedimento cosiddetto Mos (Metal oxyde semiconductor), cioè a semiconduttori ad ossido metallico messo a punto da Marcian Edward Hoff jr' [vedi 1969]. Il procedimento Mos consentirà di scendere al di sotto della barriera del millesimo di dollaro per bit fissato dai produttori di nuclei magnetici, rendendo più conveniente la Ram a semiconduttori. La densità dei circuiti prodotti comincerà a quadruplicare e i costi rimarranno quasi costanti, se non addirittura inferiori. Nel 1973, la capacità della Ram sarà portata a 4 K (4.096 byte) e nel 1975 a 16 K (16.384 byte). 1970 Un sistema universale di traduzione automatica, il Systran, viene messo a punto da P' Thomas. La prima utilizzazione ufficiale avverrà in occasione dell'incontro spaziale delle navicelle Apollo Soyuz nel 1975. Nel 1981 il sistema sarà adottato dagli uffici della Comunità Europea. 1970 Il Dipartimento della difesa statunitense, nell'ambito del progetto Arpa [vedi 1958] allestisce la rete telematica Arpanet capace di resistere ad eventuali attacchi nucleari. Nel 1983 [vedi], Arpanet sarà divisa in due e diventerà Milnet per le esigenze operative del Dipartimento della Difesa e Arpanet (detta anche R&D-Net) per la ricerca. Quest'ultima, all'inizio degli anni '90 si trasformerà nel Commercial Internet Ex-change, una rete aperta a chiunque dispone di un terminale e di un modem. L'inserimento avverrà senza alcuna password e consentirà di utilizzare qualche elaboratore collegato al sistema, magari solo per giocare a scacchi. Inizialmente il costo ancora elevato dei terminali e la necessità di una buona preparazione tecnica limiterà gli abusi, ma quando arriveranno sul mercato microcalcolatori e modem economici i responsabili di Internet saranno costretti a limitare l'accesso attraverso l'assegnazione di codici. La gestione, il controllo e la manutenzione di Internet sono fatte dalla Isoc (Internet Society) avvalendosi del supporto volontario di enti pubblici e privati, e di persone individuali. Nei primi anni '90, i computer che si collegano a Internet saranno oltre 40 milioni in più di 60 Paesi, con un ritmo di crescita di 150 mila utenti ogni mese. La quantità di banche dati accessibili (circa tre milioni) rendono la ricerca abbastanza complicata, ma facilitata da strumenti denominati "Gopher" (testo e multimedia) e "World-Wide Web" (ipertesto e multimedia). In Italia, tra i primi utenti di Internet vi saranno università e centri di ricerca attraverso il Garr (Gruppo armonizzazione reti per la ricerca), costituito nel 1975 dalle università lombarde per la promozione del calcolo scientifico. A fare il primo passo per saltare l'autorità del Garr per l'accesso a Internet (con l'escamotage di collegarsi con Parigi) sarà nel 1994 il Comune di Bologna con il suo "Progetto Iperbole". 1970 Il maggiore rappresentante americano dei diritti dei consumatori, Ralph Nader, propone uno "statuto dell'informazione" che assicuri agli individui il diritto di esaminare le informazioni che li riguardano immesse nelle banche dati del Governo. 1970 Nell'ambito della facoltà di ingegneria dell'Università di Napoli viene istituito il Centro studi sui calcolatori ibridi. Nel 1990, il centro si trasformerà in Istituto per la ricerca sui sistemi informatici paralleli (Irsip), nell'ambito del Cnr. 1970 Il 10 dicembre, il fisico francese Louis-éugène-Félix No‰l (n' 1904), dell'Università di Grenoble, ottiene il Nobel per il suo fondamentale contributo alle ricerche sul ferromagnetismo e l'antiferromagnetismo, che avrebbero poi avuto importanti applicazioni nella fisica dello stato solido, nonché per le sue importanti ricerche di magnetofluidodinamica. Il premio è assegnato ex-aequo con lo svedese Hannes O' Alfvén (n' 1908), autore di alcune scoperte nel campo della magnetofluidodinamica. Illustrazioni 1) Collaudo del Sistema 360 alla Ibm di Poughkeepsie. 2) Una delle prime applicazioni dei cristalli liquidi è stata realizzata negli indicatori numerici, soprattutto orologi. I cristalli trasparenti racchiusi tra due vetrini cambiano colore quando vengono "gelati" dal passaggio di corrente (Rca). 3) Una delle consolle di controllo del Norad. 4) La sonda interplanetaria Pion-eer-10. 5) Con la macchina denominata "Programma 101" (in basso, vista anche senza il contenitore), la Olivetti realizza il primo personal computer del mondo. 6) Uno dei primi esperimenti di telemedicina effettuato in Usa nel 1967: un computer a Washington analizza gli elettrocardiogrammi ricevuti da vari ospedali degli Usa. 7) Il primo esperimento italiano di telemedicina all'ospedale San Giovanni di Torino; da sinistra, un ricevitore di elettrocardiogrammi, un facsimile, un video a scansione lenta (in basso, a destra). 8) Oggi per la telemedicina basta un Pc collegato alla rete telefonica con un modem (in basso, a sinistra). 9) Il logo del Cnuce. 10) Posa di un tratto urbano di un cavo a fibre ottiche. 11) Due esempi dei primi tentativi di utilizzare un computer per elaborazioni artistiche. 12) Robert Noyce, Gordon Moore e Andy Grove, i tre fondatori della Intel. 13) Il manifesto del film 2001, Odissea nello spazio. 14) Una cartuccia per stampante ink-jet e (a sinistra) il relativo principio per ottenere la stampa dalle piccole goccioline d'inchiostro. 15) La consolle del computer Ibm Sistema 360ì65. 16) Consegna di un sistema Ibm all'Alitalia di Parigi. 17) Il computer Ibm 7090 utilizzato dalla Nasa per calcolare la traiettoria dell'Apollo 11 verso la Luna. 18) Il modulo dell'Apollo 11 sulla superficie della Luna. 19) Un Univac 418 utilizzato dalla Nasa per l'elaborazione dei dati delle missioni Apollo. 20) Marcian Edward Hoff, progettista alla Intel del transistor ad effetto di campo. 21) La cabina di comando di un jet di linea all'interno di un simulatore; sulla sinistra gli schermi di controllo per l'istruttore. 22) Le infrastrutture di un simulatore, con le sale di controllo, i computer e le due sfere mobili con all'interno la riproduzione della cabina di pilotaggio e gli schermi che ricostruiscono la visione esterna; le sfere si muovono su martinetti idraulici per dare al pilota la sensazione del movimento. 23) La classica sequenza di righe del "codice a barre". 24) Il lettore laser che ne rileva il contenuto. 25) Le industrie aeronautiche sono state le prime ad avvalersi dei sistemi di progettazione elettronica; nelle due foto, la simulazione di nuovi aerei alla Boeing. [p. 158] 1971-1974: Il microprocessore e la "seconda rivoluzione industriale" Gli anni '70 si aprono con un'invenzione, quella del microprocessore, che provocherà una vera e propria rivoluzione industriale, la seconda nella storia dell'uomo che mai prima di questo momento era stato in grado di realizzare un dispositivo che contenesse tanta tecnologia in uno spazio così piccolo. Inoltre, le applicazioni del microprocessore non si limiteranno all'impiego dei computer, ma si espanderanno in una serie di applicazioni che i suoi inventori non avrebbero mai immaginato, invadendo anche settori come quello, vastissimo, dell'elettronica di consumo. [p. 159] 8: "Miracle chip", ovvero il microprocessore 1971 Ha inizio la "seconda rivoluzione industriale". Il suo "motore" è costituito dalla straordinaria invenzione del microprocessore o Mpu (da Microprocessing Unit), ad opera di tre ingegneri elettronici della Intel di Santa Clara [vedi 1968]: l'italiano Federico Faggin (n' 1941) e gli americani Marcian Edward Hoff jr' e Stanley Mazer, che riescono a concentrare su una piastrina di 4 millimetri per 3 un "supercircuito integrato" (che viene soprannominato "miracle chip" o Mcs-4, Microcomputer Sys-tem 4 bit) contenente ben 2.250 transistor che costituiscono tutti i componenti di una unità centrale di elaborazione: "cervello", memoria d'entrata e d'uscita. La spinta alla realizzazione del primo microprocessore viene dalla richiesta della società giapponese Busicom di sviluppare la parte elettronica di una calcolatrice da tavolo. Hoff riprogetta l'intero circuito e invece di 12 chip ne utilizza solo uno che contiene tutta l'unità centrale di elaborazione (Cpu, Central Processing Unit), oltre ai due per la memoria Ram (Random Access Memory [vedi 1970]) e per quella Rom (Read-Only Memory. Lo schema di base del primo microprocessore viene messo a punto da Hoff e dal suo collega Stanley Mazer, mentre il compito di tradurre questa intuizione in una macchina funzionante è dell'italiano Federico Faggin, anche lui transfuga dalla Fairchild. La realizzazione elettronica dello schema eseguita da Faggin porta alla realizzazione del primo microprocessore: l'Intel 4004. La commercializzazione inizia a dicembre. Per la loro invenzione, Faggin, Hoff e Mazer riceveranno, nel settembre 1996, un posto d'onore nella National Inventor's Hall of Fame. Il microprocessore riunisce, sia pure allo stato embrionale, in un circuito integrato relativamente semplice, ma dall'architettura già perfettamente matura e chiaramente predisposta per ulteriori formidabili sviluppi, tutti gli elementi (aritmetici, logici e di controllo) indispensabili per un elaboratore. La capacità di elaborazione, 60 mila operazioni al secondo, è superiore all'Eniac del 1946 o ad un computer Ibm dei primi anni '60 con un'unità centrale grande come un tavolo. La produzione dei microprocessori inizierà quasi contemporaneamente alla Texas Instruments. Per lo sviluppo del microprocessore 4004, la Intel - fondata nel 1968 [vedi] da un gruppo di entusiasti giovani ricercatori e di docenti, con a capo Robert Noyce e Gordon Moore, per la realizzazione dei cosiddetti Lsi (Large Scale Integration, circuiti elettronici a grande scala) spende appena [p. 160] 150 mila dollari. L'eccezionale risultato conferma ancora una volta che l'innovazione non è soltanto il prodotto di ingenti investimenti, ma il risultato dell'applicazione e della capacità creativa di ricercatori ben preparati. Una nuova versione del microprocessore (Intel I-4040 ad indirizzi e istruzioni maggiorate e con in più un programma di gestione "interrupt") troverà immediata applicazione in un impianto per il controllo dei semafori lungo le grandi arterie cittadine, dimostrando come il microprocessore sia destinato ad una serie imprevedibile di applicazioni. Nel settembre dello stesso anno, alla Intel viene realizzata anche la prima Eprom (Erasable Program-mable Read Only Memory, memoria di sola lettura cancellabile). La prima Eprom commercializzata al mondo è la Intel 1702. L'inventore è Dov Frohman, che la concepisce come mezzo economico per immagazzinare programmi per microprocessori. La cancellazione dei dati memorizzati in un chip Eprom avviene esponendolo alla luce ultravioletta; se il contenitore è impermeabile ai raggi ultravioletti, la Eprom non è cancellabile e viene chiamata Otp (One Time Programmable). Le Eprom riprogrammabili, le più diffuse, sono dette anche Reprom (Reprogrammable Read Only Memory) e Eprom (Electronically Erasable Programmable Read Only Memory). Per parecchi anni, la Intel sarà l'unico costruttore mondiale a produrre grandi quantità di Eprom. Nel 1991 la Intel abbandonerà le ricerche per successivi sviluppi delle Eprom a favore di quelle per le cosiddette "memorie flash".8: 1971 Il 5 febbraio, un errore (per un commutatore in avaria) nei dati inviati al computer a bordo del modulo lunare di Apollo 14 rischia di far fallire l'atterraggio sulla Luna. Dal laboratorio del Mit che ha progettato il sistema verrà in soccorso via etere Donald E' Eyles. Con una sequenza di comandi ordina alla logica del computer di ignorare i segnali sbagliati. L'unica conseguenza dell'errore sarà la discesa del veicolo lunare a 26 metri e mezzo dal punto prestabilito. 1971 Il 18 marzo si spegne a New York l'inventore e industriale Sherman M' Fairchild. Nato a Oneonia (New York) il 7 aprile 1896, si era laureato in fisica ad Harvard e in ingegneria alla Columbia University. Nel 1918 aveva inventato una macchina aerofotografica di eccezionali prestazioni adottata in tutto il mondo per i rilievi aerei. Per produrre la macchina aveva fondato nel 1920 la Fairchild Camera & Equipment, con interessi che in seguito si sarebbero estesi alle costruzioni aeronautiche e all'elettronica. Nel 1957, aveva fornito i capitali a Roben N' Noyce e ad altri sette ricercatori per mettere in piedi, nella Silicon Valley, la sussidiaria Fairchild Semiconductor, la fucina nella quale sarebbe nato nel 1959 il circuito integrato. Qui venne ospitato Federico Faggin per il suo primo stage negli Stati Uniti. Ma nel 1968, lo stesso gruppo di ricercatori pianterà in asso Sherman Fairchild - perplesso per l'impegno finanziario richiesto dal gruppo per dare una svolta allo sviluppo dei circuiti integrati - per fondare l'Intel e inventare il primo microprocessore della storia. 1971 Con la scoperta del "gate array" (circuito integrato con una schiera di porte logiche già pronte e posizionate) la Ferranti Electronics inglese inventa il chip su misura: al cliente basta indicare come vanno collegate determinate porte logiche delle migliaia a disposizione nel circuito richiesto per ottenere il prodotto finale in tempi brevissimi. Uno di questi circuiti integrati sarà adottato nel microcomputer Zx81 di Clive Sinclair [vedi 1980]. Numerosissime saranno le applicazioni dell'"Ic su misura" su telecamere, piccoli televisori e sistemi di telecomunicazioni. 1971 Vasta eco suscita negli Stati Uniti un saggio di Arthur R' Miller dal titolo Assault on Privacy pubblicato dalla University of Michigan Press in cui è messo sotto accusa il cattivo impiego delle banche dati allestite, grazie ai grandi elaboratori elettronici, da istituzioni governative. Il famoso autore sostiene [p. 161] che in Usa, su ogni cittadino adulto, esistono in media da 10 a 20 schede con dati e giudizi sulla vita privata riportati all'insaputa degli interessati presso Fbi (polizia federale), Social Security (previdenza), Internal Revenue (fisco, 75 milioni di contribuenti), Civil Service (dipendenti civili federali, 10 milioni dal 1939), Veterans Administration (ex combattenti, 13,5 milioni), Internal Security Commission del Congresso (sovversivi), Associated Credit Bureau (solvibilità di 100 milioni di cittadini nelle vendite a rate), eccetera. 1971 L'ingegnere elettronico svizzero Niklaus Wirth (n' 1934), del Politecnico di Zurigo, inventa il linguaggio di programmazione "Pascal" (dal nome del matematico e filosofo francese Blaise Pascal morto nel 1662). Diverrà popolare nelle scuole, nelle diverse edizioni alle quali il linguaggio darà seguito, come Apple Pas-cal, Turbo Pascal e Ucsd Pascal (sviluppato, quest'ultimo, da Kenneth L' Bowles, dell'Università di California a San Diego, da cui la sigla Ucsd). 1971 A Dallas è presentato il primo orologio digitale da polso, il Pulsar, realizzato da George Theis e Willy Crabtree: il quadrante utilizza diodi luminosi (Led) per indicare l'ora. Il suo prezzo iniziale è elevato, ma con la produzione in massa avviata da Seiko e Casio in Giappone e ad Hong Kong i prezzi scenderanno a livelli ragionevoli e la qualità degli orologi digitali migliorerà, soprattutto dopo l'introduzione del quadrante a cristalli liquidi. Queste nuove tecnologie metteranno in crisi per oltre 15 anni l'industria svizzera degli orologi tradizionali meccanici. 1971 Il 26 maggio, la Federal Communications Commission (Fcc) decide di aprire le reti di telecomunicazioni statunitensi, in particolare i ponti radio a microonde, alla trasmissione di dati. E' il segno che l'industria informatica attendeva per la diffusione della telematica. 1971 A settembre la Rca decide di abbandonare il settore degli elaboratori, dopo aver accumulato perdite per 412 milioni di dollari. La Rca Corp' aveva fatto il suo ingresso nella produzione di calcolatori elettronici nel 1955 con il Bizmac fornito all'Us Army. Alla fine del 1964 aveva ritenuto a torto di poter sfidare, con il suo Spectra, addirittura il segmento di mercato della Ibm tenuto in pugno dal colosso dell'informatica con il Sistema 360. La Radio Corporation of America rientrerà nel settore tradizionale dell'elettronica di consumo cedendo il 19 novembre la sua divisione informatica alla Sperry Rand Univac. 1971 Per la prima volta la memoria centrale di un elaboratore è realizzata interamente facendo ricorso a circuiti semiconduttori anziché a nuclei magnetici. L'elaboratore è il Sistema 370 modello 145 della Ibm. Nello stesso anno, la Ibm realizza una testina di registrazione a "pellicola sottile" che consente di leggere e scrivere dati con una velocità di tre milioni di caratteri al secondo. 1971 La Texas Instruments mette in commercio la calcolatrice tascabile transistorizzata messa a punto dagli statunitensi Jack St'clair Kilby, J'D' Merryman e J'H' van Tassel. La calcolatrice pesa circa un chilogrammo e costa 150 dollari. Il brevetto, depositato nel 1972, sarà accordato solo nel 1978. Il primo esemplare della calcolatrice si trova oggi al museo dell'istituto Smithsonian di Washington. [p. 161] 1971 L'Arpa (Advanced Research Project Agency), l'agenzia della difesa Usa che si occupa di tecnologie avanzate, stanzia 15 milioni di dollari per un programma di coordinamento delle ricerche pubbliche e private sul riconoscimento automatico della voce (Asr, Automatic Speech Recognition) avviate [p. 162] fin dagli anni '50 in Usa (così come in Giappone). Al progetto quinquennale Sur (Speech Understanding Research) collaboreranno le maggiori società e istituzioni di ricerca americane tra cui Ibm, Carnegie Mellon University, Stanford Research Institute, Bolt Beranek and Newman, ecc'. I migliori risultati con i quali, nel 1976, si concluderà la ricerca saranno i sistemi Hearsay e Harpy, messi a punto da Raj Reddy della Carnegie Mellon, capaci di riconoscere circa mille parole. Pur non raggiungendo gli ambiziosi traguardi previsti, il progetto porrà le basi teoriche per il riconoscimento automatico della voce a cui faranno riferimento tutte le ricerche successive. Nel 1971, anche l'Accademia delle Scienze di Mosca realizza un apparecchio che riconosce una cinquantina di parole pronunciate da un qualsiasi interlocutore con una percentuale di successo di circa il 95 per cento. Per introdurre la voce in un computer occorre trasformare il segnale elettrico fornito dal microfono in una successione di numeri in codice binario; ciò è possibile con il cosiddetto sistema di "campionamento" in cui si effettua una serie di misure sull'ampiezza del segnale sonoro ad intervalli regolari di tempo, circa 8 mila volte al secondo, e il valore del suono in ciascun momento viene trasformato in un numero di otto cifre. Ciò spiega perché la decodifica della parola richiede un'ampia potenzialità di elaborazione; mentre per registrare una parola immessa con la tastiera bastano alcune decine di bit, per una parola che richiede un secondo per essere pronunciata ne occorrono circa 64 mila. Le prime applicazioni pratiche del riconoscimento della voce saranno nel settore militare. Nel 1981 la Itt vincerà una gara del Pentagono e installerà a bordo dei caccia F-16 un sistema capace di riconoscere almeno cinquanta parole pronunciate dal pilota; alle domande per conoscere alcuni parametri di volo risponde il computer con una voce sintetica. In Italia, i primi esperimenti per il riconoscimento automatico della voce saranno compiuti dalla Elsag e dallo Cselt di Torino. La Elsag realizzerà un sistema in grado di riconoscere parole separate da una breve pausa e basato sull'elaboratore Emma impiegato nei centri postali italiani, francesi e americani per lo smistamento automatico della corrispondenza. Nel 1984 cominceranno ad apparire sul mercato americano i primi personal computer dotati di microfono; riescono a comprendere non più di 200 parole, solo se scandite bene e pronunciate lentamente. Il settore sarà particolarmente seguito dalla Ibm che nel 1986 metterà a punto un prototipo che comprende 5 mila parole. La macchina deve prima ascoltare almeno 200 suoni pronunciati da un utilizzatore ed elaborarli con un processo che dura una dozzina di ore. Anche il centro di ricerche della Ibm-Italia realizzerà nello stesso anno un sistema di riconoscimento di 3.000 parole della lingua italiana. Il sistema utilizza un grande elaboratore Sistema 3090 da 30 milioni di operazioni al secondo che permette di confrontare ogni parola con quelle contenute in un dizionario contenuto in memoria. In caso di dubbio tra due parole simili ("anno" o "hanno"?), la macchina "decide" in base al contesto della frase. Oltre ad avere immagazzinate tutte le regole di analisi grammaticale e sintattica, la memoria possiede anche mille concetti per comprendere il corretto significato di una parola nei casi di ambiguità. Il margine di errore è del 4 per cento. Il sistema si evolverà rapidamente negli anni: nel 1988 funzionerà con un normale Pc e riconoscerà 20 mila parole pronunciate alla velocità di dettatura di 70 parole al minuto (che equivale al record mondiale di dattilografia) con un tasso di errore del 3 per cento. 1971 Entra in funzione in via sperimentale a Roma il Centro elettronico della Corte di Cassazione. Dopo 20 anni, nel 1991, avrà oltre tre milioni di documenti in linea, 10 mila utenti, 50 reti interconnesse e una apposita rete di trasmissione dati, e sarà considerata la maggiore banca dati della Pubblica amministrazione. Artefice della creazione del Centro e diretto responsabile per oltre 20 anni è Vittorio Novelli. Nel 1974, cioè un anno dopo la effettiva entrata in funzione del Centro, le ricerche saranno 46 mila; nel 1988 un milione e 200 mila. Col tempo, accanto ai grandi archivi di legge, dottrina e giurisprudenza, saranno aggiunti archivi specializzati come quelli per i contratti collettivi di lavoro, gli usi civici, il diritto ambientale. Il Centro dispone di un elaboratore Univac 1106 ed è collegato con le Corti di Appello di Milano, Torino, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. 1971 Al Politecnico di Milano viene avviato il Progetto intelligenza artificiale. L'iniziativa è del professor Marco Somalvico, reduce da tre anni di studi e ricerche trascorsi con John Mccarthy allo Stanford artificial intelligence laboratory. [p. 163] 1972 A gennaio, la Hewlett-Packard lancia la calcolatrice elettronica tascabile Hp-35 ad un prezzo di 395 dollari. Progettata da Paul Soft, la calcolatrice finirà per sostituire in breve tempo il vecchio regolo calcolatore, classico strumento di generazioni di ingegneri e di ricercatori. Pochi mesi dopo è la volta della calcolatrice Executive prodotta dalla britannica Sinclair, il primo modello al mondo veramente da taschino, che pesa soltanto cento grammi ed ha un minor costo. Inizialmente la Sinclair è sommersa dalle ordinazioni, ma gli americani copiano rapidamente il prodotto, così come i giapponesi, che mettono a punto un circuito integrato specializzato consentendo una diminuzione di prezzi che spiazza il prodotto britannico. 1972 Il 23 marzo, il Pentagono assume il controllo diretto dell'Arpa (Advanced Research Projects Agency), istituita [vedi 1958] per la ricerca militare avanzata interforze dopo il lancio sovietico dello Sputnik nel 1957. Con la nuova denominazione di Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency, ossia agenzia della Difesa per i progetti avanzati di ricerca) accentuerà il suo impegno nella gestione di iniziative di ricerca e sviluppo a elevato rischio con la collaborazione dell'industria, in particolare nei settori dell'elettronica e dell'informatica, con prospettive a breve/lungo termine di applicazione in sistemi militari di avanguardia. 1972 La Ibm fornisce alla Nasa i computer di bordo per la flotta degli space shuttle. Ogni navetta dispone di cinque computer, più uno di riserva, che saranno giudicati non più adeguati alle esigenze operative quando gli shuttle inizieranno i voli, otto anni dopo. Nel 1987, la Nasa installerà un nuovo gruppo di computer, sempre della Ibm, sui quali si è iniziato a lavorare nel 1984. Queste macchine peseranno 29 chilogrammi l'una, la metà delle precedenti, con singole memorie da 256 K. i sei computer precedenti avevano invece una memoria di massa centrale costituita da 2 drive a nastro di 134 Mbyte ognuno. I nuovi computer consumeranno 550 Watt a testa contro i 650 dei precedenti e saranno progettati per un funzionamento di 6 mila ore invece delle mille. Inferiore anche il costo: 500 mila dollari l'uno invece di un milione e mezzo. La navetta richiede inoltre uno dei software più complicati e costosi del mondo, composto da 25,6 milioni di righe ed elaborato da migliaia di programmatori. 1972 Un decreto del presidente statunitense Richard Nixon istituisce il National Security Service (Nss) in seno al Dipartimento della Difesa e gli affida il compito di unificare i servizi di raccolta e decrittazione delle informazioni su scala mondiale e di accentrarne la funzione nella Nsa (National Security Agency), costituita in segreto nel 1952 da Harry Truman con il compito di proteggere le comunicazioni riservate dallo spionaggio internazionale e di raccogliere e decifrare le informazioni d'interesse per il governo federale. La sede della Nsa a Fort Meade (Maryland), dove hanno accesso soltanto gli addetti ai lavori - in gran parte informatici ed esperti di spionaggio politico, economico e militare - diverrà il maggior complesso esistente al mondo di computer e supercomputer per la decifrazione e la traduzione automatica dei messaggi captati e l'analisi dei dati ricevuti. Gli impianti saranno collegati 24 ore su 24 con satelliti in grado di captare anche le più riservate conversazioni telefoniche o i messaggi via etere del più piccolo reparto militare in qualsiasi parte del mondo. 1972 Controversa sentenza americana sulla brevettabilità del software: la Corte Suprema, con 6 voti a favore e 3 assenze, respinge la tesi dei Bell Laboratories che avevano posto la questione e accoglie quella di Ibm e Xerox secondo cui il riconoscimento del brevetto potrebbe rallentare lo sviluppo dei linguaggi informatici con grave pregiudizio per l'industria, fissando il principio che le istruzioni destinate ai calcolatori sono essenzialmente idee di pubblico dominio e quindi non brevettabili. La sentenza va contro la decisione della Corte d'Appello Usa riguardo i brevetti; quest'ultima aveva infatti accolto un ricorso [vedi 1969] contro il rifiuto di registrazione di un soft-ware da parte di un ufficio brevetti. 1972 Il Cnuce di Pisa [vedi 1965] scopre, grazie ad un computer, i segreti di costruzione della celebre cupola fiorentina di S' Maria del Fiore realizzata tra il 1420 e il 1438 da Filippo Brunelleschi (1377-1446). Con l'aiuto della fotogrammetria, si riesce ad accertare [p. 164] che, contrariamente a quanto si riteneva comunemente, gli elementi di sostegno non seguono la forma dell'arco di cerchio, ma quella dell'ellittica; hanno cioè lo stesso profilo delle nervature a sesto acuto che sarà adottato da Michelangelo per la cupola della basilica di San Pietro a Roma. Studiando le discontinuità ad intervalli che si notano osservando la struttura dall'interno, si è giunti alla conclusione che mano a mano che procedeva la costruzione della cupola del Brunelleschi, si provvedeva ad eliminare le centine provvisorie di sostegno. 1972 La Trans World Airlines (Twa) cita in giudizio la Burroughs per inadempienza contrattuale ed ottiene in sede extragiudiziale un risarcimento di 27,5 milioni di dollari in aggiunta al rimborso della fornitura, effettuata nel 1968, di elaboratori del tipo B-8300. Questi ultimi erano destinati alla rete di prenotazioni aeree su scala internazionale, ma non erano mai entrati in funzione per una serie di difetti che avevano indotto la stessa Burroughs a ritirarli dal mercato. 1972 Entra in funzione in Francia la rete Caducée gestita dall'Amministrazione delle Poste tra 14 città e il centro di commutazione automatica di Parigi. Utilizza l'infrastruttura telefonica esistente per collegare, con una percentuale minima di errori, gli elaboratori di dati ai terminali e viceversa, senza tuttavia procedere alla modulazione dei segnali. Questi sono trasmessi sulla rete tali e quali senza modulazione di onda portante. Inizialmente, la rete funziona a 2.400 baud (2.400 bit/sec), ma in seguito anche a 4.800 baud. Inoltre, entro un raggio di 30 Km da Parigi, la rete può essere utilizzata per la trasmissione di dati sino a 72 mila baud. 1972 Nei laboratori di ricerca della Ibm viene messo a punto il primo "floppy", il disco magnetico flessibile che sarà utilizzato in milioni di piccoli sistemi. Esponenziale nel tempo anche la densità di immagazzinamento dei dati: dai 120 Kbyte dei primi floppy da 8 pollici (20,3 centimetri) a singola faccia agli 1,44 Mbyte dei minifloppy da 3,5 pollici a doppia faccia e doppia densità. 1972 Salgono a 185 i linguaggi per colloquiare con i calcolatori elettronici messi a punto a partire dal 1967 in tutto il mondo. Tra i più diffusi: Cobol, Algol e Fortran. 1972 Seymour R' Cray (1927-1996) lascia la Control Data e fonda a Chippewa Falls, sua cittadina natale presso Minneapolis, la Cray Research, una piccola società che in meno di dieci anni sarà all'avanguardia mondiale nel campo dei supercomputer. Cray aveva iniziato a lavorare nel settore nel 1950, quando gli elaboratori più potenti erano monopolio dei servizi segreti militari. Convinto che esistessero anche possibilità sul mercato commerciale, Cray contribuì nel 1957 a fondare la Control Data (produttrice dei supercomputer Cyber fino agli anni '80) e cominciò a progettare e a vendere ad alcune aziende potentissimi computer come il Cdc-1604 nel 1960, il Cdc-6600 nel 1964 e il Cdc-7600 nel 1969. Solo dopo 15 anni, deciderà di creare una sua azienda per proporre elaboratori sempre più potenti su un mercato in espansione. Il suo primo supercomputer commerciale, il Cray-1, sarà commercializzato nel 1976 [vedi], altri più perfezionati e veloci negli anni successivi [vedi 1982, 1984 e 1985]. Sarà grazie ai supercomputer come i Cray che negli anni '90 sarà possibile eseguire, ad esempio, i miliardi di operazioni necessarie ai meteorologi per la previsione del tempo a breve scadenza impiegando solo poche ore anziché settimane. 1972 Dopo aver messo a punto alla Intel il microprocessore programmabile "4004" [vedi 1971], il fisico italiano Federico Faggin (n' 1941) realizza, insieme al collega Marcian Edward Hoff jr', il microprocessore "8008", il primo chip da 8 bit di uso universale. L'8008, con la prima memoria statica da 1.024 byte, è in grado di conservare i dati sino a quando non viene interrotta l'alimentazione elettrica nel sistema. Su questo chip, gli ingegneri Nat Wadsworth e Robert Findley realizzeranno il primo microcomputer, che verrà prodotto in serie in scatola di montaggio dalla Scelbi Computer Consulting di Milford (Connecticut) col nome di Scelbi-8H e messo in vendita per corrispondenza due anni dopo a 440 dollari [vedi 1974]. Anche la Digital Equipment realizzerà nel 1974 con lo stesso microprocessore un microcomputer su una scheda unica, ma a livello di strategia industriale la Dec non riuscirà ad intuire il formidabile avvenire dei piccoli calcolatori, e continuerà a dedicarsi ai minicalcolatori aziendali. Il microprocessore 8008 troverà applicazioni nei più disparati settori come il controllo dei semafori stradali, delle emissioni di gas di scappamento delle auto, di strumenti scientifici, nonché nei giochi elettronici e nelle macchine "intelligenti" di tutti i tipi. 1972 Il 10 dicembre, il fisico americano John Bardeen (1908-1991) dell'Università dell'Illinois ottiene il secondo premio Nobel [vedi 1956] insieme ai connazionali Leon M' Cooper (n' 1930) della Brown University e John Robert Schrieffer (n' 1931) dell'Università di Pennsylvania per aver messo a punto nel 1957 la teoria della superconduttività [p. 165] che va sotto il nome di "teoria Bcs" dalle iniziali dei tre autori, e considerata come uno dei maggiori successi della fisica teorica di questo secolo. Si ritiene che, a temperature estremamente basse, le vibrazioni dei nuclei di alcuni atomi rallentino ed entrino in sincronismo con le onde degli elettroni nel flusso della corrente elettrica. In questo stato, la corrente non è più trasportata da elettroni liberi ma da coppie di elettroni chiamate "coppie di Cooper" dal nome dello scienziato che le ha descritte per primo. Bardeen aveva già ricevuto il Nobel per l'invenzione del transistor [vedi 1947] ed è l'unico scienziato premiato due volte per la stessa disciplina. Sulle prospettive della superconduttività, Schrieffer dichiarerà al settimanale "Time" che le applicazioni più sensazionali dei superconduttori debbono ancora essere concepite, a parte quelle ovvie dovute al risparmio di energia. "Quando fu inventato il transistor si sapeva che avrebbe sostituito le valvole - commenterà Schrieffer - ma nessuno poteva immaginare che un giorno vi sarebbero stati circuiti integrati su larga scala". La superconduttività è un fenomeno scoperto nel 1911 da Heike Kamerlingh Onnes, e caratteristico di alcune sostanze conduttrici nelle quali, al di sotto di una determinata temperatura critica, si verifica una brusca diminuzione della resistività. Prima degli studi dei tre ricercatori americani, il fenomeno non aveva avuto una spiegazione plausibile. Nel passare dalla prima alla terza generazione dei computer, la velocità di elaborazione è aumentata per aver drasticamente ridotto (ma non annullato) la resistenza dei circuiti di collegamento. Se e quando si riuscirà a sfruttare il fenomeno della superconduttività nei collegamenti elettrici dei computer si riuscirà ad annullare la resistenza dei circuiti, ottenendo un incremento enorme della velocità di elaborazione e una drastica riduzione dei consumi elettrici. 1972 Ricorrendo a materiali di recupero, l'inventore statunitense Nolan Bushnell (n' 1943) realizza e commercializza "Pong", una simulazione computerizzata del gioco del tennis. Il primo videogioco viene sistemato in un bar ed ha un immediato successo. L'apparecchio funziona su uno schermo a cristalli liquidi e il gioco consiste nell'intercettare un punto bianco (la pallina) con una lineetta (la racchetta) mossa per mezzo di una manopola. A seguito del successo ottenuto, Bushnell, con un capitale iniziale di soli 700 dollari, fonda nello stesso anno la Atari, che diventerà in breve nota in tutto il mondo per aver realizzato quello che può essere considerato il primo home computer. La spinta a realizzare il primo videogioco viene a Bushnell dalla sua grande passione per i computer games; al college giocava spesso con uno dei primi giochi, "Spacewar", sul grande elaboratore da quattro milioni di dollari dell'università. La prima versione del Pong è realizzata esclusivamente per locali pubblici e per giocare occorre infilare una monetina; nella successiva, per uso familiare, l'apparecchio è collegabile al televisore. Il successo è immediato: nel 1973 la Atari avrà un fatturato di 3,2 milioni di dollari. Quando Bushnell accetterà la fusione con la Warner Communications, la sua quota della Atari sarà pagata 14 milioni di dollari. 1973 Alain Colmerauer e Philippe Roussel, dell'università di Marsiglia, mettono a punto il Prolog (acronimo di Programming in logic), uno dei principali linguaggi dell'intelligenza artificiale, tanto da essere utilizzato anche dai giapponesi nelle ricerche per i calcolatori di "quinta generazione". Caratteristica del Prolog è che ciascuna riga di programma include sia le istruzioni che i dati che l'elaboratore deve manipolare. Del Prolog saranno create una versione semplificata per microcomputer e una più potente (Prolog III) messa a punto nel 1989 in collaborazione tra la società francese Prologia e la statunitense Sun Microsystems. 1973 In aiuto alla medicina giunge la Tomografia assiale computerizzata. Inventori della Tac (o, in inglese, Cat) sono l'inglese Godfrey Newbold Hunsfield, della Emi Electronics, e il sudafricano Allan [p. 166] Macleod Cormack, che riceveranno il premio Nobel nel 1979. La Tac è sostanzialmente un sistema che abbina un computer ad una apparecchiatura per raggi X, accrescendone le possibilità di rilevare anomalie all'interno del corpo umano. E' di particolare utilità nella diagnosi di disordini neurologici. L'apparato radiografa una determinata parte del corpo a sezioni successive di diverso spessore che sono poi ricomposte dal computer in base alla densità dei raggi X assorbiti. 1973 Con la creazione del consorzio Unidata, l'Europa tenta di contrastare il predominio tecnologico, industriale e commerciale degli Stati Uniti e la crescente minaccia giapponese: vi si associano Philips (Olanda), Siemens (Germania Ovest) e Compagnie Internationale d'Informatique Cii (Francia), che insieme vantano 8.500 ricercatori in 12 centri, 35 mila dipendenti in 14 stabilimenti e 800 milioni di dollari di fatturato. Il 15 gennaio 1974, poco prima che Unidata si sciolga, vi si unirà l'italiana Stet. Nel 1975 il governo francese acquisterà il 33 per cento della Honeywell France e, forte del pacchetto di azioni del 34 per cento acquisito dalla Compagnie de Machines Bull, assumerà il controllo della filiazione francese della Honeywell Corp'. La mossa di Parigi, fatta senza consultare gli alleati del consorzio Unidata, segnerà la fine dell'iniziativa europea. 1973 Il 15 gennaio viene presentato in Francia uno dei primi personal computer del mondo. Ideatori del Micral sono il franco-vietnamita Truong Tromng Thi, direttore della società Réalisations études Electroniques "R2E", e l'ingegnere francese Gernelle. La macchina utilizza il microprocessore Intel 8008. La prima utilizzazione è per misurare l'evaporazione del suolo di un campo di mais nell'ambito di una sperimentazione dell'istituto francese di ricerche agronomiche, un compito che richiede un computer in grado di funzionare con batterie e in aperta campagna. Nella versione base, il Micral viene commercializzato ad un prezzo di 8.500 franchi. Versioni successive utilizzeranno microprocessori più avanzati man mano che appariranno sul mercato. La società R2E sarà acquistata nel 1978 dalla Honeywell-Bull. 1973 La "paternità" del brevetto del primo calcolatore elettronico digitale - l'Eniac del 1946 - che era stata attribuita all'epoca ai progettisti John Presper Eckert e John W' Mauchly è rimessa in discussione da un tribunale negli Stati Uniti. Secondo la sentenza, emessa a ottobre dal giudice E'R' Larson della Corte Federale per dirimere una controversia tra la Sperry Rand e la Honeywell, il brevetto spetta di diritto all'ingegnere e fisico di origine bulgara John Atanasoff che ne concepì l'idea nel 1937 e la realizzò nel 1939 [vedi] costruendo il calcolatore Abc insieme a Clifford E' Berry. La causa era stata avviata nel 1967 perché la Honeywell non intendeva riconoscere i diritti della Sperry che aveva acquistato il brevetto dell'Eniac e si faceva pagare le royalties dagli altri costruttori di elaboratori elettronici. La causa costerà tre milioni di dollari alla Honeywell e 5 milioni alla Sperry. In 135 giornate di dibattimento totale saranno ascoltate 150 testimonianze, trascritte in 20 mila pagine di verbali, e presentati in giudizio 31 mila documenti. Il sommario computerizzato del processo (una vera storia dell'informatica) che sarà realizzato dalla Honeywell consisterà in un tabulato di 4.500 pagine. 1973 A dicembre, la Intel mette in vendita il microprocessore 8080, nel quale sono stati integrati diecimila transistor, in grado di eseguire 290 mila operazioni al secondo. Il [p. 167] dispositivo è sviluppato da Masatoshi Shima, che già aveva contribuito allo studio del 4004. Il nuovo microprocessore è una delle più importanti realizzazioni nel campo dei circuiti integrati a larga scala (Lsi). Sarà per anni il più diffuso microprocessore, adottato anche dalla Ibm per il suo primo Personal Computer. In cinque anni ne saranno prodotti un milione di esemplari, ma l'Intel non riuscirà a tener dietro agli ordini. Il costo, inizialmente di 350 dollari, si ridurrà via via fino a 5 dollari. Tra i concorrenti di questo chip, il Motorola Mc6800 e lo Zilog Z-80 che saranno annunciati nel 1976. 1973 La Texas Instruments realizza il Data-Math, il primo microcomputer tascabile. Lo ha progettato Jack St'Clair Kilby, l'inventore del circuito integrato. 1973 Il 10 dicembre, il premio Nobel 1973 per la fisica è consegnato al giapponese Leo Esaki (n' 1925), del Centro ricerche Watson della Ibm e inventore nel 1957 [vedi] del diodo a tunnel, e all'americano di origine norvegese Ivar Giaevert (n' 1929) della General Electric "per le loro scoperte relative ai fenomeni prodotti dall'effetto tunnel rispettivamente nei semiconduttori e nei superconduttori". I due dividono il premio con il fisico inglese Brian D' Josephson (n' 1940) che nel luglio del 1962 - ancora studente a Cambridge - aveva ipotizzato in un articolo su "Physics Review" l'effetto tunnel nei superconduttori. 1973 La Hewlett-Packard mette in commercio una calcolatrice (Hp-3000) programmabile in funzione del tipo di applicazione richiesto (finanza, economia, scienza, ecc'). Ad essa seguirà, nel 1976, un modello perfezionato programmabile in ogni campo. 1973 Per la prima volta in un computer (l'Ibm 3340) viene adottata la tecnologia di memoria su "hard disk" (disco rigido) denominata "Winchester", dal nome in codice attribuito al dispositivo in fase di progetto. Quattro dischi in alluminio magnetizzati su entrambe le facce, sistemati uno sull'altro in un contenitore sigillato, vengono letti e registrati da una serie di testine leggerissime e velocissime che si insinuano tra i dischi sfiorandone le superfici all'impercettibile distanza di 0,5 millesimi di millimetro. Il sistema, con una capacità che inizialmente è da sei a 10 volte superiore a quella dei floppy disk, sarà in seguito adottato anche per i personal computer arrivando in poco tempo a contenere oltre 500 milioni di byte; nel 1996 saranno realizzati hard disk fino a 4 Gbyte. I dischi di alluminio sono rivestiti con un impasto contenente ossido di ferro nella forma allotropica gamma, costituito da particelle aghiformi lunghe circa un micron (un millesimo di millimetro) e larghe un decimo di micron. Le particelle vengono orientate in fase di fabbricazione in modo che risultino allineate alla direzione del movimento del disco, facendo ruotare questo in un campo magnetico prima che l'impasto si sia essiccato. L'allineamento dei poli delle particelle avviene al momento della scrittura dei dati attraverso la testina magnetica. Inizialmente, gli hard disk sono prodotti solo nei diametri di 14 pollici (355,6 millimetri) o di otto pollici (203,2 millimetri), in seguito lo saranno anche in dimensioni inferiori fino a poco più di un pollice (2,52 millimetri) come quello presentato dalla Hewlett-Packard nel 1992 con dischi di vetro. La tecnologia del 1992 consentirà di registrare 540 Mbyte su dischi rigidi di 2,5 pollici (6,35 millimetri) che ruotano a 4.500 giri al minuto. Contrariamente a quanto avviene con i floppy disk, nelle memorie tipo Winchester, la testina magnetica non è a contatto con la superficie del disco ma "galleggia" su di essa per effetto di un cuscinetto d'aria. In un disco di 14 pollici che ruota a 3.000 giri al minuto, la velocità lineare è di circa 160 chilometri l'ora e il flusso d'aria tra la testina e il disco è in grado di reggere un peso di circa dieci grammi. Ogni testina Winchester possiede tre superfici in rilievo: quella centrale reca su una estremità il nucleo magnetico con avvolta una bobina che serve per la scrittura e la lettura dei dati; le due superfici esterne servono per regolare il flusso d'aria che sostiene la testina 0,5 micron (mezzo millesimo di millimetro) sopra la superficie del disco. Dischi [p. 168] e testine sono racchiusi in un contenitore sigillato nel quale l'aria non deve contenere particelle di polvere di diametro superiore a 0,3 micron. La quantità di dati immagazzinabili su un disco dipende dalla dimensione dell'area che occorre magnetizzare per registrare un bit. La larghezza della pista dove vengono scritti i dati è vincolata da limitazioni imposte dalla testina e dal disco. Una testina Winchester di prima generazione consente una densità di 40 piste per ogni millimetro di raggio del disco. Su un floppy disk la densità era inizialmente di sole 1,9 piste per millimetro; ciò è dovuto al fatto che il mylar di cui è composto il disco ha una dilatazione termica non uniforme all'aumentare della temperatura e quindi una pista troppo sottile può allontanarsi dalla corretta posizione sotto la testina. La velocità di scrittura o di lettura dei dati lungo una pista è detta velocità dei dati e varia fra le centinaia di migliaia di bit al secondo per i sistemi a floppy disk e le decine di milioni di bit al secondo per i sistemi a dischi rigidi. La ragione principale di tale differenza deriva dal fatto che i floppy disk devono ruotare a velocità minori. La velocità con cui un determinato settore viene reperito per la lettura o la scrittura dei dati dipende dal cosiddetto "tempo di accesso" che è in funzione dell'accuratezza e della velocità della meccanica che fa muovere le testine. Mentre i primi attuatori erano addirittura idraulici, quelli odierni sono basati su motori lineari (nelle unità più veloci) o motori passo-passo (sulle unità più economiche). La testina deve innanzitutto essere posizionata sulla pista voluta e ciò richiede un "tempo di ricerca"; successivamente deve andare sulla pista appropriata e ciò richiede un "tempo di latenza". Per le memorie a disco il tempo tipico di accesso è fra dieci e cento millisecondi. Le caratteristiche delle testine miglioreranno in seguito con la messa a punto della tecnologia "thin film" (film sottile) in cui strati di materiale conduttore vengono depositati con un processo fotolitografico. Essendo basate su tecnologie a semiconduttore e tecniche fotolitografiche, queste testine possono essere prodotte a basso costo e in grandi quantità. Nel 1979 la Ibm metterà a punto una testina a film sottile nella sua memoria a dischi (modello 3370, 3375 e 3380) nella quale il circuito di induzione non è costituito da una bobina di filo, ma da un conduttore a film sottile depositato sovrapponendo decine di strati di materiali semiconduttori e formando una spirale di otto giri sulla superficie di un substrato di silicio. Il nucleo magnetico della testina sarà realizzato in Permalloy, una lega ferromagnetica ad alto tenore di nichel. La tecnologia "thin film" sarà adottata anche per la deposizione del rivestimento magnetico dei dischi. Nell'unità Ibm 3380 questa testina potrà leggere e scrivere dati ad una velocità di tre milioni di caratteri al secondo, 37 volte maggiore rispetto alla prima unità a dischi Ramac Ibm. 1973 Primo Paese al mondo, la Svezia emana un codice legale (Data-lagen) che regola tutti gli aspetti dell'informatica e della telematica, definendone i limiti e stabilendo pene per i trasgressori. Al comando generale della polizia di Stoccolma è istituito un reparto speciale (Datapolis) per consigliare e difendere da crimini informatici le società che lavorano per il ministero della Difesa. Un organismo analogo con gli stessi compiti esiste presso l'associazione degli industriali. 1973 Alla fine dell'anno, in tutto il mondo risultano installati quasi 190 mila elaboratori, di cui circa 105 mila negli Stati Uniti, 44 mila nell'Europa occidentale, 9.500 in quella orientale e 13 mila in Giappone. 1974 Il 22 gennaio, il Consiglio nazionale delle ricerche assorbe il Cnuce [vedi 1965] e lo trasforma in proprio istituto, affidandogli i seguenti compiti di ricerca: progetti di reti di informatica, banche dati, linguistica, applicazioni musicali e approfondimenti storici. In occasione del lancio del Sirio nel 1977, l'Istituto svilupperà il software per il lancio e la gestione del satellite e avvierà studi di dinamica del volo spaziale. Illustrazioni 1) La prima Eprom prodotta dall'Intel. 2) Una Eprom realizzata con tecnologia Cmos su un chip di 7,2 per 6,35 millimetri che contiene un milione di transistor. 3) L'interno di una Eprom fotografato con un microscopio elettronico (Sgs). 4) Stazione di lavoro per l'analisi spettrale della voce e della sua rappresentazione tridimensionale. 5) Un laboratorio di ricerca elettronica dello Cselt. 6) Lo space shuttle Challenger sulla rampa di lancio. 7) Un cilindretto superconduttore che "levita" dopo aver accumulato energia. 8) Un'apparecchiatura per la Tac (Philips). 9) Il premio Nobel Ivar Giaevert mostra, nei laboratori della General Electric, un dispositivo superconduttore da lui inventato. 10) La calcolatrice programmabile Hp-3000 della Hewlett-Packard. [p. 170] 1974-1983: Con il Pc, il computer entra anche nelle case Alla metà degli anni '70, l'idea di realizzare un computer "personale", da mettere a disposizione di tutti, sembrava ai più quanto meno originale. Ancora meno convinte erano le grandi società, legate ai grandi "mainframe" o, quanto meno, convertite a minicomputer che avevano costi di alcune decine di migliaia di dollari. Il Personal computer è un tipico esempio di un prodotto che si è imposto quasi da sé, anche se con la spinta iniziale di pochi giovani appassionati di elettronica. Sarà il boom del mercato e il successo di industriali improvvisati come i due "ragazzi" della Apple a costringere anche i "grandi", come la Ibm, ad entrare nel settore dei Pc. [p. 171] 1974 Nasce l'idea del personal computer. David Ahl, un ingegnere della Digital, laureato anche in psicologia educativa, che commercializza mini-elaboratori nelle scuole americane, svolge per proprio conto una indagine dalla quale risulta un forte interesse per un computer di uso domestico. Lo stesso Ahl realizza due prototipi, ma i dirigenti della Digital non sono convinti delle possibilità di mercato di una tale macchina e il progetto viene abbandonato. Per la delusione, Ahl si dimette pochi mesi dopo dalla Digital e fonda la rivista "Creative computing". 1974 Jonathan Titus, un appassionato americano di elettronica, presenta sulla rivista "Radio Electronics" un sistema per costruirsi da soli un computer personale Mark 8. La proposta rimane però nell'ambito di una ristretta cerchia di hobbisti, che ne acquisteranno circa tremila esemplari. 1974 Il primo annuncio pubblicitario al mondo di un "personal computer" ricavato da un microprocessore (l'Intel I-8008) figura sul numero di marzo della rivista statunitense dei radioamatori "Qst". La Scelbi Computer Consulting di Milford nel Connecticut mette in vendita, in scatola di montaggio, a partire da 440 dollari, quello che l'annuncio definisce testualmente "the very new and the very first mini-computer designed for the electronic/computer hobbyst" [il nuovissimo e il primissimo elaboratore "mini" progettato per l'hobbista di calcolatori elettronici]. Si tratta dello Scelbi 8-H, progettato dall'ingegnere elettronico Nat Wadsworth (n' 1943), fondatore della Scelbi (nome che deriva da Scientific, Electronic and Biological), e da Robert Findley. Per interfaccia il microcomputer ha una telescrivente, come memoria un registratore a cassette e come display un tubo catodico. Wadsworth, che per ricavare dall'Intel I-8008 un circuito operativo di tipo commerciale per lo Scelbi aveva lavorato 18 ore al giorno, a 30 anni sarà costretto all'immobilità da due infarti che lo colpiranno a sei mesi l'uno dall'altro. Quanto al risultato del duro lavoro basterà dire che dello Scelbi 8-H e del modello 8-B del 1975 (con l'Intel I-8080) se ne venderanno in tutto solo duecento esemplari. 1974 A giugno, la Intel annuncia il microprocessore 8080 e, contemporaneamente, la Motorola presenta il 6800. 1974 Il coinventore del primo microprocessore, il fisico italiano Federico Faggin [vedi 1971], lascia la Intel e si mette in proprio, fondando a Cupertino (California) la Zilog Inc. dove metterà a punto lo Z-80 [vedi 1976], uno dei chip più popolari mai realizzati. Il nome Zilog è inventato dallo stesso Faggin: la lettera zeta, ultima dell'alfabeto latino, sta ad indicare l'ultimo grido nel campo dei microcircuiti, la "i" sta per integrated, e "log" per logico. Faggin sarà presidente della Zilog sino al 1980, per poi passare per due anni al gruppo sistemi informatici della Exxon e, nel 1982, fondare la Cygnet Technologies dove svilupperà il Co-system, un nuovo mezzo di telecomunicazione che unisce computer e telefono. Faggin è nato a Vicenza il primo dicembre 1941. Diplomatosi perito industriale nel 1960, si laurea in fisica a Padova cinque anni dopo. Nel 1968 è assunto dalla Fairchild Camera & Instruments come ricercatore e messo a capo di un team che lavora sui semiconduttori a Palo Alto (California). Nel 1970 passa alla Intel come vicedirettore, fornendo un contributo decisivo all'invenzione del microprocessore I-4004, il primo al mondo. [p. 172] 1974 Gary Kildall (1942-1994), docente alla Naval Post Graduate School in California, realizza il programma Cp/M (Control program/Monitor), il primo sistema operativo universale. Il sistema, realizzato con un microprocessore Intel 8080, è compatibile anche con altri linguaggi quali il Fortran, Pascal, e Cobol. Per commercializzare il sistema, Kildall fonderà nel 1976, insieme alla moglie Dorothy Mcewen, la Intergalactic Digital Research. Oltre al Cp/M (spesso indicato come Cp/M80 per il fatto di essere rivolto a microcomputer a 8 bit della prima generazione) la società svilupperà altri sistemi operativi basati sul primo nucleo centrale: Ipm/M (Multiprogramming monitor microcomputer) per collegare ad un personal più posti di lavoro; Lpm/M che consente servizi analoghi a quelli dei minielaboratori; Cp/Net per accesso a reti di comunicazioni. Inizialmente molto popolari, sia il Cp/M che le sue varianti saranno in seguito spiazzate da altri programmi gestionali, soprattutto dal Dos messo a punto dalla Microsoft per il Pc della Ibm [vedi 1981]. Infatti, la Ibm aveva chiesto alla Intergalactic Digital Research, prima che alla Microsoft, di creare un sistema operativo per il suo Pc, ma la società di Kildall aveva rifiutato la clausola del segreto, causando in tal modo il suo definitivo declino. 1974 Arieh Aviram, Philip Seiden e Mark Ratner, ricercatori dei laboratori Ibm di Yorktown Heights, sperimentano un rudimentale interruttore molecolare (una sorta di versione biologica del transistor) che permette o blocca il passaggio della corrente, basato su molecole a base di carbonio chiamate emochinoni. Aviram e Seiden brevetteranno un interruttore molecolare costituito da un gruppo donatore di elettroni (il tetratiofulvalene, Ttf, una molecola organica preparata da Fred Wudl della Slate University of New York a Buffalo) e un gruppo recettore (tetracianochinondimetano, Tcnq, realizzato nel 1960 da ricercatori della du Pont de Nemours), separati da un isolante chimico per prevenire il trasferimento spontaneo degli elettroni. Il materiale è fortemente conduttore in un'unica direzione e una corrente elettrica può andare dal Ttf al Tcnq (ma non viceversa) e quindi un dispositivo con entrambe le sostanze si comporta come un diodo. I due ricercatori saranno considerati i pionieri nelle ricerche per i biochip, dispositivi costruiti da materiali biologici che dovrebbero fornire prestazioni molto più sofisticate di quelle svolte dai circuiti elettronici ed avere dimensioni migliaia di volte inferiori rispetto alla miniaturizzazione consentita dai materiali semiconduttori come il silicio o l'arseniuro di gallio, il tutto a costi notevolmente inferiori. Sulla stessa superficie di un chip, dove si integrano un milione di elementi, possono trovare posto un milione di miliardi di proteine. Per ottenere una pellicola organica con lo spessore massimo di una molecola e depositarla su un substrato di materiale solido, i ricercatori hanno a disposizione una tecnica denominata "Langmuir-Blodgett" dal nome dei due scienziati della General Electric che la realizzarono negli anni '30: Irving Langmuir (Nobel per la chimica nel 1932) e Katherine Blodgett. Una tecnica ancora più antica per applicare pellicole organiche su materiale inorganico è la cosiddetta "subminagashi" usata nell'arte della stampa giapponese. Per i biochip si ipotizza il ricorso a molecole biologiche, tipo le proteine (in particolare enzimi), oppure sintetizzate in laboratorio in quanto non presenti in natura. Un altro tipo di interruttore molecolare con molecole sintetiche di traspollacetilene collegate a molecole fotosensibili sarà creato anche da Forrest Carter del laboratorio della Marina a Washington. Un primo composto organico ad alta conduttività era stato realizzato nel 1954 da Hideo Akamatu, Hiroo Inokuchi e Yoshia Matsuna-ga, dell'Università di Tokyo, trattando con bromo la molecola organica di perilene che però si decompone quasi istantaneamente in una sostanza non conduttrice. L'ingegneria delle proteine è una strada parallela a quella del chip neuronale [vedi 1943 e 1991] che conduce verso un computer con un funzionamento simile a quello del cervello umano. Il computer costruito con i biochip utilizzerà probabilmente la luce per il trasporto dei segnali invece dei tradizionali impulsi elettrici su fili. Un procedimento per utilizzare le proteine nella costruzione di circuiti sarà brevettato nel 1978 dalla Gentronix. Nel 1979, la strada organica sarà aperta anche nel settore della superconduttività. Il primo superconduttore organico sarà realizzato da Denis Jér"me dell'Università di Parigi e Klaus Bechgaard dell'Università di Copenaghen con un composto a base di tetrametiltetraselenafulvalene (Tmtsf) ad una temperatura di 0,9 gradi Kelvin (-272,25 gradi centigradi). Un programma di ricerca sul biochip sarà avviato in Italia nel 1987 dal Ciref (Centro internazionale ricerca e formazione) fondato da Montedison e Sgs-Thomson. 1974 Ricercatori dei laboratori statunitensi di Los Alamos, guidati da Anthony Gallegos, iniziano la messa a punto di un programma che simula i meccanismi biologici del corpo umano. Il programma Humtrn (Human Trans-port) è una specie di "cavia elettronica" utilizzata per studiare gli effetti diretti o indiretti sull'uomo di una esplosione atomica o di un incidente in una centrale nucleare. I progettisti del programma lo definiscono come [p. 173] una banca dati dinamica in grado di gestire oltre dieci milioni di informazioni sui cambiamenti che si verificano nel corpo umano quando vi viene immessa una qualsiasi sostanza chimica. Il programma è affiancato da altri sette che riproducono il quadro della vita: Climat simula tutte le condizioni climatiche possibili sulla Terra; Airac imita la fuga di radiazioni nell'atmosfera; Wtflx fornisce il profilo del suolo; Pltgro delinea tutte le piante del mondo; Rmnant descrive le varietà animali; Forman replica la presenza delle foreste; Aqat è usato per riprodurre i laghi. 1974 Il giornalista francese e tecnico autodidatta Roland Moreno deposita quattro brevetti internazionali di una carta identica per formato alle carte di credito, ma equipaggiata con un sottile microchip nella cui memoria è possibile registrare dati per una serie di operazioni (bancarie, tessera sanitaria, libretto universitario, accesso ad aree riservate, scheda telefonica, ecc') con un ampio margine di sicurezza. In realtà una carta analoga contenente un microchip era stata ideata nel 1970 dal giapponese Kunitaka Arimura che però aveva richiesto un brevetto limitato al solo Giappone. L'intuizione di Moreno e di Arimura sarà tradotta in realtà nel 1979 dall'ingegnere francese Michel Ugon della Cii-Honeywell Bull con la carta Cp8 in grado di contenere fino a 8 Kilobytes di informazioni. Il microchip con i relativi contatti viene inserito in un incavo nello spessore (0,76 millimetri) della tesserina di plastica (di 85,6 millimetri per 54). I chip per questo uso, che devono essere inseriti nello spessore della tesserina, sono fabbricati con uno spessore ridotto (0,0028 millimetri invece di 0,0038). Il chip memorizza in modo indelebile le informazioni normalmente contenute nella pista magnetica delle tradizionali carte di credito [vedi 1969). La lettura e la scrittura del chip inserito nelle carte necessitano di apparecchiature in grado anche di alimentarlo con corrente elettrica in quanto il microchip, a differenza della semplice banda magnetica, è un vero e proprio elaboratore. Come le carte con banda magnetica e banda ottica, quelle con microchip semplici hanno solo una capacità di memoria che può essere di tipo Rom (Read Only Memory), Eprom (Electrically Programmable Read Only Memory) e Eeprom (Electrically Erasable Programmable Read-Only Memory). Alcune carte con microprocessori più complessi dispongono, oltre che della memoria, anche di una capacità di elaborazione. Queste carte "intelligenti" sono denominate anche smart-card e super smart-card e incorporano un chip contenente un piccolo ma completo elaboratore costituito da un microprocessore, una memoria di tipo Ram, Rom, Eprom, Eeprom, interfacce per l'alimentazione e per il dialogo con altri sistemi. Valori tipici delle sue capacità di memoria sono 36-256 Kbyte per la Ram, 2-10 K per la Rom, 1-8 K per la Eprom e 1-8 K per la Eeprom. Nel 1982 saranno realizzate smart-card prive dell'usuale connettore standardizzato con otto contatti metallici dorati attraverso i quali le carte ricevono l'alimentazione e comunicano con l'esterno; il collegamento sarà realizzato con un trasduttore a testina magnetica. Particolari tipi di super smart-card saranno inoltre dotati di una tastiera (per impostare un numero di codice personale in caso di uso come mezzo di pagamento), di un visore a cristalli liquidi e di una batteria interna. Fra queste carte "intelligenti", alcune riescono a memorizzare anche la firma del possessore. Le laser-card disporranno invece di una superficie incisa con sistemi laser in grado di contenere, con opportuni sistemi di compressione di dati, fino a 4-5 Megabyte [vedi 1981]. Nell'aprile 1995, la Bull creerà la società Cp8 Transac per lo sviluppo di nuove tecnologie legate alla tesserina con microprocessore, che negli anni accumulerà oltre 700 brevetti. Tutti i maggiori produttori mondiali si avvarranno di licenze di brevetto o fabbricazione concesse dalla Cp8 Transac: da Hitachi a Motorola, da Siemens a Texas Instruments, Schlumberger, Philips e Toshiba. Nel 1996, in occasione delle Olimpiadi di Atlanta, la Bull realizzerà anche un minuscolo lettore, detto "Visa viewer", grande quanto un portachiavi, che mostra su un display a cristalli liquidi il denaro ancora disponibile sulla carta "Visa cash" (denominata borsellino elettronico) e l'ultimo acquisto effettuato. Nel 1996, le carte con microchip circolanti nel mondo saranno oltre 100 milioni. 1974 La videoregistrazione è ammessa per la prima volta in Inghilterra come prova di reato dal giudice del tribunale penale di Norwich nel processo contro un impiegato disonesto accusato di furto e falso contabile, che era stato ripreso di nascosto da una telecamera. [p. 174] 1974 Nasce in Gran Bretagna l'informatica distribuita. Adattando un sistema per lo scambio, attraverso la rete video, di informazioni scritte fra i tecnici delle 16 società che compongono la rete televisiva indipendente britannica Iba (Indipendent broadcasting authority), è possibile anche per gli utenti ricevere (oltre ai normali programmi Tv) un servizio continuo di informazioni giornalistiche, sportive, meteorologiche, stradali e commerciali. Nello stesso anno, insieme al sistema battezzato Oracle dalla Iba, la Bbc ne presenterà (il 23 settembre) un altro con il nome di Ceefax. Ambedue i sistemi saranno poi noti con il nome Teletext. L'informazione, che si serve dei segnali Tv per la trasmissione, è suddivisa in pagine che possono essere scelte dal telespettatore combinando un numero su una tastiera. Contemporaneamente, il ministero britannico delle Poste (e poi la British Telecom) svilupperà nel 1975 un dispositivo più avanzato: il sistema Viewdata. Chiamato in seguito Prestel, rende possibile collegare, attraverso la rete telefonica, qualsiasi televisore ad una rete di computer. Si ottiene così l'accesso a banche dati con quantità di informazioni ben più ampie delle 150 pagine messe a disposizione dal Teletext. Alla fine del 1980 le pagine consultabili saranno oltre 170 mila e se ne aggiungeranno 5 mila al mese, selezionabili con una semplice combinazione sulla tastiera numerica. Prestel viene inaugurato in via sperimentale il 23 settembre 1975 e commercialmente il 27 marzo 1979. Nello stesso periodo, sistemi analoghi sono avviati in Germania (Bildschirmtext), Olanda (Viditel), Svezia (Datavision), Spagna (Videotext), Finlandia (Telset), Canada (Telidon) e Giappone (Captain). I primi esperimenti per un analogo sistema inizieranno in Italia nel 1982. A giugno 1986, la Sip inaugurerà il servizio telematico pubblico Videotel, una versione di Viewdata che utilizza per la trasmissione la rete telefonica. Nei primi anni l'accoglienza da parte del mercato sarà molto tiepida; solo nel 1989, con l'offerta di terminali a prezzo ridotto, gli abbonati passeranno dai 30 mila dell''88 agli 80 mila del 1989, ed ai 150 mila del 1990. Dopo il 1991, anno in cui si raggiungerà il picco massimo di 177 mila utenti, il numero degli abbonati resterà costante. La Rai introdurrà invece nel 1985 il Televideo, una versione del Teletext britannico trasmessa attraverso i segnali televisivi. Gli apparecchi dotati di decodificatore possono ricevere fino a 800 pagine di informazioni tra le più varie, che vanno dalle ultime notizie alle previsioni del tempo, dalle ricette di cucina agli orari di treni e aerei. Poiché i testi sono visibili anche in sovrimpressione sulle immagini, il Televideo è utilizzato pure per sottotitoli destinati ai deboli d'udito. 1974 A Natale, un articolo di "Popular Electronics", nel numero nominalmente di gennaio 1975, lancia il microcomputer Altair 8800 progettato da Edward Roberts, William Yates e Jim Bybee, tre ingegneri provenienti dall'aeronautica militare e fondatori della Mits (Micro Instrumentation & Telemetry Sistem), una piccola società di Albuquerque, nel New Mexico. Come microprocessore ha l'Intel 8080 a 8 bit, più potente del precedente 8008 utilizzato dallo Scelbi 8-H [vedi 1974]. Il prezzo in versione da montare di 397 dollari e, in versione già montata e collaudata, di 498, non comprende, tuttavia, accessori indispensabili, come la memoria (quella basica è di 254 byte, ma una scheda di espansione da 4 K viene a costare 264 dollari) e l'alimentatore. Quanto a terminali, Mits offre normalmente un lettore/perforatore di nastro di carta.[p. 175] L'Altair è altresì collegabile ad un registratore di audiocassette, ad una telescrivente venduta per 1.500 dollari (ma se ne trovano a 300 di seconda mano) oppure ad un monitor a tubo catodico a 760 dollari. Quanto al sistema operativo è una versione del Basic reso accessibile con un programma "interprete" scritto da Bill Gates e Paul Allen, che di lì a poco, proprio grazie a questo successo, fonderanno la Microsoft [vedi 1975]. L'Altair 8800 è una vera e propria rivoluzione che porta migliaia di computer nelle case di privati cittadini quasi increduli di fronte alla possibilità di disporre di un apparecchio che fino a quel momento è stato appannaggio di grandi società in grado di spendere milioni di dollari. C'è addirittura chi arriva in auto ad Albuquerque e attende pazientemente per giorni prima di avere un esemplare dell'Altair. Nel primo anno saranno venduti 2 mila esemplari e 4 mila negli anni successivi, di cui una decina arriveranno anche in Italia. La novità paga e il successo commerciale sarà fulmineo ma di breve durata: quando i giapponesi si faranno sentire sul mercato americano con i loro prodotti a basso prezzo, la Mits entrerà in crisi. Sarà venduta nel 1977 alla Pertec Computer Corp'. L'Altair 8800 si troverà sempre più perdente nella competizione con tecnologie molto più avanzate. Resterà comunque nella storia dell'informatica come il primo microcalcolatore prodotto in serie. La Mits, così come altre società che hanno agito da pionieri nel settore dei personal computer (Imsai, Processor Technology), non riuscirà a sopravvivere alla fase iniziale. 1974 Alla fine dell'anno, gli elaboratori installati o ordinati in Italia sono oltre 5.500, suddivisi in circa 4.400 di piccole dimensioni, 650 di medie dimensioni e 450 di grandi dimensioni. La Lombardia assorbe un quarto di tutti gli elaboratori italiani, seguita da Lazio, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Suddivisi per settori, il 47 per cento degli elaboratori è impiegato dalle industrie manufatturiere, il 17 da banche e assicurazioni, il 16,5 dalla Pubblica Amministrazione, il 9 da aziende commerciali. 1975 La Nec (Nippon Electric Co') inizia la produzione di semiconduttori in uno stabilimento impiantato in Irlanda. Nel giro di pochi anni produrrà chip anche in California, sino ad affermarsi sul mercato americano con i microprocessori da 64 K. 1975 Il colosso dell'industria informatica giapponese Fujitsu rileva il 40 per cento (poi elevato al 48) del capitale dell'americana Amdahl Corp', che utilizzerà come testa di ponte nella Silicon Valley californiana. La Fujitsu è stata fondata nel 1935 come società di telecomunicazioni ed ha costruito il primo computer commerciale nel 1954. 8: Microsoft, la più grande "fabbrica senza ciminiere" 1975 Dal successo della prima versione del linguaggio Basic adattato per la programmazione di Altair 8800 e dei microcomputer da 8 bit, nasce la Microsoft, l'unica azienda di software che senza mai perdere un colpo diventerà la maggiore industria del settore. William "Bill" H' Gates (n' 1955) la fonda insieme a Paul Allen, di due anni più grande di lui, programmatore di talento e compagno di studi all'Università di Harvard. La sede è inizialmente ad Albuquerque, nel New Mexico, ma nel 1980 sarà spostata a Redmond, nello stato di Washington. Gates, a soli 35 anni, nel 1992, dopo aver creato l'80 per cento dei programmi utilizzati sui personal di tutto il mondo, si ritroverà in testa all'elenco degli uomini più ricchi d'America compilato dalla rivista "Forbes" con un patrimonio di 6.300 milioni di dollari. Nato da una famiglia della buona borghesia di Seattle (il padre era avvocato), Gates inizia a occuparsi di computer a 13 anni come autodidatta. Il colpo di fulmine lo colpisce mentre frequenta la Lakeside school, una scuola privata di Seattle che è stata tra le prime negli Usa a mettere a disposizione degli studenti un collegamento con un computer (un Digital Pdp-10 di proprietà della General Electric). Gates ha solo 19 anni quando, matricola di legge a Harvard [p. 176] secondo i desideri della famiglia, scrive con Allen il programma per l'Altair, un computer basato sul microprocessore Intel 8080 che viene venduto a 350 dollari. Il programma, ideato senza che i due disponessero dei dati tecnici dell'8080, funziona perfettamente alla prima prova fatta alla Altair. Prima della Microsoft, nel 1973, i due ragazzi avevano già creato la Traf-o-data, una piccola società che computerizzava i dati sul traffico urbano per conto di municipi limitrofi. Nel 1977 la Microsoft entrerà in affari con la Tandy, una catena di negozi di elettronica diffusa in tutti gli Usa. Il colpo di fortuna arriverà nel luglio 1980 quando la Ibm si rivolgerà alla Microsoft per l'elaborazione di un sistema operativo per il suo primo personal progettato nel massimo riserbo. Basandosi su un sistema operativo (il Qdos, Quick and Dirty Operating System) acquistato per 50 mila dollari dalla Seattle Computer Products, una piccola azienda nelle vicinanze, Gates e Allen, lavorando 18 ore al giorno e in tutta segretezza, riusciranno a mettere a punto in sole otto settimane l'Ms-Dos (Microsoft Disk Operating System). In dieci anni saranno vendute oltre cento milioni di copie di Ms-Dos. altrettanta fortuna avrà anche Windows, il successore dell'Ms-Dos che sarà lanciato alla fine degli anni '80. Insieme, i due programmi arriveranno a conquistare il 90 per cento del mercato dei sistemi operativi per i personal computer. Dal 1983 Gates resterà solo alla guida della Microsoft. Paul Allen mollerà tutto a causa di un tumore linfatico; riuscirà comunque a sopravvivere e a godersi i miliardi guadagnati con le azioni della società. Anche dopo la fine della fase pionieristica, Gates riuscirà a lavorare per due: le sue giornate vanno dalle 9 di mattina a mezzanotte e poi ancora un paio d'ore a casa davanti al computer. Gates arriverà perfino a teorizzare per i suoi collaboratori la "giornata di sette ore" nel senso di 17 ore di lavoro e 7 di riposo...8: 1975 Mike Wise realizza il microcomputer Sphere 1 intorno al "chip" Motorola 6800 che, senza accessori, si venderà a 870 dollari in "kit" e a 1.400 montato. Il sistema comprende una tastiera e un visore; a parte è offerta anche una memoria di massa a floppy disk da 8 pollici. La versione Sphere-4 con due dischi, venduta a 6.100-8.000 dollari, è invece troppo costosa per trovare acquirenti. 1975 Harry Garland lascia la cattedra al dipartimento d'ingegneria elettrotecnica della Stanford University e, insieme a Roger Melen, fonda la Cromenco con un programma di tecnologie innovative, a partire dalla prima Prom (Programmable Read-Only Memory), una memoria programmabile a sola lettura che può essere "scritta", oltre che in fabbrica, anche dal cliente, ma non essere cancellata. La "scrittura" avviene infatti bruciando una serie di fusibili e lasciandone altri intatti per determinare i collegamenti interni. L'anno successivo, la Cromenco introdurrà sul mercato un microcomputer denominato Z-1. 1975 L'ingegnere americano Raymond Kurzweil realizza, in cinque anni di lavoro, una macchina capace di leggere testi scritti e destinata ai non vedenti. La Kurzweil reading machine utilizza due tecnologie esistenti: il riconoscimento ottico dei caratteri Ocr [vedi 1964] e la sintesi della parola [vedi 1950].1s 1975 La Ibm sviluppa, in collaborazione con i Bell Laboratories, Multics, un linguaggio operativo per calcolatori di grande e media potenza comprendente oltre 20 milioni di istruzioni. 1975 L'8 dicembre, Paul Terrell apre a Mountain View (California) il Byte Shop, il primo negozio specializzato per la vendita di computer e accessori, dal quale trarrà ben presto origine una fortunata catena di punti vendita in tutti gli Stati Uniti. Soltanto l'anno dopo, al negozio di Terrell toccherà un posto nella storia dell'informatica per aver ordinato al diciannovenne Steve Jobs i primi 50 esemplari dell'Apple I, da poco inventato dal ventiquattrenne Steve Wozniak. 1975 Negli Stati Uniti si afferma l'informatica distribuita. Il primo esempio viene dalla City Bank di New York, che elimina i grandi computer centrali e li rimpiazza con 150 [p. 177] mini-elaboratori, in maniera da estendere i benefici dell'elaborazione dei dati a tutti gli uffici della sede e alle filiali. "I giganti centralizzati degli anni '50 o '60, chiusi in locali a temperatura controllata che sembrano ospedali e circondati da uno stuolo di operatori - sostiene il vicepresidente della banca, Robert B' White - hanno finito per ingrossare, e non già snellire, le forze del lavoro nelle banche e nelle aziende di servizi". 1975 Alla fine dell'anno, la Ibm conta 288 mila dipendenti, 27 laboratori di ricerca negli Stati Uniti e 9 all'estero, 26 stabilimenti in 15 Paesi ed uffici commerciali in 600 località di 127 Paesi. 8: Apple: la mela che attecchirà in tutto il mondo 1976 A luglio nasce l'Apple I a Palo Alto (California), in casa dei genitori adottivi di Stephen Jobs (n' 1955), un giovane che senza troppo affannarsi e dopo un'infanzia drammatica (viene abbandonato appena nato e adottato da una coppia di San Francisco) e un'adolescenza di studi interrotti al Reed College di Portland e di peregrinazioni in India e in comunità di hippies, lavora all'Atari per Nolan Bushnell, l'inventore del primo videogioco. Qui Jobs propone centinaia di idee, ma non va d'accordo con gli ingegneri; per non licenziarlo, ma per tenerlo lontano dallo staff dei progettisti, gli propongono di lavorare di notte. Jobs, che ha la fissazione di diventare ricco, decide di vendere computer non alle industrie, ma alla gente, suscitando l'ilarità di chi lo ascolta. Nel tempo libero, si associa al progettista di elettronica Stephen Wozniak (24 anni, "Steve" per gli amici), che lavora alla Hew-lett-Packard e frequenta lo stesso club di appassionati di computer (l'Homebrew Computer club=club dei computer fatti-in-casa), per la costruzione di un "desk-top" di facile impiego. La loro società viene battezzata Apple, come la casa discografica un tempo creata dai Beatles. Prima di dedicarsi ai microcomputer, i due fabbricano e vendono "blue boxes", circuiti illegali per telefonare senza pagare la bolletta. Con un microprocessore Mos Technologies 6502 acquistato per 25 dollari, Wozniak realizza un capolavoro. Fino a questo momento Jobs si è limitato ad assistere passivamente alla nascita di Apple I, ma, come venditore (la sua dialettica è un po' brusca e rapidissima, ma efficace), riesce a convincere il gestore del Byte Shop, Paul Terrell, ad ordinargliene su due piedi 50 esemplari. Ora bisogna trovare il capitale per avviare la produzione: Jobs vende il suo furgoncino Volkswagen e Wozniak si disfa di due minicomputer Hewlett-Packard. Con i 1.350 dollari messi insieme, i due entrano in affari. Al ventinovesimo dei 30 giorni pattuiti per la consegna, Terrell riceverà le macchine. L'Apple I non ha certo l'aspetto di un personal computer: è soltanto una scheda di circuito stampato di colore verde, grande come un foglio di carta, con alcune decine di integrati e un microprocessore. L'acquirente deve provvedere in proprio a montare la scheda in un contenitore, dotarla dell'alimentazione elettrica, della tastiera e del monitor. Dopo i primi 50 esemplari, altri 150 saranno venduti da Jobs a 666,66 dollari l'uno a negozi di computer della Baia di San Francisco oppure per corrispondenza. Il socio Wozniak continua a fare il progettista alla Hewlett-Packard e a dare una mano nel tempo libero in attesa del decollo dell'azienda che i due hanno creato a Cupertino, in piena Silicon Valley e che per il momento ha come sede sociale e laboratorio il garage di casa Jobs. [p. 178] La prima uscita ufficiale in pubblico non va secondo le aspettative: al primo Computer Show che si tiene ad agosto ad Atlantic City, l'Apple I suscita un grande interesse tra appassionati e stampa specializzata, ma i due ragazzi (Jobs si presenta con i jeans bucati) non riescono a venderne nemmeno uno. Eppure l'Apple I è per le sue prestazioni uno dei migliori tra gli oltre 8 mila computer dello show. Ma alla fiera Wozniak porta anche un prototipo di quello che sarà l'Apple II [vedi 1977] (una scheda-madre con un groviglio di fili e componenti che pendono un po' dappertutto) e lo mostra a una ristretta cerchia di venditori. Il problema più grande è la mancanza di capitali e l'affannosa ricerca di soldi fa correre alla Apple anche il pericolo di morire prima ancora di nascere e affermarsi: la Commodore si offre infatti di rilevare l'attività, ma la richiesta di centomila dollari e di uno stipendio assicurato viene ritenuta esorbitante per una società costituita da due ragazzi e che ha sede in un garage. Non si sbilanciano nemmeno alcuni venditori di computer ai quali vengono offerte quote del 10 per cento con un investimento di 10 mila dollari; tutti si pentiranno amaramente di aver perso la loro occasione di diventare miliardari. Analogo diniego anche da Don Valentine, un "venture capitalist" che non ha fiducia nel futuro del personal computer perché ritiene che presenti solo un mercato ristretto. La svolta giungerà quando a Jobs e Wozniak si assocerà, portando con sé una "dote" di 250 mila dollari, l'ingegnere elettronico A'C' ("Mike") Markkula, ex dirigente marketing della Intel e della Fairchild ritiratosi in pensione a 34 anni una volta divenuto milionario. Altri finanziamenti arriveranno in seguito da investitori come la Venrock Associates, Arthur Rock e Capital Management. Nel gennaio successivo la Apple abbandonerà il garage di casa Jobs per trasferirsi a Cupertino. Jobs e Markkula si dedicano alla parte commerciale; Wozniak non vuole il ruolo di manager, ma esclusivamente quello di "tecnologo" della società ("sono un ingegnere - sottolinea - che si diverte solo a progettare") che presto realizzerà l'Apple II. Nel secondo anno di attività, la Apple arriverà a fatturare 139 milioni di dollari, nel decimo 583 milioni, costringendo infine anche i grandi colossi dell'informatica a correre ai ripari e a gettarsi nel settore dei personal computer.8: [p. 179] 1976 Dal 26 al 28 marzo, il pubblicista David Bushnell organizza ad Albuquerque la prima manifestazione promozionale di microcomputer, la World Altair Computer Convention. Il successo di pubblico e commerciale supera ogni previsione. 1976 Compare il primo vero supercomputer del mondo: il Cray-1, progettato da Seymour R' Cray (1927-1996), esegue sino a 180 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo [vedi 1972]. Il supercomputer dispone di 200 mila circuiti integrati montati su 3.400 schede e collegati da cento chilometri di cavi ed è raffreddato a freon. Nonostante il costo proibitivo di otto milioni di dollari, avrà un successo al di là delle aspettative (65 esemplari venduti dal 1976 al 1984) e sarà migliorato in tre versioni successive. Il primo esemplare è acquistato dai laboratori di Los Alamos. Un esemplare consegnato al laboratorio Ernest Lawrence di Liver-more consentirà agli scienziati dell'Atomic Energy Commission di ripetere in brevissimo tempo i difficilissimi calcoli per la progettazione della bomba H che negli anni '50 avevano impegnato per mesi schiere di matematici. L'enorme capacità di calcolo farà classificare il Cray-1 tra i sistemi di rilevanza strategica che potranno essere esportati solo in Paesi legati da salda amicizia con Washington. 1976 Crollano i prezzi dei chip. Alla prima West Coast Computer Fair, che tra il 15 e il 18 aprile richiama all'auditorium di San Francisco 13 mila giovani appassionati, la Mos Technologies offre il suo microprocessore 6502 progettato da Charles ("Chuck") Peddle, completo di istruzioni, a 20 dollari l'uno al dettaglio, scatenando la corsa al ribasso tra i produttori che sino a quel momento trattavano solo grosse partite e a prezzi esorbitanti. L'iniziativa favorirà i fermenti creativi dei cultori del faida-te in elettronica, come era già successo nel caso di Steve Wozniak che aveva realizzato il primo Apple proprio con un microprocessore 6502 acquistato per pochi dollari [vedi 1976]. 1976 Michael Shrayer, Dale Buscaino e Scott Daniel annunciano il primo programma "word processor" (elaborazione testi) progettato per un microcomputer (l'Altair 8800) con due anni di anticipo rispetto ai più completi Wordstar e Wordperfect. Il programma, dal titolo accattivante di Electric Pencil, grazie alla sua impostazione molto elementare, diverrà largamente popolare. Dopo la comparsa del Pc Ibm, il programma sarà praticamente rielaborato da cima a fondo per l'impiego nella nuova generazione di personal. 1976 Federico Faggin [vedi 1974] rielabora il chip Intel 8080 e inventa lo Zylog Z-80, un sistema che si basa essenzialmente su tre microprocessori (8080, 8228 e 8224 a 8 bit). E' confezionato in un unico contenitore a piedini, ha 50 istruzioni di base in più e risulta più potente e più veloce dell'Intel 8080. Dallo Z-80 Faggin svilupperà in seguito lo Z-8000 a 16 bit con 119 istruzioni di base, in grado di indirizzare sino a 8 Mbyte di memoria. 1976 La pubblicista americana Portia Isaacson inventa per il microcomputer il termine "personal computer", che riuscirà ad imporsi su altri appellativi coniati in precedenza, come "dinky computer" [computeruccio] inventato nel 1975 dallo scrittore Ted Nelson. 1976 Cresce negli Stati Uniti la "febbre del personal": a fine anno, saranno 131 i club degli appassionati sorti nel giro di un anno e mezzo sulla scia dell'Homebrew Computer Club di San Francisco. 1976 Secondo un'indagine della Creative Strategies di San José, in California, alla fine dell'anno sono in funzione nel mondo 124 mila terminali "intelligenti" (ossia a microprocessori), in grado di provvedere direttamente ad una prima elaborazione autonoma e di dipendere in misura molto limitata dai grossi sistemi centralizzati di elaborazione cui sono collegati. I personal computer venduti negli Usa sono ancora fermi a 1.500 l'anno. 1976 Nel corso dell'estate, si segnalano due nuovi campi di applicazione del microprocessore: sul modello 1977 della Oldsmobile "Toronado", viene montato di serie un microprocessore da 20 mila transistor che controlla automaticamente l'anticipo dell'accensione nel motore e riduce i consumi di carburante e l'inquinamento dei gas di scarico con un continuo dosaggio della miscela aria-benzina. La Fairchild Camera presenta un programmatore di giochi elettronici, primo di una serie che ne conterà ben 200, che fa capo al televisore domestico. Il televisore inizia [p. 180] così a trasformarsi in vero e proprio terminale periferico di reti commerciali di informazioni. Si calcola che le applicazioni potenziali dei microprocessori siano circa 25 mila. 1977 Il 24 marzo, l'Air Force statunitense prende in consegna un E-3A Sentry, il primo Awacs (Airborne Warning and Control System, ossia sistema aeroportato di allarme e controllo). E' dotato di uno dei più grandi e potenti calcolatori digitali montati a bordo di una "piattaforma" aerea - un Ibm 4 Cc-1 da 800 Kbyte capace di 740 operazioni al secondo - realizzato appositamente per l'elaborazione in tempo reale di una quantità elevata di dati provenienti da un radar Westinghouse An/Apy-1 della portata di 400 Km e del peso di 9 tonnellate e da un numero incredibile di altri sistemi di avvistamento e rilevamento in grado di seguire 600 bersagli contemporaneamente. Il computer di bordo ha il compito di riconoscere se gli aerei avvistati di volta in volta sono amici o nemici, fornire ai caccia i parametri per intercettare gli aerei nemici, dialogare con i computer dei comandi a terra attraverso un sistema a grande velocità, controllare il sistema di navigazione e smistare dati e messaggi in arrivo o in partenza. Per la "piattaforma" dell'Awacs è utilizzato un quadrigetto passeggeri Boeing 707ì320B dotato di motori più potenti. L'E3A, continuamente aggiornato in base ai progressi dell'elettronica e dell'informatica, sarà uno dei mezzi più efficaci a disposizione delle forze della Nato per tenere sotto controllo lo schieramento delle forze sovietiche. 1977 Ad aprile, Stephen P' Wozniak (n' 1950), che da poco ha fondato insieme a Steven P' Jobs e Mike Markkula la Apple Computer [vedi 1976], finisce di mettere a punto nella nuova sede di Steven Creek Boulevard, a Cupertino, la versione commerciale dell'Apple II. A differenza del modello precedente, il computer è dotato di un elegante contenitore con tastiera, alimentatore e prese per il collegamento delle periferiche sul mercato. La memoria standard è di 4 Kbyte, come schermo viene impiegato un televisore domestico e per la memorizzazione dei dati un registratore a cassette, ma già da giungo 1978 sarà disponibile un drive per floppy disk. L'Apple II è inoltre il primo personal computer in grado di generare grafica a colori. L'annuncio della messa a punto del nuovo modello verrà dato il 15 aprile alla West Coast Computer Fair, e le prime consegne inizieranno a giugno a un prezzo di 1.298 dollari. Grazie all'enorme successo commerciale e alla decisione di farne un "sistema aperto" (descrivendone cioè la parte elettronica in modo che altri potessero elaborare nuovi elementi hardware e scrivere programmi), l'Apple II si arricchirà di un numero talmente elevato di programmi applicativi che continuerà a restare sulla cresta dell'onda e ad essere venduto per anni anche dopo il lancio dell'Apple III. In poco tempo l'Apple II invaderà il mondo rendendo multimilionari (in dollari) i due giovani. La linea di montaggio dell'Apple II sarà chiusa solo nel 1993 dopo che ne saranno stati prodotti cinque milioni in 17 anni. In quattro anni, il fatturato della Apple Computer passerà da meno di un milione a 335 milioni di dollari l'anno. Nel 1982 la Apple entrerà nella classifica delle prime 500 società mondiali con poco meno di un miliardo di dollari di fatturato. 1977 Lawrence (Larry) Ellison (n' 1944) fonda la Oracle Corp'. La società diventerà in pochi anni la seconda società di software del mondo. Nel 1996 raggiungerà un fatturato di 4 miliardi di dollari e 22 mila dipendenti. 1977 Il ricercatore giapponese Shunichi Iwasaki mette a punto una tecnologia [p. 181] di "registrazione verticale" (Perpendicular Magnetic Recording, Pmr) che permette a floppy e hard disk una densità di memorizzazione dieci volte superiore a quella tradizionale. Mentre i tradizionali dischi magnetici operano su particelle magnetiche disposte longitudinalmente una dietro l'altra rispetto alle tracce del disco, la nuova tecnica si basa su particelle magnetiche disposte verticalmente (con i due poli perpendicolari al piano del disco) e sulla polarità verticale. Essendo disposte verticalmente, le particelle magnetiche non solo possono essere concentrate con densità nettamente superiori a quelle tradizionali, ma hanno anche la tendenza ad attrarsi reciprocamente anziché respingersi, aumentando la stabilità della registrazione nel tempo. La tecnologia è possibile solo con supporti magnetici divenuti disponibili dopo la messa a punto delle tecnologie per superfici di dischi a film sottile. La maggior parte dei dischi basati su tecnologia Pmr ha una superficie formata da cristalli di cobalto-cromo, magnetizzabili su un asse perpendicolare alla superficie. 1977 Il 22 aprile, entra in funzione il primo cavo telefonico a fibre ottiche [vedi 1966]: il collegamento di nove chilometri - messo in opera dalla General Telephone of California tra Long Beach e Artesia - è in grado di consentire 24 chiamate contemporaneamente. 1977 A Morristown (New Jersey) apre il primo negozio Computerland di quella che entro l'anno diventerà una catena di 24 punti vendita di personal computer e, alla fine del 1981, di 245 esercizi negli Stati Uniti e in altri 14 Paesi. 1977 A giugno, al Consumer Electronics Show, la Commodore presenta ufficialmente il Pet 2001 "Personal Electronic Transactor". Progettato in sei mesi da Chuck Peddle, il Pet dispone di un microprocessore Mos Technologies 6502, una Ram di 4 o 8 Kbyte, una Rom di 14 Kbyte, uno schermo video a fosfori verdi e incorpora una tastiera di una macchina per scrivere e un registratore a cassette per i programmi e i dati. Il costo è di 595 dollari e ai rivenditori è richiesto l'intero pagamento al momento della prenotazione della macchina. Al successo negli Stati Uniti seguirà presto quello in Europa dove la Commodore conquisterà per un certo tempo l'80 per cento del mercato dei Pc. La Commodore è stata fondata da Jack Tramiel, un ebreo sopravvissuto per sei anni nei campi di concentramento nazisti e sbarcato negli Usa al seguito dell'esercito americano per il quale riparava le macchine per scrivere. 1977 La Tandy inizia la produzione in serie del personal a basso prezzo Trs-80. Progettato da Steve Leininger in concorrenza con l'Apple II che sta incontrando un grande successo sul mercato, Trs-80 dispone di un monitor video, una tastiera e un registratore a cassette per memorizzare programmi e dati. Sarà venduto in esclusiva attraverso la catena mondiale di 8.500 negozi di elettronica Radio Shack, che dal 1963 fa parte del gruppo Tandy. In cinque anni si venderanno 500 mila esemplari. La presentazione ufficiale del Trs-80 era avvenuta il 3 agosto 1976 a New York, tre mesi e mezzo dopo l'annuncio della messa a punto dell'Apple II. 1977 Scott Adams (n' 1952), autore di Adventureland, il primo videogioco d'avventure per microcomputer, fonda Adventure International. 1977 Alla fine dell'anno, la Olivetti realizza vendite per 600 miliardi, nel campo dei prodotti di informatica, su un totale di 1.365 miliardi di fatturato. La società ha 34 mila dipendenti in Italia e 32 mila in altri Paesi. Nei suoi laboratori di ricerca sono 2 mila gli addetti all'informatica. La Olivetti impegna nella ricerca stanziamenti per 62 miliardi. [p. 182] 1978 Nasce in Giappone il marchio Epson. Il primo prodotto della società, che è una emanazione della Seiko (leader giapponese degli orologi elettronici), è una stampante (la Tx-80) a matrice di aghi. La stampante ad aghi, che ha capacità anche grafiche, è stata inventata dalla società americana Centron. Nello stesso anno di fondazione, la Epson diventa lead-er nazionale per le stampanti ed entra nel settore dei personal computer. Le stampanti Epson acquisteranno un'ampia diffusione, tanto da imporre come standard di riferimento l'Esc/P (Epson Standard Code for Printers). Nel 1992 la Epson avrà prodotto 20 milioni di stampanti, impiegherà 25 mila persone in 30 stabilimenti nel mondo con un fatturato di 7 mila miliardi di lire. La Epson Italia nascerà nel dicembre 1987. 1978 L'industria statunitense Hayes Microcomputer Products lancia sul mercato il Micromodem 100, il primo modulatore-demodulatore di segnali digitali in analogici e viceversa per la trasmissione di dati di personal computer attraverso linee telefoniche. 1978 Due hobbisti di Chicago, Ward Chrinstensen e Randy Suess, inventano il Bbs (Bulletin board sys-tem). Ideato come sistema di comunicazione tra appassionati che operano su personal computer, il Bbs avrà una enorme diffusione in tutto il mondo. I Bbs permettono a coloro che li chiamano attraverso un modem, di leggere o scrivere annunci di ogni tipo, ricevere programmi messi gratuitamente a disposizione del pubblico, dibattere un argomento particolare o scambiare messaggi privati. 1978 Il primo televisore tascabile a schermo piatto è brevettato in Giappone dalla Matsushita, ma sarà la Sony a mettere in vendita, il 5 ottobre 1982, il primo apparecchio con schermo da 2 pollici al prezzo di 239 dollari. 1978 La Olivetti introduce sul mercato la Et101, la prima macchina da scrivere elettronica del mondo, precedendo la Ibm e tutti gli altri costruttori. Il progetto della macchina si deve al piccolo gruppo di progettisti che nel 1965 [vedi] avevano già realizzato la P101, il primo personal computer del mondo. 1978 Apple Computer e Tandy annunciano contemporaneamente la disponibilità sui rispettivi Pc Apple II e Trs-80 di unità a disco magnetico flessibile da 5,25 pollici. L'introduzione del floppy disk al posto delle cassette a nastro magnetico, lente da far perdere la pazienza, spalancherà le porte ai software applicativi. A loro volta, la grande varietà dei programmi realizzati successivamente a corredo dei personal sarà spesso il motivo determinante che indurrà categorie di persone normalmente poco sensibili al richiamo delle novità a decidersi ad acquistare un microcomputer per ricavarne un tangibile profitto. Nel 1993, la Tandy uscirà sconfitta da un periodo di accesa guerra dei prezzi dei Pc e sarà acquistata dalla Ast Research per 175 milioni di dollari. 1978 La Bendix Flight Systems realizza l'"Horizontal Situation Dis-play", una combinazione tra una mappa topografica e un visore elettronico che consente ai piloti degli aerei da combattimento di valutare la situazione sul cruscotto senza distrarsi ad osservare il terreno sottostante. Il sistema sarà adottato per la prima volta sul Mcdonnell Douglas F/A-18. 1978 La Texas Instruments pone in vendita il sintetizzatore di voce Speak & Spell, un dispositivo per l'insegnamento della fonetica in grado di produrre i suoni tipici del parlato attraverso l'elaborazione di informazioni espresse in dati numerici. Un analogo sintetizzatore elettronico di voce sarà adottato per la prima volta nel 1982 dalla Datsun per segnalare al guidatore eventuali guasti nell'autovettura 280Zx. Le voci sintetiche per queste applicazioni sono generate da un chip in grado di riprodurre da 500 a 1.500 parole, di solito con un timbro maschile perché i suoi toni più bassi richiedono una minore quantità di memoria. Nel 1979 appariranno anche le prime schede per far parlare i personal computer. 1978 Daniel Brickling (n' 1952), professore della Harvard Business School, e Robert Frankston (n' 1950), del Mit, inventano il primo "spreadsheet", un "foglio elettronico" costituito da un pacchetto di programmi che consente di ordinare rapidamente un considerevole numero di dati diversi con un personal computer. Del Visicalc (Visible Calculator) - così si chiama il nuovo software - saranno vendute 400 mila copie in cinque anni (a 200 dollari l'una) tramite la società Personal Software Arts Inc' fondata nello stesso anno da Daniel Flystrain in una ex fabbrica di cioccolata di Wellesley, alla periferia di Boston. Il successo commerciale sarà assicurato dall'estrema utilità del programma nelle noiose operazioni ripetitive occorrenti per ordinare molti dati. Un "foglio elettronico" di formato standard dispone di 10 mila righe per tremila colonne. Ogni coordinata del foglio può essere messa istantaneamente in correlazione con qualsiasi altra coordinata rendendo automatico l'aggiornamento dei dati corrispondenti in funzione [p. 183] della variazione di uno di loro. Al VisiCalc si aggiungerà in seguito il Supercalc. Negli anni successivi altri produttori di software creeranno fogli elettronici sempre più perfezionati come il Multiplan, Lotus, Symphony, Access, che integrano anche funzioni grafiche e di gestione archivi. 1978 La Ibm è la prima società di informatica a produrre su larga scala chip con una memoria di 64 mila byte e la prima ad incorporarli nei prodotti. 1978 Dal 3 luglio, anche tutti i testi del quotidiano "New York Times" sono composti con sistemi computerizzati. Il passaggio al nuovo tipo di composizione è avvenuto gradualmente a partire dal marzo 1977, con le pagine dei piccoli annunci pubblicitari. Vi sono 249 terminali nella sede del quotidiano e 40 nelle redazioni locali. Collegandosi attraverso la rete telefonica con la redazione centrale, le redazioni periferiche trasmettono servizi al ritmo di 300 parole al minuto direttamente ad uno dei computer della sede per l'immediata composizione tipografica. Ognuno dei sette grandi elaboratori installati nella sede del giornale ha una memoria centrale di 192 Kbyte e può immagazzinare 66 milioni di Mbyte, equivalenti a 4,5 milioni di parole di testo. In America, su 1.320 giornali, 517 usano sistemi computerizzati e dispongono di 15.841 terminali video, dei quali 9.247 direttamente utilizzati da giornalisti. 1979 Il Dipartimento della Difesa statunitense assegna alla francese Cii-Honeywell Bull l'incarico di sviluppare il linguaggio "Ada". La scelta viene fatta a conclusione del progetto-concorso quinquennale High Order Language avviato dalla Difesa dopo aver accertato che nei propri uffici venivano usati da 300 a 1.000 diversi programmi informatici. Con "Ada" il dipartimento, che spende 3,5 miliardi l'anno in software, ridurrà di molte centinaia di milioni di dollari la gestione dei sistemi informatici. Il linguaggio prende il nome dalla contessa Augusta Ada Byron di Lovelace (1815-1851), figlia di Lord Byron, prima donna entrata nella storia dell'informatica per un saggio sulla "macchina analitica" di Charles Babbage (1791-1871) e una sommaria programmazione del sistema [vedi 1823]. I primi studi in materia di standardizzazione risalgono però al 1959 quando il Pentagono, sotto l'impulso di Grace Murray Hopper [vedi 1944], aveva riunito a questo scopo i principali costruttori nella Codasyl (Conference on data system lan-guages). Il Pentagono aveva poi iniziato nel 1975 uno studio per realizzare un linguaggio unificato che avrebbe dovuto servire alla programmazione di tutti i calcolatori e dei sistemi computerizzati di Army, Navy, Air Force e Marines. Dopo le fasi iniziali del progetto High Order Language Working Group Holwg (creato nel 1975 e diretto dal colonnello Lawrence E' Druffel) nel quale erano stati individuati in Pascal, Pl/I e Algol 68 i tre linguaggi già esistenti su cui si poteva basare la progettazione del nuovo linguaggio, il dipartimento aveva indetto una gara d'appalto per la sua elaborazione: delle 17 proposte ricevute, ne furono selezionate quattro (Cii-Honeywell Bull, Intermetrics, Softech, Sri International), per proseguire lo sviluppo in competizione. La scelta finale, dopo un'ulteriore selezione che aveva lasciato in gara solo Honeywell Bull e Intermetrics, è a favore del progetto Honeywell Bull denominato inizialmente "Green" e coordinato dal francese Jean Ichbiach. A conclusione del lavoro, durato cinque anni, il Pentagono decide di brevettare il linguaggio, sia per assicurarsene il ferreo controllo in esclusiva, sia per impedire la proliferazione di versioni commerciali ad opera dei soliti "pirati". L'apporto innovativo più rilevante di "Ada" è la modularità, cioè la possibilità di costruire programmi attraverso l'assemblaggio di pezzi. Dietro "Ada" vi sono una decina d'anni di studi e ricerche con un investimento di un centinaio di milioni di dollari. "Ada" è stato pensato come linguaggio per la [p. 184] programmazione di grandi sistemi di calcolo in tempo reale, in cui un computer è collegato direttamente a dispositivi, apparecchiature o impianti che deve seguire e controllare: è orientato in modo particolare a telecomunicazioni, automazione industriale, controllo del traffico aereo e dei cicli di produzione delle macchine utensili, controllo ambientale e applicazioni simili, fino all'uso nei computer installati nei missili Cruise. "Ada" può essere un linguaggio unico per tutte queste applicazioni, ma permette anche la scrittura di programmi comuni, oltre che la realizzazione di procedure per compiti tecnici più specifici. "Ada" è quindi un linguaggio sia di uso generale, che orientato alla programmazione di sistemi operanti in tempo reale: doppia natura che ne fa un linguaggio di grandi dimensioni, molto potente, ma difficile da padroneggiare. Nonostante questo sforzo di standardizzazione, i software della Difesa Usa denunceranno ancora tutti i loro problemi quando nel 1983 [vedi] gli Usa invaderanno Grenada. 1979 La Fairchild Camera & Instruments e la sua sussidiaria Fairchild Semiconductor che fu all'avanguardia nello sviluppo dei circuiti integrati, sono rilevate per 400 milioni di dollari dalla Schlumberger, una grande impresa francese operante nella prospezione petrolifera. Nonostante un investimento di 600 milioni di dollari e la ricapitalizzazione da parte della proprietà, nel 1982 la Fairchild Semiconductor scenderà dalla quinta alla sesta posizione come quota di mercato negli Stati Uniti, dietro a Texas Instruments, Ibm, Motorola, National Semiconductor e Intel. 1979 Wordstar, il primo potente software per il trattamento dei testi destinato all'uso con micro-elaboratori, viene lanciato dalla società statunitense Micropro. Realizzato da John Barnaby, il Wordstar si affermerà con grande rapidità e negli anni successivi darà lo spunto a una moltitudine di programmi analoghi. Nelle versioni successive del Wordstar saranno inserite funzioni come la correzione ortografica con un dizionario di centomila parole, la possibilità di inserire grafici nel testo, ecc'. Quasi contemporaneamente, la Wordperfect Inc' mette sul mercato il Wordperfect. 1979 La Olivetti presenta il modello M10, uno dei primi personal portatili. Delle dimensioni di un volume di enciclopedia, ha una comoda tastiera e un display a cristalli liquidi da 8 linee di 40 caratteri. Il microprocessore è l'8085 (compatibile con lo Z80) da 8 bit, sistema operativo Olivetti, 32 Kbyte di Rom, da 8 a 32 Kbyte di Ram. La possibilità di collegarvi un accoppiatore acustico lo fa utilizzare da un buon numero di giornalisti per trasmettere i loro servizi. Progettato nel centro di ricerca Olivetti di Cupertino, in California, l'M10 avrà un buon successo commerciale. 1979 Speechlab - il primo sistema di riconoscimento della voce - è presentato negli Stati Uniti dalla Heuristics. 1979 L'ingegnere Jay W' Forrester (n' 1918), inventore agli inizi degli anni '60 della memoria magnetica a nuclei di ferrite e in seguito di quella su dischi magnetici, è ammesso alla "Hall of Fame" (il museo delle celebrità scientifiche di Akron, dedicato alle invenzioni del XX secolo) in riconoscimento del contributo dato con le sue ricerche al progresso dei calcolatori elettronici. Insieme a Robert Everett, aveva progettato nel 1951, al Massachusetts Institute of Technology, il Whirlwind (turbine), il primo computer per applicazioni in tempo reale che fu utilizzato anche dalla Marina Usa per il primo simulatore di volo realizzato nel mondo. 1979 Un ricercatore della Hughes Aircraft, Alexander D' Jacobson, fonda la Inference Corp', la prima azienda per lo sviluppo e la commercializzazione di software che si basa su applicazioni dell'intelligenza artificiale. Con un capitale sociale messo insieme con la partecipazione della Ford Motor e della Lockheed Aircraft, si metterà all'opera realizzando nel 1984 un [p. 185] pacchetto di programmi denominato Art (da Artificial) messo in vendita a 85 mila dollari la copia. 1979 Ricercatori dello Cselt (Centro studi e laboratori telecomunicazioni del gruppo Iri-Stet con sede a Torino) realizzano Musa, un computer "parlante" che utilizza un sistema di sintesi automatica della voce in tempo reale attraverso la lettura di un testo scritto. Il sistema, basato sulla tecnica della "sintesi per segmenti", è dotato di un vocabolario elementare di circa 150 segmenti di voce dalla dimensione di coppie di suoni elementari (detti "difoni") che nella riproduzione vocale del testo vengono concatenati secondo le regole della pronuncia italiana. La macchina è così in grado di pronunciare qualunque frase, con un vocabolario illimitato, a partire da un ristretto gruppo di elementi base. Dal 1980 i ricercatori dello Cselt inizieranno le ricerche su una macchina per il riconoscimento della voce umana. 1979 I computer invadono ormai tutti i settori delle attività umane e non poteva mancare quello dedicato all'astrologia. Per chi prima di uscire di casa consulta l'oroscopo, la Kosmos International di Atlanta realizza un computer tascabile in grado di calcolare per ogni persona, tenendo conto del segno zodiacale e dell'ascendente, l'influenza astrale del Sole e di tre dei maggiori pianeti: Mercurio (per l'attività mentale), Venere (per quella emotiva) e Marte (per lo stato fisico). Oltre il computer "Astro", la Kosmos realizza anche una macchina per il calcolo dei bioritmi in grado di memorizzare i dati per sei persone. 1979 La filiale in Giappone della Ibm è superata come fatturato sul mercato giapponese dalla Fujitsu, che però si è avvantaggiata dei finanziamenti governativi e della collaborazione nella ricerca con altre industrie sotto l'egida del Miti, il Ministero del commercio internazionale e dell'industria. La Ibm-Giappone continuerà comunque a difendersi bene: nel 1982 riuscirà a fatturare 1.900 milioni di dollari contro i 2.100 di Fujitsu. 1979 L'integrazione sempre più spinta dei circuiti integrati consente di racchiudere in un solo componente un milione di byte. Nello stesso anno, una capacità analoga è raggiunta anche da una memoria a "bolle magnetiche" [vedi 1976] costituita da un particolare materiale come il granato. Un milione di byte è contenuto in una piastrina di granato di 1,4 centimetri quadrati di superficie. Uno dei primi apparecchi ad impiegare la memoria a bolle è un computer portatile prodotto dalla britannica Plessey e [p. 186] utilizzato dagli addetti alla lettura dei contatori di gas ed elettricità nelle abitazioni. 1979 La Nec inizia la commercializzazione del microelaboratore serie Pc-8000 e diventa la società leader nel mercato giapponese dei personal computer. 1979 Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) approva lo studio di fattibilità redatto dalla commissione di esperti del Consiglio nazionale delle ricerche per il "Progetto finalizzato Informatica" ed affida l'esecuzione del programma al Cnr. Tra gli obiettivi che, secondo il Cipe, dovranno essere perseguiti dal progetto, la promozione dell'industria informatica nazionale, il miglioramento dei servizi informatici offerti dalla Pubblica Amministrazione centrale e periferica e l'introduzione di sistemi di elaborazione nei processi industriali. A dirigere il progetto finalizzato è chiamato il professor Angelo Raffaele Meo, del Politecnico di Torino, coadiuvato da tre responsabili di sottoprogetto: professor Ugo Montanari (architettura e strutture dei sistemi di elaborazione); Paolo Bronzoni (informatizzazione della Pubblica Amministrazione); professor Riccardo Zoppoli (automazione lavoro e controllo industriale). 1979 Ingresso clamoroso del microprocessore nel settore dei consumi: su 74 milioni di unità prodotte durante l'anno, 50 milioni di microprocessori del tipo più semplice ed economico (a 4 bit) sono stati assorbiti per l'81 per cento in prodotti di consumo, il 7 per cento nell'industria e il 12 per cento nei computer di tutti i tipi. Un aspetto negativo della posizione italiana nel settore della microelettronica è che il mercato interno viene rifornito per l'80 per cento dalle importazioni, che contribuiscono al disavanzo della bilancia commerciale con 160 miliardi. 1979 La Olivetti figura al trentaquattresimo posto tra le imprese mondiali di elettronica, con un fatturato di 2.310 milioni di dollari (ma appena 30 di profitti, in parte a causa dei cospicui investimenti richiesti dalla ricerca), contro i 22.863 milioni di dollari della Ibm americana, i 16.045 della Siemens tedesca, i 12.633 della Hitachi giapponese, gli 8.234 della Cge francese, i 4.855 della Gec inglese e i 3.657 della Electrolux svedese. 1980 Un gruppo di docenti della Stanford University guidato da Edward A' Feigenbaum fonda a Mountain View (California) la Intellicorp, un'azienda per lo sviluppo e la commercializzazione di programmi d'intelligenza artificiale in grado di fornire una soluzione autonoma di problemi complessi. Sarà quotata in borsa nel 1983 e inizierà a registrare un attivo soltanto nel 1985 vendendo 526 copie del suo programma Kee a 60 mila dollari l'una. A novembre del 1985 lancerà il programma Simkit che consentirà ai dirigenti di stabilimenti industriali di stabilire i tempi di lavorazione per le produzioni basandosi su simulazioni delle attività eseguibili nell'impianto. 1980 Il presidente della Ibm John R' Opel (n' 1926), in azienda dal 1949, decide di impegnare tutta la potenza industriale, tecnologica e finanziaria della società - che al momento detiene il 62 per cento del mercato mondiale dei grandi calcolatori - per entrare in grande stile nel campo dei microcomputer, un settore sottovalutato dai suoi predecessori, e vara in gran segreto il progetto Acorn [ghianda]. A luglio, in un remoto stabilimento ubicato a Boca Raton (Florida), al riparo da occhi e orecchie indiscrete, un gruppo di 12 esperti d'informatica e di mercato inizierà le riunioni sotto la guida del vicepresidente Philip Estridge. Tra le prime decisioni, la scelta di un microprocessore da 16 bit, al posto di quello da 8 bit adottato da tutti i personal sul mercato, per guadagnare in velocità operativa e avere la possibilità di gestire programmi più complessi. Particolarmente felice l'adozione di un'"architettura aperta", che offrirà alla miriade di aziende esterne di offrire contributi autonomi alla nuova macchina, accrescendo la disponibilità di programmi applicativi e di periferiche. Saranno, queste, le premesse vincenti per assicurare il successo dell'Ibm-Pc [vedi 1981]. 1980 La Control Data di Minneapolis presenta il supercomputer Cyber 205 con una velocità di 400 Megaflop (400 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo) contro 180 della versione originale del più diretto concorrente, il Cray-1 realizzato da Seymour R' Cray [vedi 1972 e 1976] dopo l'uscita dalla Control Data. 1980 L'editore statunitense Ashton--Tate lancia "dbase", un sistema di gestione di data base per microcomputer. Il programma è stato creato nel 1979 da C' Wayne Ratcliff che lo aveva commercializzato con il nome di Vulcan prima di venderlo alla Ashton-Tate. L'anno successivo sarà messa a punto la versione "dbase II", il primo pacchetto integrato di programmi per l'elaborazione di data base utilizzabile su microcomputer. 1980 Un sistema di traduzione computerizzato dallo spagnolo all'inglese e [p. 187] viceversa entra in funzione presso la Pan-American Health Organization, l'Organizzazione panamericana di sanità. 1980 La Apple Computer si trasforma in società per azioni. In mezzo a decine e decine di aziende di microcomputer che entrano in campo per affermarsi in un settore dove la creatività è la materia prima per il successo e spariscono senza lasciare traccia quando i loro prodotti non incontrano i favori del pubblico, la Apple prospera e le sue azioni trovano ottima accoglienza in borsa. Agli investitori si presenta con ottime credenziali: in quattro anni vanta già un fatturato di 139 milioni di dollari. 1980 A febbraio, l'inglese Clive Sinclair (n' 1941) sfida il mercato mettendo in vendita a meno di cento sterline (esclusivamente per corrispondenza) il più piccolo e il più economico, ma anche il più popolare e a suo modo il più originale dei microcalcolatori apparsi negli ultimi anni: l'home computer Zx80, un apparecchietto che pesa circa 340 grammi, utilizza il chip Zilog Z-80A, ha una memoria di appena 1.024 caratteri e deve ricorrere ad un registratore a cassetta per la programmazione in Basic e a un televisore per la lettura dei dati. Sinclair ne affida la produzione alla Timex, che da anni fabbrica orologi in uno stabilimento in Scozia. In 18 mesi ne saranno venduti 100 mila esemplari. Nel marzo 1981, l'inventore supera se stesso creando lo Zx-81, un computer ancora più a buon mercato che debutterà sul mercato statunitense con il nome di Timex Sinclair 1000 a 99 dollari di listino e a meno di 78 scontato. Ne saranno venduti 250 mila esemplari nel primo anno e 500 mila nel secondo. Alla fine ne risulteranno venduti 5 milioni in tutto il mondo, di cui oltre 100 mila in Italia. L'ingresso del "peso piuma" del geniale Sinclair scatenerà nel 1982-83 una spietata, ma anche salutare, guerra dei prezzi tra i produttori di home computer (Atari, Commodore, Mattel, Tandy, Texas Instruments) che si concluderà con il ritiro dal settore della Texas Instruments e della Mattel, il gigante dei giocattoli educativi. Nato nel 1940, Clive Sinclair smette di studiare a 17 anni, dopo aver frequentato ben dodici differenti scuole. Autodidatta di elettronica, lavora per qualche anno come giornalista in una rivista tecnica e poi, a soli 22 anni, fonda una sua società, la Sinclair Radionics, per la vendita per corrispondenza di transistor di seconda mano e scatole di montaggio agli appassionati di elettronica. Si dedica a questa attività per 17 anni prima di gettarsi nell'informatica con la fondazione nel 1979 della Sinclair Research. Nel 1972 [vedi] realizza la più piccola calcolatrice del mondo (pesa solo cento grammi e avrà un grande successo commerciale che però dura solo pochi mesi) e un orologio digitale da polso che sarà un disastro commerciale per la cattiva qualità del prodotto realizzato da un subcontraente. Nel 1977 è la volta del primo televisore tascabile del mondo. Dopo la creazione dei microcomputer Zx-80, Zx-81 e Spectrum, nel 1983 torna ai televisori con un modello tascabile a schermo piatto venduto a sole 80 sterline. La sua filosofia è la continua innovazione: investe due milioni di sterline nel cosiddetto "Metalab", un laboratorio che sperimenta idee rivoluzionarie e ad alto rischio per scoprire quelle trasformabili in prodotti di consumo. Per qualche anno il suo metodo paga: nel 1983 la Sinclair Research chiude il rilancio con un utile lordo di 14 milioni di sterline e un fatturato di 54 milioni rispetto ai 27 dell'anno precedente. Nel 1983, la regina Elisabetta lo nomina baronetto per i suoi meriti industriali. La sua mania di investire ingenti somme in ricerche dai dubbi risultati porterà tuttavia la società al fallimento nel 1985. Sinclair sarà costretto a vendere il segmento computer ad Alan Sugar, trentanovenne fondatore e presidente della Amstrad Consumer Electronics, per una cifra molto più bassa dei debiti accumulati. Il nome di Sinclair resterà comunque tra quelli dei protagonisti della tumultuosa storia dell'informatica per aver consentito ad una intera generazione di adolescenti a corto di soldi di accostarsi senza soggezione alla pratica dei computer prima di passare a calcolatori più difficili e professionali. [p. 188] 1980 Basandosi su ricerche fatte da John Cocke negli anni precedenti, David Patterson, un ricercatore dell'Università di Berkeley, progetta la prima architettura Risc (Reduced instruction set computer). I primi prototipi saranno il Risc II a Berkeley, il Mips all'Università di Stanford e l'801 nei laboratori Ibm. Si tratta di una evoluzione permessa dalla possibilità di realizzare circuiti integrati (Vlsi) con una enorme integrazione di componenti che ha portato a rivedere i principi di progettazione dei computer. Nelle macchine più recenti si puntava soprattutto alle prestazioni massime e i computer avevano set di istruzioni molto estesi e architetture complesse (Cisc, Complex instruction set computer). La filosofia Risc si basa invece su principi di estrema semplicità delle istruzioni e dell'architettura in complesso; le minori prestazioni funzionali sono però ampiamente compensate da una più alta velocità di esecuzione. In pratica, per moltiplicare due numeri non è necessario un complesso circuito per la moltiplicazione, basta sommare il primo numero per un numero di volte pari al secondo numero (come avveniva nelle prime calcolatrici meccaniche), con vantaggi di velocità di esecuzione e di costi di produzione. A giugno 1994, Hewlett-Packard e Intel annunceranno una ricerca comune per una tecnologia destinata a sostituire i chip Risc, denominata Vliw (Very long instruction word) e già ipotizzata negli anni '80. Questa tecnologia dovrebbe consentire di eseguire un elevato numero di istruzioni in parallelo senza sovraccaricare il chip. Il progetto, al quale lavoreranno mille ricercatori di ambedue le società, costerà diversi miliardi di dollari. 1980 I giapponesi lanciano un chip da 64 Kbyte di Ram (memoria ad accesso casuale). In due anni - grazie al facile accesso ai finanziamenti a buon mercato per allestire nuovi impianti - le società giapponesi conquisteranno il 70 per cento del mercato mondiale dei semiconduttori, mentre i produttori si dimezzeranno e soltanto tre (Texas Instruments, Mostek e Motorola) - saranno in grado di fabbricare il "64 K" in quantità significative. 1980 La società statunitense Apollo inventa la "stazione di lavoro", una postazione fornita di un elaboratore autonomo e dedicata ad una precisa applicazione come il calcolo o la progettazione. Le stazioni di lavoro saranno poi concepite con una maggiore potenzialità (microcomputer più che minicomputer) e saranno spesso collegate ad un sistema centrale e ad una serie di periferiche, come plotter, stampanti, ecc'. 1980 La Itel americana, una società che produce computer che utilizzano soft-ware Ibm, esce di scena per bancarotta provocata da perdite di 443 milioni di dollari. E' bastato che la Ibm annunciasse il nuovo Sistema 4300 per rendere tecnicamente obsoleti i computer hardware-compatibili della Itel. 1980 Viene creata Ethernet, una delle reti locali che riscuoterà il maggior successo negli anni successivi. La tecnologia è messa a punto partendo da un'idea di ricercatori delle società Xerox, Digital e Intel. 1980 Nel mondo sono in funzione 8 mila robot "flessibili" (dei quali la metà in Giappone) controllati attraverso computer e in grado di ricevere e memorizzare istruzioni. Per programmare la macchina, un istruttore guida il braccio meccanico nei vari movimenti ed operazioni che il robot dovrà compiere. Il computer del robot memorizza la serie di movimenti e li ripeterà con una precisione che può spingersi fino all'ordine del decimo di millimetro. Introdotti nelle fabbriche, i robot fanno balzare in alto i livelli di produttività. Un robot progettato e realizzato in Italia, il Pragma-A3000, entra in funzione alla fabbrica americana di motori aeronautici General Electric e riesce a montare 320 compressori l'ora senza commettere il minimo errore, lavorando 24 ore su 24, con una produzione pari a quella di dieci operai specializzati. [p. 189] La generazione di robot che entrerà in funzione nei primi anni '90 sarà in grado di vedere con occhi elettronici e riconoscere le sagome degli oggetti, scegliendoli fra una serie di altri, e mettendoli esattamente in posizione. 1980 Con l'installazione al Cnuce di Pisa di un'antenna ricetrasmittente di tre metri, diviene operativa in Italia la rete europea "Stella" (Satellite Transmission Experiment Linking Laboratories) che collega attraverso il satellite Ots i laboratori italiani dell'Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) con tutti gli altri laboratori europei di fisica nucleare per un rapido scambio di dati sulle ricerche effettuate nell'ambito del Cern. La rete è stata collaudata dall'istituto Cnuce del Cnr tra la fine del 1979 e l'aprile del 1980, con l'utilizzazione del satellite italiano Sirio, in orbita geostazionaria da tre anni. In pochi minuti, contro una media di 12 ore occorrenti per la trasmissione di dati computerizzati sulle normali reti telefoniche, i fisici europei potranno colloquiare tra loro e coordinare le ricerche. 1980 A giugno entra in funzione a Roma l'archivio computerizzato dell'Agenzia ANSA. I testi sono in via transitoria memorizzati nell'archivio della Camera dei Deputati per poi essere trasferiti, l'anno successivo, in un elaboratore Ibm 4341 che memorizza un miliardo di parole. Il sistema di archivi Dea (Documentazione Elettronica Ansa) comprendono i testi integrali delle 20 mila notizie diramate negli ultimi due mesi; le sintesi di 300 mila notizie trasmesse dal gennaio 1975; le biografie e i riepiloghi. In seguito, saranno archiviate le sintesi e le schede di tutte le notizie a partire dal 15 gennaio 1945 quando l'agenzia (fondata due giorni prima) iniziò le trasmissioni. Nel maggio 1985 l'archivio raggiungerà la soglia del milione di documenti e nel luglio 1996 quella di cinque milioni e mezzo, per un totale di 17 miliardi di caratteri, memorizzati sui dischi di un Ibm 4381. Per la consultazione, possibile anche attraverso un Pc fornito di modem, ogni parola è una chiave di ricerca. 1980 Il Governo canadese decide di investire 12 milioni di dollari nella sperimentazione delle tecnologie computerizzate per l'ufficio del domani, nonché 30 milioni per studi ed esperienze in contributi a fondo perduto a favore delle industrie canadesi, poco competitive rispetto alla produzione delle multinazionali che dominano un mercato nazionale di informatica per ufficio da 1,2 miliardi di dollari l'anno. 1980 Il mercato mondiale dell'elettronica raggiunge i 246 miliardi di dollari (5,4 in Italia): in testa gli Stati Uniti con il 29 per cento, seguiti dall'Europa (26%) e dal Giappone (12%). Per l'informatica, su un mercato europeo di oltre 19 miliardi di dollari, quello italiano incide solo per 1,8 miliardi. Per i semiconduttori, il mercato mondiale 1980 è di 11,5 miliardi di dollari, di cui 6 miliardi relativi ai microprocessori. Durante l'anno, la produzione è di 100 milioni di pezzi, contro i 2,3 milioni del 1976. Per quanto riguarda la produzione dei circuiti integrati, il predominio americano continua ad essere schiacciante: 8 su 10 sono prodotti in America, 1,5 in Giappone e 0,5 in Europa. 1980 Nella sua opera La sfida mondiale, Jean-Jacques Servan-Schreiber esorta l'Occidente ad una più attiva collaborazione con i Paesi del Terzo Mondo, specialmente quelli che detengono il petrolio e le altre risorse essenziali, incitandolo a smettere di fornire gli "abiti smessi della tecnologia di ieri", per passare, invece, a dare il meglio della nostra microelettronica e del nostro "sapere di punta". A parte l'autorevole parere del famoso giornalista francese, autore negli anni '60 di un altro clamoroso libro sulla "sfida tecnologica americana", è opinione generale che lo sviluppo di tutti i Paesi, siano essi avanzati o emergenti, negli anni a venire sarà più legato alla microelettronica che non al petrolio, che oggi sembra una risorsa insostituibile per l'esistenza dell'uomo. 1980 Travolgente avanzata del personal [p. 190] computer in America: al 31 dicembre, le 24 industrie medie e piccole operanti nel settore hanno venduto 724 mila esemplari, per un valore di 1.800 milioni di dollari. Nel 1981, le industrie raddoppieranno e il volume delle vendite di "micro" salirà a 1,4 milioni di esemplari e il fatturato a 3 mila milioni. Nel 1982, saranno un centinaio le aziende che si contenderanno il mercato con il colosso Ibm entrato in lizza con un Pc innovativo; i personal venduti saliranno a 2,8 milioni di esemplari e il fatturato raggiungerà i 4.900 milioni di dollari, nonostante la grave crisi economica e l'esistenza di 12 milioni di disoccupati. 8: Anche "Big Blue" scende in campo per i Pc 1981 Il 12 agosto, l'annuncio del Pc Ibm e dell'ingresso della maggiore industria informatica del mondo nel settore dei computer personali, segna una svolta in un segmento cresciuto in maniera selvaggia e con un denominatore comune di incompatibilità tra sistema e sistema e tra programmi operativi. Fattori, questi, estremamente riduttivi della rivoluzione in corso con l'avvento del microprocessore che finirà, invece, in un decennio, per stravolgere lo stesso ordine gerarchico dominato dai grandi calcolatori. La Ibm aveva già costruito in gran segreto nel 1975 il suo primo microcomputer, il modello 5100, ma per i suoi dirigenti i tempi non erano ancora maturi. A proposito del personal computer, l'ingegnere dell'Ibm Robert Lloyd commentò: "A che diavolo serve?". A dimostrazione della scarsa lungimiranza, c'è però in Ibm un esempio più illustre; nel 1946, il presidente della società Thomas Watson aveva dichiarato: "Non credo che in tutto il mondo si riuscirebbero a vendere più di cinque computer". L'ingresso della Ibm nel personal e il grande successo del suo Pc imporranno all'industria mondiale del settore uno standard nell'architettura dell'hardware e nel linguaggio di programmazione che a lungo andare si ritorceranno contro la stessa Ibm sul piano commerciale. Infatti, approfittando dell'architettura "aperta" adottata nella progettazione del Pc, orde di aziende sopravvissute o sorte per l'occasione, per poter continuare a vendere i loro personal non avranno altra scelta che inserirsi a buon mercato nello strepitoso successo del temibile concorrente, imitandolo all'insegna della "compatibilità Ibm". I punti di forza del nuovo prodotto della Ibm sono: un microprocessore Intel 8088 a 16 bit con una velocità di 4,77 Mhz, che consente al computer di lavorare direttamente su testi sino a 1 Mbyte per volta (contro i 64 Kbyte della maggioranza dei personal sul mercato, dotati di microprocessore da 8 bit); un video monocromatico da 12 pollici che porta sullo schermo 25 righe di 80 caratteri; una tastiera a sé stante che si può posizionare comodamente; e una documentazione esemplare e fin troppo esauriente sulla macchina e sui programmi che la fanno girare. Uniche pecche iniziali: una memoria da 64 Kbyte, ma espandibile con l'aggiunta di 194 Kbyte già prevista nella scheda madre del sistema; [p. 191] un unico modulo con floppy disk da 5 pollici a singola faccia, inizialmente da 163.840 byte. I dirigenti della Ibm prevedono un volume di vendite dell'ordine delle 500 mila unità in cinque anni; il traguardo del mezzo milione di pezzi sarà invece raggiunto alla fine del 1982. Con successivi miglioramenti, in dieci anni la Ibm venderà circa 80 milioni di Pc. Il più piccolo di casa Ibm (prezzo 5 mila dollari) fa scalpore: senza alcuna cautela, collocato su un tavolo all'aria aperta in qualsiasi clima, è in grado di battere uno dei più quotati computer medi degli anni '60, l'Ibm 360ì30 da 280 mila dollari che aveva bisogno di una sala asettica tutta per sé ad aria condizionata e di un impianto di refrigerazione per evitare il surriscaldamento dell'unità di processo. Le parti si sono rovesciate: tra i due, il Golia del momento è il più piccolo, con 650 mila operazioni al secondo contro 33 mila del vecchio "mainframe". Il Pc è progettato da un gruppo di giovani informatici sotto la guida di Philip Estridge. Per i vari componenti dell'hardware, la Ibm si rivolge per la prima volta a società americane e straniere che offrono il migliore rapporto qualità/prezzo; i drive per i floppy sono forniti dalla Tandon, il monitor arriva da Taiwan, la stampante dal Giappone, mentre la tastiera è fabbricata dalla stessa Ibm. In passato l'Ibm era stata invece sempre una società a ciclo completo, producendo in casa tutto il necessario: dai chip ai monitor, dai dischi di memoria alle stampanti. Come linguaggio di programmazione, la Ibm ha fatto preparare dalla Microsoft il Pc-Dos 1'0, un soft-ware realizzato da Bill Gates sviluppando e migliorando considerevolmente un sistema Scp-Dos acquistato da Tim Patterson della Seattle Computer Products. L'insidia per il Pc della Ibm si nasconderà proprio nel software: un anno e mezzo più tardi, una versione denominata Ms-Dos 1'25, messa in libera vendita da Gates farà scattare il fenomeno dei computer "Ibm compatibili". Nel 1987, nel tentativo di liberarsi degli inseguitori, la Ibm sostituirà il Pc con il sistema Ps2 [vedi 1987] dotato di un microprocessore di sua progettazione e di un linguaggio operativo Os2 in esclusiva. Ma ormai il fenomeno dell'imitazione è talmente radicato che dopo un anno anche il Ps2 avrà un codazzo di compatibili.8: 1981 Nel Sistema 3081, la Ibm utilizza per la prima volta il "modulo di conduzione termica" (Tcm) la cui tecnologia è stata messa a punto in dieci anni dai ricercatori dei suoi laboratori di East Fishkill, Endicott e Poughkeepsie, nello stato di New York, e di Sindelfingen in Germania. Il modulo incorpora 133 microchip (ognuno con 45 mila circuiti logici) e rappresenta la più alta densità di circuiti mai realizzata. Due le principali caratteristiche del modulo: un substrato ceramico per il collegamento dei chip e un complesso sistema di raffreddamento. Il substrato (una specie di mattonella quadrata di 4 centimetri di lato e 5 millimetri di spessore) è costituito da 33 livelli ognuno con una complessa rete di piste e con 350 mila interconnessioni fra i vari livelli realizzati con conduttori al molibdeno (durante il processo di fabbricazione la mattonella subisce infatti trattamenti fino a 1.500 gradi e i fili di rame fonderebbero a 1.083°). Sulla faccia inferiore della mattonella sporgono 1.800 piedini di interconnessione. Su ogni chip preme un pistone metallico che scorre in un coperchio di alluminio raffreddato con una circolazione d'acqua; per un ulteriore raffreddamento, tra i chip e il coperchio a tenuta stagna viene immesso elio la cui conduttività termica è superiore a quella dell'aria. Una piastra principale (di 60 per 70 centimetri, pesante 24 chilogrammi) interconnette fino a nove moduli a conduzione termica fornendo i collegamenti tra i 16.200 piedini dei moduli e altri 2.000 terminali addizionali, fornendo anche l'alimentazione a tutto il complesso per un totale di corrente di 600 Ampere. Una così alta integrazione permette di ridurre di dieci volte le connessioni tra i vari livelli di montaggio del computer e di otto volte la lunghezza dei conduttori, consentendo di raddoppiare la velocità di elaborazione. Il modulo di conduzione termica costituirà il cuore anche dei successivi "mainframe" 3083 e 3084. [p. 192] 1981 Nei laboratori di Saint Paul, nel Minnesota, la 3M mette a punto il Mod (magneto-optical disc) scrivibile, cancellabile e riscrivibile come i normali dischetti magnetici. Il Mod è costituito da un dischetto di policarbonato rivestito con uno strato di metalli terrosi rari (subossido di tellurio in lega con germanio, indio e piombo oppure terbio, ferro, cobalto e gadolinio) rivestito con uno strato di tecnopolimeri. Per scrivere sul disco, un raggio laser infrarosso di debole potenza (8 milliwatt) penetra attraverso il materiale plastico trasparente e con il calore generato (150 gradi) modifica nel punto di impatto la magnetizzazione del rivestimento convertendo la superficie fortemente riflettente in un puntino amorfo non riflettente. Processo inverso per la lettura: il raggio laser esamina la superficie ricercando i segnali magnetici. In caso di necessità è possibile cancellare i dati contenuti sul disco e riutilizzarlo come un qualsiasi floppy per almeno 10 milioni di cicli di lettura-scrittura. Il disco magneto-ottico è inoltre meno sensibile ai campi magnetici rispetto ad un normale dischetto. 1981 Seymour R' Cray, il geniale pioniere dei supercomputer [vedi 1972 e 1976], lascia la carica di presidente del consiglio di amministrazione della Cray Research, che aveva fondato nel 1972 dopo aver lasciato la Control Data, e rimane ufficialmente come consulente per avere più tempo a disposizione come progettista. 1981 Ad aprile è immesso sul mercato l'Osborne-1, il primo microcomputer moderatamente portatile progettato da Adam Osborne e Lee Felsenstein. Nonostante l'ingombro (pesa quasi 11 chili, viene quindi definito "trasportabile" e le compagnie aeree ne rifiutano spesso l'imbarco come bagaglio a mano), avrà all'inizio un discreto successo commerciale. Lo schermo ha una dimensione di soli 5 pollici e la memoria è di 64 Kbyte. Per la compatibilità con l'Ibm deve essere dotato, unitamente al microprocessore di serie Z-80, di un opzionale 8088. Di positivo, presenta due unità per floppy disk e una tastiera che si può staccare dal mobile. Il prezzo è di 1.745 dollari, software compreso. Piuttosto insoliti il profilo e i trascorsi di Adam Osborne: nato nel 1934, laureato in ingegneria chimica, aveva esordito nell'informatica come autore di un manuale dal titolo An Introduction to Microcomputers, con 300 mila copie vendute. Fondata la Osborne Corp' a Haywood, in California, aveva messo insieme il suo computer in appena quattro mesi, semplicemente ricorrendo a parti già pronte e ad uno schema molto semplice. Gli basteranno 68 minuti e 40 viti per produrne uno. Nel 1982 riuscirà a venderne circa centomila. Ma l'arrivo sul mercato dei primi veri portatili, nel 1983, costringerà Osborne a chiedere il concordato fallimentare con i creditori e uscire di scena. [p. 193] Ancora meno convenzionale la personalità di Lee Felsenstein: radicale della Nuova sinistra, predicava sul giornale underground "Barb" degli studenti di Berkeley. Era stato anche collaboratore di Jobs e Wozniak prima che i due sfondassero con il successo dell'Apple. 1981 La Microsoft lancia la prima versione del Multiplan, il "foglio elettronico" [vedi 1978] che avrà un grande successo. Nel 1984, quando sarà lanciata la versione per Macintosh, si scoprirà che il programma contiene un virus che può danneggiare i dati. La Microsoft sarà costretta ad inviare gratuitamente una copia corretta del programma a 20 mila acquirenti, con una spesa globale di 250 mila dollari. 1981 Jerome Drexler mette a punto un tesserino (analogo alle carte di credito) dove è possibile registrare dati su una banda ottica con lo stesso principio con cui si incidono i compact disc o i Cd-Rom. Si superano così le limitazioni sia di sicurezza e affidabilità delle carte a banda magnetica [vedi 1969] che di capacità di memorizzazione di quelle con microchip incorporato [vedi 1974]. Con opportuni procedimenti di compressione dei dati, su una laser-card è possibile registrare 4-5 Mbyte, equivalenti a oltre duemila pagine dattiloscritte. I dati memorizzabili sono di qualsiasi tipo, compresi disegni, immagini e fotografie. In campo medico sarà adottata per memorizzare l'intera vita sanitaria di una persona, con analisi, radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi, ecc'. Le carte a banda ottica sono costituite da due strati di policarbonato che inglobano una banda ottica costituita da un substrato non riflettente sul quale sono depositate particelle di argento. La registrazione dei dati avviene "bruciando" con un sottile raggio laser alcune parti della superficie riflettente in modo da ottenere altrettanti punti non riflettenti. L'operazione adotta la cosiddetta tecnologia Worm (Write Once Read Many) ed è quindi irreversibile. 1981 Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, della Rand Corp' e della Stanford University fondano a Palo Alto (California) la Teknowledge Inc., una società per lo sviluppo di "toolkit software", pacchetti di programmi applicativi di intelligenza artificiale che consentono ai destinatari di mettere a punto più agevolmente le loro applicazioni specifiche. Prevalente l'interesse della grande industria: General Motors e Procter & Gamble sono tra i maggiori finanziatori dell'iniziativa. 1981 Dalla linea di produzione di circuiti integrati della Ibm esce il primo chip sperimentale con una memoria di 288 Kbyte. E' il chip con la più grande capacità di informazione realizzato fino a questo momento. Nello stesso anno, la Nec sviluppa un chip con 256 Kbyte di memoria Ram che contiene oltre 650 mila componenti elettronici. 1981 Il Consiglio dei Ministri della Comunità europea approva l'attivazione di una rete per la trasmissione di dati denominata Euronet-Diane (Direct Information Access Network for Europe), nell'intento di colmare un divario di almeno un quinquennio che si è accumulato tra Europa e Stati Uniti nel campo delle reti informatiche. La rete ha una struttura iniziale di quattro nodi (Roma, Parigi, Londra e Francoforte) e tre concentratori (Copenaghen, Dublino e Amsterdam) e comprende un complesso di centri di documentazione e banche dati che possono essere interrogati da ogni terminale. Con la rete, gli utenti europei potranno accedere rapidamente alle informazioni e alla documentazione dei più diversi settori scientifici, tecnologici, giuridici, sociali ed economici. Nello stesso anno entra in funzione anche la rete comunitaria di informatica educativa Eurydice, con un centro di elaborazione e una banca dati a Bruxelles, sui problemi di politica scolastica ed educativa dei Paesi membri. Il terminale italiano è gestito dal Ministero della Pubblica Istruzione. 1981 Il Servizio meteorologico dell'Aeronautica militare italiana realizza e mette in funzione un modello computerizzato per l'elaborazione delle previsioni del tempo. Denominato Afrodite (Aeronautic forecasting refined output decision input for technical evaluation) il sistema è il più avanzato in Europa e secondo solo ad un analogo americano. Afrodite riceve i dati principali riguardanti il tempo in Europa dal maggiore centro europeo di meteorologia che si trova a Reading, presso Londra, dove è installato un Cray X-Mp (Extended-Multiprocessor) in grado di compiere 800 milioni di operazioni al secondo. Le centinaia di milioni di informazioni che giungono ogni giorno dai punti di osservazione disseminati sul continente, dagli aerei e dai satelliti, vengono trasformate in previsioni con non meno di 500 miliardi di operazioni. I dati provenienti da Reading sono correlati da Afrodite con dati locali per stilare le previsioni nazionali e regionali. Nel 1988 il sistema Afrodite sarà sostituito dal più avanzato Argo (il cui nome si rifà al mitico guardiano dai cento occhi dell'Averno). Mentre Afrodite prende in considerazione ogni 12 ore 22 dati meteorologici provenienti da 62 località, Argo riceverà ogni 6 ore 57 dati da 150 località distanti tra esse 45 chilometri [p. 194] (la rete più fitta del mondo). Le elaborazioni di Argo si fonderanno su 102.600 equazioni contro le 16.368 di Afrodite, per cui i parametri della memoria passeranno da 140 mila a 4.411.800. I modelli matematici di entrambi i sistemi sono sviluppati dal fisico Costante De Simone. 1982 Il 17 gennaio nasce in Francia il termine "burotica"; è proposto dal "Journal officiel" per designare l'insieme delle tecnologie e delle apparecchiature per automatizzare le attività di ufficio (bureau). 1982 In Giappone, il ministero dell'industria e del commercio internazionale (Miti) lancia un vasto programma decennale di ricerca destinato alla realizzazione di un elaboratore "intelligente" cosiddetto anche di "quinta generazione". A questo scopo ad aprile viene fondato l'Icot (Institute for new generation computer technology), un consorzio formato da otto tra le principali aziende elettroniche e di informatica del Paese, tra le quali Fujitsu, Nec, Toshiba, Hitachi e Matsushita. E' previsto che il progetto, al quale lavorano 40 ricercatori, si concluda nel 1989 e che l'investimento totale sia di circa 450 milioni di dollari. Direttore del progetto è nominato Kazuhiro Fuchi (n' 1936). Scopo principale del progetto Fgcs (Fifth generation computer system) è di mettere a punto un elaboratore con una capacità di calcolo mille volte più veloce dei computer presenti sul mercato, e cioè una capacità di 10 Gigaflops (10 miliardi di operazioni al secondo). Con una tale capacità di elaborazione, al computer dovrà essere possibile non solo elaborare dati secondo criteri di calcolo, ma risolvere problemi attraverso operazioni di inferenza, ed estrapolare e organizzare le informazioni rilevanti contenute all'interno di insiemi di dati come testi scritti o immagini. Il tutto comunicando con l'operatore attraverso il linguaggio umano. Per raggiungere tali risultati, i ricercatori dell'Icot puntano sul collegamento in parallelo di un gran numero di microprocessori. Il collegamento in parallelo è una tendenza relativamente recente delle ricerche sull'intelligenza artificiale e i computer ultrarapidi; in origine i circuiti degli elaboratori si fondavano su un'organizzazione dei circuiti secondo il tradizionale modello "ad albero" ideato da John von Neumann. Fra le altre tecnologie che negli anni successivi saranno prese in esame nel progetto giapponese, troviamo la cosiddetta "giunzione Josephson" [vedi 1962 e 1973], funzionante a temperature prossime allo zero assoluto; lo sviluppo di transistor ad alta mobilità di elettroni (High electron mobility transistors), operanti anch'essi a basse temperature; e, infine, l'impiego dell'arseniuro di gallio al posto del silicio nei circuiti integrati. Per l'elaborazione del software di base del nuovo computer è inizialmente scelto il francese Prolog. In seguito sarà sviluppato un linguaggio, denominato Mandala, per la programmazione logica di sistemi per la gestione della conoscenza. Basato sul linguaggio di base Kernel-O derivato dal Prolog, il Mandala permette una elaborazione con ampie capacità di parallelismo. "Mandala", dal sanscrito "cerchio", nel buddismo e nell'induismo rappresenta un diagramma simbolico presente nelle manifestazioni religiose. Esso simboleggia l'Universo, un luogo dove si raccolgono gli dèi e un punto di accumulazione delle forze universali. L'ambizioso termine designa anche un altro linguaggio per la gestione grafica messo a punto dalla Vpl di Palo Alto. Il programma viene diviso in tre fasi. Durante la prima (denominata "hop"), che va dal 1982 al 1984, sarà realizzato il Psi, Personal Sequential Inference, uno scatolone grigio delle dimensioni di un televisore, che dovrebbe costituire il mattone fondamentale di tutta l'impresa. Nella seconda fase ("step"), dal 1985 al 1988, otto Psi saranno collegati in parallelo nella macchina Delta dotata di una memoria di 20 Gbyte e in grado di svolgere alcune azioni su basi di conoscenza. E' il primo passo verso il superamento del calcolatore sequenziale di von Neumann. Nel 1989, infine, è previsto l'inizio della terza fase ("jump", il grande salto) in cui i Psi collegati in parallelo diventeranno 64. Il programma sarà abbandonato nel 1992 con scarsi risultati apprezzabili e dopo un investimento di oltre 440 milioni di dollari. Per contrastare il programma giapponese verso i computer di "quinta generazione", 12 fra le maggiori industrie Usa (tra cui Honeywell, Motorola, Rca, Sperry-Unisys, Allied e Control Data) decidono di mettere insieme le loro risorse per la ricerca avanzata costituendo la Microelectronics & Computer Technology Corp' (Mcc) con sede ad Austin, nel Texas. Scopo della Mcc è di dividere le spese per le ricerche di lungo periodo e dare alle società del consorzio l'esclusiva di tre anni sui risultati prima che le ricerche vengano pubblicate. Il bilancio previsto è di 75 milioni di dollari l'anno con l'impiego di 250 persone. La direzione viene affidata all'ex numero due della Cia ed ex direttore della National Security Agency, ammiraglio Bobby Ray Inman. I primi passi saranno difficili, soprattutto per la riluttanza delle aziende partecipanti a questa iniziativa "quasi giapponese" a condividere ricercatori e idee con i rivali sul piano tecnologico e commerciale. Nel 1986, quando l'ammiraglio cederà la guida per raggiunti limiti d'età a Grant Grove, ex dirigente della Texas Instruments, il primo bilancio sarà di rilievo: tra l'altro, saranno [p. 195] stati messi a punto nuovi collegamenti di microprocessori per lo sviluppo di sistemi avanzati di elaborazione e programmi applicativi basati su sistemi esperti d'intelligenza artificiale per accelerare la progettazione di microprocessori sempre più complessi. Dopo alcuni anni di ricerche durante i quali non sono stati raggiunti grossi risultati pratici a breve termine, il consorzio comincerà a subire numerose defezioni delle società partecipanti. Sempre nel 1982, tredici fra le maggiori industrie Usa di semiconduttori e di computer (tra cui Control Data, Digital, Hewlett-Packard, Ibm, Intel e Motorola) rinunciano alla loro natura normalmente concorrenziale per finanziare con 4 milioni di dollari un consorzio di ricerche senza fini di lucro denominato Semiconductor Research Corporation. Scopo dell'Src è di ripartire i costi sempre più alti per ricerca e sviluppo di nuovi chip. Il consorzio non conduce ricerche, ma finanzia quelle delle università. I successivi investimenti saranno di 8,2 milioni di dollari nel 1983 e 15 milioni nel 1984. Nel 1986 le industrie partecipanti saranno 36 e le ricerche commissionate a 43 laboratori universitari produrranno due notevoli risultati: un programma d'intelligenza artificiale denominato Proteus per la realizzazione di sistemi esperti; e una nuova tecnologia per incapsulare e proteggere i microprocessori. Nello stesso anno, anche la Gran Bretagna avvia un progetto di ricerca sui supercalcolatori di quinta generazione per rispondere alla sfida lanciata dagli specialisti giapponesi. Il progetto, denominato Alvey, ha una durata prevista di cinque anni. 1982 Presentato il supercomputer Cray X-Mp2 (Extended-Multi Processor), una macchina progettata da Steve Chen, inventore dei primi sistemi ultraveloci di elaborazione basati su un'architettura con due microprocessori collegati in parallelo. Il supercalcolatore, il cui primo esemplare sarà venduto nel 1988 alla fabbrica francese di pneumatici Michelin, contiene 240 mila chip e può effettuare fino a 480 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo. Appena uscito dalla Cray Research di Minneapolis ad un costo di 11 milioni di dollari, il computer viene a trovarsi in competizione con i giapponesi. La Fujitsu, che possiede il 48 per cento della californiana Amdahl, mette sul mercato americano i supercalcolatori Facom Vp-200 e Vp-100 che vengono considerati tra i più avanzati per applicazioni tecniche e scientifiche come le previsioni meteorologiche e la fusione nucleare. Sono anche tra i più veloci computer del momento; il Vp-200 lavora a 500 Megaflops (500 milioni di operazioni al secondo in [p. 196] virgola mobile) ed è perfettamente compatibile con i programmi scritti espressamente per i computer Ibm, i più diffusi negli Usa. 1982 Alla sesta esposizione robotica di Detroit, viene presentato un sistema robotico (Rs-1) realizzato in dieci anni di ricerche dal laboratorio Ibm di Yorktown Heights. Il robot dispone di un braccio capace di eseguire complesse operazioni di assemblaggio spostandosi ad una velocità di un metro al secondo. Il robot è controllato con il programma Aml (A Manufactoring Language), sviluppato dalla stessa Ibm e ritenuto il più avanzato del mondo nel settore delle applicazioni robotiche. Il braccio è capace di spostarsi su tre piani, dispone di sensori ottici e tattili che trasmettono informazioni all'unità di controllo ad una frequenza di 50 volte al secondo. I suoi sensori consentono una stretta così delicata da poter afferrare e spostare un uovo senza romperlo. 1982 Home Is Where the Computer Is [la casa è dov'è il computer]; è il titolo di copertina del servizio che il settimanale "Newsweek" dedica il 15 febbraio all'enorme potenziale che si trova a portata di mano di chiunque e alla colossale nuova industria che sta decollando. L'articolo sottolinea che sono trascorsi solo 5 anni da quando il personal era considerato un giocattolo per il tempo libero e 15 anni da quando il "mainframe" costava milioni di dollari e richiedeva più attenzioni di un malato, offrendo in cambio prestazioni molto modeste rispetto a quelle del suo discendente. 1982 A febbraio, Jim Harris, Rod Canion e Bill Murto, tre ingegneri provenienti dalla Ibm, fondano a Houston la Compaq Computer. In un anno vi saranno investiti 40 milioni di dollari. L'obiettivo dichiarato è di costruire personal computer con caratteristiche superiori a quelli della grande multinazionale. La Compaq lancia lo stesso anno il primo lap-top (computer da tenere in grembo), autentico portatile e per giunta Ibm compatibile, due caratteristiche che ne assicureranno - oltre al peso modesto, l'ingombro ridotto e l'alimentazione a batteria - un rapido successo. Si dice che, fra la costernazione di quanti avevano impiegato mesi per realizzarlo, Jim Harris prese il prototipo del primo Compaq e lo gettò contro la parete del suo ufficio. Pochi minuti dopo diede il via alla produzione. Harris era soddisfatto, il prototipo aveva superato l'esame finale e funzionava perfettamente. La società avrà un grande successo, raggiungendo appena un anno dopo, un fatturato di 111 milioni di dollari. In 5 anni, la Compaq fabbricherà 5 milioni [p. 197] di Pc e raggiungerà un fatturato di 1,22 miliardi. Dopo un momento di gravi difficoltà economiche, nel 1991, la Compaq tornerà tra i leader del mercato grazie al nuovo presidente Eckhard Pfeiffer che rivoluzionerà i sistemi di vendita, quintuplicando la rete dei dettaglianti e puntando sulla distribuzione nei supermercati, sulle vendite telefoniche e per corrispondenza. Nel 1994 la Compaq sarà uno dei maggiori leader mondiali nella produzione di Pc, portatili, notebook e stampanti laser, e raggiungerà un fatturato mondiale di 10,9 miliardi di dollari. Fra il '91 e il '93 la produzione sarà quadruplicata e il valore delle azioni salirà da 20 a 90 dollari. La Compaq è stata la prima produttrice di Pc ad introdurre sul mercato un personal basato sul processore Intel 386. In Italia, la Compaq ha aperto una propria filiale nel 1986. [p. 197] 1982 Esce in anteprima nei cinema di New York il film Tron di Steven Lisberger prodotto dalla Walt Dis-ney. Ambientato all'interno di un computer, in una lotta che vede coinvolti programmi e sistemi operativi, Tron è il primo film girato ricorrendo alle tecnologie della computer grafica. Vi sono 16 minuti ininterrotti di computer graphics e altre scene sparse qua e là nell'azione, inoltre più di un decimo delle scenografie sono create col computer. L'utilizzazione del computer in sede di produzione ha inoltre permesso di elaborare le immagini in studi distanti migliaia di chilometri e trasferirle agli sceneggiatori per linea telefonica per approvazioni e ritocchi. I segnali elettronici sono riversati su pellicola a colori con procedimenti molto complessi. 1982 La Corte suprema degli Stati Uniti consente all'avvocato Michael Chaloff, che è sordomuto, di rispondere alle domande in aula attraverso un computer. 1982 Anche la Olivetti entra nel mercato dei personal computer; lo fa con il suo modello M-20. Sviluppato nel centro di ricerca Olivetti di Cupertino (Oatc, Olivetti advanced technology corporation), nella Silicon Valley, l'M-20 dispone di un microprocessore Z-8001 a 16 bit e adotta un sistema operativo che la Olivetti ha voluto realizzare in proprio, con notevole impiego di energie (il Pcos, Professional Computer Operating System) che però si rivelerà un vincolo per gli utenti. L'M-20 ammette come linguaggi di programmazione una versione del Basic, Assembler e Pascal. Con i successivi modelli (come l'M-24 lanciato nei primi giorni del 1984) anche la Olivetti si convertirà all'utilizzo del Dos. con l'M-24, e con la storica alleanza avviata intorno al Natale 1983 con la At&T, la Olivetti diventerà nel 1985 il secondo produttore di Pc nel mondo e il primo in Europa. 1982 La Sony lancia sul mercato il microfloppy disk, un dischetto magnetico da 3 pollici (8,89 centimetri) in [p. 198] grado di registrare il doppio dei dati rispetto al disco da 5 pollici (13,3 centimetri) in uso dal 1978. 1982 La Cina Popolare impiega per la prima volta i computer per il censimento della popolazione. L'operazione sarà realizzata grazie all'acquisto di 21 computer Ibm 4300. Due anni più tardi si saprà che la Cina ha realizzato un computer con una capacità di 100 milioni di operazioni al secondo. Costruito da un istituto universitario collegato con il Ministero della Difesa, il computer è denominato "Galaxy". 1982 La Commodore International di Norristown (Pennsylvania) lancia a settembre il personal Commodore 64 che dispone di una memoria di un terzo maggiore di quella di Apple II Plus, ma è in vendita a metà del prezzo di quest'ultimo. La formidabile collezione di programmi a disposizione, oltre alla economicità (595 dollari), ne favorirà una grande diffusione in tutto il mondo specialmente tra i giovanissimi. La Commodore è una società canadese che ha iniziato la sua attività nel 1958 nel commercio delle macchine per scrivere e nel 1976 ha acquistato la Mos Technology che produce il microprocessore utilizzato nei computer Apple e Atari. 1982 A ottobre, dopo una serie di anticipazioni contraddittorie che indurranno il "New York Times" a definire l'operazione "il segreto peggio mantenuto nell'industria", la Ibm lancia l'home computer Pc Junior. L'apparecchio mette per la prima volta in difficoltà il prestigio della Ibm. Il prodotto è scadente e le sue prestazioni affatto esaltanti. Se ne venderanno meno di 50 mila, una cifra non certo tale da coprire le spese pubblicitarie e gli investimenti che la Ibm ha impegnato. 1982 Jim Clark (n' 1944) fonda la Silicon Graphics per commercializzare un programma che consente di manipolare immagini tridimensionali messo a punto quando era professore di fisica a Stanford. Il successo è enorme: 40 milioni di dollari di fatturato nel 1986 che nel 1993 arriveranno a 2,2 miliardi (e 7 mila dipendenti in tutto il mondo). Nel 1993, dopo che il consiglio di amministrazione della società respingerà il suo progetto di concentrare l'attività sulla nuova grande opportunità rappresentata da Internet, Clark lascerà la Silicon Graphics (e sarà costretto a rinunciare a 400 mila azioni, per circa cento milioni di dollari) per fondare la Netscape [vedi 1994]. Nato nel Texas da una famiglia povera, in conflitto con il padre ("Non ha mai fatto nulla per me - sostiene - non vedo perché dovrei aiutarlo ora che sono ricco"), abbandona il liceo prima della maturità e si arruola in Marina. Poi riprende a studiare e si iscrive alla facoltà di fisica all'Università dello Utah. Nel 1979 insegna a Stanford, ma lo farà solo per tre anni. 1982 Il ricercatore giapponese Takeshi Yamakawa realizzò per la prima volta un chip funzionante con la cosiddetta logica "fuzzy", letteralmente "pazzerella", ma più correttamente definita "sfumata", come la logica umana. La "fuzzy logic" è una branca della logica matematica che consente di eseguire ragionamenti approssimati e ridurre drasticamente (da dieci a cento volte) la complessità dell'hardware e del software, soprattutto nei sistemi esperti e nell'ambiente robotico, dove semplifica alcuni problemi di guida e di interpretazione che gli algoritmi convenzionali rendono molto complessi. Padre della "fuzzy logic" è considerato Lofti A' Zadeh, docente a Berkeley, che nel 1965 pubblicò l'articolo Fuzzy Sets, che diede il nome al nuovo campo di ricerca. Le prime applicazioni della logica fuzzy risalgono al 1983, quando i giapponesi Yasunobu e Miyamoto proposero alla Hitachi l'adozione di un sistema fuzzy per la metropolitana di Sendai, per il controllo dell'accelerazione, della frenata e dell'arresto dei treni in corrispondenza delle pensiline. Completato nel 1987, il sistema ha dimostrato la superiorità dei sistemi fuzzy sia rispetto ai tradizionali sistemi di controllo computerizzati, sia rispetto al controllo umano. Fra le applicazioni successive, la troviamo: in una videocamera Canon per sensori capaci di valutare la nitidezza dell'immagine per la regolazione dell'autofocus; nella videocamera Panasonic Palmcorder per eliminare il "mosso" dalle immagini registrate; in varie macchine fotografiche giapponesi; nel sistema di trasmissione dell'automobile Saturn della General Motors, per il controllo dei sistemi di frenata antislittamento, trasmissione e iniezione di combustibile brevettati dalla Nissan. 1982 La Ibm abbandona a ottobre il programma in corso da un decennio nel centro di ricerche Thomas Watson, che mirava allo sviluppo della tecnologia di Josephson per realizzare una generazione di elaboratori superveloci di tipo avanzato senza più chip a base di semiconduttori. L'operazione, che ha impegnato 115 ricercatori e un investimento di 220 milioni di dollari, viene abbandonata a causa delle condizioni di funzionamento estremamente impegnative del sistema. Durante la ricerca non sono comunque mancati risultati notevoli; Juri Matisoo, in collaborazione con H' Zappe e K' Grebe, ha realizzato un dispositivo di commutazione ad effetto Josephson [p. 199] con caratteristiche eccezionali di velocità e di basso consumo. Nel 1978, Werner Bucher dei laboratori Ibm di Zurigo ha realizzato una unità di memoria ad effetto Josephson. Nel 1979, ancora al centro Watson, Tushar Gheewala ha messo a punto un dispositivo con due giunzioni Josephson con tempi di commutazione di soli 13 picosecondi (millesimi di miliardesimo di secondo). Per dare un'idea di quanto è breve un picosecondo si consideri che percorrendo un metro ogni picosecondo, in un solo secondo si potrebbe fare 23 mila volte il giro del mondo. Le difficoltà di giungere a qualche risultato positivo avevano già indotto da tempo la Sperry e i Bell Tele-phone Laboratories a rinunciare all'idea di poter mettere a punto in un prevedibile futuro materiali superconduttori adatti per la costruzione di circuiti logici a base di giunzioni Josephson utilizzabili su computer. Le uniche aziende che continueranno ancora per un certo periodo a lavorare sul progetto, con il concorso finanziario e il coordinamento del governo giapponese, saranno la Fujitsu, la Nec e il laboratorio elettrotecnico del Miti, il Ministero dell'industria e del commercio internazionale. La giunzione Josephson [vedi 1962 e 1973] punta sul principio della superconduttività che si verifica in alcuni materiali all'avvicinarsi dello zero assoluto (-273,16 gradi centigradi). Il principio, già osservato negli anni '60, prevede una drastica riduzione del tempo di commutazione del segnale e un conseguente aumento della velocità di calcolo. 1982 Ad ottobre, la società statunitense Lotus lancia "Lotus 1-2-3", un software integrato che dispone di tre funzioni: foglio elettronico, data base e grafica gestionale, con la possibilità per l'utente di muoversi tra le funzioni stesse. Il sistema è ideato da Jonathan Sachs e sviluppato da Mitchell David Kapor (1950) che nello stesso anno 1982 ha fondato la Lotus Development Corp'. Nel 1991 il programma passerà in ambiente Windows. Mitch Kapor, insegnante di meditazione trascendentale, costituirà in seguito (insieme ad un paroliere del gruppo rock dei Grateful Dead) la "Electronic Frontier Foundation" per fare pressione politica a Washington in favore dei diritti civili nel cyberspazio. 1982 L'ingresso nei personal porta dopo 14 mesi l'utile della Ibm a 4,4 miliardi di dollari su un fatturato al 31 dicembre di 34,4 miliardi, facendo balzare la società al primo posto per profitto fra le grandi industrie statunitensi. Il suo Pc ha già catturato il 12 per cento del mercato interno di 7,700 miliardi di dollari e sta per raggiungere come vendite la Apple che ha un vantaggio di quattro anni. Inoltre, con la sua gamma di prodotti - dalle macchine da scrivere ai grandi computer che arrivano a costare 100 milioni di dollari l'uno - l'Ibm detiene il 40 per cento del mercato mondiale e quasi il 65 per cento di quello dei computer grandi e medi, tenendo a bada l'industria che la segue nella classifica, la Digital Equipment, confinandola al 20 per cento del suo fatturato. 1982 L'anno si chiude con un'ulteriore avanzata sul mercato internazionale dei semiconduttori "made in Japan": su un volume di vendite di 14,6 miliardi di dollari, le aziende statunitensi incidono per il 67 per cento, mentre i produttori giapponesi in patria e all'estero vantano il 30 per cento del mercato; al resto del mondo rimane appena il 3 per cento. La penetrazione dei semiconduttori nel mercato statunitense è di appena il 12 per cento, ma è limitata ai chip di memoria ad accesso casuale (Ram). L'espansionismo giapponese induce la Ibm ad investire 250 milioni di dollari per acquisire il 12 per cento del pacchetto azionario della Intel Corp', la maggiore e più dinamica industria Usa per la produzione di microprocessori. 1983 Il fisico Sadeg M' Faris abbandona la Ibm in seguito alla cancellazione del programma di ricerca sulle giunzioni Josephson [vedi 1982] e fonda la Hypres Inc' per proseguire i tentativi di sviluppare i primi chip a superconduttori. 1983 A gennaio, la Apple presenta [p. 200] l'Apple IIe ad un costo di 1.395 dollari, e il microcomputer Lisa, una macchina che avrà uno scarso successo commerciale (anche per il prezzo di 9.995 dollari) e di cui sarà sospesa la produzione ad aprile 1985 dopo che saranno stati venduti 10 mila esemplari. Lisa (noto anche come Macintosh Xl e ispirato alla stazione di lavoro Xerox Star-8010 [vedi 1970]) servirà comunque come eccellente banco di prova per lo sviluppo del popolare Macintosh (dal nome di una varietà di mele californiane), del quale saranno venduti 50 mila esemplari nei primi tre mesi e 300 mila in un anno. Intanto, a dicembre, la società annuncerà l'Apple III, ad un costo di 2.995 dollari. Ad aprile, con la nomina di John Sculley (n' 1939) - un dirigente della Pepsi Cola - alla presidenza della Apple Computer, l'azienda pionieristica assume finalmente una valida guida finanziaria e la statura di grande industria a dispetto degli errori e del dilettantismo dei due fondatori, Jobs e Wozniak. La borsa di New York reagirà alla nomina facendo impennare il titolo a 82 dollari in una sola seduta. Con Sculley la Apple raggiungerà vette impensabili: il fatturato passerà da 600 milioni a 8 miliardi. 8: Cd-Rom: tutta una enciclopedia in un dischetto 1983 Nasce il Cd-Rom (Compact Disc-Read only memory), un disco ottico che consente ai computer di disporre di dispositivi di memoria che arrivano a 660 milioni di caratteri, pari a 575 floppy disk da 1,44 Mbyte. Il Cd-Rom è analogo ai Cd audio nati nel 1976 dalla ricerca Philips (che era stata avviata insieme alla corporazione Usa dello spettacolo Mca per la realizzazione di un videodisco laser) e promossi in tutto il mondo soprattutto dalla Sony. I primi studi sulle memorie ottiche risalgono agli inizi degli anni '60 e furono condotti in Usa dalla Westinghouse e dai Bell Laboratories. Il sistema della registrazione ottica digitale ha aperto la strada ad una vera rivoluzione nei sistemi di registrazione video, del suono e, in seguito, dei dati. Dal fonografo Edison del 1877, ai dischi a [p. 201] 78 giri e infine ai microsolco a 33 giri, la registrazione del suono è sempre avvenuta in forma cosiddetta "analogica": le vibrazioni del suono muovono una puntina che incide solchi modulati sul disco, che vengono poi letti da un'altra puntina che ricostruisce il suono originario seguendo il percorso dei solchi. Il sistema è necessariamente delicato e soggetto a usura, sia della puntina che del disco inciso. Nel compact disc il suono è prima trasformato in forma cosiddetta "digitale", cioè scomposto in una serie di numeri; questi vengono poi incisi per microfusione da un raggio laser sulla superficie (detta "land") di un disco sotto forma di piccoli incavi permanenti di 0,9 millesimi di millimetro (detti "pit") e intervallati da una distanza altrettanto piccola. La densità risultante è di circa 100 milioni di bit per centimetro quadrato. Le informazioni sono quindi memorizzate come una successione di "pit" e "land" su una spirale dal passo molto stretto (1,6 millesimi di millimetro). Sempre un raggio laser continuo, ma di potenza inferiore per non intaccare la superficie del disco, si incarica di leggere questa successione di forellini (rilevando un "1" dove trova il forellino e "0" dove la superficie è intatta) per ricostruire l'informazione originale senza distorsioni o perdite di qualità anche nel tempo. Fra il disco e il sistema di lettura non c'è infatti nessun contatto fisico, ma solo un sottilissimo raggio di luce. Il Cd audio in dieci anni si imporrà come vincente sul classico long playing in vinile a 33 giri; nel 1991, a fronte di 170 milioni di dischi in vinile venduti nel mondo vi sarà un miliardo di Cd. Nel 1987 nascerà anche un fratello più piccolo del compact audio, il Cd-Single, con identiche caratteristiche ma con un diametro di 8 centimetri e una durata di 20 minuti. L'idea che un segnale analogico (come un suono) potesse essere convertito in forma digitale era stata avanzata per la prima volta nel 1937 dall'ingegnere britannico Alec Reeves (1900-1971) mentre lavorava ad un sistema che permettesse di trasmettere un gran numero di conversazioni telefoniche su un unico cavo di collegamento. Quando fu realizzato il Cd audio, gli stessi costruttori non si resero conto di aver elaborato un sistema di immagazzinamento e manipolazione dei dati di potenza molto superiore a quelli esistenti in quel momento nel campo informatico, e solo dopo che i compact audio avranno invaso il mondo si inizierà a capire la portata dell'innovazione. Con i Cd audio, l'apparecchiatura è in grado di leggere e convertire con la fedeltà necessaria una stringa di numeri (88 mila per ogni secondo di musica) in segnale elettrico. Gli stessi dischetti, usati per registrare dati, riescono a immagazzinare oltre 600 milioni di caratteri, mille volte di più di un dischetto magnetico della [p. 202] stessa dimensione. Poiché una pagina di quotidiano, escluse le foto, contiene circa 45 mila caratteri, un Cd ne può immagazzinare circa 14 mila (quelle di un'intera annata), oppure 1.200 libri contenenti ognuno 100 mila parole, oppure, in alternativa, oltre mille immagini o 20 ore di parlato. Ogni centimetro quadrato di Cd contiene 46,5 Mbyte. I Cd per memorizzare dati sono di quattro tipi: i Cd-Rom (Read only memory) già scritti dal produttore (con banche dati, enciclopedie, notiziari, immagini, software, giochi, ecc'), quelli scrivibili dall'utilizzatore (Worm, Write once read many, che faranno la loro comparsa dal 1985), quelli cancellabili e riscrivibili per i quali non è ancora stato messo a punto un sistema di uso comune e, infine, i Cd-I (Compact Disc-Interactive) per utilizzazioni analoghe a quelle dei Cd-Rom, ma orientati essenzialmente ad un più vasto mercato di utilizzatori che non dispongono di un computer. Il Cd-I è stato presentato per la prima volta dalla Philips e dalla Sony (che lo hanno messo a punto anche con la collaborazione della Matsushita-Panasonic) nel marzo 1986 a Seattle alla prima conferenza internazionale sui Cd-Rom. Il lettore di Cd-I si collega al televisore e funge da piattaforma multimediale completa, essendo utilizzabile anche per i Cd audio, i Photo Cd (introdotti dal 1990 per la riproduzione di fotografie), i Cd-Games (sviluppati da Philips e Nintendo) e i Cd-Movies per film di qualità digitale della durata massima di 72 minuti. Il Cd-Worm sfrutta le proprietà dell'antimoniuro di gallio che si cristallizza quando viene colpito dal raggio laser; l'informazione è scritta quindi sotto forma di "pit" di antimoniuro cristallizzato, mentre il resto della superficie conserva lo strato amorfo iniziale. Per la realizzazione di un disco che possa essere scritto e cancellato, [p. 203] l'obiettivo dei produttori è quello di poter ripetere tali operazioni almeno un migliaio di volte. Il sistema più promettente si basa però su una combinazione magneto-ottica secondo una tecnologia messa a punto dalla 3M [vedi 1981]. Con lo stesso principio dei Cd e dei Cd-Rom da 12 centimetri di diametro sono realizzati anche i videodischi da 12 pollici (circa 30 centimetri), con una capacità di memoria di circa 4 Gigabyte, corrispondenti a circa 40 mila pagine di testo. Per registrare una singola immagine in forma digitale su disco ottico, occorre uno spazio che equivale a circa 500 mila caratteri (pari a 150-200 pagine di testo dattiloscritto). Per questo motivo, gli attuali Cd-Rom in grado di contenere i testi di un'intera enciclopedia riescono a immagazzinare appena mille immagini di qualità medio alta, mentre i videodischi di 30 centimetri di diametro arrivano a contenerne tra le 50 e le 90 mila per facciata oltre a 30 minuti di colonna sonora. Elemento fondamentale per la scrittura e la lettura dei Cd è il laser. Nei primi apparecchi il dispositivo era un laser a tubo, poi sostituito da un laser a semiconduttore. Il laser a tubo dispone di alti livelli di potenza che permettono la lettura e scrittura di ciascun bit ad alta velocità, ma ha dimensioni e costi notevoli anche per i relativi problemi meccanici di posizionamento. I problemi di costo e di meccanica saranno risolti con l'adozione del laser a semiconduttore [vedi 1962] che permetterà di realizzare testine ottiche molto compatte, di maggiore durata, con una massa di poche decine di grammi la cui ridotta inerzia semplificherà notevolmente la meccanica di posizionamento. A causa della limitata potenza, i laser a semiconduttore possono effettuare le operazioni di lettura e scrittura a velocità più basse. Gli apparecchi che consentono sia la lettura che la scrittura dei Cd-Rom possono avere due generatori separati di raggi laser: uno più potente per scrivere e uno di potenza ridotta per leggere, oppure un solo generatore in grado di funzionare su due scale diverse di potenza. La distanza tra le lenti del laser di lettura e la superficie del disco è di 1-2 millimetri, cioè di due ordini di grandezza maggiore di quella tra il dischetto magnetico e la sua testina di lettura/scrittura. Tale distanza e lo strato trasparente di protezione della parte incisa del Cd consentono di non far ricorso a costosi sistemi di protezione sigillati o a filtraggi d'aria. I Cd audio, i Cd-Rom e i Cd-I vengono incisi e letti a velocità lineare costante di 140 centimetri al secondo (i videodischi arrivano a 10 metri al secondo). I dati sono scritti a spirale a partire dal centro a densità costante, così che quando la lettura si sposta dal centro verso la periferia del disco, la velocità diminuisce dai 530 ai 220 giri al minuto. Le specifiche degli standard che assicurano la compatibilità universale dei Cd audio sono conosciute come "libro rosso" dal colore della copertina del libretto in cui erano contenute quando sono state presentate; analogamente, le specifiche dei Cd-Rom sono conosciute come "libro giallo" e quelle dei Cd-I come "libro verde". I materiali con i quali sono fabbricati i Cd sono fondamentalmente di tre tipi. Il primo consiste in un sottile strato di metallo riflettente (tellurio, con bassa temperatura di fusione e buona resistenza all'ossidazione) sul quale il raggio laser crea per fusione veri e propri buchi alla velocità di alcuni milioni al secondo, esponendo il materiale scuro sottostante. Un secondo tipo di supporto è sempre basato su una superficie metallica riflettente che non viene perforata dal laser ma riscaldata e fatta gonfiare per la dilatazione di un sottile strato sottostante di polimeri formando una "gobba". La terza tecnologia si basa su una superficie a tre strati, uno riflettente, uno intermedio e uno assorbente; il laser modifica lo strato assorbente alterando le proprietà di riflessione dello strato riflettente. Quest'ultimo approccio è quello che sembra garantire la maggiore stabilità del tempo. La precisione di queste operazioni di scrittura/lettura, unita a sistemi di controllo e autocorrezione degli errori, consentono ai dischi ottici di avere un tasso di errore finale dell'ordine di un bit ogni diecimila miliardi. Accanto "i dischi ottici, intorno al 1986 faranno la loro comparsa i nastri ottici (Dat). Si tratta di nastri scrivibili una sola volta e contenuti in scatole d'acciaio (110ù55ù15 millimetri) che pesano 110 grammi. Con un apposito registratore, è possibile registrare su tali nastri fino a 6-8 Gbyte. Contrariamente ai dischi ottici, nei quali l'accesso all'informazione è dell'ordine di 1-2 secondi, i Dat richiedono tempi più lunghi perché permettono solo l'accesso sequenziale ai dati. Un perfezionamento del sistema sarà presentato dalla Philips nel 1994 [vedi].8: [p. 204] 1983 Sugli schermi di tutto il mondo esce il film Wargames in cui un ragazzo appassionato di videogiochi penetra in un computer che scatena l'allarme rapido del Pentagono, rischiando di provocare la terza guerra mondiale. Diretto da John Badham, il film si ispira ad un fatto realmente accaduto nel 1979 quando un tecnico militare inserì nel computer sbagliato un nastro di una guerra simulata destinato a sperimentare un altro calcolatore, scatenando in questo modo l'allarme per un presunto attacco sovietico. 1983 A novembre entra in funzione Galaxy, il primo supercomputer cinese in grado di effettuare cento milioni di operazioni al secondo. L'apparecchiatura è stata realizzata alla Changsha National Defense Science and Technology University, nella provincia di Hunan. Promotori del nuovo computer sono il ministero del petrolio e l'ente statale per la meteorologia. Il primo utilizzerà il Galaxy per prospezioni sismiche tridimensionali, il secondo per incrementare la precisione delle previsioni a lungo e medio termine. La costruzione del supercomputer è iniziata nel 1977 ed è stata compiuta con la guida del professor Ci, precedente direttore dell'istituto per i computer dell'università. E' prevista la costruzione di altre due unità identiche del Galaxy. La nascita dell'industria informatica cinese risale ai primi anni `60 con i computer a transistor modello Djs-7 (1965, tremila operazioni al secondo, memoria interna di 4 Kbyte), modello C2 (1968, 25 mila operazioni al secondo) e modello 109-C (1965, 180 mila operazioni al secondo, memoria interna da 36 Kbyte, memoria esterna con quattro tamburi magnetici da 32 Kbyte ciascuno). Uno dei primi esemplari con circuiti integrati è il modello 111 (ultimato nel 1970 dal Peking Institute of Computing Technology) che consente 180 mila operazioni al secondo e dispone di una memoria interna di 32 Kbyte. 1983 I giapponesi adottano il nuovo standard Msx in 14 tipi di microcomputer di nuova produzione nell'illusione di poterlo imporre su scala mondiale, senza preoccuparsi di offrire un adeguato corredo di programmi. Il risultato sul maggiore mercato mondiale, quello statunitense, sarà completamente negativo. 1983 La Ibm annuncia il Pc-Xt, una versione più potente del Pc che dispone dello stesso microprocessore Intel I-8088, 128 Kbyte di Ram (espandibile a 640), un floppy disk da 5 pollici da 360 Kbyte e un hard disk da 10 Mbyte. Sempre nello stesso anno, la società ritira dal mercato il Pc Junior [vedi 1982], un modello con caratteristiche leggermente inferiori al Pc del 1981, che però non è stato accolto con favore. L'anno successivo la Ibm metterà sul mercato una nuova generazione di personal: il Pc-At. Dotato di un microprocessore più potente (l'Intel 80286), aprirà la via alla utilizzazione professionale dei microcomputer. 1983 La Hewlett-Packard mette sul mercato il primo personal con il dispositivo "touch screen" che permette l'esecuzione di comandi puntando il dito sulle relative funzioni proposte sul video e rappresentate da icone. Il video dell'Hp-150 (il cui nome di progetto era Magic) dispone di una griglia elettronica invisibile composta da 40ù24 fotodiodi cui si contrappongono sul lato opposto altrettanti sensori ottici. Il dito dell'utilizzatore interrompe il fascio emesso dai led, il software di gestione del dispositivo ne rileva le coordinate e attiva la funzione prevista in quella posizione. Il sistema era già stato impiegato in alcuni monitor destinati al controllo di processi industriali. Nel 1985, la Zenith presenterà uno schermo tattile basato su una diversa tecnologia: saranno microonde sonore generate sulla superficie ad essere modificate dall'accostamento di un dito sullo schermo. L'utilizzazione degli schermi tattili si diffonderà soprattutto negli impieghi destinati al grande pubblico come nelle banche, nelle prenotazioni di posti sui treni, ecc'. Lo schermo tattile era stato sperimentato per la prima volta alla fine degli anni '60 nell'Illinois nel sistema computerizzato "Plato", messo a punto dalla Control Data e destinato al settore dell'istruzione. [p. 205] 1983 La società statunitense Iomega presenta un rivoluzionario disco rigido amovibile del tutto simile ad un normale disco flessibile da 8 pollici che consente una eccezionale affidabilità nella conservazione dei dati e un'ampia densità di registrazione. Basato sul principio della dinamica dei fluidi scoperto dal matematico svizzero Daniel Bernoulli (1700-1782), il disco è contenuto in una cartuccia di plastica ("Bernoulli Box") e consente di memorizzare fino a 10 Mbyte. L'apparecchiatura di scrittura/lettura dispone di due drive e costa 3.695 dollari, più 80 dollari per il disco. Inserito nel drive, il disco inizia a ruotare e genera una corrente d'aria che lo solleva verso l'alto (l'"effetto Bernoulli") fino alla testina posta nella parte superiore del drive stesso. Il flusso d'aria fa da intercapedine tra disco e testina evitando ogni possibilità di contatto; qualsiasi urto, che provocherebbe effetti catastrofici in un normale disco rigido, interrompe il flusso laminare dell'aria e provoca l'allontanamento del disco dalla testina. Anche la presenza di un granello di polvere agisce sul flusso e non causa alcun danno. Per dimostrare queste proprietà del sistema, i venditori della Iomega prendono a pugni o sollevano i drive in funzione e li lasciano cadere di schianto sul tavolo provocando solo un errore temporaneo di accesso al disco, immediatamente recuperato non appena si ristabilisce il corretto flusso d'aria all'interno del drive. Pur presentando ampi vantaggi, il sistema non si affermerà a causa del prezzo non competitivo. L'effetto Bernoulli era stato studiato in origine dalla Ibm che non lo ritenne però di uso pratico, abbandonandone ogni ipotesi di sviluppo tecnologico. 1983 Il Minitel, un terminale tuttofare, si diffonde nelle case di migliaia di famiglie francesi e diventa immediatamente un fatto di costume, un oggetto di culto, quasi un "Grande Fratello". Il servizio, a pagamento, va da tariffe irrisorie per i servizi pubblicitari fino a 4-5 franchi al minuto per l'utilizzazione di banche dati internazionali. Innumerevoli i servizi offerti: dall'elenco telefonico di mezza Europa alla possibilità di gestione del conto corrente bancario; dagli acquisti telematici nei grandi magazzini o nei negozi del quartiere alla prenotazione di treni, teatri, cinema; dalle operazioni di borsa alla ricerca di un libro su un catalogo di tutto quanto è stato pubblicato in Francia dal 1945; da traduzioni immediate in tutte le lingue del mondo all'acquisto o all'affitto di un appartamento; dalla ricerca di un artigiano all'accesso ad un vasto settore giochi o di "messaggerie rosa". Col tempo saranno affiancati al Minitel apparecchi (come il Telic 12) per usare il sistema come casella postale o stampare ciò che appare sullo schermo. Con il Minitel è inoltre possibile inviare telex o fax in tutto il mondo o spedire comunicazioni parlate: si scrive il testo del messaggio per un destinatario e costui riceve la comunicazione al telefono da una voce sintetica (naturalmente in qualunque lingua). Un servizio denominato "Sea" consente inoltre di entrare in contatto con una analoga rete telematica statunitense. Nel 1996, i terminali Minitel saranno sei milioni e 600 mila, oltre a 600 mila schede per collegarsi con i personal computer; nello stesso anno, vi saranno un miliardo e 130 milioni di collegamenti della durata media di circa 4 minuti e mezzo ciascuno, con un volume di affari di oltre 9 miliardi di franchi (2.700 miliardi di lire). Quotidiani come "Le Monde" e "Le Echos" e l'agenzia di stampa France Presse offriranno servizi di consultazione per le notizie del giorno e per gli archivi. Illustrazioni 1) Uno dei primi personal "fatti in casa" da studenti della Brown University nel 1968; era in grado di eseguire due operazioni al secondo. 2) Il personal computer Scelbi 8-H. 3) Una carta con microchip per le cabine telefoniche francesi, utilizzata anche per messaggi pubblicitari. 4) Il sistema telematico Videotel della Telecom Italia. 5) Il microcomputer Altair 8800 della Mits. 6) Il personal computer Imsai 8080. 7) Bill Gates, fondatore della Microsoft. 8) Stephen Jobs e Stephen Wozniak alle prese con uno dei loro primi modelli di Apple. 9) L'Apple I nel suo aspetto poco presentabile di un groviglio di fili e una scheda con componenti elettronici al quale l'acquirente doveva aggiungere monitor, tastiera e registratore a nastro per i dati e i programmi. 10) Una pagina della campagna pubblicitaria della Apple per il lancio dell'Apple II. 11) Il primo marchio della Apple Computer e l'attuale logo con la famosa "mela" colorata. 12) Il primo dispositivo per l'accensione elettronica montato di serie in una automobile, una Toronado della Oldsmobile, nel 1976. E' possibile apprezzare le piccole dimensioni del microporocessore che contiene 20 mila transistor, controlla l'anticipo dell'accensione nel motore e riduce i consumi di carburante e l'inquinamento dei gas di scarico con un continuo dosaggio della miscela aria-benzina. 13) L'interno dell'aereo Awacs, in dotazione all'Usaf e alla Nato, si presenta come un vero centro elettronico volante. I suoi computer possono tenere sotto controllo 600 bersagli contemporaneamente attraverso vari sensori e la grande antenna radar sul dorso, discriminando gli aerei amici dai nemici. 14) Il personal computer Commo-dore Pet 2001. 15) Il Tandy Trs-80 venduto dalla catena dei negozi Radio Shack. 16) I sistemi computerizzati concepiti per uso militare sono adatti al funzionamento anche in ambienti "difficili" come un teatro di operazioni. 17) Il computer portatile Olivetti M10. 18) Il computer "parlante" Musa dello Cselt. 19) Un'apparecchiatura computerizzata per l'elaborazione dei "bioritmi". 20) Il "computer astrologico" che elabora l'oroscopo dopo aver immesso i dati dell'utilizzatore. 21) Il microcomputer Sinclair Zx-80. 22) Controllo di un complesso robotizzato che esegue lavorazioni meccaniche. 23) La schermata iniziale del servizio Dea-Ansa. 24) Per il lancio pubblicitario del suo Pc, la Ibm si affida all'immagine di Charlot. 25) La configurazione tipica del Pc Ibm, con video monocromatico e stampante da 80 colonne. 26) Il "modulo a conduzione termica" utilizzato dalla Ibm nel Sistema 3081 incorpora 133 microchip con un complesso sistema di raffreddamento ad acqua ed elio; una piastra principale (a destra) interconnette fino a nove moduli. 27) L'Osborne-1, un computer "trasportabile" con la struttura a forma di valigia. 28) Supercomputer Cray X-Mp installato all'Università di Pisa. 29) L'interno di un supercomputer Cray. 30) Il sistema robotico Ibm Rs-I può sollevare con delicatezza anche gli oggetti più fragili come, ad esempio, un uovo. 31) Eckhard Pfeiffer, presidente della Compaq. 32) Il personal computer multimediale Compaq Presario 625. 33) Una scena del film Tron. 34) Con l'M-20 anche la Olivetti fa il suo ingresso nel settore dei personal computer di ampia diffusione. 35) Le linee di produzione dei Pc negli stabilimenti Olivetti di Scarmagno, presso Ivrea. 36) L'Apple IIe. 37) L'Apple "Lisa", un model-lo che avrà uno scarso successo e l'Apple III (a destra). 38) Il primo lettore di Cd-Rom prodotto dalla Philips nel 1983. 39) La Airbus ha racchiuso in cinque Cd-Rom i manuali tecnici dei suoi jet di linea. 40) Il Photo-Cd della Kodak ha la capacità di memorizzare immagini a colori. 41) Il Cd-1 che permette di consultare il contenuto del disco attraverso un televisore. 42) Uno dei primi videodischi da 30 centimetri con il suo ingombrante laser di lettura non ancora miniaturizzato con l'aiuto dei semiconduttori. 43) Il sistema di raggi laser per l'incisione e la lettura di un compact disc. 44) Il personal computer Hewlett-Packard Hp-150 con il sistema di comandi "touch screen". 45) Il matematico svizzero Daniel Bernoulli. [p. 208] 1983-1996: Con Internet tutti i computer del mondo nella "rete" Annullare il tempo e la distanza, collegarsi in "tempo reale" con una banca dati dall'altro capo del mondo, inviare e ricevere messaggi di qualsiasi genere, siano essi dati, immagini o suoni; possibilità che fino a poco più di dieci anni fa sembravano possibili solo nei racconti di fantascienza, oggi sono alla portata di chiunque possegga un Personal computer collegato alla linea telefonica. Il "miracolo" è stato reso possibile dalla liberalizzazione di Internet e dalla messa a punto di programmi che consentono anche ai non esperti di "navigare" nella "rete delle reti". E' l'avverarsi della predizione formulata negli anni '80 da Marshall Mcluhan che aveva previsto come il progresso delle telecomunicazioni avrebbe trasformato il mondo in un "villaggio globale". [p. 209] 1983 A ottobre il Pentagono decide di smembrare in due la rete informatica Arpanet [vedi 1970], che si estende a molte centinaia di grandi computer distribuiti in decine di centri di calcolo che collaborano in ricerche scientifiche e tecnologiche con il Dipartimento della Difesa. La Milnet, la rete dei computer di organismi militari, viene isolata dai circuiti telefonici pubblici per impedirne l'accesso agli estranei, mentre la R&D-Net, che unisce i calcolatori di università e dei laboratori di ricerca e sviluppo delle industrie partecipanti ai programmi promossi dal Pentagono, continuerà a servirsi delle normali linee telefoniche e si trasformerà nel fenomeno Internet. Entrambe le reti vengono comunque fornite di misure di sicurezza supplementari. Il provvedimento tende a impedire le sempre più frequenti intromissioni nella rete della Darpa - l'Agenzia progetti avanzati della Difesa - da parte di sconsiderati, in seguito alla voglia di trasgressione tipica del momento favorita dalla enorme diffusione del personal. 1983 Nasce ad Amburgo il Chaos Computer Club (Ccc) con l'obiettivo di scambiare messaggi viaggiando sulle reti mondiali, spesso a spese di università e aziende nei cui computer gli hacker si inseriscono superando le barriere delle password e provocando a volte grossi danni. Steffen Vernery, uno dei leader storici del Club, sarà il primo a violare i computer della Nasa. Sembra anche che alcuni hacker del Ccc, nel 1987 e 1988 siano stati reclutati dal Kgb. Nel 1990, il gruppo di Amsterdam diffonderà una "Carta internazionale dei diritti dell'hacker" per proclamare il diritto all'informazione nel villaggio globale. Agli stessi principi si ispirano anche i cosiddetti Cyber Punk. Il vertice mondiale degli hacker si concretizzerà in Svizzera dove un gruppo di una cinquantina di membri della Swiss Cracking Association disporrà di un computer molto potente (realizzato con parti dismesse da aziende) che costituisce una banca dati segreta, nota come "Pegaso", della pirateria informatica. Fra i gruppi di altri Paesi, in Italia l'Italian Virus Research Laboratory, in Bulgaria Dark Avenger, in Portogallo il Software Pirates, nella ex Unione Sovietica il Soft Corporation Hackers, in Usa John Draper più noto come Captain Crunch. Gli hacker non si limiteranno però alle scorribande nelle reti e nelle banche dati. Col tempo alcuni di loro diffonderanno la piaga dei "virus", programmi che, inseriti nei computer raggiunti per via telematica o diffusi con dischetti "infetti", possono provocare problemi che vanno da fastidi durante il lavoro (come la pallina da ping-pong rimbalzata sui monitor di mezzo mondo) fino alla distruzione di tutti i dati in memoria [vedi 1988, 1992 e 1994]. La centrale ideologica in questo settore sarà la "Virus Exchange" di Sofia. La Bulgaria diventerà il maggiore "esportatore" mondiale di virus; a causa dell'embargo occidentale verso l'Est, nel Paese si copieranno tutti i software più diffusi superando le protezioni dei programmi secondo tecniche che saranno insegnate nelle università e che sono le stesse per scrivere un virus. L'es-calation dei virus sarà imponente: dai 67 conosciuti alla fine del 1989 in tutto il mondo, ai 1.000 e più diffusi nel 1992. Il termine "computer virus" è coniato da Leonard Adleman, un esperto di sicurezza di computer e di crittografia [vedi 1994]. Sembra inoltre che il primo virus "attivo" per computer sia stato scritto da Fred Cohen, uno studente di uno dei corsi di Adleman all'Università del Sud California. 1983 Il 25 ottobre, una forza di 1.900 marines e rangers statunitensi invade l'isola di Grenada, in preda all'anarchia dopo l'assassinio del primo ministro Maurice Bishop. I reparti sbarcati saranno messi in scacco per diversi giorni da un contingente cubano di 800 soldati-operai dotati di armi leggere, soprattutto per l'incomunicabilità tra le centinaia di elaboratori grandi e piccoli che avrebbero dovuto provvedere al coordinamento delle operazioni sul piano logistico e tattico. All'indomani della conclusione dell'ingloriosa avventura, il Pentagono correrà ai ripari, ordinando l'immediata integrazione di tutti i sistemi di elaborazione dei dati in dotazione ai comandi e ai reparti delle quattro forze armate e l'adozione di criteri di compatibilità nella scelta dei linguaggi operativi e dei programmi applicativi. L'episodio dimostra come la tanto desiderata standardizzazione dei software attraverso il linguaggio "Ada" [vedi 1979] non ha ancora dato risultati. 1983 A novembre, la Borland presenta il compilatore Turbo Pascal, la più veloce tra le versioni del Pascal e, allo stesso tempo, la più venduta (300 mila copie solo nei primi due anni) anche in ambiente accademico (ne fanno uso 450 università). Lo ha progettato Philippe Kahn, un matematico di origine francese, già professore alle università di Nizza e Grenoble, emigrato negli Stati Uniti nel 1980 e fondatore nel 1982 della Borland International. 1983 Docenti dell'Università Carnegie-Mellon guidati da Larry K' Geisel fondano a Pittsburgh il Carnegie Group Inc' con un capitale di 11 milioni di dollari al quale partecipano la Boeing Company, la Digital Equipment e la Texas Instruments. L'obiettivo [p. 210] è lo sviluppo e la commercializzazione di sistemi esperti e programmi applicativi che imitino i processi di ragionamento dell'uomo per risolvere problemi specifici di un settore di attività. Il primo programma di questa fabbrica senza ciminiere sarà il Knowledge Craft, in vendita a 50 mila dollari. 1983 La Comunità Europea approva la creazione di un programma strategico decennale di ricerca e sviluppo in informatica denominato Esprit (European Strategic Programme for Research and Development in Information Technology). Nella fase pilota, sono scelti 38 progetti con un bilancio di 23 milioni di Ecu (Unità di conto europea, circa 30 milioni di dollari). Nel quadriennio 1984-88 è prevista una spesa di 1.500 milioni di Ecu, 750 dei quali a carico delle industrie partecipanti, per ricerche in 5 settori principali: tre relativi alle tecnologie di base (microelettronica, elaborazione delle informazioni, tecnologia del software) e due alle tecnologie applicative (sistemi d'ufficio e automazione della fabbrica). Alla prima fase del programma Es-prit, l'Italia partecipa con 107 progetti di ricerca (il 43,7 per cento sul totale dei 254 approvati) che coinvolgono 41 industrie, otto università e 13 centri di ricerca. Uno dei sottoprogetti nell'ambito dell'automazione dell'ufficio riguarda il trattamento della voce e coinvolge centri di ricerca, università e industrie tra cui Cselt, Stet e Olivetti. Nel dicembre 1988, all'atto dell'approvazione del programma Esprit II, la spesa salirà a 5.800 milioni di Ecu (all'epoca pari a 7.800 milioni di dollari) e i progetti coinvolgeranno 5.500 ricercatori (contro i 3 mila del primo quadriennio). 1983 La Olivetti stipula con la At&T (American telephone and telegraph, la maggiore società di telecomunicazioni del mondo) una alleanza industriale, commerciale e finanziaria. 1983 La Nec giapponese realizza il supercomputer Sx1-Sx2, che calcola simulazioni complesse su grande scala ed esegue analisi strutturali ad altissima velocità. 1983 Nasce la prima assicurazione contro i crimini informatici. A lanciarla sono i Lloyd's di Londra attraverso la polizza "Leccp" (Lloyd's electronic and computer crime policy). Una assicurazione analoga sarà disponibile anche in Italia dal 1986. 8: Nasce dalla fisica il primo supercomputer italiano 1984 All'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) prende il via il programma Ape (Array Processor Experiment) creato per risolvere complessi problemi come la simulazione del comportamento delle particelle che formano il protone, in modo da controllare la validità di alcune teorie matematiche di cromodinamica quantistica che descrivono il comportamento dei quark. Il programma Ape è coordinato dal presidente dell'Infn, Nicola Cabibbo, e da Giorgio Parisi. Da tale programma, durato fino al 1987, deriverà un computer capace di un miliardo di operazioni al secondo, pari a quanto di meglio offre il mercato mondiale, ma ad un costo minore (tre miliardi di lire). Da quel primo programma ne deriverà dal 1989 un secondo (Ape 100) con l'obiettivo di superare i 100 miliardi di operazioni al secondo (Gigaflops), record mondiale che sarà raggiunto nel 1993. Ape 100 costerà 8 miliardi. In totale, il programma degli Ape costerà 11 miliardi, meno di un supercomputer commerciale. Mentre per il primo progetto vengono utilizzati processori commerciali, il cuore dell'Ape 100 sarà un chip appositamente [p. 211] progettato (il Mad, Multiply and Adder Device), di tre centimetri per tre, contenente circa 150 mila transistor per eseguire tutte le funzioni che nel primo Ape richiedono 300 chip. La famiglia di computer nata con questo programma sarà industrializzata e commercializzata col nome Quadrics dalla Alenia Spazio (Finmeccanica). I costi, compreso il software di base, oscilleranno tra qualche centinaio di milioni fino a circa 10 miliardi per il modello da 100 Gigaflops. Tra i primi acquirenti, l'Università di Roma, l'Enea e il Dipartimento dei Servizi Tecnici della Presidenza del Consiglio; all'estero, il centro tedesco di fisica nucleare "Desy" di Amburgo (che, in base ad un accordo del settembre 1996, collaborerà anche allo sviluppo della macchina da un Teraflop, cioè mille miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), l'Università di Wuppertal e il centro di supercalcolo di Edimburgo. Fra i vantaggi dei Quadrics, la facilità di programmazione, con un linguaggio (il Tao, simile al Fortran) che permette di scrivere rapidamente i programmi applicativi che "girano" con efficienze anche superiori all'80 per cento. I Quadrics hanno una struttura modulare in cui il mattone elementare è un insieme di otto processori disposti su una singola scheda. Le [p. 212] schede hanno una dimensione di 30 centimetri per 40 e ognuna di loro ha la stessa potenza dei supercomputer disponibili sul mercato nel 1993. Gli otto processori sono interconnessi a formare un cubo di 2ù2ù2 e possono scambiarsi informazioni lungo gli spigoli del cubo. Nella versione più piccola, Quadrics è composto da uno di questi mattoni elementari ad otto processori ed è capace di 400 milioni di operazioni con virgola mobile al secondo. In questa versione, la macchina può essere contenuta in una scatola da personal computer. Le altre configurazioni prevedono 16 processori (due schede e una velocità di 800 milioni di operazioni al secondo), 32 processori (quattro schede e 1,6 miliardi di operazioni), 64 processori (otto schede e 3,2 miliardi di operazioni), 128 processori (16 schede e 6,4 miliardi di operazioni), 256 processori (32 schede e 12,8 miliardi di operazioni), 512 processori (64 schede e 25,6 miliardi di operazioni) e 2.048 processori (256 schede e 100 miliardi di operazioni al secondo). Infn, Enea, Cnr e Alenia Spazio proseguiranno il programma con il progetto Pqe-2000 [vedi 1995] per realizzare un supercomputer massivamente parallelo destinato ad essere la macchina più potente mai prodotta al mondo. Le attività nel settore informatico di Alenia Spazio hanno una tradizione che risale alla fine degli anni '60 quando la Selenia (in ambito Stet) sviluppò il Gp-16, un elaboratore orientato al controllo di processo che però, per mancanza di adeguati strumenti commerciali, non avrà ampia diffusione. Il Gp-16, commercializzato anche come sistema Vector a partire dal 1968, era programmabile in Fortran, Algol e Basic. Nello stesso periodo, la Laben (allora del gruppo Montedison) mise sul mercato un computer per controllo di processo, il Laben 70.8: 1984 I governi di Washington e di Tokyo concludono un'intesa segreta per limitare le vendite di supercomputer solo ai Paesi politicamente affidabili. Tra i Paesi "amici" di Washington a farne le spese sarà Israele, cui verrà bloccata la fornitura di un supercalcolatore per la sua mancata adesione al trattato di non proliferazione nucleare. 1984 Quattro industrie giapponesi - Hitachi, Nec, Nt&T e Toshiba annunciano a febbraio la realizzazione in comune di un circuito integrato da 1.024 Kbyte di memoria. 1984 Le industrie informatiche comunitarie coinvolte nel programma Esprit [vedi 1983] fondano a Bruxelles lo Spag, il Gruppo di promozione e applicazione degli standard nel settore della tecnologia dell'informazione. Due anni dopo, lo Spag si trasformerà in società di diritto belga che rappresenterà le posizioni in materia di sistemi aperti di comunicazione in Europa di Alcatel, Bull, Bt, Digital, Hewlett-Packard, Ibm, Icl, Olivetti e Sni. Obiettivo sarà l'unificazione del mercato comunitario di tecnologie informatiche. 1984 Negli Stati Uniti è presentato il supercomputer Cray X-Mp4 a quattro microprocessori in parallelo: la macchina, progettata da Steve Chen, può effettuare 950 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo, contro i 180 milioni del Cray-1, il primo supercomputer realizzato da Seymour R' Cray [vedi 1972 e 1976], e i 480 milioni del Cray X-Mp2 ideato da Cray e Steve Chen [vedi 1982]. 1984 A luglio, la Ashton-Tate commercializza Framework, un pacchetto integrato, con menù a tendina, di programmi di supporto, per l'elaborazione [p. 213] di testi e di data base, grafica, foglio elettronico di calcolo e telecomunicazioni. Progettista di Framework e di Fred (Frame Editor), il programma che lo ha preceduto, è Robert Carr (n' 1957). 1984 La Tecsiel (una società del gruppo Iri e consociata della Finsiel) sviluppa il programma "Idiom", il primo prodotto industriale italiano nel settore dell'intelligenza artificiale. La Tecsiel, che si dedica alla ricerca e allo sviluppo di prodotti soft-ware (tecnologia di prodotti soft-ware, reti di calcolatori, software di sistemi) possiede uno dei più consistenti laboratori italiani per la ricerca nel settore dell'intelligenza artificiale. La ricerca è rivolta agli ambienti per la produzione di sistemi esperti e alla interpretazione e comprensione del linguaggio naturale. 1984 Compuview Products di Ann Arbor (Michigan) lancia V-Spell, un programma con un dizionario elettronico di 60 mila parole che permette di correggere in meno di un minuto gli errori di ortografia - piuttosto frequenti in America tra gli immigrati ma perfino tra i laureati - in un testo di 50 pagine scritto con un programma qualsiasi di videoscrittura. Il primo lavoro sulla correzione ortografica risale al 1957 ed era stato redatto da H'T' Glantz. Il primo correttore funzionante fu però lo "Spelling checker" realizzato da Gorin a Stanford nel 1971. 1984 Dalla Intel esce il microprocessore I-80286 (meglio noto come "286") - il primo chip che non discende dall'Intel 8088 - realizzato sotto la direzione di Eugene Hill (n' 1955), che da nove anni lavora alla Intel. La logica è stata sviluppata da Jim Slager, con un passato di progettista dei microprocessori Rockwell Pps4 e Pps8 e di ricercatore per quattro anni nel progetto Illiac all'Università dell'Illinois. 1984 La Apple introduce sul mercato i personal computer Macintosh. Prodotti nello stabilimento californiano di Fremont al ritmo di uno ogni 26 minuti, i Macintosh sono sostenuti da una campagna pubblicitaria da 50 milioni di dollari su quotidiani, riviste e televisione. Le vendite (centomila in sei mesi, a 2.495 dollari l'uno) consentiranno alla Apple di chiudere il bilancio 1984 con un aumento del fatturato del 54 per cento rispetto all'anno precedente. Novità del Macintosh è di poter funzionare con un sistema che facilita al massimo l'uso anche ai non esperti: mouse, finestre e icone, che negli anni successivi saranno generalizzate con la diffusione del software Windows, fanno la loro prima comparsa. Insieme al personal, la Apple propone un economico sistema di rete locale per collegare diversi computer in modo da farli usufruire delle risorse comuni e integrare la loro attività. La rete Apple Talk, che utilizza come cavo di collegamento un semplice "doppino" telefonico e dispone di "nodi" di giunzione con normali spinotti, non è paragonabile come velocità alle reti più sofisticate, ma è sufficiente per un normale lavoro di ufficio: una pagina viene trasmessa in appena un secondo e i nodi costano solo 50 dollari l'uno. La rete Apple Talk è inoltre collegabile ad altre reti come, ad esempio, la Ethernet. 1984 In autunno viene inaugurato a Bos-ton il Media Laboratory (o "Media Lab") un nuovo centro di ricerca del Massachusetts Institute of Technology il cui scopo è di studiare il futuro dell'integrazione tra tutti i settori che si occupano di mass media: informatica, televisione, telefono, cinema ed editoria. Fondatore del Media Lab è Nicholas Negroponte, che ne diviene anche direttore. Con l'aiuto di Jerome Wiesner, ex decano del Mit, Negroponte riesce ad avviare l'iniziativa dopo aver raccolto i 45 milioni di dollari necessari coinvolgendo come sponsor circa 70 grandi industrie (tra cui Ibm, Apple, Kodak, Sony), emittenti private (Nbc, Cbs, Abc), il "Washington Post" e "Time", le maggiori case cinematografiche che si assoceranno per ultime nel gruppo "Movies of the future". Fra i collaboratori del Media Lab vi sono il guru dell'intelligenza artificiale Marvin Minsky; Seymourt [p. 214] Papert inventore del "Logo" e discepolo dello psicologo dell'infanzia Jean Piaget; Alan Kay che nel 1969 coniò il termine personal computer. Fra i primi progetti avviati, "Newspeak", il primo giornale elettronico fatto a misura di lettore che può richiamare solo le notizie di suo interesse; "Conversational desk-top", prototipo di scrivania parlante informatizzata in grado di ricevere ordini a voce e comportarsi come una segretaria; "Synthetic performer", un pianoforte elettronico per accompagnamento di solisti che si adatta a qualsiasi cambiamento di tempo o cadenza senza perdere una battuta. Al Media Lab lavoreranno 70 persone fisse tra docenti, tecnici e amministrativi, oltre a 250 laureandi e dottorandi, con un bilancio annuale di 10 milioni di dollari. Fra le imprese finanziatrici anche alcune società italiane come la Rai (nel consorzio "Television for tomorrow" insieme a Eastman Kodak, Philips, Sony, ecc') e l'Editoriale l'Espresso (nel consorzio "News in future"). Nato a New York nel 1944, di origine greca, Nicholas Negroponte si laurea al Mit e nel 1966 ne diviene uno dei più giovani docenti. Nel 1982 è nominato direttore del "World center for personal computation and human development" con sede a Parigi. Nel 1984 fonda il Media Lab e ne diviene anche direttore. E' anche consulente del governo Usa per l'informatica. Autore di numerosi libri, di cui uno (Essere digitali) pubblicato anche in Italia. 1984 Il 14 novembre si inaugura a Bos-ton "The computer museum", il maggiore museo di informatica esistente al mondo. Il museo è un ampliamento di quello che la Digital aveva realizzato qualche anno prima nell'ambito della propria sede a Marlboro, presso Boston. Il museo è situato al numero 300 di Congress Street, in un edificio che si affaccia sul porto e con una superficie espositiva di 5.100 metri quadrati. In mostra vi sono macchine ed elaboratori (alcuni manovrabili dai visitatori) e ricostruzioni iconografiche che ripercorrono la storia dell'informatica dal Seicento ad oggi. Tra i pezzi più significativi, parti del computer del sistema Sage [vedi 1956] utilizzato dalla difesa aerea degli Usa, l'Univac-1 [vedi 1950], il primo "minicomputer" Pdp-1 della Digital [vedi 1958] e il Whirlwind [vedi 1951 e 1979]. Fra i progenitori dei personal, alcuni computer oggi poco conosciuti, come Altair e Linc. Il museo dispone inoltre di una biblioteca, un auditorium e sale per esposizioni. 1984 Il trentenne Michael Dell fonda la Dell Computer. Una costante crescita porterà la società dopo dieci anni di attività a chiudere il bilancio 1994 con un fatturato di 3,4 miliardi di dollari, trainato soprattutto dalle vendite di computer portatili di tipo "notebook". 1984 Nascono i programmi Mac Paint e Mac Write. Messi a punto entrambi per il Macintosh della Apple, servono rispettivamente per disegnare e per il trattamento dei testi. Entrambi puntano a un funzionamento istintivo, senza bisogno cioè di apprendimento da parte dell'utente. Mac Paint è scritto da Bill Atkinson. Mac Write viene messo a punto per la Apple da Randy Wigginton, Ed Ruder e Don Breuner, della società Encore Sys-tem. 1984 Utilizzando un supercomputer, un ricercatore giapponese calcola un valore di "pi greco" con 16 milioni di decimali. Anche se il valore con due decimali (3,14) è sufficiente per le necessità pratiche, il calcolo dei decimali di ôp è sempre stato una specie di sfida prima per i matematici e poi per i computer poiché, essendo un numero trascendente, ha un numero infinito di decimali. Fra le tappe principali del calcolo di tale valore vi sono le 15 cifre decimali ottenute nel 1593 da Adriano Romanus; nel 1630 Griemberger aggiunse altre 24 cifre; nel 1706 Machin trovò cento decimali; nel 1844 Dase ne calcolò altri cento e nel 1873, dopo venti anni di calcoli, Shanks arrivò a 707 decimali. L'arrivo dei computer fa fare un salto decisivo: nel 1958 Genuys calcola diecimila decimali (dimostrando anche che gli ultimi duecento di Shanks erano sbagliati), nel 1964 se ne ottengono centomila. Il calcolo del ôp offre un esempio della progressione della velocità di calcolo dei computer: nel 1965 per calcolare centomila decimali del n, un elaboratore Ibm 7090 che occupava un'intera palazzina dell'Università di Pisa, impiegò un'intera nottata. Nel 1985, impiegando lo stesso tempo, un personal computer riesce a calcolare 150 mila decimali. 1984 William Gibson, uno scrittore canadese di fantascienza, conia il termine "cyberspazio" introducendolo in un suo romanzo (Neuromencer). Il termine gli viene suggerito dalla vista di alcuni ragazzi che, impegnati con i videogiochi di una sala, gli apparvero come lontani dalla Terra, persi in uno spazio immaginario oltre lo schermo. Il termine sarà in seguito universalmente adottato per definire l'universo multimediale che va dalle banche dati raggiungibili via computer (come Internet) alla Tv interattiva via cavo, dalle "autostrade" informatiche alle reti telefoniche cellulari, ecc'. 1984 Uno dei primi sistemi di "casa intelligente" viene sperimentato in Italia con "Arision", un dispositivo messo a punto dalla Ariston e dalla Isi (Ital Sistemi per l'Informatica) di Roma. L'apparecchio, che viene programmato [p. 215] collegandolo ad un Pc, tiene sotto controllo dodici utilizzatori di energia elettrica accendendoli e spegnendoli alle ore stabilite, gestisce tre impianti di sicurezza, chiama eventuali numeri telefonici ed esegue ordini inviati via telefono. 1984 In Italia la Sip avvia lo sviluppo di una rete sperimentale Isdn per applicazioni di videocomunicazione con una prima installazione a Firenze. Isdn (Integrated services digital network) è una rete numerica integrata che consente la trasmissione di voci, dati e immagini fisse o in movimento con alta affidabilità e qualità. La velocità di trasmissione è di 64 Kb al secondo. La rete Isdn italiana entrerà ufficialmente in servizio a giugno 1992 collegando inizialmente 15 città e consentendo allacciamenti internazionali con Paesi europei, Usa, Giappone e Australia. Il programma che sarà messo a punto dalla Sip prevederà l'estensione entro il 1994 a tutti i capoluoghi di provincia e una diffusione capillare entro il 1995. 1984 La Silicon Valley cede per la prima volta il primato per quanto riguarda la produzione dei chip: al 31 dicembre, l'import di chip dal Giappone supera di 700 milioni di dollari l'export statunitense in Giappone. Le uniche voci ancora in attivo per gli Usa nella bilancia commerciale dell'elettronica - in rosso per 15 miliardi di dollari sono i computer (+5.300 milioni) e la strumentazione (+2.950 milioni). La ragione principale della débƒcle è individuata nei tassi elevati del mercato dei capitali statunitense cui è necessario attingere per i colossali investimenti indispensabili per la crescita in un settore industriale in continua evoluzione. Per contro, i giapponesi sono favoriti dalla sopravvalutazione di circa il 25 per cento del dollaro e dall'agevole accesso a prestiti a metà del costo sopportato dalla controparte americana. Ulteriori cause della svolta negativa nella bilancia commerciale sono: il progressivo ricorso all'estero da parte dell'industria informatica Usa per la produzione (esemplare il caso dell'Ibm che su 860 dollari di costo di un Pc ne spende 625 all'estero); il sempre maggiore impegno dell'industria Usa nella distribuzione di prodotti esteri con scarso apporto nazionale di valore aggiunto. A ben poco vale, commenterà il presidente della Hewlett-Packard in un rapporto, "continuare a progettare prodotti ad alta tecnologia se in breve tempo i nostri concorrenti all'estero possono fabbricarli a costi più convenienti". 1985 Negli Stati Uniti è presentato il supercomputer Cray-2, con una memoria che ha una capacità di 256 milioni di caratteri da 64 bit, pari a due miliardi di bytes. La macchina è dieci volte più potente del Cray-1, può effettuare un miliardo e 200 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo (una velocità da 40 a 50 mila volte superiore a quella di un personal computer). Sarà posto in vendita ad ottobre a 17,5 milioni di dollari. Alla più diffusa creatura del progettista americano viene affibbiato il nomignolo di "bubbles" (bolle) perché i suoi circuiti immersi in 900 litri di liquido refrigerante (il fluorocarbonio utilizzato anche come sangue artificiale) sprigionano bollicine quando la macchina comincia a riscaldarsi. 1985 A febbraio, Stephen ("Steve") Wozniak, l'inventore del microcomputer Apple I, che insieme a Stephen Jobs e al primo finanziatore A'C' ("Mike") Markkula aveva fondato nel 1977 la Apple Computer, chiude i rapporti con l'azienda, dopo essersi autoescluso dall'attività negli ultimi due anni per dissensi con Jobs (scopertosi improvvisamente progettista senza mai essere stato un tecnico) sulla gestione dei nuovi progetti di sviluppo per Lisa e Macintosh, e poi con il nuovo presidente John Sculley per la ferrea ristrutturazione in corso. Nei due anni di volontario esilio, Wozniak ha approfittato per prendere una laurea a Berkeley iscrivendosi con il falso nome di Rocky Clark e criticando il corso universitario di computer science perché "insegnano solo le soluzioni standard dei problemi, ma non a trovare delle strade nuove". La società, dichiara Wozniak uscendo di scena per la seconda volta, ha perduto la sua anima. [p. 216] "Woz" si darà ad una esistenza meno dominata dalle stravaganze di Jobs e dal rigore dell'ex dirigente della Pepsi Cola, per dedicarsi alla realizzazione di un telecomando audio e video di sua invenzione nell'ambito della sua nuova società che ha battezzato poeticamente, da incallito sognatore, Cloud 9 (nuvola 9, sinonimo tra gli americani di uno stato di euforia). Il 17 settembre, la Apple volta definitivamente pagina sul suo passato: il presidente e amministratore delegato John Sculley, dopo aver estromesso dalla gestione finanziaria e amministrativa Stephen Jobs (che lo aveva strappato alla Pepsi Cola con allettanti offerte) per il disinteresse nei riguardi dell'azienda in crisi di vendite, ne ottiene le dimissioni. Jobs se ne va con in tasca 18 milioni e mezzo di dollari ricavati dalla vendita delle sue azioni, che investirà in parte nella realizzazione di Next [vedi 1988]. La borsa di New York accoglierà la notizia del siluramento di quello che da mito degli anni '70 era ormai divenuto un peso morto con un sensibile rialzo delle azioni Apple, da mesi quotate in ribasso. 1985 A maggio, negli Usa viene presentata la "Connection machine", un computer realizzato dopo sei anni di ricerche dirette da Daniel Hillis (n' 1951) ed effettuate da una équipe di ex informatici, tra cui David Waltz, del laboratorio intelligenza artificiale del Mit che a Cambridge ha creato la Thinking Machines Corporation, la società delle "macchine pensanti". Hillis mette così in pratica i principi teorizzati nel 1980 da Scott E' Fahlman con il suo neurocomputer Netl da un milione di elementi elementari [vedi 1943]. La "Connection machine" è costituita da un'architettura parallela di 65.536 processori, nessuno dei quali è particolarmente potente, ma tutti collegati fra loro. La memoria è di 32 Mbyte. Le prestazioni sono di 2,5 miliardi di operazioni al secondo per la versione più potente realizzata per il centro di ricerche militari di Los Alamos dove sarà utilizzata per l'iniziativa di difesa strategica nota come "Guerre stellari". Un supercomputer analogo sarà acquistato nel 1990 dalla direzione generale francese degli armamenti (insieme a quattro organismi civili di ricerca) ed installata ad Arcueil. In otto anni, la società di Hillis ne venderà un centinaio di esemplari, conquistando il 13 per cento del mercato mondiale dei supercomputer. Nello stesso anno, al Sandia National Laboratory, viene messo a punto un supercomputer parallelo con una unità di processo contenuta in un cubo di 15 centimetri di lato. Capace di 40 milioni di operazioni al secondo, il Sandac-V è realizzato per poter essere impiegato in veicoli spaziali automatici e, in particolare, in quelli per l'iniziativa di difesa strategica. Il tallone d'Achille dei supercomputer ad architettura parallela sta però nella loro programmazione: si tratta di modificare i programmi e spesso di riscriverli, in modo tale da spezzare i problemi in parti che possano essere elaborate in modo parallelo e indipendente. Uno di questi linguaggi per elaborazione parallela è stato messo a punto all'inizio degli anni '80 da David Celertner della Yale University. Denominato "Linda", fornisce una soluzione al problema della comunicazione fra le varie parti di un programma parallelo basandosi su una memoria virtuale condivisa da tutti i processi attraverso cui avvengono gli scambi dei dati e la sincronizzazione dei processi stessi. Il linguaggio è indipendente dalla struttura fisica dei computer e può essere utilizzato anche su reti di work-station consentendo in tal caso un aumento della velocità proporzionale al numero dei computer collegati. 1985 Alla conferenza di Parigi, su proposta francese, la Comunità europea vara il progetto "Eureka" per rendere più competitivo e integrato il sistema produttivo europeo in vari settori tra cui informatica, telecomunicazioni, laser e robotica. All'iniziativa aderiscono inizialmente 19 paesi (i 12 della Comunità oltre a Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Turchia e Australia). 1985 La società statunitense Aldus mette a punto il programma di desk-top publishing Pagemaker che consente di creare documenti su più colonne e con combinazioni di testo e immagini, permettendo la produzione di libri, riviste, bollettini. Messo a punto per il microcomputer Macintosh della Apple, dal 1989 diventerà utilizzabile anche dai personal Ibm e compatibili. Il nome della società richiama quello di Aldo Manuzio (1450-1515), il tipografo famoso per la bellezza delle sue edizioni. 1985 Il Cnr avvia un progetto strategico "Calcolo parallelo" e ne affida la responsabilità al professor Ilio Galligani, del dipartimento di [p. 217] matematica dell'Università di Bologna, mentre come sede della direzione viene scelto il Cnuce di Pisa. Obiettivo principale del progetto, nel quale saranno impegnate per due anni 29 unità operative tra istituti del Cnr e dipartimenti universitari, è quello di individuare i problemi scientifici per la cui soluzione il supercomputer rappresenta uno strumento essenziale. 1985 Il 19 giugno viene inaugurato il primo supercomputer installato in Italia. Si tratta di un Cray Xmp/12 installato a Bologna al Cineca (Centro Interuniversitario Nord-Est di Calcolo), il consorzio per il calcolo elettronico istituito nel 1967 e al quale aderiscono 13 atenei di tutto il Paese. Il computer, costato 23 miliardi, è in grado di eseguire 180 milioni di operazioni al secondo e dispone di una memoria su 48 dischi ognuno in grado di contenere 600 milioni di caratteri. Precedentemente, nel 1969, il centro aveva adottato un computer Cdc-6600 della Control Data. Negli anni successivi, il Cineca acquisirà anche un Cray Xmp/48 quadriprocessore e un Cyber 180ì860A. Il centro dispone di un sistema di interconnessione nazionale e mondiale. 1985 Trent'anni dopo la prima applicazione del computer alla composizione musicale e la creazione della "Illiac Suite" [vedi 1955], i ricercatori dell'Università di Stanford realizzano un software (Stanford artificial intelligence language) che riesce a trascrivere su un pentagramma il minuetto della Sinfonia 25 in sol minore di Mozart "ascoltandolo" mentre qualcuno lo esegue al pianoforte. Il brano trascritto è però privo di accordi, che il programma non riesce a decifrare. Il programma, realizzato da sette ricercatori guidati dal professor Leland Smith, è basato su una doppia analisi del brano da trascrivere: la prima, acustica, permette (attraverso 30 mila campionamenti al secondo) di identificare le note, il ritmo e l'ampiezza di ciascun suono; la seconda, musicale, determina le variazioni del tempo, la battuta, la chiave e le alterazioni. Il primo esempio di trascrizione automatica di un brano risale al 1774, quando il berlinese Hohlfeld costruì una pianola che permetteva di suonare trascrivendo automaticamente l'esecuzione su rulli di carta per poterla poi replicare in seguito. In tempi più recenti, buoni risultati nella trascrizione automatica erano stati ottenuti tra il 1969 e il 1978, al Laboratorio per la trasmissione del parlato del Reale istituto di tecnologia di Stoccolma, dai ricercatori Sundberg, Tjernlund e Askenfeld. Anche a Stanford si erano già ottenuti risultati nel 1975 con il "Musical Scribe" di A' Moorer. 1985 Si calcola che i computer vengano utilizzati in oltre tremila differenti aree applicative nei campi più svariati. All'inizio degli anni '50, l'elaborazione dei dati era invece praticamente limitata ai problemi contabili e amministrativi da una parte e a quelli scientifici dall'altra, attraverso la semplice esecuzione di calcoli o la risoluzione di equazioni matematiche. Nel 1960, gli elaboratori erano già impiegati in 300 tipi di applicazioni diverse, che diventeranno 1.600 appena otto anni dopo. 1985 A novembre, la Microsoft annuncia Windows, un nuovo programma [p. 218] che ha richiesto oltre 50 anni-uomo per lo sviluppo. Si tratta di un programma-integratore al quale sono abbinati di volta in volta programmi applicativi come trattamento di testi, grafica, gestione, ecc'. Il primo programma-integratore, il Visi-On, era stato annunciato nel dicembre 1982 dalla americana Visicorp, ma non aveva avuto molto successo perché non poteva utilizzare programmi applicativi che non fossero concepiti appositamente. Windows sarà adottato come integratore standard dalla Ibm per i suoi Personal/2 [vedi 1987]. Con le sue "finestre" selezionabili con il mouse, Windows renderà l'uso dei Pc Ibm e compatibili facile come quello degli Apple. Solo con Windows 3'0, che sarà presentato da Bill Gates nel 1990 e che permetterà di utilizzare programmi applicativi non specificamente concepiti, inizierà però la vera concorrenza con i Macintosh. 1985 Il 10 dicembre, il tedesco Klaus von Klitzing (n' 1943) del Max-Planck-Institut riceve il premio Nobel 1985 per la fisica grazie alla scoperta dell'effetto Hall quantistico. Durante una ricerca nel 1980 su semiconduttori sottoposti a basse temperature ed elevati campi magnetici, aveva rilevato che la relazione tra campo magnetico e differenza di potenziale non era sempre lineare ma "a gradini". Della scoperta si avvarrà la tecnologia dei semiconduttori. 1985 A dicembre, un esperimento sui superconduttori eseguito al Centro ricerche Ibm di Zurigo ottiene un sensazionale risultato: i ricercatori svizzeri Karl Alex Mller (n' 1927) e Johannes Georg Bednorz (n' 1950) riscontrano tracce di superconduttività durante un esperimento di laboratorio su un composto di bario, lantanio e ossido di rame ad una temperatura di 35 gradi Kelvin (-230,15°C). Dall'ultimo esperimento del 1973 di cui si aveva notizia su un composto di niobio e germanio da parte di ricercatori americani, la barriera della superconduttività era ferma a 24 gradi Kelvin (-249,15°C). Pur avendo intrapreso la ricerca nel 1983, il risultato sconcerta i due ricercatori che decidono di ripetere la prova per averne la conferma [vedi 1986 e 1987]. L'apparente contraddizione è nel fatto che i materiali impiegati non sono metallici, ma ceramici e cioè i migliori isolanti conosciuti. Si tratta di perowskiti, sostanze che in un campo molto ristretto di composizione chimica possono passare dal normale stato isolante ad uno stato superconduttore e poi ad uno stato metallico. Tali composti, contrariamente a quelli metallici, superano il grave handicap dei materiali precedenti che perdevano la superconduttività in presenza di campi magnetici o con circolazione di correnti elettriche elevate e non erano quindi adatti all'impiego come commutatori nei computer. 1985 Al 31 dicembre, nonostante la recessione negli Stati Uniti, la Ibm registra per il 1985 un fatturato record di 50.056 milioni di dollari (+8 per cento), un utile di 6.555 milioni (+17 per cento) e investimenti di 3.457 milioni per la ricerca. La Digital Equipment è al secondo posto con 6.686 milioni di fatturato (+20 per cento) e 447 di utile (+3 per cento), tallonata da Honeywell con un fatturato di 6.625 milioni (+9 per cento) e un utile di 275 (+4 per cento) e da Hewlett-Packard con 6.505 milioni di fatturato (+8 per cento) e 489 di utile (+16 per cento). Tra i produttori di soli Pc eccelle Apple, in netta ripresa dopo l'estromissione, a settembre, del fondatore Stephen Jobs e 1.200 licenziamenti, con 1.918 milioni di dollari di fatturato (+24 per cento), 61,2 di attivo (+10 per cento) e 72 milioni in ricerca. In grave crisi Control Data Corp' che registra un passivo di 567 milioni e mezzo su un fatturato di 3.689. 1986 Il ricercatore statunitense David Miller, dei Bell Laboratories, realizza un interruttore ottico in materiale sintetico che misura appena 10 micron e che può attivare e interrompere un circuito un miliardo di volte al secondo senza provocarne il surriscaldamento. E' il primo passo per la realizzazione di computer ottici superveloci. Alla metà degli anni '80 i laboratori Bell della At&T sono composti da 21 centri di ricerca con 25 mila addetti, sui quali piovono premi Nobel; nei laboratori nasce un brevetto al giorno oltre ai 19 mila già accumulati. Le ricerche per ottenere un "commutatore ottico" che, sostituendo i fotoni agli elettroni, svolga il compito del transistor come dispositivo elementare a due livelli ("zero" e "uno") risalgono alla metà degli anni '60 quando la Ibm decise di investire oltre 120 milioni di dollari nella ricerca su questa attraente tecnologia; il progetto fu però abbandonato alcuni anni dopo. Il primo interruttore ottico (cioè un dispositivo ottico bistabile) era stato realizzato intorno al 1974 nei laboratori Bell da Gibbs, Mac Call e Venkatesan utilizzando vapori di sodio e in seguito arseniuro di gallio. Altri prototipi saranno realizzati alla fine degli anni '80 con cristalli di antimoniuro di indio dai ricercatori scozzesi Eitan Abraham, Colin Seaton e Desmond Smith dell'Università Heriot-Watt di Edimburgo. Un nuovo dispositivo sarà realizzato da Alan Huang ancora nei laboratori Bell [vedi 1990]. Fra gli altri materiali impiegati, il solfato di cadmio, il seleniuro di zinco, il fluoruro di magnesio e il telleruro di mercurio e calcio. Un progetto europeo (Ejob, European joint optical bistability) è stato avviato in questo settore nel [p. 219] 1985 con la partecipazione di 19 gruppi di lavoro in 18 università e istituti di ricerca europei tra i quali le università di Milano e Pisa e l'Istituto nazionale di ottica di Firenze. Il progetto si concluderà con la realizzazione del primo processore ottico digitale realizzato nel mondo e basato sul seleniuro di zinco. La "bistabilità ottica" è una caratteristica di alcuni materiali cristallini che reagiscono alla quantità (o alla lunghezza d'onda) della luce laser con due diversi comportamenti: una quantità limitata di luce viene assorbita e non passa attraverso il cristallo, una quantità leggermente maggiore di luce riesce ad attraversarlo. I commutatori ottici possono funzionare a velocità milioni di volte maggiori rispetto ai dispositivi elettronici. Un altro sistema per utilizzare la luce nei computer è in alternativa ai segnali elettrici che trasferiscono le informazioni da un dispositivo all'altro attraverso fili metallici. Essendo la luce più veloce dell'elettricità (che è limitata dalle caratteristiche fisiche dei conduttori), sostituendo i collegamenti in rame tra i vari circuiti di un computer con fibre ottiche si otterrebbe un enorme aumento di prestazioni. In attesa di far lavorare un computer totalmente con la luce, cioè con dispositivi ottici di commutazione, è possibile una fase intermedia tra le due tecnologie, con un calcolatore ibrido in cui le singole operazioni sono effettuate da circuiti elettronici, mentre per i collegamenti fra questi si adottano le fibre ottiche. I fotoni, inoltre, hanno diversi vantaggi sugli elettroni: due fasci di luce possono incrociarsi senza problemi e due fibre ottiche possono correre una vicina all'altra senza che si disturbino a vicenda. La drastica riduzione delle connessioni elettriche consentirebbe inoltre una architettura ad elevato "parallelismo" in cui il computer avrebbe la possibilità di effettuare simultaneamente più operazioni invece del classico sistema sequenziale. Con collegamenti fatti attraverso raggi di luce è possibile collegare a due a due in tutti i modi possibili 10 mila sorgenti luminose con 10 mila sensori; uno schema di collegamento che sarebbe difficilissimo con convenzionali connessioni di fili elettrici. L'utilizzazione di tecnologie ottiche è stata tentata anche per la realizzazione di memorie. Nel 1971 fece scalpore la presentazione di un progetto di "computer a laser" messo a punto dal ricercatore americano Frank Marchuk. II Cg-100, questo il nome del computer, avrebbe dovuto funzionare con un ciclo operativo di 20 nanosecondi e avere una memoria di 10 trilioni di byte. Il prototipo (non ancora funzionante) fu mostrato a molti potenziali clienti (tra cui il Governo Usa e grandi società di informatica). Alcuni mesi dopo l'annuncio, ricercatori del California Institute of Technology dimostrarono che alcuni dettagli del computer di Marchuk violavano il principio di indeterminazione di Heisemberg e che nemmeno con il laser sarebbe stato possibile realizzare una memoria di tale densità. 1986 Una software house pakistana di Lahore vende ad ignari turisti americani dischetti con software contaminato da quello che si presume sia il primo "virus", il "Pakistani Brain". I due fratelli Basit e Amjad Alvi proprietari del negozio, che vende copie di programmi a prezzi infinitamente inferiori a quelli degli Usa, hanno inserito nei dischetti un programma virale a titolo puramente sperimentale, forse senza rendersi pienamente conto delle conseguenze. Questo primo virus si diffonderà rapidamente in America. Il concetto di virus elettronico risale all'inizio dell'èra informatica. Fu John von Neumann a descriverlo nel 1949 nel saggio Teoria e organizzazione degli automi complessi. La teoria di von Neumann fu ripresa 10 anni dopo ai laboratori Bell con il passatempo "Core War" (guerra del nucleo) ideato da H' Douglas Mcilroy, Victor Vysottsky e Robert Morris. I tre giovani ricercatori misero a punto una serie di battaglie simulate tra opposti eserciti di programmi. Ad un segnale, i programmi di ciascun giocatore facevano di tutto per eliminare quelli degli altri ricorrendo al sistema di divorare le loro istruzioni. Vinceva chi allo scadere del tempo rimaneva con più programmi intatti. I protagonisti della guerra del nucleo si impegnarono a non rivelare i particolari del loro gioco, ma nel 1983 il codice d'onore dei programmatori sarà infranto da Ken Thompson, l'autore di Unix. Ricevendo il premio Turing, Thompson rivelerà l'esistenza dei primi virus e spiegherà come crearli. In un articolo di "Scientific American" del maggio 1984, Dewdney descriverà la guerra del nucleo e offrirà per due dollari ai lettori le istruzioni per produrre campi di battaglia virali che di lì a poco inizieranno a comparire nei computer delle università. Il nome "virus" è significativo di un comportamento analogo a quello degli agenti patogeni dell'organismo. Come i virus umani, quelli del computer possono restare latenti per mesi come bombe ad orologeria; si replicano nelle copie che si fanno dei dischetti per poi annidarsi in altri computer, oppure viaggiano sulle reti telematiche da un capo all'altro del mondo. Uno dei maggiori "cacciatori" di virus diventerà John Mcafee, un informatico californiano con un furgone trasformato in laboratorio mobile antivirus per accorrere alle chiamate delle vittime. 1986 L'informatizzazione in Unione Sovietica continua a rimanere al palo perché, a quanto sostiene il settimanale statunitense "Newsweek", il Cremlino teme il processo di decentramento che comporta il libero flusso di informazioni e idee. Secondo [p. 220] i dati forniti dalla rivista, il piano quinquennale 1985-90 prevede un aumento del 140 per cento nella produzione di computer rispetto al piano precedente e soltanto per l'anno 2000 una produzione di 1,1 milioni di Pc. Si calcola che l'Urss disponga di alcune migliaia di mini e microcomputer, contro i 25 milioni di personal posseduti da cittadini qualunque negli Stati Uniti. Fra i modelli di microcomputer più diffusi c'è una copia dell'Apple II denominato Agatha e presentato per la prima volta alla fiera di Mosca dell''83. 1986 La Toshiba annuncia la produzione della "flash memory", una memoria non volatile ad accesso e lettura quasi istantanea (250 miliardesimi di secondo rispetto ai millesimi di secondo di una unità a floppy disk). Si tratta probabilmente dell'innovazione più rivoluzionaria nel settore e forse la prima invenzione giapponese adottata e perfezionata da un'industria statunitense, la Intel, che per un ventennio ha ideato le innovazioni poi adottate dalle industrie giapponesi. Rispetto alle unità a disco flessibile e rigido correntemente usate nei computer da tavolo e nei portatili, le "flash memory card" dispongono di circuiti integrati su una scheda grande come una carta di credito (cosiddetta Pcmcia, Personal computer memory card international association), sono più leggere, assorbono meno elettricità e non cancellano le informazioni quando viene interrotta la corrente come avviene invece nei chip di memoria ad accesso casuale (Ram). 1986 Nella Silicon Valley inizia la produzione del microprocessore Intel I-80386 (più noto con la dizione semplificata "386") da 32 bit. La rapida adozione del nuovo chip nel personal Compaq Deskpro 386 decreterà il grande successo commerciale sia del microprocessore [p. 221] che del computer, il primo "clone" Ibm compatibile a superare in prestazioni il modello originale. 1986 Ad aprile, i ricercatori svizzeri Karl A' Mller e Johannes G' Bednorz, ormai certi della validità dei risultati ottenuti su un superconduttore di loro invenzione al laboratorio Ibm di Zurigo [vedi 1985] e confermati da un nuovo esperimento a gennaio, inviano una relazione alla rivista scientifica tedesca "Zeitschrift fr Physik". A settembre, quando uscirà la nota, la scoperta sarà accolta con grande scetticismo. Ma, entro dicembre, giungeranno autorevoli conferme dall'Università di Tokyo e dall'Istituto di fisica dell'Accademia delle Scienze cinese, mentre i laboratori Bell della At&T riusciranno addirittura a migliorare il risultato (38 gradi Kelvin, -235°C) con un composto analogo, scatenando una gara senza precedenti tra i ricercatori di tutto il mondo. In prima linea, saranno gli informatici, per le evidenti implicazioni della scoperta nella ricerca promossa sotto l'egida della Ibm nello sviluppo di circuiti integrati di incredibile potenza. La scoperta è importante perché per la superconduttività a tali temperature non è più necessario il costoso e scarsamente diffuso elio liquido (-269 gradi), ma è sufficiente l'azoto liquido (-195 gradi) che è più maneggevole, facile da ottenere e 50 volte meno caro (circa 200 lire al litro contro 10 mila). 1986 A settembre, il presidente della Amstrad, Alan Sugar (che l'anno prima ha acquistato ciò che rimaneva del fallimento della Sinclair [vedi 1980]), annuncia la commercializzazione del Pc 1512, un personal Ibm compatibile che è due volte più veloce, più facile da utilizzare e tre volte meno costoso. La Amstrad, una società britannica costruttrice di impianti hi-fi, è entrata nel settore dei computer nel 1984 con l'economico computer domestico modello 464. Alla fine degli anni '80 produrrà il portatile Pc-640 con un microprocessore 8088, 640 Kbyte di Ram, un display a cristalli liquidi di 80 colonne per 25 righe, modem, due drive da 3,5 pollici; con un peso di quasi 6 chilogrammi, avrà la particolarità di una maniglia laterale che ne consente il trasporto in posizione verticale, come la custodia di uno strumento musicale. 1986 Il 5 ottobre, si spegne a 67 anni il pioniere inglese James Hardy Wilkinson che aveva contribuito alla progettazione del computer Ace [vedi 1950], uno dei primi realizzati al National Physics Laboratory, e alla formulazione del Fortran [vedi 1954] e di altri linguaggi di programmazione. Autentica autorità in fatto di analisi numerica, aveva insegnato informatica alla Stanford University dal 1977 al 1984. 1986 L'11 novembre, il Pentagono comunica all'industria informatica statunitense che intende applicare severi controlli sugli archivi di dati scientifici, tecnologici ed economici, anche se non coperti dal segreto, per bloccare il flusso di informazioni verso il blocco sovietico, in applicazione di una disposizione emanata il 5 novembre dalla Casa Bianca. Si calcola che in sei anni il numero delle banche dati esistenti in tutto il mondo sia aumentato di otto volte toccando le 3200 unità. 1986 L'informazione telematica non ha successo negli Stati Uniti. Dopo gli esperimenti avviati nei primi anni '80 per il "quotidiano elettronico" inviato sui televisori domestici, due tra le maggiori catene di giornali degli Usa, la "Time Mirror" e la "Knight-Ridder", decidono di ritirarsi dalla commercializzazione del Videotext. Alti gli investimenti dedicati al settore: 15 milioni di dollari per il progetto Gateway Videotext della "Time Mirror", 50 milioni per il Viewtron Service della "Knight-Ridder" che era stato avviato a settembre 1983 in Florida e poi esteso in tutti gli Usa. Oltre alla possibilità di selezione e ricerca delle notizie su video, entrambi i servizi consentivano servizi bancari e di posta elettronica, acquisti a distanza, prenotazioni di aerei, consultazione di enciclopedie, ecc'. 1986 La Boeing - la maggiore industria aeronautica del mondo che ha sede a Seattle (stato di Washington) - affida al Laboratorio nazionale aerospaziale giapponese la realizzazione di programmi di simulazione da impiegare nello studio dell'aerodinamica dell'aereo passeggeri B.7J7 (poi denominato B.777) di tipo avanzato. Il laboratorio dispone di un sistema Nwt (Numerical Wind Tunnel), un simulatore di galleria del vento gestito da un supercomputer Fujitsu Vp-400 che permette di riprodurre il flusso d'aria che lambisce le superfici esterne di un modello di velivolo a velocità comprese tra 0,1 e 10 Mach. Di norma, le simulazioni a bassa e ad alta velocità sono eseguite altrove con codici diversi. Il laboratorio giapponese adotta invece una soluzione raffinata: con il ricorso all'equazione di Navier-Stokes, il sistema Nwt offre la possibilità di studiare il moto di un corpo in un fluido comprimibile senza soluzione di continuità tra due valori prefissati. Con i computer del momento non è possibile portare fino in fondo una simulazione per velivoli molto complessi. Per progettare un aereo simile allo shuttle con una simulazione abbastanza attendibile occorrerebbe tenere sotto controllo non meno di 700 mila punti critici della carlinga, ognuno dei quali definito da una quantità di variabili tra 5 e 30, esaminate da 10 a 500 volte ciascuna con valori diversi per [p. 222] ogni test. In totale occorrerebbe risolvere 15 mila miliardi di operazioni per ogni configurazione di calcolo, equivalenti a quasi duemila ore di lavoro per un computer che operi con una velocità di 500 mila operazioni al secondo. 1986 Il fisico italiano Federico Faggin [vedi 1972 e 1974], insieme all'amico ed ex collega della Fairchild Carver Mead (professore al California Institute of Technology), fonda nella Silicon Valley, a San José, la società Synaptics con l'obiettivo di ideare e produrre un chip neuronale. Ci riuscirà dopo cinque anni; tre per il progetto e altri due per la realizzazione concreta [vedi 1991] con la collaborazione di Carver Mead e di Gary Linch, neurobiologo della Irvine University. 1987 All'Università di Houston (Texas), il gruppo guidato da C'W' ("Paul") Chu (n' 1942), impegnato dal 1965 nella ricerca sulla superconduttività, ripete l'esperimento di Karl A' Mller e Johannes G' Bednorz e, sottoponendo il composto a pressioni di 10-12 mila atmosfere, riesce ad osservare il fenomeno sino a quando si toccano i 52 gradi Kelvin (-221,15°C). Il 12 gennaio, Chu chiederà il brevetto e, a fine mese, con alcune varianti, otterrà un risultato esaltante: 93 gradi Kelvin (-180,15°C). Senza divulgare nel testo la composizione del superconduttore, Paul Chu pubblicherà il 2 marzo su "Physical Review Letters" una relazione che avrà effetti dirompenti. Tra l'altro, rimetterà in discussione la teoria Bcs del 1957 sanzionata dal Nobel nel 1972 [vedi]. John Bardeen, il più autorevole dei tre autori della teoria e inventore del transistor, ammetterà che essa non può fornire una soddisfacente spiegazione del fenomeno della superconduttività al di sopra dei 40 gradi Kelvin (-233,15°C) e che occorrerà riformularla. Il 18 marzo, la riunione annuale dell'American Physical Society, tenutasi in una sala dell'Hilton di New York che ha 1.150 posti, richiama una folla di almeno 3.500 fisici, che si erano messi pazientemente in fila due ore e mezzo prima dell'apertura dei lavori ed erano accorsi per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti i particolari delle ricerche che avevano portato alla clamorosa svolta sulla superconduttività. La "febbre" suscitata negli ambienti scientifici sarà tale che nella redazione della rivista "Physical Review Letters" si accumuleranno per l'eventuale pubblicazione una cinquantina di relazioni su ricerche effettuate in America. Ad aprile, due ricercatori della Ibm, Robert Leibowitz e Roger Koch ricavano da una sottile pellicola di un imprecisato superconduttore la prima applicazione pratica. Si tratta dello Squid (Superconducting Quantum Interference Device), uno strumento di misura di campi magnetici estremamente deboli, del genere di quelli prodotti nell'uomo dall'attività cerebrale. 1987 La Sgs-Ates [vedi 1957] e la Thomson semiconduttori francese decidono la fusione su un livello paritario. Scopo dell'operazione è di creare una massa critica per fronteggiare la concorrenza giapponese e statunitense nel settore dei chip, creando un'area di eccellenza e trasformando le due società, entrambe con forti bilanci passivi, in una multinazionale con profitti. Le società sono ambedue pubbliche: la prima controllata dall'Iri, la seconda dal Governo francese. A dispetto delle numerose critiche iniziali, l'operazione riesce e, sette anni dopo, la Sgs-Thomson ottiene oltre 240 miliardi di utile. 1987 Il 2 aprile, la Ibm introduce sul mercato una nuova generazione di Pc denominati Personal System/2 o Ps/2 che utilizzano il processore "286" della Intel. I quattro modelli della serie sono più veloci, compatti e facili da utilizzare rispetto alla precedente gamma Pc e Pc-At. Il sistema operativo, l'Os/2, è sviluppato dalla Microsoft e prevede il Windows come integratore standard [vedi 1985]. Il prezzo decisamente più alto rispetto ai "compatibili" con analoghe caratteristiche impedirà a questa gamma di Pc di conquistare un'ampia fetta di mercato. 1987 Grave lutto nell'informatica italiana: il 4 giugno muore a Pisa il professor Giovanni Battista Gerace, ordinario all'Università di Pisa, capo dell'équipe che progettò e realizzò nel 1958 il primo calcolatore elettronico italiano e, nel 1961, la Cep (Calcolatrice Elettronica Pisana) presso il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (Csce) dell'Università di Pisa. Era nato il 17 novembre 1925 a Roma, dove si era laureato nel 1954 in ingegneria elettrotecnica. Dopo una breve esperienza alla Fatme - all'epoca una delle maggiori industrie elettroniche e di telecomunicazioni - entrò a far parte del gruppo dei progettisti del Csce impegnato alla progettazione del primo computer elettronico. Per la Cep, Gerace ideò la microprogrammazione tramite un'unità di controllo - invenzione erroneamente attribuita a Maurice V' Wilkes per averne scritto nel 1958 quando era già stata realizzata nel "calcolatore pilota" del Csce - che sarà poi adottata nei grandi calcolatori di terza generazione su scala mondiale. Nel 1971, si era classificato primo al concorso per la cattedra di Scienze dell'Informazione presso la Facoltà appena istituita a Pisa. 1987 Il 14 settembre, una notizia da Washington getta l'allarme sulla fragilità delle protezioni di alcune banche dati: una banda di giovani tedeschi che si fanno chiamare [p. 223] "viaggiatori di dati" è riuscita infatti a violare la rete informatica riservata della Nasa e quelle di altri centri operanti su scala internazionale, lasciando nelle memorie dei computer tracce del loro passaggio. Si aggrava il problema della sicurezza delle reti di computer, che cominciano ad essere esposte, sempre più frequentemente, ad attacchi di "virus" creati da teppisti intenzionati a distruggere le banche dati, ad incursioni di vere e proprie bande di trasgressori che solo per il gusto della bravata violano segreti militari e industriali, e infine a truffe colossali di una nuova generazione di malviventi che manomettono i dati nei calcolatori delle banche per intestarsi mandati di pagamento o depositi. Il primo caso di crimine informatico conosciuto è del 1974, quando la banca tedesca Hearstatt fallì a causa di manipolazioni del sistema che programmava il trasferimento dei fondi in valuta. 1987 A dicembre, Steve S' Chen (n' 1944) lascia la vicepresidenza della Cray Research e si mette in proprio con il sostegno finanziario della Ibm per sviluppare un supercomputer cento volte più veloce di quelli in produzione, ricorrendo ad un'architettura innovativa ("parallel processing", elaborazione parallela) che prevede il ricorso a 64 unità centrali di elaborazione (Cpu) operanti contemporaneamente in parallelo e con collegamenti affidati a fasci di luce laser. Chen, taiwanese di nascita, si è laureato all'Università dell'Illinois. Assunto nel 1979 alla Cray Research, si dimostra ben presto un geniale innovatore, all'altezza del suo maestro Seymour R' Cray, il pioniere del supercomputer: riprende in mano il Cray-1 e lo trasforma, introducendovi due Cpu e una diversa disposizione dei circuiti, nel supercalcolatore veloce Cray X-Mp2 [vedi 1982] in grado di effettuare 480 milioni di operazioni al secondo contro i 180 del modello originale. Nonostante il costo elevatissimo, se ne venderanno 120 esemplari. Nel 1984, realizzerà il Cray X-Mp4 a quattro unità centrali, capace di 950 milioni di operazioni al secondo, ma la sua richiesta di poter spingere alle estreme conseguenze la tecnologia delle Cpu multiple in parallelo in una nuova macchina di enorme potenza con collegamenti a raggi laser, non avrà l'approvazione della Cray. A Chen non rimane che andarsene e fondare la Supercomputers System Inc' (Ssi). La Ibm finanzia le ricerche con cento milioni di dollari con la prospettiva di avere una macchina funzionante entro cinque anni. Alla fine del 1992, non avendo ancora ottenuto risultati concreti, Chen sarà abbandonato dalla Ibm e l'anno successivo sarà costretto a chiudere e licenziare i suoi 320 dipendenti. 1987 La Fondazione Agnelli realizza "de Italia", la prima enciclopedia elettronica del mondo. In un videodisco di 30 centimetri di diametro sono memorizzate 20 mila immagini, 15 mila voci e 500 disegni sulla civiltà italiana (storia dell'arte, letteratura, politica, economia, sport). 1987 Il 10 dicembre, il premio Nobel 1987 per la fisica è consegnato ai due ricercatori svizzeri Karl Alex Mller e Georg J' Bednorz, autori [vedi 1985 e 1986] del "revival" della superconduttività con un esperimento sensazionale al Centro ricerche Ibm di Zurigo in cui il fenomeno si è manifestato per la prima volta a temperature di parecchi gradi superiori allo zero assoluto. Gli studi erano più o meno fermi alla scoperta nel 1911 della superconduttività nel mercurio ad opera del fisico olandese Heike Kamerlingh-Onnes (1853-1926), che aveva ottenuto il Nobel nel 1913, e all'enunciazione nel 1957 della teoria Bcs, che fece attribuire il Nobel nel 1972 ai fisici americani John Bardeen, Leon M' Cooper e John R' Schrieffer. [p. 224] La dimostrazione della superconduttività fatta da Onnes era stata ottenuta raffreddando il mercurio alla temperatura dell'elio liquido, pochi gradi al di sopra dello zero assoluto (-273,16 gradi centigradi). La temperatura estremamente bassa era però una barriera insormontabile per una utilizzazione pratica. Mller scoprì invece che i materiali ceramici di ossido di rame rendono possibile la superconduttività a 35 gradi sopra lo zero assoluto. Il suo risultato porterà a ricerche su superconduttori a temperature più elevate in numerosi laboratori di tutto il mondo. Un altro risultato notevole sarà ottenuto nel 1988 con la scoperta di una ceramica che permette la superconduzione a 123 gradi sopra lo zero assoluto. Se e quando sarà possibile raggiungere gli stessi risultati con materiali a temperatura ambiente o ragionevolmente al di sotto dello zero, anche il settore dei computer farà un balzo gigantesco. L'utilizzazione negli elaboratori di collegamenti realizzati con materiali superconduttori che annullano la resistenza al passaggio della corrente consentirebbe infatti il raggiungimento di velocità di funzionamento oggi impossibili. 1987 Negli Usa compare la prima edizione dell'Enciclopedia Grolier su un compact disc (cosiddetto Cd-32) consultabile con un personal computer Atari. Il testo e le illustrazioni dell'opera (che nelle successive edizioni sarà prodotta su Cd-Rom) occupano 60 Mbyte, gli indici 48 Mbyte; il totale di 108 Mbyte è contenuto nel 20 per cento di un Cd-Rom. L'apparente sproporzione tra testo e indici è dovuta alla creazione di tavole di indici incrociati che permettono di individuare in meno di tre secondi qualsiasi informazione relativa agli oltre 9 milioni di nomi memorizzati. Se fossero stampati, gli indici occuperebbero 20 volumi grandi come i 21 che compongono la versione a stampa dell'edizione americana dell'opera. Il prezzo della versione su Cd-Rom negli Usa equivale al 40 per cento dell'opera stampata, mentre per l'edizione italiana (disponibile dal maggio 1994) la Grolier-Hachette deciderà di vendere il dischetto solo in combinazione con i volumi. 1987 La Ibm Italia e la società Mandelli danno vita alla Spring (Società e progetti per l'ingegneria della fabbrica automatica). Spring fa seguito ad altre iniziative industriali della Ibm Italia: Intesa (con la Fiat), Seiaf (con la Selenia-Elsag), Boselli Sistemi (con la Pirelli) e Neapolis (con la Fiat Engin-eering). 1987 Al 31 dicembre risultano in funzione nel mondo 300 supercomputer, 178 dei quali (pari a circa il 60 per cento del totale) usciti dalla Cray Research di Minneapolis. Il resto del mercato è diviso tra la Control Data (12,7 per cento) e i giapponesi (23 per cento tra Fujitsu, Hitachi e Nec). Su un mercato che tocca il miliardo di dollari di vendite l'anno, si profila l'ingresso anche della Ibm, che in seguito all'introduzione nel 1972 del supercomputer da una parte e dell'invasione dei sempre più potenti microcalcolatori dall'altra, ha visto indebolirsi il proficuo settore di mercato dominato dai suoi "mainframe" ed estinguersi quello dei "mini". I ricercatori della Ibm stanno sperimentando sei diverse impostazioni, tutte di avanguardia. Tra i prototipi di supercomputer più ambiziosi allo studio: il gigantesco Tf-1, di oltre 24 metri di diametro, con 33 mila microprocessori e un unico commutatore collegati da 6.500 chilometri di cavi, che dovrebbe risultare duemila volte più veloce dei supercalcolatori in produzione; l'Rp-3, che consiste in 8 cubi di 2,5 metri disposti in un cerchio di 10,67 metri di diametro; e una versione per clienti speciali denominata [p. 225] provvisoriamente Gf-11 che dovrebbe occupare una superficie di 46 metri quadrati. 1988 Nell'ambito del programma Eureka [vedi 1985], la Comunità Europea avvia il progetto di ricerca Jessi (Joint european submicron silicon) con l'obiettivo di ridurre il distacco tecnologico nel settore della microelettronica rispetto al Giappone e agli Usa che hanno messo in piedi un progetto analogo denominato Sematech. Inizialmente sponsorizzato da Philips e Siemens, il progetto coinvolgerà oltre 150 aziende e centri di ricerca universitari e sarà uno dei pochi tra quelli comunitari a dare consistenti risultati tra cui la messa a punto della tecnologia Cmos (Complementary metal oxide semiconductor) per microcircuiti con tracce da 0,5 micron. Per Francia e Italia partecipa il gruppo Sgs-Thomson. Il progetto Jessi continuerà ad operare fino alla fine del '96 quando sarà sostituito con il nuovo progetto Medea [vedi 1996]. L'Europa ha inoltre in corso anche il programma "Brain" (Basic research in adaptive intelligent neural computer) per la ricerca di nuove architetture di computer ad architettura parallela. 1988 Mike Markkula, primo finanziatore e cofondatore nel 1977 [vedi] della Apple insieme a Steve Wozniak e Stephen Jobs, crea la Echelon, una minuscola azienda progettatrice di chip con sede a Palo Alto, in California. Con un investimento di 100 milioni di dollari, la società mette a punto una tecnologia cosiddetta Lon Works per il controllo di reti (dal controllo del consumo di gas alla gestione di reti di ricetrasmettitori) basato sul chip Neuron fabbricato e venduto con una licenza da parte di Motorola e Toshiba. In una rete Lon Works non esiste un controllo centralizzato; ogni chip possiede sufficiente intelligenza per portare a termine il suo compito fondamentale e per comunicare il proprio stato agli altri chip della rete. 1988 Sotto accusa in Francia l'eccessivo automatismo dei comandi sui nuovi aerei di linea prodotti dal consorzio europeo Airbus, in seguito ad un incidente dovuto ad un inspiegabile errore di interpretazione dei dati di quota forniti da una voce sintetica di un computer collegato con l'altimetro e alle difficoltà incontrate, a quanto sembra, dai due piloti nel riprendere in mano i comandi affidati al sistema computerizzato di navigazione ed attuare le misure di emergenza prima dell'impatto con il suolo. Il caso esplode il 26 giugno, quando un Airbus A320 da poco consegnato all'Air France e impegnato in un volo di propaganda con 130 invitati a bordo precipita nei pressi dell'aeroporto di Mulhouse-Habsheim, dopo aver urtato le cime degli alberi di un bosco, provocando la morte di tre passeggeri. L'inchiesta escluderà però qualsiasi guasto ai sistemi di bordo e attribuirà la responsabilità ai due piloti, uno dei quali, paradossalmente, è istruttore-capo su quello stesso tipo di aereo. L'accusa si ripeterà in occasione di altri incidenti in circostanze mai pienamente chiarite. 1988 Con il supercomputer Cray Y-Mp viene raggiunto il traguardo dei due milioni di operazioni al secondo. Con un costo di 20 milioni di dollari, questo modello sarà utilizzato, ad esempio, dalla Nasa e dalle industrie di biotecnologie, aerodinamica e chimica per le sue possibilità di realizzare simulazioni complesse in tre dimensioni. 1988 Un "virus" che paralizza seimila computer della rete americana Arpanet cui fanno capo università, laboratori e lo stesso Pentagono è messo in opera da Roberto Morris jr', 23 anni, un brillante studente di informatica alla Cornell University. Morris è figlio di Robert Morris sr', ricercatore capo della National Computer Security Agency, l'ente federale di Baltimora che ha come compito essenziale la protezione dei computer governativi dai malintenzionati. L'autore della bravata, che sarà scoperto e arrestato il 6 novembre, individua e utilizza una "porta di servizio", creata dal programmatore Eric Allman per spostarsi in modo rapido all'interno del programma durante la sua realizzazione, che non era mai stata chiusa. Il virus inserito da Morris è innocuo [p. 226] per quanto riguarda la sicurezza dei dati, ma si riproduce rapidamente saturando le memorie e bloccando l'intera rete. Attraverso Arpanet, il virus si diffonde anche nella rete collegata Milnet per informazioni militari, ma riesce a superare solo i più bassi livelli di sicurezza. Nel 1988 le epidemie più o meno gravi di virus nei computer sono talmente numerose che la rivista "Time" dedica una copertina al fenomeno. 1988 Il 12 ottobre, si rifà vivo Stephen Jobs, uno dei due "padri" della Apple, estromesso nel 1985 da John Sculley, un dirigente che aveva scelto lui stesso. Alla Louise Davies Symphony Hall di Chicago, Jobs presenta per la sua nuova società dal provocatorio nome Next (il "prossimo") una rivoluzionaria "workstation", la prima dotata di memoria su disco ottico cancellabile con una capacità di 256 Mbyte, pari a centomila pagine di testo. Per la nuova società, che ha sede a Palo Alto, Jobs ha scelto i migliori progettisti presenti sul mercato e per due anni ha visitato con loro le università per chiedere a studenti e professori come dovrebbe essere la macchina ideale. Jobs detiene il controllo della Next, ma è anche riuscito, in una intervista televisiva, a convincere il miliardario texano Ross Perot ad acquistare azioni della società per 20 milioni di dollari. Il Next Computer System è un cubo nero di 30 centimetri di lato, in lega di magnesio, che contiene un elaboratore costruito attorno ad un processore Motorola 68030 a 25 Mhz, un coprocessore matematico 68882 per floating point e un coprocessore per segnali digitali Motorola 56001. Tutti dispositivi che garantiscono una performance superiore a quelle dei Pc con microprocessore Intel 386 e dei Macintosh. In particolare, il 56001 è una novità assoluta che consente applicazioni anche in campi come la musica computerizzata stereofonica e le equazioni matematiche. Il suono prodotto dal sintetizzatore del Next è paragonabile a quello di un vero strumento musicale. Un microfono consente di inviare messaggi vocali, memorizzare ed elaborare il suono in forma digitale. Al posto dell'hard disk, la Next offre un disco ottico riscrivibile da 256 Mbyte delle dimensioni di un Cd. Next prevede di fornire anche tradizionali dischi Winchester da 300 Mbyte, ma non drive con floppy. Il prezzo di 6.500 dollari include 8 Mbyte di memoria, espandibili a 16 o 64, e schermo da 17 pollici ad altissima risoluzione con quattro tinte (bianco, nero, grigio chiaro e grigio scuro). Il sistema operativo è un derivato dello Unix, chiamato Mach. Il modem è di serie. L'alimentatore si adegua automaticamente a tensioni da 70 a 220 Volt e frequenze da 50 a 60 Hertz. Secondo Jobs, la sua macchina costituisce una stazione di lavoro ideale per progettisti e scienziati, e conta di diffonderla soprattutto nelle università. Nonostante un discreto numero di computer venduti, la quantità non sarà sufficiente a coprire le spese della nuova società. Dopo due anni Jobs sarà costretto a rinunciare alla vendita dei Next e proporrà un nuovo sistema operativo (Nextstep) con un software modulare i cui pezzi possono essere assemblati come in un gioco di costruzioni; ma anche questa nuova proposta non avrà successo. Nel 1986, Jobs rileverà da George Lucas la Pixar, una società di effetti speciali, e vi investirà in pochi anni 50 milioni di dollari. Dopo un avvio stentato e perdite di 3-4 milioni di dollari l'anno, il successo arriverà con la produzione del film Toy Story nel quale ogni scena è generata mediante computer. [p. 227] Distribuito dalla Disney, il film incasserà 83 milioni di dollari nelle prime tre settimane. Il giorno della quotazione in Borsa, il 29 novembre 1995, la Pixar raggiungerà un valore di 1,5 miliardi di dollari. 1988 A dicembre, Robert Noyce, fondatore della Intel insieme a Gordon Moore [vedi 1968], viene ammesso nella Hall of Fame, l'"Olimpo" americano degli inventori, accanto a Bardeen, Bell, De Forest, Hollerith, Maiman, Noyce, i fratelli Wright ed altri benemeriti del progresso scientifico e tecnologico. A giugno 1987 aveva ricevuto la Medaglia nazionale per la tecnologia dal presidente Ronald Reagan. Nel novembre 1990, la stessa onorificenza sarà accordata a Gordon Moore dal presidente George Bush. 1989 Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, del centro di ricerche nucleari Cern di Ginevra, mettono a punto il World-Wide Web (Www), un sistema destinato alla comunicazione via computer fra la ristretta cerchia dei fisici delle alte energie sparsi nelle università e i centri di ricerca di tutto il mondo. Il Web diventerà presto un fenomeno sociale, aprendo al pubblico il mondo di Internet. 1989 La Sony mette in commercio un bloc-notes elettronico senza tastiera in grado di riconoscere gli ideogrammi che vengono tracciati con una matita su un piccolo schermo. L'anno prima, il neurobiologo di Berkeley Jeff Hawkins (n' 1959) aveva messo a punto un piccolo computer portatile, il Gridpad, che somiglia ad un blocco di appunti e sul quale si può scrivere (ma solo in lettere maiuscole). 1989 Nel 1989, il mercato mondiale dell'informatica raggiunge i 364 miliardi di dollari, con una crescita del 13,3 per cento rispetto ai 321 miliardi del 1988; in Italia vengono spesi per l'informatizzazione oltre 17 mila miliardi di lire (più 14,5 per cento). Lo afferma l'Assinform (l'associazione che raggruppa le imprese italiane del settore delle tecnologie dell'informazione) sottolineando che in Italia il mercato è ancora relativamente arretrato, ma il tasso di crescita, anche se in rallentamento progressivo da cinque anni, si sta allineando a quello medio europeo. In particolare, si è assistito tra il 1988 e il 1989 ad un aumento differenziato delle due componenti hardware e software. I sistemi hardware e i servizi di manutenzione sono cresciuti del 19,7 per cento passando da 9.490 miliardi di lire del 1988 a 10.510 del 1989, mentre il software e i servizi di informatica sono cresciuti del 20,9 passando da 5.610 miliardi a 6.780 del 1989. Sul totale del mercato, però, la quota hardware è arretrata dal 62,8 al 60,8 per cento, mentre quella del software è salita dal 37,2 al 39,2. L'interscambio con l'estero di macchine per ufficio e sistemi di informatica ha registrato un'inversione di tendenza: il saldo passivo complessivo si attesta nel 1989 sui 1.176,5 miliardi di lire, rispetto ai 2.296,9 del 1988. Di segno positivo la dinamica dell'occupazione con una crescita del 3 per cento, per un'occupazione complessiva nel settore di circa 108 mila unità. Sul fronte internazionale si assiste all'ascesa della Spagna, ma i valori di vertice rimangono quasi immutati: gli Usa hanno il 38 per cento del mercato mondiale dell'informatica (il 39 nel 1988), l'Europa il 33, il Giappone il 18 (17 nel 1988) e il resto del mondo l'11. La quota italiana sul totale è invece del 3,5 per cento. 1989 La febbre da "virus del computer" si estende all'Europa. Il 13 gennaio (un venerdì), un programmatore rimasto sconosciuto che aveva preannunciato il virus del "venerdì 13", mette in crisi gli elaboratori di un centro di addestramento nei paraggi di Bruxelles, devastando i dati in memoria con un programma che fa riempire i monitor di schermate di numeri a caso. 1989 Nel nuovo stabilimento di Rio Rancho (New Mexico) inaugurato a febbraio, la Intel inizia la produzione di prova del suo microprocessor "486", un chip da un milione e 200 mila transistor messo a punto dopo quattro anni di ricerca e sperimentazione e un investimento di 300 milioni di dollari. 1989 Università e centri di ricerca tedeschi annunciano la realizzazione del primo supercomputer nazionale, Suprenum-1 (Supercomputer for numerical applications). E' un calcolatore parallelo con 256 processori che consentono una velocità di elaborazione di 5 miliardi di operazioni al secondo. Progettisti sono Wolfgang Giloi della West Technical University di Berlino (per l'hardware) e Ulrich Trottemberg, dell'Università di Colonia. Il programma di sviluppo, avviato nel 1984, è costato cento milioni di dollari ed è stato finanziato dal Ministero della Ricerca (50 per cento) e dall'industria privata. I primi tre esemplari saranno venduti a 16 milioni di dollari ciascuno. Le università implicate nel progetto sono quelle di Darmstadt, Brunswick, Bonn, Dusseldorf e Erlangen; le industrie, Krupp Atlas Elektronik e Siemens; i centri di ricerca, quello nazionale per la scienza dei computer Gmd, quello aerospaziale Dfvlr e di ricerca nucleare di Julich e Karls-ruhe. 1989 Il 2 febbraio, il prototipo del caccia multiruolo svedese Saab Jas-39 Gripen, del costo di un miliardo di [p. 228] corone, precipita in fase di atterraggio e si disintegra sulla pista di Link"ping. L'incidente, che fortunatamente risparmia il pilota, verrà attribuito dalla commissione d'inchiesta ad una lacuna del software del sistema computerizzato di controllo del volo "fly-by-wire" (trasmissione elettrica dei comandi alle superfici di manovra dell'aereo) che non tiene conto del pericoloso effetto delle raffiche di vento trasversali nel volo a bassa velocità. 1989 La Bulgaria inizia le consegne all'estero di un sorprendente "array processor" di costruzione nazionale, progettato sotto la supervisione dell'Accademia delle Scienze. Si tratta di un potente computer, costituito da più unità di elaborazione identiche, che è in grado di effettuare 576 milioni di operazioni matematiche al secondo. 1989 Per un errore di programmazione in un computer della polizia parigina, 41 mila cittadini ricevono il 6 settembre notifiche di reati gravissimi come estorsione, truffa, omicidio e prossenetismo, invece di semplici avvisi di multe per violazione del divieto di sosta. 1989 Il 13 settembre, nell'ambito della Mostra del cinema di Venezia, viene presentato un Cd-Rom che contiene i dati di tutti i 40 mila film proiettati nei cinema italiani negli ultimi 60 anni, a partire dal 1928. Il Cd-Rom permette non solo di consultare le schede filmografiche con titolo, attori, regista, autore, ecc', ma anche di richiamare sullo schermo di un personal computer le immagini più significative del film (alcune anche in movimento), ascoltare brani di colonna sonora, vedere le locandine e anche la rassegna della stampa specializzata dell'epoca. Il sistema, denominato Movie (Multimedia Organization for Video and Information Environment) è realizzato dalla Italsiel e messo a punto utilizzando l'archivio dell'Ente dello spettacolo. L'archiviazione elettronica su Cd-Rom permette, ad esempio, di conoscere tutti i film dove appaiono insieme due attori, tutti quelli con la colonna sonora scritta da un certo autore, o con la parola "West" nel titolo; consente di ricercare qualsiasi elemento contenuto in una scheda, estrarre la filmografia completa di un attore o di un regista e ottenere le risposte in tempo reale insieme alle immagini più significative dei film. 1989 Per la prima volta al mondo, viene realizzato un microprocessore in cui i classici collegamenti esterni con i fili sono sostituiti da raggi di luce laser. Messo a punto in cinque anni di ricerche nei laboratori Bell e denominato "Dop" (Digital Optical Processor), il dispositivo riceve informazioni attraverso raggi laser condotti da fibre ottiche. La tecnologia di connessione ottica, sottolinea il direttore dei laboratori di ricerca della At&T William Ninke, consente velocità di elaborazione [p. 229] mille volte superiori a quelle dei processori elettronici classici. 1989 Durante l'anno, le vendite di computer in Europa occidentale - un mercato che è dominato dall'industria statunitense (con il 62 per cento di grandi calcolatori e il 64 per cento di "mini") e ha una consistente presenza giapponese (10 per cento di "mainframe" e 18 per cento di "mini") - sono salite a 27.800 milioni di dollari. La parte del leone è andata alla Ibm che vanta anche il 23 per cento del mercato dei Pc, oltre alla supremazia nei calcolatori grandi e mini, con un fatturato complessivo di 9.100 milioni di dollari. Alle industrie europee non resta molto. Ad esempio, nei Pc la Olivetti figura con una quota del 6,3 per cento, contro il 9,2 per cento di Compaq e il 7,6 per cento di Apple, entrambe statunitensi. 1990 I superconduttori potrebbero conservare la corrente elettrica per secoli. Lo sostiene il 16 gennaio il professor Ted Geballe, ordinario di fisica applicata alla Stanford University in un rapporto sul settimanale "Science". Un gruppo di ricercatori della Stanford è riuscito a produrre una corrente persistente di un milione di Ampere per centimetro quadrato a 77,5 gradi Kelvin (-195,65°C) senza dispersioni apprezzabili, dopo averla immessa in un superconduttore costituito da una sottilissima pellicola di ittrio-bario-ossido di rame di 0,36 centimetri quadrati immersa in azoto liquido leggermente pressurizzato per 80 secondi a 78 gradi K (-195,15°C). Quando la temperatura della pellicola è stata portata da 78 a 77,5 gradi K (da -195,15 a -195,65°C) non sono state rilevate variazioni di una pur minima entità. 1990 Il 29 gennaio, l'ingegnere Alan Huang (n' 1949), dei laboratori Bell, presenta il prototipo sperimentale di un'unità ottica di elaborazione digitale, primo passo verso un computer ottico mille volte più veloce dei supercomputer contemporanei [vedi 1986]. Nella configurazione di laboratorio, il dispositivo di Huang non dispone di una memoria permanente ed è appena in grado di contare numeri elementari, ma dimostra che il principio su cui si basa è valido. Il processore del sistema, che consta di 4 gruppi di 32 microinterruttori ottici e di otto diodi a laser, funziona a un milione di cicli al secondo, velocità, questa, molto più bassa di quella di un microprocessore di tipo corrente per computer. Il dispositivo, denominato S-Seed (dispositivo simmetrico ad effetto autoelettroottico) ha una velocità potenziale di commutazione di un miliardo di operazioni al secondo. Ogni singolo componente interruttore è di 5 micron quadrati, adotta una tecnologia all'arseniuro di gallio e arseniuro di gallio-alluminio, e funziona anche da elemento di memoria in quanto il suo stato non cambia finché l'informazione che rappresenta ("zero" o "uno") non viene elaborata. 1990 La longevità "a prova di spazio" dei circuiti integrati è dimostrata dalla vitalità del computer a bordo della sonda interplanetaria Voyager-1 della Nasa. Il 14 febbraio, dopo 13 anni (la sonda era stata lanciata il 5 settembre 1977) il computer controlla a sei miliardi di chilometri dalla Terra la ripresa di 64 foto (una ogni quattro ore) dei pianeti del Sistema Solare, ad eccezione di Mercurio, troppo vicino al Sole, e di Plutone, troppo lontano dalla telecamera. La serie fotografica, ritrasmessa dalla sonda in forma digitale, costituirà il primo straordinario "ritratto di famiglia" del Sistema Solare. Un'impresa, questa, che giunge dopo che la sonda ha esplorato Giove (gennaio 1979) e Saturno (novembre 1980). 1990 Il 24 marzo si spegne a Boston il pioniere di origine cinese An Wang, autore di 40 invenzioni, tra le quali la memoria a nuclei magnetici di ferrite. Era nato a Shanghai il 7 febbraio 1920. Emigrato negli Stati Uniti nel 1945, si era laureato in fisica ad Harvard nel 1948. Lo stesso anno aveva ideato la memoria magnetica a nuclei di ferrite poi sviluppata da Forrester [vedi 1955]. Nel 1951, con appena 600 dollari in tasca, aveva fondato a Boston la Wang Laboratories, che nel 1964 sarebbe divenuta una delle industrie di computer più avanzate del mondo realizzando un "desk-top" di successo. An Wang si era classificato nel 1984 tra i primi cinque americani più ricchi, con un patrimonio valutato in 1.600 milioni di dollari. Nel 1988 gli era stato assegnato un posto nella Hall of Fame. Gli erano state conferite anche 23 lauree "honoris causa" da università statunitensi e straniere. 1990 James Gosling, un programmatore della Sun Microcomputer, realizza un linguaggio che rivelerà la sua potenzialità solo cinque anni più tardi con il nome di "Java". Nato con il nome meno esotico di "Oak" e abbandonato nel 1994 perché non piaceva a nessuno, nel gennaio 1995 il linguaggio verrà recuperato, migliorato, potenziato e ribattezzato e si diffonderà a macchia d'olio, rivoluzionando il modo di navigare in Internet. Sarà quindi acquisito su licenza da Netscape, Microsoft, Ibm e altri tra cui, in Italia, Telecom On Line. Java è infatti il primo passo per trasferire i programmi applicativi e la capacità di elaborazione del proprio computer alle risorse della rete. In altre parole, grazie a Java, un qualsiasi documento, e il programma in grado di leggerlo, sono [p. 230] trasmessi insieme e rimangono nel computer dell'utente solo durante la sessione telematica, senza occuparne la memoria. A marzo 1996 saranno però scoperti alcuni "buchi" nel linguaggio Java che potrebbero permettere l'accesso dall'esterno ai documenti del singolo utente che si collega a Internet. 1990 Il 24 maggio, ricercatori dei laboratori Sandia del dipartimento americano dell'energia, in collaborazione con l'Università del Wisconsin, annunciano la realizzazione del primo transistor superconduttore del mondo, in grado di operare a temperature relativamente elevate. Per la sua costruzione è stata utilizzata una pellicola di tallio combinato con ossido di rame. 1990 Il numero di "Nature" del 24 maggio riferisce che un gruppo di ricercatori dell'Università di Houston diretto dal professor Paul Chu [vedi 1987] è riuscito a mettere a punto un procedimento per produrre per la prima volta un composto superconduttore che funziona ad una temperatura relativamente "alta" di -180 gradi. Il composto è realizzato sottoponendo ad una pressione di 18 mila atmosfere ittrio, bario e ossido di rame per ricavarne una barretta lunga 5 centimetri e spessa 3 millimetri. 1990 Il 3 giugno muore ad Austin (Texas) per un attacco cardiaco Robert N' Noyce, il "patriarca dei patriarchi" della Silicon Valley e vicedirettore della Intel. Con l'invenzione nel 1959 contemporaneamente, ma non insieme, a Jack St'Clair Kilby della Texas Instruments - del circuito integrato, gettò le basi per la rivoluzione che negli anni '70 lo vide ancora una volta protagonista come fondatore e dirigente della Intel Corp' da cui uscì nel 1971 il primo microprocessore ad opera di Marcian Edward Hoff e Federico Faggin. Noyce era nato nel 1927. A 30 anni, aveva fondato insieme a Gordon E' Moore e altri sei ingegneri la Fairchild Semiconductor, creandovi il primo circuito integrato composto di più transistor su una stessa piastrina con un procedimento "planare" di sua invenzione. Nel 1968 [vedi], in disaccordo con la casa-madre Fairchild Camera & Instruments, poco disposta ad impegnare ingenti risorse per lo sviluppo di circuiti integrati rivoluzionari in avanzata progettazione, Noyce e Moore, insieme all'immigrato ungherese Andrew S' Grove, uscirono dalla Fairchild Semiconductor e fondarono la Intel Corp', che rimarrà la più creativa e vitale tra le industrie operanti nel settore dei semiconduttori. Nel gennaio 1991 la Intel Foundation istituirà una borsa di studio intitolata a Noyce. 1990 La Hitachi annuncia il 7 giugno a Tokyo la realizzazione di un prototipo di chip di memoria da 64 Mbyte, ossia 64 volte più potente delle Dram (Dynamic Random Access Memory, memoria dinamica ad accesso casuale a semiconduttori) dei computer in uso e 16 volte più potente di quelle che le industrie statunitensi e giapponesi stanno consegnando. Il microcircuito di memoria, a carattere sperimentale, è stato realizzato nel centro studi ed esperienze Hitachi a Kokubunji, alla periferia di Tokyo. Comprende 140 milioni di dispositivi elettronici collegati da conduttori di appena 3 micron di spessore su una piastrina di semiconduttore di 10 millimetri per 20. Il chip può memorizzare l'equivalente di 256 pagine di giornale. 1990 Ricercatori della Ohio State University annunciano il 7 giugno l'invenzione di una nuova sostanza in polvere con elevate caratteristiche magnetiche che permetterà di migliorare la preparazione dei nastri magnetici e degli avvolgimenti di motori elettrici in miniatura. A differenza dei materiali magnetici attuali, ricavati da metalli come il ferro, il nickel o il cobalto, il nuovo materiale magnetico è ottenuto da due sostanze che prese singolarmente non presentano il magnetismo, ossia il vanadio e un prodotto sintetico denominato tetracianoetilene. 1990 Il 14 luglio, l'ingegnere Ronald Hoffman è arrestato a Los Angeles per aver venduto a luglio del 1986 alla Nissan Motor e a ottobre del 1989 alla Mitsubishi - una all'insaputa dell'altra - un software ultrasegreto che era stato sviluppato al Livermore National Laboratory per il progetto Sdi (Strategic Defense Initiative) di scudo antimissili nello spazio. La Mitsubishi Heavy Industries se ne era servita, in perfetta buonafede, addirittura per progettare il modulo giapponese destinato alla stazione spaziale internazionale Alpha. 1990 Il 17 luglio, l'invenzione del microprocessore è attribuita ad uno sconosciuto, l'ingegnere cinquantaduenne Gilbert Hyatt, che per venti anni aveva sostenuto in sede legale di averlo ideato tra il 1968 e il 1971 nella sua abitazione di Reseda (California) eletta a sede di una fantomatica Micro Computer Inc', pur avendo ammesso di non aver tradotto la sua tecnologia di base in un vero e proprio dispositivo funzionante. La sconcertante decisione è presa dall'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti con il rilascio del brevetto numero 4.942.516 allo sconosciuto ingegnere. Ai giornalisti che lo andranno ad intervistare per conoscerne i trascorsi, Hyatt racconterà che nel 1968 aveva abbandonato un lavoro ben remunerato, ma in tutt'altro campo, alla Tele-dyne, per dedicarsi all'invenzione [p. 231] con un capitale di appena diecimila dollari. Asserirà di aver avanzato una richiesta di brevetto nel 1970, un anno prima dell'invenzione del microprocessore Intel I-4004 e cinque anni prima che la Intel si decidesse a brevettarlo, affermando nella sua domanda di aver ideato un'architettura elettronica per computer basata su un circuito integrato unico. La notizia del brevetto allo sconosciuto provocherà un forte ribasso dei titoli delle maggiori industrie elettroniche alla Borsa di New York, in previsione di eventuali rivendicazioni da parte di Hyatt. 1990 Il 7 agosto, gli Stati Uniti decidono di inviare forze aeree e terrestri nel Golfo Persico, in seguito all'invasione irachena del Kuwait effettuata da Saddam Hussein quattro giorni prima. Per la mobilitazione e l'invio di una poderosa forza multinazionale e la gestione di armi, vettovaglie e materiali nella regione medio-orientale entrano immediatamente in funzione i programmi informatici predisposti dal Pentagono: il Jds (Joint Deployment System) per il coordinamento interforze dell'invio dei materiali e l'Scdd (Stock Control and Distribution Program) riservato alla gestione dei rifornimenti, dei depositi e della distribuzione di parti di ricambio per gli aerei. Con la mobilitazione dei jet commerciali da trasporto per il ponte aereo intercontinentale, l'aggiornamento dei movimenti sarà affidato agli elaboratori del Mac (Military Airlift Command, il comando interforze dei trasporti aerei, navali e terrestri). 1990 Il 19 settembre, il centro ricerche della Hitachi annuncia di essere riuscito ad ottenere la superconduttività a -143°C con un composto a base di ossido di vanadio dal quale, per giunta, si potrà ricavare agevolmente un cavo superconduttore incamiciato con una guaina di rame per eventuali applicazioni pratiche. Nel composto della Hitachi, per la prima volta, è assente l'ossido di rame. La temperatura più elevata toccata in precedenza all'Università dell'Arkansas con un composto di tallio e ossido di rame era stata di -151°C. 1990 La realizzazione di una Sram (Static Random Access Memory, una memoria statica ad accesso casuale), in grado di ridurre del 25 per cento il tempo di accesso rispetto alle memorie da 1 Mbyte in produzione, è annunciata il 10 dicembre a Tokyo dalla Toshiba. Il nuovo "chip" di memoria da 1 Mbyte, che integra su un semiconduttore microscopico 6,3 milioni di componenti, presenta un tempo di accesso di 15 miliardesimi di secondo. 1990 Al 31 dicembre, la Hewlett-Packard scalza dal secondo posto, con un fatturato di 13.233 milioni di dollari (contro gli 11.899 del 1989), la Digital Equipment che ha registrato un fatturato di 13.084 milioni (12.866 nel 1989). Al primo posto, la Ibm con 69.018 milioni (63.438 nel 1989). La Apple Computer segue solo al sesto posto con 5.558 milioni (5.284 nel 1989), dietro a Unisys (10.111 milioni contro 10.097 nel 1989) e alla Ncr (6.395 contro 5.956). 1990 The Cuckoòs Egg, il racconto dell'americano Clifford Stoll che narra la vicenda molto attuale della caccia ad un cittadino dell'Est che era riuscito a portare a termine un'incursione elettronica nelle banche dati militari statunitensi, diviene un best-seller negli Stati Uniti. 1991 Il 17 gennaio entrano in azione, contro l'Iraq di Saddam Hussein, le forze alleate al comando del generale-manager statunitense Norman Schwarzkopf, che si troverà a gestire con il decisivo aiuto dei calcolatori e grazie all'impiego di sistemi di armi "intelligenti" studiati e preparati da anni per respingere un'eventuale invasione sovietica in Europa - la prima guerra tecnologica della storia. Oltre ai due centri di elaborazione con grandi calcolatori del comando supremo a Riad (Arabia Saudita) e del comando del teatro operativo medio-orientale presso l'aerobase Macdill a Tampa (Florida), verranno impiegati nei comandi delle singole unità 1.300 Pc da tavolo (con il nuovissimo microprocessore Intel 486, disco rigido da 100 Mbyte e ottico da 500 Mbyte), 300 portatili (con microprocessore 386 e disco rigido da 40 Mbyte), oltre a diverse decine di stazioni di lavoro. La partita si chiuderà il 28 febbraio con la disfatta dell'esercito iracheno composto da 500 mila uomini, addestrati e armati da anni dai sovietici. 1991 A gennaio, la Ibm avvia la produzione - prima industria al mondo del chip di memoria viva dinamica ad accesso casuale (Dram) da 16 Mbyte presso il suo stabilimento di Burlington, nel Vermont. Pochi giorni dopo, il 14 febbraio, la Toshiba annuncia la realizzazione di una Dram da 4 Mbyte su un chip di 52,6 millimetri quadrati. Il dispositivo è in grado di leggere o scrivere le informazioni in 17 miliardesimi di secondo, ossia 14 volte più velocemente dei chip da 4 Mbyte in produzione, grazie all'adozione di due amplificatori in corrispondenza dell'ingresso e dell'uscita dei circui -ti. [p. 231] 1991 Il 30 gennaio, si spegne a Boston John Bardeen, premio Nobel nel 1956 per l'invenzione nel 1947 del transistor, insieme a Walter Houser Brattain e William Bradford Shockley e, di nuovo nel 1972, per la [p. 232] formulazione nel 1957 della prima teoria della superconduttività insieme a Leon M' Cooper e John R' Schrieffer. Era nato il 23 marzo 1908 a Madison, nel Wisconsin. Dopo la laurea in fisica all'Università del Wisconsin, aveva conseguito a Princeton il dottorato di ricerca in matematica e fisica teorica. Durante la seconda guerra mondiale, prestò servizio come direttore di ricerca in fisica presso il Laboratorio armi navali a Washington. Nel 1945 fu assunto come ricercatore ai Bell Laboratories. Fu qui che, mettendo a profitto gli studi sui semiconduttori che aveva condotto nell'ambito di una ricerca sul radar durante la guerra, riuscì a realizzare insieme a Brattain e Shockley il rivoluzionario transis-tor che avrebbe avuto effetti imprevedibili in tutti i campi dell'elettronica. Dopo una prima dimostrazione il 30 giugno 1948 a Murray Hill (New Jersey), la prima applicazione pratica del dispositivo si ebbe solo nell'ottobre 1951 nell'ambito della telefonia. Lo stesso anno Bardeen fu chiamato all'Università dell'Illinois, dove formulò un'interpretazione fisica del fenomeno della superconduttività, allora relegato tra le curiosità di laboratorio. 1991 Il 6 marzo, la Nec annuncia la realizzazione dell'Acos-3900, il più veloce tra i grandi computer d'uso generale, che sarà venduto in otto differenti versioni contenenti da uno ad otto microprocessori. La versione a 8 microprocessori potrà eseguire 700 milioni di istruzioni al secondo ed accedere ad una memoria sino a 4 Petabyte (un milione di miliardi di parole), pari al contenuto dei numeri di 6 milioni di anni di un quotidiano. 1991 Ricercatori del California Institute of Technology mettono a punto un sistema basato sul principio dell'olografia che consente di incidere un Cd su livelli multipli e di leggere i dati così memorizzati mettendo a fuoco un livello per volta. Il sistema è in grado di spingere la capacità dei Cd a decine di miliardi di byte, trasferirli ad una velocità di un miliardo di byte al secondo e selezionare un elemento di informazione a caso in meno di cento microsecondi. I primi tentativi di immagazzinare dati mediante ologrammi risalgono ai primi anni '70 e furono realizzati nei laboratori della Philips, Rca e Thomson-Csf, ma poi abbandonati di fronte ai progressi di altri tipi di memorie come quelle a semiconduttori. Le ricerche sono poi riprese grazie a finanziamenti della difesa Usa quando Demetri Psaltis e Fai Mok, due ricercatori del Caltech, dimostrarono di poter immagazzinare 500 immagini olografiche ad alta risoluzione di carri armati, jeep e altri veicoli militari in un cristallo di niobato di litio. L'olografia è invece una tecnologia che risale al 1963, quando Pieter J' van Heerden, della Polaroid, propose per primo di immagazzinare immagini di oggetti in tre dimensioni. 1991 Il 27 marzo, il gruppo Bull, che fa parte delle partecipazioni pubbliche francesi, annuncia una perdita di 6.800 milioni di franchi per il 1990 e un taglio di 8.500 posti di lavoro entro il 1992. Il 3 aprile, il governo di Parigi provvederà a ricapitalizzare il gruppo con 2.000 milioni di franchi. Il 3 luglio, la Nec giapponese entrerà nel capitale Bull con una quota del 4,7 per cento per favorire la penetrazione dei suoi supercomputer nei mercati occidentali con il marchio del gruppo francese. 1991 At&T, il colosso statunitense delle telecomunicazioni, rileva il controllo della Ncr (National Cash Register) [vedi 1879], la sesta industria informatica americana per fatturato, a conclusione di un'offerta pubblica di acquisto che ha comportato un esborso di 7.400 milioni di dollari. La Ncr fu fondata nel 1884 per sfruttare su scala industriale l'invenzione del registratore di cassa che era stato brevettato il 4 novembre 1879 da James J' Ritty, proprietario di un "saloon" di Dayton (Ohio). Seguendo il filone dell'informatica distribuita, dalla fine degli anni '50 la Ncr si era ritagliata una nicchia nel mercato dei terminali intelligenti e dei minicalcolatori compatibili con i mainframe. Nel febbraio 1993, la At&T modificherà il nome della propria divisione computer (51 mila dipendenti) da Ncr in "At&T Global information solutions". 1991 L'ultima industria privata francese cade vittima della "dimensione critica" indispensabile per competere su un mercato di colossi multinazionali dell'informatica: il gruppo Goupil è messo in liquidazione giudiziaria. 1991 Il 30 maggio, al California Institute of Technology, il calcolatore sperimentale Touchstone Delta allestito dalla Intel a scopo dimostrativo effettua durante una prova 8,6 miliardi di operazioni matematiche al secondo in virgola mobile, superando in tal modo il primato stabilito a marzo, con 5,2 miliardi di operazioni al secondo, dal supercomputer Cm-2 della Thinking Machines di Cambridge (Massachusetts). La Nec Sx-3ì1, che è la più avanzata macchina giapponese sul mercato, al massimo regime, può effettuare 4,23 Gigaflop (miliardi di operazioni al secondo). A novembre, la Intel esordirà nel campo dei supercalcolatori presentando il Paragon, cui viene attribuita una velocità di calcolo di 300 miliardi di operazioni al secondo. 1991 Il 4 giugno, Stati Uniti e Giappone estendono per altri 5 anni l'accordo bilaterale sul commercio dei semiconduttori concluso il primo agosto 1986. L'intesa garantisce ai [p. 233] produttori stranieri di chip il 20 per cento del mercato giapponese entro la fine del 1992 (contro il 13 per cento scarso toccato con il precedente accordo). In cambio dell'effettivo rispetto dell'intesa, gli Stati Uniti s'impegnano ad eliminare 165 milioni di dollari di dazi sulle importazioni di prodotti elettronici dal Giappone ed a ridurre della metà le tariffe doganali sui computer di produzione giapponese, compresi i portatili a batteria. 1991 Il 3 luglio, la Ibm, dopo un decennio di stretta collaborazione con la Microsoft finita in pieno disaccordo, si accorda con la Apple per lo sviluppo di programmi applicativi a corredo dei Pc di nuova produzione. 1991 Il 4 luglio, Ibm e Siemens si accordano per la costruzione in Francia di un modernissimo stabilimento per la produzione congiunta di una memoria dinamica ad accesso casuale (Dram) da 16 Mbyte. L'impianto, che verrà completato in un anno a Corbeil-Essonnes, 30 chilometri a Sud-Est di Parigi, darà lavoro a 600 persone e potrà produrre 600 dischi di silicio da 8 pollici (203,2 millimetri) di diametro al giorno, sufficienti per ricavare 240.000 chip. All'investimento di 600 milioni di dollari le due industrie - sino ad ora rivali sul mercato europeo - concorreranno in parti uguali. Lo scopo principale dell'operazione è di mettere in difficoltà i colossi giapponesi Hitachi e Toshiba, che sono in ritardo di 3-6 mesi nella Dram da 16 Mbyte e di accrescere la competitività dell'industria europea del settore. Ibm e Siemens hanno già in corso un accordo, del gennaio 1990, per lo sviluppo di una Dram da 64 Mbyte. La ricerca prevede un investimento di 580 milioni di dollari. 1991 Un interruttore elettrico consistente in un solo atomo è realizzato da un gruppo di fisici diretto da Donald M' Eigler del centro studi Almaden della Ibm a San José (California). Il settimanale scientifico inglese "Nature" riferisce, nel numero uscito il 15 agosto, che i ricercatori della Ibm hanno scoperto un sistema per controllare la corrente elettrica semplicemente spostando avanti e indietro un singolo atomo di xenon. Alla scoperta si è giunti mediante un microscopio elettronico a effetto tunnel (inventato nel 1982 dagli svizzeri Gerd Binning e Heinrich Rohrer, entrambi del centro Ibm di Zurigo, premiati con il Nobel nel 1986). Lo strumento ha permesso non soltanto di fotografare ma anche di muovere i singoli atomi in gioco nell'esperimento. L'"interruttore atomico" è un passo ulteriore, al momento solo teorico, per conseguire una microminiaturizzazione molto spinta dei circuiti integrati. Secondo C'F' Quate, della Stanford, la scoperta, in linea di principio, potrebbe consentire di immagazzinare il testo dei 90.538.234 volumi della Biblioteca del Congresso in un circuito integrato realizzato su un disco di silicio di 30 centimetri di diametro. 1991 Alla Carnegie-Mellon University, uno dei templi americani per l'intelligenza artificiale, viene messo a punto un sistema in grado di compiere la traduzione automatica di testi tecnici come i manuali per le riparazioni o le istruzioni per l'uso di apparecchiature tipo registratori, televisori, ecc'. Il sistema, denominato Pangloss (dal nome del leibniziano personaggio del Candido di Voltaire), supera alcune difficoltà di interpretazione dei precedenti programmi di traduzione, tenendo conto del senso diverso che le stesse parole possono avere da una lingua all'altra e analizzando sintatticamente ogni frase. Una volta identificato il senso, Pangloss traduce la frase in una "interlingua" comune a tutti i linguaggi. E' da qui che parte la ricerca della parola appropriata nel linguaggio di arrivo. L'interlingua è un codice che permette di superare le ambiguità linguistiche, strutturato in modo da essere comune a tutti i linguaggi che interessano la traduzione automatica. Il codice è stato sviluppato all'inizio degli anni '70 alla Stanford University. All'epoca il sistema di traduzione più diffuso era il Systran messo a punto da P' Thomas per la traduzione dal russo all'inglese. Il sistema, che funziona con un elaboratore Ibm, è stato in seguito costantemente perfezionato fino a poter tradurre ben 27 lingue (tra cui l'italiano) e utilizzato da numerosi enti americani e negli uffici di Bruxelles dell'Unione Europea. Nonostante i pesanti insuccessi degli anni '40 e '50 e i non brillanti risultati dei decenni successivi, la traduzione automatica continua ad attirare l'interesse non solo per motivi scientifici ma anche per l'enorme interesse commerciale e strategico. Secondo il responsabile del centro per la traduzione automatica della Carnegie-Mellon, Jim Carbonel, il mercato delle traduzioni tecniche ammonta negli Usa a 30 miliardi di dollari l'anno. Alla Carnegie Mellon si sta sperimentando il "Passport", un apparecchio che comprende una macchina fotografica digitale, un riconoscitore di caratteri e un traduttore automatico, tutto in una scatola grande come una mano. Basta inquadrare un testo con l'apparecchio per ottenerne all'istante la traduzione in un'altra lingua. 1991 Il 10 settembre, il Pentagono propone controlli sulle esportazioni di "workstation", le stazioni di lavoro dotate di potenti calcolatori e del costo medio relativamente modesto (sui 20 mila dollari), che potrebbero essere utilizzate nella progettazione di armi o nella lotta antisom. In alternativa al controllo [p. 234] delle esportazioni, gli esperti militari suggeriscono alle industrie produttrici di restringere le possibili applicazioni, limitandone i programmi e impedendo che i modelli da esportare possano essere collegati in rete. Le industrie coinvolte nel provvedimento sono: Digital, Hewlett-Packard, Sun Microsys-tems, Silicon Graphics e Prime Computer. 1991 Il 2 ottobre, a San José (California), Ibm, Apple e Motorola si accordano per realizzare un potente microprocessore denominato inizialmente Motorola I-601 e in seguito Pow-erpc 601, destinato ad essere adottato su una nuova generazione di computer Apple e Ibm. La sfida è chiaramente lanciata alla Intel e alla sua quota maggioritaria del mercato mondiale dei microprocessori. La prima versione del Powerpc, che sarà presentato nell'ottobre 1992, utilizzerà la tecnologia Risc [vedi 1980] e offrirà una piena compatibilità con tutto il software sia Macintosh che Windows. Su una dimensione di 11 per 11 millimetri, saranno contenuti 2,8 milioni di transistor. Fra le altre società che aderiscono al progetto, anche la Olivetti, attraverso la controllata statunitense Power Computing Corp'. Per dedicare tutte le sue risorse alla produzione e diffusione del nuovo processore Powerpc, nel gennaio 1994, la Ibm deciderà con mossa rischiosa di rinunciare al contratto con la Intel che le permette di produrre su licenza i chip Pentium per i propri computer. 1991 Il 7 novembre, Ibm e Intel sottoscrivono un patto decennale di collaborazione per la progettazione di microprocessori destinati a nuovi tipi di microcomputer a tecnologie avanzate. L'accordo prevede l'istituzione di un centro di progettazione comune a Boca Raton (Florida), dove la Ibm ha un grande stabilimento e un grosso reparto di progettazione di computer. Una volta messi a punto, i nuovi chip potranno essere prodotti da entrambi i contraenti, ma alla Ibm saranno accordati quattro mesi di vantaggio sulle altre industrie per avere il tempo di sviluppare le macchine con i nuovi microprocessori. 1991 Federico Faggin [vedi 1972, 1974 e 1986] presenta il Synaptics I-1000, il primo microprocessore neurale che il fisico italiano ha realizzato in California dopo cinque anni di studi insieme a Carver Mead e a Tim Allen. Il nuovo microprocessore a reti neurali assomma l'elaborazione intuitiva del cervello di esseri viventi a quella tipica dei microprocessori numerici. Faggin è autore dell'architettura del microcircuito integrato insieme al neurobiologo Gary Linch della Irvine University. Carver Mead - ordinario di informatica al Politecnico di California, inventore della tecnologia Vlsi [vedi 1958] e cofondatore con Faggin della Synaptics Inc' nel 1986 - ha fornito la tecnologia di base, e il giovane ingegnere Tim Allen si è occupato dell'attuazione del progetto. Il Synaptics I-1000 è concepito per riconoscere la scrittura manuale ed è in grado di riconoscere 20 mila caratteri al secondo con un tasso di errore dello 0,005 per cento e di interpretare immagini e segnali. L'investimento per la ricerca è stato di 7 milioni di dollari. Il microprocessore è composto da tre parti: una sensoriale che simula la retina dell'occhio per catturare l'immagine del carattere; una digitale per interagire con il sistema informatico; e una terza che riunisce le due capacità che secondo Faggin caratterizzano il cervello umano, quella intuitiva e quella logica. La prima applicazione del nuovo dispositivo (che costa 15 mila dollari) è in macchine per la lettura degli assegni bancari e la verifica automatica della loro copertura. Si prevede che il chip neuronale possa essere utilizzato per computer in grado di vedere e sentire, robot avanzatissimi, e traduzione simultanea da una lingua all'altra. L'"I-1000" è composto da una sorta di neuroni di silicio costituiti da 20 mila microprocessori che funzionano tutti in parallelo ed eseguono ognuno una sola operazione matematica. Il chip neuronale occupa molto meno spazio e consuma mille volte meno energia di uno digitale che fa lo stesso tipo di calcolo. L'invenzione di un "neurochip", ossia di un circuito integrato che imita il comportamento dei neuroni - le cellule nervose del cervello degli esseri viventi [vedi 1943] - è presentata il 19 dicembre dal settimanale scientifico "Nature". Protagonisti dello sviluppo del dispositivo, che comprende 88 transistor ed altri componenti collegati in maniera che i movimenti della carica elettrica seguano esattamente il comportamento dei neuroni, sono Rodney Douglas, dell'Università di Oxford, e Misha Mahovald, una ricercatrice che sta svolgendo il dottorato presso il California Institute of Technology sotto la guida di Carver Mead, uno degli ideatori nel 1987 di "Ret" (la "retina al silicio") e autore della tecnologia di base del Synaptics I-1000. Il "neurone" al silicio si basa esclusivamente su un processo analogico di elaborazione, che è il più vicino a quello del cervello, dove una cellula riceve stimoli contrastanti da altri neuroni prima di apprendere a riconoscere lo stimolo e a inviare a sua volta un segnale. La scelta dell'impostazione analogica per il neurone al silicio è così spiegata dal professor Mead: "Gli elaboratori digitali non hanno nulla a che vedere con il mondo reale. Si occupano soltanto di simboli. Se si tratta di un problema di simboli come le lettere e i numeri, non vi è niente di meglio di un calcolatore digitale. Ma esiste tutto un insieme di problemi del [p. 235] mondo reale che non gli somiglia affatto". Il primo neurocomputer europeo, il Synapse-1, sarà prodotto nel 1994 dalla Siemens Nixdorf in collaborazione con l'Università di Mannheim. La sua velocità di elaborazione sarà di cinque miliardi di operazioni al secondo, il suo costo 500 milioni. Il sistema utilizza otto processori neuronali (Ma16) ciascuno con 610 mila transistor. Synapse-1 può compiere previsioni, oppure riconoscere la voce e la scrittura, non più soltanto sulla base di analisi statistiche, cioè su dati legati tra di loro da relazioni rigide, ma modificando volta per volta le relazioni tra i dati per adattarsi al particolare problema da risolvere. Per fare ciò, simula i meccanismi del cervello umano memorizzando l'informazione sotto forma di connessioni (sinapsi) tra i singoli "neuroni", che sono le unità-base di elaborazione. Per questo motivo, un neurocomputer non viene programmato, ma addestrato a svolgere alcuni compiti. Il sistema si basa anche su un software specializzato, che viene fornito all'utente già con una sua "esperienza" in particolari campi applicativi, come per esempio quello delle previsioni economico-finanziarie su tassi, cambi, inflazione, materie prime ecc'. Synapse-1 sarà venduto in Europa a banche, compagnie elettriche, università e centri di ricerca. Il primo esemplare in Italia sarà installato nell'Istituto di ricerca sui sistemi informatici paralleli del Cnr, a Napoli, dove vengono sviluppate applicazioni dei neurocomputer nell'analisi di immagini radiologiche (in collaborazione con l'istituto dei tumori Pascale di Napoli), nell'interpretazione automatica delle immagini radar dei satelliti, nel riconoscimento della voce. 1991 Un "Museo di informatica e Storia del calcolo" viene inaugurato in provincia di Pesaro, a Pennabilli. Sono esposti oltre mille "pezzi" tra cui tavolette d'argilla, abachi, addizionatrici meccaniche, computer. Il museo dispone inoltre di una biblioteca specializzata con oltre 900 volumi. 1991 La Daimler-Benz rileva il 34 per cento della finanziaria Sogeti capofila della maggiore società europea di servizi informatici Cap Gemini - riservandosi un'opzione per l'acquisto del pacchetto di controllo entro il 1995. 1991 In Italia, il gruppo Finsiel, leader nei servizi professionali per l'informatica e le telecomunicazioni, comprende cinque società: Teleinformatica spa (anagrafe tributaria, pubblica amministrazione, trasporti e telecomunicazioni), Sysdata spa (servizi per l'industria), Sesa spa (difesa, spazio e applicazioni avanzate), Servizi spa (società di servizi e di distribuzione) e Aic spa (programmi applicativi e pacchetti di programmi). 1991 La Apple - dopo la Ibm, da sempre presente sul mercato nipponico riesce a sfatare il mito dell'impenetrabilità della "fortezza Giappone" grazie ad una campagna iniziata nel 1988 che le ha consentito, nell'ultimo anno, di quadruplicare la percentuale iniziale di vendite (portandola al 5,4 per cento) e di piazzare nell'ultimo esercizio ben 120 mila Pc. La strategia vincente - in un mercato dominato dal gigante Nec che controlla il 50 per cento delle vendite di Pc e che si è visto costretto a ridurre i prezzi di listino per adeguarli alla concorrenza americana - è stata disegnata dal presidente e amministratore delegato John Sculley, l'uomo nuovo che ha liquidato i fondatori dell'azienda, Jobs e Wozniak, incapaci di gestirla a livello industriale e commerciale. Sculley ha innanzitutto revocato la rappresentanza che era stata affidata inizialmente ad una controllata della Canon e ha impiantato una propria sussidiaria con personale qualificato assunto sul posto; poi ha fatto sviluppare un adeguato corredo di programmi applicativi in giapponese per il Macintosh da un laboratorio [p. 236] di software impiantato sul posto che ha portato i titoli disponibili a 500; e infine ha promosso la "cultura Mac" della Mela attraverso manifestazioni frequentate dai giovani. 1991 Svolta nell'organizzazione monolitica della Ibm Corporation che ancora resisteva così come era stata disegnata nel 1911 dal presidente Charles R' Flint (quando la società si chiamava ancora Computing-Tabulating Recording Company) e nel 1924 dall'artefice del fantastico sviluppo della multinazionale con la nuova ragione sociale di International Business Machines, Thomas J' Watson sr' (1874-1956). Nel tracciare a fine anno un consuntivo, il presidente in carica John Fellows Akers (n' 1934) preannuncia una completa ristrutturazione della società con la costituzione di un certo numero di "business units" autonome, mirate ad un determinato segmento di mercato [vedi 1992]. La ristrutturazione viene adottata in seguito all'ingente passivo registrato nell'anno, il primo nella lunga storia dell'azienda. 1991 Alla fine dell'anno l'Italia risulta al quarto posto in Europa per consistenza del mercato informatico interno, con 16,5 miliardi di dollari, 9 dei quali nell'hardware e 7,5 nel software, e con una crescita del 7,8 per cento rispetto al 1990. Davanti all'Italia nella classifica ci sono: Germania (34 miliardi di dollari), Francia (24,9) e Gran Bretagna (23,2); solo la Spagna è a livello più basso (6,2 miliardi di dollari). Attestati a 160 miliardi di dollari sono invece gli Usa, mentre a quota 75 è il Giappone. Nel solo settore Edp la spesa pro capite statunitense è di 617 dollari a fronte dei 286 in Italia. Per quanto riguarda la ripartizione geografica delle imprese italiane di informatica, il 62 per cento è localizzato al Nord, il 26,7 per cento al Centro e l' 11,3 per cento al Sud. 1991 Al 31 dicembre, la classifica mondiale degli esportatori di semiconduttori per computer vede balzare la Malaysia per la prima volta al primo posto per export, e al terzo posto per produzione, dopo il Giappone e gli Stati Uniti. 1992 Il 14 gennaio, la Control Data, che nel 1989 aveva sospeso la produzione dei suoi supercalcolatori, conclude un accordo commerciale con la Nec giapponese per la vendita e l'assistenza della serie di supercomputer Nec Sx-3 (costo da 4,7 a 31,6 milioni di dollari) attraverso la sua rete negli Stati Uniti ed in Europa. Finora, su 21 Sx-3 venduti, la Nec ne ha esportati 5, ma non è riuscita a piazzarne neppure uno negli Stati Uniti. Il 21 gennaio, la Nec introduce sul mercato il supercomputer Sx-3ì44R che vanta una velocità di punta di 25,6 miliardi di calcoli al secondo contro i 24 della versione più spinta del Cray-Y. La macchina statunitense ha tuttavia il vantaggio di disporre di una velocità di calcolo in parallelo cinque volte più elevata di quella giapponese. 1992 Il 19 gennaio, muore Shizue Takano, capo del gruppo di ricercatori della Victor Co' of Japan (Jvc) che, dopo sei anni di lavoro, aveva sviluppato nel 1976 il primo videoregistratore domestico Vhs (Video Home System). Dal 1988, con la rinuncia della Sony al suo sistema Betamax che era arrivato sul mercato già nel 1966, il sistema Vhs sarebbe diventato lo standard mondiale. Takano era nato nel 1925. 1992 Il 5 febbraio, la Intel si accorda con la Sharp - l'industria elettronica giapponese tre volte maggiore e con ingenti risorse finanziarie a disposizione - per costruire uno stabilimento da 800 milioni di dollari per la produzione, con i rispettivi marchi, delle "flash memory card", schede di memoria non volatile ad accesso istantaneo, inventate dalla Toshiba [vedi 1986) ma perfezionate e prodotte in massa dalla Intel. L'anno successivo, la Intel annuncerà la messa a punto di una Pcmcia da 40 Mbyte (circa 20 mila pagine di testo) con un peso di soli 29 grammi e una velocità di trasferimento di oltre 5 Mbyte al secondo. 1992 Il 13 febbraio, la Ibm decide di entrare nel settore dei supercomputer superveloci, scegliendo un'architettura che ricorre a centinaia o a migliaia di microprocessori in parallelo, dopo averlo snobbato per anni per dedicarsi al suo mercato tradizionale dei "mainframe". Alla progettazione dei "super" provvederà un nuovo centro - lo "Highly Parallel Supercomputing Systems Laboratory", laboratorio di sistemi superelaboratori altamente paralleli - da impiantare a Kingston (New York) con apporti di ricercatori e tecnici tratti dalle divisioni Grandi elaboratori, Ricerca e sviluppo e Stazioni di lavoro. Come sistema di partenza sarà utilizzata la "workstation" Risc System/6000 a istruzioni semplificate, in grado di effettuare 62 milioni di operazioni in virgola mobile al secondo. L'annuncio provocherà un considerevole rialzo nelle quotazioni Ibm in borsa, come era già avvenuto nel 1981, con l'ingresso nel settore dei Pc. 1992 Il 21 febbraio, la Cray Computer Corp' - fondata da Seymour Cray nel 1989 dopo aver lasciato la Cray Research Inc' nell'impossibilità di finanziare contemporaneamente due progetti in concorrenza tra loro, annuncia la grave decisione di bloccare lo sviluppo del supercomputer Cray-3 (prezzo di vendita 30 [p. 237] milioni di dollari), ormai pronto, ma senza compratori all'orizzonte. La società si riserva, tuttavia, di sviluppare versioni ridotte del Cray-3 con 4-8 microprocessori al posto dei 16 del prototipo, a condizione che si faccia avanti un socio. Il Cray-3, commenterà la stampa statunitense, è vittima della fine della guerra fredda. 1992 Entra in funzione a Cagliari il "Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna" (Crs4), il primo laboratorio italiano sul supercalcolo parallelo. Presieduto dal premio Nobel Carlo Rubbia, il centro dispone di circa 80 ricercatori che lavorano per creare nuovo software, e migliorare quello esistente, per i supercomputer paralleli. Il centro nasce dall'impegno della Regione Sardegna (70 per cento), della Ibm (15%) e della Techso (15%). L'inaugurazione ufficiale sarà effettuata il 30 ottobre. 1992 A febbraio, la Digital annuncia Alpha Axp come il più veloce microprocessore del mondo. Basato su una nuova architettura Risc a 64 bit, il microprocessore è in grado di operare ad una frequenza di 200 Mhz e, con una velocità di 200 Mflops (milioni di operazioni in virgola mobile al secondo), ha la stessa potenza elaborativa del Cray-1 apparso nel 1976 ad un prezzo di 7,5 milioni di dollari. Il chip sarà inserito a ottobre nel Guinness dei primati. Per la costruzione di Alpha, la Digital avvierà ad ottobre la costruzione di un apposito stabilimento di 50 mila metri quadrati che sarà il maggiore immobile privato del Massachusetts. 1992 Alla fine di febbraio, la Sun Microsystem di Mountain View, in California, decide di aprire a Mosca un laboratorio di ricerca e ingaggia a tal fine Boris Babayan, padre dei supercomputer sovietici e 33 dei suoi più stretti collaboratori. Babayan, che ha realizzato i supercomputer che hanno permesso all'Unione Sovietica di stare al passo con gli Usa in settori come lo spazio e il nucleare, sta lavorando da tempo a Elbrus-III, un supercomputer da 10 miliardi di operazioni al secondo, ma il crollo dell'Urss ha lasciato l'iniziativa senza fondi. Le autorità russe danno via libera al progetto della Sun; resistenze invece vengono poste dal governo Usa che teme un passaggio di tecnologia verso un Paese che potrebbe un giorno diventare di nuovo ostile. La Sun pagherà i ricercatori russi in dollari, ma a livelli decisamente più bassi rispetto agli specialisti americani. I ricercatori lavoreranno a Mosca, San Pietroburgo e Novosibirsk. 1992 Nathaniel Lande, presidente della società statunitense Booklink, presenta al mondo dell'editoria un prototipo di "libro elettronico". Il Bookmark è un apparecchio simile a un libro, con uno schermo a cristalli liquidi di 20 per 25 centimetri con caratteri grafici ad alta definizione, fornito di tre soli pulsanti per "sfogliarne" il contenuto. La memoria magnetica è contenuta in una smartcard da otto Megabyte grande come una carta di credito e in grado di contenere 200 volumi. Il sistema della Book-link prevede l'installazione nelle librerie di un rivenditore elettronico per l'acquisto di libri scelti da un grande menù semplicemente inserendovi la smartcard. La macchina, oltre a incidere sulla tessera il testo dei libri scelti, provvederebbe ad accreditare le percentuali della vendita a case editrici ed autori. 1992 Il 6 marzo, il "virus Michelangelo", che avrebbe dovuto fare una strage di dati registrati nei dischi fissi dei personal computer di tutto il mondo in occasione del 517o anniversario della nascita dell'artista del Rinascimento, si risolve per fortuna in un quasi fallimento. Il Paese più colpito dall'"epidemia" risulta essere il Sud Africa, con un migliaio di computer danneggiati. Si segnalano meno di 10 mila casi in tutto il mondo, per lo più in Africa e nel Sud-Est asiatico. Il "virus" era stato individuato negli Stati Uniti nel 1991 sui computer della Leading Edge Products, del Dipartimento dell'Agricoltura, in quelli di una centrale elettronucleare della Consumer Power, e su alcuni personal della Camera dei Rappresentanti. "Michelangelo", che resta comunque uno dei virus più diffusi, era stato segnalato per la prima volta nel 1990 da un ricercatore greco che lo aveva contratto con una ricezione di dati via modem da Creta. 1992 Il primo giugno, il Ministero del Commercio internazionale e dell'Industria giapponese (Miti) chiude l'ambizioso programma decennale di sviluppo dei computer di "quinta generazione" che era stato avviato [vedi 1981] per scalzare il ruolo-guida degli Stati Uniti nel settore dei supercomputer ed era stato presentato all'epoca con l'etichetta di "sfida giapponese nel campo dei computer al mondo intero". Complessivamente, per l'obiettivo mai raggiunto, sono stati spesi oltre 400 milioni di dollari. Appena due mesi dopo, ad agosto, il Giappone annuncia un nuovo progetto promosso dal Miti che mira stavolta a coordinare le ricerche delle singole industrie sul "Real World Computing" in rapporto a tre tipi di computer con prospettive di applicazioni commerciali: elaboratori dotati di decine di migliaia di microprocessori, in grado di dividere un problema in più parti da risolvere poi simultaneamente; reti neurali modellate sul funzionamento del cervello; computer a fibre ottiche. Il progetto [p. 238] è organizzato con un laboratorio centrale nella "città della scienza" a Tsukuba e diversi laboratori periferici per un totale di 20 mila ricercatori. Lo stanziamento è di 500 milioni di dollari in 10 anni. 1992 Un nuovo sistema litografico per stampare i circuiti integrati sul silicio denominato Micrascan è annunciato a giugno dalla Lithography Sys-tems Inc' del Connecticut. Il procedimento, sviluppato con l'apporto finanziario del consorzio di ricerca e sviluppo Sematech tra le industrie statunitensi di semiconduttori, servirà per sviluppare i chip di memoria da 64 e da 256 Mbyte in fase di progetto. 1992 Il 28 giugno, con l'impegno da parte della Ibm e della Microsoft di continuare a garantire la compatibilità dei rispettivi programmi operativi Os/2 e Dos per Windows, viene risolto il contenzioso che divide da settembre del 1990 il maggiore costruttore mondiale di computer e la più prospera industria di software. 1992 Il 13 luglio, tre giganti dell'informatica mondiale mettono insieme le loro risorse per sviluppare un chip di memoria di nuovo tipo da 256 Mbyte: Ibm, Toshiba e Siemens annunciano a New York un'alleanza senza precedenti per lo studio, la progettazione e la realizzazione di un microcircuito integrato di memoria a grande capacità. Duecento ricercatori provenienti dalle tre aziende prenderanno parte all'operazione che si svolgerà all'Advanced Semiconductor Technology Center della Ibm alla periferia di New York. La spesa prevista per la sola ricerca e sviluppo si aggira sul miliardo di dollari. Per realizzare il chip sarà necessario incidere sul silicio tracce dello spessore di 0,25 micron (un quarto di millesimo di millimetro, 400 volte più sottili di un capello). In un tale chip possono essere memorizzate tutte le opere di Shakespeare e di Goethe. Allo stato della scienza del 1992, le memorie più diffuse sono le Dram da 1 Mbyte, gradualmente sostituite con quelle da 4 Mbyte, mentre cominciano ad apparire sul mercato le memorie da 16 Mbyte e sono in fase avanzata di sperimentazione quelle da 64 Mbyte di cui esistono solo i prototipi. 1992 Il 17 luglio, si spegne a Troy (New York) il fisico Hillard Bell Huntington, del Rensselaer Polytechnic Institute. Aveva 81 anni. Le sue ricerche sul movimento degli atomi nei metalli ebbero una grande importanza per lo sviluppo dei circuiti integrati e dei microprocessori dei computer. Tra l'altro, aveva dimostrato che il movimento degli atomi, dovuto al fenomeno dell'elettromigrazione da lui scoperto, provocava ripetute interruzioni nei circuiti realizzati con sottilissimi conduttori metallici. 1992 In Giappone, secondo dati della Tokyo Shoko Research, che sorveglia lo stato di salute finanziario delle imprese, al 31 luglio risultavano fallite nei primi sette mesi dell'anno 65 aziende informatiche. Nel 1991, le aziende che avevano chiesto in Giappone la protezione dai creditori erano state 87, contro un totale di 45 nel 1990. 1992 La crisi economica travolge la Wang Laboratories, fondata nel 1951 da An Wang (1920-1990) [vedi 1990]. Dopo una perdita nel secondo trimestre di 116,3 milioni di dollari, il 18 agosto il presidente Richard W' Miller decide di appellarsi all'articolo 11 della legge fallimentare Usa e chiedere l'amministrazione controllata e la protezione dai creditori. Negli ultimi tre anni, l'azienda, che ha sede a Lowell (Massachusetts), ha accumulato un passivo di 1.500 milioni di dollari e prevede un'ulteriore perdita di 1.400 milioni mentre l'indebitamento è salito a 540,8 milioni. La crisi ha radici lontane: nel decennio precedente, la Wang non aveva più adeguato le proprie macchine agli standard adottati dall'industria informatica e la loro incompatibilità con i sistemi di altre industrie aveva finito per ridurre drasticamente le vendite. Nel febbraio 1994, il gigantesco quartier generale della Wang, a Lowell, una cittadina del Massachusetts, costato 60 milioni di dollari, sarà venduto all'asta per soli 525 mila dollari. 1992 A settembre, la Cad Modelling di Firenze avvia con il sistema Mida il censimento delle misure antropometriche del personale in servizio in alcuni settori della pubblica amministrazione, a partire dai 24 mila uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Con la rappresentazione a 3-D della figura umana rispetto alle conformazioni di base (sei per gli uomini e altrettante per le donne) realizzate dopo uno studio su migliaia di persone, Mida permetterà di fissare le percentuali delle taglie occorrenti per gli ordinativi di divise per il personale in uniforme, riducendo così gli sprechi nella spesa corrente per il vestiario dovuti all'approssimazione. Al progetto, denominato Esprit, collaborano l'Enea e il Cnr. 1992 Al Consumer electronics show di Chicago, la Apple presenta il prototipo di "Newton", un minicomputer tascabile che legge la calligrafia del proprietario. Dotato di una penna elettronica al posto della tastiera, l'apparecchio è in grado di scambiare dati con altri computer attraverso un sistema a raggi infrarossi e può trasmettere fax e posta [p. 239] elettronica. Il prezzo annunciato è di circa 600 dollari. Simile a un blocco da stenografia (20 centimetri per 10, per tre di spessore; 400 grammi di peso), con al centro uno schermo a cristalli liquidi, "Newton" è in grado di "prendere appunti" che potranno essere in seguito trasferiti su un computer più grande e di funzionare come agenda da appuntamenti e come indirizzario. Con Newton, la Apple spera di conquistare la leadership in una nuova nicchia di mercato, quella dei "personal digital assistant" (Pda, il termine è creato da John Sculley), gli apparecchi da tasca multifunzione. Per "Newton" la Apple ha utilizzato un microprocessore ultraveloce e messo a punto un nuovo sistema operativo. Il primo esemplare del Newton Messagepad 100 è consegnato ad agosto 1993. All'interno c'è un microprocessore Risc che funziona a 20 Mhertz, una memoria Rom di 4 Mbyte e una Ram di 1 Mbyte. In due mesi le vendite raggiungeranno le 50 mila unità, nonostante gli acquirenti lamentino troppi errori nel riconoscimento dei caratteri manoscritti. Per ovviare a questo inconveniente la Apple annuncerà nel marzo 1994 il Messagepad 110, un modello evoluto, con memoria tre volte superiore, batterie con maggiore autonomia e ricarica più rapida, ma soprattutto con un migliore software per il riconoscimento della scrittura. La Apple offrirà di cambiare il vecchio modello con il nuovo per 99 dollari. Alla Apple, l'attività di ricerca per il riconoscimento della scrittura manuale da applicare ad un Personal digital assistant era iniziata nell'estate 1987 per iniziativa del tecnico Steve Sakomen e del vicepresidente per la ricerca e sviluppo Jean-Louis Gasse. Dopo l'annuncio della Apple, numerose società si muoveranno per cercare di entrare rapidamente sul mercato. La Sharp si accorderà con la Apple per produrre l'Expertpad P1-7000 diverso dal Newton solo per l'aspetto esteriore; la Ast e la Casio si assoceranno per produrre lo Ast Gridpad 2390, detto Zoomer, abbastanza simile al Newton; la At&T contribuirà alla nascita della Eo, una società che produrrà un Pda più complesso, ingombrante e costoso del Newton. Dopo i risultati inferiori all'attesa del Newton, tutte queste società si concederanno una pausa di riflessione, ma pochi si ritireranno completamente dal settore, a parte la Eo che chiuderà i battenti a luglio 1994 dopo aver venduto solo 10 esemplari del suo apparecchio. [p. 240] Una considerazione a parte va fatta per la Bell South che presenterà nell'ottobre 1993 un Pda che è una combinazione di telefono cellulare e personal computer. Progettato e costruito dalla Ibm e distribuito dall'agosto 1994 dalla Houston Cellular (una joint-venture fra Bell South e Mccaw), "Simon" è più un "personal communicator" che un "personal digital assistant": oltre al servizio di telefono cellulare offre le funzioni di fax, cerca-persone, posta elettronica e agenda elettronica. E' inoltre possibile registrare note e schizzi tracciati sul display a cristalli liquidi con una apposita penna. 1992 La Hewlett-Packard presenta a Palo Alto la memoria a dischi magnetici più piccola del mondo, ma in grado di contenere 21,4 milioni di caratteri (pari a circa 20 mila pagine). La memoria è grande come una scatola di fiammiferi (lunga 3,6 centimetri, larga 5 e con uno spessore di un centimetro), pesa 30 grammi e adotta dischetti rigidi di tre centimetri di diametro (1,3 pollici). Il tempo di accesso ad una informazione è di 18 millisecondi. La nuova unità di memoria è denominata Kittyhawk Psm (Personal Storage Memory) ed è così piccola che alcuni componenti sono praticamente invisibili ad occhio nudo. Questa miniaturizzazione molto spinta ha richiesto la collaborazione di un produttore di orologi, come la giapponese Citizen, che disponesse di conoscenze e attrezzature necessarie per l'assemblaggio. I dischetti sono stati realizzati in vetro, più affidabile, resistente, liscio e preciso dell'alluminio comunemente usato per i dischi delle unità di memoria. Una particolare tecnologia messa a punto dalla Hp evita rotture e perdite di dati in caso d'urto: quando l'impatto è rilevato da un sensore (simile a quello per gli airbag delle automobili), la testina di lettura e scrittura dati si ritrae istantaneamente in posizione di sicurezza evitando il danneggiamento del supporto e la conseguente perdita dei dati registrati. I circuiti integrati sono stati ridotti a sette, contro i 30 mediamente utilizzati nelle unità a dischi di maggiori dimensioni, con la collaborazione della At&T. Le prospettive di uso della nuova unità sono molteplici: computer portatili, agende elettroniche, telefoni cellulari che possono incorporare l'elenco degli abbonati di una città come New York, apparecchiature mediche come un monitor tascabile in grado di registrare le funzioni cardiache per settimane, fotocopiatrici digitali, giochi. Il prezzo è di circa 250 dollari. 1992 L'ente americano per la conservazione dell'ambiente Epa lancia un piano per la conservazione ecologica in campo elettronico e informatico. Il piano, denominato "Energy Star", ha il fine di portare il consumo medio dei personal computer al di sotto dei 30 Watt invece dei 150 normalmente occorrenti e di far sì che le apparecchiature obsolete siano facilmente riciclabili, meno "inquinanti" e riconvertibili in materie prime. Al piano aderiscono 89 industrie di computer [p. 241] (tra cui Apple, Compaq, Digital, Hewlett-Packard, Ibm, Ncr, Smith Corona e Zenith), 19 produttori di stampanti e 39 di software. Il Pc "verde" dovrà adottare microprocessori che riducono il loro consumo elettrico nei momenti in cui non sono in funzione e un software che alimenta elettricamente solo quei circuiti e dispositivi periferici interessati all'elaborazione in corso. Adottando tale modalità, detta "sleep", secondo l'Epa gli Usa potrebbero risparmiare due miliardi di dollari l'anno; per l'Italia è stato calcolato un risparmio di 23 miliardi di lire. I computer dovranno inoltre essere facilmente smantellabili (in Usa si buttano via ogni anno 10 milioni di computer) e adottare imballaggi meno imponenti. I vecchi computer possono inoltre essere una vera a propria "miniera" di materie prime: oltre alla plastica, si possono ricavare nickel e cobalto dai drive dei dischetti, rame dai trasformatori, platino, oro e argento dai circuiti. Il 26 settembre 1993, il presidente americano Bill Clinton firmerà un provvedimento che impegna il governo federale (il maggiore acquirente di computer del mondo) ad acquistare solo apparati muniti del simbolo "Energy Star". 1992 Il 3 settembre, nasce la Ibm Personal Computer Co', una società separata della grande multinazionale, che riunirà tutti i tronconi delle attività relative alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione dei Pc. La decisione rientra nei provvedimenti del presidente John F' Akers (n' 1934) che ridisegnano la monolitica struttura centralizzata dell'azienda in atto dal 1924, affidando ad una costellazione di 13 società responsabili della propria gestione il compito di adeguarsi con più rapidità alle sfide tecnologiche e di mercato [vedi 1991]. Nove società, tra le quali la Ibm Pc, rientrano nell'attività industriale per segmenti come i "mainframe", i supercomputer, le stampanti, le reti, il software, ecc'. Le affiancano quattro società operanti nel campo dei servizi e delle attività commerciali in base ad una determinata area geografica (Nord America; America Latina; Asia e Pacifico; Europa, Medio Oriente e Africa). 1992 Il 10 settembre, il Governo di Parigi annuncia che il 50 per cento del pacchetto azionario della società franco-italiana Sgs-Thomson Microelectronics Nv (sinora detenuto dalla Thomson Csf di proprietà pubblica) sarà trasferito a due altre società del settore pubblico, la Cea-Industrie e France Télecom, in vista di una ricapitalizzazione del gruppo ad opera degli azionisti francesi e italiani per compensare le perdite di gestione. Il gruppo è nato nel 1987 dalla fusione della Thomson Semiconducteurs con sede a Gentilly (Parigi) con la Sgs-Microelettronica, già Sgs/Ates, (di Iri/Finmeccanica) con sede ad Agrate Brianza (Milano). 1992 Il 13 settembre viene sperimentato per la prima volta in Italia un sistema di voto computerizzato. Il sistema "Easy vote" realizzato dal Centro regionale umbro elaborazione dati (Crued) è sperimentato ad Amelia, presso Terni, in una frazione con 1.300 elettori che votano per designare gli amministratori dei beni civici. La votazione avviene toccando con una specie di matita il simbolo prescelto tra quelli che compaiono su uno schermo video. Scelto il simbolo, compare la lista dei candidati di quel partito; la preferenza è scelta sempre toccando lo schermo. Prevista per l'elettore la possibilità di correzione e di votare scheda bianca, ma non di annullare la scheda perché il sistema non lo consente. Il voto viene anche stampato e messo nella tradizionale urna per i controlli. I risultati finali delle votazioni sono disponibili dopo una trentina di secondi dalla chiusura del seggio. La sperimentazione sarà ripetuta anche il 18 aprile 1993. Sul voto elettronico sono state presentate al Parlamento numerose proposte di legge. Le maggiori resistenze all'adozione del sistema riguardano la troppo poco frequente utilizzazione di grandi investimenti anche se vi sono proposte per l'adozione di apparecchiature utilizzabili normalmente nella didattica scolastica. Uno studio fatto negli Usa, dove il 55 per cento dell'elettorato vota con procedure computerizzate, ha dimostrato che la rilevazione degli errori o di brogli è molto più difficile che nelle procedure di voto tradizionale. 1992 A metà settembre, si apre un'aspra contesa tra due delle maggiori industrie di semiconduttori della Corea del Sud: la Hyundai Electronics Industries accusa la Samsung Electronics di aver violato un accordo sull'assegnazione della quota di produzione di una memoria dinamica Dram da 64 Mbyte appena messa a punto, con un investimento di 190 miliardi di won (pari a 244 milioni di dollari), da un consorzio comprendente anche la Goldstar Electron e guidato dall'Istituto governativo di Ricerche di Elettronica e Telecomunicazioni. Il consorzio aveva a suo tempo sviluppato il chip di memoria dinamica da 16 Mbyte attualmente in produzione. 1992 Il 29 settembre, in occasione del lancio del modello Ps/Vp (Personal System/Value Point), il più economico microcomputer tra i suoi Pc, la Ibm scende in campo nella guerra dei prezzi, rispondendo ai ribassi con ribassi e all'innovazione [p. 242] con l'innovazione. "Siamo stanchi di starcene a guardare in disparte", dichiara il nuovo direttore commerciale dei sistemi personal in Europa, William E' Mccracken. La nuova aggressiva politica commerciale della Ibm in Europa si accompagna ad una ristrutturazione dello stabilimento di Greenook, in Scozia, che ora è in grado di produrre l'"Ambra" - il modello "compatibile Ibm" commercializzato dalla stessa Ibm, ma senza il suo marchio, in concorrenza con i compatibili prodotti dallo sciame di imitatori - ad un sesto o un settimo del costo fissato in passato per il modello ufficiale Ps/2. A causa del continuo calo dei prezzi dei prodotti originali Ibm, "Ambra" sarà ritirato dal mercato nel febbraio 1994. Il 9 ottobre, la Ibm tenta di distanziare le industrie concorrenti che producono Pc annunciando che d'ora in poi monterà su tutti i suoi modelli da tavolo - compreso il Ps/1 economico - il microprocessore Intel 486, riservando l'Intel 386 ad alcuni dei portatili più piccoli e ad alcuni computer per il mercato scolastico. 1992 Il primo ottobre, la Stet acquista dal gruppo Iri l'83,3 per cento del pacchetto azionario della Finsiel (la finanziaria pubblica per i sistemi informativi elettronici) per un importo intorno ai 700 miliardi di lire, con un'operazione effettuata nel più grande riserbo e a mercati borsistici chiusi. Il 16,7 per cento residuo resta in mano alla Banca d'Italia. La Finsiel, che opera nel settore dei programmi e dei servizi informatici, è la seconda azienda di software in ordine d'importanza tra quelle europee. Raggruppa 19 società, tra cui quella che gestisce l'anagrafe tributaria, conta 7.300 dipendenti e ha registrato nel 1991 un fatturato di 1.282 miliardi e un utile di 29,4 miliardi. La Borsa reagirà negativamente alla notizia dell'operazione, che taluni ambienti ritengono in controtendenza rispetto alla più volte riaffermata politica di privatizzazioni del governo Amato: il titolo della Stet, quotato 1.385 lire il giorno della transazione, scenderà a 1.035 lire nella tornata del 5 ottobre. 1992 Il primo ottobre, la Compaq presenta sul mercato giapponese la sua linea di Pc sfidando sul piano dei prezzi la Nec che detiene circa il 50 per cento delle vendite di microcalcolatori. Ad esempio, pur essendo del 40 per cento più caro rispetto al mercato statunitense, il modello base Compaq Prolinea con un disco e un monitor a colori, al prezzo di 1.730 dollari sul mercato giapponese risulta del 23 per cento più conveniente del corrispondente modello di computer della Nec, in vendita a 2.125 dollari. 1992 Il primo ottobre, la Digital Equipment cambia registro: nell'assumere la guida dell'azienda dopo le dimissioni del fondatore Kenneth H' Olsen (n' 1930), Robert B' Palmer ammette che vanno cambiate le procedure commerciali, i servizi e i prodotti che non risultano più soddisfacenti e occorre riportare i costi sotto controllo per tornare al profitto, dopo la perdita record di 2.800 milioni di dollari (compresi i 1.500 milioni per la ristrutturazione) nell'esercizio finanziario 1992 che si è chiuso il 27 giugno. 1992 Il 2 ottobre, la Olivetti annuncia ad Ivrea la realizzazione della "valigetta telematica", non più grande di una 24 ore, contenente una stazione di lavoro portatile, completa di computer, stampante e telefono cellulare. La società sottolinea che il nuovo prodotto farà compiere alla Olivetti un passo in avanti importante verso il traguardo dell'ufficio portatile. 1992 William "Bill" H' Gates, il trentasettenne fondatore della Microsoft, è l'uomo più ricco e più giovane che figura nella famosa lista dei 73 miliardari e dei 327 milionari americani (naturalmente in dollari) compilata annualmente dalla rivista "Forbes" e pubblicata il 4 ottobre. A Bill Gates è attribuito un patrimonio personale di 6,3 miliardi di dollari in azioni della Microsoft, la maggiore industria di software del mondo. 1992 Dopo oltre dieci anni di leadership nei Pc, la Ibm cede il primato alla Apple. Secondo una ricerca di mercato dell'International Data, nel 1992 la Apple ha sfornato 2 milioni di Pc contro gli 1,9 dell'Ibm. Solo nel terzo trimestre dell'anno la Apple ne ha prodotti 785 mila contro i 589 mila della Ibm. Nata nel 1976, la Apple aveva inizialmente avuto un ruolo leader nel settore, ma nel 1981 era stata scavalcata dall'Ibm dopo il lancio del suo primo personal. Da allora "Big Blue" aveva mantenuto le redini del mercato. Ancora recentemente, il vantaggio Ibm era consistente: nel 1990 aveva prodotto tre milioni di Pc contro 1,7 milioni della Apple. Il vantaggio si era però già ridotto nel 1991: 2,9 milioni per la Ibm, 2,5 milioni per la Apple. 1992 Nel 1992, i virus informatici in circolazione nel mondo sono aumentati di cinque volte rispetto al '91. Quelli classificati (cioè che hanno prodotto effetti) sono duemila, ma quelli realmente in circolazione sono almeno il doppio. I virus presenti in Italia sono aumentati di quattro volte dal '91 al '92, passando da 11 a 44. Da un'indagine dell'Istinform (l'istituto di consulenza informatica delle banche private italiane), su 300 [p. 243] aziende italiane risulta che nel '92 sono state segnalate 444 presenze di virus. Le regioni più colpite sono Lazio (132 casi) e Lombardia (94); i mesi più critici settembre e novembre, entrambi con 87 segnalazioni. Secondo gli specialisti, settembre è il mese delle novità: gli hacker si riorganizzano dopo che, in agosto, si sono scambiati informazioni. Il picco di novembre è invece conseguenza del virus "855" fabbricato in Italia che si attiva dal 17 al 30 novembre di ogni anno. In seguito saranno scoperte due varianti dell'855, una delle quali si attiva l'8 luglio e l'altra, più aggressiva dell'originale, il primo di ogni mese. L'855 è anche il virus più diffuso in Italia nel '92, con 106 casi, seguito da Form (66 casi), Flip (57), 170-X (50) e Stoned (28). Per rimettere in funzione i computer bloccati dai virus le aziende hanno impiegato complessivamente 1.400 giorni, per un totale di 10.290 ore di lavoro. Le infezioni multiple, con i sistemi aggrediti da più virus contemporaneamente, sono state 65. In 39 casi i danni sono stati significativi, con la perdita definitiva dei dati registrati. Le banche sono le più difese dagli attacchi; in quelle italiane il 76% ha installato programmi antivirus che si attivano ogni giorno al momento dell'accensione dei computer. 1992 Nasce anche per la Apple il problema dei "cloni". Alla metà di marzo la Nutek, una piccola società della Silicon Valley, annuncia il primo personal compatibile con i Macintosh ad un prezzo notevolmente inferiore all'originale. Contrariamente alla Ibm, che da anni deve fronteggiare la concorrenza dei "compatibili", la Apple non ha mai avuto tale problema. Secondo la società, non sarebbe possibile costruire un computer simile ai Macintosh senza violare i brevetti della Apple. Non tutto il software della Apple sembra infatti funzionare sui Pc della Nutek. 1992 La Ibm apre la prima filiale in Cina. Con sede a Pechino, la Ibm China Company parte con un investimento di 150 milioni di dollari e 150 impiegati. La società fornirà prodotti Ibm alla Cina e coordinerà le attività delle due joint venture già in funzione a Tianjin e Shenzhen, ma per il momento non si impegnerà direttamente in attività produttive. Il 50 per cento dei prodotti Ibm esce da fabbriche dell'Asia e delle regioni del Pacifico, ma la Cina vi contribuisce solo in minima parte. La joint venture di Tianjin prevede l'assemblaggio dei personal Ps/2 che sono venduti sul mercato cinese, mentre a Shenzhen sono prodotti software sia per la Cina che per Hong Kong e altre parti del mondo. 1992 I dipendenti della Digital Equipment (nel centro di ricerche di Cambridge, in Massachussetts), della Bell Communications Research e della Xerox a Palo Alto (California) sperimentano l'"active badge", un rivoluzionario distintivo elettronico che consente di rintracciare all'istante i dipendenti. Inventata dai ricercatori Olivetti di Cambridge, la piastrina si appende al taschino e ogni dieci secondi invia un segnale infrarosso ad un sensore situato in ogni ambiente che consente al computer centrale dell'azienda di rintracciare all'istante la posizione dei dipendenti, chi è insieme a loro, dove si trova il telefono più vicino, se la persona è ferma o in movimento (sulla base degli ultimi quattro segnali inviati al computer). Il sistema permette ai lavoratori, consultando il computer più vicino, di rintracciare immediatamente un collega. Le possibilità si spingono fino a comandare l'apertura di porte davanti a chi porta il distintivo giusto, le telefonate possono essere inoltrate automaticamente all'apparecchio più vicino, i computer si predispongono automaticamente sulle preferenze di chi sta davanti allo schermo, ecc'. Il sistema si presta però, osservano alcuni esperti, a inquietanti abusi. L'azienda rischia di trasformarsi in un "Grande Fratello" orwelliano: il tempo trascorso da un lavoratore alla toilette, al bar aziendale o lontano dal posto di lavoro è in tal modo facilmente calcolabile. Nelle aziende che stanno sperimentando il sistema i dipendenti hanno già escogitato i primi trucchi. Qualcuno lascia la piastrina sulla scrivania quando si allontana dalla stanza (per il computer il lavoratore è seduto al suo posto). Altri si mettono il dispositivo in tasca; il segnale infrarosso non viene più captato, in questo modo, dai sensori disseminati nell'azienda: per il computer il lavoratore è improvvisamente scomparso nel nulla. 1992 Microchip con circuiti molto più piccoli di quelli attuali possono essere ottenuti con un metodo esattamente inverso a quello usato tradizionalmente, la fotolitografia. Normalmente, i circuiti sono ottenuti facendo filtrare la luce attraverso una mascherina e impressionando così la superficie di silicio in modo da riprodurre il disegno desiderato. I ricercatori Mara Prentiss dell'Università di Harvard e Gregory Timp dei laboratori Bell, hanno invece costruito "mascherine di luce" attraverso le quali far filtrare fasci di atomi. La tecnica è basata sulla possibilità di controllare il movimento degli atomi, "intrappolandoli" con fasci laser. Uno dei primi successi è stato ottenuto usando atomi guidati da fasci di un laser al sodio per stampare, su una superficie di silicio, linee parallele sottili 300 milionesimi di millimetro e separate fra loro da intervalli delle stesse [p. 244] dimensioni. Questo risultato è ancora paragonabile alle dimensioni più piccole ottenibili con la fotolitografia, ma preannuncia la possibilità di ottenere tracce dieci volte più sottili e vicine. 1992 Il 31 dicembre entra in vigore in Italia un Decreto legislativo (numero 518 del 29-9-1992) che prevede l'"Attuazione della direttiva Cee 91ì250 relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore". La norma, analogamente alle opere letterarie, protegge i creatori di software attraverso il "diritto d'autore". Il software non è mai stato adeguatamente protetto poiché le leggi ne escludono la brevettabilità, lasciando via libera alla cosiddetta "pirateria" che riesce a duplicare programmi nonostante le protezioni rappresentate da chiavi di accesso fisiche e logiche. Fra le principali disposizioni del decreto, la durata dei diritti d'autore, che si estendono per 50 anni dopo la morte dell'autore del programma (o dalla data in cui è morto l'ultimo degli autori) o, in caso di persone giuridiche, per 50 anni dalla data di messa in commercio del software. Le sanzioni penali previste sono sia di tipo detentivo (da tre mesi a tre anni) che pecuniario (da 500 mila a 6 milioni). Per effetto di questo decreto, nel 1995 sarà costituito alla Siae un registro pubblico dove si possono registrare software già in commercio. 1993 Il 28 gennaio, inizia un esperimento di traduzione computerizzata delle telefonate fra la Advanced Telecommunication Research di Kyoto, l'università tedesca di Karlsruhe e quella americana Carnegie-Mellon di Pitts-burgh. Al programma, denominato "Janus", partecipano la Nippon Telegraph & Telephone, la Siemens e il Pentagono. La prima telefonata sottoposta a traduzione automatica riguarda la registrazione di partecipazione ad una conferenza. L'esperimento prosegue per 15 giorni, nei quali saranno effettuate 700 telefonate di 15 minuti ciascuna per provare capacità e limiti di un computer in grado di tradurre 1.500 parole dal giapponese in tedesco e in inglese e viceversa combinate in diverse frasi idiomatiche. Il destinatario non sente direttamente la voce dell'interlocutore, ma le frasi tradotte pronunciate dalla voce sintetica del computer. Fra la voce originale e quella tradotta vi è un intervallo di 10-20 secondi a seconda della complessità della frase. Il sistema è stato messo a punto dopo sette anni di lavoro e una spesa di 192 miliardi di lire e, nonostante i primi risultati positivi, secondo i ricercatori non potrà essere commercializzato prima di 10 anni. Per i primi usi si prevede l'impiego in servizi quali le prenotazioni alberghiere o aeree e i servizi telefonici, dove il vocabolario utilizzato non è molto ampio. 1993 Gli americani Marc Andreessen e Eric Bina, del National center for supercomputer applications (Ncsa) dell'Università dell'Illinois a Urbana, mettono a punto il programma Mosaic che consente di navigare in Internet a chiunque disponga di un computer e di un modem. I due ricercatori e tutto il loro gruppo di lavoro saranno assunti l'anno successivo dalla Netscape di Jim Clark [vedi 1994] per la quale realizzeranno il programma Navigator che si imporrà in pochi mesi a livello mondiale. 1993 Il 22 marzo, la Intel presenta in California, a Santa Clara, il microprocessore Pentium. Nella numerazione della Intel sarebbe stato il "586", se un marchio di soli numeri fosse stato brevettabile. Una sentenza ha infatti da pochi mesi negato alla Intel il diritto esclusivo sul numero "386". Il nuovo microchip è due volte più veloce del suo predecessore (il 486) e duemila volte più veloce dell'8088 adottato dal primo Pc Ibm del 1982. Il Pentium è inoltre perfettamente compatibile con i modelli precedenti, ma è anche due volte più costoso. Il suo prezzo è infatti fra gli 800 e i 1.000 dollari (che, tenuto conto della superficie, equivale a un miliardo di lire al metro quadrato) contro i 300 dollari del 486. I computer che useranno questo chip costeranno inizialmente [p. 245] un 50-60 per cento in più di quelli della generazione precedente. I nuovi personal con il Pentium arriveranno sul mercato a maggio ed inizialmente le scorte saranno ridotte e i costruttori dovranno aspettare anche mesi. Nel 1994 saranno venduti sei milioni di processori Pentium. A giugno la rivista "Fortune" dedica la copertina al Pentium definendolo come "The new computer revolution". Sulla piastrina di silicio del Pentium sono stati miniaturizzati circa 3,2 milioni di transistor (contro 1,2 milioni del 486) in grado di elaborare 112 milioni di istruzioni al secondo (Mips). I costruttori di computer ne ricaveranno macchine con prestazioni tre o quattro volte superiori, paragonabili a quelle di un minicomputer da mezzo miliardo di lire di appena due anni prima. L'ascesa delle velocità di elaborazione è stata ancora più rapida di quella delle capacità di memoria delle Ram: nel 1985 il microprocessore Intel 386 elaborava cinque milioni di informazioni al secondo; nel 1989 il 486 arrivava già a 20 Mips; dopo poco più di tre anni, il Pentium quintuplica questa velocità. Nei laboratori di Portland della Intel sono già allo studio i microprocessori P6 (da 175 Mips) e P7 (da 250 Mips, con 20 milioni di transistor). I prezzi dei microprocessori, invece, continuano a scendere; a parità di potenza sono diminuiti annualmente di quasi il 40 per cento, con punte del 50 per cento negli ultimi anni. Le sempre maggiori prestazioni dei microprocessori Intel sono consentite soprattutto dai notevoli investimenti dedicati alla ricerca (un miliardo di dollari nel 1993) e al potenziamento dell'attività produttiva (due miliardi nel '93) per la creazione di nuovi stabilimenti. In pieno boom, il Pentium avrà un "incidente" che ne segnerà negativamente la carriera: il 13 giugno 1994 Thomas Nicely, un matematico che studia la teoria dei numeri primi gemelli al Lynchburg College della Virginia, si accorgerà che moltiplicando il numero 824633702441 per il suo reciproco, invece di ottenere 1 si ottiene 0,999999996274709702. Accertato che l'errore deriva da un difetto del coprocessore matematico del Pentium, il 30 ottobre Nicely affiderà la notizia alla rete Internet provocando un caso mondiale e il calo delle azioni Intel del 7 per cento in un solo giorno. Dopo un tira e molla tra il costruttore (secondo cui un errore può verificarsi ogni 27 mila anni), gli utenti e le case che utilizzano il Pentium (secondo la Ibm è possibile un errore ogni 24 giorni), la Intel si vedrà costretta a sostituire gratuitamente i chip difettosi di tutti coloro che ne faranno richiesta. L'errore nella divisione sarà corretto con l'aggiunta nel chip di qualche centinaio di transistor. In un successivo messaggio su Internet, Nicely farà notare che molti errori famosi sono stati trovati (e poi corretti) anche nei processori Intel 386 e 486 o Motorola, e che la complessità dei moderni [p. 246] processori non potrà mai dare la certezza che siano completamente a prova d'errore. 1993 La Darpa (Defense advanced research project agency), il braccio del Pentagono che finanzia progetti di ricerca, concede un finanziamento di otto milioni di dollari all'Optoelectronic technology consortium, un consorzio formato dalla At&T, General Electric, Martin Marietta e Honeywell, per la messa a punto di tecnologie ottiche per i collegamenti interni nei computer e nelle apparecchiature di telecomunicazione. Il "computer ottico" sarà una macchina senza fili dove tutti i circuiti, oltre che i collegamenti fra loro, saranno costituiti da fibre ottiche percorse da impulsi di luce laser, accrescendo enormemente la velocità di elaborazione. La ricerca nel settore è cominciata all'inizio degli anni '80, ma la realizzazione del primo computer ottico non è prevista prima del Duemila. Sono intanto stati fatti alcuni importanti progressi: il ricercatore Alan Huang dei laboratori Bell della At&T ha messo a punto un microprocessore ottico che per il momento è in grado di far funzionare una lavatrice; il chip ha una superficie di un millimetro quadrato e contiene 16 elementi di commutazione ciascuno dei quali dotato di 17 laser a semiconduttore e 25 transistor. Un gruppo di ricercatori dell'Università del Colorado ha costruito invece un computer interamente ottico capace di risolvere alcuni problemi di matematica elementare. Nel settore delle tecnologie ottiche sembra promettente la cosiddetta "memoria olografica", un sistema per immagazzinare enormi quantità di dati a cui sta lavorando una piccola società americana, la Tamarack storage devices. Il sistema è dotato di due laser che proiettano luce su un materiale la cui struttura chimica cambia quando viene illuminato. Quando i fasci di luce emessi dai laser si incrociano, creano un ologramma capace di memorizzare i dati che possono poi essere letti con un altro laser. Questa tecnologia promette un accesso alla memoria molto più rapido di qualsiasi altro mezzo oggi esistente. 1993 A marzo, alla fiera di Hannover, la Apple presenta Power Cd. L'apparecchio è un lettore portatile che può funzionare con tre diversi tipi di compact disc: i Cd audio, i Cd-Rom e i Photo Cd. 1993 Il 13 aprile, la Bbc inaugura un notiziario televisivo che si avvale di sistemi di realtà virtuale. E' la prima emittente al mondo che utilizza un tale sistema per la messa in onda di telegiornali. Nello studio l'unico essere reale è il giornalista conduttore: tutto il resto, dai muri all'arredamento, dalle decorazioni alla scenografia, è generato da computer con la tecnica di simulazione elettronica della realtà. L'elemento distintivo della scenografia virtuale della Bbc è il vetro, con i suoi mille riflessi e trasparenze anch'essi elettronici. Tutte le immagini virtuali dello studio sono generate con computer della Silicon Graphics e un software avanzato chiamato Vertigo. Poiché per creare ognuna delle 25 inquadrature al secondo da trasmettere è necessaria mezz'ora di elaborazione da parte del computer, tutta la scenografia viene realizzata in precedenza e registrata su videodisco. Il conduttore "umano" viene inserito in questo ambiente tutto virtuale attraverso una tecnica di sovrapposizione già impiegata ad esempio nei film misti con attori e cartoni animati come Chi ha incastrato Roger Rabbit? Naturalmente, anche schemi e diagrammi esplicativi delle notizie sono prodotti con il computer, sempre nella grafica basata sulle trasparenze del vetro. 1993 A giugno, il vicepresidente degli Usa, Al Gore, annuncia un piano per una "superautostrada elettronica" che colleghi tutto il territorio statunitense. A dicembre, il progetto viene ripreso anche in Europa, con un "libro bianco" della Commissione Cee presieduta da Jacques Delors e che prevede entro il 2000 un investimento di 130 mila miliardi di lire. 1993 Un interruttore molecolare ottico, l'equivalente di un transistor per futuri computer ottici formati da molecole, è realizzato a Parigi da ricercatori del Collège de France diretti da Jean-Marie Lehn, Nobel 1987 per la chimica. L'interruttore è formato da una molecola di tiofene (due anelli di carbonio e zolfo uniti da un "ponte" di atomi di carbonio). Se viene colpita dalla luce ultravioletta la molecola si "chiude" e fa passare elettroni attraverso di essa; colpita invece da luce infrarossa la molecola si "apre" e blocca il flusso degli elettroni. 1993 Il 27 settembre viene annunciata ufficialmente a Washington la nascita del supercomputer Cray T3D. Progettista è Steve Nelson, che vi ha lavorato per due anni. Con i suoi 2.048 processori che lavorano in parallelo, il Cray T3D raggiunge una velocità di 300 miliardi di operazioni al secondo. Il suo costo è di 24 milioni di dollari. Il primo esemplare è destinato al centro di calcolo della stessa Cray, altri ordini sono quelli dell'Università di Pittsburgh e della casa automobilistica giapponese Hyundai. I supercomputer Cray installati nel mondo sono circa 300 (quasi 80 in Europa, di cui 25 in Francia) e rappresentano il 60 per cento del mercato internazionale del settore. Al secondo posto la giapponese Fujitsu con il 20 per cento circa. [p. 247] 1993 Il 31 dicembre muore in un ospedale di Greenwich, nel Connecticut, Thomas John Watson jr., 79 anni, l'uomo che ha contribuito a trasformare la Ibm da fabbrica di macchine per scrivere e meccanografiche in colosso dell'informatica. Figlio del fondatore dell'Ibm Thomas John Watson [vedi 1956], Watson jr. era nato nel 1914 ed era entrato nell'azienda nel 1937; nel 1952 ne aveva assunto la presidenza e dal 1956 al 1971 ne era stato anche direttore generale. Durante la sua gestione la società era passata da un giro d'affari annuo di 700 milioni di dollari a 7,5 miliardi. Laureato alla Brown University, era stato pilota durante la seconda guerra mondiale. Sostenitore del disarmo tra le superpotenze, dopo essere andato in pensione era stato ambasciatore a Mosca dal 1979 al 1981 sotto la presidenza di Jimmy Carter. Grazie al suo hobby, era considerato il più anziano pilota di jet del mondo. 1993 Per la prima volta, il numero di personal computer venduti in un anno supera nel mondo quello delle automobili. 1994 Il primo gennaio, un computer fa il primo esordio come giudice di linea alla Hopman Cup, un torneo di tennis che si gioca in Australia, a Perth. La sostituzione del giudice di linea in carne e ossa con Tel (Tennis electronic lines) non soddisfa molto i tennisti che sostengono di avere l'impressione di giocare con i videogame. 1994 Dal 14 gennaio, per la legge italiana programmi e documenti informatici non sono più entità astratte; alterarli o danneggiarli significa rischiare grosse multe e pene da tre a otto anni di carcere. Sabotaggio informatico, accesso non autorizzato a sistemi o reti, intercettazioni non autorizzate di comunicazioni informatiche, riproduzione e diffusione illecite di programmi, insieme a frode e falso informatico, danneggiamento di dati e programmi sono i nuovi reati introdotti nel Codice penale. File e dati avranno anche valore di prove per la giustizia e il computer farà presto ingresso nei tribunali. L'Italia è arrivata tardi rispetto ad altri Paesi europei, ma ha agito con una revisione delle norme del Codice penale e non con una legge speciale. In Italia il giro di affari del software contraffatto è di 400 miliardi l'anno. A questi si aggiungono alcune decine di miliardi per truffe con carte di credito e frodi telematiche. Nel 1993 oltre mille imprese hanno subìto frodi informatiche e i virus in circolazione sono almeno tremila. 1994 James (Jim) Clark fonda la Netscape. Lo fa investendovi 4,1 milioni di dollari e dopo aver lasciato la Silicon Graphics da lui fondata nel 1982 [vedi] perché la società, nonostante navighi a gonfie vele, non intende occuparsi del nuovo fenomeno Internet. Clark assume i più brillanti ricercatori americani e soprattutto il geniale ventiquattrenne Marc Andreessen dell'Università dell'Illinois. L'anno precedente, Andreessen, insieme a Eric Bina, aveva ideato per il Centro nazionale per le applicazioni dei supercomputer (Ncsa) il programma Mosaic che consente di navigare in Internet a chiunque disponga di un computer e di un modem. Mosaic è un software funzionale, ma semplice: solo 9 mila righe, rispetto agli 8 milioni di Windows '95. Dopo aver assunto tutto il gruppo di Andreessen e il manager Jim Barksdale (portandolo via al colosso dei telefonini Mccaw), Clark fonda inizialmente la Mosaic Communication, poi, per evitare conflitti con la Ncsa, cambia subito il nome in Netscape. Alla fine dell'anno Clark è in grado di presentare Navigator, un programma che tutti conoscono con il nome della società (Netscape), che permette di navigare nel World Wide Web e che in pochi mesi conquista il 90 per cento del mercato. Il successo è dovuto anche al fatto che il programma viene regalato a chiunque lo richieda e viene fatto pagare solo alle aziende che gestiscono i server (nodi) di Internet. Lo stratagemma funziona e il 9 agosto 1995, quando Netscape viene quotata a Wall Street, il titolo passa dai 28 dollari del prezzo iniziale ai 138 della chiusura facendo guadagnare a Clark in poche ore 800 milioni di dollari. 1994 Con una collaborazione tra Olivetti e la Rai nasce "Skydata", un servizio che trasmette informazioni, immagini e software attraverso la rete di ripetitori televisivi diffusi in tutta Italia. Per accedere al servizio occorre un'antenna televisiva e una scheda di interfaccia da inserire in un personal computer. 1994 E' italiana la maggiore opera multimediale del mondo. Il 29 gennaio viene presentato a Roma un Cd-Rom che contiene i 22 volumi della Gedea (la Grande enciclopedia de Agostini) con un totale di [p. 248] 320 mila voci. Un programma di ipertesto permette di spaziare tra testi, suoni, immagini fisse e in movimento. 1994 David Slowinski e Paul Gage, due ricercatori della Cray Research di Eagan, nel Minnesota, annunciano di aver individuato il numero primo (cioè divisibile solo per se stesso o per uno) più grande della storia. E' un numero di 258.716 cifre ottenuto moltiplicando 859.433 volte per se stesso il numero 2 e che, se dovesse essere scritto, occuperebbe 8-10 pagine di giornale. Il calcolo ha richiesto sette ore di lavoro del supercomputer Cray più veloce del mondo. I numeri primi sono infiniti, ma non si susseguono in una regolare sequenza e fino al 1980 non esisteva alcun sistema o equazione che permettesse di verificare istantaneamente se un numero fosse primo oppure no. Il precedente record era stato stabilito nel 1992 da un centro di ricerca britannico con un numero primo di 227.832 cifre. In realtà, intorno al 1920, Eugène Carissan, ufficiale della fanteria francese e matematico per hobby aveva realizzato una calcolatrice meccanica in grado di determinare se un numero fosse primo o no. Con la sua macchina, Carissan riuscì a calcolare in 10 minuti che 708.158.977 è un numero primo. Costituita da 14 cerchi concentrici di ottone che ruotano a velocità leggermente diverse e poco più grande di un moderno computer portatile, la macchina cadde nell'oblio finché nel 1993 fu ritrovata negli scantinati dell'osservatorio di Bordeaux per opera del ricercatore canadese Jeffrey Shallit e trasferita a Parigi al Conservatoire des arts et métiers. La ricerca dei numeri primi non è solo un passatempo per matematici, ma ha una pratica applicazione per la codifica dei messaggi informatizzati scambiati tra computer di reti particolarmente "delicate" come quelle della difesa o delle banche. Si prendano ad esempio i due numeri primi 43 e 61: il loro prodotto, pari a 2.623, è un numero che può essere utilizzato come chiave di codifica. Partendo da questo numero è già infatti difficile trovare i due fattori che lo hanno prodotto. Utilizzando numeri primi di alcune centinaia di cifre, la ricerca dei fattori è molto probabilmente fuori della portata dei migliori computer. Per la riservatezza dei messaggi si scelgono quindi due o tre grandi numeri primi noti solo a chi invia il messaggio e al destinatario. Elaborato nel 1977 da Ronald Rivest, Adi Shamir e Leonard Adleman, questo sistema di codifica (cosiddetto "a chiave rivelata") è considerato tra i più sicuri dagli esperti di crittografia. Unica condizione, che i numeri primi utilizzati siano molto grandi. Nel 1990, un gruppo di matematici dei laboratori di ricerca Bell per riuscire a violare un codice basato su un numero primo di 155 cifre e scoprire i due numeri primi che lo avevano prodotto, dovettero ricorrere ad un collegamento tra mille computer che lavorarono contemporaneamente per parecchie ore. Nel settembre 1996, il numero primo di David Slowinski e Paul Gage sarà battuto da quello calcolato sempre dal centro di ricerche Cray: un numero di 378.632 cifre ottenuto moltiplicando 1.257.787 volte per se stesso il numero 2 e che occuperebbe 12 pagine di giornale. 1994 Alla fine di gennaio, la Intel lancia Videosystem-200, un sistema che trasforma il Pc in un videotelefono. Una piccola telecamera montata sopra il video e un particolare software permettono a due interlocutori di apparire l'un l'altro sullo schermo. Il prodotto, che costa tra 1.500 e 2.000 dollari comprende anche un soft-ware denominato Proshare che consente ai dialoganti di leggere o intervenire contemporaneamente su uno stesso documento. L'immagine viaggia a 15 fotogrammi al secondo, metà di quelli della televisione, e ciò determina una qualità non perfetta. 1994 Il 21 marzo, il presidente della Microsoft Bill Gates e l'industriale delle comunicazioni cellulari Craig Mccaw rendono noto un progetto basato sulla messa in orbita di 840 piccoli satelliti a bassa quota per collegare entro il 2001 tutti gli angoli del mondo con immagini video, audio e dati. Per realizzare questa "autostrada telematica nello spazio", Gates e il presidente della [p. 249] Mccaw Cellular Communication (la maggiore società di telefoni cellulari degli Usa, di proprietà della At&T) hanno fondato la Teledesic che punta alla realizzazione di una specie di Internet senza fili. Il programma, che entra in concorrenza con quello denominato Iridium della Motorola (66 satelliti), ha un costo previsto di nove miliardi di dollari. I satelliti, grandi come due frigoriferi sovrapposti, saranno lanciati a gruppi di otto su 21 orbite diverse ma tutte passanti per i Poli, a 700 chilometri di quota in modo da coprire il 95 per cento del globo. Rispetto ai satelliti Iridium (costo totale 3,5 miliardi di dollari), quelli della Teledesic sono meno costosi e più leggeri. Teledesic è controllata da Bill Gates, Craig Mccaw e dalla Kinship Ventures II, una società di venture capital di Los Angeles. 1994 I vecchi computer in disuso nelle università italiane perché ormai "vecchi" di 15-20 anni non saranno gettati via né dimenticati in magazzini polverosi, ma spediti al costituendo "Museo storico delle macchine per il calcolo" di Pisa. Lo stabilisce una circolare del ministro per l'Università e la Ricerca, Umberto Colombo, diretta ad aprile alle università italiane. Oltre ai computer dovrà essere salvato materiale come programmi, dischetti e soprattutto i manuali, oggi diventati introvabili ma fondamentali per capire il linguaggio dei computer, da quelli che hanno tre-quattro anni a quelli di qualche "generazione" precedente. L'iniziativa di costituire un museo per i computer è del professor Roberto Vergara Caffarelli, docente di relatività e storia della fisica all'Università di Pisa, che è anche coordinatore della Commissione nazionale per l'installazione del Museo istituita dal Ministero pei l'Università e la Ricerca. Il museo, in attesa di una sede definitiva (probabilmente gli ex Macelli comunali), sarà il primo del genere in Italia e ricostruirà la storia dell'informatica dalle prime macchine da calcolo ai supercomputer. Saranno esposti oltre cento calcolatori tra cui la Cep (Calcolatrice Elettronica Pisana) [vedi 1961] e un Cray X-Mp (numero di serie 116) del 1982 utilizzato dall'Università di Pisa, l'unico completamente integro custodito in una raccolta. Oltre a Pisa, nel mondo solo la Smithsonian Institution di Washington conserva una parte integra di un Cray. Una delle macchine più vecchie è la calcolatrice Friden del 1953: impiegava poco più di due minuti per calcolare una radice quadrata e fece gridare al miracolo. Nella stessa sede del museo nascerà un centro di restauro per vecchi calcolatori e sarà ospitata una biblioteca. Nel frattempo la collezione è conservata in una fattoria dell'università a pochi chilometri da Pisa. 1994 Ricercatori dei Bell Laboratories realizzano un nuovo laser a semiconduttore, cosiddetto a "cascata quantica", il primo la cui lunghezza d'onda di emissione può essere fissata a piacimento durante il processo di fabbricazione. La scoperta, riportata da "Science" nel numero del 22 aprile, è stata fatta da Federico Capasso e Jerome Faist, in collaborazione con Debbie Sivco, Carlo Sirtori, Al Hutchinson e Al Cho. Capasso si è laureato in fisica a Roma nel 1973; nel 1977 è entrato ai Bell Labs (dove dall''87 dirige il dipartimento ricerca sui fenomeni e dispositivi quantici) ed ha conseguito 20 brevetti Usa. 1994 A maggio, la Ibm mette in commercio il "Personal dictation system" (Pds), un sistema che consente ad un Pc di scrivere sotto dettatura ad una velocità di 70 parole al minuto. Il Pds deve essere addestrato a riconoscere la voce dell'utilizzatore, attraverso la lettura di 256 brevi frasi. Durante la dettatura dei testi, il sistema confronta la parola dettata con una delle 20 mila (aggiornabile a 32 mila) del dizionario contenuto nel programma per ognuna delle cinque lingue previste (italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo). Il prezzo del sistema è di 2 milioni. 1994 La statunitense Advanced Technologies realizza Brainlink, un programma sperimentale per azionare il computer col pensiero. Il principio su cui l'apparecchio si basa è lo stesso della captazione di deboli correnti elettriche emesse dal cervello e registrate dagli elettroencefalogrammi. L'utilizzatore, con in testa una corona di sensori simili a [p. 250] quelli utilizzati nel test medico, riesce a far muovere su e giù una pallina sullo schermo. I primi esperimenti per azionare un computer con il pensiero erano stati avviati in Usa, nei primi anni '70, nel settore militare, dall'Arpa (Advanced research projects agency) per ricavarne un sistema installabile in luoghi pieni di rumore, come la carlinga di un caccia. Risultato della ricerca, un apparecchio che ubbidisce a sette diverse istruzioni. 1994 La Voice Powered Technology di Los Angeles mette in commercio "Voice Organizer", la prima agenda con comandi a voce. L'apparecchio, delle dimensioni di un pacchetto di sigarette, deve essere inizialmente addestrato a riconoscere la voce del proprietario con una fase di apprendimento fatta pronunciando una trentina di parole che appaiono sul display. Il "Voice Organizer" può registrare brevi messaggi (fino a 297) e ripeterli all'ora e giorno che gli vengono indicati con comandi a voce. Analoga procedura per consultare numeri telefonici (fino a 400) memorizzati attraverso il microfono: basta dire chi si vuole chiamare e l'apparecchio fa apparire il numero sul display e conferma "a voce" il nome richiesto. La memoria dell'apparecchio è di 512 Kbyte, espandibile a 1 Mbyte. La Voice Powered Technology è specializzata in sistemi di comando a voce, tra cui il primo programmatore vocale Smart Talk per videoregistratori. Un primo esempio di agenda elettronica parlante era stato presentato nel 1987 da Alan Kay, uno degli antesignani del Pc e inventore del linguaggio di programmazione Smalltalk e delle "icone". 1994 La Biblioteca Vaticana annuncia che aprirà i battenti a migliaia di studiosi di ogni parte del mondo senza rischiare di affollare le sue sale, frequentate dai circa duemila fortunati che ogni anno riescono ad ottenere un permesso di consultazione. Lo farà attraverso il progetto "Vatican Library accessible worldwide" avviato in collaborazione con la Pontificia università cattolica di Rio de Janeiro e l'Ibm. Il sistema permetterà la consultazione elettronica di una selezione dei contenuti della Biblioteca sia dai locali in Vaticano, sia a distanza attraverso la rete Internet. I centocinquantamila testi manoscritti, tra i quali la Geografia di Tolomeo, una copia illustrata a mano della Divina Commedia e il milione e mezzo di libri stampati, [p. 251] compresi gli ottomila incunaboli (volumi pubblicati durante i primi 50 anni di vita dell'invenzione della stampa) conservati nella Biblioteca, saranno riprodotti sotto forma di immagini digitali e poi memorizzati in archivi accessibili attraverso reti di comunicazione. Sulle immagini digitali, acquisite ad alta risoluzione e con la massima fedeltà cromatica, si potrà eseguire anche una sorta di restauro elettronico, recuperando sul computer i colori originali dei manoscritti illustrati e dei codici miniati, oppure migliorando il contrasto di un testo sbiadito. 1994 Il 26 luglio entra in funzione il cavo sottomarino in fibre ottiche più lungo del mondo. Con un percorso di 18.190 chilometri, il cavo (denominato Sea-Me-We 2) collega Marsiglia con Singapore, servendo 13 Paesi in tre continenti (Francia, Italia, Algeria, Tunisia, Egitto, Cipro, Turchia, Arabia Saudita, Gibuti, India, Sri Lanka, Indonesia, Singapore). Questi Paesi hanno una popolazione di circa due miliardi di persone, circa un terzo di tutti gli abitanti della Terra. Il cavo, che è costato 1.143 miliardi di lire, ha una capacità di trasmissione di 565 Mbit al secondo per coppia di fibre ottiche, che consente oltre 60 mila conversazioni telefoniche contemporanee, oppure immagini per videoconferenze, trasmissioni di dati ad alta velocità. La posa era iniziata nell'ottobre 1992. Attraverso la connessione con i cavi in fibra ottica che attraversano Atlantico e Pacifico, il nuovo cavo completa l'"autostrada a fibre ottiche" attorno al pianeta. E' così possibile disporre di due instradamenti alternativi tra il Sud-Est Asiatico e l'Europa, passando da Est o da Ovest. Il cavo Sea-Me-We 2 si affianca ad uno analogico in servizio dal 1986 che consente la trasmissione simultanea di 7.500 chiamate. Alla fine del 1994, nel mondo risultano installati circa 60 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica per la trasmissione di conversazioni telefoniche e, soprattutto, per lo scambio di dati ad alta velocità. Il costo dei cavi a fibre ottiche è intanto diventato inferiore rispetto ad un analogo cavo coassiale in rame. In Italia la rete è di 1,9 milioni di chilometri ed ha sostituito, secondo le zone, fra il 40 ed il 60% della rete tradizionale. Nella sostituzione la precedenza è data ai collegamenti fra le centrali telefoniche e successivamente a quelli fra centrali e utenti. L'installazione di fibre ottiche in Italia procede al ritmo di 250 mila chilometri l'anno ad un costo di circa 100-120 milioni a chilometro. In Giappone, per la trasformazione della rete tradizionale in quella a fibre ottiche sono stati decisi investimenti per circa 900 mila miliardi di lire. In Usa c'è lotta fra le maggiori compagnie telefoniche per un mercato il cui business è stimato oggi in centinaia di milioni di dollari. Fra le applicazioni della multimedialità attraverso le fibre ottiche (oltre a telelavoro a domicilio, intrattenimento e comunicazione, teleshopping), quelle di maggiore interesse sociale appaiono nella sanità (in Italia un esperimento è già in corso nelle università di Firenze e Pisa) e nel settore della pubblica istruzione. Fra i principali settori, anche quelli delle reti per accesso locale e per le "autostrade elettroniche". 1994 Ad agosto, la Ibm decide di collezionare in un laboratorio ad Hawthorne, nello stato di New York, tutti i 2.500 virus dei computer di cui si è a conoscenza per studiarli come se fossero materiale organico e sviluppare un sistema che produca autonomamente anticorpi digitali rispondendo così con proprie difese immunitarie ai virus più recenti e sconosciuti per i quali non esiste un antidoto. I metodi tradizionali per combattere i virus consistono invece nello sviluppo di un "vaccino" per ogni singolo virus individuato. Il nuovo approccio immunologico adotta modelli epidemiologici e genetici per capire come i virus riescano a diffondersi nei computer. Alcuni virus sono più pericolosi di altri. Il famigerato "Michelangelo", per esempio, cancella tutti i dati della memoria del computer il sei marzo di ogni anno, quando cade il compleanno dell'artista [vedi 1992]. Altri virus sono più simpatici; il virus "domenica" agisce [p. 252] solo di domenica, paralizzando il computer e ordinando ai patiti del lavoro di andare a fare una passeggiata. 1994 Il 30 settembre, la At&T lancia negli Usa "Personalink" una sorta di segretario elettronico che comunica con le banche dati, smista e invia posta elettronica, ricorda appuntamenti, compra biglietti del teatro ed è persino in grado di chiamare il suo padrone utilizzando la linea cerca-persone. Il punto di forza del nuovo servizio sta nel programma Telescript messo a punto dal consorzio californiano General Magic. 1994 Il 20 ottobre, il vice presidente americano Al Gore inaugura a Washington un servizio di informazioni sul governo e sull'amministrazione federale accessibile via Internet. Il collegamento, che si ottiene digitando l'indirizzo http://www.whitehouse.gov, inizia con una foto a colori della residenza presidenziale sormontata dalla scritta "Benvenuti alla Casa Bianca", circondata da icone selezionabili per sentire il saluto registrato del presidente Bill Clinton e di Gore. Altri pulsanti danno accesso a tremila pubblicazioni federali. 1994 La Cnn entra negli schermi dei personal computer. Il 25 ottobre, il grande network televisivo Usa e la Intel lanciano "Cnn at Work", un servizio per abbonamento che permette di far giungere via cavo le immagini della rete televisiva direttamente sullo schermo di un Pc. Oltre a mantenere aperta sullo schermo una "finestra" con le immagini della Cnn mentre si continua a lavorare su altri programmi e documenti, "Cnn at Work" dà la possibilità di registrare direttamente su dischetto, e dall'inizio, i servizi trasmessi. Gli abbonati possono anche tenere sotto controllo le quotazioni di un certo numero di titoli preselezionati. Per accedere al sistema è sufficiente un Pc dotato di un microprocessore Intel 486 o Pentium. L'abbonamento costa fra i 10 e 12,5 dollari al mese, oltre alla spesa iniziale di 4.995 dollari per l'acquisto di un convertitore del segnale televisivo in digitale. 1994 Lo stesso sistema di registrazione laser impiegato per i compact disc viene sperimentato dalla Philips per incidere otticamente i segnali (audio, video o dati) su un nastro plastico non magnetico. Il sistema - presentato in ottobre ad un convegno sulla registrazione ottica dei dati in California, a Dana Point - consente di immagazzinare in una piccola cassetta la musica contenuta in 115 Cd, oppure otto ore di videoregistrazione digitale. L'apparecchio è stato messo a punto nei laboratori di ricerca della Philips in Olanda, a Eindhoven, per superare il limite fisico della dimensione della superficie dei Cd. Il sistema abbina i vantaggi di un nastro ad alta fedeltà con quelli della registrazione ottica. Per risolvere il problema di un sistema di lettura e scrittura abbastanza veloce per soddisfare gli elevati livelli di bit richiesti da una registrazione digitale video o di trasferimento di dati, è stato adottato uno specchio poligonale a sei facce che ruota a 3 mila giri al minuto. Il raggio laser viene così deflesso sul nastro, riuscendo ad incidere in un secondo 18 mila segnali oppure esplorare ogni singola traccia in un 18millesimo di secondo. 1994 In autunno, la Italtel avvia per la prima volta in Italia un esperimento di telelavoro. Per sei mesi una ventina di addetti (su un totale di 15 mila), soprattutto esperti di soft-ware, lavoreranno da casa utilizzando un computer fornito dall'azienda. I telelavoratori sono impiegati a tutti gli effetti, con un orario di lavoro della stessa durata del normale orario di ufficio e un rapporto di lavoro regolato dal contratto nazionale di categoria, dagli accordi integrativi in vigore e dalle norme aziendali. Ogni giorno, per due ore, deve essere garantita la reperibilità per le comunicazioni di servizio. Inoltre, sono previsti rientri periodici in azienda della durata di almeno mezza giornata per riunioni di lavoro e verifiche sull'andamento della sperimentazione. Oltre al computer e agli strumenti per il collegamento telematico (inclusa la linea telefonica dedicata), l'azienda riconosce ai telelavoratori un contributo per lo spazio occupato in casa, energia [p. 253] elettrica e materiale di consumo. Secondo le statistiche, la produttività media di un telelavoratore aumenta del 20-30 per cento, mentre l'assenteismo si riduce alla metà. Con i primi esempi che risalgono alla fine degli anni '70, gli Stati Uniti sono all'avanguardia in questo campo con un totale di oltre 9 milioni di lavoratori (dei quali 90 mila addetti della At&T); nel 1981 erano solo duemila. In Europa (dove la Comunità ha finanziato un programma di ricerca denominato Worknet) la più avanzata in questo campo è la Gran Bretagna, che assomma circa la metà dei telelavoratori della Comunità, seguita dalla Francia. Le prime previsioni sul telelavoro si sono avute nel 1950 quando Norbert Wiener, nel suo libro The Human Use of Human Beings: Cybernetics Society, descrisse come la trasmissione di comunicazioni potesse efficacemente sostituire lo spostamento fisico di una persona. Con il termine "telecommuting", coniato da Nilles nel 1973, viene definito un sottoinsieme del telelavoro con cui si indica la parziale o totale sostituzione delle telecomunicazioni agli spostamenti per recarsi al lavoro. 1994 Dal 28 novembre, nella rete informatica Internet che collega 40 milioni di computer nel mondo "rivive" anche un corpo umano. Il corpo è quello di un americano morto per un'esecuzione capitale e che ha lasciato le sue spoglie alla scienza. Ogni millimetro del suo corpo è stato trasformato in immagini visibili attraverso Internet. E' il primo caso di un "atlante anatomico" tridimensionale computerizzato, basato su un corpo umano reale. L'ex meccanico Joseph Paul Jernigan, 39 anni, condannato a morte per omicidio, "rivive" nel cyberspazio, forse per l'eternità. L'"Uomo Visibile" è un atlante dettagliato del corpo umano assemblato digitalmente attraverso migliaia di immagini ai raggi X e con fotografie di sezioni trasversali del corpo umano. Il lavoro di "traduzione elettronica" del corpo di Jernigan è durato 16 mesi ed è cominciato subito dopo l'esecuzione compiuta con una iniezione letale. Un aereo ha portato il cadavere in Colorado dove è stato sottoposto a ore di esami clinici (Tac e risonanza magnetica). Subito dopo il corpo è stato diviso in quattro parti, e ciascuna è stata conservata a bassissima temperatura. Ogni parte congelata è stata tagliata in 1.870 sezioni di un millimetro di spessore con uno strumento, il crio-macrotomo. Ognuna delle 1.870 sezioni è stata ripresa da una macchina fotografica digitale che le ha immesse nella memoria di un computer. Tutti i dati ottenuti da Tac, risonanza magnetica e dalle fotografie delle sezioni sono stati infine riuniti per ricostruire nel computer il corpo, visibile quindi sotto qualsiasi sezione o angolatura. Le immagini sono accessibili via Internet a chiunque, basta chiedere il permesso alla National Library of Medicine di Chicago. I dati sono di dimensioni notevoli: il cadavere digitale occupa 15 Gigabyte di spazio in memoria, per una trasmissione completa via Internet servirebbero due settimane ininterrotte di collegamento e le informazioni riempirebbero almeno 30 personal computer di nuova generazione. Il "Visible Man" è destinato a rappresentare un eccezionale strumento per studenti di medicina e potrà essere usato per addestramento attraverso la simulazione al computer di interventi chirurgici. Analoga operazione sarà compiuta in seguito anche con il corpo di una donna. 1994 A dicembre, con l'introduzione sul mercato del modello J916, nasce la terza generazione dei supercomputer Cray. Più economico (si parte da 225 mila dollari) e versatile (non occorrono ambienti climatizzati o particolari accorgimenti per l'alimentazione elettrica, e il raffreddamento è ad aria invece del solito liquido) il J916 ha prestazioni 12 volte superiori rispetto ai supercomputer delle precedenti generazioni con lo stesso prezzo. Il sistema J916 accoglie fino a 16 Cpu (processori centrali) ognuno con una velocità massima che si avvicina a 200 Megaflops, milioni di operazioni in virgola mobile al secondo. La memoria su disco è fino a 500 Gigabyte, la memoria volatile raggiunge i 4 Gigabyte. Il computer pesa solo 630 chilogrammi e occupa non più di un metro quadrato. 1994 Il fisico francese Michel Lages, della Scuola superiore di fisica e chimica di Parigi, annuncia sulla rivista "Science" la realizzazione di un materiale con caratteristiche di superconduttività a soli 23 gradi sotto zero. Il nuovo materiale, una pellicola di 30 milionesimi di millimetro di spessore composta di rame-bismuto-stronzio-calcio-ossigeno, non è però del tutto stabile e le sue caratteristiche di superconduttività degradano dopo alcune settimane. 1994 La Scozia diventa la Silicon Valley d'Europa. E' qui che viene fabbricato un nono dei Pc venduti nel mondo e il 40 per cento di quelli commercializzati in Europa. Ibm, Digital, Compaq, Hewlett-Packard, Motorola, Honeywell hanno installato centri di produzione tra Glasgow e Dundee, in un'area di 40 chilometri per 70 ribattezzata Silicon Glen, dove operano 300 aziende di hardware e software e lavorano oltre 40 mila addetti. In Scozia il costo del lavoro è più basso che nell'Europa continentale, l'informatizzazione è più avanzata che altrove, i servizi efficienti. Con appena 5 milioni di persone, la Scozia ha la maggiore percentuale di laureati in materie scientifiche d'Europa. 1994 Negli ultimi giorni di dicembre, la prima società ad aggiudicarsi il [p. 254] diritto di clonare il sistema operativo Macinstosh della Apple e produrre quindi Pc compatibili, è la californiana Power Computing, una società controllata dalla Olivetti. La Pow-er Computing è guidata da Stephen Khang, un ingegnere noto soprattutto per aver disegnato il "Leading Edge Model D", un personal a buon mercato costruito nella Corea del Sud che alla metà degli anni '80 figurava al terzo posto nella classifica dei Pc più popolari. 1994 Nel 1994, in Italia i virus informatici hanno scatenato 1.324 epidemie, colpendo 15.946 personal computer e 28.546 floppy disk. Riparare i danni è costato 6.200 giornate di lavoro, pari a 43.814 ore. I dati si basano su un campione di circa 500 aziende tra banche, industrie, società di servizi, pubblica amministrazione e piccole aziende private. Anche se rispetto al 1993 il numero delle epidemie è di poco diminuito (1.324 contro 1.334), l'Italia detiene (con la Germania) il primato europeo per la produzione di virus ed è quinta al mondo dopo Stati Uniti, Russia, Bulgaria e Canada. Il suo "contributo" consiste in 129 virus prodotti "in casa" e destinati soprattutto all'estero. Tre virus italiani (Jerusalem, Invisible Man e 17 novembre) sono fra i più comuni a livello internazionale. La diffusione di potenziali epidemie informatiche nel mondo avanza al ritmo di circa 200 nuovi virus al mese, ossia 6-7 ogni giorno. Nel mondo circolano 5.400 virus. In Italia, negli ultimi tre anni, il 10% dei cinque milioni di personal computer attivi ha subìto almeno un'infezione, con un costo sociale di decine di miliardi. Delle 1.324 epidemie informatiche del '94, la maggior parte (993) hanno colpito il Nord, 257 il Centro e 74 il Sud. La Lombardia è in testa alla classifica delle regioni più colpite (422 infezioni), mentre il Lazio è scivolato dal primo al quarto posto (131), dopo Emilia Romagna (285) e Veneto (134). Ultimo il Trentino, con un caso. In ribasso l'attività degli scrittori di virus nel Sud, dopo il "debutto" del '93. Il virus più diffuso in Italia è il Form, responsabile dell'87% delle epidemie. Lo seguono Yankee Doodle (10,7%), Stoned (9,7%) e 17 novembre (8,3%). Tra gli altri "terribili", Invisible man, Flip, Junkie, Ping Pong e Marzia. Il mese più pericoloso è gennaio (16,6% delle epidemie), ma anche la primavera "risveglia" i virus con il 10,8% in aprile. Cautela anche a novembre (10,5%) e a settembre (9,5%). Le aziende più colpite sono le società di servizi, con una media di 55 personal computer colpiti per ogni virus (contro i 4,5 delle banche). Primi responsabili (73%) i programmi informatici che entrano ufficialmente con forniture, manutenzione o scambi con altre aziende. Vie non ufficiali, come programmi o videogiochi portati dai dipendenti, influiscono per il 27%. 1995 Internet è più veloce del terremoto. Il 18 gennaio, attraverso Internet, i dati su un terremoto avvenuto in Giappone arrivano sul computer dell'Istituto nazionale di Geofisica di Roma pochissimi minuti dopo la scossa mentre l'onda sismica vera e propria impiega 12 minuti per giungere ai sismografi dell'Istituto, dopo aver attraversato quasi metà del pianeta. Appena dopo la scossa, i sismologi giapponesi hanno inviato via Internet i primi dati sul sisma che, viaggiando alla velocità della luce (300 mila chilometri al secondo) hanno raggiunto in tempo reale i computer di tutto il mondo. L'onda sismica, che viaggia a meno di dieci chilometri al secondo, ha invece impiegato per il tragitto Giappone-Italia 720 secondi, pari a 12 minuti, pur avendo seguito una "scorciatoia" rettilinea attraverso l'interno della Terra. 1995 A febbraio, i sette Paesi più industrializzati dell'Occidente (G7) si incontrano a Bruxelles per discutere della terza rivoluzione industriale, quella che porterà ad una società dell'informazione globale, e per definire una regolamentazione universale per i servizi in modo che tutti i cittadini possano accedervi. Vengono approvati 11 progetti di cooperazione internazionale. L'Italia coordinerà quelli per l'accesso telematico ai capolavori dei musei e per la telemedicina applicata alla cardiologia. Questi i progetti: banca dati globale con i maggiori progetti nazionali e internazionali di promozione della società dell'informazione; reti ad alta velocità integrate in un'unica struttura globale; nuove tecnologie per l'apprendimento delle lingue straniere destinate a studenti e piccole e medie imprese; biblioteca elettronica universale multimediale ottenuta unificando i programmi già realizzati da singoli paesi; musei e gallerie elettroniche per dare la possibilità, al grande pubblico, di muoversi liberamente nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo restando a casa; difesa dell'ambiente con l'unione delle banche dati esistenti; gestione catastrofi con una rete di gestione delle informazioni; telemedicina che utilizzi il maggior numero di informazioni per prevenzione e diagnosi precoci; reti informatiche di amministrazioni pubbliche aperte ai cittadini; scambio informazioni per piccole e medie imprese; tecnologie informatiche per le comunicazioni marittime. 1995 Il nuovo supercomputer Cray T90 è il primo a non avere fili interni di collegamento tra i 32 processori ed i circuiti degli 8.192 Megabyte di memoria. Questa particolarità consente alla macchina di raggiungere velocità di elaborazione pari a 60 miliardi di operazioni al secondo. I primi T90, ad un costo di 35 milioni [p. 255] di dollari, sono stati ordinati dai laboratori americani di Los Alamos e dalla Chrys-ler. 1995 Il 6 giugno, Ibm, Siemens e Toshiba annunciano lo sviluppo di un chip di memoria da 256 Megabyte, l'equivalente di 16 mila pagine dattiloscritte. Il chip, di 286 millimetri quadrati, è frutto di una ricerca comune iniziata nel gennaio 1993. 1995 La Lotus Development viene acquistata dalla Ibm. L'accordo, raggiunto l'11 giugno dai due presidenti, Jim Manzi e Louis Gerstner, prevede l'accettazione da parte della Lotus dell'offerta di 3,5 miliardi di dollari fatta dalla Ibm. La Lotus aveva sfondato nel mercato del software nel 1982 [vedi] con il suo programma "1-2-3". 1995 La realizzazione di un supercomputer massivamente parallelo con una potenza di calcolo mai raggiunta al mondo, dell'ordine dei Teraflop e Petaflop, è l'obiettivo di un accordo stipulato il 24 luglio tra Infn, Enea, Cnr e Alenia Spazio (Finmeccanica). L'accordo è stato siglato dai presidenti di Enea, Nicola Cabibbo, Infn, Luciano Maiani, Cnr, Enrico Garaci e dall'amministratore delegato di Alenia Spazio, Antonio Rodotà. Il progetto, denominato Pqe-2000, si prefigge di concentrare le esperienze italiane del settore come quelle scaturite dal Progetto Finalizzato "Sistemi informatici e calcolo parallelo" del Cnr, l'Ape-100 [vedi 1984] e l'Ape-1000 dell'Infn (oltre alla versione industriale di Alenia Spazio - sistemi e tecnologia Quadrics), l'applicazione delle tecnologie informatiche effettuata dall'Enea nelle cosiddette "grandi sfide" (clima e previsioni meteorologiche, previsioni sismiche, struttura dei materiali, ecc'). La tecnologia Quadrics [vedi 1984] sarà inoltre integrata con quella "Computer Surface Cs2" della società britannica Meiko. Alenia Spazio ha acquisito la Meiko per conferirla nella società Quadrics Supercomputer World (Qsw) che sarà fondata a Bristol nell'aprile 1996 (70% Alenia Spazio e 30% Meiko). La Meiko si è già aggiudicata importanti gare pubbliche in Usa tra le quali spicca quella del Lawrence Livermore Laboratory. La Qsw ambisce al ruolo di leader europeo nel supercalcolo e si appresta, col progetto Pqe-2000, a rivestire un ruolo importante a livello mondiale. 1995 In estate, la Olivetti presenta Envision, un Pc con tastiera e telecomando senza fili che si collega, via infrarossi, con video o Tv, fax, telefono, segreteria telefonica, impianto stereo. L'apparecchio svolge le normali funzioni di un Pc (è offerto con microprocessore Intel 486 o Pentium), ma è in grado di leggere ogni tipo di Cd (anche video), è predisposto per ricevere programmi televisivi via satellite o cavo (anche con le smart card delle trasmissioni a pagamento) ed è fornito del software per il collegamento a Internet. Envision è prodotto nello stabilimento Olivetti di Scarmagno. 1995 In estate, il dipartimento Usa per l'Energia sceglie la Intel per la fornitura dei 9 mila processori con cui realizzare un supercomputer destinato ai laboratori Sandia di Albuquerque, nel Nuovo Messico. I processori saranno i cosiddetti P6, la sigla interna con cui alla Intel di Santa Clara indicano il successore del Pentium che contiene 5,5 milioni di transistor. Il computer per il Sandia sarà il più potente mai realizzato, dieci volte più veloce di ogni macchina da calcolo esistente (un Teraflop, cioè un milione di milioni di operazioni al secondo). La memoria interna sarà di 262 Gigabyte. Sarà impiegato per la simulazione delle esplosioni nucleari, dopo che gli Usa hanno ribadito il loro impegno al bando di ogni esperimento anche di piccola potenza. 1995 Alla fine di agosto, la Microsoft lancia Windows '95. Nonostante alcuni problemi iniziali che ne hanno fatto ritardare di mese in mese la presentazione ufficiale, il programma si affermerà in tutto il mondo. In 12 mesi ne saranno venduti 40 milioni di pezzi. 1995 Il 19 settembre, la Stream (gruppo Stet) presenta "Videomagic", il primo servizio multimediale interattivo in Italia. Un telecomando e un televisore dotato di decodificatore sono sufficienti per consentire, al comune utente televisivo, di "navigare" attraverso un catalogo telematico e chiedere la visione di un film o di una partita di calcio, di effettuare acquisti di prodotti o anche richiedere un certificato al comune di residenza. Videomagic è un servizio destinato al mercato residenziale, di cui è già in corso una sperimentazione commerciale con mille abbonati Telecom di Roma e Milano. Il sistema mette in comunicazione il cliente, attraverso il televisore dotato di un decodificatore e mediante l'impiego del telecomando, con il centro servizi di Stream, che usa la rete telefonica per far viaggiare una grande quantità di segnali. Grazie al decodificatore, i segnali vengono trasformati in programmi organizzati in quattro aree: 1) Intrattenimento; 2) Per ragazzi; 3) Al vostro servizio; 4) Shopping. Ogni area è ulteriormente suddivisa per settori, fino a consentire la scelta finale. Nella fase sperimentale, l'installazione, la manutenzione, il noleggio del decodificatore e l'abbonamento al servizio sono gratuiti, mentre a carico dell'utente è il costo del programma, che va da 1.500 a 5.000 lire. 1995 Il 25 ottobre, Ibm, Motorola, Siemens e Toshiba rendono noto un [p. 256] accordo per lo sviluppo di semiconduttori della prossima generazione, tra cui chip di memoria Dram con una capacità di un Gigabyte. Un chip di tale capacità, per il cui sviluppo le quattro società investiranno tra uno e due miliardi di dollari, sarà in grado di memorizzare 64 mila pagine contro le 16 mila di quello da 256 Mega-byte, il più capiente finora realizzato. 1995 L'8 dicembre è una data storica per l'elettronica di consumo: i nove maggiori produttori mondiali (dalla Philips alla Sony, dalla Matsushita alla Toshiba) raggiungono un accordo globale per uno standard comune per i Dvd, i nuovi Cd ad alta capacità. I nuovi dischetti avranno lo stesso formato e spessore (12 centimetri per 1,2 millimetri) dei compact disc e dei Cd-Rom, ma potranno contenere un film di 270 minuti (il cosiddetto Dvd-Video) o l'equivalente di circa quattro degli attuali Cd-Rom (il Dvd-Rom). Rispetto alle videocassette, il Dvd-Video ha una qualità molto superiore ed è dotato di otto bande audio per altrettante lingue della colonna sonora, oppure per 32 tipi di sottotitoli. Il Dvd-Rom ha invece una capacità di 4,7 Gigabyte. I costruttori si sono inoltre accordati perché i nuovi lettori di Dvd possano leggere anche i tradizionali compact disc e i Cd-Rom. 1996 L'11 gennaio, inizia la prima joint venture della Apple in Cina costituita con la South Software Park Technology Company, per lo sviluppo di Pc su piattaforma Power Pc con Mac Os per i mercati di lingua cinese. La nuova società, la Apple-Spp Technology Company, ottiene il riconoscimento del Ministero dell'industria elettronica cinese che pubblicamente raccomanda agli utenti del Paese più popoloso del mondo il sistema operativo Mac Os e i prodotti Apple basati sulla piattaforma Power Pc. La società svilupperà software per Macintosh in versione cinese. In particolare, la Apple installerà una linea di comunicazione ad alta velocità per permettere adApple-Ssp di ottenere un più veloce accesso al database tecnico della società. 1996 All'inizio dell'anno arrivano sul mercato amatoriale i registratori di Cd-Rom, chiamati Cd-R, grazie a una sensibile riduzione dei prezzi rispetto ai modelli utilizzati in passato soltanto per uso professionale. I Cd-R si possono registrare una sola volta, dopo di che si leggono come un normale Cd-Rom commerciale. I dati da registrare su un Cd-R debbono essere trasferiti su disco senza interruzioni, dato che qualsiasi pausa nella registrazione può rendere inutilizzabile il disco. Debbono inoltre essere trasferiti a velocità costante (150 o 300 Kb/secondo). Questa caratteristica rende così i Cd-R adatti per archiviare in maniera definitiva dei dati o per trasferire su un supporto le proprie realizzazioni multimediali. I Cd-R sono disponibili nel formato da 80 mm di diametro (200 Mb di dati o 18 minuti di audio) e da 120 mm (580-700 Mb o 63-74 minuti di audio). I dischi sono costituiti da un supporto trasparente di policarbonato cui viene sovrapposto uno strato di oro e uno attivo, composto da un pigmento: ftalocianina, con colore dorato o cianina, di colore blu-verde. Il primo resiste meglio ai raggi ultravioletti e a condizioni ambientali più severe. 1996 A febbraio viene scoperto in Russia il virus "Zhengxi", secondo gli esperti il più pericoloso del momento, che attacca e infetta la memoria dei computer, cancella file, archivi e librerie, "viaggia" su Internet, ma non viene riconosciuto dai programmi antivirus. L'allarme viene lanciato da Fulvio Berghella, responsabile di Instinform Securitynet, la rete nazionale per la prevenzione dai virus e dai crimini informatici delle banche ed altre grandi aziende italiane. "Zhengxi" si nasconde ai controlli degli antivirus usando metodologie che lo rendono invisibile, con sofisticati trucchi come quello di un doppio livello di cifratura, in modo che quando il file infettato viene analizzato risulta essere "pulito". Il virus è stato scoperto in Russia da Eugene Kaspersky, ma la sua origine è sconosciuta. Chi lo ha progettato, ha pensato ad un programma distruttivo senza precedenti utilizzando una complessità ed un'ingegneria di software molto efficace: il virus si muove nella memoria del computer di settore in settore, attacca contemporaneamente in diversi punti e si modifica autonomamente in miliardi di combinazioni. La diffusione internazionale del virus è ritenuta probabile dai ricercatori di Securitynet perché è stato reperito via Internet ed è stato dimostrato che, usando la rete, è possibile in poche ore infettare mezzo milione di siti in tutto il mondo. "Zhengxi" si aggiunge agli altri 7.700 virus già scoperti in tutto il mondo, in un settore, quello dei crimini informatici, che nel 1995 ha causato danni per oltre cinquemila miliardi di lire. Il nuovo virus può comportarsi come un programma parassita, attaccando o scrivendo il proprio codice alla fine o all'inizio del file che lo ospita. "Zhengxi" infetta anche le librerie di programmi utilizzati dai "compilatori" e i file "compressi", cioè ridotti di volume per essere archiviati su un minore spazio. Negli stessi giorni, una nuova classe di virus si diffonde tra i computer degli Stati Uniti. Secondo il Computer Incident Advisory Capability, una sezione del Dipartimento dell'Energia, i nuovi "macrovirus" si introducono nei computer attraverso i messaggi di posta elettronica e una volta installatisi sul sistema operativo, sono in grado di spazzare via dal computer interi documenti. Il virus più pericoloso della nuova generazione si chiama "Concept" ed è il [p. 257] virus più veloce apparso finora. I "macrovirus" si diffondono più in fretta di quelli tradizionali perché sono trasmessi all'interno di documenti invece che attraverso programmi: la probabilità che vengano a contatto con diversi Pc è quindi maggiore. Alcuni di questi virus, contro i quali nel 1995 le aziende informatiche Usa hanno speso almeno un miliardo di dollari, sono più "cattivi" di altri. "Concept", che di solito attacca documenti nel formato "Microsoft Word 6", è innocuo: si limita a far lampeggiare il numero "1" sullo schermo. Altri, come "Hot" ("caldo"), possono distruggere dati vitali per il funzionamento del computer. 1996 La crisi d'astinenza da Internet si candida a diventare una malattia psichiatrica "da manuale". Il docente statunitense Ivan Goldberg propone di inserire la sindrome dell'Iad (Internet Addiction Disorder, cioè il disturbo di astinenza da Internet) nell'elenco delle malattie dell'autorevole manuale internazionale "Diagnos-tic Statistic Annual". Tra i principali sintomi della sindrome: aumento del tempo trascorso in collegamento informatico e la conseguente assuefazione che si manifesta con un desiderio sempre maggiore di restare collegati con quella che rischia di venire scambiata per un'altra realtà. Per curare una sindrome così "virtuale", anche l'intervento psichiatrico si adegua. Goldberg è infatti raggiungibile dai suoi pazienti, in tempo reale, tramite Internet. 1996 Il 26 marzo muore David Packard, patriarca di una dinastia economica americana e fondatore, insieme a William Hewlett [vedi 1939] della Hew-lett-Packard. Packard, co-fondatore non solo del gigante informatico, ma della Silicon Valley, è morto a Stanford per una complicazione polmonare; aveva 83 anni. Era nato nel Colorado, a Pueblo, il 7 settembre 1912. Dopo essersi laureati in ingegneria elettronica a Stanford, Hew-lett e Packard presero a prestito 538 dollari e aprirono il primo laboratorio nel garage di Packard. Un "testa o croce" decise quale nome avrebbe preceduto l'altro. Quel momento inaugurò un'avventura leggendaria che ha visto la Hp bruciare le tappe nella marcia verso i mercati dell'alta tecnologia. Da allora l'azienda è cresciuta costantemente fino a registrare un fatturato di 31 miliardi di dollari nel 1995. E' anche il più grande datore di lavoro della Silicon Valley, con oltre 100 mila dipendenti. Il primo prodotto della Hp fu un oscillatore a onde sonore per collaudare strumentazioni acustiche, che Packard ideò quando era ancora studente a Stanford. Il successo arrivò quando la Walt Disney ne acquistò otto per la colonna sonora del film animato "Fantasia". "I soldi non ci interessavano più di tanto", aveva ricordato Packard in numerose interviste; "durante i primi anni guadagnavamo 25 centesimi l'ora". La Hp si sviluppò soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, producendo inizialmente una serie di apparecchi elettronici di misurazione scientifica per spostarsi in seguito lentamente verso i computer. Quando l'azienda si quotò in Borsa nel 1957, Packard mise per iscritto la sua filosofia imprenditoriale: in barba al grigiore delle formalità gerarchiche, lui e Hewlett preferivano incoraggiare l'iniziativa e la creatività degli impiegati, guadagnando il loro rispetto e la loro fiducia. Il loro stile divenne un modello per molte aziende americane. Packard e Hewlett si spartirono i ruoli secondo le loro inclinazioni. Il primo, energico e decisionista, era a capo del processo di produzione, mentre Hewlett si occupava prevalentemente di nuovi progetti e ricerca pura. La fama di buon amministratore che Packard si guadagnò negli anni gli valse anche la nomina a vice Ministro della Difesa nella prima amministrazione Richard Nixon, dal 1969 al 1971. Pur essendo uno degli uomini più ricchi d'America, Packard ha vissuto senza ostentazioni e lascia la maggior parte del suo patrimonio (valutato in 2 miliardi di dollari) a opere di beneficienza e fondazioni di ricerca scientifica. David Packard non passerà infatti alla storia solo come uno dei più innovativi imprenditori americani, ma anche come uno dei più generosi capitani d'industria. Già prima di morire, aveva deciso di lasciare in eredità alla Fondazione David e Lucille Packard (istituita negli anni '60 insieme a sua moglie) 46 milioni di azioni Hp, che si aggiungono ai 25 milioni già in possesso della società di beneficenza. La fondazione si prepara così a diventare una delle più grandi aziende non a scopo di lucro del mondo, insieme a quella della famiglia Ford e a quella creata dai fondatori del colosso alimentare Rjr Nabisco. Secondo gli esperti, il nuovo colosso, che potrà contare su un capitale superiore ai 7 miliardi di dollari (circa il 13 per cento delle azioni Hp) diventerà un volano per i finanziamenti in campi di ricerca disparati, dalla protezione ambientale alle politiche contro la sovrappopolazione mondiale, dall'educazione alla difesa dei ceti più poveri. Nel 1990, David Packard e William Hewlett avevano donato rispettivamente 60 e 70 milioni di dollari alla Stanford University, una delle maggiori donazioni mai ricevute da una università americana. 1996 A marzo entra in commercio un dischetto per computer capace di memorizzare 120 Megabyte, circa 80 volte di più dei floppy da tre pollici e mezzo da 1,44 Megabyte. Il dischetto è stato realizzato dalla 3M, che ne ha sviluppato la tecnologia insieme alla Compaq. II lettore-registratore è invece realizzato dalla Matsushita. Quest'ultimo potrà leggere anche i normali floppy. Il dischetto, chiamato Ls-120, è destinato a superare, come tecnologia, [p. 258] quella degli attuali dischetti magneto-ottici, anch'essi dotati di un'elevata capacità di memoria, ma non compatibili con gli attuali floppy. 1996 Una fibra ottica sperimentale da un Terabit al secondo (mille miliardi di bit al secondo), che in un secondo può trasportare dodici milioni di telefonate contemporaneamente, oppure 600 annate di un quotidiano di 50 pagine, è stata realizzata dal colosso statunitense delle telecomunicazioni At&T insieme alla Lucent Technologies e, indipendentemente, dalla giapponese Ntt con la Fujitsu. La velocità della fibra ottica è 400 volte superiore a quella della fibra più avanzata in servizio. L'anno precedente, sempre in via sperimentale, era stata ottenuta una fibra ottica da 0,4 Terabi/secondo (cioè 400 Gigabit/secondo) che già sembrava un record difficilmente superabile. 1996 Un computer capace di autoripararsi, ossia in grado di modificare autonomamente le connessioni all'interno dei chip quando si rompe uno dei milioni di elementi logici contenuti nella piastrina di silicio: è questo l'obiettivo di un gruppo di ricercatori svizzeri del Federal Institute of Technology che ha già brevettato un dispositivo basato su "cellule" di silicio che si comportano in modo simile alle cellule del cervello umano quando una lesione mette fuori uso alcune di esse. Il cervello umano, in caso di distruzione di cellule nervose (che non si riproducono), mette in atto una strategia di riconfigurazione dei collegamenti, creando nuovi percorsi tra le cellule sane attorno all'area del trauma in modo da riorganizzare la rete di connessioni precedente. I ricercatori svizzeri hanno messo a punto un microchip diviso in "cellule" capaci potenzialmente di assumere ciascuna delle principali funzioni logiche dei chip: And, Or, Not e così via. Il software contenuto in ogni "cellula" la istruisce a conoscere il posto che occupa nella struttura del chip e la sua posizione rispetto a tutte le altre. Di conseguenza, ogni "cellula" di silicio assume la configurazione logica opportuna in relazione al posto in cui si trova. In presenza di un danno ad alcune "cellule", quelle adiacenti se ne accorgono e riconfigurano la propria struttura logica per ripristinare l'architettura generale del sistema. Ogni "cellula" comunica anche all'altra la propria configurazione, allo stesso modo in cui una cellula vivente trasmette le proprie informazioni genetiche alla cellula figlia. Il risultato è un chip di silicio che non soltanto è capace di autoripararsi, ma che ha una certa "consapevolezza" della propria struttura e può modificarla in relazione ad eventi esterni. 1996 La rete di computer del Pentagono è oggetto ogni anno di oltre 250 mila tentativi di infiltrazione. Lo rivela un rapporto presentato il 22 maggio al Congresso americano. Secondo i risultati dell'inchiesta del Gao (l'agenzia di controllo del Congresso), persone dotate di conoscenze tecniche sono in grado, nel 65% dei casi, di usare Internet come "cavallo di Troia" per penetrare con successo nella parte del sistema riservata alle informazioni non classificate. Gran parte delle penetrazioni sono effettuate da hacker, i pirati informatici, ma oltre 120 governi hanno sviluppato tecniche per indebolire le difese altrui facendo impazzire i loro sistemi informatici. Mentre la rete riservata dal Pentagono ai dati segreti è ben protetta contro le infiltrazioni, quella destinata alle informazioni non classificate potrebbe essere stata violata oltre 160 mila volte nell'ultimo anno da utenti non autorizzati. Il rapporto rivela che tecnici della Disa (Defense Information Sys-tems Agency) hanno lanciato 38 mila attacchi contro la rete di computer del Pentagono, per verificarne il grado di protezione. Nel 65% dei casi sono riusciti a penetrarla; solo nel 4% dei casi l'intrusione è stata notata, e solo il 27% delle intrusioni notate è stato segnalato alle autorità, afferma il rapporto. 1996 Il 20 maggio, a San Francisco, cinque delle maggiori società di informatica (Acom del gruppo Olivetti, Apple, Ibm, Netscape, Oracle e Sun) annunciano il comune interesse alla produzione di un "network computer" che dovrà costare meno di 500 dollari, concepito sostanzialmente per accedere a Internet, dalla cui rete attingerà di volta in volta i programmi che servono. Si tratterà di un computer semplificato, fornito di modem, un sistema di navigazione sulla rete e una vasta memoria di lavoro; non vi sarà invece disco rigido o programmi, se non quello per la posta elettronica. Come video sarà utilizzato quello del televisore, la tastiera sarà sostituita dal solo mouse. L'idea parte dalla Oracle di Larry Ellison [vedi 1977] (la seconda società di software del mondo, che vanta un fatturato di 4 miliardi di dollari e 22 mila dipendenti), ma viene criticata da molti addetti ai lavori; Bill Gates la definisce una "idea stupida". 1996 Per il suo venticinquesimo compleanno il Consorzio di calcolo universitario Cineca di Bologna [vedi 1985] si dota di un Ibm-Sp2 capace di 30 miliardi di operazioni al secondo, che si affianca al Cray T3D da 50 miliardi di operazioni al secondo. Il Cineca, che nel 1995 ha raggiunto un fatturato di 40 miliardi con solo il 40 per cento di intervento pubblico ed il 60% autofinanziato con la vendita di servizi, è nato nel 1967 ed è diventato operativo l'anno successivo, grazie alla decisione degli atenei di Bologna, Firenze, Padova e Venezia. All'inizio fu dotato di un computer Control Data 6000, uno dei primi sistemi disegnati [p. 259] da Seymour Cray. Attualmente partecipano al Cineca anche le università di Modena, Parma, Ferrara, Trieste, Ancona, Catania, Siena, Trento e Udine, associatesi nell'ordine. 1996 Il 24 giugno viene lanciato il primo numero di "Slate" (lavagna), il settimanale on-line della Microsoft diffuso in Internet nel quale appaiono articoli e brevi audiovisivi. Al settimanale collaborano firme prestigiose, premi Nobel, ed è diretto dall'ex anchorman della Cnn Michael Kinsley. 1996 A giugno, la Intel annuncia la commercializzazione del nuovo processore Pentium a 200 Mhz, con una velocità quasi doppia dei Pentium della precedente generazione. Il nuovo Pentium a 200 Mhz sarà utilizzato anche per le applicazioni di videotelefono via computer e attraverso le normali linee telefoniche, settore nel quale Intel ha puntato parecchie carte con la sua tecnologia Proshare. 1996 Il 28 giugno, la conferenza ministeriale del programma di ricerca paneuropeo Eureka [vedi 1985] approva un programma di ricerca denominato Medea (Micro-Electronics Development European Applications, sviluppo della microelettronica per applicazioni europee) proposto da sette grandi aziende continentali (Alcatel, Asmi, Bosch, Bull, Philips, Sgs-Thomson, Siemens). L'investimento è di 4 mila miliardi dal 1996 al 2000. Lo sforzo economico sarà sostenuto dalla Germania (per il 32 per cento), Francia (29%), Paesi Bassi (19%), Italia (10%) e per il rimanente 10 per cento dagli altri Paesi europei. Medea è la prosecuzione del consorzio Jessi [vedi 1988] che scade a fine 1996 e che in otto anni ha realizzato oltre cento progetti che hanno rivitalizzato l'industria microelettronica europea. Direttore del programma è Horst Nasko. Uno degli obiettivi di Medea sarà un chip rivoluzionario che potrà essere inserito nelle carte di credito multifunzione, nelle automobili, nei computer multimediali poco costosi, ecc'. In particolare, il numero dei transistor sistemati su un chip dovrà raddoppiare, passando da 5 a 10 milioni. 1996 Il 15 luglio, alle nove di mattina, a Fort Lee, nel New Jersey, si sposano la televisione e il computer. Il primo matrimonio "misto" dei nuovi media è celebrato da Bill Gates. Protagonisti sono la sua Microsoft e il colosso televisivo Nbc che danno l'avvio all'attività della Msnbc, un nuovo mezzo che unisce le prerogative di una cable-tv, un giornale telematico e una rete televisiva combinata con un sito Internet. Il sistema funziona così: se si sta guardando alla televisione una storia interessante su Msnbc, dallo schermo tv si viene avvertiti che altri materiali, testi, documenti e servizi sull'argomento sono disponibili all'indirizzo Internet. Se invece si è on-line, il computer informa che sulla tv sta per essere trasmesso qualcosa, magari proprio sull'argomento di interesse. L'informazione Internet di Msnbc può infatti essere personalizzata: si avranno in primo piano soprattutto le notizie e i servizi che più interessano. Ad esempio, in attesa che in tv vada in onda un reportage sull'Irlanda, sul sito è in linea uno "speciale" con la storia politica irlandese, un dizionario di gaelico e un quiz per valutare le proprie conoscenze sull'argomento. L'obiettivo di Msnbc è di collegare in poco tempo 22 milioni di case americane e, entro il Duemila, 35 milioni. Microsoft e Nbc hanno investito nella nuova società 220 milioni di dollari ciascuno; altri 200 milioni a testa sono previsti per i prossimi 5 anni. 1996 Dal dicembre 1995 alla fine di luglio 1996, gli indirizzi Internet in Italia sono aumentati del 146 per cento, raggiungendo le 4.436 unità. Sempre alla fine di luglio, la "rete delle reti" ospita 2.885 siti nazionali, di cui 1.815 (il 64% del totale) fanno capo a organizzazioni commerciali. Il 21% dei siti (615) è inoltre riferibile a società che rivendono accessi alla rete, il 6% (165) a istituzioni pubbliche, il 5% (156) a organizzazioni non-profit e il 4% (114) a università. La lingua più diffusa tra i siti nazionali non è l'italiano ma l'inglese, utilizzato (in alcuni casi come lingua principale) in oltre 832 siti, oltre il 28% del totale. 1996 Il 2 agosto, Stati Uniti e Giappone siglano a Vancouver un nuovo accordo sui semiconduttori che - secondo Shunpei Tsukahara, ministro del commercio nipponico - apre "una nuova èra" nelle relazioni commerciali tra i due Paesi. L'accordo, che rinnova quello stipulato nel 1991 e scaduto il 31 luglio, garantisce l'apertura del mercato giapponese dei semiconduttori (che vale circa 44 miliardi di dollari) alla concorrenza straniera attraverso un meccanismo che punta alla cooperazione tra le industrie informatiche di Stati Uniti e Giappone e riduce al minimo il ruolo di sorveglianza da parte dei governi dei due Paesi. Illustrazioni 1) Il logo del programma comunitario Esprit per la ricerca in informatica. 2) L'Ape-100 installato all'Università di Pisa. 3) Il supercomputer Quadrics prodotto industrialmente dalla Alenia Spazio. 4) Una delle schede del Quadrics. 5) Il computer Selenia Gp-16 realizzato per funzioni di controllo dei processi industriali. 6) Il primo Macintosh, in seguito identificato come 128K dalla dimensione della Ram (Apple). 7) Il supercomputer Cray-2, dieci volte più potente del Cray-1. 8) Il logo del programma di ricerca Eureka della Comunità Europea. 9) La prima versione del Windows. 10) La sezione di una cella di memoria flash da 16 Mbyte fotografata con un microscopio elettronico ad effetto tunnel (Sgs). 11) L'interno del "386" con i suoi 855 mila transistor. 12) Il microprocessore Intel 386. 13) "De Italia", videodisco della Fondazione Agnelli, la prima enciclopedia elettronica del mondo. 14) Il Cd-I che contiene tutti i volumi dell'Enciclopedia Grolier. 15) Il cockpit del bireattore Airbus A320 in cui i numerosi strumenti circolari tradizionali sono sostituiti da otto schermi a colori. 16) La copertina di "Time" del 26 settembre 1988 dedicata al "virus" del computer. 17) Steve Jobs in occasione della presentazione di Next. 18) Il sistema Movie per l'archiviazione dei film. 19) Il processore neuronale Ma16 del sistema Synapse-1 prodotto dalla Siemens. 20) Il Newton Messagepad 110 con la scheda di comunicazione inserita nel lato destro. 21) Il Personal digital assistant della Apple sulla copertina di "Popular Science". 22) L'hard disk più piccolo del mondo, il Kittyhawk con dischetti da 1,3 pollici, prodotto dalla Hewlett-Packard. 23) Il marchio Energy saver che contraddistingue gli apparecchi informatici a basso consumo e costruiti con materiali facilmente riciclabili. 24) Il microprocessore Intel Pentium. 25) L'interno del Pentium con evidenziate le aree dedicate alle varie funzioni. 26) Il microprocessore Intel 486. 27) Thomas Watson jr'. 28) Il logo della Gedea, la Grande enciclopedia De Agostini su Cd-Rom. 29) Il fisico italiano Federico Capasso. 30) L'agenda elettronica Voice Organizer azionabile con comandi vocali. 31) Il logo del programma "Vatican Library accessible worldwide" per l'accesso telematico alla Biblioteca Vaticana. 32) Un prezioso codice miniato. 33) La sala di lettura della Biblioteca vaticana. 34) Derivatore per cavo sottomarino a fibre ottiche che permette di collegare punti di "atterraggio" multipli. 35) La home page della Casa Bianca su Internet. ^[p. ] Ringraziamenti Numerose sono le persone alle quali devo gratitudine per la collaborazione morale e materiale per questa mia opera. Al primo posto c'è l'amico e collega Mario Pinti, maestro di vita e di giornalismo, che ha gettato il "seme" di quest'opera con una sua ricerca di una decina di anni fa e che ha contribuito con segnalazioni di notizie e con materiale di provenienza straniera. Desidero poi ringraziare Antonio Rodotà, Amministratore delegato di Alenia Spazio, la società che da qualche anno è diventata il polo di eccellenza italiano nel settore industriale dei supercomputer. Fra tutti gli altri che hanno contribuito con materiale vario, notizie e illustrazioni vi sono poi Pietro Grassi (che mi ha chiarito non pochi dubbi tecnici), Roberto Vergara Caffarelli e Carlo Guidi del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa (ove sta nascendo il primo museo italiano dell'informatica); Marcello Cartacci, direttore del Museo delle Poste di Roma; Massimo Simoncini della Ibm; Maurizio Mamoli della Bull; Giuseppe Turri della Apple; Maurizia Valente e Lucia Grieco della Hewlett-Packard; Corrado Bonfanti, vicedirettore della Insiel e coordinatore dell'Aica; Anna Galeazzi della Olivetti; Maria Grazia Prestini e Elena Viganò della Sgs; Leonardo Mincuzzi e Ombretta Blanco della Intel; Pierpaolo Campus e il sig' Martini della Sirti; Claudia Bonamano della Telecom Italia; Enza Gioia della Fujitsu Italia; Alessandra Panunzio, Adriana Tedesco e Enrico Remondina della Philips; Roberta Visigalli e Elena Sala della Microsoft; Barbara Savioli della Canon. 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Indice analitico L'asterisco accanto al numero di pagina indica una notizia con maggiori dettagli sull'argomento indicato.Abaco, 12-13, 17.Abc (televisione), 213.Abc vedi Atanasoff Berry Computer.Abraham, Eitan, 218.Accademia della Crusca, 144.Accademia dei Lincei, 44.Accademia delle Scienze di Bulgaria, 228.Accademia delle Scienze cinese, 221.Accademia delle Scienze di Mosca, 162.Accademia Reale delle Scienze svedese, 37.Accensione elettronica per automobile, 179.Access (foglio elettronico), 183.Accounting and Tabulating Machine, 52.Ace (Automatic Computing Engine), 63, 82, 85, 221.Acorn (progetto Ibm per Pc), 186.Acorn (società), 258.Acos-3900 vedi Nec Acos-3900.Active Badge, 243.Actv (Advanced Compatible Television), 64.Ada (linguaggio di programmazione), 34, 120, 183*, 209.Adaline (neurocomputer), 69.Adamo II (macchina cibernetica), 111-112.Adams, Charles W', 90.Adams, Scott, 181.Adding and listing machine (Burroughs), 50.Adleman, Leonard, 209, 248.Adriano Romanus, 214.Advanced Micro Devices, 152.Advanced Research Projects Agency vedi Arpa.Advanced Technologies, 249.Advanced Telecommunication Research, 244.Adventure International, 181.Adventureland (videogioco), 181.Aeg-Telefunken, 68.Aerodinamica, 221.Aeronautica Militare Italiana, 193.Afrodite (programma per meteorologia), 193.Agat (computer Urss), 79.Agatha (Pc russo), 220.Agena (razzo Usa), 132.Agenzia Ansa vedi Ansa.Ahl, David, 171.Ahmes o Ahmose (scriba egizio), 12.Aica (Associazione Italiana per il Calcolo Automatico), 129.Aiken, Howard Hathaway, 64, 73, 80.Airac (programma su radiazioni), 173.Airbus Industrie, 225.Aix (sistema operativo), 142.Akamatu, Hideo, 172.Akers, John Fellow, 241, 236.Al-Biruni, Abu-al-Rayan Mohammed Ibn Ahmed, 17.Alcatel (società), 212, 259.Aldrin, Edwin, 149.Aldus (società), 216.Alenia Spazio, 211-212, 255.Alfabeto Morse, 33, 36.Alfa Inzadi, 50.Alfvén, Hannes O', 156.Algol (Algorithmic Language), 120, 164, 183, 212.Algorithmic language vedi Algol.Algoritmo, 16.Al-Haitham, Ali al-Hasan ibn (Alhazen) 16-17, 19.Alhazen (Ali al-Hasan ibn al-Haitham), 16-17, 19.Alikanov, Abram, 86.Alitalia, 112, 128, 148.Alkalcadi (matematico arabo), 24.Al-Khowaritzmi, Mohammed Ibn Musa, 16-17.Allen, Martin, 152.Allen, Paul, 136, 175.Allen, Tim, 234.Allied (società), 194.Allman, Eric, 225.Aloisianum, 82.Alpianus, Petrus, 23-24.Al-Raschid, Haroun, 29.Altair 8800 vedi Mits Altair 8800.Alto (stazione di lavoro), 153.Alvey (progetto Gb per quinta generazione), 195.Alvi, Amjad, 219.Alvi, Basit, 219.Am vedi Modulazione di ampiezza.Amateur Computer Society, 144.Amdahl Corp', 56, 153, 175, 195.Amdahl, Eugene Myron, 56, 139, 153.Amdahl 470-V/6, 153.American Airlines, 128.American Arithmetometer, 50.American Standard Code for Information Interchange vedi Ascii.American Telegraphone Co', 48.American Wireless Telegraph, 51.Aml (A Manufactoring Language), 196.Ampex, 110.Amsler, 35.Amstrad Consumer Electronics, 187, 221.Amstrad Pc-464, 221.Amstrad Pc-640, 221.Amstrad Pc-1512, 221.Analisi lessicale computerizzata, 82*, 144.Analytical Engine, 33*, 65, 183.Analytical Society, 33.Anantharaman, Thomas, 86.Anderson, Arlan ("Andy"), 113.Anderson, Philip W', 130.Andreessen, Marc, 244, 247.Ansa (Agenzia), 125, 189.Antikithera (isola), 49*.Ape (Array Processor Experiment), 210*.Ape 100 (supercomputer), 210*, 255.Ape 1000, 255.Apl (A Programming Language), 125.Apollo (progetto spaziale), 140, 149, 160.Apollo (società Usa), 188.Apollo-Soyuz, 156.Apple Computer, 105, 142, 146, 151, 153, 177*, 180, 182, 187, 198-199, 213-216, 218, 229, 231, 233-235, 238, 241-243, 246, 256, 258.Apple I, 176-177, 179.Apple II, 178, 180-182, 200.Apple IIe, 79, 200.Apple III, 180, 200.Apple Lisa, 134, 153, 200, 215.Apple Macintosh, 142, 153, 193, 213-216, 226, 243, 254, 256.Apple Macintosh Xl, 200.Apple Newton Messagepad, 238*.Apple Pascal (linguaggio di programmazione), 161, 183, 209.Apple Power Cd.Apple-Spp Technology Co', 256.Apple Talk, 213.Applied Data Research, 151.Aqat (programma sui laghi), 193.Arago, Dominique-Fran‡ois-Jean, 32.Archimede, 14.Archiettura parallela, 146, 153, 216, 223.Arco (Alitalia reservation and communication system), 129, 148.Argo (programma per meteorologia), 193.Ariane (razzo), 141.Arimura, Kunitaka, 173.Arision (programmatore domestico), 214.Ariston (società), 214.Aristosseno di Taranto, 14.Aristotele, 13, 49.Aritmografo di Bollee, 45.Aritmometro di Thomas di Colmar, 32.Arlazarov, Vladimir, 86.Armstrong, Edwin, 57.Armstrong, Neil, 149.Arpa (Advanced Research Projects Agency), 114, 156, 161, 163, 250.Arpanet, 153, 156, 209, 225.Array Processor Experiment vedi Ape.Art (programmi intelligenza artificiale), 185.Arte (creata con il computer), 144-145.Aryabhata, 14, 16.Ascc vedi Ibm Mark 1.Ascii, 80.Ashton-Tate, 186, 212.Asimov, Isaac, 69, 89.Askenfeld (ricercatore computer music), 217.Asmi (società), 259.Asr (Automatic Speech Recognition), 161.Assembler (linguaggio di programmazione), 197.Assicurazioni (contro i crimini informatici), 210.Assinform, 227.Associazione Italiana per il Calcolo Automatico vedi Aica.Asst, 44.Ast Gridpad 2390 "Zoomer", 239.Ast Research, 182, 239.Astrologia (computer per), 185.Astronomia e computer, 155.Atanasoff Berry Computer, 65*, 102, 166.Atanasoff, John Vincent, 65*, 102, 166.Atari (società), 151, 165, 177, 187, 198, 224.Atkin, Larry, 86.Atkinson, Bill, 214.Atlante anatomico in Internet, 253.Atlas (razzo Usa), 131-132.Atlas (supercomputer Era), 102.At&T, 141-142, 197, 210, 228, 232, 239-240, 246, 249, 252-253, 258.At&T Global Information solutions, 232.Aubert (officine), 52.Audion, 51.Austria, 47.Autelco (Automatic Electric Co'), 43.Automa meccanico, 29.Automatic Computing Engine vedi Ace.Automatic Electric Co' vedi Autelco.Automatic Sequence-Controlled Calculator vedi Ibm Mark 1.Autoriparazione (computer con), 258.Autostrada elettronica, 246.A-Ux (sistema operativo), 142.Avicenna (Ibn Sina), 17.Avidac, 92.Aviram, Arieh, 172.Avizienis, Algirdas A', 151.Awacs (Airborne Warning and Control System), 180.Azienda di Stato per i Servizi Telefonici vedi Asst. Babayan, Boris, 237.Babbage, Charles, 32-33*, 46, 65, 73, 86, 183.Babbage, Henry Provost, 35.Baby Machine (Università di Cambridge), 82.Backus, John, 95.Bacone, Ruggero, 17.Badham, John, 204.Bain, Alexander, 40.Baird, John Logie, 63, 67.Bakewell, Frederick Collier, 40.Baldwin, Frank Stephen, 32, 52.Banco di Roma, 121.Banda perforata, 29.Barbaud, Pierre, 107.Bardeen, John, 77, 100, 111-112, 164, 222-223, 231.Barksdale, Jim, 247.Barnaby, John, 184.Basic, 136, 175, 187, 197, 212.Basic Fortran, 95, 136.Basilevskij, Y'Y', 78.Basov, Nikolaj, 90.Basset, Klaus, 145.Bastoncini di Nepero, 23, 65.Battelle Memorial Institute, 64.Batteria solare, 100.Baud, 43.Baudot, 76.Baudot, Emile, 43.Bbc, 57, 63, 174, 246.Bbs (Bulletin Board System), 182.Bcpl (linguaggio di programmazione), 142.Beatles, 107, 177.Bechgaard, Klaus, 172.Beckman Instruments, 111.Beda il Venerabile, 16.Bednorz, Johannes Georg, 218, 221-223.Belin, Edouard, 40, 51.Belinografo, 40, 51.Bell, Alexander Graham, 38, 41.Bell Communications Research, 43, 99, 113, 232, 243.Bell Laboratories, 64, 76-77, 80, 85, 88-89, 96, 99, 103, 111, 125, 130, 141, 145, 163, 176, 198, 200, 218-219, 221, 229, 243, 246, 248-249.Bell Lab relays computer, 64-65.Bell South (società), 240.Bellamy, Edward, 152.Bellini, Mario, 52, 128, 142.Beltrami, Aurelio, 99.Beltrami, Ottorino, 143.Bendix D-12, 107, 108.Bendix Flight System, 182.Beni culturali e computer, 254.Berghella, Fulvio, 256.Berner-Lee, Tim, 227.Bernoulli, Daniel, 205.Bernoulli Box, 205.Bernstein, Alex, 86.Berry, Clifford E', 65, 166.Berthon, Louis, 39.Besk (computer svedese), 92.Besm (computer Urss), 78, 92.Bessie, 73.Betamax vedi Sony Betamax.Bgm (società), 134.Biax (nucleo ferrite per memoria), 103.Biblioteca di Hannover, 27.Biblioteca Vaticana, 43, 250.Biblos (oggi Jebail), 12.Bigelow, Julian H', 74, 91.Bigollo (Leonardo Fibonacci), 17.Bihar Institute of Technology, 65.Bildschirmtext (Germania), 174.Bina, Eric, 244, 247.Binac, 76, 84, 101.Binary Automatic Computer vedi Binac.Binning, Gerd, 233.Biochip, 172*.Bionica, 124.Bishop, Maurice, 209.Bissaker, Robert, 26.Bit, 64, 76.Bizmac, 90, 103, 107, 161.Bjerknes, Vilhelm, 83.Blair, Eric vedi Orwell, George.Blatner, Louis, 57.Bletchley Park vedi Code and cypher school.Blodgett, Katherine, 172.Bmews (Ballistic Missile Early Warning System), 123.Boeing Company, 133, 155, 180, 209, 221.Bohm, Corrado, 92.Bolle magnetiche vedi Memoria a bolle magnetiche.Bollée, Amédée, 45.Bollée, Léon-Auguste, 45.Bologna (Comune di), 156.Bolt Beranek and Newman, 162.Bomba "H", 76, 179.Bonelli, Gaetano, 40.Booklink (società), 237.Bookmark, 237.Boole, George, 28, 37, 64.Booth, Andrew B', 104.Borland International, 209.Bormann, Frank, 141.Borsa di Chicago, 141.Borsa di New York, 141.Bosch (società), 64, 259.Boselli Sistemi (società), 224.Bouchon, Basile, 29.Boulez, Pierre, 107.Bowden, Lord, 80.Bowles, Kenneth L', 161.Brafford, R', 96.Braille, Louis, 35.Braille (sistema), 35.Braille (stampanti in), 135.Brain (programma ricerca europeo), 225.Brainlink (computer azionato col pensiero), 249.Brattain, Walter Houser, 77, 100, 111, 231-232.Braun, Karl Ferdinand, 41.Breguet, 100.Breuner, Don, 214.Brevettabilità del software, 151, 163.Brewster, David, 35.Brickling, Daniel, 182.Briggs, Henry, 24.British Association for the Advancement of Science, 34.British Museum, 11.British Telecom, 174, 212.Bronzoni, Paolo, 186.Brown University vedi Università Brown.Bruch, Walter, 64.Brucks, I'J', 78.Brunelleschi, Filippo, 163.Brunsviga, 43.Bucher, Werner, 199.Buchon, B', 31.Buck, D'A', 112.Bug, 74, 123.Bulgaria, 228.Bull (società), 54, 57, 90, 107, 132, 166, 212, 232, 259.Bull, Frederik, 54.Bull Gamma-2, 90.Bull Gamma-3, 90.Bull Gamma-60, 125.Bull Gamma-Et, 90.Burattini, Tito Livio, 26.Burgi, Jobst, 23.Burotica, 194.Burroughs (società), 50, 132, 153, 164, 220.Burroughs B-8300, 164.Burroughs E-101, 50.Burroughs, William Seward, 50.Busa, Roberto, 82*.Buscaino, Dale, 179.Bush, George, 227.Bush, Vannevar, 41, 54, 91.Bushnell, David, 179.Bushnell, Nolan, 165, 177.Busicom, 159.Buttmann, Walter, 61.Butz, Albert, 154.Bybee, Jim, 174.Byron, Ada Augusta contessa di Lovelace, 34, 107, 183.Byron, George, 34.Byte Shop, 176-177. C (linguaggio di programmazione), 142.Cabibbo, Nicola, 210, 255.Cad (Computer Aided Design), 155.Cad Modelling (società), 238.Cadet, 65.Caducée (rete francese), 164.Cai (Computer Aided Instruction), 123, 130-131, 151.Caianello, Renato, 124.Cailliau, Robert, 227.Caillies, 54.Calcolatore di Antikithera, 49.Calcolatrice Elettronica Pisana vedi Cep.Calcolo differenziale, 29.Calcolo esponenziale, 23.Calcolo infinitesimale, 30.Calculateur Universel Binaire de l'Armement vedi Cuba.Calculating Machine, 52.Cam (Computer Aided Manufacturing), 155.Camera oscura, 17, 19.Campbell, Murray, 87.Canada, 47, 189.Canion, Rod, 196.Canon, 154, 198, 235.Capasso, Federico, 249.Capek, Karel, 53.Capital Management, 178.Cappellaro, Natale, 58.Capra, Baldassarre, 23.Captain (Giappone), 174.Captain Crunch (John Draper), 209.Caracciolo, A', 108, 114.Caramuel, Giovanni, 28.Carbonel, Jim, 233.Cardano, Girolamo, 19.Carissan, Eugène, 248.Carlo II d'Inghilterra, 27.Carlomagno, 29.Carlson, Chester F', 64, 121.Carlyle, Thomas, 34.Carnegie Group Inc', 209.Carnegie-Mellon University vedi Università Carnegie Mellon.Carr, Robert, 213.Carta (fabbricazione della), 15.Carta con microchip, 173*.Carta di credito con banda magnetica, 152.Carter, Forrest, 172.Carter, Jimmy, 247.Cartiera Burgo, 133.Casa Bianca Usa, 252.Casa intelligente, 214.Caselli, Giovanni, 39.Casio (società), 161, 239.Cassinis, Gino, 94.Cat (Computer Aided Teaching), 131, 151.Caterina di Russia, 86.Cattaneo, Attilio, 143.Cavi sottomarini, 36, 38, 40, 109, 251.Cbe (Computer Based Education), 131, 151Cbs (televisione), 84, 110, 213.Cbs Laboratories, 67.Ccc vedi Cahos Computer Club.Cdc (Control Data Corp'), 54, 86, 114, 131, 134, 141, 143, 151, 164, 186, 192, 194-195, 204, 217-218, 224, 236.Cdc Cyber, 54.Cdc Cyber-176, 86.Cdc Cyber-180, 217.Cdc Cyber-205, 186.Cdc-1604, 114, 164.Cdc-3600, 114, 134.Cdc-6000, 259.Cdc-6600, 143, 164, 217.Cdc-7600, 164.Cd-Games, 202.Cd-I (Compact Disc-Interactive), 201.Cd-Movies, 202.Cd-R (Cd registrabili), 256.Cd-Rom (Compact Disc Read only memory), 200*.Cd-Worm (Write once read many), 193, 201, 202.Cea-Industrie, 241.Ceccato, Silvio, 111.Cecchini, Giuseppe, 108.Ceefax (Gb), 174.Celertner, David, 216.Cellula fotoelettrica, 48.Cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza, 39.Census Bureau (Usa), 84.Central Intelligence Agency vedi Cia.Centrale telefonica elettronica, 141.Centralino telefonico, 43.Centralino telefonico automatico, 44.Centron (società), 182.Centro Studi Calcolatrici Elettroniche vedi Csce.Cep, 101, 108, 115, 126*, 222, 249.Cerebotani, Luigi, 52.Cern, 144, 189, 227.Cg-100 (computer optoelettronico), 219.Cge (società), 186.Chaloff, Michael, 197.Chaos Computer Club (Ccc), 209.Chapin, Daryl, 100.Chappe, Abraham, 30.Chappe, Claude, 30.Chappe, Ignace, 30.Chappe, Pierre-Fran‡ois, 30.Charles Babbage Institute, 35.Cheape, William, 31.Chen, Steve, 195, 212, 223.Chess (programma scacchi), 86.Chessbase, 88.Chip vedi Circuiti integrati.Chip neurale vedi Neurochip.Cho, Al, 249.Chrinstensen, Ward, 182.Christie's, 35.Chrysler, 255.Chu, Paul, 222, 230.Churchill, Winston, 62.Ci (progettista cinese), 204.Cia (Central Intelligence Agency), 194.Cibernetica, 81*, 152.Ciclografo di Tito Livio Burattini, 26.Cii (Compagnie Internationale pour l'Informatique), 146, 166, 173, 183.Cina, 15-17, 198, 204, 256.Cineca, 217, 258.Cinema (computer e), 67, 74, 114, 147, 150, 197, 204, 226, 228.Cintura di Clarke, 96.Circuito integrato (invenzione), 115*.Circuiti integrati, 114-115, 132, 140, 146, 160.Circuiti integrati (fabbricazione dei), 117, 125, 243.Circuito stampato, 68.Ciref (centro internazionale ricerca e formazione), 172.Cisc (Complex instruction set computer), 188.Citizen (società), 240.Citro‰n, 129.Clark, Jim, 198, 244, 247.Clark, Kenneth, 79.Clark, Rocky (Stephen Wozniak), 215.Clarke, Arthur Charles, 74, 96, 147.Clement, Joseph, 33.Clewberg, Abraham Niclas (Abraham Edelcrantz), 31.Climat (programma sul clima), 173.Clinton, Bill, 241, 252.Cloud 9 (società), 216.Clynes, Manfred, 54.Cmos (Complementary metal oxide semiconductor), 225.Cnen (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare), 128.Cnn (televisione), 252, 259.Cnr, 56, 108, 124, 131, 143-144, 151-152, 156, 168, 186, 189, 212, 216, 235, 238, 255.Cnuce, 82, 121, 144, 163, 168, 189, 217.Cobol, 74, 79, 95, 123, 136, 164, 172.Cocke, John, 188.Cocom, 89.Codasyl (Conference on data system languages), 183.Code and cypher school (Bletchley Park), 62, 73.Codice a barre, 154.Codice Hollerith, 46*.Codici Hamming, 80*.Cohen, Fred, 209.Collège de France, 246.Colmerauer, Alain, 165.Colombo, Umberto, 249.Colossus, 62*, 73.Columbia University vedi Università di Columbia.Comecon, 79, 156.Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare vedi Cnen.Comitato occidentale controllo esportazioni vedi Cocom.Commercial Internet Exchange vedi Internet.Commodore (società), 178, 187, 198.Commodore Pet 2001, 181.Commodore 64, 107, 198.Common Business Oriented Language vedi Cobol.Compact Cassette (Philips), 133.Compagnia Marconi, 50-51.Compagnie des Machines Bull vedi Bull.Compaq Computer, 196, 229, 241-242, 253, 257.Compaq Deskpro 386, 220.Compaq Presario 625, 196-197.Compaq Prolinea, 242.Compasso geometrico e militare di Galilei, 23.Complex number calculator, 64.Composizione tipografica computerizzata, 67, 123, 149, 183.Comptometer, 44, 50.Computer Aided Design vedi Cad.Computer Aided Instruction vedi Cai.Computer Aided Manufacturing vedi Cam.Computerland (catena negozi), 181.Computer music vedi Musica con il computer.Computer ottico, 229, 246.Computer Research, 94.Computer Science Corp', 95.Computer Surface Cs2, 155.Computer virus vedi Virus del computer.Computervision (società), 152.Computing-Tabulating-Recording Co', 53, 108, 236.Compuview Products, 213.Comrie, Leslie John, 56, 74.Comunità Europea, 193, 210, 212, 216, 246.Concept (virus), 256.Confucio, 16.Connection Machine, 216.Conservatoire des Arts et des Metiers, 248.Consiglio Nazionale delle Ricerche vedi Cnr.Control Data Corp' vedi Cdc.Controllo di processo industriale, 119, 133.Conversational desk-top ("scrivania elettronica"), 214.Conversi, Marcello, 108.Cooke, William, 36.Cooper, Leon M', 112, 164, 223, 232.Corbatò, F', 127, 134.Corea del Sud, 241.Core War (videogioco precursore del virus), 219.Cornell University vedi Università Cornell.Corning Glass Works, 106.Correzione automatica degli errori, 80*.Correzione ortografica, 213.Corriere della Sera, 149.Corte di Cassazione, 162.Cosimo III dei Medici, 27.Cosmic (Computer Software Management and Inform' Center), 147.Cosystem, 171.Cp/M (Control program/Monitor), 172.Cp/Net (sistema per accesso alle reti), 172.Cp8 vedi Carta con microchip.Cp8 Transpac, 173.Crabtree, Willy, 161.Cray Computer Corp', 236, 246.Cray Research Inc', 164, 192, 193, 195, 212, 215, 223-224, 236, 248.Cray, Seymour R', 56, 114, 141, 144, 153, 164, 179, 192, 212, 223, 259.Cray-1, 164, 179*, 186, 212, 215, 223, 237.Cray-2, 215.Cray-3, 236.Cray J916, 253.Cray T3D, 246.Cray T90, 254.Cray X-Mp, 193, 195, 249.Cray X-Mp2, 195, 212, 223.Cray X-Mp4, 212, 223.Cray X-Mp12, 217.Cray X-Mp48, 217.Cray Y-Mp, 225, 236.Crc-102A, 94.Creative Strategies, 179.Creed, Frederick G', 39.Cristalli liquidi, 139-140, 153.Crittografia, 248.Cromenco, 176.Cromenco Z-1 (Pc), 176.Cronista meccanico, 112.Cronkite, Walter, 84.Crookes, William, 43, 55.Crosby, Bing, 110.Crs4 (Centro ricerca, sviluppo e studi superiori Sardegna), 237.Crued (Centro regionale umbro elaborazione dati), 241.Cryotron, 112.Csce, 91, 100, 108*, 114, 126, 131, 222.Cselt, 106, 162, 184, 210.Ctrc vedi Computing-Tabulating-Recording Co'.Ctss (Compatible time-sharing sys -tem) vedi Time sharing.Cuba (Calculateur Universel Binaire de l'Armement), 92.Cyber vedi Cdc Cyber.Cyberspazio (invenzione del termine), 214.Cyborg, 54.Cygnet Technologies, 171. D2-Mac (Multiplexage analogic components), 64.Dactyle, 43.Dadda, Luigi, 94.Daguerre, Louis-Jacques-Mandé, 37.Daimler-Benz (società), 235.Dal Ferro, Scipione, 19.Dama (gioco della), 79.Daniel, Scott, 179.Dap-1 (supercomputer), 153.Dark Avenger (gruppo hacker bulgaro), 209.Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency), 127, 153, 163, 209, 246.Dartmouth College, 65, 96, 136.Darwin, Charles, 34.Dase (matematico), 214.Dassauer, John, 121.Data General, 148.Data General Nova, 148.Data General One, 148.Data-Math, 167.Data Processing Financial & General, 151.Datavision (Svezia), 174.Datsun (società), 182.D'Aurillac, Gerbert, 16.Da Vinci, Leonardo, 18.Davis, K'H', 88.Davis, M'R', 135.dbase (programma), 186.Dcc (Digital Compact Cassette), 133.Dea (Documentazione elettronica Ansa) vedi Ansa.De Benedetti, Carlo, 122.Dec vedi Digital Equipment Corp'.De Castro, Edson, 148.De Cisternay du Fay, Charles-Fran‡ois, 29.Dectalk, 88.Deep Blue (programma scacchi), 88.Deep Thought (programma scacchi), 86.Defense Calculator vedi Ibm 701.De Forest, Leo, 50-51.De Forest Wireless Telegraph, 51.De France, Henry, 64.De Laplace, Simon, 34.Dell Computer, 214.Dell, Michael, 214.Della Porta, Giovan Battista, 19.Del Monte, Guidobaldo, 23.Delors, Jacques, 246.De Maricourt, Pierre, 17.Dendral (sistema esperto), 148.Desert Storm (informatica nella campagna), 231.De Simone, Costante, 194.De Solla, Derek Price, 49.Desy (centro fisica nucleare di Amburgo), 211.Deuce (versione industriale Ace), 85.Deutsche Museum, 68.De Vaucanson, Jacques, 29, 31.Devol, George C', 95.Dewdney, 219.Diablo (società), 93.Di Bath, Adelardo, 17.Dickens, Charles, 34.Diebold, John, 79.Difference Engine, 33*, 37.Differential analyzer di Bush, 54-55.Differential analyzer di Thomson, 41.Digital Alpha Axp, 237.Digital Compact Cassette vedi Dcc.Digital Equipment Corp', 79, 88, 113, 134, 142, 144, 155-156, 164, 171, 188, 195, 199, 209, 212, 214, 218, 231, 234, 237, 241-243, 253.Digital Pdp-1, 113*, 119, 127, 214.Digital Pdp-5, 136.Digital Pdp-8, 113, 134, 144.Digital Pdp-10, 175.Digital Pdp-11, 79, 116, 156.Di Giugno, Giuseppe, 107.Diodo a tunnel, 112, 167.Diofanto (matematico alessandrino), 16.Dipartimento della Difesa Usa, 54, 65, 123, 141, 147, 156, 161-163, 183, 209, 221, 225, 231, 233, 244, 246, 258.Disa (Defense Information Sys -tem Agency), 258.Disco magneto-ottico, 192.Disney Production, 67, 150, 197, 227, 257.Divina Commedia, 144, 250.Divisumma Olivetti vedi Olivetti.Doiguchi, Shizuo, 152.Domenica (virus), 251.Donskoy, Mikhail, 86.Don Valentine, 178.Dop (Digital Optical Processor), 228.Dos (sistema operativo), 191, 197, 238.Dosten, Leon, 94.Douglas, Rodney, 234.Dram (Dynamic Random Access Memory), 231, 256.Draper, Charles Stark, 150.Draper, John, 209.Drexler, Jerome, 193.Dreyfus, Hubert, 86.Dreyfus, Philippe, 130.Druffel, Lawrence E', 183.Dryden, Hugh, 115.Ducati (società), 50.Dudley, H'W', 89.Dummer, G'W', 116.Du Pont de Nemours, 172.Dusterberry, John D', 152.Dvd (Cd ad alta capacità), 256. E-101 vedi Burroughs.Early Bird (satellite), 141, 149.Eastlake, Donald, 86.Easy Vote (sistema voto elettronico), 241.Eat (Experiments in Arts and Technology) vedi Arte.Eccles, William Henry, 53.Echelon (società), 225.Echo-1 (satellite), 125.Eckert, John Presper, 66, 73, 75-76, 84, 91, 99, 149, 166.Eckert & Mauchly Computer Corp', 76, 84, 99.Eckert, Wallace John, 57, 80.Edelcrantz, Abraham, (Abraham Niclas Clewberg), 31.Edison (società), 94.Edison, Thomas Alva, 41-42, 52.Edsac, 74, 81-82, 101.Edvac, 74, 91, 101.Edwards, Douglas, 110.Eec (English Electric Computers), 147.Eeprom (Electronically Erasable Programmable Rom), 160, 173.Effetto Edison, 42, 50.Effetto Geissler, 44.Effetto Hall, 218.Effetto Josephson, 112, 130, 167, 194, 198-199.Effetto semiconduttore, 41.Effetto termoionico, 49.Effetto tunnel, 112, 167.Egli-Bull, 54.Eiar, 67.Einstein, Albert, 99.Eisenhower, Dwight D', 84, 114-115.Eisler, Paul, 68.Ejob (European joint optical bistability), 218.Elbrus-III (supercomputer russo), 237.Elea vedi Olivetti Elea.Electric Pencil (word processor), 179.Electro Data, 50.Electrolux, 186.Electromatic vedi Ibm Electromatic.Electronics (rivista), 57.Electronic Control Co', 76, 99.Electronic Delay Storage Automatic Calculator vedi Edsac.Electronic Frontier Foundation, 199.Electronic Numerical Integrator and Calculator vedi Eniac.Elettricità, 23, 29.Elettricità animale, 30.Elettrone, 44, 48.Eliza (sistema esperto), 119, 144.Ellis, T'D', 135.Ellison, Lawrence (Larry), 180, 258.Elsag (società), 162.Elster, Julius, 48.Emi Electronics, 56, 63, 108, 134, 165.Emitron (società), 56.Emma (elaboratore per smistamento posta), 162.Encore System (società), 214.Enea, 211-212, 238, 255.Enea "il Tattico", 14.Energia fotovoltaica, 100.Energy Star (piano ecologico), 240.Engelberger, Joseph F', 95, 129.Englebart, Douglas, 134.English Electric, 85.English Electric Computers vedi Eec.Eniac, 38, 66, 73, 75*-76, 95, 118, 159, 166.Enigma, 61.Envision vedi Olivetti Envision.Eo (società), 239.Epa (Environment Protection Agency Usa), 240.Eprom (Erasable Programmable Read Only Memory), 105, 159, 173.Epson (società), 182.Epson Italia, 182.Epson Tx-80, 182.Era (società), 102.Era-1103, 102.Erone di Alessandria, 29.Esaki, Leo, 112, 167.Esc/P (Epson Standard Code for Printers), 182.Esprit (programma europeo ricerca), 210, 212.Estridge, Philip, 186, 191.Estrin, Gerald, 99.Ethernet, 153, 188, 213.Euclide, 14, 18.Eulero (Leonhard Euler), 29.Euratom, 121.Eureka (programma europeo ricerca), 216, 225, 259.Euronet-Diane (rete europea), 193.Eurydice (rete europea), 193.Euterpe (linguaggio per computer music), 107.Everest (società), 50.Everett, Robert, 90, 184.Executive vedi Sinclair Executive.Explorer-1 (satellite), 120.Exxon (società), 171.Eyles, Donald E', 160. Fac-simile vedi telefax.Factronic vedi Univac-II.Faedo, Alessandro, 144, 151.Fagan, Lawrence, 148.Faggin, Federico, 159-160, 164, 171, 179, 222, 230, 234*.Fahlman, Scott E', 69, 216.Fairchild Camera & Equipment, 160, 171, 179, 184, 230.Fairchild Semiconductor, 112, 114-115, 140, 146, 152, 160, 178, 184, 222, 230.Fairchild, Sherman M', 160.Faist, Jerome, 249.Falcon, M', 29, 31.Falkoff, Adin D', 125.Fantasia (film), 67.Faris, Sadeg M', 199.Fax vedi telefax.Fcc (Federal Communications Commission, Usa), 161.Feigenbaum, Edward A', 148, 186.Felsenstein, Lee, 192.Felt, Dorr Eugene, 37, 44.Ferdinando II di Toscana, 26.Fermi, Enrico, 108.Ferranti Electronics, 108, 160.Ferranti Mark 1, 56, 84, 89, 102, 108.Ferrari, Ludovico, 19.Ferrite Bean (nucleo di fenite per memoria), 103.Ferrofluidi, 147.Ferrovie dello Stato, 47, 56.Fessenden, Reginald Aubrey, 51.Fet vedi Transistor ad effetto di campo.Fgcs (Fifth generation computer system), 194*.Fiat, 47, 112, 224.Fiat Engineering, 224.Fibonacci, Leonardo, 17.Fibre ottiche, 56, 106*, 145*, 181, 258.Fibula Praenestina, 13.Field, Cyrus, 40.Field Effect Transistor vedi Transistor ad effetto di campo.Filippazzi, Franco, 125.Finac (Ferranti-Inac), 56.Findley, Robert, 164, 171.Finmeccanica, 211, 241.Finsiel, 213, 235, 242.Flash memory vedi Memorie flash.Fleming, Ambrose, 42, 50, 51.Flint, Charles R', 236.Flip (virus), 243, 254.Flip-Flop, 53.Floppy disk, 104, 142, 164, 197.Flowers, T'H', 62.Flute (nucleo di ferrite per memoria), 103.Flystrain, Daniel, 182.Foglio elettronico, 182, 193.Fondazione Agnelli, 223.Fondazione Marconi, 143.Fonografo Edison, 42.Forbes (rivista), 242.Ford, 146, 184.Form (virus), 243, 254.Forman (programma su foreste), 173.Formula Translator vedi Fortran.Forrester, Jay Wright, 82, 90, 102, 104, 111, 184, 229.Forth (Fourth generation language), 155.Fortran, 79, 95, 120, 124, 136, 164, 172, 211-212, 221.Fosdic (Ocr), 122.Fotocopiatrice, 64, 121.Fotografia, 35, 37.Fox Talbot, Henry, 37.Framework (programma multifunzione), 212.France Presse, 205.France Telecom, 241.Francia, 145, 222, 241.Franklin, Benjamin, 29.Frankston, Robert, 182.Fred (Frame Editor), 213.Frequency Modulation vedi Modulazione di Frequenza.Friden, C'H', 57.Friden (calcolatrice), 249.Friden Calculating Machine, 57.Friedel, Frederich, 88.Frohman, Dov, 160.Froment (officine), 39.Fubini, Eugenio, 144.Fuchi, Kazuhiro, 194.Fujitsu, 144, 175, 185, 194-195, 199, 224, 246, 258.Fujitsu Vp-100, 195.Fujitsu Vp-200, 195.Fujitsu Vp-400, 221.Fuller-Bakewell, 39.Fuller, Calvin, 100.Furle (perfezionamenti al regolo calcolatore), 39.Fuzzy logic, 198. Gage, Paul, 248.Galaxy (supercomputer cinese), 198, 204.Galilei, Galileo, 23.Gallegos, Anthony, 172.Galligani, Ilio, 216.Galvani, Luigi, 30.Gamba, A', 69.Gamma-Et vedi Bull.Gamma-2 vedi Bull.Gamma-3 vedi Bull.Garaci, Enrico, 255.Garland, Harry, 176.Garr (Gruppo armonizzazione reti per la ricerca), 156.Gasse, Jean-Louis, 239.Gate array, 160.Gates, William (Bill), 136, 175, 191, 218, 242, 248, 258-259.Gateway Videotext (quotidiano elettronico), 221.Ge 115 vedi General Electric Ge 115.Geballe, Ted, 229.Gedea (Enciclopedia De Agostini), 247.Geen (progetto per linguaggio Difesa Usa), 183.Geisel, Larry K', 209.Geissler, Heimich Heinrich, 44.Gemini (progetto spaziale), 131-132, 141, 146.Gemino (astronomo greco), 49.Genaille, 24.General Electric, 53-55, 112, 114, 127, 130, 134, 136, 154, 167, 172, 188, 246.General Electric Ge-115, 127.General Electric Ge-225, 136.General Electric Information Sys- tem Italia (Geisi), 143.General Magic (consorzio), 252.General Motors, 79, 129, 133, 193, 198.General Telephone of California, 181.Genius 2 (programma scacchi), 88.Gentronix, 172.Genuys (matematico), 214.Geofisica, 151.George (computer), 92.Georgetown University vedi Università Georgetown.Gerace, Giovanni Battista, 108, 114, 222*.Germania, 133, 227.Gernelle, 166.Gerstner, Louis, 255.Giaever, Ivar, 167.Giappone, 16, 113, 118, 144, 185, 188, 232, 238.Gibbs (ricercatore Bell), 218.Gibson, William, 214.Gigascale integration vedi Gsi.Gilbert, William, 23.Giloi, Wolfgang, 227.Giornali teletrasmessi, 132.Gircse, 82.Giunzione Josephson vedi Effetto Josephson.Glantz, H'T', 213.Glenn, John H', 131.Gma (Groupe de musique algorithmique), 107.Goethe, Johann Wolfgang, 85.Goldberg, Ivan, 257.Goldmark, Peter, 67.Goldstar Electron (consorzio sudcoreano), 241.Goldstine, Adele, 75.Goldstine, Herman H', 74-75, 92.Golem (computer israeliano), 99.Goliath (nave), 38.Gonella, Tito, 35, 44.Goodyear Aircraft, 55.Gordon, Andrew, 29.Gore, Al, 76, 246, 252.Gore, John, 47.Gorin (ideatore correzione ortografica), 213.Gosling, James, 229.Goupil (gruppo francese), 232.Gp16 (elaboratore di processo), 212.Gran Bretagna, 134.Great Eastern (nave), 40.Grebe, K', 198.Green, H'C', 89.Greenblatt, Richard D', 86.Grenada (invasione di), 209.Grey, Stephen B', 29, 144.Gridpad (bloc notes elettronico), 227.Griemberger (matematico), 214.Grillet de Roven, 28.Grimme Natalis, 43.Grissom, Virgil, 131.Grohmann, Andreas, 61.Grolier (enciclopedia su Cd-Rom), 224.Gronchi, Giovanni, 56, 126.Grove, Andrew, 146.Grove, Grant, 194.Gsi (Gigascale integration), 118.Guerre stellari, 216, 230.Gunter, Edmund, 24-25.Gurley, Benjamin, 119.Gutenberg, Johann, 18. H-200 vedi Honeywell H-200.Hacker, 209, 222, 258.Haddad, Jerrier Abdo, 93.Hal-9000 (Heuristically programmed Algorithmic), 147.Hall, R'N', 130.Haloid Co', 121.Haloid-Xerox, 64, 121.Hamilton, Frank, 80.Hamming, Richard W', 80.Hammurabi, 11, 16.Hans W' Egli, 54.Hard disk, 103, 167*, 240.Harder, D'S', 79.Harpy (sistema riconoscimento della voce), 162.Harris, Jim, 196.Harris, Joseph, 43.Harvard Business School, 182.Harvard Computer Laboratory, 74.Harvard Mark 1 vedi Ibm Mark 1.Harvard Mark II, 74.Harvard Mark III, 74.Harvard Mark IV, 74.Harvard University vedi Università di Harvard.Harvill, L', 133.Hawkins, Jeff, 227.Hayes Microcomputer Product, 182.Hayes, Rutherford, 42.Hdtv vedi Televisione ad alta definizione.Hearsay (sistema riconoscimento della voce), 162.Hearstatt (banca), 223.Heff, A', 102.Heilmeier, George H', 140.Hendrix, Jimi, 107.Henry, Joseph, 32.Heuristics, 184.Hewlett-Packard, 66*-67, 91, 93, 105, 142-143, 156, 163, 167, 177, 188, 195, 204, 212, 215, 218, 231, 234, 240-241, 253, 257*.Hewlett-Packard Hp-35, 67, 163.Hewlett-Packard Hp-150 "touch screen", 204.Hewlett-Packard Hp-900, 67.Hewlett-Packard Hp-3000, 167-168.Hewlett-Packard Hp-9100, 143.Hewlett-Packard Kittyhawk Psm (micro hard disk), 240.Hewlett, William, 66, 91, 257.Hill, Eugene, 213.Hiller, Lejaren A', 107.Hillis, Daniel, 216.Hisi vedi Honeywell Information System Italia.Hitachi, 140, 144, 173, 186, 194, 198, 212, 224, 230-231, 233.Hittorf, Wilhelm, 41.Hi-Vision, 64.Hockham, George, 106, 145.Hoefler, Don, 67.Hoerni, Jean, 114.Hoff, Marcian Edward (Ted) jr', 151, 156, 159, 164, 230.Hoffman, Ronald, 230.Hoffman La Roche, 153.Hofstein, Steven, 114.Hohlfeld, 217.Hollerith, Herman, 32, 46*, 53, 108.Holoniak, Nick, 130.Holst, Gerd, 48.Holwg (High Order Language Working Group), 183.Homebrew Computer Club, 177, 179.Honeywell, 135, 143, 147, 154, 156, 166, 194, 218, 246, 253.Honeywell-Bull, 166, 173, 183.Honeywell France, 166.Honeywell H-200.Honeywell Information System Italia (Hisi), 143.Honeywell, Mark, 154.Hopper, Grace Murray, 74, 123, 183.Hot (virus), 257.Houston Cellular (società), 240.Houston Cellular "Simon" (Pda), 240.Hp vedi Hewlett-Packard.Hp-Ux, 142.Hp-35 vedi Hewlett-Packard Hp-35.Hp-150 vedi Hewlett-Packard Hp-150.Hp-900 vedi Hewlett-Packard Hp-900.Hp-3000 vedi Hewlett-Packard Hp-3000.Hp-9100 vedi Hewlett-Packard Hp-9100.Hsu, Feng-Hsiung, 86.Huang, Alan, 218, 229, 246.Hughes (società), 124, 184.Hughes, David Edward, 39.Humming, 39.Humtrn (Human Transport), 172.Huntington, Hillard Bell, 238.Huskely, Harry B', 85.Hussein, Saddam, 231.Hutchinson, Al, 249.Hyatt, Gilbert, 230.Hypres Inc', 199.Hyundai Electronics, 241, 246. Iac vedi Istituto per le Applicazioni del Calcolo.Iba (Independent Broadcasting Authority, Gb), 174.Ibm Ambra (personal computer), 242.Ibm An/Fsq7, 111.Ibm Corporation, 28, 31, 35, 46*-47, 53, 56-58, 64, 74, 76-77, 79, 82, 84, 92-95, 107-109, 111-112, 115, 121, 124-125, 127-130, 134, 136, 139-142, 144, 146, 150-151, 153, 155, 161-164, 167-168, 172, 176-177, 183-186, 188, 191, 193, 195-196, 198-199, 205, 212-216, 218, 220, 222-224, 229, 231, 233-238, 241-243, 247, 250-251, 253, 255, 258.Ibm Electromatic, 58.Ibm Gf-11, 225.Ibm Hypertape, 139.Ibm Italia, 58, 224.Ibm Mark 1 (Ascc), 64, 73*, 80.Ibm Pc, 134, 167, 172, 179, 186, 190*.Ibm Pc-junior, 198, 204.Ibm Pc-At, 79, 204.Ibm Pc-Xt, 204.Ibm Personal Computer Co', 241.Ibm Personal Dictation System, 249.Ibm Personal System/2 vedi Ibm Ps/2.Ibm Psvp (personal computer), 241.Ibm Ps/1, 242.Ibm Ps/2, 191, 218, 222, 242-243.Ibm Rp-3, 224.Ibm Rs-1 (robot), 196.Ibm Rs-6000, 88.Ibm Selectric, 58, 127.Ibm Sp2, 258.Ibm Ssec, 73, 79.Ibm Stretch, 76, 127, 128.Ibm Tf-1, 224.Ibm 4Cc-1, 180.Ibm 305 Ramac, 104, 109, 114, 125, 168.Ibm 360, 56, 79, 90, 116, 139, 141, 144, 148, 151, 153, 161, 191.Ibm 370, 105, 144, 153, 161.Ibm 603, 76, 79.Ibm 650, 93, 102.Ibm 700, 92, 127.Ibm 701, 92, 102.Ibm 704, 88, 95, 119.Ibm 709, 127, 131, 134.Ibm 1287, 123.Ibm 1401, 121.Ibm 1418, 123.Ibm 1620, 65.Ibm 3081, 191.Ibm 3083, 191.Ibm 3084, 191.Ibm 3090, 162.Ibm 3340, 167.Ibm 3370, 168.Ibm 3375, 168.Ibm 3380, 103-104, 168.Ibm 4300, 188, 198.Ibm 4341, 189.Ibm 4381, 189.Ibm 7000, 92, 127.Ibm 7070, 115, 119.Ibm 7090, 121, 123, 127-128, 131, 139, 144, 149, 214.Ibm 7094, 131, 140.Ibn Sina vedi Avicenna.Ichbiach, Jean, 183.Icl (International Computer Ltd'), 147, 212.Iconoscopio, 55, 56.Icot (Institute for new generation computer technology), 194.Ict (International Computer Tabulator), 108.Idiom (programma per intelligenza artificiale), 213.Illiac, 92, 99, 102, 213.Illiac-II, 107.Illiac-IV, 50, 153.Illiac Suite, 107, 217.Imperial College di Londra, 106.Imprimerie Nationale, 123.Imsai, 175.Ina, 47.Inac vedi Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo.Index Thomisticus di San Tommaso, 82*.Inference Corp', 184.Informatica (nascita del termine), 130.Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), 146, 189, 210, 212, 255.Iniezione elettronica per auto, 94.Iniziativa di Difesa Strategica vedi Guerre stellari.Ink-jet vedi Stampante a getto d'inchiostro.Inman, Bobby Ray, 194.Innocenti (società), 111.Inokuchi, Hiroo, 172.Inps, 47.Institut de recherche et coordination acoustique vedi Ircam.Intel Corp', 88, 112, 142, 146*, 151, 156, 159-160, 164, 166, 171, 174, 178, 184, 188, 195, 213, 220, 227, 230, 232, 234, 236, 244, 248, 255, 259.Intel Paragon, 232.Intel Pentium, 88, 234, 244*, 259.Intel Touchstone Delta, 232.Intel Videosystem-200, 248.Intel 1702 (prima Eprom al mondo), 160.Intel 4004, 159, 164, 167, 171, 231.Intel 4040, 160.Intel 8008, 164, 166, 171, 174.Intel 8080, 166, 171-172, 174, 176, 179.Intel 8088, 146, 190, 192, 204, 213, 221, 244.Intel 80286 ("286"), 204, 213, 222, 242.Intel 80386 ("386"), 197, 220, 226, 245.Intel 80486 ("486"), 227, 242, 245.Intellicorp, 186.Intelligenza artificiale, 62-63, 81, 85-86, 96*, 109, 119, 144, 162, 165, 184, 186, 193, 195, 213, 233.Intelsat, 132, 136, 141.Intergalactic Digital Research, 172.Intermetrics, 183.International Business Machine vedi Ibm.International Computer Ltd' vedi Icl.International Computers and Tabulators vedi Ict.International Standard Organization vedi Iso.Internet, 156, 198, 207, 227, 229, 244, 247, 250, 252-255, 257-259.Internet Addiction Disorder (sindrome), 257.Internet più veloce del terremoto, 254.Internist-Caduceus (sistema esperto), 148.Interruttore ottico vedi Optoelettronica.Intesa (società), 224.Invisible Man (virus), 254.Iomega (società), 205.Iowa State College, 65.Ipertesto, 134.Ipm/M (Multiprogramming monitor microcomputer), 172.Ircam (Institut de recherche et coordination acoustique-musique), 107.Irei (Istituto ricerca elaborazione informazione), 131.Iri, 112, 185, 213, 215, 222, 235, 241-242.Iridium vedi Motorola Iridium.Irsip (Istituto ricerca sistemi informatici paralleli), 156.Isaacson, L'M', 107.Isaacson, Portia, 179.Isdn (Integrated services digital network), 215.Isi (Ital Sistemi per l'Informatica), 214.Iskra 1030 (computer Urss), 79.Iso (International Standard Organization), 152.Isoc (Internet Society) vedi Internet.Israele, 99, 212.Istat, 47, 57.Istinform Securinet, 256.Istituto centrale di statistica vedi Istat.Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo, 56.Istituto Nazionale di Fisica Nucleare vedi Infn.Istituto Nazionale di Ottica di Firenze, 219.Istituto per l'Elaborazione dell'Informazione vedi Iei.Istituto Politecnico di Brooklin, 65.Italian Virus Research Laboratory, 209.Italsiel, 103, 228.Ital Sistemi per l'Informatica vedi Isi.Italtel, 252.Itel (società Usa), 188.Itt (società), 162.Iverson, Kenneth E', 125.Iwasaki, Shunichi, 180. Jacobson, Alexander D', 184.Jacquard, Joseph-Marie, 31, 46.Janus (programma di traduzione telefonica), 244.Java (linguaggio), 229.Jebail (antica Biblos), 12.Jernigan, Joseph Paul, 253.Jerome, Denis, 172.Jerusalem (virus), 254.Jessi (Joint european submicron silicon), 225, 259.Jobs, Stephen, 67, 176-177*, 180, 193, 200, 215, 218, 225-226.Johnniac, 92.Johnson, Lyndon, 150.Johnson, Roy, 114.Jordan, E'L', 125.Jordan, F'W', 53.Josephson, Brian D', 130, 167.Jovian, A', 124.Jpl (Jet Propulsion Laboratory), 141, 151.Junkie (virus), 254.Jvc (Japan Victor Co'), 236. Kahn, Philippe, 209.Kaissa (programma scacchi), 86.Kamerling-Onnes, Heike, 48, 165, 223.Kao, Charles, 106, 145.Kapany, Narinder S', 106.Kapor, Mitchell David, 199.Kasparov, Gary, 87-88.Kaspersky, Eugene, 256.Kay, Alan, 151, 153, 214, 250.Kay Laboratories, 99.Kee (programma intelligenza artificiale), 186.Kelvin vedi Thomson, William.Kemeny, John George, 136.Kennedy, John F', 123.Keplero, Johannes, 23-24.Kernel (linguaggio di programmazione), 194.Kernighan, Brian, 142.Kgb, 209.Khang, Stephen, 254.Kilburn, Tom, 82, 127.Kilby, Jack St.Clair, 115, 146, 161, 167, 230.Kildall, Gary, 172.King, Gilbert, 94.Kinship Ventures, 249.Kinsley, Michael, 259.Kline, Nathan, 54.Knight-Ridder, 221.Knowledge Craft (sistema esperto), 210.Koch, Hugo, 62.Koch, Roger, 222.Kodak, 201, 213.Kono See (Konrad Zuse), 68.Kopp, G'A', 89.Korn, Arthur, 40.Kosmos International, 185.Kruesen, Knut, 54.Krupp Atlas Elektronik, 227.Kubrick, Stanley, 147.Kurtz, Thomas Eugene, 136.Kurzweil, Raymond, 176.Kurzweil reading machine (Ocr), 176. Laben (società), 212.Laben 70 (elaboratore di processo), 212.Lagomarsino (società), 50.Lagrange, Giuseppe Luigi, 29.Lagues, Michel, 253.Lampadina (invenzione), 42.Lande, Nathaniel, 237.Lang, Fritz, 55.Lang, Richard, 88.Langmuir, Irvin, 172.Laplace (equazione di), 55.Larc (Livermore Automatic Research Computer), 122.Large scale integration vedi Lsi.Larsen, Bent, 86.Larson, E'R', 166.Laser, 90, 124, 145, 154, 203, 246.Laser-card, 193.Laser a "cascata quantica", 249.Laser a semiconduttori, 130, 145, 203.La Stampa, 51, 132, 149.Lawrence Radiation Laboratory (Livermore), 122, 179, 230, 255.Leading Edge Model D (personal coreano), 254.Leading Edge Products, 254.Lebedev, S'A', 78.Leclanché, Georges, 31.Led (Light Emitting Diode), 133, 204.Lederberg, Joshua, 148.Le Echos, 205.Legge di Moore, 118.Legislazione sull'informatica, 168, 244, 247.Lehn, Jean-Marie, 246.Lehovec, Kurt, 114, 116.Leibniz, Gottfried Wilhelm, 27*, 30, 32, 38.Leibowitz, Robert, 222.Leininger, Steve, 181.Le Monde, 205.Leonardo Pisano (Fibonacci), 17.Leopoldo II di Toscana, 35.L'Espresso (settimanale), 214.Lessage, George Louis, 30.Levy, David, 86.Liber Abaci, 17.Libro elettronico, 237.Light Emitting Diode vedi Led.Lilienfeld, Julius Edgard, 57.Linch, Gary, 222, 234.Linda (linguaggio per elaborazione parallela), 216.Linee di ritardo vedi Memoria a linee di ritardo.Linotron (fotocomposizione), 67.Lisa vedi Apple Lisa.Lisberger, Steven, 197.Lisp (List Processing), 109, 119, 144, 150.Lithography Systems Inc', 238.Litografia, 31.Lloyd, Robert, 190.Lloyd's di Londra, 210.Lockheed (società), 133, 184.Loewe, Sigmund, 116.Logaritmi, 16, 23.Logica "fuzzy" vedi Fuzzy logic.Logitec, 134.Logo, 150.Lon Works (tecnologia controllo reti), 225.Los Alamos Laboratory, 76, 92, 127, 172, 179, 216, 255.Lotus "1-2-3" (foglio elettronico), 183, 199, 255.Lotus Development Corp', 183, 199, 255.Lovelace, Ada Augusta Byron (contessa di) vedi Byron.Lovell, James, 141.Lpm/M (sistema operativo), 172.Lsi (large scale integration), 118, 159, 167.Lucas, George, 226.Lucent Technologies (società), 258.Luftwaffe, 61, 68.Luigi XIV, 26.Luna (conquista della), 149*.Lynchburg College, 245. M-1 (computer Urss), 78.M-22 (computer Urss), 78.M-3 (computer Urss), 78.M-10 vedi Olivetti M-10.M-20 (computer Urss), 78.M-20 vedi Olivetti M-20.M-24 vedi Olivetti M-24.M-220 (computer Urss), 78.Mac (Multiple Access Computing), 127, 134.Macalistair Ritchie, Dennis, 141.Macaroni Box, 44.Mac Call (ricercatore Bell), 218.Macchina analitica di Babbage vedi Analytical Engine.Macchina differenziale di Babbage vedi Difference Engine.Macchina da scrivere, 29, 39, 41.Macchina di Turing, 62, 73.Macchina di von Neumann, 74.Mach (sistema operativo), 226.Machack-6 (programma scacchi), 86.Machin (matematico), 214.Machines Bull vedi Bull.Macintosh vedi Apple Macintosh.Macleod Cormak, Allan, 166.Mac Paint (programma per disegno), 214.Macrovirus (virus), 256.Mac Write (word processor), 214.Mad (Multi Apertured Devices), 124.Madm (Università di Cambridge), 74, 82.Maelzel, Leonard, 86.Magnetofluidodinamica, 156.Magnetofoni Castelli, 68.Magnetophon, 68.Mahon, Charles conte di Stanhope, 30.Mahovald, Misha, 234.Maiani, Luciano, 255.Maiman, Theodore H', 90, 124.Malaysia, 236.Manchester Automatic Digital Machine vedi Madm.Mandala (linguaggio di programmazione), 194.Mandelli (società), 224.Maniac, 74, 83, 92.Mannheim, Amédée, 39.Manoscritti del Mar Morto, 82.Manuzio, Aldo, 216.Manzi, Jim, 255.Marchant Calculating Machine, 57.Marchant, R'H', 57.Marchuk, Frank, 219.Marconi Guglielmo, 48, 149.Mareografo di Kelvin, 41.Marina Militare Italiana, 62.Mariner (sonde interplanetarie), 132, 140.Mark 1 (Ibm) vedi Ibm Mark 1.Mark 1 (rete neurale), 88.Mark 1 (Università di Cambridge), 82.Mark 1 Ferranti vedi Ferranti Mark 1.Mark 8 (Pc), 171.Markkula, A'C' (Mike), 178, 180, 215, 225.Martin, Marietta, 246.Marzi, Giovan Battista, 43.Marzia (virus), 254.Marzotto (Manifattura), 122.Masatoshi, Shima, 167.Maser, 90.Mason, Joseph, 31.Massachusetts Institute of Technology vedi Mit.Mathews, Max, 125.Matisoo, Juri, 198.Matsunaga, Yoshia, 172.Matsushita (società), 133, 182, 194, 202, 256-257.Mattel (società), 187.Mauchly, John William, 66, 73, 75-76, 84, 91-92, 99, 149, 166.Max Plank Institut, 218.Maximus Planudes, 18.Mazer, Stanley, 159.Mcafee, John, 219.Mcc vedi Microelectronics & Compute Technology Corp'.Mccarthy, John, 86, 96, 109, 119, 127, 150, 162.Mccaw Cellular Communication, 240, 247, 249.Mccaw, Craig, 248.Mccracken, William E', 242.Mculloch, Warren S', 69.Mcdonnell, Douglas, 182.Mceven, Dorothy, 172.Mcilroy, H' Douglas, 219.Mcluhan, Marchall, 207.Mead, 234.Mead, Carver, 222.Meagher, Ralph, 92.Meccanografia, 46*, 106.Medea (Micro-Electronics Development European Applications), 259.Medea (programma ricerca europeo), 225.Media Lab, 213*.Medium scale integration vedi Msi.Meiko (società), 255.Melen, Roger, 176.Meltzer, Bernard, 96.Memoria a bolle magnetiche, 145, 185.Memoria "cache" vedi Memoria di transito.Memoria a dischi magnetici, 109.Memoria flash, 160, 220, 236.Memoria a linee di ritardo, 82, 84-85, 90, 101.Memoria a nastro magnetico, 103.Memoria a nuclei di ferrite, 90, 101-102.Memoria olografica, 246.Memoria a tamburo magnetico, 102.Memoria di transito, 139.Memoria virtuale, 153.Memorie (evoluzione delle), 101*.Menabrea, Luigi Federico, 34.Meo, Angelo Raffaele, 186.Mercedes Benz, 94.Mercury (progetto spaziale), 131-132, 141, 154.Merryman, J'D', 161.Mesm (computer Urss), 78.Messagepad vedi Apple Newton.Messaggero Veneto, 149.Meteorologia, 76, 83*, 193.Meteosat, 124.Metropolis (film), 55.Meucci, Antonio, 38, 41.Mf vedi Modulazione di Frequenza.Michelangelo (virus), 237, 251.Michelangelo Buonarroti, 164.Michelin (società), 195.Michie, Donald, 96.Micral (Pc), 166.Micrascan (sistema stampa chip), 238.Micro Computer Inc', 230.Microelectronics & Computer Technology Corp' (Mcc), 194.Microfono a carbone, 39.Micromodem-100 (Hayes, primo modem), 182.Micropro (società), 134, 184.Microprocessore (invenzione), 159*, 230.Microprogrammazione, 114, 126, 222.Microsoft Corp', 136, 142, 172, 175*, 191, 193, 217, 222, 229, 233, 238, 242, 255, 259.Mida (sistema misure antropometriche), 238.Midi (Musical Instrument Digital Interface), 107.Miles, Anthony, 87.Mill, Henry, 29.Miller, Arthur R', 160.Miller, David, 218.Miller, John, 147.Miller, Richard W', 238.Millionaire, 47.Milnet, 156, 209, 226.Ministero della Pubblica Istruzione, 144, 193.Ministero della Sanità, 143.Ministero per la Ricerca Scientifica, 143.Ministero del Tesoro, 122.Minitel, 205.Minsk (computer Urss), 78.Minsky, Marvin Lee, 96, 119, 213.Mips (sistema Risc), 188.Miracle chip vedi microprocessore.Mit (Massachusetts Institute of Technology), 35, 54, 64, 69, 81, 86, 90-91, 94, 96, 101, 104, 109, 111-113, 119, 127, 132, 134, 141-142, 148, 150, 160, 182, 184, 193, 213, 216.Mits (Micro Instrumentation and Telemetry System), 136, 174.Mits Altair 8800, 136, 174-175, 179.Mitsubishi Heavy Industries, 230.Miyamoto, 198.Miyashita, Kazuhiro, 148.Mobil Oil, 151.Mock, Owen, 119.Mod (Magneto-optical-disk) vedi Disco magneto-ottico.Modem, 43, 182.Modula-2 (linguaggio di programmazione), 120.Modulazione di Ampiezza, 51.Modulazione di Frequenza, 57.Modulo di conduzione termica (Ibm), 191.Mok, Fai, 232.Monarch Marking, 154.Monroe, Jay Randolph, 52.Monroe (società), 53.Montanari, Ugo, 186.Montecatini (società), 47, 128.Montedison, 172, 212.Monti Arduini, Federico, 107.Monticelli, Mario, 86.Moog (sintetizzatore per computer music), 107.Moog, Robert, 107.Moore, Charles, 155.Moore, Gordon E', 118, 146, 159, 227, 230.Moore School, 91.Moorer, A' (ricercatore computer music), 217.Moreno, Roland, 173.Morgenstern, Oskar, 85.Morland, Samuel, 27.Monis, Robert jr., 225.Monis, Robert sr., 219, 225.Morse, Samuel Finley Breese, 33, 36.Mos (Metal Oxyde Semiconductor), 114, 151, 156.Mos Technologies 6502, 177, 179, 181, 198.Mosaic (programma "navigazione" per Internet), 244, 247.Mosaic Communication, 247.Mostek, 188.Motorola I-601, 234.Motorola Iridium (tlc via satellite), 249.Motorola Mc 6800, 146, 167, 171, 176.Motorola (società), 112, 173, 184, 188, 194-195, 225, 234, 253, 255.Motorola 56001, 226.Motorola 68030, 226.Motorola 68882, 226.Motore elettrico, 29.Mouse (invenzione del), 134.Movie (Cd-Rom con archivio film), 228.Mpu (Microprocessing Unit) vedi Microprocessore.Ms-Dos (Microsoft Disk Operating System), 172, 176.Msi (Medium scale integration), 118, 140.Msnbc, 259.Msudc, 92.Msx (microcomputer giapponese), 204.Mller, Karl Alex, 218, 221-223.Multics (Multi user computer system), 141, 176.Multiplan (foglio elettronico), 183, 193.Multisumma Olivetti vedi Olivetti Multisumma.Mundshutz, Horst, 145.Murto, Bill, 196.Musa (computer per sintesi della voce), 185.Musei dei computer, 26-28, 35, 37, 44, 74, 76, 84, 161, 214, 235, 249.Museo archeologico nazionale di Atene, 49.Museo della Scienza e della Tecnica di Londra, 35, 37.Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, 28.Museo della Smithsonian Institution, 37, 44, 74, 76, 84, 161, 249.Museo di informatica e storia del Calcolo di Pennabilli, 235.Museo di Storia della Scienza di Firenze, 26-27, 35.Museo Pigorini, 13.Museo Sirti, 100.Museo storico delle macchine per il calcolo di Pisa, 249.Music (programma per computer music), 125.Musica (con il computer), 107, 125, 217.Musica algoritmica, 107.Musical Instrument Digital Interface vedi Midi.Musical scribe (programma per computer music), 217.Musicassetta vedi Compact Cassette.Musina, Opprandino, 28.Mycin (sistema esperto), 148. Naburian (astronomo, inventore dello zero), 14, 16.Nader, Ralph, 156.Nakamats, Yoshiro, 104.Napier di Merchiston, John vedi Nepero.Napoleone Bonaparte, 86.Napoleone III, 39.Nasa, 114, 121, 125, 131, 134, 141, 143, 146-147, 149, 151-153, 163, 209, 223, 225, 229.Nasko, Horst, 259.Nastro magnetico vedi Memoria a nastro magnetico.Nastro perforato, 61, 68.Nastro a scrittura laser, 252.Nathan, Robert, 140.National Academy of Sciences (Usa), 147.National Aeronautics and Space Administraton vedi Nasa.National Bureau of Standards (Usa), 85.National Cash Register Co' vedi Ncr.National Physical Laboratory (Gb), 82, 85, 221.National Security Agency (Usa), 127, 163, 194, 225.National Security Service (Usa), 163.National Semiconductor, 184.Nato (North Atlantic Treaty Organization), 180.Naval Ordinance Research Calculator vedi Norc.Navier, Claude, 83.Navier-Stokes (equazione di), 221.Nbc (televisione), 213, 259.Ncr (National Cash Register), 44, 94, 108, 231-232, 241.Ncsa (National Center for Supercomputer Applications), 244, 247.Neapolis (società), 224.Nec (Nippon Electric Corp'), 94, 175, 186, 194, 198, 210, 212, 224, 232, 235-236, 242.Nec ACOS-3900, 232.Nec Pc-8000, 186.Nec Sx-1, 210.Nec Sx-2, 210.Nec Sx-3, 232, 236.Nec-2201, 121.Negroponte, Nicholas, 213.Nelson, Steve, 246.Nelson, Theodor, 134, 179.Nemorario, Giordano, 19.Nepero (John Napier di Merchiston), 23.Netl (neurocomputer), 69, 216.Netscape (società), 198, 229, 244, 247*, 258.Netscape Navigator (programma "navigazione" Internet), 244, 247.Nettalk (rete neurale), 88.Network computer, 258.Neugebauer, 11.Neuristor, 124.Neurochip, 88, 216, 222, 234*.Neuron (chip), 225.Newbold Hunsfield, Godfrey, 165.Newman, Max, 73.Newspeak (giornale elettronico), 214.Newsweek, 196.Newton, Isaac, 26.Newton (Pda) vedi Apple Newton.Next Computer System, 226*.Nexus (videotelefono), 100.New York Times, 183.Nhk (Tv giapponese), 64.Nicely, Thomas, 245.Niepce, Joseph-Nicephore, 35.Nikolic, Predrag, 88.Nilles, 253.Ninke, William, 228.Nipkow, Paul, 44, 47, 63.Nippon Electric Co' vedi Nec.Nippon Electronics, 144.Nippon Telegraph & Telephone vedi Nt&T.Niqmadu II (Re del 1550 a.C'), 11.Nissan Motor, 198, 230.Nixon, Richard, 123, 163, 257.Nobel (premio), 48-49, 77, 90, 100, 111-112, 130, 148, 156, 164, 166-167, 172, 218, 223, 231, 233, 246.Nòel, Louis-éugène-Felix, 156.Norad, 112, 123, 140.Norc (Naval Ordinance Research Calculator), 80.Norris, William R', 114.North American Rockwell, 154.North-American Air Defense command vedi Norad.Northrop (società), 76, 94.Norvegia, 47.Nova vedi Data General Nova.Novelli, Vittorio, 162.Nowatzyk, Andreas, 87.Noyce, Robert N', 115, 146, 152, 159, 160, 227, 230.Ntsc (National Television System Committee), 64.Nt&T (società), 212, 244, 258.Numeri arabi, 16-17.Numeri binari, 12, 27.Numeri primi, 248*.Numeri romani, 15.Nutek (società), 243.Nutt, Emma, 43.Nutt, Roy, 95. Oak (linguaggio), 229.Occhini, Giulio, 125.Ocr (Optical Character Recognition), 122-123, 135, 176.Odner, W'T', 43.Oersted, Hans Christian, 32.Oestreicher, Hans, 124.Officine Froment, 39.Oftalmoscopio, 35.Oge vedi Olivetti-General Electric.Olivetti (società), 50, 52*, 56, 58, 91, 100, 108, 112, 121-122, 127-128, 132, 134, 136, 142, 181, 186, 197, 210, 212, 229, 234, 242, 247, 254-255, 258.Olivetti, Adriano, 52, 100, 121-122, 125, 136.Olivetti Active Badge, 243.Olivetti Advanced Technology Corp' (Oatc), 197.Olivetti, Camillo, 52, 100, 122.Olivetti Divisumma, 58.Olivetti Elea, 108, 121-122, 127-128, 136.Olivetti Elea 4001, 122, 127, 134.Olivetti Elea 4015, 134.Olivetti Elea 6001, 122.Olivetti Elea 9003, 121, 127.Olivetti Envision, 255.Olivetti Et101, 182.Olivetti M-10, 184.Olivetti M-20, 197.Olivetti M-24, 197.Olivetti M1, 52.Olivetti Multisumma, 58.Olivetti Programma 101, 142*, 182.Olivetti, Roberto, 100.Olivetti Simplisumma, 58.Olivetti Summa, 58.Olivetti Tcv-250, 128.Olivetti Valigetta telematica, 242.Olivetti Velsumma, 58.Olivetti-General Electric, 56, 143.Olografia, 232, 246.Olsen, Kenneth, 90, 113, 242.Optoelectronic Technology Consortium, 246.Olsen, Stanley, 113.Oncocin (sistema esperto), 148.Opel, John R', 186.Oppenheimer, Robert, 74, 92.Optical Character Recognition vedi Ocr.Optoelettronica, 218*, 228-229, 246.Oracle Corp', 92, 174, 180, 258.Orbita geostazionaria, 74.Ordvac, 92, 99, 102.Oresme, Nicola, 18.Orologio calcolatore di Schickart, 24.Orwell, George (Eric Blair), 83.Os/2 (sistema operativo Ibm), 191, 222, 238.Osborne, Adam, 192.Osborne Corp', 192.Osborne-1, 192.Osservatorio di Greenwich, 56.Ots (satellite), 189.Oughtred, William, 25.Oural (computer Urss), 78. P-101 vedi Olivetti Programma 101.Pacioli, Luca, 18.Pacioli 2000, 19.Packard, David, 66, 91, 257*.Packard, Lucille, 257.Paganino dei Paganini, 18.Pagemaker (programma editoriale), 216.Pakistani, Brain (virus), 219.Pal (Phase Alternance Line), 64.Palevsky, Max, 151.Palmer, Robert B', 242.Palo Alto Research Center vedi Parc.Pan American, 128.Pan American Health Organization, 187.Panasonic, 134, 198, 202.Pangloss (programma per traduzioni), 233.Pantelegrafo, 39.Paolo VI, 82.Papert, Seymour, 150, 214.Papiro (blocco dell'esportazione), 15.Paragon vedi Intel Paragon.Parametron, 124.Parc (Palo Alto Research Center), 153.Parisi, Giorgio, 210.Parmalee, D'D', 38.Partidge, Seth, 25.Pascal, Blaise, 25*.Pascal (linguaggio di programmazione), 120, 161, 172, 197.Pascalina, 25*.Passport (apparecchio Ocr per traduzioni), 233.Patrick, Bob, 119.Patterson, David, 188.Patterson, Tim, 191.Payen (costruttore calcolatrici dell''800), 32.Pcmcia, 105, 236.Pcos (Professional Computer Operating System), 197.Pda (Personal Digital Assistant), 239*.Pdp-1 vedi Digital Pdp-1.Pdp-5 vedi Digital Pdp-5.Pdp-8 vedi Digital Pdp-8.Pdp-10 vedi Digital Pdp-10.Pdp-11 vedi Digital Pdp-11.Pearson, Gerald L', 100.Pecquer, Onesiphore, 49.Peddle, Charles (Chuck), 179, 181.Pegaso (banca dati hacker), 209.Pekeris, Chaim, 99.Penna ottica, 90.Pentagono vedi Dipartimento della Difesa Usa.Pentium vedi Intel.Perceptron, 124.Perceptroni, 69.Pergamena, 15.Perm (computer, Istituto Tecnico di Monaco), 92.Perot, Ross, 226.Perotto, Pier Giorgio, 136, 142.Personal computer (ideazione), 151, 179.Personal Computer Memory Card International Assoc' vedi Pcmcia.Personal Dictation System vedi Ibm.Personal Digital Assistant vedi Pda.Personalink (segretario elettronico, At&T), 252.Personal Software Arts Inc', 182.Pertec Computer Corp', 175.Pet 2001 vedi Commodore Pet 2001.Petrus Peregrinus (Pierre de Maricourt), 17.Peugeot, 129.Pfeiffer, Eckhard, 196.Phelps, Byron E', 77.Philco (società), 146.Philco 2000, 111, 114.Philips (società), 45, 47, 63-64, 133, 156, 166, 173, 200, 214, 225, 232, 252, 256, 259.Photo Cd, 202.Piaget, Jean, 150, 214.Picone, Mauro, 56.Picturephone, 99.Pierce, John Robinson, 77, 96.Pi greco (calcolo del), 214.Pila di Volta, 31.Pilot (Programmed Inquiry, Learning Or Teaching), 151.Pilot Ace, 85.Ping Pong (virus), 254.Pioneer (sonde interplanetarie), 140.Pirateria informatica vedi Hacker.Pirelli (società), 47, 94, 106, 129, 224.Pistorio, Pasquale, 112.Pitagora di Samo, 14.Pitrat, J', 96.Pitts, Walter H', 69.Pixar (società), 226.Pl/1 (Programming Language/One), 124, 136, 183.Planimetro ortogonale di Tito Gonella, 35.Planimetro polare di Amsler, 35.Plato (sistema di istruzione), 130, 204.Plessey Telecommunications, 154, 185.Pltgro (programma sulle piante del mondo), 173.Pmr (Perpendicular Magnetic Recording) vedi Registrazione "verticale".Poe, Edgard Allan, 86.Polaroid (società), 232.Poleni, Giovanni, 28.Polibio (storico greco), 14.Politecnico di Milano, 94, 162.Politecnico di Torino, 151, 186.Politecnico di Zurigo, 68, 92.Polygram (società), 134.Poniatoff, Alexander, 110.Pong (primo videogioco), 165.Potter, R'K', 89.Poulsen, Valdemar, 48.Power Computing Corp', 234, 254.Power House Museum, 45.Power Pc (società), 256.Power Pc 601, 234.Powers, James Legrand, 52.Pqe-2000 (supercomputer), 212, 255.Pragma-A3000 (robot), 188.Prater, C'D', 151.Prentiss, Mara, 243.Presidenza del Consiglio, 211.Prestel (Gb), 174.Prime Computer (società), 234.Princeton University vedi Università di Princeton.Privacy e computer, 160.Processor Technology (società), 175.Procter & Gamble, 193.Professional Computer Operating System vedi Pcos.Progettazione con il computer, 133.Programma 101 vedi Olivetti Programma 101.Programmatore e analizzatore probabilistico automatico, 69.Programmazione dei telai tessili, 29, 31.Programmed Data Processor vedi Digital Pdp.Proiezioni elettorali, 84, 123.Prokhorov, Alexander, 90.Prolog (Programming in logic), 165, 194.Prologia (società), 165.Prom (Programmable Read Only Memory), 176.Proshare (programma comunicazioni video), 248.Proshare (tecnologia), 259.Proteus (programma intelligenza artificiale), 195.Psaltis, Demetri, 232.Pulitzer (Premio), 148.Pulsar [primo orologio digitale), 161. Qdos (Quick and Dirty Operating System), 176.Qsw vedi Quadrics Supercomputer World.Quadrics (supercomputer), 211*, 255.Quadrics Supercomputer World (società), 255.Quate, C'F', 233.Quinta generazione (progetto computer di), 194*, 237.Quipo ("abaco" Inca), 13. R2E vedi Réalisations études Electroniques.Radio (servizio radiofonico), 48.Radio Corporation of America vedi Rca.Radio Shack (catena negozi), 181.Radio a transistor, 100.Raggi catodici, 48.Rai, 67, 128, 174, 214, 247.Ram (Random Access Memory, prima), 156.Ramac vedi Ibm 305.Rand, James Henry, 52.Random Access Memory Accounting Computer (Ramac) vedi Ibm 305.Ranger (sonda interplanetaria), 140.Ratcliff, C' Wayne, 186.Ratner, Mark, 172.Ravizza, Giuseppe, 39-40.Raytheon (società), 149.Ras Shanira (antica Ugarit), 12.Rca (società), 55-56, 63, 90, 92, 102-103, 107, 110, 139-140, 149, 154, 161, 194, 232.Rca Spectra, 107, 161.Reagan, Ronald, 227.Réalisations Etudes Electroniques (R2E), 166.Realtà virtuale, 132-133, 246.Reeves, Alec, 201.Reeves Instruments, 55.Regency Electronics, 100.Regione Sardegna, 237.Registratore di cassa, 44.Registratore magnetico audio, 48, 57, 68.Registrazione digitale, 201.Registrazione "verticale" per floppy e hard disk, 181.Regolo calcolatore, 25-26, 39.Reinitzer, Friedrich, 154.Reis, Johan Philip, 40.Relè, 32, 43.Remington, 102.Remington Fire Arms, 41.Remington Rand, 52, 84, 93, 99, 122, 193.Remington Typewriter, 52.Rensselaer Polythecnic Institute, 238.Reprom (Reprogrammable Read Only Memory), 160.Ret (retina al silicio), 234.Rete neurale, 88.Rhind, Alexander Henry, 12.Rhind (papiro di), 12.Richardson, Lewis F', 83.Richardson, Owen Williams, 49.Riconoscimento della voce, 88, 161*, 184, 249.Riesz (ricercatore sintesi parola), 89.Risc (Reduced instruction set computer), 188, 234, 239.Ritty, James J', 44, 232.Rivest, Ronald, 248.Rjad (progetto Paesi Comecon), 156.Rmnant (programma su varietà animali), 173.Roberts, Edward, 174.Robida, Albert, 100.Robot, 53*, 55, 58, 67, 89, 95, 129, 148, 188, 196.Rochester, Nathaniel, 93.Rock, Arthur, 178.Rockwell Pps4 (microprocessore), 213.Rockwell Pps8 (microprocessore), 213.Rod, (dispositivo magnetico con funzioni logiche), 124.Rodotà, Antonio, 255.Rohrer, Heinrich, 233.Rosenberg, Charles, 88.Rosenblat, R', 124.Rosenblatt, Frank, 69.Rosenblueth, Arthur, 81.Rosenweig, Ronald, 147.Rosing, Boris, 56.Rossini, Gioacchino, 39.Roth (costruttore calcolatrice '800), 37.Rous (costruttore calcolatrice '600), 26.Roussel, Philippe, 165.Rowell, John M', 130.Royal Aircraft Establishment, 55.Royal Astronomical Society, 34.Royal Society, 31, 106.Royal Society Computing Machine Laboratory, 89.Rubbia, Carlo, 237.Ruder, Ed, 214.Russel, Bertrand, 38.Russia, 47, 219.Ryad (computer Urss), 79. Saab Jas-39 Gripen (aereo), 227.Sabre (Semi Automatic Business Related Environment), 90, 128.Sachs, Jonathan, 199.Sage, 90, 111, 214.Sakomen, Steve, 239.Sale, Tony, 63.Salva, Francisco, 32.Samsung Electronics, 241.Samuel, Arthur L', 79, 96.Sandac-V (supercomputer), 216.Sanders, Jerry, 152.Sandia National Laboratory, 216, 230, 255.San Tommaso d'Aquino, 82.Sardegna vedi Regione Sardegna.Sarnoff, David, 110.Satelliti geostazionari, 96.Scacchi (gioco degli), 64, 85*, 90.Scanlon, Derby, 145.Scelbi Computer Consulting, 164, 171.Scelbi-8H, 164, 171, 174.Schawlow, Arthur L', 90.Schede perforate, 31, 33-34, 46*, 56, 77.Schede perforate e calcolo elettronico (rivista), 100.Scherbius, Arthur, 62.Scheutz, Edward, 37.Scheutz, Pehr Georg, 37.Schickart, Wilhelm, 24.Schild, V', 38.Schlumberger, 173, 184.Schmandt-Besserat, Denise, 11.Schott, Kaspar, 26.Schreyer, Helmuth, 61, 66, 68.Schrieffer, John Robert, 112, 164, 223, 232.Schweth (perfezionamenti al regolo calcolatore), 39.Scientific American, 43, 47.Scientific Computing Service, 56.Scientific Data System, 151.Score (satellite), 125.Scott, Dave, 150.Scozia ("Silicon Valley" d'Europa), 253.Scribe (word processor), 134.Sculley, John, 200, 215, 226, 235, 239.Sdi (Strategic Defence Initiative) vedi Guerre stellari.Sea (collegamento internazionale Minitel), 205.Sea (Societé d'Electronique et d'Automatisme), 92.Seac, 74, 85, 92, 101.Seaman, Robert, 132.Seaton, Colin, 218.Seattle Computer Products, 176, 191.Secam (Sequentiel Couleur A Memoire), 64.Seiaf (società), 224.Seiden, Philip, 172.Seiko (società), 161, 181.Sejnowski, Terence, 88.Selective Sequence Electronic Calculator vedi Ibm Ssec.Selectric vedi Imb Selectric.Selectron, 92, 102.Selenia (società), 212.Selenia-Elsag (società), 224.Sella, Quintino, 39.Sematch (programma ricerca Usa su semiconduttori), 225.Sematech (società), 238.Semi-Automatic Ground Environment vedi Sage.Semiconductor Research Corp' (Src), 195.Senefelder, Alois, 31.Senkreh (tavole di), 12.Servizi spa, 235.Servizio telefonico italiano, 44.Sesa spa, 235.Setun (computer Urss), 78.Sgs, 112, 117, 160, 220, 222.Sgs-Ates, 112, 241.Sgs-Microelettronica, 241.Sgs-Thomson Microelectronics, 112, 172, 222, 225, 241, 259.Shakey (sistema robotico), 148.Shallit, Jeffrey, 248.Shanks (matematico), 214.Shannon, Claude Elwood, 64, 76, 85.Share (associazione), 120.Share Operating System vedi Sos.Sharp (società), 236, 239.Sharp Compet, 142.Sharp Expertpad, 239.Sharpless, T' Kite, 82, 91.Shiling, Pawel, 36.Shockley, William Bradford, 77, 100, 110, 231, 232.Shoenberg, Isaac, 56, 63.Shokotu (imperatrice giapponese), 16.Sholes, Christopher Latham, 40.Shortlife, Edward, 148.Shaw, Bernard, 144.Shrayer, Michael, 179.Shugart, Alan, 105.Siae (Società italiana autori editori), 244.Siemens Ag, 38, 44, 68, 93, 95, 113, 166, 173, 186, 225, 227, 233, 238, 244, 255-259.Siemens Nixdorf, 235.Siemens 2002, 95, 99, 113.Silicon Graphics (società), 198, 234, 246, 247.Silicon Valley, 66, 91, 136, 160, 175-177, 197, 215, 220, 222, 230, 243, 257.Silliac, 92.Silvestro II (Papa), 16.Simkit (programma intelligenza artificiale), 186.Simon, Herbert, 96.Simplisumma Olivetti vedi Olivetti Simplisumma.Sim-Sim (linguaggio per computer music), 107.Simulatore di volo, 90, 152.Sinclair, Clive, 160, 187*.Sinclair Executive (calcolatrice), 163.Sinclair Radionics, 187.Sinclair Research, 187*.Sinclair Spectrum, 187.Sinclair Zx80, 187.Sinclair Zx81, 160.Sinclair 1000 vedi Timex Sinclair 1000.Sintesi della voce, 88, 176, 182, 185.Sip (poi Telecom Italia), 44, 106, 143, 174, 215.Sirio (satellite), 144, 168, 189.Sirti (società), 99.Sirtori, Carlo, 249.Sistema binario, 12, 27, 38, 61, 65, 68.Sistema operativo, 119, 120, 172.Sistema operativo (invenzione del), 119.Sistema operativo (primo), 172.Sistema sessagesimale, 11.Sistemi esperti, 119, 148, 195, 210.Sivco, Debbie, 249.Sketchpad, 133.Slager, Jim, 213.Slate, David, 86.Slate (settimanale on-line della Microsoft), 259.Slotnick, Daniel Leonid, 153.Slowinski, David, 247.Small scale integration vedi Ssi.Smalltalk, 151, 153, 250.Smart-card vedi Carta con microchip.Smart Talk (sistema per comandi vocali), 250.Smil (computer Università di Lund), 92.Smith Corona (società), 241.Smith, Desmod, 218.Smith, Leland, 217.Sni (società), 212.Società Generale Semiconduttori vedi Sgs.Società Italiana Autori Editori vedi Siae.Societé d'Electronique et d'Automatisme vedi Sea.Soft Corporation Hackers (gruppo hacker russo), 209.Soft, Paul, 163.Softech (società), 183.Software (brevettabilità), 151.Software Pirates (gruppo hacker portoghese), 209.Sogitec, 107.Somalvico, Marco, 162.Sonde interplanetarie, 67, 140, 151.Sony (società), 105, 110, 112, 141, 182, 197, 200, 213, 227, 236, 256.Sony Betamax, 236.Soresini, Franco, 28.Soroban (abaco), 13, 17.Sos (Share Operating System), 120.Sotsass, Ettore, 52, 122.South Software Park Technology Co', 256.Space shuttle (computer degli), 163.Spacewar(videogioco), 119, 165.Speak & Spell (Texas Instruments), 182.Spectra vedi Rca Spectra.Speechlab, (sistema riconoscimento della voce), 184.Spelling cheker (programma per correzione ortografica), 213.Sperry Gyroscope, 52.Sperry Rand Corp', 52, 76, 84, 92, 99, 102, 114, 119, 125, 134-135, 161, 166, 194, 199.Sperry-Unisys, 194.Sphere (Personal computer), 176.Sprague Electric, 114, 115.Spreadsheet vedi Foglio elettronico.Spring (società), 224.Sputnik (satellite), 113-114.Squid (Superconductor Quantum Interference Device), 222.Sram (Static Random Access Memory), 231.Src vedi Semiconductor Research Corp'.Sri International, 134-135, 183.Ssec vedi Ibm Ssec.S-Seed (commutatore ottico), 229.Ssi (Small scale integration), 118, 132.Ssi vedi Supercomputers System Inc'.Stampa (invenzione della), 17-18.Stampante ad aghi, 93.Stampante a catena, 93.Stampante a getto d'inchiostro, 147.Stampante laser, 93.Stampante a margherita, 93.Stampanti, 93, 147.Standard Communication Laboratory (Gb), 145.Standard Eastern Automatic Computer Seac.Standard Western Automatic Computer vedi Swac.Stanford Artificial Intelligence Language, 217.Stanford Industrial Park, 67, 91.Stanford University vedi Università di Stanford.Stanhope (Charles Mahon, conte di), 30.Star (Self-Testing-and Repairing), 151.Star-100 (supercomputer), 153.Star-8010 vedi Xerox Star-8010.Statistiche, 107, 120, 125, 129, 134, 139-141, 152, 155, 164, 168, 175, 177, 179, 186, 189-190, 199, 215, 218, 224, 227, 231, 236, 242, 247, 254, 259.Stati Uniti, 232.Stazione di lavoro, 188.Stazione spaziale, 230.Steiger, Otto, 47.Stein, Ralph, 36.Steinheil, Karl, 36.Steinhilper, Ulrich, 134.Stella (Satellite Transmission Experiment Linking Lab'), 189.Sterling, Wallace, 67, 91.Stet, 112, 166, 185, 210, 212, 242, 255.Stiatti, 50.Stibitz, George Robert, 64.Stille, Kurt, 57.Stokes, George Gabriel, 83.Stoll, Clifford, 231.Stoned (virus), 243, 254.Stoney, George Johnstone, 44.Storeband (società), 54.Strada, Federico, 45.Strada, Flaminio, 37.Stream (società), 255.Strela (computer Urss), 78.Stretch vedi Ibm "Stretch".Strowger, Almon Brown, 43.Strowger Automatic Telephone Exchange, 43.Stubbs, Dave, 147.Suan-pan (abaco cinese), 13, 17.Suess, Randy, 182.Sugar, Alan, 187, 221.Sumeri, 11.Summa Olivetti vedi Olivetti Summa.Summer, Lloyd, 145.Sundberg (ricercatore computer music), 217.Sun Microcomputer (società), 229.Sun Microsystems (società), 165, 234, 237.Supercalc (foglio elettronico), 183.Supercomputer System Inc', 223.Superconduttività, 48, 112, 130, 165, 167, 194, 198, 218, 222-223, 229-231, 253.Suprenum-1 (supercomputer tedesco), 227.Sur (Speech Understanding Research), 162Surveyor (sonde interplanetarie), 140.Sutherland, Ivan E', 132, 155.Svezia, 168.Swac, 85.Swiss Cracking Association, 209.Symphony (foglio elettronico), 183.Synapse-1 (neurocomputer), 235.Synaptics I-1000 (neurocomputer), 234.Synaptics Inc', 222, 234.Synthetic performer (pianoforte elettronico), 214.Sysdata spa, 235.System Development, 123.Systran (sistema per traduzioni), 156, 233. Tabulating Machine Co', 47.Tac (Tomografia Assiale Computerizzata), 165.Takano, Shizue, 236.Talete di Mileto, 13.Tamarack Storage Devices, 246.Tamburo magnetico vedi Memoria a tamburo magnetico.Tandon (società), 191.Tandy (società), 176, 181-182, 187.Tandy Trs-80, 181-182.Tao (linguaggio di programmazione), 211.Tartaglia, Niccolò, 19, 23.Taub, Abraham H', 92.Tavole astronomiche (calcolo delle), 56.Tavole di Senkreh, 12.Tavoletta grafica, 135.Tavoletta Ybc-7289, 11.Tavolette matematiche in argilla, 11.Tchou, Mario, 100, 122, 125.Tcm vedi Modulo di conduzione termica.Teal, Gordon, 77.Technics (società), 133.Techso (società), 237.Tecsiel (società), 213.Teknowledge Inc', 193.Tel (Tennis Electronic Lines), 247.Telecom On Line, 229.Teledesic (società), 249.Teledyne (società), 230.Telefax, 39.Telefono, 40-41.Telefonoscopio, 100.Telefoto, 51.Telegrafia senza fili vedi radio.Telegrafo di Shiling, 36.Telegrafo di Sommering, 32.Telegrafo di Steinheil, 36.Telegrafo di Wheatstone, 36.Telegrafo elettrico, 32, 36.Telegrafo elettrostatico, 30.Telegrafo magnetico, 36.Telegrafo Morse, 36, 39.Telegrafo ottico, 14, 30, 31, 36.Telegrafo ottico di Chappe, 30, 36.Telegrafo ottico di Edelcrantz, 31.Telegraphone, 48.Teleinformatica spa, 235.Telelavoro, 252.Telematica, 128, 143, 252, 254.Telemedicina, 143, 254.Telescript (programma segreteria elettronica, At&T), 252.Telescrivente, 39, 52.Telespazio (società, poi Nuova Telespazio), 129.Teletext (Gb), 174.Teletipografo di Cerebotani, 52.Telettra (società), 112.Televideo Rai, 174.Televisione, 45, 56, 63-64, 67, 182.Televisione ad alta definizione, 64.Televisione a colori, 67.Televisione via cavo, 56.Telic-12 (accessorio Minitel), 205.Telidon (Canada), 174.Telset (Finlandia), 174.Telstar-1 (satellite), 132.Teoria degli automi, 74.Teoria dei giochi, 74.Ternan, Fred, 67, 91.Terrell, Paul, 176-177.Texaco (società), 119.Texas Instruments, 77, 93, 115, 118, 127, 159, 161, 167, 173, 182, 184, 187-188, 194, 209, 230.Theis, George, 161.Thi, Truong Tromng, 166.Thin film (testina di lettura per dischi), 168.Thinking Machines Cm-2, 232.Thinking Machines Corp', 216.Thomas di Colmar, Charles-Xavier, 27, 32.Thomas, P', 156, 233.Thomson-Csf, 64, 232, 241.Thomson, James, 41.Thomson, Joseph John, 48.Thompson, Kenneth Lane, 141, 219.Thomson Semiconducteurs, 112, 222, 241.Thomson, William (Lord Kelvin), 41, 48, 54.Thorn Emi, 112.Time Magazine, 213, 226.Time Mirror, 221.Time-sharing, 107, 127, 134, 136.Timex (società), 187.Timex Sinclair 1000, 187.Timp, Gregory, 243.Tipo-telegrafo di Bonelli, 40.Tiros (satelliti), 124.Titus, Jonathan, 171.Tjernlund (ricercatore computer music), 217.Tokyo Shoko Research, 238.Tolomeo, Claudio, 250.Tolomeo I Sotere, 14.Tolomeo V Epifane, 15.Tomash, Erwin, 35.Tomografia Assiale Computerizzata vedi Tac.Torino (Comune di), 133.Torres y Quevedo, Leonardo, 35, 86.Toshiba (società), 173, 194, 212, 220, 225, 231, 233, 236, 238, 255, 256.Touch screen, 204.Touchstone Delta vedi Intel.Townes, Charles H', 90.Toy Story (film), 226.Tradic (primo computer sperimentale a transistor), 99.Traduzioni con il computer, 68, 94, 156, 163, 186, 233*, 244.Traf-o-data (società), 176.Tramiel, Jack, 181.Transaction Research, 129.Transfluxor (dispositivo magnetico con funzioni logiche), 124.Transistor (invenzione del), 77*.Transistor ad "effetto di campo", 57, 114, 151, 153.Transistor planare, 114.Transistor superconduttore, 230.Trans World Airlines vedi Twa.Trasmissione della parola via radio, 51.Tridac (True Dimensional Analogue Computer), 55.Trilogy System Inc', 153.Triodo, 51.Triumphator (calcolatrice '800), 43.Tron (film con computer grafica), 197.Trottemberg, Ulrich, 227.True Dimensional Analogue Computer vedi Tridac.Truman, Henry, 163.Trw (società), 88.Tsai Lun, 15.Tschoty (abaco russo), 13.Tsukahara, Shunpei, 259.Tubo a raggi catodici, 41, 43.Turbo Pascal (linguaggio di programmazione), 161, 209.Turing, Alan Mathison, 61*, 73, 85-86, 90, 96, 101.Turing (Premio), 219.Twa (Trans World Airlines), 164.Twain, Mark, 41.Twistor, 103.Tykey, John, 76.Tyndall, John, 106. Ucsd Pascal (linguaggio di programmazione), 161.Ugarit (odierna Ras Shanira), 11.Ugon, Michel, 173.Ulsi (ultra large scale integration), 118.Ultra large scale integration vedi Ulsi.Ultrix (sistema operativo), 142.Underwood (società), 41.Unesco, 81.Unidata (consorzio), 166.Unimates (robot), 129.Unimation (società), 129.Unione Europea, 233, 253, 259.Unione Sovietica, 78.Unitape, 84.Univac (società), 68, 74, 76, 84, 92, 99, 101-102, 122, 125, 134, 149, 214.Univac-II "Factronic", 99.Univac-1, 68, 74, 84*, 99, 101, 214.Univac-1100, 92.Univac-1103, 102.Univac-1106, 162.Univac-1107, 125.Univac-1108, 122.Univac-1218, 134.Universal Automatic Computer vedi Univac.Università Ancona, 259.Università Arkansas, 231.Università Bari, 151.Università Berkeley, 11, 141, 146, 151, 188, 193, 198, 215, 227.Università Berlino West Technical, 227.Università Bocconi, 100.Università Bologna, 30, 108, 121, 217, 258.Università Bonn, 227.Università Boston, 41.Università Brown, 164, 171.Università Brunswick, 227.Università California, 54, 85.Università Cambridge, 33, 48, 81-82, 96, 101, 130, 167.Università Carnegie Mellon, 69, 87, 96, 162, 209, 233, 244.Università Catania, 259.Università Colonia, 227.Università Colorado, 246.Università Columbia, 46, 74, 80, 100, 121, 123, 160.Università Copenaghen, 172.Università Cornell, 69, 225.Università Darmstadt, 227.Università Dublino, 38.Università Dusseldorf, 227.Università Edimburgo, 96, 218.Università Erlangen, 227.Università Ferrara, 259.Università Firenze, 258.Università Genova, 69.Università Georgia, 147.Università Gottinga, 68.Università Grenoble, 156, 209.Università Harvard, 64, 73, 100, 160, 175, 229, 243.Università Heidelberg, 24.Università Houston, 222, 230.Università Illinois, 91, 102, 107, 111-112, 123, 130, 153, 164, 213, 232, 244, 247.Università Irvine, 234.Università Karlsruhe, 244.Università Leyda, 48.Università Lund, 92.Università Manchester, 56, 82, 89.Università Mannheim, 235.Università Marsiglia, 165.Università Michigan, 92.Università Milano, 111, 219.Università Minnesota, 35.Università Modena, 259.Università Napoli, 56, 107, 156.Università New York, 36, 172.Università Nizza, 209.Università Oxford, 234.Università Padova, 28, 171, 259.Università Parigi, 172.Università Parma, 259.Università Pavia, 31.Università Pennsylvania, 73, 75, 164.Università Pisa, 108*, 114, 122, 126, 131, 144, 151, 211, 214, 219, 222, 249.Università Pittsburgh, 148, 246.Università Princeton, 33, 63, 74, 88, 91, 102, 232.Università Roma, 143.Università Saarbrucken, 61.Università Salerno, 124.Università Siena, 259.Università Stanford, 86, 90, 134, 148, 162, 176, 186, 188, 193, 198, 213, 217, 221, 229, 233, 257.Università Sydney, 92.Università Tokyo, 104, 172, 221.Università Trento, 259.Università Trieste, 259.Università Tubinga, 24.Università Udine, 259.Università Utah, 198.Università Venezia, 259.Università Wisconsin, 230, 232.Università Wuppertal, 211.Università Yale, 123, 216.University College di Londra, 50.Unix, 141, 219, 226.Upc (Universal Product Code) vedi Codice a Barre.Urss (computer), 78*.Usaf vedi Us Air Force.Us Air Force, 74, 84, 111, 113-114, 116, 124, 174, 180, 183.Us Army, 76, 91, 107, 113, 125, 161, 183.Us Communication Satellite, 141.Us Navy, 44, 74, 90, 113, 122, 134, 146, 172, 183-184. Vajont (diga del), 108.Valvola, 50.Valigetta telematica vedi Olivetti.van Heerden, Pieter J', 232.van Tassel, J'H', 161.Vatican Library accessible worldwide, 250.Vaticano, 132, 250.Velsumma vedi Olivetti Velsumma.Venerdì 13 (virus), 227.Venkatesan (ricercatore Bell), 218.Venrock Associates, 178.Vergara Caffarelli, Roberto, 249.Verne, Giulio, 100.Vernery, Steffen, 209.Vertigo (programma realtà virtuale), 246.Very large scale integration vedi Vlsi.Videodisco, 202.Videofono, 99.Videomagic (Tv interattiva), 255.Videoregistratore, 109*, 141, 173, 236.Videosystem-200 vedi Intel Videosystem-200.Videotel (Italia), 174.Videotelefono, 99.Videotext (Spagna), 174.Videotext (Usa), 221.Viditel (Olanda), 174.Viète de la Bigotière, Fran‡ois, 19.Viewdata (Gb), 174.Viewtron Service (quotidiano elettronico), 221.Virgola mobile, 61, 65, 68.Virus del computer, 209, 219*, 225, 227, 237, 242-243, 251, 254, 256-257.Virus Exchange, 209.Visa cash, 173.Visa viewer, 173.Visicalc (Visible Calculator, foglio elettronico), 182.Visicorp (società), 218.Visi-On (programma-integratore), 218.Visione computerizzata, 135.Vittorio Emanuele II, 34.Vliw (Very Long Instruction Word), 188.Vlsi (Very large scale integration), 118, 151, 155, 188, 234.Vocoder (Voice coder), 89.Voder (Voice demonstrator), 89.Voice Organizer, 250.Voice Powered Technology, 250.Volkswagen, 94.Volta, Alessandro, 30-31.von Braun, Werner, 149.von Braunmuhl, J'J', 68.von Freytag Loringhoff, Bruno, 24.von Kempelen, Wolfgang, 86, 88.von Klitzing, Klaus, 218.von Neumann, John, 63, 74, 80, 82-83, 85, 91-92, 99, 102, 153, 194, 219.von Sommering, Thomas, 32.Votazione elettronica, 241.Voyager, 229.Vpl Research, 133, 194.V-Spell, (programma per correzione ortografica), 213.Vulcan (programma, poi dbase), 186.Vysottsky, Victor, 219. Wadsworth, Nat, 164, 171.Waffle Iron (nucleo di ferrite per memoria), 103.Wall Street Journal, 132.Waltz, David, 216.Wang, An, 90-91, 102, 229, 238.Wang Laboratories, 91, 229.Ware, Willis, 92.Wargames (film), 204.Warner Communications, 134, 165.Washington Post, 213.Watson, Thomas John jr., 77, 92, 109, 247.Watson, Thomas John sr., 53, 73, 82, 108, 190, 236, 247.Watson Scientific Computing Lab', 74, 80, 123, 167, 172, 198.Weaver, Warren, 81.Weber, W', 68.Wei, J', 151.Weizac, 92, 99.Weizenbaum, Joseph, 120, 144.Weizmann (Istituto), 99.Western Union Telegraph, 41-42.Westinghouse, 56, 67, 180, 200.Wheatstone, Charles, 36.Whirlwind, 90, 101-102, 111, 184, 214.White, Maurice D', 152.White, Robert B', 177.Widrow, Bernard, 69.Wiener, Norbert, 81, 86, 91, 253.Wiesner, Jerome, 213.Wigginton, Randy, 214.Wilkes, Maurice V', 82, 101, 115, 222.Wilkinson, James Hardy, 221.Williams (tubi catodici di), 78, 80, 82, 85, 89, 90, 92, 101.Williams, Frederic Calland, 82, 101, 127.Williams, Samuel B', 64.Wilson, Joseph, 121.Winchester vedi Hard disk.Windmann di Eger, J', 18.Windows '95, 247, 255.Windows (Microsoft), 176, 199, 217, 222.Windows (sistema), 134, 213.Wingate, 24-25.Wirth, Niklaus, 161.Wise, Mike, 176.Witelo, 17.Won Sang, 13.Wordperfect (word processor), 179, 184.Wordperfect Inc', 184.Word processor, 134, 179.Wordstar (word processor), 134, 179, 184.Worknet (programma telelavoro Unione Europea), 253.World Altair Computer Convention, 179.World-Wide Web, 227, 247.Worm vedi Cd-Worm.Wozniak, Stephen, 67, 176-177, 179-180, 193, 200, 215, 226.Wp vedi Word Processor.Wtflx (programma sul suolo), 173.Wudl, Fred, 172.Wullenweber, Matheus, 88.Www vedi World-Wide Web.Wynn-Williams, C'E', 53. Xenix (sistema operativo), 142.Xerografia, 64, 93, 121.Xerox Corp', 64, 93, 121, 151, 153, 163, 188, 200, 243.Xerox Data System, 151.Xerox Star-8010, 134, 153, 200. Yamakawa, Takeshi, 198.Yankee Doodle (viros), 254.Yasunobu, 198.Yates, William, 174.Young, John, 131. Z1 (computer Zuse), 61*, 68*.Z2 (computer Zuse), 61.Z3 (computer Zuse), 61, 68*.Z4 (computer Zuse), 68*.Z22 (computer Zuse), 68.Z-80 vedi Zilog Z-80.Z-8000 vedi Zilog Z-8000.Z-8001 vedi Zilog Z-8001.Zadeh, Lofti A', 198.Zanussi, Lino, 149.Zappe, H', 198.Zenith (società), 241.Zenith "touch screen", 204.Zhengxi (virus), 256.Zilog Inc', 167, 171, 179, 187, 192, 197.Zilog Z-80, 167, 171, 179, 187, 192.Zilog Z-8000, 179.Zilog Z-8001, 197.Zimmerman, Thomas, 133.Zoppoli, Riccardo, 186.Zuse Kommandit Gesellschaft, 61, 68, 95.Zuse, Konrad, 61, 68, 86, 95.Zworykin, Vladimir Kosma, 55-56, 92.Zx80 vedi Sinclair ZX80.Zx81 vedi Sinclair ZX81. 3M, 192, 257.17 novembre (virus), 254.170-X (virus), 243.855 (virus), 243.2001, Odissea nello spazio, 74, 147. Fine...